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Slowballoons
di Nicola Ferrero
Lamore e il denaro parla della storia damore (?) tra un paparazzo e una squillo dalto bordo, uniti dal comune interesse per il denaro. Quasi una coppia simbiotica, che va avanti tra ricatti e foto scandalistiche vendute ai giornali, in un clich che noi italioti conosciamo fin troppo bene per averlo vissuto sulla nostra pelle. I dialoghi sono taglienti e nel racconto, in verit, non c spazio per i sentimenti: uno spaccato lucidissimo di come il denaro sia il vero motore che fa andare avanti il mondo oggid e della
mo deciso di scoprire i titoli che la casa editrice torinese ha pubblicato negli ultimi mesi. Prediligendo, come sua abitudine, la produzione francofona, si segnalano tra tutti due volumi davvero bellissimi e molto differenti tra loro: uno Lamore e il denaro, di Tonino Benacquista e Philippe Bertrand, laltro Blotch Il re di Parigi, di Blutch. Alcuni di voi conosceranno Benacquista per i suoi romanzi
tristezza di un rapporto che ha nellinteresse il suo primus movens. Anche se il finale resta aperto, come nella migliore tradizione noir. Laltra graditissima sorpresa che la QPress ha tenuto in serbo per noi acionados Blotch Il Re di Parigi, di Blutch. Questo autore in Italia praticamente sconosciuto, mentre molto noto in Francia, tanto da vincere il Premio per il miglior album umoristico al Festival di Angoulme, la pi importante e autorevole rassegna fumettistica del mondo. Blutch nasce nel 1967 e inizia a lavorare per Fluide Glacial verso la fine degli anni Ottanta. Fluide Glacial una rivista di fumetti comici, ma non solo, assimilabile a Totem in Italia (numerosi autori, infatti, colla borava no con entrambe le testate: Edika e Vuillemin, tra gli altri), che ha fatto la storia del fumetto e della satira francese. Questa introduzione era necessaria per pres enta r v i meglio lalbo in questione: Il Re di Parigi, infatti, la storia di un illustratore comico (Blotch) che disegna
per una rivista di satira e illustrazione (Fluide Glacial), trasportata per nella Francia degli anni Trenta. Cos una rivista contro degli anni Settanta/ Ottanta vista come un covo di benpensanti bacchettoni che odiano i bolscevichi, e i vari disegnatori che Blutch si diverte e prendere in giro sono caricature di artisti conosciuti e apprezzati come Manu Larcenet (vi ricordate la recensione de Lo scontro quotidiano?) che diventa Larssinet o Michelle Gaudelette che che diventa Gouttelette, per non parlare di due colonne del fumetto transalpino come Daniel Goossens e Thiriet che disegnano vignette umoristiche allinterno della storia firmandosi Gossein e Jean Bonnot. Il libro composto da brevi
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Slowfood
86 s, viaggiare
38 cheeeese!
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rubrica
storie autoconclusive di uno humor nero cos denso da tagliare col coltello. Blotch un campione assoluto di misoginia, arroganza, razzismo, presunzione, prepotenza, vanagloria. La superbia di Blotch non gli permette di accorgersi di artisti del calibro di Herg (il pap di Tin Tin) che viene sbeffeggiato e irriso dal nostro eroe, cos come dei cubisti o dei surrealisti, che egli denigra in maniera bieca e senza spirito critico: unicamente guidato dalla convinzione di essere il migliore, sempre e comunque. A tutto ci si unisce un suo profondo, inveterato servilismo nei confronti del padrone editore, ai cui voleri si prostra senza un minimo cenno di dignit. I disegni sono molto belli, ovviamente utilizzando uno stile che si avvicina alle illustrazioni anni Trenta, efficaci e morbide. La vena politically uncorrect e la profonda autoironia con cui Blutch (lautore) disegna e pensa Blotch (il personaggio) ci fanno attendere con grande curiosit luscita del secondo volume del nostro, intitolato Di fronte al proprio destino, di cui abbiamo potuto vedere unanteprima e che sar a breve in fumetteria. Lultimo consiglio per gli acquisti francese Per davvero, di Jonquet e Chauzy: una storia dura, di banlieue, spessa e poetica. Kevin un giovane che oscilla tra la scuola, una mamma assente che si ammazza di lavoro, una brutta compagnia e una ragazza della buona societ di cui si innamora. Il ritmo serrato: una sorta di confessione-racconto che tiene il lettore incollato al libro. Una menzione speciale
va alla traduzione: deve essere stato molto difficile rendere il verlan o i modi di dire giovanili utilizzati dallo sceneggiatore, ma il buon Peruzzo ha assolto il compito alla grande. Chi ha buona padronanza del francese, cerchi questo fumetto in lingua originale, credo meriti davvero; un po come leggere i libri di Alan Moore in inglese. Concludiamo questo nostro breve excursus con due citazioni di albi italiani che vedono Peruzzo nelle vesti di sceneggiatore: si tratta di Atrox e di Anser. Il primo il numero zero di una serie che ha come protagonista uno sfuggente criminale che si aggira in Italia, nei primi anni Sessanta: lepisodio ambientato a San Remo e per il recensore, frequentatore di quei lidi per quasi 20 anni, stato un bellissimo tuffo nei luoghi della sua giovinezza, resi benissimo, con la Pigna, la passeggiata Imperatrice, i dintorni del Casino Una piccola madeleine privata, per cui il contesto ha preso il soprav vento sulla storia. Attendiamo il prossimo volume, che uscir comunque nel 2009 e sar ambientato a Torino. Laltra creazione di Peruzzo, che vede ai disegni Armin Barducci, si chiama Anser e racconta di un futuro prossimo in cui i pennuti domineranno il pianeta. Facciamo, in questo primo episodio la conoscenza di Anser, di suo padre Anserius e di suo figlio Hans, oche che incontreranno Il caporalissimo ( questo il titolo dellalbo) e la sua armata di polli. La storia appena iniziata, attendiamo i prossimi albi per sbilanciarci un po di pi. Buona lettura..
agosto 2009
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