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Una identit a misura di vittima

Posted in vasicomunicanti on April 21st, 2007by christian raimo

di Daniele Giglioli Lidentificazione con la vittima diventato il principale eneratore di

identit! nella coscienza contemporanea, lunico dispositivo discorsivo in rado di dar voce non tanto a un biso no di avere "diritti, sicurezza, iustizia#, $uanto piuttosto a un desiderio di essere% &olo nella forma cava della vittima troviamo o i unimma ine verosimile, anche se rovesciata, della pienezza di essere a cui aspiriamo' limma inario della vittima ha finito per assumere il carattere di $uella che (urio )esi chiamava una *macchina mitolo ica+, una macchina che a partire dal centro vuoto di una mancanza enera incessantemente una mitolo ia, un corpus di fi ure capace di soddisfare un biso no che proprio da $uel vuoto ha tratto ori ine% ,a $uella macchina mitolo ica non scaturiscono solo i racconti delle minoranze ma anche e forse soprattutto la le ittimazione di $uella che Ar-un Appadurai, studiando i conflitti nazionalistici nell.ndia de li anni /ovanta, ha denominato efficacemente la *violenza della ma ioranza+%

Una macabra concorrenza0uale potente della terra, rande o piccolo, politico o chiesastico, non dichiara che lui non si lascia intimidire1 0uale operazione militare non si iustifica con la difesa delle vittime1 0uale pulizia etnica, le23)u oslavia inse na, non prende le mosse dalla necessit! di vendicare vere o presunte vittimizzazioni subite in un passato pi4 o meno remoto1 5 $uale mi liore e pe iore esempio del conflitto israelo3palestinese, dove li eredi delle vittime della &hoah vittimizzano li abitanti dei territori occupati, i $uali a loro volta ne ano lesistenza della &hoah in un circolo infernale senza fine1 . se ni di $uesto processo sono ovun$ue%Primo tra tutti, il fatto che il enocidio sia diventato il principale paradi ma biopolitico del nostro tempo 3 $uello nazista de li ebrei e tutti li altri che a esso ven ono a torto o a ra ione para onati 3 col risultato perverso di istituire le vittime stesse a paradossale e blasfemo o tra i colpiti "il nostro stato pe etto di desiderio metafisico% ,ifficile spie are altrimenti la macabra concorrenza io del vostro, il nostro lunico vero, il mio cominciato prima, il mio durato pi4 a lun o, tu non hai diritto di parlare del tuo perch6 non condanni abbastanza il mio, ecc%#7 o la demenza paranoide dei ne azionisti "non vero, $uando mai, che

enocidio, vi siete inventati tutto#, che si autovittimizzano escludendosi da uno dei pochi assunti condivisi dellintero consesso umano e richiudendosi nel hetto dellesecrazione universale7 o la stupefacente comparsa di impostori $uali il polacco 8en-amin 9il:omirs:i o lo spa nolo 5nric ;arco, che si sono finti deportati ad Ausch<itz $uando non lo erano affatto' non era certo il loro un mezzo in e noso per sbarcare il lunario, ma $ualcosa di infinitamente pi4 doloroso, la spia di una mancanza ben pi4 radicale% &e solo la vittima ha valore, se solo la vittima un valore, allora $uel valore non pu= che diventare o etto di rivalit!%

La sofferenza, fonte di diritti Altri esempi potrebbero essere la recente *scoperta+ del mobbin "come se li operai della (iat di >alletta non avessero mai ricevuto vessazioni#7 il proliferare di studi sulle *molestie morali+7 lossessione tutta contemporanea per la pedofilia 3 $uale mi liore vittima di un bambino *innocente+ e re redito a un an elico stato di asessualit! prefreudiana1 5, ancora, la moltiplicazione de li or o li identitari ottenuti attraverso il rovesciamento di uno sti ma "or o lio nero, ay, femminile#, con la conse uente istituzione di cattedre, universitari, conve ni e pubblicazioni specialistiche, e dipartimenti

soprattutto di leadership intellettuali e politiche che si autoinvestono della missione di rappresentare, tutelare, ri3vendicare sofferenze e sofferenti7 la concentrazione spasmodica dei media su ci= che Luc 8oltans:i ha chiamato *lo spettacolo della sofferenza+ e &usan &onta *il dolore de li altri+%.dentificazione, concorrenza, invidia% *?i= che si desidera sottrarre alla vittima, per rivestirsene a propria volta 3 ha scritto Pascal 8ruc:ner in La tirannia della penitenza% &a io sul masochismo occidentale, un pamphlet superficiale e opportunista ma pieno di acuti rilievi come lo fu anni fa La cultura del pia nisteo di @obert Au hes 3 leminenza morale, lo splendore tra ico di cui sembra odere% La sofferenza d! dei diritti, addirittura la sola fonte del diritto "B#7 lafflizione resta padrona del campo7 chiun$ue se ne impadronisca, si impadronisce anche del potere% La rande superiorit! dellinfelicit! sulla felicit! sta nel fatto che procura un destino, e solo $uestultimo ci d! il senso della nostra distinzione e ci colloca a pieno titolo in unaristocrazia di reietti "B# Crmai il termine indica la trasmissione di un nuovo valore patrizio' il dolore ci innalza a un ordine nobiliare inedito% 5ccoci dun$ue tutti le atari, da una parte e dallaltra della stessa barriera, tutti intenti a perpetuare una distinzione,

una mancanza che ci marcano per sempre% /on creiamo pi4 le nostre vite, ripetiamo le ferite di ieri+% ,i $ui lossessione della memoria, una memoria scandita secondo * iorni+ artatamente decisi dalle istituzioni, depositata in innumerevoli *libri neri+ "del comunismo, del capitalismo, della psicoanalisi, ecc%#, e che stenta a trasformarsi non in oblio ma in storia, una storia non intesa come fedelt! a se stessi ma come verit! di tutti, come apertura al divenire, come promessa di un futuro da costruire, e non di un passato imposto, insieme subito e rivendicato, in cui si possa non essere pi4 vittime%&e dun$ue la vittima diventata, come scrive @en6 Dirard, *il nuovo assoluto+, unidea non pi4 sottoponibile a verifica, una zona di rispetto esente dal va lio della critica, allora il compito del pensiero critico non potr! essere che $uello di penetrare in $uesta cittadella% ;a sarebbe cattiva critica $uella che si limitasse al proposito di demistificare il mito "cosE come cattivo illuminismo $uello che sottovaluta la forza delle passioni, ci= che i veri illuministi non hanno mai fatto#, per esempio rivelando volta per volta e punto per punto li interessi che si nascondono dietro alle le ittimazioni vittimarie% /ecessario ma insufficiente 3 a parte il fatto che le vittime esistono davvero% 0uando ci si trova di fronte a una macchina mitolo ica, la sola demistificazione non basta, e pu= essere perfino fuorviante%;e lio servirsi di $uella pratica, recentemente rimessa in circolo da alcuni scritti di Dior io A amben, che va sotto il nome di profanazione' un restituire al profano, alluso comune, alla prassi umana ci= che stato separato e allontanato in una sfera sacra, altra, intan ibile, rifiutando il suo confinamento nellimma inario "luo o del rispecchiamento, del desiderio riflesso e della rivalit!# e la sua traumatica riapparizione nel reale%La macchina mitolo ica della vittima va interro ata nella sua pretesa di verit!, perch6 essa rappresenta una risposta sba liata a una domanda pi4 che iusta, e senza la $uale non potremmo pi4 pensare la nostra stessa modernit!% Limma inario della vittima, infatti, non appanna enorme nella costituzione del so io unico della cosiddetta e maldenominata *condizione postmoderna+, e recita un ruolo etto moderno' basti pensare, molto in sintesi, al nesso tra rivendicazione di identit!, pensiero dellaccusa e paranoia persecutoria nelle opere politiche e autobio rafiche di @ousseau "perse uitatemi, e nella vostra menzo na riful er! la mia autenticit!#7 al sentimentalismo compassionevole dei iacobini7 al culto dei caduti nel

nazionalismo europeo%Anche il movimento operaio ottocentesco si mosso sulla base di due retoriche mai del tutto conver enti e spesso contrastanti% ,a una parte il miserabilismo, i dannati della terra, i proletari che non hanno nulla da perdere, la filosofia della miseria% ,allaltra, lor o lio dialettico di chi sente insediato nella punta pi4 avanzata della produzione sociale e rivendica il diritto a uidarla' un diritto del fare, non dellessere in $uanto si subito% 5 un discorso analo o potrebbe essere fatto per le ideolo ie della decolonizzazione%?i= che venuto meno con la crisi dei * randi racconti+ dellemancipazione per= il secondo corno dellopposizione' non lor o lio ma il diritto, non unessenza da rivendicare ma lapertura di uno spazio di azione, non una privazione ma la possibilit! che il *nulla+ diventi *tutto+, come diceva &ieys del Ferzo &tato allalba della @ivoluzione francese% A $uei racconti che mandavano letteralmente in pezzi la dialettica he eliana tra servo e padrone 3 io sono il servo e proprio perci= non ho paura della morte 3 si sostituita lansia di riconoscimento che anima le mille e mille narrazioni dellidentit!%Alla domanda *che fare+1 che ha dominato la politica moderna, ha dato il cambio un ansioso e $uerulo *chi sono+1 5 in $uesto senso, la risposta' una vittima, non poi cosE sba liata% ?hi ridotto a potersi chiedere soltanto chi , e non cosa pu= fare di s6 e delle sue relazioni con li altri, senzaltro una vittima% &vincolata dalla prassi, nessuna meravi lia che $uella macchina iri a vuoto, cosE come attorno a un immenso vuoto ruota la mitolo ia della cospirazione, del complotto, della con iura onnipresente e universale, altro tema ossessivo dellepisteme postmoderna, altro lascito della modernit! non sufficientemente elaborato, che fun e da penoso contraltare alla re$uisizione dellazione efficace nella sfera della razionalit! sistemica% La responsabilit in questione5ntrambe hanno per= il merito, nella loro razionalizzazione fallace uidata dal risentimento, di riproporre il problema della responsabilit!% ?hi fa cosa1 ,i chi la colpa se le cose vanno come vanno1 ?hi mi fa torto, chi mi sta nuocendo1Pi4 che deridere chi se la pone "come i ciclopi Polifemo' se /essuno ti uccide allora lasciaci dormire#, occorre rendersi conto del fatto che attraverso $uellinterro azione malposta continua a operare un nocciolo razionale senza il $uale della modernit! non pi4 nulla' lidea, nientemeno, che la storia non la fanno li astri o la provvidenza o le le i universali

delleconomia o

li scarti capricciosi della deriva

enetica, ma la ire de li

uomini e delle donne%Le razionalizzazioni vittimarie e cospirative sono la protesta "impotente e pericolosa se abbandonata a se stessa# contro $uella storia senza politica che il reta io comune del cittadino etto a espropriato della sua dimensione pubblica, contro $uellumanesimo animale, come lo ha chiamato Alain 8adiou, che restrin e il so *nuda vita+, e cio a mero portatore di astrattissimi diritti umani 3 i $uali del resto affiorano solo, come ha mostrato Gize: sulla scorta di Aannah Arendt, nel momento in cui ven ono meno i diritti politici, perch6 vero che sono i diritti politici a fondare i diritti umani, e non vero il contrario% &ono la ferita tenuta aperta, il man$ue3!3Htre autolesionisticamente esibito, di una modernit! che, pi4 che disatteso, ha realizzato parodicamente le proprie promesse%&ono il riflesso, la spia, lautodenuncia della riduzione della so ettivit! a mera identit!' perdita secca, a scon iurare la $uale non baster! mai il volenteroso ottimismo dei cantori dellidentit! performativa, della cultura come invenzione, del meticciato come libera circolazione delle merci simboliche da ricombinare a proprio piacimento, perch6 lossessione identitaria di cui limma ine della vittima si fa interprete lesatto rovescio speculare dellinsistenza poststrutturalista sullidea di un sapere senza so etto, di un archivio di

enunciati senza autore, di un mormorio 3 diceva ;ichel (oucault 3 di processi simbolici senza a ente, disseminati ma ari sui mille piani di un rizoma zuzzurellone% Per uscire dalla trappola&e $uesto vero, il compito pi4 ur ente del pensiero critico $uello di ripensare la cate oria della so ettivit! come distinta dallidentit! 3 performativa o *naturale+ poco importa% &olo una nuova teoria "e una nuova pratica# del so etto, solo una rinnovata combinazione di *chi+ e di *che fare+ pu= farci uscire dalla cattiva dialettica tra *cultura+ ed economia politica, tra identit! e disincanto, tra memoria ed eterno presente in cui siamo intrappolati

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