Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
NORMA ITALIANA
SOMMARIO
La norma descrive i metodi di calcolo dei coefcienti del trasferimento del calore e dei ussi termici degli elementi di edici in contatto con il terreno, compresi le solette appoggiate al terreno, le solette su intercapedine e soprasuoli. Essa si applica agli elementi di edici o loro parti, che si trovano al di sotto del piano orizzontale delimitato dal perimetro esterno delledicio.
= EN ISO 13370:1998 (= ISO 13370:1998) La presente norma la versione ufciale in lingua italiana della norma europea EN ISO 13370 (edizione ottobre 1998).
CTI - Comitato Termotecnico Italiano Presidente dellUNI, delibera del 26 marzo 2001
UNI Ente Nazionale Italiano di Unicazione Via Battistotti Sassi, 11B 20133 Milano, Italia Gr. 11
UNI - Milano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento pu essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microlm o altro, senza il consenso scritto dellUNI.
NORMA EUROPEA
Pagina I
CLASSIFICAZIONE ICS
91.120.10
PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, della norma europea EN ISO 13370 (edizione ottobre 1998), che assume cos lo status di norma nazionale italiana. La traduzione stata curata dallUNI. Il CTI, ente federato allUNI, segue i lavori europei sullargomento per delega della Commissione Centrale Tecnica. Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o di aggiornamenti. importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso dellultima edizione e degli eventuali aggiornamenti. Si invitano inoltre gli utilizzatori a vericare lesistenza di norme UNI corrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti interessate e di conciliare ogni aspetto conittuale, per rappresentare il reale stato dellarte della materia ed il necessario grado di consenso. Chiunque ritenesse, a seguito dellapplicazione di questa norma, di poter fornire suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dellarte in evoluzione pregato di inviare i propri contributi allUNI, Ente Nazionale Italiano di Unicazione, che li terr in considerazione, per leventuale revisione della norma stessa.
UNI
Pagina II
INDICE
INTRODUZIONE 1 2 3 4
prospetto 1
1 2 2 2 4
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE RIFERIMENTI NORMATIVI DEFINIZIONI, SIMBOLI E UNIT DI MISURA PROPRIET TERMICHE
5 6
prospetto prospetto 2 3
5 5
Selezione delle equazioni .......................................................................................................................... 6 Valori della trasmittanza termica lineica per giunti parete/pavimento per pavimenti controterra e pavimenti su intercapedine .............................................................................................. 6
7 8
figura 1
PARAMETRI USATI NEI CALCOLI PAVIMENTO CONTROTERRA NON ISOLATO O UNIFORMEMENTE ISOLATO
7 8
9
figura figura figura 2 3 4
9 Rappresentazione schematica disolamento perimetrale orizzontale...................................... 10 Isolamento perimetrale verticale (strato di isolante) ...................................................................... 10 Isolamento perimetrale verticale (fondazione a bassa densit) ................................................ 11
10
figura prospetto 5 4
PAVIMENTO SU INTERCAPEDINE
11 Rappresentazione schematica di un pavimento su intercapedine............................................ 11 Valori del coefficiente di schermatura dal vento fw ........................................................................ 12 13 Rappresentazione schematica di un edificio con piano interrato riscaldato .......................... 13 14 16
2D ...................................................................... .......................................................................
11
figura 6
12 APPENDICE (normativa)
figura figura
CALCOLI NUMERICI
Rappresentazione schematica per il calcolo di L1
2D
17 17 19
APPENDICE (normativa)
figura
B
B.1
APPENDICE (normativa)
22
Profondit di penetrazione della componente periodica .............................................................. 22 Sfasamenti (in mesi) ................................................................................................................................. 22
25
26
UNI
Pagina III
27
29
prospetto G.1
APPENDICE (informativa)
30
Valori di Gw per dt/B' = 0,1 ..................................................................................................................... 30 Valori di Gw per dt/B' = 0,5 ..................................................................................................................... 30 Valori di Gw per dt/B' = 1,0 ..................................................................................................................... 31
32 33
L
L.1 L.2 L.3 L.4 L.5
ESEMPI DI CALCOLO
34
Case a schiera ........................................................................................................................................... 34 Edificio a forma di L .................................................................................................................................. 35 Isolamento perimetrale per la protezione dal gelo ......................................................................... 36 Ponte termico in corrispondenza del perimetro del pavimento.................................................. 37 Dimensioni del pavimento su intercapedine .................................................................................... 37
UNI
Pagina IV
EN ISO 13370
NORME EUROPENNE
EUROPISCHE NORM
DESCRITTORI
Edicio, suolo, pavimentazione, caratteristica termica, trasferimento di calore, calcolo, coefciente di trasmissione termica 91.120.10
ICS
La presente norma europea stata approvata dal CEN l1 giugno 1998. I membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELEC che deniscono le modalit secondo le quali deve essere attribuito lo status di norma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modiche. Gli elenchi aggiornati ed i riferimenti bibliograci relativi alle norme nazionali corrispondenti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centrale oppure ai membri del CEN. La presente norma europea esiste in tre versioni ufciali (inglese, francese e tedesca). Una traduzione nella lingua nazionale, fatta sotto la propria responsabilit da un membro del CEN e noticata alla Segreteria Centrale, ha il medesimo status delle versioni ufciali. I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.
1998 CEN Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono riservati ai Membri nazionali del CEN.
UNI EN ISO 13370:2001 UNI Pagina V
PREMESSA
Il testo della EN ISO 13370:1998 stato elaborato dal Comitato Tecnico CEN/TC 89 "Prestazioni termiche degli edici e dei componenti edilizi" la cui segreteria afdata al SIS, in collaborazione con il Comitato Tecnico ISO/TC 163 "Isolamento termico". Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o mediante la pubblicazione di un testo identico o mediante notica di adozione, entro aprile 1999, e le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro luglio 1999. Questa norma appartiene ad una serie di norme relative ai metodi di calcolo per il progetto e la stima delle prestazioni termiche degli edici e dei componenti edilizi. In conformit alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei seguenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.
UNI
Pagina VI
INTRODUZIONE
La EN ISO 6946 fornisce il metodo di calcolo della trasmittanza termica degli elementi di un edicio a contatto con l'aria esterna; la presente norma tratta gli elementi in contatto termico con il terreno. La demarcazione tra queste due norme si pone a livello della supercie interna del pavimento per pavimenti controterra, pavimenti su intercapedine e piani interrati non riscaldati, e a livello della supercie del terreno esterno per piani interrati riscaldati. In genere, nel calcolo delle perdite di calore totali di un edicio, si aggiunge un termine per la valutazione del ponte termico associato al giunto muro/pavimento utilizzando metodi come quelli riportati nel prEN ISO 13789. Il calcolo dello scambio termico attraverso il terreno pu essere fatto mediante metodi numerici che consentono anche l'analisi dei ponti termici, inclusi i giunti muro/pavimento, per la valutazione delle minime temperature superciali interne. La presente norma fornisce procedure semplicate che tengono conto della natura tridimensionale del usso termico e che sono adatte per la valutazione dei coefcienti di scambio termico e dei ussi termici nella maggior parte delle situazioni. Le trasmittanze termiche dei pavimenti forniscono utili valori di confronto delle propriet isolanti di differenti tipologie di pavimenti, e sono utilizzate in alcuni Paesi in regolamenti per la limitazione delle dispersioni di energia termica attraverso i pavimenti. La trasmittanza termica, sebbene denita in condizioni stazionarie, correla il usso termico medio con la differenza media di temperatura. Nel caso di pareti e coperture esposte all'aria esterna, a causa delle variazioni giornaliere di temperatura si vericano variazioni periodiche giornaliere del usso termico con accumulo e recessione dall'accumulo, ma il calore mediamente in uscita dall'accumulo e le perdite medie giornaliere possono essere calcolate a partire dal valore della trasmittanza termica e dalla media giornaliera della differenza di temperatura tra interno ed esterno. Tuttavia, per pavimenti e piani interrati a contatto con il terreno, la grande inerzia termica del terreno produce ussi termici periodici collegati al ciclo annuale delle temperature interne ed esterne. Il usso termico in regime stazionario spesso rappresenta una buona approssimazione per il usso termico medio nella stagione di riscaldamento. Una valutazione dettagliata delle perdite attraverso il pavimento si ottiene aggiungendo alla parte stazionaria i coefcienti di scambio termico periodico annuale in funzione della capacit termica del suolo, della sua conduttivit termica e dellampiezza delle variazioni annuali delle temperature medie mensili. Nella presente norma sono forniti anche metodi per calcolare questi coefcienti periodici, e i metodi per utilizzarli nel calcolo del usso termico sono descritti nell'appendice B. Nell'appendice L sono riportati esempi svolti sull'utilizzo dei metodi di questa norma.
UNI
Pagina 1
RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nella presente norma come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale lultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento. EN ISO 6946 Building components and building elements - Thermal resistance and thermal transmittance - Calculation method [Componenti ed elementi per edilizia - Resistenza termica e trasmittanza termica Metodo di calcolo] (ISO 6946:1996) EN ISO 7345 Thermal insulation - Physical quantities and denitions [Isolamento termico - Grandezze siche e denizioni] (ISO 7345:1987) EN ISO 10211-1 Thermal bridges in building construction - Heat ows and surface temperatures - General calculation methods [Ponti termici in edilizia - Flussi termici e temperature superciali - Metodi generali di calcolo] (ISO 10211-1:1995) prEN ISO 10211-2 Thermal bridges in building construction - Calculation of heat ows and surface temperatures - Linear thermal bridges [Ponti termici in edilizia - Calcolo di ussi termici e temperature superciali - Ponti termici lineari] (ISO/DIS 10211-2:1995) ISO 10456 Building materials and products - Procedures for determining declared and design thermal values [Materiali e prodotti da costruzione - Procedure per la determinazione dei valori termici dichiarati e di progetto]
3 3.1
3.1.1 3.1.2
Nota
pavimento su intercapedine: Pavimento realizzato distanziato dal suolo in modo da formare unintercapedine d'aria tra terreno e pavimento. Tale intercapedine d'aria, chiamata anche spazio sotto-pavimento o camera d'aria, pu essere ventilata oppure no, comunque non fa parte del volume abitabile.
UNI EN ISO 13370:2001 UNI Pagina 2
3.1.3
Nota
spessore equivalente (di una resistenza termica): Spessore di terreno (con conduttivit termica del terreno in questione) che ha la stessa resistenza termica.
coefciente di accoppiamento termico in regime stazionario: Flusso termico in regime stazionario diviso per la differenza di temperatura tra gli ambienti interno ed esterno.
coefciente di accoppiamento termico periodico interno: Ampiezza del usso termico periodico diviso per l'ampiezza della variazione della temperatura interna su ciclo annuale.
coefciente di accoppiamento termico periodico esterno: Ampiezza del usso termico periodico diviso per l'ampiezza della variazione della temperatura esterna su ciclo annuale.
dimensione caratteristica del pavimento: Rapporto tra l'area e il semiperimetro del pavimento. sfasamento: Periodo di tempo intercorrente tra il massimo o il minimo di una temperatura
ad andamento ciclico e il massimo o minimo del conseguente usso termico.
3.2
UNI
Pagina 3
Simbolo
Grandezza altezza della supercie del pavimento sopra il livello del terreno esterno spessore delle pareti esterne profondit del pavimento del piano interrato sotto il livello del terreno esterno profondit di penetrazione periodica conduttivit termica del terreno non gelato conduttivit termica dellisolante densit del terreno non gelato usso termico trasmittanza termica lineica associata al giunto muro/pavimento fattore di correzione per isolamento perimetrale di pavimento controterra
h w z n g
4 4.1
Nota
Nell'appendice G sono riportate informazioni relative alla gamma di valori delle propriet del terreno.
4.2
La capacit termica dei materiali da costruzione utilizzati nella realizzazione dei pavimenti piccola rispetto a quella del terreno e viene trascurata.
4.3
Resistenze superciali
Si utilizzano i seguenti valori: - supercie interna, usso discendente: - supercie interna, usso orizzontale:
m2 K/W m2 K/W
UNI
Pagina 4
Nota
m2 K/W m2 K/W
Questi valori sono tratti dalla ISO 6946. Il valore di Rsi per usso discendente si utilizza sia sulla supercie superiore sia su quella inferiore di unintercapedine sottopavimento. Il valore di Rsi per usso ascendente si utilizza per pavimenti con impianto di riscaldamento integrato e nel caso di magazzini frigoriferi.
5 5.1
5.2
Dati climatici
Per il calcolo dei ussi termici la presente norma richiede: a) valore medio annuale della temperatura dell'aria esterna; b) se si hanno variazioni della temperatura esterna, l'ampiezza della variazione della temperatura dell'aria esterna rispetto al valore medio annuale: tale ampiezza denita come la met della differenza tra i valori massimo e minimo delle temperature medie di ogni mese; c) per pavimenti su intercapedine a ventilazione naturale, il valore medio della velocit del vento, misurata all'altezza di 10 m. Se nota, o pu essere stimata, la temperatura superciale del terreno, questa pu essere usata al posto della temperatura dell'aria esterna, per tenere conto degli effetti degli strati di neve, degli apporti solari sulla supercie del terreno, e/o dell'irraggiamento a lunghezza d'onda elevata verso il cielo sereno. In tal caso, Rse dovrebbe essere esclusa da tutte le formule.
6 6.1
UNI
Pagina 5
prospetto
Pavimento su intercapedine Calcolare dg utilizzando [14], Ug utilizzando [15], Ux utilizzando [16] e quindi U utilizzando [13] Piani interrati Pavimenti di piani interrati: Interrati riscaldati: calcolare U ' utilizzando [23] Calcolare d t utilizzando [18] Calcolare U bf utilizzando [19] o [20] Pareti di interrati: Interrati non riscaldati: calcolare U utilizzando [25] calcolare dw utilizzando [21] e Ubw utilizzando [22]
6.2
La trasmittanza termica lineica dipende dal sistema utilizzato per la denizione delle dimensioni delledicio: vedere prEN ISO 13789 "Thermal performance of buildings - Transmission heat loss coefcient - Calculation method [Prestazione termica degli edici - Coefciente di perdita di calore per trasmissione - Metodo di calcolo] (ISO/DIS 13789:1997)". Valori della trasmittanza termica lineica per giunti parete/pavimento per pavimenti controterra e pavimenti su intercapedine
Soluzione di isolamento Trasmittanza termica lineica W/(m K) 0,0 0,1 0,2
prospetto
Pavimenti non isolati, o pavimenti il cui isolamento si collega direttamente allisolamento delle pareti Isolamento delle pareti non direttamente collegato allisolamento del pavimento, ma sovrapposto a questo per almeno 200 mm Isolamento delle pareti completamente disgiunto dallisolamento del pavimento
La dispersione termica complessiva di un edicio quindi calcolata in base ad un piano di separazione, posto: - a livello della supercie interna del pavimento per pavimenti controterra, pavimenti su intercapedine e piani interrati non riscaldati, o - a livello della supercie esterna del terreno per piani interrati riscaldati. La trasmittanza termica di elementi sopra il piano di separazione dovrebbe essere determinata secondo EN ISO 6946.
UNI
Pagina 6
6.3
6.4
6.5
Casi speciali
I metodi nella presente norma sono applicabili anche alle seguenti situazioni, con le modiche descritte nelle relative appendici: - ussi termici per singoli vani: appendice D; - applicazioni a programmi di simulazione dinamica: appendice E.
Nota
La presente norma pu anche essere utilizzata per pavimenti controterra con impianto di riscaldamento integrato (vedere appendice J) e per magazzini frigoriferi (vedere appendice K).
7 7.1
A B ' = ---------------12 P
Nota
[1]
Per un pavimento di lunghezza innita, B ' la larghezza del pavimento; per un pavimento quadrato, B ' pari a met lato. Specici dettagli costruttivi delle fondazioni, per esempio isolamenti perimetrali del pavimento, sono trattati come elementi modicanti il usso termico perimetrale. Nel caso di piano interrato, B ' calcolata prendendo in considerazione l'area ed il perimetro del pavimento del piano interrato, senza includere le pareti del piano interrato. Il usso termico dal piano interrato comprende un termine addizionale, funzione del perimetro e della profondit del pavimento dell'interrato al di sotto del livello del terreno esterno. In questa norma, P il perimetro esposto del pavimento, ovvero la lunghezza totale delle pareti esterne che separano l'edicio riscaldato dall'ambiente esterno o da uno spazio non riscaldato esterno alla parte termicamente isolata del fabbricato. In tal modo: - per un edicio intero, P il perimetro totale dell'edicio e A l'area totale del suo pavimento a contatto con il terreno; - per una parte di edicio, per calcolare la dispersione termica (per esempio per una singola unit abitativa in una schiera di case), P comprende la lunghezza delle pareti esterne separanti lo spazio riscaldato dall'ambiente esterno e non comprende la lunghezza delle pareti che separano lo spazio in considerazione da altre parti riscaldate dell'edicio, mentre A l'area del pavimento, a contatto con il terreno, dello spazio considerato;
UNI
Pagina 7
spazi non riscaldati esterni alla parte isolata del fabbricato, come portici, garage addossati all'edicio o magazzini, sono esclusi nella determinazione di P e A (ma viene inclusa nel perimetro la lunghezza della parete tra l'edicio riscaldato e lo spazio non riscaldato: la dispersione termica attraverso il terreno viene calcolata come se lo spazio non riscaldato non ci fosse).
7.2
Spessore equivalente
Per semplicare l'espressione dei coefcienti di accoppiamento termico viene introdotto il concetto di "spessore equivalente". Una resistenza termica rappresentata dal suo spessore equivalente denito come lo spessore di terreno che ha la stessa resistenza termica. Nella presente norma: - dt lo spessore equivalente per pavimenti; - dw lo spessore equivalente per pareti di piani interrati al di sotto del livello del terreno. I coefcienti di accoppiamento termico in regime stazionario dipendono dal rapporto tra lo spessore equivalente e la dimensione caratteristica del pavimento; i coefcienti di accoppiamento termico periodico dipendono dal rapporto tra lo spessore equivalente e la profondit di penetrazione periodica.
Entrambi i tipi di pavimento, senza isolamento e uniformemente isolati, possono avere isolamenti perimetrali orizzontali e/o verticali. Questi casi sono trattati in 9. Rappresentazione schematica di un pavimento controterra
Legenda 1 Soletta di pavimento 2 Terreno
gura
La trasmittanza termica dipende dalla dimensione caratteristica del pavimento B ' (vedere 7.1 ed equazione [1]) e dallo spessore equivalente totale dt (vedere 7.2), denito come segue:
d t = w + ( R si + R f + R se )
[2]
dove i simboli sono deniti in 3.2. w lo spessore totale delle pareti, comprendente tutti gli strati. Rf comprende la resistenza termica di ogni strato uniforme di isolamento sopra, sotto o interno alla soletta del pavimento, e quella di eventuali rivestimenti. La resistenza termica di solette di calcestruzzo
UNI
Pagina 8
pesante e di rivestimenti sottili pu essere trascurata. Si assume che il calcestruzzo di sottofondo sotto la soletta abbia la stessa conduttivit termica del terreno e la sua resistenza termica non dovrebbe essere considerata. Per calcolare la trasmittanza termica di base U0, si usano la [3] o la [4], a seconda dell'isolamento termico del pavimento. Se dt < B ' (pavimenti non isolati o moderatamente isolati) si ha: 2 B' - ln -------U 0 = --------------------+1 B ' + dt dt Se dt B ' (pavimenti ben isolati) si ha: U 0 = ----------------------------------0, 457 B ' + d t Per pavimenti privi di isolamento perimetrale [4] [3]
U = U0
e per pavimenti con isolamento perimetrale
[5]
U = U0 + 2 B'
Il coefciente di accoppiamento termico in regime stazionario :
[6]
Ls = A U 0 + P
[7]
9 9.1
Le formule presentate nel seguito forniscono una buona stima dell'effetto dovuto all'aggiunta di un isolamento del bordo per pavimenti non isolati. Esse sottostimano gli effetti di tale aggiunta nel caso di pavimenti gi isolati, ma possono comunque essere utilizzate: l'effetto dell'isolamento perimetrale risulter almeno pari a quello previsto. Le formule [10] e [11] comprendono uno spessore equivalente aggiuntivo d ' , dovuto all'isolamento perimetrale:
d' = R'
[8]
in cui R ' la resistenza termica addizionale introdotta dall'isolamento perimetrale (o dalla fondazione), cio la differenza tra la resistenza termica dell'isolamento perimetrale e quella del suolo (o della soletta di pavimento) che esso sostituisce:
UNI
Pagina 9
R ' = Rn d n
[9]
dn
9.2
gura 2
Per isolamenti posizionati orizzontalmente lungo il perimetro del pavimento (vedere gura 2) si applica la formula [10]:
[10]
in cui D la larghezza dell'isolamento perimetrale (m) e dt denito in 9.1. Nella gura 2 rappresentato un isolamento perimetrale al di sotto della soletta di pavimento. L'equazione [10] si applica comunque anche per isolamenti sopra la soletta di pavimento o allesterno dell'edicio.
9.3
gura 3
UNI
Pagina 10
gura
Per isolamenti posizionati verticalmente, al di sotto del livello del suolo, lungo il perimetro o bordo del pavimento (vedere gura 3) e per fondazioni in materiale con conduttivit termica minore di quella del terreno (vedere gura 4), si applica la formula [11]:
[11]
in cui D la profondit dell'isolamento verticale perimetrale (o della fondazione) al di sotto del livello del terreno e dt come denito in 8. Nella gura 3 rappresentato un isolamento perimetrale posizionato verso l'interno della parete di fondazione. L'equazione [11] si applica anche ad isolamenti esterni o inclusi nella parete di fondazione.
10
PAVIMENTO SU INTERCAPEDINE
Sono considerati pavimenti su intercapedine i pavimenti che si trovano sollevati dal terreno, per esempio un assito o un pavimento latero-cemento (vedere gura 5). Questo punto fa riferimento a pavimenti su intercapedine di tipo convenzionale in cui lo spazio aerato sotto il pavimento ventilato naturalmente con aria esterna. Nel caso in cui la ventilazione dello spazio sottopavimento sia meccanica, o vi sia una portata nota, vedere appendice F.
gura 5
UNI
Pagina 11
Il coefciente di accoppiamento termico in regime stazionario tra gli ambienti interno ed esterno dato da:
Ls = A U
e la trasmittanza termica si ricava da: 1 1 1 --- = ----- + -------------------U Uf Ug + Ux
[12]
[13]
dove: Uf la trasmittanza termica della parte sospesa del pavimento, in W/(m2 K) (tra l'ambiente interno e lo spazio sottopavimento); Ug la trasmittanza termica per il usso termico attraverso il terreno, in W/(m2 K); Ux la trasmittanza termica equivalente che tiene conto dello scambio termico per lo spazio sottopavimento attraverso le pareti dell'intercapedine e per effetto della ventilazione dello stesso spazio aerato, in W/(m2 K). Calcolare Uf secondo il metodo riportato nella EN ISO 6946 utilizzando i valori di resistenza superciale riportati in 4.3. Calcolare Ug utilizzando le equazioni [1], [14] e [15]:
d g = w + ( R si + R g + R se )
2 B ' - ln -------U g = --------------------- + 1 B ' + d g d g
[14] [15]
dove Rg la resistenza termica di isolamenti sul fondo dell'intercapedine, in m2 K/W. Se lo spazio sotto il pavimento si estende ad una profondit media maggiore di 0,5 m sotto il livello del terreno, Ug dovrebbe essere calcolata secondo l'equazione [F.2] dell'appendice F. Il coefciente Ux si ottiene dalla seguente equazione:
[16]
dove: h l'altezza della supercie superiore del pavimento sopra il livello del terreno esterno, in m; Uw la trasmittanza termica delle pareti dellintercapedine sopra il livello del terreno esterno, in W/(m2 K), calcolata secondo EN ISO 6946; l'area delle aperture di ventilazione per unit di lunghezza di perimetro dell'intercapedine, in m2/m; v la velocit media del vento a 10 m di altezza, in m/s; fw il coefciente di schermatura dal vento. Se h varia lungo il perimetro del pavimento, nell'equazione [16] si dovrebbe utilizzare il suo valore medio. Nell'appendice F viene riportato un metodo per il calcolo della temperatura media nell'intercapedine. Il coefciente di schermatura dal vento mette in relazione la velocit del vento a 10 m di altezza (assunto in moto indisturbato) con quella al livello del terreno, tenendo conto della protezione offerta da edici adiacenti, ecc. Valori rappresentativi sono riportati nel prospetto 4.
prospetto 4
UNI
Pagina 12
11
Se z = 0 le formule si riducono a quelle del caso di pavimento controterra di 8. Questa norma non copre direttamente il caso di un edicio che abbia in una parte un pavimento controterra e in unaltra un piano interrato. Comunque, unapprossimazione delle perdite di calore attraverso il terreno per un edicio di questo tipo pu essere ottenuta trattando ledicio come se avesse un piano interrato su tutta la sua area, con profondit pari alla met delleffettiva profondit della parte interrata. Le procedure descritte forniscono il valore del usso termico totale scambiato attraverso il terreno dalla parte di edicio interrata, cio attraverso il pavimento e le pareti del piano interrato al di sotto del livello del terreno. Le parti delle pareti al di sopra del livello del terreno esterno dovrebbero essere considerate mediante la loro trasmittanza termica calcolata secondo EN ISO 6946.
gura
L s = A U bf + z P U bw
Nota 2
[17]
L'equazione [17] permette il calcolo del usso termico attraverso l'intero piano interrato. Gli scambi termici attraverso il pavimento e le pareti del piano interrato sono interconnessi tra loro, e per questa ragione i due termini nella [17], relativi rispettivamente allo scambio termico attraverso il pavimento e le pareti, sono approssimazioni. Per la determinazione di Ubf, calcolare la dimensione caratteristica per il pavimento del piano interrato utilizzando l'equazione [1], e includere gli isolamenti del pavimento del piano interrato nello spessore equivalente totale:
UNI
Pagina 13
d t = w + ( R si + R f + R se )
[18]
w l'intero spessore delle pareti delledicio a livello del terreno, comprendente tutti gli strati. Rf la resistenza termica della soletta del pavimento compresa quella di eventuali strati uniformi di isolante sopra, sotto o internamente alla soletta del pavimento, e quella di eventuali rivestimenti. La resistenza termica di solette di calcestruzzo pesante e di rivestimenti sottili pu essere trascurata. Si assume che il magrone sotto la soletta abbia la stessa conduttivit termica del terreno e la sua resistenza termica dovrebbe essere trascurata. Utilizzare l'equazione [19] o la [20], a seconda dell'isolamento termico del pavimento del piano interrato. Se (dt + 1/2 z ) < B ' (pavimenti di piani interrati non isolati o moderatamente isolati):
2 B ' - ln --------------------------U bf = ------------------------------------------- + 1 d t + 1 2 z B ' + d t + 1 2 z Se (dt + 1/2 z) B ' (pavimenti di piani interrati ben isolati): [19]
U bf = ----------------------------------------------------0,457 B ' + d t + 1 2 z Ubw dipende dallo spessore equivalente totale delle pareti del piano interrato: d w = ( R si + R w + R se )
[20]
[21]
dove Rw rappresenta la resistenza termica di tutti gli strati delle pareti del piano interrato, mentre gli altri simboli sono deniti in 3.2. Calcolare Ubw dalla seguente formula: 0,5 d t z 2 - 1 + -------------U bw = ------ + 1 - ln ----- z d t + z d w [22]
La formula per Ubw utilizza sia dw sia dt . Essa valida per dw dt , come avviene di solito. Se, tuttavia, risulta dw < dt nella formula [22] si deve sostituire dt con dw. L'effettiva trasmittanza termica caratterizzante l'intero piano interrato in contatto con il terreno data dalla:
AU bf + zP U bw U ' = ------------------------------------A + zP
[23]
12 12.1
PIANO INTERRATO NON RISCALDATO O PARZIALMENTE RISCALDATO Piano interrato non riscaldato
Le formule presentate in questo punto si applicano a piani interrati non riscaldati ventilati dall'esterno. Il coefciente di accoppiamento termico in regime stazionario tra l'ambiente interno ed esterno dato da:
Ls = A U
La trasmittanza termica U si ricava da: 1 1 A --- = ----- + ---------------------------------------------------------------------------------------U U f AU bf + zP U bw + hP U w + 0, 33 nV
[24]
[25]
dove: Uf la trasmittanza termica del pavimento (tra l'ambiente interno ed il piano interrato); Uw la trasmittanza termica delle pareti del piano interrato sopra il livello del terreno; n la portata d'aria di ventilazione nel piano interrato (ricambi d'aria allora); V il volume d'aria del piano interrato. In mancanza di informazioni speciche assumere un valore di n = 0,3 ricambi d'aria allora.
UNI
Pagina 14
Calcolare Uf ed Uw secondo EN ISO 6946 utilizzando i valori di resistenza superciale riportati in 4.3. Calcolare Ubf ed Ubw usando il metodo riportato in 11.
Nota
La temperatura media nel piano interrato pu essere calcolata con il metodo presentato nell'appendice F.
12.2
UNI
Pagina 15
APPENDICE (normativa)
A CALCOLI NUMERICI
Metodi numerici conformi a A.1 e EN ISO 10211-1 o prEN ISO 10211-2 possono essere utilizzati, in alternativa o contemporaneamente ai metodi descritti nella presente norma, per il calcolo dello scambio termico da un edicio verso il terreno, attraverso: a) un calcolo numerico tridimensionale, che fornisce il risultato direttamente per il pavimento in questione; b) un calcolo numerico bidimensionale, che utilizza la dimensione caratteristica come larghezza del pavimento, che pure fornisce il usso totale per quel pavimento; c) un calcolo bidimensionale che fornisce la trasmittanza termica lineica g associata al giunto del pavimento e/o il fattore nel caso di isolamento perimetrale, e che utilizza questi congiuntamente con le formule nella norma per ogni dimensione di pavimento.
Nota
Generalmente, il maggiore usso termico si riscontra in corrispondenza del perimetro del pavimento, e nella maggiore parte dei casi si commettono errori piccoli nel convertire il problema tridimensionale in un problema bidimensionale nel quale la larghezza delledicio assunta pari alla dimensione caratteristica del pavimento (area divisa per il semiperimetro).
A.1
A.1.1
A.1.2
A.1.3
Condizioni al contorno
Per calcoli bidimensionali c' un piano di simmetria verticale a met pavimento, che assunto come contorno adiabatico (in modo che venga modellato solo met edicio). Per calcoli tridimensionali su edici rettangolari si assumono limiti verticali adiabatici nel terreno posizionati a met pavimento in ogni direzione (in modo che venga modellato un quarto di edicio). Per edici non rettangolari, necessario o modellare l'intero edicio (insieme al terreno su tutti i lati) o convertire il problema in uno bidimensionale utilizzando un edicio con larghezza pari alla dimensione caratteristica del pavimento. All'esterno delledicio il piano di troncamento verticale assunto come limite adiabatico. Il piano di troncamento orizzontale nel terreno assunto come limite adiabatico. Le resistenze superciali come specicato in 4.3 si applicano alla supercie interna del pavimento e alla supercie esterna del terreno.
UNI
Pagina 16
A.2
= (L 1
2D
hwU w) L 2
2D
dove Uw la trasmittanza termica della parete al di sopra del terreno, come modellata nel primo calcolo.
gura A.1
2D
gura
A.2
2D
A.3
UNI
Pagina 17
A.4
UNI
Pagina 18
APPENDICE (normativa)
B.1
[B.1] [B.2]
Ti
Ti
la temperatura interna media annuale, in C; l'ampiezza delle variazioni della temperatura interna media mensile, in K, come denita in 5.1; la temperatura esterna media mensile per il mese m, in C; la temperatura esterna media annuale, in C;
Te,m Te
Te
l'ampiezza delle variazioni della temperatura esterna media mensile, K, come denita in 5.2; m il numero del mese (da m = 1 per gennaio, no a m = 12 per dicembre); il numero del mese in cui si verica la minima temperatura esterna. dovrebbe essere desunto da considerazioni sulla temperatura esterna media mensile per ogni mese; uttuazioni termiche pi brevi non dovrebbero essere considerate. Ci si pu basare su dati climatici della nazione o della localit in questione, espressi sulla base dell'intero mese o su frazioni di esso, in funzione delle informazioni disponibili. In assenza di speciche informazioni, si adotti = 1 nell'emisfero settentrionale e = 7 nell'emisfero meridionale.
Nota 1
= 1 presuppone che la temperatura minima si verichi a met gennaio e la temperatura massima a met luglio, e = 7 la situazione opposta: per numerosi climi ci costituisce una valida approssimazione.
Per i calcoli sono richieste solamente la temperatura media annuale e l'ampiezza della variazione annuale: tali valori sono desumibili dai valori mensili. . Analogamente si ha per le Nella gura B.1 sono rappresentate le denizioni di T e e T e temperature interne.
Nota 2
UNI
Pagina 19
gura
B.1
[B.3]
Nota 3
il coefciente di accoppiamento termico in regime stazionario, in W/K; il coefciente di accoppiamento termico periodico interno, in W/K; il coefciente di accoppiamento termico periodico esterno, in W/K; sfasamenti, in mesi; lanticipo del ciclo di usso termico rispetto a quello della temperatura interna, in mesi; il ritardo del ciclo di usso termico rispetto a quello della temperatura esterna, in mesi.
Il ciclo periodico di scambio termico precede la variazione di temperatura interna e segue la variazione di temperatura esterna. In questa norma, e sono entrambi numeri positivi: l'anticipo /ritardo considerato nel modo in cui lequazione [B.3] scritta. I metodi per il calcolo dei coefcienti Ls , Lpi e Lpe, e i valori appropriati degli sfasamenti e sono riportati in appendice C per le diverse tipologie di pavimenti. Nellequazione [B.3] si assume che la variazione annuale della temperatura interna sia ta dovrebbe le che Ti sia pi bassa in inverno che in estate. In caso contrario il segno di T i essere considerato negativo. Per calcoli nei quali si ipotizza la temperatura interna costante, risulta T i = 0 e Lpi superuo.
Nota 4
B.2
in cui il valore di , che dipende dalla durata del periodo di riscaldamento, fornito dallequazione [B.5]: 12 n ----- = ------ sin 12 n [B.5]
dove n il numero di mesi della stagione di riscaldamento. Nellequazione [B.4] si assume che la variazione annuale della temperatura interna sia ta le che Ti sia pi bassa in inverno che in estate. In caso contrario, il segno di T i dovrebbe essere considerato negativo.
UNI
Pagina 20
Nota
Per calcoli nei quali si ipotizzi una temperatura interna costante, T i = 0 e Lpi superuo. L'equazione [B.4] adatta al calcolo delle perdite di calore su base stagionale piuttosto che su base mensile. L'equazione [B.4] pu essere usata anche per il calcolo su base mensile nei casi in cui non sono richieste le variazioni mensili delle perdite attraverso il terreno. Questo ha l'effetto di trattare le perdite attraverso il terreno come costanti, sovrastimando cos tali perdite agli estremi del periodo di riscaldamento e sottostimandole nei mesi centrali della stagione di riscaldamento.
B.3
av = L s ( T i T e )
[B.6]
Spesso questa unapprossimazione adeguata, specialmente se il periodo di riscalda mento lunga o se T i o T e hanno effetti opposti sul usso termico.
B.4
[B.7]
Questa espressione corrisponde al caso di temperatura interna costante ed al massimo contributo da parte della variazione di temperatura esterna.
B.5
Q =
m = m1
m2
Qm
[B.8] [B.9]
Q m = 86 400 N m m
dove: Q lo scambio totale di calore, in J; Qm lo scambio di calore nel mese m, in J; Nm il numero di giorni nel mese m; m il usso termico nel mese m, in W; m1 il primo mese del periodo di riscaldamento; m2 l'ultimo mese del periodo di riscaldamento; 86 400 il numero di secondi in un giorno. Nel caso di un usso termico medio ottenuto dall'equazione [B.4] o dall'equazione [B.6]:
Q = 86 400 N av
in cui N il numero totale di giorni nel periodo di riscaldamento.
[B.10]
UNI
Pagina 21
=
Nota
3, 15 10 ------------------------------ c
[C.1]
3,15 107 il numero di secondi in un anno. Nel prospetto C.1 sono riportati i valori approssimati di che si possono utilizzare per i calcoli secondo la presente norma.
prospetto C.1
(m)
2,2 3,2 4,2
C.2
Sfasamenti
Le equazioni di seguito riportate forniscono i valori approssimati degli sfasamenti per pavimenti controterra:
[C.2] [C.3]
Lisolamento perimetrale di un pavimento controterra pu aumentare in modo signicativo il ritardo di fase rispetto alla variazione di temperatura esterna, specialmente se collocato verticalmente o allesterno delledicio. Nel caso di pavimenti su intercapedini, gli effetti sono minori perch il usso termico per ventilazione non ha ritardo di fase. Per piani interrati di profondit comparabile o maggiore di , si applicano le equazioni [C.2] e [C.3] con dt sostituito da dw. Il valore esatto dell'anticipo o ritardo tra il usso termico e le variazioni di temperatura non modica sostanzialmente il risultato dei calcoli di energia. Valori indicativi di sfasamenti, arrotondati al pi vicino numero intero di mesi sono riportati nel prospetto C.2. Questi valori sono utilizzabili per la maggior parte dei calcoli. Nella pratica si hanno solo errori modesti se il ritardo o l'anticipo sono omessi (si considerano le temperature e i ussi termici in fase).
prospetto C.2
0 0 0 0 0
1 1 2 0 1
UNI
Pagina 22
C.3
C.3.1
L pi = A ---dt
2 -------------------------------------2 (1 + d t) + 1
[C.4]
C.3.2
L pe = 0,37 P ln ---- + 1 d t
[C.5]
C.4
C.4.1
C.4.2
[C.6]
dove D la larghezza dell'isolamento perimetrale orizzontale (in m) e d ' corrisponde a quanto denito in 9. Per pavimenti con isolamento perimetrale verticale si ha:
L pe = 0,37 P ( 1 e
2D
[C.7]
dove D la profondit dell'isolamento perimetrale verticale (o della fondazione) al di sotto del livello del terreno (in m), dt denito in 8 e d ' denito in 9. Se i dettagli costruttivi delle fondazioni presentano pi di un tipo di isolamento perimetrale (verticale o orizzontale, interno o esterno), calcolare Lpe secondo le procedure sopra riportate separatamente per ciascun tipo di isolamento perimetrale e utilizzare il valore minore ottenuto.
C.5
C.5.1
Pavimento su intercapedine
Per il calcolo dei coefcienti periodici utilizzare Uf , Ux e dg come deniti in 10.
[C.8]
C.5.2
UNI
Pagina 23
C.6
C.6.1
L pi = A ---dt
2 -------------------------------------- + zP -----2 d w (1 + d t) + 1
2 ---------------------------------------2 (1 + d w) + 1
[C.10]
C.6.2
L pe = 0,37 P 2 ( 1 e
z ) ln ------ + 1 + e ln ---- + 1 d w d t
[C.11]
C.7
C.7.1
[C.12]
C.7.2
[C.13]
UNI
Pagina 24
APPENDICE (normativa )
[D.1]
dove: qe la densit del usso termico per vani in corrispondenza del perimetro delledicio; qm la densit di usso termico per vani centrali delledicio; Ae la supercie totale del pavimento di vani in corrispondenza del perimetro delledicio; Am la supercie totale del pavimento di vani centrali delledicio; b la larghezza media dei vani perimetrali delledicio; B' la dimensione caratteristica dell'intero pavimento come denita in 7.1. Il trasferimento periodico di calore dovuto a variazioni annuali della temperatura esterna dovrebbe essere applicato solo ai vani perimetrali dell'edicio.
UNI
Pagina 25
APPENDICE (normativa)
g = f + v
[E.1]
dove: g il usso termico in corrispondenza della supercie del pavimento, variabile nel tempo, in W; f la componente ssa del usso termico attraverso il terreno, in W; v la componente variabile del usso termico attraverso il terreno, in W.
f pre-calcolato e trattato come termine costante. Ricavare dall'equazione [B.4], comprendendo ogni isolamento del pavimento nella determinazione dei coefcienti di accoppiamento termico, per il numero del mese centrale nel periodo in considerazione (per esempio: m = 7 per luglio).
Nota
Si possono ricavare i valori della temperatura media interna annuale e dellampiezza delle variazioni della temperatura interna da una stima iniziale della temperatura interna media mensile in estate e dalla stima della temperatura interna media mensile invernale correlata alla destinazione d'uso dell'edicio.
f il usso termico totale attraverso l'intera area del pavimento. La densit di usso varia nell'area del pavimento, ma un valore medio qf pu essere utilizzato nelle equazioni scritte in termini di densit di usso termico: q f = f A
[E.2]
v ottenuto utilizzando le seguenti ipotesi e condizioni al contorno: - si assume che il usso termico dinamico nel terreno sia mono-dimensionale; - la struttura del pavimento modellata insieme al terreno come un singolo componente costituito da ogni strato del pavimento pi terreno per la profondit di 1 m; - alla profondit di 1 m nel terreno assume un contorno adiabatico.
UNI
Pagina 26
T us Ti Te Tv Uf Ug Uw
V h cp
la temperatura media annuale nellintercapedine, in K o C; la temperatura interna media annuale, in K o C; la temperatura esterna media annuale, in K o C; la temperatura media annuale dellaria di ventilazione, in K o C; la trasmittanza termica della parte di pavimento su intercapedine, in W/(m2 K); la trasmittanza termica del terreno, in W/(m2 K); la trasmittanza termica delle pareti dell'intercapedine (sopra il livello del terreno), in W/(m2 K); la portata volumetrica dellaria di ricambio, in m3/s; laltezza del pavimento su intercapedine al di sopra del livello del terreno, in m; la capacit termica specica dellaria a pressione costante, in J/(kg K);
la densit dellaria, in kg/m3. Ug dovrebbe essere ricavata secondo il metodo in 10 se la profondit z del fondo dell'intercapedine sottostante il livello del terreno non supera 0,5 m. Se z > 0,5 m, si possono usare metodi analoghi a quelli in 11, cosicch: U g = U bf + z P U bw A
con Ubf ricavato utilizzando l'equazione [19] e Ubw l'equazione [22]. La trasmittanza termica del pavimento (tra ambiente interno ed esterno) data da: c (T T ) (T T ) AU g + hP U w + V i v i e p U = U f --------------------------------------------------------------------------------------------------------- AU f + AU g + hP U w + V c p [F.3] [F.2]
Le equazioni [F.2] e [F.3] possono anche essere utilizzate per piani interrati non riscaldati.
F.2
Portata di ventilazione
(m3/s) nota per pavimenti ventilati meccanicamente. V Per pavimenti ventilati naturalmente: = 0, 59 v f P V w dove: larea delle aperture di ventilazione divisa per il perimetro, in m2/m; v la velocit di progetto del vento a 10 m di altezza, in m/s; fw il coefciente di schermatura dal vento, denito in 10. [F.4]
UNI
Pagina 27
Per i calcoli di questa norma: cp = 1 000 J/(kg K) (a 10 C); = 1,23 kg/m3 (a 10 C e pressione di 100 kPa).
F.3
Ventilazione naturale
In questo caso T v = T e e la riscrittura dellequazione [F.3] con la [F.4] fornisce le equazioni [13] e [16] in 10.
F.4
F.5
[F.6]
F.6
F.7
UNI
Pagina 28
APPENDICE (informativa)
prospetto G.1
kg/m3
Limo Argilla Torba Sabbia secca Sabbia umida Roccia
*)
Conduttivit termica W/(m K) 1,0 a 2,0 0,9 a 1,4 0,2 a 0,5 1,1 a 2,2 1,5 a 2,7 2,5 a 4,5
Valore rappresentativo di
W/(m K)
1 400 a 1 800 1 200 a 1 600 400 a 1 100 1 700 a 2 000 1 700 a 2 100 2 000 a 3 000
Generalmente molto piccolo (contenuto di umidit < 0,03 volte la massa), tranne che per rocce porose.
c = (c s + c wu )
[G.1]
dove: c il calore specico del terreno, in J/(kg K); la densit a secco, in kg/m3; cs il calore specico dei minerali, in J/(kg K); cw il calore specico dellacqua, in J/(kg K); u il contenuto di umidit, in massa su massa, riferito allo stato secco, in kg/kg. Per la maggior parte dei minerali si ha cs 1 000 J/(kg K) e cw = 4 180 J/(kg K) a 10 C. I valori rappresentativi di c specicati in 4.1 sono stati ricavati dall'equazione [G.1] come segue (arrotondando a una cifra decimale signicativa): argilla/limo: c = 1 600 (1 000 + 4 180 0,20) = 2,94 106 > 3 106 sabbia: c = 1 800 (1 000 + 4 180 0,05) = 2,18 106 > 2 106 roccia: c = 2 500 800 = 2,00 106 > 2 106
UNI
Pagina 29
APPENDICE (informativa)
l = ------------------w c w q w
dove: qw la velocit media di avanzamento della falda freatica, in m/s;
[H.1]
w cw
Nota 1 Nota 2
prospetto H.1
l /B '
1,0 0,2 0,1 1,0 0,1 0,02 0,0 0,0 0,0
Gw
1,01 1,16 1,33 1,00 1,06 1,11 1,20 1,05 1,02
prospetto H.2
l /B '
1,0 0,2 0,1 0,0 0,1 0,0 0,1 0,0
Gw
1,01 1,11 1,20 1,74 1,04 1,12 1,03 1,01
UNI
Pagina 30
prospetto H.3
l /B '
0,2 0,1 0,0 0,1 0,02 0,0 0,0 0,0
Gw
1,07 1,13 1,39 1,02 1,05 1,08 1,02 1,00
UNI
Pagina 31
APPENDICE (informativa)
T h = T i + R i ( h 1 ) A
[J.1]
dove: Ti la temperatura media nell'ambiente, in C; Ri la resistenza termica tra l'ambiente interno e il piano dell'elemento riscaldante, in m2 K/W; A l'area del pavimento, in m2. b) Se non noto il valore del usso medio di calore fornito dal pavimento, effettuare allora un bilancio termico dell'ambiente (non comprendendo le perdite di calore attraverso il terreno), ricavando un fabbisogno termico netto pari a 2. La temperatura media nel piano dell'elemento riscaldante si ricava dallequazione:
T h = T i + R i 2 A
[J.2]
UNI
Pagina 32
APPENDICE (informativa)
K MAGAZZINI FRIGORIFERI
I magazzini frigoriferi sono edici refrigerati in cui l'ambiente interno mantenuto a temperatura minore di 0 C. necessario proteggere il terreno sottostante il magazzino refrigerato dal rigonamento da gelo. Per questa ragione il pavimento dei magazzini refrigerati isolato e si riscalda al di sotto dell'isolante per assicurare il mantenimento del terreno a temperatura maggiore di 0 C (5 C generalmente la temperatura di progetto). La procedura contenuta in questa appendice pu anche esser impiegata per altre situazioni analoghe, come centri per il pattinaggio sul ghiaccio. Per gli scopi della presente norma, i calcoli sono effettuati assumendo una temperatura costante alla supercie del terreno. (In estate la temperatura del terreno pu salire oltre la temperatura di progetto, ma l'effetto modesto). Possono essere necessari calcoli per: - il dimensionamento degli elementi riscaldanti di protezione contro il gelo; - il dimensionamento di impianti di refrigerazione; - la valutazione dell'energia consumata su base annuale. I relativi ussi termici sono: a) dagli elementi riscaldanti all'ambiente esterno (attraverso il terreno); b) dagli elementi riscaldanti agli spazi refrigerati. Il usso termico attraverso il terreno pu essere calcolato secondo le procedure della presente norma, con le seguenti modiche: 1) sostituire la temperatura interna Ti con la temperatura di progetto della supercie del terreno (per esempio: 5 C); 2) comprendere solo in dt ogni resistenza termica sottostante l'elemento riscaldante, lo spessore delle pareti e la resistenza termica superciale esterna. Il usso termico dagli elementi riscaldanti verso spazi refrigerati dato da:
f = A ( T g T i ) ( R si R i )
dove: f Ti Tg Ri
[K.1]
il usso termico, in W; la temperatura di progetto interna al magazzino frigorifero, in C; la temperatura di progetto della supercie del terreno, in C; la resistenza termica di tutti gli strati del pavimento tra il piano degli elementi di riscaldamento e la supercie interna del pavimento, in m2 K/W.
UNI
Pagina 33
APPENDICE (informativa)
L ESEMPI DI CALCOLO
I numeri delle equazioni si riferiscono a quelli nella norma. Esempio 1: Pavimento controterra, rettangolare La gura L.1 mostra una schiera di 5 case, numerate da 1 a 5, con pavimento controterra su un terreno di tipo argilloso. Sono riportate le dimensioni del pavimento che non isolato. Lo spessore delle pareti di 0,3 m.
gura
L.1
Case a schiera
Dimensioni in m
Calcolare il coefciente di accoppiamento termico in regime stazionario Ls: a) per l'intero edicio (tutte e cinque le case insieme); b) per ognuna delle cinque case separatamente; c) sommare i risultati ottenuti in b) e confrontarli con quelli di a). a) Intero edificio
P = 30 + 7 + 30 + 7 = 74 m e A = 7 30 = 210 m
210 B ' = ---------------------- = 5,676 m 1 2 74 per suolo argilloso, = 1,5 W/(m K)
[1]
[2]
[3]
[5]
P non comprende le partizioni, come descritto in 8.1. P = 6 + 7 + 6 = 19 m, e A = 42 m2, quindi B ' = 4,421 m. dt = 0,615 m come prima.
Questo d U = 0,654 W/(m2 K) e Ls = 27,4 W/K. Case 2, 3 e 4
Edicio a forma di L
Dimensioni in m
La gura L.2 mostra un alloggio a forma di L con w = 0,3 m. La categoria del suolo la 2, pertanto = 2,0 W/(m K). P = 10 + 6 + 6 + 3 + 4 + 9 = 38 m L'area ricavata come somma delle aree di due rettangoli: A = (10 6) + (3 4) = 72 m2. B ' = 72/19 = 3,789 m. a) Nessun isolamento del pavimento (la resistenza termica della soletta trascurata)
[2] [3]
b) Fondazioni a bassa densit Le fondazioni sono spesse 300 mm e profonde 600 mm, con conduttivit termica di 0,25 W/(m K). Questa situazione valutata utilizzando la procedura per isolamento perimetrale verticale. Per le fondazioni: 0,3 0,3 R ' = ---------- ------- = 1,05 m2 K/W 0,25 2,0 [9] [8]
[11]
R f = 0,025 0,04 = 0,625 m2 K/W d t = 0,3 + 2,0 ( 0,17 + 0,625 + 0,04 ) = 1,97 m
2 2,0 3,142 3,789 - ln ----------------------------------U = ----------------------------------------------------- + 1 = 0, 56 W/(m2 K) 3,142 3,789 + 1,97 1,97 [2] [3]
d) Isolamento con elevata resistenza termica La struttura del pavimento comprende uno strato isolante di 100 mm di spessore e conduttivit termica di 0,04 W/(m K).
UNI
Pagina 35
e) Come lesempio precedente con aggiunta di isolamento perimetrale (installato principalmente come protezione dal gelo) In aggiunta allisolamento uniforme del caso d) le fondazioni sono protette da un isolamento perimetrale verticale posto contro la supercie interna delle fondazioni, no ad una profondit di 500 mm e prolungato a formare un isolamento del terreno per 600 mm all'esterno delledicio (vedere gura L.3). Entrambi gli isolamenti verticali e del terreno sono spessi 75 mm con conduttivit termica di progetto di 0,05 W/(m K), fornendo una resistenza termica di 1,5 m2 K/W. Un isolamento addizionale previsto agli angoli per la protezione dal gelo, ma questo ignorato ai ni del calcolo delle dispersioni termiche.
gura L.3
In accordo con 9, si calcola dapprima il fattore perimetrale per l'isolamento perimetrale verticale e poi per l'isolamento del terreno, determinando quale dei due dia la maggiore riduzione di dispersione termica. La resistenza termica addizionale dovuta all'isolamento perimetrale :
[9]
[8]
[11]
[10]
per lisolamento verticale d leffetto preponderante e quindi utilizzato nellequazione [6], insieme con il valore di U0 = 0,27 W/m2 K calcolato in d).
[6]
Ponte termico in corrispondenza del perimetro del pavimento Lisolamento del pavimento come in d), ma sotto la soletta, in modo da originare un ponte termico attraverso il perimetro della soletta (vedere gura L.4). Si utilizza un calcolo numerico bidimensionale per determinare la trasmittanza termica lineica.
UNI
Pagina 36
gura
L.4
Come in d) U0 = 0,27 W/(m2 K) Il calcolo numerico svolto secondo A.2 fornisce: g = 0,07 W/(m K) La dispersione termica per grado, imputabile al ponte termico, : 0,27 72 + 0,07 38 = 22,1 W/K Esempio 3: Pavimento su intercapedine La gura L.5 illustra un pavimento su intercapedine rettangolare che misura 10,5 m 7,2 m. La localit ha esposizione al vento media, la velocit del vento di progetto di 4,0 m/s, le aperture di ventilazione nella parete dell'intercapedine sottopavimento sono di 0,002 m2/m, l'altezza del pavimento al di sopra del livello del terreno di 0,3 m, lo spessore dei muri di 0,3 m, la categoria del suolo la 1.
gura L.5
P = 35,4 m A = 75,6 m2 B ' = 4,271 m a) Il pavimento su intercapedine non isolato (Uf = 2,0 W/(m2 K)) e le pareti dell'intercapedine non sono isolate [Uw = 1,7 W/(m2 K)]. Ug calcolato utilizzando lo spessore equivalente totale per la base dello spazio sottopavimento (che non isolato: Rg = 0):
UNI
Pagina 37
[13]
[16] [13]
Ux = 0,375 come in a)
1 U = --------------------------------------------------------------------- = 0,34 W/(m2 K) 1 0,5 + 1 ( 0,668 + 0,375 ) [13]
Esempio 4: Piano interrato riscaldato Linterrato ha una supercie del pavimento di 10 m per 7,5 m e la sua profondit di 2,5 m sotto il livello del terreno. La categoria del suolo la 2. Lo spessore delle pareti a livello del terreno 0,3 m. Il pavimento dellinterrato non isolato. Le pareti dellinterrato sono costituite da 300 mm di muratura [conduttivit termica 1,7 W/(m K)] e 50 mm di isolante con conduttivit termica 0,035 W/(m K).
P = 35 m ; A = 75 m ; B ' = 4,286 m ; z = 2,5 m R f = 0 e R w = 0,05 0,035 + 0,3 1,7 = 1,605 m2 K/W d t = 0,3 + 2,0 ( 0,17 + 0 + 0,04 ) = 0,72 m d w = 2,0 ( 0,13 + 1,605 + 0,04 ) = 3,550 m d t + 1 2 z = 0,66 + 1,25 = 1,91
Questo minore di B ', quindi: 2 2,0 3,142 4,286 - ln ----------------------------------U bf = ----------------------------------------------------------------------- + 1 = 0,533 W/(m2 K) 3,142 4,286 + 0,72 + 1,25 0,72 + 1,25 2 2,0 0,5 0,72 2,5 - 1 + ------------------------U bw = ---------------------------- ln -------------- + 1 = 0,302 W/(m2 K) 3,550 3,142 2,5 0,72 + 2,5
[1]
[18] [21]
L s = AU bf + zP U bw = 75 0,533 + 2,5 35 0,302 = 66,4 W/K U ' = 66,4 ( 75 + 2,5 35 ) = 0,41 W/(m2 K)
Esempio 5: Flusso termico mensile Considerare la casa 1 nellesempio 1, con isolamento di resistenza termica di 1,25 m2 K/W uniforme su tutto il pavimento. Le temperature esterne medie mensili sono: Gen 1,3 Feb 1,8 Mar 3,7 Apr 7,6 Mag 10,3 Giu 13,5 Lug 15,4 Ago 14,2 Set 10,4 Ott 7,3 Nov 5,9 Dic 4,3 C
UNI
Pagina 38
Sono disponibili informazioni meno precise sulle temperature interne; stimate in 15 C in gennaio e in 19 C in luglio. Temperature medie annuali: Interna: T i ( 15 + 19 ) 2 = 17, 0 C . Esterna: (somma dei valori medi mensili riportati sopra divisa per 12): T e = 7, 98 C . Ampiezza delle temperature: Interna: T i ( 19 15 ) 2 = 2,0 K = ( 15,4 1,3 ) 2 = 7,05 K Esterna: T e
[C.5]
m 1 m 2 - + 6,68 7,05 cos 2 ------------ m = 14,49 ( 17,0 7,98 ) 16,78 2,0 cos 2 ------------ 12 12 m 1 m 2 - + 47,1 cos 2 ------------= 131 33,6 cos 2 ------------ 12 12
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Flusso termico Ott Nov Dic W [B.3]
138 149 155 154 148 136 124 113 107 107 114 125
Se il periodo di riscaldamento dallinizio di settembre alla ne di maggio (nove mesi), il usso termico medio durante questo periodo ricavato dai dati precedenti di 133 W. In alternativa, utilizzando le equazioni [B.4] e [B.5], cio ignorando gli sfasamenti, il usso termico medio nella stagione di riscaldamento :
[B.4]
[B.3]
215 221 215 198 174 151 133 127 133 151 174 198
Flusso termico medio (da settembre a maggio) = 187 W Dallequazione [B.4], usso termico medio (da settembre a maggio) = 188 W Gli sfasamenti hanno modesto effetto sul usso termico medio riferito alla stagione di riscaldamento.
UNI
Pagina 39
UNI Ente Nazionale Italiano di Unicazione Via Battistotti Sassi, 11B 20133 Milano, Italia
La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci, dellIndustria e dei Ministeri. Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 N 633 e successivi aggiornamenti.