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alla valorizzazione dei beni culturali

alla democrazia partecipatva,


dal turismo sostenibile al rilancio
dellagricoltura: il lavoro di quest anni e
le nuove frontere.
Il giornale che avete tra le mani nasce come
sperimentazione giornalistca di un gruppo di
associazioni di Troia e dei Mont Dauni che in quest
anni si sono rimboccate le maniche per dar vita ad un
progeto: Insieme si pu: arte, creatvit e sinergie
per rilanciare i Mont Dauni. Ci che abbiamo fato
stato proprio metere in rete alcune delle migliori
energie per stmolare una crescita sociale, culturale
ed economica di tuto il territorio. In quest anni
abbiamo lavorato duramente alla valorizzazione del
patrimonio storico, del patrimonio naturalistco e di
quello enogastronomico. Abbiamo prodoto guide
e audioguide turistche, ci siamo inventat le visite
guidate non convenzionali con performance teatrali,
festval estvi, event per promuovere le eccellenze
agroalimentari, concorsi artstci. Siamo per convint
che un rilancio territoriale passi sopratuto dalla
qualit del suo patrimonio umano (...)
Insieme si pu
Monti Dauni, la Puglia inizia da qui
D
I Beni Culturali e i Paesaggio, una risorsa da
difendere. Anche per i Mont Dauni.
Quelli che sono apparsi fnora come limit e problemi dei
territori interni, cio la loro perifericit, la distanza, lisolamento,
costtuiscono al contrario ora una grande chance
La Daunia notoriamente uno dei territori
italiani pi ricchi di testmonianze storiche,
archeologiche, artstche, architetoniche,
demoetnoantropologiche, paesaggistche ed
enogastronomiche. Migliaia sono i sit di interesse
culturale difusi in tuto il territorio, con una trama
di presenze, grandi e piccole, nelle cit, nelle
campagne, lungo le coste, nelle acque.
La specifcit del patrimonio culturale della Daunia
consiste,infat, proprio in questa sua presenza
difusa e nellintegrazione tra beni culturali e
paesaggio, che ormai costtuiscono element
essenziali del modo di essere e dellidentt di
questo territorio. (...)
Il futuro dei Monti Dauni
di Federico Massimo Ceschin
Di Giuseppe Beccia.
Eolico, un afare per pochi
di Angelo Catalano
La vita nei cieli dei Monti Dauni
di Lorenzo Piacquadio
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Le sfde che ci attendono
A che punto siamo sul
Bilancio Partecipatvo?
Di Giuliano Volpe.
Di Gianfranco La Bella.
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Sono passat due anni dal primo incontro
informale tra diversi moviment politci, partt e
associazioni della Cit di Troia sulla creazione di
un percorso di democrazia partecipata e ora, con
molta soddisfazione, possibile afermare che il
bilancio partecipatvo a Troia una realt. Infat,
nei prossimi giorni verr inserita nel bilancio
comunale di previsione 2013 la proposta avanzata
e maggiormente sufragata dai citadini. Di cosa si
trata? (...)
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INSIEME si pu
pag.
INSIEME si pu
pag.
Monti Dauni, la Puglia inizia da qui Monti Dauni, la Puglia inizia da qui
Subappennino Dauno, un nome fglio dellabbandono
che il nostro Paese ha riservato alle sue comunit locali
pi fragili. Cos appariva sulle mappe questo lembo di
Puglia. Sub Appennino. Un luogo da nascondere come
si fa con la polvere soto il tappeto, con le comunit
resident chiamate ad assistere allo spopolamento,
allesodo, allinvecchiamento, con i fgli spedit altrove a
studiare, a cercare un futuro che rispondesse alle nuove
chiavi di letura della modernit.
Poi, dimprovviso, lintero Paese s schiantato dentro
una crisi fnanziaria internazionale senza precedent.
Certo, sono riuscit in tempo a inquietare il panorama
piantando centnaia di pale eoliche; hanno abusato
del suolo fertle agricolo per farne un grande specchio
fotovoltaico; hanno depredato gli scavi archeologici per
abbellire musei nazionali e persino doltreoceano; hanno
chiamato i fgli migliori di questa terra nelle grandi cit
del nord Ma londa dello
sviluppo non sostenibile
- quello dimostratosi
violentemente fallace
- non penetrato nel
tessuto sociale, n
riuscita a cancellare
lorgoglio di sentrsi
feramente fgli di
questa terra, del sudore
lasciato sui campi, delle
consuetudini quasi rituali,
dei suoni e dei profumi
che altrove son perdut.
E cos la ruralit
riscoperta, nel mezzo di
questa strana (e salutare)
era della scarsit, ha
fato appello alle forze
sane della societ, alla cultura da rivalutare e rimetere
in scena, alle qualit intrinseche di un territorio talvolta
amaro ma anche generoso, e infne ha richiamato i
giovani a tornare. Una stagione di sindaci volonterosi,
veri primi citadini, ha sostenuto questo grande
impegno colletvo, iniziando a inserire quest campanili
dimentcat nella programmazione provinciale e poi
regionale. Le Comunit Montane prima e lAgenzia di
Sviluppo Meridaunia poi, hanno proseguito su questo
solco, con azioni coraggiose e important.
Con lingresso nei circuit regionali, si doveva cambiare
dabito e per afrontare la nuova traietoria occorrevano
scarpe buone: cos che il triste sub appennino
diventato Comprensorio dei Mont Dauni. Piccoli
Municipi senza pi alcuna subalternit ma protagonist
del proprio destno, con comunit locali in movimento,
verso un percorso di qualifcazione che - di l a poco -
avrebbe visto certfcare le proprie ambizioni: qui risiede
la massima concentrazione pugliese di Borghi pi Belli
dItalia, Borghi Autentci, Cit Slow, Bandiere
Arancioni, Cit del Vino, Cit dellOlio...
Un nuovo disegno di futuro prendeva forma, pi o meno
consapevolmente. Senza valigie da fare verso altre terre
ma, anzi, riscoprendo
loriginario spirito dei
luoghi.
Chi rimasto lo sa: non
potr facilmente contare
sul posto fsso, n forse
arricchirsi con il lavoro
nei campi, mentre tuto
atorno sono cambiate
le esigenze e non pi
possibile limitarsi a
garantre sussistenza alle
famiglie. Ma possibile
vivere bene, coltvare
benessere, recuperare
tradizioni, riscoprire
eccellenze quasi perdute,
scambiare buone prassi
conterritori anche lontani,
cercare lincontro con lo straniero senza alcun tmore
della diversit, per riscoprirsi ospitali e accoglient, per
contnuare un percorso di crescita sociale, culturale ed
economica, fnalmente sostenibile, durevole e difusa,
capace di tradursi in opportunit per s e per gli altri.
In questo Comprensorio, i Mont Dauni, Regione
Puglia e Ministero dei Beni e delle Atvit Culturali e del
Turismo, stanno investendo risorse (economiche, ma
anche strumentali, con mezzi e competenze) afdando
allAgenzia regionale del Turismo - Pugliapromozione - il
compito forse non semplice ma nemmeno impossibile
di proseguire quanto iniziato, realizzando il prodoto
turistco che ancora non c, per inserire questo
territorio nei mercat nazionali e internazionali, fno a
diventare un altro Polo atratvo della Puglia.
Il cammino ancora lungo. Probabilmente ancora in
salita. Ma anche il percorso pi lungo inizia con un primo
passo. Mandiamo avant il piede con fducia, assieme,
un passo dopo laltro. Mi piace pensare che lungo la
Via Francigena troveremo alleanze important, amici
autorevoli e otmi compagni di viaggio.
Federico Massimo Ceschin
Resp. Progeto di Eccellenza Turistca dei Mont Dauni
(...) Con il patrimonio culturale si convive
quotdianamente e il visitatore pu coglierne
facilmente le sue tracce materiali. Il palinsesto
che raccoglie e nasconde questa profonda
stratfcazione storica latuale paesaggio, che
costtuisce il bene culturale pi prezioso e va
valorizzato non solo nel suo valore estetco, ma
anche e sopratuto nel suo valore identtario.
Un progeto recente realizzato dalla Regione
Puglia e dalle quatro universit pugliesi, la
Carta dei Beni Culturali, da me coordinata, ha
portato fnora al censimento di oltre 11.000
sit di interesse culturale difusi nel territorio
regionale: circa 5.000 sono present in Daunia.
Questo straordinario patrimonio , per, ancora
oggi assai poco noto, tutelato e valorizzato. Lo
stamo anzi progressivamente depauperando e
distruggendo.
In tale contesto, partcolare rilievo rivestono
i Mont Dauni, unarea fno a tempi recent
molto sotovalutata in relazione al suo ricco
patrimonio culturale e paesaggistco. Quelli che
sono apparsi fnora come limit e problemi di
tali territori interni, cio la loro perifericit, la
distanza, lisolamento, costtuiscono al contrario
ora una grande chance: li hanno maggiormente
preservat dai danni di una malintesa
modernizzazioneed ora essi si presentano pi
adat ad un tpo di turismo di qualit, atento
alla cultura,allambiente, alla qualit del cibo,
ai ritmi lent e alla rifessione. I centri storici e
i paesaggi (pur non prive purtroppo anche di
alcune bruture, in molt casi riparabili) hanno
conservato fortunatamente la loro autentcit
e una identt da salvaguardare. Bisognerebbe
quindi saper conservare anche alcune peculiarit
di queste localit impervie, evitando i danni del
becero turismo di massa che consuma i luoghi
nei quali si svolge. I Mont Dauni, come altre belle
localit della Capitanata, sono realt delicate,
fragili, richiedono cura e rispeto.
Mi auguro, pertanto, che si sviluppino e si
atrezzino sempre di pi percorsi da compiere a
piedi, in bicicleta, a cavallo, atrezzando percorsi
e itnerari naturalistci e culturali che nel mondo
atranogruppi sempre pivastdi persone amant
della natura, della cultura, del cibo naturale, dei
sapori genuini, del silenzio, della salubrit, della
semplicit.
Le potenzialit dei Mont Dauni sono,in tal
senso, ancora ampiamente inespresse, mentre
le esperienze gi avviate, tra mille difcolt,
dimostrano chiaramente quanto notevoli
potrebbero essere le ricadute, sia in termini
di crescita culturale sia per favorire un nuovo
tpo di sviluppo del territorio, a pato che si
comprenda la reale natura culturale di questo
territorio, si sia capaci di ragionare in termini
di sistema e si metano in campo proget
coerent, diversamente da quanto si fato nel
passato, metendo fne al consumo di territorio,
allespansione edilizia incontrollata e al cemento,
puntando sul recupero, sulla riqualifcazione, sul
riuso colto dellesistente. La cultura non dovrebbe
essere intesa solo come un insieme di spetacoli
e di manifestazioni, ma dovrebbe essere posta al
centro delle strategie politche e imprenditoriali
di questo territorio.
Anche per i Mont Dauni (come per lintera
Capitanata) la via maestra quella della cultura,
dellavalorizzazione del paesaggioe dellambiente,
dellalta formazione, dellinnovazione, della
creatvit. anche lunica strada che possa
consentre alle energie giovanili (anche a quelle
formate nella nostra Universit) di restare o di
tornare, per contribuire a costruire un futuro
migliore per la Daunia.
Giuliano Volpe
Magnifco Retore dellUniversit di Foggia
I Beni Culturali e i Paesaggio, una risorsa da
difendere. Anche per i Mont Dauni.
Le sfde che ci atendono
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Il futuro dei Mont Dauni, terra di eccellenze
(...) ed per questo che con il nostro progeto abbiamo
puntato molto a sostenere quelle energie creatve che
sono, secondo noi, la vera promessa di un domani migliore
per questa terra. In questotca abbiamo fnanziato nuove
produzioni teatrali che valorizzassero il nostro patrimonio
artstco, ci siamo dedicat alla crescita di festval musicali
e teatrali di qualit che potessero fornire delle occasioni in
pi per conoscere questo territorio, abbiamo organizzato
concorsi e mostre fotografche per valorizzare i borghi e
il contesto paesaggistco, abbiamo organizzato rassegne
leterarie ed enogastronomiche nei castelli, nei palazzi e
nelle masserie antche, ci siamo cimentat nella realizzazione
di video-documentari sui Mont Dauni ed abbiamo, in ultmo,
messo in campo tuta la nostra creatvit per dar vita ad una
comunicazione dimpato, non convenzionale: dalle valigie
sugli alberi, ai ferri di cavallo ai lampioni, dallacquasale da
guinness alle magliete Figli di Troja. Insomma, quest anni
sono stat intensi e pieni di sperimentazioni.
Ci siamo tutavia resi conto che la cosa pi complicata, ci
a cui abbiamo dedicato pi tempo, tra successi e insuccessi,
stata la costruzione di ret di relazioni, di sinergie con le
imprese, di collaborazione con gli ent locali. La vera difcolt
che abbiamo riscontrato sta nel fato che spesso molt tra
coloro che operano per lo sviluppo di questo territorio
mancano di una visione di futuro, mancano della capacit di
immaginarsi un modello di sviluppo e della capacit provare
ad orientarlo facendo scelte coerent ed efcaci. Forse in
quest anni sono mancat, in questo senso, anche luoghi
e strument per confrontarsi sul futuro di quest borghi.
Questo giornale vuol provare ad essere anche un po questo:
unoccasione di rifessione, uno spazio per il confronto delle
idee, un luogo di condivisione.
Noi, nel nostro piccolo, abbiamo provato a proporre una
visione di futuro. Lo abbiamo fato insieme alle associazioni
che hanno promosso il progeto Insieme si pu ma
anche insieme ai tant compagni di viaggio che abbiamo
incontrato lungo il percorso. La nostra una visione che
abbraccia la flosofa slow e che punta sulla creazione di
opportunit economiche per tut atraverso la valorizzazione
delle eccellenze artstco-culturali, naturalistche ed
enogastronomiche. Le sfde che ci atendono, pertanto,
sono quelle della riqualifcazione dei borghi e della lota
alla cementfcazione, quelle della riscoperta del legame
con la terra atraverso il rilancio di unagricoltura di qualit
e atraverso la valorizzazione dellagroalimentare a Km Zero.
Le sfde che ci atendono sono quelle della green economy:
dal turismo sostenibile e rispetoso del territorio al piccolo
rinnovabile difuso, dalla mobilit eco-sostenibile alle tante
occasioni economiche prodote da una efcace Strategia
Rifut Zero (il commercio sfuso e alla spina, i centri di
riparazione e riuso etc.).
La sfda vera, insomma, quella di fare spazio ad una rilancio
economico che sia etco e che rispet il territorio e valorizzi
i migliori talent. Per fare questo, per, c bisogno di avere
il coraggio del cambiamento. Bisogna avere, per esempio,
il coraggio di disfarsi di quelle abitudini odiose che hanno
inchiodato questo territorio alla mediocrit: il clientelismo, il
familismo, la raccomandazione. Il disastro sociale provocato
da queste piaghe ha fato fuggire i cervelli migliori, ha fato
andar via molt di quei ragazzi in gamba, molte delle ment
pi brillant che non avevano un santo in paradiso. Questo
non accetabile e non pu accadere ancora. Avere una
visione del futuro vuol dire anche avere il coraggio di liberarsi
di queste pratche maledete e consentre a tut di giocarsi
il proprio futuro alle stesse condizioni di partenza, senza
cognomi e appartenenza, ma solo in base alla capacit e al
merito individuale. Sfde difcili, lo sappiamo. Ma noi siamo
convint che si pu. Insieme, si pu.
Giuseppe Beccia
A.c.t! Mont Dauni
Associazione Culturale & Turistca
Linvestmento di Regione e Ministero per valorizzare il prodoto turistco Mont Dauni.
Il giornale pubblicato come numero unico nellambito del progeto Insieme si pu, realizzato grazie al
sostegno del programma Bollent Spirit della Regione Puglia.
Pubblicazione a cura di:
A.c.t! Mont Dauni - Associazione Culturale & Turistca
Piazza Libert 21/1 - Troia
Hanno collaborato:
Giuliano Volpe, Federico Massimo Ceschin, Giuseppe Beccia, Angelo Catalano, Andrea Casoli, Giuseppe
Totaro, Francesco Caserta, Lorenzo Piacquadio, Gianfranco La Bella, Edoardo Beccia, Domenico La Salandra,
Don Ciro Miele.

Fotografe di:
Anna Di Gennaro, Giuseppe Totaro, Giuseppe Pirro, Lorenzo Piacquadio, Serena Checchia, Roberto De
Antonellis, Michele Melino, Armando Stallone, Giuseppe Totaro, Andrea Casoli.
Prestampa a cura di:
Thinking - C.so Umberto I, 37 - Troia (Fg)
Insieme si pu
Giornale di cultura e turismo dei Mont Dauni
INSIEME si pu
pag.
INSIEME si pu
pag.
Monti Dauni, la Puglia inizia da qui Monti Dauni, la Puglia inizia da qui
Via M.Iamele 16 - 71029 Troia (Fg)
Tel. 0881 979476

Alla fne della vita ciche conta avere amato. il ritornello di
un canto di chiesa. Dice a suo modo che importante come si
fa qualcosa, perch si fa qualcosa e molto meno ci che si fa.
Conta cio lintenzione e la buona volont, non lopera. un
modo di pensare che ha le sue ragioni. Un amministratore,
un politco, ne ha anche delle altre.
Un consuntvo parte da un elenco. Ed importante perch
quellelenco deve contenere le cose che anni prima quello
stesso politco/amministratore aveva preso limpegno di fare.
Questo il primo gradino. Ne ha fate di pi? il secondo
gradino. Ha creato le premesse perch chi verr dopo di lui
possa proseguire un percorso? il terzo gradino. Ha fato
errori che, riconosciut, possano essere corret? il quarto
gradino. La Scritura dice a chi molto ha amato molto sar
perdonato perch si parte dal presupposto che il giusto
sbagli ogni giorno setanta volte sete. Questo non vale per
il politco/amministratore che va invece giudicato/valutato.
Allora andiamo per ordine. Primo gradino: elenco di cose
fate, elenco di opere. Basta percorrere la cit. Dalla Chiesa
delle Croci ai Mortcelli, da S. Domenico a Palazzo DAvalos,
da San Francesco al Centro Sportvo, dai nuovi ufci ASL
allufcio turistco. Tute struture rinnovate, o rifate, o
acquistate e ripristnate, o realizzate ex novo. Il sotosuolo :
opere di consolidamento per le frane, ret idriche e fognant
sia in cit che in campagna. Strade, piazze, giardini, percorso
vita, villa. Canile-rifugio comunale, PIP, Dopo di noi. Servizi
nuovi: circolare urbana, ADI/SADo rimodulat: raccolta rifut,
eco-centro, raccolta pannoloni. Funzionalit amministratva:
riscossione in proprio dei tribut, che in epoca di fallimento
della GEMA la dice lunga. Ma ci fermiamo qui perch il primo
gradino lungo e potrebbe stancare. Ed il pi ovvio.
Secondo gradino. Le opere e le atvit fate sono fruto di un
mix partcolare in cui con naturalezza, sinergia, competenza,
formazione hanno collaborato i citadini, i dipendent, gli
amministratori e gli ent sovra comunali. I merit vanno divisi
tra tut ma ricordiamolo anche i demerit.
Terzo gradino. Le premesse ci sono tute. Le opere
rappresentano i contenitori. Ora bisogna riempirle di
contenut. La messe abbondante di associazioni, gruppi,
societ sportve non potr che essere il completamento di
questo percorso. Le buone pratche: raccolta diferenziata,
mobilit sostenibile, efcientamento energetco devono e
possono essere incrementate e migliorate.
Quarto gradino, gli errori. Tant. Ne menziono tre in
partcolare: scarsa comunicazione, scarsa educazione
formazione, scarso coinvolgimento. Si intersecano tra di
loro. Ci siamo sentt responsabili di tuto, come se avessimo
lobbligo di risolvere tut i problemi della cit e dei citadini.
Molte volte, invece, bisogna spiegare, far capire, coinvolgere
nelle scelte e poi agire insieme. Ma tuto questo fa perdere
tempo, ritarda lazione amministratva, crea maggiore
necessit di trasparenza, impedisce limmediatezza e molte
volte non fa fare. C bisogno di trovare una via di mezzo
tra il fare e il fare insieme. Perch cos anche i citadini
capirebbero che non bisogna chiedere la luna nel pozzo. A noi
per viene chiesto, per amministrare, solo di saper leggere e
scrivere e di avere il buon senso del buon padre di famiglia.
una strada ancora tuta da percorrere e forse anche con
laiuto. E qui entrano in funzione gli altri: aiut vecchio stampo
(partt, sindacat), aiut non convenzionali (associazioni,
comitat, gruppi), personale qualifcato (facilitatori, staf del
sindaco, comunicatori, addet stampa).
C molto materiale per discutere e per fare e sicuramente
anche molt altri gradini da salire ( ma atenzione, anche da
scendere).
Edoardo Beccia
Sindaco di Troia
Perch il dibatto
campanilistco sul futuro
della Diocesi un dibatto
che sa di vecchio
La corte la lebbra del papato. S, ha detoproprio
cos Papa Francesco, in uno dei passaggi pi esplicit
della bella intervista rilasciata ad Eugenio Scalfari,
non riferendosi certo agli apparat di Curia, che
quella che negli esercit si chiama lintendenza
e gestsce i servizi che servono alla Santa Sede,
quanto al complesso di sogget spesso laici, ma
non solo, talvolta present anche tra i membri di
Curia che circondano il Vescovo di Roma nella sua
funzione petrina e qualsiasi altro Vescovo nella
quotdianit della funzione pastorale.
Ma poi ha aggiunto con determinazione: La Chiesa
o deve tornare ad essere una comunit del
popolo di Dio e i presbiteri, i parroci, i Vescovi con
cura danime, sono al servizio del popolo di Dio.
Parto da quest due assunt, per inquadrare i segni
di unazione farisaica da tempo concertata sulla
collina dauna, tut tesi a perpetuare un passato
nostalgico, incapace di tenere il ritmo o di dare il
tempo ad una quotdianit da Terzo Millennio.
La costtuzione di un cosiddeto Comitato pro
Diocesi di Troja (che auspica il distacco dalla
diocesi di Lucera-Troia e laccorpamento a quella di
Foggia-Bovino), stato solo lennesimo pervicace
e campanilistco tentatvo di mantenere fermo lo
sguardo allindietro, nellillusione onnipotente di
riuscire a sfatare il processo profetco della fssione
in statue di sale.
Un passato certamente glorioso, per una Diocesi
autorevole come quella di Troia, il cui prestgio, le
cui fortune e le cui ricchezze culturali e artstche,
per, sono sempre arrivate da Pastori foresteri.
Una Diocesi che, per quanto opulenta, lungo
il decorso dei tant secoli, non mai riuscita a
imporre un proprio Vescovo. Tocca dirselo, una
volta per tute!
Una Diocesi che deve le sue fortune al ritrovarsi
al crocevia di contaminazioni e percorsi orientat
versofrontere sconosciute, riassunte nelle trame
spirituali della Francigena e nelle pietre secolari
di quellesempio di cultura euro-mediterranea
rappresentato dalla Basilica Catedrale e dal suo
stupefacente Rosone arabescato (Pina Belli dElia).
Rifutarsi o resistere a dare un futuro al proprio
passato, ostnandosi invece a voler legare quel
futuro a un passato irripetbile, proprio in quanto
tale, non direi che sia degna testmonianza di
amore e di carit verso la propria comunit e nei
confront dei luoghi che essa vi abita.
Arrivare a teorizzare, addiritura, una diversa
spiritualit per comunit altretanto omogenee e
adiacent (Troia e Lucera), racchiuse nel raggio di
pochi chilometri e nella sfera storico-culturale di
destni paralleli, segno di smarrimento fuori dal
tempo. Mentre la Chiesa universale sta vivendo il
magnifco momento di un Papa chiamato dallaltro
Capo del Mondo, che non si stanca di afermare
il primato del servizio al popolo di Dio: unigenito
nella sua pluralit.
Ascoltare la lecto magistralis di Rodolfo Papa della
Pontfcia Universit Urbaniana in Roma, sulla
Luce della fede nella trasparenza della bellezza, in
occasione della chiusura della Mostra di campane
votve e devozionali: La fede soto vetro, nel
Museo Ecclesiastco Diocesano di Troia, ci ha
riportato nellambito rafnato e intelletuale che
era duso trovare nella quotdianit di questa antca
diocesi. Tempi in cui si sviluppavano dibat sulle
rifessioni del Vescovo Guglielmo II e la Riforma
Gregoriana o del cardinale Girolamo Seripando e
le tesi del Concilio di Trento. Livelli di confronto e
di pensiero lontani anni luce dalle beghe odierne,
dal proliferare di letere aperte e dallanonimato
insinuante dei denigratori.
Ipotesi verosimile un processo di ridefnizione
degli asset diocesani, in Italia, in nuovi contest
macro-territoriali, per cui il dibatto sul futuro della
Diocesi ancora legato a un campanile, piutosto che
a un altro, produce suoni inquarchiat , che sanno
di vecchio e tendono a dividere piutosto che unire.
Lanascitadel DistretoCulturale DauniaVetus aveva
ed ha come obietvo cardine quello di favorire
la messa in comune di esperienze, ambizioni
e atvit culturali delle comunit diocesane. Il
percorso intrapreso, rivelatosi con evidenza pi
impervio, di provare a far interagire i Comuni e
le Amministrazioni primancora delle comunit e
realt associatve, anzich il contrario (metendo le
isttuzioni locali di fronte ad un processo di fato in
corso), non infcia il potenziale catalizzatore della
funzione originale dello stesso Distreto.
Lesempio dei volontari dellAssociazione Terzo
Millennio, di quelli dei Musei in genere, le atvit
delle Confraternite e le realt afermate come
quella del gruppo di A.c.t! Mont Dauni, con
la ricchezza di iniziatve prodote, ne sono la
testmonianza concreta e apprezzata, che si rinnova
nella quotdianit della loro azione.
La valorizzazione dei beni culturali della Diocesi,
a partre da quest esempi, esige un approccio
decisamente pi moderno, atraverso la messa
in rete non solo delle esperienze virtuose delle
comunit della Diocesi, ma facendolo in funzione
della messa in rete e della costruzione di sinergie
con le altre Diocesi atve sul piano territoriale e
culturale.
Insomma, su quei campanili bisogna tornare
a salirci, per getare lo sguardo lungo verso un
paesaggio fn troppo trascurato dalla fssazione
storica del proprio ombelico. Il futuro lungo
quella linea dorizzonte riconquistata da una
prospetva locale, che cerca la sintonia del rintocco
con le campane vicine, per realizzare con forza un
riverbero armonico fato di dialogo, sentre comune
e voce di popolo per la salvaguardia e il rilancio
di un patrimonio, materiale ed immateriale, senza
eguali
Antonio V. Gelormini
(gelormini@gmail.com)
Troia, dieci anni dopo.
Tempo di bilanci
5
A pochi mesi dalla fne del mandato
amministratvo, una rifessione del
sindaco su ci che ha funzionato e ci
che non ha funzionato.
Dare un futuro al nostro passato
INSIEME si pu
pag.
INSIEME si pu
pag.
Monti Dauni, la Puglia inizia da qui Monti Dauni, la Puglia inizia da qui
Lassociazione Salute e Territorio nasce nel gennaio 2008
come comitatocitadinosulla scia di quelloche sembrava
uno scoop giornalistco che portava allatenzione dei
citadini e dellamministrazione comunale stessa una
questone bollente: possibile presenza di rifut tossico-
nocivi a Giardineto. In realt si era gi in atesa di
una bonifca del sito ordinata dal Tribunale di Lucera
che faceva seguito ad un processo conclusosi con la
prescrizione dei reat di smaltmento illecito di rifut e
di cui nessuno sembrava essere a conoscenza. Da allora
molto successo: le grandi folle si sono diradate e la
gente sembra aver dimentcato ma il problema ancora
l con tuta la sua potenza distrutva. Un nuovo processo
si sta celebrando ma le cose non sembrano prendere
una piega diversa. Il nostro piccolo gruppo sta seguendo
la vicenda ormai da anni ed oggi la situazione che si
presenta questa: molte part civili, una nuova perizia
tecnica che parla di sito potenzialmente inquinato
e di una messa in sicurezza urgente che non pare
mai possibile atuare, una giustzia intrappolata dalle
procedure e dalla burocrazia.
Lo scorso 3 otobre si tenuta unudienza che a nostro
parere sfora lincredibile: ancora un cambio dellorgano
collegiale giudicante e ancora una serie di richieste
caotche e disorganiche da parte del pubblico ministero
e volutamente confusionarie dellavvocato di difesa; in
aula assente il consulente tecnico di ufcio e present
inutlmente, perch non ascoltat, il consulente tecnico
di parte del PM e alcuni testmoni tra ex operai, impiegat
e funzionari dellasl. Fissata la prossima udienza al 9
gennaio 2014 il che signifca trascinare inverosimilmente
una vicenda che sembra cos chiara, sempre pi in l nel
tempo galoppando verso unulteriore prescrizione dei
reat. Ricapitolando dunque a che punto siamo? Che
ci siano stat smaltment illecit di rifut non messo
in discussione; che oltre alle ingent quantt di rifut
abbandonate nellintero sito soggete alle intemperie
( e quindi trascinat dal vento e dalle piogge nellintero
territorio circostante) ci siano fanghi interrat tossico-
nocivi in diversi punt del piazzale e della zona anfteatro
del sito non messo in discussione; che ci siano interi
capannoni copert di eternit frantumato e disperso
un po ovunque non si pu obietare perch evidente
anche al passante pi distrato. Dunque lunica cosa che
francamente non si riesce a comprendere il perch
tuto questo materiale sia ancora l, perch non sia
stato fnora condannato nessuno, perch non si riesca
perlomeno a metere in sicurezza il sito in atesa di
una bonifca necessaria, perch non sia ancora fruibile
unindagine epidemiologica che permeta di quantfcare
i danni arrecat alla salute di noi citadini!
Quello che abbiamo capito da tuta questa vicenda che
risulta fondamentale afancare ad una lota esterna,
quella cio per la tutela del nostro territorio che vede
la partecipazione dei citadini di vitale importanza quale
elemento di stmolo, ricerca, proposta, atenzione, una
lota interna, quella con noi stessi: se il tessuto sociale
fosse costtuito da sogget pensant che valutano,
studiano, comprendono e scelgono consapevolmente
anteponendo il bene comune al proprio partcolare
interesse forse tuto ci non sarebbe accaduto e
sopratuto non avr pi possibilit alcuna di verifcarsi
nel futuro che, ricordiamolo, appartene pi a nostri fgli
che a noi. Linvito sempre quello ad essere vigili, svegli,
pront e unit: lassociazione si incontra tut i mercoled
alle 20:00 presso i locali dellex-pretura in via Regina
Margherita n. 152.
Associazione Salute e Territorio - Troia
A quasi dieci anni dallinizio dellera delle rinnovabili,
che ha visto coinvolta in primo piano anche la nostra
citadina, sicuramente giunta lora di fare delle
valutazioni su come stato gestto lintero processo di
apertura allenergia dal vento. Sicuramente gli obietvi
sancit dal Protocollo di Kyoto saranno raggiunt entro il
2020, sopratuto grazie alla forte incidenza delleolico
nel raggiungimento dellobietvo del 20% di energia
prodota da font rinnovabili. Sicuramente la ricaduta
in termini di risparmio di emissioni di CO2 sar tale
da far ricordare quest dieci anni come un periodo di
importanza storica per il miglioramento complessivo del
nostro stle di vita.
Tutavia leolico nella nostra terra ha anche il sapore
amaro di unoccasione persa. Nel giro di pochissimi
anni sono forit giganteschi parchi eolici fruto di
investment di capitali stranieri o grosse banche e di
grosse multnazionali produtrici degli impiant.
Lunica vera opportunit per le aziende agricole e
i piccoli investtori locali era, invece, il minieolico e
purtroppo questoccasione, almeno fnora, stata
sprecata, complice il farraginoso e instabile contesto
normatvo regionale e nazionale che ha creato solo false
aspetatve e ha frustrato lentusiasmo di chi voleva una
volta tanto essere profeta in patria.
Allinizio del boom delleolico la norma nazionale di
riferimento era il DLGS 387 che prevedeva la procedura
dellautorizzazione unica per poter installare impiant
eolici, unaproceduramoltocomplessache, per lunghezza
e cost, di fato rendeva impossibile linstallazione
di impiant medio piccoli. Nonostante il tentatvo
della Regione Puglia di semplifcare laccesso alle
autorizzazioni tramite una legge regionale che rendeva
possibile linstallazione di impiant fno ad un megawat
di potenza con una semplice DIA (dichiarazione di inizio
atvit) da presentare al comune di riferimento, non si
sono otenut signifcatvi passi avant per il minieolico
perch un pronunciamento della Corte Costtuzionale ha
dichiarato incosttuzionale la legge regionale pugliese,
ci ha creato ulteriore caos fra gli operatori difondendo
tmori sopratuto fra i piccoli investtori che si sono trat
indietro a causa dellenorme incertezza normatva.
Il colpo di grazia defnitvo arrivato poi con il DM 06
luglio 2012. Il minieolico fno a 60 kilowat di potenza
ha visto una drastca riduzione dellincentvo e, per gli
impiant compresi fra i 60 e i 200 kw, stato ideato un
infernale meccanismo burocratco che, nel corso di 2 o
3 anni, bloccher totalmente gli investment in questa
fascia di potenza.
Le conseguenze? La logica dellautoconsumo sar
nuovamente sacrifcata sullaltare degli interessi dei
grandi capitali, saranno realizzate nuove infrastruture
che si potevanoevitare se ci fosse stata la volont politca
di premiare i piccoli impiant: negli impiant piccoli
lenergia di fato consumata nei pressi del punto dove
prodota e quindi si risolve a monte il problema dello
stoccaggio, i grossi impiant richiedono invece enormi
centrali di smistamento e aumentano le perdite dovute
alle lunghe percorrenze. Inoltre intorno al minieolico
nella fascia compresa fra i 60 e i 200 kw si stavano
sviluppando delle imprese produtrici tute italiane che
dovranno rivedere i loro piani di investmento al ribasso
concentrandosi sugli impiant al di soto dei 60 kw,
riducendo cos le loro prospetve di crescita, con tute le
conseguenze in termini di mancat nuovi post di lavoro e
minori entrate fscali per il sistema paese.
Insomma in dieci anni un sistema fato di burocrazia,
vet incrociat fra isttuzioni e incertezza ha impedito
che il minieolico da 0 a 200 kw diventasse patrimonio
colletvo, ancora una volta in Italia si preferita la
concentrazione di capitale e di potere in pochi anzich
la ricchezza e il potere difusi. Non ci resta che aspetare
con le dita incrociate e lo sguardo vigile il prossimo far
west.
Angelo Catalano
Processo Giardineto: perch tuto cos immobile?
Eolico, un afare per pochi
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La vicenda si trascina con lentezza: lo scorso 3 otobre si tenuta unudienza che sfora lincredibile.
La prossima fssata per il 9 gennaio. E intanto la prescrizione si avvicina
La schizofrenia normatva premia i grandi parchi e scoraggia i piccoli investment
INSIEME si pu
pag.
INSIEME si pu
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Monti Dauni, la Puglia inizia da qui Monti Dauni, la Puglia inizia da qui
Il Tribunale di Lucera soppresso. Si? No? Forse. Una
vicenda dai contorni poco chiari gi a partre dalle
motvazioni: risparmiare. La revisione della geografa
giudiziaria fglia di quella che, con terminologia
rarefata, viene chiamata spending review, controllo di
spesa. Sappiamo tut che non cos e che chiudere il
Tribunale di Lucera e spostare tuto a Foggia comporter
un aumento di spesa, forse, anche per nuovi edifci da
aftare o da acquistare altro che risparmio. Per non
parlare della giustzia che rallenter il suo corso, una
giustzia gi atavicamente lenta.
Non solo. Chiudendo il Tribunale si ofre su un piato
dargento alla criminalit e alla mafa locale limpunit.
Nessunopudimentcare che il Tribunale di Luceracopre,
come sua competenza, il territorio del Gargano. Chi ha
dimestchezza con la storia recente di questo territorio
conoscer leferatezza della mafa garganica. Nel libro
La mafa innominabile dellormai ex-procuratore di
Lucera, Domenico Seccia, vengono approfondite le
nefaste dinamiche di una criminalit organizzata mai
abbastanza comprese, ma molto radicate nel territorio
garganico. Ebbene, chiss se il Tribunale di Foggia,
chiamato ad operare su un territorio cos vasto s da
essere considerato per questo il 4 tribunale italiano,
riuscir a tenere il fato sul collo alla mafa e ad ogni
organizzazione criminale operante dalle nostre part.
Chiss se quant atendono da anni che sia fata loro
giustzia per svariat motvi potranno vederla fnalmente
realizzata, visto che, per molt processi, il rischio di
prescrizione dietro langolo.
Ho unaltra grande preoccupazione che non mi fa
dormire. Sono in contato in quest giorni con padre
Maurizio Patriciello, parroco di Caivano. Lui si sta
batendo per i territori di Aversa, perch l hanno
seppellito tonnellate di veleni. Giorni fa stato chiamato
a celebrare un funerale ad una bimba di 3 anni morta
di leucemia. Dico questo perch tut i territori sono
a rischio per quel terribile mostro che chiamiamo
Ecomafa e il territorio di Lucera non immune.
Quando un giorno ce ne accorgeremo forse sar tardi.
Ricordiamocelo: quando la camorra esaurisce i territori
vicino a dove opera, comincia a guardarsi intorno e
va a caccia di nuovi territori. Quando non c la mafa
che spara, questo deve preoccupare perch in quel
momento si organizza; la mafa dei collet bianchi, che
fa afari uccidendo non con le armi ma con il malafare
dellinquinamento. Lo smaltmento dei rifut tossici
porta nelle casse della malavita milioni di euro. E se non
ci sar pi chi indaga e chi frena i disegni del malafare
questa gente avr sempre pi campo libero.
Si potrebbe contnuare allinfnito, col rischio di dire cose
apparentemente ovvie; ovviet che salendo ai piani alt
dei palazzi della politca sfumano e diventano agli occhi
di politcant di lungo corso velleit di campanili. Non
cos e bisogna dimostrarlo con forza.
Una cosa deve essere chiara alla politca miope che
occupa gli scranni del potere, lunica responsabile di
questo ennesimo pastccio allitaliana: che, cio, non ci
si arrender fno a quando non sar stata fata giustzia.
In nome della giustzia e della legalit la popolazione
lucerina contnuer lopera di sensibilizzazione mai
afevolitasi. Si contnuer nelle piazze come nei palazzi
del potere a tentare di far ragionare chi una decisione
dovr prenderla.
I nostri governant dovranno dire chiaramente se hanno
a cuore il bene della gente o se vogliono contnuare a
fare doni alla criminalit.
Don Ciro Miele
Presidio Libera di Lucera
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Un bel regalo alla mafa
La soppressione del Tribunale di Lucera nelle parole di un sacerdote impegnato a sradicare la cultura mafosa
Via M.Iamele 16 - 71029 Troia (Fg)
Tel. 0881 979476

INSIEME si pu
pag.
INSIEME si pu
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Monti Dauni, la Puglia inizia da qui Monti Dauni, la Puglia inizia da qui
Sulle colline della Daunia, ai confini con il
Molise e la Campania, in mezzo a boschi
secolari, prati e laghi, operano piccole
realt capaci di produrre ed offrire grandi
eccellenze.
Affacciati sul lago di Occhito, con ospital-
it e prodotti di pregio , il maniero Cerulli ,
l'Oasi Verde, il ristorante Cannavino ed i
Sapori del Fortore. Giungendo a quota
700, sulla provinciale n 2, il laboratorio
San Marco Salumi. A salire, la masseria
Avellaneta e le sue storie, la locanda San
Cristoforo e l' adiacente area camper. In
questa zona facile incontrare dei pel-
legrini diretti a Monte S.Angelo o Siponto e
perdersi per ore in racconti di viaggio.
In cima al monte Sambuco, intorno a quota
1000, ci si cimenta con il parco avventura e
la baita S.Giovanni.
Continuando, in direzione del mare, per-
correndo sentieri erbosi, a tratti lastricati
con antiche chianche, si giunge a decidere
se inoltrarsi nel borgo antico di Pietramon-
tecorvino o nei piaceri delle terme di
Castelnuovo della Daunia.
Uno sguardo a Castelfiorentino, ultima
dimora di Federico II.
L'invito a visitare il sito de Le masserie.org
con i soci ed i prodotti del gruppo di ac-
quisto solidale.
www.lemasserie.org
info: 347 2749067
Le masserie
I Mont Dauni, da secoli testmonianza dellarmonia e
equilibrio tra uomo e natura, ospitano rigogliosi boschi
di querce che compenetrano tra i campi agricoli e
degradano nelle dolci vallate ospitant numerosi torrent
alimentat da sorgent naturali di acqua incontaminata.
E proprio su queste vallate che, durante le giornate
assolate, volgendo lo sguardo al cielo, si osservano
gli uccelli rapaci ad ali spiegate mentre si lasciano
trasportare in alta quota dalle calde correntascensionali
per poter meglio avvistare le proprie prede date da topi,
serpent, lucertole ed alcuni piccoli uccelli.
Percorrendo le strade dei Mont Dauni facile osservare
la Poiana (Buteobuteo), uccello rapace dalle medie
dimensioni e colorito bruno scuro, posata su pali o
alberi isolat, dai quali pratca la caccia da appostamento
osservando i canali di scolo frequentat da arvicole e
topolini di campagna.
In aperta campagna possiamo essere incuriosit da
un piccolo falco mentre pratca il cosiddeto volo a
Spirito Santo durante il quale si mantene totalmente
fermo in aria, con piccoli batt delle ali e tenendo
la coda aperta a ventaglio, sfrutando il vento per
mantenersi stabile e osservare il suolo in cerca di prede.
Si trata del Gheppio (Falco tnnunculus), il cui epiteto
specifco, tnnunculus, rimanda probabilmente al suo
verso, che assomiglia ad un t ttt e che, tradoto
leteralmente, signifca che risuona, che tntnna.
Anche la campagna noturna riserva incontri afascinant
con i superpredatori alat. E il caso del Barbagianni
(Tyto alba) che di note percorre le campagne con
volo ondulato e leggero radente al suolo. Di colore
fulvo-dorato, nelle part superiori, e bianco in quelle
inferiori, il barbagianni si riconosce dal carateristco
disco facciale a cuore e orecchie prive di ciufo. Sempre
di note, ma in aree pi prossime ai boschi sfrecciano
in cerca di prede Guf (Asio otus), Assioli (Otusscops) e
Civete (Athenenoctua).
Per incontrare i padroni indiscussi del cielo dei Mont
Dauni occorre invece inoltrarsi nelle aree interne
forestali intervallate da ampie vallate erbose dove nei
boschi di cerro maturi e meglio conservat nidifcano i
rari Nibbi, maestosi rapaci dallapertura alare di circa 150
centmetri e la carateristca coda forcuta. In primavera,
dopo aver afrontato un viaggio di migliaia di chilometri,
giunge dallAfrica subsahariana per riprodursiil Nibbio
bruno (Milvusmigrans). A otobre, questo splendido
rapace dal piumaggio molto scuro, le punte delle
ali nere, e che pu arrivare allet di 20 anni, migra
nuovamente verso gli areali di svernamento. Stanziale,
e quindi, osservabile tuto lanno, il maestoso Nibbio
reale (Milvusmilvus) dal piumaggio molto pi chiaro del
Nibbio bruno, da cui si distngue per la carateristca
coda rossiccia profondamente forcuta.
Nel folto degli alberi si nasconde lo Sparviere
(Accipiternisus), nemico formidabile degli uccelli grossi
e piccoli, che caccia tenendosi vicinissimo al suolo,
rasentandosiepi edarbuste cambiandorepentnamente
direzione per sorprendere la preda, sulla quale si lancia
perpendicolarmente con la velocit della folgore.
Su falesie di roccia calcarea, tufo o arenaria, o su ruderi di
alt edifci abbandonat e isolat, nidifca lelusivo Lanario
(Falco biarmicus), un rapace tra i pi rari e minacciat
dEuropa. Il Lanario inconfondibile nellaspeto, con il
capo rossiccio caraterizzato da una evidente striatura
nera posta a guisa di bafo. Caccia spesso in coppia
predando uccelli di piccola taglia ma anche mammiferi,
caturandoli a terra. In picchiata questo uccello pu
raggiungere anche i 300 km orari. E ritenutoil compagno
di giochi ideale per gli espert falconieri. Infat, era
conosciuto e descrito gi dallimperatore Federico II
nel suo famoso tratato De arte venandicumavibus
(Sullarte di cacciare con gli uccelli).
Lorenzo Piacquadio - Dot. Naturalista
Ass. Terravecchia in Folk di Pietramontecorvino
Dei Mont Dauni
c o n o s c i a mo
bene le bellezze
artstche e
monumentali,
bast pensare
alla Catedrale,
ai tesori e ai
musei di Troia,
alla fortezza svevo-
angioina, allanfteatro
e alla catedrale di
Lucera, al castello ducale
di Bovino e quello normanno di Deliceto, ai grifoni
policromi di Ascoli Satriano e al borgo medievale di
Terravecchia a Pietra Montecorvino solo per citarne
alcuni. Ma conosciamo poco luoghi come i boschi di
Biccari, Castelluccio Valmaggiore, Celle, Faeto, Celenza
e Roseto Valfortore. Quest sono Mont dai panorami
mozzafato, dove la natura t stupisce e va aldil del
fascino monumentale, perch riescono a evocare
sensazioni ancestrali, perch si ritrova se stessi e il
legame con la fora e la fauna nel rispeto dellambiente
e dei tempi delle stagioni, perch ci si distacca dalla
frenesia citadina e ci si immerge in silenzi montani che
inducono camminatori, sportvi, semplici amant della
natura o cercatori di funghi in scenari unici.
Eh si! Avete leto bene: cercatori di funghi. Vi
aspetereste mai di trovare cardoncelli e altre specie
pi o meno note sui Mont Dauni? E invece proprio
cos. Ed in quest luoghi che nata la mia passione,
il mio hobby per funghi e tartuf, che non pensavo
mai poter trovare qui in Puglia e sui Mont Dauni. Una
passione nata grazie anche a persone esperte come
Gino Lupoli, micologi e guide naturalistche come
Emiliano Ferri e Pietro Caforio che mi hanno consentto
di approfondire la conoscenza dei luoghi, della fora
della fauna e ovviamente del regno dei funghi.
Insomma nessuno si aspeterebbe di trovare specie
di funghi qui in una Puglia che invece una regione
conosciuta prevalentemente per il suo
mare come il Gargano e il Salento,
per i suoi Sant e i suoi luoghi di
pellegrinaggi come San Pio a
San Giovanni Rotondo e
la grota di San Michele
a Monte SantAngelo
e non invece per i
suoi Mont della
Daunia dove
poter cercare
funghi e tartuf
ma anche per
fare trekking,
a t t i v i t
sportve come
mountain bike,
parapendio e
paramotore.
Questo stupore
e questa passione
mi hanno spinto
in quest anni con
i miei compagni
dellassociazione A.c.t!
Mont Dauni a voler
valorizzare turistcamente
e far conoscere quest luoghi
incontaminat ed unici atraverso
escursioni con micologi espert e con vere e proprie
giornate tematche. Lannoscorsoadesempio, abbiamo
organizzato una splendida iniziatva di successo
inttolata Trekking dei funghi sui Mont Dauni e
pranzo storico medievale unendo cos natura, storia e
cultura. La localit scelta fu Monte Cornacchia (Biccari-
Castelluccio Valmaggiore) ovvero il monte pi alto di
Puglia (1152 mt.), che domina tuta la piana del
tavoliere e dal quale si pu ammirare un
panorama mozzafato che giunge
fno al mare e al Gargano.
Giunsero e pernotarono
per ammirare quest
luoghi e cogliere quest
preziosi e gustosi
funghi persone da
tuta la Puglia e
anche dalla vicina
Campania. Segno,
che iniziatve
come queste,
favorisconoi fussi
turistci e atrano
target non-
c onv ez i ona l i ,
in una regione
m e r a v i g l i o s a
come la Puglia che
anche capace di
stupire e meravigliare
con paesaggi, cibi, luoghi
inaspetat e unici.
Appuntamento con A.c.t!
Mont Dauni e con la prossima
iniziatva di trekking per scoprire la
natura di quest mont incontaminat.
Andrea Casoli
Presidente A.c.t! Mont Dauni

Cosa
centrano i
funghi con la
Puglia?
La vita nei cieli dei Mont Dauni: gli uccelli rapaci
10
Falchi, poiane, nibbi reali e tante altre specie che vivono nel nostro territorio. Scopriamoli.
Nei Mont Dauni c una Puglia che non t aspet.
Vi racconto una passione
INSIEME si pu
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Monti Dauni, la Puglia inizia da qui
Dopo le numerose assemblee, gli incontri, i dibatt ed i
confront con le Associazione, i Partt Politci e sopratuto
con i citadini, nel mese di giugno circa 1000 eletori, tra
i quali anche i ragazzi tra i 16 e i 18 anni, hanno espresso
la loro preferenza tra le 58 proposte inserite nella
scheda eletorale. Il primo luglio si procedut in seduta
pubblica allapertura dellurna e quindi allo spoglio delle
schede. E risultata vincitrice con 173 vot la proposta
n 4 relatva a Creazione parchi per bambini in zona
la Fiorita e in piazza Giovanni Paolo II. Dopo il periodo
estvo, la Giunta Comunale prendendo ato del verbale
dello spoglio eletorale ha provveduto ad emetere con
apposita delibera di giunta n 97 del 10/09/2013 ato di
indirizzo al responsabile dellufcio tecnico fnalizzato
a predisporre un progeto per la realizzazione della
suddeta opera di importo contenuto nel limite di euro
100.000,00. LUfcio Tecnico ha predisposto gli elaborat
progetuali e nel contempo ha evidenziato la necessit
di procedere allacquisizione di una parte dellarea ove
prevista lopera, essendo parzialmente di propriet
comunale.
LAmministrazione Comunale, in una riunione tenutasi
lo scorso 10 otobre nella sala Consiliare, a nome del
Sindaco Edoardo Beccia e dellAssessore Domenico La
Salandra, alla presenza dei rappresentant del Comitato
Promotore e di un nutrito gruppo di citadini, ha
confermato limpegno della realizzazione dellopera
prescelta e si impegnata a rispetare il seguente crono
programma:
- Entro il 30 novembre sar approvato dal Consiglio
Comunale il bilancio di previsione 2013 allinterno del
quale sar inserita la somma di 100.000,00 per la
realizzazione dellopera scelta dai citadini;
- Nella stessa seduta il Consiglio Comunale approver
il progeto e contestualmente lopera sar dichiarata di
pubblica utlit per consentre di atuare la procedura
espropriatva per l acquisizione dellarea.
- Linizio dei lavori avverr agli inizi di febbraio 2014,
dopo che lUfcio provveder ad assolvere tute le
pratche burocratche.
A met strada tra linizio e la fne del percorso,
possiamo senzaltro afermare che la pratca del Bilancio
Partecipatvo servito oltre che per individuare lopera
pubblica da realizzare, anche e sopratuto a ricostruire
un rapporto di fducia tra isttuzioni e citadini, migliorare
lequilibrio tra disagi e/o bisogni da soddisfare e risorse,
coinvolgere i citadini nella vita pubblica, partecipare
atvamente per il miglioramento della propria cit,
educare al bene comune inteso come bene colletvo
a benefcio di tut.
Le varie fasi del Bilancio Partecipatvo, inoltre, sono state
utli ed important per far comprendere alla citadinanza
la difcolt delle scelte che come Amministratori siamo
costret a prendere a volte persino contro la nostra
volont politca, a seguito dei tagli economici contnui
che lo Stato Centrale efetua nei confront degli Ent
Locali e delle complesse artcolazioni del sistema
burocratco.
Domenico La Salandra
Assessore del Comune di Troia
(prosegue dalla prima) Il Bilancio Partecipatvo una
forma di partecipazione direta dei citadini alla vita
della propria cit consistente nel gestre diretamente
una quota di bilancio dellEnte locale assegnatagli.
Tuto nato dallappello lanciato a tut gli atori
politci e sociali di Troia dal movimento politco
Libert Partecipazione per elaborare e proporre
allamministrazione uno strumento che permetesse ai
citadini di riavvicinarsi alle isttuzioni, di interessarsi
diretamente della gestone della cosa pubblica
elaborando idee progetuali, suggerendo soluzioni,
sollevando nodi problematci e infne decidendo le
strategie da intraprendere al fne di rispondere alle
esigenze di tut privilegiando scelte che mirino al
raggiungimento dellobietvo che dovrebbe guidare
ciascuno: il bene comune. Le motvazioni di questo
appello nascono dalla stanchezza di essere semplici
utlizzatori di beni e servizi molto spesso realizzat dalle
amministrazioni senza un reale coinvolgimento della
citadinanza, o magari senza che vi fosse il reale bisogno.
Un percorso che cominciato nei diversi quarteri citadini
per ascoltare i disagi che si vivono quotdianamente,
passando per lelaborazione di proposte miglioratve,
fno alla votazione della migliore proposta progetuale.
Lente comunale ha accetato questo progeto
destnando una somma di 100.000 di extra getto per
sperimentare questa nuova forma partecipatva. Un
iter lungo e impegnatvo ma che fnalmente arrivato a
conclusione e con un buon risultato per essere la prima
esperienza di questo tpo: oltre 10 assemblee citadine,
pi di 600 proposte diverse presentate dai citadini
troiani nellarco di 3 mesi che sono state accorpate in 56
proposte defnitve ognuna da 100.000, 995 persone
che hanno votato nel mese di giugno 2013, nella prima
occasione in cui il dirito di voto ha riguardato anche i
citadini tra i 16 e i 18 anni e gli immigrat resident.
Le proposte presentate hanno riguardato diversi ambit,
dalla creazione di una casa dellacqua e del late che
permetesse lacquisto di acqua e late alla spina cos da
ridurre lutlizzo di botglie di plastca e incentvare la
distribuzione di latee a km zero, alla realizzazione di una
rete internet wi-f che coprisse tute le zone principali
della cit, oppure lincentvazione dellimprenditorialit
e della creatvit giovanile atraverso un bando per
le migliori idee, e tante altre proposte. Al termine
delle votazioni la proposta pi votata stata quella
che prevedeva di creare dei luoghi di verde pubblico e
socialit nella zona di recente costruzione nel quartere
di espansione S. Secondino.
Aspetamo che lamministrazione tenga fede allimpegno
preso con i citadini e realizzi lopera da loro indicata. Ma
ora anche tempo di analisi e rifessioni sul percorso
fato e iniziare a porre le basi per riproporre questo
strumento di democrazia direta dei citadini, magari
con la possibilit di decidere su una buona feta del
bilancio comunale per fare in modo che tut i citadini
di Troia siano protagonist delle scelte amministratve e
non solo spetatori.
Gianfranco La Bella
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Aspetamo che lamministrazione tenga fede allimpegno preso con i citadini e realizzi lopera
da loro indicata. Ma ora anche tempo di fare valutazioni e rifessioni. Per ricominciare. Perch
il Bilancio Partecipatvo non rest un progeto estemporaneo.
A che punto siamo sul Bilancio Partecipatvo?
Agli inizi di febbraio saranno avviat i lavori
Lo aferma lassessore La Salandra nel suo artcolo per il nostro giornale.
Festa della Partecipazione
30 giugno 2013

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