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J.L. Borges, La casa di Asterione - F.

Drrenmatt, Il Minotauro

George Frederick Watts, Minotauro (1877-1886)

Il Minotauro, figura leggendaria della mitologia cretese, frutto dellunione vergognosa tra la regina Pasifae, sposa di Minosse, e un toro sacro, ha ispirato spesso artisti e scrittori contemporanei, che vi hanno visto un personaggio ingenuo e tragico, inconsapevole della propria mostruosit e prigioniero di un isolamento talmente spaventoso che la morte per mano delleroe Teseo (rappresentato, per contrapposizione, come astuto e violento) sopraggiunge infine come una liberazione. Il punto di vista del mostro insieme straniante e struggente al centro di due grandi racconti del Novecento: La casa di Asterione (1949, inserito nella raccolta LAleph) di Jorge Luis Borges, e Il Minotauro (1985) di Friedrich Drrenmatt. Nel racconto di Borges, il Minotauro (o Asterione) si ribella alle voci che gli umani hanno diffuso intorno alla sua figura, contestando il mito; dandogli la parola, lo scrittore gli concede, per cos dire, diritto di replica e affida al lettore un interessante interrogativo: che cosa succederebbe se i personaggi delle leggende greche potessero parlare, difendendosi dalle falsit messe in circolo sul loro conto da poeti e cantastorie? Asterione vittima di una solitudine terribile, quella di chi non ha la possibilit di entrare in relazione con un proprio simile, perch unico: egli diventa cos il protagonista di una tragedia molto moderna, e il lettore portato a identificarsi in lui (ciascuno di noi non si sente forse unico?). Il Minotauro di Drrenmatt, un bestione spensierato, senza malizia e che ama danzare, trascorre le giornate in un labirinto tappezzato di specchi, dove limmagine illusoria e moltiplicata di se stesso si riflette allinfinito. La spietatezza tutta umana che Teseo e Arianna mettono in atto per ucciderlo spinge ancora una volta il lettore a identificarsi con il mostro, capace di suscitare compassione e persino tenerezza.

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