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Vettori applicati

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2.1

Vettori applicati
Nozione di vettore applicato

Numerose grandezze siche sono descritte da vettori (spostamento, velocit`, a forza, campo elettrico, ecc.). Per alcune di esse e, in particolare, per le forze, ` e necessario tuttavia precisare, oltre a direzione, verso e modulo, anche il punto di applicazione. Leetto di una forza su di un corpo deformabile pu` infatti o variare notevolmente al variare del punto di applicazione. Queste considerazioni si traducono nel fatto che una forza e descritta matematicamente da un ` vettore applicato. Denizione. 2.1. Si denisce vettore applicato una coppia (A, u), con A E e u V. Il punto A ` detto punto di applicazione, la retta cui appartiene u ` e e detta retta dazione. Denizione. 2.2. Si denisce momento del vettore applicato (A, u) rispetto al punto O, detto polo, il vettore (libero) m(O) cos` denito: m(O) = (A O) u . Si osservi che per le propriet` del prodotto vettoriale, il vettore momento m(O) ` pera e pendicolare al piano passante per O e contenente il segmento orientato B A che rappresenta il vettore u (gura 2.1). Inoltre risulta: |m(O)| = AO|u| sin(A O)u = |u|b , dove b = AO sin(A O)u = AO sin (> 0), detto braccio del vettore u rispetto ad O, rappresenta geometricamente la distanza della retta dazione di (A, u) dal polo O; se u = 0, allora m(O) = 0 se e solo se il polo O appartiene ala retta dazione del vettore applicato; il momento del vettore applicato (C, u), con C appartenente alla retta dazione r, ` uguale a quello di (A, u) prima denito; in altri termini, se e facciamo scorrere un vettore applicato lungo la sua retta dazione il suo momento rispetto ad un generico polo C non varia.
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Vettori applicati

2.2

Sistemi di vettori applicati

Vettori applicati

2.2

Sistemi di vettori applicati

scrivere
n n

m(O ) =
i=1 n

(Ai O ) ui = (Ai O) ui +

i=1 n i=1 n

(Ai O) + (O O ) ui =

=
i=1

(O O ) ui = ui = m(O) + (O O ) r .

Fig. 2.1

= m(O) + (O O )

i=1

Il vettore momento ` un vettore libero; talvolta, dal punto di vista graco, i e vettori momento sono rappresentati con una freccia a doppia punta o con un arco di circonferenza orientato nel piano perpendicolare al vettore stesso.

Pertanto, al variare del polo, il momento risultante varia secondo la legge m(O ) = m(O) + r (O O) , (2.1)

2.2

Sistemi di vettori applicati

Un sistema di vettori applicati S ` un insieme (nito) di vettori applicati del e tipo: S = {(A1 , u1 ), (A2 , u2 ), . . . , (An , un )} . Denizione. 2.3. Si denisce risultante del sistema di vettori applicati S il vettore (libero)
n

detta formula di trasposizione dei momenti. La formula appena enunciata permette di stabilire che il momento risultante di un sistema S di vettori applicati non dipende dal polo se e solo se ha risultante r = 0. In tal caso il campo vettoriale di m ` quindi omogeneo. e Un esempio signicativo di sistema di vettori applicati a risultante nullo ` la coppia di forze, costituito da due vettori opposti (cio` aventi la stessa e e direzione, lo stesso modulo e verso opposto gura 2.2): S = {(A, u), (B, u)} . Per tale sistema si ha r =uu=0 m(A) = (A B) u + (B B) u = (A B) u = m (cost.) Detta b la distanza tra le due rette dazione (tra loro parallele), si ha |m| = b|u| , ove b ` detto braccio della coppia. Per semplicit` spesso una coppia viene e a rappresentata solo attraverso il suo momento.

r=
i=1

ui .

Denizione. 2.4. Si denisce momento risultante di S rispetto al polo O E il vettore (libero)


n

m(O) =
i=1

(Ai O) ui .

Lapplicazione O E m(O) ` detta campo vettoriale del momento. e o Dalla denizione di momento risultante, con riferimento ad un polo O , si pu`

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Vettori applicati

2.3

Asse centrale

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2.3

Asse centrale

Fig. 2.2

2.3

Asse centrale
Fig. 2.3

Si considerino ora sistemi di vettori applicati con risultante r = 0. In tal caso, se si scelgono due punti O e O in modo che (O O) r, risulta m(O ) = m(O). In altri termini, m non varia lungo rette parallele ad r. Infatti, se si moltiplicano ambo i membri della 2.1 per r, si ha m(O ) r + r (O O) r = m(O ) r . Dunque tale prodotto scalare e costante, e prende il nome di invariante scalare: ` I = m(O ) r = cost. Questa relazione permette di aermare che la componente di m lungo r (pari a I |r|) ` indipendente dal polo O. e Se si decompone m nella sua componente vettoriale p parallela ad r ed in quella n ad esso perpendicolare, si ha (gura 2.3): m(O) = p + n(O) , ove, per quanto visto, la componente p ` costante e pari a e p= I r. |r|2 (2.2)

Denizione. 2.5. Si denisce asse centrale di un sistema di vettori applicati S il luogo dei punti Q E rispetto ai quali m(Q) r (cio` n(Q) = 0 e e m(Q) = p). Lasse centrale ` dunque il luogo descritto dallequazione n(Q) = 0. Utilize zando la formula di trasposizione dei momenti, questultima equazione assume la forma: n(Q) = m(Q) p = [m(O) + r (Q O)] p = n(O) + r (Q O) = 0 , per cui i punti cercati devono soddisfare lequazione r (Q O) = n(O) . Ricordando che unequazione del tipo a x = b, con a, b V, a b = 0, a = 0, b = 0, ha come soluzioni x= si ha ba + a, IR , |a|2 r n(O) + r, IR . |r|2
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Pertanto solo la componente normale n dipende dalla scelta del polo O.

(Q O) =

(2.3)

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Vettori applicati

2.4

Sistemi equivalenti

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2.4

Sistemi equivalenti

Lequazione 2.3 descrive, al variare del parametro reale , i punti di una retta parallela ad r e passante per il punto O=O+ r n(O) r m(O) =O+ . |r|2 |r|2

Si osservi che per tutti i punti Q appartenenti allasse centrale si ha m(Q) = p e, pertanto, |m(Q)| = |p| < |p|2 + |n(O)|2 = |m(O)| ,

dove O ` un generico punto non appartenente allasse centrale. In altri termini, e lasse centrale ` linsieme dei punti di E rispetto ai quali ` minimo il modulo e e del momento risultante. Per tali punti m(Q) = p. Osservazione. Si consideri un punto Q appartenente allasse centrale. Il momento risultante rispetto ad un generico polo O e dato da ` m(O) = m(Q) + r (O Q) = p + r (O Q) , (2.4)

Fig. 2.4

dove r (O Q) = n(O) ` la componente perpendicolare. Alla luce di quanto e visto, per studiare il campo del vettore momento e suciente rappresentare la ` legge 2.4 per tutti i punti appartenenti ad un generico piano perpendicolare ad r (gura 2.4). Il campo sar` lo stesso su tutti i piani a questultimo paralleli. a

Per la formula di trasposizione dei momenti, dalla 2.6 segue che m(O ) = 0 O E. Denizione. 2.8. Sia S un sistema di vettori applicati avente risultante r e momento risultante m(O) rispetto ad un polo O. Un sistema S , di risultante r e momento risultante m (O), si dice equilibrante del sistema S se risulta: r = r , m (O) = m(O) . (2.7) Si osservi come, in tal caso, il sistema unione S ` equilibrato. e Sulla base delle denizioni di equivalenza tra sistemi di vettori, e possibile ` dimostrare le seguenti proposizioni. Proposizione. 2.1. Un sistema S di vettori applicati e equivalente ad una ` coppia se e solo se ha risultante nulla. Dimostrazione. ) Sia S un sistema per cui si abbia r = 0 e m = 0. Scelto un generico vettore u perpendicolare ad m ed un piano perpendicolare ad m, siano A, B e tali che (gura 2.5) AB= um . |u|2
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2.4

Sistemi equivalenti

Denizione. 2.6. Due sistemi di vettori applicati S e S si dicono equivalenti se hanno lo stesso risultante e lo stesso momento risultante rispetto ad un generico polo O: r=r , m(O) = m (O) . (2.5)

In virt` della formula di trasposizione dei momenti e della 2.5, due sistemi u equivalenti hanno lo stesso momento risultante rispetto a qualunque punto O E. Inoltre, se r = 0, i due sistemi hanno lo stesso asse centrale. Denizione. 2.7. Un sistema di vettori applicati S si dice equilibrato o equivalente a zero se risulta: r = 0, m(O) = 0 , OE.
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(2.6)
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2.4

Sistemi equivalenti

Vettori applicati

2.5

Sistemi di vettori ad invariante scalare nullo

La coppia {(A, u), (B, u)} ha risultante nulla e momento risultante m(B) = (A B) u = dunque ` equivalente ad S. e um u = m, |u|2

) Se S ` equivalente al vettore (Q, r), il momento risultante di S coincide e con il momento di (Q, r), quindi m(Q) = (Q Q) r = 0 , pertanto I = r m(Q) = 0. Proposizione. 2.3. Un sistema S di vettori applicati a risultante r non nullo ` equivalente ad un sistema costituito da un vettore applicato (A, r) e da una e coppia di momento m(A) pari al momento risultante di S rispetto ad A. Infatti, il sistema {(A, r), coppia di momento m(A)} , che prende il nome di sistema equivalente ad S ridotto ad A, ha risultante r e momento risultante rispetto ad A pari ad m(A), essendo nullo rispetto ad A il momento di (A, r).

Fig. 2.5

) Se S ` equivalente ad una coppia, dalla denizione di equivalenza segue e r = 0. Proposizione. 2.2. Un sistema S di vettori applicati a risultante non nullo ` equivalente ad un unico vettore applicato se e solo se ha invariante scalare e nullo. In particolare il vettore equivalente (Q, r) ` costituito dal risultante r e applicato ad un generico punto Q dellasse centrale. Il vettore (Q, r) ` detto e risultante equivalente. Dimostrazione. ) Se I = 0, detto Q un generico punto dellasse centrale di S, il campo dei momenti ` descritto dallequazione e m(O) = p + r (O Q) = (O Q) r . Tale equazione coincide con quella del sistema costituito dal vettore (Q, r) che ha quindi lo stesso momento risultante. Inne banalmente S e (Q, r) hanno la stessa risultante, per cui i due sistemi sono equivalenti.

2.5

Sistemi di vettori ad invariante scalare nullo

Di seguito si illustrano alcuni esempi particolarmente signicativi di sistemi di vettori ad invariante scalare nullo. 2.5.1 Sistemi di vettori applicati concorrenti

Si consideri un sistema di vettori applicati concorrenti, ossia un sistema di vettori le cui rette dazione sono concorrenti in un unico punto O (gura 2.6). Risulta
n

m(O) =
i=1

(Ai O) ui = 0 ,

(2.8)

dunque I = m(O)r = 0. Un sistema cos` fatto ammette risultante equivalente (O, r). Se, in particolare, risulta r = 0, dalla 2.8 si deduce che O appartiene allasse centrale.

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2.5

Sistemi di vettori ad invariante scalare nullo

Vettori applicati

2.5

Sistemi di vettori ad invariante scalare nullo

Fig. 2.6

Fig. 2.7

2.5.2

Sistemi piani di vettori applicati

2.5.3

Sistemi di vettori applicati paralleli

Un sistema di vettori S = {(A1 , u1 ), . . . , (An , un )} ` detto piano se tutti i vettori del sistema appartengono ad un unico piano e (gura 2.7), cio` se e Ai , ui e = 0 , i = 1, . . . , n,

Un sistema di vettori applicati paralleli e un sistema del tipo ` S = {(A1 , u1 ), . . . , (An , un )} , Per un sistema di questo tipo si ha:
n n

ui = fi e ,

|e| = 1 ,

i = 1, . . . , n .

r=
i=1

fi e = f e ,
n i=1

f=
i=1

fi
n i=1

essendo e un versore perpendicolare a . In tal caso, il risultante e parellelo a ed il momento risultante rispetto ` ad un polo O ` perpendicolare a . Infatti risulta: e
n

m(O) =

(Ai O) fi e =

fi (Ai O) e ,

re=

i=1

ui e = 0 ;
n i=1

I = r m(O) = 0 . Pertanto i sistemi di vettori paralleli ammettono, per f = 0, un risultante equivalente. Se al contrario f = 0, il sistema ` equivalente ad una coppia. e Denizione. 2.9. Si denisce centro di un sistema di vettori paralleli a risultante non nullo il punto C E tale che
n

m(O) e =

[(Ai O) ui ] e = 0 .

Pertanto I = r m(O) = 0 e quindi, se il risultante e non nullo, un sistema ` piano ammette sempre risultante equivalente. Se invece r = 0, il sistema ` e equivalente ad una coppia giacente nel piano .
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f (C O) =

i=1

fi (Ai O) ,
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2.6

Costruzioni grache

Vettori applicati

2.6

Costruzioni grache

dove O ` un punto generico. e Si osservi che la denizione di centro e indipendente dal punto O. In` fatti, preso un punto O = O, sia C il centro denito secondo lespressione precedente. Si ha:
n n n

f (C O ) =

i=1

fi (Ai O ) =

i=1

fi (Ai O) +

i=1

fi (O O ) =

e si supponga che r = u1 + u2 + u3 = 0. Si costruisca il poligono dei vettori O1 , O2 , O3 O4 , che per le ipotesi fatte sar` aperto, a partire dal punto generico a O1 . In particolare, il segmento orientato O4 O1 rappresenta, nella scala di rappresentazione adottata per i vettori, il risultante r. Si scelga ora un punto P del piano non appartenente ad alcun lato del poligono dei vettori e siano p1 , p2 , p3 , p4 le rette del fascio di centro P passanti per i punti O1 , O2 , O3 O4 . Il punto P ` detto polo e le rette p1 , p2 , p3 , p4 raggi proiettanti. e

= f (C O) + f (O O ) = f (C O ) , da cui segue la coincidenza tra C e C . Proposizione. 2.4. Per ogni sistema di vettori applicati paralleli S = {(Ai , fi e), |i = 1, . . . , n} , il centro C appartiene allasse centrale qualunque sia il versore e. Dimostrazione. Il momento risultante di S rispetto al polo C risulta
n n

m(C) =
i=1

(Ai C) fi e =

i=1

fi (Ai C) e = f (C C) e = 0 ,

dunque C appartiene allasse centrale. Il risultato appena esposto mostra che se si ruotano tutti i vettori fi e allo stesso modo (cio` si varia la direzione di e), lasse centrale ruota intorno a C. e
Fig. 2.8

2.6
2.6.1

Costruzioni grache
Poligono funicolare

La costruzione del poligono funicolare consente di determinare gracamente lasse centrale di un sistema piano di vettori e, in particolare, il risultante equivalente. Si consideri il caso particolare di un sistema costituito da tre vettori (gura 2.8): S = {(A1 , u1 ), (A2 , u3 ), (A3 , u3 )} ,
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A partire da un generico punto B0 del piano si costruisca ora la poligonale avente i lati s1 , s2 , s3 , s4 ordinatamente paralleli ai lati p1 , p2 , p3 , p4 e i vertici B1 , B2 , B3 sulle rette dazione r1 , r2 , r3 del sistema di forze. La poligonale cos` ottenuta ` detta poligono funicolare connesso al sistema S. Si osservi che dalle e ipotesi fatte segue che O1 = O4 , cosicch s1 non ` parallela ad s4 . e e e Si pu` dimostrare che il punto Q di intersezione dei lati s1 e s4 ` un punto o dellasse centrale; in particolare, lasse centrale e la retta per Q parallela al ` e segmento O4 O1 ed il vettore (Q, r) ` equivalente al sistema S. Il procedimento
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2.6

Costruzioni grache

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Costruzioni grache

mostrato si pu` estendere facilmente a sistemi costituiti da un numero qualsiasi o di vettori. Nel caso particolare in cui r = 0 e m = 0 (gura 2.9), il poligono dei vettori ` chiuso, dunque il primo e lultimo lato del poligono funicolare sono tra loro e paralleli. Il sitema non ammette risultante equivalente, ma e equivalente ad ` una coppia. Si pu` dimostrare che una coppia equivalente e costituita dai o ` vettori (B1 , u1 ) e (B3 , u3 ), con u1 e u3 ottenuti scomponendo rispettivamente u1 rispetto alle direzioni s1 ed s2 , e u3 rispetto ad s3 e s4 s1 .1 Infatti ` e facile vericare che u1 = P O1 = O4 P = u3

Fig. 2.10

2.6.2

Decomposizione di un vettore nel piano

Decomporre un vettore vuol dire determinare un sistema di vettori equivalente al vettore assegnato. Decomposizione di un vettore secondo due rette. Si considerino un vettore (A, u) e due rette r1 , r2 non parallele. Si osservi che se la retta dazione r di (A, u) non appartiene al fascio individuato da r1 e r2 , il problema non ha soluzione. Infatti in tal caso il momento dei due vettori giacenti su r1 e r2 rispetto ad O ` nullo, mentre non lo ` il momento di (A, u). e e Se al contrario O r (gura 2.11), il problema ha la seguente soluzione: {(O, v1 ), (O, v2 )} , dove v1 e v2 sono i vettori che si ottengono costruendo il parallelogramma e avente per diagonale u e i lati giacenti su r1 e r2 . Tale soluzione ` unica. Se le rette r1 , r2 sono parallele, il problema ha soluzione solo se esse hanno la direzione di u. In tal caso la soluzione ` unica e pu` ottenersi come segue. e o
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Fig. 2.9

Si consideri inne il caso in cui r = 0 e m = 0. Lequazione r = 0 ` equivalente, dal punto di vista graco, alla condizione che il poligono dei e vettori sia chiuso. Inoltre, poich m = 0, si ha che anche il poligono funicolare e ` chiuso: il primo lato coincide con lultimo, cosicch i due vettori (B1 , u1 ) e e e (B3 , u3 ) formano una coppia di braccio nullo (gura 2.10): u1 = P O1 = O4 P = u3 .
1

Per una discussione sulla scomposizione di un vettore si veda il paragrafo 2.6.2.

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2.6

Costruzioni grache

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2.6

Costruzioni grache

Fig. 2.11

Si determini dapprima il sistema S = {(A1 , v1 ), (A2 , v2 )} equilibrante di (A, u) e con vettori aventi retta dazione coincidenti con r1 e r2 . S pu` o ottenersi costruendo un poligono funicolare chiuso (gura 2.12). In particolare, dal poligono dei vettori conosciamo il primo lato (coincidente con lultimo) ed il secondo. Restano quindi determinati i punti B2 e B3 e di conseguenza il terzo lato del poligono costituito dal segmento B2 B3 . Inne mandando da P il raggio proiettante parallelo al segmento B2 B3 si determina O2 . I vettori cercati sono quindi v1 = O3 O2 e v2 = O4 O3 . A questo punto, se S ` equilibrante di (A, u) ha risultante pari a u e e momento risultante opposto a quello di (A, u). Pertanto la soluzione cercata ` la seguente: e {(A1 , v1 ), (A2 , v2 )} , dove A1 e A2 sono due punti scelti arbitrariamente rispettivamente su r1 e r2 .

Fig. 2.12

Fig. 2.13

Decomposizione di un vettore secondo tre rette assegnate r1 , r2 , r3 . Se le tre rette formano un fascio (proprio o improprio), il problema ammette innite soluzioni. Consideriamo ad esempio il caso in cui le rette r1 , r2 , r3 e r siano concorrenti (gura 2.13). Scelto su r1 un vettore arbitrario (A1 , v1 ), si determinano i rimanenti vettori (A2 , v2 ) e (A3 , v3 ) su r2 e r3 decomponendo il vettore u v1 lungo r2 e r3 . Nel caso in cui r1 , r2 , r3 non formano fascio, il problema ha una sola soluzione. Decomponendo u rispetto alle direzioni r3 e BC (gura 2.14) si ottengono
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rispettivamente i vettori v3 e w. Dalla decomposizione di w lungo r1 e r2 si ottengono i vettori v1 e v2 . 2.6.3 Riduzione di sistemi piani di forze e criteri di equivalenza a zero

Si illustrano nel seguito alcune costruzioni grache nalizzate a ridurre i sistemi piani di forze a sistemi equivalenti costituiti da una sola forza e/o da una
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2.6

Costruzioni grache

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Costruzioni grache

Fig. 2.15

Si consideri un sistema piano del tipo S = {(P1 , u1 ), (P2 , u2 )} .


Fig. 2.14

sola coppia. In particolare si ricorda che nel caso piano (I = 0) se r = 0 il sistema ` equivalente ad una forza, se r = 0 il sistema ` equivalente ad una e e coppia. Sistemi costituiti da un solo vettore. Un sistema del tipo S = {(P, u)} ha banalmente risultante non nullo. In virt` della proposizione 2.3, tale sistema e equivalente al sistema u ` S = {(P , u); m(P )} , ove m(P ) = (P P ) u ` il momento risultante del primo sistema S rispetto e al punto P (gura 2.15). Infatti risulta: r=u r =u=r m(P) = 0 m (P) = (P P) u + m(P ) = 0 = m(P) .

Si supponga che le rette dazione r1 , r2 non siano parallele (gura 2.16). In tal caso si ha r = 0 e, detto O il punto di intersezione di r1 ed r2 , m(O) = 0. Il sistema equivalente ` e S = {(O, r)} , infatti i due sistemi hanno lo stesso risultante e, in virt` della formula di u trasposizione dei momenti, hanno lo stesso momento risultante rispetto a qualunque polo.

Questa operazione prende il nome di riduzione di (P, u) al punto P e m(P) prende il nome di momento di trasporto. Sistemi piani costituiti da due vettori.

Fig. 2.16

Se le rette dazione r1 , r2 sono parallele pu` aversi r = 0 o r = 0. Nel o primo caso (gura 2.17) il sistema e equivalente ad una coppia di momento ` m = b|u|e, essendo e il versore perpendicolare al piano individuato da r1 ed
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Costruzioni grache

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Costruzioni grache

r2 , ed ` indipendente dal polo scelto (si veda il paragrafo 2.2 e la proposizione e 2.1). Se le due rette dazione sono coincidenti, si ha b = 0, per cui il sistema ` e equilibrato. Se r = 0, ` possibile determinare il risultante equivalente mediante e

due vettori agenti sulla stessa retta dazione e aventi stesso modulo e verso opposto. Sistemi piani costituiti da tre vettori. Un sistema di tre vettori (gura 2.19) S = {(P1 , u1 ), (P2 , u2 ), (P3 , u3 )}

Fig. 2.17

` sempre riconducibile ad un sistema di due vettori e S = {(P, u12 ), (P3 , u3 )} , essendo (P, u12 ) il risultante equivalente del sistema di due vettori S12 = {(P1 , u1 ), (P2 , u2 )} . Al sistema S si applicano le considerazioni fatte prima, e per esso si pu` quindi o individuare facilmente il vettore (O, r) equivalente al sistema di partenza S.

la costruzione del poligono funicolare (gura 2.18). Determinata la risultante r mediante il poligono dei vettori, si individuano a partire da un punto arbitrario P le direzioni p1 , p2 , p3 . Condotta da un punto arbitrario B0 la retta s1 p1 , si determina B1 su r1 e tramite s2 p2 , si trova B2 su r2 . Condotta da B2 la retta s3 p3 , la retta dazione r del risultante equivalente e la parallela a r1 ` ` e r2 passante per il punto B3 di intersezione di s1 e s3 . E facile provare che |r| = |v2 |b2 /b1 .

Fig. 2.18

Fig. 2.19

Alla luce di quanto visto, e possibile dunque enunciare il criterio di equi` valenza a zero per un sistema piano di due vettori. Proposizione. 2.5. Un sistema piano di due vettori e equivalente a zero ` se e solo se ` costituito da una coppia di braccio nullo, cio se ` formato da e e e
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` E possibile in particolare determinare per tali sistemi un criterio di equivalenza a zero. Perch si abbia r = 0, il poligono delle forze deve essere chiuso. e Per quanto riguarda la condizione di annullamento del momento risultante, osservando la gura 2.19 si vede che m(P) = (P3 P) u3 .
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Tale momento risultante e dunque nullo se (P3 P) = 0, cio se la retta da` e zione di u3 passa per P. In denitiva si pu` enunciare il criterio di equivalenza o a zero per un sistema piano di tre vettori come segue. Proposizione. 2.6. Un sistema piano di tre vettori e equivalente a zero se ` e solo se il poligono dei vettori e chiuso e le rette dazione dei vettori sono ` concorrenti in un unico punto. Si osservi che, nel caso in cui le rette dazione siano concorrenti in un punto improprio (sistema di vettori paralleli), la condizione espressa dalla precedente proposizione ` solo necessaria. e Sistemi piani costituiti da pi` di tre vettori. u Per sistemi di questo tipo, e sempre possibile ricondursi a sistemi formati ` da tre o due vettori combinando due a due i vettori del sistema. Per questi valgono quindi le considerazioni fatte in precedenza.

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