dal turismo sostenibile al rilancio dellagricoltura: il lavoro di quest anni e le nuove frontere. Il giornale che avete tra le mani nasce come sperimentazione giornalistca di un gruppo di associazioni di Troia e dei Mont Dauni che in quest anni si sono rimboccate le maniche per dar vita ad un progeto: Insieme si pu: arte, creatvit e sinergie per rilanciare i Mont Dauni. Ci che abbiamo fato stato proprio metere in rete alcune delle migliori energie per stmolare una crescita sociale, culturale ed economica di tuto il territorio. In quest anni abbiamo lavorato duramente alla valorizzazione del patrimonio storico, del patrimonio naturalistco e di quello enogastronomico. Abbiamo prodoto guide e audioguide turistche, ci siamo inventat le visite guidate non convenzionali con performance teatrali, festval estvi, event per promuovere le eccellenze agroalimentari, concorsi artstci. Siamo per convint che un rilancio territoriale passi sopratuto dalla qualit del suo patrimonio umano (...) Insieme si pu Monti Dauni, la Puglia inizia da qui D I Beni Culturali e i Paesaggio, una risorsa da difendere. Anche per i Mont Dauni. Quelli che sono apparsi fnora come limit e problemi dei territori interni, cio la loro perifericit, la distanza, lisolamento, costtuiscono al contrario ora una grande chance La Daunia notoriamente uno dei territori italiani pi ricchi di testmonianze storiche, archeologiche, artstche, architetoniche, demoetnoantropologiche, paesaggistche ed enogastronomiche. Migliaia sono i sit di interesse culturale difusi in tuto il territorio, con una trama di presenze, grandi e piccole, nelle cit, nelle campagne, lungo le coste, nelle acque. La specifcit del patrimonio culturale della Daunia consiste,infat, proprio in questa sua presenza difusa e nellintegrazione tra beni culturali e paesaggio, che ormai costtuiscono element essenziali del modo di essere e dellidentt di questo territorio. (...) Il futuro dei Monti Dauni di Federico Massimo Ceschin Di Giuseppe Beccia. Eolico, un afare per pochi di Angelo Catalano La vita nei cieli dei Monti Dauni di Lorenzo Piacquadio PAG 3 PAG 6 PAG 10 Le sfde che ci attendono A che punto siamo sul Bilancio Partecipatvo? Di Giuliano Volpe. Di Gianfranco La Bella. Contnua a pagina 2 Contnua a pagina 8 Sono passat due anni dal primo incontro informale tra diversi moviment politci, partt e associazioni della Cit di Troia sulla creazione di un percorso di democrazia partecipata e ora, con molta soddisfazione, possibile afermare che il bilancio partecipatvo a Troia una realt. Infat, nei prossimi giorni verr inserita nel bilancio comunale di previsione 2013 la proposta avanzata e maggiormente sufragata dai citadini. Di cosa si trata? (...) Contnua a pagina 2 INSIEME si pu pag. INSIEME si pu pag. Monti Dauni, la Puglia inizia da qui Monti Dauni, la Puglia inizia da qui Subappennino Dauno, un nome fglio dellabbandono che il nostro Paese ha riservato alle sue comunit locali pi fragili. Cos appariva sulle mappe questo lembo di Puglia. Sub Appennino. Un luogo da nascondere come si fa con la polvere soto il tappeto, con le comunit resident chiamate ad assistere allo spopolamento, allesodo, allinvecchiamento, con i fgli spedit altrove a studiare, a cercare un futuro che rispondesse alle nuove chiavi di letura della modernit. Poi, dimprovviso, lintero Paese s schiantato dentro una crisi fnanziaria internazionale senza precedent. Certo, sono riuscit in tempo a inquietare il panorama piantando centnaia di pale eoliche; hanno abusato del suolo fertle agricolo per farne un grande specchio fotovoltaico; hanno depredato gli scavi archeologici per abbellire musei nazionali e persino doltreoceano; hanno chiamato i fgli migliori di questa terra nelle grandi cit del nord Ma londa dello sviluppo non sostenibile - quello dimostratosi violentemente fallace - non penetrato nel tessuto sociale, n riuscita a cancellare lorgoglio di sentrsi feramente fgli di questa terra, del sudore lasciato sui campi, delle consuetudini quasi rituali, dei suoni e dei profumi che altrove son perdut. E cos la ruralit riscoperta, nel mezzo di questa strana (e salutare) era della scarsit, ha fato appello alle forze sane della societ, alla cultura da rivalutare e rimetere in scena, alle qualit intrinseche di un territorio talvolta amaro ma anche generoso, e infne ha richiamato i giovani a tornare. Una stagione di sindaci volonterosi, veri primi citadini, ha sostenuto questo grande impegno colletvo, iniziando a inserire quest campanili dimentcat nella programmazione provinciale e poi regionale. Le Comunit Montane prima e lAgenzia di Sviluppo Meridaunia poi, hanno proseguito su questo solco, con azioni coraggiose e important. Con lingresso nei circuit regionali, si doveva cambiare dabito e per afrontare la nuova traietoria occorrevano scarpe buone: cos che il triste sub appennino diventato Comprensorio dei Mont Dauni. Piccoli Municipi senza pi alcuna subalternit ma protagonist del proprio destno, con comunit locali in movimento, verso un percorso di qualifcazione che - di l a poco - avrebbe visto certfcare le proprie ambizioni: qui risiede la massima concentrazione pugliese di Borghi pi Belli dItalia, Borghi Autentci, Cit Slow, Bandiere Arancioni, Cit del Vino, Cit dellOlio... Un nuovo disegno di futuro prendeva forma, pi o meno consapevolmente. Senza valigie da fare verso altre terre ma, anzi, riscoprendo loriginario spirito dei luoghi. Chi rimasto lo sa: non potr facilmente contare sul posto fsso, n forse arricchirsi con il lavoro nei campi, mentre tuto atorno sono cambiate le esigenze e non pi possibile limitarsi a garantre sussistenza alle famiglie. Ma possibile vivere bene, coltvare benessere, recuperare tradizioni, riscoprire eccellenze quasi perdute, scambiare buone prassi conterritori anche lontani, cercare lincontro con lo straniero senza alcun tmore della diversit, per riscoprirsi ospitali e accoglient, per contnuare un percorso di crescita sociale, culturale ed economica, fnalmente sostenibile, durevole e difusa, capace di tradursi in opportunit per s e per gli altri. In questo Comprensorio, i Mont Dauni, Regione Puglia e Ministero dei Beni e delle Atvit Culturali e del Turismo, stanno investendo risorse (economiche, ma anche strumentali, con mezzi e competenze) afdando allAgenzia regionale del Turismo - Pugliapromozione - il compito forse non semplice ma nemmeno impossibile di proseguire quanto iniziato, realizzando il prodoto turistco che ancora non c, per inserire questo territorio nei mercat nazionali e internazionali, fno a diventare un altro Polo atratvo della Puglia. Il cammino ancora lungo. Probabilmente ancora in salita. Ma anche il percorso pi lungo inizia con un primo passo. Mandiamo avant il piede con fducia, assieme, un passo dopo laltro. Mi piace pensare che lungo la Via Francigena troveremo alleanze important, amici autorevoli e otmi compagni di viaggio. Federico Massimo Ceschin Resp. Progeto di Eccellenza Turistca dei Mont Dauni (...) Con il patrimonio culturale si convive quotdianamente e il visitatore pu coglierne facilmente le sue tracce materiali. Il palinsesto che raccoglie e nasconde questa profonda stratfcazione storica latuale paesaggio, che costtuisce il bene culturale pi prezioso e va valorizzato non solo nel suo valore estetco, ma anche e sopratuto nel suo valore identtario. Un progeto recente realizzato dalla Regione Puglia e dalle quatro universit pugliesi, la Carta dei Beni Culturali, da me coordinata, ha portato fnora al censimento di oltre 11.000 sit di interesse culturale difusi nel territorio regionale: circa 5.000 sono present in Daunia. Questo straordinario patrimonio , per, ancora oggi assai poco noto, tutelato e valorizzato. Lo stamo anzi progressivamente depauperando e distruggendo. In tale contesto, partcolare rilievo rivestono i Mont Dauni, unarea fno a tempi recent molto sotovalutata in relazione al suo ricco patrimonio culturale e paesaggistco. Quelli che sono apparsi fnora come limit e problemi di tali territori interni, cio la loro perifericit, la distanza, lisolamento, costtuiscono al contrario ora una grande chance: li hanno maggiormente preservat dai danni di una malintesa modernizzazioneed ora essi si presentano pi adat ad un tpo di turismo di qualit, atento alla cultura,allambiente, alla qualit del cibo, ai ritmi lent e alla rifessione. I centri storici e i paesaggi (pur non prive purtroppo anche di alcune bruture, in molt casi riparabili) hanno conservato fortunatamente la loro autentcit e una identt da salvaguardare. Bisognerebbe quindi saper conservare anche alcune peculiarit di queste localit impervie, evitando i danni del becero turismo di massa che consuma i luoghi nei quali si svolge. I Mont Dauni, come altre belle localit della Capitanata, sono realt delicate, fragili, richiedono cura e rispeto. Mi auguro, pertanto, che si sviluppino e si atrezzino sempre di pi percorsi da compiere a piedi, in bicicleta, a cavallo, atrezzando percorsi e itnerari naturalistci e culturali che nel mondo atranogruppi sempre pivastdi persone amant della natura, della cultura, del cibo naturale, dei sapori genuini, del silenzio, della salubrit, della semplicit. Le potenzialit dei Mont Dauni sono,in tal senso, ancora ampiamente inespresse, mentre le esperienze gi avviate, tra mille difcolt, dimostrano chiaramente quanto notevoli potrebbero essere le ricadute, sia in termini di crescita culturale sia per favorire un nuovo tpo di sviluppo del territorio, a pato che si comprenda la reale natura culturale di questo territorio, si sia capaci di ragionare in termini di sistema e si metano in campo proget coerent, diversamente da quanto si fato nel passato, metendo fne al consumo di territorio, allespansione edilizia incontrollata e al cemento, puntando sul recupero, sulla riqualifcazione, sul riuso colto dellesistente. La cultura non dovrebbe essere intesa solo come un insieme di spetacoli e di manifestazioni, ma dovrebbe essere posta al centro delle strategie politche e imprenditoriali di questo territorio. Anche per i Mont Dauni (come per lintera Capitanata) la via maestra quella della cultura, dellavalorizzazione del paesaggioe dellambiente, dellalta formazione, dellinnovazione, della creatvit. anche lunica strada che possa consentre alle energie giovanili (anche a quelle formate nella nostra Universit) di restare o di tornare, per contribuire a costruire un futuro migliore per la Daunia. Giuliano Volpe Magnifco Retore dellUniversit di Foggia I Beni Culturali e i Paesaggio, una risorsa da difendere. Anche per i Mont Dauni. Le sfde che ci atendono 2 3 Il futuro dei Mont Dauni, terra di eccellenze (...) ed per questo che con il nostro progeto abbiamo puntato molto a sostenere quelle energie creatve che sono, secondo noi, la vera promessa di un domani migliore per questa terra. In questotca abbiamo fnanziato nuove produzioni teatrali che valorizzassero il nostro patrimonio artstco, ci siamo dedicat alla crescita di festval musicali e teatrali di qualit che potessero fornire delle occasioni in pi per conoscere questo territorio, abbiamo organizzato concorsi e mostre fotografche per valorizzare i borghi e il contesto paesaggistco, abbiamo organizzato rassegne leterarie ed enogastronomiche nei castelli, nei palazzi e nelle masserie antche, ci siamo cimentat nella realizzazione di video-documentari sui Mont Dauni ed abbiamo, in ultmo, messo in campo tuta la nostra creatvit per dar vita ad una comunicazione dimpato, non convenzionale: dalle valigie sugli alberi, ai ferri di cavallo ai lampioni, dallacquasale da guinness alle magliete Figli di Troja. Insomma, quest anni sono stat intensi e pieni di sperimentazioni. Ci siamo tutavia resi conto che la cosa pi complicata, ci a cui abbiamo dedicato pi tempo, tra successi e insuccessi, stata la costruzione di ret di relazioni, di sinergie con le imprese, di collaborazione con gli ent locali. La vera difcolt che abbiamo riscontrato sta nel fato che spesso molt tra coloro che operano per lo sviluppo di questo territorio mancano di una visione di futuro, mancano della capacit di immaginarsi un modello di sviluppo e della capacit provare ad orientarlo facendo scelte coerent ed efcaci. Forse in quest anni sono mancat, in questo senso, anche luoghi e strument per confrontarsi sul futuro di quest borghi. Questo giornale vuol provare ad essere anche un po questo: unoccasione di rifessione, uno spazio per il confronto delle idee, un luogo di condivisione. Noi, nel nostro piccolo, abbiamo provato a proporre una visione di futuro. Lo abbiamo fato insieme alle associazioni che hanno promosso il progeto Insieme si pu ma anche insieme ai tant compagni di viaggio che abbiamo incontrato lungo il percorso. La nostra una visione che abbraccia la flosofa slow e che punta sulla creazione di opportunit economiche per tut atraverso la valorizzazione delle eccellenze artstco-culturali, naturalistche ed enogastronomiche. Le sfde che ci atendono, pertanto, sono quelle della riqualifcazione dei borghi e della lota alla cementfcazione, quelle della riscoperta del legame con la terra atraverso il rilancio di unagricoltura di qualit e atraverso la valorizzazione dellagroalimentare a Km Zero. Le sfde che ci atendono sono quelle della green economy: dal turismo sostenibile e rispetoso del territorio al piccolo rinnovabile difuso, dalla mobilit eco-sostenibile alle tante occasioni economiche prodote da una efcace Strategia Rifut Zero (il commercio sfuso e alla spina, i centri di riparazione e riuso etc.). La sfda vera, insomma, quella di fare spazio ad una rilancio economico che sia etco e che rispet il territorio e valorizzi i migliori talent. Per fare questo, per, c bisogno di avere il coraggio del cambiamento. Bisogna avere, per esempio, il coraggio di disfarsi di quelle abitudini odiose che hanno inchiodato questo territorio alla mediocrit: il clientelismo, il familismo, la raccomandazione. Il disastro sociale provocato da queste piaghe ha fato fuggire i cervelli migliori, ha fato andar via molt di quei ragazzi in gamba, molte delle ment pi brillant che non avevano un santo in paradiso. Questo non accetabile e non pu accadere ancora. Avere una visione del futuro vuol dire anche avere il coraggio di liberarsi di queste pratche maledete e consentre a tut di giocarsi il proprio futuro alle stesse condizioni di partenza, senza cognomi e appartenenza, ma solo in base alla capacit e al merito individuale. Sfde difcili, lo sappiamo. Ma noi siamo convint che si pu. Insieme, si pu. Giuseppe Beccia A.c.t! Mont Dauni Associazione Culturale & Turistca Linvestmento di Regione e Ministero per valorizzare il prodoto turistco Mont Dauni. Il giornale pubblicato come numero unico nellambito del progeto Insieme si pu, realizzato grazie al sostegno del programma Bollent Spirit della Regione Puglia. Pubblicazione a cura di: A.c.t! Mont Dauni - Associazione Culturale & Turistca Piazza Libert 21/1 - Troia Hanno collaborato: Giuliano Volpe, Federico Massimo Ceschin, Giuseppe Beccia, Angelo Catalano, Andrea Casoli, Giuseppe Totaro, Francesco Caserta, Lorenzo Piacquadio, Gianfranco La Bella, Edoardo Beccia, Domenico La Salandra, Don Ciro Miele.
Fotografe di: Anna Di Gennaro, Giuseppe Totaro, Giuseppe Pirro, Lorenzo Piacquadio, Serena Checchia, Roberto De Antonellis, Michele Melino, Armando Stallone, Giuseppe Totaro, Andrea Casoli. Prestampa a cura di: Thinking - C.so Umberto I, 37 - Troia (Fg) Insieme si pu Giornale di cultura e turismo dei Mont Dauni INSIEME si pu pag. INSIEME si pu pag. Monti Dauni, la Puglia inizia da qui Monti Dauni, la Puglia inizia da qui Via M.Iamele 16 - 71029 Troia (Fg) Tel. 0881 979476
Alla fne della vita ciche conta avere amato. il ritornello di un canto di chiesa. Dice a suo modo che importante come si fa qualcosa, perch si fa qualcosa e molto meno ci che si fa. Conta cio lintenzione e la buona volont, non lopera. un modo di pensare che ha le sue ragioni. Un amministratore, un politco, ne ha anche delle altre. Un consuntvo parte da un elenco. Ed importante perch quellelenco deve contenere le cose che anni prima quello stesso politco/amministratore aveva preso limpegno di fare. Questo il primo gradino. Ne ha fate di pi? il secondo gradino. Ha creato le premesse perch chi verr dopo di lui possa proseguire un percorso? il terzo gradino. Ha fato errori che, riconosciut, possano essere corret? il quarto gradino. La Scritura dice a chi molto ha amato molto sar perdonato perch si parte dal presupposto che il giusto sbagli ogni giorno setanta volte sete. Questo non vale per il politco/amministratore che va invece giudicato/valutato. Allora andiamo per ordine. Primo gradino: elenco di cose fate, elenco di opere. Basta percorrere la cit. Dalla Chiesa delle Croci ai Mortcelli, da S. Domenico a Palazzo DAvalos, da San Francesco al Centro Sportvo, dai nuovi ufci ASL allufcio turistco. Tute struture rinnovate, o rifate, o acquistate e ripristnate, o realizzate ex novo. Il sotosuolo : opere di consolidamento per le frane, ret idriche e fognant sia in cit che in campagna. Strade, piazze, giardini, percorso vita, villa. Canile-rifugio comunale, PIP, Dopo di noi. Servizi nuovi: circolare urbana, ADI/SADo rimodulat: raccolta rifut, eco-centro, raccolta pannoloni. Funzionalit amministratva: riscossione in proprio dei tribut, che in epoca di fallimento della GEMA la dice lunga. Ma ci fermiamo qui perch il primo gradino lungo e potrebbe stancare. Ed il pi ovvio. Secondo gradino. Le opere e le atvit fate sono fruto di un mix partcolare in cui con naturalezza, sinergia, competenza, formazione hanno collaborato i citadini, i dipendent, gli amministratori e gli ent sovra comunali. I merit vanno divisi tra tut ma ricordiamolo anche i demerit. Terzo gradino. Le premesse ci sono tute. Le opere rappresentano i contenitori. Ora bisogna riempirle di contenut. La messe abbondante di associazioni, gruppi, societ sportve non potr che essere il completamento di questo percorso. Le buone pratche: raccolta diferenziata, mobilit sostenibile, efcientamento energetco devono e possono essere incrementate e migliorate. Quarto gradino, gli errori. Tant. Ne menziono tre in partcolare: scarsa comunicazione, scarsa educazione formazione, scarso coinvolgimento. Si intersecano tra di loro. Ci siamo sentt responsabili di tuto, come se avessimo lobbligo di risolvere tut i problemi della cit e dei citadini. Molte volte, invece, bisogna spiegare, far capire, coinvolgere nelle scelte e poi agire insieme. Ma tuto questo fa perdere tempo, ritarda lazione amministratva, crea maggiore necessit di trasparenza, impedisce limmediatezza e molte volte non fa fare. C bisogno di trovare una via di mezzo tra il fare e il fare insieme. Perch cos anche i citadini capirebbero che non bisogna chiedere la luna nel pozzo. A noi per viene chiesto, per amministrare, solo di saper leggere e scrivere e di avere il buon senso del buon padre di famiglia. una strada ancora tuta da percorrere e forse anche con laiuto. E qui entrano in funzione gli altri: aiut vecchio stampo (partt, sindacat), aiut non convenzionali (associazioni, comitat, gruppi), personale qualifcato (facilitatori, staf del sindaco, comunicatori, addet stampa). C molto materiale per discutere e per fare e sicuramente anche molt altri gradini da salire ( ma atenzione, anche da scendere). Edoardo Beccia Sindaco di Troia Perch il dibatto campanilistco sul futuro della Diocesi un dibatto che sa di vecchio La corte la lebbra del papato. S, ha detoproprio cos Papa Francesco, in uno dei passaggi pi esplicit della bella intervista rilasciata ad Eugenio Scalfari, non riferendosi certo agli apparat di Curia, che quella che negli esercit si chiama lintendenza e gestsce i servizi che servono alla Santa Sede, quanto al complesso di sogget spesso laici, ma non solo, talvolta present anche tra i membri di Curia che circondano il Vescovo di Roma nella sua funzione petrina e qualsiasi altro Vescovo nella quotdianit della funzione pastorale. Ma poi ha aggiunto con determinazione: La Chiesa o deve tornare ad essere una comunit del popolo di Dio e i presbiteri, i parroci, i Vescovi con cura danime, sono al servizio del popolo di Dio. Parto da quest due assunt, per inquadrare i segni di unazione farisaica da tempo concertata sulla collina dauna, tut tesi a perpetuare un passato nostalgico, incapace di tenere il ritmo o di dare il tempo ad una quotdianit da Terzo Millennio. La costtuzione di un cosiddeto Comitato pro Diocesi di Troja (che auspica il distacco dalla diocesi di Lucera-Troia e laccorpamento a quella di Foggia-Bovino), stato solo lennesimo pervicace e campanilistco tentatvo di mantenere fermo lo sguardo allindietro, nellillusione onnipotente di riuscire a sfatare il processo profetco della fssione in statue di sale. Un passato certamente glorioso, per una Diocesi autorevole come quella di Troia, il cui prestgio, le cui fortune e le cui ricchezze culturali e artstche, per, sono sempre arrivate da Pastori foresteri. Una Diocesi che, per quanto opulenta, lungo il decorso dei tant secoli, non mai riuscita a imporre un proprio Vescovo. Tocca dirselo, una volta per tute! Una Diocesi che deve le sue fortune al ritrovarsi al crocevia di contaminazioni e percorsi orientat versofrontere sconosciute, riassunte nelle trame spirituali della Francigena e nelle pietre secolari di quellesempio di cultura euro-mediterranea rappresentato dalla Basilica Catedrale e dal suo stupefacente Rosone arabescato (Pina Belli dElia). Rifutarsi o resistere a dare un futuro al proprio passato, ostnandosi invece a voler legare quel futuro a un passato irripetbile, proprio in quanto tale, non direi che sia degna testmonianza di amore e di carit verso la propria comunit e nei confront dei luoghi che essa vi abita. Arrivare a teorizzare, addiritura, una diversa spiritualit per comunit altretanto omogenee e adiacent (Troia e Lucera), racchiuse nel raggio di pochi chilometri e nella sfera storico-culturale di destni paralleli, segno di smarrimento fuori dal tempo. Mentre la Chiesa universale sta vivendo il magnifco momento di un Papa chiamato dallaltro Capo del Mondo, che non si stanca di afermare il primato del servizio al popolo di Dio: unigenito nella sua pluralit. Ascoltare la lecto magistralis di Rodolfo Papa della Pontfcia Universit Urbaniana in Roma, sulla Luce della fede nella trasparenza della bellezza, in occasione della chiusura della Mostra di campane votve e devozionali: La fede soto vetro, nel Museo Ecclesiastco Diocesano di Troia, ci ha riportato nellambito rafnato e intelletuale che era duso trovare nella quotdianit di questa antca diocesi. Tempi in cui si sviluppavano dibat sulle rifessioni del Vescovo Guglielmo II e la Riforma Gregoriana o del cardinale Girolamo Seripando e le tesi del Concilio di Trento. Livelli di confronto e di pensiero lontani anni luce dalle beghe odierne, dal proliferare di letere aperte e dallanonimato insinuante dei denigratori. Ipotesi verosimile un processo di ridefnizione degli asset diocesani, in Italia, in nuovi contest macro-territoriali, per cui il dibatto sul futuro della Diocesi ancora legato a un campanile, piutosto che a un altro, produce suoni inquarchiat , che sanno di vecchio e tendono a dividere piutosto che unire. Lanascitadel DistretoCulturale DauniaVetus aveva ed ha come obietvo cardine quello di favorire la messa in comune di esperienze, ambizioni e atvit culturali delle comunit diocesane. Il percorso intrapreso, rivelatosi con evidenza pi impervio, di provare a far interagire i Comuni e le Amministrazioni primancora delle comunit e realt associatve, anzich il contrario (metendo le isttuzioni locali di fronte ad un processo di fato in corso), non infcia il potenziale catalizzatore della funzione originale dello stesso Distreto. Lesempio dei volontari dellAssociazione Terzo Millennio, di quelli dei Musei in genere, le atvit delle Confraternite e le realt afermate come quella del gruppo di A.c.t! Mont Dauni, con la ricchezza di iniziatve prodote, ne sono la testmonianza concreta e apprezzata, che si rinnova nella quotdianit della loro azione. La valorizzazione dei beni culturali della Diocesi, a partre da quest esempi, esige un approccio decisamente pi moderno, atraverso la messa in rete non solo delle esperienze virtuose delle comunit della Diocesi, ma facendolo in funzione della messa in rete e della costruzione di sinergie con le altre Diocesi atve sul piano territoriale e culturale. Insomma, su quei campanili bisogna tornare a salirci, per getare lo sguardo lungo verso un paesaggio fn troppo trascurato dalla fssazione storica del proprio ombelico. Il futuro lungo quella linea dorizzonte riconquistata da una prospetva locale, che cerca la sintonia del rintocco con le campane vicine, per realizzare con forza un riverbero armonico fato di dialogo, sentre comune e voce di popolo per la salvaguardia e il rilancio di un patrimonio, materiale ed immateriale, senza eguali Antonio V. Gelormini (gelormini@gmail.com) Troia, dieci anni dopo. Tempo di bilanci 5 A pochi mesi dalla fne del mandato amministratvo, una rifessione del sindaco su ci che ha funzionato e ci che non ha funzionato. Dare un futuro al nostro passato INSIEME si pu pag. INSIEME si pu pag. Monti Dauni, la Puglia inizia da qui Monti Dauni, la Puglia inizia da qui Lassociazione Salute e Territorio nasce nel gennaio 2008 come comitatocitadinosulla scia di quelloche sembrava uno scoop giornalistco che portava allatenzione dei citadini e dellamministrazione comunale stessa una questone bollente: possibile presenza di rifut tossico- nocivi a Giardineto. In realt si era gi in atesa di una bonifca del sito ordinata dal Tribunale di Lucera che faceva seguito ad un processo conclusosi con la prescrizione dei reat di smaltmento illecito di rifut e di cui nessuno sembrava essere a conoscenza. Da allora molto successo: le grandi folle si sono diradate e la gente sembra aver dimentcato ma il problema ancora l con tuta la sua potenza distrutva. Un nuovo processo si sta celebrando ma le cose non sembrano prendere una piega diversa. Il nostro piccolo gruppo sta seguendo la vicenda ormai da anni ed oggi la situazione che si presenta questa: molte part civili, una nuova perizia tecnica che parla di sito potenzialmente inquinato e di una messa in sicurezza urgente che non pare mai possibile atuare, una giustzia intrappolata dalle procedure e dalla burocrazia. Lo scorso 3 otobre si tenuta unudienza che a nostro parere sfora lincredibile: ancora un cambio dellorgano collegiale giudicante e ancora una serie di richieste caotche e disorganiche da parte del pubblico ministero e volutamente confusionarie dellavvocato di difesa; in aula assente il consulente tecnico di ufcio e present inutlmente, perch non ascoltat, il consulente tecnico di parte del PM e alcuni testmoni tra ex operai, impiegat e funzionari dellasl. Fissata la prossima udienza al 9 gennaio 2014 il che signifca trascinare inverosimilmente una vicenda che sembra cos chiara, sempre pi in l nel tempo galoppando verso unulteriore prescrizione dei reat. Ricapitolando dunque a che punto siamo? Che ci siano stat smaltment illecit di rifut non messo in discussione; che oltre alle ingent quantt di rifut abbandonate nellintero sito soggete alle intemperie ( e quindi trascinat dal vento e dalle piogge nellintero territorio circostante) ci siano fanghi interrat tossico- nocivi in diversi punt del piazzale e della zona anfteatro del sito non messo in discussione; che ci siano interi capannoni copert di eternit frantumato e disperso un po ovunque non si pu obietare perch evidente anche al passante pi distrato. Dunque lunica cosa che francamente non si riesce a comprendere il perch tuto questo materiale sia ancora l, perch non sia stato fnora condannato nessuno, perch non si riesca perlomeno a metere in sicurezza il sito in atesa di una bonifca necessaria, perch non sia ancora fruibile unindagine epidemiologica che permeta di quantfcare i danni arrecat alla salute di noi citadini! Quello che abbiamo capito da tuta questa vicenda che risulta fondamentale afancare ad una lota esterna, quella cio per la tutela del nostro territorio che vede la partecipazione dei citadini di vitale importanza quale elemento di stmolo, ricerca, proposta, atenzione, una lota interna, quella con noi stessi: se il tessuto sociale fosse costtuito da sogget pensant che valutano, studiano, comprendono e scelgono consapevolmente anteponendo il bene comune al proprio partcolare interesse forse tuto ci non sarebbe accaduto e sopratuto non avr pi possibilit alcuna di verifcarsi nel futuro che, ricordiamolo, appartene pi a nostri fgli che a noi. Linvito sempre quello ad essere vigili, svegli, pront e unit: lassociazione si incontra tut i mercoled alle 20:00 presso i locali dellex-pretura in via Regina Margherita n. 152. Associazione Salute e Territorio - Troia A quasi dieci anni dallinizio dellera delle rinnovabili, che ha visto coinvolta in primo piano anche la nostra citadina, sicuramente giunta lora di fare delle valutazioni su come stato gestto lintero processo di apertura allenergia dal vento. Sicuramente gli obietvi sancit dal Protocollo di Kyoto saranno raggiunt entro il 2020, sopratuto grazie alla forte incidenza delleolico nel raggiungimento dellobietvo del 20% di energia prodota da font rinnovabili. Sicuramente la ricaduta in termini di risparmio di emissioni di CO2 sar tale da far ricordare quest dieci anni come un periodo di importanza storica per il miglioramento complessivo del nostro stle di vita. Tutavia leolico nella nostra terra ha anche il sapore amaro di unoccasione persa. Nel giro di pochissimi anni sono forit giganteschi parchi eolici fruto di investment di capitali stranieri o grosse banche e di grosse multnazionali produtrici degli impiant. Lunica vera opportunit per le aziende agricole e i piccoli investtori locali era, invece, il minieolico e purtroppo questoccasione, almeno fnora, stata sprecata, complice il farraginoso e instabile contesto normatvo regionale e nazionale che ha creato solo false aspetatve e ha frustrato lentusiasmo di chi voleva una volta tanto essere profeta in patria. Allinizio del boom delleolico la norma nazionale di riferimento era il DLGS 387 che prevedeva la procedura dellautorizzazione unica per poter installare impiant eolici, unaproceduramoltocomplessache, per lunghezza e cost, di fato rendeva impossibile linstallazione di impiant medio piccoli. Nonostante il tentatvo della Regione Puglia di semplifcare laccesso alle autorizzazioni tramite una legge regionale che rendeva possibile linstallazione di impiant fno ad un megawat di potenza con una semplice DIA (dichiarazione di inizio atvit) da presentare al comune di riferimento, non si sono otenut signifcatvi passi avant per il minieolico perch un pronunciamento della Corte Costtuzionale ha dichiarato incosttuzionale la legge regionale pugliese, ci ha creato ulteriore caos fra gli operatori difondendo tmori sopratuto fra i piccoli investtori che si sono trat indietro a causa dellenorme incertezza normatva. Il colpo di grazia defnitvo arrivato poi con il DM 06 luglio 2012. Il minieolico fno a 60 kilowat di potenza ha visto una drastca riduzione dellincentvo e, per gli impiant compresi fra i 60 e i 200 kw, stato ideato un infernale meccanismo burocratco che, nel corso di 2 o 3 anni, bloccher totalmente gli investment in questa fascia di potenza. Le conseguenze? La logica dellautoconsumo sar nuovamente sacrifcata sullaltare degli interessi dei grandi capitali, saranno realizzate nuove infrastruture che si potevanoevitare se ci fosse stata la volont politca di premiare i piccoli impiant: negli impiant piccoli lenergia di fato consumata nei pressi del punto dove prodota e quindi si risolve a monte il problema dello stoccaggio, i grossi impiant richiedono invece enormi centrali di smistamento e aumentano le perdite dovute alle lunghe percorrenze. Inoltre intorno al minieolico nella fascia compresa fra i 60 e i 200 kw si stavano sviluppando delle imprese produtrici tute italiane che dovranno rivedere i loro piani di investmento al ribasso concentrandosi sugli impiant al di soto dei 60 kw, riducendo cos le loro prospetve di crescita, con tute le conseguenze in termini di mancat nuovi post di lavoro e minori entrate fscali per il sistema paese. Insomma in dieci anni un sistema fato di burocrazia, vet incrociat fra isttuzioni e incertezza ha impedito che il minieolico da 0 a 200 kw diventasse patrimonio colletvo, ancora una volta in Italia si preferita la concentrazione di capitale e di potere in pochi anzich la ricchezza e il potere difusi. Non ci resta che aspetare con le dita incrociate e lo sguardo vigile il prossimo far west. Angelo Catalano Processo Giardineto: perch tuto cos immobile? Eolico, un afare per pochi 6 La vicenda si trascina con lentezza: lo scorso 3 otobre si tenuta unudienza che sfora lincredibile. La prossima fssata per il 9 gennaio. E intanto la prescrizione si avvicina La schizofrenia normatva premia i grandi parchi e scoraggia i piccoli investment INSIEME si pu pag. INSIEME si pu pag. Monti Dauni, la Puglia inizia da qui Monti Dauni, la Puglia inizia da qui Il Tribunale di Lucera soppresso. Si? No? Forse. Una vicenda dai contorni poco chiari gi a partre dalle motvazioni: risparmiare. La revisione della geografa giudiziaria fglia di quella che, con terminologia rarefata, viene chiamata spending review, controllo di spesa. Sappiamo tut che non cos e che chiudere il Tribunale di Lucera e spostare tuto a Foggia comporter un aumento di spesa, forse, anche per nuovi edifci da aftare o da acquistare altro che risparmio. Per non parlare della giustzia che rallenter il suo corso, una giustzia gi atavicamente lenta. Non solo. Chiudendo il Tribunale si ofre su un piato dargento alla criminalit e alla mafa locale limpunit. Nessunopudimentcare che il Tribunale di Luceracopre, come sua competenza, il territorio del Gargano. Chi ha dimestchezza con la storia recente di questo territorio conoscer leferatezza della mafa garganica. Nel libro La mafa innominabile dellormai ex-procuratore di Lucera, Domenico Seccia, vengono approfondite le nefaste dinamiche di una criminalit organizzata mai abbastanza comprese, ma molto radicate nel territorio garganico. Ebbene, chiss se il Tribunale di Foggia, chiamato ad operare su un territorio cos vasto s da essere considerato per questo il 4 tribunale italiano, riuscir a tenere il fato sul collo alla mafa e ad ogni organizzazione criminale operante dalle nostre part. Chiss se quant atendono da anni che sia fata loro giustzia per svariat motvi potranno vederla fnalmente realizzata, visto che, per molt processi, il rischio di prescrizione dietro langolo. Ho unaltra grande preoccupazione che non mi fa dormire. Sono in contato in quest giorni con padre Maurizio Patriciello, parroco di Caivano. Lui si sta batendo per i territori di Aversa, perch l hanno seppellito tonnellate di veleni. Giorni fa stato chiamato a celebrare un funerale ad una bimba di 3 anni morta di leucemia. Dico questo perch tut i territori sono a rischio per quel terribile mostro che chiamiamo Ecomafa e il territorio di Lucera non immune. Quando un giorno ce ne accorgeremo forse sar tardi. Ricordiamocelo: quando la camorra esaurisce i territori vicino a dove opera, comincia a guardarsi intorno e va a caccia di nuovi territori. Quando non c la mafa che spara, questo deve preoccupare perch in quel momento si organizza; la mafa dei collet bianchi, che fa afari uccidendo non con le armi ma con il malafare dellinquinamento. Lo smaltmento dei rifut tossici porta nelle casse della malavita milioni di euro. E se non ci sar pi chi indaga e chi frena i disegni del malafare questa gente avr sempre pi campo libero. Si potrebbe contnuare allinfnito, col rischio di dire cose apparentemente ovvie; ovviet che salendo ai piani alt dei palazzi della politca sfumano e diventano agli occhi di politcant di lungo corso velleit di campanili. Non cos e bisogna dimostrarlo con forza. Una cosa deve essere chiara alla politca miope che occupa gli scranni del potere, lunica responsabile di questo ennesimo pastccio allitaliana: che, cio, non ci si arrender fno a quando non sar stata fata giustzia. In nome della giustzia e della legalit la popolazione lucerina contnuer lopera di sensibilizzazione mai afevolitasi. Si contnuer nelle piazze come nei palazzi del potere a tentare di far ragionare chi una decisione dovr prenderla. I nostri governant dovranno dire chiaramente se hanno a cuore il bene della gente o se vogliono contnuare a fare doni alla criminalit. Don Ciro Miele Presidio Libera di Lucera 8 Un bel regalo alla mafa La soppressione del Tribunale di Lucera nelle parole di un sacerdote impegnato a sradicare la cultura mafosa Via M.Iamele 16 - 71029 Troia (Fg) Tel. 0881 979476
INSIEME si pu pag. INSIEME si pu pag. Monti Dauni, la Puglia inizia da qui Monti Dauni, la Puglia inizia da qui Sulle colline della Daunia, ai confini con il Molise e la Campania, in mezzo a boschi secolari, prati e laghi, operano piccole realt capaci di produrre ed offrire grandi eccellenze. Affacciati sul lago di Occhito, con ospital- it e prodotti di pregio , il maniero Cerulli , l'Oasi Verde, il ristorante Cannavino ed i Sapori del Fortore. Giungendo a quota 700, sulla provinciale n 2, il laboratorio San Marco Salumi. A salire, la masseria Avellaneta e le sue storie, la locanda San Cristoforo e l' adiacente area camper. In questa zona facile incontrare dei pel- legrini diretti a Monte S.Angelo o Siponto e perdersi per ore in racconti di viaggio. In cima al monte Sambuco, intorno a quota 1000, ci si cimenta con il parco avventura e la baita S.Giovanni. Continuando, in direzione del mare, per- correndo sentieri erbosi, a tratti lastricati con antiche chianche, si giunge a decidere se inoltrarsi nel borgo antico di Pietramon- tecorvino o nei piaceri delle terme di Castelnuovo della Daunia. Uno sguardo a Castelfiorentino, ultima dimora di Federico II. L'invito a visitare il sito de Le masserie.org con i soci ed i prodotti del gruppo di ac- quisto solidale. www.lemasserie.org info: 347 2749067 Le masserie I Mont Dauni, da secoli testmonianza dellarmonia e equilibrio tra uomo e natura, ospitano rigogliosi boschi di querce che compenetrano tra i campi agricoli e degradano nelle dolci vallate ospitant numerosi torrent alimentat da sorgent naturali di acqua incontaminata. E proprio su queste vallate che, durante le giornate assolate, volgendo lo sguardo al cielo, si osservano gli uccelli rapaci ad ali spiegate mentre si lasciano trasportare in alta quota dalle calde correntascensionali per poter meglio avvistare le proprie prede date da topi, serpent, lucertole ed alcuni piccoli uccelli. Percorrendo le strade dei Mont Dauni facile osservare la Poiana (Buteobuteo), uccello rapace dalle medie dimensioni e colorito bruno scuro, posata su pali o alberi isolat, dai quali pratca la caccia da appostamento osservando i canali di scolo frequentat da arvicole e topolini di campagna. In aperta campagna possiamo essere incuriosit da un piccolo falco mentre pratca il cosiddeto volo a Spirito Santo durante il quale si mantene totalmente fermo in aria, con piccoli batt delle ali e tenendo la coda aperta a ventaglio, sfrutando il vento per mantenersi stabile e osservare il suolo in cerca di prede. Si trata del Gheppio (Falco tnnunculus), il cui epiteto specifco, tnnunculus, rimanda probabilmente al suo verso, che assomiglia ad un t ttt e che, tradoto leteralmente, signifca che risuona, che tntnna. Anche la campagna noturna riserva incontri afascinant con i superpredatori alat. E il caso del Barbagianni (Tyto alba) che di note percorre le campagne con volo ondulato e leggero radente al suolo. Di colore fulvo-dorato, nelle part superiori, e bianco in quelle inferiori, il barbagianni si riconosce dal carateristco disco facciale a cuore e orecchie prive di ciufo. Sempre di note, ma in aree pi prossime ai boschi sfrecciano in cerca di prede Guf (Asio otus), Assioli (Otusscops) e Civete (Athenenoctua). Per incontrare i padroni indiscussi del cielo dei Mont Dauni occorre invece inoltrarsi nelle aree interne forestali intervallate da ampie vallate erbose dove nei boschi di cerro maturi e meglio conservat nidifcano i rari Nibbi, maestosi rapaci dallapertura alare di circa 150 centmetri e la carateristca coda forcuta. In primavera, dopo aver afrontato un viaggio di migliaia di chilometri, giunge dallAfrica subsahariana per riprodursiil Nibbio bruno (Milvusmigrans). A otobre, questo splendido rapace dal piumaggio molto scuro, le punte delle ali nere, e che pu arrivare allet di 20 anni, migra nuovamente verso gli areali di svernamento. Stanziale, e quindi, osservabile tuto lanno, il maestoso Nibbio reale (Milvusmilvus) dal piumaggio molto pi chiaro del Nibbio bruno, da cui si distngue per la carateristca coda rossiccia profondamente forcuta. Nel folto degli alberi si nasconde lo Sparviere (Accipiternisus), nemico formidabile degli uccelli grossi e piccoli, che caccia tenendosi vicinissimo al suolo, rasentandosiepi edarbuste cambiandorepentnamente direzione per sorprendere la preda, sulla quale si lancia perpendicolarmente con la velocit della folgore. Su falesie di roccia calcarea, tufo o arenaria, o su ruderi di alt edifci abbandonat e isolat, nidifca lelusivo Lanario (Falco biarmicus), un rapace tra i pi rari e minacciat dEuropa. Il Lanario inconfondibile nellaspeto, con il capo rossiccio caraterizzato da una evidente striatura nera posta a guisa di bafo. Caccia spesso in coppia predando uccelli di piccola taglia ma anche mammiferi, caturandoli a terra. In picchiata questo uccello pu raggiungere anche i 300 km orari. E ritenutoil compagno di giochi ideale per gli espert falconieri. Infat, era conosciuto e descrito gi dallimperatore Federico II nel suo famoso tratato De arte venandicumavibus (Sullarte di cacciare con gli uccelli). Lorenzo Piacquadio - Dot. Naturalista Ass. Terravecchia in Folk di Pietramontecorvino Dei Mont Dauni c o n o s c i a mo bene le bellezze artstche e monumentali, bast pensare alla Catedrale, ai tesori e ai musei di Troia, alla fortezza svevo- angioina, allanfteatro e alla catedrale di Lucera, al castello ducale di Bovino e quello normanno di Deliceto, ai grifoni policromi di Ascoli Satriano e al borgo medievale di Terravecchia a Pietra Montecorvino solo per citarne alcuni. Ma conosciamo poco luoghi come i boschi di Biccari, Castelluccio Valmaggiore, Celle, Faeto, Celenza e Roseto Valfortore. Quest sono Mont dai panorami mozzafato, dove la natura t stupisce e va aldil del fascino monumentale, perch riescono a evocare sensazioni ancestrali, perch si ritrova se stessi e il legame con la fora e la fauna nel rispeto dellambiente e dei tempi delle stagioni, perch ci si distacca dalla frenesia citadina e ci si immerge in silenzi montani che inducono camminatori, sportvi, semplici amant della natura o cercatori di funghi in scenari unici. Eh si! Avete leto bene: cercatori di funghi. Vi aspetereste mai di trovare cardoncelli e altre specie pi o meno note sui Mont Dauni? E invece proprio cos. Ed in quest luoghi che nata la mia passione, il mio hobby per funghi e tartuf, che non pensavo mai poter trovare qui in Puglia e sui Mont Dauni. Una passione nata grazie anche a persone esperte come Gino Lupoli, micologi e guide naturalistche come Emiliano Ferri e Pietro Caforio che mi hanno consentto di approfondire la conoscenza dei luoghi, della fora della fauna e ovviamente del regno dei funghi. Insomma nessuno si aspeterebbe di trovare specie di funghi qui in una Puglia che invece una regione conosciuta prevalentemente per il suo mare come il Gargano e il Salento, per i suoi Sant e i suoi luoghi di pellegrinaggi come San Pio a San Giovanni Rotondo e la grota di San Michele a Monte SantAngelo e non invece per i suoi Mont della Daunia dove poter cercare funghi e tartuf ma anche per fare trekking, a t t i v i t sportve come mountain bike, parapendio e paramotore. Questo stupore e questa passione mi hanno spinto in quest anni con i miei compagni dellassociazione A.c.t! Mont Dauni a voler valorizzare turistcamente e far conoscere quest luoghi incontaminat ed unici atraverso escursioni con micologi espert e con vere e proprie giornate tematche. Lannoscorsoadesempio, abbiamo organizzato una splendida iniziatva di successo inttolata Trekking dei funghi sui Mont Dauni e pranzo storico medievale unendo cos natura, storia e cultura. La localit scelta fu Monte Cornacchia (Biccari- Castelluccio Valmaggiore) ovvero il monte pi alto di Puglia (1152 mt.), che domina tuta la piana del tavoliere e dal quale si pu ammirare un panorama mozzafato che giunge fno al mare e al Gargano. Giunsero e pernotarono per ammirare quest luoghi e cogliere quest preziosi e gustosi funghi persone da tuta la Puglia e anche dalla vicina Campania. Segno, che iniziatve come queste, favorisconoi fussi turistci e atrano target non- c onv ez i ona l i , in una regione m e r a v i g l i o s a come la Puglia che anche capace di stupire e meravigliare con paesaggi, cibi, luoghi inaspetat e unici. Appuntamento con A.c.t! Mont Dauni e con la prossima iniziatva di trekking per scoprire la natura di quest mont incontaminat. Andrea Casoli Presidente A.c.t! Mont Dauni
Cosa centrano i funghi con la Puglia? La vita nei cieli dei Mont Dauni: gli uccelli rapaci 10 Falchi, poiane, nibbi reali e tante altre specie che vivono nel nostro territorio. Scopriamoli. Nei Mont Dauni c una Puglia che non t aspet. Vi racconto una passione INSIEME si pu pag. Monti Dauni, la Puglia inizia da qui Dopo le numerose assemblee, gli incontri, i dibatt ed i confront con le Associazione, i Partt Politci e sopratuto con i citadini, nel mese di giugno circa 1000 eletori, tra i quali anche i ragazzi tra i 16 e i 18 anni, hanno espresso la loro preferenza tra le 58 proposte inserite nella scheda eletorale. Il primo luglio si procedut in seduta pubblica allapertura dellurna e quindi allo spoglio delle schede. E risultata vincitrice con 173 vot la proposta n 4 relatva a Creazione parchi per bambini in zona la Fiorita e in piazza Giovanni Paolo II. Dopo il periodo estvo, la Giunta Comunale prendendo ato del verbale dello spoglio eletorale ha provveduto ad emetere con apposita delibera di giunta n 97 del 10/09/2013 ato di indirizzo al responsabile dellufcio tecnico fnalizzato a predisporre un progeto per la realizzazione della suddeta opera di importo contenuto nel limite di euro 100.000,00. LUfcio Tecnico ha predisposto gli elaborat progetuali e nel contempo ha evidenziato la necessit di procedere allacquisizione di una parte dellarea ove prevista lopera, essendo parzialmente di propriet comunale. LAmministrazione Comunale, in una riunione tenutasi lo scorso 10 otobre nella sala Consiliare, a nome del Sindaco Edoardo Beccia e dellAssessore Domenico La Salandra, alla presenza dei rappresentant del Comitato Promotore e di un nutrito gruppo di citadini, ha confermato limpegno della realizzazione dellopera prescelta e si impegnata a rispetare il seguente crono programma: - Entro il 30 novembre sar approvato dal Consiglio Comunale il bilancio di previsione 2013 allinterno del quale sar inserita la somma di 100.000,00 per la realizzazione dellopera scelta dai citadini; - Nella stessa seduta il Consiglio Comunale approver il progeto e contestualmente lopera sar dichiarata di pubblica utlit per consentre di atuare la procedura espropriatva per l acquisizione dellarea. - Linizio dei lavori avverr agli inizi di febbraio 2014, dopo che lUfcio provveder ad assolvere tute le pratche burocratche. A met strada tra linizio e la fne del percorso, possiamo senzaltro afermare che la pratca del Bilancio Partecipatvo servito oltre che per individuare lopera pubblica da realizzare, anche e sopratuto a ricostruire un rapporto di fducia tra isttuzioni e citadini, migliorare lequilibrio tra disagi e/o bisogni da soddisfare e risorse, coinvolgere i citadini nella vita pubblica, partecipare atvamente per il miglioramento della propria cit, educare al bene comune inteso come bene colletvo a benefcio di tut. Le varie fasi del Bilancio Partecipatvo, inoltre, sono state utli ed important per far comprendere alla citadinanza la difcolt delle scelte che come Amministratori siamo costret a prendere a volte persino contro la nostra volont politca, a seguito dei tagli economici contnui che lo Stato Centrale efetua nei confront degli Ent Locali e delle complesse artcolazioni del sistema burocratco. Domenico La Salandra Assessore del Comune di Troia (prosegue dalla prima) Il Bilancio Partecipatvo una forma di partecipazione direta dei citadini alla vita della propria cit consistente nel gestre diretamente una quota di bilancio dellEnte locale assegnatagli. Tuto nato dallappello lanciato a tut gli atori politci e sociali di Troia dal movimento politco Libert Partecipazione per elaborare e proporre allamministrazione uno strumento che permetesse ai citadini di riavvicinarsi alle isttuzioni, di interessarsi diretamente della gestone della cosa pubblica elaborando idee progetuali, suggerendo soluzioni, sollevando nodi problematci e infne decidendo le strategie da intraprendere al fne di rispondere alle esigenze di tut privilegiando scelte che mirino al raggiungimento dellobietvo che dovrebbe guidare ciascuno: il bene comune. Le motvazioni di questo appello nascono dalla stanchezza di essere semplici utlizzatori di beni e servizi molto spesso realizzat dalle amministrazioni senza un reale coinvolgimento della citadinanza, o magari senza che vi fosse il reale bisogno. Un percorso che cominciato nei diversi quarteri citadini per ascoltare i disagi che si vivono quotdianamente, passando per lelaborazione di proposte miglioratve, fno alla votazione della migliore proposta progetuale. Lente comunale ha accetato questo progeto destnando una somma di 100.000 di extra getto per sperimentare questa nuova forma partecipatva. Un iter lungo e impegnatvo ma che fnalmente arrivato a conclusione e con un buon risultato per essere la prima esperienza di questo tpo: oltre 10 assemblee citadine, pi di 600 proposte diverse presentate dai citadini troiani nellarco di 3 mesi che sono state accorpate in 56 proposte defnitve ognuna da 100.000, 995 persone che hanno votato nel mese di giugno 2013, nella prima occasione in cui il dirito di voto ha riguardato anche i citadini tra i 16 e i 18 anni e gli immigrat resident. Le proposte presentate hanno riguardato diversi ambit, dalla creazione di una casa dellacqua e del late che permetesse lacquisto di acqua e late alla spina cos da ridurre lutlizzo di botglie di plastca e incentvare la distribuzione di latee a km zero, alla realizzazione di una rete internet wi-f che coprisse tute le zone principali della cit, oppure lincentvazione dellimprenditorialit e della creatvit giovanile atraverso un bando per le migliori idee, e tante altre proposte. Al termine delle votazioni la proposta pi votata stata quella che prevedeva di creare dei luoghi di verde pubblico e socialit nella zona di recente costruzione nel quartere di espansione S. Secondino. Aspetamo che lamministrazione tenga fede allimpegno preso con i citadini e realizzi lopera da loro indicata. Ma ora anche tempo di analisi e rifessioni sul percorso fato e iniziare a porre le basi per riproporre questo strumento di democrazia direta dei citadini, magari con la possibilit di decidere su una buona feta del bilancio comunale per fare in modo che tut i citadini di Troia siano protagonist delle scelte amministratve e non solo spetatori. Gianfranco La Bella 12 Aspetamo che lamministrazione tenga fede allimpegno preso con i citadini e realizzi lopera da loro indicata. Ma ora anche tempo di fare valutazioni e rifessioni. Per ricominciare. Perch il Bilancio Partecipatvo non rest un progeto estemporaneo. A che punto siamo sul Bilancio Partecipatvo? Agli inizi di febbraio saranno avviat i lavori Lo aferma lassessore La Salandra nel suo artcolo per il nostro giornale. Festa della Partecipazione 30 giugno 2013