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Il pensiero pessimistico e filosofico di Leopardi

Il sentimento, lo stato danimo con cui Leopardi si pone puro pessimismo, una tristezza che secondo il suo autorevole pensiero abbraccia tutti, animali, piante, astri e che viene cancellato solo dalla morte. Ma, in fondo, la morte che cos? In fin dei conti, per una mente ben organizzata, la morte non che una nuova, grande avventura sosteneva un anonimo filosofo inglese ma per il Leopardi non era cos. Egli sosteneva che la morte fine delle disgrazie ma non linizio di felicit e comunque sempre un punto di arrivo definitivo (cfr. A Silvia e Canto notturno di un pastore errante dellAsia); questo pensiero per in contrasto con la dottrina cristiana e quindi con Adelaide Antici, sua madre. Per questa sua estensione a tutto il creato dellinfelicit e del dolore, il pessimismo leopardiano viene definito dai critici cosmico ed io, nel mio piccolo, sono pienamente daccordo con loro. Se il famoso poeta sostiene che dal principio la vita dolore (cfr. Canto notturno di un pastore errante dellAsia: <<E funesto a chi nasce il d natale>>), come pu essere lui, misero fra gli uomini felice di qualcosa? Nel suddetto canto Leopardi paragona la vita dei pastori del Caucaso a quella delluomo e si interroga sul perch della nostra vita dato che poi con la morte tutto scompare ov ei precipitando il tutto oblia.
Malinconia

Incomprensione PESSIMISMO

Solitudine

Amori sfortunati

Disadattamento

A parer mio il poeta marchigiano era fortemente depresso anche se tutto si sarebbe potuto risolvere con un po damore da parte della famiglia.

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