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Corrado Passera: "Da Enrico Letta solo misure di breve respiro. No all'aumento dell'Iva, ma sull'Imu...

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L'Huffingtonpost | Di Pietro Salvatori Pubblicato: 22/08/2013 19:25 CEST | Aggiornato: 22/08/2013 19:25 CEST

Valuterei molto positivamente se il governo riuscisse ad evitare laumento dellIva. SullImu sari pi cauto: mi limiterei ad introdurre una maggiore progressivit. Ma non bisogna dare la sensazione a livello internazionale che si facciano passi indietro sul rigore dei conti. Cos Corrado Passera sui prossimi appuntamenti che attendono il governo di Enrico

Letta. Ospite del Meeting di Rimini (Vengo qui da dieci anni, una manifestazione molto ricca), lex ministro dello Sviluppo economico fa un bilancio di questi primi mesi delle larghe intese: Al momento non si vedono i risultati di quella che potenzialmente una grande opportunit per il paese. Ci si occupa di cose piccole, di breve respiro, o delle vicende personali dei singoli, per non parlare dei ricatti continui. Bisognerebbe invertire questa tendenza. E dunque qual il futuro delle larghe intese? Considero in potenza questo governo come una grande opportunit. Un paese come il nostro, che deve fare interventi massicci per uscire dalla recessione, avviare e completare riforme difficilissime, che deve ripensare il funzionamento delle proprie istituzioni, ha bisogno di larghe intese. Difficilmente una sola parte politica potrebbe realizzare riforme cos complicate. Ma per ora non si vedono i risultati di questa maggioranza cos ampia. Famiglie e imprese osservano il governo occuparsi di cose piccole, a breve termine, bloccato continuamente da vicende personali. Per questo il grande potenziale sta andando disperso. Palazzo Chigi sta approntando Destinazione Italia, un grande piano di rilancio degli investimenti esteri e non. Potrebbe rappresentare un salto di qualit nellazione dellesecutivo? molto importante dedicarsi allattrazione degli investimenti esteri. Il governo di Mario Monti, di cui facevo parte, aveva portato avanti alcune iniziative in questo senso, che fanno da abbrivo a quel che giustamente Letta sta pensando di fare adesso. Negli ultimi due anni ci sono stati considerevoli investimenti dallestero, ma sicuramente, rispetto ad altri paesi, siamo stati meno attrattivi. Perch? Per le difficolt burocratiche, per la mancanza di interlocuzione che riscontrano gli investitori, per una legislazione spesso non molto chiara n stabile e per

linefficienza e la lungaggine del sistema giudiziario, che molti imprenditori ci hanno spesso segnalato come ragione sufficiente per non investire nel nostro paese. Non che non ci siano altri problemi, ma questi quattro sono certamente quelli principali. Come si ovvia alla difficile situazione economica del Paese? Le soluzioni che vanno messe sul tavolo per invertire il trend negativo delleconomia italiana devono essere molto pi forti. Per esempio? Prenda la restituzione dei debiti della Pubblica amministrazione alle imprese. Sono dellidea che occorra accelerarlo e completarlo ma in tempi e modalit tutte diverse da quelle attualmente in corso. Ridare qualche miliardo al mese non ha limpatto che avrebbe invece una restituzione massiva e veloce del debito scaduto. Possiamo ad esempio seguire in parte la strada tracciata dalla Spagna. Ma questo solo un esempio. In generale quello che serve un grande progetto sistemico di riforme che tocchino tutte le sfere della vita del paese, della societ, dell'individuo. Sto pensando alla giustizia, all'educazione, ma anche alla grande riforma della politica con i suoi costi ed il suo funzionamento. Alcune riforme sono gi state avviate e necessitano solo di essere portate a compimento, altre vanno affrontate ex novo. Il 28 agosto il Consiglio dei ministri parler di taglio dellImu e delleventuale aumento dellIva. Due misure prese dal vostro governo. Sarei particolarmente soddisfatto se si potesse scongiurare laumento dellIva, si tratta di cifre che possono essere trovate. La vicenda dellImu penso si possa gestire introducendo una maggiore progressivit. Ma sarei molto titubante a lasciar trapelare lidea che si diminuisca la soglia di attenzione sul rigore dei conti pubblici. Il paese, malgrado la difficile situazione nella quale si trova e malgrado i pochi segnali di azione che sta dando, sta tenendo in termine di credibilit a

livello internazionale proprio perch non ha abbassato la guardia sul rigore dei conti. Lei sembra avere le idee molto chiare. Non rimpiange di non aver proseguito la sua esperienza in politica? Le due ragioni fondamentali che mi hanno portato in modo doloroso a dire di no alla proposta di Monti sono state la mancanza in quel progetto di una forte radicalit delle proposte - che non vedevo allora e non vedo oggi - e la totale novit che doveva rappresentare la nuova formazione. Ma cos non stato. Non devo fare politica per forza. In quelloccasione non ne vedevo le condizioni. E in futuro? Ho dei progetti, di vario genere, ma ancora non ne voglio parlare, far fino in fondo il mio anno sabbatico. Progetti che riguardano anche la politica? Non ne voglio parlare in questo momento. Ma si pu fare politica in tanti modi, si pu contribuire in tanti modi ad aiutare la nostra societ.

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