(...) Le persone si riconoscono nelle loro merci; trovano la loro anima nella loro
automobile, nei giradischi ad alta fedeltà, nella casa a due piani, nell'attrezzatura della
cucina (...) Non soltanto una forma specifica di governo o di dominio partitico producono il
totalitarismo, ma pure un sistema specifico di produzione e di distribuzione, sistema che
può benissimo essere compatibile con un "pluralismo" di partiti, di giornali, di "poteri
controbilanciantisi" (...) La libera elezione dei padroni non abolisce né i padroni né gli
schiavi (...)
(...) Il pensiero ad una dimensione è promosso sistematicamente dai potenti della politica
e da coloro che li riforniscono di informazioni per la massa. Il loro universo di discorso è
popolato da ipotesi autovalidantesi, le quali, ripetute incessantemente da fonti
monopolizzate, diventano definizioni o dettati ipnotici. Per esempio, "libere" sono le
istituzioni che operano (e sono adoperate) nei paesi del Mondo Libero; ogni altra forma
trascendente di libertà equivale per definizione all'anarchia, o al comunismo, o è
propaganda. "Socialistiche" sono tutte le interferenze nel campo dell'iniziativa privata che
non sono compiute dalla stessa iniziativa privata (o in forza di contratti governativi), come
l'assicurazione medica estesa a tutti e a tutti i tipi di malattia, o la protezione della natura
dagli eccessi della speculazione, o l'istituzione di servizi pubblici che possono ledere il
profitto privato. Questa logica totalitaria del fatto compiuto ha la sua controparte ad
Oriente. Laggiù, la libertà è il modo di vita istituito dal regime comunista, e ogni altra forma
trascendente di libertà è detta capitalistica, o revisionista, o appartiene al settarismo di
sinistra. In ambedue i campi le idee non operative non sono riconosciute come forme di
comportamento, sono sovversive (...)
È la "desubliminazione repressiva", che in realtà finisce col rafforzare il sistema,
estendendo l'illusione di vivere in una società opulenta e tollerante. La libertà sessuale e di
costumi offerta dal sistema, come la pornografia ad esempio, secondo Marcuse è solo un
surrogato della libertà dell'eros, piuttosto è uno strumento per ottenere consenso,
mercificando il sesso e riducendo la persona ad oggetto. Pornografia e libertinismo sono
secondo Marcuse una offesa umiliante alla dignità degli individui, sfruttati per il commercio
e l'esibizione: è la miserabile realtà della prostituzione, il commercio del proprio corpo, le
proprie forme ridotte a merci.
IL DELITTO PERFETTO
Per Baudrillard, siamo in una nuova era di simulazione in cui la riproduzione sociale
(l’elaborazione delle informazioni, la comunicazione e via dicendo) sostituisce la
produzione in quanto forma organizzatrice della società. In questa epoca, il lavoro non è
più una forza di produzione, ma è esso stesso un “segno tra i tanti”. L’economia politica
non è più la base, il determinante sociale, o addirittura la "realtà" strutturale in cui altri
fenomeni possono essere interpretati e spiegati. Piuttosto, le persone vivono in una "iper-
realtà" di simulazioni in cui le immagini e l’attività dei segni sostituiscono i concetti di
produzione e di conflitto di classe. Il capitale e l’economia politica scompaiono dalla
prospettiva di Baudrillard: segni e codici proliferano e si riproducono in cicli senza fine. La
"semiurgia" prende il posto della produzione.
Mentre le società moderne erano organizzate attorno alla
produzione e al consumo di beni, le società postmoderne
sono organizzate attorno alla simulazione e all’attività di
immagini e segni, modelli e simboli, che sono le forme
organizzatrici del nuovo ordine sociale. Nella società della
simulazione, le identità sono costruite tramite la mediazione-
appropriazione di immagini, codici e modelli che
determinano come gli individui si percepiscono e si
relazionano ad altre persone. L’economia, la politica, la vita
sociale e la cultura sono tutte governate dal modo di
simulazione, che tramite i propri codici e modelli determina
come i beni siano consumati e usati, come sia spiegata la
politica, come la cultura sia prodotta e consumata, e come la
vita quotidiana sia vissuta.
(...) The hyperreal represents a much more advanced stage insofar as it manages to
efface even this contradiction between the real and the imaginary. Unreality no longer
resides in the dream or fantasy, or in the beyond, but in the real's hallucinatory
resemblance to itself (...).
L'UOMO MERCE
Un altro "uomo nuovo", l' "uomo-merce", ecco quello che il mercato sta fabbricando sotto i
nostri occhi. Distruggendo ogni forma di legge in grado di porre un freno alla merce, la
deregulation neoliberista produce effetti in tutti i campi, non soltanto in quello economico.
La stessa psiche umana è disturbata, sconvolta: si moltiplicano le depressioni, i disturbi
dell'identità, di genere, i suicidi e le perversioni. Al mercato non interessa più l'essere
umano in quanto tale, invocando la clonazione e la manipolazione genetica, esso esige
ormai la trasformazione biologica dell'umanità.
In "L'Art de Réduire les Têtes" ("Sur la Nouvelle Servitude de l'Homme Libéré à l'Ere du
Capitalisme Total", Denoël, Parigi, 2003), Dany-Robert Dufour aveva già messo in
evidenza la profonda riconfigurazione psichica a opera del Dio mercato, un Moloch che a
scapito di qualsiasi considerazione (morale, etica, trascendente, trascendentale, culturale,
ambientale, ecc....) esige soltanto la libera circolazione delle merci nel mondo.
Questo capitalismo smantella ogni valore simbolico, a esclusivo vantaggio del valore
puramente monetario delle merci. Al di fuori dei prodotti da scambiare, del loro puro e
semplice valore mercantile, non resta più nulla di simbolico.
(...) La borghesia non può esistere senza rivoluzionare continuamente gli strumenti di
produzione, i rapporti di produzione, dunque tutti i rapporti sociali (...) Il continuo
rivoluzionamento della produzione, l'ininterrotto scuotimento di tutte le istituzioni sociali,
l'incertezza e il movimento eterni contraddistinguono l'epoca dei borghesi fra tutte le
epoche precedenti (...) Si dissolvono tutti i rapporti stabili e irrigiditi, con il loro seguito di
idee e concetti antichi e venerandi, e tutte le idee e i concetti nuovi invecchiano prima di
potersi fissare. Si volatilizza tutto ciò che vi era di corporativo e di stabile, è profanata ogni
cosa sacra e gli uomini sono finalmente costretti a considerare con occhio disincantato la
propria posizione e i propri reciproci rapporti (...).
(Karl Marx e Friederich Engels, Manifesto del Partito Comunista, Einaudi, 1962)
Questa capacità di trasformare i rapporti sociali giunge oggi al suo culmine con l' "anarco-
capitalismo" o "anarco-liberismo". Ciò che entusiasma è l'aspetto "libertario", "giovanile" e
"in" di questa nuova forma, e della conseguente evoluzione dei costumi, tanto a destra che
a sinistra che al centro, al punto che nessuno osa mettere in discussione il nuovo Dio
Libero Mercato.
"Agli antichi schiavi si sostituiscono uomini ridotti allo stato di "prodotti" (...) consumabili né
più né meno degli altri" (Jacques Lacan, “L'Envers de la Psychanalyse”, Seuil, Parigi,
1991).
L'uomo modificato dal neoliberismo Dalla riduzione delle teste all'alterazione dei
corpi Dany-Robert Dufour Le Monde Diplomatique aprile 2005
Anarco-capitalismo - Wikipedia
«Il mio Primo sarà rivestito da un polimero di nanoparticelle, una sorta di pelle morbida e
resistente allo stesso tempo. Le strutture interne saranno di gomma e di nanomateriali
porosi. Avrà un metacervello con memoria e sensi avanzatissimi. Il sangue? E chi dice
che ce ne sarà bisogno?». L’aspetto sarà umano e si potrà personalizzare. Costerà un
milione di dollari, forse più. Come i viaggi spaziali, si svaluterà nel tempo. Vita-More parla
al futuro: la sua creatura, per ora, è disponibile solo come prototipo grafico: «Ho il design
e chi potrebbe realizzare le singole parti: aspetto che la tecnologia si metta alla pari!».
Dalla nanotecnologia vengono anche altri gadget per la salute: Robert A. Freitas Jr.
dell’Institute for molecular manufacturing di Los Altos, California, autore di numerosi volumi
sulla nanomedicina, spiega che «le nanoparticelle vengono già impiegate in diagnostica e
sono molto vicine all’applicazione in terapia, sotto forma di "vernici" biologiche (fluidi
"spalmabili" con proprietà di biocompatibilità e bioattività, ndr) o farmaci». Tra 10-20 anni
(20-30 perché i costi permettano un impiego anche al di fuori dei corridoi ospedalieri) sarà
il turno dei nanorobot: costruiti in robustissimo diamante o zaffiro, conterranno un
computer di bordo, un sistema di comunicazione, uno di alimentazione, accessori per
manipolare l’ambiente esterno. «Io, per esempio, sto studiando respirociti, clottociti e
microbivori, versioni artificiali e assai più efficienti di globuli rossi, piastrine e globuli
bianchi. Mi interessano anche i microchirurghi, che potranno intervenire a livello di cellula;
e con il collega Chris Phoenix stiamo progettando un "vasculoide", pellicola di
nanoparticelle da "spalmare" sull’interno dei vasi: sostituirà il sangue».
La cura per l’invecchiamento biologico, Freitas la data al 2030. Per migliorare le facoltà
intellettive e sintonizzare meglio l’emotività, invece, ci sarà meno da aspettare. Spiega
Hughes: «Per il trattamento della depressione, la Food and Drug Administration ha
appena approvato un pacemaker del nervo vago, originariamente usato per l’epilessia. E
c’è l’impianto cocleare, per i difetti dell’udito: Giappone e Svezia in particolare sono le
culle della protesica (progettazione e realizzazione di protesi) e della cibernetica. E
ancora, i farmaci attivi sul sistema nervoso centrale: prendiamo il modafinil, in commercio
qui col nome di Provigil. La FDA l’ha approvato anni fa per la narcolessia, ma già ora è il
rimedio ufficioso degli insonni, la loro nuova tazza di caffè», per stare svegli di giorno, in
modo da riposare meglio la notte.
Zach Lynch, direttore della società californiana NeuroInsights, è una sorta di meteorologo
della neuroscienza. Tra le altre cose, consiglia i venture capitalist (investitore di capitale a
rischio) che vogliono mettere soldi nel settore. «La neurotecnologia va divisa in
diagnostica, prostetica e farmaceutica. È un mercato da 80 miliardi di dollari, con alcuni
cavalli vincenti su cui puntare, come i cogniceutici, impiegati tra l’altro contro morbo di
Alzheimer e disturbo da deficit di attenzione». Per quest’ultimo già si usa massicciamente
il Ritalin: non è un segreto che il 15-20% degli studenti di college se lo procuri per aiutarsi
nello studio. Esiste già una variante con minori effetti collaterali, il Fovalin. Mentre una
compagnia della Bay area è in fase avanzata della sperimentazione di un composto
capace di stimolare l’apprendimento nei topi. Lynch è pronto a scommettere anche sulla
neuroinformatica. Per esempio, «sull’uso combinato di immagini di risonanza magnetica e
chip al Dna, che permetteranno di correlare la struttura anatomica dell’encefalo e le
istruzioni per il suo assemblaggio, contenute nei cromosomi».
Hughes nota che, da secoli, l’uomo si "potenzia": la scrittura stessa ne è un esempio, visto
che rappresenta un’estensione del nostro cervello. Ora sembra innocua, ma anch’essa ha
avuto i suoi effetti collaterali: per esempio la scomparsa della tradizione orale. «Va
valutato il rapporto rischi-benefici. Non mi preoccupa che le nuove tecnologie diventino un
lusso dei facoltosi: come nel caso di televisione o telefono, aumentando la diffusione
crolleranno i prezzi. Mi preoccupa piuttosto che non siano sicure. E soprattutto, mi
angustia una domanda: come inquadreremo la classe dei superuomini?».
Domande cui, citando l’onesto Lynch, «ancora non si può dare risposta».
Modafinil - Wikipedia
Nanomedicina - Wikipedia
Ora, però, dobbiamo fare i conti con la "fantarealtà", che è ancora peggio.
T.S. Eliot descrisse in "The Cocktail Party" i rischi del viaggio umano verso l'illuminazione
descrivendolo come "un processo in cui l'umano sarà transumanizzato".
Max More, fondatore dell'Extropy Institute, è stato il primo a definire il termine anche come
filosfia nel 1990. Mentre Huxley immaginava un'umanità che trascende i propri limiti, Max
More vede più una effettiva trasformazione dell'essere umano in post-umano.
Sono state suggerite anche altre definizioni come quella di Anders Sandberg - "Il
Transumanesimo è la filosofia che afferma che noi possiamo e dobbiamo svilupparci a
livelli , fisicamente, mentalmente e socialmente superiori, utilizzando metodi razionali" - o
quella di Robin Hanson: "Il Transumanesimo è l'idea secondo cui le nuove tecnologie
probabilmente cambieranno il mondo nel prossimo secolo o due a tal punto che i nostri
discendenti non saranno per molti aspetti 'umani'".
Seguendo una tradizione politica, morale e filosofica risalente al XIX secolo, influenzata
dall'Illuminismo e dal Positivismo, il Transumanesimo si pone come obiettivo l'utilizzazione
della scienza come mezzo per migliorare tutta l'umanità, ponendo l'essere umano al
"centro" dell'universo, e sostenendo che non esistono forze sovrannaturali che guidino
l'umanità, solo razionalità, scienza e tecnologia, tendendo ad escludere tutto ciò che è
metafisica, compreso Dio.
Neuroteologia
TRANS-ART
Si tende a far rientrare tra i trans-artisti anche gente come Marvin Minsky, Timothy Leary, il
video-artista Bill Viola, l'artista digitale Karl Sims, che non sono propriamente dei
transumanisti.
"The UpWing philosophy is a visionary new thrust beyond Right and Left-wing, beyond
conservative and conventional radical. Beyond all our age-old philosophies and
ideologies. We UpWingers want to facilitate the flow to the emerging post-industrial world.
We also want to accelerate humanity’s thrust to the next stage in evolution. Specifically we
want to marshall humanity’s genius to overcome our supreme tragedies - aging and death.
We want to help accelerate the colonization of our solar system and open up this infinite
Universe of infinite space, infinite resources, infinite potentials. We want to speed up the
thrust to post-industrial telespheres, such as teleduction and telemedicine which can
instantly provide services to anyone anywhere. We want to help accelerate the surge to
upcoming worlds of undreamed abundance. Clean, cheap, limitless energy. Limitless food.
Limitless raw materials. We want to help spread the benefits of the Biological Revolution,
the new genetics, the Brain Revolution giving each one of us control over our own bodies,
our own minds, our own emotions. Allowing us biological freedoms never before
possible..."
I primi transumanisti si incontrarono formalmente all'inizio degli anni 1980 alla University of
California di Los Angeles, che divenne il loro centro principale. Fu qui che FM-2030 (in
precedenza "FM Esfandiary") insegnò l'ideologia futurista degli "Upwingers". John Spencer
alla Space Tourism Society organizzò molti eventi transumani legati allo spazio. Natasha
Vita-More (in precedenza Nancie Clark) esibì "Breaking Away" al EZTV Media, un luogo
dove i transumanisti e altri futuristi potevano incontrarsi. FM, John e Natasha si
incontrarono e presto iniziarono a tenere riunioni per i transumanisti di Los Angeles, che
includevano gli studenti provenienti da FM-2030, spettatori delle produzioni artistiche di
Natasha e la comunità spaziale ed astrofisica. Nel frattempo in Australia, Damien
Broderick, autore di fantascienza, scrisse "The Judas Mandala". Nel 1982, Natasha
scrisse Transhumanist Arts Manifesto ("Manifesto delle Arti Transumane") e più tardi
produsse lo spettacolo televisivo via cavo "TransCentury UPdate", che ebbe oltre 100.000
spettatori. FM, successivamente, in "Are You A Transhuman?" (1989), definirà transumano
come "la primitiva manifestazione di un nuovo essere evoluzionario".
In questa ottica, possiamo annoverare tra i profeti del transumanesimo anche il noto
mass-mediologo Marshall McLuhan, quando annuncia che: "la tecnologia produce
simultaneamente un'esplosione dell'uomo e un'implosione del mondo: i mezzi di trasporto
e di comunicazione estendono infatti il raggio di azione dei nostri sensi all'intero pianeta,
riducendolo ad un villaggio".
L'informatica e le biotecnologie
stanno partecipando attivamente e
congiuntamente a questa
ridefinizione tecnologica dell'uomo e
del mondo. La convergenza di
scienze quali la cibernetica, la
robotica, l'intelligenza artificiale, la
telematica, l'ingegneria genetica, la
nanotecnologia, nasconde un
"Progetto" che per la sua portata,
promette o minaccia, a seconda dei punti di vista, il perseguimento della sintesi artificiale
del corpo e della mente umani.
Transhuman - Wikipedia
Fyborg
EXTROPY INSTITUTE
La mailing list dell'Extropy Institute fu lanciata nel 1991 e nel 1992 l'istituto iniziò ad
organizzare le prime conferenze sul transumanismo, e i membri affiliati in tutto il mondo
cominciarono ad organizzare gruppi transumanisti locali. Extro Conferences, incontri,
feste, dibattiti online e documentari continuano a divulgare il transumanismo al pubblico.
Internet divenne presto il terreno ideale per le persone interessate ad esplorare le nuove
tecnologie con siti web come Extropy Institute, Alcor Life Extension Foundation, Foresight
Institute, Transhumanist Arts & Culture, and BetterHumans.
Oggi altre organizzazioni che si sono unite all'Extropy Institute per far progredire le idee
transumaniste, come la Alcor Life Extension Foundation, Foresight Institute,
Transhumanist Arts & Culture, l'Immortality Institute, Aleph in Svezia, TransVision in
Europa, la World Transhumanist Association, Singularity Institute for Artificial Intelligence,
e numerose altre organizzazioni che si stanno sviluppando in questo momento.
I PRINCIPI ESTROPICI
"L'umanità mi sembra uno splendido inizio, ma non sarà certo la fine". (Freeman Dyson).
Estropia, coniata da T.O. Morrow nel Gennaio del 1988, è definita come l'insieme
dell'intelligenza, dell'ordine funzionale, della vitalità, dell'energia, vita, esperienza, capacità
e spinta al miglioramento e alla crescita di un sistema vivente o organizzativo. Estropia
esprime una metafora, invece di essere un semplice termine tecnico, e quindi non significa
semplicemente l'opposto di entropia.
Secondo More, questi principi "non specificano un credo particolare, delle tecnologie o
delle politiche". L'Estropianesimo sostiene una ottimistica visione del futuro, prevedendo
considerevoli progressi della capacità computazionale, dell'aspettativa di vita, nella
nanotecnologia e simili.
Molti estropici credono nella eventuale realizzazione di una vita illimitata e nella
resurrezione (per coloro preservati per mezzo della crionica) attraverso mezzi tecnologici.
Gli "extropiani" si raccolgono in piccole comunità (nexus) che rifiutano i valori della società
tradizionale e ogni autorità politica. Odiano i limiti che il corpo ("wetware") impone alle loro
aspirazioni di immortalità e di trascendenza. Per rendere immortale il loro spirito si
preparano a trasformarlo in software, in modo da poterlo trasferire nei corpi incorruttibili
forgiati dalla tecno-scienza. In attesa che la carne possa così divenire logos, aspirano a
prolungare indefinitamente la loro vita "terrestre" trasformandosi in cyborg.
I Principi Estropici descrivono una specifica versione del pensiero transumanista. I
transumanisti sono per la ragione, il progresso e centrano i propri valori sul benessere
materiale, piuttosto che su di una autorità religiosa esterna. I Principi Estropici non sono
considerati verità o valori assoluti. I Principi codificano ed esprimono le attitudini di coloro
che si descrivono come "estropici". Il pensiero estropico rappresenta una piattaforma
filosofica da cui affrontare la condizione umana.
La filosofia estropica rappresenta una visione del mondo ottimista e serena, in cerca di un
continuo auto-miglioramento, basato su motivi scientifico-razionali: progresso continuo, la
continua ricerca di maggiore intelligenza, saggezza, efficacia e longevità, nonché la
rimozione dei limiti politici, culturali, biologici e psicologici alla realizzazione personale; il
continuo superamento di ogni barriera al proprio progresso e alla realizzazione delle
proprie potenzialità; l'espansione infinita dell'universo; auto-trasformazione, la continua
crescita morale, intellettuale e fisica, attraverso razionalità, creatività, responsabilità e
sperimentazione; la ricerca dell'accrescimento biologico e neurologico, insieme allo
sviluppo psico-emotivo; ottimismo pratico, l'adozione di un ottimismo razionale, basato
sull'azione, al posto della fede assoluta e del pessimismo della stagnazione; tecnologia
intelligente, l'uso creativo di scienza e tecnologia per trascendere i limiti "naturali"; la
tecnologia non fine a se stessa, ma come strumento efficace per il miglioramento della
propria vita; società aperta, un ordine sociale che favorisca la libertà di parola, di azione e
di sperimentazione, opposizione al controllo sociale autoritario, una società basata sulla
decentralizzazione del potere, la contrattazione al posto dello scontro, lo scambio al posto
della coercizione, l'apertura al miglioramento al posto di un'utopia statica; auto-governo,
pensare indipendentemente, in libertà e consci della propria responsabilità individuale;
pensiero razionale, mantenere un'adeguata apertura mentale verso le sfide alle proprie
idee e pratiche, allo scopo di migliorarle, essere aperti alle critiche alle proprie idee,
mantenendo apertura mentale verso idee nuove.
Per gli estropici, nessun mistero è sacrosanto, non esiste nessun limite.
Questo punto di vista è stato criticato aspramente dall'intellettuale anarchico Hakim Bey
nello scritto "Primitive and Extropians" che accusa il movimento estropico di
"fondamentalismo" nei confronti della tecno-scienza.
Extropianism - Wikipedia
SINGOLARITARIANISMO
"Information technology is the engine of the singularity; and at the same time its victim.
Information systems used to be a derivative of physical systems. Now, physical systems
are becoming the derivatives of digital systems, in a historic reversal of realities. A perfect
storm in which digital technology and molecular technologies touch and change each
other, and finally blend on the common grounds of evolutionary intelligence where the
natural and the artificial are no longer separate categories. For evolution to embrace us,
we now have to embrace evolution. We should follow the final wakeup call of our human
knowledge, and crawl out of the biological mud of a Darwinian era that already fades in
the mirror that is the past. Knowledge is human nature, and emotion marks its evolutionary
past".
Hans Moravec, noto esperto di robotica (lavora alla Carnegie Mellon University di
Pittsburgh), è il teorico della possibilità di realizzare l’upload di personalità umane nei
computer. Moravec è convinto che non esisteranno più sostanziali differenze fra umani e
robot non appena questi ultimi avranno raggiunto una complessità tale da favorire
l’emergenza di facoltà cognitive di livello superiore, come la possibilità di imparare e una
qualche forma di autoconsapevolezza. A quel punto, nulla si opporrà all’integrazione fra
hardware e wetware, e lo scambio di memoria e informazioni fra l’intelligenza umana e
l’intelligenza artificiale si ridurrà a un banale problema di "traduzione" fra codici informatici.
Vinge cominciò a parlare sulla Singolarità negli anni '80, e raccolse i suoi pensieri nel
primo articolo sull'argomento nel 1993, con il saggio "Technological Singularity". Da allora,
questo è stato il soggetto di molte storie e scritti futuristici e di fantascienza. Il saggio di
Vinge contiene l'affermazione spesso citata che "Entro trenta anni, avremo i mezzi
tecnologici per creare una intelligenza superumana. Poco dopo, l'era degli esseri umani
finirà". La singolarità di Vinge è comunemente ed erroneamente interpretata come
l'affermazione che il progresso tecnologico crescerà all'infinito, come avviene in una
singolarità matematica. In realtà, il termine è stato scelto come una metafora prendendolo
dalla fisica e non dalla matematica: mentre uno si avvicina alla Singolarità, i modelli di
previsione del futuro diventano meno affidabili, esattamente come i modelli della fisica
vanno a pezzi mentre uno si avvicina ad una singolarità gravitazionale.
La Singolarità è spesso vista come la fine della civilizzazione umana e la nascita di una
nuova civiltà. Nel suo saggio, Vinge chiede perché l'era umana dovrebbe finire, e
argomenta che gli umani saranno trasformati durante la Singolarità in una forma di
intelligenza superiore. Dopo la creazione di una intelligenza superumana, secondo Vinge,
la gente sarà, al suo confronto, una forma di vita inferiore.
I più scettici e i catastrofisti - che si riconoscono nello scrittore Samuel Butler - prefigurano
invece un salto involutivo dell'essere umano, destinato a soccombere in uno stato di
schiavitù di fronte alla prossima generazione di ibridi cyborg intelligenti incomparabilmente
più evoluti.
Singularitarianism - Wikipedia
"Ogni uomo è libero di fare tutto ciò che non limita la libertà di altri. Il divenire cyborg è un
progresso decisivo nell’evoluzione della specie, frutto della razionalità e non del caso"
(Riccardo Campa, presidente dell’AIT, Associazione Italiana Transumanisti)
In Italia, come in tutti i Paesi avanzati, sono in atto ricerche su robotica, intelligenza
artificiale e biotecnologie e, nel contempo, dibattiti intercattedra, che coinvolgono filosofi e
sociologi, sulle implicazioni etiche del divenire postumano. Per fare qualche esempio, il
progetto "Babybot" dell’Università di Genova, ovvero il tentativo di costruire un umanoide
in grado di apprendere e acquisire gradualmente una coscienza, è apprezzato a livello
internazionale; La Sapienza di Roma ha organizzato il seminario "Il Postumano nelle Reti".
Non pochi interventi dimostrano apertura verso le tematiche transumaniste.
L’AIT sta cercando di creare una rete di crionicisti, per dare la possibilità di essere ibernati
in sospensione crionica (ibernazione, per chi vuole preservare un cervello funzionante in
attesa che la medicina progredisca, ndr). I nostri amici americani lo possono già potuto
fare.
AIT si batte per nuovi diritti individuali, che chiamano “diritti tecnologici”, appellandosi alla
liberal-democrazia: "ogni uomo è libero di fare tutto ciò che non limita la libertà di altri".
In "Our Posthuman Future" (trad. it. "L’Uomo oltre l’Uomo
Le Conseguenze della Rivoluzione Biotecnologica",
Mondadori, Torino, 2002), Francis Fukuyama elabora la
sua prospettiva sulle biotecnologie, imperniandola attorno
al concetto di natura umana: “La natura umana esiste, è
un concetto pregnante che ci ha fornito un elemento di
continuità nella nostra evoluzione come specie. Insieme
alla religione, rappresenta ciò che definisce i nostri valori
fondanti. La natura umana attribuisce la forma e
stabilisce i confini dei tipi possibili di regime politico,
quindi una tecnologia abbastanza potente da rimodellare
ciò che siamo può dar luogo a conseguenze perniciose
per la democrazia liberale e per la stessa natura della
politica… Negli ultimi cento o duecento anni, però, tra gli
intellettuali e gli accademici di filosofia questo concetto è
caduto in disgrazia”.
Secondo Fukuyama, la struttura genetica dell’uomo rappresenta non una forma che ci
determina in un solo modo (determinatio ad unum), ma una forma che schiude un campo
di possibilità, un ventaglio di linee aperte, e che verrà orientato e ulteriormente
determinato dalla libera attività del soggetto. Il soggetto naturale non può essere
ricondotto al determinismo genetico di chi sostiene che noi "siamo i nostri geni", gradino
estremo di un processo riduzionistico che dapprima riduce l’essere a corpo, e
successivamente il corpo al genoma.
Dopo aver procalmato nei suoi precedenti lavori la "fine della storia", e
la "distruzione del mondo", Fukuyama proclama ora la "fine della
politica". In particolare, si chiede in che modo si possa continuare a
parlare di politica nei termini in cui fino ad oggi siamo stati avvezzi a
fare, all'interno di un mondo che si pone nella condizione di
abbandonare non solo teoricamente, ma anche praticamente, l'idea
stessa di "una natura umana". Questo perché, come sostiene lo
stesso autore nelle ultime pagine del libro: "finora la libertà politica ha
significato il diritto di perseguire le finalità stabilite per noi dalla
natura".
Che ne sarà, dunque, della società liberale, se l'uomo culturale e tecnologico si sostituirà a
quello naturale?
In una intervista condotta da Gianni Riotta, pubblicata sul Corriere della Sera del 10
ottobre 2005, Fukuyama dichiarava: "Trovo ripugnante l'idea di considerare malleabile la
natura umana, plasmandola al volere delle élites. Abbiamo imparato che l'ingegneria
sociale provoca milioni di vittime e temo che lo stesso possa accadere per l'utopia di
modificare il comportamento umano in laboratori (...) le ingegnerie di laboratorio rischiano
di cambiare la carta dei diritti".
Se siamo tutti uguali per la legge, ma alcuni di noi sono in grado di comprare per i figli al
momento della nascita qualità formidabili, intelligenza, memoria, salute, in provetta, non
cambierà la costituzione materiale?
Fukuyama rifiuta l'idea di uomini e donne che migliorino in provetta il loro destino: «Per me
un uomo migliorato in laboratorio è come un atleta dopato, andrebbe squalificato. E si
immagina che succederebbe di un'umanità che fa la corsa all'altezza, tutti alti tre metri?
Alle Olimpiadi vincerebbero non i migliori atleti, ma i migliori laboratori genetici. Guardi alla
nostra società, e guardi soprattutto all'Italia. La vita media toccherà presto gli 80 anni, ma
per tanti anziani che vita è? Li teniamo in case di riposo senza famiglia, soggetti a
demenza senile, Alzheimer, perché abbiamo allungato la vita e non sappiamo battere
questi morbi. E quando in Italia solo pochi tra di voi avranno famiglia che Paese sarà?
Allora temo il distacco tra una scienza che va avanti e una società che rincorre, relegando
all'infelicità e all'isolamento tanti di noi».
Negli Stati Uniti questa frattura si colma di psicofarmaci, tanto diffusi da essere perfino
prescritti nelle scuole medie, per controllare la vivacità degli scolari. Ora gli effetti
collaterali di depressione e i casi di suicidio preoccupano, ma fino a poco tempo fa il
Prozac sembrava un chewing gum: «La tentazione di controllare la natura umana è forte
per via genetica e fortissima per via chimica. E investe i più giovani. Si dimentica che non
tutto è innato, è inutile modificare il nostro codice genetico se poi non modifichiamo
l'ambiente, la cultura, intorno a noi. Il destino di ogni individuo è segnato dalle sue
caratteristiche personali, ma anche dalla società e dalla famiglia in cui cresce».
CITIZEN CYBORG
Fukuyama ha parlato anche come consigliere di George Bush e membro del Comitato
presidenziale di bioetica. Ha parlato, insomma, a nome di quanti si preoccupano di porre
limiti alle applicazioni delle biotecnologie. E che vede schierati sulla trincea opposta i
transumanisti: talebani delle biotecnologie, estremisti della manipolazione dell’umano. I
quali ricambiano l’attacco dei «neoconservatori» americani («la cricca bioconservatrice»
come la chiamano loro) accusandoli di oscurantismo.
Come dice Nick Bostrom, il fondatore della World Transhumanist Association, la Casa
Bianca dovrebbe preoccuparsi piuttosto di «aumentare i fondi per la ricerca mirata
all’estensione della durata della vita e allo sviluppo di strategie terapeutiche e
tecnologiche mirate a migliorare la memoria, la capacità di concentrazione e le altre
capacità umane».
Come era già successo in precedenza per il “post-moderno” - termine anch'esso nato in
ambito artistico per designare un nuovo stile architettonico che ha poi indicato in ambito
filosofico, letterario, sociale, la fase di superamento della modernità - questa idea
chiamava in causa tutto un insieme di considerazioni teoriche sulle profonde
trasformazioni in corso dell'individuo e della società nel suo complesso. Partendo dalle
dichiarazioni di Deitch, si è cercato allora di cogliere il senso di quella che è stata definita
una “mutazione antropologica” che si andava producendo sotto la spinta dell'innovazione
tecnologica e dei nuovi media elettronici/digitali (che peraltro era già stata annunciata da
Marshall Mcluhan, ndr).
Il movimento artistico del postumano spazierà ben presto dal linguaggio estetico a quello
della letteratura e della fantascienza (cyberpunk) utilizzando differenti tipologie e linguaggi
(tra gli artisti più in voga di questi ultimi anni vi è Matthew Barney, noto per la saga
“Cremaster”, che affronta le relazioni tra corpo e identità trasfigurate in una personale
mitologia della cultura americana). Ma la mutazione a cui si riferiva Deitch andava ben
oltre lo stile artistico: il “tramonto dell'Uomo” e il suo trasformarsi in un oggetto modificabile
e ricostruibile, che diventa un tuttuno con la macchina
mediante protesi biomeccaniche e innesti cibernetici
(vedi “Neuromancer” di Gibson e “Matrix” ), dà il senso di
una svolta più ampia che non è certo cominciata con la
mostra Post-Human. Trattasi bensì di una svolta che si
può far risalire, molto più in là, almeno al pensiero di
Nietzsche (la famosa “Morte di Dio” annunciata da
Zarathustra e la venuta del “superuomo”, ovvero “l'uomo
oltre l'uomo”, ndr). La fondamentale intuizione
dell’umano come costrutto storico la cui era sta per finire
è stata poi ripresa da Michel Foucault in “Les Mots et Les
Choses” (“Le Parole e le Cose”) del 1966. Nel 1977,
inoltre, Ihab Hassan aveva già descritto il
postumanesimo cogliendone sia il carattere di ambiguo
neologismo sia il potenziale culturale.
“Il livello di alienazione che questa rivoluzione sta producendo nelle persone è ancora più
alto che in passato. La gente tende ad essere scettica e a temere la biotecnologia,
perché, a differenza di un computer, non può interagire con essa. Allo stesso tempo, però,
si rende conto dei danni che questa tecnologia reca all'ambiente, come nel caso degli
OGM, e alla sfera sociale. Il nostro intento è di combattere questa alienazione fornendo
alla gente la giusta conoscenza e il modo di fare esperienza con la tecnologia. Non
possiamo lasciare che questi nuovi potenti strumenti di manipolazione della natura
diventino proprietà unica dei militari e delle corporations. Dobbiamo appropriarcene tutti”.
Come fa notare il Critical Art Ensemble - nel suo ultimo libro “Invasione Molecolare” - è in
atto una nuova politica, “transgenica”, di colonizzazione della natura tramite un peso
esclusivo e criminale delle neo-tecnologie, a cui occorre opporre resistenza, con ogni
mezzo necessario. Perché è la più grave minaccia alla vita dell'intero pianeta da quando
esistono l'uomo e la cultura. È interessante il tentativo, da parte del CAE, di ibridizzare
arte e scienza in maniera contro-culturale, cercando di portare la questione all'attenzione
del pubblico in modo “spettacolare” (anche se la risonanza delle loro azioni rimane
circoscritta).
L'autore cita un testo di Leo Silver, il quale sostiene che la riprogenetica, essendo un
procedimento molto costoso, è destinata a dividere l'umanità tra ricchi (quelli che se lo
possono permettere: i “genricchi”) e schiavi, ossia quelli privi di mezzi economici adeguati
(i “naturali”). Oppure, stando alla curva storica di abbassamento dei costi delle nuove
tecnologie, per cui in circa cinquanta anni esse diventano alla portata di tutti, si potrebbe
invece arrivare ad un fai-da-te genetico, mediante i kit casalinghi di ingegneria genetica,
che porterebbe ad una anarchica pluralità di specie post-umane (tutte possibilità già
ampiamente prospettate dalla fantascienza, ndr).
Il genetista e scrittore di fantascienza Steve Jones afferma che l'umanità non avrà mai la
tecnologia che i fautori del transumanesimo desiderano. Ironizzando, ha detto che le
lettere del codice genetico, A, C, G e T, dovrebbero essere rimpiazzate con le lettere H, Y,
P ed E, che in inglese significano “esagerazione”. Nel suo libro “Futurehype: The Tyranny
of Prophecy”, il sociologo della University of Toronto Max Dublin sottilinea le molte
previsioni errate nel passato a riguardo del progresso tecnologico e sostiene che le
previsioni dei transumanisti si dimostreranno altrettanto errate. La sua critica si rivolge
contro il fanatismo “tecno-gnostico”, per il quale sostiene che esistono paralleli storici nelle
ideologie religiose e marxiste. Bill Joy, co-fondatore della Sun Microsystems, afferma nel
suo articolo “Why the future doesn't need us” (“Perché il futuro non ha bisogno di noi”) che
gli esseri umani probabilmente finiranno con l'estinguersi attraverso le trasformazioni
sostenute dal transumanesimo.
L'astronomo britannico Martin Rees (ne “Il Secolo Finale Perché l'umanità rischia di
autodistruggersi nei prossimi cento anni”, Mondadori,
2004) sostiene che il progresso scientifico e
tecnologico comporta altrettanti rischi di disastro che
opportunità di miglioramento. Gli ambientalisti
sostengono il (sacrosanto) “principio di precauzione”,
ovvero, una maggior cautela nell'applicazione degli
sviluppi tecnologici, specie in quei settori
potenzialmente più pericolosi (come la nanotecnologia
e la biologia sintetica, ndr). Secondo i “bioconservatori”,
ogni tentativo di alterare lo stato naturale dell'uomo
(attraverso la clonazione e o l'ingegneria genetica) è di
per se stesso immorale. Alcuni “precauzionisti” mettono
in guardia anche dai pericoli che potrebbero venire da
intelligenze artificiali evolute che non condividono la
mortalità umana.
Il London Times racconta che alle celebrazioni per i cinquant'anni della scoperta del Dna,
James Watson ha detto che “le persone pensano che sia orribile rendere belle tutte le
ragazze. Per me è meraviglioso”. In “Cracking the Genome”, un altro famoso genetista,
Kevin Davies, sostiene che “l'infanzia della razza è alla fine: bisogna riscrivere il
linguaggio di Dio”.
Ad una conferenza a Yale, nel luglio del 2003, si parlava dei “diritti delle future
generazioni”, di figli su misura e della “libertà di ricerca scientifica”. Il segretario del
movimento, James Hughes, ha redatto una nota sul “controllo dei corpi”, in cui augura la
manomissione della linea germinale umana, commercio e clonazione degli embrioni,
diagnosi preimpianto, maternità extrauterine e scelta del sesso.
Richard Lynn, professore all'Università dell'Uster, per
giustificare la selezione degli embrioni spiega che: “il
progresso evoluzionistico significa l'estinzione dei meno
competenti”. I transumanisti sono stati i primi fautori della
clonazione riproduttiva e dell'utilizzo di farmaci come
Ritalin (una anfetamina che adesso somministrano anche
ai neonati, per farli stare buoni, ndr), Viagra e Prozac, la
“soma” di Aldous Huxley.
Il presidente del Consiglio americano di bioetica, Leon Kass, ha scritto nel suo “Life, liberty
and defense of dignity” che “omogeneizzazione, mediocrità, sottomissione, appagamento
da droghe, degrado del senso estetico, anime senza amore e senza desideri saranno gli
inevitabili risultati del rendere l'essenza della natura umana l'ultimo progetto della
padronanza tecnica. Nel suo momento di trionfo, l'uomo prometeico si trasformerà in un
bovino compiacente”.
Secondo Francis Fukuyama (autore di “Our Posthuman Future”), con l'avvento del
transumanesimo si avvererà la profezia di Émile Cioran: “La vita si crea nel delirio e si
disfa nella noia”.
Molecular Invasion
L'orgasmo è banale: meglio accarezzare la pelle di una macchina Corriere della Sera
30 ottobre 1994
LINKS
http://www.haverhill2000.com/
http://www.natasha.cc/primo.htm
http://www.transhumanism.org/
http://www.bioethics.gov/reports/beyondtherapy/
NeuroInsights
KurzweilAI.net
Estropico
BetterHuman
Posthuman - Wikipedia
Baby Business
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Commercio di cellule
Commercio Genomico
BIOLOGIA SINTETICA
Biologia Sintetica 4.0
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