BA C u l t u r a S p e t t a c o l i & T e m p o l i b e r o S crisse Vittorio Bodini, in un bel reportage poi raccolto nel volume Barocco del Sud, che lArneo un grosso bubbo- ne sullincrocio delle tre province che formano il Salento: Lecce, Brindi- si e Taranto. A cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso, questa landa estesa per oltre 40.000 ettari appariva perlopi disa- bitata, un susseguirsi di terre incolte o mal coltivate in mano a pochissi- me famiglie. Nellarea leccese, quelle terre appartenevano quasi tutte alla sterminata propriet del senatore e latifondista Tamborrino. Sul versan- te ionico, continuava Bodini, da Nard fino a Taranto non c nulla, c lArneo, unespressione vagamen- te favolosa, come nelle antiche carte geografiche quei vuoti improvvisi che saprivano nel cuo- re di terre raggiunte dalla civilt. Tra gli ul- timi giorni di dicem- bre del 1950 e i primi di gennaio dellanno suc- cessivo questo vuoto improvviso fu scosso dalloccupazione della tenuta Carignano, mes- sa in atto da migliaia di braccianti. Chiedevano una sola cosa: che an- che il latifondo dellAr- neo fosse inserito nel vasto programma di riforma concepi- to con la Legge stralcio. Una richie- sta sacrosanta, la loro, eppure la re- pressione da parte delle forze di poli- zia di Scelba fu solerte. Il reportage di Bodini apparso su Omnibus aveva come titolo Laereoplano fa la guer- ra ai contadini, perch da Roma fu inviato addirittura un aereo militare per monitorare e fronteggiare loccu- pazione. Ne segu un processo in cui, alla fine, quasi tutti i braccianti imputati vennero assolti. I pochissi- mi condannati dovettero scontare so- lo alcuni mesi di reclusione. La corte riconobbe il carattere simbolico del- le proteste, e implicitamente i tratti eccessivi della risposta del governo. Cosa rimane della memoria di quei fatti? A stento chi oggi percorre le strade del bubbone, specie destate, riesce a recuperare tracce di quelle tensioni, di quel passato. Pro- prio da qui muove la ricerca del gio- vane storico Camillo Robertini, che allArneo ha dedicato un puntuale saggio, Puglia 1950: cronaca di un processo popolare, contenuto in un libro di giovani ricercatori da lui stesso curato, e che ha un titolo che suona come un esplici- to omaggio a Woody Guthrie: Questa terra la mia terra. Storie dal Veneto, dal Salen- to e dallAmerica Lati- na. Presso lArchivio di Stato di Lecce, Ro- bertini riuscito a con- sultare il fascicolo ap- pena desecretato che contiene gli at- ti del processo contro i braccianti. Un materiale notevole, che permette di cogliere nel dettaglio cosa avven- ne in quel frangente. Emergono cos le ragioni degli uni e degli altri, e co- me in tutte le vicende umane stratifi- cate e complesse la storia si fa ingar- bugliata, i contrasti si stingono, spe- cie nel ricordo. Come scrive a un cer- to punto Robertini, che ha integrato le carte giudiziarie con alcune inter- viste ai pochi testimoni diretti di quei fatti: Rileggendo i verbali, ma soprattutto le interviste recentemen- te registrate, questa dimensione di guerra frontale e bipolare cade e lo stesso spessore degli eventi risulta fortemente variabile; la lotta non completamente epica o criminale, tragica o gloriosa, ma al tempo stes- so tutto questo e il suo contrario. Oggi difficile afferrare il grado di miseria che attraversava quellango- lo di Puglia. Quella stessa miseria che fa dire a uno dei lavoratori che prese parte alloccupazione (peraltro allora sostenuta dal Pci e dal Psi) che la vita era un vero schifo: si vestiva male, senza scarpe... cera la schiavi- t. Dalle cronache emerge un mon- do non tanto dissimile da quello nar- rato da Rina Durante nel suo roman- zo La Malapianta: un mondo in cui lavere o meno una bicicletta (o me- glio, ci che rimaneva di una biciclet- ta a lungo usata) segnava la differen- za tra la fame e la sussistenza... Alla fine lArneo fu inserito nella Legge stralcio, ma poi la storia ha preso un altro corso: il boom venuto pi dal- labbandono di quelle terre che non da una loro trasformazione radicale che impiegasse in una veste nuova gli stessi braccianti che le occupava- no. Di fatti, negli anni successivi, molti preferirono emigrare. Alloccu- pazione Camillo Robertini ha dedica- to anche un breve documentario con- sultabile sul sito dellArchivio sono- ro di Puglia, una vera miniera per la riscoperta della cultura popolare e delluniverso materiale delle classi che lhanno generata. Quanto allArneo odierno, diffici- le non notare come lo sciopero dei braccianti stranieri di Nard, nel- lagosto del 2011, sia stato fatto da gente che lavorava pi o meno nelle medesime contrade: braccianti venu- ti dal Nord Africa o dallAfrica sub- sahariana, oppure con una lunga sto- ria di immigrazione nel nostro paese alle spalle, che hanno espresso (da- vanti ai soprusi dei caporali e di un sistema agricolo che a essi ricorre) le medesime richieste dei braccianti sa- lentini di sessantanni fa, il medesi- mo desiderio di una vita dignitosa. Anche di questi corsi e ricorsi fatta la storia del Mezzogiorno. Ed bene che il recupero di suoi brandelli av- venga in forme sempre nuove. RIPRODUZIONE RISERVATA Domenica prossima a Otranto Le lotte contadine in Salento Un racconto che ci riguarda Arriva in Puglia lautore del corno di Caserta Papa Bergoglio Extra Omnes La mostra di Lello Esposito da domani a Mola La prima prova narrativa di Luca De Ceglia: piccola giostra di esistenze comuni guidate da coincidenze, speranze e paure N uova fatica letteraria per il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, Luca De Ceglia. Dopo diversi scritti dedicati alla storia e alle tradizioni di Bisceglie, la sua citt, De Ceglia questa volta si cimentato in un ro- manzo. Anzi quattro storie: Due millimetri di verit (ed altri racconti) edito da Secop (pp. 150, euro 12). La presentazione per l11 genna- io allhotel Villa di Bisceglie. Il libro si snoda at- traverso delicati temi di attualit che vanno dal- la malasanit alla superstizione, fino ai rischi della telematica e al rapporto tra padre e figli. Tutte cose sentite o vissute in prima persona, anche e soprattutto grazie al lavoro di giornali- sta. Si tratta di quattro storie diverse - spiega De Ceglia - che, per, hanno un filo conduttore in comune: la potenza dellillusione o la forza dellignoranza. Nel primo, il protagonista un impiegato delle Poste, Vinc Ripamonte, cui viene diagno- sticato un male incurabile. Luomo vivr nella convinzione che la morte sia dietro langolo, preoccupato di lasciare senza guida paterna la sua piccola figlia. Almeno fino allincontro con una ragazza albanese, diventata archivista: sar lei a fargli scoprire che il suo referto stato scambiato e che lui non malato. La beffa che il malato vero un altro e, ormai, troppo tar- di. Il secondo racconto, intitolato Venti spighe di avena selvatica, punta tutto sulle illusioni che aiutano a vivere meglio. Anche in questo caso c un incontro con una donna, Alfarana, che per vissuta nel Medioevo. Il suo corpo viene scoperto da due archeologi in un campo a Bisceglie. La donna sepolta con accanto un sacchetto con venti spighe di avena selvatica, quelle su cui un gruppo di amici scherzava po- co prima nelle pagine del libro. Ma cosa rappre- sentano queste spighe per la donna morta? E la domanda che si pone il protagonista, Mario, al- la ricerca di una verit che si riveler illusione. Il terzo racconto, La coincidenza ci far in- contrare, quello forse pi autobiografico. Un giornalista raccoglie in redazione la telefonata di una donna. Da quella telefonata e dal succes- sivo scambio di mail nascer un rapporto damore virtuale, mai vissuto e mai concretizza- to, dal momento che i due non si incontreran- no mai. Ma il protagonista immagina che la donna sia una ragazzina, ormai diventata adul- ta, che ha incrociato anni prima sempre per la- voro. E dedicato al difficile rapporto padre-fi- gli, infine, il quarto racconto, brevissimo. Si in- titola La bruscea di King Kong, una parola dialettale pronunciata dal bullo che una volta portava via le figurine ai ragazzini per strada. Il racconto incentrato sulla paura di un padre che teme per i figli e i rischi che corrono fuori di casa. Carmen Carbonara RIPRODUZIONE RISERVATA Una regata nel nome di Vittorio Bodini nellanno del centenario del poeta salentino Oggi pomeriggio a Bitonto, alle ore 18 a Palazzo di Citt, nuovo appuntamento del ciclo dincontri Viaggi letterari: Paolo Di Paolo presenta il suo ultimo libro Mandami tanta vita, Feltrinelli Edizioni. Dialogano con lautore Rosangela Magro, docente dellI.T.C. Vitale Giordano di Bitonto, e alcuni alunni di IV G del liceo Galilei. Nel libro Moraldo, arrivato a Torino per una sessione desami, scopre di avere scambiato la sua valigia con quella di uno sconosciuto. Mentre fatica sui testi di filosofia e disegna caricature, comincia cos a coltivare la sua ammirazione per un coetaneo di nome Piero, che a soli 24 anni ha gi fondato riviste, una casa editrice, e combatte con lucidit la deriva autoritaria del Paese. di ALESSANDRO LEOGRANDE Quattro vite e il motore dellillusione Bitonto, il libro di Paolo Di Paolo Memorie dArneo I marinai sono poeti, sognatori e visionari. I marinai salentini hanno la fortuna di avere come protettore un grande poeta, Vittorio Bodini, che ha cantato anche la loro terra e il loro mare. Per questo, nellanno del centenario della nascita di Vittorio Bodini, i regatanti del campionato Pi Vela per Tutti hanno deciso di dedicargli la prima regata del 2014 per rendergli omaggio e salutarlo dal mare, in collaborazione con il Centro Studi Vittorio Bodini di Lecce. Appuntamento a Otranto domenica 12 gennaio; al termine della regata, durante la premiazione, sar presente la figlia ed erede del poeta, Valentina Bodini, accompagnata dal sindaco di Otranto Luciano Cariddi. Sopra, la campagna dellArneo, teatro delle lotte contadine nel dopoguerra (a sinistra) e dello sciopero dei braccianti stranieri nel 2011 La nuova opera di Esposito De Ceglia, giornalista appassionato di storia locale Promossa dal Rotary Club Rutigliano e Terre dellUva, si inaugura a Mola di Bari, domani, 10 gennaio, alle ore 19, la mostra Extra Omnes dello scultore partenopeo Lello Esposito, autore tra laltro, davanti alla Reggia di Caserta, del controverso mega-corno che ha suscitato di recente un vespaio di polemiche. Esposito lavora da sempre sui simboli e sugli archetipi della cultura popolare di Napoli (Pulcinella, San Gennaro, il Vesuvio), ma non disdegna anche riprodurre e serializzare elementi identitari della cultura italiana (Garibaldi). Lopera in passerella a Mola dedicata a papa Bergoglio, e mira a sensibilizzare le coscienze sul degrado della chiesetta di Santa Maria delle Grazie. Sar presentata dal giornalista e critico darte Vinicio Coppola. Loccupazione delle terre nel 1950 riletta con gli occhi di oggi in un volume del giovane storico Camillo Robertini Vittorio Bodini (1914 1970) Codice cliente: 307966