Sei sulla pagina 1di 15

Chimica sostenibile Modulo 1: Risposte della chimica alle problematiche di oggi

Lezione 1 Le origini delle risorse materiali ed energetiche Definizione dei problemi I primi reattori chimici: luniverso, le stelle, i pianeti Si formano gli elementi La peculiarit del sistema Terra Lezione 2 Le Fonti naturali e artificiali dei materiali Latmosfera terrestre primordiale La nascita dei materiali organici Latmosfera si modifica Materiali e tecnologie

Lezione 1 Le origini delle risorse materiali ed energetiche Definizione dei problemi Nel corso dei secoli luomo ha sempre interagito con lambiente anche modificandolo a proprio vantaggio (basti pensare al passaggio dalluomo cacciatore alluomo agricoltore che ha comportato deforestazioni per aumentare le superfici coltivabili). Le attivit antropiche, come bruciare legna o carbone, nel corso dei secoli passati, non hanno comportato sensibili conflitti con lambiente. In questi ultimi tempi invece i rapporti delluomo con lambiente si stanno sensibilmente modificando. I problemi che sorgono nei rapporti tra ambiente e uomo dipendono essenzialmente dal fatto che luomo lessere vivente pi attivo nel modificare il proprio habitat e lo fa coscientemente per soddisfare i propri bisogni in unottica temporale commisurata alla durata della propria vita o poco pi. Nel passato, le attivit umane hanno contribuito alla modica dellambiente in modo limitato e percepibile soltanto nellarco di diverse generazioni. Questo ha comportato un sostanziale disinteresse sia a livello individuale, sia a livello collettivo per i problemi legati alle modifiche ambientali. Nel secolo scorso, lindustrializzazione ha modificato drasticamente sia la qualit, sia la quantit delle interazioni tra attivit antropiche e habitat e le modifiche ambientali hanno subito una accelerazione tale da essere percepite nellarco temporale della vita umana. Come conseguenza, si accresciuta la sensibilit, a livello individuale, per i rischi connessi con le variazioni ambientali indotte dalle attivit umane. I problemi relativi allambiente, alla sua conoscenza, alla sua salvaguardia, alla sua corretta gestione, rappresenteranno uno dei capitoli pi complessi che lumanit dovr affrontare per garantirsi un futuro per la propria evoluzione. Prendendo in esame la storia dellumanit, e dei suoi rapporti con lambiente, possibile affermare che luomo, dopo la sua comparsa non si limitato ad affermare la propria supremazia nella competizione con gli altri animali e lambiente intero per il dominio sul territorio ma ha fatto crescere a dismisura i propri bisogni in termini di risorse naturali e di energia, sino a diventare la specie animale che, interagendo con lambiente stesso, ne condiziona sempre di pi il tipo di sviluppo e la stessa sopravvivenza. Sotto il profilo logico ed etico si sempre autoassolto da ogni possibile accusa sul disastro ambientale a se stesso imputabile confidando nellesistenza di 2

serbatoi naturali a capacit praticamente infinita sia per la fornitura di risorse materiali sia per la ricezione degli scarti dellattivit umana. Negli ultimi ventanni, le conseguenze dello sviluppo industriale di enormi paesi, come Cina e India, aggiuntosi a un incontrollato aumento della produzione di quantit massicce di beni dei paesi gi industrializzati, hanno messo in evidenza lincompatibilit di una crescita senza limiti con la limitata disponibilit di risorse e lincapacit della terra di assorbire, senza danni, i rifiuti dellattivit industriale. Lincontrollato inquinamento di aria, acqua e suolo ha reso inderogabili non solo la promulgazione di normative in campo ambientale a livello nazionale, ma anche a livello planetario. Queste norme dovranno permettere la realizzazione di uno sviluppo sostenibile cio uno sviluppo che soddisfi le esigenze e i bisogni della nostra generazione senza compromettere le esigenze delle generazioni future. La necessit di normative efficaci, anche a livello mondiale, ha portato allo sviluppo di teorie e modelli utili per rendere compatibile lo sviluppo umano e la sopravvivenza dellambiente. Pertanto si sta progressivamente passando dal modello di sviluppo industriale del secolo passato nel quale le risorse materiali ed energetiche venivano prelevate dallambiente (considerandole illimitate) utilizzate e ributtate come scarto inutilizzabile nello stesso ambiente (considerato come una pattumiera a capienza illimitata) ad un modello nel quale le risorse materiali ed energetiche utilizzate vengono integralmente riciclate senza produzione di scarti. Prima di parlare di nuovi modelli di sviluppo industriale, sar opportuno rispondere ad alcune domande sulle risorse materiali: Che origine hanno ? Come si sono formati? In quale quantit sono presenti sulla terra? Sono distribuiti in modo uniforme sulla superficie? Sono accessibili facilmente? Sono rinnovabili?

Le risorse sono presenti in natura come composti, molecole e atomi. Composti, molecole e atomi sono costituiti dagli elementi chimici. Gli elementi a tuttoggi conosciuti sono 107, ma sulla terra ne esistono 90, gli altri sono stati sintetizzati dalluomo. I 90 elementi presenti in natura come e quando sono stati sintetizzati?

I primi reattori chimici: luniverso, le stelle, i pianeti Luniverso stato il primo reattore chimico. Le pi accreditate teorie sullorigine delluniverso raccontano che la materia primordiale era costituita prevalentemente da idrogeno. Lattrazione gravitazionale fa addensare lidrogeno in grandi ammassi (stelle). Anche la stella che si sta formando costituisce un reattore chimico dove i nuclei degli atomi di idrogeno si fondono e generano nuclei di atomi pi grandi e pi pesanti.

In una stella di grande massa (pi di 20 volte quella del Sole) la gravit d inizio alla fusione dei nuclei di idrogeno con massa (1H) in elio a massa 4 (4He), poi l'elio si fonde in carbonio con massa 12 (12C) e ossigeno a massa 16 (16O) e il carbonio formatosi si fonde in magnesio a massa (24Mg). Successivamente l'ossigeno si fonde nellisotopo dello zolfo con massa 32 (32S), ad una temperatura appena superiore al miliardo di gradi. In queste fasi, la stella continua a contrarsi sotto l'azione della forza di gravit e la densit e la temperatura nelle zone centrali aumentano. A temperature di alcuni miliardi di gradi, inizia disintegrazione dello zolfo in silicio (28Si) e particelle alfa (He2+ con massa 4). Le particelle alfa vengono catturate formando nuclei pi pesanti con la formazione di argon (36Ar), calcio (40Ca), titanio (44Ti), cromo (48Cr), ferro (52Fe, 54Fe) e nichel (56Ni). Anche il 56 Ni decadr successivamente in cobalto (56Co) e ferro (56Fe). A questo punto la stella si viene a trovare in uno stato di instabilit e inizia ad espandersi in modo incontrollato. Gli strati interni bruciano gli elementi pi pesanti della tavola periodica mentre gli strati pi esterni bruciano elementi pi leggeri.

Arrivati a questo punto per i nuclei di ferro non possono essere pi fusi, seguendo il processo di fusione visto fino ad ora, perch la loro fusione non genera energia ma la assorbe. Lenergia generata impediva la contrazione gravitazionale che adesso agisce incontrastata. In una stella di questo tipo la densit raggiunge un miliardo di grammi per cm3. Un cucchiaino di materia peserebbe un miliardo di tonnellate sulla Terra. La stella non regge pi alla pressione della gravit ed il nostro reattore esplode gettando nello spazio tutto quello che aveva creato compresi gli atomi pi pesanti. Si formano gli elementi Per, la capacit di "creare" elementi non si arresta perch, se prima di esplodere non esistevano le condizioni per produrre elementi pi pesanti del ferro come l'oro, l'argento, l'uranio, ecc., dopo l'esplosione, lenorme quantit di radiazione emanata e l'immane temperatura raggiunta, sono in grado di innescare un processo chimico che porta alla formazioni dei restanti elementi della tavola periodica, che poi lesplosione "distribuisce" nello spazio. Nel grafico seguente vengono riportate le abbondanze cosmiche degli elementi chimici (rapportate all'abbondanza dell'idrogeno presa come unitaria) in funzione del numero atomico (ossia del numero di protoni presenti nei nuclei atomici).

Osservando il grafico si nota un'evidente peculiarit: una marcata carenza nelle abbondanze di tre elementi "leggeri", litio, berillio e boro. Questi elementi non vengono "sintetizzati" nel reattore stella. Qual dunque la loro origine? Si ipotizza che la formazione di questi elementi sia una conseguenza dellinterazione tra la materia formatasi e i raggi cosmici: i raggi cosmici, 5

particelle ad altissima energia che viaggiano nello spazio, collidendo con gli atomi dei gas interstellari, provocherebbero una frammentazione di questi in elementi pi leggeri, quali il boro, il litio e il berillio. Il materiale espulso nellesplosione andr a costituire una nuova stella, ma una parte di esso andr a formare un disco di gas e polvere intorno alla stella e che, in alcuni punti di densit maggiore, questo materiale cominci ad aggregarsi dando infine vita a sistemi planetari che possono essere del tutto simili al nostro Sistema Solare. La peculiarit del sistema Terra Dunque, se lesplosione da un lato distrugge un reattore, dallaltro, arricchendo lUniverso di elementi chimici, rende possibile la nascita di nuovi reattori (i pianeti). Adesso nei nuovi reattori sono presenti quasi tutti gli elementi della tavola periodica e una riserva di energia.

Il nostro reattore (Terra), per, ha diverse peculiarit che lo differenziano da molti altri reattori o corpi celesti; queste differenze permetteranno listaurarsi alcuni particolari equilibri: - la massa del pianeta era tale da consentire che tutti i componenti anche gassosi (con la sola eccezione di una parte di He e H) potessero essere 6

trattenuti alla sua superficie; sotto il profilo dello scambio di masse la terra risultava pertanto essere un sistema chiuso; anche in seguito alla caratteristica citata, la terra risulter ricoperta in superficie di un consistente strato di acqua; i valori di temperatura e pressione superficiali, relativamente basse ma non troppo, avrebbero permesso allacqua, dopo una prima fase di raffreddamento, di essere presente contemporaneamente in tutti e tre gli stati fisici possibili e cio solida, liquida e allo stato di vapore; questo avrebbe consentito alla circolazione delle acque di regolare la maggior parte della dinamica e della cinetica chimica che avrebbe poi regolato tutti i processi e gli equilibri terrestri tanto inorganici che biologici; la massa della terra, sufficiente a non fare disperdere nello spazio i gas e lacqua presente alla sua superficie, non era tanto elevata da impedire la formazione di composti complessi ma anche estremamente fragili, quali le sostanze organiche; nel suo strato pi superficiale erano presenti tutti gli elementi, anche quelli pi pesanti, e composti indispensabili alla attivit biologica cos come noi la conosciamo; la presenza di anidride carbonica e di abbondante vapor dacqua permetteva di mantenere la temperatura superficiale a valori pi elevati di quelli corrispondenti ai semplici equilibri fisici tra insolazione e irraggiamento di energia nello spazio esterno (effetto serra); il passaggio dellacqua da uno stato fisico allaltro, cedendo o assorbendo calore, evitava elevate escursioni termiche. Questo insieme di caratteristiche fisico-chimiche molto particolari, rappresentano la condizione necessaria per la nascita della vita. In particolare elementi quali il carbonio, lossigeno e lazoto hanno la possibilit di aggregarsi in composti chimici complessi quali gli aminoacidi e le basi nucleiche, che sono i mattoni fondamentali della vita. Non sono ancora certi i processi che hanno permesso la nascita della vita sulla Terra; sappiamo solo che ci avvenuto circa 4 miliardi di anni fa. Sappiamo inoltre che in questi 4 miliardi di anni si creato un ecosistema Terra che il frutto di equilibri estremamente delicati e precari.

Lezione 2 Le Fonti naturali e artificiali dei materiali Latmosfera terrestre primordiale In origine la Terra era una sfera incandescente formata prevalentemente da idrogeno e elio, ma anche da elementi pi pesanti come carbonio, azoto, ossigeno, ferro e silicio. Le condizioni ambientali presenti sulla Terra, appena formatasi, erano molto diverse da quelle attuali e in particolare era diversa la composizione dell'atmosfera che avvolgeva il pianeta e certamente non vi era traccia dei materiali organici. Latmosfera primitiva era sicuramente priva di ossigeno. Lossigeno una specie chimica con elevate capacit ossidanti e molto reattiva nei confronti di tutti gli altri elementi. Pertanto anche qualora lossigeno fosse stato presente in piccole tracce, proveniente, ad esempio, dalla scissione di molecole dacqua a seguito di scariche elettriche, questo avrebbe immediatamente reagito con molti degli altri elementi presenti, ossidandoli. Diversamente, latmosfera primitiva doveva essere ricca di idrogeno e dotata quindi di caratteristiche riducenti e non ossidanti.
Ossidazioni e riduzioni Lossidazione la perdita di uno o pi elettroni da parte di atomi o elementi facenti parte di molecole o ioni. La riduzione lacquisto di uno o pi elettroni da parte di atomi o elementi facenti parte di molecole o ioni. Gli elementi perdendo o acquistando elettroni aumentano o diminuiscono il loro numero di ossidazione che nel loro stato elementare uguale a zero. Se un elemento si ossida, parallelamente un altro elemento si deve ridurre, pertanto avverranno sempre reazioni di ossido-riduzione. Il carbonio C in presenza di ossigeno O2 si ossida formando biossido di carbonio CO2, mentre lossigeno dellaria si riduce; il numero di ossidazione del C passa da 0 a +4 mentre quello di ogni atomo di ossigeno passa da zero a 2. Il carbonio in presenza di idrogeno H2 si riduce formando metano CH4; il numero di ossidazione del C passa da 0 a -4 mentre quello di ogni atomo di idrogeno passa da zero a +1.

Poi la Terra si raffredd assumendo una conformazione abbastanza vicina allattuale. I gas pi leggeri in parte reagirono con gli elementi pi pesanti e in parte, a causa della massa limitata del pianeta e della relativa vicinanza del sole, sfuggendo allattrazione gravitazionale, si dispersero nello spazio. In particolare, lelio (il secondo elemento del sistema periodico con massa 8

atomica 2 e con configurazione elettronica 1s2 e di conseguenza monoatomico e non reattivo), essendo leggero si allontan quasi tutto. Invece, una parte dellidrogeno rimase perch, anche se pi leggero dellelio, essendo estremamente reattivo (configurazione elettronica 1s1) si combin con altri elementi formando composti idrogenati semplici come il metano (CH4), lammoniaca (NH3), lacido solfidrico (H2S) e lacqua (H2O). Gli elementi pi pesanti, cominciarono a differenziarsi per azione della gravit in un nucleo centrale formato quasi esclusivamente di ferro e nichel, in un mantello sovrastante costituito di ossidi di elementi pesanti e in una crosta superficiale composta prevalentemente da silicio e alluminio combinati con lossigeno. Si definisce come crosta terrestre uno strato di circa 40 km di spessore (nelle zone continentali) che costituisce la parte pi esterna della Terra. Si tratta di un insieme chimicamente eterogeneo ma di composizione simile in tutto lo spessore che ricopre la parte superiore del mantello formato da silicati di ferro e magnesio. Si stima che la massa complessiva della crosta terrestre ammonti a circa 2.2x1019 ton.

Composizione della Crosta Terrestre

Elemento
O Si Al Fe Ca Mg Na K Ti H P Mn F Ba Sr S C Zr V

ppm (g/ton) Elemento 455000 272000 83000 62000 46600 27640 22700 18400 6320 1520 1120 1060 544 390 384 340 180 162 136 Cl Cr Ni Rb Zn Cu Ce Nd La Y Co Sc Nb N Ga Li Pb Pr B

ppm (g/ton) Elemento 126 122 99 78 76 68 66 40 35 31 29 25 20 19 19 18 13 9.1 9.0 Th Sm Gd Er Yb Hf Cs Br U Sn Eu Be As Ta Ge Ho Mo W Tb

ppm (g/ton) 8.1 7.0 6.1 3.5 3.1 2.8 2.6 2.5 2.3 2.1 2.1 2.0 1.8 1.7 1.5 1.3 1.2 1.2 1.2

Elemento Tl Tm I In Sb Cd Ag Hg Se Pd Pt Bi Os Au Ir Te Re Ru Rh

ppm (g/ton) 0.7000 0.5000 0.4600 0.2400 0.2000 0.1600 0.0800 0.0800 0.0500 0.0150 0.0100 0.0080 0.0050 0.0040 0.0010 0.0010 0.0007 0.0001 0.0001

Durante la formazione e il consolidamento della crosta si liberarono, attraverso le spaccature presenti in essa, molti gas e sostanze facilmente volatili provenienti dallinterno del pianeta, prevalentemente biossido di carbonio (CO2) che andarono ad aggiungersi ai composti idrogenati sopra citati per formare quella che viene considerata latmosfera primordiale della Terra. Una prova indiretta della composizione di questa atmosfera primordiale data dallesame delle miscele gassose emesse ai nostri giorni dai vulcani e dalle solfatare, la cui composizione molto prossima a quella ricavata per via teorica. Alle stesse conclusioni si perviene con lanalisi delle meteoriti, nelle quali tutte le sostanze sono presenti in forma altamente ridotta. Non si pu conoscere la composizione esatta della atmosfera primordiale, ma di una cosa si pu essere certi: quellatmosfera era priva di ossigeno libero (O2). La nascita dei materiali organici Se relativamente facile comprendere lorigine e la presenza delle sostanze inorganiche sul pianeta Terra, certamente difficile dare delle risposte alle domande sullorigine delle sostanze organiche. Lassenza dell'ossigeno comporta anche lassenza dell'ozono (O3). La luce ultravioletta (una frazione con elevato contenuto energetico della radiazione solare) che attualmente assorbita dalla presenza di uno spesso strato di ozono nell'alta atmosfera, poteva raggiungere la superficie della Terra in quantit molto superiore ad oggi e dare un contributo energetico alla formazione dei composti chimici primitivi. La radiazione ultravioletta per anche in grado di decomporre molte molecole organiche. Le altre radiazioni elettromagnetiche provenienti dal Sole e in particolare la componente visibile di esse, non avrebbero dovuto avere alcuna efficacia per le sintesi primordiali dei composti organici, mentre saranno determinanti nei successivi stadi dello sviluppo della vita. Alcuni ritengono che fu lenergia derivante dalle scariche elettriche che gener le prime molecole organiche, quali semplici amminoacidi. Effettivamente, una miscela composta dai componenti presenti nellatmosfera primordiale (metano, ammoniaca, idrogeno e acqua) sottoposta a scariche elettriche di 60.000 volt (simulazione dei fulmini) produce alcuni aminoacidi. Gli amminoacidi sono molecole costituenti le proteine, queste a loro volta sono i costituenti principali degli organismi viventi. Innumerevoli teorie sono state enunciate per spiegare come si sia passati dagli amminoacidi agli esseri viventi. Quello che si pu affermare e che 3,8 e 3,5 miliardi di anni fa sulla terra comparvero i batteri anaerobici, organismi 10

unicellulari in grado di organizzare i loro costituenti cellulari accumulando composti del carbonio ridotti a partire da molecole ossidate (XCO CnHm fermentazione) in assenza di ossigeno. Un esempio sono gli archeobatteri , forse i nostri pi antichi progenitori; il methanococcus jannischii un archeobatterio produttore di metano che vive a temperature comprese fra i 50 e gli 80 gradi centigradi, in un mezzo contenente H2 e CO2. Una vistosa rivoluzione si verific 2.5 miliardi di anni fa quando alcuni batteri specializzati (i cianobatteri) trovarono il modo di sfruttare lenergia associata alla radiazione proveniente dal sole per realizzare la fissazione dellanidride carbonica e dellacqua in composti organici (CO2/H2O CnHm + O2). La Terra ha raggiunto un provvisorio equilibrio. Latmosfera si modifica Il processo, noto come fotosintesi, coproduceva per il gas ossigeno (O2) che cominci ad accumularsi nellatmosfera in quanto molecola non particolarmente reattiva a moderate temperature. Si tratt del pi rilevante caso di inquinamento del pianeta e port allaccumulo di questo gas allattuale livello del 21% nellatmosfera. Lossigeno dannoso per i batteri anaerobici e il suo accumulo port ad un progressivo adattamento della vita a tale gas con lo sviluppo di batteri aerobici e successivamente di cellule eucariote che lo sfruttavano per recuperare energia dalla reazione inversa alla fotosintesi, bruciando cio i composti organici (CnHm + O2 CO2/H2O - respirazione). Ci cre le premesse per lesplosione di animali e piante. La crescita esponenziale dellossigeno si verifica quando le piante conquistano la superficie degli oceani e si diffusero sulla terra. Ci avviene allorch la quantit di questo gas raggiunge un livello critico di 0.1 PAL. In queste condizioni lossigeno atmosferico si trasforma in parte nella stratosfera terrestre per azione della radiazione solare in ozono (O3) che si accumula in uno strato e comincia a funzionare da filtro energetico essendo in grado di trattenere le radiazioni ultraviolette del sole. Queste sono abbastanza energetiche da rompere i legami C-H e C-C costituenti gli organismi viventi e la loro intercettazione consent la proliferazione della vita sulle terre emerse. Il contemporaneo inabissarsi negli oceani, mari e laghi di enormi quantit di materia organica sottrasse il carbonio dallatmosfera (generando nel tempo gli attuali combustibili fossili) e consent cos laccumulo dellossigeno. Si raggiunsero valori di ossigeno ben superiori agli attuali (periodo carbonifero) a cui seguirono significative diminuzioni fino allattuale valore a seguito di grandi estinzioni di massa. Gli organismi viventi possiedono una straordinaria capacit di adattarsi allambiente terrestre ed hanno plasmato con la loro evoluzione il 11

pianeta Terra, influenzando profondamente la distribuzione originaria degli atomi attraverso la colonizzazione progressiva di tutti gli angoli della superficie. Le necessit di base di introitare atomi ed energia per consentire lo sviluppo della vita ha prodotto cos associazioni quasi stazionarie di organismi viventi (ecosistemi). Queste sono caratterizzate da complesse interrelazioni tra organismi viventi e componenti non-viventi e sono in grado di mantenere attivi cicli biogeochimici per tutti gli elementi essenziali oltre che garantire il miglior sfruttamento dellenergia disponibile. Laccumulo di carbonio ridotto in biomasse (CnHm) viene per lo pi realizzato mediante fotosintesi a partire dallanidride carbonica atmosferica che viene ripristinata tramite il processo di respirazione. La Terra ha raggiunto un nuovo (forse provvisorio) equilibrio.

12

Materiali e tecnologie Gli esseri viventi hanno modificato la superficie del pianeta che adesso chiameremo biosfera o esosfera.
Si definisce biosfera (o ecosfera) l'insieme delle zone del pianeta Terra in cui le condizioni ambientali permettono lo sviluppo della vita. Queste zone in cui si sviluppa la vita, includono la litosfera (sottosuolo e superficie terrestre), l'idrosfera (le acque marine, lacustri e fluviali), ed i primi strati dell'atmosfera (fino ad una altitudine di ca. 10 Km). La vita resa possibile sulla terra a causa di alcune condizioni come la presenza di una atmosfera, che protegge da radiazioni e meteoriti; una temperatura idonea al mantenimento delle strutture molecolari appropriate per lo svolgimento dei processi vitali. Il suo equilibrio energetico garantito dal fatto che riceve radiazione elettromagnetica dal Sole. La biosfera pu essere scomposta in macro-unit caratterizzate da uniformit di condizioni del clima, in cui si sono adattate una flora e una fauna specifiche, definite biomi i quali a loro volta possono essere scomposti in micro-unit chiamate ecosistemi.

Ecosistemi naturali Ambienti a flusso ciclico di materia ed energia

13

Lecosfera Terra ha raggiunto un equilibrio che dura da almeno 3,5 miliardi di anni. Sino allavvento delluomo e con luomo lo sviluppo delle tecnologie. I primi esseri umani per imporsi sugli altri esseri viventi e per migliorare la qualit della vita impararono a creare oggetti utilizzando i materiali. Per materiali si intendono quelle forme della materia, con particolari e adeguate caratteristiche, che ne consentono un impiego per la costituzione strutturale dei manufatti. Gli uomini del neolitico erano gi fornai, produttori di birra, produttori di mattoni, vasellame, attrezzi e armi. I giapponesi erano in grado di estrarre e purificare il rame pi di seimila anni fa. Le popolazioni mesopotamiche (Sumeri e Assiri), gli Ittiti, i Caldei, gli Ebrei e gli Egizi non solo sapevano estrarre i metalli dai loro minerali e combinarli in leghe, ma erano in grado anche di ricavare succhi vegetali e pigmenti minerali e di utilizzarli come coloranti, cosmetici e come farmaci. La potenza di Roma nasce anche dalla eccellente capacit di produrre acciaio. Secondo alcuni il termine chimica, deriverebbe da una parola egizia: Khemeia, cio appartenente allEgitto, oppure dal greco Khumos, succo di pianta, con riferimento allestrazione e alluso dei succhi vegetali. Risulta evidente che i primi uomini che si occuparono di Chimica, prima ancora di rispondere alle domande come funziona? si preoccuparono di rispondere alle domande come si fa?. La domanda come si fa? presuppone che si sappia anche con cosa si fa. Questi primi chimici non sono ancora consapevoli di praticare una nuova disciplina e sono essenzialmente dei tecnologi. Producono oggetti utilizzando materiali. I materiali li prendono dove si trovano in concentrazioni tali da essere facilmente estratti. Ma hanno sempre pi bisogno di disporre di materiali nuovi e con caratteristiche migliori. Soltanto quando la Chimica ha fornito agli uomini nuovi materiali si sono verificati grandi salti nella qualit di una civilt. La civilt del legno e della pietra scomparve con lavvento della civilt del bronzo e quando gli uomini seppero produrre il ferro , annientarono gli uomini della civilt del bronzo.

14

Luomo impar ad utilizzare le varie forme di energia disponibili sul pianeta, nacque la civilt industriale e con essa crebbe enormemente la quantit di materiali utilizzati. Tradizionalmente la societ ha utilizzato una variet assai ampia di materiali presenti in natura, sia di origine inorganica (materiali lapidei, metalli, vetro, ceramica) sia di origine organica (legno, fibre, cuoio, gomma). Con lindustrializzazione hanno fatto la loro comparsa nuovi materiali non esistenti in natura. Lesempio pi eclatante la famiglia dei materiali polimerici artificiali, il cui consumo rapidamente aumentato. Numerosi altri nuovi materiali, vengono prodotti anche per impieghi molto specifici come i semiconduttori. Oggi che gli uomini sanno produrre semiconduttori e microchips di silicio, la civilt basata esclusivamente sullacciaio rischia di sparire e molto probabilmente anche la tecnologia basata sui microchips di silicio, nel futuro, sar soppiantata. In tutti i casi, con lavvento di nuovi materiali, luomo attinge sempre di pi dal serbatoio ambiente e scarica nello stesso serbatoio quantit considerevoli di rifiuti. 15

Potrebbero piacerti anche