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FONDAMENTI DI IMPIANTI ELETTRICI

Impianti Tecnici Corso di Laurea in Scienze dellArchitettura

Prof.Gianfranco Cellai

Normativa di base

D.M. 37 del 22 gennaio 2008 (G.U. n. 61 del 12/03/2008) DL 25 giugno 2008 n 112
convertito in Legge 6 agosto 2008, n. 133

Per la progettazione degli impianti elettrici dal 1990 in vigore la Legge 46/90 ora sostituita dal D.M. 37 del 22 gennaio 2008 (G. U. n. 61 del 12/03/2008) e dal DL 25 giugno 2008 n 112, "Regolamento concernente il riordino delle disposizioni in materia di attivit di installazione degli impianti all'interno degli edifici"; questo stabilisce quali siano i soggetti abilitati a progettare e realizzare le principali tipologie di impianti relativi a tutti gli edifici e a quali obblighi e prescrizioni debbano attenersi tali soggetti. Fondamentale nella progettazione, realizzazione e collaudo di un impianto elettrico sono le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI), gli impianti elettrici in bassa tensione alimentati da un ente elettrocommerciale devono comprendere un impianto di messa a terra (sistema TT) in quanto necessario per la protezione dai contatti indiretti. Prof.Gianfranco Cellai

Campo di applicazione

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Scelta dei materiali

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DPR 447/91

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Adeguamento

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Dichiarazione di conformit

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Certificato di abibilit

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Obbligo del progetto

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Terminologia
Tensione V (Volt, V): forza elettromotrice che muove gli elettroni in un
conduttore a causa della differenza di potenziale applicata allestremit di un circuito elettrico (corrente elettrica); tipicamente nelle residenze pari a 220 V

Corrente o Intensit I (Ampere, A) : intensit di corrente costituita dal


movimento degli elettroni, per convenzione dal polo positivo verso quello negativo;

Corrente alternata: negli impianti cittadini la polarit +, - cambia con una


frequenza di circa 50 Hz (s-1)

Resistenza elettrica R (Ohm, ) : resistenza opposta dal conduttore al


moto degli elettroni; sussiste la seguente relazione tra resistenza R, tensione V e intensit I : R = V / I (legge di Ohm)

Potenza elettrica P (W) : P = V x I; ad es. una presa da 10 A porta una


potenza elettrica fino a: 220 V x 10 A = 2200 W (2,2 kW);

Circuito elettrico: ciascuna parte dellimpianto utilizzatore avente unica


alimentazione protetta da sovraccorrenti; ovvero i circuiti sono pari al n di interruttori automatici.
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Caduta di tensione in linea: determinata dalla resistenza del circuito R = L/S con = resistivit del conduttore L = lunghezza del circuito S = sezione del conduttore Impianto di Terra: sistema di protezione dalle tensioni di contatto accidentali dei conduttori metallici; costituito da conduttori e dispersori a contatto con il terreno (la massa metallica assume il potenziale di terra); la resistenza di terra Rt deve essere correlata allintensit della corrente di scatto Id dellinterruttore differenziale. Con limpianto di terra la tensione non deve superare i 50 V. Interruttore automatico magnetotermico: interruttore della corrente posto a salvaguardia dei conduttori per evitare rischi di cortocircuito a causa del superamento dei valori dellintensit di corrente prestabiliti Is (intensit della corrente di scatto); Interruttore automatico differenziale (detto salvavita): interruttore di corrente posto a protezione delle persone che vengono accidentalmente in contatto con masse metalliche sotto tensione; lintensit di corrente di scatto Id assume valori non superiori a 25-30 mA con interventi in circa 0,02 secondi;
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Segni grafici

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Generazione trifase e consegna delle.e.


Le reti di distribuzione pubbliche sono in corrente alternata alla frequenza di 50 Hz; la rete in collegamento trifase R,S,T con il neutro. La consegna allutente pu avvenire in corrente trifase e neutro (380 V) oppure in monofase e neutro (220 V).

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Realizzazione delle colonne montanti secondo norme CEI-64-8/5

conduttore di protezione impianto elettrico

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Schema distributivo impianto condominiale


1 terreno esterno 2 collettore di terra 3a alimentazione elettrica dai contatori 3b alimentazione di protezione 4a/b scatole di derivazione e controllo 5 derivazione appartamento 6 quadro elettrico appartamento

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Protezione dai contatti: sistema TT


Il neutro messo a terra in cabina e in pi punti lungo la linea di consegna. L'impianto elettrico privato solitamente messo a terra attraverso un proprio impianto e con un proprio dispersore. In questo modo in caso di guasto verso terra di un apparecchio, si crea una corrente di ritorno attraverso la terra che provoca lo scatto degli interruttori differenziali di protezione. Questo sistema detto Terra-Terra (TT), obbligatorio in Italia per tutte le utenze private in bassa tensione.

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Interruttori di protezione
Protezione delle persone (parte differenziale): poich nella rete elettrica il conduttore neutro collegato a terra, qualunque collegamento tra la fase della linea elettrica e la terra subisce un passaggio di corrente I3. Questa corrente si disperde a terra e non ritorna attraverso l'interruttore differenziale a monte dell'impianto, il quale rivela che la somma delle correnti di nodo I1 + I2 non pi nulla ed interviene aprendo il circuito elettrico.

Interruttore monofase differenziale-magnetotermico la leva del differenziale bianca e al centro le leve magnetotermiche sono nere a sinistra il tasto per il test di funzionamento il bianco a destra Protezione dal cortocircuito (Parte magnetica) Questo tipo di guasto si verifica quando due fili conduttori a differente potenziale (fase-neutro) entrano in diretto contatto tra loro, provocando un elevatissimo ed istantaneo flusso di corrente (corto circuito). Protezione del sovraccarico (Parte termica) Questo problema si verifica quando l'intensit di corrente supera i limiti costruttivi dell'impianto e in particolare la capacit dei fili conduttori di smaltire il calore prodotto per effetto Joule. Prof.Gianfranco Cellai

Pericoli da contatti indiretti


La resistenza di contatto del corpo umano Rc varia da 2000 (mani bagnate e calzature in cuoio) ad oltre 10000 (mani asciutte e calzature in gomma) con valori intermedi di circa 3000 : pertanto nella situazione pi vantaggiosa si ha che lintensit di corrente Ic che attraversa il corpo pari a : Ic = 220 V/10000 0,03 A (30 mA) Valore che posso assumere a riferimento per la resistenza di terra.

Resistenza di terra deve essere minore della resistenza minima del corpo umano Rt 50 / Ic Rt 50/0,03 1666
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Schema impianto di terra

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Protezione dei componenti di impianto


La protezione dei componenti di impianto dalle infiltrazioni di acqua e oggetti, ad es. la polvere, desumibile dalla classificazione fatta in base alle norme CEI 70.1. I diversi gradi di protezione sono individuati mediante una sigla IP seguita da due numeri XX, XX dove il primo indica la protezione dallacqua ed il secondo dallingresso di corpi solidi. Si va pertanto dal grado minimo IP00 (non protetto), al grado massimo IP68, ovvero apparecchio protetto totalmente dalla polvere e dalla sommersione in acqua. Per esempio tipici apparecchi illuminanti da esterno hanno valori IP 55, ovvero protetti da getti dacqua e dalla polvere.

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Protezione dal sovraccarico

In = corrente di portata dellinterruttore Iz = intensit di corrente in regime permanente

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Componenti dellimpianto
Gruppo di misura : di propriet dellENEL e normalmente posizionato in zona accessibile dai tecnici (es. vano scale condominiale). Esso costituito dal misuratore e da un limitatore di potenza relativo allimpegno contrattuale. Con i contatori di nuova generazione la lettura dei consumi di tipo remoto, ovvero non necessario accedere al contatore. Il contatore misura i consumi (es. potenza di 1 kW x 1 ora = 1 kWh), mentre il limitatore misura la potenza istantanea utilizzata: quando questa supera del 10% il valore contrattuale (es. 3,3 kW), il limitatore interrompe lerogazione di energia elettrica fino alla riattivazione da parte dellutente. Se lutente ritiene di aver bisogno di maggior potenza deve richiedere un nuovo contratto. Cavi unipolari: comprendono un solo conduttore; Cavi multipolari: comprendono pi cavi unipolari (es. tre cavi costituiti dalla fase, il neutro ed il conduttore di terra); Interruttori manuali: sono dispositivi atti ad interrompere lerogazione di e.e. sul circuito a comando dellutente; es. nel caso di intervento di riparazione sul circuito. Normalmente sono presenti due o pi interruttori. In funzione del numero di circuiti neo quali suddiviso limpianto.
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Centralino di distribuzione (Q.E.) : accoglie gli interruttori generali automatici e manuali dei circuiti, oltre ad altri apparecchi quali suonerie, temporizzatore, allarmi, ecc. Apparecchi di comando: sono i dispositivi che comandano laccensione degli apparecchi utilizzatori (luce, prese); essi sono linterruttore, il deviatore, linvertitore ed il pulsante. Punto luce deviato: comandato da due posti distinti (due deviatori);

Punto luce invertito: comandato da tre o pi posti distinti (due deviatori e uno o pi invertitori);

Punto luce interrotto: comandato da un solo posto.


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Potenze tipiche di apparecchi

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Potenza massima contemporanea P (W) degli elettrodomestici

forno elettrico + piastre elettriche: potenza nominale lavastoviglie: potenza nominale gruppo congelatore + frigorifero: potenza nominale cappa di aspirazione, comprese luci: potenza nominale piccoli elettrodomestici da cucina: potenza nominale Totale Potenza Pmax.

2000 W; 2000 W; 500 W; 200 W; 200 W; 4.900 W

Considerando un fattore di contemporaneit pari a 0,5 si ha P=0,5*Pmax = 2450 W.

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Portata dei conduttori

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Dimensioni tubi

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Dimensioni cavi

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Circuiti di distribuzione

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Esempi di distribuzione

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Schema impianto a 3 circuiti

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Schema impianto a 5 circuiti

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Dotazioni minime
Norme UNI CEI 64-50

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Quote di installazione

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Locale ingresso

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Cucina
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Soggiorno

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Cameretta

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camera
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garage

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Centrale termica

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Schema distributivo generale

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SEGNATURA DELLE TRACCE

NB. Ricordarsi di verificare il progetto di arredamento e le quote di installazione, oltre ad evitare percorsi tortuosi .

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TRACCIATURA A MANO O CON FLESSIBILE

NB. Nelle ristrutturazioni ricordarsi sempre di verificare le possibili interferenze con altri impianti sottotraccia quali gli impianti di distribuzione del gas, idrico-sanitari e di riscaldamento. In particolare la rottura accidentale delle tubazioni del gas pu determinare seri pericoli per la sicurezza.

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POSIZIONAMENTO CASSETTE E SCATOLE


NB. Il posizionamento deve rispettare alcuni principi generali quali la verifica delle quote e la posa con livella delle scatole che sono normalmente appuntate con malta a presa rapida o gesso prima della chiusura finale delle tracce.

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POSIZIONAMENTO TUBI NELLE TRACCE

NB. Ricordarsi sempre di eseguire documentazione fotografica degli impianti sottotraccia. Verificare possibili interferenze con altri impianti a pavimento e assicurarsi della protezione delle tubazioni a pavimento contro rotture e schiacciamenti Prof.Gianfranco Cellai

CHIUSURA TRACCE CON MALTA BASTARDA


La chiusura delle tracce deve avvenire con malta a base di calce e cemento (premiscelati) della malta bastarda. Questo perch in caso di necessit di riapertura delle tracce questa possa avvenire agevolmente. Nel caso di ristrutturazioni importante che la finitura delle tracce avvenga con particolare cura onde evitare che le stesse siano visibili eccessivamente.

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PASSAGGIO CONDUTTORI ELETTRICI


NB. E molto importante proteggere lestremit dei cavi prima del passaggio dei conduttori dalla intromissione di corpi estranei (malta, detriti, ecc.), che possano rendere difficile o persino impedire loperazione. Normalmente si schiacciano i tubi terminali portati fuori dalle scatole, oppure si inseriscono tappi di fortuna (ad es. carta). NB. Ricordarsi di rispettare i colori convenzionali che sono il nero/marrone per la fase, il celeste per il neutro ed il giallo-verde per la linea di terra. Gli impianti ausiliari quali Telefono, TV, videocitofono,Hi-Fi, ecc. devono passare in condutture separate ed arrivare a scatole separate.

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COLLEGAMENTO DEGLI APPARECCHI

NB. Assicurarsi che siano lasciati cavi sufficientemente lunghi per poter portare gli apparecchi fuori dalle scatole per possibili successivi interventi di manutenzione e/o sostituzione come da figura.
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CABLAGGIO CASSETTE DI DERIVAZIONE

Morsetto di collegamento

NB. Il cablaggio deve avvenire lasciando sempre cavi sufficientemente lunghi per consentire operazioni di riparazione/manutenzione e soprattutto le teste dei conduttori devono essere collegate tra loro con appositi morsetti, evitando assolutamente luso di nastro adesivo.
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Lilluminazione artificiale degli interni

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La natura della luce


La luce energia emessa nel campo di sensibilit dellocchio umano caratterizzata da lunghezza donda comprese tra circa 0,38 m e 0,78 m,

0,38 m

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0,78 m

Le grandezze illuminotecniche
Flusso luminoso () [lumen, lm] Quantit di energia luminosa emessa nellunit di tempo da una sorgente. Intensit luminosa (I) [candela, cd = lm / sr] Flusso luminoso emesso allinterno dellangolo solido unitario (steradiante) in una direzione data. Illuminamento (E) [lux, lx = lm / m] Rapporto tra flusso luminoso ricevuto da una superficie e area della superficie stessa Luminanza (L) [candela / m, cd / m] Rapporto tra intensit luminosa emessa da una superficie in una data direzione e larea apparente di tale superficie.

dS

d I= d d E= dS
dI L= dS

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Le relazioni tra le grandezze illuminotecniche


Incidenza normale ( = 0)
n

dS d I d I r 2 I E= = = = 2 dS dS dS r
Incidenza obliqua ( 0) (legge del coseno)
dS

I cos() E= 2 r
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Valori raccomandati secondo la norma UNI 10380 Illuminotecnica, illuminazione di interni con luce artificiale

Indice di abbagliamento G, riferito alla sola illuminazione artificiale, calcolabile mediante il metodo descritto dallappendice A della UNI 10380.

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Valori raccomandati secondo la norma UNI 10380:1994/A1 Illuminotecnica, illuminazione di interni con luce artificiale

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Valori raccomandati per le scuole secondo la norma UNI 10840 locali scolastici - criteri generali per lilluminazione artificiale e naturale

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Progetto di illuminazione di interni: metodo del flusso totale


Flusso totale richiesto Coefficiente di utilizzazione

ES t = d
Dove: S = superficie da illuminare (m2) d = fattore di deprezzamento (-) = coefficiente di utilizzazione (-)

u t

Dove: u = flusso utile (lm)

Fattore di deprezzamento
Le sorgenti luminose subiscono nel tempo una riduzione di flusso per invecchiamento, deposito di povere e alterazioni delle superfici riflettenti compreso le pareti delle stanze. Per questo si usa nei calcoli illuminotecnici un fattore di dprezzamento d che si pu assumere: d = 0,80 per illuminazione diretta d = 0,65 per illuminazione uniforme d = 0,60 per illuminazione indiretta

Il coefficiente di utilizzazione dipende da: Sistema di illuminazione; Rendimento (%) dellapparecchio; Coefficienti r di riflessione di soffitto e muri; Forma del locale

0,8a + 0,2 b K= h

b>a h=altezza utile

Numero di sorgenti necessarie

n=

t L

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Esercizio
Si voglia illuminare unaula scolastica avente le seguenti dimensioni : a = 6 m b = 12 m S = 72 m2 h (altezza sul piano di lavoro) = (3 h lampade 0,9 h tavolo) = 2,1 m r (pareti e soffitto) = 50% con il seguente sistema illuminazione diretta con d = 0,8; lampade fluorescenti tubolari da 40 W (1200 x 26 mm) flusso luminoso 3450 lm apparecchi con griglie di defilamento (%) = 55 % Illuminamento sul piano di lavoro E = 400 lux

K=

0,8a + 0,2b h

= (0,8 * 6 + 0,2 * 12)/2,1 3,4

Dalle tabelle risulta un coefficiente di utilizzazione 41% e quindi il numero delle lampade necessarie pari a :

t =

ES d

= (400 * 72)/ (0,41* 0,8) = 87.800 lm = 87.800/3450 = 26 lampade Prof.Gianfranco Cellai

n=

t L

Efficienza luminosa
L'efficienza di una sorgente luminosa un parametro che valuta quanta energia elettrica sia effettivamente convertita in luce.

Eff = /W [Im / Watt]

Riflettore dicroico

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Le sorgenti luminose
Possono essere artificiali (lampade) o naturali (luce del sole).

lampada

La lampada Costituisce il cuore dellapparecchio ed leffettiva SORGENTE LUMINOSA E la lampada il primo elemento che determina la QUANTITA e la QUALITA della luce Il tipo di lampada scelta influisce direttamente sulla PRESTAZIONE LUMINOSA
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Tipologie di lampade
INCANDESCENZA
TUNGSTENO

SCARICA
IODURI METALLICI

ALOGENE

FLUORESCENTI

FLUORESCENTI COMPATTE

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Lampade ad incandescenza Dati tecnici

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Lampade fluorescenti lineari e circolari Dati tecnici

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Lampade a incandescenza
VANTAGGI - BASSO COSTO
MANUTENZIONE ASSENTE DIMENSIONI COMPATTE Buona resa cromatica

SVANTAGGI
CONSUMO ELEVATO DURATA RIDOTTA
CALORE EMESSO IN AMBIENTE

Spettro luminoso

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Lampade fluorescenti compatte


VANTAGGI COSTI CONTENUTI BASSI CONSUMI DURATA ELEVATA SVANTAGGI DIMENSIONI RESA CROMATICA scarsa

Spettro luminoso

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Spettri delle sorgenti luminose fluorescenti


TC-D Lampade fluorescenti compatte

TC-D 26W Col 21 (4000 K)

TC-D 26W Col 31 (3000 K)

TC-D 26W Col 41 (2700 K)

Alogena (2700 K)

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Lampade a LED

(Light Emitting Diode)

I LED sono uno speciale dispositivo formato da un sottile strato di materiale semiconduttore che sottoposto a tensione elettrica rilascia energia sufficiente da produrre luce (fotoni). Sono sempre pi utilizzati in sostituzione delle lampade tradizionali grazie all'efficienza luminosa notevole, e quindi al ridotto consumo energetico, di 40-60 lm/W contro i 20 lm/W di una lampada a incandescenza, e di 25 lm/W di una ad alogeni. Fondamentalmente, il limite dei LED per lilluminazione il flusso luminoso ridotto, che pu arrivare ai 120 lm, ma che nei modelli economici raggiunge solo i 20 lumen, contro i 550 di una lampada ad incandescenza da 60 W. Sono inoltre caratterizzati da elevata affidabilit e lunga durata di esercizio (fino a 50.000 ore).
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