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Domenico Leone NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI E EUROCODICI

PROGETTAZIONE DI STRUTTURE METALLICHE: DOMANDE E RISPOSTE


CONCETTI FONDAMENTALI, CONFRONTI, DUBBI E QUESITI

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Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

Pubblicazione gratuita edita da S.T.A. DATA srl Tutti i diritti sono riservati

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Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

Lautore

Ling. Domenico Leone vanta unesperienza pi che trentennale nel campo della progettazione e realizzazione di strutture metalliche sia in campo industriale che infrastrutturale e civile. Attualmente consulente di azienda avendo occupato in precedenza il ruolo di Responsabile del settore di progettazione di opere in carpenteria metallica prima presso la Societ Italimpianti S.p.A. e successivamente presso le Societ SMSDemag e Paul-Wurth S.p.A. Ha partecipato alla progettazione di grandi impianti industriali di produzione e trasformazione dellacciaio e ne ha seguito la realizzazione con le imprese costruttrici e di montaggio acquisendo ampia esperienza in tutti i settori del ciclo di esecuzione di opere metalliche. Per il suo impegno in campo internazionale vanta ampia conoscenza delle norme di settore utilizzate in varie nazioni con particolare riguardo agli Eurocodici. Ha esercitato ed esercita tuttora attivit formativa in ambito Aziendale, Universitario, Pubblico, Privato e dellOrdine Professionale. autore di numerose pubblicazioni tecniche utilizzate sia da Societ Impiantistiche Industriali che nella formazione Universitaria quali Specifiche Tecniche per il progetto, costruzione e montaggio di strutture in acciaio, Manuali Tecnici di progettazione per componenti di edifici industriali in conformit a diverse normative internazionali. inoltre autore del libro Eurocodice 3 edito da Sistemi Editoriali nonch di numerosi programmi di calcolo automatico dedicati sia alla progettazione di strutture in
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Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte acciaio di impianti industriali (altoforni, scambiatori di calore, ciminiere, torri piezometriche, sili, impalcati, apparecchi in pressione ecc.) che alla progettazione di componenti strutturali e di dettaglio proprie degli edifici civili e delle infrastrutture (pacchetto SAITU edito da STA DATA S.r.l.) in base agli Eurocodici (nel seguito EC3, EC8 ecc) ed alle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (nel seguito NTC 2008). titolare del laboratorio di Costruzione dellArchitettura presso la facolt di Architettura di Genova in qualit di professore a contratto.

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Premessa
Durante la mia lunga esperienza progettuale di opere in carpenteria metallica ho dovuto studiare ed approfondire i contenuti di varie normative internazionali avendo come riferimento il quadro normativo italiano che mi appariva sempre pi scarno e limitato per il compito che dovevo svolgere. Gi con la normativa italiana del 96 veniva timidamente introdotta la possibilit di utilizzare le norme europee allora sperimentali (ENV) mentre in Europa gli Eurocodici stavano diventando di uso comune e nel mondo si progettava solo agli stati limite. Questa necessit di conoscenza mi ha spinto ad anticipare i tempi in attesa che lacquisizione degli Eurocodici da parte dellUNI diventasse realt ( successo solo ed in modo incompleto il 31/12/2007) e quindi a studiare da subito le norme sperimentali (ENV) e di seguito quelle definitive (EN), compararle con le varie norme internazionali (DIN, AISC, ASME, BS, IS, GOST) ed eseguire progettazioni di strutture complesse in un modo accettabile anche da altre nazioni. Lapprofondimento dei contenuti degli Eurocodici e la costruzione di programmi di calcolo automatici sulla base delle indicazioni in essi riportate mi hanno fatto scoprire problematiche di applicazione, errori non segnalati, limitazioni di impiego e incongruenze con norme della stessa famiglia o derivate quali le NTC 2008 che in pi occasioni ho pubblicamente segnalato. Inoltre, il contatto con molti colleghi professionisti sia attraverso collaborazioni a progetti che in incontri formativi sui temi fondamentali delle nuove norme mi ha fatto capire come sia traumatico il passaggio da regole intuitive e controllabili a regole ad alto contenuto teorico e scarsa praticit di impiego (vedi ad esempio la dispersione di argomenti correlati in pi Eurocodici o argomenti identici trattati in modo diverso in funzione del tipo di materiale). Ancora oggi molti professionisti tentano una improbabile resistenza alluso delle nuove norme piuttosto che una immersione graduale in un mondo che allapparenza poco comprensibile ma che consente in realt di esplorare nuove possibilit di verifica della sicurezza attraverso lo sfruttamento ottimizzato del materiale. Nel seguito proporr le domande pi frequenti che mi
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Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte vengono rivolte da quei professionisti che si avvicinano per la prima volta al mondo degli Eurocodici e alle NTC 2008 su argomenti fondamentali per lo svolgimento dei loro progetti o anche su contenuti non esplicitamente esposti nel testo normativo. Le risposte ai quesiti sono sIntetiche ma esaustive e corredate da riferimenti, formule, schemi, disegni ed esempi di calcolo ove necessario.

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Le domande pi frequenti
1. Quali sono le principali differenze tra lEurocodice 3 e le NTC 2008? ...................................... 8 2. Quali sono le principali differenze tra lEurocodice 8 e le NTC 2008 nella progettazione antisismica? ...................................................................................................................................... 11 3. Come si calcolano i parametri e per la classificazione delle sezioni presso-flesse? ......... 18 4. Come si classifica una sezione in presso-flessione deviata? ................................................... 20 5. Il valore di si riferisce al rapporto delle tensioni alle estremit di ciascun elemento presso-flesso?................................................................................................................................... 22 6. implicito che una sezione in cui sono presenti elementi di classe 4 sia sempre parzializzata? .................................................................................................................................... 23 7. Nella classificazione delle sezioni presso-flesse in cui prevalente la forza di compressione corretto confrontare i rapporti larghezza/spessore delle parti compresse con i valori limite definiti per il caso di compressione uniforme? ................................................................................ 24 8. Nel caso di sezioni presso-flesse ad anima irrigidita con comportamento elastico di classe 4 quali sono i riferimenti geometrici e tensionali per definire la sezione efficace? ........................ 25 9. Come si calcola la sezione efficace di elementi presso-flessi di classe 4 col metodo approssimato? come si verifica a resistenza la sezione? ................................................................. 27 10. Come si calcola la sezione efficace di elementi presso-flessi di classe 4 col metodo iterativo? .......................................................................................................................................... 32 11. Come si calcola la riduzione di resistenza di una sezione in presenza del taglio e della forza assiale? ............................................................................................................................................. 35 12. Quali sollecitazioni agenti lungo lasta devono essere considerate nel calcolo di verifica della stabilit?................................................................................................................................... 37 13. La verifica di stabilit di profili laminati o composti saldati con pareti sottili soggetti a stati di presso-flessione diversa dalla verifica di stabilit di elementi in lamiera piegata a freddo?.... 38 14. Come si esegue il calcolo a presso-flessione deviata di elementi composti da profili ravvicinati e uniti con traliccio o calastrelli? .................................................................................... 40 15. In un giunto bullonato di continuit lecito trasmettere la forza assiale attraverso la giunzione delle sole piattabande?.................................................................................................... 41 16. Un giunto trave-colonna a flangia bullonato pu essere progettato a parziale resistenza? Quando necessaria la piena resistenza?........................................................................................ 42 17. In un giunto trave-colonna di struttura dissipativa il criterio della gerarchia delle resistenze va esteso anche alle componenti interne al nodo? Se si in quale scala gerarchica? ....................... 43 18. In base a quali sollecitazioni si progetta un sistema di ancoraggio di una colonna in condizioni sismiche?......................................................................................................................... 44 19. Il criterio della gerarchia delle resistenze per la progettazione in condizioni sismiche va applicato anche al sistema di ancoraggio alla base delle colonne? ................................................. 46 20. Si possono utilizzare le sezioni di classe 4 in zona sismica ? ................................................... 47

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1. Quali sono le principali differenze tra lEurocodice 3 e le NTC 2008?


In generale c una esatta corrispondenza tra le prescrizioni riportate nel Cap. 4 delle NTC 2008 e relative Istruzioni e quelle dellEC3 ad eccezione dei seguenti punti chiave: - momento critico elastico di instabilit torsionale: nelle NTC 2008 viene definito solo per il caso di sezione doppiamente simmetrica a I o H secondo la seguente espressione (4.2.4.1.3.2):

Per altri tipi di sezione tale valore pu calcolarsi, per profili di qualunque geometria, utilizzando metodi numerici, quali ad esempio metodi agli elementi finiti oppure programmi di calcolo strutturale che consentano di eseguire analisi di buckling Nella versione pi recente dellEC3 il valore del Mcr non viene pi riportato Mcr is based on gross cross sectional properties and takes into account the loading conditions, the real moment distribution and the lateral restraints mentre, a mio avviso, rimane valida lespressione generale riportata nellappendice F della norma sperimentale ENV 1993-1 per sezioni mono-simmetriche:

- verifica di stabilit a presso-flessione e flesso-torsione: nelle NTC 2008 viene introdotto il metodo A (&C4.2.4.1.3.3.1) che fa riferimento al momento equivalente come gi proposto dalle vecchie norme CNR-UNI 10011; quindi, solo per aste prismatiche di classe 1,2,3 deve essere soddisfatta la seguente relazione:

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e, in presenza di fenomeni di instabilit flesso-torsionale, anche la seguente relazione:

La norma europea EC3 e la norma italiana NTC 2008 (&C4.2.4.1.3.3.2) concordano sulluso del metodo B applicabile anche a sezioni di classe 4: nel caso di membrature a sezione costante con sezioni doppiamente simmetriche aperte o chiuse, soggette a sforzo assiale e momento flettente, la verifica di stabilit a pressoflessione, per sezioni di classe 1, 2 o 3, pu essere eseguita controllando che siano soddisfatte le seguenti disuguaglianze

che, per sezioni di classe 4 si modificano nelle seguenti:

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kyy, kyz, kzy e kzz sono opportuni coefficienti di interazione che hanno uguale formulazione sia secondo NTC 2008 che secondo EC3 metodo 2 ; lEC3 propone un ulteriore metodo per il calcolo dei coefficienti di interazione (metodo 1) che tiene conto dello spostamento dellelemento dalla configurazione iniziale nel caso di diagramma parabolico del momento lungo lasta e di momenti di estremit non nulli. Tale metodo richiede quindi unanalisi pi rigorosa del complesso strutturale cui appartiene lelemento in esame Per molti altri calcoli strutturali le NTC 2008 fanno esplicito (o implicito) riferimento agli eurocodici come ad esempio le verifiche di stabilit dei pannelli irrigiditi (&C4.2.4.1.3.4 NTC 2008 rif. EN 1993-1-5) e lintero capitolo delle lamiere sottili grecate o piegate a freddo (&C4.2.1 NTC 2008 rif. EN 1993-1-3)

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2. Quali sono le principali differenze tra lEurocodice 8 e le NTC 2008 nella progettazione antisismica?
Non c una corrispondenza diretta tra le prescrizioni riportate nel Cap. 3 e 7 delle NTC 2008 e relative Istruzioni e quelle dellEC8 relativamente ai seguenti argomenti: - stati limite per la progettazione antisismica: A differenza dellEC8 che prevede due soli stati limite (SLU e SLD) le NTC 2008 prevedono due Stati Limite di Esercizio (SLE) e due Stati Limite Ultimi (SLU). Per gli Stati Limite di Esercizio (SLE), lo Stato Limite di Danno (SLD) - ridefinito come stato limite da rispettare per garantire inagibilit solo temporanee nelle condizioni postsismiche preceduto dallo Stato Limite di immediata Operativit (SLO), particolarmente utile come riferimento progettuale per le opere che debbono restare operative durante e subito dopo il terremoto (ospedali, caserme, centri della protezione civile, etc.), in tal modo articolando meglio le prestazioni della struttura in termini di esercizio. In modo analogo, per gli Stati Limite Ultimi (SLU) lo Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV), individuato definendo puntualmente lo stato limite ultimo seguito dallo Stato Limite di prevenzione del Collasso (SLC), particolarmente utile come riferimento progettuale per alcune tipologie strutturali (strutture con isolamento e dissipazione di energia) e, pi in generale, nel quadro complessivo della progettazione antisismica. La forma spettrale per le componenti orizzontali definita dallEC8 (EN 1998-1) mediante le stesse espressioni fornite dalle NTC 2008 nelle quali, tuttavia, non si assunto un singolo valore per lamplificazione massima ma si fornita tale grandezza, Fo, in funzione della pericolosit del sito insieme alle grandezze ag,TC e, conseguentemente, TB, TD.

- Spettro di risposta elastico in accelerazione delle componenti orizzontali secondo NTC 2008 (&3.2.3.2.1):

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secondo EC8 ;

differenze tra NTC 2008 ed EC8 per gli spettri di accelerazione orizzontale: - S il coefficiente che tiene conto della categoria di sottosuolo e delle condizioni topografiche mediante la relazione seguente (NTC 2008)

S = SS ST essendo SS il coefficiente di amplificazione stratigrafica (vedi Tab. 3.2.V) e ST il coefficiente di amplificazione topografica (secondo EC8, S il fattore del suolo) - Fo il fattore che quantifica lamplificazione spettrale massima, su sito di riferimento rigido orizzontale, ed ha valore minimo pari a 2,2 (secondo EC8 valore unico pari a 2,5)

- TC il periodo corrispondente allinizio del tratto a velocit costante dello spettro TC = CC T*C dove: T*C il periodo di inizio del tratto a velocit costante dello spettro in accelerazione orizzontale (definito per ciascun sito) CC un coefficiente funzione della categoria di sottosuolo (vedi Tab. 3.2.V) - TB il periodo corrispondente allinizio del tratto dello spettro ad accelerazione costante,
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TB = TC /3 - TD il periodo corrispondente allinizio del tratto a spostamento costante dello spettro, espresso in secondi mediante la relazione:

secondo EC8 i valori di spettro S, TB, TC, TD sono forniti solo in funzione del tipo di terreno e per due tipi di spettri dipendenti dalla conoscenza o meno del substrato.

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- Spettro di risposta elastico in accelerazione della componente verticale

secondo NTC 2008:

secondo EC8:

differenze tra NTC 2008 ed EC8 per gli spettri di accelerazione verticale: Fv il fattore che quantifica lamplificazione spettrale massima, in termini di accelerazione orizzontale massima del terreno ag su sito di riferimento rigido orizzontale, mediante la relazione:

secondo EC8: Fv = 3 ;

avg = 0,9. ag per lo spettro tipo 1 avg = 0,45. ag per lo spettro tipo 2
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secondo NTC 2008:

secondo EC8:

- Spettro di risposta elastico in spostamento delle componenti orizzontali (&3.2.3.2.3) Lo spettro di risposta elastico in spostamento delle componenti orizzontali SDe(T) si ricava dalla corrispondente risposta in accelerazione Se(T) mediante la seguente espressione:

in accordo con EC8 dove si raccomanda che T sia limitato a 4 sec secondo NTC 2008 T <= TE tabellato in funzione della categoria del suolo:

- metodi di analisi e criteri di verifica La trattazione la stessa per le due norme ad eccezione dei seguenti punti: Il fattore di struttura q per componenti non dissipative uguale a 1 per le NTC 2008 ed limitato a 1,5 per lEC8 Per lanalisi lineare statica il periodo del modo principale di vibrazione T1 secondo NTC 2008 non deve superare 2,5 TC o TD mentre secondo EC8 T1 deve essere minore di 4.TC e comunque <= 2 sec. Il fattore di sovraresistenza del materiale Rd secondo NTC 2008 dato in funzione del valore di snervamento nominale dellacciaio e varia da 1,1 a 1,2 passando da acciai ad alta resistenza (> 355 N/mm2) ad acciai a normale resistenza (235 N/mm2); secondo EC8 il valore raccomandato pari a 1,25 per tutti i tipi di acciaio.
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Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte La classe di duttilit secondo NTC 2008 e definita bassa (CD B) o alta (CD A) mentre, secondo EC8, in uguale corrispondenza sono definite le classi di duttilit media (DCM) e alta (DCH) con i seguenti valori di riferimento del fattore di struttura q.

secondo NTC:

secondo EC8

Il collegamento colonna-fondazione deve essere progettato in modo tale da risultare sovra-resistente rispetto alla colonna ad esso collegata. In particolare, secondo NTC 2008) il momento resistente plastico del collegamento deve rispettare la seguente disuguaglianza

dove Mc,pl,Rd il momento resistente plastico di progetto della colonna, calcolato per lo sforzo normale di progetto NEd che fornisce la condizione pi gravosa per il collegamento di base. Si richiede tuttavia che tali azioni risultino non maggiori di quelle trasferite dagli elementi soprastanti, amplificate con un Rd pari a 1,1 in CD B e 1,3 in CD A, e comunque non maggiori di quelle derivanti da una analisi elastica della struttura in elevazione eseguita con un fattore di struttura q = 1 (&7.2.5 NTC 2008) Secondo EC8 gli effetti dell'azione sugli elementi di fondazione devono essere valutati sulla base di considerazioni di progetto relativa al criterio della capacit tenendo conto dello svilupparsi di possibili sovraresistenze, ma necessario che non siano superiori agli effetti dellazione corrispondenti alla risposta della struttura sotto la situazione sismica di progetto, avendo assunto un comportamento di tipo elastico (q = 1). Per le fondazioni di singoli elementi verticali (pareti o colonne),
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Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte la condizione di cui sopra pu ritenersi soddisfatta se i valori di progetto degli effetti delle azioni EFd sulle fondazioni sono ottenuti come segue:

Rd il coefficiente di sovraresistenza, preso uguale a 1,0 per q <= 3, o uguale a 1,2 altrimenti; il valore di (Rdi/Edi) <= q della zona dissipativa o dellelemento i della struttura che ha la pi alta influenza sulleffetto EF considerato

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3. Come si calcolano i parametri e per la classificazione delle sezioni presso-flesse?


Una sezione viene classificata confrontando il rapporto larghezza/spessore di ciascuna componente compressa o presso-flessa (anima, ala o parte interna di piattabande ) con dei valori limite tabellati forniti dalla Norma. Per elementi presso-flessi tali valori sono definiti attraverso due parametri , per sezioni con comportamento plastico e , per sezioni con comportamento elastico. La determinazione del parametro non riportata nelle ultime versioni dellEC3 ma, nel caso generale di una sezione mono-simmetrica, pu essere calcolato attribuendo alla porzione danima (dN) centrata sullasse neutro elastico la resistenza alla forza assiale di progetto NEd e alla restante parte danima e piattabande la resistenza alla sollecitazione flessionale MEd ; ponendo hw = d, si ha la seguente schematizzazione di comportamento plastico della sezione.

bs

+fy

+fy

ts
asse neutro elastico

. d

+fy

dN

y
asse neutro plastico

tw

hw = d

ti

ZN

bi

-fy

-fy MEd

NEd = dN. tw. fy

Per lequilibrio deve risultare :

fy. [(ZN ti). tw + bi. ti] = fy. [bs. ts + (hw + ti ZN). tw dN. tw]
da cui si ricava la posizione dellasse neutro plastico in presenza di forza assiale:

ZN = [A/2 bi. ti NEd / (2. fy) ] / tw + ti


e quindi:

= [ d - (ZN ti) ] / d : 0 <= <= 1 = T /fy dove: T = [(-MEd / Wy.inf + NEd / A) (fy C)]
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per sezione bi-simmetrica: .fy = N - M e fy = N + M : sommando i 2 termini si ha . fy + fy = 2. N ; N = NEd / A ; = 2. NEd / (A. fy) - 1
Nel caso di sezione doppiamente simmetrica quindi, i valori di e da usare per la classificazione di sezioni presso-flesse sono dati da:

= . [ 1 + NEd / (d. tw. fy) ] <= 1


il limite di compressione uniforme plastica raggiunto quando NEd uguale alla resistenza di progetto a compressione dellanima ( o parte di altezza d) Ntw,Rd = d. tw. fy

= [ 2. NEd / (A. fy) - 1 ] <= 1


il limite di compressione uniforme elastica raggiunto quando NEd uguale alla resistenza di progetto a compressione della sezione NRd = A. fy

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4. Come si classifica una sezione in presso-flessione deviata?


I due parametri e per la classificazione di sezioni presso-flesse si riferiscono a casi di sollecitazione semplice nel qual caso sono di facile determinazione mentre nulla detto dalla norma per casi di sollecitazione bi-assiale che sono i pi frequenti. Lanalisi delle tabelle (Tab. 5.2 della EN 1993-1-1 e Tab. 4.2.I 4.2.II delle NTC 2008) fa pensare a distribuzioni delle tensioni su sezioni aventi almeno un asse di simmetria e a sollecitazioni distinte N, My o N, Mz. In questi ultimi anni sono state sviluppate alcune teorie per tener conto, nella classificazione di una sezione, degli effetti combinati di sollecitazioni assiali e flessionali nei due piani principali. Tali teorie sono molto complesse e spesso poco comprensibili da un tecnico e, in ogni caso, richiedono luso di programmi automatici appositamente elaborati. Leffetto combinato di pi sollecitazioni sulle parti compresse di sezioni in presso-flessione bi-assiale pu essere dedotto dalla sovrapposizione degli effetti nei due piani in campo plastico ed in campo elastico. Il seguente schema illustra il comportamento plastico di un elemento interno di una sezione scatolare in presso-flessione bi-assiale.
elem. interno presso-flesso fy My asse baric.
asse n.p. 1 asse n.p. 2

fy

d'

dN

N + NMz

dG

fy

fy

NMz = Mz / dG

Mz

Il seguente schema illustra il comportamento elastico di un elemento interno di una sezione scatolare in presso-flessione bi-assiale.
elem. interno presso-flesso fy My asse baric.
asse neutro 1 asse neutro 2

fy

t c,z

'T,y

T,y = 'T,y + c,z = . fy

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Esaminiamo per primo il caso di sezione doppiamente simmetrica di tipo scatolare soggetta a presso-flessione deviata con presunzione iniziale di comportamento plastico Il criterio per la valutazione dei parametri e su sezione con anima singola pu essere esteso al caso di sezione con doppia anima (sezioni scatolari composte-saldate o profili IPE o HE accoppiati o ancora sezioni chiuse con lamiera piegata a freddo) trasformando il momento laterale in una forza assiale (NEd,Mz) agente nel baricentro di met sezione (dG) che si somma alla forza assiale di progetto gi distribuita uniformemente sulle due anime NEd,Mz = Mz / dG e quindi NEd,1 = NEd /2 + NEd,Mz Nella valutazione della classe dellanima pi compressa, questo comporta una estensione della fascia di carico dN che risente delleffetto di compressione uniforme con distribuzione plastica dovuto al momento laterale fino a raggiungere il valore dN che definisce la posizione dellasse neutro plastico. Conseguentemente si valuta nel seguente modo (sezione bi-simmetrica).

= . [ 1 + (NEd +2. NEd,Mz) / (2. d. tw. fy) ] <= 1

Nel valutare la classe delle piattabande (parte interna e parte sporgente) si esegue lo stesso ragionamento fatto per le anime ricercando lasse neutro plastico come esposto in precedenza considerando una compressione totale che include leffetto del momento principale trasformato in forza assiale aggiuntiva baricentrica di met sezione. Esaminiamo ora la stessa sezione con presunzione iniziale di comportamento elastico. In questo caso leffetto del momento laterale sullanima quello di produrre una tensione di compressione uniforme che si somma a quella prodotta dalla forza assiale individuando, insieme alleffetto prodotto dal momento principale, uno stato di tensione combinata che parte dalla tensione di snervamento al lembo compresso. Il valore di al lembo teso dellanima sar definito dalla seguente condizione di equilibrio.
elem. interno presso-flesso fy My asse baric.
asse neutro 1 asse neutro 2

fy

fy = N + Mz + My

t c,z Mz

'T,y

T,y = 'T,y + c,z = . fy

.fy = N + Mz - My

sommando i due valori si ha: fy + .fy = 2.N + 2.Mz da cui = 2. (N + Mz) /fy - 1 ovvero: = 2. (N/A + Mz/Wa) /fy - 1
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5. Il valore di si riferisce al rapporto delle tensioni alle estremit di ciascun elemento presso-flesso?
No, a differenza di quanto prescritto per le sezioni in alluminio (EN 1999-1) dove si fa riferimento allo stato tensionale effettivo sul singolo elemento il valore di dedotto dal diagramma lineare delle tensioni in cui la fibra pi esterna compressa posta pari al limite di snervamento (fy). La norma non dice nulla di come riportare il valore di riferito alla fibra estrema al valore riferito alla parte di larghezza d ( o c secondo la tabella 5.2) e la stessa tabella 5.2 pu indurre in errore se il valore di calcolato per le fibre estreme viene inserito direttamente nelle formule di limitazione del rapporto larghezza/spessore di elementi interni al diagramma di tensione fy-fy. Altri approcci al problema propongono un calcolo di riferendo la tensione di snervamento alla estremit compressa della parte in esame ma ci in contrasto col dettame della norma per le sezioni di classe 3 che prevede snervamento della fibra estrema della sezione. Lespressione geometrica che consente di riportare il valore estremo di al valore riferito allelemento interno (da me chiamato coefficiente di adattamento c) la seguente:

c = [(h - zN). (c - cs)] / (cs. zN) per cui : = c.


in cui: zN = distanza asse neutro dal bordo teso calcolata con riferimento ad un diagramma di tensione che prevede lo snervamento al lembo compresso c = larghezza dellelemento in esame cs = larghezza della parte di elemento sopra lasse neutro

.fy
zN

Elemento interno

Ala sporgente

c.

cf.fy

fy

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6. implicito che una sezione in cui sono presenti elementi di classe 4 sia sempre parzializzata?
Ragionando in linea con la norma EN 1993 per le strutture in acciaio si ottiene una classificazione della sezione in base allo stato limite plastico o elastico mentre per il calcolo della sezione efficace delle parti compresse si fa riferimento allo stato tensionale effettivo su ciascuna di esse. Ci porta ad avere una NON corrispondenza diretta tra la CLASSIFICAZIONE e la PARZIALIZZAZIONE delle sezioni di classe 4 ovvero, a titolo di esempio, si pu classificare unanima presso-flessa di classe 4 allo stato limite ultimo mentre questa potrebbe non richiedere alcuna riduzione di sezione in base alleffettivo stato di sollecitazione. Questa incongruenza particolarmente onerosa per verifiche di componenti strutturali in condizioni sismiche non possibili per sezioni di classe 4.

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7. Nella classificazione delle sezioni presso-flesse in cui prevalente la forza di compressione corretto confrontare i rapporti larghezza/spessore delle parti compresse con i valori limite definiti per il caso di compressione uniforme?
Mentre esiste una transizione continua tra i valori limite della presso-flessione e quelli della flessione semplice, il passaggio da uno stato di presso-flessione ad uno di compressione pura (tab. 5.2 EC3 o 4.2.I NTC) si ha solo quando la forza assiale di progetto NEd raggiunge la resistenza limite di progetto (A. fy o d.tw.fy) e solo in questo caso si avrebbe = 1 e = 1. Con riferimento al caso pi semplice di sezione doppiamente simmetrica si ha: = [ 2. NEd / (A. fy) - 1 ] <= 1 ; = 1 quando NEd = A. fy = . [ 1 + NEd / (d. tw. fy) ] <= 1 ; = 1 quando NEd = d.tw.fy finch NEd < Npl,Rd (= A.fy o d.tw.fy ) e sono minori di 1 secondo le espressioni sopra riportate e mantengono lo stesso valore indipendentemente dal valore del momento flettente. Ci significa che nel caso di presso-flessione con forte prevalenza della forza assiale rispetto al momento (tendenza alla compressione pura) si farebbe riferimento a valori di e < 1 (anche di molto se NEd << Npl.Rd essendo i due parametri indipendenti dal momento di progetto MEd) anzich tener conto di una distribuzione uniforme o quasi della tensione di compressione. Sorge quindi il dubbio se in presenza di stati di presso-flessione con forza assiale prevalente e con NEd < Npl,Rd il rapporto larghezza / spessore effettivo dellelemento debba essere confrontato con quello limite tabellato per definire la classe delle parti uniformemente compresse o con quello limite tabellato per definire la classe delle parti presso-flesse. Il sottoscritto utilizza il criterio del confronto diretto per sezioni soggette a presso-flessione ovvero, nei programmi di calcolo automatico, si assume = 1 e = 1 in presenza di sola forza assiale NEd e, in caso di presso-flessione, e sono calcolati come precedentemente esposto anche per gli stati di sollecitazione in cui prevalente la forza assiale rispetto al momento flettente.

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8. Nel caso di sezioni presso-flesse ad anima irrigidita con comportamento elastico di classe 4 quali sono i riferimenti geometrici e tensionali per definire la sezione efficace?
A titolo di esempio si riporta di seguito lanalisi (classificazione e parzializzazione) di una sezione a I presso-flessa, mono-simmetrica con anima irrigidita eseguita in base alla norma EN 1993-1-5 da cui si evince il differente riferimento tensionale per le varie fasi di calcolo.

Fase 1 classificazione della sezione fy

Fase 2 instabilit dellanima


cr,p
sl,1

Asse neutro al limite di snervamento del lembo compresso

Asse neutro elastico della sezione pressoflessa

.fy Fase 3 parzializzazione della sezione (metodo approssimato)

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c
Nella fase di classificazione la posizione dellasse neutro definita dallequilibrio tra le forze esterne e la tensione di snervamento al lembo compresso ; Asse neutro elastico della sezione parzializzata inflessa

nella fase di definizione del coefficiente di instabilit dellanima compressa lasse neutro quello conseguente allo stato di presso-flessione mentre la tensione allestremit dellanima assunta pari alla tensione critica di instabilit a piastra; la parzializzazione della sezione eseguita con riferimento allo stato tensionale effettivo

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9. Come si calcola la sezione efficace di elementi presso-flessi di classe 4 col metodo approssimato? come si verifica a resistenza la sezione?
Penso che la cosa migliore sia presentare un esempio applicativo da cui si evince la procedura che deve essere seguita. Esempio: Profilo composto saldato mono-simmetrico soggetto a presso-flessione:
400 x 10

189

8x8

800 x 6

820

300 x 10

139

Materiale: S 355 EN 10025 (fy = 355 N/mm2) Sollecitazioni: NSd = 391,5 kN MSd = 630 kNm

1 calcolo delle caratteristiche della sezione lorda: area della sezione momento di inerzia I modulo elastico superiore modulo elastico inferiore posizione baricentro A I W sup W inf zG = 118,5 cm2 = 140000 cm4 = 3723 cm3 = 3150 cm3 = 44,4 cm

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2 calcolo della sezione efficace a compressione e flessione: sequenza operativa col metodo approssimato: a ) sezione lorda soggetta a compressione pura: - piattabanda superiore: c/(t. ) = 189 / (10. 0,81) = 23,3 > 14 (classe 4) ; p = 1,253 > 0,748 ; = 0,678 ceff = 189. 0,678 = 128 mm - piattabanda inferiore: c/(t.) = 139 / (10. 0,81) = 17,2 > 14 (classe 4) ; p = 0,92 > 0,748 ; = 0,865 ceff = 139. 0,866 = 120 mm - anima: d/(t.) = 784 / (6. 0,81) = 161 > 42 (classe 4) ; p = 2,84 > 0,673 ; = 0,325 deff = 784. 0,325 = 255 mm questa larghezza ripartita in due parti uguali collegate alle piattabande (127 + 8) mm Calcolo delle caratteristiche della sezione efficace completa:
278 x 10

128

135

800 x 6

820

262 x 10

120

area efficace della sezione: Aeff,N = 70,4 cm2 posizione asse baricentrico: zG = 41,95 mm spostamento della posizione dellasse neutro: eN = 24,7 mm
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b ) sezione lorda soggetta a flessione pura:

si calcola la sezione efficace della piattabanda compressa come effettuato nel caso precedente ceff = 128 mm

- la sezione efficace della piattabanda tesa lintera sezione lorda della stessa ceff = c = 139 mm si considera una sezione composta dalla sezione efficace della piattabanda compressa e dalla sezione lorda della piattabanda tesa e dellanima. Si determina la posizione del baricentro e si ricava il rapporto algebrico tra la tensione al lembo estremo teso dellanima e la tensione al lembo opposto compresso dellanima. Si calcolano le caratteristiche della sezione composta

278 x 10

max = MSd/Wsup = 217 MPa

128

1 = 212 MPa

400 800 x 6 820 = 2 / 1 = -0,96

384 300 x 10 . 1 = 2 = -203 MPa

max =- MSd/Winf = -209 MPa

area della sezione momento di inerzia I modulo elastico sup. anima modulo elastico inf. anima

A I W sup W inf

= 106,5 cm2 = 121449 cm4 = 2978 cm3 = 3097 cm3

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Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte posizione baricentro zG = 40,2 cm

Si ricava la larghezza efficace dellanima in funzione del rapporto d/(t.) e di ovvero:

d/(t.) = 784 / (6. 0,81) = 161 ; = -0,96 ; p = 1,18 > 0,673 ; = 0,766 deff,w = 0,766. 784 / (1 + 0,96) = 306 mm

si calcolano le larghezze efficaci dellanima adiacenti alla piattabanda compressa e allasse neutro

de1 = 0,4. deff,w = 0,4. 306 = 122 mm de2 = 0,6. deff,w = 0,6. 306 = 184 mm

si calcolano i moduli di resistenza W della sezione parzializzata:


278 x 10

128

122 + 8 = 130

408 800 x 6

90

820

Gg
392 300 x 10 580

modulo elastico superiore modulo elastico inferiore posizione baricentro

W eff.sup = 2738 cm3 = W eff,M W eff.inf = 3037 cm3 zG = 38,9 cm


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La verifica di resistenza a presso-flessione e effettuata tenendo conto dellincremento del momento flettente per effetto dello spostamento dellasse neutro sulla sezione uniformemente compressa efficace. c ) verifica di resistenza a presso-flessione:

NSd / (Aeff,N. fyd) + [MSd + NSd. eN] / (Weff,M. fyd) <= 1


391,5/(70,4. 35,5/1,05) + (63000 + 391,5. 2,47) / (2738. 35,5/1,05) = 0.855 < 1 eN = spostamento della posizione dellasse neutro calcolato per la sezione uniformemente compressa parzializzata. eN = 24,7 mm

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10. Come si calcola la sezione efficace di elementi pressoflessi di classe 4 col metodo iterativo?
La procedura da seguire di seguito schematizzata in passi sequenziali. a) in presenza di NSd e MSd + M (con M = 0 al primo step) si calcolano le tensioni riferite al baricentro delle piattabande.

b) si determina la sezione efficace della piattabanda compressa nel modo seguente si calcola per la piattabanda compressa un valore modificato di = [ 235 / ]1/2 con = tensione di compressione nel baricentro della piattabanda si calcola il rapporto c/(t.) dellala della piattabanda e quindi la sezione efficace della piattabanda compressa. Questa operazione dovr essere applicata anche alla seconda piattabanda se entrambe risultano compresse. Se la seconda piattabanda tesa la sua sezione pienamente efficace.

c) considerando la sezione ridotta composta dalle sezioni efficaci delle piattabande e dalla sezione lorda dellanima, nel caso in cui NSd 0, si determina la posizione del baricentro e quindi la distanza e di questo dal baricentro della sezione lorda ; il momento flettente secondario M risulta: M = NSd. e

e
G 820

- 32 -

Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte d) considerando la sezione ridotta di cui sopra ed in presenza di NSd e MSd + M si determina il rapporto algebrico tra la tensione nella fibra tesa estrema dellanima e quella nella fibra compressa estrema dellanima definendo un diagramma lineare delle tensioni su tutta laltezza della trave.

c.max =

e ) si determina la sezione efficace dellanima nel seguente modo: si calcola un valore modificato di per lanima = [235 / c.max]1/2 si deduce il rapporto di snellezza efficace deff/(t.) in funzione del rapporto d/(t.) e di e quindi le larghezze efficaci de1 e de2 adiacenti a ciascuna piattabanda. 1 de1

de2

f) considerando la sezione efficace completa composta dalla sezione efficace delle piattabande come definita al punto b) e dellanima come definita al punto e) si determinano le caratteristiche Aeff e W eff della sezione presso-flessa.
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g) Se NSd 0 si determina la nuova posizione del baricentro e quindi la sua distanza dal baricentro della sezione lorda ; il nuovo momento flettente secondario M sar: M = NSd.

Aeff

Weff

h) si riparte dal punto a) iterando finch sia ottenuta la convergenza per la tensione nel baricentro della piattabanda compressa. Lobiettivo raggiunto definisce la sezione efficace finale i) si calcola la tensione massima x.Ed (trazione e compressione) nella sezione efficace finale in presenza di NSd e MSd + M j) si verifica il criterio di resistenza x.Ed <= fyd

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11. Come si calcola la riduzione di resistenza di una sezione in presenza del taglio e della forza assiale?
Quando il valore di progetto della forza di taglio VEd < 50% Vpl.Rd non necessario effettuare alcuna riduzione delle resistenze definite per momento e forza assiale eccetto dove linstabilit a taglio (calcolata secondo EN 1993-1-5 item 5.1) riduce la resistenza della sezione. Se VEd > 50% Vpl.Rd la resistenza di progetto della sezione a combinazioni di momento e forza assiale deve essere calcolata con riferimento ad una tensione di snervamento ridotta per larea di taglio fy= (1-).fy dove data da:

Nel caso di sezione doppiamente simmetrica di classe 1 e 2, il valore del momento resistente ridotto per la presenza del taglio e della forza assiale, non specificato nelle ultime edizioni dellEC3, dato da:

MNV,Rd = [Wpl,y [ . Av2 + NEd2 / ((1 ). fy2)] / (4. tw) ]. fy / M0


con e con MNV,Rd <= Mpl,Rd = W pl,y. fy / M0 NEd <= d. tw. (1-). fy

per sezioni di classe 3 e 4 devono essere effettuate entrambe le verifiche, in assenza di taglio ed in presenza di taglio come per le sezioni di classe 1 e 2.

Nel caso di sezione monosimmetrica di classe 1 e 2, il valore del momento resistente ridotto per la presenza del taglio e della forza assiale e deducibile da considerazioni di equilibrio delle tensioni plastiche sulla sezione secondo lo schema sotto riportato:
bs +fy

ts

. d

asse neutro elastico

y
asse neutro plastico

NEd <= d. tw. (1-). fy


h

tw
ZG ZN

hw = d

(1-).fy

ti
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bi

-fy

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MNV,Rd = [bs.ts.(h-ts/2).fy + 0,5.tw.((d+ti)2 2.ZN2 + ti2). (1-).fy 0,5.bi.ti2.fy ZG.NEd ] / M0 ed in assenza di forza assiale: MV,Rd = [bs.ts.(h-ts/2) + 0,5.tw.((d+ti)2 2.ZN2 + ti2). (1-) 0,5.bi.ti2 ]. fy/ M0

Anzich considerare una riduzione della tensione di snervamento consentito ridurre lo spessore dellarea di taglio del valore (1-) ricercando le caratteristiche geometriche di una sezione efficace ridotta resistente allazione combinata della forza assiale, momento e taglio. Ci vale anche per le sezioni di classe 3 e 4. In particolare, per le sezioni di classe 4, larea efficace dellanima viene ulteriormente ridotta del fattore (1-)

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12. Quali sollecitazioni agenti lungo lasta devono essere considerate nel calcolo di verifica della stabilit?
In generale si deve fare riferimento alle massime sollecitazioni agenti lungo lasta indipendentemente dal loro punto di applicazione (sollecitazioni non congruenti). Per sollecitazioni bi-assiali si terr conto del massimo momento principale, del massimo momento laterale e della massima forza assiale insieme alla loro distribuzione lungo lasta. La distribuzione dei momenti (principale e laterale) lungo lasta pu essere di tipo lineare, triangolare, quadrilatero o parabolico con valori non nulli positivi o negativi dei momenti di estremit (vedere figura seguente). Lo schema a lato illustra una possibile distribuzione dei momenti lungo lasta con momenti di estremit non nulli e momento intermedio generato da un carico trasversale agente nei due piani in prossimit della mezzaria (distribuzione triangolare)

Per la verifica di stabilit flesso-torsionale la lunghezza dellelemento quella compresa tra due vincoli torsionali (LT) mentre le lunghezze libere di instabilit flessionale possono essere diverse nei due piani (Ly ; Lz). Inoltre la forza assiale di compressione pu agire in tre punti diversi: baricentro, centro di taglio, estradosso della sezione con influenza sul valore del momento critico elastico.

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13. La verifica di stabilit di profili laminati o composti saldati con pareti sottili soggetti a stati di presso-flessione diversa dalla verifica di stabilit di elementi in lamiera piegata a freddo?
In generale la norma EN 1993-1-1 si riferisce alla verifica di sezioni laminate a caldo o composte saldate e rimanda alla norma EN 1993-1-3 per la verifica di sezioni in lamiera piegata a freddo di spessore <= 3 mm (& 1.1.2 EN 1993-1-1). In realt le sezioni scatolari o tubolari (hollow & tubular sections) in lamiera piegata a freddo sono trattate dalla norma EN 1993-1-1 mentre la norma EN 1993-1-3 si riferisce a sezioni aperte in lamiera piegata a freddo di spessore fino a 15 mm compreso (& 3.2.4 EN 1993-1-3). Al di l delle contraddizioni il problema dellinstabilit di elementi in lamiera piegata a freddo si pone in modo diverso da quello dei profili laminati o saldati con pareti sottili anche in considerazione del fatto che dalle lamiere piegate a freddo possono essere ricavate forme lontane da ogni simmetria e suscettibili di forti instabilit locali o globali specie se si tratta di sezioni aperte con marcata eccentricit tra il centro di taglio ed il baricentro (instabilit torsionale). La procedura di verifica della stabilit per le sezioni in lamiera sottile piegata a freddo deve partire dal controllo delle instabilit locali per definire la minima tensione di buckling in base alla quale devono essere controllate le instabilit distorsionali locali delle parti compresse sporgenti o irrigidite ed infine la stabilit globale dellelemento secondo il seguente schema.

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Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte Per i profili laminati a caldo o saldati con pareti sottili il controllo della stabilit dellelemento eseguito sulla sezione sezione efficace ottenuta per parzializzazione delle parti compresse (EN 1993-1-1) mentre leffetto della instabilit locale (incurvamento o distorsione) delle parti irrigidite compresse tenuto in conto secondo le indicazioni della EN 1993-1-5 attraverso una opportuna riduzione dello spessore della parte efficace. Quindi, in base alla norma EN 1993-1-1 la verifica di stabilit a presso-flessione e flessotorsione eseguita in base alle seguenti espressioni:

Mentre, per le sezioni in lamiera piegata a freddo, oltre alle verifiche di cui sopra (richiamate negli items 6.2.4 ; 6.2.5 della EN 1993-1-3 con riferimento ad una particolare curva di instabilit ) devono essere eseguite anche le seguenti: Controllo della forza critica per instabilit torsionale (&6.2.3 (5) EN 1993-1-3):

Controllo della forza critica per instabilit flesso-torsionale (&6.2.3 (7) EN 1993-1-3)

Effetto combinato forza assiale momento (&6.2.5 (2) EN 1993-1-3)

In cui: Nb,Rd = min. Aeff. fy/M1 Mb,Rd = LT. W y,eff. fy/M1

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14. Come si esegue il calcolo a presso-flessione deviata di elementi composti da profili ravvicinati e uniti con traliccio o calastrelli?
La norma EN 1993-1-1 e la norma EN 1993-1-3 prevedono il calcolo di elementi composti da profili ravvicinati ed uniti da tralicciatura o calastrelli solo per lo stato di compressione uniforme e con vincolo di estremit a cerniera. Non previsto il calcolo come elementi soggetti a presso-flessione tantomeno se deviata con momento non nullo alle estremit. Una impostazione attendibile del calcolo pu essere fatta per analogia con profili ad anima piena se i profili ravvicinati sono dello stesso tipo, mono o bi-simmetrici, se le estremit sono atte a distribuire equamente tra i due profili le sollecitazioni e se gli elementi di collegamento degli stessi sono opportunamente dimensionati per trasmettere il taglio. Il comportamento globale della sezione a resistenza e stabilit flessionale cos del tutto analogo a quello di un profilo bi-simmetrico composto da 2 profili a C o ad I accoppiati mentre il singolo profilo deve essere verificato anche agli effetti della instabilit nel piano principale e nel pano laterale tra i rispettivi vincoli di estremit. A questo scopo si stabiliscono le seguenti condizioni di progetto: 1 il singolo profilo soggetto ad una forza assiale uniforme aggiuntiva dovuta alla trasformazione del momento laterale in una coppia di forze agenti nei baricentri dei rispettivi profili. 2 per la verifica di stabilit nel piano principale si assume come lunghezza libera lintera lunghezza dellelemento mentre per la verifica di stabilit nel piano laterale la lunghezza libera coincide con la distanza tra due collegamenti contigui. 3 la verifica del singolo profilo nel piano principale eseguita a presso-flessione tenendo conto della quota di momento laterale intermedio se presente e delleventuale imperfezione iniziale di freccia mentre la verifica del singolo profilo nel piano laterale eseguita a compressione uniforme.

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15. In un giunto bullonato di continuit lecito trasmettere la forza assiale attraverso la giunzione delle sole piattabande?
Qualunque distribuzione delle forze esterne accettabile purch in equilibrio con le forze interne. In generale ai bulloni di giunzione delle piattabande viene affidata quota parte della forza dovuta al momento flettente in funzione del momento di inerzia delle stesse nonch la forza assiale. Ai bulloni dellanima, oltre la forza generata dal momento flettente non assorbita dalle piattabande, viene attribuita la forza di taglio.

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16. Un giunto trave-colonna a flangia bullonato pu essere progettato a parziale resistenza? Quando necessaria la piena resistenza?
Secondo litem 5.2.3.3 della norma EN 1993-1-8 un giunto trave-colonna si definisce a piena resistenza quando la resistenza del giunto sia maggiore della resistenza dellelemento collegato, in particolare: Per giunto su colonna passante il momento resistente del giunto sia maggiore del momento resistente plastico di progetto della trave oppure sia maggiore di 2 volte il momento resistente plastico di progetto della colonna. Per giunto su estremit colonna il momento resistente del giunto sia maggiore del momento resistente plastico di progetto della trave oppure sia maggiore del momento resistente plastico di progetto della colonna.

In particolare il giunto a piena resistenza preferito qualora le sollecitazioni di progetto provengano da una analisi sismica di una struttura dissipativa ad alta duttilit per cui sia richiesto il rispetto della gerarchia delle resistenze trave-colonna. Nel caso in cui il giunto a parziale resistenza sia usato in condizioni sismiche il criterio di sovraresistenza delle travi rispetto alle colonne viene modificato sostituendo al momento resistente delle travi il momento resistente del giunto (& 6.6.1 (4) - EN 1998-1) In ogni altra condizione di progetto il giunto pu essere realizzato a parziale resistenza.

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17. In un giunto trave-colonna di struttura dissipativa il criterio della gerarchia delle resistenze va esteso anche alle componenti interne al nodo? Se si in quale scala gerarchica?
In una struttura a telaio resistente a momento (moment resisting frame) richiesta la formazione delle cerniere plastiche nelle travi piuttosto che nelle colonne (salvo in casi particolari chiaramente individuati dalle norme). Ci richiede che gli elementi di giunzione o pi precisamente le componenti nodali siano dotate di adeguata sovraresistenza per consentire la formazione della cerniera plastica nelle travi collegate. Le componenti interne al nodo sono le seguenti: 1 - Pannello danima della colonna irrigidito o no 2 - Saldatura della trave alla flangia di testa bullonata o alla piattabanda della colonna 3 - Bulloni del giunto a flangia (se previsto) 4 - Flangia di testa della trave 5 - Piattabanda della colonna 6 - Parte tesa dellanima della colonna 7 - Parte compressa dellanima della colonna 8 - Parte tesa dellanima della trave 9 - Parte compressa dellanima della trave La scala gerarchica, a partire dalla maggior resistenza richiesta, delle componenti nodali prevede, in ordine decrescente, il pannello danima della colonna, la saldatura traveflangia e il minimo valore della resistenza delle componenti da 2 a 9. La maggior resistenza del pannello danima della colonna richiesta dallitem 7.5.4.5 delle NTC 2008 e dallitem 6.5.2 (4)P della EN 1998-1. La sovraresistenza della saldatura della piattabanda tesa della trave richiesta dallitem 7.5.3.3 delle NTC 2008 e dallitem 6.2.3 (4) della EN 1998-1 Il momento resistente minimo delle componenti nodali richiesto dallitem 7.5.4.4 delle NTC 2008 e dallitem 6.2.7.2 della EN 1998-1

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18. In base a quali sollecitazioni si progetta un sistema di ancoraggio di una colonna in condizioni sismiche?
Vediamo innanzitutto cosa propone il testo normativo delle NTC 2008 Il collegamento colonna-fondazione deve essere progettato in modo tale da risultare sovra-resistente rispetto alla colonna ad esso collegata. In particolare, il momento resistente plastico del collegamento deve rispettare la seguente disuguaglianza

dove Mc,pl,Rd il momento resistente plastico di progetto della colonna, calcolato per lo sforzo normale di progetto NEd che fornisce la condizione pi gravosa per il collegamento di base. Si richiede tuttavia che tali azioni risultino non maggiori di quelle trasferite dagli elementi sovrastanti, amplificate con un coefficiente di sicurezza Rd pari a 1,1 in CD B e 1,3 in CD A, e comunque non maggiori di quelle derivanti da una analisi elastica della struttura in elevazione eseguita con un fattore di struttura q = 1 (&7.2.5 NTC 2008) La norma europea EN 1998-1 recita invece: Gli effetti dell'azione sugli elementi di fondazione devono essere valutati sulla base di considerazioni di progetto relativa al criterio della capacit tenendo conto dello svilupparsi di possibili sovraresistenze, ma necessario che non siano superiori agli effetti dellazione corrispondenti alla risposta della struttura sotto la situazione sismica di progetto, avendo assunto un comportamento di tipo elastico (q = 1). Per le fondazioni di singoli elementi verticali (pareti o colonne), la condizione di cui sopra pu ritenersi soddisfatta se i valori di progetto degli effetti delle azioni EFd sulle fondazioni sono ottenuti come segue:

Rd il coefficiente di sovraresistenza, preso uguale a 1,0 per q <= 3, o uguale a 1,2


altrimenti;

il valore di (Rdi/Edi) <= q della zona dissipativa o dellelemento i della struttura


che ha la pi alta influenza sulleffetto EF considerato. In altre parole pu rappresentare il rapporto tra il momento resistente plastico di progetto e il momento di progetto per effetto sismico alla base della colonna qualora fosse questa la zona dissipativa influente oppure il rapporto massimo tra il mo- 44 -

Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte mento resistente plastico di progetto delle travi con estremit dissipativa e il relativo momento di progetto per effetto sismico nel caso di colonna non dissipativa.

In conclusione il sistema di ancoraggio pu essere progettato secondo 3 criteri: 1 - considerando il momento resistente plastico della colonna opportunamente maggiorato giusto il criterio di sovraresistenza dellelemento di ancoraggio. 2 in base alle azioni trasmesse dalla colonna in condizioni sismiche amplificate con un coefficiente di sicurezza Rd pari a 1,1 in CD B e 1,3 in CD A (NTC 2008) oppure in base alleffetto dei carichi permanenti e delleffetto sismico incrementato del fattore Rd. <= q per q <= 3 oppure Rd. <= 1,2. q per q > 3 (EC8) 3 in base alle azioni trasmesse dalla colonna derivanti da una analisi elastica della struttura in elevazione avendo assunto un fattore di struttura q = 1.

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Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte

19. Il criterio della gerarchia delle resistenze per la progettazione in condizioni sismiche va applicato anche al sistema di ancoraggio alla base delle colonne?
Se la zona dissipativa individuata alla base della colonna il criterio della gerarchia delle resistenze va applicato anche al sistema di ancoraggio e, per strutture ad alta duttilit, anche alle parti interne al nodo di base ovvero, in sequenza gerarchica, alle seguenti: 1 - Saldatura della colonna alla piastra di base 2 - Bulloni di ancoraggio 3 - Piastra di base della colonna 4 - Parte tesa dellanima della colonna 5 - Parte compressa della flangia e dellanima della colonna

gerarchia delle resistenze


resistenza collegamento >
saldatura colonna - piastra

resistenza elementi di giunto > resistenza colonna


momento resistente minimo sezione dissipativa

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Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte 20. Si

possono utilizzare le sezioni di classe 4 in zona sismica ?

Per strutture dissipative richiesto un comportamento duttile delle sezioni ovvero la capacit di raggiungere la piena plasticizzazione senza che insorgano fenomeni di instabilit locale. Questo requisito proprio delle sezioni di classe 1 e 2 ma gi per queste bisogna distinguere il grado o classe di duttilit. Il legame duttilit-fattore di struttura-classe espresso in modo diverso dalle NTC 2008 rispetto allEC8 come riportato nelle seguenti tabelle.

secondo NTC :

secondo EC8

Si nota che lEC8 pi permissivo consentendo luso di sezioni di classe 3 (comportamento elastico) per classi di duttilit basse in strutture con fattore di comportamento q <= 2 Gli elementi strutturali dissipativi devono quindi avere sezioni di classe 1 o 2 (3 per DCM secondo EC8) e, poich il comportamento sismico della struttura largamente dipendente dal comportamento delle sue zone critiche (dissipative), queste devono formarsi dove previsto e mantenere la capacit di trasmettere le sollecitazioni dissipando energia. Pertanto le parti non dissipative del resto della struttura devono possedere una sufficiente sovraresistenza nei confronti delle zone dissipative per consentire in esse la plasticizzazione ciclica (criterio della gerarchia delle resistenze) Quindi, non consentito luso di sezioni di classe 4 per elementi importanti di strutture dissipative che concorrono cio alla stabilit globale mentre consentito per elementi secondari (travi secondarie di copertura e/o parete ecc).

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Domenico Leone Progettazione di strutture metalliche: domande e risposte In strutture non dissipative (fattore di struttura q = 1) la progettazione eseguita in campo elastico lineare e nulla vieta lutilizzo di sezioni di classe 4 qualora ne sia possibile limpiego in base alle sollecitazioni di progetto.

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