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conda, comprendente invece Anagni, si è registrato anche un aumento di pa- tente insetticida, il lindano, oggi fuori
Paliano, Sgurgola, Morolo e Supino, tologie del testicolo. I lavoratori sono legge, veniva trasportata dalle acque del
lungo le rive del fiume Sacco, dove con- stati coloro che hanno pagato il prezzo fiume Sacco, e con le piene stagionali
fluivano i residui della lavorazione in- maggiore in assoluto, quotidianamente raggiungeva i terreni, per lo più desti-
dustriale. Per quanto concerne mortali- esposti a sostanze tossiche, in particola- nati al foraggio per gli animali. Il linda-
tà e ricoveri ospedalieri, la prima area re prodotti chimici e amianto. Nella no entrava ufficialmente nella catena
registra differenze significative rispetto Valle del Sacco lo smodato sviluppo in- alimentare. È stato riscontrato in 246
al resto del Lazio. Dai risultati dello stu- dustriale ha contaminato l’uomo e l’am- campioni di sangue, prelevati ai resi-
dio emerge un tasso elevato di patologie biente. Anche le persone che vivevano denti in un perimetro di un chilometro
respiratorie e tumorali, «in possibile lungo il corso del fiume hanno assorbito circostante le rive del fiume nei comuni
rapporto con la contaminazione croni- e accumulato nel tempo sostanze tossi- di Colleferro, Segni, Gavignano, Sgur-
ca ambientale». che, soprattutto per via alimentare. gola e Morolo. Quali siano le conse-
Gli uomini sono le vittime più numero- Paradossalmente chi si nutriva dei pro- guenze di questa contaminazione or-
se: tumore allo stomaco, ai polmoni, al- dotti locali era esposto a un rischio mag- mai accertata, sarà il tempo a dirlo. So-
la pleura, ma anche asma e malattie car- giore. Un’estesa indagine no troppi i se e i ma che la
diovascolari. Disturbi del sistema ner- di biomonitoraggio ha re- popolazione di Colleferro
voso periferico e degli organi genitali ri- centemente dimostrato Chi si nutriva e dintorni è costretta a la-
guardano invece entrambi i sessi. «una contaminazione
umana di carattere cronico
dei prodotti sciare in sospeso. La giun-
ta regionale proverà a da-
Per quanto riguarda lo studio sugli ad- da beta-esaclorocicloesa- locali era re una risposta, con l’avvio
detti all’industria chimica, l’analisi ha no», sostanza organica esposto di un programma di sor-
evidenziato un aumento della mortalità persistente derivante dai veglianza sanitaria per i
per tumore alla pleura e alla vescica. Nel rifiuti tossici industriali. La
a un rischio residenti già messo in
caso degli operai del settore ferroviario, molecola, parte di un po- maggiore cantiere.  r.a., r.v.

priata del territorio senza curarsi del prez-


zo che l’ambiente, e dunque le persone, pri-
ma o poi avrebbero dovuto pagare. In que-
gli anni non c’erano leggi certe, qualsiasi
cosa era lecita. Gli stabilimenti produceva-
no di tutto. Dagli insetticidi alle bombe.
Operavano, e in parte operano ancora, nel
campo della chimica, delle armi, del cemen-
to, della meccanica, nel settore tessile e fer-
roviario. Il comune di Colleferro ha sempre
accolto a braccia aperte produzioni impor-
tanti: Fiat Avio, Simmel Difesa, Alstom,
Snia Bpd e Italcementi hanno avuto ognu-
na una propria sede. Non importava se i re-
sidui, anche tossici, sarebbero andati a fini-
re nel fiume Sacco, che diventa il ricettore
di ogni tipo di inquinamento, una discarica L’area industriale (in rosso) è quasi il doppio del centro abitato
naturale che ancora oggi disegna i confini
dell’area industriale. Un pozzo nero al cen-
tro della zona di produzione raccoglieva spazio e Chimica del Friuli, con l’accusa di hanno però continuato a operare. E ultimi
ogni tipo di scarto che con le piogge finiva «stoccaggio e smaltimento non autorizza- sono arrivati i termovalorizzatori. In rispo-
per confluire nel corso d’acqua. Nel 1990 to di rifiuti speciali», unito al timore che le sta alla crisi occupazionale della fine degli
però la Procura di Velletri ordina la perime- sostanze tossiche interrate potessero aver anni Novanta, con la promessa di un rispar-
trazione e il sequestro dell’area industriale contaminato la falda acquifera. Il procedi- mio sulla bolletta energetica e con la ga-
ex Bpd (oggi Secosvim) di Colleferro, sco- mento si concluse con una sentenza che ranzia di una soluzione definitiva al proble-
prendo centinaia di fusti tossici interrati condannò gli imputati a farsi carico della ma rifiuti. Altri due potenziali mostri ecolo-
nelle discariche Arpa 1, Arpa 2 e Cava di bonifica della zona. Nonostante ciò diverse gici si aggiungono così ad aggravare la si-
pozzolana. Nel 1992 inizia il processo a ca- altre industrie, catalogate come pericolose tuazione di un territorio già altamente con-
rico della aziende imputate, Bpd Difesa e sulla base della direttiva europea Seveso 2, taminato. r.a., r.v.

left 12, 27 marzo 2009 u23

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