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Da II Popolo, N. 2763, 29 luglio 1909, X Di Benito Mussolini LO SCIOPERO DEI CANTONIERI ZIVIO !

Ecco lesclamazione colla quale ieri sera i croati si fecero intendere dagli italiani. Zivio! Evviva! Evviva la solidariet internazionale che abbatte le frontiere! I croati hanno cancellato nella giornata di ieri gran parte della triste leggenda che li circondava e li circonda. Incettati a tradimento nei loro paesi da un rinnegato italiano, appena giunti nelle nostre terre e saputo dello sciopero, i croati hanno cominciato col bastonare il mercante che li aveva ingannati e col dichiarare incondizionata la loro solidariet coi cantonieri scioperanti. La Camera del Lavoro di Trento, non mai fu piena di una folla cos entusiasta come quella di ieri sera *. I croati che stavano per ripartire erano in fondo alla sala. Le loro faccie brune, gorkiane, esprimevano la letizia di non aver tradito i fratelli italiani. Vibrava lanima della moltitudine al sentimento della solidariet universale che non cancella le patrie, ma le comprende in un pi vasto sogno di fratellanza e d'amore. S! Dopo venti secoli dalla predicazione del mite apostolo di Galilea, finalmente possibile unintesa fra popoli di razze e di lingue diverse. Basta una parola, uninteriezione, un gesto! I vecchi odi nazionalisti scompaiono. Il proletariato si sente uno nel suo internazionalismo dinteressi economici e di finalit ideali. I croati dopo quattro giorni di viaggio, malgrado tutte le lusinghe, le promesse, gli incitamenti dei camorristi della meridionale, non hanno voluto compiere opera fratricida. Superba lezione ai borghesi patriotti (orig.), che vedono la patria attraverso i fucili e le corazzate, smentita solenne a tutti i ciarlatani del nazionalismo che nel secolo, per sua natura mondiale, sollevano i vecchi fantasmi di un passato vicino a tramontare. II proletariato oggi compie il grande sogno di Ges. O uomini siate fratelli! esclamava il figlio delluomo spezzando il cerchio angusto dello sciovinismo giudaico. Proletari di tutto il mondo unitevi! ha proclamato Carlo Marx, frangendo il pregiudizio borghese che fossilizza il concetto di patria e rinuncia a quello dumanit. Zivio, gridarono ieri sera i croati. Viva i fratelli della Croazia, rispondevano gli italiani e Dante padre, il poeta universale, sembrava proteggere nella prima ombra della notte, col gesto largo della mano tesa, la folla fraternizzante nella comunione di unidea di pace che dovr domani trionfare nel mondo. * In occasione di questa riunione, Mussolini pronuncia un discorso, in cui, dopo aver salutato in atto la solidariet dei lavoratori al disopra delle baionette dei governi dice: "Carlo Marx non ha gettato invano il suo grido: "Proletari di tutto il mondo unitevi!". Dopo un cinquantennio croati e italiani fraternizzano nelle lotte del lavoro, domani fraternizzeranno nelle rivalit nazionali, fomentate dalla borghesia e faran scomparire il fratricidio collettivo umano che si chiama guerra. In alto le bandiere rosse, salutiamo lumanit che diventa una, fraterna, grande. Il vostro movimento vinsegni, o compagni, che solo alla Camera del Lavoro che si difendono i vostri interessi, che la forza dell'organizzazione irresistibile, che la solidariet nazionale non un sogno, ma diverr realt ", (Un lunghissimo applauso saluta le parole del Mussolini) . (Da 11 Popolo, N. 2763, 29 luglio 1909, X).

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