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Drive - Nicolas Winding Refn (Ryan Gosling)

Drive la melanconica catarsi di un uomo taciturno, imperturbabile, che, misterioso, si presenta, perennemente accompagnato dalla delicatissima regia di Nicolas Winding Refn, in tutta la sua maestosa oscurit. Di lui, non si sa nulla; tantomeno il nome (per questo lo chiameremo Driver). Tutto ci crea un rarefatto alone di mistero attorno alla sua figura scolpita dai muscoli e nascosta sotto uno sguardo gelido e distaccato. La trama (che si basa sullomonimo libro di James Sallis) banale, e porta lattenzione ai quei minuscoli dettagli registici, scenografici, e musicali che arricchiscono il film. Driver un meccanico e, a detta del suo datore di lavoro, molto abile, forse il pi abile; per arrotondare lo stipendio fa lo stuntman, e il pilota per i criminali durante le rapine. A rompere i suoi equilibri, in un incontro casuale in ascensore (luogo abusato nella cinematografia tutta), appare la fragilissima Irene (Carey Mulligan), bionda e dallo sguardo malinconico sensualmente ammaliante. Questa sposata con il carcerato Standard (Oscar Isaac) dal quale ha avuto un figlio: Benicio (Kaden Leos). Tra Driver e Benicio, durante lassenza del padre, nasce uno strano legame quasi paterno; e languidi sospiri sussurrati alle labbra di Irene lasciano presagire una storia damore. Allora ecco che Standard, scarcerato per buona condotta, si ripresenta nella vita di Irene, e ha un debito da pagare a costo della propria pelle. A partire da ora lesistenza di Driver cambier completamente, vedr tutto intorno a s sfumare e scomparire tra la polvere alzata dagli inseguimenti a mano ferma sul volante e le pallottole che lo sfioreranno, macchiandogli lanima di nera vendicativit. Ma in tutto ci c una via di fuga? Se s, lunica via per la salvezza fare rifornimento e correre. Altrimenti si rischia brutto. Insomma, la classica storia da action-noir anni 70. Eppure affascina. Sar per la colonna sonora, permeata del sound agrodolce dellelectropop anni 80 (tra i vari Cliff Martinez e Kavinsky) per la recitazione distaccata di Gosling, per la pura bellezza della Mulligan, per le spettacolari derapate o per la sfarzosa Los Angeles, che sotto la mano di Refn, si mostra in tutto il suo splendore, cupa e melanconica. A convincere pi di tutto per il personaggio Driver, una sorta X in un sistema sociale schematico e convenzionale. Ha una sua personalit, frigida e apparentemente insensibile, ma che gli permette di trasmettere in infiniti silenzi e sospiri ci che fumettoni romantici tra mille parole e lacrime forzate distruggono: la fragilit e i sentimenti puri. E anche quando la sua giacca si sporca del sangue nemico anche in quel momento tu non riesci che a cogliere lo splendore di Driver e ammirarlo nascosto sotto la giacca con lo scorpione divenuta ormai di culto. Bastano quei pochi sguardi con Irene a farti capire quale poesia sia celata sotto la sua maschera da duro. Drive una ballata noir, a tratti pulp, dalle tinte oscure, che sicuramente rimarr intatta nella sua eleganza negli anni a venire. Violenza poeticamente mascherata da una regia superlativa, ritmi dilatati, atmosfere notturne, un fragile protagonista cupo e introverso, con in sottofondo una storia d'amore dilaniata da imprevedibili circostanze. Nicolas Winding Refn dietro la macchina (da presa) e Ryan Gosling dietro al volante hanno creato un film di eterea bellezza e rara umilt.

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