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Sulla base della distinzione teoretica tra "forma" della negazione (per la quale gli opposti sono assunti come sussistenti e, quindi, come opposti) e "struttura" della negazione (per la quale emerge l'imposssibilità che gli opposti come tali siano), G.R. Bacchin muove una critica alla nozione di "struttura originaria" intesa da E. Severino come la verità originaria dell'opposizione del positivo e del negativo.
Lo scambio tra struttura e forma sarebbe l'errore originario su cui poggia la determinazione dell'essere come significante l'assoluta opposizione al non-essere, ed il cui significato appare in tale opposizione.
in "Rivista di Teoretica", II (1986), 1, pp. 137-144
Sulla base della distinzione teoretica tra "forma" della negazione (per la quale gli opposti sono assunti come sussistenti e, quindi, come opposti) e "struttura" della negazione (per la quale emerge l'imposssibilità che gli opposti come tali siano), G.R. Bacchin muove una critica alla nozione di "struttura originaria" intesa da E. Severino come la verità originaria dell'opposizione del positivo e del negativo.
Lo scambio tra struttura e forma sarebbe l'errore originario su cui poggia la determinazione dell'essere come significante l'assoluta opposizione al non-essere, ed il cui significato appare in tale opposizione.
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Sulla base della distinzione teoretica tra "forma" della negazione (per la quale gli opposti sono assunti come sussistenti e, quindi, come opposti) e "struttura" della negazione (per la quale emerge l'imposssibilità che gli opposti come tali siano), G.R. Bacchin muove una critica alla nozione di "struttura originaria" intesa da E. Severino come la verità originaria dell'opposizione del positivo e del negativo.
Lo scambio tra struttura e forma sarebbe l'errore originario su cui poggia la determinazione dell'essere come significante l'assoluta opposizione al non-essere, ed il cui significato appare in tale opposizione.
in "Rivista di Teoretica", II (1986), 1, pp. 137-144
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