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Corriere del Mezzogiorno Gioved 9 Gennaio 2014


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crisse Vittorio Bodini, in un
bel reportage poi raccolto nel
volume Barocco del Sud, che
lArneo un grosso bubbo-
ne sullincrocio delle tre province
che formano il Salento: Lecce, Brindi-
si e Taranto. A cavallo tra gli anni
Quaranta e Cinquanta del secolo
scorso, questa landa estesa per oltre
40.000 ettari appariva perlopi disa-
bitata, un susseguirsi di terre incolte
o mal coltivate in mano a pochissi-
me famiglie. Nellarea leccese, quelle
terre appartenevano quasi tutte alla
sterminata propriet del senatore e
latifondista Tamborrino. Sul versan-
te ionico, continuava Bodini, da
Nard fino a Taranto non c nulla,
c lArneo, unespressione vagamen-
te favolosa, come nelle antiche carte
geografiche quei vuoti improvvisi
che saprivano nel cuo-
re di terre raggiunte
dalla civilt. Tra gli ul-
timi giorni di dicem-
bre del 1950 e i primi di
gennaio dellanno suc-
cessivo questo vuoto
improvviso fu scosso
dalloccupazione della
tenuta Carignano, mes-
sa in atto da migliaia di
braccianti. Chiedevano
una sola cosa: che an-
che il latifondo dellAr-
neo fosse inserito nel
vasto programma di riforma concepi-
to con la Legge stralcio. Una richie-
sta sacrosanta, la loro, eppure la re-
pressione da parte delle forze di poli-
zia di Scelba fu solerte. Il reportage
di Bodini apparso su Omnibus aveva
come titolo Laereoplano fa la guer-
ra ai contadini, perch da Roma fu
inviato addirittura un aereo militare
per monitorare e fronteggiare loccu-
pazione. Ne segu un processo in
cui, alla fine, quasi tutti i braccianti
imputati vennero assolti. I pochissi-
mi condannati dovettero scontare so-
lo alcuni mesi di reclusione. La corte
riconobbe il carattere simbolico del-
le proteste, e implicitamente i tratti
eccessivi della risposta del governo.
Cosa rimane della memoria di
quei fatti? A stento chi oggi percorre
le strade del bubbone, specie
destate, riesce a recuperare tracce di
quelle tensioni, di quel passato. Pro-
prio da qui muove la ricerca del gio-
vane storico Camillo Robertini, che
allArneo ha dedicato un puntuale
saggio, Puglia 1950: cronaca di un
processo popolare,
contenuto in un libro
di giovani ricercatori
da lui stesso curato, e
che ha un titolo che
suona come un esplici-
to omaggio a Woody
Guthrie: Questa terra
la mia terra. Storie
dal Veneto, dal Salen-
to e dallAmerica Lati-
na. Presso lArchivio
di Stato di Lecce, Ro-
bertini riuscito a con-
sultare il fascicolo ap-
pena desecretato che contiene gli at-
ti del processo contro i braccianti.
Un materiale notevole, che permette
di cogliere nel dettaglio cosa avven-
ne in quel frangente. Emergono cos
le ragioni degli uni e degli altri, e co-
me in tutte le vicende umane stratifi-
cate e complesse la storia si fa ingar-
bugliata, i contrasti si stingono, spe-
cie nel ricordo. Come scrive a un cer-
to punto Robertini, che ha integrato
le carte giudiziarie con alcune inter-
viste ai pochi testimoni diretti di
quei fatti: Rileggendo i verbali, ma
soprattutto le interviste recentemen-
te registrate, questa dimensione di
guerra frontale e bipolare cade e lo
stesso spessore degli eventi risulta
fortemente variabile; la lotta non
completamente epica o criminale,
tragica o gloriosa, ma al tempo stes-
so tutto questo e il suo contrario.
Oggi difficile afferrare il grado di
miseria che attraversava quellango-
lo di Puglia. Quella stessa miseria
che fa dire a uno dei lavoratori che
prese parte alloccupazione (peraltro
allora sostenuta dal Pci e dal Psi) che
la vita era un vero schifo: si vestiva
male, senza scarpe... cera la schiavi-
t. Dalle cronache emerge un mon-
do non tanto dissimile da quello nar-
rato da Rina Durante nel suo roman-
zo La Malapianta: un mondo in cui
lavere o meno una bicicletta (o me-
glio, ci che rimaneva di una biciclet-
ta a lungo usata) segnava la differen-
za tra la fame e la sussistenza... Alla
fine lArneo fu inserito nella Legge
stralcio, ma poi la storia ha preso un
altro corso: il boom venuto pi dal-
labbandono di quelle terre che non
da una loro trasformazione radicale
che impiegasse in una veste nuova
gli stessi braccianti che le occupava-
no. Di fatti, negli anni successivi,
molti preferirono emigrare. Alloccu-
pazione Camillo Robertini ha dedica-
to anche un breve documentario con-
sultabile sul sito dellArchivio sono-
ro di Puglia, una vera miniera per la
riscoperta della cultura popolare e
delluniverso materiale delle classi
che lhanno generata.
Quanto allArneo odierno, diffici-
le non notare come lo sciopero dei
braccianti stranieri di Nard, nel-
lagosto del 2011, sia stato fatto da
gente che lavorava pi o meno nelle
medesime contrade: braccianti venu-
ti dal Nord Africa o dallAfrica sub-
sahariana, oppure con una lunga sto-
ria di immigrazione nel nostro paese
alle spalle, che hanno espresso (da-
vanti ai soprusi dei caporali e di un
sistema agricolo che a essi ricorre) le
medesime richieste dei braccianti sa-
lentini di sessantanni fa, il medesi-
mo desiderio di una vita dignitosa.
Anche di questi corsi e ricorsi fatta
la storia del Mezzogiorno. Ed bene
che il recupero di suoi brandelli av-
venga in forme sempre nuove.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Domenica prossima a Otranto
Le lotte contadine in Salento
Un racconto che ci riguarda
Arriva in Puglia lautore del corno di Caserta
Papa Bergoglio Extra Omnes
La mostra di Lello Esposito da domani a Mola
La prima prova narrativa di Luca De Ceglia: piccola giostra di esistenze comuni guidate da coincidenze, speranze e paure
N
uova fatica letteraria per il giornalista
della Gazzetta del Mezzogiorno, Luca De
Ceglia. Dopo diversi scritti dedicati alla
storia e alle tradizioni di Bisceglie, la sua citt,
De Ceglia questa volta si cimentato in un ro-
manzo. Anzi quattro storie: Due millimetri di
verit (ed altri racconti) edito da Secop (pp.
150, euro 12). La presentazione per l11 genna-
io allhotel Villa di Bisceglie. Il libro si snoda at-
traverso delicati temi di attualit che vanno dal-
la malasanit alla superstizione, fino ai rischi
della telematica e al rapporto tra padre e figli.
Tutte cose sentite o vissute in prima persona,
anche e soprattutto grazie al lavoro di giornali-
sta. Si tratta di quattro storie diverse - spiega
De Ceglia - che, per, hanno un filo conduttore
in comune: la potenza dellillusione o la forza
dellignoranza.
Nel primo, il protagonista un impiegato
delle Poste, Vinc Ripamonte, cui viene diagno-
sticato un male incurabile. Luomo vivr nella
convinzione che la morte sia dietro langolo,
preoccupato di lasciare senza guida paterna la
sua piccola figlia. Almeno fino allincontro con
una ragazza albanese, diventata archivista: sar
lei a fargli scoprire che il suo referto stato
scambiato e che lui non malato. La beffa che
il malato vero un altro e, ormai, troppo tar-
di. Il secondo racconto, intitolato Venti spighe
di avena selvatica, punta tutto sulle illusioni
che aiutano a vivere meglio. Anche in questo
caso c un incontro con una donna, Alfarana,
che per vissuta nel Medioevo. Il suo corpo
viene scoperto da due archeologi in un campo
a Bisceglie. La donna sepolta con accanto un
sacchetto con venti spighe di avena selvatica,
quelle su cui un gruppo di amici scherzava po-
co prima nelle pagine del libro. Ma cosa rappre-
sentano queste spighe per la donna morta? E la
domanda che si pone il protagonista, Mario, al-
la ricerca di una verit che si riveler illusione.
Il terzo racconto, La coincidenza ci far in-
contrare, quello forse pi autobiografico. Un
giornalista raccoglie in redazione la telefonata
di una donna. Da quella telefonata e dal succes-
sivo scambio di mail nascer un rapporto
damore virtuale, mai vissuto e mai concretizza-
to, dal momento che i due non si incontreran-
no mai. Ma il protagonista immagina che la
donna sia una ragazzina, ormai diventata adul-
ta, che ha incrociato anni prima sempre per la-
voro. E dedicato al difficile rapporto padre-fi-
gli, infine, il quarto racconto, brevissimo. Si in-
titola La bruscea di King Kong, una parola
dialettale pronunciata dal bullo che una volta
portava via le figurine ai ragazzini per strada. Il
racconto incentrato sulla paura di un padre
che teme per i figli e i rischi che corrono fuori
di casa.
Carmen Carbonara
RIPRODUZIONE RISERVATA
Una regata nel nome di Vittorio Bodini
nellanno del centenario del poeta salentino
Oggi pomeriggio
a Bitonto, alle ore
18 a Palazzo di
Citt, nuovo
appuntamento
del ciclo
dincontri Viaggi
letterari: Paolo
Di Paolo presenta
il suo ultimo libro
Mandami tanta
vita, Feltrinelli
Edizioni.
Dialogano con
lautore
Rosangela
Magro, docente
dellI.T.C. Vitale
Giordano di
Bitonto, e alcuni
alunni di IV G del
liceo Galilei. Nel
libro Moraldo,
arrivato a Torino
per una sessione
desami, scopre di
avere scambiato
la sua valigia con
quella di uno
sconosciuto.
Mentre fatica sui
testi di filosofia e
disegna
caricature,
comincia cos a
coltivare la sua
ammirazione per
un coetaneo di
nome Piero, che
a soli 24 anni ha
gi fondato
riviste, una casa
editrice, e
combatte con
lucidit la deriva
autoritaria del
Paese.
di ALESSANDRO LEOGRANDE
Quattro vite e il motore dellillusione
Bitonto,
il libro
di Paolo
Di Paolo
Memorie dArneo
I marinai sono poeti, sognatori e visionari. I
marinai salentini hanno la fortuna di avere come
protettore un grande poeta, Vittorio Bodini, che ha
cantato anche la loro terra e il loro mare. Per
questo, nellanno del centenario della nascita di
Vittorio Bodini, i regatanti del campionato Pi
Vela per Tutti hanno deciso di dedicargli la prima
regata del 2014 per rendergli omaggio e salutarlo
dal mare, in collaborazione con il Centro Studi
Vittorio Bodini di Lecce. Appuntamento a Otranto
domenica 12 gennaio; al termine della regata,
durante la premiazione, sar presente la figlia ed
erede del poeta, Valentina Bodini, accompagnata
dal sindaco di Otranto Luciano Cariddi.
Sopra, la campagna dellArneo, teatro delle lotte contadine nel dopoguerra
(a sinistra) e dello sciopero dei braccianti stranieri nel 2011
La nuova opera di Esposito
De Ceglia, giornalista appassionato di storia locale
Promossa dal Rotary Club Rutigliano e Terre dellUva, si
inaugura a Mola di Bari, domani, 10 gennaio, alle ore
19, la mostra Extra Omnes dello scultore partenopeo
Lello Esposito, autore tra laltro, davanti alla Reggia di
Caserta, del controverso mega-corno che ha suscitato di
recente un vespaio di polemiche. Esposito lavora da
sempre sui simboli e sugli archetipi della cultura
popolare di Napoli (Pulcinella, San Gennaro, il Vesuvio),
ma non disdegna anche riprodurre e serializzare
elementi identitari della cultura italiana (Garibaldi).
Lopera in passerella a Mola dedicata a papa Bergoglio,
e mira a sensibilizzare le coscienze sul degrado della
chiesetta di Santa Maria delle Grazie. Sar presentata dal
giornalista e critico darte Vinicio Coppola.
Loccupazione delle terre nel 1950 riletta con gli occhi di oggi in un volume del giovane storico Camillo Robertini
Vittorio Bodini (1914 1970)
Codice cliente: 307966

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