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PIZZO DI CANTU’

Il pizzo o merletto è una produzione della mente, delle mani e strumento


della comunicazione. Da diverse documentazioni si può asserire che
le origini del Pizzo di Cantù a fuselli, vanno ricollegate
indubbiamente all´attività svolta principalmente negli istituti
religiosi nel periodo del trecento e quattrocento.
Ci sono testimonianze che ci permettono di capire e di stupirci
sull’esatta nascita delle trine perché studiando su alcuni testi antichi
ed osservando alcuni oggetti archeologici, quali pitture, statue ed
incisioni si è potuto capire che :

- in Egitto già prima della nascita di Cristo si eseguivano lavori


quasi simili;
− nell´antica Grecia usavano intrecciare i fili; - ecc..

Certamente il pizzo nella nostra zona, denominata Brianza,


veniva lavorato dalle donne del popolo aiutate ed assistite dalle
monache.
Grazie alle rilevanti richieste nel sec. XVI, le donne che si
applicavano in questo lavoro non erano solamente le donne di
basso ceto o le monache, ma anche le signore dell´alta società,
invogliate e interessate a dimostrare la loro abilità agli altri
cortigiani.
Grazie a queste donne i lavori inizialmente eseguiti, sono stati modificati negli anni successivi
adoperando nuove tecniche e sono stati eseguiti disegni laboriosi e complessi.
Attualmente non c´è donna in grado di risalire al metodo di lavoro usato negli anni passati.
La richiesta dei Pizzi di Cantù ha avuto un grosso successo negli anni
1890-1900.
La ns. famiglia Marelli, che dal 1946 produce e mantiene alta questa tradizione con la Manifattura
Marelli di Cantù www.pizzodicantu.it realizza a livello artigianale delle vere opere d’arte quali:
bomboniere, quadri, coperte, lenzuola, completi bagno, tovaglie, tendaggi, culle, piumoni,
lampade, centri tavolo, ecc..
La Manifattura Marelli oltre ai loro disegni esegue su ordinazione i disegni dei clienti come
normalmente fanno tanti facoltosi imprenditori italiani e stranieri che desiderano acquistare l
´originale Pizzo di Cantù.
Infatti i sigg. Marelli avvertono che si sta perdendo la genuinità di un prodotto tipico della
Lombardia e la minaccia dei prodotti d’importazione quali cinesi, indiani, dei paesi dell’Est ecc.. ha
ormai distrutto l’arte del pizzo di Cantù.
Ancora oggi per quest’arte lavorano per la Manifattura circa 60 donne che hanno permesso di
promuovere negli anni questo pregiatissimo nome nel mondo.
Nella lavorazioni del Pizzo di Cantù ci sono differenti punti i più importanti sono: il Punto Bisetta,
il Punto 4 Paia, il Punto Mimosa, il Punto Venezia, il Punto Rosalin ed il Figurativo.
Pertanto i sigg. Marelli avvertono che l’intraprendenza straniera ha sempre più negli anni
contaminato il mercato riempiendo molti negozi e mercatini di tanti falsi o tarocchi perché vengono
venduti per articoli eseguiti in Italia.
I pizzi o merletti eseguiti con i fuselli d’importazione,
appaiono ai profani identici a quelli canturini, infatti, per rilevarne la differenza, bisogna esaminarlo
attentamente al rovescio e controllare il filo di cotone che, solo poche persone sono in grado di
evidenziare.
L’unico modo che ha l’acquirente per difendersi dai falsi, è quello di richiedere un certificato di
provenienza ai sensi dell’art. 1490 e 1491 del codice
civile, come garanzia d’autenticità del pizzo e
merletto, come da anni fa la Manifattura Marelli.
Per ulteriori informazioni potete anche scrivere a:
marelli.marelli@gmail.com

www.pizzodicantu.it

elimargiu tel. +39 031735175

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