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smart City

Piccola citt, mal interpretando lennesimo antipatico termine inglese in uso. Gi, una piccola citt, dalla grande storia, affacciata sul mediterraneo come un balcone fiorito a cui approcciarsi per ammirare il panorama mozzafiato respirando profondamente. Una piccola citt che non dovrebbe aver necessit di accettare regali da nessuno, per sentirsi vincitrice. Una piccola citt che non dovrebbe la presenza di amministratori a turnover messi a latere di un podio di cartone gi occupato nei posti a disposizione. Una piccola citt che non un plastico di terracotta e cartapesta fatto dai bambini ma una brillante miniatura, vivente tra campagna e mare. Una piccola citt che non dovrebbe dover giocare con lenergia, traducendo unaltra insopportabile definizione anglosassone. Una piccola citt, di una piccola Regione, che non dovrebbe entusiasmarsi alle moine dei lusingatori. Una piccola citt che non dovrebbe soddisfare gli interessi privilegiati di alcun dirigente di multinazionale, figuri che caldeggiano poltrone preziose esprimendo giudizi esclusivi. Quando immagino la mia piccola citt, penso ad una meravigliosa scultura incisa dalla sapienza dei canali Cillarese e Palmarini, e poi imbrattata con orribili pennarelli scuri. Penso che ogni luogo dovrebbe prodursi la sua energia senza che vi fossero small city da sacrificare per lintero mezzogiorno dItalia. Penso alla terza rivoluzione industriale ed alla sovranit energetica, idee di vero futuro sostenibile secondo le quali per ogni mega-centrale dovrebbe gi esserci un progetto di dismissione. Penso che chi indossa lanello al naso con orgoglio sia molto migliore di chi sostiene di non averlo credendosi superiore a popoli che spesso sanno vivere pi civilmente.

www.pierpaolopetrosillo.blogspot.com

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