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UNA DONNA DI PARIGI DI CHAPLIN

A coloro che non hanno mai guardato in faccia la vita, la vita cos com, questo film non piacer. Io non avevo mai visto un film di questo genere. Ogni volta, uscendo da un cinema (anche nel caso dei migliori film), ho sempre avuto la sensazione che le cose non fossero proprio cos, ma che fossero diverse. Ebbene, questo film il primo ad essere diverso, cio: il primo a rompere semplicemente con tutte le convenzioni del cinema, ad affrancarsi, dalle leggi, dalle regole, dagli schemi troppo rigidi finora seguiti. un film severo e terribile. Non a causa del contenuto n, tanto meno, per una sua pretesa morale, ma per la chiarezza e lacume con cui rappresenta la realt, per lapprofondimento psicologico e la straordinaria utilizzazione di alcuni dettagli che sono come tanti colpi andati a segno. un dramma come tutti gli altri, n pi appassionante, n pi noioso. Ma questo, dramma lo viviamo ogni giorno, lo portiamo sempre nel cuore. E cos che vanno le cose nel nostro mondo; dentro il cuore straziato, ma esteriormente tutto in ordine, tutto a posto, tutto fila come su binari ben oliati. Nulla a che spartire con quei film in cui gli eroi cadono in deliquio, si strappano i capelli, quei film di passioni romanzesche, con quei fantocci, quei personaggi tutti dun pezzo, buoni o cattivi. Questo il mondo, il vero mondo, questa la vita, pi profonda di ogni morale, di ogni fede e del caso. Una vita soggetta ad un destino crudele, una vita in divenire, che si sviluppa gradatamente, definitivamente, ineluttabilmente, in cui ogni azione reca limpronta del destino e ogni mezzora rappresenta un piccolo, inesorabile passo in avanti. Nella concezione e nella rega di questo film Chaplin ci svela anche il segreto della sua personalit, ci mostra lo stratagemma elementare che alla base della sua visione del mondo. Noi non facciamo che dibattere la questione se Chaplin sia divertente o triste, se sia giusto ridere o piangere, se lui faccia capriole perch contento o perch il cuore gli duole. Io

ho sempre pensato una cosa che ora trova conferma in questo film: egli non n in un modo n nellaltro. La sua mimica non n allegra n triste, ma semplicemente cos. Chaplin un uomo di una sensibilit pari a quella di una corda di violino. Tutto ha un volto. Malvagio o buono. Gli oggetti hanno i loro sbalzi dumore, nascondono in s insidie, cattiverie, mancano di una logica interna, e la follia dei film di Chaplin tale solo in apparenza, in realt egli possiede una visione del mondo perfettamente lucida, di unestrema coerenza per questo che ci fa ridere e piangere contemporaneamente. I personaggi dei suoi film sono autentici esseri umani. Non sono n buoni n cattivi. Sono cos completi da avere mille contraddizioni. Solo i fantocci hanno una personalit lineare. Gli uomini reali si contraddicono cento volte al giorno, la loro nobilt bilanciata dalla loro cattiveria, la loro bellezza interiore compensa le loro bassezze. Cos in questo film si vedono cose estremamente irritanti che finora non si erano mai viste, come, per esempio, allorch leroina, bella, dolce, elegante, in un gesto superbo di disprezzo verso lamante che la mantiene, getta una collana di perle dalla finestra; ma poi, vedendo un uomo che raccoglie le perle, si precipita gi a dispetto di tutta la sua finezza, acchiappa luomo allangolo della strada e gli strappa la collana di mano. O leroe che ama una ex prostituta e vuole sposarla, ma mezzora pi tardi giura alla madre di non farlo, di aver consentito al matrimonio solo in un momento di debolezza, mentre proprio questo ritrattare di fronte alla madre segno di debolezza e cede subito il campo allodio. In questo film i rapporti fra le persone sono rapporti totali, con le loro luci e le loro ombre, rapporti veri. Gli uomini si amano un poco e si odiano un poco, ci sono poi momenti in cui si amano molto e si odiano molto. Sono buoni e cattivi gli uni verso gli altri, e fanno soltanto finta di morire dei loro sentimenti, proprio come nella vita; in realt muoiono del loro destino perch sono giunti alla fine e non possono pi andare avanti; in realt muoiono semplicemente, cos. Che magnifico esempio di delicatezza, questa mancanza di psicologismo! Che

magnifico esempio di modestia, questa mancanza di spiegazioni! La cosa pi terribile e vera di questo film il modo in cui gli uomini parlano tra loro, questi dialoghi fra sordi che si svolgono anche quando essi si dicono le cose in faccia, come se ognuno parlasse una lingua diversa e maledetta! La cosa pi dolorosa constatare come, nel corso della storia, le colpe si ammucchino senza che nessuno ne abbia colpa, come tutto scivoli verso labisso sui binari della superficialit, dellerrore, del malinteso, della dissimulazione, del falso orgoglio e della menzogna. La rega del film cos perfetta che impossibile immaginarne una migliore. Gi allinizio dapprima una strada, poi facciate di case, una finestra, il telaio della finestra e dietro un volto questa precisa determinazione delloggetto delimita la suggestione e lespressione in modo che si comprende subito ci che fondamentale in quelluomo: non le sue qualit, che sono secondarie, ma piuttosto il suo conflitto che dominer tutto il film. Ma la cosa migliore in assoluto che io abbia mai visto nella rega di un film la scena alla stazione. Essa incredibilmente bella. Ancora non so come io abbia potuto capire che si tratta di una stazione. Non si vede altro che una parete nuda, eppure senza dubbio una stazione, desolata e triste, gli uomini, col cuore spezzato, partono per un viaggio senza ritorno, verso una vita che non vale pi la pena di vivere. Il treno arriva senza che noi lo vediamo, solo i riflessi regolari dei finestrini illuminati guizzano sul viso di un uomo, luomo sale, anche questo non si vede, non si vede niente, tuttavia sappiamo che egli si rintanato in un angolo e piange disperatamente. E sappiamo anche con certezza che dopo questa scena alla stazione, dopo questa partenza, alluomo non potr accadere niente di buono, niente di buono per tutta la vita. Egli si giocato tutto. Questo un film bello, infinitamente bello, quantunque sia convinta o forse proprio a causa della sua bellezza? che non piacer a tutti. Ma Dio solo sa perch a questo film sia stato appiccicato un

finale cos orrendo, idillico, sciropposo, in cui compaiono cuori redenti, prosperit e dignit. Forse perch il film possa dun tratto piacere anche a coloro ai quali in ogni caso non piacer? Se questo davvero il motivo, allora non valeva la pena guastare il piacere a quelli a cui piace nonostante tutto. (A.X. Nessey, Nrodn Listy , 22 febbraio 1924)

Tratto da: Milena Jesensk - Tutto vita Edizioni Guanda, 1986

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