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Il diritto fallimentare quella branca del diritto che racchiude le varie procedure concorsuali quali il fallimento, il concordato preventivo,

, la liquidazione coatta amministrativa e lamministrazione straordinaria delle grandi imprese insolventi, nonch, fino al 15-7-2006, lamministrazione controllata, ora abrogata dal D.Lgs. n. 5/2006. Esso trova la sua giustificazione nella crisi dellimpresa che attraverso lo stato di nsolvenza sfociando allesterno crea un danno al mercato. La riforma della legge fallimentare realizzata con il D.Lgs. 5/2006 si resa necessaria inquanto la legge fallimentare emanata con il R.D. 16-3-1942, 267, risalente ad oltre un cinquantennio, non era stata mai sistematicamente riformata, sebbene avesse subito nel tempo numerosi e rilevanti interventi manipolativi da parte della giurisprudenza e,segnatamente, della Corte costituzionale. La disciplina anteriore alla riforma del 2006 si ispirava ad una tutela accentuata dei diritti dei creditori, determinando un completo spossessamento del patrimonio del debitore, il quale veniva posto in una condizione di assoluta incapacit di disporre del proprio patrimonio. Il fallimento assumeva, cos, una connotazione punitiva nei confronti del fallito,ritenuto colpevole di non aver saputo gestire adeguatamente il suo patrimonio, e per tale motivo doveva essere privato della disponibilit di tutti i suoi beni ed essere altres assoggettato a talune limitazioni di carattere personale (ad esempio, la privazione del diritto di voto).Inoltre, la vecchia legge fallimentare era mossa da un intento essenzialmente liquidatorio,ossia era finalizzata allo smembramento dellazienda fallita per garantire il maggior soddisfacimento possibile dei creditori. Ci comportava un penetrante intervento del Tribunale fallimentare e del giudice delegato nelle varie fasi della procedura. Si trattava, per, di unimpostazione non pi in linea con le finalit che, nellattuale situazione socioeconomica, si dovrebbero perseguire in caso di insolvenza imprenditoriale,consistenti nella conservazione e nel recupero, per quanto possibile, delle componenti dellimpresa, ossia dei beni produttivi e dei livelli occupazionali, attraverso il risanamento e il superamento della crisi aziendale.

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