Sei sulla pagina 1di 5

Cosa vuoi dalla vita ?

Piacere, felicit, gioia, beatitudine? Sembrano sinonimi, ma stai attento... son cose ben diverse! C' il piacere e c' la beatitudine, rinuncia al primo per possedere la seconda, dice il Buddha.

Meditate sopra questa frase il pi profondamente possibile, perch contiene una delle verit pi fondamentali. Queste quattro parole dovranno essere comprese, dovrete ponderarle. La prima parola piacere, la seconda felicit, la terza gioia, e la quarta beatitudine.

PIACERE: IL FISICO Il piacere fisico, fisiologico. Nella vita il piacere l'aspetto pi superficiale; titillazione, semplice solleticamento. Pu essere sessuale, pu appartenere ad altri sensi, pu diventare un'ossessione per il cibo, ma radicato nel corpo. Il corpo la tua periferia, la tua circonferenza, non il tuo centro. Vivere nella circonferenza significa vivere in balia di tutte le situazioni che si sviluppano attorno a te. L'uomo che cerca il piacere rimane in balia del casuale. Come le onde nell'oceano, che sono in balia dei venti. Ci sono quando arriva un forte vento, quando il vento scompare anche loro spariscono. Non hanno un'esistenza indipendente, sono dipendenti, e qualunque cosa dipenda da un'altra crea una schiavit.

UNA SPADA A DOPPIO TAGLIO Il piacere dipende dall'altro. Se ami una donna, se questo il tuo piacere, quella donna diventa la tua padrona. Se ami un uomo, se quello il tuo piacere e senza di lui sei scontenta, disperata, triste, allora hai creato un legame. Hai creato una prigione, non sei pi libera. Se stai cercando denaro e potere, allora dipenderai dal denaro e dal potere. L'essere umano che continua ad accumulare denaro, se il suo piacere di avere pi denaro, diventer sempre pi miserabile. Pi ha e pi vorr, e pi ne ha e pi avr paura di perderlo una spada a doppio taglio. Volerne sempre di pi, il primo taglio della lama; e perci diventer via via pi miserabile. Pi chiedi, desideri, pi senti che ti manca qualcosa, e pi ti consideri vuoto, bisognoso. Dall'altra parte l'altro taglio della lama c' il fatto che pi hai e pi hai paura che ti possa venire tolto. Pu esserti rubato... la banca pu fallire, la situazione politica nel paese pu cambiare, il paese pu diventare comunista. Ci sono mille cose dalle quali dipende il tuo denaro. Il tuo denaro non ti rende padrone, fa di te uno schiavo.

LA LUSINGA DELLA NOVIT Il piacere periferico e quindi costretto a dipendere dalle circostanze esterne. E pura titillazione. Se il piacere sta nel cibo... che cosa esattamente lo sta provocando? semplicemente il sapore! Per un attimo, mentre il cibo passa sulle papille gustative nella tua lingua, avverti una sensazione che interpreti come piacere. una tua interpretazione. Oggi ti sembrer piacere, domani potr non sembrarti pi piacere. Se

ogni giorno mangi lo stesso cibo, le papille gustative della tua lingua diverranno insensibili al suo sapore. Presto ti verr a noia cos che la gente si stanca delle cose. Un giorno lo passi a rincorrere un uomo o una donna, e il giorno dopo trovi qualunque pretesto per sbarazzartene. E la stessa persona, non cambiato nulla! Cosa successo nel frattempo? Ti sei annoiato dell'altro, perch tutto il piacere consisteva nella novit. Ora l'altra persona non pi una novit; il suo 'territorio' ti familiare. Conosci bene il corpo di quest'altra persona... le curve del suo corpo, la sensazione del suo corpo. E ora la mente vuole trovare qualcosa di nuovo. La mente sempre alla ricerca affannosa di qualcosa di nuovo. Questo il suo modo di tenerti sempre legato al futuro, da qualche parte nel futuro. Continua a farti sperare, ma non ti d mai dei frutti non pu farlo. Pu solo creare nuove speranze, nuovi desideri.

UNA RAGNATELA DI DESIDERI Proprio come le foglie crescono sull'albero, nella mente crescono desideri e speranze. Volevi la casa nuova e ora la possiedi e dove andato il piacere? esistito solo per un momento, quando hai realizzato il tuo sogno. Una volta raggiunta la meta, la tua mente ha perso interesse; ha iniziato a tessere una nuova trama di desideri. Ha gi iniziato a pensare ad altre case, pi grandi. Succede cos per tutte le cose. Il piacere ti relega in uno stato nevrotico irrequieto, sempre in agitazione: cos tanti desideri e ogni desiderio insaziabile, che fa di tutto per attirare l'attenzione. Rimani vittima di questa folla di desideri insani insani perch non sono realizzabili e continuano a trascinarti in direzioni opposte. Diventi una contraddizione. Un desiderio ti porta a sinistra, l'altro a destra, e tu continui a nutrirli entrambi simultaneamente. E cos ti senti diviso... ti sentirai lacerato, ti sentirai cadere a pezzi. Nessuno responsabile. la totale stupidit di desiderare il piacere che crea questa situazione.

MILIONI, PROPRIO COME TE un fenomeno complesso. Non sei l'unico che cerca il piacere: milioni di persone, proprio come te, stanno cercando lo stesso tipo di piacere. Ecco perch c' una grande lotta: competizione, violenza, guerra. Tutti sono diventati nemici: l'uno contro l'altro perch cercano tutti la stessa cosa, e non la possono avere; la lotta perci dev'essere totale. Devi rischiare tutto, per niente: perch quando vinci, non guadagni nulla, e in questa lotta sprechi tutta la tua vita. Una vita che avrebbe potuto essere una celebrazione diventa una lunga, estenuante e inutile sofferenza. Quando sei cos preso dal piacere, non puoi amare, la persona che cerca il piacere usa l'altro come mezzo per arrivare al piacere. Usare l'altro come un mezzo uno degli atti pi immorali possibili, perch ogni essere un fine in se stesso, non puoi utilizzare l'altro come un mezzo. Ma se sei alla ricerca del piacere dovrai usare l'altro come mezzo. Diventerai astuto, perch davvero una lotta: se non sei furbo sarai ingannato e, prima che gli altri ti imbroglino, dovrai tu imbrogliare loro. Machiavelli ha suggerito, a chi cerca il piacere, che la migliore difesa l'attacco. Non aspettare mai che sia l'altro ad attaccarti: potrebbe essere troppo tardi. Prima che l'altro ti attacchi, attaccalo tu! Questo il miglior metodo di difesa, ed molto usato che tu conosca Machiavelli o meno.

FELICIT: LO PSICOLOGICO

La seconda parola da capire felicit. La felicit psicologica, il piacere fisiologico. La felicit un pochino meglio, un po' pi raffinata, leggermente superiore, ma non cos diversa dal piacere. Si pu dire che il piacere sia una specie minore di felicit e che la felicit sia una forma superiore di piacere le due facce della stessa medaglia. Il piacere un po' primitivo, animale; la felicit un po' pi acculturata, un po' pi umana ma lo stesso gioco, ripetuto nel mondo della mente. Non sei pi cos interessato a sensazioni fisiologiche, sei molto pi interessato a sensazioni psicologiche. Ma in fondo non sono cose molto diverse, ecco perch Buddha ha usato solo due di quelle quattro parole.

GIOIA: LO SPIRITUALE La terza parola gioia; la gioia spirituale. E diversa, totalmente diversa dal piacere o dalla felicit. Non ha nulla a che fare con `l'altro', qualcosa di interiore. Non dipende dalle circostanze, tua. Non una titillazione prodotta da qualcosa: uno stato di pace, di silenzio, uno stato meditativo. E spirituale.

BEATITUDINE: IL TRASCENDENTE Ma Buddha non ha parlato neppure della gioia, perch c' ancora un'altra cosa che va al di l della gioia. Lui la chiama beatitudine. La beatitudine totale. Non n fisiologica n psicologica n spirituale. Non conosce divisione, indivisibile. E totale, in un senso, e trascendentale nell'altro. Buddha parla soltanto di due parole. La prima il piacere, che include la felicit. La seconda beatitudine, che include la gioia. Beatitudine significa che hai raggiunto il punto pi profondo del tuo essere. Appartiene alla profondit del tuo essere, dove neppure l'ego esiste pi, dove prevale solo il silenzio: tu sei scomparso. Nella gioia tu esisti ancora un po', ma nella beatitudine tu non ci sei pi l'ego si dissolto, uno stato di non essere. Il piacere momentaneo, esiste nel tempo dura per un tempo limitato; la beatitudine non temporale, fuori dal tempo. Il piacere inizia e termina, la beatitudine continua per sempre. Il piacere va e viene, la beatitudine non viene e non va gi l, nel punto pi profondo del tuo essere. Il piacere deve essere carpito all'altro: tu diventi o un mendicante o un ladro. La beatitudine ti rende padrone.

LA BEATITUDINE: IL PUNTO PI PROFONDO DEL TUO ESSERE La beatitudine non qualcosa che inventi, ma che scopri. La beatitudine la tua natura pi profonda. E l dall'inizio: tu non l'hai mai notata, l'hai data per scontata tu non ti guardi mai dentro. Questa l'unica miseria dell'essere umano: continua a guardare all'esterno cercando e indagando. Non la puoi trovarla all'esterno perch non l. La beatitudine il punto pi profondo del tuo essere. Il piacere lo devi mendicare dagli altri, e naturalmente diventi dipendente. La beatitudine ti rende il padrone. La beatitudine non qualcosa che accade, gi presente.

COME UN BAMBINO PICCOLO

Denaro, potere, prestigio ti rendono astuto. Cerca il piacere e perderai la tua innocenza, e perdere la tua innocenza perdere tutto. Ges dice: "Sii come un bambino piccolo, soltanto allora potrai entrare nel regno di dio". Ha ragione, ma chi alla ricerca del piacere non pu essere innocente come un bambino. Deve essere molto furbo, molto astuto, molto "politico" solo cos pu aver successo in questa competizione da tagliagole che esiste dappertutto. Ognuno pronto a colpire chiunque altro... non vivi tra amici. Il mondo non pu essere amichevole fino a quando .non lasciamo cadere questa idea di competitivit.

FELICE A SPESE ALTRUI Se sei felice a spese della felicit di qualcun altro, sei imprigionato per sempre. Naturalmente... se sei felice alle spese della felicit altrui, e questo l'unico modo che hai per essere felice, non c' un altro modo. Se trovi una donna bellissima e in qualche modo riesci ad averla, l'hai sottratta dalle braccia di qualcun altro. Noi facciamo il possibile per far sembrare pi bella tutta questa faccenda, ma solo apparenza. Ora l'altro, che in questa partita stato sconfitto, arrabbiato, pieno d'ira. Attender l'occasione adatta per vendicarsi, e prima o poi trover l'opportunit. Qualsiasi cosa voi possediate al mondo lo possedete a spese di qualcun altro, a spese del piacere di qualcun altro. Non c' altro modo. Se tu veramente vuoi non essere nemico di nessuno al mondo, devi lasciare cadere l'intera idea della possessivit. Usa tutto ci che disponibile nel momento, ma non essere possessivo. Non provare a rivendicarlo come tuo.

TUTTO APPARTIENE ALL'ESISTENZA Veniamo con le mani vuote e ce ne andremo a mani vuote, perci che senso ha, nel frattempo, continuare a voler possedere tutte queste cose? La felicit, il piacere, dipendono dallo sfruttamento: sono sempre a spese di qualcun altro. Ti sei laureato al primo posto nel tuo corso universitario e tutte quelle migliaia di altri studenti che stavano lottando per arrivare primi? E a loro spese che sei arrivato primo. La mente pu continuare a lungo in questo gioco, se tu non raggiungi una profonda comprensione, se non sei davvero intelligente. Una cosa da ricordare : non tentare mai di essere felice a spese della felicit di qualcun altro. orribile, inumano. Questa violenza nel vero senso della parola. Se diventi un santo semplicemente condannando gli altri come peccatori, la tua santit sar solo un gioco dell'ego. Se dipendi da qualcuno per la tua felicit diventerai uno schiavo. Stai diventando dipendente, stai creando una prigionia. Tu dipendi da cos tante persone... che diventano, in maniera quasi impercettibile, i tuoi padroni e, a loro volta, ti sfruttano. Ricorda che un mutuo accordo: lo sfruttamento non mai a senso unico. Il marito crede di essere il padrone, e la moglie sorride, perch lei sa come stanno le cose. Ognuno a modo suo prova a essere il padrone dell'altro. E' proprio una situazione strana: tutti quanti in un certo senso sono divenuti padroni degli altri, e contemporaneamente schiavi degli altri. E una situazione che ti lega mani e piedi. Siamo tutti interdipendenti; siamo sia carcerieri che prigionieri. TRATTO DA: Osho, Dhammapada: The Way of the Buddha, Vol. 8 # 5

Ma dov' che stai cercando?

Una sera Rabiya sembrava cercare qualcosa sulla strada davanti alla sua capanna. Il sole stava calando, e si stava facendo sempre pi buio. Si era formata una piccola folla. All'anziana donna una famosa mistica sufi venne chiesto: "Cosa stai facendo? Cos'hai perso? Che cosa stai cercando?". "Ho perso il mio ago", rispose la donna. Le dissero: "Ora il sole sta per tramontare e ti sar difficile trovare l'ago, noi per ti aiuteremo. Dov' caduto esattamente? poich la strada larga e l'ago cos piccolo. Se conosciamo il posto esatto, sar pi facile trovarlo". Rabiya disse: "Se evitaste questa domanda, sarebbe meglio perch a dire il vero non caduto sulla strada! Mi caduto in casa". Tutti si misero a ridere: "Abbiamo sempre pensato che sei un po' matta! Se l'ago caduto in casa, perch lo stai cercando per strada?". Rabiya rispose: "Per un motivo semplice e logico, in casa non c' luce e fuori c' ancora un po' di luce". Tutti risero di nuovo e fecero per andarsene. Rabiya li richiam e disse: "Ascoltate! Ma proprio quello che fate tutti. Io non facevo che seguire il vostro esempio. Andate cercando la beatitudine nel mondo esterno senza prima porvi la domanda fondamentale: dove l'avete persa? E io vi dico che l'avete persa dentro di voi. La cercate fuori, per il motivo semplice e logico che i sensi si aprono verso l'esterno c' un po' pi di luce. Gli occhi guardano fuori, le orecchie percepiscono i suoni esterni, le mani toccano la realt esterna, per questo motivo che cercate fuori. Ci nondimeno, vi assicuro, non l'avete persa fuori e ve lo dico con l'autorit della mia esperienza. Anch'io sono andata cercandola fuori per moltissime vite, e il giorno in cui ho guardato dentro sono rimasta stupefatta. Non c'era alcun bisogno di cercare in lungo e in largo, sempre stata l". TRATTO DA: Osho, Dhammapada: The Way of the Buddha vol. 8, # 5

Potrebbero piacerti anche