1.Introduzione
L’antroponimia: Cenni storici
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L'antroponimia è quella disciplina che studia i nomi di persona. Il termine
deriva dal sostantivo greco ànthropos ‘uomo’, legato al sostantivo ònoma,
‘nome’.
Il sistema antroponimico contemporaneo italiano è articolato nelle due
componenti del nome, che è l'appellativo individuale imposto al nascituro,
e del cognome ( o nome di famiglia, o anche secondo nome), appellativo di
tipo familiare trasmesso in linea paterna. Secondo due ricerche effettuate
da De Felice, il patrimonio dei nomi propri italiani ammonterebbe a circa
10.000 ( Dizionario dei nomi italiani, De Felice 1986), mentre quello dei
cognomi a 14.000 ( Dizionario dei cognomi italiani, De Felice 1978).
Nello studio del sistema antroponimico occorre però fare una distinzione
tra l' analisi dei nomi propri di persona e l' analisi dei cognomi. I primi
infatti venivano attribuiti, fin dalle società più arcaiche, per designare e
individuare una persona all'interno di piccole comunità. L’ attribuzione di
un nome singolo è pertanto vista come un tratto naturale della nostra
specie. La nascita dei cognomi invece, come designazione ufficiale di un
gruppo familiare, è scaturita dall'evoluzione della società durante il
periodo medievale, e viene vista come un fenomeno di tipo culturale. Tale
fenomeno risponde alle esigenze di modernizzazione di tale società, in
continua evoluzione, in cui si andava raffinando e perfezionando il
sistema della burocrazia e si andavano formando i primi stati moderni.
Il sistema antroponimico è fortemente caratterizzato da un lungo e
tradizionale processo di formazione che risale al mondo ebraico dei nomi
biblici, passando per le culture greca, latina e tardo latina, per poi avvalersi
del contributo del mondo germanico.
Volendo ripercorrere le tappe del processo di formazione del sistema
antroponimico è opportuno risalire al periodo degli antichi Greci. Presso di
loro il nome era strettamente legato al valore morale e guerriero, agli
ideali, alle abitudini e allo stile di vita di chi lo portava. Il più delle volte,
questo era seguito dal genitivo del patronimico al fine di evitare i rari casi
di omonimia. A Roma invece, le regole erano di certo più complesse: ad un
periodo iniziale di relativa semplicità, in cui il sistema di attribuzione era
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basato sulla scelta di un nome singolo, seguì un periodo, successivo al
contatto con la civiltà etrusca che già conosceva l'uso del nome gentilizio
da affiancare al nome personale, in cui il sistema antroponimico latino si
evolvette. É in età repubblicana, all'interno delle classi patrizie, che infatti
si assiste alla creazione di nomi maschili basati su un sistema trimembre.
Tale sistema antroponimico era infatti caratterizzato dall'accostamento di
tre nomi propri. Questi venivano indicati come praenomen, (Marcus)
corrispondente al nome proprio che intendiamo oggi, per il quale si
attingeva da un repertorio abbastanza limitato e che spesso nelle iscrizioni
veniva abbreviato, nomen, (Tullio) che individuava la gens di
appartenenza e può essere paragonato al nostro cognome, ed infine il
cognomen, (Cicero) un soprannome che veniva imposto individualmente
all' interno della famiglia al raggiungimento dell'età virile e che spesso
poteva riferirsi a determinate caratteristiche fisiche. La maggior parte dei
personaggi latini sono appunto ricordati attraverso il cognomen: (Marcus
Porcius Cato = Catone; Caius Crispus Sallustius = Sallustio). Talvolta a
questi si aggiungeva un secondo cognomen, antenato del soprannome,
chiamato anche agnomen, che spesso veniva usato per dare uncerto grado
di onorificenza e lode al personaggio cui veniva attribuito. Come si è già
accennato, tale sistema caratterizzava esclusivamente i maschi delle classi
patrizie. Gli appartenenti alle sfere sociali meno agiate, così come anche le
donne di qualsiasi estrazione sociale, continuarono ad adottare il sistema a
nome unico. Tuttavia, per le nuove classi sociali in ascesa, il
conseguimento dei tria nomina significò il passaggio ad una condizione di
piccola nobiltà. Fu così ad esempio per le classi degli equites.
In età imperiale tale sistema trimembre entrò però in crisi. Il praenomen e
il nomen persero infatti la loro importanza originaria a favore del
cognomen, e quindi del nome unico. Tale processo può essere additato a
fattori di ordine sociale, come la progressiva irruzione nelle classi sociali
più elevate degli appartenenti alla classe dei liberti, che sconoscevano l'uso
del sistema antroponimico polinominale. Inoltre, a favorire l'abbandono
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del sistema trinominale contribuì anche il contatto, sempre più fitto, con la
cultura ellenistica che sconosceva l'uso di affiancare più nomi per
designare un individuo.
Con l'avvento del cristianesimo, per sfuggire alle persecuzioni religiose,
inizialmente si cercò di mantenere la formula trinominale che tuttavia
venne sostituita dall'utilizzo di un nome singolo e individuale; il sistema
trinominale patrizio veniva infatti considerato come un residuo della
cultura pagana.
Durante tutto l'arco che va dal V al XI sec., caratterizzato dalle invasioni
barbariche, ad imporsi furono nomi unici di origine soprattutto germanica,
bizantina e longobarda. Se però le invasioni germaniche non causarono
una frattura profonda all' interno del sistema antroponimico ( infatti presso
le classi della nobiltà senatoriale si ebbe la tendenza a mantenere ancora in
vita il sistema trinominale), è con la spartizione del territorio italiano tra
Longobardi e Bizantini che si assiste alla fine del sistema trinominale
latino. Nelle zone di influenza Longobarda, le dure condizioni servili
imposte alle popolazioni assoggettate causarono infatti la scomparsa delle
classi gentilizie latine. All'interno della società, l'alto prestigio detenuto
dai Longobardi fece in modo che l'assunzione da parte dell' individuo di
un nome di origine germanica fosse vista come un fattore di prestigio e di
grande elevazione sociale.
Negli anni che vanno dalMille al '200, accanto al nomen unicum,
comparvero le prime forme cognominali. Queste forme si stabilizzarono
durante tutto l’arcodel Rinascimento, anche a seguito di disposizioni
sancite dal Concilio di Trento (1545) che stabilivano la creazione di
registri battesimali in cui venissero inseriti sia il nome, sia il cognome del
battezzato. Infatti in una società in continua trasformazione, caratterizzata
dall'evolversi dei mercati e dei sistemi economici, dall' aumento degli
scambi commerciali, dalle prime compilazioni di atti burocratici e notarili
e per ovviare al problema, sempre crescente, dei numerosi casi di
omonimia, si ebbe l’esigenza di affiancare al proprio nome individuale un
altro nome che, o indicava la discendenza familiare (patronimici o
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matronimici) , o il luogo di origine o di provenienza (toponimi ed etnici), o
il mestiere svolto, oppure un particolare tratto somatico dell'individuo cui
veniva attribuito.
Non dobbiamo però considerare questo processo univoco e lineare. Esso
presenta infatti una grande varietà di differenziazione a seconda del
contesto sociale e geografico in cui si attua. Sembra infatti che tale
processo sia avvenuto dapprima nei grandi centri e solo successivamente
nelle zone di minore importanza, prima fra gli uomini che fra le donne,
nelle classi sociali più elevate prima che in quelle più deboli. Questo
secondo nome, o cognome, venne ereditato dai discendenti familiari e,
legato al nome proprio, andrà a costituire l'embrione di quello che ora è
l'attuale sistema onomastico occidentale di tipo binominale e che permette
il riconoscimento anagrafico ufficiale dell'individuo all'interno dello Stato.
Al momento attuale, per quanto riguarda la scelta del nome proprio
individuale, la società è tentata a seguire quelle che sono le mode del
momento. Sono moltissimi infatti i nomi propri scelti proprio in virtù di un
particolare personaggio dei mass - media, dello spettacolo, dello sport o
della politica.
Tuttavia, in molte società più piccole e legate ad un certo tipo di cultura
popolare, la scelta del nome è spesso dettata da regole di carattere più
tradizionale. Molto spesso infatti persiste l'uso di tramandare al
primogenito il nome dei nonni, oppure il nome di un Santo devoto alla
famiglia di appartenenza.
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L'antroponimo ‘popolare’
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mela. Emblematico poi il caso dei Celestini. Infatti, oltre alla loro
abitazione, rigorosamente di colore celeste, anche loro hanno pensato di
sfruttare il loro soprannome in ambito lavorativo, colorando del medesimo
colore anche il loro autonegozio ambulante.
Sulla scia proposta da Ruffino, i soprannomi possono essere classificati in
due grandi classi, basate sul movente che li ha generati. Questi possono
avere una motivazione ludica e generalmente prendono di mira il soggetto
cui si riferiscono, denotandone ad esempio un difetto fisico, caratteriale
oppure una cattiva abitudine (ingiuriosi, scherzosi, triviali), oppure ancora
possonoprendere spunto da un grido, da un motto, da una parola storpiata
o continuamente ripetuta (fonosimbolici e idiomatici).
Gli antroponimi con motivazione funzionale, invece, tendono a denotare
l’individuo indicandone ad esempio il mestiere svolto, il paese di
provenienza,la famiglia di appartenenza. Tuttavia vi sono soprannomi che,
a causa della loro polivalenza, non rientrano in una precisa categoria ed è
impossibile stabilirne con certezza la classe di appartenenza.
Molto spesso accade che un soprannome derivi da quello che in origine era
un cognome e viceversa. Dice Sciascia in Occhio di capra: ‘ È senz’altro
vero che il soprannome nuoce: ma tutti i cognomi non furono in origine
soprannomi? L’imporre soprannomi, l’ingiuriare, altro dunque non è che
un rinnovare i cognomi adeguandoli ai caratteri costitutivi – fisici o morali
– di uno o più membri della famiglia.’
Citando ancorail saggio del Pitrè, dobbiamo tenere presente che all'interno
del sistema antroponimico popolare, occorre fare una distinzione tra
soprannomi individuali e soprannomi di famiglia, personali e di casato,
come nell' ordine li definisce lo studioso .
Alla categoria dei soprannomi individuali appartengono quelli che
vengono riferiti ad una sola persona e che generalmente si perdono con la
morte dell’individuo, ‘finiscono con lui’, per dirla con Pitrè. Anche questi
antroponimi, come quelli di famiglia, prendono spunto da un particolare
modo di fare da parte del soggetto, dal mestiere, da un tratto caratteriale,
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da una frase ripetuta. Ma in questo caso la motivazione è quasi sempre
chiara, poichè il riferimento del soprannome al soggetto è diretto, e non è
soggetto, come accade con i soprannomi di famiglia, all’inesorabile
logorio del tempo. Inoltre, attraverso lo studio di questa classe di
soprannomi è possibile analizzare l’evolversi della lingua, poichè il più
delle volte questi attingono a parole di nuova formazione, derivate da
lingue straniere, oppure a ‘moderni’ personaggi dello spettacolo, della
politica, dello sport.
Gli antroponimi di famiglia, o di casata, si distinguono da quelli
individuali per il fatto che sono ereditari. Da padre in figlio, da
generazione in generazione, essi designano l’individuo come appartenente
ad una famiglia più o meno ristretta. A tal proposito è interessante
accennare il caso della famiglia Mangiapane. Secondo un’antica leggenda
infatti, i numerosissimi appartenenti a questa famiglia discendono da sette
fratelli che si stabilirono a Cammarata intorno al 1500. I loro figli, per
distinguerne la discendenza, furono soprannominati del nome del padre: da
Paolino, i Paulinieḍḍi, da Gaetano, i Gaitanazzi, da Angelo, gli
Angiliḍḍi...
Naturalmente, a differenza degli antroponimi individuali, questa tipologia
di soprannomi solitamente perde la propria referenzialità che lo lega
all’individuo. Pertanto la motivazione spesso risulta oscura, si smarrisce
nel tempo. Scrive Rohlfs nell’introduzione alla raccolta Soprannomi
siciliani (1984), che ‹‹essendo non di rado passato per cinque o più
generazioni, un nomignolo è potuto diventare, per corruzione o
deformazione, inesplicabile e oscuro a tal punto che nemmeno le famiglie
interessate sanno ormai darne una pur minima delucidazione››. E questo è
proprio quanto ho potuto verificare nel corso della mia ricerca: infatti,
chiedendo agli intervistati la motivazione di una determinata nciuria,
soprattutto per quelle di più antica attribuzione, è stato impossibile risalire
al movente che l’ha generata.
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Può comunque capitare che ad uno stesso individuo vengano affibbiati
entrambi i tipi di soprannome, quello personale e quello di casata.
Molto spesso capita che un soprannome venga elevato ad una dimensione
anagrafica ufficiale, figurando così come un secondo cognome a tutti gli
effetti, diventando un subcognome. A conferma di ciò possiamo citare
come chiari esempi alcuni tra i primi documenti ufficiali di molti comuni
siciliani: negli elenchi anagrafici di Piraino, Capizzi, Tortorici (Me), di
Modica (Rg) e, per quanto concerne la mia ricerca, negli elenchi
battesimali più antichi di Cammarata e San Giovanni Gemini (risalenti
anche alla prima metà del 1600) , tra il nome e il cognome dell’individuo
veniva indicato e specificato anche il soprannome, spesso introdotto dalla
parola alias, che indicava appunto ‘l’altro’ nome.
A tal proposito occorre ricordare che con l’ art. 9 del codice civile, nella
parte relativa alle persone e alla famiglia, la Repubblica Italiana sancisce
la tutela, al pari del nome anagrafico, dello pseudonimo, e quindi del
soprannome, quando questi ‘abbia acquistato l'importanza del nome.’
Naturalmente, il fatto che il fenomeno dell’antroponimia popolare sia
legato ad una cultura di tipo contadino, non deve far pensare che non abbia
legami con la società odierna. Infatti, se da un lato assistiamo alla quasi
definitiva scomparsa di antroponimi popolari legati a culture o a contesti di
un mondo ormai in gran parte scomparso, e che magari con la loro
etichetta arcaicizzante rischiano di far provare all’individuo un certo senso
di ‘vergogna’all'interno della società in cui è inserito, dall’altro lato
vediamo il sorgere di nuovi antroponimi, legati a culture meno ‘popolari’ ,
ma che rispecchiano le nuove generazioni e le loro relazioni con una
società di massa sempre in continua evoluzione. Basti ricordare l'ampio
uso che oggi si fa del nickname, una sorta di moderno soprannome che
l’individuo stesso si impone, (a differenza della nciuria che generalmente
viene imposta dalla comunità) e che viene utilizzato per identificarsi
all'interno della comunità virtuale di internet.
Occorre aggiungere anche che lo studio dei soprannomi, soprattutto di
quelli più antichi, riveste un grande interesse dal punto di vista
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antropologico e dialettale. Molti di questi soprannomi infatti traggono
origine da parole ormai in disuso e che si riferiscono ad esempio al nome
di antichi mestieri o ad attrezzi agricoli ormai scomparsi e dimenticati.
Attraverso di essi è quindi possibile stabilire un nesso tra la cultura e le
abitudini dei nostri padri e la moderna società cui noi apparteniamo.
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I due paesi vissero ancora sotto la dominazione di varie signorie legate
ancora alla famiglia Branciforti e a quella dei Moncada, che abitarono il
castello di Cammarata fino al 1765, anno in cui ci fu l’investitura di
Giovanni Luigi Moncada Ruffo, principe di Paternò, ultimo signore di
Cammarata e San Giovanni Gemini. Seguì un periodo di decadenza, fino al
1812, quando terminò in Sicilia il periodo del feudalesimo. Nel 1860,
giunta notizia dello sbarco delle truppe garibaldine in Sicilia, gli abitanti
insorsero contro i borboni. Nel plebiscito indetto lo stesso anno la
popolazione si espresse a favore dell’unificazione italiana. Durante la fine
del secolo la popolazione subì un forte decremento a causa della massiccia
emigrazione verso gli Stati Uniti. Nel corso del periodo fascista non ci
furono rilevanti cambiamenti per le comunità dei due paesi finchè, alle
elezioni del 1946 si scelsero le prime amministrazioni comunali.
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L’origine dei due toponimi
Per quanto riguarda l’origine dei due toponimi, quello di San Giovanni è
riconducibile alla chiesa edificata in onore di San Giovanni Battista nel
1511 dal conte Federico Abatellis, proprio nella zona denominata ‘chianu
di San Giuanni’. Originariamente il paese fu chiamato ‘San Giovanni di
Cammarata’. Solo nel 1879 prese il nome di San Giovanni Gemini –
‘gemelli’ - per la duplice cima del Monte Cammarata. E gemellos colles
vengono anche chiamati i due monti da Plinio il Vecchio, nella sua opera
Naturalis historia, nel corso di una descrizione in cui lo studioso latino
parla a proposito dei crateri dell’Etna.
Se di più facile attribuzione sembra essere l’origine del toponimo San
Giovanni Gemini, più problematico risulta lo studio del toponimo
Cammarata. Infatti le teorie in questione sono diverse e molteplici.
Pertanto, nell’impossibilità di fornire notizie certe in merito, mi limiterò a
fornire le linee di pensiero di alcuni studiosi.
Occorre premettere che nei vari documenti ritrovati, se di origine greca, la
forma attestata è Kamarata o Kamaratàs, se di origine latina, invece è
Camerata. Per quanto riguarda la pronunzia, quella attestata è sempre stata
‘Cammarata’, senza alcuna variante fonetica, come invece avviene spesso
nei toponimi di origine araba, che presentano molte varianti nel nome, sia
in forma scritta che orale. Ad esempio il toponimo arabo del paese
Racalmuto nella bocca dei suoi abitanti suona ‘Racarmuto’, ‘Ragalimuto’,
‘Raglamuto’, ‘Racharmuto’.
Alcuni studiosi, tra i quali il Biancorosso, fanno risalire il toponimo
Cammarata ad una parola sicana, Kammarak, che potrebbe significare
‘stanza a volta’,senza però riferire alcun documento o alcuna prova certa
che indichi tale discendenza. Per avvalorare questa tesi, il Biancorosso
richiama l’opinione di altri studiosi, tra cui il Cascino, il Mongitore e
l’abate Vito Amico che nel suo Dizionario Topografico della Sicilia (1855)
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fa derivare il nome dal greco Kamara che significa ‘grotta’ o ‘cupola’,
mettendolo in relazione con le molteplici grotte esistenti nel territorio.
Nel Dizionario Onomastico della Sicilia (1993) Caracausi rimanda il
toponimo all’etimo latino camerātus, ‘a volta’.
Altri storici invece, come il Tardia e il Pasca, sostengono che esso potrebbe
derivare dall’arabo chamrat, ‘vino’, per i numerosi vigneti presenti nel
territorio, oppure dalla parola araba kamarat, ghianda, data l’abbondanza
degli alberi da quercia. Della stessa opinione sembra essere il Di Marzo
che in una nota al Dizionario Topografico della Sicilia del già citato Amico
scrive che “ il nome sembra derivare dall’Arabo Kamarat, ghianda, o
Chamrat, vino”.
Tra gli studiosi vi è anche chi non prende una posizione netta in merito. Il
Pasqualino infatti sembra oscillare tra l’origine etimologica greca e quella
araba. Della stessa opinione è il Trovato, anche se sembra preferire l’etimo
greco.
Se si volesse tentare di dare al nome di Cammarata un’origine riferita alla
flora del suo territorio potrebbe essere utile fare riferimento alla parola
greca Kàmmaron che indica la euforbia dendroides, una pianta velenosa di
cui ne è particolarmente ricca il territorio. E sarebbe un’origine molto
antica se, come sostenuto da Rohlfs in Lexicon graecanium Italiae
inferioris (1964), la parola Kàmmaron è di origine preellenica, forse
addirittura Sicula, ed è sconosciuta agli stessi Greci.
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2. Il corpus degli antroponimi
‘storici’
A cièḍḍu:[a ʧjεɖ:u]
‘uccello’, ma anche ‘membro
virile’. Anche in Rohlfs
[Leonforte (En)]. Di motivazione
dubbia. Si potrebbe ipotizzare per
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tratti fisici. vezzeggiativo per indicarne la
discendenza. (Vedi il caso della
Aḍḍàmu:[a ɖ:amu] fam. Mangiapane).
Soprannome proveniente dal
nome proprio Adamo. Annalora:[an:a lɔra] In VS
‘moglie dell'annaluoru
Albanisi:[alba nisi] (contadino che presta la sua
Proveniente dall' Albania. opera ad anno)’. Da annaloru.
Soprannome etnico. Molto
frequente nell’area indagata Anticu:[an tiku] In VS
anche il cognome Albanese. ‘antico’, ‘anziano, vecchio’, ‘di
persona che ha molta
esperienza’. La motivazione
Amato mio:[ˌamato mjɔ] La potrà riguardare uno dei
motivazione del soprannome è significati sopracitati.
data dall'intervistato: il soggetto
in questione era solito cantare Aràsimu:[a rasimu] Dal nome
una vecchia canzone dal titolo proprio Erasmo. In Rohlfs
Amato mio. Santaràsimu, [San Cono (Ct)].
Americànu:[amεri kanu] Argintièri:[arʤin tjεri] In VS
Emigrato in America. ‘argentiere, orefice’. Anche in
Ammucciati:[am:u ʧ:ati] Rohlfs, arginteri, ‘argentiere’
Letteralmente ‘nascosti’. In [Ucrìa (Me)].
Castagnola Ammucciatu, ‘dicesi
di chi si dà per vinto, di chi non
Arrappatu: [ar:a p:atu] Da
arrappari, ‘aggrinzare, gualcire,
può più comparire al paragone’.
corrugare’, ‘diventare rugoso’. In
Ammucciari è un antico
Mortillaro, ‘increspato,
normanismo.
aggrinzato’. In Rohlfs Rappatu ,
‘grinzoso’, ‘rugoso’ [Lìmina,
Angilièḍḍi:[anʤi ljεɖɖi] Il Antillo, Giardini, Tortorici
soprannome si riferisce al nome (Me)]. In Castagnola: è tuttu
proprio Angelo ed è un arrappatu, ‘suol dirsi di
checchessia abbia crespe, rughe,
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B
pieghe mal fatte’. Da rappa,
‘ruga’. Dal gotico rappa.
babbalè:[b:ab:a lε] In VS
Arripizzatu:[ar:ipi t:satu] In Bbabbalèu, ‘sciocco, stupido’, da
VS ‘arrangiato alla meno bbabbu. In Rohlfs,
peggio’, ‘sfregiato da qualche babbalàcchiu, ‘babbeo, cretino’
cicatrice’. Da arripizzari, [Nicosìa (En), Tortorici (Me)].
‘rammendare, rattoppare’. In
Castagnola facci arripizzata ,
‘faccia butterata’. Bbahallu:[b:a ħal:u] La voce
non è presente in VS. Forse da
bagullu, ‘baule’, o
Avvocatìcchiu:[av:ɔka tik:ju] scherzosamente ‘gobba’, ‘pancia
Diminuitivo di avvucatu,
prominente’. In Rohlfs, baùllu,
‘avvocato’. In Rohlfs
‘baule’ [Castiglione, Adrano
Avvucatìcciu, ‘avvocatuzzo’
(Ct)]. Probabile il riferimento ad
[Canicattini (Sr)]. Soprannome
un tratto fisico.
che probabilmente si riferisce ad
una persona particolarmente
loquace. Si potrebbe anche Bballanièḍḍu:[,b:al:an
ipotizzare che si riferisca ad una jεɖ:u] La voce non è registrata
persona infarinata di legge, pur in VS. Il soprannome pare
non essendo laureata. composto da balla e anieḍḍu. Di
persona ‘ballerina’ (?).
Avvinatu:[av:i natu]
Letteralmente avvinato. In Bbarcunu chiùsu:[b:ar,kunu
Castagnola: essiri avvinatu, kjusu] Letteralmente ‘balcone
‘dicesi di chi ha bevuto più chiuso’. Soprannome che si
dell’ordinario, ed è più che riferisce ad una persona che
inebriato’. Il soprannome si stava sempre in casa col balcone
riferisce ad una persona con una chiuso.
forte propensione al vizio del
bere. Bbarrièsi:[b:a r:jεsi] Dal
cognome Barresi.
Bbarunièḍḍu:[b:aru njεɖ:u]
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Diminuitivo di baruni, ‘barone’.
In VS bbaruneḍḍu, ‘figlio Bbagariùotu:[b:agar juɔtu]
primogenito di un barone’. In Soprannome etnico. Proveniente
Rohlfs, ‘figlio del barone’ da Bagheria (PA).
[Rometta (Me)]. Il soprannome
potrebbe anche indicare una Bbaggiànu:[b:a ʤ:janu] In
persona particolarmente VS ‘vanitoso’, ‘florido, di chi ha
benestante. una faccia bella e prosperosa’,
‘grazioso’, ma anche detto di
Bbabbu:[ b:ab:u] In VS ‘persona che veste con abiti
‘stupido, scemo’, ‘ingenuo, particolarmente pomposi e
semplicione’, ma anche appariscenti’. In Rohlfs
‘balbuziente’. In Rohlfs Baggianu [Ucrìa (Me),
Babbusu, ‘poco intelligente’ Castroreale, San Cono (Ct),
[Palazzolo (Sr)]. Soprannome Leonforte (En)] , Bagghianu
riferito al carattere. [Palazzolo (Sr)], Baggiani
[Limina, Caronia (Me)]. La
Bbaḍḍièttu:[b:a ɖ:jεt:u] motivazione si riferisce ad uno
Forse diminuitivo di bbaḍḍu, dei significati sopra citati.
‘capoccia’. In VS Fari u
bbaḍḍu, ‘pavoneggiarsi’. Aviri u Bbaiùoccu:[b:a juɔk:u] In VS
bbaḍḍu, ‘avere una capricciosa e col significato di antica moneta
irresistibile voglia di scherzare e siciliana. In Rohlfs: Baioccu ,
di stuzzicare qualcuno’. Tiniri a ‘baiocco’ [Carini (Pa), Palazzolo
bbaḍḍu a unu, ‘assillare, (Sr)]. Dal Pitrè: ‘Un tale che
tormentare’. In Rholfs molte giocando voleva sempre farlo per
varianti con diversi significati: un baiocco’. Forse il termine,
Baḍḍetta [Sant’Alfio (Ct)] dim. come riportato in Devoto- Oli,
di Baḍḍu, ‘capoccia’ [Scordia deriva da un’antica moneta
merovingica su cui era inciso il
(Ct), Giardini (Me)], da Baḍḍa ,
nome della città francese di
‘palla’ , ‘donna grassa’
Baiocas, oggi Bayeux.
[Castrofilippo (Ag), Florìdia,
Palazzolo, Avola (Sr)]. La
motivazione andrà ricercata in Bbammina:[b:a m:ina]
uno dei significati sopracitati. Letteralmente ‘bambina’. In VS
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detto di ‘ragazza avvenente’. sostenuto dall’intervistato infatti,
Anche in Rohlfs , bammina il soggetto aveva un difetto di
[Floridia (Sr)] e bamminu [San pronuncia nel ripetere le prime
Cono (Ct), Catenanuova (En), lettere dell’alfabeto: ‘A, B, HHI
Ucrìa (Me), Acate (Rg)]. La (anziché C)’. Da qui Bbihhi.
motivazione del soprannome è
data da uno dei significati Bboccìnu:[b:ɔ ʧ:inu]
sopracitati. Letteralmente ‘boccino’,
generalmente detto di persona
Bbannera:[b:a n:εra] piccola. Diminuitivo di bbòcciu.
Letteralmente ‘bandiera’, in VS è
detto di ‘persona alta e bella’ , Bburgisieḍḍi:[b:urʤi
‘giovane simpatico e aitante’. sjεɖ:i] Diminuitivo di bburgisi,
Purtari bbannera , ‘borghese’. La voce presenta
‘primeggiare’. In Rohlfs: molti significati consimili: ‘chi
‘bandiera’ [Sàvoca, Tusa, Ucrìa da a coltivar poderi a conto suo’,
(Me), Castrofilippo (Ag)]. ‘fittavolo’, ‘contadino agiato’,
ma anche ‘abitante della periferia
Bbarrutu:[b:a r:utu] Da della città’, ‘ricco’, ‘largo nello
bbarrusu, ‘indurito, caparbio’. In spendere’. La motivazione del
VS, Testa bbarruta, dicesi di chi soprannome andrà ricercata in
ha la ‘testa dura’. Da bbarru, con uno dei significati sopracitati.
diversi significati consimili,
‘truffatore, imbroglione’, ‘sleale, Bbiḍḍuni:[b:i ɖ:uni]
perfido’, ‘cattivo pagatore’, Letteralmente ‘bellone’.
‘scansafatiche’. In Rohlfs Barru, Accrescitivo di bieḍḍu. In VS la
‘poltrone’ [Carini (Pa)]. In voce è riferita ad un individuo
Castagnola aviri lu malu di lu ‘florido, prosperoso’, ‘in ottime
barru è detto ‘di chi è in cattivo condizioni di salute’, ma anche
credito’. La motivazione andrà ad una ‘donna bella e
ricercata in uno dei significati prosperosa’. In Rohlfs, ‘molto
sopracitati. bello, prosperoso’ [Tortorici
(Me), Palazzolo (Sr)].
Bbihhi:[ b:iχ:i] Si tratta di un
soprannome idiomatico. Come Bbièḍḍi:[ b:jεɖ:i]
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Letteralmente ‘belli’. Anche in
Rholfs: Beḍḍi, ‘i belli’
[Piedimonte Etneo, Vita],
Bieḍḍu, ‘bello’ [Cerami]. Ma in C acaggliòmmari: [kaka
questo caso, in senso ironico, il ʎ:ɔm:ari] Il soprannome è
soprannome è riferito a persone composto da ‘caca’ e
di sgradevole aspetto, brutte. ‘gghiommari’. In VS
gghiòmmaru , ‘gomitolo’, ma
Bbilleru:[b:i l:εru] In VS anche ‘bestemmia contro Dio, la
bbilleri è detto di persona Madonna, i Santi’. Si può
‘attraente, simpatica’. Anche in ipotizzare che il soprannome si
Rohlfs, ‘Billeri’ ‘simpatico’ riferisca ad una persona che
[Ucrìa (Me)]. Potrebbe anche bestemmiava con facilità.
derivare dal cognome Billero. Tuttavia a Cammarata è presente
un torrente chiamato
Bbummuliḍḍu:[b:um:u Cacaggliomaru. Non è quindi da
escludere la tipologia etnica del
liɖ:u] Diminuitivo di bùmmulu,
soprannome, che potrebbe
‘recipiente di terracotta’. Detto di
indicare la zona di provenienza
persona ‘tozza e grassoccia’ , ma
del soggetto in questione.
anche di ‘uomo sciocco’ o
Gghiòmmaru, dal latino glomus,
‘sfrontato’. Anche in Rholfs:
‘gomitolo’.
Bummuliḍḍu[Ispica(Rg)],
bummuliḍḍa [Acate (Rg),
Floridia (Sr)], Cacalaḍḍitta:[,kakala ɖ:it:a]
bummuleddu[Adrano Ct)]. Dal Il soprannome è composto da
greco ‘bomby’le’. ‘caca’ e ‘ a l’aḍḍitta’.
Letteralmente ‘caca in piedi’. In
VS riporta le voci caḍḍitta e
Bbunièttu: [b:u njεt:u] In VS
cacaḍḍṛitta , ‘cacasodo’ , detto
riporta la voce bbunettu,
‘copricapo dei soldati’ , ma di chi ‘si da soverchie arie o
anche ‘parrucca’. Viene riportata agisce con troppo sussiego’. In
anche la voce bbunittu , detto di Rohlfs: Caca-aḍḍritta
‘persona in buone condizioni di [Sant’Alfio (Ct), Basicò (Me),
salute’. La motivazione del Noto (Sr)], Cacalaḍḍritta
soprannome è oscura. [Palazzolo (Sr), Scicli (Rg)],
25
Cacalaḍḍitta [Vita (Tp)]. In
Castagnola caca a l’addritta, Cacuocciularu:[kakwɔʧ:u
‘dicesi per ischerno di chi laru] Da cacuòccilu, ‘carciofo’.
procede con più gravità, con Il soprannome si riferisce ad una
maggiore apparenza di grandezza persona che coltivava o vendeva
che non ricerca il suo essere, carciofi.
cacasodo’.
Cagnuòlu:[kaɲ: wɔlu]In VS
Cacaspàcu: [,kaka ʃpaku] Il è il ‘cucciolo del cane’ ed è detto
soprannome è composto da di un ‘ragazzo semplice e
‘caca’ e ‘spacu’. Letteralmente inesperto’, ma anche
‘caca spago’. ‘giovinastro’. In Rholfs, cagnolu,
‘cane giovane’ [Palazzolo (Sr)].
Cacciabbeḍḍa: [,kaʧ:a La motivazione è dubbia: forse
b:εɖ:a] Soprannome composto per tratti fisici.
da caccia e beḍḍa.
Letteralmente ‘caccia bella’. La Calabbrisi:[kala b:risi]
motivazione è oscura. Soprannome etnico. In Rholfs
‘Calavrisi’, ‘della Calabria’
Cacciadiavuli:[,kaʧ:a [Castrofilippo (Ag)]. VS riporta
djavuli] Il soprannome è l’espressione Testa di calabbrisi,
composto da caccia e diavuli, riferito a ‘persona testarda,
letteralmente ‘caccia diavoli’. In ostinata, cocciuta’. Quindi la
VS ‘esorcista’, ma viene anche motivazione del soprannome
riferito ad una ‘persona scaltra potrebbe anche essere data da un
che non si lascia abbindolare’, tratto caratteriale.
‘molto vivace, spiritosa e
allegra’. In Rohlfs: cacciariavuli, Caliḍḍi:[ka liɖ:i] La voce è
‘persona vivace e spiritosa’ presente in VS col significato di
[Scicli (Rg)]. In Mortillaro ‘mietitori’ o di ‘persone che dal
‘scongiuratore’. Soprannome contado venivano in paese nel
riportato anche dal Meli in tempo della mietitura per
Sarudda: Narda caccia-diavuli. trovarvi lavoro’. Ma più
La motivazione va ricercata in probabilmente è il vezzeggiativo
uno dei significati sopra citati. del nome Calogero, come in
26
Rohlfs, Caliḍḍu [Leonforte ‘crusca’. Dal latino canicae ,
(En), Acate (Rg)], Caliḍḍa ‘crusca’.
[Chiaramonte (Rg)].
Cannièḍḍu:[ka n:jεɖ:u] Dal
Campa la casa: [,kampala cognome Cannella.
kasa] Il soprannome potrebbe
riferirsi a persona Capiḍḍi:[ka piḍ:i]
particolarmente abile nel portare Letteralmente ‘capelli’. La
avanti gli affari domestici. motivazione del soprannome
potrebbe riguardare un tratto
Campanièḍḍu:[kampa fisico e riferirsi a persona che ne
njεɖ:u] Letteralmente aveva in abbondanza o riferito a
‘campanello’. Diminuitivo di persone magre.
campana, in VS ironicamente
detto di ‘persona dura d’orecchi Capitini:[kapi tini] In VS
o che finge di non sentire’. In capitina, ‘cocca, piccolo gancio
Rohlfs campaneḍḍa, ‘piccola all'estremità superiore del fuso’,
campana’ [Avola (Sr)]. Il ‘fusaiolo superiore’, ma anche
soprannome potrebbe anche ‘bottone’. Nun valiri na capitina,
riferirsi ad un particolare timbro ‘non valere un soldo bucato’.
di voce. Anche in Rohlfs ‘capitina’, col
significato di ‘bottone’
Canazzu:[ka nat:su] [Francoforte (Sr)].
Letteralmente ‘cagnaccio’. In VS Probabilmente riferito a persone
è un ‘appellativo che si da a di poco conto o di scarso valore.
qualcuno in tono offensivo o,
scherzosamente, in segno di Carcarazza:[karka rat:sa]
affetto’. Anche ‘egoista’, Letteralmente ‘gazza’ , ma detto
‘maldicente’. In Rohlfs, ‘grosso e anche di uomo ‘chiaccherone,
brutto cane’ [Basicò (Me)]. cicalone’. Anche in Rholfs:
Riferito a persona cattiva. Carcarazza [Basicò, Itala,
Lìmina, Rometta (Me), Scicli
Caniggliàru:[kani ʎ:aru] (Rg)], Carcarazzu [Cesarò (Me),
Letteralmente ‘cruscaio’, ‘chi Francofonte, Avola (Sr)]. In
negozia crusca’. Da canigglia, Mortillaro è detto di ‘persona che
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ha una voce sgradevole e dovuta a tratti fisici o caratteriali.
dissonante’. Dal verbo greco
karkaìro, ‘risuono, rimbombo’. Casalàru:[kasa laru] La voce è
presente in VS coi significati di
Carcatizzu:[karka tit:su] In ‘domestico’, ‘casalingo’.
VS con diversi significati,
‘terreno che si lascia a pascolo, Catarièḍḍi:[kata rjεɖ:i] Dal
perchè riposi e si rassodi’, cognome Catarella.
‘loglio’, ‘logliarello’, ‘gramigna
della strada’. Potrebbe anche Cattivièḍḍu:[kat:i vjεɖ:u]
essere un diminuitivo di carcatu,
Letteralmente ‘cattivello’. In VS
‘pesante, grave’. Dal verbo
cattivu, ‘vedovo’. Presente anche
carcari, ‘calcare, premere’, ma
in Rholfs, cattiva, ‘vedova’
anche ‘ridere a più non posso’,
[Cerami (En)] e cattivu ,
‘smaniare’. La motivazione è
‘vedovo’ [Nicosìa (En)].
oscura. Forse riferito a persona
Sciascia, in Occhio di capra,
particolarmente opprimente.
‘vedova’, dal latino captiva,
‘schiava’, cioè ‘prigioniera dei
Cardeḍḍa:[kar dεɖ:a] Tipo riti e dei comportamenti del
di verdura, ‘dente di leone’. dolore che era tenuta a osservare,
Anche in Rholfs ‘sorta di sonco’, del lutto’. Il soprannome
‘cicerbita’ [Nicosìa (En), Floridia potrebbe però anche riferirsi al
(Sr)]. La motivazione, dubbia, carattere dell’individuo cui si
potrebbe essere chiarita da riferisce.
Pasqualino, che riferisce la voce
anche ad un uomo ‘semplice,
sciocco’. Cavaḍḍara:[kava ɖ:ara]
Letteralmente è riferito a chi
custodiscecavalli. In VS è detto
Cardiḍḍu:[kar diɖ:u] anche di ‘uomo sfacciato,
Letteralmente ’cardellino’. In VS libertino, dissoluto’. La
anche ‘vispo’, ‘arzillo’. Anche in motivazione potrà quindi
Rohlfs, ‘cardellino’ riguardare uno dei significati
[Palazzolo(Sr), Stromboli (Me) , sopra citati.
Scicli (Rg)]. Soprannome di
motivazione dubbia. Forse
Cavaḍḍu:[ka vaɖ:u]
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‘Cavallo’, in VS detto anche di derivare dal verbo chitiari,
uomo ‘ignorante’, o di ‘ragazzo ‘solleticare’.
eccessivamente vispo, discolo’ ,
‘persona dal carattere indocile’, Chiùmmu:[ kjum:u]
‘giovane sfrenato’. Anche in Letteralmente ‘piombo’. In VS
Rohlfs, [Palazzolo, Canicattini l’aggettivo chiummusu è riferito
(Sr), Carini (Pa)]. In Castagnola: ad un individuo ‘uggioso,
‘dicesi di giovine, che cavasi noioso’, ma anche ‘freddo,
ogni suo piacere, insensibile’. In Rohlfs,
abbandonandosi ale chiumminu, ‘del colore del
dissolutezze’. piombo’ [Sant’Alfio (Ct)] e
ciumiḍḍu , da ciummu, ‘piombo’
Celestinu:[ʧεlε ʃtinu] [Pachino (Sr)].
‘Celestino’. Il soprannome si
riferisce ad una persona che Chiuovu:[ki wɔvu]
aveva una certa predilezione per Letteralmente ‘chiodo’. In VS è
questo colore. detto di persona ‘molto astuta
che opera maliziosamente’. In
Chiachiapù:[,kjakja pu] Rohlfs chiovu, ‘chiodo’ [Nicolosi
Soprannome di tipo idiomatico. (Ct), Francavilla (Me)] e
La motivazione è data chiòu[Lìmina (Me)].
dall’abitudine, da parte della
persona, di richiamare le galline Ciallarìnu:[ʧal:a rinu] La
con questa espressione. voce non è registrata in VS che
riporta cillirinu detto di ‘persona
Chirìḍḍu:[ki riɖ:u] La voce è leggera, sventata’. In Rholfs
presente in VS, ‘maialino’. Da Cillirinu, ‘persona leggera’
chiri, ‘interiezione per chiamare [Cerami (En)].
animali da cortile, come polli,
anatre, maiali’. Probabile Ciaffu:[ ʧaf:u] In VS è riferito
riferimento a tratti fisici. ad un individuo ‘obeso’.
Curtuliḍḍi:[kurtu liɖ:i]
Diminuitivo di curtu, ‘corto’.
Anche in Rohlfs, curtuliḍḍu ,
D dì - Ddì: [,d:i d:i] In VS
addiddì, ‘andare a spasso, a
‘bassino’ [Palazzolo (Sr)], passeggio'. Il soprannome, di
curtuliḍḍa, ‘bassina’ [Ispica tipo idiomatico, si riferisce ad
(Rg), Canicattini (Sr)], una persona che usava sempre
cuttuliḍḍu [Palazzolo (Sr)]. questa espressione per dire di
andare a passeggio.
Curtuòttu:[kur twɔt:u] In VS
curtottu, ‘bassotto’. Da curtu,
‘corto’. Don Cuòli:[,dɔƞ kwɔli] Dal
nome Cola, ‘Nicola’. Ne indica i
Cuttunara:[kut:u nara] discendenti.
Letteralmente ‘cotonai’, ‘chi
lavora o vende bambagia’. Anche
in Rholfs [Giardini (Me),
Leonforte (En)].
Cuvièḍḍi:[ku vjεɖ:i] In VS
cuveḍḍu, ‘coviello, maschera
E bbrèu:[ε b:rεu] In VS è
detto di ‘persona avida, attaccata
napoletana’, ma anche ‘uomo
al guadagno’, anche ‘strozzino’,
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‘testardo’. In Rohlfs, ‘ebreo’ in Rohlfs ‘fagiolo’ [Chiaramonte
[Ucrìa (Me)]. (Rg), Avola (Sr)]. Dal latino
phaseolum › fasiolus.
Favarisi:[fava risi]
Soprannome etnico. Proveniente
F
da Favara (AG). Anche in Rohlfs
[Santa Caterina (Cl)].
accilonga:[faʧ:i lɔƞga]
Soprannome composto da facci e Fezza:[ fεts:a] In VS ‘feccia
longa. Letteralmente ‘faccia del vino’, ‘poltiglia’, ma anche
lunga’. La motivazione è dubbia. ‘escrementi, feci’, ‘parte
Si può ipotizzare per tratti fisici. peggiore di qualsiasi cosa’.
Anche in Rohlfs ‘feccia’ [Assoro
Fallittazza:[fal:i t:ats:a] La (En), Ispica (Rg)]. Detto di
voce non è registrata in VS che persona sporca o poco
riporta fallitteḍḍa, detto di raccomandabile.
‘donnaiolo’, ‘uomo effeminato’,
‘buono a nulla’. La motivazione Filàccu:[fi lak:u] In VS
è dubbia. Forse per tratti ‘magro, gracile’. In Rohlfs,
caratteriali. Filacca [Ispica (Rg)].
Soprannome che si riferisce ad
Fancigliùni:[fanʧi ʎ:uni] In un tratto fisico.
VS faucigghiùni , ‘falce fienaia,
falcetto’. Riferito a ‘persona Filìci:[fi liʧi] ‘felice’. Il
scaltra e maliziosa’. Anche in soprannome si riferisce a persona
Rholfs ‘falce larga di manico che spesso era di buon umore.
lungo’ [Leonforte (En)].
Soprannome di dubbia
motivazione. Filùca:[fi luka] In VS ‘filo di
paglia’. Essiri na filuca, ‘essere
molto agile, leggero’. Riferito a
Fasòla:[fa sɔla] Letteralmente persona magra.
indica la ‘pianta’ e i ‘semi del
fagiolo’. In VS Fasòlu è detto di
‘persona falsa e bugiarda’. Anche Firrara:[fi r:ara] Lavoravano il
ferro. Anche in Rohlfs, Firraru
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‘maniscalco’, ‘fabbro’ [Noto di Francesco.
(Sr)].
Friscalièttu:[friʃka ljεt:u]
Firruzzeḍḍa:[fir:u ts:εɖ:a] Letteralmente ‘fischietto’. In VS
Diminuitivo di firruzza, ‘lama è detto di ‘persona dall’aspetto
del coltello’. Anche firruzzu, mingherlino’. Anche in Rohlfs
‘piccolo pezzo o arnese di ferro’. [San Cono (Ct)].
Anche firruzzeḍḍu,
‘finocchiaccio, tapsia’. In Rohlfs Fluòriu:[ flwɔrju] Dal
Firruzzu, ‘ferruzzo’ [Fùrnari cognome Florio.
(Me)]. La motivazione è dubbia.
Forse per tratti fisici.
Fumu:[ fumu] Letteralmente
‘fumo’, in VS è riferito a persona
Firticchiu:[fir tik:ju] In VS ‘boriosa’. In Rohlfs fumusu,
‘fusaiolo’, detto di ‘persona assai ‘altero’, ‘superbo’ [Ucrìa (Me)].
vivace, che è in continuo La motivazione è data da uno dei
movimento’. Il nome riflette significati sopra citati.
quello di un personaggio della
tradizione popolare dell’opera Fùncia:[ funʧa] Letteralmente
dei pupi. In Rohlfs ‘fungo’, oppure ‘grugno del
Firticchieḍḍu, ‘fusaiolo del maiale’, ‘broncio’. In VS è detto
fuso’ [San Cono (Ct)] e di persona dalle ‘labbra grosse e
Furtìcchiu, ‘fusaiolo’ [Floridia, sporgenti’. Anche in Rohlfs
Palazzolo(Sr)]. Dal latino vertere [Catenanuova (En), Giardini
› verticulum. (Me), Ispica (Rg), Palazzolo
(Sr)]. La motivazione è data da
Foḍḍi:[ fɔɖ:i] ‘folle’, un tratto fisico.
‘scavezzacollo’, ‘scapestrato’. In
Rohlfs, foḍḍi, ‘pazzo’ [Camastra Funciḍḍa:[fun ʧiɖ:a] In VS
(Ag)], fuḍḍu [Rosolini (Sr)]. ‘musetto aggrazziato’. Anche
Registrato anche da Pitrè, Vanni ‘bacetto’. Anche in Rohlfs,
lu foddi. ‘bacio amorevole’ [Assoro (En),
Carini (Pa)], funcitta [Nicolosi,
Francischini:[franʧi ʃkini]Il Calatabiano (Ct)].La
soprannome indica i discendenti motivazione è data da un tratto
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fisico e potrebbe riferirsi ad una proprio Gaetano ed è un
persona dalla bocca piccola. dispreggiativo per indicarne la
discendenza. (Vedi il caso della
fam. Mangiapane).
Gamma di lignu:[,gam:adi
G
liʎ:u] La voce è composta da
gamma e lignu. Letteralmente
aḍḍina:[ga ɖ:ina] ‘gamba di legno’. Il soprannome
‘gallina’. Anche in Rohlfs si riferisce ad una persona con
gaḍḍina [Nicosia (En)] e questo difetto fisico, o comunque
aḍḍina [Assoro (En), zoppicante.
Sant’Alfio(Ct)]. Di dubbia
motivazione. Forse per tratti Garufu:[ga rufu]In VS
fisici. garuffu, 'pianta erbacea delle
liliacee'. In Rohlfs Garùfini ,
Gaḍḍinara:[gaɖ:i nara] La
‘appartenenti alla famiglia dei
famiglia cui si riferisce il Garufi’ [Santa Lucia del Mela
soprannome allevava galline. (Me)]. La motivazione è oscura.
Soprannome di mestiere. Anche
in Rohlfs aḍḍinara, ‘venditore
di galline’ [Cerami (En)]. Gaspanièḍḍi:[gaʃpa njεɖ:i]
Diminuitivo del nome Gaspare
per indicarne la discendenza.
Gaḍḍuzzu:[ga ɖ:uts:u]
Anche in Rohlfs Caspanieḍḍu,
Letteralmente ‘galletto’.
Diminuitivo di gaḍḍu. In VS è da Caspanu [Palazzolo (Sr)].
detto anche di ‘persona
prepotente’, ‘ragazzo bizzoso’. Gattarièḍḍi:[gat:a rjεɖ:i]
Anche in Rohlfs, ‘galletto’ Letteralmente ‘gattini’.
[Santa caterina (Cl)]. Il Diminuitivo di gattu, ‘gatto’. In
soprannome si riferisce ad una VS anche gattarièḍḍu, ‘nome di
persona molto esuberante. alcuni insetti, come il moscerino,
la coccinella dai sette punti, la
Gaitanazzi:[gaita nats:i] Il lucciola’. In Rohlfs gattareḍḍu
soprannome si riferisce al nome [San Cono (Ct)], e attareḍḍa
[Leonforte (En)]. La motivazione
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è dubbia. Potrebbe indicare discendenti di Gianni.
persone dall’aspetto minuto (?).
Ggisippichi:[ʤ:isi p:iki] La
Gazzaneḍḍa:[gadz:a nεɖ:a] voce non è registrata in VS. La
In VS vale per ‘armadio ricavato motivazione è dubbia. Forse si
nello spessore di un muro’, ma riferisce ai discendenti di
anche ‘ripostiglio’, ‘anfratto’. Giuseppe.
Ma più probabilmente la voce è
diminuitivo di gazza, un tipo di Glià - gliò:[,ʎ:a ʎ:ɔ]
uccello. La motivazione è Soprannome di tipo idiomatico.
dubbia, forse per tratti fisici o Il soggetto probabilmente era
potrebbe riferirsi al timbro di solito ripetere questa espressione.
voce. In Rohlfs, jajò, ‘dal nome del
noto giocattolo yo-yo’ [Acate
(Rg)].
Ggesù Cristu:[ʤ:ε,su kriʃtu]
Soprannome di dubbia Grattatu:[gra t:atu] In VS
motivazione. Il significato letteralmente ‘cacio grattugiato’.
potrebbe essere fornito da un Anche in Rohlfs [Ucrìa (Me)].
intervistato. Dopo una corsa con Secondo la motivazione data
i sacchi, uscitone fuori era tuttu dall'intervistato, appartenente
nìuru e tuttu mpruvulazzatu e a alla famiglia, il soprannome
genti ci dissiru ‘tal’è cch’è indica una persona che aveva il
nìuru, pari un Cristu!’ E cci volto ricoperto di brufoli,
arristà Gesù Cristu. somigliante ad una grattugia per
il formaggio. In VS, facci di
Ggianniètti:[ʤ:a n:jεt:i] In grattalora, ‘faccia butterata’.
VS ggiannettu, ‘cavallo da
corsa’, ma anche detto di Guasteḍḍa:[ɣwa stεɖ:a] In
‘persona agile e scattante’, VS ‘forma di pane’, ‘schiacciata,
oppure ‘dongiovanni’, ‘persona o focaccia’. Facci di guasteḍḍa è
cosa eccellenti’. In Rohlfs detto ‘di persona dalla faccia
Giannittinu, ‘vezz. di giannettu, grande e macchiettata’. In
‘cavallo da corsa’ [Leonforte Rohlfs, Vasteḍḍa, ‘sorta di
(En)]. Potrebbe anche riferirsi ai focaccia’ [Palazzolo, Avola (Sr)].
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La motivazione è dubbia: forse scherzosa, gioviale’, anche ‘di
per tratti fisici. Dal normanno bambino vivace, allegro,
wastel, o dal provenzale gastel, festevole’. Anche in Rohlfs,
‘pane rotondo’. ‘giocherellone, lieto’
[Catenanuova (En)].
I ncannièḍḍi:[iƞka
n:jεɖ:i]
Incannella.
Dal cognome
L ana:[ lana] In VS è detto
di persona dalla ‘capigliatura
Italianu:[ita ljanu] Perchè fluente e poco curata’. Anche in
parlando ‘italianizza’ il dialetto. Rohlfs [Sant’Alfio (Ct)].
Soprannome di dubbia
Iapichinu:[japi kinu] motivazione. Potrebbe anche
Diminuitivo di Jàpicu. Rohlfs, riferirsi ad una famiglia che per
‘vezz. di Jàpicu, Giacomo’ lavoro avesse a che fare con la
[Tortorici (Me)] Japicuzzu lana.
[Cerami (En)]. Discendenti di
Giacomo. Lercarisa:[lerka risa]
Soprannome etnico. Proveniente
Iacobba:[ja kɔb:a] In VS è da Lercara (PA).
detto di ‘persona dall’aspetto
cupo’. Soprannome che potrebbe Libbrini:[li b:rini] In VS è
anche indicare la discendenza di detto di persona dal ‘labbro
Giacobbe. leporino’. Assai frequente in
Sicilia. In Rohlfs è presente con
Ièmmulu:[ jεm:ulu] molte varianti: Libbrina
Letteralmente ‘gemello’. La [Centuripe (En), Buscemi (Sr)],
motivazione è oscura. Libbrini [Chiaramonte (Rg)],
Libbrìniu [Ispica (Rg)], Libbrinu
[San Cono (Ct), Canicattini (Sr),
Iuculanu:[juku lanu] In VS è Palazzolo (Sr), Assoro (En)].
detto di persona ‘allegra,
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Anche da ‘lepre’. anche ‘capanna rudimentale
utilizzata nei mesi estivi’. Anche
Liuni:[ ljuni] ‘leone’, in VS è ‘confusione, chiasso’. In Rohlfs
detto di ‘uomo forte e Logghia [Avola (Sr)] e Logghiu
coraggioso’, ma anche di [Casalvecchio (Me)]. Sciascia in
‘persona sana, che gode di ottima ‘Occhio di capra’: mittiri loggia,
salute’. Anche in Rohlfs, liuni ‘propriamente il metter su, con
[Leonforte, Catenanuova (Ct), tavole ad incastro, una
Cerami (En), Ucrìa (Me)], liuna baracchetta [...]. L’espressione si
[Centuripe (En)]. usa ormai in senso figurato per
dire di chi abusa dell’altrui
ospitalità’. Il soprannome è di
Lizzuna:[li ts:una] In VS
dubbia motivazione.
lizzuni indica un uomo ‘avaro,
tirchio’.
Lummìna:[lu m:ina] Dal
cognome Lombino.
Lilli:[ lil:i] In VS lillu è riferito
ad un individuo ‘vestito con
pochi abiti’. In Rohlfs, Llillu Luòrdi:[ lwɔrdi] Il
[San Michele (Ct), Montalbano soprannome chiaramente si
(Me)]. Ma più probabilmente il riferisce ad una famiglia di
soprannome va riferito al nome ‘sporchi’. In Rohlfs, Lorda,
Lillo. ‘donna sudicia’ [Santa Caterina
Cl)].
Lluòllu:[ l:wɔl:u] In VS lollu,è
detto di uomo ‘stupido sciocco’.
Fari lu lollu, ‘bighellonare’. In
Rohlfs, ‘sciocco’, ‘asino’ con
molte varianti: Llollu
[Castrofilippo (Ag), Acate (Rg)],
Llolla [Floridia, Rosolini (Sr),
M addalièni:[mad:a ljεni]
Il soprannome rimanda al nome
Vita (Tp)], Llulla [Montalbano
Maddalena e ne indica la
(Me)], Llòllira [Sant’Alfio (Ct)].
discendenza. In Rohlfs
Maḍḍalienu [Caronia (Me)],
Loggia:[ lɔʤ:a] In VS Maḍḍalinu [Santa Caterina
‘bottega’, ‘negozio’,‘piazza’, ma
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(Cl)]. e S. Giovanni Gemini dal
cognome Maggio.
Maduònni:[ma dwɔn:i] La
voce non è registrata in VS. La Malaspina:[mala ʃpina] In VS
motivazione è dubbia. ‘furfante’, ‘persona che sparla’.
Probabilmente deriva da Anche in Rohlfs, ‘persona di
Madonna e si riferisce a persone malaffare’ [Assoro (En),
di particolare bellezza. Buscemi (Sr)].
N
Pitrè: Piddu nasca e Jona la
nasca. Da un difetto fisico.
anfareḍḍa:[nanfa reɖ:a]
Diminuitivo da nàmpara, Nasinu:[na sinu] ‘nasino’,
‘costipazione nasale, diminuitivo di nasu, ‘naso’. In
raffreddore’, ‘voce di timbro Rohlfs nasiddu, ‘nasino’ [Carini
nasale, dovuta a raffreddore’. (Pa)]. Persona dal naso fine o
Namparusu, ‘chi o che parla con comunque sottile.
voce nasale’. In Rohlfs
nanfarusu, ‘che parla nasale’
Nasuni:[na suni] Letteralmente
[Piedimonte Etneo (Ct), -usa
‘nasone’, accrescitivo di ‘naso’.
Casalvecchio (Me)], nànfira,
In Rohlfs [Camastra (Ag),
‘voce rauca o nasale’
Stromboli, Fiumedinisi (Me),
[Piedimonte Etneo (Ct)].
-una Floridia (Sr)]. Detto di
persona dal naso grosso.
Nanièḍḍu:[na njεɖ:u] In VS
naniddu, ‘rachitico, stentato’ , Nchinìni:[ƞki nini] In VS
‘che è cresciuto poco’. Da nanu, nchinu, ‘in pieno,
‘nano’. In Rohlfs nanu [San particolarmente nel punto
Michele (Ct), Catenanuova centrale o più vitale’, da chinu,
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‘pieno’. Probabilmente riferito a
persone fisicamente grosse. Nzòlia:[ ntsɔlja] In VS ‘varietà
di uva dall’acino ovale giallo -
Nghiriḍḍi:[ƞgi riɖ:i] dorato e dalla buccia spessa,
Diminuitivo da nghirriusu, con molto diffusa in Sicilia’, oppure
molti significati consimili, ‘il vino che si ricava da tale uva’.
‘rissoso, litigioso’, ‘facile Probabilmente la famiglia cui il
all’ira’, ‘dispettoso’, ‘di persona soprannome si riferisce ne erano
molto furba’. produttori o consumatori.
motivazione è oscura.
pipituni
[Leonforte (En), Acate (Rg)]. La Q uadararu:[kwada raru]
In VS ‘calderaio, artigiano che
fabbrica caldaie e altri oggetti di
Purcièḍḍi:[pur ʧjεɖ:i] rame’, ‘venditore ambulante di
Letteralmente ‘porcelli’ recipienti e di altri oggetti di
Diminuitivo di puòrcu, ‘porco’. rame’. In Rohlfs, ‘calderaio’
In VS detto di persona ‘sporca, [Santa Caterina (Cl), -ari Lìmina
sudicia’. Purcièḍḍi in VS, per (Me)], quaḍḍararu [Forza
San Giovanni Gemini, ‘macchie d’Agrò (Me)], quarararu [San
rosso bluastre alle gambe delle Michele, Militello (Ct),
donne provocate dal calore Palazzolo, Francofonte (Sr), -ara
ravvicinato del braciere o dello Buccheri (Sr)].
scaldino’. In Rohlfs, purcieḍḍu,
‘maialino’ [Palazzolo, Quaṭṭṛuciciri:[,kwaʈɽ:u
Canicattini (Sr)], purceḍḍu ʧiʧiri] Soprannome composto da
[Leonforte (En)]. quattru e ciciri. Letteralmente
‘quattro ceci’. Probabile il
Putiàra:[pu tjara] In VS riferimento a persona di scarso
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valore. Calabria’. [ -ina Leonforte
(En), San Michele (Ct), -ini San
Cono (Ct), Palazzolo (Sr)].
R
Rinào.
acinante:[raʧi nantε] Da
Rosa:[ rɔsa] ‘rosa’, in VS
racina, ‘uva’. Si ipotizza che il riferito a ‘donna di rara bellezza’,
soggetto avesse a che fare con ‘ragazza sana e di bell’aspetto’.
l’uva. In Rohlfs racina, ‘uva’ ‘scocca di rrosi’, ‘persona sana,
[Nicosìa (En)]. Dal provenzale florida e bella’.
raisin.
Rummulùni:[rum:u luni] In
Rahatièḍḍi:[raħa tjεɖ:i] VS ‘persona lamentosa, querula’,
Diminuitivo di rragatusu, in VS da rrummulu, ‘brontolio’. In
detto di persona‘che ha il Rohlfs rumuliuni, da rummuluni,
rantolo’, ‘che ha la voce rauca’. ‘brontolone, querulo’ [Ispica
(Rg)].
Ricuttazza:[riku t:ats:a] In VS
‘residuo della ricotta’. In Rohlfs, Ruòḍḍulu:[ rwɔɖ:ulu] In VS
ricutteḍḍa [Ispica (Rg), ‘grumo di sudiciume’. Avi i
Canicattini Sr)], Ricuttieḍḍu rròḍḍuli, detto di persona
[Canicattini (Sr)]. La ‘molto sporca che ha il
motivazione è oscura. sudiciume addosso’.
Riddìliu:[ri d:ilju] In VS
‘pretesti, cavilli’. Riddiliùsu,
‘cavilloso, che trova sempre da
ridire’. Riferito ad individuo
‘fastidioso, seccante’. S acculuòrdu: [,sak:u
lwɔrdu] Soprannome composto
Riggìnu:[ri ʤ:inu] da saccu e luordu. Letteralmente
Soprannome etnico, proveniente ‘sacco sporco’. La motivazione è
da Reggio. In Rohlfs, ‘di Reggio oscura.
55
lavorare’. Detto anche di persona
Sagnàpichi:[sa ɲ:apiki] Da ‘che ha l’abitudine di parlare a
San Iacopo. Per la devozione al voce alta’. Dal Pitrè: Jona la
Santo (?). sbannuta. La motivazione è data
da uno dei significati sopra citati.
Sangiuvannisa: [sanʤuva
n:isa] Soprannome etnico. Da Scariuòti:[ʃkari wɔti] In VS
San Giovanni Gemini (Ag). scariotu, ‘furfante, cattivo,
malvagio’.
Santirranni:[santi r:an:i] La
voce non è registrata in VS. Il Scarnazzi:[ʃkar nats:i] In VS
soprannome è composta da santi scarnazzu, ‘salasso’ e scarnazza,
e rranni. Letteralmente ‘santi ‘sanguisuga’. Detto di persone
grandi’. disoneste.
Suletta:[su lεt:a] In VS
59
T
dimostra all’altezza della
situazione, uomo dappoco’.
àccia:[ taʧ:a] In VS
‘bulletto, chiodo corto a larga Tedescu:[tε dεʃku] Emigrato
capocchia’. Anche ‘antica unità in Germania.
monetaria’. Lassari na taccia,
‘lasciare un debito’, riferito a
Termini:[ tεrmini] Probabile
‘cattivo pagatore’. [Aragona
la natura etnica del soprannome.
(Ag)]. Anche in Rohlfs, ‘chiodo
Proveniente da Termini Imerese
piccolo con grande capocchia’
(Pa).
[Nicosìa (En)]. La motivazione è
oscura.
Testa di fièrru:[,tεʃtadi
Tanuzzu:[ta nuts:u] fjεr:u] Soprannome composto da
Vezzeggiativo di Tano, testae fierru. Letteralmente
‘Gaetano’. In Rohlfs, Tanu ‘testa di ferro’. In Rohlfs
[Taormina (Me)]. [Canicattini, Palazzolo (Sr)].
Detto di persona testarda.
Tardanìcu:[tarda niku]La
voce non è registrata in VS. Testaṭṛimanti:[,tεʃtaʈɽi
Anche in Rohlfs [Tortorici manti] Soprannome composto da
testa e trimanti. Letteralmente
(Me)]. La motivazione è oscura.
‘testa tremante’. Il soprannome è
riferito ad un individuo affetto da
Tariuòlu:[tari wɔlu] In VS tic al volto.
‘tarì, moneta borbonica’. Riferito
a persona, ‘ladro’. Col significato
Tistuni:[tiʃ tuni] Letteralmente
di ‘tarì’, anche in Rohlfs, tariolu
‘testone’. In VS detto di ‘persona
[Ucrìa, Santa Lucia del Mela
testarda, zuccone, duro di
(Me)], tariuolu [Terrasini (Pa)],
comprendonio’, anche ‘zotico,
tariulu [Acate (Rg)].
villano’. Fari u tistuni, ‘ostinarsi,
incamponirsi’. Anche in Rohlfs,
Tasciu:[ taʃ:u] In VS ‘testardo’ [Nicolosi (Ct), Ucrìa
‘scadente, di cattiva qualità’, ma (Me), Palazzolo (Sr),
anche ‘antico, vecchio’. Detto Castrofilippo (Ag) e, spesso,
anche di ‘persona che non si altrove].
60
formaggio’. Da tumazzu,
Ti vìu:[ti vju]Letteralmente ‘ti ‘formaggio’.
vedo’. Soprannome di tipo
idiomatico. La persona era solita Tuòrtu:[ twɔrtu] ‘curvo,
pronunciare questa espressione. piegato’. In VS detto anche di
individuo ‘cattivo, malvagio,
Ṭṛavagliati:[ʈɽava ʎ:ati] In sleale, scorretto’. In Rohlfs,
VS travagghjatu, ‘stanco, ‘torto’, ‘cattivo’. Tortu [San
fiaccato, spossato per avere Michele (Ct)], tuortu [Scicli
troppo lavorato’, ‘sommerso (Rg)]. La motivazione riflette
dalle fatiche, affaticato’. uno dei significati sopra citati.
Varvuzza:[var vuts:a]
V Letteralmente ‘barbetta’.
aravà:[vara va] La voce Diminuitivo di varva. In VS
varbuzza di fierru filato, è detto
non è registrata in VS. Il di persona ‘che porta una
soprannome potrebbe essere di barbetta sottile e appuntita’. In
tipo idiomatico. Rohlfs, ‘barbuzza’, [Ucrìa (Me)].
Da un tratto fisico.
Varca:[ varka] Letteralmente
‘barca’. Anche in Rohlfs, ‘barca’ Vasciḍḍara:[vaʃ:i ɖ:ara]
[Carini (Pa)]. Detto di persona Fabbricanti di vasceḍḍe,
pesante. contenitori utilizzati per riporvi
62
la ricotta. Anche in Rohlfs
[Buscemi (Sr)]. Vucca di rosa:[vuk:adi rɔsa]
Letteralmente ‘bocca di rosa’.
Vavalùciu:[vava luʧu] Riferito ad una persona dalla
‘lumaca’. In Rohlfs, bavalaci, bocca molto delicata.
‘chiocciola’ [Limina (Me)]. Si
può ipotizzare che il soprannome Vuccazza:[vu k:ats:a]
si riferisca a persona Dispreggiativo di vucca, ‘bocca’.
estremamente lenta, o anche In VS la voce è presente con
tradito dalla moglie. Dal greco molti significati consimili:
boubalàkion, e dall’arabo ‘bocca di persona maledica’,
babalush. ‘persona sguaiata’, ‘che non sa
tenere un segreto’, ‘presuntuoso,
Viḍḍanu:[vi ɖ:anu] ‘villano’. arrogante, millantatore’, ‘persona
In VS con diversi significati sboccata, che parla in maniera
consimili, ‘chi lavora la terra’, scurrile’. Anche in Rohlfs,
‘persona di condizione sociale ed ‘grossa e brutta bocca’ [San
istruzione medio – basse’. Indica Cono (Ct)].
‘scortesia, scarsa intelligenza e
istruzione, rozzezza nei modi,
diffidenza, scarsa disponibilità al
dialogo’. In Rohlfs, ‘contadino,
villano’ [Catenanuova (En),
Carini (Pa), Acate (Rg),
Palazzolo (Sr) e, spesso, altrove].
La motivazione è data da uno
Z za Paula:[,ts:a paula]
Letteralmente ‘zia Paola’. Per
deisignificati sopra citati. indicarne la discendenza.
Vracalenta:[,vraka lεnta] In
VS è detto di ‘uomo dappoco,
debole di carattere’. In Rohlfs, Zzaccuni:[dz:a k:uni] Dal
‘vrachi – lenti’, ‘pantaloni lenti’ cognome Zaccone.
[Florìdia (Sr)]. Il soprannome si
riferisce ad una persona Zzampa:[ dz:ampa] In Rohlfs,
trasandata nel vestire. ‘zampa’ [Palazzolo (Sr)]. Dalla
63
mano lesta (?) elegante, ben messo’. In Rohlfs,
‘elegante, ben messo’ [Limina,
Zzàzzaru:[ dz:adz:aru] In VS Basicò, Sàvoca (Me), -a Savoca
zàzzara, ‘capigliatura lunga e (Me)]. Da azzizzari, ‘abbellire’.
disordinata’, anche ‘frangia’, Arabismo da ‘aziz’, ‘splendido’.
‘ciuffo di capelli che vengono
lasciati ricadere sulla fronte’. In Zzubbu:[ dz:ub:u] In VS la
Rohlfs, ‘zazzaredda’, voce è riferita ad un individuo
‘zazzerina’, (capigliatura ‘ottuso, poco intelligente’,
femminile tagliata corta e ‘zotico, villano’, ‘dal carattere
scompigliata) [Giardini (Me)]. aspro’. Anche ‘membro virile’.
Soprannome che si riferisce ad La voce potrebbe anche
una persona dai capelli sempre rimandare agli zubbi, un tipo di
spettinati. pianta appartenente alla famiglia
delle liliacee. La motivazione è
Zzizzu:[ dz:idz:u] In VS è oscura.
detto di ‘persona bella, elegante,
che suscita ammirazione’. Essiri
o vestiri zizzu zizzu, ‘essere
64
Trascrizione di una
conversazione sul tema
Scheda Informativa
Trascrizione
S. Nò, ti nni ricordi soprannomi viecchi?
A. Pistuòli
S . E pirchì cci dicìanu accussì?
A. A cchì sàcciu io pirchì?
S. E pua?
A. Tardanìcu
S. E cchi è u tardanìcu?
66
A. Cchi sàcciu cchi era stu tardanìcu?
S. E pua?
A. Maxhàlli...
E. Maxhàlli a motivazioni c’è. Pirchì eranu genti ca si sciarriàvanu e
gridàvanu, e facìanu maxhàlli
A. Per esempiu Masciu Ciuzzu Maluccòri
F. Maluccòri, veru...
S. Era tintu?
A. A cchi sàcciu io. E cci nneranu assai Maluccòri a San Giuvanni [...]
S. E pua? Tutti chiddi luordi ca m’avivi dittu antura?
A. Cacalaḍḍitta, Càrminu Cacalaḍḍitta [...]
E. Cacaggliòmmari
S. E pua?
E. Pisciacàuzi
A. Pisciacàuzi….ca tu u sa cu su i Pisciacàuzi…..Pisciacannuni
F. Birritta….
E. ...Settibirritta
F. Ah… settibirritta
A. A Gionguarna c’era Vraca-lenta…. [...] e s’arrabbiava quannu cci
dicianu Masciu Vraca-lenta… [...] U Cuciùtu, tǔ scrivisti u Cuciùtu?
S. No….pirchì un lu sa?
A. Ma cchi sàcciu io…
F. U vardiḍḍaru
67
E. Su troppu antichi i nciuri….perciò una cchi sapi u pirchì?
S. E nni sta Gionguarna ancora cci nn’è?
A. Cci nn’è, lla Gionguarna cci nn’è…ma io i vulissi pinsari tutti….a unu
a unu...
S. Chiḍḍi ca ti ricordi
A. Ma ncuminciammu per esempiu…a Bammina
E. I Cuacchi
F. ...Veru i Cuacchi
S. Cchi significa Cuacchi?
E. Eh…pirchì….pirchì facianu i canala e mpastavanu a crita….io cci
pienzu…
F. Impastavano la creta con i piedi...e quindi ‘qua qua qua’ [...]
E. Avìanu u furnu ca facianu tegole….siccomu llu chianu mpastavanu a
creta…facìanu ‘quic – ciac, quic- ciac’, e cc’impiccicaru i Cuacchi...[...]
S. E poi?
A. …Ai Rappisi cuomu cci dicianu...?
E. Cichiriḍḍini…
F. Cichiriḍḍini
S. Cchi significa Cichiriḍḍini?
A. Bho!
F. C’è un significato però…forsi….ccu i gaḍḍini…cichiricì….non lo
so…io l’ho sempre legato a qualche cosa…cicì….
A. Per esempiu c’era Masciu Masi Putùni
S. Putùni…
68
F. Putùni….ma pirchì Putùni?
A. A Gionguarna sempri parlannu...
S. Putùni cchi significa?[...]...e pua nni sta chiazza di Cammarata?
A. ...nni sta chiazza di Cammarata...
E. Puciḍḍu
F. …I Puciḍḍi…unn’eranu di San Giuvanni?
S. …Puciḍḍi…cchi significa Puciḍḍi?
F. Può derivare da pulcino? mah….Puḍḍicino… Puḍḍiciḍḍi...
E. Puḍḍicini….chiḍḍi di lla chiazza…
F. Ah…cci su i Puḍḍicini puru…si
A. Cci voli un certu tiempu ppi pinsalli
S. Nò, tu chiḍḍi ca ti ricordi…
A. C’eranu…Strizzati
E. Ai Curriènti cuomu cci dicianu?
A. A ccu?
S. Ai Curriènti….
F. Curriènti era cognomi?….o….Correnti era il cognome… e Curriènti…
A. Currenti….unn’avianu soprannomu
F. Curriènti….in questo caso è il cognome un po’…sicilianizzato
E. Per esempio a nonna…si chiamavanu Lombino e cci dicianu i
Lummini
F. …I Lummini….ecco…quindi questi sono esempi proprio di cognomi...
sicilianizzati [...]
69
E. Ciraluòru [...]
S. ….Ciraluòru? cchi significa ciraluòru?
F. Ciriàri…
A. Chiḍḍa…chiḍḍa ca facìa u pani ḍḍà..a u di sutta vicinu a u
stazzuni…Maria….cuomu si chiamava?
F. A chista Vicinzina si po’ ricordari…
E. A chiḍḍa ancora c’eni…Giuvannina…Mazzaruta
S. …Mazzaruta
A. Si… [...]
E. I Barrièsi nn’avianu cuomu soprannomi?
A. Cchi?
S. I Barresi
A. Unn’avianu soprannomu…[...]
E. Paparanni
F. Ah…Paparanni…paparanni
E. Paparanni su chiḍḍi da pizzeria….a sò nannu e a sò pà cci dicianu
Paparanni
S. E Paparanni cchi è ca fussi?
F. Da paparina….po essiri?
A. Talìa…c’era Li Gregni…Aràsimi…di soprannomu Aràsimi
E. Piero….Piero di Enza, Li Gregni… Aràsimu è
S. Aràsimi…
F. Chi è l’Aràsimu?…c’era forsi quarchi cosa ca si chiamava Aràsimu
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A. ...Cola…Cola Li Gregni Aràsimu era….
F. …Nooo…ma c’era na cosa chi si chiamava Aràsima….po essiri?
A. C’era na cosa?
S. Cchi significa Aràsimu?
A. Un ci pienzu io…..forsi Aràsimi deriva di Sant’Aràsimu…un santu dici
ca è…Sant’Aràsimu
S. Ah…c’è un santu ca si chiama Sant’Aràsimu…
A. Sant’Aràsimu…si
E. Per esempiu a zza Maria era Incannella e cci dicianu Incannièḍḍi…
[...]...si chiamavano Incannella…era una storpiatura del cognome
A. Ciallarinu
S. Ciallarinu?
F. A veru Ciallarinu...
A. Pinella….Ciallarinu Pinella
S. Significato?
A. Bho…u significatu…
E. Ma su ngiurii troppu viecchi…cchi sapi una u significatu?....Curri –
curri per esempiu
F. Vabbè….curri – curri potrebbe essere…legato al modo di muoversi...
E. Ca caminavanu svelti
A. A Ciccu….u carrittièri ca era davanti di nuanṭṛi cuomu ci dicianu di
soprannomi….?
E. Settibbirritti….cciù dissi [...]
71
F. Ma ḍḍa nnavanti nni nuautri cu c’eranu…? chiḍḍi ca poi sinni ieru
ll’America com’eranu…?
E. Tardanìchi…
F. Tardanìchi….e cciù mintisti mi pari…
A. Cummà Maria Pantaliùna
F. Ah…Pantaliùna…veru è
S. Pantaliùna?
F. Pantaliùna [...]
S. Pantaliùna cchi significa?
E. Non era iḍḍa originaria di Cammarata….a Lercarisa per esempiu…è
di provenienza di Lercara…cuomu a Palermitana
S. Cc’è puru?
E. A muglieri di Micu…a Palermitana….u Bagariuòtu…cci dicianu
Bagariuòtu pirchì proveniva da Bagheria
E. Carmela per esempiu….a Sangiuvannisa [...]
A. Tistuna…Tuzzolino….[...] Testa di fièrru….a unu…cci voli u
tiempu…
A. Cci nn’è…ḍḍa a li voti llu circolo babbiammu….e c’è Tistuni e Testa
di fierru e ci faciemmu… ‘vidica si chiddu t’imprunta ti la scafazza a tua
ca è Tistuni…’
S. Autri soprannomi di u circolo?
A. Cuomu?
S. Autri soprannomi di u circolo…? [...]
E. Quaṭṭṛu cìciri
72
F. Quaṭṭṛu ciciri secondo me voleva dire…una persona da nulla…quaṭṭṛu
cìciri
S. Si…
E. Chissi ca si fabbricaru i casi ccà..e stavanu primu vicinu a Batia cuomu
cci dicìanu? [...]...A Don Mario Albanese cci dicìanu l’Albanisi
A. Su nciurii di secoli…cu u sapi…
E. A chiḍḍu cuomu cci dicianu….Eliu…Eliu…[...]... Varvanivura…u
scrivisti?
F. Varvanivura!
E. Chistu forsi a derivazioni era ca eranu scuri…siccomu iḍḍi di
carnaggione erano scuri… [...]
F. Quindi dall’aspetto fisico… [...]
E. Rummuluni…
S. Com’è ca è?
E. Rummuluni
S. E pirchì Rummuluni?
F. Pirchì rummuliava…
E. Unu ca era di notti e juòrnu sempri in giro….rummuliava diciamu
nuanṭṛi… [...]
A. A so pà cci dicianu Ebbreu per esempiu…
E. Ebreu pirchì era tintu...era n’Ebbreu
F. A u zzi Turiḍḍu cuomu cci dicianu….?
A. A u zzi Turiḍḍu quali?
F. U maritu da nanna…
73
A. Pistuòlu! A cchi era…Pistuòlu era… [...]
E. E a chiḍḍa a Milinciana…ca era curta e ccu i hianchi gruòssi... [...]
A. Peppi Scifu…ma un mi ricordu cuomu si chiamavanu propria di
nnomu...
E. A chistu ccà Ninu Bongiovanni Scifi eranu…Bongiovanni si
chiamavanu
F. A veru è…chiḍḍa nciuria era… [...] quindi Scifu era nciuria
S. E cchi significa Scifu?
E. U scifu era un contenitore unn’è cchi si cci mangiava…a tiempi
antichi…un contenitore ca cci mangiavanu tutt’insemmula
S. Tipu na maiḍḍa…
E. Ma mancu na maiḍḍa...
F. Ma di cchi? di lignu? No….di cosa era…di terracotta… [...]
E. Ca ancora c’è u detto… ‘a u scifu sinni mancià’ ….ppì ddiri assai...
S. Poi di altre ve ne ricordate?
E. Adasciu adasciu Salvù…una va pinsannu [...]...Curtuòtti…
S. Curtuòtti?....pirchì magari bassi di statura…
E. E ma…a matri di Vincenzo Lombino per esempio è Curtotta….Lucia a
muglieri di Lorenzo...
F. U vasciḍḍaru cciù mintisti? [...] I vasceḍḍi…legato ai mestieri…
facianu i vasceḍḍi…i contenitori
E. Ai Firrara cuomu cci dicianu d’ ingiuria… [...]
A. Ai Firrara….Grattati….i Grattati chisti di San Giuvanni...[...]
S. Grattati pirchì?
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A. A cchi sacciu u pirchì? [...]
E. A muglieri di Vicienzu…so cuscinu….i Masuòtti [...]
A. C’era…don Cicciu Serpenti… [...]
E. Serpenti pirchì magari colpisci ai spaḍḍi… è un serpenti…un
tradituri… [...] ...Santirranni su i La Greca
F. A veru Santirranni… [...]
E. E pua cci su n’autru tipo di La Greca ca su Libbrini…
S. E cchi significa Libbrino?
E. Da lepre…
F. A libbrina… a libbrina…c’è qualchi cosa che….
E. A libbrina….qualcosa ppì gghiri a caccia…
S. Cchi è a libbrina nò?
A. Libbrina?.... Deriva dill’armali….a lièpri... [...]...pò derivari ca c’è na
speci di cunigliu…cuomu u cunigliu è….ca si chiama lepre…[...]
E. A u dutturi Mangiapane cuomu cci dicianu….
A. Aspetta…aspetta…u dutturi Mangiapane per esempiu su Gaitanazzi
E. I Mangiapane chisti ca avianu u tabbacchinu…Iuculano ci dicinu…
chisti su Mangiapane vidè... [...]
A. ...Angilièḍḍi…a San Giuvanni Angilièḍḍi... [...]
E. Per esempio llu nonnu, nni so patri, llu nonnu Vicienzu eranu setti o
ottu quantu eranu, ognunu d’iḍḍi, ppi distinguere, i chiamavanu ccu a
nciuria…per esempio un so ziu cci dicianu Mantillina…a nantru…
A. Sarduzza per esempiu…sarduzza
E. Oh papà…ai so zii cuomu ci dicianu ai frati di so patri…Mantillina…
75
A. Ma chista na cosa di famiglia era…Mantillina…
S. E a tutti l’autri cuomu cci dicianu?
E. A u patri di Ciccinu?
A. Ohh…tutti l’autri…avissi ad essiri iḍḍu…Tanuzzu…a me patri
Avvocaticchiu cci dicianu...
S. Pirchì Avvocaticchiu?
A. Pirchì sapìa u codici penale…accuḍḍì…a memoria...
E. …A memoria e a genti cci ianu ppì consigli
F. Facia sciarriari i genti e pua cci dava consigli
S. E Tanuzzu pirchì?
A. Ma un llu sacciu pirchì cci dicianu Tanuzzu
F. Da Tano…
S. E Mantillina…? Avia na mantella…?
A. Forsi ppi chissu...
E. E a u patri di Ciccinu cuomu cci dicianu? [...] ...Chiḍḍu di
Casteltermini…
A. Filìci...
S. Filìci?
A. Si chiamava Ciccu e cci dicianu Filìci
S. Pirchì cci dicianu Filìci?
A. Ca dici ca era Felice…iḍḍu dicìa
E. E a u zzi Carminu chiḍḍu di ddà?
A. U zzi Carminu unn’avìa soprannomu
76
S. E ai fimmini?
A. I fimmini….a me zza Cuncetta cci dicìanu a Zza Paula
S. E pirchì a zza Paula?
A. Mah cchi sacciu io pirchì?
F. Forsi pirchì somigliava a qualchi parenti più...grande che si chiamava
Paola
S. E all’auṭṛi?
A. A me zza Marìa cci dicianu Manùncola
S. Manùncola…e cchi significa?
E. Avìa a manu sṭṛitta…
S. Era avara?
E. Era avara…e a mamma di Francesca?
A. Mah…mi paca unn’avìa soprannomu….Marietta e basta
F. Come hai intuito….a chiḍḍi che stavano bene…nciurii un ci nneranu
S. Si questo l’ho notato anche dagli elenchi battesimali…nelle famiglie
nobili….unn’avianu nuḍḍu soprannomi...
F. Infatti a so ziu ca era colonnello nciuria un ci nni misiru… e a chista…
chi stava un pochettino meglio ingiuria unn’avia…tutti l’auṭṛi avianu i
ngiuri
A. Per esempiu…a San Giuvanni…Pairò
S. Pairò…e cchi significa Pairò?
A. Bho… u Ciciràru facìa… u sa cchi significa u ciciràru?
S. E’ natra ngiuria u ciciràru?
A. Si ngiuria è…ca tannu caliavanu i ciciri e i vinnianu lla chiazza
77
F. C’era u ciciràru….io mi ricordu cuomu ngiuria...
A. Cci pienzi tu?
S. E i Cicirièḍḍi?
E. Cicirièḍḍi…chiḍḍi da cava…[...]
S. E Cicirièḍḍi pirchi? C’entra ccu i ciciri?
A. Ma criuca...
E. Paraturara per esempio…
S. Paraturara?
E. Chiḍḍi cci dicìanu paraturara pirchì…ppi Gesù Nazarè paravanu u
carru...
A. Paraturara….chiḍḍi ca apparavanu a chiesa…tannu s’apparava a
chiesa...
S. Anchi u carru…
A. …U carru vidè... [...]
E. I Cavaḍḍara… [...]
A. A unu Tagliareni cci dicianu Cacciadiavuli
S. Pirchì?
F. Pirchi livava forsi u…il malocchio…Cacciadiavuli pirchì livavanu u
malocchiu?
A. Bho…
E. Cuomu si chiamavanu chiḍḍi ca…chiḍḍi du formaggiu?
A. …Testaṭṛimanti
S. Testaṭṛimanti…pirchì Testaṭṛimanti?
78
A. Pirchiì? Avìa na speci di nirvusu lla facci… e sempri facìa accussi…
talìa… (viene simulato un tic al volto)
F. Tic, tic...
E. Chiḍḍi ca facìanu u formaggiu cuomu si chiamavanu? [...]
A. I Caliḍḍi cci dicianu…
S. Caliḍḍi? È nautra nciuria Caliḍḍi?
A. U zzi Roccu Caliḍḍu cci dicianu...
S. E Caliḍḍi pirchì?
A. Bho…ḍḍuocu è ca un sacciu…
S. Poi? [...]
E. A chistu Pinu Mangiapane cuomu cci dicianu?
A. Cu è Pinu…?
E. …A chiḍḍi ca hannu u furnu
A. …Un ci pienzu io…vidè u soprannomi chistu avi….ma un ci pienzu….
so frati si chiamava Gnantuninu…
E. Gaitanazzu
A. ...No unn’era Gaitanazzi…un ci pienzu…Cuncittina a Mula…
Pinella…a mula…a so patri cci dicianu Pippinu u mulu… [...] a u
ngignieri Tagliareni cci dicianu Sisì…don Sisì
S. ...Sisì…pirchì sisì?
E. Quannu cci dicianu quarchi favuri iḍḍu cci dicia sempri si…però un lu
facìa…
S. E tipu….Cul’apiertu pirchì cci dicinu accussi? [...]
79
F. Secunnu mia cul’apiertu…unu ca cuntava tutti cosi…unu ca non si
sapeva trattenere… [...]
E. Cacaggliommari….pirchì cacaggliommari? Forsi pirchì dicìa
farfantarii…cu u sapi?
F. …Aggliummariari… vuol dire…..imbrogliare…raccontare
imbrogliando…non... quindi cacaggliommari qualcuno che avia a
parlantina facile…
A. Don Sisì cci dicianu don sisì…ca durante la campagna elettorale…tutti
chiḍḍi ca eranu in lista…iddu era ngignieri di l’acqua du muntanu…era
canusciutu ad Agrigentu…ngignieri…un si preoccupi…Sisì…
E. …E a tutti dicia sisì
A. Ncunṭṛava a nnauṭṛu….ngignì…sisì…un si preoccupi…[...]
E. I Mai per esempio è storpiatura videmma di Maggio [...]
A. A San Giuvanni Cardella era Cicì…i Cicì
S. Cardella era u cognomi…
A. …e Cicì u suprannomu… [...] Cicì…si confronta u suprannomu di
vauṭṛi cu u nnomu di chiḍḍu
S. E pirchì cicì?
A. A…ullu sacciu… ( risata )tal’è na vota si purtava ppi sinnacu unu di
chissi…unu di i Cicì…e siccomu cicì un ci u dicianu…capisci? Si presentà
ccu na gaḍḍina cca…sa misi a lisciari e ci facìa…cicì!
E. Siccomu primu, quannu si chiamavanu i gaḍḍini…primu i gaḍḍini si
tinianu sṭṛati sṭṛati…io mi ricordu…quannu si cci purtava u manciari…
ppi falli viniri si chiamavanu…cicì, cicì, cicì…s’afida ca chiḍḍi….e
c’arristà Cicì... [...]
80
A. Ed erano Cardella….nveci ppi vuautri è ngiuria Cardeḍḍa... [...] to
nannu avu stavanu a Porta Guagliarda... era intimu amicu di sti Cicì…
tiempu d’estati si mintianu assittati fora…sempri…u zzi Carminu Cicì e u
zzi Carminu Cardeḍḍa... [...]
E. U parrinu cuomu si chiamava?
A. U parrinu Gaḍḍina…Genco [...]
E. …i Bihhi…Mariuzzu Bihhi…
S. Chi significa Bihhi?
E. Bho…Sansone si chiamanu di cognome… [...]
S. E i Picchi?
E. Giordano di cognome
S. Auṭṛi ti nni ricordi no?... Stancasti? Si stancasti mu dici…
A. No…ulli pienzu tutti... [...]
S. Ai Sansone…chiḍḍi di San Giuvanni ca accattavanu u frummientu…
cuomu cci dicianu?
A. … i Crisò...
S. Cchi significa Crisò?
A. A cchi sacciu io cchi significa?
S. E a to cugnatu…chiḍḍu ca accattava u frummientu vidè?
A. A chiḍḍu Barbassu era…
S. E cuomu cci dicianu?
A. Unn’avianu suprannomu…
F. Chiḍḍu era nobile…
S. Era nobile…
81
E. Era u maritu di u dutturi….chistu ca sta vicinu u mircatu…u cugnatu di
u zio Crispinu…Micheli Glià-Gliò
S. Glià-gliò…
A. Cuòmu?
S. Glià-gliò… [...]
E. Per esempio…a mamma di a zia Giovanna cci dicianu i Sciacquati
F. Forse deriva dal colore della pelle... [...]
E. Siccomu eranu tutti chiari di pelle cci dicianu sciacquati... [...]
S. Cci su i Mammanièḍḍi...Lo Scrudato...
E. Su Italiani....Mammanièḍḍi su...
S. Ecco...l’Italianu...pirchì cci dicinu Italianu...?
E. No...ad iḍḍu...recenti è....pirchì siccomu parlava un italiano ca unn’era
nè sicilianu nè italianu...a genti cci dicia accussi....iḍḍi di ngiuria
Mammanièḍḍi su...
S. Italianu quindi pirchì comunque parla male l’italiano...
F. Perchè vuole parlare in Italiano ma...o meglio italianizza il siciliano...il
dialetto...storpia... [...]
S. E pirchì cci dicinu Trentanovi ai La Magra?
A. Cu u sapi?
F. Amato mio...un esempio di ingiuria legata a una canzone
E. Lla sṭṛata noscia c’era una....siccomu c’era na canzone allora ‘Amato
mio’ s’intitolava....e chista cantava sempri sta canzone....e chista siccomu
cantava sempri sta canzone cci mpiccicaru ‘Amato mio’ [...]...per
esempiu....a chiḍḍu cuomu cci dìcinu....fattillu diri di u nonnu....a Cola
Cichiriḍḍinu...
82
S. Pirchì cichiriḍḍinu...è n’autra ngiuria cichiriḍḍinu...
E. Naṭṛa ngiuria cci misiru....Pedilièggiu mi parica... [...] poi au figliu cci
dicìanu pedilieggiu...pirchì?....pirchì siccomu era unu ca a notti ia...
arrubbannu...capisti? stava in giru campagni campagni... cci dicianu
piduzzu lièggiu...a cosa per esempiu...a Ciccu... a Ciccu Maluccòri...Ciccu
chiḍḍu di a gna Lina, so figliu, a chistu cci dicinu u Boccinu...
S. Pirchì boccinu?
E. E ma pirchì è nicarièḍḍu e curtu e cci ‘mpiccicaru Ciccu
boccinu...Angilu u Pisciaru...pirchì vendeva il pesce
A. A San Giuvanni c’eranu i Capiḍḍi...
S. Capiḍḍi? Pirchì Capiḍḍi?
A. Ah...cchi sacciu...
E. Cca per esempio c’è na ngiuria di unu ca cci dicianu u Putiaru pirchì
avìa a putìa... [...]
A. Pichirùna
F. Pichirùna...veru è... [...]
S. E cchi significa Pichirùna?
E. Ma Pichirùna secunnu mia è ca eranu tutti tanti...
S. Pirchì eranu nicarièḍḍi?
A. Bho...io chiḍḍi ca canuscivu io tutti ranni eranu...
E. Puputùna....cc’u mintisti Puputùna?
S. No...
E. Puputùna...Barbasso cci nn’eranu....a San Giuvanni su Barbasso... [...]
F. E’ un cosa tipu fattu di petra... u puputuni era...tipo quando si
raccolgono le pietre nelle campagne...le mettono tutte insieme a fare...
83
E. Un puputunieḍḍu di peṭṛi...
S. Un munzièḍḍu di peṭṛi...
A. Chistu parlannu sempri a Cammaratisa....pirchì ntra nantru paisi neca
sacciu cuomu si chiama...
F. Però è qualchi cosa di diversu d’ u munzièḍḍu
E. Unn’è u munzièḍḍu...mai l’ha vistu quannu cci su petri assai llu
tirrenu e una i va livannu? I va faciennu puputuneḍḍa puputuneḍḍa...
S. Più piccolini...
F. Più fatti a cono...
S. Si si ho capito...
A. A buonu cci isti stasira...
S. A veru è...finièmmu ppi stasira...va bene? Arripusammuni...
85
1575
Mariano Miceli lo Carbonaro
[ In Rohlfs Carbunaru, ‘calabrone’, Antillo (Me)]
1621
Antonina l’Albanisi
[Albanisi si ritrova ancora oggi, sia come soprannome che come cognome]
Bartolo lo Muzzo Virciulo
[In questo caso è difficile stabilire quale sia il soprannome e il cognome,
poichè Lo Muzzo è un cognome diffuso nell’area indagata. In Rohlfs
Muzzu, ‘mozzo’]
Catharina Mayda Merlino
[ Merlino, ancora presente come soprannome. In Rohlfs Mirrinu]
Marta Barsalona Mangiabuoi
Vincenzo Spotu Gallinaro
[Gaḍḍinara, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs,
aḍḍinara]
1624
Vincenzo lo Monaco La Maritata
1635
86
Francesco Panepinto Lizzuni
[Lizzuni, ancora presente come soprannome]
1651
Domenica Terranova alias Funci
[Funcia, ancora presente come soprannome. Anche in Rolhlfs]
Francesca Mayda alias Gallina
[Gaḍḍina, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs con
diverse varianti]
1652
Diega Gucciardino alias lo Chibbaro
[Chibbaro è presente come cognome]
Eleonora Cimò alias Impalla
[Impalli è presente come cognome]
Giovanna Galione alias lo Magro
[Presente il cognome La Magra]
Mariano Bongiovanni Mangiapicca
[Anche in Rohlfs]
1653
Domenica la Mendola alias Bavaluci
87
[Vavaluci, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs con diverse
varianti]
1654
Carlo Terranova alias Piro
[Piru, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]
1655
Antonio lo Conte alias lo Bello
[Lo Bello, presente come cognome]
Caterina Genco alias lo Libbrino
[Libbrino, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs con diverse
varianti]
1656
Christina di Grigoli alias Guardavascio
Paolo lo Scrudato alias lo Paraturaro
[Paraturaro, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]
88
1657
Antonina Ruffino alias lo Castellurisi
Antonio Marranca alias Vecchiadura
Bartolo Petralia alias Sansuni
[Sansone, presente come cognome. Anche in Rohlfs, ‘personaggio biblico,
uomo forte’]
Giuseppe lo Scrudato alias Crita
[Crita, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs, Critu]
1658
Antonia Milazzo alias lo Baiocco
[Baiuòcco, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]
Eleonora Valenti Cagnolo
[Cagniuòlo, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]
Filippa di Grigoli Pampinella
Filippa lo Guasto alias Neglia
[In Rohlfs con diverse varianti, Neggia e Negghia]
Maria Siragusa alias Musca
[Musca, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]
1659
89
Carlo Tambuzzo alias Parpagliuni
[Parpagliuni, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]
Catarina Filippuni alias la Palerma
[La Palerma, presente come cognome]
Elisabetta Zimbardo alias la Stefanisi
Francesca la Greca
[La Greca, presente come cognome]
Giuseppi di Chiazza
[Di Piazza, presente come cognome]
Nicola Bongiovanni alias Mangiapicca
[ Anche in Rohlfs, Mancia-ppicca]
1660
Benedicti lu Picuraru
[ Anche in Rohlfs]
Gerlando Zimbardo alias Gervasi
[Gervasi, presente come cognome]
Giuseppe Corteggiano alias lo Pignataro
[ Pignataro, anche in Rohlfs con diverse varianti ]
1661
Catarina la Lupa
90
[Lupo, presente come cognome. Anche in Rohlfs]
Pietro lo Boi
[Lo Bue, presente come cognome]
1662
Catarina Vinturella alias lo Porcello
[Purcièḍḍu, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]
Domenico Virga e Giseppa la Virga
[Virga, presente come cognome]
Nicola Alonge alias Sciurno
[Sciurnu, ancora presente come soprannome della famiglia Alongi]
Onofrio Sangiorgi Rinào
[Rinào, ancora presente come soprannome della fam. Sangiorgi]
Pietro Spertu
[Anche in Rohlfs, sperta]
Rosalia Vicari alias Firruzza
[Anche in Rohlfs, Firruzzu]
Ursula di Mirabile Manazza
[Manazza, presente come soprannome. Anche in Rohlfs]
1663
91
Barbara Calabrisi
[Calabrisi, presente come soprannome]
Benedicta Campanellu
[Campanièḍḍu, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs,
campaneḍḍa]
Pietru lu Catanisi
Tagliarini Coppo
[ Cuòppu, presente come soprannome]
1664
Filippa Panipinto alias Barresi
[Barresi, presente come cognome]
1665
Anna Caracciolo alias Chiru
[Chiriḍḍu, ancora presente come soprannome]
Antonina Abello alias lu Gatto
[Anche in Rohlfs]
Rosanna la Pilusa alias la Virdura
[La Pilusa, presente come cognome. In Rohlfs Pilusa. Virdura, anche in
Rohlfs]
Rosaria Abello Picciuni
92
[Picciuni, ancora presente come soprannome, anche in Rohlfs]
1666
Antoninu Tuzzolino Agnello
[Agnello, presente come soprannome. Anche in Rohlfs, agneḍḍu]
1699
Antonina Coniglio lo Salinaro
[Anche in Rohlfs]
Barbara Caldarella alias Parrinella
[Anche in Rohlfs, Parrineḍḍu]
1701
Antonio la Palerma alias lo Muscio
[Anche in Rohlfs, Musciu]
1714
Stefano di Reina Guardadonne
1715
Giuseppe Grifò lo Pettinaro
93
1742
Domenico lo Presti alias lo Bascillaro
[In Rohlfs, Vasciḍḍara]
1757
Angela Munì Panaro
[Panaru, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]
1759
94
Domenica lo Scrudato Mammanello
[ Mammanìeḍḍi, presente ancora come soprannome di un ramo della fam.
Scrudato. Anche in Rohlfs]
1760
Angela Nucera Bonasira
[Bonasera, ancora presente come soprannome di un ramo della fam.
Nocera]
1761
Antonino Manciaricotta da Casteltermini
Castrenzia la Tona Manciacori
Francesco Nucera Racinanti
[Racinante, ancora presente come soprannome di un ramo della fam.
Nocera]
1763
Carlo Barsalona alias lo Pitroso
Rosa lo Scrudato la Travagliata
[Travagliati, ancora presente come soprannome]
Vincenzo Sacco Maluccori
[Maluccori, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]
95
1766
Michele Traina Mileddu
[Milièḍḍi, ancora presente come soprannome di un ramo della fam.
Traina]
Rosa Nocera alias la Turca
[ Anche in Rohlfs]
1767
Giuseppe Barsalona alias la Muntagna
1786
Gaetano Coffaro Chitolli
[Chituòlli, ancora presente come soprannome]
1790
Francesco Cardinale Scippatesti
[ Scippareschi, presente come soprannome. Si può ipotizzare per
storpiatura]
Francesco Leto Pupillo
[Pupiḍḍu, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]
Francesco mano di Grancio
96
Jacoba Traina Manciavacche [ Jacobba, ancora presente come
soprannome di un ramo della fam. Traina]
Joseph Virticchiu
[Firtìcchiu, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs con
diverse varianti]
Rosa Manuzza
[Manuzza, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]
Vincenzo la Corte Malacarne
[Anche in Rohlfs, Malacarni]
Vita Federico alias Cecalamariti
1796
Mariano Blandino Lana
[ Lana, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]
Paolino lo Scrudato Bianchino
1797
Agostino Bongiovanni Florio
[Fluòriu, ancora presente come soprannome della fam. Bongiovanni]
Paolo Panepinto Bottiglione
1801
97
Domenico Sarduzza
[Sarduzza, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]
1804
Francesco Genco Gallina
[ Gaḍḍina, ancora presente come soprannome della fam. Genco. Anche in
Rohlfs]
1808
Domenica la Bifarara
[In Rohlfs bifara]
1812
Antonina Nespolimolli
[In Rohlfs è presente la variante Nespula-fatta]
Carmela Cimò Iscarioti
[Scariuòti, ancora presente come soprannome di un ramo della fam.
Cimò]
Domenico lo Cicero Mangiavacche
1813
Caetani Reyna Cardillo
98
[Cardiḍḍu, ancora presente come soprannome di un ramo della fam.
Reina. Anche in Rohlfs]
Joseph Tuzzolino Tistone
[Tistuni, ancora presente come soprannome della fam. Tuzzolino. Anche in
Rohlfs]
1814
Rosa Varsalona lo Narisi
[Narisi, ancora presente come soprannome. In Rohlfs, Naru]
Vincenzo Madonia Cuzzo
[Cuòzzi, ancora presente come soprannome di un ramo della famiglia
Madonia]
1816
Caldarella Cavallo
[Cavaḍḍu, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]
1818
Francisca Lentini Puntillo
[Puntiḍḍa, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs con
diverse varianti]
99
1819
Giuseppe De Gregorio Cirillo
[ Cirillo, ancora presente come soprannome della fam. De Gregorio. Anche
in Rohlfs, Cirillu]
1820
Niccolò Mustazzo Cicirello
[Cicirièḍḍu, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs con
diverse varianti]
Vincenza Caldarella Cuvello
[Cuvièḍḍi, ancora presente come soprannome di un ramo della fam
Caldarella. Anche in Rohlfs]
1823
Mariano di Grigoli Barbanera
[Varvanìura, ancora presente come soprannome]
1824
Carmelo Reina Ièmmolo
[Iemmolo, ancora presente come soprannome di un ramo della fam. Reina]
Domenico Reina Cacciabella
[Cacciabeḍḍa, ancora presente come soprannome]
100
Francesco Di Piazza Micianci
[Micianci, ancora presente come soprannome]
Francesco Madonia Santirranni
[Santirranni, ancora presente come soprannome]
Gerlando lo Daino Impiccico
[‘mpiccicu, ancora presente come soprannome]
Giuseppe Vaccaro Cuciuto
[Cuciutu, ancora presente come soprannome]
1825
Castrenza Ferraro la Papazzana
[ Papazzana, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]
Girolamo Lio Gattarella
[Gattarièḍḍi, ancora presente come soprannome della fam. Lio. Anche in
Rohlfs con diverse varianti]
1827
Francesco di Todaro Romito
[In questo caso è difficile stabilire quali dei due sia il soprannome. Infatti
entrambi, Todaro e Romito, sono presenti come cognomi. In Rohlfs è
presente Todaru, dim. di Teodoro]
Gaspare Dispoto Bajocco
101
[Bajuòccu, ancora presente come soprannome della fam. Dispoto. Anche
in Rohlfs]
Maria Munì Scupino
[Scupinu, ancora presente come soprannome di un ramo della fam. Muni.
In Rohlfs, scupiḍḍa]
Vincenza Ciminnisi Corpodicane
Vincenzo Miceli Carcarazzo
[Carcarazza, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs con
diverse varianti]
1831
Antonio Nocera Fallittazza
[Fallittazza, ancora presente come soprannome di un ramo della fam.
Nocera]
Antonio Panepinto Maxhalli
[Maxhalli, ancora presente come soprannome]
Castrenze Traina Lollo
[ Luòllu, ancora presente come soprannome di un ramo della fam. Traina.
Anche in Rohlfs con diverse varianti]
Maria Centinaro Laidissima
Matteo la Mendola Martello
[ Martièḍḍu, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs con
diverse varianti]
Salvatore Nucera Loggia
102
[Loggia, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs con diverse
varianti]
Vincenza la Tona Matarazza
[Matarazzu, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]
Vincenza Traina Zizzo
[Zizzu, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]
1832
Filippo Coffaro Ciaffo
[Ciaffu, ancora presente come soprannome]
Vincenzo Madonia Tirotiro
[In Rohlfs Tira-Tira, ‘tipo svelto’]
1835
Rao Vincenzo Maxhalli
[Maxhalli, ancora presente come soprannome della fam. Rao]
1836
Domenico Nocera Ricuttazza
[Ricutazza, ancora presente come soprannome]
1839
103
Rosa Tuzzolino Mangiarobba
1846
Rosa Mangialatte di Acquaviva
1848
Nicola Tagliareni Zazzaro
[Zazzaru, ancora presente come soprannome. In Rohlfs, zazzareḍḍa]
1849
Vita Mangiafumo
1851
Paolo Reina Ballanello
[Ballanièḍḍu, ancora presente come soprannome di un ramo della fam.
Reina]
1866
Giulia Simonello Sena
[Sena, ancora presente come soprannome della fam. Simonello. Diffuso
anche come cognome. Anche in Rohlfs]
1868
104
Francesco Vicari Malaspina
[Malaspina, ancora presente come soprannome. Anche in Rohlfs]
Vincenzo Nocera Pidicullo
[Pidicuḍḍu, ancora presente come soprannome di un ramo della fam.
Nocera]
1869
Vito di Marco Pupù
[Pupù, ancora presente come soprannome di un ramo della fam. Di Marco]
1871
Nicolò Cuffaro Puntillo
[Puntiḍḍa, ancora presente come soprannome della fam. Cuffaro]
105
Elenco alfabetico generale
Si elencano in ordine alfabetico gli antroponimi (cognomi e soprannomi)
contenuti nel repertorio, organizzato sulla base degli anni relativi ai registri
parrocchiali.
Trascrizione di una
conversazione sul tema
Scheda Informativa
119
3) Traina Carmelo ( T ); anni 23; studente; nato a Santo Stefano Quisquina
(Ag) e residente a Cammarata dalla nascita; diploma agrario.
4) Lupo Gloria ( G ); anni 23; studentessa; nata a Palermo e residente a
Cammarata dalla nascita; laurea I° livello in Beni Demo-etno-
antropologici.
5) Cosenza Carmelo ( C ); anni 21; studente; nato a Mussomeli (Cl) e
residente a Milano per sei anni. Poi a Cammarata; diploma maturità
scientifica.
6) Maggio Davide ( D ); anni 22; benzinaio; nato a Mussomeli (Cl) e
residente a Cammarata dalla nascita; diploma maturità scientifica.
120
Trascrizione
S. Picciù nni canusciti ngiuri del paese ca...si dùnanu tra picciuòtti?
C. Huu!! Cci nn’è...!
D. Cci nn’è...
A. Avoglia!
I. Chiḍḍa cchiù famosa di tutti secunnu mia Pinu Maiu è...
S. Pirchì?
D. Per la somiglianza col papà (risate)
C. Vabbè cci nn’è... Ficca e chianci ( risate )
S. E pirchì cci dìcinu Ficca e chianci?
C. No ull’u sacciu...
A. Si capisci d’u soprannomi ( altre risate ) [...]
S. Mm...E pua?
I. ...Aspè...
A. ...Gnù...
S. ...Gnù?
A. Si si pirchì è gruossu
S. Cuomu u gnù...
A. ...cuomu u gnù...
D. ...Popòf
S. A puru Popòf ci dicinu ad iḍḍu?
C. Si però non lo so pirchì...
121
T. Pirchì è sempri gruossu
C. A veru Popòf...sempri u stessu...
D. ...Lex Luthor... ( risate ) [...]
S. Su tutti di u stessu?
I. ...Si... [...]
T. Per esempiu Pamela pirchì è chiaru...
I. Pirchì?
T. E’ chiaru...Pamela...ppì Pamela Anderson...pirchì è dotatu puru...avi i
pettorali ( risate di fondo )
I. Rooney perchè somiglia al calciatore...
D. E Lex Luthor? [...] ( ancora risate )
S. E cu è Luthor?
C. L’antagonista di Superman [...] ( altre risate )
D. ...Dannu
I. ....Dannu è chiḍḍa classica...perchè è una persona...sempre in
movimento
S. Poi?
C. Puaaa.... cchi sacciu...Effemberg!
I. Effemberg...
S. Pirchì?
D. Pirchì avi i capiḍḍi cuomu a Effemberg
T. Ioca a u palluni... ioca a u palluni e avi i capiḍḍi cuomu a Effemberg...
A. Vasco
122
S. Pirchì?
T. E’ un fans di Vasco
D. Vabbè vidè pp’a vuci...rauca [...]
A. ...Millennomi
I. Millennomi pirchì...pirchì...ognunu ca vidia un picciuottu ognunu cci
dava un nomi diversu ca... assomigliava...qualcunu si ricordava ca si
chiamava di nantra manera hee...Millennomi...
S. Ah cc’arristà Millennomi...
I. ...Cc’arristà Millennomi...[...]...Limuni!
S. ...Limuni...pirchì cci dicinu Limuni
C. No no un ci nn’è...pirchì quann’era nicu...ci piacia u limuni
[...]...semplicemente pirchì quann’era nicu....a ngiuri di chisti babbi... cioè
nel senso...un sacciu...cci piacia u limuni capaci ca...si mangiava sempri u
gelato al limone...
S. E Nek?
C. Nek perchè è un sosia...dichiarato... ( risate )
D. ...Don Bosco...
I. Don Bosco!
S. Pirchì Don Bosco?
T. Pirchì è un sosia dichiaratu...puru
I. Giovanile però...un sosia giovanile...
C. E poi perchè aiuta anche gli altri...
S. U Dutturi
I. The Doctor! Perchè il papà fa pure il dottore...e quindi...pirchì sò pà è
dutturi e quindi...videmma...
123
C. A u liceo cciù misiru...
S. E tipo...che ne so...qualchi professuri...ca avivu vuauṭṛi a u liceo...
A. ...U Crastuni! ( risate )
S. Pirchì Crastuni?
I. Ullu sacciu...
A. Pirchì è un Crastu! Cioè nel senso...l’aviamu ccu iḍḍu...Crastuni!
I. Si è un pò maiale puru...
D. Pirchì è’ un Crastuni!
I. Si accuḍḍì!... Lassatu iùtu...
S. Eh...a Levis?
I. Levis è una di chiḍḍi cchiù storiche pirchì praticamente Levis...la cosa
strana fu ca per un carnevale si vistì ccu a scritta Levis ntesta...a cosa
strana ca facìa ridiri...fu ca sa scrissi a u specchiu...quindi...
A. A u contrariu!
I. A u contrariu!! ( risate )... e cc’arristà chiḍḍa du specchiu!!
G. Questa non la sapevo...bellissima!
I. Oppuru? Cchì sacciu...
A. ...Pazzescu...
S. Pirchì Pazzescu?
C. Pirchì è pazzu!
I. Pazzescu picciù...Pazzescu risali ai scoli medii...pirchì praticamente na
vota...eh...praticamente na vota...praticamente na vota eramu ḍḍa in classe
e vulà fora d’a finescia un quadernu...ca era u quadernu d’ iḍḍu...cuomu fu
e comu un fu si circava u colpevole...cu fu e cu fu a fine si i a nesciri ca fu
124
iḍḍu. A professoressa ca era in classe attaccà a diri ‘ma è pazzesco, ma è
pazzesco! E dici ca cc’arristà Pazzesco ppi chistu! Di na minchiata di
nenti!
S. Puà? Carmè...
D. Figo...
T. Figo per gli atteggiamenti...
C. Pirchì è figo [...]
D. Relax...
I. Picciù Relax uno delle persone con più ngiurie nni stu munnu è! Chiḍḍu
è Relax, Cattivo...
A. Cattivièḍḍu...
S. Pirchì Relax?
I. Relax pirchì s’avissi a rilassari [...]... Mogli pirchì è vasciu ( risate )
S. Ehh...a ccosa...Tatù...
I. ...Tatù...Tatù!
C. Vabbè pirchì...fa tatuaggi
I. Detto anche Sistem perchè somiglia molto a u cantante dei Sistem
S. Tu Glò? ti nni ricordi?
G. Chi è Bbicì?
I. Bbicì!!
A. Bbicì!
I. Pirchì è viḍḍaniscu...
D. Satellite...
G. Pirchì Satellite?
125
D. Pirchì è sempri in orbita! ( risate )
G. Malliano...
I. Malliano...Manlio vero...no ma è una storpiatura penso... normale...
accussì... com’è Valeriano tipo...
G. Vabbè cambia il nome...
D. Brendon Lì...[...]
I. Francuzzu Banana!!
G. T. Hitler ( risate )
I. Cuu?
G. T. Hitler...perchè è tinta! [...]
D. Torinese...Pistoiese...
C. Pistoiese pirchì veni di Pistoia
C. Brendon Lì si chiama Brendon Lì pirchì quann’era nicu avia u
giubbottu di pelle lungo....ehh...siccomu c’era...[...] stava ccu stu
giubbuttazzu ehh...siccomu....come il Corvo ca c’era Brendon Lì...
s’immedesimà...
T. ...Heghel...
C. Heghel veru...
I. Patito di filosofia
G. Perchè studia filosofia...
D. No pirchì parla sulu ccu a filosofia! ( risate )...u zzi P. Ora chiùiu! (
ancora risate )
S. Pirchì ora chiùiu? [...]
I. Pirchì dicìa ‘ora chiùiu’ [...]
126
S. A u liceo per esempio... qualchi soprannome...
I. U Capu! U Capu!
A. U Capu veru... c’è...
S. Pirchì?
C. Pirchì praticamente c’era l’usanza diciamo liceale ca...mintianu u
nomi...a u cchiù vasciu di primini...cioè chiḍḍi ca vannu in primo anno...
S. E ci mintianu u Capu...
C. E chistu cchiù vasciu addivintava u capu di i primini...sulu ca mentre
negli altri anni arristava sulu in primo anno a iḍḍu cc’arristà proprio per
sempre...
I. Cc’arristà Capu...per sempre!
S. Babbutù! [...]
A. Babbutù pirchì cci dicianu babbu e iḍḍu cci dicìa ‘babbu tu, babbu tu’
cci arrispunnìa...
G. E cci arristà... [...]... u Cumpari...
T. Pirchì u dici sempri iḍḍu... sempri ‘cumpà cumpà’...
D. Gattu!
I. Pirchì Gattu?
D. Hii a motivazioni è ppi farisi livari...
A. Babbutu! ( risate )
S. Tipu...Coffier
I. Coffier...cci arristà Coffier...e a u frati d’u Coffier...
T. ...Avvocatu...
S. Pirchì Avvocatu?
127
I. Pirchì secunnu mia unn’avi proprio molte doti...nel parlare! ( risate )... è
balbuziente...forsi ppi chissu...
G. ...per paradosso...
I. Per paradosso perfetto!
S. E pua mi paca c’è unu ca cci dicinu Camea...
I. Camea si... pirchì avi n’azienda...a Camea...
S. E cci dicinu... Camea
G. Le Ruà...
S. Pirchì Le Ruà?
I. Si chiama Lo Re e in francisi... [...]...e ma pirchì cci dicinu Liuni a R. e a
so frati?
A. Veru...
D. No di famiglia è...
I. ...King...u chiamanu King... forsi pirchì è Liuni...per il re leone [...]
S. Poi tu...poco fa m’avivi dittu chiḍḍu Samp...
G. Samp...perchè per giocare a calcetto si metteva sempre la maglietta
della Sampdoria e cci arristà Samp...
S. E a cosa...Titì...pirchì?
I. Secondo me è perchè da piccolo u chiamavanu Titì i fratelli più piccoli...
io sapevo così...e cci arristà accussì...
G. E’ un diminuitivo...
I. Na speci di diminuitivo...si si...
S. Poi ve ne ricordate? [...]
G. U Cuscinu c’è vidè... per il fare affettuoso...
128
S. Veru veru...U Cuscinu...
D. ...U Pakistanu!
I. U Pakistanu!! Vidi storia!!Avia un birrittu... un birrittu piegato su se
stesso no?...no unn’era u bascu...era tipu un birrittieḍḍu di lana ca c’è a
svolta no? E lla svolta c’era S. ca cci ia sempri e cci facìa... ‘cci ammucciu
u pakistanu’…cci facìa...e arristà diciamo...u Pakistano...
S. Pua?
D. Paperella... però a motivazione...[...]
G. Caniggia c’era vidè...
S. Caniggia? Per il giocatore...
G. Forse il giocatore...
D. So frati Freccia...
G. Rullo!
C. Pirchì curri a livellu esageratu...
T. No ma pò essiri ambigua...
C. No comunque io sacciù ca a cosa ufficiale è ca corre... ca nsumma è unu
ca curri a livellu esageratu in campo
S. Poi? Qualcun’altra se ve la ricordate?
I. Un mmi nni ricordu stu minutu... [...]... ai tiempi di u liceo... a Hiòcca...
D. A Hiòcca veru...
S. Pirchì a Hiòcca? [...]
I. Avi i sembianze di na gaḍḍina...[...]... U Sballuni c’è vidè...
T. Ma pirchì u Sballuni?
S. Pirchì Sballuni?
129
I. Mahh...sopiḍḍu! Chissà...!!( ridendo e lasciando chiaramente intendere
il motivo )
D. A Crapa vidè...
S. Pirchì cci dicìanu a Crapa? [...]
C. Di nica... già ai scoli elementari a chiamavanu Crapa.... pirchì a vuci...
(simula il belare della capra )
G. U Baruni...
A. ...U Baruni...veru...
G. Cci dicìanu Baruni perchè suo padre era barone...
S. Famiglia nobile...
G. Però non fanno d’ingiuria così... solo a C. gli dicono così...[...]
I. ...U Sciccaru!
A. U Sciccaru!!
I. Pirchì è mmisu buonu!! ( risate )
A. E’ ben messo!
I. Ca unn’è unu...su dui!
C. Casciuna...
S. Pirchì?
C. Casciuna? Non lo so...
D. Casciuna? Pirchì è un casciuni!
S. Ca è grossa...
A. ...Non si può guardare...U Suli...u Suli...u sa pirchì?
S. Pirchì?
130
A. Pirchì un si pò taliari!
S. Tipo u suli...
I. ...U Sputo cci diciamu vidè...
C. Diarrea...
I. Ppi i stessi motivi...
S. Ehmm... U Sciacallu...
I. U Sciacallu...
S. Pirchì u Sciacallu?
D. ...Pirchì approfitta da situazioni... ( risate )
C. E u Zerbino inveci?
A. Ihh... u Zerbino...vabbè chistu storpiatu è...
S. Storpiato di cchi?
A. Da sorbino... pirchì prima cci fu sorbino, sebbino... pua cci misiru
Zerbino...[...]
I. E Sorbino pirchì vistìa Sorbino (marca di abbigliamento)
A. E infatti... ( risate)
D. Calimero...
I. ...Calimero...
S. Pirchì Calimero? Pirchì cci assimigglia?
D. Ppi a parlatina...
I. E’ nicu nicu...
D. E anchi ora...avi vinticinc’anni...ed è un metru e na gazzusa![...]...aspè...
Giarra...
131
S. U Giarra...
I. U Giarra!! Pirchì storpiatura d’u cognome chista è...
S. Mmm... Pua?
A. Giuvannazzu! [...]
I. Com’è ca si chiama chiḍḍu...
D. Matafè!
I. Pirchì Matafè?
D. A un lu sacciu...
T. Cchi vol diri Matafè...
I. Bho...
S. Va bene...ok...s’un vinni ricordati cchiù...
I. A io un mi nni ricordu cchiù...
Bibliografia
V. Amico - Dizionario topografico di Sicilia, tradotto da G. Di Marzo,
Tipografia di Pietro Morvillo, Palermo 1855.
132
G. Caracausi - Dizionario onomastico della Sicilia , vol. 1, Centro di
studi filologici e linguistici siciliani, Palermo 1993;
133
G. Rohlfs - Soprannomi Siciliani , Centro di studi filologici e linguistici
siciliani, Palermo 1984;
Indice
1. Introduzione 4
L’antroponimia: Cenni storici 4
L'antroponimo ‘popolare’ 9
Cammarata e San Giovanni Gemini,
134
due paesi limitrofi per eccellenza:
profilo geografico e storico 14
L’origine dei due toponimi 18
Bibliografia 141
Indice 143
135