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Cos' la telepatia?

di STEFANO BEVERINI

Il termine deriva dal greco: tle (lontano) e pthos (sofferenza). L'etimolo gia, per, trae in inganno. Telepatia sostanzialmente una comunione di informazion i, emozioni e sentimenti, senza l'ausilio dei sensi. Ma, in quanto alla "soffere nza a distanza", essa rientrerebbe in una sorta di suggestione mentale, che rigu arda pi il campo del magico, piuttosto che quello parapsicologico. In un diverten te brano dai toni ironici, il filologo Leo Pestelli evidenzia i termini della qu estione: Molti che hanno una moglie simpatica, cio capace di soffrire con loro, non lo sanno: tanto importa conoscere il vero significato delle parole! E come una virt spesso tira l'altra, moglie simpatica molte volte anche telepatica: soffre p erch il marito assente soffre. Ma si badi: non telepatia, come volgarmente si dic e, quella per cui il coniuge di sensibilit paranormale ha la quasi visione di ci c he d'illecito si commette in lontananza dall'altro coniuge (fondamento di questa voce essendo che si soffre da tutte due le parti), ma propriamente telestesia, cio un conoscere quello che avviene lontano da noi. Resta che avere una moglie si mpatica, telepatica e telestesica, troppa grazia in una volta. (1) In realt proprio telestesia sarebbe il termine pi adatto: tle (lontano) e is thsis (sensazione). Tuttavia, specialmente nel secolo scorso, esso venne usato co me sinonimo di chiaroveggenza, cio della percezione extrasensoriale diretta che e sclude la telepatia. Attualmente la parola telestesia ritenuta obsoleta. Telepat ia la sensibilit a distanza, come era stata definita nei primi anni del secolo da Gino Capogrossi e, secondo questo autore, riguarda i casi nei quali un individuo percepisce a qualunque distanza e senza il normale soccorso dei sensi e dell'in telligenza ci che un altro individuo pensa, o quel che a questi accade. (2) Con queste note introduttive ho presentato il concetto di telepatia, in un mio libro di recente pubblicazione (3), per poi proseguire - tralasciando le dissertazioni etimologiche - con una definizione pi precisa. Per telepatia intend o l'acquisizione, al di fuori dei canali dei sensi, di informazioni conosciute a lmeno da un'altra persona, ma ignorate dal soggetto che le riceve. Essa comprend e non solo frasi e concetti, ma la percezione di sentimenti, di contenuti psichi ci non verbali, di tutto ci che riguarda l'altrui personalit. Una comunicazione tr a mente e mente, insomma. Origine e precisazioni La parola telepathy venne coniata nella seconda met del secolo scorso, da l famoso letterato inglese Frederick W.H. Myers, fondatore della Society for Psy chical Research. Il termine telepatia include differenti categorie di fenomeni: dalla trasmissione del pensiero (parole e frasi), alla percezione di immagini (d isegni e altro), fino a una vera e propria visualizzazione di situazioni, spesso tragiche, vissute - sovente nello stesso momento - da un'altrapersona (apparizi oni veridiche). Dai fatti spontanei, a quelli provocati, a quelli statisticament e osservabili e prodotti in laboratorio. Gli studi sulla telepatia iniziano con la raccolta di casi spontanei. Se condo Louisa Rhine (la parapsicologa americana moglie del notissimo Joseph B. Rh ine) un caso attendibile quando risponde a tre requisiti: 1 - Veridicit. 2-Esistenza di almeno un teste al quale l'esperienza tele patica spontanea sia stata riferita con tempestivit. 3 -Un resoconto scritto

, redatto non oltre cinque anni dall'esperienza stessa. Molti esempi di telepatia spontanea emergono durante il sonno, nello sta to di sogno. Ma anche nella condizione di veglia sono relativamente frequenti le cosiddette allucinazioni telepatiche o, in modo meno appariscente, le intuizion i telepatiche. In laboratorio, invece, stata analizzata la trasmissione del pensiero c on disegni e simboli, oppure con esperimenti di tipo statistico quantitativo. Ne l primo caso, il percipiente di solito riproduce un disegno trasmesso dall'agent e. Nelle prove statistiche, di cui l'esempio classico quello delle carte zener, invece importante che la probabilit dei successi sia significativa, cio che non dipenda dalla casualit matematica. Uno strano profumo di viole Quello che viene definito caso spontaneo un evento paranormale che ci co involge all'improvviso e inaspettata- mente. Possiamo essere delle persone parti colarmente ricettive, e quindi soggetti a frequenti esperienze paranormali, oppu re ci pu capitare un solo caso nella vita. La telepatia si pu manifestare nei modi pi vari. Un episodio piuttosto cur ioso riguarda il Pastore protestante P. H. Newnham: ne scrive Ernesto Bozzano e lo riporto personalmente nel libro citato (4), nel capitolo dedicato ai casi spo ntanei. Siamo nel secolo scorso, a Houghton, nella contea di Hants. Un giorno di marzo, del 1861, il Pastore vide spuntare da una siepe,che fiancheggiava il sentiero che stava percorrendo, le prime viole mammole della st agione. Le raccolse, per portarle alla moglie che in quell'epoca era affetta da fastidiosi disturbi bronchiali e perci non usciva di casa. Egli non specific affat to il luogo dove le aveva colte. Inoltre Newnham non si era mai recato l, in pass ato, insieme alla moglie. Presto i coniugi cambiarono residenza. Tornarono a Houghton dodici anni dopo. Un giorno, nel novembre del 1873, stavano percorrendo i medesimo sentiero. Quando il Pastore giunse al punto in cui aveva colto i fiori molti anni prima, gli balen in mente improvviso e vivace il ricordo, ma non disse nulla. Quasi subi to la moglie esclam: Stranissimo davvero! Se la cosa non fosse impossibile, direi di sentire un intenso profumo di viole mammole che mi arriva dalla siepe! Si era in autunno inoltrato, ma il profumo delle viole persisteva penetrante, pur non e ssendoci fiore alcuno. O meglio, era la percezione del profumo, in quanto solo l a donna lo avvertiva. Cosa era accaduto? Secondo Ernesto Bozzano, e concordo appieno con lui, ci troviamo al cosp etto di un caso di telepatia: la moglie capt il pensiero del marito, sotto la for ma olfattiva. Un fenomeno di trasmissione involontaria del pensiero, perci, con t rasformazione del concetto pensato (cio l'idea delle viole si mut nella percezione del loro profumo). L'oggetto trasmesso rimase veridico per la sostanza, ma simb olico nella presentazione. Telepatia e chiaroveggenza Molto simile alla telepatia la chiaroveggenza: cio l'acquisizione paranor male diretta dell'informazione, come gi detto. Per esempio, l'indovinare una seri e di carte mischiate automaticamente da una macchina e non osservate da nessuno. A parte pochi casi, per (e soprattutto in laboratorio), non possibile distinguer e la telepatia dalla chiaroveggenza, perch il pi delle volte non si pu sapere se l'informazione acquisita paranormalmente fosse gi a conoscenza di qualche person a vivente. Se poi, volessimo abolire l'aggettivo vivente, in un'ottica di sopravvi venza dell'individualit umana, la telepatia assumerebbe dei connotati talmente am pi, da includere non solo la chiaroveggenza (a esclusione di pochissimi esempi s perimentali), ma anche i fenomeni medianici. Per poter distinguere la telepatia dalla chiaroveggenza sono state propo ste le seguenti definizioni: - La telepatia una percezione extrasensoriale in cui la fonte di informa zione costituita da un'altra persona (vivente). - La chiaroveggenza una percezione extrasensoriale in cui la fonte di info rmazione rappresentata da un oggetto fisico o da una situazione oggettiva. Tuttavia, di l dalle varie descrizioni atte a scindere i due fenomeni, ne lla realt - come gi affermato - essi rimangono per lo pi inscindibili. Quando, inve

ce, il fenomeno psicognitivo (questo uno dei termini pi attuali) si sposta nel t empo, all'indietro o in avanti, non si cercheranno differenze, in linea di massi ma, tra le due classi di fenomeni, ma si parler, rispettivamente, di retrocognizi one o di precognizione. Anche se, per la cronaca, alcuni parapsicologi affermano che la pura retrocognizione non esiste, perch si tratta di telepatia o chiaroveg genza nel presente su elementi che riguardano il passato. Come la percezione del contenuto di un libro di storia. Personalmente ritengo che la retrocognizione i nvece esista, e di essa l'esempio saliente ci viene offerto dalla psicometria (o psicoscopia), quando sembra proprio che l'oggetto racconti il suo passato. La telepatia, come tutti i rami del paranormale un argomento vastissimo: la storia, le tecniche, gli esperimenti, le teorie, la casistica... Ne riparler emo. In definitiva, la telepatia la comunicazione tra la moltitudine degli esser i umani, tra le loro imperscrutabili interiorit. E' un "qualcosa" che emerge da u n multiforme groviglio di sentimenti ed emozioni. Mi ricordo Balzac, in Pap Gorio t: Un sentimento, non il mondo in un pensiero?

Stefano Beverini Note bibliografiche: (1) Pestelli, L. Parlare italiano, Milano, Feltrinelli, 1979, p. 346. - (2) Ca pogrossi, G. Telepatia e chiaroveggenza, Roma, Mediterranea, 1942, p.3 (3) Beverini, S. La telepatia, Genova, I Dioscuri, 1993. - (4) Idem, p. 129130. Medianit Un nuovo caso di identificazione

Giuseppe Simone detto "il Pollo" di STEFANO BEVERINI

Cervo, piccolo comune della Riviera ligure di ponente, verso la Francia. Come quasi tutte le localit che hanno una storia da raccontare, l'abitato diviso in due zone: la vecchia "Servo", e la nuova. La parte antica ricca di fascino e suggestione, con edifici plurisecolari e i tipici "carruggi", che hanno ben poc o da invidiare a quelli della "Superba". Proprio nell'antico centro storico, pr ecluso al traffico, rimasta intatta quella dimensione raccolta e atemporale, che nulla ha da condividere con le chiassose zone urbane. In certi particolari mome nti, questo incantevole sito sembra sprigionare tutta la sua nascosta magia. Sul l'Itinerario di Antonino Pio, Cervo indicato col nome di "Lucus Bormani". Sembra che tale denominazione derivi dal dio delle fonti perenni: Buram (o Borman). Su lla Tavola Peutingeriana, composta intorno al 362, invece segnato come "Lucobora mni" e "Servo". Tra gli edifici di gran valore architettonico, ricordiamo la chi esa parrocchiale di San Giovanni Battista: probabilmente quella a cui si fa rife rimento nel nostro caso di identificazione. Essa fu costruita - come racconta l a leggenda - con le offerte dei "corallini": i pescatori di corallo. Vi poi un'a ltra chiesa, molto antica, quella di San Nicola e San Giorgio, edificata sulle rovine di un tempio pagano. Ma Cervo soprattutto da ricordare come patria dei nu merosi capitani che nell'Ottocento percorsero i mari con le loro navi a vela. In quel di Servo, rappresentarono senz'altro una percentuale ben superiore a quell a degli allora borghi marinari di Porto Maurizio e di Oneglia. Il locale museo e tnografico, ubicato nel castello, il punto pi elevato del borgo, una testimonianz a della vita marinaresca di un tempo, che ebbe la massima fioritura nel secolo s corso. Lo "spirito" del capitano

Giuseppe, sono Giuseppe. Mi chiamano "il Pollo" perch da bambino cercavo s empre di prendere i polli: mio padre me le suonava ... Io sono nato a Servo, ho navigato tanto, sai. Ho girato tanto... In che anno sei morto? Nel novembre 1874; il giorno mi sembra l'undici. E' possibile trovare qualche cosa per identificarti? Per identificare chi? Me? Tutto quello che vuoi, io ti dico. Ho viaggiato tanto, dappertutto... A vent'anni ho preso la patente per guidare i brigantini. .. Come ti chiami di cognome? Quando sei nato? Simone, mio pap Ambrogio. Sono Giuseppe Simone, nato il 17 novembre 1789. Mia mamma era Elisabetta Viale. Raccontaci qualche episodio che ti riguarda. Nel 1852 siamo partiti da Costantinopoli: il viaggio pi brutto che ho fatt o, sai? Eravamo con un brigantino pieno di cavalli; pesavano pi i cavalli che la nostra barca; c'erano settecento soldati, ma che vento! Il maestrale ha rotto le trinchettine, il boma, ha rotto tutto quanto. Ci siamo anche fermati a Cagliari , ma non siamo riusciti a combinare niente. Eravamo diretti a Gallipoli: c'era u n campo francese; per l'impresa di Crimea avevano bisogno di tutti quei soldati. Poi ho navigato ancora con "Nostra Signora Annunziata",un vascello gran de: era il bovo nazionale del Regno di Genova. Ho viaggiato con un'altra nave di Genova: si chiamava Fortuna. Fortuna era uno sciabecco. C'eravamo imbarcati a G enova, portavamo foraggi, bisognava attraversare il Mediterraneo per riuscire a toccare l'Africa. Ma abbiamo perso un mucchio di uomini, perch ci hanno assalito i corsari, quelli di Savona. Ho viaggiato anche con Ambrogio Lavello, che quello che mi ha insegnato tante cose. Io ero comandante in seconda quando sono andato via dal mercantile. Dove sei stato battezzato? Nella chiesa di Servo: era la chiesa di Don Santino. Senti, Giuseppe, dove sei sepolto? Sepolto... a Servo! Quindi sei a Cervo: ci sar un cimitero, un piccolo cimitero... Oh, lascia stare quei posti l! Ci siamo tutti, anche mio figlio Ambrogio. E un figlio di mio figlio, Giuseppe Simone. Hai ancora qualche tuo parente ad oggi in vita, a Cervo? I parenti della mamma... Caterina Viale. Poi Alberto Simone, un cugino di Ambrogio... E la seduta va avanti. Quello che ho riportato solo una piccola parte de l verbale di quattordici fitte cartelle che riguardano l'intervento della s affer mante entit di Giuseppe Simone. La comunicazione avviene in trance, per "incorpor azione": il medium Alessandro, di cui ho gi scritto sul GdM (n. ). L'incontro

ha luogo nella mia abitazione, nel pomeriggio del 31 ottobre 1992. Tutti i prese nti partecipano alla catena: siamo in undici persone, tra cui il collega Alfredo Ferraro. La seduta inizia con la consueta entit Guida, di nome John, che si esprim e in inglese, con estrema facilit di eloquio, nonostante Alessandro, di modesta c ultura, non conosca l'idioma anglosassone. Dopo un disinvolto dialogo con un mio amico tedesco, docente di lingue nel genovese Goethe Institut, chiediamo se sia possibile una comunicazione in italiano. Allora ecco che, dopo una pausa di qua lche minuto, interviene Giuseppe. Il dialogo si svolge con massima naturalezza. Oltre a quanto ho gi riportato, egli cita altri componenti della sua famiglia, ta nto da permettermi di ricostruire un'ampia sezione dell' albero genealogico, che in buona parte - tuttavia - non ho potuto verificare. Egli espone anche molti u lteriori dati e dettagli su vari aspetti della sua vita dell'epoca. Se ne andr im provvisamente, sostituito da alcuni brevissimi e confusi interventi di personagg i sconosciuti. Chiuder l'incontro una vocina di bimbo: dice di essere Tobia, un a mico di Luca. Dopo la seduta sapr che Tobia era stato l'amichetto immaginario di Luca (il fratello del medium) quando questi era un bambino. Ricerche e verifiche Ovviamente tutti i partecipanti all'incontro negarono decisamente di sap ere qualcosa su Giuseppe Simone, e su quanto da lui narrato. Trascorse un po' di tempo prima che trovassimo le prime conferme. Inizialmente cercammo di contatta re il parroco, ma eravamo indecisi per il fatto che le chiese di Cervo sono due, entrambe gi esistenti nella seconda met del Settecento. Fortunatamente il par roco uno solo, e risiede presso il "Centro Parrocchiale Cap. Amilcare Viale". Ma quando ha ricevuto la visita di tre persone che avevano partecipato alla seduta , il sacerdote si dimostr poco propenso al dialogo. In modo un po' frettoloso sfo gli un vecchio registro mostrandolo alle presenti: era leggibile a fatica. Giusep pe Simone, di Ambrogio ed Elisabetta Viale, comunque c'era! Le date erano alquan to sbiadite: quella di nascita sembrava indicare 11 febbraio 1796 (perci non corr ispondeva); la data di morte era cos riportata: 1/II/1874. L'anno era esatto; anc he il mese, novembre, nonostante fosse stranamente scritto in numero romano; il giorno avrebbe dovuto essere l'11, ma forse il secondo "1" era ormai cancellato dal tempo. Sostanzialmente, perci, la data di morte coincideva. Il sacerdote prec is inoltre che i registri delle nascite di Cervo erano stati trasferiti nella cat tedrale di Albenga. Tuttavia il responsabile dell'Archivio Diocesano della Curia Vescovile di Albenga, da me successivamente interpellato, mi notific di non aver reperito nei propri atti i dati da me richiesti. La svolta decisiva delle ricerche si ebbe quando prendemmo contatto con il museo navale di Imperia. Il direttore ci mostr La citt dei marinai, un libro di cui lui stesso ne l'autore (1). Nel capitolo dedicato ai "capitani velici dell' Ottocento" leggiamo anche il nome di Giuseppe Simone soprannominato proprio "I l Pollo" (per, non spiega il motivo di tale nomignolo): nato a Cervo l'11 febbrai o 1796 e morto l'11 novembre 1874. Anche qui la data di morte corrisponde, ma no n quella di nascita. Stranamente, anche Ambrogio Lavello (il capitano che molto ha insegnato a Giuseppe) nato nel 1796. Il Lavello viene ampiamente citato nel l ibro. Non so se la data di nascita ufficiale sia quella giusta: occorre consider are che all'epoca - siamo nella seconda met del Settecento - le nascite venivano registrate anche molto tempo dopo, e in modo alquanto approssimativo. Ho preso la patente a vent'anni per guidare i brigantini... Cos ci disse l'entit. Nel libro c itato viene riportato un suo primo viaggio nel 1816: quindi vent'anni dopo la su a nascita ufficiale. Ancora scorrendo La citt dei marinai, troviamo il padre Ambrogio Simone, e la madre, Elisabetta Viale. Nel 1852 siamo partiti da Costantinopoli: il viaggi o pi brutto che ho fatto... Nel medesimo volume troviamo un viaggio analogo di Amb rogio Lavello, del 1854, descritto in una lettera dello stesso anno. Ne possiamo dedurre, per analogia, che il capitano Simone potesse aver intrapreso un viaggi o simile due anni prima, anche perch era una rotta abbastanza frequente in quel p eriodo. Un interessante riscontro indiretto emerge quando Giuseppe Simone afferm a di avere viaggiato con lo sciabecco Fortuna per trasportare foraggi, e di esse

re stato Comandante in Seconda quando and via da quello che lui definisce com e "mercantile". Ebbene, sempre nel medesimo libro, risulta che nel 1842 egli era al comando del brigantino Fortuna; inoltre il libretto di capitano di seconda c lasse gli era stato rilasciato il 2 marzo 1843. Quindi, c' una certa corrisponden za nei nomi e nelle date. Il nostro capitano, durante la seduta medianica, si sempre espresso con l'esatta dizione, riferendosi al proprio paese natale: Servo, come in quell'epoc a era denominato (e non "Cervo"). Inoltre, a una persona presente che comment prov incia di Imperia, non solo Giuseppe chiar che allora Imperia non esisteva, ma indi c Oneglia come la citt principale (le province non erano state ancora istituite), facendo anche riferimento al quartiere di Diano Marina. Infatti, il suo libretto di matricolazione, ancora tratto dal libro citato, indica la Direzione di Onegl ia e il quartiere di Diano. Mi sono recato poi nel piccolo cimitero di Cervo, nell'ottobre '93, alla ricerca di nuovi indizi. Il luogo, molto raccolto e suggestivo, viene proprio d enominato il cimitero marino, per le molte tombe della gente di mare. Vi sono sia maestosi sepolcri di famiglia, sia singoli tumuli di terra. Tutti molto antichi, sebbene - mi dicono - le tombe siano state rifatte quasi tutte a partiredai pri mi del Novecento. Ne vedo qualcuna antichissima, ormai priva di epigrafe. La to mba di famiglia menzionata da Giuseppe potrebbe essere una di queste. L eggo, su altre lapidi, molti cognomi Simone e Viale, ma nessuno corrisponde. L'u nico indiretto riscontro il busto del capitano Ambrogio Lavello - il maestro di Giuseppe - che domina l'ingresso del cimitero, e sembrerebbe quasi suggerire qua lcosa... Il significato della manifestazione Il figlio si chiamava realmente Ambrogio, anch'egli eccellente capitano di grandi velieri. Dei vari parenti citati non siamo riusciti a sapere molto. Un a certa Caterina Viale, ancora vivente, non ha escluso l'eventuale parentela con Elisabetta Viale (madre di Giuseppe), ma non l'ha neppure confermata. Ho scritt o ad altri possibili congiunti, ma non ho ottenuto risposta alcuna. Ugualmente, e nonostante il francobollo allegato, non ho avuto riscontro da uno storiografo, residente proprio a Cervo, che mi era stato segnalato come profondo conoscitore della storia della navigazione. A questo punto, se qualche lettore ne sapesse q ualcosa di pi, invitato a scrivermi. Come gi accennato, nelle quattordici fitte cartelle, che riportano fedelm ente tutto l'intervento del nostro Giuseppe Simone, vi di pi, molto di pi. Si cita no nomi, fatti, personaggi, e molti sono i riferimenti personali.Ma, ben diffici lmente riuscir a ottenere maggiori riscontri. Sono comunque propenso a consider are abbastanza favorevolmente la manifestazione, soprattutto per la grande spontaneit di Giuseppe Simone. Il dialogo si svolto in modo molto fluido e l'enti t non mai caduta in contraddizione. Non nascondo che una certa notoriet del person aggio, pur limitata in ambito locale, non deponga a favore. Per, mi domando: se f osse intervenuto un certo Mario Rossi nato nel 1796 e morto nel 1874, uomo del p opolo, allora certamente analfabeta, come avrei fatto a trovare traccia della su a esistenza? In fondo, neppure del nostro Giuseppe sono sopravvissuti i registri anagrafici. Perci uno degli insegnamenti principali offerti da questo caso la di fficolt di verifica dei dati. Occorre quindi considerare come, per poter studiare un caso di identificazione, la notoriet della persona che si manifesta, debba es sere proporzionale agli anni trascorsi dalla sua morte alla data della manifesta zione. Intendo dire che possibile controllare dati relativi a persone qualsiasi, decedute nell'anonimato pi totale, solo a condizione che esse siano vissute rece ntemente. Le nebbie del tempo cancellano le tracce della storia. Come accaduto per le antiche civilt scomparse: oggi isolate ipotesi cercano di baluginare tra le n ebbie del pi fitto mistero. E anche questo ci fa riflettere. La citt dei marinai, Milano, Mursia, +----------+ ) E. Viale e

Stefano Beverini Nota: (1) Serafini, F. 1978, vol. I. +----------+ (nonno di (padre Vassallo) +

---------+ +----------++----------+ +----------+ +----------+ +----------+ Ambrogio +--- (padre +--- (padre Lavello (frat della di E. 1796 1885 Vassallo) Viale) +---------------+ +----------+ +----------+ +----------+ +----------+ +----------+ +----------+ Alfredo Elisabetta Ambrogio Lavello ssallo Viale Simone +--- (moglie) ? 184 --- +----------+ +----------+ +----------+ +----------+ +----------+ +----------+ Giuseppe +---(fratello Simone di 1796? 1874 G. Simone) +----------+ +----------+ +----------+ +----------+ Ambrogio (nonno di Simone Alberto 1836 1897 Simone) +----------+ +----------+ +----------+ +----------+ Giuseppe (padre di Simone Alberto + Simone) +----------+ +----------+ +----------+ Alberto Simone (vivente) +----------+ Albero genealogico ricostruito a seguito delle rivelazioni seppe Simone. Metapsichica Esiste il "Piccolo Popolo"? dell'entit di Giu

L'Irlanda, lo spiritismo e le fate

di STEFANO BEVERINI

Non tanto lontana, se osserviamo la cartina geografica. Terra dal fascino i nsolito, decisamente enigmatica:l'Irlanda. Paese in cui sembrano fondersi magica mente le nostre fantasie infantili, stimolate dall'ascolto delle fiabe, con i l folclore locale. Entrambi frequentati da esseri irreali, fate e componenti del Piccolo Popolo. Creature riproposte dai cartoons e dalla "fiction" cinematograf ica: surrogati moderni e di "pronto uso" dei racconti della nonna. Ma la finzion e superata dalla realt, quando si manifesta nei suoi aspetti pi incredibili. All'Irlanda mi unisce un legame affettivo, perch alcuni miei antenati erano

proprio irlandesi. E forse da quell'avito background ho ereditato la propensione per tutto ci che di tangibile in effetti ha ben poco... Le tradizioni folclorist iche irlandesi, oggi, sono maggiormente diffuse nelle zone in cui ancora si parl ano i dialetti gaelici. Il gaelico era la lingua delle popolazioni celtiche, che tra il IV e il II secolo a.C. si sovrapposero agli autoctoni. Attualmente, l'id ioma gaelico considerato, in alcune zone, come lingua principale e - proba- bilmente per incr ementare il turismo - vengono tenuti corsi di insegnamento per gli stranieri. Gi da quando la storia dell'Irlanda pu essere definita tale, si assiste all'epopea d i quelle potenti famiglie che, nell'ambito locale, rivaleggiavano tra loro. Due nomi: gli O' Donnell e gli O' Neill. Talvolta le vicende storiche delle casate signorili si intrecciano con la l etteratura epica delle saghe (sceal). E' del III secolo quel "ciclo feniano" che , oltre a testimoniare il declino degli O' Neill, evoca le gesta di Finn, capo d i una societ guerriera di carattere iniziatico, e di suo figlio Oisin. Ne trarr sp unto lo scozzese James Macpherson, autore dei celebri Canti di Ossian (questi il nome attribuito a Oisin, nella tradizione letteraria). Ma il maggior poeta irla ndese moderno senz'altro William Butler Yeats, esponente del "Rinascimento celt ico " nel fin de sicle irlandese. Egli, dopo essersi accostato alla Societ Teosofi ca della Blavatsky, entr nella Golden Dawn. Antiche tradizioni Accennavo, all'inizio, a esseri fantastici, tra i quali le tradizionali fat e. Protagoniste del mito feerico, non soltanto dell'Irlanda, ma dell'intera Euro pa: esse sarebbero derivate dall'animismo preistorico e dal culto delle antiche divinit femminili. Sono entrate nell'immaginario collettivo, quali esseri perlop i giovani e benefici, quasi sempre bellissimi. Nel 1911 Walter Y. Evans Wentz, co nosciuto come divulgatore del buddhismo tibetano in Occidente, nel suo libro The fairy-faith in Celtic countries raccolse un centinaio di testimonianze, in cui gli interessati affermavano di avere visto le fate. Sulle dimensioni di queste creature di sogno esistono divergenze di opinion e. Secondo l'egittologa inglese Margaret A. Murray (presidente negli anni '50 de lla Folklore Society) fino al tempo di Shakespeare le fate avevano dimensioni si mili a quelle degli esseri umani (1). Fu dopo Sogno di una notte di mezza estate che, nella letteratura e nel teatro, fate ed elfi cominciarono ad assumere prop orzioni sempre pi ridotte, sino a quelle minuscole che generalmente oggi vengono loro attribuite. Per la Murray fate ed elfi avrebbero comunque le stesse caratte ristiche somatiche degli uomini. Sarebbero soltanto un po' pi piccoli, ma non tro ppo. Addirittura si parlerebbe di unioni tra uomini e fate. Invece, in altre cir costanze, questi esseri magici sarebbero proprio apparsi in miniatura. Famoso il caso, da me gi trattato (2), delle "fatine" di Conan Doyle. Queste rimasero impr esse su lastra fotografica, nelle immagini riprodotte da Elsie Wright e Frances Griffiths nella campagna intorno a Cottingley, nello Yorkshire. Fate e sedute medianiche Anche lo spiritismo, poi, focalizz l'attenzione di alcuni studiosi sull'argo mento. Ernesto Bozzano tratt le materializzazioni di fantasmi di proporzioni minu scole, apparse in sedute medianiche (3). Il primo caso fu presentato dalla signo ra Juliette Bisson al Congresso Metapsichico di Copenaghen, nel 1922. Riguardava una seduta del 25 maggio 1921, con la famosa medium Eva Carrire, che veniva minu ziosamente visitata all'inizio e al termine della riunione, e sottoposta a contr olli piuttosto rigidi. Nelle sue mani, tenute saldamente dai "controllori" - la signora Bisson e l'ingegnere Jeanson (anch'egli fornir un dettagliato resoconto s critto) - all'improvviso appare un piccolo nucleo di sostanza grigio chiaro, le cui proporzioni aumentano gradatamente sino a costituire una forma ovale. Tra l' altro, il tutto era illuminato dalla piena luce del giorno, in quanto la seduta ebbe inizio alle ore 16 e 30. L'ectoplasma, a un certo punto, si allontana dalle mani della medium elevandosi al di sopra delle stesse. Poco dopo, la sostanza i

nizia a trasformarsi, assumendo le sembianze di una piccola e graziosa donna, da i lunghi capelli biondi, alta circa venti centimetri. Gli astanti osservano come i movimenti del corpo del piccolo essere, appaiano del tutto naturali. La signo ra Bisson chiede alla donna in miniatura di muoversi. La figurina esegue allora diversi movimenti. Poi sale sul petto della medium che l'afferra delicatamente e la pone nelle mani dell'ingegner Jeanson. Egli constata come il piccolo corpo abbia un certo peso. Dopo qualche altra "evoluzione", la fatina si dissolve. Il secondo caso si estrinsec attraverso la medianit di Ada Bessenet, alla pre senza del noto studioso Hereward Carrington. La seduta, questa volta, si svolse nell'oscurit completa, ma il Carrington, seduto alla destra della medium, ne cont rollava attentamente ogni minimo movimento. Quasi subito si odono voci dirette m aschili e femminili, e all'altezza del soffitto appaiono luci vaganti. Quindi, l e materializzazioni: inizialmente volti di defunti dotati di una propria luminos it. Il clou della riunione sar una figura femminile di circa quaranta centimetri, avvolta in un piccolo mantello, che danzer sul tavolo della seduta. Un altro esempio stato il medium Franek Kluski, con le sue materializzazio ni talvolta molto inferiori alle dimensioni normali. Per,in questo caso, non si t rattava di fantastici rappresentanti del "Piccolo Popolo", ma di un calo delle c ondizioni fisiche e delle energie in giuoco, per cui gli "abituali" fantasmi non riuscivano ad assumere le normali proporzioni. La stessa cosa avveniva con Lily Hope: l'entit Sunrise si giustificava con l'esigenza di non abusare delle forze della medium. Per questa singolare casistica medianica - oltretutto di difficile credibil it - l'ipotesi pi accreditata quella delle creazioni ideoplastiche, ottenute con l a forza organizzante del pensiero del medium (spesso congiunto a quello dei pres enti). Le creaturine originate in tal modo, assumerebbero poi una propria autonomia. Gli spiriti degli elementi Quella dell'autonomia acquisita una caratteristica comune ai tulpa tibetani , e a simili creazioni descritte dalla Alexandra David Neel e dalla Dion Fortune (4). Inoltrandoci ulteriormente nel campo dell'occultismo, troviamo le fate, e altri esseri collegati al regno elementare, che occupano un posto di rilevante importanza. Il movimento teosofico, influenzando per un lungo periodo le teorie occultistiche, accost fate e spiriti di natura agli elementali. Sulla differenza tra i termini elementare ed elementale sussistono delle difformit dovute alle var ie Scuole. Secondo il Papus (5) gli elementari sono entit dotate di coscienza, prevalen temente legati al piano astrale, tra cui anche gli spiriti di defunti poco evolu ti. Gli elementali, invece, sono irresponsabili dei loro atti, obbedienti alla v olont buona o cattiva che li dirige, agiscono negli strati inferiori del piano as trale e rivestono una condizione inferiore a quella umana. Si dividono in Gnomi, Salamandre, Ondine, Silfi. Sono mortali, ma possono acquisire l'immortalit del l oro spirito elevandosi fino alla natura umana. Tra l'altro - sempre secondo Papu s - essi interverrebbero nelle sedute medianiche, presentandosi come personaggi famosi. In molti casi, quindi, sarebbero proprio i cosiddetti "spiriti burloni" che si conformano all'andamento delle sedute e assecondano le aspettative dei presenti; perch, non essendo per l oro natura n buoni n cattivi, seguono gli impulsi che vengono loro dati. Per un Gran Maestro del movimento martinista, Joanny Bricaud (6), gli eleme ntali, in quanto esseri che si nutrono di elementi, entrerebbero a far parte del le costituzione dell'uomo come forze sottili e stimolanti. Ma cosa si intende pe r elementi? Si potrebbero definire come sostanze originarie che, mescolandosi in vario modo, generano altre sostanze. Terra, Acqua, Fuoco, Aria: cos furono class ificati da Empedocle (Aristotele vi aggiunse l'Etere). Anche per la gi citata occultista Dion Fortune, qualsiasi contatto elemental e stimolante per l'essere umano, perch le creature elementali liberano copiosamen te l'energia correlata alla loro intima natura, vitalizzando l'elemento corrispo ndente nell'uomo. Inoltre - ancora secondo la Fortune - gli occultisti, nel cors

o delle loro pratiche, possono entrare in contatto con le creature elementali, p enetrando nel loro mondo. Questi rituali, ovviamente, sono sconsigliati ai neofi ti. Vi sarebbero poi delle persone predisposte, per particolari attitudini natur ali, ad assumere contatti con i regni elementali. Tra i personaggi famosi che av rebbero posseduto questa peculiare facolt,alcuni autori citano Giovanna d'Arco e Rudolf Steiner. Ernesto Bozzano riporta dei casi in perfetta sintoni a con quanto appena esposto (7). Il primo episodio narrato da Annie Besant (sube ntrata nella presidenza della Societ Teosofica, dopo la morte di Olcott). Uno yog i indiano, su richiesta, apport alcuni zuccherini che vennero distribuiti ai bamb ini del villaggio. La Besant chiese quale fosse la fonte di quei dolciumi. Lo yo gi rispose che venivano trasportati dal suo "spirito elementale". Il secondo epi sodio descritto da Josephine Ranson, studiosa di indagini psichiche. Essa raccon t di apporti giunti attraverso lo yogi di un villaggio alle falde dell'Himalaya. Alle richieste di spiegazioni, egli rispose che i suoi poteri magici derivavano da uno stadio di iniziazione, perseguito con grandi sacrifici e rinunce. Ci gli a veva conferito autorit sopra una certa categoria di "elementali", creature del mo ndo eterico, che gli obbedivano istantaneamente e ciecamente. Concludendo, come potrei esprimermi sulla realt di questi incredibili esseri ? Nonostante io abbia gi vissuto anche esperienze paranormali del tutto inverosim ili, finora nessun indizio ho avuto occasione di osservare a favore dell'esisten za del "Piccolo Popolo". Mi limiter quindi a ricordare, a tal proposito, le parol e di Walter Evans Wentz (8). Egli, durante il conferimento del dottorato, a Rennes, a un professore che gli aveva domandato se avesse mai visto le fate, considerato che credeva alla loro esistenza, replic: Ho fatto molti sforzi perch ci accadesse, ma non le ho mai viste. Per, ci sono molte cose che lei non ha mai vis to, di cui, tuttavia, non le verrebbe mai in mente di negare l'esistenza.

Stefano Beverini

Note bibliografiche: (1) Murray, M. Il Dio delle streghe, Roma, Astrolabio, 1972. - (2) Beverini, S. e Nacucchi, D. Il mondo dello spiritismo, Roma, Mediterranee, 1991. - (3) Bozza no, E. "Materializzazioni di fantasmi in proporzioni minuscole", Luce e Ombra, n . 4, 1964. (4) David Neel, A. Mistici e maghi del Tibet, Roma, Astrolabio, 1965; Fortune, D. Come difendersi dagli influssi negativi, Milano, Siad, 1978. (5) Pa pus La filosofia occulta e la magia, Genova, I Dioscuri, 1989. (6) Bricaud, J. I primi elementi di occultismo, Roma, Atanor 1982. - (7) Bozzano, E. Popoli prim itivi e manifestazioni supernormali, Verona, Europa, 1946. - (8) Evans Wentz, W. Y. The fairy-faith in Celtic countries, Buckingham Shire, Colyn Smithe, 1981, p. 185. Medianit Due esempi

Esperienze spiritiche

di STEFANO BEVERINI

Nei rapporti del vivere sociale esiste sempre ambivalenza. Da un piacevo le incontro tra amici, dai quali promanano simpatia e calore umano. A quelle noi ose serate salottiere in cui prevalgono le disquisizioni su temi pi o meno ricorr enti, dove il tempo trascorre in un fiume di parole. E tra un discorso e l'altro , un po' per curiosit, un po' per il desiderio di valicare gli angusti schemi quo tidiani, si parla anche di paranormale. Ecco allora emergere delle realt che ness uno mai avrebbe immaginato. La medianit molto pi comune di quanto si creda. Certo, i grandi medium - q uelli con espressioni eclatantie imponenti - sono pochi, pochissimi. Ma in molte case, in molte famiglie, in molti gruppi di amici, si manifestano variet di feno meni di grande interesse per chi si occupa di spiritismo: dalla psicoscrittura, alla telescrittura, al tavolino, alla trance... Ho potuto constatarlo di persona , pi volte. La medianit di Alessandro Alessandro nato nel 1966. La sua medianit ha avuto origine all'inizio del 1989 ed stata interrotta verso la met del 1993, perch il medium, spaventato da al cuni accadimenti, evita le sedute. Alessandro, completamente ignaro di tutto ci c he concerne sia la medianit, sia il paranormale in genere, partecip, durante un'al legra serata con amici, a una estemporanea seduta con il tabellone. La proposta venne avanzata quasi per giuoco, ma gi nel secondo incontro il "bicchierino" sugg er ai presenti di prendersi per mano, e di creare perci una catena medianica. Ales sandro va subito in trance e inizia a parlare in inglese, in modo molto fluido e disinvolto. Egli, in stato cosciente, non conosce tale lingua e la sua cultura scolastica molto modesta. Ha appreso soltanto qualche parola di francese, facili tato dal fatto di abitare in prossimit della Francia. Dopo la seconda seduta si s viluppa in lui anche il fenomeno della scrittura automatica, sempre in inglese. Personalmente ho assistito pi volte al fenomeno, verificato anche da un mio ami co tedesco, docente di lingue nel genovese Goethe Institut. Egli ha riscontrato, nel linguaggio di queste sedute, le caratteristiche di un idioma inglese del se colo scorso. Tuttavia l'aspetto pi sconcertante costituito dall'entit principale appunto quella che si esprime in inglese - che afferma di essere addirittura Jo hn Lennon. Senza tuttavia fornire alcuna prova a sostegno della propria identit. Il "messaggio" pi interessante pervenuto da questa presunta entit lo spartito di un breve brano musicale, per scrittura automatica: una melodia gradevol issima all'ascolto. Questo fantomatico John Lennon fa un po' la parte dello spirito guida de lle sedute di Alessandro. Oltre a lui, si avvicendano altri personaggi minori, c ome Walter, un'entit che esegue applicazioni pranoterapeutiche sui presenti. Oppu re soggetti che intervengono episodicamente, o una volta soltanto, come Giuseppe Simone detto "Il Pollo", di cui abbiamo ottenutouna buona identificazione, e di cui scriver in un prossimo articolo sul GdM. L'apporto delle tre monete Oltre ai fenomeni intellettivi, all'inizio, nel piccolo gruppo di amici (purtroppo non ero ancora presente), comparvero alcuni apporti. Si tratta di cin que monete. Tre di esse sono i "3 centesimi del 1826", del Regno Sabaudo; le alt re due sono i "5 centesimi del 1861". Ho preso visione delle prime: il loro stat o di conservazione non buono. Esse sono state donate al medium e alla sua compag na, e ognuna rappresenta proprio i due componenti della coppia e la loro unione. Mentre le altre due monete sono un omaggio per due amiche del gruppo. Sono perv enute anche delle "spiegazioni", piuttosto strane e incomprensibili, in merito a gli anni delle emissioni, del tipo: Uno la luce, sei sono le persone, otto gli an ni che dovranno trascorrere..., eccetera. Chiss se la scelta di questo antico simbolo stata casuale: la moneta, progressivamente spogliata da ogni caratteristica sacra e tr

adizionale - come afferma l'esoterista Ren Gunon - ha assunto, nel corso dei secol i, significati diversi, addirittura quello di immagine dell'anima (l'anima porta i mpresso il marchio di Dio, come la moneta quello del sovrano), per decadere oggi alla mediocrit della vita ordinaria e a mero emblema economico. La storia pi interessante che riguarda le monete pervenute nel gruppo di Alessandro che sono state apportate ben due volte. Infatti dopo circa un paio di anni dall'inizio della medianit di Alessandro, il gruppo di amici, che nulla ave va letto sullo spiritismo, spaventato dai fenomeni che avevano assunto una dimen sione ben maggiore rispetto alla semplice telescrittura, chiese consiglio ad una signora di Genova. Questo accadde prima che io li conoscessi. Purtroppo la sign ora in questione, sebbene sia una buona automatista, diede loro suggerimenti del tutto assurdi: avrebbero dovuto bruciare tutte le comunicazioni pervenute per i scritto e distruggere tutto ci che riguardava le loro sedute, perch c'era il peric olo di un intervento demoniaco (Sic!). Il parere cos inopportuno si commenta da s olo, ma spavent alquanto tutto il gruppo. Gli amici attuarono perci quanto venne l oro detto. Oltre a distruggere tutto il materiale, misero le cinque monete in un barattolo e le sotterrarono su una collina. Interruppero le sedute, per qualche mese. Ma tant', il desid erio era tale, che un giorno riprovarono. Dopo essere stati rimproverati da una delle entit, per quello che avevano fatto, venne aggiunto: Le monete che vi sono state donate, hanno un profondo sig nificato per le persone a cui sono indirizzate. Volevate sbarazzarvene, ma ques to non possibile: esse sono pi vicine di quanto pensiate. Terminato l'incontro, la padrona di casa si reca in camera sua per un qualche motivo, e rimane impietrit a sull'uscio: in ordine, poste sul cuscino, vi erano le cinque monete! Tra l'alt ro, l'appartamento non era quello del medium. Tornarono il giorno dopo sulla col lina e dissotterrarono il barattolo: era vuoto! Inutile aggiungere che i destina tari dei cinque apporti non si separarono pi da essi. Il racconto, che mi stato riferito, alimenta gli esempi in cui il parano rmale, divenuto realt, supera anche l'immaginazione fantastica. Non ho motivo di dubitare sulla buona fede delle persone implicate, che mi hanno espresso turbam ento e paura. Infine debbo concludere il "caso delle monete" con quanto mi ha riferito un numismatico. Il loro costo commerciale assai modesto. Infatti, analizzate l e mie fotografie dei "3 centesimi 1826", il valore espresso in rapporto allo sta to di conservazione solo di circa Lit. 10.000 (se fossero fior di conio costereb bero Lit. 500.000). Invece il prezzo dei "5 centesimi 1861" varia a seconda del luogo di emissione: rispettivamente Milano e Napoli Lit. 2.000 e Bologna Lit. 75 .000 ca. (Non avendo visto queste due monete, non so per quale sia la citt, anche se improbabile che si tratti proprio di Bologna). Quindi, nel complesso, i cinqu e pezzi apportati sono piuttosto comuni. Roma: altri apporti Spostiamoci nella capitale, in casa di Franco Lanari. Del suo gruppo, Ce nacolo Antares, e dei due medium (Anna e Roberto) che ricevono messaggi per tele scrittura, ho gi riferito (GdM n. 268). Franco Lanari, oltre a essere l'autore di un recente volume sul paranormale, in cui espone ampiamente anche le proprie es perienze (1), organizza delle vere e proprie "maratone medianiche". Nelle lunghe e interessanti sedute che hanno inizio a met pomeriggio, per concludersi a tarda sera, partecipa anche il Gruppo Umanit e Movimento, che si avvale della trance " a incorporazione" del medium Domenico. Attraverso la sua voce si alternano le en tit, alcune trapassate da poco, come Enzo, un ragazzo morto troppo giovane in un incidente di moto, e altre che hanno abbandonato da molto tempo la vita terrena. Quel sabato 17 aprile 1993, presenziavo alla seduta. Dopo un preambolo di Enzo, prosegue un'altra entit: Come sapete sono stato medico, ma al di l della laurea erano dentro di me, e spero anche dentro di voi, dei valori molto pi alti. Oggi questi valori sono stati soffocati dalle lacrime della scienza: la scienza, grande parola! Gr ande significato: ma, in realt, essa nasce e muore contemporaneamente. Il nostro fratello Simpson, inventoredel cloroformio: oggi, nessuno si ricorda pi di lui. E

ppure, a suo tempo, stata una importante scoperta. Ecco perch ho detto che la sci enza nasce e muore contemporaneamente. Ma la fede, l'amore e la carit sono innate in ognuno di voi. Mi riferisco in particolare alla carit, perch non morir mai: se non c' carit, non c' amore, non c' fede. Questo deve essere sempre presente nelle vo stre giornate. A parte l'esatto riferimento allo scopritore del cloroformio, Sir James Y. Simpson (ad oggi pressoch sconosciuto), il contenuto delle comunicazioni di qu esta abituale entit abbastanza buono. Si tratta di una Guida del Gruppo: ci che mi lascia perplesso, non lo nascondo, che sostiene di essere Paracelso. Quindi Domenico, sempre in trance, ha qualche sussulto. Poi, un qualcosa di simile a dei "saltelli ritmici" lo sollevano ripetutamente dalla poltrona su cui comodamente adagiato. La seduta - non l'ho ancora detto, ma si tratta di un particolare importantissimo - si svolge in piena luce. Seguono dei forti conati , come sintomi di un imprevisto malessere: improvvisamente dalla bocca fuoriesce una medaglietta a forma di goccia. Al centro, sullo sfondo rosso, raffigurato i n rilievo un piccolo vascello, con una croce dorata. Domenico non nuovo ai fenom eni di apporto. Gli altri, del suo gruppo, mi narrano dei vari oggetti che ricev ono con una certa frequenza. In conclusione cos'altro aggiungere a queste due esperienze, tra loro di verse ma indubbiamente entrambe portatrici diun insegnamento? Rispetto alla "gra nde medianit", questi possono essere considerati quali esempi minori, come gocce nel mare della conoscenza. Poca cosa, certamente. Ma si tratta comunque di "un qualcosa" che ci fa pensare, ci fa riflettere: sulla vita, e sulla morte...

Stefano Beverini

(1) Nota: Franco Lanari: Armonia Cosmica: le stelle non stanno a guardare, 1994. (Il volume si richiede direttamente all'Autore: via Leopoldo Ruspoli, 17; 001 49 Roma. Tel. 06/55273081). (articolo breve) Il fantasma della bambina a San Carlo di Cese di STEFANO BEVERINI La nostra storia ambientata a Genova. Non nella Genova dei carruggi e del p orto. Teatro della vicenda uno di quei piccoli nuclei rurali che emergono qua e l dopo la frazione di San Carlo di Cese. Siamo ancora nel Comune di Genova: nella valle del Varenna, nell'entroterra della delegazione di Pegli. Lo scenario che si presenta non il mare, ma la campagna, la collina e i monti circostanti. C' la leggenda della "Pria Baggea": la grande pietra che avrebbe accolto sotto di s i r ospi "baggi"; si dice che essi accompagnassero, in tempi lontani, i canti degli avventori delle osterie. Avevo avuto notizia che in quei luoghi vi fosse un'infestazione, e volli re carmi a verificare. Immediatamente dopo San Carlo, lungo la strada verso Vaccare zza, in prossimit di un antico ponte di pietra, un sentiero sale verso una casa d i contadini. Parlo con il proprietario: non mostra un atteggiamento preclusivo, ma dalle sue risposte emerge un evidente scetticismo. Si tratta comunque di un'a pparizione, anche se lui afferma di non aver visto nulla perch, durante la notte, mai si recato sul luogo. Le visioni non sono recenti: ne raccontava la nonna di

sua moglie. Lei, invece, aveva visto pi volte... Egli mi conduce presso antichi ruderi, l vicino, ormai sopraffatti dalla vegetazione. Sono quello che rimane di una locanda a due piani. Vi si fermavano pellegrini e mercanti che proseguivano il loro itinerario, per una carrareccia ormai impraticabile, che conduceva a Pra glia, e quindi in Piemonte. Nel 1700 gli Austriaci invasero Genova, ma vennero cacciati dalla popolazio ne insorta. Vi furono guerriglie locali e, per rappresaglia, un manipolo di sold ati incendi la locanda. Nella casa era rimasta la bambina, e a nulla valsero le s uppliche dei genitori: ella mor nel rogo. Da allora, il suo fantasma si manifeste rebbe come una sagoma fluorescente, in prossimit dei ruderi e anche nel bosco vic ino, nelle ore notturne. La peculiarit della manifestazione, per quanto raccontat ami da interposta persona, analoga all'apparizione da me osservata al Castello d ella Rotta, e descritta nel primo capitolo di un mio libro (Il mondo dello spiri tismo, Ed. Mediterranee). Non so se la visione della povera vittima si possa oss ervare tuttora. Questo tutto. Ora sarebbe necessaria una spedizione notturna per accertare se il fenomeno ancora sussista. Tuttavia il luogo piuttosto impervio, e pare che alcune case abbandonate della zona siano divenute ritrovo di giovani drogati. E, se mi consentita la battuta, alla compagnia di questi, preferisco senz'altro quella degli spettri... Comunque, se vedr un'apparizione - e mi riferisco alla sf ortunata bambina - ve lo far sapere. Stefano Beverini Spiritismo Il ritorno dei Catari

Medianit e reincarnazione collettiva di STEFANO BEVERINI

Siddharta, di Hermann Hesse: l'avvincente parabola narrativa, per i lettori affascinati dal mito dell'Oriente, che si pu considerare un "cult". Dal romanzo emergono significati profondi, che affondano le proprie radici nelle concezioni filosofiche indiane, e che trovano conferma nei migliori messaggi medianici. Govinda si sforzava di pensare l'abolizione del tempo, di immaginare nirvana e samsara come una cosa sola. Allora non vide pi il volto del suo amico Siddhart a. Vedeva invece una lunga fila, un fiume di volti, centinaia, migliaia, che tut ti venivano e passavano, ma pure apparivano anche tutti insieme, e tutti si muta vano e si rinnovavano continuamente, eppure erano tutti Siddharta. In queste suggestive parole di Hesse traspare il concetto di Eterno Present e: che annulla il tempo e il conseguente movimento verso l'Assoluto, attraverso il samsara (o catena delle rinascite). La successione temporale appare quindi un a illusoria percezione soggettiva. Ma, soprattutto, ingannevole si configura l'i dea di separativit tra gli esseri che costituiscono la molteplicit dell'Uno. Ne discendono - sempre nel relativo, e qui ndi anch'essi illusori rispetto all'Eterno Presente - i concetti di karma collettivo e di fusione delle anime gruppo superi ori. Possiamo ravvisare un'attinenza con il concetto di aggregazione delle anime , appena menzionato, e i protagonisti di un ipotetico caso di reincarnazione col lettiva: un gruppo di Catari vissuti nel Medioevo, in Languedoc, e rivissuti in Inghilterra, nel ventesimo secolo. Mentre per i Templari, per, molto stato scritt o, ben poco - in proporzione - stato divulgato sul movimento religioso dei Catar i. Entrambi furono accomunati da una profonda tradizione esoterica e da una sort e tragica.

Le prime indagini Qualche elemento sembra sia anche affiorato attraverso una medium e le remi niscenze di alcune persone sulle loro esistenze anteriori. La vicenda appare alq uanto complessa e incredibile; ma, prima di esporla, ricordiamoci di alcuni cenn i storici utili per comprenderla. Dal greco Kathars, che significa puro, deriva il nome Catari. Nel medioevo e ssi si diffusero nell' Europa centrale, tra i secoli XI e XIII. Nella Francia me ridionale, soprattutto a Tolosa e Albi, furono numerosi e presero la denominazio ne di Albigesi. Subirono molte persecuzioni, fino al genocidio quasi completo. L 'ultima roccaforte, quella di Montsgur, cadde il 16 marzo 1244. Uno dei pretesti addotti per fomentare le ultime vessazioni fu l'assassinio di due inquisitori, n el 1242, ad Avignone. Degli eventi paranormali collegati a questa drammatica conclusione, scrisse lo psichiatra inglese Arthur Guirdham alla fine degli anni Sessanta, nel suo li bro The Cathars and reincarnation. Una sua paziente descrisse una quantit cospicu a di particolari relativi ai Catari, ricavata dai propri sogni. All'epoca delle "scoperte oniriche" pare che la maggior parte dei dati emersi non fosse ancora c onosciuta dagli studiosi. In seguito i ragguagli sarebbero stati controllati e c onfermati. La signora Smith - la menzionata paziente del dottor Guirdham - durante l'a dolescenza inizi ad avere dei sogni vividi, collegati alla sua presumibile esiste nza medioevale. Sognava di essere stata una fanciulla di umili origini che vivev a nei pressi di Tolosa. Fuggita di casa, per le violente percosse del padre, and a vivere con il suo fidanzato, Roger de Grisolles. Poi la signora Smith sogn un u omo che, tornando dal luogo del delitto, si vant di esserne stato l'autore. Egli si chiamava Pierre de Mazerolles. Inoltre, la signora, si ricordava del proprio nome assunto nel sogno: nella sua vita medioevale si sarebbe chiamata Puerilia. Ricordava anche particolari raccapriccianti della sua tragica fine sul rogo. Arthur Guirdham riscontr quanto gli aveva narrato la sua paziente. Identific sia Roger de Grisolles, sia Pierre de Mazerolles; quest'ultimo fu effettivamente coinvolto nell'assassinio dei due Inquisitori, ad Avignone. Ben presto il dott or Guirdham fu immerso in un turbinio di vicende che riguardavano i Catari di se tte secoli prima. La seconda protagonista Il personaggio chiave di questa nuova serie di esperienze era la signorina Mills, persona attivissima ed estroversa. Essa, pur non sapendo nulla sui Catari , sin dall'et di cinque anni aveva due sogni ricorrenti. Nel primo fuggiva da un castello di stile medioevale, situato sulla sommit di un colle (verr poi riconosc iuto come Montsgur). Nel secondo sognava di essere trascinata con altre persone v erso un mucchio di fascine, e di essere colpita con una torcia ardente, da un mo naco. Gi dall'infanzia aveva orrore del fuoco. All'et di sette anni ebbe una reazi one tale da apparire isterica, di fronte a un edificio in fiamme. Temeva inspieg abilmente anche il suono delle trombe: quando passavano le bande musicali fuggiv a via tappandosi le orecchie. La signorina Mills chiese al dottor Guirdham di visitarla, per un fastidios o dolore al fianco sinistro. Aveva una serie di vescichette, come provocate da u n'ustione. Per non contenevano alcun liquido, ed erano quasi solide. Corrispondev ano alla traccia lasciata dalla torcia del sogno! In seguito cominciarono le man ifestazioni di tipo medianico. Inizialmente chiaroudienza: le parole venivano pe rcepite non solo in stato di dormiveglia, ma anche di piena lucidit. La voce, anz i le voci parlavano ripetutamente nel corso delle notti, invitando lo studioso a divulgare la conoscenza del catarismo. Presto la fenomenologia divenne pi intere ssante e complessa. La signorina Mills teneva una matita e un bloc-notes sul com odino. Al risveglio trovava dei messaggi: scrittura diretta o automatica? Probab ilmente la seconda, perch la medium, riconoscendo la propria calligrafia, ritenne

di aver scritto in stato alterato di coscienza. Il contenuto dei messaggi era v ario. Alcuni erano anche di natura filosofica ed esoterica. La verit nasce da vibrazioni. Non si pu conoscere semplicemente pensandola, es sa deve essere vissuta. Poi le voci si alternarono ai messaggi scritti - anche in lingue diverse -e giunsero notizie circostanziate sugli Albigesi. Guirdham acce rt la veridicit dei dati, non senza fatica, dopo aver compulsato vari documenti e testi difficilmente reperibili. Egli era sconcertato. Arriv poi dall'ignoto una s uccessione di nomi: alcuni riguardavano localit geografiche, ma la maggior parte si riferivano a persone con dei legami tra loro. Erano ignoti Catari non citati nei libri di storia, ma registrati negli archivi dell'Inquisizione, come vedremo fra poco. Un giorno la medium si dest con un intenso dolore alle spalle e ai polsi. Er a il 16 marzo, il giorno del massacro di Montsgur. Il medico si rec quindi in Fran cia, dove riusc a parlare con Duvernoy (che viene da lui citato come uno dei magg iori studiosi di storia catara). Venne cos a sapere che gli eretici salirono sul patibolo con i polsi saldamente legati dietro la schiena, con catene. Si ipotizz l'identit medioevale della Mills: sarebbe stata Esclarmonde de Perella, figlia di Raymond, signore di Montsgur. Fenomeni a profusione Una notte, sul taccuino della medium, apparve la scritta 609 Montserver. La s era stessa pervenne un messaggio straordinario: un verbale dell'Inquisizione in francese antico. I verbali di tali processi non erano mai stati pubblicati - a p arte qualche stralcio - e soltanto gli specialisti ne conoscevano l'esistenza. D uvernoy fu di preziosissimo aiuto e tradusse a Guirdham alcuni brani del foglio 609, conservato negli archivi di Tolosa. In questo foglio si parlava di quel Pie rre de Mazerolles, coinvolto nell'assassinio dei due Inquisitori. Vi erano anche notizie particolareggiate sulla famiglia Montserver, una componente della quale , Braida, avr un ruolo importante in questa storia. Sulle influenze filosofiche e religiose che avrebbero determinato il movime nto cataro, esistono numerose divergenze d'opinione. Le indicazioni medianiche d ella signorina Mills avrebbero rivelato la natura pi intima del catarismo, che av rebbe affondato le proprie radici nel cristianesimo primitivo. A tale proposito ricordo che, per alcuni autori il Cristianesimo delle origini riveste particola ri significati, come il valore iniziatico attribuitogli dal Gunon. Tornando alla sequela di nomi provenienti dall'ignoto, un esempio particola rmente interessante: Brunasendis, Pons e Narbona. Brunasendis deriva dalla crasi dei due nomi Brune e Arsendis. Queste erano le mogli dei due militari Pons e Na rbona. Le due coppie furono arse insieme sul rogo. Inspiegabilmente molti milita ri condivisero le sorti degli eretici e perirono con loro rifiutando la libert. M a il mistero che ha destato pi interesse quello del trafugamento, per protezione, del tesoro degli Albigesi attuato da alcuni Parfaits (ovvero gli iniziati), che riuscirono ad abbandonare Montsgur la notte precedente il massacro. Secondo le c omunicazioni medianiche ricevute, il tesoro sarebbe stato composto di libri rari ssimi e molto antichi. Chiss se, come stato asserito per i Templari, anche i Cata ri fossero depositari di conoscenze magiche e scientifiche attribuite a civilt re mote: ma questa solo una supposizione. Poi la Mills ebbe il fenomeno clou. Una notte fu svegliata dall'abbaiare de l suo cane. Apparve una vecchia signora vestita con una tunica blu scura, ai pie di del letto. Come in alcune mie esperienze al castello della Rotta (narrate nel mio libro Il mondo dello spiritismo, ed. Mediterranee) proprio l'abbaiare dei c ani annunciava le apparizioni. L'anziana signora sarebbe stata Braida de Montserver, una sacerdotessa cata ra. La medium, che aveva gi dato prova di xenoglossia, non conosceva l'idioma di Braida, eppure si comprendevano perfettamente. La comunicante profuse insegnamen ti pratici riguardanti l'uso di erbe e bacche, nonch particolari tecniche pranote rapeutiche. Sul fantasma della donna spiccava una cintura, con un medaglione sul quale era incisa una croce. Era il simbolo comparso, alcuni mesi prima, nei dis

egni automatici della Mills: tale emblema avrebbe indicato l'appartenenza di una persona alla classe dei guaritori. Infatti i Parfaits ricevevano il battesimo s pirituale - detto consolamentum - mediante l'imposizione delle mani (a differenz a dei semplici credenti che ottenevano il consolamentum solo in punto di morte). Ovviamente questi rituali erano diretti non solo al fisico, ma soprattutto ai c orpi pi "sottili". La rediviva Esclarmonde ricevette inoltreinsegnamenti filosofici ed esoteri ci da un'entit maschile: Guilhabert de Castres. Si manifest anche un certo Bertran d Marty, uno dei principali personaggi di Montsgur, il quale afferm di essere stat o la reincarnazione del padre della Mills, nella vita - gi conclusa - del ventesi mo secolo. Sembra, addirittura, che entrambi - Guilhabert e Bertrand - siano app arsi alla signorina, materializzandosi. Anche il terrore per il suono di tromba trov una risposta; il ricordo affior repentino: erano le trombe che suonarono quan do le truppe catare fallirono la loro ultima, disperata controffensiva. Poi emersero altri protagonisti del periodo di Montsgur. La prima fu Betty, compagna di scuola della Mills, che mor ancora giovane. La madre ritrov un quadern o, scritto da Betty quando era ancora una bambina, pieno di notizie e disegni pa rticolareggiati sui Catari che non poteva aver appreso sui testi scolastici. La Mills rest comprensibilmente affranta, ma intervenne Braida a consolarla. L'entit disse che Betty era vegliata da un Parfait. Sembra infatti che i Catari, come i monaci tibetani, fossero soliti vegliare le salme per aiutarne lo spirito nel tr apasso. Anche Jane, la madre di Betty avrebbe fatto parte del "gruppo cataro red ivivo", insieme a Kathleen, Penelope e suo marito Jack: in tutti pian piano emer sero intricate serie di ricordi, che collegavano la nuova vita con quella preced ente. Erano come gli anelli di una catena. Oggi, a distanza di oltre sette secoli, nonostante gli immani massacri, la fede catara non stata completamente cancellata. Nella Francia meridionale, infat ti, esiste un movimento neocataro continuatore delle antiche dottrine...

Stefano Beverini

Bibliografia: Baigent, M. - Leigh, R. - Lincoln, H. Il Santo Graal, Milano, 82. Guirdham, A. Noi siamo un altro, Torino, MEB, 1977. Hesse, H. Siddharta, Milano, Adelphi, 1975. Sedir,P.StoriaedottrinadeiRosacroce,Genova,Dioscuri,1988. Tavolaro,A.CasteldelMonteeilSantoGraal,Bari,Laterza,1988. Wilson, C. Strani poteri, Roma, Astrolabio, 1976.

Mondadori, 19

Sembra che tra Catari e Templari vi fossero dei collegamenti. Il quarto Gra n Maestro dell'Ordine, infatti, proveniva da una famiglia catara; pare, inoltre, che i Templari abbiano ospitato dei profughi catari, ai tempi della persecuzion e. Nelle fila dei Cavalieri del Tempio affluirono anche degli eretici, che spera vano di restare sotto l'egida templare. Il catarismo, di impostazione dualista,

sosteneva l'antinomia tra bene e male, spirito e materia, lottando per il trionf o dei primi, con un anelito sempre maggiore di purezza fisica e spirituale. Da q uesto deriva la distinzione tra Parfaits (gli iniziati) e semplici credenti. Da alcune ricerche risulterebbe che Dante Alighieri avesse avuto rapporti c on i Catari. Essi avrebbero influenzato con le loro teorie esoteriche le opere d el Poeta. Da un punto di vista occulto, questo movimento seguiva un sistema basa to sulla dottrina delle corrispondenze, e pare che i riti delle iniziazioni foss ero eseguiti nell'equinozio di primavera. Secondo le ricerche dell'ingegnere fra ncese Fernand Niel, Montsgur sarebbe stato eretto con precisi riferimenti astrono mici e astrologici. Le varie aperture del castello corrisponderebbero ai segni z odiacali attraversati dal sole, e sarebbero anche in relazione con le date dei s olstizi e degli equinozi. Montsgur, secondo altri autori, sarebbe stato proprio u n tempio solare: da notare, infatti, che la costruzione non risponde ai dettami delle fortificazioni militari dell'epoca, n dei castelli della Languedoc. Medianit Corrispondenza con i lettori

Spiritismo e arte medianica di STEFANO BEVERINI

Eccomi giunto, dopo molti mesi, alla rubrica dedicata alla corrispondenza, per il consueto scambio, sempre vivo e proficuo da ambo le parti: tra collaborat ori e lettori. Le lettere che mi giungono sono molte, senza dubbio. Solo una par te di esse, quando possibile, viene riportata sulla nostra rivista, a dimostrazi one della vostra attiva partecipazione. Debbo escludere dalla scelta, per, le mis sive dal contenuto troppo personale e riservato, quelle che riguardano semplici richieste, altre poco costruttive; e soprattutto ho deciso di non rispondere pub blicamente a chi vuole evitare che compaia per esteso il proprio nome e indirizz o: ritengo sia una scelta corretta nei confronti di tutti gli amici che mi leggo no. Vari sono gli argomenti trattati, tra cui la tanto decantata bellezza, nell 'ispirazione artistica. Del bello e dell'arte, come si sa, se ne occupa l'esteti ca, disciplina filosofica che ha avuto tra gli antesignani anche Plotino, per il quale le arti recano in s la bellezza. Secondo alcuni pensatori di ispirazione cabalistica, come l'occultista Elip has Levi, la Bellezza la sesta Sefirah: Tiferet. Concezione luminosa dell'equili brio nelle forme, intermediaria tra la Corona e il Regno, principio mediatore fr a il Creatore e la creazione... E ancora, in crescendo, per Leonardo da Vinci l'elaborazione artistica pres enta in s qualcosa di divino, perch ha delle analogie con la capacit creativa propr ia della divinit. Poi, altri temi, quali l'inferno, messaggi medianici, apparizioni negative, la sconcertante scrittura automatica di Philippe Evrard. Iniziamo con una lunga lettera dello studioso Francesco di Noto, in risposta ad alcune considerazioni sull'arte esposte dal dottor Roberto Trapani (GdM n.254). L'ispirazione artistica Sulla rivista Selezione ho letto una bellissima frase di Gabriella Mistral: "Amate la bellezza: l'ombra di Dio sull'Universo". Frase che mi trova perfettame nte d'accordo. Secondo me gli artisti percepiscono in qualche modo questa bellez za, quest'ombra di Dio, e cercano di immortalarla in un'opera d'arte: un quadro, una statua, una composizione musicale, eccetera ... Arte, quindi, come indizio

dell'esistenza di una realt spirituale (altri indizi sarebbero l'ESP e la mediani t, che spesso anche artistica). Ha ragione il dottor Trapani quando dice che "la risposta a questi quesiti [Chi sono gli artisti? Cos' l'arte?] aprirebbe squarci di conoscenza sulla natura stessa dell'Uomo, osservato nella sua pi alta dimensio ne spirituale" ... A proposito dell'inferno, per, non sono d'accordo con Lei, qua ndo scrive che Le piace pensare a un inferno vuoto, come il moderno teologo cui accenna. Perch Le piace pensare cos? E i criminali, dove li metterebbe? Forse l'in ferno sar vuoto alla fine dei tempi, dell'evoluzione spirituale collettiva, ma non ora, e quindi non sempre. (Francesco di Noto, via K ennedy, 51; 93100 Caltanissetta) Senz'altro condivido le osservazioni sul valore dell'arte, espresse dall'af fezionato lettore. Di arte medianica ho gi trattato, pi volte, anche nel mio volum e dedicato alla telescrittura e ai disegni automatici. In merito all'inferno, po i, il pensiero di Urs von Balthasar - il teologo citato (GdM n.250) - si riferis ce proprio a un inferno circoscritto nel tempo, perch ciascuno potr e dovr redimers i: ovviamente dopo aver scontato la giusta punizione. E tutto questo entro una v isione cristiana; per un discorso pi ampio, dovremmo parlare di reincarnazione, d i karma, dell'esperienza post mortem descritta dai migliori messaggi medianici. Ancora in riferimento al campo artistico, desidero ringraziare la psicologa Candida Gentile Prevato (via Marmolada, 59; 30020 Marcon, VE) per l'omaggio del suo libro: L'immaginico nell'arte medianica (Roma, Ed. Passaporto Duemila). Ri guarda un'acuta analisi sul tema e su un pittore medianico poco noto: Narciso Br essanello. Tuttavia sembra che l'Autrice, preparatissima nelle sue materie, sia sopraffattadalla preoccupazione di circoscrivere il fenomeno medianico in dinami che prettamente psichiche. Infine il signor Alfredo Slang (via Ferro da Cavallo, 10; 31100, Treviso) m i invia un plico con i suoi disegni e poesie, e vorrebbe porre - tra l'altro - u n interrogativo esteso ai lettori del GdM: Come affrontare, da pittori, l'enigma della vita? Direi che ogni risposta potr presupporre una tale vastit di argomenti, da risultare imbarazzante nella scelta delle svariate possibilit (attendo le eve ntuali risposte). Medianit, apparizioni, scrittura automatica Pubblicando sui GdM nn. 246 e 247 un'inchiesta che avevo promosso tempo add ietro, invitai i lettori a partecipare. Tra le lettere, pervenuta quella dello p sichiatra Mario Zampardi: Aderisco volentieri all'invito da Lei rivolto ad esprimere un'opinione perso nale in merito alla realt della medianit e se questa possa offrire spunti indiziar i verso realt di tipo extrafisico. La risposta potrebbe, a mio avviso, essere anc he positiva considerando globalmente, caso per caso, e la fenomenologia estrinse cata e il tipo di messaggi, soprattutto per quanto attiene alle comunicazioni i dentificatorie delle personalit "drop in". Darei invece poca importanza ai messa ggi filosofici medianici, estremamente retorici e con pochi spunti realmente cos truttivi. Ma dicevo che la risposta"potrebbe" essere positiva. Il condizionale a mio giudizio d'obbligo. Rimane infatti da chiarire cosa debba intendersi per "s erio" approccio, considerando che anche un atteggiamento prettamente fideistico potrebbe essere innescato da serie quanto personali istanze motivazionali. Come noto, infatti, l'impossibilit in sede scientifica di verifica di un tale tipo di fenomenologia, scaturisce da un limite strutturale dell'attuale modello conoscit ivo, che per poter essere oggettivo ha bisogno di modelli significanti di tipo l ogico-matematico, lasciando ai "significati" una dimensione soggettiva di cui si interessano altre categorie dello scibile come la religione, l'arte, la filosof ia. Pertanto non potremo mai prendere in considerazione oggettivamente tale tipo di comunicazioni se non realizzando un arbitrio metodologico, considerando che si tratta pur sempre di vissuti psichici che giacciono sul piano dei significati , piano di cui non potremo mai avere alcuna informazione oggettiva. Sono tuttav ia ben consapevole che tutto questo limita l'oggetto stesso della scienza ai sol

i modelli di tipo logico-matematico che rispondono a criteri di logica formale, impedendo altres che la restante parte dell'esperienza e della natura umana venga riconosciuta e studiata in mbito scientifico. Ma tutto ci ci porterebbe molto lon tano rischiando di esulare dalla domanda primitivamente posta. (Mario Zampardi, v ia E. Romagnoli, 27; 93100 Caltanissetta) Sono sostanzialmente d'accordo come i casi di identificazione (in americano drop in) siano molto pi significativi dei prolissi messaggi filosofici. Tuttavia talvolta l'insegnamento filosofico - l'esempio del cerchio Firenze 77 valga per tutti - talmente profondo e coinvolgente, da farci ritenere che provenga da un livello di conoscenza superiore al nostro. Sempre in tema di spiritismo, il signor Luciano Pagani (via Dante, 14; 2901 3 Carpaneto, PC), lancia un appello: Avrei il desiderio di conoscere una persona che pratica la psicoscrittura, i n quanto ci dovrebbero essere rischi minori che nelle sedute medianiche vere e p roprie. Purtroppo mi rendo conto benissimo che sono ovviamente molto rari coloro che, in possesso di tale requisito, si mettono a disposizione di persone estran ee. Difficilmente le persone che praticano la scrittura automatica sono a dispo sizione, soprattutto perch esse manifestano le loro doti spesso in mbito privato e riservato. Comunque, invito i lettori del GdM che volessero mettersi in contatt o con il signor Pagani, per consigliarlo con seriet su eventuali indirizzi, a scr ivere. Analoga richiesta viene avanzata dal lettore Bruno Paniz (via Tiraboschi, 9; 00141 ROMA), in merito alla partecipazione a sedute medianiche: molto diffic ile potervi accedere, perch i medium seri e validi sono veramente pochissimi, e l e richieste oltremodo numerose. Egli, tra l'altro, mi descrive una visione, che in sintesi la seguente: ...Vedo mia moglie, in piedi, vestita con una gonna grigio scuro e con una c amicetta bianca a mezze maniche, che mi guardava con uno sguardo serio e fisso n egli occhi. Era a una distanza di circa un metro e venti... La descrizione del fatto pi ampia. Tuttavia non saprei proprio dirLe quale s ia il significato dell'apparizione, soprattutto perch non c' stato alcun sviluppo particolare a quanto da Lei narrato. Potrebbe essere un semplice caso di telepat ia, in cui uno di voi, pensando al proprio congiunto (vivente), ha creato l' "es teriorizzazione" dell'immagine della persona stessa. Non neppure escluso, a mio avviso, un caso di sdoppiamento da parte di Sua moglie. Un'altra apparizione mi viene descritta dalla signorina Consuelo Vitali (v ia del Volontario, 9; 47037 Rimini): si tratta di una donna sconosciuta che si m anifestata pi volte, in camera da letto, provocando delle sensazioni piuttosto ne gative. In un primo momento ho suggerito alla gentile lettrice, visto che non ri usciva a darsi alcuna spiegazione, di tentare un contatto con la "fantomatica" d onna tramite la telescrittura o la scrittura automatica. Per tale esperimento pe r necessaria la presenza di una persona esperta (ovviamente occorre diffidare deg li imbroglioni che ostentano presunte facolt a scopo di lucro). In un secondo tem po, l'unico consiglio che ho potuto offrire stato quello di cercare - anche se non facile - di non avere paura, ma di affrontare con atteggiamento critico e ra zionale, e con serenit interiore, anche le pi incredibili e tormentose esperienze. Infine ringrazio la signora Gemma Lasta (via Kennedy, 47/A; 39055 Laives, B Z) per avermi inviato la documentazione sull'incredibile caso di Philippe Evrard . Ero gi a conoscenza del dettagliato resoconto pubblicato da Paola Giovetti sull a rivista Luce e Ombra (n.4, 1992): si tratta di un Belga di mezza et che ha reda tto, fino a oggi, oltre undicimila pagine di fitta scrittura automatica, in tren tatr lingue diverse - alcune sconosciute e molto complesse - che appaiono come i capostipiti del sanscrito, del mongolo, del giapponese, del cinese e del pali. L 'aspetto pi interessante rappresentato dalle circa duemila pagine tradotte, che r iportano temi scientifici rivoluzionari, tali da modificare radicalmente la vita dell'uomo, al fine di creare un mondo migliore. Philippe Evrard (Pulverstrasse 11, D 5630 Remscheid 11; Germania) rivolge un appello (vedi Luce e Ombra, ibidem ), che la gentile signora Gemma mi ha giustamente evidenziato: Ora serve una collaborazione intelligente con scienziati aperti, disponibili

, desiderosi di collaborare con me in questa impresa. E' questo il motivo per cu i ho deciso di uscire allo scoperto: invitare chi in grado di farlo a collaborar e con me per portare avanti il singolare esperimento.

Stefano Beverini Appendice a un'indagine sulla medianit

di STEFANO BEVERINI Nei numeri del GdM di aprile e maggio 1992 proposi un'indagine, che si basa va sulla domanda: Un serio approccio verso la fenomenologia e la messaggistica me dianica pu offrire una apertura costruttiva verso realt trascendenti? Dopo la pubblicazione, ricevetti una lunga precisazione da parte dello stud ioso siciliano Francesco di Noto (via Kennedy, 51; 93100 Caltanissetta), che ave va partecipato al sondaggio in questione. Il suo recente chiarimento merita di e ssere riportato, almeno nei suoi tratti essenziali perch ritengo che presenti mol ti spunti di riflessione. Oggi risponderei ancora s al quesito, ma con la condizione che il soggetto ch e avesse questa "apertura costruttiva verso una realt trascendente", sia spiritua lmente abbastanza evoluto. Io credo alla reincarnazione come strumento evolutivo , e solo a un certo punto di tale evoluzione si pronti a questa apertura, che no n solo la medianit (studio dei suoi fenomeni e della sua messaggistica) potrebbe dare. Anche la filosofia, la religione, la parapsicologia, l'esoterismo, potrebb ero offrirla. Un aforisma orientale dice che "quando l'allievo pronto, il maestr o apparir"; dove per maestro si debba intendere non una persona fisica, ma anche una delle suddette discipline. Per esempio, un soggetto non ancora "pronto", cio poco evoluto, attento ai beni e ai piaceri materiali, leggendo un articolo di pa rapsicologia o di medianit su un rotocalco, o vedendo un libro sugli stessi argom enti esposto in una libreria, dir: "fesserie". Mentre il soggetto "pronto", lo le gger con interesse, si informer per saperne di pi ... imparer a conoscere la "realt spirituale" anche e soprattutto al di fuori del campo strettamente religioso. Pe r penso che questi soggetti siano ancora pochi; ma in aumento, sia pure lentissim o. E i nostri articoli, le nostre riviste debbono essere per loro delle occasion i per scoprire e approfondire la componente spirituale della realt ... Pi che alla medianit e alla messaggistica, io punterei sulla parapsicologia in generale, per creare queste occasioni di apertura verso la realt trascendente, attraverso corr ette interpretazione dell' ESP e di tutto il paranormale. Interpretazioni che po ssano portare a una conclusione, con tutte le conseguenze del caso, simile a que lla che gi Pitagora metteva sulle labbra di Psiche: "Io non sono di questo mondo, poich questo mondo non sufficiente a spiegare la mia esistenza. Non provengo dal la Terra e sono diretta altrove. Ma dove?" Ecco il concetto, gi circa tremila anni or sono, di extrafisicit della psiche , che oggi circola nelle migliori teorie parapsicologiche, senza il quale, secon do me, sarebbe inutilefare della parapsicologia. Lei cosa ne pensa?(F.di Noto) Sono trascorsi molti anni da quando ho ricevuto le prime lettere indirizzat emi dallo studioso siciliano, e ritengo che questi anni ci abbiano affinati, ent rambi. Ritengo, cio, che il nostro crescente studio e nuove esperienze personali , abbiano favorito una certa maturazione, che oggi vede il nostro pensiero pi sim ile. Infatti posso solo plaudere a Francesco di Noto, ricordando che gli indizi sulla realt dello spirito, e della sua sopravvivenza, sono molteplici anche al di fuori dei fenomeni della medianit. Gi Ernesto Bozzano ricordava, a tal proposito, i casi di apparizioni di defunti al letto di morte, percepite collettivamente o successivamente dal moribondo e dai presenti; i casi complementari delle appari

zioni di defunti nell'ambiente in cui vissero; episodi di telecinesi (spostament o di oggetti) in concomitanza con eventi di morte... A questi fenomeni, possiamo aggiungere quelli di bilocazione, di ritorno dalla morte clinica, di precognizi one, eccetera. Inoltre, il Bozzano ricordava agli oppositori come la classe stes sa dei fenomeni animici, da essi invocata per combattere l'ipotesi spiritica, ba stasse anche da sola a dimostrare la sopravvivenza dello spirito umano. Questo p erch, in ultima analisi, i fenomeni animici provano l'esistenza nell'uomo di una personalit integrale subcosciente, fornita di facolt supernormali indipendenti dal la legge di evoluzione biologica: l'uomo perci uno spirito anche da incarnato. U sando termini pi attuali, possiamo oggi evidenziare come tutti i fenomeni paranor mali, privi di limiti di spazio e di tempo, siano indiziari di un "quid" agente, che trascende il mondo fisico. Lo stesso J.B. Rhine, attraverso il suo metodo s tatistico quantitativo, giunse con certezza alla conclusione di una causa extraf isica nei fenomeni paranormali, e individu addirittura un'evidenza a favore della sopravvivenza dello spirito! Stefano Beverini Le processioni dei morti

di STEFANO BEVERINI

Pozzolengo: un piccolo paese in provincia di Brescia che fu teatro, insieme a San Martino e Solferino di storiche battaglie risorgimentali. A Pozzolengo narrava la mia nonna acquisita - accadevano degli eventi insoliti nella vecchia casa di famiglia. La dimora, tra l'altro, era ubicata vicino alle mura di un imp onente castello medioevale. In una stanza dell'abitazione era stato collocato un antico arcolaio, per dipanare le matasse di lana. Durante la notte, dalla stanz a vuota e chiusa a chiave, proveniva il rumore caratteristico del bindolo che gi rava. Eppure nessun vivente gli imprimeva il movimento. Ma il fenomeno pi caratteristico si svolgeva nei pressi del castello: un cor teo di anime di defunti. Era stato osservato diverse volte tra lo sbigottimento generale. Le processioni dei morti, infatti, appartengono sia al folclore italia no, sia a quello europeo, e assumono una diversa denominazione secondo la zona geografica. Gli abitanti di Pozzolengo, come detto, vi avevano assistito pi volte . Comprensibilmente angosciati, ne tentarono un'interpreta- zione razionale, ipotizzando una sorta di proiezione cinematografica nell'etere. Mi scusino i det rattori: penso che a quell'epoca non ci si potesse avvalere di sofisticate tecni che olografiche tridimensionali a raggi laser (siamo nelle seconda met dell' Otto cento). Com' difficile accettare tutto ci che non riconducibile alla stretta osser vanza delle leggi fisiche conosciute! Nel corso della prima guerra mondiale, alcuni ufficiali inglesi avrebbero v isto, sui campi di Azincourt, un gruppo di antichi cavalieri (gli "Angeli di Mon s") accompagnare la colonna in marcia. Anche in questo caso, per spiegare il fen omeno, venne avanzata un'ipotesi analoga a quella degli abitanti di Pozzolengo. Gli Angeli di Mons divennero quindi una sorta di "effetto speciale", ante litter am, appositamente studiato per intimorire le truppe avversarie. In queste circos tanze mi sembra proprio che sia la fantasia a superare la realt! Torniamo ancora indietro nel tempo, nel 1500. Geiler von Kaisersberg - auto re delle prediche strasburghesi Die Emeis - affermava che, durante le tempora di Natale, si manifestava l' "esercito furioso". Era costituito da coloro che erano morti prematuramente, come i soldati durante una battaglia. Queste anime sarebbe ro state costrette a vagare, finch non fosse terminato il periodo che dovevano tr ascorrere sulla Terra. Anche le anime dei suicidi, secondo l'occultista francese Grard Encausse, al

ias Papus, avrebbero un'esperienza terrena, fino al giorno stabilito per la mort e naturale. Trattandosi per di una colpa, sarebbe un vero e proprio supplizio di Tantalo. Il suicida resterebbe legato a quel corpo che credeva di aver abbandona to per sempre, tormentato dalla sete e dalla fame fisica. Ancora nel 1500, le antiche cronache parlano delle processioni dei morti, c he avvenivano a Burseberg, nel Tirolo. Sembra che queste anime si presentassero nelle notti del gioved e del sabato. Si tratta di psicometria d'ambiente? Di proi ezione Akashica? Oppure sarebbero proprio defunti ancora legati, per vari motivi , allo stadio terreno? Probabilmente quanto osservato gi da tempi remoti, rientra nella famiglia de i fenomeni di infestazione, le cui cause - nonostante le molte ipotesi - sono a tutt'oggi sconosciute. Il folclore ne ha indubbiamente arricchito le descrizioni , come inevitabilmente accade per le credenze e le paure popolari. Il resto lo h anno aggiunto i secoli, per le storie pi antiche. Ma irridere, con maggior dilett o se si tratta dell'occulto, le tradizioni popolari folcloristiche, magiche o pa ranormali, senza cercare di capirne il significato, equivale soltanto a una ster ile dimostrazione di snobismo culturale. Stefano Beverini Medianit Archeologia paranormale

L'abbazia di Glastonbury di STEFANO BEVERINI Tanti sono coloro che avversano tutto ci che connesso con l'occulto e il mis tero. Molto se ne disquisisce facendo di ogni erba un fascio. L'argomento d'effe tto, di moda, e desta soprattutto curiosit. Allora ecco presentarsi - attraverso i pi disparati canali d'informazione - interventi poco chiarificatori su tutto ci che concerne il mondo dell'insolito. Insolito e cos esposto alle critiche negativ e. Ma perch opporsi con tanta iattanza a qualcosa che non si conosce e che non si vuole approfondire? Certo che non si possono biasimare i detrattori del paranor male, quando giustamente accusano i vari dulcamara dagli elevati guadagni. E ta nto ci sarebbe da stigmatizzare, ma facendo le opportune distinzioni... Cambiamo discorso: anche perch quello del Catone non il mio ruolo preferito. Parliamo di Glastonbury, abbazia inglese dal fascino arcano. Tra gli altri se n e occup lo studioso Ernesto Bozzano, trattando un caso di medianit (1). Ne protago nista un archeologo, Frederick Bligh Bond, al qualevenne dato l'ostracismo. Ma a ndiamo con ordine. Le piste preistoriche e l'antica abbazia Colin Wilson, noto scrittore e giornalista, descrisse Glastonbury come meta di gruppi di Hippy, negli anni Settanta. Wilson (2) cita anche John Michell, ch e a sua volta si riallaccia alle teorie di Alfred Watkins, il teorico delle lin ee di prateria (linee ipotetiche che avvolgerebbero la Terra formando dei punti d'incrocio, sui quali sorgerebbero monumenti megalitici, castelli, chiese e abba zie). Secondo Watkins esistono anche antichissime "piste diritte", colleganti tu muli preistorici. Per il Michell queste vie primitive unirebbero St Michael's Mo unt in Cornovaglia con Glastonbury Tor e con la famosa Stonehenge. Le due pi gran di abbazie inglesi medioevali, Glastonbury e Bury St Edmunds, sorgerebbero su un o di questi tratturi. Nella misteriosa Inghilterra, nella contea di Somerset, esistono ancora le rovine dell'abbazia di Glastonbury, costruita nel secolo XII. Sono resti imponen

ti di un gruppo di edifici religiosi. Tra questi vi era una chiesa gotica, circ ondata da varie cappelle. Alcune di esse erano dedicate a San Giuseppe di Arimat ea (secondo la leggenda, egli avrebbe raccolto, durante la crocifissione, il san gue di Ges, nel Santo Graal), a Santa Maria e al re sassone Edgar. Vi erano poi a ltri edifici, altrettanto grandiosi, come il convento e il refettorio per i mona ci. Queste rovine hanno un elevato valore culturale e artistico. Gli archeologi inglesi, per diversi decenni, avevano eseguito numerose esplorazioni senza otte nere l'esito desiderato. Essi cercavano, in particolare, due cappelle delle qual i si era persa ogni traccia. Soprattutto volevano scoprire quella maggiore, dedi cata al re Edgar. Qualcosa cambi quando, nel 1908, l'archeologo Frederick Bligh B ond venne nominato direttore degli scavi. Egli si occupava di fenomeni paranorma li e di spiritismo. Grazie alla medianit di un suo amico, il capitano John A. Bar tlett (conosciuto con lo pseudonimo di John Alleyne) risolse, tramite la scrittu ra automatica, il quesito che aveva angustiato gli altri archeologi per circa se ssant'anni. Alle loro sedute medianiche partecip costantemente Everard Feilding, allora segretario della "Society for Psichical Research". Le comunicazioni spiritiche Le sedute iniziarono il 7 novembre 1907. Bligh Bond incominci a chiedere not izie sulle rovine di Glastonbury. La mano del medium, dopo aver tracciato alcune linee, scrisse: Tutte le conoscenze sono eterne e divengono utilizzabili per leg ge di affinit mentale. Io non avevo affinit mentale con i monaci e mi riesce diffi cile entrare in rapporto con un monaco... (queste sono le parole originali, anche se alquanto strane, come l'immediato seguito). Allora il consultante pronunci il nome di un monaco vivente, da utilizzare come anello di congiunzione. La mano r iprese a muoversi e disegn la grande chiesa dell'abbazia con una firma: Guglielmus Monachus. Poi il medium complet il disegno, e a lato della chiesa fece lo schizzo di un altro edificio minore. Venne quindi chiesto cosa significasse l'ultimo d isegno tracciato. La risposta fu: La sala degli ospiti... la cappella di Santa Ma ria... (Rolf Monachus). Successivamente fu eseguita un'altra riproduzione della pianta dell'abbazia , pi accurata, con l'indicazione della zona dove sorgevano altre due cappelle, su l lato nord. Lo scritto continu in latino, accennando all'esistenza di una cappel la di grandi dimensioni, all'estremit orientale dell'abbazia, dedicata al re Edga r. Questa era stata fatta edificare dall'abate Beere, poi unita all'abbazia per ordine dell'abate Whitting,durante il priorato del quale fu per distrutta. Cos era conclusa l'agognata ricerca! Il giorno 11 novembre si organizz la seconda seduta. I monaci ribadirono che erano ansiosi di comunicare e di collaborare alle ricerche che venivano condott e sulla loro abbazia. Nella terza seduta un'entit osserv: Questi monaci si sforzano di manifestarsi a voi, ma non comprendo perch vogliono conversare in latino; per ch non si esprimono in inglese? Si present quindi il monaco Johannes Bryant che evi denzi le grandi difficolt nell'esporre in latino i nomi delle costruzioni. Quindi anticip che i monaci si sarebbero espressi nella loro lingua. Essi proseguirono p erci con un inglese rozzo, caratteristico dell'epoca in cui vissero. Il Bond osse rva che, tuttavia, ogni tanto gli "spiriti" tendevano a usare l'ortografia moder na. Le espressioni verbali, invece, si mantenevano costantemente antiquate. Seco ndo Ernesto Bozzano i comunicanti utilizzerebbero il cervello del medium, nel qu ale l'ortografia di una lingua moderna impressa e organizzata. Questo spieghereb be in parte il fenomeno. Le incredibili scoperte Seguirono altre sedute. Tutti i minuziosi ragguagli sulla cappella di Re Ed gar furono riconosciuti poi esatti, in base agli scavi eseguiti; alle fondamenta che parzialmente sporgevano dal suolo; ai resti ornamentali e architettonici sc

operti successivamente nella cappella stessa. I dati emersi non erano conosciuti n da coloro che avevano partecipato alle sedute, n dagli archeologi che si erano occupati delle ricerche. Inoltre all'epoca dei fatti sembra che nessuno fosse st ato a conoscenza di antichi documenti, che potessero rivelare tali notizie. Solo un documento venne reperito, ben tre anni dopo la conclusione delle ricerche, i n una collezione privata: una pianta planimetrica dell'abbazia di Glastonbury, c he conferm l'esattezza dei ragguagli ricevuti per via medianica. La cappella di r e Edgar si trovava proprio nella posizione indicata dai monaci defunti. Alcuni particolari, descritti nei messaggi medianici, erano talmente minuzi osi da escludere ogni forma di telepatia con chi fosse stato in possesso di ant ichi documenti. Il 16 giugno 1908, per esempio, ancora in riferimento alla medes ima cappella: Colui che ci segu nelle costruzioni, aggiunse nella volta stucchi di colore rosso, alternati con dorature. Si rinvennero, infatti, i frammenti di que sti elementi ornamentali. Non credo che la planimetria scoperta successivamente riportasse tali definizioni. Le presunte entit, poi, non si lasciavano suggestion are dalle domande che venivano loro rivolte. A tale riguardo, voglio riportare c ome esempio un episodio dai toni piuttosto faceti. L'abate Beere fece edificare, nei pressi di Glastonbury, la chiesa di San B enedetto. Un giorno Bond e Alleyne stavano osservando alcuni fregi decorativi, p osti sul campanile di quella chiesa, quando si accorsero che uno di essi assumev a un aspetto diverso secondo il punto di osservazione. Esso poteva apparire come la testa di un animale grottesco o di un abate mitrato. In seduta allora venne chiesto allo "spirito" dell'abate se quel particolare fosse stato scolpito in ta l modo, al fine di schernirlo. L'abate Beere rispose che non ne era a conoscenz a, ed escludeva che i capomastri volessero essere irriverenti nei suoi riguardi. Nella seduta successiva si manifest una nuova entit, che risolse il quesito: I o, Giovanni Lory, capomastro della Congregazione di Sant'Andrea, fui l'artista c he scolp il fregio di San Benedetto. Quando lo collocai sul campanile e scesi a t erra per osservarlo dal basso, mi avvidi che guardandolo da un certo angolo somi gliava stranamente al volto del nostro abate. Allora mi venne l'idea di ritoccar lo onde perfezionare la somiglianza. Nondimeno dichiaro che non avevo intenzione di riprodurlo nel modo in cui appare da altra visuale... Il sedicente Giovanni Lory invit inoltre i consultanti a osservare la sua opera in un giorno senza sole , per rilevare meglio la rassomiglianza con il citato abate; dimostrando, cos, un a certa personalit lepida e spontanea. Durante gli scavi praticati nei pressi delle fondamenta della grande chiesa , venne scoperta una tomba. In tale tomba vi era uno scheletro, il cui teschio e ra stato accuratamente protetto in una cavit del muro, mentre il resto giaceva se nza protezione alcuna al di fuori del muro maestro. Ai suoi piedi le ossa di un altro corpo con il cranio fracassato. Furono chiesti chiarimenti, che vennero fo rniti ancora da Guglielmus Monachus, nel corso di un'altra riunione spiritic a. Egli afferm che erano i resti di Radulphus Cancellarius, il quale uccise in co mbattimento Eawulf, ma fu comunque colpito dalla mazza ferrata dell'avversario, che gli fracass alcune ossa. Nonostante questo, Radulphus mor molto vecchio e voll e essere seppellito fuori dalla chiesa, dove splendeva il sole, nel punto in cui era solito dar da mangiare agli uccelli. Il cranio di Eawulf era probabilmente scivolato tra gli stinchi di Radulphus, mentre sotterravano il corpo di quest'ul timo. Il Bond, nel riesaminare il suo scheletro, scopr la traccia evidente di una complessa frattura rimarginata, nell'osso dell'avambraccio destro (presumibile e ffetto della mazza ferrata). Lo studioso ricevette inoltre molte indicazioni med ianiche relative ai duellanti: l'uno normanno e l'altro sassone. Nessuno degli s perimentatori ne conosceva l'esistenza. Dopo lunghe ricerche presso archivi di b iblioteche, vennero riscontrati i dati, riportati nelle cronache anglosassoni de l nono secolo. Poi il Bond partecip a nuove sedute con altri medium, tra cui la a bbastanza nota Hester Dowden. Egli ebbe ancora numerosissime indicazioni sull'ab bazia, ma proprio quando erano imminenti altre importanti scoperte e conferme, i n attesa del permesso delle autorit per gli scavi, la vicenda ebbe un triste epil ogo.

Infatti Frederick Bligh Bond, in luogo dell'atteso permesso, ricevette una lettera di licenziamento immediato, con l'ingiunzione di consegnare alla sede de l Consiglio archeologico la tessera che gli consentiva il libero accesso alle ro vine di Glastonbury. Ci avvenne perch i suoi colleghi non apprezzavano il modo in cui egli era pervenuto al successo delle ricerche. Questa fu la ricompensa elarg ita al Bond per le sue scoperte! STEFANO BEVERINI Note bibliografiche: (1) Bozzano, E. Luce e Ombra, 1926 e 1927. - (2) Wilson, C. Strani poteri, Roma, Astrolabio, 1976. Metapsichica - Un antico caso di infestazione ancora attuale La casa delle anime di Stefano Beverini Le navi e il mare. Emblemi della mia citt: Genova. Questo il tema dell'Exp, o rganizzata per festeggiare le Colombiane, circa due anni fa, nel trascorso 1992 (sebbene, come riportato da tutta la stampa, siano poi emersi retroscena poco ed ificanti). Cinquecento anni prima, nel 1492, la figura di Cristoforo Colombo ent rava nella storia e nel mito. Allora la "Superba" era citt di mercanti e navigatori, la cui vita si svolge va intorno all'antico porto e al mare senz'altro ancora limpido. Genova, piccolo nucleo di traffici economici, pare esistesse gi nel VI secolo a.C. Come repubbl ica marinara, nel corso del secolo XIII, conquist il predominio del Mediterraneo occidentale. Anche Genova ha la sua tradizione di leggendari cimeli storici. Nei locali sotterranei del palazzo arcivescovile, presso la cattedrale di San Loren zo, negli anni Cinquanta, venne raccolto il "tesoro". Tra gli oggetti dai signif icati arcani: il Sacro Catino e l'Arca del Barbarossa. Per alcuni il primo ogget to citato sarebbe nientemeno che il Santo Graal, ma di questo, si sa, c' una cert a "inflazione". La terribile locanda Genova si estende per un lungo tratto di costa, tra il mare e le montagne a diacenti. Questa propagazione longitudinale divisa dalle varie delegazioni citta dine, tra cui Voltri, che stabilisce anche il confine occidentale della citt. Que lla Voltri periferica, che conserva piccoli tesori d'arte nelle sue chiese,come gli affreschi di Giovanni e Orazio De Ferrari. Ma se ci spingiamo un po' pi all'i nterno, per tre o quattro chilometri, iniziando l'itinerario punto in cui questa delegazione finisce, e con essa il Comune di Genova, incontreremo una dimora a due piani, in apparenza come tante altre. Siamo lungo l'antica via del Giovo, ve rso Cannellona. E' la famigerata C de Anime, ovvero, traducendo dalla comprensibi le denominazione genovese: la Casa delle Anime. Vi si pu arrivare attraverso l'at tuale via dei Giovi, imboccando l'angusta stradina asfaltata, che si dirama dall a recente strada che raggiunge il locale ospedale. Costeggiamo il vastissimo par co della sontuosa Villa Duchessa di Galliera. La casa appare in prossimit del bivio, da cui si dirama ancora un'altra stra dina verso la zona delle "Fabbriche", mentre la piccola arteria principale si di sperder nel Piemonte. Purtroppo, quasi tutte le notizie su C de Anime, fanno parte della tradizione orale, tramandata attraverso generazioni, dagli abitanti local i. Si racconta che, qualche secolo fa (sembra che la casa sia molto antica), qua ndo quella zona era percorsa da viandanti e mercanti, la casa fosse una locanda . Pare fosse anche molto frequentata, perch pochi erano i luoghi di ristoro lungo il tragitto. Inoltre proprio in quel periodo, a Voltri, sulla spiaggia attigua a quella piazza che ha conservato il nome di Piazza dello Scalo, attraccavano le

imbarcazioni che trasportavano il sale dalla Corsica, che poi veniva portato a dorso di mulo in Piemonte e in Lombardia. Coloro che giungevano a C de Anime era no accolti cortesemente, soprattutto se apparivano abbienti, ma questa cortesia dissimulava ben altro... Dopo aver fatto gustare agli avventori pi o meno occasionali vivande cucinat e con cura, gli stessi venivano accompagnati in particolari camere situate in zo ne raccolte della dimora. Il padrone dell'albergo, i suoi familiari e i servitor i erano tutti d'accordo: i clienti venivano proditoriamente uccisi, per essere c os depredati. Sembra addirittura che questi criminali avessero escogitato il sist ema dei soffitti mobili. Soffitti che cadendo sui malcapitati procuravano loro u na morte orribile. Gli assassini riuscirono a perpetrare i loro delitti per lung o tempo, finch, tormentato dal rimorso, uno di loro confess tutto alle autorit. Si ignora per la fine di questi malfattori. I corpi delle povere vittime venivano se ppelliti nei boschi vicini. Ancora negli anni '60, in quei boschi, furono infatt i trovate molte ossa, che all'esame necroscopico risultarono umane. La locanda o vviamente fu chiusa e si trasform in una comune casa, abitata soprattutto da fami glie di tradizione contadina. Le ricerche svolte Torniamo ai giorni nostri. Avevo sentito nominare pi volte "C de Anime" e i f atti inconsueti alla stessa collegati. Si parla infatti di presenze "ultraterren e": e chiss quanto l'argomento sia stato inserito nei discorsi della gente. Sareb be insomma, a detta dei Voltresi la classica casa infestata: rumori di ogni tipo e varie apparizioni luminescenti, tra cui il fantasma di una donna in abiti ant ichi. Volevo vedere personalmente quella casa che godeva di cos triste fama e, ne l caso fosse abitata, riuscire a saperne qualcosa in pi da coloro che vi dimorava no. Arrivai dunque, in una calda domenica estiva del '92, alla stretta via che si inerpica sopra Voltri, e mi inoltraiin un pittoresco scorcio di campagna. Mi sorprese la solitudine del luogo, pur cos vicino alla citt. Trovai con qualche dif ficolt la casa. Alcune persone si soffermavano nel giardino: riuscii a dialogare con loro. Ma essi negarono di aver assistito a fenomeni insoliti; tuttavia si e spressero con un atteggiamento elusivo e scostante, che nascondeva un certo imba razzo. Per fortuna, un vispo ragazzino della presumibile et di dieci anni si inse r nel discorso. Subito egli esord con un sorriso, chiedendomi se fossi un "ghostbuster". Mi vidi allora come uno dei protagonisti di quei cartoon che, con attrezzature fant ascientifiche e tute protettive, intrappolano spettri terrificanti ma pur sempre grotteschi. Risata generale, da parte degli adulti. Non fu da me molto gradita, ma si rivel utile per rompere il ghiaccio. Allora il piccolo interlocutore conti nu, confessandomi che in passato sua nonna aveva visto addirittura un fantasma pr ivo della testa, scendere le scale. Anche lui, personalmente, aveva percepito qu alche fantomatica figura, mentre, molto pi spesso, vedeva muoversi barattoli o al tri oggetti. Oppure veniva spaventato dal repentino e fragoroso sbattaccho di por te e finestre. Fu quasi subito interrotto dagli adulti presenti... Per me, comun que, ci che avevo ascoltato era gi importante. Successivamente una amica di famiglia, la Signora Anna, che ha un po' di se nsitivit, dice di aver provato una impressione strana e spiacevole, nei pressi di un antico muro contiguo a quella casa. La signora ha avuto anche l'occasione di conversare con un anziano contadino, che abita in una casetta vicino alla fami gerata dimora. Egli le ha raccontato che la Casa delle Anime stata di propriet de lla sua famiglia per circa quattro secoli. Anche suo nipote vi abitava fino a qu alche anno fa, prima di vendere la casa stessa. Ha confermato i fatti insoliti c he mi erano stati descritti dal ragazzino, e in pi ha specificato che le apparizi oni erano sagome di un bianco perlaceo, luminose, come il fantasma da me osserva to nel castello della Rotta (1).

Ipotesi e interpretazioni Come spiegare i misteriosi fenomeni che accadono in quella casa? Senz'altro sono di tipo infestatorio, ovvero manifestazioni paranormali (rumori vari, spos tamenti di oggetti, apparizioni, ecc.) legate al luogo. Per queste manifestazion i non sarebbe indispensabile la presenza di un medium. Potrebbe anche trattarsi di psicometria d'ambiente. Non possiamo di certo comunque liquidare i fatti come fantasie, dicerie o leggende. I fantasmi, si sa, fanno parte della storia dell e civilt. Come le larve e i lemuri degli antichi romani. Lo Yoghi Ramacharaka parla delle "anime schiave della Terra": quelle di bas sa evoluzione che vagano intorno al teatro della loro vita trascorsa, e altre ch e tardano a spezzare i vincoli terreni rimanendo perci legate ai viventi(2). La p enosa condizione di queste ultime provocata generalmente da sentimenti di doveri incompiuti, rimorsi o ansie per la buona sorte di un loro caro ancora in vita. In tali casi la povera anima si aggira effettivamente intorno al luogo o alle pe rsone che destano il suo intenso interesse. I defunti di bassa evoluzione sarebb ero, invece, i veri schiavi delle Terra, perch l'attrazione esercitata dal piano materiale cos forte, da neutralizzare la spinta verso i piani superiori. Essi abi tano le zone inferiori dell'astrale, vicine a quelle della materia. Queste anime tenterebbero di influire negativamente sui viventi, anzi cercherebbero - sempre secondo lo yoghi citato - di spingerli a compiere azioni deplorevoli. Le manifestazioni che avvengono a C de Anime si possono annoverare tra quell e in cui l'infestazione sembra aver avuto origine da delitti o da tragiche vicen de. E' famoso, a tal proposito, il caso dei due fratelli contrabbandieri, in Cor novaglia, studiato dal Conan Doyle (3). Talvolta, il defunto preda di un monoide ismo (causato, come gi detto, da rimorsi, rancori, rimpianti...), sembra che poss a essere aiutato tramite sedute medianiche, in cui verr convinto a seguire la via dell'evoluzione spirituale. Per questo fine si formarono, specialmente in Inghi lterra, i cosiddetti "circoli di salvataggio", di cui un fautore accanito fu Jam es Hewat McKenzie. Egli, attraverso le personificazioni della medium Eileen Garr ett, riusc infatti a risolvere alcune infestazioni. Elaborare teorie sui fenomeni di infestazione rimane, comunque, un'ardua im presa: come il solito, ci dibattiamo tra possibilit, impossibilit, realt, fantasia. .. Il menzionato Arthur Conan Doyle, che delle "realt alternative", e dei dubbi a lle stesse connessi, ne sapeva qualcosa, afferm nelSegno dei quattro: Eliminato l'impossibile, ci che rimane, per quanto improbabile, dev'essere la verit. STEFANO BEVERINI Note bibliografiche: 1) Beverini, S. e Nacucchi, D. Il mondo dello spiritismo, Roma, Mediterranee, 19 91. - (2) Yoghi Ramacharaka, La vita dopo la morte, Ed. Dioscuri e F.lli Melita, 1987. - (3) AA.VV. L'uomo e l'ignoto, Milano, Armenia, Encicl. 5 voll., p. 628. Spiritismo Testimonianza dell'autore

Sedute medianiche di STEFANO BEVERINI Chi mi legge e mi segue, conosce le molte e interessanti esperienze paranor mali che mi hanno coinvolto, soprattutto partecipando a sedute medianiche: quest

o vuol essere un secondo articolo di "esperienze minori" (1), abbastanza recenti . Le ho definite "minori", perch ritengo che certe grandi esperienze, come quelle che ho vissuto con Demofilo Fidani e per alcuni anni con il Cerchio Ifior - sol o per citare due esempi - difficilmente si ripeteranno nel corso della mia vita. Ho anche perso molto tempo, per, in sedute dove poco o nulla di interessante acc adeva, dove si ricevevano messaggi incoerenti e farraginosi; mi sono anche dedic ato allo studio di sensitivi che non avevano facolt alcuna... Ma questo fa parte del "rischio" del ricercatore. Quella sera del 6 settembre 1990 sembrava proprio scorrere via senza che nu lla accadesse. La signora M.G., che l'amico Alfredo Ferraro - anch'egli presente -aveva accompagnato da Genova, ci disse che non percepiva l'ispirazione per scr ivere (M.G.presenta buone doti di sensitivit e di medianit, che si esplicano con l a scrittura automatica). Eravamo perci prontia rinunciare, quando feci una propos ta: Proviamo a fare una catena, non si sa mai: pu darsi che qualcosa accada... Sorprese della medianit Oltre le persone citate, erano presenti due liberi professionisti: un uomo e una donna; la madre di lei e un amico di famiglia. Eravamo nella residenza est iva delle due signore, sulle alture di un'amena cittadina ligure. Non posso dire di pi, perch la famiglia in questione molto nota e la vicenda piuttosto delicata. Il collega Ferraro, per, ne stato validissimo testimone. Occorre fare ora un passo indietro. La casa che ci accoglieva quella sera e ra stata da poco ristrutturata, ma da molto tempo circolano voci sul fatto che l a casa sia infestata. Mi stato personalmente riferito da chi sovraintendeva i la vori di restauro, che spesso sia lui sia gli operai, udivano rumori strani, colp i, passi e addirittura frasi che nessuno pronunciava. Per questi motivi portammo con noi la sensitiva M.G.: si voleva tentare un'indagine sulle cause della pres unta infestazione. Tuttavia, come detto, M.G. non percep nulla. Eravamo in catena. Debbo confessare che non credetti molto alla mia stessa proposta, ma la consideravo come l'ultimo tentativo per non perdere la serata. I nvece, improvvisamente, una delle proprietarie (la madre) ha una visione. Si tra tta del marito, morto da molti anni. Lei inizia a parlare, e comunica ai present i che l'uomo le sta rispondendo. Si crea il dialogo, ma noi non vediamo, n udiamo nulla. La donna continua a parlare, e ci riporta le risposte del marito. Il col loquio molto personale. La donna si commuove, piange, parla ancora... poi subent ra una nuova visione, percepita anche dall'amico di famiglia, e dall'avvocato pr esente. Interviene la nonna della medesima proprietaria. La vecchietta si rivol ge all'avvocato, e gli descrive alcuni muretti che scorrevano nella campagna, pa ralleli tra loro, resti di antiche divisioni. Dietro la sua schiena, oltre le mu ra della casa, vi era un olivo, a un centinaio di metri. Sotto l'olivo vi sarebb ero stati i resti di una persona uccisa, e l frettolosamente seppellita, dopo la seconda guerra mondiale. L'albero in questione si appoggiava contro il terzo mu retto di cinta. Cos gli disse. L'avvocato si precipit fuori, al buio, con una torc ia elettrica, per un primo riscontro. Il giorno dopo torner sul luogo, e mi rifer ir che la descrizione dell'olivo e dei muretti corrispondeva perfettamente. Non s eppi pi nulla, per, di eventuali ricerche dei resti della povera vittima. Nella successiva seduta, del 13 novembre 1990, ritorn l'entit dell'uomo. Lo v ede dapprima l'avvocato e lo descrive con un vestito a quadretti, sul verdone, d i lana spessa, dal disegno molto marcato. Ebbene, solo la moglie sapeva che quel la era la giacca preferita dal marito. Poi la donna riprese il dialogo sospeso d alla precedente seduta, e si commosse molto. Senz'altro lei fu molto turbata dal l'accaduto, a tal punto che pur avendone tratto grande consolazione, non volle p i riprovare Il mistero delle sculture Siamo ora nel novembre 1992. Avevo gi conosciuto, in occasione di alcuni con gressi sulla parapsicologia, il medium toscano Neri Flavi. Avevo anche letto alc uni articoli e anche voi, lettori del GdM, dovreste conocerlo (2). La sua median

it si manifestata sin da ragazzo: scrittura automatica, trance a incorporazione, e soprattutto presenta un automatismo artistico, che lo "costringe" a creare - i n stato di totale incoscienza - delle bellissime statue scolpite nel legno. Chie si, qualche anno fa, di poter partecipare a una sua seduta medianica. La rispost a fu affermativa, ma fui io a dover rimandare l'incontro. Finalmente, quel 18 no vembre, Alfredo Ferraro e io eravamo in viaggio verso Loro Ciuffenna, dove abit a Flavi. Anche questa volta ho vissuto l'esperienza insieme all'amico Alfredo: o ltre ad abitare nella stessa citt, a condividere gli stessi interessi rivolti all a medianit, una profonda amicizia ci unisce, nonostante siano quaranta gli anni c he segnano la nostra differenza anagrafica. Giungemmo nel pomeriggio, e Neri Flavi ci accolse con grande espansivit. Ho avuto modo di osservare attentamente le misteriose sculture, recentemente descri tte dal professor Solas Boncompagni, su queste stesse pagine. Voglio ricordare c he le sculture sono ricavate da un unico blocco di legno, il quale viene lavorat o in stato di trance, con colpi veloci e sicuri. In pochi minuti il legno letter almente svuotato, e il tronchetto sostituito da meravigliosi visi, arricchiti de i pi svariati fregi ornamentali, sempre simbolici. L' opera compiuta si presenta sempre molto fine ed elaborata, in un unico pezzo senza aggiunte, spesso di sog getto differente a seconda del lato da cui si osserva, e il legno diventato sott ilissimo. Tuttavia molto raro che Neri Flavi abbia l'ispirazione: possono trasco rrere anche anni tra un lavoro e l'altro. Il ciclo principale per concluso: si tr atta di sette sculture, raffiguranti celebri personaggi dell'antichit. La s afferm ante entit che le ha realizzate sostiene di essere un egiziano, vissuto ai tempi dei faraoni e perseguitato da uno di questi. Costretto a vivere nel deserto era per molto abile come scultore. Ora tornato, da quei tempi remoti: secondo questa misteriosa entit le sette principali opere realizzate dal medium toscano sono tra loro unite da un profondo significato, tradotto nei vari simboli che su di esse appaiono. Chi riuscir a decifrare il senso nascosto delle sculture, scoprir qualc osa di molto importante che riguarda l'uomo, e la sua evoluzione spirituale; cos stato detto. Messaggi medianici La sera del medesimo giorno tornammo dal Flavi, per la seduta medianica. Er ano presenti una cinquantina di persone, quasi tutte del Gruppo, che si nominato "Il Sentiero", e qualche ospite, come il sottoscritto. Dopo una breve concentra zione, Neri cade in trance. Si alternano tre entit: "Il Maestro", "Luigi", e "Il Bambino". Quando ero sulla Terra, camminavo felice. Ero un ricercatore dei pi accaniti. H o provato tante cose; tante cose belle, altre meno belle, ma la Verit era sempre una, era solo una, l'Amore: solo questo. Quando qualcuno sa amare, ha trovato gi dentro di s tutto il segreto della vita, ha attirato a s, come una calamita, tutta l'energia cosmica." Questi Luigi, l'entit pi comprensibile, ed la stessa che risponde anche alle numerose domande dei presenti. Il Maestro decisamente pi prolisso, e ho anche avu to l'impressione che cercasse di collegare tra loro concetti fra i pi disparati, seguendo una logica un po' troppo tortuosa. Il Bambino, invece, si esprime in ve rsi, sotto forma di filastrocca. Dal verbale della medesima seduta, a cui ho pre senziato, colgo un interessante cenno su un argomento pi volte discusso: "Nel serbatoio cosmico vanno le tue azioni, che poi ti saranno sempre vicine f ino a che non avrai raggiunto il massimo della tua evoluzione. Poi anche questo si dissolver e sparir, perch quando avrai raggiunto l'unit con Dio, non avrai pi null a da ricordare. Il serbatoio cosmico non altro che una fase e una fascia della t ua vita, delle tue azioni belle e brutte, che sono l, affinch tu possa riflettere a ogni tuo passaggio, a ogni tua reincarnazione, e vedere la situazione della tu a evoluzione: questo il serbatoio cosmico." Il concetto interessante che il serbatoio cosmico esista nel relativo, ma c he anch'esso debba finire. E che assuma importanza proprio perch esso necessario

all'evoluzione dell'uomo. Infine, voglio concludere questo cenno sull'esperienza che ho avuto con Neri Flavi, con parte di una lunga risposta che mi stata data, ancora dall'entit Luigi, a una mia domanda. Da notare che il contenuto coincide con altri messaggi ricevuti in diversi gruppi; specialmente, in questo caso, mi riferisco al Cerchio Ifior di Genova e all'entit A di Napoli. E'stato insegnato in tante, tante sedute, che ogni essere umano deve fare le sue esperienze senza soffocare, per nessuna ragione, le proprie sensazioni. Le deve fare, le esperienze: perch si deve liberare; le deve vincere, le esperienze. Il fine quello di raggiungere Dio, e per raggiungere Dio bisogna guardare davanti a noi, guardare in Alto. Perci, il fine questo. Ma ogni essere umano, stato insegn ato, ogni qualvolta ha il desiderio di fare un'esperienza terrena, la deve fare; non la deve soffocare, bens la deve vincere, deve lasciarla dietro di s. Non si p u arrivare a Dio dicendo: non ho fatto le mie esperienze. Perci le esperienze che si fanno sulla Terra, vanno vissute, vanno guardate, provate, sentite, e nello s tesso tempo ragionate, se bene o male fare queste esperienze. L'essere umano sba glia, e ha fatto una sua esperienza. Nessuno lo condanna, nemmeno Dio. Egli si a ccorge per di avere sbagliato. Ma dopo un po' di tempo, si sente di riprovare un' esperienza e la riprova, e la rif. Si sente pentito, perch il suo essere interiore , la sua scintilla divina, non pu approvare quello che fa; per lui non si pu privar e di fare queste esperienze, e le fa, in libera, propria, individuale accettazio ne, di essere e di fare queste sue esperienze. Tramite le esperienze, e tramite il dolore che poi prover nel pentimento di averle volute fare, soffrir, e solo cos lui riuscir a vincerle. Finch lui non avr vinto tutte le esperienze che vorr provare , senza limite di tempo e spazio, e con quante reincarnazioni egli vorr fare, per ch nessuno lo condanner, arriver finalmente a vincerle... Solo quando le avr vinte, potr vedere in Alto. Manifestazioni controverse Con Silvana invece ho partecipato a cinque sedute, organizzate a casa mia, da maggio a luglio '92. Lei andava in trance: parlava, scriveva e disegnava. E' difficile valutare quanto emerso, perch di primo impatto i fenomeni potevano semb rare interessanti. Tuttavia i personaggi che sono intervenuti si esprimevano tut ti nello stesso modo. Personaggi famosi, come Francis Scott Fitzgerald, Bernhard Berenson e addirittura Manasse (re del Regno di Giuda, nel 600 a.C.); altri com uni, che si sono presentati con il loro nome e cognome, purtroppo conosciuti da lla "medium" quando erano ancora in vita. Intervennero anche due bambini, anch'e ssi per troppo simili tra loro. Il primo, sconosciuto, un certo Vincenzo Nardini, la cui mamma si chiamava Pina, e Vittorio il padre. Sarebbe morto a sette anni, annegato in un lago, mentre cercava di prendere la palla che gli era sfuggita. Avrebbe abitato in via Bracelli, al numero 8: per non ha voluto dirci in quale ci tt o paese; inutile aggiungere che non l'abbiamo identificato. L'altro bambino in tervenuto stato per me motivo di grande imbarazzo. Si trattava del figlio di un mio amico presente, deceduto all'et di appena quattro anni. L'imbarazzo era dovut o al fatto che in certi casi difficile esprimere quello che realmente si pensa, soprattutto di fronte a manifestazioni che possono essere di grande consolazione . In quel caso solo una parte del carattere del fanciullo e di quanto afferm, cor rispondeva. Non mi sento per di escludere che possa esservi stato un "contatto", magari di natura telepatica. Resta da stabilire se vi sia stato un rapporto tele patico con il padre presente, oppure proprio con il figlioletto sopravvissuto: m a purtroppo non potremo mai saperlo. Il bambino, comunque, non torn pi. Complessivamente, nelle sedute con Silvana, manc quel "qualcosa" in pi che po ssa dare credito all'interpretazione spiritica. Vennero comunicate date di nasci ta e di morte, vero, anche riferimenti precisi, ma sempre di personaggi famosi i cui dati sono reperibili piuttosto facilmente, oppure di persone conosciute dal la medium. Non emerse nessun caso di identificazione, n alcun messaggio che avess e una certa rilevanza. Sempre frasi brevi, "frammentarie", espresse con lo stess o tono, proprio come se provenissero da una medesima persona. Io non voglio escl udere, cara Silvana, che tu abbia doti di sensitivit, e anche medianiche. Per occo

rrono molte sedute e molto tempo per separare il grano dal loglio, perch facile c he durante lo stato di trance, emerga l'inconscio. Occorre molto di quel tempo c he purtroppo manca a ciascuno di noi, che dobbiamo affrontare una vita sempre pi complessa, nei mille doveri e adempimenti; forse prosaici, a cui dobbiamo far fr onte per sopravvivere. E in questo caso il termine sopravvivere usato nell'acce zione pi comune e banale. Tirare a campare? Questo no. La mente umana strutturata per poter spaziare "oltre" il quotidiano, verso mete senz'altro spiritualiste.V oglio solo aggiungere - come ho gi affermato altre volte - che ognuno debba assec ondare il proprio "sentire", anche quando le nostre strade si separano, o non c ontinuiamo a frequentarci, un po' come successo con le persone che ho citato in questo articolo.

STEFANO BEVERINI

Note bibliografiche: (1) Beverini, S. "Esperienze minori", GdM n. , 1993. - (2) Cariglia, F. "Uno scalpello di luce spirituale", GdM n. 184, 1987; Boncompagni, S. "Medianit nella scultura", GdM n. 254, 1992 e n. 255, 1993. Medianit - Il libro e le sedute di Franco Lanari Le stelle non stanno a guardare...

di STEFANO BEVERINI

Sono persuaso che non sia solo retorica, quando affermo che la societ sta sl ittando verso un pericoloso baratro. Non solo quella italiana; un fenomeno che a ccomuna diverse parti del mondo. Mi riferisco anzitutto alla crisi dei valori um ani: c' poco spazio per la spiritualit, per il senso dell'etica, per gli ideali e per il sentimento. Anzi, sembra proprio che, in questa arida societ da target, im peri indomito l'arrivismo tracotante e senza scrupoli. Il potere e il danaro sem brano assurgere al ruolo di divinit incontrastate. Ma non vorrei fare esclusivame nte del catastrofismo. In questo deserto dello Spirito, dove l'Uomo come morto, vi sono molte oasi dove altri uomini vivono e possono corroborarsi. Molte oasi d ove si ha ancora la possibilit di attingere alle fonti di piccole e grandi verit. Dove possiamo ricordarci che non esiste solo la materia, ma anche una parte pi pr ofonda, misteriosa e affascinante, accanto alle apparenze quotidiane, oltre il " velo di maya". Con questi concetti ho introdotto una recente prefazione al libro di Franco Lanari: un'oasi dove possiamo dimenticare il tragico e prosaico quoti diano, e la mente si apre a nuovi spunti di riflessione (1). Qualche anno fa, durante un congresso dedicato al paranormale, ho conosciut o l'Autore. Mi colp subito il suo entusiasmo, unito al desiderio di divulgare l'o pera del grande Pietro Ubaldi, profeta del ventesimo secolo, medium ispirato da una "voce" superiore (2). Avevo letto il pi importante libro dell'Ubaldi, La gran de sintesi, e ho potuto cos comprendere la passione e l'impegno di Franco Lanari che - tra l'altro - anche l'assiduo organizzatore di un annuale convegno a Roma,

di carattere monografico, proprio su Pietro Ubaldi. Armonia cosmica Tornando al nostro primo incontro, egli mi manifest apertamente il suo profo ndo interesse verso lo studio dei fenomeni e dei messaggi medianici, e mi descri sse alcune sue personali esperienze. Lo compresi appieno, perch - chi mi conosce lo sa - da anni mi occupo di medianit, e ho avuto l'occasione di poter viver e molte esperienze seguendo in Italia alcuni tra i pi famosi medium, e numerosi a ltri meno noti. Quelloche mi ha colpito in Franco Lanari soprattutto ilgrande id eale che persegue da tempo: l'agognata ricerca della Verit. E questo ideale ci c he lo ha indotto alla stesura del suo libro. Ed proprio del suo libro che voglio parlare: una ricerca che lo ha impegnato in prima persona, esclusivamente sospi nto dal desiderio di creare un'altra piccola "oasi nel deserto". Dove ognuno pos sa anche seguire un certo anelito spirituale. E con i tempi che corrono, di dila gante agnosticismo, mi sembra che non sia poco... Lo affermo sapendo di non esag erare. Alla base dell'antica iniziazione, c'era una concezione dell'uomo pi sana e p i elevata della nostra. Noi abbiamo dissociato l'educazione del corpo da quella d ell'anima e della mente. Le nostre scienze fisiche e naturali, pur di per s molto avanzate, fanno astrazione del principio dell'anima e della sua presenza nell'u niverso. La nostra religione non soddisfa sempre l'esigenza della mente; la nost ra medicina ignora l'anima e lo spirito. L'uomo di oggi cerca il piacere senza r aggiungere la felicit. La felicit senza la scienza, la scienza senza la saggezza. Il mondo antico non ammetteva che le tre cose fossero separate. L'iniziazione co nduceva lentamente l'uomo in tutta la sua interezza verso le sommit vertiginose d ello Spirito, da dove pu dominare la vita. Per raggiungere la padronanza suprema, dicevano i sapienti di allora, l'uomo necessita di una rigenerazione totale di tutto il suo essere fisico, morale e intellettuale. Con lo studio approfondito e l'applicazione costante, l'uomo pu mettersi in rapporto cosciente con le forze o cculte dell'universo. Cos pensavano gli antichi iniziati e i pi grandi fra loro vi vevano e agivano di conseguenza. La vera iniziazione era, dunque, tutt'altra cos a che una onirica illusione e ben pi che un semplice insegnamento scientifico: er a l'autocreazione di un'anima, il suo dischiudersi ad un livello superiore, il s uo fiorire al mondo trascendente. Oltre alle grandi verit della saggezza antica, sulle quali ho appena espos to quanto si legge nel libro di Lanari - che scende pi in dettaglio, soprattutto nei confronti della civilt egiziana -troviamo alcune figure eminenti: famosi med ium, accanto a personaggi minori, ma ugualmente importanti. Analogo criterio vie ne seguito per gli studiosi e per gli scienziati: nomi celebri, Premi Nobel, pil astri della parapsicologia a fianco di altri meno conosciuti, dei quali si dovre bberoapprofondirelericerche.L'esposizioneimpreziosita da molte fotografie e un co spicuo materiale iconografico. E poi i messaggi medianici, tutti ancora inediti: questa saggezza che proviene dall'ignoto per dischiudere nuovi orizzonti. Quind i alcune dottrine e correnti di pensiero di carattere spiritualistico, con cenni sulla religione. Infine l'interpretazione di un fenomeno ancora molto discusso, ma che bene si inserisce in una visione globale dell'Uomo: il fenomeno UFO, int eso come espressione di civilt spiritualmente molto pi evolute della nostra. Armonia cosmica, questo il titolo del libro, dove raccolto un materiale ete rogeneo, ma unito dall' unico filo conduttore: l'entusiasmo dell'Autore che, nel l'esporre il suo pensiero, spesso supera i dubbi che tanto ci angustiano. La ris posta nel sottotitolo: le stelle non stanno a guardare. Infatti Lanari afferma c he tutte le entit di luce (disincarnati, spiriti Guida, creature di altri mondi e u niversi) non stanno a guardare: quando ci sintonizziamo spiritualmente con loro, essi si presentano a noi. Personalmente, pur non avendone certezza assoluta, sostengo come la validit di molti indizi ci induca a ritenere possibile la sopravvivenza dopo la morte de l corpo fisico. Ovvero che esista una continuit della consapevolezza di esistere;

e quindi della coscienza di s, della realt circostante, e dell'esperienza. Ci che per me ancora una speranza, per Franco Lanari gi una certezza. La seduta e i messaggi medianici Sabato 17 aprile 1993: siamo una quindicina di persone in casa di Franco La nari. In un angolo della stanza, sopra un tavolo, posto un grande tabellone roto ndo. Dopo una breve preghiera, il "bicchiere" si muove molto velocemente, mentre i due medium, Anna e Roberto, pongono la loro mano sopra di esso. Il bicchiere passa sulle lettere senza fermarsi, e Roberto legge le frasi: piccoli e grandi c onsigli rivolti all'uomo. Al Cenacolo Antares - questo il nome del gruppo - giun gono molti messaggi. Dovendone scrivere, chiesi di poter ricevere qualcosa di ap propriato, e la risposta fu immediata: Tu, figlio Stefano, vuoi un messaggio da dare agli altri. Ebbene, allora sap pi che di discorsi ne sono stati fatti molti. Sono state scritte parole a fiumi, ma ora necessario passare dalla teoria alla pratica. Basta parlare! E' necessar io rimboccarsi le maniche e lavorare. Lavorare sodo, poich il Cristo, quando venu to tra voi, ha dato e lasciato insegnamenti e, per sottolinearne e comprovarne l a validit, ha messo come posta la sua vita. Ora, nessun giocatore, per quanto abi le egli possa essere, cos temerario da porre in gioco la sua vita. Allora le cose sono due: o il Cristo era un pazzo... s, era un pazzo, oppure sapeva bene di far e la volont del Padre suo. Credeteci: quando si certi di fare la volont di Dio, si vestiti di un'armatura di luce sfolgorante, che nessuna arma e nessun uomo potr mai abbattere. Ma, per indossare questa armatura necessario che vi facciate umil i come la stalla che vide nascere il Re dei re. Che cresciate dentro di voi con la consapevolezza di essere veri figli di Dio ed essere condotti al macello abbr acciando la sua croce. Soltanto cos avrete quella luce da rendervi invincibili. C redi, figlio Stefano, di poter scrivere un messaggio cosi? Io credo di no, poich l'epoca in cui vivete vi qualifica quasi come pazzi, poich la materia sta cercand o di prendere sopravvento sullo spirito, anche se non ci riuscir... (Entit Sara) Non nascondo una certa mia perplessit nel riportare questo messaggio, che ri tengo comunque rivolto all'interiorit del lettore, indipendentemente dal proprio credo religioso. Inoltre il brano riferito solo un esiguo esempio di una vastiss ima produzione intellettiva, e bisogna considerare che il metodo con cui si espl ica non di certo immediato come la trance a incorporazione. Una parte sostanzi osa del libro di Lanari, comunque, rappresentata proprio dai verbali delle se dute da lui presenziate, tramite la telescrittura dei medium del citato Cenacolo Antares, e la trance "a incorporazione" di Domenico, il medium del Grupp o Umanit e Movimento. Spesso questi due gruppi si riuniscono per dar luogo a un'u nica, lunga e interessante seduta, con messaggi scritti, a voce, e apporti... Pr oprio in casa di Franco Lanari, come in quel sabato 17 aprile. Della medianit e d ei fenomeni di Domenico, scriver in un prossimo articolo; ora torniamo ai messag gi ricevuti dal Cenacolo Antares, di cui attingo dalla Armonia cosmica. Si tratta di tre esempi, semplici, ma significativi. La pi bella cosa che esiste l'Amore. L'amore una parola magica: l'unica parol a che, con l'altra che si chiama musica, riesce a scavalcare qualunque frontiera e difficolt linguistica. L'Amore, quello vero, la cosa pi sublime che Dio concede ai suoi figli ... amore, rispettare gli altri uomini, anche se di razze e di co lore diverso e, soprattutto, amare incondizionatamente tutto e tutti, come ha fa tto il Cristo. Ora voi, figli, dovete imparare ad amare: spesso le vostre labbra pronunciano questa magica parola, mentre il cuore dice tutto il contrario. E' inutile inventare ipotesi o spiegazioni prive di senso [A una domanda s ull'inizio dell'universo]. Cercate di sapere quando accaduto il primo "Big Bang" , come vi ostinate a chiamarlo voi. Secondo voi, una esplosione cosmica, di prop orzioni anche se per voi inimmaginabili, sarebbe l'inizio della Creazione? L'uni verso o gli universi o Cosmo, esiste da sempre! E quanti milioni di miliardi dei vostri anni... Pensate di capire con i vostri miseri strumenti o con la cortiss ima immaginazione? Cos' Dio onnipotente per voi?

E' interessante osservare come le antiche religioni e tradizioni esoteriche riferiscano sull'alternarsi ciclico di periodi di manifestazioni e distruzioni . Yuga, kalpa, manvantara, pralaya... sono termini ricorrenti nelle filosofie in diane: Tutti gli esseri, alla fine di un kalpa, un giorno di Brahma, cio alla fine di un periodo di attivit creativa, tornano alla mia realt. E all'inizio di un alt ro kalpa, compiendo di nuovo la mia creazione, emetto tutte le cose e tutti gli esseri. Il mio un continuo emanare, attraverso la natura, anch'essa mia, tutto c i che costituisce l'universo. Krishna, il Signore beato, cos parl al principe Arjuna (Bhagavadgita, canto IX). Tornando, invece, ai messaggi medianici ricevuti nel Cenacolo Antares di Roma, l'ultimo esempio presenta un contenuto alquanto apocal ittico, che comunque condivido. Ora, voi, state ripetendo l'autentica storia di Sodoma e Gomorra, e il vostr o mondo conoscer tali e tanti dolori, che ne rimarranno tracce per molto tempo. N oi vi parliamo e vi esortiamo come fece a suo tempo Lot per portare in salvo la sua gente che, guarda caso, per raggiungere la meta dovevano attraversare il des erto. Ma voi non farete l'errore che commise la sua sposa, e cio guai a chi volge il suo sguardo indietro! Sar anch'esso trasformato in statua di sale. Anche ora ho usato questo esempio elementare, ma efficace; infatti per voi "voltarvi indie tro" significa rimpiangere il passato, pieno di peccati e cose non buone, che av ete promesso di abbandonare. quando la madre del Cristo apparsa per molto tempo nella Terra balcanica, lo scetticismo imperava, ma gli effetti ed il significato delle apparizioni sono sotto gli occhi di tutti. Ma il pianeta Terra, che sareb be meglio per l'appunto chiamare "Novella Sodoma e Gomorra", continua imperterri to come se nulla fosse, mentre migliaia di persone continuano a morire giorno do po giorno nella pi atroce indifferenza, e molti continuano tranquillamente a gett are via moneta e cibo per i capricci pi odiosi, quando ogni giorno molti esseri u mani muoiono di fame. Ma vi garantisco che tremendo sar questa volta il "vento" c he muover la sabbia del deserto... In viaggio verso l'eternit In mezzo a tanto squallore della societ che ci attornia, spesso cos lesiva de lla dignit umana, in questo deserto dello spirito, non soffermarci in tale oasi s arebbe un errore. Un errore che ci priverebbe di un po' di conoscenza. Vorrebbe dire - in ultima analisi - non soffermarsi a pensare. E l'uomo ha soprattutto bi sogno di pensare. Come afferma Franco Lanari nel suo libro, dobbiamo convincerci che tutti noi siamo dei viandanti, che stiamo facendo un lungo viaggio, e che d ovremo attraversare "molte contrade": Sappiamo, nel nostro intimo, che siamo degli esiliati e che desideriamo rive stire il nostro "manto regale", per fare ritorno alla nostra primitiva dimora, s apendo appunto che questa vita uno degli infiniti gradini di una scala, che al f ine conduce alle "stelle", per non incarnarci pi in un qualsiasi luogo e tempo, n el dualismo cosmico universale manifestato. Entrando in questa ottica di consape volezza spirituale, non possiamo ignorare ci che le stesse entit ci insegnano con i loro accorati messaggi di ravvedimento e di alta conoscenza trascendentale, pe rseguendo la via dello Spirito, cio la ricerca del S, dove "l regna Dio". Ecco perc h, alla fine, la stessa scienza dovr unificarsi con la mistica e viceversa; del re sto, la stessa strada che Pietro Ubaldi preconizz in un suo libro: La nuova civil t del terzo millennio. Scienza e fede, una volta irriducibili avversarie, delle q uali potranno giungere alla stessa realt, lavorando insieme concordi: lo scienzia to e il mistico, il matematico, il poeta, il santo, per i quali la scienza arte, la matematica filosofia, la ricerca preghiera. Non occorre aggiungere altro. Tranne che tutti noi, immersi nelle sofistica te innovazioni tecnologiche, ma poveri nello spirito, ci stiamo inesorabilmente proiettando verso il terzo millennio. Con la speranza, sempre pi tenue, in un mon do migliore.

Stefano Beverini

Note Bibliografiche: (1) Lanari, F. Armonia Cosmica: le i, 1994 (Il volume si richiede c/o , Cristo e la sua legge, Le nouri, llennio, Problemi dell'avvenire (e stelle non stanno a guardare, Roma, Le Pleiad l'Autore). - (2) Ubaldi, P. La grande sintesi L'ascesi mistica, La nuova civilt del terzo mi altri in programmazione), Roma, Mediterranee.

+-----------------------------------------------------------+ Tutti coloro che sono interessati al volume di Franco Lanari: Armonia Cosmica : le stelle non stanno a guardare, possono richiederlo direttamente all'Autore (v ia Leopoldo Ruspoli, 17; 00149 Roma. Tel. 06/55273081). +-----------------------------------------------------------+ Spiritismo Testimonianza dell'Autore

Esperienze minori di STEFANO BEVERINI

Dal 1976 ad oggi, vale a dire dall'inizio dei miei studi sulla fenomenologi a paranormale ho avuto la "fortuna" - definiamola cos - di poter assistere a mani festazioni tra le pi incredibili, soprattutto durante sedute medianiche. Fenomeni fisici: luci, profumi, raps, materializzazioni parziali, voci dirette, apparizi oni, levitazioni, telecinesi, apporti... con Demofilo Fidani, Sandra R. di Genov a, il Gruppo di Grosseto, il Gruppo Luce Blu, al castello della Rotta. Fenomeni intellettivi: scrittura e disegni automatici, trance "a incorporazione", identif icazioni, con il Cerchio Ifior, il Cerchio di Monza, Vincenzo Napoli di Genova, il Cerchio Esseno, la medium di Lele e altri ancora. Esperienze di cui ho gi scritto sul GdM e in altre sedi (1). Tuttavia alcune , che possono essere considerate minori, non le ho mai divulgate. Cos, riordinand o i miei vari appunti, ho deciso di presentare questa prima "carrellata", seguen do un ordine cronologico. Brevetti dall'aldil Molti anni fa, durante una cena, il giornalista e collega Renzo Allegri - p arlando del pi e del meno - mi accenn a uno strano medium che riceveva, durante le sedute, progetti di invenzioni, nuovi macchinari, e altro, che poi veniva breve ttato. Il medium, Marcello Creti, vive con i proventi dei suoi brevetti, grazie ai quali riusc anche ad acquistare un convento abbandonato e un po' di terreno, n ei pressi di Sutri, dove vi fond l'Associazione Culturale Ergoniana e chiam quella localit "Sapientia".

Siamo ora nel 1988. Il 6 novembre, era il giorno successivo alla mia prima seduta con il Cerchio Esseno di Roma, mi reco l con Maria Villari (studiosa sicil iana, organizzatrice del Congresso di Parapsicologia a Messina, nel medesimo ann o). Il luogo indubbiamente suggestivo. L'eremo, attorniato da una ricca vegetazi one, infonde calma e serenit. Marcello Creti un personaggio carismatico, consider ato dal suo gruppo come un santone. Capelli lunghi, dimostra un'et molto inferio re a quella anagrafica. Ci accoglie con grande benevolenza. Ci mostra alcune inv enzioni, molti dei suoi brevetti, e ci parla di altre cose che non riusciamo pi a seguire con la nostra razionalit. Nel corso delle sedute medianiche di Marcello Creti, infatti, le "entit Guida" si prodigano nell'insegnare concetti di fisica, di chimica, di biologia, ecc., nuovi e molto diversi da quelli tradizionalmente accettati. A seguito di queste rivelazioni sono sorti due laboratori, che abbiam o visitato, dove vengono fatti esperimenti, soprattutto di fisica e di chimica. Mi anche stato dato uno dei libri di scienza alternativa, profusa dall'igno to, pubblicato in proprio, che tratta della struttura della materia e della cost ituzione biologica dell'uomo (2). Debbo confessare di averlo trovato di difficil e comprensione. Come non ho potuto comprendere, da quella visita di un giorno, s e mi sono trovato effettivamente in un'oasi di nuova scienza, dove un piccolo gr uppo precorre di molti decenni le conoscenze, rispetto agli altri uomini. Mi ero proposto di tornare, almeno insieme a un amico esperto in fisica. Poi il tempo trascorso, e non ho ancora attuato il proposito, forse perch mi rendo conto che n on basterebbe un'altra visita di un giorno, ma sarebbe forse necessario molto, m olto tempo. Anche la seduta medianica con Marcello Creti stata procrastinata, si ne die. Questo perch molto raramente egli "sente" di dover fare una seduta. La me dianit non avviene a comando, vero; ma altrettanto evidente che non posso trasfer irmi per molti giorni in quella localit in attesa di un'eventuale seduta. Ad oggi mi rimasta perci l'idea di una esperienza incompiuta, di un qualcosa da approfon dire... Medianit "dietro le quinte" Rimini, pomeriggio del 24 marzo 1990. Dopo la mia relazione al Convegno Naz ionale di Parapsicologia, molte persone - come spesso accade - si avvicinarono p er chiedermi le cose pi disparate: chi domandava consigli per comunicare con il p roprio caro defunto, chi mi raccontava dei propri meravigliosi poteri... Una rag azza mi sembr molto equilibrata e razionale: praticava la scrittura automatica, c on la quale riusciva a descrivere diagnosi, il carattere delle persone, eventi v ari, il tutto in modo molto preciso e veritiero. Di lei, come sensitiva, se ne o ccuperanno poi Alfredo Ferraro, il CSP di Bologna e Sergio Conti. In quell'occas ione, per, mi si avvicin per chiedermi un consiglio su qualcosa che allora la turb ava molto. Tempo addietro ebbe esperienze di trance, durante alcune sedute m edianiche. Forse rifiutando la perdita di coscienza e il cambiamento di personal it, sospese le sedute. Con il risultato che, saltuariamente, in modo improvviso e anche in situazioni inopportune, aveva delle trance spontanee. Tuttavia i perso naggi che intervenivano erano positivi, cercavano di aiutarla; e si era creata a nche una certa osmosi tra medianit e sensitivit, tale da rendere difficile scinder e i due aspetti. Non potendo offrire consigli a una persona appena conosciuta, a riguardo di una fenomenologia (o "sintomatologia") non osservata direttamente, proposi proprio di fare una seduta in mbito strettamente riservato. Chiesi a una sua amica di partecipare, soprattutto perch desideravo che vi fosse un testimone e ci appartammo. Laura - questo il nome della ragazza - entr subito in trance. Si presentarono tre personalit medianiche di cui una sola ci disse il nome: Claudio. Io cercavo di porre loro delle domande atte a farmi un'idea preliminare sulla indipendenza delle s affermanti entit, rispetto alla medium. Rileggendo i p ochi appunti di allora, redatti immediatamente dopo la seduta, trovo alcuni conc etti molto interessanti. Anzitutto l'idea di unit: siamo tutti Uno, cos afferm Clau dio. E aggiunse: Possiamo definirlo come Assoluto: L'Energia Intelligente per cui tutto ci che esiste un'unica manifestazione. L'idea di separazione illusoria. No

n esiste l'io fisico, n l'io astrale, n l'io mentale: le comunicazioni medianiche si adattano alla cultura e ai preconcetti di coloro ai quali sono destinate. Non esiste neppure la separazione tra il medium e l'entit comunicante... Concett i interessanti, dicevo, che superano la dicotomia spirito/materia. Mi sovviene, a tale proposito, la recente conclusione dell'amico Alfredo Ferraro: Forse propri o inutile lo scervellarsi per sapere che importanza abbia il concetto di entit o quello di inconscio. Forse ne sopravvalutiamo i significati. Forse sono la stess a cosa. Forse la manifestazione psicodinamica e quella spiritica sono perfettame nte identiche, se una stessa Trascendenza le governa. (3) L'entit Claudio, poi, evidenzi come per l'uomo sia comunque importante dubita re. Il dubbio: ci che ci fa riflettere e ci fa progredire nella nostra crescita i nteriore. E so, a questo proposito, che Laura non ha mai smesso di dubitare e di chiedersi il senso della propria medianit. Purtroppo oggi spesso prevale, sullo spiritismo, l'opinione di eminenti cattedratici, che mai hanno dialogato con per sonalit medianiche, ma che si avvalgono di titoli accademici relativi ad altre ma terie. Sono quasi diciotto anni che mi occupo assiduamente di medianit: ho partec ipato a centinaia di sedute, ho seguito numerosi medium, ho cercato di essere am ico con alcuni di loro per meglio comprendere il ruolo di dinamiche psichiche, h o sottoposto medium ed entit a una lunga ricerca sperimentale sulle associazioni verbali guidate... eppure non ho alcun diritto di opinione di fronte a uno psich iatra che si attiene scrupolosamente al suo DSM, e che non ha mai avuto nessuna esperienza diretta con i fenimeni medianici. Pazienza. Nello stesso modo in cui l'entit Claudio ha concluso il suo intervento: Nulla accade a caso! Tutto fa parte di un piano prestabilito, cos ritengo che ognuno debba fare la sua parte, in base al proprio "sentire", senza preoccuparsi del giudizio degli altri. E anche tu, Laura, dovresti seguire la tua strada, senza farti condizionare. Medianit o illusioni? Quella sera del 9 aprile 1991, in casa di Piero, la seduta si svolgeva in m odo molto stentato. Mi ero recato l per fare piacere a un amico. Conoscevo gi Pier o, il medium. Avevo avuto occasione di conoscerlo durante una serata - ma sarebb e meglio dire "nottata" - al castello della Rotta (4). Egli and in trance, ma qua nto affermava in quello stato alterato di coscienza, era per lo pi incomprensibil e. A tal punto che non ritenni di redigere alcun appunto, e neppure annotai la d ata; eravamo comunque nel giugno '89. Anche in questo successivo incontro, nella sua abitazione, quanto veniva detto dai personaggi medianici che si esternavano durante la sua trance, era una sorta di "insalata di parole", dalle frasi ben p oco collegate tra loro. L'unico fatto degno di nota statoun elaborato, redatto d a Piero sempre in trance, con scrittura automatica e speculare (occorre leggere il foglio di fronte a uno specchio). Inoltre lo scritto procedeva da destra a si nistra: questa manifestazione fu interessante nel modo in cui si estrinsec. Mentre la seduta procedeva, una signora al mio fianco inizi a respirare affa nnosamente, ad avere movimenti muscolari ritmici, a emettere un lieve rantolio.. . Eravamo in catena e perci le mani si univano. Avevo la netta sensazione che lei stesse per avere un'esperienza di trance, e cos stato. Dapprima qualche sillaba, qualche parola, poi via via in modo pi deciso. Intervenne una prima "entit" che c i preannunci la futura "medianit" della donna. Pronunci qualche frase di carattere morale e quindi si inser un nuovo personaggio. Era un ragazzo che descrisse il su o mortale incidente d'auto, e voleva tranquillizzare la fidanzata, ma non ci die de elementi per poterlo identificare. Quindi la donna si svegli. Era la prima volta che vedevo quella signora di mezza et: la trance mi sembr interessante, e cos le proposi di provare qualche seduta. Lei, era la seconda o t erza volta che cadeva in trance, improvvisamente e contro la sua volont. Ci rived emmo, a casa sua, con un ristretto gruppo di amici. La sperimentazione si protra sse dall'ottobre 1991, fino al maggio dell'anno seguente; poi non vi partecipai pi. La trance era profonda e numerose erano le "entit" che intervenivano. La donna non solo parlava e scriveva, ma produceva i suoi personaggi con una eccezionale mimica: sia l'espressione, sia i muscoli del viso si modificavano a tal punto c

he in pi di una occasione non ho sottovalutato l'ipotesi di una trasfigurazione. Le sedute si svolgevano con una leggera illuminazione, ed era perci tutto ben vis ibile. Purtroppo le entit si manifestavano in perfetta coerenza con le idee profond amente religiose della signora in questione: Alcune parlavano dall'inferno, altr e descrivevano il purgatorio, altre ancora erano... i Santi del paradiso. Alcune anime erano condannate a vivere nel buio eterno, altre nell'acqua e nel fango d i uno stagno putrido. Insomma, venivano proiettate all'esterno le proprie convin zioni. Alcuni personaggi, invece, ci hanno riferito dei dati concreti sulla loro vita passata: ogni mia ricerca, per, per verificare l'esattezza dei dati riferit i, si rivelata infruttuosa. Tuttavia la medianit pur sempre una "porta aperta", anche laddove prevalgano contenuti ed elaborazioni del proprio inconscio. Perci voglio segnalare due tra i casi irrisolti con la medium in questione: se qualche lettore del GdM ne sapes se qualcosa (non si sa mai!), mi scriva. La prima manifestazione risale al 14 no vembre 1991: si presenta Carlo Filisteri di Torino, morto a diciotto anni per un incidente d'auto, al rientro da una discoteca; i genitori si chiamano Elisabett a e Carlo. Il secondo caso del 7 maggio 1992: una certa Federica, morta a 14 ann i per un tumore al cervello, a Milano, nell'ospedale "San Bartolomeo", nel 1977; i genitori si chiamano Francesca e Odilio, ma il cognome non stato riferito. In utile rimarcare che non ho trovato nessun riscontro: neppure l'ospedale esiste ( potrebbe essere stata una clinica privata? ). In conclusione, mi sento il dovere di rivolgermi alla signora - che non cit o per motivo di ovvia riservatezza - grazie alla quale abbiamo avuto queste mani festazioni, comunque utili per la ricerca, e mi sento anche il dovere di scusarm i. S, di scusarmi, cara amica, perch ci siamo frequentati per alcuni mesi senza che io riuscissi a manifestarti con chiarezza il mio pensiero. Vale a dire che a nche nei casi di genuina trance, come la tua, occorre valutare con massima razio nalit il contenuto dei messaggi, e domandarci se non possano essere il frutto del la nostra mente, il frutto di radicate convinzioni. Ma l'importante, per ognuno, poter percorrere il proprio sentiero, acquisire una sempre maggiore consapevole zza, ampliare il proprio "sentire"... La medianit ci pu aiutare in tutto ci, ma pu a nche essere una trappola.

STEFANO BEVERINI

Note bibliografiche: (1) GdM nn. 192, 193, 195, 205, 207, 210, 222, 224, 232, 241, 248, 249, 256, 257 , 258; Beverini S. e Nacucchi D. Il mondo dello spiritismo, Roma, Ed. Mediterran ee, 1991, ecc. - (2) Creti, M. (a cura di), I cosmitron, Velletri, Ed. Vela, 197 8. - (3) Ferraro, A. GdM 251, p. 14, 1992. - (4) Beverini, S. e Nacucchi, D. Op. cit. e GdM 195, 1988. Spiritismo Esperienze dell'Autore

Enigmi della medianit

di STEFANO BEVERINI

Pu sembrare strano che io parli oggi di esperienze che risalgono a oltre die ci anni fa. Tuttavia i fatti che sto per narrare hanno avuto numerose implicazio ni molto personali, per cui ho evitato di renderli noti. Ora per ve li propongo, ovviamente omettendo i riferimenti che mi riguardano intimamente. Gi dal 1980 sperimentavo con una ragazza genovese che scriveva con automati smo grafico. La stessa persona aveva offerto un valido contributo nelle sedute c ol piattino e tabellone, e nei disegni automatici elaborati collettivamente da d ue o pi soggetti (1). Siamo nel 1980 - dicevo - quando iniziarono anche le sue tr ance. Si present un'entit di nome Lele: della sua vita disse pochissimo. L' "entit" Lele Muore vecchio e solo. Nell'Italia meridionale, forse nel Napoletano, alla f ine della seconda guerra mondiale. Non avrei dovuto saperne di pi, mi precis in di verse occasioni, perch sarebbe stato comodo per me credere in lui, dopo averlo id entificato. Sottoposi questa entit, e la medium in stato cosciente, al test delle associ azioni guidate. Ebbi risultati molto interessanti relativi ai tempi di reazione e al contenuto di alcune associazioni. Ad esempio in molte delle sue risposte esponeva una condizione di vecchiaia e di solitudine, coerente col poco che ci h a detto della sua vita. A tempi di reazione (intervallo tra la parola stimolo e la "risposta") molto lunghi da parte della medium cosciente, corrisposero tempi brevissimi e anche nulli da parte di "Lele". I sintomi di complesso presenti nel la ragazza, svanivano nell'entit. Ne feci un lungo studio, durato cinque anni, in sieme ai medium Tullia e Gian del Cerchio Ifior e due loro entit, e altre persone ; pubblicai parzialmente i risultati su alcune riviste, ma il volume che scrissi a tutt'oggi in attesa di editore (2). Con Lele dialogo ancora, sebbene alquanto saltuariamente. Nonostante mi abb ia anche dato prova di precise precognizioni e di buone doti telepatiche e chiar oveggenti - inerenti a mie situazioni personali, anche imprevedibili - mi sempre rimasto il dubbio che sia solo un'elaborazione delle facolt paranormali della ra gazza. Una buona precognizione riguard la descrizione di una situazione di lavoro totalmente differente, i cui presupposti ancora non esistevano. Correlazione cu riosa: nello stesso periodo, a Bologna, durante una simpatica serata in pizzeria , il fratello di Marco Paolini (parapsicologo questi, membro del C.S.P.) mi fece una analoga precognizione, precisando un termine di tempo piuttosto breve. Punt ualmente, entro quella scadenza, il tutto si avver: cambi radicalmente il mio lavo ro, a conferma della precognizioni di Lele e del fratello di Marco. Un altro esempio riguarda la previsione del felice esito di una complessa p ratica di pensione (e con i tempi che corrono, non poca cosa!), nonostante le di fficolt fossero notevoli. Anche in questa occasione il termine indicato si rivel e satto. Lele mi ha offerto anche molti suggerimenti pratici. Inoltre una sua pecu liarit era, ed , quella di comprendere il carattere e le intenzioni delle persone. Debbo dire che - in linea di massima - ha sempre ragione. L' "entit Serena" La trance della medium di Lele era sofferta: gemiti, respirazione affanno sa, soprattutto; uniti a una voce baritonale che si esprimeva con iniziale diffi colt. Ne parlai al Cerchio Ifior, che allora frequentavo ogni settimana. Nel dice mbre 1983 Tullia e Gian, i due medium del Cerchio genovese, ricevettero per scri ttura automatica l'ordine di fare una seduta solo in quattro persone: loro due, la medium di Lele, e il sottoscritto. Ci incontrammo la sera del 20 dicembre 198 3. Inizi la seduta. Tramite Gian, intervennero Boris e Zifed, due abituali "ent

it". Anche la ragazza entr in trance e Lele pronunci qualche parola. Contemporaneam ente, attraverso Tullia, si manifest Serena. Questa era un'entit del Cerchio Ifio r, definiamola "secondaria", in quanto le sue apparizioni erano piuttosto rare. A tal punto che la stessa medium di Lele, pur avendo partecipato a sedute del Ce rchio genovese, ne ignorava il timbro e l'inflessione della voce, non avendo mai ascoltato l'entit Serena! Insomma, l'unico cosciente a non essere in trance, ero io. Improvvisamente l'entit che parlava tramite Gian (nei miei appunti di allora non c' scritto se si trattasse di Boris, o Zifed, o forse Margery), mi invit a prendere le mani della medium di Lele e ad unirle con quelle di Tullia. Allora avvenne un evento straor dinario. Nel mezzo di un discorso, Serena "pass" da Tullia alla ragazza. Interrup pe quanto stava dicendo, per riprenderlo nel medesimo istante tramite la medium di Lele. E la voce era identica! Questo fenomeno molto raro. Consultando il mio archivio storico non ne ho t rovato alcuno simile. Che durante le sedute medianiche possa avvenire ogni sorta di stranezza, lo so, sia per studio che per esperienza diretta. Tuttavia quanto accadde quella sera, mi colp profondamente, e fu tale da indurmi a riportare alc une considerazioni, alquanto "informali", sul bollettino del Cerchio Ifior. Era stato chiesto a ogni componente il gruppo di scrivere qualcosa sull'entit che pi s entiva, quella che - in un certo senso - preferiva. Ecco quanto stilai allora. Un salto indietro nel tempo Forse l'esposizione che segue potr apparire un po' insolita, eanche un po' s cherzosa. Eravamo nel 1985. Il riferimento al trasloco riguarda il mio cambio di residenza di quel periodo. I cosiddetti dialoghi, invece, erano lunghe "chiac chierate" di un'entit che narrava momenti della propria vita terrena. Mi dispiace, ma proprio non posso. Prima della fine di settembre non scriv er pi nulla: ho gi programmato tutto! ora c' il trasloco, mille lavoretti da fare ne lla nuova casa... Del resto, anche se lo volessi, non potrei proprio scrivere nu lla: gi tutto imballato, tutte le schede, le classificazioni, i libri, chiusi in chiss quale scatolone. Come posso scrivere senza poter citare nomi, fatti, autor i? Fra l'altro mi stato detto di parlare di un'entit del Cerchio che sento partic olarmente non solo a livello emotivo, ma anche di 'vibrazioni'. Peggio di cos... niente citazioni, niente approccio razionale... Dir che non ho avuto tempo." Ecco, questo - che potrebbe benissimo rappresentare un mio cosiddetto "dial ogo post mortem" - quanto mi passato per la mente in un primo momento. Poi ho in vece pensato che fosse giusto corrispondere all'invito. Confesso che, superato i l primo ostacolo, se ne presentato un altro maggiore: vale a dire la scelta dell 'entit di cui parlare. Ed ecco che dopo una lunga meditazione sulla soglia fra il sensibile e l'ultrasensibile, sono pervenuto a una scelta: Serena. Oh bell a! tra Ananda, Scifo, Moti, Viola, Michel, eccetera eccetera, proprio Serena, ch e probabilmente in una presunta immaginaria scala dell'evoluzione sta ancora inc espicando su qualche gradino sconnesso, mentre le Guide sono gi arrivate in "asce nsore". Perch Serena? Non lo so, non ho alcuna motivazione razionale: Ho scelto l 'entit che pi "sento", dal lato emotivo. Non a caso ho iniziato con una specie di "dialogo": ho voluto proporre una piccola analogia con i dialoghi appunto di Serena. Ultimamente ci stato rimprov erato che abbiamo sempre sottovalutato i dialoghi: come fenomeno in s, da un punt o di vista parapsicologico, li ritengo privi di valore; assumono invece molta im portanza sia da un punto di vista spiritico in senso stretto, sia come insegname nto. Come fenomeno spiritico mi vengono in mente i famosi "circoli di salvataggi o", cos comuni nell'ambiente anglosassone: l'entit che, comunicando, si rende cont o della propria condizione e riacquista ci che potremo definire un suo equilibrio . Serena, grazie ai suoi dialoghi, ha prodotto una sorta di catarsi, insomma, una scarica emotiva che le ha permesso la comprensione, la assimilazione del va lore di quanto aveva vissuto. E noi, in veste di spettatori, abbiamo potuto vive re parte della sua vita e valutarla insieme a lei, per nostro insegnamento. Poi,

quello che mi ha particolarmente colpito in Serena, proprio il fatto che serena non , tutt'altro! In molti dialoghi - che potrebbero essere meglio definiti mono loghi - proprio il suo vissuto, spesso drammatico, sofferto, che mi ha permesso di sentire Serena cos vicina alle nostre miserie tipicamente umane. Inoltre certe sue espressioni , che ritengo inopportuno divulgare, mi hanno fatto meditare mo lto. Tutto qui: considerazioni meramente soggettive e personali di cui sono ora gi in dubbio se lo scriverle sia stato utile per qualcuno. Consideriamole una pa rentesi... E la parentesi si riapre dopo alcuni anni con questi miei ricordi. Ovviamen te le mie affermazioni di allora, espresse in ambito privato, avrebbero ben poco senso se anche Serena fosse un personaggio creato dalle illusioni della mente. Tenendo in considerazione, per, quanto affermato recentemente dal collega Ferraro su queste stesse pagine: forse la manifestazione psicodinamica e quella s piritica sono perfettamente identiche, se una stessa Trascendenza le governa. Debbo aggiungere, in merito alla memorabile seduta, che dopo di essa le tra nce della ragazza, medium di Lele, diverranno pi tranquille, e le manifestazioni pi scorrevoli. Un fenomeno curioso Come gi detto, non ho trovato nulla di analogo nella letteratura. Tuttavia u n fatterello, anche se di natura un po' diversa, voglio ugualmente riportarlo, p er la curiosit che suscita l'evento e perch anch'esso probabilmente unico nel suo genere. Lo narra lo studioso Francesco Zingaropoli e risale ai primi del Novecen to. "Una sera, in casa del signor Ermanno d'Apollonio, studente di diritto nell a nostra universit, avvenne un caso dei pi strani. Dava la seduta il Bartoli e ass isteva lo studente di medicina Giovanni Caglianone. Questi repentinamente preso da una trance molto accentuata. Poco a poco si determina per incorporazione uno scambio di individualit: Bartoli d l'incorporazione di Caglianone e questi del Bar toli. Ci che impressionava era che non solo le reciproche voci e atteggiamenti er ano perfetti, ma che il Caglianone mi diceva alcune cose sul conto del Bartoli, di natura riservatissima e che non possibile fossero a sua conoscenza..." (3) Tornando alla nostra medium, oltre a Lele e Serena, anche altri personaggi sono intervenuti, molto raramente. Le manifestazioni pi interessanti sono state q uelle di un bambino di nostra conoscenza, allora molto piccolo, che ha preannunc iato qualcosa che riguarder il futuro della sua vita, e il monaco Michel. Questi proprio quello che appare al Castello della Rotta, di cui ho gi scritto pi volte ( 4) - almeno ha affermato di esserlo - ed intervenuto in diverse occasioni lament andosi di essere troppo spesso considerato alla stregua di un fenomeno da baracc one. Il caso non concluso: nonostante le trance siano oggi molto rare, sono in a ttesa dei possibili sviluppi, soprattutto per quanto riguarda le precognizioni. Al momento non saprei come interpretare il tutto, tranne la certezza di aver vis suto esperienze paranormali. In merito all'eventuale intervento realmente spirit ico, occorre attendere conferme pi sostanziose. Stefano Beverini Note bibliografiche: 1) Beverini, S. La telescrittura: il bicchierino, la psicoscrittura e i disegni automatici, Genova, i Dioscuri, 1990 (ne esiste anche una versione edita dai F .lli Melita, per le librerie remainder). - (2) Test psicologici e spiritismo (Le associazioni verbali guidate di C.G. Jung), dattiloscritto in attesa di pubblic

azione. - (3) Zingaropoli, F., Luce e Ombra, 1910, p.131. - (4) Beverini, S. e N acucchi, D. Il mondo dello spiritismo, Roma, Mediterranee, 1991. Metapsichica Il fascino dei castelli e dei Templari

Sedute medianiche con antichi monaci di STEFANO BEVERINI I quartieri moderni di molte citt: ammassi acciarpati di cemento, incombente sui passanti che camminano frettolosamente senza mai alzare lo sguardo. Altro f ascino esercitano gli imponenti castelli dalle torri merlate, che fanno quasi ri vivere il passato. Spesso queste antiche vestigia si attagliano proprio ai fenom eni paranormali, come vuole la tradizione. Il castello della Rotta, situato tra Villastellone e Moncalieri, in provincia di Torino, non nuovo ai lettori del GdM (1). Sembra che ne siano stati proprietari anche i Templari, attorno ai quali a ncora oggi aleggia l'alone del mistero. Vediamone brevemente la storia. I cavalieri del Tempio Nel medioevo, in Terrasanta, giungevano numerosi gruppi di pellegrini ai qu ali veniva offerta la protezione di confraternite di tipo militare, costituite d a laici, che erano religiosi ma non sacerdoti. L'Ordine dei Templari nacque uffi cialmente con questo scopo di difesa e ottenne per primo il consenso ecclesiasti co. Bernardo di Chiaravalle ispir loro la nuova regola cistercense che fu approva ta con il concilio di Troyes nel 1128. Troyes era la citt dove svolse la sua oper a il trovatore d'oil Chrtien de Troyes, conosciuto in mbito esoterico, autore del Perceval. Quando l'ordine si fu organizzato e si espanse in diverse nazioni, ini zi un processo di secolarizzazione, al quale si aggiunsero anche correnti di matr ice eretica. Privilegi e regalie aumentarono la potenza finanziaria dei Templari , che ormai possedevano terre e castelli, nei quali custodivano tesori di sovran i e di ricchi signori feudali. Era nato una sorta di sistema bancario, sebbene a nte litteram. In concomitanza con la perdita della Palestina, tale struttura inizi a decad ere. L'Ordine che era stato fondato nel 1118 da Hugues de Payns e Geoffroy de Sa int-Omer, si considera che ebbe termine nel 1314, con l'esecuzione del Gran Maes tro Jacques de Molay. Ci avvenne a seguito della persecuzione a cui erano stati s ottoposti dal re di Francia Filippo IV il Bello, il quale diede ordine di arrest are tutti i Cavalieri che si trovavano a Parigi con il loro Gran Maestro. Ai Tem plari vennero estorte confessioni per mezzo di atroci torture. L'Ordine era fini to, ma i Cavalieri avevano fatto degli adepti, come gli Ospedalieri di San Giova nni, il cui fondatore era un Benedettino. Sembra che i Templari si siano occupat i di esoterismo (2). Ma torniamo al castello della Rotta: come avevo gi scritto, esso venne cedut o nel 1196, dal vescovo e feudatario Arduino di Valperga, a un certo Alberto, Ma estro della Milizia del Tempio. Il castello della Rotta, come tutta la zona di V illastellone, infestato da molti fantasmi. Una delle apparizioni, per fortuna mo lto rare, addirittura... uno "scheletro a cavallo". Tra le testimonianze, quella di un contadino che si ferm una notte a dormire in una stanzetta, che era stata la cella di un Templare (3). Improvvisamente, nel cuore della notte fu svegliato da alcuni rumori. Si alz, apr la porta e vide avanzare verso di lui, lungo il cor ridoio, una forma biancastra. Quando si avvicin, vide uno scheletro a cavallo, co n una croce al petto. Il fantasma scomparve entrando in un muro. Una misteriosa energia

Nel castello si possono osservare molte altre apparizioni, meno "traumatich e", fino all'apoteosi di met giugno, in cui gli spettri si riunirebbero in una pr ocessione. E non dimentichiamo il monaco Michel, ma anche di questo ho gi scritto ... (4) Sembra, e questa teoria era conosciuta da antiche religioni, che esista una correlazione tra le apparizioni di fantasmi e le linee "magnetiche" terrestri. La Terra sarebbe attraversata da linee che si intersecherebbero, formando dei pu nti di incrocio. Su tali centri di incrocio sarebbero sorti nei tempi passati, c astelli, abbazie, chiese. I Templari erano a conoscenza di queste linee di forza , le quali formerebbero una sorta di avvolgimento energetico del pianeta. Si tra tterebbe, per intenderci, di un'energia strutturale, definita con vari termini: linee di prateria, linee geodetiche, magnetiche, eccetera. Ma si tratta di forze , che secondo alcuni scaturirebbero dall'interno della Terra, differenti rispett o al vero e proprio magnetismo terrestre, descritto dalla scienza. Molti manieri inglesi, noti per essere infestati, sarebbero stati costruiti su tali linee. Il castello della Rotta sembra che sia stato eretto su un punto di incrocio non so lo magnetico, ma anche stabilito da una linea tracciata in rapporto alla posizio ne degli astri. Le linee magnetiche sono state anche definite linee di prateria dallo studi oso inglese Alfred Watkins, che stabil la loro esistenza al termine del 1800. Es se costituirebbero quindi una energia, che influirebbe anche sui venti, sui cicl oni, sulle correnti marine, eccetera, determinando altri particolari fenomeni co me quelli del Triangolo delle Bermude. Colin Wilson - noto giornalista e scritto re che si occup di fenomeni paranormali - invece narra, in analogia a quanto fino ra esposto, le esperienze di un docente di Cambridge: Tom Lethbridge, autore di Ghost and ghoul (1961). "Ghost" il fantasma. Il termine "Ghoul" deriva dall'arab o "ghul": spirito maligno che nelle credenze islamiche profanatore di tombe. Per l'autore il ghoul era una sorta di sensazione spiacevole, che taluni percepisco no intorno alle vecchie case. Egli aveva fatto delle ricerche con il pendolo, co n il quale riteneva si potessero scoprire i segreti degli antichi megaliti. Leth bridge pensava che le forze in giuoco nell'ESP, nella rabdomanzia, nelle manifes tazioni di spettri e di ghoul, fossero di natura elettrica. Inoltre si chiese se le infestazioni fossero connesse al "campo" dell'acqua. A tal proposito il Wils on osserva come il clima umido sia pi favorevole ai fenomeni, di quello secco. Qu esto spiegherebbe, per esempio, l'alta concentrazione di fantasmi in Inghilterra . Sostanzialmente, si tratterebbe comunque di campi elettromagnetici (5). Le ipotesi su correlazioni tra fenomeni elettrici e paranormali non sono un a novit. Agli inizi del 1900 alcuni studiosi ritenevano che le energie prodotte d ai medium fossero di natura elettrica. Per esempio il dottor Imoda tent di spiega re con l'elettricit il fenomeno dei "vapori luminosi" di alcune sedute medianiche . Julian Ochorowicz avanz l'ipotesi secondo la quale le energie psi emanate da un soggetto non sarebbero elettriche di per s, ma formerebbero un supporto in grado di divenire conduttore di elettricit. A tal proposito, la medium Stanislawa Tomc zyk, da lui studiata, riusciva a chiudere un circuito elettrico aperto, avvicina ndo di pochi centimetri le mani a due elettrodi tra loro vicini. Poi la letterat ura cita numerosi fenomeni paranormali luminosi, sia spontanei sia durante sedut e medianiche, che potrebbero essere in relazione con l'elettricit. Molti medium, inoltre, tra cui Eusapia Palladino, sono riusciti ad agire su elettroscopi, senz a contatto. Potrei proseguire, ma non voglio addentrarmi in un argomento troppo vasto, e piuttosto ostico. Preferisco, invece, riprendendo il discorso sul castello del la Rotta, narrarvi di alcune interessanti esperienze che ho vissuto in quel luog o, con il medium del Cerchio di Monza (anche di questo gruppo ho gi scritto sul GdM) (6): era sorto in noi il desiderio di tentare un contatto con le "presenze" del castello. Sedute medianiche

Gi da quella prima seduta, del 9 giugno 1989, oltre le consuete Guide, inter vennero insoliti personaggi. Con la scrittura automatica, e a voce - attraverso la trance del medium - s affermanti monaci si esprimevano in una sorta di latino medioevale. Eravamo nell'antico salone, quello della "porta magica" (di cui ho g i scritto sul GdM, nel gennaio 1988). Vi era un piccolo tavolino su cui il medium pos lievemente le mani: esso inizi a spostarsi rapidamente, "camminando" sull'ant ico pavimento molto sconnesso, con deviazioni anche ad angolo retto. Dopo la sed uta provai io stesso a ripetere volontariamente il fenomeno, ma non vi riuscii, perch le irregolarit del fondo erano eccessive. Altri personaggi intervennero nella successiva seduta del 7 luglio: anch'es si si esprimevano con un idioma "latino medioevale". Eravamo in catena, intorno ad un robusto e antico tavolo di legno molto ampio: questo pi volte si sollevato , su un lato per volta, tentando forse una comunicazione tiptologica. Da notare che il medium era seduto a capotavola, e il pesante tavolo si alzava sugli altri lati. In quell'occasione anche pervenuto un apporto: una tavoletta di legno dip inta, riproducente una scena di frati. Le presunte entit hanno inoltre parlato di oggetti interrati, di numerose presenze invisibili, di una stanza sprofondata s otto il fossato perimetrale, che in tempi passati difendeva la fortificazione. D opo le sedute talvolta potevamo osservare le consuete apparizioni luminose: quel la di Michel e altre pi evanescenti. Il 4 novembre, durante una seduta a Monza, con lo stesso medium, venne elab orato un disegno, in parte al buio completo e in parte con una tenue luce. Il di segno raffigura un monaco del maniero della Rotta - cos ci stato specificato - e sul foglio stato scritto il nome: "Giseprandis". Il 30 novembre, nuovamente al c astello, un antenato del proprietario, ha lasciato un messaggio. La seduta veniv a interrotta da una entit che continuava a chiedere, in francese, dov' il mio caval lo?. Gli interventi furono conclusi da un monaco che si esprimeva ancora in latin o medioevale. Il 7 aprile dell'anno successivo, tra gli altri messaggi di caratt ere generale, uno faceva riferimento ai figli colpiti a morte con la madre e occu ltati. La frase poteva riferirsi a un atroce fatto di sangue realmente col accadu to. Secoli fa una castellana, in assenza del marito che era partito per una guer ra ebbe una relazione dalla quale era nato un bambino. Il marito, tornato dopo d iversi anni, si accorse che il fanciullo si rivolgeva alla castellana come fosse la madre. La vicenda ebbe un tragico epilogo: il bimbo fu ucciso dall'uomo e le gato al corpo della madre che venne murata viva con il suo macabro fardello. I d ue scheletri, mi ha riferito il proprietario, sono stati da lui ritrovati. Egli mi ha anche narrato che la donna aveva gi comunicato durante una seduta medianica , nel corso della quale erano state scattate alcune fotografie. Ho visto le foto : si distingue nettamente l'ombra di una donna con un bambino in braccio. Purtro ppo, non ero presente alla seduta. Tornando agli strani personaggi che si esprimevano in latino medioevale, il loro latino era ovviamente ben diverso da quello letterario che si studia a scu ola. L'evoluzione del latino classico documentata dalle opere degli scrittori, m entre scarse sono le tracce del latino che era usato per il dialogo. All'origine della nostra lingua non vi il latino classico, ma quello volgare. Esso era parl ato con molte diversit e sfumature a seconda della ceto sociale, del luogo, del m estiere svolto... Una lingua dunque in continua evoluzione. Nel latino volgare s compaiono le declinazioni, il genere neutro, i casi vengono sostituiti dalle pre posizioni... Il latino rimane in uso nelle comunit religiose medioevali, le quali erano spesso incolte, e la cui conoscenza della lingua si limitava ai libri lit urgici. Ma anche in questo caso vi era ben poco di simile al latino degli autori classici. Inizialmente, il "pessimo" latino che perveniva attraverso il medium di Mon za, suscit dei dubbi in alcuni presenti. Perplessit che ritengo totalmente ingiust ificate, in quanto sia le registrazioni, sia la scrittura, potevano benissimo es sere l'esatta espressione del periodo storico a cui si riferivano. Non ho potuto , per, sottoporre a persone qualificate il materiale in questione, perch tutta la documentazione rimasta in parte al proprietario del castello (in quanto quasi tu tti i messaggi avevano delle implicazioni personali), in parte al Gruppo di Monz a (per quanto riguarda le sedute svolte nella citt lombarda).

Quasi tutti i personaggi intervenuti affermavano di essere dei monaci. Addi rittura queste vere o presunte entit influenzavano anche la vita del medium. Nell a sua abitazione, lo inducevano ad alzarsi di notte, e a disegnare. Egli agiva c ome in stato sonnambolico e al risveglio non ricordava nulla. Al mattino, sul ta volo, trovava i disegni che aveva inconsapevolmente eseguito durante la notte. Q uesti erano le riproduzioni di piante del castello, con l'indicazione di zone sc onosciute: stanze, personaggi, gallerie e sotterranei. Il proprietario afferma d i aver potuto riscontrare l'esattezza di alcuni particolari, confrontando alcune vecchie mappe. Laddove erano indicate nuove stanze, riuscito anche a rilevare l a presenza di spazi vuoti oltre le pareti, e l'ubicazione di probabili vie di ac cesso a locali ancora sconosciuti, nascosti da strutture murarie. Tuttavia, in a ttesa di maggiori riscontri stato evitato di proseguire le ricerche, esplorando i sotterranei, scavando nei punti indicati, o agendo sulle pareti in muratura, p er il pericolo di crolli che ci pu comportare. Infatti una vasta parte del castell o quasi diroccata, e solo una zona stata ristrutturata. Vi ricordo che la costru zione molto antica: sorta come mansio romana, nel primo secolo d.C. Anche da queste esperienze, insieme al vivo interesse e ai piacevoli ricord i, mi restano sempre tante domande, tante perplessit... Il significato filosofico del dubbio: era il titolo di un lavoro di Ernesto Bozzano. Il dubbio, compagno di vita dell'essere umano fino alla morte e, chiss, anche oltre. Tuttavia, come aff erma Lautramont nelle sue Poesie, Il dubbio un omaggio alla speranza. STEFANO BEVERINI

Note bibliografiche (1) GdM n. 195, 1988; Beverini, S. e Nacucchi, D. Il mondo dello spiritismo, Rom a, Mediterranee, 1991. - (2) Loiseleur, J. La doctrine secrte des Templiers, Gine vra, Slakine, 1975; v. bibl. in L'uomo e l'ignoto, Armenia, vol. 5, p. 1283 e GdM n. 195, p. 11. - (3) Stuart, G.H. Italia dei fantasmi, Arezzo, Editrice Grafica L'Etruria, 1988, p. 179. - (4) GdM, op. cit. - (5) Wilson, C. Misteri, Roma, As trolabio, 1979. - (6) GdM n. 224, 1990. Medianit Il nostro futuro

L'Uomo e lo spiritismo alle soglie del Duemila

di STEFANO BEVERINI

Purtroppo, oggi assistiamo ai tragici effetti di un mondo del lavoro dove p revalgono ciniche "leggi di mercato". E, per estensione, a una societ tutta anima ta prevalentemente da un anelito arrivistico, di "produttivit" e di immagine, in cui si sta inesorabilmente attuando la disgregazione della personalit fisica, mo rale e - oserei dire - anche spirituale dell'uomo. Ci stiamo probabilmente avvia ndo verso un olocausto, immersi nel degrado politico, della giustizia, dell'ambi ente e di ogni rapporto interpersonale in genere; dove ignorato il principio che l'essere umano, in quanto tale, deve essere collocato "al centro". Una societ in cui il tecnicismo imperante uccide ogni tradizione umanistica, e dove il "valor

e" universalmente riconosciuto il danaro. E questa triste e drammatica situazione non prerogativa del nostro Paese. A tal punto che quasi tutte le profezie concordano nell'affermare che stiamo anda ndo incontro a tempi molto duri, difficili, e tragici. Verso il terzo millennio. .. Cos ho iniziato la mia conferenza al secondo convegno nazionale sulla ricerc a di frontiera, organizzato a Firenze dal "Sideralis Tau 8", lo scorso dicembre. E' trascorso un anno, anche questo non proprio positivo, anzi, piuttosto tragic o per le tristemente note questioni sociali. Un altro anno verso l'ormai prossim o mitico duemila! Verso il terzo millennio... questo era anche il titolo del con vegno citato. Ma con quali prospettive, con quali speranze? Rivediamo quello che dichiarai al congresso fiorentino. Come saprete, uno dei miei maggiori interess i riguarda lo studio dei fenomeni medianici, ed proprio in questa chiave che ho voluto rispondere all'angoscioso quesito. D'altra parte - concedetemi una breve digressione - nella storia delle civi lt umane (come teorizzava il Vico) si sono alternati apogei culturali ed elevate strutture sociali, con periodi di involuzione e di barbarie. Analogo concetto si ritrova in alcune correnti filosofiche, esoteriche e mistiche. Per esempio, sec ondo la Qabbalah, ognuna delle Sefiroth dominerebbe a turno un'epoca della vita dell'universo. Dopo alcuni di questi lunghissimi periodi di tempo, il cosmo torn erebbe nel caos per risorgere rinnovato. Abbarbicarsi staticamente e acriticamen te a tradizioni remote potrebbe essere un errore, ma disconoscere la parte pi osc ura e ugualmente importante delle nostre radici culturali un errore ancora pi gra ve! Radici che rappresentano il sapere mistico ed esoterico, energicamente avver sato nel corso dei secoli. E, pi recentemente, lo spiritismo. Profezie medianiche Da un libro dato alle stampe nel 1868 da Allan Kardec, il primo "codificato re" dei messaggi medianici - l'importanza della cui opera stata rivalutata recen temente dallo studioso francese Andr Dumas - possiamo leggere parole attualissime : "L'umanit ha compiuto fino ad oggi progressi incontestabili: gli uomini, con la loro intelligenza, sono giunti a risultati che non avevano mai conseguito, d al punto di vista delle scienze, delle arti e del benessere materiale; rimane lo ro ancora, per, un immenso progresso da realizzare: far regnare tra loro la carit, la fraternit, per assicurare il benessere morale. Non potevano farlo n con le lor o credenze, n con le loro istruzioni vecchissime, resti di un'altra epoca; buone per certi tempi ma che, dopo aver dato ci che dovevano, oggi costituirebbero un intralcio. Agli uomini non basta pi solamente lo sviluppo dell'intelligenza, ma o ccorre l'elevazione del sentimento; e per questo bisogna distruggere tutto ci che potrebbe scatenare in loro l'egoismo e l'orgoglio. Questo appunto il periodo in cui siamo ormai entrati e che segner una delle fasi principali dell'umanit. Tale fase, che si elabora in questo momento, il comp letamento necessario dello stato precedente, cos come l'et adulta il completamento della giovinezza... ed per questo che si dice che i tempi segnati da Dio sono v enuti." (1) Ancora da una rivelazione medianica, tratta dalla Revue Spirite dell'ottobr e 1868: "La marcia progressiva dell'umanit si compie in due modi: uno graduale e len to, se si considerano le epoche vicine, e che si traduce in miglioramenti succes sivi nei costumi, nelle leggi, nelle usanze, e che si notano soltanto dopo molto tempo, come i cambiamenti che le correnti d'acqua apportano alla superficie del globo. L'altro, per mezzo di movimenti relativamente bruschi, rapidi, si mili a quelli di un torrente che rompe gli argini, e che gli fanno coprire in po chi anni lo spazio che avrebbe impiegato secoli a percorrere. Si ha allora un c ataclisma morale, che inghiotte in pochi attimi le istituzioni del passato, e al quale succede un nuovo ordine di cose che si assesta a poco a poco, via via che la calma si ristabilisce, e diventa definitivo.

A colui che vive abbastanza a lungo da abbracciare i due versanti della nuo va fase, sembra che un mondo nuovo sia sorto dalle rovine di quello antico. Il c arattere, i costumi, le usanze, tutto cambiato; in pratica sono sorti uomini nuo vi, o meglio rigenerati; le idee sostenute dalla generazione che si spegne hanno lasciato il posto a idee nuove nella generazione che si leva." (2) All'inizio degli anni Trenta, poco dopo la sua morte, la medium inglese Gra ce Cooke, ricevette i messaggi di un sedicente postumo Arthur Conan Doyle. Il gr ande scrittore inglese, durante la propria vita, molto si era occupato di spirit ismo. A lui dedico anche un capitolo di un mio recente libro (3). Vero o presunt o che fosse stato il suo dialogo dopo la morte, non possiamo per discutere la val idit delle sue parole: "Vorremmo sottolineare ancora pi e pi volte la necessit della fratellanza di u omini e di nazioni. E' soltanto quando l'umanit intera si muove, comprende e cons tata che l'intera specie vive, agisce e ha il suo essere in una Forza spirituale universale che continuamente sostiene ogni cosa, che essa umanit pu salvarsi dall a distruzione finale. Ma non perdiamo la speranza; infatti i valori della vita s aranno un giorno completamente trasformati. L'uomo sar obbligato, per le tremende sofferenze e privazioni che quanto prima subir, a cercare sostegno in questa ver it pi grande. Sembrerebbe molto facile comunicare agli uomini questa verit che dapp ertutto e in ogni cosa. Ma che complicato enigma diventa per chi cerca esclusiva mente ricchezza e piacere! Eppure qui, nel mondo dello spirito, tutte le anime a rrivano infine a questa comprensione e sono grate di credere, condividere e vive re entro l'abbraccio della fratellanza universale. Nessun altro modo di vivere p ossibile al mondo. Attualmente le nazioni si fondano sul sospetto e la paura; ne ssuno cede perch ciascuno ha paura dell'altro. Nel mondo degli affari quasi tutti combattono contro i loro simili per assicurarsi e mantenere per s il proprio a vere. E tutto questo dove conduce l'uomo? N alla sicurezza, n a una prosperit durat ura, ma alla rapida distruzione di tutto ci che la civilt ha laboriosamente costru ito. Ma non scoraggiamoci! In avvenire vedremo l'umanit guadagnare in dignit. Per l'uomo nuovo non ci pu essere n principio n fine, perch vedr la vita come un ciclo infinito, in continua evoluzione e movimento, che tiene nel suo abbraccio ogni anima umana. Se egli vola una legge, una verit divina, mette in gioco il ben essere di tutti gli uomini. Le avversit devono legare l'anima dell'uomo ai suoi s imili se l'umanit vuole trovare la salvezza. Oggi vediamo sulla vostra terra la d istruzione causata dal materialismo. Questa morte, morte attraverso il materiali smo... esso stenter a morire: da qui le sofferenze che si preparano. Come pu esser e diversamente quando l'uomo ha adorato Mammone cos spesso e cos a lungo? Dopo dol orosi spasmi di sofferenza vediamo una rinascita, il sorgere di un nuovo e merav iglioso giorno di realizzazione spirituale. La vita comunitaria avr una base spir ituale: l'uomo sar ispirato e diretto nell'arte e nella cultura, nella scienza, n ella politica e nella religione, dai piani spirituali..." (4) La famosa personalit medianica "Telika Venti", meglio nota come Lady Nona attraverso la medium inglese Rosemary - afferm, il 3 aprile 1933 (5), come la pro ssima grande rigenerazione dell'umanit civilizzata giunger dall'Oriente. Ma ci non avverr fino a quando non si sar scatenata nel mondo una conflagrazione terri ficante di popoli, a seguito della quale germoglier finalmente una sincera aspira zione spirituale di vera pace e giustizia per tutti. E ancora, essa sostenne che in un futuro molto lontano il nostro pianeta sar abitato da un'unica razza umana derivante da tutte le odierne nazionalit, razza divenuta una sola famiglia, e is pirata a un solo ideale: quello di aiutarsi a vicenda onde meglio elevarsi spiri tualmente. Nuovamente nel 1868, pubblicato nella Revue Spirite, cogliamo un altro stralcio di "istruzioni medianiche", che sono il preannuncio d ella teoria delle razze, che verr esposta in tempi futuri, come vedremo. "Ogni corpo celeste, oltre alle leggi semplici che presiedono alla division e dei giorni e delle notti, delle stagioni e cos via, subisce rivoluzioni che ric hiedono migliaia di secoli per il loro perfetto compimento ma che, come le rivol

uzioni pi brevi, accadono in tutti i periodi, dalla nascita fino al massimo dell' effetto: dopo di ch si ha una decrescenza, fino all'ultimo limite, per ricomincia re in seguito a percorrere le stesse fasi. L'uomo abbraccia esclusivamente le fasi di una durata relativamente breve, e di cui pu contrastare la periodicit: ma ve ne sono certe che comprendono lunghe generazioni di esseri, e addirittura successioni di razze, e i cui effetti, di c onseguenza, hanno per lui l'aspetto di novit e di spontaneit; mentre, se il suo sg uardo potesse portarlo indietro di alcune migliaia di secoli, vedrebbe tra gli e ffetti e loro cause una correlazione che non sospetta neppure. Tali periodi, che confondono l'immaginazione degli umani per la loro relativa lunghezza, sono pur sempre brevi istanti in confronto alla durata dell'eternit." (6) Il ciclo dell'Uomo In altri due libri si parla dell'evoluzione e dell'intersecazione delle "ra zze": mi riferisco, rispettivamente, a Verso la metamorfosi e Oltre l'illusione (7). Fedeli riproduzioni di messaggi medianici dei noti Cerchi "Ifior" di Genova e "Firenze 77", i titoli si possono intendere come: verso la metamorfosi dell'u omo del terzo millennio e oltre l'illusione della materia. Nel primo si parla dell' evoluzione della materia, della forma, della cosci enza e della razza. Per evoluzione della materia si intende la trasformazione da una forma di vita ad un'altra animata da forze e da pulsioni, che sono correlat e con l'evoluzione dello psichismo. Sempre secondo le Guide del Cerchio genovese , nell' evoluzione della forma, la materia animata si modifica per permettere al lo psichismo che la anima di esprimere il suo grado evolutivo. Lo "spirito" anim a la materia idonea ad esprimere il proprio livello evolutivo. Per quanto riguar da la coscienza, poi, si ha un passaggio dell'individuo da uno stato di coscienz a semplice a uno stato di coscienza pi complesso. Maggiore consapevolezza, quindi . In altre parole l'evoluzione della coscienza sarebbe il passaggio dell'individ uo da uno stato di sentire a uno stato di sentire pi ampio. Infine, ancora per le "voci dall'ignoto", si intende per evoluzione della razza il cammino che una ra zza compie, dalla sua prima incarnazione umana fino a quando abbandona la ruota delle nascite e delle morti. Il termine razza, per, non riferito a qualcosa di fi siologico o di etnologico, ma riguarda uno "scaglione di anime" che inizia, insi eme, lo stesso percorso evolutivo per l'intera razza. Nella sua totalit, stato qu antificato questo arco di tempo - forse per una certa nostra comodit mentale - in 50.000 anni. Questo significherebbe che dal momento in cui l'ipotetica prima en tit di questo scaglione si incarna, all'ultima, vi un intervallo che nel nostro t empo corrisponde a circa 50.000 anni. Il concetto di evoluzione della coscienza pu essere assimilato a quello di evoluzione della razza, intendendosi con esso il cammino che ogni individuo compie nel corso delle incarnazioni umane per raggiu ngere il massimo "sentire". Raggiunto il massimo sentire, la massima evoluzione che si pu ottenere dal peregrinare nel mondo fisico, l'individuo abbandoner la ru ota delle nascite e delle morti. Analogo concetto viene esposto dalle Guide fiorentine nel secondo libro in precedenza citato. L'epoca evolutiva dell'individuo che andrebbe dalla prima inc arnazione umana fino alle soglie del superuomo, abbraccia un arco di tempo che m isura circa 50.000 anni. La nostra razza comprenderebbe anche Atlantide fino a o ltre, molto oltre, l'anno duemila: ilnostro ciclo evolutivo da selvaggio a super uomo sarebbe compreso in questo arco di tempo. La fine di Atlantide sarebbe avve nuta circa diecimila anni fa. In realt la civilt di Atlantide apparteneva a un'alt ra razza. Per, pressappoco alla met dell'evoluzione di una razza, inizia l'evoluzi one della razza successiva e finisce l'evoluzione di quella precedente. Cos, se q uesta razza ha iniziato a manifestarsi con le prime incarnazioni come selvaggi d i circa 35.000 anni fa,in queltempo la civilt di Atlantide era a met strada ... Ed ecco che i fotogrammi in comune - sempre a detta delle Guide del Cerchio Firenz e 77 - si hanno quasi alla fine della civilt di Atlantide, quando gli individui d ella razza attuale non erano pi selvaggi, ma a un grado evolutivo un poco pi alto,

perch non vi sarebbe stata possibilit di comunicazione tra individui di tale dive rsa evoluzione. Ritornando al discorso iniziale, mentre un altro anno si concluso, sulla so glia del terzo millennio, la povera parapsicologia italiana si sta smembrando co me la societ tutta, nei mille giochi di salotto e di bottega. Come ho gi affermato in altra sede, i parapsicologi mi considerano uno spiritista; gli spiritisti mi ritengono forse un nemico della loro fede. Io non so quale sia la vera origine dei fenomeni medianici! Per sento di dovermi fare portavoce di una grande speran za, che tutti gli indizi sembrano sostenere e talvolta addirittura dimostrare co me una certezza: la sopravvivenza della coscienza dell'uomo, della consapevolezz a di esistere, dello "spirito"... Se ritengo perci di poter affrontare la morte con sereno ottimismo, altretta nto non posso dire per i futuri eventi terreni. Verso un nuovo anno... verso il terzo millennio... Non abbandoniamo la speranza, ma prepariamoci al peggio, a te mpi molto difficili, e duri.

Stefano Beverini

Note bibliografiche: 1) Kardec, A. Le rivelazioni degli spiriti: genesi, miracoli, profezie,, Roma, Mediterranee, 1977. - (2) Kardec, A. Revue Spirite, ottobre 1868. - (3) Beverini , S. e Nacucchi, D. Il mondo dello spiritismo, Roma, Mediterranee, 1991. - (4 ) Cooke, I., a cura di, Il libro dell'aldil, Roma, Mediterranee, 1983. - (5) Bozzano, E. Guerre e profezie, Bocca, 1953. - (6) Kardec, A. Revue Spirite, ott obre 1868. - (7) Cerchio Ifior, Verso la metamorfosi, Genova, Coop 77 (distr. Insedit), 1986; Cerchio Firenze 77, Oltre l'illusione, Roma, Mediterranee, 1 978. L'aldil secondo lo spiritismo

Il risveglio dopo la morte...

di STEFANO BEVERINI

La morte: argomento da evitare. Anche chi crede in un aldil elude il discors o. Ma non c' da stupirsi in un mondo dove la pubblicit e la moda propongono altere top model che ostentano il loro glamour. Dove sugli schermi e nei serial appaio no divi oltremodo belli. Dove sembra che abbiano importanza solo l'avvenenza e l a giovinezza. In questo mondo di tanta immagine e poca sostanza, del fantasticar e acritico e superficiale, del merchandising esasperato per promuovere un prodot to... l'argomento della morte - come dicevo - tale da generare paura, sgomento e orrore, in chi si sofferma a immaginare la sorte del proprio corpo fisico. Ecco, la vita si compiuta e il corpo giace immobile. Attorno alla spoglia vi ch i piange, chi non trova in s lacrime, chi osserva quel corpo e resta spaventato d al pensiero che un domani, presto o tardi, anch'egli diventer uno sconosciuto. E' l'ultimo atto di un'esistenza terrena, quella che viene definita vita e che mut

a improvvisamente diventando ci che viene definita morte. La morte, creature, que sto spaventoso fantasma che accompagna l'individuo nella sua vita fisica fin dal momento del suo primo vagito, questo mostro che sta sempre alle spalle di ognun o di voi, pronto a ghermire la vostra esistenza quando meno ve lo aspettate... C erto, nel momento in cui il vostro corpo non pu pi agire nel mondo fisico, qualcos a cambia, ma ci che cambia non significa necessariamente la perdita della vita. E' l'entit Scifo che parla. Siamo nel genovese Cerchio Ifior, durante una seduta medianica. Cos l'entit prosegue: Perch la vostra vita, creature, non una qualit particolare del vostro corpo fisic o, ma la vita, il soffio che vivifica il vostro corpo, qualcosa che non conoscet e, qualche cosa che va oltre la semplice materia fisica. E il vostro corpo eccolo l, immobile come un vestito smesso, logoro, che tempo ormai di abbandonare e di buttare. Voi lo osservate dal di fuori e, finalmente, vi rendete conto della realt, della vera realt della vita; vi accorgete che la ver a vita non era quella che avete vissuto nella materia, che non era, per lo meno, soltanto quella. La vita non era soltanto il vostro corpo fisico perch, anche or a che il vostro corpo fisico appare privo di vita, voi, in realt, siete pi vivi ch e mai, e vi guardate attorno meravigliati, con altri sensi, con altre percezioni ... (1) Indizi sulla sopravvivenza Il pensiero della sopravvivenza dopo la morte sempre stato uno dei pi radica ti e profondi aneliti dell'umanit. Ma le "Guide", gli "spiriti comunicanti" sono realmente chi affermano di essere? E' evidente che la sopravvivenza dell'uomo co stituisce un problema metafisico, la cui soluzione non raggiungibile per noi che agiamo nel mondo fenomenico. Questo aspetto e gi stato esaurientemente analizzat o dal 1783, per opera di Immanuel Kant (nei suoi Prolegomeni ad ogni futura meta fisica...). Altri filosofi, pi anticamente, tentarono invece una dimostrazione de ll'immortalit dell'anima, come Platone (nella sua opera: Fedone). Alcuni casi dello spiritismo classico, come i famosi plichi del Myers e del Piddington, e il ritorno di Lord Northcliffe (questi attraverso ben nove medium diversi) offrono rilevanti indizi a favore del loro reale intervento postumo. P er quanto riguarda i nostri studi, non soltanto la medianit ci offre interessanti spunti a favore della sopravvivenza, ma anche buona parte del paranormale in ge nere, come specificato dal grande studioso Ernesto Bozzano. Mi limito a ricordare i casi delle apparizioni di defunti al letto di morte, e i casi complementari delle apparizioni di defunti nell'ambiente in cui vissero. Ricordo inoltre taluni esempi impressionanti di fenomeni di telecinesi poco dopo avvenuto un caso di morte. Ricordo taluni episodi di ossessione con visione chi aroveggente dell'entit ossessionante, che per quanto a tutti sconosciuta, viene i n seguito identificata. Ricordo numerosi casi di fotografia trascendentale in cu i si pervennero a identificare fantasmi di ignoti. Ricordo altri episodi straord inari di fenomeni di infestazione, con apparizioni di fantasmi a tutti sconosciu ti, e in seguito identificati. Ricordo infine talune esperienze di triplici corr ispondenze incrociate a distanze enormi con estrinsecazione quasi simultanea, e in lingue ignorate dai medium e dai presenti; nonch altre esperienze in cui si ot tennero le impronte digitali di defunti... E mi pare che basti. Si noti che in ogni modo vi sarebbe da ricordare agli oppositori come la classe stessa dei feno meni animici [cio i fenomeni paranormali in genere], da essi invocata per combatt ere l'ipotesi spiritica, basterebbe anche da sola a dimostrare la sopravvivenza dello spirito umano. Visto che, in ultima analisi, i fenomeni animici risultano complementari di quelli spiritici, in quanto provano l'esistenza nell'uomo di un a personalit integrale subcosciente, fornita di facolt supernormali meravigliose, le quali risultano indipendenti dalla legge di evoluzione biologica; o, in altri

termini: in quanto provano che l'uomo uno "spirito" anche da incarnato. (2) Sostanzialmente, possiamo oggi riconoscere come tutti i fenomeni paranormal i, privi di limiti di spazio e di tempo, costituiscano l'espressione di un "quid " agente, estraneo e trascendente rispetto al mondo fisico. Tornando alla medianit, interessanti sono le osservazioni del Pastore protes tante William Stainton Moses, relative alle sue esperienze personali (3). Medium e studioso, egli asseriva come gli "spiriti" attirassero la sua attenzione sugl i argomenti e il fine dei messaggi, piuttosto che sull'autorit di qualche nome di entit, per grande che questa autorit potesse essere. Essi avevano oltrepassato l a sfera dell'individualit... La maggior parte era a lui sconosciuta: alcuni si pr esentavano poco dopo il momento della loro morte; alcuni erano invece morti da m olti anni, secondo la misura umana del tempo; altri, gli "spiriti Guida", offri vano il loro insegnamento. Molte volte, invece, lo "spirito" viene identificato: vale a dire che fornisce dei dati oggettivi, sconosciuti a tutti i presenti, re lativi alla propria vita. Dopo il trapasso... Ho trattato pi volte dei casi di identificazione e delle teorie che cercano di spiegarli. Tuttavia, in questa sede, non voglio tornare sulle varie ipotesi i n merito alla medianit: desidero invece evidenziare l'uniformit delle fonti median iche, per quanto riguarda la descrizione dell'aldil. Numerosissimi medium, di dif ferente cultura ed estrazione sociale, in periodi storici diversi, vissuti nelle pi svariate localit geografiche lontane tra loro, hanno ricevuto molti messaggi m edianici che convergono a formare una sorta di dottrina coerente e unitaria. Ved iamone una sintesi. Nell'aldil i disincarnati si unirebbero in insiemi diversi a seconda del lor o grado di evoluzione, non sempre comunicanti tra di loro. Questi "insiemi" si p otrebbero configurare con i cosiddetti "piani di esistenza", e soprattutto con i relativi sottopiani. Attenzione, per, che queste definizioni non si riferiscono a un luogo, ma ad una condizione, a uno stato di coscienza. Si tratta, sostanzia lmente, di riuscire a spiegare in termini "di forma", ci che non appartiene pi al mondo fisico, e perci privo di forma. Questi - i piani di esistenza - dal pi basso al pi alto, dopo quello fisico, sono i seguenti: astrale (per alcuni autori prec eduto dall'eterico); mentale; akashico; e i vari piani spirituali di cui non ci stato riferito quasi nulla perch rappresentano una condizione troppo lontana dall a nostra comprensione. Il piano astrale quello del pensiero plasmante, grazie al quale il defunto pu agire sulla sottile materia che lo circonda, per creare ci di cui ha bisogno. S arebbe teatro di facolt ideoplastiche. Ovviamente spiriti superiori coordinerebbe ro le creazioni dei singoli, evitando il caos. Le comunicazioni tra gli spiriti avverrebbero tramite una sorta di trasmissione del pensiero. Spazio e tempo avre bbero un valore diverso rispetto a quello dei viventi. Con la forza del pensiero si raggiungerebbero i luoghi desiderati. La sostanza che compone i piani superi ori sarebbe ancora pi "sottile" rispetto a quella dei piani inferiori. Come il pi ano mentale, analogo al precedente, ma popolato da spiriti pi evoluti, e dalle ma ggiori possibilit. Sembra che, dopo il trapasso, si possa sceglierel'et desiderata: chi muore v ecchio pu tornare giovane, oppure presentarele caratteristiche dell'et matura. Chi era menomato, pu assumere un corpo sano. E, addirittura, chi muore in fasce o gi ovanissimo pu apparire come un giovane. Poi, vi sono alcune entit che affermano che si possono visitare le citt come erano nei secoli trascorsi, perch la rappresentazioni del passato esistono oggett ivamente nel tempo. Gli abitanti di queste citt riprodotte nei piani pi sottili so no solo immagini che ripetono azioni e gesti gi compiuti in passato. Questo conce tto mi ricorda la psicoscopia d'ambiente (o psicometria) secondo la quale, per e sempio, in alcuni luoghi dove avvennero battaglie storiche si odono ancora - dop o alcuni secoli - grida, fragori d'armi, frastuoni vari... L'idea di queste citt

dell'etere ha anche dei punti di analogia con la teoria dei fotogrammi, esposta nei messaggi del Cerchio Firenze 77. Tali citt avrebbero collocazione nell'akashi co, dove si trovano impressi tutti gli avvenimenti del passato e del futuro. Il passaggio nell'aldil Torniamo ora indietro, al momento descritto dall'entit Scifo, al momento del trapasso. La descrizione del "risveglio" coincide non solo tra le diverse fonti medianiche, ma anche tra di esse e varie dottrine, di estrazione orientale. Tro viamo una perfetta analogia, per esempio, con quanto ci riferisce lo yoghi Ramac haraka sulla vita dopo la morte (4). Spesso gi il moribondo entra in comunicazione con parenti o amici che lo han no preceduto, e ne molto rincorato. Dopo la morte, il corpo astrale si libera pr ogressivamente dal fisico. Esso dovrebbe essere composto dalla stessa sostanza c he forma l'omonimo piano. Il corpo astrale non l'anima, e neppure lo spirito: co me il corpo fisico, solo un rivestimento temporaneo. Una delle prime esperienze della nuova esistenza consiste nella visione panoramica dell'intera vita. Il def unto potr cos "fare un primo bilancio", e soprattutto comprendere le proprie catti ve azioni compiute. La seconda esperienza un profondo sonno, la cui durata molto variabile. Serve per prepararsi alla rinascita sul piano astrale, ed utile per adattarsi alle nuove condizioni e per acquisire il vigore necessario per la nuov a fase di esistenza. Di solito l'entit dorme in pace, protetta e indisturbata da influenze esteriori. Tuttavia secondo il citato yoghi Ramacharaka - e anche per alcune fonti medianiche - vi sarebbero le eccezioni: il defunto pu sognare, quand o pervaso da un desiderio intenso di amore, di odio, o di dover portare a termin e qualcosa di incompiuto. Inoltre la disperazione delle persone lasciate pu giung ere all'anima addormentata. Attirandola verso la Terra in una sorta di comunica zione telepatica, oppure con comunicazioni medianiche, che saranno quindi confus e e contraddittorie. Queste interferenze sono negative, perch disturbano l'evoluz ione e lo sviluppo nella nuova fase di esistenza. Questo uno dei motivi per cui, nelle sedute medianiche, non si dovrebbero mai evocare i propri cari. L'esperie nza del sonno dopo la morte e del risveglio viene descritta molto bene in un bra no della defunta Etta Thomas, tramite la famosa medium Gladys Leonard, brano con cui concludo, nella speranza che ci accada realmente anche dopo il nostro trapas so. S, nella mia visione, o sogno, come volete chiamarlo, ma era un sogno delizioso e calmo, mi trovai in compagnia con mamma e babbo e con molti parenti ed amici p assati da tempo nell'aldil ... non mi resi conto di alcun cambiamento o brusco di stacco, ma da quel delizioso sogno mi sembr di passare in un sonno pacifico, dal quale, di quando in quando, mi sembr affiorare in uno stato pi o meno cosciente, g iacch mi sentivo vicino persone a me care che si prendevano cura di me: ed ero li eta di restare cos. Apprendo ora che io rimasi in tale stato tre o quattro giorni . Ma quando mi ridestai pienamente, mi sentii vivificata, e tanto pi ringiovanita e vigorosa ... E ora siamo tutti qui riuniti, tutti coloro che conobbi e amai: tutti nelle migliori condizioni, nello stato migliore, nella salute migliore, m igliori in tutto. (5) Stefano Beverini Note bibliografiche: 1) Cerchio Ifior e AA.VV. Sopravvivere, Genova, 1985, p. 9-10. - (2) Bozzano, E. Luce e Ombra, 1931, p. 270-271. - (3) Moses, W.S. Identificazione spiritica, Sa mpierdarena, Veltro, 1907. - (4) Ramacharaka, La vita dopo la morte, Genova, I D ioscuri, 1987. - (5) Thomas, C.D. Life beyond death, with evidence, Londra, Coll ins Sons & C., 1928, cap. VII.

Esoterismo, iniziazione, sedute spiritiche Ren Gunon

di STEFANO BEVERINI

Moda e ostentazione. Nei dfil, negli uffici, o nelle vie eleganti di qualc he centro urbano. E nonostante la recessione economica, si privilegiano gli orpe lli esteriori per nascondere l'insicurezza e il vuoto interiore. Magari sognando di emulare la spavalda esuberanza da "jeunesse dore" dei protagonisti di certi s erial televisivi d'oltreoceano. Aspetti, tutto sommato, di poca importanza rispetto a drammi ben maggior i. Ma che evidenziano come, nel turbinio dei ritmi moderni sempre pi veloci e nei luccichii dei vari specchietti per le allodole, l'anelito spirituale - per m olti - sia gi stato estromesso dalla propria vita. Ren Gunon, uno dei pi ragguardevo li esoteristi e iniziati novecenteschi, stato uno dei critici del materialismo m oderno. Infatti egli sosteneva che nel privilegiare la soddisfazione dei bisogni materiali, l'uomo si assoggettato a una ricerca ingannevole e senza fine, per l a produzione sempre crescente di esigenze artificiali, impossibili da appagare. La vita e il suo pensiero Ren Gunon nacque a Blois, nel 1886 e mor a Il Cairo, nel 1951. Studi matemat ica all'Universit di Parigi, ma interruppe gli studi per motivi di salute. Si acc ost al movimento di Papus e al patriarca della Chiesa Gnostica: Synesius (Fabre d es Essarts). Dopo essere entrato in una Loggia massonica - ma delle sue iniziazi oni parleremo dopo - collegata alla "Gran Loggia di Francia", fond la rivista La Gnose, nel 1909. Quattro anni dopo instaur rapporti di studio con lo Swami Narad Mani. Nel 1928 inizi la collaborazione alla rivista Le voile d'Isis (che muter poi la propria testata in tudes Traditionnelles). Nel 1935 part per Il Cairo, dove si stabilir definitivamente, vivendo da musulmano con il nome di Abdul Whed Yahya. Teorico del pensiero tradizionale, come tale stato accomunato a Julius E vola. Sembra addirittura che questi, al termine della sua vita, si considerasse un discepolo dell'esoterista francese. Essi condivisero l'orientamento verso il pensiero indiano: il Gunon si interess principalmente al Vedanta di Sankara, mentr e Evola dimostr maggior propensione per il Buddhismo. Entrambi furono concordi ne ll'attribuire al tantrismo, come forma tradizionale e iniziatica, un valido ruol o nell' "et oscura"; ovvero, nel famigerato kali-yuga. In sanscrito, il termine y uga, significa "ciclo cosmico". Il kali-yuga corrisponde all'epoca attuale, l 'era di Kali, dea della morte e della distruzione, portatrice di caos e degenera zione spirituale. Il tantrismo, per Gunon, ha perci lo scopo di trascendere la mat erialit. Man mano che si avanza nel kali-yuga, secondo l'esoterista francese, il "Centro del Mondo" diventa sempre pi chiuso e nascosto. E' il Pardes, la Regione Suprema, termine derivato dal sanscrito Paradsha. Ma anche la Regione Lontana, in quanto, a causa della dissolutezza generale, diventata inaccessibile all'umanit comune. L'Agartha, che per molti esoteristi il centro spirituale per eccellenza, prima dell'inizio del kali-yuga, sembra si chiamasse proprio Paradsha. Fra le forme tradizionali contemporanee, Ren Gunon riteneva che quella ind fosse la pi vicina alla Tradizione Primordiale. Il termine "tradizione" comprende due significati. Il primo essoterico: le tradizioni. Riguarda la trasmissione, orale o scritta, di dati concernenti il sociale, come leggende, riti, elementi f olcloristici. Il secondo esoterico: la Tradizione. Questa pi difficile da definir e; a tal riguardo il gi citato Evola cos chiarisce: Un insieme di princip aventi un' immutabile validit normativa e un carattere metafisico. Tra le forme tradizionali,

il Gunon annovera il Cristianesimo delle origini. Esso fu, secondo lui, eminente mente iniziatico e, trasformatosi poi in religione essoterica e popolare, sostitu l'ormai estinto spirito tradizionale dell'antichit classica. Gli studi matematici ebbero un ruolo importante nella formazione di Gunon . Egli considerava i numeri come simboli degli stati dell'essere. Poich per un en te impossibile passare due volte per lo stesso stato, l'esoterista respinse il c oncetto di reincarnazione. Il rifiuto di questa si consolid soprattutto in antite si con la grossolana divulgazione che ne era stata fatta in altri mbiti. Il male, da un punto di vista universale, per il nostro Autore non esist e. Sarebbe frutto di una visione limitata, che tiene conto dei vari aspetti in m odo frammentario, separandoli dal Principio. Non per questo il male deve essere giustificato! Il male, quindi, non cessa di essere tale, anche se da esso ne der iver un bene. Ugualmente il disordine, in quest'ottica, assume un particolare sig nificato: ogni volta che lo stato di confusione, in una determinata epoca, si ac centua, si mettono in moto delle forze che accelerano gli eventi, provocandone u n cambiamento. Quindi, come tutto ci che ha un'esistenza solo negativa, si pu dire che il disordine distrugga se stesso. Tra le espressioni pi interessanti del pensiero di Ren Gunon, vi sono anche alcune considerazioni sul Santo Graal, l'arcano simbolo collegato alla ricerca spirituale. Per alcuni studiosi, l'elemento racchiuso nel Graal - come l' "haom a avestico" o il "soma vedico" - rappresenta l'immortalit trasmessa dalla divi nit all'anima umana. Per il famoso esoterista, la leggenda del Graal di origine c eltica e lascia intendere che i Druidi vi assunsero un ruolo importante: essi de vono essere considerati fra i custodi della Tradizione Primordiale. Inoltre, le origini di tale mito, sarebbero in relazione al passaggio di elementi tradiziona li, di ordine iniziatico, dal druidismo al cristianesimo. Le iniziazioni e lo spiritismo Ren Gunon, nel 1906, si inser come allievo nella Scuola Superiore di Scienz e Ermetiche, di cui Papus era il Maestro. Rapidamente assurse ai gradi pi elevati della gerarchia martinista. In questo periodo ricevette diverse iniziazioni e r iconoscimenti: dalla spagnola Loggia Humanidad, a quella del Rito Primitivo e Or iginario di Swedenborg. Successivamente sar insignito del "Cordone di Kadosh" da Teodoro Reuss. Tra le iniziazioni da ricordare quella avuta con l'ingresso nell 'ordine Shadili, una branca del Sufismo. Il Papus lo invest anche di un alto grad o del Rito di Misraim-Memphis. A questo punto corre voce che il Gunon abbia ordito una congiura per impa dronirsi dell'Ordine di Papus. Esisterebbero dei documenti dell'epoca che descri vono il Gunon come un accanito fautore della "vendetta templare". Sostanzialmente egli avrebbe tentato di sovvertire i princip dell'Ordine Martinista. E no n tutto: sembra che il Rituale di Gunon e dei suoi affiliati fosse stato elaborat o nel 1908, dopo una serie di sedute spiritiche! Henri Charles Detr, Venerabile d ella Loggia Humanidad, in una sua lettera inviata a Papus, e conservata nella Bi blioteca Municipale di Lione, affermava di possedere i verbali completi delle fa mose sedute a cui aveva partecipato Gunon. Proprio a seguito di esse l'iniziato f rancese pare volesse instaurare l' "Ordine del Tempio Rinnovato". Sotto l'aspetto della "vendetta templare", cogliamo qualche analogia con quanto descritto da Umberto Eco. Ma queste vicende dal sapore avventuroso erano forse solo il frutto dell'ambizione e dell'impeto dell'allora giovane Gunon. Non totalmente escluso, tuttavia, che siano state soltanto mere illazioni. Ci che em erge, comunque, che dalla strada dello spiritismo sembra siano passati veramente in tanti. Molti se ne sono allontanati, arricchendosi per di un'esperienza di vi ta che, se valutata nei giusti termini, assume il valore di un grande insegnamen to. Il Gunon maturo, come noto, esprimer un giudizio molto critico sulla medianit. Ma concedetemi un' opinione: il parere di un preclaro esoterista non da accomuna re alle pretestuose discettazioni di alcuni sedicenti uomini di scienza. Anche s e talvolta egli appare un po' troppo fazioso... Il nostro Autore sostanzialmente riteneva che, nelle sedute medianiche, interagisse l'inconscio dei vari partecipanti, perfezionandosi e amplific andosi in rapporto alla progressiva coesione del gruppo. Questa dinamica creereb be l'illusione di una "entit collettiva". Anche nei confronti della dottrina prop

ugnata dalla Blavatsky e dai suoi sostenitori, egli fu alquanto polemico. Tanto da coniare il termine Teosofismo, inteso come una farragine di gnosticismo, neop latonismo, Kabbala giudaica, ermetismo e occultismo. Forse, per, si espresse in t ermini troppo perentori. Il concetto di "iniziazione" L'iniziazione una presa di possesso cosciente degli stati superiori: ci c he tutte le Tradizioni designano come seconda nascita. Il vocabolo deriva da initi um, cio punto di partenza: l'inizio di un percorso, l'origine di una nuova esiste nza. Questi concetti, di carattere universale, sono espressi ripetutamente dal G unon. Tuttavia le iniziazioni possono essere molteplici, ed egli stesso ne un ese mpio. La diversit nei modi, da una forma tradizionale a un'altra, ha lo scopo di attagliarsi alle molteplici attitudini individuali. Lo scopo dell'iniziazione - sempre secondo il pensiero del nostro Autore - propriamente quello di liberare l'uomo da tutti i condizionamenti, e non quel lo di imporgli nuovi legami. Essa deve, in modo precipuo,condurre alla piena rea lizzazione della coscienza, accompagnando l'essere umano dalle tenebre alla luce. Tuttavia sembra che essa possa essere conferita solo da un' "Organizzazione Tradizionale", e perseguita con metodi e leggi ben precise, e con tecniche rigorose: sotto questi aspetti, l'iniziazione totalmente estrane a al misticismo. Il Gunon infatti distingue l'esoterismo dal misticismo, riconducendo ques t'ultimo all'ambito religioso ed essoterico, con aspetti soprattutto "passivi". Riprendendo il concetto di organizzazione, quella iniziatica deve essere reale e tradizionale, e perci depositaria di un'influenza spirituale, comunicabile agli individui che vi si collegano. Essa non potr essere riconosciuta tale - come gi a ccennato - se non la continuazione di un'organizzazione preesistente, in modo da non interrompere la "catena iniziatica". I riti iniziatici corrispondenti hanno per se stessi efficacia, ma - per ottenere l'effetto desiderato - devono essere compiuti da chi ha i requisiti pe r adempierli. Questo aspetto si applica anche ai riti magici, la cui influenza non spirituale ma semplicemente psichica. In tali circostanze l' "iniziatore" pu anche essere un buon trasmettitore, pur non avendo raggiunto la perfezione dell' adepto. Questa trasmissione di una influenza spirituale, originariamente non nuo va, costituisce la vera Tradizione. Ren Gunon propala anche notizie sui Centri Ini ziatici e sulla loro organizzazione gerarchica, facendo anche riferimento al Centro Unico da cui promanano, ovvero il "Re del Mondo". Occorre solo accennare che l'altro elemento fondamentale dell'iniziazione, oltre il rito, il simbolo. Esso strettamente collegato al rito stesso e, ovviamente o rigina la natura simbolica del rituale. Per concludere, tornando al discorso iniziale, si potrebbe a ragione esp rimere tutta la nostra contrariet verso il mondo contemporaneo. Mala tempora curr unt, vero! E' altrettanto vero, per, che nulla accade a caso: forse il cammino ve rso la spiritualit - nei nostri tempi - deve necessariamente procedere attraverso quelle intricate e sempre pi complesse situazioni della realt attuale. In questo contesto, chi riesce a non farsi sopraffare dagli eventi ha gi ottenuto molto.

Stefano Beverini Bibliografia essenziale di Ren Gunon: (1) Introduction gnrale l'tude des doctrines hi ndoues, 1921. - (2) Le thosophisme, histoire d'une pseudoreligion, 1921. - (3) L'erreur spirite, 1923. - (4) Orient e Occident, 1924. - (5) Le s ymbolisme de la Croix, 1931. - (6) Le rgne de la quantit et les signes des T emps, 1945. - (7) La grande triade, 1946. - (8) Aperus sur l'initiation, 1946 . - (9) Symboles fondamentaux de la science sacre, 1962. Sono possibili comunicazioni con altri mondi abitati?

Contattismo e medianit

STEFANO BEVERINI

Secoli di crescente progresso tecnico e di diffuso scientismo hanno coar tato l'essere umano entro gli angusti limiti di forzate pseudocertezze. Allora p roprio ci che si credeva debellato dalla pura razionalit delle scienze esatte, che era gi "uscito dalla porta", rientra prepotentemente "dalla finestra". Questo in coercibile bisogno di ignoto si dunque ricongiunto ai regni della fantasia, dell a leggenda, del sovrannaturale... Certo che non sarebbe comunque possibile dare un veloce colpo di spugna a migliaia di anni di tradizioni e credenze. Ed quel " qualcosa" di vago ma di costante, che va oltre le apparenze e la banalit del quot idiano, ad avere le sue propaggini anche nella tipica science-fiction. La quale spesso fonde in un'avvincente commistione i miti del passato, i bisogni e i timo ri dell'uomo d'oggi, le aspettative nel futuro: una proiezione dei recessi dell' essere umano, fatti anche di archetipi e di zone d'ombra. Realt e fantasia, p er, si incontrano spesso sul terreno delle prove tangibili. Il contattismo un dato di fatto che comprende fenomeni fisici e relazion i psichiche, in strana ed evidente analogia con la dinamica degli interventi med ianici. Ma chi o cosa si manifesta realmente? Creature non terrestri provenienti da altri pianeti? Uomini di un'evolutissima civilt molto antica, che rimasta nas costa alla nostra pi recente? Fantasmi? Forme di esistenza dal preumano al super umano? Creazioni magiche o ideoplastiche in genere? Assegnare tuttavia alle cosiddette intelligenze extraterrestri delle pre cise caratteristiche morfologiche e fisiche forse un nonsenso, quando i fenomeni paranormali ci insegnano che proprio le leggi fisiche note possono essere total mente stravolte. Extraterrestri e spiritismo La medianit, che potrebbe essere considerata - per estensione - una sorta di "contattismo per eccellenza", nei suoi messaggi si occupa pi volte delle form e di vita su altri pianeti, quando addirittura non si presentano sedicenti alien i in seduta... Un caso classico tra i pi conosciuti, quello della medium svizzera Hlne Smith, al secolo Catherine Elise Mller (1861-1929), studiata dallo psicologo Thodore Flournoy, che scrisse su di lei il famoso libro: Dalle Indie al p ianeta Marte . Come abbastanza noto, durante le sedute veniva rappresentato il pi aneta Marte e i suoi abitanti. La Smith comunicava con un "linguaggio marziano", che si rivel ben presto molto somigliante al francese. Flournoy, accortosi dell' analogia, ne inform la medium. Si pass allora al "ciclo uraniano", che in apparenz a non presentava affinit con alcun idioma noto. Venne poi anch'esso sostituito da l "ciclo lunare", prima che alla donna subentrasse una fase mistica. Parlando di cose pi serie, vediamo di analizzare il parere delle Guide, nell'ambi to della medianit qualificata, sugli extraterrestri e la possibilit di esistenza s u altri pianeti. Ad una domanda, rivolta nel Cerchio Kappa di Roma, sull'ipotesi che vi siano altri pianeti abitati, cos stato risposto: In ogni sistema solare abitato un pianeta alla volta. Nella vostra galassia vi so no altri pianeti abitati, ma non nel vostro sistema solare. I cosmi sono diversi , ogni cosmo contiene diversi universi, ogni universo contiene diverse galassie, ogni galassia contiene diversi sistemi solari, ogni sistema solare contiene div

ersi pianeti, dei quali solo uno alla volta abitato. Sembrerebbe, quindi, che possa esistere una quantit inimmaginabile di forme di vi ta su altri pianeti. Tuttavia, un'altra entit dello stesso Cerchio, precisa: Talvolta accade anche che alcune entit di trapassati si spaccino per alieni, pur d i aiutarvi; perch per alcuni di voi molto pi facile credere agli alieni che ai tra passati. Escludiamo, per quanto ci consta, il contatto medianico di creature di altri mondi con l'umanit. Se queste creature volessero entrare in contatto con vo i, lo farebbero direttamente. La medianit, dunque, lasciatela ai trapassati. I viventi possono in tervenire direttamente, se lo ritengono opportuno, nel piano fisico, come la log ica ci insegna. Ma esiste una legge sublime, per la quale non concesso ad una ci vilt di interferire nell'altra, e di ci dobbiamo ringraziare l'Altissimo, perch sar ebbe privare una civilt della propria libert spirituale. E ci renderebbe l'uomo sch iavo di altre creature; e in un piano di giustizia, di imparzialit, ci assurdo. Ag giungiamo che l'uomo perderebbe quel gusto, quell'amore alla ricerca, che stato cagione del risveglio delle coscienze di molte creature sul vostro pianeta. Questa spiegazione ammette la possibilit di un contatto diretto, in modo tale, pe r, da non intromettersi nelle libere scelte dell'umanit, nel bene e nel male. E se mbra plausibile che ci sia proprio quello che sta accadendo. In coerenza con quan to affermato, le entit di questo Cerchio sostengono, inoltre, che un ciclo di inc arnazioni iniziato su un pianeta continua sempre sullo stesso, per evitare inuti li dispersioni, che ostacolerebbero il regolare processo di "apprendimento". Il caso contrario provocherebbe esperienze troppo diverse tra loro, che allunghereb bero enormemente il ciclo delle incarnazioni, a seguito della complessit della le gge del karma. Anche il Cerchio Firenze 77 ribadisce lo stesso concetto, dopo av er asserito: Certo che esistono altre forme di vita su altri pianeti, altre civilt pi prosperose della vostra, sia dal punto di vista tecnologico, sia dal punto di vista spirit uale. Anche se i Maestri non amano parlare di questi argomenti ... E' possibile entrare in contatto con esseri che svolgono la loro evoluzione su altri pianeti? Certo che possibile. Ma direi che, principalmente, l'evoluzione avviene fra ind ividui appartenenti allo stesso ceppo di anime, alla stessa "razza" [in senso sp iritico]. S, sono possibili contatti di curiosit ad un dato punto dell'evoluzione, mai contatti di relazione vera e propria, che siano determinanti ai fini di esperien ze evolutive. Questo, mai. Naturalmente, ci non diventa pi vero allorch si sia lasc iata la ruota delle nascite e delle morti e si prosegua la vita nel mondo del se ntire, laddove avvengono sempre maggiori fusioni, comunioni. Vi saranno fusioni di individui appartenenti alla Terra e poi ad altri pianeti, fino a raggiungere la coscienza cosmica che abbraccia in s tutti gli esseri del cosmo, e quindi tutt i gli esseri su qualunque pianeta abbiano ottenuta la loro evoluzione. Nel medesimo libro i Maestri del Cerchio Firenze esprimono anche un altro concet to molto importante, ed quello che non dobbiamo pensare che la vita si possa man ifestare esclusivamente soprattutto con le combinazioni di carbonio, idrogeno e ossigeno. Vi sarebbero altre forme di vita che utilizzano composti chimici forma ti, in linea di massima, dagli stessi elementi chimici a noi noti, ma in rapport o diverso tra loro. Per esempio, forme di vita che si basano sul silicio, perfin o sul calcio. Addirittura esisterebbero creature formate da aggregazioni molto r arefatte di molecole. Collegandoci al concetto che nel nostro sistema solare non esiste altra forma di

vita intelligente, stato pi volte rimarcato che eventuali extraterrestri, per gi ungere sulla Terra, dovrebbero percorrere uno spazio talmente vasto, per cui la velocit della luce costituirebbe un limite invalicabile alla possibilit di reali c ontatti. Le stesse entit di Firenze precisano, invece, che questo possibile, perc h intelligenze a noi superiori utilizzano un sistema di "materializzazione smater ializzazione rimaterializzazione" per i loro mezzi di spostamento che noi defini amo UFO. Altre ipotesi Singolari osservazioni sul fenomeno UFO, soprattutto in rapporto a presunti cont atti con apparizioni, sono state avanzate dallo scrittore Colin Wilson, in relaz ione agli studi dello statunitense John Keel . Questi si domanda perch manifestazi oni connesse agli UFO si concentrino in luoghi pregni di particolari influssi e collegati ad arcane tradizioni, come le vecchie zone archeologiche della Valle d el Mississippi, o intorno agli antichi "tumuli dei serpenti" della valle dell'Oh io. Tumuli che sarebbero stranamente disposti con la stessa precisione matematic a delle piramidi d'Egitto, e di cui la costruzione avrebbe richiesto - tra l'alt ro - capacit tecniche ben superiori a quelle degli indiani nomadi. Secondo la sco ncertante conclusione del Keel, gli UFO sarebbero tulpa originati da un antico p opolo ormai dimenticato. Queste creazioni della mente si sarebbero concentrate p roprio in quei siti sacri, scelti dall'uomo in epoche remote e forse per chiss qu ali cerimonie magiche. E veniamo al collegamento con il contattismo. I cosiddetti tulpa, ricordiamolo, sono manifestazioni ideoplastiche generate dal la concentrazione del pensiero di una o pi persone, che possono assumere caratter istiche autonome. Alexandra David Neel nel suo famoso libro ne parla diffusament e, oltre a confessare di averne creato uno lei stessa . Ma la David Neel, sempre nel suo testo, espone dei concetti ancor pi sorprendenti, dal fascino misterioso delle credenze tibetane. Afferma il Dalai Lama: Un bodhisattva [essere che ha raggiunto un grado di evoluzione spirituale immedia tamente inferiore a quello di Buddha] la base dalla quale possono scaturire innu merevoli forme magiche. La forza che genera con una perfetta concentrazione di p ensiero, gli permette di esibire simultaneamente un fantasma somigliante a lui s tesso in uno delle migliaia di milioni di mondi. Pu non solo creare forme umane, ma qualunque altra forma, anche di oggetti inanimati... Colin Wilson, avvalorando perci quanto sostenuto da altri studiosi, rileva - anch e se in modo alquanto controverso - una correlazione tra le apparizioni di UFO, presunti fantasmi, apparenti mostri, e quelle linee di forza che attraverserebbe ro la Terra in corrispondenza delle quali si produrrebbero fenomeni di ogni gene re. Non a caso, infatti, tra i luoghi pi interessati vi sarebbero il Loch Ness, i l triangolo delle Bermude e persino l'infestatissimo Castello della Rotta, situa to tra Villastellone e Moncalieri, del quale gi ho scritto . E a proposito dei fan tasmi di questo maniero, da me visitato pi volte, non mi sfuggita una curiosa ana logia. Alcuni contattisti hanno descritto gli extraterrestri come Esseri di luce. Ebbene, anche i fantasmi del Castello della Rotta, che ho osservato in ripetute occasioni insieme ad altre persone, essendo dotati di una chiara luminosit propria, potrebbero essere, a ragione, definiti nello ste sso modo. Le problematiche gravitanti intorno al contattismo, presentano comunque diverse implicazioni. Tempo fa, insieme a vari scritti sull'argomento, mi pervenne il te sto Gli Elohim e il serpente piumato . Tale libro contiene una sorta di messaggis tica di tipo medianico, in cui viene rivelata l'origine e l'evoluzione della spe cie umana. Secondo il testo menzionato, in cui vi un'esposizione semplicistica d i analoghi concetti elaborati in altre fonti, gli esseri umani sarebbero stati, in epoche primordiali, sollevati dalla loro condizione di primitiva barbarie, e "strutturati" da superiori alieni. Ma possono, questi, essere ritenuti extraterr estri, o ci dobbiamo ricondurre agli di delle antiche teogonie? Chiss! Tante sono le fonti che, in modo pi o meno chiaro, trattano l'argomento. Gi lo gnostico Satur nino, come ci tramanda Ireneo, ci mostra la creazione di un uomo informe, uscito

a stento dal soffio di angeli imperfetti, che striscia vilmente sulla superfici e della Terra, finch la scintilla della vita non lo solleva dal fango aprendogli la sua intelligenza . L'evoluzione dell'essere umano sotto l'impulso delle "Gerarchie Creatrici" espos to in maniera piuttosto coerente, considerata la complessit del tema, nel pondero so libro di Max Heindel , oltre che in ambito teosofico e antroposofico. Per l'au tore, tali Gerarchie - di cui ne esistono varie specie e gradi - da tempi remoti ssimi aiutano l'uomo a sviluppare forma e coscienza, agendo sui vari veicoli (fi sico, astrale, mentale... ). I Gruppi di rango inferiore avrebbero la facolt di a gire solo sui "veicoli" pi bassi. L'evoluzione dell'essere umano, insieme alle al tre forme di vita, sarebbe inoltre correlata alla trasformazione della Terra, in sette globi di esistenza, in sintonia con quanto rivelato dall'Induismo e dal B uddhismo Mahayana: Vi sono sette mondi o gradi di maya nel samsara, formati ciascuno come sette glob i di una catena planetaria. Su ogni globo vi sono sette cerchi di evoluzione che fanno quarantanove (cio sette volte sette) stazioni di "esistenza attiva". Anche i Purana, testi sacri indiani, trattano dei cicli cosmici e della genealog ia degli di. E' inoltre da rilevare che - senza menzionare gli archetipi dell'inc onscio collettivo di Jung - le forme tipiche degli oggetti volanti presentano co rrelazioni con l'antico simbolismo. E qui mi fermo. In conclusione, e tornando al contattismo, mi sembra riduttivo considerare presu nte esperienze con forme di vita extraterrestre alla stregua di una specie di so gno singolo o collettivo, che talvolta diventa consistente e tangibile, alimenta to da una sorta di energia psichica. Probabilmente vi di pi, molto di pi. E tutto questo si perde nella notte dei tempi. Tuttavia, come affermato da attendibili fonti medianiche, i contatti non potranno mai condizionare il libero destino del l'umanit. Sta all'uomo dimostrare saggezza.

Stefano Beverini Note bibliografiche: Feltrinelli, 1985. libro degli spiriti, Roma, Mediterranee, 1994, p. 77. Mediterranee, 1990, p. 92. Maestro, perch?, Roma, Mediterranee, 1985, p. 187. Wilson, C. Misteri, Roma, Astrolabio, 1979. Ubaldini, 1965. David Neel, A. Op. cit., p. 100. Roma, Mediterranee, 1991. 1985. Buonaiuti, E. Lo gnosticismo, I Dioscuri, 1987, p. 137. Dioscuri, 1987. Maisonneuve, 1933, p. 6. Stefano Beverini L'uomo,gliangeliela medianit

Emissari divini, intermediari tra l'uomo e Dio - Esseri che non si evolvono. Gli angeli custodi dello spiritismo.

L'angelo: espressione di serenit e armonia nei dipinti dei maestri del pa ssato. Bello come un angelo, si sente affermare ancora oggi, sebbene alquanto di r ado. Ma ai nostri giorni - dominati dall'etica del profitto e dell'usa e getta la bellezza, anzich essere fonte di ispirazione artistica, si riduce a mercifica zione o poco pi. Anche le valutazioni estetiche, se limitate alle apparenze este riori, sono comunque vincolate alla caducit. Troppo lontano il pensiero greco, co n il mondo delle idee che trascende il mero aspetto fisico. Troppo lontani i neo platonici, con il concetto di "bello" che assume, per esempio in Plotino, caratt eristiche di unit e di universalit. Ma veniamo al tema: chi l'angelo, questa trascendente presenza? Un emiss ario divino, un "portavoce"? In senso esteso potrebbe essere sia buono sia malva gio. Analizzare per come vengano intesi gli angeli decaduti, soprattutto nel cont esto di una religione, ci porterebbe troppo lontano... Limitiamoci alla versione "benevola". Il teologo Dionigi l'Areopagita li classifica in nove categorie gerarchi che, dai Serafini agli Arcangeli, e infine agli Angeli, ultimi "in graduatoria", quelli pi vicini alla natura dell'uomo. Per l'esoterista Ren Gunon l'angelo, in quanto intermediario celeste consen te di stabilire una reale comunicazione tra lo stato umano e il Principio, di cu i l'angelo rappresenta l'aspetto pi accessibile agli esseri che si trovano nella condizione umana. Le varie figure angeliche, presenti un po' in tutte le tradizio ni - come ancora ribadisce il Gunon - assumono varie sfumature di significato. L'orientalista Pio Filippani Ronconi, riferendosi al periodo vedico, sot tolinea la propensione degli Indiani a meditare sulla Ista Devata, la "Divinit Pr escelta". Egli la definisce come una sorta di angelo custode celato in ogni esse re umano, che deve essere realizzato come Realt interiore. Troviamo una certa ana logia con le funzioni di protettore e pedagogo attribuite dalla teologia cristia na, soprattutto nell'opera di Basilio, all'intermediario celeste che guida i fed eli nel cammino terreno. Gershom Scholem, uno dei maggiori studiosi di Cabala e misticismo ebraic o, ci informa sui vari aspetti attribuiti alle creature angeliche, presenti nell 'ampio sistema di pensiero di cui si occup per anni. La visione di Shi'ur Komah uno dei misteri pi occulti della Cabala - celata agli "angeli ministri", ma non ai mistici. Ci significa, in parole semplici, che i mistici possono comprendere s egreti non accessibili agli angeli. Per lo Sefer Yezirah, il Libro della creazi one, dalla quarta Sefirah, cio dal "fuoco primordiale" Dio cre le schiere angelich e. E' tipica inoltre della Cabala l'espressione Maggidim: angeli e anime sante che, attraverso forme di medianit (sia scrivente, sia a incorporazione), diffonde vano le loro rivelazioni. L'anima dell'uomo sarebbe per generata su un piano supe riore a quello angelico: l'essere umano, infatti, avrebbe - per la Cabala - la f acolt di operare la "restaurazione dei mondi", il cosiddetto tikkun. Le tradizion i cabalistiche, poi, che si avvalgono della scrittura automatica, comprendono i cosiddetti "alfabeti degli angeli", tra cui quelli di Michael, Gabriel, Raphael. .. Molti di questi sono simili alla scrittura cuneiforme. Se ci addentriamo, invece, nei meandri oltremodo complessi dello gnostic ismo, troviamo alcuni brani che descrivono la ricongiunzione dell'anima con il s uo angelo. Uno dei pi elevati gradi dell'iniziazione gnostica era proprio il rito della "redenzione angelica", grazie al quale ci si univa con l' "angelo superio re". Entrando in ambito teosofico, per Charles Leadbeater i Deva sono angeli di grado elevato posti alla sommit di una gerarchia, accessibile sia agli spiriti di natura, che agli esseri umani. Helena Blavatsky cita inoltre i Lipika, esser i angelici collegati al karma, una sorta di "archivisti" che registrano le azion

i e i pensieri dell'uomo. In tema di medianit, le Guide del Cerchio Firenze 77 es pongono un concetto analogo, parlando dei Signori del karma, come ben riportato da Vitaliano Bilotta, nel suo Dizionario. Max Heindel fondatore della Rosicrucian Fellowship, nonostante la procla mata appartenenza rosacrociana, manifest notevoli affinit con il pensiero teosofic o e antroposofico. Come nelle suggestive interpretazioni dell'evoluzione umana, inserita in quella cosmica. Per l'autore, i vari ordini angelici sarebbero le ge rarchie creatrici che agirono, in tempi diversi, sull'uomo e sui suoi "veicoli" pi sottili. Per l'occultista Dion Fortune le classi di angeli costituirebbero una gr an moltitudine, con un'evoluzione diversa da quella umana, pur avendo una comune origine. Tali creature, perfette secondo le loro competenze, non evolvono. Si p otrebbero forse definire come "automi divini", che adempiono specifici compiti, esenti per da conflitti interiori e traversie. Nella dottrina spiritica ogni essere umano accompagnato da uno spirito G uida, paragonabile all'angelo custode. Negli scritti di Allan Kardec, il primo c odificatore della materia, troviamo interessanti riferimenti. L'anima si perfezi onerebbe avanzando nella gerarchia spirituale, sino a divenire un puro spirito o un angelo. Gli angeli sarebbero quindi le stesse anime umane che, pervenute a t ale livello, godono della felicit relativa al loro stato, il quale non una cond izione di ozio. Ogni individuo, infatti, dalla nasci-ta alla morte e addirittura nel corso di diverse incarna-zioni, sarebbe assistito da un angelo custode, det to anche spirito protettore o Guida spirituale. Tale mentore sarebbe anche di so stegno nell'affrontare le prove della vita. Sempre per il Kardec, la Guida che si dedica a una persona non rinuncia a proteggerne altre, anche se in modo meno esclusivo. Quando l'assistito per si o stina a non ascoltare i suoi consigli, l'angelo custode si allontana, e l'indivi duo subisce il dominio di spiriti inferiori. Ma non lo abbandona del tutto e, se invocato, gli torna subito accanto. Ricordiamoci che molti insegnamenti evidenz iano come i demoni agiscano all'interno dell'essere umano, per mezzo delle passi oni negative: cupidigia, ira, odio, paura e via dicendo. Lo spirito protettore d ovrebbe perci coadiuvare l'essere umano che si impegna a controllare e trasformar e i propri impulsi negativi. Ancora a questo proposito, le entit del Cerchio Fire nze 77 cos si sono espresse: ... La Guida spirituale, dalla vostra religione chiamata angelo custode, non deve essere tanto vista come un ente esterno, estraneo, che vi ripara dai co lpi, che vi protegge nel senso tradizionale e personale, bens qualcosa che dal vo stro intimo essere affiora e che cerca di far sbocciare la vostra coscienza, di farla affermare nei confronti degli impulsi deteriori e animaleschi che provengo no dall'ambiente e dai veicoli inferiori. Altra cosa il concetto di spirito Guida, preposto al buon andamento dell e sedute medianiche, detto anche Controllo. In questo senso, Guide celebri furon o, per esempio, John King con Eusapia Palladino, Yolande con Elisabeth d'Espera nce, e Imperator con William Stainton Moses. Quest'ultimo da me riportato nel re cente libro Manuale di scrittura automatica e telescrittura (Edizioni Mediterran ee). E, ancora in tema di "angeli e spiritismo", le entit del cerchio Kappa de scrivono i Piani Spirituali Cosmici, dove esisterebbero due "luoghi": la regione dell'Alef e la regione del Tau. Nella prima vi sono gli individui identificati nell'Assoluto. Nella seconda l'insieme delle Intelligenze Celesti, cio le tre Ge rarchie Angeliche, ovvero gli "Spiriti Elementali Superiori" del non manifestato . Si tratterebbe di Intelligenze che sono avulse dal processo di incarnazione. E sse vivono in modo impersonale, privo di passionalit, e - in un certo senso - sor reggerebbero il Tutto. Sarebbero necessarie affinch i "principi" si attuino nell' emanazione. In una molteplicit di ipotesi, quindi, noi che ben poco riusciamo a sbirc iare oltre le apparenze tangibili, ancora ci domandiamo chi siano gli angeli. Pr

esenze impalpabili e confortanti, che hanno alimentato nei secoli le fantasie in fantili e le speranze degli uomini... Sono dunque realt o fanno parte del nostro immaginario collettivo, dei nostri sogni? Dubita di ci che appare reale e rivaluta i sogni, suggeriscono alcuni inseg namenti orientali... BIBLIOGRAFIA: Blavatsky, H.P. L'evoluzione cosmica, Roma, Napoleone, 1971. - Cerchio Firenze 7 7 Sopravvivere, Genova, Coop 77, n.1, 1985; Maestro, perch?, Roma, Mediterranee, 1985. - Cerchio Kappa Verso la scintilla, Roma, Mediterranee, 1990. - Filippani Ronconi, P. L'induismo, Roma, Newton Compton, 1994. - Fortune, D. Magia applica ta, Milano, Oscar Arcana Mondadori, 1989. - Gunon, R. I simboli della scienza sac ra, Milano, 1975. - Heindel, M. La cosmogonia dei Rosacroce, Genova, I Dioscuri, 1987. - Kardec, A. Le rivelazioni degli spiriti, Roma, Mediterranee, 1978, Il l ibro degli spiriti, Roma, Mediterranee, 1975. - Leadbeater, C.W. Il lato nascost o delle cose, Milano, Alaya, 1949. - Mead, G.R.S. Frammenti di una fede dimentic ata, Genova, I Dioscuri, 1988. (Palazzo dello Sport di Varazze, 26 febbraio 1995)

Parlando di spiritismo... di STEFANO BEVERINI

************************************************************ Curriculum essenziale dell'Autore: Stefano Beverini giornalista pubblicista . Tra i periodici sul paranormale, collabora dal 1984 al Giornale dei Misteri (C orrado Tedeschi Editore). E' stato condirettore della rivista Sopravvivere, Inda gini e Ipotesi. Ha potuto osservare e studiare molti tra i pi noti medium italiani. Le sue opere pi recenti sono: La telescrittura, Ed. I Dioscuri (Genova), 1990 (di cui in co rso di stampa una nuova edizione pi completa e aggiornata, per le Edizioni Medite rranee); Il mondo dello spiritismo, Ed. Mediterranee (Roma), 1991; La telepatia, Ed. I Dioscuri (Genova), 1993. Ha redatto inoltre alcune voci del Dizionario bi ografico dei liguri , Ed. Consulta Ligure (1993). ************************************************************ La morte: argomento da evitare, nella nostra moderna societ. Gene ralmente anche chi crede in un aldil elude il discorso. Ma non c' da stupirsi di questo, in un mondo dove la pubblicit e la moda propongono altere top model, dove sugli schermi e nei serial appaiono divi oltremodo belli. Dove sembra che abbia no importanza solo l'avvenenza e la giovinezza. In questo mondo di tanta immagin e e poca sostanza, del fantasticare acritico e superficiale, del merchandising e sasperato per promuovere un prodotto... l'argomento della morte - come dicevo - tale da generare paura, sgomento e orrore, in chi si sofferma a immaginare la so rte del proprio corpo fisico. Eppure il pensiero della sopravvivenza sempre stat o uno dei pi radicati e profondi aneliti dell'umanit. Per quanto riguarda i nostri studi, non soltanto la medianit ci offre interessant

i spunti a favore della sopravvivenza, ma anche buona parte del paranormale in g enere, come specificato dal grande studioso genovese Ernesto Bozzano: Mi limito a ricordare i casi delle apparizioni di defunti al letto di morte, e i casi complementari delle apparizioni di defunti nell'ambiente in cui vissero. Ri cordo inoltre taluni esempi impressionanti di fenomeni di telecinesi poco dopo a vvenuto un caso di morte. Ricordo taluni episodi di ossessione con visione chiar oveggente dell'entit ossessionante, che per quanto a tutti sconosciuta, viene in seguito identificata. Ricordo numerosi casi di fotografia trascendentale in cui si pervennero a identificare fantasmi di ignoti. Ricordo altri episodi straordin ari di fenomeni di infestazione, con apparizioni di fantasmi a tutti sconosciuti , e in seguito identificati. Ricordo infine talune esperienze di triplici corris pondenze incrociate a distanze enormi con estrinsecazione quasi simultanea, e in lingue ignorate dai medium e dai presenti; nonch altre esperienze in cui si otte nnero le impronte digitali di defunti... E mi pare che basti. Si noti che in og ni modo vi sarebbe da ricordare agli oppositori come la classe stessa dei fenome ni animici [cio i fenomeni paranormali in genere], da essi invocata per combatter e l'ipotesi spiritica, basterebbe anche da sola a dimostrare la sopravvivenza de llo spirito umano. Visto che, in ultima analisi, i fenomeni animici risultano co mplementari di quelli spiritici, in quanto provano l'esistenza nell'uomo di una personalit integrale subcosciente, fornita di facolt supernormali meravigliose, le quali risultano indipendenti dalla legge di evoluzione biologica; o, in altri t ermini: in quanto provano che l'uomo uno "spirito" anche da incarnato. Tornando alla medianit, non voglio ripetermi - come ho fatto negli ultimi congres si - soffermandomi sugli aspetti teorici di essa. Aspetti e problemi della median it... molto ci sarebbe da dire, ma in ultima analisi posso solo affermare come la medianit sia una porta aperta. In questo incontro sul tema della Sopravvivenza de sidero anzitutto evidenziare brevemente l'uniformit delle fonti medianiche, per q uanto riguarda la descrizione dell'aldil. Numerosissimi medium, di differente cul tura ed estrazione sociale, in periodi storici diversi, vissuti nelle pi svariate localit geografiche lontane tra loro, hanno ricevuto molti messaggi che convergo no a formare una sorta di dottrina coerente e unitaria. La descrizione del "risveglio" dopo la morte coincide non solo tra le diverse fo nti medianiche, ma anche tra queste e alcune dottrine di estrazione orientale. T roviamo una perfetta analogia, per esempio, con quanto ci riferisce lo yoghi Ram acharaka sulla vita dopo la morte . Spesso gi il moribondo entra in comunicazione con parenti o amici che lo hanno preceduto, e ne molto rincorato. Dopo la morte, il corpo astrale si libera progressivamente dal fisico. Esso dovrebbe essere co mposto dalla stessa sostanza che forma l'omonimo piano. Il corpo astrale non l'a nima, e neppure lo spirito: come il corpo fisico, solo un rivestimento temporane o. Una delle prime esperienze della nuova esistenza consiste nella visione panor amica dell'intera vita. Il defunto potr cos "fare un primo bilancio", e soprattutt o comprendere le proprie cattive azioni compiute. La seconda esperienza un profo ndo sonno, la cui durata molto variabile. Serve per prepararsi alla rinascita su l piano astrale, ed utile per adattarsi alle nuove condizioni e per acquisire il vigore necessario per la nuova fase di esistenza. Di solito l'entit dorme in pac e, protetta e indisturbata da influenze esteriori. Tuttavia vi sarebbero le ecce zioni: il defunto pu "sognare", quando pervaso da un desiderio intenso di amore, di odio, o di dover portare a termine qualcosa di incompiuto. Inoltre la dispera zione delle persone lasciate pu giungere all'anima addormentata. Attirandola vers o la Terra in una sorta di comunicazione telepatica, oppure con comunicazioni m edianiche, che saranno quindi confuse e contraddittorie. Queste interferenze son o negative, perch disturbano l'evoluzione e lo sviluppo nella nuova fase di esist enza. Questo uno dei motivi per cui, nelle sedute medianiche, non si dovrebbero evocare i propri cari, ma lasciare spazio solo al loro intervento spontaneo. L'e sperienza del sonno dopo la morte e del risveglio viene descritta molto bene in un brano della defunta Etta Thomas, tramite la famosa medium Gladys Leonard:

S, nella mia visione, o sogno, come volete chiamarlo, ma era un sogno delizioso e calmo, mi trovai in compagnia con mamma e babbo e con molti parenti ed amici pas sati da tempo nell'aldil ... non mi resi conto di alcun cambiamento o brusco dist acco, ma da quel delizioso sogno mi sembr di passare in un sonno pacifico, dal qu ale, di quando in quando, mi sembr affiorare in uno stato pi o meno cosciente, gia cch mi sentivo vicino persone a me care che si prendevano cura di me: ed ero liet a di restare cos. Apprendo ora che io rimasi in tale stato tre o quattro giorni. Ma quando mi ridestai pienamente, mi sentii vivificata, e tanto pi ringiovanita e vigorosa ... E ora siamo tutti qui riuniti, tutti coloro che conobbi e amai: t utti nelle migliori condizioni, nello stato migliore, nella salute migliore, mig liori in tutto. Pi complesso il discorso sui cosiddetti piani di esistenza, di cui far solo cenni essenziali. Nell'aldil i disincarnati si unirebbero in insiemi diversi a seconda del loro grado di evoluzione, non sempre comunicanti tra di loro. Questi "insiem i" si potrebbero configurare con i cosiddetti "piani di esistenza", e soprattutt o con i relativi sottopiani. Attenzione, per, che queste definizioni non si rifer iscono a un luogo, ma ad una condizione, a uno stato di coscienza. Si tratta, so stanzialmente, di riuscire a spiegare in termini "di forma", ci che non appartien e pi al mondo fisico, e perci privo di forma. Questi - i piani di esistenza - dal pi basso al pi alto, dopo quello fisico, sono i seguenti: astrale (per alcuni auto ri preceduto dall'eterico); mentale; akashico; e i vari piani spirituali di cui non ci stato riferito quasi nulla perch rappresentano una condizione troppo lonta na dalla nostra comprensione. Il piano astrale quello del pensiero plasmante, grazie al quale il defunto pu agi re sulla sottile materia che lo circonda, per creare ci di cui ha bisogno. Sarebb e teatro di facolt ideoplastiche. Ovviamente spiriti superiori coordinerebbero le creazioni dei singoli, evitando il caos. Sembra che, dopo il trapasso, si possa apparire con l'et desiderata: chi muore vecchio pu tornare giovane, oppure presen tare le caratteristiche dell'et matura. Chi era menomato, pu assumere un corpo san o. E, addirittura, chi muore in fasce o giovanissimo pu apparire come un giovane. Ovviamente il tutto una finzione, cio una creazione dell'individualit, in quanto lo spirito ovviamente non ha corpo. Le comunicazioni tra i disincarnati avverreb bero tramite una sorta di telepatia. Spazio e tempo avrebbero un valore diverso rispetto a quello dei viventi. La sostanza che compone i piani superiori sarebbe ancora pi "sottile" rispetto a quella dei piani inferiori. Come il piano mentale, analogo al precedente, ma dal le maggiori possibilit. Quindi l'akashico, che coinciderebbe con i fotogrammi ill ustrati dal Cerchio Firenze 77: ivi si troverebbero impressi tutti gli avvenimen ti del passato e le possibilit del futuro. Veniamo ora a un esempio eclatante di medianit: lo traggo, in sintesi, dal mio volume Il mondo dello spiritismo, edito dalle Mediterranee di Roma . Non fu immune da pesanti critiche, rivoltegli quasi tutte dopo la morte, quando - ovviamente - non poteva pi difendersi. Eppure era un ottimo ricercatore, molto rigoroso, e con una grande preparazione anche nel campo dell'illusionismo. Il su o fine era quello di poter scoprire i trucchi dei medium e dei sensitivi, avvale ndosi appunto anche della propria esperienza di illusionista. Per trent'anni per corse ripetutamente l'Inghilterra e l'Europa per osservare direttamente e studia re case infestate, sedute spiritiche, strani personaggi dagli insoliti poteri, a utentici e mistificatori. Nel 1925 fond il National Laboratory of Psychical Resea rch, a Londra, che divenne poi incluso nella locale universit. Nel Laboratorio ve nnero accertati i fenomeni di noti medium dell'epoca: Willy e Rudi Schneider, St ella Cranshaw, la famosa Eileen Garrett, eccetera. "A caccia degli spiriti", si intitolava un suo libro. La parola spiriti era usata in senso ironico, per. Sosta nzialmente antispiritista, la sua attitudine mentale era quella del ricercatore scientifico: stiamo parlando dell'inglese Harry Price. Egli, dicevo, percorse l' Inghilterra e l'Europa, ma proprio in Londra ebbe modo di vivere l'esperienza pi coinvolgente. Ve la ripropongo, con le sue parole.

Luned, 13 dicembre 1937, risposi alla signora Katherine, accogliendone l'invito. I l giorno 15 mi incamminai verso il sobborgo di Londra in cui abitava la signora, dove ebbi ad assistere alla pi meravigliosa seduta di tutta la mia vita. Fui int rodotto da una cameriera nella sala da pranzo, dove fui accolto dai coniugi Mort imer e dalla loro figlia diciassettenne. Dopo le presentazioni, sedemmo a tavola e durante l'asciolvere fui messo al corrente della storia di Rosalia, la bimba defunta che si materializza. Essa era stata la figlia di Dorothy, amica di famig lia, il cui marito era morto in guerra nel 1916. Rosalia era l'unica bimba dei c oniugi, e a sua volta era morta per difterite nelle braccia della mamma all'et di sei anni. Dopo aver adunato tutti i componenti il gruppo nella camera delle sed ute, mi guardai attorno per vedere quali disposizioni dovevano prendersi. Decisi che i cortinaggi, gli ornamenti, l'orologio, i quadri, i cestini da lavoro, e a ltro ancora, essendo inutili, era meglio trasportarli altrove: e cos fu fatto. Do po di che, chiusi la porta a chiave, misi la chiave stessa in tasca, e apposi i sigilli ai battenti della porta. Rimossi il grande divano, poi la pesantissima c redenza, della quale vuotai ogni cassetto. L'ultima misura da me presa prima di fare l'oscurit, fu quella di spargere a piene mani polvere d'amido dinanzi alla p orta. Inizi la seduta alle nove e dieci minuti... Dopo circa venti minuti di conversazi oni tranquille, la signora Katherine osserv che sarebbe stato meglio smettere di parlare per tentare invece di sintonizzare l'ambiente con le vibrazioni musicali . Quando all'orologio della sala scoccarono le dieci, la signora Dorothy mormor: "Rosalia, angelo mio!". Katherine si pieg verso di me sussurrandomi all'orecchio: "E' presente Rosalia. Non parlate!" ... Alla mia sinistra, si ud un fruscio come di piedini che si muovessero ... Intanto la signora Dorothy, a me da lato, con tinuava a conversare bisbigliando e singhiozzando con la sua creatura. Dopo qual che minuto, Katherine chiese alla mamma di Rosalia se io potevo toccare la bimba materializzata. Il permesso mi fu accordato, e io allungai cautamente il bracci o sinistro, che con mio grande stupore venne a contatto con un corpicino di bimb a apparentemente ignuda, e delle proporzioni di una creaturina al di sotto dei s ette anni. Passai lentamente la mano sul suo torace, giungendo al mento, quindi alle gote. A questo punto chiesi se mi fosse concesso l'uso degli specchietti lu minosi. Dopo breve discussione, il permesso venne accordato, e fu convenuto che la signora Katherine da una parte, e io dall'altra, avremmo illuminato il corpic ino di Rosalia. Presi in mano il mio specchietto, e nel rivoltarlo, una tenue lu ce fluorescente rischiar i piedini di Rosalia. Erano i piedini normali di una bim ba di sei anni... Quando le nostre placche giunsero al capo della bimba, ci rive larono il volto di un angioletto che avrebbe formato l'orgoglio di qualunque mam ma. Il suo volto appariva pallido, ma forse ci era conseguenza della luminosit flu orescente. Gli occhi irradiavano una viva intelligenza. Teneva le labbra stretta mente compresse, ci che conferiva al volto un'espressione curiosa di fermezza. Mi si permise d'interrogarla. Rosalia mi guardava attentamente, ma pareva non comp rendere ci che dicevo. Allora domandai: "Rosalia, vuoi tu bene alla mamma?" Subit o l'espressione del suo volto si illumin di comprensione, e le labbra vibrarono s ussurrando: "S, s!". Echeggi immediato nell'ambiente un gemito acuto di commozione estrema. Era la mamma, che lanciandosi sulla propria creatura, la stringeva sing hiozzando. La signora Katherine depose lo specchietto fluorescente sull'impianti to, chiedendo a tutti di raccogliersi in silenzio; ma era un silenzio molto rela tivo, in cui tre donne singhiozzavano pietosamente. Qualche minuto dopo Rosalia non c'era pi... Ultimata la seduta, Harry Price cos commenta: Esaminai tutti i sigilli, trovandoli intatti. Rimossi divano e credenza, riscontr ando tutto in ordine. La polvere d'amido era dovunque indisturbata. Scrissi la p resente relazione due ore dopo terminata la seduta. Rileggendola, mi accorgo che essa non rende giustizia al portento cui ebbi ad assistere. Eppure, malgrado tu tto, io rimango ancora perplesso...

Personalmente, conoscendo bene la scrupolosit, l'intelligenza e la grande fama di Harry Price quale smascheratore di trucchi e di imbrogli, ritengo genuina la ma terializzazione. A titolo di cronaca, quasi vent'anni dopo la morte del Price, u na lettera anonima inviata a David Cohen, autore di un libro su Price, asserisce che all'epoca la figlia dei Mortimer non aveva diciassette anni, ma sarebbe sta ta una bambina truccata da giovinetta, che in seduta si sarebbe spogliata interp retando la parte di Rosalia. Vi ho riferito questa ridicola supposizione, poich v iene da qualcuno citata come "prova" contro il Price, e non volevo dare l'impres sione di non esserne a conoscenza. Come dicevo, per, ritengo che l'episodio sia g enuino. Tuttavia, un dubbio inquietante si insinua nella mente. Katie King, Bien Boa, Estella Livermore e altri famosi personaggi materializzati, fantasmi di se dute, se altro non fossero che una creazione paranormale nata dalle aspettative del medium e dei presenti? E se anche la rediviva Rosalia fosse stata un sogno, un bel sogno esteriorizzato dalla madre, divenuto concreto e tangibile grazie al le meravigliose facolt della mente umana, o di un mondo pi "sottile" che ci attorn ia, animato da "forze" sconosciute? Ma i sogni, si sa, talvolta si avverano. Dal 1976 a oggi ho vissuto, come osservatore, molte esperienze nel campo della m edianit e del paranormale in genere. Potrei narrarvi moltissimi casi relativi all a fenomenologia sia psichica, sia fisica. Ma, a parte il tempo che non lo permet te, rischierei di fare la figura del narcisista. Penso che chi mi segue sul Gior nale dei Misteri da oltre dieci anni abbia letto qualcosa in merito, oltre a qua nto ho riportato su pubblicazioni varie. Voglio solo menzionare gli intensi cinq ue anni nel genovese Cerchio Ifior, con messaggi di buon livello, casi di identi ficazione, disegni medianici e piccoli apporti. Sottoposi inoltre i due medium d el Gruppo e due rispettive entit comunicanti al test delle associazioni verbali g uidate, di Carl Gustav Jung. Utilizzai il reattivo mentale anche con altri sogge tti e medium. Ricordo inoltre le interessanti sedute con Vincenzo Napoli e con S andra Rossi, sempre di Genova. Le inquietanti esperienze di infestazione al cast ello della Rotta, con apparizioni di fantasmi percepite collettivamente, e le se dute medianiche organizzate in loco con il Cerchio di Monza (altro gruppo che ho frequentato). Poi il Cerchio Esseno di Roma, con la famosa identificazione di A ntonello e l'apporto del cavalluccio di bronzo fotografato in due riprese. Quind i l'incredibile Demofilo Fidani, con la voce diretta e tanti fenomeni fisici che , nel raccontarli, difficilmente una persona pu essere creduta. Poi ancora il Cen tro di Grosseto, soprattutto per la psicofonia; Neri Flavi con la sua scultura m edianica; Roberto Buscaioli, che in trance mi ha donato, in piena luce, l'apport o di una croce il cui foro si formato successivamente, nella medesima seduta, s otto i riflettori di Tele VCO di Domodossola. Ho osservato altri gruppi meno not i, a Viareggio, a Torino, a Imperia, a Perugia, a Roma... Proprio a Roma, recent emente, ho presenziato una seduta del Cerchio Kappa, dove ho potuto constatare u n elevato contenuto nell'insegnamento profuso dalle Guide. Vi ho tediato con questi fugaci riferimenti solo per darvi un cenno di testimoni anza sulle mie esperienze da "ricercatore laico", diciamo cos. Cio da ricercatore attratto solo dalla ricerca per se stessa, e non con aneliti religiosi o per len ire un lutto personale. Ebbene, ho riscontrato che la medianit viva, diffusa... M olti di voi possono affermarlo perch hanno toccato con mano! Ma la medianit vuole anche significare studio profondo, vuol dire dubitare ed essere vigili. Questo c i sprona a non credere ciecamente a tutte le manifestazioni! Perch nello spiritis mo molto di congruente, stabile, finalistico, elevato, ci viene offerto, ma molt e anche sono le sciocchezze che talvolta ci vengono propinate dalle sedicenti en tit. L'importante, comunque, valutarne il contenuto in un ampio arco di tempo. Ed fondamentale che le comunicazioni siano rivolte verso la spiritualit, al fine di stimolare la nostra ricerca interiore. In conclusione, come afferma Romualdo d' Alessandro, componente del Cerchio Kappa: Le entit insegnano a muoversi verso la S cintilla, cio a riconoscere quell'afflato di divinit che in ognuno di noi e a vive re in conformit ad esso. E in questo oscuro kali-yuga, pieno di protervia, di cini smo e di efferatezza, lo spiritismo, se ben interpretato, ci offre senz'altro mo lto.

Stefano Beverini d'identificazione spiritica", Luce e Ombra, 1931, p. 270-271. Ramacharaka, La vita dopo la morte, Genova, I Dioscuri, 1987. Collins Sons & C., 1928, cap. VII. Roma, Mediterranee, 1991. (Palazzo dello Sport di Varazze, 8 ottobre 1995)

Chiacchierando di medianit... di STEFANO BEVERINI

************************************************************ Curriculum essenziale dell'Autore: Stefano Beverini scrittore e giornalista pubblicista. Tra i periodici ch e attengono al paranormale, dal 1984 collabora al Giornale dei Misteri con una r ubrica mensile. E' stato condirettore della rivista Sopravvivere, Indagini e Ipo tesi e ha prestato la propria opera per numerose riviste specializzate. Ha studiato la telepatia, la psicometria, i fenomeni di infestazione e t utta la fenomenologia medianica, sperimentando con molti medium e circoli spiri tici, tra cui i pi noti "Cerchio Ifior" di Genova, "Cerchio Esseno" e "Cerchio Ka ppa" di Roma, "Cerchio di Monza", Roberto Buscaioli di Ravenna, Demofilo Fidani di Roma e il "Gruppo Psicofonia e Parapsicologia di Grosseto". Le sue opere pi recenti sono: La telescrittura, I Dio-scuri, Genova, 1990 ; Il mondo dello spiritismo (scritto in collaborazione con Daniela Nacucchi), Me diterranee Roma, 1991; La telepatia, I Dioscuri, Genova, 1993; Manuale di scritt ura automatica e telescrittura (Tabellone, piattino, disegni medianici), Roma, M editerranee, 1995; Fenomeni e personaggi della medianit, MEB, Padova (in preparaz ione). Inoltre ha redatto alcune voci del Dizionario Biografico dei Liguri Illus tri, Edizioni Consulta Ligure delle Associazioni per la Cultura, Genova, 1993. ************************************************************

Sono persuaso che tutte le nazioni cosiddette civili stiano slittando ve rso un pericoloso baratro. Mi riferisco anzitutto alla crisi dei valori umani: c ' poco spazio per la spiritualit, per il senso dell'etica, per gli ideali e per i sentimenti pi elevati. Anzi, il potere e il danaro sembrano assurgere al ruolo di divinit incontrastate, nella folle corsa collettiva verso ambte mte materialistich e. Non a torto la Tradizione riconosce il Kaliyuga nell'era attuale, derivante in un certo senso - da un oscuramento progressivo della spiritualit primordiale. Ma non dimentichiamolo: nulla accade a caso, ed proprio attraverso certe prove che lo spirito pu sollevarsi dall'abisso. Su una cosa comunque non ho dubbi: i nostri studi, le nostre ricerche so no foriere di un anelito spiritualista. Sono un punto di riferimento nel caos ch e ci attornia. E non mi riferisco soltanto a tutti i casi di piccola e grande me dianit, che molti di voi ben conoscono perch li vivono in prima persona. Non solta nto la medianit ci offre interessanti spunti a favore della sopravvivenza, ma anc he buona parte del paranormale in genere: basterebbe menzionare i fenomeni di te lepatia e di chiaroveggenza, che annullano il concetto di spazio; e quelli di pr ecognizione, dove il tempo sembra essere invertito, e l'effetto precede la causa ... Non voglio, per, in questo contesto che ritengo non sia un congresso, ma un incontro di persone, di esperienze, di amicizia, di spiritualit, non voglio dicevo - tediarvi con una relazione. Vorrei impostare questo nostro incontro com e una chiacchierata. Alcuni di voi mi conoscono, altri mi avranno letto, da qual che parte... Nella spesso tormentata divisione italiana di gruppi, di scuole dai div ersi contenuti, di scissioni... ritengo che ognuno possa seguire la sua strada: pi scientifica, oppure dettata da istanze interiori, oppure ancora tesa verso asp etti consolatori, e cos via. Per quanto mi riguarda, mi considero un po' un ricer catore solitario, che cerca di trarre un insegnamento dalle varie scuole, corren ti di pensiero, studi, osservazioni ed esperienze personali. E in questa ricer ca mi sono diretto soprattutto verso l'approfondimento dei fenomeni medianici, d i cui vorrei ripercorrere, insieme a voi - solo con brevi cenni, ovviamente! - u n po' tutto il mio "cammino" nel labirinto dello spiritismo. [Segue una "carrellata" a braccio sui seguenti punti:] I primi approcci e l'immediato coinvolgimento nel 1976. I medium a incorporazione Vincenzo Napoli, Sandra Rossi, Gian e Tullia d el "Cerchio Ifior" e molti altri minori. L'esperienza del Cerchio Ifior (partico

larmente intensa nei primi anni Ottanta): messaggi, identificazioni e piccoli ap porti. Breve esempio di identificazione, tratto dalla seduta del 1979: Ezio, Ezio caro, ti sembra proprio che ci che tu stai facendo sia giusto p er tua moglie e per i tuoi figli? Ascoltami, Ezio, ascolta la tua mamma, anche i o ho commesso molti errori nella mia vita ma, vedi, a volte molto importante ess ere sinceri con se stessi perch mentire a se stessi come mentire davanti all'uman it e a Dio stesso. Io mi chiamo Anastasia, Anastasia Mellere Rebagliati. Sono mor ta a Genova nel maggio 1964. Ero molto vecchia, Ezio, molto, lo sai, posso consi gliarti molto meglio di quanto avrebbero potuto fare sia Enrica che Ludovica; qu indi ti prego, Ezio, ascoltami. Lo so che ad una certa et non facile cambiare, ma cerca di farlo. Io so quanto brutto vivere per quasi un secolo ed avere sempre le stesse idee. Ezio, ascoltami, ti prego, ascoltami. Anastasia Mellere Rebaglia ti, piazzale Marassi 8, morta il 2 maggio 1964. E' inutile specificare che i dati anagrafici sono stati verificati con l 'estratto dell'atto di morte, e che le due donne menzionate erano le sorelle di Ezio. L'aspetto pi interessante, per, non riguarda la verifica dei dati, ma il fin e etico della manifestazione stessa. Proprio in rapporto al fine delle manifestazioni, citer un brano molto se mplice, ma significativo. Si tratta di una comunicazione di Mot, una delle Guide del Cerchio Genovese, durante la seduta del 2 marzo 1985: Non vorremmo che qualcuno tra voi potesse farsi un'idea errata di questi incontri e dei motivi del nostro presentarci. Noi non vogliamo creare una nuova religione, gi fin troppe ne esistono. Noi non vogliamo fare di voi dei paladini d i una verit, perch la verit finir sempre per avere il sopravvento sull'irrealt. Noi non desideriamo neppure creare degli apostoli che vadano nel mondo tra la gente a parlare di ci che diciamo, in quanto state pur certi che le nostre parole arriv ano sempre agli orecchi di chi vuol ascoltare ... La verit non pu essere imposta, ma deve essere compresa dall'individuo. Noi desideriamo soltanto, figli, che voi impariate ad essere spontanei, ad essere sinceri, ad accumulare granelli su gra nelli di consapevolezza, ad osservare il mondo con occhi diversi, a chiedervi il perch delle cose, a non far s che siano gli altri a decidere per voi, ma che siat e voi stessi, in coscienza, a prendere le vostre decisioni, giuste o sbagliate c he esse poi si dimostrino. Siamo qui, in fondo, soltanto per aiutarvi a crescere ... [Prosegue l'intervento a braccio sui seguenti punti:] La ricerca parapsicologica sulla telepatia, il CSP di Bologna, l'esperim ento delle associazioni verbali guidate. Il "Gruppo Luce Blu" di Torino, le apparizioni al Castello della Rotta e le sedute del "Cerchio di Monza". La psicofonia e le sedute di Grosseto. Il "Cerchio Esseno" di Roma. Demo filo Fidani. Roberto Buscaioli. "Gruppo Umanit e movimento", "Cerchio Kappa", "Gruppo Flavio". Concludo con un monito e un augurio, rivolto all'umanit. Vi legger un pass o di un messaggio medianico pervenuto all'inizio degli anni Trenta dalla medium inglese Grace Cooke. Oggi, alle soglie del Duemila, le parole dettate dall' "ign

oto" si rivelano attualissime: Vorremmo sottolineare ancora pi e pi volte la necessit della fratellanza di uomini e di nazioni. E' soltanto quando l'umanit intera si muove, comprende e con stata che l'intera specie vive, agisce e ha il suo essere in una Forza spiritual e universale che continuamente sostiene ogni cosa, che essa umanit pu salvarsi dal la distruzione finale. Ma non perdiamo la speranza; infatti i valori della vita saranno un giorno completamente trasformati. L'uomo sar obbligato, per le tremend e sofferenze e privazioni che quanto prima subir, a cercare sostegno in questa ve rit pi grande. Sembrerebbe molto facile comunicare agli uomini questa verit che dap pertutto e in ogni cosa. Ma che complicato enigma diventa per chi cerca esclusiv amente ricchezza e piacere! Eppure qui, nel mondo dello spirito, tutte le anime arrivano infine a questa comprensione e sono grate di credere, condividere e viv ere entro l'abbraccio della fratellanza universale. Nessun altro modo di vivere possibile al mondo. Attualmente le nazioni si fondano sul sospetto e la paura; n essuno cede perch ciascuno ha paura dell'altro. Nel mondo degli affari quasi tutt i combattono contro i loro simili per assicurarsi e mantenere per s il proprio a vere. E tutto questo dove conduce l'uomo? N alla sicurezza, n a una prosperit durat ura, ma alla rapida distruzione di tutto ci che la civilt ha laboriosamente costru ito. Ma non scoraggiamoci! In avvenire vedremo l'umanit guadagnare in dignit. Per l'uomo nuovo non ci pu essere n principio n fine, perch vedr la vita come un ciclo infinito, in continua evoluzione e movimento, che tiene nel suo abbrac cio ogni anima umana. Se egli vola una legge, una verit divina, mette in gioco il benessere di tutti gli uomini. Le avversit devono legare l'anima dell'uomo ai suo i simili se l'umanit vuole trovare la salvezza. Oggi vediamo sulla vostra Terra l a distruzione causata dal materialismo. Questa morte, morte attraverso il materi alismo... esso stenter a morire: da qui le sofferenze che si preparano. Come pu es sere diversamente quando l'uomo ha adorato Mammone cos spesso e cos a lungo? Dopo dolorosi spasmi di sofferenza vediamo una rinascita, il sorgere di un nuovo e me raviglioso giorno di realizzazione spirituale. La vita comunitaria avr una base s pirituale: l'uomo sar ispirato e diretto nell'arte e nella cultura, nella scienza , nella politica e nella religione, dai piani spirituali... Tornando a noi, un augurio, pi semplice e modesto che voglio rivolgere a ciascuno, quello di perseverare, con tenacia, con seriet, con sacrificio, ma anch e con grande serenit e naturalezza, senza fanatismi, senza fideismi che cozzano c ontro la ragione e talvolta contro il pi banale buon senso. E' fondamentale prose guire i nostri studi, le nostre piccole e grandi esperienze, protese verso un qu alcosa che proiettato molto oltre il nostro banale quotidiano, molto oltre la no stra effimera esistenza: un qualcosa che ci fa intravvedere possibilit molto pi am pie. Verso il mondo dello spirito...

Stefano Beverini

Acqui Terme 1995

Un mondo misterioso da scoprire...

di STEFANO BEVERINI

Presentazione dell'Autore:

Stefano Beverini, nato a Genova nel 1956, scrittore e giornalista pubb licista. Tra i periodici che attengono al paranormale, dal 1984 collabora al Giornale dei Misteri (Corrado Tedeschi Editore, Firenze) con una rubr ica mensile. E' stato condirettore della rivista Sopravvivere, Indagini e Ipotesi. Ha studiato la telepatia, la psicometria, i fenomeni di infestazione e tutta la fenomenologia medianica, sperimentando con molti tra i pi noti soggetti italiani. E' socio dell'Archivio di Documentazione Storica della Ricerca Psichica e del Centro Studi Parapsicologici (CSP), di Bologna; dell'Associazione Itali ana di Ricerche Parapsicologiche, di Bari; dell'Istituto per la Ricerca Psichica e Paranormale Atlantide (IRPEP), di Firenze. Le sue opere pi r ecenti, in mbito parapsicologico, sono: La telescrittura, I Dioscuri, Geno va, 1990; Il mondo dello spiritismo (scritto in collaborazione con Daniela Nacucchi), Mediterranee Roma, 1991; La telepatia, I Dioscuri, Genova, 1993; Ma nuale di scrittura automatica e telescrittura, Roma, Mediterranee, 1995; Fenomeni e personaggi della medianit, MEB, Padova (in preparazione).

E' difficile districarsi nel labirinto dell'insolito, senza rischiare di smarrire quel poco di capacit razionale che tutti dovremmo avere. Il paranorma le - per definizione - tutto ci che si trova a fianco della normalit. Ma cosa qu esto strano mondo oltre il confine della realt quotidiana? Indubbiamente, mentre dilagano i ciarlatani maghi, le nostre obiettive facolt di giudizio sono poste a dura prova. Questa sera parleremo di quell'inconsueto campo di studi che viene d efinito col nome di parapsicologia. Intendiamoci: nulla da spartire con i vanilo qui d'effetto del sedicente chiromante o cartomante di turno, n con lo "spiritis mo salottiero", n con altri deprecabili luoghi comuni. Parleremo del vero mondo del paranormale. Di quello serio. Di quello che attir l'interesse dell'Associazione Americana per il Progresso della Scienza - la pi prestigiosa associazione scientifica del mondo, editrice della rivista Science - la quale accolse, nel 1969, la Parapsychological Association nel propr io consesso, riconoscendo quindi alla parapsicologia il ruolo di scienza vera e propria. Il numero degli scienziati, tra cui diversi Premi Nobel, che si sono de dicati a questa materia, e se ne occupano tuttora, cospicuo, ma pochi lo sanno: Crookes, Thomson, Rayleigh, Richet, Carrel, Bergson, Eccles...

Spero di non "solleticare" soltanto la Vostra curiosit, ma la Vostra attenzi one. Mi uguro soprattutto che non siate fuorviati dalle fantasie comunemente diff use sull'argomento, perch noi - come gi accennato - ci occuperemo di paranormale, ma di quello serio. Il "tutto fa spettacolo", compresa l'impietosa rappresentazi one della cronaca nera pi atroce, conosce bene le regole di mercato, talvolta a s capito della corretta informazione: ma questo non il nostro intendimento! Mentre all'estero molti atenei accolgono ufficialmente lo studio della p arapsicologia, da noi, in Italia, ci si barcamena tra sporadici spettacoli tele visivi, articoli sensazionalistici e alcuni congressi sull'argomento, di cui non sempre garantita la seriet. Col risultato che, sovente, lo studioso del paranorm ale, dopo anni di ricerche, si sentir porre le consuete domande: "pu farmi le cart e?", "potrebbe leggermi la mano?", "Lei, che si occupa di queste cose, anche med ium, vero?", e altre amenit del genere. Sostanzialmente, per fenomeno paranormale si intende ci che sembra contra ddire i tre principi fondamentali della realt, per i quali: 1) Il mondo esterno pu essere conosciuto solo attraverso il canale dei sensi. 2) E' impossibile agire fisicamente su di un oggetto senza applicarvi un'energia fisica conosciuta. 3) E' impossibile che l'effetto preceda la causa. Parleremo anche di medianit, che costituisce forse l'argomento pi inquieta nte e difficile da affrontare. Non riguarda la parapsicologia in senso stretto, ma una serie di fenomeni "a latere" tra lo psicologico e il paranormale. Una pri ma e fondamentale precisazione su questo tema subito opportuna: per medianici o spiritici che dir si voglia - intendo quei fenomeni, sia intellettivi sia fisi ci (per esempio "trance a incorporazione" e spostamento di oggetti), che avvengo no alla presenza di una persona dalle particolari facolt, definita "medium". I fe nomeni si verificano prevalentemente durante una particolare riunione di persone (la seduta medianica), e hanno la peculiarit di apparire come orchestrati da una volont estranea ai presenti. Ovviamente mi riferisco ai fatti, non alle dottrine e alle varie ipotesi. Ma di questo ne parleremo in seguito, con maggiori dettag li. Facciamo ora un passo indietro. Ho gi accennato al motivo per cui la para psicologia da ritenersi una scienza, oltre a definire in modo sintetico il paran ormale. Passiamo ora a una schematica classificazione dei fenomeni psi. La parol a psi indica una comunicazione extrasensomotoria di una persona con un'altra, o con l'ambiente. Essi si dividono in fenomeni psi cognitivi (detti anche GESP e p si gamma) e psi cinetici (detti anche PK e psi kappa). I primi includono: telepa tia, chiaroveggenza, precognizione e retrocognizione. I secondi: psicocinesi e t elecinesi. Queste categorie, a loro volta, comprendono casi spontanei e sperimen tali. Approfondiamo brevemente la categoria pi comune. Condividere informazioni , emozioni e sentimenti, senza usare i cinque sensi... Per parlare di questa inc redibile possibilit si usa un termine che deriva dal greco tle (lontano) e pthos (s offerenza). L'etimologia, per, trae in inganno. Telepatia infatti sostanzialmente una relazione paranormale tra due o pi persone. In realt telestesia sarebbe il te rmine pi adatto: tle (lontano) e isthsis (sensazione). Tuttavia, specialmente nel se colo scorso, esso venne usato come sinonimo di chiaroveggenza (cio della percezio ne extrasensoriale diretta di oggetti ed eventi in circostanze tali da escludere la telepatia). Attualmente la parola telestesia ritenuta obsoleta. Un autore forse poco noto, Gino Capogrossi, ancora nei primi anni del secolo, definiva la telepatia sensibilit a distanza, specificando po i che il fenomeno riguarda i casi nei quali un individuo percepisce a qualunque distanza e senza il normale soccors o dei sensi e dell'intelligenza ci che un altro individuo pensa, o quel che a que

sti accade. (Telepatia e chiaroveggenza, Roma, Mediterranea, 1942, p.3) Personalmente per telepatia intendo l'acquisizione, al di fuori dei cana li dei sensi, di informazioni conosciute almeno da un'altra persona ma ignorate dal soggetto che le riceve. Essa comprende perci, come abbiamo gi accennato, non s olo frasi e concetti, ma la percezione di sentimenti, di contenuti psichici non verbali, di tutto ci che riguarda l'altrui personalit. Una comunicazione tra mente e mente, insomma. E forse ancora qualcosa di pi. Tornando all'etimologia scopriamo che la parola telepathy venne coniata nella seconda met del secolo scorso, dal famoso letterato inglese Frederick W.H. Myers, fondatore della Society for Psychical Research. Gi all'inizio includeva di fferenti categorie di fenomeni: dalla trasmissione del pensiero (parole e frasi) , alla percezione di immagini (disegni e altro), fino a una vera e propria visua lizzazione di situazioni, spesso tragiche, vissute - sovente nello stesso moment o - da un'altra persona (apparizioni veridiche). Dai fatti spontanei, a quelli p rovocati, a quelli statisticamente osservabili, studiati e prodotti in laborator io negli anni successivi. Gli studi sulla telepatia iniziano con la raccolta di casi spontanei. Se condo Frazer Nicol e Louisa Rhine, la parapsicologa americana moglie del notissi mo Joseph Banks Rhine, un caso attendibile quando risponde a tre requisiti: 1 - Veridicit. 2-Esistenza di almeno un teste al quale l'esperienza sia stata riferita con tempestivit. 3 -Un resoconto scritto, redatto non oltre cinque anni ssa. telepatica spontanea dall'esperienza ste

Molti esempi di telepatia spontanea emergono durante il sonno, nello sta to di sogno. Ma anche nella condizione di veglia sono relativamente frequenti le cosiddette allucinazioni telepatiche o, in modo meno appariscente, le intuizion i telepatiche. Quello che viene definito caso spontaneo un evento paranormale ch e coinvolge all'improvviso e inaspettatamente. Possiamo essere delle persone par ticolarmente ricettive, e quindi soggetti a frequenti esperienze paranormali, op pure - ed pi probabile - ci pu capitare un solo caso nella vita. In laboratorio, invece, stata analizzata la trasmissione del pensiero c on disegni e simboli, oppure con esperimenti di tipo statistico quantitativo. Ne l primo caso, il percipiente di solito riproduce un disegno trasmesso dall'agent e. Nelle prove statistiche, di cui l'esempio classico quello delle carte zener ( formate da cinque simboli ripetuti cinque volte: cerchio, croce, onda, quadrato, stella) invece importante che la probabilit dei successi sia significativa, cio c he non dipenda dalla casualit matematica. Tra le varie lettere che riceveva il noto astronomo Camille Flammarion, profondo studioso di fenomeni paranor-mali, ne ho scelto una, riportata dettagli atamente nel libro di William Sherpes (Spiritismo antico e moderno, Milano, Ed. Progresso, 1956) pseudonimo di un noto professionista milanese. Siamo in Inghilt erra. Un commerciante, impedito per affari di rientrare a Londra dalla propria f amiglia per il fine settimana, si rec nel piccolo paese di Matloch Bath. Giunto a destinazione, nel modesto albergo, si sofferm nel salone con una tazza di t, per riscaldarsi. Era gennaio, e il termometro fuori segnava sotto lo zero. Il viagg iatore era l'unico cliente dell'albergo. Seduto nell'ampia poltrona, di fronte a l fuoco del caminetto, stava forse per addormentarsi quando, al posto del muro e dei quadri, vide la sua casa di Londra. Percepiva distintamente la moglie, sull 'uscio, mentre parlava con un uomo, il quale aveva in mano una scopa. Lei sembra va afflitta e l'uomo bisognoso di aiuto. Poi l'immagine svan. La visione si dimostr veritiera. Un poveruomo, infatti, preg la donna di p

oter spazzare la neve dalla soglia di casa, e la inform che la sua famiglia vivev a nella pi profonda miseria. Il flash telepatico fu assai preciso, nonostan te i 230 chilometri di lontananza. Non si pu escludere l'ipotesi, in questo caso, di una percezione diretta dell'evento, cio chiaroveggente. Come gi affermato in p recedenza, per, quando l'informazione nota a persone viventi ascriviamo il fenome no alla telepatia. L'episodio, infine, ebbe una lieta conclusione. La donna, mos sa a compassione, si rec personalmente ad accertarsi delle precarie condizioni de lla famiglia, e regal loro cibo, abiti e danaro. Lo stesso commerciante, rientrat o a Londra, conobbe l'uomo: era proprio quello della visione. Si interess a lui e gli procur anche un posto di lavoro. La telepatia si differenzia dalla chiaroveggenza, cio dall'acquisizione p aranormale diretta dell'informazione, come gi detto. Per esempio, l'indovinare un a serie di carte mischiate automaticamente da una macchina e non osservate da ne ssuno. A parte pochi casi, per (e soprattutto in laboratorio), non possibile dist inguere la telepatia dalla chiaroveggenza, perch il pi delle volte non si pu sapere se l'informazione acquisita paranormalmente sia gi a conoscenza di qualche perso na vivente. Per poter discernere la telepatia dalla chiaroveggenza sono state propos te le seguenti definizioni: - La telepatia una percezione extrasensoriale in cui la fonte di informa zione costituita da un'altra persona (vivente). - La chiaroveggenza una percezione extrasensoriale in cui la fonte di info rmazione rappresentata da un oggetto fisico o da una situazione oggettiva. Tuttavia, di l dalle varie descrizioni atte a distinguere i due fenomeni, nella realt essi - come gi affermato - rimangono per lo pi inscindibili. Quando, i nvece, il fenomeno psicognitivo (questo uno dei termini pi attuali) si sposta nel tempo, all'indietro o in avanti, non si cercheranno differenze, in linea di mas sima, tra le due classi di fenomeni, ma si parler, rispettivamente, di retrocogni zione o di precognizione. Anche se, per la cronaca, alcuni parapsicologi afferma no che la pura retrocognizione non esiste, perch si tratta di telepatia o chiarov eggenza nel presente su elementi che riguardano il passato: come la percezione d el contenuto di un libro di storia. Personalmente ritengo che la retrocognizione invece esista, e di essa l'esempio saliente ci viene offerto dalla psicometria (o psicoscopia), quando sembra proprio che l'oggetto racconti il suo passato. Mi riferisco soprattutto a quando un sensitivo percepisce eventi che hanno riguard ato l'oggetto stesso da lui tenuto in mano, eventi ovviamente fino a quel moment o ignorati dalla persona che si sottopone all'esperimento. Si potrebbe anche ipotizzare che telepatia, chiaroveggenza, retro e prec ognizione siano manifestazioni diverse nella forma espressiva, ma non nella sost anza, di un unico fenomeno psi cognitivo, che trascende i limiti di spazio e di tempo. E' inoltre vero che ogni classificazione rivesta solo un valore descritti vo, per nostra comodit culturale, ma non spieghi nulla. In definitiva, tornando alla telepatia, essa comunicazione tra la moltitudine degli esseri umani, tra l e loro imperscrutabili interiorit. E' come un "qualcosa" che emerga da un multifo rme groviglio di sentimenti ed emozioni. Riprendiamo il discorso sulla ricerca accademica. Sebbene in molte sedi universitarie sia possibile ottenere la specializzazione in parapsicologia, gene ralmente dopo il conseguimento di una laurea in psicologia (a Utrecht, Friburgo, Edimburgo, eccetera), in pochissime possibile conseguire una laurea specifica p roprio in parapsicologia (come alla John Kennedy University di Orinda, in Califo rnia). Tuttavia le universit che si occupano della materia sono numerose, anche s e presso alcune possibile seguire solo corsi didattici o saltuarie sperimentazio ni. Ricordo, inoltre, gli atenei di Mosca e Leningrado (URSS), Jaipur e Andhra d i Waltair (India), Witwatersrand di Johannesburg (Sud Africa), Santiago (Cile), Litoral e Rosario (Argentina), Nottingham e Cambridge (Gran Bretagna); e oltre a quelle gi menzionate, una ventina di Universit degli Stati Uniti, che non sto ad elencarvi. Voglio solo ricordare il famoso "Lab" (Laboratorio di parapsicologia) della Duke University, Durham, Carolina del Nord, che era diretto da Joseph Ban

ks Rhine, considerato il padre della sperimentazione quantitativa. Grazie agli e sperimenti realizzati alla Duke University (migliaia di prove statistiche con ca rte ESP, dadi, eccetera) la parapsicologia assurger a un maggior riconoscimento a ccademico. Ma dal 1 settembre 1965 il Lab passato sotto il patrocinio di una asso ciazione privata, anch'essa fondata da Rhine: la Fondazione per la Ricerca sulla Natura dell'Uomo. Oggi il Laboratorio sempre attivo, nonostante la scomparsa de l suo promotore. Per quanto riguarda la situazione italiana non vi molto da dire: nel nos tro Paese viene preferito lo "spettacolo" alla cultura. Comunque alcune menzioni sono degne di rilievo. La prima riguarda l'Accademia Alfonsina dell'Universit de l Laterano, a Roma, dove esiste una cattedra di paranormologia (neologismo conia to in sostituzione del termine parapsicologia), il cui docente il sacerdote rede ntorista Andreas Resch (che tra l'altro segretario generale di Imago Mundi, la S ociet Cattolica Austriaca di Parapsicologia, di Innsbruck). Un'altra citazione ri guarda un'importante apertura a livello accademico: il "Corso propedeutico di pa rapsicologia", composto da dieci lezioni che vennero tenute nel 1975 dal corpo d ocente del Centro Studi Parapsicologici di Bologna, presso la locale universit, n ell'Aula di Farmacologia, con ampi consensi da parte degli studenti. Seguirono a ltre iniziative consimili tra cui - sempre ad opera del CSP - un seminario sul m edesimo tema, inserito nel corso di Psicologia Sperimentale, presso l'Istituto di Psicologia della facolt di Magistero a Firenze, nel 1976. Per quanto mi riguar da, ho realizzato un seminario sulla pittura medianica, nel 1988 per la Cattedra di Storia dell'Arte presso l'Accademia di Belle Arti di Foggia; e un lavoro spe rimentale sul test delle associazioni guidate di Carl Gustav Jung applicato alla medianit, utilizzato negli anni accademici 1993 e 1994, nell'ambito della Catted ra di Storia del Pensiero Scientifico presso l'Universit di Genova. Dopo questa panoramica, sarebbe interessante approfondire l'oggetto e i metodi di ricerca nei laboratori di parapsicologia. L'argomento, abbinato a crit eri di valutazione statistica, si presenta per troppo complesso per offrirne anch e soltanto brevi cenni. Voglio solo ricordare - a titolo di mera curiosit storica - che nel 1949 gi si parlava di 5 milioni di prove con carte ESP, realizzate sol o presso il citato Lab della Duke University (tali esperimenti erano iniziati ne l 1935). Le prime sperimentazioni con le carte e con lanci di dadi da gioco venn ero via via sostituite con macchine elettroniche, fino a giungere all'uso di app arecchi che utilizzano il decadimento casuale di elementi radioattivi. Senz'altro pi emotivamente coinvolgenti, invece, i casi spontanei, catalo gati gi dalla met dell'Ottocento, per opera dell'inglese Society for Psychical Res earch. Prima di esporvi un esempio di telepatia spontanea, che traggo da un mio recente volume (La telepatia, Genova, Dioscuri; e La Spezia, F.lli Melita, 1993) - peraltro esaurito - voglio riportare due interessanti citazioni, che riguarda no il concetto di scienza, e ben si attagliano a questa nostra chiacchierata. La prima di vecchia data, ma sempre attuale. Non credo che si possa dare disgrazia maggiore per uno studioso di quella d'imbattersi in una questione di princip: vale a dire di trovarsi dinnanzi a un concetto che si ritenuto finora come una verit: una verit tanto accertata, che nes suno pensa pi di discutere che si perfino dimenticato donde ci sia pervenuta, che da tempo remoto serve di base a tutto un ordine di conoscenze, e sentirsi nasce re nell'animo il dubbio che non si tratti invece di un errore. Se questo studios o fosse una persona a me cara, lo consiglierei sinceramente a tenere per s i suoi dubbi. Le vedute nuove non solo stentano a diffondersi, ma destano immediate e violente reazioni, e si pu dire che furono sempre causa di noie o di guai a chi h a osato proporle per la prima volta. Ci molto umano e si spiega facilmente. Tali questioni obbligano a ritornare da capo e infastidiscono tutti coloro che si cre dono giunti alla meta; feriscono l'orgoglio che nell'animo di chiunque persuaso di possedere la verit; colpiscono negli affetti pi cari, tra cui sono quelli che s i nutrono per le idee con le quali siamo stati in lunga compagnia, tanto pi se qu este idee procurano agi, fama, e onori; impongono una fatica assai pi grave e pen osa dell'imparare, ed quella del disimparare. Non meraviglia, dunque, se vengon

o subito respinte come paradossi o stranezze, e non trovano in seguito, e per lu ngo tempo, se non il silenzio o controversit dispettose. (Panizza, M. I nuovi elem enti della psicofisiologia, Roma, Loescher, 1898). La seconda citazione - pi recente - rispecchia un mio intimo pensiero: qu ello di non possedere alcuna certezza. La storia della scienza una storia di errori: nella natura del progresso scientifico che un errore venga sostituito da un nuovo errore. E tuttavia, in qu esta sequela di nuovi errori che prendono il posto di vecchi errori, il pensiero scientifico va avanti. La parola definitiva, la verit ultima non esistono. Ci che conta la differenza fra un errore produttivo e un errore sterile, e la s toria della scienza una storia di errori fertili e di fertili verit. (Fromm, E. Pe rsonalit, libert, amore, Roma, Newton Compton, 1980). Veniamo, quindi, a un esempio di telepatia spontanea, tra gli innumerevo li casi ben documentati: Stoneham, Massachussetts, 14 giugno 1955. Jack Sullivan era un saldatore, troppo occupato a mantenere i suoi cinque figli per dedicarsi a qualche lettura. Ovviamente ignorava anche l'esistenza dei fenomeni paranorma li. Quel giorno stava lavorando sulle condutture dell'acqua sotto via Washington , una affollata strada di Boston. Era rimasto solo, nel tardo pomeriggio, per l e ultime saldature. Una breve risalita in superficie, per controllare il funzion amento del generatore, posto sull'autocarro, per poi fare ritorno nella galleria . All'improvviso il fossato fran. Terra, argilla e pietre lo schiacciarono contro il tubo in parte ancora rovente, immobilizzandolo. Istintivamente grid, ma rimas e presto senza fiato: nessuno poteva udirlo, sia per il traffico, sia perch il ge neratore, sempre in moto sull'autocarro, copriva la sua voce. Gli era difficile respirare, ma grazie alla maschera che portava sul viso i detriti non gli riempi rono la bocca. Si rese conto che la sua mano destra sporgeva leggermente dalle m acerie, all'aria aperta. Tuttavia era improbabile che i passanti scorgessero la sua mano, perch si trovava sul fondo di un grande fossato, in quella parte di str ada delimitata dal piccolo cantiere di lavoro. Per osservarla, qualche curi oso avrebbe dovuto fermarsi, guardando attentamente dentro la fossa. Sullivan pens alla sua famiglia, e come avrebbero potuto vivere senza di lui i suoi cinque figli, ancora molto giovani. Inizi a visualizzarli chiaramente, come se gli fossero davanti. Una chiara immagine si sostitu improvvisamente a qu ella dei figli: era Tommy Whittaker, il suo migliore amico, anch'egli saldatore. Jack sapeva che Tommy stava lavorando in un altro punto della conduttura, lonta no qualche miglia. L'altro, invece, ignorava che Sullivan si trovasse in via Was hington, dove -- in modo non previsto - erano stati ripresi i lavori interrotti in un'altra parte della citt a causa di uno strato di roccia. Intanto il sangue c he colava nella gola, da una ferita al naso, rendeva a Sullivan sempre pi diffici le la respirazione. Gli rimanevano solo la preghiera, e la speranza. Lontano, in Westwood, due saldatori erano intenti a terminare una giuntu ra. Per Whittaker era ormai un lavoro automatico, e un'infinit di pensieri attrav ersavano la sua mente. All'improvviso gli balen l'idea di dover correre in via Wa shington. Tale illogica convinzione diventava persistente. Doveva andare l, senza comprenderne il motivo. Interruppe lo svolgimento del servizio, anche se mancav a circa solo una mezz'ora alla sua conclusione. Nonostante le proteste del suo c ompagno di lavoro, egli sal in auto, per seguire la propria idea fissa. Non prov n eppure il desiderio di tornare a casa. Whittaker si diresse, nel gran traffico, verso via Washington. Percepiva in modo netto che fosse qualcosa o qualcuno a tr ascinarlo l. Si ferm un attimo, per salutare un collega che stata lavorando in un altro cantiere lungo la strada percorsa. Invano questi cerc di dissuaderlo, essen do anch'egli convinto che in quel giorno nessuno stesse lavorando in via Washing ton. Ma Tommy prosegu finch giunse sul posto. Vide l'autocarro della sua impresa con il generatore in funzione. Raggiu nse il fossato e cap che vi era stata una frana. Quindi distinse la mano che spor

geva dal terriccio. Corse ad avvertire i pompieri, per tornare subito sul posto e tentare di scavare intorno all'uomo imprigionato dai detriti. Dopo pochi minut i giunsero i pompieri, ma occorsero ben venti minuti per liberare il malcapitato . Era seriamente ferito ma respirava ancora, nonostante fosse trascorsa pi di un' ora dal momento dell'incidente. Rimarr molte settimane in ospedale e non recupere r mai completamente l'uso della spalla, e del braccio gravemente ustionati. Tutta via si consider gi molto fortunato ad essere ancora vivo. Tommy Whittaker non spiegher mai a se stesso quale forza lo spinse a inte rrompere il lavoro, e a percorrere circa cinque miglia verso un luogo in cui raz ionalmente non avrebbe avuto alcun motivo per recarvisi. Semplicemente, doveva andare l, e in fretta. Non ne conosceva lo scopo, ma si sarebbe sentito tr anquillo solo se l'avesse fatto. Questo rimase il solo caso di telepatia che coi nvolse i due protagonisti. Essi non avranno in seguito pi alcun fenomeno paranorm ale. Ma l'esempio pi che sufficiente per comprendere come la parapsicologia della vita quotidiana, raccolta da Leo Talamonti, e confermata dalle recenti inchiest e di Dettore, Cassoli, Rinaldi, Giovetti... (tutti autori che hanno raccolto tes timonianze sull'argomento) si affacci prepotentemente, e in modo inaspettato, ne lla nostra esistenza. E ci fa comprendere, ancora una volta, che esiste un "qual cosa" che probabilmente va anche oltre la materia, oltre le traversie della nost ra imprevedibile vita. Proprio in tema di un "quid" che trascenda il corpo fisico, vediamo di a ffrontare anche il delicatissimo argomento - per me particolarmente sentito e co involgente - della medianit, o dello spiritismo che dir si voglia. Luisa si rivolge al professor Gilardoni in un estremo, disperato tentati vo, di affrontare la tragedia che l'ha coinvolta. Poter ritrovare la sua bambina , la sua Ombretta, attraverso lo spiritismo. Siamo in Piccolo mondo antico, uno dei maggiori romanzi di Antonio Fogazzaro. Detto per inciso, lo scrittore si occ up molto di medianit, come altri noti personaggi che riporto nel volume Il mondo dello spiritismo, (Roma, Mediterranee, 1991), esposto in chiave narrativa. Le se dute di Luisa, per, si riveleranno ben poca cosa: un tavolino che risponde tiptol ogicamente in modo poco coerente. Il professore rimase lungamente muto, poi rispose sospirando: Potrebbe no n essere Maria [ il nome di battesimo di Ombretta]. Potrebbe essere uno spirito d i menzogna. E come si pu sapere? fece Luisa ansiosamente. Impossibile. Non si pu sapere. Ma e le altre comunicazioni, dunque? Non vi certezza mai? Mai. Medium, attribuito a persona, ha il significato etimologico di: colui ch e in mezzo. Per lo spiritista del secolo scorso il medium era l'intermediario tr a il mondo dei viventi e l'aldil. L'uso della parola medium dovrebbe invece rigua rdare solo l'accezione descrittiva del fenomeno, e non interpretativa. Vengo al dunque: per medianici intendo - come ho gi precisato - quei fenomeni intellettivi (scrittura automatica, trance cosiddetta a incorporazione, ecc.) e paranormali fisici (spostamento di oggetti, luci, profumi, apporti, ectoplasmie, voce dire tta, psicofonia, ecc.) che mostrano per una precisa modalit nella loro estrinsec azione. Sia durante una riunione definita seduta medianica, sia individualment e hanno la peculiarit di apparire diretti da una volont estranea ai presenti (che spesso si manifesta come entit Guida, o un defunto, eccetera). Inoltre sempre pre sente una persona (il medium), che sembra indispensabile per la produzione dei f enomeni (intellettivi e fisici) detti, appunto, medianici. Le ipotesi e le teorie sulle manifestazioni medianiche sono molteplici, ma tutte riconducibili a due grandi gruppi: drammatizzazioni pi o meno inconsce, avvalorate da fenomeni psi; oppure presunti interventi disincarnati, pi o meno di retti. Il filosofo americano William James afferm che il suo approfondito studio

sui fenomeni medianici lo aveva indotto a credere che il Creatore avesse inteso f in dall'eternit che questa sezione della natura rimanesse inaccessibile, per susc itare in egual misura le nostre curiosit, le nostre speranze e i nostri sospetti. Indubbiamente, nei fenomeni medianici, prevale una certa "indeterminazio ne sistematica". Anche il grande studioso genovese Ernesto Bozzano, pur con tutt e le sue ammirabili certezze, cos si esprimeva, nel 1929, in un suo articolo inti tolato proprio "Il significato filosofico del dubbio": Si direbbe che una Volont Suprema abbia tutto predisposto onde l'umanit rimang a in condizioni permanenti di dubbio fecondo in rapporto a questo capitalissimo quesito da risolvere... Dal 1976 mi occupo di fenomeni medianici: dopo moltissime esperienze dir ette e molte letture posso onestamente affermare di non conoscere la vera causa di questi incredibili fenomeni. E' fuori discussione che la medianit sia una port a aperta sull'ignoto... Spesso essa ha inizio nel modo pi banale, talvolta sbagli ato, come in quelle serate salottiere dove viene proposta, per giuoco, la telesc rittura (il "piattino e tabellone", per intenderci). Sulla telescrittura potremm o parlarne per ore. Ne ho scritto un libro (dove tratto anche della psicoscrittu ra, dei disegni automatici e degli automatismi in genere) cercando di fr enare i facili entusiasmi e di evidenziare i pericoli in cui si pu incorrere (Man uale di scrittura automatica e telescrittura, Roma, Mediterranee, 1995). La tele scrittura non un fenomeno paranormale: si tratta di un semplice automatismo. E' la componente intellettiva che pu avere connotazioni paranormali. La scrittura automatica pu essere considerata - parlando di medianit - il secondo scalino. Tuttavia, visto che molte volte l'automatismo grafico frutto so lo della nostra mente, occorre procedere con spirito ben critico, senza farci te ntare da una certa superficialit di giudizio, che ci pu trascinare verso cocenti e tragiche delusioni. Il terzo scalino fenomenico - in questo schema essenziale - rappresentat o dai vari aspetti della trance. Da una lieve alterazione, alla perdita totale d i coscienza, con cambio di voce e di personalit, e amnesia completa al risveglio. Non necessariamente l'ingresso in trance favorito dalla cosiddetta catena media nica: esistono trance spontanee, sedute medianiche dove non viene fatta la caten a, addirittura persone che "cadono" in trance durante la scrittura automatica, o mentre praticano la telescrittura. Facciamo un breve passo indietro e torniamo al labirinto delle teorie. S olo per spiegare gli automatismi, e in parte la trance - cio la medianit intellett iva in genere - voglio presentarvi una breve, ma densa carrellata. Nel 1897 il professore polacco Ochorowicz ipotizz che gli elementi psichi ci dei partecipanti si unissero per formare una nuova personalit fittizia. Ventic inque anni dopo l'inglese William Mackenzie riprese tale teoria, affermando come l'insieme degli psichismi individuali ne creasse uno collettivo, nuovo e autono mo, e soprattutto con capacit superiori. Dalla lontana ipotesi della telepatia tra viventi di Frank Podmore - sia mo alla fine dell'Ottocento - arriviamo all'enunciazione della criptestesia gene rale da parte del Premio Nobel Charles Richet. Questa elaborazione fu integrata dal celebre studioso Ren Sudre, con la sua prosopopesi metagnomia. Il termine app are oggi alquanto ostico: la metagnomia intendeva definire le facolt paranormal i (telepatiche, chiaroveggenti, pre e retrocognitive); mentre la prosopopesi er a la "maschera spiritica" che veniva indossata dalla personalit fittizia. Le inte rpretazioni di Richet e Sudre hanno anticipato quelle di vari autori sulla Super ESP, di solito erroneamente attribuita ad Alan Gauld che ne fu in realt il primo oppositore. La Super ESP ipotizza una facolt extra sensoriale illimitata nel tem po e nello spazio, rivolta verso qualsiasi bersaglio. Altre teorie rientrano maggiormente nell'ambito della psicologia. A tal

proposito da citare anzitutto Gustav Jung, il quale afferm che i complessi psi chici sono personalit parziali formatesi sia nell'inconscio personale, sia in que llo collettivo, che si presentano talvolta come spiriti comunicanti. Di altra na tura l'ipotesi che ogni esperienza medianica sia una sorta di sogno esterioriz zato: lo sostengono Flammarion, il citato Mackenzie, Tocquet, il nostro Servadio , e altri autori. Secondo Emilio Servadio, infatti, i messaggi medianici sono de lle "divagazioni" inconsce, simili a quelle che si verificano nel sogno o in sta ti analoghi. Lo psicanalista Ehrenwald distingue nell'uomo tre livelli: es, ego , psi. E' nel livello psi che l'attivit psichica si attua in una realt globale dov e tutto compresente e ugualmente percepibile. La maggioranza degli psicologi e dei parapsicologi ritiene che ogni mani festazione intellettiva sia una recita dell'inconscio, e la definiscono drammati zzazione. Vale a dire: le sedicenti entit sarebbero i prodotti di una recita inco nsapevole da parte del soggetto, pur avvalorata, in alcuni casi, da fenomeni psi cognitivi. La forma drammatica, poi, assume una veste diversa a seconda del per iodo storico: angeli, demoni, spiriti di defunti, extraterrestri, eccetera. Altr e teorie, sempre fondate sulla psicologia del profondo evidenziano nuove dinamic he. Di tipo compensatorio, per esempio, dove il soggetto cerca di superare il pr oprio sentimento di inferiorit, creando il personaggio medianico e quindi attiran do su di s l'attenzione dei presenti. Oppure ancora supposizioni sulle personali t alternanti, secondo le quali a una medesima persona possono appartenere due o p i personalit, con l'occasione di manifestarsi separatamente in modo autonomo. Il punto della questione non tanto se intervengano dinamiche di tipo psi cologico: questo indubbio. Il quesito fondamentale, invece, riguarda la possibil it dell'uso di facolt paranormali. Questo concetto era gi stato intuito dal grande Frederick Myers nella seconda met dell'Ottocento, che ipotizz l'esistenza dell'Io subliminale. Ovvero un apparato psichico costituito da due zone separate da una soglia (limen): di cui una agisce fuori del canale dei sensi. Successive elabor azioni, da quelle del filosofo H.H. Price al metapsichista inglese W.W. Caringto n e vari altri autori ancora, definirono l'ipotetica esistenza di un inconscio c ollettivo: una zona psichica extraspaziale ed extratemporale, nella quale tutti gli individui si trovano immersi e rimangono inconsciamente a reciproco contatto , comunicando tra loro. Il compianto professor Ugo Dttore, in tempi abbastanza recenti, ha espost o una teoria sui "frammenti di personalit", che prevede un'organizzazione di "io inferiori" attorno a un "io dominante". Questi non l'individuo, ma la struttura psichica autonoma, che costruisce la personalit completa. Nel caso delle sedute medianiche si strutturerebbero cos i vari personaggi spiritici. Appare innegabile come la maggior parte delle considerazioni appena espo ste circoscrivano l'essere umano entro componenti psicologiche e paranormali. Ma esistono anche interpretazioni - che personalmente in parte condivido - le qual i affermano che le pratiche medianiche siano una porta aperta verso altri piani di esistenza. La teoria degli elementali, espressa dalla Blavatsky - famosa esponente del movimento teosofico - e da altre scuole occultistiche, ci mette in guardia d a "forze subumane", cio per cos dire "individualit inferiori all'uomo". Analoghe co nsiderazioni sono sostenute anche da molti autori di magia, i quali, a tal propo sito, parlano di "larve", "brandelli di personalit", eccetera. Indubbiamente lim itante la teoria diabolica, seguita principalmente dalla Chiesa cattolica nel se colo scorso, secondo la quale le comunicazioni, ad esclusione di eventi straordi nari, sono causate dal diavolo in persona, che assume sembianze di defunti o di Guide spirituali. Infine, la gi menzionata interpretazione spiritica, che ammette l'intervento, in molti casi, dei defunti, i quali continuerebbero la propria es istenza autocosciente anche dopo la morte del corpo fisico. Torniamo agli aspetti della medianit: ne ho accennato qualcuno di tipo in tellettivo. Ma esistono anche i fenomeni fisici, e quelli misti. Di tutto questo ne parlo, in veste un po' narrativa ma assolutamente veritiera, citando anche a lcuni noti personaggi che si trovarono implicati in vicende avvincenti e insolit e, nel volume intitolato Il mondo dello spiritismo (Roma, edizioni Mediterranee,

1991). Tra i fenomeni fisici l'apporto, per esempio, sembrerebbe molto pi freque nte di quanto si immagini: anche se ci pu sembrare assurdo, in molti cerchi median ici si materializzerebbero oggetti, durante le sedute. Altre manifestazioni, com e gi detto, presentano duplici caratteristiche: il tavolo che comunica tiptologic amente, per esempio (quando il sollevamento avviene in modo paranormale, e non p er automatismo motorio). Un altro fenomeno misto, molto ricorrente, sebbene pi so ggetto a errate interpretazioni, la psicofonia: la parte fisica l'incisione del nastro, quella intellettiva sono le parole impresse sullo stesso (quando sono re ali). Ad ogni modo, in tutti gli aspetti della medianit, l'importante valutarne i l contenuto ed il contesto. Quando ci troviamo di fronte a manifestazioni di natura intelligente, ri tengo che un validissimo criterio di approccio, non sufficientemente valorizzato , sia quello dell'amico dottor Alfredo Ferraro. Mi riferisco alla sua interpreta zione razionalistica, secondo cui l'ipotesi spiritica, pur non dimostrabile scie ntificamente, si basa su fatti concreti che presentano i tre seguenti requisiti fondamentali: - Congruenza: messaggi dialetticamente coerenti, talvolta di elevato contenuto filosofico. -Stabilit : continuit logica dei messaggi e diquanto viegli "psichismi comunicanti" ; persistenza neltempodellemedesime caratteristichesingolediogni "personaggio medianico". - Finalismo : manifestazioni rivolte a tericonducibile al "conosci te Moltissimo vi sarebbe da dire. Tra i numerosi esempi di medianit, voglio narrarvi un caso avvenuto in un piccolo paese vicino ad Arquata Scrivia. Sandra Rossi una simpatica e cordiale signora, classe 1911, mia concitta dina. Con il collega Alfredo Ferraro ho a lungo sperimentato con questa medium. Durante le sue sedute medianiche abbiamo quasi sempre udito dei raps: scoppiett ii e colpi secchi nel tavolo, sulle pareti, e nello stesso ambiente. Pi volte abb iamo visto tavoli pesanti alzarsi anche di molto da terra, pur restando a contat to con il pavimento solo con un piede o uno spigolo della base. Tavoli che anche una persona robusta non avrebbe mai potuto sollevare con la semplice pressione delle mani, appena posate sulla superficie, come avveniva con la signora Sandra . Tra l'altro abbiamo fatto precise misurazioni con dinamometri. Ci che mi ha pi s orpreso accaduto quelle volte in cui la signora Sandra, certo non giovanissima, doveva accompagnare in fretta il tavolo di grandi dimensioni che, spostandosi ve locemente nella stanza delle sedute, seguiva anche una traiettoria con curve e a ngoli retti, solo con una mano di lei lievemente posata su di esso. Ma non quest o che voglio raccontare. Anche la "produzione intellettiva" della medium Sandra rilevante. Per pi i n quantit che in qualit. Nel senso che non si presentano Guide con complessi disc orsi filosofici. Ma vi un pullulare di personaggi minori, spesso molto vivaci, e terogenei e caratteristici. Varie parlate si alternano in forme dialettali o co n accenti molto diversi. Sono perlopi individui qualsiasi. Qualche anno fa ci venne richiesto aiuto da una famiglia, coinvolta in r icorrenti e insoliti fenomeni verificatisi senza alcun apparente intervento uman o: rumori vari, passi fantasma, sbataccho di porte e finestre, accensione di luc i, eccetera. In quella casa di quel piccolo paese sembrava proprio che vi fosse una cosiddetta infestazione. A farla breve, si organizz una seduta con la medium Sandra, proprio in quella abitazione, e intervenne la defunta madre della padron a di casa. Ovviamente la famiglia ospite ci era completamente sconosciuta; nonos un fine, che stesso". ne affermato da

sostanzialmen

tante ci, numerosi dati oggettivi furono comunicati dalla "entit". Sarebbe stata a defunta ad attirare l'attenzione coi ricorrenti fenomeni fisici. Ora aveva l'o ccasione di riappacificarsi con i membri della famiglia, e di poter finalmen te dire ci che le era stato impedito dalla sopraggiunta morte. L'infestazione ces s. Vi fu solo una ripresa dei fenomeni dopo un po' di tempo, e i familiari ritenn ero che la parente deceduta dovesse ancora comunicare qualcosa. E cos fu infatti, a seguito di una nuova seduta medianica. I fenomeni, poi, definitivamente cessa rono. Al termine della seconda seduta i presenti furono esortati a cercare un sa ntino all'interno di un determinato libro che apparteneva alla defunta, per dona rlo alla medium Sandra. Trovatalo, sul retro era scritta una frase di San Grego rio Magno: Non vi opera pi divina di quella di cooperare con Dio alla salvezza le anime. Sarebbe stato quindi in perfetta attinenza con l'accaduto. La medianit, come gi detto, si divide in fisica e psichica. Appartengono l primo gruppo la ricerca di laboratorio e l'aneddotica. Qualche aneddoto vi pre sentato in questa stessa conferenza, altri li troverete nei miei libri e nella v astissima letteratura in materia. In merito alla ricerca di laboratorio, invece, opinione diffusa che i fenomeni medianici fisici non siano sufficientemente dim ostrati. La vastit dell'argomento richiederebbe un'ampia trattazione. Mi limiter un brevissimo sommario storico, che rappresenta solo una minima parte di un ing ente complesso di convalide. Ricordo, in sequenza, le ricerche del professor William Crookes, fisico e chimico (il quale nel 1861 aveva, fra l'altro scoperto il Tallio e, nel 1886, inventato il tubo a raggi catodici), Medaglia d'oro dell'Accademia delle Scienze di Francia, convalid i fenomeni fisici prodotti dal medium Daniel Dunglas Home e avall addirittura la materializzazione di Katie King con Florence Cook. E ancora le rigorose sperimentazioni con i medium Kluski, Guzyk, Rudy Schneider - per ci tare solo i pi noti - avvenute all'Istituto Metapsichico Internazionale di Parigi , alla presenza di studiosi, quale Gustave Geley, Eugne Osty, il professor Charle s Richet (fisiologo e docente all'Universit di Parigi, premio Nobel 1913 per le s ue ricerche sull'anafilassi), il famoso astronomo Camille Flammarion, Sir Oliver Lodge (professore di fisica e rettore dell'Universit di Birmingham), e altri emi nenti scienziati. Voglio menzionare anche il laboratorio del professore Schrenck Notzing, ordinario di fisiologia all'Universit di Monaco di Baviera, dove furono studiati i fenomeni prodotti dal fratelli Schneider, Eva Carrire, e altri medium . Concludo questi cenni aggiungendo due miei concittadini: il neuropsichia tra Enrico Morselli, dell'Universit di Genova, e il criminologo Cesare Lombroso, entrambi sperimentatori con la famosa Eusapia Palladino, al genovese Circolo Minerva. E' divenuta celebre una frase, proprio del Lombroso:

del a

Io sono molto vergognato e dolente di aver combattuto con tanta tenacia l a possibilit dei fatti cos detti spiritici. I fatti esistono ed io mi vanto di ess ere schiavo dei fatti. (Tribuna Giudiziaria, 15 lug. 1891) Mi viene in mente un'altra citazione, di un noto studioso polacco inizia lmente avverso a questi misteriosi fenomeni, Julian Ochorowicz: Capii che avevo fatto un grande torto a uomini che avevano proclamato nuo ve verit, mettendo a repentaglio la loro posizione. Quando ricordo che avevo boll ato come pazzo quell'intrepido indagatore che si chiama Crookes, l'inventore del radiometro, perch ebbe il coraggio di proclamare la realt dei fenomeni psichici e sottoporli a prova scientifica; e quando rammento che solevo leggere i suoi art icoli in proposito con lo stesso stupido atteggiamento, considerandolo un dement e, mi vergogno di me stesso... (Tweedale, C.L. La sopravvivenza dopo la morte, Ti p. Dante, Citt della Pieve, 1932) L'astronomo Camille Flammarion precisa:

Non esito ad affermare la mia convinzione basata su un esame personale de lla questione, che chiunque asserisce che i fenomeni psichici sono impossibili, parla senza sapere di che cosa parla; e aggiungo che chiunque avvezzo all'indagi ne scientifica, purch la sua mente non sia influenzata da pregiudizi, pu acquistar e una radicale e completa certezza della realt dei fatti cui alludiamo. (Ibidem) Una legittima domanda, che pu sorgere in Voi, la seguente: perch la scienz a ufficiale contemporanea - in linea di massima - non si pronuncia a riguardo de i fenomeni della medianit fisica? Forse il motivo lo stesso per cui, nella storia delle scoperte scientifiche, vennero rifiutati come impossibili le meteoriti, l 'anestesia chirurgica, la circolazione del sangue, il fonografo, l'esistenza dei microbi, eccetera? La realt molto pi complessa: la ricerca contemporanea, soprattutto quella universitaria (e mi riferisco ad atenei stranieri) rivolta al la valutazione statistica di microfenomeni paranormali, pur avvalendosi di appar ecchiature molto sofisticate. Per esempio si studia l'inferenza di un soggetto s ulla casualit del decadimento radioattivo di alcune sostanze. Molti medium hanno prodotto fenomeni senz'altro genuini. I controlli spe sso erano delle vere e proprie torture: persone legate, ingessate, ispezioni vag inali e rettali, somministrazioni di emetici... A che cosa servito tutto ci? Le r icerche dei grandi scienziati del passato sono raccolte in volumi vetusti... Ope re di cui spesso si ignora anche l'esistenza. Il gi citato Lombroso precis che la m assa degli uomini non nata per la ricerca, bens per opporvisi (Luce e Ombra, 1934) . E il grande Albert Einstein addirittura disse: La moda nelle scienze gioca un r uolo appena inferiore a quello che gioca nell'abbigliamento delle donne (Lettera a De Broglie, in Nuove prospettive in microfisica, Fabbri, Milano, 1969). E rite ngo che avesse ragione. Per quanto riguarda l'altro vasto aspetto della medianit, quella psichica , essa a sua volta si divide nei fenomeni di identificazione e nei messaggi di i nsegnamento. In merito ai messaggi medianici reputo non sia possibile, in questa sede , presentare esempi. La letteratura medianica qualificata (oggi in Italia, per e sempio, quella dell' "entit A" di Napoli, del Cerchio Firenze 77, del Cerchio Kap pa di Roma...) rivela un indubbio valore etico, filosofico, ontologico... Ma per comprenderla a fondo, occorre comparare molti testi. Semplici esempi avrebbero l'unico risultato di sminuirne lo spessore. Meno complesso, invece, trattare delle "identificazioni". Per caso di id entificazione si intende l'intervento, generalmente nel corso di una seduta medi anica (ma pu anche essere un esperimento di telescrittura o di psicoscrittura), d i una personalit sconosciuta a tutti i presenti - di solito un defunto e talvolt a anche un vivente - la quale fornisce dati oggettivi, successivamente verificat i a seguito di ricerche che condurranno proprio all'identificazione del comunica nte (o che afferma di essere tale). I dati emersi durante la riunione dovranno o vviamente risultare sconosciuti a tutti, anche a livello criptomnesico ("ricordi nascosti"). Per estensione, si intende un evento identificatorio qualsiasi un r iscontro a posteriori di notizie ignote. Per quanto riguarda le identificazioni, un buon esempio mi stato offerto dal caso di Antonello, nel Cerchio Esseno, a Roma. Il nome del gruppo un acroni mo: significa Esperienze, Studi e Nuovi Orizzonti. In questo Cerchio romano ho partecipato ad alcune sedute: ho ascoltato l'insegnamento delle Guide tramite il medium in trance, ho assistito ad apporti ed altri fenomeni. Ci che maggiorme nte mi ha impressionato stata l'identificazione di una delle entit comunicanti. Il medium N. una persona molto gentile e riservata. Uno degli "spiriti c omunicanti", invece, alquanto invadente e triviale, anche in contrasto con tutte le altre entit del gruppo, che appaiono ben pi "spirituali". Antonello, questo il suo nome, mi aveva suscitato pi di un dubbio: istrione, attore come di una scene ggiata, certamente esagerato, peraltro simpaticissimo. L'entit interviene urlando espressioni tipiche del suo luogo nato, quali maremma cane, bischero, oh grulli, eccetera. Per con il suo atteggiamento a dir poco estroverso, contribuisce a met

tere a proprio agio i presenti, sdrammatizzando la seduta. Della sua vita, ha fo rnito incidentalmente, nel corso dei colloqui, alcuni dati personali e concernen ti la sua famiglia. Viveva nei pressi di Grosseto, ha detto di essere morto nel 1954, di aver avuto un figlio unico, ancora vivente, che abita con la madre molt o anziana. Lavorava in una fornace sulla riva del fiume Ombrone; raccoglieva la creta dal fiume e plasmava vasi, altri utensili e anche suppellettili oscene. I noltre gli piaceva bere: quasi ogni sera ritornava brillo dall'osteria - cos ci d isse - finch sarebbe morto, ancora relativamente giovane, di cirrosi epatica. Debbo dire la verit: avevo molti dubbi che Antonello fosse realmente esis tito. Intanto l'amico Marcello Bacci (noto studioso di psicofonia), anch'egli pr esente ad alcune sedute del Cerchio Esseno, abitando proprio a Grosseto, inizi le indagini. Per una di quelle "Coincidenze" con la "C" maiuscola, il 22 marzo 198 9, recatomi in quei luoghi con il dottor Alfredo Ferraro per un incontro con il Gruppo di Marcello Bacci, proprio noi tre coronammo le nostre ricerche. Abbiamo rintracciato il figlio: siamo andati a trovarlo e si constatato che tutto coinci deva: la casa, la madre, la vicina fornace da noi visitata successivamente, il l avoro, il vizio del bere, la data e la causa della morte... In particolare il fi glio riconobbe, nella registrazione di una seduta, il preciso carattere del padr e, estroverso e triviale. Il timbro della voce non era il suo - specific - ma il linguaggio colorito e la struttura delle frasi corrispondevano perfettamente a q uelle del padre. Il figlio ci conferm anche il curioso passatempo del genitore ne l plasmare oggetti osceni: a mio avviso questo particolare apparentemente second ario, di cui non scendo in dettagli per ovvie ragioni, di grande importanza ai f ini dell'identificazione, perch nessuno poteva immaginarlo. L'incontro descritto si verific la domenica mattina. Il precedente sabato sera si svolgeva, a Roma, una seduta. Sebbene non avessimo avvertito gli altri del gruppo delle nostre intenzioni, l'entit Antonello segnal il fatto che F erraro e il sottoscritto erano a Grosseto a fare ricerche sul suo conto. In segu ito, nella successiva riunione a cui partecipai (8 aprile 1989) Antonello ci rie mp di improperi, perch la nostra iniziativa non gli era affatto garbata! Per concludere, in una societ cosiddetta "civile", dove impera indomito l 'arrivismo tracotante e senza scrupoli, e il potere e il danaro assurgono al ruo lo di divinit incontrastate, con insulsi modelli di riferimento spesso irraggiung ibili, ma nel contempo ambti da gruppi giovanili di potenziali disoccupati, dove film di cassetta esaltano morbosamente la violenza, dove altere top model e att ori di telenovele ostentano bellezza alimentando la fabbrica dei sogni, immersi nel degrado dell'ambiente e nella superficialit dei rapporti inter personali in genere... forse anche il dedicarsi a questi studi pu contribuire a c reare uno spiraglio per una umanit pi autentica, pi completa, meno banalmente inqua drata nella cieca materialit e nell'illusione. Forse anche questi studi contribui scono proprio a rivelare timidamente ci che - in ultima analisi - si rivela come un anelito dello spirito!

Stefano Beverini RIASSUNTO DELLA RELAZIONE DI STEFANO BEVERINI

L'Autore espone una panoramica sintetica ma completa sul paranormale, de scrivendone l'oggetto di studio, la classifi-cazione dei fenomeni e la ricerca a ccademica. Si sofferma quindi sulla telepatia, illustrandola anche con qualche e sempio. Viene poi trattata compiutamente la medianit, mostrandone le varie teorie e citando i numerosi scienziati che se ne sono occupati, soffermandosi inoltre

sui casi di identificazione, con riferimenti a esperienze personali. In conclus ione l'Autore sottolinea come questi studi possano aprire orizzonti oltre l'aspe tto materiale dell'esistenza. Una proiezione di diapositive su alcuni aspetti della ricerca parapsicol ogica e sulla casistica medianica completa la relazione. 25 anniversario GdM La telescrittura: teoria e pratica

di STEFANO BEVERINI

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Presentazione dell'Autore: Stefano Beverini, nato a Genova nel 1956, scrittore e giornalista pubbli cista, collabora con la nostra rivista dal 1984. Ha studiato la telepatia, la psicometria, alcuni fenomeni di infestazion e e tutta la fenomenologia medianica, sperimentando con molti medium e circoli spiritici, tra cui i pi noti "Cerchio Ifior" di Genova, "Cerchio Esseno" e "Cerch io Kappa" di Roma, "Cerchio di Monza", Roberto Buscaioli di Ravenna, Demofilo Fi dani di Roma e il "Gruppo Psicofonia e Parapsicologia di Grosseto". Tra le sue opere ricordiamo: Il mondo dello spiritismo Mediterranee Roma , 1991; La telepatia, I Dioscuri, Genova, 1993; Manuale di scrittura automatica e telescrittura (Tabellone, piattino, disegni medianici), Roma, Mediterranee, 19 95; Fenomeni e personaggi della medianit, MEB, Padova (in preparazione). Recentem ente l'Autore ha redatto alcune voci del Dizionario Biografico dei Liguri Illust ri, Edizioni Consulta Ligure delle Associazioni per la Cultura, Genova, 1993-199 5.

Veramente in molti, almeno una volta - e forse nel modo peggiore, come in certe serate salottiere... - abbiamo provato il cosiddetto "giuoco" del bicch ierino, il tabellone, il cartellone, il piattino, e tanti altri nomi atti a indi care la stessa cosa. Addirittura in certe zone viene definito il prato dell'amore, un modo di dire che suggerisce invece tutt'altre associazioni. Intorno al 1940 l'avvocato milanese Salvatore Occhipinti, che speriment p er molti anni con la moglie Bice, il figlio Luigi - anch'egli avvocato - e la nu ora Ada, coni per questa pratica il neologismo telescrittura. La famiglia Occhipi

nti ascriveva il fenomeno alle possibilit ancora inesplorate della mente umana, e perci di tipo prettamente psichico, pur avvalorate da una ricca paranormalit. La telescrittura era "esplosa" nel secolo precedente, intorno al 1850, i nsieme alla maggiore divulgazione dello spiritismo. Subito si pens che fosse un m ezzo per comunicazioni trascendenti, e in certi casi - piuttosto rari - non escl udo che possa verificarsi questa possibilit. Nella met dell'Ottocento si inizi a us are una tavoletta su rotelle, che si indirizzava verso le varie lettere, su cui venivano posate una o pi mani. La tavoletta era definita, in tutti i paesi, con u no strano neologismo ricavato dall'unione di due lingue, francese e tedesco: oui ja. Poi essa venne sostituita da altri oggetti pi semplici, tra i quali prevalse un piccolo bicchiere a coppetta, rovesciato. Da non confondersi con la planchett e, apparecchio provvisto di una matita, che consentiva di poter tracciare letter e e parole, la quale venne poi sostituita dalla scrittura automatica, detta anch e psicoscrittura. Per mezzo dello ouija si ebbero, intorno al 1915, le famose comunicazio ni di "Patience Worth": una personalit inglese che affermava di essere vissuta ne lla seconda met del Seicento. Ella dett numerosi romanzi, proprio grazie alla tele scrittura e alla pazienza delle due sperimentatrici Pearl Leonore Curran ed Emil y Grant Hutchings. Tra questi scritti, i pi incredibili e interessanti sono The s orry tale (La triste storia), ambientato nella Palestina dei tempi di Cristo, e il poema Telka, interamente scritto con vocaboli inglesi del secolo XVI. La telescrittura sicuramente non nacque con l'origine ufficiale dello sp iritismo occidentale, quello delle sorelle Fox, per intenderci. Essa sempre esis tita, in ogni civilt. Vi sono molti scritti e testimonianze, in questo senso, di storici, esploratori, missionari, etnologi... Lo stesso Pitagora, e la sua scuol a, usavano un oggetto mobile su cui erano posate le mani dei presenti. Gli antic hi romani, come tramandato da Tertulliano, Ammiano, e da Annio Marcellino, utili zzavano i "tavoli girevoli", una sorta di telescrittura, decisamente pi complessa . Sul tavolo, o su un vassoio posato su di esso, erano incise le varie lettere, mentre dal soffitto pendeva un anello che indicava le stesse. Le mani veniv ano posate sul tavolo , come in una catena medianica, ed era il tavolo stesso a muoversi: man mano che le lettere si soffermavano sotto l'anello venivano compos te le parole. Qualcuno ipotizza che la pratica della telescrittura sia rinata in Franc ia, nella met del secolo scorso, divulgata da persone vissute a contatto con la c ultura orientale, soprattutto con l'Indocina. Non esiste, tuttavia, nessun testo che riporti la storia della telescrittura: solo qualche citazione, pi o meno spo radica, e anche nei libri di parapsicologia rarissimo reperirne le fasi cronolog iche. Viene trattata in modo pi esauriente la psicoscrittura. Lo stesso Allan Kardec (pseudonimo di Hippolyte Lon Denizard Rivail), che per primo classific in modo razionale i fenomeni paranormali - anche se noto per essere il padre dello spiritismo europeo - nei suoi scritti quasi non se ne occ upa, perch considera il metodo come un'espressione meno funzionale rispetto alla psicoscrittura (allora definita psicografia). Personalmente, non sono d'accordo . Ma per affrontare i dettagli della pratica occorrerebbe molto tempo, e posso s olo rimandarvi a un mio recente libro dedicato alla telescrittura, alla psicoscr ittura e ai disegni automa-tici , dove ne tratto compiutamente. Chiunque pu esercitare la telescrittura e le altre interessanti pratiche oggetto del libro. Tuttavia debbo anche dire che si tratta di una divulgazione i n parte pericolosa, perch insegna alcune tecniche non esenti da rischi. Possiamo iniziare un nuovo cammino verso orizzonti sterminati, coinvolgerci in un'avvicen te esperienza, aprire la porta sul paranormale, o addirittura spalancarla alla m edianit. La telescrittura, per, pu essere una tentazione per una fuga dalla realt qu otidiana, pu provocare squilibri psicologici, e forse anche peggio... Parlando di esempi positivi, tra i molti, vi una coppia che si dedica co n successo alla pratica della telescrittura da molti anni: quella dei coniugi Be ttina e Filippo Liverziani. La produzione intellettiva da loro ricevuta copiosa, e tutta in chiave prettamente spiritica. Tra l'altro, ne scrivo proprio su ques to numero del Giornale dei Misteri. Il professor Filippo Liverziani - per "la cr onaca" - ha insegnato filosofia alla Pontificia Universit Gregoriana e alla Ponti

ficia Facolt Teologica Marianum. Tra i gruppi che praticano la telescrittura vi il Cerchio Astorga, forma tosi intorno agli anni Settanta, a Palermo. Le persone che lo compongono sono mo lto qualificate, e tra esse vi sono anche magistrati. Ne parler l'amico Alfredo F erraro, che lo ha studiato insieme al collega Giulio La Greca. Non possiamo non menzionare anche il Cerchio sorto grazie allo studioso Franco Lanari, a Roma: Il Cenacolo Antares. Attualmente, la telescrittura nel nostro Paese comunque molto diffusa, soprattutto in ambiti familiari e per fini consolatori. Che la telescrittura faccia parte degli automatismi muscolari, autonomi rispetto alla volont consapevole delle persone, ormai assodato. Tuttavia l'oggett o della spiegazione semplicemente spostato: qual la causa che fa muovere il brac cio e ci consente perci di spingere il bicchierino sulle varie lettere, la cui su ccessione pu formare frasi in merito a fatti e argomenti a noi sconosciuti? Tante sono le interpretazioni e per poter esaminare tutte le ipotesi e l e teorie applicabili alla telescrittura, e a ogni forma di automatismo in genere , sarebbero necessari almeno tre volumi: il primo, che analizzi il fenomeno da u n punto di vista psicologico e psicodinamico; il secondo, che si occupi dell'ot tica parapsicologica; infine, il terzo che tratti l'argomento in relazione agli indizi sulla sopravvivenza. In estrema sintesi, le teorie sono riconducibili a due grandi gruppi: dr ammatizzazioni avvalorate da fenomeni psi e presunti interventi di disincarnati. Vale a dire: una recita del nostro inconscio, oppure comunicazioni medianiche. La distinzione, per, raramente si presenta in modo netto, perch le diverse compone nti interagiscono tra loro. Non dobbiamo dimenticare infatti che si tratta comun que di facolt dell'uomo, filtrate dalla sua mente: per cui anche gli elementi es terni verranno pi o meno inquinati dalla personalit dei presenti, come in una tele fonata con tante interferenze. Concludo con due curiosit, entrambe con protagonisti i citati Ada e Luigi Occhipinti. La prima stata riportata dall'amico Alfredo Ferraro , e rende bene l 'idea di una "iperproduzione" generata da una sorta di GESP (percezione extrasen soriale generica e senza limiti). Questo il fatto: nel corso di una seduta di telescrittura dei coniugi Occhipinti , uno dei presenti chiese un parere sul "punto interrogativo". Immediatamente va rie "fonti ispiratrici" diedero la loro risposta, in rapida sequenza. Riporto le pi interessanti. E' ci che la filosofia vuole sopprimere e crea sempre pi grande (Bernardino Telesio) ; Quando scoprii la lente, credetti di averlo vinto; e me lo vidi pi vicino e pi gran de (Galileo Galilei); La storia, alla stessa domanda, d sempre la stessa risposta (Giambattista Vico); E' il primo pensiero razionale apparso alla mente dell'uomo di Neandertal (Charle s Darwin); E' la chiocciola dell'alfabeto (Filippo Marinetti); Quando guardo il cielo mi torna alla mente il punto interrogativo; cos quando guar do la Terra o gli uomini o me stesso. Mai se guardo la mia vita (Gabriele d'Annun zio). Il secondo esempio una vera "chicca", risale ai primi anni Settanta e forse a mo lti sfuggito. Ada e Luigi Occhipinti chiesero a Piero Cassoli, noto parapsicolog o, la prefazione al loro libro . Nel racconto del medico bolognese leggiamo: Mi balen un'idea un po' maliziosa. Suggerii, cio, di fare a mia insaputa una seduta di telescrittura, di mettersi in comunicazione con il mio subconscio e di farsi

quindi dettare con questo mezzo la prefazione al loro libro. Cos stato... Ada e Luigi chiesero al presunto "doppio" di Cassoli: Piero, vuoi fare la prefazi one al nostro libro? Volentieri! Scrivete, che ora detto. Ecco alcune parti del messaggio: La telescrittura. E' un fenomeno strano e strabiliante, al quale ho avuto pi volte occasione di assistere. E' un fenomeno che mi ha fatto molto pensare. Conosco d a circa venticinque anni gli autori di questo libro, i cari amici Occhipinti. Av evo anche conosciuto Salvatore Occhipinti, che questo fenomeno aveva studiato e divulgato, raggiungendo una buona notoriet anche in campo metapsichico nazionale, soprattutto per la sua seriet di intenti e di critica. Eppure, nonostante queste premesse, da buon parapsicologo, ho cercato il trucco. Ma come scoprirlo? Il tr ucco, se c', banale. Non pu essere che la volont cosciente dei due sperimentatori a far passare per ispirazione inconscia ci che soltanto farina del loro sacco cosc iente. Ma perch frodare per tanti decenni? Far passare per opera non loro quello che pot rebbe da loro legittimamente essere rivendicato come esclusiva propriet letterari a? Assurdo. E, d'altra parte, con tutta la stima che un amico pu avere per amici colti e intelligenti, escludo che essi possano improvvisare con tanta immediatez za ed efficacia su temi cos svariati, senza l'intervento di un fatto parapsicolog ico. Ci sono inoltre i veri e propri fenomeni parapsicologici di trasmissione del pen siero e di premonizione ... Sono [comunque] sempre prudente. Non enuncio ipotesi mie. Non voglio e non posso affermare di trovarmi di fronte ad un imponente fen omeno paranormale e non piuttosto psicologico. Ma il fenomeno esiste, vero e one sto; non si pu parlare di trucco. L'ipotesi della ispirazione, che presiede ad og ni attivit intellettuale dell'uomo, altamente suggestiva e potrebbe essere quella vera. Qui ha termine il "Cassoli inconscio". Il "Cassoli conscio", peraltro, non solo ha confermato quanto avrebbe detto per telescrittura, ma ha anche inserito il te sto, con le dovute spiegazioni, nella propria prefazione. Voglio infine osservare come anche grazie alla telescrittura possiamo sollevare un lembo del nostro universo ancora cos misterioso. Possiamo forse intravvedere u n qualcosa che va molto oltre le nostre coordinate mentali, la barriera del razi onale comunemente inteso. Un qualcosa che ci dimostra, insieme a tutti gli argom enti trattati dalla nostra rivista, dal nostro GdM, come la realt - quelle vera, quella pi nascosta, quella pi profonda... - travalichi gli aspetti pi esteriori e b anali del nostro vivere quotidiano, offrendoci ben altri orizzonti, ben altri an eliti, ben altre speranze...

Stefano Beverini Note: Mediterranee, 1995. p.219-220. 1974. Firenze 23 febbraio 1995

SPIRITISMO E RELIGIONE VERSO IL TERZO MILLENNIO

di STEFANO BEVERINI

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Stefano Beverini giornalista pubblicista. Tra i periodici che atten gono al paranormale, dal 1984 collabora al Giornale dei Misteri con una rubrica mensile. E' stato condirettore della rivista Sopravvivere, Indagini e Ipotesi. In veste di parapsicologo ha studiato e osservato numerosi medium e circoli spiritici, tra cui i pi noti "Cerchio Ifior" di Genova, "Cerchio Esseno " di Roma, "Cerchio di Monza", Roberto Buscaioli di Ravenna, Demofilo Fidani di Roma e il "Gruppo Psicofonia e Parapsicologia di Grosseto". Le sue opere pi recenti sono: La telescrittura, Ed. I Dioscuri (G enova), 1990 (di cui in preparazione una nuova edizione ampliata e aggiornata pe r le Mediterranee); Il mondo dello spiritismo, Ed. Mediterranee (Roma), 1991; La telepatia, Ed. I Dioscuri (Genova), 1993. **********

Orrore e brivido nella fiction di facile effetto. Deprecabili messe nere per la trasgressione a tutti i costi. Spiritismo selvaggio vissuto senza alcun discernimento e per il gusto del proibito, o per vincere la noia. Dai roghi uman i del passato, dalle vittime dell'oscurantismo, all'incertezza dell'uomo moderno , spesso confuso dall'informazione capziosa. O da tanta stupidit... E sono in mol ti ancora oggi a equivocare sull'atteggiamento della religione ufficiale nei con fronti delle manifestazioni paranormali. Nel Vecchio Testamento la disapprovazio ne appare evidente: Non vi rivolgete agli spiriti di Pitone, e agl'indovini; e non li domanda te, per contaminarvi con essi ... Se alcuno, uomo o donna, ha lo spirito di Pito ne, o indovino, del tutto sia fatto morire ... Non trovisi fra te ... n mago, n ne gromante. Perciocch chiunque fa queste cose in abominio al Signore... [Levitico, X IX, 31; XX, 27; Deuteronomio, XVIII, 10-12] Tuttavia gli stessi statuti mosaici imposero di passare a fil di spada a lcuni popoli di altra fede, e talvolta di distruggerne persino il bestiame... Ma vediamo piuttosto qual stato l'orientamento ecclesiastico, in epoca meno remota , verso le manifestazioni di vera o presunta paranormalit. Nel corso della storia , innumerevoli concil locali vietarono l'uso della magia, soprattutto nel Medioev o. Vi era allora la "caccia alle streghe", ma non mia intenzione rievocare le in enarrabili atrocit di quei periodi. La prima riprovazione di un certo rilievo, verso lo spiritismo, risale a

l 1588: il Pontefice Sisto V si espresse a condanna di coloro che ricercavano co municazioni con l'aldil. Eppure, San Tommaso affermava che i defunti potessero co municare con i viventi, per particolari scopi divini. Infatti il Papa Benedetto XV convalid questa opinione, nel 1922. Purtroppo, per molti anni, il ricorrente g iudizio della gerarchia ecclesiastica verso i fenomeni paranormali, e quelli sp iritici in particolare, rimase vincolato alla teoria diabolica. Secondo essa i s ensitivi e i medium erano principalmente ispirati o posseduti dal demonio. Per comprendere la posizione ufficiale della Chiesa, dobbiamo ricordare i decreti della Congregazione del Sant' Ufficio. Essi non sono considerati infal libili, se non vengono approvati in modo solenne dal Sommo Pontefice. Per impegna no moralmente i fedeli, come ribadito da Pio IX in Ad Episcopum Monacensem e da Pio X nel Motu Proprio Praestantia. I primi ordinamenti sul paranormale risalgon o al 21 aprile 1841 e al 28 luglio 1847, in opposizione al cosiddetto magnetismo . Quindi al 4 agosto 1856, contro l'evocazione delle anime dei defunti. Tali de creti, emanati con encicliche dirette ai vescovi, furono firmati dalla Congregaz ione per l'Inquisizione. Quest'Organo collegiale della Curia romana sar denominat o Sant'Ufficio (detto anche Uffizio), nel 1908. Assumer ancora un nome nuovo, nel 1965: Congregazione per la Dottrina della Fede. Il divieto di ricercare le comu nicazioni con i morti venne riconfermato il 30 marzo 1898, sempre dalla Congrega zione per l'Inquisizione, con decreto ratificato dal Papa Leone XIII. Una nuova condanna del Sant'Ufficio si ebbe il 24 aprile 1917, quando venne negata la lice it a partecipare a sedute medianiche, anche sive aspiciendo, cio solo per assistervi . Si ritenne per che la proibizione non riguardasse coloro che indagavano sui fat ti della metapsichica e dello spiritismo a scopo scientifico. Infine, il 26 marz o 1942, una nuova disposizione viet ai sacerdoti le pratiche radioestesiche (col pendolino, e simili), limitatamente alla divinazione delle circostanze ed eventi delle persone. Altri documenti ufficiali minori consistono in lettere pastorali d ei vescovi, sinodi provinciali o diocesani. Come la nota condanna verso lo spiri tismo promulgata dal vescovo di Barcellona, nel 1861. A cui segu un grande fal, ne lla piazza principale della citt, di alcune centinaia di copie di libri su tale a rgomento. Oppure la ferma opposizione, ancora contro le sedute medianiche, del C atechismo Maggiore prescritto da Pio X alle diocesi della provincia di Roma, nel 1905. Infine, il nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica, ultimato nell'ottobre 1992, d nuove e pi tolleranti disposizioni. Ma di questo ne accenner dopo. Molti i sacerdoti che si accanirono contro il paranormale, e specialment e contro lo spiritismo. In particolare i gesuiti. Intorno alla met dell'Ottocento , il periodico quindicinale Civilt Cattolica, portavoce della Compagnia di Ges, ac colse numerosi lavori pesantemente critici. Ma si ottenne il risultato opposto a quello sperato. I sacerdoti, primi destinatari della rivista, ne facevano ogget to di sermoni domenicali. Inoltre, proprio i libri di condanna, scritti prevalen temente da Gesuiti, stimolarono il sempre maggior interesse per lo spiritismo. I l secolo scorso fu perci caratterizzato da una grande campagna per persuadere la massa che vi fosse uno stretto binomio tra manifestazioni paranormali e demoniac he. Progressivamente l'ostilit si attenu e, soprattutto nel Novecento, alcuni sace rdoti espressero pareri positivi, e addirittura a favore dello studio scientific o sullo spiritismo. Padre Gennaro Moretti fu uno dei fautori di tale nuova tende nza, esposta sull'Osservatore Romano, il 18 settembre 1942. Alle primitive teorie diaboliche segu un orientamento pi maturo, rivolto a lla ricerca di nuove interpretazioni su base naturalistica e scientifica. Nel 19 43 il professor Ferdinando Cazzamalli era presidente della Societ Italiana di Met apsichica (riconosciuta ufficialmente dallo Stato). Egli invi in omaggio al P ontefice Pio XII un volume che raccoglieva i lavori della menzionata Societ: Prob lemi di metapsichica (edito l'anno precedente). In risposta giunse una lettera, firmata dal Cardinale Maglione, che pone in evidenza l'idea dell'evoluzione del pensiero della Chiesa nei riguardi del paranormale: E' pervenuto al Santo Padre il devoto omaggio della pubblicazione da l titolo "Problemi di Metapsichica" che Ella ha desiderato umiliargli in atto di filiale venerazione. Pur non essendo questa l'occasione per pronunciarsi comunque in materia tanto ardua e delicata, l'Augusto Pontefice non pu non essere sensibile alla gentilezza del dono e alle preoccupazioni scientifi

che che la S.V.I., con deferenza alle oculate disposizioni della Chiesa in que sto campo , ama manifestargli, e di cuore fa voti che la luce della sci enza, non meno che la concordia fra gli studiosi, vengano a portare anche in questo ramo dello scibile umano nuovi incrementi di benefico sapere... L'atteggiamento di maggior benevolenza della gerarchia ecclesiastica ver so i fenomeni paranormali si concret nel 1970. In quell'anno, all'Accademia Alfon siana della Pontificia Universit del Laterano, venne istituita una cattedra di pa rapsicologia, inserita nel corso di teologia. Per l'occasione si coni un neologis mo: paranormologia; che significa: a fianco del normale. Docente di paranormolog ia , ad oggi, il sacerdote redentorista Andreas Resch. Tra l'altro, egli segretar io generale di Imago Mundi, la Societ Cattolica Austriaca di Parapsicologia, di I nnsbruck. In una intervista rilasciata alla collega Paola Giovetti, in merito al la posizione della Chiesa, cos rispose: Certo, l'interesse c' e bisogna dire che presso i giovani teologi in continuo aumento ... La Chiesa d ora una possibilit d'approccio completamente nuova, in quanto non vengono espressi tanti divieti. Non si dice "questo si pu fare e quello no", ma si tende a informare in misura molto maggiore l a gente, in merito alle singole tecniche, sui singoli fenomeni, si informa di che cosa viene fatto dal punto di vista scientifico; e soprattutto si dic e fino a che punto le pratiche nel campo del paranormale possono nuocere fisicamente e psichicamente, ma poi si lascia la piena libert." In questo senso, a mio avviso, si recentemente espresso anche il nuovo C atechismo della Chiesa Cattolica [1992], il quale vieta le forme di divinazione, le pratiche di magia, di stregoneria, e mette in guardia i fedeli verso lo spir itismo, quando in esso compaiono le implicazioni suddette [parte III, sez. II, c ap. I, 2116, 2117]. Non si riscontrano, tuttavia, altri divieti. Numerosi sacerdoti, inoltre, ci dimostrano come siano lontani i tempi de ll'Inquisizione. Un esempio valga fra tutti: quello di Padre Franois Brune. Teolo go, uomo di scienza, studioso di fenomeni paranormali: la sua una pacifica crocia ta contro l'oscurantismo, sia religioso, che scientifico. Molto ci sarebbe ancora da dire sul rapporto tra la religione e la fenom enologia paranormale. Sui miracoli, per esempio: le vite dei Santi sono ricche d i episodi che contraddicono le leggi note della biologia e della fisica. Indubbi amente, si tratta di eventi paranormali, anche se si realizzano su un "livello" senz'altro superiore. Un altro aspetto da rimarcare riguarda l'importanza social e di quel movimento di pensiero - perch di ci si tratta - definito spiritismo, che per molti assume un valore religioso e soprattutto consolatorio. Sulla possibil it, peraltro molto rara, di poter avere un "contatto" con chi ci ha preceduto, Pa dre Eugenio Ferrarotti, sacerdote di grande sensibilit e mio concittadino, cos si esprime: Pu essere che questi nostri cari, che sono nell'aldil, per darci una consolazione, per darci una risposta piena di cuore e di amore, possono aver ottenuto e ottengono da Dio, che Amore Infinito, il permesso di parlarci . E' come una carezza di Dio, un modo divino per far ritornare nei ranghi del la religiosit vera e sentita, di una fede veramente certa, tanti uomini che s i disperderebbero di fronte al dolore, e che come prima continuerebbero poi a non servire il Signore e a non credere che la nostra vita prosegue nell'al dil. Molto ci sarebbe ancora da dire, ma vorrei evidenziare ci che era dapprim a radicato nella gerarchia ecclesiastica, ed poi divenuto sempre pi profondamente laico. Mi riferisco a quelle critiche ostili e pretestuose, talvolta interessat e, spesso incoerenti, che avversano indiscriminatamente i fenomeni paranormali. Eppure trattati ponderosi, granitici, a favore proprio dei fenomeni paranormali, scritti da illustri studiosi e scienziati, esistono a profusione. Come esistono innumerevoli ricerche di laboratorio e attuate in mbiti universitari. I fatti, p oi, per quanto inverosimili, se sono autentici non hanno bisogno di paladini: es si finiranno comunque per imporsi all'attenzione della scienza. All'attenzione d ella Chiesa, infine, si sono gi imposti: ricordiamoci della Cattedra istituita pr esso l'Universit Lateranense... *****

Purtroppo, oggi assistiamo a una societ animata prevalentemente da un anelito arrivistico, di "produttivit" e di immagine, in cui si sta inesorabilmente attuan do la disgregazione della personalit fisica, morale e - oserei dire - anche spiri tuale dell'uomo. Ci stiamo avviando verso un olocausto, perlomeno culturale, in una collettivit dominata da una folle corsa in direzione di mte esclusivamente mat erialistiche, sullo sfondo del degrado della politica, della giustizia, dell'am biente e di ogni rapporto interpersonale in genere; in cui ignorato il principio che l'essere umano, in quanto tale, deve essere collocato "al centro". E questa triste e drammatica situazione non prerogativa del nostro Paese. A tal punto che quasi tutte le profezie concordano nell'affermare che stiamo anda ndo incontro a tempi molto duri, difficili, e tragici. Verso il terzo millennio. .. Ma con quali prospettive, con quali speranze? Come sapete, uno dei miei maggi ori interessi riguarda lo studio dei fenomeni medianici, ed proprio in questa ch iave che voglio rispondere all'angoscioso quesito. Non voglio, e sia chiaro, par lare da parapsicologo, n disquisire sui probanti fenomeni della medianit. Desidero semplicemente "fare una chiacchierata con Voi", spogliandomi di ogni riferiment o di stampo scientista e scientifico, prediligendo alcune considerazioni che c oinvolgano l'uomo, nella sua interiorit, e, perch no?, nella sua spiritualit. Da un libro dato alle stampe nel 1868 da Allan Kardec, il primo "codificato re" dei messaggi medianici - l'importanza della cui opera stata rivalutata recen temente dallo studioso francese Andr Dumas - (libro ristampato nel 1977 dalle edi zioni Mediterranee con il titolo: Le rivelazioni degli spiriti: genesi, miracoli , profezie) possiamo leggere parole attualissime: L'umanit ha compiuto fino ad oggi progressi incontestabili: gli uomini, con l a loro intelligenza, sono giunti a risultati che non avevano mai conseguito, dal punto di vista delle scienze, delle arti e del benessere materiale; rimane loro ancora, per, un immenso progresso da realizzare: far regnare tra loro la carit, l a fraternit, per assicurare il benessere morale. Non potevano farlo n con le loro credenze, n con le loro istruzioni vecchissime, resti di un'altra epoca; buone p er certi tempi ma che, dopo aver dato ci che dovevano, oggi costituirebbero un in tralcio. Agli uomini non basta pi solamente lo sviluppo dell'intelligenza, ma occ orre l'elevazione del sentimento; e per questo bisogna distruggere tutto ci che p otrebbe scatenare in loro l'egoismo e l'orgoglio. Questo appunto il periodo in cui siamo ormai entrati e che segner una delle fasi principali dell'umanit. Tale fase, che si elabora in questo momento, il comp letamento necessario dello stato precedente, cos come l'et adulta il completamento della giovinezza... ed per questo che si dice che i tempi segnati da Dio sono v enuti. Ancora da una rivelazione medianica, tratta dalla Revue Spirite dell'ottobr e 1868: La marcia progressiva dell'umanit si compie in due modi: uno graduale e lento , se si considerano le epoche vicine, e che si traduce in miglioramenti successi vi nei costumi, nelle leggi, nelle usanze, e che si notano soltanto dopo molto t empo, come i cambiamenti che le correnti d'acqua apportano alla superficie del g lobo. L'altro, per mezzo di movimenti relativamente bruschi, rapidi, simili a q uelli di un torrente che rompe gli argini, e che gli fanno coprire in pochi an ni lo spazio che avrebbe impiegato secoli a percorrere. Si ha allora un catacli sma morale, che inghiotte in pochi attimi le istituzioni del passato, e al quale succede un nuovo ordine di cose che si assesta a poco a poco, via via che la ca lma si ristabilisce, e diventa definitivo. A colui che vive abbastanza a lungo da abbracciare i due versanti della nuo va fase, sembra che un mondo nuovo sia sorto dalle rovine di quello antico. Il c arattere, i costumi, le usanze, tutto cambiato; in pratica sono sorti uomini nuo vi, o meglio rigenerati; le idee sostenute dalla generazione che si spegne hanno lasciato il posto a idee nuove nella generazione che si leva.

All'inizio degli anni Trenta, poco dopo la sua morte, la medium inglese Gra ce Cooke, ricevette i messaggi di un sedicente postumo Arthur Conan Doyle. Il gr ande scrittore inglese, durante la propria vita, molto si era occupato di spirit ismo. A lui dedico un capitolo di un mio recente libro (anch'esso edito dalle Me diterranee: Il mondo dello spiritismo). Vero o presunto che fosse stato il suo d ialogo dopo la morte, le sue parole rivestono un significato attualissimo: Vorremmo sottolineare ancora pi e pi volte la necessit della fratellanza di uom ini e di nazioni. E' soltanto quando l'umanit intera si muove, comprende e consta ta che l'intera specie vive, agisce e ha il suo essere in una Forza spirituale u niversale che continuamente sostiene ogni cosa, che essa umanit pu salvarsi dalla distruzione finale. Ma non perdiamo la speranza; infatti i valori della vita sar anno un giorno completamente trasformati. L'uomo sar obbligato, per le tremende s offerenze e privazioni che quanto prima subir, a cercare sostegno in questa verit pi grande. Sembrerebbe molto facile comunicare agli uomini questa verit che dapper tutto e in ogni cosa. Ma che complicato enigma diventa per chi cerca esclusivame nte ricchezza e piacere! Eppure qui, nel mondo dello spirito, tutte le anime arr ivano infine a questa comprensione e sono grate di credere, condividere e vivere entro l'abbraccio della fratellanza universale. Nessun altro modo di vivere pos sibile al mondo. Attualmente le nazioni si fondano sul sospetto e la paura; ness uno cede perch ciascuno ha paura dell'altro. Nel mondo degli affari quasi tutti c ombattono contro i loro simili per assicurarsi e mantenere per s il proprio avere. E tutto questo dove conduce l'uomo? N alla sicurezza, n a una prosperit dura tura, ma alla rapida distruzione di tutto ci che la civilt ha laboriosamente costr uito. Ma non scoraggiamoci! In avvenire vedremo l'umanit guadagnare in dignit. Per l'uomo nuovo non ci pu essere n principio n fine, perch vedr la vita come un ciclo i nfinito, in continua evoluzione e movimento, che tiene nel suo abbraccio ogni an ima umana. Se egli vola una legge, una verit divina, mette in gioco il benessere d i tutti gli uomini. Le avversit devono legare l'anima dell'uomo ai suoi simili se l'umanit vuole trovare la salvezza. Oggi vediamo sulla vostra terra la distruzio ne causata dal materialismo. Questa morte, morte attraverso il materialismo... e sso stenter a morire: da qui le sofferenze che si preparano. Come pu essere divers amente quando l'uomo ha adorato Mammone cos spesso e cos a lungo? Dopo dolorosi sp asmi di sofferenza vediamo una rinascita, il sorgere di un nuovo e meraviglioso giorno di realizzazione spirituale. La vita comunitaria avr una base spirituale: l'uomo sar ispirato e diretto nell'arte e nella cultura, nella scienza, nella pol itica e nella religione, dai piani spirituali... La famosa personalit medianica "Telika Venti", meglio nota come Lady Nona attraverso la medium inglese Rosemary - afferm, il 3 aprile 1933, come la prossim a grande rigenerazione dell'umanit civilizzata giunger dall'Oriente. Ma ci no n avverr fino a quando non si sar scatenata nel mondo una conflagrazione terrifica nte di popoli, a seguito della quale germoglier finalmente una sincera aspirazion e spirituale di vera pace e giustizia per tutti. E ancora, che in un futuro molt o lontano il nostro pianeta sar abitato da un'unica razza umana derivante da tutt e le odierne nazionalit, razza divenuta una sola famiglia, e ispirata a un solo i deale: quello di aiutarsi a vicenda onde meglio elevarsi spiritualmente. Nuovamente nel 1868 e sulla Revue Spirite, cogliamo un altro stralcio d i "istruzioni medianiche" che sono il preannuncio della teoria delle razze, la q uale verr esposta in tempi futuri, come vedremo. Ogni corpo celeste, oltre alle leggi semplici che presiedono alla divisione dei giorni e delle notti, delle stagioni e cos via, subisce rivoluzioni che richi edono migliaia di secoli per il loro perfetto compimento ma che, come le rivoluz ioni pi brevi, accadono in tutti i periodi, dalla nascita fino al massimo dell'ef fetto: dopo di ch si ha una decrescenza, fino all'ultimo limite, per ricominciare in seguito a percorrere le stesse fasi. L'uomo abbraccia esclusivamente le fasi di una durata relativamente breve, e di cui pu contrastare la periodicit: ma ve n

e sono certe che comprendono lunghe generazioni di esseri, e addirittura success ioni di razze, e i cui effetti, di conseguenza, hanno per lui l'aspetto di novit e di spontaneit; mentre, se il suo sguardo potesse portarlo indietro di alcune mi gliaia di secoli, vedrebbe tra gli effetti e loro cause una correlazione che non sospetta neppure. Tali periodi, che confondono l'immaginazione degli umani per la loro relativa lunghezza, sono pur sempre brevi istanti in confronto alla dura ta dell'eternit. In due libri, tra i vari messaggi medianici pervenuti, si parla dell'evoluz ione e dell'intersecazione delle "razze": mi riferisco, rispettivamente, a Verso la metamorfosi e Oltre l'illusione. Fedeli riproduzioni di messaggi medianici d ei noti Cerchi "Ifior" di Genova e "Firenze 77", i titoli si possono intendere c ome: verso la metamorfosi dell'uomo del terzo millennio e oltre l'illusione dell a materia. Nel primo si parla dell' evoluzione della materia, della forma, della coscienza e della razza. Per evoluzione della materia si intende la trasformazione da una forma di v ita ad un'altra animata da forze e da pulsioni, che sono correlate con l'evoluzi one dello psichismo. Sempre secondo le Guide del Cerchio genovese, nell' evoluzi one della forma, la materia animata si modifica per permettere allo psichismo ch e la anima di esprimere il suo grado evolutivo. Lo "spirito" anima la materia id onea ad esprimere il proprio livello evolutivo. Per quanto riguarda la coscienza , poi, si ha un passaggio dell'individuo da uno stato di coscienza semplice a un o stato di coscienza pi complesso. Maggiore consapevolezza, quindi. In altre par ole l'evoluzione della coscienza sarebbe il passaggio dell'individuo da uno stat o di sentire a uno stato di sentire pi ampio. Infine, ancora per le "voci dall'ig noto", si intende per evoluzione della razza il cammino che una razza compie, da lla sua prima incarnazione umana fino a quando abbandona la ruota delle nascite e delle morti. Il termine razza, per, non riferito a qualcosa di fisiologico o d i etnologico, ma riguarda uno "scaglione di anime" che inizia, insieme, lo stess o percorso evolutivo per l'intera razza. Nella sua totalit, stato quantificato qu esto arco di tempo - forse per una certa nostra comodit mentale - in 50.000 anni. Questo significherebbe che dal momento in cui l'ipotetica prima entit di questo scaglione si incarna, all'ultima, vi un intervallo che nel nostro tempo corrispo nde a circa 50.000 anni. Il concetto di evoluzione della coscienza pu essere assi milato a quello di evoluzione della razza, intendendosi con esso il cammino che ogni individuo compie nel corso delle incarnazioni umane per raggiungere il m assimo "sentire". Raggiunto il massimo sentire, la massima evoluzione che si pu ottenere dal peregrinare nel mondo fisico, l'individuo abbandoner la ruota delle nascite e delle morti. Analogo concetto viene esposto dalle Guide fiorentine nel secondo libro in precedenza citato. L'epoca evolutiva dell'individuo che andrebbe dalla prima inc arnazione umana fino alle soglie del superuomo, abbraccia un arco di tempo che m isura circa 50.000 anni. La nostra razza comprenderebbe anche Atlantide fino a o ltre, molto oltre, l'anno 2000: il nostro ciclo evolutivo da selvaggio a superuo mo sarebbe compreso in questo arco di tempo. La fine di Atlantide sarebbe avvenu ta circa diecimila anni fa. In realt la civilt di Atlantide apparteneva a un'altra razza. Per, pressappoco alla met dell'evoluzione di una razza, inizia l'evoluzion e della razza successiva e finisce l'evoluzione di quella precedente. Cos, se que sta razza ha iniziato a manifestarsi con le prime incarnazioni quali selvaggi ci rca 35.000 anni fa, in quel tempo la civilt di Atlantide era a met strada ... Ed e cco che i fotogrammi in comune - sempre a detta delle Guide del Cerchio Firenze 77 - si hanno quasi alla fine della civilt di Atlantide, quando gli individui del la razza attuale non erano pi selvaggi, ma a un grado evolutivo un poco pi alto, p erch non vi sarebbe stata possibilit di comunicazione tra individui di tale divers a evoluzione. Anni addietro, attraverso una modesta rivista che allora dirigevo, promo ssi un'inchiesta sull'importanza che pu assumere lo studio dei fenomeni medianici , sia come approfondimento culturale, sia come "ricerca interiore". E' ovvio che quando parlo di medianit mi riferisco proprio ai fenomeni (nel caso di fenomeni

intellettivi, quindi, al contenuto culturale e filosofico dei messaggi), e non m i riferisco alle cause, che possono essere molteplici. Esistono dinamiche psico logiche e parapsicologiche che molti studiosi ritengono sufficienti a spiegare, o meglio, ipotizzare, la causa delle manifestazioni medianiche. Quanto ho ri portato, tuttavia, rappresenta un piccolo, ma forse significativo esempio di un' inesauribile fonte, alimentata da saggezza ignota. Se l'insegnamento provenga da un livello trascendente, non possiamo saperlo! Per sono certo che la letteratura medianica dischiuda all'uomo nuovi orizzonti. Ed ora permettetemi un piccolo sf ogo. Sulla soglia del terzo millennio, la povera parapsicologia italiana si s ta smembrando come la societ tutta, nei mille giochi di salotto e di bottega. Dov e boriosi cattedratici pontificano. Dove talvolta vengono meno anche i princpi un iversali della corretta educazione. Dove interessi economici ed editoriali sfrut tano persone disperate che si illudono di comunicare con i loro cari defunti. I parapsicologi mi considerano uno spiritista; gli spiritisti mi ritengono for se un nemico della loro fede. Io non so quale sia la vera origine dei fenomeni m edianici! Personalmente, per - con l'osservazione e lo studio del paranormale, ne ll'accezione pi ampia del termine - sento di aver raggiunto un migliore equilibri o interiore e una maggiore serenit, oltre ad aver vissuto alcune esperienze con m aggiore consapevolezza. E andiamo oltre. Voglio proporvi un esempio di medianit c he sintetizza - a mio avviso - una sorta di spiritualit proiettata verso il terzo millennio. ***** Alcionea, la sacerdotessa di Iside del romanzo di Edouard Schur, mostra u n fiore di loto ormai appassito a colui che mal aveva corrisposto il suo amore, degradando se stesso nei viluppi delle tenebrose illusioni materiali. E il fiore rappresenta proprio quell'anima, perch il loto, sbocciando dalle acque paludose da cui non ne viene contaminato, anche simbolo di purezza. Il romanzo ambientato all'epoca della distruzione di Pompei. Non trascorso poi molto tempo, ma da all ora si sono senz'altro moltiplicate a dismisura le cause che provocano tanto dis orientamento nell'intimo dell'essere umano. Come ho gi affermato, oggi molto sacrificato al "Mloch" del potere. Stiamo percorrendo la fase di transizione, verso il terzo millennio... verso l'era del l'Acquario... verso i "segni della presenza dello Spirito"... Tuttavia non dimen tichiamo che - come ci insegna la Tradizione orientale - siamo immersi nel kaliy uga, e ci attenderebbero ancora decine di migliaia di anni di "caduta" nella mat eria. Questa interpretazione non per condivisa sa alcuni esoteristi. Nel campo delle coscienze collettive - cos si esprime Pietro Ubaldi - voi tro vate, nella legge ciclica, la ragione dello svilupparsi e decadere periodico del le civilt. Ogni civilt giunge, dopo una sua giovinezza conquistatrice ed espansion ista, a un massimo di maturit che non pu oltrepassare ... Per avanzare ancora nece ssario percorrere il ritmo involutivo per riprendere da capo, partendo da un nuo vo germe che sintetizza il massimo precedentemente raggiunto, un nuovo ciclo di civilt che potr toccare a sua volta un massimo ancora pi elevato, e cos via. Tutto i l sistema dei cicli di civilt avanza cos lentamente per massimi successivi, altern ati da fioriture, decadenze e morti, rinascite e riprese. Grande l'analogia di questo brano con alcuni messaggi medianici del "Cer chio Ifior" di Genova, e del "Cerchio Firenze 77": anche in essi si parla dell'e voluzione della materia, della forma, della coscienza e della razza. La legge ci clica, per, ancora pi ampia: come i cicli cosmici della Cabala, dominati dalle ipo stasi Sefirot; oppure gli yuga e i kalpa degli Ind. Osservate il mio modo di procedere nello sviluppare il mio pensiero. Io avan zo secondo una spirale che gradualmente stringe le sue volute concentriche e, se ripasso per lo stesso ordine di idee, tocco questo raggio che parte dal centro in un punto a questo sempre pi vicino; verso questo centro io guido il vostro pen siero.

La spirale un antichissimo segno magico che risale alla preistoria. Se si c onsidera dal punto centrale verso l'esterno rappresenta l'emanazione dei cosmi. Se invece si procede dalla periferia verso il centro, il simbolo quello del rito rno del molteplice all'Unit. I due moti costituiscono un unico processo ciclico, il quale viene espresso anche nel principio alchemico "solve et coagula", che ac cenna al continuo succedersi di distruzioni e di rinnovamenti: l'uno si sciogli e nel tutto e il tutto si coagula nell'uno. In questa esposizione - prosegue Ubaldi - io parto dall'esterno e vado verso l'interno: dalla materia che la realt dei vostri sensi, allo spirito che contien e una realt pi vera e pi alta; io vado dalla superficie al profondo, dalla moltepli cit fenomenica al principio Uno che la regge. Per questo ho chiamato questa tratt azione: La Grande Sintesi. Pietro Ubaldi e la Grande Sintesi: il Tramite e l'Opera. Grande medium, nel senso di intermediario tra l'uomo e la Trascendenza, riusc a fondere in una sint esi logica e unitaria la scienza e lo spirito. Nato a Foligno nel 1886, laureato si in giurisprudenza, Pietro Ubaldi esercit dapprima in un proprio studio legale. Negli anni Venti perse tutto il proprio patrimonio, cambi lavoro e si trasfer a M odica, dove insegn l'inglese, una delle cinque lingue che conosceva perfettamente . Quindi, dal 1932, insegner a Gubbio, per poi emigrare in Brasile, nel 1952. Vi morir vent'anni dopo. L'evento che modific la sua vita fu inatteso e improvviso. E ra il 24 dicembre 1931. Ud una voce, dentro di lui e nel contempo a lui stesso es tranea: Nel silenzio della notte sacra, ascoltami. Lascia ogni sapere, i ricordi, te stesso; tutto dimentica, abbandonati alla mia voce, nel silenzio pi completo del lo spazio e del tempo. In questo vuoto odi la mia voce che dice: sorgi e parla, sono io! Esulta della mia presenza: essa un gran premio che hai duramente meritato; quel segno che tanto hai invocato di quel pi grande mondo nel quale io vivo e in cui tu hai creduto. Non domandare il mio nome, non cercare di individ uarmi. Non potresti, nessuno potrebbe. Non tentare inutili ipotesi. Tu mi conosc i lo stesso! Era iniziata la medianit di Pietro Ubaldi: intellettiva, ultrafanica, ispira ta... Addirittura c' chi afferma che la sua, medianit non fosse. E' certo, per, che dal mistero della sua anima nacque quel libro ponderoso intitolato La grande si ntesi. La materia, l'energia e lo spirito sono le tre manifestazioni della Sosta nza: l'Assoluto che appare nella sua trinit. Questa l'idea fondamentale, svilupp ata poi attraverso le mille sfaccettature scientifiche e filosofiche esposte in successivi ventitr volumi: l'opera di Ubaldi riguarda buona parte dello scibile u mano. Per quanto attiene alla scienza - cito brevemente qualche punto - la mat eria viene presa in esame quale prodotto di disfacimento di universi precedenti: essa muore come materia, risorge come energia, per trasformarsi nel fenomeno de lla vita. Vediamo nascere, per disgregazione atomica, l'energia quale seconda fo rma dell'universo fisico: la forza di gravit, la radioattivit, la luce, il calore, il suono... e, in una sequenza sempre superiore, l'attivit vitale. Come la mater ia muore per disgregazione atomica e nasce l'energia, cos questa si trasforma pe r "disgregazione dinamica" e nasce la vita. L'elettromagnetismo modifica l'equilibrio elettrico tra il nucleo e gli elettroni, nei primi elementi (idroge no, carbonio, elio, eccetera) e nasce un nuovo movimento, non pi rotatorio o ondu latorio, ma vorticoso. Viene cos stabilita la traiettoria dei moti che sottintend ono il fenomeno: una spirale a volute concentriche, con ritorni ciclici e contin ui superamenti. Dalla materia si giunge infine - per evoluzione - dopo aver att raversato le fasi vegetale e animale, alla coscienza dell'uomo, che diverr superc oscienza fino a raggiungere la condizione, per noi inconcepibile, di unione con

la Divinit. Quindi, sintesi di scienza - come gi affermato - ma anche sintesi di spiritualit. Nel mondo della materia abbiamo prima i fenomeni, poi la vostra percezione s ensoria e infine, attraverso il vostro sistema nervoso convergente in quello cer ebrale, la vostra sintesi psichica: la coscienza. Il vostro materialismo non ha errato vedendo in questa coscienza un'anima figlia della vita fisica e con essa destinata a morire. Ma essa non che una psiche di superficie, risultato dell'amb iente e dell'esperienza, preposta alle soddisfazioni dei vostri bisogni immediat i e il cui compito si esaurisce nel guidarvi nella lotta per la vita. Se scendia mo nel pi profondo, troviamo la coscienza latente... A questa coscienza pi profond a appartiene quella intuizione, che il mezzo percettivo a cui necessario poter g iungere, perch possa avanzare la vostra conoscenza. La vostra coscienza latente l a vostra vera anima eterna, quella che preesiste alla nascita e sopravvive alla morte corporea. Perci, mentre l' individualit collegata all'essenza immortale, la personalit u na struttura psichica assunta da ogni individuo, nel corso delle esperienze dell a sua vita, implicanti i rapporti con il prossimo. Quindi la personalit viene anc he definita "io sociale". Dopo la morte, ciascuno si libererebbe progressivam ente della propria personalit, conservandone l'individualit. Il determinismo della materia, per Pietro Ubaldi, gradatamente evolve nel l ibero arbitrio della coscienza, via via che questa si sviluppa. Il concetto anal ogo a quello esposto in tutta la letteratura medianica pi qualificata: il libero arbitrio non un fatto costante e assoluto, in conflitto insolubile con il determ inismo delle leggi della vita, ma un fatto progressivo e relativo al diverso liv ello di maturazione spirituale che ciascuno ha raggiunto. Di fronte alla volont della legge voi avete la volont del vostro libero arbitr io, ma volont minore, arginata, circoscritta da quella volont maggiore; voi potete agitarvi a vostro piacere, ma come entro un recinto e non oltre. Pi progredite e pi largamente potreste cadere per la maggior libert, se il pi avanzato stato di p rogresso non fosse protetto da una proporzionata conoscenza. Infatti, se un individuo poco evoluto avesse tanta libert, moverebbe tante c ause che lo soffocherebbero. Inoltre lo spirito, nella sua evoluzione, s'innalza oltre la materia, liberandosi progressivamente delle scorie pi grossolane. La materia, l'universo stellare, un'isola emersa dal livello delle acque dell'universo inferiore. La seconda pulsazione ha prodotto un'emanazione pi alta: l'energia; la terza una utilissima per voi: lo spirito. Cos la sostanza si muta di forma in forma, e le individuazioni dell'essere salgono di sfera in sfera, ap paiono provenienti dall'infinito, nel vostro universo concepibile, scompaiono im merse nell'infinito ... Il ciclo torna su se stesso, ma sempre con un piccolo sp ostamento progressivo di tutto il sistema. E ancora, col simbolo del seme, si richiamano alla memoria antiche concezioni religiose. Come lo gnostico Basilide, che concepiva la creazione come un seme comprendente tutte le cose, sorte poi per evoluzione, cos Ubaldi: La creazione tutta fatta e funziona per germi a cui segue uno sviluppo. Vede te che ogni esistenza figlia di un seme, che ogni fenomeno contenuto potenzialme nte in un germe: legge che ritrovate sia nell'evoluzione, sia nell'involuzione d egli universi. Il seme dei vostri atti nel vostro pensiero, e ogni azione vi d un seme pi complesso, capace di produrre un'azione pi complessa.

Un seme pi complesso, capace di produrre un'azione pi complessa... Queste par ole un po' enigmatiche implicano il concetto di karma: la legge spirituale di ca usa e di effetto. Secondo alcuni orientamenti, soprattutto in riferimento ai mes saggi della migliore medianit intellettiva, il karma assume un significato pi este so, oltre il concetto di bene e di male, di premio e di castigo; e tende a espri mere la completezza delle esperienze che l'individuo deve compiere all'interno d ella materia. Le situazioni negative che la vita impone a ciascuno di noi dovreb bero essere affrontate pi serenamente, e considerate come "tappe obbligate" per l 'ampliamento della coscienza, del "sentire". I vostri atti vi inseguono nei loro effetti, irresistibilmente, per legge di causalit; e la loro spinta data dalla potenza che a quegli atti imprimeste, prop orzionata e della stessa natura benefica o malefica dell'impulso a voi dato. E' inutile la ribellione, l'ira, l'invidia per altre posizioni sociali, l'odio di c lasse: poich ogni posizione sempre la giusta, la migliore per il proprio progress o. Vi ho dimostrato la presenza di una giustizia sostanziale nonostante tutte le ingiustizie umane, che non sono che esteriori e apparenti. E allora ognuno dovr star contento del suo stato e adoperarsi per lavorare nelle condizioni in cu i il destino lo pose. L'impianto di una vita avviene per voi fuori della volont e della coscienza dell'individuo, operato dalle forze della Legge. E se cos non fo sse, che vi indurrebbe, senza possibilit di fuga, a subire le prove necessarie al vostro progresso? ... Nell'evoluzione non si pu isolare un campo dall'altro, ma tutti i fenomeni sociali debbono concepirsi fusi in un'etica superiore... E prosegue, con parole che verrebbero senz'altro derise dagli ambiziosi gio vani rampanti con accessori griffati, che apprezzano soprattutto la lotta e la c orsa per il prestigio sociale: per questo traguardo "ogni mezzo valido". Ma ogni medaglia ha il suo rovescio, e ci che oggi possono trovare stimolante, domani po trebbe ritorcersi contro di loro. In una purtroppo tristemente anacronistica con cezione, Pietro Ubaldi descrive il lavoro quale funzione sociale, quale missione , quale necessit morale prima che economica, quale potenza di coesione sociale. T ristemente anacronistica - dicevo - in tempi in cui viene privilegiata la produt tivit strettamente connessa all'utile economico riservato a una ristretta minoran za. Tutto ci a detrimento di ben altri valori morali. A nulla valgono le sofisticate innovazioni tecnologiche, se non si risol vono i problemi pi semplici del vivere insieme. Pietro Ubaldi ci indica la necess it di cambiare rotta, di attribuire maggiore importanza all'essere umano. L'uomo, per, dovr agire: con coscienza e senza interessi egoistici, per realizzare un mon do migliore... Prima che sia troppo tardi! E qui ho concluso. Sono partito da alcuni cenni sui rapporti tra la religione cattolica e il paranormale, e soprattutto lo spiritismo, per evidenzia re come una religiosit "ufficiale" possa non precludere alcune sfaccettature di " religiosit ufficiosa". Molti qualificati messaggi medianici - infatti - pervenuti in ogni tempo e in ogni luogo, dimostrano che c' qualcosa di tremendamente "vivo " nell'uomo, un "qualcosa" che forse lo salver dalla catastrofe futura, un "qualc osa" di universale: lo spirito. E con questa intima sensazione, con questa profo nda certezza, possiamo affrontare, tutti noi, la grande incognita del terzo mill ennio!

Stefano Beverini Lido degli Scacchi, 17 - 19 giugno 1994

Le varie forme della medianit

di STEFANO BEVERINI

************************************************************* Stefano Beverini giornalista pubblicista. Tra i periodici sul paranormale, collabora dal 1984 al Giornale dei Misteri (Corrado Tedeschi Editore), e recente mente al mensile Energie (Edizioni Acquario). E' stato condirettore della rivist a Sopravvivere, Indagini e Ipotesi. Ha potuto osservare e studiare molti tra i pi noti medium italiani. Le sue o pere pi recenti sono: La telescrittura, Ed. I Dioscuri (Genova), 1990; Il mond o dello spiritismo, Ed. Mediterranee (Roma),1991; La telepatia, Ed. I Dioscuri ( Genova), 1993. *************************************************************

Luisa si rivolge al professor Gilardoni in un estremo, disperato tentati vo, di affrontare la tragedia che l'ha coinvolta. Poter ritrovare la sua bambina , la sua Ombretta, attraverso lo spiritismo. Siamo in Piccolo mondo antico, uno dei maggiori romanzi di Antonio Fogazzaro. Le sedute, per, si riveleranno ben poc a cosa: un tavolino che risponde tiptologicamente in modo poco coerente. Il professore rimase lungamente muto, poi rispose sospirando: Potrebbe no n essere Maria [ il nome di battesimo di Ombretta]. Potrebbe essere uno spirito d i menzogna. E come si pu sapere? fece Luisa ansiosamente. Impossibile. Non si pu sapere. Ma e le altre comunicazioni, dunque? Non vi certezza mai? Mai. (1) Indubbiamente, nei fenomeni medianici, prevale una certa "indeterminazio ne sistematica". Il grande studioso Ernesto Bozzano, pur con tutte le sue ammira bili certezze, cos si esprimeva: Si direbbe che una Volont Suprema abbia tutto predisposto onde l'umanit rimang a in condizioni permanenti di dubbio fecondo in rapporto a questo capitalissimo quesito da risolvere... (2)

Le ipotesi e le teorie sulle manifestazioni medianiche sono molteplici, ma tutte riconducibili a due grandi gruppi: drammatizzazioni pi o meno inconsce, avvalorate da fenomeni psi; oppure presunti interventi disincarnati, pi o meno di retti. Anche il filosofo americano William James afferm che il suo approfondito s tudio sui fenomeni medianici lo aveva indotto a credere che il Creatore avesse in teso fin dall'eternit che questa sezione della natura rimanesse inaccess ibile, per suscitare in egual misura le nostre curiosit, le nostre speranze e i nostri sospetti (3). Dal 1976 mi occupo di fenomeni medianici: dopo moltissime esperienze dir ette e molte letture posso onestamente affermare di non conoscere la vera causa di questi fenomeni. E' fuori discussione che la medianit sia una porta aperta... Altrettanto indubbio che anche il sottoscritto nutra, come tutti voi, una grande speranza. Ma in questo congresso si parlato, e si parler, non di speranze ma di cer tezze! Ebbene, su una cosa non ho dubbi: nel deserto dello spirito che rappresent a la societ cosiddetta "civile", dove impera indomito l'arrivismo tracotante e se nza scrupoli, e il potere e il danaro assurgono al ruolo di divinit incontrastate , in questo deserto dello spirito - dicevo - i nostri studi, le nostre ricerche sono foriere di un anelito spiritualista. Non dobbiamo dimenticare che lo stesso Rhine, il massimo esponente della ortodossa parapsicologia scientifica, afferm c ome la vera causa dei fenomeni paranormali sia proprio lo spirito dell'uomo! E n el caleidoscopio della paranormalit, i fenomeni cosiddetti medianici sono quelli - a mio avviso - che formano i "disegni" pi interessanti. Medium, attribuito a persona, ha il significato etimologico di: colui che i n mezzo. Come ho gi affermato pi volte, l'uso della parola medium dovrebbe riguard are l'accezione descrittiva del fenomeno, e non interpretativa. Vengo al dunque: per medianici intendo quei fenomeni intellettivi (scrittura automatica , trance cosiddetta a incorporazione, ecc.) e paranormali fisici (spostamento di oggetti, luci, profumi, apporti, ectoplasmie, voce diretta, psicofonia, ecc.) che mostrano per una precisa modalit nella loro estrinsecazione. Sia durante u na riunione di persone (definita seduta medianica), sia individualmente hanno l a peculiarit di apparire diretti da una volont estranea ai presenti (che spesso si manifesta come entit Guida, persona defunta, ecc.). Inoltre sempre presente un s oggetto (medium), che sembra indispensabile per la produzione dei fenomeni (inte llettivi e fisici) detti, appunto, medianici. Varie forme della medianit, che ci permettono di assaporare una miriade di esperienze dalle mille sfaccettature... +-----------------------------------------------------------+ INIZIA PROIEZIONE DI DIAPOSITIVE +----------------------------------------------------------+ Spesso la medianit ha inizio nel modo pi banale, talvolta sbagliato, come in quelle serate salottiere dove viene proposta, per giuoco, la telescrittura (i l "piattino e tabellone", per intenderci). Sulla telescrittura potremmo parlarne per ore. Ne ho scritto un libro (4), cercando di frenare i facili entus iasmi e di evidenziare i pericoli in cui si pu incorrere. La scrittura automatica , invece, pu essere considerata - parlando di medianit - il secondo scalino. Tutta via, considerato che molte volte l'automatismo grafico frutto solo della nostra mente, occorre procedere con spirito ben critico, senza farci tentare da una cer ta superficialit di giudizio, che ci pu trascinare verso cocenti e tragiche delusi oni. Il terzo scalino fenomenico - se mi consentite questo schema a scopo didatt ico - rappresentato dai vari aspetti della trance. Da una lieve alterazione, all a perdita totale di coscienza, con cambio di voce e di personalit, e amnesia comp leta al risveglio. Non necessariamente l'ingresso in trance favorito dalla cosid detta catena medianica: esistono trance spontanee, sedute medianiche dove non vi ene fatta la catena, addirittura persone che "cadono" in trance durante la scri ttura automatica, o mentre praticano la telescrittura. Torniamo agli aspetti del la medianit: ne ho accennato qualcuno di tipo intellettivo. Ma esistono anche i f enomeni della medianit fisica, e quelli misti. L'apporto, per esempio, un fenomen o fisico pi ricorrente di quanto si immagini: in molti cerchi medianici si materi alizzano oggetti, durante le sedute. Altre manifestazioni, come detto, presentan o duplici caratteristiche: il tavolo che comunica tiptologicamente, per esempio (quando il sollevamento avviene in modo paranormale, e non per automatismo motor

io). Un altro fenomeno misto, molto ricorrente, sebbene pi soggetto a errate inte rpretazioni, la psicofonia: la parte fisica l'incisione del nastro, quella intel lettiva sono le parole impresse sullo stesso (quando sono reali). Ad ogni modo,i n tutte le manifestazioni medianiche, l'importante valutarne il contenuto ed il contesto. +-----------------------------------------------------------+ FINE PRIMA P ARTE PROIEZIONE DI DIAPOSITIVE +----------------------------------------------------------+ Ritengo che un validissimo criterio di approccio, non sufficientemente v alorizzato, sia quello dell'amico dottor Alfredo Ferraro. Mi riferisco alla sua interpretazione razionalistica: l'ipotesi spiritica, pur non dimostrabile scient ificamente, si basa tuttavia su fatti concreti che presentano i tre seguenti req uisiti fondamentali: - Congruenza: messaggi dialetticamente coerenti, talvolta di elevato contenuto filosofico. -Stabilit : continuit logica dei messaggi e diquanto viegli "psichismi comunicanti" ; persistenza neltempodellemedesime caratteristichesingolediogni "personaggio medianico". - Finalismo : manifestazioni rivolte a tericonducibile al "conosci te un fine, che stesso". ne affermato da

sostanzialmen

Moltissimo vi sarebbe da dire. Voglio proporvi un esempio di medianit, in ch iave testimoniale, tra le numerose esperienze che ho avuto la "fortuna" - defini amola cos - di vivere e acquisire. Sandra Rossi una simpatica e cordiale signora, classe 1911, mia concitta dina. Con il collega Alfredo Ferraro ho a lungo sperimentato con questa medium. Durante le sue sedute medianiche abbiamo quasi sempre udito dei raps: scoppiett ii e colpi secchi nel tavolo, sulle pareti, e nello stesso ambiente. Pi volte abb iamo visto tavoli pesanti alzarsi anche di molto da terra, pur restando a contat to con il pavimento solo con un piede o uno spigolo della base. Tavoli che una p ersona robusta non avrebbe potuto sollevare con la semplice pressione delle mani , appena posate sulla superficie, come avveniva con la signora Sandra. Tra l'al tro Ferraro ha fatto precise misurazioni con dinamometri a pressione e a trazion e. Ci che mi ha pi sorpreso sono state le volte in cui la signora Sandra, certo no n giovanissima, doveva seguire in fretta il tavolo, di grandi dimensioni, che "c orreva" per la stanza delle sedute, girando con curve e anche angoli retti, solo con una mano di lei lievemente posata su di esso. Ma non solo di questo che vo glio raccontare. Anche la "produzione intellettiva" della medium Sandra rilevante. Per pi in q uantit che in qualit. Nel senso che non si presentano Guide con complessi discors i filosofici. Ma vi un pullulare di personaggi minori, spesso molto vivaci, eter ogenei e caratteristici. Varie parlate si alternano in forme dialettali o con a ccenti molto diversi. Sono perlopi individui qualsiasi. Qualche anno fa ci venne richiesto aiuto da una famiglia, coinvolta in ricorrenti e insoliti fenomeni verificatisi senza appare nte intervento umano: rumori vari, passi fantasma, sbataccho di porte e finestre , accensione di luci, eccetera. In quella casa di quel piccolo paese del Piemont e, vicino ad Arquata Scrivia, sembrava proprio che vi fosse una cosiddetta infes tazione. A farla breve, si organizz una seduta medianica con la medium Sandra, pr oprio in quella abitazione, e intervenne la defunta madre della padrona di casa. Ovviamente la famiglia ospiteci era completamente sconosciuta; nonostante ci, nu merosi dati oggettivi furono comunicati dalla "entit". Sarebbe stata la defunta a d attirare l'attenzione coi ricorrenti fenomeni fisici. Ora aveva l'occasione di riappacificarsi con i membri della famiglia, e di poter finalmente dire ci che l e era stato impedito dalla sopraggiunta morte. L'infestazione cess. Si verific sol

o una ripresa dei fenomeni dopo un po' di tempo, e i familiari ritennero che la defunta dovesse ancora dire qualcosa. E cos fu infatti, a seguito di una nuova se duta medianica. I fenomeni, poi, definitivamente cessarono. Laseconda seduta si concluse con la richiestadi andare a cercare un santino all'interno di un determ inato libro che apparteneva alla defunta, e di donare quella immaginetta alla me dium Sandra. Trovatala, sul retro di essa leggemmo una frase di San Gregorio Magno: Non vi opera pi divina di quella di coop erare con Dio alla salvezza delle anime. +-----------------------------------------------------------+ ULTIMA PARTE PROIEZIONE DI DIAPOSITIVE +----------------------------------------------------------+ Vari aspetti della medianit... Potremmo parlarne per ore. Ci che importante e mi ripeto - il contenuto: telescrittura, scrittura automatica, trance a incor porazione, psicofonia... Non il mezzo, ma il valore della comunicazione, comunqu e vagliato criticamente da noi stessi. Per concludere, in una societ dominata dalle ciniche leggi di mercato, co n insensati modelli di riferimento irraggiungibili, ma nel contempo ambti da grup pi giovanili di potenziali disoccupati, dove film di cassetta esaltano morbosame nte la violenza, dove altere top model e attori di telenovele ostentano bellezz a e alimentano la fabbrica dei sogni, dove le citt inquinano fisicamente e psicol ogicamente, nelle quali gli orpelli e l'eleganza stridono con la miseria fisica e morale, immersi nel degrado dell'ambiente e di ogni rapporto interpersonale in genere... non tutto da stigmatizzare. Qualche spiraglio esiste ancora: come il semplice fatto che ci troviamo qui riuniti. Cerchiamo perci di costruire qualcosa, tutti noi, per la ricerca in ci che trascende il nostro quotidiano. Nell'unit o nella divisione, come ricercatori is olati o in associazioni di studio, non importa: ognuno per la propria strada, ma seriamente e costruttivamente. Ognuno di noi abbia la forza di andare avanti, a l di sopra delle critiche, delle avversit e anche delle derisioni. In una societ d ove ben altri sono gli interessi della maggioranza, immersa nella cieca material it, ognuno di noi abbia la forza di seguire ci che in ultima analisi si rivela com e un grande anelito spiritualistico!

Stefano Beverini Note: 1 - Fogazzaro, A. Piccolo mondo antico; riportato in Beverini e Nacucchi, "P recognizione, telepatia, sedute spiritiche... nelle opere di Antonio Fogazza ro", in Il mondo dello spiritismo, Roma, Mediterranee, 1991. 2 - Bozzano, E. "Il significato filosofico del dubbio", Luce e Ombra, 1929, p. 165. 3 - Murphy, G. e Ballau, O. William James of Psychical Rese arch, New York, Viking, 1960, p. 310. 4 -Beverini, S. La telescrittura, manuale pratico: il bicchierino, la psic oscrittura e i disegni automatici, Genova, I Dioscuri, 1990 (ne esiste anche una versione edita dai F.lli Melita per le librerie remainder). Il mondo spirituale e la vita eterna (ROMA, 10 - 12 febbraio 1995) Relazione di Stefano Beverini:

Aspetti e problemi della medianit

************************************************************ Curriculum essenziale dell'Autore: Stefano Beverini giornalista pubblicista . Tra i periodici sul paranormale, collabora dal 1984 al Giornale dei Misteri (C orrado Tedeschi Editore). E' stato condirettore della rivista Sopravvivere, Inda gini e Ipotesi. Ha potuto osservare e studiare molti tra i pi noti medium italiani. Le sue opere pi recenti sono: La telescrittura, Ed. I Dioscuri (Genova), 1990 (di cui in co rso di stampa una nuova edizione pi completa e aggiornata, per le Edizioni Medite rranee); Il mondo dello spiritismo, Ed. Mediterranee (Roma), 1991; La telepatia, Ed. I Dioscuri (Genova), 1993. Ha redatto inoltre alcune voci del Dizionario bi ografico dei liguri , Ed. Consulta Ligure (1993). ************************************************************

La morte: argomento da evitare, nella nostra societ. Generalmente anche chi crede in un aldil elude il discorso. Ma non c' da stupirsi di questo, in un mondo dove la pubblicit e la moda propongono altere top model, dove sugli schermi e ne i serial appaiono divi oltremodo belli. Dove sembra che abbiano importanza solo l'avvenenza e la giovinezza. In questo mondo di tanta immagine e poca sostanza, del fantasticare acritico e superficiale, del merchandising esasperato per promu overe un prodotto... l'argomento della morte - come dicevo - tale da generare pa ura, sgomento e orrore, in chi si sofferma a immaginare la sorte del proprio cor po fisico. Ecco, la vita si compiuta e il corpo giace immobile. Attorno alla spoglia vi chi piange, chi non trova in s lacrime, chi osserva quel corpo e resta spaventato dal pensiero che un domani, presto o tardi, anch'egli diventer uno sconosciuto. E' l 'ultimo atto di un'esistenza terrena, quella che viene definita vita e che muta improvvisamente diventando ci che viene definita morte. La morte, creature, quest o spaventoso fantasma che accompagna l'individuo nella sua vita fisica fin dal m omento del suo primo vagito, questo mostro che sta sempre alle spalle di ognuno di voi, pronto a ghermire la vostra esistenza quando meno ve lo aspettate... Cer to, nel momento in cui il vostro corpo non pu pi agire nel mondo fisico, qualcosa cambia, ma ci che cambia non significa necessariamente la perdita della vita. E' l'entit Scifo che parla. Siamo nel genovese Cerchio Ifior, durante una seduta medianica. Cos l'entit prosegue: Perch la vostra vita, creature, non una qualit particolare del vostro corpo fisico,

ma la vita, il soffio che vivifica il vostro corpo, qualcosa che non conoscete , qualche cosa che va oltre la semplice materia fisica. E il vostro corpo eccolo l, immobile come un vestito smesso, logoro, che tempo ormai di abbandonare e di buttare. Voi lo osservate dal di fuori e, finalmente, vi rendete conto della rea lt, della vera realt della vita; vi accorgete che la vera vita non era quella che avete vissuto nella materia, che non era, per lo meno, soltanto quella. La vita non era soltanto il vostro corpo fisico perch, anche ora che il vostro corpo fisi co appare privo di vita, voi, in realt, siete pi vivi che mai, e vi guardate attor no meravigliati, con altri sensi, con altre percezioni... Il pensiero della sopravvivenza dopo la morte sempre stato uno dei pi radicati e profondi aneliti dell'umanit. Ma le "Guide", gli "spiriti comunicanti" sono realm ente chi affermano di essere? Alcuni casi dello spiritismo classico, come i fam osi plichi del Myers e del Piddington, e il ritorno di Lord Northcliffe (questi attraverso ben nove medium diversi) offrono rilevanti indizi a favore del loro r eale intervento postumo. Per quanto riguarda i nostri studi, non soltanto la med ianit ci offre interessanti spunti a favore della sopravvivenza, ma anche buona p arte del paranormale in genere, come specificato dal grande studioso Ernesto Boz zano: Mi limito a ricordare i casi delle apparizioni di defunti al letto di morte, e i casi complementari delle apparizioni di defunti nell'ambiente in cui vissero. Ri cordo inoltre taluni esempi impressionanti di fenomeni di telecinesi poco dopo a vvenuto un caso di morte. Ricordo taluni episodi di ossessione con visione chiar oveggente dell'entit ossessionante, che per quanto a tutti sconosciuta, viene in seguito identificata. Ricordo numerosi casi di fotografia trascendentale in cui si pervennero a identificare fantasmi di ignoti. Ricordo altri episodi straordin ari di fenomeni di infestazione, con apparizioni di fantasmi a tutti sconosciuti , e in seguito identificati. Ricordo infine talune esperienze di triplici corris pondenze incrociate a distanze enormi con estrinsecazione quasi simultanea, e in lingue ignorate dai medium e dai presenti; nonch altre esperienze in cui si otte nnero le impronte digitali di defunti... E mi pare che basti. Si noti che in og ni modo vi sarebbe da ricordare agli oppositori come la classe stessa dei fenome ni animici [cio i fenomeni paranormali in genere], da essi invocata per combatter e l'ipotesi spiritica, basterebbe anche da sola a dimostrare la sopravvivenza de llo spirito umano. Visto che, in ultima analisi, i fenomeni animici risultano co mplementari di quelli spiritici, in quanto provano l'esistenza nell'uomo di una personalit integrale subcosciente, fornita di facolt supernormali meravigliose, le quali risultano indipendenti dalla legge di evoluzione biologica; o, in altri t ermini: in quanto provano che l'uomo uno "spirito" anche da incarnato. Tornando alla medianit, non voglio ripetermi - come ho fatto negli ultimi congres si - soffermandomi sugli aspetti teorici di essa. Aspetti e problemi della median it... molto ci sarebbe da dire, ma in ultima analisi posso solo affermare come la medianit sia una porta aperta. In questa sede parliamo del mondo spirituale e la v ita eterna, ed in questa prospettiva che voglio oggi parlarvi di medianit, che des idero evidenziare l'uniformit delle fonti medianiche, per quanto riguarda la desc rizione dell'aldil. Numerosissimi medium, di differente cultura ed estrazione soc iale, in periodi storici diversi, vissuti nelle pi svariate localit geografiche lo ntane tra loro, hanno ricevuto molti messaggi che convergono a formare una sorta di dottrina coerente e unitaria. Vediamone una sintesi. Nell'aldil i disincarnati si unirebbero in insiemi diversi a seconda del loro gra do di evoluzione, non sempre comunicanti tra di loro. Questi "insiemi" si potreb bero configurare con i cosiddetti "piani di esistenza", e soprattutto con i rela tivi sottopiani. Attenzione, per, che queste definizioni non si riferiscono a un luogo, ma ad una condizione, a uno stato di coscienza. Si tratta, sostanzialment e, di riuscire a spiegare in termini "di forma", ci che non appartiene pi al mondo fisico, e perci privo di forma. Questi - i piani di esistenza - dal pi basso al p

i alto, dopo quello fisico, sono i seguenti: astrale (per alcuni autori preceduto dall'eterico); mentale; akashico; e i vari piani spirituali di cui non ci stato riferito quasi nulla perch rappresentano una condizione troppo lontana dalla nos tra comprensione. Il piano astrale quello del pensiero plasmante, grazie al quale il defunto pu agi re sulla sottile materia che lo circonda, per creare ci di cui ha bisogno. Sarebb e teatro di facolt ideoplastiche. Ovviamente spiriti superiori coordinerebbero le creazioni dei singoli, evitando il caos. Le comunicazioni tra gli spiriti avver rebbero tramite una sorta di trasmissione del pensiero. Spazio e tempo avrebbero un valore diverso rispetto a quello dei viventi. Con la forza del pensiero si r aggiungerebbero i luoghi desiderati. La sostanza che compone i piani superiori s arebbe ancora pi "sottile" rispetto a quella dei piani inferiori. Come il piano m entale, analogo al precedente, ma popolato da spiriti pi evoluti, e dalle maggior i possibilit. Sembra che, dopo il trapasso, si possa apparire con l'et desiderata: chi muore ve cchio pu tornare giovane, oppure presentare le caratteristiche dell'et matura. Chi era menomato, pu assumere un corpo sano. E, addirittura, chi muore in fasce o gi ovanissimo pu apparire come un giovane. Poi, vi sono alcune entit che affermano come sia possibile visitare le citt nel lo ro aspetto dei secoli trascorsi, perch la rappresentazioni del passato esistono o ggettivamente nel tempo. Gli abitanti di queste citt riprodotte nei piani pi sotti li sono solo immagini che ripetono azioni e gesti gi compiuti in passato. Questo concetto mi ricorda la psicoscopia d'ambiente (o psicometria) secondo la quale, per esempio, in alcuni luoghi dove avvennero battaglie storiche si odono ancora - dopo alcuni secoli - grida, fragori d'armi, frastuoni vari... L'idea di queste citt dell'etere ha anche dei punti di analogia con la teoria dei fotogrammi, esp osta nei messaggi del Cerchio Firenze 77. Tali citt avrebbero collocazione nell'a kashico, dove si trovano impressi tutti gli avvenimenti del passato e del futuro . Torniamo ora indietro, al momento descritto dall'entit Scifo, nell'istante del tr apasso. La descrizione del "risveglio" coincide non solo tra le diverse fonti me dianiche, ma anche tra queste e alcune dottrine di estrazione orientale. Troviam o una perfetta analogia, per esempio, con quanto ci riferisce lo yoghi Ramachara ka sulla vita dopo la morte . Spesso gi il moribondo entra in comunicazione con pa renti o amici che lo hanno preceduto, e ne molto rincorato. Dopo la morte, il co rpo astrale si libera progressivamente dal fisico. Esso dovrebbe essere composto dalla stessa sostanza che forma l'omonimo piano. Il corpo astrale non l'anima, e neppure lo spirito: come il corpo fisico, solo un rivestimento temporaneo. Una delle prime esperienze della nuova esistenza consiste nella visione panoramica dell'intera vita. Il defunto potr cos "fare un primo bilancio", e soprattutto comp rendere le proprie cattive azioni compiute. La seconda esperienza un profondo so nno, la cui durata molto variabile. Serve per prepararsi alla rinascita sul pian o astrale, ed utile per adattarsi alle nuove condizioni e per acquisire il vigor e necessario per la nuova fase di esistenza. Di solito l'entit dorme in pace, pro tetta e indisturbata da influenze esteriori. Tuttavia secondo il citato yoghi Ra macharaka - e anche per alcune fonti medianiche - vi sarebbero le eccezioni: il defunto pu sognare, quando pervaso da un desiderio intenso di amore, di odio, o d i dover portare a termine qualcosa di incompiuto. Inoltre la disperazione delle persone lasciate pu giungere all'anima addormentata. Attirandola verso la Terra in una sorta di comunicazione telepatica, oppure con comunicazioni medianiche, c he saranno quindi confuse e contraddittorie. Queste interferenze sono negative, perch disturbano l'evoluzione e lo sviluppo nella nuova fase di esistenza. Questo uno dei motivi per cui, nelle sedute medianiche, non si dovrebbero mai evocare i propri cari, e lasciare spazio solo al loro intervento spontaneo. L'esperienza del sonno dopo la morte e del risveglio viene descritta molto bene in un brano della defunta Etta Thomas, tramite la famosa medium Gladys Leonard: S, nella mia visione, o sogno, come volete chiamarlo, ma era un sogno delizioso e calmo, mi trovai in compagnia con mamma e babbo e con molti parenti ed amici pas sati da tempo nell'aldil ... non mi resi conto di alcun cambiamento o brusco dist

acco, ma da quel delizioso sogno mi sembr di passare in un sonno pacifico, dal qu ale, di quando in quando, mi sembr affiorare in uno stato pi o meno cosciente, gia cch mi sentivo vicino persone a me care che si prendevano cura di me: ed ero liet a di restare cos. Apprendo ora che io rimasi in tale stato tre o quattro giorni. Ma quando mi ridestai pienamente, mi sentii vivificata, e tanto pi ringiovanita e vigorosa ... E ora siamo tutti qui riuniti, tutti coloro che conobbi e amai: t utti nelle migliori condizioni, nello stato migliore, nella salute migliore, mig liori in tutto. Pensando invece alla nostra riunione nel piano fisico, desidero descriverVi due importanti esperienze di medianit vissute proprio qui, nella capitale. Senza null a togliere ad altre mie importanti esperienze romane, per esempio quelle con Fra nco Lanari (che tra l'altro l'organizzatore del convegno su Pietro Ubaldi), di c ui non posso trattare per mantenere la relazione entro una accettabile durata. Voglio anzitutto commemorare un amico che ci ha preceduto: Demofilo Fidani. Egli viveva qui, a Roma, e le sue doti si esternarono nel 1936, all'et di 22 anni, pe rdurando fino alla morte. Lo ricordo come un personaggio carismatico, che si res o sempre disponibile per il puro amore della causa, senza alcun interesse di car attere pecuniario. Lo ricordo con quel suo caratteraccio, burbero soprattutto qu ando si risentiva contro certi parapsicologi, o quando qualcuno dubitava dei suo i "spiriti". Nel contempo lo avvolgeva un alone di grande serenit: lo ascoltavo e restavo in sua compagnia con immenso piacere. Demofilo Fidani ha vissuto le sue straordinarie esperienze con la certezza di perseguire e di divulgare un ideale : quello che dischiude una visione spiritualistica della realt che ci circonda e rafforza le nostre speranze nella sopravvivenza. A favore della veridicit dei suo i fenomeni, oltre alle testimonianze di molti studiosi, vi sono i documenti che attestano gli esperimenti realizzati presso la sede dell' Istituto Italiano di M etapsichica, negli anni Quaranta, condotti da insigni scienziati, quali Ferdinan do Cazzamalli, Francesco Egidi, Vittorio Perrone e Giuseppe Calligaris. Pensando a Demofilo, mi viene in mente quella indimenticabile serata del 14 magg io 1988, la mia prima seduta con lui. Avevo atteso qualche anno, ma ci non era im portante: troppe persone pretendono "tutto e subito" soprattutto per quanto rigu arda le nostre ricerche. Prima dell'incontro serale, Demofilo e la carissima mo glie Mila ebbero la premura di invitarci a cena (Daniela Nacucchi e il sottoscri tto) per "parlare un po'". Si cre quell'atmosfera di amicizia e di serenit, cos imp ortante in queste occasioni. Dopo cena, giunsero gli ospiti: cinque persone in t utto. Un po' di musica classica di sottofondo, come nelle sedute di fine Ottocen to: sembra che la musica venga utilizzata dalle "entit" per accumulare vibrazioni , che saranno poi canalizzate nell'ambiente per alimentare le voci dirette e alt ri fenomeni fisici. Improvvisamente, ecco una voce forte, baritonale, che ci saluta. Mila spegne il giradischi e la seduta ha inizio. Le voci dirette si susseguono, ognuna con un s uo messaggio: Carlo, Alessio, Gino, l' "Abate"... Provengono dall'alto, e si spo stano per tutta la stanza. Contemporaneamente, altre voci, sussurranti, si avvic inano ai presenti, e parlano loro di cose intime. Una persona del gruppo, una gi ornalista, si intrattiene con la voce del proprio compagno deceduto... Poi le ca rezze, lievi, sui capelli, sul viso... Muovo in avanti le braccia: nulla! Mi sen to accarezzare il volto, e le mie mani, cercando quelle mani, incontrano solo il vuoto, ma le carezze continuano. Ognuno dei presenti seduto comodamente, in cir colo, su una poltrona o su un divano, e nessuno si alzato. Siamo al buio, ma l'u dito ben vigile. Sul tavolino rettangolare, collocato al centro della stanza, erano stati poggiat i due pennarelli rivestiti di vernice fosforescente e un campanello, anch'esso l uminoso. All'improvviso il tavolino si alza, gira per il locale, e torna repenti no al suo posto. Vediamo distintamente le penne e il campanello, che rimangono s tranamente ben aderenti alla loro base di appoggio. Poi la volta proprio del cam panello: vola sopra le nostre teste, tintinnando. Quindi le penne scrivono da so le, velocissime. Sentiamo anche un fruscio di fogli: sono quelli, completamente bianchi, posti anch'essi sul tavolino prima della seduta. In pochi secondi una d

ozzina di essi (lo verificheremo appena accesa la luce) sono riempiti di fitta s crittura. Ci sar un messaggio per ciascuno, pi altri scritti. Poi anche i pennarel li si mettono a saltare e a volteggiare. E' la volta di piccole luci, palline lu minose un po' sfocate... Quindi una strana forma biancastra, forse ectoplasmica, anch'essa visibile. E raps, molto nitidi... infine profumi, che si diffondono n ell'ambiente. E le voci... le voci dirette che mai hanno smesso di parlare nel c orso di tutta la seduta, fino al commiato. Poi, il silenzio. Non dimenticher mai quella serata, come non potr mai dimenticare tante altre esper ienze vissute in molti anni di ricerche sui fenomeni medianici. Al ritorno, sul treno per Genova, immerso nuovamente nella realt quotidiana, rievocavo l'accaduto come una fiaba che si allontanava nello spazio anche se ancora poco nel tempo. Oggi, a distanza di qualche anno, oggi che anche Demofilo - almeno lo spero - fa r parte del coro delle "sue" voci, il ricordo vivo e dolce come una bella fiaba , che si allontana nel tempo... Il secondo caso riguarda un buon esempio di identificazione medianica. Siamo anc ora Roma, questa volta nel Cerchio Esseno. Il nome del gruppo un acronimo: signi fica Esperienze, Studi e Nuovi Orizzonti. In questo Cerchio romano ho partecipat o ad alcune sedute: ho ascoltato l'insegnamento delle Guide tramite il medium in trance, ho assistito ad apporti ed altri fenomeni. Ci che maggiormente mi ha imp ressionato stata l'identificazione di una delle entit comunicanti. Il medium N. u na persona molto gentile e riservata. Uno degli "spiriti comunicanti", invece, a lquanto invadente e triviale, anche in contrasto con tutte le altre entit del gru ppo, che appaiono ben pi "spirituali". Antonello, questo il suo nome, mi aveva su scitato pi di un dubbio: istrione, attore come di una sceneggiata, certamente esa gerato, peraltro simpaticissimo. L'entit interviene urlando espressioni tipiche d el suo luogo nato, quali maremma cane, bischero, grulli, eccetera. Per con il suo a tteggiamento a dir poco estroverso, contribuisce a mettere a proprio agio i pres enti, sdrammatizzando la seduta. Della sua vita, ha fornito incidentalmente, nel corso dei colloqui, alcuni dati personali e concernenti la sua famiglia. Viveva nei pressi di Grosseto, ha detto di essere morto nel 1954, di aver avuto un fig lio unico, ancora vivente, che abita con la madre molto anziana. Lavorava in una fornace sulla riva del fiume Ombrone; raccoglieva la creta dal fiume e plasmav a vasi, altri utensili e anche suppellettili oscene. Inoltre gli piaceva bere: q uasi ogni sera ritornava brillo dall'osteria - cos ci disse - finch sarebbe morto, ancora relativamente giovane, di cirrosi epatica. Debbo dire la verit: avevo molti dubbi che Antonello fosse realmente esistito. In tanto l'amico Marcello Bacci, anch'egli presente ad alcune sedute del Cerchio Es seno, abitando proprio a Grosseto, inizi le indagini. Non scendo nei dettagli per mancanza di tempo ma, per una di quelle "Coincidenze" con la "C" maiuscola, il 22 marzo 1989, recatomi in quei luoghi con il dottor Alfredo Ferraro per un inco ntro con il Gruppo di Marcello Bacci, proprio noi tre coronammo le nostre ricerc he. Abbiamo rintracciato il figlio: siamo andati a trovarlo e si constatato che tutto coincideva: la casa, la madre, la vicina fornace che andremo poi a visitar e, il lavoro, il vizio del bere, la data e la causa della morte... In particolar e il figlio riconobbe, nella registrazione di una seduta, il preciso carattere d el padre, estroverso e triviale. Il timbro della voce non era il suo - specific ma il linguaggio colorito e la struttura delle frasi corrispondevano perfettame nte a quelle del genitore. Il figlio ci conferm anche il curioso passatempo del p adre nel plasmare oggetti osceni: a mio avviso questo particolare apparentemente secondario, di cui non scendo in dettagli per ovvie ragioni, di grande importan za ai fini dell'identificazione, perch nessuno poteva immaginarlo. L'incontro descritto si verific la domenica mattina. Il precedente sabato sera si svolgeva, a Roma, una seduta. Sebbene non avessimo avvertito gli altri del grup po delle nostre intenzioni, l'entit Antonello segnal il fatto che Ferraro e il sot toscritto erano a Grosseto a fare ricerche sul suo conto. In seguito, nella succ essiva riunione a cui partecipai (8 aprile 1989) Antonello ci riemp di improperi, perch la nostra iniziativa non gli era affatto garbata! Per concludere, ammetto di non conoscere la vera origine dei fenomeni medianici: troppe ipotesi e teorie tentano di spiegare l'ignoto tramite l'ignoto stesso. P ersonalmente, per, proprio con l'osservazione e lo studio di tali fenomeni, sento

di aver raggiunto un migliore equilibrio interiore e una maggiore serenit, oltre ad aver vissuto alcune esperienze con maggiore consapevolezza. Tuttavia ritengo che sia doveroso ricordare come la ricerca nell'mbito del paranormale in genere, e della medianit in particolare, debba essere condotta con massima razionalit e senso critico. Solo attraverso uno studio serio, sofferto, non facile, con metod o, con razionalit, potremmo forse capire un qualcosa di questo fantastico mondo c he ci circonda, e di quello che ci attende. Stefano Beverini Note bibliografiche:

Cerchio Ifior e AA.VV. Sopravvivere, Genova, 1985, p. 9-10. Cerchio Ifior, Ibidem. d'identificazione spiritica", Luce e Ombra, 1931, p. 270-271. Ramacharaka, La vita dopo la morte, Genova, I Dioscuri, 1987. Collins Sons & C., 1928, cap. VII. Roma 1993: Convegno dedicato a Pietro Ubaldi Stefano Beverini Spunti di riflessione: dalla scienza al sociale nella Grande Sintesi

Oggi stiamo assistendo allo spettacolo di una societ tutta animata da un an elito arrivistico, in cui prevalgono ciniche leggi di mercato. Dove molto sacrif icato al "Mloch" del potere, e quasi tutti pensano egoisticamente a locupletarsi. Dove il merchandising crea dei modelli di riferimento irraggiungibili, ma nel c ontempo ambti dai gruppi giovanili di potenziali disoccupati. Dove film di casset ta esaltano morbosamente la violenza. Dove altere top model e attori di telenove le ostentano bellezza e glamour attraverso gli schermi, e le riviste di moda, al imentando la fabbrica dei sogni. Ormai viviamo in un mondo in cui il tecnicismo imperante distrugge la cre ativit dell'uomo. Siamo immersi nell'"impeachment" nostrano, nel degrado dell'amb iente e di ogni rapporto interpersonale in genere. E non voglio fare n del catast rofismo, n apparire misoneista: stiamo vivendo un periodo molto delicato e quasi tutte le profezie concordano nell'affermare che stiamo andando incontro a tempi molto duri, difficili, e tragici. Stiamo percorrendo la fase di transizione, ver so il terzo millennio. Nel campo delle coscienze collettive - cos si esprime Pietro Ubaldi voi trovate, nella legge ciclica, la ragione dello svilupparsi e decadere period ico delle civilt. Ogni civilt giunge, dopo una sua giovinezza conquistatrice ed es pansionista, a un massimo di maturit che non pu oltrepassa- re ... Per avanzare an cora necessario percorrere il ritmo involutivo per riprendere da capo, partendo da un nuovo germe che sintetizza il massimo precedentemente raggiunto, un nuovo ciclo di civilt che potr toccare a sua volta un massimo ancora pi elevato, e cos via

. Tutto il sistema dei cicli di civilt avanza cos lentamente per massimi successiv i, alternati da fioriture, decadenze e morti, rinascite e riprese. Grande l'analogia di questo brano con alcuni messaggi medianici del "C erchio Ifior" di Genova, e del "Cerchio Firenze 77": anche in essi si parla dell 'evoluzione della materia, della forma, della coscienza e della razza. La legge ciclica, per, ancora pi ampia: come i cicli cosmici della Cbala, dominati dalle ipo stasi Sefirot. Osservate il mio modo di procedere nello sviluppare il mio pensiero. Io avan zo secondo una spirale che gradualmente stringe le sue volute concentriche e, se ripasso per lo stesso ordine di idee, tocco questo raggio che parte dal centro in un punto a questo sempre pi vicino; verso questo centro io guido il vostro pen siero". La spirale un antichissimo segno magico che risale alla preistoria. Se s i considera dal punto centrale verso l'esterno rappresenta l'universo che si svi luppa intorno all'Assoluto. Se invece si procede dalla periferia verso il centro , il simbolo quello del ritorno del molteplice all'Unit. I due moti costituiscono un unico processo ciclico, il quale viene espresso anche nel principio alchemic o "solve et coagula", che accenna al continuo succedersi di distruzioni e di rin novamenti: l'uno si scioglie nel tutto e il tutto si coagula nell'uno. In questa esposizione - prosegue Ubaldi - io parto dall'esterno e vado verso l'interno: dalla materia che la realt dei vostri sensi, allo spirito che contien e una realt pi vera e pi alta; io vado dalla superficie al profondo, dalla moltepli cit fenomenica al principio Uno che la regge. Per questo ho chiamato questa tratt azione: La Grande Sintesi. Pietro Ubaldi e la Grande Sintesi: il Maestro e l'Opera. Grande medium, n el senso di intermediario tra l'uomo e la Trascendenza che ci governa, riusc a fo ndere in una sintesi logica e unitaria la scienza e lo spirito. L'opera maggiore del Maestro riguarda buona parte dello scibile umano. Personalmente, ho preferi to cogliere qualche aspetto rivolto soprattutto ai temi sociali, prediligendo al cuni concetti forse di minor importanza in una sintesi globale, che ritengo per s ignificativi nel nostro difficile momento storico. Per quanto riguarda la sc ienza - cito brevemente qualche punto - la materia viene presa in esame quale pr odotto di disfacimento di universi precedenti: essa muore come materia, risorge come energia, per trasformarsi nel fenomeno della vita. Vediamo nascere, per dis gregazione atomica, l'energia quale seconda forma dell'universo fisico: la forza di gravit, la radioattivit, la luce, il calore, il suono... e, in una sequenza se mpre superiore, l'attivit vitale. Come la materia muore per disgregazione atomica e nasce l'energia, cos questa si trasforma per "disgregazione dinamica" e nasce la vita. L'elettromagnetismo modifica l'equilibrio elettrico tra il nucleo e gli elettroni, nei primi elementi (idrogeno, carbonio, elio, eccetera) e nasce un n uovo movimento, non pi rotatorio o ondulatorio, ma vorticoso. Viene cos stabilita la traiettoria dei moti che sottintendono il fenomeno: una spirale a volute conc entriche, con ritorni ciclici e continui superamenti. Dalla materia, si giunge i nfine - per evoluzione - dopo aver attraversato le fasi vegetale e animale, alla coscienza dell'uomo, che diverr supercoscienza, fino a raggiungere la condizione , per noi inconcepibile, di unificazione con la Divinit. Quindi, sintesi di scien za - come gi affermato - ma anche sintesi di spiritualit. Nel mondo della materia abbiamo prima i fenomeni, poi la vostra percezione s ensoria e infine, attraverso il vostro sistema nervoso convergente in quello cer ebrale, la vostra sintesi psichica: la coscienza. Il vostro materialismo non ha errato vedendo in questa coscienza un'anima figlia della vita fisica e con essa destinata a morire. Ma essa non che una psiche di superficie, risultato dell'amb iente e dell'esperienza, preposta alle soddisfazioni dei vostri bisogni immediat i e il cui compito si esaurisce nel guidarvi nella lotta per la vita. Se scendia mo nel pi profondo, troviamo la coscienza latente... A questa coscienza pi profond a appartiene quella intuizione, che il mezzo percettivo a cui necessario poter g iungere, perch possa avanzare la vostra conoscenza. La vostra coscienza latente l a vostra vera anima eterna, quella che preesiste alla nascita e sopravvive alla morte corporea. Perci, mentre l' individualit collegata all'essenza immortale, la personalit

una struttura psichica assunta da ogni individuo, nel corso delle esperienze del la sua vita. Esperienze che implicano i rapporti con il prossimo, e quindi la pe rsonalit viene anche definita "io sociale". Dopo la morte, ciascuno si liberer pro gressivamente della propria personalit, conservando l'individualit. In questa cont inua evoluzione, il dolore assume una funzione fondamentale, specialmente nello sviluppo dello psichismo. Senza la sofferenza lo spirito non progredirebbe, perc h non potrebbe ampliare la propria autocoscienza. Il male, la legge del nostro mo ndo biologico, si trasforma in un bene, in una necessit. Non confondete l'ordine e la presenza della Legge, con un automatismo meccan ico e un fatalismo assurdo. L'ordine non rigido, ma ha degli spazi di elasticit, delle sottodivisioni di disordine, di imperfetto, ma resta ordine e legge nell'i nsieme, nell'assoluto. Un esempio: di fronte alla volont della legge voi avete la volont del vostro libero arbitrio, ma volont minore, arginata, circoscritta da qu ella volont maggiore; voi potete agitarvi a vostro piacere, ma come entro un reci nto e non oltre. Il determinismo della materia, per Pietro Ubaldi, gradatamente evolve nel libero arbitrio della coscienza, via via che questa si sviluppa. Il concetto ana logo a quello esposto in tutta la letteratura medianica pi qualificata: il libero arbitrio non un fatto costante e assoluto, in conflitto insolubile con il deter minismo delle leggi della vita, ma un fatto progressivo e relativo al diverso li vello che ciascuno ha raggiunto. Pi progredite e pi largamente potreste cadere per la maggior libert, se il pi a vanzato stato di progresso non fosse protetto da una proporzionata conoscenza. Infatti, se un individuo poco evoluto avesse tanta libert, moverebbe tante cause che lo soffocherebbero. Inoltre lo spirito, nella sua evoluzione, s'innalz a oltre la materia, liberandosi progressivamente delle scorie pi grossolane. Da M alkhut a Kether: per la Cbala l'ascesa attraverso le sfere di emanazione. La materia, l'universo stellare, un'isola emersa dal livello delle acque del l'universo inferiore. La seconda pulsazione ha prodotto un'emanazione pi alta: l' energia; la terza una utilissima per voi: lo spirito. Cos la sostanza si muta di forma in forma, e le individuazioni dell'essere salgono di sfera in sfera, appai ono provenienti dall'infinito, nel vostro universo concepibile, scompaiono immer se nell'infi-nito ... Il ciclo torna su se stesso, ma sempre con un piccolo spos tamento progressivo di tutto il sistema. E ancora, col simbolo del seme, si richiamano alla memoria antiche tradizioni religiose ed esoteriche. Come lo gnostico Basilide, checoncepiva la c reazione come un seme comprendente tutte le cose, sorte poi per evoluzione, cos U baldi: La creazione tutta fatta e funziona per germi a cui segue uno sviluppo. Vede te che ogni esistenza figlia di un seme, che ogni fenomeno contenuto potenzialme nte in un germe: legge che ritrovate sia nell'evoluzione, sia nell'involuzione d egli universi. Il seme dei vostri atti nel vostro pensiero, e ogni azione vi d un seme pi complesso, capace di produrre un'azione pi complessa. Un seme pi complesso, capace di produrre un'azione pi complessa... Que ste parole un po' enigmatiche implicano il concetto di karma: la legge spiritual e di causa e di effetto. Le teorie relative al karma sono varie. Per alcune reli gioni indiane esso il risultato delle azioni compiute che, a seconda del loro va lore morale, pu essere negativo (come punizione) o positivo (come premio). Tale e ffetto si attua nel corso della catena delle esistenze (samsra). Quindi, secondo le dottrine reincarnazioniste, ogni azione porta con s un karma - un premio o una punizione - in questa o in una futura esistenza. Secondo alcuni orientamenti, s oprattutto in riferimento ai messaggi della migliore medianit intellettiva, il ka rma assume un significato pi esteso, oltre il concetto di bene e di male, di prem io e di castigo; e tende a esprimere la completezza delle esperienze che l'indiv iduo deve compiere all'interno della materia. Pertanto le esperienze negative ch e la vita impone a ciascuno di noi dovrebbero essere affrontate pi serenamente, e considerate come una prova finalizzata all'ampliamento della coscienza, del "se ntire". I vostri atti vi inseguono nei loro effetti, irresistibilmente, per legge di causalit; e la loro spinta data dalla potenza che a quegli atti imprimeste, prop

orzionata e della stessa natura benefica o malefica dell'impulso a voi dato. E'anche sbagliato provare rancore per gli individui che riteniamo pi fort unati. In quest'epoca di degrado politico, innegabilmente giusto stigmatizzare l a corruzione. Ma il singolo individuo, che sostiene con tanta enfasi la necessit di un'estesa opera di moralizzazione, sarebbe in grado di non approfittare delle situazioni, per scopi personali, se fosse al posto di certi eminenti personaggi ? Oppure il desiderio di giustizia e di uguaglianza cela solo l'invidia per posi zioni sociali pi ambite? Vediamo, a tal proposito, il pensiero di Ubaldi. E' inutile la ribellione, l'ira, l'invidia per altre posizioni sociali, l'od io di classe: poich ogni posizione sempre la giusta, la migliore per il proprio p rogresso. Vi ho dimostrato la presenza di una giustizia sostanziale nonostante t utte le ingiustizie umane, che non sono che esteriori e apparenti. E allora ognu no dovr star contento del suo stato e adoperarsi per lavorare nelle condizioni in cui il destino lo pose. L'impianto di una vita avviene per voi fuori della volo nt e della coscienza dell'individuo, operato dalle forze della Legge. E se cos non fosse, che vi indurrebbe, senza possibilit di fuga, a subire le prove necessarie al vostro progresso? ... Nell'evoluzione non si pu isolare un campo dall'altro, ma tutti i fenomeni sociali debbono concepirsi fusi in un'etica superiore... E prosegue, con parole che verrebbero senz'altro derise dagli ambiziosi giovani rampanti con accessori griffati, che apprezzano soprattutto la lotta e l a corsa per il prestigio sociale: per questo traguardo "ogni mezzo valido". Ma o gni medaglia ha il suo rovescio, e ci che oggi possono trovare stimolante, domani potrebbe ritorcersi contro di loro. Le logoranti gare di emulazione, protratte troppo a lungo nel tempo, si rivelano esiziali anche per il pi agguerrito manager . Sarebbe opportuno imparare a temere i crolli e i disastri, ma non solo quelli finanziari... Se, in un primo momento, il perfetto equilibrio della bilancia del "do ut de s" il massimo di giustizia che la psicologia degli scambi pu contenere, in superi ori momenti il progresso impone l'immissione del fattore morale nel fenomeno eco nomico in misura sempre pi larga. Nel vostro mondo attuale la ricchezza raramente segue le vie del bene: non un mezzo per conseguimenti pi alti, ma un fine di god imento che premia le attitudini pi rapaci e antisociali. Ma state attenti che que sta psicologia supremamente demolitrice anche nel campo dell'utilitarismo indivi duale (incoscienza collettiva), che opposto a quello del collaborazionismo (cosc ienza collettiva). Quando un fenomeno nasce avvelenato da spinte negative, quest e, indistruttibili come tutte le forze, lo seguiranno e lo roderanno fino alla s ua distruzione ... Ma che cosa pretendete di ottenere nel mondo economico, se vi alla base un principio di distruzione, l'egoismo, del quale permeato ogni atto, e tutti li segue come un male originario, minando alle fondamenta l'edificio ec onomico? Tutti i sistemi pi complessi si esperimentano, tutto si tenta di mutare, ma l'egoismo umano resta intatto e con ci la sostanza delle cose. Non si costrui sce con simili materiali! E' necessario edificare l'uomo prima dei programmi soc iali, e costruire questi solo per realizzare l'uomo. Se il "do ut des" una nece ssit psicologica del mondo umano, se il bisogno l'unico mezzo per ottenere dall'i ndividuo il lavoro, se l'incoscienza ignora la funzione sociale dell'attivit econ omica, allora accontentatevi dei risultati che ottenete e che questo sistema pu d are. Infatti possiamo osservare, nel mondo economico, tanti grandi e piccoli specchi di miserie ed egoismi umani. Condizioni di lavoro dettate dal bisogno, opprimenti e con ritmi di esecuzione sempre pi elevati. Maggiori tensioni tra i l avoratori. Finanzieri e industriali senza scrupoli... E' purtroppo tristemente a nacronistica la concezione di Pietro Ubaldi del lavoro quale funzione sociale, q uale missione, quale necessit morale prima che necessit economica, quale potenza d i coesione sociale. Tristemente anacronistica - dicevo - in tempi in cui viene p rivilegiata la produttivit strettamente connessa all'utile economico riservato a una ristretta minoranza. Tutto ci a detrimento di ben altri valori morali. Vi son o analogie tra i concetti di Ubaldi e la funzione sociale del lavoro, insegnata dal "Karma Yoga". Mabel Collins, nel suo libro La luce sul sentiero, afferma che l'occultismo non ha la pretesa di far considerare gradevole un lavoro penoso e ingrato, ma che anche il lavoro pi umile pu divenire interessante per colui che ce

rca di eseguirlo bene, amando il lavoro per s stesso, indipendentemente dalla ric ompensa che il mondo possa darne. Purtroppociaccade assai di rado, in una societ i n cui il bisogno del proprio simile - sono ancora parole di Ubaldi - un non valor e economico, mentre valore la fiducia che vi ispira una ricchezza solida. Realt dr ammaticamente vera, per chi cerca nell'altrui sicurezza, pi o meno fittizia, la s icurezza che non riesce ad avere interiormente. Potrei proseguire: mi sono limitato a qualche spunto di riflessione, ma ben altro e di pi vi sarebbe da dire su Pietro Ubaldi e la sua opera, sempre pi at tuale ora che stiamo per giungere al terzo millennio. Verso il terzo millennio... con la speranza di un mondo migliore. Ma a n ulla valgono le sofisticate innovazioni tecnologiche, se non si risolvono i prob lemi pi semplici del vivere insieme. Pietro Ubaldi ci indica la necessit di cambia re rotta, di attribuire maggiore importanza all'essere umano. L'uomo, per,dovr agi re: con coscienza e senza interessi egoistici. STEFANO BEVERINI Nota: Le citazioni sono tratte dal volume di Pietro Ubaldi, La grande sintesi (E dizioni Hoepli (1937); Ergo (1949); Mediterranee (1980). CURRICULUM: Stefano Beverini, nato a Genova nel 1956, giornalista pubblicista. Dal 1976 si occupa di fenomeni paranormali e dal 1984 collabora, con una rubrica mensile , al Giornale dei Misteri (Corrado Tedeschi Editore, Firenze). E' stato condiret tore della rivista Sopravvivere, Indagini e Ipotesi. Tra le sue opere, segnaliamo i due recenti volumi: Il mondo dello spiritism o (Edizioni Mediterranee, Roma); La Telescrittura (Edizioni I Dioscuri, Genova). L'Autore ha inoltre studiato alcuni medium, di cui ricordiamo quelli operanti n ei gruppi pi noti: "Cerchio Ifior" di Genova, "Cerchio Esseno" di Roma, "Cerchio di Monza", Demofilo Fidani di Roma e il "Gruppo Psicofonia e Parapsicologia" di Grosseto. (Moncalieri, Teatro Matteotti, 20 - 22 ott. 1995) LA MEDIANITA' COME VEICOLO DI AMORE E DI INSEGNAMENTO

Stefano Beverini:

Riflessioni sulla medianit

************************************************************ Curriculum essenziale dell'Autore: Stefano Beverini scrittore e giornalista pubblicista. Tra i periodici ch e attengono al paranormale, dal 1984 collabora al Giornale dei Misteri con una r

ubrica mensile. E' stato condirettore della rivista Sopravvivere, Indagini e Ipo tesi e ha prestato la propria opera per numerose riviste specializzate. Ha studiato la telepatia, la psicometria, i fenomeni di infestazione e t utta la fenomenologia medianica, sperimentando con molti medium e circoli spiri tici, tra cui i pi noti "Cerchio Ifior" di Genova, "Cerchio Esseno" e "Cerchio Ka ppa" di Roma, "Cerchio di Monza", Roberto Buscaioli di Ravenna, Demofilo Fidani di Roma e il "Gruppo Psicofonia e Parapsicologia di Grosseto". Le sue opere pi recenti sono: La telescrittura, I Dio-scuri, Genova, 1990 ; Il mondo dello spiritismo (scritto in collaborazione con Daniela Nacucchi), Me diterranee Roma, 1991; La telepatia, I Dioscuri, Genova, 1993; Manuale di scritt ura automatica e telescrittura (Tabellone, piattino, disegni medianici), Roma, M editerranee, 1995; Fenomeni e personaggi della medianit, MEB, Padova (in preparaz ione). Inoltre ha redatto alcune voci del Dizionario Biografico dei Liguri Illus tri, Edizioni Consulta Ligure delle Associazioni per la Cultura, Genova, 1993. ************************************************************

Sono persuaso che tutte le nazioni cosiddette civili stiano slittando ve rso un pericoloso baratro. Mi riferisco anzitutto alla crisi dei valori umani: c ' poco spazio per la spiritualit, per il senso dell'etica, per gli ideali e per i sentimenti pi elevati. Anzi, il potere e il danaro sembrano assurgere al ruolo di divinit incontrastate, nella folle corsa collettiva verso ambte mte materialistich e. Non a torto la Tradizione riconosce il Kaliyuga nell'era attuale, derivante in un certo senso - da un oscuramento progressivo della spiritualit primordiale. Ma non dimentichiamolo: nulla accade a caso, ed proprio attraverso certe prove che lo spirito pu sollevarsi dall'abisso. Nel caos che ci attornia, i nostri studi, le nostre ricerche sono un pun to di riferimento, rappresentano un anelito indubbiamente spiritualista. E non m i riferisco soltanto a tutti i casi di piccola e grande medianit, che ci offr ono interessanti spunti a favore della sopravvivenza, ma anche a buona parte del paranormale in genere. Basterebbe menzionare i fenomeni di telepatia e di chiar oveggenza, che annullano il concetto di spazio; e quelli di precognizione, dove il tempo sembra essere invertito, e l'effetto precede la causa... Lo stesso Rhin e, il massimo esponente della parapsicologia scientifica ortodossa, rigoroso spe rimentatore del metodo quantitativo, ipotizz come vera causa degli accadimenti pa ranormali proprio lo spirito dell'uomo! E gi il grande studioso genovese Ernesto Bozzano, prima di lui, affermava:

...In ultima analisi, i fenomeni animici risultano complementari di quell i spiritici, in quanto provano l'esistenza nell'uomo di una personalit integrale subcosciente, fornita di facolt supernormali meravigliose, le quali risultano ind ipendenti dalla legge di evoluzione biologica; o, in altri termini: in quanto pr ovano che l'uomo uno "spirito" anche da incarnato. E nel caleidoscopio della paranormalit, i fenomeni cosiddetti medianici s ono quelli - a mio avviso - che formano i "disegni" pi interessanti. Lo spiritism o, come tutto il paranormale in genere, sempre esistito nella storia dell'uomo. L'Egitto, l'antico Oriente, la tradizione cinese, la Grecia, Roma, il Medioevo, gli Indiani d'America... Basta leggere un buon libro sulla storia della parapsic ologia per comprendere come non sia affatto vero che lo spiritismo sia nato nel 1848, a seguito del celeberrimo "caso Fox". Un fatto simile, per esempio, si ver ific a Londra il secolo precedente, nel 1762. Se ne occup un letterato dell'epoca, Samuel Johnson: in una casa si movevano oggetti e si udivano colpi nei mobili e nelle pareti. Si cre un dialogo tiptologico, del tutto simile a quello ideato da lla famiglia Fox quasi un secolo dopo. Lo "spirito" afferm di essere una certa si gnora Kent, uccisa dal marito in quella stessa casa, anni addietro. Ancora in ri ferimento ad Hydesville, il rinvenimento dello scheletro a seguito delle rivelaz ioni del defunto ha un antico precedente, che risale al sec. I a.C., narrato da Plinio il Giovane e di cui il protagonista fu il filosofo Atenodoro. Nei primi anni del Settecento un noto scienziato, Emanuel Swedenborg, "p arlava" con i defunti, in stato di trance. Di lui ne tratter anche il filosofo Ka nt. Fenomeni spiritici si estrinsecavano, ancora nel Settecento, nella setta qua cchera degli Shakers: defunti e spiriti di profeti facevano udire la loro voce a ttraverso le trance di numerosi membri del gruppo. Frederica Hauffe, meglio conosciuta come "la veggente di Prevorst", coll oquiava con entit invisibili che le davano notizie dell'aldil. Siamo nel 1820; gli spiriti spiegavano che: ... L'uomo composto di tre elementi, il corpo, l'anima e lo spirito. L'an ima racchiusa in una sorta di corpo eterico che dirige i processi vitali: questo corpo, dopo la morte, segue l'anima per qualche tempo, poi lentamente scompare. L'anima, nell'aldil, passa attraverso fasi di perfezionamento sempre maggiore. E tutto questo, prima dell'avvento ufficiale dello spiritismo! E ancora, nel 1844, una delle entit che intervenivano attraverso la trance della medium Ma ry Jane, preconizz: E' giunto il momento in cui gli uomini debbono convincersi, sulla base de i fatti, dell'esistenza e della sopravvivenza dell'anima. E' prossimo l'avvento di un'era in cui l'intera umanit avr riconosciuta la possibilit di comunicare con g li spiriti dei defunti, e in cui tali comunicazioni saranno praticate liberament e in ogni regione del mondo: era di trasformazione e di rinnovamento per il prog resso dei popoli. Ma cosa intendiamo, nella sostanza, per fenomeni medianici? Medium, attr ibuito a persona, ha il significato etimologico di: colui che in mezzo: per lo s piritista il medium l'intermediario tra il mondo fisico e l'aldil. Il biologo ing lese, ma genovese di adozione, William Mackenzie (noto studioso di metapsichica) , cos si espresse, in modo indubbiamente critico ma chiaro: Premetto che ritengo inutile insistere ancora una volta sulla pi che giu stificata deprecazione da fare circa quell'infelicissimo termine di medium ed i suoi derivati. Quel termine, ormai entrato in circolazione, ha il van taggio di destare immagini abbastanza precise. Perci, in mancanza di meglio,

e dopo averlo esplicitamente depurato da qualsiasi palese o larvato contenuto s piritico, potremo tranquillamente valercene. (Metapsichica moderna, 1923). Cosa vogliono significare queste parole? Semplicemente che l'uso della p arola medium dovrebbe riguardare l'accezione descrittiva del fenomeno, e non int erpretativa. Mi spiego meglio: per medianici intendo quei fenomeni intelle ttivi (scrittura automatica, trance cosiddetta a incorporazione, ecc.) e paranormali fisici (spostamento di oggetti, luci, profumi, apporti, voce diret ta, psicofonia, ecc.) che mostrano per una precisa modalit nella loro estrinsecazi one: sia durante una riunione di persone (definita seduta medianica), sia indi vidualmente hanno la peculiarit di apparire diretti da una volont estranea ai pres enti (che spesso si manifesta come entit Guida, persona defunta, ecc.). Il medium sembra sia essenziale all'estrinsecazione dei fenomeni (intellettivi e fisici) detti, appunto, medianici. Quindi fenomeni che appaiono diretti da una volont est erna, indipendentemente dal fatto che ci sia provato o meno. Infatti se vogliamo trascendere la valutazione descrittiva, ed entrare n ell'intima essenza della medianit, - ponendoci la domanda: cos' la medianit? - occo rre rimarcare che le ipotesi e le teorie sulle manifestazioni medianiche sono mo lteplici, ma tutte riconducibili a due grandi gruppi: drammatizzazioni pi o meno inconsce, avvalorate da fenomeni psi; oppure presunti interventi disincarnati, p i o meno "diretti". Personalmente mi occupo di medianit dal 1976, in modo assiduo. Dopo molti ssime esperienze e molte letture fuori discussione che io nutra, come tutti voi, una grande speranza, pur affermando di non conoscere con assoluta certezza la causa e la dinamica dei fenomeni medianici. Sono certo, per, che la medianit indub biamente una porta aperta... Sono certo del grande valore dei messaggi medianici , come veicolo di amore, di consolazione, di insegnamento, di crescita interiore . Sono certo che in molti casi, per, la porta spalancata solo quella della "canti na", cio del nostro inconscio. Sono anche certo che in molte occasioni comunichia mo con il nostro "s superiore". Sono certo che attuiamo contatti anche con realt t rascendenti o con i nostri trapassati. Non escludo infine neppure influenze di " forze" ed "energie sottili", non sempre positive. La medianit spesso inizia nel modo pi banale, talvolta sbagliato, come in quelle serate salottiere dove viene proposta, per giuoco, la telescrittura (il "piattino e tabellone", per intenderci). Sulla telescrittura potremmo parlarne p er ore. Ne ho scritto un libro (Manuale di scrittura automatica e telescrittura, Edizioni Mediterranee; 2 edizione), cercando di frenare i facili entusiasmi e di evidenziare i pericoli in cui si pu incorrere. Nel medesimo volume tratto anche della scrittura automatica, che potremmo considerare - parlando di medianit - il secondo scalino. Il terzo scalino fenomenico - se mi consentite questo schema a scopo didattico - rappresentato dai vari aspetti della trance. Da una lieve alte razione, alla perdita totale di coscienza, con cambio di voce e di personalit, e spesso con amnesia completa al risveglio. Non necessariamente l'ingresso in tran ce favorito dalla cosiddetta catena medianica: esistono trance spontanee, sedut e medianiche dove non viene fatta la catena, addirittura persone che "cadono" in trance durante la scrittura automatica, o mentre praticano la telescrittura. Tra gli aspetti della medianit intellettiva, occorre ricordare le identif icazioni medianiche e i messaggi di insegnamento. Oltre i disegni medianici, di cui mi sono a lungo occupato e di cui ne tratto anche nel citato libro sulla tel escrittura. Per caso di identificazione si intende l'intervento, generalmente nel co rso di una seduta medianica (ma pu anche essere un esperimento di telescrittura o di psicoscrittura), di una personalit sconosciuta a tutti i presenti - di solito di un defunto e talvolta anche di un vivente - la quale fornisce dati oggettivi , successivamente verificati a seguito di ricerche che condurranno proprio all'i dentificazione della personalit comunicante (o che afferma di essere tale). Per quanto riguarda i messaggi medianici, indipendentemente dalla fonte, penso che tutti possano essere d'accordo sul valore etico, filosofico e "ontolo gico" di una buona parte della letteratura medianica qualificata.

Esistono poi anche i fenomeni della medianit fisica, e quelli misti. L'ap porto, per esempio, un fenomeno fisico pi ricorrente di quanto si immagini: in mo lti cerchi medianici si materializzano oggetti, durante le sedute. Altri fenomen i, come detto, presentano duplici caratteristiche: il tavolo che comunica tiptol ogicamente, per esempio (quando il sollevamento avviene in modo paranormale, e n on per automatismo motorio). Un altro fenomeno misto, molto frequente, sebbene p i soggetto a errate interpretazioni, la psicofonia: la parte fisica l'incisione d el nastro, quella intellettiva, le parole impresse (quando esistono realmente). Ad ogni modo - riprendendo il discorso sulle cause - in tutte le manifes tazioni medianiche l'importante valutare il contenuto ed il contesto. A questo p roposito ritengo che un validissimo criterio di approccio, non sufficientemente valorizzato, sia quello dell'amico dottor Alfredo Ferraro. Mi riferisco alla sua interpretazione razionalistica: l'ipotesi spiritica, pur non dimostrabile scien tificamente, si basa tuttavia su fatti concreti che rivestono tre requisiti esse nziali. Detti requisiti sono i seguenti: - Congruenza: messaggi dialetticamente coerenti, talvolta di elevato contenuto filosofico. - Stabilit: continuit logica dei messaggi e di quanto viene affermato dagli "psich ismi comunicanti"; persistenza nel tempo delle medesime caratteristiche singole di ogni "personaggio medianico". - Finalismo: manifestazioni rivolte a un fine, che sostanzialmente riconducibile al "conosci te stesso". Proprio in rapporto al fine delle manifestazioni, citer un brano molto s emplice, ma significativo. Si tratta di una comunicazione di Mot, una delle Guide del Cerchio Genovese, durante la seduta del 2 marzo 1985: Non vorremmo che qualcuno tra voi potesse farsi un'idea errata di questi incontri e dei motivi del nostro presentarci. Noi non vogliamo creare una nuova religione, gi fin troppe ne esistono. Noi non vogliamo fare di voi dei paladini d i una verit, perch la verit finir sempre per avere il sopravvento sull'irrealt. Noi non desideriamo neppure creare degli apostoli che vadano nel mondo tra la gente a parlare di ci che diciamo, in quanto state pur certi che le nostre parole arriv ano sempre agli orecchi di chi vuol ascoltare ... La verit non pu essere imposta, ma deve essere compresa dall'individuo. Noi desideriamo soltanto, figli, che voi impariate ad essere spontanei, ad essere sinceri, ad accumulare granelli su gra nelli di consapevolezza, ad osservare il mondo con occhi diversi, a chiedervi il perch delle cose, a non far s che siano gli altri a decidere per voi, ma che siat e voi stessi, in coscienza, a prendere le vostre decisioni, giuste o sbagliate c he esse poi si dimostrino. Siamo qui, in fondo, soltanto per aiutarvi a crescere ... E forse questo il significato della medianit come veicolo di amore e di in segnamento, come recita il titolo del convegno. Ancora in tema di finalit della manifestazione, voglio riportare brevemen te un esempio in chiave testimoniale, tra le numerose esperienze che ho avuto la "fortuna" - definiamola cos - di vivere e acquisire. Sandra Rossi una simpatica e cordiale signora, classe 1911, mia concitt adina. Con il collega Alfredo Ferraro ho a lungo sperimentato con questa medium. Durante le sue sedute medianiche abbiamo quasi sempre udito dei raps: scoppiet tii e colpi secchi nel tavolo, sulle pareti, e nello stesso ambiente. Pi volte ab biamo visto tavoli pesanti alzarsi anche di molto da terra, pur restando a conta tto con il pavimento solo con un piede o uno spigolo della base. Tavoli che una persona robusta non avrebbe potuto sollevare con la semplice pressione delle man i, appena posate sulla superficie, come avveniva con la signora Sandra. Tra l'al tro Ferraro ha fatto precise misurazioni con dinamometri a pressione e a trazion e. Ci che mi ha pi sorpreso sono state le volte in cui la signora Sandra, certo no n giovanissima, doveva seguire in fretta il tavolo, di grandi dimensioni, che "c orreva" per la stanza delle sedute, girando con curve e anche angoli retti, solo con una mano di lei lievemente posata su di esso. Ma non solo di questo che v

oglio raccontare. La "produzione intellettiva" della medium Sandra rilevante. Per pi in quan tit che in qualit. Nel senso che non si presentano Guide con complessi discorsi f ilosofici. Ma vi un pullulare di personaggi minori, spesso molto vivaci, eteroge nei e caratteristici. Varie parlate si alternano in forme dialettali o con acce nti molto diversi. Sono perlopi individui qualsiasi. Qualche anno fa ci venne richiesto aiuto da una famiglia, coinvolta in r icorrenti e insoliti fenomeni verificatisi senza apparente intervento umano: rum ori vari, passi fantasma, sbataccho di porte e finestre, accensione di luci, ecc etera. In quella casa di quel piccolo paese del Piemonte, vicino ad Arqu ata Scrivia, sembrava proprio che vi fosse una cosiddetta infestazione. A farla breve, si organizz una seduta medianica con la medium Sandra, proprio in quella a bitazione, e intervenne la madre deceduta della padrona di casa. Ovviamente la f amiglia ospite ci era completamente sconosciuta; nonostante ci, numerosi dati ogg ettivi furono comunicati dalla "entit". Inoltre sarebbe stata proprio la defunta ad attirare l'attenzione coi ricorrenti fenomeni fisici. Ora aveva l'occasione d i appacificarsi con i membri della famiglia, e di poter finalmente dire ci che le era stato impedito dalla sopraggiunta morte. A seguito della seduta l'infestazione cess. Si verific solo una ripresa de i fenomeni dopo un po' di tempo, e i familiari ritennero che l'entit dovesse anco ra dire qualcosa. E cos fu infatti, in una nuova seduta medianica. I fenomeni, po i, definitivamente cessarono. La seconda seduta si concluse con la richiesta di andare a cercare un santino all'interno di un determinato libro che apparteneva alla defunta, e di donare quella immaginetta alla medium Sandra. Trovatala, sul retro di essa leggemmo una frase di San Gregorio Magno: Non vi opera pi divina di quella di cooperare con Dio alla salvezza delle anime. Concludo con un monito e un augurio, rivolto all'umanit. Lo traggo da un messaggio medianico pervenuto all'inizio degli anni Trenta dalla medium inglese Grace Cooke (Traduz. it.: Il libro dell'aldil, 1983). Oggi, alle soglie del Duemi la, le parole dettate dall' "ignoto" si rivelano attualissime: Vorremmo sottolineare ancora pi e pi volte la necessit della fratellanza di uomini e di nazioni. E' soltanto quando l'umanit intera si muove, comprende e con stata che l'intera specie vive, agisce e ha il suo essere in una Forza spiritual e universale che continuamente sostiene ogni cosa, che essa umanit pu salvarsi dal la distruzione finale. Ma non perdiamo la speranza; infatti i valori della vita saranno un giorno completamente trasformati. L'uomo sar obbligato, per le tremend e sofferenze e privazioni che quanto prima subir, a cercare sostegno in questa ve rit pi grande. Sembrerebbe molto facile comunicare agli uomini questa verit che dap pertutto e in ogni cosa. Ma che complicato enigma diventa per chi cerca esclusiv amente ricchezza e piacere! Eppure qui, nel mondo dello spirito, tutte le anime arrivano infine a questa comprensione e sono grate di credere, condividere e viv ere entro l'abbraccio della fratellanza universale. Nessun altro modo di vivere possibile al mondo. Attualmente le nazioni si fondano sul sospetto e la paura; n essuno cede perch ciascuno ha paura dell'altro. Nel mondo degli affari quasi tutt i combattono contro i loro simili per assicurarsi e mantenere per s il proprio a vere. E tutto questo dove conduce l'uomo? N alla sicurezza, n a una prosperit durat ura, ma alla rapida distruzione di tutto ci che la civilt ha laboriosamente costru ito. Ma non scoraggiamoci! In avvenire vedremo l'umanit guadagnare in dignit ... O ggi vediamo sulla vostra Terra la distruzione causata dal materialismo... esso s tenter a morire: da qui le sofferenze che si preparano. Come pu essere diversament e quando l'uomo ha adorato Mammone cos spesso e cos a lungo? Dopo dolorosi spasmi di sofferenza vediamo una rinascita, il sorgere di un nuovo e meraviglioso giorn o di realizzazione spirituale. La vita comunitaria avr una base spirituale: l'uom o sar ispirato e diretto nell'arte e nella cultura, nella scienza, nella politica e nella religione, dai piani spirituali... Tornando a noi, un augurio, pi semplice e modesto che voglio rivolgere a ciascuno, quello di perseverare, con tenacia, con seriet, con sacrificio, ma anch

e con grande serenit e naturalezza, senza fanatismi, senza fideismi che cozzano contro la ragione e talvolta contro il pi banale buon senso. E' fondamentale pros eguire i nostri studi, le nostre piccole e grandi esperienze, protese verso un q ualcosa che proiettato molto oltre il nostro banale quotidiano, molto oltre la n ostra effimera esistenza: un qualcosa che ci fa intravvedere possibilit molto pi a mpie. Sia nel campo della parapsicologia, sia in quello pi difficile della median it, nell'unit o nella divisione, come ricercatori isolati o in associazioni di stu dio, non importa: ognuno per la propria strada, ma seriamente e costruttivamente . Ognuno di noi abbia la forza di andare avanti, al di sopra delle critiche, del le avversit e anche delle derisioni. Ognuno di noi abbia la forza di seguire ci ch e in ultima analisi si rivela un anelito spiritualistico, in una societ dove ben altri sono gli interessi della maggioranza, immersa nella cieca materialit. Ognun o di noi, infine, abbia la forza di affermare a testa alta come la medianit, quel la vera, possa essere considerata a pieno diritto un veicolo di amore e di inse gnamento!

Stefano Beverini Benvenuto lettore! Questo libro stato digitato per lei a cura del: Progetto SATHYA - ANANDA. Le verit che danno gioia. E' cordialmente pregato di diffondere la nostra iniziativa ma non faccia uso improprio del libro. Esso stato trascritto per i privi della vista ed esclusivamente per loro, per cui qualsiasi altro uso non legale ed soggetto alle leggi vigenti sui diritti d'autore. Ci si raccomanda all'onest del lettore, anche perch se questa iniziativa non sar interpretata da chi legge in maniera lecita, la giusta reazione delle case editrici ci costrigerebbe nostro malgrado ad interromperla con evidente scapito per tutti. Per eventuali suggerimenti i nostri lettori possono scriverci via Internet al seguente indirizzo reperibile anche nel sito della Fondazione Galiano: pistluca@ats.it. Grazie per aver prelevato il nostro file e buona e proficua lettura.

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