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Grande e possente, ti dicono, figlio di Dio, e con tanti maestri in sovrappi:/ il vecchio Lino, figlio di Apollo, gli insegna

a leggere e a scrivere; Eurito / larte dellarco; Eumolpo, figlio di Filammone,/ la lira e il canto; e, cosa pi importante di tutte, il figlio di Ermete, Arplico,/ le cui terribili, folte sopracciglia occupavano met della fronte,/ gli insegn a dovere larte degli Argivi: -lo sgambetto; - con essa/ si conquista praticamente tutto, nel pugilato, nella lotta, perfino nelle Lettere Quanto a noi altri, figli di mortali, senza maestri, con la sola nostra volont, con perseveranza e discernimento e sofferenze siamo diventati quello che siamo. Non ci sentiamo affatto inferiori, non abbassiamo gli occhi. Nostre uniche pergamene tre parole: Makronissos, Ghiaros e Leros. E se maldestri/ dovessero sembrarvi un giorno i nostri versi, ricordate solo che furono scritti/ sotto il naso delle guardie, la baionetta puntata sempre alle costole./ N servono giustificazioni prendeteli nudi come sono, - / laustero Tucidide vi dir pi del raffinato Senofonte .

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