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La signora Dalloway.

(Liliana Rampello, Il canto del mondo reale, 2005, Il Saggiatore) Clarissa Dalloway una signora dellalta societ londinese, di cinquantadue anni, sposata con una figlia, che, dopo un malanno che le ha un po imbiancato i capelli, vuole dare una festa. Il romanzo narra questa giornata di preparativi, una splendida giornata del giugno 1923, dalla mattina quando lei esce per comprare dei fiori fino al ricevimento serale. La trama, priva di eventi o azioni rilevanti, lieve e inconsistente, increspata e complicata solo dalla presenza di un personaggio complementare, Septimus Warren Smith, un reduce della Prima guerra mondiale che la follia condurr al suicidio poche ore prima dellinizio della festa di Clarissa. I due, nellarco di una identica unit temporale, non si incontrano mai, le loro storie si sviluppano parallelamente, legate tra loro dallunit di uno spazio, Londra e le sue strade, che non semplice sfondo ma scena luminosa, immagine che contenendo la coesistenza e la successione temporale dei momenti della giornata diviene essa stessa personaggio colorato, rumoroso, e dal filo di alcuni altri personaggi che hanno rapporti con entrambi, o vedono le stesse cose nello stesso momento e si sfiorano o si incrociano nei loro percorsi, uguali o convergenti. Trentanni prima Clarissa si era innamorata, ricambiata, di Peter Walsh, suo giovane e focoso ammiratore (proprio ora di ritorno dalle Indie, dove ha combinato ben poco e si impegnato in un nuovo amore con una donna sposata), ma gli aveva poi preferito Richard Dalloway, un parlamentare, uomo posato, non particolarmente brillante, che la sa amare in modo rassicurante e protettivo. (pag. 79) [] La signora Dalloway un romanzo che si presenta per scene, il testo non ha divisioni in parti o capitoli, ma solo undici spezzature, di diversa lunghezza, segnalate lievemente da un piccolo salto, uninterlinea bianca; il movimento lento, che risponde allo scorrere del giorno, si distende ogni volta, per undici volte, secondo una dominante particolare, ognuna delle quali, accostata allaltra, compone quella costellazione finale al cui centro c sempre direttamente o indirettamente Clarissa, nella tensione di un arco che congiunge la celebre frase di apertura La signora Dalloway disse che i fiori li avrebbe comperati lei con il bagliore dellultima Perch, eccola, era l. Questo arco di senso la porter dal sentire guardare vedere allessere finalmente sentita guardata e vista per quello che , che lei sola sa essere. (pag. 81) [] Ci sono arrivata, alla festa, finalmente, che dovr iniziare in cucina e lentamente risalire tutta la casa. Dovr essere un pezzo estremamente complicato, brillante e solido, che annodi insieme tutto e termini su tre note, ai diversi piani della scala, e ciascuna esprima qualcosa che riassuma Clarissa. La pagina del diario con questa annotazione ancora ignara della magistrale composizione e scomposizione temporale che la sua autrice far esplodere nelle due pagine introduttive della spezzatura dedicata alla festa. (pag. 100) [] Una donna comune che d una festa, diventa il mondo, fa il mondo intero, questo il senso profondo della mondanit della signora Dalloway; questa intuizione lungamente coltivata permette a Virginia Woolf di raccontare non la storia di una grande donna che ha fatto qualcosa di straordinario, ma la storia invisibile delle molte che lo sanno fare, miracolosamente, nella loro quotidianit, nel presente che accoglie con un abbraccio il molteplice. (pag. 104)

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