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Gian Maria: Corazza DENTRO LA THEY strumenti, tecniche e segreti dellayTV GREMESE EDITORE A ~Setgio Zenatti ) 4 | 8h Capitolo 1 Vedere, sentire Lmezzi che permettono di creare, trasmettere, registrare informazioni sono, in fondo, estensioni dei nostri sensi, del nostro sistema nervoso. La maggior quantita di dati su quanto ci circonda viene raccolta grazie alla vista ¢ al- Yudito, git unici sonst in grado di fornire informazioni dettagliate su oggotii distanti an- che senza afuto tecnologico. Certamente la possiblita di accorgers! della presenza di un predatore prima di essere addentati@ stata un grosso vantaggio evolutivo, e non ci si de- ve quindi stupire se, ogg, I sistem visivo e auditivo sono quelli che presentano la mag- siore raffinatezza e complessita. Yedere ¢ sentire sono esperienze che implieano tre divers asp: + fsico Cure, suono e loro caraterstiche) * fisiologico (funzionamento degli organi sensoriali) + psicotogtco (coorainamento ed estrazione del senso; sensazione) a. Aspetti fisiei J. Sasst nelto stagno Gettare sasai in una poz dacqua é una tentazione cui pochi hanno saputo resistere, © una aitivitA che pud insegnare molte cose sul comportamento delle onde; se la memo- via non ct soccorre é sempre possibile leggere il resto seduti sulla riva di un laghetto 0 sul bordo della vasa da bagno. {Una prima constatazione: le onde si formano se si gotta un sasso; forse questa non 8 una seoperta degaa del premio Nobel, ma indica eharamente che perehé nasea un’onds @ necessario che “qualche cosa" cambi improvvisamente, che si generi, cio, una pertar- Dazione: se mullatarba la guiote dello stagno non si hanno endo. {onde si dipartono dal panto in cui sono nate viaggiando in tutte le direziont come una serie di cerchi concentrici che si allargano; misurando i tempo impiegato da questi ‘cerchi’ per percorrere un certo spazio, per esempio raggiungere la riva, si ottiene la velo- ita di propagazions, come tutie lo velocita anche questa si esprime in meiei al secondo (Gr). Qnando le onde colpiscono un oggeto leggero, per esempio il gallegiante di una Jenza, Yo fanino oseiltare ma non lo trascinano via; Facqaa non si spasia nella direzione della propagazione ma varia solo periodicamente il suo livello. La velocita di propagezio- ro, quind, & solo una caratteristca del moto ondoso in se stasso, enon deve essere con- fusa con la velocita di una corrente che score. Contando le oscilazioni compiute dal ‘galleggiante in un secondo abbiamo la frequenza dell’onda, tanto pid alta quanto mag- Biore & il loro numero, La freqaenca, indicata nelle equazioni eon ta letra, si misara in hertz (simbolo Hz); 1 Hz corrisponde a una oscillazione per secondo. Se misuriamo il tempo impiegato a compiere una osellazione completa otteniamo fl period (at solito simbolizzato dalla letiera ‘T); dato che si tratta di un tempo si misura in secondi. Fre- &> 20 DEwTRO LA TeLEVISIONE ‘quenza e periodo sono due modi per indicare la medesima cosa, ¢ in effetti sono, mate- ‘maticamente, Funo Vinverso delValtrot. La differenza tra la massima ¢ la minima alteza rragglunta dal galleggiante sara Tampiczza del\'oseillazione; la parte pid alta, convessa, delfonda viene chiamata cresta, quella pia bassa, concava, & detta ventre, per cui Tam: pieza pud essere definita come Ia distanza tra ventre e cresta. ‘Se non catnbiano le caratteristiche della zona aliraversata Te onde si ripetono uguali a se stesse; in queste condizioni la distanza tra due creste (0 due ventri, lo stesso) succes- sive @ sempre la medesimar & Ia kunghezea d'onda, che corrisponde allo spazo Dercors0 rel tempo necessario a compiere uvoseillazione completa. Dato che si tratta di tina di- starza la hnghezza d’onda (rappresentata normalmente dalla lettera greca 2) si misure in ‘metri; essa dipende dalla velocitl di propagazione ¢ dal periodo (0 frequenza)§, ‘Nella fig, 1 riassumiamo queste definizioni. ' pee dee _- jane sane cee obtteeeaen ee LV kl Pao f “ode ee Quando un'onda incontra un ostacolo, 0 attraversa una zona in cui la sua velocit’ ‘cambia, si osservano vati fenomeni. Qualsiast oniia trasporta energis, e maggiore & Ye nergia implicata maggiore ne & Vampiez=; questa energia pud essere trasferita all osta- colo, che, in genere, si risealdat se il trasferimento ® totale avremo un assorbimenio ¢ la sparizione dellfonda; in caso contrario Yostacolo st comporter’ come uno specchio re ‘mandandola indietro: avremo una riflessione. Se per qualche ragione cambia la velocit, cambiera anche la direzione di propagazione; questo fenomeno & chiamato rifrazione. Tiarnaginiamo tna colorma di soldati in marcia; sinché la colonna viaggia salla strada le file‘saranno ordinate ¢ parallele, Ma supponiaino che la colonna si inoltri nei campé-f ssoldati che per primi si troveranno sulla terra araia rallenteranno il passo, mentre gil al ‘ti continudranno come prio; la colonna si piegher8 improvvisamente dal lato del terre- no sconnesso, e le file non saranno pit parallele (fig. 2). Langolo di deviazione (angolo di. rifrazione) dipende sia dal rapporto tra le velocita prima e dopo il cambiamento, sia dalla lunghezza donda, Cosa avcade se nelVostacclo & presente una piecola fenditura, o se posstede un bor~ do neito? Le fenditura, 0 il bordo, si comportano come una nuova sorgente di onde; da, ‘ Pormainente f= jdove indice a requen, oP period. ‘ Ricordando ce 1 spato percors inn dato tempo il prodotio dlls veloctaper il terspo medesino, ab- ‘iano chee Vela che prio & gst dela requenca (ved nota precetente) si dee che oe ioe ocrvere anche =, ovvero ches hinges dona iowa cudendo I olocth di popagarone per la freqneras cb esciezone, “Th eloce& la forza gid semplion al enerala Pad semiraro non mol ini, ma & poste dinestrare questa eet sche net e430 dl unde sulla superficie delTacqua. ed

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