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Solvay, cronaca di una morte annunciata

L'Eternit di Casale Monferrato e l'Acna di Cengio hanno segnato profondamente la storia industriale del nostro paese. Il M5S di Alessandria si interroga circa il Polo chimico di Spinetta Marengo. Per vivere e darsi un futuro, nel nostro paese sembra divenuto inevitabile scendere a patti con il degrado ambientale, l'inquinamento di un territorio e la contaminazione dei fiumi e del terreno. Il lavoro e la salute della popolazione e dei lavoratori stessi, appaiono infatti come scelte alternative. Il Nord industriale sta ancora facendo i conti con un passato recente legato a due nomi pesanti da pronunciare: Acna di Cengio ed Eternit di Casale Monferrato. Aziende che ne hanno connotato in modo significativo l'identit produttiva, segnando anche un triste primato: quello di avere distrutto un ecosistema e fatto ammalare e morire di lavoro le persone. Senza dimenticare che, dopo aver reso quel territorio che le ha accolte inospitale, sono "scappate" lasciando quel che sappiamo. Resi pi consapevoli da queste esperienze del passato, vogliamo agire sul nostro territorio in anticipo, evitando il possibile ripetersi di altri episodi di fuga furtiva. Lunghe indagini hanno portato ai processi in cui sono state inequivocabilmente messe in chiaro le responsabilit, civili e penali, dell'Acna e dell' Eternit, facendo emergere una realt drammatica con la quale si dovuto fare i conti. Inefficienze, connivenze, distorsioni della verit, lasciarono il posto cos a parole dolorose: cancro alla vescica, leucemia, asbestosi, mesotelioma, carcinoma polmonare, disgerminoma. Risulta difficile giustificare pratiche gestionali e scelte di management che portarono come conseguenze i danni emersi in sede giudiziaria. Per la Solvay di Spinetta Marengo il percorso solo all'inizio; il processo alla sua prima fase e passer ancora del tempo prima che si concluda. Nel frattempo, il M5S di Alessandria intende sostenere azioni come quelle, ad esempio, di Medicina Democratica, affinch si giunga, una volta per tutte, alla verit ed il Polo chimico Solvay di Spinetta Marengo possa essere sottratto ad una morte annunciata. La mancata bonifica del sito sancirebbe, infatti, la fine di un'azienda i cui muri trasudano cromo esavalente (vedi: La Stampa Alessandria, 27.05.2008 (http://picasaweb.google.com/alessandriamd/RassegnaStampaSolvaySolexis2008?feat=embedweb site#5421910503775693266). Noi riteniamo che sia opportuno richiamare gli organismi pubblici ad avviare ex novo un'indagine epidemiologica su lavoratori e residenti del Polo chimico spinettese e a verificare la reale efficacia, al di l dell'idoneit, dell'attuale piano di evacuazione della popolazione, in quanto zona ad alto rischio.

Compito del Sindaco dovrebbe essere quello di sollecitare e monitorare, attraverso l'istituzione di una commissione straordinaria, la bonifica dell'area industriale da parte dell'azienda. Un atto questo, reso doveroso dall'obbligo morale e civile di mettere al riparo le prossime generazioni da una catastrofe ambientale che non sarebbe pi evitabile, se il cromo esavalente ed altri venti veleni tossici e cancerogeni, inquinassero in modo irreparabile le falde acquifere superficiali e profonde della Fraschetta. La tutela dei posti di lavoro un obiettivo primario. Altrettanto necessario che, etica e pratiche operative condivise a livello europeo, consentano di formalizzare ed implementare buone pratiche che permettano ai lavoratori di svolgere le proprie mansioni in conformit con standard qualitativi a garanzia del loro benessere. Il M5S convinto che il valore del binomio lavoro/ambiente, specialmente in Italia, vada riportato in equilibrio e che il diritto indiscutibile a perseguire la redditivit aziendale, debba essere portato avanti nel rispetto di tutte le responsabilit sociali ed ambientali connesse alla gestione d'impresa. Purtroppo politica e sindacati, in cambio della loro stessa sopravvivenza, hanno accettato troppo spesso di trasformare il lavoro in una sorta di ricatto, in nome del quale chiudere almeno un occhio sulle condizioni, anche altamente pericolose, in cui si svolgono taluni processi produttivi. Citiamo per tutti la presa di posizione sul problema della Solvay da parte del Sindacato dei chimici (vedi Il Giornale del Piemonte, 03-09-2008 http://picasaweb.google.com/alessandriamd/RassegnaStampaSolvaySolexis2008?feat=embedwebs ite#5432706331122637538). Sopravvivenza anzich futuro cosciente, cos che, dopo l'Acna di Cengio e l'Eternit di Casale, siamo arrivati al disastro ambientale provocato dallIlva di Taranto. Durante la StrAlessandria una persona di passaggio con il figlio ha apostrofato chi stava imprimendo macchie colorate alle magliette sul simbolo dello sponsor Solvay: Dovete stare attenti, noi ci dobbiamo vivere di quello! . La Solvay crea lavoro. Vi invitiamo, per, a riflettere e a chiedervi se produrre veleni in condizioni ad elevato rischio personale ed ambientale, sia lunico modo di svolgere questo lavoro. Il problema diventa: Quale futuro abbiamo in mente per noi e per i nostri figli?. Alle multinazionali, chimiche e non solo, non deve essere lasciata la possibilit di espandersi ed arricchirsi a qualunque costo, senza fermarsi di fronte a nulla. La Solvay, ad oggi attiva, nel momento in cui la giustizia avr completato il suo corso e, in caso di accertamento effettivo delle sue responsabilit, non sar stata la prima azienda ad avere inquinato, ma andr costretta alla bonifica ambientale. Eventuali responsabili diretti e loro complici, se identificati da una sentenza, dovranno cos essere puniti ed i loro beni sequestrati. La Giunta Comunale di Alessandria chiamata ad assumere una posizione chiara, priva di ambiguit. Perch la battaglia contro chi inquina il nostro territorio, non soltanto politica ma, prima ancora, culturale! 8/05/2013 Movimento 5 Stelle Alessandria

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