IMPOSTARE UNA SEDUTA DI STUDIO

Christian Salerno

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Il Tempo E' Denaro

Il tempo denaro, questa l'unica legge che deve essere in vigore quando ti siedi al tuo pianoforte. Niente cazzeggio, niente perdite di tempo, niente cellulare acceso, niente pensieri altrove. Ci sei solo tu e il pianoforte.

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Spegni il computer, non serve a nulla continuare a guardare la posta elettronica.. concentrati. Esci da Skype, oppure se vuoi rimanerci non rispondere a chi ti scrive. Non si tratta di essere cattivi o altro, ma si tratta solamente di ottimizzare il nostro poco tempo a disposizione. Gestire correttamente il tempo una delle prime cose della quale dobbiamo preoccuparci. Sento spesso dire da miei amici o allievi "Io con un'ora di studio non riesco a far nulla! Ora che mi siedo ecc.." , questa frase incredibile e probabilmente l'avrai ascoltata anche tu o addirittura tu stesso l'avrai pronunciata. INCREDIBILE!! Voglio perci darti un prezioso consiglio. Gestisci bene il tuo tempo, non buttarlo via. Per aiutarti a fare ci, guarda questo video, una lezione di time Management:

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http://www.youtube.com/watch?v=PbL3TeTxX9o Il video incentrato sul lavoro, non stato concepito per le sedute di studio di pianoforte, ma i concetti sono sempre gli stessi. Quando si fa una cosa, bisogna concentrarsi su di essa. Questo serve a risparmiare tempo. Nessuno ci ha mai insegnato come ottimizzare il nostro tempo, ma io ti assicuro che investire del tempo nella lettura di un corso che ci insegna a farlo, un investimento che ti regaler molto altro tempo in pi. Alcuni mi chiedono come faccio a trovare il tempo per fare tutto quello che faccio: concepire un video, crearlo, montarlo, gestire il blog Pianosolo, rispondere ai commenti sul Sito, su Facebook, Youtube e sul Forum, gesitre il mio blog personale e anche un blog dedicato agli scacchi, studiare pianoforte, insegnare

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pianoforte, partecipare a tornei di scacchi, uscire con gli amici, giocare a Basket, organizzare eventi. (Credo sia tutto :D ) Anche io ho le giornate composte da 24h (purtroppo...), eppure riesco a trovare il tempo per far tutto. Non mi sto vantando di nulla, ti sto solo dicendo che prima non ero capace di organizzarmi per tutto questo, ora invece lo sono. Se nessuno ce lo insegna, come facciamo ad immaginarcelo? Molte cose le sappiamo sicuramente gi, ma quando c' una scienza che studia queste cose e mette delle regole, allora pi facile per noi seguirle senza sbandare. A questo link puoi trovare il libro Gestione del Tempo, rimarrai sbalordito dai risultati!

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Iniziamo!
Capito cosa dobbiamo mettere da parte durante le sedure di studio, iniziare! Se c' una cosa che ti consiglio immediatamente di fare a freddo, sono le scale musicali. Non solo utile suonarle a freddo per poterci riscaldare, ma anche un buon modo per levarsele subito di torno! E' risaputo che le scale non piacciono a nessuno, un po' come il solfeggio... perci prima le si fa, e prima se ne andranno via dalle scatole! possiamo finalmente

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Inizia quindi a studiare le scale, prima lentamente poi pian piano aumentando la velocit, sino ad arrivare a 100 alla semiminima. Non sembra ma una velocit molto sostenuta. Tutti sono capaci di arrivare a suonare una scala a 100 alla semiminima, ma non tutti riescono a suonarla correttamente (me compreso). Per far s che una scala sia efficace, c' bisogno di due elementi fondamentali: Rilassamento Unisono delle due mani Bisogna essere molto rilassati durante l'esecuzione delle scale, e bisogna dare peso all'esecuzione. Spalle rilassate, schiena diritta, busto leggermente in avanti. Non si tratta di suonare solamente le scale in modo forte, ma forte e rilassato (e non per niente facile).
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Anche raggiungere l'uguaglianza ritmica delle due mani non semplice. Quasi sempre infatti capita, che la mano pi forte (in genere la destra) vada pi veloce di quella pi debole. In questo modo l'orecchio allenato riesce a percepire due scale distinte intervallate di qualche decimo di secondo, producendo un effetto sonoro piuttosto sgradevole. Le scale invece devono essere eseguite, per il pi possibile, all'unisono. Questo discorso vale per tutti i tipi di scale: moto retto, contrario, per terze e seste e per doppie terze e doppie seste. Non si devono percepire le due mani, ma si deve sentire come se fosse una mano solamente, ed questa la vera difficolt delle scale. Per studiare le scale possiamo principalmente adottare due sistemi: o utilizzare il ciclo delle quinte, quindi partire da Do maggiore e

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andare in Sol maggiore, poi Re maggiore ecc... (oppure partire da Do maggiore e andare di quinte discendenti), e suonare subito tutte le relative minori (quindi: Do magg, La min, Sol magg Mi min, Re magg Si min ecc..), oppure procedere sempre di quinte ascendenti o discendenti ma suonare ogni singola scala in modo maggiore e minore: Do magg Do min, Sol magg Sol min, Re magg Re min ecc... Bastano e avanzano 15-20 minuti di scale al giorno, per farle davvero essenziale.

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Tecnica Pura

Degli esercizi di tecnica pura non fanno mai male. Ma non sto parlando di Hanon perch quella tecnica di base senza alcun fine, ma intendo fare degli esercizi e studi che possono servire veramente a qualcosa. Che tipo di esercizi? Mah, ci sono molti metodi che ti aiutano ad approfondire una parte
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specifica della tecnica pianistica. Abbiamo gli Esercizi di Brahms, abbiamo gli Esercizi di Listz, abbiamo il piccolo Pischna e grande Pischna e molti altri. Anche qui, non serve abbondare con questi esercizi. Sono esercizi tosti che affaticano parecchio. Non c' bisogno di forzare lo studio quando ci si sente stanchi. Dopo aver fatto qualche bell'esercizio, si pu passare poi agli studi. A seconda del tuo livello ci sono studi di ogni tipo. Puoi utilizzare la raccolta Czernyana, che ti fa partire dal livello base e ti fa arrivare molto in alto attraverso i suoi diversi fascicoli. Personalmente ritengo che gli studi siano di pari importanza ai brani. Uno studio fatto bene qualcosa che ci arricchisce e che ci rimane. Anzi, talvolta gli studi sono anche migliori dei brani, dato che hanno l'intento di sviluppare una data sezione della tecnica

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pianistica. Io per esempio ora sto studiando l'esercizio n. 19 del primo volume del Gradus Ad Parnassum di Clementi, un esercizio mirato a sviluppare il 4-5 dito della mano destra. E' veramente difficile come esercizio, tenendo conto che la velocit da sostenere piuttosto elevata! Dopo aver fatto per bene gli studi, possibile finalmente venire al dunque, e studiare il nostro Mozart, Beethove, Chopin o chiunque autore sia.

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Studio del Brano

Dopo aver suonato scale, esercizi e studi... suonare un brano una delle cose pi belle che ci possa essere. Capita spesso per che presi dall'euforia del brano, ci lasciamo andare ad una lettura piuttosto superficiale, tralasciando note, commettendo errori di
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ritmo e ignorando le dinamiche. ERRATO! Anche sui brani bisogna adottare la medesima cura che si ha adottato per gli studi. Ancora una volta ci vuole concentrazione ma soprattutto metodo! Nei brani lunghi, 3 o pi pagine, necessario per aiutare la nostra memoria e la metabolizzazione del brano suddividerli in sezioni. Pi saranno le sezioni e pi il brano potr essere studiato con maggiore cura. Possiamo dividere il brano anche a gruppi di 4 battute, e lavorarci su queste finch non riusciranno alla perfezione. Dopodich necessario fare un lavoro di collegamento tra le parti. Una delle regole principali sempre quella di ricordarsi che

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bisogna collegare le note. Ci significa che se c' una sezione di un brano nella quale trovi difficolt, devi rivederla lentamente e iniziare a ciclare. Durante questa fase, non bisogna solamente ripetere in continuazione le note che non ci vengono, ma bisogna anche andare a prendere almeno una nota successiva alla sezione che ci interessa, in modo tale da non creare dei settori indipendenti ma scollegati all'interno dello spartito. E' giusto creare delle zone indipendenti l'una dall'altra ( anche ottimo per poter recuperare dai vuoti di memoria), ma bisogna far s che comunque queste sezioni siano allo stesso tempo anche collegate con le altre. Un paragone mi viene ora spontaneo. Uno studente e un insegnante di pianoforte leggono le stesso spartito in maniera differente.

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Uno studente di pianoforte impararebbe lo spartito in questo modo: Do-Sol-Mi-Sol, Do-Sol-Mi-Sol, Si-Sol-Re-Sol, Si-SolRe-Sol. Che strategia di memorizzazione utilizzer? Imparer a memoria Do-Sol-Mi-Sol, e sa che dovr eseguirlo per due volte, e cos anche per Si-Sol-Re-Sol. La stessa battuta verrebbe vista in maniera differente da un Maestro di pianoforte. A colpo d'occhio si intuisce che il metodo d'accompagnamento utilizzato il basso albertino. Sempre con una rapida occhiata si capisce che il primo un basso albertino sull'accordo di Do, mentre il secondo un basso albertino
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sull'accordo di Sol rivoltato. Perci l'insegnante si ricoerder solamente che dovr eseguire per due volte il basso albertino sul Do, e poi il basso albertino sul Sol rivoltato. Lo studente far pi fatica a memorizzare questo passaggio perch ha scollegato qualcosa che in realt un tuttuno. Le note che formano la quartina non possono essere suddivise in Do-SolMi-Sol!! Do-Sol-Mi-Sol uno schema che deve gi essere nella nostra mente, cos, non appena vedremo un Do in basso albertino, sapremo che le note che seguiranno il Do saranno Sol-Mi-Sol. L'insegnante invece non scollega le note, anzi! Crea s delle sezioni indipendenti, ma tutte collegate perfettamente fra di loro. Il rischio di vuoti di memoria senza dubbio molto inferiore.

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Prima di Finire...

Prima di concludere qualsiasi seduta di studio, fondamentale ricordarsi sempre di una cosa, cio studiare a mani separate.
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Probabilmente ti starai chiedendo: "Perch studiare il brano a mani separate quando so farlo perfettamente a mani unite?" Vedi, si tratta di un'azione preventiva. Lo studio a mani separate prima della una fine di una seduta di studio, aiuta a prevenire le cattive abitudine. E' come se questo studio cancellasse tutti i piccoli difetti appresi involontariamente durante lo studio a mani separate. E' un consiglio che ti suggerisco veramente di seguire perch dopo un po' che si suona un brano, crescono come funghi dei piccoli difetti insignificanti, che se non vengono curati riescono poi ad espandersi fino a sabotarti quella sezione del brano. Perci: studiare a mani separate prima di smettere.

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Approfondimenti

Se l'argomento ti incuriosisce e sei interessato ad approfondirlo, potrai trovare altro materiale ed altri consigli in Piano Power, un ebook creato da me che riassume i principali metodi di studio. Grazie per aver dedicato il tuo tempo per questa lettura. Se non l'hai ancora fatto, iscriviti alla newsletter sul mio sito
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Grazie, Christian Salerno

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