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ENFITEUSI

Per il codice civile italiano contemporaneo un diritto reale di godimento a favore del concessionario di un fondo, che rimane di propriet del concedente. Il concessionario ha l'obbligo di pagare un canone e di eseguire migliorie; le imposte che gravano sul fondo, a differenza dei contratti di affitto, sono a suo carico. L'enfiteusi era gi in uso in epoca romana, in particolare negli agri vectigales, i terreni patrimonio della collettivit. Nel Medioevo ebbe larga diffusione, soprattutto sulla propriet ecclesiastica. Furono introdotte allora alcune modifiche a carico dell'enfiteuta: obbligo di eseguire miglioramenti, frequente comparsa della concessione a terza generazione maschile, accanto a quella in perpetuo, rescissione del contratto in caso di mancato pagamento del canone, o di deterioramento del fondo. Spesso fu distinta da altre forme di concessione (livello, locatio ad longum tempus), per il fatto che prevedeva il pagamento di un laudemio (prestazione per lo pi in denaro) all'inizio, mentre il canone annuale, di modesta entit, era una semplice ricognizione della propriet. Non ammessa dal codice napoleonico, favorevole alla piena propriet privata, fu reintrodotta dopo la Restaurazione.

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