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L'OSSERVATORE ROMANO

GIORNALE QUOTIDIANO
UNICUIQUE SUUM
POLITICO RELIGIOSO
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Anno CXLII - N. 1 (42.937) CITT DEL VATICANO Luned-Marted 31 Dicembre 2001-1 Gennaio 2002
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UN PROPOSITO E UN PROGRAMMA PER DARE UNA SVOLTA ALLA STORIA
...la preghiera per la pace
non un elemento
che viene dopo
l'impegno per la pace.
Al contrario,
essa sta al cuore
dello sforzo
per l'edificazione di una
pace nell'ordine,
nella giustizia
e nella libert.
Pregare per la pace
significa aprire il cuore
umano all'irruzione
della potenza rinnovatrice
di Dio. Dio, con la forza
vivificante della sua
grazia, pu creare
aperture per la pace
l dove sembra
che vi siano soltanto
ostacoli e chiusure;
pu rafforzare e allargare
la solidariet
della famiglia umana,
nonostante lunghe storie
di divisioni e di lotte.
Pregare per la pace
significa pregare
per la giustizia,
per un adeguato
ordinamento all'interno
delle Nazioni
e nelle relazioni
fra di loro. Vuol dire
anche pregare
per la libert,
specialmente
per la libert religiosa,
che un diritto
fondamentale umano
e civile di ogni individuo.
Pregare per la pace
significa pregare
Far pace con la pace
per ottenere il perdono
di Dio e per crescere
al tempo stesso
nel coraggio
che necessario
a chi vuole a propria
volta perdonare le offese
subite. Per tutti questi
motivi ho invitato
i rappresentanti
delle religioni del mondo
a venire ad Assisi,
la citt di san Francesco,
il prossimo 24 gennaio,
a pregare per la pace.
Vogliamo con ci
mostrare che il genuino
sentimento religioso
una sorgente inesauribile
di mutuo rispetto
e di armonia tra i popoli:
in esso, anzi, risiede
il principale antidoto
contro la violenza
ed i conflitti. In questo
tempo di grave
preoccupazione, l'umana
famiglia ha bisogno
di sentirsi ricordare
le sicure ragioni
della nostra speranza.
Proprio questo noi
intendiamo proclamare
ad Assisi, pregando Dio
Onnipotente secondo
la suggestiva espressione
attribuita allo stesso
san Francesco
di fare di noi
uno strumento
della sua pace...
(Giovanni Paolo II, Messaggio
per la Giornata Mondiale della Pace
del 1 gennaio 2002)
1 GENNAIO 2002


I martiri del 2001:
nel sangue del martirio
il valore profetico
della scelta radicale
del Vangelo
Pagina 7
INCONTRI
Riccardo Chailly
intervistato da Antonio Braga
Pagina 3
All'Angelus il Papa chiede alle famiglie cristiane
un supplemento di audacia spirituale e apostolica
Solennit di Maria Santissima, Madre di Dio
Anno nuovo dono
della generosit divina
Lanno nuovo prima di tutto un dono che rice-
viamo dal Padre. Il fatto di vivere un anno di pi ci
ricorda che la vita ci viene data ogni giorno dalla
bont sovrana del Padre. Si tratta di un dono asso-
lutamente gratuito. Il Padre che ha creato il mondo
continua a crearlo... Ogni giorno rinnova il dono che
ci ha fatto della nostra esistenza...
di JEAN GALOT
Pagina 5
Far pace con la pace. Potrebbe apparire uno slogan, ma, in
realt, la sintesi dell'intenso ed incalzante magistero che di
giorno in giorno Giovanni Paolo II va sviluppando. la sintesi
dei quotidiani, pressanti appelli che Egli rivolge a tutti, in modo
particolare a quanti hanno la responsabilit di non continuare a
sfigurare il volto della pace.
la sintesi del Messaggio Urbi et Orbi, un testo che ha il
sapore di un salmo attraversato dalla voce implorante di un
grande Padre della Chiesa. Dal bimbo qualunque, che per Cri-
sto qualcuno all'ogni giorno porto nel cuore...; dal mai si
ponga il nome santo di Dio a suggello dell'odio al vieni ri-
petuto quattro volte con dolente intercessione e culminante in
quel non tardare, invocazione alta di chi con Dio ha una con-
fidenza indefinibile.
Far pace con la pace significa anche entrare seriamente in
quell'esercizio penitenziale che dal digiuno del 14 dicembre
2001 conduce alla preghiera del 24 gennaio 2002 nella citt di
San Francesco.
Un esercizio di totale cambiamento di mentalit e di direzio-
ne che un Uomo di Dio non si stanca di indicare ogni giorno.
Con la fiamma che gli arde nel cuore.
m. a.
Dinanzi ai pericoli e alle difficolt che attraversa l'istituto
familiare, il Papa chiede alle famiglie cristiane un supple-
mento di audacia spirituale e apostolica. Lo ribadisce al-
l'Angelus di domenica 30 dicembre, Festa della Santa Fa-
miglia di Nazareth, recitato con i numerosi fedeli radunati-
si in Piazza San Pietro per la preghiera mariana.
Lumile dimora di Nazareth ha spiegato Giovanni
Paolo II nella sua meditazione per ogni credente, e
specialmente per le famiglie cristiane, unautentica scuola
del Vangelo. Qui ammiriamo la realizzazione del progetto
divino di fare della famiglia unintima comunit di vita e
damore; qui apprendiamo che ogni nucleo familiare cri-
stiano chiamato ad essere piccola chiesa domestica, do-
ve devono risplendere le virt evangeliche.
Pagina 5
In occasione della Solennit di Maria SS. Madre di
Dio domani il nostro giornale non uscir. Le pub-
blicazioni riprenderanno in data 2-3 gennaio 2002.

MARIO AGNES
Direttore responsabile
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L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 31 Dicembre 2001-1 Gennaio 2002
DA| MND
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o PER Quattro isolati nel centro di Lima sono stati
devastati sabato sera dall'esplosione di un deposito
di fuochi d'artificio. Il bilancio ancora provvisorio
della tragedia spaventoso: 289 morti, duecento fe-
riti e danni materiali ingentissimi.
ARGENTINA Si dimesso, a una settimana dal
suo insediamento, anche il Presidente provvisorio
della Repubblica, il peronista Adolfo Rodrguez Sa,
che era subentrato nella carica al radicale Fernando
de la Ra. Toccher all'Assemblea legislativa nomi-
nare un nuovo Capo dello Stato ad interim.
INDIA-PAKISTAN Resta minacciosa la crisi politi-
co-militare tra i due Paesi, ma si registrano anche
segnali distensivi. Le autorit pakistane, infatti, han-
no arrestato una cinquantina di elementi di gruppi
islamici che il Governo indiano ritiene responsabili
di azioni di guerriglia nel Kashmir e dell'attacco del
13 dicembre al parlamento di Nuova Delhi.
MEDIO ORIENTE Sei militanti palestinesi sono
stati uccisi dall'esercito israeliano in due scontri av-
venuti nella Striscia di Gaza. In un colloquio telefo-
nico con il Segretario di Stato Usa, Colin Powell,
Arafat ha chiesto il ritorno nella regione dell'inviato
americano Anthony Zinni.
EURO In dodici dei quindici Paesi dell'Unione Eu-
ropea, va in circolazione l'Euro, la moneta comune
che prender il posto di quelle nazionali.
Russia: 73 ribelli
uccisi in Cecenia
MOSCA Almeno 73 ribelli cece-
ni e due soldati russi sono stati
uccisi in uno scontro a 30 chilome-
tri da Grozny, la capitale della Ce-
cenia, la Repubblica separatista
della Federazione russa. Lo ha co-
municato luned il portavoce del
Cremlino, Sergey Yastrshembsky,
aggiungendo che altri 20 ribelli so-
no stati catturati. Secondo lagen-
zia di stampa russa Interfax, du-
rante lo scontro sarebbe stato uc-
ciso anche Ruslan Chilayev consi-
derato il numero sei della gerar-
chia dei ribelli.
Sud Africa: tragico
incidente stradale
JOHANNESBURG Quarantasette
persone appartenenti ad una stes-
sa famiglia sono morte domenica
in un incidente stradale in Sud
Africa. Nel riferirlo, lagenzia Sou-
th african press association, pre-
cisa che le vittime si stavano re-
cando a visitare le tombe di paren-
ti vicino a Roossenekal, nella pro-
vincia nordorientale di Mpumalan-
ga, quando il camion su cui viag-
giavano si ribaltato. Secondo la
polizia, a bordo vi erano circa cen-
toventi persone. Le cause dellinci-
dente sono ancora da accertare.
Cina: esplosione
in una miniera
PECHINO Venti minatori sono
morti e altri ventiquattro sono ri-
masti feriti domenica in una esplo-
sione in una miniera di carbone
nella Cina centrale. Lo ha reso no-
to lagenzia di stampa Nuova Ci-
na, precisando che lincidente
avvenuto nell'impianto di Jianxin,
nella regione dello Jiangxi. Secon-
do le prime ricostruzioni, l'esplo-
sione stata causata da un accu-
mulo di gas.
Spagna: cinque giovani
muoiono in un incendio
MADRID Cinque giovani sono
morti nella notte di sabato in un
incendio che ha distrutto la casa
alla periferia di Madrid dove si in-
contravano per suonare. I cinque,
quattro ragazzi e una ragazza,
erano i componenti di un gruppo
musicale e avevano affittato un'a-
bitazione a Leganes per provare i
loro pezzi. Non stato ancora ac-
certato se le morte sia avvenuta a
causa delle fiamme o per asfissia.
Lipotesi pi probabile che lin-
cendio sia stato provocato dal mal-
funzionamento di una stufa a gas.
FranciaeLiechtenstein:
vittime per valanghe
PARIGI Quattro persone sono
morte travolte da valanghe in
Francia e in Liechtenstein. In Fran-
cia la prima vittima faceva parte di
un gruppo di sei persone che scia-
va fuori pista a Clusaz, Alta Sa-
voia. La valanga li ha sommersi,
ma per cinque di loro i soccorsi
sono arrivati in tempo. La seconda
vittima una ragazza di ventanni,
investita da una slavina a pochi
metri da una pista regolamentare.
Due uomini di cinquanta anni sono
inoltre deceduti in un ospedale del
Liechtenstein dopo essere stati tra-
volti da una valanga.
AFGHANISTAN Annunciato da fonti britanniche
Accordo sul dispiegamento
del contingente di pace
L'euro entra nella vita quotidiana
di trecento milioni di persone
PER L'immane sciagura provocata dall'accensione di un fuoco d'artificio
Rogo nel centro di Lima:
289 le vittime accertate
ARGENTINA Per il mancato appoggio dei leader del partito peronista
Anche il Presidente provvisorio
ha presentato le dimissioni
slativa sar diretta dal presidente della
Camera Eduardo Camano, dal momento
che il presidente del Senato Ramn
Puerta (seconda carica istituzionale) si
anch'egli dimesso ieri.
L'ex Presidente de la Ra ha ribadito
ieri la proposta di un Governo di unit
popolare. Dello stesso avviso il gover-
natore (peronista) della provincia di
Buenos Aires, Carlos Ruckauf, il quale
ha dichiarato che occorre varare un
Esecutivo di salvezza nazionale che svi-
luppi un programma di punti concreti
per superare la crisi.
Quarantuno milioni
di dollari falsi
sequestrati in Colombia
MEDIO ORIENTE Arafat chiede il ritorno nella regione dell'inviato Usa Zinni
Sei militanti palestinesi uccisi
da soldati israeliani a Gaza
di gravissime ustioni. Quaranta auto-
pompe dei vigili del fuoco sono giunte
sul posto, ma il loro intervento stato
rallentato dalla scarsa pressione dellac-
qua ha spiegato il comandante Tullio
Nicolini che ha impedito ai getti di
raggiungere lepicentro dellincendio. La
tragedia non si consumata solo nelle
centinaia di negozi della zona commer-
ciale, ma anche in un edificio adibito a
parcheggio, dove pure il fuoco ha fatto
strage colpendo in particolare decine di
taxi che con i loro conducenti attende-
vano potenziali clienti.
do tutto quello che incontravano e tin-
gendo il cielo di un tragico colore rossa-
stro, il quartiere veniva avviluppato da
un fumo nero e denso. Non trovando
vie duscita, alcune persone intrappolate
nei piani alti degli edifici si sono lanciate
nel vuoto, mentre altre hanno cercato
vano rifugio in sottoscala o magazzini
sotterranei. Temendo saccheggi e confi-
dando nel pronto intervento dei vigili
del fuoco, molti negozianti hanno prefe-
rito restare a guardia delle proprie mer-
ci, precludendosi ogni possibilit di
scampo, e morendo asfissiati o vittime
India-Pakistan: nonostante gesti distensivi
si susseguono e s'intensificano gli scontri
anche l'esponente di
spicco Halil Abu Zarifi,
l'arresto del quale ha
sventato un attacco ar-
mato. Il servizio di intel-
ligence palestinese ha
inoltre scoperto a Na-
blus un laboratorio chi-
mico di Hamas in cui si
producevano ordigni. A
Gaza, inoltre, altri agenti
palestinesi hanno scoper-
to un garage dove si
producevano mortai.
La direzione palestine-
se ha quindi chiesto il ri-
torno nella regione del-
l'inviato Usa Anthony
Zinni, che allinizio di di-
cembre ha tentato di ri-
durre il volume delle
violenze per rilanciare i
negoziati. La proposta
stata discussa in un col-
loquio telefonico tra Ara-
Quelli avvenuti ieri sono gli episodi di
violenza pi sanguinosi dopo lappello
per il cessate-il-fuoco lanciato il 16 di-
cembre dal Presidente dell'Autorit Pale-
stinese (Ap), Yasser Arafat. I nuovi di-
sordini rischiano di far precipitare una
situazione che andava migliorando.
Proprio ieri, infatti, un documento del
Ministero degli esteri israeliano aveva
reso noto che il numero di attacchi e di
scontri a fuoco notevolmente diminui-
to dopo il discorso di Arafat. Anche il
Ministro della difesa, Benjamin Ben-Elie-
zer, ha riconosciuto che si cominciano a
percepire i risultati delle operazioni re-
pressive condotte dai servizi di sicurezza
palestinesi nei Territori autonomi. Criti-
co invece il Segretario del Governo
israeliano, Gideon Saar, secondo il quale
i servizi segreti dell'Ap non compiono le
necessarie attivit di prevenzione.
Le accuse sono state energicamente
respinte da parte palestinese, che hanno
annunciato l'arresto in un villaggio vici-
no a Ramallah di quattro attivisti del
Fronte popolare per la liberazione della
Palestina (Fdlp), il gruppo che a ottobre
ha rivendicato luccisione del Ministro
del turismo Rechavam Ze'evy. Tra i
membri dell'Fdlp finiti in manette figura
fat e il Segretario di Stato Usa, Colin
Powell. Secondo la radio israeliana, Zin-
ni potrebbe fare ritorno in Medio Orien-
te gi alla fine di questa settimana.
Intanto ieri in Cisgiordania centinaia
di manifestanti giunti in prevalenza da
Italia, Francia, Belgio e Gran Bretagna,
hanno sfilato per la pace. Ad Hebron il
corteo stato bloccato dallesercito
israeliano. I manifestanti si sono poi ra-
dunati a Gerusalemme davanti alla
Orient House, sede storica delle organiz-
zazioni nazionali palestinesi occupata
mesi fa dal Governo israeliano. Per oggi
sono previste nuove iniziative.
tannici, tedeschi, francesi, spagnoli, ita-
liani e soldati da Paesi musulmani come
la Turchia, la Giordania e la Malaysia. Il
comando sar affidato ai britannici per i
primi tre mesi. La composizione del cor-
po dellIsaf, come la forza ufficialmen-
te stata denominata (International Se-
curity Assistance Force Forza inter-
nazionale di assistenza e sicurezza), non
stata ancora decisa in maniera definiti-
va. Gli Stati Uniti, come detto, non ne
faranno parte anche se i militari ameri-
cani di stanza in Afghanistan, impegnati
nella caccia a Osama bin Laden e ai di-
rigenti dei Taleban sfuggiti alla cattura,
forniranno un appoggio logistico e inter-
verranno a dar manforte ai soldati del-
l'Isaf in caso di difficolt. LIsaf ope-
rer a Kabul e in altre zone dellAfgha-
nistan. Ha come mandato quello di
creare un nuovo clima di fiducia e di si-
curezza in un Paese da troppo tempo
abituato ai conflitti. I militari del contin-
gente internazionale sorveglieranno edi-
fici, strade e pattuglieranno le citt, pro-
babilmente assieme a elementi della po-
lizia afghana. Dovranno anche fare da
istruttori ai nuovi membri delle forze di
sicurezza. Non si tratta una forza di in-
tervento ma potr aprire il fuoco per le-
gittima difesa in base al cosiddetto Ca-
pitolo VII dello statuto delle Nazioni
Unite. Il Ministero della difesa afghano,
smentendo notizie diffuse nei giorni
scorsi, ha intanto affermato che Kabul
favorevole alla prosecuzione della cam-
pagna statunitense fino alla totale elimi-
nazione della resistenza degli ultimi Ta-
leban e degli uomini di Al Qaeda.
appoggio personale a Rodrguez Sa, co-
stringendolo a ritirarsi.
Toccher ora all'Assemblea legislativa,
formata dalla Camera dei deputati e dal
Senato, di nominare un altro Presidente
provvisorio in sostituzione di Rodrguez
Sa, che avrebbe dovuto governare l'Ar-
gentina fino alle elezioni presidenziali
anticipate in programma il 3 marzo.
L'alto consesso, in seno al quale i pero-
nisti detengono la maggioranza, si riuni-
r domani per formalizzare le dimissioni
di Rodrguez Sa e designare il suo suc-
cessore. La seduta dell'Assemblea legi-
Una palestinese presso un edificio distrutto nel campo di Khan Yunis
LIMA, 31.
Una tragedia improvvisa, ma per talu-
ni versi ampiamente annunciata, ha ieri
gettato nella disperazione centinaia di
famiglie peruviane. Quattro isolati di
una zona commerciale in pieno centro
di Lima sono stati devastati dalle fiam-
me partite da un negozio di fuochi dar-
tificio. Un bilancio purtroppo ancora so-
lo provvisorio parla di 289 morti, di ol-
tre 200 feriti ed ingentissimi danni. Il
numero delle vittime ancora parziale
perch, come ha riferito il responsabile
della Protezione civile, Ruben Ibanez,
larea disastrata non stata ancora inte-
ramente esplorata.
Verso le 19 di sabato sera (le 2 della
notte tra sabato e domenica in Italia),
migliaia di famiglie e di peruviani festan-
ti affollavano la cosiddetta Mesa Re-
donda, una zona commerciale della ca-
pitale ad appena 400 metri dalla storica
Plaza Mayor dove si affaccia il palazzo
del Governo, quando nella galleria Mi-
na de Oro un venditore di fuochi di ar-
tificio ha commesso un errore, causan-
do lesplosione di un razzo che ha ap-
piccato il fuoco nel negozio. Non c
stato neppure il tempo di rendersi conto
di quanto stava accadendo. Una serie
impressionante di detonazioni a catena
ha fatto pensare ad un bombardamento
aereo. Vi stato nelle strade Cusco, Pu-
no e Andahuaylas un fuggi fuggi genera-
le, con uomini donne, vecchi e bambini
che si spingevano, cadevano e correva-
no in tutte le direzioni. A mano a mano
che le fiamme si sviluppavano divoran-
BUENOS AIRES, 31.
Nuova traumatica svolta nella crisi
politica argentina. Si dimesso il Presi-
dente provvisorio Adolfo Rodrguez Sa
(peronista), il quale una settimana fa era
subentrato nell'incarico al radicale Fer-
nando de la Ra, che era stato travolto
e costretto alle dimissioni dalla crisi eco-
nomico-sociale e dalle proteste di piaz-
za.
Nella tarda serata di ieri, in un discor-
so radiotelevisivo, Rodrguez Sa ha mo-
tivato il suo ritiro con la mancanza di
appoggio da parte dei leader del partito
giustizialista (Pj, peronista), che hanno
anteposto gli interessi politici personali a
quelli del Paese. Ieri, infatti, il Presiden-
te provvisorio aveva convocato, nella lo-
calit turistica di Chapadmalal, una riu-
nione di governatori delle province am-
ministrate dai peronisti, ai quali intende-
va attribuire incarichi ministeriali per
rafforzare l'Esecutivo. Ma alcuni dei pi
autorevoli tra i governatori provinciali
hanno disertato il convegno. Verosimil-
mente, gli assenti, che mirano a candi-
darsi alla Presidenza nelle prossime ele-
zioni anticipate, non si sono voluti
esporre in una situazione politica, eco-
nomica e sociale cos degradata.
In qualche modo la nuova crisi istitu-
zionale ricalca la precedente. Dieci gior-
ni fa, il partito peronista aveva rifiutato
la proposta rivoltagli da de la Ra di
partecipare a un Governo di unit nazio-
nale. Ne erano seguite le dimissioni del
Presidente radicale. Ieri, sono stati i no-
tabili del peronismo a negare il proprio
TEL AVIV, 31.
Sei palestinesi sono
stati uccisi ieri sera da
militari israeliani in due
differenti episodi nella
Striscia di Gaza. I primi
tre sono morti ad un
chilometro circa dalla
colonia ebraica di Eley
Sinai. Secondo l'esercito
di Tel Aviv un carro ar-
mato ha aperto il fuoco
su di loro in risposta a
colpi di kalashnikov spa-
rati contro il mezzo blin-
dato. Ma fonti palestine-
si, confortate da alcune
dichiarazioni di Radio
Gerusalemme, sostengo-
no che i tre non avevano
armi. Le altre tre vittime
sono state colpite da
agenti delle forze di sicu-
rezza mentre tentavano
di penetrare in Israele.
KABUL, 31.
stato raggiunto ieri a Kabul laccor-
do sul dispiegamento della Forza multi-
nazionale di assistenza per la sicurezza
in Afghanistan (Isaf). Lintesa, ha spie-
gato un portavoce del ministero della di-
fesa britannico, stata raggiunta tra il
Generale John McColl, che guider il
contingente internazionale per i primi
tre mesi, e le autorit afghane. La firma
definitiva ci sar solo dopo lapprovazio-
ne da parte di tutti i Paesi che parteci-
pano alla forza. Il portavoce ha comun-
que previsto che il documento verr fir-
mato in modo definitivo al pi presto.
Ovviamente, tutti gli Stati membri vor-
ranno leggere laccordo prima di firmar-
lo ha detto quindi passeranno al-
meno 24-36 ore.
Laccordo stato raggiunto, ha a
sua volta annunciato il Ministro degli
esteri del Governo provvisorio afghano,
Abdullah Abdullah, nel corso di una
conferenza stampa. Esso comporta
ha sottolineato che il dispiegamento
avvenga il pi presto possibile. Siamo
tutti consapevoli della urgenza della si-
tuazione. Abdullah ha anche precisato
che si comincer con inviare un contin-
gente a Kabul. In seguito avverr lo
schieramento in altre localit del Paese.
La forza multinazionale di pace per lAf-
ghanistan, un contingente che agir
sotto mandato dellOnu e che compren-
der i principali Paesi occidentali ma
non gli Stati Uniti, presenti nel Paese
asiatico con finalit del tutto diverse. La
Forza multinazionale comprender un
totale di 3-5000 uomini, tra i quali bri-
BRUXELLES, 31.
Tra poche ore, la moneta unica per
dodici Paesi europei sar una realt an-
che concretamente nelle tasche dei citta-
dini, in tutto oltre trecento milioni di
persone. Per il momento, l'attenzione si
concentra sugli aspetti contingenti del
cambiamento. In alcuni Paesi esso sar
immediato, in altri ci sar un periodo
pi o meno lungo di doppia circolazio-
ne. Le autorit europee e quelle nazio-
nali sono impegnate a contrastare even-
tuali speculazioni, quali soprattutto au-
menti ingiustificati grazie agli arroton-
damenti dei cambi. I singoli cittadini,
da parte loro, s'interrogano sulle mag-
giori o minori difficolt di controllare il
costo delle singole merci, dovendo cam-
biare in poco tempo delle abitudini di
calcolo consolidate.
Oltre tale contingenza, comunque, va
detto che con l'euro in circolazione
non pi solo virtuale il processo di
integrazione europea sembra destinato
ad accelerare. Come tutti i cambiamenti
(e questo ben definibile epocale, basti
pensare alla scomparsa di una moneta
antica di duemilasettecento anni come
la dracma greca), anche l'arrivo dell'eu-
ro dovr essere verificato nei fatti. Tut-
tavia, una previsione attendibile che la
nuova moneta contribuir a rendere pi
manifesti e concreti i vantaggi che la
progressiva unit continentale promette
alle popolazioni e che purtroppo sono
spesso sottaciuti. Ad esempio proprio il
confronto immediato dei prezzi contri-
buir ad evidenziare e si spera a ri-
durre le profonde discrepanze attual-
mente esistenti sia tra Paese e Paese che
all'interno delle varie Nazioni.
Un'unica moneta significa stabilit di
valore di stipendi e salari e cio abolizio-
ne della pi ingiusta delle tasse, quella
rappresentata dall'inflazione determinata
dal gioco dei cambi, dalla pressione spe-
culativa internazionale sulle monete pi
deboli, un'inflazione che si riflette rego-
larmente sulle categorie pi povere.
Paradossalmente, proprio il fatto di
spendere la stessa moneta, potrebbe
convincere gli ancora non pochi euro-
scettici non tanto a dare credito ad
un'Europa incentrata su una dimensione
prevalentemente finanziaria, ma a sen-
tire finalmente un'Europa di pi largo
respiro sociale, non un qualcosa che ri-
guardi pi le Banche, ma una nuova op-
portunit per le persone.
BOGOT, 31.
La polizia colombiana ha sequestrato
ieri a Bogot quarantuno milioni di dol-
lari, oltre ottantasei miliardi di lire, in
biglietti falsi. La valuta era pronta per
essere spedita in Ecuador attraverso un
percorso ben definito. In termini di va-
lore assoluto, si tratta del pi importan-
te colpo assestato ai falsari internaziona-
li, ha detto al termine dell'operazione il
Direttore generale della polizia, il gene-
rale Luis Ernesto Gilibert.
Il sequestro stato portato a termine
come risultato di una lunga indagine
condotta negli ultimi mesi dalle forze
dell'ordine locali. Gli investigatori hanno
individuato la banda dei falsari e hanno
atteso che il loro lavoro fosse completo
prima di intervenire.
I falsari avevano scelto l'Ecuador co-
me meta della spedizione perch il Pae-
se ha recentemente adottato il dollaro
nel tentativo di risollevare un'economia
in forte crisi. Per questo Quito diven-
tato un obiettivo privilegiato delle orga-
nizzazioni criminali che cercano di sfrut-
tare il primo periodo di circolazione del-
la nuova moneta per far penetrare valu-
ta falsa.
NUOVA DELHI, 31.
La crisi in atto al confine tra India
e Pakistan, nonostante alcuni gesti
giudicati distensivi dalla gran parte
dei commentatori internazionali e
dalle stesse parti interessate, resta
estremamente grave e per il momen-
to sono ancora le armi a parlare. In
nottata cinque soldati indiani sono
stati gravemente feriti durante nutriti
scambi d'artiglieria nel settore di Pal-
lanwalla, nello Stato indiano dello
Jammu e Kashmir, mentre l'agenzia
di stampa indiana Uni ha riferito del-
l'uccisione, sempre nel Kashmir in-
diano, di otto militanti secessionisti
islamici e di un soldato indiano.
Come detto, tuttavia, nelle ultime
ore ci sono stati gesti suscettibili di
favorire una distensione. In Pakistan,
su ordine del Presidente Pervez Mu-
sharraf, sono stati arrestati i leader e
una cinquantina di militanti dei grup-
pi islamici Jaish-i-Mohammad e La-
shkar-i-Taiba, che l'India accusa di
terrorismo nel Kashmir e di aver or-
ganizzato il cruento attacco del 13 di-
cembre al Parlamento di Nuova De-
lhi. Il Governo indiano ha parlato og-
gi di passo in avanti.
Il cordoglio del Santo Padre
Appresa la dolorosa notizia della sciagura avvenuta nel centro della
capitale peruviana, Giovanni Paolo II ha espresso il proprio cordoglio in
un telegramma, a firma del Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Sta-
to, indirizzato all'Arcivescovo di Lima, Cardinale Juan Luis Cipriani Thor-
ne. Eccone il testo:
Su Santidad Juan Pablo II, profundamente apenado al conocer la dolo-
rosa noticia de las numerosas muertes ocasionadas por un gigantesco
incendio acaecido en el centro histrico de Lima, que ha llenado de luto
a tantas familias del querido pueblo peruano, ofrece sufragios por el
eterno descanso de los fallecidos y eleva su oracin para que el Seor
conceda consuelo y serenidad a quienes lloran la prdida de sus seres
queridos.
Ruego a Vuestra Eminencia que transmita el sentido psame del San-
to Padre a los familiares de las vctimas y exprese su paterna solicitud y
cercana a todos los heridos, a la vez que les imparte de corazn la
bendicin apostlica.
Cardenal ANGELO SODANO
Secretario de Estado de Su Santidad

La musica classica contribuisce
allo sviluppo spirituale dei giovani
In Italia, secondo il maestro, vi una
situazione curiosa: vi la tradizione se-
colare del melodramma; ma anche las-
soluta mancanza di preparazione verso
la musica classica, che la scuola non of-
fre. Diffuso poi il pregiudizio che la
buona musica sia appannaggio di alcune
classi sociali. Questo un fatto molto
grave, commenta il nostro , cui si
aggiunto il periodo nocivo delle avan-
guardie, che hanno prodotto danni gra-
vissimi alla cultura, in specie da noi.
Quel movimento, appoggiato da alcu-
ne classi dominanti, ha allontanato il
pubblico dalle sale da concerto. Nello-
pera, il danno stato circoscritto, per la
resistenza del pubblico ad assistere a si-
mili esibizioni di non musica. C stata
cos la scissione tra il grande pubblico e
quello intellettuale, perch la musica di
quel genere veniva presentata senza es-
sere prima ben selezionata. Non sempre
le scelte erano negative; ma in gran par-
te lo erano.
La scissione, il baratro tra pubblico
giovane e quello conservatore, colpa
di quegli anni. Ed in specie in Italia,
perch in Francia, ad esempio, c' stato
un operatore culturale di prima gran-
dezza: Pierre Boulez, uomo di avan-
guardia, ma anche di grande cultura,
di lavoro precisa. Il giovane direttore
italiano prese il suo incarico demble,
affidandosi al suo sesto senso: egli stesso
confessa che, se avesse saputo appieno
quanto fosse difficile rompere il muro di
una tradizione, non avrebbe osato pro-
cedere in quellatteggiamento. Il concer-
to del 1985 fu il suo biglietto da visita
con quella prestigiosa istituzione; vinse
la sua battaglia attraverso un rapporto
umano che conquist lorchestra. Da al-
lora ne fu indissolubilmente legato. An-
che perch ad Amsterdam molta musica
di avanguardia (che oggi pu essere
definita di post-avanguardia) sempre
piaciuta, non solo al pubblico giovane,
ma anche agli esecutori, in specie ades-
so a differenza degli esordi rinno-
vati nei ranghi.
Al termine di questa piacevole conver-
sazione giunge la signora Chailly, per
accompagnarmi alluscita, assieme al
maestro. Egli ammette che la famiglia
il fulcro del suo lavoro, la ragione stessa
della sua esistenza: la consorteorganizza
il flusso degli incontri, aiutandolo ad iso-
larsi da quanto possa essere dintralcio
alla concentrazione nelsuolavorodiana-
lisi delle partiture. Senza la famiglia
dice soddisfatto il maestro la mia esi-
stenza sarebbe finita. ad essa che de-
vo il mio grande equilibrio spirituale.
che ha saputo gestire lemergenza con cura, so-
prattutto come direttore dorchestra; Boulez sa-
peva influenzare il pubblico (e quello francese
meno friabile dellitaliano, perch preparato da
migliori scuole).
Boulez un personaggio irripetibile affer-
ma il maestro perch da noi mancato un di-
rettore che potesse sperimentare sulla propria
pelle le nuove esperienze musicali. In Italia c
Berio, ma non direttore, e quindi non ha le
qualit di convincimento di Boulez. Come c vo-
luto un cinquantennio per distruggere il retaggio
della nostra musica sinfonica, cos forse ne oc-
correr un altro, per ricostruire quanto stato
demolito.
Malgrado questi presupposti, Chailly non ha ri-
nunciato a convincere il suo pubblico sulla validi-
t di alcuni brani della nuova musica. Anche se
questi esperimenti sono stati rischiosi.
Da quando sono a capo dellOrchestra Verdi
a Milano, ho voluto sperimentare le possibilit ri-
cettive del migliore pubblico italiano, affezionato
alla Sala Verdi, ed alla sua compagine sinfoni-
co-corale, verso la musica del XX secolo com-
menta il maestro : ma sempre stato un ri-
schio. Ricordo di avere messo in programma
Hindemith, grande compositore del Novecento,
lontanissimo dalle sperimentazione delle avan-
guardie: ebbene, il pubblico aveva un senso di
paura, di grande diffidenza verso questoautore.
Eppure la serie delle Kammermik conside-
rata fondamentale nella produzione del suo tem-
avremmo avuto questa fuga di pubblico, questa
disaffezione che si nota in molti centri.
Qui il Nostro lancia un progetto di sfida: se-
condo lui, bisognerebbe, tornando agli Enti Liri-
ci, creare un cartellone unico, e farlo girare tra i
grandi teatri italiani. Si eviterebbe cos lo scem-
pio di denaro con quattro allestimenti di Travia-
ta, ad esempio, nello stesso anno.
Un'idea contro
la programmazione localistica
Con un cartellone centrale si potrebbe, attra-
verso una commissione unica, stabilire al meglio
la programmazione, con grandi cantanti, sceno-
grafie, regie; e farle circolare, se non in tutti, nei
maggiori teatri. Questo progetto, di per s assai
sensato, trova lopposizione dei sovrintendenti,
sempre in sterile lotta fra di loro. Altrove non
cos: in Svizzera, lOpera di Zurigo passa i suoi
spettacoli al teatro di San Gallo, e agli altri.
Qui siamo ancorati ancora ad una cultura re-
triva, localistica, commenta amareggiato il No-
stro. Se si potesse alternare il repertorio tra Set-
tecento, opera romantica e Novecento, ci sareb-
be da guadagnare in termini di cultura. Ma in
Italia vi questo monocentrismo degli enti liri-
ci, e c tanta strada da fare per migliorare le of-
ferte al pubblico.
Ad aiutare il pubblico, a Milano stata messa
in moto la formula del discovery concert, cos
come era gi praticato alla London Philarmo-
nic: il pubblico ascolta il brano, con il direttore
una strumentazione che largamente derivata
da quella wagneriana: essa preziosa, ed offre
tante occasioni allorchestra per brillare com-
menta il maestro . Ma non basta soffermarsi
su alcuni tardo-romantici; bello poter spaziare
tra i tanti compositori precedenti e successivi a
questi, conclude con entusiasmo.
Chailly studia pi di quanto non lo esegua,
Giovanni Sebastiano Bach: questo grande com-
positore sta alle sorgenti della musica sinfonica e
sinfonico-corale. Ci lo porta a dirigere ogni an-
no a Milano, come ad Amsterdam, la Passione
secondo san Matteo, pagina di folgorante bel-
lezza, che arricchisce latmosfera della Settima-
na Santa. Una tradizione che divenuta fissa per
il pubblico milanese. Allinizio spiega il mae-
stro stato un inserimento forzato per il pub-
blico milanese, questo della Passione, che un
brano della tradizione protestante, pi che di
quella cattolica. Eppure, ormai, a Milano non
pu mancare questa sublime pagina di riflessione
cristiana. stato un magnifico trapianto di due
culture, con la stessa origine spirituale.
Altro brano, e questo tutto italiano, pieno di
una spiritualit solare, e profondamente cattoli-
ca, lo Stabat Mater di Rossini, anchesso in-
serito definitivamente nella celebrazione della
Settimana Santa milanese, con il Coro della Ver-
di diretto da Romano Gandolfi.
Ed i giovani, seguono questa corrente di rinno-
vamento spirituale? Attraverso i suoi figli, Ales-
sandro, che ha trentanni, e Luana, di ventiquat-
rapidamente, e questa compagine regionale gua-
dagna un posto di rilievo tra le attivit culturali
cittadine.
evidente che la natura di Riccardo Chailly
profondamente dinamica; il suo entusiasmo ver-
so questo nuovo giocattolo che l'Orchestra
Verdi enorme, la sua dedizione infinita. In
questo, non vi dubbio che il suo carattere pos-
sa essere definito romantico. Tutto scorre per-
fettamente organizzato, dalla preparazione delle
partiture, alla messa in cantiere nei suoi dettagli,
attraverso una complessa concertazione, sino al-
lesecuzione in pubblico. E, in molti casi, con la
successiva fase, quella che rimane impressa su
disco. In pi di venti anni Chailly ha realizzato
oltre ottanta registrazioni, comprese dieci opere.
Ma il discorso sulla sua enorme discografia ci
porterebbe lontano.
Tra i progetti successivi al nostro incontro, c
Lipsia, con quella ottima orchestra del Gewen-
dhaus che da poco rientrata nei circuiti inter-
nazionali, essendo stata confinata a lungo tra
quelle dellEuropa dell'Est; lultima volta che il
maestro la diresse, fu nell86 a Salisburgo, altro
luogo di grande musica, nel quale stato presen-
te dagli inizi della carriera. In programma la mu-
sica russa, con la Suite da Romeo e Giulietta di
Prokofiev e la Quinta Sinfonia di Ciaikovsky.
E poi lAmerica, verso la quale c sempre sta-
to un rapporto privilegiato, in special modo con
lOrchestra Philarmonia di Chicago, da un
trentennio ormai. Il pubblico americano tra i
migliori: entusiasta, pronto a decretare il succes-
so di un concerto, di un direttore, dei solisti. Ma
ha in comune con litaliano il terrore del nuovo,
non sopporta, o sopporta male, nomi di compo-
sitori contemporanei sconosciuti. Forse ancor pi
che in Italia.
Non dimentichiamo che il promotore dei pri-
mi grandi concerti in America stato Stoko-
wsky, il quale si era conquistato un tale carisma,
che poteva tentare di mettere in programma an-
che musica del XX secolo, sconosciuta ai pi. A
lui si perdonava tutto, commenta il Nostro.
Del resto aggiunge il maestro lo stesso
Stokowsky, con la sua caparbia decisione di rin-
novare il repertorio, allargandolo ai contempora-
nei, provoc la sua fine; perch invece di otte-
nere che la citt seguisse lui, fu questa a non se-
guirlo pi, decretandone labbandono. Quel
pubblico tornato ad essere diffidente, e preferi-
sce cadere sul sicuro, ed ascoltare musica gi
collaudata.
Eppure, per un direttore, cosa sarebbe cedere
alla tradizione pi retriva? vero che chi dirige
un brano nuovo rischia in proprio; ma non si
pu evitare di mettere in programma qualcosa
che faccia progredire la cultura musicale. A suo
avviso, la soluzione consiste nel bilanciamento
dei programmi, fatti con grande oculatezza, te-
nendo presente la reazione del pubblico, ma cer-
cando di correggerla con brani gi noti ed ap-
prezzati, posti nello stesso gruppo di esecuzioni.
Scegliere la musica nuova, stabilire qual
quella che conta prima di presentarla, e poi of-
frirla nel migliore dei modi: solo in questo caso
si rischia meno. molto comodo ripetere quei
trenta o quaranta brani che formano il nocciolo
dei programmi; ma la professione ne soffre, si di-
viene schiavi della routine, non si procede verso
il futuro. Bisogna osare, senza giungere agli
estremi, tenendo conto della ricettivit del pub-
blico, di ogni singolo pubblico, nei paesi in cui si
eseguono le composizioni da sfida.
Riccardo Chailly vive tra le due sedi principali
della sua attivit, Amsterdam e Milano. Il suo
rapporto privilegiato con la Royal Concertge-
bouw Orchestra ormai stabilito da dodici an-
ni; mentre da tre sorto con lOrchestra Sinfo-
nica di Milano Giuseppe Verdi. Oltre Berlino e
Chicago, che hanno inciso sulla sua carriera, egli
non dimentica Salisburgo, dove presente da
molti decenni; e Bologna, dove stato per anni
direttore artistico del Teatro Comunale.
Non sempre filato tutto liscio, con queste
orchestre, non per ragioni artistiche, o di comu-
nicazione con gli esecutori, ma per cause buro-
cratiche, o per il continuo cambio di esecutori al-
le prove, come accadde a Vienna. Qui ha diretto
nel 98 un concerto con brani di Zemlinsky e
Korngold, che non erano stati mai eseguiti, e
non vi stato alcun problema di ricettivit da
parte degli esecutori e del pubblico.
Quando giunse ad Amsterdam, aveva trenta-
due anni, e si trov di fronte ad un colosso di
centoquindici esecutori abituati ad una routine
unit. Questo non accade nei Paesi colti dEuro-
pa, come Germania, Austria, Francia, Inghilter-
ra. In questi Paesi il pubblico ascolta musica da
concerto e opere, dando in alcuni luoghi prefe-
renza alla prima.
L'Italia e lo scarso legame
con la tradizione concertistica
LItalia stato sempre il Paese del melodram-
ma, e quindi il concerto stato messo in secon-
da linea. Ed ancora oggi se ne vedono le conse-
guenze. A parte Milano, non si vede alcun pro-
gresso nel settore. A Roma, forse si inaugura il
prossimo anno il nuovo auditorio, ed un signi-
ficativo passo avanti. A Napoli, malgrado la gran-
de sala della RAI, da quando stata decretata la
fine delle orchestre dellEnte, non vi pi una
attivit fissa, a parte un recente tentativo del
Conservatorio e gli abituali concerti del teatro
San Carlo. A Palermo si cerca di sopperire al
meglio, ma manca un degno auditorio, tutto
rientra nei teatri.
Perch in Italia non si tenuto conto della tra-
dizione concertistica? A Roma vi era lAudito-
rium dellAugusteo, che ha svolto una attivit
mitica tra le due guerre. Distrutto quel luogo
rimasto un buco, forse tra poco colmato. Ma
sempre una vergogna che una grande citt non
sia stata capace di rifare un luogo dedicato ai
concerti in tanto tempo.
Se lAccademia di Santa Cecilia aggiunge il
maestro avesse avuto a lato altre sette compa-
gini simili in altre grandi e medie citt, non
che ne spiega i meccanismi, assieme ad aneddoti
su di quello, e le note all'esecuzione che veniva-
no dalla concertazione. In tal modo entra nel tes-
suto sinfonico, e si sentiva pi a suo agio nella-
scolto successivo. Questa formula ha ottenuto a
Milanounenormeconsensodapartedelpubblico.
Non senza sforzo che si porta a termine que-
sta formula, che deve essere presentata allim-
pronta (pur se si parte da uno schema), per offri-
re spiegazioni valide e spontanee. Il maestro con-
fessa che fare loratore e dirigere non sforzo da
poco; ed anche lorchestra, alla vigilia dellesecu-
zione, nervosa, perch spesso chiamata ad
intervenire per sezioni, allo scoperto, in modo
che eventuali errori non emergano. Ma vale la
pena di sperimentare questo intento didattico,
che ora si sta diffondendo in molti Paesi.
Tra i compositori preferiti da Chailly, vi sono
molti in posizioni antitetiche. Ad esempio, nello-
pera, Rossini e Puccini; ma nella musica sinfoni-
ca, egli ama Mahler. Nel 1995, per celebrare in
uno speciale Mahler Festival il centesimo anni-
versario del primo concerto diretto al Concer-
tgebouw di Amsterdam dal grande maestro, si
immerse nelle partiture del grande compositore.
La sua frequentazione con la grande orchestra
olandese, iniziata da oltre un quarto di secolo, lo
ha plasmato; cos come egli ha plasmato lorche-
stra, ereditata da Haitink dal 1988. Qui, sino ad
oggi, si formato un sodalizio ferreo, che ha
coinvolto il pubblico e lorchestra. I gusti di quel
pubblico sono raffinati ed aperti alle musiche del
XX secolo. Tra i grandi, Mahler e Bruckner han-
no un posto di rilievo.
Da Bruckner e Mahler sprigiona lincanto di
allo sviluppo spirituale, anche a quella civilt
cattolica che molti non hanno potuto ricevere
nella loro normale educazione afferma il mae-
stro. Non si dimentichi che, sempre nella Pas-
sione, il testo del Picander, drammatico, a volte
violento, che descrive le ultime ore di Cristo, cir-
condato da orde ostili quante riflessioni sul
mondo contemporaneo di grande suggestio-
ne. Il raffronto con la vita odierna ovvio. Quel
testo, proiettato sullo schermo durante lesecu-
zione, genera un mostruoso sconcerto nellani-
mo dei giovani, in prima linea; e per la durata di
tre ore tante ne passano per la Passione di
Bach , ci accompagna attraverso eventi di
enorme drammaticit.
L'entusiastica dedizione
all'Orchestra Verdi
Chailly tra due grandi orchestre: il pi che
centenario Concertgebouw di Amsterdam, con
la splendida sala, piena di ricordi, di fantasmi del
passato, di grandi direttori su quel podio; e a Mi-
lano questorchestra di giovani ora un poco
pi maturi , che sopperisce con lentusiasmo
ed il lavoro arduo alla mancanza di storia. Ed
ancora, il recente Auditorio milanese, sorto sulle
rovine di un vecchio cinema, divenuto luogo di
unit per un pubblico che vi si ritrova come nel
proprio salotto. Una attivit densa, scandita da
un calendario che non lascia posto allozio, alle
vacanze.
Il maestro dice che in Olanda, tra pubblico ed
orchestra, un prendere e dare; mentre a Mi-
lano un dare. Ma il pubblico si sta formando
po, come quella di un Bach dei
nostri giorni. La reazione mila-
nese fu questa: gli ascoltatori
intellettuali, furono eccitati dal-
levento ed accorsero ad ascol-
tare. Il grande pubblico, inve-
ce, rest a casa. Il dubbio non
stimola questa importante parte
di ascoltatori, li lascia fuori; e
questo, purtroppo, il retaggio
degli errori organizzativi dei
passati decenni.
Quando eseguiamo la IX
Sinfonia di Beethoven abbiamo
il tutto esaurito, e questo ci
fa onore; ma quando mettiamo
in programma Arcana di Var-
se, che un brano emblemati-
co del Novecento, vi sono molti
vuoti in sala. Questo significa
che la crisi di rigetto non pas-
sata, conclude il maestro.
Del resto, in Italia vi la
sproporzione tra lascolto di
opere, con circa ventitr enti li-
rici attivi nella penisola, e le
grandi orchestre sinfoniche,
che non superano le cinque
tro, e gli amici di questi, Chail-
ly pu avere un piccolo osser-
vatorio su quanto accade oggi.
Nella giovent odierna alligna
una grande insicurezza spiritua-
le, un bisogno di miti cui ag-
grapparsi, un ondeggiare con
alterni entusiasmi su progetti
stimolanti, spesso illusioni. Ma
forse in tanto muoversi, in que-
gli animi si verifica un bisogno
di spiritualit, che sfocia nella-
mare la musica sacra, quale
elementodipaceediriflessione.
Infine, molti tra di loro ven-
gono sconvolti dal significato
tragico della vita di Cristo,
ascoltando la Passione di Ba-
ch. Da questa risalgono al Cre-
do afferma il maestro che
pu maggiormente rafforzare la
loro convinzione dessere sulla
strada giusta. Ecco come un
capolavoro della musica pu
giungere allo spirito, ed aiutar-
lo a rafforzarsi nella fede.
Nei giovani la musica classi-
ca rende un particolare aiuto
INCONTRI
Riccardo Chailly intervistato da Antonio Braga
AN!N| 3|AGA
Riccardo Chailly, giunto alla vetta della carrie-
ra di direttore dorchestra, conserva la sua inna-
ta cortesia ed il pregio di una conversazione pia-
cevole. Mi riceve nella sua ampia casa fuori Mi-
lano, circondata di verde, luogo di studio e di ri-
poso allo stesso tempo.
Gli chiedo di raccontarmi in sintesi la sua
straordinaria vita, segnata dalla musica, e le sue
idee su quel mondo dei suoni che conosce cos
bene.
Logicamente gli esordi lo riportano alla figura
paterna, a Luciano Chailly, notissimo composito-
re del XX secolo, ed alle prime esperienze giova-
nili. Il prematuro agitare le mani, i gesti di un di-
rettore davanti ad una orchestra immaginaria,
sogni dinfanzia che come sempre provocano
reazioni diverse nei genitori, tra lorgoglio di pos-
sedere un enfant-prodige, e il timore di alimenta-
re una passione forse sbagliata.
La formazione con Guarino
Caracciolo e Ferrara
Innanzi tutto corregge il maestro , nien-
te di prodigioso nei miei esordi. Avevo la musica
in casa, eravamo a Perugia, ed a tredici anni ini-
ziai a studiare composizione con mio padre, che
insegnava in quella citt; ed egli mi affid a Pie-
ro Guarino, che insegnava direzione dorchestra,
per prendere lezioni anche da lui. Quello fu per
me un incontro folgorante, perch mi apr la
porta a quella che sarebbe stata la mia scelta de-
finitiva.
Ed era anche anomala la situazione di quellal-
lievo che, in mezzo a colleghi molto pi vecchi
di lui, mostrava talento per quella materia, scelta
come una opzione a quella che doveva essere la
principale, la composizione. Guarino comprese
subito le grandi qualit che albergavano nel suo
allievo, e lo mise a dirigere le sinfonie di Beetho-
ven con pochi strumenti racimolati in classe: un
flauto, un violino, un contrabbasso... Alla fine
dellanno, allesame gli diede un bel dieci, per-
ch la lode non esiste nel conservatorio.
Proprio quellanno and a Perugia Claudio Sci-
mone, noto direttore dei Solisti Veneti di Pado-
va. Incontr Guarino e gli chiese se cera qualco-
sa di nuovo da segnalargli. E questi gli parl con
entusiasmo del giovanissimo Chailly. Ci attrasse
la curiosit del maestro, che present il quattor-
dicenne direttore a Padova, con lusinghiero suc-
cesso. Fu lesordio, che lo port a continuare gli
studi a Milano. Qui incontr Franco Caracciolo,
maestro di grande carisma, che comprese subito
le sue qualit, e gli insegn praticamente come
dirigere tutto il repertorio della grande musica.
Terminati gli studi a Milano, occorreva un per-
fezionamento: nulla di meglio dei corsi di Franco
Ferrara a Siena. Questo maestro, ormai mitico
nella memoria dei suoi numerosi allievi, lo spinse
verso la maturazione interpretativa, facendogli
compiere progressi notevoli. La presenza di Fer-
rara fu folgorante per lallievo, come persona e
come artista.
Da Siena venne via con un diploma di meri-
to a diciannove anni. Prima della prova finale,
incontr il maestro Bruno Bartoletti, il quale, in-
curiosito, volle presenziare al concerto; ed alla fi-
ne, entusiasmato da cos inusuale perfezione di-
rettoriale in un giovane, lo invit a dirigere a
Chicago, al Lyric Opera. Vennero poi gli impe-
gni al teatro Nuovo diMilanoe,infine,allaScala.
Alcune volte, nelle sue occasioni fortunate,
stato il destino a decidere. Ne parlava ad una in-
tervistatrice americana molti anni or sono. Ad
esempio, quando diresse Turandot a San Fran-
cisco, lopera fu diffusa per radio. Quella tra-
smissione fu ascoltata dal manager della Filarmo-
nica di Los Angeles; il quale il mattino dopo,
mentre il maestro dormiva profondamente, lo
svegli per invitarlo a dirigere quellottima orche-
stra.
Vennero presto gli incarichi stabili, oltre alle
indispensabili tournes. Fu davvero un felice mo-
mento, quando Chailly ebbe lopportunit di vi-
vere a Berlino, quale capo dellorchestra della
RIAS, la radio di Berlino occidentale. Un incon-
trofelice,conunodeimiglioripubblicidelmondo.
Era il 1982: nello stesso tempo occupava il po-
sto stabile a Berlino, che tenne fino all88, ed era
nominato Direttore Principale Ospite alla Lon-
don Philarmonic, dove rest fino all85. Inoltre
dirigeva altre grandi orchestre, con il Metropoli-
tanelaScala,aViennaed a Monaco di Baviera.
-RICCARDO CHAILLY-
RiccardoChailly nato a Milano il 20 febbraio 1953. Il padre, Luciano, no-
to compositore, stato il suo primo maestro. Dopo avere studiato composi-
zione con lui, a Perugia, pass a Milano a studiare con Bettinelli, e direzio-
ne dorchestra con Franco Caracciolo. Segu anche i corsi di Franco Ferra-
ra.Nonappenaventenne,divenneassistentedi Claudio Abbado alla Scala.
Fece il suo debutto in questo teatro nel 1978 e divenne rapidamente noto
a Vienna, al Metropolitan di New York, al Covent Garden a Londra, e
allOpera di Baviera a Monaco. Il giovane Maestro volle anche sperimenta-
re la musica sinfonica, oltre a quella lirica, che gli era congeniale come ita-
liano.
Dal 1982 al 1988 stato direttore stabile dellOrchestra della radio di Ber-
lino, RIAS, e principale direttore ospite della London Philarmonic, ma il
suo momento pi notevole lo colse quando inizi la collaborazione con la
Royal Concertgebouw Orchestra ad Amsterdam, con la quale era destina-
to ad avere un incarico stabile, che si protrae fino ad oggi.
Ha registrato per la Decca per pi di venti anni. Con questa ha realizzato
molte registrazioni di opere in grandi esecuzioni, dal 78 ad oggi.
Ha diretto i Berliner Philarmoniker, i Wiener Philarmoniker, lOrche-
stre de Paris, la London Symphony, la New York Philarmonic, le or-
chestre di Cleveland e Boston, avendo un ruolo principale con quella di
Chicago.
Dopo il debutto alla Scala nel 78, ha diretto in tutti i maggiori teatri lirici
del mondo. Nell84 ha inaugurato il festival di Salisburgo, ed stato diret-
tore stabile della London Philarmonic dal 1983 al 1989. Dal 1986 al 1993
ha avuto lincarico di direttore stabile presso il Teatro Comunale di Bolo-
gna, ove ha diretto molte produzioni operistiche di successo.
Al Concertgebouw ha diretto molta musica contemporanea, attirando un
pubblico sempre pi numeroso. Ha compiute con questa grande Orchestra
molte tournes nei festival europei (Salisburgo, Lucerna, Vienna, Londra).
Nel 2001 tornato sul podio dei Berliner Philarmoniker. Ha diretto an-
che nuove produzioni di Falstaff e Otello di Verdi, e Tosca di Puccini
alla Nederlandse Opera.
Nel 1994 stato insignito dellOrdine di GrandUfficiale della Repubblica
Italiana e nel 96 stato nominato Membro Onorario della Royal Academy
of Music di Londra. stato anche insignito del titolo di Cavaliere di Gran
Croce della Repubblica Italiana.
Nel 98, in occasione del decennale della sua permanenza presso il
Concertgebouw, ha ricevuto dalla Regina dOlanda lonorificenza di Ca-
valiere dellOrdine del Leone dOlanda. Dal luglio del 1999 ha assunto la
carica di Direttore musicale dellOrchestra Sinfonica di Milano Giuseppe
Verdi, mantenendo la guida della Royal Concertgebouw Orchestra di
Amsterdam.
Con la Decca ha registrato un ampio repertorio sinfonico ed operistico,
vincendo molti premi. Di recente stato nominato Artista dellanno dalla
rivista francese Diapason e dallinglese Gramophone. Con lOrchestra
Verdi ha inciso Verdi Heroines e i brani di musica sacra di Verdi, in
prima registrazione assoluta.
PAGINA
3 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 31 Dicembre 2001-1 Gennaio 2002
T A
||ZA
| G|NA
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Andria: il Vescovo
inaugura
lacasadi accoglienza
s. Maria Goretti
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L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 31 Dicembre 2001-1 Gennaio 2002
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Perugia-Citt della Pieve: la festa della Sacra Famiglia
La comunit cristiana di Perugia-Citt
della Pieve ha vissuto intensamente la so-
lennit della Sacra Famiglia, che la Chie-
sa ha celebrato domenica 30 dicembre.
Due gli appuntamenti che hanno caratte-
rizzerato la Festa della Sacra Famiglia in
diocesi: la visita dell'Arcivescovo agli an-
ziani ospiti della Residenza Fontenuovo
di Perugia; la solenne Celebrazione Euca-
ristica al santuario mariano delle Grondici
di Panicale, dedicato alla famiglia e alla
vita nascente.
In questa giornata i cristiani sono chia-
mati a riflettere sul dono della famiglia e
sulla sua pi vera identit ricorda l'Ar-
civescovo, Mons. Chiaretti . La famiglia,
come un nido caldo d'amore, un dono
per chi chiamato a nascervi e a co-
struirvisi fino al giorno della autonomia;
ma anche un compito che un uomo e
una donna assumono, impegnandosi a co-
struirla giorno per giorno, per il proprio
bene e per il bene dei figli.
I tempi attuali, purtroppo, sono spetta-
tori di una particolare aggressione verso
questa societ naturale sostiene l'Arci-
vescovo , culla d'ogni civilt e d'ogni
umanizzazione, con il virus malefico d'una
libert libertaria, tutta giocata sull'emozio-
ne e sul godimento ad oltranza, che con-
duce e separazioni dopo le prime difficol-
t, a divorzi diventati giochi di societ, a
litigi interminabili. Ne nascono occasioni
di sofferenza che aggrediscono la parte
pi debole, solitamente la donna e certa-
mente i figli, colpiti da atroci deprivazioni
affettive che spesso sfociano nella droga,
nella vita randagia e insignificante, nella
violenza persino nel suicidio. Anzi, come
si sa, il suicidio di figli delusi la prima
causa di morte dei giovani. Anche in Um-
bria, purtroppo, il numero dei suicidi au-
menta. (R.L.)
FRANCESCO CACUCCI
Arcivescovo di Bari-Bitonto
LITURGIA DELLA PAROLA
Con i Magi in cammino verso Ges
6 gennaio 2002
EPIFANIA
DEL
SIGNORE
Is 60, 1-6
Ef 3, 2-3.5-6
Mt 2, 1-12
Epifania: una parola magica al cui suono emergono
immediatamente dallo scrigno della nostra memoria in-
numerevoli ricordi. Le frenetiche e segrete attivit dei
nostri genitori la sera precedente la festa, che alimenta-
vano non poco la nostra fantasia infantile; unattesa ca-
rica di paura e gioia per larrivo della Befana; i regali
che, richiesti con una breve letterina ricca di promes-
se non sempre poi mantenute, puntualmente arrivavano
a rallegrare la nostra infanzia; il lento e progressivo av-
vicinamento delle statuine dei Magi che avevamo posto
accuratamente in alto nellangolo destro del presepe e
che in questa festa si ritrovavano puntualmente ai piedi
di Ges per offrirGli i loro doni.
Qual il significato di questa festa che, come afferma
san Leone Magno ha per effetto di non permettere, nel
rapido succedersi delle celebrazioni di questi misteri,
fra loro intimamente connessi, che si intiepidisca lentu-
siasmo e il fervore della fede?
1.Tiadoreranno,Signore,
tutti i popoli della terra
(Rit. al Salmo responsoriale)
Il senso di questa celebrazione tutto racchiuso nel
termine epifania con cui si designa solitamente questa
festa. Una parola di origine greca che potremmo tra-
durre con manifestazione o rivelazione. Celebriamo,
infatti, la manifestazione di Ges Cristo a tutti i popoli,
rappresentati dai Magi che vengono dalloriente per
adorarlo (Mt 2, 2). un tema, questo, che attraversa
tutta la liturgia odierna e che i diversi testi liturgici, co-
me meravigliosi strumenti di una grande orchestra, ri-
prendono dandogli il proprio specifico colore musicale.
Ed ecco che questo tema emerge con delicatezza, come
un dolce suono di flauto, nellinvocazione della Colletta:
O Dio, che... hai rivelato alle genti il tuo unico Figlio;
viene ripreso subito dopo, come da un pastoso suono di
corno, dalle parole del profeta Isaia: Cammineranno i
popoli alla tua luce; esplode, come in uno squillo di
tromba, nel ritornello del Salmo: Ti adoreranno, Si-
gnore, tutti i popoli della terra; affiora nelle parole del-
lApostolo, come un dolce suono di violino: i gentili so-
no chiamati, in Cristo Ges, a partecipare alla stessa
eredit (Ef 3, 6); riprende vigore, come un cadenzato
suono di timpani, nellimmagine del cammino dei Magi
del brano evangelico; e, infine, si ripresenta con solen-
nit, come unorchestra che suona allunisono, nel pre-
fazio: Oggi, in Cristo luce del mondo tu hai rivelato ai
popoli il mistero della salvezza. la stupenda sinfonia
della liturgia! Solo la nostra superficialit riesce a tra-
sformarla in un canto monocorde e monotono.
2. Alcuni magi
giunsero da oriente
(Mt 2, 1)
Levangelista Matteo nel cammino dei Magi vede il
cammino che chiamato a percorrere ogni uomo che
desidera incontrarsi con Cristo. La vicenda dei Magi di-
venta ancora pi significativa se la si confronta con lat-
teggiamento degli abitanti di Gerusalemme. I Magi si
mettono in cammino, ma soprattutto in questa avventu-
ra mettono in gioco tutta la propria vita; dallaltra par-
te, invece, notiamo che i sommi sacerdoti, gli scribi ed
Erode non solo non fanno neppure un passo, pur essen-
do cos vicino, ma hanno anche lardire di delegare
ad altri la ricerca: Andate e informatevi accuratamente
del bambino e, quando lavrete trovato, fatemelo sape-
re (Mt 2, 8). A nessuno risparmiata la fatica del cer-
care! Una fatica che sostenuta dalla certezza che an-
che Lui cerca noi e che lungo la strada far sempre
brillare qualche stella per guidarci da Lui.
I Magi ci ricordano che in questa ricerca ci sono del-
le tappe che non si possono assolutamente evitare: Ge-
rusalemme. L apprendono che il Bambino di Betlem-
me viene nel mondo per portare a compimento il dise-
gno di salvezza che Dio aveva gi annunciato attraverso
le Scritture. Queste, per, non ci sono donate solo per
essere consultate, come fanno Erode, i sommi sacer-
doti e gli scribi; a Dio che si rivela, ci ricorda la Dei
Verbum, dovuta lobbedienza della fede (n. 5): solo
in questo modo potremo liberarci dal soggettivismo, og-
gi cos imperante, e accogliere tutta la novit di un Dio
che nel suo progressivo rivelarsi alla fine ci ha detto
tutto in Ges (san Giovanni della Croce) dinanzi al
quale non ci resta che lo stupore (C. Pguy) di chi sa
adorarlo. E, infine, lincontro con Cristo, quando
autentico, d una forte sterzata alla nostra esistenza:
per unaltra strada fecero ritorno al loro paese (Mt 2,
12). Solo a Gerusalemme restano tutti immobilizzati
dalla paura (cfr Mt 2, 3). La pi bella sintesi di questa
vicenda la troviamo descritta dal prologo del Vangelo di
Giovanni: Venne nella sua gente, ma i suoi non lhan-
no accolto. A quanti per lhanno accolto, a dato il po-
tere di diventare figli di Dio (v. 12). Che forte monito
rivolto dai Magi a tutti noi cristiani! Ma anche quanta
commossa gratitudine dovrebbe sgorgare dal nostro
cuore questoggi: O Chiesa beata! Alza dunque gli oc-
chi e aprili sul mondo; vedi ormai leredit fino ai con-
fini della terra; vedi ormai compiersi ci che stato
detto: lo adoreranno tutti i re della terra, tutte le genti
lo serviranno (s. Agostino).
3.Ilministerodellagrazia
di Dio a me affidato
a vostro beneficio
(Ef 3, 2)
Paolo, dopo aver incontrato Cristo sulla strada di Da-
masco, si sente chiamato a mettere tutta la propria esi-
stenza a servizio dei gentili, perch anchessi si sentano
chiamati, in Cristo Ges, a partecipare alla stessa ere-
dit, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi del-
la promessa per mezzo del Vangelo (Ef 3, 6). quanto
chiede alle nostre comunit e a ciascuno di noi il miste-
ro che celebriamo in questa liturgia, come ci ricorda s.
Leone Magno: Questa stella ci esorta particolarmente
a imitare il servizio che essa prest, nel senso che dob-
biamo seguire, con tutte le nostre forze, la grazia che
invita tutti al Cristo. In questo impegno, miei cari, do-
vete aiutarvi lun laltro. Ed anche quanto ci ricorda-
no i Vescovi italiani: Il Vangelo il pi grande dono di
cui dispongano i cristiani. Perci essi devono condivi-
derlo con tutti gli uomini e le donne che sono alla ricer-
ca di ragioni per vivere, di una pienezza di vita (Co-
municare il Vangelo in un mondo che cambia, 32).
Da Greccio si diffusa in tutto il mondo l'intuizione di san Francesco d'Assisi
Nel presepe la rappresentazione della Nativit espressione
di piet popolare, tra storia di salvezza, fede ed arte
Dopo radicali lavori di ristrutturazione
durati due anni, la Casa di Accoglienza di
via Quarti ad Andria stata inaugurata nei
giorni scorsi dal Vescovo Raffaele Calabro.
Nell'occasione il Presule ha voluto intitolare
la struttura a santa Maria Goretti, indiriz-
zando ai fedeli della diocesi un Messaggio
nel quale si illustrano i motivi della scelta.
Il nome esprime chiaramente la destina-
zione dell'immobile scrive il Presule :
l'accoglienza dei poveri tra i pi poveri, co-
me gli emigranti per un periodo da concor-
dare fino alla ricerca di una abitazione;
qualche famiglia povera di Andria che, in
cambio di un alloggio gratuito, volesse assu-
mersi anche la custodia della casa.
Il Vescovo sottolinea inoltre l'impegno
della diocesi e delle parrocchie ad accogliere
gli emigranti ed i forestieri, ed in genere
quanti si dovessero trovare, anche tra i cit-
tadini locali, in situazione di provvisoria dif-
ficolt di dimora. L'intestatazione a santa
Maria Goretti aggiunge intende per-
petuare presso i cittadini andriesi una me-
moria non soltanto retorica, ma operosa ed
ispiratrice di gesti di carit e di amore...
Mantenendo viva la fiamma della memoria,
la comunit ecclesiale di Andria riconferma,
a chiare lettere, la sacralit dell'infanzia, fa-
cendosi eco e tramite dello sconfinato, ine-
guagliabile amore di Ges di Nazareth verso
i bambini.
Il Presule cita in proposito brani evangeli-
ci. Sull'esempio del Maestro afferma
la Chiesa ha espresso in pi modi attraverso
i secoli l'attenzione e la premura nei riguar-
di dei bambini: raccogliendo i bambini ab-
bandonati, spesso alla soglia della chiesa,
con asili nido, orfanotrofi, convitti, famiglie
affidatarie ecc; continuando a star vicina ai
genitori, spronandoli a farsi carico della cre-
scita nella fede dei loro bambini battezzati.
Altri esempi di quest'attenzione privilegiata
vengono da paraliturgie comprendenti be-
nedizioni e preghiere per i genitori ed, in
particolare, per la mamma, che porta in
braccio il suo bambino e sente il bisogno
quasi di sentire, nella preghiera, la carezza
di Dio e attraverso il riconoscimento della
santit anche in quella tenerissima et, co-
me dimostra la festa dei santi Innocenti del
28 dicembre.
Ecco allora il motivo per cui la struttura
stata intitolata alla santa di Nettuno.
Chiesa, famiglia e societ prosegue il
Vescovo Calabro riferendosi all'efferato omi-
cidio della piccola Graziella, avvenuto il 17
agosto dell'anno scorso ad opera di giovani
andriesi avvertono oggi l'inderogabile ne-
cessit e l'impellente dovere di contrastare
l'esecrabile ed aberrante crimine della pedo-
filia, prima nella convinzione di ciascuno e
poi con una legislazione meno tentennante e
meno soggetta a cavillose interpretazioni.
Non ci dovrebbero essere dubbi e incertezze
nel riaffermare che l'infanzia sacra ed in-
violabile.
Nelle foto: (a sinistra) il presepe del 2001 visto come Esodo da uno studente dell'Universit di Bari;
(a destra) il Presepe Ricciardi che si conserva nella Certosa di san Martino a Napoli
Da studenti alla Gregoriana, negli an-
ni Sessanta, visitare il presepe dei Frati
Minori alla basilica dei santi medici Co-
sma e Damiano, ai Fori Imperiali, era
per noi un rito che si trasformava in
fede e in preghiera al Bambinello... per
gli esami da sostenere; senza nemmeno
poter consultare nello scritto la Sum-
ma di san Tommaso. E, come per mi-
racolo, tornava la serenit perch il
Bambinello in grotta offriva tenerezza.
Per dire anche che, in tempo natalizio
visitare a Roma i capolavori del prese-
pe antico era ed un obbligo di testi-
monianza nella fede: cos visitare il
gruppo presepiale in marmo di Arnolfo
di Cambio a Santa Maria Maggiore e il
gruppo in marmo di F. Grassia del
XVII secolo nella chiesa, sempre a Ro-
ma, dei ss. Idelfonso e Tommaso da
Villanova. Dal presepe di s. Francesco
a Greccio inizi tutta una tradizione di
fede e di arte con la sacra complicit
devozionale tra Francescani, Domenica-
ni e, quindi, Gesuiti. Materiali fragili
non hanno permesso prime conserva-
zioni ma in seguito, con il legno e la
ceramica, tramandare ai posteri i prese-
pi fu pi facile. Per il periodo rinasci-
mentale abbiamo prime testimonianze
con il presepe in legno di s. Giovanni a
Carbonara a Napoli, di Alemanno e
Ferrari a Varallo (S. Maria delle Gra-
zie); a Varese (Sacro Monte).
In seguito la fede di s. Gaetano di
Thiene contribu all'esplosione del pre-
sepe popolare con personaggi seconda-
ri: tutta una ricchezza di contorno
che sa certamente di fede e di antropo-
logia culturale. Nei secoli successivi co-
s abbiamo una tradizione radicata a
Roma (Santa Maria in Aracoeli), a Ge-
nova, in Sicilia e a Napoli, con gli arti-
sti di grande fama e in ordine: Celebra-
no, Somma, Sammartino e Vaccaro
per Napoli; Maragliano e Pittaluga a
Genova, e Matera in Sicilia. Diversi
presepi di questi grandi autori che cer-
tamente rasentano lo stupore e l'inve-
rosimile si conservano a s. Martino in
Napoli, nella reggia di Caserta e, pochi,
nella collezione dei Farnese a Capodi-
monte. Arte? Certamente, nell'esamina-
re l'intagliare del legno la modulazio-
ne della terracotta e la perfetta realiz-
zazione somatica dei personaggi popo-
lari nella girandola presepiale.
Ieri, il presepio di fede e di arte. A
Pontebba, nella Chiesa di S. Maria
Maggiore nell'ala sinistra di un altare
ad ali/Flugelaltar vi una Nativit di
Ignoto, Bassorilievo ligneo policromo
del 1517. A Sauris (Udine), nella Pieve
di s. Osvaldo, una Nativit bassori-
lievo ligneo policromo di Nicol da
Brunico porta la data del 1524. Dice-
vamo la Sicilia con il presepe di Gio-
vanni Matera (Trapani 1653 - Palermo
1718); ma ricordiamo anche i Nolfo, i
Ciotta, i Tipa e i Pisciotta. Una tradizio-
ne presepiale di Scuola napoletana cer-
tamente ma con chiari segni siciliani
con gli esperti Bambinai che realizza-
rono poi i meravigliosi Bambinelli. Co-
s, Gaetano Zumbo che da Siracusa
esplode a Napoli a Roma e a Firenze.
Vanno visitati i gruppi presepiali di No-
to a s. Corrado, cos quelli del museo
Bellomo di Siracusa. Come sar bene
intuire l'arte e la fede di Mariano
Cormaci con il suo presepe in cera po-
licroma.
Come si ha la possibilit di constata-
re, la Sicilia aggiunge qualcosa in pi...
dopo i presepari napoletani. Un cenno
ai Presepi della Provenza d'obbligo,
se si pensa al gemellaggio tra i Mae-
stri napoletani e i Maestri provenzali.
Philippe Brochier, Presidente dell'Asso-
ciazione dei Maestri Presepisti Proven-
zali (Santonniers), per la 44 Mostra di
Arles ha scritto: Di fronte a questa
rappresentazione viene spontaneo pen-
sare che nostro Signore Ges non
poteva che nascere in Provenza o a Na-
poli.
Una carrellata di arte presepiale ita-
liano-europea per ricondurci a Napoli
in s. Gregorio Armeno: sintesi oggi di
ci che fu il presepe ieri e lo sviluppo
che avr domani. Inserirsi in s. Gre-
gorio armeno, ogni anno con giovani
della Scuola un obbligo; anche per-
ch dalla Puglia dove ogni angolo stori-
co porta i segni dell'arte presepiale na-
poletana esiste da sempre un rapporto
di arte che i giovani hanno riprodotto
in ogni classe con il loro presepe e la
loro inventivit. Una lezione, prope-
deutica per immergersi in s. Gregorio
armeno, ci viene data dalla Mostra pre-
sepiale in Santa Maria La Nova; qui
l'Associazione Italiana Laici del Prese-
pio ci accoglie con le ultime rappre-
sentazioni e creazioni degli artisti Na-
poletani viventi: Presepi dal macro-al
micro tutti cesellati con garbo, amore
e precisione; e per assicurare un avve-
nire artistico ai giovani stata istituita
una scuola apposita di arte presepiale.
E via di filato a s. Gregorio Armeno:
come entrare a far parte dei presepi,
dei presepi come statue; con un sorriso
pietrificato ma stupefatto per la nascita
del Bambino. Il Bambino Ges che per
i Napoletani di Via san Gregorio Arme-
no tutto.
Iniziative in Puglia
Testimonianze di come la tradizione
del Presepe abbia attecchito, sotto l'in-
flusso della scuola napoletana, anche
nelle Puglie vengono da alcune iniziati-
ve svoltesi nella regione durante il pe-
riodo natalizio. Un esempio stato il
concerto dei giovani per la pace svolto-
si al Curci di Barletta. Tutto era ini-
ziato per una necessit sgorgata spon-
taneamente dal cuore dice il Diretto-
re Dott. Terrone per poi esplodere
con un coro di trecento giovani che sul-
le note del Maestro Sasso hanno canta-
to Pace. Presenti i padri Monfortani, i
docenti referenti Scarcina e Crudele, il
Direttore del coro Maestro Cava e i di-
rigenti delle scuole in rete delle citt
di Molfetta-Trani e Barletta. Scuola di
riferimento la Moro di Barletta. Tutti
presenti i giovani: dai bambini dell'Asi-
lo, fino ai giovanissimi delle scuole me-
die, ai giovani dell'Ipsia e i professioni-
sti della Corale di Barletta. Insieme,
nel canto della Pace. Obiettivo specifi-
co: la realizzazione di un progetto cul-
turale Scuola nel mondo per aiutare i
Bimbi del Malawi e Madagascar, dove
da sempre sono presenti i missionari
Monfortani. La manifestazione ha visto
esibizioni di danze di etnie africane,
molto applaudite; esibizioni al pianofor-
te, con pezzi classici e accompagna-
mento delle chitarre, toccate da due
giovanissime.
Alcuni pezzi musicali per Arpa, han-
no reso pi toccante la serata. Ma il
clou stato offerto da una Lettera
aperta a Ges Bambino per fermare il
nuovo Erode che uccide ancora i bam-
bini e i grandi, oggi, con la guerra.
Il collegamento all'Istituto tecnico
commerciale di Trani era intuitivamen-
te facile. Qui il dirigente prof. d'Urso e
il docente di religione, Lattanzio, non
hanno fatto altro che constatare co-
me i giovani delle singole classi, nel-
l'ambito e nel contesto di 700 presenze,
con la fattiva collaborazione di tutti gli
insegnanti, hanno realizzato circa 30
presepi con fattualit surreale e con
materiale povero.
Infine, il gran concerto nella catte-
drale di Trani. Il Romanico Pugliese
gi un Inno al Creatore; e Trani in par-
ticolare, con la sua cattedrale svettante
sul mare, da sempre racconta, luce-pre-
ghiera e canto; ma il canto di 150 pre-
senze insieme, provenienti da parroc-
chie, organizzazioni varie, compresa la
corale della Madonna di Fatima, ha
raccontato in tempo reale, quanto sia
esaltante per tutti pregare cantando,
insieme. Presenti, l'Arcivescovo di Tra-
ni-Barletta-Bisceglie, Mons. Giovanni
Battista Pichierri, le autorit locali e re-
gionali e tantissimi giovani... Gi ha
detto brevemente il Presule il futuro
della Chiesa.
E il futuro segnato, se si pensa che
proprio per il presepe e con il presepe
cristiano le scuole si sono mosse fino a
Napoli per vedere, scrutare e capire il
presepe Napoletano in Via s. Gregorio
Armeno, a s. Martino e al Palazzo reale
di Capodimonte nella mostra dei Far-
nese. Il tutto, poi calato nella realt
nella Mostra di arte presepiale dove si
apprende a ideare, realizzare e accultu-
rare i giovani all'arte del Presepe.
COSIMO LANZO

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L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 31 Dicembre 2001-1 Gennaio 2002
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L'umile dimora di Nazareth
per ogni credente, e specialmente
per le famiglie cristiane, un'autentica scuola
del Vangelo. Qui ammiriamo la realizzazione
del progetto divino di fare della famiglia
un'intima comunit di vita e d'amore;
qui apprendiamo che ogni nucleo familiare
cristiano chiamato
ad essere piccola chiesa domestica
ANGELUS La preghiera mariana di Giovanni Paolo II con i numerosi fedeli riuniti in Piazza San Pietro
Dinanzi ai pericoli e alle difficolt che attraversa l'istituto familiare
il Papa chiede alle famiglie cristiane
un supplemento di audacia spirituale e apostolica
Dinanzi ai pericoli e alle difficolt che
attraversa l'istituto familiare, il Papa
chiede alle famiglie cristiane un supple-
mento di audacia spirituale e apostoli-
ca. Lo ha affermato all'Angelus di do-
menica 30 dicembre, Festa della Santa
Famiglia, recitato con i numerosi fedeli
radunatisi in Piazza San Pietro per la
preghiera mariana.
Ecco le parole di Giovanni Paolo II:
1.Dalla grotta di Betlem-
me, dove nella Notte Santa
nato il Salvatore, lo sguardo
si sposta questoggi verso lu-
mile casa di Nazareth, per
contemplare la santa Fami-
glia di Ges, Maria e Giusep-
pe, di cui celebriamo la fe-
sta, nel clima festoso e fami-
liare del Natale.
Il Redentore del mondo ha
voluto scegliere la famiglia
come luogo della sua nascita
e della sua crescita, santifi-
cando cos questistituzione
fondamentale di ogni societ.
Il tempo trascorso a Nazare-
th, il pi lungo della sua esi-
stenza, resta avvolto da gran-
de riserbo e poche notizie ci
vengono tramandate dagli
evangelisti. Se, per, deside-
riamo comprendere pi pro-
fondamente la vita e la mis-
sione di Ges, dobbiamo ac-
costarci al mistero della san-
ta Famiglia di Nazareth per
osservare ed ascoltare. Lo-
dierna liturgia ce ne offre la
provvidenziale opportunit.
2.Lumile dimora di Na-
zareth per ogni credente, e
specialmente per le famiglie
cristiane, unautentica scuola
del Vangelo. Qui ammiriamo
la realizzazione del progetto
divino di fare della famiglia
unintima comunit di vita e
damore; qui apprendiamo
che ogni nucleo familiare cri-
stiano chiamato ad essere
piccola chiesa domestica,
dove devono risplendere le
virt evangeliche. Raccogli-
mento e preghiera, mutua
comprensione e rispetto, di-
sciplina personale e ascesi
comunitaria, spirito di sacri-
ficio, lavoro e solidariet so-
no tratti tipici che fanno del-
la famiglia di Nazareth un
modello dogni nostro focola-
re domestico.
Ho voluto porre in risalto
questi valori nellEsortazione
apostolica Familiaris consor-
tio, di cui proprio questan-
no ricorre il ventesimo anni-
versario. Il futuro dellumani-
t passa attraverso la famiglia
che, nei tempi odierni, sta-
ta, pi di ogni altra istituzio-
ne, segnata dalle profonde e
Dopo la Benedizione Apostolica, Gio-
vanniPaolo IIha rivolto ai gruppi di pel-
legrini presenti queste parole di saluto:
Saluto con affetto i pelle-
grini presenti in questultima
domenica dellanno civile, in
particolare il folto gruppo di
ragazzi della parrocchia del
Duomo di Todi, accompa-
gnati dai loro catechisti, e
quelli di Talamona, in Val-
tellina. Carissimi, abbiate
sempre nel cuore la gioia di
essere discepoli e testimoni
di Cristo!
Saluto, inoltre, i fedeli di
Giulianello di Cori e, memo-
re dei loro caratteristici cor-
tei dei Re Magi, chiedo una
speciale preghiera presso il
venerato Bambinello, di cui
sono custodi.
Domani, alle ore 18, nella
Basilica di San Pietro, presie-
der la celebrazione dei Ve-
spri con il solenne Te
Deum di ringraziamento.
Ogni anno porta con s gioie
e dolori, problemi e nuove
prospettive. Invito tutti a
concludere il 2001 nel rendi-
mento di grazie a Dio, la-
sciando alle spalle ogni ini-
micizia, per iniziare il 2002
nellamore e nella pace di
Cristo. questo laugurio
che rivolgo a tutti, affidando-
lo allintercessione della san-
ta Famiglia di Nazareth.
1 gennaio 2002: Solennit di Maria Santissima, Madre di Dio
Anno nuovo dono della generosit divina
Lettera dei Vescovi di Francia
al Patriarca di Gerusalemme dei Latini, Michel Sabbah
Un augurio di vera pace
per la Terra Santa
I Vescovi di Francia hanno inviato
una Lettera al Patriarca di Gerusalem-
me dei Latini, Michel Sabbah, in occa-
sione del Santo Natale. Ecco il testo in
una nostra traduzione italiana:
Caro fratello in Cristo,
La celebrazione della festa di Natale si
appena conclusa. Nel commemorare
la nascita di Cristo a Betlemme, abbia-
mo pensato a lei, e grande il nostro
desiderio di dirle quanto ci siamo senti-
ti, quest'anno in modo particolare, in
comunione profonda con lei, con i cri-
stiani di Terra Santa e con tutti coloro
che vivono in questa terra.
Abbiamo percepito quanto gli eventi
attuali abbiamo turbato il clima di pace
e di fraternit che al centro del mes-
saggio di Natale: Gloria a Dio nell'alto
dei cieli e pace agli uomini che Egli
ama. Comprendiamo quanto il suo do-
lore, il suo disappunto, i suoi interroga-
tivi siano profondi. Li capiamo. Condivi-
diamo la sua battaglia per la pace, una
pace che integri, come ricorda Papa
Giovanni Paolo II, giustizia e perdono.
Abbiamo seguito con molta attenzione
l'incontro a Roma, il 13 dicembre scor-
so, dei Pastori delle Chiese della Terra
Santa.
In questo momento dell'anno in cui ci
si scambiano gli auguri, desideriamo,
con i cattolici di Francia, formularle fra-
ternamente i nostri auspici. Auguriamo
la pace a tutti gli abitanti di questa Ter-
ra Santa, una pace pi forte dell'odio e
della spirale della violenza. Come abbia-
mo detto nel Messaggio che abbiamo
diffuso al termine della nostra Assem-
blea Plenaria a Lourdes, lo scorso no-
vembre, questa pace si instaurer solo
se saranno rispettati il diritto e l'equit
sulle questioni fondamentali: la sicurez-
za dello Stato d'Israele, la costituzione
di uno Stato duraturo per i Palestinesi,
una giusta ripartizione delle risorse, e
soprattutto dell'acqua, l'istituzione di
uno statuto adeguato per Gerusalemme,
l'equa considerazione del problema dei
rifugiati, nel quadro dei trattati conclusi
e delle risoluzioni dell'ONU. Possano
l'amore prevalere sull'odio e la riconci-
liazione sulla vendetta!
Ci siamo volti verso il Bambino ap-
pena nato, Colui che s'invoca come il
Principe della Pace. Che Egli sostenga
tutti gli artefici di pace! Che benedica lei
e tutti coloro che le sono stati affidati.
Lo preghiamo affinch la conservi nella
gioia profonda della sua venuta, quella
gioia del cuore che nessuno pu toglier-
ci!
Sia certo, caro fratello in Cristo, della
nostra preghiera e della nostra profonda
comunione fraterna nel Signore.
JEAN-PIERRE RICARD
Arcivescovo eletto di Bordeaux
Presidente della Conferenza
dei Vescovi di Francia
GEORGES PONTIER
Vescovo di La Rochelle et Saintes
Vice-Presidente della Conferenza
dei Vescovi di Francia
In polacco ha detto:
Pozdrawiam rwnie piel-
grzymw polskich: z odzi, z
Chicago parafia w. Jac-
ka, z Krakowa przeoo-
nych Seminarium oraz
wszystkich pielgrzymw indy-
widualnych. ycz wszyst-
kim bogosawiestwa Boe-
go na Nowy Rok.
Ecco una nostra traduzione italiana:
Saluto i pellegrini giunti
dalla Polonia: da Lodz, da
Chicago la parrocchia di
san Giacinto, da Cracovia i
superiori del seminario e tutti
i pellegrini individuali. Augu-
ro a tutti un Anno Nuovo ric-
co di benedizioni divine.
rapide trasformazioni della
cultura e della societ. La
Chiesa per non ha mai ces-
sato di far giungere la sua
voce ed offrire il suo aiuto a
chi, gi conoscendo il valore
del matrimonio e della fami-
glia, cerca di viverlo fedel-
mente; a chi, incerto ed an-
sioso, alla ricerca della ve-
rit ed a chi ingiustamente
impedito di vivere liberamen-
te il proprio progetto familia-
re (Familiaris consortio, 1).
Essa avverte questa sua re-
sponsabilit e anche oggi in-
tende continuare ad offrire
il suo servizio ad ogni uomo
pensoso dei destini del matri-
monio e della famiglia
(ibid.).
3.Per portare a compi-
mento questa sua urgente
missione, la Chiesa conta in
modo speciale sulla testimo-
nianza e lapporto delle fami-
glie cristiane. Anzi, dinanzi
ai pericoli e alle difficolt
che attraversa listituto fami-
liare, essa invita ad un sup-
plemento di audacia spiri-
tuale e apostolica, nella con-
sapevolezza che le famiglie
sono chiamate ad essere se-
gno di unit per il mondo, e
a testimoniare il Regno e la
pace di Cristo, verso cui il
mondo intero in cammino
(ibid., 48).
La Madre del Signore (secolo XIV), venerata nel santuario
Mater Domini in Mesagne (Brindisi)
J|AN GA|!
Lanno nuovo prima di tutto un dono che ri-
ceviamo dal Padre. Il fatto di vivere un anno di
pi ci ricorda che la vita ci viene data ogni gior-
no dalla bont sovrana del Padre. Si tratta di un
dono assolutamente gratuito. Il Padre che ha
creato il mondo continua a crearlo per salva-
guardare la sua esistenza.
Ha creato ogni persona umana e la trattiene
in vita con la sua potenza creatrice. Ogni giorno
rinnova il dono che ci ha fatto della nostra esi-
stenza e di tutto ci che possediamo. Ogni mat-
tina dobbiamo ringraziarlo di ritrovarci vivi per
una nuova giornata che ci viene data dal primo
momento fino allultimo.
Tutti gli aspetti della nostra vita vengono dal
Padre; tutto ci che diciamo, sentiamo, faccia-
mo, ci procurato da lui.
Questo dono del Padre assolutamente puro;
nel suo immenso amore, il Padre desidera arric-
chire con i propri tesori i suoi figli e favorire il
pieno sviluppo della loro personalit.
Egli stesso non pu guadagnare niente con
questo arricchimento, perch la sua infinita per-
fezione non pu crescere; non pu nemmeno di-
minuire n perdere qualcosa. Talvolta la sua
opera creatrice stata concepita come una ope-
ra destinata a procurargli la gloria. certo che
questa opera deve suscitare nelle creature un
omaggio di ammirazione e di azione di grazie,
ma questo omaggio non aggiunge niente al valo-
re dellopera n alla perfezione del Padre. Il Pa-
dre crea soltanto per le creature, senza trarne
nessuno vantaggio. La sua gioia di sviluppare
la vita dei suoi figli, con labbondanza della sua
grazia.
Cos egli il primo che si rallegra per lanno
nuovo. Si rallegra per noi, perch la sua gioia
consiste nel dare, nel dare gratuitamente, nel
dare il massimo. In questo atteggiamento pater-
no possiamo scoprire lorigine della beatitudine
enunziata da Ges, beatitudine che ci stata ri-
ferita da s. Paolo: Vi pi gioia nel dare che
nel ricevere! (At 20, 35). La felicit provata nel
dare ha la sua prima fonte nella felicit propria
al Padre, felicit dellamore infinitamente gene-
roso che moltiplica i suoi doni.
Il Padre colui che d senza misura, senza li-
mite. Siccome tutto in lui amore, egli fonte
inesauribile di ogni specie di doni. La sua inten-
zione di rendere felici i suoi figli, comunicando
loro la felicit pi essenziale, pi profonda. Egli
vuole assicurare pi particolarmente la qualit
della felicit. Ci sono delle gioie meno importan-
ti, che non sono pure da disprezzare, e che il Pa-
dre, nella sua Provvidenza, non manca di procu-
rare ai suoi figli. Ma egli desidera soprattutto as-
sicurare la felicit che raggiunge il fondo della-
nima e prepara la felicit della vita eterna. Il do-
no di un anno nuovo comporta il dono di tutto
ci che necessario al destino finale dellumani-
t. Molto meglio degli uomini, spesso tentati di
dimenticare o di trascurare le condizioni di que-
sto destino, il Padre guida il mondo sulla via
che garantisce questa felicit.
vero che nel dono di questanno, non ci sa-
ranno soltanto delle gioie. Degli avvenimenti do-
lorosi o tragici sono da prevedere nei diversi pae-
si del mondo. Non possiamo immaginare in an-
ticipo questi avvenimenti, perch solo il Padre
conosce perfettamente litinerario che egli apre a
tutti con le sue decisioni sovrane.
Abbiamo pure la certezza che anche nelle di-
sgrazie che possono venire allimprovviso la
Provvidenza del Padre sar sempre presente con
la sua sapienza e la sua bont. Nei momenti pi
difficili, la sollecitudine del Padre si far pi
premurosa.
Non conosciamo il futuro e non possiamo co-
noscerlo. Ma sappiamo che il Padre che ha as-
sunto nelle sue mani questo anno nuovo sar
sempre pieno di benevolenza per noi e sempre
pronto a darci laiuto necessario. Ogni giorno
dellanno sar un nuovo dono della generosit
del Padre.
Ges,Mariae Giuseppe be-
nedicano e proteggano tutte
lefamiglie del mondo, perch
in esse regnino la serenit e
la gioia,lagiustiziae la pace,
che Cristo nascendo ha por-
tato come dono allumanit.

PAGINA
6 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 31 Dicembre 2001-1 Gennaio 2002
.
Vocazione e missione dei cristiani nel mondo
La grandezza della vita ordinaria; la
vocazione e la missione dei cristiani nel
mondo il tema del congresso che si
terr presso la Pontificia Universit della
Santa Croce, a Roma, dall'8 all'11 gen-
naio. I temi che scandiranno i lavori sono
incentrati sulla figura e sulla testimonian-
za del Beato Josemara Escriv de Bala-
guer, fondatore dell'Opus Dei.
Nella mattina di marted 8 interverran-
no, tra gli altri, il Vescovo Javier Rodr-
guez Echevarra, Prelato della Prelatura
personale dell'Opus Dei; Mons. Llus Cla-
vell, Presidente della Pontificia Universit
della Santa Croce; Giorgio Rumi, Profes-
sore all'Universit Bocconi di Milano.
Nella mattina di gioved 10 i lavori sa-
ranno aperti dal Cardinale Vicario Camillo
Ruini. Interverr, tra gli altri, Mons. Geor-
ge Pell, Arcivescovo di Sydney. La missio-
ne apostolica del cristiano il tema di
fondo della sessione di venerd 11. I lavori
saranno aperti dal Cardinale Franois-Xa-
vier Nguyn Van Thun, Presidente del
Pontificio Consiglio della Giustizia e della
Pace.
I pomeriggi dei giorni in cui si svolge il
convegno saranno dedicati alle comunica-
zioni ed ai lavori di gruppo, con la parte-
cipazione di professori universitari, esper-
ti, personalit dei vari campi del mondo
della cultura.
Saranno numerosi i temi trattati nel cor-
so di tali incontri, tra i quali: I cristiani e
la loro responsabilit in relazione alla
missione della Chiesa; La libert mora-
le nell'insegnamento del Beato Josema-
ra; Maria, paradigma di vita filiale;
L'inculturazione del Vangelo alla luce de-
gli scritti pubblici del Beato Josemara.
Un volume dell'Arcivescovo di Siracusa, Mons. Giuseppe Costanzo
Fate quello che vi dir
Con Maria alla sequela di Ges
La XXIV edizione dell'Incontro promosso dalla Comunit di Taiz
A Budapest 70.000 giovani
passeranno il Capodanno in preghiera
G|AN||ANC G|||C
Sorprende, anzi commuove
la maniera con la quale Giu-
seppe Costanzo, Vescovo-Pa-
store della Chiesa di Sicuracu-
ca, parla della Madonna. Sar
la cultura biblica in cui egli
maestro, sar il contatto quoti-
diano coi suoi fratelli e sorelle
di fede... il fatto che egli ci
offre, in queste meditazioni,
una catechesi evangelica dotta
e avvincente sulla Madre di
Ges. Sul filo dei testi evange-
lici, ai quali si attiene con let-
tura intelligente, egli elabora
riflessioni quanto mai aderenti
alla gioia, alla fatica, alla gloria
dell'esistenza cristiana. Maria
ci preceduti in questo cammi-
no. Perci guardiamo a lei, si-
curi che Ella rivolge a noi
quegli occhi suoi misericor-
diosi.
Condividiamo in pieno,
quanto Padre Aristide M. Ser-
ra, scrive nella Prefazione
del volume di Mons. Giuseppe
Costanzo, Arcivescovo di Sira-
cusa, Vicepresidente della Con-
ferenza Episcopale Italiana e
della Conferenza Episcopale Si-
ciliana, uno dei sei Presuli ita-
liani partecipanti alla recente
ta ai lettori consta di brevi arti-
coli, che chiama meditazioni.
Costituiscono la prima sezione
del volume. Sono testi apparsi
sulla rivista del Santuario della
Madonna delle Lacrime.
Seguono poi le omelie rac-
colte nella seconda sezione che
risentono, giustamente, dello
stile omiletico e dell'occasione
in cui sono state pronunciate.
Nonostante la compiutezza di
ogni singolo contributo, che
costituisce un quadro a s
stante, il Presule Mons. Co-
stanzo ha voluto strutturare il
testo seguendo, attraverso i
contenuti, un semplice percor-
so che molto chiaro a chi
legge. il testo non ha la pretesa
di essere un trattato di mario-
logia, ma solo un servizio pa-
storale.
Quando era bambino
confessa l'Arcivescovo Costan-
zo facevo i fioretti in suo
onore, da adulto e da ministro
del Vangelo mi sento onorato
di cantare le sua glorie. Vorrei
che tutti i cuori ardessero d'a-
more per colei che fu la com-
pagna eccezionalmente genero-
sa del Salvatore e che egli mo-
rente sulla croce, ci don co-
me Madre. Se il Maestro inte-
G|AM|A| MA!!||
Settantamila giovani cristiani europei
passeranno il Capodanno avvolti nel si-
lenzio della preghiera. Budapest, capita-
le dell'Ungheria, diventa cos nella notte
tra il 31 dicembre 2001 e il 1 gennaio
2002 capitale della preghiera dei giovani
cristiani. un Capodanno vissuto in
maniera profondamente orante, cristia-
na, controcorrente rispetto alla moda
che pretende il divertimento forzato, a
tutti i costi, e fa perdere di vista i valori
autentici che danno senso alla vita del-
l'uomo. L'Incontro dei giovani europei
promosso dalla Comunit di Taiz, giun-
to alla ventiquattresima edizione, ini-
ziato il 28 dicembre e si conclude pro-
prio il 1 gennaio. un evento di gran-
de importante che l'intera Ungheria ha
accolto con entusiasmo. Domenica 30
intervenuto anche il Presidente della Re-
pubblica ungherese e la televisione ha
trasmesso ampi servizi e ha fatto diversi
collegamenti in diretta.
Si tratta di cinque giorni intensi di
preghiera e di meditazione, di comunio-
ne e di pace. Frre Roger ha accolto i
giovani a braccia aperte: Questa sera i
nostri cuori sono pieni di gratitudine.
Molti sono arrivati da regioni molto lon-
tane. Alcuni hanno viaggiato tre giorni
per venire fino a Budapest. Continuando
insieme il pellegrinaggio di fiducia sulla
terra, noi tutti aspiriamo ad essere cer-
catori di pace. Con queste parole Frre
Roger ha aperto il ventiquattresimo In-
contro europeo dei giovani promosso
dalla Comunit do Taiz, da lui fondata.
Accanto a Frre Roger erano, nel gesto
dell'accoglienza, il Cardinale Lszl Pa-
skai, Arcivescovo di Esztergom-Budape-
st, e Mons. Bla Bals, Vescovo do Ka-
posvr, Presidente della commissione
per la giovent della Conferenza Episco-
pale Ungherese.
A Budapest sono presenti oltre settan-
tamila giovani. Non si sono fatti spaven-
tare dal clima rigido, dall'ondata di fred-
do che ha investito anche questa parte
d'Europa centrale. La capitale unghere-
se appare come trasformata dal calore
dell'entusiasmo di questo popolo giova-
ne che parla lingue diverse, che viene
da culture diverse, ma crede e vive il
medesimo amore di Cristo. A Budapest,
ovunque, si vedono ragazze e ragazzi
che, zaino in spalla, girano per le strade
dando una testimonianza di pace e di
comunione. Sono arrivati con treni spe-
ciali, con oltre mille autobus e anche
con mezzi di ogni genere. Arrivano da
tutta Europa, dal Portogallo alla Russia.
Gli italiani sono quattromila. E non
mancano rappresentanti degli altri Con-
tinenti. Particolarmente numerosi i gio-
vani polacchi: sono circa 30.000. Li gui-
da Mons. Adam Szal. Alcuni gruppi so-
no accompagnati da Vescovi: i francesi,
per esempio, sono arrivati con il Vesco-
vo di Moulins, Mons. Philippe Barnarin,
e con l'Ausiliare dell'Arcidiocesi di Mar-
siglia, Mons. Benot Rivire. Il titolo del-
la lettera che Frre Roger ha inviato ai
giovani in preparazione all'Incontro :
Ama e dillo con la tua vita. Il testo,
consegnato a tutti i partecipanti e tra-
dotto nelle diverse lingue, fa da traccia
alla riflessione di questi giorni.
Ci che colpisce di pi nel Vangelo
il perdono ha detto Frre Roger ai
giovani nel primo incontro . Per cia-
scuno di noi il fatto di perdonare pu
cambiare il nostro cuore perch quando
noi perdoniamo allora si allontana la du-
rezza del cuore e lascia il posto ad
un'infinita bont.
Quanto l'Europa di domani abbia bi-
sogno di perdono e di un perdono
che si fa cultura nella quotidianit di
ogni popolo lo dimostra la storia re-
cente che, dopo la caduta della cosid-
detta cortina di ferro, ha conosciuto i
drammi degli sfaldamenti nazionali e dei
conflitti etnici. Soprattutto nell'area bal-
canica. L'ospitalit per i settantamila
giovani cattolici, ortodossi e prote-
stanti ha mobilitato duecento parroc-
chie della capitale ungherese, pi i locali
di scuole e di altri luoghi pubblici. L'ac-
coglienza , secondo la tradizione, mol-
to semplice. Le famiglie di Budapest
hanno aperto con entusiasmo le porte
delle loro case ai giovani, rispondendo
con grande generosit all'appello due
metri di quadrati al caldo formulato
dalla Chiesa cattolica ungherese e dalla
Comunit di Taiz.
Gli incontri e la preghiera comune si
svolgono all'HungExpo, il grande Par-
co delle Esposizioni di Budapest.
Proprio l'HungExp stato, sabato
29, il luogo dove sono state presentate
le testimonianze che incarnano lo spirito
di questa nuova Europa. Tra queste, la
testimonianza di Anita, ungherese, che
lavora alla periferia di Budapest con gli
zingari; di Alberto, italiano, impegnato
in Kosovo tra rifugiati; di una coppia ro-
mena che lavorano con i bambini ab-
bandonati nelle strade. Accanto a queste
impressionanti storie di solidariet con-
creta, le testimonianze di persone impe-
gnate nelle istituzioni: Magali Delinde,
francese, giudice del tribunale per i mi-
nori, e Pal Sot, Presidente della Corte
suprema ungherese.
Ogni giornata si conclude con la pre-
ghiera. Accanto a Frre Roger ci sono
alcuni Vescovi cattolici ungheresi e an-
che Pastori di altre Confessioni cristiane.
E ogni sera Frre Roger detta una medi-
tazione ai giovani.
L'Incontro Europeo di fine anno non
per questi giovani cristiani europei un
episodio isolato. Non sono partiti per
Budapest per caso. Questo evento
rientra in un cammino di fede che per-
corrono nelle loro comunit particolari.
Un cammino che fa riferimento a quello
straordinario luogo di pace e di riconci-
liazione, di unit e di speranza che si
chiama Taiz. Dall'inizio della primave-
ra alla fine dell'autunno, ogni settimana,
giovani, non solo europei, arrivano sulla
collina di Taiz. Sono alla ricerca di un
senso per la loro vita, in comunione con
molti altri di loro. Andando alle sorgenti
della fiducia in Dio, intraprendono un
pellegrinaggio interiore che li incoraggia
a costruire relazioni di fiducia tra le per-
sone.
Certe settimane d'estate, pi di cin-
quemila giovani, provenienti da almeno
75 Nazioni, possono ritrovarsi uniti in
questa comune avventura. E l'avventura
continua quando ritornano a casa: si
concretizzer attraverso l'impegno di ap-
profondire la loro vita interiore e nella
disponibilit ad assumersi responsabilit
al fine di rendere la terra pi vivibile.
A Taiz, i giovani sono accolti da una
comunit di fratelli che si sono impe-
gnatipertuttala vita al seguito di Cristo.
Anche due comunit di suore partecipa-
no ad organizzare l'accoglienza. Al cen-
tro degli incontri, tre volte ogni giorno,
la preghiera comune riunisce tutti quelli
che sono sulla collina nella stessa lode a
Dio, attraverso il canto ed il silenzio.
Ogni giorno, i fratelli della comunit
propongono introduzioni bibliche segui-
te poi da un momento di riflessione, di
scambio e la partecipazione delle perso-
ne a lavori pratici di comune utilit.
anche possibile passare una settimana in
silenzio per lasciare che il Vangelo ri-
schiari la propria vita in profondit. Nel
pomeriggio, incontri su temi specifici
permettono di cogliere i legami fra le
sorgenti della fede e la realt pluraliste
del mondo contemporaneo: Il perdono
possibile?, La sfida della globalizza-
zione, Come rispondere alla chiamata
di Dio?, Quale Europa vogliamo?.
Una settimana a Taiz permette di co-
gliere i legami fra l'esperienza di comu-
nione con Dio nella preghiera e nella ri-
flessione personale e l'esperienza di co-
munione e di solidariet tra i popoli. In-
contrando, nell'ascolto reciproco, giova-
ni del mondo intero, si scopre che pos-
sono sorgere percorsi di unit, pur nel
rispetto delle diversit delle culture e
delle tradizioni cristiane. Ci costruisce
solide fondamenta per essere creatori di
fiducia e fermenti di pace in un mondo
ferito dalle divisioni, dalle violenze e dal-
l'isolamento. Perseguendo un pellegri-
naggio di fiducia sulla terra Taiz non
organizza un movimento intorno alla
sua Comunit. Ciascuno invitato, dopo
il suo soggiorno, a vivere ci che ha
scoperto nel suo quotidiano, con una
maggiore coscienza della vita interiore
che lo abita e dei suoi legami con tante
altre persone, anche loro impegnate nel-
la stessa ricerca dell'essenziale.
Una pubblicazione curata dalle Missioni Francescane e dalla Global Press Italia
Il calendario, memoria religiosa del tempo e dei giorni
Si inaugura la nuova sede dell'Archivio Storico
della Congregazione per l'Evangelizzazione
dei Popoli memoria viva della missione
Il Santissimo Padre in Cristo, e Signo-
re Gregorio XV, Papa per Divina Provvi-
denza, ritenendo che il ruolo principale
dell'Ufficio Pastorale fosse la propagazio-
ne della Fede cristiana, per la quale gli
uomini sono condotti alla conoscenza e
al Culto del Dio vero, eresse una Congre-
gazione di 13 Cardinali e 2 Prelati con il
proprio Segretario, ai quali commission
il Negozio della Propagazione della Fe-
de. Con queste parole Francesco Ingoli
inizia il verbale della riunione dei Cardi-
nali membri della nuova Congregazione
de Propaganda Fide e lo firma quale
primo segretario. il 6 gennaio 1622. A
380 anni di distanza dalla nascita del dica-
stero pontificio, il suo Archivio Storico
cambia sede e dal palazzo della Congrega-
zione di piazza di Spagna si trasferisce al
Gianicolo. L'inaugurazione si terr il 5
gennaio 2002 alle ore 17.30 nei nuovi lo-
cali in via Urbano VIII, 16. I primi vespri
della solennit dell'Epifania ricordano la
manifestazione del Cristo alle genti, invito
e stimolo a proseguire la missione che
l'obiettivo specifico di questo dicastero.
Memoria viva della missione. Le pa-
role dell'archivista don Luis Manuel Cua
Ramos esprimono il potenziale custodito
in questi secoli dall'Archivio Storico. Una
ricchezza che ora accolta da una strut-
tura moderna e tecnologicamente avanza-
ta, estremamente funzionale per la con-
servazione e il restauro dell'importante
patrimonio. Una scaffalatura di 3.200 me-
tri; 22 postazioni dotate di computer nella
sala lettura degli studiosi; quasi 12 milioni
di documenti riguardanti tutti i territori di
missione ad eccezione di Centro e Sud
America raccolti dal 1622 al 1922 in oltre
3.200 volumi di 8 fondi diversi; altri 4.000
volumi individuati, appartenenti ad oltre
90 fondi mai inventariati prima.
Unici nel loro genere sono i documenti
in mostra, molti dei quali mai esposti al
di fuori dell'Archivio. solo una minima
parte di tutto il materiale conservato, ri-
guardante non soltanto la storia delle mis-
sioni cattoliche, ma anche l'itinerario civi-
le e culturale dei paesi di provenienza.
Contrassegno della ricchezza e dell'uni-
versalit di queste testimonianze la va-
riet delle lingue (arabo, tibetano, arme-
no, georgiano, cinese, greco, etc.) e dei
materiali utilizzati (carta, pergamena, car-
ta di riso, seta rossa, fogli di palma). Me-
moria viva della missione, appunto.
G|N CNC|!!|
A fine di ogni anno si costretti a cambiare il ca-
lendario che segna l'avvicendarsi dei giorni e dei
mesi con altre particolarit utili al vivere quotidia-
no. Quando la societ era pervasa da un forte sen-
timento di fede erano privilegiati i segni religiosi.
Su tutti prevaleva l'indicazione delle festivit, delle
domeniche e dei santi del giorno. Con l'irruzione
delle tendenze secolaristiche anche la fisionomia
del calendario stata modificata. A offrire i nuovi
modelli sono soprattutto le imprese che gareggiano
nel presentare immagini seducenti del mondo fem-
minile e in pose non sempre conformi alla decenza
comune.
Se queste iniziative non hanno sostituito i calen-
dari tradizionali certo che costituiscono l'indice di
un nuovo modello di vita e di costume, diffuso o
che si va espanendo nella societ. Senza voler esse-
re critici rigidi non si pu non rilevare che nella
nuova tendenza calendaristica individuabile an-
che una recessione di tipo religioso, una abdica-
zione a certi valori di fede. Nonostante l'ingresso
di nuovi modelli si continua a proporre calendari
tradizionali ma profondamente rinnovati con mo-
tivazioni e immagini che li rendono pi attraenti,
pi piacevoli e pi utili sotto il profilo didattico e
storico.
Tra quanti hanno colpito la sensibilit popolare
quello curato dalle Missioni Francescane con sede
in Assisi. Sulla prima di copertina rifulge nitida
l'immagine di Giovanni Paolo II, con il pastorale
nella mano destra, mentre chinato a ricevere un
piccolo dono da una bimba. All'interno di ogni pa-
gina e di ogni mese si dispiega il santorale con le
immagini dei santi di ciascun giorno del mese, cor-
redate da informazioni biografiche. Per ogni mese
si aggiunge anche un elenco dei pi insigni missio-
nari francescani, in maggior parte martiri nei vari
continenti. Una galleria di santi e beati che eviden-
zia la perennit del Vangelo, l'espansione della
Chiesa e il crescere della santit del popolo di Dio.
* * *
Un calendario originale per contenuto e didattica
storica quello preparato e curato da Global Press
Italia, dedicato ai Papi dell'ultimo secolo del secon-
do millennio, dalla veste editoriale elegante. Il mese
di gennaio si apre con san Pio X di cui si traccia un
profilo storico-apostolico, sia all'interno della Chiesa
che nelle relazioni internazionali. Nel mese di feb-
braio brilla la figura di Benedetto XV con le stesse
caratteristiche di contenuto e di ministero apostoli-
co. Il mese di marzo dedicato a Pio XI di cui si
ricorda lo sforzo titanico per contenere la tracotan-
za dei tre mostri: comunismo, nazismo e fascismo.
Aprile dedicato a Pio XII, il Papa che ha dovuto
affrontare gli orrori e le distruzioni della seconda
guerra mondiale e che ha guidato i popoli alla pace
con una nuova cultura di rapporti internazionali e
collaborazione universale. Il Papa che ha visitato i
quartieri bombardati di Roma e ha salvato gli ebrei,
non solo della capitale. Maggio per Giovanni
XXIII, proclamato beato ed entrato nel cuore della
gente. Tutti gli atti pi rilevanti sono ricordati: l'en-
ciclica Pacem in terris sulla pace, l'indizione del
Concilio Vaticano II di cui ha celebrato la prima
sessione.
Giugno per Paolo VI, il Papa che ha condotto a
termine il Concilio Vaticano II e ne ha diretto l'ese-
cuzione delle costituzioni e dei decreti. Con vigore
rimarcato il suo ministero per la Pace sia in Vati-
cano che nella sede dell'ONU e i suoi pellegrinaggi
apostolici. Nelle note informative campeggiano que-
ste parole: I popoli della fame interpellano oggi in
maniera drammatica i popoli dell'Opulenza. La
Chiesa trasale a questo grido di angoscia. il Papa
dell'Ecclesiam suam e della Populorum progressio.
A Giovanni Paolo I dedicato il mese di luglio.
Se ne riproduce la dolce immagine con ampio ser-
vizio informativo. Al suo successore, Giovanni Pao-
lo II sono dedicati i mesi di agosto, settembre, otto-
bre, novembre e dicembre. Le informazioni stretta-
mente biografiche sono arricchite da notizie e dati
del suo ministero apostolico di Successore di Pietro
e Pastore della Chiesa universale. Oltre alle nume-
rose encicliche e ai numerosi pellegrinaggi missio-
nari, vengono sottolineati eventi che hanno avuto
risonanza mondiale sia per il loro contenuto sia per
gli esiti che hanno favorevolmente maturato.
Madonna con Bambino - Graduale - Scuola bolognese.
Proveniente da San Michele in Bosco, Bologna
(prima met del secolo XIV)
Biblioteca estense universitaria di Modena
Gerard David - Nozze di Cana (particolare) - XIV secolo - Museo del Louvre, Parigi
L'incontro di preghiera dei giovani a Budapest
X Assemblea Ordinaria del Sinodo dei
Vescovi svoltosi in Vaticano dal 1 al
27 ottobre 2001. Fate quello che vi
dir. Con Maria alla sequela di Ges
(Edizioni Rinnovamento nello Spirito
Santo, pp. 136, Roma, L. 15.000) il
titolo dell'ultima pubblicazione dell'Ar-
civescovo Costanzo. Un libro di conte-
nuti solidi e di proposte coraggiose.
Due, le parti del volume; quattro, le
bellissime meditazioni; tre, le omelie.
Due, le conclusioni: dalla fiaccola del-
la spernza alla gloria del Risorto.
Queste le tematiche offerte dall'Au-
tore: Maria, paradigma del Servo
(pagg. 15 - 27); nulla, senza la carit
(pagg. 31 - 39); lo Spirito Santo, gran-
de condottiero (pagg. 43 - 49); perch
pregare Maria (pagg. 53 - 63). Tre le
omelie che portano i seguenti titoli:
Maria: maestra, compagna, educatrice
(pagg. 69 - 86); le lacrime di Maria,
segnocheciinterpella (pagg. 91 - 109);
Maria e la Croce, icona per chi soffre
(pagg.113 - 126).
Il messaggio
che proviene
da una diocesi mariana
Vescovo di una diocesi mariana
Siracusa, la citt degli Atti degli
Apostoli (28,12) l'Arcivescovo Co-
stanzo ha una ragione in pi per par-
lare di Maria e presentare Maria al
Popolo criistiano. Scrive nella Intro-
duzione: Annunciare Maria stato
sempre per me un bisogno del cuore;
oggi anche per me un preciso dove-
re. Ci ha comportato un impegno di
riflessione e di predicazione, che ho
accolto con gioia: la gioia di chi sa
che il suo debito verso la Madre in-
commensurabile. Il mio servizio epi-
scopale in questa terra bagnata dalle
lacrime di Maria ha sempre mirato a
farla conoscere, a farla amare e imita-
re. , questa,unacostante(pag. 11).
L'occasione del XXV della ordina-
zione episcopale (4 aprile 2001) ha
presentato al Presule siciliano la gradi-
ta occasione di offrire ad un pubblico
pi vasto le sue riflessioni mariane.
L'intento precisa Mons. Costan-
zo di additare in Maria la mae-
stra della vita interiore, il modello per-
fetto della sequela Christi, l'affidabile
compagna di viaggio, esperta nel cre-
dere e nel soffrire, la madre tenera e
sempre vigile dell'uomo in cammino
(pag. 11).
Meditazioni e omelie
Il testo che Mons. Costanzo presen-
riore auspica il Presule di Siracusa
vorr servirsi di questo umile stru-
mento per aiutare qualcuno a volgere
lo sguardo verso la stella, sar que-
sta la gioia pi bella e pi grande del
mio sacerdozio (pag. 12).
Il testo arricchito da immagini di
Madonne di santuari italiani, correda-
te da invocazioni alla Vergine che in-
vitano alla preghiera e alla contempla-
zione.

PAGINA
7 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 31 Dicembre 2001-1 Gennaio 2002
.
2001: l'eroico sacrificio di sacerdoti, religiosi
religiose, seminaristi, laici
Nel sangue del martirio
il valore profetico della scelta radicale del Vangelo
Suor Mary Dionitia
Suor Mary Dionitia, di nazionalit indiana, in-
segnante, appartenente alla Congregazione delle
Serve di Maria Madre Addolorata, stata uccisa
il 21 gennaio nella Diocesi di Salem, in India.
P. Pietro De Franceschi
In Mozambico, il missionario dehoniano P.
Pietro De Franceschi, di 63 anni, originario della
provincia di Padova, ha sacrificato la propria vi-
ta nel tentativo di portare in salvo alcune perso-
ne che avevano urgente bisogno di essere ricove-
rate in ospedale. Il religioso, il 1 febbraio, sta-
to travolto dalle acque del fiume Nipiodi. Era
partito dalla stazione missionaria di Pebane, sul-
la costa dell'Oceano Indiano, trasportando sulla
sua vettura fuoristrada alcuni malati gravi, tra i
quali una donna prossima al parto. Era diretto
all'ospedale di Mocuba, dove presta servizio me-
dico volontario una sua nipote, la dottoressa Lu-
cia De Franceschi. Giunto alla riva del fiume Ni-
piodi, il missionario si dovuto fermare, avendo
trovato sommerso il ponte che lo scavalca. Qual-
che ora dopo, abbassatosi il livello dell'acqua, p.
Franceschi ha tentato l'attraversamento. Ma,
percorsi pochi metri, il fuoristrada ha battuto
contro un pilastro ed stato travolto dalla cor-
rente. Quattro persone che erano sul cassone
posteriore si sono salvate. Ma il religioso la don-
na incinta e un bambino, che si trovavano nella
parte anteriore, non ce l'hanno fatta.
P. Tom Manjaly
stato ucciso a Manipur, in India, Padre
Tom Manjaly, il 2 febbraio. Sacerdote diocesano
di nazionalit indiana, Padre Manjaly era preside
della St. Joseph High School.
P. Nazareno Lanciotti
Il 21 febbraio morto Padre Nazareno Lan-
ciotti, a seguito della feroce aggressione perpe-
trata, l'11 febbraio, nella casa parrocchiale di
Jaur, una localit del Mato Grosso brasiliano al
confine con la Bolivia. Un martire dei nostri
giorni: con queste parole il Vescovo di So Luiz
de Cceres, Mons. Jos Vieira de Lima, ha defi-
nito il sacerdote, che da tempo difendeva gli in-
dios dalla malavita. Nel giorno delle esequie, il
sacerdote, originario di Subiaco, stato ricorda-
to dal Presule per la sua fedelt al Vangelo e
la sua scelta di fraternit con il popolo brasilia-
no. Gravemente ferito alla testa da colpi di arma
da fuoco, il religioso deceduto nell'ospedale S-
rio Libans di San Paolo, dopo dieci giorni di
agonia. Secondo la testimonianza di una suora,
l'11 febbraio padre Lanciotti era in compagnia di
alcuni collaboratori, quando due uomini armati
con il volto coperto hanno fatto irruzione nella
casa parrocchiale. I malviventi hanno dapprim
minacciato tutti i presenti, poi, improvvisamen-
te, uno di loro ha sparato contro il sacerdote.
Padre Lanciotti, da oltre vent'anni parroco a
Jaur, era amato dalla popolazione locale, com-
posta da indios delle etnie Paresi, Nambikwara e
Bororo. Per diventare sacerdote aveva frequenta-
to il seminario del monastero di Santa Scolastica
a Subiaco. Era stato ordinato il 29 giugno 1966
dal Vescovo Damato. Subito dopo si era trasferi-
to a Roma nella parrocchia di san Giovanni Cri-
sostomo a Montesacro. Dal 1973 era diventato
missionario in terra brasiliana. Fondatore di un
ospedale, nel 1974, e di una scuola per bambini
poveri, nel 1981, era in prima fila per ostacolare
i progetti di bande di malviventi che, operando
su i due lati della frontiera tra il Brasile e la Bo-
livia, orchestrano spaccio di cocaina e prostitu-
zione. In un comunicato, la Diocesi di So e C-
ceres hacondannatoilbrutale e barbaro attacco
perpetrato contro PadreLanciotti,che ha dedica-
to la sua vita ad annunciare il Regno di Cristo.
P. Jan Frazkevic
Il sacerdote polacco Jan Frazkevic, 76 anni,
stato ucciso, il 18 aprile, all'interno della cappel-
la nel villaggio di Iartzevo, nella regione russa di
Krasnoiarsk, in Siberia. Dal 1993 il religioso era
residente in Russia. Svolgeva la sua missione pa-
storale in una vasta area compresa tra la regione
di Krasnoiarsk e il grande Nord del Paese, tra le
piccole ma vivaci comunit cattoliche presenti in
quei territori fin dai tempi dell'impero zarista. Il
sacerdote era stimato un uomo di profonda fede
e grande zelo pastorale.
Suor Barbara Ann Ford
Suor Barbara Ann Ford, religiosa statunitense,
stata barbaramente assassinata il 5 maggio a
Citt del Guatemala. Aveva collaborato con
Mons. Juan Jos Gerardi, Vescovo ausiliare di
Guatemala, ucciso il 26 aprile 1998. Con il Pre-
sule la religiosa aveva redatto il rapporto sui cri-
mini contro la popolazione civile, reso noto dal
Vescovo due giorni prima della sua tragica mor-
te. Suor Barbara Ann, di 63 anni, appartenente
alla Sister of Charity di New York, stata ag-
gredita in piena citt da alcuni uomini che le
hanno poi sparato, uccidendola.
P. Ramn Gamache Berube
P. Ramn Gamache Berube, sacerdote sessan-
tatreennedella Societ per le Missioni Estere del-
la ProvinciadiQubec,stato brutalmente assas-
sinato il 6 maggio nella casa canonica della par-
rocchia della Sagrada Familia, a San Isidro, nel-
la diocesi di Ica, in Per, a lui affidata dal 1990.
La morte del sacerdote stata provocata da vio-
lenti colpi,soprattuttoallatesta.Per 35 anni il re-
ligioso aveva svolto attivit missionaria in Per.
Don Raphael Paliakara,
Don Andreas Kindo
e Joseph Shinu Vallaparampil
Il 14 maggio sono stati assassinati, da un
gruppo di uomini armati, tre salesiani: Don Ra-
phael Paliakara, 46 anni; Don Andreas Kindo, di
31, e il seminarista Joseph Shinu Vallaparampil,
di 23. Il dramma si consumato nel noviziato a
Ngarian, nell'India Nord-Occidentale. Ai funera-
li, svoltisi a Imphal, capitale dello Stato di Mani-
pur, hanno partecipato pi di trentamila fedeli.
Il Provinciale P. Thomas Mulayinkal ha definito
la morte dei tre salesiani un atto di sacrificio
eroico. Essi hanno vissuto e lavorato insieme,
e hanno donato la vita insieme. I tre uomini im-
pegnati nella formazione dei salesiani sono morti
per difendere i loro novizi e quindi sono marti-
ri. Due degli assalitori armati che sono entrati
nel noviziato a Ngarian, hanno chiesto che i no-
vizi non appartenenti all'etnia Naga fossero fatti
uscire dalla casa e che fossero fatti allineare in
un campo. Padre Raphael, il Maestro dei novizi,
ha risposto loro che i novizi erano troppo giova-
ni e che si sarebbero spaventati nel vedere le ar-
mi. Ha detto che avrebbe dato loro tutto quello
che volevano, ma non i novizi. Dopo 45 minuti
di discussione uno degli assalitori ha sparato al-
l'improvviso a P. Raphael e lo ha ucciso. Veden-
dolo cadere, P. Kindo e frate Shinu sono corsi
fuori e sono stati anch'essi trucidati. P. Raphael
aveva celebrato il 12 maggio il suo giubileo d'ar-
gento come membro della famiglia salesiana.
Stava preparando 12 novizi ad assumere il loro
primo impegno religioso il 24 maggio. P. Ra-
phael era stato preside della scuola di don Bo-
sco, a Dibrugarth, nell'Assam, e professore pres-
so il Collegio salesiano di Dimapur. P. Kindo era
sacerdote solo da 13 mesi. I suoi superiori lo co-
noscevano come salesiano devoto e come grande
lavoratore. Frate Shinu aveva dedicato la vita a
servire la gente nell'India Nord-Orientale. All'u-
dienza generale del 23 maggio, Giovanni Paolo
II aveva espresso il suo profondo dolore per la
barbara uccisione dei tre salesiani, ricordando,
al contempo, il valore perenne legato al carisma
di don Bosco, padre e maestro dei giovani. Il
Rev. Juan Edmundo Vecchi, Rettore Magnifico
della Societ Salesiana di san Giovanni Bosco,
aveva assicurato in un messaggio le preghiere e
il sostegno dei salesiani di tutto il mondo alla
provincia di Dimapur.
P. Henryk Denjneka
Un missionario polacco, P. Henryk Denjneka,
appartenente alla Congregazione degli Oblati di
Maria Immacolata, stato assassinato il 17 mag-
gio a Yaound, in Camerun. Il sacerdote stato
raggiunto da un colpo di fucile mentre, al termi-
ne di un'intensa giornata di attivit pastorale,
leggeva la posta nel portico della sua missione.
Padre Denjneka era parroco di una piccola sta-
zione missionaria a Karna-Mbe, nella Diocesi di
Ngaoundr, nel Camerun settentrionale. Aveva
51 anni ed era stato ordinato sacerdote nel 1975.
Il religioso aveva un profondo legame con la co-
munit parrocchiale, per la quale si prodigava
senza risparmio.
Suor Claire
Suor Claire, appartenente alla Congregazione
delle Discepole di Cristo, stata uccisa il 11 giu-
gno a Rumongi, nel Burundi Sud-Occidentale, in
un'imboscata tesa da uomini armati. La religiosa
era di nazionalit burundese.
P. Leonardo Alzate
Sacerdote diocesano, Padre Leonardo Alzate,
di nazionalit colombiana, stato ucciso ad An-
tioquia, in Colombia, il 14 giugno.
P. Martin Royackers
Padre Martin Royackers, della Compagnia di
Ges, di nazionalit canadese, stato assassina-
to, nella sua parrocchia, il 21 giugno ad Annotto
Bay, in Giamaica. Era impegnato in un progetto
per lo sviluppo agricolo dei territori statali ab-
bandonati.
P. Fabian Thom
Padre Fabian Thom, missionario francescano,
di nazionalit australiana, stato assassinato il
16 agosto a Port Moresby, capitale della Papua
Nuova Guinea. Il delitto avvenuto nel novizia-
to francescano di Bomana, un quartiere periferi-
co della citt. Nato nel 1937, Padre Thom era
stato ordinato sacerdote nel 1962 e un anno do-
po aveva raggiunto la missione di Aitape, che si
trova lungo la costa settentrionale della Papua
Nuova Guinea, non lontano dalla frontiera con
la provincia indonesiana di Irian Jaya.
P.JorgeAlberto Galeano Buitrago
Padre Jorge Alberto Galeano Buitrago, parro-
co della comunit intitolata a Nostra Signora di
Guadalupe, nella citt colombiana di Medelln,
stato ucciso il 26 agosto da malviventi che han-
no poi svaligiato la sua abitazione. Il cadavere
del sacerdote, di 47 anni, stato trovato nella
sua residenza, nella frazione El Limonar nel
municipio di Girardota. L'automobile del religio-
so stata trovata incendiata ad una decina di
chilometri di distanza, nel territorio del munici-
pio di Barbosa. Oltre a quello di parroco di No-
stra Signora di Guadalupe, il sacerdote ricopriva
l'incarico di rettore del collegio Emmaus.
P. Eml Jouret
Di nazionalit belga, Padre Emil Jouret, gesui-
ta, stato assassinato il 28 agosto a Kikwit, nella
Repubblica Democratica del Congo.
P. Rufus Halley
Il missionario irlandese, Padre Rufus Halley,
57 anni, appartenenti alla Societ di San Clom-
bano per le Missioni Estere, stato assassinato,
il 29 agosto, a colpo d'arma da fuoco nei pressi
di Malabang, nell'isola filippina di Mindanao. Se-
condo quando segnalato dall'agenzia internazio-
nale delle Congregazioni missionarie Misna, P.
Halley stato bloccato ed ucciso da tre uomini
armati ed incappucciati mentre era di ritorno al-
la sua residenza dopo un incontro interreligioso
svoltosi a Balabagan. Il religioso operava da 32
anni nelle Filippine.
P. Hctor Fabio Vlez
stato ucciso nella casa parrocchiale, a Car-
tago, in Colombia, il 2 settembre, Padre Hctor
Fabio Vlez, sacerdote diocesano.
P. John Baptist Crasta
Padre John Baptist Crasta stato assassinato
il 6 settembre in un agguato, nello Stato indiano
del Jharkhand.
Giuliano Berizzi
Giuliano Berizzi, volontario laico a Kigali, in
Rwanda, stato ucciso il 6 ottobre.
P. Ettore Cunial
Padre Ettore Cunial, 68 anni, della Congrega-
zione dei Giuseppini del Murialdo, stato barba-
ramente ucciso a Durazzo, in Albania, il 9 otto-
bre. Il religioso era molto stimato per il suo zelo
e per la sua grande generosit. Nato a Possagno,
in Diocesi di Treviso, era stato ordinato sacerdo-
te nel 1962, ricoprendo incarichi di responsabili-
t all'interno della sua Congregazione. Per nove
anni era stato parroco dell'Immacolata, nel
quartiere Tiburtino, a Roma. Lo stesso incarico
l'aveva successivamente svolto a san Giuseppe
Vesuviano, in Arcidiocesi di Napoli, e a Cefal.
Era stato inoltre nominato Superiore provinciale
della provincia romana dei Giuseppini del Mu-
rialdo.
P. Ernesto Martearena
Sacerdote diocesano, Padre Ernesto Marteare-
na, di nazionalit argentina, stato assassinato a
Salta, in Argentina, il 9 ottobre.
P. Gopal
Padre Gopal, sacerdote diocesano, stato as-
sassinato a Puthkel, in India, il 12 ottobre. Svol-
geva parte attivanel contesto del programma go-
vernativo di sensibilizzazione contro la violenza.
P. Celestino Digiovambattista
Padre Celestino Digiovambattista, camilliano,
stato ucciso il 15 ottobre a Ouagadougou, Bur-
kina Faso. Ex-parroco della chiesa di san Camil-
lo di Ouagadougou, attualmente ricopriva l'inca-
rico di cappellano dell'ospedale civile e delle car-
ceri della capitale. Il religioso era molto amato
daipoveri di Ouagadougou. Nato a Massa d'Albe
(L'Aquila)nel1934,erainBurkina Faso dal 1972.
Suor Lita Castillo
Di origine peruviana, suor Lita Castillo, dome-
nicana, stata assassinata a La Serena, in Cile,
il 29 ottobre. morta dopo dodici giorni di ago-
nia seguita all'aggressione nel collegio in cui in-
segnava.
P. Simon Coly
Padre Simon Coly, stato ucciso il 7 novem-
bre in Senegal. Il religioso era a bordo di un taxi
collettivo diretto a Dakar. Durante il viaggio, la
vettura incappata in un falso posto di blocco
istituito da uomini armati. Ma l'autista non si
fermato e gli aggressori hanno allora aperto il
fuoco contro gli occupanti del taxi uccidendone
due, tra cui Padre Coly, e ferendone tre. La tra-
gica vicenda avvenuta nella regione meridiona-
le della Casamance. Padre Coly era parroco del-
la parrocchia di Niaguis, in Diocesi di Ziguin-
chor (capoluogo della Casamance). Il religioso
svolgeva diverse attivit a livello diocesano:
membro della commissione per la liturgia, re-
sponsabile del coordinamento delle corali, ani-
matore della commissione per i rapporti tra cri-
stiani e islamici.
P. Hubert Hofmans
Il missionario della Congregazione di Marian-
nhill, Padre Hubert Hofmans, di origine olande-
se, stato assassinato il 23 novembre a Lae, nel-
lo Stato di Papua Nuova Guinea. stato aggre-
dito da sconosciuti, che lo hanno ucciso con un
colpo di arma da fuoco nella sede di un centro
giovanile di cui il missionario era responsabile. I
confratelli ricordano la vittima come un religioso
animato da grande fervore nella vita pastorale,
soprattutto nei confronti dei giovani.
P. Peter Obore
Padre Peter Obore, parroco di Loa-Nimule,
nella diocesi di Torit (Sudan meridionale), sta-
to ucciso il 24 novembre nel Nord dell'Uganda
dai ribelli dell'esercito di resistenza del Signo-
re. Il religioso caduto in un'imboscata dei
guerriglieri nel distretto di Gulu, mentre tornava
in auto a Nimule dalla capitale ugandese Kam-
pala, dove aveva partecipato a un seminario di
studio. Padre Obore era stato ordinato sacerdote
nel 1987.
Sarita Toppo
Laica consacrata, Sarita Toppo stata assassi-
nata ad Ambigapur, in India, il 28 novembre.
P. Michele D'Annucci
Padre Michele D'Annucci, missionario italia-
no, originario di Atella (Potenza), stato assassi-
nato, l'8 dicembre, a colpi d'arma da fuoco in
Sud Africa. L'aggressione avvenuta nei dintor-
ni di Pretoria. Il religioso, 60 anni, dei quali pi
della met trascorsi in Sud Africa, ricopriva at-
tualmente l'incarico di superiore dei Padri Stim-
matini del Sud Africa, del Botswana e della Tan-
zania. Sacerdote molto dinamico, aveva saputo
coniugare l'evangelizzazione con la promozione
umana attraverso la costruzione di chiese e la
realizzazione di opere di carit. Vero amico
del Sud Africa e della sua gente, con speciale
predilezione per i poveri, negli anni bui dell'a-
partheid era riuscito a stabilire un clima di fra-
tellanza e di cooperazione tra comunit di neri e
bianchi. Per la sua benefica attivit, Padre D'An-
nucci si era guadagnato la stima e i riconosci-
menti dell'ex Presidente sudafricano Nelson
Mandela e del sindaco di Pretoria, Smangislao
Mikhatshwa.
P. Michael Mac
Sacerdote diocesano statunitense, Padre Mi-
chael Mac stato assassinato a Sandoval l'8 di-
cembre.
Suor Philomena Lyons
stata brutalmente uccisa, il 15 dicembre, in
Irlanda, suor Philomena Lyons, di 68 anni, reli-
giosa del Sacro Cuore del convento di St. Jose-
ph, nei pressi di Ballybay, nella contea di Mona-
gham. Il corpo di suor Philomena stato trovato
nel parco del convento. Presso la comunit ec-
clesiale di Ballybay la relgiosa era conosciuta e
apprezzata da tutti, dopo avervi insegnato per
trent'anni.
Fedeli a Cristo e al Vangelo, hanno
sperimentato la suprema prova del mar-
tirio: sono i sacerdoti, i religiosi, le reli-
giose, i seminaristi, i laici che nel 2001
hanno saputo testimoniare il Vangelo fi-
no all'effusione del sangue.
Nel sangue del martirio essi hanno
gettato il seme fecondo di una nuova
alba di vita, dalla quale far scaturire
sempre nuove fonti di impegno evangeli-
co. Sangue che suggello di una missio-
ne offerta con vero spirito di abnegazio-
ne.
Di fronte a questo stile di testimonian-
za, i credenti sono chiamati a valorizza-
re una preziosa eredit spirituale che
un patrimonio comune di tutte le Chiese
e di tutte le Comunit ecclesiali. Un'ere-
dit da custodire come un tesoro di
eccelso valore per i cristiani del nuovo
millennio.
Solo il Signore sa quanti sono, in veri-
t, tutti coloro che hanno dato la vita per
Cristo, ma il cui supremo sacrificio non
ha nome e cognome perch dispersi, tor-
turati e uccisi nel pi oscuro e crudele
anonimato. (Le identit dei martiri qui ri-
portati sono state raccolte grazie alla
collaborazione con le agenzie di stampa
internazionali e missionarie). Tuttavia il
sacrificio di questi martiri ignoti non
meno esemplare. Al riguardo, risuona
ancora forte l'eco delle parole pronun-
ciate da Giovanni Paolo II il 7 maggio
2000, in occasione della solenne comme-
morazione ecumenica dei Testimoni del-
la Fede del XX secolo, svoltasi nello sce-
nario, altamente simbolico, del Colosseo.
Il Papa ricordava, con commozione, i
martiri i cui nomi non sono conosciuti,
perch infangati dai persecutori e oc-
cultati dai carnefici.
Anche nell'esempio di questi figli e fi-
glie della Chiesa si specchia il senso di
una testimonianza che nell'abbraccia-
re senza riserve la Croce di Cristo si
configura come lezione di vita e come
messaggio profetico. (G.N.)
Padre Michele D'Annucci, assassinato l'8 dicembre in Sud Africa Padre Celestino Di Giovambattista, camilliano,uccisoil15ottobreinBurkinaFaso
DonRaphaelPaliakara,donAndreasKindoeJosephShinuVallaparampil,salesiani,assassinatiil14maggionel noviziato di Ngarian,nell'IndiaNord-Occidentale
Pagina a cura di
GABRIELE NICOL


PAGINA
9 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 31 Dicembre 2001-1 Gennaio 2002
A |MA
o curo c| p. |oonorco Sop|onzo. |.C.|.
1 GENNAIO 2002
Maria Santissima Madre di Dio - Solen-
nit (bianco) - Messa propria, Gloria,
Credo - Lezionario: 1) Nm 6, 22-27: Invo-
cheranno il mio nome, e io li benedir -
Salmo 66: Dio ci benedica con la luce
del suo volto; 2) Gal 4, 4-7: Dio mand il
suo figlio, nato da donna - Vangelo: Lc
2, 16-21: I pastori trovarono Maria e Giu-
seppe e il bambino - Liturgia delle Ore:
Ufficio della Solennit - 35
a
Giornata
mondiale della Pace
2 GENNAIO 2002
Santi Basilio Magno e Gregorio Nazian-
zeno, Vescovi e dottori della Chiesa -
Memoria (bianco) - Messa della Memo-
ria - Lezionario: 1 Gv 2, 22-28 - Salmo
97; Gv 1, 19-28 - Liturgia delle Ore:
Merc. I sett. - Ufficio della Memoria
Duc in altum!. Questa parola ri-
suona oggi per noi, e ci invita a fare
memoria grata del passato, a vivere
con passione il presente, ad aprirci
con fiducia al futuro: Ges Cristo
lo stesso, ieri, oggi e sempre!.
(Novo Millennio ineunte, 1)
BOTTI Denunciate venti persone
Operazioni in tutto il Lazio:
sequestrati quintali di petardi
Arce: anziano muore
cadendo sul camino acceso
della sua abitazione
SCIAGURA STRADALE salito a due il numero delle vittime del viadotto
Cotral: aperta un'inchiesta interna
per stabilire le cause dell'incidente
e la condivisione della Parola di Dio so-
no i due aspetti che caratterizzano gli
incontri. I membri dei vari gruppi si
riuniscono per la creazione della cosid-
detta famiglia parrocchiale ha prose-
guito padre Angelo . Il cammino ini-
zia con la celebrazione della Santa Mes-
sa, momento che unisce attorno allalta-
re la comunit religiosa e quella parroc-
chiale. Poi si continua con un tempo di
condivisone fraterna durante il quale
analizziamo un brano evangelico con
lintenzione di calarlo nella dimensione
ordinaria della nostra esistenza. Lo sco-
po quello di tornare a parlare delle
singole esperienze nel corso dellincon-
tro successivo, per poi aiutarci recipro-
camente in caso di bisogno.
Lesperienza, caratterizzata dalla-
scolto e dallannuncio, unoccasione
per lavorare insieme e per superare
eventuali disaccordi ha aggiunto
Franco Capanna, membro del Consiglio
Pastorale . Nel contempo, la famiglia
che si crea si impegna a collaborare per
ideare nuove forme di sostegno al pros-
simo.
Consapevoli della necessit di trasfor-
mare la parrocchia in una famiglia di
famiglie, gli operatori di san Leonardo
Murialdo hanno istituito la Giornata
della comunit parrocchiale alla luce
dello spirito di accoglienza che permea
ogni loro azione. Allinizio dellanno
pastorale ci siamo ritrovati non solo per
presentare i gruppi e le relative attivit,
ma anche per dare vita ad una vera e
propria assemblea aperta a tutti ha
precisato padre Angelo . Ci siamo
mossi con lintenzione di accogliere i
consigli e le proposte di ognuno affinch
i singoli individui, anche quelli pi lon-
tani dalla Chiesa, potessero offrire il lo-
ro contributo e sentirsi parte della co-
munit.
E questa riscoperta della parrocchia
come casa non poteva non portare a
considerare la famiglia ambito privilegia-
to di interesse. Lattivazione dei Centri
di ascolto permanenti del Vangelo, lor-
ganizzazione di corsi di catechesi per
adulti e la realizzazione di una rete di
persone interessate allaffidamento di
minori in difficolt, sono i campi su cui
la comunit si sta muovendo. La cate-
chesi un cammino di fede che coinvol-
ge lintera famiglia ha spiegato padre
Angelo . Pertanto, a partire da que-
stanno abbiamo pensato di dedicare at-
tenzione ai genitori dei ragazzi che ven-
gono per prepararsi alla comunione o
alla cresima, stimolandoli a seguire un
percorso parallelo a quello dei figli.
Inoltre, opportuno evidenziare che i
laici sono fortemente impegnati nella
missione permanente: visitano le case
raccontando la loro esperienza, comuni-
cando la Parola di Dio e parlando del-
limportanza della vicinanza alla comu-
nit cristiana. Spesso creano un bel rap-
porto con i singoli perch le persone rie-
scono ad identificarsi con loro. Ma la
comunit intende proseguire il cammino
volto a raggiungere i nuclei familiari an-
che mediante la riattivazione dei Centri
di ascolto del Vangelo, conosciuti nel-
lambito della missione preparatoria al
Giubileo. In vista di questo obiettivo
abbiamo suddiviso la parrocchia in sette
zone pastorali, ciascuna delle quali ha in
programma, a partire da gennaio, la na-
scita di centri di ascolto permanenti
ha spiegato il parroco . Gli incontri
verranno supportati dalla Celebrazione
della Liturgia domenicale nei condomni
e nei palazzi. In questo modo sar pi
semplice lasciare un seme della Parola
di Dio. Credo che lattivazione di que-
sti centri possa essere unesperienza ec-
cezionale ha aggiunto Franco Capan-
na . Ma necessario lavorare perch
siano gestiti da operatori preparati ad
affrontare le varie problematiche che si
potrebbero presentare. Inoltre, impor-
tante coinvolgere negli incontri anche i
giovani, molti dei quali si sono riavvici-
nati alla Chiesa grazie alla celebrazione
giubilare.
Un ulteriore aspetto che caratterizza
lorientamento di questa parrocchia ispi-
rata dal carisma di san Leonardo Mu-
rialdo, il sostegno ai ragazzi in difficol-
t. Limpegno con le famiglie ci ha
portato ad ideare una rete di accoglien-
za per minori ha precisato padre An-
gelo . Ma vorremmo che gli affidatari
mantenessero il legame con la parroc-
chia affinch possano seguire un cam-
mino di fede. Liniziativa ci permette di
esprimere il nostro intento di accogliere
Ges nel minore e nellorfano abbando-
nato. Unidea che permetterebbe di fa-
re lesperienza spirituale di Dio Amore,
riconosciuto nelle necessit del pi pic-
colo, e nel contempo di vivere un impe-
gno apostolico caratterizzato dal servizio
per i meno fortunati.
San Leonardo Murialdo ha dedicato
tutta la sua vita ai ragazzi, in modo par-
ticolare a quelli in difficolt ha preci-
sato Federica Desideri, una giovane del-
la parrocchia . E noi, che ci ispiriamo
al suo carisma sentiamo il bisogno di fa-
re qualcosa per i giovani.
SIMONA RUBEIS
SERVIZI SOCIALI Inaugurata la struttura Pollicino
Un sostegno alle adozioni
e all'affidamento dei minori
dellaffido, delladozione e del sostegno
a distanza.
Il centro, tra laltro, sorto in rispo-
sta a precise indicazioni legislative (leg-
ge 476/98 su adozioni internazionali e
legge 149/2001 di modifica alla 184/93
su adozione ed affidamento) che asse-
gnano agli enti territoriali, come i Co-
muni, il compito di informare e formare
le coppie di coniugi disponibili allaffido
ed alladozione, promovendo iniziative
di sostegno mirate.
Occorre dare informazioni chiare e
corrette alle famiglie che intendono aiu-
tare i minori in difficolt ha afferma-
to il Sindaco Veltroni . I nuclei fami-
liari vanno aiutati nel percorso burocra-
tico che ostacola spesso le adozioni o gli
affidi.
Presso Villa Lais gi in funzione da
diverso tempo un centro di assistenza
per le famiglie bisognose. La struttura
stata ampliata per ospitare il centralino
di Pollicino e per fornire nuovi spazi
di accoglienza per i genitori. Le fami-
glie non devono essere soltanto oggetto
passivo di aiuto, ma devono divenire
protagoniste degli interventi sociali
ha aggiunto lassessore Milano , parte-
cipando in prima persona alle strutture
ed alle attivit loro offerte. Per questo il
centro Pollicino sar un luogo aperto
dove oltre alle comunicazioni telefoni-
che, le famiglie potranno partecipare al-
le lezioni ed incontrare gli esperti, per
ricevere un concreto sostegno psicologi-
co.
Nel corso dellincontro stato sottoli-
neato che attualmente, a Roma, sono
400 i minori in affido presso le famiglie.
Il Comune peraltro riconosce alle fami-
glie affidatarie un contributo mensile di
322,26 euro (624.000 lire). Inoltre, re-
centemente, allassessorato alle Politiche
sociali sono giunte 1.163 richieste di in-
formazioni sullaffido, mentre altre 103
famiglie hanno dichiarato di essere di-
sponibili allaffido a tempo pieno e 96 a
quello parziale.
Nella Capitale vi sono poi oltre 50 as-
sociazioni di volontariato impegnate nel
sostegno a distanza dei bambini. I citta-
dini che svolgono opera di assistenza al-
linfanzia sono circa 30.000 ed annual-
mente impegnano risorse pari a 930.000
euro (18 miliardi di lire) per interventi
di sostegno a bambini, famiglie o comu-
nit di minori che risiedono in Paesi in
via di sviluppo. Infine, nel corso del
2000 sono state ben 1.623 le domande di
adozione esaminate dal Tribunale per i
minorenni di Roma, con un notevole
aumento rispetto alle 1.275 del 1998. La
domanda di adozione viene valutata da
un'quipe psico-sociale del Comune che
consegna al giudice del Tribunale una
relazione sulla coppia di coniugi sposati
da almeno tre anni. Le adozioni sono
nazionali, se riguardano minori anche
stranieri, ma presenti sul territorio na-
zionale; internazionali se riguardano, in-
vece, bambini residenti allestero. Nel
corso del 2000 le adozioni nazionali ef-
fettuate sempre dal Tribunale per i mi-
norenni di Roma sono state 109, mentre
quelle internazionali 463.
ALESSANDRO TRENTIN
IL DOPO GIUBILEO La parrocchia di s. Leonardo Murialdo
La famiglia al centro
dell'azione pastorale
Famiglia di famiglie: questo lo slo-
gan scelto dalla parrocchia di san Leo-
nardo Murialdo, nei pressi di viale Mar-
coni, per qualificare lazione a cui si
sente ispirata allindomani del Giubileo.
La riscoperta della Chiesa come comuni-
t, come insieme di persone che condi-
vidono lo stesso cammino di fede, che si
sostengono e si aiutano reciprocamente,
la consapevolezza di cui l'anno Duemi-
la stato portatore per i fedeli di questa
realt collocata a due passi dalla Basili-
ca di san Paolo fuori le Mura. Ed ecco
perch tutte le nuove proposte traggono
alimento dallintenzione di attingere al
senso di fraternit e di solidariet emer-
so in ogni momento del tempo giu-
bilare.
Il beneficio pi grande che abbiamo
ricevuto dalla celebrazione dellAnno
Santo costituito dalla riscoperta della
centralit della famiglia ha affermato
il parroco, padre Angelo Catapano .
La spiritualit della comunione di cui
parla la Novo Millennio ineunte ci ha
colpito profondamente ed la ragione
che ci ha portato ad individuare una
giornata dedicata alla preghiera, alla ri-
flessione e alla condivisione fraterna. Al
di l delle specifiche realt di apparte-
nenza, quindi, ogni primo mercoled del
mese i fedeli di questa comunit si ritro-
vano in parrocchia per intraprendere un
cammino di fede che possa aiutarli a su-
perare ogni elemento di differenza, a
vantaggio della nascita di un sentire co-
mune.
Il carisma di san Leonardo Murialdo
Pedone investito e ucciso a Casal Palocco
Un pedone stato investito ed ucciso da unautomobile, luned mattina,
mentre attraversava la strada a Casal Palocco. accaduto in via di Mac-
chia Palocco allaltezza di via don Giovanni Calabria pochi minuti prima
delle 7. G.T., di 63 anni, stato investito da un'utilitaria condotta da un uo-
mo, S.B., che si fermato ed ha prestato i primi soccorsi. Secondo quanto
reso noto dai Vigili urbani, dai primi rilievi risulterebbe che limpatto stato
inevitabile e che lauto non procedeva a velocit sostenuta.
Sciagura stradale: un morto e 4 feriti a Latina
Un giovane di 18 anni morto e 4 suoi amici sono rimasti feriti, due dei
quali in modo grave, in un incidente stradale avvenuto a Latina. La vittima
Adriano Montis, di Cisterna, che la notte tra sabato e domenica era insie-
me con gli altri ragazzi su un'utilitaria e stava dirigendosi verso Nettuno
quando, in localit Acciarella, nel territorio di Latina, lauto uscita fuori
strada allaltezza di una curva e si schiantata contro un albero.
Incendi: devastato un capannone ad Ardea
Sono occorse otto ore di lavoro alle sette squadre dei Vigili del fuoco inter-
venute per spegnere le fiamme che dalle 19 di domenica sono divampate in
un capannone adibito a deposito di capi di abbigliamento ad Ardea. I Vigili
del fuoco, intervenuti da Pomezia ed anche da Roma, soltanto intorno alle
tre di luned sono riusciti a spegnere lincendio. Non stato ancora possi-
bile individuare le cause che hanno fatto divampare le fiamme. Si sa invece
che la met dei seimila metri quadri del capannone stata completamente
distrutta e che i danni sono molto ingenti.
Furto alla biglietteria della ferrovia Roma-Viterbo
Furto, nella notte tra sabato e domenica, alla biglietteria di uno dei tre treni
metropolitani, quello della linea Roma-Viterbo, a piazza Euclide. I ladri han-
no scardinato le porte dingresso della biglietteria e poi larmadio dove era-
no custoditi gli incassi, i biglietti, gli abbonamenti mensili e settimanali. In
tutto il bottino ammonta a oltre un milione di lire in contanti e tra i 17 e i 18
milioni in titoli di viaggio. Ad accorgersi del furto stato domenica mattina
il responsabile della biglietteria, dipendente della societ Met.Ro, al quale
non rimasto che dare lallarme.
Concerto nella chiesa
di Santa Maria
delle Grazie
Sabato 5 gennaio 2002, alle
20.30, nella chiesa di S. Maria
delle Grazie si terr un concer-
to promosso dalla cooperativa
Fra' Albenzio. La manifesta-
zione vuole inaugurare l'entrata
in funzione di un pullmino da
nove posti, attrezzato per il tra-
sporto di due disabili, che con-
sentir anche di accompagnare
anziani e malati da casa agli
ospedali, cliniche, studi medici
e fisioterapici.
RADIO
VATICANA
OM: 1530 kHz - 196 metri
(Per la zona di Roma
anche Onda Media 527 kHz
e FM 93.3 e 105 MHz)
OC: nelle bande 49, 31, 25 e 19 metri
MARTED 1 GENNAIO
00.10: Studio A
7.20-17.30-23-24: Orizzonti cristiani
7.30: Santa Messa in latino
8-10-11-12-13-14-15-16-18-21-23.30:
Radiogiornale in varie lingue
9.30: Dalla Basilica di San Pietro,
Celebrazione Eucaristica in occasio-
ne della XXXV Giornata Mondiale
della Pace presieduta dal Santo
Padre
16.30: Cronache musicali di Andrea
Fasano
17: Liturgia delle Ore, celebrazione
dei Vespri
20.20: Programma tedesco: Ebe-
rhard v. Gemmingen SJ - Betra-
chtung zum Jahresbeginn - Womit
wird Gott uns berraschen?
20.40: Recita del Santo Rosario
21.30: Programma francese: Sans
pardon, pas de paix
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
MERCOLED 2 GENNAIO
00.10: Studio A (stereo): Con voi
nella notte
7.20-17.30-23-24: Orizzonti cristiani
7.30: Santa Messa in latino
8-10-12-14-15-16-18-21-23.30: Radio-
giornale in varie lingue
10: Udienza del Santo Padre nel-
l'Aula Paolo VI
16.30: Live di Roberto Franchina
17: Liturgia delle Ore: celebrazione
dei Vespri in latino
20.20: Programma tedesco: Die R-
mische Woche
20.40: Recita del Santo Rosario in
latino
21.30: Programma francese: Audien-
ce gnrale au Vatican
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
MARTED 1 GENNAIO
24: Rosario biblico (versione spa-
gnola)
2.30: Notiziario
7: Rubrica: Chiesa in cammino:
Scandinavia
9: In diretta dalla Cappella di Tele-
pace in Roma: Santa Messa
9.35: Rosario biblico
10: In diretta da Piazza San Pietro:
Santa Messa per la Giornata Mon-
diale della Pace, presieduta dal
Santo Padre Giovanni Paolo II
12: In diretta da Piazza San Pietro:
Angelus, recitato dal Santo Padre
Giovanni Paolo II
14-22.30: In diretta da Piazza San
Pietro: Angelus, recitato dal Santo
Padre Giovanni Paolo II (replica)
16: In diretta dalla Cappella di Tele-
pace in Roma: Santo Rosario e
Adorazione eucaristica
18.30: In diretta dalla Cattedrale di
Verona: Santa Messa per la Pace,
presieduta dal Vescovo di Verona
MERCOLED 2 GENNAIO
24: Rosario biblico (versione in-
glese)
19.30-22.30: Notiziario
7.05: Rubrica: Chiesa in cammino:
Scandinavia
9: In diretta dalla Cappella di Tele-
pace in Roma: Santa Messa
10.30: In diretta dal Vaticano: Udien-
za Generale, presieduta dal Santo
Padre Giovanni PaoloII
12.35: Cappella di Telepace in Ro-
ma: Santa Messa
16: In diretta dalla Cappella di Tele-
pace in Roma: Santo Rosario e
Adorazione eucaristica
20.50: Udienza Generale, presieduta
dal Santo Padre Giovanni Paolo II
(replica)
Proseguono senza sosta i sequestri di
botti illegali da parte delle forze dell'or-
dine in vista dei festeggiamenti per il
nuovo anno. Nella sola giornata di do-
menica nel Lazio sono stati scoperti in-
genti quantitativi di materiale pirotecni-
co di genere proibito nascosti in diverse
cantine e retrobottega. Sono state de-
nunciate venti persone.
A Primavalle, stivati in una cantina
sono stati trovati cinquecento chilo-
grammi di botti che se per una scintilla
o un corto circuito fossero esplosi il pa-
lazzo di tre piani sarebbe potuto crolla-
re. la conclusione alla quale sono
giunti i poliziotti che, al termine di ap-
postamenti e investigazioni specifiche,
hanno individuato i botti ed arrestato la
persona che li teneva in deposito. Gli
agenti, nel corso di una perquisizione
domiciliare, hanno trovato le tante sca-
tole disposte sia nella cantina che nel
pollaio di Mario D. L., di 32 anni, pre-
giudicato per piccoli reati, in via Agnosi-
ne. Il materiale sequestrato stato clas-
sificato di IV e V categoria: si tratta di
botti di provenienza in parte industriale,
dal Sud-Est asiatico, in parte artigianale,
di fattura nazionale. Laccusa nei con-
fronti delluomo di detenzione di ma-
teriale esplosivo ed altro materiale piro-
tecnico. Nelledificio vivono altre fami-
glie che, secondo gli investigatori, non
erano al corrente di quanto cera sotto i
loro piedi. I fuochi erano stati consegna-
ti alluomo un paio di giorni fa ed erano
destinati alla vendita sul mercato ro-
mano.
A Frascati stata denunciata un'altra
persona che produceva botti, di genere
proibito, nel retrobottega della tabacche-
ria, in via Cisternole. Anche in questo
caso, come in quello di Primavalle, il
materiale era custodito alla base di un
palazzo abitato e se fosse esploso avreb-
be potuto provocare una strage. Secon-
do quanto accertato dalla polizia, il ta-
baccaio nel retrobottega aveva una pic-
cola fabbrica con polvere pirica e tutto
loccorrente per produrre da solo fuochi
pirotecnici. Al di qua c il negozio con
gli usuali articoli di tabaccheria, com-
presi fiammiferi e accendini. Il commer-
ciante non autorizzato alla produzione
di alcun fuoco pirotecnico.
Nella zona dell'Aurelia quattrocento
chili di materiale pirotecnico sono stati
sequestrati dai vigili urbani. I botti si
trovavano allinterno di due apparta-
menti, uno in largo Boccea e laltro in
via dell'Argilla. Allinterno dei due ap-
partamenti i vigili urbani hanno trovato
due egiziani di trenta anni successiva-
mente denunciati.
Nel corso di un'operazione condotta
domenica mattina a Porta Portese gli
agenti hanno anche denunciato sette
persone per la vendita di botti di genere
proibito. Si tratta di quattro italiani e tre
nordafricani che su una bancarella nel
mercato domenicale vendevano botti ca-
talogati come di V categoria. In questa
operazione i poliziotti hanno sequestrato
settanta chilogrammi di fuochi pirotec-
nici.
Infine, ad Anzio, i carabinieri hanno
recuperato un ingente quantitativo di
fuochi dartificio illegali, e denunciato
un ispettore di pubblica sicurezza in
pensione, R.S., di 50 anni.
Un pensionato di Arce, Rocco Folca-
relli, di 78 anni, morto, sabato matti-
na, cadendo nel camino acceso della sua
abitazione. A trovare il cadavere delluo-
mo, che viveva da solo, stato un ni-
pote.
Secondo il medico legale chiamato
dai carabinieri il pensionato sarebbe sta-
to colto da un malore cadendo nel cami-
no acceso.
Il nipote, conoscendo le abitudini del-
lo zio passava ogni giorno a casa sua a
fargli visita. La stessa cosa ha fatto sa-
bato, ma luomo non ha aperto. Inso-
spettito, il giovane ha chiamato i vicini
di casa e i carabinieri che una volta
aperta la porta hanno trovato lanziano
riverso sul fuoco del camino.
Solo il medico legale riferisce l'a-
genzia Ansa ha potuto ricostruire
in modo approssimativo lora della mor-
te a causa delle ustioni riportate da Fol-
carelli.
Il pensionato, probabilmente, sveglia-
tosi presto ha acceso il camino, ma su-
bito dopo un malore lo ha stroncato in
pochi attimi facendolo cadere sulla
brace.
Aiutare i bambini in difficolt, orien-
tando le famiglie che vogliono adottare,
sostenere a distanza o prendere in affido
i minori: questo lobiettivo del nuovo
centro comunale Pollicino che, presso
la sede di Villa Lais, in piazza Cagliero,
nella zona del Tuscolano, offrir infor-
mazioni ed assistenza a tutti coloro che
intendono prendersi cura dei bambini
abbandonati. Il centro sar operativo a
partire da mercoled 2 gennaio, con un
servizio telefonico al numero 067840013,
dal luned al sabato dalle ore 9 alle 12
ed il gioved anche dalle ore 15 alle 18.
Liniziativa stata presentata sabato
in Campidoglio, alla presenza, tra gli al-
tri, del Sindaco Walter Veltroni e del-
lassessore alle Politiche sociali, Raffaela
Milano. Allinterno della struttura sar a
disposizione un'quipe di personale spe-
cializzato, proveniente da alcune asso-
ciazioni di volontariato, che potr acco-
gliere anche in visita i nuclei familiari
interessati ad accudire i minori in stato
di bisogno.
Il centro intende essere altres un luo-
go d'incontro, confronto ed approfondi-
mento sia per gli operatori che svolgono
attivit in ambiti specifici (psicologi ed
assistenti sociali dei Municipi e delle
Aziende Sanitarie Locali o della associa-
zioni di volontariato) sia per altri opera-
tori, ad esempio gli insegnanti, che si
trovano spesso ad affrontare problemati-
che con i bambini in affidamento o ado-
zione.
A tale scopo saranno organizzati degli
incontri e dei seminari per trattare temi
utili, anche nel campo legislativo, legati
alle varie leggi che regolano la materia
morto. In molti avevano sostenuto che
Vincenzo Errico non sapesse guidare of-
fendendo una persona morta durante il
servizio, la quale non aveva la possibilit
di replicare alle ingiuste accuse. Vin-
cenzo Errico era al mio stesso livello
professionale ha spiegato Renzo Cop-
pini, collega di Errico. Quel poveretto
aveva le stesse patenti D ed E che ho io
da 17 anni ed anche il certificato di ido-
neit professionale rilasciato dal ministe-
ro dei Trasporti. Per prendere la patente
pubblica ha aggiunto dobbiamo
tutti sostenere un esame di guida con
autobus dotati della leva del cambio.
Quindi, non vero che Errico abbia
re avanti senza guardare in faccia a nes-
suno. Ho chiesto al presidente un rapi-
dissimo accertamento su quanto acca-
duto: lo stato in cui versava lautobus, i
precedenti professionali del povero auti-
sta, quali corsi vengono effettuati per i
nuovi assunti, quali sono i dirigenti pre-
posti alla valutazione degli autisti.
salito a due il numero del-
le vittime dell'incidente strada-
le di sabato pomeriggio, dove
un pullman del Cotral prove-
niente da Fiumicino precipi-
tato dal viadotto della Maglia-
na. Oltre all'autista, Vincenzo
Errico, morto anche Vincen-
zo Infante, 21 anni, geometra,
originario di Torre del Greco,
ma residente a Fiumicino con
la sua famiglia. Dapprima gli
organi di informazione aveva-
no detto che si trattava di un
extracomunitario, forse un se-
negalese, ma quando in televi-
sione sono passate le immagini
della scena dellincidente e di
alcuni soccorritori con in ma-
no il portafogli della vittima, in
cerca di documenti di identit,
alcuni familiari di Vincenzo
hanno riconosciuto il portafo-
gli. Cos, hanno descritto agli
inquirenti le fattezze fisiche di
Vincenzo, l'abbigliamento e
hanno scoperto la tragica ve-
rit.
Smentite anche le voci sull'i-
nesperienza del povero autista
chiesto spiegazioni ai colleghi
sulluso delle 6 marce del Bre-
dabus. Non vero che non
sapeva quello che doveva fare
per guidare lautobus.
Coppini ha sottolineato che,
invece, il problema di conosce-
re lautobus nasce dal fatto
che nel deposito di Ostia il Co-
tral ha in linea 7 modelli e che
ogni mezzo ha comandi diver-
si. Ma si tratta solo dei coman-
di per aprire le porte o accen-
dere le luci o cose del genere,
non certo la leva del cambio
che sostanzialmente uguale
su tutti gli autobus.
Luned mattina, il pm ha
conferito una consulenza tecni-
ca per accertare lefficienza del
bus e lesame autoptico sul ca-
davere del conducente. Mentre
un'indagine interna stata av-
viata dal Cotral. Intanto, Fran-
cesco Storace ha dato un ulti-
matum al presidente del Co-
tral. Entro 72 ore voglio i ri-
sultati dellinchiesta disposta
dal Cotral. La Regione ha
detto Storace intende anda-

PAGINA
10 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 31 Dicembre 2001-1 Gennaio 2002
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o CLIMA POLITICO ANCORA TESO Rutelli critica a
tutto campo i primi mesi del Governo Berlusconi
(un bilancio pessimo) spaziando su vari argomen-
ti. La maggioranza replica. Il sipario del 2001 si
chiude dunque su reiterati contrasti tra gli schiera-
menti, malgrado gli inviti anche autorevoli a un ras-
serenamento del clima politico e le prove di dialo-
go sulle riforme.
ANNO NUOVO, MONETA NUOVA Arriva l'euro e
vi sono gi aumenti di prezzo per alcuni generi di
consumo, malgrado le rassicurazioni sull'avvio in-
dolore della nuova valuta. Si tratta secondo gli
esperti di euro adeguamenti legati allarrivo
della moneta unica, ma in qualche caso i ritocchi
(quasi sempre verso l'alto) si temono consistenti.
BOTTI: BIMBI FERITI, ANCORA SEQUESTRI Altri
bambini sono rimasti feriti, alcuni in modo grave co-
me a Livorno, a Palermo e nel Pesarese a causa
dell'incivile e pericolosa usanza dei botti di fine an-
no mentre continuano i sequestri.
DISAGI PER IL VENTO E IL MARE MOSSO Il forte
vento di libeccio ha provocato danni soprattutto nel-
le Marche e in Basilicata: i Vigili del fuoco sono do-
vuti intervenire per rimuovere rami e alberi caduti,
tegole e grondaie pericolanti, antenne e lampioni
rotti. Nei porti di Livorno e di Napoli il mare mosso
ha impedito alcuni collegamenti con le isole.
EURO Alcuni avvertimenti della Banca d'Italia
Corsa agli acquisti
Paura degli aumenti
BOTTI Oltre 71.000 chili di materiale pirotecnico illegale scoperti dalla Finanza
Altri bimbi gravemente feriti
mentre proseguono i sequestri
|o
s|luoz|ono
po||l|co
Sulla giustizia non c clima per un
dialogo ed meglio pensare ad una
conferenza nazionale per met legislatu-
ra; per le riforme istituzionali ci vuole
unarchitettura coerente con le esigen-
ze di una democrazia moderna ma le ri-
cette sentite finora sono confuse; quan-
to al conflitto di interessi, per l'Ulivo
la priorit tra le priorit: sono, in sinte-
si, alcuni dei punti toccati dal leader
della Margherita, Rutelli, in una confe-
renza stampa convocata per fine anno.
L'ex sindaco di Roma ha criticato a
tutto campo i primi mesi del Governo
Berlusconi (un bilancio pessimo) spa-
ziando su vari argomenti come le pen-
sioni (la destra ha detto tra l'altro
tradisce gli impegni: era stato promesso
che tutti avrebbero avuto pensioni mini-
me di un milione dal nuovo anno, men-
tre almeno quattro milioni di italiani
non la avranno), e attribuendo polemi-
camente il merito delle sole due buone
notizie (cio larrivo delleuro e il calo
della disoccupazione) agli italiani e al-
lUlivo.
L'entrata dell'Italia nella moneta uni-
ca europea, secondo l'esponente dell'op-
posizione, sarebbe infatti un successo
dei Governi di centro sinistra, ottenuto
malgrado latteggiamento negativo che
ebbe lopposizione di centro destra.
Quanto alla Rai, oggetto anche in
questi ultimi giorni di forti polemiche
(mentre ci si avvia alla scadenza del
mandato dei suo vertici), Rutelli defini-
sce degna di rispetto la posizione dei
Presidenti delle Camere, della quale
aggiunge si far carico il Capo dello
Stato affinch non vi siano invadenza,
predominio politico e occupazione.
Alle critiche di Rutelli non si sono fat-
te attendere le repliche di esponenti del-
la maggioranza. Il ministro per l'attua-
zione del programma di Governo, Pisa-
nu, ha dichiarato che la maggioranza
non sacrificher le riforme alle pretese
dellUlivo. Noi dice intendiamo
procedere attraverso il dialogo e il con-
fronto democratico tra maggioranza e
opposizione, ferma restando la distinzio-
ne netta di ruoli e responsabilit.
Per Simone Baldelli, coordinatore na-
zionale dei giovani di Forza Italia, quan-
do Rutelli tocca il tema del conflitto di
interessi dovrebbe ricordare agli eletto-
ri come la sua ex maggioranza non ab-
bia saputo o voluto affrontarlo nella
scorsa legislatura e quando accusa il
Governo sulle pensioni dimentica di
sottolineare come la sinistra amica dei
pi deboli non abbia fatto nulla per an-
ni in questo campo.
Sul conflitto dinteressi interviene an-
che il ministro della Funzione pubblica,
Frattini, chiedendo il contributo dellop-
posizione su una sua proposta, rilancia-
ta nei giorni scorsi, relativa all'istituzio-
ne con legge ordinaria di una Autorit
di garanzia che individui e segnali le si-
tuazioni di rilevante conflitto. Il ministro
si dice contrario a una soluzione che
preveda una vendita forzosa e obbliga-
toria che avrebbe carattere espropria-
tivo e incostituzionale. Purtroppo, rile-
va ancora l'esponente di Governo, dalla
sinistra arrivano solo parole irridenti sul-
la mia ipotesi, mentre noi chiediamo un
confronto vero.
Insomma, come si pu vedere, il sipa-
rio del 2001 si chiude su reiterati contra-
sti tra maggioranza e opposizione, mal-
grado gli inviti anche autorevoli a un
rasserenamento del clima politico e le
prove di dialogo sulle riforme.
E non un caso che il Papa, nei suoi
auguri natalizi ai popoli di tutto il mon-
do, abbia auspicato per l'Italia l'affer-
marsi di rapporti sempre pi costruttivi
fra le diverse componenti sociali. Ag-
giungendo: La cara Nazione italiana ha
bisogno di concordia e dell'apporto ope-
roso di tutti per poter esprimere nel mo-
do migliore le sue grandi potenzialit.
ROMA, 31.
Anno nuovo, moneta nuova: e prezzi
nuovi per alcuni generi di consumo,
malgrado le rassicurazioni sull'avvio in-
dolore dell'euro.
Si tratta spiegano gli esperti di
euro adeguamenti legati allarrivo del-
la moneta unica, ma in qualche caso i
ritocchi (quasi sempre verso l'alto) si te-
mono consistenti. il caso, ad esempio,
di sigari e sigarette. Ma gli aumenti,
motivati dal cosiddetto arrotondamen-
to delle cifre decimali, riguarderanno
senza dubbio anche altre voci. E ci
malgrado ma in diversi Paesi Italia
compresa siano stati siglati accordi
con le associazioni di categoria per con-
trastare l'insorgere di abusi.
Gli italiani continuano la corsa alla
spesa dellultima ora, complice il pani-
co da nuova moneta. Per il timore di
essere imbrogliati o di doversi sobbarca-
re lunghe code al supermercato, sono in
tanti ad affollare grandi magazzini e ne-
gozi in genere per fare incetta di beni di
prima necessit. La conferma dellim-
pennata degli acquisti arriva anche dalle
associazioni dei consumatori, che la sti-
mano con incremento del 20-25%. Una
corsa ai beni di prima necessit, ma non
solo. E non c' soltanto la paura dei cal-
coli, il timore delle truffe o delle lunghe
code. Sono in tanti dicono le asso-
ciazioni che in questi giorni vogliono
sbarazzarsi a tutti i costi delle lire. Mol-
ti, sbagliando, pensano che dal primo
gennaio non si potr pi effettuare il
cambio.
Ma cos non : com' noto, infatti,
dal 1 gennaio al 28 febbraio 2002 lira
ed euro circoleranno insieme. Questo
periodo transitorio indispensabile al si-
stema bancario per il graduale ritiro del-
la vecchia lira. Nel frattempo si familia-
rizzer con la nuova moneta perch in
questo periodo si pu pagare indifferen-
temente con lire o con euro.
Intanto per la Banca d'Italia avverte
di fare attenzione alle banconote in lire
che saranno via via ritirate dal circuito
monetario. In particolare invita a non
accettare in pagamento le banconote
obliterate, che potrebbero costituire
eventualmente potenziali corpi di reato.
Listituto di emissione ricorda che le
banconote in lire ritirate dal sistema
bancario e postale affluiranno alla Ban-
ca dItalia per il ritiro definitivo dalla
circolazione. E per ridurre i rischi di at-
tacchi da parte della criminalit stata
predisposta lobliterazione (cio l'annul-
lamento) dei biglietti che deve essere
effettuata mediante un foro sul margine
esterno della filigrana e apponendo due
asole ai margini esterni dei lati lunghi
della banconota. I biglietti obliterati, ri-
corda Bankitalia, potranno essere pre-
sentati per il cambio o per laccredita-
mento in conto solo dai soggetti che li
hanno obliterati. Quindi le banconote
eventualmente presentate da parte del
pubblico che presentino i fori di annulla-
mento o che siano mutilate, ossia
mancanti della parte sinistra del recto
non potranno essere ammesse al cam-
bio.
ROMA, 31.
Mentre proseguono in varie regioni i
sequestri di materiale pirotecnico illega-
le e pericoloso si devono purtroppo regi-
strare altri ferimenti, alcuni gravi, di cui
sono rimasti vittime soprattutto giovani
e giovanissimi, in particolare alcuni
bambini. A Livorno rimasta gravemen-
te ustionata una bambina di 10 anni; a
Cartoceto (Pesaro-Urbino) sono rimasti
feriti un bimbo di 8 anni e un ragazzo
di 15. E sabato a Palermo un bimbo di 7
anni ha perso la mano destra. Prenden-
do spunto da quest'ultimo episodio e ri-
ferendosi anche alla tragedia di Lima, in
Per, l'Arcivescovo di Palermo, Card.
De Giorgi, all'omelia pronunciata ieri in
Cattedrale in occasione della Festa della
Sacra Famiglia, ha rivolto un appello a
desistere dall'incivile e pericolosa usanza
dei botti di fine anno.
Nel Salernitano, dopo il ritrovamento
a Bellizzi di 48 bombe carta, la notte
scorsa materiale pirotecnico per circa
una tonnellata e per complessivi 56.000
pezzi stato sequestrato nella provincia,
in quattro distinte operazioni, dalla
Guardia di Finanza, che ha anche de-
nunciato alla magistratura altrettante
persone. Altri ingenti sequestri sono av-
venuti a Napoli dove oltre 20 quintali di
botti sono stati scoperti dalla Polizia mu-
nicipale in abitazioni e scantinati dei
quartieri Vomero e Mergellina. I vigili
hanno denunciato cinque persone per
trasporto e detenzione di materiale
esplodente. Nell'hinterland del capoluo-
go i Carabinieri hanno effettuato un ar-
resto e denunciato 11 persone. Partico-
larmente ingente anche il quantitativo di
botti sequestrato in provincia di Lecce
quasi nove quintali dalle forze del-
l'ordine. In Basilicata sono stati seque-
strati stamane circa 750 kg di botti.
Non sono mancati sequestri anche al
Centro Nord.
A Firenze, nel magazzino di una car-
toleria, sono stati sequestrati circa due
quintali di botti. Oltre due quintali sono
stati sequestrati in provincia di Udine
mentre nel Polesine altri due quintali di
materiale illegale sono stati scoperti dai
Carabinieri che hanno arrestato un com-
merciante di Rosolina (Rovigo).
A Lecco sono stati denunciati due
quarantenni di origine calabrese che
riferisce l'Ansa si divertivano a get-
tare petardi tra la gente (nessuno prov-
videnzialmente ha riportato danni).
Complessivamente la Guardia di Fi-
nanza secondo dati diffusi alle 11 di
stamane dall'Ansa ha sequestrato fi-
nora 71.700 chili di artifizi pirotecnici.
Morti due scalatori
in Trentino-Alto Adige
e un escursionista
nel Bellunese
TRENTO, 31.
Due esperti scalatori hanno perso la
vita ieri in Trentino-Alto Adige in altret-
tante ascensioni su pareti di ghiaccio. A
Campo Tures (Bolzano), in val Pusteria,
morto Urban Auer, un alpinista altoa-
tesino di 25 anni conosciuto per le sue
imprese in montagna. Ad una trentina
di metri di altezza il ghiaccio si stacca-
to ed precipitato al suolo trascinando
il giovane in un volo mortale. Auer de-
ceduto sul colpo. Altre tre persone, che
assistevano alla risalita, sono rimaste
leggermente ferite.
Tra le possibili cause dellincidente vi
anche il rialzo della temperatura che
potrebbe aver compromesso la stabilit
del ghiaccio.
Il secondo incidente mortale avve-
nuto in val di Rabbi, nel Trentino occi-
dentale. La vittima Roberto Batignani,
38 anni, consigliere del Cai di Prato. Lo
scalatore toscano scivolato lungo il
sentiero di rientro della cascata princi-
pale del Vallorz ed finito dentro un di-
rupo ghiacciato. Anche lui morto sul
colpo nonostante indossasse il casco
protettivo. Allincidente hanno assistito
impotenti quattro amici con cui aveva
portato a termine lascensione.
invece scivolato su un sentiero
ghiacciato ed precipitato per unottan-
tina di metri Uber Luchetta, 35 anni, in-
segnante di educazione fisica di Santa
Giustina Bellunese, scomparso venerd.
Il corpo senza vita stato trovato ieri in
fondo a un burrone sul monte Pizzocco.
Luomo si era allontanato da casa per
un'escursione e non aveva pi fatto ri-
torno. Le ricerche sono state condotte
dal Soccorso alpino e da volontari.
MALTEMPO Difficolt nei porti di Livorno e di Napoli
Danni per il forte vento
nelle Marche e in Basilicata
ROMA, 31.
Dopo la neve e il ghiaccio ora il
vento a provocare i maggiori disagi lega-
ti al maltempo. Le forti raffiche abbattu-
tesi ieri sulle Marche, soprattutto in pro-
vincia di Macerata, hanno costretto i Vi-
gili del fuoco a numerosi interventi per
rimuovere rami e alberi caduti, tegole e
grondaie pericolanti, antenne e lampioni
rotti. Solo nel Maceratese sono stati ef-
fettuati pi di 40 interventi. Il vento ha
scoperchiato anche il capannone di un
allevamento di San Severino Marche.
Un aumento della temperatura di di-
versi gradi (che ha sciolto buona parte
della neve caduta nei giorni scorsi) ma
anche forti raffiche di vento hanno ca-
ratterizzato lultima domenica del 2001
in Basilicata. I pompieri hanno lavorato
tutto il giorno per rimuovere rami, tego-
le e cartelloni pubblicitari a Potenza e in
altri comuni. La circolazione stradale
tuttavia si svolta senza problemi.
In Toscana trenta turisti diretti alliso-
la di Capraia per festeggiare lultimo
dellanno non sono riusciti a partire ieri
pomeriggio dal porto di Livorno a causa
di un forte vento di libeccio che ha im-
pedito al traghetto Liburna di lasciare
la banchina. Se mare e vento non si cal-
meranno il natante non lascer Livorno
nemmeno oggi. Anche Moby Lines,
che aveva organizzato minicrociere per
la notte di San Silvestro, stata costret-
ta dal maltempo ad annullare le preno-
tazioni.
Il vento di libeccio forza 6 e il mare
mosso hanno provocato ieri lannulla-
mento anche di quasi tutte le corse dei
mezzi marittimi veloci (aliscafi, jet e ca-
tamarani) che collegano Napoli con le
isole e le principali localit del golfo. So-
lo i traghetti hanno garantito senza diffi-
colt le traversate.
finita bene invece la disavventura di
uno sciatore dalta quota di 28 anni, pie-
montese, che per il maltempo si era per-
duto sabato nella zona sommitale del-
lEtna non lontano dal rifugio di Piano
Provenzana, dal quale era partito con
un amico. Il giovane, che ha trascorso
la notte all'addiaccio, ha fatto rientro ie-
ri all'alba nel rifugio. Negli ultimi giorni
sullEtna sono stati diversi gli interventi
per soccorrere sciatori ed escursionisti.
GENOVA, 31.
Non torner prima di oggi po-
meriggio lacqua nei quartieri ge-
novesi a secco da ieri per la rottu-
ra della tubazione principale del-
lacquedotto De Ferrari Galliera in
una strada di Sampierdarena. La
riparazione del guasto infatti pi
complessa del previsto. Immagi-
nabili i disagi per i cittadini, pro-
prio alla vigilia dell'ultimo dell'an-
no. I tecnici hanno dovuto chiu-
dere le saracinesche delle dirama-
zioni che alimentano Sampierda-
rena, Rivarolo, centro storico e
parte della Foce e di Bolzaneto.
Mezza Genova
senz'acqua
per un guasto
INCIDENTE Ferito l'autista che era solo a bordo
Napoli: bus precipita da un ponte
per oltre quaranta metri
NAPOLI, 31.
Un autobus del servizio di trasporto
urbano caduto da un ponte che sovra-
sta un precipizio, nella zona collinare di
Napoli. Al momento dellincidente
che ricorda, per la dinamica, quello ve-
rificatosi a Roma poche ore prima
cera a bordo solo lautista, che rima-
sto ferito.
accaduto nella zona del Vallone
San Rocco. Sul posto sono intervenuti i
vigili del fuoco, che hanno estratto luo-
mo dalle lamiere e, con lausilio delle
autogru, hanno recuperato il bus.
Lautista ferito si chiama Pasquale Se-
pe, 34 anni, residente a Casoria, alle
porte di Napoli. Ora ricoverato con
prognosi riservata, nellospedale Carda-
relli. Le condizioni del ferito richiede-
ranno ulteriori accertamenti, soprattutto
per escludere lipotesi di lesioni agli or-
gani interni, ma luomo non appare in
condizioni gravi. Il primo referto dei
medici parla di trauma cranico-facciale
con ferite lacero-contuse alla testa, con-
tusioni al torace, alladdome ed agli arti
inferiori. Conseguenze sicuramente pi
lievi di quanto si poteva temere vista
lentit della caduta, con il bus precipi-
tato nel fondo di un vallone profondo
quaranta metri.
Sepe assistito dalla moglie e dal
suocero lucido anche se, riferisco-
no i medici, ancora sconvolto per lacca-
duto.
A fargli visita si recato anche il di-
rettore generale dellAzienda napoletana
mobilit, Renato Muratore.
Lautobus caduto dal ponte effettuava
servizio sulla linea C77 dellAnm. Allora
dellincidente intorno alle 7 era
vuoto, e questa circostanza ha contribui-
to ad evitare conseguenze peggiori.
Il pulmino uno dei bus navetta di
ridotte dimensioni, i cosiddetti Pollici-
no, utilizzati dallAnm per tragitti brevi
o in strade poco larghe uscito di
strada, cadendo dal ponte, in un tratto
rettilineo piuttosto ampio. Lasfalto era
asciutto. Restano in campo le ipotesi pi
ovvie: un errore umano, magari collega-
to alla velocit elevata in unora di scar-
sissimo traffico, oppure un cedimento
meccanico dellautomezzo.
CAGLIARI, 31.
stato ucciso da un colpo di
pistola esploso accidentalmente da
un compagno di caccia Salvatore
Vacca, 62 anni, di Sanluri, morto
ieri mattina nei boschi di Gesturi,
nel Cagliaritano, durante una bat-
tuta al cinghiale. Il responsabile
stato denunciato per omicidio col-
poso. L'uomo, che svolgeva il
ruolo di battitore, dopo aver
scorto i cinghiali nella macchia li
ha indirizzati verso il gruppo di
cacciatori prima con le grida poi
esplodendo un colpo di pistola
che ha raggiunto al petto Vacca.
Ucciso per sbaglio
dal compagno di caccia
in una battuta al cinghiale
Importanti novit dal 2002
in materia pensionistica
ROMA, 31.
Non poche novit sono previste in
materia pensionistica nel 2002. Le prin-
cipali ricorda l'Ansa riguardano
l'aumento delle pensioni a un milione di
lire per circa due milioni di pensionati,
lo slittamento di un anno per il diritto
alla pensione di anzianit, la sanatoria
sulle prestazioni indebitamente erogate
dall'Inps.
Per quanto riguarda la pensione di
anzianit, in base alle leggi Dini e Prodi
dal 1 gennaio scatta l'innalzamento del-
l'et necessaria. Per l'uscita anticipata
dal lavoro sar necessario avere 37 anni
di contributi oppure, in caso di 35 anni
di versamenti, avere raggiunto i 57 anni
di et (55 per i lavoratori precoci e per
quelli pubblici).
In tema di aumento di pensioni, circa
un terzo dei 6 milioni di pensionati che
riceve trattamenti inferiori a un milione
di lire (pari a 546,46 euro) vedr aumen-
tato il proprio assegno. La nuova norma
prevista dalla Finanziaria (per una spesa
di 4200 miliardi) riguarder i pensionati
con oltre 70 anni di et e un reddito in-
feriore ai 13 milioni di lire lordi esclusa
la casa in cui abitano. Otterranno l'ade-
guamento anche gli invalidi totali con
pi di 60 anni. L'aumento previsto an-
che per i pensionati con meno di 70 an-
ni che hanno versato contributi con un
sconto di un anno di et ogni cinque
versamenti.
La sanatoria prevista dalla Finanzia-
ria sulle prestazioni accessorie indebita-
mente erogate dall'Inps negli anni scor-
si. Complessivamente sono circa 713.000
i pensionati che sono stati interessati da
novembre al taglio della prestazione sul-
la base di nuove dichiarazioni dei reddi-
ti. Tra questi saranno esclusi da qualun-
que restituzione all'Inps coloro che han-
no un reddito inferiore ai 16 milioni di
lire. Per gli altri previsto uno sconto
del 25% sugli indebiti.
C' poi da considerare ricorda an-
cora l'Ansa che le prestazioni pensio-
nistiche sono aumentate del 2,7% dal 1
gennaio 2002 in relazione all'aumento
del costo della vita.
Infine occorre ricordare che al di sot-
to delle pensioni da 12 milioni di lire al-
l'anno (6.179,48 euro) previsto un au-
mento di 82,64 euro per i pensionati di
et compresa tra i 65 e i 75 anni. L'au-
mento dovuto anche a coloro che non
superano i 20 milioni di lire di reddito
familiare annuo.
Arrestato in Calabria
pericoloso bandito
latitante da 42 anni
REGGIO CALABRIA, 31.
stato arrestato Michelangelo Fran-
conieri, di 72 anni, latitante da ben 42
anni. Era ricercato dal 1959. Luomo si
presentato da solo, allospedale di Po-
listena per accertamenti urgenti. I cara-
binieri, saputo della sua presenza, sono
intervenuti e adesso lo stanno pianto-
nando. Le condizioni di salute del lati-
tante sarebbero molto gravi.
Franconieri, che allepoca in cui si re-
se latitante era considerato un elemento
di spicco dellomonima cosca operante a
Rizziconi, avrebbe trascorso la sua lati-
tanza in prevalenza allestero, disinteres-
sandosi dellattivit della cosca.
Franconieri, il cui nome era inserito
nellelenco dei 500 latitanti pi pericolo-
si dItalia, era ricercato per un ordine di
cattura emesso dalla Procura di Palmi
per omicidio aggravato, tentato omici-
dio aggravato e porto abusivo darma
da fuoco. Luomo, in pi occasioni era
riuscito a sfuggire alla cattura. Il 24 ot-
tobre del 1961, in contrada Tornesa di
Polistena, ingaggi un conflitto a fuoco
con i carabinieri e, bench ferito, riusc
a far perdere le proprie tracce. Nel cor-
so della latitanza, contro Franconieri so-
no stati emessi altri cinque provvedi-
menti restrittivi.
Bambino
soffocato
dalle noccioline
LECCE, 31.
Un bimbo di tre anni morto
soffocato da una o pi noccioline.
La morte avvenuta diverse ore
dopo che il piccolo aveva accusa-
to i primi malori.
Il bimbo era a casa sua ieri se-
ra, insieme ai famigliari. A loro
insaputa ha preso qualche noccio-
lina ingoiandola. La madre veden-
do che il piccolo non riusciva a
respirare, ha estratto dalla sua
bocca una nocciolina e qualche
altro frammento di arachide. Su-
bito dopo il piccolo veniva portato
nellospedale di Maglie. Qui i me-
dici lo hanno tenuto in osservazio-
ne durante la notte. Allertato dal
personale medico, nel nosocomio
giunto anche il primario del re-
parto di pediatria, che era in fe-
rie. Col passare del tempo, per,
le condizioni del piccolo sono ul-
teriormente peggiorate, e i medici
hanno deciso di trasferirlo in un
reparto di rianimazione. Il bimbo
stato cos portato in quello del
Vito Fazzi di Lecce, dove morto
nonostante le cure ricevute.
Approvatiprogettididepurazionea Porto Marghera
VENEZIA I progetti di adeguamento degli impianti di depurazione delle
acque reflue, che vengono scaricate in Laguna dalle aziende di Porto Mar-
ghera, sono stati approvati dalla Giunta regionale. La disciplina degli scari-
chi idrici della legislazione speciale per Venezia aveva subito una profonda
revisione con una serie di decreti interministeriali del 98 e 99. In partico-
lare, il decreto del 23 aprile 98 aveva stabilito le procedure per lapprova-
zione dei progetti di adeguamento affidandone la competenza al ministero
dellAmbiente di concerto col ministero dei Lavori Pubblici.
Incendi dolosi nel Varesotto
VARESE Le squadre di soccorso sono state mobilitate nel Varesotto per
due incendi di vaste proporzioni che hanno impegnato Vigili del fuoco, Fo-
restale, Protezione civile e volontari in Valcuvia e in Valceresio. La situa-
zione pi difficile nella zona di Cittiglio, sui monti della Valcuvia, dove sono
bruciati i boschi attorno a Vararo e sul Cuvignone. Le fiamme hanno conti-
nuato a distruggere vaste porzioni di bosco per tutta la notte di domenica,
anche perch il vento, che aveva concesso una tregua nella tarda serata, si
nuovamente alzato, spingendo le fiamme verso Brenta e il Monte Nudo. A
Vararo, poco prima della mezzanotte, si sfiorata la tragedia: un mezzo
delle squadre di soccorso antincendio si ribaltato e il conducente rima-
sto ferito. Il secondo fronte di fuoco si sviluppato in Valceresio, nei boschi
tra Brusimpiano e Cuasso al Monte, dove gi nella notte tra sabato e dome-
nica cera stato un incendio. Le fiamme, che sembravano domate, luned
mattina sono ricominciate con dimensioni ancora pi preoccupanti, anche
perch ha nuovamente ripreso forza il vento. Nella zona sono al lavoro due
elicotteri e un Canadair, con il cui aiuto le varie squadre sperano di doma-
re le fiamme. Gli incendi in Valcuvia e in Valceresio sarebbero di origine
dolosa.
Grave un sub immersosi nel Garda
TRENTO ricoverato in gravi condizioni allospedale di Bolzano un su-
bacqueo emiliano colpito da un malore durante una immersione nel lago di
Garda, nella zona trentina dove in profondit stata posta la statua del Cri-
sto Silente e un presepe natalizio, due mete particolarmente ambite dai
sub. Domenico Scartozzi, 46 anni, stato soccorso da Trentino Emergenza,
intervenuto in zona con lelicottero e trasferito allospedale di Bolzano.

L'OSSERVATORE ROMANO
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NELL'AUGURIO DEL SANTO PADRE PER L'INIZIO DEL NUOVO ANNO QUATTRO PENSIERI PARTICOLARI
L'ACCORATO APPELLO DI GIOVANNI PAOLO II DURANTE LA SANTA MESSA
DEL 1 GENNAIO 2002, SOLENNIT DELLA MADRE DI DIO, GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
Ebraismo, Cristianesimo e Islam
sono chiamati a pronunciare sempre
il pi fermo e deciso rifiuto della violenza
Dio rinnovo il mio appello accorato a tutti, cre-
denti e non credenti, perch il binomio giusti-
zia e perdono impronti sempre i rapporti tra
le persone, tra i gruppi sociali e tra i popoli;
Nessuno, per nessun motivo, pu uccidere
in nome di Dio, unico e misericordioso. Dio
Vita e sorgente della vita. Credere in Lui signi-
fica testimoniarne la misericordia e il perdono,
rifiutando di strumentalizzare il suo santo No-
me;
La voce del sangue grida a Dio da quel-
la terra che chiamiamo Santa. Sangue di fratel-
li versato da fratelli, che si richiamano al me-
desimo Patriarca Abramo; figli, come ogni uo-
mo, dello stesso Padre celeste;
Nel viso del neonato Messia riconosciamo,
o Madre, il volto di ogni tuo figlio vilipeso e
sfruttato. Riconosciamo specialmente il volto
dei bambini, a qualunque razza, nazione e cul-
tura appartengano;
Per loro, o Maria, per il loro futuro, ti chie-
diamo di smuovere i cuori induriti dallodio,
perch si aprano allamore e la vendetta ceda
finalmente il passo al perdono. Ottienici, o Ma-
dre, che la verit di questa affermazione
Non c pace senza giustizia, non c giustizia
senza perdono si imprima nei cuori di tutti.
Lumana famiglia potr cos trovare quella pa-
ce vera, che sgorga dallincontro fra la giusti-
zia e la misericordia.
Pagina 6/7
Ebraismo, Cristianesimo e Islam sono chiamati
a pronunciare sempre il pi fermo e deciso rifiuto
della violenza. L'accorato appello di Giovanni
Paolo II stato ribadito durante la solenne Con-
celebrazione Eucaristica del 1 gennaio 2002, so-
lennit di Maria SS.ma Madre di Dio e XXXV
Giornata Mondiale della Pace, presieduta marted
mattina nella Basilica Vaticana. Ecco i punti no-
dali dell'omelia pronunciata dal Papa:
Se Ges la Vita, Maria la Madre della
Vita. Se Ges la Speranza, Maria la Madre
della Speranza. Se Ges la Pace, Maria la
Madre della Pace, Madre del Principe della Pa-
ce. Entrando nel nuovo anno, chiediamo a que-
sta Madre santa di benedirci. DomandiamoLe
che ci doni Ges, nostra piena Benedizione, in
cui il Padre ha benedetto una volta per tutte la
storia, facendola diventare storia di salvezza;
Dobbiamo operare per la pace con corag-
gio, certi che il male non prevarr. La luce e la
speranza per questo nostro impegno ci vengo-
no da Cristo;
Tra giustizia e perdono non vi contrappo-
sizione, ma complementarit. Ambedue sono
essenziali per la promozione della pace... Solo
il perdono pu spegnere la sete di vendetta e
aprire il cuore a una riconciliazione autentica e
duratura tra i popoli;
Giustizia e pace si baciano. In Ges ado-
riamo il vero Messia, nel quale Dio ha coniu-
gato, per la nostra salvezza, la verit e la mi-
sericordia, la giustizia e il perdono. In nome di
Ai Paesi dell'Unione Europea
Rivolgo uno speciale augurio
di pace e di prosperit
ai Paesi dell'Unione Europea,
che oggi, con la moneta unica,
raggiungono un traguardo
storico... Crescano in tutta
Europa la giustizia
e la solidariet, a vantaggio
dell'intera famiglia umana
(Angelus, 1 gennaio)
A tutti gli italiani
Ricambio con deferente
gratitudine sentiti auguri
al Signor Presidente
della Repubblica Italiana...
Ciascuno assicuri con impegno
leale il proprio contributo
al bene comune,
sempre prioritario rispetto ai pur
legittimi interessi particolari...
(Angelus, 1 gennaio)
Alla citt di Roma
Giunga il mio beneaugurante
pensiero all'intera popolazione
dell'Urbe e, in modo speciale,
a quanti trascorrono
questi giorni di festa tra disagi
e difficolt... Roma avverte
un costante bisogno
dell'annuncio di Cristo
e dell'incontro con Lui...
(Te Deum, 31 dicembre)
Al Patriarca Alexej II
...Sono stato felice di sapere
che siete venuti da Mosca
con la benedizione
del Patriarca Alexej II.
Colgo pertanto questa occasione
per inviare a lui, tramite voi,
un saluto fraterno e tanti auguri
per il Natale del Nostro Signore
Ges Cristo...
(Al Coro russo Iubileum, 1 gennaio)
La prima udienza generale
del nuovo anno
In questo primo incontro del nuovo anno... voglia-
mo rinnovare il rendimento di grazie a Dio per gli innu-
merevoli benefici con cui Egli arricchisce ogni giorno la
nostra vita. Al tempo stesso, prolunghiamo la contem-
plazione del grande mistero dellIncarnazione... che co-
stituisce un autentico fulcro del tempo liturgico. Lo ha
detto il Papa ai fedeli che hanno partecipato alla prima
udienza del 2002, svoltasi nella mattina di mercoled 2
gennaio nell'Aula Paolo VI.
Pagine 10 e 11
Le celebrazioni
presiedute dal Papa
Il Te Deum di ringraziamento
nella Basilica di San Pietro
Pagina 5
L'Angelus Domini
nel primo giorno del nuovo anno
Pagina 6/7
L'udienza al Coro russo
Iubileum
Pagina 4
La giornata mondiale
della pace
nelle diocesi italiane
Pagine 8 e 9

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Lo sforzo del quotidiano della Santa Sede per diffondere la parola del Papa, soprattutto in
questo particolare momento storico, pu infatti essere validamente sostenuto da quanti
condividono i valori propugnati dalla Chiesa cattolica.
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per divulgare il loro messaggio pubblicitario. Saranno queste aziende
sottoscrittrici di numerosi abbonamenti a diffondere all'interno del proprio
mondo di riferimento (sedi, clienti, collaboratori), questo giornale, questi valori.
PAGINA
2 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled-Gioved 2-3 Gennaio 2002
DA| MND
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n
p
r
i
m
o
p
i
a
n
o INDIA-PAKISTAN Bombardamenti di artiglie-
ria sono segnalati al confine tra India e Paki-
stan, mentre migliaia di civili abbandonano la
zona. Annunciata una missione diplomatica
del Premier britannico Tony Blair.
ARGENTINA L'Assemblea legislativa, for-
mata dalle Camere riunite, ha eletto Presiden-
te della Repubblica il peronista Eduardo
Duhalde con un mandato di due anni.
AFGHANISTAN Sono giunti a Kabul i primi
elementi della forza multinazionale di pace,
che alla fine del mese conter 4.500 uomini.
MEDIO ORIENTE Torna nella regione l'in-
viato Usa Zinni per consolidare la tregua e ri-
lanciare i negoziati israelo-palestinesi.
AUSTRALIA Non si fermano gli incendi bo-
schivi che assediano la citt di Sydney.
INDIA-PAKISTAN Escluso un dialogo diretto tra i leader dei due Paesi al prossimo vertice asiatico in Nepal
Scontri sempre pi insistenti
I profughi sono gi diverse migliaia Annunciata una missione di Tony Blair
ARGENTINA Regger il potere per due anni
Il peronista Duhalde
eletto Capo dello Stato
indiano, con basi in Pakistan, accusati
dalle autorit di Nuova Delhi di fomen-
tare il terrorismo in territorio indiano. Il
Governo indiano aveva espresso un cau-
to apprezzamento per le prime misure
in merito assunte da quello del Pakistan
e in particolare per l'arresto dei due lea-
der dei gruppi in questione. Aveva per
chiesto ulteriori provvedimenti e lestra-
dizione in India di 29 militanti islamici,
cosa che il Ministero degli esteri pakista-
no ha invece escluso.
Una missione diplomatica nell'area
del Primo Ministro britannico Tony
Blair stata annunciata dal suo ufficio
per i prossimi giorni. Nel dare tale an-
nuncio, un portavoce di Blair ha co-
munque specificato che non si tratter
di una mediazione vera e propria, ma di
un intervento diplomatico per scongiu-
rare una guerra tra i due Paesi.
Ma nel frattempo sono le armi a par-
lare. Le forze armate indiane hanno
bombardato la notte scorsa zone del Ka-
shmir meridionale sotto controllo paki-
stano, colpendo Kahuta e Bhedi, nel di-
stretto di Bagh, e Nakyal e Tatta Pani,
nel distretto di Kotli. Il giorno prima era
stata bombardata intensamente la zona
di Abbapur, nel distretto di Poonch. Si
ignora il numero delle eventuali vittime
tra le forze pakistane e tra i civili, men-
tre la reazione delle truppe di Islamabad
ha provocato la morte di due soldati in-
diani e il ferimento di altri cinque.
Sono intanto pi di cinquemila i civili
fuggiti da cinque villaggi del distretto di
Bhimbher, nel Sud del Kashmir pakista-
no, in pratica l'unica zona pianeggiante
della regione. Daltra pare, in territorio
indiano, gli abitanti delle tre localit pi
vulnerabili del settore di Samahni, posto
sulla linea di controllo tra la zona india-
na e quella pakistana del Kashmir, han-
no avuto lordine di sgomberare, mentre
gli abitanti di altri sette villaggi vicini se
ne sono andati spontaneamente.
Nelle ultime ore, intanto, si ulterior-
mente acuita un'altra crisi ai confini del-
l'India, in questo caso quelli settentrio-
nali, e rischia di divampare un nuovo
focolaio di tensione, quello rappresenta-
to dalla presenza nel regno himalayano
del Bhutan di campi di addestramento
di ribelli indipendentisti dellUlfa, il
Fronte unito di liberazione dell'Assam,
Stato che appartiene allUnione indiana.
scaduto da 24 ore, infatti, lultimatum
a chiudere i campi e a cessare ogni atti-
vit armata lanciato all'Ulfa dal Governo
del Bhutan, che non dispone di esercito,
ma solo di polizia e che per la sua sicu-
rezza dipende dall'India. Oggi un co-
mandante dell'Ulfa ha risposto che i
suoi uomini non intendono smobilitare e
le truppe indiane stanno gi perlustran-
do massicciamente il confine.
settimane di instabilit politico-istituzio-
nale, durante le quali si sono succeduti
ben cinque Presidenti. Infatti, al ritiro di
de la Ra aveva assunto l'interim del
potere il presidente del Senato Ramn
Puerta. Due giorni dopo, l'Assemblea le-
gislativa nominava Capo provvisorio del-
lo Stato Adolfo Rodrguez Sa (peroni-
sta) con il mandato di governare fino al-
le elezioni presidenziali anticipate fissate
per il 3 marzo. Domenica scorsa, dopo
nuove proteste popolari, si era dimesso
anche Rodrguez Sa e il potere interi-
nale era passato al presidente della Ca-
mera dei deputati Eduardo Camano (nel
frattempo di era dimesso anche il presi-
dente del Senato Puerta). Quinto e defi-
nitivo inquilino della Casa Rosada (la re-
sidenza presidenziale a Buenos Aires)
Eduardo Duhalde, che stato eletto dal-
le Camere riunite con 262 voti a favore,
21 contro e 18 astensioni.
Nel discorso pronunciato davanti al-
l'Assemblea legislativa, Duhalde si as-
segnato l'obiettivo di mettere fine a un
modello (economico-sociale, ndr.) com-
pletamente esaurito che ha spinto alla
disperazione la grande maggioranza de-
gli argentini. Occorre ha sottolineato
stimolare un nuovo sistema che si ba-
si sulla produzione, sul lavoro e su una
migliore distribuzione della ricchezza.
Eduardo Duhalde, sposato con cinque
figli, ha ricoperto in passato le cariche
di Vicepresidente della Repubblica e di
governatore della provincia di Buenos
Aires. Nel 1999, candidatosi alla Casa
Rosada, era stato sconfitto dal radicale
Fernando de la Ra.
AFGHANISTAN Il Pentagono smentisce seccamente la distruzione di obiettivi civili
Giunti a Kabul i primi uomini
del contingente multinazionale
sposizione una taglia per ogni esponente
Taleban o miliziano arrestato anche in
territorio pakistano e in particolare nelle
aree tribali di confine nelle quali nei
giorni scorsi sono stati gi catturati cir-
ca 200 seguaci di Osama bin Laden. Se-
condo fonti di stampa, velivoli statuni-
tensi negli ultimi giorni hanno anche
lanciato sulle aeree tribali volantini scrit-
ti nelle lingue locali nei quali si chiede
collaborazione in particolare per la cat-
tura di bin Laden e del mullah Omar
qualora questi fossero in zona. I due so-
no indicati nei volantini come codardi
e assassini, e sono mostrati in fotogra-
fia. In particolare il cerchio si starebbe
stringendo secondo quanto segnala
l'Ansa proprio intorno al misterioso
mullah Omar, guida suprema dei Tale-
ban, svanito apparentemente nel nulla
dopo la caduta della sua roccaforte Kan-
dahar. Secondo fonti del Governo prov-
visorio afghano, Omar sarebbe nascosto
nella vicina e impervia provincia di Ba-
gram e negoziati sarebbero in corso con
i leader tribali del luogo per ottenerne la
consegna. Per quanto riguarda Osama
bin Laden, alcune voci diffuse oggi lo
vorrebbero in territorio pakistano. Il ca-
po di Al Qaeda avrebbe attraversato le
montagne di Tora Bora fin dal 19 no-
vembre, per passare poi in territorio pa-
kistano, nelle aree tribali di confine a
Ovest di Peshawar, le stesse dove sono
stati visti nelle ultime settimane centi-
naia di miliziani alla macchia, 200 dei
quali successivamente arrestati dalle for-
ze regolari di Islamabad. Osama avreb-
be invece trovato un rifugio sicuro nel
distretto di Bajaur, una delle zone triba-
li, sotto la protezione di Soofi Moham-
mad, un leader fondamentalista locale,
fondatore e guida del gruppo islamico
pro Taleban Terikh-e-Nifaz-e-Shariat-e-
Mohammadi. La notizia stata comun-
que seccamente smentita da un portavo-
ce governativo, che lha definita invero-
simile, sottolineando come Soofi
Mohammad sia stato messo gi da qual-
che settimana agli arresti domiciliari,
nellambito di una vasta operazione con-
tro i movimenti islamici pi radicali pa-
kistani ordinata di recente dal Presiden-
te, Pervez Musharraf.
MEDIO ORIENTE Dopo il calo delle violenze
L'inviato Usa torna nella regione
per rilanciare il negoziato di pace
ormai create le condizioni per il succes-
so della sua missione, ha detto un por-
tavoce nellufficio del Premier, Ariel
Sharon. In vista dell'arrivo di Zinni, l'e-
secutivo ha inoltre deciso di adottare
una serie di misure distensive nei con-
fronti della popolazione palestinese nei
Territori. Secondo la radio statale nei
prossimi giorni verr allentato il blocco
delle citt autonome.
Da parte sua Arafat ha detto di spe-
rare che la visita vada nella giusta dire-
zione e che si possa tornare a discutere
sulla base delle intese gi raggiunte con
Israele e mai realizzate. La mediazione
di Zinni, ha aggiunto il leader palestine-
se, deve portare allapplicazione del pia-
no del Capo della Cia George Tenet per
un cessate-il-fuoco, e delle raccomanda-
zioni della Commissione guidata dallex
Senatore democratico Usa George Mit-
chell. Quest'ultimo progetto, considera-
to il punto di partenza di ogni trattativa,
prevede la fine delle violenze, l'adozione
di misure per ripristinare la fiducia tra
le parti e infine un ritorno al negoziato.
Arafat ha inoltre auspicato che la visita
dell'emissario americano porti allim-
mediato ritiro israeliano dai Territori pa-
lestinesi rioccupati di recente.
Zinni rientrato in patria il 16 dicem-
bre scorso dopo tre settimane di spola
tra Israele e nei Territori. Durante la
sua prima missione una catena di atten-
tati suicidi senza precedenti ha causato
oltre quaranta morti tra gli israeliani.
Vista la situazione la Casa Bianca ha de-
ciso di richiamare il mediatore a Wa-
shington per consultazioni.
Zambia: contestati
i risultati elettorali
LUSAKA Tre membri del partito
Unito per lo sviluppo nazionale
nello Zambia (Upnd), principale
formazione dellopposizione, sono
stati feriti marted dalla polizia du-
rante una manifestazione di prote-
sta davanti alla Corte suprema di
Lusaka contro i risultati elettorali.
Lo hanno riferito fonti ufficiali. Le
consultazioni presidenziali e legi-
slative, che si sono svolte gioved
scorso, hanno visto la vittoria del
candidato del partito di maggioran-
za, Levy Mwanawasa, considerato
lerede del Presidente in carica
Frederick Chiluba, e del partito di
Governo, il Movimento per la de-
mocrazia multipartiticas. La magi-
stratura ha rigettato la richiesta
dellopposizione perch venga
bloccata la proclamazione del nuo-
vo Capo dello Stato.
Arabia Saudita:
precipitaaereo militare
RIAD Due piloti dellaviazione
militare saudita sono morti marted
notte quando il caccia F-15 a bor-
do del quale stavano effettuando
unesercitazione si schiantato al
suolo nella regione orientale del
Paese. Lo hanno annunciato fonti
ufficiali di Riad. Lincidente il se-
sto del genere nell'ultimo anno ed
il secondo in meno di sessanta
giorni. Lultimo caccia saudita era
caduto il 12 novembre scorso nel
Nord-Est del Paese, anchesso du-
rante unesercitazione.
Libano: esplosione
in un campo profughi
BEIRUT Un ordigno esploso
marted notte allinterno del campo
profughi palestinese di Ein El-Hel-
weh, nel Sud del Libano, provo-
cando gravi danni. Lo ha riferito
un'emittente radiofonica di Beirut
citando fonti della sicurezza. Saba-
to scorso un altro ordigno esplo-
so nei pressi di un posto di blocco
dellesercito libanese allesterno
dello stesso campo, che ospita cir-
ca 80.000 persone, provocando la
morte di un addetto alla raccolta
dei rifiuti che al momento delle-
splosione stava lavorando vicino al
un cassonetto in cui la bomba era
stata nascosta.
Austria: americano
travoltodauna valanga
VIENNA Un turista statunitense
di 25 anni morto luned travolto
da una valanga da lui stesso cau-
sata sciando fuori pista sul ghiac-
ciaio dello Stubaier, nel Tirolo. Un
testimone dell'incidente ha avverti-
to i soccorsi e una cinquantina di
persone hanno partecipato alle ri-
cerche. Lo sciatore stato estratto
dalla coltre nevosa e ricoverato
nellospedale di Innsbruck dove
morto in serata.
Francia: rogo devasta
il centro di Chambery
PARIGI Un albero di Natale an-
dato a fuoco ha innescato marted
notte un incendio che ha devastato
il centro storico di Chambery in
Savoia. Oltre cinquanta apparta-
menti sono andati distrutti. Un uo-
mo si salvato gettandosi da un
balcone ed stato ricoverato in
ospedale con ferite lievi. Un Vigile
del Fuoco e altre tre persone sono
rimaste intossicate dal fumo.
AUSTRALIA Di nuovo minacciata dalle fiamme anche la capitale Canberra
Il vento rinfocola gli incendi a Sydney
Autobomba a Karachi conferma
il persistere di attivit terroristiche
Usa: insediato
il sindaco
di New York
Indonesia: attentati
contro luoghi
di culto cristiani
Nigeria: 20 morti
in un attacco
di miliziani islamici
ISLAMABAD, 2.
Non si allenta la tensione tra India e
Pakistan che minaccia di ora in ora di
deflagrare in guerra aperta. Scontri ar-
mati sempre pi insistenti si sono regi-
strati nelle ultime ore alla frontiera tra i
due Paesi, mentre sono gi diverse mi-
gliaia i profughi da una parte e dall'altra
del confine. Sul piano diplomatico, in-
tanto, le posizioni si irrigidiscono e il
Governo di Nuova Delhi ha escluso ieri
l'ipotesi, pi volte avanzata nei giorni
scorsi, di colloqui diretti tra il Primo Mi-
nistro indiano Atal Behari Vajpayee e il
Presidente pakistano Pervez Musharraf,
entrambi attesi al vertice regionale dei
Paesi dellAsia meridionale che si aprir
nelle prossime ore nella capitale nepale-
se Katmandu. Un alto dirigente indiano,
citato dall'agenzia di stampa britannica
Reuters ha detto questa mattina che
non vi alcuna possibilit di colloqui,
aggiungendo che neanche il Ministro de-
gli esteri Jaswant Singh avr colloqui
con il suo omologo pakistano Abdul Sat-
tar, come previsto finora.
Come noto, lIndia ha offerto negozia-
ti di pace a condizione che il Pakistan
abbandoni la sua mentalit anti-india-
na, ma il Governo di Islamabad ha ri-
sposto che quello di Nuova Delhi sta an-
cora ammassando le sue forze ai confini
e che la situazione rimane altamente
esplosiva. Il Governo pakistano ha gi
fatto arrestare negli ultimi giorni pi di
cento militanti fondamentalisti islamici
di Lashkar-i-Taiba e di Jaish-i-Moham-
mad, i gruppi secessionisti del Kashmir
BUENOS AIRES, 2.
L'Assemblea legislativa argentina ha
nominato ieri sera Presidente della Re-
pubblica il senatore Eduardo Duhalde,
uno dei autorevoli dirigenti del partito
giustizialista (Pj, peronista). Guider il
Paese per due anni, fino al completa-
mento del mandato quadriennale lascia-
to a met dal Presidente Fernando de la
Ra (del partito radicale) che si dimes-
so il 19 dicembre scorso sotto la pressio-
ne della crisi economico-sociale e delle
manifestazioni di piazza.
L'elezione di Duhalde pone fine a due
ISLAMABAD, 2.
L'esplosione di un'autobomba nella notte di Capodanno ha bruscamente
confermato il persistente pericolo di attivit terroriste in Pakistan, nonostante
i numerosi arresti effettuati negli ultimi giorni. Una dozzina di persone sono
rimaste ferite nella citt portuale di Karachi nello scoppio dell'ordigno, avve-
nuto intorno alluna del mattino in prossimit di un locale notturno dove si
stava festeggiando larrivo del 2002. Per fortuna, nessuno dei feriti desta
preoccupazioni, secondo quanto hanno riferito fonti ospedaliere. Per il mo-
mento, non giunta alcuna rivendicazione dellattentato n stato effettuato
alcun arresto, ma il responsabile della polizia locale Manzoor Mughal ha di-
chiarato che non ci sono dubbi sulla matrice terrorista dell'attentato, esclu-
dendo quindi l'ipotesi di un episodio di criminalit comune. A titolo preven-
tivo, centinaia di poliziotti e uomini delle forze paramilitari sono stati dispie-
gati nelle strade della citt. Negli ultimi cinque anni, in Pakistan, sono state
pi di quattromila le vittime degli scontri interetnici, politici o tra sette.
NEW YORK, 2.
Ha giurato nelle mani del suo
predecessore, Rudolph Giuliani,
pochi istanti dopo lo scoccare del
nuovo anno, il nuovo sindaco di
New York, Michael Bloomberg.
Ricostruiremo e rinnoveremo la
capitale del mondo libero, ha
promesso il sindaco nel suo primo
discorso ufficiale. New York si-
cura, forte e pronta alle nuove sfi-
de, ha aggiunto, mettendo ledu-
cazione e la sicurezza in cima alle
priorit dell'amministrazione.
KABUL, 2.
Sono arrivati questa mattina allaero-
porto internazionale di Kabul i primi uo-
mini della forza di pace in Afghanistan
(Isaf). Lo hanno annunciato fonti britan-
niche. Il primo gruppo composto da
una trentina di ufficiali di 17 Paesi, ha
puntualizzato un portavoce dellAmba-
sciata britannica a Kabul. LIsaf, che
entro la fine di gennaio avr 4.500 uomi-
ni, sar comandata per i primi tre mesi
dal generale britannico, John McColl, e
i suoi uomini saranno accasermati in
cinque basi allEst e al Nord della capi-
tale. L'arrivo dei primi militari del-
l'Isaf fa seguito all'accordo sul dispie-
gamento raggiunto domenica scorsa tra
il Governo provvisorio afghano e espo-
nenti diplomatici britannici.
Mentre gli Stati Uniti negano l'ucci-
sione di civili nel corso di un'operazione
aerea sul villaggio di Qalaye Niazi e
mentre le forze speciali continuano la
caccia a Osama bin Laden e al mullah
Omar la cui presenza stata ieri se-
gnalata nella regione di Baghram il
Governo pakistano ha deciso di negare
l'asilo politico a diversi ex dirigenti e di-
plomatici del regime dei Taleban. Il
Governo del Pakistan ha ufficialmente
informato alcuni alti dirigenti e diploma-
tici Taleban, tra i quali lex Ambasciato-
re afghano a Islamabad, Abdul Salam
Zaeef, che essi e le loro famiglie non ot-
terranno asilo politico, hanno afferma-
to fonti del ministero dellinterno. Il ri-
fiuto coincide con la conferma delle no-
tizie gi emerse nei giorni scorsi secon-
do le quali Washington ha messo a di-
TEL AVIV, 2.
L'inviato degli Stati Uniti in Medio
Oriente, Anthony Zinni, torner domani
nella regione per consolidare la tregua
tra israeliani e palestinesi e rilanciare i
colloqui di pace. La nuova missione
resa possibile dal netto calo delle violen-
ze registratosi dopo l'appello rivolto dal
Presidente dell'Autorit Palestinese (Ap),
Yasser Arafat, alla popolazione della Ci-
sgiordania e dalla Striscia di Gaza.
Il ritorno di Zinni stato favorevol-
mente commentato in Israele da fonti
governative. Ci auguriamo che si siano
JAKARTA, 2.
Due agenti di polizia sono mor-
ti in seguito ad una serie di atten-
tati dinamitardi compiuti contro
luoghi di culto cristiani poco pri-
ma dello scoccare della mezzanot-
te del 31 dicembre nella provincia
centrale di Sulawesi, in Indonesia.
Lo riferisce lagenzia di stampa
indonesiana Antara. Gli attacchi
terroristici sono avvenuti a Palu,
capoluogo della provincia, che si
trova a circa 1.700 a Nord-Est di
Jakarta, e che nei mesi scorsi era
stata scossa da violenze tra cristia-
ni e musulmani.
ABUJA, 2.
Venti persone sono morte e de-
cine sono rimaste ferite ieri in Ni-
geria in un attacco di miliziani
islamici contro il villaggio di Dag-
wom Turu, a maggioranza cristia-
na, nello Stato di Plateau. Lassal-
to, ha riferito un portavoce della
polizia, stato una rappresaglia
per luccisione di alcuni musulma-
ni nel settembre dello scorso an-
no, in tre giorni di scontri nella
citt di Jos e nei dintorni. In quel-
la circostanza i morti furono pi
di cinquecento.
CANBERRA, 2.
Non rallenta e anzi rischia di aggravarsi la devastazione
prodotta dagli incendi nello Stato australiano del Nuovo Gal-
les del Sud. Le condizioni di massimo pericolo attese da alcu-
ni giorni vento forte e secco dal Nord-Ovest, con raffiche
fino ad una velocit di 40 nodi, temperature torride e assenza
assoluta di precipitazioni atmosferiche e di umidit si sono
purtroppo verificate nel primo giorno del 2002 rinvigorendo i
cento grandi incendi che dalla vigilia di Natale assediano Syd-
ney da Sud e da Ovest, e che hanno raggiunto ieri per la pri-
ma volta anche i quartieri settentrionali.
La citt ha incominciato l'anno con il fumo degli incendi
dallinconfondibile aroma: quello delle foreste di eucalipti di-
vorate dal fuoco. Anche quanti hanno tentato di evitare la ca-
nicola rifugiandosi sulle spiagge hanno trovato la sabbia e lac-
qua coperte di cenere nera. Nel pomeriggio le autorit hanno
ordinato lo sgombero immediato di centinaia di residenti di
Pennant Hills, nella periferia settentrionale di Sydney, di Kur-
rajong, presso il parco nazionale delle Blue Mountains a Ovest
della metropoli e del villaggio turistico di Sussex Inlet, 190
chilometri a Sud. Lincendio a Pennant Hills, a quindici chilo-
metri dal centro cittadino, il primo a penetrare i sobborghi
ed descritto come molto grave dai vigili del fuoco.
Intanto i forti venti hanno spinto quasi tutti gli incendi nella
regione fuori delle linee di contenimento faticosamente crea-
te con la bruciatura preventiva da un esercito di 15.000 vigili
del fuoco e volontari accorsi da tutta Australia. Di nuovo mi-
nacciata dal fuoco anche la capitale federale Canberra, nei
cui dintorni gli incendi scoppiati a Natale erano stati domati
nei giorni seguenti. Ieri un incendio scoppiato nei sobborghi
meridionali distruggendo una piantagione di pini.
TRIBUNALE REGIONALE DEL LAZIO
Il Santo Padre ha nominato Vicario giudiziale del Tribuna-
le regionale del Lazio per le cause di nullit di matrimonio il
Reverendo Monsignore Rosario Colantonio.
Inoltre Sua Santit ha nominato Vicario giudiziale del Tri-
bunale dAppello eretto presso il Vicariato di Roma il Reve-
rendo Monsignore Slawomir Oder.

PAGINA
3 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled-Gioved 2-3 Gennaio 2002
T A
||ZA
| G|NA
.
ELZEVIRO Un malanno della nostra societ
Le stucchevoli
storpiature del gergo
|u|G| M. |||SN|
Lo Zingarelli, voglio dire il Vocabola-
rio della Zingarelli, alla voce gergo, se-
gna: Linguaggio convenzionale, comu-
nemente di carcerati, malfattori, ecc.,
oscuro, furbesco, furfantesco Lin-
guaggio alterato, strano, non inteso co-
munemente. Voci e locuzioni di uso
ristretto a una cerchia, o classe di perso-
ne e anche particolare a uno scrittore,
contro l'uso comune.
A fondamento stanno i primi significa-
ti. Poi si scende all'ultimo citato, che
di maggior interesse al nostro scopo.
Questo consiste, per l'appunto, nel met-
tere in evidenza un vezzo, pi o meno
diffuso, in taluni scrittori: che poi corri-
sponde a un gergo. La lingua del Ma-
chiavelli e del Guicciardini non pi
quella di Dante e di Boccaccio n l'altra
del Leopardi e del Carducci. Il fenome-
no, che comune a tutti i popoli, risalta
in modo pi evidente da noi perch non
possiamo contare su un linguaggio so-
stanzialmente unitario, intimamente fu-
so, dal Piemonte alla Sicilia.
Non occorrono molte parole per defi-
nire o semplicemente indicare le diffe-
renze: che non si limitano alla pronun-
cia ed al cosiddetto accento, caratteristi-
ca dei disperati luoghi di nascita. Trala-
sciamo la parola parlata, e badiamo a
quella scritta. Atteniamoci ai moderni
per ragioni di comodo: un Fogazzaro
usa nelle sue opere un linguaggio distin-
to da quello di un De Marchi, e questo
da quello di una Deledda, e la Deledda
dalla Serao, e tutti da Verga.
La distinzione sta, e non potrebbe es-
sere a meno, nella personalit e origina-
lit cos distinta dei veri scrittori; ma sta
pure, e non potrebbe essere anche a
meno, nella diversa natura o matrice
linguistica della regione nella quale que-
sti scrittori sono nati, nell'ambiente in
cui sono cresciuti.
C', dunque, una ragione essenziale,
che vale per tutti, in qualsiasi epoca e in
qualsiasi letteratura, e c' una ragione
non meno essenziale, ma particolare
che vale soltanto per noi italiani.
Si pensi a quel che un romanziere,
romanziere di fama, mi ha, una volta
dichiarato: che egli, prima di accingersi
alla stesura di un romanzo, ha dovuto
riflettere sul tipo, sul tono di linguaggio
da adoperare.
La stessa Deledda mi disse, in un ab-
bandono confidenziale, che lei trovava
una grande difficolt ad esprimersi in
lingua, poich la lingua nella quale do-
veva esprimersi non era la sua. E fece il
nome di Ardengo Soffici e di altri tosca-
ni, commentando mestamente Beati lo-
ro che la lingua ce l'hanno naturalmen-
te. Io invece, perch possa scrivere,
debbo apprenderla, come se si trattasse
di un idioma straniero. Non aveva tor-
to, e non esagerava a dire straniero: poi-
ch straniero, infatti, le era, estraneo l'i-
dioma italiano.
Edmondo De Amicis lo definiva, quasi
con tenerezza, idioma gentile, riferen-
dosi al toscano in genere e al fiorentino
in specie, e, dimorando a Firenze, egli
credeva di aver derivato tanto costrutto
dall'esperienza o conoscenza della con-
versazione con i toscani, da correre su-
bito ad annotare modi e locuzioni che
sarebbero poi serviti per un suo libro in-
titolato proprio L'idioma gentile, diven-
tato famoso.
Non si vuol mancare di rispetto al De
Amicis, se non si d'accordo col suo
metodo. Si spiega come, secondo il suo
procedere, il linguaggio toscano gli resti
sempre estraneo anche se, a furia di
sforzi, tenta di appiccicarselo. Chi na-
to in Toscana, o ha assimilato profonda-
mente l'idioma toscano, non fa sforzi, e
non gli si appiccica niente, che tutto
in lui spontaneo.
Un'altra riflessione da fare a questo
proposito: i non toscani, e tanto pi
quanto sono maggiormente lungi da Fi-
renze, risultano a volte, insopportabil-
mente pignoli sull'uso di questo o di
quel vocabolo, di questa o di quella
espressione; e vi trovano esotismi con
una facilit che i toscani non hanno, an-
che perch i toscani, nel parlar comune,
li hanno assimilati e non vi fanno pi
caso.
Le ragioni originali ed essenziali di
quanto si detto sono d'indoli varie e
complesse, da risalire addirittura a con-
dizioni politiche e a situazioni storiche.
Non occorre qui dire altro. Vi si in-
dugiato perch non si confonda la carat-
teristica o la particolarit di un linguag-
gio col gergo. Questo, a tutto rigore,
non sarebbe neanche vero e proprio lin-
guaggio; ma qualcosa di convenzionale,
di clandestino per usi clandestini, maga-
ri di abbreviato per risparmiare tempo.
L'esempio non in tutto appropriato n
sta come il guanto alla sua mano, ma
qualche idea pu dare: che, per il gergo,
si pu pensare ed una specie di steno-
grafia, una stenografia sui generis. So-
stituisce, infatti, i gesti, dice e non dice,
nasconde quel tanto che serve perch
non si sia colti in castagna: e si usa per
ci in luoghi e in circostanze partico-
lari, come si visto nella nota dello Zin-
garelli.
Circostanze particolari presentano le
dittature. Durante le dittature, il gergo
prospera. Richiamiamoci all'ermetismo
sviluppatosi nel periodo in cui il parlar
franco e aperto presentava dei pericoli.
(C' stato qualche studioso che ha tro-
vato ermetiche perfino le rime d'amore
nel primo secolo della letteratura italia-
na: sicch esse, sotto un velame scuro,
nasconderebbero altri concetti ed altri
sentimenti da quelli che risultano alla
superficie).
Se riuscissimo a spiegarci un gergo
per dir cos letterario durante periodi di
rischio, meno facile trovare una spie-
gazione quando il rischio non c' pi,
quando si pu parlare liberamente senza
alcun timore di incappare in guai. Per-
ch conservare la maschera, venuta me-
no la necessit di usarla? Ecco quel che
molti si domandano oggi, davanti alla
persistenza di un gergo che si diffuso
in tutte le forme di espressione, e quindi
anche nei libri e nei giornali. Romanzi e
articoli di giornale ne grondano tutti.
Vediamo brevemente alcuni casi. Se
si tratta di una battuta improvvisa e ge-
niale, vale solo per chi ha inventato
quella battuta: e, intendiamoci, per po-
che repliche. Se quella battuta detta
all'infinito e se altri se ne appropriano,
perde la sua freschezza e la sua geniali-
t; diventa logora, con l'insopportabilit
dei luoghi comuni. Le stesse sentenze,
gli stessi motti anche troppo ripetuti,
anche se in origine appartengono a
grandi scrittori, finiscono col fare uggia;
e rivelano solo pigrizia in chi continua a
citarli. Anche questa volta, il paragone
non sar molto pertinente: ma pensiamo
alle barzellette. Sentite una volta, posso-
no risultare gradevoli, provocare il riso:
ma alla fine stuccano e danno addirittu-
ra fastidio.
L'altro caso quello che ha per origi-
ne l'ignoranza. Si pu storpiare o conia-
re per ignoranza un nome e un verbo:
accade di ritrovarli, quasi con diritto di
cittadinanza, in un certo linguaggio;
perfino, si diceva, negli articoli dei gior-
nali e nelle pagine dei giornali e nelle
pagine dei libri. Se non ignoranza,
pu esser quel che si gi nominato:
banalit, volgarit, cattivo gusto. Molti
vocaboli, che noi diciamo di gergo, sono
nati da quelle posizioni o situazioni: e,
una volta nati, sono cresciuti, prospe-
rando, con quale e quanto diletto si pu
immaginare.
Andiamo per esempi opposti: il gergo
si introdotto anche in campi speciali,
che vanno dalla critica letteraria e scien-
tifica alle canzonette.
La distinzione fra l'uno e l'altro gergo
negli opposti estremi sta in questo: che
l'uno, quello di certa critica, difficile,
sicch le forme pi complesse risultano
semplici, quando si sia proceduto alla
traduzione in buona lingua. Nel reperto
delle canzonette, il gergo pu risultare
frutto degli altri tre stati su riferiti: e, se
qualche volta intraducibile in forme
che abbiano una certa pulizia, pu darsi
anche che si presti a essere trasfigurato
la parola con una certa grazia e
con un pizzico di gusto e di eleganza.
Si giri e si rigiri come si vuole, il ger-
go uno dei malanni che grava sulla so-
ciet d'oggigiorno. Se ne pu guarire?
S, certamente. Basta che la societ lo
voglia. Ma per questo occorre che an-
ch'essa, anzi soprattutto essa la societ,
renda pi accettabile il suo volto.
Di prossima pubblicazione le memorie del regista russo Andrej Tarkovskij
Una visione del mondo illuminata dall'etica del sacrificio
AND||A C|M3
Il sacrificio lunica modalit di esi-
stenza della personalit. Cos scriveva
nel suo diario il 10 maggio del 1976 il
grande regista russo Andrej Tarkovskij,
riassumendo la filosofia di una vita tra-
scorsa allinsegna della spiritualit. Sa-
crificio (che d il titolo al suo ultimo,
drammatico, film), rinuncia a ci che
superfluo, donazione di s: questa la
via che Tarkovskij decide di seguire nel
suo itinerario artistico e umano.
In questo mese saranno pubblicate in
Italia le memorie di questo maestro del
grande schermo, Martirologio 1970-1986
(Edizioni della Meridiana): unoccasione
per riscoprire una figura della cinemato-
grafiadel900troppospessodimenticata.
Le pagine di questo diario sono delle
cronache di una quotidianit vissuta
amaramente, tra le persecuzioni sottili
ma continue della burocrazia culturale
sovietica, e le illuminazioni mistiche, le
preghiere, le riflessioni sul senso profon-
do e spesso nascosto dellesistenza.
E, nel sottofondo domina una visione
del mondo guidata dal valore dellimmo-
lazione.
Ma cosa intendeva esattamente Tar-
kovskij per sacrificio?
Lo spiega in una nota del 1986: Noi
spesso ci ostiniamo a compiere azioni
che ci nuocciono. Particolari, assurde
manifestazioni di quel senso del dovere,
di sacrificio che il materialista Freud
avrebbe definito masochismo. Quel che
luomo religioso chiama dovere. Quello
che, al di fuori di un preciso sistema re-
ligioso, pu trasformarsi semplicemente
in psicosi. Ma in definitiva non che
amore, amore spirituale. E nonostante il
termine sacrificio comporti un significa-
to quasi negativo, riferito alla persona
che si sacrifica sempre amore, cio un
fatto positivo, creativo, Divino. Quindi,
per il regista russo, il sacrificio dono,
offerta incondizionata.
Andrej Tarkovskij nasce il 4 aprile
1932 in un piccolo villaggio sulle rive del
Volga. Suo padre un poeta e un eroe
nella grande guerra patriottica contro
i nazisti. Da lui eredita la vena artistica
e la combattivit.
Dopo aver studiato nel prestigioso
Istituto Cinematografico di Mosca lavo-
ra per la Mosfilm dove gira la maggior
parte dei suoi capolavori: Andrej Ru-
blev (1966), Solaris (1971), Stalker
(1979). Nel 1982, affrontando infinite dif-
ficolt, viene in Italia per girare Nostal-
ghia.
La decisione del regista di rimanere
nel nostro Paese per compiere altri pro-
getti artistici inasprisce la polemica con
lo Stato sovietico, una contrapposizione
frontale con le autorit comuniste che
da sempre accompagna il lavoro di Tar-
kovskij. LUrss gli nega il permesso di
restare allestero e dinvitare la famiglia
in Italia.
Capendo che al suo ritorno in Russia
non lavorer mai pi, decide di rimane-
re in Occidente. Dovranno passare quat-
tro anni, prima che possa rivedere suo
figlio. Di fatto, diventa un dissidente
scomodo per il regime comunista che
vanta, in questo periodo, presunte
aperture.
Ma Tarkovskij non si limiter ad esse-
re unanima critica nei confronti del co-
munismo. Il suo giudizio sullOccidente,
che pur lo accoglie con tutti gli onori,
tuttaltro che tenero. Il regista non pu
fare a meno di osservare, infatti, che nel
cosiddetto mondo libero avanza inar-
restabile la secolarizzazione, trascinando
nel baratro ogni forma genuina di reli-
giosit.
Scrive il 5 febbraio 1983, presagendo
una rinascita spirituale della sua patria:
LOriente: frammenti superstiti di anti-
che culture, autenticamente civili, con-
trapposto allOccidente, centro dellerra-
ta, tragica, civilt tecnologica. Proprio
perch la Russia si trova tra lOriente e
lOccidente, in essa si percepisce unes-
senza diversa da quella dellOccidente.
Ed unessenza che rimane, per Tar-
kovskij, eminentemente spirituale, nono-
stante loppressione comunista.
Al contrario, agli occhi del regista
lOccidente sembra aver perso la sua
identit. Dopo un viaggio negli Stati
Uniti osserva: Tutta lAmerica una
specie di grande Disneyland, una sceno-
grafia. Ma una scenografia che di
certo Tarkovskij non apprezza: Las Ve-
gas, scrive il 19 agosto 1983, una cit-
t di case da gioco dove il cattivo gusto
raggiunge la follia.
Il manifesto dellarte cinematografica
di Tarkovskij resta sicuramente Andrej
Rublev. Il film narra la vita del pi im-
portante iconografo russodelXVsecolo.
una pellicola in bianco e nero, dal
ritmo lento, con colloqui kierkegaardia-
ni sul senso dellesistenza alla luce del
Vangelo e con un epilogo a colori dove
Dio si rivela nellicona della Trinit.
una cinematografia mistica, quella
di Tarkovskij, che in Andrej Rublev
raggiunge il culmine elapienamaturit.
Con questo film il regista intende rap-
presentare leterna anima russa, visiona-
ria e folle agli occhi del mondo, incarna-
ta dal monaco pittore, il campione del-
lortodossia.
Non un caso se, allinterno del dia-
rio, il 26 maggio 1986, poco prima di
morire, il regista abbozza un progetto di
una sceneggiatura sulla Passione di Ge-
s. un inedito interessante, su unope-
ra mai realizzata, che svela il modo di
fare cinematografia di Tarkovskij. Una
tecnica tutta metafisica, molto distante,
per esempio, dal realismo crudo del
Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo
Pasolini.
Scrive il regista russo: Pasolini rico-
struisce gli avvenimenti. Bisogna invece
creare la poesia degli avvenimenti. Con
una misteriosa profondit. Con una ten-
denza allinteriorit. Come Bach nelle
Passioni.
Di fronte alle illusioni della civilt ma-
terialistica dellimmagine, Tarkovskij nei
suoi film cerca di rappresentare licona
atemporale, e a volte impercettibile, del-
la dimensione spirituale.
Pur tra i dolori fisici (era gravemente
malato di cancro) e psicologici (soffriva
molto per la lontananza della famiglia,
bloccata in Russia), trova il riscatto nel-
larte cinematografica vissuta come ri-
cerca della verit e della conoscenza.
Tarkovskij si spegne, consumato dal
tumore, il 29 dicembre 1986, a Parigi,
allet di 54 anni. Sul sagrato della chie-
sa ortodossa della capitale francese Ro-
stropovich interpreta una suite per vio-
loncello solo di Bach.
lultimo saluto a un protagonista
della cinematografia del 900. Un addio
in note, fedele allispirazione cristiana
che ha animato tutta lopera di questo
maestro dellimmagine.
La tradizione figurativa coreana in una mostra al Muse National des Arts Asiatiques-Guimet di Parigi
Un'arte dalle antiche origini
dove realt e fantasia si fondono con raffinatezza
|||N| |A|CC|
Molto tempo fa narrava, su ri-
chiesta, al re Sinmun [681-692] lo scrit-
tore Sol Ch'ong , quando la regina
dei fiori, la peonia, per la prima volta
giunse in questa terra, venne piantata
in un giardino profumato e protetta
con cortine di color smeraldo. Nella
tarda primavera, la peonia sbocci, su-
perando ogni altro fiore in bellezza. Al-
lora tutti i bei fiori giovani, desiderosi
di avere udienza e timorosi di perdere
l'occasione, si affrettarono alla sua cor-
te da luoghi lontani e vicini. D'improv-
viso, una donna attraente (...) si avan-
z lieve con un passo grazioso e disse:
Ho camminato sulle sabbie bianche
come neve e, di fronte al mare chiaro
come uno specchio, la pioggia di pri-
mavera mi ha lavata e mi sono rinfre-
scata nella nitida brezza. Mi chiamo
anemone. Desidero servirvi entro le cor-
tine profumate.
Poi un uomo dai capelli bianchi, in
abito di cotone e con una cintura di
cuoio si fece avanti zoppicando e, ap-
poggiato ad un bastone, disse: Vivo
lungo il bordo della via, ai margini del-
la capitale. Mi rendo conto che Vostra
Maest ben fornita in tutto e per tut-
to. Pranza con leccornie e purifica la
mente con t e vino. Eppure, alla sua
riserva manca un elisir che dia vigore
(...)Non si dice forse: Bench tu abbia
seta e canapa, non scartare l'erba e i
giunchi. Tutti attraversano momenti di
bisogno. Vorrebbe Vostra Maest ac-
cettare questo nel suo cuore?.
Qualcuno tra la folla domand:
Quale sceglier Vostra Maest?.
L'uomo avrebbe diritto al mio favo-
re, rispose la regina dei fiori. Ma,
d'altro canto, una donna cos bella
davvero rara. Che fare?.
E il vecchio, fattosi avanti: Sono ve-
nuto qui a offrire i miei servigi pensan-
do che Vostra Maest fosse saggia. Ve-
do che mi sbagliavo. I re, in generale,
si accompagnano ai traditori e agli
scaltri. I giusti, li evitano. Cos visse
nell'oscurit Mencio, un uomo del suo
tempo, e Feng T'ang rimase un mode-
sto funzionario fino ad ingrigire. Cos
stato fin dai tempi antichi, cosa mai si
pu fare?.
Ero in torto, disse la sovrana. Ero
in torto. Allora il re, mutato colore,
disse: La vostra allegoria ha un pro-
fondo significato. Scrivetela. Servir da
specchio per i futuri governanti. Dopo
di che, assegn a Sol Ch'ong un'impor-
tante posizione (da Samguk sagi,
Storia dei Tre Regni, 46: 431-432).
Difficile non richiamare alla mente
questa intensa pagina di storia e cultu-
ra classica coreana, di fronte al vivace
cromatismo delle peonie, superbe pro-
tagoniste di alcuni grandi paraventi ad
otto o dieci ante componenti una sezio-
ne di Nostalgie corennes, mostra in
corso fino al 14 gennaio 2002 al parigi-
no Muse National des Arts Asiatiques-
Guimet, su allestimento scenografico di
Kim Sang-lan.
Cento pitture per lo pi su carta ma
anche su seta, 27 paraventi. A tanto
ammonta la rara collezione di una pit-
tura decorativa, a torto pressoch sco-
nosciuta, rappresentativa del periodo
pi ricco e creativo del tardo periodo
Choson (XVII-XIX sec.), raccolta dal-
l'artista contemporaneo coreano Lee
U-fan.
Accanto alla collezione di Zoza-
young, in gran parte esposta al Museo
Ho-Am di Seul, la collezione acquisita
dalla prestigiosa istituzione nata dal
patrimonio artistico lasciato pi di un
secolo fa dall'industriale viaggiatore lio-
nese Emile Guimet, rappresenta il me-
glio dell'arte figurativa di artisti non
accademici, indipendenti e non di rado
anonimi, che adornarono su commis-
sione le abitazioni di aristocratici e di
intellettuali vissuti nell'austerit di un
mondo neoconfuciano alla fine della di-
nastia Yi, estimatori di un'estetica ori-
ginale del quotidiano, testimoniato da
ceramiche mobili, pitture ornamentali.
Queste ultime, spiega da esperto Lee
U-fan distinguendo le due grandi cor-
renti in cui si dispiega la pittura corea-
na una con ispirazione e finalit
contemplativa e pertanto realizzata con
inchiostro di china con lumeggiamenti
cromatici; l'altra, ornamentale appunto
si erano sviluppate da una pittura
murale testimoniata sin dal tempo del-
le camere funerarie antiche.
Il paravento, da sei a dieci ante, era
il supporto pi utilizzato per i pannelli
artistici, vera e propria parete amovibi-
le. In un plurisecolare periodo storico
suggellato dal tramonto del periodo
Choson donde uno dei sensi del tito-
lo nostalgia , il paravento era alter-
nativo all'uso altrettanto diffuso di
applicare su muri e porte pannelli
dipinti.
Esaustivo il catalogo bilingue No-
stalgie corennes - Korean Nostalgia, a
cura di Pierre Cambon e Lee U-fan,
Edizioni RMN (Runion Muses Natio-
naux), pp. 218, 42 euro. Di grande inte-
resse le tavole cronologiche sui princi-
pali eventi di storia e protagonisti della
storia dell'arte tra Cina, Corea e Giap-
pone, nell'arco di secoli che abbraccia
il XIV e il XIX secolo.
Sedici le tematiche particolareggiate,
articolate dalla mostra. Sansuhwa
(Paesaggi lett. monti ed acqua), tra cui
spiccano in particolare Kumgangsan
ovvero I mondi di diamante nell'o-
dierna Corea del Nord opera di Chong
Son (1676-1759) e il dipinto Monti e
padiglione; Shipjangsaeng-do (dieci
simboli di longevit); Chaek'kori (Pa-
raventi a libro), dalle tematiche pi va-
rie tra cui nature morte, aquile, cervi
con sullo sfondo scene fantastiche,
strumenti di lavoro per pittori, perso-
naggi dai tratti denotanti un fine reali-
smo; Munja-do (Paraventi con calli-
grafia), in cui spiccano caratteri cinesi
ammonitori di alti valori cari al confu-
cianesimo, quali lealt, giustizia, since-
rit, comportamento retto.
E ancora, Dongmul-do (Animali,
quali cervi, cinghiali, lepri, cavalli, ca-
ni, scimmie, galli, gru, aironi, nonch
animali domestici quali gatti e galline);
Hwajo-do (Fiori ed uccelli), senza
escludere pavoni, fenici, fino al tema
allusivo delle stagioni; Moran-do
(Peonie, fiori con fondo roccioso); Cho-
chung-do (Piante, insetti, farfalle);
Ohae-do (Pesci, simboli di prosperit
domestica e di pace, e crostacei), ecco
allora carpe sul filo dell'acqua, calama-
ri, pesci e gru; Yong-do, Kobugi-do
(Carpa e tartaruga); Horangi, Yong,
Yongsu-do (animali mitici: tigre, dra-
go, fenice); Immulhwa (Ritratti), in
particolare di funzionari dell'epoca;
Suryop-do (scene di caccia); P'un-
gsok-do (scene di costume), tra cui
spiccano, per vitalit e freschezza di li-
nee, taglialegna sul monte; Musok-do,
Sanism-do (sciamanesimo, divinit
montane). A quest'ultimo gruppo ap-
partengono opere legate al mondo taoi-
sta e buddista.
Piante, fiori, animali, uccelli: il sen-
so estetico orientale trova in questi sog-
getti una straordinaria ricchezza di va-
rianti, di resa stilistica pi realistica e
dettagliata in Corea di quanto non ap-
paia in certa arte giapponese, fortemen-
te influenzata dal pittore cinese Shen
Banpin, giunto a Nagasaki nel 1731.
L'arte coreana si rivela vivacemente
ricca di elementi provocatori per chi si
avventuri nell'affascinante campo del-
l'arte comparata. La collezione Lee U-
fan apre la porta del giardino segreto
dell'arte del suo paese, proponendo al
fruitore un'arte di vita, di poesia del
quotidiano permeata dal soffio creatore
del pennello, vettore privilegiato del
dialogo tra inchiostro di china, colori,
carta e, raramente, seta.
Se la storia della pittura occidentale
lo storico Pierre Schneider la legge, di
recente, come quella dei rapporti mu-
tevoli tra figura e sfondo dove l'uomo
si pone di fronte all'immensit, la sto-
ria della pittura tradizionale orientale
gioca su altri legami e il finito, l'asim-
metrico, il calligrafico mettono natura
e ogni suo simbolo significante nel
cuore del poema pittorico. La conven-
zione gioca tra spazio e tempo. Grazie
a ci anche la calligrafia non arte
minore.
Colpisce l'osservatore occidentale la
peculiare associazione insetti (api, libel-
lule) e piante d'autunno, tra cavallette
o farfalle e su peonie o crisantemi sel-
vatici: un tema che sottolineando il
senso dell'eleganza, della grazia o della
finezza era spesso scelto per la camera
della padrona di casa o per il suo stu-
diolo nel Paese del Calmo Mattino.
A ben osservare, l'arte tradizionale
coreana non affatto, come spesso la
si considera, una propaggine provincia-
le della cultura cinese talora tinta di
japonisme. Se il paesaggista, critico e
teorico cinese Dong Qichang (1555-1636)
pose di certo le basi distintive della
Scuola del Nord e Scuola del Sud
successivo modello per la Corea come
per il Giappone, gli artisti coreani del
XVII secolo rivelano uno stile di asciut-
ta essenzialit in netta indipendenza
dallo stile decorativo e fortemente cro-
matico di Tawaraya Sotatsu od Ogata
Korin, mentre si andava formando la
scuola dell'arte xilografica.
Certo, l'arte coreana come del resto
quella dell'arcipelago nipponico resta
in parte vassalla dell'arte cinese nel
perpetuare i grandi filoni delle temati-
che legate al mondo della natura, della
flora, della fauna, mitica (tigre e drago)
o domestica. Lo testimonia in modo
superbo il linguaggio cromatico e sim-
bolico de Il gallo giallo in riva al fiu-
me, dove l'artista coreano in un trion-
fo di colori caldi e contrastanti ha rea-
lizzato un tema fausto e affatto bellico-
so, del tutto lontano da quelle lotte di
galli che hanno appassionato nei seco-
li artisti cinesi e giapponesi.
Ben pi della pittura intellettuale e
meditativa, la pittura decorativa co-
reana riflette emozioni e sensazioni del
viaggiatore e dell'osservatore.
Il fantasticare accentua asimmetrie
nascoste nella realt, il disegno inter-
pella. Realt e fantasia si fondono con
raffinatezza.
Ritratto di saggio buddhista
pittura su seta, sec. XVIII-XIX
Cervo su paesaggio di fantasia
pittura su carta, sec. XIX
Dettaglio di un paravento a libro di epoca Choson
Rocce e farfalle, paravento a sei pannelli colorato su seta (epoca Choson, sec. XVIII)
L'universo decorativo coreano si rivela vivacemente
ricco per chi si avventuri nell'affascinante
campo dell'arte comparata.
Colpisce l'osservatore occidentale la peculiare
associazione tra insetti e piante d'autunno:
un tema che sottolinea
il senso dell'eleganza, della grazia e della finezza

PAGINA
4 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled-Gioved 2-3 Gennaio 2002
.
CONCERTO Il discorso del Santo Padre al Coro Iubileum, che all'inizio del nuovo anno ha eseguito canti liturgici e religiosi russi nella Cappella Redemptoris Mater
Siete venuti da Mosca con la benedizione del Patriarca Alexej II
Invio a lui, tramite voi, un saluto fraterno e tanti auguri per il Natale
Siete venuti da Mosca con la benedizione del Patriarca Ale-
xej II. Invio a lui, tramite voi, un saluto fraterno e tanti augu-
ri per il Natale. questa la consegna di Giovanni Paolo II al
Coro Iubileum, che marted sera, 1 gennaio 2002, ha allie-
tato con canti liturgici e religiosi russi alcuni momenti durante
l'incontro svoltosi nella Cappella Redemptoris Mater.
Ecco il discorso del Papa:
Quel canto di voci di angeli tra le volte dorate dei mosaici
G|AN||ANC G|||C
Cantavano per davvero gli angeli nella
Cappella Redemptoris Mater nell'ora
dei secondi vespri della solennit di Ma-
ria, Madre di Dio? All'alba del nuovo
anno 2002, risuonavano sotto le volte
dorate dei mosaici della splendida Cap-
pella, i canti della Chiesa Ortodossa
Russa. Era il Coro Iubileum ad allieta-
re il primo giorno dell'anno nuovo. Con
la benedizione di Alexej, Patriarca di
Mosca e di tutte le Russie, il coro di
Mosca era giunto a Roma per partecipa-
re alla solenne Celebrazione Eucaristica
del primo gennaio presieduta dal Gio-
vanni Paolo II in San Pietro e per offrir-
gli un Concerto di canti liturgici e reli-
giosi russi. Il coro chiamato spesso ad
allietare la Liturgia del Patriarca Alexej
II per le pi importanti occasioni. L'ulti-
ma volta, per la riapertura della Catte-
drale di Mosca dedicata a Cristo Salva-
tore. Composto da 35 ragazze il coro,
diretto dal Maestro Alexander Nevzorov,
eseguiva alcuni canti ortodossi di Nata-
le, l'Alma Redemptoris Mater di
Mons. Giuseppe Liberto, Maestro della
Cappella Sistina; due pezzi di Cesnokov:
Benedici, anima mia, il Signore e In-
no alla Santissima Madre di Dio; due
pezzi di Bortnyansky: Inno al Verbo di
Dio fatto uomo e Padre nostro; due
antichi canti neumatici russi di autore
anonimo: Dalla mia giovinezza e Dio
con noi. L'Ave Maria di Rakkhma-
ninobv; l'Angelo di Pasqua invoca di
Mussorgsky; Tropario della Santissima
Madre di Dio di Cesnokov. Infine la
canzone popolare polacca: Il fiume.
Perfetta era l'esecuzione di tutti i pezzi.
I canti carichi di nostalgia e di rimpian-
to richiamavano la bellezza del cielo, dei
monti e della valli dell'antica Russia. Si
rincorrevano le melodie celesti, le onde
marine, le folate impetuose del venti del
nord. Silenzi ed emozioni invisibili scuo-
tevano i cuori e gli animi.
All'incontro musicale di Capodanno
erano presenti il Cardinale Angelo Soda-
no, Segretario di Stato; il Vescovo Ja-
mes Michael Harvey, Prefetto della Casa
Pontificia; il Vescovo Stanisaw Dziwisz,
Prefetto Aggiunto; il Vescovo Piero Ma-
rini, Maestro delle Celebrazioni Liturgi-
che del Sommo Pontefice; il Vescovo
Stanisaw Ryko, Segretario del Pontifi-
cio Consiglio per i Laici; l'Arcivescovo
eletto Giuseppe Pinto, Nunzio Apostoli-
co; Mons. Pedro Lpez Quintana, Asses-
sore della Segreteria di Stato; il Maestro
della Cappella Sistina Mons. Giuseppe
Liberto; don Marcos Pavan, Maestro dei
Pueri Cantores della Sistina; Mons.
Konrad Krajewski, Cerimoniere Pontifi-
cio, il Capitano Comandante del Corpo
della Guardia Svizzera Pontificia Com.
Pius Segmller. Guidati dal Padre Ivan
Rupnik, professore di Teologia Orientale
alla Pontificia Universit Gregoriana e
Direttore del Centro Aletti di Roma,
erano presenti anche lo studioso Padre
Tom pidlk, la biblista Michelina Te-
nace e alcuni alunni del Russicum. In
posti riservati S. E. Vitaly Litvin, Rap-
presentante della Federazione Russa,
con la Consorte ed altre personalit del
mondo della cultura russa.
Cantavano senza aver in mano nessun
spartito le giovanissime del Coro Iubi-
leum. Anche il cinquantenne Direttore
Nevzorov guidava magistralmente le vo-
ci bianche che sembravano voci di ange-
li. Erano tutti in piedi, rivolti verso il
Papa, quando si eseguiva il canto polac-
co Il fiume. Il Papa dopo il discorso in
lingua russa salutava il Maestro Nevzo-
rov, il Vice Ministro della Cultura Kho-
roilov che accompagnava il Coro e tut-
te le componenti del Iubileum. A tutte
Giovanni Paolo II consegnava una arti-
stica medaglia natalizia dello scultore
Manfrini. Al Papa, il pittore russo Molo-
kov offriva un quadro di Ges prima
della Crocifissione.
Primo giorno dell'anno nuovo all'inse-
gna dello scambio dei doni.
Da Mosca a Roma, da Roma a Mosca
nel segno della condivisione, dell'ecume-
nismo, della comunione.
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E questa la traduzione italiana del discor-
so del Papa:
Insieme col meritato applauso,
sono lieto di rivolgere un caloroso
saluto a voi, maestro e componen-
ti del coro Iubileum, di Mosca.
Vi ringrazio di cuore per lomag-
gio canoro che avete voluto offrir-
mi, in occasione delle festivit na-
talizie e allinizio del nuovo anno.
Il vostro canto, care ragazze,
risuonato per me assai gradito, e
in modo suggestivo si intonato
alle figure ed ai colori di questa
Cappella Redemptoris Mater, de-
corata con spirito ecumenico se-
condo la tradizione orientale. Ap-
prezzo molto il canto liturgico rus-
so e mi sento sempre assai vicino
alla vostra cultura, soprattutto a
quella religiosa. La cultura russa,
larte, la letteratura, il canto sono
tutte realt impregnate di una for-
te spiritualit, che eleva la mente
ed il cuore a Dio e li ricolma di
benevolenza e compassione verso
il prossimo.
Ringrazio il direttore del Coro,
il maestro Alexander Nevzorov,
che vi guida ad esprimere in ar-
monia tutta la bellezza del vostro
canto.
Sono stato felice di sapere che
siete venuti da Mosca con la bene-
dizione del Patriarca Alexej II.
Colgo pertanto questa occasione
per inviare a lui, tramite voi, un
saluto fraterno e tanti auguri per
il Natale del Nostro Signore Ges
Cristo.
Vi ho accolto molto volentieri,
carissimi. Spero che considererete
sempre questa casa come la vo-
stra casa. Vi abbraccio con affetto
e, ringraziandovi nuovamente, au-
guro ogni bene per la vostra attivi-
t artistica. A voi e ai vostri cari
imparto di cuore la Benedizione
Apostolica.

PAGINA
5 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled-Gioved 2-3 Gennaio 2002
.
Giovanni Paolo II presiede nella Basilica Vaticana il Te Deum
e i primi Vespri della solennit di Maria SS.ma Madre di Dio
Le nuove consegne alla diocesi, il beneaugurante pensiero all'intera popolazione dell'Urbe e a quanti trascorrono questi giorni di festa tra disagi e difficolt
Roma avverte un costante bisogno
Roma avverte un costante bisogno
dellannuncio di Cristo e dellincontro
con Lui, nellascolto della sua parola,
nellEucaristia e nella carit. Sono que-
ste le nuove consegne alla diocesi e il
beneaugurante pensiero all'intera popo-
lazione dell'Urbe e a quanti trascorrono
questi giorni di festa tra disagi e difficol-
t che il Papa ha voluto sottolineare du-
rante l'omelia tenuta nella Basilica Vati-
cana luned 31 dicembre 2001, in occa-
sione della celebrazione dei Primi Vespri
della solennit di Maria SS.ma Madre di
Dio.
Questo il testo dell'omelia:
Un canto di ringraziamento e di lode per i doni ricevuti
Vorrei rendere grazie,
in modo speciale,
per le trecento parrocchie
della nostra Citt
che ho potuto sinora visitare.
Chiedo a Dio la forza
di proseguire,
sino a quando Egli vorr,
nel servizio fedele
alla Chiesa di Roma
e al mondo intero.
Al termine di un anno,
tuttavia particolarmente
doveroso prendere coscienza
anche delle proprie fragilit
e dei momenti in cui
non si stati pienamente
fedeli allamore di Dio.
Per le nostre mancanze
e omissioni chiediamo perdono
al Signore:
Miserere nostri, Domine,
miserere nostri.
Continuiamo
ad abbandonarci
con fiducia alla bont
del Signore

dell'annuncio di Cristo
1.Signore, questo il
tempo?: quante volte luo-
mo si pone questo interroga-
tivo, specie nei momenti
drammatici della storia!
vivo in lui il desiderio di co-
noscere il senso e la dinami-
ca degli eventi individuali e
comunitari in cui si trova
implicato. Vorrebbe sapere
prima quel che succeder
poi, cos da non essere col-
to di sorpresa.
Anche gli Apostoli non si
sono mostrati insensibili a
questo desiderio. Ges per
non ha mai assecondato que-
sta curiosit. Quando gli
stata posta questa domanda,
Egli ha risposto che soltanto
il Padre celeste conosce e
scandisce i tempi e i momen-
ti (cfr At 1, 7). Ma ha aggiun-
to: Avrete forza dallo Spirito
che scender su di voi e mi
sarete testimoni... fino agli
estremi confini della terra
(At 1, 8). Li ha, cio, invitati
ad assumere un atteggiamen-
to nuovo nei confronti del
tempo.
Ges ci esorta a non inve-
stigare inutilmente su ci
che riservato a Dio che
appunto il corso degli even-
ti , ma a utilizzare il tem-
po che ciascuno ha a dispo-
sizione, il presente ope-
rando con amore filiale per
la diffusione del Vangelo in
ogni angolo del pianeta. Que-
sta riflessione quanto mai
opportuna anche per noi, al
compiersi di un anno e a po-
che ore dallinizio dellanno
nuovo.
2.Quando venne la pie-
nezza del tempo, Dio mand
il suo Figlio, nato da donna
(Gal 4, 4). Prima della nasci-
ta di Ges luomo era sogget-
to alla tirannia del tempo, si-
mile allo schiavo che non sa
quello che ha in mente il suo
padrone. Quando per il
Verbo si fece carne e venne
ad abitare in mezzo a noi
(Gv 1, 14), questa prospettiva
stata totalmente ribaltata.
Nella Notte di Natale, che
una settimana fa abbiamo
celebrato, lEterno entrato
nella storia, il non ancora
del tempo, scandito dalline-
sorabile fluire dei giorni, si
coniugato misteriosamente
con il gi della manifesta-
zione del Figlio di Dio. Nel-
linsondabile mistero dellIn-
carnazione, il tempo raggiun-
ge la propria pienezza. Dio
abbraccia la storia degli uo-
mini sulla terra per condurla
al suo definitivo compimen-
to.
Per noi credenti, il senso e
il fine della storia e di ogni
vicenda umana sono pertan-
to in Cristo. In Lui, Verbo
eterno fatto carne nel grem-
bo di Maria, leternit ci
coinvolge, perch Dio ha vo-
luto rendersi visibile, rivelan-
do lo scopo della storia stes-
sa e il destino delle fatiche di
ogni persona che vive sulla
terra.
Ecco perch in questa li-
turgia, mentre ci congediamo
dal 2001, sentiamo il bisogno
di rinnovare, con intima
gioia, la nostra gratitudine a
Dio che, nel suo Figlio, ci ha
introdotti nel suo mistero
dando inizio al tempo nuovo
e definitivo.
3.Te Deum laudamus, /
Te Dominum confitemur.
Con le parole dellantico
inno, eleviamo a Dio le-
spressione della nostra pro-
fonda riconoscenza per il be-
ne che, nellarco dei trascorsi
dodici mesi, Egli ci ha elargi-
to.
Mentre scorrono davanti ai
nostri occhi i tanti eventi
dellanno 2001, vorrei saluta-
re con affetto il Cardinale Vi-
cario, attorniato dai Vescovi
Ausiliari e da numerosi parro-
ci, miei preziosi collaboratori
nel servizio pastorale alla
Chiesa di Roma. Estendo il
mio saluto al Signor Sindaco
e ai membri della Giunta e
del Consiglio Comunale, co-
me pure alle altre Autorit
presenti e a quanti sono qui
in rappresentanza delle varie
Istituzioni cittadine.
Giunga da questa Basilica
tanto cara ai Romani il mio
beneaugurante pensiero al-
lintera popolazione dellUrbe
e, in modo speciale, a quanti
trascorrono questi giorni di
festa tra disagi e difficolt. A
tutti assicuro il mio ricordo
avvalorato da intensa e fervi-
da preghiera, mentre invito
ciascuno a proseguire con
impegno nel proprio cammi-
no fidando nella Provviden-
za, sempre amorevole nei
suoi misteriosi disegni.
4.Forte ancora leco
nella nostra Citt del grande
Giubileo, che ha segnato pro-
fondamente la vita di Roma
e dei suoi abitanti, effonden-
do nella comunit dei cre-
denti tanta ricchezza di gra-
zia. LAssemblea diocesana
del giugno 2001, capillarmen-
te preparata nelle parrocchie
e nelle realt ecclesiali, ha
riproposto limpegno della
missione permanente come
obiettivo su cui puntare con
decisione in questi anni, se-
condo le indicazioni della
Lettera apostolica Novo Mil-
lennio ineunte e del program-
ma pastorale diocesano, che
ad essa si ispira.
Roma avverte un costante
bisogno dellannuncio di Cri-
sto e dellincontro con Lui,
nellascolto della sua parola,
nellEucaristia e nella carit.
Occorre, dunque, che cresca
lanelito apostolico nel cuore
dei sacerdoti, dei religiosi e
religiose e dei tanti laici che
hanno compreso la loro chia-
mata ad essere testimoni del
Signore presso le famiglie e
nei luoghi di lavoro.
A tutti ripeto quanto ho
scritto nel messaggio inviato
allAssemblea diocesana del
giugno scorso: Prendete il
largo per portare lannuncio
del Vangelo nelle case, negli
ambienti, nei quartieri e nel-
lintera citt (n. 4).
Ogni comunit cristiana
sia scuola di preghiera e pa-
lestra di santit, sia una fa-
miglia di famiglie, dove lac-
coglienza del Signore e la fra-
ternit vissuta attorno al-
lEucaristia si traducono nel-
lo slancio di una rinnovata
evangelizzazione.
5.Collegato con la mis-
sione permanente un altro
grande obiettivo, indicato dal
programma pastorale dioce-
sano, e che sar oggetto di
singolare riflessione nel Con-
vegno diocesano del giugno
2002: la pastorale vocaziona-
le.
Ogni parrocchia e comuni-
t chiamata alla preghiera
costante, perch il Signore
mandi operai nella sua mes-
se, e a una dinamica e fidu-
ciosa opera formativa presso
i giovani e le famiglie, affin-
ch la chiamata di Dio sia
compresa nella sua forza li-
beratrice e sia accolta con
gioia e gratitudine.
Mi rivolgo soprattutto a
voi, cari parroci e cari sacer-
doti, perch la gioia di essere
ministri di Cristo e la genero-
sit del servizio alla Chiesa
traspaiano sempre con evi-
denza nella vostra vita.
questa unimportante condi-
zione per lefficacia della pa-
storale vocazionale. Alla ra-
dice di ogni vocazione sacer-
dotale e religiosa c quasi
sempre un sacerdote che,
con lesempio e la direzione
spirituale, ha introdotto e ac-
compagnato la persona in ri-
cerca sulla via del dono e
del mistero.
6.Te Deum laudamus!
Sale questa sera dal nostro
cuore riconoscente questo
canto di lode e di ringrazia-
mento. Ringraziamento per i
benefici ricevuti, per i tra-
guardi apostolici conseguiti,
per il bene realizzato. Vorrei
rendere grazie, in modo spe-
ciale, per le trecento parroc-
chie della nostra Citt che ho
potuto sinora visitare. Chie-
do a Dio la forza di prosegui-
re, sino a quando Egli vorr,
nel servizio fedele alla Chiesa
di Roma e al mondo intero.
Al termine di un anno, tut-
tavia, carissimi Fratelli e So-
relle, particolarmente dove-
roso prendere coscienza an-
che delle proprie fragilit e
dei momenti in cui non si
stati pienamente fedeli alla-
more di Dio. Per le nostre
mancanze e omissioni chie-
diamo perdono al Signore:
Miserere nostri, Domine, mi-
serere nostri. Continuiamo
ad abbandonarci con fiducia
alla bont del Signore. Egli
non mancher di usarci mi-
sericordia, e di aiutarci a
proseguire nel nostro impe-
gno apostolico.
7.In Te, Domine, speravi:
non confundar in aeternum!
Ci affidiamo e ci abbando-
niamo nelle tue mani, Signo-
re del tempo e delleternit.
Tu sei la nostra speranza: la
speranza di Roma e del mon-
do; il sostegno dei deboli e il
conforto degli smarriti, la
gioia e la pace di chi Ti acco-
glie e Ti ama.
Mentre termina questanno
e gi lo sguardo si proietta
su quello nuovo, il cuore si
abbandona fiducioso ai tuoi
misteriosi disegni di salvez-
za.
Fiat misericordia tua, Do-
mine, super nos, quaemad-
modum speravimus in Te.
Sia sempre con noi la tua
misericordia: in Te abbiamo
sperato. In Te solamente spe-
riamo, o Cristo, Figlio della
Vergine Maria, tua e nostra
tenera Madre.
G|AN||ANC G|||C
La Chiesa di Roma, con il suo Vescovo, raccolta
in preghiera nell'ultimo giorno dell'anno nella Basili-
ca di San Pietro, per rendere grazie. Con il Papa era-
no il Cardinale Vicario Ruini, i Vescovi Ausiliari, i
parroci di Roma, i fedeli laici impegnati nei vari am-
biti della nuova evangelizzazione, le autorit del
Campidoglio.
Te Deum e canto dei primi Vespri della solenni-
t di Maria Santissima Madre di Dio. Il Papa con il
piviale bianco ricamato in oro, guidava dalla Catte-
dra i riti di introduzione.
Opere e giorni, benedite il Signore, ringraziate e
lodate il suo Santo Nome diceva il Celebrante
nella Monizione . Alla fine dell'anno civile, in co-
munione con Santa Maria, la Madre di Dio, questa
liturgia vespertina diventa ringraziamento e lode per
tutti i benefici che l'eterno Padre ha compiuto per
noi lungo l'anno trascorso. I suoi doni sono stati su-
periori alle nostre infedelt. Canti il cuore ricolmo di
riconoscenza per ci che abbiamo ricevuto, canti
nella speranza certa per i beni futuri.
Era la Cappella Sistina diretta dal Maestro Giusep-
pe Liberto a cantare, con toni solenni e maestosi, il
Te Deum. Suoni di trombe e coro possente; poi la
salmodia. Canto delle antifone seguite dai Salmi 112,
147, e dal Cantico della Lettera di san Paolo agli Efe-
sini 1, 3-10, eseguiti da don Marcos Pavan e da altre
due voci della Sistina. Benedetto sia Dio, Padre del
Signore nostro Ges Cristo, ci ha benedetti con ogni
benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. Coro e so-
listi. Tenore e soprano.
Dal Leggio posto al centro della balaustra il Letto-
re Eugenio Cecchini leggeva la Lettura breve:
Quando venne la pienezza del tempo, Dio mand il
suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per ri-
scattare coloro che erano sotto la legge, perch rice-
vessimo l'adozione a figli (Gal 4, 4-5). Seguivano
l'omelia del Santo Padre, il canto del responsorio
breve ed il Cantico del Magnificat. Durante il Can-
tico a Maria i diaconi Paolo Martinelli e Francesco
Sillano incensavano prima l'Altare della Confessione,
poi la statua lignea della Madre di Dio posta a sini-
stra ai piedi della colonna del Bernini, poi il Papa, i
Vescovi, i sacerdoti ed il popolo santo di Dio. Invo-
chiamo il Cristo, nostra pace, che venuto a unire
in un solo popolo gli uomini di ogni lingua e na-
zione esortava Giovanni Paolo II aprendo la se-
quenza delle Intercessioni . Don Pavan cantava
le cinque intenzioni. Tu, che venendo fra noi, hai
rivelato l'amore del Padre, fa' che lo ringraziamo
sempre per i suoi benefici. Dona a tutti la tua pa-
ce, Signore rispondeva in coro l'Assemblea .
Tu, che hai voluto piena di grazia Maria, tua Ma-
dre, effondi su tutti gli uomini l'abbondanza dei tuoi
doni. Hai portato al mondo il lieto annunzio della
salvezza, moltiplica gli araldi e i discepoli della tua
parola. Hai voluto nascere da Maria Vergine, come
nostro fratello, insegna a tutti gli uomini la vera fra-
ternit. Sole di giustizia, apparso all'orizzonte dell'u-
manit, risplendi ai nostri fratelli defunti nella beati-
tudine eterna. Era questa l'ultima intercessione.
Il Papa dopo aver invitato tutti i presenti a cantare
la preghiera del Pater noster concludeva con que-
sta orazione: O Dio, che nella verginit feconda di
Maria hai donato agli uomini i beni della salvezza
eterna, fa' che sperimentiamo la sua intercessione,
poich per mezzo di lei abbiamo ricevuto l'autore
della vita, Cristo tuo Figlio.
Dopo la solenne Benedizione si eseguiva l'Alma
Redemptoris Mater ed il canto natalizio Adeste, fi-
deles.
Al canto dei primi Vespri partecipavano i Cardinali
Gantin, Decano del Collegio Cardinalizio; Sodano,
Segretario di Stato; Moussa I Daoud, Baum, Opilio
Rossi, Martnez, Silvestrini, Canestri, Szoka, Ruini,
Laghi, Cacciavillan, No, Saraiva Martins, Poggi e
Stafford. Venticinque gli Arcivescovi ed i Vescovi,
tra i quali, Leonardo Sandri, Sostituto della Segrete-
ria di Stato; Jean-Louis Tauran, Segretario per i Rap-
porti con gli Stati; Carlo Maria Vigan, Nunzio Apo-
stolico Delegato per le Rappresentanze Pontificie; i
Monsignori Pedro Lpez Quintana, Assessore della
Segreteria di Stato; Celestino Migliore, Sotto-Segreta-
rio per i Rapporti con gli Stati; Tommaso Caputo,
Capo del Protocollo della Segreteria di Stato; i Ve-
scovi James Michael Harvey, Prefetto della Casa
Pontificia, e Stanisaw Dziwisz, Prefetto Aggiunto, i
Vescovi Ausiliari di Roma, Nosiglia, Dieci, Brambilla,
Apicella, Fisichella, Moretti; i Canonici della Basilica
di San Pietro. In posti riservati erano il Sindaco di
Roma Veltroni con il Vice Sindaco Gasbarra, e la
Giunta Capitolina.
Al termine del canto dei Vespri nella Cappella del-
la Piet il Papa salutava il Cardinale Vicario, i Vesco-
vi Ausiliari, il Sindaco, il Vice Sindaco ed alcuni As-
sessori. In Piazza San Pietro brillavano, nella notte,
il Presepe e l'albero di Natale. Numerosi i visitatori
che si univano alla sosta orante del Papa e al canto
degli angeli.

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L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled-Gioved 2-3 Gennaio 2002
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L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled-Gioved 2-3 Gennaio 2002
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perdono pu spegnere la sete di vendetta e
aprire il cuore a una riconciliazione au-
tentica e duratura tra i popoli.
Giustizia e pace si baciano
4.Volgiamo questoggi lo sguardo al
Bambino, che Maria stringe fra le braccia.
In Lui riconosciamo Colui in cui miseri-
cordia e verit si incontrano, giustizia e
pace si baciano (cfr Sal 84, 11). In Lui
adoriamo il vero Messia, nel quale Dio ha
coniugato, per la nostra salvezza, la verit
ela misericordia, la giustizia e il perdono.
In nome di Dio rinnovo il mio appello
accorato a tutti, credenti e non credenti,
perch il binomio giustizia e perdono im-
pronti sempre i rapporti tra le persone, tra
i gruppi sociali e tra i popoli.
Nessuno, per nessun motivo,
pu uccidere in nome di Dio,
unico e misericordioso
Questappello anzitutto per quanti cre-
dono in Dio, in particolare per le tre gran-
di religioni abramitiche, Ebraismo, Cristia-
nesimo e Islam, chiamate a pronunciare
sempre il pi fermo e deciso rifiuto della
violenza. Nessuno, per nessun motivo, pu
uccidere in nome di Dio, unico e misericor-
dioso. Dio Vita e sorgente della vita. Cre-
dere in Lui significa testimoniarne la mise-
ricordia e il perdono, rifiutando di stru-
mentalizzare il suo santo Nome.
La voce del sangue grida
a Dio da quella terra
che chiamiamo Santa
Da varie parti del mondo si leva una
struggente invocazione di pace; si leva par-
ticolarmente da quella Terra che Dio ha
benedetto con la sua Alleanza e la sua In-
carnazione, e che per questo chiamiamo
Santa. La voce del sangue grida a Dio
da quella terra (cfr Gn 4, 10); sangue di
fratelli versato da fratelli, che si richiama-
no al medesimo Patriarca Abramo; figli,
comeogniuomo,dellostesso Padre celeste.
Nel viso del neonato Messia
riconosciamo, o Madre,
il volto di ogni tuo figlio
vilipeso e sfruttato
5.Salve, Madre santa! Vergine Figlia
di Sion, quanto deve soffrire per questo
sangue il tuo cuore di Madre!
Il Bambino, che stringi al tuo petto, por-
ta un nome caro ai popoli di religione bi-
blica: Ges, che significa Dio salva.
Cos lo chiam larcangelo prima che fosse
concepito nel tuo grembo (cfr Lc 2, 21).
Nel viso del neonato Messia riconosciamo
il volto di ogni tuo figlio vilipeso e sfrutta-
to. Riconosciamo specialmente il volto dei
bambini, a qualunque razza, nazione e
cultura appartengano.
Per loro, o Maria,
per il loro futuro,
ti chiediamo di smuovere
i cuori induriti dallodio,
perch si aprano allamore
e la vendetta ceda finalmente
il passo al perdono
Per loro, o Maria, per il loro futuro, ti
chiediamo di smuovere i cuori induriti
dallodio, perch si aprano allamore e la
vendetta ceda finalmente il passo al per-
dono.
Ottienici, o Madre, che la verit di que-
sta affermazione Non c pace senza
giustizia, non c giustizia senza perdono
si imprima nei cuori di tutti. Lumana fa-
miglia potr cos trovare quella pace vera,
che sgorga dallincontro fra la giustizia e
la misericordia.
Madre santa, Madre del Principe della
Pace, aiutaci!
Madre dellumanit e Regina della pace,
prega per noi!
Ebraismo, Cristianesimo e Islam sono chiamati a pro-
nunciare sempre il pi fermo e deciso rifiuto della violen-
za. L'accorato appello di Giovanni Paolo II stato ribadito
durante la Santa Messa del 1 gennaio 2002, solennit di
Maria SS.ma Madredi Dio eXXXV Giornata Mondiale del-
la Pace, presieduta marted mattina nellaBasilica Vaticana.
Ecco il testo dell'omelia pronunciata dal Papa:
1.Salve, Madre santa: tu hai dato alla
luce il Re
che governa il cielo e la terra per i secoli
in eterno
(cfr Antifona dingresso).
Con questo antico saluto, la Chiesa si ri-
volge questoggi, giorno ottavo dopo il Na-
tale e primo dellanno 2002, a Maria San-
tissima, invocandola quale Madre di Dio.
Se Ges la Vita, Maria
la Madre della Vita.
Se Ges la Speranza,
Maria la Madre
della Speranza. Se Ges
la Pace, Maria la Madre
della Pace, Madre
del Principe della Pace
Il Figlio eterno del Padre ha preso in Lei
la nostra stessa carne e, attraverso di Lei,
diventato figlio di Davide e figlio di
Abramo (Mt 1, 1). Maria pertanto la sua
vera Madre: Theotkos, Madre di Dio!
Se Ges la Vita, Maria la Madre del-
la Vita.
Se Ges la Speranza, Maria la Ma-
dre della Speranza.
Se Ges la Pace, Maria la Madre del-
la Pace, Madre del Principe della Pace.
Entrando nel nuovo anno, chiediamo a
questa Madre santa di benedirci. Doman-
diamoLe che ci doni Ges, nostra piena
Benedizione, in cui il Padre ha benedetto
una volta per tutte la storia, facendola di-
ventare storia di salvezza.
Dobbiamo operare
per la pace con coraggio,
certi che il male
non prevarr
2.Salve, Madre santa! sotto lo sguar-
do materno di Maria che si colloca lodier-
na Giornata Mondiale della Pace. Riflettia-
mo sulla pace in un clima di diffusa
preoccupazione a causa dei recenti eventi
drammatici che hanno scosso il mondo.
Ma per quanto umanamente possa appari-
re difficile guardare al futuro con ottimi-
smo, non dobbiamo cedere alla tentazione
dello scoraggiamento. Dobbiamo, al con-
trario, operare per la pace con coraggio,
certi che il male non prevarr.
La luce e la speranza per questo nostro
impegno ci vengono da Cristo. Il Bambino
nato a Betlemme la Parola eterna del Pa-
dre fatta carne per la nostra salvezza, il
Dio con noi, che porta con s il segreto
della vera pace. il Principe della Pace.
Tra giustizia e perdono
non vi contrapposizione,
ma complementarit
3.Con tali sentimenti, saluto con defe-
renza gli illustri Signori Ambasciatori pres-
so la Santa Sede, che hanno voluto pren-
dere parte a questa solenne Celebrazione.
Saluto affettuosamente il Presidente del
Pontificio Consiglio della Giustizia e della
Pace, il Signor Cardinale Franois Xavier
Nguyn Van Thun, e tutti i suoi collabo-
ratori, ringraziandoli per lo sforzo che
pongono in atto per diffondere lannuale
mio Messaggio per la Giornata Mondiale
della Pace, che questanno ha come tema:
Non c pace senza giustizia, non c giu-
stizia senza perdono.
Giustizia e perdono: ecco i due pilastri
della pace, che ho voluto porre in eviden-
za. Tra giustizia e perdono non vi con-
trapposizione, ma complementarit, perch
ambedue sono essenziali per la promozio-
ne della pace. Questa, infatti, ben pi che
una temporanea cessazione delle ostilit,
risanamento profondo delle ferite che fiac-
cano gli animi (cfr Messaggio, 3). Solo il
L'accorato appello di Giovanni Paolo II durante la Santa Messa del 1 gennaio 2002
solennit di Maria SS.ma Madre di Dio e XXXV Giornata Mondiale della Pace
ANGELUS La preghiera mariana del Papa con i fedeli raccolti in Piazza San Pietro
Urge una mobilitazione globale delle coscienze per opporsi con fermezza alla tentazione dell'odio
Ebraismo, Cristianesimo e Islam
sono chiamati a pronunciare sempre
il pi fermo e deciso rifiuto della violenza
In preghiera
con il Papa certi
che il male non prevarr
GA3||||| N|C|
Operare per la pace con coraggio,
senza cedere alla tentazione dello
scoraggiamento.
Operare per la pace, certi che il
male non prevarr.
questa la consegna affidata da
Giovanni Paolo II all'intera comunit
dei credenti durante la solenne Con-
celebrazione Eucaristica presieduta
nella Basilica Vaticana marted matti-
na primo gennaio 2002, nel quale la
Chiesa celebra, dal 1968, la Giornata
Mondiale della Pace, il cui tema que-
st'anno : Non c' pace senza giusti-
zia. Non c' giustizia senza perdo-
no.
Certamente a causa dei recenti
eventi drammatici che hanno scosso,
e continuano a scuotere il mondo
non facile essere sereni e guardare
con fiducia e ottimismo al futuro.
Ecco allora che si eleva come ba-
luardo e fonte di conforto la voce
paterna e sollecita del Santo Padre,
che indica al popolo di Dio la via au-
tentica lungo la quale coltivare una
fondata e costruttiva speranza.
Questa speranza viene da Cristo:
il Bambino nato a Betlemme a custo-
dire il segreto della vera pace. Essa
ha sottolineato il Papa si fonda
su due pilastri: giustizia e perdono,
che non sono contrapposti, ma com-
plementari, poich ambedue essen-
ziali per la promozione della pace.
In nome di Dio Giovanni Pao-
lo II ha formulato un accorato appel-
lo a tutti, credenti e non credenti,
perch il binomio giustizia e perdo-
no impronti sempre i rapporti tra le
persone, tra i gruppi sociali e tra i
popoli. Tale appello diretto anzitut-
to ai credenti delle tre grandi religio-
ni abramitiche, ebraismo, cristianesi-
mo, islam, chiamate a respingere
ogni forma di violenza. Nessuno,
per nessun motivo, ha detto con
forza il Papa pu uccidere in no-
me di Dio.
Tutti questi valori sono sottolineati
con particolare evidenza nel Messag-
gio di Giovanni Paolo II in occasione
della Giornata Mondiale della Pace.
Un Messaggio, inviato ad ogni Capo
di Stato, in cui il Papa, nel richiama-
re il decisivo connubio tra giustizia e
perdono, invita l'umana famiglia a
pregare per la pace in questi tempi
burrascosi, quella pace che pu na-
scere solo dall'incontro della giu-
stizia con la misericordia.
La logica della giustizia e dell'a-
more Giovanni Paolo II l'ha richia-
mata all'Angelus, recitato al termine
della Concelebrazione Eucaristica. In
virt di questa logica il Papa ha for-
mulato l'ardente esortazione ad op-
porsi con fermezza insieme alla
tentazione dell'odio e della violenza,
che procurano perdite reali e per-
manenti. Al contempo il Santo Pa-
dre ha raccomandato, all'alba del
nuovo anno, l'urgenza di una mobi-
litazione globale delle coscienze, che
si sente tanto pi acuta in un mondo
globalizzato. Sulla base e in forza di
questa mobilitazione, ciascuno
chiamato a perseverare nell'impe-
gno di orientare nella direzione giu-
sta ogni tipo di scelta, da quella per-
sonale a quella che investe temi e
soggetti dell'ambito nazionale ed in-
ternazionale. E nel congedarsi dai fe-
deli che hanno gremito Piazza San
Pietro per l'Angelus, il Papa ha detto,
significativamente: Che il nuovo an-
no sia bello come bello il tempo
oggi. Sia lodato Ges Cristo! Buon
Anno!.
La Giornata della Pace coincide
con la Solennit della Madre di Dio.
Com' tradizione, alla destra dell'al-
tare della Confessione stata posta
una statua della Vergine custodita
nei Musei Vaticani. Davanti all'altare,
ornato da eleganti composizioni flo-
reali, erano la statua del Bambino
Ges ed il Libro dei Vangeli.
Con Giovanni Paolo II hanno con-
celebrato il Cardinale Angelo Soda-
no, Segretario di Stato; il Cardinale
Franois Xavier Nguyn Van Thun,
Presidente del Pontificio Consiglio
della Giustizia e della Pace; l'Arcive-
scovo Jean-Louis Tauran, Segretario
per i Rapporti con gli Stati; il Vesco-
vo Giampaolo Crepaldi, Segretario
del Pontificio Consiglio della Giustizia
e della Pace.
Alla Santa Messa erano presenti
numerosi Cardinali, tra i quali,
Eduardo Martnez Somalo, Camer-
lengo di Santa Romana Chiesa; Virgi-
lio No, Arciprete della Basilica Vati-
cana, Vicario Generale di Sua Santit
per la Citt del Vaticano; Camillo
Ruini, Vicario Generale di Sua Santi-
t per la Diocesi di Roma. Erano
inoltre presenti Arcivescovi e Vesco-
vi, tra i quali l'Arcivescovo Leonardo
Sandri, Sostituto della Segreteria di
Stato. Erano poi presenti Mons. Pe-
dro Lpez Quintana, Assessore per
gli Affari Generali; Mons. Celestino
Migliore, Sotto-Segretario per i Rap-
porti con gli Stati; Mons. Tommaso
Caputo, Capo del Protocollo.
Nella tribuna di san Longino, co-
m' tradizione, erano i componenti
del Pontificio Consiglio della Giustizia
e della Pace. Nella tribuna di san-
t'Andrea erano i membri del Corpo
Diplomatico accreditati presso la
Santa Sede, i quali hanno ricevuto la
Santa Comunione dalle mani del Pa-
pa.
La Liturgia stata accompagnata
dai canti eseguiti dal Coro Jubi-
leum di Mosca.
Nell'introdurre la preghiera dei fe-
deli il Papa ha pregato Dio Padre af-
finch il suo volto brilli sulla nostra
terra, immersa in zone oscure e om-
bre di morte, e conceda ai nostri
giorni di pace. In polacco si pre-
gato per le Chiese d'Oriente e d'Occi-
dente perch maturino continua-
mente pensieri e opere di pace; in
arabo, per i responsabili delle Nazio-
ni e degli Organismi internazionali,
affinch promuovano programmi e
prospettive inerenti alle urgenze della
giustizia e all'invito del perdono, di
fronte ai gravi problemi che affliggo-
no il nostro tempo. In portoghese si
pregato per gli uomini dediti al
terrorismo: il Misericordioso doni
loro la luce che li illumini sull'auten-
tico significato della verit e li liberi
dallo spirito di vendetta per le even-
tuali ingiustizie subite e da ogni for-
ma di fondamentalismo; in cinese si
pregato per i responsabili delle reli-
gioni del mondo, affinch respingano
ogni indulgenza verso qualunque
forma di terrorismo, convinti che la
violenza terrorista contraria alla
fede in Dio creatore e alla dignit
dell'uomo. Per le famiglie, i gruppi,
gli Stati e la stessa comunit interna-
zionale si pregato in ebraico: Pur
provati da inutili stragi e oltraggiati
da gravi violenze, siano aiutati a
comprendere che la capacit di per-
dono sta alla base di ogni progetto di
societ fraterna pi giusta e solidale.
Infine si pregato in tedesco per l'as-
semblea riunita nella Basilica di San
Pietro e per quanti sono in comunio-
ne con i fedeli tramite la radio e la
televisione: possano essere gli uni per
gli altri strumenti della vera pace.
La Concelebrazione Eucaristica si
conclusa con la venerazione del-
l'immagine della Madre di Dio posta
alla destra dell'altare, mentre l'as-
semblea ha cantato Alma Redem-
ptoris Mater e, dopo la Benedizione
Apostolica del Papa, il suggestivo in-
no natalizio Gloria in excelsis Deo
in sei lingue.
-

Da varie parti del mondo


si leva una struggente invocazione di pace;
si leva particolarmente da quella Terra
che Dio ha benedetto con la sua Alleanza
e la sua Incarnazione,
e che per questo chiamiamo Santa
-

Giustizia e perdono: ecco i due pilastri


della pace, che ho voluto porre in evidenza.
Tra giustizia e perdono non vi
contrapposizione, ma complementarit,
perch ambedue sono essenziali
per la promozione della pace
Dobbiamo opporci con fermezza insieme alla tentazio-
ne dellodio e della violenza, che danno solo lillusione di
risolvere i conflitti, ma procurano perdite reali e perma-
nenti. quanto ha auspicato Giovanni Paolo II all'Ange-
lus di marted 1 gennaio 2002, alla presenza di migliaia di
fedeli che, dopo aver partecipato alla solenne Concelebra-
zione Eucaristica nella Basilica Vaticana, si sono ritrovati
attorno al presepe allestito ai piedi dell'obelisco di Piazza
San Pietro.
Ecco il testo della meditazione del Papa:
Carissimi Fratelli e Sorelle!
1.Buon anno a tutti! Ci scambiamo questo au-
gurio, allinizio del 2002, sotto lo sguardo benedi-
cente di Maria Santissima, che oggi veneriamo co-
me Madre di Dio. Un augurio di serenit e di pace
in questa Giornata Mondiale della Pace, che si rin-
nova ogni anno da quando, nel 1968, fu istituita
dal mio venerato predecessore, il Servo di Dio Pao-
lo VI. Per costruire la civilt dellamore lumanit
ha bisogno della pace. Purtroppo, in questo perio-
do della storia, preoccupazioni e difficolt ostaco-
lano questo cammino. Esso tuttavia non pu e non
deve essere abbandonato. Alle forze negative, gui-
date da interessi perversi, che mirano a fare del
mondo un teatro di guerra, occorre rispondere con
la logica della giustizia e dellamore.
2.In tale contesto si colloca il Messaggio per
questa Giornata della Pace, nel quale ho voluto
riaffermare che Non c pace senza giustizia, non
c giustizia senza perdono. Infatti, non possibile
ristabilire appieno lordine infranto se non coniu-
gando fra loro giustizia e perdono.
Faccio appello, in particolare, agli uomini e alle
donne che hanno conosciuto nel secolo scorso le
funeste guerre mondiali. Mi rivolgo ai giovani che,
per loro fortuna, quei conflitti non hanno vissuto.
A tutti dico: dobbiamo opporci con fermezza insie-
me alla tentazione dellodio e della violenza, che
danno solo lillusione di risolvere i conflitti, ma
procurano perdite reali e permanenti. Il perdono,
invece, che potrebbe sembrare debolezza, presuppo-
ne una grande forza spirituale e assicura vantaggi
a lungo termine.
Il perdono, opponendosi allistinto di rispondere
al male con il male, un atteggiamento che, spe-
cialmente per i cristiani, ha profonde motivazioni
religiose, ma si regge anche su basi razionali. Per
tutti, infatti, credenti e non credenti, vale la regola
di fare agli altri ci che si vuole sia fatto a s. Que-
sto principio etico, applicato a livello sociale e in-
ternazionale, costituisce una via maestra per co-
struire un mondo pi giusto e solidale.
3.In un mondo globalizzato, dove le minacce
alla giustizia e alla pace si ripercuotono su larga
scala a danno dei pi deboli, si impone una mobi-
litazione globale delle coscienze. Il Grande Giubileo
del Duemila ne ha posto le basi: non bisogna sco-
raggiarsi di fronte alle prove della storia, ma perse-
verare nellimpegno di orientare nella direzione
giusta le scelte personali, familiari e sociali, come
pure le grandi linee dello sviluppo nazionale ed in-
ternazionale.
Ci rivolgiamo alla celeste Madre di Dio, perch
ottenga per il mondo la pace di Cristo. A Lei affi-
diamo con fiducia la Chiesa e lintera umanit, al-
lalba di questo nuovo anno.
Dopo la preghiera mariana, il Papa si cos rivolto ai
fedeli di lingua italiana:
Rivolgo uno speciale augurio di pace e di prospe-
rit ai Paesi dellUnione Europea, che oggi, con la
moneta unica, raggiungono un traguardo storico.
Auspico che ci favorisca il pieno sviluppo dei cit-
tadini dei vari Paesi. Crescano in tutta Europa la
giustizia e la solidariet, a vantaggio dellintera fa-
miglia umana!
Ricambio con deferente gratitudine sentiti augu-
ri al Signor Presidente della Repubblica Italiana,
auspicando per lui ogni bene nel suo alto compito
a servizio della Nazione. A tutti gli italiani e, in
particolare, agli abitanti della cara citt di Roma
sono lieto di rinnovare in questo primo giorno del-
lanno i miei voti pi cordiali: ciascuno assicuri
con impegno leale il proprio contributo al bene co-
mune, sempre prioritario rispetto ai pur legittimi
interessi particolari. Buon anno a tutti, nellamore
e nella pace di Cristo!
Ai pellegrini di lingua francese ha detto:
Au seuil de cette anne nouvelle, jadresse mes
vux cordiaux et chaleureux tous les auditeurs
de langue franaise. Que cette anne vous apporte
paix et srnit, avec laide de Dieu et grce un
engagement soutenu des hommes! Bonne et heu-
reuse anne tous!
Poi il Papa ha cos salutato i fedeli di lingua inglese:
As we begin this New Year, let us together in-
voke Gods gifts of peace, harmony and solidarity
upon the worlds peoples. May the Lord strengthen
you and your families in faith and love, and fill
you with his choicest blessings. Happy New Year!
Ai pellegrini di lingua tedesca ha detto:
Herzliche Gre entbiete ich allen Menschen aus
den Lndern deutscher Sprache. Mge die Gnade
und der Friede Christi, am Beginn dieses neuen
Jahres, Eure Herzen und Eure Lebenswelt erfllen.
Ich wnsche Euch ein frohes neues Jahr!
Nel rivolgersi ai fedeli di lingua spagnola, Giovanni Pao-
lo II ha detto:
Saludo muy cordialmente a todas las personas
de lengua espaola que me escuchan en este pri-
mer da del ao. Os invito a ser, con vuestro testi-
monio personal, constructores de la paz. Feliz Ao
Nuevo!
Poi il Santo Padre ha cos salutato i pellegrini di lingua
portoghese:
Sado tambm os que me ouvem em lngua por-
tuguesa. Para todos fao votos de um Novo Ano se-
reno, a fim de que, graas ao empenho de todos os
homens e mulheres de boa vontade, possam afir-
mar-se no mundo a paz e a solidariedade. Feliz
Ano Novo!
Ai pellegrini polacchi il Papa ha detto:
Ufni w Bogu rozpoczynamy ten nowy rok z nad-
ziej, e bdzie szczliwym czasem aski i pokoju.
Dobro wypracowane z mozoem i z Bo pomoc
w ostatnich latach niech bdzie pomnaane ku po-
mylnoci rodzin i caego spoeczestwa. Tego yc-
z wszystkim Rodakom w kraju i na wiecie. Sz-
cz Boe!
[Fiduciosi in Dio, iniziamo questo nuovo anno
con la speranza che sia un proficuo tempo di grazia
e di pace. Il bene prodotto con lo sforzo e con laiu-
to di Dio negli ultimi anni sia moltiplicato per la
prosperit delle famiglie e dellintera societ. Questi
sono i miei auguri che pongo a tutti i connazionali
nel paese e nel mondo. Dio vi benedica!]
Ai fedeli di lingua russa il Santo Padre si cos rivolto:
D njn gthdsq ltym Yjdjuj Ujlf, z hflj-hec-
crb. Lf ghtelen dctulf c dfvb b c dfibvb
ctvmzvb kjdm b vbh hbcnjds. C Yjdsv Ujl-
jv!
[In questo primo giorno del nuovo anno, sono lie-
to di far giungere un cordiale saluto a tutti coloro
che mi ascoltano di lingua russa. Lamore e la pace
di Cristo siano sempre con voi e con le vostre fami-
glie. Buon Anno!]
Nelrivolgersi almondo di linguaaraba, il Papa ha detto:

[A tutto il mondo di lingua araba, felice anno


nuovo!]
A tutti un rinnovato augurio di Buon Anno!

PAGINA
8 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled-Gioved 2-3 Gennaio 2002
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La Giornata della Pace nelle diocesi


La conclusione del vecchio anno civile
e linizio di quello nuovo, e soprattutto
la XXXV Giornata Mondiale della Pace
hanno richiamato lattenzione della
Chiesa ambrosiana e di moltissimi fede-
li, che hanno partecipato alle liturgie,
tanto nel capoluogo quanto nelle provin-
ce, fra il 31 dicembre 2001 e il 1 gen-
naio 2002. Sono stati temi che natural-
mente ha trattato anche il Cardinale
Carlo Maria Martini, Arcivescovo di Mi-
lano.
Nel pomeriggio di luned 31 dicembre
egli si recato dapprima presso il Pio
Albergo Trivulzio, noto popolarmente
con il nome di Baggina, per il Te
Deum di ringraziamento insieme con il
personale e gli anziani ospiti dellistitu-
to. Altro appuntamento con il Te Deum
stato alle ore 18 quello nella chiesa di
San Fedele, dove il Cardinale ha fissato
lo sguardo su due stupende icone della
fede offerte dal brano evangelico di Lu-
ca: anzitutto quella dei pastori che, do-
po lannuncio dellangelo, si affrettano
verso Betlemme. Anche noi oggi spiri-
tualmente ci muoviamo verso Betlemme
ha sottolineato il Porporato, che ha
ripreso la stessa immagine il giorno se-
guente , ma per contemplare le soffe-
renze di questa citt, per ascoltare il
pianto di Rachele sui suoi figli pi pic-
coli e per invocare su di essa e su Geru-
salemme la pace tanto desiderata. La
seconda icona quella di Maria che
conserva nel cuore, come un tesoro in-
timo, tutte le parole e gli eventi in cui
Dio le parla per confrontarli, meditarli,
affidandosi sempre pi fiduciosamente a
Dio momento per momento.
I discepoli di Cristo, principe della
pace ha detto ancora il Porporato ,
sono chiamati a proclamare con costan-
za che ogni forma di violenza terroristi-
ca disonora la santit di Dio e la dignit
delluomo e che la religione non pu di-
ventare mai motivo di aggressione e di
odio. Non si dimentichi, come ha ricor-
dato il Papa nel messaggio per la Gior-
L'anno che ieri si concluso stato
fortemente segnato dalla cattiveria e dal-
la inimmaginabile pazzia umana; stato
avvelenato dunque da mille paure e in-
tristito da preoccupazioni gravi e non
infondate. E l'anno nuovo non si inizia
all'insegna di un grande ottimismo: nu-
vole minacciose innegabilmente incom-
bono ancora sul nostro cielo. Sicch
mai come quest'anno abbiamo voglia di
auguri che ci incoraggino: auguri di be-
ne, di felicit, di pace vera. Si aperta
con queste parole l'omelia che il Card.
Giacomo Biffi, Arcivescovo di Bologna,
ha pronunciato in Cattedrale di San Pie-
tro nella Solennit di Maria Santissima
Madre di Dio e XXXV Giornata Mondia-
le della Pace. Tempo di auguri, dunque,
ma anche timore, ha detto il Porporato;
timore che essi siano s desiderati e
gratificanti, ma anche inefficaci e vuoti;
perci con desiderio pi acuto del solito
siamo qui convenuti ad ascoltare e a
raccogliere l'augurio di Dio; cio l'augu-
rio di colui che solo in grado di dare
esito positivo e consistenza alle nostre
aspirazioni.
La parola pace quindi risuonata pi
volte nel tempio gremito di fedeli. Del
resto, e non poteva essere altrimenti,
l'omelia ha preso spunto dal tema dato
dal Papa alla Giornata Mondiale della
Pace: Non c' pace senza giustizia, non
c' giustizia senza perdono. All'inizio il
Cardinale si soffermato su questo prin-
cipio: La pace opera della giustizia,
spiegando quale sia il significato di una
tale asserzione. Significa ha detto
che la pace non un valore assoluto:
un valore altissimo, il pi auspicabile e
il pi necessario dei valori, solo se si ac-
compagna al rispetto effettivo di ci che
retto; un valore incontestabile, se es-
sa non ottenuta col sacrificio dei diritti
autentici di tutti, anche di quelli che so-
no deboli e inermi.
La pace frutto della giustizia ha
quindi aggiunto , come la giustizia
(non bisogna mai dimenticarlo) non
mai frutto della prepotenza, dell'arro-
ganza, dal vandalismo: sempre e solo
frutto della verit; della verit ricercata
con tutte le forze, accolta in una mente
leale, onorata nei fatti. La giustizia pu
sperare di affermarsi solo quando non si
stravolgono i dettami della retta ragione,
non si bara coi concetti, non si muta
capziosamente il senso delle parole...
Coloro che con i discorsi e con gli atti ai
abbandonano a queste confusioni e non
rispettano la verit delle cose, non pos-
sono essere n autentici difensori della
giustizia n operatori di pace.
Il Card. Biffi ha quindi invitato i pre-
senti a prendere conoscenza personale e
diretta del testo di Giovanni Paolo II,
del quale stato letto qualche capoverso
a titolo esemplificativo, ripetendo infine
un'affermazione che pu essere capita
e condivisa soltanto da chi accetta l'ori-
ginalit del Vangelo di Cristo: Non c'
giustizia senza perdono.
A ben guardare ha spiegato il Por-
porato questa parola, che sembra
nuova, richiama nella sostanza la sem-
plice e sublime regola di comportamen-
to che san Paolo raccomandava a ogni
cristiano: Non lasciarti vincere dal ma-
le, ma vinci il male con il bene (Rm 12,
21).
Il Cardinale ha quindi concluso l'ome-
lia citando proprio la parte finale del
Messaggio di Giovanni Paolo II, che ter-
mina con una calda esortazione a prega-
re per la pace. Pregare per la pace, ci
dice il Papa, significa aprire il cuore
umano all'irruzione della potenza rinno-
vatrice di Dio, il quale con la forza vi-
vificante della sua grazia pu creare
aperture di pace anche l dove sem-
bra che vi siano soltanto ostacoli e chiu-
sure.
nata per la Pace, che non c pace sen-
za giustizia, non c giustizia senza per-
dono. LArcivescovo ha ricordato il
giorno di penitenza e solidariet del 14
dicembre scorso e quello di preghiera
del prossimo 24 gennaio ad Assisi. Infi-
ne, va notato come spesso il Papa ricor-
di che il dono della santit fiorisce inces-
santemente nel popolo di Dio e che li-
deale della santit un ideale buono per
tutte le condizioni di vita e per tutte le
et, come sottolineato peraltro da passi
biblici letti in questi giorni.
Sempre sulle letture della liturgia il
Cardinale Martini s soffermato anche
durante la Santa Messa solenne del 1
gennaio, alla quale hanno presenziato i
rappresentanti delle seguenti confessioni
cristiane presenti a Milano: Chiesa Lute-
rana, Chiesa Evangelico-valdese, Chiesa
Vetero-cattolica, Chiesa Ortodossa ru-
mena, Chiesa Ortodossa russa, Chiesa
Greco-ortodossa, Chiesa Copto-ortodos-
sa eritrea, Chiesa Armena; essi hanno
inteso unirsi in comunione con i cattoli-
ci nella preghiera per la pace.
Dalla benedizione del Libro dei Nu-
meri, fatta nel nome impronunziabile
del Dio di Israele, si passa al nome di
Ges (Vangelo di Luca), che tutti pos-
siamo invocare; ed anzi Egli viene in noi
(Lettera ai Galati) per mezzo del suo
Spirito che grida Abb, Padre!. Il
nuovo anno civile ha commentato il
Porporato dunque un tempo da vi-
vere come figli e come fratelli, un tem-
po di presenza in noi dello Spirito e del
Figlio, che sorgente di pace, giustizia
e perdono.
LArcivescovo ha esaminato i passaggi
principali del Messaggio del Santo Pa-
dre, circa il rapporto fra giustizia e per-
dono, il fatto che questultimo ha la se-
de nel cuore di ciascuno e poi assume
una dimensione sociale, il dialogo e la
collaborazione ecumenica ed interreli-
giosa, la responsabilit delle grandi reli-
gioni e la consapevolezza dellunit del
genere umano. In questottica anche il
primo giorno della nuova moneta euro-
pea pu risultare un piccolo segno di
condivisione e di pace. Soprattutto, pe-
r, la pace cui aspiriamo riflesso del-
la pace celeste e nasce da rapporti ordi-
nati con noi stessi, con Dio e con gli al-
tri, e sola pu vincere le guerre. Una
pace a partire dal nostro cuore, da vive-
re e promuovere nelle famiglie, nelle co-
munit, nelle parrocchie, nei posti di la-
voro .... Noi oggi accogliamo con gra-
titudine lesortazione a percorrere con
fiducia e tenacia la via del perdono
ha concluso il Cardinale Martini . In
questo senso la pace nel mondo dipen-
dere anche da ciascuno di noi. ... Metti,
o Signore, sulla nostra bocca parole di
pace, nel nostro cuore sentimenti di pa-
ce ... Fa che ci riscopriamo tutti fratel-
li, tutti figli dello stesso Padre, in Ges,
nato da donna, figlio di Maria e tuo Fi-
glio.
ALBERTO MANZONI
La tradizionale Marcia per la Pace promossa dalla Cei, da Pax Christi e dalla Caritas italiana
Da Locri a Gerace per testimoniare la speranza
in un mondo di pace nel segno della giustizia e del perdono
Le celebrazioni di fine e inizio d'anno
nella Chiesa tridentina hanno assunto la
caratteristica di forti segnali di fraternit
e di pace. Particolarmente sentita sta-
ta la festa dei cantori della stella: un'i-
niziativa proposta dal Centro missiona-
rio diocesano e dall'ufficio catechistico
che stanno valorizzando una tradizione
diffusa nel mondo tedesco e praticata in
alcune valli del Trentino. Protagonisti
sono stati numerosi bambini giunti in
Cattedrale con grandi stelle comete e ve-
stiti da magi, pastori e angeli.
L'iniziativa finalizzata alla sensibiliz-
zazione missionaria dei piccoli e attra-
verso i piccoli. Nell'incontro, presieduto
dall'Arcivescovo Luigi Bressan, si pre-
gato per i bambini di Betlemme, dell'Af-
ghanistan, del Pakistan e dell'India e per
tutti quelli che soffrono perch non so-
no amati. Sull'altare c'era una lanterna
con la luce portata da Betlemme alla cui
fiamma sono stati accesi i lumi poi con-
segnati ai cantori della stella: Andate
nelle case delle vostre comunit ha
detto loro l'Arcivescovo e portate a
tutti un messaggio di pace e di speran-
za. Mons. Bressan ha chiesto ai ragazzi
di trasmettere la sua esortazione affin-
ch le persone siano sempre pi unite
fra loro, e la vita dei piccoli sia sempre
pi accolta. I bambini hanno risposto:
Noi vogliamo diventare seminatori di
vita e di speranza, annunciatori della
Parola; vogliamo che germogli la frater-
nit universale. Seminare la speranza
non un gioco da bambini, ma un im-
pegno da cristiani. E si sono impegnati
a passare casa per casa recando alle fa-
miglie della loro parrocchia la benedizio-
ne dell'Arcivescovo e raccogliendo fondi
da destinare ai progetti che i missionari
realizzano a favore dei bambini poveri.
Nel corso dell'Eucaristia di ringrazia-
mento del 31 dicembre Mons. Bressan,
ricordato che il 2001 stato un anno di
eventi drammatici e che la storia non
giustifica un pessimismo assoluto, ha
soggiunto: Nonostante i nostri limiti e
la povert che molte volte segna la no-
stra testimonianza, giusto che sappia-
mo anche rendere grazie. Il Te Deum
che canteremo insieme, e in spirito di
universalit, vuole essere anzitutto un
ringraziamento al Signore per la sua fe-
delt, per la sua misericordia, per la ric-
chezza del suo perdono e della sua gra-
zia, con le quali ci accanto, anzi in
noi. Il nostro grazie va quindi alle perso-
ne che la Sua bont ci ha posto al fian-
co: i familiari, gli amici, quanti con la
loro presenza rendono pi ricca e fecon-
da la nostra esistenza. E il pensiero di
riconoscenza si innalza a Dio per il do-
no del Papa, che guida la nostra comu-
nit in momenti pur burrascosi.
A mezzanotte tra il 31 dicembre e il
1 gennaio, Mons. Bressan salito sul
Monte Bondone sopra Trento per inau-
gurare l'anno internazionale della Mon-
tagna indetto dall'Onu, e per invocare la
benedizione di Dio su tutte le attivit
che alle montagne sono collegate.
Nella solennit della divina Maternit
di Maria l'Arcivescovo di Trento ha invi-
tato a vivere sia la dimensione contem-
plativa di Maria come quella apostolica
dei pastori.
Nel corso di una solenne veglia di
preghiera in Cattedrale la sera di Capo-
danno, a coronamento di una partecipa-
ta marcia della pace, Mons. Bressan ha
richiamato i punti fondamentali del
Messaggio del Santo Padre per la Gior-
nata della Pace 2002 invitando a un con-
tributo personale per la realizzazione
della pace in ogni ambito.
ARMANDO COSTA
Buon Anno 2002. A questo augurio
l'Arcivescovo di Gorizia, Mons. Dino De
Antoni, ha fatto seguire una approfondi-
ta riflessione sul significato della festa
del 1 gennaio 2002, dedicata a Maria
Madre di Dio.
Dopo aver contemplato nel giorno di
Natale, Ges Bambino, l'attenzione
andata al primo giorno dell'anno, in cui
si celebrata anche la Giornata Mondia-
le della Pace, ponendo come tema:
Non c' pace senza giustizia, non c'
giustizia senza perdono.
L'omelia di Mons. De Antoni ha posto
l'11 settembre 2001 come data per la
gente di tutto il mondo in cui stata
sperimentata, con nuova consapevolez-
za, la vulnerabilit personale e la paura
fino allora sconosciuta.
Riprendendo il filo conduttore che le-
ga il terrorismo al male, radicato nel
cuore dell'uomo, Mons. De Antoni ha
sottolineato anche l'esistenza di un dirit-
to a difendersi contro il terrore, ristabi-
lendo l'ordine e risolvendo con coraggio
e determinazione le situazioni di oppres-
sione ed emarginazione, quando queste
siano riconosciute all'origine dei disegni
terroristici.
Giustizia e perdono, ha evidenziato il
Presule, non sono in alternativa l'una al-
l'altra ma si sviluppano insieme costi-
tuendo un legame indissolubile al punto
che si pu affermare che non esiste
giustizia senza perdono. Perch perdo-
nare? All'interrogativo Mons. De Antoni
ha risposto con le parole contenute nel
Messaggio di Giovanni Paolo II per la
celebrazione della Giornata mondiale
della Pace: Il perdono potrebbe sem-
brare una debolezza ma in realt, sia
per esser concesso che per essere accet-
tato suppone una grande forza spirituale
e un coraggio morale a tutta prova.
Lungi dallo sminuire la persona, il per-
dono la conduce ad una umanit pi
piena e pi ricca, capace di riflettere
in s un raggio dello splendore del Crea-
tore.
Dal terrorismo bisogna difendersi, ha
insistito il Presule, esso figlio del fon-
damentalismo fanatico. Un impegno di
questo tipo non potr non inserirsi sulla
via del perdono che porta alla compren-
sione reciproca, al rispetto e alla fiducia.
Mons. De Antoni non poteva non accen-
nare alla pedagogia del perdono come
servizio da offrire per la pace.
Durante la Celebrazione liturgica svol-
tasi nella chiesa metropolitana di Gori-
zia, anche la preghiera dei fedeli ha ri-
cordato il Papa come instancabile mes-
saggero di pace, e i responsabili delle
nazioni perch lavorino per la pace nel
mondo.
In tutte le chiese parrocchiali si sono
svolte analoghe celebrazioni per la pace.
Sui sentieri della pace nella arcidiocesi
di Gorizia ci si sta muovendo da tempo
in maniera pi esigente ed efficace at-
traverso l'associazione ecclesiale Con-
cordia e Pax, ma anche ad opera di al-
tre associazioni. L'ultima iniziativa ha
visto la partecipazione di Mons. De An-
toni, del Vescovo ausiliare di Koper-Ca-
podistria, dei sindaci dei Comuni a ca-
vallo del confine italo-sloveno: sulla foi-
ba di Basovizza e nel cimitero di Gonars
sono state elevate preghiere.
Gli infoibati di Basovizza e i morti
seppelliti a Gonars costituiscono altret-
tanti esempi di vittime dell'odio e del-
l'intolleranza.
ARNOLFO DE VITTOR
che ne accompagna il cammino?. An-
che le forze dell'Ordine erano contente
di accompagnare i giovani in Marcia in-
sieme alle famiglie con bambini, che
non hanno voluto mancare all'appunta-
mento del 31 dicembre in marcia per la
pace. Lungo il percorso si meditato
sul Messaggio del Papa in un dialogo di
domande e di ascolto, coinvolgendo tut-
ti i partecipanti, pi di 700 persone, che
hanno sfidato i rigori del freddo e i pro-
verbiali riti di capodanno, che a Reg-
gio Emilia sono estremamente seducen-
ti. Il contrasto apparso evidente quan-
do in una delle piazze principali della
citt, si ascoltava la lettura del Messag-
gio del Vescovo Adriano da Gerusalem-
me, attorno scoppiavano i botti della fe-
sta e si sentivano le note di Strauss dal
Vicino Teatro Valli, uno dei pi belli d'I-
talia dove la gente era radunata per il
tradizionale Concerto di Capodanno. La
Marcia silenziosa si concludeva nel San-
tuario della Madonna della Ghiara, dove
si tenuta la Veglia fino all'una di not-
te. Nel centro dell'altare si innalzava
una Croce e tutti giovani e le famiglie
erano seduti attorno, abbracciandola
con le loro preghiere e canti di Taiz.
Guidata da don Fortunato Monelli, gi
missionario nel Nordest del Brasile, ha
raggiunto la commozione pi alta nella
richiesta di perdono e nel rito della luce.
Si conclusa con il canto del Magnifi-
cat, un inno al Padre con le parole di
Maria, madre di Ges, re della Pace.
Ancora una volta i giovani non hanno
deluso l'attesa del Papa, che pi volte li
ha invitati ad essere sentinelle del mat-
tino e costruttori di pace.
la giustizia dei lager, dei gulag, degli
schiavi. Solo riferendoci a Dio, abbiamo
la possibilit di affermare la dignit as-
soluta di ogni persona. Ogni persona e
ogni popolo hanno il diritto di vivere
nella libert, nella giustizia, nella pace,
Innalziamo la nostra preghiera ha
continuato il Vescovo perch vi siano
la pace, la serenit, il superamento delle
divisioni. Nella vita si possono fare scel-
te diverse, ma necessario incontrarsi
per camminare e costruire insieme.
Dopo la preghiera, il corteo si diret-
to verso la Cattedrale dove, oltre ai can-
ti, ci sono state anche alcune testimo-
nianze di operatori nelle strutture in cui
vengono ospitate persone in difficolt.
Il Vescovo, durante l'Eucaristia, nel-
l'omelia ha dettato parole di speranza.
In un momento in cui sembrano predo-
minanti terrorismo, guerre, fanatismo
religioso, Cristo si presenta nella sua
piccolezza per darci speranza, fiducia,
sicurezza.
Il perdono stato l'ultimo invito del
Vescovo: il perdono verso noi stessi, il
perdono verso gli altri, specialmente nel-
l'ambito familiare. Abbiamo bisogno
del perdono di Dio; se vogliamo costrui-
re una societ nuova ha concluso il
Vescovo necessario camminare in-
sieme, mano nella mano, guardando
avanti a noi progettando soltanto con
pensieri di bont, solidariet e fraterni-
t.
Parrocchie, associazioni e movimenti
ecclesiali, con la loro partecipazione so-
no state un buon presupposto per la co-
struzione della pace nella giustizia e nel
perdono.
FRANCESCO GIACOMETTI
Mentre i giovani marciavano per le
vie della Citt di Reggio Emilia, il Ve-
scovo Adriano Caprioli, con una delega-
zione di sacerdoti e laici della Diocesi,
aveva raggiunto Gerusalemme per con-
celebrare nella Giornata Mondiale della
Pace con il Patriarca Michel Sabbah, re-
cando a lui e a tutti i cristiani della Ter-
ra Santa la fraternit e la solidariet del-
la Diocesi reggiana-guastallese. Un viag-
gio breve, rapido ma importante per
non lasciare soli i fratelli della Chiesa di
Gerusalemme, cos provata in questi
mesi.
A Reggio Emilia la Marcia iniziata
alle ore 21 della sera del 31 dicembre,
partendo dal Cimitero di San Maurizio,
dalla tomba di don Gigi Guglielmi, il di-
rettore della Caritas morto improvvisa-
mente cinque anni fa. Il ricordo della
sua figura molto vivo in Diocesi: uo-
mo di pace, animatore della carit, fon-
datore della Scuola di Musica per la li-
turgia, ha lasciato un segno profondo
soprattutto nei gruppi missionari
Amahoro e Albania, che continuano una
presenza fraterna sia in Rwanda che
nella terra albanese, considerata la quin-
ta delle missioni diocesane dopo il Ma-
dagascar, India, Brasile e Rwanda. Era
suggestiva la croce illuminata sulla tom-
ba di don Gigi mentre la preghiera per
la pace si innalzava a commento delle
sue parole: Perdere tempo a testimo-
niare la pace non da ingenui, il ruolo
che stiamo giocando fondamentale an-
che se i risultati sono deboli... A che
punto del suo declino sarebbe l'umanit
se non ci fosse lo sparuto gruppo di cul-
tori delle utopie e di costruttori di pace,
Cera un posto vuoto, nella Santa
Messa della Giornata Mondiale per la
Pace, nel Duomo di Firenze: quello di
Monsignor Luigi Sessa, dal 1973 Mae-
stro di Cappella della Cattedrale di San-
ta Maria del Fiore. Lo ha sottolineato,
allinizio della Celebrazione, lArcivesco-
vo Ennio Antonelli, che a mons. Sessa
ha rivolto un saluto pieno di stima e di
commozione. Il musicista, che era an-
che direttore nazionale del segretariato
delle Scholae Cantorum dellAssociazio-
ne Santa Cecilia, stato stroncato da un
infarto la sera del 31 dicembre, proprio
mentre dirigeva il coro in Duomo. Uo-
mo di profonda fede e di grande cari-
sma, era conosciuto e apprezzato in tut-
ta Italia per le sue doti di musicista e
per la sua passione per la musica sacra.
Valente organista, a lui si devono anche
alcune armonizzazioni a quattro voci di
melodie tradizionali come Adeste Fideles
e Stille Nacht.
In unatmosfera ancora turbata e in-
credula per questa inattesa scomparsa,
lArcivescovo Ennio Antonelli ha voluto
comunque rivolgere il suo pensiero, nel-
la festa di Maria Santissima Madre di
Dio, al desiderio e alla speranza di pace
che affiora nel mondo dopo i tragici
eventi che hanno segnato lanno appena
concluso. Anche lentrata in vigore del-
lEuro ha sottolineato lArcivescovo
sicuramente un fatto di pace, un
passo sulla via dellintegrazione dei po-
poli europei. E tutti sappiamo come
questo cammino abbia preso avvio dalla
tragica esperienza della guerra mondia-
le: stato lorrore della guerra a destare
il desiderio di allontanarla. Qualcosa di
analogo potrebbe avvenire anche in un
orizzonte internazionale pi ampio, pla-
netario. Antonelli ha anche rilanciato il
ruolo di Firenze come citt della pace:
Su questi temi non sarebbe auspicabile
che anche Firenze, citt della cultura e
della pace, memore della sua grande
tradizione e in particolare dei Convegni
per la pace e la civilt cristiana e degli
Incontri mediterranei promossi dal
sindaco santo Giorgio La Pira, provi
ad esplorare le possibilit di un suo rin-
novato protagonismo?.
RICCARDO BIGI
MILANO BOLOGNA
FIRENZE
TRENTO GORIZIA
IMOLA REGGIO EMILIA
La Chiesa locale di Imola, sotto la
guida del Vescovo Giuseppe Fabiani, ha
seguito con particolare attenzione gli av-
venimenti in ambito mondiale, condivi-
dendo i messaggi, gli indirizzi pastorali e
le iniziative del Santo Padre.
Dopo le celebrazioni del Natale che
hanno visto un grande afflusso di fedeli,
la Diocesi ha dato molto rilievo alla
Giornata della Pace con l'ormai tradizio-
nale Marcia della Pace.
Nell'invito di Mons. Fabiani si notava
la preoccupazione per l'irrompere del
terrorismo e della guerra. La violenza
si leggeva nell'invito genera violen-
za, in una spirale che coinvolge anche le
nuove generazioni, per cui diffuso il
disprezzo della vita dell'uomo, che la
cultura che fa opinione non considera
sacra, quale progetto di Dio. Viviamo
la Giornata della Pace, aggiungeva il Ve-
scovo, con sentimenti di pace, parteci-
piamo alla manifestazione pubblica che
vuole affermare il diritto-dovere dell'uo-
mo concreto e della societ di esprimere
sentimenti di pace, di giustizia, di per-
dono, perch come la violenza genera
violenza, la pace non pu generare che
pace.
Nel pomeriggio del 1 gennaio, un
lungo corteo si snodato dalla parroc-
chia di S. Spirito ai margini della citt,
ed ha percorso la via Emilia. Nella piaz-
za centrale della citt, una breve sosta,
per ascoltare la parola del Vescovo e
per una breve preghiera. In questo
cammino verso la cattedrale, ha detto il
Vescovo, parlare di pace, di giustizia, ha
senso solo se c' un riferimento a Dio,
altrimenti c' solo la pace dei cimiteri,
Dopo il freddo dei giorni precedenti, anche il tem-
po stato clemente con i tremila pellegrini della pa-
ce arrivati a Locri da ogni regione dItalia. Il clima
pi mite ha favorito il loro cammino in salita verso
Gerace nella notte di san Silvestro. Ledizione del
2001 della Marcia per la Pace, promossa dalla Cei,
da Pax Christi e dalla Caritas italiana, si svolta al-
linsegna del messaggio di Giovanni Paolo II sul te-
ma Non c' pace senza giustizia. Non c' giustizia
senza perdono. Gli spunti di riflessione e le testimo-
nianze sono state tante e quanto avvenuto dall11
settembre in poi nel mondo ha reso ancora pi im-
portante l'ormai tradizionale appuntamento di fine
anno, giunto ormai alla XXXIV edizione.
stato Mons. Giancarlo Maria Bregantini, Vesco-
vo di Locri-Gerace, e Presidente della Commissione
Episcopale per i problemi sociali e lavoro, giustizia e
pace, salvaguardia del creato, a ricevere i parteci-
panti davanti al fal acceso sul piazzale della Catte-
drale di Locri. Assieme a lui cerano, tra gli altri, il
presidente nazionale di Pax Christi e Vescovo di Sa-
luzzo, Mons. Diego Bona, e lArcivescovo di Catan-
zaro-Squillace, Mons. Antonio Cantisani, don Anto-
nio DellOlio, don Vittorio Nozza, Direttore della Ca-
ritas italiana. Dopo i saluti delle autorit civili (del
sindaco Carmine Barbaro, del presidente del Consi-
glio regionale della Calabria, Luigi Fedele, del prefet-
to di Reggio Calabria, Goffredo Sottile), Mons. Can-
tisani, presidente della Conferenza Episcopale Cala-
bra, ha salutato i presenti ricordando che la pace
possibile; ma la pace vera si costruisce creando con-
dizioni sociali di giustizia, perch la pace opera
della giustizia.
Subito dopo partito il lungo corteo aperto dalla
croce di Polsi e da un grandissimo telone con i colo-
ri dellarcobaleno. Camminando camminando la lu-
na guarda, il buio non fa paura, Gerace aspetta tutti
per la pace, qualcuno ha salutato cos i marciatori,
scrivendo queste parole su un muro lungo il tragitto.
Anche la paura, dunque, nemica della pace. Ed al-
lora altrettanto significative sono state le testimo-
nianze di padre Giuseppe Moretti, il religioso che
stato cappellano per diversi anni presso lambasciata
italiana a Kabul, il quale ha ricordato la fierezza e
la dignit del popolo afghano, che adesso ha bisogno
di essere aiutato per la ricostruzione, materiale e
spirituale.
Ntomi Shangase, giovane componente della com-
missione Giustizia e Pace dellEpiscopato sudafrica-
no, ha ripercorso i duri giorni della lotta per sconfig-
gere il razzismo; padre Raphael Gallagher si invece
soffermato sul difficile rapporto tra cattolici e prote-
stanti nellIrlanda del Nord. Maurizio Zavaglia, re-
sponsabile dello sportello Crea Lavoro, operante da
cinque anni nella diocesi di Locri-Gerace, ha testimo-
niato limportanza del sostegno che la Chiesa offre ai
giovani disoccupati nella ricerca di opportunit occu-
pazionali.
Giunti a Gerace, in piazza delle Tre Chiese, stato
letto il messaggio di saluto inviato dal Patriarca di
Gerusalemme dei Latini, S. B. Michel Sabbah, che
in quello stesso momento stava partecipando alla
marcia Open Jerusalem che si svolgeva in Terra
Santa. seguito un momento ecumenico con
lArchimandrita Dimtrj Makaroff, padre Nilo, della
Chiesa ortodossa, e il pastore evangelico Pino Impe-
ritura.
Nella magnifica Cattedrale di Gerace, prima della
Celebrazione Eucaristica stato proiettato un video
inviato dalla dottoressa Dewan, rappresentante delle
Nazioni Unite in Italia, e alcune immagini che hanno
ricordato lopera svolta a sostegno della pace dal
compianto salesiano don Giorgio Pratesi.
Subito dopo, il sindaco di Gerace, Salvatore Gal-
luzzo, ha salutato i partecipanti alla marcia. Allatto
penitenziale, la signora Teresa Cataldo, rimasta ve-
dova nel luglio del 2000, quando la ndrangheta le ha
ucciso il marito Vincenzo, ha raccontato il suo
dramma e il difficile cammino verso il perdono. Ca-
rica di significati anche la preghiera dei fedeli prepa-
rata e pronunciata da un pakistano e da un indiano,
i quali, al termine dell'orazione, si sono fraternamen-
te abbracciati.
Mons. Bregantini, a conclusione di questa marcia,
ha lasciato tre precise immagini, tre colori della pa-
ce: il volto di Dio rivolto a ciascuno di noi; il cuore
di Maria che di fronte alla fragilit e allapparente
debolezza del Bambino Ges, non si spaventa; anzi
raccoglie tale fragilit e la trasforma in forza (non in
potenza) ed infine i piedi dei Pastori: bello senti-
re nel cuore di tanti giovani il reciproco incoraggia-
mento, come i pastori di Betlemme: su, andiamo an-
che noi, partecipiamo anche noi a questo avveni-
mento. Per perseguire la pace, quella vera, in ogni
angolo della terra.
GIOVANNI LUC

PAGINA
9 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled-Gioved 2-3 Gennaio 2002
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La Giornata della Pace nelle diocesi


Se non c pace senza giustizia, non
pu esservi giustizia senza perdono. Il
perdono innanzitutto una scelta perso-
nale, una scelta del cuore che va contro
listinto spontaneo di ripagare il male
con il male, che non segue la legge del
taglione, della ritorsione, della rivalsa,
della vendetta, ma quella dellamore, co-
me riflesso dellamore di Dio, il quale
fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e
sopra i buoni, e piovere sopra i giusti e
sopra gli ingiusti. Riprendendo uno
dei passaggi pi emblematici del Mes-
saggio del Santo Padre per la 35 Gior-
nata Mondiale della Pace, lArcivescovo
di Palermo, il Cardinale Salvatore De
Giorgi, si rivolto innanzitutto agli am-
ministratori della citt, allinizio del loro
mandato essendo stati eletti alla fine del-
lo scorso mese di novembre. Parlare di
pace, di giustizia e di perdono in una
citt che mostra grandi ricchezze di va-
lori ma anche tante ombre fatte da sac-
che di povert e degrado deve invitare
la coscienza di ciascuno, amministratore
o semplice cittadino, ad accogliere le
istanze della collettivit: La giustizia
ha aggiunto lArcivescovo nel corso del-
la Celebrazione Eucaristica che si svol-
ta, secondo la tradizione del capoluogo
siciliano allinterno del Palazzo di Citt
una virt morale ed una garanzia
legale che vigila nel pieno rispetto di di-
ritti e doveri e sullequa distribuzione di
benefici e oneri, e questa deve perci es-
sere la virt dei politici e degli ammini-
stratori che devono operare per il bene
comune, senza esclusioni e preferenze,
anteponendo ogni interesse personale, di
partito o di coalizione. E se una prefe-
renza legittima e doverosa ha ag-
giunto il Cardinale De Giorgi questa
per i cittadini meno abbienti che vivo-
no nei quartieri pi degradati e abban-
donati della citt, nei quali il degrado
ambientale produce e fa crescere quello
culturale, morale e sociale. Unaltra par-
ticolare attenzione va rivolta verso la ap-
passionata e costruttiva ricerca dei pro-
blemi che travagliano il nostro territo-
rio, dalla disoccupazione al risanamento
del centro storico, dal traffico alligiene
urbana, in modo che la nostra citt sia
pi vivibile. LArcivescovo ha apprezza-
to che il Capodanno a Palermo sia stato
caratterizzato da una forte attenzione
verso gli ultimi, tagliando drasticamente
le spese per spettacoli e proposte esclu-
sivamente consumistiche a favore di at-
tivit per i meno abbienti. Educare al-
lattenzione verso chi vive situazioni di
disagio, eliminando ad esempio le tante
ingiustizie sociali, uno dei possibili an-
tidoti allindifferenza, allegoismo, allo-
dio. Tornando in diversi passaggi del
suo intervento sui temi del fondamenta-
lismo religioso, del terrorismo e delle
aree di guerra vive in diverse parti del
pianeta, lArcivescovo ha ricordato non
soltanto il grande appuntamento di Assi-
si del 24 gennaio ma anche lIncontro
internazionale della Pace organizzato
dalla Comunit di SantEgidio per i pri-
mi tre giorni del prossimo settembre
proprio a Palermo. La scelta di Paler-
mo ha sottolineato lArcivescovo
un segno dellattenzione che si ha per la
nostra citt e per la nostra regione, cuo-
re del Mediterraneo e crocevia di civilt,
di culture, di popoli e di religioni.
LUIGI PEROLLO
La lotta pu essere necessaria anche
per il ristabilimento della giustizia, ma
ora tempo per la civilt di ispirarsi a
una concezione diversa da quella della
guerra.
Cos il Cardinale Michele Giordano,
Arcivescovo di Napoli, ha rinnovato
in occasione del Te Deum di fine anno e
della Santa Messa celebrata per la Gior-
nata mondiale della pace l'appello a
favore della non violenza tra gli uomini
e le nazioni.
A volte, ha ricordato il Cardinale,
innegabile che il conflitto possa essere
un dovere, persino eroico, ma per far
camminare il mondo verso una giustizia
vera occorre mettere da parte la logica
della guerra, della violenza, della sopraf-
fazione.
La pace da costruire, dunque, non
pu essere solo quella dei trattati inter-
nazionali, frutto di solito di una impo-
stazione ai danni della parte pi debole,
che la accetta in attesa di una riscossa
futura.
Per una distensione duratura servono
la clemenza, il perdono, l'autentica ri-
conciliazione, la disponibilit a mettere
da parte lo spirito di vendetta: una le-
zione difficile, ma di grande attualit.
E in quest'ottica la missione della Chiesa
consiste nel ricordare agli uomini che
sono fratelli, insegnando loro ad amarsi
e riconciliarsi.
Pace, dunque, come dimensione per-
manente della vita sociale, come anelito
profondo del cuore da tradurre in opere
concrete, secondo l'insegnamento di Cri-
sto Ges.
Un messaggio controcorrente ha
rilevato il Card. Giordano in un mon-
do che sembra rincorrere la lotta e la
competizione come base di ogni succes-
so. Ma questa l'unica strada per realiz-
zare un futuro autenticamente umano e
cristiano, di progresso e prosperit, di
giustizia nei rapporti tra gli uomini e le
nazioni.
Da qui il plauso e l'incoraggiamento
per tutti coloro che, a vario titolo, sono
impegnati nella diffusione di una cultura
e di opere concrete per la pace: un im-
pegno che deve vedere protagonisti i cri-
stiani, chiamati ad essere apostoli e te-
stimoni coerenti del Vangelo del perdo-
no e della riconciliazione, cominciando
dalla propria vita quotidiana.
Al mondo d'oggi serve una grande
educazione alla pace, per rimuovere le
scorie culturali, spesso dominanti, che
insegnano a rincorrere mete del tutto di-
verse.
Infatti ha concluso l'Arcivescovo
la pace comincia nell'interno dei
cuori: prima bisogna conoscerla, ricono-
scerla, amarla e volerla fortemente; poi
potremo esprimerla e imprimerla in un
costume rinnovato dell'umanit.
Un impegno, quest'ultimo, rinnovato
nel giorno di Capodanno dai cattolici di
Ercolano, citt appartenente alla diocesi
di Napoli, che hanno promosso una
grande marcia cittadina per la pace con-
clusasi nel santuario della Madonna di
Pugliano.
MARIANO DEL PREITE
Vivissima eco ha avuto in tutta lArci-
diocesi di Bari-Bitonto il messaggio che
Sua Santit ha rivolto al mondo in occa-
sione della Giornata mondiale della pace
che coincide con il primo giorno del
nuovo anno del Signore. Nella sua ome-
lia s fatto autorevole portavoce del gri-
do di dolore del Pontefice lArcivescovo
di Bari-Bitonto Monsignor Francesco
Cacucci. In tutte le chiese, da quelle
madri dei centri pi importanti a quelle
periferiche dei rioni e dei piccoli e gran-
di paesi, i celebranti hanno rivolto alle
migliaia di fedeli che affollavano i sacri
luoghi linvito alla speranza della Chiesa
universale, in corale unione con tutti i
fedeli, che solo quando prevarr la vera
pace sar realmente trasformato il mon-
do perch si realizzino le aspirazioni pi
nobili della gente di questo mondo. Nel-
le parole dei sacerdoti che celebravano i
sacri riti riecheggiato il senso profon-
do del perdono. Tutta la giustizia di
questo mondo cerca, nella sua fragilit e
nella sua imperfezione, di porre rimedio
ai drammi che sconvolgono i singoli e le
collettivit. Ma chiaro lammonimento
che Giovanni Paolo II, uomo della pace
e della sofferenza, rivolge a tutti gli uo-
mini di buona volont: la necessit del
perdono che risana le ferite e ristabilisce
in profondit i rapporti umani turbati.
In molte parrocchie, accanto ai momen-
ti di riflessione sulle parole ammonitrici
che vengono dalla Sede apostolica, sono
stati celebrati momenti dincontro con
coloro che hanno grande bisogno di una
mano daiuto e soprattutto lindicazione
di considerarsi tutti figli di una stessa
patria, malgrado la provenienza di molti
derelitti da terre lontane. La Giornata
della Pace avr inoltre una sua partico-
lare celebrazione, sempre nellambito
dellArcidiocesi di Bari-Bitonto, anche il
giorno 5 gennaio. A partire dalle 17,30,
presieduta dall'Arcivescovo Cacucci, si
svolger nella Cattedrale di Bari, nel
cuore antico della citt, una veglia not-
turna di preghiera durante la quale reli-
giosi, fedeli, gruppi di volontariato, emi-
grati si uniranno, in un alto momento di
dialogo e di collaborazione ecumenica
ed interreligiosa, per una comune pre-
ghiera che esprima il profondo desiderio
delle coscienze che invocano, sulla via
della pace, anche quello del cristiano
perdono, unica via perch si possano ri-
prendere i progetti di una societ futura
pi giusta e solidale.
VITO MAUROGIOVANNI
Solo nella misura in cui si affermano
un'etica e una cultura del perdono si
pu anche sperare in una politica del
perdono, espressa in atteggiamenti so-
ciali ed istituti giuridici, nei quali la stes-
sa giustizia assuma un volto pi uma-
no. Queste autorevoli parole di Giovan-
ni Paolo II espresse nel recente messag-
gio per la XXXV Giornata Mondiale del-
la Pace hanno trovato riscontro nella
Marcia diocesana per la Pace che ha
avuto luogo quest'anno nella citt di Po-
listena con la partecipazione straordina-
ria di Monsignor Luigi Bettazzi, Vescovo
emerito di Ivrea. Una miriade di luci e
di torce a vento hanno rischiarato il
buio serale per le strade del centro pia-
nigiano e la manifestazione ha sottoli-
neato in tutta la sua pregnante attualit
la vicinanza della Chiesa verso quanti
soffrono per problemi di giustizia.
Gi la notte di San Silvestro Mons.
Luciano Bux, Vescovo di Oppido Ma-
mertina-Palmi, consolidando una prece-
dente tradizione si voluto recare nel
supercarcere di Palmi e, unitamente al
cappellano don Silvio Mesiti, ha portato
una preghiera di confronto e di pace
agli oltre cento detenuti sottolineando
come la gioia del Natale vince le umane
sofferenze e si fa grande proprio col Cri-
sto che diventa Bambino.
Il passaggio tra il vecchio e il nuovo
anno ha visto la celebrazione in diocesi
di molte iniziative che hanno valorizzato
i sentimenti di pace, giustizia e perdono.
Nella parrocchia di Santa Maria del Soc-
corso di Palmi i giovani cattolici della
Fuci hanno dato vita ad un music-hall
dal titolo La tua buona stella propo-
nendo il mistero della Nativit alla luce
della sapienza dei Magi.
Nel Duomo di Gioia Tauro si tenuto
un concerto d'organo. Sono state ese-
guite musiche di Purcell, Bach, Stanley
e Dubois assai ammirate dal folto udito-
rio che ha avuto modo di apprezzare
quest'iniziativa dell'infaticabile Arciprete
Monsignor Francesco Laruffa e del Con-
siglio Pastorale.
Ma la cosa per la quale rendiamo
maggiormente grazie al Signore in que-
sta giornata mondiale della Pace l'or-
dinazione sacerdotale di fra' Giovanni
Battista M. Tillieci, un giovane palmese
trentaduenne che ha maturato la sua
vocazione francescana tra i barellieri
dell'Unitalsi e l'opera di apostolato sia a
Lourdes che nella parrocchia d'origine.
Fratel Giambattista, che ha ricevuto l'or-
dine sacro per l'imposizione delle mani
e la preghiera consacratoria del Vescovo
Luciano Bux, assai contento del pro-
prio discernimento religioso e ci ha
espresso l'interiore convinzione che la
pi bella cosa la libert per cui quan-
do si risponde a Dio nella libert non so-
lo si forma dal di dentro la persona, ma
si attua quella fraternit tipicamente
francescana che dono agli altri e a se
stessi.
FILIPPO MARINO
Non c' pace senza giustizia, Non
c' giustizia senza perdono stata co-
me la parola d'ordine, che dai bambi-
ni e ragazzi dell'AC nelle singole comu-
nit parrocchiali, e in particolare, nella
Giornata della pace, celebrata a Mileto,
passata di bocca in bocca, come augu-
rio per il nuovo anno che nasce. I ra-
gazzi provenienti dalle varie comunit
parrocchiali, come una grande famiglia,
nella marcia della pace, con i palloncini
multicolori, sui quali risaltavano messag-
gi di pace, hanno sfilato per le vie della
cittadina fino al grande presepe di fron-
te alla Cattedrale, paternamente accolti
dal Vescovo Mons. Domenico Tarcisio
Cortese. Commentando i Pensieri di
Pace, che risaltavano sugli striscioni e
sui palloncini, in un amichevole dialogo
con i piccoli interlocutori, i quali hanno
definito la pace Amore Perdono
Amicizia e Giustizia, li ha esortati a
instaurare questi rapporti in famiglia,
con gli amici, nella scuola. Sar allora
come un'onda che, partendo dal Bambi-
no di Betlem, si allarga per espandersi
ai bambini e a tutti coloro che sono vit-
time della guerra e della violenza.
I ragazzi hanno offerto parte dei loro
risparmi per l'assistenza di una Casa-fa-
miglia per ragazze madri del villaggio
Primavera in Brasile, per interessa-
mento delle Oblate di don Mottola. Al
lancio verso il cielo dei palloncini con i
Pensieri di Pace scritti dai ragazzi,
Mons. Cortese si augurato che quei
pensieri, pi che salire verso il cielo
scendano sulla terra sugli uomini di
buona volont affinch si impegnino
per la pace annunciata ai pastori dagli
angeli.
La celebrazione ufficiale ha avuto for-
ma solenne nella cattedrale di Mileto e
nelle Concattedrali di Nicotera e Tropea,
nelle quali il Vescovo, con la partecipa-
zione del clero, dei religiosi, delle Auto-
rit e dei fedeli, si soffermato sul Mes-
saggio di Sua Santit Giovanni Paolo II,
esortando tutti ad accogliere il circuito
d'Amore, che parte da Betlem per dif-
fonderlo nel cuore degli uomini di tutta
la terra. La pace riflesso del volto di
Dio, che si rivolge verso di noi. Maria
la prima che accolse questa luce, con il
proclamarsi la serva del Signore. Te-
stimoni la pace nell'ubbidienza alla leg-
ge, recandosi con Giuseppe a Nazareth
per farsi censire; condivise la via dell'e-
silio con i perseguitati dagli Erodi di tut-
ti i tempi, fino ai piedi della Croce, dove
scrisse la pagina pi alta della pace.
Mons. Cortese ha poi affermato il
nesso inscindibile fra pace-giustizia-per-
dono. La giustizia esige che ad ogni uo-
mo venga riconosciuto ci che suo,
il suo diritto, la sua dignit. Gli squilibri
e la sperequazione fra popoli ricchi e
popoli poveri, condannati alla fame e al-
la miseria, sono causa di tensioni e di
conflitti insanabili, che portano all'odio
e alla violenza. L'affermazione della giu-
stizia nei confronti di terroristi, autori di
efferati delitti contro l'umanit, non de-
ve degenerare nella vendetta, condanna-
ta anche da un'esigenza di etica laica.
Per il cristiano la giustizia illuminata
dal perdono, nell'imitazione di Ges, il
quale dalla Croce perdon i suoi croce-
fissori.
Il Presule ha concluso con un'accora-
ta preghiera a Ges Principe della Pace
affinch spezzi il grave giogo di chi ha
la mente e il cuore armati di odio e di
vendetta, dissipi le paure e le angosce
che opprimono la terra, sostenga l'uo-
mo nel suo impegno di solidariet e di
giustizia, aumenti la speranza per un
mondo da costruire, nel rispetto della
dignit dell'uomo, sull'Amore.
DOMENICO PANTANO
duti nella provvisoriet della paura, che
indurisce e fa disperare.
Monsignor Menichelli analizza lodier-
no clima di terrore e ammette: diffi-
cile non affidarci alle parole della crona-
ca che continua a mettere, nella teca
della storia, naufragi della dignit del-
luomo, della sua libert e della sua ap-
partenenza ad una famiglia di figli di un
unico Padre e santificati dallunico Re-
dentore, Ges Cristo.
Eppure, ammette il Presule, noi disce-
poli abbiamo lobbligo di testimoniare
ed annunciare quella pace che il Signore
ci lasci: Lui, il Signore di quella pace
sempre pi affidata alla pur legittima
via del dialogo e della trattativa, ma
sempre pi calorosamente sottoposta e
vanificata dalla forza immorale delle ar-
mi e dalle signorie politico-economiche.
A noi cos affidato il compito di ras-
serenare lo sguardo bello della pace
perch essa diventi anima della vita so-
ciale e tempio degno della convivenza
umana.
Ges Cristo che si fa offerta di pa-
cificazione. Egli ha sottolineato lAr-
civescovo di Chieti-Vasto si fa per-
dono, come ricorda il Papa nellindiriz-
zare la riflessione del primo giorno di
questo anno, sui temi della giustizia e
del perdono. Consapevoli di ci, la spe-
ranza non morir e la nostra, pur essen-
do la citt dei peccatori, diverr al con-
tempo la citt della redenzione perch
in essa si iscritto Ges Cristo e in essa
stata piantata la croce della misericor-
dia.
Spetta a noi, dunque, gestire con sa-
pienza redentiva ha affermato ancora
Monsignor Menichelli la storia che ci
dato di vivere. Ci significa, prima di
tutto, purgare le ferite dalle quali pro-
viene linquinamento del cuore e far
crescere la coscienza globale circa la
giustizia. Perch la pace, ribatte il Pre-
sule, passa per la nostra vita e per la
nostra non delegabile responsabilit; i
passi faticosi e tenui della pace, in defi-
nitiva, dobbiamo poggiarli su quel Bam-
bino, soggetto della nostra contempla-
zione.
AGNESE PELLEGRINI
Lanno nuovo si iniziato, nella Chie-
sa di Chieti-Vasto, nel segno della pace:
nella giornata mondiale ad essa dedicata
anche la diocesi abruzzese, riunita nu-
merosa nella cattedrale di san Giustino
per la solenne Messa del 1 gennaio, si
soffermata a riflettere sul senso dei no-
stri giorni, percorsi da orme di conflitti
e di dolore.
Siamo dentro giorni turbati ha
spiegato lArcivescovo, Edoardo Meni-
chelli dove non sembra esserci posto
per la contemplazione di quella santa
icona che si present agli occhi stupiti
dei pastori.
Per questo noi, accoliti del demone
della onnipotenza irrazionale, siamo ca-
Di fronte alle vicende del mondo cos
amare, tragiche e insensate che ogni
giorno si dipanano vorticosamente da-
vanti ai nostri occhi, alle quali assistia-
mo sgomenti e impotenti, gli uomini im-
plorano e sognano un intervento dall'al-
to; un intervento che non viene mai. E
sono sempre tentati di scandalizzarsi del
silenzio di Dio. quello che tutti pen-
sano, specie dopo i fatti successi l'anno
scorso. Da questa considerazione ha
preso il via la riflessione del Vescovo di
Citt di Castello, Pellegrino Tomaso
Ronchi, che ha presieduto in Cattedrale
le concelebrazioni eucaristiche del 31 di-
cembre e del 1 gennaio.
Di fronte alle aspettative infondate de-
gli uomini che cercano un intervento di-
vino tempestivo e risolutore, Monsignor
Ronchi ha ricordato che Dio ha parlato
e continuer sempre a parlarci solo per
mezzo di Cristo, il quale ha detto: Io
sar con voi tutti i giorni fino alla fine
del mondo. Con estrema chiarezza,
non a caso, la fede cristiana afferma che
tutto il tempo non ha come destinazione
il nulla, ma un viaggio verso l'eternit.
Per questo motivo il cristiano non pu,
n deve essere un pessimista, anzi deve
far traboccare nella storia dell'uomo la
bilancia del bene senza mai arrendersi al
male. Purtroppo ha aggiunto il Ve-
scovo il bene non fa mai rumore,
mentre tutto sembra concorrere a con-
trastare la sua esistenza.
Sia i mezzi di comunicazione che le
moderne filosofie troppo spesso danno
risalto ad eventi negativi che favorisco-
no una cultura di morte i cui effetti
non sono difficili da trovare nella nostra
societ. Dopo la celebrazione del Giubi-
leo occorre guardare avanti con fiducia
e rinnovata energia, perch abbiamo
Ges con noi ed Lui che ci offre la ri-
sposta pi sicura e pi vera per instau-
rare un regno di pace e di giustizia:
amando e perdonando.
L'ultimo giorno dell'anno la Chiesa in-
tona il Te Deum, canto di lode e di rin-
graziamento al Signore per le tante me-
raviglie che continua ad operare sia
nelle singole persone che in tutta la co-
munit cristiana. Monsignor Ronchi ha
ricordato tutte quelle persone, semplici
e comuni, che non salgono alla ribalta
delle cronache, ma che sono le cellule
vive del tessuto ecclesiale. Ancora, il
Vescovo di Citt di Castello ha menzio-
nato i segni di speranza che continuano
ad essere seminati nei posti pi vari: fa-
miglie, parrocchie, luoghi di lavoro,
scuole, ospedali, associazioni, movimen-
ti, comunit e gruppi di volontariato.
Nella Giornata Mondiale della Pace
il Presule ha ricordato a tutti i fedeli il
tema scelto dal Papa per quest'anno:
Non c' pace senza giustizia, non c'
giustizia senza perdono, un tema estre-
mamente attuale, soprattutto alla luce
degli avvenimenti dell'11 settembre e
della guerra che ancora una volta ha la-
sciato una lunga scia di sangue dovun-
que passata. Ripercorrendo la posizio-
ne della Chiesa sull'argomento, espressa
anche nel Messaggio del Papa per la
Giornata della Pace del 2002, il Vescovo
ha concluso la sua meditazione ricor-
dando che comunque il perdono il
punto di arrivo ed il cuore del messag-
gio del Papa, oltre che la ricerca tenace
del dialogo per conseguire la pace, la
giustizia, e fermare la spirale di odio e
di perenne conflittualit. L'augurio di
buon anno stato l'auspicio
possa radicarsi in una incessante pre-
ghiera per implorare da Dio il grande
dono della pace e possa far radicare in
noi tutti un quotidiano impegno ad esse-
re persone che fanno la pace.
FRANCESCO MARIUCCI
Due celebrazioni solenni in Cattedrale
hanno caratterizzato la Chiesa di Carpi:
la Messa di ringraziamento la sera del
31 dicembre e la Messa per la Solennit
di Maria Santissima Madre di Dio. In
entrambe le circostanze stata la parola
pace il fulcro delle preghiere.
Nell'omelia dell'ultimo dell'anno il Ve-
scovo, Mons. Elio Tinti, non si limita-
to infatti a ricordare i molti doni che il
Signore ha effuso sulla Chiesa di Carpi
nell'anno trascorso, ma si soffermato
a sottolineare alcuni avvenimenti e com-
portamenti da convertire: Il terrorismo,
la violenza, l'odio, la vendetta, la guerra
esplosi l'11 settembre scorso, che hanno
comportato forti tensioni, diffidenze,
paure, l'aumento, anche dopo questi av-
venimenti, di un forte individualismo e
di una diffusa indifferenza, che coinvol-
ge tanti di noi.
Ormai ci siamo troppo abituati a udi-
re, senza meravigliarci, notizie di ucci-
sioni, di guerra ha aggiunto . Indif-
ferenza e individualismo portano a non
distinguere pi ci che bene da ci
che male, lasciando a ciascuno deter-
minare il bene e il male in maniera op-
portunistica, incrementando arroganza e
spavalderia e spesso calpestando i diritti
e la libert degli altri. Indifferenza e in-
dividualismo che portano frequentemen-
te diverse persone a una smania di eva-
sione e di svago dal quotidiano, dai pro-
pri impegni e doveri di cittadini, a vive-
re la domenica e i giorni di festa in ma-
niera spensierata, col rischio di non af-
frontare, n risolvere i problemi coniu-
gali, l'educazione responsabile dei figli,
una propria interiorit e capacit di ri-
flessione.
C' dunque l'obbligo di riscoprire il
valore e l'esigenza di una sapienza e di
una sosta nella nostra vita, riscoprendo
la bellezza e la gioia della domenica co-
me giorno della ripresa dei valori della
propria persona, della propria famiglia,
del proprio cammino, del Signore nella
propria esistenza.
Nell'omelia di Capodanno, Mons. Tin-
ti ha ripreso i punti pi salienti del Mes-
saggio del Papa per la XXXV Giornata
Mondiale della Pace, sottolineando co-
me il male non abbia l'ultima parola. I
pilastri della vera pace ha affermato
sono la giustizia e quella particolare
forma dell'amore che il perdono; il
terrorismo un crimine contro l'umani-
t, da cui dovere difendersi e che non
pu essere giustificato da nessuna situa-
zione di povert, anzi, ogni azione vio-
lenta, oltre a strumentalizzare sia l'uo-
mo che Dio, nuoce proprio alla causa
degli ultimi della terra, che pi risento-
no dei conflitti: il terrorismo va sempre
condannato, come va sempre condanna-
ta quell'attitudine alla violenza che si ri-
veste di religiosit non vera. E ricorda
che la giustizia va sempre coniugata con
il perdono, che sta alla base di ogni
progetto di una societ futura pi gran-
de e solidale.
Fondamentale e indispensabile rimane
oggi la comprensione e la collaborazione
tra i leader religiosi ebrei, cristiani e
musulmani e la preghiera per la pace
come impegno primario.
Il Vescovo ha poi concluso con un in-
vito molto concreto: Possa ogni creden-
te, ciascuno di noi che siamo qui pre-
senti, essere sempre pi testimone di pa-
ce, operatore di pace: in noi stessi pri-
ma di tutto, accettandoci cos come sia-
mo, con i nostri difetti, i nostri limiti, le
nostre spigolosit, mettendo pace nelle
nostre persone, cos spesso ansiose e in-
soddisfatte; in famiglia e dovunque, ac-
cettando il proprio coniuge, i propri fi-
gli, i propri genitori, i condomini nelle
abitazioni, i colleghi di lavoro, gli amici
del tempo libero, tutte le persone cos
come sono rendendoci noi pi accettabi-
li a loro e facendo il primo passo verso
di loro, accogliendo il loro bene, correg-
gendo il loro male, proprio con la legge
del perdono.
GRAZIELLA VIGNOLI
Ogni anno nella diocesi di Ales-Terral-
ba, su tragitto diverso, si fa la marcia
della pace, dal 1987, per iniziativa di
Mons. Angelo Pittau, parroco a Villaci-
dro, coraggioso pioniere di azione so-
ciale.
Quest'anno, sabato 29 dicembre, la
marcia ha ripercorso, in senso inverso,
lo stesso tragitto della prima volta, par-
tendo da Sardara, verso il santuario di
S. Maria Acquas (S. Maria delle acque,
cos denominato perch nel luogo vi so-
no sorgenti di rinomate e salutari acque
termali). Ha presieduto come sempre il
Vescovo, dal 1990 Mons. Antonino Or-
r, che ogni anno invita un suo confra-
tello Vescovo che richiami il tema della
pace, come quest'anno Mons. Giacinto
Marcuzzo, Vescovo di Nazareth e ausi-
liare del Patriarca di Gerusalemme,
Mons. Michel Sabbah.
La marcia della pace, organizzata dal
direttore della Caritas diocesana, p. Vin-
cenzo Salis, ha convogliato una folla
enorme, dal paese al suddetto santuario
campestre, distante circa tre chilometri.
Negli anni scorsi la marcia seguiva sem-
pre un percorso diverso, quest'anno si
voluto rifare il primo della sua storia,
ma in senso inverso.
Dopo il saluto del Sindaco di Sardara,
Giuseppe Cuccu, il corteo si composto
per la sfilata, aperta dai gonfaloni e da-
gli stendardi dei Comuni partecipanti e
dalle numerose associazioni di volonta-
riato. Quest'anno si deciso di marciare
in silenzio, per meglio meditare, anche
perch, mentre l'anno scorso si pensava
che l'ideale della pace si fosse talmente
affermato da rendere solo coreografica
la marcia, ci si dovuti purtroppo ricre-
dere, e perci si ripresa l'iniziativa. In-
fatti cos il Vescovo Orr motiva questo
ritrovarsi a marciare per la pace: Nubi
oscure si addensano all'orizzonte del
mondo. L'umanit, che ha salutato con
speranza l'aurora del terzo millennio,
sente su di s la minaccia di nuovi scon-
volgenti conflitti. a rischio la pace del
mondo, ha affermato. Il discorso del
Vescovo di Nazareth stato accolto in
profondo silenzio: Per trovare la pace
bisogna abbattere i muri di divisione.
la divisione che porta la guerra. Dobbia-
mo fare un esame di coscienza serio e
radicale... L'indifferenza dell'Occidente
verso la Palestina preoccupante. La
Chiesa sta cercando di abbattere questi
muri. Per risolvere il problema della
Palestina necessario riconoscere i dirit-
ti dei palestinesi e garantire la sicurezza
ad Israele.
Mons. Orr ha aggiunto che la guer-
ra si vince col perdono, che deve scatu-
rire dall'animo di ciascuno di noi. Vien
da ricordare il Card. Martini che al tem-
po del problema dei Balcani, a Milano,
affermava in altri termini che nella vi-
cenda si era coinvolti tutti.
Il Presidente della Regione On. Mauro
Pili, confermava: La Marcia della pace
di oggi, ha detto, potrebbe sembrare
inutile, invece una grande testimonian-
za di vitalit. Voglio ricordare ai giovani
che non bisogna rassegnarsi. Lo dico
pensando ai tanti giovani disoccupati
che sono alla ricerca di un posto di la-
voro. Su questo dramma dei giovani di
oggi nel nostro territorio fa riflettere
specialmente il Direttore della Caritas
diocesana, p. Vincenzo Salis. Egli ha ri-
cordato che gi la prima marcia aveva
voluto richiamare l'attenzione sullo stes-
so problema, giacch nei paesi della dio-
cesi si calcola che aspettino lavoro circa
quarantamila disoccupati. E ha fatto no-
tare un particolare interessante, avvenu-
to durante la marcia: Durante il corteo,
ha detto, ho notato che i sindaci si alter-
navano accanto al Presidente della Re-
gione, probabilmente per spingerlo a ri-
solvere i tanti problemi di questi territo-
rio. E ha concluso con rara efficacia il
suo intervento, rivolgendosi direttamen-
te al Presidente, supplicandolo: Presi-
dente, si faccia spingere dai sindaci.
Cio, li ascolti, e faccia qualcosa, perch
la necessit preme.
GIOVANNI MARIA COSSU
PALERMO NAPOLI BARI
MILETO CHIETI
CITT DI CASTELLO
TERRALBA CARPI
PALMI

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10 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled-Gioved 2-3 Gennaio 2002
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La
catechesi
di Giovanni
Paolo II
Nella nascita del Figlio di Dio dal grembo verginale
di Maria, i cristiani riconoscono linfinita condiscendenza
dellAltissimo verso luomo e verso lintero creato.
Con lIncarnazione, Dio viene a visitare il suo popolo...
E la visita di Dio non mai inefficace: libera dallafflizione
e dona speranza, porta salvezza e gioia...
Affinch nel nuovo anno appena iniziato lumanit
possa procedere in modo pi spedito e sicuro sulle vie
della pace, occorre il fattivo contributo di tutti
Inizio del Nuovo Anno
In questo primo incontro del nuovo anno...
vogliamo rinnovare il rendimento di grazie a Dio
per gli innumerevoli benefici con cui Egli arric-
chisce ogni giorno la nostra vita. Al tempo stes-
so, prolunghiamo la contemplazione del grande
mistero dellIncarnazione, che stiamo vivendo in
questi giorni e che costituisce un autentico ful-
cro del tempo liturgico. Lo ha detto il Santo
Padre ai numerosi fedeli giunti da ogni parte del
mondo per partecipare alla prima udienza del
2002, svoltasi nella mattina di mercoled 2 gen-
naio nell'Aula Paolo VI.
Ecco il testo della catechesi del Papa:
1.In questo primo incontro del
nuovo anno, allindomani della so-
lennit di Maria Madre di Dio e
della Giornata Mondiale della Pa-
ce, vogliamo rinnovare il rendi-
mento di grazie a Dio per gli innu-
merevoli benefici con cui Egli ar-
ricchisce ogni giorno la nostra vita.
Al tempo stesso, prolunghiamo la
contemplazione del grande mistero
dellIncarnazione, che stiamo vi-
vendo in questi giorni e che costi-
tuisce un autentico fulcro del tem-
po liturgico.
Riprendendo lespressione di
Giovanni Il verbo si fece carne
(Gv 1, 14), la riflessione dottrinale
della Chiesa ha coniato il termine
incarnazione per indicare il fatto
che il Figlio di Dio ha assunto pie-
namente e completamente la natu-
ra umana per realizzare in essa e
attraverso di essa la nostra salvez-
za. Il Catechismo della Chiesa Cat-
tolica ricorda che la fede nella rea-
le incarnazione del Figlio di Dio
il segno distintivo della fede cri-
stiana (cfr n. 463).
quanto del resto professiamo
con le parole del Credo niceno-co-
stantinopolitano: Per noi uomini e
per la nostra salvezza discese dal
cielo, e per opera dello Spirito San-
to si incarnato nel seno della
Vergine Maria e si fatto uomo.
2.Nella nascita del Figlio di
Dio dal grembo verginale di Maria,
i cristiani riconoscono linfinita
condiscendenza dellAltissimo verso
luomo e verso lintero creato. Con
lIncarnazione, Dio viene a visitare
il suo popolo: Benedetto il Signore
Dio dIsraele, perch ha visitato e
redento il suo popolo, e ha suscita-
to per noi una salvezza potente nel-
la casa di Davide, suo servo (Lc 1,
68-69). E la visita di Dio non mai
inefficace: libera dallafflizione e
dona speranza, porta salvezza e
gioia.
Nel racconto della nascita di Ge-
s, vediamo che il lieto annuncio
della venuta del Salvatore atteso
viene recato prima di tutto ad un
gruppo di poveri pastori, come rife-
risce il Vangelo lucano: Un angelo
del Signore si present davanti ai
pastori (Lc 2, 9). In tal modo san
Luca, che in un certo senso po-
tremmo definire l'evangelista del
Natale, vuole sottolineare la bene-
volenza e la delicatezza di Dio ver-
so i piccoli e gli umili, ai quali egli
si manifesta e che sono solitamente
meglio disposti a riconoscerlo e ad
accoglierlo.
Il segno dato ai pastori, la mani-
festazione dellinfinita maest di
Dio in un bambino, carico di
speranze e di promesse: Questo
per voi il segno: troverete un bam-
bino avvolto in fasce, che giace in
una mangiatoia (Lc 2, 12).
Un simile messaggio trova eco
immediata nel cuore umile e di-
sponibile dei pastori. Per essi, la
parola che il Signore ha fatto loro
conoscere sicuramente qualcosa
di reale, un avvenimento (cfr Lc
2, 15). Accorrono, quindi, senza in-
dugio, trovano il segno loro pro-
messo e subito diventano i primi
missionari del Vangelo, diffonden-
do nei dintorni la buona notizia
della nascita di Ges.
3.In questi giorni abbiamo ria-
scoltato il canto degli angeli a Be-
tlemme: Gloria a Dio nel pi alto
dei cieli e pace in terra agli uomini
che egli ama (Lc 2, 14). Questo
canto deve diffondersi nel mondo
anche in questo nostro tempo, por-
tatore di grandi speranze e di
straordinarie aperture in ogni cam-
po, ma carico anche di forti tensio-
ni e difficolt. Affinch nel nuovo
anno appena iniziato lumanit
possa procedere in modo pi spedi-
to e sicuro sulle vie della pace, oc-
corre il fattivo contributo di tutti.
Per questo ieri, in occasione del-
la Giornata Mondiale della Pace,
ho voluto sottolineare il legame
che intercorre tra la pace, la giusti-
zia e il perdono. Davvero non c
pace senza giustizia e non c
giustizia senza perdono! Deve, per-
tanto, crescere in tutti un forte de-
siderio di riconciliazione, sorretto
da una sincera volont di perdono.
Lungo tutto lanno la nostra pre-
ghiera si faccia pi forte e insisten-
te, per ottenere da Dio il dono del-
la pace e della fraternit, special-
mente nelle aree pi travagliate del
Pianeta.
4.Entriamo cosi nel nuovo an-
no con fiducia, imitando la fede e
la docile disponibilit di Maria,
che custodisce e medita nel proprio
cuore (cfr Lc 2, 19) tutte le cose
meravigliose che stanno accadendo
sotto i suoi occhi. Dio stesso realiz-
za attraverso il suo Figlio unigenito
la piena e definitiva salvezza per
lintera umanit.
Contempliamo la Vergine mentre
accoglie tra le proprie braccia Ges
per donarlo a tutti gli uomini. Co-
me Lei, pure noi guardiamo con
attenzione e custodiamo nel cuore
le grandi cose che Dio compie ogni
giorno nella storia. Impareremo
cos a riconoscere, nella trama del-
la vita quotidiana, lintervento co-
stante della divina Provvidenza,
che tutto guida con saggezza ed
amore.
Ancora una volta Buon Anno a
tutti!

I gruppi presenti
Entriamo nel nuovo anno
con fiducia, imitando
la fede e la docile
disponibilit di Maria,
che custodisce e medita
nel proprio cuore tutte
le cose meravigliose
che stanno accadendo sotto
i suoi occhi. Dio stesso
realizza attraverso
il suo Figlio unigenito
la piena e definitiva
salvezza per lintera
umanit. Contempliamo
la Vergine mentre accoglie
tra le proprie braccia Ges
per donarlo a tutti
gli uomini. Come Lei, pure
noi guardiamo
con attenzione e
custodiamo nel cuore
le grandi cose che Dio
compie ogni giorno
All'udienza generale di mercoled 2
gennaio 2002, nell'Aula Paolo VI, erano
presenti i seguenti gruppi:
DallItalia: Comunit dei Legionari di
Cristo; Comunit Regnum Christi; Reli-
giosi Scolopi; Gruppi di Fedeli dalle Par-
rocchie: SantAgata, in Ornago; San Lo-
renzo, in Montecosaro; San Donato, in
Castelnuovo dei Sabbioni di Cavriglia;
Santissimo Salvatore, in Bracciano; San-
ta Maria Assunta, in Colli al Volturno;
San Michele, in Solofra; Santissimo Sal-
vatore, in Margherita di Savoia; Santa
Maria Vetere, in Andria; SantAnna, in
Monopoli; Associazione di volontariato,
da Afragola; Gruppo di Fedeli da Cant.
Coppie di Sposi novelli.
Gruppi di Fedeli da Polonia; Croazia.
De France: Collge Saint-Jean, de Do-
uai.
From Norway: a group of young altar-
servers from the group: Young Catholics
in Norway.
From Australia: students and teachers
from St Patricks College, Mackay,
Queensland.
From New Zealand: a group of Maori
pilgrims from the Diocese of Auckland.
From Japan: a group of pilgrims from
Sendai Parish Church, Motoderakoji.

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11 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled-Gioved 2-3 Gennaio 2002
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L'incontro
nell'Aula
Paolo VI
I saluti ai pellegrini
Dopo aver pronunciato la catechesi
in italiano, Giovanni Paolo II l'ha rias-
sunta in diverse lingue ed ha rivolto
particolari espressioni di saluto ai nu-
merosi gruppi di pellegrini presenti.
Di lingua francese
Siate sempre testimoni
di salvezza
Ai fedeli di lingua francese ha detto:
Chers frres et surs,
Je salue cordialement les franco-
phones. Que la joie de Nol rayon-
ne dans vos curs et dans vos vies,
pour que vous deveniez toujours da-
vantage tmoins du salut et de la
paix! A tous, jaccorde la Bndic-
tion apostolique.
Di lingua inglese
Il nuovo anno sia
benedetto per tutti voi
Successivamente il Santo Padre si
cos rivolto ai pellegrini di espressione
inglese:
Dear Brothers and Sisters,
Today I wish to extend a special
welcome to the English-speaking
pilgrims and visitors, especially
from Norway, Australia, New
Zealand and Japan. A blessed New
Year to you all!
Di lingua tedesca
Vi dono la mia Benedizione
Apostolica
Ai gruppi di lingua tedesca il Papa
ha detto:
Liebe Schwestern und Brder!
Mit diesen Gedanken begre ich
herzlich alle Pilger und Besucher
aus den Lndern deutscher Spra-
che. Euch, Euren lieben Angehri-
gen daheim und allen, die mit uns
ber Radio Vatikan und das Fernse-
hen verbunden sind, erteile ich gern
den Apostolischen Segen.
Di lingua spagnola
Preghiamo per ottenere
da Dio il dono della pace
Molti come sempre i fedeli di espres-
sione spagnola, provenienti anche da
diversi Paesi dell'America Latina. Gio-
vanni Paolo II li ha cos salutati:
Queridos hermanos y hermanas:
Doy mi cordial bienvenida a to-
dos los peregrinos venidos de Espa-
a y de Latinoamrica. Que a lo lar-
go de todo el ao, nuestra oracin
se haga ms fuerte e insistente, pa-
ra obtener de Dios el don de la paz.
Feliz Ao nuevo a todos!
Di lingua portoghese
Imploriamo la protezione
della Vergine Madre
Rivolgendosi ai pellegrini di lingua
portoghese, ha detto:
Queridos Irmos e Irms!
Com votos de um Ano Novo sere-
no e feliz, sado os peregrinos de
lngua portuguesa, sobre todos im-
plorando uma especial proteco da
Virgem Me, ao conceder aos pre-
sentes e seus entes queridos a mi-
nha Bno Apostlica.
Di lingua croata
Auspico un nuovo periodo
di grazia, di speranza
e di concordia
Il Santo Padre ha poi dato il benve-
nuto ai gruppi giunti dalla Croazia. Ec-
co le sue parole:
Srdano pozdravljam upni pje-
vaki zbor Svete Cecilije iz Kistanja,
radnike Graevinskoga poduzea
Zitex iz Donjega Miholjca i ostale
ovdje nazone hrvatske hodoasni-
ke.
Predragi, arko elim da ljeto Go-
spodnje, koje je upravo poelo, za
svakoga od vas i za vae obitelji bu-
de novi odsjek rasta u vjeri i novo
vrijeme milosti, nade i sloge. Svima
vrlo rado udjeljujem apostolski bla-
goslov.
Hvaljen Isus i Marija!
E questa ne una nostra traduzione
italiana:
Alla comunit romana
dei Legionari di Cristo
Ilministerodell'Incarnazione
vi illumini nel cammino
di fedelt a Cristo
Giovanni Paolo II ha poi salutato i
gruppi di lingua italiana. Alla Comuni-
t di Roma dei Legionari di Cristo, in
particolare ai sacerdoti novelli e alle
consacrate di Regnum Christi, ha det-
to:
Rivolgo un cordiale saluto ai Le-
gionari di Cristo, che oggi hanno
voluto essere presenti con tutta la
loro Comunit di Roma, in partico-
lare con i sacerdoti novelli e le con-
sacrate di Regnum Christi. Caris-
simi, il mistero dellIncarnazione ce-
lebrato in questo tempo liturgico vi
illumini nel cammino della fedelt a
Cristo. Sullesempio di Maria, sap-
piate custodire, meditare e seguire
il Verbo che a Betlemme si fatto
carne, per diffondere con entusia-
smo il messaggio della salvezza.
Agli altri pellegrini italiani
Un affettuoso augurio
di serenit
Infine, dopo essersi rivolto al gruppo
di coniugi della parrocchia san Michele
in Solofra con le parole che riportiamo
a parte, ha cos salutato gli altri fedeli
di lingua italiana:
A tutti i pellegrini di lingua italia-
na presenti a questa prima Udienza
generale del 2002 porgo un affettuo-
so augurio di serenit e di bene per
il nuovo anno.
AI GIOVANI:
Vivete ogni giorno
riconoscenti al Signore
AI MALATI:
Abbiate consolazione
nel corpo e nello spirito
AGLI SPOSI NOVELLI:
Sforzatevi di imitare
laSantaFamigliadiNazareth
Poi il Santo Padre si rivolto ai gio-
vani, agli ammalati e agli sposi novelli.
Ecco le sue parole:
Mi rivolgo, infine, ai giovani, ai
malati ed agli sposi novelli.
A voi, cari giovani, auguro di sa-
per considerare ogni giorno come
un dono di Dio, da accogliere con
riconoscenza e vivere con rettitudi-
ne. Per voi, cari malati, il nuovo
anno porti consolazione nel corpo e
nello spirito. E voi, cari sposi novel-
li, sforzatevi di imitare la Santa Fa-
miglia di Nazareth, realizzando
unautentica comunione di vita e
damore.
Al termine Giovanni Paolo II ha gui-
dato il canto del Pater Noster ed ha
impartito, insieme con i Vescovi pre-
senti, la Benedizione Apostolica.
Witam pielgrzymw z Polski i Po-
lonii: z odzi grup z kurii arcy-
biskupiej, z Chicago grup mo-
|o cronoco
Queste sono le parole di benvenu-
to rivolte dal Papa al gruppo della
Collegiata di san Michele in Solofra,
con le quali ha voluto rilevare il ge-
sto gentile che la comunit parroc-
chiale ha compiuto l'8 dicembre
scorso, offrendo una medaglia d'oro
a L'Osservatore Romano nel 140 di
fondazione:
Un pensiero speciale
ai fedeli della parrocchia di san Michele in Solofra
anche per il gesto gentile che la comunit
ha compiuto offrendo una medaglia d'oro
a L'Osservatore Romano nel 140 di fondazione
Saluto cordialmente il Coro parroc-
chiale Santa Cecilia di Kistanje, gli
operai della Ditta edile Zitex di Donji
Miholjac, e gli altri pellegrini croati qui
presenti.
Carissimi, auspico che il nuovo anno
del Signore appena iniziato sia per cia-
scuno di voi e per le vostre famiglie una
nuova tappa di crescita nella fede, come
pure un nuovo periodo di grazia, di spe-
ranza e di concordia. Volentieri imparto
a tutti la Benedizione Apostolica.
Siano lodati Ges e Maria!
Di lingua polacca
Dio vi benedica
durante tutti i giorni
dell'anno nuovo
Successivamente il Papa si cos ri-
volto ai pellegrini polacchi:
dlitewno-teatraln Wieczernik
oraz pielgrzymw indywidualnych z
rnych miejscowoci w Polsce.
Wszystkim ycz radoci Boego
Narodzenia i szczliwego Nowego
Roku. Szcz Boe!
Un pensiero speciale va poi al
gruppo di coniugi della parroc-
chia san Michele in Solofra, che
ricordano gli anniversari del loro
matrimonio. Carissimi, nel rileva-
re il gesto gentile che la vostra
comunit parrocchiale ha com-
piuto, offrendo una medaglia
doro a LOsservatore Romano
nel 140 anniversario di fondazio-
ne, vi esorto a perseverare nel-
limpegno di generosa testimo-
nianza cristiana.
GA3||||| N|C|
Nel segno di un'intensa spiritualit familia-
re e di un amore coniugale radicato nel mes-
saggio cristiano: sulla base di questi fonda-
mentali valori, cinquanta coppie di sposi del-
la comunit di Solofra, in Arcidiocesi di Sa-
lerno-Campagna-Acerno, si sono strette in
comunione e in preghiera con il Santo Padre,
in occasione dell'udienza generale, la pri-
ma del 2002 svoltasi nell'Aula Paolo VI. A
guidare il gruppo di coniugi era Don Michele
Alfano, Primicerio Parroco dell'antica Colle-
giata di Solofra, dedicata all'Arcangelo Mi-
chele.
Nel rivolgere loro un pensiero speciale,
Giovanni Paolo II ha ricordato il gesto genti-
le che la comunit parrocchiale di Solofra
ha compiuto, l'8 dicembre scorso, offrendo
una medaglia d'oro a L'Osservatore Roma-
no nel 140 di fondazione.
Nella lunga storia del nostro giornale, la
comunit di Solofra si resa, infatti, protago-
nista di un evento molto significativo. L'8 di-
cembre, nel giorno in cui si celebrava la so-
lennit dell'Immacolata Concezione, al ter-
mine della Concelebrazione Eucaristica pre-
sieduta dall'Arcivescovo di Salerno-Campa-
gna-Acerno, Mons. Gerardo Pierro, nell'antica
Collegiata la comunit ecclesiale e civile
di Solofra offriva all'Osservatore Romano
questa medaglia d'oro, segno di stima e di
gratitudine nei confronti della storia e della
missione del nostro giornale. A ritirare la me-
daglia stato il Direttore Prof. Mario Agnes.
Si trattato di un avvenimento di forte
spessore spirituale dal momento che, nel
giorno in cui la Chiesa ha elevato la sua lode
a Colei che modello di fedelt e di servizio,
un'intera comunit ha espresso il suo profon-
do grazie al nostro giornale: nello stile di te-
stimonianza di Maria, nutrito di umilt e dedi-
zione, vi infatti un saldo riferimento anche
per l'impegno quotidiano svolto dall'Osser-
vatore Romano.
L'operosa e dinamica comunit di Solofra
ha studiato precise linee operative, nell'ambi-
to della nuova evangelizzazione, per il 2002.
all'Africa, all'Estremo Oriente. A fronte di
questa realt afferma Don Alfano la co-
munit ecclesiale di Solofra consapevole
dell'esigenza di promuovere un'opera di nuo-
va evangelizzazione anche a beneficio del
mondo industriale. In questo contesto rientra
la presenza di numerosi extracomunitari, che
i fedeli di Solofra non si stancano di sostene-
re nell'ottica di una loro serena integrazione
nel tessuto civile e sociale.
da segnalare, al contempo, un'altra signi-
ficativa iniziativa pastorale che partir il 5
che, nella prima udienza generale del nuovo
anno, hanno voluto essere presenti con tutta
la loro Comunit di Roma, in particolare con
44 sacerdoti novelli e le consacrate di Re-
gnum Christi.
Al nostro impegno di radicare il Vangelo
nella societ afferma Padre lvaro Cor-
cuera, Rettore del Collegio dei Legionari di
Cristo, in Roma sottesa l'aspirazione a
sostenere la causa della pace. Una pace che
vuole essere frutto della coerenza ai dettami
del Vangelo, nonch della fedelt al Papa e
al suo Magistero. Un'azione quella svolta
dai Legionari di Cristo che punta efficace-
mente sull'impegno educativo, sulla formazio-
ne dei sacerdoti, sulla adeguata valorizzazio-
ne del ruolo dei laici.
Non meno significativo il contributo, per
la causa della pace, offerto dai religiosi Sco-
lopi, convenuti nell'Aula Paolo VI, accompa-
gnati da Miguel Giraldez, Delegato per la
missione al'interno dell'Ordine. Il nostro ca-
risma spiega si identifica in un impe-
gno educativo diretto a favorire un'azione so-
ciale che si fondi sulla giustizia e sulla pace.
Ecco allora che le urgenze del nostro tempo
ci sollecitano pi che mai a valorizzare i ta-
lenti del nostro carisma per un positivo e co-
struttivo contributo a beneficio della societ.
Erano presenti, tra gli altri, chierichetti nor-
vegesi, appartenenti all'Associazione Giova-
ni cattolici di Norvegia. Al termine dell'u-
dienza essi hanno offerto al Papa alcuni doni,
tra cui un diploma con il quale il Santo Padre
viene da loro riconosciuto come membro
d'onore del'Associazione. Questo attestato
spiega Nicholas Christiansen, capo-gruppo
dei chierichetti vuole testimoniare la no-
stra viva e profonda gratitudine per il Papa,
che dedica tanta parte del suo Magistero al-
l'esigenza di valorizzare il contributo dei gio-
vani in funzione di una sempre pi appassio-
nata testimonianza di fede.
Anche una nota di commozione si legata
alla prima udienza del 2002.
Era presente una signora di 104 anni, Pa-
squarosa Moriconi. Accanto a lei una quasi
coetanea, Filomena, di 96 anni. Per entrambi
la gioia di una primizia: vedere il Papa di
persona.
Sono tanto, tanto contenta, sussurra, con
un filo di voce, Pasquarosa.
In queste poche parole vibrata la giovi-
nezza del cuore.
Il Papa benedice una signora di 104 anni, Pasquarosa Moriconi
Giovanni Paolo II con Don Michele Alfano, Primicerio Parroco dell'antica Collegiata di Solofra,
dedicata all'Arcangelo Michele, nell'Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno
All'inizio della Qua-
resima spiega
Don Michele Alfano
sar avviata la
missione inter-par-
rocchiale con i Frati
Minori della Provin-
cia religiosa salerni-
tano-lucana. L'Arci-
vescovo Gerardo
Pierro presieder
una solenne Conce-
lebrazione Eucaristi-
ca durante la quale
affider il mandato
ad ottanta missiona-
ri, i quali daranno
vita, per quindici
giorni, ad un'intensa
e capillare missione
popolare inter-par-
rocchiale.
La citt di Solofra
che vanta nell'an-
tica Collegiata un
grande monumento
di fede e di arte, e
ricorda con ricono-
scenza Mons. Maria-
no Vigorita, antico
Parroco Primicerio
che ha segnato la vi-
ta di questa operosa
comunit costitui-
sce un significativo
polo industriale per
la concia delle pelli.
Questa attivit le
consente di intratte-
nere intensi rapporti
con i Paesi di tutto il
mondo, dall'Europa,
gennaio: la Caritas
interparrocchiale,
che sar guidata da
Don Marco Russo.
Essa spiega Don
Alfano si prefigge
un assiduo impegno
di solidariet diretto
a coniugare un effi-
cace sostegno, spiri-
tuale e materiale, a
beneficio di coloro
che vivono situazioni
di povert, di diffi-
colt e di bisogno.
In questo contesto
ben si inserisce la
creazione di un cen-
tro di ascolto, che
vuole essere un sal-
do punto di riferi-
mento per adulti e
giovani, alla ricerca
di calore umano, di
amore e di vera fra-
ternit.
Nella catechesi
dell'udienza genera-
le, Giovanni Paolo II
ha posto nuovamen-
te l'accento sull'ine-
ludibile esigenza di
procedere in modo
pi spedito e sicuro
sulle vie della pace,
anzitutto a beneficio
delle zone pi trava-
gliate del Pianeta.
Lungo questo sol-
co si inserisce l'a-
zione promossa dai
Legionari di Cristo

PAGINA
12 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled-Gioved 2-3 Gennaio 2002
.
Firenze: la morte di Mons. Sessa, Maestro di Cappella della Cattedrale
Nella sera di luned 31 dicembre morto im-
provvisamente il Maestro di Cappella di Santa
Maria del Fiore in Firenze, Mons. Luigi Sessa. Al
termine del Te Deum, presieduto dall'Arcive-
scovo Ennio Antonelli in Cattedrale, il Maestro
stato colto da malore. Trasportato d'urgenza in
ospedale spirato dopo poche ore.
Nato a Firenze nel 1927, diplomato con il Mae-
stro Esposito, direttore dell'Ufficio per la Musica
Sacra e membro della Commissione Regionale
per il Culto Divino, Mons. Sessa era anche ap-
prezzato organista, concertista e direttore del
Coro del Duomo, istituzione con pi di cento
cantori in Firenze.
La sua morte lascia un grande vuoto nel mon-
do liturgico toscano.
Di recente, nel 2000, il Maestro Sessa aveva
diretto i cori d'Italia giunti a Roma in occasione
di una Messa giubilare presieduta da Giovanni
Paolo II.
Il 2 gennaio di cinquant'anni fa moriva il P. Trinitario che Pio XII volle Vescovo
Mons. Giuseppe di Donna, religioso
missionario e Pastore di Andria
La Diocesi di Andria (Bari) e l'Ordine
Trinitario celebrano con esultanza il cin-
quantesimo anniversario della nascita al
cielo del servo di Dio Giuseppe di Don-
na, religioso trinitario, missionario in
Madagascar dal 1926 al 1939, Vescovo
di Andria dal 1940 al 1952.
ancora viva nella memoria del po-
polo andriese e dei confratelli trinitari,
la fama di santit del servo di Dio, che
ha accompagnato tutta la sua vita di sa-
cerdote e di Vescovo, e che poi quasi
esplosa all'annuncio della sua morte,
avvenuta cinquanta anni fa, il 2 gennaio
1952, nel Vescovado di Andria. Alla noti-
zia della sua dipartita, a causa di una
neoplasia polmonare, il popolo si rivers
nella Cattedrale, dove per tre giorni ve-
gli i resti mortali del venerato Pastore,
credendolo gi nella gloria dei beati.
La vita di fra Giuseppe di Donna ini-
zia a Rutigliano, in provincia di Bari, il
23 agosto 1901. I suoi genitori Domeni-
co e Laura e il fratello sacerdote Giam-
battista, saranno le sue prime guide ad
una vita di fede sincera e di carit gene-
rosa.
Sar per lui quasi naturale sentire il
fascino della vita religiosa trinitaria, ed
intraprendere il lungo cammino di di-
scernimento e di sequela a soli 11 anni
nel Collegio dell'Ordine della SS.ma Tri-
nit di S. Lucia in Palestrina (Roma).
Dopo anni di preparazione al sacerdo-
zio, durante i quali edific tutti i suoi
confratelli, il 23 dicembre 1926 emise i
voti solenni nell'ordine di san Giovanni
de Matha e san Felice di Valois; il 18
maggio 1924 fu ordinato sacerdote dal
Cardinale Basilio Pompili e il 28 luglio
dello stesso anno consegu la laurea in
teologia presso l'Universit Gregoriana.
Nel 1926 fu scelto dai superiori del-
l'ordine trinitario per andare missionario
in Madagascar. Si prepar a questo deli-
cato ministero con un corso di esercizi
spirituali, durante i quali, il 26 marzo,
venerd di passione, celebr il suo misti-
co sposalizio con la croce.
Da allora port sempre sul suo petto
una croce a modo di cilicio, e accompa-
gn tutto il ministero con un spirito di
penitenza rimasto nascosto fino alla sua
morte.
L'opera in Madagascar fu feconda per
l'opera evangelizzatrice compiuta e per
l'iniziazione alla vita cristiana di quelle
popolazioni: ancora oggi il popolo mal-
gascio di Miarinarivo ne ricorda la dol-
cezza paterna e la santit di vita.
Ritornato in Italia nel 1939 dopo 13
anni di vita missionaria, fu elevato da
Pio XII alla dignit episcopale, dopo
molte insistenze accett, il 2 febbraio
1940.
Fu consacrato Vescovo a Roma il 31
marzo 1940 nella chiesa di san Crisogo-
no dal Cardinale Rossi e da Mons. Celso
Costantini, segretario di Propaganda Fi-
de, e Mons. Petronelli, Arcivescovo di
Trani. Il motto del suo stemma episco-
pale, mutuato dal suo Ordine religioso,
annunciava in sintesi il suo programma
pastorale: Gloria tibi trinitas et captivis
libertas, una vita impegnata per la glo-
ria del Dio uno e trino e per la libera-
zione dell'uomo da ogni forma di schia-
vit.
Fece il suo ingresso in Andria il 5
maggio 1940, e subito inizi un'opera
pastorale che partiva da una profonda
unione con il Signore. Al Cuore di Ges
consacr subito la diocesi nel luglio del
1940 e fu vicino con la sua carit perso-
nale e con l'istituzione di tante opere
diocesane, alle popolazioni martoriate
dalla seconda guerra mondiale.
Terminata la guerra, la diocesi fu tea-
tro di lotte di classe fratricide, nelle qua-
li la sua opera fu di pacificatore e soc-
corritore delle vittime della fame e dei
disordini. Organizz, con l'aiuto di sa-
cerdoti e laici, l'associazionismo cattoli-
co presso quelle classi popolari che pi
erano soggette alla strumentalizzazione
politica e illumin con il magistero e
con l'esempio quei difficili momenti. Il
27 febbraio 1946 richiamava i doveri
cristiani nell'ora attuale, che erano fon-
damentalmente tre: la santificazione del-
la festa come riconoscimento da parte
dell'uomo del primato di Dio; l'amore
scambievole cristianamente inteso, ricor-
dando che il giudizio finale si svolger
sull'amore concreto verso il prossimo bi-
sognoso, lamentando nel contempo che
la pratica della carit deficiente an-
che tra i cristiani; la professione aperta
e franca della fede cristiana anche negli
impegni della vita sociale e politica.
Gettava cos le basi per un impegno
del laicato che ha visto fiorire nella Dio-
cesi molte opere sociali, come la bene-
merita Comunit Braccianti, che tanto
si adoper per i contadini, ricchi della
sola forza delle braccia, nell'immediato
dopoguerra.
Il suo ricco magistero sociale stato
raccolto nel volume curato da fedele
D'Atteo, L'opera sociale del Vescovo Di
Donna nel secondo Dopoguerra, Andria
2001.
Nel maggio-giugno 1947 celebr il 1
Congresso Mariano Diocesano, con la
partecipazione del Cardinale Giuseppe
Bruno, che incoron l'effigie della Ma-
donna del Carmine; egli stesso, pellegri-
no di pace, accompagn l'immagine del-
la Vergine durante tutta la peregrinatio
diocesana. Nel dicembre 1950 celebr il
Sinodo diocesano, e diede le linee diret-
tive per una vita cristiana rinnovata alla
luce della catechesi e di una profonda
spiritualit.
Nell'agosto 1951 avvert i primi sinto-
mi del male che lo avrebbe portato alla
morte, la neoplasia polmonare; dopo al-
cuni mesi di grandi sofferenze sopporta-
te silenziosamente, il 2 gennaio 1952 re-
se la sua anima a Dio. Il giorno 5 furo-
no celebrate le solenni esequie con la
partecipazione di numerosi Vescovi pu-
gliesi; in quell'occasione Mons. Giusep-
pe Ruotolo, andriese, tenne l'orazione
funebre.
Il processo di beatificazione di Mons.
Di Donna, avviato sotto l'episcopato di
Mons. Luigi Pirelli, fu concluso in sede
diocesana il 4 luglio 1966; Paolo VI, con
decreto del 1 aprile 1969 autorizz la
prosecuzione dell'iter processuale.
La Commissione diocesana, istituita
da Mons. Raffaele Calabro, Vescovo di
Andria, ha iniziato le celebrazioni del
centenario della nascita e del cinquante-
simo della morte, gi con un convegno
culturale del 12-13 ottobre, sull'opera so-
ciale del Servo di Dio. In occasione del-
l'anniversario del suo pio transito, il 2
gennaio 2002, il Vescovo Calabro ha
presieduto la Celebrazione di suffragio
nella Cattedrale di Andria, dove il servo
di Dio riposa; al termine sempre in Cat-
tedrale, stata inaugurata una mostra
su Mons. Di Donna, con foto e i suoi ef-
fetti personali.
Il 3 gennaio si celebra presso la Ca-
sa di spiritualit Giovanni Paolo II in
Andria, il 1 Convegno teologico sul ser-
vo di Dio, che vede la partecipazione
del Ministro Generale dei Trinitari, P.
Jos Hernndez Snchez, con un inter-
vento sulle virt del Servo di Dio; del
Postulatore della causa, P. Antonio de
Albeniz; di Mons. Michele Lenoci (vice-
direttore dell'Istituto Teologico Pugliese
e docente di Sacra Scrittura), che inter-
viene sul tema Mons. Di Donna e la
Sacra Scrittura; di don Rocco D'Am-
brosio (docente di etica sociale presso
l'Istituto Teologico Pugliese e presso la
Pontificia Universit Gregoriana), che
interviene sul tema il Magistero sociale
di Mons. Di Donna, del Dottor D'Atteo
Fedele, che parla della formazione del
laicato nell'opera di Mons. Di Donna.
Anche nelle citt di Rutigliano (citt
natale del servo di Dio), di Canosa e Mi-
nervino Murge, si svolgono iniziative per
ricordare la figura di questo testimone
della carit del nostro tempo, e per rin-
novare al Padre celeste, la richiesta di
quel segno che, per intercessione del
servo di Dio, ne manifesti a tutti la san-
tit.
LUIGI RENNA
Per la prima volta tradotte in lingua italiana
Le Costituzioni dei santi
apostoli per mano di Clemente
Sarebbe interessante scoprire le ragio-
ni per le quali questa celebre opera non
mai stata tradotta e pubblicata prima
dora in lingua italiana. E dire che, pur
tralasciando il siriaco, nella cui area lin-
guistica sarebbe stata composta, quanto-
meno di taluni parti esistevano nellanti-
chit cristiana traduzioni in lingue estra-
nee allarea greco-latina, come letiopi-
co, larabo, il copto, larmeno, il geor-
giano, il paleoslavo, a dimostrazione del-
limportanza che vi si riconosceva.
Viene da pensare che nel clima cultu-
rale dellOtto e Novecento europeo tutto
quanto si connetteva con lopera diretta
del Ges storicamente inteso doveva es-
sere emarginato, non rientrando nei ca-
noni di un positivismo oltremodo esigen-
te per quanto si riferiva a dimensioni
per principio inaccettabili. Quel clima
intellettuale, nel quale si formata la
cultura contemporanea, era ugualmente
intransigente su taluni aspetti del credo
cristiano, in particolare con quelli con-
nessi col magistero petrino continuato
nella chiesa romana. Doveva pertanto ri-
sultare assolutamente improponibile un
testo ritenuto opera di apostoli e tra-
smesso da un Pontefice romano come
Papa Clemente, per di pi ordinato dal-
lo stesso apostolo Pietro.
Lopera, Costituzioni dei santi apo-
stoli per mano di Clemente, tradotta e
commentata da Domenico Spada e Di-
mitrios Salachas (Urbaniana University
Press, Citt del Vaticano 2001), consente
ora di riflettere nuovamente su quanto
si riteneva doversi mentalmente rimuo-
vere nella ricostruzione dei primi secoli
cristiani.
Certamente i problemi non sono tutti
chiariti, ma altro svalutare un testo
perch restano dei punti oscuri sul suo
autore e sulla sua data di composizione,
ed altro il prendere in considerazione
gli elementi importanti che contiene.
chiaro che diverso il caso se lopera ri-
salga al secolo IV o con Papa Clemente
addirittura al secolo I, e se sia di un so-
lo autore, come solitamente si ritiene, o
di pi autori. Pur senza voler ridiscutere
i problemi per adesso difficilmente risol-
vibili, si pu osservare limportanza ri-
servata a vari ambiti della dottrina cri-
stiana quando, tra civilt e religioni pa-
gane, con qualche isola di ebraismo, il
problema della cristianizzazione era di
annunciare il Vangelo: e da che parte
cominciare? E lo stesso problema di
ogni epoca storica, quando si fossero
perdute e fede e pratica religiosa, pur
restando presenti diversi elementi cri-
stiani. Allora si riteneva dover comincia-
re da una precettistica diretta ai figli di
Dio, uomini o donne che fossero, pi
ancora a queste ultime, con annotazioni
che potrebbero rientrare in un capitolo
destinato ad un femminismo cristiano,
magari da altri considerato antifemmini-
smo, ma che in realt doveva riscattare
la donna da un destino nel quale fatal-
mente cadeva.
Altro tema che subito compare
quello dei Vescovi. La questione im-
portante in quanto si riferisce ad un pe-
riodo nel quale si trattava di creare le
strutture iniziali di una chiesa da pianta-
re. Pi che allaspetto organizzativo,
lautore considerava quello morale e
dottrinale: era la stessa preoccupazione
di Paolo che in quei termini scriveva a
Timoteo, ripetutamente, ma non unica-
mente citato. Tutto il libro secondo del-
lopera modellato sulla figura del Ve-
scovo, sulle condizioni per la sua elezio-
ne, sui suoi poteri di legare e di scioglie-
re, sulla premura che doveva avere per
chi aveva sbagliato senza peraltro transi-
gere, sullamore da nutrire per i fedeli
laici ricordando per anche lonore e il
rispetto che costoro gli dovevano. In-
somma, si trattava di una specie di
summa per il buon Vescovo nella
Chiesa primitiva, che si stava espanden-
do ed organizzando: non per niente tut-
ta una sezione dedicata alluso dei be-
ni, della loro amministrazione, al suo
modo di giudicare o di essere giudicato.
In filigrana, traspaiono delle comunit
con problemi naturali ed ovvi, composte
da cristiani peccatori e bisognosi di pen-
timento, e dove campeggia la figura del
Vescovo.
Di fronte ad un simile testo, che ha
daltronde una struttura composita, vie-
ne da chiedersi dove sia stato composto
e chi sia il suo autore. Il problema non
nuovo: lopinione dominante degli stu-
diosi lo fa risalire alla fine del secolo IV,
opera di un solo autore anonimo in am-
biente antiocheno. Per, prima ancora
di porsi il problema dellautenticit di
un testo e del suo autore, quantomeno
importante considerare cosa lopera
stessa dica al riguardo. Nel suo titolo
compare il termine costituzioni o di-
sposizioni (in taluni codici) apostoliche
trasmesse o trascritte per mano di Cle-
mente, Vescovo dei Romani, che altro-
ve indicato come discepolo di Paolo
ed ordinato Vescovo dallapostolo Pie-
tro. In tal caso saremmo in ambiente
romano, quando ancora predomina va
la lingua greca, e si tratterebbe di uno-
pera che si auto-includeva nel canone
biblico, accanto ai libri del Vecchio e
del Nuovo Testamento. Essendo poi sta-
ta esclusa dal canone ufficiale e per di
pi ripudiata dal concilio Quinisesto
(692) (a differenza dei canoni conclusi-
vi), essa stata diversamente considera-
ta lungo i secoli, anche perch trattan-
dosi di un testo vivo come stato
detto le varie edizioni codicologiche
che lo hanno tra smesso sono state di-
versamente ritoccate con interpolazioni,
aggiunte, omissioni, per cui, svalutato
da una parte, dallaltra veniva continua-
mente riproposto a motivo degli impor-
tanti contenuti veicolati.
Seguendo, ad ogni modo, un criterio
non storico-filologico, ma semplicemen-
te logico, ci si potrebbe chiedere: se di
tale opera ne fossero veramente stati au-
tori gli apostoli, quali altre istruzioni o
disposizioni avrebbero potuto offrire al-
linfuori di quelle qui offerte. In realt,
il pregiudizio per quanto attiene le origi-
ni cristiane tale per cui si troverebbe
sempre il modo per contestarne lauten-
ticit. Il problema non nuovo e va ri-
studiato e ridiscusso.
Rimanendo al testo, lautore include
la testimonianza diretta dei singoli apo-
stoli, Pietro, Giacomo, Giovanni, Mat-
teo, Andrea e gli altri, compresi Paolo e
Giacomo Vescovo di Gerusalemme, e
cos di tutti i dodici assieme considerati.
La loro riunione collegiale era motivata
dalla preparazione delle divine disposi-
zioni relative ad ogni funzione ecclesia-
stica (VIII, 4, 1, p. 202ss.), per le quali
ogni singolo apostolo offriva il proprio
deliberato su singoli aspetti od istituzio-
ni relativi a quel periodo. Cos, Pietro
intervenne sulla scelta e lordinazione
dei Vescovi e sullEucaristia; Andrea e
Giacomo sulle preghiere liturgiche; Gio-
vanni sullordinazione dei presbiteri; Fi-
lippo su quella dei diaconi; Bartolomeo
sulle diaconesse, Tommaso e Matteo su
suddiaconi e lettori, Giacomo di Alfeo
su confessori e vergini, Taddeo sulle ve-
dove; altre disposizioni furono comuni a
Pietro e Paolo o a tutti, e sempre con-
cernevano interventi normativi per
quanto Ges aveva loro comandato di
compiere. Naturalmente la prassi e le
norme liturgiche erano successive ai
problemi della vita cristiana, sia dei bat-
tezzati, sia in particolare degli addetti al
culto; preliminare era linsegnamento
delle due vie, di rilevanza anche asceti-
ca. Il decalogo e la nuova legge cristiana
prosperavano in un quadro pedagogico
consolidato da prassi morale e la stessa
dottrina sui sacramenti veniva accompa-
gnata da preparazione sia dottrinale, sia
ascetica: il battesimo degli adulti, ad
esempio, doveva essere preceduto dal
digiuno.
In ogni caso come notano i curato-
ri del volume dominano sugli altri
apostoli le figure di Pietro, Giovanni,
Paolo, con attivit che si svolge in aree
geografiche ben definite e note dai ri-
spettivi itinerari apostolici di cui resta
notizia. Appunto in tali aree deve aver
preso avvio la tradizione che proprio lo-
ro hanno salvaguardato e posto alla ba-
se delle Chiese che avevano fondato, le
Chiese apostoliche, consci che il Signore
aveva promesso di restare con loro tut-
ti i giorni, fino alla fine del mondo (p.
193). Sono ugualmente interessanti le
pagine dedicate ai carismi, a dimostra-
zione di come nella Chiesa primitiva esi-
stesse una piena coscienza della loro
presenza ed efficacia, e cos del loro
potere rispetto ai non credenti, i qua-
li sovente non sono colpiti dalla dimo-
strazione dei discorsi, ma dellefficacia
dei segni, qualora siano degni di salvez-
za, tenendo presente che tali carismi
non muovono tutti, ma solo quelli che
sono di animo retto (VIII, 1, 4. 7, p.
198). Tutto il discorso didascalico si rias-
sumeva poi in una serie di divine dispo-
sizioni imposte da noi, i dodici aposto-
li del Signore, riuniti assieme, presenti
pure Paolo, Giacomo Vescovo, gli altri
presbiteri e i sette diaconi (VIII, 4, p.
202ss.). Certamente, far risalire agli apo-
stoli tale dettagliata normativa pu esse-
re arduo, per nuovamente da chie-
dersi di che cosa costoro avrebbero do-
vuto interessarsi se non di organizzare
la Chiesa, dietro il comando loro lascia-
to dal Signore.
Per convalidare la prassi liturgica che
veniva determinata ed imposta, lautore
ricorre abbondantemente allAntico e al
Nuovo Testamento, per cui da doman-
darsi se non avrebbe forse addotto altre
fonti di riferimento, per esempio conci-
liari, se le avesse avute a disposizione.
Hanno fatto bene i curatori del volume
di aggiungere alla fine una serie di indi-
ci: risulta importante quello delle cita-
zioni bibliche, dove si vede chiaramente
lenorme importanza riservata alle Scrit-
ture, sia del Vecchio, come del Nuovo
Testamento. In particolare, per i cultori
di statistica, si contano 440 citazioni dal
Pentateuco, 182 dai Salmi, 108 dai Pro-
verbi, 108 da Isaia, 53 da Ezechiele, e,
in ordine decrescente; da tutti gli altri li-
bri, per un totale di 1.262 citazioni. Ab-
bondano i riferimenti testuali attinti an-
che dal Nuovo Testamento: tra gli evan-
gelisti, indiscusso al primo posto citato
Matteo 292 volte, seguono Giovanni con
172 citazioni e Luca con 158 (gli Atti
con 137). Sarebbe interessante sapere
perch al Vangelo di Marco sia riservata
unattenzione minore, non solo in que-
sto caso (56 citazioni), ma anche in altri
Padri dei primi secoli. Altrettanto Paolo
favorito, a partire dalle lettere ai Co-
rinzi, quindi ai Romani e dalle altre in
ordine decrescente, compresa quella agli
Ebrei, per un totale di 480 citazioni; le
lettere di Pietro sono citate 49 volte e 30
le altre lettere con lApocalisse. Il totale
delle citazioni dal Nuovo Testamento
di 1.374. In tali riferimenti vanno rileva-
te le assenze dei libri di Rut, Abdia, Mi-
chea, Sofonia, e nel Nuovo Testamento
della 2 lettera di Giovanni. Invece,
quanto ai libri del canone biblico ripor-
tato nel testo, non sono inclusi Tobia,
Sapienza, Apocalisse, a differenza di due
lettere di Clemente e degli otto libri del-
le Costituzioni Apostoliche, che peraltro,
si dice non opportuno divulgare a
tutti, per via dei misteri che contengo
no (VIII, 47, 85, pp. 260-261).
Per tornare al problema dellantichit
di una tale opera, si potrebbe osservare
che i canoni apostolici riportati a con-
clusione del libro VIII (p. 248ss.) posso-
no aver offerto il modello seguito poi
nelle decisioni conciliari successive, piut-
tosto che aver essi imitato quanto si sa-
rebbe deciso pi tardi appunto nei con-
cili. Da notare che vi compare anche la
figura di un Vescovo primo tra quelli
di ciascuna nazione, che pi tardi sa-
rebbe stato designato come metropoli-
ta; altrettanto si potrebbe dire circa le
sue competenze, le riunioni conciliari o
le eresie e gli eretici ricordati nei libri
precedenti, il cui elenco come sottoli-
neano i curatori non arriva allanno
150 ed include Palestina, Siria, Egitto,
provincia dAsia, Roma. Si pu aggiun-
gere che laccusa di filo-arianesimo mos-
sa allautore dellopera potrebbe cadere
in un periodo nel quale non era ancora
maturata quella problematica discussa e
decisa al concilio di Nicea. Chi vuole far
risalire lopera alla seconda met del se-
colo IV indotto a ritenere mutuati da
Eusebio di Cesarea la lista di Vescovi,
che il testo dice da noi (apostoli) ordi-
nati durante la nostra vita (VII, 46, p.
191ss.): ma diverso il caso se il testo
anteriore.
Vi sarebbero tanti diversi aspetti da
mettere in luce. da augurarsi che la
presente traduzione offra loccasione
per riavviare studi e ricerche sulla Chie-
sa primitiva, partendo dal presupposto
che la composizione delle Costituzioni
Apostoliche non da far risalire neces-
sariamente al IV secolo; potrebbe essere
anche precedente, come viene indicato
nel frontespizio di diversi codici. Si po-
trebbe cos rimeditare su un aspetto
spesso dimenticato: che la Chiesa fon-
data sugli apostoli e che costoro cono-
scevano bene le Scritture, qui abbon-
dantemente citate, note peraltro anche
agli eretici pur se male interpretate.
GIORGIO FEDALTO
Una interessante mostra ripercorre i momenti pi importanti di questo centro di spiritualit benedettina
I mille anni di storia del monastero san Daniele in Abano Terme
Un affascinante viaggio alla scoperta
dei mille anni di storia del monastero
san Daniele in monte di Abano Terme,
in provincia di Padova: quanto propo-
ne la splendida mostra allestita nel me-
desimo monastero a cura dal Centro di
Ricerche storico-ambientali Il Basilisco
in collaborazione con il Comune di Aba-
no che ne promotore e lAbadessa Ma-
dre Concetta Fortin a capo della comu-
nit monastica benedettina di san Danie-
le e le Abbazie benedettine di Praglia e
di Padova.
Linteressante esposizione, intitolata
appunto Il Monastero di san Daniele
dal Mille ad oggi stata inaugurata nei
giorni scorsi e rimarr aperta fino al 22
ottobre.
La mostra il frutto del lavoro di ri-
cerca svolto dal professor Salvatore Sar-
rubbi, presidente de Il Basilisco e au-
tore di numerose pubblicazioni di divul-
gazione storiografica.
Alla realizzazione del progetto hanno
collaborato Monsignor Pietro Brazzale
della Curia Vescovile di Padova, Monsi-
gnor Claudio Bellinati direttore delle bi-
blioteca e dellarchivio della Curia dioce-
sana di Padova, Annamaria Vomiero
dellArchivio di Stato di Padova che
hanno messo a disposizione, tra laltro,
la documentazione necessaria.
Lidea spiega il professor Sarrubbi
nata nellambito delle riunioni del
centro di ricerche storico ambientali Il
Basilisco. Alcuni botanici si erano occu-
pati del monte San Daniele sotto laspet-
to floristico, riscontrando come il picco-
lo colle rappresentasse un habitat con
una singolare sintesi di esemplari di
piante e fiori presenti su tutti i colli Eu-
ganei.
Hanno cos pensato di incaricarmi di
una ricerca prettamente documentaria
che potesse raccogliere e presentare la
storia del monastero che dallanno Mille
domina il piccolo colle aponense. Una
piccola idea che per ha permesso, col
passare dei mesi e con lunghe ricerche
di archivio, di trovare una felice corri-
spondenza tra la storia del movimento
benedettino in Europa e le sorti del mo-
nastero di san Daniele, tra le controver-
se vicende della chiesa medievale, e la
crescita o la decadenza della piccola co-
munit monastica.
Un vero e proprio microcosmo sul
quale si sono riflesse molte grandiose e
tragiche vicende politico-religiose lungo
larco di dieci secoli.
La mostra costituita, come dice la
denominazione, da una parte narrativa
che racconta per sommi capi, la storia
millenaria del monastero, e da una serie
di documenti originali che ne attestano i
momenti fondamentali. Conclude
lexcursus storico unappendice icono-
grafica con rappresentazioni religiose di
straordinaria e commovente bellezza.
La vicenda storica illustrata da una
sequenza di venticinque pannelli, distri-
buiti in quattro sezioni corrispondenti
alle tradizionali partizioni adottate per
definire le epoche in cui suddiviso il
millennio appena trascorso: Basso Me-
dioevo, Et Moderna, Et Contempora-
nea e Novecento. Ogni pannello fa rife-
rimento ai documenti esposti che consi-
stono, di volta, in volta, da pergamene
originali (contenenti bolle papali, lettere
ducali o atti notarili), disegni e mappe a
colori, manoscritti e delibere riguardanti
il monastero.
Si apprende cos che il monastero
venne fondato verso la fine del secolo
XI dai signori da Montagnon, e affidato
a una comunit di monaci benedettini
che seppero organizzare la loro attivit
nel territorio aponense con grande
profitto, sia spirituale che economico,
anche a beneficio della popolazione
locale.
I documenti del periodo parlano dei
numerosi contratti di affitto concessi dai
monaci e di interventi del Papa e del
Vescovo di Padova san Bellino, a salva-
guardia dellautonomia e dellintegrit
del monastero.
Con il secolo XIV sopraggiunse una
grave crisi che viene posta in relazione a
quella ben pi vasta che coinvolse lIta-
lia e lEuropa, sia a causa di catastrofici
eventi naturali (pestilenze, carestie, ter-
remoti) sia per il determinarsi di eventi
politico religiosi come il trasferimento
della Santa Sede ad Avignone, la Guerra
dei Cento anni e il Grande Scisma dOc-
cidente.
San Daniele, allinizio del Quattrocen-
to, pur conservando un notevole patri-
monio fondiario, non aveva pi monaci
e ledificio andava in rovina. Inutili furo-
no i tentativi di tre Papi di salvare il mo-
nastero che nel 1460 venne soppresso, o
sarebbe meglio dire affidato a un altro
ordine religioso: i Canonici Regolari del
SS. Salvatore, appartenenti alla famiglia
dei monaci agostiniani.
Inizia cos la storia moderna del mo-
nastero che fu interamente ricostruito,
cos come si pu ammirare oggi, in stile
rinascimentale. Tra le attivit svolte dal
monastero in questo periodo va ricor-
dato il Mulino che funzionava con le
acque calde del Montirone, fonte di
reddito per il monastero. Lillustrazione
di questo manufatto in due appositi
pannelli risulta particolarmente inte-
ressante.
Nel 1771 la Serenissima ne decret la
definitiva soppressione. Ledificio e tutti
i suoi beni furono messi allasta e acqui-
stati dallavvocato veneziano Federico
Todeschini che lo trasform in una lus-
suosa residenza privata.
Ledificio ritorn alla sua originaria
destinazione monastica negli anni imme-
diatamente successivi alla seconda guer-
ra mondiale. Dopo il 1945, infatti, la co-
munit di monache benedettine di Fiu-
me, poich la citt era passata alla Re-
pubblica Jugoslava, cercava una sede
per trasferirsi in Italia.
Lesodo forzato di questa comunit
approd alla villa-castello di san Daniele
in Monte. Madre Benedjcta Cristofoli,
incaricata dallallora Madre abbadessa
Benedicta Stehle, venne in Italia e con
laiuto dei monaci di Praglia, nel 1948,
ottenne il permesso di potere insediarsi
con le sue consorelle in san Daniele in
Monte.
Nella quarta e ultima sala della mo-
stra vengono esposti oggetti che raccon-
tano la storia dei cinquantanni di vita
del monastero ricostruita dal vivo rac-
conto e dalle memorie religiose che, per
la seconda volta nella storia, lhanno ri-
costruito.
Conclude la splendida mostra unap-
pendice iconografica con rappresenta-
zione religiose di commovente bellezza.
Alcune sono di carattere semplicemente
devozionale, altre di sicuro valore artisti-
co, donate al monastero da persone af-
fezionate a questo luogo. Esse sono inte-
grate da altre preziose icone provenienti
da una collezione privata.
Oggi nel monastero vivono 22 mona-
che guidate dallinfaticabile Abbadessa
Madre Concetta Fortin. La vita delle
monache scandita dalla preghiera, al-
ternata al lavoro, secondo la regola be-
nedettina. Altri momenti vengono dedi-
cati alla formazione e allapprofondi-
mento.
Tra le occupazioni manuali: la prepa-
razione del miele, il lavoro nellorto e in
giardino. Alcune monache svolgono an-
che lavori di maglieria, creando piccole
confezioni e semplici ricami, che vengo-
no messi a disposizione, assieme ad og-
getti religiosi, per coloro che visitano il
monastero.
Tutto questo, naturalmente, in secon-
dordine rispetto alla fondamentale rego-
la di vita benedettina espressa nel motto
Ora et Labora. Non va dimenticato
poi lo straordinario impegno di questa
comunit monastica nellaccoglienza di
centinaia di profughi croati sfuggiti, nei
primi anni 90, al conflitto che ha dissol-
to la federazione balcanica.
questa lultima avventurosa tappa
di una storia davvero straordinaria del
monastero di san Daniele. In questulti-
mo cinquantennio, questo luogo ritor-
nato alla sua funzione originaria riassun-
ta nella regola di san Benedetto che
scandisce la vita religiosa di questa co-
munit femminile immersa nel silenzio
orante. Unoasi di pace e preghiera, da
sempre punto di riferimento per luomo
di ieri e di oggi, fortemente assetato di
Assoluto.
CLAUDIO ZERBETTO

BOTTI Venti le persone ferite a Capodanno
Gravi lesioni
per due minori
Bus precipitato:
la Procura procede
per omicidio
e disastro colposo
SOLIDARIET La fine d'anno dei volontari vissuta accanto ai barboni
Un pasto caldo ed un sorriso
per chi vive in strada
Complessivamente per il risultato
positivo. Lattenta opera di prevenzione
organizzata dal Comitato provinciale
sottolinea il prefetto Del Mese ha fat-
to s che fosse ridotto il pesante contri-
buto dei feriti e dei danneggiamenti. Gli
incendi sono stati pochi e immediata-
mente spenti grazie alla tempestiva ope-
ra dei Vigili del fuoco strategicamente
disposti sul territorio.
La chiusura alle auto del Centro stori-
co, aggiunge il prefetto, ha evitato il
blocco totale nel cuore della citt per-
mettendo ai mezzi di soccorso di inter-
venire rapidamente. La presenza di oltre
mille uomini tra Forze dellordine e Vi-
gili urbani, ha poi garantito che fossero
evitati atti di vandalismo e turbative del-
lordine pubblico.
Il prefetto ha ricordato che il piano
tolleranza zero contro i botti, al quale
hanno collaborato anche Guardia di Fi-
nanza e Vigili urbani, ha consentito di
sequestrare uningentissima quantit di
esplosivi, molto superiore a quella degli
anni scorsi. Sequestri di materiale esplo-
sivo sono stati eseguiti fino agli ultimi
minuti che hanno preceduto il 2002. I
Carabinieri di Roma hanno sequestrato
allultimo minuto un quantitativo supe-
riore a 500 chilogrammi di botti che fa
lievitare il bilancio complessivo a 1.600
chili di fuochi sequestrati e a 26 il nu-
mero delle persone denunciate.
Del Mese ha infine riferito che il mini-
stro dell'Interno Scajola si complimen-
tato per lattenta pianificazione e ha
espresso compiacimento per limpegno
di Forze dellordine.
cemente un aiuto concreto, ma anche
un sostegno psicologico e la nostra ami-
cizia. Considerato, poi, il vento freddo
che avvolge la citt, abbiamo pensato di
consegnare anche delle coperte a quanti
non hanno trovato un riparo per questa
notte.
Nel periodo delle feste il mondo dei
poveri non va in ferie ed quindi estre-
mamente necessario e fondamentale che
qualcuno continui a preoccuparsi di
loro.
Feste e intrattenimenti per aspettare
lo scoccare della mezzanotte, sono stati
organizzati dalla Comunit di santEgi-
dio anche allIstituto geriatrico Nomen-
tano, in alcune case alloggio per anziani
e in altri centri della citt dove tradizio-
nalmente operano i volontari della Co-
munit.
Accanto a queste iniziative predispo-
ste per la notte di Capodanno dalla san-
tEgidio, vi sono state anche quelle or-
ganizzate dalla Caritas diocesana di Ro-
ma.
Un'quipe di sessanta volontari, com-
posta da gruppi scout, gruppi dellAzio-
ne Cattolica e singole persone, ha orga-
nizzato una grande festa allOstello della
Caritas, in via Marsala, con giochi, mu-
sica e balli fino a tarda notte. Gli invitati
alla festa sono stati gli ultimi, persone
che vivono come emarginate, anziani
soli, persone senza fissa dimora, immi-
grati, giovani disagiati e senza lavoro.
Per loro stata preparata una grande
festa presso la Mensa dellOstello, per
vivere un giorno diverso dagli altri e ac-
cogliere il nuovo anno in compagnia, in
unatmosfera serena e gioiosa. I volonta-
ri della Caritas, cos, insieme con le al-
tre persone che hanno collaborato a
questo progetto, hanno atteso la mezza-
notte in compagnia dei loro amici spe-
ciali.
significativo che ci siano cos tante
persone che scelgano di fare un Capo-
danno diverso dal solito e trascorrerlo
allinsegna della solidariet ha osser-
vato Alberto Farneti, coordinatore dei
volontari . Ai volontari della Caritas,
infatti, si sono unite tante altre persone
per dare vita a questo momento di festa
per gli ospiti dellOstello e per quanti
bussano alla nostra porta per la prima
volta.
Qui vengono continuamente tanti po-
veri che chiedono un pasto caldo, ma
soprattutto un po di compagnia e la
possibilit di scambiare quattro chiac-
chiere nella speranza di trovare un ami-
co con cui confidare i propri problemi e
sfogarsi.
Abbiamo voluto salutare il nuovo an-
no con un grande momento di condivi-
sione ha aggiunto Alberto . Oltre
alla cena, abbiamo organizzato delle
tombolate e una lotteria con tanti pre-
mi. A fare da sottofondo a questa festa
stata la musica che ha dato vita a balli
e a tanta allegria da far dimenticare, an-
che se solo per una notte, i problemi
che ciascuno porta con s.
Oltre che allOstello della Caritas e in
altri centri di accoglienza presenti nella
capitale, veglioni di Capodanno per an-
ziani e persone sole sono stati organizza-
ti anche grazie allopera di alcune co-
munit parrocchiali, come quella di
Santa Maria Regina Pacis, nel quartiere
romano di Monteverde Vecchio. A pre-
parare il men speciale per il cenone, i
giochi e i balli per la serata stato un
gruppo di giovani e di coppie che que-
stanno hanno deciso di vivere la festa
di san Silvestro in modo insolito, allin-
segna della condivisione e della solida-
riet.
Ci siamo riuniti come una grande fa-
miglia presso i locali della nostra parroc-
chia per trascorrere insieme questa sera-
ta, alleviando la solitudine di tante per-
sone anziane che vivono nel nostro
quartiere ha affermato Miriam Vitale,
27 anni . Abbiamo cercato di curare
nei particolari quanto occorreva per la
festa, ma alla fine ci che contato dav-
vero stato trascorrere insieme la sera-
ta in semplicit e in allegria. Alcuni di
noi si sono messi a disposizione per an-
dare a prendere direttamente a casa le
persone anziane o malate, scoraggiate in
un primo momento a causa del freddo
intenso, per poi riaccompagnarle dopo
la festa.
Questo il primo anno che la nostra
comunit organizza un progetto di que-
sto tipo ha aggiunto Miriam . Da
parte nostra penseremo anche in futuro
di moltiplicare queste iniziative, anche
per dare una testimonianza nel segno
della solidariet.
importante che nel periodo natali-
zio, quando tutti si divertono immersi in
unatmosfera di allegria, ci sia sempre
qualcuno che si preoccupi e dedichi il
suo tempo a chi soffre o vive nella soli-
tudine.
Allinizio, quando nata lidea di or-
ganizzare nella nostra parrocchia questo
veglione, eravamo in pochi, ma poi si
diffusa la voce e altre persone, compre-
se alcune famiglie, si sono unite a noi
per far trascorrere una serata diversa
dalle altre a quanti soffrono e vivono
nella tristezza.
ELISABETTA ANGELUCCI
Guasti
a ripetizione
sull'Eurostar
per Taranto
INCENDI A fuoco numerose abitazioni nel Lazio
Appartamento in fiamme:
un morto a Scauri
NATALE Tremila presepi di diversi Paesi in mostra nel Museo Tipologico Internazionale nei pressi dei Fori Imperiali
La struggente poesia dell'Incarnazione non conosce frontiere
Capodanno di solidariet con i pi po-
veri di Roma. Dal centro alla periferia,
tra festeggiamenti e brindisi al 2002, non
si fermata la macchina del volonta-
riato che anche questanno, nella notte
di san Silvestro, ha sostato in molte
piazze romane per rendere meno dura
la solitudine e la disperazione di molte
persone disagiate.
Sono immigrati, giovani senza fissa
dimora, ma anche anziani che, irrigiditi
dal freddo, non hanno neanche la forza
di chiedere un aiuto.
A portare loro un pasto caldo e delle
coperte, la sera del 31 dicembre, sono
stati i giovani della Comunit di santE-
gidio pronti, come ogni settimana, a
rimboccarsi le maniche e consegnare la
cena itinerante nelle principali stazioni
della Capitale.
Partita da piazza San Pietro alle ore
21, la squadra di volontari si diretta a
Porta Cavalleggeri e cominciare cos il
tradizionale giro per le vie della citt per
dare, oltre alla cena, anche gli auguri di
fine anno.
Il brindisi di mezzanotte tradizional-
mente si fa tra amici e noi non poteva-
mo venire meno a questa usanza ha
detto Amerigo Miranda, 33 anni, volon-
tario della Comunit di santEgidio .
Abbiamo conosciuto tante persone che
vivono per la strada e noi andiamo a
trovarle la sera di san Silvestro per brin-
dare insieme, lasciare alle spalle lanno
vecchio e salutare quello nuovo con una
buona dose di ottimismo.
A loro, infatti, non portiamo sempli-
Valle Aniene: lsu,
proroga al 30 giugno
Resteranno in servizio fino al 30
giugno del 2002 i 173 lavoratori at-
tualmente impegnati presso la Co-
munit montana dellAniene nei
Lavori Socialmente Utili. questo
il contenuto degli atti deliberativi
adottati dallente montano relativa-
mente ai progetti in atto, riguar-
danti in particolare servizi alla
persona-recupero e riqualificazio-
ne spazi urbani; ambiente, territo-
rio e natura-sviluppo rurale e mon-
tano-recupero e riqualificazione
spazi urbani; servizi alla persona;
manutenzione verde pubblico. Co-
me gi avvenuto in passato, i lavo-
ratori continueranno ad essere uti-
lizzati anche presso i Comuni del
comprensorio per 20 ore settima-
nali nelle stesse attivit svolte fi-
nora.
Capodanno: 6 arresti
e 2.000 cd sequestrati
Nella prima giornata del 2002 i ca-
rabinieri del Comando provinciale
di Roma hanno arrestato sei per-
sone, tre per tentato furto, una per
spaccio di una sostanza stupefa-
cente e altri due per violazione
della legge sui diritti dautore. A
questultimi sono stati sequestrati
numerosi compact disc e merce
con marchi contraffatti. In partico-
lare i militari della stazione san
Lorenzo in Lucina, hanno sorpre-
so, alla vendita ambulante non au-
torizzata due cittadini extracomuni-
tari, in via della Maddalena, nelle
vicinanze del Pantheon. I due, di
nazionalit` senegalese, regolar-
mente residenti a Roma da diversi
anni, rispettivamente di 39 e 33 an-
ni, sono stati trovati in possesso di
500 cd palesemente falsificati, privi
di marchio SIAE (suddivisi in CD
musicali e play station). Presso le
loro abitazioni sono stati poi recu-
perati altri 1.500 cd.
PAGINA
13 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled-Gioved 2-3 Gennaio 2002
A |MA
o curo c| p. |oonorco Sop|onzo. |.C.|.
3 GENNAIO 2002
Gioved del tempo di Natale
- Feria (bianco)
Messa propria
Lezionario: 1 Gv 2, 29-3, 6;
Salmo 97; Gv 1, 29-34
Liturgia delle Ore: Giov. I
sett. - Ufficio della feria
ora che ciascuna Chie-
sa compia una verifica
del suo fervore e recuperi
nuovo slancio per il suo
impegno spirituale e pa-
storale.
(Novo Millennio
ineunte, 3)
RADIO
VATICANA
OM: 1530 kHz - 196 metri
(Per la zona di Roma
anche Onda Media 527 kHz
e FM 93.3 e 105 MHz)
OC: nelle bande 49, 31, 25 e 19 metri
GIOVED 3 GENNAIO
00.10: Studio A (stereo): Con voi
nella notte
7.20-17.30-23-24: Orizzonti cri-
stiani
7.30: Santa Messa in latino
8-10-11-12-13-14-15-16-18-21-
23.30: Radiogiornale in italiano,
spagnolo, portoghese, francese,
inglese, tedesco e polacco
16.30: C'era una volta Napoli di
Marco Guadagnini
17: Liturgia delle Ore: celebra-
zione dei Vespri in latino
20.20: Programma tedesco: Ju-
gend-Magazin - Facts - Ideen -
Termine
20.40: Recita del Santo Rosario
in latino
21.30: Programma francese: La
qualit de la vie
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
GIOVED 3 GENNAIO
24: Rosario biblico (versione te-
desca)
2.30-19.30-22.30: Notiziario
7.10: Rubrica: Chiesa in cammi-
no: Scandinavia
9: In diretta dalla Cappella di
Telepace in Roma: Santa
Messa
9.45: Rosario biblico
12.35: Cappella di Telepace in
Roma: Santa Messa
16: In diretta dalla Cappella di
Telepace in Roma: Santo Rosa-
rio e Adorazione eucaristica
Venti persone ferite, le pi gravi due
minorenni: questo il bilancio nella Capi-
tale dell'incivile usanza dei botti di Ca-
podanno, un bilancio per meno grave
dello scorso anno quando i feriti furono
27. un risultato che il prefetto Emilio
De Mese ha definito sicuramente con-
fortante.
Le situazioni pi gravi hanno riguar-
dato due minori. Un ragazzo di 14 anni
ha subito gravi traumi ad un occhio,
perdendo la vista, per lesplosione di un
petardo che aveva raccolto nel cortile
della sua abitazione al Prenestino. Il pe-
tardo esploso allimprovviso ferendolo
gravemente ad un occhio e alle gambe.
Un altro ragazzino di 12 anni, invece,
ha perso due dita della mano destra: i
medici gliele hanno amputate perch
gravemente ferite. Il ragazzino aveva
raccolto alcuni petardi dalla strada, li
aveva rotti per costruire un grande bot-
to e con quello continuare i festeggia-
menti per il Capodanno. Ma il botto
esploso improvvisamente ferendolo alla
mano destra, con la quale stava maneg-
giando il grande petardo, investendolo
anche sul lato destro del volto.
Come sempre la maggior parte delle
ferite contusioni e abrasioni agli oc-
chi, trauma da schegge, lesioni alle ma-
ni o ai piedi sono state causate dal-
lincauto uso di botti, rauti e petardi. Le
prognosi per chi ha subito queste ferite
variano dai tre ai quindici giorni. Molti
dei feriti hanno subito traumi nella zona
oculare e sono dovuti ricorrere alle cure
dei medici dellospedale Oftalmico.
Omicidio e disastro colposo. Sono
queste le ipotesi di reato per le quali
procede la Procura in merito allinciden-
te mortale avvenuto sul viadotto della
Magliana dal quale precipitato un bus
del Cotral. Il pm ha affidato 3 consulen-
ze tecniche per fare chiarezza sullinci-
dente nel quale sono morte 2 persone,
un passeggero, Vincenzo Infante, e lau-
tista, Vincenzo Errico, assunto da appe-
na 3 settimane. Le consulenze riguarda-
no laccertamento dello stato di salute
dellautista, lo stato tecnico del pullman
e le condizioni del tratto stradale.
Ma la svolta alle indagini sull'inciden-
te si avuta grazie alla testimonianza
fornita alla polizia stradale da uno dei
passeggeri dellautobus. Interrogato da-
gli agenti al Cto, dove ricoverato con
una prognosi di 30 giorni, luomo ha ri-
ferito che unauto di colore scuro dopo
aver effettuato il sorpasso dellautobus
del Cotral rientrata bruscamente sulla
destra. Per evitare di finirle addosso Er-
rico ha frenato bruscamente e sterzato
sulla destra. Lautobus ha sbandato e
dopo aver strisciato il gard rail lo ha
sfondato, precipitando.
Si tratta di una testimonianza atten-
dibile ha detto il comandante della
Stradale, Sergio Tinti avvalorata dal
fatto che il testimone ha detto di aver
potuto vedere piuttosto bene laccaduto
poich si era alzato, per prepararsi al-
limminente fermata, e si era avvicinato
alla parte anteriore dellautobus. Questa
testimonianza ha concluso spiega
le lunghe tracce di frenata che abbiamo
trovato sullasfalto.
Disavventure a ripetizione ieri, marte-
d, per i passeggeri di un treno Euro-
star, partito dalla stazione Termini alle
15.10 e diretto a Taranto.
Dopo circa 20 minuti di viaggio il
convoglio, all'altezza di Campo Leone,
dopo Pomezia, stato bloccato a causa
di un guasto alla locomotiva.
I centottanta passeggeri presenti sul
treno sono stati assistiti dal personale
delle Ferrovie che ha fornito, ha raccon-
tato uno dei viaggiatori, bevande calde e
panini.
Poco dopo le 19 lEurostar 9361 sta-
to raggiunto da un locomotore di soc-
corso che lo ha trainato fino alla stazio-
ne di Cisterna di Latina, dove ad atten-
dere i passeggeri cera un altro Eurostar
subito ripartito per Taranto.
Ma i disagi non erano finiti qui. Una
volta ripartiti con lEurostar di riserva
che li attendeva alla stazione di Cisterna
di Latina hanno avuto unaltra amara
sorpresa.
Percorsi qualche decina di chilometri
anche il nuovo treno si fermato, allal-
tezza di Sezze romano, sempre per un
guasto al locomotore.
dovuto cos intervenire nuovamente
il locomotore di soccorso, lo stesso che
aveva fatto il precedente intervento, e
ha trainato il convoglio fino alla stazione
di Priverno.
Alle 21.30, spiegano alle Ferrovie dello
Stato, i centottanta passeggeri sono stati
ripartiti tra i vari treni diretti al sud che
erano presenti alla stazione di Priverno
ed hanno potuto finalmente riprendere
il loro viaggio.
Numerosi incendi si sono verificati,
domenica, nel Lazio provocando la mor-
te e il ferimento di due pensionati e in-
genti danni a molti appartamenti.
A Scauri, in provincia di Latina, un
uomo morto e un altro rimasto gra-
vemente intossicato. Lincidente si ve-
rificato, stando ai primi riscontri, per
una stufetta che ha incendiato le coper-
te del letto sul quale si trovava Jean Ap-
pugliese, 68 anni. Luomo aveva dei
problemi fisici che lo costringevano al
letto, ma al momento non si conoscono
ulteriori particolari. Per lincendio di-
vampato allinterno dellabitazione ri-
masto intossicato Antonino Mazza, 90
anni, trasportato allospedale di Formia.
Le sue condizioni sono abbastanza serie
e i medici per il momento non si pro-
nunciano.
Altri due incendi si sono sviluppati in
due appartamenti a Roma. A innescare
lincendio sul balcone di unabitazione a
piazza dei Tribuni, al Tuscolano, potreb-
be essere stato un petardo lanciato per
festeggiare Capodanno. Infatti, poco do-
po la mezzanotte per cause imprecisate
alcuni mobili accatastati sul balcone del-
labitazione hanno preso improvvisa-
mente fuoco e le fiamme hanno poi
lambito la centralina del gas. Linterven-
to dei Vigili del fuoco e dei tecnici del-
lItalgas, chiamati da alcuni condomini
che avevano visto le fiamme, ha evitato
il peggio: il fuoco stato spento e i tec-
nici hanno controllato se la centralina
aveva subito danni. Ancora fiamme si
sono propagate in un attico e superatti-
co in via Principe Umberto. In casa ce-
ra solo una persona che stata tempe-
stivamente soccorsa dai Vigili del fuoco
ed rimasta solo lievemente intossicata
dal fumo. Possibile causa di questo in-
cendio un corto circuito del televisore
che i pompieri hanno individuato come
primo focolaio che ha interessato solo
una stanza dellattico e ha riempito di
fumo il resto dellappartamento.
A fuoco anche un gabbiotto dei Vigili
urbani, in piazzale Appio. Lincendio
divampato per cause non ancora accer-
tate e in breve tempo ha distrutto la pic-
cola struttura e mandato in tilt il funzio-
namento dei semafori della piazza.
Un altro incendio ha distrutto una
vecchia casa nel centro storico di Piglio.
Le fiamme, forse a causa della canna fu-
maria del camino che non era stata pu-
lita, si sono propagate sul tetto e poi al-
linterno dellappartamento, incenerendo
i mobili. I vigili del fuoco sono riusciti a
spegnere il rogo, ma lappartamento
stato dichiarato inagibile.
Ancora fiamme in un villino vicino a
Velletri, per cause che sembrerebbero
accidentali. I vigili del fuoco sono inter-
venuti con due squadre e in poco tempo
sono riusciti a spegnere le fiamme. Lin-
cendio non ha causato feriti. Alcuni lo-
cali dello stabile sono stati dichiarati ina-
gibili perch danneggiati dalle fiamme.
Infine, tre auto parcheggiate in strada
e alcune impalcature allesterno della se-
de dellIstituto centrale di restauro in
piazza San Francesco di Paola sono an-
date a fuoco. Lincendio sarebbe partito
da alcuni sacchetti della spazzatura e si
sarebbe poi propagato, lambendo lIsti-
tuto, ma senza danneggiare i locali in-
terni. I pompieri hanno spento lincen-
dio evitando che si propagasse.
Ogni anno si rinnova la poesia e la gioia mi-
stica dellavvicinarci al Presepio. E quasi spia-
ce che ci avvenga soltanto in unoccasione
particolare.
In alcune case, specialmente case patrizie, il
Presepio resta esposto tutto lanno, o in cap-
pella o in apposito spazio della casa ad esso
destinato.
A Roma esiste unassociazione Associa-
zione Italiana Amici del Presepio che ha co-
me scopo quello di mantenere viva questa tra-
dizione, di diffonderla sempre pi e di studiar-
ne ed evidenziarne tutti gli aspetti, da quello
religioso a quelli artistico, storico e folclori-
stico.
LAssociazione stata fondata nel 1953 da
Angelo Stefanucci e da allora si sempre im-
pegnata in questi nobili intenti.
Innanzitutto la realizzazione di un Museo,
Museo Tipologico Internazionale, che racco-
glie, e va sempre pi arricchendosi, alcune mi-
gliaia di presepi antichi e moderni provenienti
da ogni parte del mondo.
Abbiamo voluto visitare questo Museo che
ubicato nei locali sottostanti la chiesa dei ss.
Quirico e Giulitta, due martiri, la mamma e il
figlioletto di tre anni, caduti, presumibilmente
sotto la persecuzione di Diocleziano. Chiesa,
Sede dellAssociazione e Museo sono a pochi
passi dai Fori Imperiali (a via Tor de Conti
31/A).
Non ci stupisce, quindi, che abbiano molti
visitatori, sia nel corso dellanno, sia, e tanto
pi, in questo periodo natalizio. Ci siamo an-
che noi avviati alla visita di questo particolare
museo e francamente ci siamo entusiasmati
perch veramente interessante dal punto di
vista storico e artistico, nonch antropologico
e folcloristico.
Certamente affascinanti i presepi-miniatura.
Di dimensioni incredibilmente minime, pochi
centimetri (alcuni allinterno di mezzo guscio
di noce) per contenere lintero presepe, non
soltanto con i personaggi principali, ma anche
con alcuni dei personaggi secondari. Riflettia-
mo che se difficile e impegnativo fare minia-
ture pittoriche, tanto pi lo fare queste pic-
cole figure scolpite, incise, e forse modellate.
Tornando a dimensioni pi normali, bellissime
le figure lignee, anche visibilmente antiche ma
di grande fattura. Interessantissimi quelli di
origine catalana, in piombo, e altrettanto quel-
li in ceramica e in carta, di origine Boema.
Il Sud America (Messico, Per, Ecuador) of-
fre tutta una gamma di originali pezzi in latta,
foglie di mais, vetro soffiato, persino uno in
marzapane.
Minuscole e perfette le figure di un presepe
catalano. veramente affascinante il presepe
del '600 siciliano realizzato con conchiglie, co-
me pure quello tipico di Cracovia.
Proseguendo nel nostro itinerario vediamo
alcuni presepi ambientati in una Roma pinel-
liana e nella Napoli del '700 (del resto si sa
quanto sono famosi i presepi napoletani del
'700), e quelli lignei della Thailandia e dellA-
frica.
Ci rendiamo conto che quasi impossibile
citare tutti i presepi esposti in questo Museo.
Dai pi piccoli ai pi grandi, da quelli anche
semplicissimi fatti con foglie di granturco, per
esempio uno della Sardegna, a uno tedesco, in
cera di grandi dimensioni. E alcuni provenien-
ti dal Per, con la particolarit di personaggi
dai colli molto lunghi, espressione, si dice, di
chi anela al cielo.
Apprendiamo che sono oltre tremila i prese-
pi esposti e ciascuno esprime il Paese dorigine
e lo stato danimo dellautore o degli autori.
Anche luso di materiali diversi indicativo di
una scelta e di disponibilit di materiali.
Certamente invogliante, specie per i giova-
ni, il fatto che nei locali del Museo si tengono
anche dei corsi di tecnica presepistica. Acco-
starsi alla poesia del presepe a qualsiasi et,
non sentimentalismo, ma un gesto di auten-
tica devozione di fronte all'avvenimento cen-
trale della storia.
MARIELLA LOMBARDO
Vicariato: riparte
il corso Educazione
e bioetica
Il Servizio diocesano per la
Pastorale giovanile, per aiutare
molti giovani ed educatori a ri-
spondere, sotto il profilo educa-
tivo e formativo, alla sfida pi
urgente dei nostri giorni, pro-
muove anche quest'anno un
corso di formazione per educa-
tori sul tema Educazione e
bioetica. Il corso, rivolto agli
operatori di pastorale giovanile,
religiosi, religiose, catechisti,
educatori, responsabili di grup-
pi giovanili, organizzato in
collaborazione con il Ce.Fe.s e
inizier il prossimo 15 gennaio.
Le iscrizioni sono ancora aperte
e si ricevono presso la Segrete-
ria del Servizio Diocesano per
la Pastorale giovanile, tel.
0669886272/6574.

EURO In circolazione gi 3 mld Tremonti: pi efficienza e nessun rischio inflazione
Primi giorni della moneta unica
tra code ai bancomat e delusioni
Il discorso di Capodanno del Capo dello Stato
Apprezzato dai due schieramenti
l'appello di Ciampi al dialogo
verno del Paese anche allestero.... Per
il leader della Lega, Bossi, il discorso di
Ciampi, pur non entrando nel merito
delle cose, stimola dei ragionamenti.
An condivide pienamente lappello al
dialogo sulle riforme e ancor pi il mo-
nito allopposizione a non far prevalere
le ragioni dello scontro su quelle del
confronto, dice il portavoce Landolfi.
Per il Ccd-Cdu Marco Follini promette
che i centristi della Casa delle libert
faranno tesoro delle parole di Ciampi
che dimostrano come il Quirinale sia il
crocevia del dialogo istituzionale.
Dall'opposizione il leader della Mar-
gherita, Rutelli, dichiara di raccogliere
in pieno il richiamo del Presidente a te-
nere vivo in Parlamento il dialogo tra
maggioranza e opposizione. Anche i Ds
accolgono lo sprone del Capo dello Sta-
to per un dialogo costruttivo tra mag-
gioranza e opposizione Noi afferma
per Vannino Chiti, coordinatore della
segreteria non abbiamo mai pensato
di ricorrere allostruzionismo, n lo ab-
biamo praticato come invece fece la de-
stra nella passata legislatura... Siamo di-
sposti, come abbiamo pi volte ribadito,
a fare la nostra parte per realizzare ri-
forme serie che servano al Paese. Misu-
reremo concretamente su di esse la vo-
lont della destra di fare altrettanto.
Critico Cossutta, presidente dei Comuni-
sti italiani, che chiede all'opposizione
posizioni precise e anche finalmente
coraggiose su una serie di temi. E per
il leader del Prc, Bertinotti, l'esigenza
del dialogo non pu sostituire il corag-
gio delle scelte.
ROMA, 2.
Dopo i provvedimenti dei primi 100 giorni, il Governo si prepara ad entrare
nel vivo della riforma dello Stato e della pubblica amministrazione: due pas-
saggi cruciali (senza escludere le misure sulla devolution gi approvate dal
Consiglio dei ministri) che saranno anteposti anche alle riforme istituzionali.
Un resoconto di questi progetti contenuto nella sintesi del primo rapporto
semestrale sullattivit dellEsecutivo, che sar ampliato nei prossimi giorni
con il ddl sul conflitto di interessi e il pi generale progetto sulla riforma degli
apparati dello Stato. In questo quadro s'inseriscono le iniziative per definire i
nuovi ruoli e poteri di Autorit e Agenzie e la cosiddetta digitalizzazione del-
lamministrazione (e-government) che prevede tra laltro la prima sperimenta-
zione della carta di identit elettronica: ne faranno uso nel 2002 almeno un
milione di cittadini. LEsecutivo pensa di introdurre novit anche nel settore
della giustizia: dalla modifica al codice penale fino alla modifica del sistema
elettorale del Csm.
Pubblica amministrazione e giustizia:
il Governo prepara le riforme
tervista allAnsa, lingres-
so nellet delleuro. La
circolazione fisica della
moneta unica ha det-
to ne favorir il raf-
forzamento. Avr certa-
mente un effetto di mag-
giore trasparenza, di
maggiore concorrenza e
questo si tradurr in effi-
cienza. Non ci si posso-
no aspettare altro che ef-
fetti economici positivi.
Nulli o quasi i rischi in
termini di inflazione. Al
contrario il ministro del-
la Difesa Martino lancia
lallarme, perch, aldil
delliniziale euforia, lin-
troduzione delleuro po-
trebbe in realt aggrava-
re le tensioni politiche
tra i Paesi membri del-
lUnione. Dora in poi
la politica monetaria sa-
gli sportelli bancomat in grado di distri-
buirlo (non poche sono state le delusio-
ni). Gi oggi finiranno nelle mani dei
pensionati quasi 3 miliardi di euro, sen-
za contare il prevedibile afflusso alle
banche, chiuse da venerd scorso. Per
milioni di persone quello di oggi il pri-
mo giorno lavorativo con la nuova mo-
neta e ovunque saranno aperti negozi ed
attivit commerciali, dove pi atteso
limpatto con la grande novit. Inevita-
bile qualche contrattempo e difficolt,
come quelle registratesi ieri sera nelle
ore cruciali del rientro verso casa di mi-
gliaia di automobilisti: il pagamento del
pedaggio con leuro e i problemi nei
conteggi di cambio hanno causato co-
de chilometriche ai principali caselli au-
tostradali.
Il debutto delleuro garantir agli ita-
liani una moneta ragionevolmente pi
robusta, un recupero di efficienza della
macchina produttiva, a fronte di rischi
molto contenuti in termini di aumenti di
prezzi e tariffe. Il ministro dellecono-
mia, Tremonti, sintetizza cos, in unin-
r una sola e non detto che andr be-
ne a tutti, spiega Martino. ...Nessuno
ha pensato di introdurre regole e para-
metri che fissino le linee della politica
monetaria comune.
Intanto la rivoluzione fiscale con solo
cinque imposte e forti riduzioni fiscali,
arriver solo nel 2003. Ma la macchina
fiscale non mai stata ferma. Prima con
i provvedimenti dei 100 giorni poi con
la Finanziaria e, non ultimo, con larrivo
delleuro, sono cos molte le novit fi-
scali che scatteranno gi nel 2002.
ranza sappia ascoltare, lopposizione ri-
nunci allostruzionismo.
I commenti del centro destra e del
centro sinistra non si sono fatti attende-
re, e sono quasi tutti improntati a di-
chiarazioni d'impegno per un dialogo
costruttivo, non senza qualche recrimi-
nazione e alcuni distinguo. Ben ven-
ga il dialogo dice il capogruppo dei
senatori di Forza Italia, Schifani ma
mentre noi lo auspichiamo da tempo,
lopposizione dimostra di non riconosce-
re a chi ha vinto le elezioni il diritto a
governare coprendo la maggioranza di
calunnie, insulti e delegittimando il Go-
BOTTI In fiamme anche alcune macchie boschive
Fine d'anno meno tragico
ma ancora troppi i feriti
493, ma soprattutto ha dato frutti la
campagna d'informazione nelle scuole.
Resta il fatto che anche quest'anno si
devono lamentare ferimenti gravi. Cos
a Macerata un uomo di 40 anni rischia
di perdere un occhio per l'esplosione di
un petardo e ancora nelle Marche, nel
Fermano, un ragazzo ha avuto una ma-
no amputata sempre a causa dello scop-
pio di un petardo. Quanto al numero
dei feriti, il triste primato spetta ancora
alla provincia di Napoli con 117 su un
totale di 544 feriti sull'intero territorio
nazionale.
TRAFFICO Sciagure in Piemonte e in Romagna
File ai caselli autostradali
per il rientro nelle grandi citt
gna, 57, anch'egli di Fossano. Quest'ulti-
mo, rimasto ferito, guarir in 40 giorni.
Un'altra sciagura stradale si verifica-
ta ieri pomeriggio sulla E45 Ravenna-
Orte, nella provincia di Forl-Cesena. La
macchina, probabilmente a causa del-
lalta velocit e forse del ghiaccio,
sbandata, ha urtato violentemente il
new jersey centrale e poi precipitata
per una trentina di metri finendo nel
fiume Savio. Morti sul colpo i tre occu-
panti: due donne, D.C., 24 anni, di Roz-
zano, e T.P., 25, di Basiglio, e un uomo,
A.S., 30 anni, di Bordighera.
SANIT Nel piano di riforma progettato per il 2002
Risparmio di ingenti risorse
con i nuovi farmaci generici
rispetto allatteso 5-7%. Per quel che ri-
guarda la preparazione dei medici, La
formazione spiega Sirchia sar
promossa soprattutto dalle Asl e dalle
aziende ospedaliere e diminuir il peso
della convegnistica. Negli ospedali, in lo-
cali predisposti per la formazione, si at-
tiveranno gruppi che via Internet po-
tranno scambiarsi in modo interattivo
casi clinici con esperti e approfondire te-
matiche scientifiche. Questo sistema
ha aggiunto il ministro avr costi bas-
sissimi ed eviter spostamenti del perso-
nale.
Sbarchi di clandestini
a Pantelleria
e nel Siracusano
Il pensionato travolto
da auto pirata nel Milanese:
si costituiscono gli investitori
Chiede il risarcimento
dopo aver subito
un lungo processo
Genova: giovane
ucciso
durante una rissa
BRESCIA, 2.
Non sono stati ancora domati
gli incendi che da almeno una de-
cina di giorni stanno impegnando
centinaia di persone, tra vigili del
fuoco e volontari, in varie zone
della Valcamonica in provincia di
Brescia. In particolare preoccupa-
no i quattro incendi scoppiati in
alcune localit a Nord del Lago
d'Iseo e della bassa Valcamonica.
Fiamme anche al Sud: un incen-
dio si sviluppato stamane nel-
l'oasi protetta di Cesine (Lecce) e
si sono rapidamente propagate fa-
vorite dal forte vento.
Vasti incendi
in varie localit
della Valcamonica
BOLZANO, 2.
Due morti in montagna tra la
fine del 2001 e l'inizio del 2002.
Luned pomeriggio a Solda, in Al-
to Adige, ha perso la vita un ra-
gazzo tedesco, Heiko Oslislok, di
14 anni, finito con gli sci contro
un albero ai bordi di una pista.
Tra le cause dell'incidente c' lo-
scurit che avrebbe fatto perdere
lorientamento al ragazzo. Sulle
Alpi Apuane invece morta Neli-
da Meconi, 41 anni, di Lucca. La
donna, durante un'escursione gui-
data sul Pania, scivolata sul
ghiaccio finendo in un canalone.
Montagna: morti
ragazzo che sciava
e un'escursionista
BRINDISI, 2.
Il sindaco di Brindisi Giovanni
Antonino ha disposto, con una or-
dinanza, a partire dalla mezzanot-
te scorsa, il blocco dellattivit
della centrale elettrica a carbone.
LEurogen, consociata Enel, ge-
store dell'impianto rende nota
una comunicazione inviata allo
stesso Antonino, con la quale con-
testa la legittimit del suo provve-
dimento e, rifiutandone in pratica
lattuazione, annuncia che impu-
gner lordinanza dinanzi al Tar.
Nonostante il divieto, oggi la cen-
trale normalmente in attivit.
Sindaco di Brindisi
ordina il blocco
della centrale a carbone
Firenze: deceduta la suora aggredita a novembre
FIRENZE deceduta marted sera all'ospedale di Careggi, dove era sta-
ta ricoverata dopo essere stata aggredita a Firenze il 18 novembre da una
giovane ucraina, l'anziana religiosa delle Figlie della Carit, Suor Giulia
(per l'anagrafe Santina Mariottini) di 85 anni. Suor Giulia era stata dura-
mente colpita al cranio dalla giovane nei pressi dell'Istituto dove viveva ed
era entrata in coma senza pi riprendere conoscenza. La notizia della mor-
te di Suor Giulia stata data mercoled mattina all'Ansa da una cugina del-
la religiosa che l'ha amorevolmente assistita durante la sua degenza nel
nosocomio fiorentino.
Anziano travolto e ucciso da convoglio ferroviario
SALERNO Un uomo anziano, Domenico Abate di 77 anni, stato travolto
e ucciso mercoled mattina da un treno, tra Angri e Scafati, nel Salernitano,
mentre stava attraversando a piedi un passaggio a livello con le barriere
gi abbassate. Alcuni testimoni hanno riferito di aver cercato di avvertire lo
sventurato del sopraggiungere del convoglio, purtroppo vanamente. Il tragi-
co episodio adesso al vaglio della magistratura. A causa della sciagura
ritardi sono stati accumulati soprattutto dai treni a lunga percorrenza sul
tratto ferroviario Napoli-Reggio Calabria.
Ladri bloccano treno per fuggire: presi
POTENZA Due ladri di nazionalit algerina, dopo aver sottratto un bor-
sello contenente un'esigua quantit di denaro ad un passeggero, nella notte
tra marted e mercoled sul treno espresso Roma-Siracusa, nei pressi di
Acquafredda di Maratea (Potenza), intimoriti dalla reazione di altri viaggia-
tori, hanno bloccato il convoglio con il freno d'emergenza nel tentativo di
fuggire attraverso i campi. Ma la loro fuga stata di breve durata: i pas-
seggeri e il personale del treno hanno infatti avvisato per telefono i Cara-
binieri. I militari dell'Arma hanno disposto una serie di controlli mentre
agenti della Polfer, dopo aver compiuto una breve perlustrazione, sono riu-
sciti a bloccare i due algerini, i quali erano tra l'altro privi di permesso di
soggiorno, mentre lungo i binari ferroviari stavano cercando di raggiungere
a piedi la stazione di Maratea. I due sono adesso in carcere con l'accusa di
furto aggravato.
PAGINA
14 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled-Gioved 2-3 Gennaio 2002
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o L'EURO IN CIRCOLAZIONE Cominciano a cir-
colare le prime banconote in euro. Gi subito dopo
la mezzanotte del 31 dicembre ci sono state code
ai bancomat: lunghe attese e delusioni. Secondo
Tremonti il debutto delleuro garantir pi efficien-
za, rischi contenuti per i prezzi ed inflazione.
APPELLO DI CIAMPI AL DIALOGO: COMMENTI
La maggioranza governi e dimostri quanto vale, la
minoranza eserciti il ruolo indispensabile dellop-
posizione con impegno e responsabilit, ma il dia-
logo sia costruttivo. A questo appello, rivolto da
Ciampi a fine anno, hanno risposto le forze
politiche.
TRAFFICO E INCIDENTI SULLE STRADE La cir-
colazione stradale si mantenuta intensa ieri per
tutto il giorno con i primi rientri dalle vacanze na-
talizie. Molti gli incidenti mortali: i pi gravi si sono
verificati sulla statale Torino-Carmagnola (3 morti e
un ferito) e sulla superstrada Ravenna-Orte (3 le
vittime). Il vento e il mare mosso hanno creato pro-
blemi ai traghetti per le Tremiti, Ischia e Capri.
LA SCADENZA IMMINENTE DEI BREVETTI di al-
cuni farmaci consentir, secondo il piano Sirchia
per la riforma della Sanit, notevoli risparmi sulla
spesa medica. Fra i progetti per il 2002, il rinnovo
del Comitato nazionale di bioetica e il nuovo modo
di aggiornare la preparazione dei sanitari.
ROMA, 2.
Dopo la prima, festiva
giornata dellanno, oggi
2 gennaio, il primo ve-
ro banco di prova degli
italiani alle prese con le
nuove monete e banco-
note europee. Da oggi si
potr infatti entrare in
un negozio e fare acqui-
sti pagando in euro, ri-
cevere il resto in valuta
europea, andare in ban-
ca a cambiare le lire in
moneta unica.
Euro, dunque, alla
prova del fuoco: 190 mi-
lioni (un euro vale
1936,27 lire, il tasso di
cambio fisso) gi in
circolazione. Ma solo
una piccola parte del
gettito complessivo per
lItalia, quello massiccia-
mente prelevato ieri da-
ROMA, 2.
Dialogo, spirito costruttivo, rispetto
dei ruoli fra maggioranza e opposizione:
li ha chiesti il Capo dello Stato alle forze
politiche nel messaggio di fine anno dif-
fuso in diretta da diverse emittenti ra-
diotelevisive e seguito in Italia da oltre
14 milioni di spettatori.
La maggioranza ha detto tra l'altro
Ciampi governi e dimostri quanto va-
le; la minoranza eserciti il ruolo indi-
spensabile dellopposizione con impegno
e responsabilit, com' giusto che av-
venga in una democrazia parlamentare.
E il dialogo sia costruttivo: la maggio-
ROMA, 2.
Non sono mancati i gravi incidenti
che hanno coinvolto in particolare an-
che alcuni bambini, ma sicuramente
non stato, sul fronte dell'incivile
usanza dei botti, un fine d'anno tragico
come i precedenti. Purtroppo, vero,
un decesso durante i festeggiamenti si
verificato, nell'Agrigentino. Ma la morte
di Giuseppe Sacco, 60 anni, non da
addebitare a materiale pirotecnico ma al
fatto che lo sventurato, il quale intende-
va festeggiare sparando un colpo di fuci-
le, ha perduto il controllo dell'arma che
gli sfuggita di mano: partito un col-
po che lo ha ucciso.
Insomma, a parte l'ovvio compianto
per questo grave incidente e il dolore
per alcuni ferimenti gravi (senza dimen-
ticare la morte del piccolo Stefano di 6
anni a Catanzaro durante le festivit na-
talizie), non c' dubbio che rispetto al
recente passato la situazione sia netta-
mente migliorata anche se altrettanto
evidente che occorre fare ancora di pi
perch questa incivile usanza sia final-
mente cancellata. Del resto basti pensa-
re, ferimenti a parte, ai gravi danni pro-
vocati in varie zone da incendi causati
da materiale pirotecnico esploso in pros-
simit di macchie boschive. Il ministro
dell'Interno Scajola ha sottolineato: il
risultato di una lotta partita da lontano
condotta dalle forze dell'ordine e dalle
autorit locali. Nei giorni che hanno
preceduto il Capodanno infatti sono stati
molto pi numerosi del passato i seque-
stri di botti fuorilegge: 104 tonnellate di
materiale pirotecnico. E sono state nu-
merose anche le persone denunciate,
ROMA, 2.
Traffico intenso e qualche coda su
strade e autostrade; molti incidenti, al-
cuni purtroppo mortali; neve, freddo e
vento forte tanto da rendere impossibili
i collegamenti tra Ischia e Napoli. Que-
sto, in estrema sintesi, il quadro della si-
tuazione nel primo giorno del nuovo an-
no riguardo i rientri in citt dopo vacan-
ze e veglioni. Le aree con il traffico pi
intenso sono state quelle di Milano, Fi-
renze, Roma e Genova. Cinque i chilo-
metri di coda registrati a Milano Sud,
due a Firenze sullallacciamento tra la
A1 e la A11, ben nove al casello di
Roma Sud. Qualche difficolt per la ne-
ve sulle strade abruzzesi.
Nel basso Molise il mare Adriatico in
tempesta ha impedito ieri mattina alla
motonave San Domino di effettuare il
collegamento con le Isole Tremiti. Nel-
larcipelago, comunque, non si registra-
no difficolt perch nei giorni scorsi non
sono sbarcati turisti e quasi tutti gli al-
berghi e le pensioni sono rimasti chiusi
durante le festivit. Mare grosso anche
sul versante tirrenico: il vento forza 7 e
un mare molto mosso hanno bloccato
ieri i collegamenti marittimi con Capri
ed Ischia, oggi tornati regolari.
Tanti, come detto, gli incidenti strada-
li. Fra i pi gravi quello avvenuto nella
notte dell'ultimo dell'anno sulla statale
Torino-Carmagnola, vicino a Moncalieri:
3 persone sono morte e una rimasta
ferita nello scontro frontale tra due au-
to. Le vittime sono Marianna Truffa
Giachet, 21 anni, di Bossolasco, Matteo
Pardini, 22, di Imperia, Amalia DAnge-
lo, 64, di Fossano, e Adriano Costama-
ROMA, 2.
L'introduzione di altri farmaci generi-
ci per i quali scaduto il brevetto e che
consentiranno di risparmiare ingenti ri-
sorse; il varo del piano sanitario nazio-
nale che dar pi attenzione alle malat-
tie croniche, con lintroduzione per la
prima volta di standard di qualit; il rin-
novo del Comitato nazionale di bioetica
e lavvio sperimentale del piano di for-
mazione per quasi un milione tra medi-
ci, veterinari, infermieri e tecnici del
servizio sanitario nazionale. Queste alcu-
ne delle principali novit di questanno
annunciate dal ministro della Salute Gi-
rolamo Sirchia.
Per quel che riguarda i farmaci gene-
rici, Dopo i primi successi ottenuti con
lintroduzione dei farmaci generici
spiega Sirchia allAnsa ci sar presto
lentrata di altri medicinali generici per-
ch stanno scadendo i brevetti per alcu-
ni prodotti molto importanti. Da questa
operazione ci aspettiamo grandi rispar-
mi che serviranno ad assicurare agli ita-
liani il costo di medicinali veramente in-
novativi che altrimenti non potrebbero
essere garantiti dal servizio sanitario na-
zionale. Tra i medicinali che entreran-
no presto come generici con decreti del
ministero, secondo quanto appreso, ci
sono importanti antiulcera a base del
farmaco Ranitidina; la riduzione degli
attuali prezzi potrebbe arrivare fino al
40%. Risparmi previsti anche per un im-
portante farmaco antiipertensivo (Amlo-
dipina) al quale scade il brevetto. Lo-
biettivo del ministero di arrivare nel
2002 ad un mercato dei generici del 10%
TRAPANI, 2.
Due consistenti sbarchi di clandestini
ieri in Sicilia. Centosedici extracomuni-
tari, tutti uomini adulti, provenienti da
varie nazioni, sono arrivati allalba a Ca-
po Levante, nell'isola di Pantelleria (Tra-
pani). I clandestini sono stati fermati dai
Carabinieri e condotti nel centro di pri-
ma accoglienza dellex caserma Barone.
Per oggi previsto, condizioni del tem-
po permettendo, il loro trasferimento a
Trapani dove saranno identificati e poi
sorvegliati in attesa del rimpatrio. I mili-
tari non hanno trovato limbarcazione
con la quale sono arrivati in Sicilia.
Sono 64 invece i cingalesi intercettati,
dopo essersi arenati con il natante sul
quale erano imbarcati, sulla scogliera di
Portopalo di Capo Passero (Siracusa).
Gli immigrati, tutti uomini adulti ed in
buone condizioni di salute, sono stati
trasferiti a Siracusa allistituto Umberto
I dove stato allestito un centro tem-
poraneo di accoglienza. Qui, sotto la
sorveglianza della Polizia e con lassi-
stenza dei volontari, hanno trascorso la
notte in attesa di essere portati in altri
centri. Il barcone con il quale si sono
arenati dopo le operazioni di disincaglio
stato condotto in un cantiere navale di
Portopalo.
MILANO, 2.
Si sono costituiti ai carabinieri della
compagnia di Rho i due giovani che do-
menica 23 dicembre, dopo aver investito
sulle strisce pedonali un anziano di 87
anni, Pierino Dellavedova, erano fuggiti
abbandonando il pensionato a terra ago-
nizzante. Luomo era morto, il giorno
dopo, allospedale di Rho. Nel pomerig-
gio di luned 31 dicembre nella caserma
dei carabinieri si sono presentati due di-
ciannovenni, S.C., impiegato, e M.P.,
studente, abitanti nella zona, che si so-
no autodenunciati per quanto avevano
causato. I due hanno raccontato che,
mentre percorrevano via Garibaldi in di-
rezione di Vanzago, improvvisamente
hanno notato lanziano attraversare la
strada sul passaggio pedonale. Inutili so-
no stati i tentativi di evitarlo. I due, in
stato di shock e a bordo di un'autovet-
tura, che era condotta da S.C., hanno
continuato la corsa per alcune centinaia
di metri ma poi, sempre secondo il rac-
conto fatto ai carabinieri, sarebbero ri-
tornati sul posto dellincidente. Dopo
aver meditato per giorni e giorni, ieri
M.P. e S.C. si sono presentati dai cara-
binieri, accompagnati dai genitori. Am-
bedue sono stati denunciati per omicidio
colposo e omissione di soccorso.
MILANO, 2.
Dopo quattro assoluzioni in altrettanti
processi penali e due risarcimenti da 50
milioni di lire ciascuno per ingiusta de-
tenzione, lex esponente della Dc mila-
nese ed ex assessore regionale Serafino
Generoso ha ottenuto dalla Corte dap-
pello di Brescia 8 milioni per i danni su-
biti dalla eccessiva lunghezza di uno dei
processi, nel quale era stato chiamato a
rispondere di tentata concussione. In
entrambi i processi Generoso fu assolto.
A pagare la somma sar il ministero
della Giustizia. I giudici della seconda
sezione civile della Corte dappello di
Brescia, infatti, nei giorni scorsi hanno
depositato una sentenza nella quale si ri-
percorre la strada dei due processi che
si sono svolti a Milano. Il secondo pro-
cesso, secondo la sentenza, durato
troppo, almeno due anni in pi rispetto
ai parametri stabiliti dalla nuova legge
89/2001. Si tratta di uninchiesta per
concorso in tentata concussione sulla
realizzazione della centrale Enel di Tur-
bigo che, cominciata nel giugno 93
(quando Generoso fu arrestato per circa
un mese), termin nel dicembre 98 con
il proscioglimento dellex assessore re-
gionale lombardo.
GENOVA, 2.
Un genovese di 22 anni stato ucciso
ieri sera da un giovane marocchino du-
rante una lite nel centro storico di Ge-
nova. La vittima stata colpita alla gola
con un coltello o una bottiglia rotta.
La vittima si chiamava Giacomo Reg-
giani e abitava nel quartiere di Sestri
Ponente. Aveva compiuto 22 anni sol-
tanto laltro ieri, il 30 dicembre. Lomi-
cida, arrestato poco dopo, un noto
spacciatore. Alla polizia ha dichiarato di
avere 14 anni, ma dagli esami clinici sa-
rebbe risultato maggiorenne, anche se
rimangono ancora dubbi sulla sua et
giacch nellagosto, sottoposto agli stessi
esami, era risultato minorenne.
Il delitto avvenuto di fronte ad un
bar di via San Bernardo. Poco dopo le
21,30 nellesercizio scoppiata una lite
fra un gruppo di quattro o cinque giova-
ni italiani e due marocchini. La polizia
ritiene che il motivo del contrasto sia in
qualche modo collegato con lo spaccio
di hascisc. I titolari del locale hanno im-
mediatamente allontanato i litiganti, ma
lo scontro proseguito allesterno, in
mezzo alla folla che festeggiava il Capo-
danno. I due marocchini, forse spalleg-
giati da altri connazionali, hanno aggre-
dito gli italiani colpendo il Reggiani.

L'OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
UNICUIQUE SUUM
POLITICO RELIGIOSO
NON PRAEVALEBUNT
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ARGENTINA Dopo l'insediamento del leader peronista Eduardo Duhalde alla Casa Rosada
Preannunciate profonde riforme
del modello economico-sociale
rizzati. Molto probabilmente, durante il
fine settimana, il Parlamento terr una
sessione speciale per discutere e varare
il piano economico-finanziario.
Luscita dalla convertibilit , intro-
dotta nel 1991, comporter riferisce
l'agenzia di stampa Ansa una serie
di problemi di non semplice soluzione.
D'altra parte, labbandono di questo
meccanismo insostenibile indispensabi-
le per poter procedere ad una eventuale
svalutazione e/o fluttuazione del peso.
Ma n la Casa Rosada n la Banca cen-
trale hanno i poteri di modificare il si-
stema dei cambi. A questo fine Duhalde
deve negoziare affinch il Parlamento
revochi o modifichi la Ley de converti-
bilidad.
Al momento della sua entrata in vigo-
re il 27 marzo 1991, la legge in questio-
ne prevedeva lintroduzione della parit
fra 10.000 australes (la moneta dellepo-
ca) e un dollaro. Lanno successivo al-
laustral subentr il peso.
Lart.4 della legge specificava, fra lal-
tro, che le riserve di libera disponibilit
della Banca centrale in oro o valuta
estera saranno equivalenti ad almeno il
100 per cento della base monetaria. In
un tentativo di mettere in movimento
questa convertibilit, nel giugno scor-
so l'allora Ministro delleconomia Do-
mingo Cavallo fece approvare una modi-
fica dellart.1 della legge, in cui si speci-
ficava che un peso poteva essere vendu-
to contro la media semplice fra un dol-
laro e un euro. E lart.2 aggiungeva che
questa normativa sarebbe entrata in fun-
zione nel momento stesso in cui un euro
avesse raggiunto la quotazione, alla ven-
dita, di un dollaro nel mercato di Lon-
dra. Ma questa parit non mai stata
raggiunta attualmente il dollaro vale
mediamente 0,90 euro per cui la pa-
rit peso-dollaro rimasta fissa.
Nelle prossime ore si conosceranno in
dettaglio i programmi del nuovo Presi-
dente e dei suoi pi immediati collabo-
ratori per avviare la ripresa del Paese.
In definitiva, Duhalde si posto tre
obiettivi prioritari: restaurare l'autorit
politico-istituzionale nazionale; garantire
l'ordine e la pace sociale; porre le basi
per avviare il mutamento del modello
economico.
IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE
Verso il 24 gennaio
La pace come sfida radicale
GIAMPAOLO CREPALDI
Segretario del Pontificio Consiglio
della Giustizia e della Pace
L
a guerra sempre sconvol-
gente, in quanto emerge
dalle profondit del cuore
umano e ne illumina sinistra-
mente gli abissi. La guerra che
abbiamo vissuto in questi mesi
lo stata particolarmente in
quanto abbiamo dovuto vedere
uomini che davano a se stessi la
morte per uccidere altri uomini.
Sconvolgente stata questa
esperienza, perch tali atti di
violenza sono stati compiuti an-
che in nome di Dio. Ne escono
scompaginate le categorie con
cui finora lumanit aveva in
qualche modo catalogato la
guerra e viene posta alla pace
una sfida veramente radicale.
Come rispondere a tale radi-
calit se non con la profezia?
pi che mai il momento della fe-
de nel Dio della pace (cfr Lc 24,
36). il momento di non perder-
si nelle contingenze, ma di con-
centrarsi sullessenziale, di guar-
dare in avanti, oltre la notte, di
avere il coraggio del nuovo.
Quando il cuore delluomo ri-
vela gli abissi di chi ha smarrito
il confine tra vita e morte, occor-
re ribadire il Principio, concen-
trarsi nellOriginario, ricostruire
una speranza per il dopo, co-
me scrive il Santo Padre nel
Messaggio per la Giornata Mon-
diale della Pace (n.1). Quando
nellumanit si insinua un con-
fronto cos violento e drammati-
co e il pericolo incombe su cia-
scuno in modo terrificante, alla
Chiesa spetta soprattutto il com-
pito di confermare la fede, che
d fiducia nel dialogo, nella fra-
tellanza umana, nella ricerca
della pace, nella conversione e
nella pacificazione dei cuori. Lo
sguardo della Chiesa, interessa-
ta alla carit nei confronti di tutti,
concentrato sui sofferenti,
ovunque essi si trovino. Ribaden-
do con tenacia il dialogo quando
gli uomini incontrano resistenti
difficolt a parlare tra loro, la
Chiesa indica a ciascuno la Luce
oltre il buio.
questo il senso dei moltepli-
ci interventi del Santo Padre, a
cominciare da quello del 12 set-
tembre, allindomani della strage
di New York: tutti assumono il si-
gnificato ed il valore di un an-
nuncio profetico, di un guardare
con speranza in avanti contro
ogni speranza. Linsistenza con
cui il Papa ha pregato e ha chie-
sto di pregare, le invocazioni a
Maria, Regina della pace, il ro-
sario recitato insieme ai Vescovi
riuniti per il Sinodo, fino alla
proclamazione di una giornata di
digiuno e preghiera, lo scorso 14
dicembre, e allindizione di una
giornata di preghiera ad Assisi,
il prossimo 24 gennaio: tutto ci
corrisponde alla ferma intenzio-
ne di invitare lumanit colpita e
sofferente a rivolgere lo sguardo
verso il futuro promesso, del
quale scrive il Profeta Isaia:
Forgeranno le loro spade in vo-
meri, le loro lance in falci; un
popolo non alzer pi la spada
contro un altro popolo, non si
eserciteranno pi nellarte della
guerra (2, 4).
Tutti noi abbiamo compreso, in
questi tre ultimi mesi drammati-
ci, non solo la radicalit della
guerra e della pace, ma anche la
loro estrema complessit. Lini-
micizia storica tra popoli diversi
si aggiunge alle recriminazioni
economiche causate dalla gran-
de povert, la ricerca di nuovi
assetti politici si combina con la
rivendicazione delle diversit
culturali. Il commercio interna-
zionale delle armi (su cui il Pon-
tificio Consiglio della Giustizia e
della Pace si pronunciato con
un importante documento) si ag-
giunge agli ingenti affari derivan-
ti dal micidiale traffico della dro-
ga. La speculazione finanziaria
viene adoperata come leva per
manovre politiche destabilizzanti
e tutto ci si va ad aggiungere
alle strategie politiche delle
grandi potenze. Lo stesso terrori-
smo, sempre esecrabile e non
spiegabile come espressione
estrema di disperazione politica
o economica, prospera tuttavia
grazie anche allaccoglienza che
esso trova presso persone e po-
poli che vivono in contesti di
grande difficolt.
Mai come oggi, davanti allat-
tuale complessificazione del pro-
blema della guerra e delle spe-
ranze della pace, necessaria
una risposta altrettanto comples-
sa ma coordinata, da parte di
una molteplicit di attori, ognuno
con la sua propria specificit. Gli
attentati al diritto alla pace pro-
vengono da molteplici attentati
agli altri diritti delluomo. Se, co-
me afferma la Gaudium et spes,
la pace non la semplice as-
senza della guerra (n. 78), allo-
ra bisogna riconoscere che le
minacce alla pace non provengo-
no solo dalle armi ma, molto pri-
ma, da altre cause di vario gene-
re che, proprio perch comples-
se, possono essere rimosse solo
dallazione congiunta di pi sog-
getti locali e internazionali. Ci si
pu rallegrare del fatto che in
molti casi ci si stia ponendo su
questa strada. Pensiamo, ad
esempio, alle nuove strategie
dellOrganizzazione delle Nazioni
Unite tendenti a organizzare pro-
getti per lo sviluppo e per il sod-
disfacimento dei diritti socio-eco-
nomici tesi a coinvolgere, accan-
to alle istituzioni nazionali e agli
organismi internazionali, anche
le imprese, le comunit religio-
se, le Organizzazioni non gover-
native e altri molteplici soggetti
della societ civile. Ogni sforzo
fatto in questo senso serve an-
che la pace. Nelloperare insie-
me per la soluzione dei problemi
economici e sociali si impara a
lavorare insieme anche per la
pace. Merita apprezzamento
quanto si fa per elaborare nuove
strategie che rendano veramente
possibile una global governan-
ce, resa sempre pi necessaria
proprio dal dato della complessi-
t del problema della pace. In
questo senso devono essere se-
riamente valutate anche le pro-
poste per la costituzione di nuovi
organismi internazionali, accanto
al potenziamento di quelli gi
esistenti. Fenomeni come quello
delle migrazioni, oppure esigen-
ze come la tutela dellambiente
potrebbero richiedere simili in-
novazioni. N si creda che questi
ambiti non abbiano un riflesso
sulla problematica della pace,
che proprio nella sua complessi-
t si manifesta come il sintomo
pi acuto di un malessere molto
profondo ed articolato.
Il 24 gennaio, ad Assisi, anche
i rappresentanti delle altre reli-
gioni eleveranno la loro preghie-
ra per la pace, impegnandosi a
viverla come appello alla radica-
lit ed a perseguirla insieme.
Vogliamo con ci mostrare
torna a ribadire il Papa che il
genuino sentimento religioso
una sorgente inesauribile di mu-
tuo rispetto e di armonia tra i
popoli: in esso, anzi, risiede il
principale antidoto contro la vio-
lenza ed i conflitti (Messaggio
per la Giornata Mondiale della
Pace 2002, n. 14).
Gli aspetti della radicalit e
della complessit della pace di-
ventano salienti nel messaggio
di Cristo, che contrappone la
Sua pace a quella che d il mon-
do (cfr Gv 14, 27), non per di-
sprezzare i segni di pace, anche
piccoli, che il mondo conosce,
bens per proporre la pace vera,
che pu essere solo un dono
dellamore di Dio accolto in noi e
da noi. Il messaggio cristiano ha
anche una forza particolare nel
far coincidere la pace con il be-
ne supremo delluomo, come in-
segna santAgostino nel De Civi-
tate Dei: Un bene cos grande
che nulla suol essere pi gradito
allorecchio, nulla di pi degno
pu desiderarsi, niente di meglio
pu infine ottenersi (XIX, 13, 1;
PL, XLI, 640). Una forza speciale
deriva al cristianesimo dalla sua
visione dellunit della famiglia
umana nella sua universalit,
che il fondamento della sua
proposta di una collaborazione
universale alla pace.
patto che inverta la
rotta per generare
una crescita virtuosa
dell'economia che
produca un autentico
sviluppo umano.
Uno dei principali
problemi sul tappeto
quello di modificare
la controversa legge
sulla convertibilit
che stabilisce la pari-
t fissa tra peso ar-
gentino e dollaro. Do-
mani, subito dopo il
suo insediamento, il
Governo dovrebbe
varare una legge
omnibus, vale a dire
un pacchetto di rifor-
me economiche per
regolare crediti e de-
biti in dollari e il regi-
me delle tariffe dei
servizi pubblici dolla-
NS!||
|N||MAZ|N|
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina
in udienza:
Sua Beatitudine Eminentissima il Signor
Cardinale Ignace Moussa I Daoud, Prefetto
della Congregazione per le Chiese Orientali;
Sua Eminenza Reverendissima il Signor
Cardinale Mario Francesco Pompedda, Pre-
fetto del Supremo Tribunale della Segnatura
Apostolica.
. .
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina
in udienza Sua Eccellenza il Signor Leszek
Miller, Primo Ministro della Repubblica di
Polonia, con la Consorte, e Seguito.
. .
Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al
governo pastorale dellArcidiocesi di New
Orleans (U.S.A.), presentata da Sua Eccel-
lenza Reverendissima Monsignor Francis B.
Schulte, in conformit al canone 401 1 del
Codice di Diritto Canonico.
Gli succede Sua Eccellenza Reverendissi-
ma Monsignor Alfred C. Hughes, finora Ar-
civescovo Coadiutore della medesima sede.
MEDIO ORIENTE Mentre comincia la missione dell'inviato Usa Zinni
Parziale ritiro israeliano dai Territori
INDIA-PAKISTAN Ancora scambi d'artiglieria lungo il confine del Kashmir
Persistente e cruenta attivit bellica
nonostante le dichiarazioni distensive
soldati pakistani sono morti quando il
veicolo sul quale viaggiavano saltato
su una mina a ridosso del confine. Ieri,
le autorit di Islamabad avevano denun-
ciato luccisione di otto abitanti del Ka-
shmir indiano e il rogo di quattordici
abitazioni civili ad opera delle forze di
Nuova Delhi. Nelle ultime ore fonti mili-
tari pakistane hanno confermato anche
ulteriori spostamenti di truppe dal confi-
ne occidentale con lAfghanistan a quel-
lo orientale con lIndia.
In ogni caso, in quello che viene letto
dai commentatori internazionali come
un tentativo di alleggerire la tensione, il
Presidente pakistano Pervez Musharraf
avrebbe ordinato ai servizi segreti, se-
condo fonti di stampa, di interrompere
ogni tipo di contatto con milizie islami-
che, dopo che nei giorni scorsi aveva di-
sposto l'arresto di un centinaio di attivi-
sti di gruppi separatisti islamici del Ka-
shmir accusati dallIndia di fomentare il
terrorismo.
Da parte sua, il Primo Ministro india-
no Atal Behari Vajpayee ha dichiarato
oggi che la guerra col Pakistan non
una necessit e l'impegno a fare di
Katmandu, la capitale nepalese dove do-
mani si aprir il vertice dell'Associazione
per la cooperazione tra i paesi dellAsia
meridionale (Saarc) al quale partecipano
entrambi. A Katmandu, ieri, si sono in-
contrati brevemente i Ministri degli este-
ri dei due Paesi, lindiano Jaswant Singh
ed il pakistano Abdul Sattar, e le agen-
zie di stampa internazionali avevano ri-
ferito di un atteggiamento cordiale. Fon-
ti indiane hanno comunque precisato
che i due si sono semplicemente saluta-
ti e non hanno discusso della crisi tra i
loro Paesi.
tutto per evitarla, pur
legando ancora una vol-
ta una ripresa del dialo-
go bilaterale alla fine
del terrorismo che attra-
versa le frontiere tra i
due Paesi. Se i metodi
della diplomazia possono
essere applicati per rego-
lare i problemi esistenti,
non vedo perch do-
vremmo ricorrere ad al-
tri metodi, ha aggiunto
Vajpayee, il quale ha an-
che escluso che lIndia
usi per prima le armi
nucleari, in caso di con-
flitto con il Pakistan.
Il Premier indiano ha
per ribadito di ritiene
insufficienti le misure fi-
nora prese dalle autorit
Islamabad contro il ter-
rorismo ed ha escluso di
nuovo un colloquio di-
retto con Musharraf a
Cerimonia di investitura del Presidente Eduardo Duhalde
Profughi pakistani lasciano il proprio villaggio al confine con l'India
BUENOS AIRES, 3.
Il leader peronista Eduardo Duhalde
ha assunto ufficialmente la Presidenza
dell'Argentina.
Eletto marted dall'Assemblea legislati-
va (formata dai due rami del Parlamen-
to), rester in carica per un biennio, fi-
no al completamento del mandato la-
sciato a met dal Presidente dimissiona-
rio Fernando de la Ra, esponente del
partito radicale.
In una breve cerimonia svoltasi ieri
alla Casa Rosada (il palazzo presidenzia-
le di Buenos Aires), il presidente del Se-
nato Eduardo Camano ha consegnato a
Duhalde la fascia bianco-celeste e il ba-
stone, simboli del potere supremo. Al
termine della riunione protocollare, il
nuovo Capo dello Stato ha dichiarato ai
giornalisti che, considerata la gravit
della situazione del Paese, non si devo-
no assolutamente commettere errori.
Duhalde ha poi annunciato che comuni-
cher oggi la lista dei Ministri del suo
Governo.
Si tratter verosimilmente di un Ese-
cutivo di unit nazionale, secondo quan-
to anticipato marted dallo stesso Duhal-
de nel discorso di accettazione pronun-
ciato davanti all'Assemblea legislativa. Al
riguardo, si tenga presente che Duhalde
stato eletto alla Presidenza da 262 par-
lamentari, una maggioranza in cui sono
confluiti anche i voti dei rappresentanti
radicali.
Ieri, intanto, il consiglio nazionale del
partito giustizialista (Pj, peronista) ha
espresso completo appoggio al nuovo
Presidente. Nel comunicato diffuso al
termine della riunione si legge che
giunto il momento di deporre egoismi e
ambizioni personali e di lavorare nell'in-
teresse della Nazione. Di fronte alla peg-
giore crisi di cui l'Argentina abbia me-
moria sottolinea il documento il
giustizialismo tornato a rispondere,
unito e solidale, al suo dovere storico di
porre la salvezza della patria al di sopra
di qualsiasi altro interesse meschino e
personale.
Si tratta di una assicurazione impor-
tante, tenuto conto che, nel corso della
recente crisi, almeno una parte del par-
tito giustizialista aveva fatto mancare la
solidariet al Presidente provvisorio
Adolfo Rodrguez Sa (peronista), indu-
cendolo a dimettersi. E una settimana
prima il partito peronista in blocco ave-
va respinto la proposta di de la Ra di
partecipare a un Governo di salvezza
nazionale per fronteggiare la crisi econo-
mico-sociale e le sanguinose proteste di
piazza. Il rifiuto di collaborazione da
parte dei peronisti aveva indotto al ritiro
il Presidente radicale, dando l'avvio alla
crisi.
L'elezione di Duhalde con un manda-
to di due anni ha posto fine alla crisi
politico-istituzionale che aveva visto nel
giro di dodici giorni avvicendarsi alla
Casa Rosada ben cinque inquilini. Tocca
ora al nuovo Capo dello Stato sanare la
crisi economica e sociale che attanaglia
da quattro anni l'Argentina. Marted, nel
menzionato discorso di accettazione,
Duhalde si impegnato ad archiviare il
modello economico neoliberista che ha
sprofondato gran parte del nostro popo-
lo nella disperazione e a gettare le basi
di un nuovo sistema economico per re-
cuperare la produzione, il lavoro e per
promuovere una migliore e pi giusta
distribuzione della ricchezza. L'Argenti-
na ha dovuto riconoscere amaramen-
te Duhalde fuori uso, in stato di
fallimento, senza credibilit all'interno e
all'estero. Ma pu avere un futuro. A
ISLAMABAD, 3.
Nonostante dichiara-
zioni relativamente di-
stensive rilasciate dalle
massime autorit di In-
dia e Pakistan, la crisi
tra i due Paesi resta gra-
vissima e si susseguono
gli scambi d'artiglieria al
confine del Kashmir,
mentre si accrescono
purtroppo sia il numero
delle vittime sia quello
dei civili costretti alla fu-
ga. Scambi di colpi di
mortaio ci sono stati an-
che allalba di oggi.
Stando alla versione in-
diana, i soldati pakistani
avrebbero attaccato una
postazione indiana nel
settore di Malaballa.
In questo caso non si
hanno notizie di vittime,
ma sempre questa matti-
na si appreso che dieci
TEL AVIV, 3.
Lesercito israeliano si ritirato
stamani dalle posizioni che occupava
nella citt autonoma palestinese di
Jenin e da un quartiere di Ramallah,
in Cisgiordania. Il Premier israeliano,
Ariel Sharon, ha per ribadito che il
Presidente dell'Autorit Palestinese
(Ap), Yasser Arafat, rimarr confina-
to nel suo quartier generale di Ra-
mallah finch non saranno arrestati
gli assassini del Ministro del turismo,
Rechavam Ze'evy, ucciso in un atten-
tato terroristico il 17 ottobre scorso a
Gerusalemme.
Il ripiegamento israeliano giunge
nell'imminenza dell'arrivo nella regio-
ne dellinviato statunitense Anthony
Zinni, che intraprende la sua secon-
da spola fra israeliani e palestinesi in
unatmosfera resa pi promettente
dal tangibile calo del volume di vio-
lenza nei Territori. L'Ap ha per ma-
nifestato dubbi sulle reali intenzioni
di Sharon di favorire il rilancio del
dialogo.
Nel corso del precedente tentativo
di mediazione di Zinni, intrapreso in
dicembre, i gruppi radicali palestinesi
avevano lanciato unimpressionante
offensiva terroristica alla quale sono
seguite dure rappresaglie israeliane
nei Territori. L'inviato stato quindi
richiamato a Washington per consul-
tazioni e solo pochi giorni fa, verifi-
cato l'effettiva diminuzione degli at-
tentati, la Casa Bianca ha deciso di
farlo tornare in Medio Oriente.
Dopo un discorso televisivo di Ara-
fat la situazione infatti notevolmen-
te migliorata. Hamas e la Jihad isla-
mica hanno annunciato la sospensio-
ne parziale delle attivit militari e an-
che le Brigate dei Martiri di Al Aq-
sa, gruppo armato legato ad Al Fa-
tah, hanno emesso un annuncio ana-
logo. I servizi segreti palestinesi si so-
no impegnati inoltre per fermare i
militanti islamici e per rafforzare il
controllo sui fondamentalisti.
La direzione palestinese pretende
ora la rimozione dello stato dassedio
imposto da Israele alle citt autono-
me, ma Sharon, in un incontro con il
Ministro norvegese degli esteri Jan
Petersen, ha insistito nel chiedere
sette giorni di calma totale e ha
manifestato insoddisfazione nei con-
fronti di Arafat che, a suo parere,
non si impegna a sufficienza contro il
terrorismo.
Le autorit di Tel Aviv riconoscono
la diminuzione delle violenze, ma la
interpretano diversamente dalla con-
troparte. Secondo il Capo di stato
maggiore, generale Shaul Mofaz, il
calo degli attacchi palestinesi va attri-
buito non all'impegno dell'Ap, ma al-
l'efficienza dei militari israeliani che
hanno impedito di recente alcuni at-
tentati suicidi. Arafat, ha aggiunto il
Ministro della difesa Benjamin Ben-
Eliezer, sta sfruttando queste setti-
mane di calma relativa per rafforzare
il potenziale militare palestinese.
Zinni si trova quindi in una situa-
zione molto delicata e punta sulla
collaborazione del Ministro degli
esteri israeliano, Shimon Peres, se-
condo il quale giunto il momento
di applicare il dispositivo di sicurezza
messo a punto dal Direttore della
Cia, George Tenet, e di avviare la
realizzazione del progetto Mitchell.
Quest'ultimo piano prevede la fine
delle violenze, l'adozione di una serie
di misure in grado di ristabilire la fi-
ducia tra le parti e la ripresa delle
trattative sullo status definitivo dei
Territori autonomi.

PAGINA
2 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 4 Gennaio 2002
DA| MND
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n
p
r
i
m
o
p
i
a
n
o AFGHANISTAN Migliaiadi profughi afghani stanno
cercando di raggiungere il confine con il Pakistan,
secondo quanto ha dichiarato dallUnhcr, l'Alto com-
missariato dellOnu per i rifugiati, che ha smentito le
segnalazioni degli ultimi giorni sul ritorno di un con-
sistente numero di civili afghani nei loro villaggi.
OPERAZIONI MILITARI Il Pentagono ha conferma-
to l'avvio di una nuova fase nelle operazioni militari
statunitensi in Afghanistan, ma ha ribadito che l'o-
biettivo principale resta la cattura dei leader di Al
Qaeda e dei Taleban, in particolare di Osama bin
Laden e del mullah Omar.
INCENDI Hanno avuto tragiche conseguenze, con
la morte di undici persone e il ferimento di un'altra
trentina, due incendi scoppiati ieri in altrettanti pen-
sionati in Francia e in Germania.
RUSSIA Decine di morti hanno provocato i com-
battimenti riaccesisi negli ultimi giorni in Cecenia
tra le forze federali russe e i secessionisti islamici.
MALTEMPO La morsa del gelo e violente tempe-
ste di neve stanno provocando danni e disagi gra-
vissimi nei Paesi dell'Europa centrale.
AUSTRALIA Resta estremamente difficile in Au-
stralia la lotta contro i giganteschi incendi che da
Natale devastano il Nuovo Galles del Sud.
AFGHANISTAN Allarme dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati
Migliaia di persone in fuga
cercano di raggiungere il confine
Russia: in Cecenia
si protraggono
sanguinosi
combattimenti
Uganda: vittime
in scontri tribali
KAMPALA Numerose persone
sono morte mercoled in Uganda
in scontri tra gruppi tribali ostili.
Lo ha riferito l'Agenzia internazio-
nale delle Congregazioni missiona-
rie (Misna) precisando che i com-
battimenti si sono verificati nella
regione del Karamoja tra le etnie
Jie e Bokora. Secondo le prime ri-
costruzioni, i Jie hanno attaccato i
loro rivali nella zona di Lokopo, ad
Ovest di Moroto, razziando anche
oltre mille capi di bestiame. Altri
scontri si erano registrati il 31 di-
cembre. Cresce la preoccupazione
tra la popolazione civile del Kara-
moja, dove malgrado gli sforzi del-
le autorit il processo di pace non
sembra procedere nella direzione
prevista.
Gabon: si espande
l'epidemia di Ebola
LIBREVILLE Lepidemia del
morbo di Ebola si estesa nel
Nord-Est del Gabon e ha gi ucci-
so 17 delle 18 persone per le quali
era stato finora accertato il conta-
gio. Nel contempo, secondo quanto
comunicato mercoled dal Comitato
internazionale appositamente isti-
tuito, il numero dei soggetti a ri-
schio per avere avuto contatti con
le persone decedute salito da 89
a 96. Tutti vengono tenute in isola-
mento per almeno tre settimane.
Secondo le autorit del Gabon, il
rischio che lepidemia continui ad
espandersi molto alto.
Messico: assassinato
un console francese
CITT DEL MESSICO Philippe
del Motte, il console onorario di
Francia ad Acapulco, nello Stato
messicano di Guerrero, stato uc-
ciso a colpi di pistola dalle due
guardie del corpo che aveva as-
sunto per la propria protezione
personale. L'omicidio avvenuto
durante la festa per lultimo del-
lanno organizzata dalla vittima nel
suo ristorante di Pie de la Cuesta,
una localit turistica a trenta chilo-
metri da Acapulco, ma la notizia
stata data solo mercoled dalla po-
lizia locale. Secondo un portavoce
delle forze dell'ordine, il movente
dell'omicidio non stato ancora
chiarito.
Usa: forti nevicate
negli Stati meridionali
WASHINGTON Forti nevicate
hanno imbiancato mercoled la fa-
scia meridionale degli Stati Uniti,
dalla Louisiana alla Georgia fino
alla Carolina del Sud, offrendo im-
magini assolutamente inedite di
quelle regioni in cui il clima so-
litamente mite anche in inverno.
Limprovvisa nevicata ha provoca-
to una serie di disagi sulle strade
e la cancellazione di decine di voli
in partenza. Forti disagi si sono re-
gistrati nella Carolina del Sud do-
ve i 64.000 dipendenti statali sono
stati esonerati dal recarsi al lavoro
per la giornata di venerd. Molte
regioni sono rimaste senza corren-
te elettrica.
Terremoto: scosse
a Vanuatu
PORT VILA Numerose persone
sono state ferite nei crolli provoca-
ti da un terremoto che ha colpito
gioved larcipelago di Vanuatu, un
piccolo Stato situato nel Pacifico
meridionale. La scossa tellurica ha
raggiunto unintensit pari al setti-
mo grado della scala Richter. L'e-
picentro stato localizzato circa
cinquanta chilometri ad Ovest del-
la capitale Port Vila. Centinaia di
persone hanno abbandonato le lo-
ro case e si sono riversate per le
strade in preda al panico.
Svizzera:giovanemuore
in incidente sugli sci
BERNA Un ragazzo di 14 anni
morto in un incidente accaduto
mentre sciava sulle piste di Corvi-
glia, nelle vicinanze di Saint Moritz
in Svizzera. La ha riferito mercole-
d la polizia locale precisando che
il giovane ha perso uno sci dopo
avere effettuato un salto ed ha ur-
tato violentemente contro la recin-
zione di sicurezza posta intorno ad
un traliccio televisivo.
MARIO AGNES
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sottoscrittrici di numerosi abbonamenti a diffondere all'interno del proprio
mondo di riferimento (sedi, clienti, collaboratori), questo giornale, questi valori.
militari britannici, arrivati nelle settima-
ne scorse, che stanno preparando la ba-
se per lIsaf. Il quartier generale della
forza comandata dal generale britannico
John McColl si installer in un fatiscente
edificio nel centro di Kabul, un vecchio
centro sportivo usato dai Taleban come
base militare. Come previsto dagli ac-
cordi, dopo i primi tre mesi il comando
deve passare a un altro Paese, possibil-
mente musulmano. Una decisione, se-
condo quanto ha rivelato ieri ad Islama-
bad il Ministro della difesa francese,
Alain Richard, sarebbe stata gi presa.
I turchi ha detto assumeranno il
comando dopo gli inglesi. Il gruppo di
ricognizione arrivato a Kabul anche se
laccordo tecnico-militare per il dispiega-
mento della forza, raggiunto luned
scorso dal colonnello britannico Richard
Barrons e dal Ministro degli interni af-
ghano, Yunis Qanuni, non stato anco-
ra formalmente firmato dalle Nazioni
partecipanti. Un portavoce del Ministero
della difesa di Londra ha assicurato ieri
che sar siglato nei prossimi giorni. Fra
i compiti del gruppo di ricognizione
secondo quanto segnala l'Ansa vi
anche quello di presentare un rapporto
ai rispettivi Governi prima della firma
dell'accordo. Comunque, secondo il pro-
gramma, il dispiegamento dovr essere
concluso entro il 15 gennaio e la forza
dovr essere composta da circa 4.500
uomini. Una scossa di terremoto di 5,8
gradi sulla scala Richter ha intanto col-
pito il Nord del Paese.
Nuova fase
delle operazioni
militari
statunitensi
Morti nove anziane a Lione e due disabili a Neuried
Devastate da tragici incendi
due case di riposo
in Francia e in Germania
MALTEMPO Previsto un ulteriore peggioramento delle condizioni meteorologiche
La morsa del gelo attanaglia
numerosi Paesi dell'Europa centrale
le autorit hanno dichiarato zona disa-
strata un terzo del Paese e unit delle-
sercito sono state mobilitate per trarre
in salvo le automobili paralizzate dalla
neve.
Le montagne di Krkonose sono tra le
pi colpite dallemergenza che ha anche
bloccato il passaggio alle frontiere con
la Polonia e con la Germania.
la situazione peggiore da 15 anni a
questa parte ha affermato Pavel Svab,
portavoce dellautorit autostradale ce-
ca. In Polonia continua a nevicare con
venti sferzanti e temperature bassissime,
condizioni climatiche ritenute veramen-
te drammatiche da Janusz Sikora, fun-
zionario dellUfficio autostradale polac-
co. Nelle strade principali del Sud del
Paese, si sono verificati numerosi inci-
denti che hanno ritardato il ritorno ver-
so Nord di coloro che hanno festeggiato
lanno nuovo nelle localit montane, co-
me Zakopane, dove slavine hanno cau-
sato cinque morti negli ultimi giorni.
Dozzine di strade locali sono impratica-
bili, i trasporti pubblici sono stati drasti-
camente ridotti, due treni sono rimasti
bloccati e circa 150 villaggi del Nord-Est
Paralizzato anche il traffico verso il Cen-
tro ed il Nord-Est del Paese e numerosi
sono i villaggi privi dacqua e di elettri-
cit.
Ma i severi rigori dellinverno non ri-
sparmiano neanche lEuropa meridiona-
le. Le autorit greche hanno infatti deci-
so di fare sgomberare con gli elicotteri
un gruppo di immigranti clandestini a
bordo di una nave in difficolt. Si tratta
di curdi presumibilmente diretti verso
lItalia, a bordo di un battello turco che
rischiava di affondare al largo dellisola
di Creta.
sono senza energia elet-
trica. Il Primo Ministro,
Marek Pol, ha annuncia-
to una riunione del Co-
mitato di crisi per discu-
tere eccezionali misure
di emergenza, tra le
quali la mobilitazione di
4.000 spazzaneve.
La Bulgaria sta intan-
to registrando una delle
pi copiose precipitazio-
ni nevose che memoria
ricordi, con uno strato
di neve frequentemente
tra i 50 ed i 70 centime-
tri e temperature com-
prese tra i 4 e i 9 gradi
sotto lo zero. Due perso-
ne sono morte per il
freddo. Quasi 200 turisti
sono rimasti bloccati nel-
le montagne del Centro
a causa delle incessanti
nevicate che si susseguo-
no da domenica scorsa.
Una strada completamente bloccata dalla neve nel Sud della Polonia
Brasile: 45 detenuti
uccisi in carcere
durante scontri tra bande
Australia: distrutti dal fuoco
300.000 ettari di foreste
schieramento di forze, le maggiori mai
impiegate in Australia, la battaglia con-
tro il fuoco ancora ben lontana dal
successo. Per fortuna, non ci sono stati
morti n feriti gravi, ma i danni mate-
riali sono ingenti e le autorit hanno di-
chiarato lo stato di emergenza. Dodici-
mila persone sono rimaste senza corren-
te elettrica, autostrade e linee ferroviarie
sono state interrotte, centinaia di case e
di automobili sono state distrutte o dan-
neggiate, bestiame e animali selvatici so-
no morti carbonizzati.
Le fiamme sono arrivate nelle ultime
ore a circondare minacciosamente Can-
berra, dove il vento ha rinfocolato gli in-
cendi che nei giorni scorsi sembravano
sotto controllo. La situazione pi grave
comunque quella intorno a Sydney,
dove oltre 4.000 persone sono state fatte
sgomberare dalle periferie meridionale e
occidentale e, da ultimo, dai quartieri
settentrionali, a loro volta minacciati dal
fuoco. Sulla baia di Sydney da giorni
grava una spessa cappa di fumo che ha
portato a livelli record linquinamento
dellaria e limitando la visibilit, mentre
le autorit raccomandano a chi ha pro-
blemi respiratori di non uscire di casa.
KABUL, 3.
Migliaia di afghani sono nuovamente
in fuga nel Paese e stanno cercando di
raggiungere il confine con il Pakistan.
Lo ha reso noto a Islamabad il portavo-
ce dellUnhcr (Alto commissariato del-
lOnu per i profughi) Fatumata Kaba
precisando che contrariamente alle
segnalazioni degli ultimi giorni che indi-
cavano il ritorno di un consistente nu-
mero di profughi verso i loro villaggi
circa 5.000 persone sono arrivate alla
citt di confine di Chaman.
Altre migliaia, ha aggiunto il portavo-
ce, si stanno preparando ad abbandona-
re la citt meridionale di Kandahar, ex
roccaforte dei Taleban. la prima vol-
ta da diverse settimane a questa parte
che registriamo un numero cos alto di
arrivi dallAfghanistan, ha detto Kaba.
Gli sfollati per ora vengono trattenuti
nella cosiddetta terra di nessuno tra lAf-
ghanistan e il Pakistan, ma la capacit
di accoglienza della zona sta nuovamen-
te arrivando al limite.
Si intanto appreso che i primi mili-
tari della forza multinazionale di pace
(Isaf) giunti ieri a Kabul compongono
un gruppo chiamato a verificare le con-
dizioni sul campo e studiare la situazio-
ne logistica delle truppe. L'quipe
della quale fanno parte rappresentanti
dellItalia, della Germania, della Fran-
cia, della Spagna, dell'Olanda, della Da-
nimarca, dell'Austria, della Grecia, della
Svezia, della Norvegia, della Finlandia e
della Romania si unita ai trecento
KABUL, 3.
Il Pentagono ha confermato ieri
che una nuova fase scattata nel-
le operazioni militari in Afghani-
stan: i soldati della 101 divisione
aviotrasportata hanno quasi com-
pletato la sostituzione dei marine
che per primi si erano insediati
nella base a Sud di Kandahar. Ma
la sostituzione, legata al progressi-
vo mutamento della missione dei
militari Usa in Afghanistan, non
implica un allentamento della cac-
cia serrata ai leader di Al Qaeda e
dei Taleban che, come ha sottoli-
neato un portavoce del Pentago-
no, continua a restare lobiettivo
prioritario delle nostre operazio-
ni.
Le forze speciali Usa stanno as-
sistendo le forze anti Taleban af-
ghane dislocate nella provincia di
Helmand (a Nord-Ovest di Kan-
dahar) dove il mullah Mohammed
Omar sospettato di essere na-
scosto. Il negoziato avviato tra il
nuovo Governo afghano ed i lea-
der tribali locali per ottenere la
consegna incruenta di Omar potr
concludersi comunque solo in un
modo: il leader Taleban dovr es-
sere consegnato alla giustizia,
hanno ribadito gli statunitensi,
evitando una ripetizione di quanto
accaduto con la caduta di Kan-
dahar. La sostituzione dei marine
nella base a Sud di Kandahar (cir-
ca un migliaio stanno tornando a
casa) con i soldati dellesercito
in sintonia con la evoluzione della
missione statunitense che dovr
adesso dedicare sempre maggiore
attenzione al sostegno umanitario
e alla ricostruzione civile di un
Paese devastato da anni ed anni
di guerra. Non sembra intanto
aver prodotto risultati clamorosi
la missione di circa 200 marine
lanciata dal Pentagono negli ulti-
mi due giorni in un complesso di
edifici nell'Afghanistan meridiona-
le, utilizzato dai terroristi di Al
Qaeda come punto di appoggio. I
marine hanno trovato grandi
quantitativi di documenti ma le
prime analisi del materiale tra-
sportato alla base non sembrano
avere prodotto informazioni di
particolare interesse. Il Pentagono
ha anche annunciato di avere ad
oggi 211 prigionieri, alcuni dei
quali detenuti sulla nave Bataan
(in navigazione al largo del Paki-
stan). nel frattempo cominciata,
come annunciato nei giorni scor-
si, la consegna agli Usa dei prigio-
nieri di Al Qaeda detenuti in Paki-
stan. Una prima quindicina di de-
tenuti sarebbe stata gi trasferita
nel campo di Kandahar, dove sot-
to il controllo delle forze statuni-
tensi sono pure internati oltre 180
seguaci di Osama bin Laden cat-
turati dai marine o dai mujahed-
din in Afghanistan. Tra i prigio-
nieri giunti dal Pakistan, c an-
che Sheikh Saleh, un arabo accre-
ditato del ruolo di responsabile
del comando operativo della rete
terroristica.
MOSCA, 3.
Hanno avuto esiti sanguinosi i com-
battimenti riaccesisi negli ultimi giorni
in Cecenia tra le forze federali russe e le
milizie secessioniste islamiche. Lagenzia
di stampa russa Itar-Tass ha riferito ieri,
citando fonti ufficiali del Ministero del-
l'interno di Mosca, che trenta ribelli ce-
ceni sono stati uccisi durante scontri
protrattisi per cinque giorni nel villaggio
di Tsotsin-Yurt, nel Sud della Repubbli-
ca caucasica ribelle della Federazione
russa. L'agenzia Itar-Tass ha precisando
che tra marted e mercoled sono stati
uccisi undici dei trenta secessionisti ca-
duti dallinizio dei combattimenti e che
le forze federali hanno avuto nello stes-
so lasso di tempo tre uomini uccisi di-
versi altri feriti.
Alla fine di dicembre un centinaio di
guerriglieri islamici si erano concentrati
nel villaggio che era stato poco dopo
circondato dalle forze governative di
Mosca. Le fonti citate dalla Itar-Tass
hanno detto che prima dellinizio dei
combattimenti era stato permesso agli
abitanti di abbandonare il villaggio e che
quindi tra le vittime non ci sono civili.
Gli scontri a Tsotsin-Yurt che fino
a questa mattina non risultavano ancora
conclusi confermano il sanguinoso
protrarsi dei combattimenti tra secessio-
nisti e federali e lasciano incertezza sulla
possibilit di dare in tempi brevi una so-
luzione pacifica alla grave crisi che, tra
alterne vicende, si protrae da un decen-
nio. In particolare, diversi osservatori
avanzano dubbi sulla effettiva possibilit
del ritiro di buona parte delle truppe
che Mosca prevede di effettuare per la
primavera prossima.
BRATISLAVA, 3.
Il maltempo continua
a imperversare nellEu-
ropa centrale dove vio-
lente tempeste di neve
hanno paralizzato il traf-
fico viario e ferroviario
ed isolato intere citt,
private anche dei riforni-
menti energetici.
Ed i meteorologi non
annunciano niente di
buono: le previsioni pro-
mettono infatti altre in-
tense nevicate, fortissimi
venti e temperature an-
che di 20 gradi sotto lo
zero. Nella Repubblica
Slovacca il gelo, negli ul-
timi giorni, ha bloccato i
collegamenti nella regio-
ni settentrionali ed ha
costretto allo sgombero,
per il pericolo di valan-
ghe, un intero villaggio.
Nella Repubblica Ceca,
BRASILIA, 3.
Non meno di 45 detenuti sono stati
uccisi durante una rivolta scoppiata ieri
in un carcere di massima sicurezza nel
Nord del Brasile, in quella che stata
giudicata come una delle peggiori esplo-
sioni di violenza degli ultimi anni.
Secondo la polizia i morti sono stati
provocati dai combattimenti tra bande
rivali nel carcere di Porto Velho, capita-
le dello Stato della Rondonia, nella re-
gione amazzonica. I poliziotti antisom-
mossa che, dopo diverse ore, hanno ri-
preso il controllo del carcere di Urso
Branco hanno detto di aver trovato
prove di efferata violenza, con corpi or-
ribilmente mutilati. Fonti di stampa lo-
cali hanno parlato di detenuti uccisi con
armi bianche, armi da fuoco, impiccati
e anche fatti volare gi dai tetti. Sembra
che a far scoppiare la violenza sia stata
la richiesta di una banda di trasferire i
membri di una banda rivale in un altro
penitenziario. seguito il regolamento
di conti. Le rivolte sono frequenti nei
superaffollati carceri brasiliani. Lanno
scorso una protesta dei detenuti nel car-
cere di Carandiru si allarg a macchia
dolio toccando trenta penitenziari e
provocando la morte di 16 detenuti.
CANBERRA, 3.
Hanno gi distrutto trecentomila etta-
ri di foreste gli incendi che divampano
in Australia dal giorno di Natale e che
minacciano tuttora la citt di Sydney e
la capitale federale Canberra. Intere re-
gioni del Nuovo Gallese del Sud, sono
state incenerite dai giganteschi roghi ali-
mentati da venti secchi e fortissimi, fino
a 50 nodi, e favoriti dalle temperature
torride e dalla prolungata assenza di
precipitazioni atmosferiche. Purtroppo,
nella gran parte dei casi, non si tratta di
fenomeni naturali, ma di incendi dolosi.
Otto piromani sono gi stati arrestati e
ventuno persone, compresi quindici mi-
norenni, sono state denunciate con la
medesima accusa. Il Primo ministro del
Nuovo Galles del Sud, Andrew Refshau-
ge, ha dichiarato che i piromani dovran-
no subire pene severissime, cos come i
saccheggiatori delle case che gli abitanti
erano stati costretti a sgomberare.
Contro il fuoco sono mobilitati oltre
ventimila vigili del fuoco, con il suppor-
to di militari e di elicotteri dellesercito
e della marina, oltre a migliaia di volon-
tari, molti venuti da altri Stati dellAu-
stralia e qualcuno perfino dalla Nuova
Zelanda. Nonostante tale imponente
PARIGI, 3.
Hanno avuto tragiche conseguenze
due incendi scoppiati ieri in altrettan-
ti pensionati in Francia e in Germa-
nia, rispettivamente una casa di ripo-
so per anziani a Saint-Bonnet-de-Mu-
re, un sobborgo della citt centro-
rientale francese di Lione, e un istitu-
to di ricovero per disabili nella citt
Sud-Occidentale tedesca di Neuried.
Nove anziane donne sono morte
asfissiate dal fumo nell'incendio,
scoppiato pochi minuti dopo le 19 in
una stanza al terzo e ultimo piano
della casa di riposo LAcceuil di
Saint-Bonnet-de-Mure, che ospitava
in tutto 78 ricoverati. Secondo le pri-
me risultanze delle indagini, sembra
che l'incendio sia stato appiccato da
una candela accesa nella stanza. Le
fiamme si sono subito propagate in
una quindicina di stanze.
Malgrado il pronto intervento dei
vigili del fuoco, le vittime non hanno
avuto scampo perch erano tutte
bloccate a letto: avevano bisogno di
assistenza per camminare e nessuno
stato in grado di aiutarle in modo
tempestivo. Il terzo piano della casa
di riposo era infatti riservato agli an-
ziani pi bisognosi di cure e con
grossi problemi di deambulazione.
Altri sei pensionati e cinque vigili del
fuoco sono stati ricoverati dopo esse-
re rimasti intossicati dal fumo.
Le porte antincendio sono subito
entrate in azione. Il fuoco stato
messo sotto controllo nel giro di po-
chi minuti, ha detto Serge Delaigue,
responsabile per i servizi di soccorso
del dipartimento Rhone, quello di
Lione. Ma lopera di salvataggio non
riuscita e oltre alle nove pensionate
morte, che erano state riportate in
camera unora prima dalle infermie-
re, dopo la cena nella mensa, si con-
tano come detto altre undici persone
che sono rimaste pi o meno grave-
mente intossicate dal fumo e sono
state ricoverate in ospedale. Secondo
Delaigue la tragedia dovuta allef-
fetto perverso del fumo che molto
tossico e va veloce.
Il viceprocuratore della Repubblica
di Lione, Jean Yves Coquillat ha
aperto uninchiesta e cercher tra
laltro di accertare se il personale
della casa di riposo ha dato tempesti-
vamente lallarme e se davvero a
causare la sciagura sia stata la fiam-
ma di una candela.
Al malfunzionamento di una stufa,
secondo la polizia della citt tedesca
di Neuried, sarebbe invece da attri-
buire l'incendio che ha provocato la
morte di due persone e il ferimento
di molte altre in un pensionato per
disabili. Sono morti due dei ricovera-
ti, un uomo di 38 anni e uno di 62,
mentre altri ventitr sono stati rico-
verati in ospedale con ustioni e sinto-
mi da soffocamento. Nellimmobile
vi erano al momento dellincendio 27
disabili e sei assistenti.
.
W
L'OSSERVATORE ROMANO, in tutte
le sue componenti, partecipa nella pre-
ghiera al dolore dei familiari per la mor-
te del
Dott. ORLANDO SALVI
per molti anni correttore di bozze.
Citt del Vaticano, 3 gennaio 2002.
.

PAGINA
3 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 4 Gennaio 2002
T A
||ZA
| G|NA
.
Recenti approfondimenti del pensiero di Italo Mancini
Il filosofo
della speranza
G|ANCA|| GA||AZZ|
Pi passa il tempo, pi si va precisan-
do l'apporto filosofico e il ruolo cultura-
le di Italo Mancini (1920-1993), un pen-
satore che ha saputo interpretare la con-
dizione contemporanea, mettendone in
luce a livello speculativo le tensioni on-
tologiche e prassiologiche, che egli ha
iscritte nell'orizzonte di una ermeneuti-
ca veritativa. E in questa ottica stato
un filosofo della speranza, e non solo
per la sua apertura teoretica ed etica al
nuovo, ma anche per la sua attenzione
ai fermenti di rinnovamento sociale ed
ecclesiale, nonch per la sua fiducia nei
giovani.
In particolare, dal punto di vista re-
ligioso che, direttamente o indirettamen-
te, il filosofo urbinate ha dato un contri-
buto di pensiero e di testimonianza. In-
nanzi tutto, favorendo nel mondo eccle-
siale italiano la ricezione di istanze cul-
turali diversificate, che Mancini ha sapu-
to assimilare e mediare culturalmente in
modo che vivificassero la capacit di
portare l'annuncio cristiano nell'areopa-
go tardomoderno. In secondo luogo,
proponendo una ricerca della verit in
termini di libert e di carit; infatti
Mancini, esponente tra i pi significativi
della ermeneutica filosofica, ha original-
mente contribuito a connotarla in termi-
ni non relativistici, grazie anche alla sua
formazione ontologica classica.
In tal modo Mancini si era guadagna-
to una sua specifica posizione nel pano-
rama filosofico italiano, e, in modo a
volte anche provocatorio, aveva additato
la strada per un dialogo fecondo tra cat-
tolici e laici, per un confronto aperto tra
le confessioni cristiane, e nell'ambito del
mondo cattolico tra le diverse culture
presenti.
Mancini stato un protagonista della
stagione postconciliare, che ha avuto nei
tre convegni ecclesiali nazionali occasio-
ni importanti di valutazione critica e di
elaborazione progettuale. In particolare,
per quanto riguarda Mancini, sono i
convegni di Roma e di Loreto che lo
hanno coinvolto; la prematura scompar-
sa non ha consentito che si misurasse
anche con la questione, a lui tanto cara,
del convegno di Palermo, e certamente
egli avrebbe potuto dare un apporto si-
gnificativo a quel progetto culturale di
orientamento cristiano cui la Chiesa ita-
liana sta lavorando da un quinquennio.
Tornando ai primi due convegni, da
dire che il problema dell'evangelizzazio-
ne in rapporto alla promozione umana e
alla riconciliazione aveva trovato Manci-
ni attento a richiamare alla necessit di
operare opportune mediazioni, per esse-
re effettivamente all'altezza della duplice
istanza evangelizzatrice.
Tuttavia, sottolineando tutto ci non
si vuol fare di Mancini un pensatore in-
traecclesiale: radicato nella Chiesa, non
ha temuto di alzare le vele per navigare
nelle acque del dibattito filosofico e cul-
turale contemporaneo.
Una tale impostazione stata messa
bene in luce dal convegno e dalla pub-
blicazione del relativo volume su Keryg-
ma e prassi. Filosofia e teologia in Italo
Mancini, primo fascicolo monografico
di Hermeneutica nella nuova serie
pubblicata dalla Morcelliana.
In ideale continuit con l'iniziativa ur-
binate, promossa da Grassi e Ripanti, si
posta un'altra iniziativa, quella di Cri-
nella, che ha, prima, curato il convegno
di Fabriano su Ethos e religione nel
pensiero di Italo Mancini, e poi il rela-
tivo volume, uscito per i tipi della Stu-
dium di Roma con il titolo Italo Manci-
ni. Dalla teoresi classica alla modernit
come problema.
Il volume apparso nella collana
La dialettica ove sono editati alcuni
importanti contributi per una tradizione
(relativi a Capogrossi, Stefanini e Stein)
e alcune interessanti prospettive contem-
poranee (ad opera di Rigobello e Casini)
comprende nove saggi che prendono
in esame l'ermeneutica manciniana in
rapporto all'orizzonte trascendentale
(Armando Rigobello), al progetto cristia-
no (Antonio Pieretti), all'idea di religione
(Piergiorgio Grassi), alla istanza metafisi-
ca (Graziano Ripanti), alla filosofia della
storia (Domenico Losurdo), alla filosofia
della religione (Alessandro Di Caro), alla
filosofia della prassi (Galliano Crinella),
alla filosofia dei diritti umani (Michele
Cascavilla) e alla filosofia dell'educazio-
ne (Gabriele Boselli).
In tal modo, nel suo insieme il volu-
me finisce col rendere conto delle diver-
se linee di ricerca, ma fa emergere, allo
stesso tempo, idee e valori permanenti
che segnano un percorso intellettuale
complesso e differenziato, dalla teoresi
centrata su aspetti vitali del neoclassici-
smo filosofico ad una piena acquisizione
dei caratteri della modernit nei suoi
aspetti problematici e prassiologici. Co-
s sintetizza il valore del volume Crinel-
la, docente di estetica all'ateneo urbina-
te e discepolo di Italo Mancini, e su cui
ha scritto alcuni contributi, poi compre-
si nel libro Il presente del futuro. Tra
spazio d'esperienza e orizzonte di atte-
sa, dedicato alla memoria del maestro.
Ebbene, la ricognizione, che porta an-
che ad operare degli interessanti con-
fronti con Barth e Bonhoeffer (Grassi),
con del Noce (Losurdo), con Wittgen-
stein (Di Caro), e a indicare non meno
interessanti sviluppi in direzione della
metafisica (Ripanti), della filosofia del
linguaggio (Di Caro), del diritto (Casca-
villa) e della pedagogia (Boselli), da
apprezzare perch si sottrae da una im-
postazione commemorativa e porta real-
mente nuova luce sull'opera mancinia-
na, con la quale gli stessi autori dei sag-
gi finiscono per confrontarsi direttamen-
te, mostrando i punti di convergenza e
di divergenza, ma in ogni caso la vitalit
di un pensiero che come osserva Ri-
gobello intende il trascendentale in
modo diverso da quello kantiano e idea-
lista, e non tuttavia un semplice ri-
torno alle forme scolastiche, poich il
discorso di Mancini, sebbene condotto
in costante confronto con la tradizione
pi antica, decisamente inscritto nella
tematica contemporanea, aperta a tutto
campo al dialogo con un contesto spe-
culativo cui anche egli appartiene e di
cui non semplicemente la contro-
parte.
Il fatto che Mancini svincoli il cristia-
nesimo dalla metafisica e dalla coscienza
non deve far supporre che lo abbia ri-
dotto a speranza per la vita morale,
perch Mancini come avverte il Pie-
retti ha inteso tenerne ben salda la
valenza teologica, distinguendola netta-
mente da quella mondana.
Pi precisamente, in Mancini porre
Dio come infinito... significa porlo non
gi come il tutto, ma come il sovrana-
mente Altro. Nei suoi confronti, perci,
il compito dell'uomo si infinitizza, in
quanto la fedelt a Dio non ha limiti n
di spazio n di tempo. Una cosa del tut-
to analoga avviene per quanto concerne
la fedelt all'uomo. Proponendosi come
Altro, l'infinito... costituisce l'altro come
primum, l'altro ha un nome proprio e
un volto che a nessuno consentito di
violare: ciascuno pertanto chiamato a
prenderlo sotto la propria responsabi-
lit.
A tale prospettiva perviene Mancini,
in quanto egli come puntualizza Ri-
panti ha operato una netta distinzio-
ne tra filosofia prima (la metafisica) e
filosofia seconda (l'ermeneutica), per cui
l'ermeneutica ha uno statuto epistemo-
logico diverso e subordinato alla filoso-
fia prima.
da precisare che la distinzione fra
filosofia prima ed ermeneutica come fi-
losofia seconda non significa per che
l'ermeneutica possa fare a meno della fi-
losofia prima: anzi questa indispensa-
bile nella sua funzione precomprensiva e
come garanzia dei significati. Fatta que-
sta distinzione, l'ermeneutica copre tut-
to il discorso delle filosofie seconde.
Dunque, la metafisica che agisce nel-
l'ermeneutica raggiunge un duplice ri-
sultato: il non liquet della conciliazione
dialettica, dove l'infinito altro dalla to-
talit (Lvinas), e l'abbandono della ca-
tegoria della sacralit, sempre violenta,
per quella della santit-separatezza, che
libera il mondo dagli assoluti terreni,
per cui possibile far professione dei
due contrari. A questo punto l'erme-
neutica a far rivivere la metafisica, an-
che se Mancini come ricorda Ripanti
non giunger mai a rileggere la me-
tafisica alla luce dell'ermeneutica.
Per concludere, potremmo sintetizza-
re la costante che ritorna un po' in tutti
i saggi di questo interessante volume, e
che ci sembra cogliere il senso pi pro-
fondo della impostazione manciniana,
ovvero che l'ermeneutica non un'onto-
logia bens un metodo, cio per usare
un'espressione di Filosofia della religio-
ne l'ermeneutica uno strumento
epistemologico, non la fine delle cose,
e come metodologia dell'interpretazione
dei dati richiede anzi tutto l'elaborazio-
ne dell'intero, quindi precise mediazioni
storiche,einfineilriferimentoallaprassi.
In margine alla mostra romana La Gloria di New York Artisti Americani dalla Collezione Ludwig
Nella Pop Art la denuncia del vuoto esistenziale e delle nevrosi contemporanee
In un volume di Pierfrancesco Rescio la storia della Cattedrale di Conversano
La riscoperta di un prezioso libro di pietra
insigne testimonianza dell'architettura romanico-pugliese
MA|| S||N||||
I monumenti vivono. Sono fatti di
pietra, di materia, ma sono le preziose
realizzazioni degli uomini. Non solo
perch recano in s limpronta del ge-
nio umano, della creativit, dellispira-
zione artistica, e sono espressione della
spiritualit e razionalit delluomo, ma
pure perch partecipano non di rado
come protagonisti, o come teatri e sfon-
di essenziali (si pensi agli edifici terma-
li della romanit, o ai palazzi rinasci-
mentali della politica e del potere)
alla vita quotidiana, sociale e culturale
della famiglia umana, e dunque alla
sua storia.
Come tali essi nascono e invecchia-
no, si logorano o si trasformano come
coloro che li hanno prodotti; ma a dif-
ferenza di questi durano ben pi a lun-
go, sfidano secoli e millenni. In questo
modo assorbono e si caricano di sem-
pre nuovi contributi e significati, e di-
ventano lespressione di valori perma-
nenti, intramontabili, lemblema di ci
che fonda e resiste in rapporto a ci
che superficiale o transitorio.
Se questo vero per tutti i monu-
menti e le grandi costruzioni realizzate
dallumanit nel suo millenario cam-
mino (da quelli prima ricordati ai ca-
stelli medievali, dai grandiosi auditori
moderni agli stadi e altri impianti spor-
tivi), lo ancora di pi per le opere
murarie e gli edifici di carattere religio-
so. Che sarebbe lAcropoli, Atene stessa
senza il Partenone? O la valle di Agri-
gento senza i suoi templi? O lOriente
islamico senza le moschee?
La nostra conoscenza e immagine di
queste due civilt la greca e la mu-
sulmana passa necessariamente at-
traverso questi monumenti religiosi,
dove esse hanno condensato una gran
parte dei loro valori pi alti e dei con-
tributi pi originali alla crescita spiri-
tuale dellumanit.
Cos pure non possiamo cogliere e
interpretare la storia dEuropa e
dOccidente prescindendo dai conventi
e dalle Abbazie, dalle chiese e men che
meno dalle grandi Cattedrali romani-
che, gotiche o daltro stile che punteg-
giano e illustrano latlante storico
europeo.
Non solo sul piano religioso ma an-
che sociale e civile, artistico e cultura-
le. Infatti se nelle Cattedrali si espres-
sa e si rispecchia al livello pi alto e
nel modo pi completo la comunit cit-
tadina medievale, altrettanto vero che
vi si raccolgono anche gli apporti e gli
interventi dei secoli successivi: esse so-
no libri di pietra dove ogni generazio-
ne ha iscritto la sua firma e impresso
la sua testimonianza.
In un Paese come lItalia lo si vede
Bisceglie, di Andria e Ruvo di Puglia.
Ma ce n una che forse per le partico-
lari vicende e vicissitudini attraversate
nel tempo meno nota e visitata delle
altre, anche se per pregi e bellezza non
ha nulla da invidiare alle pi frequen-
tate realizzazioni del romanico puglie-
se: la Cattedrale di Conversano, a
sud-est di Bari, sul percorso dellAppia
Traianea, vicino a Monopoli e a nord
delle Grotte di Castellana.
Oggi tutta la storia e i segreti al-
meno quelli scoperti finora di questo
capolavoro architettonico si possono
scoprire nella bella e severa monografia
darte dedicatale da Pierfrancesco Re-
scio, medievista e ricercatore presso li-
stituto universitario napoletano Suor
oltre che da leggere o consultare. In de-
finitiva con questo libro Pierfrancesco
Rescio promuove un passo in avanti
nella conoscenza e nello studio storico-
critico della Cattedrale di Conversano,
e nello stesso tempo pone le premesse
per il rilancio e la riscoperta di questa
insigne testimonianza del romanico pu-
gliese, ingiustamente dimenticata dai
visitatori e quasi ignorata dalle guide
turistiche pur rinomate nelle pagine de-
dicate agli itinerari fra le cattedrali pu-
gliesi.
I primi capitoli del volume ricostrui-
scono il popolamento del territorio e
delle campagne attorno a Conversano
fra la tarda antichit e lalto medioevo.
Cos ecco tornare in primo piano lanti-
co centro peuceta di Norba con le mu-
ra megalitiche e le numerose tombe del
IV-III secolo a. C., ricordato anche dal-
la Tabula Peutingeriana sulla strada in-
terna fra Bitonto e Egnazia.
In et medievale Cupersanum passa
dai Bizantini ai Longobardi del Ducato
di Benevento, per tornare nel IX secolo
sotto il controllo di Bisanzio. Finche
dopo il Mille la cittadina pugliese come
quasi tutto il meridione inaugura la
lunga fase normanna (cui seguir la
sveva), assumendo pian piano la pro-
pria fisionomia urbanistica e culturale
e diventando sede vescovile alla fine
dellXI secolo.
Pierfrancesco Rescio ripercorre pure
gli sviluppi dellurbanistica medievale
di Conversano, documentandone im-
portanza, ricchezza e variet e ferman-
dosi sulle origini e le caratteristiche de-
gli altri due grandi monumenti che con
la Cattedrale illustrano la grandezza
storica, artistica e religiosa della citta-
dina. Vale a dire il Castello dorigine
normanna, trasformato fra il 400 e il
600 da austera fortezza in fastosa di-
mora, e il Monastero di s. Benedetto,
fondato secondo la tradizione da s.
Mauro o s. Placido nel X secolo.
Nella seconda parte lautore si con-
centra sulla Cattedrale, rievocandone le
vicende costruttive, analizzandone lor-
ganismo architettonico e illustrandone
i culti, che oggi si sono semplificati ri-
spetto al passato, alla tradizione, e con-
sistono principalmente nella venerazio-
ne della Madonna della Fonte e nella
devozione a s. Flaviano.
Rescio innesta bene la storia del mo-
numento in quella pi ampia e artico-
lata della comunit civile e religiosa di
Conversano, a conferma di quanto si
detto allinizio sul rapporto stretto e vi-
tale fra i monumenti specie religiosi e
la societ di cui sono espressione dure-
vole e a volte sublime.
Una data, un evento drammatico se-
gna con particolare forza la storia della
Cattedrale di Conversano e del suo le-
game con la popolazione, ossia lincen-
dio che le caus danni gravissimi nel
1911. Per questo lautore d molto spa-
zio allepisodio e alle conseguenze che
ne derivarono.
Infatti la Chiesa e la comunit civile
si sono chinate con amore sulle ceneri
della loro Cattedrale riportandola allo-
riginario splendore, grazie allopera di
due tecnici bravi e appassionati come
lingegner Angelo Pantaleo e larchitetto
Sante Simone.
Si parla spesso della fede, del sensus
Ecclesiae e del culto del bello che han-
no prodotto le cattedrali nel medioevo;
ebbene, questi valori e sentimenti sono
gli stessi che possono farle rinascere, se
occorre. Conversano ne una prova.
L'icona di Maria Santissima
della Fonte (sec. XIII-XIV)
custodita nella Cattedrale
di Conversano
La Cattedrale
dopo l'incendio del 1911
Statua del Cristo risorto scoperta durante
gli scavi archeologici e conservata
all'interno della Cattedrale
Interno della Cattedrale
a restauro completato negli anni Trenta
La facciata della Cattedrale
che, e a volte stata
proprio la cultura e la
tradizione artistica loca-
le a imprimere a que-
ste somme espressioni
della fede e della spi-
ritualit di un popolo
certe caratteristiche ori-
ginali, a interpretare
uno stile e una maniera
artistico-architettonica
secondo la propria indo-
le.
Per esempio in Pu-
glia, dove il romanico
pugliese si imposto
con la sua freschezza e
sobria eleganza. Si pensi
al Duomo barese intito-
lato a s. Nicola, o a
quello di Bitonto, o al-
la splendida Cattedrale
di Trani, unica al mon-
do per quanto ci con-
sta a giovarsi del mare
l a un passo come sfon-
do incomparabile e infi-
nito.
Esempi compresi tut-
ti, non a caso, nella
Terra di Bari, che infat-
ti particolarmente ric-
ca di Cattedrali: si po-
trebbero ricordare pure
quelle di Giovinazzo e
Molfetta, di Barletta e
Roy Lichtenstein, Rovine
molto chiaramente. Le Cattedrali sono
ancora il cuore spirituale, artistico e
perfino urbanistico di tante citt e
piccoli centri: gli esempi sono cos
numerosi e illustri che non il caso
neppure di citarli, vengono in mente
da soli.
Spesso come a Orvieto o nella stessa
Firenze la cattedrale tuttora fra gli
edifici pi alti della citt se non addi-
rittura il pi alto, e la si scorge gi da
molto lontano, svettante su tutti gli al-
tri tetti e monumenti.
Ogni regione ne conta di belle e anti-
Orsola Benincasa: La Cattedrale di Con-
versano (Conversano-Soveria Mannelli,
Rubbettino Editore, 2001, pp.251).
Come si accennato il volume di Re-
scio unopera rigorosa, una monogra-
fia scientifica, puntualmente e abbon-
dantemente documentata; questo per
non impedisce allautore di essere chia-
ro e piano, e di rivolgersi pure al pub-
blico non specializzato, anche perch la
carta patinata e le numerosissime im-
magini a colori e anche a tutta pagina
fanno del suo lavoro il classico volume
darte, da sfogliare ammirare gustare
C|!||D| |A!||NS!|
La mostra di Roma: La Gloria di New York
Artisti Americani dalla Collezione Ludwig allestita
al Museo del Corso (aperta fino al 6 gennaio) e cu-
rata da Luce Monachesi, singolare rassegna che
presenta trenta artisti con una sola opera ciascuno
(ad eccezione di Jasper Johns con sei lavori), opere
portate a Roma dai vari Musei Ludwig sparsi
per il mondo. Un'esposizione particolare, campio-
nario potremmo dire, di quanto le collezioni Lud-
wig hanno raccolto in tanti anni di collezionismo
mirato e appassionato.
La Scuola di New York, la Pop Art, gli anni Ses-
santa-Settanta, i maggiori artisti di tale tendenza:
Andy Warhol, Robert Bechtle, William Burroughs,
Jim Dine, Jasper Johns, Jeff Koons, Roy Lichten-
stein, Claes Thure Oldenburg, Robert Rauschen-
berg, James Rosenquist, George Segal, Cy Twom-
bly, Tom Wesselmann. Una carrellata di nomi di
tutto rispetto dunque.
Ma prima di addentrarci sui contenuti delle ope-
re, riteniamo doveroso parlare, pur se brevemente,
di queste tanto famose collezioni. Colonia accolse il
primo tra i Musei Ludwig con una fondamentale
collezione sulla Pop Art; seguirono i Musei di Aqui-
sgrana, Coblenza, Vienna, Budapest, San Pietro-
burgo, Pechino e dodici sono in tutto i Musei e
Istituzioni Ludwig. Alla morte di Peter Ludwig nel
1996, la moglie Irene diede continuazione all'opera
del marito creando, nel 1997, la Fondazione Peter
e Irene Ludwig fornendo sostegno a tutti i Musei
e Istituzioni Ludwig sparsi nei vari continenti.
Peter e Irene Ludwig sono stati i massimi colle-
zionisti di arte pop ai quali si deve e, nel tempo
si dovr, la conoscenza di tale scansione dell'arte
figurale americana.
Consentono quindi la visione di un particolare
momento dell'arte d'oltre oceano, esattamente del
New Dada e della Popular Art, vere glorie di New
della massa, espressione della non creativit della
massa (Argan).
La massa, nei suoi oggetti di consumo, viene
presentata a volte in modo neutro, pi spesso iro-
nizzata (pi o meno consapevolmente) dai tanti ar-
tisti i quali, autentici manager, gestiscono le vie
maestre della comunicazione di massa (es. la car-
tellonistica). Finalit: evidenziare, ripetiamo, il vuo-
to esistenziale dal quale le immagini pop nascono
e si affermano.
Interessato al problema della ripetitivit, Andy
Warhol realizza lunghe serie di fotogrammi di per-
sone e oggetti fortemente legati all'immaginario
collettivo. Molteplici sono i soggetti dei vari artisti:
il cibo, il prodotto di consumo il pi ampio possibi-
le, fatto di gesso Il banchetto della nausea
di Oldenburg; l'uomo a grandezza naturale (calco
di gesso) di Segal, uomo fissato nell'atto di compie-
re gesti quotidiani in spazio vuoto; la proiezione su
enormi cartelloni pubblicitari di immagini-simbolo
(frammenti di realt cittadina) di Rosenquist, es. la
fetta di melone, i sandwich; la confezione in una
dimensione deformata di oggetti d'uso comune
la macchina da scrivere, il ferro da stiro anco-
ra di Oldenburg; la Venere di Milo, modello ligneo
coperto di ritagli, controfigura dell'antica scienza
dell'armonia e delle superfici levigate di Dine; lo
stile fumettistico di Lichtenstein.
In sintesi: tutto presentazione macroscopizzata
degli eventi nati dalla comunicazione di massa.
l'ultima fase, possiamo dire, la corrosiva per eccel-
lenza della industrializzazione che tutto spersonaliz-
za, tutto banalizza con l'alienazione del soggetto,
l'obsolescenza del prodotto.
Avendopresocoscienza,gliartisti, dell'assoluto e
inumano nulla della nevrosi contemporanea del
vivere, ne fanno denuncia creando il cartello
pluriformale della disumanizzata moltitudine aliena
da ogni valore autentico e profondo.
York. Ma veniamo ai contenuti
delle varie opere, o meglio, della
Pop Art della quale le opere presen-
tate sono molteplice espressione.
Pop Art (Popular Art): fenomeno
assai particolare che con chiarezza
e indiscussa capacit di analisi ha
proposto il proprio tempo coglien-
done il vuoto esistenziale e manife-
standolo con i prodotti pi vistosi
della produzione di massa. Nato nel
momento successivo all'action
painting (espressionismo astratto -
Pollock), finisce con l'arte povera
(dove l'artista, in senso lato, si an-
nulla come entit creatrice).
Un andar per sottrazione: dall'in-
dividuo negato, alla massa e da
questa alla nullit dell'artista come
creativit individuale (l'oggetto la
merce; arte povera lo straccio,
ad esempio in un mondo tecno-
logicamente ricco una rivalsa
quindi).
Una precisazione: La Pop Art
non espressione della creativit

PAGINA
4 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 4 Gennaio 2002
.
schede - schede - schede
a cura di GINO CONCETTI
Zaira Zuffetti, Il viaggio di Nata-
le, Milano 2001, Ancora Editrice,
pp. 79, L. 28.000, ; 14,45. Il Nata-
le non termina il 25 dicembre: con-
tinua nella vita del cristiano e nella
liturgia della Chiesa fino all'Epifa-
nia. Il periodo natalizio il pi ido-
neo per effettuare un percorso al-
la ricerca di rappresentazioni arti-
stiche prodotte lungo i secoli e che
costituiscono, anche fuori del ciclo
natalizio, mete di pellegrini e di tu-
risti. Zuffetti ha preparato una gui-
da capace di allietare la mente ma
soprattutto di appagare lo spirito.
La narrazione riguarda i grandi ar-
tisti che si sono confrontati con il
mistero della Nativit del Signore,
da Giotto ai fratelli Limbourg, da
Gentile da Fabriano.
Carlo Maria Martini, Nel Sabato del tempo. Discorsi, interventi, lettere
e omelie 2000, Bologna 2001, Edizioni Dehoniane, pp. 636, L. 60.000, ;
30,99. La feconda attivit magisteriale del Card. Carlo Maria Martini non
sorprende data la sua eccezionale preparazione biblico-teologica, arricchita
da esperienza pastorale nella diocesi di Milano, svolta con dinamismo apo-
stolico e senso di responsabilit. Anche in questa raccolta l'illustre Pastore
ha affrontato la vasta tematica ecclesiale sia all'interno dei suoi ambiti sia
nelle rifrangenze sociali a largo raggio. Se nei confronti della prima da
lodare la fedelt e l'intelligenza penetrativa nella seconda rifulge il senso
evangelico del servizio a sostegno dell'autentico progresso umano.
Mario Masina, Il volto di Cristo.
Incontri di catechesi sui nuovi
orientamenti pastorali della Cei e
la Novo Millennio ineunte, l.
Bologna 2001, pp. 80, L. 9.000, ;
4,65. La Cei (Conferenza Episcopa-
le Italiana) ha proposto un piano
pastorale decennale incentrato sul-
l'evangelizzazione, indicando la
Nmi quale testo di primario riferi-
mento. Mario Masina fornisce un
primo sussidio di lettura dinamica
per accoglierlo e attuarlo. I destina-
tari sono diversi: dai parroci a tutti
i presbiteri e ai diaconi, dai religiosi
e religiose ai laici dei movimenti e
ai nuclei familiari. Il sussidio con-
tiene indicazioni pratiche, pastorali,
schemi per l'analisi e formulari di
preghiera.
Sant'Agostino, Commento al Padre Nostro, Casale Monferrato 2001, Edi-
zioni Piemme, pp. 231, L. 30.000 ; 15,49. A curare l'edizione stato il no-
to patrologo padre Vittorino Grossi, docente di patrologia alla Pontificia
Universit Lateranense e all'Augustianum, che ha premesso un'ampia in-
troduzione, che costituisce un saggio di alto valore scientifico e dottrinale.
Gli studiosi di sant'Agostino e i sacerdoti conoscono i commenti del Vesco-
vo e dottore della Chiesa, contenuti in alcuni sermoni e nella lettera a Pro-
ba. Rileggerli con serenit di spirito e con disponibilit interiore non solo
un diletto ma anche un ulteriore progresso nella comprensione del valore
e del contenuto della pi bella preghiera insegnataci da Ges.
Ugo da San Vittore, Lo sguardo
di Dio, Milano 2001, Gribaudi
Editore, pp. 80, L. 12.000, ; 6,20.
Vissuto all'alba della natia Germa-
nia si rec a Parigi ove fece ingres-
so nella celebre abbazia di san Vit-
tore (1118). Filosofo e teologo ha
lasciato opere di livello internazio-
nale. Roberta Bellinzaghi ha curato
un'antologia dei suoi scritti teologi-
ci e spirituali, premettendo ai sette
capitoli una breve ma esauriente in-
troduzione. La curatrice scrive che
le folgoranti intuizioni di quest'uo-
mo sulla capacit di accoglienza del
suo Creatore sono state formidabi-
li e le sue idee e pensieri si rin-
corrono nella mente e giungono si-
no a noi, proprio perch dotate di
alto suono spirituale.
Carmelo Dotolo, Il Credo oggi. Percorsi interdisciplinari, Bologna 2001,
Edizioni Dehoniane, pp. 208, L. 30.000, ; 15,49. Il libro sulla fede re-
datto da di V. Battaglia, L.M. Pinkus, G. Silvestri, A. Amato, L. Silen, C.
Dotolo, C. Caltagirone, C. Carnicella, A. Filippi, B. Secondin, la presenta-
zione di C. Militello. Tutti sono impegnati nella docenza e nella ricerca
teologica. Dalla sinergia scaturito un libro per l'approfondimento e per
l'orientamento dinanzi al tumultuoso sviluppo della cultura teologica, cor-
rosa da impeti di correnti razionaliste e secolariste che minano alla base
lo statuto della fede.
Maurizio Marcheselli, Erio Ca-
stellucci, Giorgio Mazzanti, Mario
Rollando, Cristo sommo sacer-
dote dei beni futuri, Fossano
2001, Editrice Esperienze, pp. 88,
L. 12.000. Quattro teologi con espe-
rienza accademica sviluppano te-
matiche collegate, a titolo diverso,
all'escatologia. M. Marcheselli illu-
stra la centralit di Cristo come
sommo sacerdote dei beni futuri;
E. Castellucci gli fa eco con il sag-
gio sulla Chiesa come popolo sacer-
dotale; G. Mazzanti invece espone
il sacerdozio di Cristo nella prero-
gativa sponsale. Infine M. Rollando
tesse un ricordo del padre Carlo
Vanoni. Anche se presentate a un
convegno le relazioni sono di alto
profilo teologico. Bonetti sottolinea
questo particolare nella presenta-
zione.
Angelo Scola, Se vuoi, puoi guarirmi. La salute tra speranza e utopia,
Siena 2001, Edizioni Cantagalli, pp. 133, L. 17.000, ; 8,78. Vescovo eme-
rito di Grosseto e attualmente Rettore della Pontificia Universit Latera-
nense, A. Scola ha raccolto nel volume diversi contributi prodotti in questi
ultimi anni, perfezionandoli e conferendo una maggiore unit intorno alla
tematica principale. Tre sono i capitoli fondamentali. Nel primo il delinea
la salute nella prospettiva della salvezza; nel secondo la funzione della me-
dicina tra arte e atto clinico nel quadro della risurrezione e della redenzio-
ne; nel terzo la terapia nella sua fisionomia integrale. Seguono tre appen-
dici: sul dolore, sulla morte e sulla istanza religiosa.
Alla Pontificia Accademia Cultorum Martyrum una giornata di riflessione e di studio
Storia e pionierismo
dei ventisei martiri in Giappone
Poich questa Pontificia Accademia,
oltre ad essere strumento di pia pratica
devozionale per la memoria dei Martiri,
altres mezzo di studio e di divulgazio-
ne per chi desidera avere la consapevo-
lezza storica sulla loro vita, emerge lesi-
genza di documentare accuratamente vi-
ta e personalit dei martiri dei primi an-
ni del cristianesimo. Lo scorso novem-
bre, per questo, stato organizzato
unitamente allIstituto San Clemente I
Papa e Martire un convegno su Pa-
pa Clemente I Martire e terzo successo-
re di San Pietro. Lopportunit di questo
importante simposio, stata offerta dal-
la ricorrenza del XIX centenario del
martirio di san Clemente che ha felice-
mente coinciso con linizio del Terzo
Millennio. Il convegno s tenuto in Va-
ticano nellaula della Schola Collegii
dellAccademia ed ha registrato vasto in-
teresse tra i numerosi associati ed ospiti
intervenuti. Sono state, infatti, accurate
e molto dettagliate le relazioni presenta-
te da eminenti studiosi intervenuti per il-
lustrare le affini argomentazioni assai
utili a spiegare la personalit di quel
Pontefice in quei tempi.
Il gesuita prof. Enrico Cattaneo ha sa-
puto sinteticamente argomentare il ge-
nere letterario della Prima Clementis
con impliciti riferimenti ai possibili auto-
ri di quello scritto. Similmente il suo
confratello, il gesuita prof. Nazzareno
Spaccapelo, docente di Patrologia Dog-
matica al Pontificio Istituto Orientale,
ha presentato, invece la figura di papa
Clemente come Rector Urbis quale
emerge dalle fonti romane. Nel corso di
quella giornata poi, si sono alternati an-
che altri due illustri cattedratici stranie-
ri, il Prof. D.A. Mignot dellUniversit
des Antilles et de la Guyana ed il Prof.
B. Pouderon dellUniversit de Tours
Francois Rabelais che hanno spaziato su
due relazioni: Clement, cette enconnu,
la problematique du Martyr e Clement
de Rome: Flavius Clemens et le Clement
yuif. Vasto stato linteresse dellaudi-
torio sui temi presentati e molteplici so-
no state anche le richieste dapprofondi-
mento sulle argomentazioni trattate alle
quali i dotti oratori hanno fornito inte-
ressanti ulteriori risposte.
San Clemente fu definito e non cau-
salmente, lApostolo dellUnit della
Chiesa per la tanta devozione a lui riser-
vata nel corso dei secoli dalle Chiese di
Roma, di Costantinopoli e di Rus di
Kiev. Tutta lantica ricca letteratura che
riguarda questo santo Martire ha mo-
strato eloquentemente quanta importan-
za abbia avuto il suo apostolato nella
Chiesa primitiva.
Nel pomeriggio del 31 poi la giornata
commemorativa ha radunato gli accade-
mici, e con loro come ogni anno, gli as-
sociati del Circolo Archeologico Roma-
no, allinterno di queste catacombe per
una visita e lezione sui martiri.
stato il prof. Luigi Favero, religioso
marianista e per due lustri Magister del-
lAccademia, ad illustrate sul posto uno
tra i pi importanti cimiteri paleocristia-
ni esistenti lungo la via Salaria e cio
quello che, dai documenti liturgici del
IV secolo (Depositio Martyrum e Depo-
sitio Episcoporum) e dei primi anni del
V secolo (Martirologio Gerominiano),
risulta come lingresso su questa via ubi-
cato al civico 430 e che denominato
Priscilla a san Silvestro.
Si iniziato con la descrizione dellaf-
fresco rappresentativo della Madonna
con il Bambino e il profeta Balaam che
mostra Maria seduta in cattedra con in-
dosso una stola e con il capo reclinato
verso il Bambino nudo tenuto in braccio
e, dinnanzi alla cattedra il profeta Ba-
laam in piedi, vestito di pallio che sta ad
indicare, con la mano destra, una stella.
Questo affresco, per molti studiosi,
ispirato al passo biblico dei Numeri.
(924, 15-170) mentre per altri sispirereb-
be invece, al passo di Isaia (7, 14; 60,
1). Nel proseguire padre Favero ha spie-
gato come, nella Cappella Greca tutta ri-
coperta di pregevoli affreschi della met
del secondo secolo, vi siano due iscrizio-
ni in lingua greca poste sullintonaco di
destra che hanno dato il nome alla Cap-
pella: Obrimos Palladio... (Obrimo al
dolcissimo cugino Palladio...) e Obrimo
Nestoriane... (Obrimo alla dolcissima
moglie Nestoriana...).
Proseguendo loratore prima di termi-
nare, ha voluto illustrare la serie dei va-
ri cubicoli col esistenti e cio: quello
della Velatio, quello dellAnnunciazio-
ne e i due detti del Bottai e di Crescen-
ziano.
A conclusione della giornata tutti i
presenti hanno percorso il cammino per
la tradizionale Processione Catacombale.
Preceduti dalla Croce con lantico suono
dei campanelli per significare la ricerca
lucis, sono state recitate le litanie dei
Santi. Subito dopo stato cantato il so-
lenne Te Deum di ringraziamento per
lattivit svolta nellanno trascorso ed
stata impartita la benedizione con il SS.
Sacramento propiziatrice di aiuti divini
per il proseguimento del futuro lavoro.
BRUNO LUTI
Morta a Tivoli il 29 dicembre 2001
Madre Bice Giuseppina Carini prima Superiora
delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore
lincarico di Madre Maestra. Tra le
sue novizie si annovera lattuale Ma-
dre generale, suor Carmelina Mosca.
Nel 1959 fu eletta per la prima volta
Madre generale delle Salesiane Oblate
del Sacro Cuore. Rieletta ancora per
ben quattro volte sostenne questone-
re con grande spirito di abnegazione e
piena disponibilit alla volont di Dio.
Fu unanima tutta di Dio, profonda-
mente umile, semplice, ma ardita nel-
la carit verso Dio e verso le figlie af-
fidatele dalla disposizione divina.
Visse fino allultimo la sua oblazio-
ne incarnando il motto episcopale del
Fondatore trasmesso alla Congregazio-
ne nata dal suo cuore pastorale: Cari-
tas Christi urget nos La Carit di
Cristo ci spinge.
Trascorse gli ultimi anni della sua
vita inoperosa a causa dellinfermit
che laveva colpita, ma chi le si acco-
stava, se pur non poteva udire quasi
pi la sua cara voce, riusciva a trarre
forza dal suo sguardo puro, limpido,
celestiale.
Le suore Salesiane Oblate del Sacro
Cuore conserveranno sempre nel loro
cuore unimmensa gratitudine per tut-
to il bene che hanno ricevuto da lei
sia durante i suoi anni di governo che
durante i suoi anni di infermit.
Ci manchi tanto, cara Madre, ma
noi sappiamo che non ti abbiamo per-
duta perch tu dal cielo continui a so-
stenerci con la tua intercessione.
CARMELINA MOSCA
Gocce di rugiada: una pubblicazione di Angela Anna Tozzi, edita dalla Libreria Editrice Vaticana
I giovani, segni di speranza e testimoni del Vangelo
cuni giovanissimi, che hanno sperimen-
tato la vita di grazia e hanno lasciato
una scia luminosa nei percorsi della ci-
vilt. La galleria si apre con la scelta
delle sorelle Faioli e si prolunga con Edi-
th Stein, Carmela Giannetto, Madeleine
Delbrl, Olga Gugelmo, Etty Hillesum,
Maria Gabriella Sagheddu, Simone Weil
per concludersi con Mario Borzaga e
Maria Orsola Bussone.
Mario Borzaga sognatore e poeta,
amante della solitudine e della musica.
La sua vita un inno di fede. Di lui la
Tozzi riferisce questo brano del 21 gen-
naio 1957: Quando devo recitare l'uffi-
cio dei martiri corro il rischio di essere
preso dall'emozione. I martiri! Agnese,
una fanciulla che non ho mai visto, con
la quale non ho mai parlato, ma che
sento d'amare; le sue guance erano co-
lor latte, solo ingentilite da un po' di
sangue dello Sposo; lo amava con tene-
rezza di fanciulla tredicenne, con la for-
za d'un eroe che non teme la morte.
Agnese potrebbe essere il modello del
mio martirio, poich sono debole di
temperamento e timido, eppure devo es-
sere forte. Formatosi alla scuola di
Chiara Lubich, Mario Borzaga divenne
Oblato di Maria Immacolata. A 25 anni
nel Laos. Il 25 aprile 1960 lo chiamano
a visitare un villaggio. Ma non fece pi
ritorno. Il 16 luglio il codice della mis-
sione registra: certo che padre Bor-
zaga caduto nelle mani dei Vietcong.
Prigioniero soltanto, o gi morto?. Ave-
va 28 anni. Qualche giorno prima aveva
scritto: Quando il Signore ha comanda-
to agli Apostoli di andare a predicare il
Vangelo a tutte le genti, non ha precisa-
to se andare a predicare alle Nazioni in
pace piuttosto che a quelle dilaniate dal-
la guerra; anzi dal momento che il Van-
gelo un annunzio di pace agli uomini,
si direbbe che il missionario debba pre-
ferire le genti bellicose a quelle tranquil-
le. Il suo sacrificio un inno di gioia e
di risurrezione.
Alla stessa scuola di Chiara Lubich si
formata Maria Orsola Bussone, nata a
Vallo Torinese il 2 ottobre 1954 e morta
a Ca' Savio di Venezia, il 10 luglio 1970.
Famiglia e parrocchia sono i luoghi del
suo itinerario spirituale. Azione Cattoli-
ca, Gem, movimento dei focolari l'ac-
cendono di entusiasmo e alimentano al
massimo la sua spiritualit. Aperta alle
istanze della carit si lascia trasformare
dallo Spirito Santo, come emerge dal
suo diario: Sono tornata dall'asilo per-
ch terminato l'incontro: stata una
cosa veramente meravigliosa. Oggi lo
Spirito Santo mi ha fatto capire tantissi-
me cose, la prima che devo amare Dio
sempre. Di lei ha scritto Chiara Lubich:
Maria Orsola, Gen realizzata, ora in
cielo sar una luce sul candelabro. La
sua parola: Confidate, ho vinto il mon-
do! testimonier a tanti giovani cosa
pu fare la nostra spiritualit vissuta.
Aveva fatto la scelta di Ges abbandona-
to. Ges sono pronta a soffrire e a of-
frire per la Chiesa, per il Papa, per il
Vescovo, per la parrocchia, per M., per
G.. Un testamento che apoteosi.
Una figura splendida e per certi aspet-
ti originale Madeleine Delbrl nata a
Mussidan (Francia) nel 1904 e morta nel
1964. Convertita alla fede fece un per-
corso spirituale di alto spessore mistico.
Sull'esempio di Francesco d'Assisi
scrive Tozzi Madeleine trova il suo
porto sicuro nella preghiera. Si sente at-
tratta dall'irrompere della misteriosa
dolcezza di Dio che la sospinge a prega-
re. Nel 1943 pubblica un testo fonda-
mentale Missionari senza battello.
Ogni attimo una esplosione a Dio;
ogni circostanza e luogo un dialogo di
carit e di fraternit. Lo Spirito Santo,
tutto lo Spirito Santo scrive nel
nostro cuore, l'amore grande come Dio
che batte in noi, come un mare che
vuole a tutti i costi uscire, espandersi,
penetrare, in tutti questi esseri imper-
meabili, in tutti questi esseri senza via
d'uscita. Le sue immagini sono sedu-
centi. Parla di deserto folle, deserto
d'amore. Nudit dell'amore vero
scrive . Non rimpiangiamo n la com-
pagnia, n l'amico che comprenderebbe-
ro tutto ci che abbiamo nel cuore, n
l'ora dolce in un angolo di chiesa, n il
libro amato nella nostra casa. Dove
non c' amore, mettete amore e racco-
glierete amore. Madeleine va alla ricer-
ca dell'essenziale rileva Tozzi . Nel
1946 al sorgere di piccole comunit lai-
cali scrive: Essere votati, innanzitutto
all'adorazione, essere nel mondo, im-
mersi nel mondo, particella di umanit
consegnata in tutte le sue fibre, offerta,
non pi padrona di s. Essere isolotti di
residenza divina. Assicurare un luogo a
Dio. Lasciar pesare su di noi, fino al-
l'annientamento, il mistero della vita
divina.
G. C.
La memoria liturgica di san Silvestro
Papa e Martire stata, anche questan-
no, loccasione per tutti i Sodales della
Pontificia Accademia Cultorum Mar-
tyrum, la giornata per concludere solen-
nemente i loro programmi del 2001 vi-
vendo insieme un momento di comme-
morazione.
Infatti il 31 dicembre scorso, numero-
si sono stati gli accademici convenuti al-
le Catacombe di Priscilla tradizionale
luogo dei loro incontri dove hanno
potuto rimanere insieme per questa
giornata.
Al mattino il nuovo Sacerdos Mons.
Piero Vergari, ha presieduto la Concele-
brazione Eucaristica nellantica Basilica
di san Silvestro. Fu appunto questo Pa-
pa a desiderare che questa Basilica ve-
nisse edificata nellarea esterna del cimi-
tero di Priscilla, proprio sul luogo del se-
polcro dei Martiri Felice e Filippo. Papa
Silvestro volle che nel presbiterio del
tempio indicato tra labside e linizio
della navata, vi fosse compreso quel se-
polcro. Sorsero per questo in quella Ba-
silica cimiteriale ad corpus (cio suolo
reso sacro dal corpo dei due marti-
ri), alcuni mausolei per la sepoltura
dei fedeli.
Celebriamo questa Eucaristia con la
stessa fede dei primi martiri e con zelo
per le cose di Dio ha detto Mons.
Vergari nellomelia come i Flavi do-
narono il terreno per le Catacombe di
Priscilla denominate per oltre un millen-
nio Catacombe di san Silvestro. Ricor-
dando poi che, nei paesi di lingua tede-
sca, questa giornata denominata Sil-
vester Tag!, il celebrante ha ricordato
come san Silvestro sia considerato il Pa-
pa del periodo della pace, di quella pace
che oggi lumanit sente urgente biso-
gno. Avviandosi alla conclusione, il cele-
brante invitava tutti a camminare nel
nuovo anno con fede, speranza, carit,
e con limpegno per tutti di porre zelo
per un proficuo sviluppo dellAccade-
mia. In questa Catacomba continua-
va voi sapete che venerata la pi
antica immagine al mondo di Maria Ma-
dre di Dio e stella di Balaam. Domani
primo gennaio, tutta la Chiesa comme-
mora la Madre di Dio alla quale noi tut-
ti oggi qui, ci affidiamo per la sua prote-
zione.
Al termine della Messa si provvedu-
to ad esaminare le iniziative elaborate e
vissute dallAccademia nel trascorso an-
no, con particolare riferimento a due, le
pi significative del vasto programma
accademico 2001. La prima: Conferenza
di studio sui martiri giapponesi.
Alla luce del nuovo Martirologio della
Chiesa Cattolica recentemente pubblica-
to, la Pontificia Accademia Cultorum
Martyrum ha ritenuto subito necessario
approfondire e studiare la figura dei
nuovi martiri che hanno offerto la loro
testimonianza di fede anche fino ai gior-
ni nostri. In proposito, una prima op-
portunit stata offerta dalla lezione
che la dott.ssa Irene Iarocci, nota stu-
diosa del cristianesimo in Giappone, ha
tenuto, lo scorso ottobre in Vaticano
nella Chiesa di Santa Maria in Campo-
santo sul tema Il coraggio di essere sto-
ria e pionierismo nella vicenda dei venti-
sei martiri in Giappone.
Questo interessantissimo argomento
proposto dalloratore stato magistral-
mente sviluppato per i numerosi accade-
mici intervenuti. Entrata nel vivo, lora-
tore ha spiegato che il 5 febbraio 1597
infatti furono ventisei i religiosi e laici,
adulti e giovanissimi dei quali 22 giappo-
nesi, 2 spagnoli, un indiano e un messi-
cano che testimoniarono la loro fede
crocifissi sulla collina Niahizaka a Naga-
saki. Colpisce la ricchezza di linguaggio
e di testimonianze storiche, letterarie ed
artistiche usate per accostarsi alla vicen-
da di questi 26 testimoni della fede. Vi-
cende individuali che si intrecciano alla
storia del sempre guardingo arcipelago
estremo-orientale, con la storia della
Chiesa. Basti pensare al capolavoro let-
terario Nyokodo Zuihitsu dello scritto-
re Paolo Nagai Takashi noto come il
Gandi del Giappone, che vi dedic un
intero capitolo ai martiri con particolare
riferimento a Paolo Miki il quale, fra i
cristiani crocifissi a Nagasaki, aveva pi
colpito lo scrittore nel suo cammino ver-
so la fede. Ed ancora proseguiva, come
una testimonianza artistica di quei 26
martiri si veda nella prima chiesa euro-
pea costruita dai padre francescani nel
1867 a Civitavecchia, nei pressi dellanti-
co porto pontificio. Qui vi sono dipinti
affrescati nel tradizionale stile giappone-
se nihongu da Luca Hasegawa che ri-
feriva come ogni sua pennellata era per
lui, preghiera. Anche nellimponente
chiesa del Ges a Roma, vi un dipinto
di artista giapponese del XVII secolo,
raffigurante i tre martiri gesuiti Paolo
Miki, Diego Kisai e Giovanni da Goto
con san Francesco Saverio riconosciuto
il pioniere del fruttuoso incontro tra cul-
tura e spiritualit cristiana europea con
quella orientale. E a conclusione della
lezione, la Iarocci aggiungeva che non
casuale ma simbolico il suggerimento
di queste due chiese: francescana la pri-
ma, gesuita laltra. Infatti i martiri giap-
ponesi, religiosi e terziari appartenenti
ai due ordini, seppero con tempi e
strategie diverse svolgere unintensa
attivit culturale ed evangelizzatrice in
terra giapponese.
Il secondo importante impegno del-
lanno per lAccademia stato il: Conve-
gno su Papa Clemente I martire.
Si spenta il 29 dicembre alle ore
16 a Tivoli suor Bice Carini, prima
Madre generale delle Salesiane Oblate
del Sacro Cuore.
L'annuncio della sua morte ha pro-
vocato profondo dolore in tutta la
Congregazione, che in lei vedeva ri-
prodotti i tratti pi salienti della spiri-
tualit di Mons. Giuseppe Cognata,
venerato Fondatore.
Chi l'ha conosciuta, ricorda il suo
sorriso, il suo sguardo dolce e gentile,
e la sua accoglienza nei confronti di
ciascuno, ma soprattutto ricorda i
suoi grandi insegnamenti, particolar-
mente orientati alla carit come obla-
zione a Dio nel servizio dei fratelli pi
poveri.
Madre Bice stata una vera madre
e maestra che sapeva comunicare fe-
de, gioia, serenit, conquistandosi la
fiducia e la stima di tutte.
Nata a Tripoli nel 1917 e vissuta a
Palermo prima e poi a Trapani, insie-
me alla famiglia si rifugi durante la
guerra a Rovereto dove conobbe
Mons. Giuseppe Cognata.
Avuta la possibilit di conoscere a
fondo il carisma e la spiritualit del-
lOblazione, entr a far parte di que-
sta Congregazione. Dopo essere stata
assistente al noviziato le fu affidato
La comunicazione mediatica astrae i
giovani dalla realt quotidiana per
proiettarli in un mondo surreale fatto di
utopia e di teoremi lusinganti. L'effime-
ro per nella natura delle cose. Presto
la felicit artificiale si dissolve e nel cuo-
re di tanti ragazzi resta la delusione pi
cocente. I pi fragili e i pi esposti ai
contraccolpi della moda inseguono
fantasmi di orrore che gettano nell'an-
goscia lugubre i propri cari. Oppure
come alternativa si sprigiona in loro
l'impeto della violenza, del terrore. Una
strada sbagliata. L'andare contro corren-
te del Vangelo un imperativo etico. Un
cammino verso la pienezza della luce
della verit e della fede rientra nelle pos-
sibilit di tutti. Dio non chiede pi di
quanto ciascuno possa nel portare la
propria croce ogni giorno per salire la
vetta dell'immolazione e della conforma-
zione alla vita, alla morte e alla risurre-
zione gloriosa di Cristo. Giovani di tal
tempra non mancano neppure oggi, co-
me non sono mancati nei primi secoli
della Chiesa, nei secoli successivi e in
quelli del secondo millennio. Ma biso-
gna rilevarli, sottrarli al silenzio e collo-
carli sul candelabro come segni di spe-
ranza e testimoni del Vangelo. ci che
ha fatto Angela Anna Tozzi in Gocce di
rugiada, Citt del Vaticano 2001, Libre-
ria Editrice Vaticana pp. 212, L. 25.000,
; 12,91.
Le gocce di rugiada sono i giovani, al-

PAGINA
5 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 4 Gennaio 2002
.
Roma: celebrazioni per il 100 della nascita
del beato Escriv de Balaguer
Celebrazioni, incontri di studio e di preghiera, iniziative culturali sono in
programma nei prossimi giorni a Roma in occasione del centenario della na-
scita del beato Jos Mara Escriv de Balaguer. Promosse dalla Prelatura per-
sonale dell'Opus Dei di cui il beato fu il fondatore le celebrazioni si
apriranno il 7 gennaio, alle ore 19, con la proiezione presso il Teatro Valle del
filmato La grandezza della vita quotidiana dedicato al messaggio di Escriv
de Balaguer. Il giorno successivo, alle ore 9, si inaugurer presso l'antico
Ospedale di Santo Spirito in Sassia il Congresso Internazionale La grandezza
della vita quotidiana, che fino all'11 gennaio vedr riuniti 1.200 partecipanti
provenienti da 57 nazioni per discutere tematiche legate alla famiglia, al sa-
cerdozio, alla scienza, all'educazione e all'integrazione sociale, allo sviluppo,
alla solidariet, al lavoro, al mondo giovanile. Nel pomeriggio, alle ore 16,
nell'Aula Magna della Pontificia Universit della Santa Croce, sar presentato
il francobollo commemorativo del centenario emesso dalle Poste Italiane.
Mercoled 9, alle ore 10, presso il Centro Elis, saranno illustrate alcune attivi-
t sociali promosse in otto nazioni in occasione del centenario. Alle ore 17,
nella Basilica di sant'Eugenio a Valle Giulia, il Cardinale Vicario Camillo Rui-
ni presieder la solenne Celebrazione Eucaristica per il centenario della nasci-
ta del beato. Nella serata di gioved 10, all'auditorio dell'Accademia Nazionale
di santa Cecilia, si terr un concerto sinfonico corale diretto dal maestro
Mons. Pablo Colino a beneficio del Centre Hospitalier Monkole di Kinshasa.
Infine, sabato 12, alle ore 16, nello stesso auditorio, si svolger un incontro
con l'attuale Prelato della Prelatura personale dell'Opus Dei, il Vescovo Javier
Echevarra Rodrguez.
Presentato il volume del Cardinale Jos Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi
La Chiesa all'alba del Terzo Millennio
Riflessioni teologico-pastorali
Il libro La Chiesa all'alba del Terzo Millennio - Riflessioni teologico
pastorali (Libreria Editrice Vaticana, 2001, pp. 252), scritto dal Cardina-
le Jos Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei
Santi, stato presentato nei giorni scorsi presso la Sala Marconi della
sede della Radio Vaticana. Pubblichiamo il testo dell'intervento di Mons.
Rino Fisichella, Vescovo Ausiliare di Roma.
Cristo si rivela agli uomini nella
Chiesa, per darsi ad essi. Allo stesso mo-
do che una volta, rivelando Dio, Cristo
lo comunicava ai credenti in lui, cos la
Chiesa, rivelando Cristo lo comunica a
coloro che credono in lei, nella sua pa-
rola di salvezza (p. 24). Se si volesse
trovare una chiave interpretativa capace
di entrare allinterno del bel volume del
Card. Saraiva, questa ci sembra la pi
coerente. In unespressione cos sempli-
ce vengono condensate le linee pro-
grammatiche della ricerca, che perman-
gono come una costante per lintero vo-
lume.
Emerge, in primo luogo, il primato
della rivelazione di Dio in Ges Cristo
su ogni azione propria della Chiesa. Il
primato della rivelazione non un op-
tional che la teologia pu prendere a
suo piacimento; essa rimane, invece, co-
me il fondamento di ogni ricerca che
voglia dare intelligenza ai contenuti del-
la fede. La rivelazione di Ges Cristo
esprime la vera e radicale novit del cri-
stianesimo. Questo evento si pone come
un reale spartiacque nella storia dellu-
manit e delle religioni. La prima inizie-
r a segnare il computo degli anni tra
prima e dopo la nascita di Cristo; la se-
conda, dovr accogliere lincarnazione
di Dio come un novum che non possie-
de analogia alcuna. Lazione della rivela-
zione, comunque, viene presentata co-
me la comunicazione della vita di Dio;
si tratta, quindi, di una chiamata alla fe-
de che comporta la promessa della par-
tecipazione alla vita stessa di Dio. In
questo contesto, la Chiesa continuazione
del logos nella storia, trasmette e comu-
nica lidentica rivelazione e per ci stes-
so chiama alla stessa partecipazione of-
frendo lanticipo della salvezza.
interessante notare come il Card.
Saraiva permetta di intravedere il suo
percorso ponendo, allinizio di ogni ca-
pitolo, una citazione della lettera aposto-
lica Novo Millennio ineunte. Lo svilup-
po dei capitoli, insomma, diventa il ten-
tativo che consente di vedere la Chiesa
direttamente coinvolta, allalba del terzo
millennio, nella via della nuova evange-
lizzazione cos come lha prospettata
linsegnamento di Giovanni Paolo II.
Un secondo elemento emerge dalle-
spressione: La parola della Chiesa
dunque come quella di Cristo: efficace.
Riteniamo di non sbagliare, data la lun-
ga docenza dellautore in teologia sacra-
mentaria, se interpretiamo il termine
efficace nellorizzonte sacramentale,
cos da specificare la natura della Chiesa
e ogni sua azione: liturgica, di intelligen-
za della fede e di testimonianza. Il ter-
mine sacramentum/mysterion nella sua
profonda valenza semantica, in effetti,
percorre lintero volume e offre lintelli-
genza pi coerente che la Chiesa nel
corso dei secoli ha dato di se stessa e
della sua esistenza storica.
Il riferimento alla storia, infine, per-
mette di cogliere unulteriore istanza di
questo volume. La Chiesa nella storia fa
emergere, in primo luogo, lazione dello
Spirito Santo che rinvia al primato della
grazia (cap. 2). E da qui, la presenza vi-
va di Cristo in mezzo ai suoi in quella
contemporaneit che la memoria euca-
ristica permette di toccare con mano
(cap. 3). Nel corso della sua storia, co-
munque, la Chiesa santa riconosce che i
suoi figli hanno bisogno di riconciliazio-
ne come forma visibile di riconoscimen-
to del proprio peccato e richiesta di mi-
sericordia (cap 4). Un segno che non so-
lo rinvia alla riconciliazione avvenuta,
ma si prodiga come comunit riconci-
liatrice (p. 61), perch lefficacia del
perdono sia per ogni uomo ed estesa a
livello universale. In questo senso, la
Chiesa svolge la diaconia della riconci-
liazione, manifestando il senso di Lu-
men gentium 1: La Chiesa in Cristo
come un sacramento o segno e stru-
mento dellintima unione con Dio e del-
lunit di tutto il genere umano.
Una Chiesa che si autocomprende in
questi termini, riscopre anche oggi la
sua missione di sempre: portare Cristo e
vivere di lui. La missionariet (cap. 6)
si coniuga con la proposta della santit
(cap. 5), che si fa esperienza di spiritua-
lit come fulcro di ogni rinnovamento
(p. 153). Essa, infatti, si fa forte della di-
mensione sapienziale come un lasciarsi
guidare da Dio ed entrare progressiva-
mente nel suo disegno di salvezza. Pro-
prio questa riscoperta permette allAuto-
re di prendere in seria considerazione,
nellultima parte del suo volume, la ne-
cessit della formazione per una coeren-
te assunzione di responsabilit nella
Chiesa.
Qui si inseriscono le pagine sulla for-
mazione dei laici (cap. 7) e sul loro im-
pegno sociale (cap. 14); sulla formazio-
ne dei presbiteri (cap. 11) e sulla propo-
sta vocazionale che sa proporre la via
del celibato come espressione forte della
libert personale (capp. 10, 12, 15).
Unattenzione dunque, al ruolo educati-
vo che la Chiesa possiede (cap. 9), e che
si fa forte per porre sempre al centro la
persona nella sua formazione integrale.
Degno di attenzione, in questo contesto,
la considerazione dellAutore, il quale
considera che la formazione non deve
essere solo integrale, ma anche armoni-
ca capace cio di considerare lo svi-
luppo equilibrato delle attivit nella cir-
colarit tra famiglia, stato/istituzione e
Chiesa e per questo gerarchica nel-
la prospettiva dei valori che vengono
presentati. Maria, infine, emerge come
icona della Chiesa, ma anche come sua
Madre e stella della prima e seconda
evangelizzazione (cap. 16).
Il volume del Card. Saraiva racchiude
pagine di profonda riflessione. Si di-
nanzi a un ricco patrimonio che assume
in s la Scrittura, la tradizione dei Padri,
il perenne magistero vivo della Chiesa e
i maestri della spiritualit unitamente ai
grandi teologi che hanno segnato il cam-
mino di questo ultimo secolo... tutto di-
venta una sinfonia che provoca alla con-
sapevolezza del perenne rinnovamento
che la Chiesa tenuta a perseguire. Non
lo fa per se stessa. Lei rimane per sem-
pre come la donna senza macchia n
ruga, santa e immacolata.
Il suo rinnovamento dovuto per po-
ter rendere sempre vivo ed efficace il
Vangelo di cui annunciatrice e serva.
Siamo dinanzi a una lettura che permet-
te di ricavare limmagine di una Chiesa
come pellegrina per le strade del mondo
che porta la bella notizia della risurre-
zione.
Come ogni pellegrino anche in lei si
possono riconoscere i tratti salienti del
pellegrinaggio: la passione originaria che
la spinge a mettersi in viaggio, gli stru-
menti essenziali per il suo cammino (la
sua debolezza la sua ricchezza), la
stanchezza che sopraggiunge per la lon-
tananza della meta, la polvere che si at-
tacca ai suoi piedi e che in alcuni mo-
menti deve scuotere per avere la forza
di riprendere il percorso con maggior vi-
gore e pi speditamente, perch ha la
certezza di non essere mai sola. Lo Spi-
rito del Risorto, i santi, i peccatori le
fanno compagnia e la sostengono.
Insomma, ci che emerge da queste
pagine e limmagine di una Chiesa non
fatta di superstiti, ma di persone vive
che, per dirla con Agostino, attendono
con la speranza perch gi contemplano
nella fede.
Due volumi sul Kolbe di Madre Patrizi e Padre Bruson
Maestro di spiritualit
cristocentrica e mariana
G|AN||ANC G|||C
Ritorna Padre Kolbe in questi tem-
pi difficili e tragici. Ritorna il suo
messaggio di riconciliazione e di pa-
ce. Ritorna il suo messaggio ecume-
nico di fraternit e di solidariet sen-
za limiti e senza confini. Ritorna di
attualit la sua consegna. Solo l'a-
more crea!.
Nella ricorrenza del sessantesimo
anniversario del suo sacrificio nel fa-
migerato campo di concentramento
di Auschwitz (14 agosto 1941- 14 ago-
sto 2001) e alla vigilia della sua data
genetliaca (8 gennaio 1894-8 gennaio
2002) tutto ci che parla di lui gene-
ra entusiasmo e nuove emozioni; tut-
to ci che parla di lui porta a Cristo
e a Maria; tutto ci che parla di lui
porta alla visione di un mondo ricon-
ciliato e rappacificato.
Dopo il Congresso Internazionale
svoltosi dal 24 al 27 settembre 2001
sul tema: Massimiliano Maria Kolbe
nel suo tempo e oggi. Approccio in-
terdisciplinare alla personalit e agli
scritti promosso al Seraphicum di
Roma dal dinamico ed intelligente
Padre Eugenio Galignano, Direttore
del Miles Immaculatae, Presidente
del Centro Internazionale della Mili-
zia dell'Immacolata, il movimento
fondato a Roma dal Padre Kolbe il
16 ottobre del 1917, non sono man-
cate altre pubblicazioni sul Kolbe che
presentano spaccati inediti e nuove
intuizioni.
Padre Kolbe scrive Padre Gali-
gnano nell'editoriale del Miles n. 1-
2001, commentando il volume anco-
ra fresco d'inchiostro Padre Kolbe,
prima e dopo Auschwitz l'uo-
mo dallo sguardo oltre, dai vasti
orizzonti. l'uomo da scoprire die-
tro quel volto mite e vigile, calamita-
to da scenari non ancora delineati e
gi intravisti. Capace di fare del futu-
ro la trama del presente, non vive
che proiettandosi in avanti, i piedi a
terra, senza illusioni... legittimo
chiedersi continua Padre Galigna-
no : ha giustificazione dottrinale,
ha fondamento teologico l'accentuata
singolare visione mariana di san
Massimiliano? Diciamo subito che sul
Kolbe si infittisce sempre di pi la bi-
bliografia, sia nell'ambito della ricer-
ca accademica con tesi di dottorato,
sia nell'ambito scientifico tra studiosi
di varie competenze (pag. 10-11).
Queste intuizioni-riflessioni del Padre
Galignano mi ritornavano in mente
sfogliando i due volumi freschi di
stampa dedicati al pensiero kolbiano.
Il primo. Se vuoi essere perfetto...
Pensieri di san Massimiliano Kolbe
a cura di Padre Elia Bruson, O. F.
M. Conv., (Editrice Nazionale Milizia
dell'Immacolata, Roma 2001, pag.
96, s.i.p.) ed il secondo: Kolbe-Mon-
tfort. Profeti della nuova creazione
di Madre M. Elisabetta Patrizi, Fon-
datrice e Madre Generale delle Sorel-
le Minori di Maria Immacolata, Edi-
trice Nazionale Milizia dell'Immaco-
lata, Roma 2001, pag. 136, s.i.p.).
Due volumi, con un unico intento:
quello di divulgare il pensiero teo-
logico, mariologico-mariano e apo-
stolico del Kolbe. Partiamo dal bel
volume di Madre Elisabetta Patrizi.
Punto di partenza della riflessione di
Madre Patrizi il pensiero di Giovan-
ni Paolo II nei riguardi dei due santi
innamorati di Maria. La spiritualit
mariana, al pari della devozione cor-
rispondente, trova una ricchissima
fonte nell'esperienza storica delle
persone e delle varie comunit cri-
stiane, viventi tra i diversi popoli e
nazioni su tutta la terra (Redempto-
ris Mater, 48). Fra i tanti testimoni e
maestri di tale spiritualit, il Papa ri-
corda la figura di san Luigi Maria
Grignon de Montfort e la testimo-
nianza martiriale di san Massimiliano
Kolbe, un segno dato da Dio alla
Chiesa e al mondo... di penetrante
eloquenza per la nostra epoca (10
ottobre 1982). Entrambi questi santi
scrive Madre Elisabetta: sono
una ricca fonte di teologia e di spiri-
tualit mariana ed ecclesiale per la
vita della Chiesa del Terzo Millennio
(pag. 5). Questi due santi, per usare
ancora le parole di Giovanni Paolo II
non sono entrati nel mistero di Maria
in astratto, ma attraverso il vivo
contesto di Dio-Trinit... e attraverso
il vivo contesto dei disegni salvifici di
Dio riguardo al mondo (Giovanni
Paolo II a Niepokalanw, 18 giugno
1983).
Il libro di Madre Elisabetta Patrizi,
dopo un raffronto tra i due santi
maestri di spiritualit cristocentrica
e mariana (cap. I), enuclea gli ele-
menti della spiritualit monfortana
presenti in san Massimiliano Maria
Kolbe (cap. II), per poi delineare al-
cune dinamiche convergenti e diver-
genti e gli sviluppi, o effetti dinamici
del pensiero di questi due santi nella
vita della Chiesa e del mondo, alla
luce del Concilio Vaticano II e del
Magistero post-conciliare (cap. III).
L'opera del Patrizi preparata origina-
riamente come tesi per la licenza in
spiritualit presso la Pontificia Facol-
t Teologica del Teresianum di Ro-
ma frutto confessa la stessa Au-
trice dell'intima conoscenza di chi
stata chiamata da Dio alla sequela di
san Massimiliano Maria Kolbe nella
fondazione dell'Istituto religioso delle
Sorelle Minori di Maria Immacolata
(S.M.M.I.) Istituto di diritto diocesa-
no, di cui la Chiesa ha riconosciuto
come Fondatori spirituali il martire
di Auschwitz, e Teresa di Lisieux, ve-
ri discepoli del Cristo che muore per
amore in una condiscendenza cari-
tativa, piena e perfetta, adempiuta
nel sine proprio del Calvario e pro-
lungata dai santi del nulla per il
Tutto: Francesco d'Assisi, Teresa d'A-
vila, Giovanni della Croce, e dai loro
figli spirituali, tra cui Teresa di Li-
sieux e Massimiliano Maria Kolbe
(pag. 6). Un volume questo della Pa-
trizi da leggere, meditare e testimo-
niare. Del volumetto del Padre Bru-
son si deve dire tutto il bene che me-
rita. In un primo tempo ci scrive
la raccolta mi sembrava un insie-
me di detti o aforismi che il Padre
Kolbe aveva fatto suoi e che ci dona-
va perch chiunque potesse farli pro-
pri. Poi, meditandoli, ho scoperto
che essi costituiscono il suo cammino
spirituale, la strada verso la santit, il
segreto di tutto il suo eroismo. Egli
davvero un grande Maestro di vita
spirituale. Grazie, Padre Elia, per
questo dono kolbiano. Padre Kolbe
sia guida e modello nel tuo essere
ostia e vittima.
Incontri con Ges: una guida tematica a vasto raggio
Vespri, letture, preghiere e canti
per il culto e l'adorazione a Ges Sacramentato
G|N CNC|!!|
Nell'atteggiamento della religiosit po-
polare sembra ravvisarsi un segno di
contraddizione: da una parte si lamenta
una rarificazione della partecipazione al-
la Messa festiva di precetto da un'altra
una rispondenza, di alta tenuta, per
quanto concerne il culto eucaristico fuo-
ri della messa.
In verit il culto eucaristico extra
missam abbastanza radicato nel popo-
lo di Dio. Le manifestazioni pi evidenti
sono quelle connesse con la solennit
del Corpus Domini. La processione per
le vie della citt o nei quartieri delle
grandi citt richiama sempre un numero
ragguardevole di fedeli. Subito dopo
vengono le Quarantore ossia l'esposizio-
ne all'adorazione pubblica del Santissi-
mo Sacramento. Sono pure frequenti le
visite al Santissimo nelle chiese ove
esposto all'adorazione.
Da tutti questi segni emerge che nel
popolo di Dio ancora vivo il culto a
Ges sacramentato. La secolarizzazione
e la diserzione dai sacramenti non han-
no intaccato, per cos dire, quella fede e
quella piet che nei secoli sono diventa-
te patrimonio religioso del popolo cri-
stiano.
Il rilievo per non deve spingere ad
eccessivo ottimismo. Si deve infatti fare
i conti con le nuove generazioni che
non seguono i ritmi di partecipazione e
di frequenza dei loro genitori. Per que-
sto si devono moltiplicare
gli sforzi perch il collega-
mento non venga interrot-
to. L'importanza data dal-
la Eucaristia che al centro
e al vertice della fede e del
culto della Chiesa. Anzi si
potrebbe accettare la tesi di
coloro che sostengono che
il culto eucaristico il ter-
mometro della vita di fede
della Chiesa e dei cristiani.
Per questo da accoglie-
re con favore l'iniziativa
editoriale di Antonio Sor-
rentino, Incontri con Ges.
Vespri, letture, preghiere e
canti per l'adorazione euca-
ristica e la comunione dopo
la messa, Salerno 2001, Edi-
zioni Gutemberg, pp. 167.
Un sussidio tematico a va-
sto raggio perch offre tut-
to ci che serve per una di-
gnitosa celebrazione del cul-
to eucaristico di Cristo Si-
gnore, re della gloria.
Sorrentino stesso, intro-
ducendo alla liturgia eucari-
stica, ne rievoca alcune
cuori, per cui sono tutte le cose e noi
per lui.
Nel 1967 vi fu un nuovo intervento
con l'Eucaristicum mysterium. Tassati-
vo e incontrovertibile l'enunciazione
sul culto: I fedeli, quando adorano Cri-
sto presente nel Sacramento, ricordino
che questa presenza deriva dal sacrificio
e tende alla comunione. La piet, dun-
que, che spinge i fedeli a prostrarsi da-
vanti alla santa eucaristia, li attrae a
partecipare pi profondamente al miste-
ro pasquale e a rispondere con gratitudi-
ne al dono divino. Trattenendosi con
Cristo Signore, essi godono della sua in-
timit, familiarit e a lui aprono il loro
cuore per se stessi e per tutti i loro cari
e pregano per la pace e la salvezza del
mondo.
A rafforzare il culto tributato per se-
coli dalla Chiesa intervenuto pi volte
Giovanni Paolo II. Nella lettera apostoli-
ca Dominicae cenae del 1980 afferma:
Il culto eucaristico accompagna e pre-
para anzitutto la celebrazione della litur-
gia eucaristica. Ma esso deve pure riem-
pire le nostre chiese anche al di l del-
l'orario delle sante messe. Questa di-
sposizione molto chiara: la celebrazio-
ne della messa non pu essere conside-
rata unica o sola in una comunit par-
rocchiale o religiosa. Si deve far posto
anche ad altre espressioni di culto, qua-
li: la preghiera personale davanti al San-
tissimo Sacramento che deve essere
sempre in un luogo dignitoso e facil-
mente accessibile e visibilmente illumi-
nato, ore di adorazione, esposizioni bre-
vi, prolungate e annuali, benedizioni eu-
caristiche, processioni e congressi euca-
ristici. Con questo per non si vuol dire
che una o pi di queste forme possano
sostituire la messa. Si chiede di seguire
il criterio dell'armonizzazione, della
compatibilit, della razionalit. Il libro
di Sorrentino un ottimo sussidio capa-
ce di soddisfare tutte queste esigenze
culturali perch nella comunit ecclesia-
le e in particolare fra tutti i fedeli cresca
il culto a Ges Sacramentato. Che sia
un sussidio di tale funzionalit lo di-
mostra il fatto che la pubblicazione ha
raggiunto gi la quarta edizione, ovvia-
mente sempre arricchita di nuovi ele-
menti.
Nella presentazione l'Arcivescovo me-
tropolita di Salerno Gerardo Pierro sot-
tolinea giustamente la testimonianza tra
adorazione e vita eucaristizzata. Se
doveroso scrive non solo celebra-
re, ma vivere l'eucaristia e lasciarsi da
essa plasmare, quanto mai urgente
che pastori e fedeli le assegnino nella vi-
ta della comunit e in quella dei singoli
la centralit che merita. Ben vengano
perci le celebrazioni pi idonee per
raggiungere tali obiettivi.
San Filippo Neri
e la visita alle sette chiese
Un anno fa, nella solennit dell'Epifa-
nia, si chiudeva il Grande Giubileo del
2000. Un tempo straordinario di fede e
di grazia, segnato soprattutto dalla gran-
de esperienza del pellegrinaggio sulle or-
me degli antichi Romei. Restano nella
memoria e nel cuore le immagini dei
tantissimi fedeli che ogni giorno hanno
attraversato la Porta Santa di San Pietro
e delle Basiliche giubilari in spirito di
penitenza e di conversione. Eppure an-
cora oggi lo spirito dei pellegrini dell'An-
no Santo rivive in molti gruppi, piccoli e
grandi, che da tutto il mondo si recano
presso la tomba di Pietro e presso le al-
tre Basiliche per testimoniare la propria
fede e attingere alle fonti della storia
della Chiesa.
In questo contesto, non si pu non ri-
cordare la suggestiva esperienza propo-
sta da san Filippo Neri con la visita alle
sette chiese. E tornano alla memoria le
parole scritte da Goethe nel Viaggio in
Italia (III parte, Roma 1788, marzo):
Sappiamo come Filippo Neri si sia fatto
sovente un dovere di visitare le sette
principali chiese di Roma e abbia, con
questo, dato una chiara prova del fervo-
re della propria devozione. Qui ora si
deve per osservare che un pellegrinag-
gio alle dette chiese prescritto tassati-
vamente ad ogni pellegrino, che venga
per il Giubileo e pu bene considerarsi
equivalente ad un nuovo faticoso viag-
gio, per le distanze fra quelle stazioni, in
quanto che il percorso deve essere com-
piuto in un giorno. Le sette chiese sono:
San Pietro, Santa Maria Maggiore, san
Lorenzo fuori le Mura, san Sebastiano,
san Giovanni in Laterano, Santa Croce
in Gerusalemme, san Paolo fuori le Mu-
ra. Anche pie anime del luogo compio-
no tale percorso nella settimana santa,
specialmente il venerd santo.
Il Goethe notava che al profitto spiri-
tuale, che le anime acquistano e godono
per l'indulgenza annessa alla pratica,
stato aggiunto anche un godimento cor-
porale; a tale riguardo la mta e lo sco-
po diventano ancor pi attraenti. Dopo
il pellegrinaggio, infatti, i fedeli poteva-
no partecipare ad una pia festa popola-
re che si teneva nella villa Mattei. L ri-
cevano cibo e ristoro. La refezione era
offerta dai Padri dell'Oratorio di san Fi-
lippo Neri, che ancora oggi continuano
a perpetuare questa significativa tradi-
zione nello spirito pi autentico del loro
fondatore.
ALBERTO VENTUROLI
La comunit cattolica dell'Egitto prega per la pace
Padre Kolbe sul cantiere
della futura Niepokalanw, 1927
Il 27 dicembre scorso, nella cappella dei
Fratelli delle Scuole Cristiane al Cairo, la Co-
munit cattolica dell'Egitto si riunita per in-
vocare assieme da Dio il grande dono della
pace, rispondendo cos al Messaggio del San-
to Padre per la XXXV Giornata Mondiale della
Pace Non c' pace senza giustizia, non c'
giustizia senza perdono.
Erano presenti, oltre a 60 religiosi e religio-
se e a 400 fedeli, il Patriarca di Alessandria
dei Copti, S.B. Stephanos II Gattas, il Patriar-
ca di Antiochia dei Greco-Melkiti, S.B. Grego-
rio III Laham, e vari Vescovi dei diversi riti
cattolici del Paese.
Nell'omelia, il Patriarca Gregorio III ha insi-
stito sull'attualit del Messaggio Pontificio so-
prattutto nelle presenti circostanze del Medio
Oriente e ha sottolineato la necessit del per-
dono quale chiave per conseguire la giustizia
e la pace. La celebrazione, durante la quale
si sono letti brani dai Vangeli ed il menziona-
to Messaggio di Sua Santit per la Pace, si
conclusa con la preghiera del Padre Nostro,
seguita da un canto alla Vergine Maria.
Con questa iniziativa, i Presuli cattolici del-
l'Egitto hanno voluto pregare assieme ai pro-
pri fedeli in favore della pace, indicando la
via del perdono per giungere alla giustizia e
alla pace e offrendo una testimonianza di uni-
t e fedelt al Sommo Pontefice.
zioni erano tese a demolire le obiezioni
dei riformatori che negavano la presen-
za reale del Signore, in particolare al di
fuori della Messa.
Una specie di raffreddamento verso
il culto eucaristico al di fuori della mes-
sa si registrato negli anni postconcilia-
ri. Gli operatori liturgici spingevano a
concentrare la piet e il culto entro la
Celebrazione Eucaristica, la messa. Ma
in questo modo, pur forse in buona fe-
de, si riduceva il tempo della presenza
reale e si allontanava il popolo di Dio
dall'autentico e pieno culto eucaristico.
I santi, grandi devoti dell'Eucaristia, ve-
nivano sottovalutati.
Contro la tendenza riduzionistica rea-
g Paolo VI con l'Enciclica Mysterium
fidei del 1965 con la quale il Papa del
Concilio Vaticano II raccomandava viva-
mente l'adorazione eucaristica perch
la Chiesa cattolica professa il culto la-
treutico all'eucaristia non solo durante
la messa, ma anche fuori della sua cele-
brazione, conservando con la massima
diligenza le ostie consacrate, presentan-
dole alla solenne venerazione dei fedeli
cristiani, portandole in processione con
gaudio del popolo Dio. Ed inoltre ben
noto che l'eucaristia conservata nelle
nostre chiese come il centro spirituale
della comunit religiosa e parrocchiale,
anzi della Chiesa universale, perch es-
sa, sotto il velo delle sacre specie, con-
tiene Cristo, capo invisibile della Chiesa,
redentore del mondo, centro di tutti i
grandi tappe. Tre sono gli interventi nel-
l'ultima parte del secolo ventesimo. Nel-
la prima met del secondo millennio gli
interventi della Chiesa furono diretti a
conservare il culto ricevuto dal primo
millennio, anzi dal primo secolo. Le rea-

PAGINA
6 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 4 Gennaio 2002
|!A||A
Il cammino
della Chiesa
Prato: solidariet con i cristiani di Terra Santa
I fedeli pratesi hanno affollato le loro
chiese per i riti della Nativit ed in parti-
colare la basilica cattedrale per s. Stefa-
no, patrono della citt e della diocesi.
L'attenzione agli ultimi ha dato vita a
numerose iniziative di solidariet, culmi-
nate nel breve pellegrinaggio del Vescovo
Gastone Simoni che ha portato personal-
mente ai cristiani di Terrasanta offerte
della Chiesa di Prato.
Nella festa del Patrono il Vescovo ha
presieduto la solenne Concelebrazione
Eucaristica, cui hanno partecipato il Ve-
scovo emerito Mons. Pietro Fiordelli ed il
presbiterio diocesano, presenti le autorit
cittadine. All'omelia Mons. Simoni ha ri-
chiamato il tema dell'anno pastorale La
Domenica giorno del Signore, con parti-
colare attenzione alla carit, argomento
gi svolto anche nel corso di un'assem-
blea pubblica che ha fatto memoria dei
vent'anni dalla fondazione della Caritas
diocesana.
Il Vescovo pur sottolineando quanto si
fa nel settore ha chiesto ai pratesi di es-
sere maggiormente generosi per interve-
nire ad aiutare tanti bisognosi che anche
a Prato non mancano.
La citt dell'industria, ha detto Mons.
Simoni, produce tanti capitali che vengono
impegnati per dare lavoro ai pratesi ed
agli immigrati, ma una maggiore genero-
sit potrebbe operare ancora di pi.
Parlando poi dell'impegno nel sociale e
nella politica si augurato che i cristiani
s'impegnino maggiormente nei vari campi
proponendo al riguardo l'insegnamento
della Chiesa. Infine guardando a Stefano
giovane diacono, ha chiesto ai giovani di
camminare nella via non sempre facile
della castit e della moralit ed a dare
sempretestimonianza ai valori evangelici.
LUCIANO SANTINI
Celebrazione dei Vescovi del Piemonte in onore del Patrono della Regione
Eusebio, sentinella di Dio
che difese l'autenticit della fede
Il Vescovo Wilhelm Egger ai fedeli della diocesi di Bolzano-Bressanone
Corresponsabilit nelle parrocchie
e formazione del laicato
Molte persone, soprattutto nelle co-
munit piccole, si pongono la domanda
se la loro comunit parrocchiale in futu-
ro avr ancora un parroco in loco. Con
questa constatazione prende avvio la let-
tera pastorale che il Vescovo della dio-
cesi di Bolzano-Bressanone Mons. Wil-
helm Egger ha indirizzato ai fedeli in re-
lazione al piano diocesano del personale
e al piano zonale per gli anni 2002-
2012.
Chiedersi se in futuro ci sar ancora
un numero sufficiente di sacerdoti
sottolinea il Presule importante,
ma ancora pi importanti sono le rifles-
sioni su come possiamo organizzare una
pastorale d'insieme per un servizio gli
uni agli altri. quello della correspon-
sabilit il concetto sul quale il Vescovo
altoatesino si sofferma maggiormente,
trattandosi del fondamento sul quale
edificare il cammino del prossimo de-
cennio: La Chiesa del futuro vivr non
solo per la presenza di quello che noi
comunemente chiamiamo il don ma
per l'impegno di tutti noi che possiamo
animare la parrocchia e la comunit
percorrendo insieme la via della fede.
La pastorale riguarda la liturgia, l'an-
nuncio, la carit: essa per abbraccia
anche gli ambiti di vita della famiglia, il
mondo del lavoro, della cultura... La ca-
ratteristica della comunit parrocchiale
del futuro la pastorale della correspon-
sabilit.
La lettera propone una similitudine,
fra la realt ecclesiale e la societ civile:
La nostra societ si sviluppa sempre
pi come una societ di servizi, in cui
determinati compiti vengono affidati a
specialisti per essi appositamente forma-
ti. Le nostre comunit parrocchiali han-
no bisogno di sacerdoti ma anche di col-
laboratrici e collaboratori a tempo pie-
no. Soprattutto per siamo avviati verso
la collaborazione volontaria e gratuita di
molti fedeli consapevoli della comune
responsabilit.
Il Vescovo Egger, fatte queste pre-
messe, si rivolge ai lettori con alcuni in-
terrogativi: Chi pronto alla collabora-
zione? Quanto tempo ognuno mette per-
sonalmente a disposizione? Come suddi-
vidiamo il lavoro? Dalla risposta positiva
a queste domande dipende il futuro del-
le nostre comunit parrocchiali. Chiedo
pertanto cortesemente anzitutto ai Sa-
cerdoti e a i membri dei consigli pasto-
rali parrocchiali di partecipare alle rifles-
sioni sul nuovo piano pastorale.
Le osservazioni preliminari allegate al
documento forniscono un quadro parti-
colareggiato sul futuro della diocesi: il
numero dei sacerdoti al di sotto dei 75
anni nel periodo 2002-2012 si ridurr di
circa il 39% (285 a gennaio 2002, 174 a
gennaio 2013), se si presume che an-
nualmente verranno ordinati in media
due nuovi presbiteri; nello steso arco di
tempo il numero dei sacerdoti apparte-
nenti ad un Ordine o Congregazione re-
ligiosa si ridurr del 23% (170 a gennaio
2002, 131 a gennaio 2013). In virt di
questi numeri, l'inserimento di sacerdo-
ti, diaconi e laici con una formazione
teologica in futuro dovr essere ripensa-
to all'interno di un progetto globale il
pi possibile mirato.
Si ragioner molto in termini di uni-
t pastorali fra pi parrocchie e, a mo-
tivo della scarsit del clero, la responsa-
bilit per l'attuazione dei compiti pasto-
rali verr affidata anche a persone o
gruppi di persone senza l'ordinazione
sacerdotale.
Alle parrocchie interessate verr asse-
gnato un sacerdote come incaricato pa-
storale e una persona singola o un
membro del team pastorale verr posto
dall'Ordinario diocesano come respon-
sabile parrocchiale.
Il documento sottolinea come in tut-
te le unit pastorali ci si impegner per-
ch i compiti e i servizi richiesti venga-
no condivisi attivamente e responsabil-
mente da pi persone possibili della par-
rocchia. In tal modo i sacerdoti assegna-
ti alle singole unit pastorali potranno
meglio concentrarsi sulle attivit specifi-
che del loro ministero sacerdotale, po-
tendole affrontare con la dovuta serenit
anche all'interno di un pi vasto territo-
rio.
Il programma prevede che, per rende-
re possibile e favorire l'attiva collabora-
zione di molti membri della parrocchia,
si assuma nelle unit pastorali con pi
di 3.500 abitanti un assistente pastorale
a tempo pieno, secondo le concrete pos-
sibilit date dai fondi parrocchiani e dal
contributo diocesano. Molto curato, in
questo progetto, sar il cammino di for-
mazione riservato al laicato.
MAURIZIO MELLARINI
San Eusebio, patrono di Vercelli, e da
quarant'anni patrono di tutto il Piemon-
te, stato solennemente ricordato nel
duomo di Vercelli con una concelebra-
zione presieduta dall'Arcivescovo di To-
rino, Cardinale Severino Poletto. Con
numerosi Vescovi Piemontesi, era anche
l'Arcivescovo Tarcisio Bertone, Segreta-
rio della Congregazione per la Dottrina
della Fede, Pastore emerito di Vercelli.
All'omelia il Porporato ha dapprima
affermato come Eusebio solleciti tutti a
camminare incontro al Cristo che viene
e rimanga per i cristiani un modello di
santit con cui confrontarsi. Eusebio
ha continuato il Cardinale Poletto fu
sentinella di Dio, difendendo lautentici-
t della fede dai pericoli dellarianesimo,
pronto a testimoniare il suo credo con
fermezza e giustizia. Ma fu anche mite
e paziente facendo sentire la sua presen-
za, a volte silenziosa a volte manifesta,
accanto al popolo a lui affidato: come
lagricoltore, seppe attendere che la sua
vita di apostolo, dopo otto anni di esilio,
portasse frutto. Fu buon pastore, che
conosce il suo gregge e va in cerca di
chi smarrito. Inviato a evangelizzare il
vercellese, Eusebio si preoccup anche
dei territori limitrofi e delle diocesi che
si andavano formando. Al centro della
sua attenzione erano il popolo di Dio e
la formazione degli aspiranti al sacerdo-
zio come dei confratelli, con i quali con-
divideva la vita comunitaria e la pre-
ghiera. Il nostro s. Massimo si definisce
figlio del cenobio eusebiano e nei sermo-
ni VII e VIII, pronunciati probabilmente
a Vercelli dopo la morte del Patrono, af-
ferma che non necessario abbellire di
parole le opere di Eusebio perch esse
devono diventare sentenze per noi.
Non necessario adornare di parole
ci che gi adornato di virt. La gloria
di Eusebio questo popolo che egli ha
portato alla fede cristiana. Le parole di
san Massimo, patrono di Torino, bene
esprimono i motivi della nostra ricono-
scenza al Signore per averci donato la
fede attraverso Eusebio. Di lui siamo de-
bitori a Dio e con lui dobbiamo confron-
tarci per continuare ad annunciare con
fedelt il Vangelo. La lettera agli Ebrei
ci esorta: circondatevi dei vostri capi ri-
cordando il loro tenore di vita ed imita-
tene la fede, perch Ges Cristo lo
stesso ieri, oggi e sempre.
La celebrazione stata introdotta dal-
lArcivescovo di Vercelli, Mons. Enrico
Masseroni che ha sottolineato dapprima
la figura di Eusebio evangelizzatore.
Eusebio di Vercelli ha detto
Mons. Masseroni un singolare
esempio di evangelizzatore. Altri tempi,
certo, i suoi: il IV secolo, la stagione
delle libert costantiniane; ma la linfa
della memoria pu sapientemente vita-
lizzare anche lattualit della profezia.
La distanza abissale tra il secolo di Eu-
sebio e il terzo millennio; ma una spinta
ciaccomuna: lurgenza di evangelizzare.
Alcune scelte strategiche ha ag-
giunto hanno caratterizzato il proget-
to del Vescovo Eusebio arrivato da Ro-
ma tra le comunit cristiane gi sparse
sul territorio pedemontano sotto le Alpi.
Anzitutto il suo appassionato cristocen-
trismo. Il proto-Vescovo vercellese ave-
va identificato bene il cuore della fede
cristiana. Di qui la strenua difesa del
credo di Nicea, con laffermazione ada-
mantina della divinit di Cristo contro
Ario, lasciutto teologo eretico di Ales-
sandria. Difesa che Eusebio pag ad alto
prezzo, con lesilio.
Ma come difendere e diffondere la fe-
de cristologica sul territorio sconfinato
della sua Chiesa? Eusebio ha prose-
guito lArcivescovo intu lurgenza di
spezzare il pane sostanzioso della Parola
di Dio. Di qui la traduzione dei Vangeli,
il cui codice datato nel IV secolo costi-
tuisce il pi prezioso gioiello dellarchi-
vio capitolare diocesano. E cos lEvan-
geliario divenne lo strumento privilegia-
to della pedagogia eusebiana nel suo
cenobio, un seminario ante litteram
per la formazione dei nuovi evangelizza-
tori, presbiteri e Vescovi. Pertanto la
scommessa missione veniva giocata su
due scelte decisive: Vangelo ed evange-
lizzatori. Senza dimenticare le sorgenti
della fatica pastorale: la contemplazione.
Per questo nella Chiesa di Eusebio non
manc neppure la comunit delle vergi-
ni oranti, quasi lampada ardente per la
preghiera perenne.
E cos la passione cristocentrica del
proto-Vescovo ha concluso si tra-
duceva in una vera strategia missiona-
ria; dalla parola e dalla preghiera al pa-
ne spezzato dellannuncio in tutte le di-
rezioni del vasto territorio sotto le Alpi:
passando dai centri urbani egemonizzati
dai volti muti del politeismo romano alle
plaghe abitate della verde campagna,
con il brulichio dei culti agresti dorigine
celtica. Questa levangelizzazione in un
passato remoto. Ma forse valevole an-
che oggi. Non ribadisce infatti il Papa
lurgenza di ripartire da Ges Cristo
per restituire ai nostri programmi un
rinnovato slancio evangelizzatore? An-
che Giovanni Paolo II sembra paventare
laffanno e la facile crisi della speranza.
Ed allora parla s di programma; ma il
Vangelo cammina con i passi concreti
degli uomini. Sulla barca urgono brac-
cia robuste che sospingano verso il lar-
go: Duc in altum. Appunto: ecco il cuo-
re della strategia evangelizzatrice del
nuovo millennio, la direzione del pren-
dere il largo; la santit. Solo i santi, co-
me Eusebio, hanno passione e sanno
trasmettere passione, che non affanno
e tanto meno voglia di tirare i remi in
barca. Anche Eusebio un modello, un
volto, un cuore ardente per dire anche
oggi che, sui sentieri dellannuncio, non
ci sono solo parole, ma persone ricen-
trate su Cristo.
GIULIANO TEMPORELLI
Incontro dei delegati regionali a Torregrande
Le Chiese di Sardegna si interrogano
su problemi sociali, carit e giovani
Oristano: esercizi spirituali guidati dal Vescovo Tagliaferri
Sacerdote di Cristo oggi
per la salvezza del mondo
Un folto gruppo di presbiteri della
diocesi di Oristano, con l'Arcivescovo
Mons. Tiddia hanno seguito nel Cen-
tro di spiritualit Nostra Signora del Ri-
medio un corso di esercizi spirituali
diretti da Mons. Fiorino Tagliaferri, Ve-
scovo emerito di Viterbo. Con loro an-
che due sacerdoti dell'arcidiocesi Turri-
tanaeuno della diocesi di Ales-Terralba.
Mons. Tagliaferri stato anzitutto un
padre ma anche un maestro di spirito.
Le sue conversazioni sono state caratte-
rizzate dalla semplicit fraterna, sempre
vivificata dalla profondit della dottrina
e dalla vastit della cultura. Nella serie
delle tematiche, egli ha voluto illustrare
ai nostri presbiteri la missione del Sa-
cerdote di Cristo nella Chiesa di oggi
per la salvezza del mondo, sulla scorta
della II
a
lettera di san Paolo al diletto di-
scepolo Timoteo.
Il Presule ha offerto perci una lettu-
ra evangelica del nostro tempo per
porre in evidenza il senso evangelico
della contemporaneit; per esortare a
stare dentro il nostro tempo col Cuore
di Cristo.
Seguendo la Lettera Apostolica recen-
te Novo Millennio ineunte del Papa
Giovanni Paolo II, Mons. Tagliaferri ha
sottolineato l'incertezza e l'insicurezza
del momento attuale, in contraddizione
col senso di sicurezza enfatizzato dalle
stupefacenti scoperte scientifiche di que-
sti anni.
Riferendosi ai documenti del Concilio
Vaticano II, che ha ricordato, il Santo
Padre raccomanda di rileggere e di ri-
meditare, ha commentato la direttiva
data da Giovanni Paolo II: Ripartire da
Cristo, unico Salvatore del mondo, cen-
tro del cosmo e della storia.
Sant'Agostino, commentando il Salmo
36, ha scritto che Dio s' fatto uomo,
non solo perch l'uomo diventasse Dio,
ma anzitutto perch l'uomo diventasse
veramente uomo.
Cristo ci ha meritato tutte le grazie
che rendono possibile la santit cristia-
na.
Il presbitero deve annunciare instan-
cabilmente questo mistero, educare il
popolo di Dio all'accoglienza docile e
generosa di questo dono.
un impegno che investe tutta la
personalit e l'esistenza del presbitero:
la Pastores dabo vobis rinnova ai sa-
cerdoti con straordinaria energia aposto-
lica questo mandato, che dagli apostoli
stato tempestivamente trasmesso a
quanti sarebbero stati chiamati da divi-
na vocazione a proseguire la loro mis-
sione.
Occorre coscientizzare la consapevo-
lezza di questa missione e affrontare
con coraggiosa fiducia le difficolt che
da subito e fino alla fine dei tempi tente-
ranno di ostacolare l'irradiazione evan-
gelica fino ai confini della terra.
L'Arcivescovo Tiddia ha poi concluso
il corso, confermando le esortazioni di
Mons. Tagliaferri e focalizzando ancora
una volta i tre punti che gli stanno par-
ticolarmente a cuore la Parola di
Dio, la liturgia e il Concilio Vaticano II
, e ricordando l'impegno dei giovani,
dellacaritedellapastoralevocazionale.
GIOVANNI MARIA COSSU
Nella Casa Stella Maris delle Figlie di
san Giuseppe si tenuto a Torregrande
(Oristano) promosso dalla Conferenza
Episcopale Italiana e presieduto dal Ve-
scovo Pietro Meloni il convegno dei
delegati regionali per i Problemi Sociali
ed il Lavoro, la Pastorale Giovanile e la
Caritas.
Erano presenti don Paolo Tarchi
nuovo responsabile nazionale che sosti-
tuisce il compianto Mons. Mario Operti
ed il nuovo delegato per la Sardegna,
don Pietro Borotzu, di Nuoro, che sosti-
tuisce dopo anni di attiva collaborazione
don Vasco Paradisi.
Il Vescovo Meloni ha avviato i lavori
riprendendo le parole di Ges: Prende-
te il largo e calate le reti.
Tutte le confessioni cristiane a noi vi-
cine (Protestanti, Ortodossi ecc.) si sono
adeguate gi da tempo al grande muta-
mento della vita attuale, noi siamo rima-
sti leggermente indietro, ferma inten-
zione dei Vescovi sardi recuperare il
tempo perduto ed impegnarsi per avvici-
nare il Vangelo alla vita per poi avvici-
nare la vita al Vangelo. quindi nostro
compito portare chi sta nella periferia al
centro.
Tema principale, quindi, sulla scia
dell'intero espiscopato italiano Comuni-
care il Vangelo in un mondo che cam-
bia. Gli stessi sindacati oggi sono in cri-
si perch manca il tessuto della rappre-
sentanza, le grandi aziende con un gran
numero di dipendenti vanno via-via
scomparendo, ora sono formate da una
grossa testa pensante, un ristretto grup-
po di dirigenti ed impiegati che gestisco-
no con appalti una vasta rete di piccole
e medie aziende che forniscono loro ci
di cui necessitano. All'interno di queste
aziende poi si allarga sempre pi il feno-
meno della flessibilit che porta spesso
alla precariet, i dipendenti cambiano
spesso colleghi di lavoro e citt venen-
dogli a mancare quegli affetti che sono
la base essenziale per un sano sviluppo
spirituale.
Per non parlare poi degli aiuti pro-
messi dagli stati occidentali per lo svi-
luppo dei paesi del terzo mondo, hanno
tutti sottoscritto un accordo per accan-
tonare lo 0,7% del PIL a loro favore, ma
poi Usa ed Italia compresi, non solo non
tengono fede alla promessa, ma permet-
tono il proliferare di paradisi fiscali.
Nuovo e non meno importante argo-
mento quello della Salvaguardia del
Creato.
necessario che Economia e Capitale
vadano di pari passo con la Natura.
L'uomo con il tipo di vita attuale sta
gradatamente rovinando le bellezze della
Natura, stato calcolato che, se tutti i
cinesi inquinassero come noi occidenta-
li, in pochi anni assisteremo impotenti
alla distruzione del mondo. Gli stessi
Stati Uniti, sino a poco tempo fa restii
alla riduzione delle emissioni, hanno fat-
to retromarcia ed hanno partecipato alla
conferenza mondiale sul tema.
La C.E.I., percependo la primaria im-
portanza della cosa, si fatta promotri-
ce per organizzare la prossima conferen-
za internazionale che si terr a Venezia
nei giorni dal 23 al 26 maggio 2002. Ma
si chiesto il Vescovo di Nuoro
cosa possiamo fare noi?: tanto!. suf-
ficiente rifiutare alcuni acquisti per
orientare la produzione su altri valori.
In conclusione i Cristiani (clero com-
preso), non devono cullarsi su ci che
gi si sa e si fa, ma devono aggiornarsi
per: Adeguarsi ad un mondo che cam-
bia.
Successivamente i lavori hanno tratta-
to i temi di Pastorale Giovanile con la
presenza, tra gli altri, del Responsabile
Nazionale Don Paolo Giulietti che, con
l'ausilio di Don Havio di Vicenza ha illu-
strato il Progetto Policoro gi al setti-
mo anno di attivit; esso si prefigge di
portare il Vangelo tra i giovani.
stato ribadito il principio che, per
essere capaci a portare il Vangelo nella
vita dei giovani occorre essere compe-
tenti di Vangelo e di Vita (intendendo
con questo tutto ci che aderisce al
mondo del lavoro). Qui nasce la figura
dell'Animatore di Comunit che il frut-
to di una Comunit che decide di impe-
gnarsi con loro e per loro; giovani che
si lanciano in un'avventura di Evangeliz-
zazione. L'Animatore di Comunit al
servizio di tutta la Societ.
Sono state illustrate diverse iniziative
nate per dimostrare che risollevare i gio-
vani del sud non una scommessa per-
sa. Tra queste, merita una particolare
citazione una Cooperativa di Calabria
che ha aperto un sito Web: www.Co-
munit.org che porta a conoscenza tut-
te le iniziative sorte a livello nazionale
per rendere possibile un'integrazione dei
giovani nel mondo del lavoro.
NATALINO PAZZOLA
Civitavecchia: convegno
per l'apertura dell'anno pastorale diocesano
Benedetto un busto in bronzo del beato Giovanni XXIII
La carezza dei bambini di Caorle per il Papa buono
Il Vescovo di Viterbo, Mons. Lorenzo
Chiarinelli, ha presentato di recente il
nuovo anno pastorale alle varie compo-
nenti delle comunit parrocchiali della
diocesi di Civitavecchia. Ad invitarlo
stato il Vescovo locale Mons. Girolamo
Grillo.
Dopo la preghiera del Vespro e la pre-
sentazione del relatore da parte di
Mons. Grillo, Mons. Chiarinelli ha preci-
sato di aver accettato l'invito con gioia
per duplice motivo: perch le due dioce-
si essendo vicine permettono incontri
per scambi d'idee e comunione d'espe-
rienze; e perch, con voi e attraverso
voi ha detto , volevo ringraziare il
Signore per la Fede che abbiamo in co-
mune.
Compito della Chiesa di Evangeliz-
zare attraverso i Sacramenti ed a tale
scopo il Vescovo Chiarinelli richiama le
indicazioni ricevute dal Magistero negli
ultimi decenni del secolo appena conclu-
so: Evangelizzazione e Sacramenti, Anni
'70; Comunione e Comunit, Anni '80;
Evangelizzazione e Carit, Anni '90. Te-
mi ha precisato che ci hanno aiu-
tato a camminare nei tre decenni pun-
tualizzati da grandi eventi.
La comunit ecclesiale di Caorle (Vene-
zia) ha reso omaggio al beato Giovanni
XXIII. Nella solennit dell'Immacolata
stato benedetto un busto bronzeo posto sul-
la facciata della chiesetta della Madonna di
Pompei, nel piazzale gi dedicato a Papa
Giovanni.
La cerimonia stata presieduta dal par-
roco, Mons. Giuseppe Manzato, che, dopo
la celebrazione della Santa Messa, ha gui-
dato i fedeli in processione dal duomo sino
alla chiesetta dove stato collocato il bu-
sto, opera dello scultore Kiril Todorof e do-
nato alla citt di Caorle dalla famiglia di
Giampaolo e Ausilia Gusso. Numerossimi i
fedeli presenti. Con loro anche il sindaco
Luigino Moro che con la giunta ha promos-
so il restauro del frontale e del nuovo por-
tone della chiesa. L'opera ha permesso an-
che la collocazione di un medaglione a ri-
cordo dell'inaugurazione della nuova strada
per Caorle presieduta nel 1957 dall'allora
Patriarca di Venezia Angelo Roncalli.
Al termine della cerimonia il commoven-
te gesto di alcuni bambini: in braccio ai
propri genitori hanno simbolicambente ri-
cambiato la carezza che il beato Giovanni
XXIII offr loro nella memorabile veglia per
l'apertura del Concilio.
Cominciando un nuovo decennio la
Chiesa si raccoglie ed apre un nuovo
cammino. Gli orientamenti, allora
ha spiegato giungono come luci forti
di direzione e di comunione per raffor-
zare il nostro andare.
Il Vescovo Chiarinelli, ad un mondo
che cambia, ha voluto opporre un'im-
magine (Atti 17): san Paolo ad Atene,
citt della cultura e dei filosofi, vide, tra
le tante statue che ornavano lo stadio,
una statua dedicata al Dio ignoto e
prendendo la parola disse: cittadini, ve-
do che il vostro sentimento di Dio vi-
vo, perch adorate quella statua senza
conoscerla.
Questo mondo in cambiamento
ha avvertito il Presule . Qual il qua-
dro, in grande, della nostra realt? Il
20 giugno 2000 fu scoperta la mappa del
genoma umano; un dato rivoluziona-
rio; il 97% della nostra struttura cono-
scibile. Il giorno 11 settembre 2001 atti
di terrorismo. Cambia la storia; non ab-
biamo l'esperienza della guerra; c' una
realt conflittuale; si crea sospetto, non
si pi sicuri di nessuno. Dobbiamo far
capire alle persone quale sia la loro si-
tuazione.
Il Vescovo Chiarinelli ha poi concluso
richiamando l'episodio dei discepoli di
Emmaus, perch in quello che i due di-
cono c' tutto il credo della Chiesa. Ge-
s di Nazareth che fu profeta potente in
parole ed in opere ha spiegato , i
sommi sacerdoti lo hanno condannato a
morte... ora alcune donne dicono... le
notizie essenziali i due le sanno, ma se
ne vanno e lungo la strada un tale si av-
vicina e con loro condivide, non raccon-
ta, ma cerca di capire il senso di ci che
gi conoscevano... i fatti tragici di questi
giorni... ma qual il senso? La nostra
gente ha bisogno di trovare il senso.
Nello spezzare il pane ha conclu-
so Mons. Chiarinelli , i due riconosco-
no Ges ed i due ritornano indietro per
testimoniare agli altri che Cristo vera-
mente risorto ed essi lo hanno veduto.
La nostra missione ha esortato , se
seguiremo il loro esempio, sar pi per-
suasiva, perch avr una nuova modali-
t, contenuti sorprendenti ed un altro
sapore. Noi saremo chiamati non solo a
proclamare Cristo, ma ad agire, pensa-
re, parlare come necessario che faccia
ogni credente.
TIZIANO SOLDAVINI

PAGINA
7 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 4 Gennaio 2002
|!A||A
Il cammino
della Chiesa
Tropea: la Famiglia Oblata conclude l'anno mottoliano
Si concluso il 3 gennaio nella citt na-
tale di Tropea l'Anno Mottoliano, indetto
per il primo Centenario della nascita del
servo di Dio don Francesco Mottola.
In questo anno si sono svolte iniziative
di carattere spirituale e culturale, che
hanno avuto l'obiettivo di approfondire il
suo messaggio, coglierne l'attualit e par-
teciparlo all'uomo del nostro tempo.
Esso ha avuto i suoi momenti pi im-
portanti nella Celebrazione ufficiale pre-
sieduta a Tropea dal Cardinale Jos Sa-
raiva Martins, Prefetto della Congregazio-
ne delle Cause dei Santi (8 settembre
2001), e nell'udienza di Giovanni Paolo II
(15 settembre 2001). stato anche pro-
mosso un concorso per le migliori tesi di
laurea su problemi connessi con la figura
e il pensiero di don Mottola per le Univer-
sit statali, non statali, Facolt teologiche
e Istituti di Scienze Religiose (scadenza
15 maggio 2002).
Nell'agenda delle celebrazioni conclusi-
ve vi stato un convegno della Famiglia
Oblata (Oblate, Sacerdoti e laici Oblati e
Consacrate de Sacro Cuore), svoltosi
presso l'Ostello della Giovent di Sant'An-
gelo di Drapia, con l'intervento del Vesco-
vo di Mileto-Nicotera-Tropea, Mons. Do-
menico Cortese, sul tema: Il messaggio
del Santo Padre Giovanni Paolo II alla Fa-
miglia Oblata: Attese e prospettive per il
terzo millennio.
Nel pomeriggio del 3 gennaio, presso lo
stesso Ostello della Giovent, si anche
aperto un Congresso sul tema: La spiri-
tualit meridionale e Don Mottola con la
presenza di studiosi ed esperti. Il Con-
gresso si concluder sabato 5 gennaio
con la Santa Messa presieduta da Mons.
Vincenzo Rimedio Vescovo di Lamezia
Terme.
DOMENICO PANTANO
Siate segni credibili
dell'amore di Dio
Nel festoso clima natalizio, tra alcuni
minuti, gli angeli i vostri sei angeli
custodi, carissimi ordinandi voleran-
no, tra le arcate di questa nostra basili-
ca Cattedrale e voleranno sulle comuni-
t della nostra diocesi e canteranno co-
s: vi annunziamo una grande gioia: Al-
leluia, Ges, nato a Betlem, viene a na-
scere stasera a Catania in sei giovani
che diventano suoi ministri e suoi testi-
moni e pastori. Con queste parole l'Ar-
civescovo di Catania, Mons. Luigi Bom-
marito, ha introdotto la solenne Celebra-
zione Eucaristica presieduta in Cattedra-
le nel pomeriggio di mercoled 2 gen-
naio, per l'ordinazione di sei nuovi pre-
sbiteri.
Si tratta di Rino Arcidiacono, della
parrocchia san Biagio (Patern); Rober-
to Catalano, della parrocchia Santa Ma-
ria della Salute (Catania); Nunzio Chirie-
lison, della parrocchia santa Barbara
(Patern), Roberto Mangiagli, della par-
rocchia Santa Maria della Consolazione
(Catania); Pasquale Munzone, della par-
rocchia Santa Maria del Carmelo (Cata-
nia); e Ottavio Musumeci della parroc-
chia S. Cuore di Ges e santa Margheri-
ta Alacoque (Piano Tavola).
All'inizio dell'omelia il Presule ha sot-
tolineato la grande gioia della Chiesa ca-
tanese e del Seminario che in pochi me-
si vivono di nuovo la festa del sacerdo-
zio per alcuni figli, dopo il dono di cin-
que presbiteri di un mese fa. Lo scorso
30 novembre, infatti, furono ordinati
don Carmelo Asero, della parrocchia di
Cristo Re (Patern); don Salvatore Guli-
sano, della parrocchia san Luigi Gonza-
ga (Catania); don Giuseppe Guliti, della
parrocchia Santa Maria dell'Idria (Via-
grande); don Antonino Testai, della par-
rocchia Santa Maria dell'Aiuto (Cata-
nia); don Angelo Guarneri della parroc-
chia consolazione - s. Vito (Mascalucia).
Carissimi ha detto l'Arcivescovo
Bommarito durante la celebrazione del
2 gennaio il vostro sogno, tra qualche
minuto, diventer realt: sarete preti.
Ma, permettetemi una domanda. La col-
go sulle labbra silenziose di qualcuno
dei moltissimi qui presenti. Qualcuno
forse avr il coraggio e la semplicit, di
farla a voi insieme o singolarmente,
Che prete sarai? Che tipo di preti sa-
rete?. Certamente, lo sappiamo bene, il
prete dentro un mistero che lo supera.
Ma un mistero che vive e si dispiega
dentro la sua umanit, costruita con le
sue scelte, con i successi e i fallimenti
della sua vita.
Carissimi ha aggiunto sarete
preti felici, capaci di cogliere la bellezza
della vita con gli occhi di Ges e cantar-
la come Francesco d'Assisi o sarete preti
tristi, annoiati della vostra stessa esisten-
za? Seguirete le vanit che alle volte
sembrano afferrare anche la Chiesa o vi
vestirete di sentimenti di pazienza e di
misericordia, di bont e di carit? Sare-
te preti moraleggianti e giuridici ad ol-
tranza, tarpando le ali alla gioia della fe-
de dimenticando che non siete stati
chiamati per giudicare e condannare ma
per guarire ed incoraggiare e sostenere?
Accetterete di essere criticati o crederete
di avere sempre ragione dimenticando
che anche voi siete poveri cercatori del-
la verit? Cercherete di dare un'anima
ed un cuore ad ogni vostro gesto e ad
ogni vostra parola per far sentire viva la
presenza di Colui che vi ha scelto per vi-
sibilizzarLo? S, carissimi, di Ges sarete
visibilizzazione!.
Sarete preti senza speranza ha do-
mandato ancora , pessimisti acidi e
amari, dimentichi che la vostra missione
di predicare la buona notizia, di dif-
fondere gioia e speranza e di invitare a
guardare al Signore della storia, della vi-
ta, del perdono, della salvezza? Sarete
profeti e uomini di Dio pronti a spiegare
il Vangelo con la vostra vita, ricca dei
carismi di cui ci ha parlato s. Paolo e
capaci di comunione con tutti anche
con coloro che non la pensano come
voi?.
Nunzio, Pasquale, Ottavio, Rino, Ro-
berto Catalano e Roberto Mangiagli che
preti sarete? ha chiesto di nuovo .
Noi vi accogliamo come segni credibili
dell'amore di Dio, di quell'amore che
senza misura. Vi accogliamo con la con-
vinzione che in questa celebrazione sta
avvenendo un miracolo. Voi, emozionati
come siete, forse non riuscite a persua-
dervene. Ma, cogliendo quella domanda
che preti sarete?, so come rispondere-
te. Voi risponderete: Abbiamo creduto
all'amore. E la domanda vi sembrer
retorica, come se voi dovreste inventare
la risposta. Sarete Cristo, gloria del Pa-
dre e amore ai fratelli. Sarete luce e so-
le. Sempre pronti a fare quello che al
Signore piace. Sarete uomini di preghie-
ra. Uomini della Croce, conflitti con Cri-
sto in Croce. Sarete pronti, come il
Buon Pastore, a dare la vita per le peco-
re. Sarete uomini della riconciliazione...
Servi del Signore diventate! Ti servir
con gioia, Signore, nella tua casa. Cos
abbiamo pregato col Salmo 83. Il servo
persona che mette totalmente se stes-
sa a disposizione della volont di Dio...
Il servo si apre alla sofferenza e la tra-
sforma in fonte di salvezza. Ricordatelo,
carissimi, il successo la Croce.
E ricordate sempre ha concluso
Mons. Bommarito quanto vi confido.
Ho nascosto sotto il mio motto vescovile
che, nella Chiesa del Signore Si vive
morendo, si vince perdendo, si regna
servendo. Sicch il motto si legge Ec-
clesiam dilexi, amo la Chiesa, vi lavoro
senza fretta e senza soste ricordando
che vi si vive morendo, vi si vince per-
dendo, vi si regna servendo. Se questo
programma lo avessi vissuto sempre e
intensamente, quanto sarei pi vicino a
Ges! Quanto pi fecondo sarebbe stato
e sarebbe il mio zappare nella Vigna,
quanto pi piena e traboccante sarebbe
stata e sarebbe la rete della pesca, quan-
to pi puntuale e credibile il mio pasce-
re il gregge del Signore.
Questo trittico, unitario e vitale
ha concluso , lo consegno a voi, ordi-
nandi e al venerato carissimo presbiterio
di questa nostra Chiesa santa. Con que-
ste tre luci vivere morendo, vincere
perdendo, regnare servendo pascere-
te il popolo di Dio sempre uniti al Buon
Pastore, non come padroni ma come
modelli per farne un popolo di Dio ca-
pace d'amare.
Al termine il Vescovo ha augurato se-
renit a tutti per questo nuovo anno di
grazia 2002.
Realizzare una profonda comunione
all'interno del presbiterio diocesano
Realizzare una profonda comunione
spirituale all'interno del presbiterio
diocesano, seguendo il modello di Cri-
sto Ges, per sostenere un cammino
di nuova evangelizzazione che rispon-
da alle sfide dei tempi attuali. la
consegna che il Cardinale Michele
Giordano, Arcivescovo di Napoli, ha
rivolto agli undici sacerdoti ordinati di
recente in Cattedrale: un momento di
gioia e di grazia per tutta la Chiesa lo-
cale, che ha accolto i nuovi operai
della vigna pregando il Signore affin-
ch il loro apostolato sia fecondo di
frutti spirituali.
Il Card. Giordano che ha presie-
duto la solenne Concelebrazione con i
Vescovi ausiliari, Vincenzo Pelvi e Fi-
lippo Iannone all'omelia si soffer-
mato su alcune delle caratteristiche
del sacerdozio e sull'impegno cui sono
chiamati i presbiteri, nuovi o gi ordi-
nati. Anzitutto quello di approfondire
e sviluppare sempre pi lo spirito co-
munitario, sforzandosi di realizzare
una perfetta comunione di animi, di
intenti e di opere, all'insegna della
solidariet reciproca e di una convinta
fierezza della propria vocazione.
L'Arcivescovo indica in particolare
una dimensione dove realizzare tutto
ci: Nella nostra diocesi ci sono ben
23 decanati e 9 zone pastorali: diamo
importanza, significato, efficacia a
questi organismi, facciamo in modo
che essi siano segno ed organi di con-
cordia e collaborazione, della solida-
riet e dell'amicizia di noi preti, e sia-
no alimento di spirito comunicato, di
umilt e di carit.
Da questa spirituale ed operativa
concordia il Cardinale chiede di far
scaturire un programma di azione
pastorale combinata e solidale. E tra
i temi prioritari di tale azione c' quel-
lo delle vocazioni: Non possiamo ras-
segnarci a pensare che il nostro cam-
po pastorale sia sterile di anime giova-
nili e adulte, capaci di intendere la
chiamata all'eroico servizio del regno
di Dio. Certo, la scarsit di vocazioni
nelle grandi citt pu dipendere dal-
l'ambiente familiare e sociale, ma ab-
biamo sempre la fiducia che un vero
prete, capace di vivere con intensit
di sapienza e di sacrificio il suo sacer-
dozio, riesca ad accendere in altre
anime la fiamma dell'amore totale a
Cristo Signore.
La testimonianza dei presbiteri es-
senziale per suscitare nuove vocazioni,
e in quest'ambito resta irrinunciabile
sottolinea l'Arcivescovo la di-
mensione del celibato per i sacerdoti:
La fortezza morale, il dono di s, la
scelta di Cristo verissima, vivissima e
dolcissima, staccata da ogni pur legit-
timo amore, ha pi efficace incidenza
nel cuore umano, giovanile special-
mente, che non un invito al sacerdo-
zio che fosse agevolato dalla combina-
zione tra amore naturale e sopranna-
turale. Ed a proposito di vocazioni e
formazione dei presbiteri, il Card.
Giordano ricorda che il Seminario
deve essere pi che mai un centro di
convergenza della nostra comunit ec-
clesiale.
Da una rinnovata capacit di vivere
lo spirito comunitario la Chiesa locale
attende una ripresa concorde e vigo-
rosa per ogni forma di apostolato, per
ogni esercizio del ministero e per ogni
sollecitudine pastorale. Queste azioni
naturalmente richiedono una forte, e
costantemente alimentata, spiritualit
personale: L'apostolato perderebbe le
sue interiori radici se il sacerdote non
fosse uomo di preghiera e di medita-
zione; la Chiesa non sarebbe pi tale
se nell'attuazione della carit fraterna
non infondesse, anteponendola, la ca-
rit divina. Il Card. Giordano, infine,
ricorda il carattere gerarchico della
comunione ecclesiale, elemento che
ne costituisce un pi stretto e vitale
principio di coesione e che mira a
rendere vitale, cosciente, concorde la
cooperazione tra il Vescovo ed i suoi
sacerdoti, e la profonda unione di
questi fra loro.
MARIANO DEL PREITE
L'Arcivescovo di S. Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia e il Vescovo di Nicosia hanno iniziato la visita pastorale nelle rispettive diocesi
L'Evangelizzazione
fondata sulla Parola
Portare il Vangelo nella storia
e la storia al Vangelo
L'evangelizzazione nell'Arcidiocesi di
Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-
Bisaccia, all'inizio del terzo millennio, si
presenta molto intensa ed articolata.
proprio vero quello che affermano i san-
ti: ci riposeremo in Paradiso. Lo ha fat-
to bene intendere anche il Papa alla
conclusione del Giubileo del 2000, invi-
tando la Chiesa a prendere il largo. Lo
confermano i Vescovi di tutto il mondo
con le rispettive programmazioni pasto-
rali. Lo sta sperimentando tutta la Chie-
sa altirpina con il suo Pastore, Mons.
Salvatore Nunnari.
Infatti caratterizzano questo nuovo
anno pastorale una serie di iniziative,
che impegnano a scadenze prossime ed
anche a tempi pi lunghi: la pubblica-
zione del terzo numero della Rivista
Pastorale, organo ufficiale dell'Arcidio-
cesi; il sinodo dei giovani; la Visita pa-
storale.
Innanzi tutto il numero della rivista,
munus prezioso ed utile per le varie at-
tivit nelle parrocchie, mirate ad annun-
ziare il Vangelo oggi, ad un mondo che
cambia.
In essa sono riportati quattro docu-
menti, frutto di un intenso lavoro comu-
nionale, svoltosi nei vari incontri dei
Consigli Pastorali, Presbiterali e nel Con-
vegno Pastorale Diocesano.
Nel documento con le linee program-
matiche per l'anno 2001-2002, viene ri-
badita la necessit di una mentalit mis-
sionaria nell'attuazione di una evangeliz-
zazione fondata sulla Parola, organica e
diretta a tutte le fasce di et, per un
continuo cammino di santit.
Segue una puntuale nota sull'Eucari-
stia, dove si invita ad avere in sommo
onore la Celebrazione Eucaristica, fonte
e culmine di tutta l'evangelizzazione,
puntando pi sulla qualit della celebra-
zione, che sulla quantit.
La terza nota presenta il sacramento
della Riconciliazione, grande mezzo di
perfezione e di cammino spirituale, che
deve aiutare a recuperare il senso del
peccato smarrito o affievolito in un
mondo secolarizzato.
L'ultimo documento il tanto atteso
Direttorio diocesano sul sacramento del
Matrimonio, dove si insiste sulla prepa-
razione remota, prossima ed immediata
dei nubendi, ritenendola un obbligo mo-
rale. Si puntualizzano, in esso, anche
una serie di norme pratiche riguardanti
la partecipazione attiva degli sposi e lo
sperpero, che tante volte avviene in fio-
ri, fotografi, musiche e canti non sem-
pre liturgici. Il tutto, poi, ordinato a
scoprire e a vivere il sacramento dell'ini-
zio della famiglia cristiana e della sua
continuit nell'unit ed indissolubilit.
All'attuazione del denso programma
pastorale concorrono due iniziative di
larga portata: il Sinodo diocesano dei
giovaniela Visita pastorale delVescovo.
Il Sinodo pensato e voluto da Mons.
Nunnari fin dai primi giorni del suo ser-
vizio pastorale, preparato ed approfondi-
to da quattro sottocommissioni: evange-
lizzazione-catechesi-vita ecclesiale; soli-
dariet e testimonianza; lavoro-impegno
socio-politico, stato guidato da esperti
delle Universit Federico II di Napoli e
di Fisciano di Salerno.
Convocato per il 1
o
dicembre 2001,
presso la chiesa cattedrale, ha come ses-
sione centrale i giorni 3 e 4 gennaio a
Lioni, si chiuder a Calitri il 24 marzo
con la consegna del libro del Sinodo ai
giovani.
Accompagner il sinodo dei giovani la
prima Visita pastorale del Vescovo Nun-
nari. iniziata il 9 dicembre nel Santua-
rio di Materdomini. Si suddivide in zo-
ne; la prima interessata stata quella di
Conza con i suoi 9 paesi, Cairano, Con-
za, Caposele, Calabritto, Materdomini,
Quaglietta Senerchia, S. Andrea di Con-
za, Teora.
Sostando l'Arcivescovo circa una setti-
mana per ogni singola parrocchia, esclu-
dendo le vacanze, ed essendo 45 le par-
rocchie della Diocesi, non sar ultimata
prima di 2 anni.
Intanto i lavori di preparazione, che
gi da tempo fervevano nel centro Dio-
cesi, adesso vanno intensificandosi in
ogni parrocchia, gruppi ed associazioni.
Una preghiera ufficiale composta da
Mons. Nunnari, invita ad un risveglio
nelle coscienze della propria identit di
battezzati, auspicando l'accoglienza di
Cristo nelle famiglie, nel cuore dei gio-
vani, nella vita dei sofferenti con la cari-
t pastorale testimoniata dai presbiteri e
dai fratelli consacrati, per affascinare
uomini e donne del nostro tempo e di
ogni tempo.
PASQUALE ROSAMILIA
Di recente la chiesa Cattedrale di Ni-
cosia diventata icona vivente di quella
Chiesa di cui lApostolo parla nellApo-
calisse: Vidi la citt santa, la nuova Ge-
rusalemme, scendere dal cielo, da Dio,
pronta come una sposa adorna per il
suo sposo (Ap 21, 2).
Era presente tutto il popolo di Dio,
nei suoi vari carismi e nelle sue compo-
nenti, ad invocare luce e grazia per il
lungo pellegrinaggio che il Vescovo,
Mons. Salvatore Pappalardo, intrapren-
deva iniziando la sua prima Visita Pasto-
rale.
La Chiesa che desidera portare il
Vangelo nella storia e la storia nel Van-
gelo era rappresentata da numerosissi-
mi laici impegnati attivamente nella pa-
storale; la Chiesa che desidera testimo-
niare al mondo i beni sempiterni del Re-
gno era rappresentata da una schiera di
religiosi che facevano corona ai Novizi
Cappuccini in occasione della loro pri-
ma professione; la Chiesa che continua
nel mondo lopera di Cristo capo e pa-
store era rappresentata dal presbiterio
diocesano riunito attorno al proprio
Vescovo.
Mons. Pappalardo esordiva dicendo:
La gioia di questa sera preludio di
quella che nella Gerusalemme del cielo
riempir in pienezza il cuore dei figli di
Dio, ormai partecipi della gloria del Cri-
sto Risorto.
In questa icona vivente di Chiesa si
muovevano i primi passi della prima Vi-
sita Pastorale che Mons. Salvatore Pap-
palardo aveva indetto con un decreto
che porta la data della Pentecoste del
2001.
In quel decreto cos il Prelato sintetiz-
zava gli scopi della visita: Conoscere
pi da vicino la vita spirituale e pastora-
le delle nostre comunit; annunziare la
Parola di Dio e sollecitarne una cono-
scenza pi concreta e organica; risve-
gliare la fede nella celebrazione e parte-
cipazione ai sacramenti, in specie allEu-
caristia; spingere tutti alla carit frater-
na nel dono di s e nella solidariet; ri-
destare il senso della Chiesa e lesigenza
di essere un cuor solo ed unanima so-
la; riconfermare il mandato missionario
ad ogni cristiana.
Nella Lettera per la Visita Pastorale e
che porta come titolo: Ecco, sto alla
porta e busso il Vescovo Pappalardo
facendo proprie le parole del Santo Pa-
dre cos scrive: Sogno la nostra Chiesa
diocesana e le nostre comunit par-
rocchiali: casa e scuola della comunio-
ne e dellaccoglienza, dellascolto e della
preghiera, della solidariet e del servizio
ai poveri, della testimonianza e della
missione; soprattutto, casa e scuola
della speranza, dove si vive gi e si spe-
rimenta la gioia di una Presenza.
Non sar certo la Visita a realizzare
tale sogno ma lincontro tra pastore e
gregge, lascolto reciproco e orante del-
lo Spirito di Dio, ne sono presupposti in-
dispensabili.
I 12 Comuni della Diocesi con le 40
Comunit parrocchiali si sono mobilitate
per preparare la Visita del pastore che
sar segno di quella singolarissima visi-
ta con la quale Dio ha visitato il suo po-
polo in Cristo Ges.
Ad essere mobilitate innanzitutto sono
le forze spirituali alle quali Mons. Pap-
palardo ha consegnato un fitto calenda-
rio di proposte ed indicazioni per invo-
care dal Cielo la grazia necessaria non
solo per colui che visita, il Vescovo, ma
anche per coloro che sono visitati per-
ch predispongano il cuore allaccoglien-
za e allascolto.
A tal proposito, il Prelato aveva scrit-
to a tutte le famiglie religiose presenti in
Diocesi affidando loro in maniera spe-
ciale il mandato della preghiera: poi
consegnava a tutta la Diocesi la preghie-
ra composta per la Visita Pastorale nella
quale tra laltro detto: Pastore fatto
Agnello... bussa ancora alla porta delle
nostre comunit ed imbandisci per esse
la tavola della comunione. Stella radiosa
del mattino, incarnazione dellInfinito
Amore vieni, perch questa Chiesa sia
una, cos che il mondo creda... Tutta la
Chiesa di Nicosia ti grida: vieni Signore
Ges!.
La prima tappa della Visita stata
Agira, dove le Comunit hanno accolto
festosamente il Vescovo che ha sostato
in quella citt per pi settimane, in mo-
do tale da condividere con il popolo ed i
presbiteri lannuncio del Vangelo nel
quotidiano.
precisa intenzione di Mons. Pappa-
lardo fare dellEucaristia domenicale il
centro di ogni tappa della Visita e rag-
giungere non solo le realt ecclesiali, ma
come ospite discreto ogni luogo dove
luomo vive, lavora, gioisce e soffre.
PIETRO ANTONIO RUGGIERO
AVEZZANO Avviato il nuovo anno pastorale
Consacrati e laici chiamati a ripartire da Cristo
Trivento: una comunit raccolta
in preghiera per la pace nel mondo
L'anno Pastorale nella diocesi di Avez-
zano prende il via con il Convegno dio-
cesano. Quest'anno stato particolar-
mente apprezzato e frequentato. Il ri-
chiamo stato dato dal nome dei relato-
ri e degli ospiti, e da quel senso di atte-
sa e di interrogativo che l'inizio di ogni
millennio ha sempre suscitato nel corso
dei secoli. Ripartire da Cristo stato
lo slogan che risuonato.
L'Arcivescovo di Bari-Bitonto, Mons.
Francesco Cacucci, ha tenuto una rela-
zione sulla catechesi mistagogica. Era
presente anche il Nunzio Apostolico in
Italia, Arcivescovo Paolo Romeo, che a
chiusura del Convegno ha presieduto la
Concelebrazione in Cattedrale. Il Vesco-
vo di Avezzano, Mons. Lucio Renna, ha
fatto seguire due lettere pastorali: una
rivolta alle religiose, l'altra a tutti i fedeli
della Chiesa locale.
La lettera alle religiose
Alle Religiose il Presule ha voluto assi-
curare l'apprezzamento e il riconosci-
mento per il loro lavoro che svolgono in
diocesi nei diversi ministeri e con i di-
versi carismi. Carissime sorelle di Cri-
sto esordisce Mons. Renna scrivo
questa lettera per ringraziarvi cordial-
mente per la presenza e per il servizio
che svolgete nella nostra Chiesa. Frater-
namente voglio dirvi che non intendo ri-
chiedervi qualcosa in pi di quello che
gi fate, ma unicamente raccomandarvi
di agire in sintonia col carisma del vo-
stro istitutore, caso mai, fare delle scelte
prioritarie dinanzi alle tante esigenze del
territorio.
Sarebbe troppo riduttivo pensare alla
vita consacrata solo come un aiuto e un
servizio nelle varie attivit pastorali o
sociali; la religiosa deve saper dare ben
altro che un servizio o un compito sia
pur delicato e necessario. La suora
chiamata a dare al mondo ci che man-
ca e non ad offrire quella merce che
sovrabbonda nei magazzini dell'umani-
t. Se il mondo offre abbondanza di ef-
ficienza, di profitto, di rendimento, di
calcoli interessati, la religiosa deve saper
offrire ci che manca di veramente im-
portante nella nostra civilt dell'opulen-
za, offrire quel supplemento di essere di
cui il nostro stressante fare ha bisogno:
un segnale luminoso per il mondo.
La funzione profetica nella Chiesa, af-
ferma Mons. Renna, consiste nel rivela-
re e produrre ci che manca a gente
che si illude di avere tutto. L'uomo di
oggi sembra voler dire di avere tutto e
non gli manca niente altro. La consacra-
ta deve far sentire nostalgia di quest'al-
tro: un suo compito specifico.
Il coraggio di essere santi
Il coraggio di essere santi il titolo
dell'altra lettera rivolta a tutti i fedeli.
Riprendendo le parole del Santo Padre,
Mons. Renna esordisce che la prospet-
tiva in cui deve porsi tutto il cammino
pastorale quello della Santit. Essere
santi significa realizzare nella propria vi-
ta, il progetto di Dio Creatore. La voca-
zione alla santit universale (L.G.V.).
Essa innanzitutto un dono offerto da
Dio a ogni uomo; ma anche un compito
che impegna l'uomo a realizzare, sotto
la guida dello Spirito, un'esistenza intesa
come chiamata alla pienezza della vita
cristiana e alla perfezione della carit
(LG 40). Ma si pu programmare la san-
tit, si domanda il Vescovo? Che cosa
pu significare questa parola nella logica
di un piano pastorale? La santit da-
re vita al sacramento del Battesimo; l'in-
serimento in Cristo uomo-Dio espresso
nel battesimo, comporta da parte di Dio
l'inabitazione dello Spirito e l'uomo par-
tecipa misteriosamente della vita divina.
RENATO CICCARELLI
La sera del 31 dicembre, presso il
Santuario di Santa Maria di Canneto, i
fedeli della Diocesi di Trivento si sono
stretti al Vescovo Antonio Santucci in
un pellegrinaggio e una veglia di pre-
ghiera per chiedere al Signore il dono
della pace.
Non c' dubbio che questo Natale
stato forse il pi triste, per quanto ri-
guarda la pace, dalla fine della seconda
guerra mondiale. I cristiani del Molise si
sentono autorizzati a reagire a questa si-
tuazione e a compiere un profondo atto
di fede, alieno dalle vuote vociferazioni,
che si innesta sullo sforzo, silenzioso e
quotidiano, teso a mutare radicalmente
ogni individuo perch il nuovo anno tro-
vi ciascuno come i beati costruttori di
pace.
una conversione da estendersi a tut-
ta la societ, tutti debbono mettervi ma-
no; non vi sono alternative, una neces-
sit ineludibile, l'unica capace di cancel-
lare definitivamente vecchie culture, an-
tiche sicurezze, risorgenti ideologie mai
sopite.
La veglia che il Vescovo ha presiedu-
to a Canneto in perfetta linea con il
duplice invito del Santo Padre: l'uno,
della lettera apostolica Novo Millennio
ineunte, a non accontentarsi di una vi-
ta mediocre, vissuta all'insegna dell'etica
minimalistica e di una religiosit superfi-
ciale; l'altro, contenuto nei recenti di-
scorsi domenicali, che non vi sar mai
vera pace e piena giustizia se non nel
perdono, ma tutto questo si chiede e si
ottiene da Dio solo con il digiuno e la
preghiera.
Un poeta turco, Nazim Hikmet, ha
detto in versi: Il pi bello dei mari
quello che non navigammo / Il pi bello
dei figli quello che non ancora cre-
sciuto. / I pi belli dei nostri giorni non
li abbiamo ancora vissuti.... Siamo tutti
proiettati verso il 2002, nella speranza di
un domani migliore, verso una perfezio-
ne che ci attende e che non dobbiamo
mai stancarci di ricercare.
Anno nuovo vecchi problemi; questi
rischiano solo di incancrenirsi se non li
affrontiamo con spirito nuovo. final-
mente giunta l'ora di uscire da tanti vizi
comuni: troppa gente ama solo in
astratto. La veglia di Canneto stata so-
prattutto l'occasione per acquisire nuove
certezze, per scoprire l'audacia del pro-
getto di Dio, per dipingere di speranza
le nostre attese, per chiedere da Dio il
coraggio di non assecondare processi in-
volutivi. (mim fazioli)
I Pastori della Chiese di Napoli e di Catania ordinano sacerdoti ventidue giovani provenienti dalle Regioni Campania e Sicilia

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L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 4 Gennaio 2002
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La Giornata della Pace nelle diocesi


La pace pensiero e assillo per i cre-
denti, che in misura maggiore degli
scorsi anni hanno varcato le porte delle
chiese di Genova in occasione delle festi-
vit natalizie, ed anche nella giornata di
Capodanno.
Nella notte del 31 dicembre nella cat-
tedrale vi stata una semplice, intensa
ora di adorazione eucaristica cui era-
no invitati in particolare i giovani per
implorare le pace.
Al termine della preghiera, si avuto
un breve momento di convivialit frater-
naeloscambio degli auguri per il nuovo
anno, con cioccolata calda e panettone.
Come da qualche anno divenuta tra-
dizione, la solenne Messa del pomerig-
gio, che stata celebrata alle diciassette
nella cattedrale di san Lorenzo colma di
fedeli dal Vescovo ausiliare Monsignor
Alberto Tanasini, ha avuto una forte e
calda tonalit ecumenica.
All'omelia Monsignor Tanasini ha pre-
sentato, commentandoli, i passaggi cen-
trali del Messaggio del Papa: pace, giu-
stizia e perdono camminano insieme sul-
le strade degli uomini che accolgono la
grazia del Natale e la incarnano nella vi-
ta di ogni giorno.
Sapendo che non c' pace senza giu-
stizia, non c' giustizia senza perdono e
questo, come scrive il Papa (n. 15), un
annuncio per credenti e non credenti,
uomini e donne di buona volont che
hanno a cuore il bene della famiglia
umana e il suo futuro.
Invito, anzi grido, di Giovanni Pao-
loII, che anche nel quotidiano di tanti
cristiani trova inconfessate o palesi ed
evidenti resistenze, e fatica a divenire
progetto politico di chi impegnato in
particolare nella vita pubblica e quindi a
favore della collettivit che chiamato a
servire.
Di capitale importanza infine l'appello
del Pontefice alla giustizia e alla pedago-
gia del perdono: Non c' pace senza
giustizia, non c' giustizia senza perdo-
no: questo monito non mi stancher
mai di ripetere a quanti, per una ragio-
ne o per l'altra, coltivano dentro di s
odio, desiderio di vendetta, bramosia di
distruzione.
Nella solennit della Madre di Dio, in
occasione della Giornata mondiale per
la Pace, nel duomo colmo di gente e di
luce facevano cos corona all'altare i Pa-
stori della Chiesa luterana, valdo-meto-
dista, battista e greca-ortodossa. Il Pa-
store valdese Teodoro Fanlo y Corts ha
rivolto, al termine della Messa, prima
della benedizione, un breve pensiero di
riflessione e di ringraziamento per l'op-
portunit offerta a tutte le Chiese pre-
senti in Genova di invocare fervidamen-
te insieme nel nome di Cristo dal Padre
comune il dono dei doni, la pace per
l'intera umanit.
Erano presenti i Canonici del Capito-
lo, i seminaristi al completo, religiose e
religiosi, mentre il coro della cattedrale
ha eseguito i canti, tra cui, molto ap-
prezzato dai Fratelli evangelici presenti,
l'Adeste Fideles.
Nella preghiera dei fedeli si pregato
per la pace con riferimento specifico al-
le situazioni di guerra presenti nei diver-
si continenti: nomi di popoli e Paesi
dall'Afghanistan all'inquieta Argentina,
dalla Terrasanta lacerata all'Africa ferita
in tante sue plaghe sono stati ricorda-
ti per invocare a Dio quasi un supple-
mento di benedizione.
All'offertorio alcuni rappresentanti
della Caritas hanno portato simbolica-
mente diversi doni per le persone biso-
gnose, richiamo alla quotidianit del pa-
ne spezzato da condividere per poter ac-
cedere alla Mensa eucaristica da veri
fratelli.
GRAZIELLA MERLATTI
Per noi credenti questo il momento
di liberare la nostra preghiera da ogni
incertezza e ridarle vigore con una nuo-
va forte speranza. Essa viene a noi dalla
fede in Cristo, che oggi ci appare tra le
braccia di Maria, sua madre. Egli ha
vinto il male e la morte, egli ha riconci-
liato cielo e terra nel sangue della sua
croce, egli speranza di una nuova
umanit che vive nella pace. quanto
ha affermato il Vescovo di Trieste,
Mons. Eugenio Ravignani, rivolgendosi
ai numerosi fedeli presenti nella chiesa
di santAntonio Taumaturgo per la cele-
brazione della Giornata Mondiale della
Pace. In questoccasione sono state con-
segnate al Vescovo le offerte frutto del
digiuno indetto dal Papa il 14 dicembre.
Una volta ancora ha ricordato il
Presule siamo qui a implorare pace.
E la nostra preghiera, che sempre pi
necessaria, rivela qualche esitazione,
qualche dubbio lattraversa e sembra af-
fievolirsi la speranza che la sostiene.
umanamente comprensibile che sia cos.
Ecco allora la necessit di una preghiera
Nel mondo non c giustizia: la diva-
ricazione fra i popoli ricchi e i popoli
poveri sempre pi drammatica. Nella
povert allignano le malattie, dilagano
lodioso confronto e la rabbia: un tragi-
co terreno di cultura della violenza. Noi
cristiani, e quanti con noi sono consape-
voli della insopportabile ingiustizia di
tante situazioni di miseria esistenti nel
mondo, dovremmo reagire adottando
uno stile di vita pi sobrio, ponendo ge-
sti di condivisione e solidariet. Questo
cambierebbe la nostra esistenza e po-
trebbe contribuire a lievitare una menta-
lit pi solidale con chi povero e si
trova nel bisogno. Sono state queste le
parole pronunciate dal Patriarca di Ve-
nezia, Cardinale Marco C, nella Basili-
ca di san Marco in occasione della tren-
tacinquesima Giornata Mondiale per la
Pace.
In una Basilica gremita di fedeli per
la solenne celebrazione di inizio anno, il
Patriarca ha voluto cos soffermarsi sul
tema proposto da Giovanni Paolo II per
la giornata: Non c pace senza giusti-
zia. Non c giustizia senza perdono.
La diocesi veneziana ha in programma
per il prossimo 26 gennaio la tradiziona-
le marcia che vedr coinvolti giovani e
adulti in momenti di riflessione e di pre-
ghiera sul tema della pace. In questi
giorni, nei vari monasteri di clausura
femminili presenti in diocesi si pregato
incessantemente perch pace e giustizia
regnino finalmente nel mondo.
La notte del 31 dicembre, nel mona-
stero del Santo Nome di Maria di Ma-
rango, Caorle, si tenuta una veglia di
preghiera incentrata sul tema della pa-
ce. Ai religiosi e alle religiose si unito
anche un gruppo di famiglie che seguo-
no da vicino il cammino spirituale della
comunit, in particolare partecipando
alla Lectio divina, in programma ogni
sabato sera. Un cammino di ricerca dei
sentieri di pace che vede da sempre im-
pegnata la comunit di Marango, a per-
correre, con la Parola di Dio, sentieri di
riconciliazione, nellascolto delle culture,
delle persone, delle situazioni.
Crediamo non ci sia alternativa alla
pace ha affermato don Giorgio Scat-
to, parroco di Marango la pace va
cercata per fede, visto che non un
percorso evidente e la nostra storia ce lo
insegna.
Il Papa ha ricordato il Cardinale
C durante la celebrazione nella Basilica
di san Marco parla anche di perdo-
no, come atteggiamento indispensabile
per costruire la pace. Un atteggiamento
difficile da capire e, soprattutto, da tra-
sporre nei rapporti tra i popoli. Per
ha aggiunto se lunica scelta sar ri-
spondere alla violenza con la ritorsione
daltrettanta violenza, se non ci sar
uno scatto di umanit per rompere le
spirali perverse del male, svanir ogni
speranza di pace.
Sul piano della nostra vita personale,
ha detto ancora il Patriarca, la strada
del perdono percorribile da tutti e le
occasioni ci vengono offerte ogni gior-
no. Come cristiani dobbiamo sentire il
dovere di offrire alla comunit civile
quel supplemento di umanit capace di
sciogliere i cuori verso sentimenti che
non siano solo la ritorsione e la vendet-
ta. Senza con questo voler dire che il
male non vada fermato e giustamente
punito.
C per sempre anche lo spazio del
perdono, ha sottolineato il Cardinale ri-
ferendosi a quanto affermato dal Papa
nel suo messaggio per la Giornata Mon-
diale per la Pace che ritesse legami
interrotti, supera situazioni di sterile
condanna mutua, per vincere la tenta-
zione di escludere gli altri non conce-
dendo loro la possibilit di appello. La
capacit di perdono afferma Giovan-
ni Paolo II sta alla base di ogni pro-
getto di societ futura pi giusta e soli-
dale.
La nostra speranza, aveva ricordato il
Patriarca la sera precedente durante la
solenne Messa di Ringraziamento, sta
nel credere che in ogni uomo che pian-
ge, che soffre, che muore, c Ges, il
Figlio di Dio fatto uomo, che piange,
che soffre, che muore. Ed proprio
questa presenza nella nostra storia del
Figlio di Dio fatto uomo ha sottoli-
neato che ci sostiene nella certezza
che la nostra speranza non andr delu-
sa. Questa fede per ci dice anche che i
nostri cuori e le nostre mani devono es-
sere attivi e operosi. La pace dono di
Ges, ma va giorno per giorno costruita
da noi: con pensieri, atteggiamenti e ge-
sti di pace, cio di giustizia, di condivi-
sione e di fraternit.
Il Patriarca di Venezia ha quindi invi-
tato tutti i fedeli a porsi di fronte allan-
no nuovo e allinvocazione della pace
con spirito di preghiera. Solo da Dio
pu venire la benedizione sul nuovo an-
no, perch non sia nefando come quello
che ci sta alle spalle. Solo da Dio pu
venire la grazia della conversione alla
pace e la forza dellimpegno serio per
realizzarla, ciascuno secondo le proprie
responsabilit.
Al termine della celebrazione, il Cardi-
nale C ha intonato il Veni, Creator
Spiritus, invocando cos lo Spirito di
Dio, perch invada i nostri cuori e ci
renda operatori di pace, impegnandoci a
creare una maggiore giustizia fra gli uo-
mini a testimoniare la forza redentrice
del perdono.
CLAUDIO ZERBETTO
La Marcia per la Pace nella notte di
Capodanno, promossa da ormai undici
anni dal Vescovo, Monsignor Fernando
Charrier, ha attraversato silenziosamen-
te le vie del centro di Alessandria, par-
tendodallasede dellassociazione Idea,
in piazza Gobetti. Vogliamo dare una
testimonianza che insieme si pu co-
struire la pace attraverso culture diver-
se, ha detto il Vescovo prima che le ol-
tre cinquecento persone si incamminas-
sero. Questa sera le culture religiose e
laiche si confronteranno perch tutte vo-
gliono la pace. Il lungo corteo con le
fiaccole accese si snodato fino al tea-
tro Arnoldi fermandosi davanti alla si-
nagoga e alla moschea.
A differenza degli anni precedenti, le
testimonianze sono state date in una ta-
vola rotonda alla quale hanno partecipa-
to Ahmed Chadli del Centro Culturale
Islamico di Alessandria, Virginia Capelli
del Centro Studi Francesco Fa di Bru-
no, Amedeo Simonetti di Regala un
sorriso, Paola Vitale della comunit
ebraica, Grazia Rocchetta a nome di Ca-
lebasse e delle Associazioni per la Pace,
Rosa Mazzarello Fenu per la comunit
cristiana.
Il profeta ci ha insegnato ha detto
Ahmed Chadli che la religione com-
portarsi bene con gli altri. Questo prin-
cipio fondamentale dellIslam non viene
disatteso solo da chi compie atti crimi-
nali ma anche da chi, per ignoranza o
misero calcolo politico, incita alla vio-
lenza, al disprezzo e alloffesa della fede
altrui. E la pace implica una visione
globale della vita, una cultura per la vita
come ha sottolineato Virginia Capelli
anzich una cultura della disintegra-
zione. E comprende la partecipazione di
ciascuno per costruire, insieme, lo svi-
luppo di tutti. Come volontari ha
detto Amedeo Simonetti ci confron-
tiamo tutti i giorni con situazioni di dif-
ficolt, di disagio, di emarginazione, di
povert, di infermit ed altro ancora. E,
con il Papa, rimaniamo scandalizzati nel
constatare le diverse iniziative di far del
male al prossimo, sintetizzate nella pa-
rola guerra. Il sogno manifestato da
Paola Vitale di vedere esponenti di
tutte le religioni camminare insieme ver-
so quella che la meta finale del nostro
cammino: per noi credenti il passaggio
alla vera vita senza brutalizzare questa
manciata di secondi di vita terrena con
violenze, guerre, nefandezze di ogni ti-
po. Se in questo errore caduto il cri-
stiano, lebreo e il musulmano, consenti-
temi di sperare che ciascuno faccia ci
che sa e che pu per tentare di porre fi-
ne al delirio che da millenni insidia lesi-
stenza stessa del genere umano. Lin-
tervento di Grazia Rocchetta ha sottoli-
neato la necessit, per lumanit, di
fermarsi e di cercare nelle fonti di sag-
gezza collettiva, sia antiche che moder-
ne perch le vittime del terrorismo e
delle guerre sono una ferita insanabile
per le nostre coscienze. Oggi manca
completamente una cultura della pace
ha detto Rosa Mazzarello Fenu
persiste, durissima a morire, una sorta
di egoismo di gruppo che blocca ogni
tentativo di indagine serena sulle cause
dei conflitti e la costruzione positiva di
una nuova mentalit che superi quella
da abbattere. Tutti ci proclamiamo di-
fensori della pace, ma se con onest ci
chiediamo cosa facciamo noi per co-
struire la pace nostra e quella di chi ci
sta attorno, ci accorgiamo che non
possibile conciliare la volont di pace
con la violenza continua che caratteriz-
za quotidianamente la nostra vita.
Il 1 gennaio, alle 18 in Cattedrale,
Monsignor Fernando Charrier ha presie-
duto la concelebrazione eucaristica alla
presenza delle autorit cittadine per la
Giornata Mondiale della Pace. Partendo
dalla prima giornata celebrata dal Pa-
pa Paolo VI nel 1968, il Vescovo di Ales-
sandria ha sottolineato che il tema del
messaggio di questanno del Santo Pa-
dre Giovanni Paolo II di un coraggio
incredibile perch parlare di perdono in
una societ solamente dei diritti e non
dei doveri non facile. Il Papa pone due
domande: qual la via che porta al pie-
no ristabilimento dellordine morale e
sociale cos barbaramente violato e co-
me e perch i pilastri della vera pace so-
no la giustizia e quella particolare forma
di amore che il perdono? Alla prima
domanda ha detto Monsignor Char-
rier il Papa indica la pi ardua, ma
quella veramente risolutiva. Non quel-
la che sovente si segue poich si di
fronte al terrorismo che si fonda sul di-
sprezzo della vita, che pretende falsa-
mente di agire in nome dei poveri. Il
perdono e la giustizia hanno sede nella
mente e nel cuore e vanno contro listin-
to dellegoismo e di ripagare il male con
il male. Nessuna religione e nessuna cul-
turalaica,fondatesulladignit delluomo
nella dimensione anche sociale, possono
essere con il terrorismo e con una rispo-
sta a questo fuori dallorizzonte etico.
Il Vescovo di Alessandria, al termine
della Messa, ha consegnato ai presenti il
Messaggio del Santo Padre per la gior-
nata della Pace 2002.
MARCO CARAMAGNA
sempre pi forte, confortata dalla spe-
ranza.
Durante lomelia, il Vescovo ha fatto
riferimento al messaggio del Papa: I pi-
lastri della vera pace sono la giustizia e
quella particolare forma dellamore che
il perdono. Pur sentendone parlare
spesso in termini anche convinti e deci-
si, amaramente constatiamo che giusti-
zia non c. O, se c, quella umana
una giustizia fragile e imperfetta, che
non riesce sempre e dappertutto a ga-
rantire il rispetto di diritti e doveri. Nel-
la nostra stessa societ ha osservato
il Presule ci sembra di avvertire un
contrasto che stride tra il benessere ec-
cessivo, anche ostentato, di pochi e la
povert di molti, dignitosamente nasco-
sta quando su di essa non richiamano
lattenzione cronache allarmate che ne
denunciano le dimensioni e il rischio so-
ciale. Se lo sguardo, poi, si allarga alla
situazione mondiale emerge il divario
crescente tra i popoli ricchi e i popoli
poveri, tra Nord e Sud. E non forse
da scelte di potere che riducono gli spa-
zi di libert e di dignit dei popoli pove-
ri, da scelte di politica economica che li
condannano alla miseria, da ingiustizie
tollerate e da diritti conculcati, che na-
scono ribellione e rivolta?.
Amministrare la giustizia compito
formidabile. Ma la giustizia vera quel-
la che si apre alla misericordia e alla-
more che perdona. Mons. Ravignani ha
voluto cos citare quanto espresso dal
Papa: La giustizia umana va esercitata
e in un certo senso completata con il
perdono... Il perdono non si contrappo-
ne alla giustizia, perch consiste nel so-
prassedere alle legittime esigenze di ri-
parazione dellordine leso. Il perdono
mira piuttosto a quella pienezza che
conduce alla tranquillit dellordine, la
quale ben pi che una fragile e tempo-
ranea cessazione delle ostilit, ma risa-
namento in profondit delle ferite che
sanguinano negli animi.
So ha aggiunto il Vescovo che
esigenze di giustizia attendono ancora di
essere soddisfatte anche qui fra noi.
Penso pure alle ferite non ancora rimar-
ginate per ingiustizie sofferte e per fatti
tragici che hanno insanguinato la nostra
terra. Nellanno del Giubileo abbiamo
accolto linvito a purificare la memoria
da inimicizie irriducibili e da rancori
non sopiti. Ora rinnovo quellinvito ac-
corato alla riconciliazione affinch fra
coloro che, pur divisi per lingua e cultu-
ra, la storia ha posto insieme e hanno
molto sofferto, giustizia e perdono si in-
contrino nella concordia e nella pace.
Infine, uno sguardo alla situazione in-
ternazionale. Non vi potr nel mondo
essere pace vera e duratura se la comu-
nit internazionale ha sottolineato il
Presule non prender coscienza che
doveredituttirimuoverele cause di con-
flitto e di guerra originate da condizioni
di fame e di miseria, di oppressione e di
umiliazione, di permanente ed accentua-
to squilibrio tra paesi ricchi e paesi po-
veri, di una mancata equa distribuzione
dei beni della terra che di tutti, perch
a tutti, non ad alcuni soltanto, Dio, che
ne Signore lha donata. (c.z.)
La citt di Bolzano, in occasione della
XXXV Giornata della Pace, ha visto ri-
petersi quello che per la comunit cri-
stiana ormai un appuntamento tradi-
zionale: l'incontro di preghiera, promos-
so dalle aggregazioni laicali, presso la
chiesa dei Domenicani. Un momento
per riflettere, per condividere la fede in
Cristo e la speranza in un futuro di giu-
stizia e di pace. Questa speranza non
pu essere disgiunta dall'impegno dei
cristiani a creare una societ pi equa,
dove le risorse siano distribuite secondo
le esigenze di ogni uomo ed i diritti del-
la persona siano tutelati in ogni latitudi-
ne. Questi concetti sono stati evidenziati
dal Vescovo della diocesi altoatesina
Monsignor Wilhelm Egger nell'omelia
pronunciata durante il pontificale trilin-
gue in Duomo. Il Presule ha preso spun-
to dalla nuova moneta unica europea
per invitare i fedeli ad interrogarsi sul-
l'uso del denaro: Noi uomini siamo de-
stinati ad occuparci di beni terreni e Ge-
s stesso ci invita a pregare per il pane
quotidiano. Essi, tuttavia, devono rima-
nere soltanto un mezzo e non diventare
il fine dell'operare umano. Al primo po-
sto, Ges lo dice chiaramente, deve re-
stare l'aspirazione al regno di Dio. Al-
largando lo sguardo alla realt mondia-
le, il Vescovo ha parlato della distribu-
zione della ricchezza, sottolineando co-
me la nostra stia sempre pi diventando
una societ dei due terzi, cio una so-
ciet in cui due terzi della popolazione
non ha accesso alle risorse economiche.
Spesso ha sottolineato Monsignor
Egger questo diventa un problema di
sopravvivenza, un'ingiustizia da cui na-
scono le tensioni sociali, i conflitti e le
guerre. Riferendosi infine al linguaggio
monetario che ora accomuna tutti i cit-
tadini d'Europa, ha auspicato che in es-
so trovino posto anche alcuni vocaboli
che vengono dal Vangelo: carit, frater-
nit, impegno di condivisione. Essi rap-
presentano la condizione indispensabile
per un avvenire di pace e di benessere.
MAURIZIO MELLARINI
Una giornata intensamente vissuta nel
segno della pace quella del Capodanno
2002 nellArcidiocesi di Taranto che si
arricchita di significati simbolici. Per
loccasione, infatti, lArcivescovo Beni-
gno Luigi Papa ha fatto stampare e di-
stribuire a tutte le parrocchie 40.000 co-
pie di un testo dedicato alla benedizio-
ne per la pace destinato alle famiglie.
Vi ripresa la formula con la quale san
Francesco dAssisi benedisse frate Leone
e Aronne gli Israeliti e linvito rivolto a
tutti i genitori perch abbiano il corag-
gio di benedire la propria famiglia.
La Chiesa locale chiede a tutti i capi-
famiglia di portare in ogni casa la bene-
dizione di Dio, come atto di dedizione e
di pacificazione. Un atto simbolico ma
anche sostanziale secondo Monsignor
Papa di promozione della famiglia e
della responsabilit cristiana al suo in-
terno. La benedizione, che il genitore
impartisce al nucleo familiare riunito at-
torno alla mensa quotidiana, un gesto
che esalta il significato spirituale dellu-
nione che non si ferma al cibo, ma toc-
ca la fede. Un gesto che fa della fami-
glia non solo un fatto di rilevanza socio-
logica ma anche un fatto di fede,
ununit di misura della pace che si al-
larga a tutto il mondo.
Durante la solenne liturgia del ringra-
ziamento, nella Concattedrale Gran Ma-
dre di Dio, alla quale ha partecipato il
Capitolo metropolitano, lArcivescovo di
Taranto si soffermato sul testo del
Santo Padre Non c pace senza giusti-
zia, non c giustizia senza perdono,
evidenziando come il testo esalti il signi-
ficato di perdono non solo come valore
evangelico, del quale troviamo definizio-
ni proverbiali e simboliche come la
quantificazione numerica delle settanta
volte sette, ma anche come valore alta-
mente politico.
La novit del testo di Giovanni Pao-
loII ha detto Monsignor Papa con il
pensiero rivolto ai gravi conflitti interna-
zionali in atto sta nel fatto che esso
richiama i governanti e i capi delle na-
zioni a fare del perdono un atteggia-
mento credibile nella espressione di
scelte politiche nazionali, che pu e de-
ve trovare giustificazione anche in sede
diplomatica. Nelle situazioni in cui vi
un antico radicamento di sentimenti
dodio e dinimicizia, spiega opportuna-
mente il Santo Padre, molto difficile
giungere a una soluzione dei conflitti, a
una vera pacificazione, se manca una
strategia del perdono. Cos il perdono
finisce col diventare la strada che rende
affidabile un popolo in una trattativa di
pace a lungo termine.
Nel corso della concelebrazione euca-
ristica il Presule ha espresso adesione al-
la marcia della pace che, la sera dellul-
timo dellanno, si svolge, secondo una
consuetudine ormai antica, nella vici-
na Grottaglie, per iniziativa della locale
comunit dei Padri Gesuiti.
SILVANO TREVISANI
Con grande partecipazione di popolo
si celebrata nella Cattedrale di Messi-
na la XXXV Giornata Mondiale della Pa-
ce, nel contesto della solennit liturgica
di Maria Santissima Madre di Dio. L'Ar-
civescovo di Messina-Lipari-Santa Lucia
del Mela, Giovanni Marra, ha evidenzia-
to come la Chiesa, proprio all'alba di
ogni nuovo anno, richiama l'attenzione
del mondo, e in particolare dei Capi di
Stato, sulla necessit di operare inces-
santemente per la pace, condizione indi-
spensabile dell'autentico benessere di
ogni uomo e di ogni popolo.
Con riferimento al tema del Messag-
gio di Giovanni Paolo II Non c' pace
senza giustizia senza perdono, il Presule
si soffermato sulle tre parole-chiave
(pace, giustizia, perdono) collocandole
nel contesto delle drammatiche vicende
che hanno segnato il 2001 e che conti-
nuano ad essere motivo di apprensione,
preoccupazione e incertezza riguardo al
futuro dell'umanit. Quanto alla pace
stato con forza sottolineato come essa
indivisibile: Non concepibile pensare
che mentre alcuni popoli sono divisi e
contrapposti dalla guerra altri possano
godere la pienezza della pace ha det-
to Monsignor Marra le guerre, diret-
tamente o indirettamente, coinvolgono
tutte le nazioni, come abbiamo speri-
mentato nel secolo scorso, non solo con
i due conflitti mondiali, ma anche con
la guerra fredda e i blocchi contrappo-
sti. Tuttavia, la vera pace non soltanto
assenza di guerra ma bene globale di
tutto l'uomo e di ogni uomo e della co-
munit cui appartiene: armonia del-
l'uomo con Dio, con se stesso e con la
natura, riconciliazione degli uomini e
dei popoli tra loro.
Come la pace ha precisato l'Arcive-
scovo anche la giustizia indivisibile.
Infatti, non c' vera giustizia finch il
mondo diviso tra chi vive nell'opulen-
za e persino nello spreco e chi, invece,
muore di fame e di malattie. La giusti-
zia esige che siano rispettati i diritti
umani e la dignit di ogni persona, che
ognuno possa accedere ai beni che Dio
ha creato per tutti gli uomini; esige,
inoltre, che tutti possano avvalersi dei
beni della cultura e del sapere.
Ancheilperdonoelamisericordia sono
aspetti fondamentali del comandamento
cristiano dell'amore. A tale riguardo, il
Presule ha ricordato il commovente ge-
sto di perdono che Giovanni Paolo II ha
compiuto nel 1981 nei confronti del suo
attentatore, gi fin dal letto d'ospedale
e, poi, abbracciandolo nel carcere di Re-
bibbia. Il perdono innanzitutto un'op-
zione personale ma riveste pure una di-
mensione sociale. Dopo aver sviluppato
questo tema contenuto nel Messaggio
del Papa, l'Arcivescovo ha ricordato l'in-
contro di Assisi del prossimo 24 gennaio
tra i Capi delle grandi religioni del mon-
do, promosso dal Santo Padre al fine di
dialogare e pregare insieme per la pace
e per ribadire che in nome di Dio non si
pu uccidere n trovare giustificazione a
qualsiasi forma di violenza.
EUGENIO ARENA
VENEZIA ALESSANDRIA GENOVA
TRIESTE BOLZANO
ORIA
TARANTO MESSINA
Nel cammino postgiubilare vissuto
dalla comunit ecclesiale aversana non
poteva mancare il momento di ringra-
ziamento per l'anno 2001 e la preghiera
per la pace, che si levata dall'intera fa-
miglia diocesana, prodigata con molte
iniziative di riflessione corale, digiuno e
gesti di solidariet nella prospettiva del-
l'Incontro interreligioso di Assisi.
La Chiesa di Aversa, col suo Arcive-
scovo-Vescovo Mario Milano, ha vissuto
con intensa partecipazione gli appunta-
menti liturgici che ruotano attorno al
Mistero dell'Incarnazione; una comunit
consapevole che l'itinerario di fede e di
fraternit parte dalla convinzione che la
Pace duratura pu nascere solo dall'in-
contro della giustizia con la misericor-
dia (Giovanni Paolo II). E per invocare
questa grazia sull'umanit dal Verbo
fatto uomo vero Principe della Pace,
tutte le comunit si sono mobilitate per
intensificare la preghiera e la riflessione,
cominciando dai Monasteri claustrali cit-
tadini, le Benedettine di san Biagio e le
Clarisse Cappuccinelle di S. Maria As-
sunta, fino alla pi piccola parrocchia
del territorio.
Mons. Milano nelle omelie delle varie
celebrazioni presiedute nella cattedrale
di san Paolo sempre gremita da mi-
gliaia di fedeli ha riproposto il mes-
saggio salvifico di Ges Redentore e Sal-
vatore, con il tema ricorrente della pa-
ce. Nel suo discorso, ha richiamato l'ur-
genza della preghiera e la necessit della
conversione permanente per divenire
sempre pi uomini di perdono e opera-
tori di pace e giustizia, soprattutto in un
territorio difficile come la Terra di lavo-
ro: Pregare per la Pace significa apri-
re il cuore umano all'irruzione della po-
tenza rinnovatrice di Dio. Questo invito
pressante di Giovanni Paolo II alla pre-
ghiera per la pace, condizione essenziale
per l'edificazione della pace nei cuori,
nelle famiglie e nella societ, un dove-
re di ogni cristiano.
Pregare per la pace comporta impe-
gnarsi anche per la solidariet, per la
giustizia, per la libert religiosa, per ot-
tenere il perdono di Dio, per il coraggio
di perdonare agli altri. La pace ha
sottolineato l'Arcivescovo si costrui-
sce con il rispetto della dignit di ogni
persona in un cammino di conversione
e di santificazione. Per raggiungere la
pace occorre il perdono, che nasce da
un'autentica conversione ed accoglienza
dell'altro. In questo nuovo anno impe-
gnamoci a testimoniare la fede con il
perdono, per costruire la pace nella no-
stra vita personale, nella nostra vita fa-
miliare, nella vita sociale: dando esem-
pio di rettitudine e disponibilit totale al
bene comune nello spirito del dialogo e
del servizio.
Tra le varie iniziative di preghiera e di
carit promosse in diocesi sono da se-
gnalare una Veglia dei giovani a Grumo
Nevano (Na) e il Capodanno dei Bambi-
ni a Casapesenna (Ce). Con la preghiera
dei piccoli, l'impegno dei giovani, il di-
giuno e la testimonianza dei cristiani
maturi, la Chiesa aversana si prepara al
prossimo Incontro di Assisi.
ERNESTO RASCATO
Perdonare vuol dire sapere che luomo non mai identico al male che compie o
ha compiuto; che non mai possibile decurtare il mistero delluomo, riducendolo al
suo operare malvagio. Parlare di perdono vuol dire che egli redimibile; che luo-
mo pu pentirsi, diventare migliore. stato questo uno dei messaggi fondamentali
dellomeliadelVescovo di Oria Marcello Semeraro nella Messa del 1 gennaio 2002.
Le sue parole, tutte incentrate sul tema della pace, hanno sottolineato che pro-
prio una giustizia che ingloba il perdono a fare la differenza per i cristiani. E di
pace si parlato con forza in tutte le chiese della diocesi. Su esplicito invito del Ve-
scovo, che ha fornito anche un breve canovaccio per lomelia riprendendo le idee-
forza del Messaggio del Papa, i parroci si sono adoperati in modi diversi per ricor-
dare ai cristiani della chiesa di Oria la loro vocazione di costruttori di pace.
Nel frattempo si moltiplicano in vari centri della diocesi le iniziative a favore della
pace. Dalle manifestazioni culturali ispirate a questo tema (presepi, mostre, concor-
si) a quelle specificatamente ecclesiali. In particolare, per implorare la pace e per il
buon esito dellincontro del Santo Padre ad Assisi del 24 gennaio, in ogni centro sa-
r organizzato un pellegrinaggio penitenziale presso i santuari diocesani ed in ogni
parrocchia sar celebrata una veglia di preghiera nella sera del 23 gennaio.
ALESSANDRO MAYER
AVERSA

EURO Gravi difficolt per l'esordio della moneta Interventi della Polizia
Lunghe file a Termini
Ressa nelle banche e nelle poste
TRASPORTI Superate le diffidenze iniziali Nel 2003 la completa privatizzazione
Sempre pi utilizzati
i nuovi bus gestiti dall'Ati
in via Brunacci per litigi
tra personale e clienti
decisi a non uscire dalla
banca malgrado stesse
per chiudere.
Liti e rivolte anche ne-
gli uffici postali dove i
pi determinati a non
andarsene e a fare vale-
re le loro ragioni con gli
impiegati sono stati pro-
prio i tanti anziani in fila
per la pensione. Gli
agenti sono dovuti inter-
venire in uffici postali
sparsi un po' in tutta
Roma: in viale Pantelle-
ria per ben due volte
con 150 persone asserra-
gliate dentro nonostante
lorario di chiusura, in
via Ravenna, in via di
Boccea, in piazza dei
Mirti, in via del Campo,
in via delle Palme e per-
carmi in stazione. Allorigine di questi
problemi il mancato funzionamento del
sistema telematico che permette alle
agenzie di viaggio di prenotare ed emet-
tere biglietti ferroviari con la nuova mo-
neta.
Gravi difficolt si sono registrate an-
che nelle banca e negli uffici postali, do-
ve spesso stato reso necessario linter-
vento della Polizia chiamata per dirime-
re litigi sorti per i lunghissimi tempi di
attesa agli sportelli dovuti alla scarsa di-
mestichezza di clienti e impiegati con gli
Euro. In molte banche i lunghi tempi di
attesa hanno fatto crescere le code e in
molti casi hanno reso impossibile a mol-
te persone, che pure avevano atteso ore
e ore, effettuare le operazioni desidera-
te: cos capitato che chi aveva aspetta-
to anche per tutta la mattinata davanti
agli sportelli stato gentilmente invitato
dagli impiegati ad uscire perch la ban-
ca chiudeva.
La Polizia intervenuta in alcune
banche in via Cola di Rienzo, in via Fer-
ri al centro commerciale La Romanina e
sino alla posta centrale di piazza San
Silvestro.
Secondo i dati di un sondaggio della
Confesercenti, i pochi romani che si so-
no cimentati con i nuovi soldi appena
il 10% hanno voluto provarli per ac-
quisti quotidiani: quasi tutti li hanno
spesi in bar e latterie e poi dal giorna-
laio. comunque allopera una squadra
anti-truffa istituita dal Campidoglio per
controllare che nei negozi e negli eserci-
zi commerciali della Capitale il passag-
gio allEuro avvenga regolarmente.
FUGHE DI GAS Riparate alcune condutture lesionate
Sgomberati due palazzi
a Decima e a Centocelle
COMUNE Dopo l'incidente stradale alla Magliana
Indagine conoscitiva
sul lavoro flessibile
Rubano auto e provocano
un tamponamento:
arrestato extracomunitario
Acqua di Fiuggi:
sit-in dei lavoratori
di fronte alla fabbrica
L'originalit di morbidi tessuti
realizzati con l'antico telaio
Autobus insonorizzati, con climatizza-
tore e con confortevoli sedili imbottiti,
in alcuni casi, dotati anche di impianto
per la diffusione di musica in sotto-
fondo.
I moderni mezzi che gli utenti apprez-
zano per il servizio offerto, sono in cir-
colazione su oltre 40 tratte affidate a ge-
stori privati, a seguito di due bandi di
gara indetti gi da tempo dallAtac spa,
per liberalizzare parte della rete e per
aumentare il numero dei chilometri per-
corsi.
I veicoli di colore azzurro, diverso
quindi da quello degli autobus in dota-
zione alla societ Trambus spa che, per
conto dellAtac spa, gestisce ancora il
maggior numero di linee (circa 200),
viaggiano per adesso soltanto nelle zone
di Montesacro, Tiburtino, Tuscolano,
Casilino, Prenestino, Ardeatino, Lauren-
tino, Eur, Magliana, Salaria, Ostia, ri-
spettando regole di servizio standard.
In pratica gli utenti utilizzano i nor-
mali titoli di viaggio, mentre i tempi di
percorrenza sono leggermente diradati
rispetto ai normali autobus, ma pur
sempre rispettosi delle esigenze della
clientela.
Spesso capita di aspettare larrivo in
ritardo dellautobus racconta una si-
gnora in viaggio sulla linea 343 ma
nel complesso il cambiamento favore-
vole, perch i mezzi sono pi conforte-
voli e moderni di quelli cui eravamo abi-
tuati sinora.
Gli autobus sono gestiti da un rag-
gruppamento di imprese denominato
Ati, cui fanno parte le ditte Sita, Apm,
Arpa e Transved, questultima di nazio-
nalit francese. Il raggruppamento ha in
gestione il personale, lutilizzo e la ma-
nutenzione dei mezzi, mentre la proprie-
t di questultimi resta sempre del Co-
mune di Roma ed in ultimo dellAtac
spa, che essendo una azienda capitolina,
ha il compito di programmare il servizio
di trasporto pubblico, oltrech di vaglia-
re la qualit del servizio offerto dallAti.
A bordo delle vetture sono, tra laltro,
presenti appositi spazi dedicati ai porta-
tori di handicap, mentre tutti i mezzi so-
no dotati di pedana estraibile per con-
sentire la salita e la discesa di coloro
che sono costretti ad utilizzare la sedia a
rotelle. Tra le novit del nuovo servizio
figura anche la sperimentazione di un
programma di assistenza a bordo, che
utilizza personale dellAti in funzione an-
ticrimine. Su alcune linee sono, infatti,
presenti degli addetti che, in caso di ag-
gressioni agli utenti, intervengono perso-
nalmente in difesa, oppure allertano tra-
mite cellulare le forze dellordine.
I primi mezzi privati hanno iniziato le
corse nel 2000 e dopo un primo periodo
di disorientamento da parte della gente,
non abituata alla novit, attualmente so-
no utilizzati con regolarit. Prima ero
pi diffidente, perch i tradizionali mez-
zi Atac fanno parte della storia di Roma
racconta un pensionato a bordo del
344 ora tuttavia, dopo aver provato
le linee private, ho cambiato idea e re-
golarmente me ne servo per andare a
trovare mio figlio sposato. Anche gli au-
tisti sembrano pi gentili.
Le tratte affidate ai privati costituisco-
no un primo passo verso la completa li-
beralizzazione del servizio di trasporto
pubblico che avverr a partire dal 2003:
a quel tempo, infatti, lAtac dovr met-
tere a gara la gestione dellintera rete e
lingresso di altri soggetti, anche stranie-
ri, nel servizio di trasporto locale, sar
ancora pi marcato. Entro lanno, sa-
ranno circa 23 milioni i chilometri annui
percorsi dal raggruppamento Ati, por-
tando cos lofferta annua complessiva
di trasporto pubblico dellAtac a ben 142
milioni di chilometri, con lobiettivo di
arrivare ad almeno 150, garantendo cos
una copertura globale della citt.
Tuttavia nonostante lofferta dei mo-
derni autobus, resta carente per altri
aspetti la qualit del servizio. Nonostan-
te lintenzione dellazienda capitolina di
voler procedere allinstallazione di alcu-
ne centinaia di pensiline alle fermate,
pi volte annunciata, gli utenti sono tut-
tora costretti a subire le intemperie: sole
cocente destate o pioggia dinverno au-
mentano linsofferenza dei tempi di at-
tesa.
Il programma di posa delle pensiline
ritarda eccessivamente, sebbene il pro-
blema sia da molti anni tra quelli pi
evidenti del trasporto pubblico.
Specialmente in periferia dove spesso
le fermate sono ubicate in strade deser-
te, sentiamo veramente la necessit di
ripararci dalle intemperie lamenta un
utente del 702 . apprezzabile lo
sforzo di migliorare il servizio di tra-
sporto con nuovi autobus, ma installare
le pensiline sarebbe ancor di pi priori-
tario, specialmente per le persone pi
deboli fisicamente come gli anziani.
Alle fermate, inoltre, sono assenti pa-
line moderne in grado di avvisare del-
larrivo o del ritardo dei mezzi. La speri-
mentazione di un sistema di avvisi lumi-
nosi, cosiddetto intelligente, avvenne
alcuni anni fa sulla linea tramviaria 225
che collegava piazza del Popolo a piazza
Mancini, poi fu inspiegabilmente abban-
donato.
Entro i primi mesi del 2002 lAti gesti-
r un totale di altre 20 linee tra le zone
di Ostia, Boccea, Portuense, Aurelio e
Flaminio, a seguito della liberalizzazione
di un terzo lotto di rete. La gestione pri-
vata servir anche a dirottare i mezzi
della Trambus, resisi disponibili, su altre
tratte considerate bisognose di essere
potenziate.
ALESSANDRO TRENTIN
Un piccolo locale in una traversa di
via Nazionale. Fra sciarpe, abiti, mantel-
li di morbidi tessuti dai colori quasi
inimmaginabili, giganteggia un enorme
telaio di legno di quercia: 160 centime-
tri dice la gentile signora che ci vie-
ne incontro.
Ci accoglie con un sorriso dolce e poi,
con molta semplicit, ci mostra alcuni
dei suoi lavori. Si tratta, come avevamo
visto entrando, di capi di abbigliamento
tessuti al telaio. E, intanto che osservia-
mo, ci racconta. Aveva iniziato diversi
anni fa in Francia, suo Paese di origine,
studiando arte e specializzandosi nella
realizzazione di arazzi. Successivamen-
te, nel '72, un vecchio artigiano l'aveva
indirizzata all'arte del tessile. Poi erano
venute le sue intuizioni, come le ha
chiamate. Si era interessata alle lane, le
pi pregiate, le pi morbide, leggere e
calde provenenti da zone caucasiche,
del Tibet, del Belucistan.
Ha provato a unirle a sottili fili di seta
purissima, realizzando dei tessuti leggeri
come piume e caldissimi. Non restava
che fare l'abbinamento dei colori. Anche
questo guidato dal suo innato buon gu-
sto e dalle sue intuizioni che si rinnova-
no di volta in volta dettandole, sempre
nuovi e diversi intrecci, talvolta con in-
serimenti di minuscoli pon-pon o di im-
prevedibili altri inserimenti, rendendo
ogni singolo capo pi originale e piace-
vole, unico perch, dopo avere mostrato
qualche esemplare, poi lo esegue secon-
do il gusto suo d'accordo con quello del
committente. Abbiamo detto committen-
te, al maschile, perch se alle signore
sono destinati i capi pi leggeri, quelli
che le entusiasmano perch li sentono
pi femminili, ci sono anche pullover e
giacche sportive pi pesanti, con intrec-
ci e colori che meglio si adattano agli
uomini e anche soffici plaid.
La signora ci parla poi delle sue espe-
rienze, entusiasmanti, di insegnante di
tessitura ed arte dell'arazzo indirizzati a
giovani che frequentavano Corsi di for-
mazione professionale. Aiutare i giovani
un modo per non fare morire l'inesti-
mabile ricchezza del creare, col cuore,
con le mani, con la fantasia, con l'origi-
nalit. Le sue esperienze di ieri, lei co-
me allieva e successivamente come inse-
gnante, e quelle di oggi, come originale
creatrice di manufatti sono affascinanti
e allettanti quasi quanto il singolare no-
me che ha voluto dare alla sua bottega-
laboratorio: La pecora nera.
MARIELLA LOMBARDO
Spavento nella notte tra merco-
led e gioved nella zona di Monte
Sacro per un incendio sviluppato-
si in una lavanderia al piano terra
di uno stabile in piazza Bortolo
Belotti.
Nellincendio, presumibilmente
di origine dolosa e divampato alle
3.40, il negozio andato comple-
tamente distrutto.
A scopo precauzionale e anche
per lo spavento, tutti i condomini
dello stabile di sette piani sono
usciti dalle loro abitazioni e scesi
in strada.
Il palazzo si trova poco distante
da via Ventotene, dove nel no-
vembre scorso avvenne lesplosio-
ne per la fuga di gas. Quel giorno
morirono otto persone e centinaia
di famiglie furono costrette ad ab-
bandonare i propri appartamenti.
La paura deve aver spinto quin-
di gli abitanti di piazza Bortolo
Belotti a lasciare le loro case. Ma
tutto si risolto in poco tempo.
Secondo la polizia, non c sta-
to alcun ferito, n pericoli per lo
stabile e tutti i condomini sono
rientrati a casa.
Distrutta dalle fiamme
una lavanderia:
paura tra gli abitanti
Trasporti: il 10
sciopero del Cnl
Nuovi disagi in vista per gli utenti
del trasporto pubblico romano. La
Cnl trasporti di Roma e Lazio ha
proclamato per il 10 gennaio uno
sciopero di 24 ore dei lavoratori
delle metropolitane di Roma e del-
le ferrovie concesse Roma-Lido,
Roma-Pantano e Roma-Viterbo. Lo
sciopero era stato indetto per il 14
dicembre, ma giudicato illegittimo
dalla Commissione di garanzia. Il
sindacato sottolinea in un comuni-
cato che la direzione di Met.Ro
Spa ha ignorato a tuttoggi la sua
proposta di confronto pubblico
avanzata il primo dicembre
scorso.
Terremoti: scossa
di terzo grado a Latina
Una scossa sismica che gli stru-
menti dellIstituto nazionale di
Geofisica hanno calcolato di unin-
tensit pari al secondo-terzo grado
della scala Mercalli stata regi-
strata nella tarda serata in provin-
cia di Latina. Levento sismico
avvenuto alle 23.18 e le localit
pi vicine allepicentro sono quelle
di Carpineto Romano e di Montela-
nico. La scossa stata avvertita
dalla popolazione anche nei Co-
muni di Bassiano, Sermoneta e
Sezze. I controlli compiuti da Cara-
binieri e Vigili del fuoco per conto
della Protezione civile hanno
escluso danni o vittime.
Spaccia cocaina
durante il veglione
Un uomo di 29 anni, Emanuele N.,
di Velletri, stato arrestato dai
Carabinieri per detenzione ai fini
di spaccio di sostanze stupefacen-
ti. Secondo quanto accertato dai
militari il giovane stato sorpreso
mentre durante il veglione stava
cedendo una dose di cocaina.
PAGINA
9 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 4 Gennaio 2002
A |MA
o curo c| p. |oonorco Sop|onzo. |.C.|.
4 GENNAIO 2002
Venerd del tempo di Natale
Feria (bianco)
Messa propria
Lezionario: 1 Gv 3, 7-10; Sal-
mo 97; Gv 1, 35-42
Liturgia delle Ore: Venerd I
sett. - Ufficio della feria
Il cristianesimo grazia,
la sorpresa di un Dio
che, non pago di creare il
mondo e l'uomo, si
messo al passo con la
sua creatura!
(Novo Millennio
ineunte, 4)
RADIO
VATICANA
OM: 1530 kHz - 196 metri
(Per la zona di Roma
anche Onda Media 527 kHz
e FM 93.3 e 105 MHz)
OC: nelle bande 49, 31, 25 e 19 metri
VENERD 4 GENNAIO
00.10: Studio A (stereo): Con voi
nella notte
7.20-17.30-23-24: Orizzonti cri-
stiani
7.30: Santa Messa in latino
8-10-11-12-13-14-15-16-18-21-
23.30: Radiogiornale in italiano,
spagnolo, portoghese, francese,
inglese, tedesco e polacco
16.30: 10 anni del Carlo Felice
di Andrea Fasano (trasmissione
quindicennale) Christian Musica
con Paolo Famiglietti e Amelio
Cimini (trasmissione quindicen-
nale)
17: Liturgia delle Ore: celebra-
zione dei Vespri in latino
20.20: Programma tedesco: Pris-
ma-Magazin
20.40: Recita del Santo Rosario
in latino
21.30: Programmafrancese: Ac-
compagnerlesrecommenants
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
VENERD 4 GENNAIO
24: Rosario biblico (versione
francese)
2.30-19.30-22.30: Notiziario
7.05: Rubrica: Chiesa in cammi-
no: Scandinavia
9: In diretta dalla Cappella di
Telepace in Roma:SantaMessa
12.30: Cappella di Telepace in
Roma: Santa Messa
16: In diretta dalla Cappella di
Telepace in Roma: Santo Rosa-
rio e Adorazione eucaristica
Anche nella Capitale il
debutto dell'Euro non
stato esente da difficolt.
Alla stazione Termini i
viaggiatori hanno dovuto
sopportare oltre unora e
mezzo di fila per un bi-
glietto ferroviario anche
per limpossibilit, da
parte di numerose agen-
zie di viaggio, di emette-
re o prenotare titoli di
viaggio. Sono in fila da
un'ora e mezzo circa,
ha raccontato Alessan-
dro, 27 anni, romano,
che ha cercato invano di
acquistare un biglietto
presso unagenzia di
viaggi nei pressi di Piaz-
za Mazzini. Mi hanno
detto che cera un pro-
blema con il terminale
che non funzionava e
che pertanto dovevo re-
Ancora panico tra i romani a causa di
due fughe di gas verificatesi, mercoled,
in due differenti zone della citt.
La prima avvenuta a Decima, nella
periferia sud-ovest di Roma, dove un pa-
lazzo di cinque piani stato sgomberato
in via Salvatore Lordi. La perdita si
verificata, intorno alle 15, durante alcu-
ni lavori compiuti sulla strada in prossi-
mit delledificio al numero 52. I Vigili
del fuoco hanno fatto evacuare il palaz-
zo e hanno assistito i tecnici dellItalgas
per verificare le lesioni sulla conduttura
di bassa pressione che hanno provocato
la fuga di gas. Secondo gli accertamenti
risulterebbe che la fuga stata causata
dal danneggiamento della conduttura
generale avvenuta nel corso di alcuni la-
vori per ladeguamento della linea tele-
fonica. I residenti sono stati fatti rientra-
re subito dopo lo scampato pericolo.
Una nuova fuga di gas, dopo quella di
Decima, stata segnalata nel pomerig-
gio a Centocelle. Una pattuglia della po-
lizia di passaggio in via dei Narcisi ha
notato che da un tombino provenivano
delle esalazioni di gas. Cos gli agenti
hanno provveduto ad avvisare i tecnici e
hanno chiuso al traffico la strada per
permettere gli adeguati controlli alla
conduttura. Un edificio di quattro piani
con due scale abitato complessivamente
da 33 famiglie stato evacuato. Il prov-
vedimento stato deciso dal responsabi-
le dei Vigili del fuoco che ha operato
nella zona, a scopo precauzionale. An-
che in via dei Narcisi stata riscontrata
una lesione alla conduttura, riparata su-
bito dopo.
Lassessore comunale
alle Politiche per il lavo-
ro, Luigi Nieri, dopo
lincidente del bus Co-
tral precipitato alla Ma-
gliana, ha avviato unin-
dagine conoscitiva sul-
lutilizzo del lavoro fles-
sibile in tutte le aziende
partecipate dal Campi-
doglio. Lindagine ri-
ferisce l'Ansa pro-
segue quella gi attivata
sul lavoro interinale nei
confronti dei diparti-
menti e dei municipi
del Comune di Roma.
A prescindere dalle
responsabilit del singo-
lo caso ha spiegato
lassessore Nieri la
tragica vicenda di Capo-
danno evidenzia la ne-
cessit di mantenere
uno sguardo vigile sui
vari strumenti del lavo-
ro, in particolare su
quelli pi flessibili, a ga-
ranzia dei diritti dei la-
voratori, della loro sicu-
rezza, professionalit e
della qualit dei servizi alla cittadi-
nanza.
Intanto, sono stati resi noti i risultati
dell'autopsia su Vincenzo Errico, l'auti-
sta del Cotral, e Vincenzo Infante, il
passeggero. Fratture multiple e lesioni
viscerali multiple per Errico, fratture
multiple per Infante.
Dagli accertamenti medico legali, ese-
guiti da Francesco Traditi e da Giancar-
lo Umani Ronchi, non emerso se lau-
tista abbia avuto un malore. Saranno i
successivi esami su Errico, compresi
quello istologico sul cuore e quello tossi-
cologico (che serve a verificare leven-
tuale presenza di tracce di alcool o di
sostanze stupefacenti), a chiarire la cir-
costanza.
Un albanese di 30 anni, Antonio Z.,
stato arrestato dai Carabinieri della
compagnia di Frascati per furto di auto
e danneggiamento. Secondo quanto ri-
costruito dai militari diretti dal capitano
Attilio Auricchio, due extracomunitari
nella notte tra il 30 e il 31 dicembre
hanno rubato una Ford Fiesta nella zo-
na di Torpignattara lungo la via Casili-
na. Dopo lallarme lanciato dal proprie-
tario, il mezzo stato intercettato da
una pattuglia dei militari su via Anagni-
na nei pressi di Grottaferrata. Ne nato
un inseguimento per le vie della cittadi-
na dei Castelli Romani. In prossimit
dellincrocio tra via XXIV Maggio e via
Anagnina, la Ford Fiesta ha tamponato
violentemente due autovetture ferendo
gravemente i conducenti. Con una mos-
sa repentina i due extracomunitari sono
usciti dallauto rubata e sono fuggiti nel-
le campagne, ma uno dei due rimasto
incastrato in una ringhiera della recin-
zione di una casa di cura. Soccorso dai
vigili del fuoco luomo stato quindi
trasportato allospedale di Frascati dove
tuttora ricoverato in stato darresto.
Continuano le ricerche dellaltro extra-
comunitario che si dato alla fuga.
Protesta dei lavoratori dello stabili-
mento dellacqua di Fiuggi che hanno
occupato ieri, mercoled, in modo paci-
fico la fabbrica per protestare contro il
piano di privatizzazione dellazienda a
Sangemini e Anticoli deciso dal Comu-
ne, proprietario unico della societ idro-
termale. Questa mattina, gioved i lavo-
ratori hanno sospeso l'occupazione paci-
fica ma sono rimasti in assemblea per-
manente con sit-in davanti agli impianti
industriali. Nel pomeriggio di ieri, intan-
to, il sindaco di Fiuggi, Virginio Bonan-
ni, aveva illustrato in unassemblea pub-
blica i termini del passaggio che prevede
laffidamento della gestione dellimbotti-
gliamento alla Sangemini e quella delle
Terme alla Anticoli, una cordata dim-
prenditori del Frusinate capeggiata dal
banchiere Giuseppe Zeppieri. Il passag-
gio secondo alcune voci comporterebbe
un centinaio di esuberi e per questo i di-
pendenti chiedono garanzie sul manteni-
mento dei livelli occupazionali. Questa
lunica soluzione ha detto Virginio
Bonanni il rischio del fallimento del-
lazienda concreto. Con questo piano
nessuno perder il posto di lavoro e le
maestranze andranno incontro solo a un
sacrificio per la riduzione del 10 per
cento delle loro retribuzioni.
Oltre un'ora e mezza di coda per un biglietto alla stazione Termini
Dolore
per la morte
di Orlando Salvi
Un grave lutto ha colpito la co-
munit de L'Osservatore Roma-
no. Dopo una lunga malattia, cri-
stianamente accettata, morto ie-
ri, mercoled 2 gennaio, il dott.
Orlando Salvi per molti anni cor-
rettore di bozze del nostro gior-
nale.
Nato a Roma il 2 febbraio del
1928, Salvi era stato assunto nel
1949 nel reparto Spedizioni. Nel
1968 era stato trasferito all'ufficio
Correttori dove rimasto fino alla
pensione, nel '93, lasciando un ri-
cordo indelebile in tutti i colleghi.
Il rito funebre si svolger doma-
ni, venerd 4 gennaio, alle ore 10,
nella chiesa parrocchiale del San-
tissimo Crocifisso, in via di Bra-
vetta, 332.
L'Osservatore Romano, in
tutte le sue componenti, partecipa
con affetto al dolore della moglie,
signora Elsa, e del figlio Giacomo,
impiegato alla Tipografia Vatica-
na, assicurando vicinanza nella
preghiera.

EURO Insorgono le associazioni dei consumatori per gli arrotondamenti
Continua il difficile debutto
della moneta unica
GIUSTIZIA Su un provvedimento ministeriale
Ancora polemiche
sul processo Sme
ROMA, 3.
Code, resse, proteste e
qualche rissa per il de-
butto delleuro nelle
banche e alle Poste, an-
che se prosegue regolar-
mente si al terzo
giorno lo storico pas-
saggio delle divise euro-
pee alla moneta unica e
da Bruxelles fanno sape-
re che complessivamente
va meglio del previsto.
File inevitabili rispon-
dono gli operatori, dal
momento che ieri erano
in pagamento le pensio-
ni, le rate dei mutui e al-
tre scadenze fiscali.
Sempre a causa del-
l'euro file interminabili
anche ai caselli autostra-
dali; aspiranti passeggeri
arrabbiati, code per i bi-
glietti, treni che se ne
MILANO, 3.
Ancora polemiche sul processo Sme-
Ariosto in corso al Tribunale di Milano e
nel quale sono imputati tra gli altri Sil-
vio Berlusconi e il deputato di Forza Ita-
lia Cesare Previti. I nuovi contrasti ri-
guardano il provvedimento con il quale,
il 31 dicembre scorso, la direzione gene-
rale del ministero della Giustizia ha sta-
bilito che uno dei giudici del dibattimen-
to, Guido Brambilla, prenda possesso
del suo nuovo incarico al Tribunale di
sorveglianza di Milano. Stamane ha
informato l'Ansa il provvedimento
|o
s|luoz|ono
po||l|co
Non c' tregua sul fronte politico.
L'appello di fine anno del Presidente
Ciampi a un confronto costruttivo tra
maggioranza e opposizione suscita com-
menti e prese di posizione non propria-
mente improntati a un sereno dialogo.
Paradossalmente, l'invito del Capo
dello Stato sembra divenuto lo spunto
per nuovi contrasti polemici. Da en-
trambi gli schieramenti, infatti, sono
partite reciproche accuse di strumenta-
lizzare le parole di Ciampi e di non vo-
ler fare passi avanti sulla strada del con-
fronto.
Il dialogo dunque, anche quello su te-
mi di forte valenza e di carattere inter-
nazionale, sembra ancora lontano. Tan-
to pi che gravi dissensi si confermano
anche all'interno dell'Esecutivo.
Mentre tutti i Governi sottolineavano
il valore politico ed etico altissimo della
nascita delleuro... a casa nostra si fat-
to proprio tutto il possibile per sminuir-
lo: in un intervista pubblicata oggi, gio-
ved, sul Corriere della sera, il mini-
stro degli Esteri Renato Ruggiero ha
commentato cos laccoglienza riservata
da alcuni suoi colleghi dell'Esecutivo al-
l'introduzione della moneta unica.
Proprio ieri il ministro della Difesa,
Martino, aveva dichiarato: Spero di
sbagliarmi, per ci sono grossi rischi
che, per come ci si arrivati, lesperien-
za delleuro si concluda con un fallimen-
to. E aveva spiegato: D'ora in poi la
politica monetaria sar una sola e non
detto che andr bene a tutti.
Il ministro per le Riforme istituziona-
li, Umberto Bossi, aveva commentato
come l'euro fosse una scelta calata dal-
lalto e imposta al popolo, aggiungen-
do che se si fosse fatto un referendum,
la gente avrebbe votato contro.
Queste prese di posizioni sulla moneta
unica europea sono, per Ruggiero, un
sintomo allarmante della mancanza di
un vero dibattito politico sull'Europa in
un Governo nel quale le contrapposi-
zioni sono molto forti. E il titolare della
Farnesina si detto preoccupato per
la linea di politica estera dellEsecutivo:
quella continuit che lui stesso stato
chiamato a portare avanti verrebbe in-
fatti messa in pericolo da affermazioni
molto gravi. Critico il commento di
Ruggiero anche sulla devolution forte-
mente voluta dalla Lega: Dipende da
come sar fatta afferma il ministro
ma fare una devoluzione verso lalto
e una verso il basso pu veramente in-
debolire lo Stato nazionale.
Commentando oggi per radio le di-
chiarazioni di Ruggiero, il ministro per
le Politiche comunitarie, Rocco Butti-
glione, ha osservato che le convinzioni
europeiste di Ruggiero sono, almeno
in parte, le convinzioni del Governo ita-
liano stesso. Per Buttiglione, tuttavia,
il problema un altro: quello di tro-
vare il cammino di un nuovo europei-
smo, meno retorico, pi aderente ai fat-
ti, pi capace di far sentire in Europa
linteresse italiano, perch non c un
cammino per lItalia fuori dallEuropa.
Duro il commento di Willer Bordon,
capogruppo della Margherita al Senato:
Noi condividiamo le preoccupazioni del
ministro Ruggiero dice, e aggiunge: In
genere i titolari della politica estera sono
il Presidente del Consiglio e il titolare
della Farnesina; ma visto che il primo
tace, lecito chiedersi che tale linea
non sia quella espressa da Bossi e Tre-
monti. Bordon ha quindi sollecitato il
Premier Berlusconi a chiarire in Parla-
mento qual la sua politica estera.
Dal canto suo il ministro dell'Econo-
mia, Tremonti, ha fatto sapere che ave-
re un dibattito a pi voci non significa
essere contro l'Europa, che l'europei-
smo dell'Italia nei fatti e che nel Go-
verno la politica economica rispetta as-
solutamente i patti sottoscritti in sede
europea.
pervenuto al collegio giudicante del Tri-
bunale.
In precedenza, dopo una riunione in
camera di consiglio, il Tribunale aveva
deciso, respingendo la richiesta dei di-
fensori, che il processo proseguisse.
Da parte sua il ministero della Giusti-
zia ha motivato la decisione rilevando
che un'ulteriore proroga dell'applicazio-
ne del giudice Brambilla all'attuale inca-
rico in Tribunale, oltre ad essere in con-
trasto con una recente decisione della
Corte dei Conti, non sarebbe idonea a
consentire la conclusione del complesso
procedimento in questione.
Un ulteriore provvedimento di proro-
ga di tre mesi (termine massimo consen-
tito dalla legge) avrebbe l'effetto si
legge in un fax urgentissimo trasmes-
so dal ministero al presidente della Cor-
te d'Appello di Milano di innestarsi in
una situazione di illegittimit e non sa-
rebbe comunque idoneo a consentire la
conclusione del complesso procedimen-
to in questione.
Dopo la decisione del Tribunale c'
stata una nuova interruzione in quanto
il difensore di Previti (nominato d'ufficio
dopo che l'imputato aveva revocato dal-
l'incarico i propri legali) aveva eccepito
l'incostituzionalit delle norme che han-
no portato alla propria nomina.
La richiesta stata respinta dopo il
parere negativo espresso dal pm Boccas-
sini e dell'avvocato di parte civile Pisa-
pia e il collegio si di nuovo riunito in
camera di consiglio.
personale stagionale per
questo periodo, di fare
validi corsi di aggiorna-
mento e quantomeno di
consentire agli utenti di
fare i biglietti in treno
senza maggiorazioni o
multe. Ma ci stato ri-
sposto no.
Da parte delle ferrovie
stato peraltro precisato
che si trattato di ral-
lentamenti minimi nei
servizi di biglietteria e
che comunque la causa
anche dovuta al consi-
stente afflusso di viaggia-
tori, tipico di questo pe-
riodo.
Per i sindacati, le file
in banca e le difficolt
nellapprovvigionamento
dei bancomat sono do-
vute allatteggiamento
degli istituti di credito
vanno sotto il naso. Questo quanto av-
venuto in stazioni come quella Centrale
di Milano ed a Roma Termini. Infatti, se
nessun problema lo ha avuto chi pagava
con carta di credito o bancomat, per gli
altri le difficolt sono state molteplici
per via dei cambi, delle conversioni, del-
le verifiche dei resti.
Quanto sta accadendo induce a porsi
almeno una domanda pur nell'ammette-
re che ogni passaggio porta con s
inevitabili difficolt ed ostacoli. Perch
proprio in settori cos vitali del quotidia-
na quali le poste, le ferrovie, le autostra-
de, le banche non si pensato per tem-
po a preparare ed incrementare il perso-
nale, anche con mezzi tecnico-informati-
ci adeguati, per renderlo pi pronto al
nuovo assetto monetario?
In particolare, i disagi alla stazione di
Milano sono stati denunciati dai sinda-
cati, specie per i treni a lunga percor-
renza. Si sono registrate forti code alle
biglietterie, ha detto il segretario regio-
nale della Cisl Dario Balotta. Noi ave-
vamo chiesto alle Fs di aumentare il
che, per risparmiare sui costi, hanno sa-
crificato lefficienza del servizio al clien-
te. Lemergenza file potrebbe prose-
guire anche dopo l'Epifania. Per il 7
gennaio, infatti, previsto lo sciopero
dei lavoratori bancari.
Insorgono, intanto, le associazioni dei
consumatori per quella che definiscono
un'eurospeculazione. Protestano per
gli aumenti dei listini di negozi, bar, au-
tostrade, dovuti ai cosiddetti arrotonda-
menti. Nei negozi, nel frattempo, si
continua a pagare in lire.
Forte scossa di terremoto in Romagna
BOLOGNA Una forte scossa di terremoto, che gli strumenti dellIstituto
nazionale di Geofisica hanno calcolato di unintensit pari al quinto grado
della Scala Mercalli stata registrata nella notte fra mercoled e gioved in
una vasta zona compresa nella provincia di Forl e Cesena. Il movimento
tellurico avvenuto alle 4,54 ed il suo epicentro stato localizzato tra i co-
muni di Sarsina e di Bagno di Romagna. In tutta larea interessata la Pro-
tezione civile ha fatto compiere una serie di sopralluoghi dai carabinieri e
dai Vigili del fuoco. La scossa stata nettamente avvertita dalla popolazio-
ne, ma non risultano al momento n danni n vittime. I Vigili del fuoco non
hanno ricevuto nessuna richiesta di soccorso.
Fiamme in ospedale a Torino: sgombrato reparto
TORINO Il reparto di Radiologia evacuato e danni per diversi milioni:
questo il primo bilancio di un incendio che si sviluppato gioved mattina
nei sotterranei dellospedale Amedeo di Savoia di Torino. Le fiamme, pro-
vocate da un cortocircuito, si sono sviluppate verso le 11 in due scantinati
dellospedale. I danni sarebbero modesti perch i locali non ospitavano
macchinari o attrezzature. I problemi maggiori, sottolinea la direzione, po-
trebbero riguardare la stabilit della struttura. Il reparto di Radiologia ri-
marr per qualche tempo inagibile, almeno in parte. infatti necessario ve-
rificare la tenuta delle volte sottostanti, che sono state aggredite dalle fiam-
me. Anche la microchirurgia stata evacuata, ma tutto gi ritornato alla
normalit. Nessuna difficolt per i pazienti, visto che i reparti evacuati non
ospitavano degenti, ma soltanto persone arrivate in ospedale per sottoporsi
a visite e a esami.
Abbandona anziano da accudire: arrestato
COSENZA Avrebbe lasciato in stato di abbandono una persona di 73 an-
ni, che aveva il compito di accudire utilizzando la sua pensione dinvalidit:
laccusa in base alla quale i carabinieri hanno arrestato a Montegiordano
un uomo di 34 anni, Rosario O. Lanziano, zio della compagna dellarresta-
to, stato trovato in condizioni igieniche precarie in un magazzino privo di
acqua potabile, bagno e riscaldamento. Il pensionato, dopo che i carabinieri
lo hanno soccorso, stato ricoverato in ospedale.
Capodanno: diminuiti
gli incidenti stradali mortali
rispetto a un anno fa
Tre sanguinosi agguati:
riesplode al Sud
la guerra di mafia
Gioca con petardo inesploso:
bambino gravemente ferito
ad una mano nel Siracusano
L'Eurogen si rifiuta
di bloccare l'attivit
della centrale a carbone
ECONOMIA Inflazione peggiore delle previsioni
Il fabbisogno statale sceso
a 54.500 miliardi di lire
SINDACATI Per la finanziaria, riforme e previdenza
Verso lo sciopero
il pubblico impiego
per gli aumenti salariali sono stanziate
dalla Finanziaria sono circa 1,3 milioni
(ministeri e scuola). Per decidere la data
e le modalit dello sciopero si riunisco-
no le categorie di Cgil, Cisl e Uil. E per
dare maggiore visibilit a una vertenza,
secondo i sindacati ignorata dal gover-
no, le organizzazioni dei lavoratori po-
trebbero decidere insieme allo sciopero
anche una manifestazione nazionale a
Roma.
La protesta (quasi sicuramente di otto
ore) dovrebbe tenersi dopo il 18 gen-
naio, in modo da rispettare i 15 giorni
di preavviso previsti dalla legge sullo
sciopero nei servizi pubblici essenziali.
Intanto, per il 9 gennaio dovrebbe esse-
re confermato lincontro tra il ministro
della Funzione pubblica, Franco Fratti-
ni, e i sindacati sui contratti e la dirigen-
za. In Finanziaria secondo il segreta-
rio confederale della Cisl, Lia Ghisani
mancano per il rinnovo dei contratti
pubblici circa 2.400 miliardi. Il Governo
ha previsto solo gli aumenti legati allin-
flazione programmata del 2002-2003
(2,9% complessivo ndr) e non ha consi-
derato il divario tra inflazione program-
mata e reale che c stato nei due anni
appena trascorsi. Cos si riduce il potere
dacquisto dei lavoratori. Siamo costretti
a dare visibilit a una vertenza ignorata
dal Governo. Il Governo afferma a
sua volta il segretario confederale della
Uil, Antonio Foccillo non ci ha dato
risposte. Lo sciopero inevitabile. Dob-
biamo difendere il salario reale dei lavo-
ratori. Faremo scioperi dice il se-
gretario confederale della Cgil, Gian
Paolo Patta fino a che non faremo i
contratti.
sultato di fine 2000, sono stati fanno
rilevare al ministero i tiraggi delle re-
gioni e dellAima, voci che vanno sotto
la linea della contabilit europea e che
quindi non incidono sullindebitamento
delle pubbliche amministrazioni.
Intanto i dati provvisori sullinflazione
diffusi oggi dallIstat confermano per di-
cembre un andamento peggiore del pre-
visto, con un aumento mensile dei prez-
zi dello 0,1% e uninflazione ferma al
2,4% di novembre, a fronte delle pi ot-
timistiche stime degli analisti che vede-
vano una discesa dellinflazione al 2,3%.
Giudici di pace:
in vigore anche
le competenze
in materia penale
CAGLIARI, 3.
scattata con le prime vaccinazioni nella zona del Cagliaritano loperazio-
ne di profilassi per scongiurare in Sardegna nuove epidemie di lingua blu,
la febbre catarrale ovina che ha decimato gli allevamenti dellisola con 1200
focolai registrati tra il 2000 e il 2001. In tre mesi i veterinari delle Asl e quelli
dellAssociazione regionale allevatori, coordinati dallIstituto zooprofilattico
della Sardegna, dovranno completare le vaccinazioni su 4 milioni di capi. In
base al decreto firmato dallassessore regionale alla Sanit si comincer con
gli ovini e i caprini, quindi si passer ai bovini.
Gli ultimi test rassicura Salvatore Depalmas, direttore dellIstituto zoo-
profilattico danno ampie garanzie sullefficacia e linnocuit del vaccino.
Non c dunque alcun rischio ed importante in questa fase mettere da parte
le polemiche e i falsi allarmismi che hanno segnato lavvio delle procedure
per le vaccinazioni. Gli allevatori insiste Depalmas devono stare tran-
quilli e collaborare con i veterinari per velocizzare il pi possibile la mole di
lavoro che ci aspetta fino al 30 aprile.
Per chi viola il decreto sono previste sanzioni da 500.000 a 2.500.000 lire.
Lingua blu: vaccinazioni
per 4 milioni di capi in Sardegna
ROMA, 3.
Il 12 gennaio, in occasione del-
l'inaugurazione dell'anno giudizia-
rio nei vari distretti italiani, i ma-
gistrati, in segno di protesta, en-
treranno per ultimi, in toga, nelle
aule dove si svolgeranno le varie
cerimonie. Verranno poi illustrate
le ragioni della protesta, la prima
di una serie che l'Anm ha pro-
grammato nel corso del 2002 e
che riguardano l'autonomia della
magistratura e lo stato giuridico-
economico del settore.
Il 12 gennaio
protesta
dei magistrati
PAGINA
10 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 4 Gennaio 2002
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o EURO: UN INIZIO SEGNATO DA DISAGI Debutto
difficile per la moneta unica nelle Poste, banche,
nelle stazioni ferroviarie e nelle autostrade. Si regi-
strano code interminabili e proteste. Le associazioni
dei consumatori, intanto, denunciano aumenti dei
prezzi a causa degli arrotondamenti.
Il FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE di
54.500 miliardi di lire, pari a 28,147 miliardi di euro,
il fabbisogno statale del 2001; superiore a quello del
200 ma rientrato di ben 35.000 miliardi di lire a di-
cembre. L'Esecutivo fiducioso di raggiungere entro
febbraio il rapporto deficitpil fissato in sede Ue.
SCONTRO SUL PUBBLICO IMPIEGO di nuovo
scontro tra sindacati e Governo sul pubblico impie-
go.. Si riuniscono i rappresentanti di Cisl, Uil, Cgil
per decidere uno sciopero.
ANCORA POLEMICHE SUL PROCESSO SME Con-
tinua tra le polemiche il processo Sme-Ariosto in
corso al Tribunale di Milano. Il ministero della Giu-
stizia ha stabilito che uno dei giudici del dibattimen-
to prenda possesso del suo nuovo incarico.
NUOVE COMPETENZE AI GIUDICI DI PACE Con
l'inizio dell'anno entrata ufficialmente in vigore la
competenza dei giudici di pace anche in materia pe-
nale per determinate fattispecie di reati minori al fi-
ne di alleggerire il lavoro dei Tribunali.
ROMA, 3.
Nel 2001 il fabbisogno del settore sta-
tale ammontato a 54.500 miliardi di li-
re, (con un aumento di 5.368 miliardi ri-
spetto ai 49.132 miliardi del 2000). Lo
ha reso noto il Tesoro. In euro, il fabbi-
sogno 2001 ammonta a 28.147 milioni e
quello 2000 a 25.375 milioni.
Nel solo mese di dicembre, tuttavia,
stato registrato un avanzo del settore
statale di circa 35.000 miliardi di lire
(18.076 milioni di euro) a fronte della-
vanzo di 20.176 miliardi (10.420 milioni
di euro) dello stesso mese del 2000.
Il dato parziale e quello complessivo
del fabbisogno del settore statale a fine
anno (28,147 miliardi di euro) fanno ben
sperare il ministero dellEconomia che
ha gi espresso ragionevole fiducia di
centrare lobiettivo fissato in ambito eu-
ropeo per il rapporto deficit pil. Il
traguardo fissato per il deficit dellItalia
a fine 2001 (calcolato sulla base dellin-
debitamento delle pubbliche amministra-
zioni, aggregato contabile diverso dal
fabbisogno statale e valido in ambito
Ue) pari all1,1%, equivalente a 13,789
miliardi di euro (26.700 miliardi di lire).
Il dato ufficiale, proprio per il diffe-
rente meccanismo di contabilizzazione,
si conoscer solo a fine febbraio, quan-
do lIstat lo ufficializzer. Il dato di di-
cembre sottolineano comunque fonti
del ministero dellEconomia abba-
stanza buono, e riflette la correzione da
37.000 miliardi effettuata dal Governo
per mezzo di decreti e della stessa finan-
ziaria.
A pesare sul consuntivo di fine anno,
superiore di 0,051 miliardi di euro al ri-
ROMA, 3.
Si inasprisce la vertenza per il rinnovo
dei contratti del pubblico impiego. Dopo
lo sciopero del 14 dicembre, i lavoratori
pubblici potrebbero tornare in piazza
entro la fine di gennaio per protestare
contro la Finanziaria appena approvata
(con risorse insufficienti per i contratti,
sostengono i sindacati), le riforme an-
nunciate dal Governo sul mercato del la-
voro, e il sistema previdenziale.
I contratti scaduti lo scorso 31 dicem-
bre riguardano circa tre milioni di lavo-
ratori, ma quelli per i quali le risorse
ROMA, 3.
Con l'inizio dell'anno entrata uffi-
cialmente in vigore la competenza dei
giudici di pace anche in materia penale
per determinate fattispecie di reati mi-
nori (tra gli altri il furto semplice, le le-
sioni colpose, la diffamazione e la guida
in stato di ebbrezza) al fine di alleggeri-
re il lavoro dei Tribunali. Ma di fatto
l'attivit giudiziaria in materia penale
potr essere avviata solo tra qualche set-
timana.
La riforma prevede che i giudici di
pace abbiano la competenza a decidere
per una ventina di reati minori. A Ro-
ma, dove i giudici di pace in organico
sono 160, una trentina sono destinati ap-
punto al settore penale. A Milano i giu-
dici di pace sono 85 e per far fronte alle
nuove competenze il loro numero ri-
ferisce l'Ansa dovrebbe essere presto
aumentato di altri 44.
A Napoli i giudici di pace sono 30
informa ancora l'Ansa e sono insuffi-
cienti o mancanti mobilio e computer. A
Napoli inoltre le competenze in materia
penale, diversamente da quelle in mate-
ria civile, si estendono anche ai Comuni
limitrofi della provincia, come ad esem-
pio Casoria, Fattamaggiore e Afragola.
Questo per quanto riguarda le grandi
citt. Secondo i dati del ministero della
Giustizia, sarebbero gi pronte 744 sedi
su 848, pari all'88% mentre altre 20 lo
saranno entro marzo. Quanto al perso-
nale amministrativo che affiancher i
giudici di pace, su 4812 unit previste,
resta ancora scoperto il 5,98%, inferiore
alla media nazionale per le sedi giudizia-
rie, che dell'11,8%.
ROMA, 3.
Capodanno con meno incidenti stra-
dali, e meno morti (59), rispetto all'anno
scorso. Lo indicano i dati forniti dal di-
partimento della Pubblica sicurezza del
ministero dellInterno riguardo al perio-
do 28 dicembre 2001-1 gennaio 2002.
Nei cinque giorni considerati ci sono
stati 2.122 incidenti gravi, dei quali 50
con esito mortale e 1.623 feriti. Rispetto
a un anno fa si avuta una significativa
riduzione dei sinistri, passati da una me-
dia di 466 a 424 al giorno.
Anche gli incidenti mortali sono sensi-
bilmente diminuiti, da una media di
11,7 al giorno nel 2000-2001 ad una di
10 al giorno nel 2001-2002. Quanto alle
vittime, nel periodo 29 dicembre 2000-1
gennaio 2001 (con un giorno in meno ri-
spetto al periodo considerato prima),
erano stati 59, gli stessi di questanno.
Polizia e Carabinieri hanno intensifi-
cato i servizi di prevenzione e di vigilan-
za. Complessivamente sono state impie-
gate 38.944 pattuglie, che hanno conte-
stato 30.278 violazioni del codice strada-
le. Eccesso di velocit (4.869 casi) e
mancanza di cinture di sicurezza (2.665)
sono state le infrazioni maggiormente
sanzionate lungo le autostrade e le stra-
de extraurbane.
CALTANISSETTA, 3.
Si aperto con una sanguinosa serie
di agguati il nuovo anno nelle regioni
del Sud dove pi radicata la criminali-
t organizzata. L'ultimo in ordine di
tempo stato compiuto ieri sera a Gela,
in provincia di Caltanissetta, vittima un
noto possidente, Giampaolo Aliotta, 53
anni. L'uomo stato assassinato nel
centro cittadino, non lontano dalla far-
macia gestita dalla figlia, mentre stava
per salire a bordo della sua auto.
Aliotta possedeva grandi distese di ter-
reno a coltivazioni pregiate e aveva an-
che ricoperto lincarico di presidente del
Consorzio di bonifica della piana di Ge-
la. In passato era stato arrestato per
usura, ricettazione e turbativa dasta. La
sua uccisione considerata dalla Polizia
un delitto eccellente, forse il segnale
di una ripresa della guerra di mafia.
Marted sera a Napoli stato invece
ucciso Giuseppe Sarno, pregiudicato per
traffico di droga. L'uomo, legato al clan
camorristico dei Licciardi, era fratello
del boss del quartiere di Secondiglia-
no, Costantino. Recrudescenza crimino-
sa anche ad Andria (Bari) dove l'assassi-
nio, marted, di Pietro Cannone ha riac-
ceso la faida che da anni sta decimando
due famiglie, i Pastore e i Pistillo.
SIRACUSA, 3.
Rester probabilmente l'ultima vittima
dei botti di Capodanno il bambino di 8
anni rimasto ferito alla mano sinistra, in
modo grave, nel tardo pomeriggio di ie-
ri mentre stava giocando con un petar-
do inesploso trovato per strada davanti
alla sua abitazione a Floridia, centro ad
una quindicina di chilometri da Sira-
cusa.
Il piccolo stato trasferito allospeda-
le Cannizzaro di Catania, dove i sani-
tari lo hanno sottoposto ad un delicato
intervento chirurgico per cercare di evi-
tare l'amputazione dell'arto.
Prima di essere condotto nella citt
etnea, il bambino era stato portato al
pronto soccorso dellospedale Umberto
I di Siracusa dove i medici gli avevano
riscontrato una serie di microfratture al-
la mano sinistra con lesioni anche ai
tendini, disponendone quindi il trasferi-
mento nel pi attrezzato centro sanita-
rio catanese.
Si tratta del pi grave incidente verifi-
catosi in questi giorni a ridosso del Ca-
podanno nel Siracusano. Il bilancio della
notte di San Silvestro si era infatti con-
cluso con tre feriti lievi.
BRINDISI, 3.
Sar trasmesso alla magistratura il
verbale di sopralluogo compiuto ieri nel-
la centrale termoelettrica di Brindisi
Nord da un gruppo di esperti attivato
dal sindaco di Brindisi, Giovanni Antoni-
no, che il 31 dicembre scorso ha dispo-
sto il blocco dellattivit dellimpianto.
Durante il sopralluogo, infatti, stato
accertato che la centrale di propriet
dellEurogen, consociata Enel conti-
nua a produrre energia. Da qui la deci-
sione del sindaco di inviare il verbale al
magistrato di turno del Tribunale di
Brindisi. La giunta comunale di Brindisi
ha deciso di impugnare dinanzi al Tar il
decreto del ministero delle Attivit pro-
duttive, nella parte in cui consente alla
centrale termoelettrica di Brindisi Nord
di utilizzare carbone per altri sei mesi
nel 2002 per far fronte alle richieste di
produzione energetica da parte del ge-
store nazionale della rete. Ma non man-
cano le polemiche. Secondo il presiden-
te dellamministrazione provinciale di
Brindisi, Nicola Frugis, lordinanza con
la quale il sindaco Giovanni Antonino ha
disposto il blocco dellattivit della cen-
trale di Brindisi Nord palesemente il-
legittima e, quindi, facilmente impugna-
bile dinnanzi al Tar.

L'OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
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IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE
Pace nel mondo, dialogo
fra i cristiani e fra le religioni
Card. WALTER KASPER
Presidente del Pontificio Consiglio
per la Promozione dell'Unit dei Cristiani
L
a pace, shalom, al centro del mes-
saggio dellAntico e del Nuovo Testa-
mento. Pace, shalom nella Bibbia, non
soltanto un normale saluto quale espres-
sione di cortesia; pace, shalom lescatolo-
gica promessa proveniente da Dio ed
laugurio di benedizione fra gli uomini. Infat-
ti Ges Cristo stesso la nostra pace (cfr Ef
2, 14). Benedetti da Dio in Ges Cristo, i cri-
stiani debbono essere fra di loro una bene-
dizione ed una benedizione per tutte le na-
zioni. Beati gli operatori di pace, perch
saranno chiamati figli di Dio (Mt 5, 9). La
Chiesa pertanto chiamata ad essere se-
gno, strumento e testimone della pace, pace
con Dio e tra gli uomini (cfr Lumen gentium,
1, 13).
Pace, giustizia e perdono
La pace tra gli uomini, quella tranquillitas
ordinis insegnata da santAgostino, alla
quale Papa Giovanni Paolo II si riferito
nel suo Messaggio per la Giornata della Pa-
ce del prossimo 1 gennaio (cfr n. 3), non va
tuttavia intesa soltanto come silenzio delle
armi e assenza della guerra. Essa il frutto
dellordine infuso nellumana societ dal
suo fondatore (cfr Gaudium et spes, 78), e
presuppone un impegno costante ad instau-
rare nel mondo la giustizia. Come afferma
la Scrittura, la vera pace opera della giu-
stizia (Is 32, 17; cfr Gc 3, 18).
Per giustizia deve intendersi il riconosci-
mento della dignit di ogni persona, i suoi
diritti umani fondamentali, la libert di
ognuno, lassenza di discriminazioni a moti-
vo della fede, della razza, della cultura, del
sesso. Per giustizia deve intendersi il diritto
di ciascuna creatura umana alla vita, alla
terra, al cibo, allacqua, ad uneducazione
che la renda pi pienamente consapevole di
questi suoi diritti, e capace di autodetermi-
nazione nella sua vita. Questo bene perso-
nale presuppone il bene comune, la giusti-
zia sociale soprattutto per i poveri, lequili-
brio sociale e la stabilit dellordine sociale
e politico.
Davanti ad un mondo contrassegnato dal
peccato, dallegoismo e dallinvidia, un
mondo che troppo spesso nega con violen-
za la giustizia, e sconvolge, nel circolo vi-
zioso dei conflitti, la tranquillitas ordinis,
che presupposto e sostanza della pace,
non possibile instaurare la pace senza la
sollecitudine misericordiosa e provviden-
ziale di Dio, che conosce le vie capaci di
raggiungere i cuori pi induriti e di trarre
buoni frutti anche da una terra arida e infe-
conda (Messaggio per la Giornata Mondia-
le della Pace, 1 gennaio 2002, n. 1). La pa-
ce il dono del perdono, della redenzione
e della nuova creazione; al pari dellamore,
della gioia, della penitenza, della benevo-
lenza, della bont, essa frutto dello Spirito
(cfr Gal 5, 22). Il regno di Dio giustizia,
pace e gioia nello Spirito (cfr Rm 14, 17).
Questa speranza deve sempre pi profon-
damente animare la nostra preghiera. La
pace deve essere costantemente implorata,
affinch essa ci possa essere concessa ed
essere salvaguardata. Ma larma della pre-
ghiera rafforza anche il nostro impegno per
ribaltare le situazioni di ingiustizia, e agire
insieme per ledificazione di un mondo pi
giusto. Guidati dalla mansuetudine di Colui
che ha predicato la giustizia per i poveri del
Regno, i cristiani sanno che la capacit di
perdonare la base per fondare un proget-
to di societ pi giusta e solidale (ibid.,
n. 9).
I cristiani sanno che lodio etnico, razzia-
le, religioso, la spirale di violenza che colpi-
sce, indistintamente, vittime e carnefici, pu
avere un antidoto: il perdono. Soltanto il
perdono, infatti, ci situa al di sopra delle ac-
cuse; ci permette di non colpevolizzare, a
causa di pochi, interi popoli; di non far rica-
dere sui figli le colpe dei padri. Il perdono,
che dipende da ciascuno di noi, pu ristabi-
lire la giustizia e condurci da una situazione
di guerra a una condizione di pace.
Riconciliazione e pace
fra i cristiani
Proprio su questo argomento del legame
fra pace, giustizia e perdono si situa lim-
portanza del dialogo ecumenico e della col-
laborazione dei cristiani tra di loro. Di
fronte al mondo, infatti, la loro azione con-
giunta nella societ riveste il trasparente
valore di una testimonianza resa insieme al
nome del Signore (Ut unum sint, 75). Ma
non soltanto. Oppressi dalla loro storia di
dispute e di scontri, colpevoli di aver a vol-
te predicato ed imposto il Vangelo di Cristo
anche con le armi, i cristiani hanno iniziato,
soprattutto in questo secolo, limpegnativo e
lento cammino del loro reciproco perdono.
Non c ecumenismo senza conversione e
perdono (cfr ibid., 15 s, 33). La vergogna e
linteriore ravvedimento per lo scandalo del-
la divisione, ravvedimento che lo Spirito su-
scita, sono alla base del movimento ecume-
nico (cfr Unitatis redintegratio, 1).
Oggi i cristiani hanno varcato la soglia
del terzo millennio, e si trovano di fronte ad
una scelta impegnativa, difficile, essenziale.
Limpegno ecumenico, la promozione dellu-
nit dei cristiani una delle grandi sfide e
dei compiti pi urgenti allinizio del nuovo
millennio (cfr Novo Millennio ineunte, 12,
48). I cristiani sono chiamati a promuovere
una spiritualit della comunione (ibid., 43
s), ed essere cos luce del mondo, citt
collocata sopra un monte (Mt 5, 14).
Predicano il perdono, questa forma parti-
colare dellamore (cfr Messaggio, cit., n. 2),
e faticosamente la applicano a loro stessi,
alle loro Chiese in Oriente ed in Occidente.
Dialogare, incontrarsi, purificare le loro me-
morie, per le Chiese un atto di coraggio
ed un gravoso impegno. Esse sanno che la
coerenza e lonest delle intenzioni e delle
affermazioni di principio si verificano appli-
candole alla vita concreta (Ut unum sint,
74). Ci le sollecita, nellattuale situazione,
ad avere tra loro un comportamento esem-
plare, che rechi al mondo una testimonian-
za di perdono, di concordia, di dialogo, che
esige di essere ancora pi profondo quando
le divergenze sembrano insormontabili.
Le Chiese, malgrado le perduranti divisio-
ni, grazie allesperienza di dialogo che esse
stanno vivendo, hanno potuto, fino ad oggi,
almeno dimostrare che il processo di purifi-
cazione della memoria del loro passato ge-
nera a poco a poco unevoluzione che fa
prevalere la legge nuova dello spirito di
carit. La fraternit universale dei cristia-
ni diventata una ferma convinzione ecu-
menica (ibid., 42). Vivono gi in una comu-
nione reale e profonda, sebbene essa non
sia purtroppo ancora perfetta (cfr ibid., nn.
11-14). Nella testimonianza e nel servizio
della pace, essi possono e debbono, gi og-
gi, collaborare strettamente tra di loro.
Dialogo ecumenico
e dialogo interreligioso
Latteggiamento delle Chiese e la predi-
sposizione al perdono, che esse applicano
alle loro reciproche relazioni, deve indurle
a dialogare insieme con le altre religioni e
le altre culture affinch la morale ecumeni-
ca che esse ricercano nel loro agire, si ri-
fletta sui rapporti e sul dialogo con le altre
religioni, verso una collaborazione che val-
ga a riaffermare i valori della vita e della
cultura umana.
Il dialogo ecumenico ed il dialogo interre-
ligioso sono connessi e legati, ma non si
identificano luno con laltro. Esiste tra i due
una differenza specifica e qualitativa, e per-
ci non vanno confusi. Il dialogo ecumenico
non si fonda soltanto sulla tolleranza ed il
rispetto dovuto ad ogni convinzione umana
e soprattutto religiosa; n esso si fonda sol-
tanto su un filantropismo liberale o una me-
ra cortesia borghese; al contrario, il dialogo
ecumenico radicato nella comune fede in
Ges Cristo e nel reciproco riconoscimento
del battesimo per mezzo del quale tutti i
battezzati sono membri dellunico Corpo di
Cristo (cfr Gal 3, 28; 1 Cor 12, 13; Ut unum
sint, 42) e possono pregare insieme, come
ci ha insegnato Ges, Padre nostro. Nelle
altre religioni, la Chiesa riconosce un rag-
gio di quella verit che illumina ogni uo-
mo (Gv 1, 9), ma che soltanto in Ges Cri-
sto rivelata nella sua pienezza; solo lui
la via, la verit e la vita (Gv 14, 6; cfr No-
stra aetate, 2). pertanto ambiguo riferirsi
al dialogo interreligioso in termini di ma-
croecumenismo o di una nuova e pi vasta
fase dellecumenismo.
I cristiani e i seguaci delle altre religioni
possono pregare, ma non possono pregare
insieme. Ogni sincretismo escluso. Nondi-
meno essi condividono il senso ed il rispet-
to di Dio o del Divino ed il desiderio di Dio
o del Divino; il rispetto per la vita, il deside-
rio della pace con Dio o con il Divino, tra gli
uomini e nel cosmo; essi condividono molti
valori morali. Possono e debbono collabora-
re per difendere e promuovere insieme, a
vantaggio di tutti gli uomini, la giustizia so-
ciale, i valori morali, la pace e la libert.
Ci vale particolarmente per le religioni mo-
noteiste, che vedono in Abramo il loro Pa-
dre nella fede.
Linvito per la Giornata di preghiera per
la pace nel mondo un modo per riafferma-
re tutto questo. La Chiesa cattolica conside-
ra questa partecipazione unoccasione utile
per testimoniare insieme che i cristiani si
sentono sempre pi interpellati dalla que-
stione della pace (Ut unum sint, 76). Appli-
cando i criteri della ricerca della loro pro-
pria unit, i cristiani rispettano le altre reli-
gioni. Essi sanno che la legge nuova del-
lo spirito di carit incoraggia allaccoglien-
za, non esclude la legittima diversit. Essi
sanno di avere in comune, con le altre reli-
gioni, larma della preghiera per implorare
la pace.
Di fronte al male terribile dellassenza di
pace, di fronte allinfinita catena di lutti che
reca la guerra, esse sanno di avere una so-
la alternativa: dare una testimonianza di re-
ciproco perdono e di tranquillitas ordinis tra
loro. Cos chiediamo a tutti di percorrere
con noi la stessa via di speranza verso la
giustizia, la riconciliazione e la pace.
Verso il 24 gennaio
segna di Omar senza condizioni. Gli statuni-
tensi hanno in questo momento in detenzione
circa 250 prigionieri di guerra, gran parte dei
quali (225) rinchiusi nella prigione installata a
Campo Rinoceronte, la base occupata nel Sud
dellAfghanistan. Alcuni dei prigionieri saranno
trasferiti nei prossimi giorni nella base militare
Usa di Guantanamo (Cuba) dove sono stati av-
viati lavori per migliorare le misure di sicurez-
za. Rumsfeld ha sottolineato che alcuni di que-
no, Yunis Qanuni, non stato ancora formal-
mente firmato dai Paesi partecipanti alle ope-
razioni. Prima della firma, prevista nei prossi-
mi giorni, i componenti del gruppo di ricogni-
zione presenteranno ai rispettivi Governi un
rapporto sulla loro missione a Kabul. Laccor-
do raggiunto con il Governo provvisorio afgha-
no prevede che il dispiegamento del contin-
gente internazionale dovr essere concluso en-
tro il 15 gennaio.
AFGHANISTAN Febbrili trattative per la consegna del mullah Omar alle forze statunitensi
Si stringe il cerchio
intorno al capo dei Taleban
L'attacco a New York: rinvenuti
i corpi di altre 13 vittime
ARGENTINA Incarichi ministeriali a due partiti di opposizione
Il Presidente Duhalde ha formato
un Esecutivo di unit nazionale
verno a Jorge Capitanich. Al dicastero della
giustizia stato preposto il radicale Jorge Va-
nossi e a quello della difesa Horacio Juanare-
na. Un altro esponente del Frepaso, Juan Pa-
blo Cafiero, stato nominato vicecoordinatore
del Governo. Per completare l'esecutivo man-
cano i Ministri della sanit, dell'azione sociale
e della pubblica istruzione.
Il Governo sta ora definendo una legge om-
nibus da presentare al Parlamento che con-
terr tutta la materia delle riforme economi-
che (politica monetaria, rilancio della produ-
zione e dell'occupazione) e le misure di assi-
stenza sociale. Tra queste ultime figureranno
sussidi di disoccupazione per i capifamiglia
senza lavoro. Ieri, in una conferenza stampa,
il coordinatore Capitanich ha indicato che la
priorit assoluta garantire la pace sociale,
ristabilire la struttura produttiva nazionale e
varare programmi di assistenza alimentare e
sanitaria.
Sul nodo cruciale della modifica della legge
della convertibilit, che fissa la parit tra peso
e dollaro, il Governo sembra orientato a pro-
porre al Parlamento un regime di cambio a
doppio binario: da una parte un cambio fisso
di un dollaro contro 1,35 pesos per le attivit
commerciali e industriali, dall'altra un dollaro
liberamente quotato dal mercato. Intanto, in
attesa che la svalutazione venga formalizzata,
si comincia ad avvertire una incipiente scarsit
di farina e di prodotti farmaceutici.
sti prigionieri sono molto
pericolosi ed hanno gi
dimostrato di essere pronti
a tutto. Il Segretario alla
difesa non ha inoltre esclu-
so che alcuni dei prigionieri
possano essere trasferiti ne-
gli Stati Uniti.
La squadra di ricognizio-
ne della forza internaziona-
le di pace in Afghanistan
(Isaf), composta da 25 mili-
tari di 12 Paesi, ha intanto
lasciato ieri Kabul dopo
aver ispezionato le basi del
contingente. Lo ha riferito
un ufficiale britannico nella
capitale afghana. La squa-
dra era arrivata mercoled a
Kabul anche se laccordo
per il dispiegamento della
forza, raggiunto luned
scorso dal colonnello britan-
nico Richard Barrons e dal
Ministro dellinterno afgha-
KABUL, 4.
Potrebbe essere imminente la cattura del
mullah Omar, capo dei Taleban afghani. Se-
condo quanto segnala l'agenzia Ansa, gruppi
di combattenti anti Taleban, appoggiati da re-
parti speciali statunitensi, hanno oggi preso
posizione attorno ad un villaggio in cui rifu-
giato, a quanto si crede, il mullah Omar. Se-
condo una fonte vicina al capo dei servizi se-
greti di Kandahar, Haji Gullalai, le forze Usa
cercano il mullah, rastrellando casa per casa,
nei dintorni di Baghran, nella provincia meri-
dionale di Helmand. Non ho notizie sulla cat-
tura di Omar, ma tra poco potremmo sapere
se stato catturato, ha aggiunto la fonte.
Ieri, per il terzo giorno consecutivo, Omar
stato al centro di un negoziato tra le nuove
autorit afghane, i capi tribali della regione e
gli ultimi miliziani che dovrebbero fargli da
scudo, ma che si sono invece detti pronti a ce-
derlo in cambio di uninterruzione delle opera-
zioni militari. A condurre le trattative pro-
prio il capo dei servizi segreti di Kandahar,
Haji Gullalai. stato lui a indicare per primo
larea in cui avrebbe trovato rifugio il mullah
ed stato sempre lui ad avviare le trattative
con i capi tribali della shura (consiglio) locale,
per convincerli ad abbandonare Omar e favo-
rirne la cattura. Un portavoce di Gullalai si ie-
ri detto ottimista sulla possibilit di arrivare a
un accordo evitando un attacco da parte dei
marines e dei mujaheddin. Il tentativo - co-
me segnala ancora l'Ansa sembra quello
di isolare i leader del vecchio regime e gli
esponenti di Al Qaeda dai capi locali e dai sol-
dati semplici della truppa Taleban. In questa
chiave pu essere letto anche il rilascio, effet-
tuato ieri per ordine del nuovo Governo di
transizione, di 269 prigionieri catturati dai mu-
jaheddin negli anni scorsi. Assistiti dalla Croce
Rossa, i 269 sono gi tornati ai rispettivi villag-
gi. Ma se il movimento Taleban sembra in via
di dissoluzione (anche il Pakistan gli ha defini-
tivamente voltato le spalle, come dimostra il
fermo cui stato sottoposto lex Ambasciatore
afghano a Islamabad, Abdul Salam Zaef), pi
difficile appare la sfida finale con Osama bin
Laden e con quel che resta di Al Qaeda. Wa-
shington pensa che la rete del terrorista saudi-
ta si stia riorganizzando in piccoli commando.
Larea pi a rischio appare quella compresa
fra la regione afghana di Paktia, bombardata
ieri ancora una volta dai jet Usa, e quella limi-
trofa del Waziristan, una delle pi impervie
zone tribali del Pakistan.
Il Presidente Usa, George W. Bush, ha in-
tanto invitato alla Casa Bianca il leader del
Governo ad interim dellAfghanistan, Hamid
Karzai, per un incontro, in programma a feb-
braio, che sancir nel modo pi ufficiale possi-
bile la ripresa formale dei rapporti tra i due
Paesi e il nuovo status dellAfghanistan nel-
l'ambito della comunit internazionale. Linvi-
to stato annunciato ieri dalla Casa Bianca. Il
Segretario alla difesa, Donald Rumsfeld, nel
suo primo briefing del nuovo anno al Pentago-
no, ha comunque ammonito che c ancora
molto da fare in Afghanistan e che le forze
Usa non intendono per il momento farsi di-
strarre dallobiettivo principale. Rumsfeld ha
inoltre sottolineato che Al Qaeda un gruppo
ben organizzato e mobile, presente in dozzine
di Paesi. Al Qaeda una forza globale e que-
sta una considerazione che va sempre tenuta
presente, ha detto. Dopo alcuni giorni di so-
sta laviazione statunitense tornata a bom-
bardare le montagne di Tora Bora, con schie-
ramento massiccio, dopo aver individuato una
ampia serie di installazioni gi usate in passato
da Al Qaeda come terreno di addestramento e
di rifugio. Lintelligence Usa aveva notato nel-
le ultime ore una nuova presenza delle forze
terroriste nel complesso, nel tentativo probabi-
le di riorganizzarsi, ed il Pentagono ha deciso
di tornare allattacco. Riguardo al negoziato
per la consegna del mullah Omar, Rumsfeld
ha detto che gli Stati Uniti possono accettare
solo un negoziato che si concluda con la con-
BUENOS AIRES, 4.
Il neo Presidente dell'Argen-
tina, il peronista Eduardo
Duhalde, ha avviato la forma-
zione dell'annunciato Governo
di unit nazionale con la parte-
cipazione di due partiti di op-
posizione: l'unione civica radi-
cale (Ucr) e il fronte per un
Paese solidale (Frepaso). Nella
giornata di ieri hanno prestato
giuramento otto Ministri, men-
tre altri tre saranno designati
nelle prossime ore.
Sei dicasteri sono stati attri-
buiti a esponenti peronisti: gli
esteri a Carlos Ruckauf; l'eco-
nomia a Jorge Remes Lenicov;
la produzione a Jos de Mendi-
guren; gli interni a Rodolfo Ga-
brielli; il lavoro ad Alberto Ata-
nasof; la carica di Capo di Ga-
binetto e coordinatore del Go-
Il Segretario alla difesa, Rumsfeld, durante il briefing al Pentagono
Nei supermercati scarseggiano i prodotti farmaceutici
L'area del Ground Zero
NS!|| |N||MAZ|N|
IlSanto Padre ha ricevuto og-
giinudienza Sua Eccellenza Re-
verendissima Monsignor John
Patrick Foley, Arcivescovo tito-
lare di Neapoli di Proconsolare,
Presidente del Pontificio Consi-
glio delle Comunicazioni Socia-
li, con Sua Eccellenza Reveren-
dissima Monsignor Pierfranco
Pastore, Vescovo titolare di Fo-
rontoniana, Segretario del Pon-
tificio Consiglio delle Comunica-
zioniSociali, e con il Dottor An-
geloScelzo, Sotto-Segretario del
medesimo Pontificio Consiglio.
. .
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza Sua
Eccellenza Reverendissima
Monsignor Renato Raffaele
Martino, Arcivescovo titolare di
Segerme, Osservatore Perma-
nente presso l'Organizzazione
delleNazioniUnite a NewYork.
. .
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza il Re-
verendissimo Vescovo Richard
Garrard, Direttore del Centro
Anglicano in Roma, con la Con-
sorte.
. .
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza il
Professor Philippe Capelle, Pre-
sidente della Conferenza Mon-
diale delle Istituzioni Universita-
rie Cattoliche di Filosofia.
. .
Il Santo Padre ha accettato la
rinuncia al governo pastorale
della Diocesi di Metuchen
(U.S.A.), presentata da Sua Ec-
cellenza Reverendissima Monsi-
gnor Vincent DePaul Breen, in
conformit al canone 401 2
del Codice di Diritto Canonico.
. .
Provvista di Chiesa
Il Santo Padre ha nominato
Vescovo della Diocesi di Metu-
chen (U.S.A.) Sua Eccellenza
Reverendissima Monsignor Paul
Gregory Bootkoski, finora Ve-
scovo titolare di Zarna ed Ausi-
liare di Newark.
NEW YORK, 4.
Corpi delle vittime dell'attacco
terroristico dell'11 settembre
contro il World Trade Center di
New York continuano ad essere
rinvenuti. A quanto si appreso
ieri, durante lo scorso fine setti-
mana sono stati ritrovati i cada-
veri di 10 vigili del fuoco e di al-
tre tre persone. Lultimo bilan-
cio ufficiale della tragedia a New
York di 2.936 vittime.
I corpi di 593 persone sono
stati ufficialmente riconosciuti,
mentre altri 1.980 certificati di
morte sono stati emessi senza
cadavere. Le operazioni a
Ground Zero sono ora nelle ma-
ni di una societ privata di co-
struzioni. Le gigantesche gru
che dominavano larea sono sta-
te smontate, dopo aver contri-
buito a rimuovere quasi un mi-
lione di tonnellate di detriti. La
maggior parte del lavoro avviene
adesso sottoterra, dove sono am-
massate altre centinaia di mi-
gliaia di tonnellate di macerie.
in programma la costruzione di
speciali ponti per permettere
laccesso al cantiere. intanto
diventata la meta di migliaia e
migliaia di persone la grande
piattaforma soprelevata aperta
nei giorni scorsi per permettere
di osservare larea. Altre due
strutture analoghe saranno aper-
te nelle prossime settimane.

MARIO AGNES
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L'OSSERVATORE ROMANO
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PAGINA
2 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 5 Gennaio 2002
DA| MND
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n
p
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m
o
p
i
a
n
o INDIA-PAKISTAN Proseguono di duelli di artiglie-
ria lungo la frontiera nella regione del Kashmir. Nel-
le ultime 24 ore i bombardamenti hanno provocato
la morte di nove soldati indiani e di due civili. Tra
domenica e luned, il Premier britannico Blair visite-
r i due Paesi per tentare di raffreddare la crisi.
MEDIO ORIENTE L'inviato statunitense Anthony
Zinni tornato nella regione e ha ripreso la spola
diplomatica tra Israele e i palestinesi. Obiettivo del-
la missione consolidare la tregua e rilanciare i ne-
goziati di pace. Le forze israeliane si sono ritirate
da citt palestinesi della Cisgiordania e hanno ri-
mosso posti di blocco lungo le strade della regione.
RUSSIA La Russia nella morsa del gelo, che ha
provocato dall'inizio dell'anno 23 morti a Mosca. Al-
tre 160 persone sono state ricoverate per assidera-
mento negli ospedali. In Cecenia prosegue intanto
l'offensiva delle forze federali contro i separatisti
islamici. Negli ultimi sette giorni pi di un centinaio
di ribelli hanno perso la vita nei rastrellamenti..
SIERRA LEONE Entro un anno dovrebbe iniziare
l'attivit un tribunale penale internazionale per giu-
dicare i responsabili di crimini contro l'umanit per-
petrati in Sierra Leone nel corso di dieci anni di
guerra civile. Il conflitto ha provocato 200 mila morti
e la popolazione ha subito, soprattutto ad opera dei
guerriglieri, inenarrabili atrocit.
INDIA-PAKISTAN Non s'interrompono gli scambi d'artiglieria alla frontiera
Ridotte le speranze di dare alla crisi
una pronta soluzione diplomatica
MEDIO ORIENTE In programma ripetuti incontri con Sharon e Arafat
Cominciata la spola diplomatica
dell'inviato statunitense Zinni
scere le possibilit di di-
sinnescare la tensione
tra le due potenze nu-
cleari del subcontinente
indiano, anche se co-
me ricordato ancora ieri
da fonti della delegazio-
ne indiana che accompa-
gna Vajpayee a Katman-
du lo statuto della
Saarc esclude la possibi-
lit di discussioni politi-
che bilaterali.
Nel frattempo, da
Londra si appreso che
il Primo Ministro britan-
nico Tony Blair inizier
la sua annunciata mis-
sione diplomatica in In-
dia e Pakistan domenica
prossima, giorno in cui
incontrer Vajpayee, pri-
ma di recarsi luned in
Pakistan per colloqui
con Musharraf. Blair ar-
river in India gi questa
shmir. Secondo le fonti, durante le spa-
ratorie, il fuoco pakistano avrebbe cen-
trato, tra laltro, un blindato indiano al
di l del confine, provocando la morte
dei quattro militari a bordo.
L'attenzione della diplomazia interna-
zionale concentrata oggi su Katman-
du, la capitale del Nepal dove oggi in
programma il vertice dell'Associazione
dei Paesi dellAsia meridionale (Saarc) al
quale prevista la presenza sia del Pri-
mo Ministro indiano Atal Behar Vajpa-
yee e sia del Presidente pakistano Per-
vez Musharraf. Linizio del vertice sta-
to peraltro rinviato di alcune ore a cau-
sa dellarrivo ritardato dello stesso Mu-
sharraf, il cui aereo bloccato dalla
nebbia a Pechino, dove concludeva oggi
una visita ufficiale. Il ritardo rende an-
cora pi improbabile un incontro (in-
formale, dato che il Governo di Nuova
Delhi ha pi volte escluso colloqui diret-
ti) tra Musharraf e Vajpayee, sul quale
diversi osservatori contavano per accre-
sera, ma per aprire a Bangalore, nello
Stato meridionale del Karnataka, una
conferenza organizzata dalla confedera-
zione dellindustria indiana, mentre do-
mani sar impegnato ad Hyderabad,
nell'Andhra Pradesh.
All'invio di una missione diplomatica
sta pensando anche il Governo degli
Stati Uniti, secondo quanto riferito dalle
agenzie di stampa internazionali che ci-
tano, anonimamente, fonti del Diparti-
mento di Stato di Washington.
preceduto da un ripiega-
mento dellesercito israe-
liano da aree occupate
di recente e da una re-
voca di posti di blocco
per facilitare la libert di
movimento della popola-
zione palestinese. Secon-
do un portavoce milita-
re, lesercito si ritirato
da Nablus, da Jenin e da
un quartiere di Ramal-
lah, dove i carri armati
tengono ancora sotto ti-
ro gli uffici di Arafat.
Il Ministro dellinfor-
mazione dell'Ap, Yasser
Abed Rabbo, ha detto
che quello di Israele
un finto ripiegamento.
In concreto, ha aggiun-
to, le truppe continuano
a circondare le maggiori
citt e a controllare il
traffico su tutte le stra-
de. Secondo il capo della
jamin Ben-Eliezer, il Capo della diplo-
mazia, Shimon Peres, lAmbasciatore
degli Stati Uniti a Tel Aviv Dan Kerzer e
l'esperto del Dipartimento di Stato Aha-
ron Miller. Subito dopo Zinni si recato
a Ramallah per un colloquio con il Pre-
sidente dell'Ap, Yasser Arafat.
La missione dellinviato Usa durer
quattro giorni. Lobiettivo, negli intenti
della Casa Bianca, quello di arrivare a
un cessate-il-fuoco stabile, tale da con-
sentire lattuazione del documento Te-
net e del rapporto Mitchell.
Secondo la radio militare israeliana,
Sharon avrebbe ribadito l'intenzione di
cominciare le trattative con la contro-
parte solo dopo sette giorni di calma as-
soluta. Diverso sarebbe il parere di Pe-
res e di Ben-Eliezer, secondo i quali il
basso livello di violenze raggiunto nei
Territori negli ultimi giorni gi accet-
tabile per riavviare i contatti.
Larrivo di Zinni nella regione stato
sicurezza palestinese in Cisgiordania, Ji-
bril Al Rajub, le misure sono un tenta-
tivo di imbrogliare Zinni.
Stamani, inoltre, la tensione tornata
a salire quando le autorit israeliane
hanno sequestrato una nave carica di
armi destinate alle zone palestinesi. L'e-
sito dell'operazione stato reso noto dal
Capo di stato maggiore, Shaul Mofaz.
Limbarcazione, ha detto Mofaz, appar-
tiene allAp e trasportava almeno cin-
quanta tonnellate di materiale bellico.
RUSSIA Temperature a meno 27 gradi
Uccisi dal gelo a Mosca
decine di senzatetto
Anche in Polonia il gelo dei primi due
giorni dell'anno ha ucciso a Varsavia do-
dici persone, portando a 221 il totale
delle vittime dellinverno pi rigido a
memoria duomo nella capitale polacca.
Comunicati sulla morsa del gelo, simi-
li pi a bollettini di guerra che a bollet-
tini meteorologici, sono giunti anche da
Riga, la capitale della Lettonia, dove al-
tri due morti per assideramento nelle ul-
time 24 ore hanno portato a 36 il nume-
ro totale delle vittime del freddo dall'ini-
zio dellinverno.
SIERRA LEONE Accordo tra il Governo e l'Onu
Un tribunale internazionale
per punire i crimini di guerra
di esperti giuridici dell'Onu effettuer a
Freetown, capitale della Sierra Leone, a
partire da luned prossimo.
L'istituendo tribunale dovr processa-
re e punire i responsabili delle atrocit
perpetrate nel corso di dieci anni di
guerra civile, che ha provocato circa
200 mila morti e ha devastato questo
Paese dell'Africa Occidentale. I peggiori
crimini nei confronti di civili inermi
esecuzioni sommarie, torture e amputa-
zioni, arruolamenti forzati di minori
sono stati commessi dai guerriglieri del
fronte unito rivoluzionario (Ruf).
La decisione dell'Onu di creare un tri-
bunale penale internazionale per la Sier-
ra Leone era stata adottata in linea di
principio nel 2000. L'inviato speciale del-
l'Onu in questo Paese africano, Allieu
Ibrahim Kanu, ha espresso soddisfazio-
ne per l'iniziativa di Annan e ha indicato
che il tribunale potrebbe cominciare ad
operare tra circa un anno.
Nella missiva inviata al Consiglio di si-
curezza, il Segretario generale ha attira-
to l'attenzione sui problemi finanziari le-
gati all'istituzione del tribunale. I contri-
buti volontari erogati per il primo anno
di attivit ammontano a 14,8 milioni di
dollari mentre la spesa prevista pari a
16,2 milioni. Anche per i due anni suc-
cessivi i fondi raccolti o comunque pro-
messi sono largamente inferiori ai costi
preventivati.
Quello per la Sierra Leone sar il ter-
zo tribunale penale internazionale istitui-
to dalle Nazioni Unite. Gli altri due ri-
guardano i crimini di guerra e contro
l'umanit commessi nella ex Jugoslavia
e nel Rwanda.
Prosegue
l'offensiva russa
contro i guerriglieri
in Cecenia
Cina: bambino
precipita da palazzo
PECHINO Uno bambino di nove
anni morto precipitando dal ven-
tesimo piano di un edificio ad
Hong Kong, in Cina, dopo avere
perso lequilibrio a causa di uno
zaino troppo pesante. Lo hanno ri-
ferito venerd i quotidiani locali,
precisando che il bimbo si spor-
to al di sopra di una griglia di si-
curezza e lo zaino che portava sul-
le spalle si spostato verso il vuo-
to trascinandolo verso il baratro.
Un portavoce della polizia ha di-
chiarato che sullepisodio stata
aperta uninchiesta.
Ritrovati a bordo
del sottomarino Kursk
i cifrari segreti
Ex Zaire: cruenti
scontri tribali
nel Nord-Est
Spagna: condannato
a 104 anni di carcere
un terrorista dell'Eta
Gran Bretagna:
in aumento
la criminalit
Myanmar: l'opposizione
chiede la liberazione
di Aung San Suu Kyi
ISLAMABAD, 4.
Restano estremamente
incerte le speranze di da-
re una pronta soluzione
diplomatica alla grave
crisi in atto tra India e
Pakistan, mentre cresce
di ora in ora il pericolo
di un deflagrare genera-
lizzato in guerra aperta
degli scontri armati gi
in atto da giorni alla
frontiera tra i due Paesi
con esiti cruenti.
Fonti militari del Paki-
stan hanno sostenuto
questa mattina che nove
soldati indiani e due civi-
li pakistani sono stati uc-
cisi nelle ultime 24 ore
nellambito degli ormai
purtroppo consueti
scambi di colpi di arti-
glieria lungo la linea di
controllo alla frontiera
tra i due Paesi nel Ka-
TEL AVIV, 4.
L'inviato statunitense
in Medio Oriente, Antho-
ny Zinni, ha cominciato
la spola diplomatica tra
Israele e Autorit Palesti-
nese (Ap) nel tentativo
di rafforzare la tregua in
vigore e avviare le tratta-
tive sullo stato definitivo
dei Territori. Stamani
l'emissario americano ha
incontrato il Premier
israeliano, Ariel Sharon,
al quale ha proposto
lapplicazione immediata
del piano elaborato sei
mesi fa dal Direttore del-
la Cia, George Tenet,
per garantire la durata
del cessate-il-fuoco in Ci-
sgiordania e nella Stri-
scia di Gaza.
Al colloquio hanno
partecipato anche il Mi-
nistro della difesa, Ben-
Sono gi migliaia i profughi dalle zone di confine tra India e Pakistan Zinni, al suo arrivo, stringe la mano all'Ambasciatore degli Usa in Israele
MOSCA, 4.
Dall'inizio dell'anno ha causato la
morte per assideramento di ventitr per-
sone, dieci tra mercoled e gioved, la
nuova ondata di gelo che ha colpito Mo-
sca, con temperature scese a ventisette
gradi sotto zero. Nel riferirlo, l'agenzia
di stampa Itar-Tass cita fonti delle auto-
rit sanitarie locali, secondo le quali
sempre tra mercoled e gioved altre 39
persone sono state ricoverate, portando
a oltre 160 il numero complessivo delle
persone che si trovano attualmente negli
ospedali cittadini per assideramento, al-
cune delle quali dopo aver subito lam-
putazione di arti rimasti congelati.
Ogni giorno a Mosca qualcuno tra i
pi poveri muore per il freddo. Dallo
scorso novembre le vittime sono gi sta-
te 242 tra gli oltre centomila senzatetto
che da ogni parte della Russia e anche
dalle Repubbliche dellex Unione Sovie-
tica cercano un rifugio nella capitale.
Gran parte di loro passa la giornata al-
l'interno delle stazioni ferroviarie e della
metropolitana, ma dopo il passaggio de-
gli ultimi treni la polizia obbliga i men-
dicanti a sgomberare e per molti di loro
uscire dal caldo di una stazione nella
strada equivale a subire scosse serie
prima dellarrivo in un altro rifugio pi
o meno caldo.
Tra l'altro, gli ospedali in genere non
accolgono i mendicanti se non sono in
immediato pericolo di vita, anche per-
ch per un ricovero necessario un per-
messo di soggiorno nella capitale che i
senzatetto non hanno, come scrive il
quotidiano Novie Izvestia.
MOSCA, 4.
A bordo del sottomarino russo
Kursk, affondato il 12 agosto del
2000 nel Mare di Barents e ripor-
tato a secco lo scorso ottobre, so-
no stati ritrovati i cifrari segreti
per i messaggi con la flotta. Lo ha
riferito ieri il procuratore militare
della Flotta del Nord Vladimir
Mulov, chiarendo che i documen-
ti ritrovati non aiutano gli investi-
gatori a fare luce sulle cause della
tragedia, nella quale morirono 118
marinai, ma sono importanti dal
punto di vista della sicurezza della
Marina russa.
MOSCA, 4.
giunta oggi al settimo giorno lof-
fensiva delle truppe federali russe contro
le basi della guerriglia separatista islami-
ca nel Sud della Cecenia, la Repubblica
ribelle della Federazione russa. Secondo
quanto ha riferito ieri il comando milita-
re russo, citato dallagenzia di stampa
Interfax, i guerriglieri islamici uccisi so-
no pi di cento, tra cui alcuni coman-
danti militari di medio rango e mercena-
ri arabi. Ad avvantaggiare i rastrella-
menti delle truppe russe ha contribuito
il freddo intenso delle ultime settimane
che ha costretto i guerriglieri a lasciare i
rifugi sulle montagne e a trovare ricove-
ro nei villaggi ai piedi delle alture. ac-
caduto, in particolare, nel distretto di
Kurchaloi, quaranta chilometri a Sud-
Ovest della capitale cecena Grozny,
unarea che era stata conquistata dai
russi due anni fa e dove sono avvenuti
gli scontri pi violenti di quest'ultima
settimana, alla vigilia di Capodanno,
quando sono stati uccisi 73 guerriglieri.
I combattimenti pi aspri continuano
nel villaggio di Tsotsen-Yurt, dove i ri-
belli hanno eretto protezioni a difesa dei
loro rifugi. Sempre secondo il comando
militare russo, le truppe federali nell'ul-
tima settimana hanno avuto due morti e
undici feriti.
Le autorit militari smentiscono che
tra le vittime ci siano civili e sostengono
che allinizio delle operazioni, sono stati
aperti dei varchi per consentire agli abi-
tanti dei villaggi di mettersi in salvo e
che nei villaggi investiti dall'offensiva so-
no rimasti solo i guerriglieri asserra-
gliati.
NEW YORK, 4.
Il Segretario generale dell'Onu, Kofi
Annan, ha dato via libera alla istituzione
di un tribunale speciale per giudicare i
crimini di guerra e contro l'umanit
commessi nella Sierra Leone. Lo hanno
reso noto ieri riferisce l'agenzia di
stampa France-Presse fonti del pa-
lazzo di vetro di New York.
In una lettera inviata al Consiglio di
sicurezza, Annan ha annunciato che
l'accordo per definire il quadro legale di
questa corte penale sar firmato durante
una visita di dieci giorni che un gruppo
KINSHASA, 4.
Decine di persone sono morte
la scorsa settimana nel Nord-Est
della Repubblica Democratica del
Congo (ex Zaire) in seguito a
scontri tra le trib Lendu e Alur.
Motivo del contendere il possesso
della terra nella zona di Ituri. Le
informazioni disponibili parlano di
50 vittime e di villaggi bruciati. Il
Nord-Est dell'ex Zaire sotto il
controllo del movimento di libe-
razione congolese (Mlc), un
gruppo ribelle appoggiato militar-
mente dall'Uganda.
MADRID, 4.
Un esperto in esplosivi appartenente
all'Eta, l'organizzazione separatista ar-
mata dei Paesi Baschi spagnoli, Jos
Maria Arregi, alias Fittipaldi, stato
condannato ieri a 104 anni di prigione.
L'uomo nel 1990 aveva spedito pacchi
bomba a quattro persone, ferendone
gravemente una, il giudice Fernando de
Mateo, presidente della Corte Nazionale
di Madrid. Arregi dovr pagare a de
Mateo anche 900.000 euro per danni.
La condanna, tra le pi dure inflitte
ad un esponente dell'Eta, giunta pro-
prio nel giorno in cui ha suscitato pole-
miche in Spagna l'annuncio che il dal
Tribunale Supremo, il pi alto grado di
giurisdizione nel Paese, ha stabilito che
lo Stato dovr versare ad Herri Batasu-
na, il partito che dell'Eta considerato
il braccio politico, 380.000 euro di
rimborsi, previsti dalla legge, per le spe-
se elettorali sostenute nel 1982 e nel
1986, 208.888 dei quali per interessi ma-
turati. Lo ha comunicato, in una lettera
al Parlamento, il Ministro dell'interno
Mariano Rajoy. Il Governo spagnolo si
rifiutato per diversi anni di versare a
Herri Batasuna il contributo elettorale
perch non ha mai voluto condannare
apertamente gli atti terroristici dellEta.
LONDRA, 4.
Da aprile a novembre del 2001 la cri-
minalit in Gran Bretagna nettamente
aumentata. Solo a Londra le rapine a
mano armata sono salite del 53 per cen-
to rispetto allo stesso periodo dellanno
precedente, mentre gli omicidi sono
quasi raddoppiati, passando da sedici a
trenta. Gli autori sono prevalentemente
giovani coinvolti nel traffico di droga.
L'allarme stato lanciato dagli esperti
di Scotland Yard, secondo i quali la
Gran Bretagna destinata a vivere une-
splosione di violenza di strada simile a
quella verificatasi negli Usa negli anni
80. La causa principale, continuano gli
investigatori, la diffusione della droga,
soprattutto della cocaina che arriva dal-
la Giamaica. Un traffico, sottolineano gli
esperti, difficile da fermare in quanto af-
fidato a corrieri che ingoiano capsule
contenenti la droga. Su ogni aereo che
arriva dalla Giamaica in Gran Bretagna
ci sono almeno trenta persone sospette,
ha avvertito il diplomatico britannico
Phil Sinkinson, vice alto commissario a
Kingston, secondo il quale sono spesso
giovani donne oppresse dalla miseria a
farsi tentare dai cinquemila dollari che i
trafficanti offrono per il trasporto.
YANGON, 4.
In coincidenza con i festeggiamenti
per lanniversario dellindipendenza,
lopposizione del Myanmar ha chiesto
oggi al Governo militare che venga ri-
messa in libert il premio Nobel per la
pace 1991, signora Aung San Suu Kyi,
agli arresti domiciliari dal settembre del
2000. Nell'appello si fa anche riferimen-
to alla necessit improrogabile di procla-
mare uno Stato democratico nell'ex co-
lonia britannica.
Le richieste dellopposizione figurano
in una lista stilata dalla Lega nazionale
per la democrazia, che vinse con un lar-
ghissimo margine le elezioni tenute nel
1990, ma non pot mai governare. Subi-
to dopo le consultazioni, nelle quali la
Lega aveva conquistato 392 dei 485 seg-
gi del Parlamento, la Giunta militare mi-
se fuorilegge tutti i partiti.
I militari al potere e la Lega osserva-
no una tregua informale dallottobre del
2000, quando le autorit accettarono di
avviare un dialogo con Aung San Suu
Kyi. Da allora la stampa locale ha smor-
zato i toni contro l'opposizione, cos co-
me ha fatto pure la Lega nei confronti
del Governo.
.
W
La COMUNIT SALESIANA del Vati-
cano, che lo ebbe Direttore negli anni
1982-1991, si unisce in affettuoso ricono-
scente ricordo alla preghiera di suffragio
e al dolore per la morte di
Don SALVATORE DE BONIS
.
W
Il DIRETTORE e la REDAZIONE de
L'OSSERVATORE ROMANO partecipa-
no, nella preghiera, al dolore della Co-
munit Salesiana in Vaticano per la
morte di
Don SALVATORE DE BONIS
Direttore Amministratore
dal 1982 al 1991
Citt del Vaticano, 4 gennaio 2002
.
W
L'OSSERVATORE ROMANO, in tutte
le sue componenti, si unisce al dolore
della Comunit Salesiana in Vaticano
per la morte di
Don SALVATORE DE BONIS
Direttore Amministratore
dal 1982 al 1991
Citt del Vaticano, 4 gennaio 2002
.
W
MARIO AGNES ricorda con animo
commosso
Don SALVATORE DE BONIS
Citt del Vaticano, 4 gennaio 2002
.
W
La SEGRETERIA di STATO comunica
con dolore che, oggi 4 gennaio, dece-
duto, dopo una lunga malattia, il
Rag. Cav.
GIOVANNI PAZZAGLIA
Addetto tecnico della Sezione
per i Rapporti con gli Stati
della Segreteria di Stato
Nel raccomandare a Cristo Buon Pa-
store, l'anima del defunto, la Segreteria
di Stato invita tutti a ricordarlo nella
preghiera. I funerali avranno luogo, sa-
bato 5 gennaio 2002, alle ore 11 presso
la clinica Pio XI.
.

PAGINA
3 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 5 Gennaio 2002
T A
||ZA
| G|NA
.
Ricordi della Sicilia di un tempo
Solo la luna illuminava
i vicoli animati
dalle ninnenanne delle madri
G|uS|||| 3NAV|||
Saranno meno di cinquant'anni che la
societ ha assunto un ritmo evolutivo-in-
volutivo diverso da quello del passato,
creando indubbio un ritmo acce-
lerato del nostro vivere, che a me piace
chiamare tachiritmo in netta opposi-
zione a quello precedente caratterizzato
da ritmi lenti, o da un bradiritmo.
In questo senso nelle aree ormai ur-
banizzate, perfino nei piccoli centri una
volta chiamati borghi, si sta diffondendo
(in Italia, fino ad oggi, in minime pro-
porzioni) un tipo di cura chiamata, con
termine americano, pet-therapy (tera-
pia degli animali domestici), ovvero il ri-
corso ad animali domestici quali gatti
o cani, o anche conigli, piccole tartaru-
ghe, criceti, pesciolini, ecc. ai fini cu-
rativi.
Si dimostrato, secondo certe statisti-
che, che coloro i quali convivono con
questi animali, ottengono addirittura un
modesto, o lieve che sia, allungamento
della media della vita. E i bambini pare
abbiano uno sviluppo psicologico pi ar-
monioso e una crescenza fisica euritmi-
ca. Beninteso, risolvendo i problemi
igienici e attuando i presidi terapeutici
di un buon veterinario.
Per dirne una, con questo contatto, o
inter-relazione, sembra ridursi anche il
numero degli infarti del miocardio: Non
sta a noi dire, per quanto intuibili facil-
mente, quali eventuali impulsi si creano
nella liberazione di micro-affetti che pas-
sano oppure attraverso semplici sen-
sazioni visive dagli uomini agli ani-
mali, e viceversa.
Tutto questo, se verr confermato da
una vasta esperienza clinicamente fil-
trata, ben ci sta, lo accettiamo con pia-
cere. La vita e non solo quella umana,
sacra.
Ma d'altra parte, se le attuali condi-
zioni di vita e di ricchezza permettono
simili sbocchi e presuntive cure, non bi-
sogna assolutamente dimenticare che in
un passato dopotutto recente (non pi
di alcuni decenni fa, come dicevo) il
rapporto uomo-animali era vissuto: in
una integrit assoluta e con finalit a
volte pragmatiche e comunque non tera-
peutiche.
* * *
La mia memoria, quando risale alla
Sicilia della mia giovent, piena zeppa
di animali, o minuscoli esseri perfino
perniciosi perch apportatori di malattie
quali cimici o pidocchi. Com' piena
della miseria in cui vivevano i nostri
nonni per non dire i nostri genitori.
In primo luogo accenniamo alle case:
Che in genere nei paesi, e perfino nelle
grandi citt, erano modeste, composte
di poche camere in cui spesso erano de-
ficienti, o assenti, i servizi igienici neces-
sari. Esisteva, per le case, o abitazioni
in senso lato, una gerarchia che affon-
dava le radici, gi gi, perfino nelle
grotte che servivano da luoghi abitativi.
Ricordiamo, per esempio, le case-grotte,
o Sassi di Matera, in Lucania, oggi luo-
go di alto valorearcheologicoeartistico.
Ma questo argomento merita un di-
scorso a parte.
Nel Sud e in particolar modo in Sici-
lia, o in Calabria, in Lucania o Puglie, o
altrove, le madri per avere una culla
erano costrette ad attaccare, attraverso
due chiodoni infissi nei muri contrappo-
sti per angolature limitrofe, delle corde
a cui si mettevano delle coperte che di-
ventavano culle. Cio, avevano delle
amache-culle alle quali, con una lunga
cordicella attaccata alle due funicelle,
riuscivano ad imprimere il tipico ondu-
lamento di va-e-vieni. Era, come tutti
sanno, un cullar i bimbi per imprime-
re al loro corpo, in via di addormenta-
mento, degli impulsi ritmici che serviva-
no, e servono, a dare un senso di quie-
te, di equilibrio, direi, cullante che inve-
ste tutto il corpo. Insomma, emergeva-
no i ritmi universali, quasi delineati e
definiti da un metronomo interno che
corrisponde al ritmo universale per lo
pi binario (luce-ombra / elettrone-posi-
tone / toni musicali alti e bassi) che cer-
tamente nasce dal cuore di Dio.
Mia madre, come capitava ad altre
madri, aveva due culle, una vera, usuale
e una ad amaca. Sicch poteva cullare,
quando la sera investiva i paesi allora
spesso senza luce elettrica, usando le
due mani, due figli. Nella fattispecie,
me, nella culla che spettava al primoge-
nito, e mio fratello.
Questo ritmo ondulatorio era abbina-
to ad un altro ritmo pi soave e profon-
do: quello generato dalle ninnenanne
cantate dalle madri. Insomma, eravamo
nelle vere voragini della protostoria bio-
logica dell'uomo, e non in quelle, altret-
tanto voraginose, dei lunghi viaggi che,
oggi, si fanno a scopo turistico.
I paesi, i contadi, e presumo i quar-
tieri pi poveri delle citt (non certo i
grandi caseggiati patrizi o i lontani, per
noi, grattacieli) si riempivano di queste
dolci voci materne che penetravano i
corpi dei figli bimbi e trasmettevano
non solo alla loro subcoscienza bambina
i divini ritmi vitali, ma anche, indubbia-
mente, operavano ai livelli pi profondi
cellulari.
Da giovane medico, a Mineo, quando
ero chiamato per delle visite notturne
e il paese, s e no, aveva delle rare lam-
padine a piattello che lo rendevano, in
certo senso pi oscuro, e solo la luna,
se c'era, dava quegli aloni di luce bian-
chissima che cadeva dal cielo sui tetti, o
sul fango invernale dei vicoli oltre a
sentire, di pi nella prima primavera, il
tossire dei bambini affetti da pertosse, vi
si sentivano, frammezzate, le cantilene,
mi verrebbe da dire, ninnanannose delle
madri. I due suoni, ambedue sofferti
(tosse e ninnenanne) mi davano il senso
di trovarmi nel mezzo di un grande dia-
logo tra terra e cielo.
Per me, la grande Sicilia era questa:
fatta di dolore, di suoni che mi facevano
sopraelevare verso un aere meraviglioso
ricco del senso dell'essere e del divino...
* * *
Bisogna almeno ricordare i catoi,
parola di origine greco-bizantina: kat
odn, sottostrada, ma si trattava di po-
verissime abitazioni allogate a pianoter-
ra. Erano per lo pi stanzoni col pavi-
mento acciottolato, o di nudo terreno,
con a lato, entrando, una cucinetta
(tannra, parola di origine araba) che
consisteva in un ripiano in muratura
con due grosse pietre su cui si poneva la
pentola, o pignatta come si diceva con
un bellissimo, termine, sotto cui si met-
teva la legna da ardere.
Nella prima parte del catoio si collo-
cavano i letti, per lo pi uno matrimo-
niale accostato alle pareti imbiancate, o
scolanti acqua per umidit, e l'altro li-
mitrofo o, se lo spazio lo permetteva, di-
rimpettaio a quello matrimoniale: era
un lettone in cui dormivano i figli tutti
assieme.
Il fondo del catoio aveva una mangia-
toia piena di fieno, o paglia, o, nei pe-
riodi primaverili, di erba raccolta dai
contadini che vi abitavano nelle campa-
gne distanti in genere due/tre ore dal
paese dove lavoravano o a giorna-
ta, cio impiegati come forza-lavoro
per un solo giorno, o come mezzadri.
sottinteso che i bagni non esisteva-
no affatto. Anzi sin verso il 1930 par-
lo di Mineo e di altri paesi e paeselli di-
spersi per la Sicilia non c'era nemme-
no l'acqua che si andava a prendere alle
fonti campestri, o, nei migliori dei casi
se si potevano spendere dei soldi, si
comprava dai carrettieri venditori di ac-
qua in brocche di creta.
Comunemente, esisteva una fossa set-
tica, in un lato del catoio, profonda
qualche metro, chiusa da un gran pie-
trone che si tirava su con un anello di
ferro che vi era attaccato. Veniva svuo-
tata ogni due o tre mesi e il contenuto
portato nelle campagne come concime.
L'aria l dentro non era irrespirabile,
la porta comunemente aveva i cosiddetti
gattaioli, buche rotonde attraverso cui
entravano o uscivano i gatti.
L dentro in primavera predominava
l'odor delle erbe fresche usate come
mangime per gli asini (difficile possede-
re dei muli perch avevano un prezzo
alto da compera).
Se l'inverno arrivava piovoso e fred-
do, spesso noi ragazzi ci raccoglievamo
in qualche catoio dove una donna, o un
vecchio, ci raccontavano fiabe che ci fa-
cevano uscir fuori dalla realt e ci face-
vano navigare fra ricchezze, lauti pran-
zi, Re e Regine.
In un recente volume Paolo Gulisano analizza la matrice cattolica dell'opera dello scrittore e filologo inglese
Alla scoperta della geografia spirituale delle opere tolkieniane
AND||A MNDA
Secondo alcune statistiche Il signore degli anelli,
il capolavoro di John Ronald Reuel Tolkien, apparso
per la prima volta in Inghilterra nel 1955, il libro pi
letto al mondo, dopo la Bibbia.
Il dato sconvolgente per una serie di motivi legati
innanzitutto alla natura del libro (come definirlo? Un
romanzo? Una saga epica? Una favola di 1200 pagi-
ne?), alleccentricit del suo autore (un outsider, un
professore di filologia del tutto irregolare e disorganico
rispetto alle grandi correnti della letterature novecente-
sca) nonch alla sua divulgazione che molto poco deve
allingrato lavoro dei critici (che, soprattutto in Italia,
snobbarono o, peggio, denigrarono questo scomodo
best-seller).
Non la prima volta che la critica prende un abba-
glio, ma le dimensioni del caso Tolkien sono vera-
mente colossali.
La fortuna di questo libro in molti paesi si deve so-
prattutto al passaparola dei lettori, spesso (ma non
solo) giovani e giovanissimi, a questo tam-tam sotter-
raneo che, attraverso diverse generazioni, durato e
dura da quasi 50 anni.
Il 2002 sar un anno tolkieniano, non solo perch si
aperto con la commemorazione, il 3 gennaio, del
110 anniversario della nascita dello scrittore inglese,
ma anche perch pochi giorni dopo, e precisamente il
19 gennaio (in Italia), verr proiettato il primo episodio
del film-kolossal ispirato al Signore degli anelli. La
febbre tolkieniana sta salendo.
Anche la saggistica italiana se ne , finalmente, ac-
corta, ed ecco che, per esempio, la casa editrice nco-
ra ha pubblicato nel novembre 2001 un bel volume
realizzato dal giovane Paolo Gulisano e dallindicativo
titolo Tolkien, il mito e la grazia.
Gulisano uno dei massimi esperti dellopera tolkie-
niana e lo aveva gi dimostrato con due volumetti (Ru-
sconi) dedicati alla geografia dei mondi inventati dal
fantasioso scrittore inglese. Con questo saggio Gulisano
passa dalla geografia fisica a quella, non meno ricca e
lussureggiante, relativa al mondo morale e spirituale
delle opere tolkieniane.
Come sottolineato dal titolo i due aspetti principali
che vengono messi in luce dal critico sono quello del
Tolkien scrittore e filologo e quello del Tolkien cristia-
no e cattolico.
Si tratta di due facce della stessa medaglia: forte di
una profonda conoscenza filologia (per decenni profes-
sore di filologia a Oxford, dove insegn prima inglese
antico e poi lingua e letteratura inglese medioevale,
Tolkien conosceva perfettamente tutte le lingue parlate
nel Nord Europa durante il Medio Evo, dal gotico al
nordico, dal finnico allantico inglese) lo schivo profes-
sore cerc, attraverso i modelli dellepica e delle anti-
che leggende, di ri-scrivere un corpus mitologico che,
per, altro non se non quello biblico, ossia giudaico-
cristiano.
In particolare questo si avverte leggendo la prima
opera di Tolkien (prima come composizione, perch fu
pubblicata solo postuma) Il silmarillion. Nel Signore
degli anelli, invece, apparentemente, non ci sono trac-
ce di religiosit, e questo per volont precisa dellauto-
re che cos scriveva allamico gesuita Robert Murray
nel 1953: Il Signore degli Anelli fondamentalmente
unopera religiosa e cattolica; allinizio non ne ero
consapevole, lo sono diventato durante la correzione.
Questo spiega perch non ho inserito, anzi ho taglia-
to, praticamente qualsiasi allusione a rose tipo la re-
ligione, oppure culti o pratiche, nel mio mondo im-
maginario. Perch lelemento religioso radicato nel-
la storia e nel simbolismo.
Da questa rigorosa, quasi etica, scelta dellautore ha
avuto origine una lunga discussione, ancora (purtrop-
po) viva e vitale, sul peso esercitato dalla fede persona-
le di Tolkien sulla sua opera.
Il libro di Gulisano, godibile per scrittura e per intui-
zioni, permette, finalmente, di fugare ogni equivoco,
legittimo o capzioso.
Cos a John Ronald Reuel Tolkien viene restituita la
giusta collocazione: un grande scrittore di miti, di epi-
ca, in un momento storico in cui questo antico e nobi-
le genere era tristemente scomparso dalle pagine della
letteratura (da qui il successo grande) e, soprattutto,
un autentico e profondo spirito cristiano, anzi cattolico
(da qui il successo universale).
Tu dis, je dis: i versi scritti nel 1976 da Lopold S. Senghor per il Libretto di Mal'aria
Tu partiras... pour refaire le monde
ANNA 3uJA!!|
Chiss se qualcuno si ricordato, nel compilare la bibliografia di Lo-
pold Sdar Senghor in occasione della morte, della sua pubblicazione
forse pi esile, ma forse anche pi suggestiva, un semplice foglio 29x20
piegato in quattro, il Libretto di Malaria numero CLXXXVII, pubblicato
da Arrigo Bugiani a Pisa nel 1976?
Ad Arrigo Bugiani che gli aveva chiesto, con uno di quei suoi slanci
candidi e testardi, una poesia inedita per i Libretti poveri e preziosi, dal
nome umile e spavaldamente maremmano di Malaria, il poeta aveva
risposto da Dakar, sulla carta intestata di Presidente della Repubblica
del Senegal, con estrema semplicit: Comme vous me le demandez, je
vous envoie, ci joint, un pome indit que jai crit lan dernier (Come
lei mi ha chiesto, le invio, allegata, una poesia che ho scritto lo scorso
anno).
Era la poesia Tu dis, je dis che un volo di colombe disegnate da Giu-
seppe Viviani annunciava nella copertina del Libretto. Una poesia da-
more e daddio, di vicinanza e di lontananza, di nostalgia e di promessa,
di passato e di futuro: ...Tu partiras, tu partiras vers ton pays, mes In-
des merveilleuses je ne sais si lOrient ou lOccident , vers les pla-
ges dor blanc et de fraicheur. / Notre heure unique en alle, et linstant
dans son spasmel Eternel, nous avenir du monde, embrasss debout sur
la proue, comme lune et soleill Eclair et foudre, pour refaire le monde
(...Partirai, partirai verso il tuo Paese, le mie Indie meravigliose non
so se l'Oriente o l'Occidente , verso le rive d'oro bianco e di freschez-
za. / La nostra unica ora nel suo andare, e l'istante nel suo spasimo
Eterno, noi, avvenire del mondo, abbracciati in piedi a prua, come luna e
sole, lampo e fulmine, per rifare il mondo).
Ora che anche il poeta partito verso le rive doro bianco e di fre-
schezza, non si sa se dOriente o dOccidente, lesile foglio, generoso
dono di poesia e di amicizia, ci porta, con la rara qualit del sorso dac-
qua nel deserto, le sue parole,isuoiversi,adaiutarciarifareilmondo.
L'itinerario pittorico di Joseph Turner a centocinquant'anni dalla morte
Dalle nebbie della sua Londra
all'abbagliante luce del Mezzogiorno italiano
MA||A AN!N||!!A |AV|S|
Era gi avanti nella sua carriera di
affermato paesaggista quando nell'ago-
sto del 1819 Joseph Turner conobbe di
persona la forza abbagliante e insieme
trasparente diffusa dalla luce del mez-
zogiorno italiano. Lui che veniva dalle
nebbie di Londra ne fu soggiogato; ma
pur percependone l'alto significato pit-
torico e il substrato poetico, non riusc
sul momento a riproporne i valori in
tutta la loro inafferrabile bellezza.
Fin dai suoi primi acquerelli, ancora
giovanissimo, egli aveva dimostrato
una particolare predilezione per gli ef-
fetti atmosferici; una predilezione che
lo port a fare dell'acqua e della luce i
due elementi base su cui dipanare il
percorso della sua esaltante avventura
pittorica.
Da giovane aveva guardato ai dipinti
di Claude Lorrain con evidente forza
assimilativa. Quelle luci diffuse, quelle
vaporosit sfumate verso chiari oriz-
zonti, proprie del pennello di Lorrain,
avevano indubbiamente influito sul lin-
guaggio paesaggistico da lui adottato;
ma al tempo stesso gli avevano taciuto
la prorompente energia di quella luce
solare, tutta calore e tutta brillantezza,
da cui si era sentito avvolgere e investi-
re al primo impatto col suolo italiano.
In Italia torn dopo una parentesi di
circa dieci anni. Come soggiorno scelse
Roma, questa volta maggiormente pre-
parato a catturare lo splendore abba-
gliante di quella luce solare che tanto
lo aveva affascinato; ma anzich impri-
gionarla nelle liquide stesure proprie
dell'acquerello, scelte la corposit della
pittura ad olio.
Nelle tre tele allora esposte al pubbli-
matica accesa in bagliori cremisi o in-
cupita in blu tempestosi, resa profon-
da da tonalit piuttosto scure, e squil-
lante in accensioni improvvise.
Ma agli attacchi pi o meno morden-
ti di larga parte della critica l'artista
era abituato. Gli si rimproverava l'esa-
gerato uso che egli faceva del giallo
(suo colore preferito); si sottolineava
l'eccessiva astrazione di prospettiva ae-
rea, si definiva irrazionale la vivaci-
t della tavolozza.
Lui lasciava dire e proseguiva la sua
strada; aveva iniziato a percorrerla nel
1789 a soli 14 anni con l'ammissione
alla Royal Academy School sotto la gui-
da di Thomas Malton, pittore acquerel-
lista. Da allora, tappa dietro tappa, fer-
mamente spronato da suo padre, aveva
toccato considerevoli traguardi.
Membro della Royal Academy a soli
27 anni, inserito nell'alta societ londi-
nese, sostenuto dall'ammirazione di Sir
John Leicester, pi volte ospite del con-
te di Egremont, viaggiatore instancabi-
le, e bench di origini modeste ormai
privo di preoccupazioni economiche,
Joseph Turner mirava alla conquista di
un posto di prim'ordine nel panorama
dell'arte paesaggistica.
Amava la luce cos come l'infuriare
delle tempeste; gli assolati cieli mediter-
ranei, il vortice del vento, l'inquieto
spumeggiare delle onde, la bruma della
sera, il tenero umidore mattutino di
prati rugiadosi. In una parola, amava
la natura, tanto da riuscire a tradurne
gli aspetti dai pi emotivamente travol-
genti ai pi liricamente distensivi, affi-
dato per questo a quella capacit recet-
tiva che gli permetteva di impreziosire
ogni immagine con l'eloquenza della
sua visione interiore.
Costante il suo cammino evolutivo,
puntigliose le sue osservazioni su gli ef-
fetti di luce, e straordinaria la sua abi-
lit nel dotare l'immagine riprodotta di
quella forza emotiva che altro non era
se non preziosa linfa da cui prendeva
vita l'opera.
Quando, nel 1818, dopo un viaggio in
Olanda e nelle regioni del Reno, Turner
fiss e fece vibrare sulla tela l'ariosa vi-
suale offerta ai suoi occhi da un tratto
del canale di Rotterdam, tutto quanto
la sua sensibilit aveva segretamente
percepito venne ad essere reso in chiave
squisitamente pittorica.
In questa grande tela (Dort, il posta-
le da Rotterdam) di cui Constable dis-
se: penso sia la pi completa opera di
genio che io abbia mai visto, acqua,
cielo e luce si fondono in un rapporto
di trasparenze infinite. Capolavoro del-
la prima maniera dell'artista, prezioso
per la luminosit cromatica, riflette il
tipico linguaggio turneriano, quello che
pi limpidamente rispecchia l'essenza
di una pittura resa in chiave poetica.
Era davvero vasto l'orizzonte da cui
l'occhio attento, pi ancora le capaci-
t intuitive dell'artista potevano attin-
gere per rapire impressioni ed immagi-
ni da affidare al pennello.
Ispiratrice preziosa fu Venezia. Con
quell'atmosfera sospesa tra sogno e
realt, quelle evanescenze di luce, quel
magico fondersi (quasi in un unico
amalgama) d'acque e di pietra, la citt
lagunare fu per lui fonte di preziose
tessiture coloristiche. Cos come Pet-
worth, nel Sussex, dove l'artista passa-
va felici periodi ospite del conte di
Egremont, e dove, come scrive John
Rothenstein, egli realizz gran numero
di quadri di luminoso incanto nei con-
sueti termini di coloro e di luce. Eppu-
re, la penna troppo pungente di parte
della critica continuava a viviseziona-
re spietatamente la sua opera.
Pur tacendo, egli ne provava disap-
punto; una volta ne prov amarezza.
Aveva trasferito sulla tela quello che i
suoi occhi avevano captato sulle acque
tumultuose di Harbour's Mouth nel
corso di una violenta tempesta di neve.
Il momento lo aveva vissuto in prima
persona e in prima persona sofferto;
quando lo rese in immagine non fu ca-
pito. E la critica, da ironica e pungen-
te, si trasform in offensiva.
Allora Turner aveva 67 anni, alle
spalle un cammino in costante evolu-
zione, larghissima la notoriet. Trasfe-
rendo sulla tela le impressioni da lui
vissute a bordo di una imbarcazione
che quasi risucchiata dalla onde in tu-
multo sembrava dover cedere a forze
scatenanti, egli aveva voluto dimostrare
la fragilit e l'impotenza dell'uomo di
fronte ad eventi ineluttabili. Era d'altra
parte il pi logico assentire alle esigen-
ze di un temperamento quale il suo,
portato a far rivivere attraverso il colo-
re ogni aspetto, anche il pi drammati-
co, offerto dall'immenso e variato sce-
nario della natura.
A questo scenario egli aveva saputo
rapire ogni sorta di immagini facendo
sue visuali preziose: erano nate cos
opere di ariosa spazialit, come Il par-
co di Petworth; e, come la Foresta di
Bere e Il guado del ruscello, di ripo-
sante quiete; opere di forte presa come
Il molo di Calais con quel cielo con-
vulso gonfio di nuvole vaganti sopra
acque agitate, o di radiosa visione poe-
tica (pi sogno che realt) come l'Au-
rora a Norham Castle: un dipinto che
Constable defin evanescente ed ae-
reo, eseguito con vapori colorati. Ed
proprio in questo saper evocare attra-
verso il colore drammaticit e poesia
che risiede la vera forza del linguaggio
di Joseph Turner.
Gli ultimi suoi anni furono di decli-
no (se si eccettua la bellissima serie de-
gli acquerelli svizzeri). Partecipando al-
la stagione 1850 della Royal Academy,
egli volle comunque essere presente fi-
no all'ultimo sul fronte espositivo. Mor
un anno dopo, il 19 dicembre del '51, e
fu sepolto nella Cattedral di St.Paul.
Con lui, precursore degli impressioni-
sti, si spense il pi grande pittore ingle-
se e il maggior paesaggista del movi-
mento romantico.
Joseph Turner,
Dort,
il postale
da Rotterdam
La foresta
di Bere
Il lago Averno,
Enea
e la Sibilla
Cumana
Il guado del ruscello
co romano, spe-
cie in una, Rego-
lo, l'artista riusc
ad esprimere tutta
la forza di quel
chiarore che lui
percepiva come
l'esplosione di un
fulgore abbaglian-
te. Nello stesso
periodo aveva
messo mano ad
una nutrita serie
di schizzi ad olio
tra cui, di parti-
colare importan-
za, l'Ulisse che
schernisce Polife-
mo: soggetto svi-
luppato in un'ope-
ra poi considera-
ta dipinto centra-
le dell'evoluzione
turneriana. Espo-
stoallaRoyal Aca-
demy nel 1829, il
dipinto sollev
l'interesse della
critica, tuttavia
schierata su posi-
zioni opposte.
Punto focale dei
giudizi la scelta
della gamma cro-
morto lo storico
Dimitri Obolensky
Sir Dimitri Obolensky, professore emerito
di storia della Russia e dei Balcani all'Uni-
versit di Oxford e grande studioso della sto-
ria dell'Impero Romano d'Oriente, morto al-
l'et di 83 anni.
Nato a San Pietroburgo, Obolensky si lau-
re in storia medievale e moderna a Oxford,
universit dove ha condotto tutta la sua car-
riera accademica.
Autore di numerosi libri dedicati all'Impero
Bizantino e anche di un diffuso manuale di
storia medievale, Obolensky ha cercato di far
luce sul mondo cosmopolita dell'Europa
orientale, dedicandosi particolarmente all'a-
nalisi della vita delle istituzioni giuridiche, al-
l'economia e all'organizzazione sociale.

Una riflessione sul libro di Giovanni Paolo II
Varcare la soglia della speranza
25 aprile 1993: Giovanni Paolo II bacia la terra albanese all'aeroporto
internazionale di Tirana, in occasione del pellegrinaggio apostolico in Albania
PAGINA
4 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 5 Gennaio 2002
.
M
onografie
Z|| S|MN|
Vescovo titolare di Bararo
e Ausiliare di Shkodr
Nel 1994 un libro di grandi valori uscito alla
ribalta mondiale: Varcare la soglia della speran-
za di Giovanni Paolo II. Nel 1998 quel libro
stato pubblicato in lingua albanese. Tradotto con
attenzione e competenza dal prof. Gjon Shllaku e
redatto dai prof. Ferdinand Leka e Zef Simoni,
redatto nella terminologia biblico-liturgica da
Mons. Zef Simoni e Don Zef Gashi, redatto lin-
guisticamente da Elena Kadare e dott. Ardian
Marashi.
Si tratta di un'opera di dimensioni mondiali,
tradotta in tante lingue, che esce come un Van-
gelo, perch veramente questo libro contiene
buone notizie, e la buona notizia attraversa i cin-
que continenti, con lunico scopo di rafforzare il
nostro tempo che ha cos tanti problemi e com-
plicazioni.
Organizzato in forma di intervista da Vittorio
Messori, il libro vuole essere linsegnamento di
Cristo e della Chiesa: una dimensione dove sono
comprese la sapienza divina e umana, dove il Pa-
pa appare nelle vesti di filosofo della corrente
neotomista, di teologo e maestro, di sociologo
del secolo. un volume che chiede di essere
presente in ogni biblioteca e in ogni casa, che va
gustato come un alimento spirituale per la nuova
evangelizzazione.
Il libro si presenta profondo nellampiezza del-
le problematiche trattate, nell'ottica religiosa e
nella purezza intellettuale. Il Santo Padre ha ca-
ratterizzato questo Pontificato facendosi portavo-
ce di Cristo in terra, perci il libro appare non
solo ricco di valori temporali, ma anche capace
di aprire orizzonti nuovi per il terzo millennio.
Il volume inizia con le parole di Cristo nel
Vangelo: Non aver paura piccolo gregge. Due
nozioni grandi: prima di tutto il non aver pau-
ra e poi il piccolo gregge che diventer gran-
de. Non aver paura, parola questa che prima di
tutto rivolta a Maria dallangelo, che rivolta a
san Giuseppe dallangelo e da Cristo, e che poi
rivolta agli apostoli, e con cui lo stesso Cristo sa-
luta e si rivolge a loro una volta risorto. un sa-
luto che viene dal cielo, come un inizio divino di
una storia destinata a durare per tuttiiseco-
li,quellocheGiovanni Paolo II rivolse da Piazza
San Pietro il 22 ottobre 1978.
Il Santo Padre nel libro afferma che questa vo-
cazione deve essere presa in un'ottica molto pi
ampia. Perch non aver paura? Perch luomo
stato salvato da Dio, la potenza della croce di
Cristo e la sua resurrezione pi grande di ogni
male di cui luomo pu o deve aver paura. Il
Santo Padre spiega: di non aver paura del mi-
stero di Dio, non aver paura del suo amore, non
aver paura della debolezza delluomo e neanche
della sua superbia.
Giovanni Paolo II penetra in profondit con il
suo messaggio. Il vero protagonista il Signore.
Il Cristo che continuamente libera la creatura
dalla schiavit della corruzione e lo indirizza ver-
so la libert. Il vero protagonista e lo Spirito
Santo che viene in aiuto alla nostra debolezza. Il
Papa lo esprime chiaramente con una convinzio-
ne teologica, dicendo che luomo raggiunge la
pienezza della preghiera non quando esprime
fortemente se stesso, ma quando permette al Si-
gnore di diventare pienamente presente in lui.
Allora il Signore penetra in noi, ununione che
prende posto nei nostri cuori, nelle nostre opere,
nei nostri ideali, in tutto il nostro essere. Il Papa,
quando parla del Vangelo che significa buona no-
tizia, spiega che il Vangelo sempre un invito
per gioire prima di tutto nella creazione, che lo
stesso Signore creando vide molto buona (Gen 1,
1-25) e fa sapere alluomo che la forma pi alta
nella gioia che si compie nella salvezza. Il
Creatore delluomo contemporaneamente il
suo Salvatore.
Quello che ha detto Cristo: Io ho vinto il
mondo anche la vittoria dellumanit e del-
luomo. La ragione della nostra gioia che ab-
biamo il potere di vincere il male e di accogliere
con bont la figliolanza divina. Lopera della sal-
vezza che stata fatta in Cristo linnalzamento
dellopera della creazione a un gradino pi alto.
Si pu chiamare salvezza perch viene vinto il
potere di distruzione del peccato e la vita divora-
trice della morte. La gioia della vittoria sul male
non oscura la consapevolezza reale dellesistenza
del male nel mondo e nelluomo. Il Vangelo ci
insegna a chiamare per nome il bene e il male,
ma ci insegna anche che c la possibilit ed
necessario che il male venga sconfitto dal bene
(Rm 1). La morale cristiana si esprime esatta-
mente cos.
Da questa lotta per la vittoria del bene nelluo-
mo e nel mondo scaturisce il bisogno della pre-
ghiera.
E nella domanda di Vittorio Messori troviamo
per chi e perch prega il Papa. Il Papa fa
una bella preghiera, prega profondamente, il Pa-
pa prega semplicemente, tante volte lo trovi con
le mani sulla testa e questo non solo per la sem-
plicit del raccoglimento, ma anche per la sicu-
rezza dellottimismo: in lotta per la vittoria del-
la Chiesa. Il Papa prega prima di tutto per tutte
le chiese e d il compito a s stesso di stringere
tutto il mondo nella preghiera, con la mente e
con il cuore.
Pregano la Chiesa e il Papa, ma pregano an-
che le persone a cui vengono affidate le missioni,
per le vocazioni e non solo per le vocazioni sa-
cerdotali e religiose, ma anche per tante vocazio-
ni di santit in mezzo al popolo di Dio, in mezzo
ai laici. La Chiesa prega per coloro che soffrono,
prega per i morti. Attraverso la preghiera, Dio si
manifesta prima di tutto come misericordia e
cio come carit che si mette davanti alluomo
che soffre, amore che sopporta, che solleva, che
vince per la fiducia.
Ci viene davanti una domanda: vero che c
un Dio in cielo? Le domande sottili dello scritto-
re e giornalista italiano mostrandosi a volte come
un tentatore, quasi tendenzioso, ma mai con
cattiva intenzione, avranno delle risposte ancora
pi sottili dal successore di Cristo in terra.
Il Papa non accetta mai un Dio freddo, deista
e indifferente. Perci attacca il razionalismo illu-
ministico, che ha messo il Dio e in particolare il
Dio della salvezza tra parentesi. Nel complesso
lopera del Papa un messaggio, una teologia
sintetica con una notazione intellettuale di tipo
moderno.
Ges Cristo libero, perch la libert di Cristo
comporta la libert dellindividuo e della persona
e il Papa afferma che il Cristianesimo una fede
salvatrice. E quando parla delle religioni pi im-
portanti nel mondo distingue il Cristianesimo af-
fermando che fede salvatrice. Questa lessen-
za specifica del Cristianesimo. E parlando della
persona di Cristo, il Papa dice che Cristo piena-
mente originale e irripetibile.
Nel secolo XVIII, dopo il cartesianesimo e la
filosofia empirica di Francesco Bacone, com-
parsa la corrente del Positivismo con August
Comte, mettendo alla base della conoscenza solo
i sensi e lasciando da parte con disprezzo il so-
prannaturale. Oggi, questa corrente, dice il Papa,
viene rifiutata e anche luomo dei nostri giorni
riscopre il sacrum (il sacro).
Mettendosi, dice il Papa, nellottica positivista,
concetti come Signore o Spirito risultano senza
significato. vero che la conoscenza umana nel-
la sua prima fase conoscenza sensibile. Cos
lhanno accolta anche Platone e Aristotele. Ma i
confini dei sensi non sono solo i sensi. Si cono-
sce allora la verit anche fuori dai sensi. In que-
sta maniera si pu parlare dellesperienza uma-
na, dellesperienza morale o dellesperienza reli-
giosa. E quando possibile parlare di tale espe-
rienza, in questa sta la verit e la bellezza, il be-
ne e il male, si trovai il Signore. Kant e lideali-
smo kantiano presero la via dellesperienza etica.
Luomo si conosce come essere etico. Si conosce
anche lessere religioso, capace di entrare in rela-
zione con Dio. La preghiera la verifica di tale
realt.
Il pensiero contemporaneo, allontanandosi
di diventare impotente. Dio sempre dalla par-
te del coloro che soffrono. Dio stesso ha accetta-
to liberamente la sofferenza. Ha potuto dimostra-
re la sua onnipotenza anche nella crocifissione.
Ma se fosse mancata quella sofferenza nella cro-
ce, la verit che Dio amore, sarebbe rimasta
sospesa nel vuoto. In mezzo alla croce e alla ri-
surrezione rimane la sicurezza che Dio ha salva-
to luomo; che Lha salvato tramite Cristo, trami-
te la croce e la sua risurrezione. Cristo ha voluto
salvarci cos.
Salvezza significa liberarsi dal male. Qui non si
tratta del male sociale, come ingiustizia, violen-
za, malattia, catastrofi, eccetera. Salvezza signifi-
ca liberarsi dal male radicale. Il male come tale
non pi neanche la morte, perch dopo di essa
c la resurrezione.
Con il Salvatore, la morte smette di essere un
male ultimo e si sottopone alla potenza della vi-
ta. Allora, salvare significa liberare dal male ra-
dicale. Il male radicale la non accettazione da
parte delluomo di Dio, punizione eterna.
La vita eterna lunione con Dio. Il cristiane-
simo una fede che porta salvezza. La soteriolo-
gia quella della croce e della resurrezione, la
soteriologia del divino amore. La Chiesa orienta-
le si concentrata totalmente nella resurrezione,
la Chiesa dOccidente andata pi in l verso le
sofferenze. Il culto della croce di Cristo ha carat-
terizzato la storia della devozione cristiana e ha
ispirato grandi santi.
Siamo nella problematica di tante religioni:
perch Dio ha permesso cos tante religioni?
La Chiesa cattolica, afferma il Santo Padre in
questo libro cos importante, non svaluta niente
che sia vero e santo in queste religioni. La Chie-
sa guidata dalla fede che Dio creatore salver
tutti in Ges Cristo, lunico intermediario tra Dio
e lumanit, perch li ha salvati tutti. Invece di
stupirmi che la provvidenza permette lesistenza
di religioni cos diverse, dovrei stupirmi di pi
braismo, questo popolo straordinario, continua
ad avere dentro di s i segni di una elezione di-
vina, il Nuovo Testamento trova le sue radici in
quello Vecchio. Noi cercheremo di non ostacola-
re la via.
LEvangelizzazione non deve mancare alla
Chiesa. Povero me, dice san Paolo, se non an-
nuncer il Vangelo (1 Cor 9, 16). Questo rimane
valido per tutte le epoche e per la storia della
Chiesa. Sono stati tanti quelli che hanno seguito
lapostolo. La prima evangelizzazione del mondo
inizi quando san Paolo pass dallAsia minore
in Europa. NellAeropago di Atene non ha avuto
successo. Passer a Roma. Ma sono stati gli apo-
stoli che hanno messo le fondamenta per costrui-
re ledificio spirituale della Chiesa, modello vali-
do per ogni epoca. Sulle orme degli apostoli, i lo-
ro discepoli hanno continuato lopera dellevan-
gelizzazione. Questa unepoca eroica, lepoca
di SantIgnazio di Antiochia e di san Policarpo e
di tanti altri famosi. Con i Padri, levangelizzazio-
ne diventata un impegno profondo per pensare
profondamente sulla verit rivelata.
Il primo Millennio segna lincontro con tanti
popoli, con la invasione dei barbari che diventa-
rono cristiani. Uno tra i pi grandi avvenimenti
della storia dellevangelizzazione stata la mis-
sione dei due fratelli, i santi Cirillo e Metodio,
apostoli e salvi. Unonda nuova di evangelizzazio-
ne comincer alla fine del XV secolo, in partico-
lare con la Spagna e il Portogallo. Inizi levan-
gelizzazione dellAmerica. Il XVI secolo il seco-
lo di san Francesco Saverio in Oriente, in India e
in Giappone. In Cina il gesuita Matteo Ricci sar
lapostolo della Cina. La Chiesa oggi ovunque
evangelizza, annuncia il Cristo. Il XIX secolo si
concentrato soprattutto nel continente africano,
dove sono stati tanti successi. E aumentano le
vocazioni in Asia e in Africa... perci non biso-
gna vedere solo le statistiche. Per la Chiesa le
opere fatte hanno importanza.
nico. Il Consiglio Vaticano II ha aperto la strada
dellunit, impegnando prima di tutto la Chiesa
cattolica, ma questa strada un processo in cui
bisogna superare gradualmente tanti ostacoli di
natura dottrinale, culturale, sociale, che si sono
sedimentati nei secoli. Bisogna pregare molto e
impegnarsi molto per una svolta profonda. Gli
avvenimenti delle due guerre mondiali e i campi
di concentramento possono aver rafforzato la co-
scienza ecumenica tra i cristiani divisi e lannien-
tamento degli Ebrei. Allora non possiamo che ve-
dere il futuro con un certo ottimismo. Oggi sia-
mo divisi e i perch di questi sviluppi si sanno.
La risposta negativa sarebbe che queste divisioni
sono frutto di un peccato velenoso dei cristiani.
La risposta pi positiva ispirata dalla fede riposa
in Colui che pu trarre il bene dal male e dalla
debolezza delluomo.
La nuova evangelizzazione iniziata appunto
nel Concilio Vaticano II. Nel Concilio lo Spirito
Santo ha radunato i suoi uomini, che costituiva-
no una comunit che ascoltava insieme, pregava
insieme, pensava e creava insieme. Il Concilio II
si differenziava da quello precedente. Non c
nessun anatema. Aveva uno stile ecumenico e un
dialogo molto aperto. Aperto anche per i creden-
ti non cristiani, che comprendeva anche coloro
che non credono.
Nellanno 1985 si radun un sinodo straordina-
rio dei Vescovi. Da questo sinodo emersa uni-
dea sul catechismo della Chiesa cattolica. Il cate-
chismo pubblicato nellanno 1992, fu un libro
venduto in tutto il mondo. Il mondo stanco delle
ideologie si apriva alla verit. Abbiamo, princi-
palmente un rinnovamento qualitativo. Una volta
il rinnovamento della Chiesa si faceva attraverso
gli ordini religiosi, come i benedettini e i france-
scani. Dopo la riforma, si faceva tramite i gesuiti
e altre congregazioni. Nel XVIII secolo con i re-
dentoristi, i passionisti, i salvatoriani e i salesiani.
Gli anni durante e dopo il Concilio hanno dei
nuovi movimenti. E questi movimenti si compon-
gono principalmente da laici che hanno le fami-
glie. Dove sta la vera forza della Chiesa? Durante
i secoli stata nei santi. I santi del nostro secolo
sono stati per la maggior parte martiri nei campi
di concentramento, della morte, dellolocausto
bestiale dei giudei. Questi uscirono dai cattolici,
ortodossi, ma anche dai protestanti. Come Massi-
miliano Kolbe ed Edith Stein e prima di loro i
martiri della guerra civile in Spagna. NellEuropa
orientale lesercito dei martiri santi soprattutto
degli ortodossi. Ci sono martiri cattolici in Russia
e in Lituania e nei paesi Balcanici, in Ucraina,
Romani, Bulgaria, Albania e diversi posti dellex
Jugoslavia.
Per la vita eterna dice il Papa c qualcuno
che ricompenser i buoni e condanner i cattivi.
Per coloro che saranno condannati, la Chiesa
non si esprime, questo un mistero. Per lesi-
stenza del Purgatorio si fa riferimento allamore:
lamore richiede che luomo si purifichi, per es-
sere pronti a unirsi con Dio.
Cristo vuole che luomo creda. Questo lo vuo-
le rispettando pienamente la dignit delluomo.
Cosa significa dignit delluomo? Quali sono i di-
ritti delluomo? chiaro che questi diritti il
Creatore li ha scritti nellordine della creazione,
perci non si pu parlare di tolleranza da parte
delle istituzioni umane e degli Stati o delle orga-
nizzazioni internazionali. Queste istituzioni espri-
mono solo quello che Dio ha scritto nellordine
che ha creato, quello che Lui stesso ha scritto
nella coscienza o nel cuore delluomo. Il Vangelo
lapprovazione piena di tutti i diritti umani.
Senza il Vangelo ci allontaneremmo facilmente
dalle verit di questi diritti. Il Salvatore rende ve-
ri i diritti delluomo semplicemente consegnando
alluomo la sua dignit datagli da Lui, quando
lha creato secondo la sua immagine e somiglian-
za con Lui. Se non accettiamo di dare noi stessi
come dono, allora il pericolo della libert egoisti-
ca sar presente. E subito viene la difesa di ogni
vita. Per luomo il diritto alla vita un diritto
fondamentale. Sul quinto comandamento non
uccidere si appoggia il diritto della vita. Il Papa
chiaro contro le ombre nere e grandi del tempo:
come laborto, il divorzio, la contraccezione,
contro la droga e ogni forma di corruzione in
qualunque posto, contro le colpe degli Stati e dei
Parlamenti.
Parlando della Madonna, il Papa afferma: ho
cominciato a capire che la vera devozione per la
Madre di Dio veramente una devozione cristo-
centrica ed radicata pienamente nel mistero
della trinit, come anche nel mistero dellincar-
nazione del Salvatore, espressi nelle encicliche
Redemptoris mater e Muleris dignitatem, e
in Mulieris dignitatem la venerazione verso la
Madonna legata strettamente con la causa del-
la donna. Dice il Papa che un certo femminismo
dei nostri giorni ha le sue radici nella mancanza
del vero rispetto verso la donna. Nella nostra ci-
vilt la donna diventata prima di tutto un og-
getto di piacere, ma dallaltra parte molto si-
gnificativo il fatto che in mezzo a questa situa-
zione si sta riscoprendo la bellezza spirituale e la
natura particolare dellarte. Si stanno ridefinendo
le basi della formazione e della posizione della
donna nella vita, non solo nella vita familiare,
ma anche in quella sociale e culturale.
Varcare le soglie della speranza ha un lega-
me con la paura di Dio che la forza salvatrice
del Vangelo. una paura costruttiva. Essa crea
uomini e donne santi, veri cristiani ai quali alla
fine dei conti, spetta il futuro del mondo. Il Papa
che ha cominciato il suo Papato con le parole:
Non abbiate paura cerca di rimanere piena-
mente fedele a questa vocazione ed sempre
pronto a servire luomo, le nazioni e tutta luma-
nit, al respiro di questa verit evangelica.
Questo libro pieno di valori si presenta in for-
ma interna ed esterna di tre verit, tre forze vivi-
ficanti che sono incorruttibili e che portano la fe-
licit e il successo. Il libro ha santit, purezza e
civilt. la civilt della vita e dellamore, su ogni
sincerit umana che avrebbe aggiustato i tanti
sbagli della civilt odierna, con tutti i successi
innegabili propri. Il libro non ha neanche una
sottilissima raffinatezza e rancore. La speranza
un grande dono per tutta lumanit e per il no-
stro popolo il quale ha lamore e trova lideale di
questo libro in tutte le virilit spirituali e sociali.
dalle posizioni positiviste, ha
fatto dei passi importanti nella
riscoperta sempre pi piena
delluomo. Nelle opere di Paul
Ricouer e, in unaltra forma,
in quelle di Emanuel Levinas
ci appaiono nuovi punti di vi-
sta sulla verit del mondo e
sulluomo.
Allora, continuano le do-
mande del Messori: Perch si
nasconde? Il Papa dichiara
che Dio si rivelato fin troppo
alluomo in quello che c di
pi divino, in quello che pro-
priamente la vita interiore: il
Signore si rivelato nel pro-
prio mistero. E Cristo essendo
Dio e uomo lintermediario
tra il cielo e la terra, tra Dio e
luomo. E con la risurrezione
abbiamo linizio di una nuova
creazione, il ritrovamento del-
luniverso in Dio.
Tre sono le ragioni della ve-
nuta di Cristo nel mondo, nella
storia; la prima, la ricompensa
verso il Padre, per riparare la
giustizia infranta e infinita di
Lui. Essendo il Padre un essere
infinito, era necessaria una ri-
compensa infinita, che poteva
essere compiuta solo dal Fi-
glio, che infinito come Dio
ma sempre questo Figlio di
Dio, avendo anche la natura
umana nella propria persona,
tramite lui si compiuto il sa-
crificio. Senza un sacrificio per
quanto piccolo, ma nella per-
sona di Cristo Signore, diventa
infinito.
La seconda, tramite la ri-
Nonostante le sconfitte, il fu-
turo pieno di speranza. Con
lavvicinarsi dellanno 2000 il
mondo di oggi sente che ha
grande bisogno del Vangelo.
Dopo Evangelii nuntiandi,
Redemptoris missio, c una
nuova sintesi dellinsegnamen-
to della Chiesa sullevangelizza-
zione nel mondo di oggi. La
missione dellevangelizzazione
parte fondamentale della
Chiesa. Il Concilio Vaticano II
lo ha reso chiaro, dicendo che
la Chiesa... missionaria per
propria natura Ad gentes, 2.
Coloro che saranno una
grande speranza per levange-
lizzazione, sono senzaltro i
giovani, che la Chiesa vede
con una speranza particolare.
Il Papa parla con amore e con
rispetto per loro. Li ama e li
valorizza. I giovani hanno delle
potenzialit inesauribili per fa-
re il bene e per sviluppare lo-
pera creatrice. Non vero che
il Papa prende i giovani con se
e li porta da un angolo del
mondo allaltro. Al contrario, i
giovani prendono il Papa con
loro. I giovani di oggi crescono
in circostanze nuove. Non han-
no lesperienza della Seconda
Guerra Mondiale e tanti non
ricordano pi la lotta contro il
Comunismo, contro lo Stato
totalitario. Essi vivono la liber-
t che gli altri hanno conqui-
stato per loro e una parte di
loro sono caduti nella cultura
del consumismo. Questa a
grandi linee la situazione di
compensa veniva, come giustizia riparata, la sal-
vezza dellumanit.
La terza, Cristo venuto nel mondo per realiz-
zare una nuova creazione dellordine, di un mon-
do redento, ordine di grazia dove stato vinto il
peccato, perch si pu non fare, anche quando
si fa, viene il pentimento e il pentimento ha po-
tenza di redenzione. La morte stata vinta per-
ch attraverso la morte venuta la redenzione.
Cristo dallinizio al centro della fede e della
vita della Chiesa.
Questo mondo, continua il Papa, non capace
di rendere luomo felice. Non capace di salvare
luomo dal male come la malattia, epidemia, i
cataclismi, le catastrofi ecc. Dalla sofferenza e
specificamente dal male. Limmortalit non ap-
partiene a questo mondo. Essa pu venire alluo-
mo da Dio. Perci Cristo parla dellamore di Dio
che si esprime nellaver mandato il figlio primo-
genito.
Il Papa parla del peccato originale e del pecca-
to personale. Il pensiero illuminista non accetta
la realt del peccato e in particolare di quello ini-
ziale. La prima condizione della salvezza la co-
noscenza dei propri peccati e anche di quello ge-
nerato e poi la confessione di fronte a Dio. La
storia della salvezza qualcosa di molto sempli-
ce, qualcosa che si sviluppa tra due Adami: Ada-
mo peccatore e Adamo salvatore. questa storia
che si compie pienamente.
La storia della salvezza si sintetizza nel grande
intervento di Dio nella storia che giunge al cul-
mine nel mistero pasquale e si perfeziona nella
discesa dello Spirito Santo sugli apostoli. E que-
sta storia rivela anche la missione della Chiesa.
La storia della salvezza d sempre nuove ispira-
zioni per interpretare la storia dellumanit. Que-
sto libro anche una fonte di preghiera, bisogna
tenerlo dietro al Vangelo.
Tutti e due coesistono: il Papa e anche il ten-
tatore dellintervista, mai con cattiva intenzione.
Essendo Dio Amore, perch tutto questo male.
Che terrore e sofferenza accetta la vita umana: il
panorama molto oscuro nella tragedia della vita.
Basta nominare Fjodor Dostoevskij, Franz Kafka
o Alber Camus. Ecco come inizia e termina la ri-
sposta: la croce rimane ferma, invece il mondo
ruota. Di fronte alla libert umana Dio ha scelto
per gli elementi che abbiamo in comune e che si
trovano in esse.
Parliamo di queste: Budda che da un certo
punto di vista come il Cristianesimo, una fede
salvatrice. Ma dobbiamo aggiungere che la sote-
riologia del buddismo e quella del Cristianesimo
sono contrarie. Secondo Budda il mondo male.
Per liberarsi di questo male bisogna liberarsi dal
mondo, tagliando cos i fili che ci legano con la
realt esterna, cio, i legami che esistono con il
nostro contenuto umano, con la filosofia del no-
stro corpo. Ci avviciniamo a Dio in questa ma-
niera? Il Buddismo in un certo senso un siste-
ma ateo. Non ci liberiamo dal male tramite il be-
ne che viene da Dio, ci liberiamo soltanto trami-
te il distacco dal mondo che male. Lo scopo di
questo distacco non lunione con Dio, ma il
cosiddetto Nirvana o una condizione di non con-
siderazione alcuna del mondo. Salvezza significa
prima di tutto liberazione dal male facendosi in-
sensibili dal mondo che la fonte del male. Con
questo si arriva al culmine del processo spiritua-
le. Invece nella mistica cristiana, Dio si apre al-
lunione con luomo e risuscita nelluomo la ca-
pacit di vita affinch si unisca a Lui, soprattutto
tramite le virt teologali: fede, speranza, e in
particolare lamore.
Parlando dellIslamismo in Nostra aetate leg-
giamo: La Chiesa vede con venerazione i musul-
mani che adorano il Dio vero, vivente e presen-
te, incarnato onnipotente, creatore del cielo e
della terra. I fedeli di Allah sono particolarmente
vicini a noi. Chi conosce il Vecchio Testamento e
quello Nuovo, leggendo il Corano, vede chiara-
mente il processo di avvicinamento della rivela-
zione divina che si compiuta in esso. Al Dio del
Corano vengono dati nomi tra i pi belli, ma alla
fine dei conti Egli un Dio fuori dal mondo, un
Dio che solo il Magnifico, mai Emmanuele
Dio con noi. LIslamismo non una religione di
salvezza. Non c posto per la croce e la resurre-
zione. Perci non solo la teologia, ma anche lan-
tropologia molto lontana da quella cristiana.
Comunque, dice il Papa, la religione musulma-
na merita molta venerazione. E come non adora-
re la loro fedelt alla preghiera! Il Concilio con-
segn alla Chiesa il compito del dialogo, della
guida e della profezia. Per quanto riguarda lE-
oggi. Con tutto ci, difficile dire che i giovani
hanno gettato via i valori tradizionali e che han-
no lasciato la Chiesa. In generale, la nuova gene-
razione cresce in unatmosfera di positivismo
nuovo. Le giornate della giovent mondiale sono
una grande testimonianza affascinante che i gio-
vani danno di se stessi. Essi sono diventati mezzo
potente di evangelizzazione... Dal giorno della
mia elezione, il 22 ottobre 1978, quando fin la li-
turgia, ho detto ai giovani in Piazza San Pietro:
voi siete la speranza della Chiesa e del mondo.
Voi siete la mia speranza.
Sua Santit che ha vissuto e sperimentato il
comunismo nel proprio paese, e che conosce
luoghi dellimpero comunista, nel tema che rap-
presenta: E fu una volta il comunismo, dice
che era molto semplice affermare che la Provvi-
denza divina ha causato la decadenza del comu-
nismo. In un certo senso il comunismo come si-
stema si distrutto da solo. stato distrutto dai
propri sbagli e dai propri sprechi. Si distrutto
da solo a causa della debolezza interiore.
Parlando della civilt di oggi con tutti i succes-
si innegabili in tanti campi, essa ha fatto anche
tanti sbagli non considerando tanti diritti umani
e manipolandoli in diverse maniere. una civilt
che si conforma continuamente in strutture di
potere e di occupazione, sia politiche che cultu-
rali (soprattutto nei mass-media). Io direi che c
un attacco continuo contro Dio, e negli sforzi
per togliere ogni cosa di cristiano. Questa guerra
e questi sforzi sono dominanti in maniera piena
sul pensiero e sulla vita dellOccidente, per tre
secoli di fila. Il collettivismo marxista soltanto
la peggiore variante di questo programma.
Nel cristianesimo, la Chiesa cattolica, cio
universale. Nella comunione della Chiesa prendo-
no parte pienamente coloro che nello spirito di
Cristo accettano totalmente il suo organismo.
Tramite la struttura visibile della Chiesa, essi si
legano con Cristo, il quale dirige la Chiesa trami-
te il Papa e i Vescovi.
Lesperienza dellattivit missionaria ha dato
un balzo al movimento ecumenico. Giovanni
XXIII, che il Signore spinse a radunare il Conci-
lio, diceva: quello che ci divide come credenti in
Cristo molto pi piccolo di quello che ci uni-
sce. Qui abbiamo il nocciolo del pensiero ecume-

PAGINA
5 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 5 Gennaio 2002
.
Intenzioni per l'apostolato
della preghiera
nel corso dell'anno 2003
GENNAIO
Generale: Per le comunit cristiane, perch in questo
particolare momento della nostra storia ac-
colgano con sempre pi grande disponibili-
t l'invito del Signore a essere sale della
terra e luce del mondo (cfr Mt 5, 13-14).
Missionaria: Per le comunit cristiane della Cina, perch
docili alla Parola di Dio rafforzino i loro le-
gami e cooperino con maggiore efficacia al-
la diffusione della Buona Novella.
FEBBRAIO
Generale: Per ogni cristiano perch, prendendo con-
sapevolezza della preoccupante condizione
dei popoli che ancora soffrono la fame e la
sete, sia mosso a una maggiore solidariet
verso i fratelli.
Missionaria: Per la Chiesa in Malesia, Singapore e Bru-
nei perch, rimanendo aperta al dialogo
con i seguaci delle altre religioni, non ven-
ga meno alla propria impegnativa missione
evangelizzatrice.
MARZO
Generale: Per il Popolo di Dio e i suoi Pastori, perch
cresca in ciascuno la consapevolezza del-
l'importanza del sacramento della Riconci-
liazione, dono dell'amore misericordioso di
Dio.
Missionaria: Per le Chiese particolari dell'Africa, perch
dinanzi alle difficili situazioni del momento
presente, avvertano l'urgenza di annunciare
con coerenza e coraggio il Vangelo.
APRILE
Generale: Per coloro che nella Chiesa hanno compiti
di responsabilit, perch offrano un lumi-
noso esempio di vita sempre docile alla gui-
da dello Spirito.
Missionaria: Per il clero e il laicato, i religiosi e le reli-
giose che operano nelle terre di missione,
perch vivano e testimonino con coraggio
l'universale chiamata alla santit.
MAGGIO
Generale: Per i fanciulli in difficolt e per coloro che
si dedicano alla loro cura, perch trovino
in Maria, Madre della vita, costante soste-
gno e aiuto.
Missionaria: Per le Chiese particolari dell'Asia, perch lo
Spirito Santo susciti in esse un rinnovato
ardore per evangelizzare l'intero continen-
te.
GIUGNO
Generale: Per i credenti che rivestono ruoli di respon-
sabilit nella vita pubblica, perch, seguen-
do gli insegnamenti del Vangelo e i principi
della dottrina sociale della Chiesa difendano
e promuovano in ogni situazione il rispetto
dei valori umani.
Missionaria: Per i cristiani dell'India appartenenti a va-
rie tradizioni, perch siano spinti a offrire
insieme una testimonianza di piena unit e
comunione nell'unico Spirito che li guida.
LUGLIO
Generale: Per i governanti e i responsabili dell'econo-
mia e della finanza del mondo, perch si
sforzino di trovare modalit e condizioni
che garantiscano a ciascun popolo i mezzi
necessari per vivere in modo dignitoso.
Missionaria: Per quanti in Africa sono ammalati, vittime
dell'AIDS e di altre gravi infermit, perch
sperimentino la consolazione e l'amore di
Dio, grazie al servizio dei medici e di colo-
ro che amorevolmente li assistono.
AGOSTO
Generale: Per i ricercatori nel campo scientifico e tec-
nologico, perch accolgano gli incessanti ri-
chiami della Chiesa a far uso saggio e re-
sponsabile dei successi raggiunti.
Missionaria: Per i catechisti delle giovani Chiese, perch
testimonino fedelmente la loro adesione al
Vangelo.
SETTEMBRE
Generale: Per i Paesi che soffrono a causa della guer-
ra, del terrorismo, della violenza, perch ri-
trovino la via della riconciliazione, della
concordia e della pace.
Missionaria: Per le comunit cristiane dell'Asia Centrale,
che vivono in mezzo a persone di altre tra-
dizioni religiose, perch si impegnino a dif-
fondere la buona notizia del Regno con la
concreta testimonianza della loro fede.
OTTOBRE
Generale: Per i giovani, perch seguano con generoso
entusiasmo Cristo Via, Verit e Vita e siano
disposti a rendergli testimonianza in tutti
gli ambienti in cui vivono.
Missionaria: Per la Chiesa, perch Iddio non le faccia
mancare Pastori ricchi di saggezza e santi-
t, pronti a diffondere la luce del Vangelo
fino agli estremi confini della terra.
NOVEMBRE
Generale: Per i cristiani d'Occidente, perch sempre
pi conoscano e apprezzino la spiritualit e
le tradizioni liturgiche delle Chiese Orienta-
li.
Missionaria: Per la Chiesa che in America perch, ce-
lebrando in Guatemala il Secondo Congres-
so Americano Missionario, si senta spinta a
una pi generosa azione evangelizzatrice
anche oltre le proprie frontiere.
DICEMBRE
Generale: Per i seguaci di tutte le religioni, perch in-
sieme cooperino ad alleviare le sofferenze
degli uomini del nostro tempo.
Missionaria: Per la Chiesa nei Paesi in cui vige ancora
un regime totalitario, perch le sia ricono-
sciuta piena libert nello svolgimento della
propria missione spirituale.
Dal Vaticano, 31 Dicembre 2001
stato Direttore-Amministratore dal 1982 al 1991
La morte del Salesiano
Don Salvatore De Bonis
S. Ansano, un modello di vita cristiana per la comunit di Siena
Riscoprire i valori e la tradizione cri-
stiana della citt di Siena per testimoniare
alle nuove generazioni quei principi fon-
damentali che danno significato autentico
alla storia della comunit senese e alla
vita di ciascuno. questo il nucleo del
messaggio che l'Arcivescovo di Siena-Col-
le di Val d'Elsa-Montalcino, Mons. Antonio
Buoncristiani, ha rivolto alle autorit, ai
priori delle 17 contrade e al popolo in oc-
casione della festa di s. Ansano, Patrono
della Diocesi e della citt. In una Catte-
drale gremita di fedeli, la comunit ha ce-
lebrato in maniera solenne la festa del
Battezzatore dei senesi. Ripercorrendo
la storia e la testimonianza di s. Ansano,
l'Arcivescovo Buoncristiani ha invitato i
presenti a riflettere sull'esempio di un
martire che, secondo la logica umana,
un perdente, ma alla luce della fede la
sua morte solo la premessa indispensa-
bile ad una nascita nuova. Noi facciamo
festa in suo onore, ci raccomandiamo alla
sua intercessione, ma fino a che punto
si chiesto il Presule questo nostro
modo di fare una espressione di fede e
non solo una tradizione nostalgica del
passato? La festa patronale un'occasio-
ne privilegiata per fare un esame di co-
scienza. Essere cristiani ha prose-
guito l'Arcivescovo non affatto facile.
Anche se non richiede l'eroismo del mar-
tirio, esige comunque lotta con il proprio
egoismo, con i troppi idoli che continuia-
mo a costruirci, fede coerente. Non ci de-
ve far paura che i cristiani siano pochi ma
piuttosto che troppi siano poco cristiani.
Non mettiamo tra parentesi la nostra fe-
de ha esortato in conclusione . S.
Ansano con il suo esempio ci invita oggi
ad essere anche a Siena cristiani sul se-
rio adeguando la nostra vita ai valori del
Vangelo.
ROBERTO ROMALDO
Don Salvatore De Bonis morto a
Roma alle ore 12 di gioved 3 gennaio,
nell'Ospedale dell'Isola Tiberina. I fune-
rali si svolgeranno sabato 5, alle ore 11,
nella chiesa parrocchiale dei Salesiani
dedicata a Santa Maria Liberatrice, a
Testaccio.
Don De Bonis stato Direttore-Ammi-
nistratore de L'Osservatore Romano
dal 1982 al 1991. Era anche, in quel pe-
riodo, Direttore-Amministratore della Ti-
pografia Poliglotta Vaticana.
Era nato a Pietragalla, in provincia di
Potenza, il 5 novembre 1919. I suoi ge-
nitori, Rocco e Maria Saveria Giacomi-
no, avevano infuso nell'animo del loro
bambino Salvatore i valori cristiani di
una terra antica segnata dalla presenza
di santi e di testimoni del Vangelo. San
Gerardo Maiella, san Giustino de Jaco-
bis, il beato Bonaventura da Potenza,
hanno accompagnato insieme ai santi
della famiglia salesiana non solo l'inizio
del cammino verso il sacerdozio ma
hanno marcato anche il suo dinamico
apostolato in Europa e in America
Latina.
Aveva 12 anni quando aveva abbrac-
ciato la vita religiosa nella Societ Sale-
siana di San Giovanni Bosco. Prima gli
anni di formazione a Bagnolo Piemonte
(Cuneo) il 6 ottobre 1931; poi l'anno di
noviziato nel 1935 a Villa Moglia - Chieri
(Torino). Seguivano la professione tem-
poranea il 3 settembre 1936 e quella per-
petua a Barcellona, in Spagna, il 12 ago-
sto 1939. Veniva ordinato sacerdote a
Carabanchel Alto il 20 giugno 1948.
Laureato in Filosofia, aveva insegnato
per vari anni negli studentati della Con-
gregazione in Spagna e in Italia. Posse-
deva delle grandi capacit di iniziativa,
capacit organizzative ed aveva a cuore
soprattutto la pastorale vocazionale.
Direttore a Gerona, in Spagna, dal
1952 al 1959, veniva nominato Ispettore
in Paraguay nello stesso anno e ricopri-
va questo incarico sino al 1965. Dal Pa-
raguay i superiori maggiori lo promuo-
vevano ancora come Ispettore in Brasi-
le, dove si fermava sino al 1972. In que-
sti tredici anni numerosi sono stati i
progetti portati a compimento dal suo
dinamismo salesiano e sacerdotale.
I giovani dell'America Latina, che fa-
cevano proprie le proposte spirituali del
Concilio, trovavano in Don Salvatore un
fedele interprete e un lungimirante ope-
ratore. Egli ritornava con la memoria e
con il cuore spesso alla storia e alle rea-
lizzazioni di quegli anni. Paraguay e
Brasile avevano segnato la sua giovane
ed intraprendente et sacerdotale. Ba-
stava il solo ricordo a guardare ancora
lontano, verso nuovi traguardi e nuove
mete.
Ritornato in Italia, veniva nominato
prima Direttore a Messina (1972-1973),
poi Ispettore a Roma dal 1973 al 1979,
infine dal 16 settembre 1982 al 1991 Di-
rettore-Amministratore de L'Osservato-
re Romano e della Tipografia Poliglotta
Vaticana.
Don Salvatore era anche Direttore
della Comunit Salesiana in Vaticano.
Durante la sua direzione ricorda il
Salesiano Don Elio Torrigiani, suo suc-
cessore ed attuale Direttore Generale
della Tipografia Vaticana- Editrice
L'Osservatore Romano stato por-
tato a realizzazione il progetto di dotare
la Santa Sede di uno stabilimento tipo-
grafico moderno, in grado di soddisfare
le esigenze del presente e di garantire
un adeguato sviluppo futuro. Nel solco
della tradizione della Tipografia Poliglot-
ta si innestata cos prosegue Don
Torrigiani la nuova realt della Tipo-
grafia Vaticana, nuova nel nome, nei
mezzi tecnologici di cui dispone, nella
organizzazione produttiva e nella dispo-
sizione logistica, ma sempre fedele al
passato nello spirito di servizio al Papa e
alla Santa Sede per la diffusione, attra-
verso la carta stampata, del Magistero
petrino.
Il lavoro condotto in questi anni da
Don De Bonis, non senza sacrifici e di-
sagi, intendeva rispondere a due esigen-
ze prioritarie: rinnovamento tecnologico
della tipografia; ristrutturazione organiz-
zativa ispirata a criteri di razionalit e di
economicit.
La fusione del personale delle due ti-
pografie portava alla realizzazione di
una sola unit operativa, alla quale pre-
siede ora un'unica unit direttiva, re-
sponsabile dell'attivit produttiva della
rinnovata tipografia. Don De Bonis, in-
sieme con gli altri confratelli salesiani,
aveva affrontato lo sforzo della riqualifi-
cazione del personale. La politica da
lui seguita durante l'operazione di ri-
strutturazione era stata quella di per-
mettere al personale della vecchia Tipo-
grafia Poliglotta e della Tipografia de
L'Osservatore Romano di acquisire le
conoscenze e la pratica necessaria per la
gestione delle nuove tecnologie.
Nei nove anni di servizio in Vaticano
Don De Bonis ha sempre testimoniato di
essere sacerdote salesiano al servizio de-
gli altri. Le sue doti di umanit, la sua
ilarit, la sua capacit di comunicare e
di essere amico erano doni che lasciava-
no il segno nei cuori. Si impegnato in
particolare a favorire la conoscenza reci-
proca fra le varie comunit religiose re-
sidenti in Vaticano, e, nell'ambito della
comunit salesiana, ha avuto a cuore il
senso dell'accoglienza e la fedelt alla vi-
ta comune. Anche l'abitazione dei Sale-
siani, durante gli anni del suo servizio,
stata ristrutturata.
La parrocchia di san Tommaso da
Villanova, di Castel Gandolfo, era stata
dal 1991 la sua comunit. Insieme con
il Parroco e gli altri confratelli predicava
la Parola di Dio e serviva i fedeli della
ridente cittadina dei Colli Albani con
spirito sacerdotale e salesiano.
Da alcuni mesi era di comunit a
Santa Maria Liberatrice a Testaccio, an-
tica e popolosa parrocchia del Centro
storico di Roma. Un mese fa era stato
ricoverato all'Ospedale dei Fatebenefra-
telli dell'Isola Tiberina. Sul letto del do-
lore andato incontro a Sorella morte
all'et di 82 anni. (g. g.)
L'Arcivescovo di Palermo, Card. Salvatore De Giorgi, per il nuovo Anno Pastorale
La Chiesa, casa e scuola di preghiera
Gli incontri presieduti dal Vescovo Mons. Paolo Magnani
La comunit di Treviso invoca la pace nel mondo
Chiesa di Palermo: casa e scuola di
preghiera e di comunione: con questa
esortazione lArcivescovo Cardinale Sal-
vatore De Giorgi, ha indicato allintera
comunit ecclesiale le linee guida di
questo nuovo Anno Pastorale che dovr
essere vissuto per poter comunicare
con rinnovato ardore e con pi incisivo
dinamismo il Vangelo in un mondo che
cambia testimoniando limpegno ad es-
sere uomini e donne di preghiera e di
comunione.
Dobbiamo imparare a pregare ha
sottolineato lArcivescovo quasi ap-
prendendo sempre nuovamente que-
starte dalle labbra stesse del Maestro di-
vino, come i primi discepoli: Signore
insegnaci a pregare!. Le nostre parroc-
chie, se vogliono prendere il largo co-
me ho auspicato nella mia ultima Lette-
ra pastorale devono impegnarsi a
rendere accessibile a tutti larte della
preghiera. necessario far conoscere e
praticare sia le sue diverse espressioni
(preghiera orale, meditazione, orazione
e soprattutto lectio divina), sia le sue di-
verse forme: dalla benedizione alla ado-
razione, dalla lode al ringraziamento
(forme, queste, meno conosciute e prati-
cate), dalla preghiera di domanda (pi
nota e diffusa soprattutto nella piet po-
polare) a quella di intercessione. cer-
tamente un segno dei tempi che, nono-
stante gli ampi processi di secolarizza-
zione, si registri una diffusa esigenza di
spiritualit, che in gran parte si esprime
proprio attraverso un rinnovato bisogno
di preghiera. una domanda che ha bi-
sogno di risposte vere e sicure, quali so-
no quelle che scaturiscono dalla fede in
Cristo, rivelatore del Padre e Salvatore
del mondo e da tutta la tradizione cri-
stiana. Diversamente si accentuer il ri-
schio di far ricorso ai surrogati della
preghiera, a proposte religiose alternati-
ve, al fascino delle sette, alle forme stra-
vaganti della superstizione e delle false
apparizioni e a quelle pi devianti della
magia, delloccultismo, dello spiritismo,
della divinazione e perfino del satani-
smo, purtroppo presenti nel nostro terri-
torio con conseguenze nefaste a livello
personale e familiare, psicologico e fi-
nanziario. La pi alta espressione della
preghiera cristiana resta comunque la
Liturgia. Per questo, alla formazione li-
turgica va dato il massimo impegno pa-
storale, soprattutto per quanto riguarda
la dignitosa celebrazione dellEucaristia
e degli altri Sacramenti, la Liturgia delle
Ore e lattiva partecipazione dei fedeli.
Non potranno essere, tuttavia, vere case
e scuole di preghiera, le nostre parroc-
chie, se non saranno anche case e scuo-
le di comunione. E noi stessi ci illudia-
mo di essere uomini e donne di preghie-
ra, se non siamo anche uomini e donne
di comunione, di concordia, di unit.
N daltra parte, siamo in grado di ac-
cogliere e di vivere il dono della comu-
nione senza invocarlo, custodirlo e ani-
marlo con la preghiera.
Per il Cardinale De Giorgi, quindi,
preghiera e comunione si richiamano a
vicenda, per cui leducazione alla pre-
ghiera anche educazione a vivere la
spiritualit della comunione. Il Porpora-
to non ha mancato di evidenziare, a
questo proposito, le grandi possibilit of-
ferte da strumenti di partecipazione,
quali il Consiglio Presbiterale, i Consigli
Pastorali Diocesano e Parrocchiali:
Dobbiamo crescere tutti nella spirituali-
t della comunione e farla rifulgere nei
rapporti tra Vescovi, presbiteri e diaco-
ni, tra Pastori e intero Popolo di Dio,
tra clero e religiosi, tra associazioni e
movimenti ecclesiali, tra parrocchie e
parrocchie, soprattutto a livello zonale,
senza isolamenti, senza fughe in avanti
e senza ritardi paralizzanti. Come altre
volte ho ricordato, losservanza delle
norme pastorali indicate dalla Chiesa
universale e dalla Chiesa particolare non
solo un indeclinabile dovere di co-
scienza: anche una testimonianza con-
creta ed esemplare di comunione. Al
contrario, ogni arbitrio uno scandalo,
crea confusione nel popolo, lacera luni-
t e compromette anche la comunione
affettiva.
Un Anno Pastorale, quello dellArci-
diocesi di Palermo, che si aperto nel
ricordo e con la testimonianza del servo
di Dio Don Pino Puglisi, il parroco del
popolare quartiere Brancaccio ucciso
dalla mafia il 15 settembre 1993: sta-
to maestro di preghiera, come parroco e
come direttore del Centro Vocazionale.
Se la preghiera ha concluso il Cardi-
nale De Giorgi lincontro con Cristo
che deve giungere sino allinvaghimen-
to del cuore, questa era la preghiera di
Don Pino, un innamorato di Cristo, che
aiutava gli altri a innamorarsi di Cristo.
Dovr trasparire dalle vostre parole che
siete innamorati di Cristo, se volete che
la gente vi presti attenzione, disse agli
aspiranti animatori della missione par-
rocchiale nella sua ultima Quaresima.
LUIGI PEROLLO
Il primo giorno dellanno per la dioce-
si di Treviso inizia con un gesto simboli-
co molto significativo, sia dal punto di
vista ecclesiale che civile. Per iniziativa
del Vescovo Paolo Magnani, infatti, la
Giornata Mondiale della Pace, sulla scia
del tema che ogni anno il Santo Padre
consegna alla Chiesa e allumanit, di-
venta un momento concreto di incontro
degli immigrati cattolici presenti in terra
trevigiana. Un incontro tra gli stessi im-
migrati (sono presenti 34 etnie), e un in-
contro tra immigrati e la comunit cri-
stiana e civile, locale. In tal modo il Ve-
scovo intende esprimere la dimensione
universale della Chiesa, la cattolicit
fondata sullunica identit cristiana, e
sulla ricca diversit delle sue espressioni
e storie.
Lincontro iniziato nel pomeriggio,
nel salone del Vescovado, in cui sono
state accolte le varie comunit, ciascuna
delle quali ha espresso un augurio e un
contributo per una migliore reciproca
conoscenza e collaborazione. In maniera
molto significativa, ciascuna etnia si
espressa con il proprio linguaggio, ricco
di simboli e di cultura, mostrando
unautentica adesione alla fede cristiana,
e impegnandosi a viverla anche in una
situazione di immigrazione. Il problema
della casa senza dubbio quello che
mette maggiormente alla prova le fami-
glie. Un ringraziamento comune stato
espresso al Vescovo e agli organismi ec-
clesiali diocesani che sono impegnati a
seguire il percorso dellinserimento lavo-
rativo ed educativo. Il Vescovo Paolo
Magnani, nel suo intervento, dopo aver
affettuosamente accolto le numerose fa-
miglie, ha esortato gli immigrati ad as-
sumere la loro identit cristiana, cultu-
rale, umana. Assumete la vostra identi-
t cristiana come un dono, come una ri-
sposta allamore di Dio. Amate questa
identit, non solo personalmente, ma
anche tra di voi nelle diverse parrocchie
di residenza. Nello stesso tempo, ha
esortato a non fare della propria cultura
un muro, perch ci che sembra unico
nella nostra cultura si ritrova sovente in
culture vicine e lontane. Tutti in questo
senso dobbiamo stare in guardia, per
non cadere in una nuova forma di fon-
damentalismo culturale. Egli ha poi
sottolineato che le culture non sono
sfere da biliardo destinate a urtarsi lun
laltra nel tavolo da gioco. Al contrario,
esse sono come ricchi corsi dacqua de-
stinati ad incontrarsi, a far accrescere
lunica convivenza, arricchendola cia-
scuna con i propri talenti. Allo stesso
modo, ha esortato gli immigrati a parte-
cipare attivamente, arricchendola con la
loro specifica sensibilit cristiana, alla vi-
ta parrocchiale.
Lincontro poi continuato con la ce-
lebrazione in Cattedrale, scandita nelle
diverse lingue, specificamente dedicata
alla preghiera per la pace. I vari gruppi
etnici vi hanno partecipato con i loro
canti e doni. Alla celebrazione, tra gli al-
tri, hanno partecipato le diverse autorit
civili della citt e della provincia. Duran-
te lomelia il Vescovo ha ripreso i conte-
nuti fondamentali del Messaggio di Gio-
vanni Paolo II. Si soffermato sul per-
dono, sulla sua articolazione a partire
dalla vita personale, per terminare nella
dimensione pubblica. Pur in un momen-
to storico di incertezze e di esplosione
di violenza, il vescovo ha ricordato che
il Papa esprime nel perdono, che inizia
dal cuore delluomo e si traduce in com-
portamenti pubblici, la via che di nuovo
pu dischiudere la fiducia in un futuro
di pace tra le persone e tra i popoli. I
cristiani, devono essere testimoni effica-
ci del perdono in questa societ, perch
per primi sono dei perdonati, per primi
hanno fatto lesperienza dellamore sa-
nante e redentore del Padre buono e mi-
sericordioso. Ma ciascun uomo, nel suo
cuore, quando fa lesperienza viva del-
lerrore e del male, cerca il riscatto, non
desidera venire ricacciato, quasi schiac-
ciato per sempre nella colpa commessa.
Allo stesso modo, dobbiamo offrire an-
che agli altri quel perdono che solo ri-
scatta e offre unulteriore possibilit di
riprendere a vivere bene. Il Vescovo ha
poi rilanciato linterrogativo, se il per-
dono pu diventare anche una virt po-
litica. Sulla linea indicata dal Santo Pa-
dre, egli ha evidenziato che anche il
perdono a buon diritto pu entrare nei
rapporti tra stati e tra popoli. Anzi, esso
pu aiutare veramente a pensare un
mondo diverso, un mondo nuovo, in cui
la politica assume il perdono come logi-
ca per ritessere continuamente canali di
scambio, di approccio diplomatico, di
aiuto economico, di arricchimento cul-
turale tra i popoli.
Alla fine della celebrazione, simbolica-
mente, il Vescovo ha consegnato una
copia del messaggio del Papa ai rappre-
sentanti delle autorit, al capitolo della
Cattedrale e ai laici delle diverse aggre-
gazioni laicali diocesane.
LORENZO BIAGI
8 ottobre 1991: Giovanni Paolo II, accompagnato da Don Salvatore De Bonis,
inaugura i nuovi locali e le nuove strutture tecnologiche della Tipografia Vaticana

PAGINA
6 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 5 Gennaio 2002
.
Le Lettere pastorali
dei Vescovi
MONS. RUGGERO FRANCESCHINI, VICARIO APOSTOLICO DI ANATOLIA
L'urgenza di prendere il largo
tenendo lo sguardo fisso su Ges
MONS. LUIGI MARTELLA, VESCOVO DI MOLFETTA-RUVO-GIOVINAZZO-TERLIZZI
Alimentare nel cuore dei credenti
la tensione all'impegno missionario
MONS. RAFFAELE CALABRO, VESCOVO DI ANDRIA
L'insostituibile ruolo della famiglia nella comunit ecclesiale e nella societ civile
Nel ricevere la Conferenza Episcopale
Turca il 19 febbraio dell'anno scorso,
Giovanni Paolo II ha detto: L'avvenire
della Chiesa in Turchiapoggia largamen-
te sulla fedelt della testimonianza quo-
tidiana dei suoi figli: che essi sappiano
quanto la Chiesa li incoraggia e conta su
di loro. Nel ricordare queste parole il
Vescovo e vicario apostolico dell'Anato-
lia, Mons. Ruggero Franceschini, nella
lettera pastorale per il corrente anno
scrive: Questo per noi il grande invito
a prendere il largo, a tener fisso lo
sguardo su Ges, a reggere in fedelt
tra le difficolt e le immancabili delusio-
ni. In che modo, con quali mezzi la co-
munit ecclesiale in Anatolia pu rispon-
dere all'appello del successore di Pietro
e svolgere la suamissioneditestimonian-
za e di edificazione del regno di Dio?
La comunit ecclesiale ha una ricca
tradizione ma gli avvenimenti storici
hanno ridotto la sua consistenza. Il vica-
rio apostolico ne fa una lettura aggior-
nata. I cristiani residenti nel Vicariato
scrive Mons. Franceschini sono rag-
gruppati in parrocchie, oppure in comu-
nit pi o meno raccolte intorno a una
chiesa, a volte senza la presenza di un
sacerdote o di una comunit religiosa
che si prenda cura di loro; infine altri
cristiani vivono dispersi qua e l, soli, o
in piccoli gruppi.
Le parrocchiedianticatradizione,che
raccolgono la maggioranza dei nostri
cristiani, soggiunse il vicario apostoli-
co sono riconosciute (anche se quasi
tutte hanno difficolt di diverso genere),
dal governo, e come tali in esse si pu
svolgere qualsiasi attivit che non sia
contraria alle leggi della repubblica. Ad
esempio, si pu fare catechesi; si posso-
no tenere momenti di preghiera e di ri-
tiro; si pu fare scuola (corsi gratuiti), si
pu fare accoglienza per corsi di eserci-
zi o per incontri particolari; si pu orga-
nizzare laCaritascheseguaed aiuti i cri-
stiani e non,distribuendoaiutidiqualsia-
si genere. Si possono fare ciclostilati in
aiuto alla parrocchia, e si possono tran-
quillamente distribuirelibrireligiosi (stam-
pati in Turchia) e gli stessi ciclostilati.
Mentre nei luoghi non riconosciuti,
nelle case privateocomunque in struttu-
re non autorizzate, non si pu fare nulla
a di l di qualche occasionale celebra-
zione o delle preghiere personali. Non si
possono accogliere ripetutamente i gio-
vani; non si pu fare catechesi; non si
possono fare assemblee, piccole o gran-
di, perch la legge non lo permette.
Per quanto riguarda la visita ai cristia-
ni isolati, si pu fare qualche dono di
carattere alimentare; si pu donare
qualche libro che tratti del Vangelo, o
comunque temi strettamente religiosi, e
che siano come gi detto stampati
in Turchia.
Ecco perch noi ci siamo messi all'o-
pera per salvare qualsiasi chiesa o par-
rocchia, o comunit parrocchiale che
esistesse prima del 1923, anno nel quale
venne stipulato il Patto di Losanna, se-
condo il quale la Turchia si impegna a
mantenere lo status quo delle Chiese,
e cio a mantenere aperte quelle che lo
sono, e mantenerle in ordine.
Per dovere di correttezza precisa
Mons. Franceschini dobbiamo ag-
giungere che il turismo, la simpatia e la
buona fama delle persone possono mo-
dificare leggermente queste linee diretti-
ve di comportamento.
ovvio che questo tipo di attivit non
alletta i missionari giovani, che preferi-
rebbero immediatamente recuperare lo
spessore vivo di questa Terra Santa, e
curare immediatamente gruppi, fami-
glie, cristiani di antica data, anche se di
diversi riti, che si rifanno alla prima co-
munit cristiana. I rapporti con riti di-
versi devono essere, sempre, rispettosi
della loro tradizione e cultura. Questo
modo di presenza e di servizio religioso
certamente il culmine dei nostri pro-
getti, ma dobbiamo creare le basi per
un apostolato di questo genere.
Occorrerebbe riorganizzare e dare fi-
ducia e speranza alle nostre parrocchie,
nelle quali i giovani molto spesso se ne
vanno all'estero per avere un lavoro si-
curo, mentre gli anziani rimangono sul
posto, certamente con un senso di in-
quietudine; occorre che sacerdoti che la-
vorano lontano dalle parrocchie siano
mandati dal Vescovo e strettamente
uniti a lui, secondo una programmazio-
ne comune. Anche le altre presenze (di
sacerdoti o laici) o qualsiasi altra pre-
senza di servizio devono essere in piena
comunione col Vescovo, e da lui man-
date altrimenti il governo non le ricono-
sce.
Come secondo punto va tenuto pre-
sente che abbiamo ereditato dal passato,
sempre in forza della legge ricordata,
strutture molto grandi (un tempo scuo-
le, collegi o convitti per ragazzi e ragaz-
ze, ospedali...), che appesantiscono la
nostra presenza e che quindi vanno sag-
giamente ridistribuite secondo le diverse
necessit: ambienti per catechesi, am-
bienti per la carit.
Occorrer, dunque, avere la necessa-
ria pazienza, poich questo Vicariato
nato come un punto di riferimento per i
cristiani dispersi in Anatolia (grande
molto pi dell'Italia e con una popola-
zione di quasi 32.000.000 di abitanti, con
molti cristiani completamente nascosti e
mescolati ai musulmani, i cosiddetti
cripto-cristiani).
Le comunit raccolte intorno a grandi
strutture, escluse quelle di Mersin e
Iskenderun, sono ancora molto piccole,
perch nate, rinate, dopo la creazione
del Vicariato Apostolico, otto anni or
sono.
Alcune di esse, infatti, sono rinate
completamente dal nulla, in quanto si
sono recuperate antiche chiese e antichi
luoghi abbandonati da ordini religiosi
dopo la legge del 1923.
Si tenga presente che solo in casi ra-
rissimi viene concesso un permesso di
soggiorno che non sia legato ad una co-
munit cristiana, o a qualche motivo
culturale di servizio ai pellegrini in que-
sta terra.
Comprendo rileva il Vicario apo-
stolico che chi venuto in questa ter-
ra per recuperare immediatamente la
spiritualit biblico-patristica, per dedi-
carsi a tempo pieno ad un impegno ecu-
menico di apertura e collaborazione con
i nostri fratelli ortodossi, per recuperare
la freschezza della prima Chiesa, riman-
ga un po' deluso per il semplice fatto
che, lungo a giornata, dovr dedicarsi
anche a tante altre cose. Alla ricostru-
zione, all'assistenza agli ammalati, alla
cura degli anziani rimasti, alla ricerca
dei cristiani sperduti, e cos via, percor-
rendo migliaia di chilometri senza otte-
nere grossi risultati.
vero ammette Mons. Franceschini
che, se consideriamo il punto di parten-
za e lo vogliamo paragonare alla situa-
zione attuale, ci accorgiamo che questa
Chiesa cresciuta, si rinnovata, si
organizzata, ma quanto cammino rima-
ne da fare!
Lo sforzo dell'evangelizzazione e del-
l'espansione della fede richiede s l'ap-
porto umano, ma la dinamica essenziale
proviene dallo Spirito. Lo ha sottolinea-
to con vigore Giovanni Paolo II nel mes-
saggio per la 75
a
giornata missionaria
mondiale. Il Signore ha detto te-
stualmente il Papa ci chiama, nella
sua misericordia, a guardare avanti con
fiducia e speranza, a guardare il volto
dei poveri per riconoscervi il volto di
Cristo che riluce in quanti vivono come
pecore senza pastore.
Mons. Franceschini confronta il mes-
saggio pontificio con la sua esperienza
pastorale, intessuta di fatiche e di spe-
ranza:
Quante volte, percorrendo le lunghe
distanze che separano le nostre stazioni
missionarie ho incrociato volti e osserva-
to la nostre gente...; guardando quei
volti, cogliendone fatiche e oppressioni,
ho pensato spesso all'immagine evange-
lica delle pecore senza pastore, abban-
donate ad un pascolo arduo e arido...,
lontano dalle sorgenti di acqua viva,
quelle che dissetano per la Vita eterna.
La missione che compiamo insieme,
nello stesso luogo, e per opera dello
Spirito Santo, annuncio gioioso di un
dono che per tutti: il dono della rivela-
zione di Dio-Amore.
La nostra famiglia, che continuamen-
te si ricostituisce sempre e solo nella Pa-
squa del Signore, sente proprie le parole
di Ges sempre attuali e valide.
Le folle evangeliche non sono diverse
da quelle di oggi, delle nostre citt, e
quelle del mondo intero: tutte aspettano
qualcuno che si commuova su di loro,
come si commossero il Padre e il Figlio.
Ora tocca a noi, alla Chiesa, alle Chiese:
le folle di questo mondo hanno bisogno
di padri, di madri, e di amici che le
comprendano e le raccolgano e si pon-
gano al loro servizio, perch nessuno
vada perduto.
La nostra Chiesa chiamata a porsi
cos al servizio della nostra gente, pre-
gando, accogliendo, facendo da padri,
da madri, da pastori.
C' infine un'ansia di universalit nel
cuore del Signore e quindi nel cuore
dei discepoli che si allarga sino a
comprendere ogni uomo e ogni donna,
non importa se cristiano o non, e nep-
pure se arriver a credere.
Tutti debbono poter trovare nella
Chiesa una porta ove bussare, una paro-
la buona a cui aggrapparsi, un abbrac-
cio di perdono in cui rifugiarsi. I fatti
tragici che stiamo vivendo spingono la
Chiesa ad essere madre s dei suoi
figli, ma anche di tutti coloro che, es-
sendo comunque figli di Dio, non le ap-
partengono.
Anche le altre religioni che hanno Dio
in comune, sono portatrici di istanze e
di messaggi che salvaguardano la pace e
la dignit della persona umana. Il Vica-
rio apostolico conclude la sua lettera,
proponendo questo impegno:
A tutte le religioni chiesto di an-
nunciare il primato di Dio e di mettersi
al servizio della famiglia umana, ma so-
prattutto a quella cristiana ci richie-
sto in modo pi forte, perch ha ricevu-
to in dono la rivelazione piena e chiara
del nome e del volto di Dio. Soprattutto
in questo periodo siamo chiamati a su-
perare con coraggio qualsiasi divisione,
qualsiasi diversit, rispettandole; ponen-
doci in atteggiamento di servizio, di per-
dono e di riconciliazione con quanti por-
tano Dio nel cuore.
L'analisi della religiosit postula che si
elabori un progetto pastorale globale di
coinvolgimento di tutti i cristiani, ravvi-
vato di slancio missionario. La constata-
zione di Mons. Luigi Martella, Vescovo
di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi,
contiene denunce di situazioni che non
possono essere tollerate. Si sta attraver-
sando scrive il presule una stagio-
ne non priva di stanchezza. Di missiona-
riet si parla molto, e non mancano in
molte comunit iniziative di ogni gene-
re, spesso generose. Ma si ha l'impres-
sione che questa missionariet sia consi-
derata come una dimensione giustappo-
sta: presente ma accanto ad un mo-
dello di pastorale che non si lasciato
intaccare.
Mons. Martella invita a fare un salto
di qualit, a recepire in profondit l'ap-
pello del Signore a fare del mandato
missionario una delle priorit ineludibili.
Invece egli constata convive quasi
fosse semplicemente una cosa in pi da
aggiungere con un modello di cura
d'anime che suppone una situazione di
cristianit che non esiste. Su questa
analisi tutti sono d'accordo, ma ag-
giunge il Vescovo tutti altrettanto so-
no ostinati (o costretti) a mantenere una
pastorale sostanzialmente volta all'inter-
no. Bisogna convincersi che il proten-
dersiversoil mondo la strada per cam-
biare finalmente il modello pastorale.
Mons. Martella respinge certi pregiu-
dizi che tuttora permangono in membri
del clero, i quali sostengono che la cu-
ra d'anime gi missione, o la prima
missione. L'effetto negativo di questo
convincimento che invece di aprirsi al
nuovo come la realt del tremila esige,
si contribuisce a rafforzare il vecchio
modello di pastorale. Alla denuncia il
Vescovo fa seguire proposte operative,
coinvolgendo in esse tutte le comunit.
Si esige un'azione coraggiosa che non
solo rompa con schemi del passato su-
perati, ma che si aprano, a nuove meto-
dologie, con requisiti di totalit e di glo-
balit.
La comunicazione del Vangelo af-
ferma il Vescovo deve dispiegarsi a
tutto campo e coinvolgere tutti i mem-
bri del popolo di Dio: laici, presbiteri,
Vescovo, religiosi, movimenti, gruppi
ecclesiali di speciale consacrazione. A
sostegno della sua tesi rinvia al Concilio
Vaticano II, il quale ha proclamato con
chiarezza che ogni credente non solo
coinvolto nella missione della Chiesa,
ma pure dotato dallo Spirito di oppor-
tuni carismi. E pertanto ha il diritto e
il dovere di esercitarli per il bene degli
uomini e la edificazione della Chiesa.
Da questo principio discende il dovere
operativo: commenta il Vescovo:
compito urgente di ogni credente colla-
borare all'edificazione del popolo di Dio
e di irrobustire il cammino della fede.
Il coinvolgimento prioritariamente
dell'individuo che ne ripete il titolo dal
battesimo e dalla cresima, nonch dal-
l'eucaristia. Poich la fede ha dimensio-
ni sociali il compito missionario appar-
tiene alla famiglia, composta di cristiani
e fondata sul matrimonio e alla comuni-
t parrocchiale e ad altre comunit.
Mons. Martella allega l'autorit di molti
documenti del magistero in cui questo
fondamentale diritto-dovere affermato.
Oggi, grazie ad una maggiore evangeliz-
zazione e consientizzazione questo com-
pito pi diffuso che in passato. Occor-
re per moltiplicare gli sforzi. L'ufficio
pastorale della Cei per la famiglia for-
temente impegnato in questa direzione.
I coniugi hanno un titolo in pi degli al-
tri laici di esercitare il ministero di evan-
gelizzazione. Infatti, oltre il sacramento
del battesimo e della cresima, il sacra-
mento del matrimonio ad abilitarli. Il
Concilio Vaticano II proclama che essi
sono quasi consacrati: lo sono non so-
lo in ordine alla famiglia ma anche in
funzione della missione, della evangeliz-
zazione, dell'edificazione della Chiesa e
dello sviluppo del regno di Dio nella so-
ciet civile.
In dimensione pi strettamente eccle-
siale opera la parrocchia cellula della so-
ciet e della comunit ecclesiale. Una
comunit di fede la definisce Mons.
Martella illuminata e sorretta dalla
parola di Dio, investita del dovere del-
l'annuncio e di una catechesi che riveli
il mistero di Cristo con tutta la pienezza
delle sue implicazioni e dei suoi svilup-
pi. Oggi questo ministero svolto in
modo esplicito da alcuni gruppi e movi-
menti ecclesiali. Si deve giungere alla
universalizzazione del ministero coniu-
gale a carattere preminentemente mis-
sionario.
Nel progetto di evangelizzazione sono
impliciti altri fattori, altre istanze. Il Ve-
scovo Martella elenca il territorio, come
luogo occupato da fede e da soggetti se-
gaci di altre religioni: la scuola come
luogo di educazione, di istruzione e di
formazione; la cultura come espressione
di civilt di un popolo; il lavoro, come
diritto-dovere per la crescita umana e lo
sviluppo della persona, i poveri che van-
tano il diritto alla condivisione dei beni,
per la tutela e la promozione dei quali
stata istituita una rete di servizi di carit
e di solidariet.
Dal dialogo pastorale e dal confronto
con tutti i sacerdoti della diocesi a livel-
lo cittadino, al Vescovo parso di co-
gliere due priorit su tutte; la famiglia e
i giovani.
Evangelizzare il matrimonio e fare
pastorale della famiglia oggi, risulta im-
possibile senza un'adeguata percezione
dei cambiamenti e delle evoluzioni della
societ. In realt, lo sforzo di sensibiliz-
zazione sul tema-famiglia non sempre
ha prodotto i risultati sperati perch,
mentre andato allargandosi il discorso
sulla famiglia, non sempre ha assunto
consistenza il discorso con la famiglia.
S'impone perci, la necessit di incre-
mentare la pastorale della famiglia che
copra tutto il periodo di formazione dei
giovani e degli spazi, e che, metta in
condizione le famiglie di essere esse
stesse protagoniste di evangelizzazione
nella vita familiare e sociale.
Circa i giovani il Vescovo ribadisce
l'efficacia della formazione permanente,
per moltiplicare verso di loro tutte quel-
le iniziative che li aiutino a crescere spi-
ritualmente, moralmente, socialmente e
culturalmente secondo il principio della
totalit dei valori umani ed evangelici.
L'azione pastorale dev'essere estesa a
tutti i giovani: vicini, lontani e margina-
li. Il Vescovo riconosce che certi modelli
di pastorale del passato oggi sono supe-
rati. Per questo sollecita la comunit a
rinvenire il coraggio di non lasciarsi
sommergere dalle emergenze, anche se
a volte assimilanti. la costante atten-
zione e quelli di fuori che fa maturare
quelli che stanno dentro. La sollecitudi-
ne universale conclude Mons. Martel-
la deve essere viva e tangibile in ogni
comunit,al punto da inquietare tutta la
pastorale,dalleattivitformativealle scel-
te concrete. Si tratta di un modo di es-
sere e di pensare, non soltanto di fare.
I problemi che interpellano le grandi diocesi si
pongono anche in quelle di aree non metropolita-
ne. La Chiesa di Cristo si rende visibile e si realizza
tanto in queste che in quelle. A guidarle sempre
un Successore degli Apostoli, il Vescovo che ha la
responsabilit di governo, di evangelizzazione e di
sacramentalizzazione. Forse non tutti i fedeli cono-
scono la realt della propria Chiesa che sfugge ad
analisi sociologiche.
Mons. Raffaele Calabro, nella sua lettera pastora-
le per l'anno in corso, invita sacerdoti, religiosi e
laici dei vari movimenti, nonch i nuclei familiari a
riflettere seriamente sullo sviluppo della propria
Chiesa e a prendere maggiore coscienza del dovere
di partecipare alla sua edificazione e alla sua mis-
sione. Il Vescovo non intende muoversi da s n
senza l'apporto della comunit. Nei suoi dodici an-
ni di ministero episcopale ha compiuto un notevole
sforzo per adeguare il cammino della Chiesa di An-
dria alle direttive di Giovanni Paolo II e della Con-
ferenza episcopale italiana. Nell'anno giubilare un
punto focale stato il congresso eucaristico insie-
me alle missioni popolari. Giudica positivo due av-
venimenti. Il metodo del congresso eucaristico e
delle missioni popolari, a giudizio del Vescovo, ha
dato discreti frutti e ha registrato il coinvolgimento
di quante pi persone possibili, delle parrocchie,
dei consigli pastorali parrocchiali e zonali e della
curia diocesana. un metodo, pertanto, gi collau-
dato e che vale la pena seguire, incrementare e
perfezionare per l'ulteriore cammino.
L'urgenza del momento sottolinea Mons. Ca-
labro di inserire il Vangelo nella realt con-
temporanea per costruire la citt dell'uomo a parti-
re dal regno di Dio, di Dio che venuto in Cristo,
che viene e che verr. Le parrocchie sono indicate
come ambito demografico e territoriale in cui si
realizza primieramente, sebbene non esclusivamen-
te, la strategia della evangelizzazione. La parroc-
chia non potr mai assurgere a realt autonoma.
Un grave nocumento all'istituto parrocchiale pu
derivare da una falsa concezione di autonomia e di
autosufficienza. Pertanto deve (non soltanto pu)
aprirsi alle zone pastorali o decanati (al di sopra di
s). Deve inoltre costituire centri di ascolto per
supplire ai suoi limiti.
Il Vescovo insiste sulla strategia culturale con
proiezioni dinamiche e trasformatrici, a tempo lun-
go, raggiungendo tutti gli ambiti del popolo di Dio
e tutti i soggetti, vicini e lontani spiritualmente. Le
linee da approfondire sono: recuperare quello che
si pu salvare, con adeguata catechesi intensiva e
operare una selezione nella pastorale di preparazio-
ne alla confermazione in base alle disposizioni dei
soggetti.
Mons. Calabro propone il retto ed efficiente fun-
zionamento degli organismi parrocchiali: consiglio
per gli affari economici e i consigli pastorali, e di
quelli diocesani: consiglio presbiterale, consiglio pa-
storale, consiglio pastorale zonale. Allineando a
queste direttive si snellisce il ministero pastorale e
si rende pi proficuo e incisivo il ministero di sa-
cramentalizzazione. Su tutti emerge la necessit di
una programmazione organica e unitaria nella qua-
le gli operatori si sentano coinvolti come in un uni-
co corpo. L'altro requisito emergente la forma-
zione degli operatori pastorali. I quali non possono
essere improvvisati, ne solo sufficientemente prepa-
rati, attese le complesse tipologie di oggi in cui si
trovano inseriti i destinatari.
Lo spazio indicato dal Vescovo comprende diver-
si ambiti con i loro specifici problemi. Lamenta che
manca una chiara coscienza della pastorale d'am-
biente che cerca di raggiungere i fedeli attraverso
la professione che ciascuno esercita. Un altro pro-
blema quello del turismo e del tempo libero, in
parte affrontato con campi scuola, pellegrinaggi, gi-
te turistiche organizzati dalla parrocchia. Resta in-
vece scoperto e irrisolto il problema della pastorale
familiare: non si raggiungono nuclei di famiglie con
visite periodiche di un sacerdote, di un diacono o
di un catechista. Grave pure il problema delle
sette e di nuove religioni. Il ricorso ai maghi, ai fat-
tucchieri pi diffuso di quanto non si pensi e
spesso contagia fedeli che frequentano le nostre
parrocchie e si accostano tranquillamente ai sacra-
menti.
Improcrastinabile azione pastorale adeguata ri-
chiede l'incontro con i seguaci di altre religioni, in
particolare di coloro che intendono celebrare un
matrimonio con un cattolico per le difficolt d'in-
compatibilit, provenienti dalle rispettive religioni.
Nel quadro del matrimonio e della famiglia
Mons. Calabro considera il valore della vita umana
e il dovere di salvaguardarla. Non conosciamo
esattamente scrive il numero di aborti prati-
cati nelle strutture sanitarie pubbliche. Canosa pur-
troppo la mecca degli aborti, vengono anche da
altre regioni per la sua rinomanza. stato uno dei
quattro ospedali in Italia a richiedere la sommini-
strazione della pillola abortiva. L'appello del Ve-
scovo di contrastare tale mentalit e tale tenden-
za, con una catechesi, pi capillare e sistematica,
con il rendere pi efficiente il ruolo del consultorio
familiare di ispirazione cristiana, in funzione di
prevenzione e di formazione dei fidanzati e dei
candidati al matrimonio.
La famiglia svolge un ruolo insurrogabile nella
comunit ecclesiale e nella societ civile. Il Vesco-
vo ricorda il suo compito educativo indelegabile ad
altri. I genitori devono essere preparati a svolgere
tale compito. La Chiesa interviene solo per inte-
grare, completare l'azione educativa dei genitori,
mai sostituirla del tutto, se non in casi estremi,
quando i genitori siano manifestamente incapaci o
la omettono. Sempre tuttavia con il rischio, l'alea,
di una tenuta precaria, come di un intonaco non
saldamente aderente alla parte sottostante.
Mons. Calabro denuncia con forza certe devia-
zioni di costume, comportamenti intollerabili che
aggravano la gi precaria situazione di vita sul ter-
ritorio. Il suo grido : La Chiesa purtroppo ri-
masta sola sulla breccia, tenendo conto anche che
la scuola spesso informa, ma non forma. Egli fa
appello ad una nuova strategia che coinvolga la
cultura e i mezzi di comunicazione. La parola d'or-
dine la sinergia operativa: Sviluppare sinergie
costituisce per la comunit ecclesiale un radica-
mento effettivo nella realt operanti sul territorio,
interagendo con esse e la capacit di lievitare dal-
l'interno la cultura dell'ambiente sociale. Formare
laici alla testimonianza cristiana comporta uno
scambio di doni: i laici offrono competenze specifi-
che, da non sottovalutare, i pastori la loro visione
di fede, lo zelo per le realt soprannaturali. All'in-
terno della comunit ecclesiale la comunione pro-
duce il dialogo, l'ascolto reciproco, prepara il clima
e la disponibilit per la collaborazione sempre pi
intensa e organica. Entro questo quadro il Presule
tratta delle unit pastorali. Occorre sostiene
incrementare la collaborazione, entro i confini della
zona, tra pi parrocchie (tre, quattro), che utilizza
tutte le forze disponibili: sacerdoti, diaconi, religio-
se, collaboratori parrocchiali nella maniera pi lo-
gica ed efficace possibile per compiti che superano
la capacit della singola parrocchia. Mons. Cala-
bro conclude dicendo che da incoraggiare la
tendenza dei presbiteri pi giovani a vivere espe-
rienza di vita comune, raccomandata vivamente
della legislazione canonica.
La Sacra Famiglia: dipinto del pittore francese Nicolas Poussin (1594-1665)
Pagina a cura di
GINO CONCETTI

La rinascita
della Chiesa
che in Bielorussia
ROMANIA La nuova fondazione stata aperta su iniziativa dell'archicenobio di Arpino
Nella terra dell'Unitate il primo monastero benedettino femminile
L'eroica testimonianza del beato redentorista Metod Dominik Trka
Gli agenti del Kgb, singolari e involontari
postulatori di cause di canonizzazione
dei martiri del XX secolo
G|AM|A| MA!!||
Gli agenti del Kgb si sono dimo-
strati fra i migliori postulatori di
cause di canonizzazione per i martiri
del XX secolo. Infatti l'implacabile
persecuzione ordita da questi aguzzi-
ni, annebbiati da una feroce propa-
ganda anticristiana e da un folle atei-
smo militante, ha creato veri e pro-
pri mostri giuridici: agli arresti so-
no seguiti processi-farsa, con docu-
menti che, pensati per accusare, si
rivelano oggi preziosissime prove di
santit.
una realt storica che riguarda
l'intero ex impero comunista nel-
l'Europa centrale edorintale. Si pen-
si, ad esempio, ai 27 martiri greco-
cattolici ucraini beatificati da Giovan-
ni Paolo II il 27 giugno scorso a Lviv.
Ed il caso anche di Padre Metod
Dominik Trka (1886-1959), boemo,
religioso redentorista, beatificato e
proclamato martire dal Papa il 4 no-
vembre in Piazza San Pietro, insieme
con un grande Pastore: il basiliano
Pavol Peter Gojdi (1888-1960). En-
trambi hanno svolto un coraggioso
servizio alla Chiesa greco-cattolica in
Slovacchia.
Come superiore della comunit re-
dentorista di Stropkov, nella Slovac-
chia orientale, Padre Metod Dominik
ha portato avanti una fervente attivi-
t missionaria nelle Eparchie di
Preov, di Uhorod e di Krievci.
Con l'avvento del regime comunista,
insieme ad altri confratelli, Padre
Metod Dominik stato portato in
campo di concentramento. Sostenuto
dalla preghiera, ha affrontato con
forza le pene e le umiliazioni imposte
a causa del Vangelo. Il suo calvario
terminato nella prigione di Leopol-
dov dove, a motivo degli stenti e del-
le malattie, morto dopo aver per-
donato i persecutori.
Dominik Trka nato il 6 luglio
1886 a Frdlant nad Ostavici, attual-
nik Metod stato accusato dalla po-
lizia di diffonderne il testo. stato
per prosciolto davanti all'evidenza
della nullit delle accuse. comin-
ciato il tempo della vita da pellegri-
no, aiutando chiunque fosse in diffi-
colt e, tra questi, molti ebrei. tor-
nato poi a Michalovce.
Il 21 dicembre 1945 stata eretta
la Vice Provincia dei redentoristi gre-
co-cattolici ed egli stato eletto pri-
mo Superiore. stato un periodo di
grande fervore apostolico, con la fon-
dazione di nuovi monasteri, la rico-
struzione di chiese e la formazione
dei giovani. I redentoristi per erano
sempre controllati dal governo e il 19
luglio 1948 la polizia ha fatto irruzio-
ne nel convento: l'inizio della perse-
cuzione feroce.
La pressione dei comunisti contro
la Chiesa aumentava sempre pi. La
Vice Provincia stata soppressa nel
1949. Si arrivati cos alla cosiddetta
notte barbara tra il 13 e il 14 aprile
1950: tutti i religiosi sono stati portati
nei campi di concentramento. Il Gio-
ved di Pasqua, 13 aprile, alle ore 23
circa, i redentoristi hanno sentito
uno schianto forte alla porta del con-
vento: la polizia aveva fatto irruzione
e l'obiettivo era di chiudere tutto. I
religiosi vennero arrestati. Padre Me-
tod Dominik condannato a 12 anni di
carcere duro, fatto di torture siste-
matiche, di umiliazioni di ogni gene-
re. Nonostante queste terrificanti
condizioni di vita, e i continui sposta-
menti da una prigione all'altra, egli
non si mai abbattuto.
Con la solita, non voluta, carica
di ridicolaggine, i comunisti hanno
risposto per iscritto alla richiesta di
liberazione presentata dalla nipote di
Padre Metod, la signora Mikisova, il
20 maggio 1951. Le assicuriamo
hanno affermato gli aguzzini che
suo zio oggetto di buone cure a
tutti i livelli e bisogna confidare che
un giorno suo zio sar dimesso.
RUSSIA Una grande tradizione iniziata nel 1245 e alimentata dal Padre Kolbe
Eretta la Custodia dell'Ordine
dei Frati Minori Conventuali
Nel 2001 stata eretta la Custodia
Generale di San Francesco d'Assisi della
Russia dell'Ordine dei Frati Minori
Conventuali. Il primo Capitolo custodia-
le della Russia si tenuto il 13 maggio
ed stato presieduto dal Ministro Gene-
rale, Padre Giermek. stato un passo
importante che ha ridato stabilit all'Or-
dine in Russia, riprendendo una lunga e
gloriosa presenza dei Frati Minori Con-
ventuali in terra russa, dopo la caduta
del regime comunista sovietico.
I primi francescani arrivarono in Rus-
sia nel 1245. Tra i primi vanno ricordati
Giovanni da Carpino, Benedetto Polacco
e Stefano Boemio. L'itinerario da loro
percorso andava da Kyiv e dai Monti
Urali fino al Lago Baikal. Il secondo
gruppo di francescani arriv nel 1255
sotto la guida di Fra' Guglielmo Rubrik.
Alla fine del secolo XII sorsero a Kyiv
e a Vyborgh i primi conventi e le chiese
francescane. Nel XII-XV secolo, al sud
della Russia, esisteva la Custodia Aqui-
lonaris, con diciassette conventi situati
sulle coste del Mar Nero e del Mar Ca-
spio e lungo i grandi fiumi Volga e Don.
I Vescovi delle molte diocesi in quel
tempo appartenevano prevalentemente
all'Ordine Francescano.
I primi francescani a Mosca arrivaro-
no nella met del XV secolo, sotto la
guida di Fra Ladislao Ungherese. Negli
anni 1682-1685 il Superiore della Missio-
ne cattolica a Mosca era francescano
conventuale: Padre Schimann. Dal
XVIII secolo a Sokolniki (attualmente
provincia di Pskov) esisteva un convento
e la scuola. Il Centro missionario di So-
kolniki era formato da nove frati che
svolgevano con grande entusiasmo atti-
vit apostolica. Nel 1806 in Russia vive-
vano 381 francescani conventuali, 610
osservanti e 5 cappuccini.
Con decisione dell'autorit zarista, nel
1832 il convento di Sokolniki venne dato
alla Chiesa ortodossa. Nel periodo della
persecuzione della Chiesa cattolica due
francescani conventuali incarcerati rese-
ro testimonianza al Vangelo nel lager sul
fiume Tunguska, nella Siberia settentrio-
nale. Alcuni frati lavorarono, come cap-
pellani nell'armata zarista, nelle varie
citt dell'impero russo: Pietrozavodks,
Kazan, Nikolajew.
Nel periodo dell'Unione Sovietica i
francescani conventuali hanno lavorato
a Grodno, Lviv, Vilnius, Novosibirsk e
in Kazakhstan. Nel 1930, recandosi in
Giappone, san Massimiliano Kolbe si
ferm a Mosca e preg per la conversio-
ne della Russia.
L'interesse dell'Ordine per la Russia si
manifestato subito dopo la caduta del
comunismo nei Paesi dell'Europa orien-
tale, come documentano gi gli atti del
capitolo straordinario di Citt del Messi-
co. Nel Capitolo provinciale svoltosi a
Niepokalanow nel 1992 arriv la richie-
sta di un religioso di aprire a Mosca un
convento e l'Editrice francescana. Un
anno dopo l'Arcivescovo Tadeusz Kon-
drusiewicz, Amministratore Apostolico
della Russia Europea, nella lettera invia-
ta il 3 maggio 1993, rivolse alla Curia
Generale e alla Provincia dell'Immacola-
ta di Varsavia richiesta ufficiale perch
l'Ordine Francescano Conventuale si in-
serisse nella ricostruzione della Chiesa
cattolica in Russia.
Il definitorio della Provincia di Varsa-
via, durante la seduta del primo giugno
1993, accolse l'invito e, alcuni mesi do-
po, il Padre Provinciale Jozef Lapinski,
il 28 agosto, si rec a Mosca per firmare
la convenzione con l'Arcivescovo Kon-
drusiewicz. Nel mese successivo arriva-
rono nella capitale russa i primi frati per
iniziare il lavoro didattico ed educativo
nel nuovo Seminario Maggiore dedicato
a Maria Regina degli Apostoli, aperto a
Mosca e poi trasferito nell'antica sede di
San Pietroburgo.
Fin dall'inizio della missione, due frati
hanno dato il loro aiuto nella conduzio-
ne del Seminario Maggiore, uno come
vice-direttore e l'altro come professore.
La presenza francescana costituisce
un importante contributo nella ricostru-
zione della struttura della Chiesa cattoli-
ca in Russia e aiuta l'Ordine ad entrare
nella sua vita e nella sua storia. Va ri-
cordato, inoltre, che uno dei frati inse-
gna nel Collegio Teologico Cattolico a
Mosca e nella sua filiale della citt di
Orenburg che dista 1.700 chilometri dal-
la capitale russa.
L'allargamento dell'attivit dell'Ordine
ha fatto avvertire la necessit dell'acqui-
sto del locale per il convento e il centro
pastorale. Grazie all'aiuto della Curia ge-
neralizia stato comprato l'appartamen-
to in via Sredny Tishinsky Pereulek, si-
tuato nella zona della stazione Bielous-
sia e poco distante dalla chiesa dell'Im-
macolata Concezione. Met dell'apparta-
mento occupata dal convento e il re-
sto dal Centro francescano, con la cap-
pella, con la sala per gli incontri, con il
parlatorio, con la camera per gli ospiti,
con la sede dell'Editrice. Il Centro rima-
ne aperto fino a tarda sera.
Nella cappella si svolgono i servizi li-
turgici: la Santa Messa, le Lodi, i Vespri
e in alcuni giorni della settimana ha luo-
go l'Adorazione prolungata del Santissi-
mo Sacramento. Alle preghiere parteci-
pano cattolici e ortodossi. Molti chiedo-
no consigli spirituali (direzione spiritua-
le) e il Sacramento della Confessione.
La solenne benedizione del convento e
del Centro francescano stata compiuta
dall'Arcivescovo Kondrusiewicz il 7 di-
cembre 1994. L'erezione canonica del
convento, dedicato al Serafico Patriar-
ca San Francesco d'Assisi avvenuta il
30 marzo 1996. La cappella stata bene-
detta dall'allora Padre Generale, Agosti-
no Gardin, il 4 maggio 2000, nel corso
della sua visita in Russia.
L'Editrice dei francescani conventuali
a Mosca stata fondata l'11 febbraio
1994, festa della Vergine di Lourdes. Il
riconoscimento giuridico l'Editrice lo ha
ricevuto il 13 novembre 1995. Lo scopo
primario dell'Editrice l'evangelizzazio-
ne della societ russa con la stampa. Il
particolare patrono e l'esempio in que-
sto campo san Massimiliano Kolbe.
Grazie all'attivit dell'Editrice, l'Ordine
ha dato un significativo contributo alla
diffusione della spiritualit francescana
in Russia.
Per la prima volta nella storia sono
stati pubblicati in lingua russa Gli Scrit-
ti di san Francesco, con accanto il testo
latino, e altre pubblicazioni dedicate a
sant'Antonio di Padova, a santa Chiara
d'Assisi e allo stesso Kolbe. Ogni tre me-
si viene pubblicata la rivista francescana
Blagoviestnik e la rivista per bambini
Malenkij Ryzar. Sono stati tradotti ed
editi alcuni importanti documenti del-
l'Ordine. In tre anni di attivit l'Editrice
ha pubblicato circa 60.000 copie di rivi-
ste, di libri e di fascicoli. Vi lavorano
stabilmente due laici. Le pubblicazioni
vengono diffuse in tutta la Russia.
Il postulantato presso il convento a
Mosca stato ufficialmente aperto nel
febbraio 1995. Il programma del postu-
lantato prevede un anno di formazione,
nel quale il candidato dovr conoscere
la vita e la spiritualit francescana, la
storia dell'Ordine, approfondire il cate-
chismo, la liturgia, la storia della Chiesa
e far pratica di musica sacra.
Al momento dell'apertura i giovani
candidati erano 3. Dopo alcuni mesi 2
lasciarono l'Ordine. L'anno dopo i can-
didati furono 7. Il movimento di giovani
vocazioni via via cresciuto. I religiosi
curano pastoralmente due parrocchie:
Tula e Kaluga. Le parrocchie distrutte
dal comunismo stanno rinascendo. Sono
piccole comunit. Kaluga una citt di
400.000 abitanti, situata a 200 chilometri
a sud-ovest di Mosca. La storia della cit-
t risale al XIV secolo e fin dall'inizio vi
stata la presenza di cattolici. La par-
rocchia venne riconosciuta giuridica-
mente nel 1869 e undici anni dopo ven-
ne costruita la chiesa. Prima della rivo-
luzione contava circa 2.500 fedeli. I bol-
scevichi nel 1936 chiusero la chiesa e la
trasformarono in magazzino. Alla cadu-
ta dell'Urss, un piccolo gruppo di catto-
lici riuscito ad organizzarsi e la par-
rocchia stata nuovamente riconosciuta
giuridicamente il 5 aprile 1993. All'inizio
del 1997 l'Arcivescovo Kondrusiewicz ha
firmato la convenzione con la Curia pro-
vinciale di Varsavia, affidando la cura
spirituale della parrocchia all'Ordine.
Parroco stato nominato Padre Miro-
slav Kopcevski. Le autorit della citt
per non hanno restituito l'edificio della
vecchia chiesa. Solo dopo molte prote-
ste, il sindaco della citt ha permesso di
costruire la nuova chiesa su un'altra
area. Donata da un'associazione tede-
sca, la piccola chiesa prefabbricata, de-
dicata a san Francesco, stata consa-
crata nel 1997.
Tula una citt di circa 800.000 abi-
tanti, 200 chilometri a sud di Mosca. La
prima parrocchia sorta in questo luo-
go cento anni fa. Merita ricordare che
vi ha lavorato da parroco Sigismondo
Lozinski, poi Vescovo di Pinsk. Prima
della rivoluzione, la parrocchia contava
circa tremila fedeli che sono stati disper-
si durante le dure persecuzioni nei tem-
pi del comunismo. La parrocchia per
molti decenni ha smesso di vivere. Il
primo sacerdote vi tornato nel 1993:
l'attuale parroco, Padre Janusz Moroz.
Le autorit della citt, malgrado tanti
sforzi dei cattolici, non hanno restituito
finora l'edificio della chiesa, che occupa
il laboratorio delle analisi giudiziarie.
Inizialmente la Santa Messa venne cele-
brata nelle case private e dopo nelle au-
le scolastiche e nei centri culturali.
stato poi possibile organizzare una pic-
cola cappella nel vecchio sgabuzzino per
i rifiuti, adiacente alla chiesa. L'apertura
della cappella, il 15 agosto 1994, ha co-
stituito indubbiamente l'evento pi
gioioso nella storia della parrocchia do-
po la rivoluzione bolscevica. Uno dei
parrocchiani entrato nell'Ordine.
Il gruppo dei professori dell'Universit
di Mosca molto interessato ad una col-
laborazione con l'Ordine. Presso il con-
vento San Francesco di Mosca esiste un
gruppo dell'Ordine Francescano Secola-
re. Una speciale attenzione rivolta ver-
so la promozione della pastorale voca-
zionale. Da diversi anni si organizzano
durante le vacanze gli esercizi spirituali
per i ragazzi. Per far conoscere ai giova-
ni la spiritualit francescana ogni anno
si prende parte al pellegrinaggio dei cat-
tolici di Mosca: un pellegrinaggio a piedi
che dura nove giorni.
Secondo le forze e le possibilit si ser-
vono i malati ed i poveri che bussano al-
la porta dei conventi. A San Pietroburgo
c' una mensa che accoglie ogni giorno
circa 400 persone. stata aperta una
mensa per i poveri anche a Mosca e a
Kaluga. I religiosi fanno visita alle car-
ceri: Butirskaya, Krasnopriesnienskaya e
Selengrad, poco distante da Mosca.
VITTORIO TRANI
In Romania, la terra del grido Unita-
te! conosciuta anche come il giar-
dino di Maria, un titolo che esprime la
particolare devozione alla Madre di Dio
cominciato l'ora et labora delle
prime tre monache benedettine.
Il primo monastero benedettino rome-
no , infatti, intitolato a Maria Mater
Unitatis. E il ricordo va subito al grido
Unitate! Unitate! che i cristiani di Ro-
mania elevarono, il 9 maggio 1999, du-
rante la Santa Messa presieduta, nel
cuore di Bucarest, da Giovanni Paolo II,
alla presenza del Patriarca ortodosso
Teoctist.
Ecco, dunque, il primo monastero be-
nedettino. iniziato nel 1994 il dialogo
spirituale tra l'archicenobio benedettino
di sant'Andrea Apostolo ad Arpino (Fro-
sinone) e il monastero Mater Unitatis
di Piatra Neamt in Romania. Questo in-
tenso rapporto giunge proprio in questi
giorni alla tappa pi importante, decisi-
va. La comunit di monache benedetti-
ne di Arpino, in diocesi di Sora-Aquino-
Pontecorvo, vede infatti avverarsi un
grande sogno di cui si era fatta promo-
trice sei anni fa: la costruzione del mo-
nastero in Romania come segno profeti-
co per l'unit tra i cristiani.
Madre Maria Cristina, badessa del
monastero, e le sue consorelle, nel giu-
gno scorso hanno dato la notizia della
consacrazione di tre giovani romene, le
prime benedettine nel loro Paese, che
alimenteranno la fiaccola di quel proget-
to nel cuore del mondo ortodosso.
Suor Maria Benedetta Mihaica, suor
Maria Andreina Toma e suor Maria Raf-
faella Robu hanno infatti emesso i voti
solenni nella chiesa dell'erigendo mona-
stero Mater Unitatis durante la Conce-
lebrazione Eucaristica presiesuta dal Ve-
scovo di Iai, Mons. Petru Gherghel.
Proprio in questi giorni l'intera strut-
tura, in cemento armato, con le pareti
esterne ed il tetto, stata completata
mentre sta per essere iniziato il secondo
lotto dei lavori, con impianti, infissi, pa-
vimenti e intonaci.
Erano state proprio le religiose italia-
ne a sostenere il cammino vocazionale
delle tre ragazze romene, curando nel
monastero di Arpino il loro noviziato e
adoperandosi per la nascita di quel pri-
mo monastero nella loro terra. Altra in-
tuizione maturata nell'archicenobio arpi-
nate stata l'impronta mariana da dare
a questo originale percorso ecumenico
tra cattolici e ortodossi.
In questi ultimi anni la Chiesa
che in Bielorussia riuscita a
curare le ferite morali inferte dal
sistema sovietico, conquistando il
rispetto non solo fra i credenti ma
persino fra coloro che nel passato
cercarono di distruggerla. Lo af-
ferma il Cardinale Kazimierz
witek, Arcivescovo di Minsk-
Mohilev. Siamo di fronte ai gran-
di progressi compiuti dice il
Cardinale . Il numero dei sacer-
doti cresciuto dai 60 del 1991 ai
283 di oggi ed aumentato anche
quello delle chiese. Sono trecento
le parrocchie in quattro diocesi
mentre i Vescovi sono sei. Il siste-
ma comunista non riuscito a
sradicare la fede, ma ha creato un
vuoto spirituale e la propaganda
ateista ha fatto il resto.
Riguardo al dialogo ecumenico,
in particolare ai rapporti con la
Chiesa ortodossa, il Cardinale af-
ferma che da parte cattolica esiste
la buona volont e la disponibilit
ad un dialogo aperto nella carit e
nella verit, anche se le difficolt
certamente non mancano.
PAGINA
7 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 5 Gennaio 2002
|u||A
Il cammino
della Chiesa
Budapest: concluso l'Incontro dei giovani della Comunit di Taiz
Si concluso il 1 gennaio a Budape-
st il 24 Incontro europeo dei giovani
promosso dalla Comunit di Taiz. Oltre
70.000 giovani cristiani, dopo aver pas-
sato il capodanno nella preghiera e nel-
la meditazione, hanno cos ripreso la
strada di casa per portare, ciascuno nel
proprio ambiente, la ricchezza attinta
nei cinque giorni vissuti insieme nella
capitale ungherese.
L'Incontro si concluso, significativa-
mente, con l'ingresso di un giovane
francese nella Comunit di Taiz. L'an-
no nuovo non stato salutato n con
veglioni n con feste, ma nella pi pro-
fonda semplicit della preghiera comu-
nitaria.
I giovani pellegrini si sono ritrovati
nelle 200 parrocchie che li hanno ospi-
tati per unirsi alla comunit cristiana lo-
cale. Nei padiglioni della Hungexpo,
trasformati in luoghi di preghiera, Frre
Roger, fondatore della Comunit di Tai-
z, ha invitato i giovani a meditare su
che cosa significa la semplicit, la
semplicit del cuore e della vita.
E ha detto: A volte, per pregare, noi
possiamo cantare insieme, ad esempio
le parole scritte nel IV secolo da sant'A-
gostino mentre stava attraversando la
prova della morte dei suoi cari: Ges il
Cristo, Luce interiore, non lasciare che
le mie tenebre mi parlino; donami di
accogliere il tuo amore. Frre Roger
ha cos concluso la sua meditazione:
Che lo Spirito Santo si tenga molto vi-
cino a noi e mormori in ciascuno le sue
parole: abbandnati semplicemente in
Dio, affdati a Lui, e tu scoprirai che
quel poco di fede che hai ti sufficien-
te. Il filo-conduttore per la riflessione
nei giorni dell'Incontro stata la lettera
che Frre Roger ha inviato ai giovani,
dal titolo: Ama e dillo con la tua vita.
Il beato martire Metod Dominik Trka
Il beato Vasyl Velykovskyj
In processione per le strade di Mosca
9 maggio 1999: durante la Santa Messa celebrata dal Papa a Bucarest,
alla presenza del Patriarca ortodosso Teoctist,
i cristiani di Romania hanno levato il toccante grido: Unitate! Unitate!
mente nella Repubblica
Ceca, ultimo di sette fra-
telli. La sua famiglia era
profondamente cattolica
e sua sorella Andela (An-
gela) divenuta religiosa
delle Suore Borromee
con il nome di suor
Chiarita.
Nel 1902 egli entrato
nel noviziato dei Reden-
toristi a Bilsko. Quindi
ha fatto il noviziato a
Oboriste, infiammato
degli ideali dei santi Ci-
rillo e Metodio: con tut-
to il cuore ha sempre la-
vorato per l'unit della
Chiesa. Il 17 luglio 1910
stato ordinato sacerdo-
te dall'Arcivescovo di
Il fatto che tanti sa-
cerdoti fossero nello
stesso carcere era di
grande conforto recipro-
co. In una lettera alla ni-
pote, il 27 maggio 1951,
egli scrive: La proces-
sione della Pasqua sta-
ta molto bella, nel no-
stro cortile. Il 21 aprile
1952, in tribunale, il pro-
curatore lo ha accusato
di collaborazione con il
Vescovo Gojdi. Ovvia-
mente egli ha ammesso
le proprie colpe per-
ch, s, certamente, ave-
va collaborato con il Ve-
scovo: del resto era suo
dovere di sacerdote cat-
tolico. stato accusato
Praga, il Cardinale Leo Skrbensk.
Dopo aver lavorato a Praga e a Plzen,
tra i suoi primi incarichi c' stato quello
tra gli emigrati croati, sloveni e ruteni du-
rante la Prima Guerra Mondiale. Si re-
cato poi a Brno e qui ha iniziato a lavora-
re con i greco-cattolici. Si cos trasferito
a Lviv nella Lviv del grande Metropoli-
ta eptyckyj unendosi ai religiosi re-
dentoristi gi presenti. Qui Padre Domi-
nik ha preso anche il nome di Metod. Tra
le sue guide per inserirsi nella nuova
realt c' stato Mykola arneckyj, poi Ve-
scovo, beatificato da Giovanni Paolo II a
Lviv il 27 giugno scorso: quel giorno, in
Ucraina, il Papa ha beatificato anche altri
martiri redentoristi come il Vescovo clan-
destino Vasyl Velykovsky, Padre Ivan
Ziatyk e Padre Zynovij Kovalyk.
L'8 gennaio 1920 ha contribuito a fon-
dare il convento di Stanislaviv (oggi Iva-
no-Frankivsk). Nel 1921 stato richia-
mato a Praga e poi mandato a Stropkov
dove ha avviato la prima comunit re-
dentorista di rito latino e bizantino. La
sua attivit apostolica stata l davvero
impressionante e con una forte connota-
zione mariana nella devozione alla Ma-
dre del Perpetuo Soccorso e del Santo
Rosario. riuscito a costruire una cap-
pella a Michalovce per i greco-cattolici
dove, nel 1931, si sono trasferiti i reden-
toristi.
Le autorit statali hanno creato siste-
maticamente problemi ai redentoristi so-
prattutto durante la Seconda Guerra
Mondiale. La situazione peggiorata nel
1940, quando il Vescovo Gojdi ha scrit-
to una Lettera pastorale e Padre Domi-
di spionaggio, di attivit antistatale, di
tradimento e cose del genere, secondo la
tradizione dei tribunali comunisti.
Quando aveva la possibilit, celebrava
la Divina Liturgia, ovviamente in clande-
stinit. Nell'aprile 1958 stato trasferito a
Leopoldov, considerata una delle prigioni
pi dure. Durante il tempo di Natale
stato sorpreso da un custode del carcere
mentre cantava una canzone religiosa:
una colpa gravissima. stato trasferito
nella cella di correzione dove si ammal
di polmonite. Non stato neppure cura-
to. Padre Metod Dominik morto il 23
marzo 1959, alle 9 del mattino, dopo aver
perdonato i suoi aguzzini. Sepolto nel ci-
mitero del carcere, il suo corpo stato
traslato, nel 1989, a Michalovce dove oggi
venerato nella chiesa dei redentoristi.
Il beato Zynovij Kovalyk
Il beato Ivan Ziatyk

Lire 30.000 - ; 16
Sulle orme
di san Paolo
Discorsi del Santo Padre
e fotografie
del pellegrinaggio
giubilare
ad Atene, Damasco
e Malta
Ordinazioni possono essere effettuate presso Messaggero Distribuzione:
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In libreria
il nuovo Quaderno de L'OSSERVATORE ROMANO
n. 59

SANIT La Pisana: saranno tutelate le fasce deboli
Allo studio l'ipotesi
di ripristino del ticket
Oltreunmilionedi euro
per l'educazione
ambientale
nelle scuole
Autobus precipitato:
consegnata alla Regione
la relazione del Cotral
EURO Prime segnalazioni al centralino anti truffe del Campidoglio
Ancora lunghe code agli uffici postali
Migliora la situazione nelle banche e a Termini
terie non sono poi tanto lunghe sebbene
ancora si registrino disagi.
Sono, intanto, cominciate ad arrivare
le prime segnalazioni ai due numeri di
telefono anti-truffe istituiti per la tutela
dei cittadini dallassessorato comunale al
Commercio. Sono giunte poco meno di
quaranta telefonate ma si trattato di
denunce circostanziate di aumenti gene-
ralizzati. In molti casi si tratta di au-
menti ingiustificati, come il caso dei
tradizionali caff e cappuccino, oppure
del cinema, delle fotocopie o, ancora, di
prezzi relativi alla grande distribuzione.
In altri casi gli aumenti riguardano ser-
vizi pubblici ed erano stati annunciati
nei giorni scorsi; sono i casi di pedaggi
autostradali, di alcuni tipi di abbona-
mento per i trasporti, delle sigarette.
Qualcuno ha anche segnalato il rifiuto
da parte di specifici uffici postali e di su-
permercati di accettare monete in Lire.
Infine, lassessore capitolino al Bilan-
cio, Marco Causi, ha assicurato che lav-
vento dellEuro non far aumentare le
tariffe dei servizi pubblici. Causi ha ri-
cordato che il Comune ha gi deciso di
non ritoccare le tariffe dei servizi, ed ha
smentito le voci che indicavano che a
Roma il costo dei biglietti bus e metro
sarebbe stato arrotondato ad un Euro.
VOLONTARIATO Sar utilizzata dall'associazione Un Sorriso
Una cucina mobile per dare
un pasto caldo a chi vive in strada
genti, soprattutto immigrati, barboni,
tossicodipendenti stanziati nella maggior
parte presso le grandi stazioni di Termi-
ni e Tiburtina.
La cucina mobile permetter di au-
mentare la quantit del vitto e di miglio-
rarne anche la qualit.
Lassociazione Un sorriso attiva da
circa dieci anni offre anche alloggio ai
senza fissa dimora presso la propria se-
de, allinterno della quale funzionano i
dormitori, una mensa ed un ambula-
torio.
Attualmente sono 37 le persone in dif-
ficolt che usufruiscono dellalloggio
temporaneo presso la struttura, mentre
numerose altre sono quelle che si reca-
no soltanto per ricevere cibo o per altri
piccoli aiuti.
I volontari impegnati continuativa-
mente sono quindici, molti dei quali,
specializzati in psicologia, sociologia e
medicina.
Lassociazione, inoltre, pu contare
sul proficuo contributo delle numerose
famiglie della zona che costantemente
offrono piccoli finanziamenti per lacqui-
sto dei generi di prima necessit come il
vestiario.
I volontari si avvalgono per il servizio
esterno di un paio di automezzi che fun-
zionano da unit di strada per lassisten-
za notturna degli emarginati. Le unit di
strada mobili, composte da due squadre
di circa dieci volontari, si occupano, ol-
tre ad effettuare e gestire i primi contat-
ti con i bisognosi, di offrire aiuto e so-
stegno concreti andando incontro alle
diversificate esigenze di questultimi,
che riguardano laccompagno per esi-
genze personali o sanitarie, oppure la ri-
chiesta di indumenti o cibo, sino alla
possibilit di attuare contatti sociali volti
al reinserimento lavorativo.
Un particolare servizio offerto dallas-
sociazione, tra gli altri, quello basato
su telecamere computerizzate (web
cam), di cui una fissa che si trova nella
sede di viale Castrense e laltra mobile
su computer portatile da portare ovun-
que.
In pratica le due telecamere consento-
no di mettere in contatto coloro che,
per motivi di lontananza, sono impossi-
bilitati a ricevere notizie dei propri fa-
miliari.
Grazie alluso del sistema, i volontari
hanno potuto estendere il servizio ai
luoghi di cura per anziani e presso i do-
micili dei rispettivi parenti.
Sempre in riferimento agli apparte-
nenti alla terza et, durante i mesi estivi
i volontari prestano accompagno per vi-
site mediche, analisi, acquisto di medici-
nali e consegna a domicilio, acquisto di
generi alimentari e pagamento di uten-
ze, soltanto per per coloro che risiedo-
no nel territorio del Municipio.
Per gli immigrati poi in funzione,
presso la sede, un centro di ascolto
che offre consulenza gratuita psicologica
e legale e materiale cartaceo delle pi
recenti leggi in materia di immigra-
zione.
Lassociazione mette in rilievo che du-
rante linverno la situazione degli emar-
ginati si aggrava per lassenza di un nu-
mero adeguato di rifugi. Pur avendo
messo a disposizione i sottopassi delle
metropolitane il Comune, sottolineano i
membri, dovrebbe migliorare gli inter-
venti di assistenza, perch tale soluzio-
ne appare poco dignitosa: le persone
dormono su dei materassi a volte am-
muffiti o anche su delle brandine in am-
bienti non salubri. Inoltre, denuncia
ancora lassociazione sembra partico-
larmente disagevole che le persone deb-
bano utilizzare per i tre mesi di apertura
dei sottopassi lo stesso bagno chimico,
non avendo nessuna opportunit di la-
varsi.
Il problema degli emarginati si ag-
grava giorno per giorno afferma il re-
sponsabile dellassociazione Saverio Ia-
cobucci . Una volta a fare notizia era-
no soltanto i barboni, ma adesso appare
in crescita il fenomeno dei numerosi
giovani che fuggono dalle proprie fami-
glie, dei disoccupati che non riescono a
reinserirsi socialmente e, infine, degli
immigrati, che affollano le nostra citt.
ALESSANDRO TRENTIN
Una cucina mobile per la preparazio-
ne di pasti caldi destinati alle persone in
difficolt che vivono in strada, sar uti-
lizzata dai volontari dellassociazione
Un Sorriso, grazie al contributo della
Provincia di Roma, che ha stanziato
111.038, 23 euro (215 milioni di lire) per
lacquisto dellautomezzo. La cucina in-
stallata a bordo di un furgone entrer in
servizio entro gennaio e consentir di
aiutare soprattutto nei mesi pi freddi,
coloro che vivono nellemarginazione e
nella solitudine nei diversi quartieri della
citt.
A bordo dellautomezzo opereranno i
volontari dellassociazione che, inoltre,
offriranno sostegno psicologico ed altri
aiuti materiali nelle zone di maggior de-
grado.
Liniziativa stata presentata ieri gio-
ved, presso la sede di viale Castrense,
nella zona di San Giovanni, alla presen-
za tra gli altri dellassessore provinciale
ai servizi sociali Giulio Buffo.
Lautomezzo sar quindi presente non
soltanto nel territorio del IX Municipio,
dove ha sede lassociazione, ma sar uti-
lizzato ovunque in citt ed anche in pro-
vincia, in accordo con lente, l dove
necessario lintervento umanitario. La
cucina fornita di fornelli e dispense per
il cibo sar in grado di fornire almeno
cinquanta pasti caldi al giorno.
I volontari dellassociazione, che sono
attivi in particolare durante le ore not-
turne, sono peraltro gi in grado di assi-
stere giornalmente da un minimo di set-
tanta ad un massimo di centottanta indi-
Celebrate nella chiesa del SS.mo Crocifisso
Le esequie di Orlando Salvi
Sono state celebrate nella mattina di venerd 4 gennaio, nella chiesa parroc-
chiale del Santissimo Crocifisso in via di Bravetta, le esequie del dott. Orlan-
do Salvi per molti anni correttore di bozze del nostro giornale.
Nato a Roma il 2 gennaio 1928, Salvi morto mercoled nel giorno del suo
74 compleanno, nella clinica Pio XI, dove era ricoverato da pi di un me-
se, a causa di una lunga e dolorosa malattia.
La Santa Messa esequiale stata celebrata da P. Vittorino Gazzola, della
comunit dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, cui affidata la parroc-
chia. Numerosi erano i familiari, gli amici e gli ex colleghi che si sono stretti
attorno alla consorte, signora Elsa, e al figlio Giacomo, dipendente della Tipo-
grafia Vaticana, alla nuora Simona e ai nipoti Francesco, Fabiola e Claudio,
di appena dieci mesi, per esprimere la vicinanza nel dolore attraverso la pre-
ghiera.
All'omelia P. Gazzola ha ricordato in Salvi l'uomo di fede, sereno come
solo chi ha Dio dentro di s riesce ad essere. Ne ha sottolineato l'ironia e
l'intelligenza, rievocandone la profonda devozione mariana e il servizio alla
Chiesa.
Salvi ha lavorato a L'Osservatore Romano per oltre quaranta anni. Era
stato infatti assunto nel 1949, sotto il Pontificato di Papa Pio XII, nel reparto
Spedizioni. Erano gli anni del dopo-guerra e della ricostruzione: Salvi amava
raccontare soprattutto ai colleghi pi giovani numerosi aneddoti di quel
periodo, fatto di difficolt e di rinunce, ma anche di semplicit nei rapporti
umani. Quella semplicit umile e discreta che come hanno detto in molti
durante la preghiera dei fedeli costituiva un tratto peculiare del suo carat-
tere. Laureatosi in Economia e Commercio, nel 1968 era stato trasferito all'uf-
ficio Correttori dove rimasto fino alla pensione, nel '93, dopo aver servito
cinque Papi, lasciando un sentito ricordo in tutti i colleghi del giornale.
Al termine della Santa Messa, il feretro stato tumulato nel cimitero di Pri-
ma Porta. (glb)
Neonato
abbandonato
in un palazzo
di Ostia
Avvolto in una copertina azzur-
ra dentro una culletta un neonato
di circa tre mesi stato trovato,
gioved sera, su uno zerbino di un
palazzo di Ostia. A trovarlo sta-
to un condomino richiamato dal
pianto del piccolo che, dopo l'ar-
rivo della Polizia, stato subito
portato nel vicino ospedale
Grassi.
Il piccolo stato visitato nel re-
parto di Neonatologia e le sue
condizioni sono fortunatamente
apparse ottime. Non certo de-
nutrito ha detto una caposala
la mamma lo ha nutrito con
cura.
Le indagini degli investigatori
del commissariato di Ostia sono
adesso dirette ad individuare i ge-
nitori. La Polizia sta anche esami-
nando un biglietto scritto proba-
bilmente dalla mamma lasciato
sullo zerbino accanto al bambino.
Secondo le prime indicazioni, la
madre potrebbe essere una giova-
ne immigrata dell'Est impiegata
saltuariamente nelle pulizie di un
appartamento del palazzo. Gli
agenti hanno gi cominciato a
scandagliare la nutrita comunit
albanese che vive tra Ostia, l'In-
fernetto e Dragona. Il passare del-
le ore rischia per di rendere va-
na la ricerca: la donna potrebbe
allontanarsi definitivamente da
Ostia.
Rapinati 800 milioni di lire in un ufficio postale
Una rapina da ottocento milioni di lire stata compiuta, venerd mattina,
pochi minuti dopo le 8, in un ufficio postale di via Giulio Venticinque, poco
distante da piazzale degli Eroi. Due persone a volto coperto ed armate di
pistola hanno avvicinato la direttrice dellufficio e lhanno costretta ad apri-
re la cassaforte nella quale erano contenuti, in lire ed in euro, denaro con-
tante per un ammontare di quasi ottocento milioni di lire. I due malviventi
sono poi fuggiti a bordo di una motocicletta facendo perdere le proprie trac-
ce. Ad occuparsi delle indagini la Squadra Mobile della Questura di
Roma.
Civitavecchia: proteste per la mancanza d'acqua
Proteste degli abitanti del quartiere residenziale di Boccelle, allestrema
periferia sud di Civitavecchia, dove da tre giorni manca lacqua. Mercoled
sera, gli abitanti hanno chiesto ed ottenuto che la questione fosse affrontata
in una seduta straordinaria del consiglio della III Circoscrizione, durante la
quale sono state mosse pesanti accuse allamministrazione comunale per
non aver provveduto per tempo a riparare una vistosa perdita dalle tubatu-
re che, oltre ad aggravare le carenze, per le basse temperature di questi
giorni, trasforma la principale strada del quartiere in una pericolosa lastra
di ghiaccio. Resta intanto in vigore il divieto di usare a scopi potabili lac-
qua fornita dai rubinetti delle abitazioni dellintero centro storico e dei po-
polosi quartieri a ridosso della costa. Le nuove analisi effettuati dalla Asl
hanno infatti confermato la presenza di colibatteri fecali, gi allorigine del
provvedimento emesso il 29 dicembre scorso dal primo cittadino, Alessio
De Sio.
Chiuso il tratto laterale della Cristoforo Colombo
Il tratto laterale di via Cristoforo Colombo allaltezza del chilometro 13,900,
in direzione di Ostia stato chiuso al traffico automobilistico, venerd mat-
tina, intorno alle ore 9 a causa di una perdita di acqua che ha causato an-
che uno smottamento del terreno. Lo hanno reso noto i Vigili urbani che so-
no giunti sul posto insieme con i tecnici dellAcea, dellAnas e della Circo-
scrizione.
PAGINA
9 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 5 Gennaio 2002
A |MA
o curo c| p. |oonorco Sop|onzo. |.C.|.
5 GENNAIO 2002
Sabato del tempo di Natale -
Feria (bianco) - Messa mattu-
tina propria - Lezionario: 1
Gv 3, 11-21; Salmo 99; Gv 1,
43-51 - Liturgia delle Ore (fi-
no a Nona): Sabato I sett. -
Ufficio della feria - Primi Ve-
spri della Festa della Solen-
nit dell'Epifania - Messa ve-
spertina (bianco): tutto come
alla Messa di domani
6 GENNAIO 2002
Epifania del Signore - Solen-
nit (bianco) - Messa propria,
Gloria, Credo - Lezionario: 1)
Is 60, 1-6: La gloria del Si-
gnore brilla sopra di te - Sal-
Cristo
il fondamento
e il centro della storia,
ne il senso
e la meta ultima.
(Novo Millennio
ineunte, 5)
RADIO
VATICANA
OM: 1530 kHz - 196 metri
(Per la zona di Roma
anche Onda Media 527 kHz
e FM 93.3 e 105 MHz)
OC: nelle bande 49, 31, 25 e 19 metri
SABATO 5 GENNAIO
00.10: Studio A
7.20-15.30-17.30-23-24: Orizzonti
Cristiani
7.30: Santa Messa in latino
8-12-14-15-16-18-21-23.30: Radio-
giornale
16.30: Il Carillon del Sabato di
M.Di Battista/M.Lalia/P.Morelli
17: Liturgia delle Ore: Celebra-
zione dei Vespri in latino
20.20: Programma tedesco: Lea
Ackermann - Kommentar der
Woche - Bischof Joachim Wan-
ke, Erfurt- Betrachtung zum
Fest der Erscheinung des Herrn
20.40: Recita del Santo Rosario
in latino
21.30: Programma francese: So-
lennit de l'Epiphanie: Rencon-
trer le Fils de Dieu
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
DOMENICA 6 GENNAIO
00.10: Studio A
7.20-15.30-17.30-23-24: Orizzonti
Cristiani
7.30: Santa Messa in latino
8.55: Dalla Basilica di San Pie-
tro, Santa Messa con Ordinazio-
ni episcopali presieduta da Sua
Santit Giovanni Paolo II
9.30: S. Messa in italiano
11.55: In diretta da Piazza San
Pietro: Angelus, recitato dal
Santo Padre Giovanni Paolo II
14-15-16-18-21-23.30: Radiogior-
nale
16.30: Musica per tutti condotta
da Irio Fantini
17: Liturgia delle Ore: Celebra-
zione dei Vespri in latino
20.20: Programma tedesco: Sie
schreiben - wir antworten
20.40: Recita del Santo Rosario
in latino
21.20: Programma esperanto
21.30: Programma francese:
L'invit du dimanche
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
SABATO 5 GENNAIO
24: Rosario biblico (versione
rumena)
2.40-19.30-22.30: Notiziario
7.05: Rubrica: Chiesa in cammi-
no: Scandinavia
9: In diretta dalla Cappella di
Telepace in Roma:SantaMessa
9.45: Rosario biblico
12.30: Cappella di Telepace in
Roma: Santa Messa
16: In diretta dalla Cappella di
Telepace in Roma: Santo Rosa-
rio e Adorazione eucaristica
DOMENICA 5 GENNAIO
24: Rosario biblico (versione
spagnola)
1.50: Notiziario
6.45: Rubrica: Chiesa in cammi-
no: Scandinavia
9: In diretta dalla Basilica Vati-
cana: Santa Messa e Ordinazio-
ne Episcopale, presieduta dal
Santo Padre Giovanni Paolo II
12: In diretta da Piazza San Pie-
tro: Angelus, recitato dal Santo
Padre Giovanni Paolo II
14-22.30: Angelus, recitato dal
Santo Padre Giovanni Paolo II
(replica)
16: In diretta dalla Cappella di
Telepace in Roma: Santo Rosa-
rio e Adorazione Eucaristica
fissata per l8 gennaio una riunione
della maggioranza regionale di centro-
destra che vedr sul tavolo le varie op-
zioni emerse dalle consultazioni che la
Regione ha avuto e avr nei prossimi
giorni con organizzazioni sindacali, me-
dici di famiglia e farmacisti. Lobiettivo
finale arrivare ad un provvedimento
per mettere sotto controllo la spesa far-
maceutica, cresciuta di 700 miliardi. Tra
le ipotesi vi quella di introdurre il tic-
ket da un euro sulle ricette.
Non c ancora nulla di definito, ma
bisogna prendere provvedimenti spie-
ga lassessore al Bilancio, Andrea Augel-
lo . Abbiamo gi incontrato la Federa-
zione dei medici di famiglia e incontre-
remo Cgil, Cisl e Uil. Quindi, alla riunio-
ne di maggioranza, sar adottata una li-
nea condivisa e consapevole: sar un
passaggio importante per arrivare a va-
rare un provvedimento con una fisiono-
mia, che individuer una selezione coe-
rente delle proposte emerse.
Una volta scelti gli strumenti di in-
tervento si decideranno le fasce di esen-
zione e verr strutturata la delibera.
Critico Mario Falconi, segretario na-
zionale della Fimmg.
Annunciare politiche di contenimen-
to quando non partono, crea aggravio di
spesa e preoccupazione inutile nei citta-
dini: le politiche degli annunci non pa-
gano mai. Finisce che i pazienti, soprat-
tutto le fasce pi deboli, tendono a pre-
mere sui medici per farsi prescrivere pi
farmaci. scorretto annunciare sui gior-
nali cose che avremmo dovuto discutere
insieme.
Quanto allintroduzione del ticket sul-
le ricette, per Falconi il provvedimento
va valutato: la Regione ha un disavanzo
spaventoso e saremmo per favorire nor-
me di contenimento se inserite in un
contesto di programmazione generale.
Secca la replica di Augello: Quando
in soli 12 mesi, senza alcuna giustificata
emergenza sanitaria viene bruciato un
incremento della spesa farmaceutica pa-
ri a 700 miliardi di denaro pubblico in
una corsa allaccaparramento del farma-
co gratuito, non certo la salute dei cit-
tadini che ne trae giovamento, ma il fat-
turato delle industrie farmaceutiche.
Non mi pare di ricordare ha prose-
guito questo specifico settore tra
quelli che possono essere inclusi nel-
lambito di una politica di sostegno ai
ceti deboli. Hanno ragione i medici di
base quando ci incitano a far presto nel-
lassumere una decisione per evitare
unulteriore corsa alla prescrizione del
farmaco: abbiamo un calendario di lavo-
ri molto serrato e quindi faremo prestis-
simo.
Assicurazioni sono giunte dall'assesso-
re alla Sanit, Vincenzo Saraceni, sull'i-
potesi di introduzione di un ticket sulle
ricette. Resta confermata lesclusione
di qualsiasi soggetto debole ha detto
pensionati sociali, invalidi, malati
cronici, da ogni forma di pagamento dei
ticket, cos come sar gratuita la distri-
buzione dei farmaci per lassistenza do-
miciliare e per i pazienti dimessi dagli
ospedali.
Il primo investimento in euro che
lamministrazione ha stanziato per il
verde pubblico mira a sviluppare una
cultura ambientale nei giovanissimi sco-
lari romani.
quanto fa sapere, con una nota,
lassessorato capitolino alle Politiche am-
bientali spiegando che sono stati stanzia-
ti un milione e trecentomila euro per
creare percorsi verdi didattico-formativi,
servizi di impianto e manutenzione degli
spazi nelle scuole dellinfanzia comunale
e delle scuole materne ed elementari
che saranno affidati alla societ Roma
Multiservizi.
I Municipi avranno il compito di ela-
borare piani di interventi per la scelta e
la gestione dei servizi da mettere a di-
sposizione degli scolari.
Secondo gli assessori allAmbiente Da-
rio Esposito e alle Politiche educative
Maria Coscia gi nella prossima prima-
vera i bambini troveranno nei giardini
antistanti alle loro aule praticelli curati,
piccole piantine officinali, di cui potran-
no riconoscere le specie ed imparare a
quali usi posso essere destinate; potran-
no piantare e vedere germogliare i semi;
giocheranno a ricorrersi fra labirinti di
siepi e riconosceranno le varie piante di
agrumi.
Un recupero necessario di una cultura
alla quale si era abituati in anni passati
quando l'educazione era pi empirica
soprattutto per ci che riguarda il mon-
do della natura, educazione poi sostitui-
ta da libri e ultimamente da supporti
multimediali che a volte non forniscono
il necessario confronto con la realt.
Al quarto giorno dell'introduzione del-
la moneta unica europea proseguono le
difficolt per i cittadini agli uffici postali
nella Capitale, mentre leggermente mi-
gliore la situazione negli istituti banca-
ri e alla stazione Termini, dove le code
alle biglietterie sono soltanto un po' pi
lunghe della media. Anche gioved, co-
munque, le Forze dellordine hanno ri-
cevuto molte richieste dintervento dagli
utenti di uffici postali e banche, che
stanchi ed adirati dalle lunghe attese do-
vute allintroduzione dellEuro non han-
no mancato di manifestare, anche con
vibrate proteste, il loro disappunto. La
Polizia intervenuta numerose volte per
sedare quelle che vengono catalogate
come liti.
Agli uffici postali lattesa per raggiun-
gere lo sportello di oltre unora. Le fi-
le sono composite: ai tanti anziani in at-
tesa di riscuotere la pensione si sono ag-
giunti molti lavoratori ed i giovani. Agli
uffici postali hanno ricordato che si pu
pagare in Lire o in Euro ma il resto sar
dato soltanto in Euro. I dipendenti ac-
cettano conti correnti compilati in en-
trambe le valute, siano essi prestampati
o scritti a mano.
La situazione negli istituti bancari del
centro della citt apparsa leggermente
migliorata. Tanti sono per ancora i
clienti che non possiedono un carnet di
assegni in Euro o che fanno la fila per
cambiare Lire in Euro.
Pressoch normalizzata la situazione
alla stazione Termini. La Polizia Ferro-
viaria ha segnalato che le file alle bigliet-
stata consegnata gioved pomerig-
gio al presidente della Regione Lazio,
Francesco Storace la relazione del Co-
tral sullautobus precipitato dal viadotto
della Magliana il 29 dicembre scorso.
Nell'incidente sono morti l'autista, Vin-
cenzo Errico, e un passeggero Vincenzo
Infante.
Mi pare difficile attribuire responsa-
bilit al Cotral sulla tragedia della Ma-
gliana ha commentato il presidente
della Regione Lazio . Questo non vuol
dire, per, che non saranno chiamati a
rispondere delle loro pesanti responsabi-
lit soggetti istituzionali e sindacali.
Francesco Storace ha annunciato che
luned prossimo la commissione interna
istituita dal Cotral esaurir i propri lavo-
ri e avremo ulteriori elementi di valuta-
zione per le iniziative da intrapren-
dere.
Allindomani della tragedia il presi-
dente Storace aveva chiesto al presiden-
te del Cotral, Corradino Poidomani, una
relazione sul caso entro settantadue ore,
termine scaduto mercoled.
Intanto, gli inquirenti continuano ad
indagare seguendo, in particolare, la pi-
sta fornita dalla testimonianza di uno
dei passeggeri.
mo 71: Ti adoreranno, Signo-
re, tutti i popoli della terra; 2)
Ef 3, 2-3.5-6: Tutti i popoli so-
no chiamati, in Cristo Ges,
a partecipare alla stessa ere-
dit; - Vangelo: Mt 2, 1-12:
Siamo venuti dall'Oriente per
adorare il re - Liturgia delle
Ore: Ufficio della Solennit

EURO Ancora code agli sportelli
Pagamenti: solo il 10%
con la moneta unica
IMMIGRATI Maroni contrario anche a sanatorie
Nessun decreto sui flussi
prima della nuova legge
Botti: due giovani
feriti a Napoli
e ad Acerra
Previdenza minima:
aumenti soltanto
a 600.000 pensionati
Per gli altri
slitta a marzo
GIUSTIZIA Dopo un'udienza molto tesa
Il processo Sme
rinviato all'11 gennaio
Muore ragazza sbalzata
dalla giostra dopo aver tolto
la sbarra di protezione
Crolla una palazzina
per una fuga di gas:
evitata una strage
Sciagure stradali: decedute
4 persone nell'Astigiano
e una famiglia nel Catanese
OMICIDIO AVERSA Possibile svolta nell'inchiesta
Rosetta Cerminara
eroina o calunniatrice?
termine di un'udienza convulsa, di cui
abbiamo in parte riferito ieri. Al termine
dell'udienza, l'avv. Niccol Ghedini, di-
fensore di Silvio Berlusconi e anche de-
putato di Forza Italia, ha adombrato la
possibilit di una richiesta di rimessione
del processo in un'altra sede (decider
il mio cliente ha precisato) in quanto a
suo giudizio sussistono i presupposti del-
la legittima suspicione. Il legale ha quin-
di precisato di aver parlato nell'udienza
sia come avvocato che come deputa-
to. Prima della decisione di sospendere
il processo il pm Ilda Boccassini aveva
chiesto la trasmissione alla Procura di
Milano degli atti delle udienze del 27 e
del 28 dicembre scorsi. Nella prima l'im-
putato Cesare Previti ritir i propri di-
fensori di fiducia in segno di protesta
per la conduzione del processo. Nella
seconda l'avv. Ghedini critic, anche co-
me deputato, l'operato dei giudici. Il pm
Boccassini ha motivato la richiesta os-
servando che la trasmissione degli atti
necessaria in quanto negli interventi di
Previti e dell'avv. Ghedini si possono
ravvisare reati. Il legale ha replicato che
l'iniziativa della Procura dimostra ap-
punto che questo processo a Milano
non si pu pi celebrare.
Intanto il ministro della Giustizia Ca-
stelli dopo aver ribadito la necessit di
non concedere la proroga al giudice
Brambilla destinato ad altro incarico, ha
affermato, respingendo le critiche del-
l'opposizione, che non si trattato dei
una scelta politica. E ha aggiunto che,
trattandosi di un provvedimento ammi-
nistrativo, dovrebbe decidere il Tar.
flussi, che fissa annualmente il numero
delle entrate, viene approvato dal Go-
verno in accordo con le Regioni e non
solo con il parere delle stesse.
Inoltre, sempre secondo il disegno di
legge, quando un datore di lavoro chie-
de di poter assumere uno straniero, luf-
ficio provinciale del lavoro deve prima
verificare se entro 20 giorni c un italia-
no disposto ad accettare quellimpiego.
Il testo della legge dalla fine di no-
vembre in commissione affari costitu-
zionali del Senato. Lopposizione ha
espresso contrariet al provvedimento.
clamorosi dellinchiesta-bis condotta sul
duplice omicidio. Nel febbraio dello
scorso anno, la Procura distrettuale di
Catanzaro giunse infatti a conclusioni
diametralmente opposte rispetto a quelle
emerse nove anni prima dalle indagini
basate sulla testimonianza di Rosetta
Cerminara.
Ad autoaccusarsi dellassassinio di
Aversa e della moglie furono due pregiu-
dicati pugliesi, Salvatore Chirico, di 41
anni, e Stefano Speciale, di 40. Mandan-
ti del duplice omicidio sarebbero stati
Francesco Giamp (53) e Giovanni Tor-
casio, due dei boss pi noti e potenti
della ndrangheta di Lamezia Terme, ir-
ritati dalleccessivo attivismo di Aversa
nelle indagini contro le cosche lametine.
Giovanni Torcasio, comunque, non po-
tr pi rispondere dellomicidio: stato
assassinato, infatti, in un agguato di ma-
fia nel settembre del 2000. Gli altri prov-
vedimenti restrittivi furono emessi con-
tro persone che avrebbero partecipato
allorganizzazione del duplice omicidio.
Si tratta di Pasquale Cerra (39), France-
sco Torcasio (44) e Vincenzo Torcasio
(38). Resta adesso il dubbio se, in consi-
derazione dellapertura del procedimen-
to penale nei suoi confronti, Rosetta
Cerminara perder i benefici di legge
che ha ottenuto con lavvio della sua
collaborazione con lautorit giudiziaria.
Secondo quanto si appreso, la gio-
vane, nel frattempo, cos come i suoi fa-
miliari pi intimi, avrebbe cambiato
identit. La Cerminara, con le nuove ge-
neralit che ha acquisito, lavorerebbe,
con un ruolo comunque imprecisato, al-
le dipendenze dellAmministrazione del-
lInterno.
TRIESTE, 4.
Una truffa per una decina di
miliardi di lire ai danni di una
fabbrica di mobili, di alcune ban-
che e di decine di clienti stata
scoperta ieri dai Carabinieri del
comando provinciale di Trieste
che hanno posto sotto sequestro
un negozio di mobili del capoluo-
go giuliano. I titolari dell'eserci-
zio, G.B. e N.T., sono irreperibili
e riferisce l'Ansa potrebbero
trovarsi all'estero.
Trieste: scoperta
una truffa contro
fabbrica di mobili
CATANIA, 4.
Un centinaio di immigrati pro-
venienti dallo Sri Lanka, che era-
no sbarcati clandestinamente a
Catania, sono stati bloccati questa
mattina dalle forze dell'ordine. La
loro imbarcazione, un natante di
legno di circa 15 metri, stata re-
cuperata sui fondali sabbiosi del
golfo catanese in prossimit della
foce del fiume Simeto. Nella zona
in corso una battuta alla ricerca
di altri clandestini. Gli investigato-
ri ritengono infatti che alcuni sia-
no riusciti a nascondersi nella vi-
cina Oasi del Simeto.
Catania: bloccati
un centinaio
di clandestini asiatici
Incendi: morti
due senzatetto
a Firenze
e un volontario
in provincia di Lecco
FIRENZE, 4.
Due persone sono morte prima
dell'alba di oggi a Firenze nel
crollo di un minuscolo edificio, un
casello idraulico, distrutto nella
notte da un incendio. La tragedia
avvenuta in Via Pegaso, nella
zona delle Cascine, nei pressi del
torrente Mugnone.
Lallarme stato dato dagli abi-
tanti di alcune abitazioni vicine,
che si erano accorti delle fiamme.
Sono accorsi i Vigili del fuoco e la
polizia, oltre al pm di turno. I
soccorritori hanno trovato fra i
detriti le fiamme hanno provo-
cato la caduta della copertura e di
un soppalco interno i corpi
senza vita di due persone, proba-
bilmente dei senzatetto.
Il casello, secondo le prime te-
stimonianze raccolte, veniva usato
come rifugio per la notte da due
o tre persone.
Intanto si notevolmente este-
so, nel corso della notte, lincen-
dio sul monte Due Mani, in pro-
vincia di Lecco, dove ieri pome-
riggio ha perso la vita Giorgio
Combi, sessantenne di Lecco, vo-
lontario di una delle squadre an-
tincendio della Comunit monta-
na Lario orientale. Mentre parte-
cipava alle operazioni di spegni-
mento, luomo era inciampato,
precipitando per una ventina di
metri fino alla strada di montagna
che porta a Morterone. Era mor-
to sul colpo nonostante portasse
un elmetto di protezione.
Maltempo: nevica di nuovo al Sud
ROMA Mentre al Centro-Nord non si attenua l'ondata di freddo intenso
con temperature minime molto al di sotto delle medie stagionali, in partico-
lare in Piemonte, nel Veneto e in Friuli-Venezia Giulia, forti nevicate sono
segnalate da venerd mattina al Sud, in particolare in Basilicata e in Puglia.
Nel Potentino il fenomeno nevoso interessa gran parte della provincia com-
preso il capoluogo dove la temperatura minima ha toccato 5,2 gradi sotto lo
zero. Analoghe le temperature registrate in varie localit della Puglia, in
particolare nel Foggiano mentre l'intera regione battuta da un forte vento
gelido da Nord Est.
Lodo Mondadori: ricusazione inammissibile
MILANO La quinta sezione della Corte d'Appello di Milano ha dichiarato
inammissibile l'istanza di ricusazione presentata dal deputato di Forza Italia
Cesare Previti nell'ambito del processo relativo al cosiddetto lodo Monda-
dori. Previti aveva ricusato il presidente della quarta sezione penale del tri-
bunale e l'intero collegio adducendo una situazione di inimicizia dei magi-
strati nei propri confronti. I giudici d'Appello nel dichiarare inammissibile
l'istanza hanno anche comminato un'ammenda nei confronti del deputato.
Recuperata una preziosa tela del Seicento
VENEZIA La Guardia di Finanza del nucleo provinciale di Venezia ha re-
cuperato si appreso venerd mattina una preziosa tela del XVII se-
colo trafugata circa un anno fa da una cappella privata in provincia di Ales-
sandria. Si tratta di una Piet attribuita dagli esperti ad un autore ignoto,
di scuola ligure-lombarda, raffigurante appunto una Deposizione e che se-
condo gli esperti stata oggetto di un restauro nella seconda met del No-
vecento. Si appreso inoltre che i militari hanno potuto recuperare l'opera
indagando sull'attivit di un abitante di Mestre noto alle forze dell'ordine
per la sua attivit di ricettatore. Insieme a questa tela ora recuperata, nella
cappella dell'Alessandrino erano state trafugate altre preziose opere d'arte,
appartenenti ad una stessa collezione. Le indagini della Guardia di Finanza
proseguono pertanto per recuperare le opere ancora mancanti nonch altre
opere di diversa provenienza, ma tutte finite nel giro del presunto ricettato-
re mestrino.
PAGINA
10 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 5 Gennaio 2002
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o ANCORA ECHI DEL CASO RUGGIERO ancora
il caso Ruggiero al centro del dibattito politico, ma
un intervento del Presidente del Consiglio ha ridi-
mensionato le polemiche nell'Esecutivo dopo che il
titolare della Farnesina aveva espresso preoccupa-
zione per l'euroscetticismo di alcuni ministri.
EURO: UNA PARTENZA LENTA A quattro giorni
dal debutto dell'euro, soltanto il 10% dei paga-
menti viene effettuato con la nuova moneta. Il feno-
meno dovuto, dicono gli esperti, pi a ragioni tec-
niche che psicologiche. Intanto non accennano a di-
minuire le file agli sportelli.
NO AL DECRETO SUI FLUSSI MIGRATORI Con
un comunicato il ministro del Lavoro, Maroni, ha
escluso la possibilit che venga emanato dal Gover-
no qualsiasi decreto in materia di flussi migratori,
almeno fino a quando non sar approvata dal Parla-
mento la nuova legge. Maroni si detto contrario
anche a sanatorie generalizzate degli extracomuni-
tari irregolari.
Il PROCESSO SME RINVIATO ALL'11 GENNAIO Il
processo Sme-Ariosto stato rinviato all'11 gennaio,
dopo un'udienza caratterizzata da forti polemiche,
per consentire agli imputati non coinvolti anche nel
processo Imi-Sir di prendere visione dei verbali di
Stefania Ariosto, gi resi in quest'ultimo dibatti-
mento.
|o
s|luoz|ono
po||l|co
ancora il caso Ruggiero a tenere
banco nel dibattito politico, anche se un
intervento del Presidente del Consiglio
sembra avere ridimensionato, almeno
per il momento, le polemiche nate all'in-
terno dell'Esecutivo dopo che il titolare
della Farnesina aveva espresso come
abbiamo ampiamente riferito ieri
amarezza e preoccupazione per l'euro-
scetticismo di alcuni suoi colleghi.
Berlusconi ha avuto un lungo e cor-
diale colloquio con lo stesso Ruggiero,
come ha reso noto Palazzo Chigi preci-
sando che entrambi hanno sottolineato
la continuit della politica estera italiana
verso lEuropa e limpegno a lavorare
con la massima coesione in vista della
presidenza italiana dellUnione europea
nella seconda met del 2003.
Il tutto in attesa di un incontro nella
prossima settimana, che qualcuno vor-
rebbe si trasformasse in una riunione
del Consiglio di Gabinetto alla presenza
dei leader della maggioranza. Fonti non
ufficiali citate dall'Ansa aggiungo-
no che il Premier, dopo aver letto le di-
chiarazioni del ministro degli Esteri, si
sarebbe detto dispiaciuto ma determi-
nato a risolvere una volta per tutte la
vicenda e a porre, in ogni caso, la pa-
rola fine a questa situazione.
Il Presidente del Consiglio incontrer
dunque al pi presto il titolare degli
Esteri, ma anche altri ministri che in
questi giorni si sono resi protagonisti di
dichiarazioni euroscettiche (come An-
tonio Martino, Giulio Tremonti e soprat-
tutto Umberto Bossi), per mettere a
punto una linea di azione comune che
impegni tutto il Governo.
A confermare questa linea lo stesso
Berlusconi che, in un'intervista a la Re-
pubblica, ribadisce che la politica este-
ra del Paese guidata dal Presidente del
Consiglio, non da questo o da quel mini-
stro e aggiunge: Non vedo come si
possano sollevare dubbi sulla collocazio-
ne dellItalia, o sullimpegno che abbia-
mo profuso in questi mesi per la costru-
zione dellunit politica dellEuropa.
Quanto alle voci di un possibile rim-
pasto di Governo, il Presidente del Con-
siglio smentisce. Dal canto suo la Farne-
sina ha smentito la notizia di una lettera
scritta a fine anno da Ruggiero a Berlu-
sconi per chiedere solidariet e porre sul
tappeto la questione di sue eventuali di-
missioni.
Ma, mentre i ministri Tremonti e
Martino gettano acqua sul fuoco, il loro
collega Umberto Bossi, pur premettendo
di non volere entrare nella polemica
con Ruggiero, evidenzia in un'intervista
di essere stato votato dalla gente e di
parlare a nome di un congruo numero
di cittadini mentre altri, quando parla-
no, rappresentano probabilmente se
stessi. E il presidente della commissio-
ne Esteri della Camera, Gustavo Selva
(An), invita Ruggiero a parlare in Con-
siglio dei Ministri e non sui giornali.
Intanto dalle opposizioni si leva un
coro di voci per chiedere al Governo di
riferire in Parlamento sulla freddezza
e sui silenzi che hanno accompagnato
lavvio delleuro, nonostante limpegno
europeista espresso dallItalia e dal suo
Presidente Ciampi negli ultimi anni. Il
centro sinistra afferma di condividere
quello che definisce il disagio espresso
dal titolare della Farnesina e denuncia lo
scontro, nel Governo, di due inconcilia-
bili visioni della politica estera.
Oggetto di scontro anche il processo
Sme in corso a Milano. Nell'Ulivo c'
chi ha definito un atto di regime l'in-
tervento del Guardasigilli che ha trasfe-
rito uno di giudici, negandogli la proro-
ga dell'incarico. Ma anche alle molte vo-
ci polemiche ha risposto una nota del
Guardasigilli che ha spiegato i passaggi,
ritenuti inevitabili, dellintera vicenda.
ROMA, 4.
Non accennano a diminuire, al quarto
giorno dall'entrata in vigore della mone-
ta unica, le difficolt ed i disagi per gli
utenti agli uffici postali, mentre legger-
mente migliore la situazione negli isti-
tuti bancari e nelle grandi stazioni italia-
ne, dove le code alle biglietterie sono
soltanto un po' pi lunghe della media.
Ma soprattutto un dato emerge: si di
fronte ad una partenza lenta per leuro
in Italia. Ieri solo il 10% dei pagamenti
sono stati effettuati con la nuova mone-
ta comune, rispetto al 50% di transazio-
ni completamente in euro registrate in
Francia e in Olanda e ad una media del
20% nei dodici Paesi che hanno adottato
leuro. Un dato pi elevato del 3% indi-
cato da Bruxelles, ma che colloca pur
sempre lItalia tra le ultime della classe.
Secondo la rete di monitoraggio della
Commissione Ue, gli italiani sono tra i
cittadini dell'Eu pi restii ad abbandona-
re la vecchia divisa per fare le loro spe-
se. Bruxelles per minimizza. Il chan-
geover non una corsa tra paesi da vin-
cere in 48 ore. Il presidente della Com-
missione Ue Romano Prodi pensa che
non ci sia nessuna ragione per dubitare
che gli italiani non condividano il gene-
rale entusiasmo per leuro. Anche per
il commissario Ue agli affari monetari
Pedro Solbes, il fatto che gli italiani si
sentono ancora pi a loro agio ad usare
la lira, non da interpretare come un
fatto negativo. Infatti gli esperti motiva-
no il dato che colloca lItalia agli ultimi
posti con ragioni tecniche e non psicolo-
giche.
Le cause dei ritardi, sempre secondo
gli esperti, vanno cercate in una preali-
mentazione di nuove monete pi debo-
le, in un pi basso numero di bancomat
in grado di erogare euro (erano il 45% il
primo gennaio, sono saliti al 70% ieri se-
ra e all85% oggi, rispetto ad una media
europea del 96%, con il 100% raggiunto
da Germania, Lussemburgo, Olanda,
Austria, Belgio, Grecia e Irlanda), un
numero inferiore di mini-kit comperati
dagli italiani alla vigilia del cambio. Que-
sto ha comportato che il primo giorno
pochi italiani disponessero di euro nelle
proprie tasche, ma, dicono la situazio-
ne sta gi migliorando e migliorer an-
cora nelle prossime ore.
Nonostante laumento di alcuni prezzi
lintroduzione fisica delleuro non ha
avuto finora effetti inflazionistici.
Fiammiferi, sigarette, carne ma anche
caff, cappuccini e brioches sono tra i
prodotti arrotondati in eccesso lamenta
Federconsumatori in una nota. Si tratta
di prezzi che aumentano in maniera
nascosta sia per arrotondamenti fur-
beschi sia per carenze di spiccioli in eu-
ro derivante dal mancato approvvigiona-
mento da parte dei commercianti. Inol-
tre, gli aumenti sono un effetto del rifiu-
to delle monete in lire da parte di alcuni
gestori. Federconsumatori ricorda ai cit-
tadini che le lire sono moneta valida si-
no al 28 febbraio e che il loro rifiuto
sanzionabile e invita i cittadini a segna-
lare gli abusi anche ai Comitati Provin-
ciali Euro costituiti presso le prefetture
e alle sedi dellassociazione.
ROMA, 4.
Per oltre il 70% dei pensionati che
stanno ritirando la pensione (minima) in
questi giorni si sta profilando una delu-
sione. Laumento a un milione varato
dal Governo con la Finanziaria che do-
vrebbe riguardare circa 2.200.000 pen-
sionati poveri per ora potr essere ero-
gato solo a 600.000 persone. Per gli altri
1.600.000 possibili beneficiari dellau-
mento spiega lInps bisogner at-
tendere almeno due mesi ma comunque
saranno pagati gli arretrati. Dellaumen-
to a un milione (516,46 euro) della pen-
sione a gennaio usufruiranno quindi
quei soggetti che gi percepiscono una
maggiorazione sociale e dei quali lInps
gi conosce il reddito del nucleo familia-
re. Agli altri potenziali beneficiari (70en-
ni con reddito inferiore a 13 milioni lor-
di annui esclusa la casa di propriet o
ultrasessantenni disabili) sar inviata
una lettera nel mese di gennaio per ac-
quisire i dati relativi ai redditi personali
e a quelli del coniuge. Per rispondere ci
sar un mese di tempo.
LInps raccomanda, nuovamente, an-
che massima attenzione contro i truffa-
tori (non previsto ricorda che i
pensionati siano contattati a domicilio
dai funzionari Inps) e afferma che per
qualsiasi esigenza i pensionati potranno
rivolgersi direttamente allIstituto al nu-
mero 16464.
I sindacati dei pensionati hanno com-
mentato con preoccupazione le modalit
e i tempi di aumento a un milione al
mese delle pensioni pi basse.
MILANO, 4.
Il processo Sme-Ariosto, in corso al
Tribunale di Milano e nel quale sono im-
putati tra gli altri Silvio Berlusconi e il
deputato Cesare Previti (Forza Italia),
stato rinviato all'11 gennaio. La decisio-
ne stata presa nel primo pomeriggio di
ieri dal collegio giudicante per consenti-
re agli imputati non coinvolti anche nel
processo Imi-Sir di prendere visione dei
verbali di Stefania Ariosto che avrebbe
dovuto deporre ieri mattina (verbali gi
resi appunto nell'altro processo).
La decisione dei giudici giunta al
ROMA, 4.
Il Governo non far nessuna sanatoria
generalizzata nei confronti dei cittadini
extracomunitari presenti in maniera ir-
regolare in Italia ed esclude la possibilit
che venga emanato qualsiasi decreto in
materia di flussi migratori, almeno fino
a quando non sar approvata la nuova
legge: lo ha affermato ieri con una nota
il ministro del Welfare, Maroni, com-
mentando le code che si sono verificate
negli uffici del lavoro di alcune citt nel
tentativo da parte degli stranieri di rego-
larizzare la propria posizione.
Il comunicato non interviene invece
sulla possibilit di regolarizzazione delle
collaboratrici familiari e dei collaborato-
ri domestici per anziani ed ammalati,
per i quali potrebbero esserci norme dif-
ferenti.
Dura la critica dell'ex ministro della
Solidariet sociale, Livia Turco, secondo
il quale la scelta di non varare il decreto
sui flussi in attesa di una nuova legge
sullimmigrazione molto grave. Per
la Turco il ministro Maroni obbligato
ad applicare la legge esistente e se non
lo fa inadempiente.
Restano per ora senza risposta, dun-
que, migliaia fra immigrati e potenziali
datori di lavoro. A fronte del disorienta-
mento generale, il Governo promette di
sollecitare lapprovazione della legge in
Parlamento. Il ddl di modifica, varato
a ottobre dal Consiglio dei Ministri,
abroga listituto dello sponsor, rivede le
norme sui ricongiungimenti familiari, as-
socia il permesso di soggiorno al con-
tratto di lavoro, introduce il reato di
clandestinit. Il conseguente decreto sui
CATANZARO, 4.
Da eroina ed esempio di impegno ci-
vile contro la ndrangheta a presunta ca-
lunniatrice, truffatrice e falsa testimone:
in coincidenza col decimo anniversario
dellassassinio del sovrintendente Salva-
tore Aversa e della moglie, Lucia Pre-
cenzano, cambia radicalmente il ruolo
svolto nella vicenda da Rosetta Cermina-
ra. La svolta clamorosa venuta con
lemissione nei confronti della giovane,
da parte del sostituto procuratore di-
strettuale di Catanzaro Gerardo Domi-
nijanni, di uninformazione di garanzia.
Rosetta Cerminara, secondo lipotesi ac-
cusatoria, avrebbe calunniato Giuseppe
Rizzardi e Renato Molinaro (con il quale
era stata fidanzata) indicandoli, pur sa-
pendoli innocenti, come gli esecutori
materiali del duplice assassinio avvenuto
a Lamezia Terme il 4 gennaio del 1992.
In pi la giovane avrebbe truffato lo
Stato procurando per s e per i propri
familiari lingiusto profitto derivante dal-
la percezione fino al 1999 dei benefici
economici previsti dalla legge sui colla-
boratori di giustizia.
Una svolta che ha del clamoroso e
che rischia di fare sfumare dun colpo la
grande ammirazione che aveva circon-
dato Rosetta Cerminara da quando, po-
chi giorni dopo lomicidio di Aversa e
della moglie, aveva cominciato a colla-
borare con la giustizia. Una considera-
zione che aveva indotto lallora Presi-
dente della Repubblica, Oscar Luigi
Scalfaro, a conferirle la medaglia dar-
gento al valor civile.
La svolta nella vicenda era stata co-
munque preannunciata dagli sviluppi
NAPOLI, 4.
Un bambino di otto anni e un ragazzo
di 15, sono rimasti feriti, ieri, in seguito
allo scoppio di petardi, uno a Napoli,
l'altro ad Acerra. Entrambi rischiano di
perdere la funzione di un occhio. La
madre del piccolo rimasto ferito in via
Labriola, alla periferia settentrionale di
Napoli, ha riferito alla polizia che il fi-
glioletto stato investito dallesplosione
di alcuni botti che si trovavano in un
sacchetto per la raccolta della spazzatu-
ra. Il bambino, soccorso dai medici del-
lospedale Cardarelli, ha riportato ferite
al volto e alla mano sinistra. Al Carda-
relli stato soccorso anche il quindicen-
ne che sarebbe stato ferito dalla esplo-
sione di un petardo raccolto in strada,
in via Como, nel Comune di Acerra (Na-
poli). La circostanza stata riferita alla
polizia dal padre del ragazzo. Al giovane
stata riscontrata una ferita allocchio
destro.
Intanto oltre 4 tonnellate di botti sono
state sequestrate dalla Guardia di Finan-
za di Lodi. I militari hanno trovato cen-
tinaia di migliaia di pezzi, per un valore
superiore ai 250 mila euro, in un capan-
none di Borgo San Giovanni, nei pressi
di Lodi.
CAGLIARI, 4.
Avrebbe commesso una grave impru-
denza la ragazza deceduta ieri pomerig-
gio in un luna park nel centro di Sestu,
cittadina dell'hinterland cagliaritano. M.
F., di 14 anni, morta sul colpo dopo
essere stata sbalzata da una giostra. In-
sieme con un gruppo di amici, l'adole-
scente salita sulla Ballerina (unattra-
zione vietata ai minori di 14 anni per
problemi di sicurezza) quando improvvi-
samente stata sbalzata fuori ed mor-
ta dopo aver sbattuto con violenza con-
tro uno dei pali della giostra.
Secondo i primi accertamenti dei Ca-
rabinieri della stazione di Sestu e della
compagnia di Quartu SantElena, i quali
hanno raccolto le testimonianze di alcu-
ne persone che hanno assistito all'inci-
dente, la ragazza si sarebbe liberata del-
la sbarra di protezione, alzandosi e cer-
cando di mettersi a sedere sullo schiena-
le. In questo modo avrebbe perso lequi-
librio e la forte velocit della giostra la-
vrebbe sbalzata fuori, provocando la tra-
gedia.
I Carabinieri hanno precisato che la
giostra aveva una regolare autorizzazio-
ne rilasciata dal prefetto di Cagliari e
dal Comune di Sestu.
NAPOLI, 4.
Crollo ieri sera a Gragnano in via vec-
chia Sigliano per lo scoppio di una bom-
bola di gas.
La palazzina era abitata da una fami-
glia composta da tre albanesi, padre,
madre e figlio, ritrovati feriti ma vivi dai
vigili del fuoco.
La donna, ricoverata in stato di choc
allospedale San Leonardo di Castellam-
mare di Stabia, era insieme con i due fi-
gli, una bambina di 12 anni e il fratello
di 18 anni, e un cugino di 25 anni.
Nella palazzina cerano anche altre
tre persone, tre clandestini albanesi ri-
spettivamente di 13, 17 e 18 anni che sa-
rebbero fuggiti dopo il crollo. I vigili del
fuoco non hanno trovato alcun ferito
sotto le macerie.
Sarebbero stati proprio i figli e il ni-
pote della donna ad avvertire un forte
odore di gas e a fuggire dalla palazzina,
un manufatto di due piani di mattoni al-
la periferia di Gragnano, dopo aver av-
vertito la madre.
Sul luogo del crollo si sono recati il
pm della procura della Repubblica di
Torre Annunziata, Ferrigno, oltre al sin-
daco di Gragnano Michele Serrapica,
nonch carabinieri e vigili del fuoco.
ROMA, 4.
Quattro giovani sono morti e un altro
rimasto gravemente ferito in un inci-
dente accaduto stamattina, attorno alle
4, sulla strada statale Asti-Casale Mon-
ferrato. Secondo i primi accertamenti, si
sono scontrate due auto: sulla prima
viaggiavano Alberto Macchiaiolo, 25 an-
ni, Carmelo Ferlisi, 24 anni, entrambi di
Asti e Giovanni Riol, 22 anni, di Porta-
comaro (Asti). Sono tutti deceduti. Sul-
l'altra ha trovato la morte Marco Man-
ta, 24 anni, di Asti, mentre il suo coeta-
neo e concittadino che si trovava con
lui, Davide Seminara, gravissimo.
A Catania, una famiglia di Acicastello
stata quasi sterminata sulla statale 121
che collega la citt con Patern ed Adra-
no in uno scontro frontale. Nellimpatto,
avvenuto nei pressi dello svincolo per
Motta S. Anastasia, sono infatti deceduti
Alfio Ingalisi, 46 anni, che era alla guida
dellautomobile, sua moglie Elisabetta
Zuccaro, di 42 anni, e il loro figlio Ma-
rio, di 14 anni. Nellospedale Vittorio
Emanuele lotta contro la morte il pri-
mogenito della coppia, Antonio Ingalisi,
18 anni, che ricoverato con la progno-
si riservata per diversi traumi e le cui
condizioni vengono definite disperate
dai medici.

L'OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
UNICUIQUE SUUM
POLITICO RELIGIOSO
NON PRAEVALEBUNT
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Anno CXLII - N. 5 (42.941) CITT DEL VATICANO Domenica 6 Gennaio 2002
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AFGHANISTAN Dal Ministro Qanuni e dal comandante britannico della forza
Firmato a Kabul l'accordo per il dispiegamento
del contingente internazionale di pace
ARGENTINA All'esame del Parlamento il programma economico d'emergenza
Duhalde ripudia la decennale alleanza
tra potere politico e mondo finanziario
bile, ma molti. Vicino a noi, per esem-
pio, abbiamo l'esperienza cilena, coro-
nata dal successo. Quello che per noi
necessario oggi nella difficile congiun-
tura ha insistito la difesa assolu-
ta degli interessi nazionali.
Duhalde ha ricordato che negli anni
90 lArgentina era guidata da una inte-
sa fra il potere politico e il potere finan-
ziario, intesa che ha danneggiato il
Paese. Le banche sono necessarie al
funzionamento delleconomia ha ri-
conosciuto ma soltanto nel quadro di
uno schema produttivo.
Le sue intenzioni, peraltro, erano gi
apparse manifeste gioved con la scelta
di Jos Ignacio de Mendiguren, presi-
dente della Confindustria argentina, alla
guida del nuovo ministero della produ-
zione. Ma ieri, nel discorso a Los Oli-
vos, ha chiarito ulteriormente i suoi pro-
positi, sostenendo che lArgentina deve
costruire una nuova alleanza, quella che
io definisco lalleanza della comunit
produttiva. Occorre frenare ha av-
vertito l'anarchia economica e ga-
rantire alla popolazione i diritti umani di
base, vale a dire pane, lavoro, presta-
zioni sanitarie.
Dopo aver dato per scontato che la
prossima settimana si cambia pagina in
termini di politica monetaria, e che il
peso sar svalutato, Duhalde ha rivolto
un appello alla difesa senza restrizioni
degli interessi nazionali permanenti.
Negli ultimi mesi, peraltro, le impor-
tazioni argentine erano crollate, un po'
per la crisi economica, ma molto per le
progressive ristrettezze imposte ai trasfe-
rimenti allestero di valuta pregiata. Il
parziale blocco dei conti bancari di per-
sone e imprese introdotto allinizio di di-
cembre impedisce infatti agli argentini
di disporre liberamente di dollari. E so-
prattutto dopo la scelta di sospendere il
pagamento del debito estero presa da
Buenos Aires, nessun esportatore pi
disposto oggi a mandare uno spillo, se
non contro pagamento in contanti, e al-
lestero.
Il discorso di Duhalde, che si defini-
to un Presidente di transizione senza
ambizioni di candidatura alle presiden-
ziali del 2003, stato generalmente bene
accolto dai 200 industriali convenuti nel-
la residenza di Olivos.
In Parlamento, intanto, in corso l'e-
same del programma economico d'e-
mergenza preparato dal Governo. Esso
prevede la revoca della legge sulla con-
vertibilit che fissa la parit tra peso e
dollaro. Ne consegue che la moneta na-
zionale sar svalutata di almeno un 30
per cento. Al riguardo, il vice Ministro
dell'economia Oscar Lamberto ha am-
messo che si passer attraverso un mo-
mento di turbolenza, ma una strettoia
imprescindibile perch, finanziariamen-
te, oggi l'Argentina non c' pi. Il pro-
blema principale di fare in modo che
non aumentino i prezzi di prodotti e be-
ni di prima necessit. A questo scopo, il
Governo potr, temporaneamente, stabi-
lire un controllo dei prezzi dei compo-
nenti, dei beni e dei servizi ritenuti de-
terminanti per la protezione di consu-
matori ed utenti. Ci servir ad impedi-
re la ripresa dell'inflazione come pure
eventuali speculazioni monopolistiche.
Il programma economico d'emergen-
za prevede che sar l'Esecutivo a stabili-
re le nuove norme cambiarie. In prati-
ca, potr esserci un determinato cambio
fisso del peso per le operazioni commer-
ciali e finanziarie, per le esportazioni e
per le importazioni dall'estero di beni
essenziali. Viceversa, per i prodotti vo-
luttuari o comunque non indispensabili
e per i viaggi all'estero il cambio sar li-
bero, vale a dire fissato dal gioco della
domanda e dell'offerta. Ci consentir
di avviare una politica economica in cer-
ta misura autarchica. Nel discorso a Los
Olivos, Duhalde ha sottolineato che il
paese deve proteggere la sua produzione
industriale. E ha inviato la popolazione
a comprare prodotti fabbricati nel Pae-
se, senza che questo voglia dire torna-
re al vecchio protezionismo.
contribuiscono dodici Paesi. Il man-
dato per sei mesi, ma il generale Mc-
Coll ha previsto ieri che potrebbe essere
prolungato. La risoluzione del Consiglio
di sicurezza dellOnu per sei mesi. Ma
potrebbe essere benissimo che alla fine
di questi sei mesi, con laccordo del-
lamministrazione ad interim e della co-
munit internazionale, la missione sia
estesa, ha detto ai giornalisti presenti
alla cerimonia della firma. Speriamo
che questa firma porter allAfghanistan
la stabilit e la pace di cui abbiamo bi-
sogno da tanti anni, ha affermato du-
rante la cerimonia Hamid Karzai, Capo
del Governo ad interim afghano, aggiun-
gendo: Speriamo inoltre che la coope-
razione fra lo Stato afghano e la forza di
sicurezza internazionale cancelli definiti-
vamente dallAfghanistan terrorismo e
banditismo. Alla forza di pace contri-
buiscono tutti i maggiori Paesi dellOcci-
dente ma non gli Stati Uniti che in Af-
ghanistan hanno finalit diverse. Il co-
mando, per i tre mesi, affidato ai bri-
tannici. Poi passer ad un Paese musul-
mano, molto probabilmente la Turchia.
LIsaf operer sotto mandato delle
Nazioni Unite a Kabul e in altre zone
dellAfghanistan, per creare un nuovo
clima di fiducia e di sicurezza in un Pae-
se da troppo tempo (23 anni) abituato ai
conflitti. I militari del contingente inter-
nazionale sorveglieranno gli edifici pub-
blici e pattuglieranno le citt, probabil-
mente assieme a elementi della polizia
afghana. Dovranno anche fare da istrut-
tori agli afghani che formeranno le nuo-
ve forze di sicurezza. I militari del-
lIsaf saranno acquartierati in cinque
basi localizzate nella periferia settentrio-
nale ed orientale della capitale. Una di
esse prevista nei locali del vecchio ter-
minal degli arrivi allaeroporto civile. At-
tualmente sono allopera genieri e smi-
natori britannici e francesi per la boni-
fica delle aree individuate. LIsaf, in
base al mandato del Consiglio di sicu-
rezza dell'Onu, non una forza di inter-
vento, tuttavia i suoi componenti saran-
no autorizzati ad aprire il fuoco per le-
gittima difesa, sulla scorta del Capitolo
VII dello statuto delle Nazioni Unite. Il
comandante del contingente, Generale
John McColl, aveva guidato anche la de-
legazione militare che il mese scorso si
era recata a Kabul per verificare le posi-
zioni dei nuovi responsabili politici e de-
finire il quadro entro il quale poter far
muovere la forza multinazionale.
La firma dell'accordo per il dispiegamento dell'Isaf
KABUL, 5.
Laccordo ufficiale
che d il via libera al
dispiegamento della
forza multinazionale
di pace in Afghani-
stan stato firmato
ieri a Kabul dal Mini-
stro degli interni, Yu-
nis Qanuni, e dal ge-
nerale britannico
John McColl che la
guider. Alla forza in-
ternazionale di assi-
stenza e sicurezza in
Afghanistan (Isaf)
che ha un mandato
dellOnu e a ranghi
completi sar costi-
tuita da 4.500 militari
BUENOS AIRES, 5
LArgentina sta precipitando verso il
baratro dellanarchia e di un bagno di
sangue, ma il neo Presidente della Re-
pubblica, il peronista Eduardo Duhalde,
convinto che questa corsa pu essere
frenata con la definizione di una nuova
alleanza con la comunit produttiva na-
zionale.
Per il suo primo discorso pubblico do-
po l'insediamento alla Casa Rosada,
Duhalde ha voluto rivolgersi ieri ad un
folto gruppo di industriali convocati nel-
la residenza presidenziale di Los Olivos.
Mentre il Parlamento iniziava l'esame
del programma di risanamento econo-
mico varato dal nuovo Governo di unit
nazionale, il Capo dello Stato ha illustra-
to a circa 200 imprenditori la sua dottri-
na per lo sviluppo dellArgentina, basata
su un rovesciamento delle alleanze fra i
protagonisti della storia del Paese. Il tut-
to per affrontare gli anni a venire che
saranno densi di sacrifici e che impor-
ranno ladozione di un modello il pi
possibile autarchico e teso a valorizzare
ogni possibile risorsa interna.
Criticando la politica economico-so-
ciale neoliberista e monetarista seguita
dai suoi immediati predecessori nella ca-
rica, Duhalde ha osservato che nel
mondo globalizzato in cui viviamo non
esiste un solo modello economico possi-
Il mullah Omar
capo dei Taleban
riesce a sfuggire
alla cattura
CONTINUA A PAGINA 2
KABUL, 5.
Il mullah Omar, capo dei Tale-
ban, da giorni individuato nella
zona di Baghran in Afghanistan,
sarebbe riuscito a sfuggire alla
cattura e ad allontanarsi dalla
provincia di Helmand dove era
circondato da truppe afghane e
da reparti dellesercito statuniten-
si. Lo hanno reso noto fonti dei
servizi di sicurezza afghani. Sap-
piamo dalla nostra intelligence
che il mullah Omar non si trova a
Baghran, n nella provincia di
Helmand, hanno reso noto le
fonti. Da giorni circolava la voce
che il mullah fosse stato circonda-
to e che la sua consegna fosse og-
getto di febbrili trattative. Ieri era
stato lo stesso Ministro degli esteri
NS!|| |N||MAZ|N|
Il Santo Padre ha accettato la ri-
nuncia al governo pastorale del
Patriarcato di Venezia (Italia) pre-
sentata da Sua Eminenza Reveren-
dissima il Cardinale Marco C, in
conformit al can. 401 1 del Co-
dice di Diritto Canonico.
. .
Provviste di Chiese
Il Santo Padre ha nominato Pa-
triarca di Venezia (Italia) Sua Ec-
cellenza Reverendissima Monsi-
gnor Angelo Scola, attualmente
Rettore Magnifico della Pontificia
Universit Lateranense.
. .
Il Santo Padre ha nominato Ve-
scovo di Kamloops (Canada) il Re-
verendo Monsignor David John Ja-
mes Monroe, finora Vicario Gene-
rale di Vancouver.
Il Santo Padre ha preso i se-
guenti provvedimenti relativi alla
Chiesa in Lituania:
Ha accettato la rinuncia al
governo pastorale della Diocesi di
Vilkavikis, presentata da Sua Ec-
cellenza Reverendissima Monsi-
gnor Juozas emaitis, M.I.C., in
conformit al canone 401 1 del
Codice di Diritto Canonico.
Ha accettato la rinuncia al
governo pastorale della Diocesi di
Panevys, presentata da Sua Ec-
cellenza Reverendissima Monsi-
gnor Juozas Preikas, in conformi-
t al canone 401 1 del Codice di
Diritto Canonico.
Ha nominato Vescovo di Vil-
kavikis Sua Eccellenza Reveren-
dissima Monsignor Rimantas Nor-
vila, finora Vescovo titolare di Ca-
stro ed Ausiliare di Kaunas.
Ha nominato Vescovo di Pa-
nevys Sua Eccellenza Reveren-
dissima Monsignor Jonas Kaunec-
kas, finora Vescovo titolare di For-
conio ed Ausiliare di Teliai.
Ha nominato Vescovo di
Teliai Sua Eccellenza Reverendis-
sima Monsignor Jonas Boruta,
S.J., finora Vescovo titolare di
Vulturara ed Ausiliare di Vilnius.
. .
Erezione di Diocesi
e relativa Provvista
Il Santo Padre ha elevato il Vi-
cariato Apostolico di Araucana
(Chile) al rango di Diocesi, con la
nuova denominazione di Villarrica
e con territorio dismembrato, in
parte, dal medesimo Vicariato,
rendendola suffraganea della Chie-
sa metropolitana di Concepcin; in
pari tempo, il restante territorio
lIsola di Pasqua passa alla giu-
risdizione della diocesi di Valpa-
raso.
Il Sommo Pontefice ha nomina-
to primo Vescovo di Villarrica
(Chile) Sua Eccellenza Reverendis-
sima Monsignor Sixto Jos Parzin-
ger Foidl, O.F.M. Cap., Vescovo
titolare di Gaguari e finora Vicario
Apostolico di Araucana.
. .
Nomina
di Vescovo Coadiutore
Il Santo Padre ha nominato Ve-
scovo Coadiutore della Diocesi di
Meru (Kenya), il Reverendo Sacer-
dote Salesius Mugambi, del clero
della medesima diocesi, Rettore
del Seminario Nazionale di Teolo-
gia St. Thomas Aquinas di Nai-
robi.
L'esortazione di Giovanni Paolo II ai partecipanti al Congresso Nazionale dell'Associazione Italiana Maestri Cattolici
Aiutate la scuola a porsi al servizio della persona diventando sempre pi
comunit educante in dialogo aperto e critico con la realt circostante
rapporti con quanti condividono i medesi-
mi ideali associativi;
Davanti ai pur necessari processi di
riforma della scuola, la vostra Associazio-
ne vuole promuovere quei valori umani
perenni che discendono dalla visione
evangelica della vita, per realizzare una
scuola a misura degli alunni e special-
mente attenta alle esigenze degli ultimi;
La vostra Associazione ha sempre
considerato la formazione spirituale e
professionale degli insegnanti come una
delle sue finalit precipue. Attraverso una
formazione solida e continua, infatti, lin-
segnante pu meglio rispondere alla sua
missione e contribuire alla costruzione di
una convivenza umana pacifica e giusta,
fondata sul dialogo tra le culture e sul-
laccoglienza;
Vi invito a guardare a Dio, lEducato-
re per eccellenza, che nel mistero del
Natale manifesta agli uomini la sua beni-
gnit perch, rispecchiandosi in essa,
possano ritrovare continuamente la loro
vera dignit e la salvezza;
Questa straordinaria pedagogia divi-
na, contemplata nello studio e nella pre-
ghiera, imprima a ciascuno di voi rinno-
vato entusiasmo per andare oltre la fatica
del quotidiano, acquisendo energie e pro-
spettive sempre nuove per il miglior
adempimento delle responsabilit educa-
tive.
Pagina 5
Aiutate la scuola a porsi al servizio della
persona diventando sempre pi comunit
educante in dialogo aperto e critico con la
realt circostante. questa l'esortazione
che il Papa ha affidato ai partecipanti al
XVII Congresso Nazionale promosso dall'As-
sociazione Italiana Maestri Cattolici, ricevuti
in udienza sabato mattina, 5 gennaio, nel-
l'Aula Paolo VI.
L'incontro con il Santo Padre ha costituito
il momento culminante dei lavori congres-
suali per i seicento delegati che da marted
2 gennaio si sono riuniti per riflettere sul te-
ma Dialogare con l'incertezza, elaborare la
vita.
All'udienza era presente un gruppo di
bambini, genitori ed assistenti del Centro
Volontari della Sofferenza della diocesi di
Bergamo. Sono in pellegrinaggio a Roma
da alcuni giorni e gioved mattina, 3 gen-
naio, hanno voluto partecipare alla celebra-
zione della Santa Messa sulla tomba del
beato Giovanni XXIII.
All'inizio dell'incontro il Presidente del-
l'Associazione Italiana Maestri Cattolici,
Bruno Forte, ha rivolto al Santo Padre un
indirizzo d'omaggio.
Ecco i punti nodali del discorso pronun-
ciato da Giovanni Paolo II:
Come Sodalizio ecclesiale, il vostro si
considera giustamente porzione di Chie-
sa, inserito nel cammino della comunit
ecclesiale, e intento a testimoniare i valo-
ri evangelici della gratuit e del servizio,
nellesercizio della professione, come nei
Un anno fa, nella Solennit dell'Epifania, Giovanni Paolo II
chiudeva il Grande Giubileo del Duemila
consegnando alla Chiesa la Lettera Apostolica Novo Millennio ineunte
In ultima pagina una controcopertina dedicata al ricordo del grande evento

MARIO AGNES
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mondo di riferimento (sedi, clienti, collaboratori), questo giornale, questi valori.
PAGINA
2 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 6 Gennaio 2002
DA| MND
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n
o INDIA-PAKISTAN A Kathmandu, in margine al ver-
tice dei Paesi dell'Asia meridionale, il Presidente
pakistano Musharraf e il Premier indiano Vajpayee
si sono stretti la mano e hanno assicurato disponibi-
lit al dialogo per risolvere la crisi tra i rispettivi
Paesi. Ma nella regione di confine del Kashmir pro-
seguono i duelli di artiglieria.
MEDIO ORIENTE Israele e l'Autorit Palestinese
riprenderanno domenica le trattative sulla sicurezza
con l'assistenza di esperti statunitensi. Lo ha annun-
ciato l'inviato Usa Zinni dopo una serie di colloqui
con il Premier israeliano Sharon e con Arafat. Se
queste trattative avessero successo, si aprirebbero
favorevoli prospettive all'avvio di un negoziato sul-
l'assetto definitivo della Cisgiordania e di Gaza.
JUGOSLAVIA La commissione esecutiva dell'U-
nione Europea ha stanziato 960 milioni di euro per
finanziare le riforme economiche, sociali e istituzio-
nali nella Repubblica Federale di Jugoslavia (Serbia
e Montenegro). L'iniziativa ha lo scopo di promuove-
re una democrazia solida e duratura nel Paese bal-
canico, che stato per anni teatro di guerre.
MALTEMPO L'ondata di maltempo che ha investi-
to gran parte dell'Europa continua a provocare vitti-
me in Russia e in Jugoslavia. Danni e gravi disagi
per la popolazione sono segnalati anche in Germa-
nia e in Grecia.
INDIA-PAKISTAN Stretta di mano tra Atal Behari Vajpayee e Pervez Musharraf
Ribadita la disponibilit al dialogo
ma gli scontri armati non si fermano
MEDIO ORIENTE Dopo gli incontri di Zinni con Arafat e con Sharon
Riprendono le trattative
tra gli esperti della sicurezza
parti si accusano reciprocamente di ave-
re attaccato. I pakistani lamentano il fe-
rimento di un giovane in bombardamen-
ti indiani sul loro territorio, mentre vice-
versa responsabili locali indiani denun-
ciano intensi tiri di mortaio pakistani nel
Sud del Kashmir indiano.
Gesti e dichiarazioni che sembrano in-
vece improntanti ad una volont disten-
siva, come detto, ci sono invece stati a
Kathmandu. Atal Behari Vajpayee e Per-
vez Musharraf si sono stretti la mano
dopo il discorso tenuto da quest'ultimo
che si era detto pronto a sostenere un
dialogo con lIndia e che aveva parlato
di amicizia sincera. Vajpayee si det-
to felice del fatto che Musharraf gli
abbia teso la mano dellamicizia, ma
ha aggiunto che ora deve far seguire a
questo gesto atti concreti, impedendo
lutilizzazione del territorio pakistano
per attivit terroristiche e per insen-
sate violenze in India. Sulla questione
del terrorismo, i due leader non si sono
che il Pakistan stato una vittima del
terrorismo. Riferendosi alla rivolta dei
musulmani del Kashmir, il Presidente
pakistano ha sostenuto che la campagna
contro il terrorismo deve affrontarne an-
che le cause di fondo e che non possia-
mo occuparci dei sintomi e trascurare la
malattia, ma ha aggiunto di essere
pronto a riprendere il dialogo con lIn-
dia in qualsiasi momento. A Kathman-
du si sono anche incontrati i Ministri
degli esteri di India e Pakistan.
discostati, nei rispettivi di-
scorsi, dalle posizioni
espresse in precedenza. Va-
jpayee ha di nuovo criticato
il Pakistan che ospita sul
suo territorio i gruppi sepa-
ratisti islamici del Kashmir,
accusati, tra l'altro, del
cruento attentato del 13 di-
cembre contro il Parlamen-
to di Nuova Delhi. Il Pre-
mier indiano ha detto che
la comunit internazionale
ha deciso che nessun Paese
dovr permettere che il suo
suolo sia usato, attivamente
o passivamente, per finan-
ziare, ospitare, armare o
addestrare gruppi terroristi-
ci. La recente esperienza
dellAfghanistan ha dimo-
strato che il sostegno al ter-
rorismo crea un mostro che
sfugge al controllo del suo
stesso creatore. Musharraf
ha affermato da parte sua
pressi di Nablus, una unit israeliana
era impegnata a rastrellare le case del
villaggio alla ricerca di militanti di Ha-
mas e di armi. Secondo un ufficiale que-
ste ricerche hanno consentito di sventa-
re un sanguinoso attentato che l'orga-
nizzazione islamica si preparava a com-
piere nelle prossime ore. Negli scontri,
un palestinese rimasto ucciso.
Nellaffrontare la contrapposizione tra
Sharon e Arafat, Zinni intende dare
priorit alla lotta al terrorismo e allap-
plicazione dell'accordo raggiunto tra le
parti grazie alla mediazione del Diretto-
re della Cia George Tenet. L'intesa pre-
vede il cessate-il-fuoco e ladozione da
parte dellAp di misure contro i fonda-
mentalisti islamici armati.
Il Governo israeliano ha sottolineato
che in questa fase necessario mantene-
re la pressione su Arafat, che non ha
ancora adottato la decisione strategica
di sradicare il terrorismo. Secondo
Sharon varie organizzazioni palestinesi
starebbero preparando una nuova offen-
siva terroristica, pi pesante di quella
che nel dicembre scorso fece fallire la
prima missione di Zinni. Per questo mo-
tivo il Presidente dell'Ap confinato a
Ramallah e non potr partecipare alle
celebrazioni del Natale ortodosso che si
tengono domani a Betlemme.
Arafat e i suoi pi stretti collaboratori
hanno invece fatto presente all'inviato
americano che la severa repressione dei
gruppi oltranzisti avvenuta nei Territori
nelle settimane passate ha portato ad
una netta diminuzione delle violenze.
Malgrado questo Zinni non ha aderito
alla richiesta dell'Ap di indicare scaden-
ze precise per lapplicazione delle racco-
mandazioni contenute nel rapporto Mit-
chell, che oltre al cessate-il-fuoco preve-
dono una serie di misure tese a ristabili-
re la fiducia tra le parti.
Linviato Usa, per, non ha nemmeno
accettato la condizione imposta da Sha-
ron, che pretende sette giorni di calma
assoluta prima di riavviare il dialogo
con i palestinesi. La richiesta, che lascia
perplessa l'Amministrazione americana,
stata definita da Arafat una trappola
volta ad impedire progressi sul terreno.
Brasile: sequestrato
autobus a Porto Alegre
BRASILIA Un autobus di linea
con sette passeggeri a bordo pi il
conducente stato sequestrato ve-
nerd mattina a Porto Alegre, capi-
tale dello Stato brasiliano del Rio
Grande do Sul, da un giovane ar-
mato che ha chiesto 500 milioni di
lire e un elicottero. Proseguono
ancora le trattative tra la polizia e
il sequestratore che minaccia di
far esplodere l'autoveicolo con una
bomba. Finora tre anziani sono
stati liberati dal malvivente che
afferma di avere trent'anni e di es-
sere padre di due bambini in
cambio di viveri.
Gabon: si estende
l'epidemia di Ebola
GINEVRA Ha gi provocato 23
morti lepidemia di Ebola scoppia-
ta in Gabon ed estesasi anche alla
confinante Repubblica del Congo,
secondo quanto ha annunciato ve-
nerd a Ginevra l'Oms, l'Organiz-
zazione mondiale della sanit. Di-
ciassette morti ci sono stati in Ga-
bon e sei nel Paese confinante.
L'Oms ha precisato che i casi di
febbre emorragica da Ebola se-
gnalati finora sono 32, venti in Ga-
bon e dodici in villaggi in territorio
congolese alla frontiera tra i due
Paesi. Inoltre dieci casi sospetti, di
cui otto in Gabon, sono attualmen-
te sotto esame.
Usa: poliziotto ucciso
per errore dal figlio
WASHINGTON Una tragica im-
prudenza ha provocato venerd
una tragedia nella citt statuniten-
se di Nashville, nel Tennessee, do-
ve un bambino di tre anni impos-
sessatosi della pistola lasciata su
un tavolo dal padre, un agente di
polizia appena rientrato a casa dal
lavoro, lo ha ucciso sparandogli in
faccia. La madre, allottavo mese
di gravidanza, ha assistito alla
scena. Lagente, Joshua Haffner
stato dichiarato morto al termine
di un lungo, purtroppo inutile inter-
vento chirurgico.
Australia:Sydney resta
nella morsa del fuoco
CANBERRA Non si placano gli
incendi che infuriano ormai da due
settimane nello Stato australiano
del Nuovo Galles del Sud e, in
particolare, resta ancora minaccia-
ta dalla morsa del fuoco la citt di
Sydney. Bowen Mountain, a Nord-
Ovest di Sydney, stata fatta
sgomberare venerd. Il responsabi-
le dei vigili del fuoco Phil Koper-
berg ha ammesso che i ventimila
uomini impegnati strenuamente
contro le fiamme stanno mostran-
do segni di sfinimento. Un pompie-
re ha riportato ustioni di terzo gra-
do nella zona delle Montagne Blu
e cinquanta suoi colleghi sono sta-
ti ricoverati per problemi respirato-
ri, ustioni ed esaurimenti.
Portogallo: sopravvive
6 giorni in un burrone
LISBONA Un uomo vittima di un
incidente stradale in Portogallo
sopravvissuto per sei giorni, con
un freddo tremendo, in un burrone
di dieci metri, sotto la sua auto
che vi era precipitata, ed stato
tratto in salvo venerd. L'uomo, Jo-
s Martins, che lavora a Tolosa, in
Francia, era tornato nella sua citt,
Braca, nel Nord del Portogallo, per
trascorrervi le festivit natalizie.
Stava tornando a Tolosa domenica
sera, quando la sua auto uscita
di strada. Deve la salvezza a un
automobilista di passaggio che ha
sentito, dopo sei giorni, i suoi la-
menti e ha dato l'allarme.
JUGOSLAVIA A Belgrado fallite quattro banche
Massicci finanziamenti dell'Ue
alle riforme economiche e sociali
saria, secondo Labus segna la fine del-
la politicizzazione del sistema bancario
nel Paese.
Contrario alla decisione era invece il
Ministro delle finanze del Governo fede-
rale, Jovan Rankovic, che ha rassegnato
le dimissioni. Queste, comunicate in un
primo momento dal governatore della
Banca centrale jugoslava Dragisa Mlad-
jan Dinkic, sono state poi confermate al-
lagenzia di stampa jugoslava Tanjug dal
Primo Ministro federale Dragisa Pesic
che ha parlato di incomprensioni e di-
vergenze con la Banca centrale, il gover-
natore Dinkic e alcuni Ministri serbi.
Come detto, un nuovo e importante
contributo finanziario allo sviluppo jugo-
slavo invece venuto ieri dall'Unione
Europea. Lintervento rientra nella stra-
tegia cosiddetta Cards, che sostiene la
partecipazione di vari Paesi balcanici al
processo di stabilizzazione e di associa-
zione allUe stessa.
Liniziativa mira a sostenere la costru-
zione di una democrazia solida e dura-
tura in Jugoslavia, finanziando la strate-
gia disegnata congiuntamente da Belgra-
do e dallUe per garantire lo sviluppo
economico e istituzionale. In particolare
le priorit individuate riguardano il set-
tore della gestione politica e lo sviluppo
delle istituzioni democratiche, con spe-
ciale riguardo al sostegno alle forme di
rappresentanza della parti sociali e con
l'attenzione alle riforme della pubblica
amministrazione, della giustizia e del si-
stema fiscale. Ma tra le aree di interven-
to sono indicati anche lo sviluppo eco-
nomico e soprattutto quello sociale, con
particolare riferimento alla scolarizzazio-
ne e alla formazione universitaria.
MALTEMPO Neve e gelo rallentano la circolazione
Vittime e gravi disagi
in tutta Europa
Unondata di freddo e neve intensi,
come non si registrava da venti anni, ha
colpito anche la Jugoslavia. A Belgrado
ieri il termometro sceso di 12 gradi
sotto lo zero, mentre in tutto il Paese
sono caduti dai trenta centimetri ai due
metri di neve. Quattro persone sono
morte a causa del gelo, due in Vojvodi-
na e due nella Serbia centrale. In Mon-
tenegro, inoltre, la neve ha impedito il
trasferimento in ospedale di due malati
che sono morti per mancanza di cure.
In Grecia la neve ha ricoperto l'ottan-
ta per cento del territorio. La circolazio-
ne fortemente rallentata e il Ministero
dellinterno ha mobilitato anche leserci-
to per ripulire le strade. Circa 500 ton-
nellate di sale sono state sparse sulle au-
tostrade che da Atene conducono a Sa-
lonicco e a Patrasso. Nel Nord del Pae-
se, dove le temperature sono scese fino
a 20 gradi sotto lo zero, il manto nevoso
supera il metro.
Sole splendente e temperature glaciali
caratterizzano la situazione in Germa-
nia. La notte tra gioved e venerd sta-
ta la pi fredda dellinverno con tempe-
rature di oltre 20 gradi sotto lo zero. La-
ghi e fiumi sono in gran parte ghiaccia-
ti. Nei Laender di Berlino e Brandebur-
go le vie fluviali sulla Sprea e lOder so-
no state chiuse al traffico navale.
Germania: famiglia
distrutta
nell'incendio
della sua casa
La stretta di mano a Kathmandu tra Vajpayee (di fronte) e Musharraf
Un bambino con i genitori ad Atene durante una nevicata
Afghanistan: il mullah Omar
riesce a sfuggire alla cattura
del nuovo Governo provvisorio di Ka-
bul, Abdullah Abdullah, ad affermare
che Omar era da qualche parte, nel
sud dellAfghanistan, molto probabil-
mente a Baghran.
Il Pentagono ha intanto ieri identifica-
to il primo militare ucciso in Afghani-
stan dal fuoco nemico. il sergente di
prima classe Nathan Ross Chapman, ca-
duto in una imboscata mentre dava la
caccia ai membri di Al Qaeda. Il sergen-
te Chapman, che aveva 31 anni, prove-
niva da San Antonio (in Texas). apparte-
neva ai Berretti Verdi dellesercito. Il
Pentagono aveva rinviato la identifica-
zione pubblica del militare ucciso per
avere il tempo di informare i familiari.
Nella stessa imboscata, nella regione di
Khost, stato ferito anche un agente
della Cia, che in condizioni gravi ma
che dovrebbe sopravvivere. I militari ca-
duti nella imboscata sono stati rapida-
mente sgomberati da una missione di
emergenza delle forze speciali. Il sergen-
te Chapman il primo militare Usa a
morire in Afghanistan per effetto del
fuoco nemico. Altri tre soldati erano sta-
ti uccisi da una bomba Usa caduta trop-
po vicino. Inoltre in novembre era mor-
to in azione anche lagente della Cia Mi-
ke Spann, che non era per un milita-
re.
Uno degli esponenti di spicco di Al
Qaeda, sospettato di essere il coordina-
tore dei campi di addestramento del
gruppo terroristico, nel frattempo sta-
to consegnato dalle autorit pakistane
alle forse statunitensi. Si tratta di Ibn
Shaykh Libi, ritenuto uno dei collabora-
tori pi stretti di Osama bin Laden. Il
prigioniero detenuto nella base Usa di
Kandahar ed sottoposto ad interroga-
torio nella speranza che possa fornire
informazioni preziose sui movimenti di
Osama. Shaykh Libi il pi importante
esponente di Al Qaeda in mano agli sta-
tunitensi.
Sarebbe stato nel frattempo accompa-
gnato alla frontiera e consegnato alle
nuove autorit afghane lex ambasciato-
re dei Taleban in Pakistan, Abdul Salam
Zaif, preso in custodia un paio di giorni
fa dai servizi segreti di Islamabad. Lo ri-
feriscono fonti dell'Alto Commissariato
delle Nazioni Unite per i rifugiati
(Unhcr), confermando le notizie diffuse
ieri su una decisione in tal senso gi as-
sunta dal Governo pakistano.
CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 1
Gran Bretagna:
cinque morti
in una sciagura aerea
KATHMANDU, 5.
La disponibilit al dialogo
per risolvere la grave crisi
in atto tra India e Pakistan
stata ribadita oggi, con di-
chiarazioni e con gesti, dal
Premier indiano Atal Behari
Vajpayee e il Presidente pa-
kistano Pervez Musharraf,
entrambi impegnati nella
capitale nepalese Kathman-
du nel vertice dell'Associa-
zione dei Paesi dell'Asia me-
ridionale (Saarc). Tuttavia,
per il momento non s'inter-
rompono gli scontri armati
alla frontiera del Kashmir,
dove i due Paesi hanno am-
massato centinaia di mi-
gliaia di soldati.
Ancora oggi, infatti,
scambi di tiri di mortaio e
di altre armi pesanti sono
in corso sia nella parte in-
diana sia in quella pakista-
na in Kashmir, con le due
TEL AVIV, 5.
Al termine degli incontri con il Pre-
mier israeliano, Ariel Sharon, e con il
Presidente dell'Autorit Palestinese (Ap),
Yasser Arafat, il mediatore statunitense
Anthony Zinni ha annunciato l'imminen-
te ripresa delle trattative sulla sicurezza.
Le riunioni riprenderanno domani e si
terranno con la mediazione di esperti
americani.
Malgrado il risultato positivo della pri-
ma giornata di consultazioni, la nuova
missione di Zinni nella regione sembra
partire tra molte difficolt. L'inviato de-
gli Usa ha ritrovato a Tel Aviv e nei Ter-
ritori palestinesi lo stesso clima di ten-
sione e sfiducia che aveva lasciato a me-
t dicembre, prima di ripartire per gli
Stati Uniti al termine del suo primo ten-
tativo di mediazione.
La scoperta nel Mar Rosso di un mer-
cantile carico di armi che, secondo
Israele, erano destinate allAp ha inoltre
accentuato la diffidenza reciproca tra
Sharon e Arafat. Si fa quindi ancora pi
complessa la missione dellex generale
dei marines, inviato dalla Casa Bianca
per consolidare il cessate-il-fuoco e por-
re le prime basi per una ripresa delle
trattative sullo status definitivo della Ci-
sgiordania e della Striscia di Gaza.
Non mi faccio illusioni sulle difficolt
che mi attendono, ha detto Zinni al ter-
mine dell'incontro con Arafat. Sono qui
per fare una valutazione della situazione
sul terreno e per rimettere in moto il
processo nel quale eravamo impegnati,
ha aggiunto. Nelle stesse ore a Tel, nei
BELGRADO, 5.
L'annuncio di massicci finanziamenti
dell'Unione Europea alla Repubblica Fe-
derale di Jugoslavia (Serbia e Montene-
gro) ieri sera la Commissione esecuti-
va dell'Ue ha dato il via libera a fondi
per 960 milioni di euro destinati a finan-
ziare le riforme sociali ed economiche,
oltre che istituzionali, in Jugoslavia nel
periodo 2002-2004 ha chiuso con una
nota positiva una giornata segnata a
Belgrado dall'esplodere di un'ennesima
crisi finanziaria e sociale, dopo che il
giorno prima era stata decisa dal Gover-
no federale e da quello serbo la chiusu-
ra di quattro banche. Ottomila persone
che vi erano impiegate sono rimaste
senza lavoro e centinaia di loro si sono
asserragliate per protesta nelle sedi degli
istituti di credito. Da parte sua, il Gover-
no federale ha annunciato lo stanzia-
mento di 25 milioni di euro per far fron-
te ai costi sociali delloperazione.
Il fallimento dei quattro istituti di cre-
dito ormai irreparabilmente affogati in
un mare di debiti Beobanka, Beo-
gradska Banka, Investbanka e Jugoban-
ka, a suo tempo pilastri finanziari del si-
stema di potere guidato dall'ex Presiden-
te prima serbo e poi jugoslavo Slobodan
Milosevic sarebbe dovuto in gran
parte allusanza di concedere facili pre-
stiti alle disastrate aziende statali jugo-
slave. Il disavanzo accumulato sarebbe
di 1,75 miliardi di euro, secondo il Vice-
premier jugoslavo Miroljub Labus e lo-
pera di risanamento sarebbe costata ol-
tre quattro miliardi di euro, a detta del
Ministro delle finanze serbo Bozicar Dje-
lic. La decisione improrogabile e neces-
MOSCA, 5.
L'ondata di mal-
tempo che sta inte-
ressando l'Europa ha
causato vittime e di-
sagi in diversi Paesi.
In Russia, dopo i
dieci morti di gioved
per il gelo, altri cin-
que corpi sono stati
trovati ieri nelle vie
di Mosca, dove la
notte scorsa la tem-
peratura ha raggiunto
i 23 gradi sotto lo ze-
ro. Altre quaranta
persone sono state ri-
coverate per assidera-
mento. In molti, inol-
tre, si sono procurati
fratture scivolando
sul ghiaccio, hanno
riferito fonti del pron-
to soccorso.
BERLINO, 5.
Una donna di quarant'anni e i
suoi quattro figli, in et fra gli ot-
to e i sedici anni, sono morti que-
sta mattina in Germania in un in-
cendio scoppiato per cause anco-
ra sconosciute durante le ore not-
turne nella loro casa, una villetta
unifamiliare a Tegernheim, vicino
a Ratisbona, in Baviera. I vigili
del fuoco, intervenuti in forze con
oltre cento uomini, sono riusciti a
salvare solo il marito e padre delle
cinque vittime, un uomo di 40 an-
ni. I soccorritori erano riusciti a
tirare fuori dalle fiamme ancora
vivi anche la donna e due dei
bambini, che sono per tutti dece-
duti poco dopo il ricovero in
ospedale. Gli altri due figli erano
invece gi morti quando i vigili
del fuoco sono riusciti ad entrare
nella casa in fiamme.
Lincendio, come detto scoppia-
to durante la notte e completa-
mente domato solo questa matti-
na, divampato subito in modo
violento e diffuso. Quando sono
arrivati i vigili del fuoco ledificio
era gi completamente in fiam-
me, secondo quanto ha dichiara-
to un portavoce della polizia di
Tegernheim. Le fiamme hanno
completamente distrutto la casa,
cosa che rende difficile laccerta-
mento della causa della sciagura,
come ha spiegato il portavoce del-
la polizia.
LONDRA, 5.
Cinque persone sono morte in una
sciagura aerea ieri in Gran Bretagna. Un
jet privato si incendiato ed precipita-
to in fase di decollo allaeroporto di Bir-
mingham, nel Nord dell'Inghilterra, cau-
sando la morte delle cinque persone che
si trovavano a bordo. Tutte le vittime
sono di cittadinanza statunitense. Oltre
ai tre membri dellequipaggio, sul veli-
volo viaggiavano due passeggeri: John
Shumejda e Ed Swingle, rispettivamente
presidente e vicepresidente della Agco
Corporation. L'aereo, un bimotore Ca-
nadair Challenger, era diretto a Bangor
nello Stato Usa del Maine.
Subito dopo la tragedia, avvenuta nel-
le prime ore del pomeriggio, lo scalo
stato chiuso al traffico. Cinquantadue
voli sono stati cancellati, mentre cento-
cinquanta sono stati dirottati su altri ae-
roporti nelle vicinanze. Sull'episodio
stata immediatamente aperta un'inchie-
sta. Le cause del disastro sono attual-
mente in corso di accertamento. Gli in-
vestigatori hanno interrogato alcuni te-
stimoni oculari, che hanno raccontato di
avere visto unala dellaereo toccare il
terreno prima di incendiarsi.
.
W
La COMUNIT SALESIANA Santa
Maria Liberatrice di Roma-Testaccio
ringrazia quanti hanno voluto unirsi al
lutto per la morte del confratello
Don SALVATORE DE BONIS
con l'espressione di un grato ricordo e
in particolare con la preghiera di suffra-
gio.
.

PAGINA
3 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 6 Gennaio 2002
T A
||ZA
| G|NA
.
Riflessioni sulla vita quotidiana
Il cemento coesivo
della concordia
Due interpretazioni del Pinturicchio sull'Adorazione dei pastori
Familiarit e stupore davanti al Divino Infante
Ottocento anni di storia dei canti natalizi europei
La tradizione popolare di villancicos e nols
AN!N| 3|AGA
Sebbene i canti natalizi europei siano
simili nella forma, non lo sono nella loro
storia. In Spagna, il Villancico ha una
sua vitalit, che si tramanda sino ai no-
stri giorni. Fu chiamato cos canto
dei villani, ossia dei pastori quando
gi era un genere maturo. La prima vol-
ta che apparve quel nome, fu nella rac-
colta dello Chansonnier Espagnol
dHerberay des Essarts, nel 1463, edito
a stampa da Aubrun a Bordeaux nel
1951. Come nei generi confratelli dEu-
ropa, formato da parecchie stanze, o
coplas, e di un ritornello, o estribillo.
La religiosit spagnola, pur nelle
espressioni villane, pastorali, si espri-
me con candida fede in questi antichi
canti, conservati nel corso dei secoli con
gelosa custodia ed amorevole diffusione,
anche fuori dellepoca natalizia. Con il
sopraggiungere della polifonia, il genere
si rafforz, emulando la frottola, la
villanella alla napoletana (Napoli e
Spagna avevano iniziato a tessere la loro
storia comune) e la villotta italiana.
Ma anche tendendo lorecchio alla visto-
sa tradizione francese, allavanguardia
con i suoi bellissimi Nols.
Grande maestro del genere, fu Juan
del Encina, con il suo Cancionero del
1496, che descrisse il genere nel suo
scritto Arte de poesia castellana. Que-
sta forma si mantenne stabile in tutte le
canzoni popolari, che presero il nome di
villancico anche al di fuori della tradi-
zione natalizia; essa era basata sullo
estribillo, sulla mudanza e sulla vuelta.
evidente che tale schema aveva una
enorme somiglianza con i generi simili
europei, in special modo con la dana
provenzale, con la lauda e la ballata ita-
liana, ed anche con la cantiga iberica.
Las Cantigas de Sancta Maria di Al-
fonso il Savio, restano il punto di par-
Giotto e l'Epifania nei restaurati affreschi della Cappella degli Scrovegni a Padova
Dalla delicatezza delle linee si dipana
una coinvolgente sinfonia di cuori
|A|A C||AM|
Bernardino di Benedetto
Bardi nacque nel 1454, secon-
do le date forniteci dal Vasari,
a Perugia (qualcuno ipotizza
Firenze); lui stesso si definir
sempre perugino.
Cominci ad imparare l'arte
del dipingere gi a sette, otto
anni nelle botteghe di pittori
locali (Nicol di Liberatore e
Fiorenzo di Lorenzo ad esem-
pio). Il soprannome, che poi
diventer nome vero, gli venne
da questo suo razzolare nelle
botteghe per imparare a pittu-
rare. Pittoricchio lo chiamava-
no con un tono tra il burlesco
e l'affettuoso i grandi; Pittoric-
chio, cio piccolo pittore e da
l per assonanza Pintoricchio o
Pinturicchio, il passo breve.
nella vita del giovane artista. Il Bimbo
Ges in terra, con la testa poggiata su
fasci di spighe e le braccia alzate verso
Maria, che lo adora genuflessa. Invece
Giuseppe, pur adorante, seduto sul-
l'orlo di una roccia; alla sua destra si ve-
dono tre pastori, di cui due in adorazio-
ne. Poco lontano un altissimo albero
collocato al centro del dipinto. Qualcu-
no ha voluto vedervi un riferimento alle-
gorico all'albero della vita nel Paradiso
Terrestre: la storia della salvezza, inizia-
ta l con la condanna dei Progenitori, si
conclude con la Redenzione dell'umani-
t in Ges.
Il paesaggio roccioso e forma una
grande quinta che si eleva fino ai limiti
dello spazio; sui fianchi del monte ed in
alto, fin sulla sommit, si vedono alberi
sottili, abbarbicati al terreno. Alcune
storie secondarie, visibili in vari punti,
richiamano il gusto aneddotico dell'arti-
sta, piccoli edifici, minuziosamente de-
scritti, ricordano l'osservazione continua
che il pittore fa della realt. Altre co-
struzioni sono del tempo, mentre la ca-
panna, in parte di legno e paglia, ha co-
me sostegno un muro antico, di chiara
origineromana.In alto, invece della stel-
la cometa, un angelo sorvola la scena.
A Spello, in Umbria, Pinturicchio rea-
lizz nel 1501 un'altra celebre Adorazio-
nedeipastori.QuiilBimbo tra due an-
geli, mentreMariaeGiuseppesono lieve-
mente staccati. I personaggi in primo
piano sono numerosi e la capanna ri-
dotta a due colonne antiche sormontate
da un tetto. Il paesaggio sullo sfondo
ricco e comprende anche il mare con le
imbarcazioni. Nel cielo gli angeli sovra-
stano la scena:una piccola sfera lumino-
sa sulla sinistra ha un'aria di mistero;
qualche critico moderno arrivato a ve-
derviunufooqualcosa di extraterrestre.
Pinturicchio mor a Siena nel 1513.
tenza di questo stile. E pi di trecento
villancicos appaiono nella celebre rac-
colta del Cancionero Musical de Pala-
cio, apparsa attorno al 1490. A questa,
fece da pendant la raccolta portoghese
del Cancionero musical de Hortnsia,
apparso intorno al 1500.
In quegli anni cominciarono le raccol-
te in stile polifonico, dal Cancionero
musical de Barcelona, che racchiude
venti villancicos, e la prima edizione a
stampa, del 1556, dal titolo Villancicos
de diversos autores, ora pi noto come
Cancionero de Upsala, o Cancionero
del Duque de Calabria, con oltre cin-
quanta canti natalizi.
Il punto pi alto di questa produzione
fu tra il XVI ed il XVII secolo, assieme
agli arrangiamenti per vilhuela, lo stru-
mento principe tra quelli a corda in quel
periodo in terra di Spagna, e per clavi-
cembalo.
La lunga storia del villancico prose-
gue in America Latina, giunto assieme
ai conquistadores, e presto divenuto in-
dipendente dalla madre patria. Assai no-
ti quelli del Messico, scritti da Gutierrez
de Padilla tra il 1651 ed il 1659. Alcune
varianti, come la Negrilla e la Jcara, si
diffusero in tutta l'America Latina. Parti-
colare fu il Tocotn, che era danzato, e
derivava dalla danza azteca: era permes-
so eseguirlo in chiesa in tutto il Messico.
Molte derivazioni del villancico si diffu-
sero in Spagna ed in America, a testi-
moniare la sua popolarit.
Altro genere natalizio di enorme diffu-
sione fu il francese Nol, dalla lunga
storia e dalle bellissime pagine, assai vi-
ve a tuttoggi. La struttura era simile
agli altri canti europei, ed i testi erano
scritti nei dialetti francesi: la musica era
spesso presa dai canti popolari profani.
Gli spettacoli natalizi, come i Myst-
res e i Miracles, erano costruiti su una
lunga fila di nols. Essi sorsero agli al-
bori del XIII secolo, con testi in latino
ed in occitano; e presto si diffusero in
tutto il territorio francese. Le raccolte
vennero stampate a partire dal XVI se-
colo, in pieno periodo polifonico, e furo-
no copiose.
Tra il XVII e XVIII furono ristampate
infinite edizioni economiche della Bible
des noelz, a affini, come La fleur des
nols, prima edizione a Lione nel 1535.
Lalande, Daquin, Charpentier, Gossec,
tra i maggiori compositori francesi tra
XVII e XVIII secolo, scrissero delle
Messe sui temi dei pi popolari nols.
Lorigine di questi canti natalizi viene
indicata dagli storici con la nota Prose
de lne del XII secolo, detta anche
Conductus ad tabulam: con questo si-
stema, le pi popolari chansons delle-
poca cambiano testo, pur restando
eguale la musica. Per molti secoli il ge-
nere ha preferito usare questo metodo.
La polifonia diede man forte a quei
canti natalizi, rielaborandoli a pi voci,
spesso con la firma dei maggiori compo-
sitori del tempo.
Dal XVI secolo iniziarono le numero-
se raccolte a stampa, ed in seguito ven-
nero i grandi compositori-organisti a
travestire quelle antiche melodie, se-
guendo la moda della variazione, nel
tempo dello stile galante. Questa fu la
causa del primitivo successo, poi della
decadenza del genere, che si poteva
considerare finito quando, verso la met
del XIX secolo, iniziarono gli studi at-
torno ad esso, a partire dal Thiersot nel-
la Histoire de la chanson franaise
del 1889.
Durante tutto il XX secolo questi con-
tributi musicologici hanno portato al ri-
sveglio dinteresse verso questi canti,
tornati in vita ed ora assai noti, non so-
lo in Francia ed in Canada, ma in tutto
il mondo.
ANG|| MuNDu|A
Ne cives ad arma veniant, dicevano i lati-
ni per giustificare la necessit delle leggi e,
talvolta, la loro durezza (dura lex, sed lex,
ricorderanno in molti). Ma, dunque, leggi e
rispettive sanzioni servivano a questo: ad ot-
tenere che i cittadini non venissero alle ar-
mi e, possibilmente, neppure alle mani.
Cosa che, purtroppo, le leggi non sono
mai riuscite ad evitare, perch l'uomo, ani-
male politico, come diceva Aristotele, mette
spesso, nella politica, come dire: nella riven-
dicazione dei propri diritti, veri o presunti,
assai pi ardore di quanto ne occorra.
Chi frequenta i tribunali, sa quante cause
nuove si accumulino ogni anno sul tavolo dei
giudici e quanto sia difficile dirimerle proprio
a causa dell'eccessiva litigiosit delle parti. A
tal segno che i loro difensori finiscono per
preferire un brutto accordo a un'ottima sen-
tenza.
Del resto, i migliori avvocati son quelli che
si attivano, per giungere, quand' possibile, a
una transazione onorevole delle vertenze.
La concordia sociale, la pace sociale, un
bene sommo: il componimento bonario delle
liti affida la giustizia stessa a una pi civile
volont delle parti, la rende pi domestica e
pi vicina all'uomo.
Quante volte, nella nostra giornata, vor-
remmo benedire coloro che si attivano per-
ch venga evitata una lite; perch venga su-
bito composta una vertenza da cortile, come
dicono gli avvocati, perch si trovi, sempre,
a qualunque costo, la via della concordia,
della composizione pacifica, della transa-
zione.
Spesso l'ira, cattiva consigliera, scatena liti
furibonde per questioni di lana caprina,
quando basterebbe e talvolta, grazie a
qualche sensato interlocutore, basta un
minimo di civilt perch le cose si rimettano
a posto e la concordia sia raggiunta senza
grande sforzo, con un minimo di compren-
sione delle ragioni del prossimo o appena
con un piccolo sacrificio delle proprie ra-
gioni.
Ricordando, peraltro, ci che molto sag-
giamente scriveva il Manzoni: che il torto e
la ragione non si possono dividere con un ta-
glio netto; e che, perci, tutti noi abbiamo
sempre una parte del torto e una della ragio-
ne, e mai dobbiamo credere d'essere infal-
libili.
Se questo minimo buon senso guidasse le
azioni degli uomini la vita sarebbe pi facile
per tutti e tutti potremmo averne un di pi
di soddisfazione, di gratificazione. Non si
parli in tempi di avversit, come quello che
stiamo attraversando.
Ciascuno pu essere utile al suo vicino,
ciascuno pu aiutare tutti. Basta, anche qui,
un minimo di buona volont e il sentimento
d'essere tutti in una stessa condizione di pre-
cariet, che peraltro la condizione perma-
nente dell'uomo, del suo essere fragile, nono-
stante spesso presuma d'essere forte o fortis-
simo.
Tutti insieme abbiamo pi forza per lotta-
re per la vita, per sentirci parte di un grande
disegno che tutti ci riguarda e tutti ci acco-
muna.
Ricordiamo ancora quello che dicevano i
latini: Concordia parvae res crescunt, discor-
dia maximae dilabuntur (con la concordia
anche le piccole cose crescono, con la di-
scordia anche le pi grandi vanno in rovina).
Lo diceva Sallustio e pensava agli Stati, ma
certo che questa bella massima ben pu
adattarsi alla nostra condizione quotidiana,
alla pratica stessa dell'esistere, allo spirito
dell'esistenza.
Di fatto, constatiamo ogni giorno che,
mettendo insieme le nostre deboli forze per
qualche impresa comune, riusciamo a rag-
giungere sempre risultati apprezzabili quan-
do non esaltanti, e insomma a cavarcela
sempre. Occorre, allora, procedere viribus
unitis, unendo le nostre forze o, sar meglio
dire, le nostre debolezze per un fine co-
mune.
Concordia fra i cittadini, dunque, ma con-
cordia anche tra le pareti domestiche, a co-
minciare, appunto, dalla casa, dal rapporto
coniugale da cui tutti gli altri discendono.
Scriveva il sommo Omero nell'Odissea:
Niente pi bello, pi prezioso di questo /
quando con un'anima sola dirigono la casa /
l'uomo e la donna.
E quanta violenza, invece, quanta discor-
dia tra le mura domestiche, spesso ignorata
da tutti, tenuta nascosta dietro persiane chiu-
se, grida soffocate dalla paura, dalla vilt,
dalla impossibilit di una difesa qualsiasi.
Questa discordia intestina fuoco acceso sot-
to la cenere del silenzio. Presto o tardi se ne
pagher lo scotto; ma gi tanto dolore, tanto
sconvolgimento dell'ordine familiare, ne stan-
no venendo fuori ogni giorno, lasciandoci
senza risposta.
Ricordiamo Sallustio: discordia maximae
dilabuntur. S, con la discordia, vanno in ro-
vina anche le cose pi grandi, anche i pi
grandi affetti, anche i legami pi profondi.
una cosa spesso dimenticata, la concordia.
Se ne parla, quando si parla del suo contra-
rio. Quasi mai in positivo, perch sembra
che, in fondo, se ne possa fare a meno,
quand', invece, indispensabile alla vita stes-
sa, al vivere comune, quotidiano.
anche una legge, per cos dire, fisica. La
maggior parte delle cose non pu che essere
fatta da molti uomini insieme. Quasi niente
pu essere fatto, isolatamente, da ciascuno
di noi. Perfino le grandi scoperte, quelle che
possono salvarci dai grandi mali del secolo,
non sono, n potranno essere, opera di
scienziati solitari ma di un'quipe.
Ancora ci soccorrono i latini: Ibi semper
est victoria ubi concordia est (dov' concor-
dia, c' sempre vittoria): concordia d'intenti,
di impegni, di progetti. La casa stessa in cui
abitiamo uno splendido monumento alla
concordia del lavoro e dell'opera umana. A
metterla su hanno collaborato operai e im-
piegati, muratori, falegnami, fabbri, pittori,
decoratori, geometri, ingegneri ecc.
Cos, per allargare la visione delle cose,
potremmo, un giorno, costruire o ricostruire
tutta la nostra civilt di pensiero e di parola,
purch teniamo a mente che il collante di
ogni nostra fatica la concordia, questa pa-
rola dolcissima che viene dal nostro cuore e
si stringe al cuore di tutti gli altri uomini.
Dopo tante citazioni latine, quella pi im-
portante: teniamo a mente la profezia che ci
giunge, attraverso i millenni, dall'Antico Te-
stamento, dalle parole di Isaia: Il lupo dimo-
rer insieme con l'agnello, / la pantera si
sdraier accanto al capretto; / il vitello e il
leoncello pascoleranno insieme / e un fan-
ciullo li guider.
C|AuD| 3||||NA!|
Salire sulle impalcature e trovarsi faccia a fac-
cia con i personaggi di Giotto, come fossero da
poco usciti dal suo pennello: un'emozione indi-
menticabile. L'espressione dei volti, i colori, la mi-
steriosa armonia di linee: tutto concorre a risco-
prire l'afflato, dal quale era ispirato il pittore.
questo il momento, nel quale luce, chiaroscuro,
spazialit si fondono in una creazione artistica di
altissimo livello.
La lotta intrapresa contro l'affiorare dei sali, o
la presenza del vinile (comunque ad attenuare il
male oscuro delle resine) davvero un'impresa,
Pietro). Tale lettura verticale si estende a tutte le
scene del secondo e terzo registro, rivelando quella
nota di parallelismo, che esige come fonte un per-
sonaggio bene addentro nella conoscenza della
Bibbia. Tale personaggio non pu essere altro che
l'amico Altegrado de' Cattanei, notaio pontificio,
alla corte di Bonifacio VIII, all'epoca del Giubileo
del 1300.
Il restauro ha reso palese un'altra realt: i due
quadrupedi, trattenuti al guinzaglio, a sinistra del-
la scena non sono cammelli, ma dromedari. In ci
Giotto rivela un interessante aspetto delle fonti, al-
le quali ha attinto. san Girolamo, gi dimorante
ad Aquileia, che in una pseudo-lettera (premessa
dre di Dio. La scena della Epifania offre al creden-
te una sintesi delle pi belle e care verit della re-
ligione cristiana.
La vibrante atmosfera della Epifania, ricca di fe-
stosa emozione e di cospicui doni, fa da musicale
introduzione alle successive scene dell'infanzia di
Cristo; dove, peraltro, non mancano le prime note
di una famiglia esperta nel soffrire, che dovr
fuggire in Egitto per eludere le trame di un altro
re, ben diverso dai primi tre: Erode.
Cos, al fulgore degli angeli, sarebbe subentrato
il buio della notte, densa di insidie; al loro canto
sarebbe succeduto il silenzio misterioso nell'animo
di chi cammina verso l'ignoto. Era una scena, che
cela un significato allegorico nella composizione.
Peccato che la sua luce brilli in un cielo timida-
mente azzurro (e per di pi ferito nel tempo da va-
rie incisioni, operate con corpi lignei o ferrei: forse
ad attenuare con tende finestre, a mezzogiorno,
l'irrompere della luce?).
Pi nitida, senza dubbio, la lettura dei vari
personaggi. Maria offre il Bimbo da baciare al re
Melchiorre, dalla lunga barba. La sua immagine,
che John Ruskin riteneva, con Lord Lindsay, piut-
tosto matronale, invece di una stupenda bellez-
za. Ruskin forse non si era accorto della bellissi-
ma lettura verticale, offerta dal re che si inginoc-
chia dinanzi al Bimbo. Qui infatti l'uomo, che si
inginocchia dinanzi al Figlio di Dio; nella sottostan-
te scena della Lavanda dei piedi il Figlio di
Dio, che si inginocchia dinanzi all'uomo (l'apostolo
nel vangelo apocrifo di san Giacomo) parla dei
dromedari; ben sapendo che tale cavalcatura era
preferita per i lunghi viaggi, attraverso grandi de-
serti. Anche il noto scrittore Giovanni di Hilde-
sheim (vissuto nella seconda met del Trecento)
parla nel suo poema, La storia dei Re Magi, di dro-
medari; come loro cavalcature per venire dall'O-
riente ad adorare il Re dell'universo.
Stupenda la scena della offerta dei doni. Giot-
to introduce un angelo ad accettare il cofanetto
con l'oro, offerto da Melchiorre. Significativo
quel gesto del primo re: la deposizione della coro-
na ai piedi dell'angelo, per testimoniare la superio-
re regalit del Bimbo. Pertanto la narrazione pit-
torica si fa altamente cristologica; mentre quell'of-
frire il Bimbo all'adorazione dei Magi altamente
significativo della materna intercessione della Ma-
glia tradurre in delicate linee il mistero, che passa
tra il vecchio e il nuovo: la barba fluente di Mel-
chiorre e i piedi del Fanciullo. L'occhio dello spet-
tatore, che sa cogliere lo scendere delle linee dal-
l'alta figura dei dromedari al re genuflesso, nel
suo ampio mantello, si richiama in quel momento
alla solennit della figura di Abiatar, racchiuso
nell'efod; e percepisce una sinfonia di cuori.
In alto, la cometa, rosso astro di fuoco, diffonde
nell'atmosfera la popolare attesa di un grande
evento. In quel piccolo spazio della Cappella Scro-
vegni, divenuta doviziosa basilica di fede e di sen-
timenti cristiani, si staglia una stupenda teoria di
personaggi; tutti in ginocchio, quasi a delimitare
un'area sacra: quella del sottostante altare. Arte
somma di Giotto, nella Epifania. Auspicio di un
mondo nuovo.
che fa tremar le vene e i polsi,
nel restauro. I frequenti colloqui
con Giuseppe Basile, direttore dei
lavori per l'Istituto Centrale del
Restauro mi offrono la chiave per
una agevole lettura degli inter-
venti.
quanto accaduto nella sce-
na della Adorazione dei Magi.
Sulla capanna pi agevole leg-
gere la cometa, e trovarla struttu-
rata secondo le lezioni di Pietro
d'Abano (1315); ben lontana, co-
me tempo, dalla cometa di Hal-
ley, e congegnata in modo da ri-
spondere alle narrazioni dei van-
geli apocrifi (com' del resto a ci
ispirata anche la tessitura delle
precedenti scene).
* * *
La cometa (di origine aquileie-
se) non solo insiste, come un so-
le, sulla capanna; ma reca chia-
rissimamente e ben nitidi i 12
raggi dell'estremit e i 24 raggi
del nucleo centrale. Senza dubbio
si sarebbe tante volte ripetuta nei
secoli; nel volto disadorno di in-
tere famiglie profughe all'incalza-
re della guerra.
* * *
I re dai lunghi mantelli, i dro-
medari solenni e appena tratte-
nuti dall'inserviente, il brillare
delle aureole sotto il cielo azzur-
ro, attraversato dalla cometa:
tutto crea un'atmosfera magica,
d'incanto; e crea nel cuore degli
spettatori come una catarsi, di-
nanzi alle scene susseguenti; al-
meno nella Strage degli innocen-
ti, dove il labbro trattiene il re-
spiro e l'incauto diviene nota di
tragedia senza fine.
Epifania! Festa di luce e di
cuori. Delinearsi silenzioso di fe-
de, dinanzi alle tragedie del mon-
do. E la notizia si fa partecipa-
zione, solidariet.
Tornando ad ammirare la sce-
na giottesca della Epifania, si
ha la sensazione che il pittore vo-
Giotto
l'Adorazione
dei Magi
nel ciclo
di affreschi
della Cappella
degli Scrovegni
a Padova
Esterno
della Cappella
degli Scrovegni
(o dell'Arena)
La controfacciata
della Cappella
degli Scrovegni
Particolare dell'Adorazione dei Magi
Pinturicchio, L'Adorazione dei pastori (Spello)
Egli stesso da adulto si firmer in questo
modo.
Il suo esordio fu probabilmente come
miniatore: ci ha lasciato tracce nella
sua visione pittorica e nella sua minuzio-
sa ricerca del particolare.
Nel 1471 dipinse il ciclo I miracoli di
san Bernardino, oggi nella Galleria Na-
zionale dell'Umbria a Perugia. Altre ope-
re giovanili seguiranno e poi a circa 27
anni Pinturicchio, entrando a far parte
di una squadra di pittori umbro toscani,
and a Roma, forse chiamato dal Peru-
gino, per lavorare alla Cappella Sistina e
in altre chiese. Tra questi giovani talenti
si contavano nomi come lo stesso Peru-
gino, il Ghirlandaio, Botticelli, Luca Si-
gnorelli ed altri.
Nella Citt Eterna, comprendendovi
anche il Vaticano, lasci poco meno di
un centinaio tra opere singole e cicli.
Pinturicchio fu il vero protagonista
della pittura romana durante i pontifica-
ti di Innocenzo VIII Cybo e di Alessan-
dro VI Borgia. Con la sua predilezione
per una ricchezza decorativa e la diva-
gazione aneddotica, che mescola pene-
tranti osservazioni naturalistiche a detta-
gli di pura fantasia (come fece notare il
Pinelli in una monografia del 1987) sem-
brafarrinascerelagrandiositdelgotico.
L'Adorazione dei Pastori, nella Chie-
sa di Santa Maria del Popolo a Roma,
dimostra la facile vena inventiva del pit-
tore e la sua capacit di creare situazio-
ni di familiarit, di stupore, ma anche di
generoso slancio dei pastori di fronte al
Divino Infante.
L'opera collocata nell'altare della
cappella decorata per il Cardinale Do-
menico della Rovere. Realizzata verso il
1483 essa segna una tappa importante

PAGINA
4 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 6 Gennaio 2002
.
Il progetto di attivit della Caritas di Cremona per il 2002
Si chiama progetto senza fissa dimo-
ra il programma di intervento elaborato
per il 2002 dalla Caritas di Cremona.
una iniziativa che scaturisce dal lavoro
con il disagio in questi anni, dall'incontro
con l'immigrazione clandestina, dalle se-
gnalazioni dei cremonesi, dalla distribu-
zione di coperte, dal dialogo con le istitu-
zioni e dall'associazionismo cattolico che
opera con i pi poveri.
A Cremona si contano tra le 40 e le 50
persone senza fissa dimora, senza conta-
re il numero degli immigrati clandestini
che stimato tra le 200 e le 300 persone.
Tra ottobre e dicembre 2001 presso i no-
stri uffici di via Stenico ricorda don
Giancarlo Perego, Direttore della Caritas
cremonese 42 persone hanno ritirato
coperte; di questi 32 erano stranieri di 8
nazionalit diverse (Costa d'Avorio, Alba-
nia, Benin, Nigeria, Marocco, Tunisia, Pa-
kistan, Romania) e 10 italiani.
L'et media degli stranieri di 32 anni.
L'et media degli italiani di 42 anni. Tra
le persone assistite ci sono anche tre
donne e un minorenne.
Il primo intervento, sperimentale, del
nuovo progetto stato un'uscita dalle
ore 22 alle ore 2, nella notte di Natale, di
due operatori della Caritas nelle zone che
solitamente sono frequentate dai senza
fissa dimora.
Nella notte di Natale dice il Diretto-
re della Caritas stato bello vedere
che nessuno era solo in queste zone, ma
la solidariet anche tra gli ultimi ha porta-
to all'ospitalit comune.
Nel corso del 2002, anche in collabora-
zione con il Comune di Cremona e la San
Vincenzo spiega don Perego conti-
nueremo a monitorare la situazione e a
ricercare anche quelle abitazioni in cui vi-
vono, talora in maniera disumana, senza
luce e riscaldamento, alcune persone.
G|AM|A| MA!!||
il Vangelo il vademecum del Di-
spensario Santa Marta in Vaticano. Un
singolare vademecum che, nell'essen-
zialit pi disarmante, orienta decisa-
mente il lavoro responsabile dei volonta-
ri che hanno scelto di assistere le perso-
ne pi povere e soprattutto i bambini.
Ogni volta che avete fatto queste cose
a uno solo di questi miei fratelli pi pic-
coli, l'avete fatto a me ha affermato
l'Autore del vademecum ed su que-
sta verit che centrata l'opera dei vo-
lontari.
Al Dispensario hanno davvero preso
sul serio, senza chiedere sconti, il vade-
mecum della carit chiamato Vangelo.
Ogni persona che si rivolta al Di-
spensario per cercare medicine per il
corpo e anche per l'anima ha contribui-
to a scrivere nuove pagine del vademe-
cum evangelico.
Ero ai marigini... mi avete considera-
ta una di voi la voce di Francesca,
mamma di Elisabetta (6 anni). Ero po-
vero... mi avete teso una mano la
realt di Angela, peruviana, mamma di
Julius (13 mesi). Ero in difficolt... mi
avete nutrito e vestito la storia di Ni-
cole, mamma di Irene, di Marco, di Da-
vide e di Ilaria. Non avevo casa... siete
diventati la mia famiglia la vicenda di
Margit, albanese, mamma di Fatma (11
mesi). Ero un immigrato... mi avete ac-
colto la fotografia di Carlos, 23 anni,
cileno, pap di Pedro.
E ancora ecco Francis, 40 anni, dello
Sri Lanka, pap di Michael, di Elena, di
Matteo e di Ajid: Ero affamato.... e mi
avete dato un aiuto. Ecco Debora, 27
anni, eritrea, mamma di Anna (7 mesi):
Ero disperata... e ho trovato conforto.
Ecco Ines, colombiana, mamma di Jes-
sica (8 mesi) e di Carlos. Ecco Corazon,
filippina, mamma di Luce, di Thomas,
di Paul e di Henry: Ero stanco... e mi
avete dato ristoro. Ecco Hassan, egizia-
no, padre di Karima (2 anni): Ero de-
bole... mi avete curato. Ecco Luisa,
mamma di Lorenzo (7 mesi): Ero in
carcere... non mi avete abbandonato.
Ecco Katia, bielorussa, mamma di Ivan
(6 mesi): Ero in pericolo... mi avete cu-
rato. Ecco Maria, peruviana, mamma
di Rosa (6 mesi): Ero malato... mi ave-
te assistito.
Secondo una tradizione ormai ben
consolidata, suor Chiara la responsa-
bile e la comunit del Dispensario
hanno diffuso il rapporto annuale del-
l'attivi svolta.
Sono pagine di vita che raccontano
storie di disperazione che sono diventate
storie di speranza e di gioia, quasi nuovi
capitoli del Vangelo della vita degli
uomini e delle donne di oggi.
Pi che notizie tecniche, statistiche,
per il 2001 suor Chiara ha scelto di pre-
sentare, appunto, storie di uomini e di
donne che hanno bussato alla porta del
Dispensario. Anzi, non hanno neppure
bussato perch, in realt, quella porta
sempre aperta.
Siamo ormai diventati un centro di
promozione della famiglia afferma
suor Chiara . Le nostre porte sono
aperte a chi ha bisogno, senza chiedere
il passaporto. Accogliamo spesso ragaz-
ze madri e donne in situazioni difficili,
bambini malati e poveri, di ogni razza e
convinzione religiosa. I servizi che of-
friamo ai nostri assistiti non sono pi ri-
volti solo ai bambini, con visite mediche
e distribuzione del latte e dei pannolini,
ma anche ai loro fratelli e alle loro so-
relle, alle mamme e ai pap.
Dice: Una dermatologa, due gineco-
logi, due pediatri, due medici per adulti
sono a disposizione regolarmente delle
nostre famiglie. Dal mese di marzo
iniziato un servizio di vaccinazione per i
pi piccoli e speriamo di poter avere al
pi presto anche un servizio ortopedico.
doveroso spendere due parole per i
nostri dottori: pur avendo un lavoro che
li impegna moltissimo, riescono a rita-
gliare un po' del loro tempo per dedi-
carsi con pazienza ed umilt ai bisogni
di persone non fortunate. La loro capa-
cit di ascoltare anche al di l dei
problemi fisici ammirevole: mai un
gesto di impazienza ma sempre una pa-
rola buona e soprattutto grande profes-
sionalit.
Anche quest'anno conclude suor
Chiara abbiamo affidato alla Madon-
na i nostri bambini, le nostre preoccupa-
zioni e le ansie delle mamme. Vogliamo
ringraziare tutti coloro che ci hanno aiu-
tato a regalare un po' di sostegno e una
luce di speranza ai bambini e alle loro
famiglie. Siamo riconoscenti ai volonta-
ri, ai donatori, alla Pro Infanzia per i
doni e i soggiorni al mare, alle ditte che
ci hanno dato scarpe e altri aiuti, alla
Farmacia del Vaticano. Grazie anche
per tutto quello che ci arriva ogni anno
dall'America e dalla Svizzera.
Riccia nel Molise pu essere definita
citt mariana per la sua vibrante devo-
zione alla Madonna, devozione sentita
con gratitudine, ammirazione e confor-
to. Tra i suoi cittadini e le vecchie pietre
di chiese mariane da oltre un millennio
esiste una convivenza che intreccia col-
loqui schietti, fioriti di fervidi accenti e
ricchi di richieste nell'ansia accorata.
Tra i secoli quarto e quinto il nucleo
cristiano volle mutare il tempio di Vene-
re in chiesa dedicata a Maria, appellata
in seguito con il titolo di Madonna delle
Grazie. E per la predilezione popolare al
culto del beato Stefano Corumano, vis-
suto da eremita nel XII secolo, fu poi
designata proprio con il suo nominativo.
Da queste origini si svilupp la tenera
presenza materna di Maria nella comu-
nit che ha edificato le chiese all'Imma-
colata, all'Annunziata, all'Assunta e alla
Regina del Rosario; fuori dell'abitato, al-
la Madonna del Carmine e nella contra-
da Loie una cappella alla Madonna di
Montevergine.
Nei centri nevralgici del territorio
queste chiese, come cardini inconfondi-
bili, restano segni della piet mariana e
provano la perseveranza nel culto che
attraverso il fluire del tempo stato ri-
volto alla Madonna e ancora oggi vive
in pienezza in particolare per la Madon-
na del Carmine, patrona e perenne so-
stegno della citt.
Non si pu indicare la data di inizio
di tale devozione. Favorevole dovette es-
sere l'arrivo dei carmelitani a Riccia, in
un anno a noi ignoto, che divulgarono
progressivamente le adesioni al dono
dello scapolare concesso a san Simone
Stock.
La primitiva chiesa del Carmine, frut-
to di fatiche, di sacrifici e di incrollabile
fede, ha rappresentato nel tempo un im-
portante punto di riferimento per la par-
ticolare presenza di Maria nella vita lo-
cale. Si dilat in pi vasto respiro negli
anni 1860-63 e assunse la forma attuale.
La Madonna del Carmine era venera-
ta dipinta su legno, con accanto i profeti
Elia ed Eliseo e sotto san Giovanni Bat-
tista, san Michele e sant'Alberto. In se-
guito si ebbe, a sostituzione del trittico,
una bellissima statua, distrutta dalle
fiamme di un incendio e sostituita nel
1876 da quella attuale. Questa ha una
indicibile grazia per la sua fattura: nella
parte inferiore adorna di nove teste
angeliche che emergono dalla nube su
cui poggia l'impostazione regale di Ma-
ria, a mezzo busto, con sul braccio sini-
stro il Bambino benedicente. Dalle loro
mani pende lo scapolare. Dal 1930 gli
Oblati di san Giuseppe di Giuseppe Ma-
rello continuano con amore e fervore a
rinvigorire la devozione carmelitana.
Riccia, in stagioni di epidemie e di al-
tre calamit, si affida alla realt salvifica
del patrocinio mariano con pubbliche
preghiere e con processioni penitenziali
e ottiene i beni sperati. La pi grande
iniziativa dell'Anno Mariano 1954 diven-
ne la solenne incoronazione della statua
della Madonna e del Bambino, con de-
creto del Capitolo Vaticano, effettuata
dall'Arcivescovo di Benevento, Agostino
Mancinelli, domenica 24 ottobre nell'at-
mosfera gioiosa del piazzale del santua-
rio. Pio XII invi una particolare bene-
dizione ricordando la larga effusione di
materni favori.
I fedeli riccesi si abbandonano fidu-
ciosi nelle mani della Regina del Carme-
lo che fa avvertire loro il suo premuroso
aiuto e la sicurezza della sua pace. Il
santuario, come uno scrigno fuori del
tempo, un terreno fertile per la loro
maturazione spirituale e vi accorrono
per accogliere la Parola di Dio e il Pane
eucaristico e con devoto affetto contem-
plare la splendida statua.
Tra i templi mariani diffusi nel territo-
rio urbano, esercita la posizione di pre-
minenza la chiesa madre di antica origi-
ne, consacrata all'Assunta. Conserva
una significativa tavola attribuita alla
scuola di Silvestro Buono raffigurante la
Dormitio Virginis attorniata dagli Apo-
stoli. Nel 1378 gli Schiavoni edificarono
l'Annunziata con il portale gotico abbel-
lito da elementi architettonici con ani-
mali, fiori e frutti attorno alla lunetta
con al centro l'Agnello.
La chiesa dell'Immacolata, seconda
parrocchia, mostra l'altare ligneo intar-
siato con un polittico a pi scomparti
racchiudente nel mezzo la pregevole
opera di Benedetto Brunetti (c. 1690)
con in alto lo Spirito Santo, al centro
l'Immacolata e in basso san Giuseppe,
la Maddalena, Giovanni Battista, san
Francesco d'Assisi, sant'Antonio diPado-
va e san Filippo Neri.
Lungo il Corso Carmine, nel 1735,
venne eretta la chiesa della Madonna
del Suffragio, titolo sostituito con quello
del Rosario, soppressa come parrocchia.
Oggi permane come il cuore delle mani-
festazioni festose per la riverente e po-
polare devozione al santo rosario.
SALVATORE MOFFA
L'opera di assistenza del Dispensario Santa Marta in Vaticano
Con in mano il Vangelo come vademecum
L'intensa devozione della popolazione alla Madre di Dio risale al IV e al V secolo
Riccia, una citt molisana affidata alla Madonna
A distanza di un anno, rievocare lespe-
rienza del pellegrinaggio giubilare ancora
per molti una forte esigenza. La conclusio-
ne dellAnno Santo, infatti, per i fedeli che
si sono trasformati in pellegrini, non signifi-
ca la fine di unavventura spirituale, ma un
importante ricordo che ha lasciato nei cuo-
ri e negli animi delle emozioni indelebili.
Con questo proposito Giancarlo Fabbian,
Paolo Pizzigalotto e Padre Leone Tagliafer-
ro, tre romei che nel giugno 2000 hanno in-
trapreso un pellegrinaggio da Monselice, in
provincia di Padova, fino a Roma, hanno
voluto perpetuare la loro singolare espe-
rienza trasferendola in un diario di viaggio,
a testimonianza dellimportanza di quei 23
giorni di cammino sulle orme degli antichi
romei. 650 chilometri attraverso la pianura
padana, gli appennini toscani e la campa-
gna laziale, seguendo a piedi dei percorsi
fuori dal tempo, in unatmosfera mistica
per raggiungere la propria meta: Piazza
San Pietro. Fra gli aspetti pi particolari
del loro pellegrinaggio penitenziale, vi
stato quello di ricreare lantica atmosfera
del viaggio giubilare, lasciandosi alle spalle
il mondo attuale e entrando in una dimen-
sione diversa senza tempo, caratterizzata
soltanto dal procedere dei passi e degli in-
contri casuali fatti lungo la strada. Questi
tre uomini, infatti sono partiti allalba del
1 giugno, provvisti soltanto di un equipag-
giamento semplice ed essenziale come ri-
chiede la tradizione degli antichi romei me-
dioevali, con un paio di scarpe comode e
con il coraggioso intento di affrontare tutto
il viaggio senza denaro, confidando unica-
mente nella Provvidenza Divina come se-
gno della benevolenza del Signore. Unici
segni della societ civilizzata erano una pic-
cola macchina fotografica e un cellulare
che li avrebbe tenuti in costante contatto
con amici e parenti durante il cammino.
Il loro stato un viaggio completamente
diverso dalla realt di tutti i giorni, alla ri-
scoperta di antichi valori, spesso cancellati
dalla stressante vita moderna. La frenesia
cittadina quindi scomparsa fra i bellissimi
paesaggi che hanno attraversato e il consu-
mismo stato sostituito dallessenzialit dei
propri bisogni naturali di mangiare e di
dormire. Immersi nella natura, ogni giorno
hanno quindi percorso circa una cinquanti-
na di chilometri lungo antiche vie come
la Francesca della Sambuca, la via Fran-
chigena e la Cassia antica, dove i pellegrini
nel corso dei secoli hanno lasciato con effi-
gi, icone e lapidi, le loro testimonianze di
fede.
Come questi antichi romei, anche Gian-
carlo, Paolo e Padre Leone, hanno rinun-
ciato ad ogni comodit, sopravvivendo con
quello che le persone incontrate generosa-
mente offrivano loro, e dormendo nei con-
venti o in alloggi fortuiti, o nelle sale par-
rocchiali sopra delle tavole di legno. Come
riferimento non avevano delle cartine geo-
grafiche per orientarsi, bens si sono affida-
ti alle indicazioni dei passanti che incontra-
vano, allungando pi volte il percorso per
raggiungere delle mete o delle abbazie di
particolare interesse. Lungo il loro cammi-
no hanno incontrato sia persone generose
che hanno offerto loro il pranzo, chiedendo
solamente in cambio se potevano dedicargli
una preghiera una volta arrivati a Roma,
sia gente diffidente, ma che comunque ri-
maneva incuriosita dalla loro esperienza.
La realt vissuta dal pellegrino, infatti,
non solitaria, bens caratterizzata da
una continua condivisione delle proprie
esperienze e dei propri beni con gli altri. Il
diario quindi ricco di descrizioni di perso-
ne incontrate durante il viaggio, che come
in una grande famiglia, vengono chiamate
tutte per nome proprio. Le loro storie, de-
sideri e preghiere si intrecciano con quelle
dei pellegrini, come in una catena di solida-
riet dove tutti contribuiscono al raggiungi-
mento della meta finale. Senza la collabora-
zione degli altri, infatti, il pellegrinaggio
non possibile, poich viene a mancare
quello spirito di partecipazione che unisce
tutti, ciascuno con il proprio contributo da-
to in offerta lungo il percorso.
Le circostanze condivise con queste per-
sone conosciute in viaggio sono molto in-
tense, poich al posto della consueta diffi-
denza fra sconosciuti, nella dimensione del
pellegrinaggio tutti diventano amici, tanto
da trascorrere insieme dei momenti di pre-
ghiera oppure dividere lo stesso mangiare.
Spesso capitato che la gente oltre ad of-
frire acqua, frutta o pane ai pellegrini, dava
anche del denaro, che per ogni volta veni-
va devoluto in beneficenza per tenere fede
al proprio fioretto di povert. Questa gene-
rosit ed apertura, dimostrata non solo dai
religiosi presso i quali hanno alloggiato, ma
soprattutto dalle persone comuni ha evi-
denziato che al giorno doggi spesso suffi-
ciente solamente un sorriso per combattere
quel disagio che si prova con gli sconosciu-
ti e scoprire la religiosit delle persone che
si incontrano.
Lungo il cammino comunque, come te-
stimonia il diario, vi sono stati anche dei
momenti difficili da superare, come per
esempio quando si sono smarrititi per la
campagna, oppure momenti tristi, come
quando messi a dura prova dalla stanchez-
za e dalle mancanza di agi, hanno incomin-
ciato ad avere nostalgia della propria casa.
Ogni volta, comunque, la loro motivazione
di fede li ha sostenuti e confortati e la fidu-
cia nella Provvidenza non li ha mai abban-
donati, nemmeno quando capitato di non
avere pi nulla da mangiare. Al contrario le
privazioni e le penitenze hanno forgiato il
loro carattere e hanno rafforzato la gratitu-
dine per tutto ci che hanno avuto in dono
sia in quelle circostanze che nella vita.
Per lultimo tratto del pellegrinaggio, i
tre romei sono stati raggiunti da alcuni
amici, che li hanno aiutati a superare cos
la fatica che negli ultimi cento chilometri
era diventata pi intensa.
Tutte le esperienze vissute in quei 23
giorni, hanno comunque contribuito ad in-
crementare il desiderio di arrivare a Roma,
al punto che la commozione raggiunse il
suo massimo quando arrivarono final-
mente a Piazza San Pietro la mattina
del 23 giugno, in occasione della conclusio-
ne del Congresso Eucaristico indetto dal
Santo Padre.
Poter vivere la gioia che si prova nel da-
re e ricevere, dedicandosi agli altri, un
dono che arricchisce cos tanto il nostro
cuore, da farci cambiare completamente
ottica nella vita ha concluso Giancarlo
nel suo diario . Questesperienza mi ha
insegnato molte cose, e soprattutto che
possiamo sentirci uniti veramente ai no-
stri fratelli soltanto attraverso lamore per
il Signore e la preghiera. Questa il tesoro
che mi ha regalato il Grande Giubileo del
Duemila.
RITA DIETRICH
In due tomi il magistero dell'Arcivescovo Cuccarese
Con la Chiesa
per salvare il mondo
G|AN||ANC G|||C
Il ministero episcopale di Mons.
Francesco Cuccarese, consacrato Ve-
scovo nel 1979, e la presente raccolta
testimonia il ricco e diversificato pro-
filo magisteriale, concide quasi per-
fettamente con il percorso del ponti-
ficato di Giovanni Paolo II, eletto alla
cattedra di Pietro pochi mesi prima
nel 1978. Non si tratta di una sempli-
ce coincidenza. Una lettura, anche se
soltanto sommaria, degli scritti e in-
terventi vari che trovano collocazione
nel presente volume, permette infatti
i registrare la sintonia profonda e
convinta tra il magistero del Santo
Padre e quello di Mons. Cuccarese.
Non c' documento magisteriale del
primo, infatti, che non trovi riscon-
tro puntuale nella predicazione e nel-
l'insegnamento del secondo. Li acco-
muna la volont di dare attuazione,
nelle mutate condizioni, culturali e
sociali, agli orientamenti del Concilio
Vaticano II. il teologo Mons. Pie-
ro Coda, Professore ordinario di teo-
logia sistematica nella Facolt di Teo-
logia della Pontificia Universit Late-
ranense, a introdurre con queste pa-
role il lettore a sfogliare le pagine e
ad approfondire le tematiche raccolte
nei due tomi di Mons. Francesco
Cuccarese, Arcivescovo di Pescara-
Penne che portano il significativo ti-
tolo: In cammino. 1312 pagine tra il
primo e il secondo tomo: una vera
enciclopedia segnata da tre tappe ec-
clesiali: l'Arcidiocesi di Acerenza-Po-
tenza (8 anni di servizio pastora-
le); la diocesi di Caserta (dal 6 giu-
gno 1987 fino al 21 aprile 1990) ;
l'Arcidiocesi di Pescara-Penne (dal
'90 ad oggi). Da ventidue anni Padre
e Pastore di tre Diocesi segnate dal
suo passaggio apostolico e dalla sua
presenza attenta ai segni dei tempi. I
due tomi si arricchiscono anche per
la Presentazione del Card. Camillo
Ruini, Vicario Generale di Sua Santi-
t per la Diocesi di Roma, Presidente
della Conferenza Episcopale Italiana.
Sono pagine, queste scrive il
Card. Ruini ricche di dottrina e
di afflato pastorale, in cui si rispec-
chiano la dedizione e l'intelligenza
pastorale profuse, nel corso di questi
anni da Mons. Cuccarese... Il magi-
stero di Mons. Cuccarese prose-
gue il Card. Ruini limpidamente
improntato ad un stile di Vescovo
che coniuga la verit con la carit, la
comprensione con l'amore, la chia-
rezza di linguaggio con l'umilt e la
mitezza e le parole scritte lasciano
trasparire i ltono convincente e collo-
quiale a un tempo del predicatore e
del maestro che prima di tutto pa-
dre. La Parola di Cristo annota
ancora Ruini il magistero del Con-
cilio Vaticano II e del Santo Padre
Giovanni Paolo II, ed anche gli orien-
tamenti pastorali offerti dalla Confe-
renza Episcopale Italiana trovano nel
suo magistero episcopale un'eco con-
vinta, precisa e aderene alla diverse
situazioni, diventando alimento rubo-
sto per il cammino di fede della
Chiesa locale e autorevole indirizzo
etico proposto anche alla societ civi-
le ( pag. 18).
Ripercorriamo anche noi le tre
tappe di questo cammino cercando
di cogliere fior da fiore, alcuni petali
di un messaggio che conserva storia
e attualit. Sette, i testi che riguarda-
no la presenza ad Acerenza. Dal gior-
no dell'ingresso (7 aprile 1979) al ter-
remoto del novembre del 1980 sino
all'Anno Santo della Redenzione del
1983. Poi il commiato: 4 luglio 1987.
Non lasciamo mai soli gli umili, gli
ultimi, i deboli, gli indifesi, i bambi-
ni, gli anziani e tutti i bisognosi
era la sua consegna . Non abban-
doniamo a se stessi i giovani. Non di-
mentichiamo le famiglie in difficol-
t. (pag. 200). Quattro i testi che ri-
guardano la sosta a Caserta: la prima
lettera ai fedeli (pag. 218), riflessioni
su Maria in occasione dell'Anno Ma-
rinao (pag. 224); Estrarre dal tesoro
cose nuove e cose antiche (pag. 242);
il saluto di commiato (pag. 253). Il
vero, necessario salto culturale e,
quindi, la reale crescita di Caserta, in
tutti i campi, dipenderanno molto
dalla capacit di dedizione: crescente
disinteressa per se stessi e crescente
interesse per gli altri, sia da parte dei
sacerdoti che dei politici e di tutte le
forze attive della diocesi. Caserta pu
essere un'oasi di pace in un mondo e
in una zona non facile a definirsi.
Era il 15 giugno del 1990 quando
l'Arcivescovo Cuccarese lasciava al
suo popolo questa consegna esigente
che ri rivesta a tutt'oggi di scottante
attualit.
Da 12 anni a Pescara-Penne l'Arci-
vescovo Cuccarese continua a miete-
re semi di bont, di tenerezza e di
amore. il Padre che parla ai figli.
il Pastore che guida con costanza e
passione i suo gregge per i pascoli
verdeggianti della piana dello spirito.
Diciotto i testi pubblicati nel I tomo.
La richiesta del Vescovo Pastore
forte e decisa: Camminiamo insieme
verso il Terzo Millennio.
Nei due tomi queste sono le tema-
tiche pi care riposposte a pi ripre-
se ed in modo sempre geniale. In
primo luogo Stralci da alcune ome-
lie dell'anno liturgico (pag. 400-533).
Per una permanente formazione sa-
cerdotale (pag. 537-653). Nel II to-
mo le sequenza degli argomenti la
seguente: Appunti di formazione per
le suore (pag. 666-700); La fami-
glia: piccola chiesa domestica (pag.
705-802); I giovani: progetti e spe-
ranze (pag. 805-875); La scuola:
educazione alla vita e conoscenza
della verit (pag. 879-895); Per una
politica imperniata sui valori cristi-
nai (pag. 899-939); La solidariet
con gli emigrati (pag. 943-957); Eu-
ropa: una cultura da evangelizzare
(pag. 963-992); La sofferenza umana
e il messaggio della Croce (pag. 996-
1076). Seguono riflessioni varie
(pag. 1078-1220); interventi occasio-
nali (pag. 1222-1274) ed altri testi in-
formativi che riguardano il Vescovo
e la sua Diocesi impegnata sulle fron-
tiere della solidariet. Questi due to-
mi non delineano solo la storia di un
Vescovo, ma descrivono anche alcuni
capitoli significativi della storia della
Chiesa che in Italia e nel mondo.
In alto: la Santa Messa celebrata dal Papa in Piazza San Pietro
a conclusione del Congresso Eucaristico del Grande Giubileo dell'Anno 2000
(25 giugno).
In basso: pellegrini davanti alla Porta Santa della Basilica Vaticana
IL DOPO GIUBILEO Il diario di viaggio di tre pellegrini di Monselice
650 chilometri giubilari percorsi a piedi
per arrivare a Roma e vedere Pietro

PAGINA
5 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 6 Gennaio 2002
.
Come Sodalizio ecclesiale, il vostro si considera giustamente
porzione di Chiesa, inserito nel cammino della comunit ecclesiale,
e intento a testimoniare i valori evangelici della gratuit
e del servizio, nellesercizio della professione, come nei rapporti
con quanti condividono i medesimi ideali associativi...
Davanti ai pur necessari processi di riforma della scuola,
la vostra Associazione vuole promuovere quei valori umani perenni
che discendono dalla visione evangelica della vita, per realizzare una scuola
a misura degli alunni e specialmente attenta alle esigenze degli ultimi
La vostra Associazione
ha sempre considerato
la formazione spirituale
e professionale
degli insegnanti
come una delle sue finalit
precipue. Attraverso
una formazione solida
e continua, infatti,
linsegnante pu meglio
rispondere alla sua missione
e contribuire alla costruzione
di una convivenza umana
pacifica e giusta,
fondata sul dialogo
tra le culture
e sullaccoglienza
UDIENZA Il discorso del Papa ai partecipanti al Congresso dell'Associazione Italiana Maestri Cattolici e a un gruppo del Centro Volontari della Sofferenza di Bergamo
Aiutate la scuola a porsi al servizio della persona diventando sempre pi
comunit educante in dialogo aperto e critico con la realt circostante
Aiutate la scuola a porsi al servizio
della persona diventando sempre pi co-
munit educante in dialogo aperto e cri-
tico con la realt circostante. questa
l'esortazione che il Papa ha affidato ai
partecipanti al XVII Congresso Naziona-
le promosso dall'Associazione Italiana
Maestri Cattolici, ricevuti in udienza sa-
bato mattina, 5 gennaio, nell'Aula Pao-
loVI. L'incontro con il Santo Padre ha
costituito il momento culminante dei la-
vori congressuali per i seicento delegati
che da marted 2 gennaio si sono riunti
per riflettere sul tema Dialogare con
l'incertezza, elaborare la vita.
All'udienza era presente un gruppo di
bambini, genitori ed assistenti del Cen-
tro Volontari della Sofferenza della dio-
cesi di Bergamo. Sono in pellegrinaggio
a Roma da alcuni giorni e gioved matti-
na, 3 gennaio, hanno partecipato alla
celebrazione della Santa Messa sulla
tomba del beato Giovanni XXIII.
Ecco il testo del discorso pronunciato
da Giovanni Paolo II:

Vi invito a guardare a Dio,


lEducatore per eccellenza,
che nel mistero del Natale
manifesta agli uomini
la sua benignit perch,
rispecchiandosi in essa,
possano ritrovare
continuamente la loro
vera dignit e la salvezza.
Questa straordinaria
pedagogia divina,
contemplata
nello studio e nella preghiera,
imprima a ciascuno di voi
rinnovato entusiasmo
per... il miglior adempimento
delle responsabilit educative
L'indirizzo d'omaggio
del Presidente
CarissimiFratelli e Sorelle!
1.Sono lieto di rivolgere
un cordiale benvenuto a cia-
scuno di voi, che avete volu-
to rendermi visita, in occa-
sione del Congresso naziona-
le della vostra Associazione.
Saluto, in particolare, il
vostro Presidente e lo ringra-
zio per le cortesi parole che
ha voluto indirizzarmi a no-
me dei presenti. Attraverso di
voi, mi caro far giungere
un pensiero speciale a tutti i
maestri cattolici dItalia, che
nelle grandi citt come nei
piccoli villaggi pongono la lo-
ro competenza e la loro pas-
sione educativa al servizio
degli alunni e delle loro fa-
miglie.
Carissimi Fratelli e Sorelle,
insieme a voi rendo grazie a
Dio per lattivit che lAsso-
ciazione Italiana Maestri cat-
tolici da pi di cinquantan-
ni svolge a favore della scuo-
la italiana e delle nuove ge-
nerazioni. Come Sodalizio ec-
clesiale, il vostro si considera
giustamente porzione di
Chiesa, inserito nel cammi-
no della comunit ecclesiale,
e intento a testimoniare i va-
lori evangelici della gratuit
e del servizio, nellesercizio
della professione, come nei
rapporti con quanti condivi-
dono i medesimi ideali asso-
ciativi.
2.Avete scelto per il vo-
stro Congresso il tema Dialo-
gare con lincertezza, elabora-
re la vita, per sottolineare le
due dimensioni che contrad-
distinguono il momento at-
tuale della vostra Associazio-
ne: la consapevolezza della
complessit dellepoca che
stiamo vivendo e la volont
di proporre la vostra proget-
tualit educativa nel clima
di incertezza che lambisce il
quotidiano.
Davanti ai pur necessari
processi di riforma della
scuola, la vostra Associazio-
ne vuole promuovere quei
valori umani perenni che di-
scendono dalla visione evan-
gelica della vita, per realizza-
re una scuola a misura degli
alunni e specialmente atten-
ta alle esigenze degli ultimi.
In tal modo aiutate listitu-
zione scolastica a porsi, in-
sieme agli altri soggetti im-
plicati in questo processo for-
mativo, al servizio della per-
sona, diventando sempre pi
comunit educante in dialo-
go aperto e, al tempo stesso,
critico con la realt circo-
stante.
Alla luce dellinsegnamen-
to di Cristo, ognuno di voi
sia pronto a cogliere nel rap-
porto e nella collaborazione
con i colleghi preziose oppor-
tunit di condivisione delle
competenze e di comunione
di intenti, perch listituzione
scolastica diventi luogo privi-
legiato di promozione cultu-
rale, capace di recuperare
stima e credibilit sociale.
Sentendovi testimoni privile-
giati dellamore di Cristo per
i piccoli, cercate di trasmet-
tere i contenuti della religio-
ne cattolica con competenza,
elaborando proposte didatti-
che attente alle esigenze for-
mative degli alunni e rispet-
tose della natura e delle fina-
lit della scuola.
3.Carissimi Fratelli e So-
relle! La vostra Associazione
ha sempre considerato la for-
mazione spirituale e profes-
sionale degli insegnanti come
una delle sue finalit preci-
pue. Attraverso una forma-
zione solida e continua, in-
fatti, linsegnante pu meglio
rispondere alla sua missione
e contribuire alla costruzione
di una convivenza umana
pacifica e giusta, fondata sul
dialogo tra le culture e sul-
laccoglienza e la valorizza-
zione delle diversit. Questo
sforzo favorir, al tempo
stesso, una rinnovata adesio-
ne ai caratteri propri dellAs-
sociazione, quali la professio-
nalit, intesa come capacit
di interpretare i bisogni edu-
cativi ed elaborare risposte
adeguate, la democraticit,
vista come esercizio costante
di corresponsabilit e parte-
cipazione alla edificazione di
una societ pi umana, e
lappartenenza alla Chiesa,
considerata come elemento
fondamentale del proprio ser-
vizio alla scuola.
Vi invito, carissimi, a
guardare a Dio, lEducato-
re per eccellenza, che nel
mistero del Natale manifesta
agli uomini la sua benignit
perch, rispecchiandosi in es-
sa, possano ritrovare conti-
nuamente la loro vera digni-
t e la salvezza.
Questa straordinaria peda-
gogia divina, contemplata
nello studio e nella preghie-
ra, imprima a ciascuno di
voi rinnovato entusiasmo per
andare oltre la fatica del
quotidiano, acquisendo ener-
gie e prospettive sempre nuo-
ve per il miglior adempimen-
to delle responsabilit educa-
tive.
Testimoni
privilegiati
dell'amore
alla vita
4.Saluto ora il gruppo di
ragazzi portatori di handi-
cap, legati al centro Volonta-
ri della Sofferenza della Dio-
cesi di Bergamo.
Carissimi ragazzi, siete ve-
nuti a trovarmi insieme con
i vostri genitori ed assistenti.
Grazie per questa visita e per
laffetto che con essa avete
voluto mostrarmi. La nascita
di Ges, che nel tempo di
Natale celebriamo, rechi a
ciascuno di voi tanta gioia e
vi dia la forza per affrontare
serenamente ogni problema e
difficolt. Vi aiuti, inoltre, a
sentirvi testimoni privilegiati
dellamore alla vita, soprat-
tutto verso i vostri coetanei,
spesso disorientati e incapaci
di apprezzare questo grande
dono del Signore.
Rivolgo, altres, un affet-
tuoso pensiero a voi, cari ge-
nitori, assistenti e membri
del Centro diocesano dei Vo-
lontari della Sofferenza, che
svolgete un servizio esempla-
re ed amorevole in favore di
tante persone in difficolt. Vi
incoraggio a proseguire in
questopera tanto benemerita
e invoco su di voi labbon-
danza dei doni celesti e le
consolazioni promesse da Ge-
s a chi sa porsi con genero-
sit al servizio dei fratelli.
5.Tornando ora a rivol-
germi a tutti i presenti nel-
lAula, vi affido alla celeste
protezione di Maria, che ab-
biamo venerato allinizio del-
lanno come Madre di Dio e
Madre nostra. Con il suo
provvido aiuto, la Vergine vi
accompagni nel corso di tut-
to lanno appena iniziato.
Con questo augurio impar-
to di cuore a ciascuno una
speciale Benedizione Aposto-
lica, che volentieri estendo
alle persone a voi care.
All'inizio dell'udienza il Presidente dell'As-
sociazione Italiana Maestri Cattolici, Bruno
Forte, ha rivolto al Santo Padre il seguente in-
dirizzo d'omaggio.
Beatissimo Padre,
con sentimenti di sincera gioia e di filiale
gratitudine, gli oltre cinquecento partecipanti
al XVII Congresso nazionale dellAssociazione
Italiana Maestri Cattolici rivolgono a Vostra
Santit il loro deferente saluto a nome della
grande famiglia dellAimc.
Siamo una comunit di cristiani laici che vi-
vono con passione missionaria il loro essere
parte del Popolo di Dio che cammina nella
storia con limpegno a diventare sempre pi
servitori e discepoli della Parola per poter es-
sere maestri di vita nelle aule scolastiche.
Il Suo convinto ed appassionato farsi pelle-
grino di pace, volto dellAmore del Signore
per ogni fratello e sorella del nostro tempo,
per noi dellAimc un costante ed autorevole ri-
chiamo al diventare operatori e formatori di
pace, perch le menti ed i cuori dei nostri ra-
gazzi possano aprirsi al riconoscimento, nel
volto di ogni persona, della straordinaria icona
del Dio Vivente.
Accogliamo il messaggio che Vostra Santit
ha voluto indirizzare a tutta la famiglia umana,
in occasione della celebrazione della Giornata
mondiale della pace: Non c pace senza giu-
stizia e non c giustizia senza perdono.
Alla vigilia della festivit della Manifestazio-
ne del Signore Ges a tutti i popoli e a tutte le
culture, desideriamo assicurarLa della passio-
ne con la quale vogliamo fare della scuola
una casa comune in cui bambini e bambine,
ragazzi e giovani si possano incontrare per
conoscersi, amarsi e stimarsi in un fecondo
dialogo interculturale tra le diversit.
Nel suo messaggio di Natale ha voluto pa-
ternamente portare davanti al Signore Bambi-
no, ogni piccolo essere umano che viene alla
luce, il piccolo palestinese e quello israeliano,
quello statunitense e quello afghano, ogni
bambino qualunque che per Cristo qualcuno.
Sono parole che diventano per noi progetto
pedagogico di riconoscimento e di servizio.
In occasione del prossimo incontro interreli-
gioso di Assisi, ci uniremo in comunione alla
Sua incessante preghiera, chiedendo linter-
cessione di san Francesco, misticamente inna-
morato della follia della Croce, perch possa
sostenere i nostri sforzi nel superare ogni di-
visione sulla via della concordia che il so-
gno di Dio: che tutti gli uomini possano parte-
cipare alla tavola imbandita della creazione.
Santit, Le chiediamo di voler benedire le
nostre fatiche e di rinfrancare la nostra fede
affinch possiamo essere sempre allaltezza
del nostro dirci maestri cattolici.

PAGINA
6 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 6 Gennaio 2002
.
Alla ricerca
del Messia
Le sentinelle del mattino
in quest'alba luminosa
del nuovo Millennio
Lo adorarono e Gli offrirono oro, incenso e mirra Manifestazione di un Mistero che salva
L'infanzia missionaria accende la speranza
Una giornata di solidariet in tutte le diocesi il 6
gennaio, per celebrare la Giornata Missionaria Mon-
diale dell'Infanzia. Nella solennit dell'Epifania, la
Giornata promossa dalla Pontificia Opera dell'Infan-
zia Missionaria (POIM) quest'anno dedicata al te-
ma Accendi la speranza.
Presente in 110 Paesi del mondo, la Pontificia Ope-
ra dell'Infanzia Missionaria, opera affinch i bambi-
ni aiutino i bambini, come ricorda la Segretaria Na-
zionale, Maria Teresa Crescini. I risultati non man-
cano: lo scorso anno i bambini di tutto il mondo
cristiano sono riusciti a finanziare pi di 3.000 pro-
getti.
In Italia i Ragazzi Missionari hanno vissuto il loro
impegno come Seminatori di stelle e cantori della
stella. In molte diocesi (Bari, Lecce, Cagliari, Fer-
mo, Ancona, Teramo, Messina, Livorno, Genova,
Volterra, Napoli, Caserta) hanno portato nelle case
l'annuncio di pace e hanno lasciato il messaggio con
una stella, chiedendo in cambio un aiuto per i bam-
bini poveri del mondo. I progetti in corso attualmen-
te sono cinque: Casa dell'amore per i piccoli mala-
ti di Aids in Sud Africa; Comedores infantiles per i
bambini in Per; Sunday School a Manila per i
bambini che vivono di rifiuti; Bambini soldato per
la Sierra Leone; Ci vediamo ogni domenica per i
bambini delle Isole Salomone.
Un sussidio, curato dalla stessa Maria Teresa Cre-
scini, illustra tali iniziative. Intitolato Accendi la spe-
ranza. Itinerario spirituale missionario per ragazzi
2001-2002, appare di notevole portata formativa.
La prima proposta che vi contenuta si chiama:
Operazione ultimi spiccioli per i piccoli della terra.
gi in vigore dal primo gennaio 2002, la moneta
unica europea: l'euro. Dicono informa un foglio
volante che nelle tasche degli italiani rimarranno
qualcosa come 70 miliardi di lire che le banche non
ritireranno. Prepara un grande contenitore: scato-
le, salvadanai, bottiglie di plastica vuote, cesti, cas-
settine, e chiedi a tutti gli ultimi spiccioli per i bam-
bini del mondo. I contenitori pieni, si possono con-
segnare al parroco o all'animatore per il direttore
diocesano delle Pontificie Opere Missionarie, destina-
ti al progetto: Uthando House (casa dell'amore)
per i bambini del Sud Africa, orfani colpiti dall'Aids.
In un altro depliant dal titolo I bambini aiutano i
bambini, la pi antica e bella rete di solidariet che
abbraccia tutti i bambini del mondo, presenta la sto-
ria dei bambini che aiutano i bambini. L'impegno
missionario dei ragazzi informa il depliant a colo-
ri cominciato quando, dalle lontane terre della
Cina, i missionari scrivevano preoccupati per la sorte
dei bambini. Le famiglie erano poverissime e i picco-
li venivano eliminati nelle maniere pi assurde, sen-
za nemmeno essere battezzati. Il Vescovo di Nancy,
Mons. Charles de Forbin Janson, si rivolse ai ragazzi
della sua diocesi per chiedere loro un'Ave Maria al
giorno e un soldo al mese per il battesimo e l'edu-
cazione cristiana dei bambini cinesi.
Cominci cos, tra i ragazzi una gara di solidariet
che coinvolse i piccoli di tutte le Chiese del mondo.
Oggi, in 110 Paesi, i ragazzi missionari si impegnano,
con la preghiera e con il sacrificio, ad aiutare i bam-
bini di tutto il mondo. Se si sceglie Ges per ami-
co allora si entra nella grande famiglia dei ragazzi
missionari. Tutti i ragazzi da zero a 14 anni, educa-
tori, genitori e catechisti possono fare parte di que-
sta catena missionaria. Costa solo 10 euro (20 mila
lire) e d diritto a ricevere il ponte d'oro. Con la
tua iscrizione regali il Vangelo ad un bambino del
mondo che non conosce ancora Ges l'insostituibile
Amico di ogni ragazzo missionario.
Tre le parti del primo Sussidio: il dono della lu-
ce - un racconto ed una consegna; i grandi testimo-
ni di luce di ieri; i piccoli testimoni di luce di oggi.
Un mondo senza luce. Luce: nome antico della spe-
ranza.
Nella seconda e nella terza parte, prima da otto-
bre a febbraio poi sino a Pentecoste. Il cammino li-
turgico continua con impegno e passione. Nella
quarta parte, viene riproposto l'invito a scegliere la
solidariet e vengono offerte alcune proposte per la
celebrazione.
Immagini a colori, didascalie semplici e chiare aiu-
tano ad accogliere un messaggio e a far comprende-
re un proposta di vita.
Nel secondo sussidio di 56 pagine, il responsabile
ha tra le mani una valido strumento per l'animazio-
ne missionaria del gruppo di preadolescenti per mo-
menti di formazione, di preghiera e di ricreazione.
Fino al mese di giugno 2002, il cammino liturgico
pieno di proposte concrete di solidariet e di spiri-
tualit missionaria. (g.g.)
LEpifania celebra la manifestazione
del mistero di Cristo quale salvezza del
mondo, apparsa nella umanit del Ver-
bo incarnato. Essa vuole estendersi, nel
suo orizzonte di irradiamento, a tutti gli
uomini e a tutti i popoli, rappresentati
dai Magi venuti dallOriente.
la festa della Bellezza di Dio e del-
labbagliante splendore della sua gloria,
che vuole trasformare e trasfigurare il
volto oscuro della terra. La sorgente da
cui promana questa luce la santit
stessa di Dio apparsa nel Figlio, imma-
gine della sua gloria e impronta della
sua sostanza (Eb 1, 3).
LEpifania la festa della luce del
Volto di Dio. LEpifania la festa della
luce del volto delluomo: noi tutti, a vi-
so scoperto, riflettendo come in uno
specchio la gloria del Signore, veniamo
trasformati nella sua stessa immagine,
di gloria in gloria, secondo lazione dello
Spirito del Signore (2 Cor 3, 18).
Nellunit vigente tra lo spirito e la
materia, il volto la manifestazione del
mistero della persona, ma anche delle
contraddizioni ed incoerenze, delle resi-
stenze e degli irrigidimenti che, consa-
pevolmente o inconsapevolmente, si se-
dimentano nel corso della vita e sem-
brano togliervi ogni entusiasmo e ogni
slancio.
Lapparizione della grazia di Dio ap-
portatrice di salvezza per tutti gli uomi-
ni (cfr Tt 2, 11) ci scuote dal torpore
spirituale e ci invita a riconquistare lu-
nit interiore del nostro essere. grazia
da implorare, armonia da recuperare,
amore da accrescere, splendore da irra-
diare. Il lungo viaggio dei Magi una
via alla Luce.
Dov il re dei Giudei che nato?
(Mt 2, 2). Prima di tutto dobbiamo pre-
stare ascolto al nostro cuore, per farvi
emergere il desiderio della salvezza, la
speranza di un incontro che rinnovi la
nostra vita. I Magi erano persone dedite
allo studio, alla riflessione e allinvestiga-
zione attenta del mistero percepibile nel-
larmonia del cosmo. Incamminarci ver-
so Cristo vuol dire metterci in ascolto di
noi stessi, della nostra intimit, seppure
disgregata o in frantumi. Dobbiamo to-
gliere ogni diaframma che rischia di non
farci udire la voce del Medico Divino
che dalle profondit del cuore ci invita
ad aprirci alla sua iniziativa. Se voglia-
mo sperare che la sua luce ci raggiunga,
dobbiamo sottoporre ad un severo di-
scernimento i moti del nostro cuore per
distinguervi la voce del Maestro che ci
guida interiormente nella ricerca.
Prostratisi lo adorarono (Mt 2, 11a).
C bisogno che, dopo esserci messi in
ascolto del nostro cuore, noi lo presen-
tiamo a Lui, cos com, con tutte le sue
contraddizioni e ambiguit, e con tutto
il sincero desiderio di Dio. E poi dobbia-
mo adorare il Mistero di un Dio che ci
ama davvero e che vuole aiutarci a vive-
re come dei chiamati allamore. Ma ad
un amore crocifisso: il Natale infatti
solo il primo passo verso la donazione
totale di Cristo nella morte. E chiamati
alla resurrezione: ogni dono damore,
vissuto nella grazia santificante di Dio,
la vera giovinezza del cuore. vita che
si irradia dal profondo del cuore e tutto
attorno a noi.
Gli offrirono in dono oro, incenso e
mirra (Mt 2, 11b). Loro la carit,
lincenso la preghiera, la mirra lofferta
della sofferenza. Ungiamo con la mirra
della compassione e della condivisione le
sofferenze che ogni giorno sperimentia-
mo in noi e nei nostri fratelli, e che ten-
dono a rattristarci, oscurare il nostro
senso vitale e annebbiare il nostro
sguardo.
Nella preghiera presentiamo al Signo-
re le nostre richieste e affidiamo al suo
disegno sapiente la nostra vita e quella
di tutti gli uomini. La preghiera ci aiute-
r a sperare. Abiter la nostra solitudine
e riscalder il nostro cuore. E poi vivia-
mo nellatmosfera vitale dellamore: il
segreto di un volto luminoso una cari-
t operosa, che sgorga da una coscienza
pura. il prezioso frutto dello Spirito
che in se stesso amore, pace, gioia,
bont, fedelt, mitezza (cfr Gal 5, 22).
Il sorriso dei bambini irresistibil-
mente dolce per noi, perch hanno il
cuore buono. Ma la loro bont e dolcez-
za possiamo solo ammirarla. Il Bambino
Ges, Salvatore del mondo e della no-
stra vita, pu e vuole donarcela.
ALESSANDRO DE SORTIS
Nei presepi delle case c' l'usanza da
parte dei ragazzi di spostare giorno per
giorno dopo Natale le statuine dei re
magi verso la capanna del Bambino illu-
minata dalla stella cometa e allietata da-
gli angeli, la sera della vigilia della Epi-
fania. La meraviglia dei piccoli si comu-
nica ai grandi che provano nostalgia del-
l'infanzia lontana al racconto dell'evan-
gelista Matteo proclamato nella liturgia
della santa Epifania.
Un racconto incantevole che contiene
elementi di storia, teologia, poesia, fol-
clore e tradizione popolare. Al centro vi
un fatto determinante per la storia del-
la salvezza; la chiamata dei popoli paga-
ni, i gentili, alla fede rappresentati dai
Magi d'Oriente. Matteo nel descriverlo
si ispirato ad avvenimenti dell'antico
Testamento (Mos salvato dalle acque
del Nilo, il Faraone persecutore del po-
polo ebreo schiavo in Egitto lontana fi-
gura di Erode persecutore del Bambino
Ges che con Maria e Giuseppe deve
mettersi in fuga, la profezia di Daniele
sulle lunghe settanta settimane di attesa
del Messia, nuovo germoglio, il vaticinio
messianico dell'indovino Belaam una
stella spunter da Giacobbe; del profeta
Michea riguardo l'origine betlemita di
Ges che diventa una conferma della di-
gnit di Messia nella linea genealogica di
Davide: E tu Betlemme terra di Giuda
non sei affatto il pi piccolo capoluogo
di Giuda, da te sorger il capo che gui-
der il mio popolo Israele. Ma sul ge-
sto dei doni da parte dei Magi che vo-
gliamo brevemente sostare!. Vedendo
la stella provarono una gioia grande. Ed
entrati nella casa videro il Bambino con
sua Madre e inginocchiatisi lo adoraro-
no; poi, aperti i loro tesori, gli offrirono
in dono oro, incenso e mirra.
L'episodio amplifica gli orizzonti e le
prospettive messianiche. Attorno al neo-
nato Re dei giudei si danno appunta-
mento ormai gli uomini di tutta la terra:
gli umili, come ricorda Luca, e i grandi
come sottolinea Matteo, il quale non
contempla il messia nel tugurio o nella
mangiatoia ma in una casa in atteggia-
mento regale, mentre accoglie con la
madre l'omaggio dei popoli della terra. I
doni che riceve, oro, incenso, mirra con
il loro riverbero e preziosit danno un
tocco di solennit e gloria alla scena.
Betlem la reggia del Messia. La sua lu-
ce brilla ormai sulle nazioni che cammi-
nano nel suo splendore.
Nella genuflessione adorante dei sa-
pienti d'Oriente davanti al re dei Giudei
il racconto tocca il momento saliente.
Essi curvano ai piedi del Salvatore le
ricchezze del favoloso Oriente dalla cui
regioni provengono e la scienza della
quale sono esponenti. Dietro i loro
omaggi e figure Matteo sembra rievoca-
re la regina di Saba, venuta a Gerusa-
lemme per incontrare il re Salomone.
Anche lei arriva dalle genti pagane (dal
deserto arabico) porta con s doni,
colpita dalla sapienza del re e ritorna al-
la sua terra accompagnata dalla servit,
piena di stupore.
La sapienza umana nell'adorazione
dei saggi d'Oriente si inchina davanti al
re dei Giudei che un giorno si proclame-
r personalmente pi grande di Salomo-
ne. Ma mentre i Magi, pieni di gaudio,
offrono doni, Erode e tutta Gerusalem-
me sono presi da turbamento che porte-
r lo stesso Erode alla strage degli inno-
centi nel tentativo di sopprimere il nuo-
vo re dei Giudei da poco nato.
Il salmo 72 allude al re ideale del fu-
turo con le note espressioni: I re di
Tarsis e delle isole portano offerte, i re
degli Arabi e di Saba offriranno tributi,
vivr e gli sar dato oro di Arabia, al
qual fa eco l'oracolo di Isaia: Uno stuo-
lo di cammelli ti invader, dromedari di
Madian e di Efa, tutti verranno da Saba,
portando oro e incenso e proclamando
le glorie del Signore.
I padri della Chiesa hanno dato signi-
ficati diversi ai doni dei Magi. Il poeta
cristiano Giovenco in un verso di grande
bellezza come lo giudicava s. Gerola-
mo scrive: Incenso, oro, mirra, do-
nati al re, all'uomo, a Dio. Giovanni
Crisostomo nelle omelie su Matteo affer-
ma: I Magi non soltanto lo adorano,
ma aprono i loro scrigni e gli offrono i
loro doni, non come ad un semplice uo-
mo, ma come a Dio, in quanto la mirra
e l'incenso erano simboli della divinit.
Leone Magno nei sermoni dice: Ri-
conosciamo o carissimi, nei magi che
adorano Cristo la primizia della nostra
vocazione e fede e con gioia celebriamo
l'inizio della speranza beata.
GIANMARIO GALMOZZI
!|MAS |S|CA
Preparandoci alla Giornata Mondiale
della Giovent che si celebrer a luglio
in Canada, non posso fare a meno di
pensare alla storia profondamente toc-
cante del viaggio dei Magi alla ricerca di
Cristo, raccontata nel Vangelo di Matteo
(2, 1-12).
Questi tre personaggi, probabilmente
astrologi, provenienti da terre lontane,
pur vivendo nel lusso principesco si ren-
devano conto che cera qualcosa che
mancava: erano irrequieti e insoddisfat-
ti. Erano cercatori, non contenti del
mondo che conoscevano e speravano
che questo nuovo leader potesse cam-
biare la terra e renderla migliore. Essi
hanno avuto il coraggio di scommettere
sulle loro vite, sul loro lusso e hanno
iniziato un lungo cammino sotto il cielo
grigio dellinverno, seguendo la luce di
una nuova stella, che poteva condurli al-
la Verit alla Vita.
La storia del Vangelo di Matteo ric-
ca di persone, di luoghi e di situazioni
straordinariamente contrastanti: un mat-
to, Erode il tiranno; i semplici Magi,
che cercano la Verit; il popolo, che ap-
parentemente insorge contro le regole
dispotiche; la piccolezza di Betlemme e
la grandezza di Gerusalemme. Anche gli
atteggiamenti contrastano: semplicit e
gioia, ansia, gelosia e minaccia.
Al centro di questa storia giace un
bambino che gioia. Erode spaventato
da questa grande gioia per tutto il po-
polo. E per tutti coloro che sono vigili
ai segni di quei tempi e di quei luoghi,
larrivo di Ges un invito a rischiare e
ad imbarcarsi in un viaggio di fede.
Alla fine i Magi andarono per la loro
strada e siccome non si fecero sedurre
dal cinismo e si fecero sorprendere da
quella grande gioia, la stella alla quale si
erano affidati comparve di nuovo. Que-
sta non solo la descrizione dei tempi
in cui nato Ges, ma anche dei nostri
tempi, di adesso; la descrizione molto
accurata del viaggio che i giovani fanno
per incontrare Cristo, oggi.
Nel suo Messaggio alle nuove genera-
zioniper la Giornata Mondiale della Gio-
vent, Giovanni Paolo II scrive: Quan-
do la luce va scemando o scompare del
tutto, non si riesce pi a distinguere la
realt circostante. Nel cuore della notte
ci si pu sentire intimoriti ed insicuri, e
si attende allora con impazienza larrivo
della luce dellaurora. Cari giovani, toc-
ca a voi essere le sentinelle del mattino
(Cfr Is 21, 11-12) che annunciano lav-
vento del sole che Cristo risorto!.
Durante lindimenticabile notte del 19
agosto 2000 sul prato di Tor Vergata,
fuori Roma, avevo le lacrime agli occhi
quando ho sentito il Successore di Pie-
tro, raggiante di gioia, orgoglio e affe-
zione, chiamare i suoi giovani amici con
un nuovo nome: sentinelle del matti-
no. Giovanni Paolo II alla chiusura del
Grande Giubileo, a proposito di quel
momento di un anno fa, ha scritto: Se
ai giovani Cristo presentato col suo ve-
ro volto, essi lo sentono come una rispo-
sta convincente e sono capaci di acco-
glierne il messaggio, anche se esigente e
segnato dalla Croce. Per questo, vibran-
do al loro entusiasmo, non ho esitato a
chiedere loro una scelta radicale di fede
e di vita, additando un compito stupen-
do: quello di farsi sentinelle del matti-
no in questa aurora del nuovo millen-
nio (Novo Millennio ineunte 9).
Questi stessi giovani, le sentinelle del
mattino di oggi, sono i Magi del presen-
te in viaggio: sono coloro che si mette-
ranno in cammino per un nuovo pelle-
grinaggio, prenderanno il largo per arri-
vare sulle rive del lago Ontario, in Cana-
da, per incontrare Cristo e il Successore
di Pietro. E ancora una volta, proprio
come i Magi di Betlemme e i milioni di
giovani che hanno partecipato alle Gior-
nate Mondiali della Giovent negli ulti-
mi diciassette anni, i pellegrini riempi-
ranno le nostre case, le nostre strade, le
nostre piazze; i nostri paesi e citt e
parchi con gioia, perch hanno incon-
trato Ges nostro Signore, lUnico che i
profeti hanno tanto atteso, Colui che i
Magi hanno adorato e per il Quale i
martiri hanno sacrificato le loro vite.
Questa moltitudine di giovani pellegri-
ni arriver in Canada perch il loro vec-
chio amico a Roma ha detto nel suo
Messaggio: Venite a far risuonare nelle
grandiarterie di Torontolannuncio gioio-
so di Cristo che ama tutti gli uomini e
porta a compimento ogni segno di bene,
di bellezza e di verit presente nella cit-
t umana. Venite a dire davanti al mon-
do la vostra gioia di aver incontrato Cri-
sto Ges, il vostro desiderio di conoscer-
lo sempre meglio, il vostro impegno di
annunciarne il Vangelo di salvezza fino
agli estremi confini della terra!. Acco-
gliamo le giovani sentinelle con la stessa
gioia e felicit che i Magi hanno speri-
mentato quando si sono inchinati in re-
verenziale ammirazione e meraviglia da-
vanti a Ges, la vera Luce del Mondo.
Questanno la comunit cristiana di Gallese, nella Solennit dellEpifania
del Signore pu fermarsi ad ammirare la preziosa tavola raffigurante lado-
razione dei Magi qui riportata dopo un lungo lavoro di restauro.
Non si conosce la storia del dipinto. Probabilmente donato alla chiesa di
Gallese da un personaggio di rilievo, forse il capitano di ventura Tiberio Ti-
beri. Da alcuni elementi propri della pittura si riusciti ad attribuire la ta-
vola ad un artista di origine veneta del sec. XVI. questa incertezza sul no-
me dellautore e sulla precisa datazione che ha dato motivi sufficienti per
continuare lo studio dellopera. Come pure il soggetto, Ladorazione dei
magi, sar il tema di un convegno che si terr a Gallese finalizzato a svi-
luppare la tradizione dei Magi nel nostro tempo.
Il 10 aprile 2001 lopera era stata riportata a Gallese ed il 20 maggio, alla
presenza del Vescovo di Civita-Castellana, Mons. Divo Zadi, e di altre auto-
rit si era svolta la cerimonia di presentazione dei lavori di restauro.
La bellezza e la ricchezza pittorica dellopera aiutano la comunit parroc-
chiale a trovare la forza per lasciarsi illuminare dalla luce del Bambino Ge-
s. Luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele (Lc 2, 32).
Sar la sua luce a far ritrovare le vie della pace e della giustizia, sar
quella luce a rivelare la stupidit delle armi e far conoscere la forza della-
more e del perdono la sola capace di sconfiggere quelle che il Santo Padre
ha chiamato forze negative, guidate da interessi perversi, che mirano a fa-
re del mondo un teatro di guerra.
6 Gennaio: Solennit dell'Epifania del Signore
J|AN GA|!
Il racconto della visita dei magi al
bambino di Betlemme pone in luce
una verit essenziale: da parte di co-
loro che non hanno ricevuto la rivela-
zione della religione giudaica, la ri-
cerca per trovare il Messia, il re idea-
le, di prima importanza. Infatti,
questo Messia venuto per tutta lu-
manit, anche se il popolo giudaico
stato scelto da Dio per accogliere la
venuta del Salvatore. Il lungo viaggio
di coloro che vengono dallOriente di-
mostra che nessuna fatica deve essere
risparmiata nella ricerca del Messia;
il felice termine di questo viaggio te-
stimonia che la ricerca non vana.
Coloro che hanno seguito lispirazione
venuta dallalto vengono colmati
quando trovano Ges; hanno la gioia
di ammirare il bambino che desidera-
vano vedere.
* * *
Significativa la domanda fatta dai
magi quando giungono a Gerusalem-
me: Dov colui che nato, il re dei
Giudei? Abbiamo visto spuntare la
sua stella, e siamo venuti ad adorar-
lo (Mt 2, 2). Si tratta dunque del re
dei Giudei, cio del Messia, re aspet-
tato da molto tempo. Anche se la
credenza nella venuta del Messia sia
propria al popolo giudaico, la speran-
za in un Salvatore ideale molto pi
diffusa. La scoperta della nascita di
un bambino, indipendentemente dalla
relazione con un astro, ha un valore
alla luce del Salvatore atteso. La ve-
rit storica della nascita di Ges, che
alcuni avrebbero considerato come ri-
servata alla religione giudaica, si fa
conoscere da altri popoli.
Cos si manifesta il valore universa-
le del grande avvenimento della nasci-
ta del bambino a Betlemme. La citt
di Davide contribuisce a far ricono-
scere nel bambino il vero Messia. Ma
si tratta di un Messia destinato ad es-
sere scoperto da molte persone fuori
della popolazione giudaica. I magi
aprono una prospettiva molto pi va-
sta allo sviluppo di una venerazione
per la persona del re messianico.
Osserviamo un certo contrasto fra
il racconto della nascita di Ges, na-
scita che a Betlemme soltanto cono-
sciuta e accolta da alcuni pastori, e il
racconto della venuta dei magi, che
disturba la citt di Gerusalemme e in-
quieta il re Erode. A Betlemme, le-
vento della nascita del bambino non
aveva disturbato la popolazione. Sono
i magi che ricercando il Messia attira-
no lattenzione sullimportanza di Be-
tlemme e fanno capire che un bambi-
no dallapparenza ordinaria il Mes-
sia annunziato.
Vediamo dunque apparire un piano
divino che svela lattrazione esercitata
da Cristo sullumanit. Laccoglienza
ricevuta dal bambino al momento
della nascita molto discreta, molto
limitata, mentre lattrazione esercita-
ta su coloro che sono fuori del popolo
giudaico pi forte. La visita dei ma-
gi esprime e simboleggia la risposta
pagana alla rivelazione di Cristo: co-
loro che erano stati posti fuori della
religione giudaica e dellattesa mes-
sianica si mostrano pi vivamente at-
tratti dal Messia. Mentre il popolo
ebreo riceve, senza accorgersene, il
Messia che aspettava da molto tempo,
altri popoli sentono pi profonda-
mente il bisogno di riconoscere in Ge-
s il Salvatore. Coloro che non erano
stati preparati alla fede messianica
simpegnano pi facilmente in questa
fede.
* * *
Anche se il racconto evangelico ci
procura pochissima informazione sui
magi, la loro venuta a Betlemme
comporta un notevole significato. La
fretta di questi stranieri nella ricerca
del Messia e liniziativa del loro viag-
gio annunziano laccoglienza che i po-
poli pagani daranno alla rivelazione
di Cristo. Siamo invitati a vedere
nellepisodio dei magi il segno della-
zione misteriosa dello Spirito Santo
che ha guidato la prima diffusione del
cristianesimo, secondo il piano del
Padre, verso tutti i popoli, lontano
dalle frontiere dIsraele.
Litinerario della sapienza divina
misterioso, volendo manifestare un
amore sempre sorprendente in favore
della felicit umana.

PAGINA
7 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 6 Gennaio 2002
.
Gorizia: il nuovo parroco di san Lorenzo di Ronchi dei Legionari
L'antica parrocchia di san Lorenzo di
Ronchi dei Legionari, in arcidiocesi di Go-
rizia, ha il suo nuovo parroco: don Loren-
zo Boscarol. La comunit cristiana che
ha quattrocento anni di storia lo ha ac-
colto con grande gioia e con il suono fe-
stoso delle campane in segno di festa.
La Santa Messa celebrata per questa
solenne occasione stata presieduta dal-
l'Arcivescovo, Mons. Dino De Antoni, che,
all'omelia, ha proposto una profonda me-
ditazione sul ruolo e sulla missione del
parroco unito alla sua comunit. L'Arcive-
scovo ha incoraggiato tutti i cristiani a
collaborare intensamente gli uni con gli
altri, nella fedelt alla Parola di Dio, alla
missione della Chiesa, raccomandando la
preghiera come strumento indispensabile
di vita cristiana.
Al termine della Concelebrazione Euca-
ristica, il nuovo parroco ha ricordato con
affetto e con stima i suoi predecessori:
don Bandeu, don Falzarj e Mons. Mario
Virgulin.
Don Lorenzo Boscarol a Gorizia per
trentatr anni stato impegnato nella pa-
storale in parrocchia, nell'insegnamento,
nella direzione del settimanale diocesano
Voce isontina, nell'impegno nell'Azione
Cattolica e nell'associazionismo cattolico,
nel mondo della cultura. Nel suo primo
saluto alla sua nuova comunit, il parroco
ha indicato la strada maestra dei sacra-
menti e ha invitato a imboccare senza in-
dugio la strada della carit, nel servizio
disinteressato alle persone pi povere e
sole, alle persone anziane e alle persone
ammalate. La carit, attraverso l'associa-
zionismo e il volontariato, un grande
patrimonio di servizio ha detto e co-
stituisce una autentica gemma per la
comunit cristiana.
ARNOLFO DE VITTOR
Il Card. Javierre Ortas celebra le esequie di Don Salvatore De Bonis
La salesianit ha segnato
tutta la sua vita di sacerdote
Fondatore della Congregazione dei Figli di Maria Immacolata
Attualit della testimonianza
di Lodovico Pavoni
Au|||| GA|||NA
Lodovico Pavoni nacque a Brescia
l11 settembre 1784 da genitori nobili e
benestanti, il cui albero genealogico risa-
liva al XIV secolo e che avevano vasti
possedimenti terrieri nella Bassa Bre-
sciana e palazzi in citt. Ma alla nobilt
delle origini la famiglia univa una fede
cristiana profondamente vissuta, nella
quale Lodovico fu seriamente educato.
Egli si rivel subito un ragazzo vivace
e geniale, dotato di grande intelligenza,
aperto a molti interessi, sensibile ai pro-
blemi sociali. Fu guidato da precettori
privati, come era abitudine fra i nobili.
Anche quando in et adolescenziale si
senti chiamato al sacerdozio, essendo
chiusi i seminari a causa delle tormenta-
te vicende della dominazione napoleoni-
ca, dovette frequentare le lezioni nella
casa del domenicano Carlo Domenico
Ferrari, suo primo maestro nelle scienze
teologiche e suo futuro Vescovo.
Ordinato sacerdote nel 1807, si dedic
subito ad unintensa attivit catechistica,
fondando presto un oratorio sapiente-
mente organizzato per leducazione cri-
stiana dei ragazzi e degli adolescenti pi
poveri, precorrendo i moderni centri
educativi e lassociazionismo giovanile.
Mons. Gabrio Nava nel 1812 lo sceglie
quale suo segretario, pur concedendogli
di continuare la direzione delloratorio,
divenuto assai fiorente. Nel 1818 lo no-
mina canonico del Duomo e lo autoriz-
za a dedicarsi interamente alla fondazio-
ne di un privato Istituto di beneficen-
za con annesso Collegio darti che
dal 1821 si chiamer Pio Istituto S.
Barnaba, per adolescenti e giovani po-
veri o abbandonati, ai quali in seguito
aggiunse una sezione per sordomuti.
Nei trentanni che seguirono Lodovi-
co Pavoni svilupp un suo metodo edu-
cativo, che lo pone allavanguardia degli
educatori pi illuminati dell800; orga-
nizz un modello di istruzione e di av-
viamento al lavoro che prelude alle mo-
derne scuole professionali; diede inizio
ad uneccezionale attivit tipografica ed
editoriale, precorrendo lapostolato at-
tuale dei mezzi della comunicazione so-
ciale; introdusse nel mondo del lavoro
sapienti riforme di assoluta novit, anti-
cipando di mezzo secolo la dottrina so-
ciale della Rerum novarum, infine fon-
d la Congregazione religiosa dei Figli di
Maria Immacolata, che apparve cos
nuova e audace (i frati operai) da la-
sciare a lungo perplesse autorit civili e
religiose, che solo dopo oltre un decen-
nio di pratiche estenuanti le diedero il
riconoscimento ufficiale.
Padre Lodovico Pavoni mori il 1 apri-
le 1849 a Saiano, presso Brescia, vittima
eroica del suo prodigarsi per portare in
salvo i suoi ragazzi dal pericolo dei com-
battimenti per linsurrezione dei brescia-
ni contro gli austriaci (le celebri Dieci
Giornate di Brescia). La Chiesa ricono-
scer leroicit delle sue virt e lo pro-
porr come modello di vita cristiana il 5
giugno 1947. Le sue realizzazioni non
furono mai molto vistose per estensione
geografica o per imponenza quantitati-
va. molto noto fra gli studiosi di sto-
ria della pedagogia, delleditoria otto-
centesca e della vita religiosa.
Egli si distingue, infatti, per le sue
qualit di precursore e di innovatore. Al-
tri, poi, continueranno e porteranno a
piena maturazione le sue intuizioni e le
renderanno famose, come san Giovanni
Bosco o Don Alberione. Il genio umano
e religioso del Pavoni non sta quindi nel-
la vastit delle risonanze suscitate nella
cronaca, ma nellumile pionierismo che
apre esemplarmente le vie a nuovi corsi
della storia.
Molte Congregazioni moderne ricono-
scono la priorit del Pavoni come idea-
tore di un diverso tipo di religioso-prete
e di religioso-laico, integrati, a pari di-
gnit di consacrazione e a complemen-
tare compito nella missione, in un nuo-
vo tipo di Istituto apostolico che si fa
carico delleducazione totale di giovani
poveri o dal futuro compromesso, per i
quali il progetto educativo culminer s
nella formazione religiosa, ma conce-
dendo autonomia e ampio spazio allat-
tivit professionale e al perseguimento
dei valori umani; un progetto educativo
in cui il sacerdote e il religioso laico col-
laborano alla pari senza reciproche su-
bordinazioni, come educatori della fede,
come maestri darte e di umanit. Il suo
Istituto quindi animato da una spiri-
tualit umanistica, che risale a san Fran-
cesco di Sales e a santAlfonso Maria d
Liguori, ma che trova nel Pavoni una
sintesi nuova.
Sulla scia di tante nobili figure di edu-
catori cristiani del passato, Lodovico Pa-
voni inventa per il suo tempo e per il ti-
po di giovani a cui voleva offrire aiuto
un nuovo metodo educativo (ripreso poi
e reso celebre da san Giovanni Bosco),
caratterizzato da chiarezza e compiutez-
za delle mete, dallamore e dal rispetto
per la persona, dalla centralit data alla
fede cristiana come asse portante delle
motivazioni, dallimportanza data al la-
voro come fattore educativo, dal ricorso
abituale alla ragionevolezza invece che
allimposizione: gli elementi tipici, in-
somma, del metodo preventivo.
Non mancavano in Italia nel primo
800 varie istituzioni educative di ispira-
zione cristiana: i brefotrofi per i piccoli
orfani o abbandonati, i grandi Collegi di
studio fondati dai Gesuiti per i giovani
benestanti, le scuole popolari infantili ed
elementari create da san Giuseppe Cala-
sanzio e da don Ferrante Aporti... Ma
per i giovani poveri e per i ragazzi usciti
dai brefotrofi non cera assolutamente
altro, se non il vagabondaggio o lo sfrut-
tamento dei datori di lavoro.
Padre Lodovico Pavoni inventa il
Collegio darti, composto da una vera
scuola di istruzione tecnico-professionale
e da vere officine ove esercitarsi nel la-
voro sotto la guida rispettosa e amore-
vole di religiosi e di laici esperti. Nor-
malmente il tirocinio era di nove anni
(dai 14 ai 23) in undici possibili profili
professionali: tipografi, calcografi, stam-
patori, legatori, cartolai, argentieri, fab-
briferrai, falegnami, tornitori, calzolai,
agricoltori.
Egli precorre cos lattuale imposta-
zione dellorientamento professionale e
dellinserimento dei giovani nel lavoro
attraverso una preparazione sia cultura-
le sia tecnico-professionale. Con unani-
me riconoscimento le sue vengono oggi
considerate le prime scuole professionali
in Italia, soprattutto nel campo della
grafica.
Il Pavoni, pur educato in una famiglia
di antica nobilt e in un clima di agia-
tezza, avverte acutamente che i grandi
sconvolgimenti sociali e politici del suo
tempo non potranno far nascere una
nuova civilt ed una societ pi giusta
senza una autentica promozione delle
classi popolari, attraverso una vera cul-
tura del lavoro. Egli dimostra una sensi-
bilit del tutto moderna nel cogliere il si-
gnificato del lavoro umano, il suo valore
di espressione della persona, di realizza-
zione delle potenzialit di ciascuno, di
impegno nella costruzione del benessere
comune, oltre che di garanzia della pro-
pria sussistenza. Si presentono quasi le
splendide pagine della Laborem exer-
cens.
Ecco perch ha impostato sul lavoro
la sua attivit promozionale delle giova-
ni generazioni. E anche nei confronti
dei lavoratori dipendenti da lui, il Pavo-
ni attua in maniera geniale alcune intui-
zioni che sembrano profeticamente anti-
cipare la Rerum novarum e i successi-
vi documenti della Chiesa nel campo
della dottrina sociale. Le testimonianze
del tempo attestano che egli retribuiva i
dipendenti con il salario familiare. In un
contratto di lavoro, stipulato nel 1848
con un maestro fabbroferraio, concorda
con lui lo stipendio mensile, gli assicura
lassistenza in caso di malattia o di inva-
lidit, gli garantisce un equo trattamen-
to per la vecchiaia e prevede il licenzia-
mento solo per giusta causa e con sei
mesi di preavviso. Anticipando la dottri-
na della partecipazione dei lavoratori
agli utili dimpresa, il Pavoni, in una let-
tera-contratto del 1845 ad un maestro
intagliatore, gli offre met degli utili
che risultano dal trimestrale bilancio....
Lofficina tipografica del Pio Istituto
S. Barnaba non risulta soltanto come
un ambiente di lavoro sereno, qualifica-
to e tecnologicamente progredito. A
questo proposito basti ricordare i rico-
noscimenti ottenuti, nel corso di una
mostra a Brescia del 1832, per le inno-
vazioni tecniche apportate al torchio di
stampa, adottato poi anche da altre offi-
cine e chiamato torchio Pavoni, o la
nitidezza di caratteri, leleganza di impa-
ginazione, laccuratezza dei testi, sia ita-
liani sia latini, delle sue pubblicazioni.
Egli, oltre che rinomato tipografo, di-
venta editore. In 28 anni sono circa 300
i titoli di libri da lui stampati, parecchi
dei quali di grandissimo impegno tecni-
co e di alto valore culturale: la Summa
teologica di san Tommaso in lingua la-
tina curata dal Card. Billuart, le opere
del padre Segneri in 30 volumi, le Insti-
tutiones theologicae del Liebermann...
E poi Opere dei Padri della Chiesa, edi-
zioni dei Classici greci e latini adattati
per la giovent, scritti di autori ascetici
o mistici, testi per le scuole, libri per fi-
lodrammatiche e per la lettura amena.
Seppe riunire intorno a s gli uomini
di pi brillante cultura della Brescia ot-
tocentesca, sia ecclesiastici sia laici, per-
ch costituissero con lui lo staff edito-
riale per suggerire le opere che merita-
vano dessere pubblicate.
Oltre che stampare, il Pavoni si preoc-
cupava anche di piazzare i suoi libri
per raggiungere i lettori. Organizz una
notevole rete distributiva, lanci campa-
gne di sottoscrizioni per le pubblicazioni
pi impegnative, attraverso fascicoli pro-
mozionali e cataloghi cerc di diffonde-
re per tutta lItalia settentrionale e cen-
trale la buona stampa.
Ecco perch alcuni uomini di grande
cultura, che conobbero padre Pavoni,
colsero immediatamente loriginalit di
questa nuova forma di vita religioso-
apostolica e lappoggiarono entusiastica-
mente. Labate Antonio Rosmini, scri-
vendo a Don Bosco nel 1853, si dichia-
rava disposto a finanziare la fondazione
di una tipografia a Valdocco, sul model-
lo delllstituto in qualche parte simile
che vidi in Brescia fondato da uno ze-
lante Canonico. E il Card. Angelo Mai
sar il pi grande estimatore e protetto-
re del Pavoni presso i dicasteri romani
della Santa Sede nelle complesse prati-
che rivolte ad ottenere lapprovazione
pontificia della Congregazione.
Il Delegato Imperiale a Brescia, Carl
Breinl, inviando a Vienna nel 1843 una
relazione al Vice-Re in vista di un rico-
noscimento civile da tributare al Pavoni,
scrisse di non aver mai visto in nessuno
degli stabilimenti di questo genere...
unistituzione tanto perfetta. E conclu-
deva: Questo eccellente sacerdote meri-
ta di diventare oggetto della pi sublime
attenzione e, se anche umilmente si riti-
ra... sento il dovere che il Pavoni venga
riconosciuto presso lAutorit per la sua
nascosta operosit. Anche il Vescovo di
Brescia, Mons. Domenico Ferrari, nel
1844 scriver in maniera altrettanto elo-
giativa al Governatore di Milano, e il
Capo della Polizia austriaca nella sua re-
lazione del medesimo anno 1844 arrive-
r ad affermare che detto Istituto... po-
trebbe servire di modello a qualunque
altra pia istituzione.
Il risultato di queste valutazioni sar il
conferimento al Pavoni da parte del Go-
verno nel 1844 della massima onorificen-
za austriaca, la Croce della Corona fer-
rea, per culminare poco dopo nella vi-
sita allIstituto dellImperatore France-
sco I. Ai molteplici riconoscimenti dei
suoi contemporanei si infine aggiunto
il giudizio della Chiesa che il 5 giugno
1947, nel Decreto sulleroicit delle virt
di padre Pavoni, lo ha definito come il
precursore di quelle opere stupende
che, poco dopo, san Giovanni Bosco
fond e promosse su vastissima scala.
Dalla morte di padre Pavoni ad oggi
sono trascorsi 150 anni. Eppure, nono-
stante il passare del tempo, i suoi ideali
e il suo carisma conservano tuttora
unattualit e una lungimiranza eccezio-
nali, per cui la sua persona e il suo pro-
getto apostolico possono essere proposti
ancora quali modello e ideale di vita.
In un mondo che sta vivendo unepo-
ca di trasformazioni colossali, i conti-
nuatori del Pavoni vogliono raccogliere
la sfida che i giovani e i poveri lanciano
alla coscienza di tutti gli uomini. Di
fronte a un mondo che non sa cosa far-
sene dei giovani, se non sfruttarli o pla-
giarli, noi crediamo che si pu far loro
scoprire ed attuare il messaggio educati-
vo di padre Lodovico Pavoni, che le-
terno messaggio di Cristo: la vita car-
ne e sangue da donare, da buttare,
perch nel cuore degli uomini fiorisca
limpegno a costruire un mondo diver-
so, una vera civilt dellamore.
Ricordo dell'Arcivescovo ligure Giovanni Battista D'Albertis a 140 anni dalla morte
Un coraggioso e innovativo servizio alle persone sofferenti
Il 4 gennaio 1862, a Marassi (Geno-
va), si spegneva lArcivescovo Giovanni
Battista DAlbertis, una delle figure di
maggior spicco nellEpiscopato italiano
del XIX secolo. La sua scomparsa coin-
cise con la creazione di una struttura,
tuttora esistente, rivolta alla tutela e al-
leducazione delle fanciulle sordomute,
che si collocata come una innovativa
pietra miliare nel settore dellassistenza.
Discendente da un illustre ed antico
casato di remote origini fiorentine, tra-
piantato successivamente nellAlbenga-
nese e quindi a Genova, Giovanni Batti-
sta Antonio Maria DAlbertis nacque il
23 maggio 1784 nel centro storico di Ge-
nova da Domenico e da Antonia Maria
Belloni. Lo stesso giorno fu battezzato
nella Collegiata di S. Maria delle Vigne.
Studi dapprima in un collegio di
Monza e, successivamente, avvertita la
vocazione sacerdotale, fu alunno del Se-
minario arcivescovile genovese con otti-
mi risultati, tanto da ricevere lordina-
zione a soli 22 anni, il 20 settembre
1806. Dopo aver conseguito la laurea in
S. Teologia si dedic allinsegnamento,
coprendo le cattedre di lingua greca in
Seminario e di Sacra Scrittura e di lin-
gua ebraica nellAteneo cittadino, ove
tenne pure lufficio di bibliotecario. Con-
temporaneamente prest la propria ope-
ra presso la Curia Arcivescovile, quale
esaminatore prosinodale e in seno alla
Congregazione degli Operai Evangelici
Franzoniani, della quale partecip anche
alla stesura delle Regole.
Il 28 febbraio 1831 Gregorio XVI lo
nomin Vescovo di Ventimiglia. Il 15
maggio successivo ricevette l'ordinazio-
ne nella Cattedrale di s. Lorenzo e tre
giorni dopo fece il solenne ingresso nella
diocesi. Attraverso le sue notevoli e spe-
rimentate capacit si prefisse lo scopo di
restituire a quella sede una fisionomia
unitaria, restaurando in pari tempo il
senso della disciplina fra il clero, per
troppo tempo abbandonato a se stesso
ed ancora, almeno in parte, permeato
delle ideologie scaturite dalla rivoluzione
francese e dallancor recente eco della
caduta della Repubblica genovese. Il suo
programma fu puntualizzato attraverso
una nutrita serie di lettere pastorali e di
notificazioni, mentre attraverso la Visita
pastorale (compiuta tra il 1831 e il 1833)
volle rendersi conto di persona della
reale situazione in cui si trovavano le
singole parrocchie della diocesi (i cui
confini erano stati notevolmente allarga-
ti subito dopo il suo ingresso, al fine di
compensare le perdite che la stessa ave-
va dovuto soffrire in forza dei decreti
napoleonici). In quel periodo diede am-
pia dimostrazione della sua carit: ogni
giorno, da vero padre, riceveva i poveri
in episcopio e serviva loro personalmen-
te il pasto; in ripetute occasioni e, parti-
colarmente, durante le frequenti epide-
mie che colpirono in quegli anni il po-
nente ligure, provvide con i propri mez-
zi a soccorrere le popolazioni e a far
fronte alle loro pi urgenti necessit.
Tutto questo gli attir, in breve tempo,
il sincero affetto della gente di Ventimi-
glia e delle localit circostanti, cosa che
faceva presagire un ministero pastorale
lungo e piuttosto tranquillo.
La realt dei fatti era, per, diversa:
ben presto egli ebbe a scontrarsi con il
potere civile ed in particolare con lallo-
ra Ministro Guardasigilli Conte Giuseppe
Barbaroux, il quale riteneva di avere fa-
colt di ingerenza e di censura in que-
stioni meramente ecclesiastiche, riguar-
danti loperato del Vescovo e i suoi
scritti. Vedendo cosi apertamente viola-
to il potere vescovile e non intendendo
scendere a compromessi, Mons. DAl-
bertis ritenne pi saggio rassegnare le
dimissioni, cosa che fece il 12 novembre
1836. Rientrato nella sua Genova, si sta-
bil nella villa di Paverano che diventer
poi il fulcro della sua benefica realizza-
zione. Qui non disdegn di prestare la
sua opera in ausilio allArcidiocesi di cui
era originario e la sua presenza a Geno-
va fu particolarmente provvidenziale nel
lungo periodo (dal 1847 al 1853) in cui il
capoluogo ligure rest senza Pastore a
causa delle diatribe politiche del tempo.
Promosso nel 1840 Arcivescovo titola-
re di Nazianzo, si dedic intensamente
ai suoi studi e alla predicazione: molte
sue celebri omelie, che intelligentemente
diede alle stampe, sono giunte fino a noi
e ci testimoniano la grande cultura teo-
logica di cui era dotato.
Si spense in quella residenza il 4 gen-
naio 1862 e fu dapprima sepolto nella
chiesa parrocchiale di santa Margherita
di Marassi; nel 1875 la sua salma fu de-
finitivamente traslata nella chiesa inter-
na del Contubernio, l'Istituto da lui
fondato, ai piedi dellaltare maggiore,
dove tuttora riposa.
Il suo nome legato ad una iniziativa
che egli realizzo mediante le proprie di-
sposizioni testamentarie e che lo colloca
nella lunga serie di genovesi benemeriti i
quali, esclusivamente con le proprie so-
stanze, diedero vita a fondazioni di pub-
blica utilit, in epoche in cui lassistenza
a livello statale era ancora un miraggio.
Oggi l'Istituto funziona come scuola.
GIUSEPPE PARODI DOMENICHI
Ha servito ed amato l'Epifa-
nia del Volto di Cristo; era con-
tento di stare vicino al Papa e
di lavorare per il Papa; la sale-
sianit ha segnato tutta la sua
vita; il servizio era all'apice dei
suoi pensieri; la formazione al
centro dei suoi interessi; ha tra-
dotto tutto in educazione. Don
Salvatore De Bonis, salesiano,
Direttore della Comunit sale-
siana in Vaticano e Direttore-
Ammistratore dal 1982 al 1991,
morto a Roma, gioved 3 gen-
naio 2002, all'ospedale dei Fate-
benefratelli dell'Isola Tiberina,
stato ricordato con questi pen-
sieri riconoscenti durante la
Concelebrazione Eucaristica
esequiale presieduta dal Card.
Antonio Mara Javierre Ortas,
nella chiesa parrocchiale di
Santa Maria Liberatrice a Te-
staccio. Con il Porporato hanno
concelebrato l'Arcivescovo Gio-
sua antica amicizia con don De Bonis,
il suo primo incontro in terra di Spa-
gna, la conoscenza in Vaticano e la vi-
sita compiuta dal Porporato al confra-
tello infermo, proprio domenica scor-
sa, all'ospedale dell'Isola Tiberina.
Don De Bonis ha sottolineato il
Cardinale spagnolo stato un sale-
siano fedele e tutto d'un pezzo. La
sua testimonianza rimarr sempre vi-
va in mezzo a noi.
Dopo la proclamazione del Vangelo,
Don Fedrigotti ha tenuto l'omelia le-
gando il tempo liturgico del Natale
con la vita di Don Salvatore. Il prota-
gonista di ogni nostra vocazione ha
detto sempre il Padre che con il
battesimo ha affidato il piccolo Salva-
tore a Cristo (venne battezzato dieci
giorni dopo la nascita). Dalla educa-
zione familiare e parrocchiale a quella
salesiana il passaggio stato breve e
precoce ha rilevato don Fedrigotti
. Nel soffermarsi sulla vita di Don
De Bonis, vita donata precocemente
all'ideale salesiano, don Fedrigotti ha
posto in risalto i valori amati e vissuti
da don Salvatore. Nella sua coscienza
ha precisato regnava una con-
vinta e serena fedelt a don Bosco,
che si traduceva in uno speciale lega-
me con i Superiori, in disponibilit
missionaria, nel sevizio dell'autorit,
nella perdurante sensibilit di forma-
tore. Don Fedrigotti ha ripercorse le
tappe di un cammino intenso e fecon-
do: Italia, Spagna, Paraguay, Brasile,
Italia, Citt del Vaticano. Sempre e
dovunque don Salvatore stato fedele
al carisma salesiano. La sua stata
una vita piena, riuscita. Se nella so-
lennit del Natale e dell'Epifania del
Signore, si svela il volto di Dio ha
concluso don Fedrigotti accogliamo
anche noi nel cuore questa celebrazio-
ne epifanica come un augurio per don
Salvatore e come una luce che accen-
de le nostre speranze.
Nella preghiera universale si sono
presentati al leggio fedeli ed amici che
hanno ricevuto da don Salvatore il do-
no del suo essere sacerdote salesiano.
Si pregato per la sua pace eterna;
per coloro che muoiono ogni giorno a
causa della violenza e per tutti coloro
che hanno avuto da don Salvatore
consigli e direzione spirituale, perch
portino a compimento la grazia rice-
vuta in dono. Una donna, commossa,
ricordava la tensione di don Salvatore
verso il laicato cattolico, gli incontri
ad Arcinazzo e a Morlupo. Fede ed
amore ha precisato sono stati i
due valori che ci ha donato. Ci ha in-
segnato a volare alto....
Tanti i messaggi giunti per la dolo-
rosa circostanza. Il primo, quello del
Card. Angelo Sodano, Segretario di
Stato, che a nome del Papa, ha rin-
graziato tutta la Famiglia salesiana,
per il dono di don De Bonis, alla Chie-
sa e alla Santa Sede. Commoventi le
altre testimonianze giunte dalla Spa-
gna (era presente anche l'Ispettore
di Barcellona), dal Paraguay e dal
Brasile.
Era il Cardinale Javierre Ortas a be-
nedire la salma che poi stata portata
processionalmente sino al piazzale del-
la chiesa. Significativa era la presenza
vanni De Andrea, Nunzio Apostolico;
don Giuseppe Nicolussi, Consigliere
per la formazione; don Giovanni Fe-
drigotti, Consigliere per l'Italia e il
Medio Oriente; don Elvecio Baruffi,
Consigliere per l'America Latina. Ses-
santotto i concelebranti, tra i quali il
successore di don De Bonis in Vatica-
no, don Elio Torrigiani, Direttore Ge-
nerale della Tipografia Vaticana-Editri-
ce L'Osservatore Romano e Diretto-
re della Comunit salesiana; Padre
Gianfranco Grieco, O.F.M. Conv., Re-
dattore del nostro Giornale; il parroco
di Santa Maria Liberatrice don Man-
fredo Leone; don Giorgio Marchiori,
parroco della parrocchia salesiana San
Tommaso da Villanova di Castel Gan-
dolfo, la comunit dove don De Bo-
nis, ha trascorso gli ultimi anni della
sua vita salesiana e sacerdotale.
Tanti i fedeli e gli amici presenti. La
bara con il cero acceso ed il Vangelo
aperto, coperta di fiori, era stata de-
posta ai piedi dell'altare. Accanto, era
la sorella Maddalena con il consorte
ed i figli.
Solenne e partecipata la Liturgia
Eucaristica. Io lo vedr ed i miei oc-
chi lo contempleranno ma non da
straniero, era il passo del Libro di
Giobbe che veniva riproposto tra il si-
lenzio ed il raccoglimento di una as-
semblea orante. La speranza non de-
lude... Io lo risusciter nell'ultimo
giorno, erano gli altri passi biblici
che confermavano una fede antica e
sempre nuova.
In apertura di Concelebrazione il
Cardinale celebrante ha ricordato la
del nostro Direttore Prof. Mario
Agnes; dell'Arcivescovo John
Patrick Foley, Presidente del
Pontificio Consiglio delle Comu-
nicazioni Sociali, con il Sotto-
Segretario, dott. Angelo Scelzo;
dei sacerdoti salesiani don Nic-
col Suffi, Direttore della Libre-
ria Vaticana, di don Mario Er-
cole, Direttore Amministrativo;
dei Coadiutori salesiani Comm.
Magiotto, Direttore Commercia-
le e Canesso, Direttore Tecnico
della Tipografia Vaticana, e di
impiegati che lavorano nelle
Edizioni de L'Osservatore Ro-
mano, in tipografia e nel servi-
zio fotografico.
La salma di don de Bonis
stata trasportata nel suo paese
natale, Pietragalla, (Potenza)
per essere tumulata nella cap-
pella di famiglia.
G.G.

PAGINA
8 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 6 Gennaio 2002
.
Concluse le celebrazioni promosse nel 750 anniversario
del dono dello Scapolare a san Simone Stock
Un anno dedicato
alla Beata Vergine Maria del Carmelo
za del 750 dello Scapolare nel-
la prospettiva cristologica e
della nuova evangelizzazione, il
Santo Padre invita il Carmelo a
contemplare Maria nel suo
cammino di fede.
Dice il Papa: Un simile at-
teggiamento contemplativo
della mente e del cuore porta
ad ammirare lesperienza di
fede e di amore della Vergine,
che gi vive in s quanto ogni
fedele desidera e spera di rea-
lizzare nel mistero di Cristo e
della Chiesa. Per questo giu-
stamente carmelitani e carme-
litane hanno scelta Maria co-
me propria Patrona e Madre
spirituale ed hanno sempre di-
nanzi agli occhi del cuore Lei,
la Vergine Purissima che gui-
da tutti alla perfetta conoscen-
za ed imitazione di Cristo.
Continuando nella Lettera,
Giovanni Paolo II afferma che
lumile segno dello Scapolare
un tesoro per tutta la Chiesa e
pone particolare enfasi sullo
Scapolare come abito, segno
di appartenenza allOrdine e
impegno di vita cristiana. Due
sono le verit evocate nel se-
gno dello Scapolare conti-
nua il Papa : da una parte,
la protezione continua della
Vergine Santissima, non solo
lungo il cammino della vita,
ma anche nel momento del
transito verso la pienezza del-
la gloria eterna; dallaltra, la
consapevolezza che la devozio-
ne verso di lei non po limitar-
si a preghiere ed ossequi in
suo onore in alcune circostan-
ze, ma deve costituire un abi-
to, cio un indirizzo perma-
nente della propria condotta
cristiana, intessuta di preghie-
ra e di vita interiore, median-
te la frequente pratica dei sa-
cramenti ed il concreto eserci-
zio delle opere di misericordia
spirituale e corporale.
La Lettera si conclude con
Le varie celebrazioni locali
sono stati presiedute dai Ve-
scovi diocesani, come per
esempio a Catania dove nella
basilica del Carmine si avuta
una solenne quindicina presie-
duta da diversi Vescovi e li-
naugurazione di nuove vetrate,
a Napoli con la presenza del
Cardinale Giordano.
Tutte queste celebrazioni so-
no, in un certo senso, conve-
nute a Roma in occasione del-
ludienza pontificia del 12 set-
tembre scorso. Ludienza, in-
fatti, stata presieduta da un
incontro di catechesi nel po-
meriggio del giorno 11, secon-
do i gruppi linguistici e la sera,
nella basilica di san Paolo fuori
le Mura, una solenne veglia di
preghiera presieduta dal Cardi-
nale Ignace Moussa I Dauod,
Prefetto della Congregazione
per le Chiese Orientali.
Verso il futuro
La ricchezza di questAnno
Mariano Carmelitano non an-
dr di certo perduta nel cam-
mino del Carmelo e della Chie-
sa. Oltre a una programmata
pubblicazione di testi e foto re-
lative alludienza con il Santo
Padre lo scorso 12 settembre,
come utile strumento per fare
memoria di un evento che
stimolo e impegno per ogni de-
voto di Maria, sono program-
mati due appuntamenti: una
giornata di studio in collabora-
zione con la Pontificia Facolt
Teologica Marianum che si
svolger nel prossimo mese di
marzo, e un convegno per i
laici organizzato dalla
Co.Fa.C.I. (Conferenza della
Famiglia Carmelitana Italiana)
nel prossimo mese di maggio.
Lo scapolare rappresenta un
ricco patrimonio spirituale del
Carmelo e della Chiesa tutta.
La storia mette in evidenza co-
u|3||! |uSS
Si da poco chiuso lAnno Mariano Carmelita-
no indetto da Padre Joseph Chalmers, Priore Ge-
nerale del Carmelo, in data 16 maggio 1999
memoria liturgica di san Simone Stock , per
ricordare il 750 anniversario del dono dello Sca-
polare da parte della Beata Vergine Maria pro-
prio a san Simone Stock e, quindi, al Carmelo
tutto e alla Chiesa.
Con la celebrazione di questAnno Mariano
non si intendeva soffermarsi sul mero dato stori-
co sospeso com fra storia e leggenda, dal sa-
pore essenzialmente di fioretto ma studiare,
rinvigorire, riscoprire il ricco patrimonio maria-
no del Carmelo.
Sia allinterno dellOrdine, come allesterno di
esso, in tutti i luoghi in cui presente la devozio-
ne alla Madonna del Carmine e non crediamo
di esagerare se affermiamo che presente in tut-
ti i Paesi del mondo si sono tenute celebrazio-
ni e iniziative per vivere profondamente que-
stanno di grazia.
Nella presente cronaca, dopo essersi sofferma-
ti sugli interventi pontifici per questAnno Maria-
no, diamo un resoconto di quanto stato fatto
in Italia.
Anche io porto sul cuore
lo Scapolare del Carmine
Anche io porto sul cuore lo Scapolare del
Carmine: con questaffermazione contenuta
nella Lettera per lAnno Mariano Carmelitano in-
viata al Priore Generale del Carmelo, Padre Jose-
ph Chalmers, e al Preposito Generale dei Carme-
litani Scalzi, Padre Camilo Maccise Giovanni
Paolo II manifestava ancora una volta ad ogni fe-
dele il suo amore verso la Vergine Maria del
Monte Carmelo. Dopo aver inserito la circostan-
Carmelo divenuto, nel tempo, grazie anche al-
la diffusione della devozione del Santo Scapola-
re, un tesoro per lintero Popolo di Dio. Attinge-
te costantemente a questo mirabile patrimonio
spirituale, per essere ogni giorno credibili testi-
moni di Cristo e del suo Vangelo.
Infine, formulando i suoi auguri, il Santo Pa-
sullo scapolare, come anche gli interventi pontifi-
ci nel corso dei secoli.
QuestAnno Mariano Carmelitano ha visto an-
che la ristampa dello studio di Padre Ludovico
Saggi ( 1988) Santa Maria del Monte Carmelo,
uno studio fondamentale apparso per la prima
volta nel 1970 che ha favorito enormemente gli
studi in campo mariologico carmelitano.
Per quel che riguarda la Lettera del Papa per
lAnno Carmelitano da notare la bella edizione
con divisione in paragrafi corredati di titoletti di-
dascalici e un profondo commento di Padre Bru-
no Secondin, carmelitano, dal titolo ... con la
Vergine Maria dinanzi agli occhi del cuore. Let-
tera del Santo Padre Giovanni Paolo II in occa-
sione dellAnno Mariano Carmelitano.
Di questi giorni, poi, la pubblicazione degli
atti del convegno mariano al Carmine Maggiore
di Napoli, che custodisce la preziosa icona della
Vergine Bruna, considerata la pi antica immagi-
ne di Nostra Signora del Carmine.
Gli atti contengono la relazione di Padre Stefa-
no De Fiores, monfortano, dal titolo Maria Ico-
na relazionale della Trinit e la Lettura teologi-
co spirituale dellIcona della Vergine del Carmi-
ne detta la Bruna ad opera di Padre Jesus Ca-
stellano Cervera, carmelitano scalzo.
A livello pi divulgativo si pongono due pubbli-
cazioni. La prima, scritta da una monaca di clau-
sura (suor Maria Anastasia di Gerusalemme, del
monastero S. Stefano in Ravenna) e da una suo-
ra di vita attiva (suor Marianerina de Simone,
carmelitana missionaria di santa Teresa di Ges
Bambino) ha avuto unaccoglienza molto positiva
da parte dei lettori e dei devoti ed stata tradot-
ta anche in spagnolo.
Il libro, dal titolo La veste pi bella. Lo Sca-
polare, dono di Maria al Carmelo e alla Chiesa
presenta la storia della nascita della devozione al-
lo scapolare del Carmine e fornisce interessanti
suggerimenti per la rilettura di questo simbolo
mariano.
Laltra pubblicazione un libro di preghiere
dal titolo In preghiera con Maria, Madre e bel-
lezza del Carmelo. Sussidio liturgico-celebrativo
in onore della Beata Vergine Maria del Monte
90x60, con sul recto la riproduzione di una tela
conservata nel convento dei ss. Silvestro e Marti-
no ai Monti in Roma rappresentante la Madonna
con Bambino mentre consegna lo scapolare a
san Simone Stock.
Secondo una pia tradizione il 12 luglio 1796 la
Vergine Maria apr gli occhi alzando lo sguardo
ai novizi radunati in preghiera. Limmagine
completata dalla dicitura 1251-2001 Anno DCCL
a donatione scapularis. Sul verso riprodotto lo
stemma del Carmelo.
Uniniziativa particolare, poi, stata quella di
una mostra mariano carmelitana tenuta nei locali
della Chiesa di Santa Maria in Traspontina, su
via della Conciliazione.
La mostra che ha avuto come scopo quello
di illustrare licona della Thotokos del Monte
Carmelo che sar posta nellerigenda casa car-
melitana in Romania era un commento icono-
grafico spirituale alla Lettera del Papa per lAnno
Mariano.
Realizzata nelle tre lingue ufficiali dellOrdine
Carmelitano italiano, inglese e spagnolo
aveva per titolo ... con la Vergine Maria dinanzi
agli occhi del cuore. Un itinerario alla Thoto-
kos del Monte Carmelo guidati dalla Lettera di
Giovanni Paolo II per lAnno Mariano Carmeli-
tano stata aperta dal 14 luglio al 12 settembre
ed stata inaugurata dal Cardinale Achille Silve-
strini.
Con Maria
pellegrini nella fede
Lanniversario dello Scapolare stato vissuto a
tutti i livelli, compreso quello delle celebrazioni.
Quindicine, novene, tridui, pellegrinaggi, corsi
di esercizi spirituali, giornate di spiritualit, mis-
sioni popolari hanno un po attraversato tutta
lItalia.
laffermazione che anche lui, il Papa, porta sul
Suo cuore, da tanto tempo lo Scapolare del Car-
mine.
In occasione del Capitolo Generale dei Carme-
litani il Papa invi unaltra Lettera a Padre Jose-
ph Chalmers, in data 8 settembre 2001, nella
quale si sofferm a riflettere sul tema dellassise
capitolare che era Il viaggio continua. Anche in
questa Lettera il Santo Padre parla della Vergine
Maria come Colei che in diversi momenti della
sua vita si mette in viaggio per essere annuncia-
trice del Signore.
Riferendosi al centenario dello Scapolare il Pa-
pa dice: Nellanno, nel quale commemorate il
750 anniversario del dono dello Scapolare, co-
me non rendere pi vigoroso e deciso il vostro
impegno a lasciarvi rivestire di Cristo (cfr Rom
13, 14)? Chiedete a Maria, tanto premurosa e
delicata verso il bambino Ges (cfr Lc 2, 7b), di
rivestire ognuno di voi della saggezza e della-
more del suo divino Figlio.
Infine, in occasione delludienza generale per
tutta la Famiglia Carmelitana, tenutasi il 12 set-
tembre in Piazza San Pietro udienza alla quale
tutti hanno partecipato con il cuore gonfio di do-
lore per i tragici avvenimenti avvenuti il giorno
prima a New York il Papa ebbe occasione di
soffermarsi ancora una volta sulla devozione ma-
riana del Carmelo in questAnno Mariano.
Fra le altre cose il Santo Padre ha detto: Ca-
rissimi, questo felice evento coinvolge non solo i
devoti della Madonna del Carmine, ma tutta la
Chiesa, perch il ricco patrimonio mariano del
dre disse: Auguro che questa ricorrenza sia per
ciascuno di voi occasione di conversione perso-
nale, di rinnovamento comunitario, risponden-
do sempre alla divina grazia, che ci rafforza
nella strada verso la santit.
Nel campo
delleditoria
Lo studio e lapprofondimento storico, teologi-
co e mariologico dellamorosa presenza di Maria
nella vita del Carmelo e della Chiesa, ha visto un
fiorire di pubblicazioni scientifiche e divulgati-
ve che hanno permesso di portare a vari livelli
i risultati raggiunti.
Si hanno cos le pubblicazioni curate da Padre
Emanuele Boaga Con Maria sulle vie di Dio. An-
tologia della marianit carmelitana (unantolo-
gia che raccoglie testi di carmelitani e carmelita-
ne sulla Vergine Maria scritte nel corso dei seco-
li, unitamente ad Elevazioni e preghiere innalza-
te alla Madre del Carmelo dai suoi figli lungo la
plurisecolare storia dellOrdine) e La Signora del
Luogo. Maria nella storia e nella vita del Car-
melo, un volume che nel suo aspetto metodologi-
co e didattico, diviene guida utile a studiare, me-
ditare e interiorizzare quanto si riferisce a Colei
che i Carmelitani invocano e sperimentano come
Patrona, Madre e Sorella.
Carattere antologico riveste anche il testo An-
tologia dello Scapolare curata dal carmelitano
Giampiero Molinari e che raccoglie gli studi ap-
parsi in Italia dal Concilio Vaticano II ad oggi
Carmelo che raccoglie preghiere antiche e nuove
alla Vergine del Carmelo.
Fiancheggiano queste pubblicazioni una serie
diniziative editoriali di minore portata. Possiamo
annoverare fra questi lapprofondimento dei temi
principali della marianit carmelitana tenuto per
tutto lanno sulla rivista La Madonna del Carmi-
ne, un depliant che traccia la geografia dei prin-
cipali santuari mariani dei carmelitani in Italia,
una serie di poster con immagini della Vergine
del Carmelo.
Oltre agli eventi editoriali, ci sono state anche
diverse conferenze sia in convegni (per ricordar-
ne alcuni: 28-30 dicembre 2000 a Napoli si sono
tenute delle giornate di spiritualit sul tema Uno
sguardo storico-spirituale sullo Scapolare; 12-14
marzo 2001 a San Felice del Benaco (Bs) si ce-
lebrato un convegno dal titolo Mater et decor
Carmeli. Convengo pastorale sulla devozione
mariana nel Carmelo; dal 4 al 6 dicembre scorsi
a Mesagne (Br) in occasione del secondo anni-
versario dellelevazione a Basilica del Santuario
del Carmine c stato un convegno teologico ma-
riano sul tema Maria nella Chiesa del terzo mil-
lennio), sia nelle Feste della Famiglia Carmelita-
na realizzate nelle diverse regioni dItalia.
Fra i sussidi realizzati trova posto anche una
videocassetta che, partendo dallanniversario del-
lo scapolare, presenta la storia, la spiritualit e la
missione dellOrdine Carmelitano nella Chiesa e
nel mondo.
Inoltre stata coniata una medaglia realiz-
zata dal prestigioso Stabilimento Stefano John-
son di Milano , in bronzo satinato di mm
me i frati del Carmelo hanno interpretato nel
corso dei secoli questo segno mariano. Oggi, a
motivo del persistente processo di secolarizzazio-
ne delle varie forme del sacro, specie nel tumul-
tuoso e contraddittorio vissuto urbano, che glo-
balizza gli interessi mondani ed emargina o attu-
tisce quelli esprimenti il sacro, si assiste via
via alloblio e alla correlativa scomparsa del sa-
cramentale dello Scapolare, segno non privo di
contenuti ancora validi e da approfondire.
per questo che assai utile per motivi di
igiene pastorale e di rispetto ecumenico porre
in risalto lorientamento cristologico dello Scapo-
lare del Carmine: Maria, la Madre del Signore, ci
riveste del suo abito, cos come fece con il picco-
lo Ges, ed a Lui che ci guida. Indossare lo
Scapolare, inoltre, pu anche richiamare, per
analogia, la veste bianca ricevuta dal battesimo:
mediante la fede, il dono dello Spirito, la mater-
na protezione di Maria, lassimilazione della vita
evangelica della Vergine, il cristiano sempre pi
si riveste della corazza Cristo, per essere a lui
conforme durante il proprio pellegrinaggio terre-
no verso la Trinit.
Lo scapolare solo semplice segno esterno
di una abitudine interna: vestirsi di Cristo co-
me Maria, per poi accoglierli entrambi nel pro-
prio spazio interiore, nella propria testimonian-
za ecclesiale. Santa Maria ci riveste di Ges e di
lei: questo il senso di una pratica antica che
pu divenire attuale e congruo segno di una fede
vissuta sotto legida e lesempio di Maria, madre
e serva del Signore, umano e santo riverbero del
Mistero, icona vivente del credente.
Icona moderna della Vergine del Carmine
realizzata dalle monache carmelitane
del monastero di santo Stefano in Ravenna
Statua della Vergine del Carmine incoronata
da Giovanni Paolo II il 12 settembre 2001
(Roma, Santa Maria in Traspontina)
Alessandro Franchi-Il dono delloscapolare (teladelXIXsecolo-Siena)
Icona della Theotokos del Monte Carmelo
(Santuario della Madre di Dio del Monte Carmelo
e del profeta Elia - Luncani, Romania)


CAMPIDOGLIO Per garantire pi sicurezza alla citt
Entro marzo l'agenzia
per il sottosuolo
Sanit:
dai sindacati no
all'introduzione
dei ticket
TRASPORTI Per l'Atac si tratta tuttavia di problemi momentanei
Difficolt ai distributori automatici
per l'acquisto dei biglietti in euro
cartografia del sottosuolo, la program-
mazione degli scavi, come ente strumen-
tale dellassessorato, il supporto ai di-
ciannove Municipi per il controllo degli
scavi stessi.
Si prevede di costituire la societ en-
tro marzo.
Lassessore ha poi fatto un sopralluo-
go nel cantiere di via della Piramide Ce-
stia, insieme al presidente dellAcea Ful-
vio Vento. Ho verificato che i lavori so-
no quasi ultimati ha detto e saran-
no rispettati i tempi di riapertura della
strada per luned 7 gennaio.
Morte due persone
nello scontro frontale
tra camion
in via della Magliana
Appello del Sindaco
ai partiti cittadini
per combattere
i manifesti abusivi
Commercio:
40 esposti
per saldi
irregolari
Ressa, code
e proteste: ancora
una giornata critica
per la nuova moneta
NATALE Visita al presepe peruviano nella parrocchia di sant'Anna in Vaticano
La capanna del Bambino tra paesaggi andini
Utenti e turisti alle prese con nuovi
disservizi nelle stazioni della metropoli-
tana ed ai capilinea dei bus a causa del-
le macchinette dellAtac spa, che in que-
sti giorni di doppia circolazione lira-eu-
ro, funzionano irregolarmente o non
funzionano affatto. Infatti delle circa
400 emettitrici automatiche sparse in cit-
t, soltanto 90 sono state adeguate alla
nuova valuta, ma non possono dare il
resto in centesimi se non viene introdot-
to lesatto importo di 0,77 euro (1.500 li-
re) che corrisponde alla tariffa del bi-
glietto a tempo. Le restanti, invece, o
accettano soltanto lire oppure, caso non
raro, sono guaste e di conseguenza chi
vuole utilizzare i mezzi pubblici deve
cercare altrove i titoli, oppure costret-
to a salire a bordo rischiando le salate
multe per i cosiddetti portoghesi.
In pratica negli ultimi mesi del 2001
lazienda dei trasporti non ha fatto in
tempo ad adeguare tutte le macchinette
e per completare loperazione ci vorr
ancora del tempo. Le poche emettitrici
regolari presenti danno ugualmente
problemi perch non sono in grado di
dare il resto da uno o due centesimi,
ma solo quello da cinque o dei suoi
multipli. Lutente quindi obbligato ad
introdurre limporto esatto di 0,77 euro,
perch se la cifra superiore appare la
dicitura operazione non valida e la
macchinetta restituisce tutte le monete
annullando la procedura. Allinterno del-
la stazione della metropolitana di San
Giovanni, ad esempio, qualche macchi-
netta porta specificata la scritta solo li-
re e lutenza rimane disorientata.
un periodo di totale confusione, ho ap-
pena acquistato un oggetto in un nego-
zio pagandolo in euro, poi arrivo qui al-
le biglietterie e devo tirare fuori dalle ta-
sche le vecchie lire afferma un signo-
re . Eppure che sarebbe arrivato leu-
ro si sapeva da tempo. Nel tunnel che
conduce poi ai binari della stazione me-
tro di piazza di Spagna, tra la folla, c
chi cerca disperatamente i centesimi
esatti per pagare i biglietti, ma per for-
tuna qui nella zona vi sono molti tabac-
cai, giornalai dichiara un ragazzo
che vendono i biglietti senza problemi di
valute e resto.
A piazza San Silvestro, in pieno cen-
tro storico, al capolinea di diverse linee
di bus un turista spagnolo affronta, in-
vece, una macchinetta che invece non
ne vuole sapere proprio di erogare bi-
glietti perch rotta, in compenso a Ro-
ma le tariffe dei mezzi pubblici non so-
no aumentate afferma sorridendo
a Milano dove mi sono fermato qualche
giorno, invece, il prezzo del biglietto del
bus stato portato ad un euro per le
macchinette funzionano. A Madrid do-
ve vivo aggiunge con sarcasmo
viaggio tutti i giorni sui mezzi pubblici
per lavoro e di questi problemi proprio
non ne abbiamo. Anche a piazza Fiu-
me, altro esempio, dove transitano nu-
merosi bus e le fermate sono piene di
gente in attesa, fa bella mostra una
macchinetta guasta e ricoperta di scritte
che ne denotano il totale abbandono da
tempo.
DallAtac spa replicano che la colpa
tutta dei ritardi con i quali sono stati
stabiliti i nuovi importi in euro delle ta-
riffe e che ben presto tutte le macchi-
nette saranno in grado di funzionare re-
golarmente. Lazienda aveva proposto
di aumentare limporto del biglietto a
tempo sino a 0,80 euro per evitare le
difficolt con il resto spiega il porta-
voce ma sino allultimo ci stato ne-
gato. Le macchinette saranno gradual-
mente adeguate entro febbraio e quelle
che appaiono guaste, in realt sono solo
in attesa di ricevere il nuovo program-
ma di gestione nelle nuova valuta. Cos,
nel frattempo, risultano non funzionanti
perch i tecnici preferiscono disatti-
varle.
Tuttavia da sottolineare che il pro-
blema delle erogatrici automatiche non
funzionanti era presente anche prima
dellintroduzione delleuro poich diver-
se risultavano danneggiate per lincuria
o per gli atti vandalici.
Il caso in questione, tra le altre cose,
provoca secondo alcuni un danno eco-
nomico alla stessa azienda dei traspor-
ti. Specialmente la sera quando im-
possibile rifornirsi di biglietti presso ta-
baccai ed edicole, molte persone appro-
fittando della difficolt del resto in euro
o della mancanza di spiccioli in lire, pre-
feriscono viaggiare gratis denuncia il
consigliere comunale Vincenzo Piso .
Inoltre lazienda Atac per mantenere in
servizio le macchinette paga per ognuna
un canone mensile di 464,81 euro
(900.000 lire) ad una ditta privata. Con-
siderando dunque quelle che non fun-
zionano, ecco prodotto un doppio dan-
no economico notevole. A bordo dei
mezzi talvolta si presentano anche dei
falsi controllori aggiunge che con
la scusa di effettuare multe in euro pri-
vano dei soldi gli utenti.
LAtac spa non nasconde che per evi-
tare tutto questo sarebbe stato opportu-
no aumentare anche a Roma le tariffe
dei mezzi pubblici, arrotondando a cifre
tonde limporto dei diversi titoli. La Re-
gione Lazio cui compete di stabilire le
tariffe nel settore del trasporto pubblico
ha per ora preferito non aumentare i
prezzi per non gravare ulteriormente i
bilanci delle famiglie. Laumento a 0,80
euro o addirittura a un euro del bigliet-
to a tempo, avrebbe costretto ad innal-
zare le tariffe anche di tutti gli altri tito-
li, abbonamenti inclusi. La stessa legisla-
zione di introduzione della nuova valuta
impedisce peraltro di varare aumenti ta-
riffari nel trasporto pubblico durante il
periodo di doppia circolazione lira-euro.
A partire da marzo comunque gli enti
interessati e le aziende del settore, sta-
to deciso, torneranno a discutere di
eventuali variazioni dei prezzi dei bi-
glietti e degli abbonamenti.
ALESSANDRO TRENTIN
Dopo diciotto ore di discussione
e proteste il Consiglio comunale
di Fiuggi ha approvato i contratti
per la privatizzazione dellazienda
che gestisce la celebre acqua oli-
gominerale. Gli accordi con San-
gemini per limbottigliamento e la
commercializzazione delle botti-
glie e con la Anticoli (una societ
dimprenditori del Frusinate) per
le Terme e il campo da golf, do-
vranno essere ora sottoposti al
consenso delle organizzazioni sin-
dacali.
Acqua di Fiuggi:
s del Comune
alla privatizzazione
PAGINA
10 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 6 Gennaio 2002
A |MA
o curo c| p. |oonorco Sop|onzo. |.C.|.
7 GENNAIO 2002
Luned del tempo di Natale - Feria (bianco)
San Raimondo de Peafort, sacerdote
Memoria fac. (bianco)
Messa a scelta
Lezionario: 1 Gv 3, 22-4, 6; Salmo 2; Mt 4,
12-17.23-25
Liturgia delle Ore: Lun. II sett.
Ufficio della feria
L'Incarnazione di Cristo, culminante nel
mistero pasquale e nel dono dello Spirito,
costituisce il cuore pulsante del tempo,
l'ora misteriosa in cui il Regno di Dio si
fatto vicino, anzi ha messo radici, come
seme destinato a diventare un grande al-
bero, nella nostra storia.
(Novo Millennio ineunte, 5)
RADIO
VATICANA
OM: 1530 kHz - 196 metri
(Per la zona di Roma
anche Onda Media 527 kHz
e FM 93.3 e 105 MHz)
OC: nelle bande 49, 31, 25 e 19 metri
LUNED 7 GENNAIO
00.10: Studio A (stereo): Con voi
nella notte
7.20-17.30-23-24: Orizzonti cri-
stiani
7.30: Santa Messa in latino
8-10-11-12-13-14-15-16-18-21-
23.30: Radiogiornale in italiano,
spagnolo, portoghese, francese,
inglese, tedesco e polacco
16.30: La comicit nella musica
di Gabriella Ceraso
17: Liturgia delle Ore: celebra-
zione dei Vespri in latino
20.20: Programma tedesco:
Weltkirchen-Magazin
20.40: Recita del Santo Rosario
in latino
21.30: Programma francese: La
Cit du Vatican: Systme judi-
ciaire. Tribunaux
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
LUNED 7 GENNAIO
24: Rosario biblico (versione in-
glese)
7.10: Rubrica: Chiesa in cammi-
no: Spagna
9: In diretta dalla Cappella di
Telepace in Roma: Santa
Messa
9.45: Rosario biblico
12.30: Cappella di Telepace:
Santa Messa
16: In diretta dalla Cappella di
Telepace in Roma: Santo Rosa-
rio e Adorazione Eucaristica
19.30-22.30: Notiziario
La giunta capitolina ha approvato, ve-
nerd pomeriggio, una delibera che pre-
vede lattuazione entro novanta giorni di
un software e di un collegamento in re-
te, dedicato agli scavi, tra i Municipi e
lassessorato capitolino ai Lavori pub-
blici.
Il denaro stanziato per loperazione si
aggira intorno ai trecento milioni di lire:
si tratta di una struttura informatica che
collegher on line i 19 Municipi con las-
sessorato capitolino guidato da Giancar-
lo DAlessandro per tutte le pratiche del
sottosuolo. Inoltre riferisce l'Ansa
ogni azienda che scaver non solo
dovr dare i progetti di scavo allammi-
nistrazione e dire cosa intende mettere
in quel tratto di strada, ma dovr anche
fornire, a fine lavori, una dettagliata re-
lazione su cosa trova nel sottosuolo, an-
che se si tratter di strutture non
proprie.
Oggi, con loccasione della delibera
ha spiegato DAlessandro ho svol-
to anche una dettagliata relazione alla
giunta sulla costituenda Societ del sot-
tosuolo. Si tratter di una societ ai sen-
si dellart. 35 della nuova Finanziaria;
sar a maggioranza comunale e per la
parte privata saranno invitate ad acqui-
sire azioni tutte le aziende di rete (Acea
e Italgas).
Lobiettivo limmediata messa in si-
curezza delle gallerie esistenti (120 chilo-
metri attuali), la progettazione di nuove
gallerie e cunicoli, il completamento del-
la cablatura della citt, la gestione della
Le segreterie dei sindacati Spi Cgil,
Fnp Cisl e Uilp Uil di Roma e Lazio
hanno espresso ieri, venerd, la loro fer-
ma opposizione allipotesi della Regione
Lazio di reintrodurre i ticket sulle ricet-
te mediche.
La reintroduzione di balzelli di antica
memoria scrivono i sindacati non
risolve il problema del contenimento
della spesa sanitaria ma aggrava pesan-
temente le condizioni economiche dei
cittadini meno abbienti e soprattutto dei
pensionati.
No, quindi, assoluto ai ticket ma i sin-
dacati ritengono che comunque si possa-
no trovare altre vie di concertazione con
le istituzioni.
Per le segreterie regionali dei pensio-
nati esistono altre misure, che hanno in-
dicato nella loro piattaforma rivendicati-
va 2001, oggetto, dicono, di confronto
sospeso con il presidente della Regione
Storace e gli assessori alla Sanit Sara-
ceni ed ai Servizi sociali Formisano, mi-
sure, queste, idonee a contenere o ri-
durre la spesa sanitaria.
Le segreterie regionali di Spi Cgil,
Fnp Cisl e Uilp Uil di Roma e Lazio an-
nunciano la ripresa della mobilitazione
della categoria dei pensionati e prean-
nunciano forme pi incisive di lotta,
chiedendo inoltre con urgenza al presi-
dente Storace la convocazione di un ta-
volo per la riapertura del confronto,
cos da scongiurare listituzione di odio-
se ed inique misure di contenimento
della spesa sanitaria.
Uno scontro frontale tra due mezzi
pesanti, avvenuto venerd, ha provocato
la morte di entrambi i conducenti. L'in-
cidente si verificato in via della Ma-
gliana, allaltezza di Ponte Galeria.
Le vittime sono Paolo Silenzi, di 45
anni, che era alla guida di un furgone, e
Giuseppe Dalmazi, di 62 anni, al volante
di un Tir. I due uomini sono morti alli-
stante. Secondo i primi rilievi dei Vigili
urbani, a perdere il controllo del mezzo
sarebbe stato Silenzi che, prima, finito
sul lato destro della carreggiata e poi,
probabilmente per evitare che il mezzo
andasse fuori strada, finito al centro
della carreggiata, provocando lo scontro
frontale con il Tir che procedeva nel
senso opposto.
Altri incidenti stradali si sono verifica-
ti, sempre venerd, a causa del ghiaccio
e dell'eccessiva velocit. Sei persone so-
no rimaste ferite in modo lieve sullauto-
strada A1 Napoli-Milano, nel tratto com-
preso tra Caianello e S. Vittore. Un au-
tobus, per cause ancora in fase di accer-
tamento, si ribaltato su un fianco
ostruendo completamente lintera car-
reggiata. Tutti i sei feriti soccorsi dalle
ambulanze del 118 sono stati trasportati
allospedale di Cassino e subito dimessi,
con una prognosi variabile da uno a set-
te giorni.
Infine, in via Palmiro Togliatti, un'au-
to sulla quale viaggiavano 4 ragazzi ha
urtato i piloni dellAcquedotto Alessan-
drino forse per leccessiva velocit. Uno
dei quattro giovani ricoverato in pro-
gnosi riservata, gli altri tre se la cave-
ranno in pochi giorni.
Chi vuole davvero bene a Roma non
pu offenderla quotidianamente:
quanto scrive il Sindaco Walter Veltroni
in una lettera ai segretari dei partiti po-
litici cittadini e ai presidenti dei gruppi
consiliari chiamandoli a un impegno
concreto contro le affissioni abusive.
Veltroni intervenuto dopo la riunio-
ne della Giunta capitolina di venerd che
ha esaminato anche il fenomeno di ma-
nifesto selvaggio. Come sapete si
legge nella lettera lamministrazione
ha da tempo deciso di intraprendere
una iniziativa molto forte su questo te-
ma. Si tratta ora di proseguire e intensi-
ficare questo impegno anche sul fronte
dellaffissione abusiva dei manifesti. La
situazione davvero insostenibile: intere
zone della citt sono imbrattate quoti-
dianamente; facciate di palazzi e mura,
pubbliche e private, di grande pregio
storico e culturale sono violate e offese
da una pratica incivile, davvero senza
giustificazione alcuna.
Veltroni ha precisato quindi che lam-
ministrazione ha deciso di intensificare e
rendere pi incisivo questo impegno,
per il quale scrive occorre una
piena e convinta collaborazione di tutti.
Mi rivolgo perci innanzitutto a tutti i
partiti politici ed ai gruppi consiliari del
Comune perch si adoperino per contri-
buire a vincere questa battaglia di civil-
t. Le forze politiche hanno il dovere di
dare lesempio a tutti. Il Comune raf-
forzer dai prossimi giorni le iniziative e
i servizi di vigilanza e defissione della
comunicazione abusiva senza tolleranza
conclude Veltroni anzi denuncian-
do alla pubblica opinione i trasgres-
sori.
Quaranta esposti nei confronti di
aziende accusate di avere violato le nor-
me che disciplinano i saldi sono stati in-
viati agli organi competenti dalla
Confcommercio di Roma affinch
detto in una nota venga irrogata la
sanzione prevista dalla legge che pu
andare da un minimo di un milione ad
un massimo di sei milioni di lire.
Con la stessa nota, la Federabbiglia-
menti Confcommercio di Roma ha pre-
cisato l'articolazione della legge sui saldi
per evitare sia possibili errori da parte
della categoria sia fraintendimenti da
parte dei consumatori. Innanzitutto
viene sottolineato va chiarito che la
data di inizio dei saldi invernali stata
fissata, per tutto il Lazio, al secondo sa-
bato di gennaio (di ogni anno) dallarti-
colo 48 della legge regionale del Lazio
33/99. Quindi, nel 2002, i saldi inizieran-
no sabato 12 gennaio ed essendo la du-
rata massima di 6 settimane, potranno
durare fino a venerd 22 febbraio.
Larticolo 48 afferma ancora la nota
dispone anche il divieto di effettuare
vendite promozionali nelle sei settimane
precedenti ai saldi e va collegato allar-
ticolo 47 della stessa legge che stabilisce
il divieto di vendite di liquidazione per
rinnovo locale nei 30 giorni precedenti
ai saldi e in tutto il mese di dicembre.
Al contrario sono lecite le sole vendite
di liquidazione per cessazione dazienda,
cessazione dattivit o trasferimento di
azienda con eventuale sanzione nei casi
di mancanza degli effettivi presupposti o
di mancanza della documentazione ne-
cessaria (che comprovi i presupposti
stessi) da allargare alla comunicazione
da inviare al Comune.
I clienti di un supermercato hanno ri-
fiutato il resto in euro: successo anche
questo ieri, venerd, a Roma tra le pro-
teste e i disagi che non sembrano dimi-
nuire a causa dellintroduzione del-
leuro.
Anche ieri infatti si sono registrate file
pesanti in uffici postali e banche con liti
e lamentele da parte degli utenti che in
moltissimi casi hanno fatto ricorso alle
forze dellordine. La polizia stata chia-
mata dal personale di un supermercato
in via Alessandria, perch i clienti non
volevano accettare come resto gli euro.
In alcuni casi, come nellufficio postale
di via Pietro Belon (Casilino), Carabinie-
ri e polizia sono stati chiamati da anzia-
ni che, da ore in fila in attesa della pen-
sione, sono stati invitati ad uscire per-
ch ormai era ora di chiusura. Stessa si-
tuazione nel pomeriggio allufficio posta-
le di piazza Bologna, dove stato lo
stesso direttore a chiamare i Carabinieri
perch le persone in fila non volevano
che lufficio rispettasse lorario di chiu-
sura. C stato anche chi nel pomeriggio
in una filiale del Monte dei Paschi di
Siena, nonostante la chiusura, ha segui-
to una donna delle pulizie ed entrato
dicendo che non se ne sarebbe andato
finch non fosse riuscito a fare le sue
operazioni bancarie. La polizia inter-
venuta in moltissime altre banche e in
uffici postali.
I Carabinieri hanno invece ricevuto
una ventina di telefonate e sono interve-
nuti in tre occasioni: alle 14.48 allufficio
postale in via Belon insieme alla Polizia;
alle 17.05 in piazza Bologna e alle 12.54
allufficio postale di via dei Narcisi,
chiuso a causa di una fuga di gas.
Freddo: leforze dell'ordine
invitate a segnalare
le persone senzatetto
Una speciale attenzione ai senzatet-
to. quanto ha chiesto il Prefetto di
Roma Emilio Del Mese a tutte le forze
dellordine impegnate nel controllo del
territorio. Il Prefetto ha invitato gli equi-
paggi delle volanti, delle gazzelle e delle
altre forze nel corso dellusuale pattu-
gliamento della citt, a prestare speciale
attenzione ai senzatetto, colpiti partico-
larmente dalle rigide temperature di
questi giorni. Sabato mattina, Del Mese
ha parlato con il questore di Roma Gio-
vani Finazzo e con i comandanti provin-
ciali dei Carabinieri, Baldassare Favara,
e della Guardia di Finanza, Giuseppe
Mango, per fare in modo che tutto il
personale in servizio in strada venga sol-
lecitato in proposito. Nel caso gli equi-
paggi rilevino persone senza fissa dimo-
ra, dovranno segnalarle immediatamen-
te allapposito ufficio del Campidoglio
tempestivamente attivato dal sindaco
Veltroni, soprattutto nelle ore notturne.
In questi giorni di freddo intenso, la Ca-
ritas ha aggiunto 30 posti letto nellostel-
lo di via Marsala, che solitamente pu
ospitare 188 persone. A questi si som-
mano gli 80 posti letto dellostello di
Ponte Casilino. Da luned, in questa
nuova struttura verranno sistemate altre
trenta brande.
In questo periodo natalizio abbiamo
visitato moltissimi presepi e ciascuno ci
ha dato una emozione particolare. Ab-
biamo visto presepi artistici, e abbiamo
visto quelli fatti da bambini, anche que-
sti interessanti pur nella loro ingenuit.
Ne abbiamo visti nelle chiese, nelle ca-
se, nelle aule scolastiche, nelle botteghe,
negli uffici, persino nei giardini.
Alcuni presepi viventi erano curati co-
me da perfetti coreografi, eppure sap-
piamo che non cera stata che la mano
di uninsegnante. Da alcuni anni nella
chiesa di SantAnna, parrocchia del Va-
ticano, il Presepe viene allestito da fra
Giuseppe Viscardi, un Agostiniano che
ha vissuto e svolto opera missionaria in
Per per quasi un quarto di secolo.
stato un periodo di intensa attivit, di
generoso impegno pastorale fra le popo-
lazioni pi povere, fra gli Indios che egli
ha imparato ad amare, aiutandoli giorno
dopo giorno ad accrescere la propria fe-
de, a sapere sperare e ad affrontare la
vita con pazienza e coraggio.
Dei ventiquattro anni trascorsi in Per
fra Giuseppe ha portato un bagaglio di
esperienze e quei presepi passati sotto
i suoi occhi, i paesaggi andini e i perso-
naggi incontrati, li ha poi riprodotti in
questo grande presepe della chiesa di
SantAnna. Sopra il Presepe, al centro,
una scritta E Dio si fece Indio, e im-
mediatamente sotto Ascolta, popolo
mio; lateralmente Io sono la verit e
la vita e Io sono la salvezza del mon-
do. E ancora Apurimac Per (Apuri-
mac una regione del Per).
Le montagne innevate fanno da sfon-
do a tutto e via via che si scende verso
il piano troviamo abitazioni tipiche e
tanti personaggi dogni genere. Palazzi e
abitazioni modeste e poi tutta la varia
natura con i suoi boschi e cascate e il
trenino che entra ed esce dalle gallerie.
Presso la capanna tutto il variopinto e
variegato mondo andino e allinterno si
ripete il gusto dei colori, da quello del-
labitino di Ges Bambino agli indumen-
ti della Madonna e di san Giuseppe. E
poi gli animali e il lama. Due lama sono
accanto a Ges Bambino, laddove negli
altri presepi ci sono il bue e lasinello.
La capanna, bench povera, mostra tut-
ta unoggettistica tipica, dagli arazzi alle
pareti a vasi e orci in argilla, a strumen-
ti musicali fatti con le canne. Opportune
luci danno lidea dellavvicendarsi del
giorno e della notte.
MARIELLA LOMBARDO

PENSIONI Il ministro: preoccupazione immotivata
Concertazione: appello
dei sindacati a Ciampi
Euro: ancora
file negli uffici
postali
e nelle banche
slativa sul lavoro e sulla previdenza si
legge nella lettera contraddicono e
cancellano gli anni della concertazione
che hanno portato a significativi risultati
con effetti positivi che tutti abbiamo
constatato. Lingresso dellItalia nellEu-
ro il frutto pi visibile di quelle politi-
che. La Sua stessa sollecitazione
scrivono Cofferati, Pezzotta e Angeletti
di continuare a percorrere la strada
della concertazione avrebbe fatto pensa-
re a un pi attento e puntuale compor-
tamento governativo, mentre dobbiamo
con grande rammarico constatare il
consolidamento di uno schema di rela-
zioni sindacali che nega nei fatti la con-
certazione e rischia di produrre gravi
fratture sociali ed accendere un clima di
conflitto che le Organizzazioni sindacali
hanno cercato di evitare per senso di re-
sponsabilit.
Pronta la risposta del ministro del La-
voro e delle Politiche sociali. Trovo del
tutto immotivata la preoccupazione del
sindacato sul metodo che il Governo ha
inteso seguire che stato quello di un
confronto ampio, intenso e approfondi-
to. Mi auguro sottolinea ancora il
ministro che nessuno voglia rimpian-
gere i tempi in cui i governi subivano i
diktat ora delluna ora dellaltra parte.
La strada che ha seguito il Governo
esattamente quella indicata dal Presiden-
te della Repubblica il quale ha dichiara-
to, chiamatela come volete, concerta-
zione o dialogo sociale, purch sia un
confronto approfondito. ci che il
Governo ha fatto e intende continuare a
fare.
ROMA, 5.
Non esiste alcun ritardo per il
pagamento delle pensioni minime
che aumenteranno fino a 1 milio-
ne. Lo precisa lInps ricordando
che lIstituto aveva gi avvertito
che per la verifica dei redditi oc-
correva qualche mese, ma che co-
munque sarebbe stato in grado di
pagare gli aumenti da gennaio per
oltre 600.000 persone i cui redditi
erano gi stati memorizzati. Per
gli altri 1.600.000 in arrivo a
breve una lettera personalizzata.
Gli aumenti
per i pensionati al minimo:
nessun ritardo per l'Inps
CEI Appello agli alunni e alle loro famiglie
Scegliere l'insegnamento
della religione cattolica
ROMA, 5.
La formazione religiosa che la
scuola offre attraverso l'insegnamen-
to della religione cattolica parte
integrante del processo scolastico e
rappresenta una proposta di valori
e l'aggancio a punti di riferimento
capaci di dare risposte a tutti. Lo
rileva la Presidenza della Conferenza
Episcopale Italiana invitando, nel
messaggio che di seguito pubblichia-
mo, a compiere con fiducia la scel-
ta di avvalersi di questo insegna-
mento.
Anche questanno ci rivolgiamo a
genitori e studenti che saranno chia-
mati a esprimere o a rinnovare, al-
latto delliscrizione per lanno scola-
stico 2002-03, la scelta di avvalersi
dellinsegnamento della religione cat-
tolica.
Tale scelta, anche se consueta, ha
sempre un grande valore personale e
sociale: riguarda tutti, ragazzi, fami-
glie e docenti, e trova attenta la co-
munit ecclesiale, consapevole del-
limportanza della scuola e della sua
missione di servizio a ogni persona.
La formazione religiosa che la
scuola offre attraverso linsegnamen-
to della religione cattolica parte in-
tegrante del processo scolastico. Per
questo motivo tale insegnamento vie-
ne garantito, anche nel quadro delle
riforme scolastiche in atto.
Per migliorarne lapproccio didatti-
co sono previste una semplificazione
dei contenuti, una maggiore cono-
scenza delle altre religioni, lassicura-
zione di specifiche attenzioni ai pro-
blemi esistenziali dei ragazzi e delle
ragazze che crescono e al mondo che
li circonda. Attraverso linsegnamen-
to della religione cattolica viene cos
offerta la possibilit di un accosta-
mento culturale ai valori e ai conte-
nuti della fede, patrimonio comune
ai cittadini italiani di ogni et.
Non si tratta di guardare soltanto
al passato, ma di cogliere la verit
sulluomo, che pu dare speranza e
fiducia per loggi e il domani.
In una societ nella quale sovente
dominano lincertezza, la paura e
langoscia, che spingono i giovani a
pericolose fughe dalla realt, linse-
gnamento della religione cattolica
rappresenta una proposta di valori e
laggancio a sicuri punti di riferimen-
to, capaci di dare risposte alle do-
mande che ragazzi e ragazze si pon-
gono nel loro cammino di crescita.
Lincontro con Cristo e il suo mes-
saggio, mediato dalla Chiesa cattoli-
ca, ha in s la capacit di portare al-
la luce la domanda di significato del-
la vita su cui ognuno, spesso senza
rendersene conto, sinterroga; ha al-
tres la possibilit di far maturare ri-
sposte vere, non superficiali, ispirate
da ideali alti. Il tutto ricercando un
dialogo rispettoso con le diverse cul-
ture e instaurando un confronto co-
struttivo con le altre discipline e aree
del sapere.
Lora di religione una possibilit
di conoscenza offerta a tutti. Per i
credenti tale scelta pu costituire un
contributo alla crescita della vita di
fede, in quanto ne consolida le radici
culturali. Per i non credenti pu rap-
presentare unopportunit per trova-
re nuovi stimoli culturali e possibilit
originali di verifica delle proprie scel-
te di vita.
Siamo convinti infatti che non esi-
ste offerta formativa valida e comple-
ta se viene ignorata la dimensione re-
ligiosa, componente essenziale della
persona umana.
Invitiamo perci caldamente tutti
a compiere con fiducia la scelta di
avvalersi di questo insegnamento.
Agli insegnanti di religione espri-
miamo gratitudine per la dedizione e
limpegno con i quali svolgono il loro
compito di concorrere a formare la
personalit umana e cristiana degli
alunni. E poich essi esercitano an-
che un ruolo civile, sociale e cultura-
le di grande rilievo auspichiamo una
sollecita e positiva soluzione della
questione riguardante il loro stato
giuridico.
Un saluto cordiale a tutti gli opera-
tori scolastici, con lassicurazione
della nostra preghiera per la scuola
italiana.
PAGINA
11 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 6 Gennaio 2002
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o EUROSCETTICISMO E GIUSTIZIA: DIBATTITO
Non sono bastati il colloquio tra Berlusconi e Rug-
giero (che aveva evidenziato contrasti all'interno del
Governo sulla politica estera) n le dichiarazioni te-
se a sedare le polemiche. I dissidi interni e con
l'opposizione continuano, anche sulla giustizia.
PENSIONI, LAVORO E CONCERTAZIONE Nel brac-
cio di ferro con il Governo su pensioni e lavoro i
sindacati fanno appello al Capo dello Stato. LEsecu-
tivo sta cancellando la concertazione, affermano
in una lettera a Ciampi. Il ministro Maroni trova del
tutto immotivata tale preoccupazione. Il Governo
ha inteso seguire un metodo di confronto ampio,
intenso e approfondito.
ITALIA SOTTO ZERO, GHIACCIO SULLE STRADE
Il freddo intenso che da settimane attanaglia la Pe-
nisola sta creando problemi alla circolazione strada-
le. Particolarmente difficile la situazione in Calabria.
Quasi tutta la statale 107 che collega Cosenza a
Crotone attraversando la Sila si pu percorrere solo
con le catene montate a causa della presenza di ne-
ve e ghiaccio.
RELIGIONE CATTOLICA NELLE SCUOLE: MES-
SAGGIO CEI La Presidenza della Cei invita gli alun-
ni italiani e le loro famiglie a esprimere o a rinnova-
re la scelta di avvalersi dell'insegnamento della re-
ligione cattolica a scuola.
|o
s|luoz|ono
po||l|co
Le diversit di vedute tra esponenti
dell'Esecutivo in tema di politica estera,
in particolare sull'Europa, continua a
calamitare i commenti e l'attenzione dei
mass media, e non solo in Italia. Diversi
organi d'informazione europei hanno in-
fatti riportato, anche con evidenza, quel-
la che definiscono una spaccatura nel
Governo italiano tra ministri filoeuro-
pei e ministri euroscettici.
Non sono dunque bastati il lungo e
cordiale colloquio tra il Premier Berlu-
sconi e il titolare della Farnesina, Rug-
giero (che con un'intervista dai toni forti
aveva evidenziato contrasti all'interno
del Governo), n le dichiarazioni tese a
gettare acqua sul fuoco delle polemiche.
E se per il ministro per gli Affari regio-
nali, Enrico La Loggia, non esiste un
problema Ruggiero ma vi sono semmai
diverse sensibilit allinterno della mag-
gioranza, e tutto sar chiarito molto
presto, per il titolare delle Politiche co-
munitarie, Buttiglione, le polemiche so-
no troppe e in alcuni casi ingiustificate
ma dal momento che ci sono, bene
approfittarne per un chiarimento del
Governo o in Consiglio di Gabinetto.
I due ministri che pi di altri si erano
mostrati tiepidi sull'arrivo dell'euro, cio
il titolare della Difesa, Martino, e quello
delle Riforme istituzionali, Bossi, non
cambiano posizione. E replicano a Rug-
giero, che li aveva indirettamente accu-
sati di euroscetticismo. Martino afferma
che non fanno un buon servizio allEu-
ropa quanti hanno ritenuto legittimo
lanciare scomuniche e anatemi a chi,
proprio perch ispirato dalla fede nel-
lEuropa, ha sollevato perplessit su al-
cuni aspetti concreti della moneta uni-
ca. Bossi contrappone la sua idea di
Europa (un'Europa dei popoli, che si
fonda sugli Stati nazione, lEuropa della
devoluzione verso il basso, unEuropa
cristiana) a quella che attribuisce a
Ruggiero, cio unEuropa di burocrati,
dispotica e tirannica, concentrata nelle
mani di pochi eletti non eletti.
Una dichiarazione arriva anche dal
Presidente della Commissione europea,
Romano Prodi, che attraverso il suo
portavoce fa sapere che non c nessu-
na ragione per dubitare dellimpegno
europeista dellItalia. Quello che conta
sono i fatti, gli atti concreti e le prese di
posizione del Premier Berlusconi.
Dal canto suo lopposizione di centro
sinistra ha chiesto formalmente al Presi-
dente della Camera un dibattito parla-
mentare, con Berlusconi e Ruggiero, per
capire quale sia la strategia europea
dopo i gravi contrasti esplosi nel Gover-
no. I capigruppo dellUlivo Violante,
Castagnetti, Rizzo e Boato definisco-
no il chiarimento urgente e necessario ,
poich in discussione la credibilit in-
ternazionale del Paese, cui interessata
lopposizione non meno della maggio-
ranza. E il segretario dei Ds, Fassino,
ha annunciato una manifestazione a Bo-
logna per ricordare agli euroscettici
limpegno europeista del centro sinistra.
L'opposizione attacca Governo e mag-
gioranza anche sulla giustizia, e lo spun-
to di questi giorni continua ad essere il
processo milanese sulla Sme. Parlamen-
tari della Casa della libert chiedono che
la Cassazione decida il trasferimento del
processo in altra sede mentre l'Ulivo ha
presentato alla Camera una mozione per
impegnare il Governo a revocare il tra-
sferimento comunicato nei giorni
scorsi dal Guardasigilli di un giudice
del collegio. Fassino ha accusato la
maggioranza di puntare solo ad impe-
dire il processo, e di ostacolare cos il
confronto sulla riforma della giustizia.
Per il capogruppo di Fi al Senato, Schi-
fani, il centro sinistra a non volere il
dialogo sulla giustizia; noi non voglia-
mo bloccare nulla. Vogliamo solo che
siano rispettate le regole, la legge. Cosa
che non accade al processo Sme.
Tre giovani muoiono
in auto in Piemonte
ALESSANDRIA Tre giovani ales-
sandrini hanno perso la vita in un
incidente avvenuto alle cinque e
mezzo di sabato mattina sulla stra-
da che collega Spinetta Marengo
ad Alessandria, nei pressi del mu-
seo napoleonico. Le vittime, che
tornavano da una discoteca, sono
Massimo Forti, 25 anni, Matteo
Ricci, 22 anni, ed Emanuele Ca-
mossa, 30 anni. Lauto, dopo aver
sbandato sulla sinistra, ha sfonda-
to la cancellata schiantandosi con-
tro il muro di una casa.
Anziano ucciso:
arrestato il nipote
CATANIA I carabinieri di Acirea-
le hanno arrestato Santi Maurizio
Adorni, di 32 anni, perch ritenuto
autore dellomicidio dello zio, San-
to Anfuso, un artigiano di 67 anni il
cui cadavere fu trovato il 13 luglio
dello scorso anno in un casolare
allinterno di un condominio di Val-
verde, dove la vittima abitava. Il
giovane avrebbe ucciso lo zio al
culmine di una lite per motivi eco-
nomici. Lo avrebbe colpito con una
pialla in testa e lo avrebbe finito a
calci. Lomicidio, avvenuto tre gior-
ni prima del ritrovamento del ca-
davere, non sarebbe stato preme-
ditato.
Sequestrati a Eboli
giocattoli insicuri
SALERNO 21.000 giocattoli, privi
dei prescritti requisiti essenziali di
sicurezza, in difformit alle diretti-
ve dellUe, sono stati sequestrati
dalla Guardia di Finanza a Eboli.
Loperazione ha fatto seguito al
sequestro di altri 214.500 giocattoli,
avvenuto sempre a Eboli il 23 di-
cembre scorso. Nove complessiva-
mente le persone denunciate. Sino
ad oggi i finanzieri hanno posto
sotto sequestro 235.383 giocattoli
privi dei requisiti di sicurezza, sta-
biliti dall'Ue.
Ripreso il traffico
di clandestini a Gorizia
TRIESTE Dopo la pausa in coin-
cidenza con le festivit di fine an-
no, sembra essere ripreso, al con-
fine italo-sloveno della provincia di
Gorizia, il traffico di clandestini
extracomunitari: la notte di venerd
le forze dellordine ne hanno fer-
mati 15, tra cui tre donne e due
minori. In particolare, cinque mol-
davi (tra cui due donne e un mino-
re), 6 iracheni (un uomo, una don-
na e quattro minori), quattro ira-
niania. I clandestini sono stati
ospitati presso le strutture di acco-
glienza della Caritas diocesana.
ROMA, 5.
Si riaccende il dibattito su occupazio-
ne e previdenza. I segretari generali di
Cgil, Cisl e Uil fanno appello al presi-
dente della Repubblica, Carlo Azeglio
Ciampi contro le deleghe del Governo
sul lavoro e sulla previdenza e a difesa
della concertazione. In una lettera si di-
cono preoccupati per uno schema di re-
lazioni sindacali che nega nei fatti la
concertazione e rischia di produrre
gravi fratture sociali e chiedono a
Ciampi un incontro per illustrare le po-
sizioni del sindacato. Le ultime decisio-
ni del Governo in materia di delega legi-
ROMA, 5.
Il quarto giorno dellEuro ha registra-
to ancora lunghe file negli uffici postali
e nelle banche. Specialmente nelle gran-
di citt come Roma e Napoli rispetto a
gioved ed a mercoled, infatti, sono au-
mentate le persone in attesa a causa del-
la concomitanza di scadenze fiscali, bol-
lettini da pagare, rate di mutui e di mol-
ti intenzionati a cambiare le lire in Euro
nonostante ci sia tempo fino al 28 feb-
braio. Ad incidere sullaumento delle file
anche e questo riguarda soprattutto
gli istituti di credito che il giorno 7 gen-
naio attueranno uno sciopero generale
la chiusura settimanale ed il fatto che
luned molte banche non apriranno a
causa dello sciopero proclamato dalle
organizzazioni sindacali di categoria.
Questo, dunque, avrebbe indotto molti
ad anticipare una serie di adempimenti
in virt del fatto che molte banche re-
steranno chiuse tre giorni consecutivi e
riapriranno al pubblico solamente mar-
ted prossimo. Problemi notevoli, sia per
le banche che per le poste, sono creati
dal resto in Euro visto che molti utenti
lo contano e ricontano pi volte davanti
allo sportello. Molti poi quelli che si pre-
sentano per liberarsi delle lire anticipan-
do magari il pagamento di bollette con
scadenze ancora lontane o chiedere
spiegazioni.
Al rientro dalle vacanze natalizie gli
automobilisti che si trovino a passare
domenica e luned da uno dei 32 caselli
delle autostrade del Nord Italia potreb-
bero risparmiare gli Euro del costo del
pedaggio.
Processo Sme:
la Corte d'Appello
chiede chiarimenti
al Guardasigilli
TRASPORTI Agitazioni settoriali nei prossimi giorni
Sciopero generale
di 4 ore il 30 gennaio
esclusione del trasporto pubblico locale:
per questo comparto le modalit dell'a-
stensione saranno decise a livello regio-
nale tra il 14 e il 31 gennaio. Nel confer-
mare che la protesta stata indetta per
aderire allo sciopero proclamato da Cgil,
Cisl e Uil contro la riforma delle pensio-
ni, il segretario generale della Filt Cgil
Guido Abbadessa ha sottolineato che
nel comparto trasporti lo sciopero assu-
me un significato particolare, visto lo
stato di grave crisi strutturale di alcuni
settori. Nel comparto aereo, nell'indotto
ferroviario e nel settore marittimo e por-
tuale ha precisato sono in atto pe-
santi riduzioni di personale e, senza ri-
sposte adeguate da parte del Governo,
le conseguenze sull'attivit e sul lavoro
sono destinate ad aggravarsi ulterior-
mente. Intanto agitazioni sono in pro-
gramma nei vari settori dei trasporti
pubblici gi dalla prossima settimana.
Per marted 8 annunciato lo sciopero
dei controllori di volo per una protesta
nazionale indetta da Fit-Cisl, Uiltraspor-
ti, Cila-Av, Licta, Cisal, Ugl e Assivolo-
quadri. L'astensione dal lavoro avr la
durata di 4 ore, dalle 12 alle 16 ma la
Commissione di garanzia ha chiesto alle
organizzazioni sindacali coinvolte la re-
voca della protesta: i garanti riferisce
l'Ansa contestano la violazione del
cosiddetto intervallo oggettivo (intervallo
minimo di 20 giorni) oltre al mancato
espletamento delle procedure di conci-
liazione. Un nuovo sciopero del settore,
di 8 ore (dalle 10 alle 18), in program-
ma venerd 18. Gioved 10 scioperer
per tutto il giorno il personale dei tra-
ghetti Tirrenia ma informa una nota
saranno assicurati i servizi essenziali.
MILANO, 5.
Dopo il rinvio all'11 gennaio del pro-
cesso Sme-Ariosto in corso a Milano,
continua a suscitare polemiche la deci-
sione del Guardasigilli Castelli di negare
la proroga ad uno dei giudici, Guido
Brambilla, trasferito al tribunale di sor-
veglianza. Mentre sul piano politico l'U-
livo ha presentato ieri sera una mozione
alla Camera con la quale chiede al Go-
verno la revoca del provvedimento, sul
piano giudiziario il presidente della Cor-
te d'Appello di Milano, Giuseppe Gre-
chi, ha chiesto chiarimenti al ministero
della Giustizia anche per stabilire in
quale momento debba assumere il nuo-
vo incarico.
Da parte sua il Guardasigilli nuova-
mente intervenuto sulla questione nel
corso di un'intervista televisiva ripresa
dall'Ansa, a proposito di una recente cir-
colare del Csm nella quale si stabilisce
che non ci sia alcuna incompatibilit tra
le funzioni di magistrato di sorveglianza
e la possibilit che lo stesso magistrato
sia applicato in un collegio giudicante
per portare a termine il processo in cor-
so. Prima di questa circolare ricorda
ancora l'Ansa l'incompatibilit era to-
tale. Il ministro ha dichiarato nel corso
dell'intervista che a suo giudizio la cir-
colare del Csm presenta dubbi di legit-
timit, ha ribadito l'opinione che alla
fine tutta la questione si risolver proba-
bilmente di fronte ad un tribunale am-
ministrativo e ha aggiunto: Bisogna
che ciascuno operi nell'alveo delle pro-
prie prerogative previste dalla Costitu-
zione.
ROMA, 5.
Con la fine della tregua sindacale in
coincidenza delle festivit, si annunciano
agitazioni in vari settori, in particolare
in quello dei trasporti pubblici. Per mer-
coled 30 gennaio stato proclamato
uno sciopero generale di quattro ore
contro i contenuti della riforma delle
pensioni e per la difficile situazione del
settore dei trasporti. La protesta avr
luogo dalle 10 alle 14 ed stata decisa
dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl e
Uil. Si fermeranno tutte le attivit dei
trasporti (treni, aerei, traghetti) ad
Freddo sempre intenso
su tutta la Penisola
Ghiaccio sulle strade
e nella laguna veneta
ROMA, 5.
Il gelo non lascia l'Italia. Da tre setti-
mane l'aria fredda proveniente dal Nord
Europa ha prima portato il vento e la
neve poi ha fatto scendere le temperatu-
re di molti gradi sotto lo zero. La parti-
colarit, rispetto agli anni scorsi, pro-
prio la durata del fenomeno e non sem-
bra che per la prossima settimana siano
previsti cambiamenti di rilievo.
Particolarmente critica la situazione
in Calabria. In alcune zone del Cosenti-
no e del Catanzarese resta problematica
la transitabilit su strade statali, provin-
ciali e comunali per la presenza di
ghiaccio e neve. Quasi tutta la 107,
che porta da Cosenza a Crotone attra-
verso la Sila, si pu percorrere solo con
le catene montate e la Polizia effettua
controlli rigidissimi per evitare danni
agli automobilisti e blocchi alla circola-
zione per mezzi di traverso. Ci vale so-
prattutto per le strade interne dellalto-
piano della Sila Grande e per i centri
abitati di San Giovanni in Fiore, Longo-
bucco e Bocchigliero sommersi ieri da
unabbondante nevicata. A Monte Botte
Donato (sopra Lorica) sono stati toccati
i 22 gradi sotto lo zero e la carreggiata
una lastra di ghiaccio. Nel Crotonese
prevista neve anche oggi. Laeroporto
S. Anna di Isola Capo Rizzuto stato
riaperto, dopo il blocco di ieri.
Leggermente migliorate invece le con-
dizioni meteorologiche in Basilicata: og-
gi c il sole sul Potentino dopo le tor-
mente di neve di ieri. Le temperature
restano assai basse e su tutta la provin-
cia soffia un vento fortissimo. Si viaggia
regolarmente su statali, provinciali e co-
munali; qualche disagio stato segnala-
to sulle strade e sui valichi di montagna,
dove vi sono formazioni di ghiaccio. La
viabilit regolare sul tratto lucano del-
lA3 Salerno-Reggio Calabria.
Fa molto freddo anche in Sardegna e
in Sicilia. L'Etna completamente im-
biancato e stamane una spruzzata di ne-
ve ha raggiunto Taormina. Pericolo
ghiaccio nei centri dei monti Nebrodi.
Nella laguna di Venezia il gelo si
tradotto in ghiaccio, che ha fatto la sua
comparsa dopo 16 anni. Negli altri ca-
poluoghi di provincia le temperature mi-
nime si confermano abbondantemente
al di sotto dello zero: Belluno registra
10, Verona, Vicenza e Rovigo 9, Tre-
viso 8, Padova 7 come Venezia. Ma in
Veneto, come in altre regioni del Nord,
c' un'emergenza pi grave del freddo
ed la siccit che si fa sentire soprattut-
to in montagna. Nel Bellunese i Vigili
del fuoco stanno rifornendo d'acqua gli
abitanti con le autobotti.
Napoli: sequestrati
a detenuti per mafia
telefonini e computer
Morto in Sardegna l'uomo
pi vecchio del mondo:
avrebbe compiuto 113 anni
In Lombardia bruciati
a dicembre 2.267 ettari
Pi che in tutto il 2001
NAPOLI, 5.
Dieci telefoni cellulari e un pc portati-
le, utilizzati dai detenuti per comunicare
con l'esterno, sono stati sequestrati da
polizia e carabinieri durante una perqui-
sizione nel carcere napoletano di Secon-
digliano.
Sullindagine, condotta dalla Direzio-
ne distrettuale antimafia di Napoli, vie-
ne mantenuto uno stretto riserbo ma se-
condo indiscrezioni dell'Ansa, la circo-
stanza sarebbe venuta alla luce in segui-
to a intercettazioni telefoniche su utenze
adoperate da esponenti di un clan della
camorra. Gli investigatori hanno accer-
tato successivamente che le telefonate
partivano dallinterno del penitenziario.
Gli inquirenti stanno cercando di capire
come i telefonini siano entrati allinterno
del carcere, gi negli anni scorsi al cen-
tro di inchieste della magistratura. Nel-
lambito dellinchiesta figurano, al mo-
mento, dieci persone indagate: nove de-
tenuti, tra cui un esponente del clan Al-
fano, e una guardia carceraria.
Non chiaro se telefonini e pc siano
stati sequestrati allinterno delle celle o
in uffici del penitenziario. Gli inquirenti
ritengono che la concessione dei telefo-
nini ai detenuti sia frutto di corruzione
di guardie carcerarie.
NUORO, 5.
morto luomo pi vecchio del mon-
do, Antonio Todde, di Tiana (Nuoro):
avrebbe compiuto 113 anni il 22 gen-
naio; un record, il suo, attestato lo scor-
so anno dal Guinness dei primati. L'an-
ziano, da tempo a letto, morto gioved
sera. Ieri, invece, morta a Minturno
(Latina) la nonnina d'Italia: Maria
Grazia Broccolo, aveva 110 anni e due
anni fa era persino tornata a scuola per
conseguire la licenza media.
Ora, nel libro dei primati, il posto del-
l'uomo pi anziano del mondo stato
preso da un giapponese, che compir
112 anni il 23 marzo. Ma la Sardegna
resta un luogo eccezionale quanto a lon-
gevit: vi abitano ben 223 ultracentena-
ri. Uno di loro, Giovanni Frau, di Orro-
li, ha compiuto 111 anni il 23 novembre.
E proprio a questo paesino di 3.000 abi-
tanti del Nuorese va il record della lon-
gevit: dal 1985 undici persone hanno
superato la soglia del secolo (6 uomini e
5 donne) e attualmente vi sono ben 41
ultranovantenni viventi.
Proprio mercoled scorso un'ultracen-
tenaria, Pasquarosa Moriconi, era giun-
ta in Vaticano per incontrare il Papa du-
rante l'Udienza Generale: una primizia
vissuta a 104 anni.
MILANO, 5.
In Lombardia, nel solo mese di di-
cembre, gli incendi hanno devastato
2.267 ettari di terreno: 847 di bosco e
1.420 tra pascoli e campi incolti. Una ci-
fra nettamente superiore rispetto ai pre-
cedenti undici mesi (estate dunque com-
presa) quando complessivamente gli et-
tari colpiti dalle fiamme sono stati 817,
dei quali 180 di boschi. Lo ha reso noto
la Regione sottolineando che in questi
giorni di emergenza sono a disposizione
per i servizi antincendio nove elicotteri,
tre ricognitori e quattro Canadair.
Anche se la situazione appare adesso
sotto controllo, in Lombardia sono state
attivate una decina di postazioni di con-
trollo a raggi infrarossi. Gli occhi elet-
tronici sono posti in genere sulla cima
delle montagne e hanno una portata vi-
siva di decine di chilometri. Le postazio-
ni sono dotate di telecamere ad alta de-
finizione che trasmettono le immagini
dei principi di incendio nelle sedi dei
servizi forestali.
Intanto una doppia inchiesta stata
avviata dalla procura di Lecco per ac-
certare origine, cause e responsabilit
legate al rogo scoppiato sul monte Due
Mani che ha provocato la morte di un
volontario della Comunit montana.
Disagi negli aeroporti
di Catania
e di Palermo
PALERMO, 5.
Chiusura ieri dell'aeroporto di
Catania Fontana Rossa a causa di
un guasto alle luci di soglia pista.
Laeroporto stato riaperto alle
21 ma solo per tre ore, durante le
quali erano garantiti solo i decolli.
Alla mezzanotte nuova chiusura
fino a stamattina. Sono state ga-
rantite solo le partenze poich
con lassenza delle luci soglia pi-
sta le norme internazionali della-
viazione civile vietano latterrag-
gio. Queste luci sono per i piloti
un indicatore visivo che contribui-
sce ad accompagnare a terra gli
aerei. I velivoli in arrivo a Catania
sono stati dirottati sugli scali alter-
nativi di Palermo e Reggio Cala-
bria.
A Palermo la polizia stata
chiamata alle 20.15 allaeroporto
di Punta Raisi per sedare gli ani-
mi dei passeggeri che aspettavano
laereo per recarsi a Torino. Il ve-
livolo, IG 279 (Meridiana) avrebbe
dovuto decollare alle 15.25. I pas-
seggeri, invece, si sono potuti im-
barcare solo alle 20.20.
ROMA, 5.
I sindacati confederali del pub-
blico impiego e della scuola han-
no indetto uno sciopero generale
per l'intera giornata di venerd 15
febbraio con una manifestazione
nazionale a sostegno del rinnovo
contrattuale del settore e contro
la politica previdenziale del Go-
verno. Saranno coinvolti comples-
sivamente circa 3 milioni di lavo-
ratori. In preparazione e a soste-
gno dello sciopero generale sono
state indette assemblee informati-
ve sui luoghi di lavoro tra il 14
gennaio e il 2 febbraio.
Protesta indetta
anche nel pubblico
impiego e nella scuola

Un anno fa, nella Solennit dell'Epifania, Giovanni Paolo II chiudeva il Grande Giubileo del Duemila
consegnando alla Chiesa la Lettera Apostolica Novo Millennio ineunte
Ricordo con quale intima
commozione
la mattina dellEpifania
ho apposto la firma
alla Lettera apostolica
Novo Millennio ineunte.
Desidero nuovamente lodare Dio,
fonte di ogni bene,
per le innumerevoli grazie
che il Grande Giubileo
dellAnno 2000 ha arrecato
alla comunit cristiana
e per il rinnovato slancio apostolico
scaturito nelle diverse Chiese locali
dalla celebrazione
del bimillenario della nascita
di Cristo. Duc in altum!
(Lc 5, 4). Ancora una volta
questa parola risuona oggi
per noi, e ci invita a fare
memoria grata del passato,
a vivere con passione
il presente, ad aprirci con fiducia
al futuro: Ges Cristo lo stesso,
ieri, oggi e sempre!
(Novo Millennio ineunte, 1).
Agli inizi del nuovo millennio
tutta la Chiesa, ripartendo
da Cristo, sostenuta dallamore
del Padre e confortata dal dono
inesauribile dello Spirito,
si pone con umilt al servizio
del mondo e con la testimonianza
della vita e delle opere
intende offrirgli
la sua unica ricchezza:
Cristo Signore, Salvatore
e Redentore delluomo
(cfr At 3, 6).
(Giovanni Paolo II, udienza alla Curia Romana
per la presentazione degli auguri natalizi,
22 dicembre 2001)
Guardiamo lontano con gli occhi
dei pellegrini del Terzo Millennio
FRANCESCO M. VALIANTE
G
li occhi del pellegrino sono occhi che rac-
chiudono un orizzonte di futuro. Non si ab-
bassano mai, non cedono al peso della
stanchezza o dello scoramento. Sono occhi che
guardano avanti, che guardano lontano. Oc-
chi audaci che puntano dritti, mirano in alto. E
anche se il cammino lungo e faticoso, restano
sempre aperti, fissi sulla meta, sorretti dalla forza
inestinguibile della speranza.
trascorso un anno esatto dalla chiusura della
Porta Santa del Grande Giubileo. Un anno da
quella indimenticabile mattina dell'Epifania del
2001 in Piazza San Pietro. Un anno da quella sto-
rica firma apposta da Giovanni Paolo II alla No-
vo Millennio ineunte, la Magna Charta del do-
po Giubileo. E oggi, all'alba del 2002, lo sguardo
del Successore di Pietro, lo sguardo della Chiesa,
lo sguardo degli innumerevoli pellegrini che han-
no ripercorso i passi degli antichi romei, uno
sguardo che resta alto, fiero, intrepido. Che con-
tinua a guardare lontano, come ebbe a dire
proprio Giovanni Paolo II incontrando migliaia di
bambini alla vigilia della conclusione dell'Anno
Santo. Che non smette di guardare avanti, co-
me ribad egli stesso il giorno successivo cele-
brando la Santa Messa sul sagrato della Basilica
Vaticana.
Primo pellegrino a varcare la Porta Santa, il
Papa anche il primo a guidare la lunga carova-
na dei viandanti del dopo Giubileo. il primo a
guardare lontano, con la disarmata innocenza e
l'indomito entusiasmo dei bambini. A guardare
avanti, con l'arditezza e la lungimiranza dei sa-
pienti. E in questo sguardo non ci sono giustifica-
zioni alla fuga o al disimpegno. C', anzi, tutta la
voglia di fare i conti con il presente: con questo
presente, cos carico di drammi e di inquietudini.
C' tutta la passione per l'oggi: per questo oggi,
cos assetato di senso e di pienezza. Andiamo
avanti con speranza! Un nuovo millennio si apre
davanti alla Chiesa come oceano vasto in cui av-
venturarsi, contando sull'aiuto di Cristo ha scrit-
to il Papa nella Novo Millennio ineunte. Con
quelle parole egli ha come consegnato solenne-
mente il nuovo millennio nelle mani della Chiesa
e delle generazioni del mondo. Lo ha fatto con gli
accenti vibranti del Duc in altum!. Con il palpito
fidente e incalzante del Nulla pi come pri-
ma!.
Il Simbolo della Porta Santa si chiude alle no-
stre spalle si legge a conclusione della Novo
Millennio ineunte ma per lasciare pi spalan-
cata che mai la porta viva che Cristo. S,
sempre aperta la porta viva che conduce alla
Speranza. E non si sono fermati i passi dei pelle-
grini del 2000. Le orme dei nuovi pastori del
Terzo Millennio continuano a calcare i sentieri
della storia. Ora sono gi in cammino verso Assi-
si, con le stesse bisacce e gli stessi bastoni
che li hanno accompagnati durante il Giubileo: la
preghiera, la penitenza, la conversione. Sono in
cammino verso la citt di Francesco per vivere
con Giovanni Paolo II una intensa giornata di im-
plorazione per la pace.
PAGINA
12 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 6 Gennaio 2002
.

ARGENTINA Al Governo sono stati concessi poteri speciali per modificare il regime dei cambi della moneta
Il Parlamento adotta il programma economico d'emergenza
BUENOS AIRES, 7.
Dopo un intenso di-
battito cominciato saba-
to alla Camera dei depu-
tati e concluso nella tar-
da serata di ieri al Sena-
to, il Parlamento argenti-
no ha approvato a larga
maggioranza la legge di
emergenza pubblica e di
riforma del regime dei
cambi varata dal Gover-
no del neo Presidente
Eduardo Duhalde. Han-
no votato a favore il par-
tito peronista, in cui mi-
lita Duhalde, e quello ra-
dicale, alleati nel nuovo
Sciagura stradale
nel Nord del Paese:
16 morti e 11 feriti
BUENOS AIRES, 7.
Sedici morti ed undici feriti,
cinque dei quali versano in gravi
condizioni, il bilancio di una
sciagura stradale avvenuta nella
notte tra sabato e domenica nel
Nord dellArgentina al confine tra
le province di Salta e Jujuy. Un
autobus di turisti ed un camion
che trasportava zucchero si sono
scontrati frontalmente per un sal-
to di corsia. Vigili del fuoco e
agenti di polizia, intervenuti sul
posto, sono stati a lungo impegna-
ti per estrarre i corpi delle vittime
dalle lamiere contorte dei due vei-
coli, che sono rimasti completa-
mente distrutti. Le operazioni di
soccorso sono state tra laltro
ostacolate dalle tonnellate di zuc-
chero che dal camion si sono ro-
vesciate sullautobus.
CONTINUA A PAGINA 2
NS!||
|N||MAZ|N|
Il Santo Padre ha ricevuto oggi, in udienza, Sua Emi-
nenza Reverendissima il Cardinale Francis Arinze, Pre-
sidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Reli-
gioso, con Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor
Michael Louis Fitzgerald, Vescovo titolare di Nepte, Se-
gretario del medesimo Pontificio Consiglio.
. .
Il Santo Padre ha nominato Sotto-Segretario della
Congregazione per lEducazione Cattolica il Reverendo
Monsignore Angelo Vincenzo Zani, del clero di Brescia,
finora Direttore dellUfficio Nazionale per leducazione,
la scuola e luniversit della Conferenza Episcopale Ita-
liana.
. .
Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pa-
storale dellArcidiocesi di Oviedo (Spagna), presentata
da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Gabino
Daz Merchn, in conformit al canone 401 1 del Co-
dice di Diritto Canonico.
. .
Provvista di Chiesa
Il Santo Padre ha nominato Arcivescovo Metropolita
di Oviedo (Spagna) Sua Eccellenza Reverendissima
Monsignor Carlos Osoro Sierra, finora Vescovo di
Orense.
L'OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
UNICUIQUE SUUM
POLITICO RELIGIOSO
NON PRAEVALEBUNT
.
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Anno CXLII - N. 6 (42.942) CITT DEL VATICANO Luned-Marted 7-8 Gennaio 2002
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L'Osservatore della Domenica . $ 81
NELLASOLENNITDELL'EPIFANIAGIOVANNI PAOLOII ORDINADIECI NUOVI VESCOVI
Cristo luce dei popoli di ogni tempo
e di ogni luogo vi chiama ad essere
missionari coraggiosi del Vangelo
Duc in altum!: ad un anno dalla conclusione dell'Anno Santo
il Papa riconsegna a tutti la Lettera Apostolica Novo Millennio ineunte
Nella Basilica Vaticana, Giovanni
Paolo II ha ordinato dieci nuovi Ve-
scovi, nella mattina di domenica 6
gennaio, Solennit dell'Epifania del
Signore. Ecco i punti nodali dell'o-
melia del Santo Padre:
Il tema della luce domina le
solennit del Natale e dellEpifa-
nia, che anticamente e anco-
ra oggi in Oriente erano uni-
te in una sola grande festa delle
luci;
Incarnandosi, il Figlio di Dio
si manifestato quale luce. Luce
non solo allesterno, nella storia
del mondo, ma anche allinterno
delluomo, nella sua storia perso-
nale. Si fatto uno di noi, dando
senso e valore rinnovato alla no-
stra terrena esistenza;
Questoggi, solennit del-
lEpifania, che significa Mani-
festazione, ritorna con vigore il
tema della luce. Questoggi il
Messia, che a Betlemme si mani-
fest a umili pastori della regio-
ne, continua a rivelarsi luce dei
popoli di ogni tempo e di ogni
luogo;
Quanto suggestivo il simbo-
lo della stella che ricorre in tutta
liconografia del Natale e dellEpi-
fania! Ancor oggi evoca profondi
sentimenti anche se, come tanti
altri segni del sacro, rischia talo-
ra di venire banalizzato dalluso
consumistico che ne vien fatto.
Tuttavia, ricollocata nel suo conte-
sto originario, la stella che con-
templiamo nel presepe parla alla
mente ed al cuore anche delluo-
mo del terzo millennio. Parla al-
luomo secolarizzato, ridestando
in lui la nostalgia della sua
condizione di viandante in cerca
della verit e desideroso dellas-
soluto;
Chi non sente il bisogno di
una stella che lo guidi nel suo
cammino sulla terra? Avvertono
questa necessit sia gli individui
che le nazioni;
Voi, carissimi Fratelli, venite
costituiti Pastori mediante lodier-
na Ordinazione episcopale. Cristo
fa di voi altrettanti suoi ministri e
vi chiama a essere missionari del
suo Vangelo;
Un anno fa, in questa festa
dellEpifania, a conclusione del-
lAnno Santo, consegnai ideal-
mente alla famiglia dei credenti e
allintera umanit la Lettera apo-
stolica Novo Millennio ineunte,
che si apre con linvito di Cristo a
Pietro e agli altri: Duc in altum!
Prendi il largo;
Ritorno a quel momento indi-
menticabile, carissimi Fratelli, e
riconsegno questo testo program-
matico della nuova evangelizza-
zione a ciascuno di voi. Vi ripe-
to le paroledelRedentore: Duc
in altum!. Non temete le tene-
bre del mondo, perch chi vi
manda la luce del mondo (Gv
8, 12), la stella radiosa del matti-
no (Ap 22, 16);
E Tu, Ges, che un giorno di-
cesti ai tuoi discepoli: Voi siete
la luce del mondo (Mt 5, 14), fa
che la testimonianza evangelica
di questi nostri Fratelli risplenda
davanti agli uomini del nostro
tempo. Rendi efficace la loro mis-
sione, perch quanti affidi alle lo-
ro cure pastorali rendano sempre
gloria al Padre che nei cieli (cfr
Mt 5, 16).
Pagina 6/7
All'Angelus il Santo Padre ricorda due importanti ricorrenze
pur necessarie misure di
ordine monetario. Dopo
un decennio di liberismo
a oltranza, essa mira a
rafforzare la presenza e
l'intervento dello Stato
per regolare l'economia
e la finanza. Nei giorni
scorsi, Duhalde ha illu-
strato a pi riprese la
nuova strategia economi-
co-sociale. venuto il
momento ha procla-
mato di abbandona-
re un modello economi-
co che completamente
esaurito e ha gettato nel-
la disperazione la grande
Esecutivo di unione nazionale.
La legge adottata concede al Governo poteri
speciali fino al 2003 allo scopo di far uscire il
Paese da una recessione che dura da quattro
anni e che rischia di provocare una esplosione
sociale.
In particolare, l'Esecutivo avr la facolt di
annullare la legge sulla convertibilit (in vigore
dal 1991) che stabilisce una insostenibile parit
fissa tra il peso e il dollaro. Nelle prossime 48
ore (il mercato ufficiale dei cambi rester chiu-
so fino a mercoled), il Governo decider l'enti-
t della svalutazione del peso.
Si prevede che il nuovo tasso di cambio sar
di 1,35 peso per un dollaro per le operazioni
commerciali e finanziarie, comprese le rimesse
degli utili dall'estero. Vi sar poi un altro bina-
rio di cambio in cui il peso fluttuer liberamen-
te per le altre operazioni (importazioni di beni
non essenziali, viaggi all'estero).
Ma la legge adottata durante il fine settimana
dai due rami del Parlamento va al di l delle
maggioranza della popolazione. Fino a ieri
ha spiegato c'era un'alleanza della classe po-
litica con il settore finanziario e bancario. Ora
dobbiamo costruire un'alleanza della comunit
produttiva, frenare la marcia verso l'anarchia e
garantire alla popolazione i diritti umani di ba-
se, vale dire pane, lavoro e medicinali. Occor-
re pertanto invertire sollecitamente la rotta e
adottare un nuovo sistema che privilegi la pro-
La Giornata Missionaria Mondiale dell'Infanzia:
Accendi la speranza
La Chiesa affida oggi il compito di evangelizzare,
in modo tutto speciale, ai fanciulli.
questo il significato della Giornata Missionaria
Mondiale dell'Infanzia, che quest'anno ha come tema:
Accendi la speranza ed impegna i ragazzi missionari
a diffondere la luce della solidariet...
Il Natale celebrato da alcune Chiese orientali
e dalle venerande Chiese d'Oriente
Alcune Chiese orientali, come la Chiesa ortodossa russa,
e le venerande Chiese d'Oriente, come la Chiesa copta,
etiopica e armena, celebrano in questi giorni
il Natale di Ges Cristo.
Va ad esse il mio ben augurante pensiero
e l'assicurazione della mia incessante orazione...
A pagina 8 il testo integrale della meditazione del Santo Padre all'Angelus di domenica 6 gennaio

MARIO AGNES
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mondo di riferimento (sedi, clienti, collaboratori), questo giornale, questi valori.
PAGINA
2 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 7-8 Gennaio 2002
DA| MND
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n
p
r
i
m
o
p
i
a
n
o INDIA-PAKISTAN Persiste la tensione al confine,
mentre non ha portato agli esiti sperati il dialogo
politico tra i due Governi a margine del vertice del-
l'Associazione dei sette Paesi dell'Asia Meridionale
(Saarc) che si tenuto in Nepal. L'accusa mossa da
Nuova Delhi ad Islamabad quella di ospitare e so-
stenere gruppi separatisti islamici nel Khasmir. Ma
il Presidente pakistano, Pervez Musharraf, proprio
nel discorso tenuto al Saarc, ha tenuto a distinguere
il terrorismo dalle legittime lotte di liberazione.
MEDIO ORIENTE Si conclusa senza risultati la
missione dell'inviato Usa Anthony Zinni. Mentre l'e-
missario americano presiedeva una riunione dei re-
sponsabili della sicurezza, il Premier israeliano,
Ariel Sharon, ha accusato il Presidente dell'Autorit
Palestinese (Ap), Yasser Arafat, di favorire il terrori-
smo. Le dichiarazioni sono giunte dopo la scoperta
di un ingente quantitativo di armi che secondo Israe-
le sarebbero state destinate all'Ap. I palestinesi
hanno rigettato le accuse.
AFGHANISTAN Aumenta la presenza dei militari
della Forza internazionale d'assistenza per la sicu-
rezza dell'Afghanistan (Isaf). La Francia ha annun-
ciato l'invio di altri 119 soldati, che andranno ad ag-
giungersi al contingente presente sul territorio por-
tando a 232 il numero degli effettivi. Parigi ha inten-
zione di dispiegare nei prossimi mesi 550 militari.
Dopo i francesi sar la volta dei soldati italiani, te-
deschi e spagnoli. A fine gennaio l'Isaf dovrebbe es-
sere formata da 4.500 uomini.
Sierra Leone: muoiono
cinque caschi blu
NEW YORK Cinque caschi blu
dellOnu sono morti e diversi altri
sono rimasti seriamente feriti nella
Sierra Leone per lesplosione acci-
dentale di una cassa che contene-
va bombe di mortaio. Lo hanno re-
so noto domenica a New York fonti
delle Nazioni Unite precisando che
lincidente avvenuto sabato mat-
tina nellEst del Paese e che le vit-
time erano dello Zambia. I feriti
sono stati trasportati in un ospeda-
le della capitale Freetown. In Sier-
ra Leone vi una Forza di pace
internazionale che si deve occupa-
re del disarmo delle fazioni che
hanno lottato per oltre un decennio
per il controllo del Paese africano.
Brasile: si arreso
sequestratore autobus
SAN PAOLO Si arreso sabato
pomeriggio e ha liberato i cinque
ostaggi luomo che venerd mattina
aveva sequestrato un piccolo auto-
bus a Porto Alegre, nel Sud del
Brasile. A bordo del veicolo non
vi era alcuna bomba, ha precisa-
to il capo della polizia militare del-
la citt, il colonnello Luis Antonio
Brener nel dare la notizia della
conclusione della vicenda.
Spagna: quattro morti
in incidente stradale
MADRID Quattro uomini sono
morti domenica a Villaverde, alla
periferia di Madrid, a bordo della
loro auto, che ha sfondato il guar-
drail di un ponte precipitando su
una strada ferrata, dove stata in-
vestita da un treno. Lo hanno reso
noto polizia e servizi di soccorso.
Lauto stata trascinata per 400
metri dal convoglio, che si fer-
mato vicino a una stazione. N il
macchinista n i passeggeri del
treno sono rimasti feriti.
Grecia: bufera di neve
si abbatte su Atene
ATENE Una nuova bufera di ne-
ve si abbattuta domenica su Ate-
ne, la seconda in 48 ore. La citt,
come sabato mattina, si sveglia-
ta bloccata dal manto nevoso.
Laeroporto internazionale Elefte-
rios Venizelos stato chiuso al
traffico. Da 50 anni non faceva cos
freddo n nevicava cos intensa-
mente in Grecia colpita insieme a
Turchia, Bulgaria e Romania dalla
morsa del freddo glaciale.
Stati Uniti: adolescente
ruba aereo da turismo
e si schianta
contro un grattacielo
Jugoslavia: ucciso
in un attentato
un serbo del Kosovo
Argentina: il Parlamento ha adottato
il programma economico d'emergenza
Russia: arrestate
in Cecenia
quaranta persone
nella citt di Argun
AFGHANISTAN Il contingente sar schierato al completo entro il mese di gennaio
Cominciato l'invio di truppe europee
nell'ambito della missione di pace
INDIA-PAKISTAN Tony Blair ad Islamabad dopo colloqui a Nuova Delhi
Insistenti scambi d'artiglieria
segnano il protrarsi della crisi
MEDIO ORIENTE Sharon accusa Arafat di essere al centro di una rete terroristica
Conclusa senza risultati
la missione dell'inviato Usa
Territori, da lui dichiara-
ta in un discorso televisi-
vo il 16 dicembre 2001.
Sarebbe dunque illogico
per i palestinesi lasciarsi
coinvolgere in vicende
come questa, continua
il comunicato.
Prima di ripartire Zin-
ni ha sottolineato che le
parti sono molto distanti
da un'intesa. L'inviato,
che ha anche incontrato
il Ministro degli esteri
israeliano, Shimon Pe-
res, ha ribadito che la
strada che porta alla pa-
ce parte dalla coopera-
zione nel campo della si-
curezza e della lotta al
terrorismo. Secondo lex
generale dei marines,
bisogna creare una si-
Mohammad e Lashkar-i-Taiba, che defi-
nisce terroristi e che accusa, tra l'altro,
del cruento attentato del 13 dicembre
scorso contro il Parlamento di Nuova
Delhi. Da parte sua, Musharraf, nel di-
scorso tenuto a Katmandu, ha ribadito
l'offerta di dialogo e ha anche invitato
Vajpayee ad Islamabad, ma ha tenuto a
distinguere tra terrorismo e legittime
lotte di liberazione.
In ogni caso nelle ultime ore, in una
retata compiuta in varie localit del
Punjab pakistano, le autorit di Islama-
bad hanno arrestato altri quaranta atti-
visti di Jaish-i-Mohammad e di Lashkar-
i-Taiba, portando il totale a diverse cen-
tinaia in attuazione di un provvedimento
deciso dallo stesso Musharraf, provvedi-
mento che il Governo indiano ha co-
munque fatto sapere di considerare an-
cora insufficiente.
L'attenzione diplomatica si concentra
in queste ore sulla missione che nell'a-
rea sta conducendo il Primo Ministro
britannico Tony Blair che ieri stato a
Nuova Delhi e oggi si trova a Islamabad
con la speranza di esercitare quella che
ha definito uninfluenza tranquillizzan-
te sui due Paesi. Dopo unora di collo-
quio col Vajpayee, Blair ha detto che la
comunit internazionale vuole che nelle
date circostanze, un processo politico
prenda il posto della violenza, del terro-
rismo e dellestremismo.
Per il momento, comunque, sono co-
me detto ancora le armi a parlare e
scambi d'artiglieria che hanno provoca-
to vittime sono stati segnalati anche nel-
le ultime ore a ridosso della frontiera tra
i due Paesi dove da settimane l'uno e
l'altro hanno dispiegato migliaia di sol-
dati e ammassato armamenti pesanti.
Ieri le autorit militari indiane avevano
anche dichiarato di aver aperto il fuoco
contro un aereo spia pakistano, senza
precisare peraltro se questo fosse stato
abbattuto o meno. Da parte sua, il por-
tavoce dellesercito pakistano, Saulat
Raza avevano smentito la notizia defi-
nendola propaganda completamente
priva di fondamento e inventata ed an-
zi aveva detto che erano stati gli indiani
a perdere un loro velivolo spia radioco-
mandato, a suo dire caduto nel Kashmir
indiano.
materiale bellico trovato sull'imbarcazio-
ne di razzi katiuscia, capaci di colpire
a venti chilometri di distanza, dimostra
secondo Sharon che Arafat ha fatto la
scelta strategica di trascinare ad una
guerra tutta la regione. LAutorit Pale-
stinese, sostiene il Premier in una di-
chiarazione ripresa dall'agenzia di stam-
pa Ansa, una componente centrale
di una rete terroristica internazionale al
centro della quale si trova lIran ed il
suo fine di seminare morte e distruzio-
ne nel mondo.
LAp e il Governo iraniano hanno da
parte loro fermamente respinto le accu-
se. I palestinesi hanno proposto l'istitu-
zione di una Commissione di inchiesta
trilaterale, con Israele e Stati Uniti, per
chiarire tutti gli aspetti del caso. Le ac-
cuse di Sharon, si legge in un documen-
to dell'Ap, sono state costruite a tavoli-
no per ostacolare la missione di Antho-
ny Zinni, giunto nella regione allo sco-
po di rafforzare il cessate-il-fuoco in Ci-
sgiordania e nella Striscia di Gaza. La
dirigenza palestinese ha sottolineato
inoltre limpegno strategico di Arafat
per il mantenimento della tregua nei
tuazione, un ambiente che elimini il ter-
rorismo, in modo che si possa comincia-
re un processo che ci porti, oltre ad una
tregua, ad una pace generale e duratura
tale da permettere a israeliani e palesti-
nesi di vivere serenamente. Il mio
obiettivo ha aggiunto quello di
avviare questo processo. Malgrado la
difficile situazione che si trova a fronteg-
giare, l'emissario americano, che do-
vrebbe ritornare nella regione il 17 gen-
naio prossimo, si comunque detto ot-
timista circa le possibilit di successo
della sua missione.
Karzai ha ribadito che
negoziati sono in corso
per convincere uno dei
leader dei Taleban, non
meglio identificato, ad
arrendersi. Quanto al
mullah Omar, il leader
assoluto dei Taleban
stessi, il Capo dell'Esecu-
tivo afghano ha assicura-
to che continuiamo a
dargli la caccia: un cri-
minale e, se lo trovere-
mo, lo arresteremo, og-
gi, domani, non importa
quando. Karzai ha per
aggiunto che un uomo
solo pu nascondersi fa-
cilmente e anche fuggire
facilmente. Quanto ai
miliziani dei Taleban,
Karzai li ha descritti co-
me normali soldati,
a Dushamb (la capitale del Tadjikistan)
da dove su altri aerei proseguiranno poi
il viaggio verso laeroporto di Bagram,
che si trova a 50 chilometri da Kabul.
Salir cos a 232 il numero dei francesi
in uniforme che operano in Afghanistan
sotto le bandiere dellIsaf e lintenzio-
ne di portarli fino a 550. Dopo i fran-
cesi dovrebbe essere la volta dei militari
italiani, tedeschi e spagnoli. LIsaf do-
vrebbe arrivare a pieno regime entro fi-
ne gennaio, quando i dodici Paesi parte-
cipanti alloperazione Onu avranno di-
slocato uomini e mezzi come concorda-
to. A quel punto la forza dovrebbe esse-
re costituita in tutto da 4.500 uomini,
per un terzo britannici. Lintervento in-
ternazionale ha dato intanto ieri un pri-
mo concreto frutto. Laeroporto di Ma-
zar-i-Sharif di nuovo parzialmente agi-
bile grazie a lavori di ripristino a cui
partecipano genieri francesi e ha potuto
cos riprendere servizio accogliendo un
C-130, carico di derrate alimentari per
gli afghani alle prese con linverno e la
carestia.
Il Capo del Governo provvisorio af-
ghano, Hamid Karzai, ha nel frattempo
ieri assicurato che i leader del regime
dei Taleban e della rete terroristica di Al
Qaeda saranno consegnati agli Stati Uni-
ti se saranno catturati in Afghanistan.
che hanno fatto ritorno alle loro case.
Continua intanto la caccia, come hanno
sottolineato fonti Usa a 30 o 35 respon-
sabili che formano il nucleo dei terro-
risti radicali dei Taleban e di Al Qaeda.
Le forze statunitensi i mujaheddin af-
ghani hanno ripreso ad effettuare azioni
sul terreno e incursioni aeree ad ampio
raggio. I raid aerei Usa si sono sussegui-
ti ieri, a ondate successive, sulla la fa-
scia orientale dellAfghanistan, per ta-
gliare leventuale via di fuga verso il Pa-
kistan, mentre i marines sono tornati a
setacciare le profondit pi nascoste del-
linestricabile dedalo di cunicoli delle
grotte di Tora Bora.
L'incontro tra Blair e Vajpayee Il carico di armi sequestrato dagli israeliani nel Mar Rosso
Un mezzo corazzato Usa durante una missione di pattugliamento
duzione, il lavoro e una pi equa distri-
buzione della ricchezza.
Tornando alla svalutazione che ri-
lancer produzione, esportazione e di
conseguenza l'occupazione occorrer
vigilare perch essa non inneschi una
pericolosa spirale inflazionistica. Al ri-
guardo, la legge di emergenza pubbli-
ca autorizza il Governo a controllare i
prezzi dei beni di prima necessit. I
prezzi continueranno ad essere liberi,
ma le autorit avranno la possibilit di
regolarli temporaneamente per evitare
distorsioni dei mercati o eventuali ope-
razioni monopolistiche.
Per i servizi pubblici, gestiti da societ
multinazionali, le relative tariffe sgancia-
te dall'ancoraggio al dollaro non potran-
no pi essere indicizzate secondo il ca-
rovita Usa.
Infine, per quanto riguarda i depositi
bancari (25 miliardi di dollari e 4 miliar-
di di peso), bloccati dal 3 dicembre scor-
so, il Governo si propone di restituirli
nella moneta in cui sono stati contratta-
ti, anche se in un periodo tra un mese e
due anni a seconda dell'entit, e fissan-
do un interesse tra il 2 e 3 per cento
contro il 10-23 per cento che veniva pa-
gato prima.
Sul versante del debito pubblico, il
Governo argentino riferisce l'agenzia
di stampa Ansa si propone di rine-
goziare la tranche estera a partire dalla
fine di gennaio, dopo gli indispensabili
colloqui con il Tesoro Usa e con il Fon-
do monetario internazionale. La parte
interna (50 miliardi di dollari) gi stata
ristrutturata riducendo gli interessi al
7% allanno. Si cercher di ottenere lo
stesso anche dai creditori esteri. Ma si
presume che, alla luce della situazione
del Paese, si chieder anche una ridu-
zione del capitale, la cui entit varia a
seconda delle fonti, ma che non dovreb-
be essere inferiore al 30 per cento.
Al debito estero totale (147 miliardi di
dollari) si aggiunge poi quello degli
imprenditori argentini e delle multina-
zionali che operano nel paese, pari a
circa 60 miliardi di dollari. Questi pri-
vati riferiscono fonti ufficiose stan-
no esercitando pressioni perch il Go-
verno affronti con il Fmi anche la ri-
strutturazione dei loro debiti, per evitare
che le banche si approprino delle loro
imprese.
CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 1
NUOVA DELHI, 7.
ancora il persistere di insistenti
scambi d'artiglieria a segnare il protrarsi
della grave crisi tra India e Pakistan,
mentre si concluso ieri senza gli esiti
sperati di una ripresa del dialogo politi-
co diretto tra i Governi dei due Paesi il
vertice in Nepal dell'Associazione dei
sette Paesi dell'Asia Meridionale (Saarc)
al quale hanno partecipato sia il Primo
Ministro indiano Atal Bihari Vajpayee
sia il Presidente pakistano Pervez Mu-
sharraf. I due si sono di nuovo stretti la
mano a conclusione dell'incontro, come
avevano fatto in apertura, ma non c'
stato alcun colloquio bilaterale durante i
due giorni dei lavori del vertice a Kat-
mandu, anche se le agenzie di stampa
internazionali hanno riferito di un in-
contro informale tra i Ministri degli este-
ri dei due Paesi, l'indiano Jaswant Singh
e il pakistano Abdul Sattar.
Nella dichiarazione finale del vertice a
Katmandu, comunque, i sette Paesi del-
la Saarc, (Bangladesh, Bhutan, India,
Maldive, Nepal, Pakistan e Sri Lanka)
hanno sottolineato la necessit della
conclusione urgente di una Convenzio-
ne globale nella lotta al terrorismo inter-
nazionale. Il documento afferma che il
terrorismo viola i valori fondamentali
delle Nazioni Unite e della Carta della
Saarc e costituisce una delle minacce
pi serie alla pace internazionale e alla
sicurezza nel XXI secolo.
Come noto, l'accusa mossa dall'India
al Pakistan proprio quella di ospitare e
di sostenere gruppi separatisti islamici
del Kashmir indiano, come Jaish-i-
TEL AVIV, 7.
Si conclusa senza ri-
sultati concreti la missio-
ne dell'inviato statuniten-
se Anthony Zinni in Me-
dio Oriente. Ieri, proprio
mentre l'inviato degli
Usa presiedeva una riu-
nione tra i responsabili
della sicurezza, il Pre-
mier israeliano, Ariel
Sharon, ha accusato il
Presidente dell'Autorit
Palestinese (Ap), Yasser
Arafat, di essere a capo
di una centrale del ter-
rorismo. La prova sa-
rebbe rappresentata dal
recente sequestro nel
Mar Rosso di una nave
con cinquanta tonnellate
di armi, che, secondo
Sharon, erano destinate
allAp. La presenza tra il
WASHINGTON, 7.
Ha lasciato un messaggio dammira-
zione per Osama bin Laden. Ma gli in-
quirenti della Florida non lo considerano
un terrorista. Charles Bishop, il ragazzo
di 15 anni che sabato pomeriggio ha ru-
bato un aereo da turismo e lo ha porta-
to a schiantarsi contro un grattacielo di
Tampa dopo avere violato lo spazio ae-
reo della Base MacDill, sede del coman-
do centrale delloperazione Enduring
Freedom, avrebbe agito da solo. Lim-
patto contro il grattacielo, che ospitava
una banca, non ha fatto altra vittima
che il ragazzo stesso. Anche i danni ma-
teriali sono limitati.
Bishop era stato accompagnato saba-
to pomeriggio dalla nonna ad una scuo-
la di volo per seguire una lezione. Una
volta in pista, listruttore gli aveva detto
di aspettarlo e, nel frattempo, di prende-
re posto sul Cessna della lezione per
controllarne la strumentazione di bordo.
Poco dopo listruttore s reso conto che
il ragazzo, che non era autorizzato a vo-
lare da solo, era invece partito. Nel cor-
so del suo raid, Bishop era stato segui-
to da un elicottero, dopo avere violato
lo spazio aereo della base aerea di Mac-
Dill, prima di dirigersi in apparenza
volutamente contro il grattacielo. Nel
corso di una conferenza stampa, un alto
ufficiale della base di MacDill ha indica-
to che linstallazione militare non mai
stata in pericolo. Nel messaggio lasciato,
pochi paragrafi, Charles afferma di ave-
re condotto da solo la propria tragica
impresa. Gli inquirenti non hanno finora
trovato nessuna connessione tra il ragaz-
zo e gruppi terroristici.
KABUL, 7.
I Paesi europei comin-
ciano a contribuire in
concreto alla Forza In-
ternazionale dassistenza
per la sicurezza dellAf-
ghanistan (Isaf), costi-
tuita dallOnu nella spe-
ranza di avviare la Na-
zione asiatica verso un
futuro di stabilit dopo
oltre due decenni di
guerra.
Lo stato maggiore del-
le forze armate francesi
ha ieri annunciato un
rafforzamento della sua
presenza militare. Altri
119 soldati in parten-
za dalla base aerea di
Istres, nel Sud-Est sa-
ranno infatti oggi a Ka-
bul dopo un atterraggio
MOSCA, 7.
Quaranta ceceni sono stati arrestati
ieri dalle truppe federali russe nella cit-
tadina di Argun, importante centro a
una ventina di chilometri da Grozny. I
fermi sono stati effettuati al termine di
un vasto rastrellamento condotto dai
soldati di Mosca in quella che era una
vecchia roccaforte dei secessionisti, rife-
risce lagenzia di stampa Itar-Tass ci-
tando fonti del comando militare russo.
Gli uomini arrestati sono ritenuti lega-
ti alle formazioni armate della guerriglia
contro la quale in corso unoffensiva
cominciata negli ultimi giorni del 2001.
Argun completamente assediata da mi-
gliaia di militari russi che hanno comin-
ciato a controllare tutte le vetture in en-
trata e in uscita dalla cittadina. Negli
scontri armati dei giorni scorsi sono sta-
ti uccisi pi di cento ribelli, tra cui alcu-
ni comandanti militari ceceni e merce-
nari arabi, secondo il resoconto fatto dal
comando militare russo in Cecenia.
Nella giornata di sabato i cacciabom-
bardieri russi sono tornati a sfrecciare
nei cieli della Cecenia per colpire le basi
dei ribelli. Nel corso dei raid, compiuti
dai cacciabombardieri Sukhoi-24 e
Sukhoi-25, sono stati distrutti impianti
dei secessionisti sulle inaccessibili alture
della Cecenia meridionale, ha riferito
l'agenzia Interfax citando fonti del co-
mando militare russo. Elicotteri d'attac-
co Mi-24, inoltre, hanno scortato un
treno e alcuni convogli militari russi che
negli ultimi giorni erano diventati bersa-
glio di ordigni azionati a distanza da
commando dei guerriglieri ceceni.
BELGRADO, 7.
Un abitante di etnia serba del Kosovo
stato ucciso ed un altro stato ferito
ieri mattina in un attentato nella cittadi-
na orientale a Losovska Kamenica, dove
una bomba a mano stata scagliata
contro un negozio dove i due si trovava-
no, secondo quanto reso noto dalla poli-
zia internazionale dell'Unmik, l'ammini-
strazione dell'Onu in Kosovo. L'uomo
ucciso era il proprietario del negozio, il
trentatreenne Dragoljub Markovic, spo-
sato e padre di tre figli.
Il portavoce della polizia internaziona-
le, Derek Chapel, non ha potuto precisa-
re se lintolleranza etnica sia allorigine
dellattentato, ma in merito non ha dub-
bi invece la comunit serba della cittadi-
na, secondo quanto dichiarato dal suo
rappresentante Rada Trajkovic all'agen-
zia di stampa indipendente belgradese
Beta. Questo atto infame perpetrato
alla vigilia del Natale (il Natale secondo
il calendario giuliano seguito dalla Chie-
sa serba ortodossa, n.d.r.) testimonia
che dopo due anni e mezzo, la comuni-
t internazionale non ancora in grado
di rispondere al terrorismo, ha precisa-
to Trajkovic.
.
W
Nel giorno della sua Epifania il Signo-
re ha chiamato a S il
Padre
MARIO ZANFREDINI S.I.
di anni 91
sacerdote e religioso colto e pio, per
lunghi anni docente al Seminario regio-
nale di Anagni.
Le esequie avranno luogo marted 8
gennaio 2002 alle ore 10, nella chiesa
del Ges.
Roma, 6 gennaio 2002
.

PAGINA
3 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 7-8 Gennaio 2002
T A
||ZA
| G|NA
.
Una nuova edizione del De partu Virginis di Jacopo Sannazaro
Uno dei frutti pi squisiti
della civilt letteraria
del Rinascimento italiano
La mostra monografica di Massimo Campigli al Museo della Permanente di Milano
Il ritorno alle espressioni dell'iconografia antica
come ratio fondamentale della ricerca pittorica
Le testimonianze artistiche relative al martire morto intorno al 250
Da Termoli a Venezia sulle tracce del culto di san Basso
MA|| GA3||||| G||DAN
Il mistero dell'Incarnazione, intrecciandosi
con quello della verginit di Maria, al di l
delle sue ardue implicazioni teologiche,
certamente quello che trova maggiore riso-
nanza a livello emotivo sia perch costituisce
il nodo pi sensibile tra l'umano e il divino
sia perch richiama insieme la tenera dolcez-
za della Nativit di Cristo e l'esaltante umilt
della Maternit di Maria.
Si spiega certamente cos la straordinaria
eco che esso ha sempre trovato nel mondo
delle arti producendo autentici capolavori.
Basti pensare all'altissimo inno che Dante le-
va alla Vergine nel canto XXXIII del Paradi-
so (Vergine Madre, figlia del tuo figlio, /
umile e alta pi che creatura, / termine fisso
d'etterno consiglio...), agli intensi accenti
della canzone di chiusura del Canzoniere pe-
trarchesco (Vergine bella, che di sol vestita,
/ coronata di stelle, al sommo Sole / piacesti
s, che 'n te sua luce ascose...) o alle celebri
nativit pittoriche come il giottesco Prese-
pe di Greccio o la botticelliana Nativit mi-
stica.
Anche nel teatro delle origini che, come si
sa, coincide nel Medioevo con la sacra rap-
presentazione, ampio spazio ebbe il tema
della Nativit. I primi spettacoli di argomen-
to natalizio risalgono all'XI secolo e sono dif-
fusi in Italia come in Francia, in Spagna, in
Germania e in Inghilterra.
Si tratta in un primo tempo della pura e
semplice drammatizzazione del testo evange-
lico che via via assume una pi solida consi-
stenza dando luogo a una serie di complessi
drammi ciclici che solo all'inizio del secolo
XVI si risolvono in nuove forme di rappre-
sentazione.
al colmo di questo processo, che insie-
me di arte e di fede, che si colloca uno dei
frutti pi squisiti della civilt letteraria del
Rinascimento italiano, quel De partu Virgi-
nis di Jacopo Sannazaro che ora ci viene ri-
proposto, col testo latino a fronte, nel volga-
rizzamento cinquecentesco di Giovanni Gioli-
to de' Ferrari (Il parto della Vergine) e a cu-
ra di Stefano Prandi da Citt Nuova nella
Collana Arbor vitae che ha gi accolto Ed
egli si nascose di Ignazio Silone, Quaresima-
le di Niccol Tommaseo e L'innamorato fe-
dele di Michel Zink.
Il Sannazaro una delle figure pi rappre-
sentative della letteratura umanistico-rinasci-
mentale. Nato a Napoli nel 1457, egli segu
con assoluta fedelt le sorti della monarchia
aragonese della sua citt tanto che nel 1501
scelse di condividere con Federico III il suo
esilio in Francia per tornare a Napoli, solo
dopo la morte del re, nel 1505 e chiudersi in
un aristocratico riserbo nella sua bella villa
di Mergellina fino alla morte (1530).
La sua opera pi nota certamente l'Arca-
dia che, ispirandosi alla tradizione classica
della poesia bucolica e conferendo alla prosa
volgare un'impronta di decoro e di equilibrio
squisitamente umanistica, da un lato apre la
strada, in Italia e fuori, al fortunato genere
della letteratura pastorale, dall'altro contri-
buisce, in maniera assai notevole, a trasfor-
mare in italiano una lingua che era stata
fin allora sostanzialmente toscana.
Il De partu Virginis un poema in esame-
tri ripartito in tre libri rispettivamente dedi-
cati all'Annunciazione, alla Nativit e all'Ado-
razione dei pastori e dei Magi. Rapportato al
complesso dell'opera del Sannazaro, esso
statoopportunamentedefinito come un'Ar-
cadia sacra, un mito pastorale espresso attra-
verso le pi sollecitanti memorie letterarie.
L'autore vi dedic in ogni modo attentissi-
me cure ritenendolo con ogni evidenza l'ope-
ra a cui maggiormente affidare il proprio no-
me di poeta, come quella che pi intrinseca-
mente racchiude il suo sincero sentimento
religioso e la sua finissima educazione stilisti-
ca. Oltre a ci bisogna considerare il fascino
del tutto particolare che esercit su di lui l'e-
vento della Nativit. Significativo, in questo
senso, il fatto che egli volle edificare, all'in-
terno della sua villa, quella chiesetta di San-
ta Maria del Parto che fu destinata ad acco-
gliere la sua tomba e che si pu ancora oggi
ammirare.
In presenza di questi elementi, non sem-
bra anzi arbitrario affermare che il Sannaza-
ro si pone come l'autorevole iniziatore di
quella tradizione di rappresentazione e di
culto della Nativit che vede proprio in Na-
poli il suo centro pi rappresentativo con i
suoi celebri presepi che, soprattutto nel
Settecento, assumeranno esiti di indubbia ri-
levanza artistica e con la miracolosa sempli-
cit di un canto, quel Tu scendi dalle stelle
che, composto nello stesso secolo dal napole-
tano sant'Alfonso Maria de' Liguori, rappre-
senta ormai universalmente come l'autentica
voce del Natale.
Il De partu Virginis si impose comunque
subito all'attenzione degli studiosi e dei letto-
ri tanto da avere nel solo secolo XVI ben
ventisette edizioni a stampa. Quella che ora
ci propone Stefano Prandi si attiene fedel-
mente alla stampa napoletana del 1526, esito
redazionale ultimo controllato dall'autore
secondo il testo critico pubblicato da Fantaz-
zi e Perosa presso Olschki nel 1988. Stando
all'esplicita dichiarazione del curatore, essa
ha carattere sostanzialmente divulgativo e
non nutre dunque alcuna ambizione miglio-
rativa nei confronti del testo seguito. Biso-
gna per riconoscere che, in realt, il lavoro
risulta quanto mai utile anche su un piano
rigidamente storico-filologico.
Questo perch l'ampia e dotta introduzio-
ne (Arcadia sacra: L'ultimo sogno dell'Uma-
nesimo, pp. 7-57) e il puntuale e informatis-
simo Commento relativo sia al Testo latino
(pp. 245-388) che al Testo volgare (pp. 385-
407) creano intorno all'opera un organico ed
articolato discorso che risolve problemi e af-
faccia prospettive di grande interesse.
Per quanto tuttavia riguarda le dichiarate
finalit divulgative del lavoro, bisogna rico-
noscere che sono state pienamente realizzate
attraverso l'offerta di un volgarizzamento
del testo latino che si fatto felicemente
coincidere con quello del Giolito de' Ferrari,
il raffinato tipografo-traduttore veneziano
che quando nel 1588 effettu il volgarizza-
mento del De partu Virginis aveva gi ese-
guito traduzioni di opere spirituali e devozio-
nali dal latino e dallo spagnolo come le Ag-
giontioni al Memoriale della vita cristiana
di Luis de Granata o la Vita del Padre Igna-
tio Loyola fondatore della religione della
compagnia diGiesdiPedrodaRibadeneyra.
Infatti questo volgarizzamento, come scri-
ve lo stesso curatore, rivela una grande vita-
lit, capace di mettere in gioco il canone del-
la tradizione epica, lirica e bucolica italiana,
in un affascinante processo di risemantizza-
zione dell'originale latino e delle fonti di cui
la traduzione stessa si avvale; senza contare
che esso riveste un notevole interesse da un
punto di vista pi latamente storico-lettera-
rio, perch risponde al sincretismo cristiano-
classico del testo latino con una serie di stra-
tegie che esemplarmente rappresentano il
riassestamento dei valori propri del primo
Rinascimento operato dalla cultura tridenti-
na (p. 42).
A questo proposito, basterebbe riferire an-
che un semplice passaggio come, per esem-
pio, quello del III libro in cui il Sannazaro,
con un evidente richiamo alla IV egloga di
Virgilio, affida ai pastori Lycidas ed Aegon
l'omaggio a Ges Bambino: Quest'era, almo
Fanciul, che fra' pastori / Titiro nostro a le
paterne valli, / sprezzato il suon de la sam-
pogna umile, / in pi sublime e risonante ce-
tra / del consule roman cant le selve. / De'
cumei versi gi l'ultima etade / venuta al
mondo, e rinovar si vede / l'Anno Maggior,
c'ha gi finito il corso; / questi son, questi di
Saturno i regni, / Vergine santa, e dal super-
no Cielo / scesa nova progenie al secol
basso, / progenie santa, per la cui mercede /
gente sorger d'or per tutto il mondo, / e
fioriran le viti infra le spighe. Si tratta dei
versi 321-334 della traduzione giolitiana rela-
tivi ai versi 197-205 del testo latino che tra
l'altro dimostrano come effettivamente il sin-
cretismo cristiano-classico del poema venga
colto e riprodotto, oltre che con fedelt filo-
logica, con notevole efficacia espressiva.
Intatta se non talvolta accentuata sugge-
stione conservano inoltre, in questa traduzio-
ne, certi tratti descrittivi come quello che nel
III libro contribuisce a creare quel clima di
sospesa dolcezza in cui si realizzer lo straor-
dinario evento della Nativit: Tempo era ap-
presso che la notte varca / col pigro carro a
la met del cielo, / tacite sfavillando allor le
stelle, / quando taccion le selve e le cittadi /
e 'l petto stanco e lasso de' mortali / sta da
placido sonno ingombro e queto: / n fera,
augello o colorata serpe / fanno romore, e
giunto al fine 'l foco, / sciolte le membra
in dolce e tardo sonno (vv. 471-479 corri-
spondenti ai vv. 309-316 del testo latino).
Sotto i pi diversi profili, il lavoro di Stefa-
no Prandi si presenta dunque ampiamente
positivo. Ma, al di l di tutto, bisogna infine
considerare che la riproposta di un classico
sempre un'operazione positiva quanto meno
perch offre un'occasione di confronto e
rammenta lo scarto spesso dimenticato che
divide la vera letteratura dal profluvio di pa-
role che soprattutto da qualche tempo ne
usurpa con impudenza il nome.
N|C||!!A |||!|AVA|||
La storia, venata di incertezze ma resistente, di
san Basso, patrono di Termoli e cointestatario del-
la Cattedrale dedicata a Santa Maria della purifi-
cazione, parte integrante delle memorie, per al-
cuni sacre, del vecchio borgo termolese; quel bor-
go, oggi purtroppo o per fortuna rimodernato, fu
per secoli un nucleo di case di pescatori tenute in-
sieme, con qualche raro palazzo di segnalate fa-
miglie, dalle mura di cinta protese sul mare Adria-
tico nel breve lembo di costa afferente allodierno
Molise.
Tali mura di cinta furono erette, con la fortezza
che ha il piede sulla spiaggia, da Federico II, tede-
sco, normanno, grande italiano, per difendere
linerme borgo, a seguito dei danni arrecativi dai
veneziani nel 1240; una lapide un tempo murata
nel castello stesso recitava cos: Federicus Dei
Gratia Roman. Imp. Rex Ierusalem et Sicil. Fieri
Fecit. An. Dom. Incar. MCCXLVII... .
Ferite gravi vennero inferte alla Cattedrale, la
cui facciata in pietra da taglio fatta risalire al
XIII secolo, dallincendio appiccatovi dai Turchi
nel 1566, poi dal cannoneggiamento effettuato da
tre fregate della flotta inglese in dimostrazione na-
vale nel Mediterraneo nel 1813, e, successivamen-
te, dallabbandono in cui malauguratamente ven-
ne a trovarsi il borgo, specie a partire dal 1847,
quando Ferdinando II di Borbone elarg ai termo-
lesi il permesso di edificare abitazioni fuori della
recinzione muraria.
Nel corso di tale abbandono, se da una parte il
crescente degrado facilit disfacimento ed aspor-
tazione anche ladresca di elementi ornamentali di-
stintivi di antichi edifici, dallaltra parte ad opera
di chi restava ad abitarci si effettuarono modifi-
che, ampliamenti, sopraelevazioni, e questo fino
agli anni nostri, colpevoli di aver alterato forte-
mente le strutture originarie del luogo.
Immagini fotografiche dei primi decenni del
Novecento sono rimaste ad attestare lesistenza,
ad esempio per quanto concerne la Cattedrale,
dellintera statuetta di san Basso posta con quella
analoga di san Sebastiano a simbolica guardia del-
la lunetta sul portale, i cui rilievi in pietra, allora
integri, raffiguravano la Presentazione di Ges al
Tempio.
Una mia personale ricerca condotta a Venezia
sulle tracce di san Basso ha sortito qualche inte-
ressante notizia sul culto del santo, il cui episco-
pato ebbe inizio a Nicea intorno al 230 e il cui
martirio, subito sotto lImperatore Decio circa nel
250, narrato con tragici, truculenti accenti nel
tomo quarto dellItalia Sacra sive de episcopis
Italiae et insularum adjacentium di Ferdinando
Ughello, fiorentino, stampato a Venezia nel 1719.
Dunque, a Venezia, una chiesa, oggi sconsacra-
ta, e una calle portano il nome di san Basso; la
chiesa, fondata nel 1076, and bruciata nel 1105,
con altre ventidue chiese della citt.
Rimessa in ordine, prese nuovamente fuoco nel
1661 a causa delle candele accese nellapparato
dellesposizione del SS. Sacramento; ricostruita,
venne chiusa nel 1810.
In parrocchia o quartiere san Basso abitava nel
1528 il famoso pittore Giacomo Palma il Vecchio,
come si rileva dal suo testamento, e vi abit an-
che il celebre architetto Jacopo Sansovino, il qua-
le ebbe i suoi funerali nella chiesa.
Ledificio dellex chiesa permane tuttora con un
godibilissimo, importante prospetto laterale, guar-
nito di colonne e fregi di Baldassarre Longhena,
che affaccia sulla piazzetta dei Leoncini, detta an-
che piazzetta di san Basso, a fianco della Basilica
di san Marco; linterno, chiamato Ateneo di san
Basso e ristrutturato a fondo, ospita mostre darte
e non mantiene che pochi sprazzi del suo passato;
una lapide a parete, apposta nel 1840, ricorda tra
laltro la vendita della chiesa sotto il dominio na-
poleonico ed il riscatto fattone dal Cardinale Jaco-
po Monico, Patriarca di Venezia, che la donava
alla Basilica di san Marco alla quale poi ledificio
serv da officina relativamente ai lavori e ai mate-
riali di manutenzione.
La calle san Basso in verit non appare partico-
larmente significativa, anche perch il letto ristret-
to non consente la libera vista dellentrata dellex
chiesa; ma una sorpresa attende chi uscendo a te-
sta alta dalle calle guardi di fronte a s il lato
nord della Basilica: appena sotto il cielo, entro un
tempietto gotico, san Basso in pietra sembra ve-
gliare sulla sua parrocchia.
Nessun libro che io abbia potuto trovare nella
vicina Biblioteca Nazionale Marciana, ricca di te-
sori librari e tesoro architettonico essa stessa, con-
tiene questa informazione, cos, superati i leoncini
settecenteschi in marmo rosso di Verona della
piazzetta entro nella Basilica di san Marco con
quella profonda reverenza, mista di curiosit, che
sempre prende chiunque si rechi nella Basilica
ogniqualvolta vi ritorni.
L, nellinterno scuro dove la luce parsimonio-
sa per non disturbare le storiche meraviglie, cerco
san Basso tra i mosaici; incredibilmente, almeno
rispetto ai chilometri di mosaici che coprono la
Basilica, nel sottarco sempre del fianco nord,
quindi pressappoco in corrispondenza della posi-
zione allesterno della statua, scovo quasi subito
l'immagine del santo, composto all'incirca da una
diecina di metri di tessere colorate e dorate; vor-
rei scattare una foto, ma non consentito
Esco e chiedo del santo al giovane addetto alla
vendita di cartoline e pubblicazioni sulla Basilica;
ma il giovane non sa di immagini riferite a san
Basso; tuttavia non vuole deludermi e ci pensa so-
pra, mentre risponde a tre clienti per volta.
Dopo un po' allimprovviso si illumina e mi ten-
de una pubblicazione; io mi metto a cercare e in
una pagina a colori, ecco venirmi incontro la figu-
ra di san Basso in mosaico con la scritta SCS
BASSUS: festa, gli dico, ce l'abbiamo fatta!
Questa pi o meno la presenza di san Basso,
patrono di Termoli, documentabile a Venezia.
G|uS|||| D|G|| AGS!|
Una ricca esposizione di opere, sono circa 130,
di Massimo Campigli (1895-1971) al Museo della
Permanente di Milano, aperta fino al 27 gennaio
2002, permette di incontrare la figura di un artista
che appare semplice ad una prima lettura, ed in-
vece figura complessa e grande nome nel percorso
dellarte del 900.
Il titolo stesso della Mostra Massimo Campigli-
Essere altrove, essere altrimenti gi avvia ad una
contemplazione di opere che non e non pu esse-
re superficiale, perch le mille variazioni di uno
stesso soggetto, la donna, costringono a leggere
non solo i momenti fondamentali della vita darti-
sta e di uomo di Massimo Campigli, ma soprattut-
to a riconoscere la genesi di questo singolare pitto-
re, che entra ed esce dai grandi movimenti darte
europea per restare alla fine se stesso.
La sua biografia si pu suddividere in tre mo-
menti: la prima stagione fino al 1929, la seconda
fino al 1960, e lultima si conclude con la morte
nel 1971.
La nascita in Germania, a Berlino, da cui pren-
de il suo primo e vero cognome di Ihlenfeld, in ita-
liano Campo di gigli, da cui Campigli, la crescita
fisica e culturale in Italia, a Settignano-Firenze, la
partecipazione come combattente italiano nella
Prima Guerra Mondiale sono elementi che spiega-
no la versatilit della sua intelligenza.
Poi dal 1919 al 1927 a Parigi come corrispon-
dente del Corriere della Sera. Quando il giornale
dovette allinearsi col Fascismo per le note vicende
politiche, Campigli lascia la sua collaborazione.
Ma il fermento artistico della Ville Lumire gli
fa scoprire con sempre maggiore urgenza la sua
vera vocazione di pittore. Ed egli pot scrivere:
stato possibile mettere fine al mio lavoro di ogni
notte per il Corriere. Prendo finalmente una lun-
ga vacanza, mi innamoro degli Etruschi a Roma
determinante fu la sua visita a Villa Giulia ,
soggiorno a lungo in Romania, lavoro in uno stato
di beatitudine. E ne esce quella serie di quadri
1928-'29 che finalmente riesco ad amare e li vendo
tutti alla mia Mostra del 1929 alla Galleria J. Bu-
cher a Parigi.
Nel gruppo degli Italiens de Paris Campigli
partecipa a Mostre successive, soprattutto a Parigi,
Lipsia, Basilea, e in Italia per la Prima Quadrien-
nale dArte Nazionale al Palazzo delle Esposizioni
di Roma, nel gennaio-giugno 1931.
Nel lungo percorso espositivo di Milano coglia-
mo tutte le tappe del percorso artistico di Campi-
gli. La figura, e nel caso di Campigli assoluta-
mente predominante la figura femminile, ripresen-
tata in molteplici contesti e con varianti che assu-
mono sempre un valore simbolico.
Il ritorno allantico una ratio fondamentale
del suo operare artistico. I ritratti egiziani del Fa-
yum, liconografia funeraria romana, il contatto
con le civilt extraeuropee, dei cui manufatti (ter-
recotte maya e incaiche, sculture africane, pitture
lenza geometrica: sono linee, rettangoli, triangoli,
sfere, archi, rombi, quadrati entro cui sono deli-
neate le figure.
Un ritorno allantico, quasi un ritorno allinfan-
zia, per ripercorrere poi il cammino delluomo e
dellartista alla scoperta continua di una ideale fi-
gura umana che resta limpulso creativo di Cam-
pigli.
Le sue ricerche pittoriche vanno nella direzione
dellarcaico, dellarchetipo, del primigenio. Figure
che si geometrizzano, senza paesaggio, i volti come
bambole o manichini. unevasione verso lidi pi
felici, il gioco della nostalgia, ansia di vivere il vis-
suto degli altri, specialmente degli antichi. Si pren-
dano in considerazione almeno due esempi: Le
due sorelle - Testa con anfora.
Campigli ha vissuto a Parigi gli anni della sua
vocazione pittorica, eppure non s integrato con
nessun movimento, rimasto se stesso in una ri-
cerca che sembra essersi poi realizzata in forma
monotematica; eppure proprio in questo insistito
ripetersi di una figura e di una tecnica cos esclu-
siva che Campigli ha offerto allarte italiana ed eu-
ropea un exemplum unico nella molteplicit dei
movimenti artistici del 900.
L'artista ha coltivato un nomadismo storico, ha
rivisitato larte degli Egizi, degli Etruschi, di Creta,
di Micene, di Roma, ed un nomadismo geografico,
per lattrazione esercitata su di lui dalle espressio-
ni origianali e artistiche dei popoli di Africa, Ocea-
nia, America, Australia, fin dal 1919, quando, arri-
vando a Parigi, pot visitare il Museo Etnografico
del Trocadro.
E nella scoperta dellesotismo, nelle raccolte et-
nografiche Campigli giunge a stabilire un rapporto
con unaltra grande epoca dellarte, quella dellU-
manesimo e del Rinascimento, che nella scoperta
dellantichit greco-romana aveva trovato ispira-
zione per una straordinaria fecondit pittorica.
Anche la sua tecnica singolare e documenta
questo ritorno allantico, sul quale esprimere la
sua visione moderna: uso soprattutto tele vecchie,
gi dipinte, che gratto fino a rendere irriconoscibi-
le la pittura, lasciando alcune parti del quadro
senza colore o con pochissimo colore in contrasto
col resto ben finito.
Le figure femminili sono alternativamente chiu-
se in uno spazio architettonicamente capace di re-
stringere la libert della donna, altre sono sulla
soglia per riconquistare la propria dignit e liber-
t, altre ancora in spazi totalmente liberi per aver
raggiunto una piena indipendenza.
Ritorna in diverse tele il motivo della scala, sim-
bolo di un cammino ascensionale per riconquista-
re e riconoscere la propria essenza di essere uma-
no. Le stesse figure femminili sono moltiplicate,
quasi senza volto, nelle tele di teatro: la figura
massificata, senza un carattere individuale pro-
prio.
Omaggio a Seurat, che ha suggerito dipenden-
ze di Campigli dal pointilliste francese, sono le fi-
gure geometricamente strutturate ad operare un
distacco dalla tecnica dellartista francese: in que-
sto il colore, in Campigli la geometria.
Campigli ha letto Freud e Jung, i maestri della
psicanalisi, per lasciarsi poi condurre ad un esame
delle figura femminile, che resta sempre nobilmen-
te, anche se misteriosamente rappresentata.
Sono da ricordare ancora alcuni quadri in que-
sta Mostra-Omaggio di Milano al pittore che nella
citt lombarda, ha vissuto ed operato.
Sul tema del gioco: Gioco del filo La gioco-
liera Il gioco della palla Il gioco del diabolo;
per la musica: Donne al piano Quattro gruppi
di donne musicanti; per il teatro, quattro tele; per
il lavoro Le tessitrici Le mondariso; ed i mol-
teplici ritratti ed autoritratti, dove nella fissit del-
le figure si legge la volont di cogliere qualcosa del
mistero della figura umana, che resta pur sempre
nascosto e impenetrabile.
Scala a chiocciola, 1941
Trinit dei monti, 1954
Teatro, 1943
Autoritratto, 1930
Le consolatrici, 1966
Mosaicocons. Basso, Basilica di s. Marco (Venezia)
su corteccia avute dallAustralia) Campigli fu an-
che collezionista appassionato, gli hanno offerto
stimoli in continuit per un ritorno alle origini
dellarte e per cogliere nelle manifestazioni artisti-
che pi antiche lessenza e il mistero che si tra-
smutano poi nei volti delle sue opere. Il repertorio
infinito di varianti intorno alla questione della
identit fondamentale della figura, fa superare la-
spetto contingente della figura e la rende immagi-
ne universale.
E vicino alle figure stanno anfore, medaglioni,
decori che creano un felice contrasto con la preva-

PAGINA
4 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 7-8 Gennaio 2002
.
FRANCESCO CACUCCI
Arcivescovo di Bari-Bitonto
LITURGIA DELLA PAROLA
Con lo spirito sulle rive del Giordano
13 gennaio 2002
BATTESIMO
DEL
SIGNORE
Is 42, 1-4. 6-7
At 10, 34-38
Mt 3, 13-17
La liturgia di oggi ci invita a recarci sulle rive del fiu-
me Giordano, per mescolarci tra la folla e accogliere
una nuova manifestazione di Ges Cristo. Unaltra
tappa di un non breve cammino che la liturgia del tem-
po di Natale ci ha fatto fare: dalla Galilea, al nord, sia-
mo scesi con Maria e Giuseppe fino a Betlemme, nel
sud della Palestina; di qui siamo ripartiti, questa volta
in compagnia anche del Bambino, per andare in Egitto;
siamo, infine, ritornati di nuovo a Nazareth con la San-
ta Famiglia. Ne abbiamo fatto di strada!
Sappiamo bene che la Scrittura descrivendo la geo-
grafia della Terra Santa, non vuole limitarsi a presentar-
ci le citt, i monti, le valli, i fiumi di quella regione, ma
attraverso tutti questi elementi desidera introdurci in
una sorta di geografia spirituale che caratterizza non
solo la vita del popolo di Israele, ma anche la nostra.
Osservando una fotografia della Palestina scattata da
qualche satellite non si pu fare a meno di notare che il
fiume Giordano la attraversa tutta verticalmente, dando
limpressione di essere come la sua spina dorsale. Se
poi si legge attentamente la Scrittura scopriamo che le
pagine pi significative della storia del popolo di Israele
sono bagnate dalle acque di questo fiume. Il rievocarle
ci permetterebbe di cogliere non solo il contesto geo-
graficoincui avvenuto il battesimo di Ges, ma anche
quellorizzonteteologicochequellepaginedescrivono.
Giacobbe si trasforma in Israele proprio sulle sponde
di uno dei suoi affluenti, lo Jabbok (Gn 32, 29); il popo-
lo di Israele, dopo aver attraversato il deserto, deve ol-
trepassare il fiume Giordano, prima di entrare nella ter-
ra promessa, rivivendo cos lesperienza del passaggio
del Mar Rosso (Gs 3, 15-16); ed al Giordano che il Si-
gnore manda Elia (2 Re 2, 6) per poi sottrarlo di l allo
sguardo di Eliseo; infine, sono le acque di questo mo-
desto fiume a salvare la vita del lebbroso Naaman, il
siro (2 Re 5, 14).
1.GesdallaGalileaand
al Giordano da Giovanni
perfarsida lui battezzare
(Mt 3, 13)
In questa festa risplende di luce nuova il mistero che
abbiamo gi contemplato nel Natale e che si manife-
stato nellEpifania.
Infatti, la festa di oggi dai Padri unita intimamente
a quella del Natale a tal punto che s. Massimo di Tori-
no chiama anchessa Natale. Nel giorno che diciamo
Natale egli nacque tra gli uomini, oggi rinato nella
manifestazione divina; in quel giorno nacque da una
vergine, oggi generato nel mistero... La madre acca-
rezza dolcemente il piccolo sul suo grembo, il Padre of-
fre al Figlio unamorosa testimonianza; la Madre lo pre-
senta ai magi perch ladorino, il Padre lo rivela ai po-
poli perch gli rendano onore. E Matteo, presentando-
ci Ges nascosto tra la folla in attesa di essere battezza-
to, ci ricorda che Egli, come appunto avevamo contem-
plato nel Natale, ha voluto condividere in tutto la no-
stra condizione umana.
Mentre il legame con lEpifania messo in risalto da
s. Giovanni Crisostomo: Diamo il nome di Epifania a
questo giorno, perch la grazia salutare del Signore si
manifestata a tutti gli uomini.
In questo episodio, per, non ci rivelata solo liden-
tit di Ges Cristo e la sua missione, ma tutta la Tri-
nit che si rende presente sulle rive del Giordano ed
nel mistero della Trinit che anche noi siamo immer-
si con il battesimo. quanto canta oggi la liturgia
orientale: Trinit, Dio nostro, oggi sei apparsa indivisi-
bile. Il Padre, infatti, ha dato una chiara testimonianza
del Figlio, lo Spirito in forma di colomba disceso dal
cielo, il Figlio ha chinato il suo capo intemerato davanti
al prodromo ed essendo stato battezzato ha riscattato
lumanit dalla schiavit quale amico degli uomini (In-
no, Grande ora III, tono IV).
2. Dio consacr
inSpiritoSantoepotenza
Ges di Nazareth
(At 10, 38)
S. Pietro, rileggendo con Cornelio lepisodio del bat-
tesimo di Ges nelle acque del Giordano, vi vede
espressa con chiarezza la missione che il Padre Gli ha
affidato: beneficare e risanare tutti coloro che stavano
sotto il potere del diavolo (At 10, 38). Ancora una vol-
ta, appare sullorizzonte il mistero della Pasqua. Lo
scendere e il risalire di Cristo dal Giordano, che le ico-
ne orientali dipingono di un nero oscuro, un chiaro
riferimento a quanto avrebbe realizzato per tutti noi
lAgnello di Dio che porta su di s il peccato del mon-
do (Gv 1, 29). Ges, infatti, come afferma s. Ambro-
gio, non scende nelle acque del Giordano per essere
santificato, ma per santificare: si immerso ma ha sol-
levato tutti; disceso da solo in acqua perch tutti po-
tessimo risalire; da solo accolse i peccati di tutti perch
in lui fossero purificati i peccati di tutti.
Le parole del profeta, inoltre, ci descrivono nella pri-
ma lettura quale sar lo stile della sua missione: non
grider n alzer il tono, non far udire in piazza la sua
voce, non spezzer una canna incrinata, non spegner
uno stoppino dalla fiamma smorta (Is 42, 2-3). Ritorna
quanto mai opportuna laffermazione dei Vescovi italia-
ni: Levangelizzazione pu avvenire solo seguendo lo
stile del Signore Ges, il primo e pi grande evangeliz-
zatore (Comunicare il Vangelo in un mondo che
cambia, 33).
3.Questi il Figlio mio
prediletto, nel quale
mi sono compiaciuto
(Mt 3, 17)
La liturgia odierna, come del resto fa sempre, non si
limita a farci contemplare quanto avvenuto in Cristo,
ma chiede al Padre di concedere ai tuoi figli, rinati
dallacqua e dallo Spirito, di vivere sempre nel tuo
amore (colletta). Il battesimo che abbiamo ricevuto
s un dono inestimabile di Dio, ma anche un impegno
che interpella continuamente la nostra esistenza. Lo ri-
corda con forza s. Agostino: Il battezzato ha ricevuto il
sacramento della sua nascita spirituale; egli riceve un
sacramento, e grande, divino, santo, ineffabile. Esso
tanto grande che fa sorgere un uomo nuovo, condonan-
dogli tutti i peccati. Ma il battezzato deve esaminare se
il rito del suo battesimo eseguito sul suo corpo sia per-
fetto anche nella sua anima.
La festa di oggi pu costituire, pertanto, unottima
occasione per le nostre comunit cristiane per fare me-
moria del sacramento del battesimo, soprattutto con i
genitori dei bambini battezzati nello scorso anno, con i
quali sarebbe opportuno fare anche una piccola verifica
degli impegni che essi si erano assunti con il battesimo
dei propri figli.
La celebrazione della X Giornata Mondiale del Malato
Si svolgeranno dal 9 all'11 febbraio le
celebrazioni per la X Giornata Mondiale
del Malato nel santuariodellaBeataVergi-
ne di Vailankanny, nell'India meridionale.
Nella mattina di sabato 9, i lavori avran-
no inizio con l'incontro tra i Vescovi inca-
ricati per la Pastorale della salute delle
conferenze episcopali nazionali, i membri
delle commissioni nazionali e le organiz-
zazioni di volontariato asiatiche. Nel po-
meriggio l'inaugurazione del Tempio del-
la guarigione interiore un monumento
a memoria della Giornata preceder la
Concelebrazione Eucaristica di apertura.
Domenica 10 si terr il seminario di stu-
dio sul tema: Sulle orme di Ges Medico
divino: Il Regno di Dio vicino... guarite
gli infermi (Mt 10, 8). Riesaminare il ruo-
lo ed il compito delle strutture sanitarie,
degli ospedali e del personale sanitario.
Una preghiera, guidata dall'Associazione
Sanitaria Cattolica dell'India, introdurr la
Prolusione dell'Arcivescovo Javier Lozano
Barragn, Presidente del Pontificio Consi-
glio per la Pastorale della Salute, che pro-
muove la Giornata.
Sono inoltre in programma interventi di
Sir Richard Lai, Presidente della Federa-
zione Internazionale Infermieri ed Assi-
stenti Medici-Sociali cattolici; di Suor Nr-
mala Joshi, Superiora Generale delle Mis-
sionarie della Carit di Madre Teresa di
Calcutta. Tra le relazioni in agenda, quel-
la del Cardinale Ivan Dias, Arcivescovo di
Bombay. Nel pomeriggio la processione
eucaristica preceder la lettura del Mes-
saggio conclusivo della Giornata da parte
del Cardinale Varkey Vithayathil, Arcive-
scovo Maggiore di Erankulam-Angamaly
dei Siro-Malabaresi.
Nella mattina dell'11 febbraio, memoria
della B.V. Maria di Lourdes, la solenne
Concelebrazione Eucaristica nella Basilica
diVailankanny concluder la Giornata.
Il Cardinale Louis-Marie Bill, Arcivescovo di Lyon (Francia), ha preso pos-
sesso, nel pomeriggio di sabato 5 gennaio, del Titolo della Santissima Trinit
al Monte Pincio, in Piazza Trinit dei Monti.
Il Cardinale Bill, accolto dal Rettore, Mons. Patrick Descourtieux, ha in-
nanzitutto baciato e venerato, secondo il rito, il Crocifisso. Quindi ha presie-
duto la Concelebrazione Eucaristica.
Hanno concelebrato, tra gli altri, Mons. Joseph-Marie Sardou, Arcivescovo
emerito di Monaco; il Vescovo Pierre Duprey, gi Segretario del Pontificio
Consiglio per la Promozione dell'Unit dei Cristiani; Padre Stanislas Lalanne,
Segretario Generale della Conferenza Episcopale Francese; Padre Paul Foret,
Cancelliere dell'Arcidiocesi di Lyon; Mons. Franois Duthel, Officiale della Se-
greteria di Stato.
Erano presenti il Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, e il Cardi-
nale Lorenzo Antonetti, Delegato Pontificio per la Patriarcale Basilica di San
Francesco in Assisi, gi Nunzio Apostolico in Francia.
Tra i presenti, l'Incaricato di Affari dell'Ambasciata di Francia presso la
Santa Sede; l'Ambasciatore di Francia in Italia; numerosi Rappresentanti del
Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, autorit civili della Re-
gione di Lyon.
Significativa la presenza della Superiora Generale e delle religiose della
Congregazione del Sacro Cuore, la cui comunit nel convento di Tri-
nit dei Monti, e di numerosi sacerdoti e fedeli giunti dall'Arcidiocesi lio-
nese.
Il rito stato diretto dal Cerimoniere Pontificio, Mons. Giulio Viviani.
Uno studio teologico-giuridico comparativo di Dimitrios Salachas
Il magistero e l'evangelizzazione del mondo
nei Codici di Diritto Canonico latino e orientale
G|N CNC|!!|
L'attuazione delle costituzioni e dei
decreti del Concilio Vaticano II ha com-
portato l'aggiornamento o un nuovo
complesso di norme nella Chiesa. Il
nuovo Codice latino, redatto secondo i
postulati conciliari e i suggerimenti del-
l'Assemblea del Sinodo dei Vescovi del
1967, stato promulgato nel 1983. Nel
frattempo si proceduto alla promulga-
zione del Codice delle Chiese orientali
che avvenuta nel 1990.
Da subito i canonisti e gli esperti di
diritto ecclesiastico si sono prodigati a
pubblicare commenti sulle diverse parti
dei codici. I commenti sono proseguiti
nel nuovo millennio. La domanda di co-
noscere entrambi i codici e, soprattutto,
in ci che si uniformano e in ci che in-
vece si distinguono, sempre viva. Il
flusso migratorio poi sollecita a una co-
noscenza sempre pi adeguata della le-
gislazione canonica per risolvere le
istanze dei fedeli che professano lo stes-
so Vangelo ma che appartengono a co-
munit ecclesiali differenti.
Dimitrios Salachas ha edito uno stu-
dio comparativo sulle disposizioni dei
due codici: latino ed orientale relati-
vamente all'ufficio di insegnare e di
predicare il Vangelo: Il magistero e
l'evangelizzazione dei popoli nei Codi-
ci latino e orientale. Studio teologico-
giuridico comparativo, Bologna 2001,
Edizioni Dehoniane, pp. 334, ; 24,27 -
L. 47.000.
La competenza dell'autore emerge dal
curriculum accademico. Salachas na-
to ad Atene, si laureato in diritto ec-
clesiastico bizantino e in diritto civile,
attualmente insegna diritto canonico la-
tino e orientale presso la Pontificia Uni-
versit Urbaniana e diritto orientale
presso la Pontificia Universit Gregoria-
na e il Pontificio Istituto Orientale di
Roma. pure consultore di Dicasteri
pontifici.
A favore da aggiungere che il suo
commento non si limita solo alla parte
canonistica, non fa solo esegesi giuridi-
ca; viceversa, introduce a supporto una
adeguata conoscenza teologica ed eccle-
siologica. Oggetto dei suoi commenti so-
no, come si detto, quella parte del co-
dice latino del libro terzo (can. 747-833),
che s'intitola La funzione d'insegnare
della Chiesa e quella corrispettiva del
Codice orientale che tratta dell'evange-
lizzazione dei popoli (cann. 584-594) del
titolo XIV e i cann. 595-666, del titolo
XV, che tratta del magistero ecclesiasti-
co.
Il Codice latino contiene 86 canoni
nei quali tutta la materia recepita; al
contrario il Codice orientale si serve di
due titoli diversi, sia pure uniti tematica-
mente.
Il Codice latino colloca al centro della
normativa la parola di Dio, patrimonio
comune di tutti i cristiani a prescindere
della loro condizione di appartenenza.
Salachas rileva che il libro terzo del
Codice latino del tutto nuovo, per
l'impostazione, la struttura e l'amplia-
mento di alcune tematiche. Soprattutto
per la novit data dall'arricchimento
teologico che distingue le norme giuridi-
che. La funzione d'insegnare della
Chiesa delineata in modo pi comple-
to del precedente codice. Sono eviden-
ziati, con maggiore propriet, i principi
teologici sul magistero autentico, i prin-
cipi pastorali sulla normativizzazione
della predicazione e la catechesi e i prin-
cipi pedagogici che orientano l'attuazio-
ne di entrambe le funzioni.
A giudizio di Salachas sia la scelta dei
contenuti che l'impostazione della tratta-
zione corrispondono pienamente al da-
to conciliare e alle esigenze pastorali
della Chiesa d'oggi. Pur non nominan-
do l'assemblea sinodale del 1967, Sala-
chas afferma che le fonti immediate ai
canoni di questo libro terzo sono in
gran parte i documenti conciliari e post-
conciliari. Non si deve infatti dimenti-
care che sulle due materie sono stati
emanati due importanti documenti: le
esortazioni apostoliche Evangelii nun-
tiandi (8 dicembre 1975) di Paolo VI e
Catechesi tradendae (16 ottobre 1979) di
Giovanni Paolo II.
In conformit alla sua visione globa-
le, Salachas sottolinea che 9 canoni in-
troduttivi del libro terzo, sono di mira-
bile approfondimento teologico e sono
stati estratti dalla bozza della Lex funda-
mentalis della Chiesa mai promulgata.
Il rinvio per ai documenti del Vatica-
no II: Lumen gentium, Dignitatis hu-
manae e Gaudium et spes. Tra gli ele-
menti positivi Salachas mette in rilievo
l'istanza ecumenica che pervade l'inte-
ro Codice.
Egli sostiene che La dimensione ecu-
menica dovrebbe permeare anche l'inse-
gnamento della religione cattolica e in
genere la catechesi. Con la prospetti-
va ecumenica esaltata la missionarie-
t. Salachas raccomanda che nell'azio-
ne missionaria si presti attenzione al
dialogo sincero con i non credenti in
Cristo.
Anche nei canoni degli altri titoli
chiaramente presente il Concilio Vatica-
no II con altri documenti. Tutto ci per
comprovare che, in quanto a ispirazione
dottrinale, la redazione dei Codici fe-
dele al Vaticano II e al suo spirito inno-
vatore.
Il Codice orientale, promulgato, come
si detto, il 18 ottobre 1990, struttura-
to e diviso in trenta Titoli secondo la no-
motecnica bizantina. Due titoli, distinti
e autonomi, trattano dell'evangelizzazio-
ne delle genti con la quale s'identifica
l'azione missionaria della Chiesa, e del
magistero ecclesiastico (rispettivamente
titoli XIV e XV).
Per quanto concerne l'azione missio-
naria o l'evangelizzazione delle genti, la
materia scrive Salachas sostan-
zialmente uguale nei due Codici, ma
quello orientale presenta alcune origi-
nali annotazioni, come ad esempio il
riferimento alle singole Chiese sui iuris
come soggetto primario della promozio-
ne dell'evangelizzazione delle genti.
Per quanto concerne il magistero ec-
clesiastico, il Codice orientale non con-
tiene canoni preliminari, tuttavia le
fonti immediate dei canoni sono i docu-
menti conciliari del Vaticano II e altri
documenti della Santa Sede successiva-
mente emanati.
Da un confronto comparato secon-
do Salachas la dottrina risulta so-
stanzialmente identica. Tuttavia i ca-
noni formulati sono in parte identici, in
parte diversi, con alcune originali anno-
tazioni. A volte le differenze sono so-
stanziali. C' anche una diversit di ter-
minologia di una certa rilevanza nella
stessa inscriptio, cio nel titolo.
Inoltre risulta qualche novit nel
Codice orientale, rispetto a quello latino
sia per l'importanza data a certi temi
Il Cardinale Louis-Marie Bill
Arcivescovo di Lyon
ha preso possesso del Titolo
della Ss.ma Trinit al Monte Pincio
come l'inculturazione e il pluralismo,
ma anche nella materia trattata. Sala-
chas spiega che ci dovuto a motivi
storici, culturali e tradizionali.
Senza voler sottovalutare questi ele-
menti, forse, non del tutto illegittimo
supporre che nella redazione del Codice
orientale abbia influito l'esperienza del
Codice latino, nonch il progresso cultu-
rale intervenuto, nel frattempo, nell'am-
bito ecclesiale.
L'uniformit fra i due codici rileva-
bile anche in talune disposizioni discipli-
nari, come pu essere l'autorizzazione
della competente autorit ecclesiastica
necessaria per scrivere su giornali o rivi-
ste o partecipare a trasmissioni radio-te-
levisive.
Il divieto riguarda in modo particola-
re organi d'informazione che lottano
contro la religione cattolica. La norma
vincola i fedeli cristiani e quindi non
soltanto gli ecclesiastici. Salachas tutta-
via commentando la norma fa questa
precisazione: Ma ai laici non esclusa
la collaborazione con questi giornali e
riviste per causa giusta e ragionevole.
L'inciso potrebbe condurre a eventuali
abusi, ma il legislatore non ha voluto
precludere anche possibili interventi ad
bonum. Per i chierici l'eccezione deve
essere autorizzata dall'Ordinario del
luogo.
L'approvazione o la licenza della com-
petente autorit ecclesiastica riguarda
pure le opere. Salachas su questo punto
rileva: Rimane integro il diritto di ogni
Ordinario del luogo di sottoporre i libri,
che vengono editi nella sua Diocesi, al
giudizio di persone qualificate da lui in-
dicate; ma la conferenza episcopale (o
nelle Chiese orientali il sinodo dei Ve-
scovi della Chiesa patriarcale o il consi-
glio dei Patriarchi) pu redigere un elen-
co di censori per l'intero territorio di
sua competenza.
Pur lasciando la concessione o meno
dell'imprimatur alla prudenza del Ve-
scovo, il legislatore ritiene ovvio che si
debba procedere in modo umano, non
creando inutili dilazioni.
Il problema un altro: se, nella pras-
si, possibile attuare pienamente la nor-
ma. Gli ecclesiastici comunque non pos-
sono eluderla. Del resto la licenza o
l'approvazione riguarda scritti che
concernono le verit di fede e di morale
cattolica insegnate dal magistero della
Chiesa.
In questo senso la norma non lesiva
della libert di ricerca, di pubblicazione
o di diffusione mediatica. L'autorit ec-
clesiastica ha il diritto-dovere di vigilare
su tutto ci che contro il Vangelo ed
lesivo della fede.
Il discepolo di Cristo pure discepolo
della Chiesa e della sua autorit.
Le nuove generazioni
di Quartu Sant'Elena
per la pace nel mondo
Non rassegnarsi di fronte al di-
lagare della violenza e dell'odio,
dando concretezza alle speranze e
ai sogni di pace che Dio ha po-
sto nel cuore di ogni uomo:
questo il messaggio che viene dal-
le nuove generazioni di Quartu
Sant'Elena, in arcidiocesi di Ca-
gliari.
I giovani delle parrocchie citta-
dine promuovono per domenica
13 gennaio una marcia della pace
alla quale parteciperanno tutti i
gruppi e le associazioni di volon-
tariato cittadine.
Il corteo si snoder attraverso
le vie cittadine partendo alle 18.30
da Piazza Sant'Elena, dove sar
acceso il fuoco della pace.
All'iniziativa parteciper, fra
gli altri, l'Arcivescovo di Caglia-
ri, Monsignor Ottorino Pietro Al-
berti.

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5 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 7-8 Gennaio 2002
.
L'inaugurazione dell'Archivio Storico
della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli
Il discorso del Cardinale Prefetto Crescenzio Sepe durante la cerimonia svoltasi nel pomeriggio di sabato 5
Un santuario della memoria
della Chiesa missionaria dal 1622 ad oggi
ciliare Ad gentes (n. 2) e il Magistero,
per sua natura missionaria.
Attraverso i duemila anni della sua
storia, la Chiesa ha sempre attuato,
con forme e modalit diverse, la sua
vocazione missionaria guidando, stimo-
lando e organizzando tutte le sue forze
perch lannuncio salvifico del suo Di-
vin Fondatore fosse portato a tutte le
genti.
in questo contesto che va ancora
oggi letto latto di fondazione, il 6 gen-
naio 1622, della nuova Congregazione
de Propaganda Fide: [...] Sanctissi-
mo in Christo Pater, et Dominus Grego-
rius Divina Providentia PP. XV., ani-
madvertens, praecipuum Pastoralis Offi-
cii caput esse propagationem Fidei chri-
stianae, per quam homines ad agnitio-
nem, et Cultum Veri Dei perducuntur,
et sobri, ac pie, et juste vivunt in hoc
saeculo; erexit Congregationem [...]
(Erezione della S. Congregazione de
Propaganda Fide. APF, Acta 3, f. 1r).
Il Dicastero missionario, fondato co-
me organo centrale e supremo per la
propagazione della fede, sin dallinizio
della sua attivit, ha voluto registrare e
conservare lattivit svolta, producendo
unabbondante documentazione (intor-
no a 10 milioni di documenti contenuti
in circa 10.000 buste) riguardante tutti
i territori di missione (ad eccezione del
Centro e Sud America): Africa, Asia,
Oceania, Nord America (Stati Uniti e
Canada), lEuropa del Nord e dellEst,
in un periodo cronologico che si esten-
de, dallinizio dellopera missionaria in
ognuno dei rispettivi Paesi, dal 1622 fi-
no ad oggi (Cfr AA.VV., Sacrae Congre-
gationis de Propaganda Fide memoria
rerum. 350 anni a servizio delle missio-
ni. 1622-1972. Roma-Freiburg-Wien,
Herder 1971-1976. Anche se edita tra il
1971 ed il 1976, questopera in tre volu-
mi [5 tomi] a cura di P. Josef Metzler,
OMI, essenziale per conoscere la sto-
ria della Congregazione).
stato Mons. Francesco Ingoli, pri-
mo Segretario del Dicastero (1622-1649)
che si preoccup di raccogliere dal-
linizio dellattivit della Congregazione
rivolgendosi ai Rappresentanti Ponti-
fici, ai Superiori Generali dei diversi
Ordini Religiosi ed ai singoli missiona-
ri, le necessarie informazioni sulla si-
tuazione ecclesiale e missionaria nel-
lambito dei loro territori di missione.
Egli, inoltre, raccolse meticolosamen-
te tutti i documenti riguardanti lattivi-
t della Congregazione stessa rappor-
ti, lettere, suppliche dei missionari, ver-
bali delle riunioni dei membri e del
personale del Dicastero, registri e copie
delle sue lettere, istruzioni, circolari,
decreti... ponendo le basi per larchi-
vio missionario della Congregazione.
nata cos una collezione documen-
taria sui Paesi e popoli dipendenti da
Propaganda Fide senza confronti in tut-
ta la Chiesa e forse in tutto il mondo,
contenente non soltanto informazioni
missionarie ed ecclesiali, ma anche no-
tizie di carattere culturale, etnografico,
geografico, ecc. di inestimabile valore
per i popoli dellAfrica, Asia, Oceania e
degli altri Continenti.
Tra questa documentazione, vorrei
semplicemente enumerare alcuni tra i
principali fondi del nostro Archivio:
Il fondo ACTA, che contiene in
293 volumi (dal 1622 fino al 1922) degli
atti verbali, minute, protocolli
delle riunioni mensili dei Cardinali
membri o Congregazioni Generali, do-
ve sono registrate le pi importanti de-
cisioni riguardanti i territori dipendenti
dalla Congregazione: nomina di vesco-
vi, erezione di nuove Diocesi, ecc.
Il fondo Scritture Originali riferite
nelle Congregazioni Generali (S.O.C.G.),
che contiene, in 1.044 volumi, i docu-
menti arrivati nel Dicastero provenienti
dai Paesi di missione, da Vescovi, mis-
sionari, religiosi e laici, e che sono ser-
viti nelle Congregazioni Generali per
discutere e prendere importanti deci-
sioni.
Il fondo Congregazioni Particolari,
formato da 163 volumi, contenenti la
documentazione delle commissioni
1627, un locale apposito nel Palazzo Va-
ticano. Successivamente, per breve tem-
po, lArchivio ebbe sede nella Cancelle-
ria Apostolica, e in seguito fu trasferito
nel Palazzo della Congregazione, co-
struito nel frattempo in Piazza di Spa-
gna.
Sono lieto, perci, di poter inaugura-
re proprio oggi, 380 anni dopo la fonda-
zione del nostro Dicastero, questa nuo-
va sede dellArchivio Storico: la quar-
ta nella sua storia, ma anche quella
decisamente pi avanzata e pratica. Si
continua cos una lunga tradizione di
cura e custodia di questo autentico
santuario della memoria, una delle
pi importanti fonti per non dire la
pi importante per la storia della
missione. Ringrazio quanti e, in primo
luogo, il mio predecessore, Card. Tom-
ko, hanno voluto e realizzato questope-
ra.
Nella visita che seguir a questa ceri-
monia, ammireremo alcuni dei docu-
menti pi preziosi qui conservati, come
la lettera su seta rossa scritta dai fedeli
di Pechino al Santo Padre nel 1847; il
Privilegio di Libert di coscienza
scritto su carta di riso concesso da
Bezarar, VII Gran Lama del Tibet nel
1741 ai missionari cappuccini; la prima
carta geografica fino adesso conosciuta
dellAustralia, datata nel 1676 (100 anni
prima di Cook), nella quale il P. Vitto-
rio Riccio, Priore dei Domenicani di
Manila, propone ai Cardinali di Propa-
ganda Fide la possibilit di iniziare la
missione in questo nuovo continente.
Ma, naturalmente, ci sono altri tesori
di inestimabile valore storico e cultu-
rale.
Mi auguro che questa nuova Sede
dellArchivio Storico del Dicastero mis-
sionario, sia uno stimolo per un rinno-
vato interesse nello studio delle fonti
della storia della Chiesa e per unau-
tentica ricerca scientifica, che palesi
lopera di evangelizzazione, di promo-
zione umana e di dialogo tra le culture
promosse dalla Chiesa nella sua storia,
che storia della sua vita e della sua
anima missionaria.
La solennit dell'Epifania del Signore nelle diocesi italiane
Durante la cerimonia dell'i-
naugurazionedell'Archivio Sto-
rico, svoltasi nel pomeriggio
di sabato 5 gennaio, il Cardi-
nale Crescenzio Sepe, Prefetto
della Congregazione per l'E-
vangelizzazione dei Popoli, ha
tenuto il seguente discorso:
Eminenze, Eccellenze
Cari fratelli e sorelle
Questi sono stati scritti,
perch crediate che Ges il
Cristo, il Figlio di Dio e per-
ch, credendo, abbiate la vita
nel suo nome.
Nasce, da questa afferma-
zione dellApostolo ed Evan-
gelista Giovanni, il Libro, il
Libro che contiene le parole e
i gesti del Figlio di Dio che
venuto a dare la vita.
Il Vangelo si diffuso nel
mondo intero, recando la
Buona Novella e realizzando
il comando del Signore di an-
dare, di evangelizzare e bat-
tezzare tutte le creature. Que-
sto compito affidato a tutta
la Chiesa peregrinante che,
come afferma il Decreto con-
create ad hoc per lo studio
di problemi particolari.
Il fondo Scritture riferite
nei Congressi con oltre 1.500
volumi, divisi per Paesi in or-
dine alfabetico e cronologico,
riguardanti documenti arri-
vati in Congregazione dalle
missioni e discussi nel Con-
gresso settimanale. Si tratta
del fondo pi ricco per sco-
prire le gioie e le difficolt
della vita quotidiana nella
missione. Un veloce sguardo
a questi volumi basta per
rendersi conto dellimportan-
za universale di questo archi-
vio.
Allinizio del 1893 fu cam-
biato radicalmente il sistema
di archiviazione con lintro-
duzione del sistema delle Ru-
briche e del Protocollo. Que-
sto corrisponde meglio allal-
largamento delle attivit del
Dicastero e alle esigenze della
moderna organizzazione mis-
sionaria.
Per custodire questa docu-
mentazione, Urbano VIII mi-
se a disposizione, gi nel
Trento
Epifania, festa della luce, festa della missio-
ne: questa la sintesi del messaggio proposto dal-
l'Arcivescovo di Trento Mons. Luigi Bressan nel
corso della Concelebrazione Eucaristica della so-
lennit. Richiamandosi alle letture bibliche del
giorno, il Presule ha ricordato che la luce viene
da Dio, e che la luce porta alla vita. In questo
contesto, ha fatto risuonare la raccomandazione
ai genitori e padrini del ministro battezzante:
Abbiate cura che il vostro bambino, illuminato
da Cristo, viva sempre come figlio della luce; e,
perseverando nella fede, vada incontro al Signore
che viene, con tutti i suoi santi, nel regno dei
cieli. La festa dell'Epifania ha detto Mons.
Bressan sempre stata vista come la festa del-
la missione. Per questo, dovere di carit per i
fedeli condividere il Vangelo con tutti gli uomini
e le donne che sono alla ricerca di ragioni per vi-
vere, di una pienezza di vita, mettendoci anzitut-
to in ascolto della cultura del nostro tempo, per
discernere i semi del Verbo gi presenti in essa e
le attese pi intime dei nostri contemporanei. Si
dovr mostrare, soprattutto con le opere ma an-
che con la parola, la novit irriducibile del mes-
saggio cristiano: pur additando un cammino di
piena umanizzazione, esso non si limita a pro-
porre un mero umanesimo. Questa proposta
ben lontana da una visione di cristianesimo che
riduce il messaggio ad alcune regole minime per
essere ammessi ai sacramenti: occorre una con-
versione nella mentalit corrente degli stessi pra-
ticanti, e avere il coraggio di saper adottare una
condotta diversa. Il dovere di sentirsi tutti in
missione ha detto non nasce da constata-
zioni sociologiche, ma dalla natura dell'essere
cristiano. (armando costa)
Bologna
Il Card. Giacomo Biffi, Arcivescovo di Bolo-
gna, ha celebrato nella mattina di domenica 6 la
Santa Messa per gli ammalati ricoverati all'Istitu-
to ortopedico Rizzoli nella chiesa di san Michele
in Bosco. Al termine si recato in visita nei re-
parti per il tradizionale scambio di auguri con i
pazienti. Nel pomeriggio, nella cattedrale di San
Pietro, il Porporato ha presieduto la solenne Ce-
lebrazione Eucaristica, nel corso della quale ha
accolto la candidatura a diaconi permanenti di
cinque laici: Luciano Bresciani di 54 anni, coniu-
gato e padre di due figli; Daniele Giovannini di
56 anni, celibe; Mario Grimaldi di 60 anni, coniu-
gato e padre di tre figli; Gerardo Marrese di 61
anni, coniugato e padre di due figli; Luigi Rossi
di 55 anni, coniugato e padre di quattro figli. Il
Creatore di tutti ha sottolineato fra l'altro al-
l'omelia si rivela e vuol essere sul serio Padre
affettuoso e provvidente di tutti. Questo il mes-
saggio dell'Epifania che conferma, ripropone,
rende ancora pi esplicito il messaggio del Nata-
le. La Chiesa ha aggiunto respinge sol-
tanto e respinge fermamente ogni ideologia ne-
mica della retta ragione e della saggezza; respin-
ge ogni volont di imporre le proprie concezioni
con il terrore incusso o anche solo minacciato,
con la violenza anche solo verbale, con le intimi-
dazioni e le pretese arroganti; respinge ogni at-
tentato alle acquisite abitudini di fede e ai segni
storici della cristianit. Ma ha proseguito
nessuna bellezza, nessun bagliore di verit, nes-
sun anelito alla giustizia, nessun impulso di bene,
nessuna sana consuetudine umana pu conside-
rarsi rifiutata o anche solo disattesa dalla Sposa
di Cristo, che sempre pronta ad accogliere tutti
e tutto con un'invincibile simpatia verso ogni po-
sitivit; quella simpatia, per cos dire, ecumeni-
ca tenuta viva in lei dal mistero dell'Epifania
che essa non si stanca di celebrare.
Carpi
Il Vescovo di Carpi, Mons. Elio Tinti, si re-
cato nella mattinata del 6 gennaio nella parroc-
chia pi popolosa della citt, san Giuseppe Arti-
giano, per accogliere il corteo dei pastori, dei po-
polani e dei Magi nella chiesa, con la partecipa-
zione di circo 150 comparse. All'omelia il Presule
ha richiamato l'importanza del Bambino nato
per tutti gli uomini, l'Emmanuele, il Dio-con-noi
che cammina con noi. Successivamente, alla
Santa Messa celebrata in Cattedrale, ha sottoli-
neato come la ricerca del Signore e il cammino
di fede dei Magi sia la nostra ricerca del Signore
ed il nostro cammino di fede. Una ricerca ha
sottolineato umile e sapiente, intelligente e
schietta, decisa e determinata, riuscita e sicura.
Una ricerca che sfocia nella rivelazione ai Magi e
a tutti i popoli del mistero della salvezza. Una ri-
cerca che non va mai data per scontata, che do-
na luce e assicura luce e gioia, che coinvolge tut-
ta l'umanit. Il Vescovo ha poi concluso invitan-
do tutti i fedeli a chiedere a Dio di essere sempre
pi Epifania del Signore, cio manifestazione lu-
minosa e gioiosa del Cristo Salvatore. (graziella
vignoli)
Napoli
Si terr nei prossimi mesi, a Napoli, il primo
convegno della diocesi dedicato alla pastorale
carceraria. Lo ha annunciato il Cardinale Arcive-
scovo Michele Giordano, durante la Santa Messa
celebrata nel penitenziario di Poggioreale in oc-
casione dell'Epifania: il convegno, ha spiegato,
servir a rafforzare e coordinare le iniziative del-
le parrocchie e degli istituti religiosi, per realiz-
zare una autentica mobilitazione di tutta la Chie-
sa che aiuti il reinserimento dei reclusi. Il pro-
blema vero, secondo l'Arcivescovo, infatti il do-
po-carcere: La societ tende colpevolmente a ri-
muovere il problema, quasi come se la detenzio-
ne da sola fosse una panacea. Non cos: se i re-
clusi non vengono sostenuti e accompagnati, una
volta fuori, se non si aiutano anche le loro fami-
glie a ricostruire una vita normale, sar fin trop-
po facile per gli ex detenuti ricadere nella spirale
del crimine. Il Card. Giordano ha rivolto quindi
una chiara indicazione pastorale alle parrocchie,
agli istituti religiosi, al laicato: Occorre coinvol-
gere tutte le strutture della Chiesa di Napoli nelle
iniziative per far sentire ai detenuti una presenza
reale, amica, concreta. Aiuto fuori del carcere,
dunque, ma anche durante la detenzione: sono
sempre pi numerose le parrocchie che inviano
volontari nei penitenziari di Poggioreale e Secon-
digliano, per collaborare ai corsi di catechesi e
alle altre iniziative che i cappellani e le suore or-
ganizzano. I risultati non mancano: tre detenuti,
dopo la Messa celebrata dal Cardinale nella cap-
pella del carcere, hanno raccontato le storie della
propria conversione, testimonianze di un rinno-
vamento interiore evidente nei volti di tutti i de-
tenuti, oltre 400, partecipanti alla celebrazione.
La vostra esperienza ha detto il Porporato
dimostra come sia importante liberarsi dalle vere
catene, quelle del peccato. Mercoled 2 gennaio
l'Arcivescovo si era recato in visita nell'altro car-
cere cittadino, quello di Secondigliano: in occa-
sione dell'Epifania stato invece a Poggioreale,
incontrando dopo la Messa celebrata nella
cappella i reclusi ricoverati nel centro clinico
San Paolo, in gran parte sieropositivi. Dio vi
ama ha ricordato ai detenuti e allo stesso
modo la societ intera deve essere solidale con
voi, aiutarvi a ritrovare la giusta strada, a rinno-
varvi interiormente ed a trovare, dopo, un vero
inserimento nella societ. (mariano del preite)
Palermo
Canti e ritmi provenienti da culture lontane,
costumi tradizionali tipici delle feste solenni, idio-
mi diversi che si fondono in ununica, grande lin-
gua, quella dellamore, della fratellanza fra i po-
poli, dellaccoglienza di chi straniero: anche
questanno si rinnovata per la Chiesa palermi-
tana presieduta dall'Arcivescovo, il Cardinale Sal-
vatore De Giorgi, la gioia di una festa dellEpifa-
nia celebrata innanzitutto nellincontro con i rap-
presentanti delle diverse comunit di stranieri re-
sidenti nel capoluogo siciliano, pellegrini e vian-
danti verso la meta della pace, lungo una strada
quella della propria fede che itinerario di
incontro e non di odio, di armonia e non di divi-
sione. E linvito a camminare insieme nella luce
del Signore stato raccolto da centinaia di immi-
grati che hanno offerto ai palermitani, durante la
Celebrazione Eucaristica in Cattedrale, la sugge-
stione di una liturgia multietnica e ricca di colo-
ri, suoni e segni di popoli lontani eppure vicini.
UnAssemblea eucaristica partecipata da tanti
fratelli e sorelle di fede che, provenienti da diver-
se parti del mondo ha sottolineato il Cardinale
De Giorgi condividono con noi lavventura
umana della nostra Citt e lesperienza cristiana
della nostra Chiesa. Noi vi esprimiamo il nostro
affetto e vi sentiamo parte viva della nostra Chie-
sa, perch in essa, come afferma lapostolo Pao-
lo, nessuno ospite o straniero, nessuno deve
sentirsi estraneo o escluso, perch tutti siamo fa-
miliari di Dio e concittadini dei Santi. Noi siamo
lieti della vostra presenza e vi siamo grati per
quanto operate con noi e per noi nella nostra
Citt e nella nostra Chiesa. (luigi perollo)
Dalla cronaca alla storia
per i sentieri ecclesiali
dei vari Continenti
G|AN||ANC G|||C
400 anni dopo, per continuare una
storia missionaria che propone testi-
moni, pagine, immagini.
Il nuovo Archivio storico della
Congregazione per l'Evangelizzazione
dei Popoli un altro traguardo che
ha trovato una naturale e perfetta
collocazione nei nuovi ambienti di
Via Urbano VIII al Gianicolo. Sabato
pomeriggio era il Cardinale Crescen-
zio Sepe, Prefetto della Congregazio-
ne per l'Evangelizzazione dei Popoli,
ad inaugurare i locali. L'atto di fon-
dazione di Propaganda Fide risale
al 6 gennaio 1622. Dopo quattro se-
coli, la storia continua, quella con-
temporanea, intimamente legata alle
nuove tecnologie e ai nuovi mezzi
computerizzati che facilitano la ricer-
ca ed aprono nuove prospettive.
L'attivit svolta in questi 400 anni
ha prodotto una documentazione fin
troppo abbondante: 10 milioni di do-
cumenti contenuti in 10.000 buste, ri-
guardanti tutti i territori di missione:
Africa, Asia, Oceania, Nord America
(Stati Uniti e Canada, mentre manca
il Centro ed il Sud America). Fu il
primo Segretario del Dicastero mis-
sionario di Propaganda Fide Mons.
Francesco Ingoli (1622-1649) che eb-
be la geniale ideale di raccogliere te-
sti e documenti rivolgendosi diretta-
mente ai Rappresentanti Pontifici, ai
Superiori Generali degli Ordini reli-
giosi e ai singoli missionari per avere
le informazioni necessarie.
I fondi
da consultare
Questi, i principali fondi dell'Archi-
vio: quello degli Acta che raccoglie
in 293 volumi che vanno dal 1622 al
1922, i verbali, le minute, i protocolli
delle riunioni mensili dei Cardinali
membri, o delle Congregazioni Ge-
nerali durante le quali venivano re-
gistrate le pi importanti decisioni ri-
guardanti i territori dipendenti dalla
Congregazione, la nomina di Vescovi
e le erezioni di nuove diocesi; il fon-
do Scritture originali riferite nelle
Congregazioni generali che contiene
in 1044 volumi i documenti giunti nel
Dicastero dai Paesi di missione, dai
Vescovi, dai missionari, dai religiosi
e dai fedeli laici, serviti durante le
Congregazioni generali per dibattere
problematiche e prendere decisioni.
Il terzo fondo quello delle Con-
gregazioni particolari: 163 i volumi,
contenenti la documentazione delle
Commissioni create ad hoc per lo
studio di alcuni problemi particolari.
Il fondo Scritture riferite nei Con-
gressi con oltre 1.500 volumi, divisi
per Paesi in ordine alfabetico e cro-
nologico riguardanti documenti arri-
vati in Congregazione dalle missioni
e discussi nel Congresso settimana-
le. , questo, il fondo pi ricco per
individuare le difficolt della vita
quotidiana della missione ed i tra-
guardi raggiunti.
All'inizio del 1893, veniva cambiato
radicalmente il sistema di archivia-
zione con l'introduzione delle rubri-
che e del protocollo. Per custodire
gelosamente tutta questa documenta-
zione, Urbano VIII gi nel 1627 met-
teva a disposizione, nel Palazzo Apo-
stolico, un apposito locale. Successi-
vamente, per breve tempo, l'Archivio
trovava sede nella Cancelleria Apo-
stolica e, in seguito, veniva trasferito
nel Palazzo della Congregazione, co-
struito in Piazza di Spagna.
A 380 anni dalla fondazione del
Dicastero missionario, la nuova se-
de dell'Archivio storico diventata
realt.
La presenza
di numerose personalit
Alla cerimonia di inaugurazione
erano presenti i Cardinali Jozef Tom-
ko, Prefetto emerito della Congrega-
zione per l'Evangelizzazione dei Po-
poli, che al Gianicolo ha voluto che
si realizzasse anche quest'opera; Gio-
vanni Battista Re, Prefetto della Con-
gregazione per i Vescovi; Ignace
Moussa I Daoud, Prefetto della Con-
gregazione per le Chiese Orientali; il
Segretario della Congregazione per
l'Evangelizzazione dei Popoli, l'Arci-
vescovo Robert Sarah, ed il Segreta-
rio Aggiunto, l'Arcivescovo Pataben-
dige Don Albert Malcom Ranjith;
l'Arcivescovo Tarcisio Bertone, Se-
gretario della Congregazione per la
Dottrina della Fede; l'Arcivescovo Se-
gretario Aggiunto emerito Mons
Schlek; l'Arcivescovo Romeo Panci-
roli, Nunzio Apostolico, in rappresen-
tanza della Segreteria di Stato; l'Arci-
vescovo Mario Milano, Vescovo di
Aversa, con una folta rappresentanza
del clero della Diocesi: il Rettore del-
l'Urbaniana Mons. Ambrogio Spreafi-
co; Don Raffaele Farina, Prefetto del-
la Biblioteca Apostolica Vaticana; il
dott. Francesco Silvano, Consultore
della Congregazione per lEvangeliz-
zazione dei Popoli; tecnici e mae-
stranze che per cinque anni (tanti so-
no durati i lavori) hanno lavorato per
la realizzazione dell'opera. 3.200 i
metri di scaffalature; 22 postazioni
dotate di computer multimediali nel-
la sala lettura degli studiosi.
Preziosi documenti
di vita missionaria
Tra i documenti, una lettera del 4
giugno del 1676 di Padre Vittorio
Riccio, priore dei Domenicani a Ma-
nila, in cui proponeva a Propaganda
fide l'urgenza di dare inizio alla mis-
sione nel nuovo Continente dell'Au-
stralia. Alla richiesta il religioso do-
menicano allega anche la prima carta
geografica dell'Oceania. In un atto
poi del 9 settembre del 1741, il re del
Tibet, Mi Vagn, concede ai France-
scani Cappuccini di entrare nel suo
territorio per predicare il Vangelo di
Cristo.
Il Card. Sepe presiedeva anche il
rito della benedizione del nuovo Ar-
chivio. Letture bibliche, invocazioni,
preghiere. Il rito era diretto da
Mons. Massimo Boarotto, Capo Uffi-
cio della Congregazione per l'Evange-
lizzazione dei Popoli, Cerimoniere
Pontificio. Gli invitati visitavano poi i
locali complimentandosi per la realiz-
zazione dell'opera.

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L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 7-8 Gennaio 2002
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L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 7-8 Gennaio 2002
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Cristo luce dei popoli di ogni tempo
e di ogni luogo vi chiama ad essere
missionari coraggiosi del Vangelo
Duc in altum!: ad un anno dalla conclusione dell'Anno Santo
il Papa riconsegna a tutti la Lettera Apostolica Novo Millennio ineunte
Nella Basilica Vaticana, Giovanni Paolo II ha ordinato
dieci nuovi Vescovi, nella mattina di domenica 6 gennaio,
Solennit dell'Epifania del Signore. Quest'oggi ha det-
to il Papa durante l'omelia ritorna con vigore il tema
della luce. Quest'oggi il Messia, che a Betlemme si mani-
fest a umili pastori della regione, continua a rivelarsi lu-
ce dei popoli di ogni tempo e di ogni luogo.
Il suggestivo simbolo della stella che ricorre in tutta
l'iconografia del Natale e dell'Epifania ha proseguito
Giovanni Paolo II parla alla mente ed al cuore anche
dell'uomo del terzo millennio. Nell'omelia il Santo Padre
si rivolto direttamente ai dieci nuovi Vescovi incorag-
giandoli ad essere autentici ministri di Cristo, missionari
coraggiosi del Vangelo: ha innalzato a Dio la preghiera
affinch la loro testimonianza evangelica risplenda da-
vanti agli uomini del nostro tempo.
Ecco l'omelia pronunciata dal Papa:
1.Lumen gentium... Christus, Luce
delle genti Cristo (LG, 1).
Il tema della luce domina le solennit
del Natale e dellEpifania, che antica-
mente e ancora oggi in Oriente era-
no unite in una sola grande festa delle
luci. Nel clima suggestivo della Notte
Santa apparsa la luce; nato Cristo
luce delle genti. lui il sole che sorge
dallalto (Lc 1, 78). Sole venuto nel mon-
do a disperdere le tenebre del male e a
inondarlo con lo splendore dellamore di-
vino. Scrive levangelista Giovanni: Veni-
va nel mondo la luce vera, quella che illu-
mina ogni uomo (1, 9).
Deus lux est Dio luce, ricorda
sempre san Giovanni, sintetizzando non
una teoria gnostica, ma il messaggio che
abbiamo ricevuto da lui (1 Gv 1, 5), cio
da Ges. Nel Vangelo, egli riporta le-
spressione raccolta dalle labbra del Mae-
stro: Io sono la luce del mondo; chi se-
gue me non cammina nelle tenebre, ma
avr la luce della vita (Gv 8, 12).
Incarnandosi, il Figlio di Dio si mani-
festato quale luce. Luce non solo allester-
no, nella storia del mondo, ma anche al-
linterno delluomo, nella sua storia per-
sonale. Si fatto uno di noi, dando senso
e valore rinnovato alla nostra terrena esi-
stenza. In questo modo, nel pieno rispetto
della libert umana, Cristo divenuto
lux mundi la luce del mondo. Luce
che rifulge nelle tenebre (cfr Gv 1, 5).
2.Questoggi, solennit dellEpifa-
nia, che significa Manifestazione, ritor-
na con vigore il tema della luce. Que-
stoggi il Messia, che a Betlemme si ma-
nifest a umili pastori della regione, con-
tinua a rivelarsi luce dei popoli di ogni
tempo e di ogni luogo. Per i Magi, venuti
dallOriente ad adorarlo, la luce del re
dei Giudei che nato (Mt 2, 2) assume
la forma di un astro celeste, cos splendi-
do da attirare i loro sguardi e guidarli fi-
no a Gerusalemme. Li pone cos sulle
tracce delle antiche profezie messianiche:
Una stella spunta da Giacobbe e uno
scettro sorge da Israele... (Nm 24, 17).
Quanto suggestivo il simbolo della
stella che ricorre in tutta liconografia del
Natale e dellEpifania! Ancor oggi evoca
profondi sentimenti anche se, come tanti
altri segni del sacro, rischia talora di ve-
nire banalizzato dalluso consumistico
che ne vien fatto. Tuttavia, ricollocata
nel suo contesto originario, la stella che
contempliamo nel presepe parla alla men-
te ed al cuore anche delluomo del terzo
millennio. Parla alluomo secolarizzato, ri-
destando in lui la nostalgia della sua
condizione di viandante in cerca della ve-
rit e desideroso dellassoluto. Letimolo-
gia stessa del verbo desiderare evoca le-
sperienza dei naviganti, i quali si orienta-
no nella notte osservando gli astri, che in
latino si chiamano sidera.
3.Chi non sente il bisogno di una
stella che lo guidi nel suo cammino
sulla terra? Avvertono questa necessit
sia gli individui che le nazioni. Per venire
incontro a questanelito di universale sal-
vezza, il Signore si scelto un popolo,
che fosse stella orientatrice per tutte le
famiglie della terra (Gn 12, 3). Con lIn-
carnazione del suo Figlio, Dio ha poi al-
largato lelezione ad ogni altro popolo,
senza distinzione di razza e cultura.
nata cos la Chiesa, formata da uomini e
donne i quali, riuniti insieme nel Cristo,
sono guidati dallo Spirito Santo nel loro
pellegrinaggio verso il Regno del Padre,
ed hanno ricevuto un messaggio di sal-
vezza da proporre a tutti (GS, 1).
Risuona, pertanto, per lintera Comuni-
t ecclesiale loracolo del profeta Isaia,
che abbiamo ascoltato nella prima Lettu-
ra: Alzati, rivestiti di luce, perch viene
la tua luce, / la gloria del Signore brilla
sopra di te... Cammineranno i popoli alla
tua luce, / i re allo splendore del tuo sor-
gere (Is 60, 1.3).
4.Di questo singolare popolo messia-
nico che la Chiesa, voi, carissimi Fra-
telli, venite costituiti Pastori mediante
lodierna Ordinazione episcopale. Cristo
fa di voi altrettanti suoi ministri e vi
chiama a essere missionari del suo Van-
gelo. Alcuni di voi eserciteranno questo
ministero della grazia di Dio (Ef 3, 2) co-
me Rappresentanti Pontifici in alcuni
Stati: tu, Mons. Giuseppe Pinto, in Sene-
gal e in Mauritania; tu, Mons. Claudio
Gugerotti, in Georgia, Armenia e Azerbai-
gian; tu, Mons. Adolfo Tito Yllana, in Pa-
pua Nuova Guinea; e tu, Mons. Giovanni
dAniello, nella Repubblica Democratica
del Congo.
Altri saranno Pastori di Chiese partico-
lari: tu, Mons. Daniel Mizonzo, guiderai
la Diocesi di Nkayi, nella Repubblica del
Congo; tu, Mons. Louis Portella, quella di
Kinkala, nella medesima Repubblica del
Congo. A te, Mons. Marcel Utembi Tapa,
ho affidato la Diocesi di Mahagi-Nioka,
nella Repubblica Democratica del Congo;
e a te, Mons. Franco Agostinelli, quella di
Grosseto, in Italia. Tu, Mons. Amndio
Jos Toms, aiuterai, quale Vescovo Ausi-
liare, lArcivescovo di vora, in Porto-
gallo.
Tu, infine, Mons. Vittorio Lanzani,
quale Delegato della Fabbrica di San Pie-
tro, proseguirai il tuo servizio alla Chiesa
qui in Vaticano, in questa Patriarcale Ba-
silica a te particolarmente cara.
5.Un anno fa, in questa festa dellE-
pifania, a conclusione dellAnno Santo,
consegnai idealmente alla famiglia dei
credenti e allintera umanit la Lettera
apostolica Novo Millennio ineunte, che
si apre con linvito di Cristo a Pietro e
agli altri: Duc in altum! Prendi il lar-
go.
Ritorno a quel momento indimenticabi-
le, carissimi Fratelli, e riconsegno questo
testo programmatico della nuova evange-
lizzazione a ciascuno di voi. Vi ripeto le
paroledelRedentore: Duc in altum!.
Non temete le tenebre del mondo, per-
ch chi vi manda la luce del mondo
(Gv 8, 12), la stella radiosa del mattino
(Ap 22, 16).
E Tu, Ges, che un giorno dicesti ai
tuoi discepoli: Voi siete la luce del mon-
do (Mt 5, 14), fa che la testimonianza
evangelica di questi nostri Fratelli risplen-
da davanti agli uomini del nostro tempo.
Rendi efficace la loro missione, perch
quanti affidi alle loro cure pastorali ren-
dano sempre gloria al Padre che nei
cieli (cfr Mt 5, 16).
Madre del Verbo incarnato, Vergine fe-
dele, conserva questi nuovi Vescovi sotto
la tua costante protezione, perch siano
missionari coraggiosi del Vangelo; fedele
riflesso dellamore di Cristo, luce delle
genti e speranza del mondo.
S.E. Mons. Giuseppe Pinto, Arcivescovo titolare di Anglona,
Nunzio Apostolico in Sngal e Delegato Apostolico in Mauritania
S.E. Mons. Claudio Gugerotti, Arcivescovo titolare di Ravello,
Nunzio Apostolico in Georgia, Armenia e Azerbaigian
S.E. Mons. Adolfo Tito Yllana,
Arcivescovo titolare di Montecorvino, Nunzio Apostolico in Papua Nuova Guinea
S.E. Mons. Giovanni d'Aniello, Arcivescovo titolare di Paestum,
Rappresentante Pontificio nella Repubblica Democratica del Congo
S.E. Mons. Daniel Mizonzo,
Vescovo di Nkayi (Repubblica del Congo)
S.E. Mons. Louis Portella,
Vescovo di Kinkala (Repubblica del Congo)
S.E. Mons. Marcel Utembi Tapa,
Vescovo di Mahagi-Nioka (Repubblica Democratica del Congo)
S.E. Mons. Franco Agostinelli,
Vescovo di Grosseto (Italia)
S.E. Mons. Amndio Jos Toms,
Vescovo titolare di Feradi maggiore, Ausiliare di vora (Portogallo)
S.E. Mons. Vittorio Lanzani,
Vescovo titolare di Labico, Delegato della Fabbrica di San Pietro
L'OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II NELLA SOLENNIT DELL'EPIFANIA
DURANTE LA SANTA MESSA PER L'ORDINAZIONE DI DIECI NUOVI VESCOVI

PAGINA
8 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 7-8 Gennaio 2002
.
Solennit dell'Epifania del Signore
ANGELUS Giovanni Paolo II con i fedeli in Piazza San Pietro
La Chiesa affida oggi ai fanciulli il compito di evangelizzare
Una missione episcopale che inizia
nel segno del dopo Giubileo
Nunzio Apostolico in Senegal e Delegato
Apostolico in Mauritania il 4 dicembre
2001;
Mons. Claudio Gugerotti, del clero
della Diocesi di Verona (Italia), nato il 7
ottobre 1955, ordinato presbitero il 29
maggio 1982, eletto Arcivescovo titolare
di Ravello e nominato Nunzio Apostoli-
co in Georgia, Armenia e Azerbaigian il
7 dicembre 2001;
Mons. Adolfo Tito Yllana, del clero
della Arcidiocesi di Caceres (Filippine),
nato il 6 febbraio 1948, ordinato presbi-
tero il 19 marzo 1972, eletto Arcivescovo
titolare di Montecorvino e nominato
Nunzio Apostolico in Papua Nuova Gui-
nea il 13 dicembre 2001;
Mons. Giovanni d'Aniello, del clero
della Diocesi di Aversa (Italia), nato il 5
gennaio 1955, ordinato presbitero l'8 di-
cembre 1978, eletto Arcivescovo titolare
di Paestum e nominato Rappresentante
Pontificio nella Repubblica Democratica
del Congo il 15 dicembre 2001;
Mons. Daniel Mizonzo, del clero del-
la Diocesi di Nkayi (Repubblica del Con-
go), nato il 29 settembre 1953, ordinato
presbitero il 12 luglio 1981, eletto Vesco-
vo di Nkayi (Repubblica del Congo) il 16
ottobre 2001;
Mons. Louis Portella, del clero della
Diocesi di Ponte-Noire (Repubblica del
Congo), nato il 28 luglio 1942, ordinato
presbitero il 31 dicembre 1967, eletto
Vescovo di Kinkala (Repubblica del
Congo) il 16 ottobre 2001;
Mons. Marcel Utembi Tapa, del cle-
ro della Diocesi di Mahagi-Nioka (Re-
pubblica Democratica del Congo), nato
il 7 gennaio 1959, ordinato presbitero il
29 giugno 1984, eletto Vescovo di Maha-
gi-Nioka (Repubblica Democratica del
Congo) il 16 ottobre 2001;
Mons. Franco Agostinelli, del clero
della Diocesi di Arezzo (Italia), nato il 1
gennaio 1944, ordinato presbitero il 9
giugno 1968, eletto Vescovo di Grosseto
(Italia) il 17 novembre 2001;
Mons. Amndio Jos Toms, del cle-
ro della Diocesi di Vila Real (Portogal-
lo), nato il 23 aprile 1943, ordinato pre-
sbitero il 15 agosto 1967, eletto Vescovo
titolare di Feradi maggiore e nominato
Ausiliare dell'Arcivescovo di vora (Por-
togallo) il 5 ottobre 2001;
Mons. Vittorio Lanzani, del clero
della Diocesi di Pavia (Italia), nato il 14
giugno 1951, ordinato presbitero il 3
aprile 1976, eletto Vescovo titolare di
Labico e nominato Delegato della Fab-
brica di San Pietro il 17 novembre
2001.
La liturgia dell'ordinazione
introdotta dal canto
Veni, Creator Spiritus
I nuovi Vescovi, ciascuno accompa-
gnato da due diaconi, hanno fatto pro-
cessionalmente il loro ingresso in Basili-
ca, precedendo lungo la navata centrale
il Santo Padre e i due Arcivescovi con-
celebranti e conconsacranti. I ministran-
ti erano studenti del Pontificio Collegio
Urbano de Propaganda Fide.
Introducendo la Celebrazione e l'atto
penitenziale, il Papa ha ricordato che i
nuovi Vescovi sono inviati in tutto il
mondo per chiamare i popoli della terra
a formare una sola famiglia.
La prima lettura (Isaia 60, 1-6), in in-
glese, stata letta da Eric Hastings. Il
salmo 71, in latino, stato intonato da
Raimondo Pereira. La seconda lettura
(Lettera di san Paolo agli Efesini 3, 2-3.
5-6), in spagnolo, stata letta da Dermi-
na Alvarez Alonso.
Dopo la proclamazione del Vangelo
(Matteo 2, 1-12), cantato in latino dal
diacono Erik Walters, iniziata la sug-
gestiva liturgia dell'ordinazione introdot-
ta dal canto Veni, Creator Spiritus.
stato un momento davvero toccante, di
profonda emozione ecclesiale.
Al termine del canto, il Cardinale Gio-
vanni Battista Re, Prefetto della Congre-
gazione per i Vescovi, ha presentato i
Vescovi eletti chiedendo al Papa di con-
ferire l'ordinazione episcopale. Quindi il
Santo Padre ha pronunciato l'omelia (il
testo pubblicato integralmente a pagi-
na 6/7).
Ha suscitato profonda emozione la
preghiera rivolta dal Papa al Signore Ge-
s proprio al termine dell'omelia: E Tu,
Ges, che un giorno dicesti ai tuoi di-
scepoli: Voi siete la luce del mondo,
fa' che la testimonianza evangelica di
questi nostri Fratelli risplenda davanti
agli uomini del nostro tempo. Rendi effi-
cace la loro missione, perch quanti affi-
di alle loro cure pastorali rendano sem-
pre gloria al Padre che nei cieli. E ha
affidato i nuovi Pastori alla protezione
della Madre di Dio.
I dieci eletti si sono poi recati davanti
al Papa per la promessa. L'antica tradi-
zione dei santi padri ha detto Giovan-
ni Paolo II richiede che l'ordinando
Vescovo sia interrogato in presenza del
popolo sul proposito di custodire la fede
e di esercitare il proprio ministero. Essi
hanno risposto alle domande del Papa
confermando la volont di adempiere
fino alla morte il ministero loro affida-
to dagli Apostoli; di predicare con fe-
delt e perseveranza il Vangelo; di cu-
stodire puro e integro il deposito della
fede; di edificare il Corpo di Cristo che
la Chiesa, perseverando nella sua uni-
t sotto l'autorit del Successore di Pie-
tro; di prestare fedelt, sottomissione e
obbedienza ai Successori di Pietro; di
prendersi cura con amore di padre del
Popolo di Dio; di essere accoglienti e
misericordiosi verso i poveri e tutti i bi-
sognosi; di andare alla ricerca delle pe-
core smarrite per riportarle all'ovile di
Cristo; di pregare Dio, senza stancarsi, e
di esercitare in modo irreprensibile il
ministero del sommo sacerdozio. Il Papa
ha concluso: Dio che ha iniziato in voi
la sua opera la porti a compimento.
Gli ordinandi si sono prostrati davanti
all'altare della Confessione mentre sono
state cantate le Litanie dei Santi. Il Papa
ha poi imposto le mani sul capo di cia-
scuno. Lo stesso hanno fatto i Concon-
sacranti, i Cardinali, gli Arcivescovi e i
Vescovi che hanno partecipato alla Con-
celebrazione mentre l'assemblea ha into-
nato i salmi 88 e 22 in latino: Canter
senza fine le grazie del Signore.
Successivamente i due Arcivescovi
Conconsacranti hanno imposto l'Evan-
geliario aperto sul capo degli eletti. Gio-
vanni Paolo II ha quindi recitato la pre-
ghiera di ordinazione. I due Conconsa-
cranti hanno unto il capo dei nuovi Ve-
scovi con il sacro crisma. Il Papa ha
consegnato il Libro dei Vangeli, l'anello
episcopale, la mitra e il pastorale. Il ca-
loroso applauso dell'assemblea ha sotto-
lineato il momento in cui i nuovi Vesco-
vi, entrati a far parte del Collegio Epi-
scopale, hanno preso posto sui seggi lo-
ro riservati accanto al Santo Padre, dal
quale hanno ricevuto l'abbraccio di pa-
ce. Quindi hanno scambiato l'abbraccio
di pace con i Conconsacranti, con 9
Cardinali e con 13 Vescovi. Prima dei ri-
ti di conclusione, dopo la Comunione, al
canto del Te Deum i dieci Presuli han-
no percorso il presbiterio della Basilica
benedicendo i presenti.
Nel suo Pontificato
Giovanni Paolo II
ha ordinato 309 Vescovi
Alla Concelebrazione Eucaristica era-
no presenti numerosissimi Cardinali
tra i quali Angelo Sodano, Segretario di
Stato , Arcivescovi e Vescovi. Tra
questi, l'Arcivescovo Jean-Louis Tauran,
Segretario per i Rapporti con gli Stati;
l'Arcivescovo Oscar Rizzato, Elemosinie-
re di Sua Santit; il Vescovo James Mi-
chael Harvey, Prefetto della Casa Ponti-
ficia; il Vescovo Stanisaw Dziwisz, Pre-
fetto Aggiunto della Casa Pontificia. Era-
no presenti Mons. Pedro Lpez Quinta-
na, Assessore per gli Affari Generali;
Mons. Celestino Migliore, Sotto-Segreta-
rio per i Rapporti con gli Stati; Mons.
Tommaso Caputo, Capo del Protocollo;
Mons. Mieczysaw Mokrzycki, della Se-
greteria del Santo Padre.
Tra i fedeli, insieme con i familiari, gli
amici e i collaboratori dei nuovi Vesco-
vi, erano i Rappresentanti del Corpo Di-
plomatico accreditato presso la Santa
Sede e il Direttore dell'Osservatore Ro-
mano, prof. Mario Agnes.
Molte le delegazioni giunte dai luoghi
di origine dei nuovi Vescovi. In partico-
lare numerosi i fedeli giunti da Noci
(diocesi di Conversano-Monopoli), paese
natale di Mons. Giuseppe Pinto, con la
mamma, signora Angela, i fratelli, la so-
rella, l'arciprete parroco emerito, Mons.
Nicola Novembre, e il sindaco. Partico-
larmente numerosa la rappresentanza
della Chiesa che in Aversa, in Verona,
in Pavia e in Grosseto (citt rappresenta-
ta anche dal gonfalone), diocesi di origi-
ne dei Pastori italiani. Significativa la
presenza del sindaco di Ravello (Chiesa
titolare di Mons. Gugerotti), Secondo
Amalfitano, con la giunta ed altre auto-
rit cittadine e della costiera amalfitana.
Erano presenti un rappresentante della
Chiesa Armena Apostolica e alcune per-
sonalit della Chiesa greco-cattolica
ucraina: il ricordo andato ai due stori-
ci pellegrinaggi compiuti da Pietro nel
2001 in Ucraina e in Armenia. Numerosi
anche i fedeli dall'Africa, dalle Filippine
e dal Portogallo.
I canti sono stati eseguiti dal Coro
della Cappella Sistina, diretto dal Mae-
stro Giuseppe Liberto, insieme con il co-
ro-guida Mater Ecclesia, con il coro
Loyola College Choir di Baltimore-Ma-
ryland (Stati Uniti d'America), con il co-
ro Limburger Donchor di Limburg
(Germania).
Nel suo Pontificiato Giovanni Paolo II
ha ordinato 309 Vescovi. La prima ordi-
nazione avvenuta il 6 gennaio 1979: in
quella occasione il Papa ha ordinato
Franciszek Macharski suo successore
sulla Cattedra di Cracovia.
stata la Celebrazione della luce, la
festa della luce nello stupore davanti al
suggestivo simbolo della stella che ricor-
re in tutta l'iconografia del Natale. Una
Celebrazione che riafferma verit che
non devono mai essere banalizzate dal-
l'uso consumistico che viene fatto per-
ch quella stella, contemplata nei prese-
pi di tutto il mondo, parla alla mente ed
al cuore dell'uomo del terzo millennio,
dell'uomo secolarizzato, ridestando in
lui la nostalgia della sua condizione di
viandante in cerca della verit.
Giovanni Paolo II ha guidato, domeni-
ca 6 gennaio, Solennit dell'Epifania del
Signore, la preghiera mariana dell'Ange-
lus con i numerosissimi fedeli presenti
in Piazza San Pietro. In particolare, il
Papa ha ricordato, unendosi nella pre-
ghiera, che alcune Chiese orientali cele-
brano in questi giorni il Natale di Ges
Cristo.
Ecco le parole del Santo Padre:
Carissimi Fratelli e Sorelle!
1.Lodierna solennit dellEpi-
fania sottolinea luniversalit della
Chiesa e la sua vocazione missio-
naria. Questoggi, infatti, la Chiesa
esulta perch si manifestata a
tutti i popoli la luce vera, quella
che illumina ogni uomo (Gv 1, 9).
Come Maria, essa gioisce nel ve-
dere entrare nellumile grotta di
Betlemme persone di ogni stirpe,
nazione e cultura per adorare il Fi-
glio di Dio. Avverte, al tempo stes-
so, lurgenza di essere sempre pi
luce per diffondere il messaggio
salvifico a tutte le genti. Il manda-
to missionario per tutti i creden-
ti, chiamati ad annunciare e testi-
moniare il mistero della salvezza
compiutosi nellincarnazione, nella
morte e nella risurrezione del Cri-
sto.
2.La Chiesa affida oggi il com-
pito di evangelizzare, in modo tutto
speciale, ai fanciulli. questo il si-
gnificato della Giornata Missionaria
Mondiale dellInfanzia, che que-
stanno ha come tema: Accendi la
speranza ed impegna i ragazzi
missionari a diffondere la luce
della solidariet specialmente l
dove le tenebre della povert, del
dolore e della guerra si fanno parti-
colarmente dense. Il sostegno mis-
sionario dei bambini quanto mai
prezioso per i tanti missionari che,
fedeli al mandato di Cristo, opera-
no per la propagazione della Buona
Novella sino agli estremi confini
della terra. Ad ognuno di questi in-
trepidi evangelizzatori va il nostro
riconoscente pensiero, accompa-
G|AM|A| MA!!||
una missione apostolica che per i
dieci nuovi Vescovi comincia in un gior-
no del tutto particolare, carico di pro-
fondi e decisivi significati ecclesiali: la
loro ordinazione episcopale, infatti, av-
venuta ad un anno esatto dalla chiusura
della Porta Santa del Grande Giubileo
del 2000, quella Porta accanto alla quale
essi, stamane, sono passati per iniziare
la processione d'ingresso. Un anno fa
Giovanni Paolo II ha consegnato all'inte-
ra umanit la Lettera Apostolica Novo
Millennio ineunte che si apre con l'esal-
tante esortazione di Cristo: Duc in al-
tum! - Prendi il largo!.
Ad un anno dalla chiusura del Giubi-
leo il Papa ha riconsegnato a ciascuno
questo testo programmatico della nuo-
va evangelizzazione. E ha ripetuto con
forza le parole di Ges: Duc in al-
tum!. Nella certezza che se la Porta
Santa stata chiusa dodici mesi fa, re-
sta pi spalancata che mai la porta vi-
va che Cristo (NMI, n. 59).
Giovanni Paolo II, domenica 6 gen-
naio, Solennit dell'Epifania del Signore,
ha celebrato, alle ore 9 nella Basilica
Vaticana, la Santa Messa nel corso della
quale ha conferito l'ordinazione episco-
pale a dieci presbiteri.
Nel mandato affidato dal Successore
di Pietro ai dieci Vescovi si riconosce la
missione universale della Chiesa. Nelle
loro persone ci sono le missioni ecclesia-
li al servizio della Santa Sede, nelle terre
d'Africa, dell'Europa, dell'Asia, dell'O-
ceania. Dei nuovi Pastori, cinque sono
italiani, due della Repubblica Democrati-
ca del Congo, una della Repubblica del
Congo, uno delle Filippine e uno del
Portogallo. In particolare, quattro sono
Rappresentanti Pontifici in diversi Stati,
quattro sono Vescovi diocesani, uno
Vescovo ausiliare e uno Delegato della
Fabbrica di San Pietro.
Con Giovanni Paolo II hanno concele-
brato l'Arcivescovo Leonardo Sandri,
Sostituto della Segreteria di Stato; e
l'Arcivescovo Robert Sarah, Segretario
della Congregazione per l'Evangelizza-
zione dei Popoli.
I dieci nuovi Vescovi
Ecco i nomi dei dieci nuovi Vescovi:
Mons. Giuseppe Pinto, del clero del-
la Diocesi di Conversano-Monopoli (Ita-
lia), nato il 26 maggio 1952, ordinato
presbitero il 1 aprile 1978, eletto Arcive-
scovo titolare di Anglona e nominato
Pozdrawiam pielgrzymw z Pol-
ski, a szczeglnie pielgrzymk die-
cezjaln z owicza z bpem Alojzym
Orszulikiem. Szcz Boe wszyst-
kim.
gnato da costante ricordo al Signo-
re.
Allesigente compito missionario
dedicheranno, con speciale cura,
ogni loro energia anche i nuovi Ve-
scovi che stamani ho avuto la gioia
di consacrare. Ad essi, ai familiari
che li attorniano, come pure a
quanti si uniscono alla loro spiri-
tuale letizia rinnovo il mio cordiale
saluto. Carissimi Fratelli e Sorelle,
accompagniamo il loro ministero
con la preghiera, perch siano gui-
de sicure del gregge che il Signore
loro affida.
3.Alcune Chiese orientali, co-
me la Chiesa ortodossa russa, e le
venerande Chiese dOriente, come
la Chiesa copta, etiopica e armena,
celebrano in questi giorni il Natale
di Ges Cristo. Va ad esse il mio
ben augurante pensiero e lassicu-
razione della mia incessante ora-
zione. La celebrazione della venuta
del Verbo di Dio tra gli uomini sia
fonte di nuovo vigore spirituale, di
rafforzamento in Lui e di comunio-
ne tra tutti noi, che lo riconoscia-
mo come Signore e Salvatore. Sia
sorgente di gioia nellannunciarlo a
tutti gli uomini del nostro tempo.
La celeste Madre di Dio, che tie-
ne sulle ginocchia la Sapienza del
Padre, ottenga ai cristiani il dono
della comunione piena e a tutti il
dono della pace. Grazie alla sua in-
tercessione, ogni persona di buona
volont sia illuminata dalla vivifi-
cante luce del mistero del Natale
del Signore.
Dopo aver impartito la Benedizione
Apostolica, il Papa ha rivolto parole di
saluto ai diversi gruppi di pellegrini pre-
senti in Piazza San Pietro:
Saluto gli organizzatori e i prota-
gonisti del corteo storico-folcloristi-
co Viva la Befana, che questan-
no si ispira alle tradizioni della cit-
t di Amatrice e dei Monti della
Laga, in provincia di Rieti. Espri-
mo apprezzamento per questa e per
simili iniziative che, celebrando
lEpifania del Signore, contribui-
scono a tramandare importanti va-
lori culturali delle diverse comuni-
t locali.
Saluto inoltre i giovani del Movi-
mento Tra Noi, che concludono
col pellegrinaggio a San Pietro il lo-
ro convegno, dedicato al ricordo
del Fondatore. A loro e a tutti i pel-
legrini presenti auguro che lanno
appena iniziato sia ricco di frutti
spirituali, di serenit e di pace.
Quindi ha salutato i fedeli di espres-
sione polacca:
Ecco una nostra traduzione italiana
dal polacco:
Saluto i pellegrini giunti dalla Po-
lonia, in particolare il pellegrinaggio
diocesano di owicz con il Vescovo
Alojzy Orszulik. Dio benedica tutti.
La gente di Amatrice, paese in provin-
cia di Rieti, ha voluto rendere omaggio
al Papa dando vita, lungo via della Con-
ciliazione fino a Piazza San Pietro, ad
un corteo storico folkloristico nel giorno
dell'Epifania. Il corteo si ispirato alla
storia e alle tradizioni del paese reatino.
All'iniziativa culminata con la par-
tecipazione alla preghiera dell'Angelus
hanno preso parte gruppi musicali e
folkloristici, sbandieratori, oltre mille fi-
guranti con indosso i costumi tradizio-
nali. sfilato persino un antico aratro
trainato da due mucche e una riprodu-
zione della duecentesca Torre civica di
Amatrice. Tantissime famiglie di Amatri-
ce hanno voluto essere presenti per mo-
strare l'identit culturale di quelle terre.
E proprio le famiglia hanno voluto far
pervenire al Santo Padre alcuni simboli-
ci doni.
Alcune Chiese orientali, come la Chiesa ortodossa russa, e le venerande
Chiese dOriente, come la Chiesa copta, etiopica e armena, celebrano
in questi giorni il Natale di Ges Cristo. Va ad esse il mio
ben augurante pensiero e lassicurazione della mia incessante orazione

PAGINA
9 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 7-8 Gennaio 2002
.
Udienze di Giovanni Paolo II
ai nuovi Vescovi
Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza, nella mattina di luned 7 gennaio,
nella Sala Clementina, S.E. Mons. Giuseppe Pinto, Arcivescovo titolare di Anglona,
Nunzio Apostolico in Sngal e Delegato Apostolico in Mauritania, con i Familiari
Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza, nella mattina di luned 7 gennaio,
nella Sala Clementina, S.E. Mons. Claudio Gugerotti, Arcivescovo titolare di Ravello,
Nunzio Apostolico in Georgia, Armenia e Azerbaigian, con i Familiari
Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza, nella mattina di luned 7 gennaio,
nella Sala Clementina, S.E. Mons, Adolfo Tito Yllana, Arcivescovo titolare
di Montecorvino, Nunzio Apostolico in Papua Nuova Guinea, con i Familiari
Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza, nella mattina di luned 7 gennaio,
nella Sala Clementina, S.E. Mons. Giovanni d'Aniello, Arcivescovo titolare di Paestum,
Rappresentante Pontificio nella Repubblica Democratica del Congo, con i Familiari
Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza, nella mattina di luned 7 gennaio,
nella Sala Clementina, S.E. Mons. Daniel Mizonzo,
Vescovo di Nkayi (Repubblica del Congo), con i Familiari
Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza, nella mattina di luned 7 gennaio,
nella Sala Clementina, S.E. Mons. Louis Portella,
Vescovo di Kinkala (Repubblica del Congo), con i Familiari
Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza, nella mattina di luned 7 gennaio,
nella Sala Clementina, S.E. Mons. Marcel Utembi Tapa,
Vescovo di Mahagi-Nioka (Repubblica Democratica del Congo), con i Familiari
Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza, nella mattina di luned 7 gennaio,
nella Sala Clementina, S.E. Franco Agostinelli,
Vescovo di Grosseto (Italia), con i Familiari
Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza, nella mattina di luned 7 gennaio,
nella Sala Clementina, S.E. Mons. Amndio Jos Toms,
Vescovo titolare di Feradi maggiore, Ausiliare di vora (Portogallo), con i Familiari
Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza, nella mattina di luned 7 gennaio,
nella Sala Clementina, S.E. Mons. Vittorio Lanzani,
Vescovo titolare di Labico, Delegato della Fabbrica di San Pietro, con i Familiari
La Santa Messa celebrata dal Papa, nella Basilica Vaticana,
nella mattina di domenica 6 gennaio, Solennit dell'Epifania del Signore,
per l'ordinazione episcopale dei dieci nuovi Vescovi

Lire 30.000 - ; 16
Sulle orme
di san Paolo
Discorsi del Santo Padre
e fotografie
del pellegrinaggio
giubilare
ad Atene, Damasco
e Malta
Ordinazioni possono essere effettuate presso Messaggero Distribuzione:
PADOVA, via Orto Botanico, 11 - 35123 PD - Tel. 049658288 - Fax 0498754359
ROMA, via del Fontanile Arenato, 295 - 00163 RM - Tel. 0666166173 - Fax 0666167503
MILANO, via Amendola, 7/A - 20096 Pioltello (MI) - Tel. 0292143585 - Fax 0292143611
Per informazioni rivolgersi a: UFFICIO Marketing & Diffusione Tel. 06.69899470/471 - Fax 06.69882818
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il nuovo Quaderno de L'OSSERVATORE ROMANO
n. 59

EPIFANIA Milleottocento persone da Amatrice e dai Monti della Laga
Doni, sorrisi e tanta gioia
nel tradizionale corteo dei Re Magi
SOLIDARIET Anche itinerari per l'integrazione nel nuovo centro di via Assisi
Non solo un riparo
per l'emergenza freddo
Sono arrivati da Amatrice e dai Monti
della Laga i Re Magi di Viva La Befa-
na. Anche questanno ha fatto capolino
in Piazza San Pietro il grande corteo
storico e folcloristico che tradizional-
mente sfila lungo via della Conciliazione
il giorno dellEpifania. Domenica matti-
na, infatti, i Re Magi sono arrivati a Ro-
ma, tra suoni e costumi depoca, ac-
compagnati da paggi e damigelle, sban-
dieratori e danzatori, alpini e sciatori,
befane e gruppi folcloristici, caroselli
medioevali e fantasiose scenografie: in
tutto circa 1.800 persone provenienti
dalla citt di Amatrice e dai Monti della
Laga, che hanno sfilato nel corteo in
unatmosfera profumata di festa, sotto
lo sguardo attonito di tanti bambini ro-
mani.
La manifestazione, organizzata dal-
lAssociazione Europae Fami.li.a. (Fami-
glie Libere Associate dEuropa) e giunta
alla XVII edizione, divenuta uno dei
pi spettacolari appuntamenti celebrativi
del 6 gennaio alla riscoperta di questa
festivit cristiana, tra folclore e tradizio-
ne. Il corteo intende rievocare, cos, la
venuta dei Re Magi in adorazione del
Bambino Ges. Ogni anno, infatti, attra-
verso una originale allegoria volta a rap-
presentare luniversalit della famiglia e
la fratellanza tra i popoli, i Re Magi
giungono a Roma da una differente lo-
calit del Lazio e percorrono via della
Conciliazione per arrivare fino in Piazza
San Pietro, davanti al grande presepio, e
partecipare allAngelus.
Un corteo animato, come da consue-
tudine, soprattutto da bambini, senza
tralasciare poi la tradizionale Befana,
personaggio che appartiene al nostro af-
fascinante repertorio favolistico. Que-
stanno la manifestazione stata accom-
pagnata da sorprese e simbolismi volti a
far riscoprire la storia, la cultura e le
antiche tradizioni del paese reatino, pro-
tagonista di questa edizione. Un corteo
anche parlato, con giullari che decla-
mavano le scenografie principali, come
la riproduzione della duecentesca Torre
civica, tradizionalmente simbolo di sal-
vezza per il popolo. Cera anche unanti-
ca traglia trainata da due mucche e
una grande torta a forma di Befana,
realizzata dallIstituto Alberghiero di
Amatrice. Questa manifestazione un
dono che noi tutti facciamo con il cuore
al Santo Padre e alla citt di Roma
ha affermato Sergio Balestrini, Presiden-
te dellAssociazione Europae Fami.li.a.
. una manifestazione frutto di un
anno di lavoro interamente svolto allin-
segna del volontariato, con cura e dedi-
zione da parte di tutti. Una manifesta-
zione ricca di allegorie tra il sacro e il
profano. Abbiamo immaginato la nostra
befana come una nonnina che protegge
e aiuta i bambini, che porta loro dei do-
ni. Abbiamo voluto anche creare i co-
stumi dei Re Magi ispirati ai tre fonda-
mentali elementi della natura: la terra,
dispensatrice di frutti, lacqua, fonte di
vita e purezza, e il fuoco, simbolo del
focolare domestico. Allegoricamente la
natura che, nel giorno dellEpifania, si
sottomette a Ges Bambino donando se
stessa.
Al termine dellAngelus, i Re Magi
hanno raggiunto la Casa pontificia per
recare al Papa tre simbolici doni: un
quadro dipinto a mano raffigurante il
paese di Amatrice visto dal piccolo Ere-
mo della Croce, luogo di spiritualit e
devozione per tutta la comunit. Una
scultura in Pietra arenaria locale raffigu-
rante unaquila reale avente come sfon-
do i Monti della Laga, a voler rappre-
sentare la lungimiranza di un popolo
dalle antiche e sane tradizioni montana-
re. Una tovaglia in tela di Panama orlata
con pizzo ad uncinetto realizzata dalle
Suore della Comunit religiosa Ancelle
del Signore di Amatrice.
A ricordo di questa giornata, il Comu-
ne di Amatrice ha realizzato uno specia-
le annullo figurato delle Poste Italiane e
una cartolina che riporta due frasi pro-
nunciate recentemente da Giovanni Pao-
lo II a favore della famiglia.
Dal centro alla periferia, il 6 gennaio
2002 stato un giorno ricco di iniziative
organizzate per i bambini nelle strade e
piazze principali della Capitale, spesso
associando la parola divertimento a
quella di solidariet per linfanzia abban-
donata o disagiata. In occasione della fe-
sta dellEpifania, infatti, il Comune di
Roma ha coinvolto i piccoli cittadini in
un grande spettacolo itinerante La Be-
fana dei bambini tra balocchi e.... che
domenica mattina ha portato lungo via
del Corso una carovana formata da ban-
da musicale, clown, equilibristi, befane,
trampolieri e attori in maschera. I bam-
bini si sono ritrovati allinterno di uno
spettacolo in forma di fiaba animata.
Durante la manifestazione sono state
vendute le tradizionali calze della Befa-
na pieni di dolciumi. Lintero ricavato
sar devoluto allAssociazione ALI DI
SCORTA, composta da genitori di bam-
bini affetti da tumori e malformazioni
cerebrali, per lacquisto di un Neurona-
vigatore da donare al reparto di Neuro-
chirurgia infantile del Policlinico Univer-
sitario A. Gemelli.
Tra giochi e divertimenti organizzati
per una delle feste pi amate dai bambi-
Tremila metri quadrati per accogliere
i senza tetto costretti a trascorrere la
notte alladdiaccio in questo rigido in-
verno romano: il nuovo centro poliva-
lente di prima accoglienza che il Comu-
ne ha realizzato in un ex stabilimento
della Banca dItalia, situato in via Assisi
39, a poche centinaia di metri dalla sta-
zione ferroviaria Tuscolana.
Un unico ambiente, in parte soppalca-
to, costruito con infrastrutture flessibili
e duttili, grazie alle quali lo spazio pu
essere modificato a seconda delle esi-
genze, per ospitare almeno cento posti
letto, raddoppiabili in caso di emergen-
za. Secondo il progetto, ideato e condot-
to dallassessorato capitolino alle Politi-
che Sociali, per la Promozione della Sa-
lute e per lAssistenza alle Persone, que-
sto centro potr essere utilizzato non so-
lo come dormitorio, ma nei mesi estivi
anche come sede per corsi di formazio-
ne, laboratori, conferenze, eventi cultu-
rali e sociali.
Durante linverno, per fronteggiare la
carenza di posti di accoglienza per i sen-
za tetto, il centro verr strutturato in di-
versi reparti, nei quali ogni letto pro-
tetto da pannelli mobili, che in presenza
di gruppi familiari possono rappresenta-
re un piccolo ambiente appartato. La
prima ospite del centro, inaugurato sa-
bato mattina alla presenza del Sindaco
Walter Veltroni, infatti una donna di
origine brasiliana con i suoi quattro fi-
gli, alla quale stato messo a disposizio-
ne una parte del reparto femminile.
Oltre alle sezioni destinate come dor-
mitorio, vi sono anche delle aree comu-
ni, come una dispensa, un bar, una pic-
cola mensa attrezzata dove gli ospiti
possono cucinare e mangiare, e persino
un magazzino dove verranno conservate
coperte, sacchi a pelo, ed ogni altro in-
dumento necessario alle associazioni di
volontariato nel loro impegno di provve-
dere ai bisogni delle fasce meno abbienti
della societ.
Assistenza e riservatezza quindi ver-
ranno garantite da un quipe di dodici
operatori sociali messi a disposizione dal
Comune anche durante la notte. Questi
esperti, organizzati in turni, accoglieran-
no i bisognosi dalle sette di sera fino alle
otto del mattino fornendo loro le attrez-
zature per i bisogni primari come man-
giare, dormire e lavarsi. Durante il gior-
no invece, gli ospiti che hanno pernotta-
to, possono conservare i loro effetti per-
sonali in appositi armadietti, e dedicarsi
cos alle varie attivit che la rete sociale
offre loro per reinserirli nellambiente
circostante.
Liniziativa del centro polifunzionale
di via Assisi, stata accolta con entusia-
smo da tutte le principali associazioni e
istituzioni di volontariato, come la Cari-
tas, la Comunit di SantEgidio e lAsso-
ciazione Astalli che ogni notte per sei
mesi lanno, percorrono la citt e i luo-
ghi di maggiore aggregazione dei senza
tetto, per offrire loro un riparo, delle
coperte e del cibo. Complessivamente a
Roma i senza fissa dimora sono 5.000, e
fino allanno scorso i posti letto offerti
dal Comune nei centri di accoglienza
erano soltanto 350. Sovente quindi acca-
deva che per mancanza di posto, i cen-
tri dovevano rifiutare gli ospiti in ecces-
so e i barboni venivano condotti nei
sottopassaggi della citt, aperti per le-
mergenza. Recentemente la disponibilit
dei centri stata quasi triplicata, rag-
giungendo una capienza di 1.200 posti
letto. Inoltre il Comune ha dovuto sele-
zionare strategicamente le aree metro-
politane dove istituire questi centri, con-
centrandoli per la maggior parte in
prossimit del centro storico, dove vive
il 70% della popolazione dei senza tetto.
Dormitori, mense e tutti i servizi ad essi
correlati, devono quindi essere facilmen-
te raggiungibili ed accessibili sia dalle
associazioni di volontariato, sia dagli
stessi bisognosi.
Lobiettivo principale di tutti gli ope-
ratori sociali, sia comunali che privati,
comunque quello di sottrarre questi
poveri alla loro condizione di emargina-
zione, e non solo di aiutarli a superare il
freddo inverno. Il loro compito, quindi,
non si esaurisce soltanto con loffrire un
riparo sicuro dove trascorrere la notte,
ma attraverso la rete di servizi sociali
istituita nella citt, vengono progettati
diversi percorsi di riabilitazione perso-
nale.
Per facilitare questo compito, adiacen-
te al centro di via Assisi, in un altro po-
lo di accoglienza che attualmente offre
una cinquantina di posti letto, verr pre-
disposto un call center e un ufficio di
orientamento che offrir consulenze sia
agli immigrati che per esempio a tossi-
codipendenti, ad alcolisti ed a malati di
mente.
La popolazione dei senza tetto, infatti,
molto varia e comprende tutte le di-
verse povert estreme che solitamente si
rifugiano nei sottopassaggi, nelle stazio-
ni ferroviarie e davanti ai portoni del
Centro storico. Ognuna di queste cate-
gorie ha comunque bisogno di unassi-
stenza differenziata per essere indirizza-
ta verso i servizi sociali pi idonei alle
proprie esigenze. Gli ospiti del centro di
via Assisi, quindi, potranno utilizzare il
centro non solo come semplice dormito-
rio dal quale uscire la mattina presto
per poi ritornare la sera, bens potranno
trovare fra i servizi offerti, una opportu-
nit per inserirsi nei corsi di formazione
e nelle cooperative sociali.
RITA DIETRICH
INCENDIO A undici giorni dal corto circuito
Riaperta al traffico
via della Piramide Cestia
Microcriminalit:
37 arresti
nei controlli
del fine settimana
Pedone investito
da autobus
in via Mattia Battistini
Fallita rapina
a Rieti: arrestate
10 persone
Acqua di Fiuggi: proposta
per il contenzioso
con i creditori
Bambino ferito
da gioco
pirotecnico
Un bambino di cinque anni
stato ferito ad un occhio da un
gioco pirotecnico, ieri, domenica,
verso le 22.30, durante una festa
organizzata nel piazzale interno
del Ministero dei Beni Culturali in
via San Michele.
Secondo quanto si appreso
dalla polizia, uno dei fuochi dar-
tificio avrebbe cambiato allim-
provviso traiettoria colpendo il
piccolo allocchio sinistro. Soccor-
so allospedale Fatebenefratelli il
bambino stato giudicato guaribi-
le in sette giorni per abrasioni
corneali.
Si tratter ora di verificare se il
gioco pirotecnico fosse a norma
di legge e di ricostruire soprattut-
to la dinamica dell'incidente, co-
me possa essere avvenuto che
l'oggetto, una volta acceso, possa
avere cambiato improvvisamente
direzione, andando a colpire il
bambino.
da verificare inoltre se il gio-
co pirotecnico sia stato utilizzato
in maniera errata.
Ultraleggero precipita
a Sabaudia: illesi
pilota e passeggero
Tanta paura, ma nessuna conse-
guenza per il pilota e un passeg-
gero di un aereo ultraleggero pre-
cipitato sabato pomeriggio a Sa-
baudia, vicino a Latina. Il velivolo,
che si era alzato dalla pista priva-
ta Pegaso, caduto rimanendo
impigliato sui cavi dellEnel. Subito
dopo il decollo forse per una
manovra sbagliata il velivolo si
schiantato contro alcuni alberi e
poi rimasto sospeso sui fili. Il pi-
lota e il passeggero, comunque,
sono scesi a terra da soli, senza
particolari problemi. I Vigili del
fuoco hanno recuperato laereo ri-
masto seriamente danneggiato nel-
lurto.
Rapinati in un bar
aVillanovadiGuidonia:
oltre2milioni di lire
Rapinati e chiusi in uno stanzino i
titolari di un bar di Villanova di
Guidonia. Due rapinatori, sembra
italiani, sotto la minaccia di una pi-
stola, hanno prima rubato lincas-
so, circa due milioni e mezzo di li-
re, e poi preso la borsa della pro-
prietariacontenenteeuro.Idue poi,
prima di fuggire, hanno rinchiuso i
titolari in uno stanzino. Lautomo-
bile usata per la fuga, risultata ru-
bata, stata ritrovata dai carabi-
nieri di Tivoli nelle vicinanze.
Commerciante
condannato
per spaccio di droga
Il giudice del tribunale di Roma ha
condannato ad un anno e quattro
mesi di reclusione e 1.500 euro di
multa, un commerciante di 31 anni,
M.A. Luomo stato sorpreso
mentre spacciava cocaina.
PAGINA
11 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 7-8 Gennaio 2002
A |MA
o curo c| p. |oonorco Sop|onzo. |.C.|.
8 GENNAIO 2002
Marted del tempo di Natale
Feria (bianco)
Messa della Feria
Lezionario: 1 Gv 4, 7-10; Sal-
mo 71; Mc 6, 34-44
Liturgia delle Ore: Mart. II
sett. - Ufficio della Feria
La purificazione della me-
moria ha rafforzato i nostri
passi nel cammino verso il
futuro, rendendoci insieme
pi umili e vigili nella nostra
adesione al Vangelo.
(Novo Millennio ineunte, 6)
RADIO
VATICANA
OM: 1530 kHz - 196 metri
(Per la zona di Roma
anche Onda Media 527 kHz
e FM 93.3 e 105 MHz)
OC: nelle bande 49, 31, 25 e 19 metri
MARTED 8 GENNAIO
00.10: Studio A (stereo): Con
voi nella notte
7.20-17.30-23-24: Orizzonti
cristiani
7.30: Santa Messa in latino
8-12-14-15-16-18-21-23.30: Ra-
diogiornale in italiano, spa-
gnolo, portoghese, francese,
inglese, tedesco e polacco
16.30: Cronache musicali di
Adrea Fasano
17: Liturgia delle Ore: cele-
brazione dei Vespri
20.20: Programma tedesco:
Stephan v. Kempis, Rom -
Das Judentum - Geschichte,
wesen und Weltbedeutung
20.40: Recita del Santo Ro-
sario in latino
21.30: Programma francese:
L'Eglise en Afrique
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
MARTED 8 GENNAIO
24: Rosario biblico (versione
tedesca)
3.05-19.30-22.30: Notiziario
7.15: Rubrica: Chiesa in
cammino: Spagna
9: In diretta dalla Cappella di
Telepace in Roma: Santa
Messa
9.45: Rosario biblico
12.30. Cappella di Telepace
in Roma: Santa Messa
16: In diretta dalla Cappella
di Telepace in Roma: Santo
Rosario e Adorazione Euca-
ristica
20.30: Avvento in famiglia
stata riaperta, lune-
d mattina, al traffico
automobilistico via della
Piramide Cestia.
Lintervento imme-
diato di tutte le strutture
mobilitate il giorno di
Natale in seguito al cor-
to circuito in via della
Piramide Cestia ha fun-
zionato e pu dare un
senso di sicurezza a tut-
ta la citt. Lo ha detto
il sindaco Walter Veltro-
ni, intervenuto domenica
sera sul posto a conclu-
sione dei lavori dopo 11
giorni dallaccaduto.
Lintervento ha ag-
giunto Veltroni sta-
to doppio, cio in termi-
ni di ripristino della stra-
da e di avvio della rior-
ganizzazione della map-
pa del sottosuolo della
Capitale. La citt ne ha veramente biso-
gno perch negli ultimi anni c stata
molta confusione e bisogna mettere or-
dine.
Il sindaco ha quindi ringraziato tutti
coloro che hanno lavorato al ripristino
immediato della strada.
Domenica sera sono intervenuti anche
il presidente e lamministratore delegato
di Acea, Fulvio Vento e Paolo Cuccia,
lassessore ai Lavori pubblici Giancarlo
DAlessandro, lamministratore delegato
di Trambus, Filippo Allegra.
Avevamo il problema dei tempi lun-
ghi per rimettere tutto a posto ha
detto DAlessandro abbiamo chiesto
uno sforzo straordinario allAcea e ci
siamo riusciti. Lassessore ha sottoli-
neato che con lattivazione della tubiera
si ritorna alla situazione precedente in
sicurezza e che non appena la galleria
verr sistemata e riutilizzata la tubiera
rester di riserva.
L'assessore D'Alessandro ha anche
spiegato che da adesso qualunque ditta
chieda di fare scavi sar sottoposta a
controlli molto pi severi che in passato
e dovr dimostrare di possedere tutte le
mappe e presentare anche una relazione
finale.
Sono trentasette le persone arrestate
e sedici quelle denunciate a piede libero
nelle ultime ore dai Carabinieri del Co-
mando provinciale di Roma durante i
servizi straordinari di controllo effettuati
in occasione dellultimo fine settimana
delle festivit natalizie.
Nei servizi di controllo, disposti dal
Comandante provinciale dei Carabinieri
di Roma, colonnello Baldassarre Favara,
sono stati impiegati circa seicento mili-
tari sia in divisa sia in borghese, disloca-
ti anche a bordo di autobus e metropo-
litane.
Rapine, furti, borseggi e spaccio di so-
stanze stupefacenti sono stati i reati
maggiormente perseguiti. A finire in ma-
nette sono stati 23 extracomunitari e 14
italiani. In particolare, nel Centro stori-
co, i Carabinieri del Gruppo Roma, gui-
dati dal tenente colonnello Enzo Bernar-
dini, hanno sorpreso tre cittadini del
Bangladesh in possesso di 461 cd per
play station e 1.131 cd musicali privi del
marchio S.i.a.e.
stata recuperata, inoltre, la refurti-
va per svariati milioni unitamente a mo-
torini ed auto restituiti ai legittimi pro-
prietari e sono state sequestrate oltre
900 dosi tra hashish, marijuana, eroina
e cocaina.
Sul fronte del rientro dalle vacanze,
durante i controlli alla circolazione stra-
dale, sono stati controllati 915 automez-
zi e identificate 320 persone. Il control-
lo, fatto anche con lausilio di autovelox
ed etilometri, ha portato al sequestro di
4 auto e 110 contravvenzioni per viola-
zione del Codice della strada.
Un uomo di 50 anni stato investito
da un autobus della linea 546 in via
Mattia Battistini, sabato scorso, e ha ri-
portato la frattura della tibia e del pe-
rone.
Luomo, come stato possibile accer-
tare grazie alle numerose testimonianze,
stava attraversando sulle strisce e per i
pedoni il semaforo segnalava la luce
verde.
Il via libera era valido anche per il
mezzo pubblico, che stava girando a de-
stra, ma la segnaletica prevede che si
dia in ogni caso la precedenza al pedo-
ne. Lautista del mezzo pubblico invece
non si fermato per dare la prece-
denza.
Limpatto avvenuto sotto gli occhi
atterriti dei viaggiatori che hanno urlato
vedendo l'autobus finire addosso alluo-
mo, il quale stato subito portato al Po-
liclinico Gemelli dove ha subito una lun-
ga operazione per ricomporre le fratture
subite.
Per i passeggeri invece solo tanta pau-
ra ma nessun danno nonostante la bru-
sca frenata che comunque purtroppo
non era riuscita ad evitare l'impatto con
il pedone.
La Squadra mobile della questura di
Rieti ha denunciato alla Procura della
Repubblica 10 persone per associazione
a delinquere. Le indagini hanno avuto
inizio dalla tentata rapina dello scorso 8
marzo alla gioielleria Macilenti, nel
centro di Rieti. Gli agenti arrestarono in
flagranza Massimino Frascogna, ritenuto
vicino al potente clan Licciardi di Se-
condigliano.
Larresto fu collegato con quello di
Giovanni Carbone, effettuato sei giorni
prima. Luomo su cui pendeva un ordi-
ne di carcerazione, era in possesso di
una pistola con la matricola abrasa e si
trovava in compagnia di un pregiudicato
albanese. Le indagini coordinate dal so-
stituto procuratore della Repubblica Fa-
bio Picuti e condotte dal capo della
squadra mobile, Pietro Milone portaro-
no allarresto, a Mugnano di Napoli, di
un secondo malvivente, Gaetano Pirozzi,
noto come o' figlio e Totore o' Zannu-
to, sorvegliato speciale che, nella tenta-
ta rapina dell8 marzo, era riuscito a
fuggire. Nel corso delle indagini sono
stati accertati indizi di colpevolezza nei
confronti di un albanese per una rapina
a mano armata effettuata nel febbraio
dello scorso anno a Chieti ai danni di
una societ privata.
Dopo l'approvazione del Comune di
Fiuggi dei contratti per la privatizzazio-
ne dell'azienda, unaltra importante tap-
pa prevista per la giornata di oggi, lu-
ned, nellambito del piano di privatizza-
zione dellazienda che gestisce le Terme
e lo stabilimento dellacqua di Fiuggi.
Al tribunale di Frosinone infatti fis-
sata ludienza dei 750 creditori della Spa
Acqua e Terme, che saranno chiamati
ad accettare o no il concordato preventi-
vo. La societ idrotermale riferisce
l'agenzia Ansa che ha debiti per
127 miliardi di lire, presenter una pro-
posta per chiudere la procedura di con-
cordato al 55 per cento, con lobiettivo
di evitare il fallimento. Anche per scon-
giurare questa eventualit, il Consiglio
comunale ha approvato sabato mattina,
dopo una maratona di diciotto ore tra
tensioni e proteste, i contratti per affida-
re la gestione dellimbottigliamento alla
Sangemini e quella delle Terme allAn-
ticoli.
Intanto, luned pomeriggio, nella sede
della Regione Lazio, previsto un in-
contro tra le organizzazioni sindacali
dellazienda termale e lassessore regio-
nale al Bilancio, Andrea Augello.
ni, domenica si sono avute in molte par-
rocchie romane diverse iniziative orga-
nizzate allinsegna della solidariet, co-
me quella realizzata nella parrocchia di
san Basilio, in piazza Recanati, a favore
dei bambini di Chernobyl, della Bielo-
russia e per quelli che hanno i genitori
detenuti nel carcere di Rebibbia. Lini-
ziativa, giunta alla sua sesta edizione,
stata organizzata dalla Cisl Unione
sindacale metropolitana di Roma Est e
dalla Federazione nazionale pensionati.
Questanno abbiamo arricchito la mani-
festazione lavorando insieme in nome
della solidariet ha spiegato il parro-
co, don Alberto Stucchi . Abbiamo
unito diverse associazioni di volontariato
presenti nel nostro territorio, coinvol-
gendo alla fine tutte le famiglie che vivo-
no in questo quartiere. Assieme ai bam-
bini chiudiamo le festivit natalizie ma
apriamo una nuova fase di collaborazio-
ne per gesti concreti di sostegno per le
persone bisognose.
Epifania della solidariet , invece,
il titolo della manifestazione organizzata
a Ponte Galeria dallassociazione di vo-
lontariato Camminare insieme, in col-
laborazione con lUnione Commercianti
di Roma. Giochi, cibo e vestiti sono stati
portati ai bambini meno abbienti di Ro-
ma dalla Befana arrivata con un elicot-
tero.
La Provincia di Roma, invece, stata
promotrice delliniziativa Befana di soli-
dariet.
Attraverso le parrocchie e i centri an-
ziani presenti nei Comuni romani, sono
stati distribuiti doni, dolciumi e prodotti
tipici del territorio a bambini e anziani
che vivono in solitudine o in disagio
economico.
ELISABETTA ANGELUCCI

Il Capo del Governo
assume l'interim
degli Affari Esteri
dopo le dimissioni
del ministroRuggiero
Processo Sme:
Previti ricusa
il giudice
Brambilla
EURO A sostegno del contratto e per il super lavoro
Banche in sciopero:
altri disagi dopo le code
INCENDI Probabilmente tutti d'origine dolosa
Fuoco nel Bergamasco
nel Lecchese e in Friuli
Protesta nazionale
indetta dal sindacato
autonomo di Polizia
penitenziaria
MAFIA In manette anche un latitante
Estorsione ripresa in Tv:
due arresti a Catania
PERICOLO GHIACCIO Tutto il Veneto sotto zero
Non cessano le difficolt
sulle strade della Calabria
al clan Santapaola. Quanto al titolare
del laboratorio, ha dapprima negato di
aver versato tangenti ma di fronte alla
prova della registrazione ha subito cam-
biato versione confessando di pagare il
pizzo da ben dieci anni.
Nell'altra operazione anticrimine che
ha portato all'arresto di Francesco Fari-
na, si appreso che il latitante era ricer-
cato per associazione mafiosa e che era
irreperibile dal maggio 1996, quando era
riuscito a sfuggire all'arresto nel corso
di un'importante operazione che aveva
consentito la cattura di 56 presunti espo-
nenti al clan dei Cursoti.
Disgrazie in montagna:
morto giovanissimo
sciatore in Abruzzo
Due arresti e due fermi
per l'efferata uccisione
di dueragazzeadAlbenga
Paracadutista muore
durante una esibizione
per i bambini
Trapianti: a casa
il primo uomo
con il cuore artificiale
pervio e inoltre i movimenti delle squa-
dre antincendio sono resi pi difficili
dalla frequente caduta di sassi.
Il fronte principale dellincendio che
si sviluppa su un tratto di un paio di
chilometri si trova ormai a circa un chi-
lometro e mezzo dalla frazione Zor-
zone.
Stamane sono riprese le operazioni di
spegnimento che ieri nel tardo pomerig-
gio erano state portate avanti fino a
quando la visibilit lo ha consentito da
una sessantina di volontari, coordinati
dal Corpo Forestale.
Nuovo allarme incendi sui monti della
provincia di Lecco: ieri pomeriggio
stato dato lallarme per un rogo sul
monte Cornizzolo, sopra gli abitati dei
comuni di Suello e Cesana Brianza. An-
che in questultimo caso, come in quasi
tutti i precedenti, le prime indicazioni
sullorigine dellincendio portano in una
sola direzione, quella dellatto doloso. Il
rogo ha un fronte di alcune centinaia di
metri e unestensione gi di diversi etta-
ri sopra larea della locale cava. Sul po-
sto sono al lavoro squadre di pronto in-
tervento dei vigili del fuoco di Lecco,
uomini della forestale e volontari delle
squadre antincendio oltre a un elicottero
e un Canadair.
In Friuli circa quattro ettari di bosco
sono andati distrutti ieri pomeriggio nei
pressi di Gemona, a causa di un incen-
dio del quale non si esclude lorigine do-
losa. La siccit e il sottobosco fitto e
asciutto hanno contribuito ad alimenta-
re lincendio, che stato domato soltan-
to unora e mezzo dopo.
SIENA, 7.
Un anziano, Pasquale Bernardi-
ni, di 82 anni, morto nellincen-
dio del suo alloggio che si era sa-
turato di gas e che ha preso fuoco
al momento dellaccensione, pare,
del televisore che scoppiato.
La disgrazia avvenuta nel pri-
mo pomeriggio di ieri nel centro
di Poggibonsi, al secondo piano di
un edificio di tre, dove il Bernar-
dini abitava da solo essendo la
moglie da tempo ospite di una ca-
sa di riposo.
Televisore fa esplodere
ambiente saturo di gas:
morto un ottantaduenne
PALERMO, 7.
L'ex presidente della Regione
siciliana ed esponente della dire-
zione Dc Piersanti Mattarella, bru-
talmente assassinato dalla mafia a
Palermo il 6 gennaio 1980, stato
ricordato ieri nel capoluogo con
una Santa Messa di suffragio. Co-
rone di fiori sono state deposte
sul luogo del crimine, in via Li-
bert. Alla Santa Messa hanno
partecipato, con la vedova, i figli
e i fratelli della vittima, vari espo-
nenti politici e semplici cittadini.
Piersanti Mattarella
ricordato a 22 anni
dal brutale assassinio
Anziani coniugi
uccisi a Prato
dal monossido
di carbonio
PRATO, 7.
Sono state quasi certamente le
esalazioni provocate da una stufa
alimentata dal gas metano eroga-
to dalla rete civica ad uccidere
due anziani coniugi residenti nel
centro di Prato. I corpi di Giorgio
Biagini, 73 anni, e di sua moglie
Marisa Giorgi, 77, sono stati tro-
vati ieri nel bagno e nella camera
da letto della casa di via Vannucci
dove abitavano. Morto anche il lo-
ro cane. Lappartamento al pri-
mo piano di un vecchio stabile in
via di ristrutturazione. A dare lal-
larme sono stati alcuni parenti
della coppia che, non ricevendo
risposta alle loro telefonate, han-
no avvertito i Vigili del fuoco.
Il pm Squillace ha disposto
lautopsia sul cane e, per ora, solo
lesame tossicologico sulle salme
dei due anziani, riservandosi di di-
sporre in un secondo momento,
se ne emerger la necessit, lesa-
me autoptico.
Tragedia sfiorata anche a San
Giorgio di Pesaro dove un uomo
di 34 anni rimasto intossicato
dal monossido di carbonio dopo
aver posto nel bagno della sua
abitazione, una casa colonica pri-
va di impianto di riscaldamento
centrale, un braciere acceso. Ad
accorgersi che aveva perso i sensi
per le esalazioni di gas stata la
madre. In ospedale, dove stato
trasportato da unautoambulanza,
l'uomo stato curato in camera
iperbarica e ora fuori pericolo.
Incidenti stradali: tre morti nel Catanese
CATANIA Tre persone sono morte e tre sono rimaste ferite in un inciden-
te stradale avvenuto, luned, sulla Provinciale 160, Nicolosi-Ragalna, in ter-
ritorio di Belpasso (Catania). Erano tutte su un'autovettura che, per cause
in corso di accertamento, uscita fuori strada ribaltandosi. Dei quattro feriti
il pi grave stato condotto con un elicottero del 118 allospedale Canniz-
zaro di Catania. Un altro stato ricoverato a Biancavilla e due a Patern.
Banda di falsari sgominata nel Napoletano
NAPOLI Una banda di falsari stata sgominata, luned, nel Napoletano
quattro persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza in uno-
perazione nella quale le fiamme gialle hanno sequestrato 20.000 banconote
in lire, numerose marche false e pellicole a clich per valori bollati gi con-
vertiti in euro (insieme con pellicole per riprodurre il particolare della stel-
lina sulla nuova banconota), sofisticata carta filigranata per la contraffazio-
ne di valuta.
Truffa a finanziarie: in carcere 21 persone
ENNA La polizia ha arrestato, luned, 21 persone tra Enna, Milano, Par-
ma e Como nellambito di una indagine su una presunta truffa a societ fi-
nanziarie per lacquisto di autoveicoli. I fatti si riferiscono al periodo
1995/2001 e avrebbero fruttato introiti illeciti per oltre un miliardo e mezzo
di lire. Le ordinanze di custodia sono del gip di Enna. Fra le societ prese
di mira, Findomestic, Finconsumo, Fiditalia, Agos Itafinco, Compass, Ducato,
Fiat Sava, alle quali gli indagati avrebbero fatto capo con falso nome o dis-
simulando le reali condizioni economiche per ottenere i finanziamenti per
comperare automobili o mezzi commerciali.
Palermo:sfrattatol'assessoratoregionalealLavoro
PALERMO Dopo anni di contenzioso, lufficiale giudiziario ha reso esecu-
tivo, luned, a Palermo lo sfratto dellassessorato regionale al lavoro, ospi-
tato in uno stabile di 13 piani in via Pernice, nella zona residenziale della
citt. I circa duecento impiegati sono stati fatti uscire ed il funzionario del
tribunale ha cominciato ad apporre i sigilli. Quello odierno lepilogo di un
braccio di ferro tra la propriet del palazzo e la presidenza della regione
siciliana, titolare della gestione del patrimonio immobiliare pubblico.
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12 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 7-8 Gennaio 2002
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o LE DIMISSIONI DI RUGGIERO Il ministero degli
Esteri stato assunto ad interim dal Presidente
del Consiglio Berlusconi, dopo la ratifica di Ciampi,
per far fronte alle dimissioni di Renato Ruggiero re-
se note sabato sera da Palazzo Chigi.
EURO: SPORTELLI BANCARI CHIUSI Massiccia
adesione del personale delle banche allo sciopero
proclamato a sostegno del rinnovo del contratto e
sul superlavoro legato allintroduzione delleuro. Nei
grandi centri urbani rimasto chiuso il 90% degli
sportelli. La situazione delle banche si riflette inevi-
tabilmente negli uffici postali, risultati affollatissimi.
PREVITI RICUSA GIUDICE DEL PROCESSO SME
Istanza di ricusazione nei confronti di uno dei com-
ponenti il collegio giudicante del processo Sme-
Ariosto in corso a Milano stata presentata da uno
degli imputati, il deputato di Forza Italia Cesare Pre-
viti. Nell'istanza si fa riferimento alla mancata proro-
ga del magistrato, trasferito tre mesi fa al Tribunale
di sorveglianza.
OPERAZIONI ANTIMAFIA A CATANIA Le forze
dell'ordine hanno arrestato a Catania un presunto
affiliato al clan mafioso dei Cursoti, Francesco Fari-
na, irreperibile dal 1996. In un'altra operazione sono
finiti in carcere, nella stessa citt, due presunti
esponenti del clan Santapaola sorpresi nell'atto di
compiere un'estorsione.
ROMA, 7.
Il ministero degli Esteri stato assun-
to ieri ad interim da Silvio Berlusconi,
dopo le dimissioni di Ruggiero rese note
sabato sera da Palazzo Chigi. In un
cordiale colloquio si legge nella nota
il Presidente del Consiglio Berlusconi
e il ministro degli Affari Esteri Renato
Ruggiero hanno analizzato la situazione
che si venuta a creare negli ultimi
giorni, anche a seguito di alcune polemi-
che di stampa relative al dibattito sul fu-
turo dellEuropa. Di comune accordo e
nellinteresse del Paese hanno convenu-
to sullopportunit di interrompere la
collaborazione di Governo che ambedue
hanno giudicato importante, proficua e
sin qui positiva. Berlusconi, prosegue il
comunicato, ha tenuto a ringraziare ca-
lorosamente il ministro Ruggiero per lo-
pera svolta nellinteresse del Paese e, so-
prattutto, per quanto ha fatto nella fase
di avvio del Governo per accreditarne
limmagine internazionale. Ruggiero ha
espresso vivo ringraziamento al Presi-
dente del Consiglio per lappoggio rice-
vuto e in particolare per la comune vi-
sione dellulteriore integrazione dellIta-
lia nel processo di costruzione europea
precisando che anche nei momenti di
pi vivace dibattito generale sulla politi-
ca estera ha sempre apprezzato la po-
sizione coerentemente espressa da Ber-
lusconi e da lui sempre condivisa.
Il passaggio delle consegne avvenu-
to ieri alla Farnesina, dopo che il Presi-
dente del Consiglio era salito al Quirina-
le per la ratifica delle dimissioni di Rug-
giero e l'affidamento dellinterim.
ROMA, 7.
A sostegno del contratto di lavoro e
contro la scarsa attenzione e disponibili-
t dimostrata dallAbi nellaffrontare il
passaggio dalla lira all'euro scioperano,
oggi, per l'intera giornata, i dipendenti
delle banche. L'adesione, secondo la
Cgil, massiccia. In sciopero circa il
90% del personale. La situazione delle
banche si riflettuta inevitabilmente ne-
gli uffici postali che sono risultati affolla-
tissimi. Nei grandi centri urbani chiu-
so il 90% degli sportelli.
Superlavoro non retribuito e stress, a
loro avviso, hanno colpito direttamente
anche i cittadini in coda presso gli spor-
telli per far fronte alle scadenze fiscali e
allarrivo della divisa unica. Uno sciope-
ro che preoccupa la Confcommercio per
gli effetti che pu avere sulla carenza di
euro di piccolo taglio che potrebbe coin-
volgere i commercianti. Lassociazione
dei commercianti, a una settimana dal-
lavvento della nuova moneta e proprio
a fronte dello sciopero dei bancari ha
chiesto una riunione straordinaria del
comitato euro, da tenersi marted o
mercoled. In particolare i commercianti
si dicono preoccupati per la scarsit dei
resti.
Nel comunicato congiunto con cui le
rappresentanze sindacali hanno confer-
mato lo sciopero, si fa esplicito riferi-
mento al fatto che i primi giorni del-
leuro saranno ricordati come una prova
di insufficienza delle banche italiane.
LAbi ha sempre sottovalutato limpatto
dellintroduzione della nuova moneta.
Fabi, Falcri, Federdirigenti Credito, Fi-
ba-Cisl, Fisac-Cgil, Sinfub, Uilca sono
comunque compatti nel rivendicare
maggiore attenzione per i turni di super-
lavoro e la chiusura delle banche sul rin-
novo del contratto di lavoro. I banchie-
ri hanno la memoria corta hanno sot-
tolineato i sindacati dei bancari qual-
cosa non ha funzionato e non funziona,
nonostante i lavoratori si stiano prodi-
gando al massimo per alleviare i disagi
della clientela. La campagna pubblici-
taria dellAbi secondo le diverse sigle
unite nella protesta svela i suoi veri
contenuti: alleggerire gli stipendi dei la-
voratori, magari per ottenere, utili e di-
videndi da offrire agli azionisti.
Sul fronte dellimpreparazione delle
banche alleuro si schierato anche il
segretario generale della Fiba-Cisl, Eligio
Boni: file enormi, disorganizzazione e
superlavoro per i bancari a suo avvi-
so sono le conseguenze della legge-
rezza con cui lAbi e le banche hanno
affrontato il passaggio alla nuova mone-
ta. Secondo Boni gli italiani che usano
leuro sono ancora pochi perch i ban-
comat con le nuove monete sono meno
del 50% e le lunghe attese alle casse
hanno convinto i pi ad aspettare tempi
migliori.
I sindacati avevano proposto misure
speciali e potenziamenti temporanei del-
lorganico secondo Boni, che insieme
con i colleghi degli altri organismi sinda-
cali ha motivato nel corso degli ultimi
giorni il ricorso allo sciopero ma per
lAbi si trattava di ingiustificati allarmi-
smi. Fiba-Cisl avverte che da oggi la si-
tuazione potrebbe essere ancora peg-
giore.
MILANO, 7.
Il deputato di Forza Italia Cesare Pre-
viti, uno degli imputati al processo Sme-
Ariosto in corso al Tribunale di Milano,
ha presentato stamane, tramite i propri
avvocati, istanza di ricusazione nei con-
fronti di uno dei componenti il collegio
giudicante, Guido Brambilla. Al giudice,
trasferito tre mesi fa al Tribunale di sor-
veglianza, stata negata nei giorni scor-
si la proroga con un provvedimento del
ministero della Giustizia che ha suscita-
to polemiche.
Nell'istanza di ricusazione si sostiene,
in riferimento al giudice Brambilla, che
si tratta di un soggetto radicalmente in-
compatibile con la permanenza in quel
collegio poich non pi funzionalmente
assegnato al Tribunale ordinario di Mila-
no. Si precisa inoltre che l'atteggia-
mento del dott. Brambilla, nell'insistere
pervicacemente ad esercitare le funzioni
presso il Tribunale ordinario di Milano,
a fronte di una situazione da lui obietti-
vamente creata con la sua richiesta di
trasferimento e dopo l'avvenuta consa-
pevolezza della illegittimit del suo per-
manere in quelle funzioni, configuri
quel consolidato principio, pi volte riaf-
fermato dalla Corte Costituzionale, di
giudice che non appare pi indifferente
al processo cui partecipa. Le conclusio-
ni dell'istanza sono che per le norme
dell'ordinamento giudiziario e per le
gravi ragioni di convenienza correlate al
provvedimento del ministero il giudice
Brambilla non possa e non debba conti-
nuare nel suo ruolo di giudice dibatti-
mentale.
ROMA, 7.
Nel Bergamasco un incendio di pro-
babile origine dolosa sta devastando dal-
l'alba di ieri i boschi cedui della conca
di Parina sopra labitato di Oltre il Colle
(quota 1.000) in alta Val Brembana. Sul-
lintero comprensorio ristagna una col-
tre di fumo che non si disperde. Le
fiamme, partite da due fronti, si sono
estese dalla Valle Parina verso la cima
Ortighera, rendendo estremamente diffi-
cile lopera delle squadre del Corpo fo-
restale, dei volontari e dei carabinieri, si
tratta di un terreno particolarmente im-
CATANIA, 7.
Due diverse ma entrambe importanti
operazioni antimafia sono state compiu-
te nel fine settimana a Catania: ieri sera
stato arrestato il latitante Francesco
Farina, 49 anni, ritenuto affiliato al clan
dei Cursoti; in precedenza due presunti
affiliati al clan Santapaola sono finiti a
loro volta in carcere dopo che uno di lo-
ro era stato ripreso in diretta Tv da al-
cuni investigatori mentre chiedeva il pa-
gamento del pizzo al titolare di un la-
boratorio di analisi. Sia l'estorsore che
la vittima non sapevano di essere ripresi
dalla Tv.
I Carabinieri e gli agenti di Polizia che
avevano registrato la scena all'interno di
un pulmino posteggiato nei pressi del-
l'ingresso del palazzo, hanno poco dopo
fatto irruzione nel laboratorio arrestan-
do l'estorsore, Silvestro Giambranco di
26 anni, incensurato, tra lo stupore dello
stesso taglieggiato che era appunto all'o-
scuro delle indagini. Nel frattempo altri
Carabinieri e altri agenti di Polizia arre-
stavano un complice di Giambranco,
Gaetano Leone di 44 anni, pi volte in-
dagato per estorsione, il quale attendeva
a bordo di un'auto sulla quale entrambi
erano giunti sul posto.
Nella registrazione, acquisita agli atti
dell'inchiesta, coordinata dal sostituto
procuratore Marisa Ascagnino Silve-
stro Giambranco riferisce l'Ansa
quasi si scusa con il titolare del labora-
torio di analisi: Mi hanno mandato, io
obbedisco, i soldi ci servono. Secondo
gli inquirenti Giambranco e Leone
avrebbero agito per conto di alcuni
esponenti mafiosi ritenuti appunto vicini
BARI, 7.
Una ventina di dirigenti dellOrganiz-
zazione sindacale autonoma di Polizia
penitenziaria (Osapp) hanno cominciato
oggi uno sciopero della fame per solleci-
tare la soluzione di annosi problemi
che riguardano la struttura carceraria di
Altamura (Bari). Costata svariati miliar-
di sottolinea il sindacato ancora
oggi non stata fatta decollare al 100%
a causa della mancanza cronica di uo-
mini, mezzi e funzionari.
Liniziativa si colloca nellambito della
protesta nazionale che ieri ha visto, ol-
tre a un sit-in ad Altamura, una mani-
festazione dell'Osapp davanti al carcere
di Poggioreale, a Napoli, con alcuni
agenti travestiti da befane pronti a con-
segnare carbone dolce alle istituzioni
che hanno completamente dimenticato
lemergenza penitenziaria.
Spiega Leo Beneduci, segretario gene-
rale del sindacato: Il Governo non ci
ascolta e non ha dato finora il bench
minimo segnale di cambiamento. Man-
cano nellorganico della Polizia peniten-
ziaria cinquemila unit, e il gap desti-
nato a crescere di altre 500 nel 2002.
Una crisi gravissima, mentre le carceri
stanno letteralmente scoppiando.
Accanto alla questione dellorganico
c un problema retributivo: Non ab-
biamo ancora riscosso dice ancora il
sindacalista una serie di indennit re-
lative al 2001, dalle missioni ai buoni pa-
sto, per colpa di intralci burocratici.
Contro quello che l'Osapp definisce sfa-
scio completo, sono state promosse
una serie di manifestazioni nazionali: la
prima si svolta il 24 dicembre a Bari,
altri appuntamenti seguiranno.
dopo le festivit di fine danno. La Pol-
strada ha invitato gli automobilisti alla
massima cautela sulle strade.
Al Nord la regione pi fredda resta il
Veneto: 10 a Belluno, 9 a Verona, Vi-
cenza e Rovigo, 8 a Treviso, 7 a Vene-
zia e Padova. Ma a Feltre si sono rag-
giunti i 16 e ad Agordo i 14. E sulla
laguna di Venezia persiste il gelo.
Al Centro fa freddo specialmente in
Umbria: in provincia di Perugia ghiac-
ciato in parte il lago Trasimeno cos co-
me, nel Ternano, la cascata delle Mar-
more.
ROMA, 7.
stato trovato morto, ieri notte, un
ragazzo di 14 anni scomparso sabato po-
meriggio sulle piste di Monte Pratello di
Rivisondoli in Abruzzo. Il ragazzo, Pier-
luigi Conte, di San Potito Sannitico (Ca-
serta), aveva raggiunto la stazione scii-
stica assieme a un gruppo di amici. Nel-
la tarda mattinata era scomparso men-
tre faceva snow board fuori-pista. Dopo
averlo atteso sino al pomeriggio, gli ami-
ci hanno dato lallarme. Subito sono
scattate le ricerche anche con lausilio
di unit cinofile e con un elicottero. In-
fine il corpo stato trovato, esanime,
contro un paravalanghe.
Giornata drammaticaa per il Suem di
Pieve di Cadore, che insieme alla Croce
Bianca di Cortina ha compiuto una tren-
tina di interventi per soccorrere gli in-
fortunati sulle piste da sci del Bellunese.
Nessuno di questi incidenti si per for-
tuna rivelato mortale, ma un decesso si
registrato dopo un intervento a domi-
cilio a Canale dAgordo, in soccorso di
un ospite tedesco colto da un malore.
Tra gli altri interventi, uno a Pescul di
Selva di Cadore, dove uno sciatore di 35
anni di Vittorio Veneto (Treviso) cadu-
to fratturandosi il bacino.
SAVONA, 7.
Un efferato delitto di gruppo, al quale
forse avrebbero partecipato pi persone
di quelle fino ad ora coinvolte: un arre-
stato ed un fermato per omicidio e altre
due persone, una fermata ed una arre-
stata, accusate di favoreggiamento.
questo lo scenario che si sta delineando
per la feroce uccisione di Monica Espo-
sito (24 anni di Albenga) e di Giorgia Ar-
righetti (19 anni di Andora), i cui corpi
sono stati trovati venerd scorso in una
zona isolata di Campochiesa, frazione
agricola di Albenga, nel Savonese.
Fared Miziura, il marocchino di 25
anni fermato l'altra notte perch sospet-
tato di essere stato uno dei responsabili
della morte delle due giovani, da ieri
in arresto con laccusa di duplice omici-
dio. Con lui avrebbe agito un altro im-
migrato, in un primo tempo indagato
per favoreggiamento ed ora sottoposto a
fermo con un accusa pi grave.
Dopo la svolta nelle indagini, con in-
terrogatori protrattisi fino alle 4 del mat-
tino di ieri, il sostituto procuratore Fer-
ro aveva messo a confronto Miziura con
altri maghrebini. Poi, la decisione di tra-
sformare il suo fermo in arresto, provve-
dimento al quale stato successivamen-
te associato il presunto complice.
DOMODOSSOLA, 7.
Festa dell'Epifania fatale per un para-
cadutista di 51 anni, Cesare Debeffi, vi-
gile urbano di Omegna (Verbania), mor-
to ieri pomeriggio schiantandosi al suolo
da unaltezza di 1.500 metri.
Debeffi stava partecipando con altri
appassionati alla tradizionale manifesta-
zione Befana dal cielo che si svolge
ogni anno in Val dOssola richiamando
un gran numero di bambini. Lincidente
avvenuto intorno alle 15 sotto gli oc-
chi di almeno 400 persone che si erano
radunate allo stadio comunale di Villa-
dossola per assistere alla festa che pre-
vedeva il lancio di paracadutisti, uno dei
quali vestito da befana recava regali ai
bambini.
Debeffi si lanciato con un collega da
un elicottero e avrebbe dovuto atterrare
allinterno del campo sportivo. Il suo
paracadute si aperto, ma in modo che
apparso subito anomalo: il paracaduti-
sta ha quindi iniziato a scendere a gran
velocit, compiendo una stretta spirale.
Tra l'orrore degli astanti, luomo finito
sui massi degli argini del fiume Toce, a
circa 400 metri dal centro del campo
sportivo dove sarebbe dovuto atterrare,
ed morto sul colpo. La manifestazione
stata immediatamente sospesa.
PARMA, 7.
Rino Fugoni, 65 anni, il primo uomo
in Italia al quale stato applicato un
cuore artificiale definitivo, tornato sa-
bato sera nella sua casa di Bore, un pae-
sino della provincia di Parma.
Ad accompagnarlo sono stati due me-
dici della divisione di cardiochirurgia del
Policlinico San Matteo di Pavia e la mo-
glie che gli sempre stata al fianco du-
rante i giorni in ospedale. Ad accoglierlo
i figli Paolo e Roberto, le nuore e le ni-
potine Chiara e Aurora.
Il paziente in ottime condizioni
ha dichiarato il prof. Mario Vigan, di-
rettore della cardiochirurgia dellospeda-
le di Pavia. Durante gli ultimi giorni di
degenza ha seguito un corso accelerato
per imparare a cambiare le batterie
esterne. Le sue condizioni generali
ha aggiunto Vigan sono molto buo-
ne: il miglioramento evidente, soprat-
tutto se si pensa allo stato in cui si tro-
vava luomo prima dellapplicazione del
sistema di assistenza ventricolare Lio-
nheart.
Sta bene anche luomo di 65 anni di
Gussola (Cremona) al quale, lo scorso
13 dicembre, stato applicato il secon-
do cuore artificiale definitivo al Policlini-
co San Matteo di Pavia.
Le cascate delle Marmore ghiacciate
ROMA, 7.
Il freddo intenso lascer l'I-
talia forse solo da mercoled
quando giunger sulla Penisola
una perturbazione che porter
pioggia e neve (solo in alta
quota). Ma per il momento i
disagi restano, soprattutto sulle
strade invase dal ghiaccio. Par-
ticolarmente critica la situazio-
ne in Calabria dopo le recenti
abbondanti nevicate. Sulle vet-
te il manto bianco raggiunge
quasi i due metri e a valle i 70
centimetri.
Il ghiaccio frena la circola-
zione sulle statali e provinciali
della Sila Grande cosentina, ie-
ri affollata di turisti provenienti
da tutte le regioni del Sud. Sia
a Lorica che a Camigliatello,
dove si trovano i principali im-
pianti, stanno lavorando a pie-
no regime i mezzi spalaneve e
spargisale ma le bassissime
temperature (in nottata la co-
lonnina di mercurio arrivata
a 11 gradi sotto zero) rendono
arduo il compito di rendere
agibili le grandi arterie.
Difficolt si sono avute an-
che in Basilicata soprattutto ie-
ri sera con il grande rientro

L'OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
UNICUIQUE SUUM
POLITICO RELIGIOSO
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Anno CXLII - N. 7 (42.943) CITT DEL VATICANO Mercoled 9 Gennaio 2002
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L'Osservatore della Domenica . $ 81
INDIA-PAKISTAN Senza esito i colloqui di Blair con le autorit dei due Paesi
Gli sforzi della diplomazia
non fermano ancora le armi
MEDIO ORIENTE L'inviato dell'Unione Europea incontra Sharon ed Arafat
Missione di Solana
per rilanciare il dialogo
ISLAMABAD, 8.
Restano ancora senza esi-
to gli sforzi diplomatici per
fermare i cruenti scontri ar-
mati che si susseguono alla
frontiera tra India e Ka-
shmir e che minacciano di
degenerare ulteriormente in
una nuova guerra generaliz-
zata tra i due Paesi, en-
trambi, tra l'altro, in pos-
sesso di armi atomiche.
Il Primo Ministro britan-
nico Tony Blair ha ricono-
sciuto ieri lo scarso succes-
so dei suoi colloqui con il
Primo Ministro indiano Atal
Bihari Vajpayee e con il
presidente pakistano Pervez
Musharraf: Non sono in
grado di risolvere la dispu-
ta ha risposto ad un gior-
nalista che gli chiedeva, du-
rante la conferenza stampa
congiunta con Musharraf
mentalisti islamici, dopo
che gi centinaia di arresti
di aderenti a Jaish-i-
Mohammed e a Laskar-i-
Taiba, compresi i leader dei
due gruppi, sono stati arre-
stati nell'ultima settimana.
Il Presidente pakistano ha
annunciato che in un pros-
simo discorso alla Nazione
illustrer la sua strategia
per combattere il terrori-
smo e si inoltre detto
pronto a dialogare con lIn-
dia per costruire nuove re-
lazioni allinsegna della pa-
ce e dellarmonia. Le inizia-
tive finora assunte dal Go-
verno del Pakistan vengono
comunque giudicate insuffi-
cienti dall'India. La situa-
zione non va verso i collo-
qui, ha affermato ieri il
Ministro degli esteri indiano
Jaswant Singh, secondo il
Truppe indiane pattugliano un tratto di confine con il Pakistan
dopo il loro colloquio, se fosse disposto
a prendere in mano le redini di un pos-
sibile negoziato tra India e Pakistan.
Dai fronti di battaglia nel Kashmir si
susseguono intanto le notizie di una pro-
gressiva e cruenta esasperazione degli
scambi d'artiglieria tra gli eserciti dei
due Paesi, dispiegati massicciamente, in
uomini e in armamenti, alla frontiera.
Negli scontri di ieri, hanno detto fonti
militari e civili, sono stati uccisi cinque
soldati pachistani e un militare indiano
e cinque persone, compresi tre civili, so-
no state ferite. Secondo fonti indiane ci-
tate dallagenzia di stampa britannica
Reuters, tra domenica e luned sono sta-
te uccise almeno 24 persone.
Un portavoce militare indiano, il co-
lonnello Oberoi, ha detto che lo scambio
di colpi ripreso ieri mattina ed pro-
seguito per tutta la giornata nel settore
di Poonch, 240 chilometri a Nord-Ovest
di Jammu, la capitale invernale dello
Stato dello Jammu e Kashmir, l'unico
della Federazione indiana a maggioran-
za di popolazione musulmana. Nel Ka-
shmir pakistano un responsabile del-
lamministrazione locale ha detto da
parte sua che nel villaggio di Shafar tre
civili sono stati feriti da colpi sparati da
indiani. Altre fonti hanno detto che sono
stati sparati almeno 1.500 colpi di mor-
taio da una parte allaltra della cosiddet-
ta linea di controllo del Kashmir, che
separa i territori pakistani da quelli in-
diani. Le autorit pakistane hanno inol-
tre reso noto che pi di 26.000 persone
sono state costrette ad abbandonare i lo-
ro villaggi situati in prossimit del confi-
ne, terrorizzati dal dispiegamento di
truppe indiane alla frontiera.
Come detto, la missione di Blair a
Nuova Delhi e a Islamabad non ha con-
tribuito a fermare le armi. Il Premier
britannico ha comunque avuto rassicu-
razioni da parte di Musharraf riguardo
alla volont del Pakistan di combattere
il terrorismo. Il Governo di Islamabad
aveva condannato il cruento attacco
condotto il 13 dicembre scorso contro il
Parlamento di Nuova Delhi del quale
il Governo indiano accusa le organizza-
zioni Jaish-i-Mohammed e Laskar-i-Tai-
ba, due gruppi islamici secessionisti del
Kashmir indiano con basi in Pakistan
, ma non ha mai negato di offrire un
sostegno morale e diplomatico a quella
che ritiene una legittima lotta di libera-
zione da parte della popolazione musul-
mana del Kashmir. In questo senso, pur
complimentandosi con Musharraf per la
sua presa di posizione contro il terrori-
smo, Blair durante la conferenza stampa
congiunta con il leader pakistano ha re-
cisamente puntualizzato che il terrori-
smo il terrorismo dovunque sia e
chiunque siano le vittime.
Musharraf, dal canto suo, ha sottoli-
neato che il Pakistan stesso stato vitti-
ma dellestremismo settario, del terrori-
smo settario, e ha anzi annunciato che
la sua amministrazione intende prendere
ulteriori misure contro i militanti fonda-
quale fuori discussione qualsiasi dia-
logo con il Pakistan quando non c al-
cun cambiamento di atteggiamento sul
terrorismo.
Sulla questione intervenuto ieri an-
che il Presidente degli Stati Uniti George
W. Bush: Mi auguro ha detto
che Musharraf voglia stroncare il terro-
rismo, perch la situazione seria e non
stata ancora disinnescata.
TEL AVIV, 8.
LAlto rappresentante
dell'Unione Europea (Ue)
per la politica estera e di si-
curezza, Javier Solana, e
lemissario Miguel Angel
Moratinos sono giunti ieri
in Medio Oriente per una
missione tesa al rilancio del
dialogo tra le parti. Subito
dopo l'arrivo, i due inviati
hanno incontrato il Premier
israeliano, Ariel Sharon,
che ha chiesto loro di mol-
tiplicare le loro pressioni sul
Presidente dell'Autorit Pa-
lestinese (Ap), Yasser Ara-
fat, affinch sradichi il ter-
rorismo dai Territori.
La missione dei rappre-
sentanti dei Quindici giunge
allindomani delle gravi ac-
cuse rivolte da Sharon ad
Arafat. Secondo il Premier,
il leader palestinese avrebbe
cercato di fare arrivare nei Territori in-
genti quantit di armi iraniane. Da parte
sua l'Ap, che da tre settimane sta eserci-
tando forti pressioni sui gruppi radicali
per costringerli a rispettare il cessate-il-
fuoco, ha smentito seccamente le accu-
se. Ma nel clima che si creato sono
falliti i tentativi compiuti da pi parti di
convincere Israele ad autorizzare Arafat
a raggiungere Betlemme per partecipare
al Natale ortodosso.
questa la situazione che ha trovato
Solana, giunto nella regione allindoma-
ni della partenza dell'inviato statunitense
Anthony Zinni, che riuscito con molti
sforzi a rimettere in modo la coopera-
zione di sicurezza fra le due parti. Nel-
l'incontro di ieri Sharon e il Ministro
della difesa Benjamin Ben-Eliezer hanno
poi ribadito che l'Ap non solo non ha
ancora sradicato le infrastrutture terrori-
detto Erekat, non si materializzata sul
terreno. Le accuse israeliane relative al
traffico di armi sono infondate, ha ag-
giunto. Secondo i palestinesi, lintera vi-
cenda in realt un chiaro tentativo
israeliano di esimersi dalla realizzazione
del piano Tenet, relativo al cessate-il-
fuoco, dopo che da oltre tre settimane
le violenze sono sensibilmente diminuite
a seguito dell'appello alla tregua lanciato
dal Presidente dell'Ap.
Solana ha incontrato anche Arafat,
che gli ha annunciato l'intenzione di isti-
tuire una Commissione di indagine sul
caso della nave carica di armi sequestra-
ta gioved scorso dagli israeliani e che
secondo Tel Aviv era diretta nei Territo-
ri. Lo ha riferito il consigliere del leader
palestinese, Nabil Abu Rudeina, preci-
sando che se ci saranno prove, tutti gli
implicati nel caso verranno puniti. Ara-
fat, ha aggiunto Rudeina, ha chiesto a
Stati Uniti, Unione Europea, Russia e
Onu di partecipare ad una commissione
dindagine allargata, ma la proposta non
stata accettata.
La vicenda sta creando forti tensioni e
rischia di fare fallire ogni tentativo di
riavviare il dialogo. Ieri sera la televisio-
ne israeliana ha trasmesso due interviste
al comandante della nave fermata nel
Mar Rosso con il carico di armi, Omar
Acawi, il quale ha detto che il materiale
doveva arrivare in Palestina. Acawi,
intervistato nel carcere dove detenuto,
un palestinese di circa cinquantanni
originario di un villaggio vicino alla citt
cisgiordana di Tulkarem. L'uomo sostie-
ne di essere stato ufficiale nella polizia
marittima dell'Ap e in seguito consulen-
te per il traffico marittimo del Ministero
dei trasporti. Acawi ha detto di essere
stato contattato dal rappresentante del-
lAp in Grecia, Adel Awadala, che gli
aveva trasmesso lordine di preparare la
nave e di raggiungere allinizio di dicem-
bre un punto nel Golfo Persico, vicino
alle acque territoriali iraniane, per im-
barcare il carico dopo uno scambio di
segnali con un agente che lo attendeva.
Sulla vicenda intervenuto anche il
Ministro degli esteri egiziano, Ahmed
Maher, il quale si detto molto scetti-
co. Se i palestinesi avessero voluto far
passare clandestinamente delle armi, ne
avrebbero messe 80 tonnellate su una
nave proveniente da Teheran in un po-
sto che chiunque avrebbe potuto trova-
re?, si chiesto Maher. La coinciden-
za ha notato ancora il Ministro
che questo avvenuto mentre il media-
tore Usa Anthony Zinni era in Israele: si
parla del processo di pace e improvvisa-
mente una nave spunta dal nulla.
stiche, ma al contrario
impegnata in ripetuti tenta-
tivi di trafugare armi. Se-
condo Sharon, i Quindici
darebbero un utile contribu-
to alla pacificazione se do-
po avere dichiarato terrori-
stici i bracci armati di Ha-
mas e della Jihad islamica
includessero nella stessa li-
sta anche gli Hezbollah liba-
nesi e il Fronte popolare
per la liberazione della Pale-
stina, il gruppo che ha ri-
vendicato l'uccisione del
Ministro del turismo Recha-
vam Ze'evy.
In serata Solana ha in-
contrato poi il negoziatore
palestinese Saeb Erekat,
che ha fornito una diversa
interpretazione della situa-
zione. La revoca dei posti
di blocco nei Territori pro-
messa da Israele a Zinni, ha
L'incontro tra Sharon e Solana a Gerusalemme
ARGENTINA Il Governo di Duhalde si appresta a varare decreti per regolare il controllo dei cambi
Il ministero del lavoro erogher sussidi
a un milione di capifamiglia disoccupati
BUENOS AIRES, 8.
Dopo avere ottenuto dal Parlamento
poteri speciali in campo economico, il
Governo del neo Presidente Eduardo
Duhalde si appresta ad inviare alle Ca-
mere un bilancio di previsione per il
2002 che si fonder sul principio dell'e-
quilibrio tra entrate e uscite.
Lo ha annunciato ieri ai giornalisti, al
termine di una riunione del Consiglio
dei Ministri, il coordinatore del Gover-
no, Jorge Capitanich. Il quale ha indica-
to che l'Esecutivo sta lavorando a una
serie di decreti che regoleranno il con-
trollo dei cambi, la posizione dei debito-
ri in dollari e lo sblocco dei conti cor-
renti e depositi bancari congelati dal 3
dicembre scorso. Un altro provvedimen-
to restituir alla Banca Centrale il ruolo
di prestatore di ultima istanza agli istitu-
ti di credito.
Infine, con un decreto si ridurr il nu-
mero dei ministeri e degli incarichi poli-
tici per formare una struttura semplice,
efficiente e a costi ridotti. Sono previ-
ste anche consistenti riduzioni degli
emolumenti del personale politico e bu-
rocratico.
La situazione economica, finanziaria e
sociale drammatica. Il Sottosegretario
alle finanze Oscar Lamberto ha dichiara-
to che le devastazioni economiche subi-
te dall'Argentina negli ultimi dieci anni
assomigliano a un bombardamento a
tappeto: Siamo come in Afghanistan,
ma senza soldi. E Capitanich, in una
intervista concessa ieri al quotidiano
Pagina 12, ha avvertito che oltre al
deficit di 11 miliardi di pesos del 2001,
lo stesso sistema finanziario in crisi, la
recessione economica acuta e abbia-
mo inoltre gravi problemi nel gettito del-
le imposte.
Una spia della situazione fornita dai
dati sulle vendite al dettaglio nei giorni
precedenti l'Epifania. Rispetto allo stes-
so periodo dell'anno scorso le vendite
sono calate mediatamente fra il 33 e il
50 per cento, nonostante i forti sconti.
La consorte del Presidente, Hilda
Duhalde, ha annunciato che il Governo
avvier, attraverso il ministero del lavo-
ro, un piano per erogare ai capifamiglia
disoccupati sussidi fino a un massimo
di 200 pesos al mese. Di questa provvi-
denza beneficeranno almeno un milione
di famiglie.
La Duhalde, che ha avviato incontri
con operatori sociali di tutto il Paese, ha
poi reso noto che la settimana prossima
scatter un programma di emergenza
alimentare per fornire viveri alle fami-
glie indigenti. In questa iniziativa con-
fluiranno, tra l'altro, generi alimentari
depositati in 54 magazzini doganali, che
sono stati sequestrati perch introdotti
nel Paese di contrabbando.
Il valore del dollaro sul mercato libe-
ro argentino coincideva ieri, a met po-
meriggio, con la parit fissata dal Gover-
no di 1,40 pesos per biglietto dollaro. La
Banca Centrale ha disposto la chiusura
fino a domani del mercato dei cambi,
ma alcuni operatori privati offrivano ieri
a Buenos Aires la valuta statunitense a
1,40 pesos, con punte di 1,50. Se questa
tendenza si confermasse mercoled, se-
condo gli analisti, sarebbe la prima buo-
na notizia per il Governo di Eduardo
Duhalde.
Incidenti sono avvenuti ieri a Mendo-
za, capitale vitivinicola argentina, quan-
do alcune centinaia di dipendenti pub-
blici, che reclamavano il pagamento del-
le tredicesime, si sono scontrati con la
polizia vicino alledificio dell'Ammini-
strazione della provincia. I manifestanti
si erano avvicinati minacciosamente al
palazzo governativo quando le forze del-
l'ordine sono entrate in azione lanciando
gas lacrimogeni. Nei tafferugli i dimo-
stranti sono riusciti a lanciare pietre che
hanno rotto vari vetri delle finestre e si
sono quindi dispersi.
Un gruppo di teppisti non identificati
riferisce l'agenzia di stampa Ansa
ha lanciato pietre contro le lapidi del
cimitero ebraico di Berazategui, in pro-
vincia di Buenos Aires, danneggiando
una decina di tombe. Lo hanno reso no-
to ieri fonti della polizia. La magistratu-
ra ha aperto immediatamente un'inchie-
sta per individuare i responsabili della
profanazione.
Il Presidente Duhalde (a sinistra) durante una riunione del Consiglio dei Ministri
AFGHANISTAN Arrestato e consegnato al le forze Usa un alto esponente del regime dei Taleban mentre continuano le ricerche del mullah Omar
Visita del Primo Ministro britannico Tony Blair a Kabul
Tony Blair con il Capo del Governo provvisorio afghano, Hamid Karzai
KABUL, 8.
Il Primo Ministro britannico, Tony
Blair, giunto ieri sera in Afghanistan.
Blair il primo leader occidentale a re-
carsi nel Paese dopo il crollo del regime
dei Taleban. Si tratta di una visita a sor-
presa, al termine del suo lungo viaggio
nel subcontinente indiano conclusosi ieri
ad Islamabad, capitale del Pakistan. Un
alto esponente dei Taleban, responsabile
del dipartimento informazione, stato
intanto arrestato e consegnato alle forse
statunitensi.
Laereo della Raf con a bordo Blair
atterrato allaeroporto di Bagram, a
poche decine di chilometri dalla capitale
Kabul. Il Premier britannico stato ac-
colto alla base aerea dal Capo dellam-
ministrazione provvisoria afghana, Ha-
mid Karzai, e dal generale John McColl,
lalto ufficiale britannico che comanda il
contingente internazionale di sicurezza
(Isaf) dispiegato in Afghanistan come so-
stegno al Governo ad interim del Paese.
Previsto per Blair, un incontro con parte
dei 500 militari britannici che si trovano
a Kabul. Blair secondo quanto segna-
la l'Ansa intende ringraziare i mili-
tari per quanto hanno fatto e stanno fa-
cendo e intende confermare in una con-
ferenza stampa limpegno a lungo termi-
ne della comunit internazionale a favo-
re dellAfghanistan. Prima di incontrare
le truppe britanniche, il Primo Ministro
ha in programma una serie di colloqui
privati tra i quali uno anche con linvia-
to delleNazioniUnite,Lakhdar Brahimi.
Un primo contingente di 70 soldati te-
deschi intanto partito oggi per lAfgha-
nistan dove sar inquadrato nell'Isaf.
La partenza ha subito un ritardo di 24
ore per le cattive condizioni atmosferi-
che in Turchia, dove il contingente far
scalo nel suo viaggio verso Kabul. I sol-
dati della Bundeswehr sono partiti a
bordo di due aerei da trasporto dallae-
roporto militare di Colonia-Wahn. I veli-
voli faranno tappa prima a Eindhoven,
in Olanda, dove saliranno a bordo 30
militari olandesi, anchessi destinati alla
forza Isaf. Larrivo a Kabul, dopo una
sosta in Turchia, previsto per domani
sera. La Germania ha messo a disposi-
zione della Forza di pace fino a un mas-
simo di 1.200 uomini.
Dall'Afghanistan giunge intanto la no-
tizia che il capo dei Taleban, il mullah
Omar, non avrebbe lasciato il Paese, ma
si troverebbe tuttora nella provincia di
Helmand, dove le forze anti-Taleban e i
reparti speciali dellesercito Usa gli han-
no dato la caccia per settimane. Lo ha
sostenuto un portavoce del Governo re-
gionale della stessa provincia meridiona-
le di Helmand. Lo stesso portavoce ha
rivelato che nelle ultime ore alcuni alti
dirigenti dellex regime afghano, tra i
quali tre Ministri, si sono arresi. Quasi
sicuramente ha detto Khalid Pa-
shtoon il mullah Omar ancora nel
Nord della provincia di Helmand, non
lontano da Baghran. La zona dove
Omar si nasconderebbe per monta-
gnosa e molto impervia.
Un alto esponente dellex regime
stato invece arrestato nellAfghanistan
meridionale e consegnato ai soldati sta-
tunitensi. Lo ha dichiarato uno dei co-
mandanti delle forze locali tribali fedeli
al nuovo Governo provvisorio. Il coman-
dante Gud Fida Mohammad ha dichia-
rato alla Reuters che il responsabile
del dipartimento informazione dei Tale-
ban, Abdullah Hayee Motmain, stato
arrestato dalle forze tribali ieri nella re-
gione di Kandahar. Lo abbiamo preso
e consegnato ai soldati Usa, ha detto il
comandante che si trova a Spin Boldak,
citt di confine col Pakistan.
|'SS||VA!|| ||3||
Oggi la pagina settimanale di articoli, schede
e segnalazioni dedicata alle novit editoriali
Confraternite e Citt
di Bologna nel Medioevo
e nell'Et Moderna
di VITTORIO FAZZO
Pag. 7
NS!||
|N||MAZ|N|
Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza
Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor
Angelo Scola, Patriarca di Venezia.
. .
Il Santo Padre ha nominato Membro della
Pontificia Commissione per lo Stato della
Citt del Vaticano e Membro della Commis-
sione Cardinalizia di vigilanza dellIstituto
per le Opere di Religione (I.O.R.) Sua Emi-
nenza Reverendissima il Signor Cardinale
Jozef Tomko.

PAGINA
2 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 9 Gennaio 2002
DA| MND
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n
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m
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p
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o STATI UNITI Il Presidente Bush ha rilanciato la
proposta di un piano che stimoli l'economia per pro-
muovere l'accelerazione della crescita e l'uscita del
Paese dalla attuale fase di recessione. Dopo un in-
contro con i suoi consiglieri economici, il titolare
della Casa Bianca si detto fiducioso che l'anno ap-
pena iniziato sar migliore del 2001.
TERRORISMO Riunione a Mosca dei Paesi del
Gruppo di Shanghai per un esame della situazione
in Afghanistan. stato deciso di creare strutture an-
titerroristiche regionali. Fanno parte dell'associazio-
ne la Cina, la Russia e quattro Repubbliche ex so-
vietiche dell'Asia Centrale.
MALTEMPO L'eccezionale ondata di freddo che
ha investito la Turchia ha provocato undici morti in
tre giorni. Situazione di emergenza per il maltempo
anche in Grecia e in Albania e in alcuni Paesi del
Medio Oriente. Nevicate sono cadute su Gerusalem-
me e su Amman, capitale della Giordania.
GERMANIA I socialdemocratici e i democratici di
sinistra (postcomunisti) si sono accordati per am-
ministrare insieme la citt di Berlino.
SUDAN I due principali gruppi sudanesi di oppo-
sizione armata si sono accordati per unire le forze
nella lotta contro il Governo centrale di Khartoum.
STATI UNITI Essenziale mettere le imprese in condizione di creare posti di lavoro
George W. Bush rilancia
il piano anti-recessione
WASHINGTON, 8.
Il Presidente degli Stati Uniti, George
W. Bush, ha rilanciato ieri lidea di un
piano che stimoli leconomia per favori-
re laccelerazione della crescita e luscita
dalla fase di recessione. In una dichiara-
zione pubblica, prima di un incontro
con i suoi Consiglieri economici e con il
Presidente della Federal Reserve, Alan
Greenspan, il Capo della Casa Bianca,
polemico con i democratici allopposi-
zione, ha affermato che aumentare le
tasse durante una recessione sarebbe di-
sastroso e ha detto che la cosa essenzia-
le mettere le imprese in condizione di
creare posti di lavoro e, quindi, di assu-
mere. George W. Bush ha ribadito la
sua fiducia che il 2002 sar migliore del
2001 e, circa la prospettiva di un bilan-
cio in deficit, ha espresso la convinzione
che gli Stati Uniti possono avere bilanci
in rosso in momenti di emergenza, di
guerra o di recessione, proprio quelli
che il Paese sta vivendo. Il Presidente
statunitense ha avuto parole di elogio e
di apprezzamento per loperato di
Greenspan alla guida della Fed.
Dunque, George W. Bush tornato a
Washington dopo una vacanza in Texas
(13 giorni nel suo ranch) e ha dato subi-
to battaglia sulleconomia: proprio come
aveva promesso. Il Capo della Casa
Bianca aveva iniziato la tambureggiante
offensiva economica sabato scorso, con
discorsi in California e nellOregon. Do-
menica, il Presidente degli Stati Uniti
aveva lasciato spazio al Segretario al te-
soro, Paul O'Neill: nessun aumento delle
tasse, era il leit-motiv di discorsi e di-
chiarazioni, perch i democratici do-
vranno passare sul mio cadavere.
Ieri, George W. Bush s presentato
alle telecamere concentrato come se do-
vesse parlare del conflitto in Afghanistan
e circondato dai suoi pi stretti collabo-
ratori economici: alla destra, il vice Pre-
sidente Usa, Dick Cheney, che, con lan-
no nuovo, non pare pi confinato in un
luogo sicuro, come gli era spesso suc-
cesso dopo gli attacchi terroristici del-
l11 settembre; alla sua sinistra, O'Neill;
poi, tutti i cervelli economici dellAmmi-
nistrazione repubblicana e, naturalmen-
te, a un posto donore, Greenspan, cui
sono andati gli elogi del Presidente Usa.
Lui ha fatto la sua parte, per contrasta-
re la recessione e rilanciare leconomia,
con riduzioni a raffica del tasso di scon-
to. E lAmministrazione, di suo, ci ha
messo il piano di riduzione delle tasse:
1.350 miliardi di dollari, circa 1.500 mi-
liardi di euro, in meno in dieci anni.
Unazione quasi combinata per favorire
gli investimenti e i consumi.
I democratici e il loro leader Tom Da-
schle sostiene l'Amministrazione Bu-
sh non hanno varato al Senato il pia-
no di stimolo delleconomia, gi in re-
cessione e colpita duramente dalle con-
seguenze dell11 settembre; ma adesso
parlano persino di aumentare le tasse
per fare fronte al deficit di bilancio che
si profila per il 2002, quando sembrava
che gli Usa fossero votati a un decennio
di favolosi surplus. George W. Bush ri-
lancia con forza lidea del piano di sti-
molo e sollecita il Congresso a discuter-
ne mettendo da parte divisioni partiti-
che. La Casa Bianca presenter, presto,
un nuovo progetto, simile a quello rima-
sto bloccato a dicembre.
Quanto allipotesi di utilizzare ancora
la leva del costo del denaro, sceso ormai
all1,75 per cento, George W. Bush evita
commenti: compito della Fed, ricorda.
Lascio la politica monetaria nelle mani
di Greenspan, che ha fatto un lavoro fa-
voloso e per il quale lAmerica deve es-
sergli grata, ha concluso il Presidente
degli Stati Uniti.
TERRORISMO Dopo la riunione a Pechino
Il Gruppo di Shanghai
per un fronte comune
MOSCA, 8.
Il Gruppo di Shanghai rappresenta
oggi uno strumento importante per uni-
ficare gli sforzi congiunti nella lotta al
terrorismo. Lo ha detto a Pechino il Mi-
nistro degli esteri russo, Igor Ivanov,
soffermandosi sul valore delle intese rag-
giunte nel corso della riunione straordi-
naria dei Ministri degli esteri di questa
nuova organizzazione.
Nella riunione indetta per discute-
re la situazione esistente in Afghanistan
e negli altri Paesi dellarea Russia, Ci-
na e gli altri quattro partner centro asia-
tici del Gruppo di Shanghai hanno deci-
so di creare strutture antiterroristiche
regionali per formare un fronte comune
contro lestremismo e il fondamentali-
smo che minacciano la stabilit della-
rea.
Oltre a Russia e Cina, fanno parte del
Gruppo anche Kazakhstan, Kyrgyzstan,
Uzbekistan e Tadjikistan. Gli ultimi due
Paesi hanno confini con lAfghanistan. Il
Gruppo di Shanghai una struttura
realmente efficiente che esercita unin-
fluenza costruttiva in tutta larea, ha
proseguito Ivanov sottolineando che la
riunione di ieri ha dimostrato in modo
evidente che i Paesi del Gruppo sono in-
teressati a trasformare lorganizzazione
in un fattore chiave del mantenimento
della pace, della stabilit e della sicurez-
za in Asia centrale.
Per quanto riguarda lAfghanistan, nel
documento finale si afferma che tutti i
membri della Comunit internazionale
devono rispettare la sovranit e lintegri-
t territoriale di questo Paese senza in-
terferenze nei suoi affari interni.
Da parte sua il Ministro degli esteri
cinese, Tang Jiaxuan, ha dichiarato che
i partecipanti alla riunione hanno mani-
festato sostegno alla Cina che impe-
gnata nella lotta ai terroristi del Turke-
stan orientale. Il riferimento alla mi-
noranza musulmana cinese degli uiguri
che si battono per il riconoscimento del-
la loro identit nazionale. Nel corso del-
la riunione straordinaria del Gruppo di
Shanghai stato espresso anche soste-
gno alla Russia che impegnata nel
Caucaso contro il separatismo ceceno.
Nel frattempo, gli americani tornano
a volare, dopo il crollo dei viaggi in ae-
reo conseguente all11 settembre, quan-
do terroristi kamikaze dirottarono quat-
tro velivoli nei cieli americani e ne por-
tarono due a schiantarsi contro le Torri
Gemelle di New York e uno contro
unala del Pentagono facendo oltre 3.100
vittime. Secondo i dati disponibili, il ca-
lo dei passeggeri, mese per mese, nel
2001 rispetto al 2000, andato costante-
mente riducendosi: meno 32 per cento
in settembre, meno 26 per cento in otto-
bre, meno 20 per cento in novembre; e,
in dicembre, con le vacanze di Natale
che hanno incoraggiato molti viaggiato-
ri, la situazione ulteriormente miglio-
rata. Le grandi compagnie aeree non
coinvolte dagli attentati dell11 settem-
bre (furono dirottati due aerei American
Airlines e due United Airlines) hanno re-
gistrato cali inferiori alla media: 10% la
Delta, 11% la Northwest. La United, in-
vece, ferma a meno 18%.
Nigeria: vittime
in scontri interetnici
ABUJA Non meno di cinquanta
persone sono morte in scontri fra
gruppi etnici rivali nello Stato
Nord-orientale di Taraba, in Nige-
ria. Lo ha riferito luned il Gover-
natore locale, precisando che i
combattimenti sono scoppiati per
una disputa sulla terra da coltiva-
re. Guerrieri delletnia Nambila
hanno attaccato negli ultimi giorni
tre villaggi delletnia Fulani, hanno
aggiunto le fonti, provocando la fu-
ga di centinaia di civili.
Russia: offensiva
dei federali in Cecenia
MOSCA Centotrentacinque
guerriglieri sono morti nelloffensi-
va avviata in Cecenia dalle truppe
russe negli ultimi giorni di dicem-
bre. I combattimenti sono ancora
in corso. Nelle ultime quarantotto
ore sono stati uccisi dodici guerri-
glieri ad Argun, terza citt cecena
dopo Grozny e Gudermes. Nella
stessa citt sono stati catturati
quattordici militanti secessionisti.
In quattordici giorni sono stati con-
dotti diciassette rastrellamenti in
trentacinque villaggi dislocati in
varie parti della Repubblica fede-
rale del Caucaso, ha comunicato
luned il comando russo, precisan-
do che sei soldati sono rimasti uc-
cisi e dieci feriti nelle operazioni
militari.
Estonia: si dimette
Premier Mart Laar
TALLINN Il Primo Ministro del-
lEstonia, Mart Laar, si dimesso
luned dopo il fallimento di colloqui
volti a superare le divisioni emer-
se all'interno della coalizione go-
vernativa di centro-destra. Il mese
scorso Laar aveva annunciato che
avrebbe lasciato la guida dell'Ese-
cutivo se i tre partiti che compon-
gono la maggioranza non avessero
trovato un accordo. Secondo il
Premier questo tipo di dissensi co-
stituirebbero una minaccia al pro-
getto di ingresso del Paese baltico
in seno alla Unione Europea e alla
Nato, principali obiettivi dellEsto-
nia nel 2002.
Cipro: incontro
tra i leader dell'isola
NICOSIA Il Presidente cipriota,
Glafco Clerides, e il leader della
comunit turco-cipriota, Rauf Den-
ktash, si incontreranno venerd
prossimo a Nicosia. Lo ha annun-
ciato luned il Ministro degli esteri
cipriota, Yoannis Cassoulides, pre-
cisando che il colloquio si terr
presso la residenza di Zbigniew
Wlosowicz, il rappresentante spe-
ciale per Cipro del Segretario ge-
nerale dellOnu, Kofi Annan. Al
centro dei colloqui sar posta la
questione delle oltre duemila per-
sone che risultano scomparse dal
1974.
Bulgaria: incidente
inunacentralenucleare
SOFIA Una fuoriuscita di olio ha
portato luned alla disattivazione di
una turbina della centrale nucleare
bulgara di Kozloduj, sul Danubio.
Lo ha reso noto lagenzia di stam-
pa bulgara Bta. Lincidente, se-
condo quanto stato reso noto a
Sofia, avvenuto fuori dellarea
dove custodito il reattore e non
ha destato alcuna preoccupazione
tra gli esperti.
.
W
Il RETTORE, i PRORETTORI, il
CONSIGLIO di AMMINISTRAZIONE, il
SENATO ACCADEMICO, il CENTRO
PASTORALE, i DOCENTI, il PERSO-
NALE, i LAUREATI e gli STUDENTI
dell'Universit Cattolica del Sacro Cuore
partecipano con commozione e nella
preghiera al lutto della famiglia per la
scomparsa del
Prof. ADRIANO CAVANNA
Ordinario di Storia del diritto italiano
nella Facolt di Giurisprudenza
e ne ricordano con profonda gratitudine
l'alta opera scientifica e didattica, svolta
in tanti anni.
Milano, 7 gennaio 2002
.
TRIGESIMO
12dicembre2001 12gennaio2002
La PRESIDENZA e il SEGRETARIA-
TO dell'ICRA-Agrimissio, insieme alla
FAMIGLIA, nel trigesimo della Sua
scomparsa, ricordano a quanti l'hanno
conosciuto ed amato, la figura e l'impe-
gno del
Rag. MARCELLO BAIARDO
Amministratore
dell'ICRA-Agrimissio dal 1997
Una Santa Messa di suffragio sar ce-
lebrata a Roma, sabato 12 gennaio 2002,
alle ore 9.30, nella Basilica di Santa Ma-
ria in Trastevere, Piazza S. Maria in
Trastevere.
.
Il Pentagono
chieder
aumenti
per la difesa
WASHINGTON, 8.
Il Pentagono, sulla scia dell'ope-
razione internazionale contro il
terrorismo Enduring Freedom
(Libert duratura) in Afghanistan,
sta per passare allincasso chie-
dendo al Congresso statunitense
un aumento di 20 miliardi di dol-
lari per il prossimo bilancio della
difesa, ha anticipato ieri il quoti-
diano New York Times.
Laumento giustificato dal
Pentagono con la necessit di raf-
forzare le riserve dei sistemi di ar-
mamenti utilizzati in Afghanistan
(dagli ordigni guidati con laser e
con i satelliti agli aerei senza pilo-
ta) e di sviluppare nuove armi
(come le bombe in grado di perfo-
rare la roccia). Laumento richie-
sto per il nuovo budget, che scat-
ter dal primo ottobre, rappresen-
ter un incremento del sei per
cento (in termini reali, tenendo
conto dellinflazione) rispetto al-
lattuale bilancio di 329 miliardi di
dollari. Il costo dell'operazione
antiterrorismo in Afghanistan, cal-
colato in due miliardi di dollari al
mese, stato finora sostenuto da
stanziamenti speciali approvati dal
Congresso. Se al costo delle spese
per le operazioni in Afghanistan si
aggiunge quello delle misure anti-
terrorismo calcola il quotidiano
Usa Today si raggiunge facil-
mente un totale di spese superiori
ai 60 miliardi di dollari.
MALTEMPO In Turchia undici vittime causate dalla morsa del gelo
Eccezionale ondata di freddo
si abbatte sull'Europa Sud-orientale
Germania: raggiunto
l'accordo
sul nuovo Governo
della citt di Berlino
BERLINO, 8.
stato raggiunto ieri l'accordo sul
nuovo Governo cittadino di Berlino tra i
socialdemocratici della Spd e i democra-
tici di sinistra (post-comunisti) del Pds.
Lo ha annunciato il borgomastro della
citt, il socialdemocratico Klaus Wowe-
reit, specificando che in un'ultima riu-
nione i due partiti si sono messi ieri
daccordo su punti ancora aperti, in
particolare sugli incarichi da assegnare
al Pds e sul preambolo dellaccordo di
governo in cui il partito erede di quello
comunista dell'ex Germania Est prende
le distanze dal suo passato.
I particolari sullintesa, giunta al ter-
mine di alcune settimane di negoziati,
non sono stati peraltro resi noti. Dopo
lintesa, Spd e Pds discuteranno i risul-
tati in congressi straordinari venerd e
sabato e solo la settimana prossima si
conosceranno i nomi dei nuovi Senatori
(Ministri) del Land di Berlino. La Spd
annuncer i nomi dei propri il 15 gen-
naio e il nuovo Senato (Governo) sar
insediato il 17.
la prima volta dopo la caduta del
muro nel novembre 1989 che i post-co-
munisti, guidati da Gregor Gysi, parteci-
pano alla guida della citt. Sia Wowereit
sia Gysi si sono detti fiduciosi che l'inte-
sa possa durare per tutta la legislatura.
All'accordo fra Spd e Pds si arrivati
dopo il fallimento nei mesi scorsi di col-
loqui per costituire un'alleanza tra Spd,
Verdi e liberali della Fdp, una coalizione
cosiddetta semaforo alla quale si era
detto maggiormente favorevole anche il
Cancelliere tedesco, il socialdemocratico
Gerhard Schroeder.
ANKARA, 8.
Non accenna a placarsi l'ec-
cezionale ondata di maltempo
abbattutasi sull'Europa Sud-
orientale. Il gelo che attanaglia
la Turchia ha provocato, negli
ultimi tre giorni, la morte di
undici persone. Lo riferisce la-
genzia Anadolu. Si sono atte-
nuate le forti nevicate, ma
prevista una ripresa delle pre-
cipitazioni a partire da oggi
stesso, in particolare nella zo-
na di Istanbul e del Mar Nero.
Pi di settemila paesi sono at-
tualmente isolati, cos come
sono state chiuse per uno o
due giorni molte scuole e alcu-
ne universit.
Dopo la straordinaria nevica-
ta su Atene un fenomeno
che non avveniva da oltre 40
anni londata di maltempo
che ha colpito la Grecia si in-
tanto spostata sullisola meri-
dionale di Creta, dove circa 50
villaggi sono isolati per la ne-
ve, e lo stato demergenza
stato dichiarato nella zona di
mato ieri sera lo stato demer-
genza civile in quattro distretti
nella parte settentrionale del
Paese dove da giorni imperver-
sa il maltempo. La decisione
riguarda le regioni di Scutari
(al confine con il Montenegro),
di Kukes (al confine con il Ko-
sovo), Diber (al confine con la
Macedonia), e di Lezha. Nu-
merosi villaggi in questi distret-
ti sono isolati da giorni a causa
delle intense nevicate mentre
in molte zone manca persino
lenergia elettrica. Nella citt
di Scutari le interruzioni dell'e-
nergia elettrica arrivano fino a
15 ore al giorno con una tem-
peratura che in alcune zone ha
toccato i 15 gradi sotto lo zero.
Alcuni dei villaggi isolati non
sono stati raggiunti finora nep-
pure da elicotteri che, proprio
per le pessime condizioni me-
teorologiche non hanno potuto
sorvolare quelle aree. Nei gior-
ni scorsi aiuti alimentari erano
stati distribuiti anche dai mezzi
aerei dal contingente italiano
Una veduta di Istanbul ricoperta dalla coltre di neve
Rethimnon. Strade bloccate, violente
bufere di neve anche ad Aghios Nicho-
laos, dove quasi nessuno dei residenti si
ricordava un fenomeno simile. Le scene
viste nel resto della Grecia in questi ulti-
mi giorni si sono riproposte nellisola,
solitamente associata al sole e al clima
mite per tutto lanno. Intanto, la situa-
zione tornata quasi interamente alla
normalit ad Atene e dintorni, grazie ad
una giornata di sole che ha ieri sciolto
gran parte della neve accumulata nelle
strade, che in alcune zone periferiche
aveva raggiunto il metro. Le catene so-
no ancora consigliate su alcuni tratti
stradali, ma la circolazione solo rallen-
tata. Superlavoro per tutta la giornata di
ieri allaeroporto Elefterios Venizelos
della capitale, che ha dovuto smaltire le
migliaia di passeggeri bloccati da due
giorni a causa delle bufere.
Anche il Governo albanese ha procla-
della Commz-West, missione di pace a
guida Nato con base in Albania.
Dopo due anni di assenza, la neve
ieri caduta anche a Gerusalemme e ad
Amman. E le colline lungo il litorale li-
banese, a 500 metri di altezza, si sono
imbiancate, cosa che non accadeva da
dieci anni. Numerose le strade chiuse al
traffico, tra cui quella che collega Beirut
a Damasco. Inagibili per il vento i porti
di Sidone e di Tiro.
MARIO AGNES
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Croazia: onorificenza
agli osservatori europei
uccisi nel 1992
ZAGABRIA, 8.
Il Presidente croato Stipe Mesic
ha conferito lOrdine del Trifoglio,
la massima onorificenza del Pae-
se, ai cinque osservatori europei,
quattro italiani e un francese,
morti in Croazia il 7 gennaio del
1992 nellelicottero abbattuto da
un cacciabombardiere Mig delle-
sercito federale jugoslavo nella zo-
na di Varadzin.
Le onorificenze per meriti ec-
cezionali sono state consegnate
ieri pomeriggio a Zagabria dal Vi-
cepremier Goran Granic alle fami-
glie del capitano Enzo Venturini,
di 50 anni, del maresciallo Fioren-
zo Ramacci, di 33 anni, del mare-
sciallo Silvano Natale, di 38 anni,
del maresciallo Marco Matta, che
proprio quel giorno compiva 28
anni, e del capitano di corvetta
Jean Loup Eychenne, di 40 anni.
In precedenza, in mattinata,
una cerimonia religiosa si era te-
nuta in una cappella costruita die-
ci anni fa in memoria dei cinque
ufficiali a Novi Marof, nei pressi
della localit dove precipit leli-
cottero AB-205 colpito.
Sudan: riunificazione
di due movimenti ribelli
KHARTOUM, 8.
I due principali gruppi sudanesi di op-
posizione armata l'esercito di libera-
zione dei popoli sudanesi-movimento di
liberazione dei popoli sudanesi (Spla-
Splm) e il fronte democratico del popo-
lo sudanese (Spdf) hanno firmato ie-
ri a Nairobi (Kenya) unintesa con la
quale si impegnano a porre termine ai
loro conflitti interni e ad unire le forze
nella lotta contro il Governo centrale di
Khartoum. Lo ha annunciato il portavo-
ce ufficiale dei gruppi.
La guerra civile in Sudan si trascina
sanguinosamente dal 1983: da una parte
il Governo centrale di Khartoum,
espressione della maggioranza arabo-
musulmana del Nord; dallaltra le popo-
lazioni del sud animiste e cristiane, che
lottano per salvaguardare la propria
identit etnica e culturale.
Si calcola che finora il conflitto abbia
causato circa due milioni di morti (in
grande maggioranza tra la popolazione
civile, soprattutto a causa delle tremen-
de privazioni), costringendo altri quattro
milioni di abitanti ad abbandonare le lo-
ro case e i loro villaggi per sfollare in
cerca di sicurezza in altre regioni o per
trasferirsi nei Paesi confinanti.
Era dal 91 che lo Spla-Splm e Spdf si
erano separati ed avevano cominciato a
combattersi. Pi che divisioni politiche
sottolinea l'agenzia di stampa Ansa
erano stati rancori tribali a scatenare
gli scontri, rappresentando ciascun
gruppo una delle due principali trib del
Sudan centro-meridionale, Dinka e
Nuer, storicamente rivali.
Un accordo analogo di rappacificazio-
ne era stato raggiunto lo scorso maggio,
sempre a Nairobi, ma non era mai stato
firmato, e quindi mai era divenuto ope-
rativo.
Intanto, nella prigione di Khartoum,
una protesta di gruppi di carcerati, in
corso da tre giorni, si trasformata in
una sanguinosa rivolta quando i poliziot-
ti antisommossa hanno fatto irruzione
nelledificio.
Il bilancio degli scontri avvenuti nel
carcere di Coper (zona Nord della capi-
tale), secondo un comunicato ufficiale,
di cinque prigionieri e due poliziotti uc-
cisi, oltre a 57 agenti e 23 detenuti feriti.
Molti reclusi erano armati ed hanno ri-
sposto sparando contro i poliziotti quan-
do questi hanno fatto irruzione lancian-
do gas lacrimogeni.

ELZEVIRO Aldo Valori: un personaggio dimenticato
Un giornalista
dall'umilt persuasiva
|u|G| M. |||SN|
Aldo Valori: fra i personaggi ingiusta-
mente dimenticati.
Mi soffermo e mi confermo su quelli
giustamente se penso ad una conversa-
zione con Renato Simoni al Corriere
della Sera.
Si parlava di letteratura e della sua
utilit o inutilit.
Simoni era di malumore e lo sfogava
contro i romanzi.
Semmai, era per il teatro che non si
perde in fantasticherie, in cerca di ripro-
durre la realt della vita.
Per il resto parlava con una acredine
che non era, a dire la verit, nella sua
natura e nel suo stile.
Gliene doveva essere capitata una, in
quel giorno qualsiasi, che lo rese fu-
rente.
Aldo Valori aveva nel tessuto del suo
linguaggio e del suo pensiero qualcosa
di umile che lo rendeva persuasivo.
Discutevano, dunque, Simoni e Valo-
ri, dell'utilit o dell'inutilit della let-
teratura.
Valori era per l'utilit, deve insegnare
nel modo pi gradevole.
Insegnare che cosa? La vita nella sua
grandezza e nella sua debolezza.
Valori era frenetico di pensare della
letteratura: di quella letteratura che ha
perduto lo smalto smarrendosi nella do-
vizia delle chincaglierie.
Mi pare che il pensiero andasse a Ga-
briele D'Annunzio.
La letteratura in questo caso utile a
chi la fa, come mezzo per acquistare fa-
ma o addirittura gloria. Questa lettera-
tura Valori non l'apprezzava.
Lo scrittore, diceva, dovrebbe essere
un grande esperto della vita, sentirsene
preso e presentarla al lettore.
Dalla letteratura si pass al teatro.
Valori aveva da combattere da
combattere la parola giusta col
guerriero pi ferrato nelle notizie del
teatro, Renato Simoni.
Le seguiva nelle particolarit, nelle
forme eccezionali che si riproducevano
sul palcoscenico.
Si parlava di Eschilo, di Socrate e di
Euripide, come se fossero autori di un
altro tempo ma non cos remoto come
se risultassero quasi svaniti nei segreti e
nei misteri.
Sui misteri in letteratura Valori si in-
tratteneva nella conversazione con Re-
nato Simoni. Poi scoprir che le cose
vanno peggio.
aumentata la vanit. Sono venuti
fuori i ghiribizzi.
Erano sottintesi nella conversazione
che si concludeva Ai miei tempi...
Glieli avrei sentiti chi sa quante volte.
Ai miei tempi s'intitola l'ultimo libro
di Aldo Valori, uscito in questi giorni a
cura di Valentina Tonelli Valori (Roma,
Graphic Express Editore).
Si va dall'infanzia: un'infanzia che mi
ha interessato straordinariamente. Va-
riegata.
Perch il mio particolare interesse va
a tale infanzia?
Perch io non ho avuto effettivamente
infanzia.
A mio padre non piaceva e me l'ha
tolta.
Mi voleva adulto. Aveva il suo scopo.
Sui gusti non si disputa.
Aldo Valori l'ha avuta nella sua flori-
dezza, nella sua amena generosit.
E per l'infanzia ha una sua caratteri-
stica: di farne quelli che sono i fonda-
menti della vita, di tracciare i segni es-
senziali del carattere.
Valori era molto interessato per il di-
battito sul D'Annunzio teatrante.
Per lui si dibatteva fra il romanzo e il
teatro.
Si teneva al corrente delle vicende
della realt quotidiana, fino a sfiorare il
contrasto con la realt sociale.
Si sentiva di essere allora al centro di
una vita che si andava estendendo nel
dibattito delle necessit e delle notizie,
nel contrasto fra i ceti sociali che a volte
si imponevano in forma violenta.
Eppure egli era un uomo nell'insieme
blando: ma che non poteva sfuggire agli
impulsi e alle violenze della realt.
Diamo qualche cenno del suo modo
di dire.
Sapeva che quel popolo mite (il fio-
rentino amante della famiglia, modesto
nelle opinioni e nel costume) volesse in-
consapevolmente reagire contro queste
borghesi virt affermando il linguaggio
spregiudicato e violento.
Il clima politico della citt era privo
di forti passioni.
La massa del popolo si curava poco
di problemi politici, tutta presa dalle cu-
re del vivere quotidiano. Le classi pi al-
te erano monarchiche, moderate e ben-
pensanti. Quando voleva elogiare una
persona la si definiva all'antica, non
riferendosi gi ai tempi gloriosi del po-
tente Comune, troppo ricco di elementi
facinorosi, bens all'epoca del Granduca-
to rimasto indiscusso campione di buon
ordine, di pacifica convivenza e di facile
vita.
Passiamo ad altro.
Il passaggio dalla scuola elementare,
dove vigeva un regime paterno, alla se-
conda classica, si comp senza urti. Il
mio primo professore d'italiano e latino
fu Enrico Corradini il futuro inventore e
propugnatore del nazionalismo italiano.
Giovanissimo, gi calvo, elegante, pre-
tenzioso era tuttavia un buon insegnante
che pi tardi, arrivato in alto, non ama-
va che si ricordassero i tempi dei suoi
umili principi, segno anche questo che
non era un grand'uomo.
In quegli anni scriveva i primi dram-
mi, fischiatissimi.
Dopo le sfortunate prime rappresenta-
zioni veniva a scuola di pessimo umore
e i registri riportavano le tracce evidenti
del teatrale disastro.
Era dannunziano. Ricordo l'impressio-
ne che mi fece a sentirlo proclamare un
giorno, in piena classe che D'Annunzio
era un grande stilista. Non avevo mai
sentito nominare il D'Annunzio e non
sapevo che cosa volesse dire stilista, ma
intravidi sotto questa parola alcune squi-
site e misteriose sensazioni.
Un libro, questo I miei tempi, ricco
di notizie e di sensazioni, di intuizioni,
anche di convenzioni, steso con mano
ora leggera ora forte, pronta a intuire i
segreti della vita e della realt.
In mostra a Palazzo Poli a Roma 280 lastre incise al bulino della collezione Giustiniani
Guizzi di creativit ispirati da statue, busti e sarcofagi antichi
GuA|!||| DA V|
L'origine di questa mostra di Palazzo
Poli intitolata I Giustiniani e l'Antico a
cura di Giulia Fusconi (catalogo Erma
di Bretschneider) risale al ritrovamento
a Genova nel 1983, da parte della So-
vrintendenza Archivistica della Liguria,
di molte delle matrici delle tavole della
Collezione Giustiniani che giacevano tra
le carte dell'archivio di questa nobile fa-
miglia.
Sono 280 lastre incise al bulino che il
Marchese Vincenzo Giustiniani (Chio
1564 - Roma 1637) fece eseguire per il
catalogo illustrato in due tomi delle anti-
chit da lui possedute (statue; busti, sar-
cofagi) chiamando all'opera di intaglio i
pi esperti del momento attivi a Roma
ma anche fatti giungere da fuori. Si trat-
ta di nomi assai noti come quelli di Gio-
vanni Lanfranco, Pietro Testa, France-
sco Romanelli, il tedesco Sandrart, il
francese Claude Mellan e il fiammingo
Cornelis Bloemaert.
Il gruppo delle lastre stato sottopo-
sto dall'Istituto Nazionale per la Grafica
ad analisi diagnostica preliminare, re-
stauro e ristampa dei relativi fogli. Il ri-
trovamento ha fornito importanti infor-
mazioni sul gusto di un amatore di pez-
zi archeologici nella Roma attorno al
1631 che fu uno dei momenti cultural-
mente pi ricchi della storia della citt e
dell'intera societ occidentale.
l'epoca del Pontificato di Urbano
VII Barberini e di Cassiano del Pozzo,
attivo collezionista d'arte, del mecenati-
smo nei confronti degli artisti e di inte-
ressi antiquari e museali. Cassiano sug-
ger al Marchese di pubblicare a stampa
la collezione. In quel tempo si vivifica
l'antico. Il Bellori nella sua Vita di Ales-
sandro Algardi dice che del mondo clas-
sico fu restituito lo spieto e i marmi.
Anche il Cavalier Marino aveva scritto
in versi la sua Galeria esaltando i re-
perti di scavo. Ma era pi entusiasmo
che approfondita conoscenza. Ci si fer-
mava alla generica erudizione come os-
serva il francese Fumaroli storico della
cultura.
Un secolo dopo Charles de Brosses
nella sua corrispondenza dall'Italia si
rammaricava per la disposizione caotica
delle sculture. Infatti nella Galleria Giu-
stiniani erano stipate senza alcun crite-
rio di ordine. Tuttavia nei due tomi che
l'illustrano si nota una certa sistemazio-
ne. Nel primo sono collocate le divinit,
gli eroi, i filosofi e i membri delle fami-
glie imperiali; nel secondo, si trovano i
sarcofagi, le are e i bassorilievi.
Iniziavano comunque le indagini sui
temi specifici rappresentati e sulle diver-
se origini, greche e romane. Si compila-
vano repertori iconologici quali Imma-
gini degli eroi e dei degli antichi dovu-
to al Cartari e l'Iconologia del Ripa ri-
stampata, purtroppo solo in parte, nel
secolo scorso.
Nel V libro delle Osservazioni sulla
scultura antica Orfeo Boselli suggeriva
allo scultore, per interpretare corretta-
mente il soggetto di bassorilievi e cam-
mei antichi, di leggere, ovviamente in
traduzione, le Metamorfosi di Ovidio e
l'Eneide di Virgilio ma anche classici in
volgare come l'Orlando Furioso e la Ge-
rusalemme Liberata. Tra gli storici si ri-
teneva importante la conoscenza di Li-
vio, Svetonio e Plutarco.
Per quanto riguarda il restauro, a dif-
ferenza del rigore filologico odierno, era
consueto il ricorso all'integrazione delle
parti mancanti con pezzi scolpiti all'uo-
po nell'intento di ottenere un'opera
completa senza temere l'arbitrio negli
interventi.
Rispetto all'illustrazione con incisioni,
era la prima volta che un'impresa di
questo genere non derivava dall'iniziati-
va di un editore ma da un collezionista.
Per le stampe di riproduzione si preferi-
va l'uso del bulino mentre l'acquaforte
era riservata a quelle d'invenzione.
Per rendere la scultura e in particola-
re la statuaria, si richiedeva al grafico
precisione lineare ed essenzialit di chia-
roscuro cos da conseguire l'effetto pla-
stico. Lo constatiamo nella restituzione
dei valori espressivi delle pi belle statue
della collezione: la Minerva, la Baccan-
te, l'Ercole vecchio, la Vergine Vestale,
il Cupido, il Bacco, il Fiume Nilo, la
Fanciulla dormiente, la Leda con il ci-
gno, le teste dei poeti e filosofi greci, i
busti degli imperatori... In queste tradu-
zioni sono presenti guizzi di creativit.
Il ciclo francescano nella chiesa del Ges a Roma opera di pittori fiamminghi del XVI secolo
In quelle tele sulla vita del santo di Assisi
un'interpretazione contemplativa di pacificazione universale
|G|D| ||CuCC|
La chiesa del Ges in Roma, aperta
al culto nel 1584, modello e fedele in-
terprete delle istanze del rinnovamento
cattolico in campo architettonico, e
teologicamente tra le pi ricche della
capitale perch nella Compagnia larte
era considerata uno strumento efficace
di meditazione, nasconde una sorpre-
sa: un ciclo pittorico francescano di no-
tevole valenza artistica.
Il fatto stupisce se si pensa che la
chiesa, madre della Compagnia, un
inno pietrificato alla santit di Ignazio
di Loyola e una commossa celebrazione
di Francesco Saverio, il Fondatore e il
primo virgulto di quella militia Eccle-
siae che, stando allo storico Hubert Je-
dini (ma soprattutto alla realt storica),
stata il pi efficace strumento del
rinnovamento cattolico.
A chi si chiede perch, fra tanto
trionfo architettonico e pittorico, ci sia
anche un angolo riservato a Francesco
dAssisi, luomo della povert, amante
delle chiese piccole e povere, risponde
P. Raffaele Russo con il volume Il ciclo
francescano nella chiesa del Ges in Ro-
ma (Istituto Storico dei Cappuccini, Ro-
ma 2001), presentato da P. Heinrich
Pfeiffer, Ordinario di Storia dellArte
Cristiana alla Pontificia Universit Gre-
goriana.
Lo studio spiega il perch di quella
presenza e analizza storicamente e arti-
sticamente il ciclo composto di otto
quadri, situato nella cappella del Sacro
Cuore (gi cappella s. Francesco), posta
nel capocroce della tribuna destra, a
fianco dellaltare maggiore.
si, rapimenti e visioni, divenute carat-
teristica della produzione artistica del
Seicento europeo. di questo tempo
una pala daltare del fratello gesuita
Giovanni Battista Fiammeri per la chie-
sa di s.Vitale a Roma, che rappresenta
San Francesco nel consesso dei santi.
La sequenza francescana fu a carico
di Donna Olimpia Orsini, consorte di
Federico Cesi e parente di quel Camillo
Orsini che, insieme a Vittoria Colonna,
difese lOrdine dei Cappuccini, minac-
ciato di soppressione in seguito allapo-
stasia di Bernardino Ochino. La se-
quenza era composta originariamente
da otto dipinti: la Stigmatizzazione; S.
Francesco si spoglia davanti al Vescovo
di Assisi; La predica agli uccelli; S.
Francesco davanti al Sultano; S. France-
sco appare ai Frati su un carro di fuoco;
S. Francesco appare a un frate; S. Fran-
cesco e il lupo di Gubbio; La morte di
S. Francesco.
A questi quadri vanno aggiunte tre
opere successive: due tele, raffiguranti
s. Chiara dAssisi e s. Elisabetta dUn-
gheria, e un affresco nel soffitto della-
trio della cappella: S. Francesco tentato
su La Verna.
Nel panorama della storia artistica
romana scrive P. Russo questo
retablo rappresenta un unicum singo-
lare, ma con problemi fondamentali,
quali lautografia e la lettura, in via
di puntualizzazione e di chiarifica-
zioni.
Riguardo a queste ultime, pare or-
mai certo che il ciclo francescano, a
parte la Stigmatizzazione, che una volta
costituiva la pala dellaltare e che cer-
tamente si deve a Durante Alberti da S.
Sepolcro (1538-1613), non sia opera
dun singolo autore, ma di almeno due
pittori: Maarten Pepijn (e non Giuseppe
Penitz o Peniz, come ritenuto fino ad
oggi), e Paolo Bril, famoso paesista di
Anversa che, al pari del fratello Matteo,
fattosi italiano, chiuse a Roma la sua
vita operosa.
Essi furono guidati quasi sicuramen-
te dal gesuita Giovanni Battista Fiam-
meri che propose i temi, ispirandosi al-
la Legenda Maior di san Bonaventura,
ai Fioretti, e al Liber de Conformitate
vitae B. Francisci ad Vitam Domini Je-
su, di Fra Bartolomeo da Pisa.
La novit che gli artisti fiamminghi
riescono a sprigionare nelle tele del Ge-
s si legge nello studio di P. Russo
uninterpretazione contemplativa e
di pacificazione universale. Uscendo da
un repertorio allegorico tradizionale,
essi hanno arricchito liconografia del
sec. XVI, rendendola pi seducente,
quasi un episodio eccentrico nella cul-
tura francescana del tempo.
Anche se gli studiosi non convengono
sul nome dei fiamminghi che lavora-
rono nella cappella di s. Francesco, il
ciclo, secondo alcuni critici darte,
uno dei pi interessanti e fantasiosi re-
pertori di storie francescane a Roma di
fine 500, opera a molte mani che im-
primono alle singole scene ora freschez-
za e ingenuit narrativa, ora fervore
mistico.
Lo studio di P. Russo, chiaro nelle-
sposizione e ricco di riflessioni sullarte
dopo il Concilio di Trento e sullinci-
denza riformatrice degli ordini religiosi
del sec. XVI, particolarmente interes-
sante perch colma una lacuna nel pa-
norama dei numerosi cicli francescani:
quello del Ges, generalmente trascu-
rato dai turisti (e dagli studiosi) che vi-
sitano la chiesa, tra laltro si rivela co-
me un documento prezioso e illustra-
to della riforma cappuccina.
Appuntamenti
culturali
ReggioEmilia,13gennaio-10marzo
Memoria dei campi
di concentramento
Presso il Palazzo Magnai di
Bologna, domenica 13 gennaio
aprir al pubblico la mostra
Memoria dei campi. Fotogra-
fie dei campi di concentra-
mento e di sterminio nazisti.
1933-2000.
Roma, 17 gennaio
I Sermoni
dell'Oratorio
di san Filippo Neri
Riprende per l'anno 2002 il ci-
clo dei Sermoni dell'Oratorio di
s. Filippo Neri. Gioved 17 gen-
naio, alle ore 18.30, Maria Tere-
sa Russo Bonadonna interverr
sul tema La Canonizzazione di
s. Filippo Neri (12 marzo
1622).
Roma, 19 gennaio
Globalizzazione
e tempi moderni
Sabato 19 gennaio, alle ore 18,
Gianpaolo Salvini, terr nella
sede di Civilt Cattolica la con-
ferenza sul tema: La globaliz-
zazione. Una contestata sfida
per il nostro tempo.
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L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 9 Gennaio 2002
T A
||ZA
| G|NA
.
Il perch del ciclo pittori-
co si deve a varie circo-
stanze, a cominciare dalla
devozione che il santo fon-
datore della Compagnia
aveva per Francesco dAssi-
si al quale si avvicinava
per lardore apostolico ver-
so i bisognosi e il desiderio
di convertire gli infedeli at-
traverso il Vangelo. Vene-
rando Francesco, egli dove-
va necessariamente stimare
e apprezzare anche i suoi
seguaci, tra i quali scelse il
proprio confessore che, du-
rante la permanenza a Ro-
ma, andava spesso a trova-
re a S. Pietro in Montorio.
Scelta non casuale, se si
pensa che il convento era il
luogo pi importante della
riforma dellOsservanza de-
gli Amadeiti.
Identico amore per il Po-
verello (ed la seconda ra-
gione che spiega la presen-
za del ciclo pittorico al Ge-
s), ebbe Francesco Borgia,
colui che, grazie alla pa-
rentela con Papa Alessan-
dro VI e con il re Ferdinan-
do il Cattolico, super gli
impedimenti che si oppone-
vano alla costruzione del-
la chiesa. Fu lui a volere
la cappella dedicata a s.
Francesco.
Unulteriore ragione pu
essere trovata (e questo
spiega anche perch i per-
sonaggi del ciclo vestano
labito cappuccino) nellat-
tivit svolta insieme da ge-
suiti e cappuccini nella
Neerlandia spagnola, allor-
ch i frati del cappuccio,
per labnegazione apostoli-
ca e labilit dialettica, fu-
rono chiamati I gesuiti del
Poverello.
I due ordini ha scrit-
to lo storico Jedin con il
loro zelo apostolico e i loro
nuovi metodi di pastorale,
formano parte necessaria
del quadro del rinnova-
mento cattolico del sec.
XVI, cos come per quello
del XIII lo erano stati i
nuovi ordini mendicanti.
Motivazioni secondarie
possono trovarsi nel mo-
mento di grande vitalit
che assunse il Francescane-
simo nel periodo della Ri-
forma Cattolica, e nellin-
terpretazione in chiave mi-
stica della vita di s. Fran-
cesco, propria del rinnova-
mento tardo cinquecente-
sco e dellarte gesuitica in
genere, che privilegiarono
le rappresentazioni di esta-
Anonimo,
Santa Chiara
d'Assisi
Maarten Pepijn,
San Francesco
si spoglia dinanzi
al Vescovo
La chiesa del Ges, Roma
Maarten Pepijn,
San Francesco
appare ai frati
in un carro
di fuoco
Durante Alberti, San Francesco riceve le Stimmate
Maarten Pepijn, San Francesco predica agli uccelli
Testa di Tiberio,
incisione di Ioachino Sandrart
morto il fisico
Aleksandr M. Prokhorov
Il fisico russo Aleksandr Mi-
chajlovic Prokhorov, premio No-
bel 1964 famoso per le sue ri-
cerche sul laser, morto a Mo-
sca la notte tra il 7 e l'8 gen-
naio. Aveva 85 anni.
Oltre che uno dei padri del
laser, Prokhorov considerato
uno dei pionieri dell'elettronica
quantistica: fondamentali in
questo campo le sue ricerche
condotte a Mosca tra il 1953 ed
il 1955.
Prokhorov svilupp la teoria
del laser e del maser con un al-
tro grande fisico russo, Nicolay
Basov: grazie a questi studi sia
Prokhorov che Basov, nel 1964,
ottennero il premio Nobel per la
fisica.

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L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 9 Gennaio 2002
.
Foggia-Bovino: convegno su L'Incoronata e Federico II
Federico II e l'Incoronata di Foggia. Uno
stretto legame unisce l'imperatore di Sve-
via e la Madonna Incoronata.
A conclusione delle celebrazioni per il
750 anniversario della morte di Federico
II e in occasione del millenario delle ap-
parizioni della Madonna Incoronata (la
chiusura ufficiale delle celebrazioni del
millenario prevista per il prossimo mese
di aprile) si terr un convegno presso il
santuario Incoronata. Magna Friderici
Memoria il tema dell'incontro che avr
luogo gioved prossimo 10 gennaio alle
18.30 presso l'auditorium del santuario In-
coronata.
Un'iniziativa dei sacerdoti del santuario
Incoronata e dell'Arcidiocesi di Foggia-Bo-
vino che nasce su suggerimento di p. Mi-
chele Peruggini, ofm, che ha curato di re-
cente la ristampa del manoscritto degli
Annali di Matteo Spinelli. Un manoscritto
in lingua pugliese che riporta gli eventi
svoltisi in epoca federiciana in Puglia dal
1248 al 1266, anno della morte di Corradi-
no, nel quale spesso citata l'Incoronata
insieme a numerose citt della Capitanata
e della Puglia antica.
Al convegno del prossimo 10 gennaio
interverranno lo storico Renato Russo,
che parler su Federico II e la Puglia,
Ignazio Carabellese del politecnico di Ba-
ri, che parler su La tutela dei Monu-
menti federiciani in Puglia, p. Michele
Perruggini che parler su L'Incoronata, il
testamento di Federico II e i Diurnali di
Matteo Spinelli. Introdurr don Gernaldo
Conti, rettore del santuario Incoronata;
concluder i lavori Mons. Domenico
D'Ambrosio, Arcivescovo metropolita di
Foggia-Bovino.
Quattro diocesi ricordano una straordinaria e luminosa figura di sacerdote e di Vescovo
Mons. Aldo Forzoni, servitore del Vangelo
e grande innamorato della Vergine Maria
Ricordo di un salesiano esemplare
Don Luigi Bogliolo
maestro di vita spirituale
amore la sua croce fino al martirio per
la salvezza dell'umanit. Am la Chiesa
come Madre, Sposa, Corpo Mistico di
Cristo e Sacramento dell'Amore di Dio
Uno e Trino. Fu apostolo e Missionario
del Vangelo nella Chiesa, con la Chiesa,
per la Chiesa e fu abile tessitore di unit
e di comunione. Fu profeta illuminato e
credibile che evidenzi con coraggio e
forza i peccati sociali legati al consumi-
smo, all'edonismo, ad un'economia che
tende a produrre un ingiusto ed inaccet-
tabile divario tra lusso e miseria, tra ric-
chi sempre pi ricchi e poveri sempre
pi poveri. Si prodig nell'insegnare ed
inculcare con ardore missionario quei
principi di solidariet e di giustizia so-
ciale che formano la dottrina sociale
della Chiesa. Cerc appassionatamente il
dialogo con altre culture, anche atee e
materialiste, non per imporre la verit
del Vangelo, ma per proporla e trovare
in esse germi di verit rapportabili al
Vangelo.
Fu vero profeta della Chiesa del Con-
cilio Vaticano II, specialmente nel cam-
po dell'evangelizzazione della famiglia,
dei giovani, della cultura e del giusto ri-
conoscimento del ruolo della Vergine
Maria come Madre di Dio, Madre della
Chiesa e Sposa dello Spirito Santo. Egli,
fin dagli albori del suo sacerdozio, ebbe
la luce dell'intelligenza e la sapienza del
cuore per prevedere il Concilio e, poi,
seguirlo e realizzarlo fedelmente; anzi,
in alcuni casi, addirittura perfezionarlo.
Ad esempio, nella Lumen gentium il
Concilio definisce la famiglia quasi pic-
cola Chiesa domestica. Il Vescovo For-
zoni nelle sue proposte scritte, presenta-
te alla Commissione Conciliare respon-
sabile della stesura finale del Documen-
to, prima di essere presentato all'appro-
vazione dell'Aula conciliare, aveva can-
cellato il quasi, affermando che la Fa-
miglia piccola Chiesa domestica; an-
ticipando cos, di molti anni, la Fami-
liaris consortio di Giovanni Paolo II
nella quale il Papa cancella definitiva-
mente il quasi e proclama solenne-
mente la famiglia: Piccola Chiesa do-
mestica.
Inoltre, nella stessa Lumen gentium
il Concilio definisce la Vergine Maria
Madre di Dio, Madre della Chiesa e
Santuario dello Spirito Santo. Mons.
Forzoni, pur accettando con spirito di
docilit e di obbedienza questa espres-
sione, era fermamente convinto del ruo-
lo di Maria: Sposa dello Spirito Santo.
Infatti, commentando i versi dante-
schi: Li occhi da Dio diletti e venerati,
fissi nell'orator ne dimostraro, quanto
gli umani preghi le sian grati, spiega:
diletti, perch occhi di Sposa e venerati,
perch occhi di Madre. In ci trova an-
cora una volta solenne conferma nella
Redemptoris Mater di Giovanni Pao-
lo II che esalta Maria Madre di Dio,
Madre, a pieno titolo, della Chiesa e
Sposa vera dello Spirito Santo.
I giovani furono da Lui tanto rispetta-
ti e tanto amati da prediligerli al suo
fianco ed associarli fiduciosamente alla
sua opera di evangelizzazione per co-
struire la nuova civilt dell'amore: So-
no fermamente convinto che in voi Dio
ha deposto i germi per cui il Concilio
dia i suoi frutti.
Dio, il Concilio, lo ha fatto sul serio.
Pi di tutti. E vuole che si attui. E voi
siete il solco dentro il quale i formidabili
semi, che sono i sedici documenti conci-
liari, devono aprirsi, trasformarsi in
quella misteriosa morte che dalla zolla
fa uscire il promettente stelo della nuo-
va vita. Siete aviogetti, siete capsule che
hanno da spaziare ben pi lontano di
noi. Volete che vi aiutiamo ad essere
quello che dovete essere. Volete che
qualcuno vi segua. Eccomi, vi seguir
con entusiasmo. Vi seguir non come
gregario, ma come bussola... Voi sarete
ossigeno alla mia fiamma. Mi consume-
r volentieri a servizio dei vostri passi.
Questi sono i veri pilastri che sorreg-
gono l'edificio della forte, alta e profon-
da spiritualit del compianto Vescovo
Aldo Forzoni.
Egli aveva sempre desiderato di vivere
alla presenza e sotto la materna prote-
zione di Maria e di morire illuminato
dal suo sorriso estasiante. Il 7 dicembre
1991, la sua bella anima vol al Cielo
avvolta nella luce del sorriso della Mam-
ma dolcissima.
Il suo corpo corruttibile riposa nella
cripta della Cattedrale di Massa in attesa
dello squillo finale della tromba della Ri-
surrezione per risorgere incorruttibile e
glorioso per l'eternit.
VINCENZO MANZIONE
tra i colleghi, che lo elessero Rettore
Magnifico nell'Universit Urbaniana
(1974-1977). Il Card. Agnelo Rossi in
quegli anni trov in lui un fervido colla-
boratore per iniziare i lavori di ristruttu-
razione degli edifici sul Gianicolo e per
potenziare il personale docente e cos
elevare il livello culturale e accademico:
il tempo in cui vengono curate edizio-
ni di saggi e manuali, tradotti poi in lin-
gue estere, vengono curate le riviste, si
inviano i professori a visitare in rotazio-
ne i seminari d'Asia e Africa, si organiz-
zano congressi internazionali, di teolo-
gia, filosofia, missiologia, si costruisce la
nuova biblioteca universitaria. Oltre a
questa preziosa attivit accademica don
Bogliolo accett sempre l'invito a presta-
re il suo prezioso lavoro presso il Vica-
riato di Roma e presso la S. Sede, come
Esaminatore pro-Sinodale (1965), Con-
sultore della Congregazione dei Vescovi
(1968-1978) e dei Santi (1980); ma si de-
ve soprattutto ricordare la sua attivit
come minutante presso le Commissioni
preparatorie del Concilio Vaticano II
(1960-62) e poi come perito. Nel 1980
succedette a p. Boyer S.J. nella carica
prestigiosa di Segretario della Accade-
mia Romana di san Tommaso d'Aquino
in cui pot rivelare la sua dote di ottimo
organizzatore in sintonia con Mons. An-
tonio Piolanti.
Tra i suoi viaggi congressuali in Spa-
gna, Argentina, Estremo Oriente, si de-
ve ricordare quello in Polonia quando
ebbe l'occasione di incontrare l'allora
Arcivescovo di Cracovia il Card. Karol
Wojtya, che per lui ebbe sempre una al-
ta considerazione e stima, fino alla fine.
Ma la figura di don Luigi Bogliolo
legata soprattutto alle sue pubblicazioni:
40 volumi, 143 articoli, 49 saggi di vario
genere filosofico, storico, teologico, me-
todologico.
La sua competenza nell'ambito della
storia della filosofia si afferm gi nel
periodo torinese quando, insorgendo
contro una diffusa avversione ad una ve-
ra filosofia cristiana (guidata da Brhier,
Blondel e dallo stesso Mons. Masnovo,
ecc.), egli rivendic alla stessa ratio il-
luminata dalla Fede un spazio razionale
pi ampio di quella della stessa teolo-
gia.
Di qui l'ulteriore transito, sulla base
del tomismo, dal razionalismo moderno
alla riscoperta dell'esperienza intelletti-
va. Occorreva ripensare l'uomo non gi
come spirito incarnato (secondo un
modulo allora diffuso), ma come sussi-
stenza intellettiva capax Dei; di qui il
rifiuto (sia pure cortese) della concezio-
ne dell'uomo come custode dell'esse-
re, e l'approdo antropologico ad esso
come sigillo e parola dell'essere; cosic-
ch l'actus essendi dell'uomo si esplica
gnoseologicamente in quella visio intel-
lectualis che appunto esperienza im-
mediata dell'esistenza. Cos il prof. Bo-
gliolo veniva a trovarsi per vie diversifi-
cate ma in definitiva identiche al reali-
smo critico di p. Fabro. Le opere che
egli pubblic dopo il 1970 (come ad es.
La verit dell'uomo 4 vol., Roma
1977; Le scoperte della filosofia moder-
na, Roma 1974; Metafisica e teologia
razionale, Roma 1983) costituiscono
forse l'eredit pi originale del tomismo
ripensato sotto l'influsso o forse meglio
sotto lo stimolo del pensiero contempo-
raneo o come egli scrisse moderno.
Lo vogliamo pensare nella luce di Dio,
non solo per i suoi meriti di filosofo ma
pi ancora per la sua vita edificante di
religioso e sacerdote. Il suo equilibrio
scaturiva da un dominio di s e da una
carica straordinaria di vita interiore il
cui ricordo passer certamente in bene-
dizione in quanti lo hanno avuto amico,
docente e maestro di vita spirituale.
DARIO COMPOSTA
Inizio Missione del nuovo
Nunzio Apostolico in Slovenia
Slovenia e la Santa Sede confermando
che la religione Cristiana e la fede Catto-
lica fanno parte della tradizione e della
cultura del popolo Sloveno e ha auspica-
to che tali rapporti possano continuare
a svilupparsi.
Il Nunzio, da parte sua, ha reso
omaggio allopera svolta dal Governo
Sloveno nei dieci anni di indipendenza e
ha confermato il ruolo che la Chiesa
cattolica occupa nella tradizione, nella
cultura e nella vita della Nazione.
In precedenza, il Rappresentante
Pontificio aveva fatto visita a S.E.
Mons. Franc Rod, Arcivescovo della
Capitale.
Il Nunzio aveva anche presentato co-
pia delle Lettere Credenziali al Ministro
per gli Affari Esteri, Sig. Dimitrij Rupel,
con il quale si era intrattenuto in cordia-
le colloquio. In tale occasione il Mini-
stro aveva ricordato, con riconoscenza,
le due visite del Santo Padre in Slove-
nia. Il Rappresentante Pontificio, da par-
te sua, ha avuto modo di ringraziare per
la calorosa accoglienza ricevuta.
Convegno a Chieti sulla Lettera Apostolica Dies Domini
La Messa domenicale necessaria
per alimentare la vita cristiana
ria della Pasqua, come ha ricordato
dallArcivescovo. la Messa domeni-
cale la prima opera che la diocesi
chiamata a compiere; per questo, ha
ribadito il Presule, la domenica non
va considerata come un giorno como-
do, ma come un giorno santo. In
questottica, lEucaristia non sar
mai una devozione; non il moltipli-
carla il mezzo sufficiente per capirla.
Al contrario, dobbiamo rimeditare
lEucaristia e ridisegnare la domenica
come il giorno che custodisce e nutre
la fede.
Del resto, la domenica unistanza
di vita, unesperienza basilare del vive-
re e del crescere in Cristo, sia a livello
personale che comunitario. stata la
riflessione di padre Maggioni che ha
analizzato i cinque capitoli dellesorta-
zione del Papa sottolineando il valore
dellEucaristia per la vita della Chiesa.
La domenica il giorno del Signore
ha affermato ma anche il giorno
in cui sono avvenute la resurrezione e
le apparizioni di Cristo.
Ma la domenica anche il giorno
delleffusione dello Spirito e, proprio
per questo, giorno della Chiesa perch
non basta onorare il giorno del Si-
gnore pregando da soli, ognuno a mo-
do suo, dove e come si sta meglio.
Soprattutto, quello che padre Corrado
ha proposto, un cambiamento di
mentalit: Ancor prima di un dovere
ha ricordato la partecipazione
alla Messa un diritto, radicato nel
battesimo. Il precetto lesplicitazio-
ne, voluta dalla Chiesa per i figli debo-
li, della necessit costante dellalimen-
to eucaristico per la vita cristiana. La
qualit della Celebrazione, allora, so-
stiene la partecipazione interiore che
permette al mistero celebrato di pas-
sare nel vissuto quotidiano trasfigu-
randolo. proprio questa aderenza
alla realt una delle componenti prin-
cipali dellEucaristia; la domenica
anche il giorno delluomo e linteres-
se personale deve cedere spazio alla
solidariet se non vuole soffocare nel-
legoismo.
Giorno dei giorni, la domenica at-
traversa il tempo umano orientando-
lo al traguardo della seconda venuta
di Cristo. E la celebrazione della
Messa va preparata con cura, come
ha sottolineato suor Cristina. Attualiz-
zando la relazione del teologo, ha pro-
posto: Dobbiamo fare della nostra
storia unEucaristia vivente; ognuno
deve partecipare col proprio carisma,
posto al servizio della comunit. Vi
volete convertire? Occupatevi della li-
turgia!. Una liturgia che, come sotto-
lineato da padre Corrado, porta in s
limpronta dellIncarnazione, della
passione e della resurrezione di Ges:
Comunicando al corpo e al sangue di
Cristo ha aggiunto i fedeli rice-
vono la vita che fluisce dal suo costa-
to trafitto e si uniscono esistenzial-
mente alla sua oblazione sacerdotale.
Tale consapevolezza ininterrotta nel-
la comunit cristiana ed gravida di
conseguenze che interpellano il vissu-
to. Mons. Menichelli ha poi voluto ri-
cordare che il significato profondo,
racchiuso dentro la celebrazione cri-
stiana della domenica, supera di mol-
to la semplice osservanza di un rito.
Per questo motivo, la dimenticanza
della domenica, come il ridurla ad un
semplice fine-settimana, comporta un
appiattimento dei valori che il giorno
del Signore porta con s. Senza dub-
bio il Convegno servito a far risco-
prire il senso della domenica perch
possa diventare tempo dellumanit
genuina riscattata dalla schiavit del
potere e del piacere: il tempo di Dio
ed il tempo delluomo, capace di vive-
re in pienezza tutta la sua esistenza.
AGNESE PELLEGRINI
Monsignor Aldo Forzoni, una straor-
dinaria e luminosa figura di sacerdote e
di Vescovo da non dimenticare, era nato
a Montevarchi (Arezzo), il 18 agosto
1912; fu ordinato sacerdote nella Catte-
drale di Fiesole il 31 maggio 1940; fu
eletto Vescovo di Gravina-Irsina in Pu-
glia e Basilicata il 14 maggio 1953; il 2
dicembre 1961 fu trasferito alla Diocesi
di Diano-Teggiano in Campania; infine,
il 14 giugno 1970 si accomiat dalla Dio-
cesi di Teggiano per raggiungere la sua
ultima sede di Massa, dove concluse,
dopo una penosa agonia, la sua giornata
terrena la notte del 7 dicembre 1991.
Nella sua vita sacerdotale ed episco-
pale fu servo fedele di Dio, solerte Pa-
store e zelante Apostolo del Vangelo, fi-
glio devoto e ubbidiente della Chiesa
santa, fervente cavaliere ed innamorato
della Vergine Maria.
Fu e resta per tutti esempio perfetto e
modello sublime di virt e di santit da
ricordare e additare alle future genera-
zioni.
Le quattro Diocesi interessate, nella
coincidenza della prossima ricorrenza
del suo novantesimo genetliaco e del de-
cimo anniversario della chiamata al cie-
lo, si sentono moralmente ed amorevol-
mente obbligate a fare memoria di
questa eccezionale figura di Vescovo po-
vero, servitore e profeta, che nel suo vi-
vere ed operare di sacerdote e di Vesco-
vo seppe anticipare il Concilio Vaticano
II, seguirlo con costante interessamento
ed intensa partecipazione spirituale, at-
tuarlo con ardente spirito apostolico e
missionario.
Consapevole dell'imperativo evangeli-
co: Siate perfetti come perfetto il Pa-
dre vostro che nei cieli, si protese co-
stantemente verso la montagna delle
Beatitudini in una scalata ascetica e mi-
stica per portarsi sempre pi in alto e
raggiungere la vetta e farsi, cos, auten-
tico, credibile testimone e servitore del
Vangelo della povert, dell'amore, della
bont misericordiosa, della carit, della
giustizia e del perdono.
La sua forte spiritualit fu sempre so-
stenuta da una grande umilt e povert.
Quando si presentava per la prima volta
nelle sue diocesi confessava candida-
mente, semplicemente, modestamente e
decisamente: Figli e figlie, non vi porto
nulla di mio, perch nulla sono e nulla
ho; ho soltanto la capacit di mettermi
a disposizione di Dio, come strumento
delle Sue misericordie e della Sua Gra-
zia. Come un sottile filo di rame, attra-
verso il quale passer, spero, molta
energia, che sar luce, calore e forza a
tanti cuori. Come un piccolo apparec-
chio radio che da solo non parla, essen-
do un semplice soprammobile, ma che
trasmette fedelmente la voce di colui
che parla al microfono della stazione
lontana.
E nel suo Testamento spirituale, scrit-
to a Teggiano il giorno dell'Immacolata
1969 afferma: Confido nella mia estre-
ma povert. Nessuno pu immaginare
quanto e come mai sia stato povero, mi-
serabile; ma appunto per questa mia
estrema, incredibile nudit trovo la gioia
di morire e di presentarmi a Lui.
Povera pagliuzza arida e spoglia,
questa mia esistenza non poteva non ri-
flettere il sole tutte le volte che Lui si
degnava rivestirla con i suoi raggi.
Povert del cuore, soprattutto, che
il cuore della povert. Ricordava le pa-
role di Ges: Non sono venuto per es-
sere servito, ma per servire. Egli serv
con amore e totale dedizione il Signore
nelle persone dei pi poveri, degli umili,
degli emarginati, degli ammalati, degli
anziani e dei vecchi soli ed abbandonati.
A tutti dava generosamente e gratuita-
mente conforto, coraggio, aiuto e soste-
gno morale, spirituale ed anche materia-
le. Egli asseriva che nel dare ci arric-
chiamo, ma ci arricchiamo di pi nel sa-
per ricevere, perch nel saper ricevere si
diventa pi benefattori di quando si d.
Bisogna che siate esempio di vera po-
vert esortava e il vero povero
Cristo, il quale venendo a dare prende
subito l'atteggiamento di ben ricevere
per invogliare gli altri a saper dare. Non
so se oggi sia pi necessario insegnare a
ricevere o a dare. Gente che d ce n' e
pi ce ne sarebbe se coloro che ne han-
no bisogno fossero pi disposti a riceve-
re con garbo, gratitudine ed eleganza.
La carit non sinonimo di elemosi-
na, ma amore, la pi alta espressio-
ne della vita e la vita esige circolo. Se si
forma un embolo, il circuito si blocca e
la vita muore. Perci se l'altro s'indi-
spettisce dinanzi al bisogno che ha di
me, se con la sua suscettibilit e il suo
orgoglio mi rende problematico andargli
incontro, se con l'esasperato senso della
giustizia egli si ritiene sempre offeso del-
la mia profferta di aiuto, come far a
dimostrargli il mio interessamento e il
mio amore?.
Le virt dell'umilt, della povert, del-
la carit, della giustizia e del perdono
erano nella sua vita come gli anelli di
un'unica catena che lo legava stretta-
mente al modello della vera santit: Ge-
s Cristo, Verbo Incarnato, Crocifisso e
Risorto.
Anch'egli come Ges seppe fare la vo-
lont di Dio Padre e seppe portare con
Il 21 luglio del 1999 spirava a Roma
don Luigi Bogliolo salesiano. Aveva 89
anni. Era nato a Perletto (Cuneo) nel
1910. stato sacerdote piissimo, aposto-
lo del confessionale, pensatore coraggio-
so e originale, rappresentante con Ma-
snovo e Fabro, della rinascita del to-
mismo in Italia, come afferma Padre
Battista Mondin (Storia della Metafisi-
ca, vol. III, p. 710-12).
Con lui si spense anche uno dei pi
arditi propugnatori e maestri della meta-
fisica classica. Il ricordarlo oggi, pi
un dovere che un riconoscente omag-
gio; nessuno si stupisca se mi servo del-
la forte voce dovere, poich se la rico-
noscenza scaturisce da un personale
sentimento di gratitudine, il dovere si
impone per motivi di rilevanza sociale e
di cospicui meriti di magistero ecclesia-
le. Se infatti si volge lo sguardo oggi en-
tro l'ambito della cultura cattolica, al-
meno in Italia, non si stenter a cogliere
una certa atmosfera inquietante in cui
dentro la purezza ideale della Metafisica
classica si insinuano varie filosofie che
in modo o nell'altro ne oscurano la fa-
ma e (cosa ancora pi preoccupante) ne
infirmano le virtualit e il vigore.
Eppure il prof. Bogliolo, sorprenden-
temente, da tempo si era convinto che
proprio da uno studio attento e, per cer-
ti aspetti, benevolo delle pi stimate cor-
renti filosofiche post-moderne come l'e-
sistenzialismo l'ermeneutica generale,
l'assiologia, il personalismo soggettivi-
zante, lo studioso del pensiero classico
esce confermato sulla validit e perenni-
t dei principi fondamentali della metafi-
sica e in particolare del tomismo auten-
tico.
Per il suo amore ai venerandi tomi
che custodiscono il forte pensiero tom-
masiano egli sin dai primi anni di inse-
gnamento si era allenato a percorrerne
e anche rileggerne con passione i brani
pi forti e persino citarli a memoria an-
che nelle discussioni private tra docenti.
A Torino inizi nel 1940 il suo magistero
nella Facolt di Filosofia dell'Universit
Salesiana come ordinario di teoretica;
ma vi si era preparato fin dal 1929
quando, dopo il triennio presso l'Univer-
sit gregoriana (1929-1932), fu inviato
come docente in et ancora giovanile a
insegnare filosofia in Ecuador, e poco
dopo dal 1936-1940 vi ritorn per gli stu-
di teologici che culmin con la laurea
sul pensiero del domenicano Battista da
Crema (sec. XVI).
A Torino fu conosciuto anche nell'U-
niversit civile, tanto da stringere rap-
porti di amicizia con professori di filoso-
fia come Augusto Guzzo, Luigi Pareyson
G. Marchello ecc. di questo tempo la
pubblicazione di alcuni saggi come Sto-
ria della filosofia antica (Torino 1956),
La filosofia cristiana (Torino 1959) ed
altri studi comparsi in diverse riviste.
Nel 1958 egli si trasfer con i colleghi
a Roma, ove subito ebbe modo di entra-
re in rapporti di amicizia con docenti
delle Universit Pontificie e farsi cono-
scere per la sua didattica incisiva, per la
sua competenza e la sua fedelt al tomi-
smo; perch fu invitato ad insegnare
dapprima nell'Universit Lateranense
(1959) e successivamente nella Urbania-
na (1961). Fu in questo ateneo dove do-
po il 1961 tenne la cattedra di Metafisica
(1961-1965) e dal 1970-1973 ebbe l'incari-
co di Decano della Facolt di Filosofia
(1970-1973).
Ormai il prof. Bogliolo si era inserito
nell'ambiente romano e pot stringere
rapporti di cordialit con i maestri del
tempo: p. Fabro, Mons. Di Napoli,
Mons. Gherardini, Mons. Giannini, p.
Boyer S.J., p. Selvaggi, S.J., p. Spiazzi
O.P., P. Mondin ecc. Il suo prestigio e
suo ascendente raggiunse negli anni Set-
tanta la pi diffusa stima e ammirazione
LEucaristia, sacramento dellunio-
ne con Cristo; sacramento del nostro
vivere in santit; sacramento del no-
stro contemplare il mistero di Dio; sa-
cramento della crescita spirituale della
comunit. Con tali parole lArcivesco-
vo di Chieti-Vasto, Mons. Edoardo
Menichelli, ha riassunto il senso del
convegno diocesano, svoltosi a Chieti
dal 3 al 4 gennaio, e incentrato sul te-
ma Giorno del Signore, che ha avu-
to lo scopo riflettere e contemplare il
mistero dellEucaristia, in vista del
prossimo Sinodo (il primo dal 1958),
che la diocesi abruzzese si appresta a
celebrare. Una due giorni di intensa
riflessione, coordinata dal liturgista
padre Corrado Maggioni, monfortano,
e da suor Cristina Cruciali, delle Pie
Discepole, il cui momento pi solenne
culminato nella Concelebrazione in
cattedrale per la consegna del manda-
to ai catechisti e ai ministeri istituiti.
La qualit della comunit ha
spiegato Mons. Menichelli si misu-
ra da come essa celebra lEucaristia
nel giorno del Signore; l, infatti, la
comunit resa corpo di Cristo. Sol-
tanto da questo momento la Chiesa
diventa missionaria, inviata come sa-
cramento di salvezza, perch la cele-
brazione eucaristica il luogo spiri-
tuale delleducazione missionaria della
comunit cristiana: dallEucaristia il
coraggio di andare, di raccontare, di
rispondere alla provocazione Duc in
altum.
Se la domenica un giorno di festa,
come ha poi detto nel suo intervento
Monsignor Michele Giulio Masciarelli,
limpegno del cristiano quello di ca-
pirne il senso autentico. Scopo del
convegno, incentrato sulla Lettera
Apostolica Dies Domini che Giovan-
ni Paolo II pubblic nel 1998, stato
del resto quello di rimotivare e ricen-
trare la vita ecclesiale e pastorale sul-
lEucaristia, per viverla come memo-
Sua Eccellenza Monsignor Marian
Ole, Arcivescovo tit. di Raziaria, ha ini-
ziato la Sua missione come Nunzio Apo-
stolico in Slovenia.
Allaeroporto di Ljubljana, dove
giunto luned 17 dicembre, il Rappresen-
tante Pontificio stato accolto da Sua
Eccellenza Monsignor Franc Rod, Arci-
vescovo di Ljubljana e Presidente della
Conferenza Episcopale, dal Capo del
Protocollo del Ministero per gli Affari
Esteri e da altre personalit.
Luned 24 dicembre il Nunzio ha pre-
sentato le Lettere Credenziali al Presi-
dente della Repubblica di Slovenia, Sig.
Milan Kucan.
Prelevato dalla Nunziatura, il Rappre-
sentante Pontificio stato accompagna-
to al Palazzo Presidenziale dove stato
introdotto nella Sala delle Cerimonie,
nella quale era in attesa il Presidente, il
Ministro per gli Affari Esteri, il Capo
Gabinetto e il Consigliere Diplomatico.
Nel suo saluto il Presidente, dopo
aver reso omaggio allopera svolta dal
Santo Padre, ha ricordato i buoni rap-
porti che esistono fra la Repubblica di

9 gennaio 1902-2002: si aprono in tutto il mondo le celebrazioni in occasione del centenario della nascita del beato Josemara Escriv de Balaguer, Fondatore dell'Opus Dei
Il dinamismo di un messaggio
donato alla Chiesa universale
PAGINA
5 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 9 Gennaio 2002
.
La morte di don Enzo Fondi, uno dei primi protagonisti del Movimento dei Focolari
Il sacerdote Enzo Fondi, uno dei primi
protagonisti, con Chiara Lubich, dell'av-
ventura cristiana del Movimento dei Foco-
lari, morto il 31 dicembre a Rocca di
Papa. Don Fondi era corresponsabile del
Centro del Movimento, con Natalia Dalla-
piccola, per la formazione spirituale e il
dialogo interreligioso.
Le esequie sono state celebrate gioved
3 gennaio nel Centro Mariapoli di Castel
Gandolfo. La Santa Messa stata presie-
duta da don Pasquale Foresi, co-presiden-
te emerito del Movimento. Erano presenti,
tra gli altri, Chiara Lubich e rappresentan-
ti di diverse religioni che hanno conosciu-
to la passione cristiana di don Enzo e
hanno voluto dare testimonianze della lo-
ro personale stima.
Enzo Fondi era nato a Velletri nel 1927.
Medico, di famiglia benestante, nel 1950
aveva lasciato tutto per entrare a fare
parte del primo focolare a Roma. sta-
to ordinato sacerdote nel 1964. Aveva la-
vorato negli Stati Uniti d'America. Partico-
larmente intenso il suo apostolato oltre la
cortina di ferro dell'Europa centro-orien-
tale e nel dialogo interreligioso.
Al termine delle esequie sono state ri-
cordate le parole che don Enzo aveva
scelto per raccontare la sua vita: Mi so-
no trovato a vivere le esperienze pi va-
rie, le pi difficili e ogni volta che rischia-
vo di perdere l'orientamento, ogni volta
che mi trovavo a fare un volo cieco, al
buio, c'era sempre in fondo all'anima una
bussola: Ges nel momento pi buio
della sua vita, quando in croce ha gridato
l'abbandono del Padre. Importante era
avere gli occhi incollati su di lui, dicen-
dogli sempre un nuovo s. E la perturba-
zione passava e tornava il sole.
occupazioni della vita quotidiana. C
un qualcosa di santo, di divino, nasco-
sto nelle situazioni pi comuni, qualcosa
che tocca a ognuno di voi scoprire, ha
scritto (Colloqui con Mons. Escriv,
n. 114). E spese tutte le proprie energie
al servizio di questo ideale, insieme
grandioso e normalissimo. Fu cos che
tanti cristiani hanno imparato da lui a
vedere, nella dimensione soprannaturale
dellesistenza ordinaria, oro puro, sme-
raldi, rubini, dove altri non vedono che
fondi di bottiglia. Il grigiore, lovviet, la
monotonia quotidiana si trasfigura.
La fecondit della sua vita propor-
zionale alla totalit della sua dedizione
al ruolo ecclesiale assegnatogli da Dio.
Questa infatti una costante della logica
soprannaturale: occorre lasciare tutto lo
spazio a Dio, occorre umilt. Ma non
lumilt di ritrarsi, bens quella di darsi
interamente, di non trattenere per s
neanche uno scampolo di possibilit vi-
tali. Ecco: oggi vorrei indicare anzitutto
a me stesso che, per sviluppare tutte le
potenzialit insite nel messaggio del bea-
to Josemara, dobbiamo essere disposti
alla sua stessa dedizione.
il momento di comprendere tutta la
forza racchiusa in questidea: il lavoro
servizio. Servizio ha scritto il Fonda-
tore dellOpus Dei : come mi piace
questa parola! Servire il mio Re e, per
Lui, tutti coloro che sono stati redenti
dal suo sangue. Se noi cristiani sapessi-
mo servire! ( Ges che passa, n. 182).
Servire significa donare se stessi: la
garanzia di un amore fattivo, che sosti-
tuisce i proclami con le opere. La soli-
dariet nasce da qui, ma qui c anche
la vera origine delle virt domestiche di
cui si riveste lautentica carit: il sorriso,
la pazienza, soddisfare i gusti altrui, sa-
per tacere, aspettare. Il piccolo ed il
grande si incontrano nello spirito di ser-
vizio: lumilt si fonde con la carit.
Nellanima del cristiano non c spazio
per la mediocrit, se sa contemplare le-
sempio sin troppo eloquente di Cristo:
dallinfanzia agli anni di lavoro a Naza-
reth, chi lo conosceva commentava stu-
pito: Ha fatto bene ogni cosa (Mc 7,
37). Partecipare allepopea della reden-
zione significa coniugare la pi grande
ambizione la ricerca della santit
con la cura delle piccole cose.
Ma per servire bisogna aver veramen-
te messo da parte la ricerca di se stessi,
della propria eccellenza, del successo
(Nessuno pu servire a due padroni,
Mt 6, 24) e cercare invece la gloria di
Dio. Seguire la logica del servizio signifi-
ca anche acquistare un solido prestigio
professionale, fondato non sullapparen-
za ma sulla capacit di adeguarsi ai bi-
sogni reali del prossimo. Lavorare al
servizio di Dio e degli uomini vuol dire
assumersi la responsabilit di dar buon
esempio col proprio lavoro, di far frutti-
ficare per il bene comune i talenti rice-
vuti. E questo non si raggiunge senza
impegnarsi ad esercitare le virt mentre
si lavora, a mettere in gioco le proprie
competenze professionali per un fine
che in realt trascende il risultato imme-
diato della propria attivit. In un lavoro
siffatto, traspare in tutta evidenza la
motivazione profonda dellamore di Dio.
Cos, al di l di qualsiasi riconoscimento
personale, chi lavora per servire ha co-
me traguardo la ricerca della volont di-
vina nelle mille peripezie della vita quo-
tidiana. E, necessariamente, non perde
la serenit di fronte alle contrariet o
agli imprevisti.
Cos, lo spirito di servizio cambia ra-
dicalmente la gerarchia dei valori su cui
tende a costruirsi la societ (Eccomi,
sono la serva del Signore, Lc 1, 38).
Restituisce il giusto senso della realt al
cristiano, perch gli fa capire quali sono
gli ideali autentici (Chi vuol essere
grande tra voi si far vostro servitore, e
chi vuol essere il primo tra voi sar il
servo di tutti, Mc 10, 43-44) ed i fini da
perseguire al di sopra di tutto. Lesem-
pio del beato Josemara ci aiuta a trova-
re nel Vangelo la forza per quella tra-
sformazione del mondo cui i cristiani so-
no chiamati. I santi testimoniano la pe-
renne attualit del Vangelo. Con loro ve-
diamo che Ges Cristo lo stesso ieri,
oggi e sempre! (Eb 13, 8).
VERSO IL 24 GENNAIO
La dimensione pellegrinante
poli e nazioni, nasce laffermazione che
non v pace senza perdono, senza puri-
ficazione della memoria, nel rispetto,
certo, della storia, dei tempi e dei luo-
ghi, delle circostanze e dei contesti, del
difficile procedere zigzagante della co-
scienza di essere, lumanit, ununica fa-
miglia.
Infatti, ci attesta Giovanni Paolo II:
Non v pace senza giustizia, non c
giustizia senza perdono (4), per cui bi-
sogna chiedere e concedere il perdono,
al fine di potere anche proclamare da-
vanti al mondo che la religione non de-
ve mai diventare motivo di conflitto, di
odio e di violenza (5). Chi pellegrino
deve fare pace, deve aprire lanimo
suo al perdono reciproco; per questo il
servizio che le religioni possono dare
per la pace e contro il terrorismo consi-
ste nella pedagogia del perdono (6), af-
finch il continuo ricorso ad atti terro-
ristici o di guerra (7) non inneschi un
processo folle di violenze e di vendette.
Troviamo qui la considerazione che la
natura dellessere pellegrini, del pellegri-
naggio, indetto e annunciato ora con
concreto programma, illumina il nostro
andare, di fatto o in ispirito, ad Assisi
col Santo Padre e con coloro che Lo ac-
compagneranno verso tale luogo di spe-
ranza, di amore e di pace, radicato nel-
lumilt del Poverello.
Legato a tale considerazione pure il
nesso tra perdono e preghiera. Non
chiediamo noi, pur sonnolenti pastori, a
volte, a chi non sa perdonare per li-
berarlo dalla sua difficolt di ricevere la
pace con Dio, che lega il suo perdono a
noi al nostro verso i fratelli e le sorelle
: riesci a pregare per chi ti ha offe-
so? Se cos , se puoi farlo, indipenden-
temente dai sentimenti di amarezza e
rabbia che scopri in te, ancora, verso
loffensore, vuol dire che almeno una
fiammella, quel minimo di spirito di ri-
conciliazione e perdono ce lhai in cuo-
re. Puoi dunque ricevere da Dio il per-
dono e la pace nel sacramento della ri-
conciliazione.
Fare pace fra di noi, pregare per la
pace fra coloro che camminano su stra-
de del mondo che sempre pi si incro-
ciano, e possono essere fattore di comu-
nione o di collisione, dovr portare a un
impegno comune per la pace.
Anche qui il servizio concreto alla pa-
ce, oltre le parole, radicato nellespe-
rienza del pellegrinaggio, che non si ri-
duce solo a preghiera, lo sappiamo dalla
storia della piet nel corso dei secoli.
Esso si traduce, cio, pure in atti di pe-
nitenza, in opere di misericordia e cari-
t. I pellegrini si lavano i piedi gli uni gli
altri, si sostengono a vicenda nel duro
camminare. Non si dice infatti: Bisogna
agire come se la preghiera fosse ineffica-
ce e pregare come se lazione fosse inef-
ficiente? Preghiera e azione, dunque,
vanno insieme. Agire bisogna, perci,
ma di certo in gradualit di approccio.
Il pellegrinaggio, in effetti, nella for-
ma scelta dellandata ad Assisi in treno,
illustra bene tale aspetto di progressivo
avvicinamento alla meta, alla pace; dice
della fatica della ricerca costante di
cammini di pace, parla di gradualit
dimpegni, contando sulla fedelt del
passo dopo passo. Landare in aereo,
in elicottero, fa saltare la fase di avvici-
namento, che pure importante. In tal
modo si quasi paracadutati in un
luogo, perdendo molto del visivo con-
templare, di natura e persone e cose
che ci fanno capire meglio dove si
arriva.
Col treno, invece, giungiamo vedendo
dappresso. Ricordo, specialmente in
Africa, che nella prima visita a una dio-
cesi, come Rappresentante Pontificio,
cercavo sempre di compiere il viaggio
via terra, per strada, cio in macchina o
in treno, percorso pi difficile di quello
dei cieli (volo aereo), naturalmente, ma
che riserva insospettate piste di cono-
scenza e composizione di luogo... e di
tempo, ancor prima di giungere sul po-
sto.
Anche qui la natura del mezzo del
pellegrinaggio scelto dal Santo Padre ci
pu dunque incamminare nella com-
prensione di esso, nella sua prepara-
zione.
Il treno ad Assisi evoca poi il viaggio,
il primo di un Papa dopo lunit dItalia,
di Giovanni XXIII, pure ad Assisi. Ricor-
do la foto sua col cappello in mano,
quel tradizionale cappello papale, nel-
lultimo secolo almeno. Amore alla tra-
dizione anche in fatto di foggia di vestia-
rio (pensiamo alla rispolverata al camau-
ro, da parte di Papa Roncalli), ma an-
che cos ci piace pensare , col
cappello in mano come il povero in casa
del signore, di un tempo che fu. Lui, il
Papa, davanti al suo Signore. Ne implo-
rava cos la benedizione sul novello pon-
tificato romano, per intercessione del
Poverello e, ancor prima, della Madon-
na Lauretana.
Col cappello in mano siamo ancora
noi in questo pellegrinaggio di pace ad
Assisi, per chiedere il dono della pace,
uniti ad esso in ogni diocesi e comunit
cristiana, nella preghiera a Dio, unico e
ricco in misericordia. La pace, per rea-
lizzarsi, per nascere e crescere, deve
trovare la risposta a Dio in uomini di
buona volont, per grazia, che amino il
Signore e i fratelli e le sorelle in umani-
t e/o in religiosit. E non debbono es-
serlo per primi i rappresentanti delle va-
rie religioni che si riuniranno ad Assisi,
senza ombra di sincretismo e relativi-
smo religioso, convocati dalluomo di
pace per eccellenza che il nostro Papa
Giovanni Paolo II? E che essi possano
essere segno della presenza spirituale di
tanti altri credenti, sparsi nel vasto mon-
do, con in cuore il seme della pace!

1) Il pellegrinaggio, infatti, sorge dal


cuore stesso dellesistenza umana, dato
che fin dal suo primo affacciarsi sulla
scena del mondo luomo cammina cer-
cando nuove mete, indagando lorizzon-
te terreno e tendendo verso linfinito
(Pontificio Consiglio della Pastorale per i
Migranti e gli Itineranti, Il Pellegrinag-
gio nel Grande Giubileo del 2000, Libre-
ria Ed. Vaticana, 1998, 1, p. 3).
2) Cfr Lumen gentium, 49.
3) Enarratio in Psalmis, Psalmum
LIV, 4, CCL 39, p. 658.
4) Messaggio per la Giornata Mon-
diale della Pace 2002.
5) Angelus del 18 novembre 2001, 2,
in LOsservatore Romano (19-20 novem-
bre 2001), p. 1.
6) Messaggio per la Giornata Mon-
diale della Pace 2002, 13.
7) Ib., 11.
Una sola Provincia
religiosa per i
Francescani del Tirolo
e dell'Alto Adige
Il programma delle iniziative
promosse per la ricorrenza
l'orientamento interiore
a rinnovare lo spirito
e a cambiare il cuore
JAV||| |C||VA|||A |D|Gu|Z
Prelato della Prelatura personale
dell'Opus Dei
Il 9 gennaio 1902 in una cittadina del-
la Spagna nasceva il beato Josemara
Escriv. Il punto con cui si apre Cam-
mino un ritratto della fecondit che
egli ha lasciato dietro di s: Che la tua
vita non sia una vita sterile. Sii utile.
Lascia traccia. Illumina con la
fiamma della tua fede e del tuo amore
(...). E incendia tutti i cammini della
terra con il fuoco di Cristo che porti nel
cuore.
S, era completamente innamorato di
Cristo e lamore non appassisce e non
muore. Per questo, il centenario che og-
gi iniziamo a celebrare non si pone co-
me semplice memoria del passato. Se
cedessimo alla tentazione celebrativa
avremmo archiviato la lezione di umilt
che il Fondatore dellOpus Dei ci ha da-
to: rifuggiva dalle lodi, lavorava duro
ma senza far rumore; giunto al 50 anni-
versario dellordinazione sacerdotale,
mentre tutti lo consideravano un mae-
stro di vita interiore, diceva di sentirsi
come un bambino che balbetta. Dice-
va anche che quando si riceve una lette-
ra, si butta via la busta e ci si concentra
sul messaggio: lui era convinto di essere
la busta; limportante era il messaggio,
lo spirito di santificazione della vita quo-
tidiana che il Signore gli aveva affidato.
Il centenario vuol essere uno sguardo
volto al futuro: non nostalgia del passa-
to, ma progetto, speranza, desiderio sin-
cero di progredire nellamore di Dio e
del prossimo. Siamo sulla soglia di un
nuovo secolo; i tempi richiedono apertu-
ra di mente, prontezza ad accogliere sfi-
de inedite, e ci invitano, come il Santo
Padre ha scritto nella Lettera apostolica
Novo Millennio ineunte, a fare memo-
ria grata del passato, a vivere con pas-
sione il presente, ad aprirci con fiducia
al futuro (n. 1).
Il messaggio donato alla Chiesa trami-
te il Fondatore dellOpus Dei ha un cos
palese dinamismo interno, che lo stesso
decreto con cui il Papa proclam le sue
virt eroiche sottolinea che la sua attua-
lit destinata a perdurare al di l dei
mutamenti dei tempi e delle situazioni
storiche, come fonte inesauribile di luce
spirituale. Sentiamo il dovere di appro-
fondire questo insegnamento, per perce-
pire tutti i bagliori della sua luce. Essa
ci mostra che nessuno escluso dalla
chiamata del Signore e, di conseguenza,
ci comunica la certezza che limma-
gine sua il cielo e la terra non si
uniscono soltanto in lontananza, sulla li-
nea dellorizzonte, ma piuttosto nel cuo-
re dei figli di Dio che coltivano lincom-
parabile audacia di cercare Cristo pre-
sente nelle realt terrene.
Il beato Josemara mise interamente
se stesso al servizio della missione che
aveva ricevuto da Dio: ogni sfera della
vita che riguardasse la sua sola persona,
la mise da parte. Si pu dire che egli
visse soltanto in funzione del compito di
dar vita e consolidare listituzione neces-
saria a diffondere quel messaggio, a ri-
cordare ai cristiani in mezzo al mondo
che Dio li chiama nelle e attraverso le
i sacramenti. Alla novit del sistema,
alla sua rivoluzionariet avrei dovuto
provvedere io, inventandomi il modo
di pregare, con la stessa intensit di
una monaca di clausura, nel bel mez-
zo della strada; aguzzando lanima
per saper scorgere in ogni situazione
della giornata unoccasione unica e
irripetibile per amare Dio e quelli
che avevo intorno.
Cos cominciarono a farsi esperien-
za quotidiana quel cercare Cristo,
trovare Cristo, amare Cristo, che
la formula del senso della vita secon-
do Escriv, coinvolgendo nella ricer-
ca quanti mi stavano intorno, senza
fare altro che vivere, con tutto ci
che significa vivere lavoro, fami-
glia, casa, figli, amici, malattia, va-
canza, studio, contraddizioni, affetti,
dolori scoprendo il senso e la
grandezza di una vita normale con il
risultato di amare follemente ogni vi-
ta e di assaporare il fascino di un
successo (con Dio non si perdono
battaglie) nascosto e silenzioso.
Il santuario mariano di Piotralba
ha ospitato il primo Capitolo comu-
ne delle Province francescane del
Tirolo e dell'Alto Adige. stato un
avvenimento degno di particolare
nota, sotto il profilo umano e reli-
gioso, che ha anticipato una deci-
sione gi presa da tempo: la crea-
zione di una nuova, unica Provincia
dei francescani a sud e a nord del
valico del Brennero, proclamata re-
centemente dal Ministro Generale
dell'Ordine dei Frati Minori, P. Gia-
como Bini.
La Provincia francescana di Bol-
zano fu eretta nel 1934, dopo che i
conventi in territorio altoatesino
(Bolzano, Bressanone, Caldaro, San
Candido) aveva fatto parte della
Provincia tirolese fin dalla sua fon-
dazione, avvenuta nel 1580. Un di-
stacco durato sessantasette anni an-
ni ed ora i francescano hanno abo-
lito il confine tra le loro Province.
La nuova Provincia unificata, che
ha eletto Ministro P. Rupert
Schwarzl, ha come suo patrono il
beato Enghilberto Kolland, france-
scano tirolese nato nel 1827 nello
Zillertal. Egli, dopo gli studi a Bol-
zano, fu ordinato sacerdote a Tren-
to e and missionario in Terra San-
ta , dove si distinse per il suo zelo
pastorale, nonch per la sua ottima
conoscenza dell'arabo. Nel 1860,
nel corso di una rivolta dei Drusi
contro i cristiani di Damasco, pat
il martirio.
AGS!|N MA|C||!!
Segretario del Pontificio Consiglio
della Pastorale per i Migranti
e gli Itineranti
pellegrino luomo sulla terra (1),
pellegrino dellAssoluto (L. Bloy), nel
relativo e contingente suo procedere
quasi a tentoni, in vita e ancor pi in
morte; e pellegrina pure lumanit, at-
tirata dal miraggio, bellissimo e difficilis-
simo da realizzare, di una unica famiglia
in pace composita. costitutiva delles-
sere umano, insomma, la dimensione
pellegrinante, transeunte, itinerante, in
periglioso e insicuro cammino, pur por-
tando la lampada che risplende in caligi-
noso loco (cfr I Pt 1, 19), quando si
cristiani-pellegrini, discepoli di Cristo in
questo mondo (2). Anche per ci il no-
stro Papa ha pensato la prossima specia-
le Giornata della Pace, del 24 gennaio
2002, con tale itinerante dimensione, in
dolce trinomio pacifico: pellegrinaggio
ad Assisi, preghiera e conversione alla
pace, in testimonianza sinfonica, per
essa, di chi diversamente crede, ma
crede.
Il clima? Lamicizia con chi e di chi
diversamente prega, ma prega, in mira-
bile conversione di situazioni, pensieri e
azioni. Chi fu suppostamente ritenuto,
per secoli, nemico, invece nostro fra-
tello, in vittoria evangelica sui nostri
pregiudizi umani e le paure ataviche per
chi diverso da noi. Scriveva s. Agosti-
no plerumque cum tibi videris odisse
inimicum, fratrem odisti, et nescis (3).
E per tale visione di antiche e nuove
inimicizie, di sedimentazioni letali nei
meandri della memoria collettiva di po-
Il 9 gennaio 2002 ricorre il cen-
tenario della nascita del beato Jo-
semara Escriv de Balaguer, fon-
datore dell'Opus Dei. Per questo
motivo, fino al gennaio 2003, nu-
merose istituzioni ed enti hanno
organizzato attivit in molti Paesi
dove il beato conosciuto per la
sua testimonianza di vita.
A Roma, l'8 gennaio, si apre il
Congresso internazionale sul te-
ma: La grandezza della vita quoti-
diana, cui prendono parte 1.200
partecipanti provenienti da 57 na-
zioni. L'incontro sar occasione
per discutere sui temi della fami-
glia, della scienza, dell'educazio-
ne, alla luce del messaggio del
fondatore dell'Opus Dei. Nella mat-
tina di mercoled 9, il Cardinale Vi-
cario Camillo Ruini, celebrer la
Santa Messa nella Basilica di san-
t'Eugenio a Valle Giulia.
Il 10 gennaio, si terr il concerto
sinfonico a beneficio del Centre
Hospitaliter Monkole della Repub-
blica Democratica del Congo.
* * *
Il 9 gennaio hanno luogo Cele-
brazioni Eucaristiche in molti Pae-
si, presiedute dai Vescovi diocesa-
ni. Tra le Nazioni interessate, il
Belgio, il Venezuela, la Russia,
l'Australia, l'Austria, l'India.
Il 19 gennaio il Presidente del
CELAM ed alcune autorit civili
della Colombia inaugureranno la
Scuola di formazione agraria
Guatanfur, che si trova nel muni-
cipio di Macheta, in memoria dei
beato Josemara. Il 21 gennaio sa-
r inaugurata, nella Basilica de
Notre Dame des Victories, a Pari-
gi, una mostra informativa sul bea-
to. La mostra si terr anche in al-
tre citt della Francia.
Il 5 marzo prevista la presen-
tazione, a Madrid, dell'edizione
critica di Cammino, il libro pi
diffuso del beato, del quale si sono
pubblicate pi di quattro milioni di
copie, in 42 lingue. Recentemente
il Prelato dell'Opus Dei ha eretto
l'Istituto Storico Josemara Escri-
v de Balaguer, di cui fanno par-
te storici, teologi e accademici di
diverse discipline. L'Istituto pro-
muover studi scientifici sul beato
e sui suoi insegnamenti.
Poi, gi dalle prime settimane
del nuvo anno sar disponibile, su
internet, un website con gli scritti
pubblicati dal beato. L'indirizzo :
www.escrivaworks.org.
Il 15 aprile, per riflettere sul ruo-
lo del sacerdote nella societ, si
riuniranno presbiteri, teologi, intel-
lettuali di diversi Paesi nel Santua-
rio di Fatima. Il 25 giugno, presso
l'Universit Nazionale di Teguci-
galpa (Honduras), si celebrer una
giornata sull'ideale della solidarie-
t negli scritti e nella predicazione
del beato. Altre attivit di questo
genere avranno luogo a Zurigo, in
Svizzera; a Colonia, in Germania;
a Santiago, in Cile; a So Paulo, in
Brasile.
Durante il 2002 saranno inaugu-
rate altre iniziative sociali in me-
moria del beato: tra queste, un
ambulatorio a Petare, in Venezue-
la; un centro, a Barcellona, di inte-
grazione sociale per settori della
popolazione emarginati e svantag-
giati.
Il 9 gennaio 2003 il Prelato della
Prelatura personale dell'Opus Dei
chiuder, celebrando una solenne
Concelebrazione Eucaristica, l'an-
no centenario del beato Josema-
ra.
17 maggio 1992: la beatificazione
in Piazza San Pietro
di Josemara Escriv de Balaguer
MA|!A 3|ANCA!|SAN MANZ|
Una delle tracce lasciate dallAnno
Santo nella coscienza di chi lha vis-
suto, la consapevolezza del valore
del tempo: dimensione finita che tut-
tavia ospita lincontro tra Dio e luo-
mo. Dora in poi i nostri anniversari
saranno visti con la luce di questo
stupore. Con questo spirito mi acco-
sto al centenario della nascita del
beato Escriv, il sacerdote che ho co-
nosciuto di persona pi di trenta an-
ni fa, non tanto per ricordare, quan-
to piuttosto per scorgere il valore di
un incontro capace di preparare il
tempo futuro.
Lavoravo alla tesi di laurea, nel
68, quando mi imbattei in alcune
parole di J. Maritain che riuscirono a
fare luce sullemozione profonda e
confusa che, in quegli anni, agitava
me come molti miei coetanei: Non
c nulla che luomo desideri tanto
quanto una vita eroica; niente me-
no consueto alluomo delleroi-
smo.... Poco dopo conobbi Escriv
che mi materializzava l e subito
quellambizione, appena scoperta,
a fare della mia vita qualcosa di
grande. Non avrei dovuto aspettare,
come avevo immaginato, loccasione
che mi avrebbe portata in terre lon-
tane, o messa su un podio ad agitare
le folle, o in mezzo a una guerra a
immolare la vita. Era tutto l, a por-
tata di mano, nelle giornate divise tra
studio e amici, nella casa della citt
eterna dove la sorte mi aveva collo-
cata. Bastava aprire gli occhi e por-
gere orecchio, finalmente, ad una
realt che mi stava accanto e che,
tuttavia, non faceva ancora parte di
me. Il Figlio di Dio, lEmmanuele,
veramente Dio-con-noi: sta nella vita
di tutti i giorni, in ogni nostra azio-
ne, occupazione, passione; basta
aprire la porta e farlo entrare.
La prospettiva che le parole di
Escriv mi aprivano dinanzi non con-
teneva obbiettivamente elementi di-
versi da quelli che la mia naturale
educazione cattolica mi aveva gi
fornito, ma era come se a causa
di una luce o di un linguaggio nuovi
fosse stata capace di farmi aprire
gli occhi su una realt nota ma non
assimilata. Non si trattava di abbrac-
ciare una nuova fede, di aderire a
una corrente, di far parte di un
movimento rivoluzionario, secondo
lo stile tanto caro a quei tempi. E
tuttavia era qualcosa di ancora pi
inaspettato: la scoperta della gran-
dezza della vita di tutti i giorni, del
valore infinito che la mia vita aveva
nel disegno di Dio, anche se non
avessi compiuto nessuna impresa de-
gna di un libro di storia.
E la sorpresa non finiva l, perch
per incamminarmi in quella prospet-
tiva di santificazione della vita ordi-
naria non avrei dovuto rinunciare al-
la mia perfetta anonimit, abbrac-
ciando regole particolari di vita, ade-
rendo a gruppi qualificati, portando
un distintivo, insomma cambiando di
stato. Tutto al contrario, la prospetti-
va mi richiedeva di restare assoluta-
mente me stessa laica dalla testa
ai piedi uguale a quello che ero
sempre stata, una battezzata in seno
alla Chiesa.
Quello che cambiava era lorienta-
mento interiore. Nella consapevolez-
za nuova di essere, io stessa, chiesa,
tutto dipendeva da come e quanto
sarei riuscita a far entrare Dio nella
mia vita: pregare e frequentare i
punti di incontro indicati da Ges,

PAGINA
6 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 9 Gennaio 2002
.
Le Lettere pastorali
dei Vescovi italiani
CARD. SEVERINO POLETTO, ARCIVESCOVO DI TORINO
La santit la perfetta osservanza
del Vangelo di Ges Cristo
MONS. FRANCESCO MARINELLI, ARCIVESCOVO DI URBINO
Le tappe fondamentali
dell'iniziazione cristiana
che ci rende santi. C' poi l'altro versan-
te, quello della santit-impegno, che
comprende quanto noi dobbiamo fare in
concreto perch i nostri comportamenti
morali non siano in contrasto col dono
della grazia santificante per non inter-
rompere la nostra comunione d'amore
con Dio.
La santit si chiede l'Arcivescovo
di Torino pu essere programmata?
Il Santo Padre nella Novo Millennio
ineunte cos risponde: In realt, porre
la programmazione pastorale nel segno
della santit (come abbiamo fatto noi
perfezione indicatoci da Ges: Siate
perfetti come perfetto il Padre vostro
celeste (Mt 5, 48).
Il primo grado di santit, quello fon-
damentale, consiste nell'evitare ogni for-
ma di peccato grave cos da custodire in
modo permanente il dono della grazia
santificante, ricevuta la prima volta nel
Battesimo.
Il secondo grado richiede un sincero
impegno per eliminare dai nostri com-
portamenti anche i peccati veniali deli-
beratamente voluti.
E finalmente si arriva al terzo grado
della santit cristiana quando nelle no-
stre scelte di vita cerchiamo di realizza-
re sempre ci che pi perfetto agli oc-
chi di Dio. Questo comporta un impe-
gno quotidiano per superare, con l'aiuto
del Signore, ogni forma avvertita di im-
perfezione al fine di scegliere sempre la
parte migliore (cfr Lc 10, 42).
Certo nessuno pu pretendere di farsi
santo da solo. Memori della parola di
Ges che ci dice: Senza di me non po-
tete far nulla (Gv 15, 5) noi sappiamo
che non possibile realizzare nessun
grado della santit cristiana senza un
aiuto particolare della grazia di Dio, un
aiuto che deve essere da noi desiderato
e cercato con sincerit ed assiduit.
In primo luogo per progredire nella
santit necessario pregare molto. Il
cristiano che vuole veramente vivere in
profonda comunione con Dio uno che
si distingue nell'arte della preghiera. La
preghiera dialogo con Ges Cristo, re-
so possibile in noi dall'azione dello Spiri-
to Santo e che ci conduce alla contem-
plazione del volto del Padre. Un cristia-
no che non prega o prega poco e male
un cristiano a rischio, perch non pos-
sibile conservare la fede senza una quo-
tidiana familiarit con Dio coltivata nel
dialogo adorante della preghiera, nell'a-
scolto assiduo della sua parola e nella
contemplazione della sua presenza in
noi e accanto a noi.
Il cammino di santit poi garantito
dal dono dei sacramenti, specialmente
l'Eucaristia e la Riconciliazione. I sacra-
menti sono atti di Cristo attraverso i
quali egli compie in noi la sua opera di
purificazione e di sostegno perch la no-
stra esistenza sia sempre pi conforme
alla sua, cos come ci raccomanda san
Paolo: Abbiate in voi gli stessi senti-
menti (atteggiamenti interiori) che furo-
no in Cristo Ges (Fil 2, 5).
E finalmente non ci pu essere santi-
t senza la ricerca di una pienezza di vi-
ta nell'amore a Dio e al prossimo. Santo
colui che ama Dio con tutto il cuore,
con tutta la mente e con tutte le forze e
il prossimo come se stesso (cfr Mc 12,
30-31). Santo chi testimonia che la fe-
de non adesione astratta ad un ideale,
pur nobile e alto, ma ad una Persona,
Ges Cristo, che ci ha amato fino a dare
la vita per noi. E la fede si rende auten-
tica e visibile nelle opere come ci dice
san Giacomo: La fede senza le opere
morta (cfr Gc 2, 17). Perci nelle ope-
re, nei comportamenti quotidiani ispirati
all'amore che dobbiamo dimostrare la
nostra santit di vita. Al di sopra di
tutto poi vi sia la carit, che il vinco-
lo della perfezione (Col 3, 14).
In questo sforzo sincero di vivere
nella santit ci conforta la certezza di
non essere soli. Ci vicina con la sua
intercessione materna Maria, la donna
tutta santa, la piena di grazia. Ci sostie-
ne la preghiera degli Angeli, del nostro
Angelo custode e di tutti i santi, in mo-
do particolare dei nostri numerosi santi
torinesi. E poi c' la Chiesa, la comunit
cristiana, tantissimi altri fratelli e sorelle
che con noi condividono gli stessi nostri
sforzi e ideali. Insieme con loro con-
clude il Card. Poletto il nostro cam-
mino personale diventa cammino di tut-
to un popolo santo, che presente an-
che qui nella nostra Diocesi, nelle nostre
parrocchie, nei nostri gruppi, associazio-
ni e movimenti ed anche nelle nostre fa-
miglie.
corpo della Chiesa e lo chiama a parte-
cipare, secondo il suo modo specifico,
alla missione che la Chiesa compie nel
mondo sino alla fine dei tempi.
L'Arcivescovo denuncia la mancata
partecipazione di tanti fedeli laici all'atti-
vit missionaria ed evangelizzatrice, e lo
scarso impegno nell'edificare la comuni-
t civile secondo la legge dell'Incarna-
zione. Gli impegnati sono pochi e occor-
re aumentare il numero come pure
s'impone la necessit di una seria for-
mazione spirituale, morale, culturale,
sociale, professionale. Insiste inoltre sul-
la necessit di rispettare la legge della
comunione gerarchica con al vertice il
successore di Pietro, il Papa, localmente
con il Vescovo, vicario di Cristo nella
propria diocesi. Nell'insieme della Chie-
sa, corpo mistico di Cristo, ogni mem-
bro ha la sua specificit: Vescovo, pre-
sbitero, diacono, religioso, religiosa, lai-
co. Ciascun membro deve operare al
servizio della comunione e dell'evange-
lizzazione perch il corpo cresca ben or-
dinato e la proiezione missionaria, apo-
stolica sia il pi possibile efficace e inci-
siva.
Sulla proiezione del Vangelo e della
fede negli ambiti sociali sussistono anco-
ra dei pregiudizi. Mons. Marinelli esorta
a eliminarli e ad essere portatori di valo-
ri umani e trascendenti in tutta la realt
temporale. Come coadiuvante stata in
diocesi presa la decisione di costituire
un Forum permanente di laici, come
luogo aperto all'incontro di coloro che
sono impegnati direttamente nella pasto-
rale della Chiesa, come strumento di
animazione del laicato diocesano.
Secondo il progetto costitutivo il Fo-
rum porter contributi precisi preveden-
do tre momenti: nel primo si definiran-
no, assieme al Vescovo e ai vicari, fina-
lit, contenuti, relatori, metodi del con-
vegno; si avvier un inventario dei prin-
cipali documenti ecclesiali dedicati al te-
ma del convegno sulla donna nella Chie-
sa; si elaborer un testo base di discus-
sione e sussidi per la partecipazione atti-
va al convegno. Gli incontri del Forum
dovranno essere adeguatamente pubbli-
cizzati tramite la stampa diocesana e lo-
cale. Giustificando la scelta del tema del
convegno, l'Arcivescovo Marinelli affer-
ma: Nella nostra comunit diocesana
necessaria, tra l'altro, un'assunzione
sempre pi ampia di responsabilit ec-
clesiali da parte delle donne, cos che
possano apportare in collaborazione
con gli uomini il proprio contributo
originale all'arricchimento della comu-
nione ecclesiale e al dinamismo apostoli-
co del popolo di Dio.
Il secondo impegno su cui l'Arcivesco-
vo sensibilizza la diocesi l'Istituto su-
periore di scienze religiose intitolate al
sacerdote urbinate Italo Mancini parte
integrante della locale universit. Secon-
do l'Arcivescovo Marinelli l'istituto
nel cuore stesso dell'universit e nella si-
tuazione ideale per dialogare con la cul-
tura di oggi. E di fatto dialoga con au-
torevolezza riconosciuta tanto all'interno
dell'universit come sul versante inter-
nazionale. L'Istituto il nostro polo
laico della pastorale universitaria.
In collaborazione con l'Azione Cattoli-
ca e con altre forze si stanno preparan-
do corsi di formazione per educatori e
animatori di giovanissimi e adulti; si or-
ganizzano due fine settimana di spiri-
tualit; la manifestazione denominata
Croce dei giovani con lo scopo di pro-
muovere una ulteriore occasione per
invitare i giovani ad incontrarsi, riflette-
re e pregare e cos incontrare Cristo Si-
gnore e Salvatore di ogni uomo, fratello,
senso ultimo e pienezza della vita. Que-
sto atto in prospettiva della prossima
Giornata mondiale della giovent in pro-
gramma nel mese di luglio 2002 a To-
ronto.
MONS. ANTONIO NAPOLETANO, VESCOVO DI SESSA AURUNCA
La visita pastorale, accurata lettura della vita diocesana
Le esigenze della comunione sacra-
mentale e della comunione ecclesiale re-
clamano una collaborazione pi stretta e
organica a livello pastorale. I fattori geo-
grafici, le distanze sono un elemento
positivo. Insieme a questi afferma
Mons. Napoletano estremamente
necessaria la fusione delle menti e dei
cuori. Ed aggiunge: L'unit deve avve-
nire a livello di programmi, strutture e
di mezzi. C' la volont di comunione
tra Vescovo e presbiterio, tra presbiterio
e fedeli laici? C' il proposito di incam-
minarsi decisamente e di andare avanti
senza voltarsi indietro?.
L'unit prosegue il Vescovo ri-
chiede capacit di ascolto, di accoglien-
za, di comprensione, di condivisione, di
umilt, di perseveranza e di sacrificio.
L'unit progressiva e complementare.
necessaria costruirla a un primo livel-
lo in se stessi e nelle singole comunit
parrocchiali, ad un secondo livello nelle
quattro foranie in cui sono distribuiti i
presbiteri e fedeli laici e ad un terzo li-
vello nell'intera diocesi.
La comunit parrocchiale foraniale e
diocesana si interpellano e si costruisco-
no insieme. Nessuna comunit pu
chiudersi in se stessa ed esaurire la vita-
lit pastorale che di tutti. La volont
di unit pastorale esige la disponibilit
delle persone, l'inclinazione al movimen-
to, l'aiuto reciproco, l'integrazione e la
complementarit dei programmi, delle
strutture e dei mezzi. Nessuna comunit
estranea all'altra, e nessun fedele o
presbitero, religioso pu dire che non
interessato alla collaborazione. Ci av-
verr se c' anche l'apertura al coordi-
namento e all'animazione.
Un altro coefficiente per realizzare la
pastorale unitaria e organica la comu-
nicazione. Mons. Napoletano scrive che
la comunit parrocchiale esige la co-
municazione interpersonale per vivere la
fede. L'individuo non capace di comu-
nicare, un'isola, si rinchiude nelle torri
del suo castello, la comunit invece esi-
ste se c' comunicazione intesa nel mo-
do giusto e completo, perch una
struttura aperta. Essa deve connotarsi
per la sua sincerit e semplicit perch
soltanto uomini semplici e umili riesco-
no a parlare in modo adeguato e com-
prensivo. Le persone divise in se stesse
comunicano soltanto frantumi e parti-
celle di verit. La comunicazione quan-
do vera diventa dono, pone la persona
da parte dell'altra.
La qualit della fede passa attraverso
la testimonianza dei presbiteri, che svol-
gono il ministero dell'annuncio, della
santificazione e dell'animazione. Il sa-
cerdote scrive il Vescovo fonda-
mentalmente l'uomo della comunione,
della missione e della carit. mediato-
re e comunicatore di verit nella carit,
nella semplicit e nell'umilt. Mons.
Napoletano ritiene necessario che nel
programma pastorale si faccia emergere
l'importanza del ministro della direzio-
ne spirituale e del sacramento della ri-
conciliazione per formare le coscienze
allo splendore della verit. Una delle
priorit del programma pastorale la
formazione permanente del clero, dei
diaconi, dei seminaristi, dei fedeli laici.
Rispetto al passato la parrocchia oggi
ha assunto una pi ampia prospettiva.
luogo di aggregazione oltre che di evan-
gelizzazione e di sacramentalizzazione.
Il suo valore non si misura dal numero
delle persone che si accostano alla co-
munione, dal numero delle messe che si
celebrano, dalla pratica del primo vener-
d, dalla comunione agli ammalati, dai
pellegrinaggi, dalle feste.
Mons. Napoletano delinea per la par-
rocchia una prospettiva dinamica, di
propulsione missionaria. Anzi, atteso il
quadro religioso, la parrocchia deve
considerarsi un luogo di missione per-
manente. La parrocchia scrive
oggi chiamata ad evangelizzare in mo-
do forte ed energico. Oggi o missiona-
ria ed evangelizzatrice o tradisce la sua
vocazione. Inoltre ha sempre bisogno
di essere evangelizzata se si vuole con-
servare freschezza, slancio e forza per
annunciare il Vangelo. Per evangelizza-
re, la parrocchia deve cominciare con
l'evangelizzare se stessa.
La formazione della fede suppone una
catechesi oltre le tappe sacramentali del-
l'adolescenza. Il Vescovo esorta a costi-
tuire una rete di catechesi che copra
tutto il territorio e tutti i componenti del
popolo di Dio. Per quanto concerne la
liturgia questa deve esprimere nel mo-
do migliore il rapporto del popolo cri-
stiano con Dio. La liturgia il luogo pri-
vilegiato in cui ogni uomo si realizza co-
me autentico figlio di Dio partecipando
nel tempio alla vita cristiana. La centra-
lit nel culto Cristo e dev'essere con-
servata,ammonisce Mons. Napoletano.
Mai come in questi ultimi anni la
Chiesa ha proposto alla venerazione tan-
ti santi e beati per l'eroismo delle virt
corredato da segni e prodigi compiuti
da Dio per loro intercessione. Da sem-
pre la Chiesa ripete che la santit non
solo quella ufficialmente riconosciuta e
comprovata. E inoltre che la santit non
solo doverosa ma anche possibile a
tutti, ciascuno nella propria condizione
di vita. La condicio sine qua non per
ottenerla la perfetta osservanza del
Vangelo. Questa verit il Card. Severino
Poletto, Arcivescovo di Torino, la ripro-
pone ai fedeli, laici e clero, della sua
diocesi. Anzi ne fa una bandiera del pro-
gramma pastorale annuale.
In questo anno scrive l'Arcivesco-
vo la nostra attenzione sar tutta
concentrata a vivere una nuova spiritua-
lit, cio una pi grande attenzione a
Dio, al suo primato assoluto nella storia
di tutti e di ciascuno, al valore della pre-
ghiera personale e comunitaria, all'im-
portanza di prepararsi con una seria
conversione di vita e con appropriata
formazione al grande impegno delle
quattro missioni diocesane.
Tutto questo possibile ad una condi-
zione vivere la santit.
Mi rendo conto pensa il Card. Po-
letto che questa parola pu ingenera-
re un sorriso ironico in coloro che pen-
sano che parlare di santit sia pura reto-
rica o che pu mettere paura in chi alla
santit ci crede ma non la considera alla
sua portata. Mentre il dono e il dovere
della santit sono alla portata di tutti e
tutti dobbiamo sinceramente desiderare
una vita santa.
Il Concilio Vaticano II l'ha ribadito
in modo chiaro quando nel documento
sulla Chiesa afferma il principio della
vocazione universale alla santit (LG
V) con queste parole: Il Signore Ges,
maestro e modello divino di ogni perfe-
zione a tutti e ai singoli suoi discepoli di
qualsiasi condizione ha predicato la san-
tit della vita di cui egli stesso l'autore
e il perfezionatore... dunque chiaro
che tutti i fedeli di qualsiasi stato o gra-
do sono chiamati alla pienezza della vita
cristiana e alla perfezione della carit...
Nei vari generi di vita e nelle diverse
professioni un'unica santit praticata
da tutti coloro che sono mossi dallo Spi-
rito di Dio e obbedienti alla voce del Pa-
dre e adorando Dio in spirito e verit,
seguono Cristo povero, umile e carico
della croce, per meritare di essere parte-
cipi della sua gloria (LG, 40-41).
Il Santo Padre, Giovanni Paolo II,
nella Lettera apostolica Novo Millennio
ineunte mette la santit al primo posto
tra le priorit pastorali, che devono es-
sere tenute presenti nei nostri program-
mi pastorali (cfr NMI, 30).
per questo che si deve incomincia-
re a parlare di pastorale della santit,
perch se per pastorale noi intendiamo
tutta l'azione evangelizzatrice e santifi-
catrice della Chiesa non possiamo non
mettere la santit di tutti come il primo
obiettivo del nostro lavoro pastorale.
Tutti i battezzati sono chiamati a realiz-
zare la santit l dove la loro vocazione
e professione di vita li chiama a vivere:
se uno padre di famiglia, se svolge
una sua professione nel mondo per san-
tificarsi non deve uscire dalla sua realt
ma nella sua vita quotidiana di fami-
glia e di lavoro, trasfigurata dalla fede,
speranza e carit, che egli pu essere un
santo. La santit, infatti, misura alta
della vita ordinaria dice il Papa (NMI,
31) e pu essere realizzata in tutte le
condizioni di vita, anche da chi svolge
una professione che a prima vista pu
essere realizzata in tutte le condizioni di
vita, anche da chi svolge una professio-
ne che a prima vista pu sembrare ba-
nale. Molti pensare che la santit consi-
sta nel fare cose straordinarie, perch
per loro ordinario sinonimo di me-
diocre, mentre nel piano di Dio ordina-
rio ci che conforme alla natura
dell'uomo e delle cose. Perci nell'or-
dinariet di ogni giorno, vissuta con in-
tensa generosit di fede e di amore, che
tutti possiamo vivere la santit.
Spiegando il significato della santit il
Card. Poletto afferma: La santit consi-
ste nel saper in ogni situazione della no-
stra vita stare dalla parte di Dio, perch
da quando Ges ci ha rivelato che Dio
Padre noi sappiamo che Egli per primo,
come un pap, sta sempre dalla nostra
parte. Infatti, ci ama come suoi figli, an-
che quando ci allontaniamo da lui con il
peccato. In questo caso attende con pa-
zienza il nostro ritorno come il padre
del figlio prodigo nella parabola di Ges
(Lc 15).
La santit sapere e credere che sia-
mo abitati dalla Santissima Trinit.
questo l'aspetto fondamentale della san-
tit cristiana: prima che dalle nostre
opere buone essa costituita dall'azione
santificatrice di Dio che abita in noi.
Non siamo noi a santificarci, ma Dio
che ci santifica chiamandoci a vivere in
comunione con s e facendoci partecipi
della vita divina, come suoi figli adottivi.
Questa bellissima e consolante verit la
conosciamo perch ce l'ha rivelata Ge-
s: Se uno mi ama, osserver la mia
parola e il Padre mio lo amer e noi
verremo a lui e prenderemo dimora
presso di lui (Gv 14, 23). E san Paolo
ribadisce con forza: Non sapete che sie-
Come promuovere e assicurare alla
Chiesa particolare un dignitoso ritmo di
crescita? questo uno degli interrogati-
vi di fondo che si pongono i pastori che,
per una molteplicit di motivi, assistono
quasi impotenti alla evoluzione della lo-
ro comunit. Se lo pone, in forma deci-
sa l'Arcivescovo di Urbino-Urbania-San-
t'Angelo in Vado, Francesco Marinelli,
nella lettera pastorale inviata ai fedeli.
Anzitutto c' un fenomeno naturale:
nel settore demografico sensibile il ca-
lo di nuove generazioni. E poi permane
il flusso migratorio. Ad essi da aggiun-
gersi la tendenza alla diserzione sotto la
pressione della secolarizzazione e di fat-
tori incentivanti collegati. Il Vescovo
non pu perdersi d'animo, tanto meno
rassegnarsi alla situazione anche quando
non sia incoraggiante. Deve proporre
strategie nuove atte a contenere l'erosio-
ne e a schiudere piste per pi adeguate
iniziative pastorali. Il cuore di Urbino
l'universit, una delle gloriose universit
italiane, ancora oggi frequentata da ol-
tre ventimila studenti.
La diocesi ha celebrato un convegno,
dal quale sono emerse linee operative ri-
prese dall'Arcivescovo e riproposte al-
l'attenzione dei laici e del clero. Nel
convegno scrive il presule emer-
so che dobbiamo convincerci seriamente
di quanto, sulla vocazione e missione
dei fedeli laici nella Chiesa e nel mondo,
stato ampiamente insegnato e illustra-
to dal Concilio Vaticano II, dall'assem-
blea ordinaria del Sinodo dei Vescovi
del 1987 e dalla successiva esortazione
apostolica Christifideles laici di Giovan-
ni Paolo II.
L'iniziazione cristiana, con le sue tre
tappe sacramentali scrive l'Arcivesco-
vo (il battesimo che incorpora il fede-
le a Cristo e lo costituisce popolo di
Dio; la confermazione che lo arricchisce
del dono dello Spirito Santo, lo vincola
pi perfettamente alla Chiesa e lo rende
testimone di Cristo, con la parola e le
opere; l'eucaristia, culmine e fonte di
tutta la vita cristiana) conferisce al fede-
le cristiano laico una precisa identit nel
La visita pastorale ha offerto al Vesco-
vo Antonio Napoletano della diocesi di
Sessa Aurunca l'opportunit di compiere
una ricognizione dettagliata e accurata
della reale situazione religiosa della co-
munit. Il Vescovo non solo ne ha preso
visione ma ha portato a conoscenza del
clero e dei fedeli le situazioni anomale,
le carenze operative e di comunione.
Il terzo millennio impone una conver-
sione del cuore, un cambiamento di cul-
tura pastorale e di mentalit. Soprattut-
to per s'impone un salto di qualit
sia nella vita ecclesiale che nell'azione
pastorale. Il Vescovo pi che mai deci-
so a realizzare il nuovo progetto sulle ali
del Giubileo del 2000. Non si pu pro-
cedere pi a tentoni scrive , ne-
cessario avere ben chiara l'idea di Chie-
sa e di azione pastorale che vogliamo
realizzare. Non si rinnega il passato ma
non si intende fermare il tempo.
Il Presule fa appello anzitutto alle co-
munit parrocchiali e ai rispettivi sog-
getti operativi, all'efficienza degli stru-
menti previsti dalla legislazione canoni-
ca. Come primo atto la rivisitazione
dei formulari delle preghiere e dei nove-
nari, delle processioni.
Nei sacerdoti, religiosi e laici e in
tutta la pastorale si chiede il Vescovo
avvertita e si rende palese la tensio-
ne verso la santit? Il credente ascolta e
mette in pratica la parola, celebra, os-
serva il comandamento della carit?.
Il credente veramente responsabile
quando fa s che la sua vita non sia al-
tro che una risposta alla domanda e alla
chiamata di Dio.
Il Libro dei Vangeli, luce di vita
Con il Sacramento del Battesimo si entra nella comunit cristiana
Pagina a cura di
GINO CONCETTI
te tempio di Dio e che lo Spirito di Dio
abita in voi? Se uno distrugge (col pec-
cato) il tempio di Dio, Dio distrugger
lui, perch santo il tempio di Dio che
siete voi (1 Cor 3, 16-17).
Perci la santit soprattutto opera
di Dio. Il Papa ci ha ricordato che la no-
stra salvezza non sta in una formula,
ma in una Persona. La santit essenzial-
mente il nostro rapporto di fede e co-
munione di amore con Ges Cristo, vi-
vere della sua vita comunicata a noi at-
traverso la sua parola e i sacramenti.
Quanto pi la nostra vita assomiglia a
quella di Ges tanto pi siamo uniti a
lui e attraverso di lui nello Spirito Santo
siamo in comunione col Padre e quindi
tanto pi siamo santi. Ecco perch par-
lando di santit utile considerarla su
due versanti, che sono complementari
tra loro: quello del dono e quello del-
l'impegno. La santit-dono opera
esclusiva e gratuita di Dio, che ci santi-
fica facendoci partecipi della sua vita di-
vina venendo ad abitare dentro di noi.
per questo motivo che il dono di questa
inabitazione di Dio si chiama anche
grazia santificante, cio dono gratuito
con questi primo anno della spirituali-
t) una scelta gravida di conseguenze.
Significa esprimere la convinzione che,
se il Battesimo un vero ingresso nella
santit di Dio attraverso l'inserimento in
Cristo e l'inabitazione del suo Spirito,
sarebbe un controsenso accontentarsi di
una vita mediocre, vissuta all'insegna di
un'etica minimalistica e di una religiosi-
t superficiale. Chiedere ad un catecu-
meno: Vuoi ricevere il Battesimo? si-
gnifica al tempo stesso chiedergli: Vuoi
diventare santo? (NMI, 31). Quindi il
dono della santit che viene da Dio ri-
chiede un nostro impegno di risposta at-
traverso un cammino ascetico, che ci
spinge sempre pi verso la perfezione
cristiana di vita.
Si deve quindi parlare di un cammi-
no verso la santit, che personale, le-
gato alle condizioni di vita di ciascuno e
che esige una vera e propria pedagogia
della santit, capace di adattarsi ai ritmi
delle singole persone.
In questo cammino c' una graduali-
t che deve essere percorsa e superata
nei suoi diversi stadi, se con sincerit
desideriamo tendere a quel vertice di

PAGINA
7 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 9 Gennaio 2002
L
'SS||VA!||
|3||
La cerimonia di federazione
delle Compagnie dei Battuti
di Piacenza, Brescia e Bologna
in una miniatura del 1339
Unit di metodo e rigore scientifico negli studi raccolti nel vol. 63 della Collana Italia Sacra della Herder
Confraternite e Citt a Bologna
nel Medioevo e nell'Et Moderna
Sperimentazione narrativa
e tensione metafisica
del 1967, in prima battuta, questo roman-
zo di Bartolini, che l'editrice trevisana ri-
propone in bella veste nel quadro della
progressiva e meritoria riedizione di tutta
l'opera dello scrittore friulano. E nel '67,
Bartolini gi raccoglieva i frutti di un pro-
tratto e profondo lavoro letterario, soprat-
tutto tecnico-formale. Qui, in questo roman-
zo, la trama si avvita attorno alla solitudine di una giovane nobildon-
na che abita una vecchia villa in rovina: storia di decadenza privata e
di classe, con annessi umori e malumori, tic, premure e sinecure. Da
questo speciale libro (esempio di narrativa che felicemente abolisce
le tradizionali unit del gioco narrativo e cospira pure a una certa de-
vitalizzazione del personaggio), nacque il secondo tempo di Barto-
lini. A quel punto, la linea sino ad allora portata avanti dal suo lavo-
ro, veniva inaugurando un nuovo corso letterario, valido per s, ma
non di meno esemplare per la tecnica del racconto italiano in genere.
Senza tempo, senza protagonismi, senza peripezie, Chi abita in villa
tuttavia un romanzo di grande spessore tematico: dice con parole
come con pietre, con scrittura come con quadri o affreschi, con voci
come con echi di crepe che percorrono intonaci e muri, con fatti co-
me con manufatti, con vicende umane come con eventi ancestrali. Se
vero che questo romanzo pu essere assimilato a un lungo referto
ottico (l'cole du regard non lontana) che intercambia evento e
oggetto in ardua sperimentazione narrativa, che dimostra una certa
esuberanza di percezione (emotiva) sulla certificazione (sensoriale)
altrettanto vero che esso si adopera di far tutto convergere in
una tensione metafisica che rimanda a una assai complessa filosofia
del vivere e dello scrivere. (claudio toscani)
Elio Bartolini, Chi abita in villa, Treviso, Santi Quaranta, 2001, pp. 152,
L. 20.000
Elio Bartolini
Chi abita
in villa
Santi
Quaranta
L'educazione come
ri-creazione dell'uomo
Le settecentoventi pagine del XVIII volume
degli Scritti di Maria Adelaide Raschini
sono costituite da saggi e studi di pedago-
gia e filosofia dell'educazione, messi insie-
me da Pier Paolo Ottonello con appassiona-
ta condivisione. In essi trova consistenza
l'attenzione per i problemi della scuola e
dell'educazione, per il mondo dei giovani,
per l'approfondimento dei valori spirituali che la ricerca educativa
presuppone. L'educazione ri-creazione dell'uomo. E l'impegno di
genitori e docenti, della Chiesa e delle istituzioni, tutto proteso ad
agevolare la crescita dell'uomo e a condurre l'uomo alla scoperta
piena della sua dignit, della sua nobilt, del suo essere immagine di
Dio. Il lavoro della Raschini ricco e fecondo: le pagine sulla fami-
glia, sulla donna, sulla dottrina sociale cristiana, sull'umanesimo cri-
stiano, sulla carit intellettuale sono espressione di coerenza e fram-
menti straordinari di vita e di spiritualit. Una raccolta di scritti ha
senso se vi sottost un'unit che la costituisce in organismo. Il rife-
rimento costante ai classici del pensiero cristiano, ad Agostino, a Ca-
terina da Siena, a Rosmini, alla Dominum et Vivificantem... testimo-
nia in modo incisivo la ricerca incessante di tale unit. Da qui la ten-
sione a liberare la pedagogia da ogni ambiguit e a ricondurla nel
solco di un'antropologia ben fondata. Da qui l'attenzione a tematiche
fondamentali: sacralit della vita, diritti umani, ecologia; rapporti tra
territori del sapere, tra scienza e morale, tra antropologia e cristiani-
t, tra europeismo e mondialit, tra cultura ed educazione. Irrequie-
tezza e tensione metafisica caratterizzano il discorso della Raschini
sull'uomo, sulla sua educabilit, sul suo destino. Nel segno dell'inse-
gnamento di Michele Federico Sciacca, maestro inquieto e di profon-
do sentire. (francesco pistoia)
Maria Adelaide Raschini, Pedagogia e antipedagogia, Venezia, Marsi-
lio, 2001, pp. 720, L. 90.000
Maria Adeaide
Raschini
Pedagogia
e
antipedagogia
Marsilio
La figura e l'opera
del Cardinale Gerdil
La personalit e lopera di Giacinto Sigi-
smondo Gerdil sono tutte da riscoprire. Non
solo perch appartengono a un grande filo-
sofo e pedagogista della seconda met del
700, ma anche perch testimoniano laper-
tura, il coraggio e lintelligenza di un certo
filone di pensiero cattolico moderatamente
antilluminista ma non per questo retrivo e
provinciale. Tuttaltro. Bene hanno fatto dunque i Chierici Regolari di
s. Paolo, pi noti come Barnabiti, a dedicare lultimo numero della lo-
ro rivista di ricerche storiche alla figura, agli scritti e alle idee del
Card. Gerdil in occasione del secondo centenario della morte. Sa-
voiardo, anchegli barnabita, Gerdil dedic la vita allo studio, alla re-
dazione delle sue opere, allinsegnamento superiore e allo svolgimen-
to di incarichi di responsabilit nella Curia Romana: unattivit illumi-
nata e instancabile. Il numero monografico di Barnabiti Studi propone
i contributi di Pietro Stella, Silvia Fasciolo Bachelet, Massimo Lappo-
ni, Roberto Valabrega, Grard Pelletier, Oreste Favero e Giuseppe M.
Cagni, dedicati rispettivamente alla biografia di Gerdil, al suo pensie-
ro filosofico, al rapporto nella sua visione fra religione naturale e re-
ligione rivelata, alla critica antilluminista, al ruolo di Gerdil nella crisi
rivoluzionaria di fine 700, alla sua attivit come abate di S. Michele
della Chiusa e infine allepistolario gerdiliano. Ne emerge la figura di
un pensatore-educatore-pastore che assomma ed esprime il meglio
della cultura cristiana del suo tempo, intenta a difendere i valori spi-
rituali insidiati dagli eccessi illuministici e rivoluzionari ma anche
aperta francamente alle novit positive. Avversaria del razionalismo
spinto e di certa impulsivit rousseauiana ma non della ragione e di
un sano umanesimo. (mario spinelli)
AA. VV., Barnabiti Studi, 18, Roma, Centro Studi Storici Padri Barna-
biti, 2001, pp. 375, s.i.p.
AA. VV.
Barnabiti
Studi 18
Centro Studi
Storici Padri
Barnabiti
Autori italiani
e giapponesi a confronto
Per la prima volta, quattordici autori italiani
e tredici autori giapponesi contemporanei,
con testo nelle due lingue s'incontrano e si
offrono ad un confronto. Con parole di sto-
ria, di letteratura non avulse da acrobazie
virtuosistiche. Con crudezza dimmagini e
di lessico, tanto pi forti quando i versi ela-
borano eventi di guerra o efferati fatti di
cronaca. Con citazioni o rivisitazioni gravide di allusioni a poeti, ben
noti nelluno e nellaltro paese. Con stilemi alloccidentale esaspe-
rati sul filo di tematiche esistenziali; di interrogativi sul perch scrive-
re, sui pericoli della mondializzazione dellesperienza; di memorie
ad effetto autocentrico che coinvolgono il lettore. Il tutto in un arco di
tempo non avaro nel gettare luci crude, talora angosciose sul venten-
nio chiamato a plasmarsi a sigillo del Novecento. Pace, speranza, re-
stano parole chiave folgoranti come fuochi di unattesa turbata, mai
compiuta. Laconici, i profili biografici degli autori (pp. 114-119) lascia-
no appena spazio alle loro non di rado vulcaniche attivit. Sono i pro-
fili ad unire Il coro contemporaneo ai Canti sulla terra (Chij no
kasei) Due libri in uno, verrebbe da dire. E questuno, nellordine di
apertura e di lettura italiano da sinistra, giapponese da destra. Due
modi di sentire e dunque di cantare, a confronto. Di certo, non inter-
scambiabili: basterebbe scorrere Poesie per dodici mesi di Kisaka
Ry. Ognuno dei ventisette autori rimanda al piacere del testo nelle-
quivalente dellaltra sezione. Ma sempre piacere? Il lettore prova
anche leffetto di una vertiginosa ascesa-discesa in esperimenti da la-
boratorio linguistico-culturale. (irene iarocci)
AA.VV., Il coro contemporaneo Chij no Kasei, a cura di Andrea
Raos, Tky, Shichosha, 2001, pp. 119 e 153, s.i.p.
AA. VV.
Il coro
contemporaneo
Shichosa
V|!!|| |AZZ
La rivoluzione storiografica, che ha ca-
ratterizzato la cultura contemporanea nel-
la seconda parte dell'ultimo secolo, ha
coinvolto anche gli studi sulle confraterni-
te religiose del mondo cattolico. Il vastis-
simo allargamento di orizzonte stretta-
mente connesso con essa, contempora-
neamente metodologico e tematico, ha
comportato la possibilit di utilizzare
qualsiasi manifestazione del passato per
accrescerne la nostra comprensione, in
profondit ed in estensione temporale e
spaziale.
Ormai non c' pi un argomento che
possa essere considerato a priori come
non rilevante per la ricerca storica. E cos
anche le confraternite religiose degli ulti-
mi secoli del Medioevo e dell'et successi-
va hanno avuto la possibilit di passare
dalla storia erudita autoreferenziale lo-
calistica o endoecclesiale a fattori inte-
granti di una storia umana pi ampia e,
quindi, di una storia culturale nel senso
pi largo che ormai acquisito nelle no-
stre scienze umane.
* * *
Una bella testimonianza in questo senso
data dagli studi che Mario Fanti ha de-
dicato per molti anni alle confraternite
bolognesi, dei quali alcuni particolarmen-
te significativi sono stati ora raccolti nel
vol. 63 della ben nota Collana Italia Sa-
cra (M. Fanti, Confraternite e Citt a Bo-
logna nel Medioevo e nell'Et Moderna,
Herder Editr. e Libr., Roma, 2001, pp.
645). Bench questi otto studi siano stati
pubblicati separatamente in un considere-
vole arco di tempo, tuttavia nessuno di
essi ha perduto la sua validit e nel loro
insieme essi si presentano come un cor-
pus scientifico che ne rende molto oppor-
tuna la ripubblicazione unitaria.
Si va da Le origini del Movimento dei
Disciplinati a Bologna rintracciate dal-
l'A. al 1260/61 a La crisi delle confra-
ternite e delle istituzioni assistenziali a
Bologna alla fine del Settecento e cio
con l'instaurazione del regime repubblica-
no portato dalle truppe francesi , per
cui il lettore ha la possibilit di seguire le
origini, lo sviluppo ed il declino di queste
istituzioni attraverso quei molti secoli tan-
to significativi della nostra storia religiosa
e civile. Certo non la braudeliana lunga
durata ma almeno ci sembra la
media durata vi implicata.
La costante aderenza alle fonti docu-
mentarie e letterarie, seguita con forte ri-
gore scientifico, condotta con pronta
apertura verso le varie possibili indicazio-
ni di carattere religioso, sociale e cultura-
le in esse implicate, mentre l'amplissima
conoscenza delle problematiche storiogra-
fiche relative a questo campo di studi per-
mette all'A. di apportare attraverso op-
portuni confronti tra le fonti numerose
puntualizzazioni rispetto a dati ancora
controversi o precedentemente accettati.
Ma, al di l dei dati specifici ed al di l
delle vicende riguardanti le singole istitu-
zioni nella loro fattualit, occorre rilevare
alcune caratteristiche ricorrenti nel di-
scorso dell'A.: la ricerca di motivazioni
non superficiali di fronte a sviluppi inno-
vativi ed a modificazioni di strutture e di
regole; l'equilibrata misura nella valuta-
zione delle risultanze riguardanti il mi-
crocosmo bolognese, ma anche il colle-
gamento di esse con movimenti di pi
ampia portata e con lo sviluppo religioso-
culturale pi generale; la libert di giudi-
zio di fronte a luoghi comuni del corrente
discorso culturale; la preoccupazione di
riconoscere fra le righe dei documenti lo
spirito che animava la partecipazione a
queste istituzioni con le loro regole di vita
associativa, di culto religioso e di inter-
vento sociale.
Per illustrare pi in concreto questo
metodo pu essere molto indicativo il sag-
gio dedicato a La Chiesa e la Compagnia
dei Poveri in Bologna. Una istituzione di
mutuo soccorso nella societ bolognese
fra il Cinquecento e il Seicento. Si tratta
di una Confraternita sorta nel 1576 nello
stesso luogo (un ospedale) che agli inizi di
quel medesimo secolo era stato lasciato li-
bero da un'altra Confraternita, rimasta
ancora in attivit in altri locali.
Nel descrivere l'origine di questa nuova
Compagnia l'A. insiste sull'ambiente reli-
gioso-spirituale in cui essa ebbe luogo, e
cio la Bologna del Giubileo del 1575 e
qui prolungato ancora per parecchi mesi
successivi e del Cardinale Gabriele Pa-
leotti, ardente ed efficace riformatore non
solo per il clero e le istituzioni pi pro-
priamente ecclesiastiche ma anche per il
rinnovamento della vita cristiana a tutti i
livelli del mondo laicale nella sua condot-
ta morale, nelle pratiche di piet e nell'a-
zione caritativa individuale ed associata:
una citt nella quale, in orizzonte pi am-
pio, la maggiore autorit religiosa si face-
va promotrice di una cultura basata su
un umanesimo cristiano, aliena dagli in-
temperanti estremismi dei riformatori del-
la prima parte del secolo ma anche lonta-
nissima dall'atmosfera di rigida chiusura
e di repressione della fase pi propria-
mente controriformistica degli anni se-
guenti.
E, pi in particolare, interessante leg-
gere la motivazione fondamentale che fu
addotta dal Cardinale per le sue esortazio-
ni alle opere di carattere spirituale e cari-
tativo: e cio, da una parte, il richiamo ai
fedeli affinch si considerassero come
membri di questo corpo ecclesiastico
consecrato dal Signore nostro col sangue
spera) poi realizzato per quelle rimaste
nubili.
Bench l'A. si soffermi con vivo interes-
se sulle forme di quest'assistenza scambie-
vole e ne sottolinei quello che, a suo giu-
dizio, il loro valore di anticipazione
negli ultimi decenni del Cinquecento
rispetto agli inizi della mutualit moderna
nel sec. XIX, tuttavia egli non si limita a
queste attivit di aiuto materiale ma, an-
dando pi in profondit, ne pone in rilie-
vo lo spirito animatore ed il modo con
cui esse venivano operate.
* * *
Cos, oltre al tema della carit attiva e
personale (in vario modo presente in tutte
queste confraternite), emergono altri tre
temi spirituali particolarmente distintivi di
questa Compagnia: la povert, l'umilt e
la pace. Come osserva opportunamente
l'A., trattandosi di una Confraternita ap-
punto di poveri lavoranti, che ben spes-
so dovevano affrontare personalmente
problemi di sussistenza, con equilibrata
moderazione la virt della povert non vi
enunciata esplicitamente. Tuttavia egli
rileva come tutte le regole di comporta-
mento della Confraternita siano impronta-
te da uno spirito di povert evangelica,
che d valore alle cose per il loro essere e
non per il loro apparire, che imprime so-
briet a tutte le manifestazioni di vita del-
lassociazione, pratica l'assistenza con
equilibrio ragionato, si preoccupa di evita-
re la deresponsabilizzazione degli assistiti,
ed esprime anche attenzione verso i senti-
menti e le debolezze umane quando stabi-
lisce quella che oggi si direbbe la regola
della trasparenza nella gestione delle ri-
sorse comuni.
A loro volta l'umilt e la pace sono rac-
comandate in particolar modo per la vita
interna ed i rapporti fra gli aderenti, sem-
plici soci o rivestiti di qualche incarico. A
fondamento sono riportati vari passi evan-
gelici, mentre nelle regole interne queste
virt sono concretizzate non per una
tranquilla obbedienza verso chi rivesta un
grado pi alto ma con la tolleranza ed il
rispetto reciproci, la libert di espressione
ed il confronto ordinato delle idee.
Per tutte le Confraternite in cui svolta
un'attivit assistenziale l'A. illustra ampia-
mente lo spirito di carit cristiana che le
promuove e la tensione di amore verso il
malato che gli statuti indicano come com-
ponenti essenziali di quellattivit. N la
Compagnia dei Poveri da meno. Ma an-
che in questo campo appare come suo ca-
ratteristico quel medesimo spirito di at-
tenzione e comprensione reciproca che
sciute esigenze di funzionamento materia-
le, diventate superiori alle disponibilit
umane ed economiche dei confratelli: da
qui la necessit di aiuti esterni, che ovvia-
mente causarono l'inserimento di nuove
partecipazioni, personali o istituzionali. A
loro volta i motivi provenienti dalla vita
politico-sociale furono costituiti dallinte-
resse di chi governava la citt sia a porre
il proprio controllo sulla gestione di un'i-
stituzione che aveva assunto una qualche
importanza o notoriet, sia ad assicurare
lapersistenzao anche lo sviluppo di un'at-
tivit che rispondeva a reali esigenze della
comunit (e quindi era anche necessaria
per il buon ordine della vita pubblica).
Ed infine i motivi collegati con la vita
religioso-ecclesiale furono collegati con i
mutamenti che caratterizzarono la vita
della Chiesa Cattolica nel corso del Cin-
que-Seicento. Ma furono tutti connessi
con la natura stessa delle Confraternite,
che erano esse stesse parte della vita ec-
clesiale mentre vivevano in simbiosi con
essa e traevano da essa le ragioni della
propria esistenza, l'ispirazione morale e
spirituale, l'assistenza religioso-sacramen-
tale ed anche la convalida istituzionale:
ed a sua volta l'autorit ecclesiastica era
interessata allo svolgimento della loro vita
interna e delle loro attivit esterne, stimo-
lando la pratica religiosa ed il progresso
morale degli aderenti, esortando allattivi-
t caritativa, ma anche costituendo il loro
principale punto di riferimento nel mo-
mento del bisogno.
Esemplare per questo combinarsi di va-
ri fattori fu, tra il '400 ed il '500, la vicen-
da dellospedale di s. Procolo una delle
pi antiche istituzioni assistenziali di Bo-
logna, che pi tardi fu detto dei Bastar-
dini o degli Esposti e che pass attra-
verso le fasi di istituzione assistenziale
monastica, confraternale e quindi di isti-
tuzione assistenziale sotto il controllo
pubblico.
Sorto nel XIII sec. In collegamento col
monastero benedettino di s. Procolo e
per cos dire senza una specializzazio-
ne nella cura dei bisognosi, ma certamen-
te anche per i fanciulli abbandonati in te-
nera et, gi nei primi decenni del secolo
seguente si trov in difficolt economiche
che probabilmente, a giudizio dellA., fu-
rono determinanti nellincentramento del-
lassistenza sui bambini o fanciulli abban-
donati.
Malgrado ci le condizioni dellospeda-
le non si risollevarono e quindi proprio
per questo problema che investiva in par-
ticolar modo il senso della carit cristiana
e della vita civile a met del Quattro-
cento si ebbe un processo di accorpamen-
to di alcune Confraternite nellunica inte-
stata a s. Maria degli Angeli, con l'affida-
mento ad essa di quellospedale (ed anche
con un tentativo di riunione fra pi di un
ospedale, riuscito solo in parte): in com-
plesso, una riorganizzazione ben vista dal-
lautorit ecclesiastica sia per l'affidamen-
to allo spirito di carit del laicato riunito
in sodalizio sia per la dimostrata oppor-
tunit di una concentrazione economica
ed organizzativa di attivit, che singolar-
mente erano limitate mentre le esigenze
crescevano allinterno di una societ citta-
dina che comunque si sviluppava e si mu-
tava nelle sue componenti.
Verso la fine del secolo l'importanza as-
sunta con queste riorganizzazioni suscit
l'interesse del Signore di Bologna di que-
gli anni, Giovanni II Bentivoglio, il quale
per motivi di prestigio politico e di inter-
vento e controllo nelle realt cittadine di
qualche consistenza inser gradualmente il
suo potere nel governo dellospedale, fa-
cendolo passare da confraternale a dipen-
dente dal potere pubblico oltre che dalla
tutela dellautorit ecclesiastica.
I rivolgimenti politici del secolo succes-
sivo non mutarono il nuovo sistema, per
cui il governo dellospedale rimase nel-
lambito dei gruppi partecipi in qualche
misura del governo cittadino. Ed un pro-
cesso analogo avvenne allinterno di quel-
la Confraternita di s. Maria degli Angeli
che a met Quattrocento aveva assunto la
cura dellospedale: in essa gli aderenti
provenienti dai ceti socialmente pi rile-
vanti crebbero proporzionalmente di nu-
mero e di influenza, mentre la sua attivit
essendo stata sganciata sostanzialmen-
te quella assistenziale rimaneva accen-
trata sulla vita religioso-spirituale dei suoi
aderenti e sulla partecipazione alle mani-
festazioni di culto cittadine.
In realt, oltre a queste due Confrater-
nite sulle quali ci siamo soffermati per
esemplificazione, anche le altre studiate
in questo volume presentano interesse sia
per le loro vicende sia per le peculiarit di
ciascuna di esse, pur nellambito di quei
punti fermi ecclesiali e morali-spirituali
che erano propri dellistituzione confrater-
nale. Cos, analogamente a quanto abbia-
mo rilevato pi sopra per il Cardinale Pa-
leotti nella sua attivit riformatrice post-
tridentina, in precedenza anche un altro
Vescovo illuminato, il beato Niccol Al-
bergati, molto impegnato nella sua attivi-
t riformatrice nella prima parte del sec.
XV, aveva rivolto la sua attenzione anche
alle Confraternite perch avvertiva il ruo-
lo che potevano ancora svolgere per il
rinnovamento della vita spirituale a livello
popolare e per la gestione delle opere ca-
ritative.
E l'A, riporta questo movimento rifor-
matore bolognese alla pi generale atmo-
sfera di riformismo evangelico prodotta in
quei decenni dalla devotio moderna in
tante parti d'Europa, cosi come alleredit
della medesima devotio moderna ma an-
che pi tardi al movimento romano
del Divino Amore egli tiene a collegare l'i-
spirazione spirituale che anim i confra-
telli di s. Maria dei Guarini prima ad ini-
ziare e poi a proseguire presso un altro
ospedale, quello di s. Giobbe, l'assistenza
agli ammalati di sifilide.
* * *
Come ultimo esempio, rivolgendoci pi
direttamente agli statuti costitutivi delle
Confraternite, fra l'altro qui a Bologna ci
troviamo dinanzi ad uno statuto della
Confraternita di s. Maria della Vita che
stato giudicato uno dei pi bei testi
della piet laica confraternale (Angeloz-
zi). Ma, in aggiunta, per captare la vivaci-
t e la variet dellambiente religioso e
culturale da cui si alimentava il mondo
confraternale bolognese in quei decenni,
ci sembra molto indicativa la rilevazione
che in un'altra Confraternita la gi in-
contrata s. Maria dei Guarini quel me-
desimo statuto fu assunto quasi contem-
poraneamente ma poi, dopo breve tempo,
vi fu inserito anche un intero capitolo
che, illustrando insieme virt pi specifi-
camente religiose e virt pi direttamente
civico-sociali, introduce frequentemente
nel discorso senza alcuna dissonanza an-
che esponenti della cultura classica, da
Tulio a Salustio, da Seneca a Plato-
ne, pur terminando con citazioni e prin-
cipi di sapienza pi propriamente cristia-
na.
Si pu ben dire che l'unit di metodo e
d'ispirazione di tutti gli studi raccolti in
questo volume costante e profonda. C
un dosato equilibrio fra i documenti ri-
portati testualmente ed il discorso di col-
legamento fra di essi, insieme allapertura
verso discorsi culturali pi generali. Da
tutto l'insieme l'A. riuscito a far risalta-
re il valore religioso ed umano della real-
t confraternale bolognese nella sua para-
bola di origine, sviluppo e decadenza. Ma
risalta anche il valore storico di essa per-
ch, pur a suo modo e nelle sue dimen-
sioni, mentre per noi oggi testimonianza
e spia rivelatrice, a suo tempo stata essa
stessa componente non inerte ma attiva
in termini antropologici della cul-
tura oppure, se si preferisce, della civilt
italiana in secoli particolarmente distintivi
di essa: sono contributi altamente merite-
voli che ormai costituiscono una compo-
nentenecessariaperlosviluppodeglistudi.
Ma esprimiamo anche l'auspicio che
l'A. voglia sobbarcarsi al lavoro, certa-
mente impegnativo e non semplice, di il-
lustrare anche al pubblico non specialisti-
co con un testo pi agile questi ed ancora
altri valori emergenti da questi suoistudi.
La chiesa di S. Maria
della Vita a Bologna
suo precioso e, dall'altra, il riconosci-
mento delle varie posizioni ed attitudini
dei laici nella vita quotidiana e sociale in
una visione armonica delle componenti
laicale e chiericale della Chiesa nello spiri-
to del comune, seppure differenziato, sa-
cerdozio di tutti i fedeli.
In questo clima sorse nel 1576 la Com-
pagnia dei Poveri, che ebbe una sua par-
ticolare fisionomia allinterno del mondo
confraternale bolognese. I suoi iniziatori
furono sette homini poveri fatiganti
e da qui il suo nome , i quali nel corso
delle pratiche pie del Giubileo bolognese
diedero inizio ad un sodalizio per l'onore
della Vergine Immacolata e per impetrare
la sua intercessione presso l'Unigenito
suo Figliolo.
Ma fin dal principio nello statuto
che fu redatto con l'aiuto di persone di
maggiore istruzione si passa dal culto
allazione di sostegno sociale, che qui
prende l'impronta particolare della mu-
tualit che rimarr unica fra tutte le altre
confraternite. Gli assistiti sono i confratel-
li stessi in stato di bisogno lerisorsesono
ricavate da un contributo settimanale di
ciascun aderente e, in pi, da eventuali
donazioni che i confratelli stessi riescano
ad ottenere da chi ne abbia la possibilit.
In casi di effettiva impossibilit c' com-
prensione per eventuali morosit, le quali
non comportano l'esclusione dai benefici
assistenziali in considerazione del princi-
pio della destinazione dei beni anche per
chi non ne abbia.
Vi sono comprese anche cure mediche
per gli ammalati, l'assistenza agli orfani e
la preoccupazione per le ragazze delle fa-
miglie della Compagnia bisognose, con
l'assegnazione di una dote per il matrimo-
nio ed anche con il proposito (come si
informa di s le altre norme dello statuto.
E quindi l'assistenza si svolge su un dupli-
ce binario: assistenza esercitata personal-
mente per le cure materiali e spirituali-re-
ligiose dellinfermo in relazione alla gravi-
t della malattia, ma anche contempora-
neamente aiuto economico ed attenzione
verso eventuali necessit della famiglia,
specialmente in caso di decesso del con-
fratello.
Non c' disparit di trattamento fra i
vari confratelli, e c' anche preoccupazio-
ne per le famiglie rimaste senza sostegno
e specialmente per l'avvenire materiale e
morale degli orfani: ...con far raccogliere
a luoghi pii quelle povere creature resta-
te, o accomodarle in luoghi che non hab-
bino a patire, n meno vadino al male.
* * *
Per intorno al 1630 la Compagnia per-
se il suo carattere mutualistico e di com-
posizione quasi soltanto popolare (operai
giornalieri ed artigiani). LA. fa rientrare
questo mutamento nel pi generale pro-
cesso di aristocratizzazione, che a Bolo-
gna invest o prima o dopo tutte le Con-
fraternite che erano assurte ad una qual-
che importanza nella vita cittadina con le
loro attivit assistenziali ed ospedaliere.
Ma interessante notare che spesso fu
lo sviluppo stesso delle varie Confraternite
a contribuire a questo mutamento. In va-
ria misura ed a seconda dei casi vi si in-
trecciarono motivi di vario ordine, e cio
di ordine organizzativo ed economico in-
terno alle singole Confraternite, di vita
politico-sociale della citt, ed anche di vi-
ta religioso-ecclesiale. I motivi organizzati-
vi ed economici furono dati prevalente-
mente dalle difficolt, in cui pi di una
Confraternita si trov ad un certo punto
della sua attivit assistenziale per le accre-
La Pianta scenografica di Bologna in un'incisione di Costantino Aretusio (1636)

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Bianchi. Ci stata prospettata spie-
ga una manovra in due tempi. Vo-
gliamo per che prima ci vengano forni-
ti numeri precisi per fare un ragiona-
mento serio. Dopo il 17 gennaio, ha ag-
giunto Bianchi, si aprir un confronto
anche sul Piano sanitario, recentemente
varato dalla Giunta e, su questo fronte,
si prevederebbe una diminuzione di 3
mila posti letto per i malati acuti nel La-
zio. Anche la Fimmg, la Federazione dei
medici di famiglia, torner nei prossimi
giorni ad incontrare la Regione.
re Rodari 170/mo circolo per fornire
pasti caldi ha detto Esposito ma le
famiglie hanno preferito rimanere sotto
il palazzo per tutto il tempo dellinter-
vento dei tecnici e rientrare a casa pur
senza luce e gas. Solo due famiglie (per
un totale di cinque persone) delle otto
sgomberate hanno voluto lassistenza al-
loggiativa e saranno ospitate in un alber-
go al Nomentano. Le restanti hanno
preferito essere ospitate da parenti o
amici.
Lassessore ha anche detto che oggi,
marted, in Giunta sar esaminato il
problema e si decideranno gli interventi
necessari per il ripristino della situazio-
ne. Per gli appartamenti al V piano dan-
neggiati dallinfiltrazione dacqua (dovu-
ta allo spegnimento dellincendio) le fa-
miglie potrebbero rientrare gi oggi do-
po un sopralluogo; occorreranno pochi
giorni per gli appartamenti al VII piano
dove i danni dovuti allesplosione sono
esigui mentre per i tre al VI piano, qua-
si completamente distrutti, i lavori po-
tranno durare al massimo venti giorni.
ne imposto ma i bambini sono condotti
per mano attraverso l'esempio e l'espe-
rienza concreta alla scoperta delle nozio-
ni ma anche dei valori indispensabili per
una crescita completa.
L'insegnamento moderno ed accura-
to (l'informatica, l'inglese e l'utilizzo di
mezzi audiovisivi fanno parte a tutti gli
effetti del programma didattico) ma non
deve pesare o, peggio, annoiare i piccoli
destinatari. Ecco perch non si impara
solo sui libri ma anche attraverso le nu-
merose attivit complementari prima fra
tutte il teatro, autentico fiore all'occhiel-
lo della scuola di viale Jonio. Tutto co-
minciato una decina di anni fa osservan-
do la naturalezza e la bravura con cui i
bambini sanno calarsi nel ruolo di atto-
ri. Adesso teniamo regolarmente corsi
di recitazione, di dizione e facciamo
molta improvvisazione ha spiegato
Mariliana Montereale, una delle inse-
gnanti che anche responsabile di que-
sto settore diamo, in sostanza, agli
alunni un tema oppure una scenetta a
cui devono abbinare una sceneggiatura
inventandola. Spieghiamo persino gli
elementi pi semplici del trucco di sce-
na mentre nella realizzazione dei costu-
mi spesso ci aiutano i genitori.
Il teatro divenuto ormai una attivit
consolidata e di successo alla Regina
dei Gigli, una preziosa opportunit per
socializzare ed esprimersi ma anche per
mettere in scena scritti inediti ed origi-
nali con un forte contenuto su cui riflet-
tere pensati e scritti con passione dalla
stessa Mariliana. Rappresentazioni che
calzano alla perfezione alle capacit dei
bambini e sono sempre un momento sa-
liente delle giornate di festa. In tempo
di Quaresima, ad esempio, gli studenti
mettono in scena con danze e canzoni
la Passione e Morte di Ges vista ogni
volta da una prospettiva diversa e ledi-
zione dello scorso anno stata ripresa
anche da Sat 2000. Un altro evento si
svolge solitamente alla chiusura dellan-
no scolastico e lo scorso mese di giugno
stata la volta della recita intitolata Il
mondo dello zainetto. In essa abbiamo
immaginato larrivo a scuola di un cer-
vellone che sarebbe il computer ha
riassunto Mariliana con cui i bambini
hanno viaggiato virtualmente e visitato
ogni angolo del mondo spostando il to-
polino che rappresentava il mouse. Per
ciascun paese in cui ci si soffermava
erano previste scenette e canzoni tipi-
che. Naturalmente qualcosa di speciale
si prepara per il Natale ma in questo ca-
so a salire alla ribalta la parte canora.
Nella scuola di viale Jonio, infatti, pur
se non si studiano strumenti le classi ri-
cevono ugualmente una solida base mu-
sicale ed imparano a leggere le note, a
capire il solfeggio e spesso fanno anche
esperienze in sala di registrazione. Alla
Regina dei Gigli stato formato un
coro permanente e si svolge addirittura
una manifestazione di canzoni a livello
nazionale vale a dire il Giglio doro.
Ledizione di questanno si svolta lo
scorso 19 dicembre ed ha visto salire sul
palco ben ottanta bambini che si sono
cimentati tutti con brani inediti poi de-
stinati a far parte di un disco della Au-
diovisivi S. Paolo.
Laspetto artistico tenuto in massi-
ma considerazione nellIstituto ma
possibile usufruire di altre proposte che
arricchiscono lofferta formativa come
lo sport (c la palestra, il campo di mi-
ni-basket e presto sar ultimata la pisci-
na) oppure la pittura, la realizzazione di
lavoretti con vari materiali e le gite
istruttive. Recentemente, per esempio,
le classi si sono recate in uno zoo-safari
per osservare da vicino gli animali in li-
bert mentre in unaltra occasione han-
no addirittura partecipato attivamente
ad una vendemmia.
Una scuola, quella di viale Jonio, vi-
vace, dove impossibile annoiarsi e co-
me conferma basta sentire l'entusiasmo
degli alunni. Si entra nelle aule ed un
coro di consensi.
MONICA GELMINI
Ogni mattina entrano felici nelle loro
aule i centocinquanta bambini dell'Isti-
tuto Regina dei Gigli accolti da mae-
stre che sanno seguirli con cura ed af-
fetto e conquistati dall'atmosfera serena
e gioiosa a loro cos congeniale per im-
parare bene e per lasciare la fantasia li-
bera di spaziare.
Del resto quella di viale Jonio una
scuola materna ed elementare di solida
tradizione che la Compagna della Regi-
na dei Gigli (composta da sacerdoti,
suore e laici consacrati) ha voluto porta-
re anche a Roma allargando l'esperienza
che gi viveva nella provincia di Napoli.
Precisamente a S. Giorgio a Cremano,
insieme ad altre opere, stato costruito
il suggestivo Tempio in onore della
Bianca Regina dei Gigli. Un bel titolo
attribuito per la prima volta alla Madon-
na da Madre Liliana del Paradiso, la
fondatrice ancora vivente della Congre-
gazione, che in questo nome ha racchiu-
so anche il significato profondo del cari-
sma da lei trasmesso ovvero la ricerca
dell'ideale di purezza in ogni cosa, nei
sentimenti come nei rapporti con le per-
sone e nell'ingenuit del pensiero.
Tutti concetti che si trovano perfetta-
mente messi in pratica nell'Istituto di
Talenti in cui si respira quotidianamente
il piacere di stare insieme come una
grande famiglia dove tutto a misura
dei piccoli alunni. Le classi non sono
mai troppo numerose perch le maestre
devono essere sicure che ciascuno venga
rispettato nelle sue esigenze e nei diffe-
renti ritmi di apprendimento. Nulla vie-
Due persone sono morte in al-
trettanti incidenti stradali avvenuti
nelle ultime ore. Un tunisino di 50
anni morto luned sera dopo es-
sere stato investito da unauto sul-
la via Appia Nuova, allaltezza di
Velletri. Luomo che guidava lau-
to, un italiano di 58 anni, che si
fermato dopo limpatto, ha detto
di non essersi accorto del pedone.
Nell'altro incidente, la vittima, Ci-
ro Fierro, 25 anni, era un sottuffi-
ciale dellEsercito. La sciagura
avvenuta marted mattina sulla
statale Flacca tra Fondi e Sperlon-
ga a causa dellasfalto ghiacciato.
Incidenti stradali:
due vittime sulla Flacca
e sull'Appia Nuova
La Provincia di Roma ha stan-
ziato luned duecento milioni di li-
re (103.291 euro) per attrezzare,
con nuovi strumenti, gli autobus
del Cotral.
Lo ha annunciato lassessore
provinciale ai Trasporti e alla Mo-
bilit, Mario Cacciotti, che ha in-
vitato lazienda a munirsi della
scatola nera, dei dispositivi per in-
formazioni allutenza di bordo,
del contapasseggeri e di quanto
necessario per la sicurezza degli
utenti.
Dopo aver letto il rapporto in-
formativo redatto dal Cotral, che
esclude responsabilit dellazienda
riguardo il grave incidente avve-
nuto il 29 dicembre scorso, sul
viadotto della Magliana-Eur, dove
sono morte due persone ha af-
fermato Cacciotti in una nota e
in attesa delle indagini delle auto-
rit giudiziarie competenti, abbia-
mo deciso di approvare lo stanzia-
mento per sperimentare i nuovi
strumenti su un primo lotto di au-
tobus.
Gli autisti, inoltre, dovrebbero
essere muniti di un telefonino per
le emergenze.
Provincia: stanziati
duecento milioni
per i bus del Cotral
Rotolo di manifesti su rotaie: tram deraglia
Un tram della linea 3 uscito dai binari, marted mattina, in via Carlo Fe-
lice a causa di un rotolo di manifesti che ingombrava i binari. Il servizio
rimasto bloccato per quasi unora. Il conducente del tram si accorto del
rotolo di manifesti, caduti forse da unauto, ma non ha fatto in tempo a fer-
mare il mezzo: il primo carrello uscito dai binari per circa due metri. Nes-
suna persona rimasta ferita per lo sviamento del tram. La societ
Trambus ha attivato un servizio sostitutivo di navette, mentre sullaltra cor-
sia i mezzi pubblici viaggiavano regolarmente.
Rubate due pistole in casa di una guardia giurata
Furto luned sera, poco prima delle 23, in casa di una guarda giurata, in via
Raffaele De Cesare, nel quartiere Appio. I ladri, oltre ad abbigliamento, oro-
logi e gioielli per un valore di sette milioni di lire, secondo la polizia, si so-
no portati via anche una valigetta con dentro due pistole.
Furto al Santa Maria della Piet
Le componenti di alcuni computer nelle quali erano memorizzati i dati dei
pazienti e di alcuni uffici sono stati rubati, nella notte tra luned e marted,
al Santa Maria della Piet, lex ospedale psichiatrico di Roma. Dei ladri
nessuna traccia.
Ostia: a fuoco porta d'ingresso di un locale
La porta di ingresso di un pub ad Ostia andata a fuoco nella notte tra lu-
ned e marted. Le fiamme sono divampate quando il locale, in via delle
Gondole, era gi chiuso. L'incendio stato spento dai Vigili del fuoco.
Camionista trasportava stupefacenti: arrestato
La Polizia ha arrestato, luned, un camionista di Sant'Elia Fiumerapido, Raf-
faele T., di 34 anni, per traffico e spaccio di droga. Luomo accusato di
trasportare da un capo allaltro della penisola quantitativi di sostanze stupe-
facenti per conto di unorganizzazione criminale che opera in Campania. Un
anno fa polizia e carabinieri arrestarono altre tre persone della zona di
Cassino per lo stesso reato, ma anche per alcuni attentati incendiari a tre
autotrasportatori. Seguendo quella traccia, gli investigatori hanno scoperto
il traffico di droga.
PAGINA
9 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 9 Gennaio 2002
A |MA
o curo c| p. |oonorco Sop|onzo. |.C.|.
9 GENNAIO 2002
Mercoled del tempo di Nala-
te - Feria (bianco)
Messa della feria
Lezionario: 1 Gv 4, 11-18;
Salmo 71; Mc 6, 45-52;
Liturgia delle Ore: Merc. II
sett. - Ufficio della feria
La santit apparsa pi che
mai la dimensione che me-
glio esprime il mistero della
Chiesa. Messaggio eloquen-
te che non ha bisogno di pa-
role, essa rappresenta al vi-
vo il volto di Cristo.
(Novo Millennio ineunte, 7)
RADIO
VATICANA
OM: 1530 kHz - 196 metri
(Per la zona di Roma
anche Onda Media 527 kHz
e FM 93.3 e 105 MHz)
OC: nelle bande 49, 31, 25 e 19 metri
MERCOLED 9 GENNAIO
00.10: Studio A (stereo): Con voi
nella notte
7.20-15.30-17.30-23-24: Orizzonti
cristiani
7.30: Santa Messa in latino
8-12-14-15-16-18-21-23.30: Radio-
giornale in italiano, spagnolo,
portoghese, francese, inglese,
tedesco e polacco
10.30: In diretta dal Vaticano:
Udienza generale presieduta
dal Santo Padre Giovanni
Paolo II
16.30: LivediRoberto Franchina
17: Liturgia delle Ore: celebra-
zione dei Vespri in latino
20.20: Programma tedesco: Die
Rmische Woche
20.40: Recita del Santo Rosario
in latino
21.30: Programma francese: La
Cit du Vatican: les magasins
du Vatican
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
MERCOLED 9 GENNAIO
24: Rosario biblico (versione
francese)
2.30-19.30-22.30: Notiziario
6.55: Rubrica: Chiesa in cammi-
no: Spagna
9: In diretta dalla Cappella di
Telepace in Roma:SantaMessa
10.30: In diretta dal Vaticano:
Udienza generale, presieduta
dal Santo Padre Giovanni
Paolo II
12.30: Cappella di Telepace in
Roma: Santa Messa
16: In diretta dalla Cappella di
Telepace: Santo Rosario e Ado-
razione Eucaristica.
20.45: Udienza generale, presie-
duta dal Santo Padre Giovanni
Paolo II (replica)
Due feriti e otto appartamenti dichia-
rati inagibili (occupati da una ventina di
persone in totale), erogazione di luce e
gas sospesa in via precauzionale. il bi-
lancio dell'esplosione di una caldaia au-
tonoma in un edificio di propriet del
Comune in via Augusto Mammuccari, al
Tiburtino.
L'esplosione stata causata ieri sera,
luned, da una fuga di gas. La caldaia, a
seguito della deflagrazione, stata sca-
raventata in strada dove ha colpito due
auto parcheggiate incendiandole.
I feriti sono un uomo di 42 anni, che
abitava nell'appartamento dove si veri-
ficata la fuga di gas e una donna di 62
anni, abitante l'appartamento attiguo.
L'uomo rimasto cosciente, pur avendo
subto ustioni di II e III grado ed stato
condotto prima all'ospedale Pertini e poi
al sant'Eugenio. La donna invece, che
rimasta intossicata dal fumo, stata
condotta al policlinico Umberto I.
La deflagrazione e il conseguente in-
cendio sono stati provocati da una di-
spersione di gas dellimpianto interno al-
lappartamento ha spiegato il coman-
dante dei vigili del fuoco Luigi Abate .
Secondo i nostri primi riscontri linne-
sco pu essere stata scintilla dovuta al-
laccensione di una sigaretta o allim-
pianto elettrico.
Sul luogo dellesplosione andato an-
che lassessore comunale alla Protezione
civile, Dario Esposito, per coordinare gli
interventi necessari a fornire assistenza
agli inquilini delledificio. Abbiamo
messo a disposizione la scuola elementa-
Ticket da un Euro a farmaco (ogni ri-
cetta conterr infatti un solo farmaco),
ricapitalizzazione delle Asl, centralizza-
zione degli acquisti, tetto alla spesa far-
maceutica ai medici di famiglia (pari ad
un massimo del 15% del totale) per di-
stretto: di questo si cominciato a di-
scutere luned secondo quanto hanno
riferito Cgil, Cisl e Uil di Roma e Lazio
in una riunione tra i sindacalisti e gli
assessori regionali al Bilancio ed alla Sa-
nit, Andrea Augello e Vincenzo Sara-
ceni.
Lobiettivo della Regione Lazio arri-
vare a mettere sotto controllo la spesa
farmaceutica. Lintroduzione del ticket,
insieme ad un maggiore utilizzo dei far-
maci generici ed allacquisto a costo di
produzione dei farmaci per lassistenza
domiciliare e le Rsa ha spiegato Al-
berto Sera (Uil) dovrebbe portare, se-
condo la Regione, un incasso da circa
250 miliardi. L introduzione del ticket,
funzionerebbe inoltre da deterrente psi-
cologico. Lassessore al Bilancio ritiene,
inoltre, che insieme ad altre operazioni,
come la vendita degli immobili delle Asl
e la ricapitalizzazione delle stesse, per
160 miliardi lanno, oltre alla centraliz-
zazione degli acquisti, si arriverebbe, al
31 dicembre 2003, ad un sostanziale pa-
reggio della spesa in sanit.
Il sindacalista della Uil ha detto di vo-
ler sospendere il giudizio sui ticket,
perch vogliamo prima vedere i numeri
e capire se questa manovra serve vera-
mente o pesa troppo ai cittadini. Chie-
diamo anche di sapere con chiarezza
quali e quanti saranno gli esentati.
presto per parlare anche per il se-
Il sindacato autonomo Cnl-Trasporti
ha indetto, ancora una volta, per giove-
d prossimo uno sciopero di 24 ore dei
dipendenti della societ Met.Ro.
I lavoratori delle due linee metropoli-
tane romane e delle ferrovie Roma-Pan-
tano, Roma-Viterbo e Roma-Lido incro-
ceranno le braccia per chiedere alla-
zienda un diverso trattamento su riquali-
ficazione e inquadramento.
Le due questioni sono state chiarite,
luned, dal segretario di Cnl-Trasporti
Roma e Lazio Vincenzo Loi nel corso di
unassemblea pubblica alla quale lo stes-
so sindacalista ha lamentato lassenza
della controparte, dei rappresentanti di
Comune e Regione e delle altre organiz-
zazioni sindacali di settore, tutti debita-
mente invitati.
Loi ha spiegato che le attuali norme
di riqualificazione professionale relegano
i macchinisti divenuti inidonei alla guida
a mansioni marginali e sottopagate.
Quei lavoratori ha continuato han-
no allattivo un grande patrimonio de-
sperienza acquisito negli anni che po-
trebbe e dovrebbe continuare ad essere
a disposizione dellazienda. Con uno
stipendio, ha detto ancora Loi, ragione-
volmente ridotto per il venir meno del-
le indennit di servizio, ma non tagliato
come vuole Met.Ro.
Anche in merito allinquadramento le
rivendicazioni sono di tipo economico.
La Cnl-Trasporti ha chiesto che sia velo-
cizzato lavanzamento di grado interno
alle varie qualifiche, un provvedimento,
questultimo, che per i lavoratori signifi-
ca soprattutto un aumento di denaro in
busta paga.
Gli studenti delle scuole superiori ro-
mane hanno sospeso le occupazioni e,
anche in vista degli scrutini, sono torna-
ti regolarmente in classe dopo le vacan-
ze di Natale. Ma gi si torna a parlare
di manifestazioni e iniziative di protesta.
Nei prossimi giorni dice Cristian, del
coordinamento scuole di periferia vi
saranno nuove iniziative per decidere
modalit e date della protesta.
Per l11 gennaio fissata unassem-
blea cittadina degli studenti romani e lo
stesso giorno Cgil, Cisl e Uil hanno in-
detto uno sciopero dei dirigenti scolasti-
ci per il rinnovo del contratto. Il 15 feb-
braio poi, i sindacati confederali hanno
proclamato uno sciopero nazionale della
scuola per protestare contro i progetti di
riforma del ministro Moratti.
Lanno scolastico afferma France-
sco de Sanctis, direttore generale del-
lUfficio regionale scolastico ripreso
normalmente. Lunica preoccupazione
riguarda la validit dellanno scolastico,
che deve articolarsi su duecento giorni
di lezione. Ma con gli strumenti che for-
nisce lautonomia scolastica non vi do-
vrebbero essere problemi al riguardo.
Intanto, secondo un'indagine, a Roma
spetta il primato del costo dei danni del-
le occupazioni: 400 milioni di lire.
Oltre che nelle poste e nelle banche,
l'introduzione dell'Euro provoca difficol-
t anche nel palazzo di Giustizia della
Capitale dove nella rivendita non si tro-
vano pi le marche da bollo. A lamen-
tarsi sono stati soprattutto gli avvocati
che utilizzano i bolli per i diritti di can-
celleria, la richiesta di certificati e le co-
pie delle sentenze.
I responsabili della rivendita si sono
giustificati affermando che dallufficio
postale di piazza Mazzini, da cui si rifor-
niscono abitualmente, si sono sentiti di-
re che ci sono dei ritardi a causa della
stampa dei nuovi bolli in Euro.
Nonostante le difficolt, comunque,
per oltre il 50 per cento dei romani lo
Stato ha gestito bene il passaggio alla
nuova moneta. quanto emerge da un
sondaggio eseguito da un istituto di ri-
cerche di mercato. Il 52,6% degli intervi-
stati si dichiarato soddisfatto di come
lo Stato ha gestito il cambiamento, men-
tre il 36,6% ha addebitato qualche re-
sponsabilit dei disagi al Governo. Il
54,4% non ha riscontrato aumenti nei
prezzi, mentre il 38,9% ha parlato di rin-
cari in bar, tabaccai e supermercati.
Inoltre, il 45% ha sostenuto di avere po-
ca difficolt con la nuova moneta, men-
tre il 33,9% non ne ha avuta affatto.
Due uomini di 52 e 59 anni sono stati
arrestati, luned, dai Carabinieri di Ostia
con laccusa di sequestro di persona, ra-
pina e detenzione di armi. I due col vol-
to travisato da passamontagna e armati
di tre pistole si erano introdotti nella vil-
la di un professionista romano a Casal
Palocco, hanno legato e imbavagliato il
figlio di 19 anni del proprietario e la colf
filippina, poi hanno svaligiato lapparta-
mento puntando poi sullargenteria e i
soldi.
Ma al momento della fuga i due, en-
trambi di Ostia con precedenti penali e
uno addirittura agli arresti domiciliari,
sono stati bloccati. I Carabinieri sono in-
tervenuti tempestivamente grazie anche
alla prontezza di riflessi e al sangue
freddo del figlio del proprietario della
villa: prima di essere legato e imbava-
gliato, il ragazzo infatti aveva sentito dei
rumori e, sospettando che qualcuno si
fosse introdotto nella villa, aveva avver-
tito il padre che a sua volta aveva chia-
mato il 112.
Cos in pochi minuti alcune pattuglie
sono arrivate alla villa. Alla vista dei mi-
litari i due ladri non hanno opposto resi-
stenza.

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L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 9 Gennaio 2002
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o EURO: CONTRASTI SUGLI AUMENTI DEI PREZZI
polemica sugli arrotondamenti furbi tra associa-
zioni dei consumatori e commercianti. La Confcom-
mercio replica alle organizzazioni degli utenti
che hanno diffuso un elenco di rincari ingiustificati
di molti prodotti invitandoli a verificare su basi
statistiche quanto realmente accade sul mercato.
AUTO PIRATA: ANCORA GRAVI EPISODI Altri due
episodi di delittuoso comportamento da parte di au-
tomobilisti che non si fermano a soccorrere le vitti-
me di incidenti si sono verificati nel Trevigiano, do-
ve un'anziana stata travolta e uccisa, e nel Lec-
chese, dove una sedicenne in coma.
ALLARME SICCIT AL NORD In Piemonte, dove
non piove da quasi tre mesi, ormai emergenza
per la crisi idrica. Una quindicina di comuni e centi-
naia di frazioni di montagna sono senz'acqua e il ri-
fornimento assicurato con le autobotti. Siccit an-
che in Lombardia: a Cremona il livello del Po vi-
cino al record storico negativo.
RIPRENDE IL CONFRONTO SUL LAVORO Il mini-
stro Maroni ha invitato per gioved i sindacati a un
incontro su materie oggetto della delega sulla rifor-
ma del mercato del lavoro. Per il pubblico impiego,
il ministro Frattini e i sindacati s'incontreranno do-
mani, mercoled, dopo che Cgil, Cisl e Uil hanno
confermato lo sciopero nazionale il 15 febbraio.
EURO Tra Confcommercio e consumatori che denunciano aumenti ingiustificati
polemica sui prezzi
e gli arrotondamenti
ROMA, 8.
Sugli arrotondamenti furbi si inne-
scata una dura polemica tra le associa-
zioni dei consumatori ed i commercian-
ti. Il presidente della Confcommercio,
Sergio Bill, ha ribattuto punto per pun-
to alle organizzazioni degli utenti, i quali
hanno, ieri, denunciato un dettagliato
elenco di rincari ingiustificati di uninfi-
nit di prodotti. Bill ha invitato a non
ricorrere alla cabala ma alle statistiche
ufficiali, a non fare cortine fumogene
su quel che sta realmente accadendo
nel mercato. In un momento delicato
come questo ha detto durante una
conferenza stampa fare i furbi da di-
verse sponde e diffondere dati e infor-
mazioni che non hanno alcun valore sta-
tistico, significa non solo alimentare la
confusione, accrescere il disorientamen-
to dei consumatori, ma creare anche i
presupposti per possibile turbative di
mercato che non avvantaggiano nessu-
no, men che meno i consumatori.
Non basta affermare che in un bar
aumentato il prezzo di una tazzina di
caff o di una lattina di birra per poter
dire che 250.000 esercizi si sono com-
portati allo stesso modo, ha replicato
Bill. La verit, secondo il presidente di
Confcommercio, sta nel fatto che le
molte disfunzioni del sistema hanno sca-
ricato sulle spalle del commerciante tutti
quei problemi legati al changeover che
invece avrebbero dovuto essere affronta-
ti e risolti altrove. E i negozianti si so-
no trovati a fare da sportelli bancari an-
che perch il sistema creditizio proprio
nei giorni pi difficile delicati del chan-
geover ha dimostrato qualche pecca,
ha stigmatizzato Bill.
Bocciata anche la campagna pubblici-
taria sullingresso delleuro: mancata
una vera campagna dinformazione:
quella che stata fatta e che costata
decine di miliardi stata insufficiente,
mal gestita, poco funzionale agli obietti-
vi che avrebbe dovuto realizzare; ha tra-
smesso un messaggio troppo rassicuran-
te, come se leuro fosse un gioco, sotto-
valutando una popolazione in gran parte
anziana che abita nei piccoli centri. Sa-
rebbe stata invece opportuna uninfor-
mazione pi capillare mirata a favore
delle fasce sociali svantaggiate e non in-
dicare i negozi come sportelli bancari.
Bene, invece, per Bill la scelta italiana
delle doppia circolazione di moneta, ge-
stire infatti un passaggio pi repentino
sarebbe stato, a suo avviso, davvero
problematico. Buoni propositi infine per
i 51 giorni che mancano dalluscita di
scena della vecchia lira: devono essere
utilizzati al meglio per permettere un
adeguato rifornimento di banconote e
spiccioli da parte delle imprese commer-
ciali.
ROMA, 8.
Larrivo della nuova moneta ha accompagnato una decisa impennata dei
prezzi di ortaggi e frutta. Chi si recato ai banchi in questi giorni, ha infatti
avuto la sorpresa di trovare i prezzi di lattuga e affini improvvisamente lievi-
tati, e non a causa di arrotondamenti da euro. Colpa delle gelate, sostengo-
no i venditori. Aumenti ingiustificati, frutto di pure e semplici speculazioni
commerciali, ribattono gli agricoltori che non hanno dubbi: la diffusa crescita
dei prezzi ortofrutticoli non trova alcun appiglio a livello di produzione. Ep-
pure, al momento di fare la spesa, in molti si sono sentiti rispondere che a far
salire i prezzi sono state le gelate degli ultimi giorni. Ma le gelate, ribattono
convinti gli agricoltori, possono essere dannose in primavera, non certo a di-
cembre e gennaio quando questi fenomeni sono normali e in campo ci sono
soltanto poche produzioni orticole di stagione. Daltra parte, come sostiene la
Coldiretti, laumento dei prezzi agricoli si ripercuote solo in minima parte sui
prezzi al consumo.
Rincari degli ortaggi
Gli agricoltori lamentano speculazioni
Falso allarme
a Malpensa:
aeroporto chiuso
per 25 minuti
VARESE, 8.
L'aeroporto della Malpensa rimasto
chiuso per circa 25 minuti ieri pomerig-
gio a causa di un allarme terrorismo,
poi rivelatosi infondato.
L'allarme era scattato ha riferito
l'Ansa dopo che una telefonata ano-
nima fatta ad Atene ad un quotidiano
della citt aveva segnalato la presenza di
una bomba su un aereo dell'Alitalia (vo-
lo Az 729) decollato dalla capitale greca
e diretto appunto allo scalo lombardo
della Malpensa.
Il velivolo sarebbe dovuto atterrare al-
le 16,05 ma ha invece toccato terra con
41 minuti di ritardo: nel frattempo era-
no state adottate tutte le misure di sicu-
rezza. L'aereo stato fatto parcheggiare
in un'area isolata. I passeggeri sono stati
fatti scendere e trasportati al sicuro
mentre a bordo sono saliti gli artificieri
con il supporto di unit cinofile ma le
minuziose perquisizioni hanno dato ap-
punto esito negativo.
La perquisizione ha comunque richie-
sto alcune ore: si infatti protratta fino
a tarda sera, dato che sono stati ripetuti
i controlli con raggi x dei bagagli di tutti
i passeggeri, gi effettuati ad Atene. Tut-
tavia, come accennato, l'aeroporto nel
frattempo era stato riaperto.
I passeggeri del velivolo proveniente
da Atene hanno accettato senza prote-
stare i comprensibili disagi rendendosi
conto che nessuna responsabilit poteva
essere attribuita alle autorit preposte ai
controlli.
SICCIT Il Po a Cremona ridotto a un rigagnolo
Non piove da 80 giorni:
crisi idrica in Piemonte
TORINO, 8.
Continuano ad essere il freddo e la
siccit i protagonisti assoluti di questo
inizio dinverno. Le condizioni del tem-
po non cambieranno prima di domani
quando le temperature dovrebbero co-
minciare ad alzarsi, avvicinandosi alla
norma. L'alta pressione che ha interes-
sato il Mediterraneo centrale si sposter
verso il Nord Europa ma solo per il fine
settimana arriveranno le prime piogge
nelle regioni settentrionali.
In Piemonte, dove non piove da 80
giorni, ormai emergenza per la crisi
idrica. Una quindicina di comuni e cen-
tinaia di frazioni di montagna sono sen-
z'acqua, cos come molti fiumi, le attivi-
t turistiche e industriali rischiano il col-
lasso e lassenza di precipitazioni fa te-
mere razionamenti per il futuro.
Il livello del lago Maggiore scende di
un centimetro al giorno ed ormai vici-
no al minimo storico (192,38 metri) del
marzo 56. Il rifornimento di acqua as-
sicurato con le autobotti in una decina
di comuni del Biellese e in cinque-sei del
Novarese. Prospettive non rosee anche
per larea del Canavese, in provincia di
Torino. Nel Biellese la diga che assicura
acqua alle aziende tessili garantisce
unalimentazione fino alla fine di gen-
naio.
Non migliore la situazione in Lom-
bardia. Il Po a Cremona ormai ridotto
a un rigagnolo, inquinato per giunta.
Secondo gli esperti, in settimana sar
superato il record storico negativo del
26 aprile 1997 quando il livello del fiume
scese fino a 7 metri e 17 centimetri sot-
to lo zero idrometrico. Ieri alla stazione
di rilevamento di Cremona si raggiun-
ta quota 6,90.
La scarsissima portata dacqua del Po
ha come conseguenza immediata una
concentrazione elevatissima di inquinan-
ti chimici e di colibatteri. Nel giro di po-
chi giorni, inoltre, il fiume non sar pi
navigabile da alcun mezzo, almeno nella
zona di Cremona. La cosiddetta avan-
conca (quella parte del porto fluviale
che sbocca nel fiume) quasi del tutto
prosciugata.
LA SPEZIA, 8.
A La Spezia il gran freddo ha
fatto una vittima: un barbone di
62 anni, Renato Gioetto, origina-
rio di Santo Stefano Roero (Cu-
neo), morto ieri sera sotto il porti-
cato degli uffici finanziari, in piaz-
za Europa. stato un suo amico,
con il quale condivideva giorni e
notti alladdiaccio, a dare lallar-
me. Gioetto, soprannominato Re-
mo, era cardiopatico. Viveva da
tempo sotto quel portico sostenu-
to dalla solidariet della gente.
Barbone vittima
del freddo
a La Spezia
AUTO PIRATA Nel Trevigiano e nel Lecchese
Uccisa un'anziana
In coma una sedicenne
LAVORO Si apre la nuova stagione contrattuale
Riprendono gli incontri
tra Governo e sindacati
Petrolchimico
di Gela: due
operai colpiti
da gas tossico
Protezione civile:
68 incendi
solo nell'ultimo
mese dell'anno
ROMA, 8.
Si devono purtroppo segnalare ancora
riprovevoli comportamenti di automobi-
listi che dopo aver provocato o essere
stati comunque coinvolti in incidenti
gravi non si fermano a prestare soccor-
so alle vittime. Gli ultimi due casi si so-
no verificati domenica sera, uno nel Tre-
vigiano, dove stata investita e uccisa
una donna anziana, l'altro nel Lecchese
dove una sedicenne, sbalzata dal motori-
no urtato da un'auto, ricoverata in
stato di coma.
A Zero Branco (Treviso) l'ottantenne
Iolanda Castellan, investita sulla strisce
pedonali da un automobilista pirata
mentre attraversava la strada insieme al
marito, deceduta poco dopo il ricove-
ro nell'ospedale del capoluogo. Nello
stesso nosocomio ricoverato in riani-
mazione il marito novantenne. La Poli-
zia stradale ha lanciato ieri sera un ap-
pello ad eventuali testimoni in grado di
favorire l'identificazione dell'investitore.
La sedicenne, Carolina M., stata
sbalzata dal sedile posteriore di un mo-
torino guidato da un coetaneo a Monti-
cello (Lecco). Il ciclomotore riferisce
l'Ansa stato urtato da un'utilitaria
mentre stava cercando di superare un
altro motorino e i due ragazzi sono ca-
duti: mentre l'amico di Carolina rima-
sto illeso, la sedicenne, che era priva del
casco protettivo, ha battuto violente-
mente il capo ed stata appunto ricove-
rata in stato di coma all'ospedale di Lec-
co.
Anche in questo caso l'automobilista
non si fermato per cercare di prestare
soccorso.
Le sedicenne stata sottoposta ad un
delicato intervento chirurgico al capo
ma le sue condizioni restano gravi e la
prognosi ovviamente riservata.
La Polizia stradale di Seregno ha lan-
ciato un appello alla persona che era al-
la guida dell'utilitaria con l'invito a pre-
sentarsi. La madre della ragazza in co-
ma, che quasi sempre accanto alla fi-
glia, ha dichiarato con voce rotta dal-
l'angoscia: Penso sempre a Carolina e
mi chiedo con quale coraggio quella
persona si sia potuta allontanare sapen-
do che lei era a terra.
FOGGIA, 8.
La tragica spirale degli infor-
tuni sul lavoro ha fatto un'altra
vittima, stavolta giovanissima:
un ragazzo di 17 anni, Savino
Capacchione, morto stamane in
un cantiere navale di Porto Ca-
nale nel Comune di Margherita
di Savoia (Foggia). Il ragazzo
stava lavorando alla chiglia di
un peschereccio quando l'imbar-
cazione si improvvisamente
rovesciata investendolo in pieno.
Subito soccorso, Savino morto
mentre veniva trasportato all'o-
spedale di Barletta.
Un diciassettenne
muore sul lavoro
nel Foggiano
GELA, 8.
Grave incidente sul lavoro allo stabili-
mento petrolchimico di Gela dove un
operatore della raffineria Agip Petroli,
Mariano Maniscalco, di 49 anni, e un
operaio metalmeccanico del consorzio
Conapro, Francesco Turco, di 41 anni,
sono rimasti feriti.
accaduto ieri nello smontare una
valvola. Credendola appartenente a una
tubazione fuori servizio, i due non si so-
no accorti invece che era in pressione e
sono stati investiti da unimprovvisa
fuorscita di idrogeno solforato o acido
solfidrico: un gas altamente tossico per i
polmoni.Maniscalco e Turco sono stati
immediatamente soccorsi e trasportati
allospedale. Maniscalco stato ricove-
rato con prognosi riservata ma le sue
condizioni starebbero migliorando di ora
in ora. Turco, colpito in modo pi lieve,
stato dichiarato guaribile in 10 giorni.
A Taranto, un centinaio di lavoratori
metalmeccanici dell'Ilva e dell'indotto
ha bloccato, alle 18 di ieri sera, il ponte
girevole per protestare contro il manca-
to riconoscimento delle agevolazioni
previste per chi ha lavorato in ambienti
con amianto. La protesta ha provocato
notevoli disagi alla circolazione dei vei-
coli e il traffico stato dirottato verso il
ponte di Punta Penna. La protesta si
conclusa dopo circa due ore. Una dele-
gazione di lavoratori stata ricevuta dal
prefetto Giancarlo Ingrao al quale han-
no chiesto un intervento perch venga
convocato un incontro governativo. I la-
voratori hanno annunciato che se entro
domani non saranno arrivate notizie da
Roma, torneranno a manifestare merco-
led prossimo con le stesse modalit.
ROMA, 8.
Trascorsa la pausa natalizia, riprende
il confronto sul lavoro. Il ministro Maro-
ni ha convocato i sindacati per dopodo-
mani, gioved 10 gennaio, a un incontro
su alcune delle materie oggetto della de-
lega sulla riforma del mercato del lavo-
ro. Oggetto della riunione secondo
quanto si legge nella lettera di convoca-
zione inviata ai sindacati sono la ra-
zionalizzazione delle procedure di collo-
camento, il decreto legislativo in mate-
ria di orario di lavoro, gli straordinari e
il lavoro notturno, i Comitati aziendali
europei (Cae) e la sicurezza contro i ri-
schi derivanti da agenti chimici.
Ripresa della trattativa anche per il
pubblico impiego: il ministro della Fun-
zione pubblica, Frattini, e i sindacati
torneranno ad incontrarsi domani. La
riunione, fissata da tempo per discutere
della riforma della dirigenza, assume
importanza particolare dopo il nuovo
sciopero indetto per il 15 febbraio da
Cgil, Cisl e Uil che sollecitano pi risor-
se per i rinnovi contrattuali e in genera-
le contro il pacchetto pubblica ammini-
strazione contenuto nella Finanziaria.
Nel frattempo, a fine anno sono sca-
duti i vecchi contratti e si dovrebbe
aprire la nuova stagione contrattuale
che per la parte normativa interessa il
quadriennio 2002-2005 e per quella eco-
nomica il biennio 2002-2003. Ma secon-
do i sindacati, appunto, nella manovra
economica non sono previste somme
sufficienti per recuperare lo scarto tra
inflazione reale e quella programmata
del precedente biennio.
Per il segretario confederale della Uil,
I leader di Cgil, Cisl e Uil
a colloquio
con i vertici dei Ds
ROMA, 8.
I vertici dei Ds si schierano con
i sindacati e giudicano le deleghe
approvate dal Governo su lavoro,
previdenza e fisco una vera e
propria controriforma.
quanto si legge in un comuni-
cato della Quercia dopo un incon-
tro svoltosi ieri con i segretari ge-
nerali di Cgil Cisl e Uil.
Con i Ds, Cofferati (Cgil) ha
trovato convergenze; per Pez-
zotta (Cisl) e Angeletti (Uil) si
trattato di un utile scambio di
opinioni ma nell'autonomia del
sindacato.
ROMA, 8.
La Protezione civile resta allertata
contro lemergenza incendi che conti-
nua a interessare soprattutto il nord Ita-
lia. Secondo i dati forniti dai tecnici del
Dipartimento tra il primo dicembre 2001
e il 6 gennaio 2002 sono gi 68 gli incen-
di in cui la Protezione civile stata chia-
mata ad intervenire con elicotteri e Ca-
nadair. Incendi, dunque, di vaste pro-
porzioni e numerosi se si pensa che nel-
lo stesso periodo 2000-2001 era stato
uno solo il rogo spento grazie allinter-
vento dei mezzi del Dipartimento.
Anche ieri i Canadair e gli elicotteri
della Forestale e dellEsercito sono stati
impegnati a contrastare tre fronti di fuo-
co: il primo a Oltrecolle in provincia di
Bergamo il cui fronte stato ridotto,
grazie allintervento di due aerei della
Protezione civile e di un elicottero della
Forestale, da 5 chilometri a 500 metri.
Un altro incendio ancora attivo a Gro-
sio in provincia di Sondrio dove gi
bruciato un bosco con piante di alto fu-
sto a circa 2 mila metri di quota. Il ter-
zo incendio a tenere impegnati un eli-
cottero dellesercito e 2 elicotteri regio-
nali scoppiato a Paspardo in provincia
di Brescia. Anche qui sono bruciate ster-
paglie ma anche piante ad alto fusto.
I Canadair, come gi disposto dalla
Protezione civile, resteranno a Genova
cos come gli elicotteri della forestale
nellaeroporto di Orio al Serio (Berga-
mo), pronti ad intervenire per quella
che viste le previsioni del tempo resta
ancora un emergenza. La pioggia, infat-
ti, tarda ad arrivare.
Cassazione: condanna
per ex assessore
della Sardegna
ROMA La Cassazione ha con-
fermato, marted, le pesanti con-
danne per corruzione nei confronti
dellex assessore regionale ai La-
vori pubblici della Sardegna, Do-
menico Pili (tre anni e due mesi di
carcere), e del suo capo di gabi-
netto, Vittorio Dess (due anni e
nove mesi), che avevano ottenuto
150 milioni per la societ di co-
struzioni Maltauro Spa per av-
vantaggiarla in alcune gare di ap-
palto tra il 1990 e il 1991.
Lingua blu: nuovo
caso in un allevamento
del Messinese
MESSINA Il morbo della lingua
blu torna a colpire gli allevamenti
del messinese. Un nuovo focolaio
della malattia stato riscontrato a
Mili, marted, in provincia di Mes-
sina, su una mucca da latte allin-
terno di un allevamento che sta-
to gi posto sotto sequestro con
vincolo sanitario alla movimenta-
zione degli animali. Altri due foco-
lai della stessa malattia virale era-
no stati accertati nello scorso otto-
bre in un allevamento di ovini del
comune di Torrenova.
Tafferugli a Teramo
dopo la sospensione
di una partita di calcio
Processo All Iberian:
regolari per i giudici
le rogatorie dalla Svizzera
Tangenti a Treviso
per la concessione
di ricevitorie di gioco
Nuovi sbarchi di immigrati
in Calabria, in Sicilia e in Puglia
TERAMO, 8.
Lincontro di calcio Teramo-Sambene-
dettese stato sospeso ieri a causa del
ghiaccio. La decisione stata presa dal-
larbitro, Bergonzi di Genova, dopo un
ultimo sopralluogo avvenuto primanco-
ra che si concludesse lafflusso del pub-
blico. Pochi minuti dopo, tifosi del Tera-
mo hanno abbandonato lo stadio e si so-
no riversati lungo il corso principale del-
la citt, tendendo un agguato, con lan-
cio di sassi e cestini, ai tifosi ospiti.
Le forze dellordine hanno effettuato
alcune cariche riuscendo a disperdere i
tifosi. Lincontro era ritenuto ad alto ri-
schio per lordine pubblico a causa de-
gli attriti tra le tifoserie delle due squa-
dre. La polizia ha fermato quattro tifosi
del Teramo. Altre persone sono state
identificate. Alcune auto in sosta e gli
addobbi natalizi sono stati danneggiati.
Lo stadio di Teramo situato nel centro
storico della citt. Il Prefetto, Eugenio
La Rosa, ha convocato durgenza una
riunione del Comitato provinciale per
lordine e la sicurezza pubblica. I tifosi
della Sambenedettese, a bordo di undici
autobus, sono stati accompagnati verso
lautostrada lungo un percorso alternati-
vo, scortati dalle forze dellordine.
MILANO, 8.
Anche i giudici della II sezione penale
del tribunale di Milano, che si occupano
del processo All Iberian, hanno riget-
tato le eccezioni delle difese sulla regola-
rit dei documenti giunti per rogatoria
dalla Svizzera. Gli avvocati facevano ri-
ferimento alla nuova legge che prevede
una sorta di certificazione dei documen-
ti arrivati allautorit giudiziaria italiana
da Paesi stranieri. Il processo, nel quale
imputato tra gli altri il Presidente del
Consiglio, Berlusconi, accusato di con-
corso in falso in bilancio, stato rinvia-
to al 27 febbraio (il 4 dello stesso mese
la Cassazione dovr decidere su un'i-
stanza di ricusazione).
Secondo i magistrati non c stata al-
cuna violazione nelle rogatorie giunte in
passato anche perch l'Italia non pu
pretendere che lo Stato straniero si
adegui alle proprie leggi e, quindi, i do-
cumenti vanno accettati cos come ven-
gono trasmessi. Per i giudici, inoltre, la
lettera di trasmissione che accompagna
gli atti pu essere considerata una certi-
ficazione. Oltre alle rogatorie provenien-
ti dalla Svizzera, le difese avevano soste-
nuto lirregolarit degli atti giunti da
San Marino. Anche questi, secondo i
giudici, hanno piena conformit.
TREVISO, 8.
Scoperto un giro di mazzette per il ri-
lascio delle concessioni per le ricevitorie
del Totocalcio dalla squadra mobile di
Treviso che ha denunciato due persone,
colte in flagranza, una delle quali il vi-
ce presidente nazionale dellUnione To-
toricevitorie Sportive (Utis), G.N., 43 an-
ni, di Portogruaro (Venezia). Luomo
accusato, assieme a B.O. (49), di Anno-
ne Veneto (Venezia) di concussione. Il
meccanismo delle tangenti, secondo
quanto si appreso, andava avanti dal
1996. La polizia ha svolto gli accerta-
menti dopo la denuncia di un imprendi-
tore che avendo presentato anni fa la ri-
chiesta per la concessione di una ricevi-
toria, senza aver avuto alcuna risposta.
In seguito stato avvicinato da una per-
sona che gli ha prospettato il buon esito
del contratto dietro il pagamento di una
certa somma. La polizia ha bloccato
B.O. appena questi aveva preso due mi-
lioni e mezzo dallimprenditore, anticipo
di una somma non ancora concordata.
B.O., che fungeva da intermediario,
messo alle strette dalla polizia ha termi-
nato il suo incarico consegnando il de-
naro a G.N. che anche presidente in-
terregionale dellUtis. A quel punto la
polizia ha fermato i due.
Foccillo, il Governo, in ogni caso, deve
emanare la direttiva allAran per i rinno-
vi contrattuali. Frattini aggiunge
ha affermato che vuole premiare il per-
sonale meritevole, vorremmo sapere co-
me tale proposito trova consistenza.
Illustreremo al ministro tutte le moti-
vazioni della nostra mobilitazione affer-
ma il segretario confederale della Cisl,
Lia Ghisani. E il segretario generale del-
la Fp-Cgil, Armuzzi, conferma che il 15
febbraio si svolger la pi grande mani-
festazione del pubblico impiego che il
Paese abbia mai visto.
CROTONE, 8.
Primo sbarco del 2002 di immigrati
clandestini sulle coste della Calabria: set-
tantadue cingalesi hanno raggiunto poco
prima dell'alba di oggi, a bordo di una
imbarcazione lunga una quindicina di
metri, priva di bandiera e senza nome,
le coste di localit Alfieri nel territorio
del Comune di Crotone. Sono stati indi-
viduati dalla Polizia e sono in corso ri-
cerche di altri clandestini.
Gli immigrati sono tutti uomini e ap-
paiono in discrete condizioni fisiche. So-
no stati condotti nel vicino centro di ac-
coglienza di SantAnna di Isola Capo
Rizzuto dove sono stati rifocillati. Lo
scorso anno sono stati complessivamen-
te venticinque gli sbarchi scoperti
con circa seimila persone sulle coste
della Calabria ionica, gran parte dei
quali nel Crotonese.
Dalla Calabria alla Sicilia, ove altri 85
clandestini, anch'essi dello Sri Lanka,
sono sbarcati alle prime luci dellalba di
oggi a Santa Tecla, piccolo borgo di pe-
scatori a pochi chilometri da Catania.
Anche in questo caso si tratta di uomini
di et compresa tra i 20 e i 30 anni
che hanno affrontato a bordo di una
piccola imbarcazione circa 70 giorni di
navigazione pagando una somma com-
presa tra i 4 i 6 milioni di lire italiane. I
cingalesi sono ora ospiti in una struttura
di prima accoglienza della Polizia, ove
vengono sottoposti a visita medica, iden-
tificati ed interrogati per risalire allequi-
paggio dellimbarcazione ed allorganiz-
zazione dei viaggi. Si sta indagando per
scoprire le possibili complicit a terra,
nel territorio della provincia etnea, alla
luce degli innumerevoli sbarchi di cinga-
lesi lungo queste coste, divenute ormai
una delle destinazione privilegiate per
chi fugge dal martoriato Sri Lanka.
Sempre oggi, ma stavolta nel basso
Adriatico, due scafisti albanesi sono stati
arrestati dalla Guardia di Finanza a con-
clusione di un inseguimento: i due ave-
vano appena fatto sbarcare a Porto Ba-
disco, vicino ad Otranto, un gruppo di
29 clandestini curdi, trasportati a bordo
di un potente motoscafo dallAlbania. I
curdi, che si erano divisi in due gruppi
per sfuggire alle forze dellordine, sono
stati bloccati sul litorale di Otranto e
condotti nel centro di prima accoglienza
del comune salentino. Altri cinque alba-
nesi sono stati rintracciati sulla statale
16, nel tratto che da Lecce porta a Brin-
disi. Dal porto brindisino, infine, sono
stati rimpatriati 35 albanesi e due slavi.

L'OSSERVATORE ROMANO
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ESTERO (VIA ORDINARIA)
Quotidiano . . . . . . . . . . $ 366
L'Osservatore della Domenica . $ 81
MEDIO ORIENTE Morti 2 membri di Hamas e 4 militari
Assalto palestinese
ad un fortino israeliano
zione, per il coinvolgimento dei palesti-
nesi in questa fornitura di armi, ha det-
to il portavoce del Dipartimento di Sta-
to, Richard Boucher. Abbiamo espresso
questa preoccupazione direttamente a
Arafat, gli abbiamo detto che abbiamo
bisogno di una spiegazione completa e
Arafat ci ha adesso assicurato che far
svolgere uninchiesta, ha aggiunto. Gli
Usa, ha rilevato, prendono atto delle di-
chiarazioni del comandante palestinese
della nave, il quale ha riferito ai giorna-
listi di avere agito su ordini di funziona-
ri dellAp, e ritengono che lincidente di-
mostri che ci sono palestinesi che cer-
cano unescalation della violenza. Vo-
gliamo avere ulteriori informazioni diret-
te da Israele e dall'Ap, ha continuato
Boucher. Con il tempo ha sottoli-
neato sar possibile avere un quadro
pi completo se queste e altre informa-
zioni ci verranno fornite.
Dall'India, dove si trova in missione
diplomatica, il Ministro degli esteri
israeliano, Shimon Peres, ha detto che
nella vicenda del sequestro coinvolto
anche l'Iran. Teheran da parte sua ha
negato di avere qualsiasi legame con l'e-
pisodio. Peres, che a Nuova Delhi ha in-
contrato il Premier indiano, Atal Bihari
Vajpayee, il Ministro degli esteri, Ja-
swant Singh, quello della difesa, George
Fernandes, e il responsabile degli inter-
ni, Lal Krishna Advani, ha spiegato che
a suo modo di vedere dopo l11 settem-
bre il mondo si divide sostanzialmente
in due categorie: da una parte i Paesi
che danno spazio al terrorismo, dall'al-
tra quelli che lottano per contenerlo e
debellarlo. In questo secondo gruppo,
che guidato dagli Stati Uniti, Israele
include la Russia, la Cina, il Giappone e
lIndia.
UDIENZA GENERALE La catechesi di Giovanni Paolo II durante l'incontro con i fedeli nell'Aula Paolo VI
Salmo 150: Ogni vivente dia lode al Signore
Lodi Domenica 2 settimana
INDIA-PAKISTAN Secondo il Governo di Nuova Delhi non ci sono ancora le condizioni per avviare una trattativa
Non s'interrompono gli scambi d'artiglieria
fra le truppe schierate alla frontiera del Kashmir
Giappone: missione
del Premier Koizumi
in diversi Paesi
del Sud-Est asiatico
britannico ha rivolto ai due Paesi perch
risolvano pacificamente tutti i problemi
bilaterali, incluso quello del Kashmir.
Sullo stesso tono sono state le dichiara-
zioni rilasciate ieri dal portavoce gover-
nativo pakistano Mohammed Riaz
Khan, secondo il quale il Pakistan ri-
mane fermo nella decisione di risolvere
le divergenze attraverso il negoziato.
Da parte sua, il Governo di Nuova Delhi
ritiene che le pressioni esercitate in que-
ste settimane sanzioni diplomatiche e
minaccia di un attacco militare stia-
no ottenendo dei risultati e ha lasciato
capire con chiarezza che il tempo delle
trattative non ancora venuto.
A giudizio concorde dei commentatori
internazionali, la questione centrale su
fino a che punto vuole e pu spingersi
Musharraf, che nei mesi scorsi ha ribal-
tato la politica del Paese verso lAfghani-
stan e ora potrebbe fare lo stesso con
quella verso il Kashmir, cancellando il
sostegno ai secessionisti musulmani, cos
come stato con i Taleban afghani.
Con Musharraf ha parlato lungamente
ieri al telefono il Segretario di Stato Usa
Colin Powell, che sta anch'egli esercitan-
do pressioni volte a ricondurre la crisi
tra India e Pakistan sui binari della di-
plomazia. Da un lato continuano ad
esaminare le strade da percorrere per
combattere il terrorismo, dallaltro devo-
no vedere come fare per ridurre le ten-
sioni tra India e Pakistan, ha detto il
portavoce del Dipartimento di Stato Usa
Richard Boucher, che ha dato notizia
della telefonata. Gli Usa, ha aggiunto
Boucher, continuano a sperare che i
pakistani proseguiranno nella lotta con-
tro le organizzazioni terroristiche che
mettono in pericolo il Pakistan e i vi-
cini.
ARGENTINA Ancora rinviata la riapertura dei mercati valutari
Duhalde sollecita il sostegno dell'Ue
Inviato dell'Onu
annuncia un'imminente
missione in Iraq
TEL AVIV, 9.
Quattro i militari israeliani e due
guerriglieri palestinesi sono rimasti ucci-
si oggi in un attacco ad un fortino al
confine con la Striscia di Gaza. Secondo
le prime ricostruzioni, il commando pa-
lestinese avrebbe tagliato poco dopo le
quattro di stamane il reticolato che se-
gna il confine e si sarebbe infiltrato in
territorio israeliano dove ha attaccato
una posizione di guardia dellesercito. I
guerriglieri hanno lanciato numerose
bombe a mano sui soldati che hanno ri-
sposto al fuoco. Alla sparatoria hanno
poi preso parte anche truppe di rinforzo
sopraggiunte nel frattempo.
L'attacco, il primo da quando il Presi-
dente dell'Autorit Palestinese (Ap), Yas-
ser Arafat, ha lanciato un appello televi-
sivo per la fine delle violenze, stato ri-
vendicato dal movimento fondamentali-
sta islamico Hamas. Secondo il capo
dellufficio politico dell'organizzazione,
Khaled Meshal, citato dallemittente ra-
diofonica Al Nour legata ai guerriglieri
libanesi Hezbollah, i due attaccanti era-
no Mohammed Abu Rajeeli e Amid Abu
Rezek. In precedenza fonti palestinesi
avevano riferito che ad effettuare l'assal-
to potrebbero essere stati due giovani
scomparsi ieri da Rafah.
Subito dopo l'attacco il Gabinetto
israeliano di sicurezza si riunito in ses-
sione di emergenza per valutare la situa-
zione ed adottare eventuali contromisu-
re. Mentre si attendono le decisioni del-
l'organismo, gli agenti delle forze di si-
curezza palestinesi stanno lasciando gli
edifici delle loro centrali di comando nel
timore di rappresaglie aeree. Secondo
fonti palestinesi, contingenti israeliani
sarebbero gi penetrati nel Sud della
Striscia Gaza con carri armati e altri ar-
mamenti pesanti. Tutti i centri abitati
israeliani nel pressi della postazione at-
taccata sono stati posti in stato di massi-
ma allerta.
Il nuovo episodio di violenza rischia
di fare fallire sul nascere gli intensi sfor-
zi della diplomazia internazionale per il
rilancio del dialogo di pace. L'assalto
stato sferrato infatti proprio mentre in
corso la missione in Medio Oriente del-
l'Alto rappresentante della Unione Euro-
pea (Ue) per la politica estera e di sicu-
rezza, Javier Solana. Ieri l'inviato dei
Quindici si recato in Egitto dove ha
avuto colloquio con le massime autorit
dello Stato. Solana giunto al Cairo
proveniente da Amman, dove ha avuto
consultazioni con il Ministro degli esteri
giordano, Abdel Ilah Khatib. Luned la
sua missione era cominciata in Israele e
nei Territori autonomi, incontrando
Sharon e Arafat.
Il nuovo assalto va ad aggravare una
situazione gi molto tesa dopo il seque-
stro da parte israeliana di una ingente
quantit di missili, bombe e fucili, su
una nave nel Mar Rosso. Le armi, se-
condo le autorit di Tel Aviv, erano di-
rette all'Ap. I palestinesi hanno negato
di essere coinvolti nella vicenda e hanno
avanzato il sospetto che il Governo
israeliano voglia sfruttare l'episodio per
evitare la ripresa del dialogo sullo status
definitivo dei Territori.
La Casa Bianca, che nei giorni scorsi
ha mandato per la seconda volta nella
regione l'ex generale dei marines Antho-
ny Zinni nel tentativo mediare il raffor-
zamento del cessate-il-fuoco, ha chiesto
spiegazioni all'Ap sulla vicenda. Siamo
profondamente preoccupati per la situa-
NUOVA DELHI, 9.
Non tacciono ancora le armi alla fron-
tiera tra India e Pakistan dove anche ie-
ri ci sono stati nutriti scambi di colpi
d'artiglieria tra le forze armate dei due
Paesi dispiegate massicciamente con uo-
mini e mezzi. Restano dunque estrema-
mente inquietanti le prospettive di una
guerra generalizzata tra le due potenze
in possesso tra l'altro di armi nucleari.
Dopo la conclusione, sostanzialmente
senza esiti, della missione condotta do-
menica e luned a Nuova Delhi e a Isla-
mabad dal Primo Ministro britannico
Tony Blair, il Governo indiano ha riba-
dito ancora ieri che nulla cambiato
con le dichiarazioni del Presidente paki-
stano Pervez Musharraf. Questi luned
aveva condannato il terrorismo in tutte
le sue forme ed aveva annunciato per i
prossimi giorni un discorso alla Nazione
per spiegare il suo piano complessivo
per eliminarlo dal Pakistan. Non vedo
alcun cambiamento nella loro posizione
sul terrorismo diretto contro lIndia
ha detto la portavoce del Ministero degli
esteri indiano Nirupama Rao ed
ora che il Pakistan metta fine allambi-
guit che continua a mantenere su que-
sto punto. LIndia si aspetta passi con-
creti, seri, sostanziali contro il terrori-
smo oltre frontiera e contro i gruppi che
operano dal Pakistan.
Le dichiarazioni di Musharraf erano
venute in una conferenza stampa con-
giunta con Blair, il quale da parte sua
aveva sostenuto che la comunit inter-
nazionale non disposta ad accettare di-
stinzioni in materia di condanna del ter-
rorismo. Come noto, il Pakistan non
considera da annoverare in tale catego-
ria i separatisti dello Jammu e Kashmir,
l'unico Stato indiano a maggioranza mu-
sulmana. Tuttavia, nelle ultime settima-
ne proprio il Presidente Musharraf ha
fatto eseguire centinaia di arresti di ade-
renti ai gruppi secessionisti islamici del
Kashmir indiano con basi in Pakistan, in
particolare quelli di Jais-i-Mohammed e
di Laskar-i-Taiba, organizzazioni inserite
tra quelle della lista statunitense sul ter-
rorismo e che il Governo indiano consi-
dera responsabili, tra l'altro, del cruento
attentato dello scorso 13 dicembre con-
tro il Parlamento di Nuova Delhi. Dopo
tale attentato, il Governo indiano aveva
chiesto a quello pakistano la consegna
di venti ricercati che avrebbero trovato
rifugio in Pakistan e, pi in generale,
aveva sollecitato la fine del sostegno di
Islamabad alla guerriglia separatista.
Anche i commenti delle due parti sul-
la visita di Blair mostrano una sostanzia-
le distanza, confermando quanto peral-
tro aveva detto lo stesso Premier britan-
nico dichiarandosi non in grado di ri-
solvere la disputa. Mentre la stampa in-
diana ha sottolineato ieri il tenore bru-
sco e chiaro del messaggio portato da
Blair ad Islamabad, quella pakistana
mette in evidenza linvito che il Premier
TOKYO, 9.
Il Premier giapponese Junichiro Koi-
zumi ha incominciato oggi dalle Filippi-
ne una serie di visite ufficiali in Paesi
del Sud-Est asiatico nelle quali discuter
del contributo giapponese allo sviluppo
industriale, commerciale e finanziario
dell'area e cercher di rassicurare gli in-
terlocutori sulle scelte di politica econo-
mica del suo Governo. Bench colliman-
ti negli scopi finali, le strategie del Giap-
pone e dei Paesi del Sud-Est asiatico di-
vergono infatti a breve e medio termine,
soprattutto per le preoccupazioni che in
questi ultimi suscita l'indebolimento del-
lo yen in merito alle loro esportazioni.
Dopo le Filippine, Koizumi visiter
Malaysia, Thailandia, Indonesia e Singa-
pore, ultima tappa designata per lancia-
re un progetto a lunga scadenza mirante
a creare unarea di libero scambio tra
Giappone e Sud-Est asiatico che i com-
mentatori gi definiscono Dottrina Koi-
zumi. Anche se qualsiasi accostamento
negato dalle autorit di Tokyo, il pia-
no sembra voler rivaleggiare con lac-
cordo gi raggiunto nel novembre scor-
so tra Cina e Paesi dellAsean per la rea-
lizzazione nei prossimi dieci anni di un
mercato senza barriere doganali.
NEW YORK, 9.
Le Nazioni Unite hanno annun-
ciato ieri l'imminente missione in
Iraq del Direttore esecutivo del
programma umanitario petrolio
in cambio di cibo, Benon Sevan.
La sua visita a Bagdad avr inizio
il 14 gennaio. In programma ci
sono incontri con funzionari del
Governo e con le Agenzie Onu
che lavorano sul territorio.
In base al programma oil for
food, allIraq consentito vende-
re petrolio in cambio di riforni-
menti alimentari e sanitari. Il gua-
dagno derivato dalla vendita del
greggio deve essere depositato in
un conto dellOnu, che provvede
al pagamento dei beni ordinati
dallIraq e al risarcimento per le
vittime della Guerra del Golfo.
Dando l'annuncio della sua mis-
sione, Sevan ha manifestato gra-
ve preoccupazione per londata
senza precedenti di beni e di con-
tratti bloccati soprattutto dagli
Stati Uniti. Il loro valore, ha pre-
cisato, ha ormai raggiunto i cin-
que miliardi di dollari.
Truppe indiane a Bhubhaneshwar, nelle retrovie del dispiegamento alla frontiera
Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza Sua
Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale
Franois Xavier Nguyn Van Thun, Presidente
del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pa-
ce, con Sua Eccellenza Reverendissima Monsi-
gnor Giampaolo Crepaldi, Vescovo titolare di Bi-
sarcio, Segretario, e il Reverendo Monsignor
Frank J. Dewane, Sotto-Segretario del medesimo
Pontificio Consiglio.
. .
Erezione di Diocesi e relativa provvista
Il Santo Padre ha eretto la Diocesi di Tanjung
Selor (Indonesia), con territorio dismembrato dal-
la Diocesi di Samarinda, rendendola suffraganea
della Chiesa Metropolitana di Pontianak.
Il Sommo Pontefice ha nominato primo Vesco-
vo di Tanjung Selor (Indonesia) il Reverendo Pa-
dre Justinus Harjosusanto, M.S.F., ex-provinciale
dei Missionari della Sacra Famiglia per Giava.
. .
Provvista di Chiesa
Il Santo Padre ha nominato Vescovo di Neu-
qun (Argentina) Sua Eccellenza Reverendissima
Monsignor Marcelo Angiolo Melani, SDB, finora
Vescovo di Viedma.
NS!|| |N||MAZ|N|
BUENOS AIRES, 9.
L'Argentina sollecita l'appoggio dell'Europa alle
riforme economico-sociali varate dal nuovo Gover-
no guidato dal Presidente Eduardo Duhalde. Ieri,
in un incontro con gli ambasciatori europei, il Mi-
nistro degli esteri Carlos Ruckauf ha indicato tra
gli obiettivi principali della politica estera di Bue-
nos Aires il rafforzamento delle relazioni con lU-
nione Europea e con il Mercosur, il Mercato comu-
ne del Cono Sud latinoamericano. Fra le altre prio-
rit stabilite dalla nuova Amministrazione, il mini-
stro ha indicato le libert economiche e politiche, il
rispetto dei diritti umani, la lotta al narcotraffico,
alla corruzione e al traffico di armi.
Sul piano interno, contrariamente a quanto an-
nunciato in precedenza, la Banca Centrale dell'Ar-
gentina ha disposto che i mercati valutari resteran-
no chiusi anche oggi. stata pertanto rinviata la
tanto attesa verifica della tenuta del peso che il Go-
verno ha svalutato fissando a 1,40 il rapporto con il
dollaro, rispetto alla parit tra le due monete in vi-
gore dal 1991. In un comunicato, la Banca Centra-
le spiega che il rinvio dell'apertura dei cambi do-
vuto al fatto che non sono stati ancora definiti
completamente i regolamenti operativi dopo la sva-
lutazione del peso. Negli ambienti finanziari ri-
ferisce l'agenzia Ansa si avanza l'ipotesi che la
chiusura dei mercati valutari si protrarr fino a lu-
ned prossimo.
Intanto, la provincia di Chubut ha annunciato
che dovr sospendere i pagamenti dei debiti con-
tratti con le banche. A due settimane dalla morato-
ria unilaterale del rimborso del debito estero pro-
clamata dal Governo centrale, Chubut la seconda
provincia argentina, dopo Tucumn, che ammette
di non potere pi onorare gli impegni assunti.
Per completare il ragguaglio dei problemi finan-
ziari, resta da dire che la Corte suprema ha confer-
mato il parziale congelamento dei conti correnti
bancari disposto dal Governo il 3 dicembre. Per ef-
fetto di questo provvedimento, i titolari dei conti
possono ritirare soltanto 1.000 pesos al mese.
Una protesta dei ferrovieri a Buenos Aires
ro e proprio movimento musicale nella lode
coinvolta lorchestra del tempio di Sion, che accom-
pagna il canto e la danza sacra. Infine nellultimo
versetto del Salmo di scena luniverso, rappresen-
tato da ogni vivente o, se si vuole ricalcare mag-
giormente loriginale ebraico, da tutto ci che re-
spira. La vita stessa si fa lode, una lode che sale
dalle creature al Creatore;
Il mistero di Dio, nel quale i santi vengono ac-
colti per una piena comunione, un ambito di luce
e di gioia, di rivelazione e di amore. Non per nulla,
sia pure con qualche libert, lantica traduzione
greca dei Settanta e la stessa traduzione latina della
Vulgata hanno proposto, invece di santuario, la
parola santi: Lodate il Signore tra i suoi santi;
La lode diviene professione di fede in Dio Crea-
menti e le forme musicali che il suo stesso genio ha
inventato tromba, arpa, cetra, timpani, danze,
corde, flauti, cembali sonori, cembali squillanti,
come dice il Salmo ma anche ogni vivente,
invitato ad ardere come la Menorah di fronte al
Santo dei Santi, in costante preghiera di lode e di
ringraziamento.
Pagine 4 e 5
La parola finale che risuo-
na nel libro della preghiera di
Israele lalleluia, cio la pu-
ra lode di Dio... La lode a
Dio diventa una sorta di re-
spiro dellanima, che non co-
nosce sosta. Con queste pa-
role Giovanni Paolo II ha
commentato il Salmo 150
Ogni vivente dia lode al Si-
gnore Lodi della Domeni-
ca 2 settimana nel corso
dell'udienza generale di mer-
coled 9 gennaio, nell'Aula
Paolo VI. Questi i punti no-
dali della catechesi del Papa:
Il breve testo scandito
da un rincorrersi di dieci
imperativi che ripetono la
stessa parola hallel, loda-
te!. Quasi musica e canto
perenne, essi sembrano non
spegnersi mai, cos come ac-
cadr anche nel celebre alle-
luia del Messia di Haendel;
Il Salmo 150 sembra
svolgersi in un triplice mo-
mento. In apertura, nei pri-
mi due versetti, lo sguardo si
fissa sul Signore nel suo
santuario, sulla sua poten-
za, i suoi prodigi, la sua
grandezza. In un secondo
momento simile ad un ve-
tore e Redentore, celebrazio-
ne festosa dellamore divino,
che si dispiega creando e sal-
vando, donando la vita e la
liberazione;
Se si pu pensare che
tutta la vita del creato sia
un inno di lode al Creatore,
per pi preciso ritenere
che una posizione di prima-
to in questo coro venga riser-
vata alla creatura umana.
Attraverso lessere umano,
portavoce dellintera creazio-
ne, tutti i viventi lodano il
Signore. Il nostro respiro di
vita, che dice anche autoco-
scienza, consapevolezza e li-
bert, diventa canto e pre-
ghiera di tutta la vita che
pulsa nelluniverso;
Trascrivendo i versi del
Salmo 150, i manoscritti
ebraici riproducono spesso
la Menorah, il famoso can-
delabro a sette braccia, po-
sto nel Santo dei Santi del
tempio di Gerusalemme.
Suggeriscono cos una bella
interpretazione di questo
Salmo, vero e proprio Amen
nella preghiera di sempre dei
nostri fratelli maggiori: tut-
to luomo, con tutti gli stru-
Un momento particolarmente simpatico all'udienza generale: Giovanni Paolo II pone sul capo
del piccolo Juan Cristbal Escobar, di Guadalajara, lo zucchetto bianco donatogli
dallo stesso bambino messicano, presente nell'Aula Paolo VI con i familiari e il fratello ammalato

MARIO AGNES
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2 .
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 10 Gennaio 2002
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a
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o AFGHANISTAN Centinaia di migliaia di persone
sono alla fame a Kandahar dove, trattandosi di una
zona ancora pericolosa, non affluiscono aiuti ali-
mentari in misura adeguata. A Kabul in program-
ma un incontro sulla ricostruzione dell'Afghanistan,
cui parteciperanno rappresentanti di Russia e Usa e
di sei Paesi confinanti.
OPERAZIONI MILITARI Gli Usa e il Governo prov-
visorio afghano si sono accordati sul proseguimento
delle operazioni militari fino al raggiungimento del
principale obiettivo: la cattura di Osama bin Laden.
ONU Allarme mine in Afghanistan. Ogni giorno 88
persone, soprattutto bambini, perdono la vita o ri-
mangono mutilati a causa dell'esplosione accidenta-
le di ordigni bellici. Occorre pertanto intensificare le
operazioni di bonifica del territorio.
STATI UNITI Il Presidente Bush ha firmato la leg-
ge, approvata dal Congresso, che riforma l'istruzio-
ne elementare e media. L'obiettivo di fondo di far
s che gli alunni sappiano leggere, scrivere e far di
conto prima di raggiungere i 13 anni.
MALTEMPO La Russia e l'Europa dell'Est sono
nella morsa del gelo. Nell'isola russa di Sakhalin tre
bambini sono morti soffocati da cumuli di neve. In
Ungheria, dall'inizio dell'anno il freddo ha ucciso 18
persone. In Bulgaria numerosi villaggi sono isolati.
AFGHANISTAN La denuncia del Pam circa la condizione della popolazione nella zona di Kandahar
Centinaia di migliaia di persone
ridotte allo stremo dalla fame
ONU Ogni giorno numerose vittime
Rilanciato l'allarme
sulle mine anti uomo
Accordo tra Kabul
e Washington
sulla prosecuzione
delle operazioni
militari
missariato delle Nazioni Unite per i pro-
fughi (Unhcr) ha aiutato a tornare dal
Nord dellAfghanistan nei villaggi di ori-
gine a Ovest di Kabul. Gli ex sfollati,
fuggiti tre anni fa, sono in maggioranza
di etnia tadjika e sono stati dotati di ten-
de e generi di prima necessit per so-
pravvivere al rigido inverno afghano in
attesa della ricostruzione. Intanto i fun-
zionari dellUnhcr sono tornati dome-
nica a Jalalabad, nel Nord-Est dellAf-
ghanistan, per riaprire gli uffici della-
genzia. Si tratta della quarta sede del-
lOrganizzazione che viene riaperta do-
po la caduta del regime dei Taleban. Le
altre sono a Kabul, a Herat e a Mazar-i-
Sharif. Rimane ancora chiuso lufficio di
Kandahar. Nonostante il graduale ritor-
no nel Paese delle organizzazioni umani-
tarie c ancora chi cerca di abbandona-
re l'Afghanistan. Almeno 3.000 persone
stanno infatti tentando di lasciare il Pae-
se alla volta del posto di frontiera di
Chaman nel Pakistan Sud-occidentale.
dai vicini dellAfghanistan Cina, Iran,
Pakistan, Tadjikistan, Uzbekistan e Tur-
kmenistan oltre che dalla Russia e
dagli Stati Uniti.
Si infine appreso oggi che i membri
di tutte le milizie afghane hanno tre
giorni di tempo per sgomberare Kabul e
consentire alla Forza internazionale di
pace (Isaf) e alla polizia afghana di
prendere il controllo della citt. Lo ha
dichiarato il capo della sicurezza pubbli-
ca afghana, Din Mohamad Jurhat.
maggioranza bambini. Pi della met fu
sparsa ai tempi dellinvasione sovietica,
il resto frutto delle guerre civili degli
ultimi 12 anni. I progetti di bonifica
hanno subito uno stop durante le prime
settimane dell'operazione antiterrosimo
Enduring Freedom di questi mesi.
indispensabile che lazione di smi-
namento proceda prima di ogni tentati-
vo di ricostruzione, ha sottolineato a
Peshawar Richard Daniel Kelly, coordi-
natore del Mapa (Programma antimine
per lAfghanistan), di ritorno da un so-
pralluogo nella zona di Jalalabad.
STATI UNITI Dopo l'approvazione del Congresso
George W. Bush firma
la legge sulla scuola
far di conto prima di raggiungere i 13
anni. La riforma prevede un aumento di
un terzo dei fondi pubblici per listruzio-
ne dallasilo nido ai 12 anni, ma collega
gli aiuti allesito degli esami.
I sostenitori pensano che i test daran-
no a genitori e professori una misura
della qualit dellinsegnamento ammini-
strato; gli oppositori denunciano unin-
gerenza federale nellistruzione, che
materia essenzialmente statale. La firma
della legge, approvata prima di Natale
da Camera e Senato, avvenuta a Ha-
milton, nellOhio. Bush ha detto che es-
so rappresenta una sfida alle scuole per-
ch mostrino quello che sanno fare.
MALTEMPO L'Europa dell'Est nella morsa del gelo
Tre bimbi morti in Russia
mentre giocavano tra la neve
mente. Inoltre sono crollate le linee elet-
triche in vari punti della regione.
L'ondata di freddo ha investito oltre
alla Russia tutta l'Europea dell'Est. Dal-
linizio dell'anno nella sola Ungheria so-
no morte diciotto persone per il freddo.
In Romania una lastra di ghiaccio lunga
dodici chilometri ha reso impraticabile
un tratto del Danubio intrappolando sei
imbarcazioni. Nel Nord-Est della Bulga-
ria perdura lo stato di emergenza nono-
stante il tempo sia migliorato negli ulti-
mi giorni. Gli abitanti di alcune zone so-
no senza cibo, acqua e elettricit. Ad
Istanbul le scuole rimangono chiuse an-
che se le temperature si sono rialzate.
Ecuador: proteste a Quito
contro gli aumenti dei prezzi
Marcelo Merlo, in un discorso rivolto al-
la Nazione. Merlo ha anche assicurato
che verranno puniti con due anni di car-
cere quei commercianti che speculeran-
no sui prezzi dei beni di prima necessi-
t. Per la prossima settimana nel frat-
tempo attesa a Quito la visita di una de-
legazione del Fondo monetario interna-
zionale che secondo quanto segnala
l'agenzia di lingua spagnola Efe do-
vr analizzare la situazione economica
del Paese e la possibilit di definire un
nuovo accordo. Nel 2001 l'inflazione in
Ecuador ha raggiunto il 22,44 per cento,
molto meno del 90 per cento raggiunto
nel 1999.
Nucleare: fugaradioattiva
in un trasporto di iridio
dalla Svezia negli Usa
Wto:possibilenel2002
l'adesione di Mosca
OSLO La Russia potrebbe ade-
rire entro il 2002 allOrganizzazio-
ne mondiale del Commercio (Wto),
secondo quanto ha affermato mar-
ted il suo Direttore generale, Mike
Moore. Lingresso di Mosca alla
nostra portata entro un anno, ha
detto Moore in una conferenza
stampa a Oslo, a margine di un
seminario sulla globalizzazione or-
ganizzato dagli imprenditori norve-
gesi. Cambiamenti enormi sono
stati fatti (in Russia), ha spiegato.
Il Presidente russo, Vladimir Putin
ha aggiunto Moore ben
cosciente di questa questione e
benissimo informato al riguardo.
La Russia , con lArabia Saudita,
lultimo grande Paese rimasto fuori
della Wto dopo che la Cina vi ha
aderito nelle scorse settimane.
Ex Zaire:gruppo ribelle
conquista una citt
KAMPALA Un gruppo di ribelli
congolesi ritenuti collegati al
Rwanda, il Movimento di Libera-
zione Congolese (Mlc), ha conqui-
stato la citt di Isiro, nel Nord Est
della Repubblica democratica del
Congo (Rdc, ex Zaire), considerata
strategica poich vi sorge un aero-
porto che consente facili riforni-
menti alle truppe. Lo ha strappato
(come nei giorni precedenti aveva
fatto per altri due centri importanti:
Bembesa e Poko) ad un altro grup-
po ribelle congolese, il Raggruppa-
mento democratico congolese
(Rdc). Lo hanno ammesso merco-
led a Kampala fonti di questo
stesso gruppo. Secondo lRdc, lar-
tiglieria rwandese ha coperto lof-
fensiva dellMlc. Il Movimento, gui-
dato Jean Pierre Bemba, figlio di
un importante uomo daffari congo-
lese, gi Ministro del Governo di
Kinshasa con Laurent Desir Kabi-
la (che depose il dittatore Mobutu
Sese Seko e fu poi ucciso in una
congiura di palazzo; al suo posto
c ora il figlio Joseph), era nato
con lappoggio dellUganda, ma a
quanto pare ha cambiato posizio-
ne. Uganda e Rwanda si contendo-
no linfluenza sulla ricchissima zo-
na liberata dai ribelli.
Indonesia: violenze
nella provincia di Aceh
JAKARTA Trenta persone sono
state uccise in tre giorni nella pro-
vincia indonesiana di Aceh, vittime
della violenza che da 25 anni af-
fligge la regione. Da luned, secon-
do un bilancio stilato da varie fon-
ti, sono morti ribelli del movimento
separatista Aceh libero (Gam),
membri delle forze di sicurezza e
diversi civili ritrovati uccisi da col-
pi di armi da fuoco. Tra gli episodi
pi gravi quello accaduto nella
provincia di Bireuan dove sono
stati ritrovati cinque cadaveri. Il
movimento separatista e lesercito
si accusano reciprocamente per gli
episodi di violenza che infiamma-
no la regione.
Yemen: misure
contro il terrorismo
SANA'A Lo Yemen ha imposto
misure restrittive a studenti e inse-
gnanti stranieri e a religiosi musul-
mani. Lo ha reso noto marted la-
genzia ufficiale yemenita Saba
affermando che il Governo ha proi-
bito agli istituti scolastici di am-
mettere studenti stranieri che sia-
no sprovvisti di un permesso spe-
ciale per studiare nel Paese. Solo
gli studenti che rientrano in accor-
di formali con altri Paesi nel cam-
po dellistruzione, o che potranno
esibire un permesso rilasciato dai
loro rispettivi governi, potranno
studiare nello Yemen. Le restrizio-
ni riguardano anche insegnanti e
religiosi musulmani, che ricadono
sotto la supervisione del ministero
degli affari islamici. Le autorit
dello Yemen recentemente hanno
avviato sul territorio nazionale una
vasta caccia a sospetti membri
della rete terroristica Al Qaeda
di Osama bin Laden. Loperazione
iniziata dopo una visita negli
Stati Uniti del Presidente yemenita
Ali Abdullah Saleh.
Attraverso la stessa zona
confinaria altri tornano
invece in Afghanistan.
Nellultimo fine settima-
na sono rientrate 4.000
persone. Negli ultimi
due mesi circa 80.000 af-
ghani sono tornati spon-
taneamente nel Paese
dal Pakistan e dallIran.
Inviati della Russia,
degli Stati Uniti e di sei
Paesi confinanti con lAf-
ghanistan intendono in-
tanto incontrarsi a Ka-
bul, la settimana prossi-
ma, nel quadro di uno
sforzo globale per rico-
struire la Nazione. Lo
hanno reso noto funzio-
nari alle Nazioni Unite.
Lincontro, che si svolge-
r a livello di Ambascia-
tori, sar il secondo del
cosiddetto gruppo dei
sei pi due, composto
KABUL, 9.
Centinaia di migliaia
di afghani ridotti allo
stremo dalla fame aspet-
tano intorno a Kandahar
aiuti dalle agenzie inter-
nazionali che non inter-
vengono secondo la
denuncia del Program-
ma alimentare mondiale
(Pam) perch la zona
troppo pericolosa. La
situazione veramente
grave anche nelle regioni
montagnose del Nord di
Abdullah Gan, ex zona
di frontiera tra i Taleban
e lAlleanza del Nord,
dove circa 10.000 perso-
ne si stanno nutrendo di
erba per sopravvivere.
Situazioni analoghe sono
denunciate anche in al-
tre aree del Paese.
Pi fortunati 5.000
sfollati che lAlto Com-
KABUL, 9.
Lamministrazione Bush e il
Governo provvisorio afghano sono
daccordo. Le operazioni militari
statunitensi devono proseguire fi-
no al raggiungimento del princi-
pale obiettivo: la cattura del capo
di Al Qaeda, Osama bin Laden. A
confermarlo sono stati ieri il capo
del Governo provvisorio Hamid
Karzai e linviato personale del
Presidente Usa, Zalmay Khalil-
zad.
In nessun caso chiederemo
agli Stati Uniti di porre termine
alle operazioni. Chiederemo piut-
tosto che la lotta contro il terrori-
smo che conducono insieme a noi
sia portata avanti fino alla vitto-
ria, ha dichiarato Karzai, aggiun-
gendo che non c alternativa al-
limpegno militare. Linviato sta-
tunitense, che si trova a Kabul
per la sua prima missione nella-
rea, ha ribadito che gli afghani si
sono pronunciati a favore dell'im-
pegno militare. Sulla questione
c un totale e completo appog-
gio da parte delle autorit di Ka-
bul, ha detto. Se gli uomini di
Al Qaeda e i Taleban rimangono
qui, finiranno con il raggrupparsi
e con il costituire un grave perico-
lo per il nuovo ordine. Continua-
no intanto le ricerche di Osama
bin Laden e del mullah Omar. Il
mirino sempre puntato sullAf-
ghanistan Sud-orientale e soprat-
tutto lungo la fascia di confine
con il Pakistan dove ieri gli aerei
Usa hanno fatto piovere volantini
con ammonimenti alla popolazio-
ne a non proteggere esponenti di
Al Qaeda o dei Taleban in fuga.
Dove sia bin Laden, per, nessu-
no lo sa con certezza. C chi evo-
ca la pista del vicino confine paki-
stano e chi, come il Ministro degli
esteri afghano Abdullah Abdullah,
ritiene che possa essere ancora
rintanato tra le montagne di Tora
Bora. E proprio a Tora Bora ieri
sera sono tornati in azione circa
80 marines per controllare nuove
segnalazioni. Lunica testimonian-
za di un contatto recente con il
terrorista saudita giunta ieri da
un esponente islamico-radicale pa-
kistano, Javed Ibrahim Paracha.
Paracha ha raccontato di aver in-
contrato alcuni seguaci di bin La-
den nelle aree tribali del Pakistan
e di aver raggiunto con alcuni di
loro persino un rifugio nella zona
di Tora Bora, pochi chilometri ol-
tre il confine. Da questo rifugio
avrebbe poi assistito a una telefo-
nata tra uno dei miliziani che era
con lui e bin Laden. Osama vi-
vo e continua a dare ordini, ha
affermato Paracha, aggiungendo
di ritenere che lo sceicco parlasse
da un luogo non lontano. Il mul-
lah Mohammed Omar, capo dei
Taleban, si troverebbe invece nel-
lAfghanistan centrale. Lo ha det-
to il portavoce del governatore di
Kandahar. da qualche parte
nel centro dellAfghanistan, pi
probabilmente nella parte occi-
dentale, ha dichiarato.
KABUL, 9.
Calpestate inavvertitamente per strada
o in un campo, toccate dai bambini per-
ch tanto simili a un giocattolo, le mine
continuano a esplodere in Afghanistan,
a uccidere, a spappolare piedi e gambe.
Ogni giorno si contano decine di vitti-
me. LOnu e le altre organizzazioni che
se ne occupano hanno rilanciato in que-
sti giorni lallarme: occorre accelerare
gli interventi di bonifica, considerarli
una priorit sulla via della ricostruzione.
Nella sola area dellaeroporto della capi-
tale Kabul negli ultimi giorni ne sono
state disinnescate 18.000, ma ancora
non basta per considerare lo scalo sicu-
ro.
Lemissario speciale delle Nazioni
Unite, Lakhdar Brahimi, andato perso-
nalmente a rendersene conto e ha rivol-
to un omaggio ai militari britannici, agli
specialisti dellAgenzia Onu per la bonifi-
ca delle mine (Mcpa), ai volontari di
unorganizzazione non governativa olan-
dese che continuano a cercare. Sono
gli eroi del nostro tempo, ha detto
Brahimi, e non si tratta di frasi fatte.
Due giorni fa un artificiere inglese ci
ha rimesso un piede. Lemissario dellO-
nu parla di compito urgente, ma non
si nasconde che prima di poter sperare
di completare lo sminamento dellintero
Afghanistan, ammesso che tutto vada
bene, dovranno passare anni e anni.
Secondo le stime pi accreditate, nel
Paese giacciono ancora tra gli otto e i
dieci milioni di mine che uccidono una
media di dieci persone al giorno, in
ro) in dieci anni. Il presidente ha cele-
brato il suo nuovo successo, con un giro
lampo di tre Stati, lOhio, il New Ham-
pshire, il Massachussetts: quelli cui ap-
partengono i parlamentari che pi si so-
no impegnati per trasformare in legge la
proposta di riforma della Casa Bianca.
La riforma dellistruzione elementare
e media impone agli allievi, dal terzo al-
lottavo anno di istruzione, test di lettu-
ra e di scrittura e punta a migliorare il
livello dellistruzione fornita. Rispetto
agli standard europei, gli obiettivi della
riforma di George W. Bush possono non
apparire ambiziosi: far s che ogni alun-
no dAmerica sappia leggere, scrivere e
la stessa quantit di neve che in genere
cade in cinquanta giorni. Unit della
Marina sono intervenute con i mezzi
blindati per liberare centinaia di auto-
mobilisti rimasti bloccati e per trainare
autobus di linea fino ai depositi.
A causa del maltempo sono stati so-
spesi anche i collegamenti in autobus
tra Vladivostok, Nakhodka e Partizansk,
gli altri due pi grandi centri urbani del-
la regione. Centinaia di viaggiatori sono
rimasti bloccati negli aeroporti sulle iso-
le Curili dove le piste sono ghiacciate e i
pochi spazzaneve a disposizione non so-
no in grado di sgomberarle completa-
QUITO, 9.
Proteste si sono ieri veri-
ficate all'Universit centrale
di Quito contro gli aumenti
del prezzo dei combustibili
annunciati dal Governo del
Presidente Gustavo Noboa.
Secondo le organizzazioni
degli studenti, gli aumenti,
di dieci centesimi di dollaro
al gallone, hanno spinto i
commercianti ad alzare i
prezzi di altri prodotti basi-
lari. Le manifestazioni in-
scenate presso l'ateneo del-
la capitale sono state di-
sperse dalla forze dell'ordi-
ne che hanno fatto anche
ricorso a gas lacrimogeni.
Un appello al dialogo
stato intanto ieri lanciato
dal Ministro degli interni,
STOCCOLMA, 9.
Almeno una persona rimasta espo-
sta a livelli di radioattivit molto alti per
a una fuga da un fusto di iridio spedito
il 27 dicembre dalla Svezia negli Stati
Uniti, scoperta allarrivo del carico a
New Orleans il 3 gennaio. stato calco-
lato che un trasportatore sia rimasto
esposto a una radioattivit di 3,4 milli-
sievert, la quantit che normalmente un
essere umano assorbe in tutta la vita.
Lagenzia di stampa Nucnet di Berna,
specializzata nel nucleare, ha detto che
la vicenda stata classificata come inci-
dente di livello 3 sulla scala internazio-
nale Ines. Si tratterebbe dellincidente
pi grave mai segnalato in Svezia.
Secondo quanto ha reso noto ieri la
compagnia svedese Studsvik, con sede
nell'omonima citt, responsabile della
spedizione, potrebbero essere decine le
persone rimaste esposte allemissione ra-
dioattiva in Svezia, negli Usa o a Parigi,
dove il fusto stato trasbordato da un
aereo a un altro. La Studsvik ha sospeso
tutte le sue spedizioni in attesa dei risul-
tati delle inchieste avviate nei tre Paesi.
Secondo la Studsvik, comunque, il livel-
lo di radioattivit del fusto era norma-
le alla partenza dalla Svezia, come pu-
re al passaggio a Parigi.
Sfollati nella regione settentrionale di Abdullah Gan
George W. Bush con gli studenti in una scuola dell'Ohio
WASHINGTON, 9.
Con la riforma del-
la scuola, George W.
Bush, che ha ieri fir-
mato il provvedimen-
to, realizza un altro
punto del programma
elettorale che lo ave-
va portato, nelle ele-
zioni del 2000, alla
Casa Bianca. Una pri-
ma parte importante
del suo programma
George W. Bush la-
veva gi realizzata la
primavera scorsa, po-
co pi di quattro me-
si dopo linsediamen-
to alla Casa Bianca,
quando aveva firmato
un piano di riduzioni
fiscali per 1.350 milio-
ni di dollari (circa
1.500 miliardi di eu-
MOSCA, 9.
Tre bambini sono
morti sull'isola di Sa-
khalin, in Russia, a
causa del gelo che
stringe in una morsa
l'intero Paese. I pic-
coli sono rimasti se-
polti sotto dei cumuli
di neve nei quali era-
no precipitati giocan-
do con le slitte.
Vladivostok para-
lizzata da tormente di
neve che hanno bloc-
cato strade, ferrovie e
il sistema di trasporti.
Si tratta della pi
grave ondata di mal-
tempo degli ultimi
cinquant'anni anni,
sostengono gli esper-
ti. Ieri nella regione
in dodici ore caduta
Mosca ricoperta da un strato di ghiaccio
Disordini all'Universit centrale di Quito

PAGINA
3 .
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 10 Gennaio 2002
T A
||ZA
| G|NA
.
Un singolare volume di Cristiana Dobner
I sette sigilli
di Edith Stein
A|MAND ||G3|||
Il volume di Cristiana Dobner Il libro
dai sette sigilli. Edith Stein: Torah e
Vangelo, edito da Monti (Saronno 2001)
costituisce un genere letterario composi-
tivo ove la biografia si snoda su un tes-
suto di riferimenti biblici, ove l'episodio,
il documento, la testimonianza si intrec-
ciano e il discorso fluisce senza soluzio-
ne di continuit alla annotazione di cro-
naca alla riflessione speculativa e all'a-
nalisi del contesto interiore l'argomenta-
zione filosofica si stempera in meditazio-
ne. L'Autrice cos coinvolta in ci che
narra che talvolta nella sua pagina non
si colgono i passaggi tra il tema di cui
scrive e l'espressione nei moti interiori
che in lei suscita la rappresentazione di
una vita come quella della Stein, intesa
come diaconia della verit.
* * *
Il titolo esprime in forma immediata
il senso della vita della Stein, una vita
che di per s un libro dei sette sigil-
li. La chiave di lettura sta nell'intreccio
di Torah e Vangelo, un intreccio da cui
emerge la forte, dolce, misteriosa figura
femminile. Una parte di lei osserva
nella Presentazione il p. Filippo Bettati,
carmelitano come carmelitana la Dob-
ner autrice del volume rimane coin-
volta e impigliata nel mistero (p. 9).
La vita della Stein costituisce infatti
una ardua sintesi: cattolica, carmelitana
ed insieme fiera di appartenere al popo-
lo ebraico. Il tutto vissuto nella consape-
volezza e nelle pieghe psicologiche di
una tedesca di origini prussiane.
forse la prima volta continua il
p. Betteni riferendosi al volume che
siamo di fronte al tentativo, in gran par-
te riuscito, di evocare e mostrare la sor-
prendente capacit ecumenica di Edith
Stein di modulare in s armonicamente
un'autentica, consapevole, sofferta
ebraicit ed una profonda, sviluppata
santit cristiana (p. 9). Non si tratta co-
munque di un'opera apologetica, n
semplicemente di un itinerario speculati-
vo che dalla radicalit fenomelogica por-
ti alla scienza della Croce.
piuttosto un libro appassionato ed
insieme rigoroso sul piano filosofico co-
me su quello della Scrittura, di un rigo-
re che liberamente richiama la com-
prensione del senso interiore che il me-
todo fenomenologico porta in s come
messa tra parentesi del mondo, come
esperienza di liberazione.
Nell'introdurre il volume Cristiana
Dobner cita, come un motivo del volu-
me stesso, l'approfondimento di un in-
terrogativo posto da una nipote non cat-
tolica di Edith, Susanne Batzdorff-Biber-
stein; Zia Edith, ti conosciamo appena.
Chi sei in realt? Un insieme di teologia
e di fenomenologia? Di antenati ebrei e
di freddi ecclesiastici? Una discepola di
dei stranieri? Che cosa ti ha condotto ad
adorare un ebreo sulla croce? (p. 11).
Uno spunto; decisivo alla formulazio-
ne del titolo del volume viene da una
annotazione di Edith stessa: Le mie so-
relle maggiori ... mi chiamavano un li-
bro dai sette sigilli (ibid). In quei sette
sigilli vi la storia segreta e quella pale-
se della Stein e cos l'Autrice la scandi-
sce: I. - Breslavia: il segreto del mondo
nascosto; II. - Gottinga e Friburgo: il
segreto della ricerca della Verit; III. -
Bergzabern: Il segreto della sua conver-
sione; IV. - Spira: il segreto dell'atte-
sa; V. - Colonia: il segreto del Carmelo
; VI. - Echt: Il segreto di Giona; VII. -
Auschwitz: il segreto dis-velato di Veri-
t. Il Sefer-Torah cos si dispiega nella
vicenda storica e nel mistero metastori-
co dell'esistenza di Edith Stein.
Alla figura poliedrica della Stein corri-
sponde la capacit della Dobner di co-
gliere ci che essenziale nelle varie
aree disciplinari che si alternano e si
fondono nella Stein stessa: la conoscen-
za della Scrittura, la sensibilit storio-
grafica, la riflessione fenomenologica, la
sapienza teologica e l'esperienza mistica.
La Stein rivive nella Dobner, nel suo
racconto che indagine storica ed insie-
me una singola Einfhlung spirituale.
L'Einfhlung, come noto, l'empa-
tia, il tema del lavoro dottorale di Edith
Stein. Se, ad esempio, ci soffermiamo
sul IV capitolo che si riferisce al mon-
do nascosto di Breslavia, ci incontria-
mo con una narrazione storica puntuale
e tuttavia interpretata a ritroso, altre
volte invece ci presenta una organica
connessione di fatti sullo sfondo di un
lontano orizzonte connotato da anticipa-
zioni profetiche. Il metodo storico si in-
treccia con l'empatia, la partecipazione
vissuta e, superato il primo disagio di
fronte all'alternarsi degli approcci al fat-
to, si illumina in una prospettiva storio-
grafica che comporta un continuo pas-
saggio dal certo al vero e dal vero
al certo, per usare la: celebre diade vi-
chiana, liberamente intesa.
* * *
I primi due paragrafi di questo capito-
lo riassumono quasi il metodo delle pa-
gine che seguono: da un lato l'individua-
re i palinsesti (le articolazioni proble-
matiche), dall'altro, illustrare con ri-
gore il contesto storico.
Ne emergono due assi attorno cui si
svolge la formazione della personalit
della Stein: l'asse ebraico e l'asse tede-
sco; una persona sul margine di due
culture e di due societ (p. 41, l'espres-
sione di R. Park).
Un altro aspetto della figura di Edith
Stein che il libro illustra nel suo svilup-
po e interpreta nel significato che rive-
ste nella vita intellettuale e nell'itinerario
spirituale, quello filosofico. A tale ele-
mento essenziale dedicato il V capito-
lo che si riferisce al secondo sigillo:
l'esperienza universitaria a Gottinga e a
Friburgo: il segreto della ricerca della
verit. Edith, studentessa a Gottinga, in-
soddisfatta della psicologia, incontra in
biblioteca un amico che la esorta a leg-
gere del Ricerche Logiche di Husserl.
La lettura dell'opera lo rivela, per cos
dire, un metodo per conoscere se stessa.
Nel fatto psichico, che rimane il punto
di partenza, coglie il nucleo di senso, il
significato profondo che sottrae l'atto
conoscitivo al fluire della mera sensazio-
ne, ne rivela una consistenza che pre-
senza reale nella coscienza, una inten-
zionalit oggettiva del conoscere cui
Husserl era pervenuto attraverso l'inse-
gnamento di Brentano. La Dobner rie-
sce, anche attraverso alcune puntuali ci-
tazioni, a rendere chiaro il discorso
complesso e a tradurlo nella dimensione
spirituale della Stein.
Il passo ulteriore quello che condu-
ce alla scoperta di una connessione tra i
varii nuclei di senso, il significato ultimo
delle connessioni. Ed l che la fenome-
nologia, da metodo divenuta sistema, ci
abbandona. La ricerca di una unit tra-
scende il piano dell'essenze mondane se
per unit si intende non un itinerario in-
finito della ragione, come in Husserl,
ma un trascendimento della sua orizzon-
talit. Edith Stein convinta che la tra-
scendenza sia un passaggio rigoroso ri-
chiesto dalla fenomenologia, o meglio,
un suo compimento e che si configuri
infine in un volto persona, quello di Dio.
Husserl non esclude questo trascendi-
mento, ma al di fuori della filosofia fe-
nomenologica, Heidegger lo esclude.
* * *
Il suo, egli dice, un discorso prope-
deutico non una escatologia. Il tentativo
della Stein, che la allontaner dal circo-
lo fenomenologico di Friburgo, invece
quello di edificare sul terreno fenomeno-
logico la trascendenza classico-medieva-
le. S. Tommaso ne l'emblematico
compimento. La ricerca della Stein infi-
ne perviene, intrecciandosi con la teolo-
gia cristiano, scienza della Croce.
Il penultimo paragrafo del capitolo af-
fronta il tema della vita sentimentale
di Edith Stein, una dimensione presente
fin dagli anni degli studi liceali ma che
precisa e si concreta nel periodo univer-
sitario (ed forse per questo che il para-
grafo inverito nel capitolo dedicato al-
la permanenza a Gottinga e Friburgo).
Di particolare interesse l'intensa relazio-
ne di Edith con Roman Ingerden, il no-
to fenomenologo polacco.
Sono pagine che vanno lette per co-
gliere la ricca umanit della Stein, il suo
spirito di dedizione, la sua appassionata
dedizione agli altri. Anche queste notizie
di non facile reperimento sono un inte-
ressante contributo che il volume reca
ad una compiuta conoscenza della com-
plessa ed unitaria personalit di Edith
Stein.
Dopo aver detto molte cose di questo
libro, ci accorgiamo di non aver diretta-
mente parlato della parte riguardante la
vita interiore, ascetica e mistica, della
Stein come monaca carmelitana. Ci ri-
chiederebbe un altro articolo e poi ap-
profondite competenze da parte di chi
scrive. Vi abbiamo alluso indicando l'o-
rizzonte in cui si svolse la sua esistenza
fin dalla nascita in una famiglia di con-
solidata ritualit ebraica.
Il primo capitolo del volume, che ne
in fondo una introduzione, ci d il filo
conduttore di questa avventura: Edith
Stein Sefer-Torah. Secondo la Dobner si
riassume nella teologia elaborata da
una donna: la ricerca di lui nella realt
umana, con il primato dell'amore; la
centralit dell'esperire, luogo; privilegia-
to del trascendente; l'esercizio della ma-
turit spirituale; la valorizzazione affetti-
va, della volont, dell'intuizione, del
narrare Dio in un linguaggio simbolico-
profetico; la domanda di senso; l'aspira-
zione alla liberazione; interrogarsi sull'i-
dentit, sul destino (p. 21).
I capitoli del volume, dal VI alla fine,
sono un'esplicitazione di questa teologia
come esperienza, come riflessione sa-
pienziale e contemplazione estatica nel-
l'arco ampio e variegato di una costante
multiforme diaconia della verit nell'e-
sultante pienezza o nel buio di un mar-
tirio cristiano entro una testimonianza
di solidariet con il popolo in seno al
quale era nata e con tutti gli umiliati ed
offesi, con tutti gli scomparsi nei campi
di sterminio.
Al di l della commozione e della co-
munione di interiori esperienze, Cristia-
na Dobner precisa con lucida chiarezza
la tematica del libro fin dal primo capi-
tolo: in una riflessione complessiva, si
pone il problema del rapporto fra l'uni-
tariet della sua vicenda biografica e la
molteplicit delle sue esperienze in cui si
possono rintracciare le coordinate che
rispettino il suo modo di essere femmi-
nile innervato di tolleranza, capacit di
abbandono, tenerezza, curiosit per il
nuovo, accettazione del diverso e del de-
bole: l'Ethos dell'amore, visto come co-
stitutivo della persona umana e la feno-
menologia del sentire amoroso (ibid.).
Uno sguardo all'attuale offerta editoriale per bambini e ragazzi
La lettura di un buon libro rende liberi dalla schiavit del piccolo schermo
Le opere di Masaccio e di Pisanello recentemente esposte in due mostre a Londra
Un confronto tra l'erede di Giotto
e il pittore delle corti principesche
|uC|ANA ||A||S||||
Pisanello, il pittore delle corti princi-
pesche, e Masaccio, l'erede di Giotto,
sono apparsi recentemente in due mo-
stre svoltesi alla National Gallery di
Londra.
la prima volta che in questa citt
si svolge una mostra dedicata al Pisa-
nello (Antonio di Puccio, 1394 c. -
1455), nato a Pisa ma trasferitosi bam-
bino con la madre a Verona.
Pisanello un raffinato e misterioso
pittore e medaglista, forse allievo di
Gentile da Fabriano, che lavor per le
pi importanti corti del primo Rinasci-
mento: gli Este a Ferrara, i Gonzaga a
Mantova, nonch per i Visconti e gli
Sforza a Milano, il re Alfonso d'Arago-
na a Napoli, i Malatesta a Rimini e per
il Pontefice Eugenio IV, che si disputa-
vano la sua opera. Ritrasse perfino gli
imperatori Sigismondo e Giovanni VIII
Paleologo di Costantinopoli, di passag-
gio in Italia.
strano o meglio triste che, malgra-
do la sua fama come pittore, ben poco
rimanga dei suoi lavori. Un noto critico
d'arte inglese, Tom Lubbock, in un ar-
ticolo su The Independent, paragona
il suo destino a quello dei famosi pitto-
ri dell'antica Grecia, Apelle, Apollodo-
ro, Zeusi, dei quali si leggono lodi per
le loro meravigliose opere, di cui pur-
troppo proprio nulla rimane. Di Pisa-
nello sussistono due affreschi, fra le
sue prime opere: l'Annunciazione nella
Chiesa di s. Fermo e in S. Anastasia,
entrambi e Verona. Di questi ultimi ri-
mane solo la scena del Congedo di s.
Giorgio dalla principessa; sono invece
perduti quelli che esegu nel Castello di
Pavia, dei quali fu scritto cieli colorati
e finissimo azzurro nei quali campeg-
giavano varie sorta di animali fatti d'o-
ro e si ammirava fra l'altro un gran sa-
lone istoriato con cacce, pescagioni e
giostre dei Visconti di Milano.
Tornando alla Storia di s. Giorgio e
la principessa, si resta impressionati
dall'atmosfera quasi magica, inquietan-
te, che aleggia sulla scena e sui prota-
gonisti, i cui volti bellissimi si stagliano
sullo sfondo di una siepe verdeggiante:
la principessa come ipnotizzata dallo
sguardo allucinato del bellissimo santo
cavaliere, mentre un'aria malata av-
volge le belle torri dai rosa e dai bian-
chi di trina della citt deserta....
Oltre agli affreschi, rimangono del
Pisanello quattro dipinti, sicuramente
di sua mano, due dei quali sono con-
servati nella stessa National Gallery: la
Visione di s. Eustachio (o di s. Uberto) e
la Vergine con s. Antonio Abate, e s.
Giorgio, due santi molto venerati nel
Medioevo e nel Rinascimento, simboli
l'uno di misticismo e di virt cavallere-
sche l'altro.
Il primo dipinto, una tempera su ta-
vola, risponde invece alla passione dei
nobili per la caccia: un elegante cava-
liere abbigliato sontuosamente con un
turbante azzurro, circondato da cani di
varie razze, cavalca sul terreno fiorito
di un bosco oscuro, quasi notturno, e
improvvisamente si trova di fronte un
magnifico cervo fra le corna del quale
si erge il Crocifisso. Il bosco popolato
di orsi, lepri, cerbiatti, uccelli, tutto il
bestiario che l'artista aveva gi fissato
sui suoi bellissimi disegni preparatori,
anch'essi esposti nella nostra.
Nel secondo dipinto, la Madonna col
Bambino (l'unica tavola firmata dall'ar-
tista Pisanus pi (nxit), una visione
Pisanello,
Affresco
di sant'Anastasia
particolare
con san Giorgio
e la principessa
Pisanello,
Studio
di un'upupa
Pisanello,
Madonna
col Bambino
e i santi
Antonio abate
e Giorgio
Pisanello, particolare
della Visione di sant'Eustachio
Masaccio,
Madonna
in trono
(scomparto
centrale
del Polittico
di Pisa)
Masaccio,
Martirio
di san
Giovanni
Battista
(dalla predella
del Polittico
di Pisa)
re, sono esposti nella mostra numerosi
disegni del Pisanello (alcuni in penna e
inchiostro, altri in acquerello) di ani-
mali, cervi, anatre, aironi, upupe, di
fiori e piante ripresi dal vero, raffinatis-
simi, modelli preparatori per la creazio-
ne del mondo fiabesco che circonda i
personaggi delle sue opere, nonch al-
cune sue medaglie dal disegno preciso e
incisivo, come quella con il suo autori-
tratto, e quella con il ritratto dell'impe-
ratore Giovanni VIII Paleologo (di pas-
saggio a Ferrara per incontrare il Papa
Eugenio IV durante il Concilio) e nu-
merose altre (con Filippo Maria Viscon-
ti, Francesco Sforza, Gianfrancesco
Gonzaga.
Per ricreare il mondo culturale e ca-
valleresco in cui viveva il pittore la mo-
stra espone anche arazzi, manoscritti,
codici miniati e dipinti di pittori a lui
contemporanei, come Bono da Ferrara,
uno dei suoi allievi.
Dalle opere di questo artista tardo-
gorico vissuto in un periodo in cui na-
sceva il Rinascimento si sparge un fa-
scino misterioso come il profumo dei
manto rosso fiamma e i biondi capelli
sciolti: pi che una donna sembra un
urlo di disperazione in forma umana.
Tutti i dettagli contenuti nella parte
centrale della pala fanno pensare infat-
ti al sacrificio della Croce, sono simboli
di morte: l'uva che la Vergine offre al
Bambino, il gradino del trono che si-
mile ad un sarcofago romano strigliato,
mentre nella predella uno dei Re Magi
nell'Adorazione, il pi vicino a Ges,
mette in evidenza il vaso della mirra.
La predella (proveniente dalla Geml-
degalerie dello Staatliche Museen di
Berlino) composta di cinque pannelli
rappresentanti s. Giuliano, s. Nicola, la
gi menzionata Adorazione dei Magi, la
Crocifissione di S. Pietro e la Decapita-
zione di s. Paolo.
Sempre da Berlino provengono i su-
perstiti quattro santi ai fianchi della
scena centrale: s. Agostino, due santi
carmelitani e s. Gerolamo, mentre i
santi che affiancano la Crocifissione so-
no s. Paolo (dal Museo nazionale di s.
Matteo di Pisa) e s. Andrea (dal Paul
Getty Museum di Los Angeles).
racchiusa in un alone dorato, simile ad
un astro o ad un sole fiammeggiante fa
pensare alla donna vestita di sole del-
l'Apocalisse. Ai suoi piedi due santi in
contrasto fra di loro: un vecchio eremi-
ta, s. Antonio Abate, vestito di un saio
e di un mantello col cappuccio marro-
ne, con nelle mani un bastoncino, in
atto di suonare un campanello ammo-
nitore rivolto verso l'elegantissimo s.
Giorgio, coperto da una lucente arma-
tura bianca e con sul capo uno strano
cappello di paglia piumato a larghe fal-
de, spada e speroni d'oro, un personag-
gio da favola; ai suoi piedi il dragone
abbattuto verso il quale sporge il muso
minacciosamente il maiale disteso ai
piedi dell'eremita.
Gli altri due dipinti sono due ritratti
di profilo di personaggi reali, ma han-
no anch'essi qualcosa di favoloso negli
sfondi: sono due tempere su tavola,
due capolavori: Lionello d'Este (presta-
to dell'Accademia di Belle Arti di Ber-
gamo), dal profilo nitido e volitivo, da
medaglia, che si distacca quasi in rilie-
vo dal fondo fiorito; l'altro ritratto rap-
presenta Margherita Gonzaga (o forse
fiori che costellano le siepi negli sfondi
dei suoi quadri di una squisitezza este-
nuata. Ed strano che pi o meno ne-
gli stessi giorni e nella stessa Galleria
nell'ambito dell'Autunno del Rinasci-
mento fosse stata esposta in un'altra
mostra la pala d'altare del suo contem-
poraneo Masaccio, eseguita nel 1426
per la Chiesa del Carmine di Pisa, ope-
ra in netto contrasto con lo stile del Pi-
sanello.
Nel sesto centenario della nascita di
Masaccio (Tommaso di Giovanni, nato
nel 1401) stata infatti tentata la rico-
struzione della celebre pala smembrata,
riunendone le parti ancora esistenti,
sparse in vari musei del mondo (la pa-
la, infatti, fu smembrata ed alcune par-
ti sono andate perdute, ma da ci che
scrisse il Vasari, stato possibile darne
una parziale ricostruzione).
La parte centrale dell'opera (conser-
vata nella stessa National Gallery) rap-
presenta la Madonna col Bambino in
braccio che si succhia un ditino della
mano destra mentre con la sinistra
prende dell'uva dalla mano della Ma-
dre, motivo familiare e realistico, gi
Ginevra d'Este) ed
un prestito del
Louvre: pallida,
un profilo leviga-
to, squisito, che si
staglia purissimo
sullo sfondo di
una siepe scura
costellata di fiori
colorati e di far-
falle, misteriosi
simboli delle virt
della dama.
molto somigliante
nell'acconciatura
e nei tratti alla
principessa nel-
l'affresco distacca-
to di s. Anastasia
di Verona (che si
trova nel Museo
di Castelvecchio),
che abbiamo gi
descritto.
Oltre alle pittu-
usato dal Masac-
cio in una prece-
dente Madonna
del 1422 eseguita
per la chiesa di s.
Giovenale a Ca-
scia di Regello,
paesino presso Fi-
renze.
Al disopra della
Madonna era si-
tuata la famosis-
sima Crocifissione
(dal Museo Nazio-
nale di Capodi-
monte di Napoli)
in cui oltre alle fi-
gure dolenti della
Madre e di s. Gio-
vanni, compare
inginocchiata e
con le braccia al-
zate la Maddale-
na, vista di spalle,
che con il suo
DM|N|C V|||
Chiss quante persone hanno regalato un libro ai
bambini per il Natale, magari aggiungendone timida-
mente uno ai vari giocattoli reclamizzati dalla TV. Spe-
riamo molte, e comunque non mai troppo tardi per
ovviare e magari per offrire un'alternativa ai soliti re-
gali che potrebbero avere gi stancato a feste da poco
concluse e per liberare i ragazzi dall'universo autorefe-
rente della TV. Cerchiamo quindi di avere qualche in-
dicazione su ci che offre di nuovo il mercato.
questo un anno eccezionale per la quantit e qua-
lit delle offerte librarie ai bambini e ai ragazzi, con
unattenzione speciale degli editori verso i pi piccoli.
la scoperta dun nuovo mercato, ma si tratta di un
fenomeno positivo perch let pi pericolosa per las-
sorbimento inconscio di valori negativi dalla Tv quel-
la dei 2-5 anni, quando glimpegni scolastici non ci so-
no o sono limitati e i piccoli vengono parcheggiati da-
vanti alla TV, elettrodomestico fin troppo domestico,
usato come baby sitter.
I libri illustrati sono certo un contravveleno adatto,
insieme ai giornalini.
Per i piccolissimi ecco due proposte di Mondadori: il
divertente albo di David McKee Il concerto di El-
mer, in cui le storie di un elefantino colorato come
un arlecchino sono accompagnate dai versi degli altri
animali della foresta, che scaturiscono da una tastiera;
La fattoria di Pina ove unintera fattoria in cartonci-
no sinnalza allaprire la copertina.
Originale per struttura e decisamente pregevole per
immagini lalbo Di tutti i colori, della Bohem
Press recentemente sbarcata in Italia: le pagine pre-
sentano sulla sinistra un indovinello e sulla destra
unimmagine che poi, voltando unanta, rivelano unal-
tra figura.
Anche il libro Nella tana del bambino, dove si
racconta di un coniglietto avventuroso che diventa
amico di un bambino ma poi sceglie di tornare nella
sua casa, ha semplicit narrativa dovuta a Beatrice
Masini e illustrazioni di grande effetto, ad opera di
Franca Trabacchi, per le edizioni Arka.
Dai 4 ai 7 anni sono da consigliare tutti i libretti fia-
beschi della collana Jam - Le mele rosse delle edizio-
ni San Paolo Junior, e in particolare gli ultimi usciti:
La leggenda dei colori, Luna, Luna e Ron Ron,
gatto invisibile; per let delle prime classi elementari,
la stessa collana offre, sotto il contrassegno Le pere
verdi, albi che soddisfano le curiosit dei bambini sui
fenomeni reali della natura (Seme, pianta, fiore, So-
le, luna, stelle).
Saliamo di et, dagli 8 anni in su, per incontrare un
personaggio delle Edizioni Piemme Junior, il topo inve-
stigatore e curiosone Gerolamo Stilton, divenuto tanto
famoso da firmare con il suo nome i libri delle sue spi-
ritose avventure, ad esempio lultimo Halloween...
che fifa felina!, e addirittura manuali di giochi o li-
bretti tematici: molto attuali e pregevoli per intenzioni
ed esecuzione sono Il piccolo libro della pace e W
lEuro, con tanti spunti e suggerimenti utili.
Di grandi dimensioni e di buona lettura il monda-
doriano Buonanotte dallArca di No, raccolta di
quaranta racconti di autori vari aventi come protagoni-
sti gli animali pi disparati.
Dalla Editrice La Biblioteca di Firenze, specializzata
nella divulgazione ed educazione artistica, giunge la
collana Arte per Bambini, quattro volumetti di 29 pa-
gine ciascuno, Cibo, Occhi, Mare, Fiori in cui
si mostra ai bambini come, dallarte dei primitivi ad
oggi, gli artisti hanno rappresentato le realt citate:
uneducazione estetica pienamente riuscita.
La stessa editrice propone, per i pi grandi e per
chiunque voglia vedere sapere e capire, il bel volu-
me La storia della musica, con gli strumenti, i
suoni, i protagonisti e le opere di ogni luogo e
tempo, chiari testi e ricche illustrazioni completate da
didascalie
Avvicinandoci ora ai temi religiosi, incontriamo in
primo piano Da Adamo a Ges della EDB di Bolo-
gna: si tratta di una Bibbia raccontata ai bambini e ai
ragazzi e presentata in brevissimi capitoli, uno per
ogni giorno dellanno, chiaramente esposti ed accom-
pagnati da piccole illustrazioni a colori e da colonni-
ni laterali in ogni pagina che forniscono notizie com-
plementari, curiosit, significati, sviluppi.
Il sottotitolo La Bibbia raccontata ai bambini fa
supporre una mediazione adulta per i pi piccoli, men-
tre per i pi grandi, fino alla scuola media, pu essere
una chiara esposizione cronologica degli avvenimenti
biblici con materiali per le ricerche.
Utilissima in proposito pu essere anche La vita
quotidiana ai tempi di Ges delle edizioni Elledici e
Piccoli, che non narra i Vangeli ma espone esaurienti
informazioni sulla geografia della Terra Santa, sulla si-
tuazione politica, sulle usanze ebraiche, sugli edifici e
sul culto, sulle feste e sui mestieri, sui villaggi e sulle
citt, in fitte pagine di testo alternate a spettacolari il-
lustrazioni a tutta pagina dove tali ambienti sembrano
animarsi e prendere vita.
Se poi cerchiamo idee per trascorrere giornate in al-
legria con figli, amici e gruppi giovanili, troveremo
uninfinit di spunti e di suggerimenti pratici nelle pa-
gine di due volumi paralleli della Elledici: Larte di
far festa e I pi bei giochi del mondo; testi e illu-
strazioni spiegano come si possono preparare o im-
provvisare una festa in casa, una sorpresa per i genito-
ri, un regalo per gli amici, un passatempo per le ore di
pioggia o di buio, un gioco per stare bene insieme,
uno scherzo per una grande risata.
Poi ci sono i classici. E dico poi perch i libri
scritti nel passato, dallOttocento a met del Novecen-
to, non sarebbero proprio i primi regali da fare per in-
coraggiare la lettura, dato che sono voluminosi e com-
plessi, gustabili solo da lettori gi esperti.
Nel caso volessimo sceglierli, la serie I Classici della
collana Il Battello a Vapore offre le proposte migliori
sul mercato perch i testi sono accompagnati da illu-
strazioni e didascalie, foto e disegni, che presentano,
in forma di curiosit piacevoli, lepoca e lambiente.

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4 .
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 10 Gennaio 2002
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La
catechesi
di Giovanni
Paolo II
Se si pu pensare che tutta la vita del creato
sia un inno di lode al Creatore,
per pi preciso ritenere che una posizione
di primato in questo coro venga riservata
alla creatura umana.
Attraverso lessere umano, portavoce dellintera
creazione, tutti i viventi lodano il Signore.
Il nostro respiro di vita diventa canto e preghiera
di tutta la vita che pulsa nelluniverso
Tutto luomo, con tutti gli strumenti
e le forme musicali che il suo stesso genio
ha inventato tromba, arpa, cetra, timpani,
danze, corde, flauti, cembali sonori, cembali
squillanti, come dice il Salmo
ma anche ogni vivente,
invitato ad ardere come la Menorah
di fronte al Santo dei Santi,
in costante preghiera di lode e di ringraziamento
Salmo 150
Ogni vivente dia lode al Signore
Lodi Domenica 2 settimana
La parola finale che risuona nel libro della
preghiera di Israele lalleluia, cio la pura lode
di Dio... La lode a Dio diventa una sorta di respi-
ro dellanima, che non conosce sosta. Con que-
ste parole Giovanni Paolo II ha commentato il
Salmo 150 Ogni vivente dia lode al Signore
Lodi della Domenica 2 settimana nel corso
dell'udienza generale di mercoled 9 gennaio, nel-
l'Aula Paolo VI. Questo il testo della catechesi:
I gruppi presenti
1.Linno che ora ha sostenuto
la nostra preghiera lultimo canto
del Salterio, il Salmo 150. La paro-
la finale che risuona nel libro della
preghiera di Israele lalleluia,
cio la pura lode di Dio e per que-
sto il Salmo viene riproposto due
volte nella Liturgia delle Lodi, la se-
conda e la quarta domenica.
Il breve testo scandito da un
rincorrersi di dieci imperativi che
ripetono la stessa parola hallel,
lodate!. Quasi musica e canto pe-
renne, essi sembrano non spegnersi
mai, cos come accadr anche nel
celebre alleluia del Messia di Haen-
del. La lode a Dio diventa una sor-
ta di respiro dellanima, che non
conosce sosta. Come stato scritto,
questa una delle ricompense del-
lessere uomini: la quieta esaltazio-
ne, la capacit di celebrare. bene
espressa in una frase che rabb Aki-
ba ha offerto ai suoi discepoli: Un
canto ogni giorno, / un canto per
ogni giorno (A. J. Heschel, Chi
luomo?, Milano 1971, p. 198).
2.Il Salmo 150 sembra svolger-
si in un triplice momento. In aper-
tura, nei primi due versetti (vv. 1-
2), lo sguardo si fissa sul Signore
nel suo santuario, sulla sua po-
tenza, i suoi prodigi, la sua
grandezza. In un secondo momen-
to simile ad un vero e proprio
movimento musicale nella lode
coinvolta lorchestra del tempio
di Sion (cfr vv. 3-5b), che accompa-
gna il canto e la danza sacra. Infi-
ne nellultimo versetto del Salmo
(cfr v. 5c) di scena luniverso,
rappresentato da ogni vivente o,
se si vuole ricalcare maggiormente
loriginale ebraico, da tutto ci
che respira. La vita stessa si fa lo-
de, una lode che sale dalle creature
al Creatore.
3.Noi ora, in questo nostro pri-
mo incontro col Salmo 150, ci ac-
contenteremo di soffermarci sul
primo e sullultimo momento del-
linno. Essi fanno quasi da cornice
al secondo momento, che occupa il
cuore della composizione e che esa-
mineremo in futuro, quando il Sal-
mo verr riproposto dalla Liturgia
delle Lodi.
La prima sede in cui si dipana il
filo musicale e orante quella del
santuario (cfr v. 1). Loriginale
ebraico parla dellarea sacra, pu-
ra e trascendente in cui Dio dimo-
ra. Vi , quindi, un riferimento al-
lorizzonte celeste e paradisiaco,
ove, come preciser il Libro dellA-
pocalisse, si celebra leterna e per-
fetta liturgia dellAgnello (cfr ad
esempio Ap 5, 6-14). Il mistero di
Dio, nel quale i santi vengono ac-
colti per una piena comunione,
un ambito di luce e di gioia, di ri-
velazione e di amore. Non per nul-
la, sia pure con qualche libert,
lantica traduzione greca dei Set-
tanta e la stessa traduzione latina
della Vulgata hanno proposto, inve-
ce di santuario, la parola santi:
Lodate il Signore tra i suoi santi.
4.Dal cielo il pensiero passa
implicitamente alla terra con lac-
cento ai prodigi operati da Dio, i
quali manifestano la sua immensa
grandezza (v. 2). Questi prodigi
vengono descritti nel Salmo 104, il
quale invita gli Israeliti a meditare
tutti i prodigi di Dio (v. 2), a ricor-
dare le meraviglie che ha compiu-
to, i suoi prodigi e i giudizi della
sua bocca (v. 5); il salmista allora
ricorda lalleanza stretta con Abra-
mo (v. 9), la storia straordinaria
di Giuseppe, i prodigi della libera-
zione dallEgitto e della traversata
del deserto, e infine il dono della
terra. Un altro Salmo parla di si-
tuazioni angosciose dalle quali il
Signore libera coloro che gridano
a lui; le persone liberate vengono
invitate ripetutamente al rendimen-
to di grazie per i prodigi compiuti
da Dio: Ringrazino il Signore per
la sua misericordia, per i suoi pro-
digi a favore degli uomini (Sal 106,
8.15.21.31).
Si pu capire cos, nel nostro
Salmo, il riferimento alle opere
forti, come dice loriginale ebrai-
co, cio ai prodigi potenti (cfr v.
2), che Dio dissemina nella storia
della salvezza. La lode diviene pro-
fessione di fede in Dio Creatore e
Redentore, celebrazione festosa del-
lamore divino, che si dispiega
creando e salvando, donando la vi-
ta e la liberazione.
5.Giungiamo, cos, allultimo
verso del Salmo 150 (cfr v. 5c). Il
vocabolo ebraico usato per indicare
i viventi che lodano Dio rimanda
al respiro, come si diceva, ma an-
che a qualcosa di intimo e profon-
do, insito nelluomo.
Se si pu pensare che tutta la vi-
ta del creato sia un inno di lode al
Creatore, per pi preciso ritene-
re che una posizione di primato in
questo coro venga riservata alla
creatura umana. Attraverso lessere
umano, portavoce dellintera crea-
zione, tutti i viventi lodano il Si-
gnore. Il nostro respiro di vita, che
dice anche autocoscienza, consape-
volezza e libert (cfr Pr 20, 27), di-
venta canto e preghiera di tutta la
vita che pulsa nelluniverso.
Perci noi tutti intratteniamoci a
vicenda con salmi, inni, cantici
spirituali, cantando e inneggiando
al Signore con tutto il nostro cuo-
re (Ef 5, 19).
6.Trascrivendo i versi del Sal-
mo 150, i manoscritti ebraici ripro-
ducono spesso la Menorah, il famo-
so candelabro a sette braccia, posto
nel Santo dei Santi del tempio di
Gerusalemme. Suggeriscono cos
una bella interpretazione di questo
Salmo, vero e proprio Amen nella
preghiera di sempre dei nostri fra-
telli maggiori: tutto luomo, con
tutti gli strumenti e le forme musi-
cali che il suo stesso genio ha in-
ventato tromba, arpa, cetra,
timpani, danze, corde, flauti, cem-
bali sonori, cembali squillanti, co-
me dice il Salmo ma anche
ogni vivente, invitato ad ardere
come la Menorah di fronte al Santo
dei Santi, in costante preghiera di
lode e di ringraziamento.
Uniti col Figlio, voce perfetta di
tutto il mondo da Lui creato, di-
ventiamo anche noi preghiera in-
cessante davanti al trono di Dio.
All'udienza generale di mercoled 9
gennaio 2002, nell'Aula Paolo VI, era-
no presenti i seguenti gruppi:
Da diversi Paesi: Seminaristi della
Congregazione dei Missionari di No-
stra Signora de La Salette; Suore Be-
nedettine della Divina Provvidenza;
Partecipanti al Corso promosso dalla
Comunit di S. Egidio.
Dall'Italia: Seminaristi della Diocesi
di Massa Carrara-Pontremoli, con il
Vescovo Eugenio Binini; Parrocchia
Santa Margherita, in Salerno; Asso-
ciazione di volontariato Kuore, di
Tropea, che ospita Bambini della Bie-
lorussia; Gruppi di fedeli da Porcari.
Coppie di Sposi novelli.
Gruppi di Fedeli da: Polonia; Re-
pubblica Ceca.
De France: Paroisse Notre-Dame du
Rosaire, Ile de La Runion.
From Denmark: students and teach-
ers from Sankt Joseph School Nykoe-
bing Falster in the Diocese of Copen-
hagen; a group of students from
Sankt Birgitta School in the Diocese
of Copenhagen.
From the United States of America:
a group of pilgrims from St John the
Evangelist Parish in the Archdiocese
of Philadelphia; students and faculty
from the University of Delaware,
Newark, Delaware; a group of stu-
dents from Illinois State University in
Normal, Illinois; students and faculty
members from St Mary's College in
Moraga, California.
Aus der Bundesrepublik Deutsch-
land: Pilger aus Freudenstadt.

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5 .
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 10 Gennaio 2002
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L'incontro
nell'Aula
Paolo VI
I saluti ai pellegrini
Dopo aver pronunciato la catechesi
in italiano, Giovanni Paolo II l'ha rias-
sunta in diverse lingue ed ha rivolto
particolari espressioni di saluto ai nu-
merosi gruppi di pellegrini presenti.
Di lingua francese
Siate testimoni
del Vangelo
Ai fedeli di lingua francese ha detto:
Je suis heureux daccueillir les
francophones prsents ce matin,
particulirement les paroissiens de
Notre-Dame du Rosaire, venus de
lle de la Runion, et les membres
de la Communaut SantEgidio.
Puisse votre sjour affermir votre
foi et faire de vous des tmoins de
lEvangile! Avec la Bndiction
apostolique.
Di lingua inglese
Lo Spirito Santo
sia la vostra guida
Successivamente il Santo Padre si
cos rivolto ai pellegrini di espressione
inglese:
Dear Brothers and Sisters,
At the beginning of the New
Year, I extend a special greeting to
the English-speaking pilgrims and
visitors, especially those from Den-
mark and the United States of
America. I particularly welcome the
many students from various schools
and universities, and I ask the Holy
Spirit to guide and strengthen you
as you grow in knowledge and pre-
pare for lifes challenges. Upon all
of you I invoke the abundant bless-
ings of Almighty God.
Di lingua tedesca
Ringrazio di cuore
pellegrini e visitatori
Ai gruppi di lingua tedesca il Papa
ha detto:
Liebe Schwestern und Brder!
Mit diesen Gedanken begre ich
herzlich alle Pilger und Besucher
aus den Lndern deutscher Spra-
che. Euch, Euren lieben Angehri-
gen daheim und allen, die mit uns
ber Radio Vatikan und das Fernse-
hen verbunden sind, erteile ich gern
den Apostolischen Segen.
Di lingua spagnola
Vi auguro un felice
e prospero 2002
Molti come sempre i fedeli di espres-
sione spagnola, provenienti anche da
diversi Paesi dell'America Latina. Gio-
vanni Paolo II li ha cos salutati:
Queridos hermanos y hermanas:
Saludo con afecto a los peregri-
nos de lengua espaola presentes en
esta audiencia. A todos os deseo un
feliz y prspero Ao dos mil dos,
apenas comenzado, augurando que
a lo largo del mismo podis alabar
al Seor continuamente, como nos
ha indicado el Salmo que hemos co-
mentado hoy.
Di lingua portoghese
Ringraziamo sempre Dio
per i suoi doni
Rivolgendosi ai pellegrini di lingua
portoghese, ha detto:
Queridos irmos e irms!
De corao sado a todos vs,
amados peregrinos de lngua portu-
guesa, com votos de que as nuvens
sobre o vosso caminho nunca vos
impeam de irradiar e enaltecer a
glria e a esperana depositadas em
vs, cantando e louvando ao Se-
nhor em vossos coraes, dando
sempre graas por tudo a Deus Pai.
Boa viagem!
Di lingua ceca
Possiate diffondere
la pace di Cristo sulla terra
Il Santo Padre ha poi dato il benve-
nuto ai gruppi giunti dalla Repubblica
Ceca. Ecco le sue parole:
Srdenzdravmpoutnkyz Brna.
V tomto vnonm obdob zazn-
v v naich duch andlsk zpv:
Slva na vsostech Bohu a na zemi
pokoj lidem, v kterch on m zal-
ben! (Lk 2, 14). Bute i vy iiteli
Kristova pokoje na zemi!
K tomu Vm ze srdce ehnm!
Chvla Kristu!
E questa ne una nostra traduzione
italiana:
Un cordiale saluto ai pellegrini prove-
nienti dalla Repubblica Ceca.
In questo tempo di Natale risuona
nelle nostre anime il canto angelico:
Gloria a Dio nel pi alto dei cieli e pa-
ce in terra agli uomini che egli ama (Lc
2, 14). Possiate anche voi diffondere la
pace di Cristo sulla terra.
Con questo auspicio vi benedico di
cuore.
Sia lodato Ges Cristo!
Di lingua polacca
Manteniamo vivi i valori
della nostra storia
Successivamente il Papa si cos ri-
volto ai pellegrini polacchi:
Witam pielgrzymw z Polski:
ks.bpa Andrzeja Suskiego z Toru-
nia, ks. bpa Alojzego Orszulika z
owicza, grup z katedry owickiej,
Chr Szkoy Podstawowej i Gimna-
zjum z Torunia.
Boga naszego chwalcie, wszyst-
kie ziemie, daj Mu cze winn, ca-
e ludzkie plemi! Bo lito Jego
nad nami stwierdzona, a prawda
Paska wiecznie uiszczona (Ps 117
[116]).
Wszystkie ziemie chwal Boga,
zwaszcza w tym okresie Boego
Narodzenia. My w Polsce chwalimy
Go koldami. Niech ta tradycja
piewania kold przy choince, przy
bku stale trwa i podtrzymuje to,
co istotne w naszej kulturze i w na-
szej historii. Szcz Boe wszyst-
kim na Nowy Rok!
|o cronoco
G|AN|uCA 3|CC|N|
Hanno voluto vedere Pietro per
essere confermati nella fede agli
inizi del loro cammino vocazionale
verso il sacerdozio e la vita consa-
crata. La seconda udienza generale
del 2002 caratterizzata dalla pre-
senza numerosa di seminaristi e
novizie, giunti da diverse parti del
mondo nell'Aula PaoloVI, dove si
respira ancora il clima festoso del-
l'Epifania del Signore.
Alcuni sono allievi del Seminario
della diocesi di Massa Carrara-
Pontremoli, accompagnati dal Ve-
scovo Eugenio Binini; altri aspirano
al sacerdozio nella Congregazione
dei Missionari di Nostra Signora di
La Salette; trentacinque sono ju-
niores che stanno per emettere i
voti perpetui nella Famiglia delle
Suore Benedettine della Divina
Provvidenza.
Vogliamo iniziare con il Papa
questo anno cos importante per la
nostra formazione ed il nostro futu-
ro dice uno dei seminaristi mas-
sesi . Presto alcuni di noi saran-
no ministri di Cristo e questo ci
riempie il cuore di gioia. La Chie-
sa di Massa Carrara-Pontremoli fa
riferimento al Seminario di Camaio-
re, dove si appoggiano altre cin-
que diocesi: Pisa, Lucca, Pescia, Li-
vorno e La Spezia-Sarzana-Brugna-
to. Negli ultimi cinque anni abbia-
mo avuto ben quindici ordinazioni
commenta il Rettore, Mons. Al-
berto Silvani . un dato signifi-
cativo, che ci rende orgogliosi e
nello stesso tempo ci fa levare alta
la preghiera di ringraziamento a
Dio.
La gioia di vedere Pietro si ri-
flette soprattutto sul volto sorriden-
te delle juniores delle Suore Be-
nedettine della Carit, impegnate in
questi giorni nella Casa generalizia
di Roma, in un corso internazionale
di formazione. Provengono dal Bra-
sile, dal Paraguay, dal Kenya, dal-
l'Uganda, dalla Romania, dall'Alba-
nia e dall'Italia. L'abbandono alla
Divina provvidenza, l'assistenza e
l'educazione dei bambini e dei gio-
vani costituiscono il nostro carisma
spiega la Superiora Generale,
Madre Maria Luisa Contotti . L'I-
stituto stato fondato nel 1849 a
Voghera, Pavia, da Giustina e Ma-
ria Schiapparoli. Attualmente regi-
striamo una particolare fioritura vo-
cazionale in America Latina e in
Africa.
E dal Continente africano dal-
la Costa d'Avorio, dal Camerun, dal
Burkina-Faso, dal Senegal, dal To-
go, dalla Sierra Leone, dal Ghana
giungono anche i molti giovani
della Comunit di Sant'Egidio, pre-
senti nell'Aula Paolo VI. Sono ra-
gazzi e ragazze dell'Africa Occi-
dentale ed Equatoriale pellegrini a
Roma, alle radici della fede, duran-
te il periodo natalizio spiega don
Francesco Tedeschi, che li accom-
pagna . Sono arrivati nel dicem-
bre scorso e tornando a casa riflet-
teranno sull'importanza dell'annun-
cio evangelico per sviluppare la pa-
ce.
Potranno contare sull'aiuto e sul-
l'esperienza dei missionari, come
Padre Luigi Stocco, saveriano, da
trent'anni nella Repubblica Demo-
cratica del Congo. Mi occupo di
opere sociali nella diocesi di Ka-
songo, ove la situazione ancora
molto tesa spiega . Siamo nel-
la regione del Maniema: qui su
quindici parrocchie tre sono chiuse
e senza personale perch in locali-
t ad elevato rischio.
Un'altra zona ad alta tensione
il Medio Oriente. Tra le tante con-
gregazioni religiose che qui opera-
no per mantenere vivo il messag-
gio evangelico, vi anche quella
delle Francescane della Croce del
Libano. La Superiora Generale, M.
Rita Rouhana, presente all'udien-
za generale. Fondata nel 1930 dal
venerabile P. Jacques Addad, cap-
puccino racconta in lingua fran-
cese , la congregazione annove-
ra oggi duecentocinquanta religio-
se, impegnate in opere caritative in
Libano, Siria, Egitto e con case an-
che a Gerusalemme e a Roma. Il
nostro impegno principale l'assi-
stenza ai sacerdoti anziani e malati
aggiunge ma abbiamo anche
un ospedale psichiatrico con pi di
duemila pazienti. Infine, riferendo-
si all'attualit della questione me-
diorientale, conclude con un'affer-
mazione che una professione di
fede: C' molta apprensione tra le
consorelle impegnate nei territori
pi pericolosi. Non si sa mai cosa
pu accadere. Ma abbiamo anche
una grande fede in Dio, perci ri-
maniamo al nostro posto a svolge-
re il nostro servizio.
Ecco una nostra traduzione italiana
delle sue parole:
Saluto i pellegrini giunti dalla Polonia:
i Vescovi Mons. Andrzej Suski di Toru
e Mons. Alojzy Orszulik di owicz, il
gruppo di fedeli della cattedrale di
owicz, il Coro della Scuola Elementare
e del Ginnasio di Toru.
Lodate il Signore, popoli tutti, voi
tutte, nazioni, dategli gloria; perch for-
te il suo amore per noi e la fedelt del
Signore dura in eterno (Salmo 117
[116]).
Tutta la terra loda Dio soprattutto in
questo periodo di Natale. Noi in Polonia
lo facciamo con i canti natalizi. Questa
tradizione di cantarli vicino all'albero di
Natale o al presepio possa durare inces-
santemente, mantenendo vivi i valori es-
senziali della nostra cultura e della no-
stra storia. Dio vi benedica tutti nel nuo-
vo anno!
Ai seminaristi di Massa
Carrara-Pontremoli
Preparatevi ad essere
maestri di spiritualit
a servizio del popolo di Dio
Giovanni Paolo II ha poi salutato i
gruppi di lingua italiana. Ai seminaristi
della diocesi di Massa Carrara-Pontre-
moli ha detto:
Rivolgo un cordiale pensiero ai
pellegrini di lingua italiana. In parti-
colare, saluto i seminaristi della dio-
cesi di Massa Carrara-Pontremoli,
accompagnati dal loro Vescovo
Mons. Eugenio Binini. Carissimi, vi
esorto ad attingere ogni giorno vigo-
re spirituale allinesauribile amore
di Cristo, mediante la preghiera, per
prepararvi ad essere domani mae-
stri di spiritualit a servizio del Po-
polo di Dio.
Il saluto agli altri
pellegrini italiani
Quindi il Papa ha cos salutato gli
altri fedeli di lingua italiana:
Saluto le juniores della Congrega-
zione Suore Benedettine della divi-
na Provvidenza, che in questo an-
no faranno la professione perpetua.
Abbraccio spiritualmente i bambini
bielorussi con i loro genitori affida-
tari, accolti dallAssociazione Kuo-
re di Tropea.
AI GIOVANI:
Siate testimoni
entusiasti di Cristo
AI MALATI:
Diffondete ogni giorno
la luce del Signore
con serena pazienza
AGLI SPOSI NOVELLI:
Siate segno della presenza
rinnovatrice di Ges
Poi il Santo Padre si rivolto ai gio-
vani, agli ammalati e agli sposi novelli.
Ecco le sue parole:
Il mio pensiero va infine ai giova-
ni, ai malati e agli sposi novelli.
Carissimi, in questi giorni che se-
guono la festa dellEpifania, conti-
nuiamo a meditare sulla manifesta-
zione di Ges a tutti i popoli. La
Chiesa invita voi, cari giovani, ad
essere testimoni entusiasti di Cristo
tra i vostri coetanei; esorta voi, cari
malati, a diffondere ogni giorno la
sua luce con serena pazienza; e
sprona voi, cari sposi novelli, a es-
sere segno della sua presenza rinno-
vatrice col vostro amore fedele.
Al termine Giovanni Paolo II ha gui-
dato il canto del Pater Noster ed ha
impartito, insieme con i Vescovi pre-
senti, la Benedizione Apostolica.

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6 .
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 10 Gennaio 2002
.
Cividale in Friuli: si apre l'Anno dedicato a Paolino di Aquileia
CIVIDALE Venerd 11 gennaio al Tea-
tro Ristori di Cividale, in Friuli, verr uffi-
cialmente aperto l'Anno Paoliniano, in
onore di Paolino di Aquileia al quale
dedicato un articolato programma pro-
mosso dal comitato Paulinus Patriarcha
802-2002.
A 1200 anni dalla morte avvenuta
l'11 gennaio 802 verr dunque ripropo-
sta in tutta la sua attualit storica ed ec-
clesiale la figura europea di Paolino di
Aquileia, uno dei pi grandi maestri, teo-
logi e poeti degli ultimi decenni dell'VIII
secolo.
A questa significativa iniziativa hanno
aderito la parrocchia di Santa Maria As-
sunta, l'associazione per lo sviluppo degli
studi storici ed arti di Cividale, l'ente Friu-
li nel mondo, il Centrum latinitatis Euro-
pae di Aquileia, il circolo ACLI del Friuli
orientale, la Fondazione De Claricini
Dornpacher di Bottenico, con la collabora-
zione delle Arcidiocesi di Udine e di Gori-
zia.
Il primo fine settimana di questo Anno
Paoliniano sar caratterizzato dagli inter-
venti dell'Arcivescovo emerito di Udine,
Mons. Alfredo Battisti; dell'Arcivescovo di
Udine, Mons. Pietro Brollo; e dell'Arcive-
scovo di Ljubljana (Slovenia), Mons. Franc
Rod, che domenica 13 presieder la
Concelebrazione Eucaristica nel Duomo.
Inoltre venerd 11 sar proiettato un vi-
deo (Tra Paolo e Paolino) e sabato 12 si
svolger una conferenza-concerto (Me-
cum Timavi saxa) con l'esecuzione di te-
sti altomedievali.
Tra le molteplici iniziative in program-
ma, il 1 giugno si terr un seminario di
studi sulla interculturalit cristiana. Dal 16
al 18 agosto un meeting internazionale di
giovani. Dal 10 al 13 ottobre un convegno
di studi sul tema: Paolino di Aquileia e il
contributo italiano all'Europa carolingia.
San Gregorio di Nissa:
un grande maestro
del IV secolo
Messina: in preghiera per la pace
per la giustizia, per il perdono
Con una grandissima partecipazione
popolare stata celebrata a Messina la
XXXV Giornata Mondiale della Pace, il
1 gennaio, Solennit della Madre di
Dio. L'Arcivescovo Giovanni Marra ha
ricordato come la Chiesa, proprio all'al-
ba di ogni nuovo anno, richiama l'atten-
zione del mondo e, in particolare dei
Capi di Stato, sulla necessit di operare
incessantemente per la pace, condizione
indispensabile dell'autentico benessere di
ogni uomo e di ogni popolo.
Riferendosi al tema del Messaggio di
Giovanni Paolo II non c' pace senza
giustizia, non c' giustizia senza perdo-
no l'Arcivescovo Marra si sofferma-
to a riflettere sulle tre parole-chiave
pace, giustizia, perdono collocandole
nel contesto delle drammatiche vicende
che hanno segnato l'anno appena con-
cluso e che continuano ad essere moti-
vo di apprensione, di preoccupazione e
di incertezza riguardo al futuro dell'u-
manit.
Quanto alla pace, Mons. Marra ha
con forza sottolineato come essa sia in-
divisibile: Non concepibile pensare
che mentre alcuni popoli sono divisi e
contrapposti dalla guerra altri possano
godere la pienezza della pace: le guerre,
direttamente o indirettamente, coinvol-
gono tutte le nazioni, come abbiamo
sperimentato nel secolo scorso, non solo
con i due conflitti mondiali, ma anche
con la guerra fredda e i blocchi con-
trapposti. Tuttavia, la vera pace non
soltanto assenza di guerra, ma bene
globale di tutto l'uomo e di ogni uomo e
della comunit cui appartiene: armo-
nia dell'uomo con Dio, con se stesso e
con la natura; riconciliazione degli uo-
mini e dei popoli tra loro.
Come la pace ha affermato l'Arci-
vescovo anche la giustizia indivisibi-
le. Infatti non c' vera giustizia finch il
mondo diviso tra chi vive nell'opulen-
za e, persino, nello spreco e chi, invece,
muore di fame e di malattie. La giusti-
zia esige che siano rispettati i diritti
umani e la dignit di ogni persona, che
ognuno possa accedere ai beni che Dio
ha creato per tutti gli uomini; esige,
inoltre, che tutti possano avvalersi ai be-
ni della cultura e del sapere. Richiaman-
do il Messaggio del Papa, l'Arcivescovo
ha affermaro che per ristabilire la pace
non basta solo la giustizia, ma si richie-
de anche quella particolare forma di
amore che il perdono.
EUGENIO ARENA
L'iniziativa comincer il 14 gennaio presso l'Istituto Salesiano Sacro Cuore in via Marsala a Roma
Lettura pubblica delle omelie
di Origene sul Libro del Levitico
|N||C DA| CV|
Luned 14 gennaio riprende a Roma
la Lettura pubblica dellopera di Orige-
ne. questo ormai il sesto ciclo del ge-
nere, da quando liniziativa ha preso il
suo avvio nel 1996.
Dopo I princpi (com noto, questo-
pera rappresenta un sicuro punto di ri-
ferimento per tutta la produzione dellA-
lessandrino), sono stati letti finora al-
cuni scritti esegetici: le Omelie e il Com-
mento sul Cantico dei Cantici (1997-
1998), le Omelie sulla Genesi (1999), le
Omelie su Geremia (2000) e le Omelie
sullEsodo (2001).
ora la volta delle sedici Omelie sul
Levitico, a noi pervenute nella traduzio-
ne latina di Rufino. Origene le pronun-
ci a Cesarea negli anni tra il 238 e il
245. Esse rappresentano un momento
importante della rilettura cristiana del-
lAntico Testamento, sistematicamente
perseguita dallAlessandrino secondo i
criteri fondamentali della sua esegesi.
Ne diamo un esempio (una sorta di
anticipo della Lettura ), riferendoci a un
tema caratteristico del Levitico, cio
quello del sacerdozio. Di fatto, numerosi
passi di queste sedici Omelie illustrano
le caratteristiche del sacerdozio e le con-
dizioni richieste per il suo esercizio.
Unateologiadelsacerdozio,
allinizio del III secolo
Nella nona Omelia sul Levitico Orige-
ne riferendosi al divieto fatto ad
Aronne, dopo la morte dei suoi due fi-
gli, di entrare nel sancta sanctorum in
qualunque tempo (Levitico! n. 2)
ammonisce: Da ci si dimostra che se
uno entra a qualunque ora nel santua-
rio, senza la dovuta preparazione, non
rivestito degli indumenti pontificali, sen-
za aver preparato le offerte prescritte ed
essersi reso Dio propizio, morir [...].
Questo discorso riguarda tutti noi: si ri-
ferisce a tutti, ci che qui dice la legge.
Ordina infatti che sappiamo come acce-
dere allaltare di Dio. O non sai che an-
che a te, cio a tutta la Chiesa di Dio e
al popolo dei credenti, stato conferito
il sacerdozio? Ascolta come Pietro parla
dei fedeli: Stirpe eletta, dice, regale,
sacerdotale, nazione santa, popolo che
Dio si acquistato. Tu dunque hai il
sacerdozio perch sei stirpe sacerdota-
le, e perci devi offrire a Dio il sacrifi-
cio della lode, sacrificio di orazioni, sa-
crificio di misericordia, sacrificio di pu-
rezza, sacrificio di giustizia, sacrificio di
santit. Ma perch tu possa offrire de-
gnamente queste cose, hai bisogno di in-
dumenti puri e distinti dagli indumenti
comuni agli altri uomini, e ti necessa-
rio il fuoco divino non uno estraneo
a Dio, ma quello che da Dio dato agli
uomini , del quale il Figlio di Dio di-
ce: Sono venuto per mandare il fuoco
sulla terra (Omelia sul Levitico 9, 1).
Ancora nella quarta Omelia, prenden-
do lo spunto dalla legislazione levitica
secondo cui il fuoco per lolocausto do-
veva ardere perennemente sullaltare
(Levitico 6, 8-13), Origene apostrofa cos
i suoi fedeli: Ascolta: deve sempre es-
serci il fuoco sullaltare. E tu, se vuoi
essere sacerdote di Dio come sta
scritto: Voi tutti sarete sacerdoti del Si-
gnore, e a te detto: Stirpe eletta, sa-
cerdozio regale, popolo che Dio si ac-
quistato ; se vuoi esercitare il sacer-
dozio della tua anima, non lasciare mai
che si allontani il fuoco dal tuo altare
(ivi 4, 6).
Come si vede, lAlessandrino allude
alle condizioni interiori che rendono il
fedele pi o meno degno di esercitare il
suo sacerdozio. Cos infatti prosegue la
stessa Omelia: Ci significa quello che
il Signore comanda nei vangeli, che sia-
no i vostri fianchi cinti e le vostre lucer-
ne accese. Dunque sia sempre acceso
per te il fuoco della fede e la lucerna
della scienza (ivi).
In definitiva, da una parte i fianchi
cinti e gli indumenti sacerdotali, vale
a dire la purezza e lonest della vita,
dallaltra la lucerna sempre accesa,
cio la fede e la scienza delle scritture,
si configurano precisamente come le
condizioni indispensabili per lesercizio
del sacerdozio comune.
A maggior ragione lo sono, evidente-
mente, per lesercizio del sacerdozio or-
dinato: potremmo dire anzi che nel pen-
siero origeniano esse costituiscono le
condizioni irrinunciabili di appartenenza
alla gerarchia ministeriale. In verit que-
ste condizioni di integra condotta di
vita, ma soprattutto di accoglienza e di
studio della parola stabiliscono una
vera e propria gerarchia della santit
nel comune sacerdozio dei cristiani.
Ma nelle sue Omelie Origene si riferi-
sce anche ai vescovi, ai presbiteri e ai
diaconi. A suo parere, tale gerarchia vi-
sibile deve rappresentare agli occhi dei
fedeli la gerarchia invisibile della santi-
t. In altri termini, nella dottrina di Ori-
gene ordinazione ministeriale e santit
devono procedere di pari passo.
I sacerdoti, egli scrive ancora nella
sesta Omelia sul Levitico, devono
guardarsi nei precetti della legge divina
come in uno specchio, e trarre da que-
sto esame il grado del loro merito: se si
trovano rivestiti degli indumenti pontifi-
cali [...], se risulta a loro di essere allal-
tezza [della loro vocazione] nella scien-
za, negli atti, nella dottrina; allora pos-
sono ritenere di aver conseguito il som-
mo sacerdozio non solo di nome, ma
anche per il loro merito effettivo. Diver-
samente si considerino come a un rango
inferiore, anche se hanno ricevuto di
nome il primo rango (ivi 6, 6).
Come si vede, una stima altissima nei
confronti del sacerdozio ordinato rende
Origene molto esigente, quasi radicale,
nei confronti dei sacri ministri. Cos nel-
le sue Omelie egli non esita a rimprove-
rare apertamente i difetti pi vistosi dei
sacerdoti del suo tempo. Non si pu
sfuggire allimpressione che in questo,
come in altri ambiti, la posizione di Ori-
gene sia molto esigente, quando non ra-
dicale. In ogni caso la sua riflessione sul
sacerdozio (come anche quella di altri
maestri alessandrini: si veda al riguardo
Clemente Alessandrino), pur collegando
saldamente la gerarchia ministeriale
con la gerarchia della perfezione, non
presenta mai il prete come una specie di
angelo: lo coglie piuttosto in un cammi-
no molto concreto di ascesi quotidiana,
in lotta con il peccato e con il male.
Tanto per fare un esempio, il progres-
sivo distacco dal mondo che deve carat-
terizzare la formazione del sacerdote,
non si traduce affatto nella ricerca af-
fannosa di un luogo separato dal mon-
do, perch, scrive Origene nella dodice-
sima Omelia sul Levitico, non in un
luogo che bisogna cercare il santuario,
ma negli atti e nella vita e nei costumi.
Se essi sono secondo Dio, se si confor-
mano ai comandi di Dio, poco importa
che tu sia in casa o in piazza; che dico
in piazza? Poco importa perfino che tu
ti trovi a teatro: se stai servendo il Ver-
bo di Dio tu sei nel santuario, non avere
alcun dubbio (ivi 12, 4).
I tempi della Lettura
I tempi della Lettura rispecchiano lo-
riginalit e limpegno delliniziativa.
Ogni incontro durer circa due ore, e
conster di tre momenti: anzitutto una
breve sintesi dellomelia in esame; segui-
r la lettura e la spiegazione dei passi
pi importanti; infine sar riservato
qualche tempo alla discussione.
La Lettura si terr a Roma, alle ore
17.00, presso il Salone dellIstituto Sale-
siano Sacro Cuore di via Marsala 42,
con il seguente programma: luned 14
gennaio, Omelia I (Gaetano Lettieri); lu-
ned 25 febbraio, Omelia VIII (Antonio
Grappone); luned 18 marzo, Omelia IX
(Teresa Piscitelli); luned 15 aprile, Ome-
lia XII (Patricio de Navascus), luned
13 maggio, Omelia XVI (Manlio Simo-
netti).
Lintento dei relatori e degli organiz-
zatori che Origene torni a parlare alla
gente di oggi. Uomo straordinariamente
ricco di vita spirituale e di cultura al
punto che il magistero attuale di Gio-
vanni Paolo II, superando secolari con-
troversie, non esita a citarne la dottrina,
alla pari dei Padri della Chiesa , filo-
sofo dallo sguardo sensibile a tutte le
realt interiori, esegeta dallintelligenza
fine e profonda, Origene non pu fare a
meno di interrogarci, da vero Maestro
(quale fu sempre, fin dai suoi diciassette
anni det).
Amato, odiato, frainteso, condannato
e riabilitato, leredit che limmensa
opera di Origene ha lasciato nella storia
del pensiero si pu forse riassumere con
le parole del suo famoso discepolo, Gre-
gorio il Taumaturgo: Egli soprattutto ci
insegnava a non limitarci allesteriorit e
allapparenza, talora fallaci, false, ma ad
investigare con diligenza la sostanza del-
le cose, affinch il Verbo divino non en-
tri nudo, scoperto, in anime indegne.
Questeparole non hanno perso la loro
attualitper i lettori del terzo millennio.
Cento anni fa, il 10 gennaio 1902, Don Luigi Orione era ricevuto in udienza da Leone XIII
L'altissimo consiglio del Papa: lavorare per l'unit della Chiesa
||AV| |||S
Ci sono degli eventi ai quali, per la lo-
ro rilevanza storica o simbolica, si fa ri-
torno con la memoria per celebrarne i
frutti durevoli. Solitamente sono eventi
esterni, ben noti e a tutti visibili. Altri
sono pi discreti e interiori, ma ugual-
mente concreti e determinanti.
il caso di un avvenimento cui il
beato Luigi Orione si richiam spesso,
come ad evento fondante la sua azione
e la fondazione della Piccola Opera della
Divina Provvidenza.
Il 10 gennaio 1902, il giovane Fonda-
tore tortonese ebbe una udienza durante
la quale Papa Leone XIII diede a Don
Orione laltissimo consiglio di mettere
tra i fini della nuova fondazione limpe-
gno ecumenico. Per questo fu cos pos-
sibile a Don Orione porre gi nei Som-
mi principi dellOpera della Divina
Provvidenza del 1902, sulla base dei
quali fu approvata la congregazione (21
marzo 1903) limpegno per lunit delle
Chiese separate.
Lansia ecumenica di Don Orione,
sorprendente allinizio del Novecento,
trova il suo presupposto nellimpronta
spirituale tipica del Fondatore, appassio-
natamente aperto ai vasti orizzonti del-
lInstaurare omnia in Christo (suo
motto, ancor prima che fosse scelto da
Pio X), sensibilissimo a tutte le divisioni
ecclesiali e sociali.
I primi documenti di ispirazione cari-
smatica di Don Orione sono datati tra il
1897 e il 1903. Ebbene, gi in un Pro-
memoria del 13.11.1900, incontriamo
espressioni che mostrano gli obiettivi an-
che ecumenici nei progetti per la nuova
fondazione.
Vi leggiamo: Il fine di questa mini-
ma Compagnia del Papa di compiere
la volont di Dio (...) adoperando ogni
studio a crescere in s e nei fedeli la-
more di Dio e del Papa, avendo per suo
programma immediato lattuazione
completa del programma papale, nei
paesi cattolici; e, in paesi acattolici, di
aiutare con ogni sorta di cristiana cari-
t, le anime a convertirsi alla nostra S.
Chiesa Cattolica, Apostolica Romana,
consacrandosi in special modo ad otte-
nere lunione delle Chiese separate, ut
fiat unum ovile et unus Pastor. (DO III,
318).
Questo testo, dopo essere stato pre-
sentato al Vescovo di Tortona,
l8.12.1900, fu ulteriormente ritoccato e
arricchito, finch venne presentato negli
abbozzi di articoli delle Costituzioni al-
la I Adunanza dei Figli della Divina
Provvidenza, nel settembre 1901.
Nella nuova formulazione lintenzione
ecumenica risult cos espressa: an-
che proprio del nostro Istituto di coa-
diuvare nella sua piccolezza, lazione
della Divina Provvidenza nel condurre
le anime e le umane istituzioni a pren-
dere posto nella santa Chiesa... se me-
desimo (lIstituto) in particolarissimo
modo consacrando con ogni studio e
sacrificio di carit ad ottenere lunione
delle Chiese separate (Scritti 10, 3)
A questo punto si colloca un evento
cui Don Orione attribu un particolare
rilievo, quasi di una conferma papale
della particolare direttrice ecumenica
del suo carisma.
Don Orione, trentenne, stava scriven-
do le Costituzioni e, il 10 gennaio 1902,
ottenne di essere ricevuto in udienza
particolare da Papa Leone XIII. Gli vo-
leva esporre i suoi sentimenti e i suoi
progetti. Don Orione stesso racconta
lavvenimento al suo Vescovo, Mons.
Igino Bandi. Per essere tranquillo gli
ho detto tutto quello che sentivo riguar-
do al fine e a certi dubbi che mi tene-
vano sospeso su certi punti delle Rego-
le, ed Egli sent tutto, mi disse quello
che il Signore vuole che si faccia, che
dir a Vostra Eccellenza a voce; gli pre-
sentai la Regola che Egli benedisse.
Sentita la volont del Santo Padre e lie-
tissimo e consolatissimo di non aver
sbagliato nei criteri costitutivi della Re-
gola, presentai la Regola; la benedisse,
la tocc, mi mise pi di una volta la
mano sulla testa, battendola, confor-
tandomi; mi disse tante cose; anche di
mettere nelle Regole di lavorare per lu-
nione delle Chiese dOriente: questo,
mi disse, un altissimo mio consiglio.
(Scritti 72, 187).
Leone XIII dissip il dubbio del giova-
ne Fondatore sullopportunit di mettere
nelle Regole la finalit ecumenica, del
tutto nuova a quellepoca.
Va ricordato che Leone XIII fu molto
sensibile e attivo per quanto riguarda i
rapporti con le Chiese orientali. a par-
tire da Leone XIII (Papa dal 1878 al
1903) che si pu parlare di una specie di
ecumenismo cattolico. Le sue encicli-
che e iniziative diplomatiche contribui-
rono non poco a rasserenare le relazioni
con lOriente cristiano. Evit di indicare
come eretici e scismatici i cristiani
separati in buona fede dalla Chiesa cat-
tolica. Sono molti gli atti di Leone XIII
di rilevanza ecumenica: la lettera per
il ristabilimento della gerarchia cattolica
nelle Chiese orientali unite a Roma, lal-
locuzione sulle Chiese orientali (1879),
lenciclica sui santi Cirillo e Metodio
(1880), il discorso ai pellegrini slavi
(1881).
in questo tempo che si sviluppa il
movimento filocattolico in Inghilterra
con la scuola di Oxford ( Leone XIII a
creare Cardinale il Newman), con lazio-
ne di lord Halifax e Padre Portal e lo
studio per il riconoscimento delle ordi-
nazioni anglicane.
Miglior le relazioni diplomatiche in
Oriente, con buoni risultati ecclesiali in
Russia, Grecia, Turchia, Caldea, Egitto.
Probabilmente, esercit un profondo
influsso nellanimo di Don Orione, gio-
vane sacerdote, limportante Enciclica
Satis cognitum (29.6.1896) nella quale
Leone XIII svilupp dottrinalmente il te-
ma dellunit della Chiesa e dei suoi fon-
damenti.
Questa sicura parola del magistero
pontificio veniva a dare forma e concre-
tezza a una passione per lunit della
Chiesa gi fortemente presente nellani-
mo di Don Orione. Per tale consonanza
e anche per la difficolt di incontrare al-
tri autorevoli riconoscimenti della sua
intuizione carismatica, Don Orione volle
rivolgersi direttamente a Leone XIII per
avere una conferma.
Se a quei tempi era alquanto audace
e problematica la sola idea ecumenica,
ancor pi ne era la pratica. Pertanto,
volle videre Petrum per essere sicuro
di non correre invano (cfr Gal 2, 2).
Dopo ludienza, Don Orione accelera
i tempi per la compilazione definitiva
delle Costituzioni. Si rivolge anche a Pa-
dre Giovanni Semeria per avere consi-
glio nel preparare una regola tutta ispi-
rata da una carit che non veda confi-
ni... una cosa che abbracciasse il cielo
e la terra... Ella, Padre, mi aiuti a fare
una legge che sia grande come la santa
carit... una cosa che non sia nulla di
umano e tutto carit soavissima e
grande senza confine.
E uno dei punti su cui in particolare
richiama lattenzione del famoso barna-
bita quello dellunione delle Chiese se-
parate: Quando sono stato dal Santo
Padre, mi ha detto di lavorare per lu-
nione delle Chiese separate. Come ci
pu entrare? Pensateci un po voi, o ca-
ro Padre, e fate tutto. Questopera, del-
lunione delle Chiese separate, mi parve
sempre opera non solo di carit, ma
anche di riparazione da parte nostra...
(Cartella Semeria, Archivio Don Orione,
Roma)
Nel volgere di un anno, Don Orione
pot inoltrare la sua richiesta di appro-
vazione vescovile della Congregazione.
Nella lettera dell11 febbraio 1903, preci-
sava che Per volont espressa del S.
Padre, poi, proprio di questo Istituto
di coadiuvare, nella sua piccolezza, lo-
pera della Divina Provvidenza col fati-
care e sacrificarsi a togliere la confu-
sione dei tabernacoli, e a far ritornare
alla piena dipendenza e unit col beato
Pietro le Chiese separate... (Lettere I,
16-17).
Il ricordo dellaltissimo consiglio di
Leone XIII lo ritroviamo anche nel testo
del Decreto Vescovile di approvazione
della Congregazione, firmato da Mons.
Igino Bandi il 21 marzo 1903. Dopo ave-
re menzionato lo scopo dellunione delle
Chiese separate, citando lenciclica Sa-
tis cognitum di Leone XIII, dice: Pro-
posito questultimo che, esposto a Sua
Santit Leone XIII, fu ampiamente lo-
dato e, col pi benevolo compiacimen-
to, da parte del medesimo Sommo Pon-
tefice, confortato dallapostolica benedi-
zione (Don Orione, III, 423).
Il pronunciamento del Papa fu ritenu-
to da Don Orione un fatto straordinario,
profetico. Lo percep quasi come un
sigillo del carisma petrino sullideale di
unione dei cristiani che gi aveva nel
suo cuore.
Resta il fatto che Don Orione mai pi
dimenticher questo altissimo consi-
glio e lo considerer come una specifi-
ca manifestazione della volont di Dio.
A 100 anni di distanza, lo slancio
ecumenico (art. 8 delle Costituzioni dei
Figli della Divina Provvidenza) continua
a caratterizzare lo stile e limpegno degli
Orionini doggi.
In particolare, nelle mutate condizioni
attuali, hanno potuto muoversi verso
Oriente con significative nuove apertu-
re in Albania, Romania, Bielorussia e,
dallottobre scorso, Ucraina.
CSM ||ANC|SC |u|||
Arcivescovo di Lecce
Gregorio di Nissa vissuto per
quasi tutta la vita all'ombra del suo
pi grande fratello che era san Basi-
lio di Cesarea, sentendone il fascino,
ma anche il peso. Appartiene, con
Basilio e Gregorio Nazianzeno, ai tre
grandi cappadoci, dottori della Chie-
sa e maestri impareggiabili, che det-
tero fulgore alla verit ed anche oggi
consegnano a noi il frutto della loro
riflessione teologica e del loro slancio
pastorale.
Gregorio venne educato da Basilio,
che egli amava chiamare padre e
maestro, ed era molto attaccato alla
sorella Macrina, che, insieme a Basi-
lio, dette vita alla primitiva vita mo-
nastica orientale.
La sua formazione teologica avven-
ne sui testi di Filone, Plotino e Orige-
ne e l'impronta neoplatonica segn
quasi per intero la sua vita e il suo
magistero, ricevendone, per questo, i
rimbrotti del Nazianzeno, che gli
contestava non solo l'ermeneutica,
ma anche le sue stesse ascendenze fi-
losofico-teologiche, a tal punto da
rimproverargli ingiustamente di pre-
ferire il nome di retore al nome di
cristiano.
Gregorio di Nissa, per, fu sempre
fedele al Vangelo e non manc, dopo
una fugace esperienza coniugale, di
dedicarsi interamente al servizio di
Dio e della Chiesa, accettando di es-
sere consacrato Vescovo di Nissa e
collaborando col suo grande fratello
nella lotta contro la eresia ariana.
Per questo, venne deposto, ma
continu a collaborare con san Basi-
lio soprattutto nei rapporti con Ro-
ma, anche se le sue scarse doti diplo-
matiche e la sua modestia politica
non gli consentirono grandi successi.
Alla morte di Basilio, per, san
Gregorio prese il largo e cominci ad
imporsi come fautore dell'ortodossia,
divenendo punto di riferimento non
solo dell'imperatore Teodosio, ma di
molte Chiese d'Oriente, tanto da par-
tecipare attivamente al Concilio di
Costantinopoli nel 381.
Trattato sulla verginit
Tra le opere del Nisseno la prima
e pi citata quella sulla verginit,
in cui si risentono gli insegnamenti di
Basilio e che divenne la guida del
monachesimo basiliano che ebbe im-
provvisa fortuna in gran parte dell'O-
riente. Ma ben presto i suoi orizzonti
si allargarono ad altri temi ed altri
argomenti, biblici e teologici.
A parte il trattato polemico contro
Eunomio, si ricordano di lui una Vi-
ta di Mos, le omelie sull'Ecclesiaste
e sul Cantico dei Cantici, oltre a
molti scritti trinitari e cristologici.
Uno dei suoi impegni, fu il com-
pletamento dell'Esamerone di san
Basilio, che completa l'esegesi sul
racconto della creazione dell'uomo.
La sua dottrina ascetica esposta
nell'opera Sulla perfezione, in cui
parla del cammino ascetico che deve
fare ogni buon cristiano e che non
ha fine, perch in continua ascesi:
tale cammino platonicamente inte-
so come una salita verso Dio ed una
lenta e continua spogliazione della
propria umanit.
Tra i punti salienti del magistero di
san Gregorio di Nissa va annoverato
quello del cammino mistico che l'ani-
ma compie, mentre si purifica della
propria carnalit e umanit e si eleva
gradatamente fino alla perfezione: l'i-
tinerario cristiano, per lui, diventa
una lenta e costante purificazione
che ha il compito di avvicinare l'uo-
mo a Dio e di elevarlo sempre pi in
alto. Anche il trionfo del bene sul
male costituisce un punto essenziale
della teologia gregoriana e consente
di realizzare quell'innalzamento del-
l'anima che costituisce il vero obbiet-
tivo di tutta la vita cristiana.
Gli studiosi diranno quanto di pla-
tonismo c' nel magistero di san Gre-
gorio di Nissa e quanto si differenzi
tale dottrina da quella di Basilio e
dell'altro Gregorio, quello di Nazian-
zo, ma non c' dubbio che l'intento
ascetico e mistico del Vescovo di Nis-
sa risplende ampiamente in tutte le
sue opere, oltre che nella sua stessa
vita.
Ne abbiamo una traccia nella Vita
di Mos in cui si parla appunto della
salita che il condottiero compie verso
Dio e che non ha limiti di tempo e di
spazio: Il grande Mos egli dice
iniziata la salita di quella scala alla
cui cima sta Dio, non cess mai di
salire, e non fiss mai un limite alla
sua salita, ma saliva sempre di gradi-
no in gradino, senza fermarsi mai,
per raggiungere un gradino ancora
pi alto....
Per san Gregorio di Nissa, Mos
l'immagine del cristiano, chiamato a
salire sempre, senza stancarsi mai. Il
monte Sinai il monte della perfezio-
ne, verso la quale dobbiamo sempre
tendere, se vogliamo diventare, come
Mos, veri amici di Dio.
La perfezione dice il Nisseno
consiste nell'abbandonare i vizi e
abbracciare le virt e aggiunge che
un solo bene desiderabile: l'amici-
zia di Dio: solo attraverso questa, la
vita dell'uomo raggiunge la perfezio-
ne. Quando questa sar stata conqui-
stata, lo spirito sollevato tender ver-
so le cose pi elevate e pi eccelse, e
questi sar un comune guadagno in
Cristo Ges.
Predicatore
valido ed efficace
Staccatosi dall'ombra del suo pi
grande fratello, Basilio, Gregorio si
dette alla predicazione, divenendo
uno dei pi ricercati oratori del tem-
po. Al pari degli altri cappadoci, an-
che lui esercit ampiamente l'arte
oratoria, ma i critici dicono che non
fu sempre efficace, perch spesso il
suo discorso era ampolloso, anche
se, letterariamente parlando, abba-
stanza eloquente.
Molti sono i suoi trattati catecheti-
ci, tra cui il Grande discorso cate-
chetico, pi volte analizzato e studia-
to dai moderni patrologi e storici del-
la Chiesa.
Nonostante alcuni suoi limiti, so-
prattutto a confronto con san Basilio
Magno, il Nisseno venne molto sti-
mato ai suoi tempi, tanto che lo stes-
so san Giovanni Crisostomo e san
Gregorio Nazianzeno ne fecero l'elo-
gio.
Le sue opere sono nella Patrologia
greca del Migne e molte sono anche
oggi meritevoli di essere conosciute.
Ma, pi di tutto, merita la sua devo-
zione per il Vangelo e la sua forte
passione per l'ascetica e la mistica
cristiana. Il giorno della sua morte
cade il 10 gennaio.

Consegnato
un premio per la pace
ai Cavalieri di Colombo
stato consegnato al Supre-
mo Cavaliere di Colombo, Carl
A. Anderson, il Champion of
Peace Award, il premio per la
pace che tradizionalmente as-
segnato dalla Path to Peace
Foundation, di cui Presidente
l'Osservatore permanente della
Santa Sede alle Nazioni Unite,
Arcivescovo Renato Raffaele
Martino.
La pace non unutopia.
un degno e raggiungibile tra-
guardo ha detto il Supremo
Cavaliere ritirando il premio as-
segnato allorganizzazione
I Cavalieri di Colombo, la pi
grande organizzazione di bene-
ficenza nel mondo, sono stati ri-
conosciuti degni dellonorificen-
za per la loro assoluta difesa
della vita umana e della fami-
glia.
La cerimonia per il conferi-
mento del premio ha avuto luo-
go a New York, dove ancor
vivo il ricordo della tragedia
dell' 11 settembre dello scorso
anno.
Nonostante quegli atti abo-
minevoli, ha detto Anderson,
non possiamo cessare di lavo-
rare per la causa della pace.
Path to Peace Foundation
una fondazione non-profit che
ha come scopo quello di aiutare
la Missione Permanente della
Santa Sede presso le Nazioni
Unite nel far conoscere e pro-
muovere il messaggio di pace
della Chiesa.
Trasmesso a Natale
negli USA
un documentario
su Ges nell'arte
Ha avuto un grande successo
di pubblico il programma spe-
ciale dal titolo The Face: Jesus
in Art sulle varie forme artisti-
che con cui Ges stato rap-
presentato attraverso la storia
in tutto il mondo trasmesso a
Natale negli Stati Uniti.
The Face: Jesus in Art ci ac-
compagna in un viaggio attra-
verso larte e monumenti, dal
terzo secolo ai nostri giorni,
dallantica Roma allAmerica
del 20mo secolo, dallEuropa al
Medio Oriente, in una affasci-
nante e spettacolare serie di
rappresentazioni artistiche di
Ges, dalla Piet di Michelan-
gelo alle catacombe. La produ-
zione di questo film fa parte dei
progetti della Conferenza Catto-
lica degli Stati Uniti, il cui obiet-
tivo dincoraggiare la presen-
za del Vangelo e del messaggio
della Chiesa Cattolica nel vasto
mondo delle comunicazioni so-
ciali. (F. P.)
PER Eccezionale attivit dell'organismo in un anno segnato da grandi tragedie
La Caritas, espressione concreta della vicinanza
della Chiesa con le popolazioni sofferenti del Paese
dall'incendio che ha distrutto un settore
del centro popolato Mi Per a Venta-
nilla. Gli aiuti sono stati canalizzati at-
traverso la collaborazione delle parroc-
chie.
La Caritas e resta il simbolo della
presenza solidale nelle emergenze.
bene ricordare qui anche l'aiuto che ha
offerto durante le inondazioni verificate-
si nelle principali citt del Paese ha
detto Monsignor Panizza , perch do-
ve vi la Chiesa vi la Caritas, che
l'espressione dell'amore verso quanti
soffrono di pi.
La grande sfida della Caritas quella
di dare una risposta immediata ai biso-
gni urgenti degli uomini, di rendere pre-
sente la carit della Chiesa, dove la soli-
dariet compito di tutti ha concluso il
Vescovo.
Oltre che sul piano della promozione
della carit l'attivit della Chiesa in Per
si rivolge in questo periodo particolar-
mente ai giovani. In questo contesto as-
sume un ruolo rilevante la Commissione
Episcopale della Giovent.
La Commissione Episcopale della Gio-
vent ha raggiunto infatti quest'anno
importanti mete per la pastorale giova-
nile nazionale grazie al lavoro coordina-
to dei suoi responsabili.
La principale preoccupazione della
CEJ stata la formazione di agenti pa-
storali che seguano i gruppi di giovani a
livello diocesano o dei movimenti giova-
nili. Il numero di persone dedite a que-
sta opera grande. Sacerdoti, religiosi e
laici, accolgono i giovani e li seguono.
Quest'opera ci spinge a crescere ogni
giorno di pi, ha affermato Julio Casas,
Segretario esecutivo della CEJ.
Quest'anno la CEJ ha promosso le
espressioni artistiche degli adolescenti,
attraverso programmi radiofonici e tele-
visivi sui principali mezzi di comunica-
zione cattolici, come Radio Maria e Tele
Juan 19. Ha anche organizzato l'evento
artistico nazionale Recrearte 2001 che
ha riunito centinaia di giovani talentuo-
si, i quali, attraverso le loro espressioni
artistiche (musica, pittura, teatro, ecc.),
hanno espresso la loro opinione sui valo-
ri umani.
Recrearte 2001 stato un evento
importante, dove centinaia di giovani
del Paese hanno promosso i valori e la
vita comunitaria, ha aggiunto Julio Ca-
sas.
La CEJ sostiene costantemente il lavo-
ro delle commissioni diocesane e dei
gruppi pastorali delle giurisdizioni, per
guidare e consigliare i giovani nelle diffi-
colt che si presentano loro nella vita.
Quest'opera diocesana di vitale impor-
tanza perch la via per giungere ai
gruppi giovanili.
Infine, Julio Casas ha affermato che
in quest'anno 2002 si terranno importan-
ti eventi, sempre al fine di stabilire un
contatto con i giovani e favorire la loro
identificazione con la Chiesa, attraverso
le opere pastorali.
La principale attivit che il CEJ realiz-
zer si terr dal 5 all'8 agosto del 2002,
durante l'Incontro Nazionale Giovanile
che avr luogo nella diocesi di Chimbo-
te, nel quadro dell'anno giubilare di
questa giurisdizione; si terranno inoltre
diversi incontri regionali.
Sempre restando nel campo del lavo-
ro da svolgere con i giovani un ruolo
importante viene ricoperto anche dal-
l'Ufficio Nazionale di Educazione Catto-
lica (ONDEC), organo esecutivo di for-
mazione magisteriale della Conferenza
Episcopale Peruviana, che incentra le
sue funzioni sullo sviluppo professionale
e specializzato di maestri di educazione
religiosa, dediti alla formazione integrale
e spirituale degli studenti.
Quest'anno appena trascorso l'ON-
DEC ha organizzato importanti corsi di
formazione per i coordinatori degli uffici
diocesani affinch il processo di forma-
zione coinvolga il maggior numero pos-
sibile di professori di religione, negli isti-
tutidiistruzione elementare e superiore.
Abbiamo realizzato un lavoro con-
giunto con il Ministero dell'Istruzione,
che ci ha sostenuto molto nell'organiz-
zazione di un Seminario Nazionale per
Professori e Coordinatori di Educazione
elementare, ha affermato Mara Torres,
Segretaria Esecutiva di quest'organismo.
Fra i principali successi ottenuti que-
st'anno vi stata la decisione di inserire
il corso di religione nel nuovo piano di
studi della scuola secondaria, accanto
alla pubblicazione dei nuovi testi di reli-
gione per il quinto anno, che verteranno
sulla storia della Chiesa cattolica e dei
cristiani, il che favorir la formazione
degli adolescenti e la loro identificazione
con la Chiesa.
Un altro punto importante stata l'in-
tensificazione del lavoro con le Scuole
Superiori di Educazione Religiosa
(ESER), vitali per la formazione di pro-
fessori di religione. Nelle giurisdizioni
non vi erano professori formati o titolati
per il corso di religione, ha affermato
Mara Torres, per cui, attraverso le
ESER, stato possibile formare profes-
sori di altre materia con corsi e semina-
ri. Sempre lo scorso anno la ONDEC e
la Commissione di Seminari e Vocazioni
hanno lavorato insieme per formare i
sacerdoti come professori di religione e
affinch i seminari e le case di formazio-
ne religiosa possano concedere titoli
professionali ai sacerdoti a nome della
nazione.
Questa possibilit aperta sia ai sa-
cerdoti sia ai diaconi, i quali devono
semplicemente iscriversi nel proprio
centro di formazione e seguire un corso
di studi pedagogici di due anni, per otte-
nere il titolo in filosofia o in religione,
con i quale otterranno una maggiore
formazione magisteriale.
Nel gennaio del 2002 la ONDEC dar
avvio a sei corsi di formazione generale
(pedagogica e spirituale). Durante l'anno
si terranno inoltre altri corsi di forma-
zione per maestri e formatori della ON-
DEC.
L'educazione
cattolica in Canada
all'esame
della Plenaria
dei Vescovi
USA Proposte della Conferenza Episcopale per il mese di gennaio
Preghiera, giustizia, accoglienza
e solidariet per ricostruire la pace
nerosit e di buona volont verso i po-
veri, in quello di gennaio la nazione
riprende il suo abituale ritmo, per cui
molti poveri perdono ogni speranza di
spezzare il cerchio della povert. Si
spera che, richiamando lattenzione ai
31 milioni di poveri in America, allini-
zio del nuovo anno, gli americani
prenderanno consapevolezza della tri-
ste realt della povert, che rimane
tuttora una parte considerevole della
vita in America.
Per questo dunque il 1 gennaio,
2002, alla tradizionale celebrazione
della Giornata Mondiale per la Pace
stata abbinata, negli Satati Uniti, la
celebrazione della Giornata di Pre-
ghiera per tuttri quanti soffrono.
Mentre il governo chiamato a pren-
dere misure per combattere il terrori-
smo, i Vescovi richiamano gli indivi-
dui al dovere di contribuire allavven-
to di un mondo pi giusto, ha dichia-
rato Gerald Powers, direttore di Giu-
stizia e Pace della Conferenza Episco-
pale Cattolica statunitense. La gente
di buona volont, prosegue Powers,
chiamata a pregare, a dialogare con le
altre fedi, a dare testimonianza alla di-
gnit umana, e ad essere solidale con
tutti coloro che sono oppressi nel
mondo.
Connesso a questi principi la scel-
ta del tema Called to One Table per
la celebrazione della Settimana Nazio-
nale dellEmigrazione, 2002, che vuole
essere una sfida lanciata dai Vescovi
cattolici degli Stati Uniti perch si ac-
cantoni qualsiasi timore e si offra la
mano dellospitalit a tutti i nuovi ar-
rivati.
Cominciando con la Giornata Na-
zionale di Preghiere per gli Immi-
granti e i Profughi, la Settimana Na-
zionale dellEmigrazione, che si ini-
ziata domenica scorsa, 6 gennaio, e si
concluder sabato prossimo 12 gen-
naio, si concentra sulla messa in prati-
ca della recente lettera pastorale dei
Vescovi su questo tema, dal titolo
Welcoming the Stranger Among Us:
Unity in Diversity.
Mark Franken, Direttore Nazionale
dei Servizi della Conferenza Cattolica
sugli Emigranti e i Profughi, ha ricor-
dato che particolarmente in tempi
come questi, la nostra forza non con-
siste non soltanto nella nostra unit
come nazione, ma anche nella nostra
diversit. Quando ci raccogliamo tutti
attorno alla tavola di Dio, diamo vita
ad una comunit che non pu essere
distrutta da timore, ignoranza, intolle-
ranza, e odio.
Sempre in questo quadro ricordia-
mo anche il progetto chiamato Rene-
wing the Mind of the Media, dal tito-
lo della dichiarazione con il quale
stato recentemente lanciato dai Vesco-
vi con l'obiettivo di impegnare genito-
ri, governo, il mondo dello spettacolo,
in uno sforzo comune per eliminare lo
sfruttamento del sesso e della violenza
in tutte le forme delle comunicazioni
sociali.
Questa campagna di sensibilizzazio-
ne morale, che stata gi promossa
in 150 diocesi autonomamente, non
altro che lapplicazione del documen-
to pastorale, approvato dai Vescovi il
1998, che faceva appello a tutti i setto-
ri della societ perch contribuisssero
a creare un clima morale pi sano nel
campo dei media per favorire la co-
struzione di un vero clima di pace in
tutto il Paese. I Vescovi infatti si dico-
no certi del grave danno che i media
possono causare attraverso lo sfrutta-
mento del sesso e lesaltazione della
violenza, provocando effetti deleteri
nella vita reale degli individui e della
societ, come risulta da numerosi stu-
di scientifici.
FRANCIS PIRO
CANADA Pubblicato il rapporto delle attivit dei Vescovi nel trascorso triennio
Nel segno della Giornata
Mondiale della Giovent 2002
Una consegna, questa, che stata su-
bito accolta con gioia anche dai Presuli
del grande Paese Nordamericano, chia-
mati in questo ultimo biennio come
scrive il Presidente della Conferenza Epi-
scopale, il Vescovo di Prince George,
Mons. Gerald Wiesner, nella presenta-
zione del Rapporto a grandi sfide,
che costituiscono segni di speranza per
la Chiesa Cattolica del Canada. Negli
ultimi due anni prosegue la Confe-
renza Episcopale Canadese ha continua-
to a svolgere un ruolo privilegiato nella
nuova evangelizzazione, in numerosi
campi come la difesa dei pi poveri, il
dialogo inter-religioso ed ecumenico, l'e-
ducazione alla fede, i diritti umani e la
difesa dalla vita, dal suo concepimento
fino alla morte naturale.
Questa missione che la CECC si
data conclude il Presidente prose-
guir con il Congresso continentale sulle
vocazioni, che avr luogo a Montral, e
la Giornata Mondiale della Giovent, a
Toronto.
Il Congresso vocazionale promosso
in collaborazione con l'episcopato statu-
nitense e coinvolger un migliaio di de-
legati di tutti i Paesi del Continente, con
l'obiettivodiindividuareglistrumenti pi
opportuni per suscitare nuove vocazioni
e per accompagnare nel migliore dei
modi le persone in cammino verso la vi-
ta consacrata o il ministero sacerdotale.
Fondata nel 1943 e riconosciuta uffi-
cialmente dalla Santa Sede nel 1948, la
Conferenza episcopale canadese at-
tualmente composta da 135 Vescovi in
rappresentanza di 71 diocesi, 8 delle
quali di rito orientale. Il suo Rapporto
ne descrive le finalit, gli organismi, le
commissioni, le pubblicazioni e il bilan-
cio economico-finanziario. Fotografie a
colori illustrano, inoltre, i fatti salienti
del biennio in esame. Tra questi, in
campo ecumenico, la storica consulta-
zione tra i Vescovi cattolici e quelli an-
glicani di 13 Paesi, riunitisi a Mississau-
ga nel maggio 2000; la visita della dele-
gazione ecumenica canadese in Messico,
nella Primavera del 2001, per constatare
le condizioni di vita delle popolazioni
che vivono alla frontiera con gli Stati
Uniti d'America; e l'appello a rinnovare
i legami comuni tra la Chiesa cattolica e
la comunit ebraica canadese, risalente
al 13 ottobre 2000, in occasione del
Grande Giubileo.
Nel campo dei diritti umani e della
giustizia sociale si ricorda il messaggio
rivolto dal Consiglio Permanente della
CECC, e presentato dall'Arcivescovo di
Qubec, Mons. Maurice Couture, ai 34
Capi di Stato che nell'aprile scorso han-
no partecipato al Summit delle Ameri-
che. Vi si sottolinea che la mondializ-
zazione dell'economia deve andare di
pari passo con l'impegno per una mon-
dializzazione della solidariet. Il mes-
saggio, intitolato che non ci siano
esclusi, visibile sul sito internet della
Conferenza www.cccb.ca.
Un capitoletto a parte riservato al-
l'appello di pace che numerosi sudanesi
hanno rivolto alla delegazione canadese
in visita, sempre nell'aprile scorso, al
Paese africano sconvolto dalla guerra.
Infine, tra gli altri avvenimenti, si
menziona il secondo incontro svoltosi
nel febbraio 2001 tra rappresentanti del-
le Conferenze Episcopali del Canada,
degli Stati Uniti e dell'America Latina. I
problemi legati all'immigrazione hanno
monopolizzato la maggior parte degli in-
terventi.
Con lo sguardo rivolto verso Toronto,
il Rapporto si conclude con la descri-
zione del pellegrinaggio in Canada delle
reliquie di santa TeresadiLisieux, la gio-
vane carmelitana morta a soli 24 anni.
La venerata reliquia giunta a Vancou-
ver il 16 settembre e, dopo aver transita-
to attraverso molte diocesi canadesi, ha
lasciato il Paese il 13 dicembre scorso.
In ricordo dei tragici eventi dell11
settembre dello scorso anno, i Vescovi
cattolici degli Stati Uniti hanno lancia-
to per il 2002 una campagna per la
pace con la quale intendono esortare i
cattolici ad un maggiore impegno nel
promuovere la pace e larmonia tra i
popoli. Ricordando che una pace giu-
sta e duratura non pu essere disso-
ciata dai doveri di giustizia, e che
nel perseguire la pace bisogna andare
al di l di una semplice assenza di
guerra lobiettivo sostengono in
un Messaggio i Presuli non si pu
raggiungere senza la preghiera. per
questo che il 1 gennaio, 2002, stato
vissuto come un Giorno di Preghiera
per la Pace.
Il Messaggio di fine d'anno dei Ve-
scovi statunitensi stato dunque un
urgente appello ai cattolici perch il 1
gennaio del nuovo anno pregassero il
Rosario per la Pace, e chiedessero
lintercessione della Vergine Maria Re-
gina della Pace.
Usando vari testi liturgici mariani, il
Comitato Episcopale per la Liturgia
ha pubblicato un libretto, Rosario per
la Pace appunto, che stato d'ausilio
per parrocchie, scuole, ed altri gruppi
nel meditare sui Misteri Gloriosi del
rosario. Nel testo era stata inserita an-
che la Preghiera per la Pace di Papa
Giovanni Paolo II (in lingua inglese e
spagnola). Si invocata lintercessione
di Maria anche perch si ponga fine
al male in tutte le sue forme care-
stia, guerra, odio, ingiustizia, peccato
, e perch in tutto il mondo risplen-
da la luce della speranza.
Gli americani sono chiamati poi a
dedicare la riflessione per il mese di
gennaio al problema della povert ne-
gli Stati Uniti. Secondo Fr. Robert Vi-
tillo, direttore esecutivo di Catholic
Campaign for Human Development
(CCHD) se il mese di dicembre tradi-
zionalmente si distingue per atti di ge-
G|AN|uCA 3|CC|N|
nel segno della XVII Giornata Mon-
diale della Giovent, che si celebrer a
Toronto nel luglio 2002, tutta l'azione
pastorale della Conferenza dei Vescovi
Cattolici del Canada durante l'anno che
si appena concluso. Lo testimonia an-
che il recente Rapporto delle attivit
1999-2001, che l'episcopato canadese
pubblica in versione bilingue (inglese e
francese).
In ciascuna delle dodici pagine che
compongono il fascicolo si trovano rife-
rimenti all'evento, atteso da tutta la
Chiesa locale e in particolare dalle nuo-
ve generazioni.
Sull'onda lunga dei grandi raduni dei
giovani con il Papa indimenticabile
resta quello di Tor Vergata durante il
Grande Giubileo la Chiesa canadese
accoglier, dal 18 al 28 luglio 2002, mi-
lioni di ragazzi e di ragazze provenienti
da ogni parte del mondo. Numerose so-
no le iniziative in preparazione all'ap-
puntamento, di cui il Rapporto d am-
pio conto.
La copertina porta impresso il logo
dell'avvenimento e l'ultima pagina ripro-
pone le parole che Giovanni Paolo II
aveva rivolto ai giovani canadesi presen-
ti in Piazza San Pietro nella domenica
delle Palme 2001 per la consegna della
Croce delle Giornate Mondiali della Gio-
vent. Saluto in particolare aveva
detto il Papa in quell'occasione i gio-
vani della Delegazione canadese, guidata
dall'Arcivescovo di Toronto Card. Am-
brozic, che sono qui tra noi per acco-
gliere la Croce intorno alla quale si rac-
coglieranno i giovani d'ogni continente
nella prossima Giornata Mondiale del
Duemiladue. A tutti e a ciascuno indico
ancora una volta con forza nella Croce
di Cristo il cammino di vita e di salvez-
za, la via per giungere alla palma del
trionfo nel giorno della risurrezione.
L'opera di assistenza e di soccorso al-
le famiglie delle vittime che ha sconvol-
to la popolazione di Lima il 29 dicembre
scorso quando lo scoppio accidentale di
fuochi artificiali ha causato l'incendio di
un grande centro commerciale nel quale
hanno trovato la morte centinaia di per-
sone, resta l'ultimo anello della catena
di solidariet che la Caritas peruviana
ha assicurato per tutto il Paese nello
scorso anno.
Nel 2001 infatti la Caritas del Per ha
svolto un ruolo importante nell'aiuto of-
ferto ai pi bisognosi, come si verifica-
to ad esempio dopo il terremoto che ha
sconvolto il sud del Paese, nelle citt di
Moquegua e di Tacna, e che ha lasciato
una scia di morte e distruzione.
La carit stata comunque sempre
viva nel cuore di tutti i peruviani, che
anche in quest'ultima tragica occasione
hanno risposto all'invito della Caritas ad
aiutare i propri fratelli caduti in disgra-
zia.
La grande opera di aiuto solidale
stata presieduta da due importanti figu-
re, che hanno coordinato gli aiuti a li-
vello sia della Chiesa sia della societ ci-
vile, ossia Monsignor Lino Panizza, Ve-
scovo di Carabayllo e Presidente della
Caritas del Per, e il signor Mario Ros,
Segretario generale.
Mario Ros tracciando un bilancio de-
gli interventi realizzati in questo periodo
sono tutti andati a buon fine grazie an-
che alla collaborazione dei Vescovi del
Paese e ai continui appelli che essi han-
no rivolto ai fedeli nelle loro rispettive
giurisdizioni, e grazie anche alle imprese
e alle istituzioni nazionali, che hanno
canalizzato i loro contributi verso le atti-
vit portate avanti proprio dalla Caritas.
La campagna Solidali con il Sud
cos riuscita ad ottenere il 70% degli aiu-
ti dal Paese e il restante 30% dall'estero.
Per la Caritas del Per ha costituito
una sfida il fatto che le imprese le ab-
biano affidato la responsabilit di racco-
gliere e di amministrare gli aiuti mate-
riali ai villaggi colpiti che attualmente
sono in fase di ricostruzione, ha detto
Mario Ros.
Da parte sua Monsignor Panizza ha
sottolineato la grande risposta solidale
che vi stata a livello nazionale. un
sostegno considerevole che mostra un
risveglio della solidariet e la fiducia ri-
posta nella Caritas per far giungere gli
aiuti ai nostri fratelli.
Attualmente esiste un piano di rico-
struzione mediante moduli abitativi da
destinare alle vittime delle catastrofi ve-
rificatesi nel sud. I primi 450 sono gi
stati messi in funzione a Moquegua e
Tacna, e pian piano altri verranno in-
stallati. L'opera avr una durata di due
anni.
Oltre al sostegno offerto nel post-ter-
remoto, la Caritas stata presente nel-
l'aiuto umanitario alle persone colpite
La questione legata allo svilup-
po dell'educazione cattolica sta-
ta tra i punti centrali della rifles-
sione dei Presuli della Conferenza
dei Vescovi cattolici del Canada,
riunitisi in assemblea plenaria, in
Cornwall. I Vescovi infatti hanno
esaminato con grande attenzione
le questioni-chiave che riguardano
proprio la formazione cristiana
per adulti, giovani e bambini del
Canada.
Sono stati invitati ad intervenire
numerosi specialisti in campo di
educazione religiosa, ai quali
stato chiesto di fare un quadro
preciso dell'attuale situazione. Dai
loro interventi apparsa chiara la
necessit di preparare catechisti
capaci dinsegnare la fede in ma-
niera pi efficiente e dunque pi
convincente.
Paul-Andr Giguere, dellIstituto
di Pastorale di Montreal, speciali-
sta di catechesi per adulti, per
esempio ha detto che c stato un
profondo sconvolgimento nella vi-
ta degli adulti, come in tutto il re-
sto del mondo. E cos ha sot-
tolineato facendo una metafora
dove prima si poteva navigare nel-
la vita usando solo una mappa,
oggi bisogna usare la bussola. La
sfida consiste nel trovare il modo
pi idoneo per aiutare questi
adulti a leggere la bussola della lo-
ro fede; il che possibile soltanto
con il supporto di catechisti e col
dare maggiore priorit ad una ca-
techesi che abbia un vero signifi-
cato per gli adulti.
Margaret Craddock, impegnata
nella catechesi per bambini nel-
lArchidiocesi di Saint John's,
Newfoundland, si invece soffer-
mata sulla necessit di insegnare
proprio a cominciare dai bambini
che la fede deve trovare il suo
giusto posto nella vita della comu-
nit. Questo scopo ha detto
si pu ottenere solo con lavere
sul posto catechisti ben preparati,
e con comunit disposte ad assu-
mere un ruolo attivo nellalimen-
tare la fede nei bambini.
Jean-Marc Charron, decano di
teologia allUniversit di Mon-
treal, ha invece detto che la chia-
ve per attirare gli adolescenti alla
fede vissuta dalla Chiesa di im-
pegnarli in attivit sociali, cultura-
li, etiche e religiose nelle loro ri-
spettive comunit nel contesto
della nuova evangelizzazione. An-
chegli ha sottolineatoilruoloindi-
spensabile dei catechisti per il rag-
giungimento di questo traguardo.
F.P.
I disastri causati dal terremoto del giugno dello scorso anno in Per
PAGINA
7 .
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 10 Gennaio 2002
AM|||CA
Il cammino
della Chiesa
Canada: Concelebrazione Eucaristica e digiuno per la pace
Gli oltre settantacinque giovani del Co-
mitato nazionale per l'organizzazione del-
la GMG 2002, che si celebrer a luglio in
Canada, hanno risposto all'appello del
Santo Padre per la pace nel mondo con
un giorno di preghiera e di digiuno. Il riti-
ro si concluso con la Celebrazione Eu-
caristica.
In questi ultimi tempi spiega P. Tho-
mas Rosica, Direttore Nazionale del Comi-
tato organizzatore siamo particolar-
mente preoccupati per la crescita della
violenza e della guerra. Noi condanniamo
ogni ricorso al terrore. Condanniamo inol-
tre l'utilizzo del nome di Dio per giustifi-
care la violenza.
Al contrario, ogni religione deve esorta-
re alla pace, alla comprensione reciproca,
alla riconciliazione e ad una risoluzione
non violenta dei conflitti.

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BIBLIOTECHE Nei locali dell'ex colonia marina Vittorio Emanuele III
Un grande spazio multimediale
per i ragazzi di Ostia
Regione: iniziative
per contrastare
infortuni sul lavoro
e lavoro in nero
Vigili del fuoco:
stata una fuga di gas
dalla cucina a provocare
l'esplosione nello stabile
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INCIDENTI STRADALI la terza vittima in 4 anni
Cerca di attraversare le rotaie:
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Comune: s della Giunta
ad opere di urbanizzazione
a Tor Vergata
Euro: la Provincia
organizza incontri
in centri anziani
Rapinati gli utenti
dell'ufficio postale
di via Fezzan
Politiche per la Cultura, Gianni Borgna,
dellassessore alle Politiche dellInfanzia,
Pamela Pantano, questa sezione che oc-
cupa un intero piano delledificio stata
realizzata con i fondi provenienti dal
Piano Territoriale Cittadino per lInfan-
zia e lAdolescenza, legge 285, ed co-
stata allamministrazione comunale cir-
ca 95 milioni. Con un patrimonio di
5.000 libri, di cui 600 anche in lingua
straniera (inglese, francese, tedesco e
spagnolo), una ludoteca con 90 giochi
da tavolo, 160 videocassette per ragazzi,
600 cd rom e sei postazioni multimedia-
le, lIsola di Arturo intende trasfor-
marsi in un punto di incontro dove po-
tranno essere organizzate mostre e ini-
ziative che avvicinano sia i ragazzi che i
loro genitori alla lettura. Queste attivit
mireranno soprattutto a stimolare la lo-
ro curiosit proponendo tutte le novit
pi importanti del settore ragazzi.
Ad incominciare il lungo programma
di mostre uno spazio con libri, litogra-
fie, disegni e giochi da tavolo dedicati
alla famosa favola di Tolkien Il Signore
degli Anelli.
La biblioteca inoltre si propone anche
di offrire unoccasione per diffondere e
favorire il confronto fra differenti cultu-
re sia attraverso gli strumenti tradiziona-
li come libri e giochi sia attraverso quel-
li multimediali, computer, internet e sa-
tellite. Al cospetto di una utenza multi-
razziale di bambini che frequenta le
scuole elementari e medie, infatti, anche
le biblioteche si sono attrezzate con ma-
teriali redatti in lingua, da quelle euro-
pee come francese, spagnolo, inglese e
tedesco, a quelle delle popolazioni immi-
grate in Italia provenienti dallAlbania,
dalla Cina e dai Paesi dei Balcani. Con
ladesione al Progetto europeo Cro.cu.s
(Cross Cultural Satellite) finanziato dal-
lAgenzia Spaziale Europea, lIsola di
Arturo diventer un polo multimediale
e multiculturale attrezzato con unan-
tenna parabolica con la quale verranno
realizzati corsi di formazione e di educa-
zione a distanza per bambini stranieri,
per facilitare loro laccesso al mondo
della scuola e della formazione.
Sono previsti durante questi corsi mo-
duli didattici per la diffusione dellinter-
culturialit, moduli interattivi per il raf-
forzamento del bilinguismo e un chiosco
informativo plurilingue per la consulen-
za alle attivit di segreteria con le scuole
e le famiglie.
I dati di affluenza registrati dalla Bi-
blioteca Morante nel suo primo anno di
vita, dimostrano che lutilizzo di questi
centri culturali da parte dei lettori pi
giovani gi comunque entrato fra le
abituali attivit sia di svago che di stu-
dio dei ragazzi.
Da febbraio 2001 fino a dicembre,
cio prima ancora che la biblioteca dedi-
casse uno spazio ai soli ragazzi, su di un
totale di 25.440 opere prestate 5.380 so-
no stati libri per ragazzi, fra i quali i pi
richiesti sono stati i racconti, seguiti dai
libri illustrati per la prima infanzia e dai
libri di favole.
Quasi tutte le biblioteche comunali,
infatti, hanno un reparto specializzato e
Oltre al vantaggio economico, infatti,
le famiglie possono trovare in queste bi-
blioteche opportunit per intensificare il
rapporto con i propri figli attraverso la
scelta dei libri, e il confronto degli inte-
ressi. Il bambino infatti ha tutto il mate-
riale alla sua portata ed quindi in gra-
do di potere scegliere e soddisfare cos
le proprie curiosit personali. La forma-
zione culturale del ragazzo, quindi non
viene delegata soltanto alla scuola, ma
diventa parte integrante dei rapporti fa-
miliari.
La biblioteca per noi un momento
per studiare in compagnia hanno
spiegato Emanuele, Marco, Luca, Lilia-
na, Eleonora con i loro compagni della
classe V E della scuola elementare di
Ostia Acqua Rossa, che sono stati i
primi ospiti della biblioteca dopo la sua
inaugurazione . Inoltre siamo liberi di
scegliere ci che ci interessa, senza che
ci venga imposto dagli adulti. Possiamo
cos giocare e imparare allo stesso tem-
po, in compagnia delle storie di fantasia
e di avventura che preferiamo, liberan-
do la nostra immaginazione.
RITA DIETRICH
Tre persone sono morte e altre
2 sono rimaste ferite in 3 differen-
ti incidenti avvenuti tra marted e
mercoled sulle strade del Lazio.
Il primo si verificato a Macca-
rese, dove un uomo morto men-
tre era alla guida della sua auto
schiantatasi contro un albero.
Il secondo incidente avvenuto
in via di Valle Caia, ad Ardea. Un
uomo a bordo della sua vettura si
scontrato frontalmente con
un'auto che sopraggiungeva dalla
direzione opposta. Sembra che
luomo abbia zigzagato per un
tratto, finendo poi contro l'auto.
Infine, una donna di 25 anni,
Marika Mercadanti, morta ed
altre 2 persone sono rimaste ferite
nello scontro frontale fra un auto-
bus dellAtac e una vettura, sulla
via Portuense. L'autovettura era
guidata da Giovanna Rossi, 27 an-
ni, che rimasta ferita, mentre al
suo fianco viaggiava Marika Mer-
cadanti, morta sul colpo. Il con-
ducente dellautobus si chiama
Luciano Bruni. Secondo i Vigili
urbani, l'auto ha sbandato, forse
a causa di numerosi punti ghiac-
ciati sullasfalto, rovesciandosi ed
andando ad urtare lautobus.
Tre morti e due feriti
a Maccarese, ad Ardea
e sulla Portuense
Mancano
i soldi, malati
a rischio: clinica
chiama il 112
Da tempo la direzione della ca-
sa di cura lamentava gravi diffi-
colt economiche. Ieri, marted,
lamministratore della S. France-
sco Caracciolo, Luca De Mar-
chis, ha chiamato il 112 denun-
ciando il rischio di non poter pi
assistere i 70 malati terminali se-
guiti dallhospice. Ogni giorno
ha spiegato De Marchis rischia-
mo di trovarci senza medicine o
cibo perch i fornitori non sono
pagati da mesi. Siamo convenzio-
nati con la Regione che per rim-
borsa le prestazioni al 70 per cen-
to e con 5-6 mesi di ritardo e cos
non siamo pi in grado di assicu-
rare le cure. L'assessore regiona-
le alla Sanit Saraceni ha precisa-
to che c' stato qualche ritardo
nei pagamenti, che comunque de-
vono essere fatti entro 90 giorni
dalla presentazione delle spese.
Stiamo per pagare ha detto
altri 600-700 milioni di lire a que-
sta struttura che comunque per le
sue caratteristiche ha avuto sem-
pre riconosciuta una certa priori-
t. Si tratta di allarmi esagerati.
In attesa dei fondi, ci si augura
che delle polemiche, delle respon-
sabilit e delle difficolt burocrati-
che ed economiche non debbano
pagarne le spese i malati terminali
della casa di cura, i pi malati tra
i malati, quelli che necessitano le
maggiori cure.
Buoni casa: entro il 31 gennaio conferma requisiti
Entro e non oltre il 31 gennaio prossimo le oltre diecimila famiglie romane
che hanno ricevuto il buono casa, nel 2001, dovranno effettuare la conferma
dei requisiti, per ricevere il contributo anche nel 2002. Lo ha reso noto,
marted pomeriggio, il Comune di Roma, precisando che anche i cittadini
che in precedenza non hanno usufruito del buono possono partecipare al
nuovo bando, inoltrando il modulo (disponibile in tutti i municipi) entro il 15
marzo 2002.
Nigeriana uccisa: arrestate otto persone
Indagando sullomicidio di una giovane nigeriana, il cui corpo venne trovato
il 7 settembre scorso alla periferia della citt, la Squadra Mobile ha arresta-
to, mercoled, otto persone coinvolte nello sfruttamento della prostituzione
di ragazze straniere.
Sicurezza: 1.000 persone controllate a Fiumicino
Oltre 700 veicoli e 1.000 persone controllati, 38 infrazioni al codice della
strada stilate, 4 carte di circolazione ritirate per mancata revisione, 80 stra-
nieri fermati, di cui 4 accompagnati in Questura per accertamenti. il frutto
di unoperazione fatta marted allaeroporto di Fiumicino dalla Polaria con-
tro labusivismo e la microcriminalit. Questo tipo di operazione straordi-
naria ha spiegato il primo dirigente della Polaria di Fiumicino Felice Fer-
lizzi concorre a rendere lo scalo romano pi sicuro e serve per preve-
nire certi fenomeni, che vengono comunque monitorati costantemente. Du-
rante loperazione, nella quale sono stati impiegati oltre sessanta uomini,
tre unit cinofile del centro di Nettuno, pattuglie stradali e un elicottero del
centro di Pratica di Mare, sono state inoltre setacciate tutte le aree adia-
centi al Leonardo da Vinci, controllati tutti i parcheggi, anche quelli mul-
tipiano e di lunga sosta e tutte le zone confinanti con lanello viario dellae-
roporto. Secondo dati forniti dalla Polaria, dal gennaio dello scorso anno ad
oggi in totale sono state 47.742 le persone fermate, 3.583 i posti di blocco
compiuti dalle volanti, 15.482 le vetture controllate e 1.836 i controlli effet-
tuati dalle squadre di agenti in servizio nelle hall dei tre terminal, interna-
zionale, europeo e nazionale.
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9 .
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 10 Gennaio 2002
A |MA
o curo c| p. |oonorco Sop|onzo. |.C.|.
10 GENNAIO 2002
Gioved del tempo di Natale
- Feria (bianco)
Messa della feria
Lezionario: 1 Gv 4, 19-5, 4;
Salmo 71; Lc 4, 14-22
Liturgia delle Ore: Giov. II
sett. - Ufficio della feria
Chi pu misurare le meravi-
glie di grazia, che si sono
realizzate nei cuori? Convie-
ne tacere e adorare, fidan-
dosi umilmente dell'azione
misteriosa di Dio.
(Novo Millennio ineunte, 8)
RADIO
VATICANA
OM: 1530 kHz - 196 metri
(Per la zona di Roma
anche Onda Media 527 kHz
e FM 93.3 e 105 MHz)
OC: nelle bande 49, 31, 25 e 19 metri
GIOVED 10 GENNAIO
00.10: Studio A (stereo): Con voi
nella notte
7.20-17.30-23-24: Orizzonti cri-
stiani
7.30: Santa Messa in latino
8-10-11-12-13-14-15-16-18-21-
23.30: Radiogiornale in italiano,
spagnolo, portoghese, francese,
inglese, tedesco e polacco
16.30: C'era una volta Napoli di
Marco Guadagnini
17: Liturgia delle Ore: celebra-
zione dei Vespri in latino
20.20: Programma tedesco:
Kreuz des Sdens - Leben in
jungen Kirchen
20.40: Recita del Santo Rosario
in latino
21.30: Programma francese:
L'audience du Pape au Corps
diplomatique
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
GIOVED 10 GENNAIO
24: Rosario biblico (versione ru-
mena)
2.30-19.30-22.30: Notiziario
7.05: Rubrica: Chiesa in cam-
mino: Spagna
9: In diretta dalla Cappella di
Telepace in Roma:SantaMessa
9.45: Rosario biblico
10.50: In diretta dalla Sala Re-
gia in Vaticano: Udienza del
Santo Padre Giovanni Paolo II
al Corpo Diplomatico
12.30: Cappella di Telepace in
Roma: Santa Messa
16: In diretta dalla Cappella di
Telepace in Roma: Santo Rosa-
rio e Adorazione eucaristica
22.55: Sala Regia in Vaticano:
Udienza del Santo Padre Gio-
vanni Paolo II al Corpo Diplo-
matico (replica)
I bar, i ristoranti e i pub nella Capita-
le dovranno chiudere di notte sempre e
ovunque alle 2. Lo dispone lordinanza
firmata ieri mattina dallassessore comu-
nale al Commercio Daniela Valentini,
sulla base dellaccordo raggiunto con le
organizzazioni della categoria. La nuova
disciplina impedisce anche il sistema
delle deroghe concesse dallassessorato
comunale alla Cultura ai pub dove si fa
musica, imponendo anche a questi eser-
cizi la chiusura alle 2 di notte, un prov-
vedimento atteso specie dagli abitanti
del centro storico infastiditi dal chiasso
notturno dei locali. Lassessore Valentini
porter venerd prossimo in giunta una
memoria proprio per disciplinare, senza
la possibilit di deroghe fino a notte
inoltrata, lorario di chiusura dei pub.
Lordinanza, immediatamente esecuti-
va, supera la precedente disciplina delle
chiusure che prevedeva, spiegano allas-
sessorato al Commercio, diversi orari a
seconda dei periodi, permettendo per
lattuale periodo una chiusura pi lun-
ga: dal 6 gennaio a maggio la chiusura
era infatti fino a mezzanotte e mezzo.
Da maggio a settembre, invece, lorario
era fino alle 2, da settembre a dicembre
a mezzanotte e mezzo, dal 7 dicembre
al 6 gennaio fino alle 2.
Novit in arrivo anche per lapertura
domenicale dei negozi. Nellincontro tra
lassessore Valentini e le organizzazioni
di categoria, si concordato sulloppor-
tunit della possibilit per i negozi di re-
stare aperti domenica prossima 13 gen-
naio, in concomitanza con i saldi. Ma la
questione complessiva delle aperture fa-
coltative domenicali sar affrontata in
prossimi incontri e definita, stato deci-
so ieri, entro un mese. Dovr essere in-
fatti messa a punto una mappa della
possibilit di apertura in relazione al ti-
po di zona dove si trova lesercizio com-
merciale, di pregio, turistica o darte.
Ma contro la proroga degli orari dei
locali fino alla due di notte sono subito
arrivate le proteste dei residenti del cen-
tro storico, i quali, hanno annunciato, si
rivolgeranno alla magistratura per tute-
lare i nostri diritti in sede giudiziaria sia
civile sia penale.
Lo hanno annunciato le associazioni
dei residenti di Campo de' Fiori, il comi-
tato dei residenti di Campo de' Fiori, il
comitato Parione ed altri comitati di
strada, ricordando che in un convegno
svoltosi ad ottobre del 2001 avevano ve-
rificato che nel cosiddetto triangolo del-
le bevute, secondo i dati rilevati dallU-
niversit di Roma Tre, il livello sonoro
durante la notte era fino a 4.000 volte
superiore a quello stabilito dalle norme
vigenti. Il 7 dicembre scorso i residenti
hanno presentato una formale diffida
alla Giunta e agli assessori competenti
a mettere in atto tutte le iniziative ne-
cessarie a riportare la situazione alla
normalit. Fra gli assessori che hanno
ricevuto la diffida il 13 dicembre c an-
che quello al commercio Daniela Valen-
tini. Nonostante la diffida lassessore
Valentini hanno detto gli abitanti
ha pi volte annunciato una proroga de-
gli orari del locali fino alle 2 di notte per
tutto lanno senza alcuna distinzione.
Lotta al lavoro in nero, maggiori con-
trolli nei subappalti, pi risorse nel bi-
lancio regionale, individuazioni delle sta-
tistiche e delle percentuali di incidenti
per ogni singola impresa, collegamento
tra le strutture ospedaliere di pronto
soccorso e i servizi di prevenzione degli
infortuni sul lavoro: queste le priorit
emerse durante la riunione del comitato
regionale di coordinamento per l'appli-
cazione della legge 626 e della commis-
sione consiliare dindagine per la sicu-
rezza e la prevenzione degli infortuni
nei luoghi di lavoro, riuniti marted nel-
la sede della Giunta regionale.
Tra le priorit, anche la stipula di spe-
cifici protocolli dintesa tra la Regione,
lInail, lIspels e i Vigili del fuoco per
contrastare il fenomeno degli incidenti
nei luoghi di lavoro. La riunione stata
utile ha detto il presidente della com-
missione, Alessio DAmato poich re-
cupera un ritardo di oltre un anno e
permette la comunicazione tra tutti i
soggetti preposti ai controlli. Occorre
sviluppare una decisa azione di coordi-
namento ed una rinnovata capacit di
prevenzione. La ripresa dellattivit del
Comitato di coordinamento per la 626
senzaltro un segnale importante ma
non sufficiente.
Tra gli obiettivi emersi nella riunione,
la riduzione del numero e della frequen-
za degli incidenti, la valutazione delle
cause e delle concause e del sistema dei
subappalti nella pubblica amministrazio-
ne. Punteremo principalmente sul po-
tenziamento della prevenzione, attraver-
so il reperimento di adeguate risorse,
ha assicurato lassessore regionale alla
sanit Vincenzo Saraceni.
Un pedone morto investito, marte-
d, dal tram della linea 8 davanti allo-
spedale San Camillo.
Secondo una prima ricostruzione fat-
ta dalla societ Trambus, il pedone
un uomo sui 50 anni di et avrebbe
scavalcato la siepe per attraversare le
rotaie mentre sopraggiungeva il tram,
diretto a Casaletto. Lincidente acca-
duto allinizio della circonvallazione Gia-
nicolense, subito dopo piazzale Dunant.
Il pedone sarebbe stato visto barcollare
prima di essere investito.
Luomo avrebbe urtato contro la vet-
tura, subito dopo la cabina di guida e
sarebbe finito sotto le ruote mentre il
conducente del tram non si sarebbe ac-
corto dellimpatto.
Il conducente del tram ha visto il pe-
done nella penombra: Mi si parato
davanti allimprovviso, come se volesse
buttarsi sotto la vettura. Ho scampanel-
lato, ma luomo ha urtato contro il tram
finendovi sotto.
I Vigili del fuoco hanno dovuto solle-
vare il tram per liberare il corpo che era
sotto la cabina del conducente.
Quello di marted il terzo morto sul-
la linea tranviaria Casaletto-Torre Argen-
tina, inaugurata all inizio del 1998 e
con i primi mesi di esercizio tormentati
da diversi incidenti. Il pi grave risale al
1 marzo del 2001, a causa di un dera-
gliamento, con 27 feriti.
Il servizio della linea 8 ha funzionato
regolarmente da largo Argentina fino al-
la stazione di Trastevere e viceversa,
mentre dalla stazione Trastevere da e
per Casaletto sono entrati in funzione gli
autobus navetta.
Una fuga di gas dallimpianto in cuci-
na e non dalla caldaia e una sigaretta
accesa dallinquilino nella camera da
pranzo satura di gas. questa la misce-
la che luned sera ha provocato lesplo-
sione nello stabile di via Mammuccari.
Lo ha detto il comandante dei Vigili del
fuoco, Luigi Abate, sulla base delle di-
chiarazioni fatte da Piero Bottini, che
abitava nellappartamento.
Non abbiamo potuto accertare le
condizione degli impianti ha spiegato
Abate perch in seguito allesplosione
nellabitazione tutto andato distrutto.
Sul balcone cerano due caldaie a muro,
ma sicuramente la fuga non stata pro-
vocata sul terrazzo, ma dallimpianto in
cucina.
Sono gi cominciate le verifiche tecni-
che sulle 8 case rimaste maggiormente
lesionati. I tre appartamenti pi lesionati
sono quelli al sesto piano che restano
inagibili. Quello dove avvenuta lesplo-
sione andato completamente distrutto:
alcune pareti sono crollate. Anche negli
altri due appartamenti sullo stesso piano
lo scoppio ha provocato il crollo di alcu-
ni muri.
Gli abitanti descrivono gli effetti dello
scoppio simili a quelli di un terremoto e
spiegano di aver cercato invano di atti-
vare i bocchettoni dellimpianto antin-
cendio che si trovano ad ogni piano.
Al momento, non ancora chiaro
quando le persone che abitano negli ap-
partamenti lesionati, ora ospiti in un al-
bergo sulla Nomentana, potranno rien-
trare nello stabile di propriet comuna-
le. Intanto, sono gi state dimesse dal-
lospedale le due persone rimaste ferite:
Anna Di Palma e Piero Bottini.
La Giunta comunale ha approvato,
marted, una delibera che autorizza la
realizzazione a Tor Vergata di opere di
urbanizzazione per un importo di oltre 7
miliardi di lire. Le opere di urbanizza-
zione primaria non determinano movi-
menti finanziari di bilancio, essendo rea-
lizzate direttamente da un consorzio pri-
vato. La Giunta in considerazione del-
lurgenza, ha dichiarato allunanimit
immediatamente eseguibile la delibera.
Intanto, la conferenza dei capigruppo
ha deciso che il Consiglio comunale tor-
ner a riunirsi il 14 gennaio, stabilendo
anche lordine dei lavori di quella che
sar la prima seduta del 2002. Nella riu-
nione in programma la discussione di
5 delibere, tra cui quella relativa al pro-
getto dellAtac per un Centro storico a
inquinamento zero. Sempre in tema di
Centro storico, si discuter anche della
chiusura, nelle ore notturne, della via
Sacra, nei Fori Imperiali. Le altre deli-
bere riguardano questioni tecniche co-
me la nomina dei tre componenti non di
diritto della commissione per i referen-
dum, la modifica degli statuti delle Spa
comunali Multiservizi e Agenzia locale
per il risparmio energetico e, infine, dei
criteri di assegnazione e cessione delle
aree del comprensorio di Pietralata.
La rivoluzione delleuro passa per i
centri anziani, i centri sociali e altri luo-
ghi di aggregazione di anziani, giovani
ma anche bambini. Euro Insieme li-
niziativa promossa dalla Provincia di Ro-
ma per divulgare luso della nuova mo-
neta attraverso dieci incontri e tendere
una mano alle fasce sociali che non so-
no raggiunte dai mezzi tradizionali di in-
formazione.
La campagna di informazione, il cui
costo sar di 25.822,84 euro (50 milioni
di lire), sar gestita da unassociazione
culturale che organizzer incontri nel
territorio provinciale durante i quali i
cittadini potranno consultare il materiale
informativo ed esercitarsi ad utilizzare le
monete e le banconote in euro.
Questo progetto ha affermato las-
sessore provinciale ai Servizi sociali Giu-
lio Buffo servir a preparare le nu-
merose persone residenti nei Comuni
della provincia di Roma ad affrontare
con serenit e consapevolezza il passag-
gio dalla vecchia lira alla nuova moneta.
Euro Insieme un modo per non sen-
tirsi esclusi in un momento cos impor-
tante della nostra economia. La campa-
gna informativa partir dal centro anzia-
ni di Villa Lazzaroni, nel quartiere
Appio.
Hanno pensato che sarebbe stato pi
semplice, veloce e senza troppe compli-
cazioni rapinare denaro alle moltissime
persone in fila piuttosto che agli sportel-
li dellufficio postale.
Lo hanno fatto due rapinatori, armati
di pistola, nel pomeriggio di ieri, marte-
d, nellufficio postale di via Fezzan, non
lontano da viale Libia.
I due sono entrati nellufficio, affolla-
to in questi giorni di avvio delleuro e
hanno avvicinato quattro utenti in fila
dai quali si sono fatti consegnare il de-
naro che avevano in mano, pronto per i
versamenti, in totale due milioni di lire.
Lazione dei rapinatori, che erano con
i volti scoperti, ha scatenato il panico
fra gli utenti che hanno pensato al peg-
gio ma la coppia si accontentata del
bottino ed scappata in sella ad un ci-
clomotore.
Nella mattinata di ieri un'altra rapina
ad un ufficio postale era stata compiuta
nella zona di Prima Porta, in via di Valle
Muricana.
I malviventi in questo caso erano en-
trati probabilmente dalle uscite di sicu-
rezza, forzate grazie all'utilizzo di un
trapano.
Non solo libri, ma
uno spazio interamente
dedicato ai ragazzi dove
incontrarsi, conoscersi,
imparare cose nuove at-
traverso il gioco e il di-
vertimento: lIsola di
Arturo, la nuova sezio-
ne per ragazzi della Bi-
blioteca comunale Elsa
Morante di Ostia Lido,
realizzata nelledificio
storico dellex colonia
marina Vittorio Emanue-
le III.
Trecento metri qua-
drati arredati a misura
di bambino, con scaffali,
poltroncine e tavoli adat-
ti anche per i lettori pi
piccoli, che fanno di
questa sezione la pi
grande ed attrezzata di
tutta Roma. Inaugurata
marted mattina alla pre-
senza dellassessore alle
attrezzato per lettori fino
ai 16 anni. In queste se-
zioni, come affermano
gli operatori delle Istitu-
zione Biblioteche di Ro-
ma, giungono ogni gior-
no centinaia di bambini
accompagnati da inse-
gnanti o genitori.
La mattina dedicata
soprattutto alle scolare-
sche, che vengono con-
dotte in giri di perlustra-
zione delle sale e dei ser-
vizi offerti dalla bibliote-
ca, mentre il pomeriggio
i ragazzi spesso ritorna-
no con i loro genitori.
Alcune volte vengono
anche organizzati eventi
e mostre che affrontano
e approfondiscono i te-
mi relativi allutilizzo
della lettura come mez-
zo di crescita fra adulti e
bambini.

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L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 10 Gennaio 2002
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m
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p
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n
o PROCESSO SME: SCONTRO SULLA GIUSTIZIA
Guido Brambilla, giudice a latere nel processo mila-
nese Sme-Ariosto, ha dovuto prendere possesso im-
mediato del nuovo incarico al Tribunale di sorve-
glianza. E subito nuove polemiche si sono sollevate.
Al di l delle valutazioni tecnico-giuridiche e degli
scambi di accuse tra schieramenti, il processo mila-
nese evidenzia il conflitto tra poteri costituzionali.
EURO: ANCORA CODE E PROTESTE A nove gior-
ni dall'ingresso della moneta unica non si attenuano
i disagi. Continuano le estenuanti file nelle banche e
negli uffici postali, mentre si moltiplicano le proteste
e le denunce dei consumantori per gli arrotonda-
menti spesso furbeschi e gli aumenti indiscriminati.
SICCIT: PREOCCUPAZIONE PER LE COLTURE
La mancanza d'acqua, soprattutto nelle regioni del
Nord dove non piove da quasi tre mesi, rischia di
provocare seri danni all'agricoltura. Lo sostiene la
Coldiretti che ha effettuato un monitoraggio della si-
tuazione. Le riserve idriche contenute negli invasi
sono ormai ridotte al minimo.
AUTO PIRATA stato arrestato l'automobilista pi-
rata che aveva travolto e ucciso un'anziana donna
nel Trevigiano e ferito gravemente il marito: l'uomo
ha confessato. Si invece costituito l'automobilista
che nel Lecchese ha travolto una sedicenne a bordo
di un motorino: la giovane ancora in coma.
|o
s|luoz|ono
po||l|co
Guido Brambilla, giudice a latere nel
processo milanese Sme-Ariosto, dovr
prendere possesso immediato del nuovo
incarico al Tribunale di sorveglianza
(per il quale lui stesso aveva fatto richie-
sta il 3 ottobre scorso): lo ha reso noto
il ministero della Giustizia, in risposta al
chiarimento chiesto dal presidente della
corte dappello di Milano, Grechi.
E subito nuove polemiche si sono sol-
levate sul processo che ormai dive-
nuto un caso politico-giudiziario in
cui sono imputati tra gli altri, Silvio Ber-
lusconi, Cesare Previti e il magistrato
Renato Squillante. Secondo il dicastero
di via Arenula, esaurito il periodo di
proroga gi concesso a Brambilla, che
deve trasferirsi subito.
Ma per un principio di economia
processuale, cio per consentire di por-
tare a termine il dibattimento e non az-
zerare il lavoro svolto finora, il presiden-
te del Tribunale di Milano, Cardaci,
chieder che Brambilla continui a fare il
giudice a latere seguendo, come stato
fatto osservare, una prassi gi attuata in
casi del genere e resa possibile da una
circolare del Csm.
Lart. 68 dellordinamento penitenzia-
rio afferma per che i magistrati che
esercitano funzioni di sorveglianza non
debbono essere adibiti ad altre funzioni
giudiziarie. E linterpretazione di tale
norma provocher quasi certamente
nuovi contrasti con i difensori.
Leventuale decisione su Brambilla,
che potrebbe quindi dividersi tra Tribu-
nale di Sorveglianza e processo Sme,
potrebbe arrivare entro venerd prossi-
mo, data della prossima udienza. In ca-
so contrario, il processo potrebbe anche
essere rinviato.
Sul fronte politico, gravissima sta-
ta definita dal diessino Violante la deci-
sione del ministro Castelli di indicare co-
me immediato il trasferimento di Bram-
billa, mentre il presidente dellAssocia-
zione nazionale magistrati, Giuseppe
Gennaro, lha trovata sorprendente.
Giuridicamente ineccepibile invece
giudicata la decisione del ministero dai
difensori degli imputati, che definiscono
strumentali e infondate le critiche.
Al di l delle valutazioni tecnico-giuri-
diche e degli scambi di accuse tra schie-
ramenti, sembra imporsi una considera-
zione di fondo: il processo milanese ha
riaperto con virulenza quello scontro po-
litico al quale purtroppo non si sottrae
una parte della magistratura.
Il procuratore di Milano, D'Ambrosio,
criticando duramente la decisione del
ministero della Giustizia, ha dichiarato
che, oltre all'indipendenza della magi-
stratura, a rischio la democrazia.
Ma a mettere in serio pericolo il siste-
ma democratico non sono proprio colo-
ro che alimentano il grave conflitto tra
poteri istituzionali?
ancora vivo il ricordo, e se ne paga-
no tuttora le conseguenze, di come e
quando l'armonia tra poteri dello Stato
da noi dichiarata pi volte, da queste
stesse colonne, in serio pericolo fu
gravemente minata alla base.
Con gli sviluppi di tangentopoli,
quella che all'inizio si configurava come
una doverosa e meritoria lotta alla cor-
ruzione e alla concussione si trasform
in troppi casi in qualcosa di diver-
so, di forzato, di fortemente rischioso.
Non va dimenticato che si parl gi allo-
ra, e ripetutamente, di giustizia spetta-
colo, di protagonismo o addirittura di
ricerca del consenso da parte di taluni
magistrati. Soprattutto, si evidenziarono
perniciosi squilibri e collisioni di poteri.
Da allora ad oggi la situazione, anzi-
ch migliorare, sembra essersi addirittu-
ra aggravata. Appare dunque indispen-
sabile, in un clima politico che deve far-
si pi sereno, ripristinare i giusti con-
trappesi restituendo fiducia, certezze e
serenit ai cittadini.
Altre due vittime di sciagure sul lavoro
a Milano e a Cagliari
MILANO Un geometra di 47 anni morto mercoled mattina a Milano,
precipitando dal tetto di un edificio durante unispezione ai lavori di ristrut-
turazione in corso nello stabile. Lincidente avvenuto intorno alle 9.30 in
via Camperio 14, in pieno centro. Luomo, Vincenzo D. C., probabilmente
convinto della sua solidit, ha messo i piedi su una vetrata fissa posta sul
tetto come lucernario. Ma la struttura non ha retto al peso e il geometra
precipitato da unaltezza di circa 20 metri, rimanendo ucciso sul colpo. Un
operaio morto a Cagliari in seguito alla caduta da un container del quale
stava curando limbragatura per lo scarico e messa in opera. Lincidente
avvenuto davanti alla caserma Carlo Alberto della Polizia di Stato, dove
sono cominciati lavori di restauro. La vittima, Enrico Gerina, di 62 anni, ori-
ginario di Carbonia (Cagliari) caduto da unaltezza di tre metri dopo esser
rimasto sbilanciato a causa della rottura di una delle cinghie dellimbraga-
tura del container. Gerina ha battuto con la testa contro lo spigolo del mar-
ciapiede ed morto sul colpo.
Segnalato da un ricognitore della Marina
un imminente sbarco di clandestini in Calabria
CROTONE Nel corso di una missione di sorveglianza nello Jonio, un ae-
reo ricognitore della Marina militare ha localizzato mercoled mattina un
peschereccio di nazionalit straniera a circa 80 miglia a sud di Capo Rizzu-
to. A bordo ci sono 30-40 clandestini. Il peschereccio si dirige lentamente
verso le coste calabresi e si prevede che debba raggiungere Crotone dopo
circa dieci ore di navigazione. In Sicilia, Polizia e Guardia di finanza hanno
arrestato il comandante e tre membri dellequipaggio di un natante dello Sri
Lanka sul quale erano 92 immigrati clandestini cingalesi sbarcati marted
sulle coste di Santa Tecla, frazione marinara di Acireale a 15 chilometri da
Catania. I 92 extracomunitari, 66 tamil e 26 cingalesi, compresi due mino-
renni di 14 e 17 anni, erano salpati la sera del 9 novembre del 2001 dal
porto di Mirissa a bordo di unimbarcazione lunga tredici metri. Per potere
partire ciascuno degli immigrati ha dovuto versare lequivalente di 10 milio-
ni di lire ad uno degli organizzatori del viaggio.
EURO Mentre si moltiplicano le proteste dei consumatori sugli arrotondamenti
Ancora lunghe file nelle banche
e negli uffici postali
Fisco: in primo
piano lotta
al sommerso
e all'evasione
Sicurezza:
incontri
per definire
i vari interventi
ROMA, 9.
I problemi legati all'ingresso dell'euro
nel Paese non accennano a diminuire. A
nove giorni dalla moneta unica, ieri, le
banche sono andate in tilt alla riaper-
tura degli sportelli dopo lo sciopero di
ieri. File estenuanti fin dalle prime ore
della mattina, tanto che alcune filiali di
primari istituti di credito di alcune gran-
di citt hanno addirittura chiuso i bat-
tenti in anticipo a causa del sovraffolla-
mento. E le cose non sono andate me-
glio alle Poste, dove le interminabili at-
tese hanno causato anche numerosi ma-
lori, soprattutto fra gli anziani. Mentre
problemi, soprattutto nelle prime ore
della giornata di ieri , si sono verificati
ai Bancomat, molti dei quali rimasti sen-
za euro per la tre giorni di fermo tra sa-
bato, domenica e lo sciopero di luned.
Dalla mezzanotte di luned alle 16 di
ieri sono stati effettuati presso i distribu-
tori automatici 1,5 milioni di prelievi
ed erogati ha ricordato lAbi 194
milioni di euro (circa 380 miliardi)
mentre luned, giornata di stop dei ban-
cari, sono stati registrati 2 milioni di
prelievi per un ammontare di 260 milio-
ni di euro. Siamo stati subissati di te-
lefonate, da tutta Italia ed in particolare
dalle grandi citt, di protesta per i gravi
disagi agli sportelli bancari e postali, te-
stimonia il presidente dellAdusbef Elio
Lannutti definendo quella di ieri unal-
tra giornata campale per gli utenti.
Lannutti torna cos a puntare il dito
contro il sistema bancario e postale per
aver sottovalutato lentit del changeo-
ver. Ma da dietro gli sportelli bancari
gli impiegati tentano la difesa. Le attese
sono state causate oltre che dallo scio-
pero di luned anche dalla consueta
maggiore attivit di inizio anno.
Intanto la denuncia di arrotonda-
menti selvaggi lanciata luned dalle as-
sociazioni dei consumatori, ha scatenato
le segnalazioni da parte degli acquirenti
che a centinaia protestano contro gli au-
menti. Il Codacons riferisce che conti-
nuano a pervenire centinaia di segnala-
zioni allEuro-sportello dellassociazio-
ne. Nel mirino dei consumatori bar, ri-
storanti, musei, parrucchieri, alberghi,
ma anche il prezzo di alcune visite spe-
cialistiche negli ospedali pubblici e di
farmaci noti e meno noti. Si stanno
moltiplicando le cause dinanzi al giudice
di pace contro gli arrotondamenti per
eccesso che non trovano giustificazione
alcuna, nonostante le rassicurazioni del-
le associazioni dei commercianti. E pro-
prio a Confcommercio e Confesercenti il
Codacons chiede di attivarsi affinch
gli esercenti scorretti che hanno appro-
fittato delleuro per alzare i prezzi vio-
lando cos gli accordi presi siano espulsi
dalle due associazioni di categoria.
ROMA, 9.
Il rialzo del greggio negli ultimi giorni si gi riflesso sui prezzi dei carbu-
ranti in Italia, con la benzina che, dal primo gennaio, salita di circa 15 lire
al litro. O meglio di 0,008-0,009 euro al litro.
E mentre tra ieri e oggi si registra una nuova raffica di aumenti che riguar-
da quasi tutti i principali marchi presenti sul mercato, sembra scongiurata li-
potesi di nuove vere e proprie fiammate. Come quelle registrate allinizio del
2001 che portarono, prima dellestate, la benzina a toccare il record storico di
oltre 2.200 lire al litro.
I recenti rialzi fanno notare gli analisti sono legati allapprezzamento
del greggio sui mercati internazionali che ha seguito, nei giorni scorsi, lan-
nuncio dei tagli produttivi Opec.
Ma proseguono si tratta solo di un leggero aggiustamento, legato pi
alleffetto psicologico della stretta produttiva, che a reali elementi strutturali
del mercato.
Benzina: nuovi aumenti
per il rialzo del prezzo del greggio
ROMA, 9.
Lotta al lavoro sommerso e all'evasio-
ne fiscale anche alla luce dei provvedi-
menti varati dal Governo per il rientro
dei capitali dall'estero. Sono i principali
contenuti di una circolare della Guardia
di Finanza nella quale sono fissate le li-
nee di intervento per l'anno in corso e
gli obiettivi strategici da perseguire.
L'obiettivo in particolare come si
sottolinea nella circolare un investi-
mento specifico nelle attivit di intelli-
gence finalizzate a realizzare programmi
mirati straordinari di interventi che, su-
perando la mera logica del condono, fa-
voriscano l'emersione di una parte con-
sistente di evasione fiscale mediante ini-
ziative di incentivazione.
Le direttrici di azione individuate dal-
la Guardia di Finanza per il 2002 sono
tre: contrasto dell'evasione realizzata da
soggetti emersi; contrasto dell'evasione
fiscale internazionale da parte di sogget-
ti che detengono illecitamente capitali e
investimenti all'estero; contrasto dell'e-
conomia sommersa e del lavoro irrego-
lare.
Il primo indirizzo mira a reprimere
l'evasione parziale. Si punta poi a colpi-
re coloro che si servono dei cosiddetti
paradisi fiscali e incrementano il lavo-
ro sommerso. Per quest'ultimo punto
l'obiettivo sono gli evasori totali o para-
totali e le imprese che, pur facendo par-
te dell'economia ufficiale, fanno ricorso
al lavoro irregolare oppure occultano
parte delle prestazioni rese dai lavorato-
ri regolarmente assunti.
ROMA, 9.
stata una giornata intensa, quella di
ieri, per la preparazione del piano di in-
terventi in materia di sicurezza nelle
principali citt predisposto dal ministro
dell'Interno Scajola per il 2002. Il titola-
re del dicastero ha incontrato il Presi-
dente del Consiglio Berlusconi per defi-
nire gli ultimi interventi per quanto ri-
guarda la redistribuzione delle forze del-
l'ordine sul territorio e la costituzione
del poliziotto di quartiere.
Nel corso del colloquio il ministro ha
illustrato al Presidente del Consiglio i
punti salienti del dossier sulla microcri-
minalit in particolare di quella legata
all'immigrazione clandestina.
Sotto questo profilo ricorda l'Ansa
nei giorni scorsi sia il Presidente del
Consiglio che il ministro dell'Interno
avevano manifestato il proposito di con-
trastare con maggiore efficacia il racket
della prostituzione, che sfrutta soprattut-
to giovani donne immigrate da Paesi
dell'Europa centro-orientale.
Non stato ovviamente trascurato il
tema della lotta al terrorismo alla luce
degli ultimi avvenimenti in Afghanistan
e in una fase che vede ancora oggi forze
dell'ordine e forze armate impegnate
nell'applicazione di un vasto programma
di prevenzione e di vigilanza degli obiet-
tivi cosiddetti sensibili.
Intanto il Capo della Polizia De Gen-
naro ha presieduto una riunione con i
questori delle principali citt ai quali
informa ancora l'Ansa ha raccoman-
dato in particolare di intensificare le mi-
sure di controllo sul territorio.
Si costituisce automobilista
pirata che travolse e uccise
anziana nel Trevigiano
Arrestato nel Lecchese
l'investitore della sedicenne
LECCO, 9.
Mentre sono sempre molto gravi (non
ancora uscita dal coma) le condizioni
della sedicenne Carolina M., ricoverata
all'ospedale di Lecco, i Carabinieri han-
no arrestato ieri sera a Besana Brianza
l'automobilista pirata che era alla guida
dell'utilitaria che l'altra sera ha investito
nel Comune di Monticello il motorino
sul quale si trovava la giovane. L'arre-
stato il quarantenne, Massimo Gioven-
zana, che ha confessato ed stato de-
nunciato per lesioni gravissime, omissio-
ne di soccorso e guida di patente (gli
era scaduta dieci anni fa e non l'aveva
pi rinnovata).
Si invece costituito ieri sera ai Cara-
binieri di Mestre un altro automobilista
pirata che l'altra sera nel Trevigiano
aveva investito un'anziana coppia di co-
niugi uccidendo la donna, Jolanda Ca-
stellan, e ferendo gravemente il marito.
L'uomo si presentato ai Carabinieri
accompagnato dal proprio legale e ha
dichiarato ai militari dell'Arma di non
essersi fermato per cercare di soccorre-
re gli investiti perch colto dal panico.
Ma nelle ore successive all'incidente ha
detto di essere stato colto da un rimorso
tale che ha deciso di costituirsi. L'uomo
stato denunciato per omicidio colposo
e omissione di soccorso. Dopo aver de-
posto ha accompagnato i Carabinieri fi-
no alla propria abitazione e ha conse-
gnato ai militari l'auto con la quale ha
investito i coniugi: sulla vettura sarebbe-
ro state riscontrate tracce evidenti del-
l'incidente.
Sono intanto sempre molto gravi le
condizioni del marito della donna ucci-
sa, il novantenne Ginesio Ceccato.
SICCIT Cresce la preoccupazione in molte regioni
Allarme della Coldiretti:
a rischio le colture agricole
ROMA, 9.
Da quasi tre mesi tutto il Nord Italia,
la Sardegna e parte del Sud sono a sec-
co. Non piove e non nevica in monta-
gna e la mancanza d'acqua rischia di
provocare danni allagricoltura. Le riser-
ve idriche, contenute negli invasi natu-
rali e artificiali, sono ormai ridotte al
minimo. Lo sostiene la Coldiretti che ha
fatto un monitoraggio della situazione
nelle regioni maggiormente colpite.
Il Piemonte sta vivendo linverno pi
arido degli ultimi ottantanni con preci-
pitazioni scarsissime. In particolare nelle
Langhe e nellAstigiano potrebbe non
germogliare il 30-35 per cento delle viti.
Stessi problemi nel Biellese, nel Canave-
se e in Val di Susa mentre cominciano
ad esserci allarmi anche per i cereali co-
me grano, orzo e segale. In Lombardia
si guarda con preoccupazione ai mesi di
maggio e giugno quando le colture
avranno problemi poich sulle Alpi, fino
ad ora, non arrivata la neve abbassan-
do il livello del Lago dIseo e del Lago
di Como da dove partono i principali ca-
nali di irrigazione.
In Veneto per una stagione cos secca
bisogna risalire al 1990-91. La Coldiretti
non parla per ora di allarme, limitandosi
a constatare i danni causati dalle gelate
alle coltivazioni di stagione come il ra-
dicchio e a paventare rischi pi gravi
per le prime colture che andranno a di-
mora entro gli inizi di febbraio. In Friu-
li-Venezia molta la preoccupazione per
il rischio di incendi boschivi favoriti dai
forti venti. Difficolt anche per gli usi ci-
vili in quanto sono asciutti alcuni acque-
dotti. Un problema questo che, al Nord,
accomuna molti paesi di montagna.
In Puglia, soprattutto nellAlta Murgia
e in Capitanata, le maggiori paure sono
legate alla semina di foraggi e cereali in
terreni ormai aridi che sono stati colpiti
anche dalle gelate. E nel Brindisino la
produzione di carciofi ha subito un calo
dell'80% tra novembre e dicembre. In
Basilicata ci sono Comuni che hanno gi
cominciato il razionamento nella distri-
buzione dellacqua potabile e per quella
per gli usi agricoli. In Sardegna sono
compromessi gli ortaggi nel Campidano
e scarseggiano i foraggi per gli ovini e la
zootecnia.
TORINO, 9.
Sono saliti a cinquanta i casi di
mucca pazza in Italia: lIstituto
zooprofilattico sperimentale di To-
rino, centro di referenza per l'en-
cefalopatia spongiforme bovina,
ha infatti confermato la positivit
alle analisi di un esemplare di 7
anni, di razza frisona, proveniente
da un allevamento della provincia
di Treviso risultato nei giorni scor-
si non negativo ai test rapidi anti-
prione. Al momento sono stati
sottoposti alle analisi circa 460.000
bovini per verificare la presenza
del morbo della mucca pazza.
Saliti a 50 i casi
di mucca pazza
confermati
Tangenti
per ricevitorie
del Totocalcio:
si allarga l'inchiesta
nel Veneto
In rianimazione
non c' posto:
pazienti sistemati
in sala operatoria
TREVISO, 9.
Sono almeno dieci i casi di presunte
tangenti pagate per ottenere in conces-
sione ricevitorie del Totocalcio: le inda-
gini, come abbiamo reso noto ieri, sono
condotte dalla squadra mobile di Treviso
che ha sinora denunciato per concussio-
ne il vice presidente nazionale dellUnio-
ne totoricevitorie sportive (Utis) G.N., di
43 anni, e B.O., cinquattottenne, en-
trambi della provincia di Venezia.
Ma l'inchiesta sembra destinata ad al-
largarsi ulteriormente. Le presunte maz-
zette pagate variavano tra i due milioni
e mezzo e i dieci milioni di lire per
ogni pratica. I due indagati secon-
do quanto riferisce l'Ansa avrebbero
fatto alcune ammissioni su un giro che
ha interessato larea del Trevigiano, del
Veneziano e anche del Friuli.
Gli inquirenti stanno compiendo veri-
fiche in diverse direzioni, in considera-
zione anche del fatto che le totoricevito-
rie si trovano, oltre che nelle tabacche-
rie e nelle edicole, anche in centri com-
merciali. Linchiesta, coordinata dal pm
di Treviso Francesca Torri, dunque
soltanto agli inizi, considerando anche
che alcuni casi risalgono al 1996.
La vicenda emersa dopo la denun-
cia, alcune settimane fa, di un edicolan-
te di Oderzo (Treviso) al quale O.B., do-
po averlo avvicinato, avrebbe prospetta-
to il buon esito della domanda di richie-
sta per lapertura di una totoricevitoria
previo pagamento di una certa somma.
La polizia ha quindi individuato prima
B.O. con due milioni e mezzo appena
presi dalledicolante e poi il vicepresi-
dente dellUtis che sarebbe stato destina-
tario finale del denaro.
NAPOLI, 9.
Tre pazienti intubati che non
avevano trovato posto nel reparto
di rianimazione sono stati sistema-
ti temporaneamente nelle sale
operatorie bloccando di conse-
guenza gli interventi chirurgici:
successo ieri al San Giovanni Bo-
sco di Napoli, ospedale che serve
il popoloso quartiere di Secondi-
gliano. Nonostante le richieste di
intervento inviate ai centri territo-
riali informativi e al 118, non si
riusciti a trovare un posto libero
a causa del generale sovraffolla-
mento. Solo a tarda sera due dei
tre pazienti sono stati trasferiti a
Nola e a Benevento grazie alla so-
praggiunta disponibilit dei rispet-
tivi nosocomi. Il reparto di riani-
mazione del San Giovanni Bo-
sco attualmente interessato da
lavori di ristrutturazione che han-
no dimezzato l'accoglienza. No-
nostante ci ha affermato il
primario Ottorino Esposito da
noi continuano ad arrivare ogni
giorno ammalati dalla citt e dalla
provincia. Siamo un po' come il
Cardarelli senza per le strutture
e i mezzi di quel nosocomio.
Questa vicenda, come quella dei
pazienti in barella segnalata in al-
tre strutture della Campania, di-
mostra drammaticamente come i
posti-letto in provincia di Napoli e
in tutta la regione siano assoluta-
mente inadeguati.
Ambiente:
sequestrato
il depuratore di Cuma
Antidroga: operazioni
di polizia in Sicilia
ed in Piemonte
Scarcerato maresciallo
accusato di due delitti
per debiti di gioco
ROMA, 9.
Scarichi a mare di materiale non de-
purato allorigine dellinquinamento del-
le acque. Questa l'ipotesi di reato con
cui i magistrati hanno ordinato il seque-
stro preventivo del depuratore di Cuma,
un impianto da anni al centro di polemi-
che e inchieste giudiziarie. Una decisio-
ne adottata al termine di una indagine
affidata alla polizia ecologica della Pro-
vincia di Napoli che ha portato allac-
certamento di numerose anomalie di
gestione e tecniche, come ha spiegato
il procuratore Agostino Cordova. Gli in-
quirenti hanno verificato il pessimo fun-
zionamento dellimpianto, e in particola-
re dellattivit di filtraggio.
A Lampedusa stata terminata la de-
molizione dei 12 scheletri del villaggio
Sindona. La costruzione, poi bloccata,
era cominciata una trentina di anni fa
nella zona, tra le pi suggestive delliso-
la, di cala Galera, da tempo stata di-
chiarata dalla Regione riserva naturale.
Limpresa di Porto Empedocle, che si
aggiudicata lappalto, ha completato
gli abbattimenti con due ruspe poco pri-
ma di mezzogiorno di ieri e al pi pre-
sto dovr trasportare i detriti nella di-
scarica comunale.
ROMA, 9.
Importanti operazioni antidroga in Si-
cilia ed in Piemonte.
Gli agenti del commissariato di Gela
stanno eseguendo 18 ordini di custodia
cautelare che riguardano i componenti
di una organizzazione che avrebbe gesti-
to il traffico di eroina e cocaina nella
provincia di Caltanissetta.
Loperazione si svolge a Gela e a Ver-
celli dove i poliziotti hanno arrestato sei
persone. Linchiesta si basa sulle inter-
cettazioni ambientali e telefoniche ese-
guite negli ultimi sei mesi dagli investi-
gatori del commissariato e della squadra
mobile di Caltanissetta.
Dopo oltre un anno di indagini con-
dotte dai carabinieri e dalla Procura di
Torino stata smantellata una vasta rete
di traffico di stupefacenti fra il capoluo-
go piemontese e la Valle di Susa, ai con-
fini con la Francia.
Loperazione, denominata Campa-
gna e coordinata anche dalla Direzione
centrale per i servizi antidroga di Roma,
ha portato allarresto di 7 persone, uo-
mini e donne di origine nordafricana, al-
tri due componenti dellorganizzazione
sono ancora ricercati.
Immigrazione
clandestina:
coinvolto minorenne
LECCE, 9.
Coinvolto nel favoreggiamento
dell'immigrazione clandestina, un
giovane stato arrestato nel Sa-
lento. Si tratta di un ragazzo di 17
anni bloccato dagli agenti di poli-
zia delle volanti dopo un lungo in-
seguimento avvenuto sulla super-
strada Lecce-Brindisi.
Il ragazzo, residente a Mesagne
(Brindisi), era alla guida di una
vettura di grossa cilindrata quan-
do stato notato da una pattuglia
delle volanti mentre usciva da un
distributore di benzina, all ingres-
so della superstrada. Alla vista
della polizia il giovane ha accele-
rato: linseguimento si concluso
a Brindisi dove stato fermato ad
un posto di blocco. A bordo del-
lauto risultata rubata i poli-
ziotti hanno trovato quattro clan-
destini di nazionalit albanese. Il
minorenne dovr rispondere di fa-
voreggiamento dellimmigrazione
clandestina, furto aggravato, resi-
stenza e violenza a pubblico uffi-
ciale e guida senza patente.
CATANIA, 9.
stato scarcerato il maresciallo dei
carabinieri Antonio Costanzo, 46 anni,
arrestato il 17 dicembre scorso con l'ac-
cusa di avere ucciso due persone al qua-
le doveva ingenti somme di danaro avu-
te in prestito per fare fronte a debiti di
gioco. Lo ha deciso il Tribunale della li-
bert di Catania.
Costanzo accusato dalla Procura et-
nea di essere lesecutore materiale del
delitto di Vincenzo Balsamo, un pensio-
nato possidente di 78 anni, assassinato il
7 aprile del 2001 nella propria abitazione
in via Milano a Catania. Luomo fu feri-
to con diversi colpi di coltello e poi uc-
ciso con un colpo di pistola. Nella casa
lavorava come governante la sorella del
maresciallo, Rosa Costanzo, 56 anni,
che fu arrestata per omicidio volontario
e che ancora detenuta.
Laltro delitto contestato a Costanzo
quello di Massimo Ferrari, un confiden-
te di polizia il cui corpo fu trovato il 22
novembre del 1999 nelle campagne di
Tardaria, contrada collinare dellEtna in
territorio di Pedara.
Costanzo, che fu arrestato in casa di
un noto mafioso pentito, ha sempre
respinto ogni addebito sostenendo di es-
sere innocente.

L'OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
UNICUIQUE SUUM
POLITICO RELIGIOSO
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Cumulativo . . . . . . . . . : 240 - L. 465.000 : 120 - L. 232.500
ESTERO (VIA ORDINARIA)
Quotidiano . . . . . . . . . . $ 366
L'Osservatore della Domenica . $ 81
GIOVANNI PAOLO II AL CORPO DIPLOMATICO DURANTE L'UDIENZA
PER LA PRESENTAZIONE DEGLI AUGURI PER IL NUOVO ANNO
Non lasciamoci sopraffare
dalla durezza di questi tempi
Apriamo piuttosto il cuore
e l'intelligenza alle grandi sfide
che ci attendono
Le otto sfide
indicate dal Papa
la difesa della sacralit
della vita umana in tutte le
situazioni, specialmente di
fronte alle manipolazioni
genetiche;
la promozione della fa-
miglia, cellula fondamentale
della societ;
leliminazione della po-
vert, grazie a sforzi dispie-
gati in favore dello svilup-
po, della riduzione del debi-
to e dellapertura del com-
mercio internazionale;
il rispetto dei diritti del-
luomo in ogni circostanza,
con speciale attenzione per
le categorie delle persone
pi vulnerabili: bambini,
donne e rifugiati;
il disarmo, la riduzione
della vendita di armi ai
paesi poveri e il consolida-
mento della pace dopo la fi-
ne dei conflitti;
la lotta contro le grandi
malattie e laccesso dei pi
poveri alle cure e alle me-
dicine di base;
la salvaguardia dellam-
biente e la prevenzione del-
le catastrofi naturali;
lapplicazione rigorosa
del diritto e delle conven-
zioni internazionali.
Certo, si potrebbero aggiun-
gere tante altre esigenze.
Ma se gi queste priorit
fossero al centro delle
preoccupazioni dei respon-
sabili politici, se gli uomini
di buona volont le tradu-
cessero nei loro impegni
quotidiani, se gli uomini di
religione le includessero
nel loro insegnamento, il
mondo sarebbe radicalmen-
te diverso.
(Giovanni Paolo II, 10 gennaio)
Non lasciamoci sopraffare dalla durezza di
questi tempi. Apriamo piuttosto il cuore e lintel-
ligenza alle grandi sfide che ci attendono. l'e-
sortazione rivolta da Giovanni Paolo II ai membri
del Corpo Diplomatico accreditato presso la San-
ta Sede, ricevuti nella mattina di gioved 10 gen-
naio, nella Sala Regia, per la tradizionale udienza
in occasione della presentazione degli auguri per
il nuovo anno. Questi sono i punti nodali del di-
scorso pronunciato dal Santo Padre:
Lavvenire spalancato, Dio cammina sulle
nostre strade! Per quanti hanno posto la
propria fiducia e la propria speranza in Ges,
nato a Betlemme per farsi uno di noi, risuona-
to proprio nel cuore della notte di Natale, il
messaggio angelico: Non temete...;
La marginalizzazione delle religioni un'in-
giustizia e un errore di prospettiva Ricono-
scere un fatto storico innegabile non significa af-
fattodisconoscerelesigenza moderna di una giu-
sta laicit degli Stati, e dunque dellEuropa!;
Significativi passi in avanti sul sentiero del-
la pacificazione tra gli uomini e i popoli Per
Cipro, per il Kosovo, per la Repubblica Popolare
diCinaelaRepubblicadiCina, per lo Sri Lanka;
La Terra Santa , per colpa degli uomini,
una terra di fuoco e di sangue Le armi e gli
attentati cruenti non saranno mai strumenti
adeguati per far giungere messaggi politici agli
interlocutori;
Gli Israeliani e i Palestinesi, gli uni contro
gli altri, non vinceranno la guerra. Gli uni, in-
sieme con gli altri, possono vincere la pace
Soltanto il rispetto dellaltro e delle sue legitti-
me aspirazioni, lapplicazione del diritto interna-
zionale, levacuazione dei territori occupati e
uno statuto internazionalmente garantito per le
parti pi sacre di Gerusalemme, sono in grado
di avviare un processo di pacificazione in questa
parte del mondo;
Dopo l'11 settembre dare lavvio a un pro-
cesso di guarigione, per superare la paura ed
evitare che male si aggiunga a male, violenza a
violenza Di fronte alla barbara aggressione e
ai massacri si pone non soltanto la questione
della legittima difesa, ma anche quella dei mezzi
pi adatti a sradicare il terrorismo, come pure
quella della ricerca delle cause che stanno allo-
rigine di simili azioni;
Uccidere in nome di Dio un pervertimento
della religione Occorre ascoltare la doman-
da che ci viene rivolta dal cuore stesso di questo
abisso: il posto e luso della religione nella vita
degli uomini e delle societ;
La nascita di una Unione africana costitui-
sce di per s una buona notizia QuestOrga-
nizzazione dovrebbe contribuire ad elaborare
principi comuni che uniscano tutti gli Stati
membri, per rispondere alle sfide pi impegnati-
ve quali la prevenzione dei conflitti, leducazione
e la lotta contro la povert;
Un accorato appello agli abitanti dellAmeri-
ca Latina, e specialmente agli Argentini
Nelle presenti difficolt conservino viva la spe-
ranza, rimanendo consapevoli che, disponendo
di cos tante risorse umane e naturali, la situa-
zione attuale non irreversibile e pu essere su-
perata con lapporto di tutti;
Le due vere domande: la verit su Dio e la
verit sulluomo Dio non al servizio dun
uomo o di un popolo, e nessun progetto umano
pu pretendere di appropriarsene... Questa veri-
t su Dio e sulluomo, i cristiani loffrono a tutti
gli uomini, specialmente ai loro fratelli e sorelle
fedeli dellIslam autentico, religione di pace e
damore del prossimo;
Le grandi sfide che ci attendono A voi,
Signore e Signori, affido queste riflessioni, che
nascono dalla preghiera come pure dalle confi-
denze che ricevo da quanti vengono a farmi visi-
ta. Vi chiedo di trasmetterle ai vostri rispettivi
governi;
Rechiamo tutti nelle nostre mani disarmate
la luce dun amore che nulla riesce a scorag-
giare: il mio auspicio per il prossimo incon-
tro di Assisi Le tenebre non possono essere
fugate che dalla luce. Lodio non vinto che
dallamore.
Pagine 6/7 e 8
NS!||
|N||MAZ|N|
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza Sua
Eminenza Reverendissima il
Signor Cardinale Camillo Rui-
ni, Suo Vicario Generale per
la Diocesi di Roma e Presiden-
te della Conferenza Episcopale
Italiana.
O g g i
Una recente indagine
segnala l'aumento dei figli nati
fuori dal matrimonio
La libert
senza responsabilit
diventa egoismo a due
di FERDINANDO MONTUSCHI
Pagina 3
MEDIO ORIENTE
Rappresaglia
israeliana dopo
l'attacco di Hamas
AFGHANISTAN
Il Governo ordina
alle milizie
di abbandonare
la capitale
Pagina 2

PAGINA
2 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 11 Gennaio 2002
DA| MND
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n
p
r
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m
o
p
i
a
n
o MEDIO ORIENTE Pronta rappresaglia dopo il san-
guinoso attacco dei terroristi di Hamas al fortino
israeliano. Carri armati e bulldozer israeliani sono
entrati nella citt palestinese di Rafah, nella Striscia
di Gaza, e hanno raso al suolo abitazioni e uffici
dell'Amministrazione autonoma.
LIBANO Firmato a Bruxelles l'accordo di coope-
razione economica con l'Unione Europea che frutte-
r al Libano prestiti per circa 80 milioni di euro e fa-
cilitazioni nel settore delle esportazioni.
AFGHANISTAN Il Governo provvisorio ha ordinato
ai mujaheddin che hanno combattuto contro il regi-
me dei Taleban di lasciare Kabul e tornare alle pro-
prie basi militari. Nella capitale afghana si attende
l'arrivo della forza multinazionale di pace.
INDIA-PAKISTAN Violenti duelli di artiglieria sono
segnalati nella regione di confine del Kashmir. An-
nunciata una missione del Segretario di Stato Usa
Colin Powell nei due Paesi.
IRLANDA DEL NORD Sono ripresi gli incidenti nei
quartieri Nord di Belfast tra militanti filorepubblicani
e nazionalisti, da un lato, e unionisti dall'altro.
ARGENTINA A causa della crisi economica nelle
farmacie e negli ospedali scarseggiano i medicinali.
MEDIO ORIENTE Militari entrano nella Striscia di Gaza e distruggono edifici
Rappresaglia israeliana
dopo l'attacco di Hamas
AFGHANISTAN In ossequio agli accordi raggiunti alla conferenza di Bonn
Il Governo ordina alle milizie
di abbandonare la capitale
MARIO AGNES
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IRLANDA DEL NORD Decine di feriti negli scontri
Belfast: si riaccendono i tafferugli
nella zona di Ardoyne
davanti alla scuola Holy Cross
INDIA-PAKISTAN Annunciata missione di Powell
Il protrarsi dei cannoneggiamenti
aggrava la persistente minaccia
di una guerra generalizzata
Usa: il Pentagono
intende disattivare
migliaia
di testate atomiche
Colombia: rottura
del dialogo
tra Governo e Farc
Argentina: scarseggiano
i prodotti farmaceutici
BRUXELLES, 10.
Dopo sei anni di negoziati, il Libano e lUnione Europea (Ue) siglano oggi a
Bruxelles laccordo di collaborazione Euro-Med che entrer in vigore il pros-
simo aprile. Questo accordo contribuir allo sviluppo delleconomia libanese,
in particolare nei settori dellindustria e dellagricoltura e faciliter lingresso
del Libano nellOrganizzazione Mondiale del Commercio (Wto), ha commen-
tato il Primo Ministro libanese Rafiq Hariri. A seguito dell'intesa il Libano be-
neficer di prestiti per circa ottanta milioni di Euro per lo sviluppo di progetti
socio-economici e agro-industriali. Laccordo prevede inoltre che determinati
prodotti libanesi entrino subito nei duty free, mentre quelli europei dovran-
no aspettare sino al 2014 per fare il loro ingresso sul mercato libanese alle
stesse condizioni.
Lo scorso anno il Libano ha importato dallEuropa prodotti per circa tre
miliardi di Euro, mentre ha esportato verso i Paesi dell'Ue beni per un valore
di appena 150 milioni di Euro.
Accordo di cooperazione
tra Libano e Unione Europea
ISLAMABAD, 10.
Reparti congiunti delle forze speciali pakistane e di quelle statunitensi sono
impegnati nelle ultime ore in rastrellamenti nel territorio del Pakistan alla cac-
cia di esponenti di Al Qaeda tra i quali non si esclude possa essere lo stes-
so Osama Bin Laden che potrebbero essere sconfinati dal vicino Afghani-
stan. Gi nei giorni scorsi si era appreso di un sopralluogo condotto da una
ventina di marines in territorio pakistano. In Pakistan, nelle ultime settimane,
le forze locali hanno gi catturato circa 350 miliziani di Al Qaeda in fuga, una
parte dei quali stata poi consegnata alle forze statunitensi. Le attuali ricer-
che congiunte si concentrerebbero nelle aree tribali del Waziristan e del Kur-
ram, a ridosso del distretto afghano di Khost, dove, nel frattempo, sono ripre-
si i raid aerei statunitensi. Si tratta di zone nelle quali stata segnalata di re-
cente la maggiore concentrazione di fuggitivi e dove pi forti sono le sacche
di consenso locali nei confronti dei Taleban e dello stesso bin Laden.
Si estende al territorio pakistano
la caccia ai terroristi di Al Qaeda
Tadjikistan: terremoto
provoca tre vittime
DUSHAMB Un violento terre-
moto ha colpito mercoled pome-
riggio il Tadjkistan, causando
come riferisce l'agenzia di stampa
francese Afp la morte di non
meno di tre persone e il ferimento
di altre 54, di cui sei versano in
gravissime condizioni negli ospe-
dali. Lo ha reso noto riferisce
ancora l'agenzia di stampa sopra
citata il ministero delle situazio-
ni di emergenza a Dushamb. Il
terremoto, di magnitudo 7 sulla
scala Richter ha colpito la regione
di Ragun, un centinaio di chilome-
tri circa ad Est della capitale, in
particolare tre villaggi dove sono
state completamente distrutte 52
case e 600 persone sono rimaste
senza tetto. Lepicentro del violen-
to sisma stato localizzato dagli
esperti nelle montagne a circa 240
km ad Est di Dushamb.
liari erano stati pi volte aggrediti da
estremisti unionisti che contestano il di-
ritto di passare attraverso quello che
considerano loro territorio. La polizia
ha dovuto affrontare la violenza dei mi-
litanti delle due parti che si accusano vi-
cendevolmente della responsabilit degli
scontri davanti alla scuola, che oggi ri-
masta chiusa per misura precauzionale.
Sulla Crumlin Road le forze dell'ordi-
ne hanno fronteggiato circa trecento fi-
lorepubblicani che le hanno attaccate
con bottiglie incendiarie, sassi e fuochi
dartificio e che hanno bruciato diversi
veicoli in sosta. Almeno una decina di
manifestanti sono stati feriti a loro volta,
due colpiti dalle pallottole di plastica
sparate dai poliziotti per disperdere la
folla ostile. Dall'altra parte, sulla Twyd-
del Avenue, la polizia ha dovuto usare i
mezzi blindati per respingere un attacco
di manifestanti unionisti, prima di erige-
re barriere per separare le due parti.
Un appello alla calma stato rivolto
in serata dai leader delle due comunit,
in particolare dal Primo Ministro del
Governo autonomo nordirlandese, l'u-
nionista David Trimble, e dal suo vice, il
nazionalista Mark Durkan: Chiediamo
a ciascuno nella zona di fare un passo
indietro e di considerare leffetto che ul-
teriori violenze potrebbero avere sulle
loro comunit, afferma un comunicato
congiunto di Premier e Vicepremier.
zata tra i due Paesi, tra l'altro entrambi
in possesso di armi atomiche.
Mentre si susseguono gli appelli ai
Governi di Nuova Delhi e di Islamabad
ad allentare la tensione e a prendere ini-
ziative atte a rilanciare un dialogo politi-
co, l'amministrazione degli Stati Uniti
ha annunciato una missione diplomatica
nell'area, a partire dal 15 gennaio, del
Segretario di Stato Colin Powell. Po-
well incontrer i leader di entrambi i
Paesi per sollecitare una riduzione delle
tensioni e migliorare ulteriormente la
nostra cooperazione internazionale nella
lotta contro il terrorismo, ha detto ieri
il portavoce del Dipartimento di Stato,
Richard Boucher. Lo stesso Powell,
sempre ieri, ha ricevuto a Washington il
Ministro degli interni indiano Lal K. Ad-
vani al quale ha rinnovato l'esortazione
ad affrontare la crisi con mezzi diploma-
tici, ma con il quale ha anche parlato
della lotta contro il terrorismo.
Come noto, l'India accusa il Pakistan
di sostenere il terrorismo dei separatisti
islamici del Kashmir indiano, che hanno
basi in territorio pakistano. Le autorit
indiane hanno finora ritenuto insuffi-
cienti i provvedimenti adottati da quelle
pakistane, compresi le centinaia di arre-
sti di militanti di Jais-i-Mohammed e di
Laskar-i-Taiba, responsabili, tra l'altro,
del cruento attentato del 13 dicembre
contro il Parlamento di Nuova Delhi.
BELFAST, 10.
C' forte preoccupa-
zione per il riaccendersi
delle violenze a Belfast,
in Irlanda del Nord, do-
ve tra ieri pomeriggio e
questa notte non meno
di venti poliziotti sono
stati feriti mentre tenta-
vano di frenare gli scon-
tri scoppiati nei quartieri
Nord della citt tra mili-
tanti filorepubblicani e
nazionalisti da un lato e
unionisti dall'altro.
I tafferugli erano
scoppiati nel pomeriggio
davanti alla scuola catto-
lica Holy Cross, nella
zona di Ardoyne, dove
gi in settembre, all'ini-
zio dell'anno scolastico,
gli scolari e i loro fami-
ISLAMABAD, 10.
Violenti e cruenti can-
noneggiamenti si susse-
guono alla frontiera del
Kashmir tra India e Pa-
kistan, fra gli eserciti dei
due Paesi che vi hanno
dispiegato massicciamen-
te uomini e mezzi. Inol-
tre, fonti indiane hanno
riferito ieri che la pro-
pria contraerea ha colpi-
to un velivolo pakistano,
mentre fonti pakistane
hanno denunciato la
morte di un proprio poli-
ziotto in uno scontro
con soldati indiani. Nella
comunit internazionale
aumenta l'inquietudine
per il protrarsi della crisi
che accresce la minaccia
di una guerra generaliz-
WASHINGTON, 10.
Gli Stati Uniti intendono disattivare
migliaia di vettori nucleari per puntare
su difese alternative, come le bombe
convenzionali ad alta precisione e l'ini-
ziativa di difesa antimissile, ma gran
parte delle testate atomiche non dovreb-
bero essere distrutte, bens tenute in de-
posito, secondo quanto afferma lannua-
le Nuclear Posture Review presentato
ieri dal Pentagono. Il rapporto annuale,
che fa il punto sulla situazione nucleare
Usa, non indica comunque quante testa-
te nucleari saranno distrutte e quante
saranno invece tenute in deposito per
essere utilizzate in caso di necessit.
Il Presidente statunitense, George W.
Bush, si impegnato a ridurre larsena-
le nucleare Usa, che supera attualmente
le 6.000 bombe atomiche, ad un livello
variante tra 1.700 e 2.200 testate nel cor-
so del prossimo decennio. La riduzione
delle testate nucleari pronte ad essere
lanciate contro la Russia ed altri poten-
ziali nemici rende comunque pi urgen-
te per gli Stati Uniti il problema dei con-
trolli periodici sulla efficienza operativa
dei sistemi nucleari attivi. Lamministra-
zione Bush ha ribadito che non intende
riprendere per il momento gli esperi-
menti nucleari sotterranei nel Nevada
(rispettando cos la moratoria annuncia-
ta nel 1992 dal suo predecessore Bill
Clinton). Ma il rapporto di ieri sottoli-
nea che, data la riduzione delle testate
operative, ancora pi importante per
gli Stati Uniti trovare il modo per effet-
tuare esperimenti che garantiscano il lo-
ro perfetto funzionamento.
BOGOT, 10.
Il Presidente colombiano, Andres Pa-
strana, ha indetto unimmediata riunio-
ne nella sede del Governo per esaminare
la situazione creatasi dopo la rottura dei
negoziati di pace con le Forze armate ri-
voluzionarie della Colombia (Farc), av-
venuta ieri durante lennesimo incontro
tra esponenti del Governo e rappresen-
tanti della guerriglia di sinistra.
Come previsto dagli accordi sulla zo-
na di distensione di 48.000 km quadra-
ti, smilitarizzata e controllata dal 1998
dalle Farc, in caso di rottura, queste ul-
time hanno 48 ore di tempo per ritirarsi
dallarea, che occupano legalmente. La
decisione di rompere il dialogo stata
causata dal fatto che il Governo non ha
accettato la pretesa della guerriglia di
sospendere i controlli svolti dalle Forze
armate ai limiti della zona di distensio-
ne. Qualora il Presidente Pastrana rati-
ficasse la decisione in tal senso dellAlto
commissario per la pace Camilo Gomez,
le Farc dovrebbero abbandonare, la-
sciandoli ai militari, i cinque municipi
(nel principale dei quali, Caguan, si so-
no svolti i falliti colloqui di ieri) della
zona di distensione dove si erano in-
stallate, e tornare nella selvaggia zona
circostante che controllano da decenni.
BUENOS AIRES, 10.
Il neo-Presidente argentino, Eduardo
Duhalde, ha proclamato ieri l'emergen-
za sanitaria su tutto il territorio naziona-
le. Infatti, nelle farmacie, ma anche ne-
gli ospedali cominciano a scarseggiare
alcuni medicinali di base, in particolare
quelli acquistati all'estero. Tra i prodotti
mancanti figurano i farmaci contro il
diabete, l'Aids e il cancro. Le relative
importazioni sono bloccate dalle gravi
difficolt finanziarie del Paese.
Duhalde ha incaricato il vice-coordi-
natore del Governo Juan Pablo Cafiero
di varare un programma per affrontare
l'emergenza sanitaria. Dal Brasile
giunto ieri a Buenos Aires un carico di
275 mila fiale di insulina per un valore
complessivo di circa un milione e mezzo
di euro. Nei prossimi giorni, il Governo
brasiliano invier medicinali contro
l'Aids e il cancro. I pagamenti avverran-
no con una scadenza ancora da fissare.
Oggi, i medici di 70 ospedali della
provincia di Buenos Aires protesteranno
nella capitale contro la mancanza di
medicinali e prodotti di prima necessit
dovuta alla speculazione, e per solleci-
tare la nomina di un Ministro della sani-
t, carica attualmente vacante.
In tema di proteste, la federazione
delle associazioni dei commercianti ha
annunciato per oggi uno sciopero gene-
rale degli acquisti. Il settore intende de-
nunciare le manovre dei fornitori di
merci che aumentano i prezzi in modo
speculativo, provocando cos il blocco
dei rifornimenti.
Il Ministro delleconomia, Jorge Re-
mes Lenicov, ha annunciato ieri sera
lattenuazione delle misure di restrizioni
bancarie, in particolare sui prelievi dai
depositi e conti correnti. Da oggi i titola-
ri potranno ritirare dai loro conti banca-
ri ha precisato il Ministro fino a
1.500 pesos al mese, contro i 1.000 at-
tuali.
Linnalzamento del limite di prelievo
riguarda i conti sui quali vengono versa-
te le retribuzioni e gli assegni pensioni-
stici. Dagli altri conti di risparmio po-
tranno invece essere ritirati fino a 1.200
pesos al mese.
Le restrizioni bancarie erano state im-
poste il 3 dicembre scorso dal preceden-
te Governo nellambito delle misure
adottate per frenare la fuga di capitali
allestero e il prosciugamento delle riser-
ve valutarie.
KABUL, 10.
Il nuovo Governo provvisorio afghano
ha ieri ordinato che tutti gli uomini ar-
mati, tranne la polizia e il personale di
sicurezza ufficiale, lascino Kabul e torni-
no nelle proprie basi militari. Lo ha an-
nunciato il Ministro dellinterno, Yunis
Qanuni. L'Esecutivo, secondo quanto ha
detto Qanuni, ha cominciato ieri ad at-
tuare un piano per il disarmo della citt.
Il Governo ha deciso di attuare laccor-
do di sicurezza che era stato concordato
a Bonn ha detto Qanuni . A nessu-
na persona armata o con munizioni sar
consentito di girare per le strade.
Il Ministro dellinterno ha anche pre-
cisato che i comandanti dellAlleanza del
Nord dovranno lasciare le abitazioni ci-
vili che hanno requisito a Kabul se i
proprietari sono nella capitale. Ieri mat-
tina, il capo della sicurezza pubblica af-
ghana Din Mohamad Jurhat, citando
Qanuni, aveva parlato di un termine di
tre giorni dato ai miliziani per lasciare la
citt. Il Ministro, in base a quanto riferi-
to dallagenzia Reuters, non ha invece
fatto riferimento a questa scadenza.
Il nuovo Governatore della citt af-
ghana di Kandahar, Ali Gul Aga, ha in-
tanto annunciato unamnistia per i Tale-
ban che si sono volontariamente arresi e
per quelli che lo faranno. Lamnistia era
gi stata preannunciata dallo stesso Gul
Aga invarie dichiarazioni rilasciate dopo
la resa di vari esponenti del vecchio re-
gime, che si sono consegnati alle nuove
autorit. Tra questi figurano anche tre
ex Ministri. I tre sono il mullah Obaidul-
lah, lex responsabile della difesa, il mul-
lah Nooruddin Turabi, lex Ministro del-
la giustizia e il mullah Saadudin, ex tito-
lare del dicastero per le miniere. Lini-
ziativa del Governatore di Kandahar
secondo quanto segnala l'Ansa sta
gi provocando dissapori con il Governo
centrale di Kabul. Un alto funzionario
del Ministero dellinterno ha ieri dichia-
rato che per il popolo afghano non
accettabile che i tre ex Ministri siano
stati lasciati liberi dopo il loro atto di
sottomissione alle nuove autorit locali.
Sette soldati soldati statunitensi sono
infine rimasti ieri uccisi in Pakistan in
seguito allo schianto dellaereo C-130
che li stava trasportando. Lo ha reso no-
to il Pentagono, che ha diffuso la lista
delle vittime ed ha confermato che
stata aperta uninchiesta per accertare
le cause del disastro. Laereo era decol-
lato da Jacobadad ed precipitato in
una zona montagnosa e impervia non
lontano da Quetta, nel Sud-Ovest del
Paese, mentre, a quanto si appreso,
stava compiendo una manovra di avvici-
namento per latterraggio.
TEL AVIV, 10.
Dopo l'assalto di Hamas ad un fortino
di frontiera che ha causato la morte di
quattro militari e di due attaccanti,
Israele ha sferrato in nottata una rap-
presaglia nella Striscia di Gaza. Carri ar-
mati e bulldozer sono entrati nella citt
di Rafah e hanno distrutto diverse abita-
zioni e uffici dell'Autorit Palestinese
(Ap). I mezzi hanno agito protetti da un
intenso fuoco di copertura di armi auto-
matiche, secondo quanto reso noto dalle
forze di sicurezza dell'Ap.
Le forze israeliane hanno preso inol-
tre il controllo di tre postazioni della po-
lizia marittima palestinese nel villaggio
di Mawassi, in un settore dove Israele
ha il controllo della sicurezza. Loccupa-
zione avvenuta senza scontri a fuoco e
una decina di poliziotti palestinesi sono
stati allontanati. Gli agenti dell'Ap erano
incaricati, in collaborazione con perso-
nale israeliano, di sorvegliare i movi-
menti dei pescherecci palestinesi al lar-
go della Striscia di Gaza.
Il Primo Ministro israeliano, Ariel
Sharon, ha detto di ritenere il Presiden-
te dell'Ap, Yasser Arafat, interamente
responsabile dellattacco al fortino
israeliano. Entro pochi giorni ha ag-
giunto il Premier il Governo si riuni-
r per decidere quale sar la sua politica
nei confronti dellAutorit Palestinese e
quali passi Israele intraprender contro
di essa.
L'attacco di Hamas al fortino israelia-
no rischia di fare saltare la tregua di-
chiarata tre settimane fa da Arafat in un
discorso televisivo, che ha portato ad
una sensibile diminuzione delle violenze.
Inoltre non si placa la polemica sulla na-
ve carica di armi fermata dalle autorit
israeliane nel Mar Rosso e diretta, se-
condo il Governo di Tel Aviv, nei Terri-
tori palestinesi. L'Ap ha negato ogni
coinvolgimento nella vicenda e ha accu-
sato Sharon di strumentalizzare l'episo-
dio per evitare la ripresa dei colloqui di
pace. Gli Stati Uniti, impegnati in un
tentativo di mediazione che nei giorni
scorsi ha portato nella regione l'inviato
Anthony Zinni, hanno espresso preoccu-
pazione per i nuovi sviluppi. Il Segreta-
rio di Stato Usa, Colin Powell, ha telefo-
nato ieri ad Arafat, sollecitandolo a for-
nire la propria versione dei fatti. Powell
ha sottolineato limportanza che gli Stati
Uniti attribuiscono a questa vicenda e
lurgente necessit di ricevere una com-
pleta spiegazione, ha detto il portavoce
del Dipartimento di Stato, Richard Bou-
cher. Washington considera la vicenda
molto grave, se i palestinesi hanno
qualcosa da dire su questo meglio che
lo facciano al pi presto, ha aggiunto.
La polizia schierata a Belfast nella zona di Ardoyne road Soldati indiani di pattuglia lungo il confine in Kashmir
.
W
Nel sesto anniversario della scompar-
sa del
Prof. GASTONE IMBRIGHI
la FAMIGLIA Lo ricorda con una Santa
Messa di suffragio alle ore 18 di merco-
led 16 gennaio nella chiesa parrocchiale
di S. Lucia alla Circonvallazione Clodia.
.
Lutti nell'Episcopato
giunta soltanto oggi la dolo-
rosa notizia della pia morte di
Sua Eccellenza Reverendissima
Monsignor Lawrence Joseph Ri-
ley, Vescovo titolare di Daimlaig,
gi Ausiliare di Boston (Stati Uniti
d'America), avvenuta il 2 dicem-
bre 2001, all'et di 87 anni.
Il compianto Presule era nato
in Boston il 6 settembre 1914 ed
era stato ordinato sacerdote il 21
settembre 1940. Il 1 dicembre
1971 era stato eletto alla Sede tito-
lare di Daimlaig e nello stesso
tempo era stato nominato Ausilia-
re dell'Arcivescovo di Boston. Il 2
febbraio 1972 aveva ricevuto l'or-
dinazione episcopale. Il 16 gen-
naio 1990 aveva rinunciato all'uffi-
cio di Ausiliare di Boston.
* * *
Giunge inoltre la dolorosa noti-
zia della pia morte di Sua Eccel-
lenza Reverendissima Monsignor
Ernesto Gonalves Costa, OFM,
Vescovo emerito di Faro (Porto-
gallo), avvenuta luned 7 gennaio
nel Seminrio das Misses Fran-
ciscanas di Lisbona.
Il compianto Presule era nato
in S. Romo de Ucha, Arcidiocesi
di Braga, il 13 agosto 1921 ed era
stato ordinato sacerdote il 25 lu-
glio 1946. Il 27 ottobre 1962 era
stato eletto alla Diocesi di Inham-
bane (Mozambico) e il 30 dicem-
bre dello stesso anno aveva rice-
vuto l'ordinazione episcopale. Tra-
sferito alla Chiesa residenziale di
Beira (Mozambico) il 23 dicembre
1974, aveva rinunciato al governo
pastorale il 3 dicembre 1976. Il 4
aprile 1977 era stato trasferito alla
Sede vescovile di Faro. Il 21 aprile
1988 aveva rinunciato al governo
pastorale della diocesi.

PAGINA
3 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 11 Gennaio 2002
T A
||ZA
| G|NA
.
Scritti di Elio Vittorini in un volume di Crovi
Un intellettuale
disorganico
C|AuD| !SCAN|
A diciott'anni sei scappato di casa, /
(...) / Senz'altro bene addosso che la
tua tessera fascista. / Avanti leva ti sei
fatto soldato. / E cinquanta lire ogni
tanto ti hanno sfamato per mesi. / (...)
/ Ma avevi coraggio per due, presunzio-
ne se non coraggio. / (...) / Ma sei un
giovane scrittore che non c' chi ti pos-
sa aiutare. un lamento, un ironico
bilancio-epitaffio da cui tolgo pochi
versi, quello che Vittorini pubblic nel
dicembre 1934 sul Bargello, settimana-
le fiorentino tra fronda e propaganda di
regime.
Sono righe che si leggono ne Il lun-
go viaggio di Vittorini, la gigantesca
biografia critica che Raffaele Crovi, a
suo tempo amico e collaboratore del
grande siracusano, ha pubblicato quat-
tro anni fa, come preludio a questo re-
centissimo e non meno ponderoso Cul-
tura e libert (Aragno, Cuneo, 2001, pp.
382, ; 18,09), dove si raccolgono saggi,
note e lettere da Il Politecnico, perio-
dico di cultura che Vittorini diresse, tra
il '45 e il '47, con il programma di un
severo e positivo rinnovamento dell'in-
tellighentsia italiana.
Documento accuratissimo e analisi
critica (e autocritica) dell'itinerario di
uno tra i pi dialettici personaggi pub-
blici della nostra cultura, questo libro,
che Raffaele Crovi scorta con una prefa-
zione cos fendente e informata da darci
in poche pagine la sezione verticale di
un pluridecennale percorso creativo e di
testimonianza, si fissa con sorprendente
attualit nel quadro di ci che oggi ri-
mane dei grandi dibattiti ideali e ideolo-
gici del secondo Novecento: cultura, li-
bert, politica, civilt, letteratura, storia,
religione. Per non dire: conservazione e
rivoluzione, fascismo e antifascismo, co-
munismo e liberalismo.
Vittorini stesso aveva classificato nel
Diario in pubblico la sua attivit sotto i
titoli: La ragione letteraria, dal '29 al
'36; La ragione antifascista, dal '37 al
'45; La ragione culturale, dal '45 al
'47; La ragione civile, dal '48 al '56.
Una serie di anni a partire dal mo-
mento in cui, come si legge da una pa-
gina di Enrico Falqui, di Elio Vittorini
vorremmo saper descrivere i primi in-
contri, in anni lontani, quando, giunto a
Roma dalla Sicilia, di prima mattina,
con l'aspetto quasi di un fuggiasco, scar-
ruffato e spiegazzato, ma ilare negli oc-
chi pungenti, col solo bagaglio di una
borsa da studente, correva a bussare al-
la porta di casa nostra. E poi, attraver-
so i ricordi di Carlo Bo (Alla fine, la
sua storia si risolve in un'unica immagi-
ne, stupenda e indimenticabile per chi
l'ha conosciuto in vita! L'immagine della
libert, legata alla prima pronuncia della
verit umana); di Giovanni Raboni (S,
l'eccezionalit, il fascino di Vittorini
dell'uomo come dello scrittore stava-
no in un tasso insolitamente alto d'in-
corruttibilit e di slancio vitale); di Italo
Calvino (Il termine conversazione che
Vittorini scelse per il suo titolo pi fa-
moso richiama le sacre conversazioni,
i quadri religiosi rinascimentali le cui fi-
gure silenziosamente evocano, con la lo-
ro solenne armonia, uno scambio di pa-
role universali.
Ma ecco, nulla tacendo e nulla smus-
sando, le ancor pi rettilinee parole di
Crovi, nel capitolo introduttivo di Cultu-
ra e libert, circa il valore odierno della
testimonianza intellettuale di Vittorini
che, ...bench coinvolto, via via nella
militanza politica prima come anarchi-
co, poi come fascista di sinistra, quindi
come comunista, in seguito come socia-
lista e infine come radicale, un intel-
lettuale disorganico: anche quando
stato partiticamente impegnato (pi co-
me simpatizzante che come tesserato),
sempre stato eretico rispetto alle ideo-
logie, sfuggendo costantemente al condi-
zionamento del loro dogmatismo, del lo-
ro manicheismo.
Aveva, Vittorini, un'idea della verit
come di cosa che continuamente cam-
biasse e che continuamente bisognasse
aggiornare, per cui non si consegn mai
a nessuna ideologia.
Ma prima che alla notissima diatriba
politecnica con Palmiro Togliatti, pas-
sata tuttavia, con ragione, agli atti della
totale e meschina intransigenza ideologi-
ca del PCI nei riguardi dell'autonomia
degli intellettuali, a proposito di quella
verit che, avant tout, Vittorini cercava,
ecco una lettera di Felice Balbo, fra le
prime pagine di questa raccolta a discu-
tere circa la nuova cultura alla quale
Vittorini aveva chiamato artisti, scritto-
ri, pensatori, poeti, italiani.
E siccome li aveva chiamati nel segno
di una nuova cultura in cui si sarebbe
dovuto credere per se stessa, dopo
aver chiarito che dare a Cesare, non
significa lasciar fare a Cesare, contrap-
ponendosi a Vittorini che bandiva ogni
arte consolatoria, replicava: E allora ci
vuole la consolazione per l'uomo. Ma
una consolazione giusta, quella che non
lo insabbia nel piacere, nell'assassinio,
nel fatalismo, quella invece che discac-
cia la belva della disperazione dal cuore.
Quella del Cristianesimo che la Chiesa
eterna e non quella del cristianesimo
cultura. Neanche noi sappiamo che far-
cene di una cultura che consoli, che fac-
cia finta di essere Dio, che non dia a
Cesare quel che va dato a Cesare (...)
ma noi sappiamo anche che senza dare
a Dio quel che di Dio l'uomo non pu
pi fare, fare nulla, nemmeno la cultu-
ra, perch non pi uomo, non esiste
pi come uomo.
Tant' che Vittorini, disquisendo poi
con Bo, pure lui in disaccordo sulla con-
cezione della figura di Cristo solo come
cultura, precisa: ...io mi sono rivolto
anche a idealisti e a cattolici, e li ho in-
vitati anch'io a qualcosa (...), ma non li
ho invitati ad abbandonare la loro fede
e convertirsi alla mia.
Infine Vittorini rilascia una dichiara-
zione che difficilmente s' sentita ancora
sulla bocca, o s' letta ancora dalla pen-
na, di un intellettuale laico, ma serio e
rispettoso. Si riferisce a Cristo e scrive:
Ora credo che l'Uomo pi grande esi-
stito finora sulla terra sia Lui, e che nul-
la di quanto gli uomini hanno pur detto
di pi nuovo e concreto, o anche di pi
utile, dopo di Lui, sia stato ancora detto
in contrasto con Lui. Inoltre sono pieno
di riverenza per la fede che tante gene-
razioni di uomini hanno potuto avere in
Lui e (...) sento che Cristo non ha per-
duto importanza dentro di me....
Cesare la societ civile e Cristo la
traguardava attraverso una moneta. Vo-
leva dire di non negarsi alle leggi che
appartengono al destino temporale del-
l'uomo, ma di non temerle, perch se
mai esse lo tenessero in schiavit, altre
leggi verrebbero in suo soccorso.
Meno sottile ma ideologicamente pi
esplosivo fu, come si sa, lo scontro di
Vittorini contro la servit pratica e mo-
rale degli intellettuali al partito comuni-
sta, propugnata al movimento e impu-
gnata contro di lui dal suo capo.
Troppo sommario il tuo giudizio
scrive Togliatti ch tra politica e cul-
tura passano legami strettissimi di di-
pendenza reciproca, e tutti e due si
muovono nella storia, quando si adegui-
no, s'intende, ai loro obiettivi.
Vittorini, prima tiene a precisare di
sentirsi esattamente l'opposto di quel
che normalmente s'intende per uomo
di cultura: non ha studi n liceali, n
universitari; non sa n di latino n di
greco; i suoi nonni erano operai e suo
padre ferroviere; quel che ha imparato
l'ha imparato nel mondo e da solo; le
lingue straniere le sa come un sordo-
muto (parole sue). Ma sa che politica e
cultura sono due attivit ben distinte e
che quando l'una di esse ridotta a non
avere il dinamismo suo proprio o a per-
dere la possibilit di sviluppare il senso
di ricerca suo proprio, si deve dire che
lascia un vuoto nella storia.
Poi la celebre stoccata: N chi suona
il piffero per una politica rivoluzionaria
meno arcade e pastorello di chi lo
suona per una politica reazionaria o
conservatrice.
Per Vittorini la cultura ricerca di ve-
rit, non predicazione. E per questo so-
lo scopo fine e mezzo.
Difendere la ricerca difendere la li-
bert.
Difendere la libert difendere la
creativit artistica.
Gi s'era tolto dal fascismo, Vittorini,
per questi motivi, e ben fa a dire che il
suo era comunque un fascismo da quat-
tordicenne.
Poi, in piena maturit, si toglier dal
comunismo.
La sua parabola ulteriore non sar fe-
licissima, n ideologicamente (per cui
Crovi ne cita la persistente incoerenza),
n come scrittore, dal momento che
nota la sua crisi letteraria, i libri scritti a
met, la tormentosa coabitazione in lui
di umanesimo e scienza (le due tensio-
ni, per cui il prefatore cita ancor pi
giustamente queste parole di Vittorini:
...ma il discrimine fra libert e verit,
fra autoritarismo e conservatorismo, fra
innocenza e onest, tra realt e qualit,
credo di averlo sempre rispettato.
O g g i
Una recente indagine segnala l'aumento dei figli nati fuori dal matrimonio
La libert senza responsabilit
diventa egoismo a due
|||D|NAND MN!uSC||
Una recente ricerca dellUnion Camere del-
lEmilia-Romagna segnala un incremento dei figli
naturali. Le regioni maggiormente interessate al
fenomeno sono la Liguria e il Trentino, mentre
quelle nelle quali il fenomeno meno rilevante
sono il Molise e la Basilicata.
Questo dato andrebbe approfondito ma gi di
per s esprime una indicazione precisa: non so-
no le difficolt economiche a determinare i mag-
giori ostacoli nella costituzione di una famiglia e
nella decisione di mettere al mondo i figli. Il dato
statistico sembra addirittura suggerire che pro-
prio nelle regioni dove pi elevato il benessere
economico sembra pi difficile giungere a questo
risultato per garantire ai figli che nascono una fa-
miglia stabile con un futuro certo.
Ogni affrettata generalizzazione risulta sempre
impropria, ma il dato rimane in tutta la sua
crudezza e sembra altres indicare che l dove la
libert individuale dei coniugi prevale, finisce per
prevalere anche la logica del possesso, del-
lavere in questo caso avere un figlio
piuttosto che la logica del condividere, del co-
struire, del dar vita ad una famiglia stabile
assieme a un figlio.
Il figlio naturale che nasce fuori dal matrimo-
nio trova una casa e, forse, anche tutti e due i
suoi genitori, ma non trova una famiglia ricono-
sciuta allinterno della quale poter fare la esal-
tante esperienza di piena appartenenza. Il sen-
so di appartenenza ad una realt sociale forte,
ad una famiglia riconosciuta e stabile garantisce
al bambino una sicurezza fondamentale, impor-
tante per il suo sviluppo affettivo e sociale.
Per il bambino non la stessa cosa stare
con genitori che hanno deciso di vivere insieme
solo provvisoriamente e prevalentemente per
loro rispetto alla esperienza di stare insie-
me a genitori che, con lui, costituiscono una fa-
miglia e decidono di rimanere uniti non solo per
loro, ma anche per lui. La famiglia non una isti-
tuzione costituita per lanagrafe, per il fisco e per
i censimenti: fondamentalmente una realt
umana e affettiva unica che offre una esperienza
irripetibile e insostituibile per ciascuno dei suoi
membri e i cui esiti positivi o negativi rica-
dono prevalentemente sui figli, come dimostra la
pratica della psicoterapia. La sorte del bambino
che nasce al di fuori della famiglia legata allin-
teresse che i suoi genitori hanno e continue-
ranno ad avere nello stare insieme e nel rima-
nere con lui. La possibilit che ciascuno di loro
vuole conservare per nuove possibili decisioni
viene enfaticamente chiamata libert. Vista con
gli occhi del bambino quella medesima libert
invece incertezza, provvisoriet, pericolo per la
stabilit della sua condizione affettiva e relazio-
nale. Nei casi pi fortunati quel bambino potr
essere riconosciuto dal padre e dalla madre che
lo hanno messo al mondo; potr essere assistito,
nutrito, frequentare anche una scuola importante:
ma nessuno, e nessuna norma, potr mai farlo
sentire membro di una famiglia vera, potr ga-
rantirgli di avere una infanzia senza abbandoni,
senza improvvise tempeste affettive capaci di
sconvolgere il clima familiare in cui vive.
Tutto pu improvvisamente azzerarsi se conti-
nua a prevalere la libert senza responsabilit.
Quel bambino non pu pretendere nulla dalla sua
famiglia perch la sua famiglia non esiste, non
mai esistita essendo prevalsa la libert persona-
le dei suoi genitori, timorosi di legarsi, di impe-
gnarsi, di rimanere ingabbiati in una condizione
affettiva scomoda.
La libert riservata e conservata per s, da
parte di chi vuole un figlio senza dar vita ad una
famiglia, ricade cos pesantemente sulla sicurez-
za personale del figlio che nasce: sul suo presen-
te e sul suo futuro. questo il momento in cui la
libert, priva di responsabilit, mostra il suo vero
volto e svela legoismo a due annidato al suo in-
terno. Questo fenomeno pu anche rimanere
estraneo al codice civile e al codice penale ma
non al diritto e al bisogno primario di ogni bam-
bino che nasce: il bisogno-diritto di appartenere
e di essere amato senza condizioni.
Un approccio all'arte di Klimt, Kokoschka e Schiele in una mostra romana
Quando l'estetismo decadente fece spazio
alla rappresentazione del disagio dell'anima
Terminato il restauro dell'Oratorio di san Filippo Neri a Bologna
Un luogo sacro trasformato durante la Restaurazione in un deposito di avena
Oskar Kokoschka,
Uomo in barca, 1908-09
Egon Schiele,
Autoritratto
di profilo verso
destra, 1914
3A|3A|A !AG||||N|
Un dipinto di Federico Zuccari ritrae san Filippo
Neri. La scena mostra il santo in una delle stanze
della sua casa fiorentina oltre la quale si staglia,
dalla finestra aperta, la visuale della citt. Il suo
sguardo acuto e penetrante, puntato sull'osservato-
re, rivela la forza del suo temperamento; alle spalle
rappresentato il diavolo tentatore, tenuto lontano
dalla sua professione di fede.
Molti gli elementi simbolici che connotano la
scena: una mosca, posata su dei fogli, e il muro
sbrecciato, che indicano la scelta di povert, il gi-
glio quella della castit, mentre sulla costa del libro
compaiono le lettere delle Vite dei santi padri. La
presenza del diavolo ricorda invece la sua appari-
zione al santo di cui fu testimone l'amico Cardinale
Gabriele Paleotti.
L'evento costitu una delle prove al processo di
beatificazione promosso dallo stesso Cardinale,
committente del quadro. Il dipinto, eseguito nel
1593 quando l'artista risiedeva a Roma, arriv a
Bologna nel 1615, nella chiesa di Santa Maria di
Galliera, probabilmente donato dall'Arcivescovo
Ludovisi, poi divenuto Papa Gregorio XV.
A Bologna la congregazione dell'Oratorio fu
creata da una giovane bolognese, Licinio Pi, il
quale, di ritorno dalla congregazione romana della
Vallicella, decise di fondarne una nella sua citt.
La richiesta della chiesa della Madonna della
Galliera, adatta sia per le caratteristiche strutturali
che per il luogo in cui sorgeva incontrarono il rifiu-
to dell'Arcivescovo Ludovisi, per cui furono prese
in considerazione altre due chiese quella di santa
Barbara e quella di san Donato.
La scelta del luogo fu presa in base ad un evento
miracoloso che si verific il giorno in cui un grup-
po scultoreo, rappresentante san Filippo Neri e san
Carlo Borromeo, opera dell'Algardi, fu obbligato da
una tempesta a fermarsi davanti alla chiesa di san-
ta Barbara. L'edificio culturale, soppresso alla fine
del Settecento per le vicende napoleoniche, accolse
quindi in una cappella le statue, le reliquie del san-
to e le riunioni serali degli oratoriani.
Il numero sempre crescente dei fedeli ospitati in-
dusse il clero a destinare alla congregazione religio-
sa un ambiente pi consono e quando il 9 febbraio
1621 il conclave nomin Papa il Cardinale Ludovisi,
Licinio Pi si rec a Roma per ottenere in uso la
chiesa della Madonna di Galliera. La bolla di con-
cessione, firmata il 28 febbraio, annetteva alla chie-
saanchedueimmobiliadiacenti,censie indulgenze.
La fortuna dell'oratorio continu per interessa-
mento di Ludovico Ludovisi, nipote del Papa e Ar-
civescovo di Bologna, e un anno dopo, per l'occa-
sione dell'iscrizione di Filippo Neri nel catalogo dei
santi, la chiesa venne addobbata solennemente: al-
l'esterno furono disposti tre archi trionfali sui quali
erano narrati gli episodi salienti della vita del san-
to, mentre sull'altare fu collocata un'effige in cera
del Santo Padre fatta su la sua faccia dopo che
l'anima gloriosa rest sciolta dai legami del corpo
e furono riposte in una cassetta d'argento la reli-
quia di un berretto del santo, insieme alla spugna
bagnata nel sangue, donata lo stesso anno da Papa
Gregorio XV.
Il 26 maggio 1622 fu celebrata per la prima volta
la festa di san Filippo Neri con canti, illuminazioni,
suoni di trombe, tamburi, campane a festa e la di-
stribuzione gratuita di pane e vino agli indigenti.
La presenza della musica nelle attivit religiose
dei padri filippini aveva la funzione di coinvolgere
maggiormente i fedeli alla preghiera: ogni giorno
eccetto il sabato si svolgeva un sermone familiare
con lezione spirituale seguita da un mottetto musi-
cale, la domenica mattina vi era un sermone nell'o-
ratorio e uno in chiesa; d'inverno si cantavano di-
voti Oratorii in musica.
Il nuovo oratorio fu inaugurato il 13 agosto 1733
dal Cardinale Lambertini, Arcivescovo di Bologna.
Il muro esterno era ornato da un cornicione in cot-
to che si univa a quello della facciata della chiesa.
La bellezza dell'interno era il risultato della colla-
borazione tra lo scultore Angelo Pi, lo stuccatore
Carlo Nessi, l'intagliatore Antonio Calzolari e il pit-
tore Francesco Monti. Tutti artisti afferenti alla
Confraternita, in particolare Angelo Gabriello Pi il
quale esegu nel 1731 alcuni putti e cherubini per
l'altare maggiore con l'aiuto di Carlo Nessi, men-
zionato nelle fonti documentarie come scultore di
quadratura.
Intorno al 1733 l'oratorio si arricch di un orga-
no e dieci registri, eseguito da Giuseppe Gatti a cui
segu, nel 1908, un altro organo che occup posto
nella cantoria di sinistra. Alla fine del '700 i magi-
strati cisalpini ordinarono l'abbandono dei locali
culturali ai Padri Filippini, ma con la Restaurazione
l'attivit religiosa riprese per interrompersi nuova-
mente nel 1866 con la soppressione degli ordini.
L'oratorio, trasformato in deposito di avena, ven-
ne riscattato nel 1905 da un affiliato laico della
congregazione e riaperto al culto lo stesso anno.
In piena attivit fu utilizzato fino al 1944 quando
un violento bombardamento ne danneggi la strut-
tura muraria, demolendo il lato destro dell'aula,
l'abside, la volta a botte e compromettendo la sta-
bilit della cupola sopra l'altare. Nel 1949 un primo
restauro demol la cupola dell'abside, rimosse il pa-
vimento dell'aula e distrusse anche il pulpito di si-
nistra, ancora in piedi. La parete e destra venne ri-
costruita in muratura e le colonne in cemento ar-
mato.
L'aspetto attuale dell'oratorio si deve al restauro
curato dall'architetto Pier Luigi Cervellati. Gli inter-
venti del 1949 sono stati integrati con le parti del-
l'immobile, filologicamente riproposte in base ai di-
segni antichi, sono stati ricostruiti il pavimento, gli
infissi, parte del pulpito, le porte e le lampade.
Sulla controfacciata si pu ora ammirare anche
l'affresco con l'Esposizione di Cristo coronato di
spine al popolo, opera di Ludovico Carracci realiz-
zato per un portico della citt e qui trasportato nel
'700.
Gustav Klimt,
Madre conbambino, 1917-18
pone in contatto con
gli Espressionisti te-
deschi e quando si
stabilisce a Dresda
l'influenza diviene
pi profonda assu-
mendo un carattere
definitivo. La sua fu
una vera e propria
germanizzazione. La
cromia si rinvigori-
sce vibrando e decli-
nandosi in tocchi e
brandelli e in impa-
sti sapienti. Riesce
costruttiva pur rima-
nendo scorrevole.
Questi ritratti pre-
sentano toni freddi,
sommessi: quasi con-
traltare a quelli di
Van Gogh fervidi, ac-
cesi, meridiani. Ini-
zia cos la grande
stagione di Koko-
schka. La lunga vita
stata un vantaggio
GuA|!||| DA V|
Senza dubbio Gustav Klimt (1862-
1918), Oskar Kokoschka (1886-1980),
Egon Schiele (1850-1918) furono grandi
disegnatori ma in questa mostra anto-
logica aperta al Complesso del Vittoria-
no (fino al 3 febbraio; catalogo Mazzot-
ta) il rapporto tra disegni e dipinti
squilibrato a danno di questi ultimi co-
s da impedire al pubblico pi attento
una visione sufficientemente completa.
E ci tanto pi grave in quanto l'e-
sposizione stata a suo tempo annun-
ciata come un evento.
Gli orientamenti di Kokoschka e
Schiele sono di estrema importanza
nella storia dell'arte contemporanea
poich registrano il passaggio dall'Art
Nouveau all'Espressionismo: un muta-
mento di sensibilit nella rappresenta-
zione artistica, da un compiaciuto este-
tismo decadente con obiettivi simbolici
di gusto letterario ad una profonda co-
scienza della angoscia esistenziale con
un coinvolgimento della forma non pi
destinata al piacere visivo fine a se
stesso ma alla rivelazione del disagio
dell'anima: la stessa passione amorosa
dominata da un assillo di sofferenza,
da un presagio di precariet.
La cultura della Vienna a cavallo tra
i due secoli: il diciannovesimo e il ven-
tesimo era protesa all'avvenire nella se-
nescenza dell'Impero Austro-Ungarico
che si sarebbe conclusa con la dissolu-
zione dopo la Prima Guerra Mondiale.
La scienza psichiatrica con Sigmund
Freud, la filosofia con Ludwig Wittgen-
stein, la poesia e la letteratura con Hu-
go von Hoffmannsthal, Karl Kraus e
Robert Musil, la musica con Gustav
Mahler, tardo-romantico e anticipatore
del linguaggio moderno, e con l'atonale
Arnorld Schmberg e i suoi allievi Al-
ban Berg e Anton Webern, l'architettu-
ra con Adolf Loos erano tutte rivolte al
rinnovamento lasciandosi alle spalle il
passato.
Klimt fond la Secessione nel 1899
abbandonando la via battuta da secoli
di pittura accademica. Fu nuovo il mo-
do di usare la forma per l'allegoria con
un insistente apporto decorativo trasfi-
gurando l'immagine mediante tasselli
di colore ispirati ai mosaici di Ravenna
per catturare la luce. Il risultato otte-
nuto suggestivo specialmente nella
pittura murale: sogno, spettacolo, sce-
nografia, trionfo dell'antirealismo; un'i-
dea raffinata per creare un piccolo uni-
verso proprio alternativo alla rappre-
sentazione di fatti e persone concreti e
all'autentico confronto emotivo con il
paesaggio. Suoi referenti sono i simbo-
listi come il belga Fernando Knopff e
l'olandese Jan Toorop, e comunque
Klimt aveva trovato la personale cifra
stilistica grazie a molti svolgimenti for-
mali e variazioni, com' possibile ac-
certare paragonando, ad esempio, l'Al-
legoria della scultura (1890) con l'effigie
di Pallade Atena del 1898 dal volto iera-
tico e impietrito che sembra addirittura
disegnato da un'altra mano.
Nel Bacio (1908) l'elemento decorati-
vo regna sovrano eppure Klimt in Dopo
la pioggia dipinto l'anno seguente, sem-
bra andare a ritroso verso l'impressio-
nismo con una completa dedizione alla
natura. Non sempre la persona umana
Speranza dove, ancora con intenti sim-
bolici Klimt azzarda il profilo di una
donna incinta (1903). O ancora in Ada-
mo ed Eva (1918). Sembra dunque af-
fiorare in luiunaspeciedidialettica tra
i due motivi con alternanze da opera
ad opera.
Nel primo decennio dell'800 Koko-
schka imprigiona l'immagine in una ri-
gida griglia grafica dove prevalgono le
rette rispetto ai curvi percorsi di Klimt.
Kokoschka intarsia le forme con le loro
campiture cromatiche entro assetti
piatti al pari del cubismo. Sono com-
patte sintesi, composizioni serrate, af-
follate di segni (Uomo in barca, 1905-
1906) con effetti anche di raccolta inti-
mit (Sacra Famiglia, 1909). Nei Ritratti
si sblocca adottando un colore denso e
morbido, chiaroscurato ma che d ri-
lievo, progressivamente sempre pi for-
te e risentito. Il soggiorno a Berlino lo
coinvolta nella de-
corazione da inte-
grarvisi ma la secon-
da pu limitarsi al
contorno come in
Giuditta: un vero e
proprio ritratto di
una ragazza d'epoca
(1901) e come nella
Schiele fu riconosciuto buon pittore
soltanto dopo la morte. Quale testimo-
ne della crisi si trova all'unisono con i
nostri tempi di ansie e turbamenti.
Prende le mosse da Klimt ma si diversi-
fica profondamente da lui nella sensibi-
lit: non pi rapimenti negli eleganti
incantesimi allegorici ma sperimentata
asprezza della vita.
Schiele un ribelle: il suo brusco ri-
tiro dall'Accademia viennese di Belle
arti il prologo alla sua indipendenza
artistica. Appare come arida versione
del decorativismo klimtiano la Ragazza
con una stoffa (1910) dove lo segue solo
superficialmente e di mala voglia sot-
tintendendo che il suo traguardo un
altro. Nasce cos un personale espres-
sionismo sprezzante, cinico, derisorio (I
veggenti dello stesso anno). Nel 1907 i
suoi paesaggi avevano tuttavia un con-
centrato fascino: esempi di dirette, sin-
cere emozioni. Il plein air di Frutteto in
primavera riporta anche lui all'impres-
sionismo. Ma gi nell'angoscioso Terra
rossa (1910) avviene la svolta (in mostra
un'ulteriore documentazione pittorica
di questo periodo sarebbe stata oppor-
tuna) convalidata dalla serie di ritratti
eseguiti con varie tecniche il cui aspet-
to squallido stilisticamente scelto fa
premio sulla probabile somiglianza per-
sonale. Egli per si riscatta nelle sem-
bianze delle Due ragazze (1911).
Durante gli anni seguenti il disegno
evolve da impulsivo, nervoso, inquieto
a calmo, stabile, meditato senza perde-
re vivacit (Donna rannicchiata, 1918).
Gi un anno prima aveva attraversato
un momento di maggiore attenzione al
soggetto piuttosto che abbandonarsi al-
la sua nevrosi riuscendo a darci l'umi-
le, tenera intimit di Madre con due
bambini. Abbiamo indicato il '18:
l'anno della sua morte e in quest'anno
l'omogeneit pittorica del Ritratto di
Hugo Koller ci dice che Schiele forse
aveva imboccato la via di una maturit
la cui conferma gli stata pernegata.
per lo sviluppo della sua produzione. Si
sposta da Vienna a Praga, dall'Inghil-
terra alla Svizzera. uno stile compiu-
to quello dei Paesaggi di essenza sinfo-
nica nel flusso continuo e armonioso di
forme e colori. Un'attivit meno cono-
sciuta di Kokoschka poi quella di
commediografo: le sue pices La Sfin-
ge e Lo spaventapasseri sono state
rappresentate dai Dadaisti.

Padre Pasquale Ziello viene commemorato nel corso di una ce-
rimonia in programma venerd 11 gennaio, alle ore 19, presso il
Palazzo Ducale di Sant'Arpino. A presentarne la figura il sinda-
co della cittadina del Casertano, Giuseppe dell'Aversana. Con
l'Arcivescovo-Vescovo di Aversa, Monsignor Mario Milano, parte-
cipano all'incontro sacerdoti, religiosi del Pime e numerose per-
sonalit del mondo civile e culturale.
PAGINA
4 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 11 Gennaio 2002
.
Padre Pasquale Ziello
da Sant'Arpino (1901-1976)
Missionario apostolico
sulle orme del beato Paolo Manna
A||NS D'||||C
Ho incontrato padre Pasquale Ziello
durante i suoi due ritorni nella natale
Sant'Arpino, cittadina di Terra di Lavo-
ro in Diocesi di Aversa. La prima volta
nel 1957, egli mancava da trent'anni dal-
l'Italia, per partecipare al capitolo gene-
rale del PIME, la seconda volta nel
1973, quando egli lasci la Birmania per
rientrare definitivamente a causa della
malattia. Era un eroe, un saggio. Ma
aveva gli occhi di un bambino semplice.
Bisognava vederlo nei giorni in cui si
ferm a Gaeta, durante il suo primo ri-
torno in Italia, e andava alla spiaggia
con gli alunni del seminario. Diventava
bambino tra i ragazzi e tutti ne rimane-
vamo incantati. A Ducenta fu invitato a
vedere il film Marcellino pane e vino.
Usc piangendo di commozione dalla sa-
la cinematografica e disse; Valeva la
pena di venire in Italia solo per vedere
questo film. In padre Pasqualino, come
era affettuosamente chiamato, ritrovavo
lo spirito missionario e le virt splendide
che riverberavano da padre Paolo Man-
na, elevato alla Beatificazione da Gio-
vanni Paolo II il 4 novembre 2001, e che
io, giovanissimo seminarista, conobbi e
soprattutto ebbi la grazia di ascoltare.
In lui sentivo quel Vogliamo voi! che
padre Manna rivolgeva a quei giovani,
sacerdoti o seminaristi, in cui, scrutan-
done il cuore, riconosceva le aspirazioni
missionarie.
Il primo incontro
con Padre Manna
lo stesso padre Pasqualino a rac-
contare i particolari di quell'incontro
che per lui si rivel vitale. Il mio primo
incontro con il padre Manna risale al
1922 e avvenne nella sacrestia d'una
chiesa di Frattamaggiore scrisse in
un numero di Venga il Tuo Regno, la
rivista missionaria per le famiglie fonda-
ta da padre Manna nel 1945. Il Padre
era venuto a tenere una conferenza mis-
sionaria al clero locale. Dei numerosi in-
vitati solo due comparvero, il parroco e
un sacerdote poi diventato Vescovo. La
conferenza fu cancellata. Padre Manna
non si scompose, non ebbe alcuna paro-
la amara contro l'apatia degli assenti.
Tenteremo un'altra volta disse cal-
mo . E attento, Padre, a preavvisare
gli invitati che non si toccher la loro
borsa sugger il futuro Vescovo. Padre
Manna annu sorridendo. Io avevo por-
tato con me una modesta somma, frutto
di una colletta fatta tra i miei compagni
del seminario di Posillipo per il nascente
Seminario Meridionale di Ducenta. Pre-
sentandola gli dissi: Accetti, padre, que-
sta sia pur magra consolazione per la
fallita conferenza. E lui: Bene, vi rin-
graziamo. Ma noi... vogliamo voi!. E
mi fiss con i suoi occhi d'aquila. Allora
ero suddiacono, quelle parole mi cadde-
ro nell'anima come il seme della voca-
zione missionaria che sarebbe sbocciata
quattro anni dopo.
Il seguito di questa narrazione de-
scritto in una lettera che padre Ziello
scrisse il 28 aprile 1966 a padre Ferdi-
nando Germani, che diventer suo bio-
grafo, per commemorare il 40 della sua
vocazione missionaria.
La vocazione missionaria
La mia vocazione missionaria scri-
ve era sorta fin dal terzo anno del
corso teologico nel Seminario Regionale
di Posillipo! Nome magico nella storia
intima dell'anima mia! Quante grazie il
buon Dio mi riserv di largirmi lass! A
Leopardi era caro il colle su cui saliva a
contemplare l'infinito. Sempre cara a
me sar quella collina benedetta, da cui
si dischiuse, con pi vivo incanto, alla
mia anima giovanile quell'amore in cui
veramente dolce naufragare. E fu l
che mi spuntarono nel cuore le prime ti-
mide alucce, che si sarebbero irrobustite
e mi avrebbero condotto al volo che
spiccai per la Birmania il 18 agosto
1927. L'avrei spiccato molti anni prima
quel volo, se non avessi urtato in un
ostacolo che allora mi sembrava insor-
montabile: la situazione economica della
mia famiglia, la cura dei vecchi genitori,
nonch di due sorelle che gravava su di
me. Altro ostacolo, di diversa natura,
era un sentimento invincibile della mia
indegnit. Sentivo troppa sproporzione
tra me e l'ideale missionario, per osare
di aspirarvi. Mi venne allora un'idea.
Dopo tutto, non dipende ogni cosa dal
Signore? Non pu Lui fare anche un mi-
racolo, se vuol chiamarvi davvero? Mi
accinsi cos a conquistare la vocazione
almeno tentare a comprarla da
Lui, almeno provare a offrirgli il tenue
prezzo che potevo cavare dal mio cuo-
re. Adorazioni eucaristiche, materiale di
meditazione sulle verit eterne; piccole
mortificazioni e intime rinunce, accetta-
te o impostemi; qualche opera di zelo,
come raccolte di offerte per il nascente
seminario Apostolico di Ducenta, e spe-
cialmente l'istituzione di un Circolo mis-
sionario nel Seminario di Posillipo: era-
no tutti sforzi del mio essere proteso
verso il Cielo per strappare la grazia.
Finalmente la grazia venne e non
star a dire in quali forme concrete. Vo-
glio ricordare solo quella sera che uscii
di cappella dopo aver pronunciato da-
vanti al Tabernacolo il mio S definitivo.
Cominciai a sentirmi come trasfigurato.
Una gioia insolita mi invase. Non era la
pace e la contentezza, effetto normale
della Grazia in ogni anima. Era un'eb-
brezza spirituale, mai provata prima, n
dopo. Me la sentivo fremere in tutto
l'essere, brillare negli occhi, vibrare nel-
le parole, predicando, conversando... A
tratti l'intero gaudio mi si scioglieva in
lacrime, da solo e con amici, che non
sapevano rendersene conto. E le parole
delle preghiere, specie della Messa e del
Breviario, mi s'illuminavano di nuovi
sensi, intonati allo stato presente dell'a-
nima. Quel Tocco Mistico (non so co-
m'altro definirlo) mi dur per il giro di
settimane, e ne compresi lo scopo dalla
tentazione che presto vi tenne dietro e
da cui forse non sarei uscito vittorioso
senza quella precedente consolazione.
Questa prima parte della lettera confi-
denziale di padre Pasqualino a padre
Germani, che rivela la radice intima del-
la sua vocazione missionaria, ha un va-
lore di grande importanza e offre la
chiave di lettura della sua condotta futu-
ra, specialmente in terra birmana, e dei
suoi numerosi scritti, che acquistano un
sapore tutto particolare se letti alla luce
del Tocco Mistico, che nel linguaggio
ascetico cristiano e classificato tra i fe-
nomeni mistici straordinari ed di soli-
to collocato dopo i tre stadi della via
purgativa, illuminativa e unitiva,
percorsi dall'anima desiderosa di perfe-
zione. Essi, secondo la definizione dei
maestri di spirito, sono deliziosi senti-
menti spirituali impressi nella volont di
una specie di contatto divino e accom-
pagnati da viva luce intellettuale.
Ossia, mentre i tre stadi della vita di
perfezione costituiscono il progressivo
cammino dell'anima verso Dio, il tocco
mistico invece l'azione gratuita di Dio
nei rapporti con l'anima, oggetto del
suo amore di predilezione.
Il desiderio di unione al martirio di
Ges Cristo e d'immolazione di s
stesso, manifestato da padre Pasqualino
durante la sua prima Messa nel dicem-
bre del 1923, gi la prima risposta al
misterioso Tocco Mistico che lo aveva
come rapito e avvicinato a Dio. Una se-
conda risposta, pi impegnativa, la dar
all'inizio del suo ministero apostolico in
Birmania, nel 1930, quando emetter il
voto di perfezione, col quale vorr im-
pegnarsi a scrutare la volont di Dio a
suo riguardo, giorno per giorno, mo-
mento per momento, per conoscere
qual la scelta migliore e in che modo
si possa corrispondere al precetto del
Divin Maestro: Siate perfetti come
perfetto il Padre vostro che nei Cieli
(Mt 5, 48).
Missionario in Birmania
Prima di entrare nel PIME, don Pa-
squalino fu al servizio della sua diocesi
di Aversa, allora guidata da Mons. Setti-
mio Caracciolo, quale insegnante nelle
classi ginnasiali e prefetto di disciplina
nel seminario diocesano. Pur rivestendo
queste cariche egli continuava a zelare
per le Missioni con apostolica serenit,
esortando alunni e fedeli a soccorrere le
Missioni, ad iscriversi alle Pontificie
Opere Missionarie, a raccogliere offerte
nei salvadanai per il Seminario di Du-
centa.
Trascorsi circa quattro anni a servizio
della diocesi, don Pasqualino ritenne
giunto il tempo di spezzare i vincoli del-
la carne e del sangue, che ancora lo
tenevano legato alla famiglia, dopo l'in-
tima vicenda di amore e di dolore (cos
egli la definisce) sperimentata nella cap-
pella del Seminario di Posillipo. Non po-
teva pi contenere il fuoco apostolico
che gli bruciava dentro e perci decise
di abbandonare tutto: padre e madre,
fratello e sorelle, e un avvenire prospe-
ro e florido in diocesi per dedicarsi in-
teramente al Signore nel ministero fati-
coso e aspro dell'apostolato tra i non
credenti.
La notizia di questa sua decisione su-
scit reazioni di vario tenore tra i sacer-
doti e nella sua famiglia. Ci fu chi tent
di dissuaderlo, chi addirittura lo derise,
chi non gli credette, chi, abbastanza a
sproposito, lo invidiava perch da mis-
sionario si sarebbe assicurato un posto
in Paradiso, chi, come le sorelle, lo
chiam: traditore! pazzo! Il suo pap,
che era calzolaio, prese il grosso coltello
appuntito con cui tranciava il cuoio, lo
porse al figlio e gli disse: Prendilo e in-
filamelo nel cuore. Mi ucciderai una vol-
ta sola, e io ti perdono. Ma se te ne an-
drai mi ucciderai tutti i giorni e tutti i
momenti e io non ti perdoner mai!.
Non fu facile, ma se ci fu chi non ac-
cett mai la sua scelta e chi lo condan-
n, pure non manc chi al contrario lo
lod. Come il suo padre spirituale,
Mons. Gioacchino Brandi, che, quando
don Pasqualino gli fece l'ultima visita e
l'ultima manifestazione di coscienza,
vinto dalla foga del dire del giovane sa-
cerdote, gli stamp sulla fronte un bacio
la cui soavit mi scese nel cuore e non
mai svanita.
Quello che pi strazi don Pasqualino
fu la lotta sostenuta in famiglia nei gior-
ni che precedettero il suo ingresso nel
PIME. Egli per l'affront con la forza
d'animo e vinse la tentazione, come
egli chiamava la prova del distacco dai
suoi familiari, grazie all'energia spiritua-
le che il Divin Maestro gli aveva infusa
nel giorno del Tocco Mistico.
Dopo l'anno (1926-1927) trascorso per
il noviziato nel seminario di Ducenta e
poi in quello di Monza, padre Pasquali-
no emise il Giuramento perpetuo di ag-
gregazione al PIME e di fedelt alla vo-
cazione missionaria, con 42 giorni di di-
spensa dall'anno canonico di noviziato,
concessi da Propaganda Fide. Egli era
gi destinato alla Missione di Toungoo,
nella Birmania Orientale. Part il 19 ago-
sto del 1927.
Della Birmania e del suo popolo pa-
dre Ziello condivider le vicissitudini: la
rivolta dei Birmani contro gli indiani nel
1937; la guerra anglo-giapponese (1941-
1945) che ebbe come terribile teatro an-
che la missione di Toungoo, che si trov
con tutti i suoi edifici distrutti; la rivolta
dei protestanti Battisti contro i cattolici;
la Dichiarazione dell'indipendenza della
Birmania (1948); la nazionalizzazione
delle opere della Missione da parte del
governo socialista birmano (1966), che
tra l'altro espulse dal Paese 250 missio-
nari.
Il 1929 fu l'unico periodo della sua vi-
ta missionaria che padre Ziello pot de-
dicare all'evangelizzazione dei Cariani
bianchi, in un distretto sui monti, Lei-
th, perch in seguito, dal 1930 al 1974,
lavor ininterrottamente come collabo-
ratore di tre Vescovi: prima come retto-
re del seminario di Toungoo e poi come
Vicario generale e Procuratore della
Missione.
L'attivit apostolica di padre Ziello fu
prevalentemente svolta a tavolino (era
considerato il cervello della missione!) e
solo marginalmente nell'evangelizzazio-
ne dei non cristiani. Ma a questa suppl
egregiamente con i suoi scritti, tra i
quali emerge il Direttorio per i sacer-
doti della diocesi di Toungoo, vero ca-
polavoro di scienza giuridica e ascetica
in uso poi in tutta la Birmania, il Diret-
torio di padre Ziello non era di sempli-
ci regole e di usi gi in vigore nella Mis-
sione, ma un piccolo trattato teologico-
missionario, apprezzato da Propaganda
Fide, da eminenti teologi e dai Vescovi
delle Missioni vicine. Le nuove aperture
ecumeniche del Vaticano II trovarono in
padre Ziello facile comprensione e im-
mediata accettazione. Perci egli pro-
mosse in Birmania il dialogo con i pro-
testanti, che da un secolo contendevano
ai cattolici l'evangelizzazione delle trib
dei monti.
La sua profonda spiritualit si combi-
n perfettamente con la capacit ammi-
nistrativa con cui egli per pi di quaran-
t'anni si occup come Procuratore delle
finanze della Missione. Quando assunse
tale incarico si era sull'orlo della banca-
rotta, ma seppe salvare e amministrare
bene quanto la Provvidenza mandava.
Godette la piena fiducia di Mons. Em-
manuele Sagrada e Mons. Alfredo Lan-
franconi, Vescovi di Toungoo. Dal se-
condo fu nominato Vicario generale e in
tale veste diede concretezza al sogno di
Mons. Lanfranconi di costruire un ospi-
zio per i cenci della societ, il Piccolo
Cottolengo e un orfanotrofio. In Catte-
drale tutti potevano vedere i due santi
Vescovi umilmente inginocchiarsi innan-
zi a lui per le loro confessioni e per la
direzione spirituale. Il loro esempio era
seguito dagli altri missionari, dalle suore
e dai fedeli.
Spesso il Vescovo lo incaricava di pre-
dicare gli Esercizi Spirituali sia ai Padri
sia alle Suore, sicuro che avrebbe incon-
trato il gradimento di uditori cos diffici-
li. In lui non parlava l'uomo della dura
vita apostolica peregrinante sulle scosce-
se montagne della Missione n il conqui-
statore di nuovi villaggi alla fede, ma il
sacerdote infuocato di zelo per il regno
di Dio, l'uomo esperto di vita spirituale
esercitata in ogni genere di virt aposto-
liche. Lo si ascoltava anche perch so-
stanziava la sua parola con una soda
dottrina teologica esposta con eloquen-
za, chiarezza e facilit, ma ancora pi
perch tradiva un'unzione spirituale sua
propria.
Quando Mons. Lanfranconi mor, il
Consiglio della Diocesi nomin padre
Ziello Vicario capitolare.
Il Signore gli concesse, nel 1951, la
gioia, mista a sorpresa, di vedere arriva-
re alla Missione il colonnello buddista U
Maung Maung che chiedeva di essere
istruito nella religione cattolica. Padre
Ziello non l'aveva mai conosciuto, ma il
colonnello durante i lunghi mesi di pri-
gionia aveva sentito parlare di lui; per-
ci, appena liberato, alla conclusione
della rivolta dei Cariani rossi contro il
Governo centrale, volle presentarsi allo
zelante missionario per i suoi primi pas-
si nella fede.
Il colonnello U Maung Maung, dopo
il battesimo, fu inviato quale ambascia-
tore del governo birmano presso varie
nazioni. Egli poi raccont la sua conver-
sione in un libretto dal titolo Da Budda
a Cristo, con la presentazione dello
stesso padre Ziello.
Il Vescovo di Taunggyi Mons. Giovan-
ni Gobbato quando apprese della morte
di padre Ziello scrisse: Fu un missiona-
rio al cento per cento. Era un predicato-
re ricercato, forbito, sostanzioso e sem-
pre pronto, disponibile. Possedeva bene
la lingua inglese e si arrangiava nelle lin-
gue locali. Con l'aiuto di altri padri nati-
vi fece delle pubblicazioni anche in lin-
gue indigene. Era famoso per il possesso
che aveva della dogmatica, morale, li-
turgia, diritto canonico. Quando dava
un parere si era sicuri che era quello
certo. Ziello ha detto cos poneva fine
a discussioni tra i padri. (...) Era un uo-
mo di Dio: passava lungo tempo in pre-
ghiera e anche quando il termometro
superava i 40 se ne stava in chiesa con
il Signore. Gli ultimi tempi che fu qua
faceva la Via Crucis ogni giorno, e in gi-
nocchio. Alle volte lo vidi tornare dalla
Messa tutto infuocato in volto. Noi dice-
vamo: Di Ziello ce n' appena uno!.
Ora il Signore l'ha chiamato al premio
eterno. E son sicuro che di l ci guarda
ancora e procurer molte grazie per
noi, che siamo ancora in via, aspettando
la pasqua. Come lui.
Il suo superiore regionale padre Paolo
No, tra le sue impressioni personali su
padre Ziello riporta: Quando arrivam-
mo a Toungoo... capii subito che era
l'uomo intellettuale, l'uomo alla perfe-
zione, l'intelligenza della Missione, e
Mons. Alfredo Lanfranconi, il Vescovo,
per questo gli perdonava la sua poca
praticit della vita, a cui gli altri padri
supplivano abbondantemente.
La chiave d'oro
Ma per scrivere di don Pasqualino
meglio le sue parole, riportate nell'opu-
scolo Jesus and I: Secondo quello
che ascolto dal Padre giudico (Gv 5, 30).
Che cosa sento? Ecco in sintesi le teorie
del Maestro. Coloro che sono superiori
sono depositari dell'autorit divina: la
loro potenza ha origini in alto. Ascoltarli
ascoltare Dio, disprezzarli disprezza-
re Dio. Il nostro prossimo sono i nostri
fratelli destinati come noi ad essere
creature di Dio e, se sono cristiani, sono
membra del Corpo mistico di Cristo. Il
nostro lavoro, spesso fastidioso, le pene
e le prove della vita concorrono a for-
mare la nostra croce quotidiana che
dobbiamo portare pazientemente e con
amore per essere degni del Cielo. A vol-
te la Croce pesante e ci opprime. Dob-
biamo allora ricordare le parole del Si-
gnore: Il mio giogo non pesante e il
mio fardello leggero (Mr 11, 30). La
grazia divina, che non manca mai a co-
loro che pregano, ci fornir tutta la for-
za che ci necessita.
Il Tocco Mistico
Padre Pasqualino Ziello ritorn al Pa-
dre il 21 maggio 1976 all'et di 75 anni,
dopo averne dedicati quarantasei alla
Missione. Mor santamente a Rancio di
Lecco, dove si era trasferito per curarsi
dopo il suo rientro definitivo dalla Bir-
mania il 1 dicembre 1973 accettando il
sacrificio di lasciare la sua Missione solo
per consiglio del Vescovo e del superio-
re, i quali volevano prolungargli di qual-
che anno la vita. In questo modo la-
sciando il suolo birmano nella sua ani-
ma era gi morto, scrisse padre No.
Padre Ziello si ferm un anno nella
sua Sant'Arpino dove fu festeggiato e
dove il 16 dicembre dello stesso anno
celebr il 50 di sacerdozio.
Noi vogliamo ricordarlo offrendo le
sue stesse parole: brani del lungo discor-
so d'addio letto il 18 agosto 1927 nella
chiesa parrocchiale di Santa Maria al
Naviglio in Milano, prima della parten-
za, sua e di altri 21 missionari, per la
Birmania. Sono parole da meditare alla
luce di quel misterioso Tocco Mistico
che determin la vocazione missionaria
del chierico Ziello, nel 1922.
Parlare adesso esord il giovane
Padre , parlare adesso mentre il cuore
incalza i suoi palpiti sentendo posare su
di s l'immagine adorata del suo Dio
Crocifisso; parlare or che siamo per
slanciarci incontro ai pi sublimi destini
che possano arridere alla mente dell'uo-
mo; parlare, quando il cuore sanguina
nell'imminenza delle separazioni supre-
me, mi par che abbia l'effetto di smor-
zare piuttosto, con la miserabile parola
umana, la fiamma che ci brucia dentro,
di offuscare la bellezza suggestiva di
quest'ora divina, e fors'anche profanare,
quasi, il silenzio di un dolore cos sacro.
Pi che di parlare, sentiremmo il biso-
gno di piangere... Piangere di gioia e di
dolore e di amore! Mai come adesso ab-
biamo sentito il nostro cuore troppo pic-
colo per contenere le onde di una gioia
sovrumana che non pu essere intesa n
creduta se non da chi pu stringere al
petto una Croce e dire: Io son Missio-
nario!. Io non so esprimere quello che
sentiamo oggi, quello che voi ci vedete
raggiare dagli occhi, dal volto, dal gesto,
quello che sentite vibrare nelle nostre
parole, se non con questa espressione
cos semplice e cos rara: Noi siamo fe-
lici! L'abbiamo trovata, oggi, la nostra
felicit, perla preziosa per cui abbiamo
venduto tutto. E l'abbiamo trovata nel
sacrificio medesimo che oggi consumia-
mo, e nella dedizione illimitata ai sacrifi-
ci che ci attendono. Sempre cos, o ani-
me. Voi credete di salire al Calvario, al-
la Croce. Ma quando siete giunti in vet-
ta, quando vi siete lasciati crocifiggere
con Ges, vi trovate nel Suo Cuore, e il
Calvario vi si trasforma in Tabor. E voi
esclamate sorpresi: buono stare qui,
Signore! Con Te si felici. (...) Oh co-
m' bello sentirsi cos in alto, cos liberi,
infinitamente distanti dalle innumerevoli
miserabilissime bagatelle che assorbono
l'attivit umana! Noi siamo felici, felici
come, anzi pi che nel giorno della no-
stra prima Messa. Allora era Ges che
faceva a noi il dono supremo del Suo
Cuore, ora siamo noi che lo ripaghiamo
col dono totale di noi stessi. E voi com-
prenderete che il pi grande onore che
Dio possa fare all'uomo come diceva
s. Teresa di Ges Bambino non di
dargli molto, ma molto richiedergli: non
fargli grandi doni, ma chiedergli grandi
sacrifici. E comprenderete anche quali
sacrifici, quali lagrime, quali martiri co-
sti a noi, e pi di noi, a coloro che ci
amano, la divina felicit di questo gior-
no.
Oh, non ci chiamate crudeli e senza
cuore, vedendoci cos baldi e sorridenti.
Noi vi confessiamo di non aver mai sen-
tito cos tenero, possente, tenace, l'amo-
re dei nostri cari, come quando il Signo-
re ci ha chiesto di abbandonarli per an-
dar con Lui alla conquista delle anime.
Si direbbe che abbia voluto proprio Lui
dilatare questa fiamma per rendere pi
doloroso e quindi pi meritorio il distac-
co che, quasi morte anticipata, ci d
spasimi di agonia. E allora non vi mera-
vigliate, o anime, se un tal sacrificio,
che solo Dio poteva comandarci d'im-
porre a coloro che ci amano e che noi
amiamo pi di noi stessi, e pi ancora
la piet per il dolore dei nostri cari, ras-
segnato s, ma non consolato, come il
nostro, dall'ebbrezza d'un divino ideale,
non vi meravigliate, dico, se tutto ci
spreme dai nostri cuori, umani anch'es-
si!, la pia fragilit delle lagrime... E ci
lascerete piangere in pace, senz'accusar-
ci di debolezza, perch anche Ges Cri-
sto volle piangere!
E Tu ci perdonerai queste lagrime, o
amor nostro Crocifisso, Tu le raccoglie-
rai ad una ad una, le nostre e quelle dei
nostri cari, nel Tuo gran Cuore, perch
sai che sono lagrime di dolore, non di
dispiacere o di rammarico. pianto
senza rimpianti. Oh! se c' qualche ram-
marico, di sentirci troppo piccoli di-
nanzi a una vocazione s grande; se c'
qualche rimpianto, di sentirci, per col-
pa nostra, troppo indegni dell'amore
con cui ci ha prediletti. (...)
La carit di Cristo ci incalza! Attende
laggi la nave che ci porter alla patria
dei nostri sogni e delle nostre speranze.
C'invitano sorridenti gli Angeli, agitano
palme e corone. Ci chiamano, con gemi-
ti misteriosi, le anime che han diritto
anch'esse alla luce, alla libert, alla vita
che sovrabbonda in noi. Lasciateci cor-
rere a vivere e a morire per loro! Per lo-
ro e con loro! Oh! non ci augurate di ri-
vedere il sorriso del nostro cielo e dei
nostri cari. cos bello, che il Signore
ce ne faccia degni! Morire in terra di
Missione, bagnata dal sudore e dalle la-
grime nostre! Morire tra figli generati e
nutriti col sangue dell'anima nostra! E
morire in piedi, combattendo! Volare,
cos, senza dolorosi indietreggiamenti,
dalla Patria di nascita alla Patria di ele-
zione, e da questa alla patria di lass! ...
Ci rivedremo, dunque un giorno, o cuo-
ri che ci amate, nel Paradiso di lass,
dove le lagrime di oggi saran mutate in
gemme per la nostra corona di gloria,
dove la gioia senz'affanni e l'amore
non teme separazioni. Ma ci rivedremo
anche, ogni giorno, nel piccolo Paradiso
di quaggi, che Ges Cristo Sacra-
mentato. L'Altare e il Tabernacolo sa-
ranno il luogo della nostra perenne di-
mora. (...)
O fedeli che ci ascoltate, aiutateci
anche voi a salvare anime! Aiutateci con
tutti tesori della vostra carit. Dateci
preghiere, comunioni, rosari, sospiri del
cuore, che salgano fervidi al trono di
Dio e ridiscendano, rugiada benefica,
sui campi da noi dissodati. Dateci ab-
bondante, secondo la misura della gene-
rosit del vostro cuore, l'obolo materiale
che aiuti la nostra carit a dar il pane
della terra a corpi miserabili prima di
dare, e poter dare, il Pane del Cielo ad
anime pi bisognose, pi miserabili. Da-
teci i tesori pi preziosi, e per molti pi
facili, delle vostre sofferenze, grandi o
piccole, come il Signore ve le mander.
(...)
Ma qualunque sia, o anime, la coo-
perazione che voi darete al nostro apo-
stolato, abbiatevi sempre la gratitudine e
l'affetto nostro e delle anime che ci aiu-
terete a salvare. Figlie delle nostre fati-
che e sofferenze, come delle preghiere e
di soccorsi e delle sofferenze vostre, noi
chiederemo loro, sempre, una preghiera
amorosa per i benefattori lontani. E la
loro preghiera per voi sar onnipotente
sul Cuore di Dio.
Padre Manna affermava che padre
Ziello era uno dei pi grandi apostoli
della Birmania, considerata terra tra le
pi difficili per le Missioni del Pime. Per
i missionari l'eroismo era la normale vi-
ta quotidiana. Per questo, come Supe-
riore generale, vi destinava i migliori
missionari. Tra questi egli scelse padre
Mario Vergara, padre Pasquale Anatriel-
lo e padre Pasquale Ziello. Tutti e tre
della Diocesi di Aversa.
Nel 1995 il superiore regionale della
Birmania, venuto a Roma per l'Assem-
blea generale del Pime, parlando di pa-
dre Ziello dichiar: un vero grande
santo: se mi domandassero chi dei no-
stri missionari birmani dovrebbe essere
elevato agli onori degli altari, in primo
posto assoluto io indicherei lui: Perch
non prendere sul serio questa indicazio-
ne? Padre Pasqualino Ziello sarebbe al
fianco di padre Mario Vergara, morto
martire nella stessa missione. Il Palazzo Ducale di Sant'Arpino

PAGINA
5 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 11 Gennaio 2002
.
Celebrato a Bologna il centenario del beato Josemaria Escriv
Nel beato Josemaria Escriv de Bala-
guer non disagevole vedere la risposta
misericordiosa di Dio alle pungenti inter-
pellanze di un secolo tra i pi travagliati e
tragici della storia. Lo ha detto il Cardi-
nale Giacomo Biffi, Arcivescovo di Bolo-
gna nell'omelia pronunciata mercoled
scorso, 9 gennaio, nella chiesa Cattedrale
di San Pietro, durante la celebrazione del-
la Messa in occasione del centenario del-
la nascita del fondatore dell'Opus Dei.
Il Cardinale ha riproposto la figura e
l'opera del beato Josemaria inserendola
nel contesto storico e sociale del tempo in
cui egli vissuto, il ventesimo secolo. Un
periodo, ha ricordato il Cardinale, in cui
tutto si era andato complicando anche
entro l'area ecclesiale sotto l'influsso
di molte e disparate ideologie, nonch di
molte e disparate analisi ed elaborazioni
culturali il beato Josemaria ha avuto il
merito incomparabile della semplificazio-
ne. E ancora: In un secolo che andato
sempre pi separando il religioso dal vis-
suto e quasi ha messo in alternativa
ci che sacro e ci che profano il
beato ha proposto come valore ineludibile
l'unificazione dell'esistente, di tutto l'esi-
stente, in tutti i suoi aspetti sia elevanti
sia creaturali.
Dopo aver ricordato la vita di preghiera
condotta esemplarmente dal beato, il suo
continuo reclamare la libert per l'uomo
segnatamente per il figlio di Dio in un
secolo che ha conosciuto le grandi mas-
sificazioni operate dai totalitarismi il Car-
dinale ha voluto riproporre per i cristiani
d'oggi il modello di questo uomo di Dio,
di questo innamorato della Chiesa, di que-
sto amico dell'uomo, esprimere al Si-
gnore della storia e dei cuori la nostra
sincera gratitudine e implorare la sua
intercessione perch ci aiuti a non lasciar
cadere mai questa sua lezione di vita.
Esempio convincente delle famiglie
Una pubblicazione curata dall'Ufficio della C.E.I. per la famiglia
Linee pastorali per richiamare
i coniugi alla realt sacramentale
Venticinquesimo anniversario di attivit dell'importante istituzione della diocesi di Nola
La Biblioteca s. Paolino, punto di riferimento per il dialogo culturale
coniugale degli sposi cristiani significa e
realizza l'unione di amore di Cristo con
la Chiesa.
Quella stessa legge di crescita nella ri-
velazione del mistero di Dio e nella sua
assimilazione illumina e rafforza l'opera-
to umano degli sposi. A sua volta la non
conoscenza dell'amore di Dio per gli uo-
mini agisce come forza regressiva nella
comunione degli sposi. Perci quando
Dio scompare dall'orizzonte dell'uomo,
quando nella mente il mistero di Dio si
attenua e offusca, non strano che le
prime relazioni pregiudicate fra gli uo-
mini siano quelle coniugali.
Dimostrano queste affermazioni la
stessa storia del popolo cristiano in ge-
nerale e quella delle coppie in particola-
re. La presenza di Dio nella vita del fo-
colare domestico fa s che il rapporto, il
rispetto, il dono di s e la convivenza
siano ricchi di contenuto nell'amore che
li vivifica. Quando la sua figura si sbia-
disce, l'egoismo, la prepotenza e le pas-
sioni incontrollate crescono e predomi-
nano. La legge del divorzio civile stata
introdotta per porre rimedio ad alcuni
casi che presentavano cause gravi che
rendevano impossibile la convivenza, e
in tal modo s aperta la via a qualsiasi
divorzio possibile, disobbedendo cos al-
la legge di Dio che ha fatto il matrimo-
nio indissolubile fin dal principio. Quel-
lo che allora si auspicava come piccolo
rimedio divenuto un canale abbondan-
te e incontenibile.
Da sempre esistono e continueranno
ad esistere fino alla fine dei tempi la de-
bolezza e la fragilit umane. La norma
senza dubbio un punto di riferimento e
un freno per la condotta, ma se questa
scompare, la stessa debolezza si diso-
rienta e finisce con il costituirsi come
punto di riferimento della condotta. An-
cor peggio quando la debolezza uma-
na viene utilizzata dall'ideologia. Allora
la debolezza diviene il pretesto per lotta-
re contro la verit nel campo del matri-
monio e in quello della famiglia.
L'ideologia utilizza e fa suoi gli appa-
renti diritti della debolezza, e cos ven-
gono sfigurati gli stessi principi della ve-
rit dell'istituzione del matrimonio.
L'uomo debole, nonostante li violi per
fragilit, implicitamente li sta ricono-
scendo. Perci la Chiesa non pu cede-
re alle pressioni di una certa cultura,
anche se diffusa e talvolta militante
(Novo Millennio ineunte, n. 47). La sua
testimonianza audace sulla verit una
difesa dell'uomo, anche dell'uomo debo-
le e peccatore.
Al peccato della debolezza si pone ri-
medio con il perdono sacramentale e la
Chiesa non si stancher di mostrare la
misericordia di Dio e di concedere la
grazia del perdono a quanti sono consa-
pevoli e pentiti dei loro peccati. Tuttavia
la Chiesa non pu desistere dal difende-
re e dal presentare audacemente la veri-
t sul matrimonio. C' di mezzo la sua
fedelt a Dio e anche all'uomo.
Ebbene, nell'esercizio della sua mis-
sione pastorale la Chiesa veramente
efficace quando presenta la testimonian-
za di famiglie cristiane che offrono nella
loro vita un esempio convincente dei va-
lori che incarnano tale verit. La testi-
monianza di vita degli sposi la prova
inconfutabile della possibilit di un ma-
trimonio vissuto in modo pienamente
conforme al disegno di Dio e alle vere
esigenze della persona umana (Ibi-
dem).
Ecco dunque un'espressione concreta
della pastorale delle famiglie che ha una
singolare forza evangelizzatrice: la bont
della vita coniugale e familiare conferma
e rende attraente la verit della dottrina.
Contro le pressioni di una certa cultu-
ra, anche se diffusa e talvolta militante,
il rimedio efficace fare in modo che,
attraverso un'educazione evangelica
sempre pi completa, le famiglie cristia-
ne offrano un esempio convincente
(Ibidem).
Il bene attrae irresistibilmente. Le fa-
miglie cristiane consapevoli della forza
dell'amore vigoroso e potente al quale
partecipano mediante il sacramento del
matrimonio potranno, nonostante l'uma-
na debolezza, essere luce e sale per gli
uomini e le famiglie di questo nuovo
millennio. Un matrimonio vissuto in
modo pienamente conforme al disegno
di Dio il matrimonio pienamente
conforme ... alle vere esigenze della per-
sona umana. il progetto di Dio a ga-
rantire il bene della persona, di quella
dei coniugi, e soprattutto di quella pi
fragile dei figli (Ibidem).
Gloria Dei, vivens homo diceva San-
t'Ireneo (Adv. haer., IV, 20, 7). E il San-
to Padre ricorda che le vere esigenze
inscritte nella persona umana non sono
diverse da quelle che rendono la sua vi-
ta conforme al disegno di Dio (Novo
Millennio ineunte, n. 47). Perci la san-
tit dei coniugi e la gloria di Dio si ot-
tengono contemporaneamente nella vita
degli sposi che compiono la sua volont.
I coniugi cristiani compiendo ... il loro
dovere coniugale e familiare, ... tendono
a raggiungere sempre pi la propria per-
fezione e la mutua santificazione, e per-
ci insieme partecipano alla glorificazio-
ne di Dio. (Gaudium et spes, n. 48).
La necessit di contrastare con le ope-
re di esempi convincenti una certa cul-
tura che espande una crisi diffusa e
radicale di questa fondamentale istitu-
zione (Novo Millennio ineunte, n. 47),
ci ha portato a scoprire la santit come
vero antidoto a tale epidemia. certa-
mente la santit della vita coniugale e
familiare a far scoprire agli occhi desi-
derosi di felicit il bene del matrimonio
e la famiglia secondo i piani di Dio.
Ricordare questa elementare verit,
ponendola a fondamento della program-
mazione pastorale che ci vede impegnati
all'inizio del nuovo millennio, potrebbe
sembrare, di primo acchitto, qualcosa di
scarsamente operativo (Ibidem, n. 31).
Tuttavia la santit obiettiva del dono a
tradursi a sua volta in un compito, che
deve governare l'intera esistenza cristia-
na (Ibidem, n. 30). Perci professare
la Chiesa come santa significa additare il
suo volto di Sposa di Cristo, per la qua-
le egli si donato, proprio al fine di san-
tificarla (cfr Ef 5, 25.26) (Ibidem).
prensione e di umanit, condotta secon-
do il primato dello zelo del buon pastore
che d la sua vita per il suo gregge.
Forse manca questo rapporto costrut-
tivo, assiduo ininterrotto: lo si deve isti-
tuire o ripristinare da subito se si vuole
salvare la famiglia dalla dissoluzione se-
colaristica.
Nella sua relazione Giancarlo Grandis
rileva che l'attenzione del magistero alla
famiglia mossa da una triplica
preoccupazione: culturale, dottrinale e
pastorale. Il magistero della Chiesa ha
emanato ottimi strumenti e sussidi. La
carta fondamentale senza dubbio la
Familiaris consortio, letta nel contesto
della Gaudium et spes del Concilio Vati-
cano II integrata di altri documenti
pontifici episcopali.
Le tre preoccupazioni non possono
essere scisse. Giustamente Grandis affer-
ma la necessit di operare in sinergia
determinante per l'evangelizzazione e
la sua efficacia. Ma il parroco, i gruppi
e le associazioni specializzate impegnate
nella pastorale familiare devono conser-
vare l'unit, lo spirito di comunione con
il Vescovo, principio visibile di unit per
la sua Chiesa e garante della autenticit
della fede, quale successore degli Apo-
stoli, Vicario di Cristo e maestro di veri-
t. Il richiamo tutt'altro che superfluo,
data la tendenza in atto di un certo, pi
o meno palese, centrifughismo, che non
esclude neppure i gruppi ecclesiali.
Per soggetti che non intendono rom-
pere definitivamente con la Chiesa, anzi
desiderano di intensificare i vincoli di
coniuge non esente da responsabilit.
Ernesto Emanuele ne ricorda principal-
mente due. A suo giudizio Sarebbe da
considerare peccato grave il non far ve-
dere i figli all'altro coniuge o il parlarne
male di fronte ai figli, tanto da determi-
nare in loro reazioni negative tali da
non voler pi vedere l'altro genitore.
Purtroppo questo dato non assente nel
regime di separazione neppure tra le
coppie cristiane, come se il precetto di
carit non facesse valere le sue urgenze
nell'ambito della famiglia i cui nuclei
siano legalmente separati.
Interrogativi di stupore si pongono
anche nei confronti di separati per
quanto concerna la sacramentalizzazio-
ne. stato citato il Direttorio della CEI
che afferma: Perch possa accedere ai
sacramenti il coniuge separato che
moralmente responsabile del divorzio
ma non si risposato deve pentirsi sin-
ceramente e riparare concretamente al
male compiuto. In particolare deve far
consapevole il sacerdote. Le esigenze
della carit superano di molto i confini
legali stabiliti dello Stato. Nella catego-
ria di separati rientrano anche i coniugi
che sono diventati tali senza ottenere il
divorzio.
Per arrestare la tendenza divorzistica
si insistito sulla necessit di riqualifi-
care i percorsi di preparazione al matri-
monio di ripensare come suggeri-
sce Sergio Nicolli i gruppi famiglia,
nello stesso tempo formare i sacerdoti
a capire le difficolt e i problemi che
mettono in crisi le comunit familiari.
||ANC|SC G|| |||||N
Segretario del Pontificio Consiglio
per la Famiglia
Il Sinodo dei Vescovi del 1980 su La
missione della famiglia nel mondo at-
tuale e l'Esortazione Apostolica Familia-
ris consortio di Giovanni Paolo II (22-
11-1981) mettono particolarmente in ri-
lievo l'importanza della pastorale fami-
liare nella missione della Chiesa. In ef-
fetti a vent'anni da quel documento pro-
grammatico l'apostolato della famiglia
continua ad essere essenziale nell'attivit
della Chiesa in questo millennio appena
iniziato. Nella Lettera Apostolica Novo
Millennio ineunte, nella quale Papa Gio-
vanni Paolo II delinea il suo contributo
di ministero petrino, perch la Chiesa
risplenda sempre di pi nella variet dei
suoi doni e nell'unit del suo cammino,
si afferma testualmente che un'atten-
zione speciale, poi, deve essere assicura-
ta alla pastorale della famiglia (Ibi-
dem, n. 47).
La necessit di tale attenzione viene
richiesta in primo luogo dal momento
storico che stiamo vivendo: si constata
afferma il Papa una crisi diffusa e
radicale di questa fondamentale istitu-
zione (Ibidem). Poich la famiglia ra-
dicata nella stessa costituzione dell'uo-
mo, gli attacchi che riceve si ripercuoto-
no sulla stessa visione centrale della per-
sona umana. L'una e l'altra, persona e
famiglia, interferiscono e comunicano
fra di loro sia nel riconoscimento della
dignit sia nel subire le aggressioni che
comportano per entrambe un progres-
sivo svilimento.
Egualmente e congiuntamente, perso-
na e famiglia ricevono il benefico influs-
so della rivelazione. L'una e l'altra si
trovano interrelazionate nel disegno pri-
mitivo di Dio ed entrambe illuminate
dalla presenza e dal dialogo di Dio con
gli uomini. Indubbiamente sono anche
offuscate dalla durezza di cuore della
creatura che si chiude al suo Creatore.
In effetti il disegno originale di Dio di
una relazione reciproca e piena fra uo-
mo e donna stato deformato nella sto-
ria dei popoli dagli egoismi meschini
che hanno sminuito e ridotto la gran-
dezza della personale realizzazione nel
dono di s coniugale. Solo un aiuto che
d luce alla mente, per scoprire l'ordine
delle cose, e d energia alla volont per
uscire da se stessi nel dono del proprio
io, fa incontrare l'uomo e la donna nel
noi come soggetto coniugale e fonte di
vita. Cristo venuto a restaurare nel
suo splendore originario, svelando ci
che Dio ha voluto fin dal principio
(cfr Mt 19, 8) (Novo Millennio ineunte,
n. 47).
Quando ognuno viene identificato con
Cristo dal battesimo, questo incontro di
amore fra uomo e donna trascende il
valore del noi rendendo presente nella
storia reale degli uomini il mistero del-
l'amore di Cristo: il grande mistero
dell'amore sponsale di Cristo per la sua
Chiesa (cfr Ef 5, 32) (Ibidem). questa
la specificit del sacramento cristiano: a
differenza di ogni altra relazione di amo-
re coniugale propria dell'uomo e della
donna quella di quanti sono battezzati lo
prolunga nel tempo in quanto essi par-
tecipano a quello stesso patto d'amore
fra Cristo e la sua sposa, la Chiesa.
Il dono di s nuziale di Cristo ad essa,
espresso e suggellato nel battesimo di
sangue del Calvario, fa nascere l'umani-
t redenta nella sua condizione di Sposa
dell'Agnello immolato. Questo mistero
dell'amore sponsale di Cristo per la
Chiesa, nascosto da secoli in Dio, sta-
to ora efficacemente rivelato: E voi,
mariti, amate le vostre mogli, come Cri-
sto ha amato la Chiesa e ha dato se
stesso per lei (Ef 5, 25). Ogni matrimo-
nio, da quello di Adamo ed Eva, indica
il rapporto di Dio con gli uomini. Que-
sta relazione religiosa del matrimonio
acquisisce un'intensit speciale con la ri-
velazione neotestamentaria, anche nel
suo stesso carattere di segno. Man ma-
no che la rivelazione ci svela il Dio ricco
di misericordia e salvatore del suo Popo-
lo, il significato acquista maggiore con-
tenuto.
Gli sponsali umani nella riflessione dei
Profeti sono un mezzo particolarmente
adeguato per presentare e comprendere
la relazione di amore di Yahv con
Israele. Questa legge di intensit e cre-
scita raggiunge il suo culmine nel miste-
ro di Dio fatto carne. La stessa persona
di Cristo, vero Dio e vero uomo, espri-
me in modo sublime lo sposalizio di Dio
con l'umanit. Ogni matrimonio segno
dei rapporti di Dio con gli uomini e per-
tanto anche del mistero nascosto da se-
coli e ora rivelato. Ogni matrimonio
segno ma non ogni matrimonio parte-
cipazione a questo mistero nascosto (cfr
Gaudium et spes, n. 48). Solo quando
l'uomo e la donna entrano nell'ordine
nuovo instaurato da Cristo, solo quando
divengono nuove creature mediante la
partecipazione battesimale, solo allora la
loro capacit coniugale configurata
anche come quella di Cristo sposo verso
la Chiesa sposa. L'amore e il dono di s
Del tema si parlato a lungo e in pro-
fondit nell'incontro nazionale dei re-
sponsabili diocesani e della consulta di
pastorale familiare che si svolto a Ro-
ma dal 14 al 17 settembre 1999, il cui at-
ti sono stati editi a cura dello stesso Uf-
ficio della CEI, con il titolo: Matrimoni
in difficolt: quale accoglienza e cura
pastorale?, Siena 2001, Edizioni Canta-
galli, pp. 265, L. 30.000.
Nella prefazione il responsabile Renzo
Bonetti avverte che appare Sempre pi
urgente in questi anni la riscoperta del
significato primigenio del sacramento
del matrimonio verso cui far tendere in
modo pi cosciente i giovani fidanzati e
per sostenere e guidare i coniugi nella
loro formazione permanente.
Un'affermazione programmatica che
evoca la stessa strategia che viene pro-
posta per i sacerdoti e i religiosi. Si svi-
luppa in tre momenti consequenziali e
concatenati: la preparazione nel periodo
di fidanzamento, la pastorale per la cele-
brazione liturgica del sacramento del
matrimonio e l'assistenza pastorale, spi-
rituale e morale agli sposi, almeno nei
primi anni di matrimonio. In alternativa
si parla di formazione permanente. Ma
che cosa la formazione permanente se
non la pastoralit estesa a tutto l'arco di
interesse matrimoniale?
Nelle istanze del Vangelo e nelle diret-
tive della Chiesa non esiste una missio-
ne pastorale a tempo, o limitata ad al-
cuni giorni o mesi. Il popolo di Dio re-
clama un'assistenza assidua, rispettosa,
discreta ma sempre viva e piena di com-
G|N CNC|!!|
Quando si diceva che il
divorzio un moltiplicatore
di diversi erano pochi a cre-
derlo. Successivamente la
comunit cristiana stata
corrosa da infiltrazioni se-
colaristiche e consumisti-
che, da tendenze etiche uti-
laristiche e relativistiche.
Non pochi giovani di fine
millennio e quelli del nuovo
millennio hanno assorbito i
messaggi di queste correnti.
Il cammino coniugale al
primo impatto con difficolt
e tensioni caratteriali regi-
stra un raffreddamento
che, se non subito curato,
rischia di ampliarsi e di ri-
solversi in rottura.
La Conferenza Episcopale
Italiana, mediante il suo uf-
ficio per la pastorale fami-
liare, ha attivato da anni
una strategia di coinvolgi-
mento delle coppie, di cor-
responsabilit e di sensibi-
lizzazione. Non solo si mira
a richiamare le giovani cop-
pie alla realt sacramentale,
agli impegni assunti dinanzi
a Dio e alla Chiesa, ma an-
che ad offrire loro mezzi ef-
ficaci per liberarli da condi-
zionamenti e da sbocchi
traumatici.
comunione, vengono ripro-
poste le solite situazioni
d'irregolarit che privano
dell'Eucaristia. Il Direttorio
di pastorale familiare in sin-
tonia con le norme della
Chiesa universale recensisce
anzitutto i divorziati rispo-
sati, gli sposati civilmente, i
conviventi, e poi i separati
e i divorziati non risposati.
Le direttive magisteriali so-
no chiare e non superabili.
Da pi parti si sono avanza-
te proposte di superamento
del divieto per divorziati ri-
sposati dopo l'accertamento
del matrimonio fallito. Ma
le istanze non hanno avuto
accoglienza. Giovanni Paolo
II pi volte lo ha ribadito e
ne ha spiegato le ragioni. Il
che tuttavia non significa
bollare di ostracismo i co-
niugi che sono in situazioni
irregolari come se si voles-
sero escludere totalmente
dalla Chiesa. L'accoglienza
e la misericordia devono es-
sere coniugate con la verit
e la giustizia ma sempre ri-
spettando il primato della
carit evangelica.
Il problema della separa-
zione comporta tante proie-
zioni negative. Quella non
giustificata da validi motivi
o forzatamente imposta al
La Biblioteca diocesana s. Paolino, una istitu-
zione ecclesiale finalizzata alla promozione della
cultura e del dialogo all'interno della Chiesa locale
e nei rapporti di questa con la societ, si configu-
ra come uno degli strumenti con cui la Chiesa no-
lana favorisce l'integrazione tra fede e cultura e
l'incarnazione della testimonianza cristiana nel con-
creto tessuto socio-culturale della Diocesi. In que-
sto senso essa chiamata ad offrire un contributo
non indifferente alla promozione umana e alla cre-
scita culturale di tutto il territorio.
Istituita nel 1975, sulla base dell'antico fondo li-
brario della Biblioteca del Settecento, fondata col
nuovo Seminario dal Vescovo di Nola Troiano Ca-
racciolo del Sole, la Biblioteca s. Paolino ha com-
piuto ormai i suoi venticinque anni di attivit cultu-
rale fornendo un prezioso servizio a sostegno della
pastorale dei successori di s. Paolino.
Nei cinque lustri della sua vita, la nuova Bibliote-
ca ha definito sempre meglio la sua identit ed il
suo metodo operativo, diventando un apprezzato
centro di animazione e di produzione culturale. Fin
dall'inizio, infatti, essa non si limitata ad essere
un semplice strumento di consultazione, il cui pa-
trimonio librario ha ricevuto un notevole incremen-
to, passando dai cinque-seimila volumi antichi ini-
ziali ai circa sessantamila attuali. Ma ha voluto
configurarsi soprattutto come luogo di ricerca e di
dialogo, un luogo in cui i credenti si confrontino
tra di loro e con la cultura del nostro tempo, con
uno stile di grande attenzione, di discernimento, di
testimonianza dei valori cristiani ed insieme di ri-
spettoso ascolto delle ragioni di tutti.
Nel suo nuovo corso, la Biblioteca s. Paolino
veniva, dunque, a configurarsi non solo come un
fondo librario sempre pi ricco ed aggiornato, ma
soprattutto come un centro di ricerca in dialogo
con le principali voci emergenti dalla nostra storia
e dal nostro territorio. Vale a dire come uno stru-
mento di animazione culturale in dialogo con le al-
tre componenti ed espressioni della cultura con-
temporanea. In effetti fu proprio con questa ispira-
rio, con le sue diverse anime ed attivit, potesse di-
ventare un centro polivalente di vita diocesana e
di cultura: la Biblioteca cio si prestava ad essere
luogo di incontro per i diversi settori pastorali a so-
stegno di una rinnovata evangelizzazione, ed in
grado di diventare un sicuro punto di riferimento
sul nostro territorio. Era, questa, la prospettiva che
aveva animato il gruppo di sacerdoti impegnati ad
questo, che sar poi ripreso e ribadito dallo stesso
Pontefice nel suo Discorso al Convegno ecclesiale
di Palermo (23 novembre 1995), dalla CEI (28 gen-
naio 1997: Progetto culturale orientato in senso cri-
stiano), e dal Pontificio Consiglio della Cultura (23
maggio 1999: Per una pastorale della cultura).
Per molti aspetti, dunque, l'attivit culturale del-
la Biblioteca s. Paolino ed in modo particolare il
suo metodo operativo hanno precorso i nostri tem-
pi. Negli ultimi decenni del secolo XX e con l'inizio
del nuovo millennio, infatti, la Chiesa italiana ha
avvertito l'urgenza e posto alla base della pastora-
le ordinaria un nuovo programma dell'incultura-
zione della fede e dell'evangelizzazione delle cultu-
re, ha elaborato cio un ampio Progetto culturale
orientato in senso cristiano.
Rinata nel nome e nello spirito di s. Paolino, an-
tico Vescovo di Nola, vissuto tra il IV e il V secolo,
la Biblioteca diocesana si articola in nove settori,
che spaziano in campi specifici del sapere: da
Obiettivo societ e Osservatorio letterario a
Scienza per l'uomo, da Libronostro e Storia-
patria a Pensiero e storia, da Biblioteca e scuo-
la e Osservatorio pastorale a Disce Paulinum.
Quest'ultimo settore, in modo emblematico, nel
1986, si costituito in Centro di Studi e Documen-
tazione su Paolino di Nola, la cui Collana di Studi
e Testi Strenae Nolanae, diretta dal prof. Antonio
V. Nazzaro, Preside della Facolt di Lettere e Filo-
sofia dell'Universit di Napoli Federico II, ha da-
to in traduzione italiana, con testo a fronte, l'Ope-
ra Omnia di s. Paolino ed ha ormai al suo attivo la
pubblicazione di otto volumi. Sulla figura e l'opera
dell'antico Vescovo di Nola, inoltre, la Biblioteca
ha promosso due Convegni Internazionali di studi.
Analogamente, qualche anno dopo, il settore
Obiettivo societ veniva a costituirsi in Centro di
documentazione sociale dell'area nolano-vesuvia-
na, col compito di svolgere un'analisi a tappeto ed
una raccolta di dati della situazione sociale del ter-
ritorio, da sottoporre a verifica pastorale da parte
dei Vescovi della nostra Chiesa, e nella prospettiva
di dar vita ad una Scuola di formazione politica
per preparare le future leve dell'azione sociale e
politica. In questo settore, vero, molto resta an-
cora da fare, ma non si pu negare che l'obiettivo
proposto dalla nostra Biblioteca risulta di grande
interesse ed attualit. Oggi pi che mai.
GIOVANNI SANTANIELLO
zione che essa nac-
que, nel quadro di un
progetto unitario, in-
sieme con la Scuola
Teologica. Alla Scuo-
la, poi diventata Isti-
tuto Superiore di
Scienze Religiose, an-
dava, per sua natura-
le vocazione, un com-
pito pi sistematico
di approfondimento e
di presentazione della
fede, alla Biblioteca
s. Paolino, invece,
un compito di ricerca
e dialogo sul versante
del rapporto fede-cul-
tura.
Ma la Biblioteca s.
Paolino mosse i pri-
mi passi nel quadro
di un progetto cultu-
rale pi vasto di quel-
lo appena accennato.
Nel 1976, infatti, con
il Convegno di Mu-
gnano del Cardinale,
che vide il Clero dio-
cesano in un signifi-
cativo momento di
progettazione e di co-
munione, si pens
che tutto il Semina-
elaborare a Mugnano
un progetto culturale
di nuova evangelizza-
zione delle culture e
di inculturazione del-
la fede nella societ
odierna.
Il progetto di Mu-
gnano muoveva, na-
turalmente, dalle li-
nee maestre indicate,
gi dieci anni prima,
dal Concilio Vaticano
II nella Costituzione
Pastorale sulla Chiesa
nel mondo contempo-
raneo Gaudium et
spes (nn. 1492-1532:
La promozione del
progresso della cultu-
ra), nella convinzione
comune che una fe-
de che non diventa
cultura una fede
non pienamente ac-
colta, non interamen-
te pensata, non fedel-
mente vissuta, come
avr a sottolineare
Giovanni Paolo II nel
suo Discorso al Con-
gresso nazionale del
MEIC (16 gennaio
1982). Un progetto,

PAGINA
6/7 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 11 Gennaio 2002
.
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 11 Gennaio 2002
.
IL DISCORSO DEL SANTO PADRE UNA NOSTRA TRADUZIONE ITALIANA
Excellences
Mesdames et Messieurs,
1. Les vux que votre doyen,
lAmbassadeur Giovanni Galassi,
vient de me prsenter en votre nom
tous mont touch dautant plus
quils me sont offerts aussi au nom
des gouvernements et des peuples
que vous reprsentez.
A mon tour de vous adresser, ain-
si qu vos familles et ceux qui
vous sont chers, les souhaits que je
forme du fond du cur pour que
Dieu vous bnisse et accorde tous
les peuples une anne de srnit, de
bonheur et de paix.
Monsieur lAmbassadeur, vos sou-
haits dlicats ont t accompagns
dune analyse pntrante de lactua-
lit internationale de lanne cou-
le. Lhorizon se prsente certes
obscur et beaucoup de ceux qui ont
connu le grand mouvement vers la
libert et le changement des annes
quatre-vingt-dix se surprennent au-
jourdhui tre tenaills par la peur
dun avenir redevenu des plus incer-
tains.
Toutefois, pour ceux qui ont mis
leur foi et leur esprance en Jsus,
n Bethlem pour se faire lun de
nous, le message anglique a retenti
au cur de la nuit de Nol: Ne
craignez pas... je viens vous annon-
cer une bonne nouvelle, une grande
joie pour tout le peuple: aujourdhui
vous est n un Sauveur (Lc 2, 10-
11). Lavenir est grand ouvert, Dieu
prend nos chemins!
2. La lumire de Nol donne
sens tous les efforts humains d-
ploys pour que notre terre soit plus
fraternelle et plus solidaire, pour
quil fasse bon y vivre et que lindif-
frence, linjustice et la haine
naient jamais le dernier mot. Et ici
pourrait tre cite une longue liste
dactions menes bien par des gou-
vernants, des ngociateurs ou des
volontaires qui, ces derniers temps,
ont su mettre leur savoir-faire et
leur dvouement au service de la
cause de lhomme.
Parmi les motifs de satisfaction,
on doit mentionner sans doute luni-
fication progressive de lEurope,
symbolise rcemment par ladop-
tion dune monnaie unique de la
part de douze pays. Il sagit l dune
tape dcisive dans la longue histoire
de ce continent. Mais il est tout aus-
si important que llargissement de
lUnion europenne continue tre
une priorit. Je sais galement quon
sinterroge sur lopportunit dune
Constitution de lUnion. A cet gard,
il est fondamental que soient tou-
jours mieux explicits les buts de
cette construction europenne et les
valeurs sur lesquelles elle doit repo-
ser. Cest pourquoi, non sans une
certaine tristesse, jai pris acte du
fait que, parmi les partenaires qui
devront contribuer la rflexion sur
la Convention institue lors du
sommet de Laeken le mois dernier,
les communauts de croyants nont
pas t explicitement mentionnes.
La marginalisation des religions, qui
ont contribu et contribuent encore
la culture et lhumanisme dont
lEurope est lgitimement fire, me
parat tre la fois une injustice et
une erreur de perspective. Reconna-
tre un fait historique indniable ne
signifie pas du tout mconnatre
lexigence moderne dune juste laci-
t des Etats, et donc de lEurope!
Il mest agrable dvoquer aussi
la nouvelle tant attendue de lamor-
ce dun dialogue direct entre les res-
ponsables des deux communauts de
lle de Chypre. Un parlement lgiti-
me au Kosovo est encore de bon au-
gure pour un avenir plus dmocra-
tique de la rgion. Depuis le mois de
novembre dernier, les dlgations de
la Rpublique populaire de Chine et
de la Rpublique de Chine sigent au
sein de lOrganisation mondiale du
Commerce. Puisse ce dveloppement
positif contribuer fconder tous les
efforts accomplis sur le chemin ardu
du rapprochement! Les conversa-
tions en cours entre les parties au
conflit qui dchire depuis tant dan-
nes le Sri Lanka sont sans nul dou-
te encourager. Ce sont l, en dfi-
nitive, des avances significatives sur
le chemin de la pacification entre les
hommes et les peuples.
3. Mais la lumire qui est ve-
nue de la grotte de Bethlem claire
galement, et de manire implaca-
ble, les ambiguts et les checs de
nos entreprises. En ce dbut danne,
nous constatons hlas que lhumani-
t se trouve dans une situation de
violence, de dtresse et de pch.
Dans la nuit de Nol, nous nous
sommes spirituellement rendus Be-
thlem et nous avons t contraints
hlas de constater que la Terre sainte
o le Rdempteur a vu le jour, est
toujours, par la faute des hommes,
une terre de feu et de sang. Personne
ne peut rester insensible linjustice
dont le peuple palestinien est victime
depuis plus de cinquante ans. Per-
sonne ne peut contester le droit du
peuple isralien vivre dans la scu-
rit. Mais personne ne peut oublier
non plus les victimes innocentes qui,
de part et dautre, tombent tous les
jours sous les coups et les tirs. Les
armes et les attentats sanglants ne
seront jamais des instruments ad-
quats pour faire parvenir des messa-
ges politiques des interlocuteurs.
La logique de la loi du talion nest
pas non plus adapte pour prparer
les voies de la paix.
Comme je lai dj dclar main-
tes fois, seuls le respect de lautre et
de ses lgitimes aspirations, lappli-
cation du droit international, lva-
cuation des territoires occups et un
statut spcial internationalement ga-
ranti pour les parties les plus sacres
de Jrusalem, sont capables dappor-
ter un dbut de pacification dans
cette partie du monde et de briser le
cycle infernal de la haine et de la
vengeance. Et je souhaite que la
communaut internationale, avec
des moyens pacifiques et appropris,
soit mise en condition de jouer son
rle irremplaable, en tant accepte
par toutes les parties au conflit. Les
uns contre les autres, les Israliens
et les Palestiniens ne gagneront pas
la guerre. Les uns avec les autres, ils
peuvent gagner la paix.
La lutte lgitime contre le terroris-
me dont les odieux attentats du 11
septembre dernier sont lexpression
la plus effroyable a redonn encore
la parole aux armes. Face lagres-
sion barbare et aux massacres se po-
se non seulement la question de la
lgitime dfense, mais aussi celle des
moyens les plus aptes radiquer le
terrorisme, de la recherche des fac-
teurs lorigine de telles actions, des
mesures prendre pour engager un
processus de gurison afin de vain-
cre la peur et dviter que le mal
sajoute au mal, la violence la vio-
lence. Ainsi convient-il dencourager
le nouveau gouvernement install
Kaboul dans ses efforts en vue dune
effective pacification de tout lAfgha-
nistan. Je me dois enfin de mention-
ner les tensions qui opposent, encore
une fois, lInde et le Pakistan, pour
inviter instamment les responsables
politiques de ces grandes nations
donner la priorit absolue au dialo-
gue et la ngociation.
Il nous faut aussi entendre la
question qui nous est adresse du
cur de cet abme: la place et lusa-
ge de la religion dans la vie des hom-
mes et des socits. Je veux redire
ici, devant toute la communaut in-
ternationale, que tuer au nom de
Dieu est un blasphme et une per-
version de la religion, et je veux r-
pter ce matin ce que jcrivais dans
mon Message du 1
er
janvier: Cest
une profanation de la religion que
de se proclamer terroriste au nom de
Dieu, duser de violence sur les hom-
mes au nom de Dieu. La violence
terroriste est contraire la foi en
Dieu Crateur de lhomme, en Dieu
qui prend soin de lhomme et qui
laime (n. 7).
4. Face ces manifestations de
violence irrationnelle et injustifiable,
le grand danger est que dautres si-
tuations passent inaperues et contri-
buent laisser des peuples entiers
abandonns leur triste sort.
Je pense lAfrique, aux pand-
mies et aux luttes armes qui dci-
ment ses populations. Rcemment,
lors dun dbat au sein de lAssem-
ble gnrale de lOrganisation des
Nations unies, on faisait remarquer
que dix-sept conflits taient en cours
sur le continent africain! Dans une
telle situation, la naissance dune
Union africaine est en soi une bon-
ne nouvelle. Cette Organisation de-
vrait aider llaboration de princi-
pes communs qui unissent tous les
Etats membres, en vue de relever des
dfis majeurs tels que la prvention
des conflits, lducation et la lutte
contre la pauvret.
Et comment ne pas mentionner
lAmrique latine dont nous nous
sentons toujours si proches? Dans
certains pays de ce grand continent,
la persistance dingalits sociales, le
trafic de drogues, des phnomnes
de corruption et de violence arme
peuvent mettre en pril les bases de
la dmocratie et jeter le discrdit sur
la classe politique. Tout rcemment,
la difficile situation en Argentine
sest exprime par des dsordres pu-
blics, qui ont douloureusement tou-
ch des vies humaines. Cela nous
rappelle une fois encore que la re-
cherche du bien authentique des per-
sonnes et des peuples doit toujours
inspirer laction politique et cono-
mique des instances nationales et in-
ternationales. Je veux inviter instam-
ment les habitants de lAmrique la-
tine, et tout spcialement les Argen-
tins, maintenir vive leur esprance
au milieu des difficults actuelles,
en demeurant conscients que, avec
tant de ressources humaines et natu-
relles, la situation prsente nest pas
irrversible et quelle peut tre sur-
monte avec lapport de tous. Pour
cela, il est ncessaire de laisser de
ct les intrts privs ou partisans
et de promouvoir, par tous les
moyens lgitimes, lintrt de la na-
tion, en revenant aux valeurs mora-
les, ainsi que le dialogue ouvert et
franc, et le renoncement au superflu
en faveur de ceux qui connaissent
toutes sortes de besoins. Dans cet es-
prit, on doit se souvenir que laction
politique est avant tout un noble,
austre et gnreux service de la
communaut.
5. Cette situation contraste de
notre monde engag dans le troisi-
me millnaire a un avantage, si je
puis mexprimer ainsi: elle nous met
face nos responsabilits. Chacun
est contraint de se poser les vraies
questions: la vrit sur Dieu et la v-
rit sur lhomme.
Dieu nest pas au service dun
homme ou dun peuple, et aucun
projet humain ne saurait prtendre
se lapproprier. Les fils dAbraham
savent que Dieu ne peut tre annex
par personne: Dieu, nous le rece-
vons. Devant la crche, les chrtiens
peuvent mieux percevoir que Jsus
lui-mme ne sest pas impos et sest
refus employer des moyens de
puissance pour promouvoir son r-
gne!
La vrit sur lhomme, qui est
crature. Lhomme nest vrai que
quand il se reoit de Dieu dans une
attitude de pauvret. Il nest cons-
cient de sa dignit que quand il re-
connat en lui et dans les autres la
marque de Dieu qui le cre son
image. Cest pourquoi jai voulu que
le thme du pardon soit au cur du
traditionnel Message pour la clbra-
tion de la Journe mondiale de la
Paix du 1
er
janvier 2002, convaincu
que le service que les religions peu-
vent rendre la cause de la paix et
contre le terrorisme consiste juste-
ment dans la pdagogie du pardon,
car lhomme qui pardonne ou qui
demande pardon comprend quil y a
une Vrit plus grande que lui, et
quen laccueillant il peut se dpas-
ser lui-mme (n. 13).
Cette vrit sur Dieu et sur lhom-
me, les chrtiens loffrent tous les
hommes, spcialement leurs frres
et surs, fidles de lIslam authen-
tique, religion de paix et damour du
prochain.
6. vous, Mesdames et Mes-
sieurs, je confie ces rflexions, qui
naissent de ma prire comme des
confidences que je reois de mes visi-
teurs. Je vous demande de les re-
layer auprs de vos gouvernements.
Ne nous laissons pas accabler par la
duret de ce temps. Ouvrons plutt
notre cur et notre intelligence aux
grands dfis qui nous attendent:
dfense de la sacralit de la vie
humaine en toutes circonstances, en
particulier face aux manipulations
gntiques;
promotion de la famille, cellule
fondamentale de la socit;
limination de la pauvret, gr-
ce des efforts soutenus en vue du
dveloppement, de la rduction de la
dette et de louverture du commerce
international;
respect des droits de lhomme
dans toutes les situations, avec une
attention pour les catgories de per-
sonnes les plus vulnrables: enfants,
femmes et rfugis;
dsarmement, rduction des
ventes darmes aux pays pauvres et
consolidation de la paix aprs la fin
des conflits;
lutte contre les grandes mala-
dies et accs des plus dmunis aux
soins et aux mdicaments de base;
sauvegarde de lenvironnement
et prvention des catastrophes natu-
relles;
application rigoureuse du droit
et des conventions internationales.
Certes, bien dautres exigences
pourraient tre ajoutes. Mais si ces
priorits taient au cur des proc-
cupations des responsables politi-
ques; si les hommes de bonne volon-
t les traduisaient dans leurs engage-
ments quotidiens; si les hommes de
religion les incluaient dans leur
enseignement, le monde serait radi-
calement diffrent.
7. Telles sont les penses que je
tenais vous confier. Les tnbres
ne peuvent tre chasses que par la
lumire. La haine ne peut tre vain-
cue que par lamour. Mon souhait le
plus fervent, celui que je confie
Dieu dans la prire et qui, je crois,
habitera tous les participants la
prochaine rencontre dAssise, cest
que nous portions tous dans nos
mains dsarmes la lumire dun
amour que rien ne dcourage. Veuil-
le Dieu quil en soit ainsi pour le
bonheur de tous!
mente fiera, mi sembra essere al tem-
po stesso uningiustizia e un errore di
prospettiva. Riconoscere un fatto sto-
rico innegabile non significa affatto
disconoscere lesigenza moderna di
una giusta laicit degli Stati, e dun-
que dellEuropa!
Significativi passi in avanti
sul sentiero
della pacificazione
tra gli uomini e i popoli
Mi fa piacere far cenno pure alla
notizia tanto attesa dellavvio di un
dialogo diretto tra i responsabili delle
due comunit dellisola di Cipro. Inol-
tre, un parlamento legittimo in Koso-
vo di buon augurio per un avvenire
pi democratico della regione. Dal
mese di novembre scorso, poi, le de-
legazioni della Repubblica Popolare
di Cina e della Repubblica di Cina
siedono in seno allOrganizzazione
Mondiale del Commercio. Possa que-
sto positivo sviluppo contribuire a fe-
condare tutti gli sforzi posti in atto
nellarduo cammino del riavvicina-
mento! Le conversazioni in corso tra
le parti nel conflitto che lacera da
tanti anni lo Sri Lanka sono senza
dubbio da incoraggiare. Ecco, in defi-
nitiva, significativi passi in avanti sul
sentiero della pacificazione tra gli uo-
mini e i popoli.
3.Ma la luce venuta dalla grotta
di Betlemme illumina ugualmente, e
in maniera implacabile, le ambiguit
e gli insuccessi delle nostre imprese.
In questo inizio danno, constatiamo
purtroppo che lumanit si trova in
una situazione di violenza, di miseria
e di peccato.
La Terra Santa ,
per colpa degli uomini,
una terra di fuoco
e di sangue
Nella notte di Natale, ci siamo re-
cati spiritualmente a Betlemme e ab-
biamo dovuto ahim costatare che la
Terra Santa, dove il Redentore ha vi-
sto la luce, sempre, per colpa degli
uomini, una terra di fuoco e di san-
gue. Nessuno pu rimanere insensibi-
le allingiustizia di cui il popolo pale-
stinese vittima da pi di cinquan-
tanni. Nessuno pu contestare il di-
ritto del popolo israeliano a vivere
nella sicurezza. Ma nessuno pu
nemmeno dimenticare le vittime in-
nocenti che, da una parte e dallaltra,
cadono ogni giorno sotto i colpi e gli
spari. Le armi e gli attentati cruenti
non saranno mai strumenti adeguati
per far giungere messaggi politici agli
interlocutori. Neanche per la logica
della legge del taglione adatta per
preparare le vie della pace.
Gli Israeliani e i Palestinesi,
gli uni contro gli altri,
non vinceranno la guerra
Gli uni insieme
con gli altri,
possono vincere la pace
Come ho gi dichiarato tante volte,
soltanto il rispetto dellaltro e delle
sue legittime aspirazioni, lapplicazio-
ne del diritto internazionale, levacua-
zione dei territori occupati e uno sta-
tuto internazionalmente garantito per
le parti pi sacre di Gerusalemme,
sono in grado di avviare un processo
di pacificazione in questa parte del
mondo, spezzando la catena infernale
dellodio e della vendetta. Auspico
che la comunit internazionale, attra-
verso mezzi pacifici e appropriati, sia
messa in condizione di giocare il pro-
prio ruolo insostituibile, essendo ac-
cettata da tutte le parti in conflitto.
Gli Israeliani e i Palestinesi, gli uni
contro gli altri, non vinceranno la
guerra. Gli uni insieme con gli altri,
possono vincere la pace.
Dopo l'11 settembre
dare lavvio a un processo
di guarigione,
per superare la paura
ed evitare che male
si aggiunga a male,
violenza a violenza
La legittima lotta contro il terrori-
smo, di cui gli odiosi attentati dell11
settembre scorso sono lespressione
pi efferata, ha ridato la parola alle
armi. Di fronte alla barbara aggres-
sione e ai massacri si pone non sol-
tanto la questione della legittima dife-
sa, ma anche quella dei mezzi pi
adatti a sradicare il terrorismo, come
pure quella della ricerca delle cause
che stanno allorigine di simili azioni,
e quella delle misure da prendere per
dare lavvio a un processo di guari-
gione, per superare la paura ed evi-
tare che male si aggiunga a male,
violenza a violenza. Cos, bisogna in-
coraggiare il nuovo governo installato
a Kabul nei suoi sforzi tesi ad una ef-
fettiva pacificazione di tutto lAfgha-
nistan. Debbo infine fare accenno al-
le tensioni che oppongono, ancora
una volta, lIndia e il Pakistan, per
invitare insistentemente i responsabili
politici di queste grandi nazioni a da-
re la priorit assoluta al dialogo e al
negoziato.
Uccidere in nome di Dio
un pervertimento
della religione
Occorre inoltre ascoltare la doman-
da che ci viene rivolta dal cuore stes-
so di questo abisso: il posto e luso
della religione nella vita degli uomini
e delle societ. Desidero ribadire qui,
davanti a tutta la comunit interna-
zionale, che uccidere in nome di Dio
una bestemmia e un pervertimento
della religione, e voglio ripetere que-
sta mattina quanto scrivevo nel mio
Messaggio del 1 gennaio: profana-
zione della religione proclamarsi ter-
roristi in nome di Dio, uccidere e vio-
lentare luomo in nome di Dio. La
violenza terrorista, infatti, contraria
alla fede in un Dio Creatore delluo-
mo, un Dio che si prende cura del-
luomo e lo ama (n. 7).
4.Di fronte a queste manifesta-
zioni di violenza irrazionale e ingiusti-
ficabile, il grande pericolo che
altre situazioni passino inosservate
e contribuiscano a far s che popoli
interi siano abbandonati al loro triste
destino.
La nascita
di una Unione africana
costituisce di per s
una buona notizia
Penso allAfrica, alle pandemie e
agli scontri armati che ne stanno de-
cimando le popolazioni. Di recente,
nel corso dun dibattito in seno al-
lAssemblea generale dellOrganizza-
zione delle Nazioni Unite, si faceva
notare che ben 17 conflitti erano in
atto nel continente africano. In una
simile situazione, la nascita duna
Unione africana costituisce di per
s una buona notizia. QuestOrganiz-
zazione dovrebbe contribuire ad ela-
borare principi comuni che uniscano
tutti gli Stati membri, per rispondere
alle sfide pi impegnative quali la
prevenzione dei conflitti, leducazione
e la lotta contro la povert.
Un accorato appello
agli abitanti
dellAmerica Latina,
e specialmente
agli Argentini
E come non far cenno allAmerica
Latina, a cui ci sentiamo sempre cos
vicini? In alcuni Paesi di questo gran-
de continente, il persistere di disu-
guaglianze sociali, il narcotraffico, fe-
nomeni di corruzione e di violenza
armata rischiano di minare le basi
della democrazia e gettare il discredi-
to sulla classe politica. Proprio di re-
cente, la difficile situazione in Argen-
tina si espressa con pubblici disor-
dini, che hanno dolorosamente colpi-
to vite umane. Questo ci ricorda an-
cora una volta, che la ricerca del
bene autentico delle persone e dei po-
poli che deve ispirare sempre lazione
politica ed economica delle istanze
nazionali ed internazionali. Rivolgo
un accorato appello agli abitanti del-
lAmerica Latina, e specialmente agli
Argentini, perch nelle presenti diffi-
colt conservino viva la speranza, ri-
manendo consapevoli che, disponen-
do di cos tante risorse umane e natu-
rali, la situazione attuale non irre-
versibile e pu essere superata con
lapporto di tutti. A tal fine, neces-
sario accantonare gli interessi perso-
nali o di parte, e promuovere, con
tutti i mezzi legittimi, linteresse della
nazione, tornando ai valori morali,
come pure il dialogo aperto e franco
e la rinuncia al superfluo in favore di
quanti si trovano stretti da bisogni
dogni sorta. In questo spirito, bene
ricordarsi che lattivit politica anzi-
tutto un nobile, austero e generoso
servizio alla comunit.
Le due vere domande:
la verit su Dio
e la verit sulluomo
5.Questa contrastata situazione
del nostro mondo, incamminato nel
terzo millennio, offre un vantaggio,
se posso esprimermi cos: ci mette di
fronte alle nostre responsabilit.
Ognuno costretto a porsi le vere
domande: quella della verit su Dio
e quella della verit sulluomo.
Dio non al servizio dun uomo o
di un popolo, e nessun progetto uma-
no pu pretendere di appropriarsene.
I figli di Abramo sanno che nessuno
pu accaparrarsi Dio: Dio, noi lo ac-
cogliamo. Davanti al presepe, i cri-
stiani sono in grado di percepire me-
Non lasciamoci sopraffare dalla durezza di que-
sti tempi. Apriamo piuttosto il cuore e lintelligen-
za alle grandi sfide che ci attendono. l'esorta-
zione rivolta da Giovanni Paolo II ai membri del
Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Se-
de, ricevuti nella mattina di gioved 10 gennaio,
nella Sala Regia, per la tradizionale udienza in oc-
casione della presentazione degli auguri per il nuo-
vo anno. Pubblichiamo il testo del discorso pro-
nunciato dal Santo Padre:
Pubblichiamo una nostra traduzione italiana
del discorso di Giovanni Paolo II:
GIOVANNI PAOLO II AL CORPO DIPLOMATICO ACCREDITATO PRESSO LA SANTA SEDE
DURANTE L'UDIENZA PER LA PRESENTAZIONE DEGLI AUGURI PER IL NUOVO ANNO
Non lasciamoci sopraffare dalla durezza di questi tempi
Apriamo piuttosto il cuore e l'intelligenza alle grandi sfide che ci attendono
Eccellenze,
Signore e Signori!
1.Gli auguri che il vostro Deca-
no, lAmbasciatore Giovanni Galassi,
mi ha appena presentato a nome di
tutti voi, mi hanno toccato ancor pi
perch mi vengono offerti a nome dei
governi e dei popoli che voi rappre-
sentate.
A mia volta indirizzo a voi, unita-
mente alle vostre famiglie e a quanti
vi sono cari, i voti che formulo dal
profondo del cuore, affinch Dio
benedica ed effonda su tutti i popoli
un anno di serenit, di letizia e di
pace.
Lavvenire spalancato,
Dio cammina
sulle nostre strade!
Signor Ambasciatore, i suoi cortesi
voti augurali sono stati accompagnati
da unanalisi penetrante dellattualit
internazionale dellanno appena ter-
minato. Certo, lorizzonte si presenta
oscuro e molti di coloro che hanno
conosciuto il grande movimento ver-
so la libert e il cambiamento degli
anni Novanta, si sorprendono oggi di
essere attanagliati dalla paura di un
avvenire ridiventato particolarmente
incerto.
Tuttavia, per quanti hanno posto la
propria fiducia e la propria speranza
in Ges, nato a Betlemme per farsi
uno di noi, risuonato proprio nel
cuore della notte di Natale, il messag-
gio angelico: Non temete, ecco vi
annunzio una grande gioia, che sar
di tutto il popolo: oggi vi nato nella
citt di Davide un salvatore (Lc 2,
10-11). Lavvenire spalancato, Dio
cammina sulle nostre strade!
La marginalizzazione
delle religioni
un'ingiustizia
e un errore di prospettiva
2.La luce di Natale d senso a
tutti gli sforzi umani, posti in atto
per rendere la terra pi fraterna e so-
lidale, affinch sia bello il viverci, e
lindifferenza, lingiustizia e lodio
non abbiano mai lultima parola. E
qui potrebbe essere citata una lunga
lista di interventi condotti a buon fine
dai governi, dai negoziatori, o dai vo-
lontari, che, in questi ultimi tempi,
hanno saputo porre la loro abilit e la
loro dedizione al servizio della causa
delluomo.
Tra i motivi di soddisfazione, va
senzaltro menzionata lunificazione
progressiva dellEuropa, di cui sim-
bolo la recente adozione, da parte di
dodici Paesi, di ununica moneta. Si
tratta di una tappa decisiva nella lun-
ga storia di questo continente. Ma
altres importante che lallargamento
dellUnione Europea continui a costi-
tuire una priorit. So inoltre che ci si
sta interrogando circa lopportunit
di una Costituzione dellUnione. A tal
proposito, fondamentale che siano
sempre meglio esplicitati gli obiettivi
di questa costruzione europea e i va-
lori sui quali essa deve basarsi. Per
questo, non senza una certa tristezza,
ho preso atto del fatto che, fra i part-
ner che dovranno contribuire alla ri-
flessione sulla Convenzione istituita
nel corso del summit di Laeken lo
scorso mese, le comunit dei credenti
non sono state citate esplicitamente.
La marginalizzazione delle religioni,
che hanno contribuito ed ancora con-
tribuiscono alla cultura e allumanesi-
mo dei quali lEuropa legittima- CONTINUA A PAGINA 8

PAGINA
8 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 11 Gennaio 2002
.
L'udienza di Giovanni Paolo II al Corpo Diplomatico accreditato
presso la Santa Sede per la presentazione degli auguri per il nuovo anno
Una nostra traduzione italiana del discorso del Santo Padre
L'indirizzo d'omaggio di S.E. Giovanni Galassi, Decano del Corpo Diplomatico
Costruire insieme un migliore villaggio globale perch l'uomo viva nella libert, nella giustizia e nella pace
All'inizio dell'udienza, il Decano del
Corpo Diplomatico, S.E. il Signor Gio-
vanni Galassi, Ambasciatore della Re-
pubblica di San Marino presso la Santa
Sede, ha rivolto a Giovanni Paolo II il
seguente indirizzo d'omaggio:
Trs Saint-Pre,
Cest avec une vive motion que je
mapprte, au nom du Corps diploma-
tique accrdit prs le Saint-Sige,
vous prsenter nos vux pour lanne
nouvelle, en un moment particulire-
ment instable et proccupant de la si-
tuation mondiale.
Au dbut du nouveau sicle, Votre
Saintet nous avait exhorts, avec des
paroles empreintes de tristesse mais
aussi de vigueur, dfendre lhomme
dans sa dignit et dans sa dimension
transcendante, avec la ferme conviction
que nous sommes tous membres dune
unique famille.
Le grand Jubil avait lui aussi donn
beaucoup lesprance fonde quil
tait possible de repartir de la Porte
Sainte, mmoire du pass et prophtie
de lavenir, avec une vigueur et un en-
thousiasme renouvels, vers des lende-
mains qui ne connatraient plus les
barbaries du sicle coul et qui pour-
raient sdifier sur le progrs rel de
tous les peuples, dans un partage soli-
daire et fraternel des biens de la terre.
Malheureusement, lattentat terroris-
te du mois de septembre dernier nous a
tous mis, de manire brutale, devant
une ralit bouleversante, o la haine
et la violence aveugle se sont manifes-
tes avec une cruaut extrme contre
des victimes civiles innocentes. La so-
cit amricaine et lhumanit entire
se sont trouves au centre dun cauche-
mar angoissant, sans que lon puisse
expliquer toutes ces victimes et avec la
hantise inquitante pour les rescaps
de comprendre les raisons dune telle
atrocit, que rien ne pourra jamais jus-
tifier et qui a instaur la peur diffuse
que chacun puisse devenir sans le sa-
voir la prochaine victime.
Si, dun ct, il est indispensable de
naccepter ni tolrance ni justification
pour cet acte abject de cruaut, et si
tout le monde saccorde pour dire quil
faut punir de manire exemplaire les
commanditaires de telles barbaries,
tout en maintenant le respect absolu
des lois et des conventions internatio-
nales, dun autre ct, on sest rendu
compte quaucun pays, de quelque pro-
tection quil bnficie, ne peut se consi-
drer labri de futurs attentats.
Une nouvelle re est commence,
dans laquelle il ne sera plus permis
aucune nation de se considrer comme
une le de flicit, mais o chaque pays
sera appel sassocier aux autres en
vue dune protection commune de lhu-
manit entire, avec la collaboration
loyale et constante des diffrents gou-
vernements et de leurs services de scu-
rit, plutt quavec des rtorsions ar-
mes contre des populations civiles en-
tires sans dfense, ayant tendance
accuser de manire errone et simpliste
leurs ethnies et leurs religions dtre la
cause premire du terrorisme.
De mme, la scurit mondiale tant
lie la scurit rgionale, on souhaite
que les pays les plus avancs, se rveil-
lant de la torpeur de leur bien-tre,
puissent prendre en charge de manire
responsable et concrte, dans le cadre
de leur politique trangre, la rsolu-
tion au moins partielle des normes d-
squilibres qui demeurent encore dans
le monde aussi bien en ce qui concerne
la misre qui touche des millions de
personnes, pour lesquelles mme la
simple survie est un problme dsesp-
rant, que par rapport aux situations
conflictuelles et aux foyers de guerre,
qui rendent instables de vastes zones de
la plante.
Dans notre socit actuelle, dfinie
peut-tre seulement verbalement com-
me un village global, ayant conscience
que 20% de la population la plus dve-
loppe consomme 80% des ressources
globales de la plante, il sera ncessaire
de prendre en considration dans ses
proportions exactes la rancune crois-
sante quune vaste partie de lhumanit
la plus laisse-pour-compte nourrit
lgard de lhmisphre nord, qui sem-
ble avoir surtout comme proccupation
primordiale sa propre satit.
Dans la conviction des croyants,
Dieu a conu lhomme pour quil gre
les biens de la cration, mais il na pas
fait de distinction entre les pays avan-
cs et les pays pauvres: les fruits de la
terre, comme Votre Saintet la affirm
maintes reprises, appartiennent
TOUT homme, qui doit pouvoir en tirer
sa propre subsistance.
Il ne semble pas que cela soit avr
quand on assiste, lheure actuelle,
la substitution insidieuse du vieux co-
lonialisme arm par un nouveau colo-
nialisme conomique, plus dommagea-
ble encore, qui rend les faibles toujours
plus esclaves des plus forts, lesquels
jouissent de manire goste des mati-
res premires et dun travail quils ne
rtribuent pas de manire adquate.
La mondialisation des marchs elle-
mme, qui avait suscit tant despran-
ce et qui peut encore aujourdhui tre
un instrument important pour le dve-
loppement de tous les peuples, devrait
cesser davoir comme objectif prioritai-
re le seul profit conomique dun petit
nombre; avec sa valeur indiscutable,
elle est au contraire appele fournir
des moyens concrets aux pays en voie
de dveloppement, afin quils puissent
rivaliser avec tous les autres. Mais
llment premier essentiel demeure
lannulation de la lourde dette extrieu-
re accumule jusqu prsent par les
pays sous-dvelopps et la fin des injus-
tes embargos conomiques que depuis
trop longtemps des Etats plus forts ont
imposs des pays plus faibles, situa-
tions qui ne font que provoquer des
conditions de vie inacceptables pour
des hommes, des femmes et des enfants
innocents.
Au cours de la rcente Confrence de
lOrganisation mondiale du Commerce
qui sest tenue Doha, on a finalement
vu apparatre des signes positifs en fa-
veur dchanges plus quitables entre
tous les pays, en vue daffronter de ma-
nire plus solidaire ce dfi du nouveau
sicle, en tentant dviter une exploita-
tion injuste des nations les plus fai-
bles.
A cette fin, il est temps dsormais
que tous les pays, dont aucun ne dispo-
se individuellement de moyens juridi-
ques capables de rgir la croissance
chaotique des transactions internatio-
nales, soient appels un effort de
crativit. Cet effort, outre le fait quil
revitaliserait les comptences spcifi-
ques des organismes internationaux
existants, engagerait concrtement dans
la recherche de normes prcises et don-
nerait naissance de nouveaux Orga-
nismes supranationaux en mesure
dorienter le libre march non seule-
ment en fonction de profits financiers
mais surtout en accord avec les normes
du Droit international et avec les va-
leurs thiques que doit comporter toute
lgislation.
Il est galement ncessaire quune
collaboration internationale bien arti-
cule puisse supprimer dans toutes les
parties du globe les trafics illgaux, qui
minent la base toute forme de vie so-
ciale, notamment
- le commerce honteux des armes, fa-
briques largement et avec dnormes
profits par les pays de lhmisphre
nord, et cdes par eux des clans do-
minants de pays mergents, fomentant
des guerres continuelles et meurtrires
entre les pauvres,
- la diffusion du trafic de stupfiants,
par lequel on attente la sant de no-
tre jeunesse et qui donne lieu laccu-
mulation dnormes richesses utilises
invitablement des fins dlictueuses,
- lesclavage de milliers de femmes,
contraintes la prostitution par des
bandes organises qui oprent sans tre
inquites, ou presque, dans les pays
les plus avancs,
- lexploitation de nombreux mi-
neurs, utiliss depuis leur plus tendre
enfance non seulement pour des tra-
vaux pnibles et non rtribus, mais
aussi pour alimenter de manire hon-
te la pdophilie, qui se rpand au-
jourdhui lchelle plantaire par les
moyens modernes de communication.
Il convient aussi de rflchir srieu-
sement et honntement sur les motiva-
tions de notre progrs scientifique, dont
nous sommes si fiers, mais qui, dans
son dveloppement fabuleux, ne doit
pas faire oublier la place centrale de
lhomme et le respect de lenvironne-
ment dans lequel nous vivons.
Sont-elles toujours moralement ac-
ceptables les manipulations gntiques
sans discrimination, lutilisation im-
propre dembryons humains ou mme
la possibilit du clonage humain, r-
cemment annonc par une socit am-
ricaine?
Est-il toujours justifi lattentat quo-
tidien perptr contre lenvironnement
de la part dentreprises multinationales
qui ne se soucient de rien dautre que
de leur profit conomique immdiat?
Est-ce un indice de solidarit que de
mettre la disposition uniquement du
monde avanc les mdicaments les plus
modernes pour les malades frapps par
le sida, tandis quen Afrique, o la ma-
ladie se rpand majoritairement, cela
ne peut se raliser parce que les cots
imposs par les entreprises pharmaceu-
tiques sont trop lourds pour ces pays?
A toutes ces interrogations nous se-
rons appels apporter des rponses
dans de brefs dlais et sans hypocrisie
afin dviter que mme les conqutes
intellectuelles ne se transforment en
une culture virtuelle de lphmre,
conditionne uniquement par lgosme
de quelques-uns et prise par la soif du
profit immdiat, au lieu dtre les mu-
les dune socit nouvelle qui, sins-
rant dans les cultures locales sculai-
res, fournirait un rel progrs pour
lhumanit entire.
Dans ce sens, nous regardons avec
confiance vers lUnion europenne qui,
unifie sur le plan conomique et com-
mercial, tend aussi se proposer, aprs
la runion de Laeken, comme une for-
ce politique unitaire pouvant mettre
concrtement en action les principes
qui sont lorigine de sa propre consti-
tution. Une GRANDE EUROPE, de
lAtlantique lOural, forte de ses raci-
nes chrtiennes, de ses institutions d-
mocratiques, de son patrimoine cultu-
rel et de sa maturit juridique, qui
nont pas dgal dans le monde, pourra
donner une contribution considrable
au bien commun par le dialogue, la
coopration, la solidarit, la subsidiari-
t et la promotion des droits humains,
et non par lusage unilatral de la for-
ce.
Mme dans la situation dramatique
du Moyen-Orient, qui angoisse tant Vo-
tre Saintet et nous tous, lEurope
pourra accomplir sa part, utilisant les
ressources de sa diplomatie: aprs envi-
ron cinquante ans dattentats conti-
nuels et de dures ractions armes, qui
ont provoqu tant de morts, il nest pas
possible de remettre plus tard des n-
gociations srieuses et constructives en-
tre les parties en conflits qui, indpen-
damment des revendications irralisa-
bles, puissent redonner aux Lieux
Saints leur caractre sacr, et permettre
aux Palestiniens et aux Israliens
davoir une terre pour y vivre et pour y
grandir en paix dans le respect mu-
tuel.
La condition indispensable pour un
rel progrs dans un monde aussi in-
quiet, cest que lhomme, comme Votre
Saintet la maintes fois souhait, sou-
vre une vritable renaissance de sa
dmarche spirituelle et au sens du tra-
nscendant: ce nest pas un hasard si
lcumnisme entre les Eglises chr-
tiennes se poursuit de manire cons-
tructive et si le dialogue interreligieux
est considr par Votre Saintet comme
un lment essentiel pour une convivia-
lit pacifique entre les peuples.
Avec joie, nous avons t tmoins de
vos plerinages en Grce, en Syrie,
Malte, en Ukraine, au Kazakhstan et
en Armnie, de votre message au peu-
ple chinois, de la promulgation de vo-
tre exhortation apostolique post-synoda-
le Ecclesia in Oceania, de votre message
pour la Journe mondiale de la Paix;
nous avons pu galement rflchir sur
les conclusions de la dixime Assem-
ble gnrale du Synode des Evques.
Avec un grand intrt et une profon-
de esprance, nous vivons le dialogue
continuel avec lIslam, auquel on a r-
cemment attribu tort un aspect d-
moniaque, mais qui est au contraire
lhritage dune culture millnaire
nayant rien de commun avec les fran-
ges dun intgrisme extrme, profana-
teur de ses propres principes: Dieu,
comme Votre Saintet la affirm, ne
doit pas devenir lotage des ambitions
humaines et cest la violence humaine,
quelle quen soit lutilisation, qui
dshonore la saintet de Dieu.
Dans la perspective dun christianis-
me qui rnovera sa propre force et qui
se fera, dans un monde scularis, lar-
dent tmoin des lois immuables de son
Credo, nous vous savons gr, Trs
Saint-Pre, davoir dcrt une journe
de jene, qui a conduit tout homme
rflchir sur les avantages dune vie
plus sobre et plus enracine dans ltre,
limitant la recherche fbrile des biens
superflus; de mme, nous attendons de
la rencontre dAssise que, par la force
de la prire des croyants de toutes les
religions, la justice et le pardon puis-
sent donner naissance un homme
nouveau en harmonie avec Dieu et
avec ses semblables.
Au terme de mon intervention, je
vous exprime, Saintet, nos vux les
plus fervents, afin que votre Magistre
puisse se poursuivre, avec la sagesse et
la vigueur de toujours, et tre un guide
et une lumire pour tous les responsa-
bles de gouvernement, auxquels est
confie la rsolution du dfi actuel de
construire un meilleur village global
o, sans se laisser prendre par le mira-
ge des principes gostes de lutilitaris-
me tout prix, il y aura un espace de
dignit pour que tout homme vive dans
la libert, la justice et la paix.
Bonne Anne, Trs Saint-Pre!
CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 7
glio che Ges stesso non si imposto e ha ri-
fiutato di utilizzare strumenti potenti per pro-
muovere il suo Regno!
La verit sulluomo, che creatura. Luo-
mo coglie la verit del suo essere solo quando
riceve se stesso da Dio in un atteggiamento di
povert. Non cosciente della sua dignit se
non quando riconosce in se stesso e negli altri
limpronta di Dio che lo ha creato a sua im-
magine. Proprio per questo ho voluto che il
tema del perdono fosse al centro del tradizio-
nale Messaggio per la celebrazione della Gior-
nata Mondiale della Pace del 1 gennaio 2002,
essendo persuaso che il servizio che le reli-
gioni possono dare per la pace e contro il ter-
rorismo consiste proprio nella pedagogia del
perdono, perch luomo che perdona o chie-
de perdono capisce che c una Verit pi
grande di lui, accogliendo la quale egli pu
trascendere se stesso (n. 13).
Questa verit su Dio e sulluomo, i cristiani
loffrono a tutti gli uomini, specialmente ai lo-
ro fratelli e sorelle fedeli dellIslam autentico,
religione di pace e damore del prossimo.
Le grandi sfide
che ci attendono
6.A voi, Signore e Signori, affido queste
riflessioni, che nascono dalla preghiera come
pure dalle confidenze che ricevo da quanti
vengono a farmi visita. Vi chiedo di trasmet-
terle ai vostri rispettivi governi. Non lasciamo-
ci sopraffare dalla durezza di questi tempi.
Apriamo piuttosto il cuore e lintelligenza al-
le grandi sfide che ci attendono:
la difesa della sacralit della vita umana
in tutte le situazioni, specialmente di fronte
alle manipolazioni genetiche;
la promozione della famiglia, cellula
fondamentale della societ;
leliminazione della povert, grazie a
sforzi dispiegati in favore dello sviluppo, della
riduzione del debito e dellapertura del com-
mercio internazionale;
il rispetto dei diritti delluomo in ogni
circostanza, con speciale attenzione per le ca-
tegorie delle persone pi vulnerabili: bambini,
donne e rifugiati;
il disarmo, la riduzione della vendita di
armi ai paesi poveri e il consolidamento della
pace dopo la fine dei conflitti;
la lotta contro le grandi malattie e lac-
cesso dei pi poveri alle cure e alle medicine
di base;
la salvaguardia dellambiente e la pre-
venzione delle catastrofi naturali;
lapplicazione rigorosa del diritto e delle
convenzioni internazionali.
Certo, si potrebbero aggiungere tante altre
esigenze. Ma se gi queste priorit fossero al
centro delle preoccupazioni dei responsabili
politici, se gli uomini di buona volont le tra-
ducessero nei loro impegni quotidiani, se gli
uomini di religione le includessero nel loro in-
segnamento, il mondo sarebbe radicalmente
diverso.
Rechiamo tutti
nelle nostre mani disarmate
la luce dun amore
che nulla riesce a scoraggiare:
il mio auspicio
per il prossimo incontro di Assisi
7.Sono questi i pensieri che mi premeva
confidarvi. Le tenebre non possono essere fu-
gate che dalla luce. Lodio non vinto che
dallamore. Lauspicio mio pi fervido, quello
che nella preghiera affido a Dio e che, credo,
sar presente in tutti i partecipanti al prossi-
mo incontro di Assisi, che rechiamo tutti
nelle nostre mani disarmate la luce dun amo-
re che nulla riesce a scoraggiare. Voglia Iddio
che sia cos per la felicit di tutti!

PAGINA
9 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 11 Gennaio 2002
|!A||A
Il cammino
della Chiesa
L'impegno per la pace della Chiesa di Bari-Bitonto
MILANO Il Cardinale Carlo Maria Martini celebra in Duomo la solennit
L'Epifania, festa della luce
e della verit per tutte le genti
VICENZA La Caritas propone ladozione a distanza di ragazze in difficolt
Un percorso di libert
per restituire dignit e speranza
Epifania, festa della luce divina, della
verit per tutte le genti e della conver-
sione a Ges Messia: sono alcuni fra i
principali pensieri espressi domenica 6
gennaio dal Cardinale Carlo Maria Mar-
tini, Arcivescovo di Milano, durante il
solenne Pontificale celebrato in Duomo.
Pensieri che si accompagnano a quelli,
ripetuti negli ultimi tempi, riguardanti la
pace.
LArcivescovo ha iniziato lomelia ci-
tando quella pronunciata dal Papa lo
scorso anno, nella quale, commentando
il versetto di Isaia Alzati, rivestiti di lu-
ce, perch viene la tua luce, il Santo
Padre diceva: Non possiamo non vibra-
re di gioia, di quella gioia interiore a cui
il profeta ci invita, ricca di gratitudine e
di lode perch fondata sulla coscienza
dei doni ricevuti e sulla certezza della-
more perenne di Cristo.
Questa gioia ha quindi spiegato il
Cardinale Martini ha la sua sorgente
nel fatto che oggi la liturgia celebra la
manifestazione di Ges allumanit inte-
ra chiamata, in lui, alla intimit di vita
con Dio; la manifestazione di un mistero
nascosto da secoli nel cuore di Dio e
che viene rivelato in gesti misteriosi e
semplici; come si esprime un monaco
contemporaneo, facendosi riconosce-
re... nel corpo fragile e promettente di
un bambino.
Il mistero rivelato in questa manife-
stazione ai Magi ha aggiunto
quello espresso da san Paolo nella se-
conda lettura della Messa, l dove pro-
clama che tutti gli uomini sono chiamati
a formare lo stesso corpo, ha aggiunto
il Porporato, il quale ha espresso la pro-
pria gioia per la ricorrenza del XXII an-
niversario di consacrazione episcopale:
Essa stata una nuova manifestazione
dellamore di Dio nella mia vita. Egli mi
ha manifestato il suo amore anche nella
figura di questa Chiesa ambrosiana nella
quale, fin dallinizio, ho colto una
straordinaria ricchezza di fede, carit, di
santit popolare. Ci stata data la gra-
zia di camminare insieme alla luce del
Vangelo, nellattesa e nella vigilanza,
verso la celeste Gerusalemme, ...in cui
contempleremo la totalit dei doni di
Dio... E mi viene spontaneo il ringrazia-
mento non solo a Dio ma a ciascuno di
voi.Vengonoallamente le parole del
Cardinale Montini, poi Papa Paolo VI,
proclamate in questo Duomo nellEpifa-
nia del 1956: La venuta di Cristo deter-
mina un movimento spirituale nel mon-
do, che non avr pi fine... Chi desidera
avr, chi pensa capir, chi prega esulte-
r.
Commentando poi il brano evangelico
di san Matteo relativo alla visita dei Ma-
gi, il Porporato ha messo in evidenza il
contrasto tra apertura e chiusura che si
nota nellepisodio, mettendo a confronto
latteggiamento dei Magi e quello di
Erode: Tutti sono determinati a sapere
dove sia eventualmente nato latteso
Messia, ma con intenzioni opposte. I
Magi perch vogliono adorarlo e offrire
i loro doni alla sua regalit divina...; gli
altri, invece, perch lo temono come
scomodo concorrente o comunque di-
sturbatore dei loro disegni e delle loro
abitudini di potere. I Magi, guidati dal-
la stella, giungono a Gerusalemme e
provano una grandissima gioia, che ri-
corda quella degli apostoli per la risurre-
zione di Ges descritta da san Giovanni
(Gv 20, 19; Cfr Lc 24, 41). Colpisce la
docilit, lobbedienza amorosa di questi
Magi che, pur appartenendo a un popo-
lo pagano, si affidano al segno messiani-
co della stella e alla Parola di Dio, e che
si prostrano ad adorare Ges ricono-
scendolo Re, Signore, Salvatore, luce
del mondo. A tutti noi ha detto lAr-
civescovo sono chiesti gesti di abban-
dono, veniamo spinti ad affidarci a
Qualcuno che ci sta guidando. Invece
Erode teme di essere spodestato; la
gente, abituata a un certo sistema di dit-
tatura, ha paura che avvenga qualche
cambiamento scomodo; i sommi sacer-
doti e gli scribi, che interpretano le
Scritture, si spaventano allidea del nuo-
vo. Il dramma del rifiuto e della sop-
pressione di Ges qui anticipato. An-
che oggi si ha paura di Ges, della sua
unicit e singolarit, della dichiarazione
di Pietro che in nessun altro c salvez-
za e non vi altro nome sotto il cielo
nel quale stabilito che possiamo essere
salvati (At 4, 12). Si accusa tale affer-
mazione come una manifestazione di
prepotenza, una pretesa di colonialismo
religioso e non si vede come Ges nella
sua infermit e debolezza rivela la vera
via della pace.
Ecco, dunque, tornare il tema della
pace cos presente nelle parole dei nostri
Pastori, soprattutto negli ultimi mesi.
Anche noi talora ha aggiunto il Por-
porato abbiamo paura di accogliere
le manifestazioni improvvise di Dio che
ci chiede di amare i fratelli; di andare
contro corrente, di porre gesti di condi-
visione e di fraternit, di fare delle forti
scelte evangeliche. Non pochi oggi a li-
vello internazionale hanno paura oggi a
fare scelte che conducano a una vera
pace. Questa paura dellaltro si trasfor-
ma poi in certi casi in odio cieco e as-
surdo, come nei terrorismi di ogni spe-
cie che insanguinano la terra.
Tuttavia, al centro della pagina evan-
gelica c il quadro consolante, sereno,
pieno di gioia e di speranza. il Bambi-
no che irradia la luce della salvezza e
Maria che, con il suo amore, sa vedere
la presenza del Signore anche nelle notti
della storia. ...La festa dellEpifania ci
insegna tante cose. Ci dice che non sia-
mo noi a cercare Dio, ma Lui che per
primo ci cerca... Se tutti credessero dav-
vero di essere infinitamente e appassio-
natamente amati da Dio, scomparireb-
bero dalla terra guerre, violenze, conflit-
ti e spunterebbe, come un fiore bellissi-
mo, una civilt di pace e armonia. LE-
pifania dunque anche una festa contro
lesclusivismo e il razzismo. la festa
del roveto ardente, ...festa della luce
che trasfigura le persone e le realt che
si lasciano illuminare, della luce di Ges
che raduna il suo popolo mentre i popo-
li vivono nella divisione.
Siamo cos sollecitati ha concluso
il Cardinale Martini a convertirci pi
profondamente al mistero di Ges Mes-
sia che sempre oltre, al di l delle no-
stre attese; e lEucaristia ci provoca an-
cora una volta a morire con Cristo, a ri-
vestirci della sua luce... Ci offriamo allo-
ra, con i Magi, al Bambino che Maria
presenta con tenerezza alla nostra ado-
razione, e gli chiediamo di poter parteci-
pare allopera di unit e di illuminazione
del vero senso della vita e della storia,
che stata affidata da Cristo Ges.
ALBERTO MANZONI
Riaccendere la speranza: questo
linvito lanciato di recente dalla Caritas
vicentina per aiutare le ragazze che
sfuggono alla prostituzione coatta. Una-
dozione a distanza, sostengono i promo-
tori delliniziativa, pu aiutare una gio-
vane a liberarsi da questa schiavit.
LOnu stima in 7 miliardi di dollari
lanno il fatturato del traffico di esseri
umani, mentre le persone schiavizzate
sarebbero ben 4 milioni lanno.
Secondo lOrganizzazione Internazio-
nale per le Migrazioni (Oim) il giro daf-
fari sarebbe di 12 miliardi e mezzo di
dollari. Sempre secondo le stime del-
lOim sarebbero 500 mila questi nuovi
schiavi in arrivo nella sola Europa occi-
dentale ogni anno. Ma per lInterpol
questa cifra destinata a salire a un mi-
lione di persone.
Un vero e proprio mercato, difficile
da definire nelle sue dimensioni, che si
sviluppa sulla pelle di quanti cercano
una possibilit di vita dignitosa.
In Italia le donne straniere coinvolte
nella prostituzione sarebbero 18-25.000.
La stessa Vicenza considerata, pur-
troppo, una piazza particolarmente flo-
rida, dove mercificazione dei sentimen-
ti, larghe disponibilit di denaro e un
certo desiderio di riaffermazione del po-
tere maschile su quello femminile fanno
da sfondo a un largo consumo di sesso
a pagamento soprattutto con ragazze
straniere che, in strada o in apparta-
mento, sono costrette a vendersi dai lo-
ro protettori. Un semplice rifiuto porta
a violenze fisiche e psicologiche.
Chiunque pu adottare queste gio-
vani: singole persone, ma anche a grup-
pi parrocchiali, giovanili, compagnie di
amici, famiglie, squadre sportive, colle-
ghi di lavoro. In concreto, spiegano i
promotori, significa farsi carico di dona-
re una somma mensile variabile, oppure
fare una donazione una tantum, in mo-
do da aiutare la Caritas a sostenere gli
alti costi di reinserimento sociale e lavo-
rativo delle ragazze straniere che sfug-
gono al racket della prostituzione.
Il tutto si concretizza attraverso il
Progetto Donna, realizzato dalla Cari-
tas assieme allassociazione Diakonia.
Le ragazze riescono cos ad affrancarsi
dai loro protettori, che il pi delle volte
vengono denunciati, e attraverso linseri-
mento in case di prima e seconda acco-
glienza faticosamente si ricostruiscono
una vita.
Il Progetto Donna della Caritas dioce-
sana Liberare dalla schiavit perch si
riaccenda la speranza stato avviato
nel 1998 ed collegato ad altre realt,
fra cui lassociazione Papa Giovan-
niXXIII, impegnate su questo fronte.
Le attivit realizzate col Progetto ri-
guardano una serie di iniziative che va
da uno sportello di ascolto a un lavoro
di strada, dalla gestione di tre comunit
di accoglienza alla formazione socio-cul-
turale e professionale delle ragazze per
permetterne il reinserimento sociale.
Viene offerta inoltre lassistenza ammini-
strativa per lottenimento del permesso
di soggiorno, del tesserino sanitario, del
libretto di lavoro, della residenza; e
quella legale, per la necessit di testimo-
niare in tribunale contro i protettori.
C poi limportante attivit di informa-
zione e sensibilizzazione sul territorio e
la formazione di volontari, famiglie soli-
dali e gruppi di giovani; il lavoro in
stretto contatto con la Questura e altri
enti istituzionali e associazioni. Infine,
dal prossimo anno si prevede lavvio di
un gruppo di auto-mutuo-aiuto per i
clienti.
Si tratta di un progetto complesso e
molto costoso sia da un punto di vista
economico che di risorse umane. I risul-
tati comunque cominciano ad arrivare e
testimoniano lefficacia di queste impor-
tanti iniziative. Nel 99 sono state avvici-
nate 135 donne; nel 2000, 143. Dal gen-
naio di questanno al 1 ottobre infor-
ma i promotori i contatti sono stati
ben 169. Un buon numero di queste gio-
vani donne ha intrapreso il suo percorso
di libert, ma le richieste sono sempre
maggiori delle disponibilit concrete di
accoglienza.
per questo che la Commissione
prostituzione coatta e comunit cristia-
na della Caritas vicentina ha lanciato
un appello, a quanti avvertono la dram-
maticit di queste situazioni per aumen-
tare le risorse umane ed economiche da
mettere a disposizione del progetto. Un
semplice gesto, anche il pi piccolo, pu
contribuire a far uscire queste giovani
dalla schiavit della prostituzione rido-
nando loro la dignit perduta e speranza
nel futuro.
CLAUDIO ZERBETTO
GENOVA Incontri quotidiani al Santuario della Madonna della Guardia
Nella Casa della Madre
per ritrovare il calore della famiglia
Al Santuario della Guardia, sul monte
Figogna, dinverno la temperatura rigi-
da anche nelle giornate pi soleggiate e
serene. Per favorire comunque laccesso
e la fruizione del grande silenzio di quel
luogo di grazia che esso da circa cin-
que secoli, in particolare per i Genovesi,
da alcuni giorni vi ha preso avvio una
iniziativa singolare e subito molto ap-
prezzata e frequentata.
Con il dicembre 2001 cio, per tutte
le domeniche di Avvento, stata offerta
la possibilit di ritrovarsi nel pomeriggio
per farsi insieme a voce alta le doman-
de che bruciano.
Torna alla mente una vecchia, sagace
vignetta di Linus: Sai qual il tuo pro-
blema? Io non voglio farmi problemi.
Non sar proprio questo il primo pro-
blema?.
Per le torri abbattute, la guerra di ri-
sposta, il confronto tra civilt, gli omici-
di di Erika e Omar hanno rimesso in
moto una serie indefinita di domande. E
dove le persone sinterrogano, facilmen-
te si apre una via al passaggio dello Spi-
rito.
Per fare questo si voluto il caminet-
to, un caminetto vero, con il fuoco
scoppiettante, non solo per ragioni di
carattere energetico, ma per il forte va-
lore simbolico che esso porta con s,
spiega il Rettore del Santuario, Mons.
Marco Granara.
A fronte delle sempre pi numerose
crisi delle famiglie si avverte una sensibi-
le, crescente esigenza di calore familia-
re, di luoghi sereni, lontani dalla conflit-
tualit che attanaglia tanti anche sui
luoghi di lavoro.
Il caminetto a legna, il focolare di
casa: ci sta bene davvero in casa di no-
stra Madre, prosegue, ed un invito a
stare, a riscaldarsi, a ritrovarsi fra-
telli, a perdere tempo per stare insie-
me. Con Lei che vede e gode della nuo-
va fraternit ritrovata sui valori essen-
ziali e alti.
Ma il caminetto anche per passare
ore serene di godimento spirituale per
valori rispolverati e ritrovati al Santua-
rio, nuovi modi di vivere, qui intravisti,
che non si vorrebbero pi lasciar sfuggi-
re. Complici una chitarra, una fisarmo-
nica, un canto di montagna, magari un
sorso di vino e un pezzo di focaccia...
Anche quando fuori piove, nevica, c
nebbia o imperversa la bufera. Anzi,
proprio allora la Guardia chiama intor-
no al caminetto. Cos, se destate ci so-
no i prati, nella stagione invernale c il
caminetto: e la casa materna resta sem-
pre aperta e viva.
Si tratta di una vera occasione, nella
Chiesa genovese, per far incontrare fra
loro persone che non si conoscono, an-
che lontane, in un clima di simpatia,
di ascolto, di non giudizio. Lo scenario
la storia attuale, mentre le domande
sono quelle di sempre: chi sono io, che
senso ha la mia vita, da dove vengo, do-
ve vado? La mia vita ha senso anche se
sono costretto su una sedia a rotelle?
Come capire meglio le ragioni di mio fi-
glio? Come affrontare unesigenza del
cuore senza soffocare lintelligenza? C
ancora una speranza per me dopo ci
che mi successo?
Parla con calma determinata e con la
passione di chi accompagna la crescita
di altre persone: una volontaria della
Guardia, che trascorre presso il Santua-
rio ogni fine settimana, a servizio di chi
sale ad ossigenare il corpo e insieme i
polmoni dellanima.
Finalmente possono emergere le do-
mande che diventano lentamente una
molla per una ulteriore ricerca. Final-
mente non c subito qualcuno che met-
te a tacere le problematicit, quasi sof-
focandole, ma ci che si agita nel pro-
fondo delle persone pu riemergere e di-
ventare una sorgente che si rimette a
zampillare e che d vita, continua.
E per tanti davvero una liberazione,
linizio di un cammino di riconciliazione
interiore, e con gli altri e con Dio. Cos
accade ed un evento che perso-
ne che non si conoscono, o non si cono-
scevano fino ad un attimo prima, cre-
denti, o cosiddetti lontani, che si trova-
no improvvisamente vicinissimi con le
stesse domande essenziali sulla vita e
sulluomo. Che bello riconoscono
molti dei partecipanti se nella Chiesa
ci fossero tanti posti come questo, dove
gi dal primo incontro si pu essere se
stessi, senza maschere, compagni di
viaggio di chi ci seduto accanto.
Unaltra iniziativa del Santuario a
partire dallauspicio espresso dal Papa il
20 settembre scorso: Ebrei, cristiani e
musulmani adorano Dio come lUnico.
Le tre religioni hanno perci la vocazio-
ne allunit e alla pace. Voglia Dio con-
cedere ai fedeli della Chiesa di essere in
prima linea nella ricerca della giustizia,
nel bandire la violenza e nellessere ope-
ratori di pace si articola in una serie
di proposte per lasciarsi arruolare e
coinvolgere altri.
La prima ha gi avuto compimento,
dal 14 dicembre, giorno di digiuno sug-
gerito da Giovanni Paolo II, a Natale:
un tempo per riflettere, da soli, in fami-
glia o con persone del proprio ambiente
di vita, a partire dal chiedersi che dire
e che fare sul fronte personale, fami-
liare e locale e cosa chiedere ed esigere
da chi ha ruoli di potere e servizio poli-
tico. Ciascuno poi era sollecitato a scri-
vere brevemente le proprie riflessioni e i
progetti emersi per giustizia lotta alla
violenza pace e lasciarli o mandarli
alla Guardia. Nellultimo scorcio dellan-
no 2001 poi stata offerta lopportunit
di tre giorni di Esercizi Spirituali guidati
da Mons. Luigi Bettazzi, Vescovo emeri-
to di Ivrea. I Due giorni della Pace si
sono conclusi con il Percorso delle Bea-
titudini nel pomeriggio del 31 dicembre
e la Messa festiva vigiliare, seguita dalla
cena di capodanno.
Nel giorno dellEpifania il risultato di
riflessioni, propositi e richieste, redatto
in una efficace sintesi, stato consegna-
to ai rappresentanti di altre etnie e reli-
gioni per chiedere loro di camminare in-
sieme su questa prima linea, condivisi-
bile da tutti i credenti.
Infine marted 19 e mercoled 20 mar-
zo vi sar un pellegrinaggio a Roma,
presso le Catacombe, alla Madonna del-
la Guardia posta nei giardini vaticani e
in udienza dal Papa, saranno portati i
primi frutti del percorso compiuto nei
mesi precedenti.
GRAZIELLA MERLATTI
Asti: un mese
vocazionale
per i sacerdoti
e per i giovani
Il gennaio 2002, in diocesi di Asti,
particolarmente ricco di iniziative pro-
poste dagli uffici pastorali: riguardano le
vocazioni, la Caritas, lecumenismo, la
formazione del clero. La prima atten-
zione per il mese vocazionale dice
don Marco Andina la preghiera. Il
favorire una preghiera costante per le
vocazioni aiuta a comprendere come
lorigine di ogni vocazione venga da
Dio. La seconda attenzione riguarda la
pastorale dei ragazzi, quella giovanile e
quella familiare. Tenendo conto dellet
delle persone, indispensabile aiutare i
ragazzi, i giovani e le famiglie attraverso
la catechesi, la preghiera, le celebrazioni
liturgiche e esperienze di servizio agli al-
tri ad intraprendere una seria ricerca
vocazionale. Una terza attenzione si spo-
sta sulle iniziative del Centro diocesano
vocazioni. Tali iniziative, soprattutto il
ritiro mensile per i giovani, hanno lo-
biettivo di favorire un pi attento discer-
nimento vocazionale per quanti allinter-
no della loro parrocchia hanno manife-
stato il desiderio di essere aiutati a capi-
re meglio il progetto di Dio su di loro,
soprattutto in relazione alla vocazione
sacerdotale o religiosa.
La Caritas diocesana ha costituito il
Laboratorio diocesano per la promo-
zione e laccompagnamento delle caritas
parrocchiali: un gruppo di persone sen-
sibili e impegnate a vari livelli nella pa-
storale della carit, che si propongono
in primo luogo di supportare le comuni-
t parrocchiali, ancora prive della cari-
tas, perch attivino questo importante
organismo pastorale e in secondo luogo
di accompagnare in modo costante le
caritas parrocchiali gi esistenti con ini-
ziative di formazione finalizzate ad aiu-
tarle nella chiara comprensione e attua-
zione dellidentit della Caritas, intesa
innanzitutto come organismo pastorale
della comunit parrocchiale con ruolo
prevalentemente pedagogico. Unedu-
cazione appassionata sottolinea don
Giuseppe Gallo basata sulla comuni-
cazione attenta ai destinatari, che punta
ad una formazione attiva e pensa i con-
tenuti in forte interazione con lo stile
della pedagogia dei fatti, che si pone co-
me obiettivo la crescita di ogni persona
e dellintera comunit attraverso espe-
rienze concrete, significative, partecipa-
te. Il Laboratorio diocesano nel prossi-
mo incontro fissato per mercoled 16
gennaio programmer una serie di ini-
ziative di avvio e di sostegno delle cari-
tas, che sar proposto alle parrocchie in
occasione della prossima Quaresima
2002.
A met gennaio previsto un incon-
tro dei sacerdoti, in occasione della fe-
sta di sant'Ilario, patrono del seminario
astigiano: sar un momento importante
di fraternit sacerdotale. In tutti i sacer-
doti infatti il patrono evoca molti ricordi
degli anni trascorsi in seminario.
Un incontro ecumenico di preghiera
stato fissato per il 21 gennaio presso la
chiesa di s. Giuseppe in San Damiano.
Il 23 gennaio prevista una veglia
diocesana presso la chiesa della Consola-
ta in preparazione allincontro interreli-
gioso di Assisi. Nel mese di gennaio
pure programmato un primo incontro
per educare alla mondialit
GIULIANO TEMPORELLI
Trento: celebrato l'anniversario
della Compagnia di sant'Orsola
Salerno: inaugurato
l'Anno Accademico
del SeminarioMetropolitano
Il compact disc realizzato da don Paolo Spoladore
La bellezza della preghiera
La Compagnia di sant'Orsola di Tren-
to, Istituto secolare di sant'Angela Meri-
ci, ha celebrato recentemente il 125 an-
niversario della fondazione. La preghie-
ra di lode e di ringraziamento per la
lunga storia dell'istituto stata guidata
dalla Direttrice prima di lasciare spazio
alla presentazione del libro La Compa-
gnia di sant'Orsola di Trento scritto dal
Prof. Paolo Ghedin, insegnante di storia
all'Universit per stranieri di Perugia,
studioso della storia di diversi Istituti re-
ligiosi in et moderna e contempora-
nea.
Il libro ripercorre gli avvenimenti sa-
lienti della vita della Compagnia inqua-
drati nell'ambiente storico in cui si
maturata e sviluppata.
La presentazione del libro stata ac-
compagnata da alcune testimonianze
che hanno evocato eventi, iniziative vis-
sute e portate avanti in tempi anche
particolarmente difficili, affrontati sem-
pre con senso di responsabilit, di impe-
gno e di fiducia secondo il carisma e le
indicazioni lasciate da s. Angela Merici.
Attualmente le Figlie di sant'Angela
presenti nella diocesi di Trento sono un
centinaio. Sono sostenute da una forte
spiritualit e dalla tradizione di una con-
creta testimonianza che le ha precedute;
servono il Cristo inserendosi in tutti gli
ambiti sociali ed ecclesiali con discrezio-
ne ed umilt.
Alla festa anniversaria hanno parteci-
pato anche alcune sorelle di Compagnie
dell'Italia settentrionale per sottolineare
lo spirito che le unisce.
Partecipare alla celebrazione del 125
di fondazione della Compagnia di Tren-
to, hanno detto le gradite ospiti, come
affacciarsi al cuore della sua storia;
guardare all'orizzonte degli ideali vissuti
e vedere lo Spirito che li suscita, li illu-
mina e li sostiene.
La giornata celebrativa si conclusa
con la partecipazione all'Eucaristia pre-
sieduta dall'Arcivescovo di Trento,
Mons. Luigi Bressan, il quale, durante
l'omelia, ha invitato la comunit a ren-
dere grazie a Dio per il bene operato
dalle associate alla Compagnia di s. Or-
sola le quali si sono inserite in un gran-
de movimento di riforma spirituale ed
innovatrice sulle orme di sant'Angela
Merici, donna che segn il Cinquecento
tanto da essere affiancata a s. Ignazio di
Lojola, a s. Gaetano Thiene e a santa
Teresa d'Avila.
ARMANDO COSTA
Numerosi giovani dell'Arcidiocesi di
Salerno-Campagna-Acerno hanno parte-
cipato all'incontro svoltosi presso il Se-
minario metropolitano in Pontecagnano-
Faiano, per l'inaugurazione dell'Anno
Accademico 2001-2002. Erano presenti
anche gli allievi dello Studentato teologi-
co Giovanni Paolo II e dell'Istituto Su-
periore di Scienze Religiose s.Matteo.
Sono intervenuti l'Arcivescovo dioce-
sano, Mons. Gerardo Pierro, con i Ve-
scovi della Metropolia; il Rettore Magni-
fico dell'Universit degli studi di Saler-
no, prof. Raimondo Pasquino, con i do-
centi dell'Ateneo; alcune autorit locali.
L'Arcivescovo Pierro ha aperto i lavo-
ri salutando i presenti e ringraziando il
Rettore per aver accettato l'invito a te-
nere la prolusione, ulteriore tappa di
quel processo di collaborazione che da
tempo in atto tra la Chiesa salernitana
e la pi importante struttura accademi-
ca della citt.
Anche il relatore, affrontando il tema
L'uomo nell'et della scienza e della
tecnica, ha sottolineato l'importanza
del dialogo tra diocesi e universit, per
uno sviluppo armonico della persona e
per il progresso della societ civile.
(Claudio Raimondo)
G|AM|A| MA!!||
Far riscoprire anche ai pi giovani la
bellezza del Veni Creator Spiritus. Ve-
stire di musicalit nuova le preghiere, in
latino, del Pater Noster e dell'Ave
Maria. Appoggiare note musicali alle
parole del Magnificat. Ecco la propo-
sta artistica di don Paolo Spoladore che
ha pubblicato il suo settimo compact di-
sc dal titolo: Unanima (Usiogope,
2001).
Paolo Spoladore, sacerdote padovano,
compositore e cantautore, ha sempre
privilegiato la musica come strumento
per comunicare con la gente, in partico-
lare con i pi giovani, per esprimere la
vita, per raccontare storie.
Unanima un lavoro accurato, rea-
lizzato in collaborazione con bravissimi
musicisti e con la partecipazione straor-
dinaria della Bulgarian Simphony Or-
chestra.
Nel compact disc c' una splendida
canzone ispirata al Cantico delle Creatu-
re di san Francesco d'Assisi (Altissi-
mo); brani che suscitano speranza,
gioia come Siamo nati liberi; canzoni
che sono catechismo senza perdere la
dimensione artistica come Chi rimane
in me Pace ti chiediamo e Padre de-
gli uomini. Teneramente mariana
Benedetta sei tu. Tu non andare
una forte invocazione al Signore cos co-
me Dimmi fratello e Sei il mio pa-
store costituiscono una chiara presa di
coscienza della verit di Cristo sull'uo-
mo.
I momenti pi intensi del compact di-
sc restano proprio il Veni Creator Spi-
ritus e le preghiere del Pater Noster
e dell'Ave Maria. Si canta, dunque,
ma ci sorprende anche a pregare inten-
samente. Da quasi vent'anni don Paolo
canta le sue canzoni in tutta Italia, e an-
che all'estero, nelle diocesi, negli incon-
tri promossi dalle associazioni cattoli-
che. La forza di questi concerti sta nella
comunicazione di testimonianze, nello
scambio di esperienze. Dunque la parola
concerto non esprime in pieno il valo-
re missionario di queste occasioni di in-
contro attraverso l'esperienza musicale.
Particolarmente significativi sono stati
alcuni momenti dell'apostolato di don
Paolo: allo stadio Olimpico di Roma per
l'Incontro nazionale dell'Azione Cattoli-
ca nel 1997; in Spagna al multifestival
David nel 2000 e soprattutto la parte-
cipazione alla Giornata Mondiale della
Giovent del 2000 a Tor Vergata.
Nella Cattedrale affollata di migliaia
di fedeli si svolta a Bari la Veglia di
preghiera per la pace, presieduta da
Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo
di Bari-Bitonto. Da 35 anni ha detto
fra laltro il Presule nella sua omelia
, per iniziativa di Papa Paolo VI, nel
primo giorno di ogni nuovo anno, si ce-
lebra la Giornata della Pace. Per que-
sto nuovo anno, Giovanni Paolo II ha
rivolto un messaggio a tutto il popolo
di Dio che risuona decisamente attuale,
dopo i tristi eventi dell11 settembre e
delle guerre ancora in corso in terre
lontane ma tanto vicine al cuore dei
cristiani.
L'Arcivescovo Cacucci, mentre tutti i
presenti si scambiavano in cattedrale
auguri di pace, ha ricordato che lau-
spicio di un buon anno deve radicarsi
in una incessante preghiera per implo-
rare da Dio il dono della pace e susci-
tare in tutti un indissociabile impegno
ad essere veri costruttori di pace.
Il Presule ha ripreso soprattutto le
parole del messaggio del Pontefice per
cui pregare per la pace significa aprire
il cuore umano allirruzione della po-
tenza innovatrice di Cristo: Pregare
per la pace ha ancora sottolineato
significa pregare per la giustizia.
Pregare per la pace significa pregare
per ottenere il perdono di Dio e per
crescere al tempo stesso nel coraggio
che necessario a chi vuole a propria
volta perdonare le offese subite: la for-
za dei seminatori di pace nellesalta-
zione del sacramento del perdono.
VITO MAUROGIOVANNI

Lire 30.000 - ; 16
Sulle orme
di san Paolo
Discorsi del Santo Padre
e fotografie
del pellegrinaggio
giubilare
ad Atene, Damasco
e Malta
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In libreria
il nuovo Quaderno de L'OSSERVATORE ROMANO
n. 59

EDILIZIA Per reprimere il fenomeno dell'abusivismo
I cantieri sequestrati
saranno controllati
Rallentamenti
e code a causa
dello sciopero
del metr
Campidoglio:
si dimesso
l'assessore
alla Mobilit
COMUNE Il progetto inserito nella legge obiettivo
Intesa con il Governo
per rilanciare lo Sdo
municato congiunto del ministero e del
Comune, hanno convenuto sulla necessi-
t di rilasciare, con certezza di finanzia-
menti e di tempi di realizzazione, gli in-
terventi di Roma Capitale partendo da
Pietralata. stato quindi deciso di inse-
rire il progetto Sdo nella legge obietti-
vo con lintento di rendere Pietralata
una grande occasione di riqualificazione
urbana, attraverso la ricollocazione di
alcune delle sedi pi rappresentative del-
la pubblica amministrazione.
Il ministro Lunardi ha suggerito di ri-
qualificare lintero intervento con uno-
pera che costituisca un segno caratteriz-
zante sul territorio. A tale scopo stato
deciso: di avviare la progettazione defi-
nitiva delle infrastrutture e dei nuovi
edifici con la pi ampia partecipazione
di architetti di chiara fama; la realizza-
zione entro il 2002 di un accordo di pro-
gramma per la rilocalizzazione dei mini-
steri e degli uffici pubblici, al fine di mi-
gliorare la funzionalit della pubblica
amministrazione e decongestionare il
Centro storico di Roma; di istituire un
tavolo che si riunir per la prima volta il
prossimo 4 febbraio presso il ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti, per
definire il quadro finanziario, le proce-
dure ed i soggetti attuatori.
Fa piacere commenta lassessore
Morassut che il Governo, con il mini-
stro Lunardi, abbia condiviso lesigenza
di un forte e comune impegno per rilan-
ciare il progetto inserendo lo Sdo nella
legge obiettivo a partire dal 2003. Non
esagerato dire che si pu puntare a
realizzare nei prossimi mesi ed anni un
nuovo Eur, pi ampio, moderno e qua-
lificato, nel quadrante Est della citt.
Euro: convocato
per luned
il Comitato provinciale
Acea: il Comune di Fiumicino
protesta per disservizi
a Passoscuro
Mor un mese dopo
un incidente stradale:
29 medici indagati
Lassessore al patrimonio del
Comune di Roma Claudio Minelli
denuncer Piero Bottini per occu-
pazione abusiva dellappartamen-
to, di propriet comunale, in via
Mammuccari dove luned scorso
avvenuta lesplosione per una fu-
ga di gas. Dopo aver disposto
unindagine presso gli uffici com-
petenti, lassessore annuncia che
lo denuncer allautorit giudi-
ziaria, per occupazione abusiva e
per tutti i reati che si dovessero
ravvisare come conseguenza di
questa occupazione e come tali
imputabili alloccupante.
Scoppio al Tiburtino:
il Comune denuncer
occupante abusivo
La realizzazione di un progetto inter-
culturale rivolto ad una delle componen-
ti pi deboli della societ, quella dei
bambini. questa una delle vie con cui
la parrocchia romana dei ss. Simone e
Giuda Taddeo, a Torre Angela, ha dato
concretezza al tesoro di grazie ricevuto
dalla celebrazione giubilare. Lattenzio-
ne al prossimo, infatti, il filo condutto-
re di ogni iniziativa adottata da questa
realt comunitaria collocata alla perife-
ria della Capitale e caratterizzata da una
forte presenza di immigrati.
Analizzando le problematiche del suo
eterogeneo contesto territoriale, la par-
rocchia ha avvertito il bisogno di adotta-
re misure capaci di dare vita alle nuove
forme di fantasia della carit a cui il
Santo Padre fa riferimento nella Lettera
Apostolica Novo Millennio ineunte.
Pertanto, al termine del Giubileo, alcuni
fedeli si sono ritrovati per prospettare
uniniziativa da dedicare interamente al
mondo dellinfanzia. Nella nostra zona
non ci sono asili nido comunali o reli-
giosi ha affermato il parroco, don
Vittorio Bernardi . Ragionando su
questo problema, un gruppo di donne
ha pensato di dare vita a un piccolo en-
te in grado di accogliere i bambini che
rientrano nella fascia di et compresa
fra i 18 mesi ed i 3 anni. Si sono attiva-
te, hanno contattato vari enti, ed alla fi-
ne sono riuscite a trovare unassociazio-
ne no profit disposta a farsi carico della
gestione di un centro per le mamme ed
i loro figli.
Tale progetto, che si rivolge a trenta
bambini provenienti dai vari Paesi del
mondo, rappresenta un segno concreto
del passaggio dellAnno Santo in questa
specifica realt. Liniziativa adottata,
oltre ad avvicinare alla parrocchia tante
coppie di giovani coniugi, ci permette di
portare avanti un progetto di integrazio-
ne interculturale ha proseguito don
Vittorio . Ed in questo modo possia-
mo vivere una bellissima esperienza tan-
to sul piano educativo quanto su quello
religioso. Nonostante le problematiche
connaturate alla realizzazione pratica
dellattivit, siamo riusciti a dare con-
cretezza ad unidea molto interessante,
gestita da operatori qualificati e forte-
mente motivati.
Lintegrazione interculturale, quindi,
il connotato che maggiormente qualifi-
ca liniziativa intrapresa dai fedeli della
parrocchia dei ss. Simone e Giuda Tad-
deo. quanto ha affermato anche Tania
Carbone, volontaria nellasilo nido: Il
nostro centro diurno accoglie bambini
italiani, etiopi, peruviani, rumeni e nige-
riani. Si tratta di un progetto animato
dallintenzione di dare risalto allimpor-
tanza della convivenza pacifica e co-
struttiva. La celebrazione della Giorna-
ta Mondiale della Giovent ci ha portato
a collaborare per accogliere ragazzi pro-
venienti dalla varie parti del mondo
ha aggiunto Roberta Leonetti . In
quella occasione ci siamo resi conto di
quanto sia facile stabilire un contatto
reale anche con persone appartenenti a
culture differenti dalla nostra. Pertanto,
ora vorremmo ricreare il clima di acco-
glienza e di universalit conosciuto in
quella circostanza.
La missionariet laltro aspetto che
caratterizza il cammino odierno di que-
sta comunit parrocchiale, animata dal-
lintenzione di vivere lo spirito giubilare
nellambito della propria vita quotidia-
na. Il numero degli operatori triplica-
to e questanno, per la prima volta, mol-
ti laici si sono dedicati allo svolgimento
della missione, di norma gestita dai se-
minaristi del Pontificio Seminario Roma-
no Maggiore ha affermato il parroco
. Dal 24 settembre al 7 ottobre, otto
coppie di fedeli hanno raggiunto le zone
pi difficili del quartiere e, recandosi di
casa in casa, hanno stabilito un contatto
con le persone parlando di Dio. Prima
del Giubileo, loro non avrebbero mai
trovato la forza di muoversi in ambiti
tanto difficili. E latteggiamento positi-
vo riscontrato nei fedeli avvicinati la
ragione che ora spinge la comunit ad
istituzionalizzare liniziativa per i tempi
forti dellanno liturgico.
Lo spirito missionario che anima la
parrocchia dei santi Simone e Giuda
Taddeo viene avvertito con forza anche
dalla componente giovanile, come testi-
monia linteresse mostrato tanto per le
esigenze del quartiere quanto per quelle
esistenti al di fuori dei confini nazionali.
I ragazzi si sono impegnati ad andare
ogni estate in Croazia, a Spalato, per vi-
vere unimportante esperienza di fede
ha spiegato don Vittorio . Loro de-
dicano una parte del tempo alla forma-
zione religiosa, concentrandosi su un
personaggio o un testo biblico, ed unal-
tra parte al lavoro pratico nellambito
dellabbazia che li ospita. Lattenzione
mostrata dalla comunit per le forme di
disagio sociale, per, si esterna anche
mediante il volontariato nel centro di
ascolto Caritas. A parlarne Paolo Mar-
chetti, un giovane operatore di 24 anni:
Allinterno di questo progetto, io ed al-
tri miei coetanei ci occupiamo della fa-
scia giovanile per indirizzare coloro che
hanno bisogno di trovare il corso di for-
mazione pi adeguato alle loro capacit
o di ricevere indicazioni relative allo-
rientamento professionale. Lidea di de-
dicarci a questa iniziativa, esistente gi
da diverso tempo nellambito della par-
rocchia, nata dalla constatazione che i
giovani trovano meno disagio ad ester-
nare i problemi ad un loro coetaneo
piuttosto che ad un adulto. Il progetto,
che nasce dal bisogno di aiutare il pros-
simo, sta evolvendo velocemente verso
altre forme di sostegno. Dopo un pri-
mo momento abbiamo pensato di dare
vita ad un corso di inglese e ad uno di
italiano per stranieri ha aggiunto
Paolo . Ed ora vorremmo attivare an-
che quello di spagnolo. importante
sottolineare, per, che spesso gli stessi
immigrati aiutati si offrono per mettersi
al servizio degli altri.
Come avvenuto in tante parrocchie
romane, anche in quella dei santi Simo-
ne e Giuda Taddeo il Giubileo dei giova-
ni ha lasciato una traccia profonda. Si
trattato di un evento che ha permesso
di riscoprire limportanza della preghie-
ra e di trarre beneficio dal confronto
con altre realt ecclesiali. Nel corso
della GMG del 2000 abbiamo ospitato di-
versi gruppi di ragazzi ha spiegato
don Bernardi . Alcuni di loro, di Bre-
scia, sono arrivati a Roma camminando
per circa 400 chilometri lungo la via
francigena; altri, invece, sono giunti da
Grosseto percorrendone 150. Entrare in
relazione con questi pellegrini stato
molto importante perch i nostri ragazzi
hanno capito che possibile compiere
grandi imprese nel nome della fede. Ve-
dere un mondo eterogeneo di laureati e
lavoratori, bambini ed adulti, famiglie
ed individui soli, ha permesso loro di ac-
quisire la consapevolezza che possibile
fare molto per Cristo anche in una so-
ciet come la nostra. Ma i giovani della
parrocchia romana hanno saputo pren-
dere esempio anche dai francesi di
Chartres, ospitati in occasione del gran-
de raduno mondiale di Tor Vergata. I
giovani sono rimasti molto colpiti dalla
bellezza delle loro celebrazioni, dai can-
ti, dalla durata delle funzioni. Ora vedia-
mo che nella scuola di preghiera della
parrocchia prendono parte anche tanti
ragazzi che, di norma, non frequentano
i gruppi parrocchiali. Questo appunta-
mento mensile contempla varie fasi:
laccoglienza, lintroduzione alla pre-
ghiera, il tempo del silenzio che cresce
durante lanno, lAdorazione Eucaristi-
ca, la confessione, la penitenza, la recita
del Padre Nostro e la comunione ha
concluso don Vittorio . Terminato
lincontro ogni gruppo gestisce il tempo
rimanente nel modo in cui ritiene pi
opportuno: mentre alcuni ragazzi riman-
gono in chiesa per chiarire i loro dubbi,
altri vanno subito a casa per non perde-
re il raccoglimento. Le modalit di ge-
stione sono differenti a seconda delle
esigenze, di norma connaturate allet.
SIMONA RUBEIS
IL DOPO GIUBILEO La parrocchia dei ss. Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela
Una comunit attenta ai bisogni
dei piccoli e degli immigrati
Esplosione in un distributore di benzina: tre feriti
COLLEFERRO Sfiorata una tragedia. Tre operai sono rimasti feriti in ma-
niera lieve da una esplosione avvenuta in un distributore di benzina di Col-
leferro, a sud di Roma. Lepisodio e avvenuto poco dopo le 12 di gioved. A
quanto si appreso i tre operai della ditta Ecosystem di Pescara
erano impegnati allinterno di un distributore della Fina, lungo la via Ca-
silina, nella bonifica di un grosso serbatoio che, fino alla fine del mese
scorso, conteneva benzina Super. Per cause ancora in corso di accertamen-
to dal serbatoio vuoto si improvvisamente sprigionata una fiammata che
ha investito gli addetti.
Aveva dato 11 generalit: tradito dalle impronte
Aveva dato ben 11 generalit differenti nei vari controlli ed arresti a cui era
stato sottoposto, ma i carabinieri di Frascati lo hanno smascherato grazie
alle impronte digitali. Cos un cittadino coreano, Hojop Iang Jang, di circa
30 anni, stato arrestato, mercoled pomeriggio, dai carabinieri poich re-
sponsabile di furto aggravato in unabitazione dei Castelli Romani.
Furto in una multisala di Guidonia
Furto al Planet, il cinema con dieci sale inaugurato il mese scorso a Gui-
donia Montecelio. Nella notte tra mercoled e gioved, dei ladri sono entrati
nellatrio della multisala e hanno rubato due grossi televisori, che facevano
parte di una parete di schermi. probabile che i ladri siano stati disturbati
ed per questo che hanno abbandonato limpresa lasciando gli altri televi-
sori. I gestori del cinema hanno sporto denuncia. Sul caso stanno indagan-
do i carabinieri.
Spacciavano droga: arrestati madre, figlio e nuora
Madre, figlio e nuora: una vera e propria banda di spacciatori formato fami-
glia specializzati in cocaina e hashish. I tre, Franca Berton, 57 anni, il figlio
Marco Morabito, 25 anni, e la fidanzata Alessia Aversa, 25 anni, sono stati
arrestati, gioved mattina, dalla Polizia a seguito della perquisizione dellap-
partamento della Berton. In casa della donna la polizia ha trovato alcuni
grammi di cocaina mentre nellabitazione del figlio sono stati trovati, oltre
la cocaina, anche hashish e sei milioni e mezzo, provento dellattivit
illecita.
PAGINA
11 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 11 Gennaio 2002
A |MA
o curo c| p. |oonorco Sop|onzo. |.C.|.
11 GENNAIO 2002
Venerd del tempo di Natale
Feria (bianco)
Messa della feria
Lezionario: 1 Gv 5, 5-13; Sal-
mo 147; Lc 5, 12-16
Liturgia delle Ore: Venerd II
sett. - Ufficio della feria
Ancora una volta, i gio-
vani si sono rivelati per
Roma e per la Chiesa
un dono speciale dello
Spirito di Dio.
(Novo Millennio
ineunte, 9)
RADIO
VATICANA
OM: 1530 kHz - 196 metri
(Per la zona di Roma
anche Onda Media 527 kHz
e FM 93.3 e 105 MHz)
OC: nelle bande 49, 31, 25 e 19 metri
VENERD 11 GENNAIO
00.10: Studio A (stereo): Con voi
nella notte
7.20-17.30-23-24: Orizzonti cri-
stiani
7.30: Santa Messa in latino
8-10-11-12-13-14-15-16-18-21-
23.30: Radiogiornale in italiano,
spagnolo, portoghese, francese,
inglese, tedesco e polacco
16.30: 10 anni del Carlo Felice
di Andrea Fasano (trasmissione
quindicennale) Christian Musica
con Paolo Famiglietti e Amelio
Cimini (trasmissione quindicen-
nale)
17: Liturgia delle Ore: celebra-
zione dei Vespri in latino
20.20: Programma tedesco: Pris-
ma-Magazin
20.40: Recita del Santo Rosario
in latino
21.30: Programma francese:
Mondialisation dans la
solidarit
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
VENERD 11 GENNAIO
24: Rosario biblico (versione
spagnola)
2.30-19.30-22.30: Notiziario
7.05: Rubrica: Chiesa in cammi-
no: Malta
9: In diretta dalla Cappella di
Telepacein Roma:Santa Messa
9.45: Rosario biblico
12.30: Cappella di Telepace in
Roma: Santa Messa
16: In diretta dalla Cappella di
Telepace in Roma: Santo Rosa-
rio e Adorazione eucaristica
Per assicurare leffica-
cia della repressione de-
gli abusi edilizi, una del-
le prime necessit evi-
tare che il proprietario
rompa i sigilli e prose-
gua la costruzione; per
questo il Comune affide-
r agli istituti di vigilan-
za lappalto sulla sorve-
glianza dei cantieri se-
questrati, fino alla demo-
lizione. una delle stra-
tegie con cui si intende
combattere il fenomeno
dellabusivismo, che ri-
sulta in aumento nel
2001, quando gli abusi
contestati dai vigili urba-
ni sono stati circa 3.000,
contro i 2.155 dellanno
precedente. Lo ha an-
nunciato lassessore ai
Lavori pubblici, Giancar-
lo DAlessandro.
Per avere un monitoraggio del feno-
meno si costituir un osservatorio e las-
sessore preparer una delibera da sotto-
porre alla giunta, composto da rappre-
sentanti dellassessorato e dei municipi,
ma anche da sindacati, associazioni am-
bientaliste e comitati dei cittadini, che
sar presieduto da un alto magistrato. I
dati raccolti saranno disponibili on line,
divisi per municipio e per tipo di reato e
aggiornati ogni mese.
Non voglio demolire case ha detto
DAlessandro metteremo sotto sorve-
glianza i cantieri, proprio perch le co-
struzioni abusive non facciano in tempo
a diventare case. Secondo DAlessan-
dro, labusivismo ha avuto un picco
perch c un aspettativa di liberalizza-
zione in particolare per la Dia, la di-
chiarazione iniziale di attivit con la
quale stata allargata la possibilit di
operare, per chi deve ristrutturare, sen-
za necessit di autorizzazione. Tra i
3000 abusi ha concluso l'assessore
solo un centinaio riguardano luso del
territorio, la maggior parte sono costru-
zioni abusive cresciute sui terrazzi.
La linea B della metropolitana chiusa,
le corse della metro A ridotte. Sono
queste le prime ripercussioni dello scio-
pero attuato dalla Cnl- Trasporti. La-
stensione dal lavoro di gioved riguarda
anche i lavoratori delle ferrovie conces-
se, secondo la societ Met.Ro., il ser-
vizio sulla ferrovia Roma-Pantano sta-
to interrotto alle ore 11. Lo sciopero
si legge in una nota della societ
non ha provocato nessuna paralisi.
L'astensione dal lavoro, proclamato
contro la societ di gestione Met.Ro.,
durer dalle 8.31 alle 16.59, si interrom-
per dalle 17 fino alle 20.01 e poi ripren-
der fino a fine turno.
Lo sciopero ha provocato ancora una
volta problemi alla circolazione. Migliaia
di romani costretti ad utilizzare le pro-
prie automobili o a prendere d'assalto
gli autobus. Tutto questo grazie alla ir-
responsabilit come pi volte rilevato
dagli amministratori cittadini di rap-
presentanze sindacali che mettono in gi-
nocchio un'intera citt. Una situazione
che, purtroppo, negli ultimi anni si ripe-
te a cadenza quasi regolare e che gli
amministratori preposti non riescono a
risolvere. Mercoled pomeriggio, nono-
stante una riunione di oltre due ore, il
Prefetto di Roma, Emilio Del Mese, non
riuscito nel tentativo di conciliazione
tra le rappresentanze sindacali e la so-
ciet di trasporti Met.Ro.
Intanto, i vigili urbani hanno segnala-
to code e ingorghi sulla Tangenziale Est,
sulla Trionfale, sulla Cristoforo Colombo
in direzione del centro, sulla Cassia, a S.
Giovanni e a Porta Maggiore.
Simone Gargano, assessore alla Mobi-
lit del Comune, si dimesso mercoled
sera dallincarico, al termine di un lun-
go colloquio con il Sindaco Walter Vel-
troni. Il Campidoglio vuole aprire una
nuova fase nella politica sulla mobili-
t, su come affrontare il problema del
traffico e della dotazione di infrastruttu-
re della Capitale, a partire dai progetti
per la metro C. questa la motivazione
esplicita che, stando al Comune, ha por-
tato alle dimissioni.
Nei prossimi giorni, a questo propo-
sito si legge in un comunicato del
Campidoglio verr istituito un comi-
tato di coordinamento per le politiche
del traffico e della mobilit guidato dal
Sindaco e dal Vice Sindaco e del quale
faranno parte, con il nuovo assessore
delegato, gli assessori le cui responsabili-
t concorrono alla definizione delle poli-
tiche in materia.
Gargano, esponente della Margherita,
era assessore da sette mesi, da quando
si insediata la Giunta Veltroni. La sua
sostituzione era nellaria da tempo, per
un clima difficile che si era verificato
per tensioni con alcuni settori come
quelli degli ambientalisti e con le azien-
de di trasporto e che stato alla base
della decisione dellassessore di lasciare,
come ha ammesso lo stesso Gargano. Il
clima nei miei confronti ha detto
era diventato ormai insostenibile per il
mio lavoro.
La nomina del nuovo assessore pre-
vista in tempi brevi. Per questo Veltroni
ha in programma un rapido giro di con-
sultazioni con i gruppi della maggioran-
za capitolina.
Il progetto dello Sdo il Sistema Di-
rezione Orientale che prevede il trasferi-
mento di uffici e di alcuni ministeri nel-
la zona Est di Roma entra nella leg-
ge obiettivo. quanto stato deciso
mercoled nellincontro tra il ministro
delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pie-
tro Lunardi, il Sindaco Walter Veltroni e
lassessore alla Pianificazione-Roma Ca-
pitale, Roberto Morassut, nel corso del
quale sono stati affrontati i temi e le
problematiche dello Sdo e in particolare
del comprensorio di Pietralata.
Governo e Campidoglio, spiega un co-
Il primo bilancio cittadino sull'intro-
duzione della moneta unica europea sa-
r tracciato luned prossimo nella riu-
nione del Comitato provinciale per lEu-
ro convocata dal prefetto Emilio Del
Mese. Lo ha annunciato, mercoled, lo
stesso prefetto in un incontro con il pre-
sidente del Consiglio Nazionale dei Con-
sumatori, Anna Bartolini, e con una de-
legazione di altre associazioni (Adoc,
Cittadinanza Attiva).
Toccher ai vari rappresentanti del
comitato enti locali, banche, impren-
ditori, commercianti e consumatori
evidenziare in una relazione problemi ri-
scontrati o segnalati in seguito alla mes-
sa in circolazione della nuova moneta.
Lo scopo, spiega la Prefettura, di va-
lutare e verificare limpatto della circola-
zione dellEuro nella provincia di Roma
in queste prime due settimane di gen-
naio e in particolare le eventuali disfun-
zioni segnalate, le soluzioni intraprese
per il monitoraggio e le iniziative da in-
traprendere nel breve periodo.
Le associazioni dei consumatori han-
no gi ribadito la preoccupazione per
un aumento generalizzato dei prezzi.
Del Mese ha spiegato di avere inviato
una circolare ai sindaci dei 121 Comuni
della provincia invitandoli a sorvegliare.
Protesta formale del Comune di Fiu-
micino nei confronti dellAcea per il
protrarsi di alcuni disservizi nellarea di
Passoscuro. Lassessore al Bilancio Mau-
rizio Carlini, con una lettera indirizzata
al presidente Fulvio Vento, ha diffidato
lAzienda per quanto si registra in alcu-
ne zone di Passoscuro dove lillumina-
zione pubblica spenta da ottobre scor-
so. Nonostante i continui reclami delle
forze dellordine e dellamministrazione
ha spiegato lassessore ad oggi la-
zienda non ha provveduto a ripristinare
il servizio, che se pur non adeguato ai
costi sostenuti, il Comune di Fiumicino
ha sempre pagato. Carlini ha cos diffi-
dato lazienda al fine di scongiurare
una sospensione dei pagamenti ed a far
valere nelle sedi opportune la caduta
dimmagine del Comune nei confronti
dei suoi cittadini. Nei giorni scorsi era-
no stati gli abitanti di Maccarese a pro-
testare per il mancato ripristino da circa
tre anni, conclusi i lavori sugli argini del
fiume Arrone, dellilluminazione pubbli-
ca in un tratto trafficato di via Castel S.
Giorgio ma lAcea ha fatto sapere che i
lavori sono previsti entro il 15 gennaio.
Ventinove medici del Policlinico Um-
berto I e del San Giovanni sono stati
iscritti sul registro degli indagati della
Procura di Roma in merito alla vicenda
di una donna morta un mese dopo il ri-
covero in ospedale in seguito ad un inci-
dente stradale.
Lipotesi di reato per i medici (quelli
in servizio al Dea, alla III clinica chirur-
gica e alla clinica ortopedica del Policli-
nico e quelli dei reparti di medicina e
ortopedia del S. Giovanni) e per il re-
sponsabile dellinvestimento, di omici-
dio colposo. La donna fu ricoverata al
Policlinico il 23 dicembre del 99 subito
dopo lincidente e mor un mese dopo,
il 26 gennaio. AllUmberto I, secondo
laccusa, i medici non le diagnosticaro-
no un trauma cerebrale. I sanitari, inol-
tre, non richiesero una visita specialisti-
ca neurologica e le somministrarono il
Clexane, un farmaco ad azione anti-
trombotico sconsigliato in presenza di
emorragie cerebrali, sottovalutando le
condizioni della donna.
I medici del San Giovanni, invece,
scrive il pubblico ministero Salvatore Vi-
tello, sottovalutarono anchessi le condi-
zioni di A.R. ricoverando e mantenen-
do la donna nel reparto di ortopedia,
inidoneo per le cure occorrenti.

PUBBLICO IMPIEGO La protesta del 15 febbraio
Il Governo cerca
di evitare lo sciopero
EURO Il Comitato agli operatori economici
Stabilit dei prezzi
obiettivo da rispettare
Processo Sme:
attesaladecisione
sul giudice
Brambilla
consentono il recupero dello scarto tra
inflazione programmata e quella reale
dello scorso biennio), anche se Frattini
avrebbe ventilato l'ipotesi di un aumen-
to degli stanziamenti in giugno.
Da parte sua il ministro per la Funzio-
ne pubblica ha espresso in un comu-
nicato apprezzamento per il clima di
cordialit e di collaborazione che ha
caratterizzato l'incontro. Ma ha anche
esortato i sindacati a revocare lo sciope-
ro che comporterebbe, a suo parere,
un inutile inasprimento del clima di
dialogo che il Governo intende alimenta-
re con le parti sociali.
braio. Intanto la stima delleffetto inflat-
tivo causato dallintroduzione delleuro
, secondo i primi dati del monitoraggio
del Ministero delle Attivit Produttive
sullandamento dei prezzi in 8 capoluo-
ghi di provincia, di un +0,2%. Lo ha
affermato il ministro Antonio Marzano.
In generale l'ingresso della moneta
unica questo il giudizio del Comita-
to per leuro si sta svolgendo secon-
do modi e ritmi soddisfacenti e, in di-
versi aspetti, si sviluppato in misura
pi massiccia e in tempi pi brevi rispet-
to al percorso ipotizzato.
Lavoro:
trattative difficili
tra l'Esecutivo
e le parti sociali
ISTRUZIONE Questionari per stimare l'efficienza
Tra due mesi in 2.500 scuole
la prima prova di valutazione
AMBIENTE Secondo uno studio fatto dall'Oms
Pi elevata la mortalit
in tredici aree industriali
quinquennio 1990-1994 tra le popolazio-
ni residenti nelle aree a rischio.
I pi elevati indici di mortalit tra le
13 aree considerate si sono riscontrati a
Massa tra i maschi (+15,3%) ed a Gela
tra le femmine (+17,4%). Quanto alla
mortalit da tumore, essa raggiunge il li-
vello pi alto ad Augusta, sia per i ma-
schi (+22%) che per le femmine
(+9,2%).
Lo studio ha preso in considerazione
le aree industriali di Gela (Caltanissetta),
Augusta (Siracusa), Crotone, Portoscuso
(Cagliari), Brindisi, Taranto, Sarno (Sa-
lerno), Manfredonia (Foggia), Massa,
Conoidi (Reggio Emilia, Parma, Mode-
na), Po di Volano (Ferrara), Po Polesine
(Rovigo), Val Bormida (territorio di 5
province a cavallo tra Piemonte e Ligu-
ria).
Il valore finale di 4.167 decessi in pi
stato ottenuto sommando eccessi e di-
fetti di mortalit per ogni causa di mor-
te. Oltre allet ed al sesso, nellanalisi
stata presa in considerazione anche la
condizione socio-economica, che in
forte relazione con la mortalit e deter-
mina un aggiustamento delle stime di ri-
schio.
A Brindisi, dove son presenti poli chi-
mici e petrolchimici, lo studio ha riscon-
trato unaumentata frequenza di tumori
tra le cause di morte, in particolare tu-
more polmonare e del sistema linfoema-
topoietico.
A Taranto, dove si ha una massiccia
esposizione allamianto, sono stati regi-
strati casi di tumori alla pleura in un
numero di 4 volte superiore a quanto at-
teso negli uomini.
do dati utili per la messa a punto del si-
stema di valutazione nazionale. Siamo
entrati nella fase operativa. ha spie-
gato Elias a giorni sar inviata agli
istituti che parteciperanno al progetto
una lettera nella quale si richiedono una
serie di informazioni relative, tra laltro,
al grado di informatizzazione. Sulla base
di tali informazioni, il ministero della
Pubblica Istruzione decider se operare
utilizzando questionari a supporto elet-
tronico oppure cartaceo.
Le risposte sono attese entro la fine di
gennaio e, una volta decisa la modalit
di invio dei questionari, il progetto-pilo-
ta sulla valutazione dovrebbe prendere il
via poco prima delle festivit pasquali:
le prove negli istituti saranno infatti ef-
fettuate tra il 15 marzo e il 15 aprile. Ci
sar prima di tutto una valutazione del-
lapprendimento degli alunni, attraverso
una prova specifica: un questionario a
risposta multipla riguardante litaliano e
la matematica. Saranno messi a punto
questionari calibrati per ogni ordine di
scuola e le prove saranno effettuate nel-
le quinte elementari, nelle terze medie e
al secondo anno delle superiori. I que-
stionari perverranno quindi ad un cen-
tro di raccolta per la rielaborazione.
Successivamente avverr la rilevazio-
ne dei dati riguardanti lefficienza della
scuola: ogni istituto dovr compilare un
questionario relativo al grado di attua-
zione dellofferta formativa. Uno degli
elementi da considerare potrebbe ad
esempio essere lattivazione o meno di
corsi di recupero. Tutto questo ha
sottolineato Elias per migliorare il si-
stema educativo e curare le aree di
crisi nelle diverse scuole.
Sciagura di Linate:
emesse altre cinque
informazioni di garanzia
Pacini Battaglia
assolto dall'accusa
di corruzione
Ridotto il contributo delle assicurazioni
al Fondo per le vittime della strada
Immigrazione: giunta
a Crotone una nave
con 117 clandestini
buto le stesse fonti sottolineano come
questa soluzione abbia permesso di fatto
di ridistribuire agli assicurati quell1% di
contributo (sul totale del 4% versato dal-
le compagnie al Fondo gestito dalla
Consap) che non era stato speso.
La riduzione di un punto percentuale
del contributo al Fondo vittime della
strada comporter un risparmio com-
plessivo sul monte RC auto per 154 mi-
lioni di euro. Lo scrive in una nota lA-
dusbef, associazione dei consumatori,
precisando che si tratta di una buona
notizia a patto che le compagnie detrag-
gano immediatamente tale somma sulle
polizze in scadenza. Ci sar un rispar-
mio di circa 10 euro afferma lAdu-
sbef una piccola goccia nel mare
magnum delle polizze che deve essere
portato subito in detrazione a comincia-
re dai tagliandi che stanno scadendo in
questi giorni, qualora leffetto sar dal
primo gennaio scorso. Anche se sar
forte il tentativo delle Compagnie di in-
camerare tale riduzione nella giungla dei
profili tariffari e dei rincari previsti, che
invece di calmierare il mercato rischia-
no di confondere ancor pi gli assicurati
nella delicata fase di conversione delle
polizze da lire in euro.
ROMA, 10.
In vista della ripresa delle trat-
tative sulle relazioni sindacali al-
l'Alitalia (all'ordine del giorno del
cda dell'azienda in programma lu-
ned), i sindacati hanno reso noto,
con un comunicato unitario, di
considerare esaurito il confron-
to. Per riprenderlo i sindacati
pongono come condizione essen-
ziale un piano industriale credibi-
le; quello presentato afferma-
no un piano aziendale, sen-
za prospettive di sviluppo.
Alitalia: confronto
esaurito per i sindacati
senza un piano credibile
ROMA, 10.
Abuso dufficio e ricettazione:
sono questi i reati ipotizzati dalla
Procura di Roma in relazione alle
monetine da un centesimo di Eu-
ro coniate male (con il diametro e
la seconda faccia come quelle da
2 cent) e che sul mercato numi-
smatico valgono gi cinque milio-
ni di lire. Lindagine che ha porta-
to il Pm Pietro Giordano a chiede-
re il sequestro delle monete na-
ta circa un anno fa.
Centesimi anomali:
indagini per ricettazione
e abuso d'ufficio
ROMA, 10.
Latino al liceo classico, mate-
matica allo scientifico, lingua stra-
niera al linguistico: sono alcune
delle materie scelte per la seconda
prova scritta dei prossimi esami di
maturit, rese note ieri dal mini-
stero dellIstruzione. Gli esami co-
minceranno il 19 giugno; la prima
prova scritta, come di consueto,
sar quella di italiano. Al liceo ar-
tistico la seconda prova consister
in disegno geometrico-prospettiva-
architettura. Materie diverse a se-
conda degli indirizzi per i vari isti-
tuti professionali e tecnici.
Esami di maturit:
scelte le materie
della 2 prova scritta
NAPOLI, 10.
Eccesso significativo di mortali-
t per malattie cerebrovascolari
(+11% rispetto alla media regio-
nale pari a 997 casi), aumento di
mortalit anche per malattie del-
lapparato respiratorio totali e
croniche pari a +27% (745 casi) e
+36% (582 casi). Questi i dati re-
lativi allarea del fiume Sarno, ri-
tenuta tra le pi inquinate dEuro-
pa. La zona maggiormente a ri-
schio quella dei quattro comuni
(Mercato san Severino-Montoro
Inferiore-Montoro Superiore e
Solfora) del polo conciario.
Il fiume Sarno
la zona pi a rischio
di tutta l'Europa
PAGINA
12 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 11 Gennaio 2002
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o PUBBLICO IMPIEGO: SI CERCA DI EVITARE LO
SCIOPERO Nonostante i tentativi del Governo i sin-
dacati del pubblico impiego hanno finora ribadito
che restano valide le ragioni dello sciopero procla-
mato per il 15 febbraio.
SME: SI DECIDE SUL GIUDICE BRAMBILLA C'
attesa per la decisione del presidente della Corte
dappello di Milano, Grechi, sulla richiesta di appli-
cazione del magistrato di sorveglianza, Brambilla, al
processo Sme, ove ha svolto finora le funzioni di
giudice a latere. Per continuare a far parte del col-
legio, Brambilla dev'essere distaccato dal Tribunale
nel quale ha assunto il suo nuovo incarico.
PROVA PER LA VALUTAZIONE DELLE SCUOLE Si
svolger dal 15 marzo al 15 aprile in circa 2.500 isti-
tuti la prima prova generale per la valutazione
delle scuole. Il progetto-pilota, messo a punto da
un'apposita commissione ministeriale, prevede que-
stionari ai quali dovranno rispondere studenti e isti-
tuti. I dati verranno poi rielaborati per stabilire le
eventuali aree di crisi delle varie scuole.
EURO: APPELLO AGLI OPERATORI ECONOMICI
essenziale che gli operatori economici si atten-
gano pienamente e con rigore ai criteri di conver-
sione dei prezzi in lire in prezzi in euro stabiliti dal-
la normativa comunitaria e nazionale. Lappello
viene dal Comitato euro.
|o
s|luoz|ono
po||l|co
Primo appuntamento ufficiale ieri,
mercoled, alla Farnesina, per il Presi-
dente del Consiglio, Berlusconi, che do-
po le dimissioni del ministro Ruggiero
ha assunto ad interim il dicastero degli
Affari Esteri. Il Premier ha incontrato i
vincitori dellultimo concorso per lin-
gresso nella carriera diplomatica, ai qua-
li ha detto: C un vento nuovo che en-
tra nella diplomazia italiana, costituito
da 52 persone: 51 sono questi ragazzi e
uno sono io.
Berlusconi ha messo in evidenza co-
me, anche di fronte ai grandi eventi in-
ternazionali, s'imponga una riconver-
sione di tutte le strutture diplomatiche
europee, e quindi anche di quella italia-
na. Occorrer quindi che, accanto alla
grande tradizione e capacit espressa
finora dalla diplomazia italiana, ci sia
anche una pi accentuata attenzione ai
vari mercati a sostegno delleconomia
italiana. Berlusconi ha quindi messo in
evidenza lesigenza generalizzata di mo-
dernizzare la macchina dello Stato per
renderla pi capace di rispondere alle
esigenze dei cittadini. Un lavoro, ha ag-
giunto, che forse si pu fare in una le-
gislatura.
Nel suo esordio alla Farnesina, il Pre-
mier ha anche sottolineato la necessit
di lavorare affinch limmagine dell'Ita-
lia risulti sempre pi positiva ed ha ci-
tato come esempio il rilancio del turi-
smo e la valorizzazione dei beni artistici
che in Italia sono ben il 70% di quelli
classificati in Europa, ma non abbia-
mo saputo farlo valere, se vero che
dagli anni 90 ad oggi i turisti sono scesi
da 112 milioni lanno a 87 milioni.
In precedenza Berlusconi aveva avuto
un lungo colloquio con i Presidenti di
Camera e Senato, Casini e Pera, ai quali
ha sottoposto il programma di Governo
riguardo ai disegni di legge che s'inten-
dono presentare al Parlamento. Al ter-
mine il Presidente del Consiglio ha an-
nunciato un semestre di grande opera-
tivit per cambiare lItalia.
Riguardo ai tempi della sua perma-
nenza alla Farnesina e alle voci su possi-
bili candidati alla successione di Ruggie-
ro il nome pi citato i questi giorni
quello di Gianfranco Fini Berlusconi
ha detto che il Vicepremier in quanto
tale assolutamente candidabile ma
che la scelta sar fatta a tempo debito
perch prima c da impostare la rifor-
ma del ministero.
dunque prevedibile che linterim, se
non sar lunghissimo, non sar neanche
molto breve. La cautela del premier sul-
lipotesi Fini non sembra aver sorpreso
linteressato il quale, tra l'altro, sar im-
pegnato a breve nel congresso di An, del
quale presidente. Berlusconi avrebbe
comunque assicurato che la scelta verr
fatta collegialmente, coinvolgendo tutte
le forze della coalizione cos come ave-
vano chiesto ufficialmente An e Ccd.
D'altro canto, sul tappeto non c solo
la questione della successione del titola-
re della Farnesina ma anche quella,
strettamente collegata, di un mini-rim-
pasto di Governo.
Intanto il centro sinistra continua a
criticare l'operato dell'Esecutivo non so-
lo sulla Farnesina ma su diversi fronti. E
il coordinamento nazionale dellUlivo,
riunitosi ieri, ha deciso di promuovere
una raccolta di firme per un referendum
contro la legge sulle rogatorie, confer-
mando la manifestazione contro il Go-
verno per il 16 febbraio, preceduta da
una riunione il 21 gennaio. stato an-
che istituito un gruppo di lavoro sul
conflitto di interessi e stabilito un calen-
dario di scadenze per definire le candi-
dature unitarie in vista delle amministra-
tive.
E, a proposito di governi locali, crisi
aperta al Consiglio regionale della Cam-
pania. Ieri, dopo mesi e mesi di tentativi
di ricucire rapporti ormai incrinati, si
sono dimessi i sette esponenti del Ppi. Il
capogruppo popolare in Regione, Vin-
cenzo De Luca, in un documento ha
spiegato i motivi della decisione, dettata
soprattutto dallincapacit del presiden-
te della Giunta, Antonio Bassolino, di in-
traprendere una qualificata e democrati-
ca attivit di governo attraverso una col-
laborazione di tutte le forze politiche del
centro sinistra. Secondo i Popolari,
lunica preoccupazione di Bassolino
stata quella di una amministrazione e
gestione verticistica della Regione.
I Popolari ricordano a Bassolino di
avere intascato il risultato dei voti popo-
lari, pari all11,6%, pi gli altri della
maggioranza, a fronte del 12,5% dei voti
diessini, ritenendo poi di poter fare a
meno, per governare, della nostra colla-
borazione.
Dunque, dopo otto mesi di crisi laten-
te evidenziata da forti contrasti fra il
segretario del Ppi campano, Ciriaco De
Mita, e il Governatore Bassolino, e
successivamente dalluscita dalla Giunta
dei Popolari di Antonio Valiante e Roc-
co Granata la questione esplosa. E
potrebbe avere ripercussioni a detta
di esponenti dell'Ulivo anche a livello
nazionale.
Intanto all'ex sindaco di Napoli, che
qualcuno aveva definito come l'artefice
di una sorta di rinascimento della cit-
t, rimane in Consiglio una risicata mag-
gioranza di 31 consiglieri su 60, e tutta
lattenzione puntata sul gruppo della
Margherita, le cui decisioni saranno de-
terminanti per il prosieguo o la fine del-
la legislatura regionale.
ROMA, 10.
Il Governo sta tentando di scongiura-
re lo sciopero, proclamato per il 15 feb-
braio, degli oltre tre milioni e mezzo di
dipendenti pubblici (per quel giorno
anche in programma una manifestazio-
ne nazionale a Roma). Ma per il mo-
mento i sindacati hanno confermato che
restano valide le ragioni che sono all'ori-
gine della protesta, anche se hanno rico-
nosciuto che nel corso della lunga riu-
nione di ieri pomeriggio il ministro per
la Funzione pubblica Frattini ha mostra-
to una certa disponibilit (peraltro
tutta da verificare) a venire incontro
ad alcune delle loro richieste.
In particolare, secondo fonti sindacali
riprese dall'Ansa, si sarebbe registrata
una apertura del ministro sul disegno
di legge in materia di dirigenza, special-
mente sui criteri oggettivi per la nomi-
na e per la revoca degli incarichi e sulla
reintroduzione della contrattazione (indi-
viduale e collettiva) per la categoria. Il
ministro Frattini si sarebbe inoltre impe-
gnato a sollecitare il proprio collega per
il Lavoro e le Politiche sociali Maroni al
fine di una chiara estensione della dele-
ga sulla previdenza anche ai lavoratori
pubblici; ci soprattutto per la parte re-
lativa al superamento del divieto di cu-
mulo tra reddito da pensione e da lavo-
ro e per l'utilizzo del trattamento di fine
rapporto per la previdenza integrativa.
Nessun passo avanti invece si sarebbe
registrato sulla partita delle risorse per i
rinnovi contrattuali (secondo i sindacati
le somme previste dalla Finanziaria non
MILANO, 10.
attesa per la serata di oggi, gioved,
la decisione del presidente della Corte
dappello di Milano, Grechi, sulla richie-
sta di applicazione del magistrato di sor-
veglianza Guido Brambilla al processo
Sme, nel quale ha svolto finora le fun-
zioni di giudice a latere. Per continuare
a far parte del collegio giudicante,
Brambilla dev'essere distaccato dal Tri-
bunale di sorveglianza dove ha assunto
il suo nuovo incarico solo da ieri.
Lintenzione di decidere entro oggi
stata confermata dallo stesso Grechi, do-
po aver ricevuto il parere del presidente
del Tribunale di sorveglianza, Minale, e
aver ascoltato le ragioni dei difensori.
E proprio dagli avvocati di tutti gli
imputati al processo stata fatta perve-
nire al presidente della Corte dappello
una lettera illustrata dal parlamentare e
avvocato Michele Saponara. Nel docu-
mento i legali del processo pi combat-
tuto degli ultimi mesi chiedono che il
giudice Brambilla non torni, come appli-
cato, nellaula della prima sezione pena-
le. In cambio le difese promettono mas-
sima disponibilit e lealt processuale.
Il filo conduttore della missiva punta
a dimostrare come il processo Sme-Ario-
sto, oltre ad essere particolarmente
complicato, ancora molto lungo e non
pu quindi concludersi con un collegio
che veda un giudice applicato. Abbia-
mo messo per iscritto la disponibilit a
valutare la possibilit di salvare il pi
possibile gli atti del processo gi com-
piuti. ovvio che verranno valutati caso
per caso ha detto l'avv. Ghedini.
ROMA, 10.
Dieci giorni dall'ingresso dell'euro tra
file, arrotondamenti proteste e anche
raccomandazioni. essenziale che gli
operatori economici si attengano piena-
mente e con rigore ai criteri di conver-
sione dei prezzi in lire in prezzi in euro
stabiliti dalla normativa comunitaria e
nazionale e che contribuiscano con
comportamenti coerenti al raggiungi-
mento dellobiettivo della stabilit dei
prezzi. Lappello viene dal Comitato
Euro, che riconosce comunque che gli
arrotondamenti dei prezzi non sono stati
fatti solo al rialzo, ma anche al ribasso e
spiega che gli analisti continuano a pre-
vedere per questanno una discesa del-
linflazione sotto il 2%. Lappello viene
dopo che il Comitato ha preso in esa-
me le informazioni disponibili e conside-
rato gli aspetti di metodo riguardanti i
possibili effetti dellintroduzione delleu-
ro sui prezzi. Agli aumenti di singoli
prezzi che sono stati da talune fonti en-
fatizzati nei giorni scorsi afferma il
comitato hanno in realt corrisposto
numerosi casi di riduzione e/o di arro-
tondamento verso il basso. Inoltre, le
revisioni di tariffe e prezzi dei servizi
pubblici hanno carattere di stagionalit,
erano programmate, sono comunque
del tutto indipendenti dallintroduzione
delleuro. Non dovrebbero comunque
esserci pericoli di una ripresa dellinfla-
zione, anche se per valutazioni analitica-
mente fondate opportuno attendere i
dati ufficiali dell'Istat di gennaio-feb-
ROMA, 10.
ripreso stamane al ministero del La-
voro il confronto a livello tecnico tra
Governo e parti sociali in un clima ab-
bastanza teso dopo lo scontro di fine an-
no su pensioni, licenziamenti e rinnovo
dei contratti pubblici e a pochi giorni
dall'inizio degli scioperi articolati contro
la politica dell'Esecutivo. In particolare i
sindacati confederali parlano di convo-
cazione criptica da parte del ministro
del Lavoro e delle Politiche sociali Ma-
roni e sembrano preoccupati del fatto
che nell'agenda degli incontri figurano
temi come quelli dell'orario di lavoro,
degli straordinari e del lavoro notturno
gi al centro di accordi interconfederali.
Il segretario confederale della Cgil,
Casadio, ha dichiarato: Mi pare che
l'attivismo del Governo sia dettato sol-
tanto dalla nostra lettera al Presidente
della Repubblica Ciampi. E per il segre-
tario confederale della Cisl Bonanni un
riavvio del confronto ci potr essere solo
se il Governo terr fede al libro bianco e
stabilir un rapporto corretto con le par-
ti sociali. Da parte sua il ministro Ma-
roni, in un'intervista ad un quotidiano,
ha affermato: Il confronto su pensioni
e lavoro chiuso, ora la parola spetta al
Parlamento che deve trasformare le de-
leghe in legge. Si discuter quindi di co-
me attuarle, non dei contenuti. grave
e irresponsabile dire, come ha fatto Cof-
ferati, che il Governo mette a repenta-
glio la pensione attuale o futura di mi-
lioni di persone.
Stamane il primo incontro si svolto
tra il sottosegretario Sacconi e le asso-
ciazioni dei datori di lavoro, nel pome-
riggio sar la volta dei sindacati.
ROMA, 10.
Prender il via il 15 marzo la prima
prova generale per la valutazione delle
scuole. La commissione ministeriale pre-
sieduta dal professor Giacomo Elias ha
infatti messo a punto un progetto-pilota
sul giudizio del sistema scolastico che
fornir le basi organizzative per lavvio,
a regime, di un processo di valutazione
annuale di tutti gli istituti.
Quello che partir fra poco pi di due
mesi un grande esperimento che vedr
coinvolte circa 2.500 scuole in tutta Ita-
lia, dalle materne alle superiori, fornen-
ROMA, 10.
Si contano oltre 800 morti lanno in
pi tra gli abitanti di 13 aree ad elevato
rischio ambientale per la presenza di im-
pianti chimici, petroliferi, minerari o si-
derurgici (da Gela a Brindisi, da Sarno a
Taranto).
Lo rileva uno studio dellOms (Orga-
nizzazione mondiale della sanit), com-
missionato dal ministero dellAmbiente,
che ha trovato un eccesso di 4.167 mor-
ti (2.639 maschi e 1.527 femmine), pari
al 2,64% dei 157.787 morti totali, nel
MILANO, 10.
Sono cinque i nuovi avvisi di garanzia
spediti dalla Procura di Milano nellam-
bito dellinchiesta sulla tragedia di Lina-
te dell' 8 ottobre scorso, nella quale mo-
rirono 118 persone. Lo ha appreso l'a-
genzia Ansa, ieri, dagli investigatori.
Gli avvisi di garanzia in questione, ri-
feriti ai reati disastro colposo e omicidio
colposo plurimo, sono atti dovuti. Le
persone indagate sono il direttore del Si-
stema Aeroportuale del Nord Italia,
Francesco Federico, e quattro quadri in-
termedi della Sea alle dipendenze del ca-
po della manutenzione di Linate.
Intanto dall'8 gennaio, sul conto cor-
rente della Bci numero 60.000/1, inte-
stato a Comune di Milano - pro comita-
to 8 ottobre, sono disponibili i tre mi-
liardi che lamministrazione comunale
ha devoluto ai parenti delle vittime di
Linate. Lo comunica il vice sindaco di
Milano, Riccardo De Corato, dopo che
negli ultimi giorni cerano state delle po-
lemiche sul mancato versamento da par-
te del Comune della cifra deliberata in
Giunta e sulla difficolta da parte dei pri-
vati di versare contributi a favore dei
parenti delle 118 vittime del disastro ae-
reo di Linate.
PERUGIA, 10.
Il banchiere Pierfrancesco Pacini Bat-
taglia stato assolto ieri perch il fatto
non sussiste dallaccusa di corruzione
al termine di uno dei processi scaturiti
dalla cosiddetta tangentopoli 2, svolto-
si davanti al tribunale di Perugia. I giu-
dici hanno inoltre assolto, sempre per-
ch il fatto non sussiste, il colonnello
della Guardia di Finanza Giangiacomo
Bausone (ora in congedo), anch'egli ac-
cusato di corruzione.
Condannati invece per lo stesso reato
l'imprenditore Mauro Angelini, a due
anni di reclusione, e il sottufficiale delle
Fiamme Gialle Alvaro Barbaglia, a un
anno e otto mesi. I due (che hanno
sempre respinto ogni addebito) dovran-
no inoltre risarcire il ministero delle Fi-
nanze, costituitosi parte civile attraverso
lavvocatura dello Stato. Angelini, tutta-
via, stato assolto dallaccusa di aver
corrotto il colonnello Bausone.
il riconoscimento ha detto uno
dei legali di Pacini Battaglia delle-
straneit del nostro assistito rispetto a
un episodio grave ma rispetto al quale
egli ignorava completamente alcuni fat-
ti. La mia ha concluso lavvocato
quindi una soddisfazione piena e
totale.
ROMA, 10.
Il ministro delle Attivit Produttive,
Antonio Marzano, ha firmato il decreto
che fissa la misura del contributo che le
imprese di assicurazione devono versare
al Fondo di garanzia per le vittime della
strada per lanno 2002. Il contributo
stato ridotto dal 4 al 3 per cento e la ri-
duzione si legge in una nota del Mi-
nistero si inquadra nella pi generale
politica di contenimento delle tariffe e
comporter per gli automobilisti una di-
minuzione del premio della responsabili-
t civile.
Ipotizzando per tale assicurazione un
premio annuo di 1000 euro prosegue
la nota il risparmio sar di 10 euro
circa, cio l1%. La riduzione sar appli-
cata per la durata di un anno, a partire
dai prossimi mesi, in relazione ai tempi
tecnici necessari per lattuazione del
provvedimento ministeriale da parte del-
le singole compagnie di assicurazione.
Il provvedimento sul riordino per il
settore Rc auto in pista per febbraio
e contiamo che venga varato nella se-
conda met del mese. Lo riferiscono
fonti del ministero delle Attivit Pro-
duttive.
A proposito della riduzione del contri-
CATANZARO, 10.
arrivata nel porto di Crotone verso
mezzanotte e mezzo di oggi limbarca-
zione carica di clandestini avvistata ieri
mattina da un aereo militare al largo
delle coste calabresi. Sono 117 i clande-
stini sbarcati. Si tratta di 114 uomini e 3
donne originari dello Sri Lanka. Secon-
do le prime indicazioni, avrebbero com-
piuto un lungo viaggio in pi tappe pri-
ma di giungere in Italia. Limbarcazio-
ne, un barcone di una ventina di metri
di lunghezza senza nome, era stato in-
tercettato nella tarda mattinata di ieri
da motovedette dal comando aereo na-
vale della Guardia di Finanza che ha se-
de a Vibo Valentia. Attualmente sono in
corso le fasi di sbarco. I clandestini sa-
ranno poi trasferiti nel centro S.Anna
Isola Capo Rizzuto dove si svolgeranno
le operazioni di identificazione. La
Guardia di Finanza, intanto, ha fermato
due persone sospettate di far parte del-
lequipaggio. I due sono stati portati in
caserma.
Con quello avvenuto la scorsa notte
sono gi due gli sbarchi di immigrati
clandestini avvenuti dallinizio dellanno
in Calabria.

L'OSSERVATORE ROMANO
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MEDIO ORIENTE Centinai a di sfoll ati a Rafah per l a demol izione di decine di case a segui to dell 'attacco di Hamas
Non si interrompe la rappresaglia israeliana:
distrutta la pista dell'aeroporto palestinese
INDIA-PAKISTAN L'esercito di Nuova Delhi dichiara la piena mobili tazione
La tensione si fa sempre pi aspra
CONTINUA A PAGINA 2
Colombia: fallito
il negoziato
tra Governo e Farc
GIOVANNI PAOLO II AL CORPO DIPLOMATICO
Con mani disarmate
ricche di spirituale energia
e di proposte
decisive per la civilt
re che c una verit pi grande da cui
irrevocabilmente ricompreso.
La durezza dei tempi figlia di un
diffuso stordimento che, ad esempio nei
Luoghi Santi, impedisce a due popoli
fratelli di riconoscere mutuamente la
cinquantennale ingiustizia subita dai
palestinesi e la necessaria sicurezza
cui gli israeliani hanno diritto, dopo tan-
te secolari sofferenze. Lappello del Pa-
pa non un facile vocale irenismo, ma
segno di condivisione e proposta effetti-
va per il superamento del conflitto. Ha
detto infatti Giovanni Paolo II: Gli
Israeliani e i Palestinesi, gli uni contro
gli altri, non vinceranno la guerra. Gli
uni insieme agli altri, possono vincere
la pace. Al tempo stesso, il destino
della Terra Santa non riguarda solo
questi due rami della famiglia abramiti-
ca, ma tutti gli uomini. C la necessit
di spegnere un incendio prima che di-
vampi e coinvolga una porzione sempre
pi ampia dellumanit, ma c un inte-
resse universale a che luoghi decisivi
per la civilt tutta siano risparmiati da
ulteriori strazi. Di qui il riferimento pon-
tificio ad uno statuto internazionalmen-
te garantito per le parti pi sacre di Ge-
rusalemme, quasi unisola in cui cre-
denti e speranti possano convergere
senza ombre, come figli nella casa del-
lunico Padre.
alla luce di questi principi e della
prospettazione di vie possibili di conci-
liazione che il Papa conduce infine una
rivisitazione dei nodi critici della vita
planetaria. Non mancano i segni inco-
raggianti, tanto nelle pi piccole realt
politiche quanto nelle maggiori: nelliso-
la di Cipro convivono separate due co-
munit che solo oggi avviano un since-
ro, diretto dialogo. Ma anche limmensa
Cina non si sottrae alla stessa benefica
gravitazione, partecipando allOrganiz-
zazione Mondiale del Commercio. Lat-
tenzione che di recente si appuntata
sullAfghanistan stata gratificata final-
mente da concrete speranze di pace e
di ricostruzione, in un paese che ha co-
nosciuto troppe devastazioni. Ma tutta
lAfrica in attesa di questa svolta, per-
ch la tranquillit dellordine non mai
garantita dal sottosviluppo o dalloblio
indifferente. sempre possibile larre-
tramento o la caduta, come per i singoli
lerrore o la malattia. Nel caso dellAr-
gentina, paese civilissimo e particolar-
mente dotato in risorse umane e natu-
rali, si richiede un supplemento di re-
sponsabilit e un rinnovato impegno di
buon governo. Il Papa pu allora pro-
clamare dei traguardi comuni cui nes-
sun uomo di buona volont pu sottrar-
si. La difesa della vita e dei diritti uma-
ni, la lotta alla povert e alla malattia, il
superamento dellegoismo particolare
(che si estrinseca in uno sfrenato mer-
cato delle armi) e infine il riconosci-
mento effettivo del diritto internazionale
e del sentimento dellappartenenza co-
mune fondano la nuova speranza. Gli
statisti, di cui i diplomatici sono i primi
collaboratori, debbono essere persuasi
che lattivit politica anzitutto un no-
bile, austero e generoso servizio allu-
manit. Tale la forte ed esigente le-
zione di Giovanni Paolo II.
UDIENZA Il discorso del Papa a Docenti e Studenti dell'Accademia di Scienze Agrarie di Varsavia
La campagna polacca possa entrare
con dignit, benessere materiale e spirituale ricchezza
nelle strutture dell'Europa unita
societ per la sua fatica e del mancato
sostegno negli sforzi per il cambiamento
della situazione. E un atteggiamento di
questo genere in una parte rilevante degli
ambienti politici e sociali pu derivare
dallo smarrimento del senso del valore
della terra della terra appartenente al-
la famiglia, della terra appartenente alla
patria dallabbandono della pluriseco-
lare tradizione spirituale ad essa unita,
dallo spegnersi dellamore per questa ter-
ra, per secoli irrorata dal sudore e dal
sangue dei nostri avi;
Occorre tuttavia che non dimenti-
chiate le radici, la tradizione, che impo-
neva a tutti coloro che formavano la co-
munit di questa Accademia di essere
solleciti per lo sviluppo della campagna e
di suscitare lamore per la terra polacca
madre nutrice. Non vi fermate nella
fatica di costruire le basi scientifiche del-
lo sviluppo della campagna polacca, del-
lo sviluppo delle prospettive della sua
crescita culturale e spirituale. Non vi fer-
mate soprattutto, nel dare dinanzi a tutti
gli abitanti delle citt e dei villaggi, la te-
stimonianza dellamore e del rispetto,
dovuti alla terra polacca e a coloro che
con il sudore della fronte la soggioga-
no.
Pagina 5
Una ragazza palestinese tra le macerie della sua casa distrutta a Rafah
Una famiglia di sfollati si registra nel campo di Damana, nel Kashmir indiano
NUOVA DELHI, 11.
Si fa sempre pi aspra la tensione e si
susseguono i cannoneggiamenti alla
frontiera del Kashmir tra India e Paki-
stan, dove gli eserciti dei due Paesi, tra
l'altro entrambi dotati di armamenti ato-
mici, si sono dispiegati massicciamente
in uomini e mezzi. Di piena mobilita-
zione ha parlato oggi in una conferenza
stampa il comandante dellesercito in-
diano, il generale Sunderajan Padmana-
bhan, aggiungendo che una guerra con-
venzionale tra India e Pakistan con-
cettualmente possibile nella attuali cir-
costanze. Nella conferenza stampa, con-
vocata improvvisamente oggi dal Mini-
stero della difesa di Nuova Delhi, il ge-
nerale ha detto che con la mobilitazione
in corso la situazione non pu essere
definita normale e che seria. Il ge-
nerale Padmanabhan si spinto anche
oltre e ha detto che l'India pronta a ri-
spondere ad eventuali attacchi nucleari
del Pakistan, pur concordando che una
tale prospettiva sarebbe comunque terri-
ficante per entrambi i Paesi.
Ieri, le fonti indiane avevano denun-
ciato l'uccisione di un bambino in un
BOGOT, 11.
Dopo anni di sofferto dialogo fra Go-
verno e Forze armate rivoluzionarie del-
la Colombia (Farc), lo spettro di una
possibile recrudescenza della guerra civi-
le riapparso ieri brutalmente ad angu-
stiare la popolazione. Dopo un terzo ed
inutile tentativo compiuto questa setti-
mana per raggiungere un accordo che
permettesse un concreto avanzamento
della pace, le parti hanno convenuto
che gli spazi del negoziato appaiono vir-
tualmente chiusi, anche se le Farc,
hanno oggi ribadito che non intendono
abbandonare le trattative.
Linviato del Segretario generale del-
lOnu Kofi Annan, James Lemoyne, ha
comunque mantenuto nelle ultime ore
intensi contatti per portare le parti in-
torno al tavolo negoziale sulla base di
nuovi elementi. L'ultima riunione si
tenuta a San Vicente del Caguan, capo-
luogo della zona di distensione. La
formalizzazione del dissenso ha fra lal-
tro fatto scattare una clausola di un pre-
cedente accordo in base al quale le
Farc hanno a disposizione 48 ore di
tempo per abbandonare proprio la zo-
na di distensione, un'area che include
cinque municipi e dalla quale le forze
regolari colombiane si sono ritirate.
GIORGIO RUMI
T
orna come tutti gli anni lincontro
augurale del Santo Padre con i
rappresentanti diplomatici degli
Stati accreditati presso la Santa Sede.
Levento non ha nulla di formale ed
anzi significativo sotto vari profili che ri-
schiano di essere accantonati dalle ur-
genze dellora. Il Papa , s, sovrano
dello Stato della Citt del Vaticano, ma
gli oltre cento paesi rappresentati al di
l del Tevere guardano a Lui come Vi-
cario di Cristo e pastore universale del-
la Chiesa: com evidente, non le-
stensione materiale o uninesistente po-
tenza temporale che giustifica la loro
presenza. E non a caso, la legittimazio-
ne delle singolarit della posizione pon-
tificia fa riferimento alle nostre mani
disarmate, dunque povere di forza ma
ricche di spirituale energia da cui di-
scende il diritto-dovere ad esprimere un
giudizio sul tempo corrente e ad addita-
re un cammino di giustizia e di pace.
La storia non davvero finita per
Giovanni Paolo II, ma continua a proce-
dere, disponibile ad ogni sperata evolu-
zione ma anche suscettibile di rovinose
cadute. Ricorda cos il grande movi-
mento verso la libert e il cambiamento
degli anni Novanta, quando sembrava,
se non agevole, certo possibile rende-
re la terra pi fraterna e solidale, affin-
ch (fosse) bello il viverci. Ora incer-
tezza e paura sono tornate e, soprattut-
to in certe specifiche aree del pianeta,
paiono frustrati gli sforzi generosi posti
in essere dai governi, dai negoziatori
o dai volontari che si sono battuti in
direzione del bene comune. Una prima-
ria fonte di disorientamento sta nel con-
troverso ruolo della religione nella con-
temporaneit. Fatti eterogenei lo testi-
moniano. Negare, in qualche modo, il
giusto riferimento alla fede nellerigen-
da costituzione europea sarebbe unin-
giustizia e un errore di prospettiva, sa-
rebbe espiantare dalla coscienza anche
civile del continente la sua fondativa
ispirazione che si manifesta tra laltro
nella maggioranza delle eredit artisti-
che e culturali lasciateci dai padri. Non
meno grave, ed anzi dilacerante ed
esplosivo, luso della religione a fini
politici, la sua intollerabile deformazio-
ne in argomento di violenza e di ter-
rore.
Loblio della portata civile della reli-
gione, o peggio lodio scatenato abu-
sando del nome stesso di Dio sono esiti
di un fraintendimento che va rimosso a
scanso di ulteriori disastri. In questo
senso se legittima la lotta al terrori-
smo, come dice senza infingimenti il
Papa, doveroso il ragionare sulla
questione della difesa, e sui modi mi-
gliori per assicurare la guarigione dai
mali della violenza e del terrore. La
metafora medica fa comprendere la ten-
sione al superamento della legge del
taglione nel comune cammino verso la
pace. In questo senso, occorre tener
presente la duplice verit, su Dio e sul-
luomo: Dio non al servizio di un uo-
mo o di un popolo, e nessun progetto
umano pu pretendere di appropriarse-
ne. Luomo creatura, e deve capi-
Fate quanto in vostro potere, perch
la campagna polacca possa entrare con
dignit, benessere e spirituale ricchezza,
nelle strutture dell'Europa unita. Con
queste parole Giovanni Paolo II si rivol-
to a docenti e studenti dell'Accademia di
Scienze Agrarie di Varsavia, ricevuti in
udienza nella mattina di venerd 11 gen-
naio, nella Sala Clementina. All'inizio del-
l'incontro il Rettore dell'Accademia, pro-
fessor Wodzimierz Kluciski, ha rivolto
al Santo Padre un indirizzo d'omaggio.
Questi sono i punti nodali del discorso del
Santo Padre:
Nellarco dei decenni, tra le mutevoli
sorti della storia della patria, lAccade-
mia costituiva un dinamico centro di vi-
ta scientifica, economica e socio-politica.
Qui si formavano ed insegnavano insigni
studiosi, politici, ed anche eroi delle lotte
per lindipendenza della patria. Questa
Accademia stata veramente una zam-
pillante sorgente damore per la terra e
di sollecitudine per la campagna polacca
e per tutta la patria;
Lagricoltore polacco di oggi sembra
soffrire non soltanto a causa di una bas-
sa redditivit del suo duro lavoro e della
conseguente insufficienza di mezzi per lo
sviluppo della sua azienda, ma anche a
causa del mancato rispetto da parte della
Il Santo Padre ha ricevuto questa mat-
tina in udienza le Loro Eccellenze Reve-
rendissime i Monsignori:
Domenico De Luca, Arcivescovo ti-
tolare di Teglata di Numidia, Nunzio
Apostolico in Marocco;
Salvatore Pennacchio, Arcivescovo
titolare di Montemarano, Nunzio Aposto-
lico in Rwanda;
Tommaso Valentinetti, Vescovo di
Termoli-Larino (Italia), e Seguito.
. .
Erezione
di Esarcato Arcivescovile
e relativa Provvista
Il Santo Padre ha dato il Suo assenso
allerezione dellEsarcato Arcivescovile di
Donetsk-Kharkiv (Ucraina), fatta dal Si-
nodo dei Vescovi della Chiesa Ucraina.
Il Santo Padre ha dato il Suo assenso
allelezione del Reverendo Padre Stepan
Meniok, C.SS.R. Superiore del Monastero
di S. Alfonso di Lviv, ad Esarca dellEsar-
cato Arcivescovile di Donetsk-Kharkiv, in
Ucraina, fatta dal Sinodo dei Vescovi del-
la Chiesa Ucraina, e assegnandogli la sede
titolare vescovile di Acarasso.
. .
Provviste di Chiese
Il Santo Padre ha dato il Suo assenso
allelezione, fatta a norma dei canoni, dal
Sinodo dei Vescovi della chiesa Ucraina:
del Reverendo Padre Ihor Vozniak,
C.SS.R. Maestro dei novizi della Provin-
cia religiosa del SS.mo Redentore di Lviv,
a Vescovo Ausiliare di Lviv degli Ucraini,
assegnandogli la sede titolare vescovile di
Nisa di Licia;
del Reverendo Padre Hlib Lonchyn,
M.S.U., Collaboratore della Nunziatura
Apostolica a Kyiv, a Vescovo Ausiliare di
Lviv degli Ucraini, assegnandogli la sede
titolare vescovile di Bareta.
. .
Il Santo Padre ha nominato Ausiliare
della Diocesi di Joliet in Illinois (U.S.A.) il
Reverendo Sacerdote James Fitzgerald,
del clero della medesima diocesi, Parroco
della Saint Mary Parish in Mokena, as-
segnandogli la sede titolare vescovile di
Walla Walla.
Allinizio del mese scorso vi era gi stata nellae-
roporto di Rafah unincursione analoga, durante la
campagna di repressione seguita ad una serie di
attentati suicidi che hanno provocato vittime in
Israele. Lo scalo stato aperto dall'Ap nel 1998, in
seguito agli accordi raggiunti a Wye Plantation,
negli Stati Uniti. Tel Aviv ha in passato chiuso
molte volte l'aeroporto, in seguito ad attacchi o
nellambito di quelle che vengono definite misure
di sicurezza.
Dopo le incursioni degli ultimi giorni a Rafah
circa settecento palestinesi sono rimasti senza tet-
to. Il Governatore della citt, ha detto che le fami-
glie sfollate sono 124 e verranno ospitate nelle
scuole sino a quando non sar trovata una siste-
mazione migliore. Nabil Abu Rudeina, uno dei
consiglieri del Presidente dell'Ap, Yasser Arafat, ha
definito loperazione un nuovo crimine commesso
da Israele, e ha lanciato un appello agli Stati
Uniti, allUnione Europea, alla Russia e alla comu-
nit internazionale tutta perch fermino gli attac-
chi contro il territorio palestinese.
Da parte sua Israele sostiene di avere demolito
non pi di una decina di edifici da dove cecchini
palestinesi sparavano contro le postazioni delleser-
cito. La rappresaglia di ieri, che ha delle propaggi-
ni anche nella giornata di oggi, scattata in rispo-
sta ad un attacco compiuto mercoled da un com-
mando del movimento islamico armato Hamas,
nel quale sono rimasti uccisi quattro soldati israe-
Jihad islamica. Da parte sua Sharon ha annunciato
che non intende allentare le misure di sicurezza,
sottolineando che Arafat rester confinato a Ra-
mallah, in Cisgiordania, fino a quando non avr
consegnato i membri del commando che parteci-
parono all'attentato nel quale stato ucciso il Mi-
nistro del turismo Rechavam Ze'evy. Il confino, ha
ribadito il Capo di Governo, potrebbe durare an-
che degli anni. Rivolgendosi ad un gruppo di atti-
visti del suo partito, il Likud, il Premier ha detto
che anche se dovessimo alleviare lisolamento di
parte delle citt cisgiordane, Ramallah rester
chiusa e anzi aumenteremo le pressioni fino a
quando non ci avranno consegnato gli assassini del
Ministro Zeevy.
TEL AVIV, 11.
Carri armati e bulldozer israeliani
hanno cominciato in nottata la distru-
zione della pista dellaeroporto dellAu-
torit palestinese (Ap) nei pressi di Ra-
fah, nella Striscia di Gaza. La nuova
incursione nei Territori autonomi se-
gue loperazione che nella notte tra
mercoled e gioved ha portato nella
stessa zona alla demolizione di nume-
rose abitazioni.
Secondo fonti palestinesi, per copri-
re lazione dei bulldozer i soldati israe-
liani hanno sparato intensamente con
armi automatiche. Linformazione
che ho che ci sono dieci carri armati
e bulldozer, e che stanno scavando la
pista, ha dichiarato Fayez Zaidan, re-
sponsabile dell'Ap per laviazione civi-
le. Lattivit di scavo molto accen-
tuata, ha aggiunto, precisando di non
sapere se la pista sia stata distrutta
completamente, in quanto ai palestine-
si stato impedito laccesso.
liani in un fortino al confine con la
Striscia di Gaza, non lontano da Ra-
fah. Nellincursione sono morti anche
due guerriglieri.
La sostanziale tregua che reggeva da
tre settimane nei Territori, facendo
sperare nella fine delle ostilit e nella
ripresa del negoziato di pace, si dun-
que interrotta. Dopo gli ultimi episodi
la Jihad Islamica, uno dei gruppi radi-
cali che aveva aderito all'appello al
cessate-il-fuoco lanciato da Arafat, ha
reso noto che riprender le ostilit.
Le Brigate Gerusalemme, lala milita-
re della Jihad in Palestina, annunciano
che non rispetteranno lintesa raggiun-
ta con lAp e i suoi servizi di sicurez-
za, si legge in un comunicato dell'or-
ganizzazione terroristica diffuso nei
Territori. Non c ragione di tenere le
nostre mani legate dietro la schiena
mentre il Premier israeliano Ariel Sha-
ron massacra i palestinesi, ha dichia-
rato ai giornalisti un esponente della
NS!||
|N||MAZ|N|

MARIO AGNES
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L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 12 Gennaio 2002
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a
n
o AFGHANISTAN Allarme dell'Oms per la situazio-
ne sanitaria in Afghanistan. Non meno di sei milioni
di persone non hanno accesso a strutture sanitarie
adeguate: mancano personale medico e strumenta-
zione. L'Oms ha avviato una campagna di vaccina-
zioni contro la poliomielite e il morbillo, malattia
quest'ultima responsabile di 35 mila morti nel 2001.
USA A quattro mesi dagli attacchi terroristici con-
tro New York e Washington, dalle macerie delle Tor-
ri Gemelle continuano a tornare alla luce i resti del-
le vittime. Le squadre di soccorso hanno identificato
e restituito alla famiglia le spoglie di un giovane ita-
liano che lavorava nella Torre Nord.
ARGENTINA Il Presidente Duhalde denuncia pres-
sioni da parte di lobbies legate a interessi stranieri,
che tentano di condizionare la sua politica economi-
ca. Attesa per la riapertura dei mercati valutari, che
dovranno mettere alla prova la nuova quotazione
del peso rispetto al dollaro, che passata dalla pa-
rit a un rapporto di 1,40 pesos per un dollaro.
IRLANDA DEL NORD Non si placano a Belfast gli
scontri tra gruppi di estremisti unionisti, da un lato,
e filorepubblicani e nazionalisti dall'altro.
DISARMO Imminente ripresa a Washington dei
colloqui russo-americani sulla riduzione degli arma-
menti strategici offensivi.
AFGHANISTAN Allarme lanciato dall'Organizzazione mondiale della sanit
Un bambino ogni quattro
muore prima dei cinque anni
Cina: contestato
un rapporto
di Washington
sul nucleare
una missione in Afghanistan. Il Paese ha
un urgente bisogno di personale medico
qualificato. LAfghanistan secondo i
dati dellOms al secondo posto nel-
la classifica per la mortalit materna do-
po la Sierra Leone. Nel paese circa il 10
per cento dei bambini soffre di malnu-
trizione acuta e la speranza di vita non
supera i 47 anni per le donne e i 43 anni
per gli uomini. LOms stima che almeno
6 milioni di persone non hanno accesso
alle infrastrutture sanitarie adeguate. A
Kabul, ad esempio, delle 133 infrastrut-
ture sanitarie (ospedali, cliniche, istituti
specializzati) solo tre sono in buone con-
dizioni. Nella provincia di Bamyan vi so-
no solo due medici per 430.000 abitanti.
L'Oms ha anche lanciato una campagna
di vaccinazione contro la polio e il mor-
billo, malattia responsabile di 35.000
morti nel 2001.
Sul fronte militare, continua senza so-
sta nel frattempo la caccia ad Osama
bin Laden e al mullah Omar, guida dei
prigionieri diretti alla base di Guantana-
mo dallaeroporto di Kandahar stato
salutato con colpi di armi da fuoco lun-
go i bordi della base. stata una pro-
vocazione, hanno detto fonti della dife-
sa Usa osservando che lincidente dimo-
stra come ci siano ancora ovunque in
Afghanistan centinaia di armi illegali.
Secondo fonti Usa i colpi di arma da
fuoco sarebbero stati sparati da persone
che avrebbero preso di mira i limiti
Nord, Est e Ovest della base.
Taleban. Tutto si gioca
lontano da Kabul, dove
il nuovo Governo di Ha-
mid Karzai ha tentato di
dare slancio ai suoi pro-
getti di normalizzazione,
smilitarizzando la citt
(ieri cominciato lo
sgombero volontario dei
mujaheddin dellAlleanza
del Nord) e aprendo la
strada al pieno dispiega-
mento dei 4.500 uomini
dellIsaf, la forza inter-
nazionale di pace cui
spetter il consolidamen-
to della sicurezza nei
prossimi mesi e che a
quanto si appreso dal
comando britannico
sar definitivamente ope-
rativa a partire da met
febbraio. Fonti del Pen-
tagono hanno anche
confermato che il decol-
lo del C-17 con a bordo
USA Quattro mesi dopo gli attacchi terroristici
Altri cadaveri rinvenuti
tra le macerie a NewYork
ARGENTINA Riapertura dei mercati valutari
Duhalde denuncia pressioni
da parte di gruppi economici
l'appunto la quotazione del peso libero,
che non dovr scendere troppo rispetto
al valore di quello ufficiale.
Ieri, intanto, il Presidente ha nomina-
to la consorte, Hilde Gonzlez de Duhal-
de, responsabile del settore dello Svilup-
po sociale, che nelle prossime ore verr
istituzionalizzato come dicastero o se-
gretariato. La durata dell'incarico sta-
ta fissata provvisoriamente in 60 giorni.
Duhalde, infine, ha riempito un'altra ca-
sella del suo Governo, affidando il dica-
stero della sanit al medico specialista
Gines Gonzlez Garcia.
IRLANDA DEL NORD Attaccata un'altra scuola
La zona Nord di Belfast
devastata dai gruppi estremisti
la Holy Cross, l'istituto contro il quale
si sono susseguite fin dall'inizio dell'an-
no scolastico le violenze degli estremisti
che contestano a studenti e famiglie il
diritto di attraversare quello che consi-
derano territorio unionista.
I disordini, come detto, si sono pro-
tratti anche durante la notte e un agente
stato ustionato al volto da una bomba
con acido mentre i veicoli blindati della
polizia sono stati bombardati da manife-
stanti di entrambi i campi con bottiglie
incendiarie, ordigni di fabbricazione ar-
tigianale, fuochi dartificio, sassi, matto-
ni e altri proiettili. Sei veicoli sono stati
rovesciati, usati come barricate e poi da-
ti alle fiamme dai gruppi contrapposti,
circa trecento nazionalisti e filorepubbli-
cani a Brompton Park e circa un centi-
naio di unionisti sulla Twaddell Avenue.
La conducente di un autobus, incinta,
stata ricoverata in stato di shock dopo
che giovani facinorosi lavevano costret-
ta, minacciandola con un martello, a
guidare fino a Ardoyne. La polizia riu-
scita a prendere il controllo del mezzo
prima che venisse incendiato.
Il Primo Ministro del Governo auto-
nomo nordirlandese, l'unionista David
Trimble, si detto costernato per tali
violenze ed ha promesso che si incontre-
r oggi con i responsabili del quartiere.
Consultazioni
russo-americane
sul disarmo
il 15 gennaio
Stati Uniti: Bush firma
il bilancio della difesa
WASHINGTON Il Presidente de-
gli Stati Uniti, George W. Bush, ha
firmato venerd al Pentagono il
nuovo bilancio della Difesa, che
prevede stanziamenti per 318 mi-
liardi di dollari per il 2002. I fondi,
ha detto, consentiranno ai nostri
militari di usare i mezzi e le armi
pi efficaci per sconfiggere il ter-
rorismo globale.
Costa Rica: villaggi
isolati per inondazioni
SAN JOS Trecento persone
sono isolate nella Costa Rica a
causa dello straripamento di cin-
que fiumi le cui acque hanno inon-
dato tre villaggi e numerose pian-
tagioni di banane. La Croce rossa
locale ha reso noto gioved che le
comunicazioni terrestri con le lo-
calit di Matina, Battan e Estrada
sono interrotte. La Protezione civi-
le ha annunciato di avere portato
in salvo alcune famiglie e di avere
approntato rifugi di emergenza.
INDIA-PAKISTAN L'esercito di Nuova Delhi dichiara la piena mobilitazione
La tensione si fa sempre pi aspra
bombardamento pakistano non provo-
cato, mentre le fonti pakistane avevano
da parte loro parlato di attacchi oltre la
frontiera nei quali le forze indiane
avrebbero impiegato anche l'aviazione.
Nel frattempo, secondo le stime stilate
dalle organizzazioni internazionali anche
in base ai dati diffusi dai due Governi,
sono gi molte decine di migliaia i civili
fuggiti dai loro villaggi da una parte e
dall'altra della frontiera.
Le pressioni diplomatiche internazio-
nali per allentare la tensione non hanno
finora ottenuto gli effetti desiderati e
l'attenzione ora incentrata sull'annun-
ciata visita che nei due Paesi condurr
da marted prossimo il Segretario di Sta-
to Usa Colin Powell nel tentativo favori-
re una distensione tra le due potenze
nucleari della regione.
Per il momento, le prospettive di dia-
logo restano per incerte. Il Ministro de-
gli interni indiano Lal Krishna Advani,
che in visita da mercoled negli Usa
dove ha gi incontrato lo stesso Powell,
ha enunciato ieri in un incontro con la
stampa le condizioni che lIndia vuole
vedere soddisfatte prima di abbandonare
la minaccia militare e sedersi al tavolo
delle trattative. Secondo Advani, il Paki-
stan deve agire contro il terrorismo in
modo sincero, decisivo, dimostrabile e
rapido, su quattro punti: la consegna di
venti criminali ricercati dallIndia; la
chiusura dei campi di addestramento in
territorio pakistano dei guerriglieri isla-
mici secessionisti del Kashmir indiano; il
controllo effettivo della frontiera per
mettere fine alle infiltrazioni di guerri-
glieri; la categorica e non ambigua ri-
nuncia al terrorismo.
In merito, il Governo di Nuova Delhi
giudica insufficienti le misure finora
adottate da quello di Islamabad, com-
prese le centinaia di arresti ordinati dal
Presidente pakistano Pervez Musharraf
di esponenti delle organizzazioni islami-
che Lashkar-i-Toiba e Jaish-i-Moham-
med, i gruppi secessionisti del Kashmir
indiano ritenuti responsabili, tra l'altro,
del sanguinoso attacco condotto il 13 di-
cembre scorso contro il Parlamento di
Nuova Delhi e di quello, analogo e an-
cora pi cruento, sferrato all'inizio del-
l'ottobre scorso contro il Parlamento
dello Jammu e Kashmir. Tra l'altro, ieri
stato arrestato il numero due dello Jai-
sh-i-Mohammed, Hasan Barki, mentre il
leader e fondatore del gruppo, Masud
Azhar, da due settimane agli arresti
domiciliari.
Lo stesso Musharraf ha annunciato
che terr durante il fine settimana un
discorso alla Nazione, proprio per enun-
ciare la politica del Governo sul terrori-
smo e, pi in generale, riguardo alla
pluridecennale questione del Kashmir
che ha gi provocato tre guerre, l'ultima
trent'anni fa, tra India e Pakistan. Sui
contenuti di tale discorso non ci sono
anticipazioni attendibili, anche se la
stampa locale e tutti i commentatori
sembrano concordare sul fatto che Mu-
sharraf annuncer la messa fuori legge
di alcuni dei gruppi islamici che finora
sono stati appoggiati dal Pakistan.
In ogni caso, proprio ieri il portavoce
del Governo di Islamabad, Aziz Ahmed
Khan, ha detto che il Pakistan si sta
muovendo per eliminare il terrorismo
dal Paese. Khan ha per ricordato che
finch centinaia di migliaia di soldati ri-
mangono a fronteggiarsi sui confini il
pericolo di una guerra accidentale tra
i due Paesi non pu essere eliminato. Il
portavoce ha poi aggiunto che il Paki-
stan contrario alla guerra, ma pron-
to a rispondere a tono ad un eventuale
attacco militare indiano.
CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 1
Zimbabwe: contestate
dall'opposizione
le nuove leggi elettorali
Un paracadutista britannico stringe la mano ad un bambino di Kabul
Blindati della polizia incendiati nella Crumlin road a Belfast
KABUL, 11.
Tra gli eroi della crisi
afghana ci sono anche
loro, i medici e il perso-
nale ospedaliero locali
che lontano dai riflettori
continuano a salvare vite
umane in un Paese dove
spesso i farmaci sono un
lusso riservato a pochi e
dove un bambino su
quattro muore prima di
compiere cinque anni.
I medici afghani stan-
no lavorando senza sosta
per fornire le migliori
prestazioni possibili alla
gente. A Kabul sono ve-
ramente rimasta impres-
sionata dallimpegno dei
medici e del personale
medico, ha testimonia-
to ieri a Ginevra Christi-
ne McNas, dellOrganiz-
zazione mondiale della
sanit (Oms), reduce da
.
W
Il PONTIFICIO CONSIGLIO della PA-
STORALE per i MIGRANTI e gli ITINE-
RANTI comunica con dolore che pia-
mente deceduto il
Rev. Padre
FRANOISLE GALL, s.m.m.
per cinque anni responsabile, nel Dica-
stero, dell'Apostolatus Maris.
Nell'affidare a Cristo, nocchiero della
Chiesa, per intercessione di Maria, Stel-
la del Mare, l'anima del sacerdote de-
funto, il Pontificio Consiglio invita a pre-
gare per lui specialmente coloro che lo
conobbero e lo stimarono per il suo zelo
apostolico.
.
PECHINO, 11.
La Cina ha ieri respinto come infon-
dato il rapporto dei servizi americani se-
condo il quale Pechino potrebbe aumen-
tare il suo arsenale di armi nucleari ca-
paci di raggiungere gli Stati Uniti dalle
attuali 20 alle 100 nei prossimi 15 anni.
Tali informazioni sono solo specula-
zioni senza fondamento. La Cina au-
menter le sue capacit di difesa basan-
dosi sui suoi bisogni, ha detto un por-
tavoce del ministero della difesa cinese,
Sun Yuxi. stato il quotidiano Washin-
gton post di ieri, citando rapporti dei
servizi americani, a scrivere che la Cina
quadruplicher la sua potenza missilisti-
ca nucleare entro il 2015.
Il portavoce cinese ha anche esortato
gli Stati Uniti a firmare il Trattato che
prevede il bando completo ai test nu-
cleari dopo che marted il Segretario al-
la difesa americano, Donald Rumsfeld,
pur ribadendo limpegno a rispettare
una moratoria sugli esperimenti nuclea-
ri, aveva lasciato aperta la porta alla
possibilit in futuro di compiere test sot-
terranei. Speriamo che tutti i Paesi
ha detto il portavoce del ministero degli
esteri cinese si attengano strettamen-
te al Trattato per un bando complessivo
sui test nucleari e lo firmino e lo appro-
vino il pi presto possibile.
Nel frattempo, il Segretario all'energia
americano, Spencer Abraham, ha scelto
Yucca Mountain, in Nevada, come de-
posito nazionale per migliaia di tonnella-
te di scorie nucleari.
NEW YORK, 11.
Quattro mesi dopo i disumani attacchi terroristici contro New York e Wa-
shington, le macerie del World Trade Center restituiscono altre cinque vittime
del crollo delle Twin Tower: il lavoro dei medici legali procede con il conta-
gocce e finora le spoglie di appena 629 delle oltre 2.800 vittime hanno avuto
un nome. Mentre New York si appresta oggi a piangere i suoi morti a quattro
mesi dalle stragi, ieri le squadre di soccorso che continuano senza sosta i loro
sforzi, hanno restituito alla famiglia le spoglie del giovane broker italiano Lui-
gi Calvi che lavorava al 104 piano della Torre Nord, la prima colpita alle 8.46
dell'11 settembre dai kamikaze del gruppo terroristico di Al Qaeda di Osa-
ma bin Laden: nessuno da quel grattacielo si salvato sopra il 92 piano.
BUENOS AIRES, 11.
Incertezza e tensione in Argentina do-
ve, oggi, dovrebbero riaprire i mercati
valutari chiusi da una settimana. Nella
capitale e in altre citt si registrano scio-
peri e manifestazioni di protesta. A Bue-
nos Aires migliaia di persone sono afflui-
te nella Plaza de Mayo scandendo slo-
gan contro la Corte suprema colpevole
di avere avallato il congelamento dei
conti correnti bancari.
La situazione del Paese ancora den-
sa di incognite. Ieri, in un discorso tenu-
to a responsabili di organizzazioni non
governative, il neo Presidente Eduardo
Duhalde ha ammonito riferisce l'An-
sa che un gradino sotto quello i cui
ci troviamo ora c' un bagno di san-
gue. Il Capo dello Stato ha denunciato
pesanti pressioni da parte di lobbies le-
gate a interessi stranieri che vorrebbero
condizionare le sue scelte di politica
economica. Ci saranno ha indicato
tentativi di destabilizzare il Governo e si
diffonderanno voci di dimissioni del Pre-
sidente. Ma io ha assicurato sono
molto sicuro di quello che faccio e reste-
r al mio posto.
Oggi, come accennato, dovrebbero
riaprire i mercati dei cambi. Si avr cos
l'attesa verifica della tenuta del peso che
il Governo ha svalutato stabilendo a 1,40
il suo rapporto con il dollaro, rispetto
alla parit 1 a 1 tra le due monete in vi-
gore dal 1991. A fianco di questo peso
ufficiale destinato alle operazioni dello
Stato e alle importazioni di beni indi-
spensabili, ci sar un altro peso per le
transazioni private libero di fluttuare. Il
test dei mercati valutari riguarda per
BELFAST, 11.
Non si placano le
violenze e stanotte, la
seconda consecutiva,
le forze dell'ordine
sono state duramente
impegnate nei quar-
tieri settentrionali del-
la citt, segnatamente
nella zona di Ardo-
yne, nel tentativo di
sedare gli scontri tra
gruppi di estremisti
unionisti da un lato e
nazionalisti e filore-
pubblicani dall'altro.
Ieri pomeriggio, fa-
cinorosi hanno attac-
cato un'altra scuola
cattolica, mentre do-
po le aggressioni di
mercoled era invece
rimasta chiusa per
misura precauzionale
MOSCA, 11.
Si svolgeranno a Washington il 15-16
gennaio prossimo le consultazioni russo-
americane sulla riduzione degli arma-
menti strategici offensivi esaminata nelle
sue linee generali nel corso degli ultimi
vertici tra il Presidente Vladimir Putin e
il collega americano George W. Bush.
Si tratta delle prime consultazioni tra
Mosca e Washington sui problemi stra-
tegici dopo luscita unilaterale degli Stati
Uniti dal regime istituito dal Trattato
Abm del 1972 che regola le difese anti-
missile. Lo riferisce lagenzia Interfax
citando fonti diplomatiche.
A Mosca stato espresso lauspicio
che al prossimo vertice russo-america-
no, previsto per la met dellanno, si
possa arrivare a unintesa sulla riduzio-
ne degli armamenti strategici offensivi.
Mosca propone la riduzione degli arma-
menti strategici offensivi a 1.500 testate
per parte, Washington propone invece
tagli fino a 1.700-2.200 testate.
Il progetto degli Stati Uniti di mettere
in regime di riserva una parte di arma-
menti nucleari e di missili strategici, de-
stinati a essere distrutti in base ai futuri
accordi, stato respinto ieri nettamente
dal ministero degli esteri russo. Gli ac-
cordi russo-americani sullulteriore ridu-
zione degli arsenali nucleari devono es-
sere radicali, controllabili e irreversibili,
ha dichiarato il portavoce del ministero
degli esteri Aleksandr Yakovenko.
Intanto, Putin sar il 15 gennaio a Pa-
rigi per una visita di lavoro. Lo ha an-
nunciato ieri la portavoce dell'Eliseo,
Catherine Colonna.
HARARE, 11.
Sono duramente contestate dal-
l'opposizione due leggi approvate
ieri dal Parlamento dello Zimbab-
we sulla sicurezza pubblica e sulla
restrizione del diritto di voto in vi-
sta delle elezioni presidenziali fis-
sate per il 9 e il 10 marzo. Quella
sulla sicurezza prevede la condan-
na a morte o lergastolo per atti
di insurrezione, banditismo, sa-
botaggio e terrorismo con lobiet-
tivo di rovesciare il Governo. La
legge elettorale esclude dal voto
centinaia di migliaia di cittadini
costretti ad emigrare all'estero.
Francia: dibattito
in Parlamento
sul preteso diritto
a non nascere
PARIGI, 11.
L'Assemblea nazionale francese
ha approvato ieri un emendamen-
to proposto dal Governo che abo-
lisce il cosiddetto diritto a non
nascere. Il provvedimento, adot-
tato con un solo voto contrario,
passa ora all'esame del Senato.
Per effetto dell'emendamento,
un disabile non potr pi chiedere
un risarcimento per il solo fatto
di essere nato, invocando il moti-
vo che forse per lui sarebbe stato
meglio non vedere la luce. Tutta-
via a quanto riferisce l'agenzia
di stampa Ansa i genitori po-
tranno rivolgersi alla magistratura
nel caso di figli con handicap par-
ticolarmente gravi non diagnosti-
cati prima della nascita a causa di
un errore grave dei medici.

PAGINA
3 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 12 Gennaio 2002
T A
||ZA
| G|NA
.
A proposito del volume Complici ed esecutori di Hitler
Senza etica lo Stato
diventa criminale
|3||! M|ZZ
D|||A |CCA
Dopo il successo commerciale di Tutti
gli uomini di Hitler, Guido Knopp, af-
fermato giornalista tedesco, ha ripresen-
tato la sua interpretazione biografica
del nazismo attraverso lo studio di alcu-
ni personaggi di seconda fila della corte
hitleriana e del sistema di potere del dit-
tatore: Martin Bormann, Joachim Rib-
bentrop, Baldur von Schirach, Roland
Freisler, Adolf Eichmann, ed infine Josef
Mengele, aggiunto forse ai precedenti
personaggi di superiore autorit a causa
della macabra fama, essendo esterno al-
l'entourage di Hitler.
La casa editrice Corbaccio ha tradotto
prontamente il lavoro di Knopp sugli
Hitlers Helfer, col titolo Complici ed
esecutori di Hitler (Milano, 2001). Il li-
bro si legge piacevolmente e documenta
aspetti poco conosciuti del regime nazi-
sta, essendo tra l'altro fondato su inter-
viste e ricerche di prima mano che nu-
merosi assistenti di Knopp hanno com-
piuto per il loro pi celebre coordinato-
re, almeno cos sembra di capire dal
lungo elenco di collaboratori e docu-
mentaristi citati nel frontespizio. I sei
personaggi citati vengono presentati nel-
la loro vita pubblica e privata, con ap-
propriato senso storico, con gusto dell'a-
neddoto, con particolari che rasentano il
pettegolezzo.
Bormann non era altro che il segreta-
rio di Hitler, ma aveva una straordinaria
capacit operativa nella realizzazione
immediata di desideri e intenzioni che il
suo capo lasciava anche solo trasparire
nella conversazione. Bormann aveva
sempre un'agendina e una matita sotto-
mano, dove appuntava ogni osservazio-
ne e intenzione del capo. Leale solo a
Hitler, spietato e arrogante con i sotto-
posti, Bormann riusciva a canalizzare
attraverso di lui i rapporti con il Fhrer
dei massimi dirigenti dello Stato e del
partito. Politica e ideologia gli erano al-
quanto estranee, e odiava in modo par-
ticolare la religione. Si identificava con
la persona di Hitler.
Ribbentrop osserva Knopp
avrebbe potuto avere un'altra vita. Da
giovane pass anni in Canada, incerto
se ritornare in Germania. Fece poi for-
tuna con il commercio all'ingrosso di al-
colici. Negli anni Venti aveva idee de-
mocratiche ed era amico di Gustav Stre-
semann, premio Nobel per la pace. Sen-
t attrazione per Hitler che lo volle con
s per offrire all'estero un'immagine
borghese del regime.
Ribbentrop ministro degli Esteri aveva
idee meno radicali di Hitler. Avrebbe la-
sciato indisturbata l'Unione Sovietica nel
1941. Ma i retropensieri non gli impedi-
vano di legarsi fortemente a Himmler,
di riempire il ministero degli Esteri di
uomini delle SS, divenenendone egli
stesso generale. Si impegn attivamente
nei paesi satelliti o occupati dalla Wehr-
macht per avallare diplomaticamente lo
sterminio degli ebrei, ci che gli procu-
r il patibolo a Norimberga.
Von Schirach, a capo della giovent
del Terzo Reich, educ milioni di giova-
ni al culto di Hitler. Non voleva tuttavia
apparire un fanatico nazista. Aveva ric-
chi parenti negli Stati Uniti, banchieri a
Wall Street, di cui rifiut offerte di lavo-
ro per impegnarsi con gli Hitlerjungen.
Col suo estetismo incantava i giovani,
convincendoli di essere unici e straordi-
nari, sulla base per di un'etica pagana
della immolazione, ovvero del dare la vi-
ta per il Fhrer, per la guerra, per di-
struggere altri popoli.
Fino all'ultimo giorno di guerra Schi-
rach incit ragazzi e adolescenti ad ar-
ruolarsi nel Volksturm, la milizia popo-
lare di vecchi e bambini, ultimi disperati
resistenti all'invasore, mentre lui perso-
nalmente fuggiva e si metteva in salvo.
Aveva anche professato un antisemiti-
smo dal modo corretto. Ma a Vienna
come Gauleiter lavor alacremente per
eliminare dalla citt fin l'ultimo ebreo e
farla judenrein.
Freisler era il boia di Hitler. Ovvero
un giudice che interpret la sua parteci-
pazione alla Seconda Guerra Mondiale
nel senso della repressione del fronte in-
terno. Presidente del Tribunale del Po-
polo, era lui lo snodo di tutte le cause
con rilevanza politica, che si estendeva-
no dalla congiura del 20 luglio fino alle
pi semplici accuse di disfattismo.
Molto raramente Freisler non commi-
nava la pena di morte. Bastava avere
espresso dubbi sulla vittoria e gi per
Freisler c'era materia di pena capitale.
La sua particolarit era che odiava gli
imputati, chiunque fossero, e cercava
personalmente di umiliarli e di insultarli,
prima di condannarli a morte. Mor ca-
sualmente sotto un bombardamento.
Eichmann era il pianificatore della
soluzione finale della questione ebrai-
ca. Con il massimo zelo si occupava di
organizzare in tutta Europa i trasporti
degli ebrei nei lager. Un membro delle
SS nel 1944 gli chiese se avesse pensato
all'eventualit di essere chiamato a ri-
spondere della sorte degli ebrei eliminati
(oltre cinque milioni gli aveva appena
detto Eichmann), e lui avrebbe risposto:
Cento morti sono una catastrofe, milio-
ni di morti sono solo statistica.
Mengele, il dottor morte di Au-
schwitz, us tremila gemelli, tratti dalle
fila dei prigionieri, per i suoi esperimen-
ti scientifici. All'ingresso nel lager, i rus-
si ne trovarono vivi 180. Testimonianze
dell'epoca descrivono Mengele come un
uomo molto razionale, mai scortese,
che uccideva con naturalezza gli stessi
bambini che il giorno prima aveva fatto
nutrire e divertire.
Sembra che Mengele non fosse sadi-
co, non gioisse del dolore altrui. Ma era
perfettamente indifferente alla sofferen-
za umana. Era come se lavorasse su
materia inerte, come se esaminasse dei
minerali. La scienza veniva prima di tut-
to. E in nome della scienza compiva ne-
fandezze inimmaginabili.
Le conclusioni dell'autore delle bio-
grafie?
Coprendosi con l'autorit di Hannah
Arendt, Guido Knopp si richiama alla
banalit del male e sostiene che chiun-
que avrebbe potuto essere come i perso-
naggi sopra citati:
Ognuno sarebbe potuto diventare
complice di Hitler (...) La natura uma-
na, di per s, troppo debole. No, non
occorre davvero molto per diventare ho-
mo homini lupus. In ciascuno di noi c'
un Eichmann o un Mengele, un Bor-
mann o un Ribbentrop, uno Schirach o
un Freisler. Tutti questi personaggi
avrebbero vissuto, in altri tempi, un'esi-
stenza del tutto normale, da anonimi
borghesi (...) Sarebbe quindi azzardato e
sconsiderato fidarsi soltanto dell'umani-
t dell'uomo, perch troppo labile e
fragile. Solo uno Stato solido, dotato di
leggi chiare e basato su una concezione
civile della convivenza, pu efficacemen-
te evitare che, nella storia, il bene si vol-
ga in male. E bisogna saper impedire
in tempo che si costituiscano Stati cri-
minali.
Ma Knopp non Hannah Arendt e le
sue considerazioni filosofiche, appena
accennate, anzi indicate espressamente
come morale della storia, sembrano
frettolose. Il male esiste e sta in agguato
nell'esistenza di ciascuna persona uma-
na, ma esiste anche la libert umana.
la libert di scelta tra il bene e male,
che possiede il credente, ma anche il lai-
co che segue una giusta etica.
Pu essere la libert per cos dire pas-
siva di sottrarsi a obblighi e ingiunzioni
di autorit malvage, o pu essere la li-
bert per cos dire attiva di resistere agli
stessi obblighi e ingiunzioni.
Nel Terzo Reich tanti hanno resistito
al male, nei settori pi diversi della so-
ciet. I campi di concentramento gi
prima della soluzione finale erano col-
mi di tedeschi dissenzienti. Ed i cristiani
non furono certo tra coloro che meno si
opposero e pagarono per questa opposi-
zione.
La libert dal male non viene da uno
Stato solido o da leggi chiare, ma
dall'etica, dalla coscienza, e, per chi cre-
de, dalla fede. Che Stati criminali favori-
scano il male, un'affermazione sensa-
ta, ma anche ragionevole dire che sen-
za etica, senza morale, senza valori
umani, tutti gli Stati sono destinati a es-
sere prima o poi degli Stati criminali.
Il percorso dal figurativo all'astratto nelle tele di Raffaele Petrone
La vibrazione monocromatica nei tramonti e nelle marine
Mostre in varie citt italiane hanno ricordato il centenario della nascita dell'artista
Scultura, musica, teatro e architettura
nelle opere di Fausto Melotti
to (Barthes per Queneau).
1957-1967: ricordare che cos la na-
tura, generatrice di tutte le forme, a un
mondo che lha dimenticata. Dare cor-
po al sogno delluomo di perdersi nelle
cose senza smarrirsi nei palpiti meta-
morfici, indeterminati, che occupano
da anni linformale.
Melotti come Yeats: divertirsi con
piccoli spazi, crearne altri in cui si pos-
sa vagare senza meta e non si possa
mai capire, vedendo un luogo, come
sar quello successivo.
Melotti come Proust: scavalcare in
un secondo secoli di civilt; prestare
ascolto, con estrema attenzione, ad
ogni citazione casuale.
Melotti e larte rara della frivolezza,
la limpidezza che si ritrova in certa ar-
te del Settecento, il sentimento che lat-
traversa, dalleuforia alla malinconia,
con costante propensione alla gioia di
vivere.
Chi ha scritto che disegnare rivive-
re la Genesi?
Segni e sensi gremiscono il giardino
di Melotti. Un giardino dove Dio e luo-
mo, la natura e larte, la poesia e la
pittura, la scultura e la musica, il tea-
tro e larchitettura, collaborano frater-
namente.
Melotti come Benjamin: fissare nel-
lopera il passare, il non essere pi che
lavora appassionatamente nelle cose e
diventa lessenza stessa del divenire.
Klee, Kandinsky, Fontana, Melotti:
lastrattismo come istanza primaria, le-
gata alle articolazioni spontanee della-
nima, alla necessit di un linguaggio
semplice.
Giocare con i fili e le stoffe come con
le parole, compiere esercizi di prestigio
con le proprie angosce e le nostre, con
un colpo di dita ricostruire unarmonia
nella disarmonia del mondo.
Luso discreto della materia per raf-
forzare la visione, nutrirla di minimi
mezzi espressivi, perseguirla con osti-
nato rigore. Concentrarsi sul suono
perch lopera vibri, insegua il fraseg-
gio desiderato, spiani ogni difficolt rit-
mica.
Melotti e lo spettacolo pirotecnico del
linguaggio plastico: metafore, iperboli e
arguzie che deformano questo linguag-
gio. La capacit di vivere questo lin-
guaggio come gioco e cerimonia, di
sfuggire alle norme facendo della scul-
tura una scrittura, e viceversa.
Una scultura come restituzione? Una
scultura sottratta alla tirannia del sog-
getto, al racconto come rifugio della
memoria, al privilegio della figura?
Una scultura che avverte il gusto del-
l'effimero nella forma e cerca di di-
re il pi che pu dellignoto che ci cir-
conda?
Melotti come Nietzsche: aumentare
la possibilit di riflettere molte cose
piccolissime e fuggevolissime.
Proiettare i propri fantasmi nella
realt che ci circonda, ogni scultura un
ritratto della natura: ruscello, pietra,
albero, abisso. Non un natura diversa
ma una fisionomia della natura, un
modello interno ch di tutte le epoche
della storia umana, dove spazi e tempi
sono costretti in un solo spazio e in un
solo tempo.
Melotti e i teatrini: scrutare il fondo
dellombra.
Melotti e il contrappunto: una medi-
tazione sulla pluralit del mondo.
Luso del marcottage, una forma di
riciclaggio, praticata anche da Rodin,
che consiste nel comporre una nuova
opera riutilizzando, parzialmente o to-
talmente, opere gi eseguite e poi rifiu-
tate.
10 novembre 1982, a Trastevere, con
Consagra, Ortega, Turcato, Melotti. La
mediterraneit: un rapporto di coinci-
denza fra verit e bellezza che, dellarte
classica, , se non lesclusivo, uno dei
principali ammaestramenti: la tenden-
za alla perfezione, alla serenit come
scelta.
Concepire lultima scultura, come
Bach lultima fuga, sulle forme corri-
spondenti alle lettere del proprio nome.
religiosit ch degli attenti osservatori
delluniverso.
Il cammino del segno sul foglio: ispi-
rato, netto, sicuro, saggio, come Degas,
Watteau, Seurat, Corot. E la tranquilli-
t di chi ha fatto la punta alla matita
migliaia di volte.
1939: profonda fiducia nella musica
e nellarte, non per esemplificare una
qualsiasi teoria estetica ma per comuni-
care. E questo, in quegli anni, non po-
teva che nuocergli: era il nostro artista
pi felice.
Melotti come De Chirico: bisogna di-
segnare come si dipinge e dipingere
come si disegna. Il disegno, oltre alle
sue regole, ha pure la sua tecnica,
cio i suoi segreti e i suoi modi di pro-
cedere senza i quali non possibile
fare un bel disegno. Anche il disegno
una questione di qualit come la pit-
tura.
Melotti e Ebdomero: un sogno che
non bisogna raccontare.
1954-1957: forme leggere, immense,
apparentemente evasive. Alla convinzio-
ne di una natura sterile rispondere ac-
t del soggetto. Un figurativo, allepoca, esemplato nel-
la forma solida, quasi geometrica, compatta, molto
ben collocata nello spazio dalle dimensioni dimesse.
Altri temi si susseguono poi nellambito del figurati-
vo, ma leccezionalit della serie d limprimatur a
tutta la fase figurativa figure, oggetti, vestiario
oggetti dallo stesso tratto contiguo incisivo.
Tuttavia una trasfigurazione appare; segno e inter-
pretazione coloristica seguono strade parallele ma non
inevitabilmente identiche; abbiamo figure di donne in
disegni a china e olio su fondo cromatico veemente;
oggetti e vestiario nel luogo comune della stanza in un
figurativo non proposizione realistica ma interpretazio-
ne del ruolo di ciascun elemento.
Dir Alechinsky in una sua notissima frase: penso
che un quadro si costruisca con una certa armonia tra
lesperienza acquisita e unautovigilanza (...) Questa
idea presa da Cobra, lho sviluppata per tutta la vita.
Autocontrollo, disciplina e Petrone mai ha perso
lautocontrollo; figure e composizioni rimangono sem-
pre nel rispetto di una valutata costruzione del dipinto
mentre la passionalit insita, con evidenza, in ogni
soggetto.
Motivo susseguente al figurativo lespressionismo
di Petrone tanto unico quanto irripetibile. Non le-
spressionismo di consueta maniera ma una forma che
pur nellapparente consonanza col passato storico se
ne allontana per una indipendenza spirituale assoluta-
mente affermata.
Se nella forma la similitudine passibile di riscontro
(Cobra), non cos nellassunto. Per Petrone al fondo
il dolore dellumana creatura e non solo il disagio
esistenziale reso nellamarezza del disinganno; il dolo-
re la vera radice di quella sgomenta sequenza che fa
dellespressionismo di Petrone linguaggio a s stante.
il periodo pi lungo e il pi vero e autentica matrice
dellarte di Petrone.
La sofferenza fuoriesce dallimpasse del colore e del-
la forma fratta, forma contorta, lesa; una poesia tor-
mentata. La figura emerge pur nel frammento del tes-
suto; nella sovrapposizione delle linee e masse croma-
tiche sempre la figura sussiste quale protagonista asso-
luta.
Ad un espressionismo che era soprattutto, della for-
mazione della figura, si sostituisce qui una forma do-
lente resa nella visione del dolore caldo, palpitante, vis-
suto. Un espressionismo, potremmo dire, tanto lati-
no fatto di calde emozioni. la partecipazione umana
di Petrone a rendere unico questo tanto particolare
espressionismo; dellantecedente storico rimane la for-
te accentuazione cromatica e incisivit del segno, la
nervosit della linea in movimento frenetico.
Dalla finestra di Manziana, uno degli ultimi cicli,
(a Manziana lo studio e lintimit di Petrone), larti-
sta vede il lago, gli acquitrini, la campagna e tutto pro-
pone si mescola in quel sentire la natura quale sorgen-
te di emozioni che il colore, pi che la forma, render
vive, quasi visibili; acqua, cielo e nuvole per un canto
dintima armonia con la natura in silente connubio.
Un percorso, in realt, solitario, questo che lartista
vive; dalla finestra appare la vita nei suoi elementi
unici e pi semplici; recepirli e celebrarli atto damo-
re per chi i sentimenti frequenta.
E dalla natura al grande elemento: il colore, lastrat-
to; il colore che tutto domina e include.
Lultimo periodo il puro astratto infatti, dato nella
densit del colore acceso, rosso, rosso e giallo ben mi-
scelati. Sono forse tramonti o marine dove predomina-
no sensazioni, vibrazioni emotive rievocate dal colore
apparentemente monocromo. Fissa limmagine men-
tre il colore, pur nella minima variabilit del tono, se-
gna il moto della vita che in esso comunque sussiste.
Un orizzonte rosso tuttavia (forse un tramonto, ap-
punto); prevale laccezione passionale che nulla nega
della vita anelando ad essa, in qualunque forma, e
sempre. il colore, ripetiamo, il fattore dominante;
nellelemento di pura astrazione il legame col senso
profondo della ricerca mai interrotta e mai, in realt fi-
nita. Colore: esigenza di inquietudine che mai avr pa-
ce, che mai si risolve.
Lastratto la sintesi, il florilegio di un lungo iter,
chiuso in s, di vita e di lavoro. Ne ammiriamo la con-
seguenzialit e lelevato livello artistico e umano.
C|!||D| |A!||NS!|
Figurativo, espressionismo, astratto;
queste le tre voci della pittura di Raffae-
le Petrone artista dal passato pi che
ventennale fatto di sperimentazione, stu-
dio, cultura. Voci indipendenti che si le-
gano a tre periodi di grande maturazio-
ne pittorica culminanti con lastratto
dellattuale momento nella logica suc-
cessione dellevoluzione del linguaggio.
Siamo nel 1987 ed il figurativo a
dominare con la specifica scansione del-
la natura morta presentata in una mi-
rabile serie costituente lavvio ad uno
studio approfondito della figura e del
colore.
Il tema ripetuto e ripetuto ancora:
il piatto con frutta ma si sostanzia
di nuance differenziate pur nellidentico
tema; variabilit ch dimostrazione evi-
dente di una pluralit di interessi e di
vedute che ben trascendono la peculiari-
Gli dei
se ne vanno, 1984
La pioggia,
1966-72
Il diavolo che tenta gli intellettuali, 1940 ca
Ritratto, 1950 ca
Colline, 1994, olio su tela
G|uS|||| A|||||A
Il Museo dArte Moderna e Contem-
poranea di Trento e Rovereto, il Museo
Virgiliano di Pietole, il Politecnico di
Milano e, a ricordo della memorabile
mostra del 1987, La Scaletta di Mate-
ra, hanno festeggiato il centenario della
nascita (Rovereto 1901) di Fausto Me-
lotti, il grande scultore morto nel 1986
a Milano. Voglio soffermarmi sulla ri-
correnza, inanellando alcuni pensieri
sul lavoro dellamico e del maestro
che, come Petrarca, sentiva sempre
qualcosa di inappagato nel suo cuore.
Sar un modo per restituirgli parte dei
doni ricevuti in alcuni decenni di fami-
liarit:
Procedimento di lavoro: partire senza
sapere.
Il disegno: una luce che fora le nubi
del pensiero alla ricerca dello stato di
grazia, dellincontro con se stessi.
Melotti come Czanne: il Louvre un
buon libro, ma la natura meglio.
Firenze 1918: un pianoforte a nolo e
una camera ammobiliata. Basta un po-
sto dove pensare.
Tra le parole dordine de La Ronda
(memoria, contemplazione, ironia) in-
seguire la terza, lilare ironia, come se-
gno di elevato distacco.
morto
Jan Kott
Jan Kott, il noto studioso di
drammaturgia, morto in Cali-
fornia il 22 dicembre, ma solo
ora stata diffusa la notizia.
Aveva 87 anni. Era nato a Var-
savia, aveva studiato in Francia
e insegnato all'Universit di
Varsavia prima di espatriare,
nel 1963, negli Stati Uniti e di-
ventare docente in varie univer-
sit americane. Kott ha scritto,
tra gli altri saggi, Shakespeare
nostro contemporaneo, un vo-
lume fondamentale per l'inter-
pretazione del teatro elisabet-
tiano, tradotto in oltre quaranta
Paesi.
morto D'Arco
Silvio Avalle
D'Arco Silvio Avalle, uno dei
maggiori filologi e semiologi
europei morto nella notte di
gioved 10 gennaio. Aveva 82
anni ed era accademico dei
Lincei.
Nato a Cremona nel 1920,
s'era laureato a Pavia e aveva
insegnato a lungo Filologia Ro-
manza nell'Universit di Torino,
poi in quella di Firenze.
Fu uno dei fondatori della ri-
vista Strumenti critici.
Avalle fu autore di opere fon-
damentali di letteratura medie-
vale tra cui ricordiamo La let-
teratura medievale in lingua
d'oc nella sua tradizione mano-
scritta.
Da segnalare anche lo studio
su Gli orecchini di Montale,
considerato uno dei migliori
esempi di critica strutturalistica.
La musica co-
me fatto globale,
creativo, come di-
namismo storico
ribelle a rigide ri-
partizioni, come
diritto della melo-
dia nellarte mo-
derna.
La scultura del
1935: la struttura
perfetta, laria
scarna, ardite
forme liberatorie
e segni sussurra-
ti, come voci pia-
ne, concordi, sem-
plici, di un co-
rale prepotente e
libero.
Melotti come
Matisse: il disegno
la traduzione di-
retta e pi pura
dellemozione.
La ricerca di
perfezione geome-
trica con quella
centuando la pro-
pria attenzione
sulle cose di ogni
giorno, quanto e
come la luce ope-
ri sulla realt del-
luniverso, espri-
mendo il massimo
di consunzione e
il massimo di vi-
talit della forma
plastica, ci che
pi modulabile.
Non dellarte il
voler recuperare
lo sguardo vertigi-
noso nascosto
dentro le cose?
La ceramica:
una festa popola-
re. La ceramica
come un guscio.
Colmare lo
scarto esistente
tra arte e artigia-
nato: Tendere a
una scultura infi-
nita che si nutre
del proprio ogget-

PAGINA
4 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 12 Gennaio 2002
.
Assemblea della Consulta nazionale delle aggregazioni laicali
Meditazioni: un libro di Mons. Angelo Scola
nuovo Patriarca di Venezia
La consolante vicinanza
del Mistero cristiano
G|AN||ANC G|||C
La vita come vocazione; Natale
universitario; Sia che viviamo, sia
che moriamo; I misteri della vita di
Cristo: sono questi i quattro titoli
dei capitoli del bel volume di Mons.
Angelo Scola, Rettore Magnifico del-
la Pontificia Universit Lateranense,
eletto da Giovanni Paolo II, luned 7
gennaio 2002, Patriarca di Venezia. Il
titolo del volume: La Vicinanza del
Mistero (Lateran University Press,
Roma 2001, pag. 160, ; 11) vuole di-
mostrare che nel Cristianesimo ci
che non cessa mai di stupire la
consolante vicinanza del Mistero.
La pubblicazione della presente
raccolta stata sollecitata da un
gruppo di amici in occasione del X
anniversario della ordinazione episco-
pale di Mons. Scola.
Tra le omelie pronunciate a partire
dal 1995, ne sono state scelte solo al-
cune che conservano a tutt'oggi la
forza e la carica dell'attualit.
Nella parte prima, La vita come
vocazione, vengono raccolti testi ri-
guardanti i diversi stati di vita. la
vita in s ad essere propriamente vo-
cazione scrive l'Autore nella Pre-
fazione . Essa si snoda quotidiana-
mente attraverso i rapporti e le circo-
stanze che il Signore dona a ciascu-
no (pag. 5).
Nella parte seconda, il Presule rac-
coglie le omelie pronunciate nella Pa-
triarcale Basilica di San Giovanni in
Laterano in occasione della solenne
Concelebrazione Eucaristica di Nata-
le dei Professori e degli Alunni della
Lateranense. L'universit annota
Mons. Scola stata in questi ulti-
mi anni circostanza privilegiata del
mio ministero episcopale (pag. 5).
Nella parte terza Mons. Scola in-
tende mostrare come Cristo compia
la natura del cuore dell'uomo, nei
momenti privilegiati della nascita e
della morte (pag. 6).
Nella parte quarta vengono presen-
tate le omelie pronunciate in occasio-
ne del pellegrinaggio in Terra Santa.
Esse auspica l'Autore potran-
no aiutare a guardare pi da vicino
la dolce Presenza del Redentore
(pag. 6). In appendice stata aggiun-
ta la catechesi tenuta ai giovani giun-
ti a Roma in preparazione della Gior-
nata Mondiale della Giovent nell'a-
gosto del Grande Giubileo dell'Anno
2000. Il titolo di questa meditazio-
ne quanto mai invitante: la santi-
t, un piacere che dura. Mostrare
ai giovani la somma convenienza del-
la proposta cristiana ci che sta pi
a cuore ad un vescovo! Come il San-
to Padre instancabilmente ci testimo-
nia scrive Mons. Scola la que-
stione educativa , oggi, pi che mai,
la pi urgente (oltre che la pi ap-
passionante) per la Chiesa e per il
mondo (pag. 6).
Gli uomini d'oggi (e noi con loro)
sottolinea il Presule nel rivolgersi
ai giovani del Giubileo hanno pau-
ra del per sempre perch sono
fragili, credono di non averne la ca-
pacit. Invece il per sempre alla
nostra portata perch c' un Padre
che ce lo dona. Non farina del no-
stro sacco. A noi tocca aderire. Cer-
to: bisogna avere il coraggio della fe-
delt alla Chiesa, della fedelt all'ap-
partenenza concreta a quei luoghi in
cui si pu imparare a vivere cos, in
cui si pu veramente vivere cos.
Questo libro teologico e pastorale in-
sieme, merita ogni plauso ed avr in-
dubbiamente una significativa acco-
glienza.
Un volume teologico, biblico, pastorale
di Mons. Grillo, Vescovo di Civitavecchia-Tarquinia
La rievangelizzazione
del mondo contemporaneo
Nella Collana Cammini di Chiesa
delle Edizioni Dehoniane di Bologna,
diretta da Padre Gerardo Cardaropo-
li, si inserisce ora (31 della serie) il
volume di Mons. Girolamo Grillo,
Vescovo di Civitavecchia-Tarquinia,
La nuova evangelizzazione, teolo-
gia biblica e pastorale (Bologna,
2001, pag. 208, ; 9,30).
Diciamo subito che si tratta di un
libro carico di attualit. La nuova
evangelizzazione impegna la Chiesa
del dopo Concilio dai tempi di Paolo
VI. Con Giovanni Paolo II si cerca di
dare risposte concrete alle sfide della
nuova evangelizzazione. Tre, le parti
del libro: I nuovi evangelizzatori
(pag. 37 e ss.); la vita dei nuovi evan-
gelizzatori (pag. 83 e ss.); la testimo-
nianza dei nuovi evangelizzatori
(pag. 127 e ss.). Chi sono; cosa fan-
no; cosa dicono e cosa testimoniano.
Per la Chiesa evangelizzare vuol di-
re trasmettere ad ogni creatura il pri-
mo annuncio del Vangelo di Ges.
Oggi come annota il Presule Grillo
la societ del XXI secolo ha ur-
gente bisogno di ri-evangelizzazione.
Essa comporta, in coloro che sono
chiamati ed inviati ad evangelizzare,
atteggiamenti diversi non meno diffi-
cili rispetto al primo annuncio. Il li-
bro del Vescovo Grillo offre un con-
tributo notevole non solo a compren-
dere il perch oggi occorre una
nuova evangelizzazione, ma anche
come debba essere impostata. Il
Vescovo Grillo, poi, delinea il profi-
lo del nuovo evangelizzatore e si
sofferma a descrivere la testimo-
nianza dei nuovi evangelizzatori.
Dalla conoscenza biblico-teologica-
pastorale il Presule passa con dime-
stichezza di analisi e di proposte al
contesto della dinamicit della nuova
evangelizzazione. Un testo cos nuo-
vo e completo aiuta non solo Vesco-
vi, sacerdoti, religiosi e fedeli laici,
ma anche coloro che si accostano in
punta di piedi a questa tematica ur-
gente e necessaria.
In tempo di secolarizzazione, di in-
differenza religiosa, di stte e nuove
credenze la ri-evangelizzazione del
mondo da parte della Chiesa diventa
risposta ad un appello, ad urgenze di
popoli che devono essere liberati dal-
le schiavit vecchie e nuove attraver-
so il messaggio del Vangelo. La paro-
la di Dio libera gli oppressi; rischiara
gli orizzonti, apre alla speranza e alla
solidariet. Per questo il volume di
Mons. Grillo si dilata, pagina dopo
pagina. Bibbia e teologia si danno la
mano ed aprono il cuore alla speran-
za e all'amore vero. L'evangelizzazio-
ne, in questo modo, deve coinvolgere
non solo gli immediati e diretti re-
sponsabili, ma anche i fedeli laici,
chiamati oggi dalla Chiesa ad essere
protagonisti in questa ardua ed esal-
tante missione.
Da Cristo a Giovanni Battista, dal-
l'Apostolo Paolo ai Dodici, da Maria,
stella dell'evangelizzazione a tutti
coloro che si sono associati a questa
missione; tutto parte dal passato per
proiettarsi verso il futuro. Tutto
grazia nel laboratorio della evangeliz-
zazione del mondo.
La fatica dell'evangelizzatore
sempre accompagnata dalla grazia.
questo il prodigio di Dio. Si serve
dell'uomo, della sua azione, per por-
tare l'umanit a Dio. Questo volume
di Mons. Grillo ben si inserisce anche
in un contesto di Chiesa che in Ita-
lia impegnata dal Vaticano II ad es-
sere Chiesa del Popolo di Dio in
cammino nella storia.
G.G.
L'iniziativa di solidariet stata promossa, in risposta all'appello del Santo Padre,
dal Cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli
Un'asta di beneficenza per aiutare
i profughi dell'Afghanistan
G|AM|A| MA!!||
destinato alla nuova Prefettura Apo-
stolica di Quetta, in Pakistan, eretta da
Giovanni Paolo II l'8 dicembre scorso, il
ricavato della spontanea ed inedita asta
di beneficenza promossa dal Cardinale
Crescenzio Sepe, Prefetto della Congre-
gazione per l'Evangelizzazione dei Popo-
li, per aiutare, secondo le intenzioni del
Santo Padre, i profughi dell'Afghani-
stan.
La nuova Prefettura Apostolica una
realt ovviamente priva di tutto che si
trova proprio nel vortice del dramma
dei profughi.
L'asta di beneficenza si svolta, nel
pomeriggio di gioved 10 gennaio, nella
Cappella Borromini, proprio all'ingresso
dello storico palazzo di Propaganda Fi-
de, sede della Congregazione per l'E-
vangelizzazione dei Popoli, in Piazza di
Spagna.
Tra i 110 pezzi proposti nell'asta,
due avevano un significato ed un valore
del tutto particolari in questa iniziativa
di concreta solidariet. Si tratta di due
oggetti in avorio, finemente cesellati, of-
ferti dal Santo Padre: le due opere era-
no state donate durante il pellegrinaggio
in India e durante il pellegrinaggio in
Nigeria dalla parrocchia di San Giusep-
pe dell'Arcidiocesi di Onitsha.
L'asta di beneficenza stata una im-
mediata risposta, affettiva ed effettiva,
al desiderio del Santo Padre ha spie-
gato il Cardinale Crescenzio Sepe, Pre-
fetto della Congregazione per l'Evange-
lizzazione dei Popoli che ha chiesto a
tutti gli uomini di buona volont di par-
tecipare al dramma dei bambini profu-
ghi e poveri dell'Afghanistan. Come
Congregazione non potevamo non parte-
cipare a questa gara di solidariet. Lo
abbiamo fatto con semplicit e cos, sen-
za pubblicit particolari, con un gesto
spontaneo, abbiamo raccolto alcuni og-
getti da mettere all'asta facendo appello
alla sensibilit umana, cristiana ed eccle-
siale della gente.
Il Cardinale Sepe ha annunciato l'in-
tenzione di ripetere questo tipo di inizia-
tiva ogni anno, in coincidenza con la
Giornata Missionaria Mondiale: sar
sempre individuato un progetto concre-
to a cui destinare il denaro ricavato. Ha
In un libro la testimonianza di suor Gina Simionato
assassinata in Burundi mentre andava alla Santa Messa
A cento anni
dalla nascita
di Serafino Ghidini
Suor Gina Simionato stata ammaz-
zata domenica 15 ottobre 2000 a Gihiza,
piccolo villaggio del Burundi, mentre
stava andando alla Santa Messa. Aveva
55 anni. Questa donna trevigiana, donna
forte, la cui religiosit era la sua stessa
pelle, fa parte della grande schiera dei
missionari che lasciano casa, famiglia e
sicurezze per andare a testimoniare il
Vangelo nei posti pi lontani, pi diffici-
li, pi pericolosi. La maggior parte di lo-
ro sale agli onori della cronaca solo in
caso di martirio. stato cos anche per
suor Gina, religiosa dorotea. Non ho la
vocazione dell'eroe e ti dico che ho pau-
ra ha confessato candidamente alla sua
Madre Generale poco prima di essere
uccisa. Ma ha subito aggiunto: Ritorno
volentieri tra la gente della mia parroc-
chia e soprattutto desidero tornare con
le consorelle africane per non lasciarle
sole in questo momento.
La grandezza della sua testimonianza
non sta, solo e tanto, nell'essere stata
ammazzata perch suora cattolica. Sta
nell'aver testimoniato, per anni, il Van-
gelo giorno dopo giorno, nella modestia,
nel nascondimento. Se non le avessero
sparato, quel 15 ottobre 2000, suor Gina
adesso sarebbe ancora in Burundi e nes-
suno conoscerebbe questa straordinaria
storia di amore.
L'amore pi grande (pagine 175 -
s.i.p.) il libro che suor Paola Eliana
Galetti ha dedicato alla sua consorella.
stato pubblicato a cura dell'Istituto
delle Suore Maestre di Santa Dorotea
di Venezia (via Raffaele Conforti, 25 -
Roma).
La vita cristiana di suor Gina come
di ogni missionario straordinaria
nella sua ordinariet. Il libro si apre con
la splendida prefazione del missionario
saveriano Gabriele Ferrari che ha lavo-
rato per due anni insieme con lei. Sono
pagine che suscitano entusiasmo, che
provocano il lettore costringendolo ad
uscire dalla mediocrit, dal grigiore.
Ogni parola vissuta, schiude orizzonti
infiniti, sconfinate praterie per l'evange-
lizzazione, e mostra la bellezza della
missione in nome di Cristo, per amore
di Cristo. Sono pagine che richiamano
ciascun cristiano ai propri doveri di bat-
tezzato. Non c' scampo.
Padre Ferrari parla di santit feriale,
alla portata di tutti. Ed questo il mes-
saggio che suor Gina ha lasciato, con la
sua vita, senza enfasi o proclami: la san-
tit non cosa per pochi eletti. la
vocazione di tutti. Il coraggio di vivere
fino in fondo la fede non appannaggio
di pochi. Suor Gina ha vissuto nella nor-
malit il suo essere missionaria. Padre
Ferrari racconta, ad esempio, la sua de-
AND||A MA||A ||3A
Vescovo di Velletri-Segni
Un coro unanime di testimonianze da
parte di familiari, conterranei, compagni
di studio e di ideali hanno esaltato, fin
dall'indomani della prematura scompar-
sa, la figura del chierico barnabita Sera-
fino Ghidini, stroncato da tubercolosi
polmonare a soli 22 anni, dopo aver
bruciato le tappe di una esistenza fervo-
rosissima, in continuo anelito e ascesa
verso il sacerdozio. Era un santo, il
nostro san Luigi, un Serafino di nome
e di fatto: ecco il ritornello che traccia
il volto della santit e che non cessa di
risuonare in tanti ambienti della terra
lombarda. Ghidini era nato il 10 gennaio
1902 a Cavallara, parrocchia e frazione
del comune di Viadana, un borgo sulla
riva sinistra del Po in provincia di Man-
tova, diocesi di Cremona.
L'infanzia di Serafino costellata di
esempi mirabili di bont, piet, povert,
obbedienza, educato da una famiglia
profondamente cristiana. Il piccolo ser-
ve all'altare, canta nel coro parrocchia-
le, frequenta l'Oratorio festivo. A 13 an-
ni viene tolto dai campi e portato a Cre-
mona, dov' impiegato come garzone in
una cartoleria. Senza conoscerlo vive il
programma di Escriv de Balaguer:
Santificati con il lavoro, santifica gli al-
tri con il lavoro. Ben presto conosce il
Circolo Zaccaria dei padri Barnabiti
(Cremona la citt del loro fondatore s.
Antonio M. Zaccaria) e vive in pienezza
l'impegno dell'Azione Cattolica: preghie-
ra, azione, sacrificio, amore alla Chiesa
e al Papa. Attratto dalla vita religiosa, a
17 anni entra nella Scuola Apostolica dei
Barnabiti a Cremona, dove segue i corsi
della scuola media, sempre primo in
tutto, non tanto nello studio ma nella
esemplarit della condotta, nella carit
fraterna, nell'osservanza delle regole.
quindi trasferito a Milano per il gin-
nasio, presso l'Istituto Zaccaria. L'8 di-
cembre 1921 fa la consacrazione della
volont a Dio con offerta cosciente e ir-
reversibile. L'anno seguente al Carro-
biolo di Monza per il Noviziato, che tra-
scorre in fervido ascetismo. Il 15 agosto
1923 si consacra a Maria come schiavo
d'amore, secondo la formula spirituale
dis. Luigi Grignion de Montfort. E final-
mente, il 1 novembre 1923 pronuncia
esultante i Voti religiosi. Nello Studenta-
to di Lodi arriva per lo studio della filo-
sofia, ma gi febbricitante e il 13 gen-
naio 1924, a Milano, spicca il volo per il
cielo, facendo la professione solenne in
articulo mortis. Dal 1965 la sua salma
riposa nella chiesa di S. Luca in Cremo-
na. Nel 1967 cominciato il processo
diocesano in vista della beatificazione.
La sua tomba meta di pellegrinaggi.
licata missione di superiora in Africa:
Mi pare che l'amore per le sorelle sia
stato un tratto caratteristico della sua fi-
sionomia che vorrei sottolineare. Le
amava molto.
Suor Gina avrebbe potuto evitare di
essere uccisa. Ha scelto di continuare a
vivere in Burundi, nonostante le violen-
ze e le minacce. Niente eroismo, solo fe-
de. La sua storia di missionaria cristiana
era cominciata, quando era bambina,
dopo aver visto il famoso film Molokai
su Padre Damiano, l'apostolo dei lebbro-
si. Gina ha detto di se stessa non
era uno stinco di santa ma non poteva
neppure fare finta di non aver visto
quelle immagini. Non poteva pi dire di
non sapere. Ha scelto di far fare so-
no sue parole un salto di qualit alla
sua vita di cristiana: portare il Vangelo
tra i popoli pi poveri.
Tra la sorpresa di tutti, familiari e
amici, nel settembre 1963 entrata a
Venezia dalle Suore Dorotee. In quel
momento l'Istituto non era ancora aper-
to alle missioni ma ecco che nel 1975
suor Gina per la prima volta mette pie-
de in terra d'Africa, nel suo Burundi.
Vi rimasta fino al 1987, anno in cui
la persecuzione contro la Chiesa cattoli-
ca era culminata con l'espulsione dei
missionari. andata nello Zaire poi
tornata in Burundi appena stato possi-
bile. Infermiera preparatissima, ma so-
prattutto madre. stata capace di vive-
re dentro la guerra con serenit, senza
farsi sopraffare dallo scoraggiamento. Il
suo assassinio stato per tutti un mes-
saggio di pace.
Il libro racconta, con semplicit e con
passione, la storia di questa donna.
una biografia documentata che consente
di non perdere la memoria di suor Gina,
nata a Santa Cristina di Quinto, alle por-
te di Treviso, il Sabato Santo del 1945,
anno di guerra. Tra le fotografie conte-
nute del volume ce n' una che tocca
profondamente: ritrae suor Gina mentre
riceve la Comunione dalle mani di Gio-
vanni Paolo II. La data : 29 aprile
1994. Quel giorno in Piazza San Pietro il
Papa ha beatificato Isidore Bakanja, lai-
co, catechista congolese. L'Eucaristia, la
santit, l'amore per il Papa e per la
Chiesa, la catechesi, la passione per l'A-
frica: in quella foto c' davvero suor Gi-
na Simionato.
Il 24 gennaio 1996, rivolgendosi ai
giovani della sua diocesi di Treviso,
suor Gina ha scritto: Non rassegnatevi
a seguire la routine dei pi, sarebbe una
vigliaccheria contro voi stessi e contro
Dio.
G.P.M.
29 aprile 1994: suor Gina Simionato riceve la Comunione
dalle mani di Giovanni Paolo II durante la Santa Messa,
celebrata in Piazza San Pietro, per la beatificazione di Isidore Bakanja
tenuto a precisare che si tratta di un se-
gno che va oltre il valore materiale, di
un modo per sensibilizzare tutti alla di-
mensione missionaria che fondamenta-
le nella Chiesa: la Chiesa, infatti, esiste
per la missione.
Al di l della cifra ricavata, dunque,
l'iniziativa dell'asta di beneficenza inten-
de aiutare a comprendere le grandi ne-
cessit delle comunit cristiane in terre
di missione.
Ci sono luoghi dove la Chiesa o ini-
zia a vivere o ha bisogno di strutture,
necessita veramente di tutto ha affer-
mato il Cardinale Sepe. Non certa-
mente con l'asta ha detto che si
possono risolvere tutti gli enormi proble-
mi legati alla missione: Dobbiamo co-
struire le chiese, i seminari, gli ospedali,
le scuole, gli orfanotrofi, aiutare i poveri
in Africa, in Asia, in Oceania e anche in
America.
Gli oggetti venduti all'asta sono stati
donati alla Congregazione da Cardinali,
da Vescovi, da religiose e da altre perso-
ne che hanno voluto partecipare all'ini-
ziativa con oggetti di loro propriet. L'a-
sta si tenuta in un clima di reale e
profonda solidariet.
Erano presenti, tra gli altri, il Car-
dinale Agostino Cacciavillan, Presiden-
te dell'Amministrazione del Patrimonio
della Sede Apostolica; l'Arcivescovo
Robert Sarah, Segretario della Congre-
gazione per l'Evangelizzazione dei Popo-
li; Padre Massimo Cenci, Sotto-Segreta-
rio della medesima Congregazione. La
valutazione degli oggetti, perla cosiddet-
ta base di partenza delle offerte, sta-
ta compiuta dagli esperti del Monte di
Piet.
Nessunoggetto religioso stato pre-
sentato. Tra i pezzi c'erano orologi,
vassoi, servizi da tavola, cornici, vasi,
anelli, collane, soprammobili.
La Passione
e la Crocifissione
(particolare) -
Codice aureo -
secolo XI -
Biblioteca reale,
Monastero
dell'Escorial -
Madrid
Comunicare il Vangelo in un mondo che
cambia: il tema degli Orientamenti Pasto-
rali della Conferenza Episcopale Italiana
per il decennio 2001/2010 far da filo con-
duttore all'Assemblea Generale della Con-
sulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali
(Cnal), che si tiene sabato 12 gennaio a Ro-
ma, presso la Domus Mariae.
I lavori si apriranno dopo la Celebrazione
Eucaristica presieduta da Mons. Paolo Ra-
bitti, Vescovo di San Marino-Montefeltro e
Presidente della Commissione episcopale
per il laicato della CEI.
Sar Mons. Domenico Mogavero, Sotto-
segretario della Conferenza Episcopale Ita-
liana, ad introdurre i lavori.
Seguiranno la relazione del Comitato di
reggenza del Comitato Presidenti della
Cnal, un intervento di Mons. Rabitti e il di-
battito.

PAGINA
5 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 12 Gennaio 2002
.
UDIENZA Il discorso di Giovanni Paolo II a Docenti e Studenti dell'Accademia di Scienze Agrarie di Varsavia
La campagna polacca possa entrare con dignit, benessere materiale
e spirituale ricchezza, nelle strutture dell'Europa unita
LAccademia di Scienze Agrarie pu vantarsi
di una lunga e ricca tradizione... Nellarco dei decenni,
tra le mutevoli sorti della storia della patria,
lAccademia costituiva un dinamico centro di vita scientifica,
economica e socio-politica. Qui si formavano ed insegnavano
insigni studiosi, politici, ed anche eroi delle lotte
per lindipendenza della patria. Questa Accademia stata veramente
una zampillante sorgente damore per la terra e di sollecitudine
per la campagna polacca e per tutta la patria
Occorre
che non dimentichiate
le radici, la tradizione,
che imponeva a tutti coloro
che formavano la comunit
di questa Accademia
di essere solleciti
per lo sviluppo
della campagna e di suscitare
lamore per la terra polacca
madre nutrice.
Non vi fermate nella fatica
di costruire le basi scientifiche
dello sviluppo
della campagna polacca,
dello sviluppo delle prospettive
della sua crescita
culturale e spirituale.
Non vi fermate
soprattutto, nel dare
dinanzi a tutti gli abitanti
delle citt e dei villaggi,
la testimonianza dellamore
e del rispetto, dovuti
alla terra polacca
e a coloro che con il sudore
della fronte la soggiogano
Fate quanto in vostro potere, perch la
campagna polacca possa entrare con dignit, be-
nessere e spirituale ricchezza, nelle strutture del-
l'Europa unita. Con queste parole Giovanni Pao-
lo II si rivolto a docenti e studenti dell'Accade-
mia di Scienze Agrarie di Varsavia, ricevuti in
udienza nella mattina di venerd 11 gennaio, nel-
la Sala Clementina. All'inizio dell'incontro il Ret-
tore dell'Accademia, professor Wodzimierz Klu-
ciski, ha rivolto al Santo Padre un indirizzo d'o-
maggio.
Pubblichiamo qui di seguito il testo del discor-
so pronunciato dal Santo Padre:
Pubblichiamo qui di seguito una nostra tra-
duzione italiana del discorso rivolto dal Papa
alla comunit dell'Accademia di Scienze Agrarie
di Varsavia:
Illustri Signori,
Saluto cordialmente tutti: il Sena-
to accademico, i professori, i docen-
ti e il personale amministrativo, gli
studenti e il coro. Porgo al Rettore
Magnifico il mio particolare saluto,
insieme con il ringraziamento per le
parole rivoltemi. Sono lieto di poter-
vi ospitare qui, come rappresentan-
ti di tutti i componenti della comu-
nit dellAccademia di Scienze Agra-
rie composta di molte migliaia di
persone.
Vi ringrazio per aver voluto veni-
re a Roma, per vivere insieme al Pa-
pa questa cerimonia del vostro isti-
tuto universitario. Si dovrebbe piut-
tosto dire: intorno al Papa, perch
nella vostra benevolenza e bont
avete voluto favorirlo con il titolo di
dottore honoris causa della vostra
Accademia. Devo ammettere che ta-
le attenzione concentrata sulla mia
persona sarebbe abbastanza imba-
razzante, se non avessi la consape-
volezza che venite piuttosto dal Suc-
cessore di San Pietro, per esprime-
re, mediante la vostra vicinanza, il
profondo legame che unisce la vo-
stra Accademia alla tradizione cultu-
rale cristiana della nazione polacca
e di tutta lEuropa. So che desidera-
te anche esprimere il desiderio di
una costante ricerca di tale unit,
che si attua al livello superiore,
in un certo qual senso metafisico,
dellunit tra la scienza e la fede.
Perci vi accolgo con gioia e grati-
tudine.
LAccademia di Scienze Agrarie
pu vantarsi di una lunga e ricca
tradizione, che risale fino al doloro-
so periodo delle spartizioni, delle
speranze collegate con lilluminismo
e dellattivit sociale ed educativa di
Szanowni i drodzy Pastwo,
Witam serdecznie wszystkich: Se-
nat, profesorw, pracownikw nau-
kowych i administracyjnych, stu-
dentw i chr. Szczeglne pozdro-
wienie kieruj do Pana Rektora
wraz z podzikowaniem za sowa,
jakie skierowa pod moim adresem.
Ciesz si, e mog tu Pastwa go-
ci, jako przedstawicieli wieloty-
sicznej spoecznoci akademickiej
Szkoy Gwnej Gospodarstwa Wiej-
skiego SGGW.
Dzikuj, e przybylicie do Rzy-
mu, aby razem z Papieem przey-
wa t uczelnian uroczysto.
Trzeba by raczej powiedzie wok
Papiea, bo w swej yczliwoci i do-
broci zechcielicie go wyrni tytu-
em doktora honoris causa waszej
Uczelni. Musz przyzna, e to sku-
pienie uwagi na mojej osobie byo-
by do krpujce, gdyby nie wia-
domo, e przychodzicie raczej do
Nastpcy w. Piotra, aeby przez
wasz blisko wyrazi gbok
wi, jaka czy wasz Uczelni z
chrzecijask tradycj kulturaln
polskiego narodu i caej Europy.
Wiem, e chcielibycie rwnie da
wyraz pragnieniu cigego poszuki-
wania tej jednoci, jaka realizuje
si na wyszym, niejako metafizycz-
nym poziomie jednoci midzy
nauk i wiar. Dlatego przyjmuj
was z radoci i wdzicznoci.
Szkoa Gwna Gospodarstwa
Wiejskiego moe si poszczyci du-
g i bogat tradycj, sigajc bo-
lesnego okresu zaborw, nadziei
zwizanych z owieceniem oraz
spoeczn i edukacyjn dziaalno-
ci takich postaci, jak Stanisaw
Staszic czy Stanisaw Potocki. To
oni wanie dali pocztek tej insty-
tucji, ktra przez solidn prac na-
ukow i dydaktyczn miaa nie tyl-
ko przyczynia si do rozwoju rol-
nictwa, ale rwnie budzi w naro-
dzie mio i szacunek dla polskiej
ziemi, jak te dla zwizanego z ni
dziedzictwa historycznego i kultu-
ralnego. Na przestrzeni dziesiciole-
ci, pord zmiennych kolei ojczy-
stych dziejw, Szkoa stanowia
prny orodek ycia naukowego,
gospodarczego i spoeczno-politycz-
nego. Tu ksztacili si i wykadali
wybitni naukowcy, politycy, a tak-
e bohaterowie walk o niepodleg-
o Ojczyzny. Ta Szkoa rzeczywi-
cie bya ttnicym rdem mioci
do ziemi polskiej oraz troski o losy
polskiej wsi i caej Ojczyzny.
Wasza obecno, przywoujca na
myl t wanie pikn tradycj,
odsya rwnoczenie do wspczes-
noci. Kae niejako pyta, jaka mo-
e by rola Szkoy Gwnej Gospo-
darstwa Wiejskiego w dzisiejszej
polskiej rzeczywistoci spoeczno-
gospodarczej. Szukajc odpowiedzi
na t kwesti, trzeba wpierw zau-
way, e obserwujemy dzisiaj g-
boki kryzys polskiego rolnictwa,
ktry jest wynikiem bdnej ideolo-
gii i praktyk stosowanych w minio-
nych dekadach, powodujcych
opnienia w stosunku do nowo-
czesnego rolnictwa europejskiego,
od lat wspieranego przez dotacje
pastwowe. Kryzys ekonomiczny
wsi przynosi skutki rwnie na
paszczynie kultury narodowej.
Skoro bowiem wielu modych, zdol-
nych ludzi wywodzcych si ze ro-
dowisk wiejskich nie moe z przy-
czyn materialnych kontynuowa
nauki w szkoach rednich i wy-
szych, to niewtpliwie musi nast-
pi duchowe zuboenie nie tylko
polskiej wsi, ale caego spoecze-
stwa. Problem wsi ma jeszcze inne
bolesne oblicze: wspczesny polski
rolnik zdaje si cierpie nie tylko z
powodu niskiej opacalnoci jego
cikiej pracy i zwizanego z tym
niedostatku rodkw na rozwj gos-
podarstwa, ale rwnie z powodu
braku spoecznego szacunku dla je-
go trudu i oparcia w staraniach o
zmian sytuacji. Ta za postawa
znacznej czci rodowisk politycz-
nych i spoecznych moe wynika z
zaniku poczucia wartoci rodzinnej
i ojczystej ziemi, odchodzenia od
wielowiekowych tradycji ducho-
wych z ni zwizanych, wygasania
mioci do tej ziemi, ktra przez
wieki bya zraszana potem i krwi
naszych przodkw.
W tym kontekcie rola Szkoy
Gwnej Gospodarstwa Wiejskiego
wydaje si niezastpiona. Wiado-
mo, e dzisiaj podejmujecie Pa-
stwo nowe zadania, zgodnie z du-
chem czasu i wymaganiami, jakie
stawia przed wami rozwj nauk
oraz przemiany kulturowe, gospo-
darcze i spoeczne. Wiem, e dzia-
alno edukacyjna Szkoy obe-
jmuje ponad pidziesit specjalno-
ci. Z pewnoci wiele z nich nie
odnosi si wprost do rolnictwa czy
do szerokiego wachlarza zjawisk
zwizanych z yciem wsi. Trzeba
jednak, abycie nie zapominali o
korzeniach, o tradycji, ktra naka-
zywaa wszystkim tworzcym
wsplnot waszej Szkoy trosk o
rozwj wsi i budzenie mioci do
polskiej ziemi matki ywicielki.
Nie ustawajcie w trudzie budowa-
nia naukowych podstaw rozwoju
polskiej wsi, rozwijania perspektyw
jej kulturalnego i duchowego wzro-
stu. Nie ustawajcie nade wszystko
w dawaniu wobec wszystkich
mieszkacw miast i wsi wiadec-
twa o mioci i szacunku, jakie na-
le si polskiej ziemi i tym, ktrzy
w pocie czoa czyni j sobie pod-
dan. Uczycie wszystko, co w wa-
szej mocy, aeby polska wie moga
wchodzi w struktury zjednoczonej
Europy z godnoci, zasobna mate-
rialnie i bogata duchem.
W tym trudzie bd was wspiera
moj modlitw i serdeczn myl.
Raz jeszcze dzikuj za obecno,
ycz wszystkim sukcesw w pracy
na rzecz nauki, kultury i ycia spo-
ecznego. Prosz, zawiecie moje
pozdrowienie caej wielotysicznej
rzeszy studentw i profesorw wa-
szej Uczelni. Niech Bg wam bogo-
sawi! Szcz Boe!
figure come Stanisaw Staszic o Sta-
nisaw Potocki. Furono loro a dare
inizio a questa istituzione, che attra-
verso un serio lavoro scientifico e
didattico doveva, non soltanto con-
tribuire allo sviluppo dellagricoltu-
ra, ma anche destare nella nazione
lamore e il rispetto per la terra po-
lacca, come pure per il patrimonio
storico e culturale ad essa unito.
Nellarco dei decenni, tra le mute-
voli sorti della storia della patria,
lAccademia costituiva un dinamico
centro di vita scientifica, economica
e socio-politica. Qui si formavano
ed insegnavano insigni studiosi, poli-
tici, ed anche eroi delle lotte per
lindipendenza della patria. Questa
Accademia stata veramente una
zampillante sorgente damore per la
terra polacca e di sollecitudine per
la campagna polacca e per tutta la
patria.
La vostra presenza, che richiama
alla mente questa bella tradizione,
rimanda allo stesso tempo anche al-
la contemporaneit. Impone in un
certo senso la domanda su quale
ruolo possa avere lAccademia di
Scienze Agrarie nellattuale realt
socio-economica polacca. Cercando-
ne la risposta, occorre notare prima
che oggi stiamo osservando una
profonda crisi dellagricoltura polac-
ca, effetto di una errata ideologia e
di pratiche applicate nei decenni
passati, che provocarono ritardi nei
confronti della moderna agricoltura
europea, da anni sostenuta dai fi-
nanziamenti da parte dello Stato. La
crisi economica dellagricoltura pro-
duce degli effetti anche a livello del-
la cultura nazionale. Se infatti, mol-
ti giovani capaci, provenienti da am-
bienti rurali non possono continua-
re, per motivi materiali, gli studi
nelle scuole superiori e nelle univer-
sit, avverr indubbiamente un im-
poverimento spirituale non soltanto
della campagna polacca, ma di tutta
la societ. La questione possiede an-
cora un altro volto doloroso: lagri-
coltore polacco di oggi sembra sof-
frire non soltanto a causa di una
bassa redditivit del suo duro lavoro
e della conseguente insufficienza di
mezzi per lo sviluppo della sua
azienda, ma anche a causa del man-
cato rispetto da parte della societ
per la sua fatica e del mancato so-
stegno negli sforzi per il cambia-
mento della situazione. E un atteg-
giamento di questo genere in una
parte rilevante degli ambienti politi-
ci e sociali pu derivare dallo smar-
rimento del senso del valore della
terra della terra appartenente al-
la famiglia, della terra appartenente
alla patria , dallabbandono delle
plurisecolari tradizioni spirituali ad
essa unite, dallo spegnersi dellamo-
re per questa terra, per secoli irro-
rata dal sudore e dal sangue dei no-
stri avi.
In un tale contesto sembra inso-
stituibile il ruolo dellAccademia di
Scienze Agrarie. risaputo che oggi
vi assumete dei nuovi compiti, in
modo conforme allo spirito del tem-
po e alle esigenze poste dinanzi a
voi dallo sviluppo delle scienze e dai
mutamenti culturali, economici e
sociali. Sono a conoscenza del fatto
che lattivit educativa dellAccade-
mia comprende oltre cinquanta spe-
cializzazioni. Molte di esse certa-
mente non riguardano direttamente
lagricoltura o lampio ventaglio dei
fenomeni concernenti la vita della
campagna. Occorre tuttavia che non
dimentichiate le radici, la tradizio-
ne, che imponeva a tutti coloro che
formavano la comunit di questa
Accademia di essere solleciti per lo
sviluppo della campagna e di susci-
tare lamore per la terra polacca
madre nutrice. Non vi fermate nella
fatica di costruire le basi scientifiche
dello sviluppo della campagna po-
lacca, dello sviluppo delle prospetti-
ve della sua crescita culturale e spi-
rituale. Non vi fermate soprattutto,
nel dare dinanzi a tutti gli abitanti
delle citt e dei villaggi, la testimo-
nianza dellamore e del rispetto, do-
vuti alla terra polacca e a coloro
che con il sudore della fronte la sog-
giogano. Fate quanto in vostro po-
tere, perch la campagna polacca
possa entrare con dignit, benessere
materiale e spirituale ricchezza, nel-
le strutture dellEuropa unita.
Con la mia preghiera e con un
cordiale pensiero vi sosterr in que-
sta fatica. Una volta ancora ringra-
zio per la presenza, a tutti auguro
successi nel lavoro a favore della
scienza, della cultura e della vita so-
ciale. Portate il mio saluto alla mol-
titudine di studenti e di professori
della vostra Accademia. Dio vi bene-
dica!


PAGINA
6 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 12 Gennaio 2002
.
Anagni: percorsi formativi al matrimonio
Il trentennale dell'Associazione Membri Curie Generalizie
Vita consacrata e segni dei tempi:
cammino e fedelt alla chiamata
Celebrazioni a Venezia, Chioggia e Pordenone
I 70 anni di sacerdozio
di P. Venanzio Renier
Padre Venanzio Renier, figura no-
tissima di cappuccino veneto, ha ce-
lebrato nelle scorse settimane i set-
tantanni di sacerdozio.
La meta stata solennizzata a Ve-
nezia, nella basilica del Redentore
dellisola della Giudecca, con una
toccante Eucaristia da lui stesso pre-
sieduta e predicata.
L'ordinazione
nella citt di san Marco
Nella citt lagunare il cappuccino
fu ordinato il 19 dicembre 1931 dal
Patriarca e servo di Dio Cardinale
Pietro La Fontaine e qui stato di-
rettore dello studio teologico dei
Cappuccini e ha insegnato per un
trentennio in diversi seminari.
Il giorno di santo Stefano, Padre
Venanzio da Chioggia questo il
nome da religioso di Edoardo Renier
stato festeggiato anche dalla sua
citt natale, che gli molto affezio-
nata. A riaccompagnarlo a casa sta-
to Mons. Sennen Corr, Vescovo gi
di Chioggia ed emerito di Concordia-
Pordenone.
La Celebrazione ufficiale del set-
tantesimo un evento di per s ra-
ro, e tanto pi considerando la pie-
nezza di attivit, interessi e iniziative
del Padre Renier si poi tenuta a
Pordenone, dove il religioso cappuc-
cino uno dei riferimenti spirituali
della comunit diocesana e della citt
che, nellAnno Giubilare, gli aveva
conferito il Premio san Marco, suo
massimo riconoscimento, mentre la
Provincia di Pordenone gli aveva as-
segnato la medaglia doro dei bene-
meriti della cultura.
Sulle orme del Venerabile
Padre Marco d'Aviano
Padre Venanzio ha presieduto in
forma solenne la Santa Messa nel
duomo-concattedrale, alla quale sono
accorsi numerosissimi gli estimatori
del suo lavoro, che ha in particolare
restituito alla considerazione pi alta
del mondo ecclesiale e culturale la fi-
gura eroica del Venerabile Marco
dAviano, il grande apostolo di pace
e di perdono in Europa, cui la cri-
stianit deve la salvezza della sua
presenza di fede e di civilt, si ricor-
di la liberazione di Vienna dallasse-
dio ottomano del 1683.
Il Padre Venanzio, vicepostulatore,
spesso confuso con lantico e santo
confratello del Seicento, per la cui
causa di beatificazione al lavoro in
Friuli da venticinque anni esatti, con
inalterata costanza e competenza e
con una ricchezza di idee che a 92
anni compiuti desta lunanime mera-
viglia.
Religioso cappuccino
e docente di teologia
Ora il frutto di tanto zelo non do-
vrebbe tardare, come ha detto allo-
melia Padre Florio Tessari, postulato-
re generale delle Cause dei Santi del-
lOrdine dei Cappuccini, nonch ex-
allievo del festeggiato, il quale ha ag-
giunto il suo commosso grazie a
quello del Vescovo diocesano, ai
messaggi molto sentiti pervenuti dal
Patriarca di Venezia e dal Ministro
Generale dei Cappuccini e alla bene-
dizione del Santo Padre.
Se limpegno per Padre Marco il
lato pi noto dellattivit del profes-
sor Padre Renier, non vanno per di-
menticati gli altri uffici di spessore ri-
coperti dallillustre cappuccino nei
campi della formazione e della giusti-
zia ecclesiastica.
L'impegno giuridico
e pastorale
Laureato in teologia alla Gregoria-
na, stato docente di teologia mora-
le e dogmatica, ascetico-mistica, di-
ritto canonico, ebraico e greco bibli-
co nei seminari cappuccini e di altre
congregazioni e in quello patriarcale
di Venezia.
Inoltre, e a lungo, difensore del
vincolo matrimoniale, giudice e poi
presidente del Tribunale Ecclesiastico
delle diocesi del Triveneto, che tutte
conosce e ha frequentato. Padre Ve-
nanzio ha lavorato anche nella pasto-
rale: nellAzione Cattolica a Venezia,
fra gli uomini di cultura a Mestre e
gli operai di Porto Marghera, nelle
chiese cappuccine di Venezia, Me-
stre, Padova, Rovigo, Castelmonte,
Udine, Portogruaro e, da quattordici
anni, a Pordenone come confessore.
Banditore della santit
nel Triveneto
Ha dunque accompagnato il cam-
mino di quasi un secolo della Chiesa
triveneta ed stato predicatore ricer-
cato di esercizi spirituali e animatore
di corsi per il clero, religiosi e laici in
tutte le regioni dItalia, cumulando
impegni e fatiche con zelo encomia-
bile e una dose di entusiasmo che,
dopo settantanni, permane quella
del primo giorno di sacerdozio.
Di qui lunanime stima che lo cir-
conda e gli ha guadagnato lamicizia
fra gli altri di Papa Giovanni e
di Papa Luciani.
Una nota particolare: vissuto o
ha conosciuto almeno una quindicina
di santi o prossimi santi (anzitutto
san Leopoldo Mandic), fino a diven-
tare, con Marco dAviano, un bandi-
tore della santit nelle diocesi del
Friuli-Venezia Giulia e del Veneto,
che frequenta per incontri, celebra-
zioni, conferenze, inaugurazioni, alle
quali porta sempre il suo contributo
sapiente, particolarmente con la pre-
dicazione.
Giovinezza spirituale
e umilt francescana
In questa, che la sua specialit,
tuttora eccelle, salendo i pulpiti con
spavalda giovinezza spirituale e atti-
rando tutti con gustosa simpatia,
sempre affabile e disponibile.
Pordenone si stretta con grande
affetto attorno a lui, riferimento mo-
rale prezioso in questo delicato pas-
saggio da un evo a un altro, figura
credibile, che unisce, ed capace,
giorno dopo giorno, con lumilt del
saio francescano, di costruire la pace
e il bene di tutti.
WALTER ARZARETTI
Si aprir sabato 19 gennaio il Seminario intercongregazionale sulla for-
mazione promosso dall'Associazione Membri Curie Generalizie (AMCG) nel
trentennale dell'istituzione. Gli incontri avranno cadenza mensile e si svol-
geranno preso la Curia dei Fratelli delle Scuole Cristiane in Roma (Via Au-
relia 476). Aprir i lavori P. Angel Pardilla, CMF, con un intervento sul te-
ma Lidentit biblica e teologica della vita religiosa alla luce dei documenti
della Chiesa e la sua espressione nelle Costituzioni degli Istituti Religiosi. Il
16 febbraio parler P. Josu M. Alday, CMF, sulla persona del formatore:
identit e missione. Condizioni per essere formatore oggi. Un identikit per il
formatore ideale?. Il 16 marzo sar la volta di P. Pier Giordano Cabra, FN,
con una relazione su La vita che sgorga dalla Parola: la lectio divina in
contesto: Radicati nella contemplazione e nella preghiera (NMI 15). Come
praticare la lectio divina a partire del proprio carisma?. Il 20 aprile ci si in-
terroghersulrischioe la crocenella vita del/la giovane. La prova strumen-
to provvidenzialediformazione(cfr VC 70). Quali i tratti di Ges che affasci-
nano i giovani doggi? Vogliamo vedere Ges (Gv 12, 21); relatore Amedeo
Cencini, FdCC.Il18maggioiltemain agenda sar Maria, icona della S. Tri-
nit, Madre del Redentore, discepola ed educatrice nella sequela di Cristo
Ges, animato da Sr. Marcella Farina, FMA. Altri incontri sono in program-
ma il 15 giugno, 19 ottobre, il 15 novembre, il 16 novembre, 21 dicembre.
In occasione dei 30 anni dellAssocia-
zione Membri Curie Generalizie (AMCG)
i consacrati e le consacrate che vi aderi-
scono hanno voluto rinnovare l'impegno
di comunione e collaborazione. Sono
sempre attuali le parole di san Bernardo
scrive Giovanni Paolo II nell'Esorta-
zione Apostolica Vita Consecrata a
proposito dei diversi Ordini religiosi: Io
li ammiro tutti. Appartengo ad uno di
essi con la osservanza, ma a tutti nella
carit. Abbiamo bisogno gli uni degli al-
tri... tutte le nostre diversit, manifesta-
no la ricchezza dei doni di Dio (VC
52). Questo spirito ha guidato la vita
consacrata nella Chiesa attraverso i se-
coli.
Il Concilio Vaticano II, con limpulso
dato alla Chiesa Comunione alla luce
del Mistero Trinitario di Dio, ha fatto
sorgere un movimento inarrestabile pro-
movendo le Conferenze Episcopali, i Si-
nodi, Organismi di comunione e relazio-
ne tra le Chiese, le Confessioni Religiose
e i Popoli, incoraggiando in questo con-
testo le Unioni dei Superiori Generali
(USG) e delle Superiore Generali (UISG)
ecc.
Approfittiamo scrive il presidente
P. Isidoro Murciego, Osst, invitando gli
associati alle celebrazioni del trentennale
per ringraziare i Responsabili dellU-
SG e dellUISG per le tante attenzioni
che hanno verso di noi, incoraggiandoci
sempre.
Lidea di unAssociazone destinata a
favorire il collegamento e il dialogo, for-
mativo e informativo, tra le varie curie
generalizie degli Istituti maschili sorse
nellottobre-novembre del 1971, col no-
me di Unione dei Membri delle Curie
Generalizie e inizi lattivit con lin-
contro dei giorni 10-13 novembre 1971,
presso la sede del Movimento Mondo
Migliore in Rocca di Papa (Roma).
Promotori delliniziativa furono il P.
Riccardo Lombardi, del Movimento
Mondo Migliore, i Padri Pietro Mercurio
e Arturo Gerace, rispettivamente segre-
tario generale e procuratore generale
della congregazione del Preziosissimo
Sangue, e Fratel Gabriele Michel, segre-
tario dei Fratelli Maristi delle Scuole.
Con loro da ricordare con gratitudine e
affetto aggiunge P. Murciego , un
nostro fratello degli Stati Uniti dAmeri-
ca che ha guidato lUnione per lunghi
anni, P. William Volk, CPPS.
In occasione del XXV dellUMCG, vo-
lendo promuovere lo spirito di comunio-
ne, di uguaglianza e di aiuto nelle diver-
se aree di comune interesse, questa as-
sociazione di servizio fraterno si allarga
alle religiose e prende il nome di Asso-
ciazione dei Membri delle Curie Genera-
lizie (AMCG). LAssociazione possiede
nellArea Riservata del sito Vidimus Do-
minum una casa comune per notizie,
dialogo, circolari, temi trattati, storia
dellAssociazione.
Lo Statuto proprio dellAssociazione
stato aggiornato ultimamente nel 1995 e
nel 2000. LAMCG nei suoi programmi
si va dando una fisionomia caratteristica
di interscambio e condivisione di espe-
rienze, soprattutto nel campo della for-
mazione, per ravvivare la fiamma della
Vita Consacrata nella Chiesa e nel Mon-
do. Tra i tanti argomenti studiati, con
delle esperienze e linee dazione applica-
te per il buon andamento delle Curie,
nello svolgimento della propria missio-
ne, spicca linteresse per la formazione
istituzionale e permanente ed per que-
sto che molti dei temi hanno questo ta-
glio aiutando i diversi Istituti ad affron-
tare i Piani di Formazione e di Pastorale
Vocazionale, temi diversi sui voti religio-
si, la vita comunitaria, la preghiera, la
relazione Religiosi-Laici, la promozione
delle diverse Famiglie Spirituali ecc.
Davanti alle necessit specifiche pro-
prie delle Segreterie Generali, dellEco-
nomia, delle Procure ecc. sono nati, a
partire di questa matrice comune, altri
diversi gruppi che continuano con suc-
cesso ad occuparsi in comunione delle
loro responsabilit.
Tra le note caratteristiche dellAMCG
vi il camminare in comunione con la
Chiesa, con il Magistero, per questo le
iniziative del Santo Padre o della Con-
gregazione per gli Istituti di Vita Consa-
crata e per le Societ di Vita Apostolica
e, anche delle altre Congregazioni Vati-
cane, sono state al centro dellattenzio-
ne allora di scegliere gli argomenti da
studiare. Segue, in contesto aperto, l'a-
derenza alle esperienze e alle linee da-
zione in quello che riguarda la vita con-
sacrata nella Chiesa e nel mondo. Per
questo gli argomenti si sviluppano con
questi apporti: base teorica e sbocchi
pratici. Un taglio che attira lattenzione
e aiuta a risolvere delle situazioni delle
persone in luoghi e culture diverse.
L'AMCG si occupa inoltre della promo-
zione della comunione e della collabora-
zione tra i diversi Istituti maschili e fem-
minili. Questo viene ad essere un frutto
che poco a poco si percepisce di pi. Il
fatto di condividere preghiera e riflessio-
ni a Roma, tra i membri delle diverse
Curie Generali, uno stimolo per ricrea-
re la stessa dinamica ai diversi livelli in
qualunque altro luogo della terra dove
sono presenti gli Istituti di Vita Consa-
crata. Un gesto questo che aiuta a raf-
forzare l'identit dei consacrati che vi
fanno riferimento.
Gli incontri cercano di mettere in luce
la bellezza della sequela di Ges nella vi-
ta consacrata; di far emergere i segni
dellautentica testimonianza che porta
con s lessere fedeli al Vangelo, alla
Chiesa, ai Carismi e alluomo di oggi
con tutti i segni dei tempi. I fondatori, i
martiri, i testimoni pi in vista, e anche
quelli nascosti in una vita umile e quoti-
diana nella preghiera e nella dedizione
ai fratelli pi disagiati, spronano religiosi
e religiose a sentire oggi lurgenza della
carit di Cristo e a testimoniarla. Sia-
mo ben coscienti aggiunge P. Murcie-
go come dice Vita Consecrata che la
vita consacrata... dono prezioso e ne-
cessario per il presente e il futuro del
Popolo di Dio, perch appartiene alla vi-
ta, alla santit e alla missione della Chie-
sa (VC 3).
Ci sono state diverse fasi in questi
trenta anni di cammino dellAMCG. Al-
cune di queste fasi prevedevano risposte
puntuali a delle esigenze di rinnovamen-
to e attualizzazione, soprattutto daccor-
do alla Perfectae Caritatis, al Motu Pro-
prio Ecclesiae Sanctae e al Nuovo Codi-
ce di Diritto Canonico. il momento
delle Costituzioni e diversi Direttori per
i Nostri Istituti conclude P. Murciego
. Subito arrivata lora della Ratio
Institutionis. Cera molto bisogno din-
formazione accurata per mettere in pra-
tica gli orientamenti. Dopo il documento
Direttive sulla formazione negli Istituti
religiosi ci sono stati i tempi delle Ratio
Institutionis per ogni Istituto. Poi ve-
nuta una fase molto interessante pure
che si centrava sulla formazione dei for-
matori, ancora di grande attualit, e so-
no sorte diverse iniziative, a Roma e al-
trove, con questo obiettivo.Un altro pi
recente documento della Congregazione
per gli Isituti di Vita Consacrata e le So-
ciet di vita Apostolica vede la luce nel
1999 e affronta la collaborazione inter-
istituti per la formazione. stato og-
getto del nostro interesse e studio.
Ora all'inizio del 2002 il programma
dellAMCG abbina per la riflessione e le
linee di azione, Vita Consecrata e la No-
vo Millennio ineunte.
Genova: a 350 anni dalla morte la beata Virginia Centurione Bracelli
Le Suore Brignoline ricordano la fondatrice
A 350 anni dalla santa morte della
Fondatrice, la beata Virginia Centurione
Bracelli, le religiose di Nostra Signora
del Rifugio in Monte Calvario Brignole
conosciute come Suore Brignoline
hanno voluto ricordarla nella Casa Ge-
nerale di Genova-Marassi con una gior-
nata di spiritualit che ha ripercorso le
principali tappe di questa esistenza tutta
votata alla carit e al servizio verso il
prossimo.
La ricorrenza ha permesso di ricorda-
re anche altri anniversari importanti,
pure legati alla vita della beata: fu, infat-
ti, 370 anni fa (1631) che ella, accompa-
gnata dalle prime discepole (una qua-
rantina) prese possesso del monastero di
Monte Calvario, sopra Principe (che og-
gi, dopo la dismissione da parte dei Fra-
ti Minori, tornato alle Brignoline per
diventare un centro d'accoglienza): fu,
poi, 360 anni fa (1641) che venne istitui-
ta in Carignano la prima Casa Madre
(dove la Fondatrice visse gli ultimi anni
di vita e mor); fu, infine, 200 anni fa
(1801) che si rinvennero le sue spoglie
incorrotte nello scomparso monastero di
s. Chiara.
Animatore di questa giornata celebra-
tiva stato il Vescovo di Tortona, Mons.
Martino Canessa, che ha inizialmente te-
nuto un primo incontro nella Casa Ma-
dre di Marassi per evidenziare il messag-
gio della beata, rivolto verso il servi-
zio, intelligente, fedele e gratuito, che
ella mise in atto, dapprima verso la pro-
pria famiglia e successivamente verso le
problematiche assistenziali della Genova
del suo tempo: fu una organizzatrice
della carit ed un campione di autenti-
co servizio; in quest'ottica il presule ha
richiamato la necessit di rivolgere il
servizio in modo speciale verso quanti ci
sono pi vicini, secondo un concetto di
giustizia e di perdono; per questi
motivi, specialmente all'interno delle co-
munit religiose, deve essere particolar-
mente forte il senso di comunione fra-
terna, prezioso strumento per l'incre-
mento delle vocazioni, giacch chi si av-
vicina alla vita comunitaria deve trovare
un ambiente sereno e lieto, dove eserci-
tare al meglio i dettami della carit, il
tutto, naturalmente, con l'aiuto del Si-
gnore.
Successivamente la Superiora Genera-
le, Madre Maria Daniela Burol, ha pro-
spettato altri elementi utili per ulteriori
riflessioni individuali e collettive. Mons.
Canessa ha poi celebrato la Santa Messa
che, nonostante il giorno feriale, ha fat-
to registrare la presenza di numerosi fe-
deli, fra i quali il Presidente dell'Opera
Pia Avv. Musso Piantelli, ed il Segretario
Dott. Magaglio.
All'omelia il Presule ha nuovamente
ricordato come Genova abbia un pro-
fondo debito di gratitudine verso le Suo-
re Brignoline per il loro plurisecolare
servizio, che appunto la traduzione in
pratica di quanto ide nel '600 la Fonda-
trice; il concetto di perdono ha avuto
anche un riferimento al brano evangeli-
co del giorno (Lc 6, 27-38), mentre quel-
lo di giustizia stato inquadrato nelle
attivit quotidiane; ha raccomandato,
infine, di ascoltare molto la Parola di
Dio, facendola penetrare nel nostro inti-
mo e di essere particolarmente generosi
con chi ci vive accanto.
Al termine della Celebrazione Eucari-
stica la comunit, guidata dal Vescovo e
dalla Superiora Generale, si recata in
Carignano ed ha ripercorso, recitando il
Santo Rosario, la strada che, 360 anni
fa, port Virginia e le sue figlie verso la
prima Casa Madre, in via delle Bernar-
dine. Qui sorge attualmente un moder-
no caseggiato, che nel piano terreno
ospita un asilo infantile affidato alle stes-
se Brignoline e la ricostruzione della ca-
mera ove la beata mor e dove si venera
una sua reliquia.
Nell'attigua Cappella Mons. Canessa
ha parlato ancora della Fondatrice e del
suo coraggio di porre Dio innanzi tutto,
senza esitare e al di fuori delle conven-
zioni sociali e della mentalit di quei
tempi, donandosi agli altri in spirito di
assoluta gratuit: con questi presupposti
ha tracciato le direttive che le sue figlie
hanno adottato e mantenuto.
Il canto dei Vespri e la Benedizione
Eucaristica, hanno concluso questa gior-
nata indubbiamente ricca di elementi e
di messaggi, dai quali ognuno di noi
pu trarre spunti per un migliore servi-
zio verso gli altri e una pi efficace va-
lutazione di questa figura davvero ecce-
zionale.
GIUSEPPE PARODI DOMENICHI
Conclusa a Torino l'inchiesta diocesana per la beatificazione del bimbo morto dodicenne
Silvio Dissegna, un dono di Dio che si offerto a Ges Crocifisso
Era una giornata d'autunno quella di
venerd 26 ottobre 2001. Il clima pome-
ridiano era di primavera, con il sole dol-
ce e luminoso che, fugata la nebbia, illu-
minava il borgo dei Favari di Poirino
(Torino). La bella chiesa era preparata a
festa, colma di luce. Dalle ore 15 co-
minciata a giungere la gente: numerosi i
sacerdoti e i religiosi. Alle 17, quando
ormai la chiesa e la piazza erano total-
mente invasi da un popolo in preghiera
che sgranava il Rosario a Maria SS.ma,
giunto il Cardinale Severino Poletto,
Arcivescovo di Torino.
Ma chi il festeggiato tanto illustre?
Un ragazzo di 12 anni, Silvio Dissegna,
qui vissuto nello spazio di una breve ap-
parizione dal 1 luglio 1967 al 24 set-
tembre 1979 densa di luce, di amore
a Ges, di vita consumata dal cancro
nell'offerta del dolore e del sacrificio di
s a immagine del Crocifisso.
La festa per lui. L'8 febbraio 1995,
nella basilica dell'Ausiliatrice a Torino,
l'allora Arcivescovo Card. Saldarini,
mosso dalla fama di santit del piccolo
Silvio, aveva iniziato l'inchiesta diocesa-
na per la sua beatificazione-canonizza-
zione. Oggi, il Card. Poletto, suo succes-
sore, conclude la medesima causa, con
l'autorit di Pastore dell'Arcidiocesi.
All'inizio della Celebrazione, Mons.
Giovanni Luciano, Responsabile dell'Uf-
ficio diocesano delle Cause dei Santi, ri-
volgendosi ai presenti, spiega che Silvio
Dissegna avviato alla gloria degli alta-
ri, non come un ragazzo che ha sofferto
ed morto di cancro, ma per come ha
sofferto e ha accolto la croce nella fede
e nella configurazione a Ges Crocifisso,
in spirito apostolico e missionario per i
fratelli. In questa inchiesta non sono
mancate le difficolt, ma la singolare of-
ferta di Silvio a Dio risaltata ancora
pi luminosa. Sono seguiti la firma da
parte del Card. Poletto dei documenti
relativi alla causa destinati alla Con-
gregazione Vaticana e il giuramento del-
la Postulatrice, sr. M. Caterina Einaudi.
Ha proseguito Mons. Luciano: Sotto-
lineiamo come ha sofferto Silvio Disse-
gna, cio offrendo tutta la sua vita e la
sua sofferenza a Ges. Il suo eroismo,
nei lunghi mesi di dolore era stato
preparato da una vita di bont, di pre-
ghiera, di frequenza assidua e regolare
ai Sacramenti della Confessione e del-
l'Eucaristia, nel clima dell'ottima educa-
zione cristiana ricevuta dai suoi genitori.
Gi prima della malattia che lo ha colpi-
to, Silvio era avviato sulla strada della
perfezione. Nella sua fanciullezza cristia-
na, nella preghiera, nei comuni doveri
di ogni giorno, nelle piccole rinunce, in
cui gi diceva il suo s al Signore, si
preparato a dire il suo s sempre pi
grande nella sofferenza pi dura. Ha ac-
colto il dolore per amore di Ges, ha
voluto espiare per i peccati degli altri,
soprattutto per le bestemmie, e del
mondo intero, ha pregato giorno e notte
con infiniti Rosari alla Madonna, per la
Chiesa, per il Papa, per i sacerdoti, per i
missionari, per la conversione dei pecca-
tori.
Il Card. Poletto ha introdotto la Litur-
gia affermando che nell'atto di conse-
gnare l'ampia documentazione alla San-
ta Sede, dobbiamo ringraziare Dio per
il dono di Silvio alla Chiesa, per il dono
della sua santit che la Chiesa dovr ve-
rificare e, se Dio vorr, confermare.
Dopo la proclamazione delle letture il
Cardinale, commentando il Vangelo.
Non sempre ha detto sappiamo
accorgerci della presenza di Dio nella
nostra vita, nel nostro tempo, nella sto-
ria. Silvio Dissegna vissuto in mezzo a
noi come un segno della presenza di
Dio, con un suo significato preciso per
al comunit ecclesiale di Torino. Siamo
soliti dare poco valore ai bambini, ma a
12 anni esiste gi esiste da sempre
il progetto di Dio per ognuno. Si pu es-
sere santi, realizzando quella santit co-
mune, l'universale vocazione alla santit
(Lumen gentium, cap. 5), la santit che
avere Dio, la Trinit di Dio, dal giorno
del Battesimo. Ma c' pure un secondo
tipo ci santit ha aggiunto , quella
eccezionale, straordinaria, che la Chiesa
riconosce eroica. Ed ecco che davanti a
Silvio, al suo esempio, siamo invitati a
riconoscere il dono di questa santit
straordinaria. La santit del servo di Dio
Silvio Dissegna non frutto di propa-
ganda, di un libro, di un bollettino, di
immaginette diffuse, ma dono di Dio, da
Lui ricevuto: la Chiesa lo riconoscer se
verificher che Silvio ha corrisposto in
modo eroico a questa grazia. La santit
lo stile con cui Silvio ha vissuto la vita
e la sofferenza, con cui ha accolto in
modo eroico la croce, con serenit, con
la preghiera prolungata, con ricchezza
di intenzioni di offerta, l'offerta con Ge-
s Crocifisso. Alla luce del Vangelo di
oggi, che invita a riconoscere la presen-
za di Dio nella storia, siamo convinti
che Silvio sia santo.
Di qui il grande insegnamento per
noi ha proseguito il Porporato e il
nostro grazie che sale a Dio, per il dono
di Silvio: la Chiesa far a suo tempo,
ostensione di Silvio, di un ragazzo san-
to per la grazia di Dio e per la sua cor-
rispondenza alla grazia. Sul suo esem-
pio, dobbiamo avere il culto, la fedelt
alla grazia santificante di Dio in noi, la
cura di crescere nella sua grazia con
l'Eucaristia, di recuperare la grazia se
abbiamo commesso il peccato, mediante
la Confessione. Perch, sempre questa
grazia che ci fa santi. Preghiamo per la
glorificazione di Silvio Dissegna tra i
santi della diocesi di Torino e di tutta la
Chiesa.
Alle preghiere dei fedeli, la Postulatri-
ce, suor Maria Caterina ha ricordato le
intenzioni di preghiera e di offerta attor-
no a cui Silvio raccolse la sua vita e il
suo sacrificio: Oggi offro per il Santo
Padre e per la Chiesa. Oggi offro per i
sacerdoti. Oggi offro per la conversione
dei peccatori. Offro per le missioni e per
i missionari; Devo restare solo con Ge-
s, parlargli a lungo, dirgli tutto quello
che ho dentro il cuore. Ges vuole da
me molte sofferenze e preghiere; Ges
io soffro come quando tu trasportavi la
croce ed eri picchiato; le mie sofferenze
le unisco alle tue. Stammi vicino, o Ge-
s. Ogni mio dolore sia un gesto di
amore per te, o Ges. Al termine della
Santa Messa, il Card. Poletto ha salutato
e ringraziato i genitori di Silvio, Ottavio
Dissegna e Gabriella Martignon.
PAOLO RISSO
Il Centro di orientamento pastorale (Cop) e l'I-
stituto teologico leoniano annesso all'omoni-
mo Seminario Regionale delle Diocesi Suburbi-
carie del Lazio con sede in Anagni organiz-
zano, per luned 14 gennaio, il IV simposio teo-
logico-pastorale, offrendo Percorsi formativi al
matrimonio. L'incontro si svolge nel clima del
rinnovato interesse della Chiesa per la forma-
zione al sacramento nuziale. Suo obiettivo la
ridefinizione degli incontri di preparazione fino a
farne veri e propri cammini di fede per i giova-
ni, che spesso riprendono la vita cristiana dopo
anni di abbandono o di superficialit.
Destinato a presbiteri, associazioni, uffici pa-
storali, coppie di educatori e a religiosi e reli-
giose interessati all'accompagnamento spirituale
delle giovani coppie, il simposio di Anagni si
apre con il saluto del Vescovo di Anagni-Alatri,
Mons. Francesco Lambiasi, del rettore del Semi-
nario Giacomo Incitti, e del direttore dell'Istituto
teologico, Giovanni Tangorra. Introdurr i lavori
Mons. Domenico Sigalini, Vicepresidente del
Cop, con una relazione sul tema nuovi giovani,
nuovi percorsi di fede. Seguiranno un altro in-
tervento e il racconto di esperienze innovative
attivate dalla parrocchia romana di san Saturni-
no e dall'ufficio famiglia della diocesi di Latina-
Sezze-Priverno.
Le conclusioni sono affidate all'Arcivescovo
Gaetano Bonicelli, Presidente del Cop.

PAGINA
7 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 12 Gennaio 2002
AS|A
Il cammino
della Chiesa
Kazakhstan: iniziative di dialogo dopo la visita del Papa
KARAGANDA In comunione con Gio-
vanni Paolo II, pellegrino ad Assisi, il 24
gennaio si svolger a Karaganda, in Ka-
zakhstan, un incontro di preghiera pro-
mosso dalla comunit cattolica con la par-
tecipazione di rappresentanti musulmani.
Il Kazakhstan dove il Papa si recato
in visita dal 22 al 25 settembre 2001
un Paese a larga maggioranza islamica.
Le religioni, fonti di dialogo e di unit
tra culture e popoli il tema dell'incon-
tro che si terr nel pi importante teatro
di Karaganda. Certamente questa iniziati-
va contribuir in maniera decisa a incre-
mentare il dialogo che la visita del Santo
Padre ha gi fortemente promosso. Nes-
suno, infatti, in Kazakhstan ha dimenticato
le sue parole di grande apertura e di
grande testimone di Cristo.
Gi il 14 dicembre 2001, giornata dedi-
cata al digiuno nella preghiera per la pa-
ce, cattolici e musulmani kazakhi si sono
incontrati per vivere insieme questo signi-
ficativo momento. Anche in quella occa-
sione, i rappresentanti musulmani hanno
espresso la loro gioia per aver potuto ac-
cogliere Giovanni Paolo II in Kazakhstan:
si parlato di libert religiosa, di recipro-
co rispetto, di impegno ad essere sempre
costruttori di giustizia e di pace. Certa-
mente dopo la visita del Papa si intensi-
ficato il dialogo e, dunque, cresciuta la
possibilit di incontrarsi e di conoscersi
meglio.
La Chiesa cattolica che in Kazakhstan
sta ora proseguendo la propria missione
seguendo proprio l'esempio mostrato dal
Papa. La sua presenza, le sue parole,
l'Eucaristia da lui celebrata nella capitale
Astana, sono state un incoraggiamento
straordinario per i cattolici, a lungo perse-
guitati dal regime comunista.
BERNARDO ANTONINI
FILIPPINE Le reliquie del beato Annibale Maria Di Francia in pellegrinaggio nelle varie Diocesi
Un evento di fede che alimenta la devozione
e rafforza lo spirito di testimonianza cristiana
COREA Suor Seok-Win, disabile, offre con la pittura un forte messaggio di pace
Quando l'arte nasce dal dolore vissuto
nella serena accettazione della Croce
MACAO L'attivit della Chiesa dopo il 1999
Impegno vocazionale
e formazione dei laici
Quando l'arte nasce dal dolore vissuto
nella serena accettazione della croce.
Disabile, costretta in un letto, una
valente pittrice suor Yoon Seok-Win,
Madre Superiora delle Sorelle del Picco-
lo Ges, in Corea, e direttrice del mona-
stero a loro affidato. Al termine dell'u-
dienza generale dello scorso 19 dicem-
bre, nell'Aula Paolo VI, la religiosa ha
avuto la grande gioia di ricevere la be-
nedizione di Giovanni Paolo II. La sua
pittura rappresenta, anzitutto per lei, un
veicolo per proiettarsi nella dimensio-
ne trascendente e vivere cos in comu-
nione spirituale con Dio. Sempre nello
scorso dicembre stata allestita, presso
la Galleria d'arte La Pigna, a Roma,
una mostra dei suoi quadri, su iniziativa
dei Frati del Piccolo Ges, delle Sorelle
del Piccolo Ges, e dell'Ambasciata di
Corea presso la Santa Sede.
Suor Yoon Seok Win nata a Daeje-
ou, in Corea. Ha imparato presto a di-
pingere. Dopo essere stata battezzata,
entra nella Congregazione delle Suore
del Piccolo Ges. Partecipa alla mostra
organizzata in occasione delle Olimpiadi
che vedono protagonisti i portatori di
handicap. Nel frattempo completa il
corso biennale presso l'Istituto di teolo-
gia per i religiosi. Tra le cariche ricoper-
te, quella di Vice Direttrice del Movi-
mento Missionario di cultura nel mon-
do. Sono una portatrice di handicap
afferma la religiosa e ho scelto di vi-
vere la vita come suora e come pittrice.
Il mio lavoro non fa parte di nessuna
tendenza artistica, n vuole tradurre in
pratica nessuna tecnica in particolare.
Ho voluto, e voglio, esprimere semplice-
mente i miei sentimenti riguardo alla vi-
ta e il mio desiderio di stare insieme agli
altri, ricorrendo a tutte le risorse che il
mio fisico permette.
Quello che pi desidero sottolinea
di poter trasmettere, tramite i miei
quadri, la gioia e la pace. Vorrei che i
miei quadri fossero i quadri dell'anima,
che ricordino a tutti che la nostra esi-
stenza non deve concepire solo questo
mondo che vediamo davanti agli occhi,
ma anche quello invisibile e spirituale.
In Corea sono state fondate le Suore
del Piccolo Ges, una Congregazione
dove possono condurre vita monacale
anche i portatori di handicap. Grazie a
questa Congregazione evidenzia suor
Yoon Seok-Win ho potuto dedicare la
mia vita a Dio nonostante il mio handi-
cap. Cos sento il dovere di essere uno
strumento nelle mani di Dio come i sas-
si di David.
La religiosa pone poi l'accento sul fat-
to che in questa epoca, in cui il mondo
sta dimenticando Dio, in lei cresce
sempre pi l'urgenza di aiutare i porta-
tori di handicap esclusi dalla societ,
creando, tra l'altro, un istituto d'arte
per loro. Ecco allora che i fondi raccolti
in occasione della sua esposizione alla
Galleria La Pigna sono stati devoluti ai
fini della creazione di questo Istituto.
Un grazie particolare la religiosa lo ri-
volge a Padre Park Sung-Ku, che in Co-
rea ha fondato il monastero delle Suore
del Piccolo Ges, e che, tra l'altro, ha
celebrato recentemente il venticinquesi-
mo anniversario di ordinazione sacerdo-
tale.
E questo grazie ricambiato di cuo-
re da Padre Sung-Ku, Direttore dei Frati
del Piccolo Ges. Conosco suor Yoon
Seok-Win da sedici anni afferma .
In tutto questo tempo ho pregato che
amasse Dio pi di tutti gli altri e che vi-
vesse insieme a Lui. L'ho vista piangere
diverse volte, e anch'io mi sentivo triste
per lei. A fronte dei problemi che ci af-
fliggono prosegue il religioso ab-
biamo voluto vivere guardando solo a
Dio. Il mio auspicio che ella possa la-
vorare sempre con spirito vivo e parteci-
pe nell'ambito del Piccolo Ges. Nel-
l'osservare i suoi lavori afferma anco-
ra Padre Sung-Ku vi come la possi-
bilit di contemplare l'anima di Ges
che lei ama ogni giorno con crescente e
fervente devozione.
Sulla testimonianza di fede offerta dai
Frati del Piccolo Ges e dalle Suore del
Piccolo Ges si sofferma Mons. Andreas
Choi Chang-mou, Arcivescovo di Kwan-
gju. Essi afferma il Presule sono
ben consapevoli di come siano pesanti i
problemi legati ai disagi fisici e mentali.
E sanno altrettanto bene che la vita mo-
nacale, la quale dura per le persone
sane, pu essere, per certi versi, ancora
pi difficile per i portatori di handicap.
Al contempo per quest'ultimi la vita
monacale fonte di conforto cristiano,
riferimento essenziale nell'ora del dolo-
re, strumento privilegiato di comunione
con Dio. Ed in questa ottica che va vi-
sta ed apprezzata l'esperienza di fede e
di arte di cui protagonista suor Yoon
Seok-Win.
Nella Bibbia ricorda l'Arcivescovo
Andreas Choi Chang-mou c' scritto
che Ges richiedeva grande fede alla
persona disabile prima di curarla. Cos
quando abbiamo grande fede in Dio,
possiamo fare anche cose che le persone
sane non potrebbero. Essi devono essere
vicini a coloro che sono pi svantaggiati
per vivere insieme, in spirito di solida-
riet. E devono sempre ringraziare il Si-
gnore perch hanno il loro corpo sano.
In questo senso rileva infine il Presu-
le lo spirito e il modo di vivere dei
Frati del Piccolo Ges e delle Suore del
Piccolo Ges ci rinfrescano immettendo
in noi nuova linfa e nuovo vigore.
In occasione dell'inaugurazione della
mostra era intervenuto, tra gli altri, Sua
Eccellenza il Sig. Yang-il Bae, Ambascia-
tore di Corea presso la Santa Sede. Ho
incontrato per la prima volta suor Yoon
Seok-Win nel settembre del 2000, all'ae-
roporto di Fiumicino, in Roma. Rimasi
colpito nel vedere il suo sorriso dopo
molte ore di volo, e ci mi ha fatto pen-
sare all'immagine di Maria. Nonostante
la sua condizione in grado di dipinge-
re in modo meraviglioso e accurato.
L'Ambasciatore, nell'occasione, ha lo-
dato la grande forza di volont di suor
Yoon Seok-Win, che le permette di non
cedere allo sconforto, di non deprimersi,
di non arrendersi. Il suo esempio ha
affermato deve essere uno stimolo
per tutti a non farsi irretire dal dolore o
dalla noia, soprattutto un incentivo per
coloro che vivono situazioni di bisogno
e di difficolt.
Spesso, tra l'altro, proprio nelle perso-
ne segnate nel fisico sono custoditi
straordinari talenti spirituali. Ecco allora
che la testimonianza di fede offerta dalla
religiosa, e la sua esperienza a livello ar-
tistico, costituiscono un riferimento im-
portante per coloro che dentro di s
hanno grandi doni ma faticano ad ester-
narli e a valorizzarli.
Attraverso la pittura di suor Yoon
Seok-Win possibile raccontare l'amore
misericordioso di Dio per gli altri, anzi-
tutto per il prossimo sofferente. L'osser-
vatore cos chiamato a scorgere e a fa-
re propri i segni forti sottesi a questa
precisa e mirata dimensione artistica.
In questa prospettiva rileva Yeo-
Hyun Kwan, professore del Dipartimen-
to di Belle Arti presso l'Universit di
Koomin l'attivit artistica della reli-
giosa si configura come una vera e pro-
pria azione missionaria. Essa diretta a
sensibilizzare gli altri sull'amore miseri-
cordioso di Dio per le creature sofferen-
ti, sulla bellezza del creato, nonch sui
grandi valori umani, religiosi, spirituali
custoditi nell'interorit di ciascuno. L'ar-
te, ispirata dalla fede, ha il merito di
portare alla luce questi valori perch
vengano condivisi nella preghiera e nello
spirito di comunione. (g.n.)
Macao in cinese vuol dire porta
del mistero per ragioni che nessuno
spiega esattamente. Chi conosce la
citt pensa che il vero mistero sia ol-
tre la facciata della chiesa di s. Pao-
lo, costruita nel 1600 e considerata il
pi grande monumento cristiano del-
lEstremo Oriente, distrutta da un in-
cendio nel 1853.
Anche se della grandezza dun
tempo rimasto solo limponente
prospetto esterno, alto sopra una
lunga scalinata (in nessun altro posto
al mondo esiste qualcosa del genere),
la chiesa ha conservato quel senso di
sacro legato alle vecchie cattedrali di
casa nostra, mistiche, austere e cos
colme di sacro che sembrano una ca-
techesi vivente.
Le verit cristiane insegnate dai
missionari che arrivarono nellex pos-
sedimento portoghese intorno al 1513
con tre gesuiti al seguito dei marinai;
la testimonianza di fedelt al Vange-
lo, offerta anche a prezzo della vita;
lavamposto per levangelizzazione
dellOriente che vi fu costituito con il
St. Pauls College, possono durare
pi dun edificio che cede alle vicissi-
tudini del tempo.
Dalla fine del 1500 centinaia di
missionari hanno raggiunto la gente
delle maggiori nazioni dellEstremo
Oriente attraverso questo lembo dA-
sia grande quanto lisola di Lipari
(36.000 kmq) che limperatore cine-
se, grato per essere stato aiutato a ri-
pulire i mari da un terribile pirata,
concesse ai portoghesi, a cui rima-
sto per quasi quattro secoli e mezzo.
Padre Manuel Texeira, uno dei pri-
mi tre gesuiti sbarcato a Cidade do
Santo Nome de Deus de Macau (il
nome completo in portoghese) riten-
ne il luogo molto adatto per bussare
alla porta della Cina con santa vita e
dottrina; ricevere i missionari del
Giappone in viaggio, fornirli delle co-
se necessarie e favorire i negozianti
giapponesi che arrivano a Macao.
Nonostante una progressiva immi-
grazione cinese e il ritorno alla sovra-
nit di Pechino (29 dicembre 1999),
Macao avvolta in unatmosfera tipi-
camente latina, pi o meno come
lindiana Goa, altro ex possedimento
portoghese asiatico. Le strade, le ca-
se, le chiese, le famiglie miste, nate
dallunione di cinesi ed europei,
esprimono la grande armonia che c
tra oriente e occidente: la stessa reli-
giosit ha tracce lusitane e rivela il
felice incontro che si avuto tra la
cultura europea e quella locale.
Basti pensare alla solennit con cui
il 13 maggio si celebra la festa della
Madonna di Fatima, a cui partecipa-
no tutti.
Macao gode di una larga autono-
mia, in base al principio un Paese,
due sistemi, gi applicato a Hong
Kong, laltra amministrazione specia-
le, resa alla Cina dagli inglesi nel lu-
glio del 1997. Dei circa 450 mila abi-
tanti, di cui 30 mila sono cattolici, la
maggioranza cinese e questo, dal
punto di vista sociale, ha reso prati-
camente indolore il passaggio del di-
cembre 99.
La gente in fondo non dispiaciu-
ta di essere tornata sotto la sovranit
cinese, come dimostra il fatto che
lemigrazione stata contenuta ri-
spetto a quella che ha colpito Hong
Kong, ha detto il missionario com-
boniano P. Daniel Cerezo, a Macao
dal 1991. Per 50 anni ha aggiunto
il missionario goderemo di uno
statuto di autonomia, ma la gente sa
che deve fare riferimento alla Cina.
troppo presto per fare unanalisi
dei nuovi equilibri, ma posso dire
che lanno trascorso serenamente,
nonostante le tensioni socio-economi-
che create dalla recessione asiatica,
che ha colpito duramente anche Ma-
cao.
Secondo P. Cerezo la vita della
Chiesa, nonostante gli immancabili
problemi comuni a tante altre Chiese
locali, buona. La nostra attivit
pastorale ha detto non ha subi-
to alcun cambiamento e la presenza
della Chiesa nel tessuto sociale conti-
nua ad essere forte anche per la pre-
senza di tante scuole cattoliche.
Ne abbiamo oltre 70 e sono fre-
quentate da circa 30 mila alunni/e
che vanno dalla scuola materna agli
istituti tecnici; dallaccademia di mu-
sica alla scuola per infermieri e allu-
niversit cattolica, patrocinata a suo
tempo dal Portogallo e approvata
dalla Cina. Considerata limportanza
che nella cultura cinese ha il mae-
stro, per la saggezza che egli sa tra-
smettere, esse hanno una grande in-
cidenza sociale.
Voglio comunque sottolineare che
linsegnamento non lo strumento
per promuovere le conversioni perso-
nali, per le quali (se ci sono) rimane
legata alla pastorale delle parrocchie.
La scuola aiuta a formare la persona
sui solidi princpi della dignit, della
morale e della giustizia, rendendola
terreno fertile per lannuncio della
Parola di Dio. La gente ha grande fi-
ducia nella qualit delle scuole catto-
liche e lo dimostra il fatto che la
quantit di iscritti appartenenti ad al-
tre religioni elevata.
Le altre religioni sono il buddi-
smo, il taoismo e il confucianesimo,
a fianco di una notevole presenza
protestante, che fa capo a una cin-
quantina di chiese, con una media di
50 fedeli ciascuna.
I cattolici, guidati dal Vescovo
Mons. Domingos Lam Ka Tseung,
sono distribuiti in sei parrocchie e so-
no assistiti da 87 sacerdoti (di cui 42
diocesani), 56 religiosi e 176 suore,
impegnate soprattutto nella direzione
di 67 istituti educativi e 33 di benefi-
cenza.
Recentemente, grazie al gesuita P.
Ruiz, i sacerdoti visitano periodica-
mente alcuni villaggi poveri del sud
della Cina e assistono un gruppo di
lebbrosi della Provincia del Guan-
gdong, servizio lodato anche dal go-
verno centrale.
Potremmo fare di pi ha detto
P. Cerezo se avessimo pi voca-
zioni. Invece il seminario da anni
vuoto e lultimo sacerdote locale
stato ordinato una decina di anni fa.
Le cause della crisi delle vocazioni
sono ovviamente molteplici, anche se
si possono ridurre essenzialmente a
due: il consumismo, nel quale vive
gran parte della gente (il turismo e il
casin pesano negativamente sul fat-
to religioso) e linflusso della cultura
cinese, per la quale i figli maschi
debbono proseguire il cognome della
famiglia.
Tra noi sacerdoti, comunque
aggiunge P. Cerezo c molto otti-
mismo, perch possiamo agire in ca-
sa nostra e addirittura sbarcare nel
continente con Internet (immense le
possibilit di comunicazione che esso
ha aperto), e particolarmente con i
nostri laici, i quali, grazie al loro
comportamento e ai frequenti viaggi,
possono testimoniare i valori dei
principi cristiani.
Proprio per questo la nostra pa-
storale volta soprattutto alla loro
formazione: essi possono essere le-
vangelico lievito che mettiamo nelle
mani di Dio, il quale, essendo il Si-
gnore dei giorni e il padrone delle
ore, conosce i tempi e i momenti
per far fermentare la massa.
EGIDIO PICUCCI
GA3||||| N|C|
Un avvenimento ricco di spiritualit
per i fedeli delle Filippine: nei giorni
scorsi, fino al 2 gennaio, le reliquie del
beato Annibale Maria Di Francia, Fon-
datore dei Rogazionisti e delle Figlie del
Divino Zelo, sono state portate, in pel-
legrinaggio, nelle diverse Diocesi del
Paese.
Questo significativo avvenimento si le-
ga alle celebrazioni organizzate, in tutto
il mondo, in occasione dei 150 anni dal-
la nascita del sacerdote di Messina (5 lu-
glio 1851). Il beato morto nel 1927 ed
stato beatificato da Giovanni Paolo II il
7 ottobre 1990.
Madre Licia Capizzi, Superiora delle
Figlie del Divino Zelo per le Filippine,
ha definito la presenza delle reliquie nel
Paese una grazia ed una benedizione.
Al contempo sottolinea che questa pre-
senza deve costituire un forte stimolo a
vitalizzare l'impegno di missione svolto
dalle Figlie del Divino Zelo. Un impegno
che deve essere condotto evidenzia la
Superiora Generale con sempre cre-
scente zelo pastorale.
I tratti salienti
di un intenso apostolato
Il pellegrinaggio delle reliquie sta-
to al contempo occasione per richiama-
re nel corso delle diverse celebrazioni
svoltesi nelle Diocesi filippine i tratti
salienti della figura e dell'opera di apo-
stolato di Padre Annibale. Sacerdoti e
religiosi, nei diversi incontri con i fedeli,
hanno voluto richiamare la loro atten-
zione sul valore profetico di una testi-
monianza che, col tempo, attinge sem-
pre nuova forza e attualit.
I sacerdoti filippini hanno, per esem-
pio, insistito sul pensiero del beato ri-
guardo al sacerdozio. Padre Annibale
amava ripetere che il sacerdote non
un numero, non un ordine in una
societ rigida: egli invece un dono del
Signore, del padrone della vigna. Perci
Rogate Dominum ut operaios mittat.
Nel sondare le ragioni della persisten-
te attualit della testimonianza di fede
offerta da Padre Annibale Di Francia,
stato ricordato, nel corso del pellegri-
naggio delle reliquie, il messaggio di
Giovanni Paolo II, nel maggio 1997, in
occasione del centenario della fondazio-
ne dei Rogazionisti.
I valori perenni
del Rogate
In un passo di questo messaggio Gio-
vanni Paolo II rilevava che della pre-
ghiera del Rogate Annibale Di Francia
ha messo in luce quelle condizioni e
quelle caratteristiche che la rendono
opera ecclesiale per eccellenza e suscita-
trice di frutti copiosi per la Chiesa e per
il mondo.
Madre Licia Capizzi sottolinea che ad
accogliere le reliquie di Padre Annibale
sono stati riuniti alunni e alunne di di-
verse scuole per far vivere loro un forte
momento di spiritualit e di preghiera.
Al contempo pi di cento ragazzi orfani,
insieme a seminaristi e sacerdoti appar-
tenenti al villaggio dei Ragazzi di san-
t'Antonio, a sud di Manila gestito
dai Rogazionisti hanno portato le re-
liquie del beato lungo le strade, svento-
lando verso il cielo, in segno di letizia
spirituale, bandierine gialle.
La processione, dipanatasi per qual-
che chilometro, si conclusa nella cap-
pella della chiesa delle Figlie del Divino
Zelo, dove le reliquie sono state esposte
per la venerazione dei tanti fedeli conve-
nuti.
La fervente venerazione
dei fedeli
Anche le Figlie del Divino Zelo, nel vi-
vere in comunione spirituale con i fedeli
questo avvenimento di fede, hanno volu-
to rivisitare alcuni fondamentali aspet-
ti dell'opera di apostolato promossa dal
beato Annibale.
L'accento, le religiose, l'hanno posto
sulla sua precipua qualit di anticipato-
re e maestro della moderna pastorale
vocazionale. questa, infatti, la defini-
zione che Giovanni Paolo II ha dato di
Padre Annibale Di Francia nel giorno
successivo alla sua beatificazione. Nella
colletta della Messa in onore del beato,
la Chiesa lo proclama insigne apostolo
della preghiera per le vocazioni.
Le religiose nel corso del pellegri-
naggio delle reliquie hanno ricorda-
to che egli fond le due Congregazioni
dei Rogazionisti e delle Figlie del Divino
Zelo affinch si impegnassero a pregare
perch gli operai evangelici fossero nu-
merosi e santi; a sostenere con forza la
necessit di questa preghiera; ad agire a
favore delle vocazioni; a cercare di esse-
re essi stessi operai della messe nelle
attivit apostoliche a favore delle peco-
re senza pastore, cio i poveri e i pi
svantaggiati.
Sulla base di questi fondamentali va-
lori, le Figlie del Divino Zelo sottolinea-
no quindi che per i fedeli delle Filippine
la presenza delle reliquie non pu non
esercitare una forte risonanza diretta a
vitalizzare i diversi aspetti di una testi-
monianza di fede che si vuole credibile
e incisiva.
L'impegno pastorale svolto dai fedeli
filippini rilevano le religiose sem-
pre molto intenso, ma ha bisogno, al
tempo stesso, di modelli, di riferimenti,
di esempi cui attingere sempre nuove
forti motivazioni. Ed chiaro che in An-
nibale Di Francia i fedeli filippini possa-
no riconoscere un vero e proprio model-
lo di testimonianza cristiana.
Essere operai
nella vigna del Signore
Nella solenne circostanza non poteva-
no mancare anche i richiami ad alcuni
sentenze formulate da Padre Annibale
nel contesto della sua predicazione. Le
Figlie del Divino Zelo ricordano che il
beato si lamentava spesso in questo mo-
do: Si fanno preghiere diceva per
la pioggia, per le buone annate, per la
liberazione dai divini castighi e per cen-
to altri argomenti umani, e si tralascia
di pregare il Sommo Dio perch man-
di buoni operai evangelici alla mistica
messe.
Come pure ricordano che, al fine di
affermare il primato della preghiera nel-
la pastorale vocazionale, il Di Francia
affermava che le vocazioni, come la gra-
zia efficace, debbono scendere dall'alto,
e se non si prega, se non si esegue il co-
mando dato da Nostro Signore Ges
Cristo con quel divino Rogate, vocazioni
dall'alto non scendono.
Le Figlie del Divino Zelo richiamano
quindi la lezione del beato per cui le vo-
cazioni vere e potenti non sono opera
umana, ma divina, sono frutto pi
della preghiera che del lavoro e dei
mezzi materiali.
La presenza delle reliquie valsa an-
che per soffermarsi, nella riflessione,
sull'opera di apostolato svolta dalle reli-
giose sulla base dell'eredit spirituale la-
sciata dal beato. Da segnalare, al riguar-
do, che esse hanno fatto costruire nel
1988 un asilo ed una scuola elementare
da loro poi gestite.
In questa iniziativa si legge il fermo
proposito delle religiose di curare l'edu-
cazione umana e religiosa dei pi piccoli
per poi avviarli ad una matura testimo-
nianza di fede. L'azione delle Figlie del
Divino Zelo comprende inoltre la gestio-
ne di un centro di cura dove operano
come volontari medici e infermieri per
prestare la loro opera a sostegno dei po-
veri che vivono nei diversi villaggi. Infat-
ti vi sono numerose famiglie che sono
nell'indigenza e che quindi non si posso-
no permettere di acquistare medicine,
tanto meno quelle costose.
Madre Capizzi spiega che nelle Filip-
pine, nell'ambito della Congregazione,
operano trentatr religiose, trentuno fi-
lippine e due italiane. Vi sono poi sei
novizie e sei aspiranti. Le religiose han-
no poi una loro scuola nella Diocesi di
Laoag. Al contempo insegnano nelle al-
tre scuole presenti nella Diocesi.
La Congregazione ha inoltre centri di
spiritualit dove, durante l'anno, sono
organizzati incontri di preghiera e di
studio a sostegno delle donne che inten-
dono operare una matura e mirata scel-
ta vocazionale. Nelle Filippine i Padri
Rogazionisti promuovono numerose atti-
vit di solidariet. Gestiscono, tra l'altro,
due orfanotrofi, scuole e centri di for-
mazione. un'attivit che, lungo il sol-
co tracciato dal Fondatore, coniuga in
felice sintesi l'impegno educativo, il ver-
sante culturale,la dimensione caritativa.
Della chiesa di san Paolo rimasta solo la facciata.
Il luogo di culto, costruito nel 1600, fu distrutto da un incendio nel 1853
Giovanni Paolo II benedice suor Yoon Seok-Win al termine dell'udienza generale
svoltasi nell'Aula Paolo VI il 19 dicembre scorso
Padre Annibale Maria Di Francia
beatificato il 7 ottobre 1990

COMMERCIO Attenzione ai prezzi in euro
Cominciano i saldi
Controlli nei negozi
Campidoglio:
Mario Di Carlo
nominato assessore
alla Mobilit
Sanit: a Valmontone
eliambulanze anche
di notte grazie all'Acea
Viabilit: svincoli
nuovi sull'Aurelia
e ampliamento
della Salaria
PAGINA
8 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 12 Gennaio 2002
A |MA
o curo c| p. |oonorco Sop|onzo. |.C.|.
12 GENNAIO 2002
Sabato del tempo di Natale -
Feria (bianco) - Messa mattuti-
na della feria - Lezionario: 1
Gv 5, 14-21; Salmo 149; Gv 3,
22-30 - Liturgia delle Ore (fino
a Nona): Sabato II sett. - Ufficio
della feria - Primi Vespri della
Festa del Battesimo del Signo-
re - Messa vespertina (bianco):
tutto come alla Messa di do-
mani
13 GENNAIO 2002
Battesimo del Signore - Festa
(bianco) - Messa propria, Glo-
ria, Credo - Lezionario: 1) Is
42, 1-4.6-7: Ecco il mio servo
nel quale mi sono compiaciuto
C' talvolta, quando si guar-
da ai giovani, con i problemi
e le fragilit che li segnano
nella societ contempora-
nea, una tendenza al pessi-
mismo.
(Novo Millennio ineunte, 9)
RADIO
VATICANA
OM: 1530 kHz - 196 metri
(Per la zona di Roma
anche Onda Media 527 kHz
e FM 93.3 e 105 MHz)
OC: nelle bande 49, 31, 25 e 19 metri
SABATO 12 GENNAIO
00.10: Studio A
7.20-17.30-23-24: Orizzonti Cri-
stiani
7.30: Santa Messa in latino
8-12-14-15-16-18-21-23.30: Radio-
giornale
9.55: Dalla Cappella Sistina,
Santa Messa con amministra-
zione del Battesimo celebrata
dasuaSantit Giovanni Paolo II
16.30: Il Carillon del Sabato di
M. DiBattista/M.Lalia/P.Morelli
17: Liturgia delle Ore: Celebra-
zione dei Vespri in latino
20.20: Programma tedesco: Lea
Ackermann - Kommentar der
Woche - Gisbert Greshake, Frei-
burg - Sonntagsbetrachtung
zum Credo - Ich glaube...
20.40: Recita del Santo Rosario
in latino
21.30: Programma francese:
Baptme de Jsus: Dieu le Pre
nous prsente son Fils
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
DOMENICA 13 GENNAIO
00.10: Studio A
7.20-15.30-17.30-23-24: Orizzonti
Cristiani
7.30: Santa Messa in latino
9.30: S. Messa in italiano
11.55: In diretta da Piazza San
Pietro: Angelus, recitato dal
Santo Padre Giovanni Paolo II
14-15-16-18-21-23.30: Radiogior-
nale
16.30: Musica per tutti condotta
da Irio Fantini
17: Liturgia delle Ore: Celebra-
zione dei Vespri in latino
20.20: Programma tedesco: Aldo
Parmeggiani - Der runde Ge-
burtstag - Hans Maier 70 Jahre
- Professor fr Politik - Aus der
Sendereihe - Menschen in der
Zeit
20.40: Recita del Santo Rosario
in latino
21.20: Programma esperanto
21.30: Programma francese:
L'invit du dimanche
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
SABATO 12 GENNAIO
24: Rosario biblico (versione in-
glese)
2.45-19.30-22.30: Notiziario
7.25: Rubrica: Chiesa in cammi-
no: Malta
9: In diretta dalla Cappella di
Telepace in Roma:SantaMessa
9.45: Rosario biblico
12.30: Cappella di Telepace in
Roma: Santa Messa
16: In diretta dalla Cappella di
Telepace in Roma: Santo Rosa-
rio e Adorazione eucaristica
DOMENICA 13 GENNAIO
24: Rosario biblico (versione te-
desca)
2.40: Notiziario
7.05: Rubrica: Chiesa in cammi-
no: Estremo Oriente
9: In diretta dalla Cappella di
Telepace in Roma:SantaMessa
9.45: Rosario biblico
12: In diretta da Piazza San Pie-
tro: Angelus, recitato dal Santo
Padre Giovanni Paolo II
12.15: Sala Regia in Vaticano:
Udienza del Santo Padre Gio-
vanni Paolo II al Corpo Diplo-
matico (replica)
14-22.30: Angelus, recitato dal
Santo Padre Giovanni Paolo II
(replica)
16: In diretta dalla Cappella di
Telepace in Roma: Santo Rosa-
rio e Adorazione Eucaristica
- Salmo 28: Gloria e lode al tuo
nome, o Signore; 2) At 10, 34-
38: Dio consacr in Spirito San-
to Ges di Nazareth - Vangelo:
Mt 3, 13-17: Appena battezzato,
Ges vide lo Spirito di Dio veni-
re su di lui - Liturgia delle Ore:
Ufficio della Festa - Termina il
tempo di Natale
nale per inasprire le pene in materia di
vendite straordinarie non autorizzate.
Servirebbe un provvedimento che col-
pisca limmagine dellattivit ha ag-
giunto come la chiusura forzata per
alcuni giorni. Sulla stessa linea il presi-
dente provinciale di Federabbigliamento
della Confcommercio di Roma, Roberto
Polidori, che si anche appellato allas-
sessore Valentini perch rafforzi i con-
trolli per far rispettare la norma che vie-
ta vendite straordinarie e dia disposizio-
ne di fare ai negozianti una multa per
ogni giorno di saldi fasulli.
A Roma e in tutto il Lazio da sabato
inizieranno i saldi. Le tradizionali vendi-
te di fine stagione con cui gli operatori
sperano di risollevare i bilanci e i consu-
matori di fare buoni affari dureranno 6
settimane. Occhi puntati sui prezzi che
potrebbero arrivare ad indicare 5 cifre.
Oltre alla percentuale di sconto, infat-
ti, la legge impone ai commercianti di
esporre il prezzo intero e a quello ribas-
sato in euro e non saranno pochi coloro
che, in questo periodo di doppia circola-
zione della moneta mostreranno i 2 co-
sti anche in lire. stato questo il consi-
glio di Confcommercio e Confesercenti
ai propri aderenti. A controllare che tut-
to si svolga secondo le norme saranno i
vigili urbani. A Roma, su mandato del-
lassessore al Commercio Valentini, una
squadra di ispettori annonari sta effet-
tuando dal 18 dicembre ispezioni a cam-
pione nei negozi. Gli ispettori accertano
che tutti i costi siano stati convertiti in
euro e li annotano insieme ad indicazio-
ni sulla merce esposta per verificare poi
che durante i saldi vengano venduti gli
stessi articoli, con sconti del prezzo ori-
ginario. Per chi tenta la truffa sono pre-
viste multe da 1 a 6 milioni.
Una cifra irrisoria, quella. Non im-
pensierisce minimamente i pi furbi che
organizzano saldi anticipati e vendite
straordinarie in ogni momento dellan-
no, anche adesso quando sono espressa-
mente vietate, ha detto il presidente
provinciale della Confesercenti di Roma
Antonio Nori, che con la sua associazio-
ne promotore di una campagna nazio-
Due operai di una ditta appalta-
trice dellItalgas sono rimasti
ustionati in un infortunio avvenu-
to, nella notte tra gioved e vener-
d, durante i lavori di scavo a
Monte Mario. I due, che erano al
lavoro con la ruspa, sono stati im-
provvisamente investiti da una
fiammata, dovuta ad un corto cir-
cuito, perch la ruspa ha danneg-
giato una conduttura dellAcea. I
due operai sono stati portati al-
l'ospedale. Il pi grave guarir in
20giorni,laltro in una settimana.
Incidente sul lavoro:
feriti due operai
a Monte Mario
Lampliamento delle vie Aurelia e Sa-
laria stato al centro di unaudizione
che si svolta in commissione lavori
pubblici e trasporti della Pisana, presie-
duta da Stefano De Lillo. Hanno parte-
cipato, tra gli altri, lassessore regionale
ai Trasporti Francesco Aracri e il senato-
re Angelo Cicolani, componente della
commissione lavori pubblici del Senato.
De Lillo ha annunciato il finanziamen-
to regionale di 2 miliardi per la realizza-
zione di un nuovo svincolo per Ladispoli
Nord e Cerveteri ed il prossimo avvio
dei lavori per uno svincolo a Palidoro,
per un nuovo ponte sul Rio Palidoro e
per un nuovo svincolo a Ladispoli Sud.
Per la Salaria De Lillo ha dato notizia
del finanziamento di 440 miliardi per
lampliamento dellarteria che collega
Roma e Rieti. Duecentoquaranta miliar-
di arriveranno dalla Finanziaria 2000, gli
altri dalla legge Obiettivo. Il presidente
della Commissione ha informato che so-
no in dirittura di arrivo le progettazioni
dei tratti della Salaria tra Passo Corese e
Rieti e tra Settebagni e Monterotondo.
Dobbiamo registrare ha detto il se-
natore Cicolani un nuovo spirito di
collaborazione tra Governo e Regione
che siamo certi porter a risultati. La si-
tuazione di particolare urgenza per la
Sabina ma il nuovo spirito collaborativo
tra Governo, Regione e Provincia di Ro-
ma sta dimostrando efficacia riguardo
alla realizzazione degli svincoli autostra-
dali di Guidonia e Castelnuovo di Por-
to. Per la viabilit ha spiegato De
Lillo miriamo allintegrazione tra
grandi arterie e territorio attraversato.
PARCHI Solo da pochi mesi 30 ettari sono diventati oasi naturalistica
Villa Ada: respiri antichi
e salubri dimenticando la citt
le attribuito dal Re alla sua prosperosa
Rosa Vercellina.
Ecco, ancora, il Belvedere Rond con
l'attigua Coffee House o Tempio di Flo-
ra, neoclassico, con vetrate e nicchie.
Vasi d'agrumi al centro dello spiazzo e
una bella fontana in ghisa. Quindi l'im-
mancabile Giardino Segreto, omaggio di
Vittorio Emanuele III alla regina Elena.
La visita prerogativa dei guardiani.
LAURA PICCINELLI
Il parco di Villa Ada, nato per usi
agricoli, fu progressivamente sistemato
a luogo di svago e rappresentanza, as-
sieme all'edificio residenziale divenuto
dimora dei Savoia dall'inizio del secolo
scorso fino alla proclamazione della Re-
pubblica Italiana. E fu proprio la Casa
regnante ad apportare al sito migliorie e
abbellimenti, valorizzandone la storicit
evidenziata dai resti dell'antica Antem-
nae (ante amnem, davanti al fiume)
come si chiamava il nucleo urbanistico
sull'omonimo monte, alla confluenza del
Tevere con l'Aniene. Vi si trovano anche
le catacombe di Trasone e di Priscilla.
In origine, insomma, Villa Ada era un
complesso di poderi, vigne, boschi, can-
neti e colture. Fra tanta campagna, ogni
tanto un villino, un palazzotto. Gli anti-
chi proprietari ne scelsero uno, bene
orientato e predisposto a un ruolo privi-
legiato. Villa Ada, appunto, a cui si ac-
cede dalla Salaria, dalle vie di Ponte Sa-
lario, di Monte Antenne, Panama.
Siamo a ridosso di Roma e questa va-
stissima area verde davvero un invito
a correre incontro alla natura. Lo abbia-
mo raccolto, l'invito, servendoci della bi-
cicletta. Due ruote fruscianti sui vialetti.
Fruscianti perch attorno c' silenzio, i
rumori della citt giungono attutiti. Non
siamo soli. Altre due ruote ci precedo-
no, ci seguono, si affiancano. Altri visi-
tatori passeggiano. C', inevitabile, chi
fa jogging, chi assapora il piacere d'una
palestra en plein aire, chi sosta con il
giornale che per un po' attrae e subito
distrae. Se si venuti a Villa Ada per sa-
lubri attivit, meglio lasciare le notizie
per dopo. Tanto, si direbbe che le belle
notizie non ci siano pi. Rallegrano in-
vece i conigli selvatici, gli scoiattoli an-
cora restii alla confidenza. E poi le pine-
te, i boschi di leccio, le querce maestose
ognuna delle quali portatrice di leg-
genda. Le biciclette si possono anche af-
fittare. Ampie, le aree attrezzate per i
giochi dei bambini, finalmente liberi per
la tranquillit dei loro genitori.
Da un paio d'anni, trenta ettari del
Parco sono destinati a Oasi naturalistica
urbana, gestita dal WWF e dotata di
pannelli informativi. Pi di mezzo secolo
trascorso dalla partenza dei Savoia per
l'esilio, alla quale succedette oltre un de-
cennio di semiabbandono del luogo. Poi,
un contenzioso fra demanio e antichi
proprietari, la divisione in due parti del-
la Villa, la sua apertura al pubblico, ap-
punto per una met, sul finire degli anni
Sessanta. Quindi l'intera acquisizione,
per un insieme di centosessanta ettari,
una superficie maggiore di quella di Vil-
la Borghese e seconda soltanto a Villa
Pamphili. E oggi vi troviamo, tutti facil-
mente percorribili, vari e interessanti iti-
nerari. Diciamo che, in circa tre ore, si
riesce a padroneggiare buona parte delle
attrazioni estetiche, compresi tigli, ci-
pressi e cedri dell'Himalaya che copro-
no, con palme di varie specie, le pendici
di Monte Antenne. Sul Colle delle Caval-
le Madri, vicino a Villa Polissena, anco-
ra palme e cedri con pini e oleandri, e
ovunque vialetti bordati da bosso e ligu-
stro.
Meritano una visita, come sentenzia-
vano le antiche guide del Touring, la pa-
lazzina reale, le scuderie, il fienile, la
Torre neogotica in mattoni rossi. La Pa-
lazzina Reale sede dell'ambasciata d'E-
gitto, rigidamente sorvegliata, non visi-
tabile: bisogna contentarsi d'uno sguar-
do d'assieme. Il Fienile ospita attual-
mente una scuola d'equitazione. Si pro-
segue, per vallette e declivi erbosi. Un
laghetto e attorno alberi d'acacia. Poi
un secondo laghetto, dove la valle s'in-
fossa in un viale ombroso, si fa lambire
da un ruscello, si riallarga su una mac-
chia di querce da sughero.
Raggiungiamo il terzo laghetto, che
non vorrebbe il diminutivo, stante la sua
dimensione ragguardevole, con un'isola
nel centro dove in estate si tengono con-
certi e spettacoli. Si susseguono le aree
predisposte per i giochi infantili e si co-
steggia Colle Roccolo. Ecco la sorgente
che alimenta il ruscello, e ancora stradi-
ne e viottoli un tempo battute dagli zoc-
coli dei cavalli trainanti le vetture reali.
Di nuovo viali e boschetti. I Savoia, nel
sistemare il parco, misero a dimora die-
cimila piante che, come tutto quanto vi-
ve, hanno bisogno d'essere accudite, po-
tate, per trasmettere il loro messaggio
estetico e salutistico.
Ciascun sentiero segnato in punti-
gliose nomenclature. Questo nel quale ci
addentriamo conduce alla pineta sul
Colle della Vigna Vecchia, che dovette
cedere i suoi pampini alle esigenze di
rappresentanza dei Reali. E c' un rifu-
gio antiaereo fatto costruire dai Savoia
nel corso della Seconda Guerra Mondia-
le. Pensando a certi raccapricci d'oggi,
esso quasi intenerisce in fatto di sicurez-
za tra adesso e allora. Rustici ponticelli,
per un'effusione, per una fotografia ro-
mantica con la ricerca della giusta posa.
verosimile. Qui, Vittorio Emanuele II,
amante della caccia e dei forti sapori
agresti, non doveva trovarsi troppo a
suo agio, quando ne stabil la propria
residenza ma solo per quattro anni, dal
1872 al '76, e meno che mai il luogo era
congeniale alla Bela Rosin, la popola-
na monferrina che ne sarebbe diventata
moglie morganatica. Infatti, per lei, fu
attrezzata Villa Mirafiori, sulla Nomen-
tana. Mirafiori, cio il predicato comita-
MOSTRA Quasi 130.000 visitatori alla rassegna di Palazzo Valentini che gioved ha chiuso i battenti
Successo per il viaggio tra le opere restaurate nella provincia
No del sindaco
alla presenza
di un distributore
di benzina
vicino alla scuola
Convocata dal prefetto
una conferenza regionale
delle Forze dell'ordine
per contrastare
l'immigrazione clandestina
Monossido di carbonio
da una stufa: 2 anziani
morti a Tivoli
Due anziani di Tivoli sono stati uc-
cisi dalle esalazioni di monossido
di carbonio provocate, a quanto
sembra, da una stufa difettosa. I
corpi sono stati trovati nella tarda
mattinata di ieri, gioved, allinter-
no della loro abitazione in via Ro-
dolfo Lanciani. Secondo i primi ac-
certamenti medico-legali, la morte
di Domenico e Antonietta Ricci, 75
e 71 anni, risalirebbe a mercoled
sera. Ad accorgersi del decesso il
figlio, avvisato dalla domestica che
alle 11 di ieri ha suonato pi volte
allingresso dellabitazione senza
ricevere risposta. Luomo stato
trovato in cucina, dove si trovava
la stufa a gas, appoggiato ad un
tavolo, la donna stesa sul letto. La
procura di Tivoli ha aperto unin-
dagine. Sui corpi dei due anziani
sar disposta l'autopsia.
Droga: marijuana
in una buca
nel Circo Massimo
Circa 40 grammi di marijuana era-
no nascosti in una buca allinterno
del Circo Massimo. Lo hanno sco-
perto i Carabinieri della compa-
gnia Eur, dopo aver arrestato in
flagrante due spacciatori di 47 e 35
anni, rispettivamente di nazionalit
moldava e macedone, mentre ce-
devano la marijuana a un giovane
acquirente di 21 anni, che stato
segnalato alla prefettura. Altri due
spacciatori di marijuana, di 33 e 21
anni, trovati in possesso di cin-
quanta grammi della sostanza stu-
pefacente, sono stati sorpresi in
flagrante reato dai Carabinieri del-
la compagnia Trionfale, sulla via
Cassia.
Mario Di Carlo, attuale amministrato-
re unico dellAtac, la societ coordinatri-
ce del trasporto capitolino, il nuovo
assessore comunale alla Mobilit. La de-
cisione stata presa gioved pomeriggio
dal Sindaco Walter Veltroni dopo le di-
missioni date mercoled da Simone Gar-
gano, dopo 6 mesi di mandato.
La scelta caduta su Di Carlo pro-
prio in virt scritto in una nota del
Campidoglio delle caratteristiche di
competenza e professionali manifestate
in questi anni alla guida della pi gran-
de azienda di trasporto della Capitale e
dei risultati fin qui ottenuti in termini di
efficienza dei servizi e di risanamento
aziendale.
Questo elemento, assieme allistitu-
zione del Comitato di coordinamento
per le Politiche del traffico guidato dal
Sindaco e dal Vice Sindaco e composto
dagli assessori le cui deleghe concorrono
alla definizione delle linee programmati-
che ed operative del settore, consentir
certamente prosegue la nota di
promuovere da subito quella nuova fase
dellimpegno amministrativo e del coor-
dinamento del settore della mobilit di
cui si avverte lesigenza. La priorit
dellamministrazione e del nuovo asses-
sore, ha ribadito Veltroni, sar la metro-
politana. Su questo ci sar una riunione
specifica gioved prossimo. Poi partir
lattivit del Comitato di coordina-
mento.
Mario Di Carlo da oltre quattro an-
ni alla guida delle aziende del trasporto
pubblico romano: dal 97 come presi-
dente dellAtac-Cotral, poi, dopo la scis-
sione delle due aziende, amministrato-
re unico dellAtac Spa.
Sar spostato il distributore di benzi-
na contestato dagli abitanti del quartiere
di Tor Bella Monaca perch troppo vici-
no alla scuola elementare Pertini e al
suo posto sar fatta unarea attrezzata
per bambini.
Ad annunciarlo ai piccoli alunni della
scuola andato, gioved, lo stesso sinda-
co Walter Veltroni, accompagnato dal-
lassessore comunale alle Periferie, Luigi
Nieri.
Loccasione si trasformata in una
piccola festa per i bambini che hanno
approfittato per fare qualche altra ri-
chiesta al sindaco.
Ad una cinquantina di metri dalla
scuola c un ripetitore della Telecom,
si possono fare dei controlli e nel caso
toglierlo? ha chiesto uno di loro. Si
potrebbe trovare un ricovero per i bar-
boni e far pulire i parchi da siringhe,
immondizie, e rottami? hanno aggiunto
altri, augurando al sindaco comunque
buon lavoro.
Walter Veltroni, prima delle consuete
decine di autografi regalati ai bambini e
della foto di gruppo con gli alunni della
scuola, ha ribadito che la priorit del-
lamministrazione comunale limpegno
per le periferie e le fasce sociali pi
svantaggiate.
Il presidente del Municipio VIII, Giu-
seppe Celli, ha annunciato che con lA-
ma stato attivato un monitoraggio pre-
ventivo, a giorni alterni, per togliere le
siringhe lasciate in strade e parchi dai
tossicodipendenti e predisposti due nuo-
vi punti di raccolta per rottami e rifiuti
ingombranti.
Una conferenza regionale che coinvol-
ga tutte le autorit di pubblica sicurezza
per definire insieme unadeguata e pi
efficace strategia di contrasto al fenome-
no dellimmigrazione clandestina e ai
reati connessi, in particolare lo sfrutta-
mento della prostituzione, stata an-
nunciata gioved dal prefetto di Roma
Emilio Del Mese.
Lannuncio stato fatto nel corso di
un incontro che lo stesso prefetto ha
avuto con il questore della Capitale,
Giovanni Finazzo, il capo della squadra
mobile, Nicol DAngelo, e gli agenti
che hanno preso parte alloperazione,
scaturita dalle indagini sullomicidio di
una giovane nigeriana che non voleva
pi prostituirsi, che mercoled ha porta-
to allarresto di otto persone coinvolte
nello sfruttamento della prostituzione di
ragazze straniere.
La conferenza regionale, ha spiegato
Del Mese, si terr entro la met di feb-
braio e vi parteciperanno il presidente
della Regione Lazio Francesco Storace, i
prefetti delle Province del Lazio ed i ver-
tici provinciali e regionali delle Forze
dellordine.
Il prefetto Del Mese si inoltre con-
gratulato per loperazione brillantemen-
te conclusa dalla Squadra Mobile della
Capitale e ha affermato che questa si
inquadra nelle specifiche direttive date
dal ministro dellInterno Claudio Scajola
e dal capo della Polizia, Gianni De Gen-
naro, volte alla repressione dellimmi-
grazione clandestina e dei reati a questa
connessi con particolare riferimento alla
prostituzione.
La piazzola per latterraggio degli eli-
cotteri, costruita nei pressi del casello
autostradale di Valmontone e accanto
alla postazione del 118, sar utilizzabile
anche di notte grazie al sistema di illu-
minazione realizzato dallAcea.
La piazzola per latterraggio di elicot-
teri stata costruita dalla Societ Auto-
strade nel 1999 contestualmente alla
nuova postazione del servizio di emer-
genza sanitaria 118. Il progetto prevede-
va lutilizzo dellarea per consentire di
velocizzare i servizi di emergenza con
lintegrazione fra i mezzi di soccorso su
gomma (autoambulanze) e quelli aerei,
con la riduzione dei tempi medi di inter-
vento in caso di necessit.
A Valmontone lAcea ha gi realizzato
importanti iniziative come il progetto
Valmontone in Luce, con la razionaliz-
zazione dellilluminazione pubblica e la
valorizzazione, attraverso fonti di luce,
dei pi importanti monumenti cittadini.
Il comune di Valmontone , inoltre, fra
gli azionisti dellazienda.
La postazione del 118 realizzata
con fondi comunali nel 1999 stata
realizzata in posizione strategica, a po-
chi metri dal casello autostradale sulla
Roma-Napoli e dallospedale cittadino.
Antoniazzo Romano, Madonna con Bambino, olio su
tavola del XV secolo. Museo Diocesano di Velletri
Il Viaggio fra opere restaurate della Provincia di Ro-
ma si concluso dopo circa due mesi e mezzo, con
grande soddisfazione degli organizzatori, soprattutto del
Centro Europeo per il Turismo, Cultura e Spettacolo e
dellAssessorato alla Cultura e alle politiche giovanili
della Provincia di Roma.
Dal 30 ottobre 2001 fino al 10 gennaio 2002, i visitato-
ri delle Piccole Terme Traianee di Palazzo Valentini so-
no stati oltre 129.000, tutti interessatissimi alle opere
esposte, non soltanto per la bellezza ed il valore delle
stesse, ma per i risultati dei lavori di restauro compiuti
in gran parte da giovani.
Fra i visitatori pi attenti lArcivescovo Francesco
Marchisano, Presidente della Pontificia Commissione
per i Beni Culturali della Chiesa. Egli ha definito lini-
ziativa lodevolissima, una manifestazione che dovreb-
be essere imitata da altre regioni e provincie dItalia,
anche in considerazione che lItalia possiede oltre l80%
delle opere darte del mondo intero. Questa mostra
ha precisato testimonianza evidente di ci che le
civilt greca, latina e cristiana hanno saputo imprimere
a questo territorio con delle opere che parlano in modo
assai eloquente a chi ha avuto la fortuna di ammi-
rarle.
Il linguaggio dellarte, dunque, come espressione di
intensa validit emotiva e spirituale delluomo. lode-
vole il fatto che dei giovani si siano dedicati e si dedi-
chino al restauro. Il loro intento sarebbe quello di valo-
rizzare e fare conoscere opere darte che avevano subi-
to danni, o per incuria o per atti vandalici o addirittura
perch trafugate e non adeguatamente trattate.
La dottoressa Cristiana Marchetti, consulente scienti-
fico del Centro Europeo per il Turismo, Cultura e Spet-
tacolo, ha illustrato con vera competenza lo stato delle
opere prima del restauro ed i lavori eseguiti in seguito.
Alla giornata conclusiva della rassegna erano presenti
il generale Roberto Conforti, Comandante Carabinieri
Tutela Patrimonio Culturale ed il Generale Vincenzo
Basso Comandante Unit Speciali della Guardia di Fi-
nanza, responsabili, con i loro Corpi, del recupero di
tantissime opere che oggi possiamo ammirare e che, a
conclusione della mostra, torneranno nelle rispettive
sedi.
Quanto ai giovani restauratori, lauspicio che il la-
voro svolto, presso scuole e laboratori di restauro, pos-
sa continuare ed entusiasmarli sempre pi.
Ci rimasto impresso quanto ci ha detto Mons. Mar-
chisano a proposito di unesperienza attuata in Irlanda,
dove settanta giovani, animati da un solo maestro, si so-
no dedicati e impadroniti dellarte usata per i codici mi-
niati che essi avevano avuto lopportunit di vedere ed
ammirare. Stimolare i giovani in tal senso, ossia nella
ricerca del bello da riprodurre e ricreare, accostarli al-
larte, significa fare rivivere la civilt. Consenso e com-
piacimento per il valore storico, artistico e sociale della
rassegna stato espresso anche da Silvano Moffa, presi-
dente della Provincia di Roma.
MARIELLA LOMBARDO

PAGINA
9 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 12 Gennaio 2002
|N |!A||A
Inchieste
e servizi
Caritas altoatesina: un libro per parlare di solidariet ai ragazzi
BOLZANO Alle radici della solida-
riet l'ultima iniziativa editoriale della
Caritas altoatesina: un libro voluto come
strumento in grado di far capire ai pi
piccoli il senso e l'attivit della Caritas,
ma soprattutto per sensibilizzare e avvici-
nare i bambini che frequentano le scuole
elementari all'idea di solidariet.
L'obiettivo, in particolare, quello di far
capire attraverso le storie, i giochi, le in-
formazioni e le testimonianze presenti nel
testo, come la vita di ogni giorno si
intrecci con le fatiche e i bisogni delle
persone.
Il sussidio, che affronta questi temi con
linguaggio e metodo adatti all'et dei de-
stinatari, stato realizzato da tre inse-
gnanti della scuola Dante Alighieri di Bol-
zano nell'ambito dell'iniziativa didattica
Progetto dei valori. I racconti, i cruciver-
ba, le pagine da colorare e le foto da rita-
gliare invitano i ragazzi a riflettere sul-
l'importanza di aiutare e ma anche di es-
sere aiutati.
Alle radici della solidariet, che dopo
l'illustrazione al recente convegno nazio-
nale delle Caritas diocesane ad Acireale
stato presentato ufficialmente alla stam-
pa dal Vescovo della diocesi di Bolzano-
Bressanone, Mons. Wilhelm Egger, sud-
diviso in tre capitoli: Chi aiuta chi?, Un
concerto di risposte e Dal dono di cose
al dono di s i cui obiettivi educativi so-
no raccolti in una piccola guida diretta ad
insegnanti, catechisti e genitori. Oltre a
ci la guida contiene anche dei suggeri-
menti sulle attivit da sviluppare utilizzan-
do il libro. Le due pubblicazioni insieme
rappresentano dunque un supporto pre-
zioso per grandi e piccini, per famiglie e
insegnanti, lungo il cammino che conduce
alla fraternit.
M.M.
IL SISMA DELL'80 La tragedia di S. Gregorio Magno e un dramma dimenticato
Quindicimila persone costrette
a vivere ancora in prefabbricati
SANIT Ad Oristano il progetto di una struttura al servizio soprattutto degli anziani
L'ospedale di comunit: una risposta
ai bisogni di salute della popolazione
SCUOLA Le manifestazioni termineranno a maggio
Festeggiamenti a Torino
per i 120 anni dell'Istituto Sociale
LAVORO Nonostante le iniziative di prevenzione
Trentino: resta troppo alto
il numero degli infortuni
TORINO, gennaio.
Un anno intero per celebrarne 120:
il programma dei festeggiamenti per lI-
stituto Sociale, il prestigioso organismo
scolastico che dal 1881 gestito a Tori-
no dalla Compagnia di Ges. LIstituto
nacque in pieno Centro, in via Arcive-
scovado, quando il padre Luigi di San
Marzano rilev, per conto della Compa-
gnia, la scuola privata che era stata fon-
data da un gruppo di professori, e ne di-
venne il primo rettore. I festeggiamenti
sono stati aperti il 14 dicembre scorso
dal Cardinale Severino Poletto con una
solenne Celebrazione che ha inaugurato
la nuova scuola dellinfanzia istituita
dal collegio (al Sociale sono gi presenti
una scuola elementare, una media e i li-
cei classico e scientifico).
Nella sede di corso Siracusa lIstituto
Sociale, nellarco di oltre un secolo, ha
formato migliaia di studenti, tra cui fi-
gure significative quali il beato Pier
Giorgio Frassati, il Cardinale Carlo Ma-
ria Martini, gli scrittori Cesare Pavese e
Mario Soldati.
Il programma dellanniversario com-
prende molti appuntamenti, di vario ge-
nere. A gennaio si terr a Bardonecchia
il trofeo Piantelli: una gara di sci per
le categorie allievi, docenti, genitori, ex
alunni, mentre tra febbraio e marzo
2002 si svolgeranno le gare del cento-
ventesimo, con tornei di calcio, pallaca-
nestro, pallavolo, nuoto e atletica legge-
ra tra alunni del Sociale a confronto con
le altre due maggiori scuole gestite da
religiosi a Torino: il San Giuseppe e il
Collegio Sacra Famiglia, entrambi dei
Fratelli delle Scuole Cristiane. Nel
mese di aprile previsto un torneo di
calcio tra ex alunni dellIstituto Sociale
ed ex alunni dellIstituto Leone XIII di
Milano.
Per quanto riguarda gli incontri cultu-
rali, sono invece in programma: un ci-
clo di educazione alla salute, una serata
(il 15 gennaio) con Enzo Bianchi, priore
della Comunit di Bose, su La sostanza
del cristianesimo e della vita spirituale
come cammino di vero benessere uma-
no e un confronto (il 6 marzo) con il
genetista Sergio Curtoni dellUniversit
di Torino su La malattia psicosomatica:
ritmi e condizioni di vita per star bene
con se stessi e con gli altri. Il 23 aprile
padre Clodoveo Piazza, missionario ge-
suita a Salvador Bahia, tratter il tema
Linterdipendenza del nostro star bene
o star male a livello planetario e, sem-
pre ad aprile, ci sar un confronto con
il Cardinale Martini.
Uno dei momenti culminanti dei fe-
steggiamenti si terr, luned 8 aprile alle
20.30, con lesecuzione al conservatorio
torinese Giuseppe Verdi di un concerto
organizzato in collaborazione con lasso-
ciazione Educare insieme e con lasso-
ciazione ex alunni. Il maestro Guido Do-
nati eseguir musiche di Bach e Zipoli e
saranno proposti canti gregoriani dal
Laudario di Tortona del 1200 eseguiti
con organo, sax e contrabbasso.
Le celebrazioni si concluderanno il 26
maggio: al termine delle premiazioni e
delle cerimonie di saluto agli alunni che
hanno completato il ciclo di studi, il pa-
dre generale della Compagnia di Ges,
ventinovesimo successore di SantIgna-
zio, Peter Hans Kolvenbach, presieder
infatti una solenne Celebrazione per
tutti coloro che come allievi, docenti o
genitori hanno conosciuto e hanno
contribuito a far crescere la realt del
Sociale.
MARCO BONATTI
I dati resi noti dall'INAIL relativi agli
infortuni nel mondo del lavoro nei primi
cinque mesi del 2001 rilevano, rispetto
allo stesso periodo del 2000, una crescita
a livello nazionale ed una leggera flessio-
ne nell'ambito della provincia di Trento.
In Italia, complessivamente, si sono ve-
rificati 463.000 infortuni, contro i
455.000 dei primi cinque mesi del 2000
(pi 1,7%); in Trentino si passati inve-
ce dai 4.921 del 2000 ai 4.778 del 2001
(meno 2,9%). Sono variazioni sicura-
mente degne di essere annotate, anche
se la consistenza del fenomeno appare
costante nel tempo: prendendo in esame
i dati delle ultime cinque annate, infatti,
gli infortuni sul lavoro in Trentino supe-
rano sempre le 11.000 unit, con una
flessione nel settore delle costruzioni e
del minerario ed una crescita che invece
si evidenzia progressiva nei servizi e nei
trasporti. Da non sottovalutare, poi,
che in Trentino, pur in presenza della
segnalata riduzione in termini assoluti
degli infortuni denunciati, il numero de-
gli stessi in rapporto ai lavoratori addetti
rimane significativamente alto rispetto
alla media nazionale ed anche alla realt
limitrofa di Bolzano (infortuni sul lavoro
ogni 1000 addetti, media 1996/98, Tren-
tino: 52,02; Italia: 44,37; Alto Adige:
44,93). Ci significa che il problema, no-
nostante l'innegabile impegno profuso
da pubblico e privato, conserva in-
tatta la sua drammatica attualit. Non
basta a generare ottimismo la notizia
che in Trentino, nei primi sei mesi di
quest'anno, gli incidenti mortali sono
stati tre, una cifra esigua rispetto al to-
tale dei lavoratori occupati. A compen-
sare in negativo la situazione ci ha pen-
sato infatti la vicina provincia di Bolza-
no che ha avuto un semestre nero con
ben undici morti, addirittura tre in un
solo giorno. Come invertire questo trend
che rimane sostanzialmente negativo e
come, soprattutto, ottenere una riduzio-
ne finalmente consistente nel numero
degli incidenti? Dallo scorso mese di
maggio entrato nella fase attuativa il
Piano operativo per la prevenzione e la
sicurezza sui luoghi di lavoro, concor-
dato dalla Provincia autonoma con le
parti sociali. Otto sono i progetti specifi-
ci contemplati ed affidati al Comitato di
coordinamento previsto dalla legge pro-
vinciale 626/94, allargato per l'occasione
alle associazioni imprenditoriali e sinda-
cali.
Si punta, in sintesi, a realizzare l'Os-
servatorio provinciale degli infortuni sul
lavoro e delle malattie professionali, a
rafforzare le attivit ispettive, a svilup-
pare una scuola ed una cultura della si-
curezza, a formare i lavoratori, ad atti-
vare strumenti di comunicazione e di in-
formazione, ad incentivare la sicurezza,
a dar vita a mostre-mercato delle solu-
zioni innovative, a curare con attenzio-
ne privilegiata la sicurezza sul lavoro
per i minori e per le lavoratrici madri.
L'idea guida quella di passare da un
sistema definito di controlli-freni ad
un sistema di controlli-impulsi, atti-
vando iniziative che siano soprattutto di
natura preventiva. Le quattro direttrici
indicate, che si esplicitano nei progetti
contenuti nel Piano, sono quelle dell'in-
formazione e formazione, della com-
prensione complessiva del fenomeno,
degli incentivi, con l'istituzione di un
premio per l'investimento in sicurezza,
e della funzione di vigilanza.
MAURIZIO MELLARINI
A pi di ventuno anni dal terremoto
del 23 novembre 1980, in Campania ol-
tre tremila famiglie vivono ancora in
prefabbricati, containers o baracche.
Un dramma silenzioso, tornato sotto i
riflettori della cronaca dopo il tragico
rogo di San Gregorio Magno, nel Saler-
nitano, dove sono morti tra le fiamme
alcuni disabili mentali che venivano
ospitati proprio in strutture prefabbrica-
te risalenti al sisma del 1980.
Una condizione di inaccettabile preca-
riet, frutto di ingiustificabili ritardi e
inadeguatezze da parte delle pubbliche
amministrazioni. Ora per si profila uno
spiraglio, con la Regione Campania
pronta a utilizzare 354 miliardi per can-
cellare definitivamente la vergogna delle
baracche dal proprio territorio. Chi vive
ormai da una vita in questi alloggi di
fortuna teme che ancora una volta le
lentezze della burocrazia finiscano per
avere la meglio.
la stessa Regione ad aver realizzato
una sorta di mappa del disagio, dalla
quale si evince che 3.170 famiglie cam-
pane sono costrette ad abitare in strut-
ture di emergenza, alcune delle quali ri-
salenti addirittura al terremoto del 1930.
Si tratta di quindicimila persone che, in
gran parte, hanno ormai perso la spe-
ranza dopo ventuno, lunghissimi anni
di poter vedere rispettato il proprio
diritto a una casa degna di questo no-
me. In molti casi, i loro figli nati dopo il
terremoto non hanno addirittura mai
conosciuto una vera abitazione. Il tutto
in un contesto di contraddizioni striden-
ti, come a Fisciano alle porte di Sa-
lerno dove 152 famiglie vivono in
strutture precarie a poca distanza dal-
l'avveniristica cittadella universitaria,
uno dei simboli pi moderni e funzionali
della citt.
I Comuni con alloggi da abbattere so-
no 127: 40 in provincia di Avellino, 32
nel Salernitano, 26 nel Casertano e 11 in
provincia di Napoli. Le strutture censite
sono 2.459 prefabbricati leggeri, fatti per
essere abitati solo lo stretto indispensa-
bile, 359 baracche e 258 containers.
La situazione pi grave quella di
Lioni, centro situato nel cuore del cosid-
detto cratere, epicentro del tragico
terremoto dell'80, con 218 strutture da
demolire. A Buccino, comune confinan-
te con San Gregorio Magno, persino il
municipio ha sede in un prefabbricato.
E ci sono poi casi paradossali, come
quello di un settantottenne di Buccino
che vorrebbe ricostruire la sua casa di-
strutta dal terremoto, ma non pu farlo
pur disponendo del suolo e dei fondi:
su quel terreno, infatti, c' un pre-
fabbricato, e la famiglia che lo occupa,
non avendo un'alternativa, rifiuta di an-
darsene.
ORISTANO, gennaio.
Prende sempre pi corpo ad Oristano
la proposta di un ospedale di comunit
sostenuta dal sindacato dei medici e da
ampi settori della politica e della pubbli-
ca opinione. Si tratta di una tappa im-
portante che viene incontro ai bisogni
dei nostri tempi per una sanit pi
avanzata e che in qualche modo contri-
buisce ad arginare l'enorme impegno di
risorse che assorbe il settore.
Il ruolo, le modalit di funzionamen-
to, i destinatari, l'individuazione della
struttura ricettiva e la struttura dell'or-
ganico, contenuti in un documento, so-
no gi stati illustrati alla direzione gene-
rale dell'Asl e al commissario prefettizio
del Comune di Oristano. L'ospedale di
comunit una struttura sanitaria di-
strettuale che ha lo scopo di seguire, in
regime residenziale e semiresidenziale,
una quota di popolazione (generalmente
di et geriatrica) che attualmente afferi-
sce alla tradizionale degenza ospedalie-
ra. l'ospedale del medico di medicina
generale e degli infermieri, ha caratteri-
stiche intermedie fra il ricovero ospeda-
liero propriamente detto e le altre opzio-
ni possibili di assistenza domiciliare (Ad)
e residenziali (Rsa) finalizzato a dare
una completa risposta ai bisogni di salu-
te della popolazione anziana. una
struttura in grado di accogliere e seguire
in regime residenziale le persone che ne-
cessitano di intervento clinico assisten-
ziale, ovvero quei casi che, avendo esau-
rito un percorso diagnostico-terapeutico
di alto contenuto tecnologico (ricovero
ospedaliero propriamente detto), neces-
sitano ancora di una fase di stretta sor-
veglianza clinica.
Le modalit di funzionamento sono
abbastanza lineari con le finalit. L'am-
missione all'ospedale di comunit avvie-
ne su proposta del medico di medicina
generale (quando si tratta di paziente as-
sistito a domicilio) oppure dal medico
ospedaliero (se si tratta di paziente rico-
verato in ospedale tradizionale). In en-
trambi i casi indispensabile il consenso
del primo, che ha la responsabilit della
condotta diagnostica-terapeutica durante
il soggiorno nell'ospedale di comunit.
Al momento del ricovero i sanitari
formulano un piano assistenziale che
viene portato a conoscenza dell'interes-
sato o dei suoi familiari. Durante la de-
genza il medico di medicina generale
responsabile dell'iter diagnostico-tera-
peutico e pu avvalersi di consulenze
specializzate esterne. Nell'emergenza
viene attivato il 118 e l'assistenza not-
turna e festiva assicurata dalla conti-
nuit assistenziale.
La struttura dell'ospedale di comunit
ha circa 20-25 posti letto, attrezzature
per diagnosi cardiologica, radiologica ed
ecografica, un medico dirigente, un ca-
posala, 2 fisioterapisti, 6 infermieri pro-
fessionali, 4 infermieri generici, 2 ausi-
liari (il personale infermieristico potreb-
be essere composto da lavoratori part-ti-
me). Deve essere possibile l'alloggio di
un familiare (o di un membro di un'or-
ganizzazione di volontariato) nella came-
ra del ricoverato per una migliore assi-
stenza del paziente.
I destinatari principali sono gli anziani
i quali non richiedano rilevante impegno
tecnologico o assistenza specialistica
continua. Le affezioni cardiache e respi-
ratorie croniche, le malattie terminali
(ma non l'Aids) anche in trattamento
palliativo, gli accidenti cerebrali con de-
ficit motorio da riabilitare, le terapie in-
fusionali e trasfusionali che non sono
possibili a domicilio possono essere le
pi frequenti cause di ricovero in ospe-
dale di comunit. Queste strutture al-
ternative all'ospedale tradizionale, gi
operative in alcune regioni (Toscana,
Emilia-Romagna) afferma il dott.
Sandro Usai, segretario provinciale del
sindacato dei medici di medicina gene-
rale riducono della met il costo della
retta ospedaliera corrente (240-250 mila
lire giornaliere) e consente al paziente di
continuare la cura con il proprio medico
di famiglia e con il conforto dei familia-
ri. Si pensi che oggi il 40% dei ricoveri
nei reparti di medicina degli ospedali
destinato a persone anziane.
Fra le strutture che potrebbero essere
destinate a ospedale di comunit sono
state indicate il caseggiato del vecchio
mattatoio comunale, dotato di ampi spa-
zi interni di propriet del Comune, e la
colonia marina di Torre Grande che, fra
l'altro, potrebbe ospitare un pronto soc-
corso marino con attrezzature specifiche
come una camera iperbarica e la sede di
guardia turistica. Per la realizzazione
serve l'opportuno inserimento nei piani
integrati territoriali.
GIUSEPPE COCCO
Non tutto il disagio riguarda i terre-
motati. Talvolta le baracche e i contai-
ners sono stati occupati da altri senza-
tetto, quando i primi assegnatari ebbero
la possibilit di tornare nelle case rico-
struite.
Il problema, comunque, sempre lo
stesso: i prefabbricati leggeri vanno de-
moliti, offrendo a chi li occupa una vera
casa. questo l'obiettivo che la Regione
Campania promette di ottenere: Abbia-
mo cominciato a lavorare a un piano
per rimuovere questa vergogna spie-
ga l'assessore all'edilizia abitativa, Mar-
co Di Lello subito dopo l'insediamen-
to della Giunta. I fondi ci sono, ed ora
accelereremo al massimo le procedure
per recuperare anni, anzi decenni di ri-
tardi.
Chiudere definitivamente la stagione
dei prefabbricati non solo compito del-
la Regione: Spetta ai sindaci dice Di
Lello elaborare i progetti esecutivi.
Per ciascun alloggio costruito, i Comuni
riceveranno 115 milioni pi una media
di 30 milioni per le opere di urbanizza-
zione, in modo da evitare che proliferi-
no nuovi quartieri-dormitorio privi di
ogni servizio.
Inoltre, l'erogazione dei contributi
sar vincolata all'effettiva demolizione
degli alloggi fatiscenti. previsto anche
un contributo per le famiglie interessate,
qualora i prefabbricati fossero smantella-
ti prima della disponibilit dei nuovi al-
loggi; inoltre i Comuni, se lo preferiran-
no, potranno acquistare le nuove case
invece di costruirle, ricevendo gli stessi
fondi dalla Regione. Per la Giunta regio-
nale campana demolire le baracche
una priorit, una grande e doverosa
questione civile da risolvere.
Se la tragedia di San Gregorio Magno
si verificata dopo l'elaborazione del
piano, ha ricordato per nel modo pi
drammatico a tutti i pubblici ammini-
stratori che l'emergenza, dopo ventuno
anni, ancora pi che mai viva, e che
va affrontata senza il minimo ulteriore
ritardo.
MARIANO DEL PREITE
PRESEPI Esposti ancora per pochi giorni, continuano ad essere visitati e ammirati da numerose persone
Significative realizzazioni allestite in Lombardia
MILANO, gennaio.
Presepi di ogni materiale e dimensio-
ne sono stati allestiti durante il tempo
natalizio. In moltissime case, in tutte le
chiese e in altri luoghi di culto, alcuni di
essi si distinguono per originalit ed an-
che per tratti artistici degni di nota. Re-
stano ancora pochi giorni per poter am-
mirare alcune rappresentazioni della Na-
tivit, fra le quali per quanto riguar-
da lArcidiocesi di Milano alcune or-
mai sono diventate una tradizione e ri-
cevono ogni anno la visita di migliaia di
persone, provenienti anche da localit
distanti da quelle dei presepi. Qui ne se-
gnaliamo, in particolare, qualcuno nel
Varesotto.
Il primo rappresenta un esempio di
arte sacra non da poco: il presepio di
recente restaurato e conservato dalle
monache di clausura Romite ambrosia-
ne, presso Santa Maria del Monte di Va-
rese. Esso composto da statue di ter-
racotta dipinte, realizzate nel 1814 da
Benedetto Cacciatori ed acquistate dal
sacerdote Giuseppe Cremona, che poi le
don per lappunto alle monache, che
hanno effettuato lopera di recupero.
Trattandosi di clausura, non possibile
far accedere il pubblico per visitare il
presepio. Tuttavia, per il momento esso
pu essere ammirato mediante le foto-
grafie di un volume pubblicato per loc-
casione, mentre non escluso che in fu-
turo si trovino le modalit per poterlo
esporre al di fuori del monastero.
Se questa Nativit si segnala soprat-
tutto per le caratteristiche di tipo artisti-
co, che aiutano la meditazione sul Mi-
stero del Natale, altre pur molto cu-
rate nella forma sono immediatamen-
te collegate a tematiche dattualit, co-
me quella predisposta dalla associazione
Amici della montagna varesina, sul Sa-
cro Monte. Qui, accanto alle figure tra-
dizionali, si deciso di collocare quelle
di alcuni fanciulli dei Paesi poveri nel-
latto di piangere e di bambini occiden-
tali in atteggiamento annoiato: un chia-
ro messaggio per sottolineare gli squili-
bri del mondo.
Dal canto loro, i missionari Combo-
niani di Venegono Superiore hanno dato
come titolo al loro presepio forse uno
dei pi noti in diocesi Perch di essi
sar..., con esplicito riferimento alle
Beatitudini. Lo scopo dellallestimento
quello di mettere in rilievo come lin-
contro con la Parola (Ges, il Vangelo,
le Beatitudini) si faccia vita nei testimo-
ni del Vangelo e generi vita. Ecco, allo-
ra, fra le figure che attorniano il Bambi-
nello, apparire testimoni delle beatitudi-
ni evangeliche nel nostro tempo: lindi-
menticato Vescovo di Molfetta Tonino
Bello, Piero e Lucille Corti fondatori di
un ospedale in Uganda, il medico ugan-
dese Mattew Lukwika ucciso dal morbo
ebola per assistere i malati e cos via. Il
presepe, con la consueta mostra di libri
e materiale didattico, stato aperto il 25
dicembre e lo rimarr sino al 31 gen-
naio, nei giorni feriali dalle ore 14.30 al-
le 16.30 e in quelli festivi dalle 14 alle
18.
Anche a Venegono Inferiore c una
comunit religiosa che si impegnata
nella realizzazione di una Nativit: sono
i frati Francescani, che coinvolgono
grandi e piccoli nel presepio vivente, ac-
compagnato da quello in miniatura, nel
quale si pu ammirare un modellino del
Duomo di Milano, costruito da Achille
Perego di Carugate nel 1927. Qui la pos-
sibilit di visita sino a domenica 13
gennaio.
Per concludere, un cenno ad alcuni
altri presepi interessanti per le modalit
di realizzazione. C quello degli ospiti
della casa di riposo Villa Rovera Molina
a Barasso, fatto a mano, dove ripro-
dotta anche una parte della residenza.
C poi quello di un artigiano meccanico
di Varese, Cesare Corvi, che con fili ed
ingranaggi fa muovere tutte le statuine
nella vetrina di via Belforte 54, non ap-
pena qualcuno si avvicina ad una foto-
cellula; sempre in citt, ma nel Rione
SantAmbrogio, hanno collocato i mo-
dellini delle Twin Towers alle spalle
della capanna, come a dire che il Bam-
bino Ges porta il suo messaggio di pa-
ce nel mondo di oggi. E ancora, a Lave-
no Mombello, come avviene dal 1975,
sono state posizionate le statue sottac-
qua dalle associazioni dei subacquei del
Lago Maggiore. Infine, presso la chiesa
dellAnnunciazione di Bosco Valtrava-
glia, Fermo Formentini ha fatto un pre-
sepio con cento personaggi ricavati dalle
radici degli alberi, inaugurato il 20 di-
cembre e visitabile sino a luned 14, dal-
le 14 alle 17.
A.B.
Bari: raccolte in un libro dal sacrista
le preghiere dei bambini in Duomo
BARI, gennaio.
Michele Cassano, assieme al colle-
ga Michele Morga, da 10 anni il sa-
crista della Cattedrale di Bari. Lo si
vede, quando il tempio pieno di fe-
deli e i sacerdoti sullaltare celebrano
i Divini Misteri, partecipare ai solen-
ni eventi con una tale intensit da
consegnarsi anchegli protagonista
devoto del rito. Ladesione al cerimo-
niale non lo fa venir meno al ruolo di
attento custode del Duomo dando
nel contempo unocchiata ai fedeli in
preghiera; e una sbirciatina ai ragaz-
zi che sinsinuano fra le colonne del
tempio e anche ai ceri che mandano
pi fumo del solito.
Michele vive in pieno anche il si-
lenzio e il deserto della Cattedrale in
tutte le altre ore del giorno. allora
che si dedica, con laiuto degli esper-
ti studiosi delle cose sacre, a prende-
re dettagliata visione del popolo di
pietra che abita il sacro luogo. Que-
sto diuturno contatto lha portato a
scrivere un opuscolo nel quale ha
raccolto, attraverso lesame dellinfi-
nito bestiario dellantica costruzione,
limmagine, nascosta o palese, del
Cristo Redentore.
Ora il sacrista ha scritto un nuovo
libretto ... Una bella giornata di so-
le, dedicato alle preghiere domeni-
cali dei fanciulli. La Chiesa di Bari,
negli anni Trenta, quando sal sulla
sua Cattedra l'Arcivescovo Marcello
Mimmi, poi Cardinale, una delle sue
prime iniziative fu quella di istituire
la Messa dei fanciulli. Ogni dome-
nica, solitamente verso le nove, tutte
le parrocchie dedicavano la celebra-
zione del giorno del Signore ai fan-
ciulli. La tradizione vivissima nella
Parrocchia Cattedrale e i ragazzi che
vivono, come scrive il parroco mons.
Nicola Bonerba, in un quartiere ric-
co di storia e di monumenti, ma po-
vero di strutture ludiche e di spazi
educativi ed aggregativi hanno il lo-
ro settimanale, costruttivo incontro
nella celebrazione in quella Messa. Il
sacrista Michele Cassano, che da an-
ni segue, amabile e anche talvolta
preoccupato, il dinamismo dei bam-
bini non dimenticando Colui che li
proclam i pi accetti nel Regno di
Dio, ha posto lorecchio alle loro
spontanee preghiere. E cos ha rac-
colto le loro pi significative espres-
sioni dividendole secondo i tempi li-
turgici e gli argomenti di volta in vol-
ta allattenzione dellassemblea. Sono
venute fuori espressioni ora sospese
in una angelica ingenuit, ora nerva-
te di piccoli dolori, ora animate da
forte devozione e da grandi prese re-
ligiose. Un mondo infantile insomma
che attraverso il Dono della parola
eleva allAltissimo i sentimenti pi
genuini del proprio essere cristiano.
Alcuni esempi? la festa dellIm-
macolata, e alcune preghiere in quel-
la santa giornata dicono: Maria,
manda gli Angeli alle persone che so-
no state tentate dal diavolo e fa che
tutti passino il Natale in compagnia.
E ancora: Maria, fa che anche i
bambini che non sanno cosa sia il
pane lo capiscano; e poi, fidenti:
Maria, fa che tutti i poveri abbiano
un pezzo di pane. Poi arriva Natale,
ed ecco alcune candide speranze:
Ges, fa che lo festeggiamo bene
questo Natale, e poi: Ges, fa che
a Natale non muoia nessuno. Per
concludere: Ges, fa che passiamo
tutti un bel Natale. Ci sono poi le
preghiere per gli ammalati: Ges, il
Papa ha bisogno della tua forza, do-
nagli salute e benedici la Sua voglia
di andare in tutto il mondo a dire
che Tu sei importante; e c chi pre-
ga per i parenti: Ges, fa che mia
zia stia bene, Ges, fa guarire an-
che mio padre. C anche un pen-
siero per la catechista, Maria: Ges,
fa che Maria abbia voce. S sono
proprio i puri di cuore che si avvici-
nano alle fonti pi vere e vive della
purezza.
Lautore-sacrista in questi giorni
natalizi poi proprio felice: ha invia-
to il suo libretto al Santo Padre.
VITO MAUROGIOVANNI
I resti del prefabbricato distrutto da un incendio a S. Gregorio Magno
il 16 dicembre: 19 i morti

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10 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 12 Gennaio 2002
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o ANNO GIUDIZIARIO Ancora processi eccessiva-
mente lunghi e troppi delitti impuniti, necessit di ri-
forme sia in materia sostanziale che processuale,
permanente pericolosit del crimine organizzato e
allarme per il terrorismo internazionale, preoccupa-
zione per i crimini commessi dai minori: sono questi
alcuni degli argomenti affrontati dal pg della Cassa-
zione Favara all'inaugurazione dell'anno giudiziario.
PROCESSO SME: SI VA AVANTI Nuova udienza
del processo Sme-Ariosto, presente il giudice a late-
re Brambilla dopo la decisione presa dal presi-
dente della Corte d'appello di Milano, Grechi di
fargli continuare il processo malgrado il suo trasfe-
rimento al tribunale di sorveglianza. Le difese han-
no sollevato un'eccezione per l'irregolare costitu-
zione del collegio giudicante, che stata respinta.
LAVORO E PENSIONI: CONFRONTO INTERROTTO
Scontro aperto tra ministro del Lavoro e sindacati
nella trattativa su lavoro e pensioni. Il confronto
sembra non avere pi margini di dialogo. Il ministro
del Lavoro critica duramente le affermazioni di Cgil
che replica.
BOZZA DI RIFORMA DEL SISTEMA SCOLASTICO
pronta la bozza del disegno di legge per la rifor-
ma della scuola che stabilisce fra le novit la
possibilit di passare dal sistema dei licei a quello
della formazione professionale e viceversa.
ANNO GIUDIZIARIO La relazione del pg della Cassazione Francesco Favara
Ancora processi troppo lunghi
e numerosi i delitti impuniti
ROMA, 11.
La giustizia in Italia continua ad es-
sere al centro dell'attenzione di tutti. In
questi giorni poi stata anche al centro
di un acceso dibattito politico-istituzio-
nale sul ruolo che, nella societ di oggi,
va riconosciuto alla magistratura, cui la
Costituzione assicura una precisa collo-
cazione quale ordine autonomo e indi-
pendente da ogni altro potere. Questa
relazione intende mantenersi al di fuori
di tale dibattito ed esporre i dati pi ri-
levanti sullo stato della giustizia.
Con queste parole il procuratore ge-
nerale della Corte di Cassazione France-
sco Favara ha aperto stamane la propria
relazione all'apertura dell'anno giudizia-
rio e il primo punto su cui si sofferma-
to stato, come sta avvenendo ormai
da anni in queste occasioni, quello della
lunghezza dei processi. La giustizia in
Italia ha infatti affermato il pg Fava-
ra ancora troppo lenta e macchino-
sa, troppo lontana dalle aspettative di
chi ad essa chiede regolazione certa del-
le controversie e sicurezza nella vita di
tutti i giorni. Sappiamo tutti che occor-
rono riforme ulteriori, oltre quelle gi
attuate, per fare fronte ad una domanda
di giustizia in continua crescita. E a ta-
le proposito il relatore ha osservato:
Dopo la modifica dell'art.111 della Co-
stituzione, abbiamo acquisito la consa-
pevolezza che i processi devono avere
una durata ragionevole insieme a quel-
la di un altro principio fondamentale,
costituzionalizzato nella stessa norma:
quello del giusto processo. Sono princip
non antitetici, che per devono essere
coordinati tra loro per evitare che nuove
regole, estranee e non essenziali ai fini
della garanzia del giusto processo, pro-
ducano un ulteriore e non giustificato
appesantimento delle procedure. E ha
rilevato che il controllo dell'Europa sul
nostro sistema giudiziario continuer,
anche in futuro essendoci stato imposto
al riguardo un preciso obbligo di risulta-
to, quello cio di apprestare un adegua-
to sistema normativo e organizzativo.
Ad ogni modo il pg della Cassazione ha
informato che i rilievi statistici elaborati
dal ministero della Giustizia mostrano, a
livello nazionale, una lieve riduzione del-
le pendenze per i giudizi di primo gra-
do: al 30 giugno 200 erano 3.301.361 e
sono passati nei dodici mesi successivi a
3.274.250 con una diminuzione quindi di
27.111 unit.
Occorre comunque auspicare ha
detto il pg un'intensa opera riforma-
trice sia sul versante sostanziale che su
quello processuale. E dal punto di vista
sostanziale occorre una radicale rifor-
ma del codice penale e soprattutto che
si affermi il principio della riserva del
codice per evitare il proliferare di leggi
nuove, mal coordinate e l'inserimento di
sempre nuove figure criminose nelle leg-
gi pi disparate. Restano intanto impu-
niti troppi delitti e un imputato su tre
viene condannato ingiustamente. Quan-
to alle forme di reato che suscitano
maggiore allarme, si avuto un consi-
stente aumento dei delitti pi gravi ad
eccezione dei sequestri di persona a sco-
po di rapina e di estorsione e dei reati
in materia di stupefacenti. Inoltre, no-
nostante i successi delle forze dell'ordi-
ne, non si attenua la estrema pericolosi-
t della criminalit organizzata mentre
in crescita costante l'espansione dei
gruppi stranieri. Particolare preoccupa-
zione suscita, nell'attuale congiuntura
internazionale, il terrorismo di matrice
fondamentalista di fronte al quale evi-
dente la particolare esposizione dell'Ita-
lia per la posizione geografica e strategi-
ca. In questo campo ha osservato il
pg evidente che non si pu prescin-
dere dalla collaborazione con gli altri
Stati. Un crescente allarme suscita infi-
ne, in campo penale, la criminalit mi-
norile, i cui atti delinquenziali come te-
stimoniano le cronache assumono una
sempre maggiore gravit.
Ma a parte l'aspetto penale, il pg ha
riscontrato una giurisprudenza espansi-
va dei tribunali per i minorenni in mate-
ria di affidamento anche a causa del-
l'aumento delle famiglie di fatto. E sot-
to questo aspetto il pg ha sottolineato il
notevole incremento dei procedimenti in
materia di separazione e di divorzio in
particolare tra i giovani coniugi.
A conclusione della relazione il pg,
nell'auspicare che abbiano termine di-
spute, polemiche e accuse tra politici e
magistrati si soffermato sulla questio-
ne, attualmente allo studio, della cosid-
detta separazione delle funzioni intesa
come pi accentuata distinzione della
funzione giudicante da quella requiren-
te. Tale distinzione ha affermato
non potr non essere condivisa ma ne-
cessario che si confermi il sistema di ac-
cesso alla magistratura con un medesi-
mo concorso e che si preveda una for-
mazione comune.
Il processo Sme -Ariosto prosegue tra le polemiche
Sempre pi aspro
lo scontro sulla giustizia
MILANO, 11.
Si apre oggi l'anno giudiziario su una
situazione veramente preoccupante per
la giustizia italiana (il procuratore gene-
rale l'ha definita troppo lontana dalle
aspettative dei cittadini), soprattutto
per quello scontro tra poteri in atto or-
mai da tempo e che rappresenta un se-
rio pericolo per il sistema democratico.
E sempre oggi si aperta una nuova
udienza del processo Sme-Ariosto, pre-
sente il giudice a latere Brambilla dopo
la decisione presa ieri sera dal presi-
dente della Corte d'appello di Milano,
Grechi di fargli continuare il proces-
so malgrado il suo trasferimento al tri-
bunale di sorveglianza. Le difese hanno
sollevato eccezione per l'irregolare co-
stituzione del collegio giudicante: re-
spinta dopo una camera di consiglio.
Gi la vigilia dell'udienza odierna
stata densa di avvenimenti, polemiche e
scambi di accuse: a partire da quella ri-
volta dal vicepresidente del Csm Giovan-
ni Verde al ministro della Giustizia, Ca-
stelli, di aver operato delle scelte politi-
che nella vicenda Sme-Ariosto; per arri-
vare alla decisione di applicare il giu-
dice Brambilla al processo.
Ma ad agitare le acque hanno contri-
buito anche l'eco delle dichiarazioni del
procuratore di Milano, DAmbrosio (che
ha duramente attaccato il Guardasigilli
parlando di notte della democrazia) e
la risposta di Castelli che non esclude
l'avvio di un'azione disciplinare; e la di-
chiarazione di inammissibilit dellenne-
sima richiesta di ricusazione dei magi-
strati da parte dell'on. Previti, imputato
al processo Sme.
Alle accuse di Verde il capogruppo di
F.I. al Senato, Schifani ha reagito par-
lando di affermazioni gravissime e
chiedendone le dimissioni immediate. Il
vice presidente della Camera, Biondi, ha
invitato Verde ad evitare giudizi che
non gli competono n istituzionalmente,
n politicamente.
Ma con la decisione di applicare
Brambilla al processo Sme che la pole-
mica si fatta ancora pi rovente. Nico-
l Ghedini, deputato di Fi e difensore di
Berlusconi, ha detto: Siamo a Milano e
non mi aspettavo nulla di diverso, ag-
giungendo di non avere pi fiducia nel-
la magistratura. Laltro difensore del
Premier e presidente della commissione
Giustizia della Camera, Pecorella, ha cri-
ticato il Csm per avere viziato la deci-
sione di Grechi e l'ha definito un orga-
no politico anzich di garanzia. L'ex
Capo dello Stato, Cossiga, ha parlato di
colpo di Stato giudiziario osservando
che uneventuale condanna di Berlusco-
ni sarebbe una grande rivincita per
quei magistrati che credono di essere
non un ordine, ma un potere....
Altrettanto duri i commenti delloppo-
sizione contro coloro che, in maniera
scomposta e ingiustificata attaccano ma-
gistrati i quali stanno facendo il proprio
dovere. Anna Finocchiaro (Ds), ritiene
la scelta di Grechi legittima e necessa-
ria osservando che in assenza di un di-
ritto speciale solo per alcuni imputati i
magistrati devono basarsi sulla legge e
sui provvedimenti del Csm.
In partenza
per l'Afghanistan
un contingente
di 350 uomini
ROMA, 11.
Cominceranno domani, e seguiteran-
no per una settimana, le partenze per
Kabul dei 350 militari italiani destinati a
far parte della forza di pace in Afghani-
stan. Ieri il ministro della Difesa, Marti-
no, il Capo di stato maggiore della Dife-
sa Mosca Moschini e quello dellEserci-
to, Ottogalli, hanno salutato nella caser-
ma Gandin di Roma il primo gruppo del
contingente dellEsercito: genieri, para-
cadutisti, specialisti della guerra nuclea-
re, biologica e chimica e delle trasmis-
sioni, oltre ad un plotone di Carabinieri
del Tuscania.
In tribuna, madri, mogli e fidanzate,
e anche una scolaresca. Sui rischi della
missione il ministro della Difesa stato
chiaro: Ci sono. Ma proprio perch
sappiamo che esiste la possibilit di at-
tentati terroristici, abbiamo preso tutte
le necessarie precauzioni. Quanto alle
regole dingaggio, ancora non sono sta-
te messe a punto nel dettaglio ha ag-
giunto il ministro ma ovviamente
prevedono luso delle armi per proteg-
gersi e tutelarsi di fronte alle minacce.
Sar comunque un impegno limitato nel
tempo e con precise aree di intervento.
Riguardo ai compiti, Martino ha detto
che sono chiarissimi: garantire un am-
biente sicuro a tutela del Governo af-
ghano, in unarea ben delimitata.
I militari in partenza per Kabul si ag-
giungono ai circa novemila uomini e
donne delle Forze Armate che prendono
parte nel mondo alle missioni di assi-
stenza e di mantenimento della pace
sotto legida della Nato e dellOnu.
PENSIONI E LAVORO Scontro tra ministro e Cgil
Rotte le trattative
tra Governo e sindacati
SCUOLA Alternanza studio-lavoro alle superiori
Pronta la bozza di riforma
Formazione per alunni e docenti
Timori
per imminenti
rincari dei premi
dell'RC auto
Grande industria:
continua
a diminuire
l'occupazione
Benzinaio ucciso per rapina: un fermo
ORISTANO Una persona stata sottoposta a fermo dai Carabinieri ve-
nerd con laccusa di aver partecipato gioved sera alla rapina, in una sta-
zione di servizio nella zona di Ales, nel basso Oristanese, in seguito alla
quale rimasto ucciso il gestore, Antonio Tuveri, di 59 anni. Il fermato
Giuseppe Serra, di 21 anni, che avrebbe ammesso le proprie responsabili-
t. I Carabinieri ricercano ora un altro rapinatore, quello che sarebbe rima-
sto ferito nel conflitto a fuoco con i militari che, avvertiti dal figlio di Tuveri,
avevano sorpreso i banditi. Invece di arrendersi, questi avevano preso luo-
mo in ostaggio, facendolo salire su un'auto, con la quale erano fuggiti dopo
aver sparato contro i militari. Il veicolo stato trovato un'ora dopo con a
bordo il cadavere del benzinaio.
Sei persone sequestrate da banditi in una villa
BERGAMO Sei persone sono state sequestrate e picchiate, gioved sera,
in una palazzina a Gorlago, nel Bergamasco, da altrettanti banditi armati di
rivoltelle e di uno strumento che provoca scariche elettriche, usato negli al-
levamenti di bestiame. I malviventi si sono alla fine dovuti accontentare di
un portafogli e dellauto di una delle vittime.
Carabinieri interrompono summit di camorra
NAPOLI Otto persone, tutte pregiudicate, sono state arrestate, venerd,
ad Ercolano nel corso di unirruzione dei carabinieri che hanno interrotto
un summit di camorra. Tra gli arrestati anche Mario Ascione, attuale reg-
gente del clan omonimo. Al momento delloperazione in due hanno tentato
di fuggire aiutati dagli altri presenti, che hanno tentato di ostacolare i mili-
tari, ma sono stati bloccati.
Volontari antincendio appiccavano fuoco
BERGAMO Tre componenti di una squadra antincendio e un minorenne
sono stati sorpresi, nella notte tra gioved e venerd, mentre appiccavano il
fuoco in alta Valle Brembana. Lo ha reso noto questa mattina il comandan-
te del Corpo Forestale dello Stato, durante un incontro svoltosi in Prefettura
per un esame della situazione nel bergamasco in relazione agli incendi ve-
rificatosi negli ultimi 10 giorni. Si cos appreso che gli agenti della Fore-
stale, nella notte, durante una serie di controlli nel territorio di Cassiglio e
in localit Valgrande, hanno notato le fiamme alzarsi in prossimit di un di-
rupo. Sono subito accorsi e hanno bloccato 4 persone.
ROMA, 11.
La trattativa tra Governo e sindacati
sui temi del lavoro e della previdenza
sembra, al momento, non avere pi spa-
zi per il dialogo. Tra il ministro del lavo-
ro e delle politiche sociali Roberto Ma-
roni e Cgil, Cisl e Uil infatti la rottura
appare ormai insanabile. Durissimo lat-
tacco che il ministro, alla vigilia degli
scioperi contro le deleghe su pensioni e
lavoro, ha deciso di sferrare in due
interviste ai sindacati confederali; ma
soprattutto a Sergio Cofferati, col quale,
ha affermato, il dialogo su pensioni e
lavoro ormai chiuso. E se per il lea-
der della Cgil gli insulti di Maroni sono
un chiaro segno di nervosismo, anche
per Cisl e Uil il ministro sbaglia, spe-
cialmente nel suo tentativo di dividere il
sindacato: Un tentativo dicono
fallito in partenza. Lo scontro avve-
nuto, ieri, nel giorno in cui per la prima
volta dallinizio dellanno le parti sociali
sono tornate al ministero del Lavoro,
per affrontare col sottosegretario, Mau-
rizio Sacconi, il problema del recepi-
mento di alcune direttive europee in
materia di lavoro.
A scatenare lira di Maroni sono state
le ultime esternazioni di Cofferati, che
in questi giorni tornato ad attaccare
pesantemente la delega sulle pensioni,
che prevede una riduzione dei contributi
per i giovani assunti, e quella sul merca-
to del lavoro, che prevede di sospendere
in alcuni casi larticolo 18 dello Statuto
dei lavoratori, quello sullobbligo di rein-
tegro nei casi di licenziamento senza
giusta causa. Le affermazioni di Coffe-
rati sono false e irresponsabili, ha detto
il ministro, respingendo la tesi per cui i
provvedimenti presentati in Parlamento
mettono a rischio i diritti di milioni di
lavoratori. Secca la risposta del leader
della Cgil: Maroni senza argomenti e
per giustificare provvedimenti negativi e
pericolosi ricorre agli insulti nel tentati-
vo di dividere il sindacato. Con Cisl e
Uil il ministro stato chiaro: O Coffe-
rati o il dialogo. Ma il suo invito ad
avere pi coraggio e a differenziarsi dal-
la linea della Cgil (invito che nel corso
della giornata anche il leader degli indu-
striali, Antonio DAmato, ha rivolto a
Cisl e Uil) sembra cadere nel vuoto.
MILANO, 11.
Ritornano al lavoro dopo le va-
canze di Natale e non trovano pi
la fabbrica. accaduto, secon-
do quanto denuncia la Camera
del Lavoro, ai 170 dipendenti del
gruppo Milano Stampa Spa, di
Caleppio di Settala (Milano), il
gruppo, che ha rilevato nel 98 la
Fabbri Editori, azienda leader nel-
la stampa di libri. Secondo la de-
nuncia, la famiglia Milano, duran-
te la pausa natalizia avrebbe fatto
sparire tutti gli impianti per la
stampa, attuando in questo modo
la chiusura delle attivit.
Operai non trovano pi
la fabbrica al ritorno
dalle ferie: smantellata
ROMA, 11.
Potrebbe essere presentata gi oggi al
Consiglio dei Ministri la bozza del dise-
gno di legge per la riforma della scuola
messa a punto dal ministro dell'Istruzio-
ne, Letizia Moratti, che ha sottolineato
come il provvedimento sia aperto e
suscettibile di ulteriori modifiche. La
bozza delinea in sette pagine e otto arti-
coli lassetto del nuovo sistema scolasti-
co italiano: il percorso di istruzione-for-
mazione durer almeno 12 anni ovvero
fino al conseguimento di una qualifica
entro il diciottesimo anno di et; la
scuola elementare rester un quinquen-
nio, laccesso sar possibile gi a 5 anni
e mezzo ed previsto lo studio di alme-
no una lingua straniera; le superiori sa-
ranno di 5 anni ed prevista lalternan-
za scuola-lavoro.
Il provvedimento stabilisce, inoltre, la
possibilit di passare dal sistema dei licei
a quello della formazione professionale e
viceversa e la verifica delle conoscenze
prima dellaccesso ai corsi di studio uni-
versitari. Lalternanza scuola-lavoro
comprende periodi di stage nelle im-
prese e sar effettuata una valutazione
periodica degli apprendimenti degli
alunni e della qualit del sistema da par-
te dellIstituto nazionale di valutazione
(Invalsi). Novit per lesame di Stato: al-
cune delle prove saranno predisposte e
gestite dallo stesso istituto.
Per quanto riguarda la formazione de-
gli insegnanti (art. 7), per tutti i docenti,
dalla scuola dellinfanzia alle superiori,
previsto un analogo percorso e il conse-
guimento della laurea specialistica che
avr valore abilitante. Ci saranno inoltre
attivit di tirocinio di durata almeno
biennale.
Il nuovo sistema educativo di istruzio-
ne e formazione finalizzato alla cre-
scita e alla valorizzazione della persona
e si articola nella scuola dellinfanzia (al-
la quale possono essere iscritti bambini
anche prima dei 3 anni di et), in un
primo ciclo che comprende la scuola
primaria e la scuola secondaria di primo
grado, e in un secondo ciclo che preve-
de il sistema dei licei e il sistema delli-
struzione e della formazione professio-
nale.
ROMA, 11.
Incarico temporaneo (da 2 a un
massimo di 7 anni), licenziamento
per scarso rendimento o per valu-
tazione negativa, attivit da verifi-
care ogni anno; addio allanziani-
t e allautomatismo della carrie-
ra. Questi alcuni punti essenziali
del primo contratto dei dirigenti
scolastici firmato ieri allAran e
che prevede un investimento di
48,03 milioni di euro. Lo stipendio
base sale a 36.150 euro annui lor-
di, garantendo lequiparazione
delle retribuzioni con quelle degli
altri dirigenti pubblici.
Contratto: per i presidi
aumento di stipendio
ma rischio licenziamento
ROMA, 11.
Allarme per i rincari delle polizze Rc
auto. Oltre alla stangata di gennaio so-
no annunciati nuovi aumenti, avverte
la Federconsumatori, mentre per il Co-
dacons il Governo e lAnia iniziano le
svendite stagionali delle polizze: paghi il
30% in pi ma prendi lo sconto dell1%
dal Governo. E per parte sua lAdicon-
sum torna a far presente che urge una
riforma che elimini le rendite ed ne-
cessaria una maggior informazione che
permetta agli utenti di cogliere i vantag-
gi della concorrenza.
Le tariffe aumentano mese per me-
se, si legge in una nota di Federconsu-
matori che definisce un contentino il
provvedimento di ieri attraverso cui il
Governo taglia dal 4 al 3% il contributo
versato dalle compagnie assicurative al
Fondo per le vittime della strada. E de-
nuncia il fatto che i 5 articoli presentati
come collegato alla Finanziaria in nes-
sun modo si possono definire riforma
dellRc auto perch sono marginali e in
buona sostanza inefficaci per lobiettivo
dichiarato di una generalizzata riduzio-
ne delle tariffe. Per questo lassociazio-
ne ribadisce ancora una volta la necessi-
t di una vera riforma dellRc auto e
si dice pronta a sottoporre una serie di
proposte in merito.
Secondo Adiconsum, i rincari delle
polizze dal 10 al 20% che si stanno veri-
ficando sono in gran parte ingiustifica-
ti e conferma la richiesta al ministro
di realizzare un serio confronto con i
consumatori sulle loro proposte e chie-
de che le compagnie rendano pubblici i
propri profili tariffari per consentire una
comparazione da parte degli utenti.
ROMA, 11.
Frena loccupazione nelle grandi im-
prese industriali ma aumenta in quelle
dei servizi. Lo rileva lIstat che in otto-
bre registra un calo del 3,5% delloccu-
pazione nella grande industria che corri-
sponde a circa 28 mila posti in meno. Si
tratta di un calo pi consistente rispetto
a quello del mese precedente (-3,2%),
mentre al netto della cassa integrazione
loccupazione presenta una diminuzione
tendenziale del 4,2%. A livello congiun-
turale il calo di -0,5% e meno 0,6%.
In lieve aumento invece gli occupati
nelle grandi imprese dei servizi, cresciuti
dello 0,3% rispetto allanno precedente e
dello 0,2% al netto della Cig. A livello
congiunturale laumento dello 0,2% e
dello 0,1%. Laumento delloccupazione
nelle grandi imprese dei servizi si tradu-
ce in circa 3 mila posti in pi.
LIstat rileva inoltre che in ottobre
nellindustria, i settori che hanno visto i
cali pi consistenti di occupati, sono la
produzione di energia elettrica, gas e ac-
qua (-9,9%) mentre nelle industrie mani-
fatturiere il calo del 2,7%. In contro-
tendenza le industrie tessili e labbiglia-
mento (+0,8%). Rispetto ai servizi si re-
gistrano andamenti molto differenziati a
seconda dei comparti: per alberghi e ri-
storanti laumento degli occupati di
+7,6%, nel commercio +6,4% e nelle
attivit professionali e imprenditoriali
+6,4% contro un -2,6% per trasporti,
magazzinaggio e comunicazioni. Nelle
grandi imprese, in ottobre, sono dimi-
nuite dell1,2% (al netto degli effetti del
calendario) le ore lavorate. In calo an-
che lincidenza delle ore straordinarie,
passando dal 4,4% di ottobre al 4,2%.
Alluvione in Piemonte:
a giudizio amministratori
di Alessandria
ALESSANDRIA, 11.
Il sindaco di Alessandria Francesca
Calvo, il vice Dario Pavanello, il capo di
gabinetto della prefettura Paolo Ponta e
lex prefetto Umberto Lucchese sono
stati rinviati a giudizio per concorso in
omicidio colposo plurimo per le 12 vitti-
me dellalluvione del 6 novembre 1994.
Il processo inizier il 7 marzo. Potreb-
be concludersi prima del 6 maggio, data
in cui scatter la prescrizione. I difenso-
ri hanno annunciato che rinunceranno
ai loro testi. Riteniamo hanno detto
che il giudice debba autonomamente
assolverli: la sentenza dello scorso anno
del gup di Milano prova lesclusione di
ogni responsabilit. Nel gennaio 2000,
in udienza preliminare, gli imputati fu-
rono prosciolti dalle accuse di disastro e
inondazioni colposi. Aggiungono i difen-
sori: I periti daccusa, i consulenti e la
relazione del progetto trasparenza del
ministero dellInterno definiscono asso-
lutamente eccezionale ed imprevedibile
il disastro. C di pi: uneventuale eva-
cuazione avrebbe provocato pi morti e
maggiori danni. Lex Piazza darmi, in-
dividuata come area dove allestire la
tendopoli per le persone in pericolo, fu
invasa da un mare di acqua e fango.
SICCIT Nessun allarme per le colture ma preoccupa il cambiamento del clima
In Lombardia non piove: 100 millimetri in due mesi
MILANO, 11.
La Lombardia, come altre regioni del
Nord, sta soffrendo per le conseguenze
della persistente siccit, sia nelle citt
sia in campagna e nelle aree boschive
(dove si aggiunge il problema incendi).
Nei grossi agglomerati urbani, inoltre,
non va dimenticato laspetto della quali-
t dellaria che comporta provvedimenti
di blocco del traffico privato come quel-
lo che scatter domenica 13 a Milano,
Como, Brescia e in altre citt.
Per quanto concerne il settore agrico-
lo va comunque evitato almeno per ora
lallarmismo dato che le specie vegetali
presenti nei campi sono in fase di ripo-
so. Osservazione che pu valere sostan-
zialmente per tutto il Nord Italia. In
questa fase della stagione spiega l'En-
te regionale di sviluppo agricolo della
Lombardia le colture arboree, cio i
frutteti, si trovano in completo riposo
vegetativo e la mancanza di acqua non
preclude lattivit fisiologica della pian-
ta, sostanzialmente arrestata. Anche le
colture erbacee (cereali e prati stabili)
in questa fase hanno un ridottissimo
consumo di acqua.
Per il momento dunque nessun peri-
colo per frumento, orzo, pesche, mele,
e riso. A patto, sintende, che prima o
poi arrivi la pioggia.
L'inverno 2000-2001 fu molto piovoso,
nonch mite, con problemi opposti agli
attuali mentre in quello precedente, pur
avendo registrato precipitazioni normali
a novembre, gennaio e febbraio furono
decisamente asciutti e le prime piogge
significative avvennero il 24, 25 e 27
marzo. Anche le temperature rigide so-
no da considerarsi normali, per quanto
concerne Pianura Padana e Alpi.
Non si pu tuttavia sottovalutare che,
negli ultimi due mesi, mancano allap-
pello almeno 100 millimetri. In termini
assoluti dovremmo averne avuti tra i
140 e i 200 per considerare la situazione
normale ed invece siamo molto al di
sotto di tali valori. Un indice significati-
vo quello dei deficit pluviometrici: in
riferimento al periodo 1 novembre
2001-10 gennaio 2002 (i dati sono suddi-
visi per provincia), Bergamo ha fatto re-
gistrare un 72%, Brescia 72, Como
82, Cremona 63, Lodi 77, Mantova
56, Milano 74, Pavia 79, Sondrio 91
e Varese 90 per cento. Anche se le me-
die di riferimento sono ritenute supera-
te, dati i mutamenti del clima terrestre
in corso, la differenza resta enorme.
Lultima pioggia, peraltro non molto
consistente (meno di 10 millimetri),
caduta il 27 novembre, poi arrivata la
bufera di neve nella sera del 13 dicem-
bre e, solo nel Mantovano, una spruzza-
ta il giorno 26.
Per verificare lo stato dei fatti, co-
munque, stato convocato per marted
prossimo un tavolo di lavoro presso la
sede della Regione, al quale partecipe-
ranno il presidente, lassessore alle risor-
se idriche, tecnici regionali e degli enti
interessati, nonch rappresentanti delle
associazioni dei coltivatori. In ogni caso
la scarsit di acqua si fa sentire in diver-
si ambiti: da quello dei laghi Maggiore,
di Como e di Garda, dove la navigazio-
ne trova qualche intoppo, a quello delle
stazioni sciistiche, nelle quali ovviamen-
te la neve naturale ad essere latitante.
Una conseguenza probabile, sotto la-
spetto dellinquinamento, potr aversi
con labbassamento della falda. Ma so-
prattutto continuano a preoccupare le
condizioni dei ghiacciai, che si vanno ri-
tirando: un fatto, questo, fra i pi dram-
matici per le influenze su tutto lambien-
te e di cui troppo poco, forse, ci si
preoccupa e si parla.
ALBERTO MANZONI

L'OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
UNICUIQUE SUUM
POLITICO RELIGIOSO
NON PRAEVALEBUNT
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Via del Pellegrino 00120 CITT DEL VATICANO - Segreteria
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Anno CXLII - N. 11 (42.947) CITT DEL VATICANO Domenica 13 Gennaio 2002
ABBONAMENTI 2 Anni Annuo Semestre
VATICANO E ITALIA
Quotidiano . . . . . . . . . . : 395 - L. 765.000 : 198 - L. 383.000 : 99 - L. 191.500
L'Osservatore della Domenica . : 47 - L. 91.000 : 23,50 - L. 45.500
Cumulativo . . . . . . . . . : 240 - L. 465.000 : 120 - L. 232.500
ESTERO (VIA ORDINARIA)
Quotidiano . . . . . . . . . . $ 366
L'Osservatore della Domenica . $ 81
Verso il 24 gennaio
IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE
Sulla strada di Assisi
FRANCIS Card. ARINZE
Presidente del Pontificio Consiglio
per il Dialogo Inter-Religioso
I
l 24 gennaio 2002 vedr i rap-
presentanti delle religioni del
mondo in cammino verso As-
sisi. Essi vengono dietro invito
del Santo Padre. Vengono per
pregare. Sono consapevoli delle
tensioni della scena internazio-
nale. Vi sono eventi che turbato.
Ci sono preoccupazioni. Le cose
potrebbero andare meglio. Ma
potrebbero anche peggiorare.
L'umanit ha bisogno di pace.
San Francesco d'Assisi attrae le
persone di molte religioni perch
stato fratello di ciascuno, per-
ch ha amato ognuno, perch ha
avuto un cuore aperto verso tutti.
I rappresentanti di varie religioni
sono in pellegrinaggio verso As-
sisi per domandare a Dio nella
preghiera il dono della pace.
1. Armonia dalla pluralit
religiosa e culturale
La societ umana nel mondo
sta sempre pi divenendo plura-
lista dal punto di vista culturale
e religioso. La relativa facilit
dei moderni mezzi di comunica-
zione e di trasporto ne stata
un fattore. Cos la realt della
crescente interdipendenza dei
popoli in ambito economico, cul-
turale, sociale e educativo.
Questa pluralit un fatto. La
gente deve imparare ad accettar-
la. Devono continuare gli sforzi
positivi per promuovere una mi-
gliore comprensione reciproca
ed una maggiore collaborazione
fra popoli di differenti bac-
kground religiosi o culturali. Le
culture e le religioni possono
scontrarsi. Ma non necessario
che si scontrino. Un tale scontro
si deve evitare. Quindi l'umanit
deve andare oltre evitando uno
scontro e promuovendo armonia
e collaborazione.
Vi sono molte sfide e compiti
che richiedono la collaborazione
delle persone provenienti da di-
versi background. Ne sono
esempi una maggiore giustizia
nella societ, la riduzione del di-
vario fra ricchi e poveri, la pro-
mozione della pace, la preven-
zione della guerra, l'uso dei beni
terreni, e le problematiche ecolo-
giche.
Papa Giovanni Paolo II invita i
rappresentanti delle varie reli-
gioni ad Assisi con questa con-
vinzione della necessit di colla-
borazione. Aveva gi affermato
nel 1991: Sono convinto che le
varie religioni, ora e nel futuro,
abbiano un ruolo permanente nel
preservare la pace e nel costrui-
re una societ degna dell'uomo
(Centesimus annus, 60). Dieci
anni dopo, egli ripete la medesi-
ma convinzione alla chiusura
delle celebrazioni del Grande
Giubileo: Nella condizione di
pi spiccato pluralismo culturale
e religioso, quale si va prospet-
tando nella societ del nuovo
millennio, tale dialogo impor-
tante anche per mettere un sicu-
ro presupposto di pace e allonta-
nare lo spettro funesto delle
guerre di religione che hanno ri-
gato di sangue tanti periodi nella
storia dell'umanit (Novo Mil-
lennio Ineunte, 55).
2. La religione insegna
l'amore, non la violenza
Ogni religione degna di questo
nome insegna l'amore per il
prossimo. vero che la dimen-
sione primaria della religione
verticale: attenzione a Dio il
Creatore che deve essere adora-
to, lodato e ringraziato. Ma la di-
mensione orizzontale della reli-
gione viene subito dopo: accetta-
re e rispettare le altre persone.
L'amore per il prossimo, che il
cristianesimo professa come la
regola d'oro della condotta mo-
rale (cfr Mt 7, 12 Tutto quanto
volete che gli uomini facciano a
voi, anche voi fatelo a loro: que-
sta infatti la Legge ed i Profe-
ti), fa anche parte del patrimo-
nio dottrinale di altre grandi reli-
gioni del mondo. Cito qui le mas-
sime di sei di loro:
Induismo: Questa la somma
del dovere: non fare agli altri ci
che ti causa dolore se fatto a te.
- Mahabharata, 5.15.17
Buddhismo: Non ferire gli altri
inmanierachetunondebba ritro-
varti ferito: - Udanavarga 5, 18
Confucianesimo: il massimo
dell'amabile benevolenza (jin):
Non fare agli altri ci che non
vorresti che essi facessero verso
dite.-Analects - (Rongo) 15, 23
Ebraismo: Ci che per te
odioso non farlo al tuo compa-
gno. Questa l'intera Legge; tut-
to il resto un commentario. -
Talmud, Shabbat 31a
Islam: Nessuno di voi un
credente finch non ama suo fra-
tello come ama se stesso. - Le
42 tradizioni di An-Nawawi.
Religione tradizionale africana:
Ci che dai (o fai) agli altri, que-
sto ti sar dato (o fatto) a te. -
Proverbio rwandese.
Dio il Dio dell'amore e non
dell'odio; il Dio della vita e non
della morte, il Dio della pace e
non della guerra. Il nome dell'u-
nico Dio deve diventare sempre
di pi, qual , un nome di pace e
un imperativo di pace dice Gio-
vanni Paolo II (Novo Millennio
ineunte, 55). Coloro che suscita-
no conflitti, odio, violenza e ter-
rorismo devono sapere che nella
misura in cui lo fanno, in quella
misura non sono buoni membri
di nessuna religione. La violenza
in nome di Dio o della religione
una contraddizione, come dis-
se anche il Santo Padre durante
la VI Assemblea Generale del
World Conference on Religion
and Peace il 3 novembre 1994
(Insegnamenti di Giovanni Paolo
II, XVII, 2 (1994) p. 597-601). L'in-
contro di Assisi del 24 gennaio
2002 dice No alle guerre di reli-
gione e a tutti gli atti violenti o
terroristici specialmente quando
INDIA-PAKISTAN Ancora scontri armati ai confini
Si acuisce il pericolo
di una guerra totale
MEDIO ORIENTE Terzo giorno di rappresaglie
Bombardamento israeliano
sul porto palestinese di Gaza
Il Santo Padre ha ricevuto oggi in
udienza Sua Eminenza Reverendis-
sima il Signor Cardinale Agostino
Cacciavillan, Presidente dell'Ammi-
nistrazione del Patrimonio della Se-
de Apostolica, con Sua Eccellenza
Monsignor Claudio Celli, Arcivesco-
vo titolare di Civitanova, Cluentum,
Segretario dell'Amministrazione del
Patrimonio della Sede Apostolica,
con Mons. Carlo Liberati, Delegato
della Sezione Ordinaria, e con il
Dottor Commendator Giorgio Stop-
pa, Delegato della Sezione Straordi-
naria dell'A.P.S.A.
. .
Il Santo Padre ha ricevuto in
udienza nel pomeriggio di venerd
11 Sua Eccellenza Reverendissima
Monsignor Tarcisio Bertone, Arcive-
scovo emerito di Vercelli, Segretario
della Congregazione per la Dottrina
della Fede.
. .
Il Santo Padre ha ricevuto questa
Domenica 13 gennaio
Il Battesimo di Ges:
un atto di redenzione
di JEAN GALOT
Pagina 4
NUOVA DELHI, 12.
Si fa pi acuto e pi
incombente il pericolo
che sfoci in una nuova
guerra il pluridecennale
contrasto per il Kashmir
che ha gi visto combat-
tere tre guerre, l'ultima
trent'anni fa, tra India e
Pakistan, Paesi oggi en-
trambi in possesso di ar-
mi atomiche.
Non s'interrompono
infatti i cannoneggia-
menti da una parte e
dall'altra della frontiera
dove entrambi gli eserci-
ti hanno effettuato mas-
sicci dispiegamenti di
uomini e mezzi. Anche
questa notte scontri con
armi pesanti e leggere
sono stati segnalati dalle
agenzie di stampa inter-
nazionali lungo la linea di confine in Ka-
shmir, segnatamente nelle zone di Ka-
thua, di Hira Nagar, di Samba e Ris Po-
ra, dove i cannoneggiamenti sono stati
intensi fino alle prime ore di oggi. Fonti
pakistane denunciano vittime civili, un
ragazzo ucciso e uno ferito, mentre le
fonti indiane parlano di una persona
gravemente ferita nello scoppio di una
mina vicino a Nikval, nel distretto di
Jammu, la capitale invernale dello Stato
indiano dello Jammu e Kashmir, l'unico
dell'India, come noto, con popolazione
in maggioranza musulmana.
Sempre le fonti indiane avevano riferi-
to ieri sera dell'uccisione di quindici per-
sone, compresi nove guerriglieri islamici
secessionisti uno dei quali, secondo
la polizia indiana, cittadino pakistano
, in tre diversi scontri armati nella re-
gione di Anantnag, nel Sud del Kashmir
indiano. Inoltre, a Srinagar, la capitale
estiva dello Stato, guerriglieri hanno lan-
ciato una granata contro un veicolo del-
le forze di sicurezza, mancandolo. La
granata esplosa, per fortuna senza fa-
re vittime, nel cortile delledificio che
ospita il Tribunale.
Come noto, ad innescare la nuova cri-
si che ha inasprito il pluridecennale ed
endemico contrasto tra i due Paesi per
la questione del Kashmir stato il
cruento attacco condotto il 13 dicembre
contro il Parlamento di Nuova Delhi da
parte di un commando di separatisti
islamici del Kashmir che hanno basi in
territorio pakistano. Il Governo di Nuo-
va Delhi accusa quello di Islamabad e
soprattutto i servizi segreti pakistani di
proteggere tali gruppi e giudica finora
insufficienti le misure ordinate dal Presi-
dente pakistano Pervez Musharraf con-
tro il terrorismo, misure attuate in parti-
colare con l'arresto dei leader e di centi-
naia di aderenti alle organizzazioni La-
shkar-i-Toiba e Jaish-i-Mohammed, con-
siderate responsabili sia dell'attacco al
Parlamento di Nuova Delhi sia di quello
analogo e ancora pi cruento sferrato
all'inizio dell'ottobre scorso contro il
Parlamento statale dello Jammu e Ka-
shmir a Srinagar.
Mentre l'attesa si concentra sul di-
scorso alla Nazione annunciato per oggi
pomeriggio da Musharraf e che dovreb-
be incentrarsi proprio sulla questione
della lotta al terrorismo, il Governo di
Nuova Delhi ha ribadito che per atte-
nuare la pressione diplomatica e milita-
re, chiede la rinuncia del Pakistan allu-
so del terrorismo come strumento della
politica statale in tutte le situazioni, in-
cluso il Kashmir e che alle dichiarazio-
ni seguano fatti verificabili. Tra tali fat-
ti, il Governo indiano indica espressa-
mente che quello Pakistano gli consegni
venti ricercati, 14 dei quali sono cittadi-
ni indiani implicati in episodi di terrori-
smo e di criminalit comune. I sei pa-
chistani della lista sono invece i respon-
sabili del dirottamento di un aereo in-
diano nel 1999 nel quale fu ucciso un
passeggero.
TEL AVIV, 12.
giunta al terzo gior-
no consecutivo la rap-
presaglia israeliana nei
Territori palestinesi, or-
dinata dal Primo Mini-
stro, Ariel Sharon, dopo
il sanguinoso attacco di
un commando di Hamas
ad un fortino militare.
La marina di Tel Aviv ha
bombardato stamani il
porto di Gaza, colpendo
numerosi battelli da pe-
sca e distruggendo alcu-
ni magazzini. Lopera-
zione fa seguito alla di-
struzione dellaeroporto
di Gaza, portata a termi-
ne ieri dall'esercito con
carri armati e bulldozer,
e all'abbattimento di nu-
merose abitazioni a Ra-
fah. Almeno due missili
israeliani, secondo alcune testimonianze,
hanno colpito il porto. Uno di questi ha
centrato il molo a cui attraccato il bat-
tello del Presidente dell'Autorit Palesti-
nese (Ap), Yasser Arafat, che non ha ri-
portato danni. Un altro missile ha cen-
trato ledificio che ospita la guardia co-
stiera palestinese. Al momento non si se-
gnalano vittime.
La rappresaglia mira a sconfiggere il
terrorismo, ha dichiarato Raanan Gissin,
portavoce di Sharon. Loperazione nel-
la quale bulldozer israeliani hanno raso
al suolo delle abitazioni a Rafah era de-
stinata a mettere fuori uso i tunnel che
servivano al contrabbando di armi, ha
aggiunto. I cunicoli erano sotto queste
abitazioni, ha continuato Gissin, preci-
sando che almeno otto tunnel che uni-
vano il settore egiziano e quello palesti-
nese della citt sono stati chiusi. Quello
colpito, ha sottolineato il portavoce go-
vernativo, il settore dove si svolge la
maggior parte del traffico di armi del-
lAutorit Palestinese.
Il Segretario generale delle Nazioni
Unite, Kofi Annan, ha condannato da
parte sua le demolizioni di abitazioni e
di una pista dellaeroporto di Gaza, defi-
nendole punizioni collettive che violano
la Convenzione di Ginevra. Annan, ha
riferito il portavoce dellOnu, Fred Ec-
khart, ha espresso inoltre parole di criti-
Irlanda del Nord:
ventenne assassinato
da estremisti unionisti
BELFAST, 12.
Un giovane cattolico nordirlan-
dese di vent'anni stato ucciso
questa mattina a Belfast in quello
che la polizia ha detto di ritenere
un attentato di sicari di un grup-
po unionista estremista. Lomici-
dio avvenuto poco prima delle
cinque a Rathcoole, un distretto
settentrionale della citt abitato in
prevalenza da unionisti.
Secondo testimonianze riferite
da un portavoce della polizia, il
giovane, che era impiegato alle
poste, stava arrivando al lavoro
stamane allufficio postale di Ra-
thcoole quando due uomini si so-
no avvicinati e hanno sparato una
serie di colpi contro di lui. Il por-
tavoce ha detto che laccaduto ha
tutte le caratteristiche di un attac-
co dei paramilitari unionisti con-
trari al processo di pace. In base
alle testimonianze, si accertato
che gli assalitori erano vestiti di
scuro, avevano un cappuccio che
copriva le loro facce e dopo l'omi-
cidio sono scappati con unauto
ritrovata pi tardi bruciata.
CONTINUA A PAGINA 2
Tutti sono chiamati alla santit nella
trama delle occupazioni di ogni gior-
no: quanto ha ricordato Giovanni
Paolo II ai partecipanti al Congresso
promosso dall'8 al 12 gennaio in occa-
sione del centenario della nascita del
beato Josemara Escriv de Balaguer,
Fondatore dell'Opus Dei. Il Papa li ha
ricevuti in udienza nella mattina di sa-
bato 12 gennaio, nell'Aula Paolo VI.
Questi sono i punti nodali del discorso
del Papa:
Il Convegno, non si ispirato ad
intenti celebrativi, bens ha cercato di
approfondire gli aspetti pi attuali del
messaggio del beato Josemara Escri-
v de Balaguer, specialmente per
quanto concerne la grandezza della
vita quotidiana come via verso la san-
tit;
Le attivit giornaliere si presenta-
no come un prezioso mezzo di unione
con Cristo, potendo divenire ambito e
materia di santificazione, terreno di
esercizio delle virt, dialogo damore
che si realizza nelle opere. Il lavoro
viene trasfigurato dallo spirito di ora-
zione e diventa cos possibile restare
in contemplazione di Dio, anche men-
tre si intenti al disbrigo di varie oc-
cupazioni;
Per ogni battezzato, che voglia se-
guire fedelmente Cristo, la fabbrica,
lufficio, la biblioteca, il laboratorio,
lofficina, le pareti domestiche posso-
no trasformarsi in altrettanti luoghi
di incontro con il Signore, che scelse
di vivere per trentanni nel nascondi-
mento;
I piccoli eventi della giornata rac-
chiudono in s uninsospettabile gran-
dezza, e proprio vivendoli con amore
verso Dio e i fratelli possibile supe-
rare in radice ogni frattura fra fede e
vita quotidiana;
Santificando il proprio lavoro nel
rispetto delle norme morali oggettive,
il fedele laico contribuisce efficace-
mente ad edificare una societ pi de-
gna delluomo e a liberare la creazio-
ne che geme e soffre in attesa della ri-
velazione dei figli di Dio;
La terra, ricorda il vostro beato
Fondatore, un cammino per il Cielo
e lesistenza dogni credente, pur con
i suoi pesi e limiti, deve diventare un
vero tempio in cui abita il Figlio di
Dio fatto uomo.
Pagina 5
Soldati pakistani schierati lungo il confine in Kashmir Un posto di guardia israeliano nella Striscia di Gaza
CONTINUA A PAGINA 4
NS!|| |N||MAZ|N|
mattina in udienza Sua Eccellenza
Reverendissima Monsignor Rei-
nhard Lettmann, Vescovo di Mn-
ster (Repubblica Federale di Germa-
nia).
. .
Il Santo Padre ha ricevuto questa
mattina in udienza il Reverendissi-
mo Monsignore James Patrick
Green, Incaricato d'Affari a.i., Nun-
ziatura Apostolica nella Repubblica
di Cina.
. .
Il Santo Padre ha nominato
Membri del Pontificio Comitato per
i Congressi Eucaristici Internaziona-
li gli Eccellentissimi Monsignori Do-
minik Hruovsk, Arcivescovo tito-
lare di Tubia; Patabendige Don Al-
bert Malcom Ranjith, Arcivescovo-
Vescovo emerito di Ratnapura, Se-
gretario Aggiunto della Congrega-
zione per lEvangelizzazione dei Po-
poli; Stephen Fumio Hamao, Arci-
vescovo-Vescovo emerito di Yo-
kohama, Presidente del Pontificio
Consiglio della Pastorale per i Mi-
granti e gli Itineranti; Javier Lozano
Barragn, Arcivescovo-Vescovo
emerito di Zacatecas, Presidente del
Pontificio Consiglio per gli Operato-
ri Sanitari; Marc Ouellet, Vescovo
titolare di Agropoli, Segretario del
Pontificio Consiglio per la Promo-
zione dellUnit dei Cristiani.
. .
Il Santo Padre ha nominato Nun-
zio Apostolico nella Repubblica De-
mocratica del Congo Sua Eccellenza
Reverendissima Monsignor Giovanni
dAniello, Arcivescovo titolare di
Paestum.
. .
Il Santo Padre ha nominato Se-
gretario della Pontificia Commissio-
ne Biblica il Reverendo P. Klemens
Stock, S.I., Pro-Decano della Facol-
t di Studi dellOriente Antico del
Pontificio Istituto Biblico, Roma.
. .
Il Santo Padre ha nominato
Membri del Pontificio Comitato di
Scienze Storiche il Reverendo Mon-
signor Guillermo Durn e lIllustris-
simo Dott. Agostino Borromeo.
UDIENZA Ai partecipanti al Congresso per il 100 della nascita del beato Escriv de Balaguer, Fondatore dell'Opus Dei
Tutti siamo chiamati alla santit
nella trama delle occupazioni di ogni giorno
Sulle orme del vostro Fondatore, amate il mondo senza lasciarvi condizionare dalla mentalit mondana

MARIO AGNES
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2 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 13 Gennaio 2002
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p
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n
o AFGHANISTAN Oltre 700 mila profughi afghani
sono tornati in patria dal Pakistan. Se la situazione
politica si normalizzer, in primavera, con una situa-
zione climatica pi favorevole, altre centinaia di mi-
gliaia di esuli rimpatrieranno. Intanto, su invito del
Governo, i combattenti dell'Alleanza del Nord stanno
lasciando Kabul per tornare alle loro case.
COLOMBIA Cauto ottimismo sulle prospettive di
una ripresa dei negoziati di pace tra il Governo di
Bogot e i guerriglieri comunisti delle Farc. Per
riannodare i fili del dialogo si sta prodigando l'invia-
to dell'Onu James Lemoyne.
ARGENTINA Il Governo preoccupato per l'e-
mergenza alimentare e per la ripresa delle proteste
e le violenze di piazza. Riaperti i mercati valutari.
ZIMBABWE L'Unione Europea ha dato una setti-
mana di tempo alle autorit dello Zimbabwe per ac-
cettare la presenza di giornalisti e osservatori stra-
nieri alle elezioni presidenziali in programma ai pri-
mi di marzo nel Paese africano. In caso di risposta
negativa, l'Ue far ricorso alle sanzioni.
USA Il Presidente Bush ha firmato una importan-
te legge per la protezione dell'ambiente, che preve-
de la bonifica dei siti industriali inquinati. Sul ver-
sante economico, la Federal Reserve registra se-
gnali contrastanti sulla fine della fase recessiva.
AFGHANISTAN Mentre migliaia di persone fuggono ancora dalle regioni orientali
Settecentomila profughi
rientrati dal Pakistan
COLOMBIA L'inviato delle Nazioni Unite giunto nella zona smilitarizzata
Cauto ottimismo sul futuro
del dialogo tra Governo e Farc
KABUL, 12.
Sono pi di 700.000 i
profughi afghani che
nelle ultime settimane
hanno lasciato il Paki-
stan per tornare a casa,
soprattutto dopo linse-
diamento a Kabul del
nuovo Governo di transi-
zione del dopo Taleban.
Lo riferiscono fonti in-
terne al comitato paki-
stano per laccoglienza
dei profughi. Molti rifu-
giati afghani sono con-
vinti che la pace sar re-
staurata nel loro Paese e
che le cose comincino
ad andare meglio. Vo-
gliono tornare a casa e
noi li stiamo aiutando,
hanno detto le fonti.
Il Pakistan, che fin
dallinizio dellinvasione
sovietica dellAfghani-
leanza del Nord hanno
intanto lasciato Kabul
negli ultimi tre giorni,
secondo quanto riferito
dal generale Din
Mohammed Djurhat, re-
sponsabile della sicurez-
za presso il Ministero
dellinterno afghano.
Gli altri se ne andranno
la settimana prossima,
ha precisato il generale,
secondo cui altri 5.000-
6.000 mujaheddin rimar-
ranno nella capitale e
presteranno servizio
presso le forze di polizia
e militari. Stiamo ap-
prontando delle licenze
per il porto darmi, ha
proseguito. Numerose
caserme della capitale
sono vuote e, nella mag-
gioranza dei casi, i mu-
jaheddin sono stati co-
BOGOT, 12.
Cauto ottimismo sulla possibilit che,
attraverso la mediazione internazionale,
si trovi la strada per riannodare i nego-
ziati di pace tra il Governo e le Farc
(forze armate rivoluzionarie della Co-
lombia). Con larrivo dellinviato dellO-
nu, James Lemoyne il quale ha detto
di credere fermamente che vi sia una
via duscita allattuale situazione so-
no infatti ripresi i contatti tra le parti.
Linviato dellOnu giunto ieri a San Vi-
cente del Caguan, capoluogo della zona
di distensione sotto controllo delle for-
ze armate rivoluzionarie della Colombia,
con lo scopo dichiarato di riallacciare i
fili del dialogo fra il Governo e la guer-
riglia e di evitare cos una drammatica
ripresa della guerra civile.
Nonostante il poco tempo disponibile,
secondo Lemoyne esistono varie alterna-
tive su cui lavorare con successo.
Unimpressione questa ricavata da vari
contatti con il Governo colombiano, con
i Paesi coinvolti nel processo di Pace e
con varie personalit colombiane e stra-
niere. Lemoyne ha attribuito per unal-
ta percentuale delle possibilit che il
processo di pace possa riprendere al fat-
to che sia il Governo che le Farc di-
mostrino flessibilit nelle proprie posi-
zioni. Il Presidente Pastrana ha dato un
termine di 48 alle Farc per dichiarare
lintenzione di riprendere o meno i ne-
goziati. Il termine scade oggi, sabato, al-
le 21.30 locali (le 3.30 di domenica in
Italia). Se non si arriver alla ripresa dei
negoziati, i guerriglieri avranno altre 48
ore di tempo per abbandonare la cosid-
detta zona di distensione. Dall'area,
come noto, si sono ritirate le forze
dell'esercito di Bogot. Lemoyne ha am-
messo di non avere in mano una for-
mula risolutiva, ma ha accolto con fa-
vore la posizione di uno dei negoziatori
delle Farc, Andres Paris, che ha assi-
curato che la guerriglia ha grandi atte-
se per una formula che possa sbloccare
il processo di pace. In un intervento te-
levisivo, il Capo dello Stato ha spiegato
che i controlli allinterno della zona di
distensione non sono negoziabili. An-
che il Governo ha comunque conferma-
to al rappresentante delle Nazioni Unite
la volont di contribuire ad una soluzio-
ne del problema. Non pu essere ha
detto Lemoyne che la Colombia si
trasformi in un terreno di guerra e di
pianto quando esistono alternative. In-
fine, il Governo ha confermato ieri che
cominciata a LAvana una riunione di
tre giorni fra lAlto commissario per la
pace, Camilo Gomez, e i rappresentanti
dellEsercito di liberazione nazionale
(Eln), secondo gruppo guerrigliero di si-
nistra del Paese.
stan ha accolto fra tre e quattro milioni
di profughi dal Paese vicino, appare in-
cline a favorirne adesso un consistente
rientro in patria. Nello stesso tempo ha
introdotto una politica di rigorosa chiu-
sura delle frontiere per evitare altri in-
gressi e ha pure cominciato a ridurre al-
cuni servizi (come quelli scolastici) desti-
nati ai rifugiati. Secondo lOnu, con lar-
rivo della primavera e di una situazione
climatica pi favorevole, in ogni caso
prevedibile che almeno 1,5 milioni di
profughi decidano di tornare spontanea-
mente in Afghanistan, soprattutto se
una certa tendenza verso la stabilizza-
zione sar consolidata. LAlto commissa-
riato per i rifugiati (Unhcr) tuttavia
preoccupato per lesistenza anche di un
flusso inverso di afghani, che hanno co-
minciato a premere di nuovo negli ulti-
mi giorni alla frontiera pakistana nella
zona orientale del Paese, per sfuggire al-
la situazione di disordine. Circa 7000
persone sono attualmente bloccate nella
terra di nessuno.
Da 5.000 a 6.000 combattenti dellAl-
stretti a consegnare le armi alle autorit
militari. La smilitarizzazione della capi-
tale stata disposta dal Governo provvi-
sorio per consentire il dispiegamento del
contingente di pace internazionale.
Nelle ultime ore, intanto, nella regio-
ne di Herat stata scoperta una fossa
comune con resti umani risalenti proba-
bilmente ad una strage compiuta dai Ta-
leban nel 1999. Lo ha reso noto oggi un
giornale pakistano precisando che le vit-
time potrebbero essere 72 persone accu-
sate di avere organizzato una rivolta.
Repubblica Ceca: disattivata
la centrale nucleare di Temelin
PRAGA, 12.
Un difetto tecnico ha costretto ieri la centrale nucleare ceca di Temelin
(Boemia meridionale) a interrompere la produzione di energia elettrica, solo
poche ore dopo che per la prima volta nella sua storia i tecnici avevano por-
tato a pieno regime il reattore uno. Il sistema di sicurezza americano istallato
nella nuova centrale nucleare di disegno sovietico a Temelin ha rivelato un di-
fetto in un generatore elettrico allesterno della sezione nucleare dellimpian-
to, secondo quanto ha reso noto il portavoce della centrale di Temelin, Milan
Nebesar. La centrale di Temelin, una delle principali voci nel bilancio della
Cez (la compagnia elettrica statale ceca in fase di privatizzazione) si trova sul
confine con la Germania e con lAustria, dove solleva molti timori per la si-
curezza. Da luned a sabato prossimo in Austria si svolger una raccolta di
firme per chiedere un referendum su Temelin. La petizione popolare orga-
nizzata dal Partito libertario austriaco (Fpoe, destra), che con lOevp del Can-
celliere, Wolfgang Schuessel, sostiene il Governo di centro-destra di Vienna.
ARGENTINA Preoccupano le proteste di piazza
Iniziative per assistere
la popolazione indigente
ZIMBABWE Minaccia di sanzioni economiche
Elezioni: l'Ue pretende
la presenza di osservatori
BUENOS AIRES, 12.
LArgentina riferi-
sce l'agenzia di stampa
Ansa punta sulla
super-zuppa brasiliana
per sfamare i suoi pove-
ri, mentre infuria lemer-
genza economico-socia-
le. La consorte del Presi-
dente argentino, Hilda
Gonzlez de Duhalde,
responsabile del settore
Sviluppo sociale, ha
chiesto come aiuto uma-
nitario al Brasile linvio
del maggior numero
possibile di lattine di una
zuppa ad alta concentra-
zione di calorie, inventa-
ta dai brasiliani per assi-
stere bambini ed anziani
ridotti alla fame. La su-
per-zuppa stata inven-
tata nello Stato brasiliano del Paran
utilizzando gli scarti dei mercati generali
delle grandi citt, dalle verdure ai legu-
mi, dalle granaglie alla frutta. Gli argen-
tini hanno chiesto inoltre al governatore
del Paran, Jaime Lerner, la ricetta per
produrre questa zuppa dei poveri.
Ieri, intanto, alla riapertura dei mer-
cati valutari il nuovo peso svalutato ha
misurato il proprio reale valore nei con-
fronti del dollaro. Com' noto, il Gover-
no ha stabilito una parit fissa di 1,40
pesos per un dollaro nelle operazioni di
import-export, mentre per le transazioni
private il peso fluttuer liberamente. Eb-
bene, alla prova dei mercati questo se-
condo peso non ufficiale si ulterior-
mente svalutato (1,70 pesos per un dol-
laro), ma in misura minore di quanto si
temeva alla vigilia. Se questa quotazione
si manterr anche nei prossimi giorni, il
Ministro dell'economia potrebbe accetta-
re la richiesta del Fondo monetario in-
ternazionale di un unico cambio rispetto
al dollaro.
Preoccupa, intanto, la ripresa delle
proteste sociali e delle violenze di piaz-
za. Nella notte tra gioved e venerd, i
manifestanti si sono abbandonati ad
azioni di vandalismo indiscriminato nel
centro della capitale.
BRUXELLES, 12.
LUnione Europea ha dato una setti-
mana di tempo al Governo dello Zim-
babwe per accettare per iscritto la
presenza di giornalisti e osservatori in-
ternazionali nel Paese durante le elezioni
presidenziali che si terranno il 9 e 10
marzo. Dopo una giornata di discussioni
a Bruxelles tra rappresentanti diplomati-
ci dellUe e una delegazione dello Zim-
babwe guidata dal Ministro degli esteri
Stanley Mudenge, questi ha verbalmente
accettato le richieste dellUnione che,
per, si detta non soddisfatta e ha
chiesto un impegno scritto. Gli osserva-
tori ha insistito l'Ue dovranno es-
sere nello Zimbabwe almeno sei setti-
mane prima delle elezioni.
Gioved, il Parlamento di Harare, la
capitale dello Zimbabwe, aveva approva-
to due leggi, una sulla sicurezza e una
sulla restrizione del diritto di voto, in vi-
sta delle elezioni presidenziali che ve-
dranno contrapposti l'attuale Capo dello
Stato Robert Mugabe al candidato del-
l'opposizione Morgan Tsvangirai, presi-
dente del Movimento per il cambia-
mento democratico (Mdc). Le due leggi
sono duramente contestate dall'opposi-
zione che le ritiene finalizzate a favorire
Mugabe. Quella sulla sicurezza prevede
la condanna a morte o lergastolo per
chi si render colpevole di atti di insur-
rezione, banditismo, sabotaggio e terro-
rismo con lobiettivo di rovesciare il
Governo. La modifica della legge eletto-
rale consente invece di votare solo a chi
risiede nel Paese da almeno un anno e
limita il diritto di voto di centinaia di
migliaia di persone immigrate all'estero.
Si attende ora il voto dellultima legge
formulata dal Governo in vista delle ele-
zioni, quella sullinformazione, che ob-
bligher i giornalisti a regole il cui man-
cato rispettato, potr comportare la so-
spensione, larresto o forti multe. La
proposta di legge prevede inoltre che i
corrispondenti di mezzi dinformazione
stranieri debbano avere la nazionalit
del Paese, il che equivarrebbe ad impe-
dire la presenza di giornalisti stranieri,
presenza esplicitamente pretesa, come
detto dall'Ue, che in caso contrario mi-
naccia dunque sanzioni.
Russia: 18 ribelli
uccisi in Cecenia
dai militari di Mosca
MOSCA, 12.
Diciotto guerriglieri sono rima-
sti uccisi della vasta offensiva rus-
sa condotta nelle ultime 24 ore in
varie parti della Cecenia. Lo ha ri-
ferito lagenzia Itar-Tass citando
il comando federale russo, mentre
Interfax riferisce di due cadave-
ri di civili trovati decapitati.
Loffensiva che ha come
obiettivo le principali basi dei se-
cessionisti ceceni condotta
con artiglieria e con luso di eli-
cotteri da combattimento che
hanno attaccato i nascondigli dei
ribelli che si trovano su montagne
inaccessibili da terra.
Usa: per la Fed
resta incerta
l'uscita dal tunnel
della recessione
WASHINGTON, 12.
Per leconomia americana, lu-
scita dal tunnel della recessione
resta incerta: segnali dottimismo
ci sono, ma gli Stati Uniti hanno
ancora davanti a s rischi signifi-
cativi. Lanalisi del Presidente
della Federal Reserve, Alan
Greenspan, raffredda le attese dei
mercati, che speravano in un
messaggio pi incoraggiante.
Greenspan parla, a San Franci-
sco, in California, per la prima
volta questanno e per la prima
volta da un mese in qua, cio da
quando, l11 dicembre, la Fed
aveva ridotto, per l11 volta in un
anno, il costo del denaro. E, ap-
pena Greenspan parla, la Borsa
cala, a New York. Il discorso in-
digesto, come altre notizie di gior-
nata per l'economia americana: i
tagli di 35.000 posti di lavoro alla
Ford, la previsione che i posti di
lavoro perduti dopo gli attacchi
terroristici dell11 settembre scor-
so saranno, a conti fatti, un milio-
ne e mezzo; il calo dei prezzi al-
lingrosso, una conseguenza del
colpo di freno ai consumi.
Il Presidente della Fed sostiene
per che il panorama non pi
cos indistintamente negativo co-
me nellautunno scorso. Lo fa con
un giro di frase cauto: Se le pos-
sibili indicazioni che la fase di
contrazione del ciclo daffari sta
arrivando alla fine saranno da ul-
timo confermate, avremo avuto
una recessione relativamente mo-
derata. Ma subito aggiunge:
Quel che certo che c stata
molta reale sofferenza economica
nellultimo anno e mezzo. Am-
miccando ai mercati, Greenspan
lascia la porta aperta a ulteriori ri-
duzioni del tasso di sconto ameri-
cano, forse alla prossima riunione
della Fed, il 29 e 30 gennaio.
Il costo del denaro americano
gi al punto pi basso da quaran-
t'anni in qua: all1,75 per cento
(un anno fa, era al 6,50 per cen-
to). Ma molti credono ci sia anco-
ra margine per limare un quarto
di punto. Di fronte a segnali dot-
timismo che non sono per il mo-
mento definitivi, il Presidente
della Fed preferisce enfatizzare
che continuiamo a far fronte a
rischi significativi nel breve termi-
ne, fra cui la debolezza dei pro-
fitti e degli investimenti e il colpo
di freno ai consumi a causa del-
laumento della disoccupazione.
Intanto, il Presidente statuniten-
se, George W. Bush, ha scelto ieri
un impianto industriale della Pen-
nsylvania per firmare quella che
Christie Whitman, la responsabile
dellAgenzia per la protezione del-
lambiente (Epa), ha definito la
maggiore iniziativa per lambiente
finora varata dallAmministrazio-
ne repubblicana. Liniziativa ri-
guarda la pulizia dei siti industria-
li inquinati, i cosiddetti terreni
marroni: la legge stanzia fino a
200 milioni di dollari (oltre 220
milioni di euro) lanno per ripulire
pi di 500.000 siti inquinati.
Bombardamento israeliano
sul porto palestinese di Gaza
dellesercito e ha anticipato che domani
chieder al Governo di inviare case pre-
fabbricate ai senzatetto palestinesi.
Il Segretario di Stato Usa, Colin Po-
well, ha invece definito le operazioni mi-
litari israeliane contro obiettivi palestine-
si nella striscia di Gaza azioni difensi-
ve. una risposta degli israeliani al-
lultima provocazione, ha dichiarato il
Capo della diplomazia americana.
Intanto Arafat sembra avere fatto un
passo nella direzione richiesta da israe-
liani e statunitensi facendo arrestare ieri
sera tre ufficiali della sicurezza dell'Ap
con laccusa di traffico darmi. I tre sa-
rebbero implicati nel contrabbando sco-
perto il 3 gennaio dagli israeliani quan-
do bloccarono nel Mar Rosso una nave
carica di armi. La polizia palestinese ha
effettuato gli arresti al termine di una
giornata caratterizzata dalle nuove ri-
chieste in questo senso di Powell. Una
commissione, creata appositamente dal-
lAp, ha riconosciuto le responsabilit
dei tre dopo una rapida inchiesta. Ara-
fat, si legge in un comunicato ufficiale,
ha subito dato la sua approvazione al-
l'arresto. Il Governo israeliano, che ave-
va indicato i nomi degli ufficiali da fer-
mare, ha commentato positivamente il
provvedimento.
ca per lattacco di Hamas del 9 gennaio
scorso, che ha provocato la morte di
quattro soldati israeliani e di due attac-
canti. Il Segretario generale fa appello
alle parti perch non siano indotte da
questi atti di violenza a interrompere gli
sforzi per la cooperazione sul fronte del-
la sicurezza, ha detto Eckhart. La stra-
da da seguire, secondo Annan, quella
dell'applicazione del piano mediato dal
Direttore della Cia, George Tenet, che
riguarda la sicurezza, e delle raccoman-
dazioni Mitchell, che indicano l'iter da
seguire per la ripresa del negoziato di
pace.
La distruzione dellaeroporto di Gaza
non fa parte della lotta al terrorismo,
ha commentato da parte sua il Ministro
degli esteri spagnolo, Josep Piqu, an-
nunciato che luned intraprender una
missione nella regione nella speranza di
raggiungere risultati positivi nonostante
le premesse non siano incoraggianti.
La repressione nei Territori apparsa
sproporzionata anche in Israele. Lex
parlamentare Shulamit Alloni lha defini-
ta un crimine di guerra. Il Ministro
per le questioni arabe Sallah Tarif, labu-
rista, ha condannato il comportamento
Germania: vittime
in due incendi
BERLINO Tre persone sono
morte e altre cinque sono rimaste
ferite venerd in Germania in due
incendi, uno a Berlino e l'altro nel
Baden-Wuerttemberg. Nella capita-
le sono rimasti vittime delle fiam-
me un uomo e una donna, la cui
villetta andata completamente di-
strutta dalle fiamme nel quartiere
residenziale di Zehlendorf. Una
donna di 32 anni morta inoltre
nel rogo che ha devastato un edifi-
cio condominiale a Lichtenau, nel
Sud del Paese. Gravi ferite hanno
riportato la figlia di 11 anni e altri
quattro abitanti dello stabile. Non
si conoscono ancora le cause dei
due incendi.
Pam: aiuti all'Albania
colpita dal maltempo
ROMA Il Programma Alimentare
dellOnu (Pam) ha disposto l'attiva-
zione di un ponte aereo per tra-
sportare aiuti di emergenza a circa
140.000 sfollati nella parte Nord-
orientale dellAlbania, colpita dalla
peggiore tempesta di neve che si
sia abbattuta sul Paese negli ultimi
venti anni. Condizioni meteorologi-
che permettendo, ha reso noto il
Pam, a partire da sabato gli aiuti
verranno inviati con lausilio di eli-
cotteri militari albanesi. Si spera in
questo modo di soddisfare rapida-
mente le necessit alimentari degli
sfollati. La situazione molto dif-
ficile, ha dichiarato il Direttore
del Pam per lEuropa dellEst, Sa-
eed Malik. Dopo le forti nevicate
del 7 gennaio scorso, il Governo
albanese ha dichiarato la stato di
emergenza.
Myanmar:alvagliol'uso
di energia nucleare
YANGON Il Myanmar ha inten-
zione di puntare sull'utilizzo del
nucleare. Lo ha annunciato vener-
d il Ministro degli esteri, Win
Aung. Le strutture, ha aggiunto,
saranno destinate principalmente
alla ricerca medica, ma potranno
eventualmente essere volte anche
alla produzione di energia nuclea-
re. Informata alcuni mesi fa del
progetto dalle stesse autorit di
Yangon, l'Agenzia internazionale
per lenergia atomica (Aiea) ave-
va inviato nel Paese un gruppo di
esperti incaricati di stabilire lesi-
stenza delle necessarie condizioni
di sicurezza. Lesito dellindagine
era stato negativo. L'Aiea ha quin-
di espresso preoccupazione per la
volont delle autorit di procedere
nel progetto.
Brasile: in fiamme
grande casa editrice
BRASILIA Il nuovissimo gratta-
cielo di trentasei piani della Edito-
ra Abril, la maggior casa editrice
del Brasile, in fiamme da vener-
d nella citt di San Paolo. Lincen-
dio, scatenato da un focolaio al
piano terra del grande palazzo si-
tuato sulle sponde del Rio Pinhei-
ros, scoppiato alle 16 locali, le
19 in Italia. Non si hanno per ora
notizie di vittime. I Vigili del fuoco
hanno fatto sgomberare ledificio e
sono impegnati nel difficile tentati-
vo di domare le fiamme.
CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 1
Truppe speciali Usa dislocate lungo il confine con il Pakistan
In coda a Buenos Aires davanti a un'agenzia di cambi

PAGINA
3 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 13 Gennaio 2002
T A
||ZA
| G|NA
.
Un recente saggio su Dio nella filosofia moderna
Gli aspetti teoretici
vanno correlati
alla situazione storica
A|MAND ||G3|||
Il discorso su Dio un discorso sem-
pre attuale, vi sono tuttavia momenti in
cui, nella vita di un uomo o nelle emer-
genze storiche collettive, il discorso sem-
bra imporsi con maggiore insistenza.
Sono i momenti di crisi profonda, quasi
sempre di fronte ad avvenimenti che co-
stringono a riflettere sull'essenziale.
Qualche tempo fa ci siamo occupati,
nelle pagine di questo giornale, di un
breve saggio intervista a Remo Bodei su
l'ateismo contemporaneo, recentemente
edito dalla Morcelliana di Brescia. Oggi
ci soffermiamo sul saggio di Leonardo
Messinese Il problema di Dio nella filo-
sofia moderna, un saggio altrettanto, e
forse anche, pi breve.
* * *
Non che l'argomento si possa esaurire
in poche pagine, ma si tratta della natu-
ra della collana in cui compare, collana
che pubblica le lezioni inaugurali e quel-
le di congedo dall'insegnamento di pro-
fessori della Pontificia Universit Latera-
nense. L'editore la Lateran University
Press (Roma 2001) e la collana si intitola
significativamente Cathedra. Cathe-
dra osserva nella presentazione
Mons. Angelo Scola contempora-
neamente un frutto ed un seme di quel-
la stabilitas senza la quale non pu na-
scere una effettiva scuola nell'ambito
di una universit che, per scopo prima-
rio, vive del duplice intreccio della fides
quaerens intellectum e dell'intellectus
quaerens fidem (p. 11).
Il saggio che riporta la lezione inau-
gurale dell'Autore, pone in luce come
non si possa, sul tema proposto, e forse
su nessun tema filosofico, iniziare oggi
un discorso senza coniugare l'aspetto
teoretico con la situazione storica. In
particolare, va notato come, dopo Car-
tesio, il discorso su Dio non sia sempli-
cemente un tema, ma un problema che
si sviluppa dalla considerazione critica,
ossia dal problema della conoscenza co-
me pregiudiziale.
Kant, pur giungendo a conclusioni di-
verse da quelle di Cartesio, percorre un
itinerario che inizia col chiedersi le con-
dizioni di possibilit della conoscenza
del tema teologico dell'esistenza di Dio
in particolare. Perviene cos ad una so-
luzione del compito non pi teoretica
ma pratica, sia pure di ragione pratica.
Una osservazione analoga pu essere
fatta a proposito della questione nell'am-
bito dell'empirismo: il tema l'idea di
Dio non Dio in se stesso. L'oggetto della
ricerca empiristica il contenuto dell'i-
dea di Dio pi che l'affermazione della
sua esistenza. La innovazione viene in-
vece da Hegel, che certamente porta in-
nanzi il percorso critico della filosofia
kantiana, ma se ne distacca radicalmen-
te quando, nel suo sistema, la conoscen-
za umana si allarga a vita dell'Assoluto e
il reale diventa la Totalit. Dal problema
antropologico del conoscere e della cer-
tezza, si perverrebbe al tema ontologico
e metafisico della Verit.
Hegel quindi pi che il compimento
dell'itinerario cartesiano della filosofia
moderna, verrebbe a rappresentare una
sua interruzione o meglio un ritorno ai
temi classici sull'Essere e dell'Assoluto,
riproposti per dopo esser passati attra-
verso la consapevolezza della questione
pregiudiziale della gnoseologia critica
che alla genesi del pensiero moderno e
ne ha condizionato gli sviluppi che giun-
gono fino a noi.
* * *
Giungiamo cos al nucleo speculativo
centrale del discorso: La tesi che vorrei
sostenere dice il Messinese che,
ad una lettura pi attenta dei testi, si fa
fatica ad iscrivere la filosofia hegeliana
all'interno della filosofia moderna nello
stesso senso in cui tale operazione
perfettamente lecita nei confronti dei fi-
losofi prima segnalati (il riferimento a
Cartesio, Locke, Hume e Kant). Si po-
trebbe dire che ad Hegel non importi
poi tanto l'affermare il principio moder-
no del filosofare, quanto piuttosto il
principio del filosofare, vale a dire la
capacit propria della filosofia di avere
quale contenuto del proprio sapere nulla
meno che l'Assoluto (p. 40).
Ci sembra che si possa riassumere la
proposta interpretativa delineata attra-
verso il confronto, che il Messinese sot-
tolinea, tra tre binomi ricorrenti: certez-
za e verit, forma e contenuto, fede e
sapere. Certezza e verit sono termini ti-
picamente agostiniani, ripresi da Carte-
sio: la certezza come superamento del
dubbio in quanto verit criticamente
fondata. La forma, in questo contesto,
il sapere idealistico che ha l'Assoluto co-
me contenuto. La certezza in un primo
momento forma vuota, poi si riempie
di contenuti, diventa verit. Ed questa
la posizione pi matura del pensiero di
Hegel, in cui forma e contenuto non so-
no separabili.
All'interno di questa posizione si pone
l'ulteriore specificazione tra sapere e fe-
de, ove il sapere che non espresso nel-
la vuota formalit razionale illuministi-
ca, sapere concreto. All'interno di que-
sto denso sapere concreto si ripropone
la tensione dialettica tra fede e ragione,
ove: la ragione, per, non pi l'intel-
letto illuministico, ma appunto pensiero
concreto, e la fede la fede cristiana
che da racconto della salvezza, da testi-
monianza escatologica viene ad assume-
re la forma di conoscenza piena, di veri-
t. Il problema ulteriore, che viene indi-
cato come l'impegno successivo l'in-
terno chiarimento di questa tensione
dialettica tra un sapere assoluto, concre-
to, e una fede come contenuto del mes-
saggio cristiano.
La tensione problematica tra fede e
ragione si trasferisce cos all'interno
stesso della filosofia. Si tratta di pro-
durre una sorta di trascrizione filosofica
della religione cristiana, per cui la sto-
ria della metafisica diviene anche una
storia della teologia cristiana, che si
conclude con la definizione cristiana di
Dio come Spirito (p. 43). possibile
realizzare, entro la pi matura concezio-
ne hegeliana del pensiero, una realt di-
vina, lo Spirito che vivifica il mondo ma
anche lo trascende?
Hegel si rif a Spinoza nell'affermare
l'assolutezza e unicit della Sostanza,
ma la concepisce attiva e vivente, indi-
vidualit concreta che potrebbe portare
ad una interiorizzazione del pensiero
(cfr ibid.). Si tratta di esigenze, di inten-
zionalit o di effettive possibilit teoreti-
camente fondate? In altri termini:
possibile realizzare il paradigma cristia-
no entro la pi matura concezione he-
geliana del pensiero come Spirito?.
La posizione di Hegel presenta certa-
mente un guadagno di fronte alle con-
trapposizioni passate, permane per un
rischio: quello di azzerare l'irriducibile
differenza tra filosofia e religione (cri-
stiana) e, di conseguenza, tra filosofia e
teologia, cio di non riconoscere quella
che si potrebbe chiamare la trascenden-
za religiosa della trascendenza filosofica
(p. 44).
Il rischio che l'Autore riscontra apre
un interrogativo e stimola una ricerca.
In una nota riporta un significativo pas-
so dalle Lezioni di filosofia della religio-
ne di Hegel in proposito (cfr pp. 44-45).
Lo spirito umano nel suo intimo non
qualcosa di cos diviso, in cui possano
sussistere cose diverse, che si contraddi-
cono (p. 45).
* * *
La lezione inaugurale di Leonardo
Messinese necessariamente schematica
ed altrettanto necessariamente program-
matica. La sua finalit essenzialmente
individuare i termini del problema, indi-
care un'ipotesi di lavoro per risolverlo,
dopo aver delineato in sede storiografica
il contesto in cui il problema sorge nel
pensiero moderno. Facendo ci egli
prende acutamente posizione sul concet-
to stesso di modernit e quindi sugli
aspetti antimoderni del pensiero di He-
gel: il ritorno alla dimensione ontologi-
co-metafisica interrompendo la svolta
antropologica col superamento del ca-
rattere pregiudiziale della gnoseologia.
Vi sono tuttavia dei punti essenziali
che attendono un chiarimento e che,
forse, segnano un limite non facilmente
superabile: la giustificazione del finito
esperito nella Totalit; la interiorizzazio-
ne e purificazione del pensiero che do-
vrebbe aprire un varco alla trascendenza
attraversando l'immanenza. Di particola-
re interesse ci sembra il confronto tra la
critica kantiana alle di-mostrazioni mo-
derne dell'esistenza di Dio che aprirebbe
un passaggio da tale dimostrazione con-
futata alla elevazione dello spirito uma-
no a Dio (cfr p. 50).
Per intendere il senso di questa pro-
spettiva opportuno leggere le brevi pa-
gine su Teologia filosofica e dimostra-
zione dell'esistenza di Dio ove dimostra-
zione e mediazione sono messe a con-
fronto. Le prove tradizionali sarebbero
dimostrazioni e quindi si situerebbero
sempre nell'ambito della conoscenza,
mentre un'autentica via pi che una
prova sarebbe una mediazione, ossia un
confronto dialettico che porta ad una
Aufhebung, cio ad un superamento
analogo a quello tipico del sistema hege-
liano.
La teologia filosofica appunto il luo-
go di questa mediazione che fa perveni-
re all'accennata elevazione. Il discorso
parte dalla premessa che a rigore di
termini, Dio non solo un oggetto, sia
pure il pi alto, della filosofia, ma il
Tutto dell'essere e del pensiero, ne con-
segue che in un certo senso si tratta di
riconoscere, tramite il pensiero, l'esi-
stenza di Dio e meno di dimostrarla,
quindi di distinguere tra mediazione
(filosofica) e dimostrazione (scientifi-
ca) (p. 48). Si tratta di una considerazio-
ne sottile e, in qualche misura, originale
rivolta a legittimare il primato della me-
diazione come strumento di teologia fi-
losofica.
Rimane il rischio, avvertito dal Messi-
nese stesso, di quello che un tempo si
sarebbe chiamato ontologismo, ossia il
riconoscere Dio attraverso un chiari-
mento interno all'essere in cui siamo
coinvolti. I termini della questione sono
chiaramente espressi alla fine del prece-
dente capitolo centrale. Il nucleo specu-
lativo nel concetto stesso di verit:
essa il punto d'arrivo della ricerca filoso-
fica, oppure ne il presupposto che la
rende possibile? Dalla risposta a questo
dilemma deriva il modo di intendere il
rapporto tra filosofia e fede cristiana: se
la verit punto di arrivo la filosofia si
pone, ed il caso di Cartesio, come
una sorta di apologetica esterna al cri-
stianesimo, se invece terreno origi-
nario, allora, come in Hegel, si tratta
di un inveramento, pi ricco di deter-
minazioni e quindi di concretezza, ma
anche di una ambiguit di fondo.
Le opere dell'artista pescarese sono inserite nell'articolato programma espositivo di Villa dei Cedri a Bellinzona
Giulia Napoleone e l'interpretazione grafica della poesia
MA|C !NAC|N|-!AM|
Ferve l'attivit nella Civica Galleria
dArte Villa dei Cedri di Bellinzona che
si propone in questi giorni al pubblico
con varie iniziative parallele.
Fino al 3 febbraio, sono esposte cen-
todieci opere (dipinti, disegni e incisioni)
dellArtista Enrico Della Torre, nato a
Pizzighettone (Cremona) nel 1931 e resi-
dente a Milano. Le opere coprono larco
di un intenso e fecondo periodo della at-
tivit artistica del Della Torre che va dal
1953 a tuttoggi. Un percorso che s ri-
velato sin dai primi esordi orientato ver-
so una ricerca tesa allessenzialit del-
limmagine inserita in un caratteristico
equilibrio compositivo.
Enrico Della Torre (che ha esposto
anche alla Neue Pinakothek di Monaco
di Baviera nel 1987 e, al Padiglione di
Arte contemporaneaa di Milano nel 1989
si distinto in Italia e allestero, soprat-
tutto nellarea germanica, per un origi-
nale approccio esecutivo con ladozione
di inusuali tecniche.
Un tratto peculiare della sua attivit
d'artista legato allespressione lettera-
ria e poetica, che lo ha portato a realiz-
zare parecchie edizioni originali per testi
letterari di autori di come Novalis, Pa-
scoli, Pound, Sanesi, Volponi.
* * *
L'attenzione all'arte contemporanea
viene confermata a Villa dei Cedri di
Bellinzona con la parallela esposizione
di cinquanta opere (per un totale di no-
vanta fogli tra acquerelli, inchiostri, pa-
stelli e incisioni) eseguite dal 1975 al
2001 da Giulia Napoleone, artista pesca-
rese residente a Roma, dove ha compiu-
to i suoi studi artistici.
Continuo e fecondo appare il rappor-
to di Giulia Napoleone con la poesia.
Una predilezione sfociata in parecchie
cartelle e libri originali dedicati a com-
posizioni di autori classici (Lucrezio,
Baudelaire, Mallarm...), ma anche con-
temporanei: opere anchesse legate a
una linea di astrazione lirica liberamente
interpretata, caratterizzata da una estre-
ma finezza di tocco, evocativa di una
forza ritmica grafica sottesa a tensione
geometrica.
La tecnica impiegata contribuisce a
dare una dimensione aggiuntiva al valo-
re espressivo delle sue opere: la riduzio-
ne cromatica, il gioco dei colori (o del
bianco e nero), la nota dominante dei
toni azzurri ne esaltano la luminosit del
suo lavoro.
* * *
In contemporanea alle mostre dedica-
te a Enrico Della Torre e a Giulia Napo-
leone (ambedue gli artisti italiani hanno
donato al Museo bellinzonese le loro
opere esposte in mostra), la Galleria
propone poi una vasta scelta di opere di
artisti tra fine Ottocento e primo Nove-
cento appartenenti a depositi concessi
dalla Confederazione svizzera al Museo.
Si possono ammirare, fra gli altri, di-
pinti di Edoardo Berta (1867-1931), Pie-
tro Chiesa (1876-1959), Plinio Colombi
(1873-1951) e Luigi Rossi (1853-1923), in-
sieme allinedita, notevole tela di Adolfo
Feragutti Visconti (1850-1924), La signo-
ra delle ortensie (1920-1921), donata a
Villa dei Cedri. Di considerevole interes-
se il trittico di Pietro Chiesa risalente al
1908 circa, e i due grandi pastelli di Au-
gusto Sartori (1880-1957) in deposito e
provenienti da collezione privata. Meri-
tevole di segnalazione Aspetti della col-
lezione. Secondo tempo, che presenta
anche carte dal Fondo Edoardo Berta:
fondo reso accessibile grazie alla dispo-
nibilit degli Eredi Berta.
In un volume la storia millenaria di Padova
La citt tra pietre e acque
fondata prima di Roma
G|VANN| |uGA||S|
Diciamo la verit: vista cos, per
splendide e splendenti immagini, e per
testi di cos alto spessore scientifico, la
citt appare pi consistente, pi im-
portante e pi affascinante di quanto si
pensi e non sembri a prima vista, gi-
rando per le sue strade e le sue piazze,
visitando i suoi spazi nascosti come
l'Odeo Cornaro, e i suoi giardini, alzan-
do gli occhi per ammirare le linee ar-
chitettoniche dei suoi palazzi e delle
sue chiese e di tutte quelle altre realt
che ne fanno un unicum non soltanto
per storia, ma anche per arte, appunto,
e architettura.
Parliamo di un volume edito dalla
Biblos di Cittadella, a questa realt de-
dicato in due lingue (italiano e inglese),
dall'eloquente titolo Padova citt tra
pietre e acque. Gi, perch con le anti-
che pietre dell'et romana e medioeva-
le, rinascimentale e poi con quelle
delle epoche pi a noi vicine, a Padova
erano di casa per cos dire le ac-
que, e non soltanto ovviamente quelle
della Brenta e del Piovego, ma dei nu-
merosi canali che ne caratterizzavano
centro e periferia; corsi d'acqua dei
quali resta oggi scarsa (ma significati-
va) testimonianza per gli stravolgimenti
apportati, nel tempo, all'urbanistica
cittadina.
Ma Padova, in questo volume scritto
a pi mani, c' davvero tutta: nella sua
storia completa, che comprende anche
gli elementi pi caratteristici e signifi-
cativi della provincia, vale a dire un
territorio ricco di altre realt storiche,
artistiche, urbanistiche, che vanno da
Montagnana con la sua intatta cinta
muraria di tre chilometri a Este col
suo celebre museo, ad altre citt mu-
rate quali Cittadella e Monselice, alla
zona termale euganea, a personaggi
straordinari come Francesco Petrarca
nella sua Arqu, Angelo Beolco, detto
il Ruzzante, e via elencando.
A realizzare questa colossale opera
ha contributo quasi tutto il meglio del
mondo degli studiosi dell'Universit e
dell'ambiente religioso patavini. Quan-
to alle immagini, anche qui, l'editore
ha compiuto una scelta oculatissima
fra le innumerevoli raffigurazioni dei
pezzi pi significativi della citt che
portano la firma di famosi fotografi.
Un accenno alla storia, una storia
che viene da lontano. E che si fa rian-
dare alla distruzione di Troia, con una
leggenda parallela a quella di Enea. Se
infatti Enea era fuggito dalla citt di
Priamo e dopo avere guadagnato il lito-
rale laziale aveva fondato Roma, non
diversamente era accaduto con l'altro
fuggiasco: Antenore.
Si legge infatti nel contributo di
Franco Sartori, storico dell'antichit
dell'ateneo: Padova, cui una composi-
ta tradizione letteraria, com' ben noto,
assegna quale fondatore il nobile troia-
no Antenore, figura per certi aspetti
analoga a quella di Enea. Di ambedue
si tramanda la fuga da Troia incendia-
ta dai greci vincitori, le peripezie dei
viaggi alla ricerca di nuove sedi per ri-
costituire la patria perduta, le lotte per
la conquista dei luoghi atti all'insedia-
mento, per Enea il Lazio, per Antenore
delle grandi famiglie dagli Scrovegni ai
citati Carraresi, quella dello Studium e
quella religiosa (con le famiglie france-
scane del Santo, quelle benedettine di
santa Giustina, Praglia e Monte Rua,
con il Vescovado e il Seminario).
Nei secoli, la citt e il suo territorio
hanno attraversato periodi luminosi: il
Palazzo della Ragione e la Cappella de-
gli Scrovegni con le celebri pitture giot-
tesche, il Battistero del Duomo con gli
affreschi di Giusto de' Menabuoi (pre-
sente anche nel santuario antoniano),
la basilica del Santo con quel carosel-
lo di forme e colori dipinti e di scultu-
re che hanno nome Altichiero, Tiziano,
Tiepolo, Piazzetta, Donatello, Tullio
Lombardo, Jacopo Sansovino, i vari
Guariento rintracciabili nella sede del-
l'Accademia Galileiana, nei Musei Civi-
ci e nella chiesa degli Eremitani, la
stessa che presenta i resti (dopo i bom-
bardamenti della seconda guerra mon-
diale) dei capolavori di Andrea Mante-
gna, il palazzo del Bo con le opere di
Gino Severini.
Storia illustre, storia che ancora oggi
parla anche attraverso l'Orto Botanico
dell'Universit, il pi antico del mondo,
e poi attraverso l'osservatorio astrono-
mico della Specola, e quindi con
quell'unicum rappresentato dal Pr del-
la Valle (il prato senza erba) legato
alla memoria della Serenissima Repub-
blica di Venezia.
E, ancora, il Caff Pedrocchi, capola-
voro ottocentesco di Giuseppe Jappelli,
con la sua caratteristica architettura e
le varie simbologie pittoriche nelle sale
del piano nobile.
Quanto a eventi della Storia recente,
basti citare due momenti legati alla
Grande Guerra: dal Castello di san Pe-
lagio part il famoso (pacifico) volo su
Vienna di Gabriele D'Annunzio e della
sua squadriglia Serenissima e nella
villa della Mandria descritta da Ugo
Ojetti in Cose viste venne firmato l'ar-
mistizio fra Italia e Austria-Ungheria
nel novembre del 1918 a conclusione
del primo conflitto mondiale.
Una serie di elementi, e di avveni-
menti, quelli che abbiamo citato a tito-
lo di esempi, bastevoli a dare l'immagi-
Appuntamenti
culturali
Palermo, 15 gennaio
Cultura e politica
nell'Italia
dell'Otto-Novecento
Il volume di Danilo Veneruso
Stato, nazione e democrazia.
Percorsi culturali e politici nel-
l'Italia dell'Otto-Novecento (Ed.
Sciascia), sar presentato il 15
gennaio, alle ore 17.30, presso
la Facolt Teologica di Sicilia.
Milano, fino al 24 febbraio
Achille Funi
Rester aperta fino al 24 feb-
braio, nello Spazio Oberdan
di Via Vittorio Veneto, la mostra
Funi 1890-1972. L'artista e Mi-
lano.
morta la pittrice
Olga Biglieri
Olga Biglieri, la pittrice futuri-
sta che firmava i propri quadri
con lo pseudonimo Barbara,
morta venerd 11 nella pro-
pria abitazione romana al ter-
mine di una lunga malattia.
Aveva 86 anni.
Nata a Mortara nel 1915 la
Biglieri, moglie del poeta Igna-
zio Scurto, espose le sue opere
di aeropittura alle Biennali
veneziane del 1938 e del 1942.
Nel dopoguerra l'artista af-
fianc all'attivit pittorica
quella letteraria, scrivendo testi
per la radio e dedicandosi, in
particolare, ai racconti per l'in-
fanzia.
Nel 1998 aveva pubblicato
l'autobiografia Barbara dei co-
lori.
neeremo per inciso l'o-
razione tenuta da Aldo
Ferrabino (ne fu allievo
e gli successe in catte-
dra il nostro Sartori) in
un memorabile congres-
so della Societ Dante
Alighieri tenuto a Pado-
va nel settembre del
1966.
Da quei tempi leggen-
dari di Antenore, la Sto-
ria quella con la
maiuscola, per intender-
ci a Padova sempre
stata per cos dire di ca-
sa: storia politica, storia
dell'arte, storia della let-
teratura, storia della fi-
losofia, storia della mu-
sica, con Ezzelino, i
Carraresi, Emo Capodi-
lista, la Serenissima,
etc. Ed stata di casa
attraverso, principal-
mente, tre realt: quella
la Venezia: due regioni che,
accostate nella creazione let-
teraria in atmosfera di leg-
genda, si ritroveranno acco-
state in et storica, con le lo-
ro citt simbolo, Roma e Pa-
dova, come ben escogitato
espediente a favorire e sanci-
re un'alleanza fra romani e
veneti nel nome della lonta-
na e mai rinnegata comu-
nanza di sangue troiano, ma
in realt ad avvantaggiare,
fra III e II secolo avanti Cri-
sto, i piani strategici romani
in Italia settentrionale, so-
prattutto contro popoli galli-
ci e carnico-istriani....
Ma il dato pi importante
che Padova fu fondata pri-
ma di Roma. E qui, trattan-
do infatti dello specifico ar-
gomento La memoria di Pa-
dova nella letteratura anti-
ca, ecco Sartori fare i nomi
di Catone il censore, Cassio
Dione, Flacco, Strabone,
nonch ovviamente quello
del grandissimo Tito Livio, a
proposito del quale sottoli-
L'Orto botanico
Torre Torlonga,
nota come
Specola
La Basilica di sant'Antonio
Giuseppe Viola Zanini, Padoa,
stampa (XVII-inizi XVIII sec.)
Il centro storico con il Palazzo della Ragione
Giotto,particolaredelGiudizioUniversale,
cappella degli Scrovegni
ne di una realt storica di
nome Padova? Pensiamo di
s.
Certo, lo splendore dei se-
coli passati non si ripetuto
nel presente, per vari motivi
e ragioni. Ma questa, come
avrebbe detto Kipling,
un'altra storia, la quale pe-
raltro non rientra negli scopi
del bel volume della Biblos,
anche se qualche raffigura-
zione del presente della citt
e del suo territorio vi figura:
dall'industria (in particolare
sottolineato il florovivai-
smo degli Sgaravatti) a quel-
la realt sportiva legata ai
padri gesuiti.
Insomma, chi volesse rive-
dere, ripercorrere le tappe di
una storia illustre sicura-
mente, e per certi versi ecce-
zionale, in questo volume la
trover tutta, in una capaci-
t di sintesi che nulla toglie
alla completezza, sia per le
pagine scritte, sia per le im-
magini.

PAGINA
4 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 13 Gennaio 2002
.
Il Card. Sepe incontra i delegati delle missioni dei Francescani Conventuali
13 gennaio: memoria liturgica di sant'Ilario di Poitiers, Vescovo e Dottore della Chiesa
Grande teologo della Trinit, artefice di un'intensa missione pastorale e catechetica
13 gennaio: Festa del Battesimo di Ges
Il Battesimo di Ges:
un atto di redenzione
Ruvo di Puglia: il fervente culto che pervade da secoli l'antica citt
Dalla devozione popolare per san Rocco
un rinnovato slancio di carit verso i bisognosi
J|AN GA|!
Ges ha voluto inaugurare il battesimo cristiano
con il proprio battesimo. Facendosi battezzare da Gio-
vanni Battista, riconosceva il valore del battesimo dato
dal precursore come preparazione al battesimo che egli
desiderava instaurare. Sottomettendosi al battesimo di
Giovanni, manifestava la sua intenzione di riprendere
tutto ci che era valido nello sforzo di purificazione
fatto nellantica alleanza. Nello stesso tempo voleva se-
gnare il passaggio a un altro battesimo, quello della
nuova alleanza.
Non avrebbe potuto dare al proprio battesimo lo
scopo del battesimo dato dal precursore: coloro che si
facevano battezzare da Giovanni aspettavano da que-
sto rito la remissione dei loro peccati e operavano una
conversione personale. Questo battesimo era essenzial-
mente un battesimo di penitenza, fatto per coloro che
speravano il perdono divino per le loro colpe. Questo
valore penitenziale non poteva verificarsi in Ges: es-
sendo egli stesso santit assoluta, era senza peccato,
non aveva bisogno di convertirsi n di chiedere perdo-
no. Per lui, il battesimo non poteva significare una pu-
rificazione personale.
Facendosi battezzare, Ges cambiava dunque il si-
gnificato del battesimo. Faceva di questo battesimo un
atto di redenzione. Con questo battesimo egli sim-
pegnava nellopera di purificazione dellumanit; la
sua missione era di ottenere con il suo sacrificio la re-
missione dei peccati del mondo.
Costatiamo qui una propriet caratteristica del com-
portamento di Cristo verso il culto giudaico e la litur-
gia: si appropria gli atti di questo culto per trasformar-
li, dando loro un nuovo significato. Co-
s si servir della festa dellespiazione
per annunziare la sua missione reden-
trice e per chiedere la proclamazione di
suo nome di Figlio di Dio come nome
divino. Il primo giorno della festa delle
Tende, manifesta la propria identit di-
vina con il miracolo della Trasfigura-
zione, e lultimo giorno, annunzia che
con il suo sacrificio far scaturire dal
suo seno fiumi di acqua viva, cio lab-
bondanza dei doni dello Spirito. Sap-
piamo anche come celebra la cena pa-
squale introducendovi una novit stu-
penda, con il suo corpo e il suo san-
gue, dati in cibo e bevanda. Non pos-
siamo dunque meravigliarci se Ges si
serve del battesimo di Giovanni per
inaugurare il battesimo cristiano.
La trasformazione che d una nuova
portata al battesimo appare nella dupli-
ce manifestazione teofanica: la venuta
dello Spirito Santo, che scende su Ges
al modo di una colomba, e la dichiara-
zione del Padre, che riconosce in Ges
suo Figlio diletto.
Duna parte, Ges riceve lo Spirito
che lo guider nella sua missione re-
dentrice. La novit del battesimo come
Ges vuole istituirlo legata a quella
azione nuova dello Spirito.
lazione che si riprodurr nel bat-
tesimo del cristiano: al modo di colom-
ba, cio con una intenzione di benevo-
lenza e di riconciliazione, lo Spirito en-
tra nellanima del battezzato per aprir-
gli la via di una vita conforme a quella
di Cristo.
Daltra parte la voce celeste del Pa-
dre si fa sentire: Tu sei il Figlio mio, il
prediletto; in te ho posto il mio amore
(Mc 1, 11). La proclamazione della fi-
liazione divina di Cristo, al momento
del battesimo, ci fa capire lintenzione
sovrana del Padre che, con il battesimo
cristiano, d a se stesso nuovi figli nel
Figlio unico. Ogni battesimo destinato
a far sentire la stessa voce del Padre,
rivolta ad ogni battezzato: Tu sei il fi-
glio mio.
CSM ||ANC|SC |u|||
Arcivescovo di Lecce
Nel Medioevo non c'era biblioteca
monastica o ecclesiastica che non avesse
le opere di Ilario di Poitiers e soprattut-
to il suo trattato De Trinitate, scritto
durante il suo esilio che avvenne duran-
te il dibattito ariano che vide l'imperato-
re Costanzo schierato dalla parte della
nuova eresia. La posizione ferma del
santo Vescovo di Poitiers lo port ad un
esilio, che fu assai fecondo per lui se
vero, com' vero, che la gran parte del-
le sue opere e la stesura stessa del De
Trinitate avvenne durante questo perio-
do, in cui, per la verit, god di una
certa libert.
Al De Trinitate Ilario arriv dopo una
lunga riflessione sulla dottrina origenia-
na e con grande lucidit entr nel dibat-
tito corrente, avvertendo subito la su-
perficialit con cui in Occidente si sche-
matizzava il problema trinitario con la
tesi ariana o nicena.
A ben guardare, la questione di quel
tempo poteva sembrare una questione
filologica, una questione di parole, ma
in realt c'era sotto una contrapposta
concezionedella verit e Ilario fece bene
ad intervenire con una soluzione che lo
consegn per sempre alla Chiesa come
uno dei suoi grandi dottori della fede.
Teologo, esegeta e storiografo, il san-
to Vescovo di Poitiers scrisse il suo De
Trinitate sotto l'influsso della patrologia
orientale, ma non esente neppure in
questa opera la sua antica formazione
retorica, che lo port ad accostare la
sua trattazione allo schema di Quintilia-
no, l'autore delle Istitutiones oratoriae,
di cui egli era stato attento studioso ed
imitatore.
Secondo lo stile quintiliano, infatti,
anche il trattato sulla Trinit diviso in
dodici libri e ripete in tutto lo schema e
l'impianto quintiliano. Interessante, pe-
r, il proemio, nel quale descrive la
bellezza del creato e si sofferma nell'esa-
me degli attributi di Dio, come sono ri-
flessi nella creazione e narrati dalla Bib-
bia.
La formula battesimale
Parlando della Trinit, Ilario parte
dalla formula battesimale di quel tempo,
commentando la parola di Giovanni: Io
nel Padre e il Padre in me (Gv 10, 3) e
difendendo la piena unit di Dio nella
diversit delle tre Persone.
Di qui, con passaggi sempre logici e
documentati, il santo dottore si adden-
tra nella esposizione del mistero trinita-
rio, trattando della natura di Dio, della
Incarnazione del Verbo e delle relazioni
trinitarie.
Un grande spazio viene dato alla con-
futazione delle eresie trinitarie correnti e
alla condanna delle diverse sette. Scor-
rono qui, con grande evidenza e deter-
minazione, le dottrine dei Sabelliani, dei
Manichei, dei Valentiniani, Ebioniti, Ie-
ratici, dei quali lapidariamente affer-
ma che omnes se invicem vincendo
vincuntur.
Il capitolo pi importante del De Tri-
nitate il capitolo settimo, quello dove
si presenta la dottrina cattolica sulla
SS.ma Trinit, sviluppando la figliolanza
divina di Cristo secondo il Vecchio e il
Nuovo Testamento: Se il Verbo figlio
sostiene e insegna il grande dottore
della Chiesa Dio padre, ma le per-
sone divine hanno la stessa natura.
Nel capitolo ottavo Ilario si sofferma
a parlare della natura divina, comuni-
cata agli uomini per via di volont con
Dio mentre nel capitolo nono e nel de-
cimo parla della umanit di Cristo, illu-
strata con ampiezza di citazioni bibliche
e approfondite considerazioni teologi-
che: Noi annunceremo dice con en-
fasi che Dio eterno, Padre dell'eter-
no e unigenito Dio; confesseremo che tu
solo sei senza nascita con l'unico nostro
Signore Ges Cristo, generato da te fin
dall'eternit e non da annoverarsi fra gli
dei. Generato da te che sei l'unico Dio e
non da diversa sostanza. Noi crederemo
che veramente Dio colui che nato da
te, che sei veramente Dio e Padre.
Ilario sa bene in quale arduo percorso
si addentrato, ma non esita ad invoca-
re la luce di Dio con parole appassiona-
te, che commuovono anche oggi: Apri-
ci la mente, donaci luce per comprende-
re la verit; donaci efficacia di parole,
vera fede. Fa che possiamo esprimere
ci che crediamo, che proclamiamo te,
unico Dio Padre, e l'unico Signore Ges
Cristo, secondo quanto ci stato tra-
smesso dai profeti e dagli apostoli. Fa
che contro gli eretici, che lo negano,
sappiamo affermare che tu, o Padre, sei
Dio insieme al Figlio, e sappiamo predi-
carne senza errori la divinit.
Il commento a Matteo
Questa insigne opera teologica, tanto
celebrata nei secoli, non va disgiunta
dalle sue molte altre opere, prima tra
tutte, il commento a san Matteo, nel
quale riprende non pochi temi della dot-
trina trinitaria, con interpretazioni a vol-
te simboliche, che non sono sempre da
condividere.
Celebre anche di Ilario di Poitiers il
suo Trattato sui misteri, in cui si com-
mentano le profezie che annunciano
Cristo e nel quale si trova la celebre de-
finizione dell'Antico Testamento: Sacra-
mentum futuri che prefigura Cristo e la
Chiesa.
Noto anche il suo Tractatus super
psalmos, un'opera scritta nel tempo del-
la sua maturit. Si tratta di molte ome-
lie sui salmi, non su tutti i salmi, ma su
alcuni di essi: nella prospettiva e col me-
todo origeniano, egli concepisce il salte-
rio come una grande citt, con diversi
edifici, per entrare nei quali occorrono
diverse chiavi interpretative.
A buona ragione, sant'Ilario di Poi-
tiers ritenuto uno dei primi e pi acuti
teologi dell'Occidente ed in verit la sua
speculazione teologica si accoppia a un
linguaggio nuovo, assai diverso da quel-
lo dell'Oriente. Il suo sforzo non tanto
di gareggiare con la teologia orientale
nella ricerca della parola sottile, ma di
esprimere in maniera chiara e accessibi-
le la verit. Come si vede, vi in lui un
chiaro intento pastorale e catechetico,
che attinge molto alla Scrittura. La pro-
sa, a volte, tormentata, faticosa, ma
l'intento di trasmettere la verit sem-
pre presente nel suo animo. Un vero
dottore della Chiesa, che merita di esse-
re non solo ricordato, ma ringraziato
per quello che ha scritto e per come ha
saputo portare la teologia occidentale
sulle soglie intatte della verit.
molto radicato nella devozione po-
polare dell'antica citt e Diocesi di Ruvo
di Puglia il culto a san Rocco di Mon-
tpellier, che pellegrin per molte citt
del Nord Italia prestando la sua opera di
soccorso a sostegno dei poveri e degli
appestati. I suoi biografi registrano la
sua morte intorno ai trentadue anni e
comunque tra il 1377-'79, mentre il suo
culto pare attestato dopo il 1410. Nei va-
ri periodi di pestilenza la citt di Ruvo si
affid a san Sebastiano di cui si venera
un pregiato affresco nella cattedrale e
che ascrivibile al XIV secolo. Il culto
riceveva nel 1629 l'ufficialit della Con-
gregazione dei Riti e impulso da Urbano
VIII, ma una chiesa era gi stata edifi-
cata in Ruvo nel 1503 cinque secoli
or sono e consacrata il 13 febbraio
dal Vescovo di Ruvo Francesco Spalluc-
ci dopo aver benedetto i 13 che partiva-
no per la Disfida di Barletta e che erano
di stanza nel castello della citt.
Nel 1477 Venezia veniva colpita da
una terribile epidemia e nel 1485, dopo
che l'anno prima era riesplosa la peste
ebbe luogo la traslazione delle reliquie
del Santo nella citt lagunare. Conside-
rando l'egemonia della Serenissima su
tutto l'Adriatico, non sorprende che nel
nostro territorio, e un po' ovunque nelle
citt pugliesi, sia attecchito il culto di s.
Rocco che in Ruvo non si mai affievo-
lito. Anzi l'aggregarsi di un numero
sempre maggiore alla confraternita di s.
Rocco, documentata per la prima volta
nel 1576 da un Rescritto di Gregorio
XIII che concedeva particolari indulgen-
ze ai confratelli di s. Rocco, attesta chia-
ramente come il ricorso al santo si
sempre pi radicato.
Primo tra i Patroni minori della citt
e Diocesi, il ricorso a lui raggiunse il
culmine nel 1793, quando la citt, non
soddisfatta di una artistica statua lignea
dell'andriese Nicola Antonio Brudaglio,
ne commission, per interessamento del
Capitolo Cattedrale, una in argento al
grande scultore napoletano Giuseppe
Sanmartino, l'autore del Cristo velato
nella cappella Sansevero di Napoli e per
cui il Canova dichiar che sarebbe sta-
to pronto a dare dieci anni della sua vita
pur di essere l'autore di un siffatto capo-
lavoro. Non da meno il capolavoro
del s. Rocco di Ruvo di Puglia che costi-
tuisce il pezzo forte del tesoro del duo-
mo di Ruvo. Il suo costo fu di 2.492,57
ducati e su di esso fu rilevato il bollo
consolare di Biagio Giordano, adoperato
dal figlio Fabio almeno per quell'anno
del suo consolato, essendo defunto il pa-
dre. Solenni erano i festeggiamenti di fi-
ne settembre e che si protraevano per
diversi giorni, durante i quali veniva
cantato un componimento sacro-dram-
matico La protezione nel voto o Ru-
vo liberata dal contagio per intercessio-
ne di s. Rocco. I versi della lauda era-
no di don Ferdinando Vergara, pubbli-
cati in Napoli, per Gianfrancesco Pane e
dedicati al duca Ettore Carafa, conte di
Ruvo. La stupenda opera del Sanmarti-
no pi volte esposta in varie mostre d'I-
talia, viene portata processionalmente il
16 agosto con la partecipazione della
omonima confraternita e numerosi fede-
li che tornano ad ammirarne la bellezza
unica e che, purtroppo, molti studiosi
forse ancora non conoscono.
VINCENZO PELLEGRINI
Verso il 24 gennaio
IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE
Sulla strada di Assisi
sono perpetrati in nome della re-
ligione. Allo stesso tempo perso-
ne di molte religioni implicita-
mente difendono il rispetto per il
fondamentale diritto umano alla
libert religiosa e perch cessi-
no tutte le persecuzioni e discri-
minazioni contro le persone a
causa della loro appartenenza
religiosa.
3. La via
della pace
La strada di Assisi anche
una via di pace. meglio per
l'umanit se i seguaci delle varie
religioni sono convinti che ne-
cessario per loro viaggiare insie-
me su quella strada che condur-
r alla pace.
Questa strada segnata dal-
l'accettare la realt dell'interdi-
pendenza fra i popoli quando
liberamente accolta e generosa-
mente vissuta. Allora si genera
la virt morale della solidariet.
Le persone imparano ad accet-
tarsi l'una con l'altra, non come
nemici o come chi si minaccia,
ma come compagni di pellegri-
naggio nel viaggio della vita.
La solidariet comprende l'at-
tenzione alle situazioni di ingiu-
stizia, oppressione o repressio-
ne. Comprende anche un reali-
stico impegno per lo sviluppo dei
popoli. Lo sviluppo disse Papa
Paolo VI, il nuovo nome della
pace (Populorum progressio,
76-80). Se le persone sono affa-
mate, senza casa, ignoranti, sen-
za assistenza sanitaria, e sono
prive dei loro diritti politici, allo-
ra siamo ancora lontani dalla via
della pace.
4. Il cristianesimo porta
un messaggio universale
Il messaggio di amore e di sa-
crificio di s che Ges Cristo, il
Figlio di Dio fatto uomo, porta
nel mondo significativo per
ogni popolo, lingua, cultura e re-
ligione. Cristo scelse di nascere
in Palestina, in Asia minore, o
Asia occidentale, o Medio Orien-
te, cos come alcuni direbbero
oggi in occidente. Ma la religio-
ne che stata stabilita per tut-
te le nazioni. Egli venne per
riunire insieme i figli di Dio che
erano dispersi (Gv 11, 52).
San Paolo, uno dei primi mis-
sionari, port subito il cristiane-
simo in Europa (cfr Atti 16, 9-10).
Seguendo lo sviluppo della sto-
ria, il cristianesimo assunse al-
cuni elementi della cultura gre-
co-romana. Molti missionari fino
al secolo scorso provenivano
dall'Europa.
Ma l'equazione sta cambiando.
Il cristianesimo giunse nelle
Americhe cinquecento anni fa. A
parte il nord Africa che fu cristia-
no fin dai primi secoli, l'Africa a
sud del Sahara ha fatto grandi
progressi nella fede cristiana ne-
gli ultimi 150 anni.
La Congregazione per l'Evan-
gelizzazione dei Popoli che invi
missionari in Asia (l'Estremo
Oriente) diede loro chiare istru-
zione nel 1659 di rispettare le
culture dei nuovi popoli che
avrebbero ricevuto il Vangelo e
di cambiare solo ci che fosse
incompatibile con il Vangelo (cfr
Istr. del 1659: Collectanea SCPF
1, n. 135, p. 42).
La Chiesa, specialmente ai no-
stri tempi, sottolinea la necessit
e l'urgenza dell'inculturazione.
Anche se su questa questione
non tutti i missionari pervengono
alla statura di Padre Matteo Ric-
ci, e pur riconoscendo che alcuni
missionari hanno compiuto dei
veri errori, non vi dubbio sul-
l'insegnamento della Chiesa.
Non quindi corretto identifi-
care il cristianesimo con l'occi-
dente o addebitare al cristianesi-
mo gli elementi negativi della
cultura occidentale come il libe-
ralismo, la permissivit e la ten-
denza secolarista a vivere come
se Dio non esistesse.
5. In umile
preghiera
Le persone religiose apprezza-
no il bisogno umano di Dio. La
preghiera sorge dal cuore uma-
no verso Dio, il Creatore, perch
la creatura umana accetta la sua
totale dipendenza da Dio.
La pace, quando tutto stato
detto e fatto, rimane un dono di
Dio. Sebbene l'umanit abbia bi-
sogno dei governi, dell'Organiz-
zazione delle Nazioni Unite e
delle varie associazioni nazionali
e internazionali per la pace, tutta
l'umanit riceve il dono della pa-
ce soprattutto da Dio come risul-
tatodell'umilepreghiera.E quan-
do la preghiera accompagnata
dal digiuno e dalla solidariet
con il povero, essa diviene una
pi forte richiesta di fronte a
Dio.
L'apprezzamento di questa di-
mensione spirituale nella ricerca
della pace aiuta a spiegare per-
ch l'invito del Santo Padre ai
rappresentanti delle religioni
mondiali a venire ad Assisi nel
1986 per pregare e digiunare per
la pace sia stato accolto con
grande entusiasmo. La nostra
preghiera e la nostra speranza
che l'invito ad Assisi per il 24
gennaio 2002 riceva una altret-
tanto calorosa accoglienza e che
i credenti del mondo trovino le
maniere per unirsi spiritualmente
a questo evento.
Card. FRANCIS ARINZE
CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 1
Il Battesimo di Ges: opera di C. Maratta, conservata nella chiesa di santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma
Ruvo di Puglia: statua argentea
raffigurante san Rocco, opera dello
scultore napoletano Giuseppe Sanmartino
Allegoria della Santissima Trinit: opera di F.A. Bianchi
Il Cardinale Crescenzio Sepe, Prefetto del-
la Congregazione per l'Evangelizzazione dei
Popoli, ha incontrato mercoled mattina, 10
gennaio, a Casa Kolbe i Delegati delle
Missioni dei Francescani Conventuali delle
Provincie religiose dell'area mediterranea.
Per due giorni, i responsabili delle Missio-
ni dell'Ordine hanno analizzato l'urgenza di
rispondere sempre pi all'appello della
Chiesa che invita i suoi figli ad essere prota-
gonisti di una nuova stagione missionaria.
Durante la solenne Concelebrazione Eucari-
stica, il Cardinale Prefetto ha sottolineato la
missione di Cristo nel mondo coniugandola
con quella di san Francesco e di san Massi-
miliano Kolbe, apostoli ed evangelizzatori.
Seicento missionari, quaranta territori di
missione: queste le cifre delle presenze mis-
sionarie dei Frati Minori Conventuali nel
mondo: dall'Africa all'Asia; dall'America
Centrale all'America Latina; dall'Europa
Centrale a quella Orientale: un susseguirsi
di opere e di testimoni del Vangelo, che co-
me in Per, hanno dato la vita per Cristo e
per i fratelli.
A Mosca, dopo dodici anni, il primo tra-
guardo stato raggiunto con la creazione
della Custodia ed in Corea stata costituita
la Provincia religiosa, aperta negli anni Ses-
santa.

PAGINA
5 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 13 Gennaio 2002
.
UDIENZA Il Papa ai partecipanti al Congresso promosso in occasione del centenario della nascita del beato Josemara Escriv de Balaguer, Fondatore dell'Opus Dei
Tutti siamo chiamati alla santit
nella trama delle occupazioni di ogni giorno
Sulle orme del vostro Fondatore, amate il mondo senza lasciarvi condizionare dalla mentalit mondana
Tutti sono chiamati alla santit nella
trama delle occupazioni di ogni giorno:
quanto ha ricordato Giovanni Paolo II
ai partecipanti al Congresso promosso
dall'8 al 12 gennaio in occasione del
centenario della nascita del beato Jose-
mara Escriv de Balaguer, Fondatore
dell'Opus Dei. Il Papa li ha ricevuti in
udienza nella mattina di sabato 12 gen-
naio, nell'Aula Paolo VI. Questo il te-
sto del discorso del Papa:
CarissimiFratelli e Sorelle!
1.Sono lieto di incontrar-
mi con voi, al termine del
Congresso promosso in occa-
sione del centenario della na-
scita del beato Fondatore del-
lOpus Dei. Saluto il Prelato,
Mons. Javier Echevarra, e lo
ringrazio cordialmente per le
parole con le quali si fatto
interprete dei comuni senti-
menti. Egli ha posto in luce
il carattere e il valore del
Convegno, che non si ispi-
rato ad intenti celebrativi,
bens ha cercato di approfon-
dire gli aspetti pi attuali del
messaggio del beato Josema-
ra Escriv de Balaguer, spe-
cialmente per quanto concer-
ne la grandezza della vita
quotidiana come via verso la
santit. Saluto il Cardinale
Juan Luis Cipriani Thorne,
Arcivescovo di Lima, i Presu-
li e i sacerdoti presenti. Salu-
to ciascuno di voi, che siete
convenuti a Roma per pren-
dere parte a cos significativa
ricorrenza giubilare.
2.Fin dagli inizi del suo
ministero sacerdotale, il bea-
to Josemara Escriv pose al
centro della propria predica-
zione la verit che tutti i bat-
tezzati sono chiamati alla
pienezza della carit, e che il
modo pi immediato per rag-
giungere questo comune tra-
guardo si trova nella norma-
lit quotidiana. Il Signore
vuole entrare in comunione
damore con ciascuno dei
suoi figli, nella trama delle
occupazioni di ogni giorno,
nel contesto feriale in cui si
svolge lesistenza.
Alla luce di tali considera-
zioni, le attivit giornaliere si
presentano come un prezioso
mezzo di unione con Cristo,
potendo divenire ambito e
materia di santificazione, ter-
reno di esercizio delle virt,
dialogo damore che si realiz-
za nelle opere. Il lavoro viene
trasfigurato dallo spirito di
orazione e diventa cos possi-
bile restare in contemplazio-
ne di Dio, anche mentre si
intenti al disbrigo di varie
occupazioni. Per ogni battez-
zato, che voglia seguire fedel-
mente Cristo, la fabbrica,
lufficio, la biblioteca, il la-
boratorio, lofficina, le pareti
domestiche possono trasfor-
marsi in altrettanti luoghi di
incontro con il Signore, che
scelse di vivere per trentanni
nel nascondimento. Si po-
trebbe forse porre in dubbio
che il periodo passato da Ge-
s a Nazareth fosse gi parte
integrante della sua missione
salvifica? Anche per noi, per-
tanto, il quotidiano, nel suo
apparente grigiore, nella sua
monotonia fatta di gesti che
sembrano ripetersi sempre
uguali, pu acquistare il ri-
lievo di una dimensione so-
prannaturale ed esserne in tal
modo trasfigurato.
3.Nella Lettera apostoli-
ca Novo Millennio ineunte, al
termine del Grande Giubileo
dellAnno Duemila, ho ricor-
dato, in proposito, che lidea-
le della perfezione cristiana
non va equivocato come se
implicasse una sorta di vita
straordinaria, praticabile so-
lo da alcuni geni della san-
tit, ed aggiungevo: ora
di riproporre a tutti con con-
vinzione questa misura alta
della vita cristiana ordina-
ria (n. 31). A ogni battezzato
il Signore concede le grazie
necessarie per raggiungere i
vertici della divina carit. I
piccoli eventi della giornata
racchiudono in s uninso-
spettabile grandezza, e pro-
prio vivendoli con amore ver-
so Dio e i fratelli possibile
superare in radice ogni frat-
tura fra fede e vita quotidia-
na; frattura che il Concilio
Vaticano II denuncia come
uno dei pi gravi errori del
nostro tempo (cfr Gaudium
et spes, 43).
Santificando il proprio la-
voro nel rispetto delle norme
morali oggettive, il fedele lai-
co contribuisce efficacemente
ad edificare una societ pi
degna delluomo e a liberare
la creazione che geme e sof-
fre in attesa della rivelazione
dei figli di Dio (cfr Rm 8, 19-
22). Egli coopera, cos, a pla-
smare il volto duna umanit
attenta alle esigenze della
persona e del bene comune.
4.Carissimi Fratelli e So-
relle! Sulle le orme del vostro
Fondatore, proseguite con ze-
lo e fedelt la vostra missio-
ne. Mostrate con lo sforzo
quotidiano che lamore di
Cristo pu informare tutto
larco dellesistenza, consen-
tendo di raggiungere lideale
di quellunit di vita che, co-
me ho ribadito nellEsorta-
zione apostolica post-sinoda-
le Christifideles laici, fonda-
mentale nellimpegno di
evangelizzazione nella societ
contemporanea (cfr n. 17).
La preghiera, il lavoro e
lapostolato, come avete ap-
preso dal beato Josemara, si
incontrano e si fondono se
sono vissuti in questo spirito.
Egli vi ha sempre incoraggia-
ti ad amare il mondo appas-
sionatamente. E aggiungeva
unimportante precisazione:
Siate uomini e donne di
mondo, ma non siate uomini
o donne mondani (Cammi-
no, 939). Riuscirete cos ad
evitare il pericolo del condi-
zionamento di una mentalit
mondana, che concepisce
limpegno spirituale come un
qualcosa riconducibile alla
sfera privata e pertanto irri-
levante per lagire pubblico.
Se luomo non accoglie nel
proprio intimo la grazia di
Dio, se non prega, se non si
accosta frequentemente ai
Sacramenti, se non tende al-
la santit personale, smarri-
sce il senso stesso del suo
pellegrinaggio terreno. La ter-
ra, ricorda il vostro beato
Fondatore, un cammino
per il Cielo e lesistenza do-
gni credente, pur con i suoi
pesi e limiti, deve diventare
un vero tempio in cui abita
il Figlio di Dio fatto uomo.
5.In questesigente itine-
rario spirituale e apostolico
vi siano di esempio e di pro-
tezione la Santissima Vergine
Maria ed il suo sposo san
Giuseppe. Alla loro celeste
intercessione vi affido unita-
mente alle vostre famiglie. A
loro affido pure tutte le vo-
stre attivit, perch siano co-
stantemente al servizio del
Vangelo. Operate sempre in
fraterna e solidale comunio-
ne con tutti gli altri membri
del popolo cristiano e con le
diverse istituzioni ecclesiali.
Il beato Josemara dal Cie-
lo continui a vegliare su voi,
perch siate in ogni circo-
stanza fedeli discepoli di Cri-
sto.A talfine,viassicuro uno
speciale ricordo nella pre-
ghiera, mentre con affetto vi
benedico insieme con i vostri
familiari e con tutti i mem-
bri della vostra Prelatura.
L'indirizzo d'omaggio rivolto al Papa dal Vescovo Prelato
In apertura di udienza, il Vescovo Prelato del-
l'Opus Dei, Monsignor Javier Echevarra Rodr-
guez, ha rivolto a Giovanni Paolo II il seguente
indirizzo d'omaggio:
Anche per noi il quotidiano,
nel suo apparente grigiore,
nella sua monotonia
fatta di gesti che sembrano
ripetersi sempre uguali,
pu acquistare il rilievo
di una dimensione
soprannaturale ed esserne
in tal modo trasfigurato...
Ipiccolieventidellagiornata
racchiudono in s
uninsospettabile grandezza,
e proprio vivendoli
con amore verso Dio
e i fratelli possibile
superare in radice
ogni frattura fra fede
e vita quotidiana

Le attivit giornaliere si presentano


come un prezioso mezzo di unione
con Cristo, potendo divenire ambito
e materia di santificazione, terreno
di esercizio delle virt, dialogo damore
che si realizza nelle opere. Il lavoro
viene trasfigurato dallo spirito di orazione
e diventa cos possibile restare
in contemplazione di Dio
Per ogni battezzato,
che voglia seguire fedelmente Cristo,
la fabbrica, lufficio,
la biblioteca, il laboratorio,
lofficina, le pareti domestiche
possono trasformarsi in altrettanti
luoghi di incontro con il Signore,
che scelse di vivere
per trentanni nel nascondimento
Giunti da 57 Paesi del mondo, mi-
gliaia di fedeli dell'Opus Dei gremivano
l'Aula Paolo VI per ribadire, nel cente-
nario della nascita del beato Josemara
Escriv de Balaguer, il loro legame e la
loro fedelt al Papa e alla Chiesa. Lo te-
stimoniava anche il lungo e caloroso ap-
plauso sgorgato spontaneo, quando Gio-
vanni Paolo II ha fatto il suo ingresso.
Insieme con il Vescovo Prelato, Mon-
signor Javier Echevarra Rodrguez, che
ha rivolto al Santo Padre un indirizzo
d'omaggio, hanno partecipato all'udien-
za, tra gli altri, il Cardinale Juan Luis
Cipriani Thorne, Arcivescovo di Lima;
gli Arcivescovi Julin Herranz, Presiden-
te del Pontificio Consiglio per i Testi Le-
gislativi, e Justo Mullor Garca, Presi-
dente della Pontificia Accademia Eccle-
siastica; il Vicario Generale dell'Opus
Dei, Mons. Fernando Ocriz, e il Retto-
re della Pontificia Universit della Santa
Croce, Mons. Llus Clavel.
Beatissimo Padre,
col cuore colmo di gratitudine e di gioia pre-
sento alla Santit Vostra il reverente omaggio del
Congresso celebrato in occasione del centenario
della nascita del beato Josemara Escriv. Nel
corso di tre intense giornate di lavori i parteci-
panti hanno avuto modo di riflettere sotto diverse
sfaccettature su uno dei punti focali del messag-
gio del Fondatore dellOpus Dei: il valore insito
nelle occupazioni della vita quotidiana quando
vissuta come ambito di santificazione, luogo di
incontro con Cristo.
Le autorit della Pontificia Universit della
Santa Croce ed i membri del Comitato scientifico
che ha coordinato lorganizzazione si sono atte-
nuti fin dal primo momento ad un principio assai
preciso: il Congresso non avrebbe dovuto ispirar-
si ad intenti celebrativi, bens apostolici e di svi-
luppo. Non ci si proponeva di esaltare la memo-
ria del beato Josemara, che pure viene ricono-
sciuto come una figura di spicco nella Chiesa ai
nostri giorni, ma soprattutto di approfondire il suo
messaggio, nella convinzione che come recita
il decreto pontificio che ne proclam leroicit
delle virt esso costituisce una fonte di luce
inestinguibile per una societ che, solo risco-
prendo la presenza di Dio nelle vicende che la
coinvolgono, pu anche coglierne pienamente il
senso umano.
Gli interventi succedutisi nel corso di queste
giornate hanno illustrato molteplici aspetti di que-
sto messaggio, evidenziando la fecondit della
traccia che esso ha impresso nella vita di tanti
uomini e donne di differenti paesi e culture.
stata una testimonianza eloquente delluniversale
ricchezza ed efficacia del Vangelo, quando si ac-
coglie la lezione che ogni sua pagina ci trasmette
dal vivo: lIncarnazione di Cristo mostra come tut-
te le realt umane nobili racchiudano in s una
dimensione divina.
Il Congresso non stato soltanto unoccasione
di arricchimento intellettuale, bens anche e,
forse, soprattutto un momento di riflessione
personale per un futuro e pi profondo impegno
spirituale.
La biografia del beato Josemara attraversa
quasi per intero il secolo XX: egli ne conobbe tut-
ti i radicali mutamenti sociali e culturali, le crisi
ed i conflitti che ne hanno fatto uno dei secoli pi
traumatici della storia. E ricord sempre che sol-
tanto in Cristo luomo pu trovare la luce e la for-
za che gli consentono di affrontare nel segno del-
la speranza i problemi individuali e collettivi. Il
centenario della sua nascita si colloca agli esordi
del terzo millennio. Come Vostra Santit ha ricor-
dato nellomelia della Giornata della Pace, le
dense ombre levatesi di recente non possono
soffocare nel cuore dei credenti i bagliori della
speranza. Iesus Christus heri et hodie idem, et in
saecula! (Heb 13, 8), Ges Cristo lo stesso ieri,
oggi e sempre!
Durante i lavori del Congresso stato rilevato
il profondo senso ecclesiale che ha informato la
figura e gli insegnamenti del beato Josemara.
Egli fu davvero un sacerdote innamorato di Cri-
sto, un figlio esemplare della Chiesa. Omnes cum
Petro ad Iesum per Mariam!, fu una delle sue
giaculatorie preferite. Con queste stesse parole
desidero ora, a nome di tutti i partecipanti al
Congresso e di tutti gli altri che si sono aggiunti,
esprimere la nostra filiale adesione al Papa ed
impetrare la sua Benedizione apostolica.

PAGINA
6 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 13 Gennaio 2002
.
Bari: celebrazioni mariane nella parrocchia di s. Francesco di Paola
Si sono aperte sabato 12 gennaio, nella
parrocchia di san Francesco di Paola, che
sorge in viale Ennio, nella periferia bare-
se, le celebrazioni per ricordare il 160
o
anniversario dellapparizione della Ma-
donna del Miracolo, avvenuta a Roma il
20 gennaio 1842. Nella chiesa barese sar
esposta la tovaglia che ricopriva laltare
della cappella romana di san Michele,
nella chiesa di santAndrea delle Fratte.
La Vergine apparve ad Alfonso Ratisbon-
ne, un ostinato ebreo razionalista che pro-
prio in seguito a quell'evento si convert
alla fede cristiana.
La ricorrenza ha visto la presenza di
Padre Giuseppe Morosini, Generale dei
Minimi di san Francesco da Paola, che
stato accolto da tutti i fedeli della parroc-
chia per tributare il segno di adesione e
commozione alla reliquia, portata dallo
stesso Padre Morosini.
Il 13 gennaio Mons. Giovanni Battista
Pichierri, Arcivescovo di Trani-Barletta-Bi-
sceglie, presiede la solenne Concelebra-
zione Eucaristica dedicata soprattutto ai
fidanzati e a tutti quei coniugi che cele-
brano il primo, il 25
o
e il 50
o
anniversario
del loro matrimonio.
Il 14 gennaio la reliquia sar portata, in
mattinata, al Policlinico per essere espo-
sta nella cappella del nosocomio. Nel po-
meriggio Mons. Domenico Ciavarella, Vi-
cario Generale dellarcidiocesi, proporr
una meditazione ai membri dellApostola-
to della Preghiera.
Le celebrazioni, che si concluderanno il
20 gennaio, vogliono essere una incalzan-
te e corale verifica dell'identit cristiana
della comunit barese, in un contesto so-
ciale ed ecclesiale sempre pi bisognoso
di forti e coerenti testimonianze evangeli-
che.
VITO MAUROGIOVANNI
Il 13 gennaio di trent'anni fa moriva il presbitero della diocesi di Parma
Don Giovanni Bernini: quelle braccia
protese ad accogliere gli ultimi
Il 13 gennaio 1972 lArci-
prete di Mezzano Inferiore
(Parma), Don Giovanni Ber-
nini, ottantatreenne, sera
recato, con la sua vecchia
bicicletta a far visita a una
famiglia distante (non sol-
tanto materialmente) dalla
chiesa. Mentre affabilmente
conversava, improvvisamen-
te si accasci: la morte.
Sono passati 30 anni, e
sembra ieri! Si tratta di un
apostolo eccezionale che,
nonostante lintensa e diffi-
cile attivit parrocchiale,
durata 43 anni, ha saputo
istruire ed educare, con
amore e sempre gratuita-
mente, decine e decine di
ragazzi e giovani poveri, fa-
cendo loro raggiungere un
titolo di studio e quindi un
lavoro sicuro.
eletti. Aveva la capacit di far pregusta-
re le realt ultraterrene.
Altre virt che secondo i testimoni fa-
cevano spicco in don Bernini erano lu-
milt, la verginit, lumilt del tratto, la
capacit di infondere gioia, soprattutto
con la luminosit del sorriso. Altri rile-
vano che nelle difficolt si sempre di-
mostrato coraggioso. Sapeva affrontare
con gioia le situazioni pi difficili. Come
curare, da esperto infermiere, quanti
erano affetti da piaghe purulente e ri-
buttanti. Servizio che n i familiari n il
medico facevano volentieri.
Diede prova di grande coraggio nella
paurosa alluvione di 50 anni fa. Nel no-
vembre del 1951, dall8 al 22, la Bassa
Parmense visse uno dei momenti pi
drammatici della sua storia: la imponen-
te piena del Po: due morti, molte case
danneggiate, 11.000 sfollati. LArciprete
non volle lasciare il paese, sommerso
(non escluse chiesa e canonica) da una
minacciosa massa dacqua. Scelse di vi-
vere sulla sommit della torre: con il
suono periodico delle campane infonde-
va coraggio. Diede prova di infaticabile
abnegazione. Comp atti di autentico
eroismo. Per tutti era punto di riferi-
mento e di speranza. Il Presidente del-
lO.D.A. che era P. Paolino Beltrame
Quattrocchi, gli portava i viveri con una
barca. Anche per merito suo cattolici e
protestanti si trovarono uniti e solidali
per superare la tragedia.
Altro esempio di coraggio. Durante la
guerra civile i partigiani causarono la
morte di un soldato tedesco: per rappre-
saglia fu decisa la fucilazione di diversi
abitanti del paese. Don Bernini si pre-
sent al Comando tedesco dicendosi di-
sposto a morire pur di salvare la popola-
zione. Convinse il Comandante a cam-
biare proposta.
Dallinsieme emerge la figura di un
prete che ebbe chiara co-
scienza della sua identit
come vocazione, consacra-
zione a Dio, configurazione
a Cristo e come missione.
Seppe armonizzare allinter-
no della sua persona lesi-
genza della trascendenza
con quella della incarnazio-
ne nel contesto della Dioce-
si. Ha individuato nella spi-
ritualit del presbitero e
nella carit del pastore, in
dimensione teologica ed ec-
clesiale, la via propria della
santit del prete: mettere a
disposizione del Redentore
se stesso nella integrit del
proprio essere e del proprio
agire. La sua azione pasto-
rale risulta ricca di illumi-
nata cultura, di compren-
sione dei problemi essenzia-
li della sua gente, alla quale
A 130 anni dalla nascita e nel centenario della conversione al cattolicesimo
P. Robert Hugh Benson, apostolo
della spiritualit di Cristo Crocifisso
Proibito essere esuberanti. Proibito
parlare ad alta voce. Proibito gesticola-
re. Proibito arrampicarsi sul cancello.
Proibito mettere i piedi sull'orlo delle
aiuole. Severamente proibito disobbedi-
re.... Queste erano le proibizioni feriali.
Di domenica se ne aggiungevano altre.
Cos l'ordine regnava in casa Benson.
Famiglia d'alto rango, dove il padre, Ar-
civescovo anglicano di Canterbury, det-
tava legge alla sua trib di sette figli,
nessuno dei quali osava fiatare davanti a
lui.
L'ultimo si chiamava Robert Hugh ed
era nato il 18 novembre 1871. In casa, si
sentiva mancare il respiro. Comp i suoi
studi a Eton con educazione anglicana
in casa e in collegio, ma lui, incontran-
do i pochi cattolici che conosceva, senti-
va una grande gioia.
Nel 1887, nel clima entusiastico delle
celebrazioni del Giubileo della regina
Vittoria, Robert decise di diventare
commissario capo nell'Indian civil
service, ma non vi fu ammesso. Allora
decise di conseguire la laurea in lettere
all'universit di Cambridge. Ammirava
Parsifal e i cavalieri del Santo Graal. Se-
guirono la laurea e la decisione, soste-
nuta da suo padre, di entrare nel clero
anglicano.
La Verit una sola
Tuttavia l'anglicanesimo non l'appaga-
va. Le discussioni teologiche con suo
padre non lo lasciavano mai soddisfatto.
Nel 1895 prete anglicano e mandato in
un quartiere poverissimo di Londra. C'e-
ra per un problema: a Hyde Park, di
domenica, ogni dieci passi un oratore si
sfiatava a offrire la sua verit ai pas-
santi. Ce n'erano di tutte le religioni.
Ma la Verit con la V maiuscola
pensava Robert una sola. Ma dove
si trova?.
Alla morte del padre, nel 1896, Robert
con la madre e la sorella maggiore Mag-
gie and in Egitto. A Luxor si imbatt
per caso in una chiesetta cattolica. Per
lui, fu come un pugno in faccia: in un
paese di copti, ebrei, musulmani, quel-
l'umile edificio testimoniava che il Cat-
tolicesimo universale, mentre l'anglica-
nesimo nazionale e null'altro pi. Al
ritorno, pass sui Luoghi santi, Betlem-
me, Gerusalemme, Nazareth. Intu, co-
me per una folgorazione interiore, che
solo la Chiesa Cattolica poteva essere la
legittima erede di quell'Avvenimento che
l era accaduto.
Rientrato in Inghilterra, fu nominato
parroco del borgo rurale di Kemsing. Il
pensiero della Chiesa Cattolica lo tor-
mentava. Persino le lapidi tombali della
sua parrocchia con i nomi dei parroci
cattolici prima dello scisma di Enri-
coVIII, lo interpellavano: Sei proprio
sicuro di essere il nostro legittimo suc-
cessore?. Pens allora di trovare la pa-
ce nella vita monastica.
Tra i monaci di Mirfield
A Mirfield, nello Yorkshire, c'era un
ordine monastico singolare: per sei me-
si, i monaci studiavano e pregavano e
per gli altri sei mesi si davano alla predi-
cazione. In mezzo a loro, Robert Hugh
pensava di trovare la gioia. Lunghi col-
loqui con Dio, la preghiera del Rosario
offerta quotidianamente a Maria SS.ma,
la composizione di poemetti ispirati,
riempivano le sue giornate. Si innamo-
rava sempre di pi di Ges Cristo.
Tenni dietro al mio Salvatore scri-
ve con la sola fede per compagna. Ir-
radiava da Lui un cos dolce lume... Ho
visto il mio Ges e Lui mi ha sorriso.
Dopo i primi sei mesi, and a predi-
care, parlando chiaro e semplice. In
quel periodo scrisse la sua prima opera:
La luce invisibile. Il 1
o
agosto 1901,
pronunciava i voti. Aveva 30 anni e sem-
brava in estasi ma dentro i dubbi non
gli davano pace. Corrispondeva per let-
tera con sacerdoti cattolici. Diede l'as-
salto alle opere del Card. Newman e di
Mallock: Mi sciolsero ogni dubbio. Nel
cuore ormai era cattolico.
Roma, radiosa di luce
La Chiesa Cattolica lo colpiva con la
sua fede incrollabile e la sua unit. L'an-
glicanesimo era pieno di contraddizioni
insanabili: Vedevo la Chiesa di Roma
sfolgorante di luce, la vera Sposa di Cri-
sto, autoritaria s, ma con negli occhi e
sulle labbra uno sguardo e un sorriso
tanto radiosi che solo potevano riflettere
una visione celestiale.
L'11 settembre 1903, Robert Hugh
Benson lasci per sempre l'anglicanesi-
mo ed entr felice e in pace nella Chie-
sa Cattolica. Poco tempo dopo, a Roma,
entrava in Seminario per diventare sa-
cerdote cattolico. Durante il suo sog-
giorno romano, partecip alla Santa
Messa celebrata dal Papa Pio X: Quello
disse un santo, davvero l'unico
Maestro di Verit.
Nel giugno 1904, fu ordinato sacerdo-
te cattolico, provando una gioia immen-
sa, indicibile. Di ritorno in Inghilterra, si
stabil a Cambridge, dedicandosi alla cu-
ra spirituale degli studenti universitari.
Si impegn in due attivit: predicatore e
romanziere, consacrandosi all'annuncio
e alla difesa del Cristo-Verit assoluta ed
eterna, vivente nella Chiesa Cattolica.
In breve, non solo la sua patria, ma
anche gli Stati Uniti d'America ascolta-
rono la sua parola, facile, suasiva, ricca
di humour. Ma P. Robert preferiva l'at-
tivit di scrittore, perch scrivendo pote-
va raggiungere un pubblico pi vasto...
Per portare i fratelli a Ges, era solito
mostrare una via, la via maestra: Maria
SS.ma. Andate a Lourdes! Io a Lourdes
ho fatto il mio atto di fede e ho creduto,
anzi ho veduto.
Il padrone del mondo
In quegli anni, nella pace della sua
anima scrisse molto: romanzi, poesie,
saggi spirituali, una vita di s. Tommaso
Becket. I romanzi esprimono la vita co-
me un dramma nella lotta ininterrotta
tra Ges e Satana, tra la fede e il rifiuto
di Ges.
Il pi noto dei suoi romanzi usc nel
1908 e si intitola The Lord of the Wor-
ld (Il padrone del mondo). L'azione del
romanzo anticipa quello che, secondo P.
Benson, sar il mondo futuro (il nostro
tempo?). L'uomo ha raggiunto i massi-
mi vertici del progresso materiale e in-
tellettuale. Tutto razionalizzato al mas-
simo e finalmente la ragione dell'uomo
ha vinto su tutti i pregiudizi e gli oscu-
rantismi del passato. Trionfano dunque i
valori umani: la vittoria dell'umanitari-
smo, l'ordine nuovo del mondo e dell'u-
manit. Non c' pi bisogno n di Cristo
n della sua Chiesa. L'uomo capace di
farsi da s, anzi contende a Dio il domi-
nio del mondo. Giuliano Felsemburg il
protagonista di questa storia nuova e
sembra essere diventato lui stesso il pa-
drone del mondo.
Ma l'uomo unicamente con i valori
umani, senza Cristo, soltanto un infeli-
ce e un violento, persino contro se stes-
so. In questo clima (la fantasia o la pre-
veggenza di P. Benson, 90 anni prima
del suo compiersi, pare delineare molti
aspetti del mondo a noi contemporaneo)
vive Padre Percy Franklin, un giovane
prete che ha rifiutato la pseudo-religio-
ne dei valori e resta ancorato a Cristo,
unico Salvatore del mondo, indispensa-
bile per la salvezza dell'umanit, per la
vera civilt. La sua vita, la sua azione,
la sua preghiera si fondono in una sola
invocazione al Signore Ges: Non esse-
re per noi giudice, ma Salvatore.
Al Papa regnante che gli domanda:
Che cosa dobbiamo fare?, P. Franklin
risponde: Santo Padre, la Messa, la
preghiera, il Rosario. Queste sono le pri-
me e le ultime cose. Il mondo nega la
loro potenza ed invece in tutto questo
che il cristiano deve trovare appoggio e
rifugio. Tutte le cose in Ges Cristo: in
Lui ora e sempre. Nessun altro mezzo
pu servire: solo Ges pu tutto.
una visione che scuote e, nella fidu-
cia totale nel Signore Crocifisso e risor-
to, e in Maria Assunta, propone un
compito meraviglioso ai cristiani di oggi:
Santit dice al Papa P. Franklin
ho un vecchio disegno, antico quanto
Roma. L'ideale dei pazzi, un nuovo or-
dine religioso, soggetto direttamente a
Voi. Pi libero dei Gesuiti, pi penitente
dei Certosini, pi povero dei Francesca-
ni. Uomini e donne che fanno i tre voti
e, in pi, dichiarano la loro disponibilit
a ricevere il martirio. Il Cristo Crocifisso
ne sar il patrono.
Quando nel 1914, scoppi la guerra,
P. Robert chiese di poter seguire le trup-
pe che andavano a combattere sul conti-
nente, come cappellano militare. Ma la
sua salute, logorata dalla formidabile
tensione verso Dio, non glielo permise.
Era solo pi capace di pregare, di soffri-
re e di offrire, insieme al pi grande,
l'unico Amico, della sua vita: Ges Cro-
cifisso ed Eucaristico, cui dedic ancora
un capolavoro, L'amicizia del Cristo.
Si spense il 19 ottobre 1914 a soli 43
anni. Nell'ordine del Crocifisso da lui
proposto, tutti dobbiamo sentirci arruo-
lati, per rialzare la Croce sul mondo
d'oggi e affinch in quest'ora cruciale
della storia tutti volgano lo sguardo a
Colui che vi stato trafitto (Gv19,37).
PAOLO RISSO
Bressanone:
ristrutturata la volta
della Cattedrale
Dopo lunghi e pazienti lavori di
ristrutturazione e di restauro della
volta, la Cattedrale di Bressanone
ritornata di recente al suo anti-
co splendore. In particolare, sono
stati ripristinati i due globi dorati,
che da secoli ne adornano il tetto
e che contengono importanti re-
perti storici della Chiesa altoatesi-
na, e sono state aggiunte due cro-
ci, che li sovrastano dall'alto. Su
uno dei due compare addirittura
la data 1462, anno in cui la dioce-
si era guidata dal grande Cardina-
le Cusano.
L'attuale Vescovo di Bolzano-
Bressanone, Mons. Wilhelm Eg-
ger, ha presieduto la Celebrazione
inaugurale alla presenza delle
massime autorit cittadine.
Il cancelliere della diocesi ha il-
lustrato ai numerosi fedeli interve-
nuti i lavori eseguiti e gli oggetti
che sono stati inseriti all'interno
dei globi, a memoria della storia
locale. I globi gi rimossi nel
1747 erano stati tolti dai piedi-
stalli nel marzo 2001 per consenti-
re la ristrutturazione del tetto.
(maurizio mellarini)
Religioso domenicano, visse nel XIII secolo
Il beato Pietro Geremia
patrono civile di Palermo
Incontri di riflessione nell'arcidiocesi di Cosenza-Bisignano
La Chiesa in cammino
nel Terzo Millennio
Il beato Pietro Geremia, appartenente
allOrdine Domenicano, vissuto nella
prima met del XIII secolo, Avvocato e
Patrono Civile della citt di Palermo,
inserito a pieno titolo tra i rappresentan-
ti della cultura siciliana del Quattrocen-
to, oggi quasi sconosciuto proprio nel-
la sua terra dorigine. Proprio per que-
sto motivo la sua figura e la sua intensa
opera spirituale sono oggetto di una co-
stante riscoperta collettiva offerta dal-
lOrdine Domenicano di Palermo.
Nel secondo dopoguerra iniziata
unopera di rilettura di questo grande fi-
glio di Palermo e dellOrdine Domenica-
no dice P. Giovanni Calcara, Priore
del Convento san Domenico di Palermo
e promotore di numerose iniziative volte
ad approfondire le tracce lasciate dal
beato anche perch la sua testimo-
nianza di vita, unita al servizio offerto
allinterno della Chiesa, sono esemplari
per il tempo che noi viviamo adesso.
Nato a Palermo nel 1399 da unantica
famiglia patrizia, venne subito indirizza-
to dal padre Arduino, Giudice della Re-
gia Corte, Avvocato fiscale e Senatore
patrizio del capoluogo siciliano, verso gli
studi giuridici. A 18 anni lasci Palermo
per Bologna ma alla vigilia della laurea
entr nellOrdine Domenicano allinsa-
puta dei genitori, abbandonando per
sempre la prospettiva di una vita agiata
e di successo. In realt la scelta del gio-
vane Pietro era il frutto di un lungo
cammino di discernimento condotto pa-
rallelamente agli studi giuridici.
Il Noviziato dovette svolgerlo a Fieso-
le, lontano dalla famiglia che mai accet-
t la sua scelta. Appena ordinato sacer-
dote inizi unintensa attivit di predica-
tore e di insegnante a Firenze, Bologna,
Padova, in diversi centri delle Marche e
della Romagna; gli fu offerta anche una
cattedra in Inghilterra, ad Oxford, ma
prefer continuare a svolgere la sua
missione di predicatore in Italia.
Rientrato in Sicilia, svolse unintensa
attivit a Palermo e Catania dove fu
chiamato, nel 1445, a svolgere la prolu-
sione De laude scientiarum per linau-
gurazione dellUniversit. Catania e Pa-
lermo divennero le citt siciliane in cui
il beato svolse unazione di servizio su
pi livelli: nel capoluogo dellIsola la sua
testimonianza di uomo del Vangelo in-
dusse lintero Convento di santa Cita
(fondato nel 1428), a ripristinare la per-
fetta osservanza della spiritualit dome-
nicana.
Nel 1444 Catania venne risparmiata
da uneruzione dellEtna grazie se-
condo il convincimento dellepoca al-
lintercessione di sant'Agata, il cui velo
fu affidato proprio al beato Geremia.
Rientrato a Palermo nel 1452, sentendo
prossima lora della morte, affid ai fra-
ti del Convento di santa Cita una sorta
di testamento spirituale in cui parl di
tre scale per conoscere e sperimentare
lamore di Dio: la prima la scala della
natura, la seconda quella della bellez-
za dellanima umana costituita in grazia
di Dio, la terza scala quella della glo-
ria dellanima, creata di natura spiritua-
le, come quella degli angeli.
Torn alla casa del Padre, dopo aver
preannunziato il giorno della sua morte,
il 3 marzo 1452. Il 25 ottobre del 1675
(nel giorno della sua memoria liturgica),
il Senato palermitano lo proclam Avvo-
cato e Patrono civile della citt.
Di recente i Domenicani di Palermo
hanno offerto alla citt loccasione di ri-
scoprire Pietro Geremia con un triduo
ed un pellegrinaggio dellurna contenen-
te le reliquie, portata a spalla per le vie
del centro storico dai rappresentanti di
tutte le Confraternite.
Cosa chiedere al beato Geremia da
parte dei palermitani? La consapevolez-
za di una vita cristiana che innanzitut-
to obbedienza alla Parola di Dio af-
ferma P. Giovanni Calcara e che
impegno a divenire testimoni credibili in
ogni ambiente di vita. E poi lorgoglio di
un passato, quello testimoniatoci dal
beato, che diventi impegno a costruire il
nostro futuro su veri valori: la dignit
della persona e i suoi diritti, il rispetto
della giustizia e della legalit, lacco-
glienza.
LUIGI PEROLLO
La Chiesa nel suo cammino lungo il
Terzo Millennio: questo il tema di due
significativi momenti di dibattito e di ri-
flessione che nei prossimi giorni coin-
volgeranno l'arcidiocesi di Cosenza-Bisi-
gnano.
Nell'ambito del cammino verso i mi-
ni Sinodi indetti dall'Arcivescovo Mon-
signor Giuseppe Agostino in pro-
gramma nei prossimi mesi queste
due iniziative intendono contribuire a
definire lo sfondo entro cui si collocher
la successiva riflessione, orientata in ba-
se agli ambiti territoriali e pastorali.
Questi i settori ai quali guarder l'itine-
rario sinodale proposto: clero, vita con-
sacrata, operatori pastorali, curia, orga-
nismi di partecipazione, parrocchie, zo-
ne, settori, unit pastorali, famiglia, pa-
storale sociale, cultura e comunicazione,
ecumenismo e dialogo interreligioso,
giovani.
Il primo appuntamento avr luogo
marted 15 gennaio, alle ore 16.30, pres-
so l'auditorium Giovanni Paolo II, in
Rende. Il professor Giorgio Campanini,
docente di Storia delle Dottrine Politi-
che, membro del gruppo di lavoro della
Conferenza Episcopale Italiana sul Pro-
getto Culturale, terr una relazione
sul tema Il mondo all'alba del Terzo
Millennio: quali provocazioni per la
Chiesa.
Il secondo incontro si terr marted
22 gennaio, alle ore 16.30, sempre nel-
l'auditorium di Rende. La relazione sar
tenuta da Monsignor Domenico Sigalini,
Vice Assistente generale dell'Azione Cat-
tolica Italiana e Vice Presidente del Cen-
tro di Orientamento Pastorale, il quale
approfondir il tema Terzo Millennio:
cosa deve cambiare nella pastorale della
Chiesa?.
In entrambe le occasioni, alle relazio-
ni seguir la discussione comunitaria in
assemblea.
I lavori saranno introdotti da Monsi-
gnor Emilio Aspromonte, Vicario episco-
pale per la pastorale.
Le conclusioni saranno tratte dall'Ar-
civescovo Monsignor Giuseppe Agosti-
no.
Nella lettera di indizione dei mini Si-
nodi il Pastore di Cosenza-Bisignano ne
ha spiegato il significato ed il valore ec-
clesiale.
Il Presule ha ricordato la indimentica-
bile esperienza del Sinodo diocesano ce-
lebrato nel 1994. Quell'avvenimento
ha scritto Monsignor Agostino do-
vrebbe restare come una pietra milia-
re per l'intera comunit diocesana.
I mini Sinodi ha sottolineato in
proposito il Presule non si pongono
n a completamento n in alternativa ad
esso. Intendono, invece, essere una
grande ed intensa convocazione eccle-
siale episodica di tutta la nostra Chiesa,
all'inizio del Terzo Millennio, sulla linea
tracciata. Essi tendono ad un serio esa-
me di coscienza, ad un discernimento
comunitario e ad una conversione con
scelte nuove, puntuali, maturate in con-
vinta corresponsabilit.
Le trasformazioni del nostro tempo
ha scritto ancora Monsignor Agostino
sono celeri, globali, profonde. Ma
quello che ci interessa particolarmente
l'incidenza di ci, per influsso e conco-
mitanza, su sconvolgenti processi cultu-
rali.
Dobbiamo porci ha aggiunto
non poche domande. L'Arcivescovo ne
ha indicato tre all'attenzione della co-
munit cristiana. La prima : Dove Dio
si sta manifestando, oggi, in questo mo-
mento storico, culturale, epocale? E nel-
la nostra terra?. Nella seconda si chie-
de: La nostra Chiesa, in tutto il suo es-
sere ed esprimersi, dona risposte oggi?
Quali? adeguata alle attese, ai linguag-
gi del nostro tempo?. E infine si do-
manda: Quali scelte eventualmente
dobbiamo fare? Quale pastorale impo-
stare, su quali priorit?. su questa pi-
sta che si muover la futura riflessione
della comunit di Cosenza-Bisignano,
impegnata in una originale esperienza di
comunione e di ecclesialit.
Altri, che non avrebbero potuto fre-
quentare corsi universitari, hanno trova-
to in lui uno che non solo conosceva be-
ne le materie umanistiche e scientifiche
oltrech le teologiche ma possede-
va la gioia di saperle comunicare e far
amare.
Sono gi trascorsi trent'anni ma lAr-
ciprete vivo quanto mai in tutti coloro
che lo hanno conosciuto. sempre
amato quel parroco fuori serie lui
stesso si coni la definizione, per pura
umilt ed essa aureol la sua gran-
dezza.
I confratelli lo hanno definito, a ragio-
ne, il curato dArs della Padania. Defi-
nizione appropriata per le tante affinit
che lo collocano sulla scia di san Gio-
vanni Maria Vianney, pur separandose-
ne per alcuni tratti autonomi e chiarissi-
mi, come il livello culturale.
Giovanni Vianney lavor come garzo-
ne fino a 20 anni, poi cominci a studia-
re latino per potere realizzare il suo de-
siderio di diventare prete. Fu allontana-
to, una prima volta, dal seminario; final-
mente nel 1815, non senza difficolt,
venne ordinato sacerdote.
Ritennero la carenza di studio supera-
ta dal suo vivo fervore, dallo sconfinato
amore a Dio e alle anime.
Gli fu affidata una piccola parrocchia:
Ars, comunit che marciva nellalcooli-
smo, nellimmoralit, nella smania del
gioco e dove ogni assistenza spirituale
era naufragata. Vi rest parroco 41 anni
e cio fino alla morte. Con la continua
preghiera e il sovrumano spirito di sacri-
ficio trasform quella parrocchia in una
comunit modello, luogo di pellegrinag-
gio. Da tutta la Francia andavano ad
Ars per vedere il Curatino, confessarsi
da lui, cambiare vita.
Don Bernini, ritornato nel 1919, dopo
quattro anni di servizio militare al fron-
te, fu fermato in seminario dal Vescovo
Mons. Conforti (ora beato) con lonere
di colmare le carenze spirituali e cultu-
rali degli studenti teologi reduci dalla
guerra e ancora desiderosi di accedere
al sacerdozio.
Impegno che salv non poche voca-
zioni. Fu poi designato Rettore e docen-
te del Seminario di Berceto e di Parma.
bene ricordare che il parmense Mons.
Amato Masnovo, rinomato tomista e Vi-
ce Rettore della giovane Universit Cat-
tolica, lo voleva nella stessa Universit.
Quelli che ebbero Don Bernini inse-
gnante io sono fra quei fortunati
lo ricordano come vero educatore, con
il suo stile inconfondibile di bont, com-
prensione e soprattutto di spiritualit
evangelica.
Stupiva la sua aurea memoria. Se
provocato, ripeteva a perfezione, anche
dopo gli 80 anni, pagine e pagine di
classici greci, latini, italiani. Questa la
sua ricchezza intellettuale.
Il suo stile di vita, per, non era di-
verso da quello del Curato dArs. Io che
sono cresciuto in casa sua non sarei
prete se non ci fosse stato lui! posso
assicurare che Don Bernini non era infe-
riore al s. Curato dArs e nella preghiera
e nella povert e nello spirito di sacrifi-
cio. Prete nel senso totale del termine.
Assiduo e generoso apostolo del con-
fessionale. Sempre calmo, gioioso, uma-
nissimo e nobile. In continuo esercizio
eroico delle virt cristiane. Lo si ricava
dal processo di canonizzazione, iniziato
nel 1995 da Mons. Cocchi, chiuso nel
1997 da Mons. Cesare Bonicelli e rico-
nosciuto valido dalla Congregazione del-
le Cause dei Santi, con Decreto del 27
novembre 1998.
Le numerose testimonianze de visu
rilasciate ai membri del Tribunale ripe-
tono, fra laltro: Era un uomo straordi-
nario, un santo; era lequilibrio di tut-
te le virt; conservo di lui un ricordo
di un uomo fatto preghiera. Altri testi
sono convinti: Irradiava dal suo sguar-
do una profonda vita interiore. Era la
sua vita di fede che conquistava. Ispi-
rava pensieri di Cielo, anche solo a ve-
derlo. Quasi tutti i testimoni, a comin-
ciare dal Vescovo, Mons. Amilcare Pasi-
ni, affermano che in lui lesercizio delle
virt cristiane fu eroico. Vengono so-
prattutto evidenziate: la fede, asse por-
tante della sua vita, nutrimento del suo
sacerdozio e del suo ministero; la estre-
ma povert e lo spirito di sacrificio; la
squisita bont fatta in lui persona; una
grande speranza.
I brevi discorsi che faceva al cimitero
in occasione dei funerali richiamavano
sempre la felicit che Dio riserva ai suoi
si donato con generosit, umilt e ca-
pacit di soffrire.
Un sacerdote esperto in cause di bea-
tificazione e di esame dei segni di santi-
t, P. Paolino Beltrame Quattrocchi, so-
pra ricordato, ha reso questa testimo-
nianza: Ho sempre visto D. Bernini uo-
mo di fede, vero adoratore di Dio, dedi-
to alla preghiera con profonda convin-
zione del suo valore e, nel medesimo
tempo, consacrato allannuncio del Van-
gelo mediante una incessante catechesi
a tutti i livelli, con grande rispetto di chi
pensava diversamente, protestanti e co-
munisti, anche per la particolare situa-
zione di quella parrocchia... si donava a
tutti, senza misura e limiti di tempo e di
prestazione... anche la vasta opera cul-
turale... la considerava parte integrante
del suo servizio sacerdotale.
Anche altre 74 testimonianze giurate,
recepite agli Atti, sono lesaltazione pi
spontanea, pi completa e pi elogiativa
di questo prete dotto, pio, povero, cari-
tatevole. Nessuna macchia fu rilevata,
ripeto nessuna! Lo spesso Procuratore di
giustizia pi volte sollecit i testimoni a
ricordare almeno qualche colpa o difet-
tuccio, ma non ci riusc. Mi permetto
far presente che io ebbi lincarico di
partecipare come giudice a diversi pro-
cessi di beatificazione (esempio: Card.
Ferrari, Mons. Conforti, ora beati), ma
sempre affiorata qualche manchevo-
lezza o ritenuta tale. Nulla invece di ne-
gativo al processo di Don Bernini.
Ancora oggi, tutti ne richiamano la fi-
gura, le parole, i gesti. Lo esaltano pres-
so quanti non lhanno conosciuto, ne
diffondono le biografie, si affidano a lui
per ottenere grazie. E con fiducia atten-
dono il giudizio autorevole e determi-
nante della Sede Apostolica.
ANDREA MAGGIALI

PAGINA
7 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 13 Gennaio 2002
.
Celebrazioni per la festa di sant'Agnese all'Almo Collegio Capranica
Pio XII operatore di pace il tema
della Tavola rotonda che, organizzata dal-
l'Almo Collegio Capranica nel quadro del-
le celebrazioni per la festa di Sant'Agne-
se, avr luogo domenica prossima, 20
gennaio alle ore 18, nella sede dell'Almo
Collegio.
Alla Tavola rotonda, moderata dal gior-
nalista Orazio Petrosillo, interverranno p.
Peter Kmpel, S.J., relatore della causa di
beatificazione del Servo di Dio Papa Pio
XII, e il sen. Giulio Andreotti. Alle 20, nel-
la cappella dell'Istituto, l'Archimandrita
Polykarpos Stavropoulos, Vicario generale
dell'Arcidiocesi Ortodossa d'Italia, presie-
der il canto dei Vespri secondo la tradi-
zione bizantina.
Luned 21, alle ore 8, Don Carmine
Brienza, Direttore dell'Ufficio delle Scuole
Cattoliche del Vicariato di Roma, presie-
der il Canto delle Lodi. Alle ore 11.30 il
Cardinale Sergio Sebastiani, Presidente
della Prefettura per gli Affari Economici
della Santa Sede, presieder, nella cap-
pella dell'Istituto, la Concelebrazione Eu-
caristica.
Infine alle ore 18 il Canto dei Vespri
presieduto dall'Arcivescovo Mons. Paolo
Romeo, Nunzio Apostolico in Italia, con-
cluder le celebrazioni.
Un sussidio per le liturgie celebrate tra le corsie delle strutture sanitarie
Il Vangelo della salute e della salvezza
annunciato tra quanti sono sofferenti
G|N CNC|!!|
La celebrazione comunitaria
della liturgia eucaristica non im-
pedisce che nelle domeniche e nei
giorni festivi non si possano effet-
tuare celebrazioni per alcune cate-
gorie di persone. Si pensi, ad
esempio, alle messe per i fanciulli,
per i militari, per i giovani, per gli
sposi. Un valore del tutto speciale
assume la messa negli ospedali
per gli ammalati e gli operatori
sanitari.
La celebrazione per categorie
comporta che le parti variabili
siano adattate alla loro sensibilit
e alla loro condizione di vita e di
cultura. Gian Maria Comolli ha
preparato un sussidio per quei sa-
cerdoti che celebrano nelle strut-
ture sanitarie o che fanno cate-
chesi liturgica per il personale sa-
nitario: Il Vangelo della salute e
della salvezza. Le feste del ciclo
A., Edizioni Camilliane 2001, Tori-
no 2001, ; 14,46.
La struttura segue il modulo li-
Un libro di Annalisa Borghese e Umberto Folena
I valori cristiani
vissuti nella famiglia
G|AM|A| MA!!||
Un album di famiglia. Un ma-
nuale con le istruzioni per l'uso. La
scelta di una famiglia cristiana di aiu-
tare le famiglie pi giovani a vivere
cristianamente la loro vita mettendo
a disposizione la propria esperienza
in un singolare vademecum, serio
e semplice, ottimo supporto per la
quotidianit. Ecco la preziosa utilit
pratica del libro scritto da Annalisa
Borghese e da Umberto Folena. Que-
sti due coniugi firmano il volume,
ma ai loro nomi vanno sicuramente
aggiunti anche i nomi dei loro due fi-
gli: Martina e Michele. Sono infatti
loro quattro ad aver scritto, tutti in-
sieme come famiglia, il libro Bene-
detta famiglia - come e perch vivere
i valori cristiani e crescere felici
(Edizioni dell'Immacolata, 2001 - pa-
gine 193 - euro 11,00 - lire 21.300).
S, in queste pagine si sente forte il
contributo di Martina e di Michele
che, con il loro amore, hanno certa-
mente aiutato i genitori a scrivere i
libro.
Annalisa ed Umberto sono due
giornalisti. Lei collabora con il Cor-
riere di Como on line e scrive fiabe
per bambini. Lui inviato speciale di
Avvenire. La loro professionalit di
giornalisti l'hanno messa qui al servi-
zio della loro professionalit di
sposi e di genitori. Il libro davvero
alla portata di tutti e sembra fatto
apposta per accompagnare, ad esem-
pio, la preparazione al Sacramento
del Matrimonio.
Con linguaggio diretto gli autori
hanno scritto solo ci in cui credono:
niente accademia insomma, tutta
quotidianit. Niente convenevoli o
trucchi del mestiere. Queste pagine
comunicano la dirompente bellezza
della famiglia cristiana. Sono pagine
che esprimono gioia. Ma non quella
gioia stucchevole, zuccherosa, super-
ficiale. Qui si respira a pieni polmoni
la gioia vera perch consapevole del-
la sua sorgente.
Le famiglie cristiane non sono real-
t senza problemi, senza ostacoli,
senza crisi. Il matrimonio cristiano
scrivono gli autori nella vivacissi-
ma presentazione un ottimo ri-
costituente, ma non una pozione
magica.
Il libro ha il grande merito di rac-
contare la vita di una famiglia cristia-
na e di non far sentire soli o, persi-
no, extraterrestri quei giovani che
scelgono di vivere cristianamente la
loro vita matrimoniale. Come effica-
cemente affermano i due coniugi
giornalisti, a giudicare da ci che
passa in televisione la famiglia cristia-
na oggi non esiste pi. Secondo la
verit che reale solo ci che si
vede in tv. Invece la famiglia cristia-
na esiste. Ed esiste eccome. Non va
in televisione, certo. Non frequenta i
salotti degli showmen, non si esibisce
in pubblico, non celebra se stessa co-
me invece tendono a fare troppe mi-
noranze aggressive. C' come un filo
spinato di silenzio intorno alla fami-
glia concepita secondo il progetto
creativo di Dio, quasi fosse un relitto
del passato, con due dita di polvere
sopra, da guardare con commisera-
zione. Tanto che si parla di famiglie,
al plurale, e non pi di famiglia. C'
una demolizione a partire dal lessico.
Insomma, irrisa e nascosta, la fami-
glia cristiana non gode di ottima
stampa. Ma se viene riscoperta in
tutta la sua originale bellezza l'uni-
ca realt che esercita il fascino che
non muore mai.
In estrema sintesi scrivono An-
nalisa ed Umberto questo libro
esiste perch crediamo nella fami-
glia. Ecco che le pagine del loro li-
bro sono un atto di amore per la fa-
miglia e non nascondono il desiderio
di comunicare una stupenda espe-
rienza di vita, talmente bella che
quanti la vivono sentono l'irrefrenabi-
le desiderio di farlo sapere gioiosa-
mente.
Questo singolare album presenta
ventuno valori in cui vale la pena
credere. Sono valori umani e valori
cristiani. Si va dalla A di amicizia al-
la V di viaggio. Ci sono temi fondanti
come la fedelt e argomenti solo ap-
parentemente leggeri come la cuci-
na, il gioco, l'umorismo e lo stesso
viaggio. In appendice due significati-
vi decaloghi mettono in guardia da
altrettanti nemici in casa: la televi-
sione e l'uso del denaro. Sono consi-
gli praticissimi, evidentemente vissuti
prima di essere scritti. E alla fine del
libro ci si trova sempre pi d'accordo
con la realt che ha ispirato questo
coinvolgente lavoro: Lunga, lun-
ghissima vita alla famiglia.
Una pubblicazione di Gualberto Giachi
Spunti per una riflessione biblica sui temi
della fede, della speranza e della carit
Nel volume Giardini biblici: metafore
di speranza (Roma, Chiesa del Ges,
2001, pp. 92), l'Autore Gualberto Giachi
attinge al Vangelo di Ges.
Il tema da lui studiato viene presenta-
to in sei brevi sezioni o capitoli, che
s'intitolano: Nel paradiso dell'Eden an-
tico. L'Orto di Ain-Karem e di Nazaret.
L'oasi di Gerico e il pensile di Cana.
L'oliveto del Getsemani. Il verziere del-
la Cantica. Nel giardino alberato dell'A-
pocalisse.
In ognuna delle sei sezioni della sua
pubblicazione, egli segue il seguente
schema: presenta un prologo, un I tem-
po, un intermezzo, un II tempo e un
epilogo. Offre cos al lettore interessanti
spunti di riflessione sul tema della fede,
della speranza e della carit. Ma lo aiuta
pure a riflettere sul valore evangelico
della sofferenza vissuta in unione con
Ges, nello spirito della lunga orazione
al Padre nel Getsemani, e sulla impor-
tanza cristiana della dimensione contem-
plativa della vita e della fecondit della
comunione ecclesiale: vissuta nella pro-
spettiva del cammino del cristiano verso
la beatitudine senza fine, nel suo rap-
porto filiale con Dio e nel suo rapporto
fraterno con tutti i figli di Dio, che par-
teciperanno eternamente della sua beati-
tudine.
Attingere alla radice
che ramifica dalla Genesi
all'Apocalisse
Come egli stesso tiene a sottolineare,
l'Autore nelle sue considerazioni si allac-
cia a fondamenti biblici, attingendo a
radice antica, che ramifica dalla Genesi
all'Apocalisse nell'intento di ridare
quota al nostro volo incerto, fiducia al
nostro faticoso procedere, nuova lucen-
tezza a nostre appiattite e monotone tra-
dizioni religiose (p. 6).
Attraverso le sei tappe ideali da lui
scelte per le proprie riflessioni, Gualber-
to Giachi si prefigge di far passare il let-
tore attraverso altrettanti giardini: para-
digmatici, reali e metaforici, situati nella
regione biblica del Medio Oriente. Ci
allo scopo di aiutarlo a percorrere un
itinerario di fede che conduce a Cristo,
unico Salvatore universale di tutti i po-
poli e di tutti gli esseri umani; nonostan-
te le divisioni, le contrapposizioni e le
incomprensioni, antiche e recenti, tra i
cristiani, tra le religioni e tra le culture.
L'attenzione dell'Autore, nelle sue ri-
flessioni, va sempre al soggetto uomo:
intelligente, libero, pensante e misterio-
so, che si pone domande di fondo e in-
terrogativi globali di senso; il quale, pe-
r, se si chiude in se stesso, passa dal
sogno all'utopia, vive nell'irreale, che
genera sconforto e porta alla disperazio-
ne.
Attraverso le sue metafore, l'Autore
guida il lettore ad un approccio alla pro-
posta biblica; lo aiuta ad aprirsi a Dio,
che il futuro dell'uomo; lo accompa-
gna in un itinerario che passa dal sogno
alla speranza; lo incoraggia a vivere nel-
la fiducia che genera conforto e nella
verit che lo rende libero.
In realt, attraverso i sei particolari
passaggi (o capitoli) della sua riflessione,
Gualberto Giachi porta il lettore a riflet-
tere su altrettante verit fondamentali
della fede cattolica: Dio creatore e uo-
mo peccatore. Dio s'incarna e diventa
bambino. Il Vangelo di Ges di Nazaret.
La Passione di Cristo. La sua Risurrezio-
ne, che comunica la gioia. Cristo risorto
che, donando il suo Spirito, dona all'uo-
mo l'Amoretrinitarioeedifica la Chiesa.
Questa rilettura del Vangelo da parte
dell'Autore nasce, anzitutto, dall'esame
che egli fa delle caratteristiche delle due
donne emblematiche dell'Eden (Gn 3),
insieme con quelle di Maria di Nazaret e
di Elisabetta (Lc 1-2). Trova, poi, il suo
fondamento nei colloqui di Ges con
sua madre, alle nozze di Cana di Galilea
(Gv 2) e con la Samaritana, al pozzo di
Sicar (Gv 4).
La Passione del Signore
un evento
che sfida la storia
Inoltre, essa viene avvalorata dal fatto
che i Vangeli, i quali sono stati scritti
tutti da uomini, ammettono l'abbandono
di Ges da parte degli apostoli, nel mo-
mento della Passione, ma registrano la
presenza di molte donne: Maria Madda-
lena, Maria madre di Giacomo il mino-
re, Salome madre dei figli di Zebedeo,
oltre a Maria la madre di Ges (Gv 19).
Va sottolineato, infine, che per l'Auto-
re la Passione del Signore un evento
che sfida la storia; realizza le profezie
antiche; ripara il peccato di tutti gli es-
seri umani; rivela la giustizia, la miseri-
cordia e l'amore di Dio; coinvolge e in-
vita il credente a condividere le sofferen-
ze di Cristo, seguendolo nel cammino
doloroso ma salvifico della Croce.
PASQUALE PUCA
Protagonisti i ragazzi dell'Azione Cattolica della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea
Una giornata di preghiera per la pace
Riproposte in un Messaggio del Vescovo Zaccheo ai fedeli di Casale Monferrato
Le tre Epifanie del Signore
Ges lInviato del Padre: il tema
scelto dal Vescovo di Casale Monferrato,
Mons. Germano Zaccheo, per un mes-
saggio alla Diocesi nella festa dellEpifa-
nia, festa della luce e della speranza,
per richiamare a sacerdoti e fedeli i
grandi temi del decennio pastorale appe-
na iniziato. Sullo sfondo anche la lettera
pastorale dello scorso settembre che
portava come titolo Un volto, un no-
me, una speranza. Dopo aver ripropo-
sto le tre Epifanie del Signore (manife-
stazione di Ges alle genti, al fiume
Giordano, alle nozze di Cana) il Vescovo
fa notare come esse siano manifestazio-
ni dellunico Mistero: il Mistero di Ges,
lInviato del Padre che si fa compagno e
commensale alle vicende umane sempre
bisognose di una salvezza che solo dal-
lAlto, da Dio, pu giungere. Cos que-
sta festa prosegue Mons. Zaccheo
ci dice apertamente che a Ges che
dobbiamo volgere il nostro sguardo: fis-
sare lo sguardo su Ges per riconoscere
in Lui colui che il Padre invia allumani-
t bisognosa di salvezza. Ed grazie alla
sua venuta in mezzo a noi che la spe-
ranza rinasce, nel cuore degli uomini di
tutti i tempi, a tutte le latitudini. La
buona notizia che siamo impegnati ad
annunciare in un mondo che cambia
questa: il Padre ci ha inviato Ges per-
ch, stando con noi e attraversando i
territori della nostra condizione umana,
egli si riveli come il segno della grande
speranza di cui abbiamo bisogno. LE-
pifania di Betlemme, del Giordano e di
Cana svelano, ognuna, una traccia, un
sentiero per comunicare speranza nel
nostro tempo. La vita, la cultura, la fa-
miglia: tre ambiti che lEpifania evange-
lizza. In questa cultura di morte
prosegue il messaggio del Vescovo di
Casale Monferrato il Natale resta la
grande festa della vita e ci ricorda che
ogni vita di uomo, dal concepimento al-
la morte naturale, intangibile: ogni vi-
ta umana deve essere protetta, rispetta-
ta, promossa per la sua intrinseca digni-
t. Speranza, dunque per ogni uomo
che ha diritto di nascere, amato e pro-
tetto, e per ogni uomo che, amato e
protetto, ha diritto di morire nella digni-
t in cui costituito. Cristo che nasce
da donna garanzia e baluardo di ogni
vita umana: per questo speranza in un
tempo in cui meschini calcoli di potere
e di denaro fanno strame di ogni dignit
umana, osando perfino mettere le mani
sullorigine stessa della vita, dopo aver
fatto ampio mercato di uomini e di don-
ne nelle pi abiette esperienze di violen-
za fino al terrorismo e alla guerra, in
una trionfante cultura di morte. Ma il
tema strettamente connesso con la
cultura. Ed in favore di una cultura ri-
spettosa delluomo e del suo destino che
lEpifania del Giordano si propone come
segno di speranza. LInviato del Padre,
che al Giordano si rivela, allorigine di
una cultura nuova: quella ispirata dal
Vangelo dellamore. Rievangelizzare la
cultura la sfida di questo tempo di se-
colarizzazione, quando sembra che tutti
vadano a gara a cancellare dallorizzon-
te della storia il nome stesso di Dio e
ogni segno della venuta di Cristo nella
storia umana. Ma si ingannano: Cristo e
il suo Vangelo non sono nemici delluo-
mo e della sua libert. Allopposto
proprio in Cristo e nel suo Mistero che
prende senso lo stesso mistero delluo-
mo. La verit vi fa liberi ci ha detto
Ges che si proposto lui stesso veri-
t. Se c una speranza per una umani-
t che non trova la strada di una verit
che libera e salva, questa in Ges.
GIULIANO TEMPORELLI
Non c pace senza giustizia, Non
c giustizia senza perdono stata co-
me la parola dordine, che dai bambi-
ni e ragazzi dellAzione Cattolica nelle
singole comunit parrocchiali, e in parti-
colare, nella Giornata della Pace, cele-
brata a Mileto, passata di bocca in
bocca, come augurio per il nuovo anno
che nasce. I ragazzi provenienti dalle
varie comunit parrocchiali, come una
grande famiglia, nella marcia della pace,
con i palloncini multicolori, sui quali ri-
saltavano messaggi di pace, hanno sfila-
to per le vie della cittadina fino al gran-
de presepe di fronte alla cattedrale, pa-
ternamente accolti dal Vescovo Mons.
Domenico Cortese.
Commentando i Pensieri di Pace,
scritti sugli striscioni e sui palloncini, in-
tessendo un amichevole dialogo con i
piccoli interlocutori i quali nelle scrit-
te che mostravano hanno definito la pa-
ce Amore Perdono Amicizia
Gioia e Giustizia , li ha esortati a
instaurare questi rapporti in famiglia,
con gli amici, nella scuola.
Sar allora come unonda, ha detto,
che, partendo dal Bambino di Betlem, si
allarga per espandersi ai bambini e a
tutti coloro che sono vittime della guer-
ra e della violenza.
I ragazzi hanno offerto parte dei loro
risparmi per sostenere una Casa-famiglia
per ragazze madri del villaggio Prima-
vera in Brasile, su interessamento delle
oblate di don Mottola.
Accompagnando il lancio verso il cie-
lo dei palloncini con i Pensieri di Pace
scritti dai ragazzi, Mons. Cortese ha au-
gurato che quei pensieri, pi che salire
verso il cielo scendano sulla terra, su-
gli uomini di buona volont affinch si
impegnino per la pace annunciata ai pa-
stori dagli angeli.
La celebrazione ufficiale ha avuto for-
ma solenne nella cattedrale di Mileto e
nelle concattedrali di Nicotera e Tropea,
nelle quali il Vescovo, con la partecipa-
zione del clero, dei religiosi, delle Auto-
rit e dei fedeli, si soffermato sul Mes-
saggio di Giovanni Paolo II, esortando
tutti ad accogliere il circuito dAmore,
che parte da Betlem per diffonderlo nel
cuore degli uomini di tutta la terra. La
pace riflesso del volto di Dio, che si ri-
volge verso di noi. Maria la prima
che accolse questa luce, con il procla-
marsi la serva del Signore. Testimoni
la pace nellubbidienza alla legge, por-
tandosi con Giuseppe a Nazareth per
farsi censire; condivise la via dellesilio
con i perseguitati dagli Erodi di tutti i
tempi, fino ai piedi della croce, dove
scrisse la pagina pi alta della pace. Fu
maestra di pace, insieme a Giuseppe per
Ges, che, come tutti i bambini del
mondo, scelse la famiglia per crescere
nella sua umanit.
Mons. Cortese ha quindi riproposto il
nesso inscindibile fra pace-giustizia-per-
dono. La giustizia, ha ricordato, esige
che ad ogni uomo venga riconosciuto
ci che suo, il suo diritto, la sua di-
gnit. Gli squilibri e la sperequazione fra
popoli ricchi e popoli poveri, condannati
alla fame e alla miseria, sono causa di
tensioni e di conflitti insanabili, che por-
tano allodio e alla violenza.
Mons. Vescovo ha quindi concluso
con unaccorata preghiera rivolta a Ge-
s Principe della Pace affinch spezzi il
grave giogo di chi ha la mente e il cuo-
re armati di odio e di vendetta, dissipi
le paure e le angosce che opprimono la
terra, sostenga luomo nel suo impegno
di solidariet e di giustizia, aumenti la
speranza per un mondo da costruire,
nel rispetto della dignit delluomo,
sullAmore.
DOMENICO PANTANO
stessa luce di Cristo, s'irradia dalla fonte
che inesauribile. L'operatore sanitario
credente il canale attraverso il quale
quella luce si diffonde nel sofferente per
animarlo, per infondergli speranza.
Giustamente Comolli non esaurisce la
sua attenzione nell'analisi della condizio-
ne del sofferente, con il quale l'operato-
re sanitario tratta: suscita interesse e
sensibilit per i fondamentali valori
umani e cristiani.
La fede obbliga a contrastare la cultu-
ra della morte, della violenza. Oggi il
dovere di testimoniare il Vangelo della
vita si fatto urgente e cogente.
Comolli lo sottolinea con rigore e
puntualit: soprattutto oggi,
quando la violenza contro l'uomo,
dal momento del concepimento
alla morte in spaventoso aumen-
to.
I punti nevralgici
della bioetica
Le riflessioni focalizzano i punti
nevralgici della bioetica, come l'i-
nizio della vita umana, i trapianti,
la procreazione, la manipolazione
genetica, l'interruzione della gra-
vidanza, l'eutanasia deliberata-
mente procurata per stroncare la
vita malformata o non pi gratifi-
cante. Alla cultura della morte il
cristiano deve replicare con la cul-
tura della vita, con iniziative con-
crete, con opere di carit e di so-
lidariet.
Tenendo conto dei principali
destinatari, Comolli insiste, con
ragione, sul servizio dell'operatore
sanitario, sullo spirito che lo deve
animare e sulla dedizione che deve offri-
re. Non solo deve considerare la sua
professione una oblazione di carit, ma
deve pure persuadere gli altri con la te-
stimonianza luminosa, agire secondo il
Vangelo nel rispetto della dignit della
persona umana e dei suoi diritti.
turgico, suddiviso per tempi: Avvento,
Natale, Quaresima, tempo pasquale,
tempo ordinario che si estende dalla se-
conda domenica alla trentaquattresima,
in cui si celebra la solennit di Cristo Re
dell'universo.
Mentre nel tempo di Avvento s'inseri-
sce la solennit dell'Immacolata Conce-
zione di Maria, in quello ordinario non
appare la solennit dell'Assunta. Proba-
bilmente perch la festa non coincide
sempre con la domenica. Sono invece
registrate le festivit cristologiche.
Lo spirito
del buon samaritano
Comolli per le riflessioni omiletiche
ha utilizzato i testi delle tre letture: del-
l'Antico Testamento, del Nuovo e del
Vangelo, diversi per ogni festivit. Il ta-
glio, data la finalit quello dello spirito
del buon samaritano irrobustito di linea-
menti dottrinali ed etici. Il dolore, la
sofferenza, la malattia sono componenti
della vita umana che ognuno vorrebbe
non avere. Coloro che hanno fede accet-
tano il dolore e la malattia come via per
salire il Calvario e immolarsi per la glo-
ria di Cristo.
I santi addirittura li considerano moti-
vo di gioia e di diletto. Il prototipo san
Francesco d'Assisi, per il quale ogni pe-
na gli era diletto. La tendenza alla ribel-
lione insidia la vita dei non credenti e
forse anche di non pochi credenti.
Il sussidio si rivela non solo utile e
vantaggioso ai sacerdoti e agli operatori
sanitari, ma anche a chi sperimenta il
male direttamente. La luce della fede,
l'incentivo alla speranza, la testimonian-
za credibile, il coraggio di affrontare la
malattia nel Signore, la profusione della
solidariet, della comprensione, dell'a-
more, della condivisione, del conforto
spirituale e morale sono gli elementi che
caratterizzano l'esposizione.
La luce della fede
e la luce di Cristo
Il fedele-cristiano-laico operante nella
sanit scrive Comolli sale e luce
testimoniando sia la tenerezza di Dio
verso il sofferente che la dignit della vi-
ta umana. La luce della fede, che la

Lire 30.000 - ; 16
Sulle orme
di san Paolo
Discorsi del Santo Padre
e fotografie
del pellegrinaggio
giubilare
ad Atene, Damasco
e Malta
Ordinazioni possono essere effettuate presso Messaggero Distribuzione:
PADOVA, via Orto Botanico, 11 - 35123 PD - Tel. 049658288 - Fax 0498754359
ROMA, via del Fontanile Arenato, 295 - 00163 RM - Tel. 0666166173 - Fax 0666167503
MILANO, via Amendola, 7/A - 20096 Pioltello (MI) - Tel. 0292143585 - Fax 0292143611
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In libreria
il nuovo Quaderno de L'OSSERVATORE ROMANO
n. 59

VOLONTARIATO Primo bilancio dell'iniziativa per piccoli malati oncologici
Casa di Peter Pan: 15 mesi
di sorrisi regalati ai bambini
ANNO GIUDIZIARIO La relazione d'apertura del procuratore generale Nicosia
Resta alto l'allarme per il terrorismo
In aumento gli omicidi e i sequestri di persona
CAMPIDOGLIO Accordo siglato con le Universit, Unione industriali e sindacati
Nuovo progetto per lo sviluppo della citt
Ticket sanitari:
rinviata
la discussione
alla Regione
Regione: approvato
il piano di riqualificazione
del Comprensorio Tiburtino
stato siglato venerd in Campidoglio
il nuovo progetto di Roma per rilan-
ciare lo sviluppo economico e produtti-
vo della Capitale. Firmatari dell'accordo
il Comune, le organizzazioni sindacali,
le categorie produttive e le tre universit
romane. Un atto formale con cui gli in-
terlocutori si impegnano a perseguire un
modello di crescita condiviso e ad attua-
re strategie comuni per favorire loccu-
pazione.
Quello siglato oggi un patto di con-
certazione ha sottolineato Walter Vel-
troni per aiutare Roma a crescere,
convergendo sulle stesse linee di svilup-
po che sono gi indicate nelle scelte di
bilancio.
Il sindaco ha spiegato che lobiettivo
di questo accordo quello di valorizzare
lidentit della citt, promuovere la for-
mazione e la ricerca, ottenere soprattut-
to il sostegno del sistema creditizio.
Durante l'incontro tutti gli interlocu-
tori hanno confermato limpegno perch
la sede dellAgenzia satellitare europea
sia a Roma. Sono stati decisi inoltre in-
terventi per la diffusione delle imprese
soprattutto in periferia.
Il primo cittadino ha ribadito la ne-
cessit che Roma abbia i suoi poteri
conclusi in s, cio che linterno di linee
strategiche decise a livello nazionale e
regionale, le scelte singole siano respon-
sabilit piena della Capitale, come pre-
vede la Costituzione.
Viva soddisfazione per la sottoscrizio-
ne del progetto stata espressa da tutte
le rappresentanze sindacali e, in partico-
lare, da Giancarlo Elia Valori, presiden-
te dellUnione industriale di Roma. Elia
Valori ha dichiarato, in un comunicato,
che l'accordo il presupposto fonda-
mentale per lindividuazione di azioni
mirate, dirette a raccordare tutte le esi-
genze delle differenti componenti del
territorio, un modo per recuperare il
tempo produttivo per la citt e assicura-
re un consolidamento delle posizioni gi
acquisite.
Lassessore capitolino al Bilancio,
Marco Causi, ha detto che tra i primi
obiettivi ci sar quello di coinvolgere an-
che il sistema creditizio, in particolare
per migliorare le condizioni di accesso
al credito delle piccole imprese.
Sar importante anche il ruolo delle
Universit (La Sapienza, Tor Vergata e
Roma Tre) ha sottolineato Causi, sul
piano delle nuove qualifiche professiona-
li necessarie per permettere alle piccole
imprese di compiere il salto tecnologico
sul mercato.
Lassessore, come ha fatto il sindaco,
ha ribadito limportanza strategica della
candidatura di Roma come sede della-
genzia satellitare europea.
Laltra questione centrale, secondo
lassessore al Bilancio sar quella dei
trasporti perch Roma sar una delle
stazioni appaltanti pi importanti del
mondo, con migliaia di euro stanziati
per la realizzazione e il completamento
delle linee C, B1 e il prolungamento del-
la linea B della metropolitana e per le li-
nee tranviarie.
Il progetto di Roma, ha annunciato
Walter Veltroni, sar assunto dal consi-
glio comunale che si riunir in seduta
straordinaria.
Il patto prevede che il tavolo si riuni-
sca almeno due volte lanno e che una
commissione tecnica affianchi costante-
mente lamministrazione comunale per
la programmazione economica e sociale.
La valutazione dei risultati conseguiti
verr affidata ad un organismo esterno.
FRANCESCO RICUPERO
La Casa di Peter Pan diventata per
tanti bambini unoasi di solidariet e se-
renit nel cuore di Roma. Se ne avuta
dimostrazione anche nellincontro orga-
nizzato venerd 11 gennaio dai volontari
dellAssociazione Peter Pan per fare un
primo bilancio della propria attivit a 15
mesi dellapertura della Casa che ospita
bambini affetti da sindromi tumorali in
cura presso il reparto di oncologia del-
lOspedale Bambino Ges.
Ledificio, che sorge nei pressi dellO-
spedale Pediatrico, in via Francesco di
Sales, dispone di 14 camere ed in gra-
do di accogliere un massimo di 20 ospi-
ti. Da una prima analisi emerso che
dal settembre del 2000 fino al novembre
2001 nella Casa di Peter Pan sono stati
ospitati 69 bambini insieme con i loro
familiari, per una media di circa 8 bam-
bini ospitati al giorno. Si tratta di pa-
zienti oncologici non residenti a Roma,
che in questo modo possono essere cu-
rati in regime di day hospital riducendo
i giorni di ricovero presso lOspedale
Bambino Ges e affrontando con mag-
giore serenit liter della malattia. La
Casa di Peter Pan, infatti, permette a
tante famiglie di evitare il fenomeno del
pendolarismo della salute, di non al-
lontanarsi troppo dal centro ospedaliero
e continuare le cure necessarie al bam-
bino debilitato dalla malattia; ma la Ca-
sa soprattutto un rifugio in cui trovare
conforto e sostegno psicologico, in
quanto permette di condividere speran-
ze e preoccupazioni con altre famiglie
che hanno affrontato o affrontano il me-
desimo problema.
Lavventura dellAssociazione Peter
Pan continua per la sua strada distri-
buendo sorrisi e diffondendo la cultura
della generosit. Dal 1994, anno in cui
nata lAssociazione, continua la gara di
solidariet tra enti pubblici e aziende
private per alleviare disagi ai piccoli pa-
zienti oncologici e alle loro famiglie. Se-
condo i dati statistici ottenuti da una
prima analisi, emerso che in questi
primi 15 mesi di attivit l88% dei bam-
bini ospitati nella Casa sono stati italia-
ni, provenienti principalmente dal cen-
tro-sud dellItalia, mentre il 12% sono
venuti dallestero. Il 32% delle famiglie
tornato per pi di cinque volte, dimo-
strando la reale esigenza e utilit della
struttura. La Casa di Peter Pan, infatti,
oltre a essere un luogo dove la famiglia
pu affrontare il lungo iter della malat-
tia, offre anche una serie di servizi quali
la scuola per i bambini, unassistenza
psicologica continua, unassistenza lega-
le nel disbrigo delle pratiche burocrati-
che inerenti la malattia e anche attivit
ludico-ricreative per far ritornare il sor-
riso sul volto dei bambini e sopportare
meglio, cos, le terapie necessarie.
Ci che rende speciale liniziativa del-
lAssociazione sta nel segreto del volon-
tariato che anima le giornate di tante fa-
miglie che cercano sostegno per affron-
tare la malattia di un suo piccolo com-
ponente. Finalmente un po dovunque
si sta facendo strada lidea ha detto
durante lincontro Maria Teresa Barra-
cano Fasanelli, Presidente dellAssocia-
zione Peter Pan che bisogna in qual-
che modo offrire una soluzione logistica
per chi costretto da una grave malat-
tia a soggiornare in una citt diversa
dalla propria. Ma Peter Pan non solo
questo: non intende essere esclusiva-
mente la soluzione di un problema al-
loggiativo. Non vuole essere soltanto un
centro di servizi! Peter Pan soprattutto
unassociazione di Servizio, gestita e
animata quasi esclusivamente da volon-
tari e la peculiarit del volontariato la
capacit di creare reti di relazioni tra gli
uomini, perch nel bisogno non si senta-
no soli.
Lessenza di Peter Pan ha aggiun-
to nella cura, nella passione con
cui i suoi volontari svolgono i loro com-
piti, la forza del dono, della condivi-
sione, dellalleggerimento dei pesi, la
fantasia che crea ogni giorno cose nuo-
ve per far fiorire un sorriso.
Allincontro erano presenti sostenitori
e volontari dellAssociazione, ma anche
diversi rappresentanti del mondo delle
istituzioni politiche, tra cui il Presidente
della Provincia di Roma, Silvano Moffa,
il Presidente della Commissione regiona-
le alla Sanit, Alessandro Foglietta, lAs-
sessore alle Politiche Sociali del Comune
di Roma, Raffaella Milano, e lAssessore
comunale alle Politiche per lInfanzia,
Pamela Pantano.
Nel presentare i dati statistici dopo i
primi 15 mesi di attivit, Gerardo Man-
noni, Direttore della Casa di Peter Pan,
ha ribadito lobiettivo, o meglio, la mis-
sione verso cui si orienta loperare dei
volontari dellAssociazione: far rimanere
in ospedale il minor tempo possibile i
bambini affetti da sindrome tumorale.
Tanti dei nostri bambini che abbiamo
ospitato sarebbero stati costretti a perio-
di lunghi di ospedalizzazione se non ci
fosse stata la nostra Casa ha ricorda-
to . Questa presenza della Casa ha
prodotto molti aspetti significativi, da
quello di natura psicologica fino ad arri-
vare a quello di natura economica. Tra-
sformata in una grande famiglia, la Casa
di Peter Pan permette agli ospiti di vive-
re, nonostante tutto in un clima di sere-
nit e condivisione, di sentirsi a casa
propria. Le richieste di ospitalit nella
Casa di Peter Pan sono in aumento e
senzaltro in numero superiore ai posti
disponibili. Per questo lAssociazione si
detta pronta ad accogliere nuovi pro-
positi e idee per far crescere questo pro-
getto e poter allargare il sorriso di Peter
Pan.
ELISABETTA ANGELUCCI
Il Card. Ruini invita clero, religiosi e fedeli nella Basilica Lateranense la sera del 23
Veglia Ecumenica Diocesana
in preparazione all'Incontro di Assisi
In preparazione all'Incontro dei rappresentanti
delle religioni del mondo che si svolger ad Assisi il
24 gennaio per iniziativa del Papa, il Cardinale Vi-
cario Camillo Ruini ha invitato con un messag-
gio che qui pubblichiamo il clero, i religiosi e fe-
deli di Roma a partecipare alla Veglia Ecumenica
Diocesana che si svolger mercoled 23 gennaio, al-
le 20.30, nella Basilica Lateranense.
Carissimi, come sapete, il 18 novembre scorso il
Santo Padre, durante la preghiera dell'Angelus, ha
invitato ad Assisi per il 24 gennaio p.v. i rappresen-
tanti delle religioni del mondo al fine di pregare per
il superamento delle contrapposizioni e per la pro-
mozione dell'autentica pace.
Con l'intento di predisporci a questo importante
incontro, mercoled 23 gennaio 2002, alle ore 20.30,
ci raccoglieremo in preghiera nella Basilica di san
Giovanni in Laterano con tutti i rappresentanti delle
diverse Confessioni cristiane presenti in Roma, per la
Veglia Ecumenica Diocesana che sar celebrata nel-
l'ambito della Settimana di Preghiera per l'Unit dei
Cristiani ed avr per tema In te la sorgente della
vita. Al termine soprattutto i giovani saranno invita-
ti ad un pellegrinaggio a piedi fino alla Basilica di
Santa Croce in Gerusalemme dove si soster in pre-
ghiera fino a mezzanotte per chiedere a Dio che l'in-
contro di Assisi porti frutti abbondanti di bene e di
concordia tra gli uomini e le religioni, ponendo un
ulteriore gesto di pace e di speranza in questo nostro
tempo segnato dai conflitti e dalle preoccupazioni.
Invito pertanto tutti a partecipare a questi impor-
tanti appuntamenti e chiedo ai Parroci e ai Rettori di
trasmettere questo invito ai fedeli durante le Sante
Messe e negli incontri dei giorni precedenti.
Con ogni buon augurio per il nuovo anno e con la
benedizione del Signore.
Arrestato usuraio:
con l'euro aveva
anche ritoccato
le rate all'ins
Tassi lievitati fino al 260 per
cento e, tanto per gradire, con
lavvento dellEuro, anche un ar-
rotondamento al rialzo della rata
mensile imposta alla povera vitti-
ma.
Era questo il metodo di lavo-
ro di un usuraio della Capitale
arrestato dai Carabinieri del nu-
cleo operativo di via in Selci.
G.C, 78 anni, dal 99 vessava
un commerciante al quale aveva
prestato 55 milioni, in poco tem-
po divenuti 200 milioni per il con-
teggio degli interessi pretesi dal-
lusuraio.
La vittima non riuscendo ovvia-
mente a far fronte alle pressanti
richieste diventata oggetto di
minacce.
Non solo: lusuraio ha preteso
la cessione del 50 per cento del-
lattivit commerciale e la corre-
sponsione mensile di 5 milioni di
lire divenuti con lavvento della
nuova valuta 3.000 euro.
Stanco delle minacce e di paga-
re, il commerciante si rivolto ai
Carabinieri che hanno arrestato
lusuraio mentre stava intascando
il suo primo assegno di 3.000
euro.
Alluomo sono stati sequestrati
anche numerosi altri titoli, denaro
in diverse valute e un martello
che gli inquirenti ritengono sia
stato usato per minacciare il com-
merciante.
Resta l'allarme terrorismo e cresce in
maniera impressionante il numero degli
omicidi, delle estorsioni e dei sequestri
di persona: lo rileva il procuratore gene-
rale della Repubblica di Roma Vincenzo
Nicosia che con la sua relazione, sabato
mattina, alla presenza tra gli altri del
ministro della Giustizia Roberto Castelli,
ha aperto nella Corte di Appello di piaz-
zale Clodio l'anno giudiziario della Capi-
tale. Nella sua relazione Nicosia ha invi-
tato a non abbassare la guardia anche
sul fenomeno delle rapine che nella citt
continua ad essere allarmante.
I dati trasmessi e relativi alla crimina-
lit comune restano dunque elevati, no-
nostante il rafforzamento della sorve-
glianza del territorio ne abbia fatto regi-
strare una flessione. Particolarmente
presi di mira gli uffici postali, le banche
e i conducenti di tir. La maggior fre-
quenza di tali rapine nella parte meri-
dionale del Distretto e alcune risultanze
si rileva inducono a ritenere che i
fatti delittuosi siano ascrivibili a soggetti
appartenenti allarea della malavita cam-
pana.
Ecco i principali dati: 227 sono gli
omicidi denunciati (+ 28%); 13 gli omi-
cidi preterintenzionali (+ 85%); 3.727 le
rapine (- 35%); 661 estorsioni (+38%);
52 sequestri di persona (+ 205%). Resta
alto anche il numero delle denunce di
reato collegato allimmigrazione clande-
stina.
Altro fenomeno che desta preoccupa-
zione, non per l'estensione, che con-
tenuta, ma per la pericolosit e l'allar-
me sociale destato, quello dei reati di
matrice terroristica. Dopo gli attentanti
dell'11 settembre negli Stati Uniti, la si-
tuazione del terrorismo internazionale di
gruppi islamici quella che desta mag-
giori preoccupazioni. A Roma le indagi-
ni delle Forze dell'ordine, ha ricordato
Nicosia, hanno consentito di individuare
ed espellere alcuni soggetti sospettati di
appartenere ad una cellula ritenuta in
contatto con l'organizzazione terroristi-
ca di Bin Laden.
Ma c' allarme anche per quanto ri-
guardo il terrorismo interno, dove va se-
gnalato un preoccupante aumento delle
sigle con le quali nel corso dell'anno so-
no stati rivendicati vari episodi criminosi
sempre pi riconducibili ad un preciso
disegno eversivo che punta alla ripresa
della lotta armata. Lo scenario av-
verte Nicosia quello delineato dalle
Brigate Rosse per la costruzione del Par-
tito Comunista Combattente, che, be-
ne ricordarlo, il 20 maggio 1999 ha por-
tato a termine l'efferato omicidio del
prof. Massimo D'Antona.
Per Nicosia destano forti preoccupa-
zioni, in riferimento allarea anarco-in-
surrezionalista, anche alcune iniziative
da parte delle frange pi estreme che
aderiscono al progetto Iai (Internazio-
nale Antiautoritaria Insurrezionalista).
Quanto alla criminalit organizzata il
territorio del distretto costituisce un'im-
portante base per lo sviluppo dei traffici
illeciti. La criminalit organizzata locale
riconducibile all'attivit della banda
della Marranella, sorta dalle ceneri del-
la banda della Magliana, mentre conti-
nuano ad operare propaggini della cri-
minalit mafiosa siciliana, calabrese e
campana. Soprattutto la contiguit terri-
toriale agevola la presenza sul litorale
romano e nelle province di Latina e di
Frosinone della criminalit campana.
Nicosia ha invitato anche a risolvere i
conflitti tra magistratura e politica per
ridare equilibrio e pace sociale alla
giustizia. Ben vengano le critiche co-
struttive alloperato dei magistrati ha
detto purch siano rispettose della di-
gnit delle persone e delle funzioni svol-
te, oltre che della verit. E fondate sui
fatti e non su deduzioni pi o meno ve-
rosimili. Sull'argomento si soffermato
anche il ministro Castelli (del suo inter-
vento riferiamo a parte nella pagina del
notiziario Italiano n.d.r.).
Anche a piazzale Clodio non manca-
ta dunque l'eco della polemica in corso
che prende spunto dal processo Sme.
Cos anche nella Capitale, come negli al-
tri 25 distretti di Corte di Appello, una
delegazione di magistrati si presentata
in toga nera (quella delludienza ordina-
ria) alla cerimonia. Una decina di magi-
strati, tra cui il presidente del Tribunale
di Roma, Luigi Scotti, ha indossato in-
fatti la toga nera anzich labito civile
come conviene in queste occasioni, per
dare luogo a una manifestazione simbo-
lica che ha visto il suo momento culmi-
nante nella lettura di un documento del-
lAssociazione nazionale magistrati. Mo-
menti di tensione si sono avuti quando il
presidente dellordine degli avvocati di
Roma, Federico Bucci, prendendo la pa-
rola si rivolto al ministro Castelli fa-
cendo un implicito riferimento a Guido
Brambilla, giudice a latere del processo
Sme in corso a Milano. Nellaula si le-
vato un brusio di polemica e disappro-
vazione da parte dei magistrati presenti.
La Giunta regionale non ha discusso
ieri, venerd, come invece era previsto,
il provvedimento riguardante lintrodu-
zione dei ticket sanitari. Stiamo atten-
dendo ha spiegato lassessore al bi-
lancio Andrea Augello la valutazione
da parte dei sindacati. Abbiamo gi
chiuso positivamente la concertazione
con la Fimmg, la federazione dei medici
di famiglia, e stiamo chiudendo quella
con i sindacati. I rappresentanti dei la-
voratori, ai quali la Regione ha fornito i
numeri dei soggetti che saranno esentati
dal pagamento, dovrebbero formalizzare
la loro opinione sulla manovra luned
prossimo. La Regione ha anche ultimato
la concertazione con i farmacisti. Spe-
riamo ora ha aggiunto Augello di
trovare il massimo consenso sulla mano-
vra: diamo grande importanza ai contri-
buti che arrivano e il provvedimento
verr discusso non appena arriveranno i
pareri delle parti sociali, che sono ap-
punto previsti per luned.
In particolare, per quanto riguarda i
medici di famiglia, la Regione sarebbe
pronta, nei distretti in cui si manterr
un tetto di spesa pari al 15%, a reinvesti-
re in servizi nel territorio.
Da quanto si appreso sullintrodu-
zione del ticket, una percentuale vicina
al 60% risulterebbe nella fascia di esen-
zione. Lallargamento alle pensioni mini-
me e lesenzione per i farmaci entro i
cinque euro ricondurrebbe ad una cifra
stimata intorno ai 40 miliardi le entrate
provenienti dallintroduzione del calmie-
re. Sarebbero invece circa 120 i miliardi
che proverrebbero dalla distribuzione di-
retta dei farmaci.
La Giunta regionale ha approvato, ve-
nerd, il Piano particolareggiato in ese-
cuzione ed in variante al Prg del Com-
prensorio direzionale orientale Tiburti-
no. Abbiamo avviato il secondo grande
intervento urbanistico-infrastrutturale
dopo Pietralata ha detto lassessore
allUrbanistica Armando Dionisi che
non a caso cade a poche ore dalla deci-
sione del Governo di intervenire con co-
spicui finanziamenti sullo Sdo.
Il Piano di Tiburtino, che investe
unarea di 168 ettari, mira a riqualifica-
re una maglia urbana con proposte di
completamento residenziale, ridisegnan-
do rete viaria, spazi verdi e aree servizi.
anche previsto un lieve aumento dei
residenti, dagli attuali 4.754 a 6.450.
Il comprensorio vedr lintera riorga-
nizzazione della viabilit di quartiere e
la connessione con le aree di servizio e
verde pubblico gi esistenti. Rilievo
avranno i servizi pubblici di interesse ur-
bano, tra cui spicca la destinazione del-
larea ex Snia Viscosa ad insediamento
universitario. La realizzazione del Polo
universitario ha concluso Dionisi
sar in grado di costituire un ulteriore
elemento di ricomposizione urbanistica
e sociale, ridisegnando completamente
una parte della citt.
RADIO
VATICANA
OM: 1530 kHz - 196 metri
(Per la zona di Roma
anche Onda Media 527 kHz
e FM 93.3 e 105 MHz)
OC: nelle bande 49, 31, 25 e 19 metri
LUNED 14 GENNAIO
00.10: Studio A (stereo): Con
voi nella notte
7.20-17.30-23-24 Orizzonti cri-
stiani
7.30: Santa Messa in latino
8-10-11-12-13-14-15-16-18-21-
23.30: Radiogiornale in ita-
liano, spagnolo, portoghese,
francese, inglese, tedesco e
polacco
16.30: La comicit nella mu-
sica di Gabriella Ceraso
17: Liturgia delle Ore: cele-
brazione dei Vespri in latino
20.20: Programma tedesco:
Weltkirchen-Magazin
20.40: Recita del Santo Ro-
sario in latino
21.30: Programma francese:
La Cit du Vatican: Palais du
gouverneur
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
LUNED 14 GENNAIO
24: Rosario biblico (versione
francese)
7: Rubrica: Chiesa in cammi-
no: Estremo Oriente
9: In diretta dalla Cappella di
Telepace in Roma: Santa
Messa
9.45: Rosario biblico
12.30: Cappella di Telepace:
Santa Messa
16: In diretta dalla Cappella
di Telepace in Roma: Santo
Rosario e Adorazione Euca-
ristica
22.35: Notiziario
PAGINA
9 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 13 Gennaio 2002
A |MA
o curo c| p. |oonorco Sop|onzo. |.C.|.
14 GENNAIO 2002
Luned della I settimana del tem-
po ordinario - Feria (verde)
Messa a scelta
Lezionario: 1 Sam 1, 1-8; Salmo
115; Mc 1, 14-20
Liturgia delle Ore (Volume III): Lu-
ned I sett. - Ufficio della feria
Non forse Cristo
il segreto
della vera libert
e della gioia profonda
del cuore?
(Novo Millennio
ineunte, 9)
Smog: domenica ferme
le auto non catalitiche
Divieto di accesso e circolazione
domenica, nellarea della cosiddet-
ta fascia verde, ai veicoli non
catalizzati, dalle ore 15 alle 20. Il
provvedimento stato preso dopo
tre giorni consecutivi di supera-
mento delle concentrazioni di mo-
nossido di carbonio. Lo stabilisce
un'ordinanza dellassessore comu-
nale allAmbiente, Dario Esposito.
La fascia verde quella interna
al Raccordo anulare con lesclusio-
ne di quattro aree periferiche deli-
mitate a Nord da via del Trullo e
via del Casaletto e a Sud da via
del Tintoretto e da via di Grotta-
perfetta.
Spacciatorenapoletano
arrestato dalla Polizia
Deve scontare 13 anni di reclusio-
ne per traffico internazionale di
stupefacenti, lo spacciatore napo-
letano, Antonio Farinelli, arrestato,
sabato, dalla polizia. A Farinelli,
indagato nellinchiesta sul clan ca-
morristico Cozzolino e arrestato
gi nel 1994 mentre trasportava
eroina, la polizia giunta attraver-
so una lunga attivit di intelligen-
ce. Il pregiudicato stato bloccato
vicino alla stazione Flaminia della
metropolitana.

PAGINA
10 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 13 Gennaio 2002
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m
o
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n
o GIUSTIZIA: IL CLIMA RESTA TESO Ai consensi
per la relazione del pg della Cassazione, non sem-
bra corrispondere unevoluzione delle posizioni che
autorizzi a parlare di un clima pi costruttivo, dopo
gli aspri scontri di questi giorni sul processo Sme.
Diversi esponenti politici hanno citato dei passaggi
della relazione a conferma delle proprie tesi.
FALSO IN BILANCIO: APPROVATA LA RIFORMA Il
Governo ha approvato un decreto che sostanzial-
mente traduce la prima parte della delega sul falso
in bilancio, in particolare lart. 11 che riforma i reati
societari.
DIVISIONI SULLA SCUOLA: RINVIATO IL DDL Il
Consiglio dei Ministri dopo un acceso dibattito ha
deciso di rinviare il voto sul disegno di legge che ri-
forma il sistema scolastico. Per alcuni ministri, so-
prattutto del Ccd-Cdu e della Lega, serve un ulterio-
re approfondimento.
IL NUOVO CODICE DELLA STRADA Patente a
punti, patentino per i motorini, riforma dellesame
di guida, innalzamento del limite di velocit (ma so-
lo in autostrade con determinati requisiti di sicurez-
za e in condizioni climatiche favorevoli) e abolizione
della corsia riservata sinora soltanto ai veicoli lenti:
sono alcune delle novit che il Consiglio dei ministri
ha varato in un decreto delegato di integrazione e di
riforma del Codice della strada, in vigore dal 2003.
GIUSTIZIA Malgrado gli inviti al dialogo
Ancora tensioni
tra magistrati e politici
ANNO GIUDIZIARIO Le relazioni dei procuratori generali nei vari distretti
In primo piano reati di mafia
e forme di criminalit minorile
Diritto
societario:
approvato
il decreto
ROMA, 12.
Razionalizzazione del sistema penale
societario, riducendo il numero dei reati
penali previsti, e sostituendoli con san-
zioni amministrative. Questi gli obiettivi
del decreto legislativo approvato ieri dal
Governo, in attuazione della legge dele-
ga per la riforma del diritto societario, e
in particolare dellart. 11 che demanda
all'Esecutivo di riformare la disciplina
degli illeciti penali e amministrativi ri-
guardanti le societ commerciali, tra cui
il falso in bilancio. La riforma peraltro
aveva gi modificato il reato specifico di
falso in bilancio, che ora un reato di
danno perseguibile solo dietro querela
di parte. La legge delega richiedeva inol-
tre che le nuove fattispecie fossero ri-
spettose dei principi della determinatez-
za e tassativit dellillecito, della sussi-
dariet, con la conseguenza di favorire
altri strumenti in grado di assicurare la
tutela; della offensivit, intesa sia co-
me attenta selezione dei beni giuridici
penalmente rilevanti, sia come tipizza-
zione delle sole condotte realmente lesi-
ve di tali beni. In primo luogo quindi,
con lattuazione della delega, si ha un
riduzione drastica del numero dei reati:
per esempio sono state accorpate diver-
se figure di aggiotaggio in una unica
ipotesi. C quindi una contrazione del
numero di fattispecie criminose previste
a tutela dellintegrit del capitale socia-
le, unificando quelle caratterizzate da
una sostanziale omogeneit tra le con-
dotte ed un identico contenuto offensi-
vo, a cui si corrisponde con un medesi-
mo trattamento sanzionatorio.
ROMA, 12.
Si sono aperti stamane gli anni giudi-
ziari in numerosi distretti delle varie re-
gioni. Le relazioni dei procuratori gene-
rali presso le Corti di Appello hanno in
parte confermato i dati nazionali emersi
dalla relazione tenuta ieri mattina a Ro-
ma dal procuratore generale della Corte
di Cassazione Francesco Favara. Ma in
taluni casi si sono riscontrate notevoli
differenze tra i distretti giudiziari per
quanto riguarda alcune tipologie di rea-
to. Inoltre, a causa delle polemiche sulla
giustizia, in varie Corti d'Appello il cli-
ma era molto teso e numerosi magistra-
ti si sono presentati in toga nera in se-
gno di protesta.
Un dato particolarmente allarmante
viene da Catania dove come ha sot-
tolineato il procuratore generale Giaco-
mo Scalzo in contrasto con la forte
tendenza nazionale alla diminuzione dei
reati compiuti da minorenni (a parte il
fenomeno di alcuni gravi delitti sottoli-
neato ieri dal pg Favara) sono in preoc-
cupante aumento i reati commessi da
minori. Il capoluogo etneo sorpassa anzi
Napoli in questo triste primato naziona-
le. Nel distretto si registra comunque
al l del caso minori una leggera fles-
sione dei reati pi gravi.
La devianza minorile suscita sotto l'a-
spetto penale un particolare allarme an-
che nel distretto di Bari. Il procuratore
generale Riccardo Dibitonto ha infatti ri-
ferito che la criminalit organizzata pun-
ta sempre pi a reclutare minorenni: si
spiega cos l'aumento delle denunce a
carico di giovanissimi anche per reati
gravissimi come omicidi o tentati omici-
di e in particolare in reati legati al con-
trabbando di sigarette. I dati pi allar-
manti riguardano i minorenni albanesi.
Dati drammatici giungono invece da
Palermo riguardo alle vittime della dro-
ga, come emerso dalla relazione del
procuratore generale Salvatore Celesti.
Rispetto ai 2 tossicodipendenti morti per
overdose dal 1 luglio 1999 al 30 giugno
2000, nello stesso periodo dell'anno suc-
cessivo le vittime sono state 53. Intanto
nel distretto palermitano la mafia fa sen-
tire tuttora sottolinea il pg il suo
violento, arrogante ed esteso controllo
sulle attivit economiche, sociali e politi-
che e la sua forza accresciuta da
una straordinaria capacit di infiltrare
il tessuto economico e sociale. E intan-
to nel distretto sono oltre 120.000 i pro-
cedimenti penali in istruzione. A Paler-
mo, come anche in altri distretti, ci so-
no stati momenti di tensione, riflesso
delle polemiche in atto nel Paese sulla
giustizia.
Le tensioni maggiori si sono avute co-
munque a Milano durante la relazione
del procuratore generale Francesco Sa-
verio Borrelli, il quale, con implicito ri-
ferimento al processo Sme-Ariosto, ha
affermato: Un moderno codice deonto-
logico dovrebbe sanzionare come oltrag-
gio alla giustizia ogni esercizio dei diritti
all'interno del processo che abbia come
unico scopo quello di nuocere o di reca-
re ritardo al processo stesso. E ha de-
nunciato le riforme annunciate o me-
glio minacciate con intenti punitivi verso
una magistratura certamente non al
massimo dell'efficienza ma altrettanto
certamente indipendente. Il deputato di
Forza Italia Fabio Minoli ha definito l'in-
tervento del pg un comizio politico.
Tensione anche a Napoli dove alcuni
magistrati e avvocati hanno protestato
quando ha preso la parola un funziona-
rio ministeriale in rappresentante del
Governo. Dalla protesta si dissociato il
presidente dell'Anm di Napoli Francesco
Menditto che ha deciso di restare al
proprio posto.
A Torino il pg Antonio Palaja si sof-
fermato tra l'altro, con parole allarmate,
sulla esplosione sanguinaria nuova che
caratterizza la criminalit minorile
prendendo spunto dall'atroce delitto di
Novi Ligure.
A Genova l'avvocato generale Lucia-
no Di Noto ha sottolineato il preoccu-
pante fenomeno dell'aumento della cri-
minalit di matrice straniera. Particolar-
mente e dolorosamente rilevante ha
osservato la partecipazione di mi-
nori extracomunitari di et anche infe-
riore ai 14 anni utilizzati per reati con-
tro il patrimonio. inoltre preoccupan-
te il consolidato insediamento di associa-
zioni di tipo mafioso, come testimonia-
no i procedimenti penali nei confronti di
esponenti del clan Madonia.
A Catanzaro il pg Domenico Pudia ha
ricordato soprattutto l'impegno costante
delle forze dell'ordine per fronteggiare
gli sbarchi di immigrati clandestini: ope-
ra di assistenza e di contrasto dei crimi-
nali che sfruttano questi sventurati. E
ha invocato interventi politici negli
Stati dove sono organizzate le partenze
clandestine.
ROMA, 12.
L'esplicito invito contenuto nella rela-
zione del pg della Cassazione, Favara,
ad abbassare i toni delle polemiche, a ri-
prendere il dialogo e ad impegnarsi in
riforme che rendano l'amministrazione
della giustizia pi efficiente e pi vicina
alle istanze dei cittadini stato accolto
da una serie di commenti favorevoli.
Tra questi, anche quello del Capo del-
lo Stato, il quale ha voluto sottolineare
limportanza dellautonomia della magi-
stratura e la necessit che lamministra-
zione si meriti la fiducia dei cittadini.
Al coro dei consensi per Favara non
sembra tuttavia corrispondere unevolu-
zione delle posizioni che autorizzi a par-
lare di un clima decisamente pi co-
struttivo, dopo gli aspri scontri di questi
giorni. Diversi esponenti politici, infatti,
hanno citato dei passaggi della relazione
del pg a conferma delle proprie tesi:
quelli di maggioranza per andare avanti
con le riforme, quelli di centro sinistra
nel denunciare il rischio di un uso pri-
vato della giustizia e lincapacit del
Governo di rispondere alle vere emer-
genze.
Il superamento delle polemiche sta-
to auspicato dal Premier Berlusconi, au-
gurandosi che la relazione di Favara fa-
vorisca un clima di collaborazione tra i
poteri dello Stato e nei confronti dellor-
dine giudiziario. Dal canto suo il Guar-
dasigilli, Castelli, dice di avere colto nel-
la relazione di Favara un incentivo a
procedere con le riforme, soprattutto
dopo che il pg si espresso per una
pi accentuata distinzione della funzio-
ne giudicante da quella requirente. Pa-
role riprese anche da Berlusconi, per il
quale la soluzione potrebbe essere ga-
rantire una formazione comune di
giudici e pm, che poi dovrebbero per
procedere su binari separati.
La distinzione fra i magistrati inqui-
renti e quelli che giudicano si ripropone
come uno dei nodi centrali, perch il
dialogo non sarebbe possibile lo han-
no ribadito le opposizioni se il Gover-
no puntasse a separare le carriere, men-
tre su una pi netta separazione delle
funzioni si potrebbe creare consenso.
Sulla strada del dialogo resta per il
processo Sme. Lo ha ribadito il segreta-
rio dei Ds, Fassino, per il quale le pole-
miche non sono dovute al rifiuto del
dialogo da parte dellopposizione ma a
chi ha cercato di impedire lo svolgi-
mento di un processo.
Date queste premesse e quello che
hanno detto oggi alcuni pg come Borrel-
li, nonch la protesta odierna di magi-
strati e avvocati lo scenario non sem-
bra proprio presentarsi pi sereno.
In attesa di vedere se il confronto sul-
la giustizia pu ripartire, il Governo ha
mandato avanti una delle sue iniziative
pi contestate, quella sul falso in bilan-
cio, approvando un decreto che attua la
delega ricevuta dal Parlamento.
E il ministro della Giustizia, Castelli,
parlando oggi a Roma in sede di apertu-
ra dell'anno giudiziario, ha detto tra l'al-
tro che l'indipendenza della magistratu-
ra non deve essere in discussione, ma
neppure pu esserlo lindipendenza del
Governo.
Euro: Adusbef
e Federconsumatori
denunciano nuovi
aumenti ingiustificati
SCUOLA Il ddl verr aggiornato - Ipotesi delega
Governo diviso: rinviato
il voto sulla riforma Moratti
Inquinamento:
domenica blocco
totale del traffico
a Milano e dintorni
TRASPORTI Modifiche al codice stradale dal 2003
Patenti a punti
e limite di velocit pi alto
ROMA, 12.
Altre proteste per l'euro da parte delle
associazioni dei consumatori. Un au-
mento di oltre il 10% per la richiesta dei
certificati di vigenza delle societ presso
le Camere di Commercio. A denunciar-
lo, riportando una segnalazione ricevu-
ta, la Federconsumatori, che torna a
sottolineare la presenza di aumenti in-
giustificati legati allintroduzione del-
leuro. Richiedere alla Camera di Com-
mercio un certificato di vigenza per una
societ, riporta la Federconsumatori, co-
sterebbe oggi 4 euro, ovvero 7.745 lire,
oltre il 10 % in pi rispetto alla tariffa
precedente, che era di 7.000. Un arro-
tondamento anomalo, fa notare lasso-
ciazione, che sembrerebbe essere stato
predisposto con una circolare dello
stesso ministero delle Attivit Produtti-
ve. A questo punto, chiede la Feder-
consumatori, potrebbe il Ministero con-
trollare meglio, oltre agli aumenti de-
nunciati dei prodotti di largo consumo,
se risulta vera questa disposizione e che
cosa intenda fare eventualmente in pro-
posito? Conti correnti sempre pi cari:
secondo unindagine dellAdusbef, alli-
nizio del 2002 i correntisti non in con-
venzione, con 11 operazioni mensili, so-
stengono una spesa di gestione annua di
oltre 705 mila lire, 364 euro e 80 cente-
simi (1 euro al giorno). Rispetto a gen-
naio dello scorso anno, laumento me-
dio di 63 mila lire (+9,8%). Lindagine
dellassociazione dei consumatori consi-
dera un uso medio basso del servizio.
Intanto luned si profilano disagi nelle
banche e nelle poste per la serie di scio-
peri sindacali di protesta contro le dele-
ghe del governo su pensioni e lavoro.
MILANO, 12.
La Regione Lombardia ha decretato il
blocco totale del traffico privato per le
zone critiche di Milano, Como e area
Sempione (tra le province di Milano e
Varese) domenica dalle 8 alle 20.
Il blocco riguarda tutti i veicoli priva-
ti, comprese le moto e i motorini, ad ec-
cezione dei mezzi di trasporto con mo-
tore elettrico.
La Regione si accordata con la Tim
perch la principale societ di gestione
dei telefoni portatili invii ai suoi clienti
che risiedono nelle aree interessate dal
blocco del traffico un messaggio che li
avverta della situazione straordinaria.
Se il provvedimento non bastasse a ri-
durre drasticamente la concentrazione
di polveri sottili nellaria, un secondo
blocco si terrebbe nella giornata di mer-
coled.
Luned, a questo proposito, si terr
un vertice in Prefettura a Milano con
tutti gli enti interessati e, per il primissi-
mo pomeriggio, un incontro alla Regio-
ne con i sindaci dei Comuni coinvolti
dal blocco del traffico.
stata lAgenzia regionale per la pro-
tezione dellambiente a suggerire lop-
zione di mercoled, considerando che i
dati definitivi sullesito del blocco di do-
menica non potranno essere elaborati
prima delle 13,30 di luned. Il poco tem-
po a disposizione non consentirebbe
unadeguata preparazione del blocco per
il giorno successivo. Nel caso fosse ne-
cessario bloccare il traffico anche nella
giornata feriale, possibili orari flessibili
nelle scuole, compatibili con gli orari
dello stop al trasporto privato.
ROMA, 12.
Patente a punti, patentino per i moto-
rini, riforma dellesame di guida, innal-
zamento del limite di velocit (ma solo
in autostrade con determinati requisiti
di sicurezza e in condizioni climatiche
favorevoli) e abolizione della corsia ri-
servata sinora soltanto ai veicoli lenti:
sono alcune delle novit che il Consiglio
dei ministri ha varato ieri in un decreto
delegato di integrazione e di riforma del
Codice della strada, che entrer in vigo-
re dal 1 gennaio 2003.
Pi in dettaglio, arriva la patente an-
che per i minorenni che guidano moto-
rini e minicar (verranno organizzati
dei corsi di scuola-guida anche nelle
scuole secondarie) mentre la patente au-
to conterr, come in molti altri Paesi,
un bonus che si perder in quantit
commisurata alla gravit della violazio-
ne. Tale regime non sostituisce ma si
aggiunge a quello in vigore che prevede,
in casi gravi, il ritiro della patente
All'esame per conseguire la patente
non sar ammesso chi non dimostrer
di essersi esercitato alla guida in auto-
strada e di notte. Al rilascio della paten-
te verr attribuito un punteggio di 20
punti, che si perderanno in caso di vio-
lazioni quali: il superamento del limite
di velocit di oltre 40 km/h (2 punti tra
i 10 e i 40 km); circolazione sulla corsia
d'emergenza o su quella di sorpasso (10
punti); fuga in caso di incidente con
danni alle persone (10 punti). E, ancora,
si perderanno 3 punti per luso di appa-
recchi non consentiti durante la guida
(come il telefonino senza il supporto di
accessori di viva voce); 2 punti per
omesso o irregolare uso del casco o del-
la cintura di sicurezza. In caso di perdi-
ta totale del punteggio il titolare della
patente dovr superare entro 30 gioorni
un esame di revisione, pena la sospen-
sione a tempo determinato.
Per quanto riguarda la corsia per vei-
coli lenti che nelle autostrade a tre o
pi carreggiate riservata a chi non su-
pera basse velocit verr abolita per
favorire una maggiore fluidit del traffi-
co. Un articolo dellattuale codice preve-
de infatti che nelle autostrade a tre o
pi corsie per senso di marcia, la car-
reggiata di destra sia riservata a tale
scopo. La sua abolizione dovrebbe evita-
re il ripetersi di una scena che ormai si
verifica spesso quando, nonostante il
traffico intenso, il lato destro della stra-
da rimane praticamente vuoto. Soprat-
tutto durante i fine settimana, con la
circolazione dei veicoli pesanti vietata,
infatti raro vedere qualcuno procedere
su quella che viene definita la corsia
della vergogna. Con questa modifica gli
automobilisti dovranno occupare tutte le
corsie, e ci dovrebbe migliorare la cir-
colazione. Inoltre verr ripristinato an-
che su queste autostrade lobbligo gene-
rale di marcia a destra, con il conse-
guente rientro dopo il sorpasso.
Secondo il ministro dei Trasporti, Lu-
nardi, con queste misure si rafforza la
sicurezza tutelando gli automobilisti di-
sciplinati e isolando gli irresponsabili.
Per i contrari alla riforma, capeggiati
dall'ex ministro Ferri (padre dei limite
di velocit in vigore), l'innalzamento dei
limiti sar invece pericoloso.
ROMA, 12.
Ci sono volute quattro ore di acceso
dibattito ieri pomeriggio per far decide-
re al Governo che non era il caso di
concludere frettolosamente l'esame su
un tema cos delicato come quello della
scuola. L'aggiornamento della questione
il voto sulla bozza di disegno di legge
che riforma il sistema educativo ad
un prossimo Consiglio dei Ministri sta-
ta la logica conseguenza.
Sul piano politico il ministro dell'I-
struzione, Letizia Moratti, ha incassato
la piena approvazione del suo progetto
da parte del presidente del Consiglio,
Berlusconi, e del vicepresidente, Fini,
ma ha dovuto fare i conti con alcune re-
sistenze soprattutto dei ministri del Ccd-
Cdu e della Lega. Se la riforma laves-
simo approvata cos, dopo un paio do-
rette scarse di discussione, sarebbe stata
una cosa scandalosa avrebbe detto
come riferisce un quotidiano Carlo
Giovanardi, ministro per i Rapporti col
Parlamento. Ma ci sono anche almeno
due aspetti che vanno capiti un po' me-
glio: lanticipazione che permette ai
bambini di entrare alla scuola materna a
2 anni e mezzo e alle elementari a 5 an-
ni e otto mesi, che potrebbe portare
caos, e la scomposizione e la ricompo-
sizione dei cicli.
La riforma scolastica sar nuovamen-
te affrontata con un disegno di legge ag-
giornato rispetto alle osservazioni fatte
ieri in consiglio ma non nemmeno
escluso che il Governo possa ricorrere
alla delega. In particolare il ministro del-
lEconomia, Tremonti, avrebbe fatto ri-
ferimento all'opportunit di diluire le
spese suddividendo il progetto in pi
parti. Lipotesi della delega circolata a
margine della riunione stessa, anche se
fonti del ministero dellIstruzione hanno
negato che questa eventualit sia stata
discussa.
Oggetto del contendere fra i ministri
sono stati soprattutto tre punti del pro-
getto: lattribuzione alle Regioni di una
fetta importante di scuola, vale a dire
tutta larea dellistruzione professionale,
che vale il 25% dellintera popolazione
studentesca e che rappresenta uno dei
punti nodali della scuola europea alla
quale punta il ministro; la scolarizzazio-
ne dei bambini pi piccoli, per i quali,
rispetto allattuale obbligo di andare in
prima elementare a 6 anni, ci sarebbe
(ma solo a scelta delle famiglie) la possi-
bilit di anticipare lingresso in prima
anche a 5 anni e mezzo; la quantit di
risorse finanziarie necessarie a garantire
la piena attuazione dellambizioso pro-
getto (tra i 15 e i 19 mila miliardi di lire
in un triennio).
Il nuovo sistema educativo si articole-
r in: scuola dellinfanzia, I ciclo (che
comprende la primaria, di durata quin-
quennale, e la secondaria, triennale), II
ciclo (con i licei di durata quinquennale)
e i percorsi dellistruzione e della forma-
zione professionale, la cui lunghezza do-
vr essere stabilita dalle Regioni. Fra le
varie cose, si prevede lintroduzione ob-
bligatoria dello studio di due lingue stra-
niere per tutti gli studenti. Lobbligo
scolastico complessivo per ogni ragazzo
viene poi innalzato a 12 anni, cosicch
di fatto la fine dellistruzione scolastica
coincide con il compimento della mag-
giore et.
Impresario edile muore in un incidente sul lavoro
OLBIA Si continua a morire sui luoghi di lavoro. Un impresario edile ori-
ginario di Collinas (Cagliari) ma da tempo residente a Porto San Paolo
(Sassari), Antonio Pau, di 53 anni, morto, venerd, nel cantiere edile di
sua propriet, a Porto S. Paolo, nelle vicinanze di Olbia, schiacciato dalla
cabina di un muletto. Secondo una prima ricostruzione dell'incidente, luo-
mo si trovava alla guida del mezzo e si sarebbe lanciato fuori dalla cabina
una volta accortosi che il carrello elevatore stava per ribaltarsi. Limpresa-
rio non per riuscito a mettersi in salvo, stato travolto dal braccio mec-
canico ed morto sul colpo.
Usura: indagato intero consiglio di una banca
PAVIA Lintero Consiglio di amministrazione di Finemiro Banca, con sede
a Bologna, indagato per usura in seguito a uninchiesta condotta dalla
Squadra mobile di Pavia diretta dalla Procura della Repubblica di Voghera.
Lindagine partita nel 1999, dopo una denuncia di scomparsa di una per-
sona residente nel Pavese. La stessa persona, dopo essere stata rintraccia-
ta, ha spiegato che la sua fuga era riconducibile alla necessit di sfuggire
alle pressanti richieste di pagamento portate avanti da alcune societ di re-
cupero crediti incaricate da Finemiro Banca. Lindagine partita nel 1999,
dopo una denuncia di scomparsa di una persona residente nel Pavese. La
stessa persona, dopo essere stata rintracciata, ha spiegato che la sua fuga
era riconducibile alla necessit di sfuggire alle pressanti richieste di paga-
mento portate avanti da alcune societ di recupero crediti incaricate da Fi-
nemiro Banca.
Droga:cinquearrestieventicinquedenunceaPavia
PAVIA Una banda di spacciatori di sostanze stupefacenti, composta da
giovani e minorenni, stata smantellata dai carabinieri di Abano Terme
(Padova) che hanno arrestato, sabato, cinque giovani e ne hanno denunciati
altri 25 per detenzione a fine di spaccio di stupefacenti. Loperazione, deno-
minata Yoyo, era iniziata nel febbraio dellanno scorso con larresto di
una prima persona, un ventitrenne del luogo. Le indagini hanno poi per-
messo di ricostruire una fitta rete di piccoli spacciatori, quattro dei quali so-
no stati arrestati, tra cui due minorenni.
Infiltrazioni mafiose
all'Universit di Messina:
7 condanne e 5 assoluzioni
Benzinaio ucciso per rapina
nell'Oristanese: catturato
anche il secondo bandito
Esponenti della Fincantieri
di Palermo indagati
per 32 morti da amianto
Stato d'allerta
per incendi boschivi
in Italia del Nord
MESSINA, 12.
Sette condanne e cinque assoluzioni
ieri a Messina a conclusione delludien-
za preliminare riservata agli imputati
che avevano chiesto il rito abbreviato
dopo l'operazione Panta Rei sulle infil-
trazioni mafiose negli anni Novanta al-
linterno dellUniversit cittadina: tra le
gravi accuse figurano lo spaccio di dro-
ga, la compravendita di esami e le mi-
nacce a docenti.
I cinque condannati dal gup Maria
Nastasi, a pene variabili dai tre ai quat-
tro anni, sono i calabresi Domenico Ar-
tuso, Francesco Carnavale e Leo Mora-
bito, e i messinesi Ignazio Ferrante e
Luigi Sparacio, ex boss pentito al qua-
le sono state riconosciute le attenuanti
previste dalla legge sui collaboratori.
stato condannato a quattro anni.
Tra gli assolti figura anche un medi-
co, il prof. Andrea Valenti, del policlini-
co, che era stato accusato di aver favo-
rito alcuni studenti in occasione delle
prove di ammissione ad una scuola di
specializzazione.
Ludienza preliminare tenutasi nel no-
vembre scorso, con il rito ordinario, si
conclusa con il rinvio a giudizio di 62
persone.
CAGLIARI, 12.
Dopo Giuseppe Serra, il 30enne di Ge-
noni (Nuoro), stato arrestato anche
Roberto Vinci, 31 anni, anche lui di Ge-
noni, protagonista della tentata rapina
di ieri sera al distributore Q8 di Ales,
in provincia di Oristano, al termine della
quale stato ucciso Antonio Tuveri, ge-
store della pompa di benzina. Il secondo
rapinatore stato ritrovato dalle forze
dellordine in un capanno nelle campa-
gne di Simala, comune confinante con
Ales. Il ricercato non ha opposto resi-
stenza ed stato subito accompagnato
in ospedale, per la ferita alla gamba ri-
portata durante il conflitto a fuoco coi
carabinieri. Dopo le prime cure, luomo
verr interrogato dal sostituto procura-
tore, Emanuele Secci, che conduce lin-
chiesta sulla sanguinosa rapina.
Intanto, luned, unora di chiusura de-
gli impianti per ricordare il collega uc-
ciso in provincia di Oristano e tutti gli
altri gestori vittime di rapine ed alla
merc della delinquenza comune in que-
sti ultimi anni. Liniziativa delle orga-
nizzazioni dei gestori Figisc/Anisa Con-
fcommercio, Faib/Aisa Confesercenti e
Fegica Cisl, che annunciano la chiusura
degli impianti e chiedono un incontro
urgente con il ministro dellInterno.
PALERMO, 12.
Cinque legali rappresentanti della Fin-
cantieri sono indagati per omicidio plu-
rimo colposo e lesioni gravissime tra i
dipendenti del cantiere navale di Paler-
mo. Il gup Maria Elena Gamberini nel
corso di un incidente probatorio ha di-
sposto una perizia collegiale per fare lu-
ce sulle morti e le gravi patologie da
cui, dal dopoguerra ad oggi, sono stati
colpiti oltre cinquanta operai dellazien-
da, 32 dei quali sono morti, secondo le
ipotesi dellaccusa, a causa delle inala-
zioni di amianto.
Nel procedimento aperto dalla Procu-
ra sono decine le parti offese. Oltre ai
dipendenti, che avrebbero contratto la
malattia lavorando a contatto con le fi-
bre di amianto, nella lista sono stati in-
seriti i familiari degli operai morti.
Dal 1991 lutilizzo dellamianto di-
sciplinato da una legge che impone la
bonifica dei luoghi in cui il materiale
viene adoperato, ma gi un provvedi-
mento del 1956 prevedeva ladozione di
cautele a tutela dei lavoratori che utiliz-
zano sostanze nocive per la salute.
Tra le vittime ci sarebbe anche la mo-
glie di un operaio che per anni aveva la-
vato la tuta del marito, sporca dei resi-
dui di lavorazione dellamianto.
ROMA, 12.
Continuano gli incendi nel nord Italia.
La Protezione civile intervenuta anche
ieri con Canadair ed elicotteri del corpo
forestale per domare le fiamme in cin-
que incendi, tre in Lombardia, uno in
Trentino e uno in Veneto.
In Lombardia la protezione civile ha
impegnato un Canadair per domare un
incendio a Bagolino (Brescia), dove
bruciato un bosco a 1.800 metri e il
fronte del fuoco ha raggiunto il chilome-
tro e mezzo. Ad Esine (Brescia), sono
bruciate piante di medio e alto fusto su
un fronte di 300 metri ed un elicottero
del corpo forestale. A Lenna (Bergamo),
un elicottero del corpo forestale stato
impegnato a spegnere, a 1.600 metri,
fiamme che si sono sviluppate per un
chilometro.
In Trentino sono entrati in azione due
Canadair a Centa S.Nicol per spegnere
un incendio attivo da giorni a 1.800 me-
tri. In Veneto invece un elicottero della
forestale intervenuto a Taibon Agordi-
no, in provincia di Belluno per domare
un incendio scoppiato a 1.500 metri.
La protezione civile dellEmilia Roma-
gna ha decretato lo stato di allerta nelle
province di Parma e Piacenza per il pe-
ricolo di incendi.

L'OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
UNICUIQUE SUUM
POLITICO RELIGIOSO
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L'Osservatore della Domenica . : 47 - L. 91.000 : 23,50 - L. 45.500
Cumulativo . . . . . . . . . : 240 - L. 465.000 : 120 - L. 232.500
ESTERO (VIA ORDINARIA)
Quotidiano . . . . . . . . . . $ 366
L'Osservatore della Domenica . $ 81
Mai considerare inutile l'esistenza di coloro
che versano in condizione di povert e di emarginazione
INDIA-PAKISTAN Ancora scontri tra gli eserciti mobilitati al confine del Kashmir
Non si allenta la pressione militare
Plauso internazionale per le misure antiterrorismo di Islamabad
al terrorismo e inten-
de dargli il tempo
che ci vorr per ri-
portare sotto control-
lo i gruppi guerriglie-
ri ed ha aggiunto che
l'India pronta a ri-
cambiare lofferta di
amicizia e di dialogo
di Musharraf se essa
sincera. Speriamo
ha aggiunto
che alle parole segua-
no i fatti. Troppe vol-
te in passato siamo
stati delusi.
Il capo della diplo-
mazia indiana ha ri-
badito che il Pakistan
deve mettere fine al-
le infiltrazioni in In-
dia di guerriglieri isla-
mici ed ha inoltre cri-
ticato il rifiuto di Mu-
sharraf di consegnare
venti criminali poli-
annunciato la messa fuorilegge di quat-
tro organizzazioni fondamentaliste isla-
miche e aveva detto che quelle madra-
sa (scuole coraniche) nelle quali sono
state allevate due generazioni di estremi-
sti islamici dovranno sottostare a rigidi
controlli o chiudere. Musharraf aveva
aggiunto che il terrorismo non sar tol-
lerato neanche contro loccupazione in-
diana nel Kashmir, pur avendo accusa-
to l'India di terrorismo di Stato in tale
regione.
Su questo punto, il Ministro degli
esteri indiano Jaswant Singh, commen-
tando il discorso del Presidente pakista-
no, non ha fatto concessioni: ha affer-
mato che Nuova Delhi respinge le po-
sizioni di Musharraf secondo il quale il
Kashmir sotto occupazione delleser-
cito indiano ed teatro di gravi viola-
zioni dei diritti umani. LIndia, inoltre,
continua a respingere qualsiasi interven-
to esterno nella crisi, affermando che
tutti i problemi bilaterali, incluso il Ka-
shmir devono essere risolti esclusiva-
mente dai due Paesi.
In merito, comunque, la pressione in-
ternazionale s'intensifica. In visita a
Nuova Delhi giunto oggi il Primo Mi-
nistro cinese Zhu Rongji che ribadir
nei colloqui con il Primo Ministro india-
no Atal Bihari Vajpayee la posizione ci-
nese favorevole a ricercare una soluzio-
ne alla crisi con esclusivi mezzi diploma-
tici. Dopodomani, a Nuova Delhi atte-
so anche il Segretario di Stato Usa Colin
Powell. Singh ha parlato di normali
consultazioni, ma le dichiarazioni di
Powell e quelle dello stesso Presidente
statunitense George W. Bush dopo il di-
scorso di Musharraf, cos come quelle
del Segretario Generale dell'Onu Kofi
Annan, sembrano andare nel senso di
ulteriori pressioni su Nuova Delhi.
Qui, dopo una riunione del Governo e
consultazioni con tutti i partiti, Singh ha
sostenuto che la riduzione della tensione
alla frontiera dipende interamente dal
Pakistan. Secondo Singh, anche molte
ore dopo il discorso di Musharraf, i pa-
chistani hanno pesantemente bombarda-
to la regione di Kargil, nel territorio
conteso del Kashmir, ed ha aggiunto
che le forze indiane, sempre in Ka-
shmir, hanno da parte loro ucciso 13
guerriglieri separatisti, due dei quali
avevano passaporto olandese.
Il Ministro degli esteri di Nuova Delhi
ha usato a tratti toni distensivi, ma ha
reso chiaro di ritenere che il doppio bi-
nario della pressione diplomatica e di
quella militare stia ottenendo i suoi
obiettivi e che l'India non intende rinun-
ciarvi. Singh ha comunque detto che il
Governo indiano apprezza le dichiara-
zioni di Musharraf in merito alla lotta
tici e comuni dei quali Nuova Delhi ha
chiesto lestradizione, ricordando che la
maggior parte di questi sono cittadini in-
diani.
Tra i gruppi dichiarati illegali da Mu-
sharraf ci sono i due accusati dallIndia
per il cruento attentato del 13 dicembre
contro il Parlamento di Nuova Delhi e
per quello analogo e ancora pi sangui-
noso condotto all'inizio di ottobre con-
tro il Parlamento statale di Srinagar, la
capitale estiva dello Jammu e Kashmir,
l'unico Stato indiano con popolazione a
maggioranza musulmana.
Irlanda del Nord:
due arresti per l'omicidio
del giovane postino
Secessionisti dello Stato
indiano del Tripura
compiono una strage
All'Angelus il Papa chiama le nuove generazioni ad un itinerario formativo
e missionario in vista della XVII Giornata Mondiale della Giovent
Il cuore di Giovanni Paolo II
gi con i giovani in cammino verso Toronto
Il Papa in visita
al Presepe dei Netturbini
Il Premier cinese (a sinistra) accolto da quello indiano all'arrivo a Nuova Delhi
NUOVA DELHI, 14.
La mobilitazione
militare resta massic-
cia alla frontiera tra
India e Pakistan e an-
che nelle ultime ore
sono stati segnalati
scontri armati con
esiti cruenti. Nono-
stante le pressioni in-
ternazionali sui due
Governi e nonostante
il sostanziale plauso
ottenuto in tutto il
mondo dal discorso
pronunciato sabato
dal Presidente paki-
stano Pervez Mushar-
raf resta dunque altis-
simo il pericolo di
una nuova guerra ge-
neralizzata tra i due
Paesi, tra l'altro en-
trambi in possesso di
armi nucleari.
Musharraf aveva
BELFAST, 14.
Due uomini sono stati arrestati
ieri a Belfast nellambito delle in-
dagini sullomicidio avvenuto sa-
bato di Daniel McColgan, un ven-
tenne postino cattolico assassinato
da due sicari mentre si recava al
lavoro. Il mortale agguato stato
rivendicato da Red hand defen-
ders (difensori della mano rossa),
una sigla di copertura gi utilizza-
ta in passato da due gruppi para-
militari unionisti, il Loyalist vo-
lunteer force e l'Ulster defence
association. La polizia ritiene che
gli assassini del postino vadano
cercati fra i militanti di questulti-
mo gruppo. Nel volantino di ri-
vendicazione, i terroristi afferma-
no di considerare tutti i dipen-
denti cattolici delle poste dei legit-
timi obiettivi.
Dalla famiglia del giovane assas-
sinato giunto un appello affin-
ch nessuno pensi a rappresaglie.
Da parte loro, come gesto di con-
danna e di protesta, tutti i postini
dell'Irlanda del Nord ieri e oggi si
sono astenuti dal consegnare la
corrispondenza.
NUOVA DELHI, 14.
Hanno provocato una strage al
mercato di Singicherra, nello Sta-
to nordorientale indiano di Tripu-
ra, Nord-Est dellIndia, un gruppo
di guerriglieri tribali di un locale
Fronte nazionale di liberazione
che ieri sera hanno aperto il fuo-
co sui passanti uccidendo 17 per-
sone e ferendone gravemente al-
tre tredici.
Nel renderlo noto, la polizia ha
specificato che a condurre l'attac-
co sono stati una cinquantina di
guerriglieri giunti allimprovviso
nel mercato e che hanno fatto
fuoco indiscriminatamente su
clienti e venditori, in gran parte
bengalesi, cio non originari del-
le trib locali. Secondo la polizia,
dopo la strage i guerriglieri sono
fuggiti verso il confinante Bangla-
desh.
Il Fronte di liberazione nazio-
nale di Tripura combatte per un
territorio indipendente e, secondo
le autorit locali, opera da basi si-
tuate appunto nel territorio del
Bangladesh, cosa che peraltro il
Governo di Dhaka smentisce.
Grande la responsabilit della cooperazione dei geni-
tori alla crescita spirituale dei loro figli!... Se gi grande
per voi la missione di essere genitori secondo la carne,
quanto pi lo quella di collaborare alla divina paternit,
offrendo il vostro contributo nel plasmare in queste creatu-
re limmagine stessa di Ges, Uomo perfetto. Lo ha sotto-
lineato Giovanni Paolo II durante la Celebrazione Eucaristi-
ca presieduta nella mattina di domenica 13 gennaio, fe-
sta del Battesimo del Signore durante la quale ha ammi-
nistrato il Sacramento dell'iniziazione cristiana a venti neo-
nati. Grande questo mistero di salvezza! ha sottoli-
neato il Papa all'omelia . Mistero nel quale vengono inse-
riti oggi i bambini che presentate, cari genitori, padrini e
madrine. Ricevendo nella Chiesa il sacramento del Battesi-
mo, essi diventano figli di Dio, figli nel Figlio. il miste-
ro della seconda nascita. Questi bambini ha aggiun-
to oggi ricevono il Battesimo sulla base della vostra fe-
de, che tra poco vi chieder di professare. Quanto amore,
carissimi, quanta responsabilit nel gesto che farete a no-
me dei vostri figli!.
Pagina 5
Il Santo Padre ha compiuto nel pomeriggio di
domenica 13 gennaio la tradizionale visita al Prese-
pe dei netturbini, nella sede dell'AMA in via di Por-
ta Cavalleggeri, nel quartiere romano Aurelio.
Pagina 6
Mai considerare inutile l'esistenza di coloro che ver-
sano in condizione di povert e di emarginazione. Lo
ha affermato Giovanni Paolo II rivolgendosi ai Rappre-
sentanti della Regione Lazio, del Comune di Roma e
della Provincia di Roma ricevuti in udienza, nella mat-
tina di luned 14 gennaio, nella Sala Clementina. Ecco i
punti nodali del discorso del Santo Padre:
Il Papa vi vicino e segue con affetto il vostro
lavoro, rallegrandosi per i traguardi positivi raggiun-
ti. Tra questi, mi piace anche qui ricordare i provve-
dimenti legislativi, approvati nell'anno da poco con-
cluso, a favore della famiglia fondata sul matrimo-
nio, che rappresenta il fondamentale quadro di rife-
rimento delle persone e dell'intera comunit;
Confido che le vostre Amministrazioni continui-
no a sostenere in ogni modo la missione dell'istituto
familiare nella societ:
Accanto alla famiglia, la cura dei bambini e dei
ragazzi... Sono certo che il riconoscimento della fun-
zione sociale ed educativa degli Oratori, oggetto di
un opportuno atto legislativo, incrementer la coo-
perazionetrala comunit civile e quella ecclesiale;
Saluto con favore gli interventi volti a tutelare
gli anziani... Quanto mai benefiche risultano le ini-
ziative recentemente assunte per venire incontro al-
le fasce pi deboli della popolazione;
Occorre trasformare i problemi della societ in
risorse per il bene di tutti grazie allo sforzo di cia-
scuno.
Pagina 7
Il Santo Padre amministra
il Sacramento del Battesimo a venti neonati
NS!|| |N||MAZ|N|
Il mio pensiero va per questo par-
ticolarmente a voi, cari giovani, gi
idealmente in cammino verso Toron-
to, in Canada, attraverso gli itinerari
formativi e missionari delle vostre co-
munit di appartenenza. Sono ansioso
di incontrarvi ancora una volta nume-
rosi. l'appassionato invito che Gio-
vanni Paolo II ha rivolto alle nuove
generazioni dei cinque continenti in
vista della XVII Giornata Mondiale
della Giovent nel prossimo mese di
luglio a Toronto in Canada. All'Ange-
lus di domenica 13 gennaio, recitato
con i fedeli convenuti in Piazza San
Pietro, il Papa ha esortato i giovani a
prepararsi con gioia e con impegno al-
l'appuntamento lasciando da parte
ogni timore e incertezza. Auspico
che levento mondiale della Giovent
in Canada si augurato il Santo
Padre rinnovi la magnifica espe-
rienza di Roma Duemila a Tor Verga-
ta. Affido a Maria ha detto anco-
ra il Papa la preparazione e lo svol-
gimento della prossima Giornata Mon-
diale della Giovent. Invoco la sua
materna protezione ha quindi ag-
giunto anche per i bambini che
questa mattina ho battezzato, perch
insieme ai loro genitori, ai padrini e
alle madrine crescano come fedeli di-
scepoli del Signore. Mentre volge
ormai al termine il tempo liturgico del
Natale e dellEpifania ha concluso
Giovanni Paolo II tutti ci aiuti la
Madonna a proseguire il nostro cam-
mino in quella luce di verit e damo-
re che Cristo ha recato allumanit
con la sua nascita a Betlemme.
Pagina 6
Nel discorso ai Rappresentanti della Regione Lazio, del Comune e della Provincia di Roma
Giovanni Paolo II ricorda i provvedimenti legislativi approvati a favore della famiglia fondata sul matrimonio
Il Santo Padre ha ricevuto
in udienza nel pomeriggio di
sabato 12 gennaio Sua Emi-
nenza Reverendissima il Si-
gnor Cardinale Giovanni
Battista Re, Prefetto della
Congregazione per i Ve-
scovi.
. .
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza:
Sua Eminenza Reveren-
dissima il Signor Cardinale
Paul Joseph Pham nh
Tung, Arcivescovo di H
Ni (Vit Nam), in visita ad
limina Apostolorum;
Sua Eccellenza Reveren-
dissima Monsignor Etienne
Nguyn Nhu Th, Arcive-
scovo di Hu (Vit Nam), in
visita ad limina Apostolo-
rum.
. .
Il Santo Padre ha ricevuto
il Reverendissimo Padre Jo-
zef Daniel Pravda S.D.B.,
Superiore della Missione
sui iuris a Baku (Azerbai-
gian).
. .
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza
gli Onorevoli:
Francesco Storace,
Presidente della Regione La-
zio;
Walter Veltroni, Sinda-
co di Roma;
Silvano Moffa, Presi-
dente della Provincia di
Roma.
. .
Il Santo Padre ha nomina-
to Sua Eccellenza Reveren-
dissima Monsignor Javier
Lozano Barragn, Presiden-
te del Pontificio Consiglio
per la Pastorale della Salute,
Suo Inviato Speciale alla ce-
lebrazione della X Giornata
Mondiale del Malato, che
avr luogo a Vailankanni
(India) l11 febbraio 2002.

PAGINA
2 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 14-15 Gennaio 2002
DA| MND
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n
p
r
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m
o
p
i
a
n
o AFGHANISTANLaricostruzionepostbellica dell'Af-
ghanistan durer dieci anni e coster 15 miliardi di
dollari. Per reperire i fondi si terr a Tokyo una riu-
nione di Paesi donatori. Ma il compito pi urgente
assistere profughi, sfollati e altri disperati. Si calcola
che tre milioni di persone, residenti in zone remote,
siano tagliate fuori dagli aiuti internazionali.
KHOST Sono ripresi i bombardamenti aerei an-
glo-americani sulla rete di cunicoli sotterranei nella
provincia afghana di Khost, nell'Est del Paese. Intan-
to, altri trenta prigionieri tra Taleban e terroristi di
Al Qaeda sono stati trasportati in aereo nella base
americana di Guantanamo, a Cuba.
MEDIO ORIENTE Un militante palestinese, accu-
sato di azioni di terrorismo, stato ucciso dall'eser-
cito israeliano. Due membri del Governo israeliano
criticano la demolizione di case di palestinesi nella
Striscia di Gaza effettuata per rappresaglia al san-
guinoso attacco sferrato da Hamas contro un fortino
israeliano. Il Ministro degli esteri spagnolo Piqu, in
missione in Medio Oriente, definisce inaccettabile la
distruzione dell'aeroporto palestinese di Gaza.
ARGENTINA Un fine settimana trascorso nella
calma in Argentina. Il Governo polemizza con il Fon-
do monetario internazionale, a giudizio del quale
Buenos Aires non pu aspirare a nuovi aiuti finan-
ziari se prima non fa chiarezza sui propri propositi.
MARIO AGNES
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mondo di riferimento (sedi, clienti, collaboratori), questo giornale, questi valori.
AFGHANISTAN Tre milioni di persone non vengono raggiunte dagli aiuti
L'emergenza profughi
non accenna a terminare
COLOMBIA Senza esito la mediazione dell'Onu
Fallite le trattative
tra Governo e Farc
Khost: altri raid
anglo-americani
sulle basi
di Al Qaeda
dove settemila profughi vagano in quella
che stata definita la terra di nessuno.
La frontiera stata chiusa da Islama-
bad, a poca distanza ci sono un campo
e strutture dellUnchr. Siamo l con
acqua, medicine, tende e non possiamo
far quasi nulla. Due bambini sono morti
nelle ultime ore. A questa gente siamo
riusciti a far arrivare solo biscotti iper-
proteici e acqua, racconta Laura Bol-
drini, portavoce dellUnhcr. Comples-
sivamente lUnhcr ha gi ottenuto, per il
periodo ottobre-marzo, finanziamenti
per 108 milioni di dollari.
stato intanto reso noto che la rico-
struzione dellAfghanistan coster circa
15 miliardi di dollari in dieci anni. Lo
hanno dichiarato ieri responsabili finan-
ziari che stanno preparando la conferen-
za internazionale dei donatori prevista
per la fine del mese a Tokyo. Responsa-
bili della Banca Mondiale, della Banca
asiatica dello sviluppo (Bad) e del Pro-
gramma delle Nazioni Unite per lo svi-
luppo lavorano ad un progetto che sar
presentato ad una cinquantina di Paesi
che si riuniranno il 21-22 gennaio nella
capitale giapponese. Ieri il Ministro ad
interim della pianificazione afghano, Ha-
ji Mohammad Mohaqiq, ha invece sti-
mato in circa 45 miliardi di dollari di
aiuti per i prossimi dieci anni i bisogni
complessivi del suo Paese. Il Direttore
della Bad per lAsia meridionale, Yo-
shihiro Iwasaki, ha precisato che la cifra
ipotizzata non tiene conto degli aiuti
umanitari e che quindi la cifra comples-
siva degli aiuti sar maggiore dei 15 mi-
liardi previsti per la ricostruzione.
di distensione loro concessa nel 1999
come sede neutrale di un negoziato di
pace, che in realt non mai andato
avanti. E le Farc hanno annunciato
che si ritireranno dallenclave, su cui gi
premono migliaia di soldati governativi
e decine di elicotteri, carri armati e
mezzi da combattimento. Linviato spe-
ciale dellOnu, James Lemoyne, aveva
intessuto sino allultimo una maratona
di trattativa con i vertici Farc nella cit-
t di San Vicente del Caguan, 350 chilo-
metri a Sud-Est della capitale. Dopo es-
sere riuscito a strappare ai guerriglieri
un documento con 14 proposte di com-
promesso si era addirittura detto otti-
mista sul buon esito della sua missione
di pace. Ma Pastrana, parlando poco
dopo alla televisione, ha respinto la pro-
posta dei guerriglieri come insufficiente
e senza risposte nette e chiare. Entro le
21.30 locali di oggi (le 3 e mezza di do-
mani mattina in Italia) tutti i guerriglieri
dovranno sloggiare da un territorio
grande come la Svizzera. Almeno 50.000
uomini dellesercito colombiano adde-
strati a combattere la guerriglia, con 35
elicotteri a tecnologia sofisticata, sono
pronti ad irrompere nella zona di disten-
sione. Si calcola che le Farc possano
dal canto loro contare su una forza di
oltre 17.000 guerriglieri.
Giordania: si dimette
il Primo Ministro
AMMAN Il Premier giordano, Ali
Abul Ragheb, ha presentato luned
le dimissioni nelle mani di Re Ab-
dullah II bin Hussein. Al Ragheb
era alla guida dell'Esecutivo dal
giugno del 2000. Secondo fonti go-
vernative, il Primo Ministro uscen-
te dovrebbe essere incaricato dal
Sovrano di formare un nuovo Ga-
binetto incaricato di curare l'orga-
nizzazione delle elezioni legislati-
ve previste per settembre.
Bangladesh: decine
dimortiin un naufragio
DHAKA Una cinquantina di per-
sone sarebbero morte nel naufra-
gio di una imbarcazione nel fiume
Bishkhali, 350 chilometri dalla ca-
pitale Dhaka. Sul battello si trova-
vano 80 persone e sembra che
gran parte di queste sia annegata,
ha detto luned la polizia locale. A
causa della fitta nebbia mattutina
limbarcazione avrebbe urtato con-
tro una secca lungo il fiume. Le
squadre dei soccorritori sono tutto-
ra al lavoro.
Somalia: nove vittime
in scontri tra clan
MOGADISCIO Nove persone so-
no morte e una dozzina sono rima-
ste ferite in una battaglia tra due
subclan divisi da storiche rivalit
territoriali avvenuta domenica a
Afbarwaqo, un villaggio della So-
malia centrale. Lo hanno riferito
luned fonti locali. Gli scontri han-
no visto fronteggiarsi, armati an-
che di mezzi di artiglieria, il grup-
po di Qubeys (sottoclan dei Dir), e
quello dei Sad, del clan Aber Ge-
dir. Nei combattimenti di domenica
sarebbero stati i secondi a preva-
lere, almeno sul campo, poich
sette dei nove morti sono, stando
alle testimonianze, Qubeys.
Nato: Cecenia ostacolo
perratificaTrattatoCfe
BRUXELLES Il dispiegamento di
truppe in Cecenia, e comunque as-
serite violazioni russe nella cosid-
detta flank zone attorno al Mar
Nero, continua ad ostacolare la ra-
tifica da parte dei Paesi della
Nato dellaccordo del 1999 sul-
laggiornamento del Trattato sulle
armi convenzionali in Europa, il
Cfe. Lo segnalano domenica fonti
delAlleanza Atlantica a Bruxelles,
commentando linvito a ratificare
lintesa formulato questo fine setti-
mana da Mosca. La mancata ratifi-
ca dellaccordo era gi stata giu-
stificata in passato dalla Nato de-
nunciando violazioni del Cfe com-
messe dalla Russia soprattutto di-
spiegando militari nella Repubbli-
ca federata del Caucaso, dove cir-
ca 90 ribelli sono stati uccisi nella
scorsa settimana dall'esercito rus-
so che continua la sua offensiva
nel Sud, mentre luned una dele-
gazione dell'Assemblea parlamen-
tare del Consiglio d'Europa atte-
sa nella capitale Grozny.
Spagna: tre feriti
perautobombaaBilbao
MADRID L'Eta tornata a colpi-
re sabato nei Paesi Baschi facen-
do esplodere un'autobomba nel
pieno centro di Bilbao. L'attentato
ha provocato il ferimento di tre
persone ed ha seminato il panico
durante il primo pomeriggio di ac-
quisti per i saldi di gennaio. L'a-
zione terroristica stata condan-
nata da tutte le forze politiche spa-
gnole e regionali, eccetto Batasu-
na, il partito considerato il braccio
politico dell'Eta. Il sindaco di Bil-
bao, Inaki Azkuns, ha denunciato
quella che ha definito un'azione
criminale che avrebbe potuto cau-
sare un massacro.
Russia: esplosione
in miniera di carbone
MOSCA Cinque persone sono
morte e quattro sono rimaste ferite
in unesplosione di gas avvenuta
domenica in una miniera di carbo-
ne nella Russia settentrionale. Lo
ha riferito lagenzia Interfax pre-
cisando che i soccorritori hanno
trovato i corpi di cinque minatori e
che altri quattro sono stati ricove-
rati in ospedale. Al momento del-
lesplosione, 14 operai erano al la-
voro nella miniera di Vorkutiskaya,
nella Repubblica russa di Komi.
Maltempo: neve
in Arabia Saudita
RIAD La neve caduta sul Nord
dellArabia Saudita per la prima
volta da 40 anni. La neve, provoca-
ta da una corrente daria fredda
che soffia sul Regno, caduta ve-
nerd e sabato su un settore di pi
di 70 km ad Ovest della citt di
Arar, al confine con lIraq (1.200
km circa a Nord-Ovest di Riad). In
alcune zone alta 20 cm. Nel Sud
sono state registrate forti piogge.
LArabia Saudita uno dei Paesi
pi aridi del mondo.
Burundi: attacco
dei ribelli nell'Est
BUJUMBURA I ribelli delle for-
ze per la difesa della democrazia
(Fdd, di etnia Hutu) hanno attacca-
to, nella notte tra domenica e lune-
d, un centro abitato nei dintorni di
Ruyigi, nell'Est del Burundi. Gli ag-
gressori hanno ucciso due civili e
saccheggiato numerose abitazioni.
attenzione, perch la distruzione di abi-
tazioni una misura da usare esclusiva-
mente in casi estremi.
Anche il Ministro degli esteri spagnolo
Josep Piqu, che ha avviato oggi una
missione in Medio Oriente, ha criticato
le operazioni israeliane. Queste azioni
non possono in alcun caso rientrare nel
capitolo lotta antiterroristica, ha di-
chiarato Piqu, il cui Paese regge la pre-
sidenza di turno dell'Unione Europea
(Ue). Noi non possiamo accettare che
azioni quali la distruzione dellaeroporto
di Gaza siano giustificate come lotta an-
MEDIO ORIENTE Missione del Ministro degli esteri spagnolo, Josep Piqu
Sharon criticato dai suoi Ministri
per la distruzione di abitazioni nei Territori
titerrorismo, ha aggiunto. Malgrado gli
avvenimenti delle ultime ore non spinga-
no allottimismo, ha continuato, la mia
missione tende ad ottenere da israeliani
e palestinesi un arresto della violenza.
Da parte sua il Premier Ariel Sharon
ha reagito alle critiche durante il Consi-
glio dei Ministri di ieri mattina, osser-
vando che non opportuno esprimere
pareri quando non si conoscono appieno
i fatti. Il portavoce militare israeliano
ha precisato che complessivamente negli
ultimi giorni sono state demolite a Ra-
fah ventidue abitazioni palestinesi.
coraggiose da Peres, mentre il Mini-
stro della sicurezza, Uzi Landau, ha di-
chiarato che gli israeliani non devono
farsi ingannare dalla apparente modera-
zione di Nusseibah. La tensione torna-
ta per a salire stamani quando Raed Al
Karmi, un esponente di Al Fatah, sta-
to ucciso dallesercito israeliano nei
pressi di Kalkilya, in Cisgiordania. Se-
condo la radio militare l'uomo era il ca-
po di Tanzim nella zona di Tulkarem ed
era considerato il responsabile della uc-
cisione di due uomini di affari israeliani
avvenuta un anno fa in quella citt.
Usa: il Presidente
colpito da un malore
sviene in un salotto
della Casa Bianca
Francia: stata bocciata
dallaCorteCostituzionale
la legge antilicenziamenti
Germania: appello
di Stoiber all'unit
per battere Schroeder
Argentina: l'Esecutivo
polemizza
con il Fondo monetario
Quelle case ha
detto erano vuote
da circa tre mesi e in
quella zona venivano
compiuti scavi di tun-
nel destinati al con-
trabbando di armi dal
territorio egiziano.
Intanto uno spira-
glio al dialogo sem-
bra essere rappresen-
tato dalle dichiarazio-
ni del rappresentante
dellOlp a Gerusalem-
me, Sari Nusseibah,
che ha invitato i pale-
stinesi ad accettare
lidea di uno Stato
smilitarizzato e a ri-
nunciare al ritorno
dei profughi in Israe-
le. Le affermazioni,
rilasciate in una inter-
vista al settimanale
tedesco Der Spiegel,
sono state definite
Per favore, basta con la guerra la scritta che campeggia
sul cartello esposto da questo bambino colombiano
Due bimbe camminano nel campo profughi di Rafah
KABUL, 14.
L'emergenza profughi non accenna a
terminare in Afghanistan. La situazione
nel Paese drammatica ed almeno tre
milioni di persone nelle zone pi remote
sono non raggiungibili secondo la
definizione, tecnica ma eloquente, degli
organismi internazionali mentre lin-
verno comincia la sua fase pi dura.
Queste persone non hanno quindi la
possibilit di essere aiutate. Solo nelle
grandi citt, a cominciare dalla capitale
Kabul, le condizioni di sicurezza per-
mettono alle varie organizzazioni, ed in
particolare allAlto commissariato delle
Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), di
intervenire.
Al di fuori dei grandi centri abitati
non possibile avventurarsi perch resta
la minaccia delle bande armate, dei pre-
doni e delle mine. Un quadro aggravato
dalle pesanti eredit lasciate da oltre
venti anni di guerra civile, dalla siccit
che ha colpito alcune delle zone pi fer-
tili del Paese, dai devastanti terremoti
che hanno portato a sei milioni dei
quali quattro allestero il numero de-
gli sfollati afghani. Un quadro che resta
incerto anche dopo linsediamento del
Governo provvisorio. C infatti chi
scappa ancora per paura soprattutto
delle lotte tribali. Le organizzazioni in-
ternazionali hanno fondi e mezzi per
aiutare la popolazione dellAfghanistan,
ma in molti casi mancano le condizioni
per usarli. Un nuovo dramma si consu-
ma proprio in questi giorni nella zona di
Chaman, citt di confine del Pakistan,
PESHAWAR, 14.
Sono tornati in azione nelle pri-
me ore di oggi i caccia anglo-ame-
ricani che da una decina di giorni
martellano la provincia afghana
orientale di Khost, e in particolare
il complesso sotterraneo di Zha-
war Kili. Al momento non si han-
no notizie di eventuali vittime n
il dettaglio dei bersagli colpiti.
Zhawar Kili, che si trova tra le
montagne a ridosso del confine
pakistano, considerata dai co-
mandi statunitensi la pi impor-
tante base di Al Qaeda: c il so-
spetto che proprio l negli ultimi
giorni si possano essere nuova-
mente raggruppati alcuni seguaci
di Osama bin Laden tuttora alla
macchia e forse anche lo stesso
sceicco saudita. I rastrellamenti
condotti sul terreno nellultima
settimana, ed estesi alle aree tri-
bali del Pakistan, non hanno per
dato finora esito positivo.
Lintensit delle incursioni ha
frattanto provocato la fuga di nu-
merosi civili dai villaggi circostan-
ti, anche in territorio pakistano, il
cui confine dista meno di 10 chi-
lometri da Zhawar Kili. Abitanti
di Miran Shah, capoluogo della-
rea tribale pakistana di Kurram,
hanno riferito allagenzia afghana
Aip di essere in grado di udire an-
che loro distintamente le esplosio-
ni, la cui violenza stata tale da
aver impedito di dormire nelle ul-
time due notti allintera cittadina.
Intanto, mentre il Pentagono si
prepara ad altri sei anni di opera-
zioni antiterrorismo, 30 prigionieri
Taleban e di Al Qaeda sono par-
titi per la base americana a Cuba
di Guantanamo Bay. Un C-17
con i detenuti incatenati e incap-
pucciati a bordo si levato in vo-
lo allaeroporto di Kandahar tra
rigorose misure di sicurezza.
Militari armati su veicoli coraz-
zati pattugliavano la zona della
base dove la scorsa settimana la
partenza di un altro gruppo di de-
tenuti aveva provocato tiri di arti-
glieria contro i marines. Il volo
dallAfghanistan per Guantanamo
Bay dovrebbe durare una ventina
di ore e prevedere uno scalo. La
scorsa settimana il trasferimento
dei primi venti prigionieri ha im-
piegato 26 ore, ben pi di quanto
inizialmente previsto. Attualmente
gli Stati Uniti hanno messo le ma-
ni su 444 tra Taleban e seguaci di
Osama bin Laden trattenuti nel
campo di concentramento nellae-
roporto di Kandahar, nella base
di Bagram a Nord di Kabul e in
un caso lamericano John Wal-
ker sulla nave Bataan nel Mare
Arabico. Alcuni di loro, interroga-
ti dai militari, hanno rivelato piani
di nuovi attacchi negli Usa.
Progettavano di viaggiare negli
Stati Uniti e di uccidere america-
ni, hanno detto fonti militari alla
televisione Cnn osservando che
alcuni attacchi non si sono realiz-
zati anche a causa del giro di vite
antiterrorismo ordinato dalla Casa
Bianca dopo l11 settembre.
BOGOT, 14.
La Colombia ri-
schia di precipitare
nell'incubo della
guerra aperta. Nono-
stante unaffannosa
opera di mediazione
intrapresa dall'Onu, il
Presidente, Andres
Pastrana, ha infatti
respinto ieri una pro-
posta di dialogo delle
Farc, le Forze ar-
mate rivoluzionarie
colombiane che da
oltre 38 anni combat-
tono contro il Gover-
no di Bogot.
Pastrana ha dato
48 ore di tempo ai
guerriglieri di sinistra
per lasciare la zona
TEL AVIV, 14.
Varie critiche si so-
no levate in Israele e
fuori contro la distru-
zione di case palesti-
nesi a Rafah, nella
Striscia di Gaza, do-
po l'attacco di Hamas
ad un fortino dell'e-
sercito che ha causa-
to la morte di quattro
militari e di due guer-
riglieri. Il Ministro
dei trasporti israelia-
no, Ephraim Sneh, e
quello della scienza e
della cultura, Matan
Vilnai, hanno sottoli-
neato il danno che
l'operazione ha reca-
to allimmagine di Tel
Aviv. Il Capo della di-
plomazia, Shimon Pe-
res, ha rilevato che la
questione deve essere
esaminata con molta
WASHINGTON, 14.
Il Presidente degli Usa, George W.
Bush, stato colto da malore ieri sera
alla Casa Bianca, ma si prontamente
ripreso. Il Capo di Stato svenuto per
alcuni secondi cadendo dal divano sul
quale sedeva. Un successivo esame me-
dico ha rassicurato che si trattato di
un episodio isolato che non dovrebbe
avere alcuna conseguenza.
Il medico presidenziale, il colonnello
dellAir Force Richard Tubb, ha detto
che Bush negli ultimi giorni si era la-
mentato delle sue condizioni di salute.
Questa situazione, combinata con un bi-
scotto salato inghiottito malamente, ha
provocato un rallentamento del battito
cardiaco che ha causato lo svenimento,
ha spiegato Tubb. Bush, che si trovava
in un salottino della Casa Bianca, ca-
duto in terra, urtando la testa e provo-
candosi unabrasione allo zigomo e un
livido sul labbro inferiore.
Lincidente avvenuto intorno alle
17.35 ora di Washington, mentre il Pre-
sidente guardava una partita di football
alla televisione e la moglie Laura era im-
pegnata in una conversazione telefonica
in una stanza adiacente. Appena ripresa
conoscenza, Bush ha allertato linfer-
miera di turno della Casa Bianca che a
sua volta ha chiamato il medico. Tubb,
giunto sul posto in pochi minuti, ha sot-
toposto Bush ad un elettrocardiogram-
ma e alle analisi del sangue, riscontran-
do tutti valori nella norma. Non mi
sembra nulla di grave. Non vedo perch
lepisodio debba ripetersi, ha assicurato
il medico.
PARIGI, 14.
La Corte Costituzionale ha affondato
in Francia la legge antilicenziamenti, fio-
re allocchiello della politica della gau-
che di Governo. Una legge che era stata
voluta ad ogni costo dai comunisti e che
aveva fatto disperare gli industriali. Do-
po la sconfessione del Governo, le parti
si sono invertite. Il Pcf di Robert Hue,
partito di Governo, aveva avuto la me-
glio a dicembre dopo due mesi di
aspre polemiche su una maggioranza
riluttante. Anche molti esponenti sociali-
sti avrebbero voluto evitare la norma
che vieta i cosiddetti licenziamenti eco-
nomici, i tagli ai posti di lavoro decisi
da aziende che vanno a gonfie vele.
A ridosso delle elezioni municipali la
legge di modernizzazione sociale, subi-
to ribattezzata antilicenziamenti era
passata, fra le grida di dolore della Con-
findustria e le proteste della destra. I
nove saggi del Consiglio Costituziona-
le, che ha approvato linsieme della nor-
mativa, hanno cancellato per la norma
che impedisce i licenziamenti economi-
ci. Nella sentenza del Consiglio costitu-
zionale nominata la violazione della
libert di impresa da parte delle legge
voluta dal Governo socialista del Primo
Ministro francese, Lionel Jospin.
BERLINO, 14.
Ufficialmente prender il via tra qual-
che mese ma la campagna elettorale in
Germania in realt gi partita, e a po-
che ore dalla nomina del candidato con-
servatore il Premier della Baviera, Ed-
mund Stoiber, il duello con il Cancellie-
re socialdemocratico uscente, Gerhard
Schroeder, ha assunto gi i toni accesi
di una battaglia che promette di essere
lunga, dura e avvincente per il Paese.
La contesa si svolge sullo sfondo di una
situazione economica difficile e pertur-
bata, che rischia di danneggiare seria-
mente la squadra del Cancelliere
Schroeder alle prese con una congiuntu-
ra ai margini della recessione e con una
disoccupazione che sfiora ormai la so-
glia psicologica dei quattro milioni. Stoi-
ber, parlando sabato al direttivo Cdu a
Magdeburgo, aveva lanciato un appello
all'unit e pesantemente attaccato il Go-
verno rossoverde indicandolo come
principale responsabile della precaria si-
tuazione economica, dellalta disoccupa-
zione, del persistente divario fra Laen-
der dellOvest e dellEst e in definitiva
dellultimo posto al quale la Germania
sembra essere precipitata in Europa in
fatto di indicatori economici.
BUENOS AIRES, 14.
Il fine settimana in Argentina tra-
scorso nella calma, senza proteste popo-
lari e relativi disordini.
Intanto, alla vigilia dell'arrivo a Bue-
nos Aires di una missione tecnica del
Fondo monetario internazionale (Fmi), il
Governo ha polemizzato ieri con l'istitu-
zione finanziaria, a giudizio della quale
l'Argentina non merita ulteriori aiuti
esterni perch non avrebbe ancora idee
sufficientemente chiare sul da farsi.
Prima di eventuali interventi aveva
infatti dichiarato il funzionario del Fmi
Anne Krueger le autorit argentine
dovranno mettere insieme un piano
economico concreto. Le ha risposto
con tono risentito, in una intervista ra-
diofonica, il vice Ministro dell'economia
Jorge Todesca: Non abbiamo bisogno
che ogni due minuti un funzionario del
Fmi ci dica come dobbiamo percorrere
la strada che abbiamo imboccato da ap-
pena una settimana. Che ci lascino lavo-
rare ancora qualche giorno per equili-
brare la situazione economica e sociale,
e avremo il piano da presentare al Fmi
per recuperare l'assistenza internazio-
nale.

PAGINA
3 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 14-15 Gennaio 2002
T A
||ZA
| G|NA
.
Il calamaio di Dioniso di Pietro Gibellini
Un itinerario enologico
dal Parini al Pascoli
La mostra Dalla Scapigliatura al Futurismo al Palazzo Reale di Milano
Quando l'arte lombarda si liber
dai dettami dell'Accademia
Un prezioso reliquiario custodito nella Basilica di Esztergom
L'ungula griffonis: un capolavoro dell'arte orafa ungherese
|u|G| MA|!||||N|
Nel settembre del 1999 si tenne, nel
castello di Barolo, un simposio interna-
zionale sul vino nella letteratura intitola-
to Vini d'inchiostro.
L'iniziativa era stata di Giorgio Brbe-
ri Squarotti ed era il primo convegno di
argomento eno-letterario che si svolgeva
in Italia. Mentre all'estero su questa ma-
teria vari sono stati gli incontri, dei qua-
li abbiamo anche diversi volumi di Atti
come, per esempio, quelli curati da O.
Bischoff (Die literarische Weinstunde
Vortrge und Interpretationen, Pflzi-
sche Verlagsanstalt, Neustadt/Weinstras-
se 1977); da M. Milner e M. Chatelain
(L'imaginaire du vin, Lafitte, Marseille
1983); dall'Universit argentina di Cuyo
(El vino en la literatura espaola me-
dieval: presencia y simbolismo, 1990);
da M. Bideaux (Rabelais-Dionysos: vin,
carnaval, ivresse, Lafitte, Marseille,
1997).
Risultano poi volumi collettivi dedicati
all'argomento nelle letterature rumena e
ungherese, come non mancano antolo-
gie e monografie sul vino in singoli scrit-
tori e generi letterari, soprattutto dedi-
cati a Rabelais, uno dei pi grandi intel-
lettuali del rinascimento francese (P. de
la Borie, Le docteur Rabelais et le vin,
Ponsot, Paris 1948; F. Weinberg, The
wine and the will: Rabelais's Bacchic
Christianity, Wayne State University
Press, Detroit 1972; D. Desrosiers-Bonin,
Rabelais et l'humanisme civil, Droz,
Genve 1992 ed altri).
Anche se l'immagine di Rabelais gran
bevitore e buffone, divulgatasi subito do-
po la sua morte, non ha nulla a che ve-
dere con la sua biografia culturale e mo-
rale che quella di un ideale di radicata
saggezza che consiste nel vivere la vita
secondo natura, tra entusiasmo umani-
stico e slancio evangelico. Ma forse
quell'oracolo della Diva Bottiglia, in
Gargantua e Pantagruel, che pronuncia
una sola parola: Trinch (Bevi), la dice
lunga sul suo entusiasmo per la vita e la
visione allegra dell'esistenza. Esistono
anche canti goliardici mediolatini (Wine,
women, and song, curati da J. A.
Symonds, Cooper, New York 1966), un
Vino, amor y literatura di A. Sela, La
Nuova Espaa, Oviedo 1971) e qualche
excursus eno-letterario nazionale (R.
Hofmann, Dichtung and Wein in ster-
reich, Austria-Press, Vienna 1966 e Le
mythe de Bacchus dans la poesie lyri-
que de 1549 1600, Lang, Berne - New
York 1988).
Su questa scia il filologo e critico Pie-
tro Gibellini, ordinario di Letteratura
italiana all'Universit di Venezia, pubbli-
ca Il calamaio di Dioniso (sottotitolo:
Il vino nella letteratura italiana moder-
na, Milano, Garzanti, 2001) che diventa
cos, in Italia, il primo libro organico
sull'argomento. Prodigioso dono di Dio-
niso, argomenta Gibellini nella presenta-
zione, liquore sacro per libare alle divi-
nit, nettare da gustare in un banchetto,
ovvero filtro satanico capace di scatena-
re incontrollate passioni, effimera bevan-
da per calmare, secondo i Greci, qual-
che dolore legato al male di vivere, da
millenni il vino riempie prose e poesie
delle pi diverse civilt.
Quasi che esistessero delle vere e pro-
prie cantine letterarie, usate come in-
chiostro, dove gli scrittori hanno intinto
la loro penna. In tal modo: assaggiamo
ai crateri degli eroi omerici; alle tazze
colme di Anacreonte e a quelle di Ora-
zio (nunc est bibendum); inciampiamo
nelle damigiane dei Carmina burana e
nelle botti di quelli che Gibellini chiama
Rabelais nostrani: Pulci, Folengo, Ru-
zante; sfiliamo carnascialescamente can-
tando con Lorenzo dietro Bacco e
Arianna; assaporiamo la mistura di vino,
zucchero e spezie spacciata per mandra-
gola da Machiavelli e fatta bere alla
donna ignara; danziamo col Redi affer-
mando che il Montepulciano d'ogni vi-
no il re; e via dicendo.
Fondato, in mancanza di sussidi criti-
ci, sulla lettura diretta dei testi degli au-
tori prescelti, il libro di Gibellini intra-
prende un breve cammino, dal cuore
del Settecento agli albori del Novecento,
per incontrare gli scrittori italiani lungo
il sentiero bacchico della loro scrittura
dove magari si riflette, come in un bic-
chiere di vino, la loro stessa esistenza.
Cos tra le soleggiate colline dove pas-
seggia, l'abate Parini assapora e insieme
contesta i delicati tokay del Giovin Si-
gnore tra bottiglie pregiate (e non volga-
ri fischi), sia che si tratti della cantina
del Palazzo del Giovin Signore (dove ci
sono Bordeaux, Chianti, Xers), sia che
si tratti del Bacco del poeta, come si
legge nell'ode Il brindisi.
Verri e Goldoni, invece, preferiscono
conversare nei caff bene illuminati di
Milano e Venezia, mentre Porta e Belli
amano le ombrose osterie dove si sbef-
feggia il Palazzo, sia nell'ambito di una
cultura lombarda collocata tra le riviste
Il Caff e Il Conciliatore (cio tra il-
luminismo e romanticismo) sia all'om-
bra del Cupolone, tra pasquinate (il
vino di Pasquino) e fattacci d'osteria
(vino e coltello). In particolare nei so-
netti del Belli dove il vino sembra inva-
dere Roma in una immriacatura so-
pr'all'antra, dove la spiritosa bevanda
considerata altamente benefica con i
vezzeggiativi fujetta, bucetto, goccetto,
gajjarduccio, tonnarello, o iperboli co-
me grazzia-de-dio, e dove non viene ri-
sparmiato qualche Pontefice o qualche
episodio dell'Antico e Nuovo Testamen-
to ri-creati e narrati dai trasteverini.
E chi lo direbbe? anche Leopardi
scrive Gibellini con il bicchiere in
mano si sente libero dall'infausta ragio-
ne e forte come gli dioleggiati antichi,
rintracciando nelle pagine dello Zibaldo-
ne (mentre nei Canti scorre molta ac-
qua e nelle Operette ci sono pochi ac-
cenni) riflessioni sul vino e sull'ubbria-
chezza.
Il Manzoni, dal canto suo, mesce a
Renzo il vino diabolico della rivoluzione
e quello benedetto della grazia. Le vi-
gne appaiono fin dalla prima pagina
dei Promessi sposi; don Abbondio, rien-
trato a casa, chiede un bicchiere di vi-
no dopo l'incontro coi bravi; don Ro-
drigo offre a padre Cristoforo, che si
schermisce, un calice di vino afferman-
do: non sar mai vero che un cappuc-
cino vada via da questa casa, senza aver
gustato del mio vino; Renzo e Tonio
vuotano un boccale di vino all'osteria; i
capitoli XIV e XV (Renzo all'osteria del-
la Luna piena); l'osteria di Gorgonzola;
il capitolo XXI dove l'Innominato man-
da vino con la cena a Lucia... e cos via,
fino al vino finale offerto da fra Cristofo-
ro a Renzo nel lazzaretto. Passiamo poi
ai vini rusticani, il vino dei vinti.
Qui Verga sorseggia con i suoi umilia-
ti e offesi un bicchiere di quel ben di
Dio che pu diventare anche una trap-
pola mortale ed assaggia l'aspro vino
dei contadini dalle botti e bottiglie di
Vita dei campi, delle Novelle rusticane,
dei Malavoglia, tra robe, povere cose,
affetti umili e muovendosi tra casa,
chiesa e taverna, come documenta Gi-
bellini. E i vini d'inchiostro della nuova
Italia? si chiede l'autore.
Ecco allora il vino dei Maudits dove
l'alcol diventa un ingrediente del furore
antiborghese degli anticristi tardo-ro-
mantici, tra il vino assassino del boh-
mien straccione e la goccia di spumante
(inchiostro) del dandy snob e raffinato.
Mentre sembra essere il bordeaux il vi-
no degli scapigliati. Carlo Dossi e Giu-
seppe Rovani sono i nomi indicati da Gi-
bellini con sullo sfondo i modelli france-
si: Baudelaire col suo Le vin de l'assas-
sin e Rimbaud col suo Bateau ivre.
Alla stessa stregua il Carducci brinda
alla salute di un Satana vitale e progres-
sista in quel clima di utopia rivoluziona-
ria, mescolata all'allucinazione etilica
che infiamma gli animi.
Melanconico bevitore appare il Pasco-
li che fa del vino metafora del vagheg-
giato oblio (dalle viti di Myricae ai bic-
chieri dei Canti di Castelvecchio alle
coppe dei Poemi conviviali) sulla scia
del vino di Ulisse (Il sonno di Odisseo e
L'ultimo viaggio) o delle dolci acque del
Lete alle cui rive bere per dimenticare
(Solon e Poemi di Ate).
E ancora intorno a questi grandi, per
analogia o per contrasto, ruotano abati
e libertini, librettisti, professori, anarchi-
ci... scrittori maggiori e minori i quali,
tra vino e letteratura, si confrontano
con la natura ambigua del dono di Dio-
niso, capace di consolare dai dolori pi
atroci o di scatenare le passioni pi tor-
bide, di aiutare a fuggire il mondo o a
godere appieno la vita. Cos scrive
Gibellini sotto la torchiatura, anche i
capolavori pi frequentati liberano aro-
mi inattesi.
Scritto con intenti ermeneutici ma
con mano volutamente leggera, critica-
mente per ineccepibile, l'originale libro
di Pietro Gibellini prende via via corpo
proprio dalla vasta documentazione che
d ampio respiro alle numerosissime ci-
tazioni letterarie e non, e che formano
nel loro insieme una inedita antologia,
oseremmo dire tutta da degustare.
Appuntamenti
culturali
Roma, 16 gennaio
La riapertura al Celio
delle Case Romane
Le Case Romane e l'Antiqua-
rium sottostanti la Basilica dei
santi Giovanni e Paolo riapri-
ranno al pubblico il 16 gennaio.
Citt del Vaticano, 17 gennaio
Due volumi
sulla missiologia
Cristologia e Missione e Dic-
tionnaire oecumnique de mis-
siologie sono i due volumi che
saranno presentati, il 17 gen-
naio alle ore 17, presso la Pon-
tificia Universit Urbaniana.
G|uS|||| D|G|| AGS!|
Dallo scorso ottobre e fino al 17 feb-
braio aperta a Milano, a Palazzo Rea-
le, la mostra Dalla Scapigliatura al
Futurismo. Il periodo preso in consi-
derazione va dal 1860 al 1918, cio dal-
la seconda met del XIX secolo alla fi-
ne della Prima Guerra Mondiale.
In questa non lunga serie di anni Mi-
lano, capitale economica e morale dI-
talia, conobbe anche in forme tragiche
una serie di cambiamenti sotto il profi-
lo sociale, economico, urbanistico e
culturale. LArte, svincolata dai detta-
mi dellAccademia, ha espresso nelle
sue svariate forme questo mutamento
di un ordine che sotto altri climi po-
litici si era come stabilizzato o fossiliz-
zato.
I tanti artisti della Scapigliatura, o
milanesi o operanti a Milano, abbando-
nano la precettistica dellAccademia e
la tematica della Pittura Storica, usano
una tecnica nuova, fatta di pennellate
sfatte e vaporose, dense di luce impal-
pabile e morbida, creano una scultura
fatta di materia che tende a dissolversi
e sfumarsi e coltivano una tematica
pi esplicitamente orientata al privato
e al sociale.
La loro arte, pittura o scultura, vole-
va essere un grido e un simbolo di li-
bert, di nuova coscienza sociale. Tut-
tavia ci si pu chiedere se la Scapiglia-
tura sia stata un movimento artistico
vero e proprio oppure la convergenza
temporale e spaziale di singole persona-
lit.
Milano, da citt dei Navigli, di lunga
tradizione medievale, diventava nel se-
condo 800 citt delle fabbriche e della
rivoluzione industriale. E gli atteggia-
menti anticonformisti in arte furono
anche il segno di partecipazione alla ri-
volta antiborghese: larte cio ha docu-
mentato il rinnovamento e il trapasso
avvenuto nella storia culturale lombar-
da e italiana.
I nomi della Scapigliatura sono Gio-
vanni Carnovali detto il Piccio, Federi-
co Faruffini, Tranquillo Cremona, Da-
niele Ranzoni, Giuseppe Grandi, Filip-
po Carcano, Luigi Conconi, Medardo
Rosso.
Il Divisionismo di Segantini, Pellizza
da Volpedo, Gaetano Previati, Angelo
Morbelli, Carlo Fornara, Vittore Grubi-
cy de Dragon ha invece una motivazio-
ne primaria di ordine scientifico: pos-
siamo chiamarla infatuazione scienti-
sta nata dal clima positivistico. I colori
divisi sulla tela si ricompongono sulla
retina. La tecnica consisteva in un ac-
costamento di piccoli punti di colore
puro, non precedentemente mescolati
sulla tavolozza, ma accostati sulla tela
mediante piccole pennellate.
Il Divisionismo cede a retorica stori-
co-allegorica in Previati, diventa simbo-
lismo e spiritualismo in Segantini, si
ispira ad ideologia politico-sociale in
Pellizza da Volpedo. I rapporti di dipen-
denza o di semplice convergenza con i
pointillistes francesi, Seurat e Signac,
restano tuttora problema aperto per la
critica darte.
Il Futurismo, qui considerato per
lambito delle arti figurative, ha espres-
so i nomi di Carlo Carr, Umberto Boc-
cioni, Giacomo Balla, Gino Severini.
Ma sappiamo che fu esperienza innova-
trice anche in letteratura, costume,
cronologicamente, ma secondo le tema-
tiche che di volta in volta hanno stimo-
lato lispirazione dellartista.
A Milano Previati entra in contatto
con Faruffini, la Scapigliatura, Tran-
quillo Cremona: apprende nuove tecni-
che e si avvicina a nuove tematiche,
quali il Risorgimento, lapertura alle-
sotismo. Anche lesperienza religiosa lo
coinvolge sempre pi e la tematica ispi-
rata da questa occupa uno spazio sem-
pre maggiore nella sua produzione.
Quindi un artista sempre in movi-
mento, anche se il Simbolismo rester
la cifra pi indicativa della sua arte.
Parlare di Futurismo implica neces-
sariamente richiamarsi a F. T. Marinet-
ti, il padre fondatore del movimento:
questo doveva essere non solo movi-
mento artistico, ma si proponeva come
filosofia globale di vita. La mostra pro-
pone gli esiti darte del movimento. E
scorrono davanti al visitatore: la metro-
poli, la velocit, la simultaneit, lindi-
viduo, lo stato danimo, la natura, il
cosmo, la spiritualit, la casa e lam-
biente.
Insieme alla prorompente attivit
creativa che, per originalit di espres-
sione, si pu chiudere nei primi due
decenni del secolo XX in seguito, fi-
no al 1944, anno della morte di Mari-
netti, il Futurismo avr percorsi sinuo-
si e devianti dalle primitive intuizioni
, i Futuristi hanno sviluppato in mi-
sura notevole attivit pubblicistica, che
permette a noi oggi di leggere fin dove
larte futurista rimasta autenticamen-
te arte, da dove invece il percorso s
fatto retorico, incapace di nuove sugge-
stioni.
Nel Futurismo lo stato danimo che
ricrea loggetto, lo spazio che non
semplice contenitore in una posizione
fissista delloggetto, ma realt viva e
mobile che crea quindi la molteplicit
degli angoli visuale da parte del sogget-
to. Gli oggetti, le persone non vivono
pi nellisolamento dello spazio, ma
uniti da innumerevoli rapporti dinami-
ci, luministici, cromatici, di energia.
Unitamente agli elementi di rinnova-
mento sociale italiano, che suggerirono
cos tante pagine ai Futuristi, bisogna
considerare ora gli esiti sul piano for-
male e artistico.
Giacomo Balla (1871-1958). Lo spa-
zio, la nuova civilt meccanica, la na-
tura, il cosmo, la persona, tutto visto
in una dimensione nuova di movimen-
to, di novit coloristica, di vitalismo.
Umbero Boccioni (1882-1916). Forme
uniche di continuit nello spazio (scul-
tura) I ritratti della Madre, della Si-
gnora Massimino, di Innocenzo Massi-
mino sono opere che giustificano il tito-
lo attribuito a Boccioni come la voce
pi forte nel movimento futurista. Per
lartista futurista la citt luogo di
tensione di forze anche fisiche e bruta-
li, la guerra la espressione massima
di questa energia vitalistica. Carr e Gi-
no Severini si muoveranno nella scia
del grande Boccioni.
Un cammino emozionante ed istrutti-
vo sulle stimolazioni offerte o docu-
mentate di pittori che cronologicamente
sono ormai lontani, ma che attraverso
lopera darte rivelano la complessit di
un passaggio epocale nella storia politi-
co-sociale di Milano, della Lombardia e
dellItalia.
nei quadretti di tematica biblica o mi-
tologica, come in Lot e le figlie si colgo-
no allo stato puro le ricerche del Piccio
per una pittura immediata, nella quale
la forma perde i suoi accidenti realisti-
ci e la semplificazione della pennellata
serve a esprimere lessenziale di una
scena o di una situazione. Vicino al
Piccio ben stanno Tranquillo Cremona
e Daniele Ranzoni con i loro ritratti
senza determinazione di contor-
ni,mavivificati dal colore e dalla luce.
In Segantini, il nome eminente del
Divisionismo, lopera pittorica nasceva
senza intermediazioni di momenti di
studio, che chiamiamo bozzetti, schizzi,
disegni: generalmente compiva lopera
su cavalletto allaperto, nel quadro na-
turale della campagna o soprattutto
con la cornice immensa delle sue mon-
tagne. Il metodo di lavoro in Segantini
capovolto: egli che era stato alunno
meditazione e del silenzio, il momento
dellattesa del termine di unaltra gior-
nata, simbolo dellultima attesa della
vita.
Una ispirazione misticheggiante ha
preso a volte il sopravvento: la tecnica
ancora ricca di colori, una cromia
sempre raffinata, ma il pensiero va or-
mai oltre la realt. Fa parte del caratte-
re misterioso e mitico del Segantini ul-
timo, che ci ha lasciato linterrogativo
su quali sarebbero potute essere le altre
tappe della sua arte, se la morte non
lavesse rapito a soli 41 anni.
Pellizza da Volpedo e Gaetano Pre-
viati sono nella linea del Divisionismo,
attratti dalla personalit di Segantini.
Nel 1881 Previati apre a Milano uno
studio, e in questa citt vivr tutta la
sua ricca vicenda umana e pittorica,
ben documentata nella presente Mo-
stra: questa tuttavia non organizzata
musica, morale e politica. Vitalismo e
anarchia caratterizzarono globalmente
il Manifesto di F. T. Marinetti sul Fi-
garo di Parigi nel febbraio 1909. I suc-
cessivi Manifesto dei pittori futuristi e
Manifesto tecnico del 1910 erano in-
vece indirizzati pi precisamente alle
arti figurative. La vita del Movimento
fu breve: il 1916 segn la fine. Quanto
di Futurismo rinacque dopo la guerra
del 1915-'18 fu altra cosa.
Anche il Futurismo fu debitore alla
Scapigliatura e al Divisionismo: nella
Mostra milanese artisti futuristi hanno
opere del periodo della Scapigliatura e
del Divisionismo.
Le opere esposte raggiungono il centi-
dellAccademia di Brera, rifiutava le re-
gole accademiche.
Il cammino pittorico di Segantini ha
percorso diverse tappe stilistiche: dal
realismo iniziale frutto dellAccademia,
soprattutto della tradizione lombarda,
al Divisionismo, con il quale affrettata-
mente viene identificato. Egli tuttavia
al Divisionismo arriv gradualmente e
non fu mai totalmente divisionista.
Scriver lui stesso: Quel misterioso di-
visionismo dei colori che voi vedete nel-
lopera mia, non che naturale ricerca
della luce.
Segantini accolse poi la suggestione
del Simbolismo, come risulta da alcune
grandi esperienze del periodo terminale
della sua vita.
Le opere grandi, an-
che le pi celebri, quali
Le due madri Il cam-
panaro Allarcolaio
(queste due presenti in
Mostra) Ave Maria a
trasbordo Idillio
Ritorno allovile, sono ri-
cordate e ripensate, rie-
laborate nellintimit
dellopera grafica. Quin-
di il disegno in Seganti-
ni scaturisce dallopera
compiuta e giunge ad
esiti diversi e a nuovi si-
gnificati.
In tanti quadri vi do-
mina la malinconia,
che prevalente come
tonalit della pittura se-
gantiniana, lora della
naio e il Catalogo delle
Edizioni Skira accompa-
gna il visitatore a com-
prendere lintimo nesso
fra arte e storia milane-
se e lombarda del perio-
do fine XIX e inizi XX
secolo. Soprattutto su-
scita emozione il ritro-
vare nelle espressioni
darte molti degli aspetti
di un rinnovamento di
societ che poi conti-
nuer drammaticamen-
te nelle vicende del seco-
lo XX.
Possiamo ricordare a
questo punto alcune
delle opere esposte.
Il Piccio: in alcuni
grandi paesaggi come
nella Fuga in Egitto, e
Giovanni
Carnovali
detto il Piccio:
Fuga in Egitto
Angelo Morbelli:
Ponte a
Burano
Umberto
Boccioni:
Forme
uniche
della
continuit
nello
spazio
Gaetano Previati: La danza delle Ore
Giacomo Balla: Vortice
Il reliquiario di Esztergom
M. AN!N||!!A D| ANG|||S
Nel Tesoro della Basilica di Esztergom, in Ungheria,
si conserva una triade di splendidi reliquiari formati
con grandi corna di bufalo montati in ricche strutture
d'argento dorato. La odierna rarit di questo tipo di
manufatti liturgici, durante il Medioevo e il Rinasci-
mento assai diffusa soprattutto nel mondo di cultura
germanica, li rende assai preziosi oltrech interessanti.
Ancora J. Braun nel suo repertorio di reliquari ap-
parso nel 1940 ne citava diversi conservati nei tesori
delle chiese fiamminghe e tedesche, facendo riferimen-
to alla loro definizione antica come ungula griffonis
o in tedesco Greifenklau. Una tipica citazione si tro-
va, ad esempio, in un inventario del 1465 della chiesa
di st. Bertin nell'Artois: In uno cornu sive ungula grif-
fonis valde curvo habentur reliquiae.
Secondo una leggenda agiografica questa denomina-
zione deriverebbe dal pietoso salvataggio di un grifone
(mitico animale composto da parti di leone e di aquila)
compiuto da san Cornelio papa, di cui divenne un tra-
dizionale attributo. Su un dipinto di Stephan Lochner,
realizzato verso il 1440-1445 e conservato nella Alte Pi-
nakothek di Monaco, si vede san Cornelio che regge
un tipico reliquario in corno di bufalo decorato alle
estremit da lavori in oreficeria, assai simile a quelli
conservati ad Esztergom.
Anche i tre reliquiari di Esztergom risalgono come
fattura al secolo XV, anche se certamente realizzati in
momenti diversi. La loro presenza nel Tesoro come
contenitori di oli consacrati attestata sin dal pi an-
tico inventario noto, risalente al 22 giugno 1528 e che
fu pubblicato nel 1880 dal canonico Jszef Dank:
Item cornua tria partim com argento inaurato pro
oleo Chrismatis Infirmorum et Chatecumeroum.
In particolare vogliamo parlare di uno di essi attual-
mente visibile nella mostra Mille anni di Cristianesimo
in Ungheria, allestita nella Sala Polifunzionale dei Mu-
sei Vaticani. un magnifico oggetto liturgico alto circa
50 cm., formato da una solida struttura di elementi in
Lussemburgo che regn in Ungheria dal 1387 al 1437 e
che fu anche per 27 anni Imperatore del Sacro Roma-
no Impero.
Il problema ancora pi oscuro poich non sappia-
mo chi fu il primo proprietario del reliquiario, dato
che difficilmente esso pu essere appartenuto all'impe-
ratore Sigismondo che certamente fu il possessore di
almeno uno degli altri due, recante i suoi stemmi e
una sontuosa decorazione a smalto e niello, completa-
mente diversa da questo.
Una tardiva tradizione, che si configura in un inven-
tario del Tesoro del 1762 fa risalire il dono dei tre re-
liquiari a Mattia Corvino che li avrebbe avuti dal Sulta-
no turco. Questa tradizione per smentita per quello
di Sigismondo dalla presenza dello stemma dell'Arcive-
scovo di Esztergom Gyrgy Plczi attraverso il quale
certamente pervenuto alla Basilica. Lo stato attuale
il coperchio anche incisa la lettera I maiuscola che
secondo la norma pubblicata dal canonico Corblet nel
1879 serviva ad individuare il tipo di olio santo conser-
vato nel reliquiario, in questo caso quello per l'unzione
degli infermi.
Questo straordinario pezzo di oreficeria, indicato
dalle guide del Tesoro di Esztergom come opera di
un'atelier ungherese della seconda met del XV secolo,
fu uno dei pezzi pi apprezzati della grande mostra
Hungarian Art Treasures allestita nel 1967 presso il
Victoria and Albert Museum di Londra.
Meno noto alla critica, in confronto al grande reli-
quiario di Sigismondo, ancora oggi ci parla del profon-
do amore per la dignit del cerimoniale liturgico che
ha reso il Tesoro della Basilica di Esztergom una delle
pi importanti raccolte ecclesiastiche d'Europa.
argento fuso e traforato, collegati
fra loro da cerniere, che serrano
il corno di bufalo. Sostenuta dai
tradizionali piedini di grifone, la
montatura decorata da com-
plessi motivi fitomorfi, di stile
gotico fiammeggiante e di deriva-
zione architettonica, composta
da rosette, fregi gigliati e una fa-
scia centrale (larga 4 cm.) a gira-
li terminanti in fiamme stilizzate.
La plastica statuetta raffigurante
un drago posta sopra la fascia
centrale originale, come pure il
piccolo castello a pinnacoli di cui
adorna la punta. stato ipotiz-
zato che questo tipo di immagi-
ni, il cui simbolismo non stato
definitivamente chiarito, alludes-
se al culto di san Giorgio, patro-
no dell'Ordine del Dragone, una
milizia di cavalieri cristiani diffu-
sasi all'epoca di Sigismondo di
del reliquiario che stiamo esami-
nando non tutto originale,
avendo subito dei restauri verso
il 1880, come documentano una
incisione del 1860 e una descri-
zione del 1881 (entrambe appar-
se sulla Revue de l'art chrtien).
Se il coperchio sbalzato a cavi-
t del reliquiario antico (nell'in-
ventario del 1553 scritto cum
suis operculis), la statuetta di
san Giorgio che lo sormonta as-
sieme ad un riccio fogliato una
aggiunta moderna, alla pari del
piccolo riccio sopra il castello.
Furono eseguiti su commissio-
ne del Cardinale Primate Jnos
Simor per sostituire degli ele-
menti perduti con soluzioni che
appaiono stilisticamente affini a
quelle di un reliquiario disegnato
nell'Heiltumbuch di Halle e pub-
blicato da Braun nel 1940. Sopra

PAGINA
4 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 14-15 Gennaio 2002
.
A Valdocco sabato 19 la manifestazione Don Bosco insieme
TORINO Torna a Valdocco, la casa
madre dei Salesiani, Don Bosco Insie-
me: sabato 19 gennaio la manifestazione
organizzata dagli ex allievi salesiani si
tinge dei colori della mondialit e invita a
riflettere sui temi delleconomia solidale,
della finanza etica e dello sviluppo soste-
nibile.
Dopo ledizione dell'anno 2000 (centrata
sulla remissione del debito ai Paesi del
Terzo Mondo) e quella dell'anno 2001 (de-
dicata alla new economy e allesclusio-
ne di una larga parte della popolazione
mondiale dai benefici del progresso) ledi-
zione 2002 ha per titolo: Acab e Nabot, il
padrone della terra.
Si propone di dare visibilit ad espe-
rienze imprenditoriali alternative, dun-
que non basate soltanto sul profitto eco-
nomico.
Un percorso tematico interattivo aprir
lincontro, dalle ore 14.30 alle ore 16,
quindi tutti i partecipanti all'incontro si
raccoglieranno nel Nuovo Teatro Valdoc-
co per riflettere sulleconomia e la fi-
nanza etica. Interverranno, tra gli altri,
Franco Abruzzo (presidente dellOrdine
dei Giornalisti della Lombardia), lecono-
mista Claudio Dematt, Jason Bardi (diret-
tore dello.n.g. Unimondo) e Mario Ca-
vani, vicepresidente della Banca Popolare
Etica.
I rappresentanti del Movimento dei Fo-
colari presenteranno alcune realt im-
prenditoriali basate sui principi delleco-
nomia di comunione.
Dopo la cena al sacco, prevista per le
ore 19, il gruppo artistico Le barche di
carta del Centro giovanile salesiano
Giovanni XXIII si esibiranno alle ore
20.30 nello spettacolo musicale: Figlio
delluomo.
MARCO BONATTI
FRANCESCO CACUCCI
Arcivescovo di Bari-Bitonto
LITURGIA DELLA PAROLA
La gioia di ritrovarsi
20 Gennaio 2002
II DOMENICA
DEL TEMPO
ORDINARIO
Is 49, 3. 5-6
1 Cor 1, 1-3
Gv 1, 29-34
Le luminarie che adornavano le strade delle nostre
citt, insieme con gli alberi di Natale, sono state tolte;
gli addobbi natalizi che abbellivano le vetrine dei negozi
hanno lasciato spazio a vistosi cartelli che annunciano i
saldi stagionali; gli studenti hanno ripreso a frequentare
regolarmente le lezioni... Tutto ritornato come prima.
Lunica novit: la moneta unica leuro. Per il resto, si
ha come limpressione che si voglia cancellare in fretta
ogni riferimento alle feste natalizie per non lasciarsi di-
strarre inutilmente dai ricordi e poter riprendere cos la
solita vita.
Anche lanno liturgico, terminato il tempo di Natale,
ha iniziato la scorsa settimana la tappa pi lunga del
suo cammino: il tempo ordinario, suddiviso in due se-
mitappe: la prima inizia il luned dopo la festa del Bat-
tesimo del Signore e si ferma al Mercoled delle Ceneri;
la seconda riprende dal luned dopo la Pentecoste e
prosegue, senza ulteriore interruzione, fino al sabato
che precede la prima domenica di avvento. Tempo or-
dinario s, ma non tempo privo di significato e valore.
, infatti, il tempo della Chiesa e, in essa, di ogni bat-
tezzato chiamato ad incarnare nella sua vita quotidiana
il mistero di Cristo che la liturgia ci fa contemplare a
Natale e a Pasqua. E se vero che durante questo pe-
riodo non ci sono grandi solennit, pur vero che il ri-
ferimento alla Pasqua, centro dellanno liturgico, non
solo non viene mai meno, ma continuamente ripropo-
sto nella celebrazione della Domenica, Pasqua settima-
nale. Proprio celebrando la sua Pasqua, afferma Gio-
vanni Paolo II, non solo una volta allanno, ma ogni do-
menica, la Chiesa continuer ad additare a ogni genera-
zione ci che costituisce lasse portante della storia, al
quale si riconducono il mistero delle origini e quello del
destino finale del mondo (NMI, 35). Alle parole del
Papa fanno eco le affermazioni dei Vescovi italiani: la
celebrazione eucaristica domenicale, al cui centro sta
Cristo che morto per tutti ed diventato il Signore di
tutta lumanit, dovr essere condotta a far crescere i
fedeli, mediante lascolto della Parola e la comunione al
corpo di Cristo, cos che possano poi uscire dalle mura
della chiesa con un animo apostolico, aperto alla condi-
visione e pronto a rendere ragione della speranza che
abita i credenti (cfr 1 Pt 3, 15) (Cvmc, 48).
Perch questo invito del Magistero diventi realt ne-
cessario che ogni comunit, in tutte le sue componenti,
senta la gioia di ritrovarsi durante la settimana per pre-
parare insieme la celebrazione della domenica. Solo co-
s queste domeniche verdi potranno accompagnare
ogni battezzato a riscoprire e vivere gli impegni del pro-
prio Battesimo in un cammino di autentica sequela sul-
le orme del Maestro. quanto ci fa chiedere la Colletta
di questa celebrazione: conferma in noi la grazia del
Battesimo con la forza del tuo Spirito, perch tutta la
nostra vita proclami il lieto annunzio del tuo Vangelo.
1. Ecco lAgnello
di Dio
(Gv 1, 29)
Qualche studioso ha notato che il termine aramaico
talya' sta a significare sia servo che agnello. Alla lu-
ce di ci potremmo allora affermare che levangelista
con lespressione Ecco lagnello di Dio ha voluto indi-
care non solo la missione del Cristo, portare su di s il
peccato del mondo, ma anche che questa la realizza-
zione piena di quanto il profeta aveva annunziato e che
la liturgia ci fa ascoltare nella prima lettura. Cristo sar
reso luce delle nazioni quando, come un potente faro,
sar innalzato sulla croce e di l attirer tutti a s (cfr
Gv 12, 32).
Per questo i battezzati non possono distogliere lo
sguardo dallAgnello pasquale, perch sanno bene che
per il Suo sangue che noi tutti abbiamo ricevuto la re-
denzione; inoltre, siamo chiamati, nella vita quotidiana,
a realizzare quellespressione del ritornello al salmo re-
sponsoriale della liturgia odierna e che lautore della let-
tera agli Ebrei pone sulle labbra del Cristo: Ecco io
vengo, Signore, per fare la tua volont. questo il
senso di quel culto spirituale che deve animare ogni no-
stra giornata: Hai la materia per lofferta. Non cercare
il gregge, non preparare navi e non passare nelle terre
lontane donde trasportare gli aromi. Cerca nel tuo cuo-
re ci che gradito a Dio (s. Agostino).
2. Chiamati
ad essere santi
(1 Cor 1, 2)
La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul tro-
no e allAgnello (7, 10): questo il canto dei salvati, di
coloro, cio, che hanno lavato le loro vesti rendendole
bianche con il sangue dellAgnello (Ap 7, 14): i santi!
La santit, come ci ricorda lApostolo, dono ed impe-
gno di vita: santificati in Cristo Ges, chiamati ad esse-
re santi (1 Cor 1, 2). La liturgia, proponendoci questa
esortazione dellApostolo allinizio del tempo ordinario,
ci vuole esortare a non perdere mai di vista la meta del
nostro cammino: la santit! Ci far certamente bene ri-
leggere quanto ha scritto recentemente il Papa: ora
di riproporre a tutti con convinzione questa misura al-
ta della vita cristiana ordinaria: tutta la vita della co-
munit ecclesiale e delle famiglie cristiane deve portare
in questa direzione (NMI, 31). Per il battezzato, infatti,
non c che una sola tristezza: quella di non essere
santo! (Lon Bloy).
3. Insieme a tutti quelli
che in ogni luogo
invocano il nome
del Signore
nostro Ges Cristo
(1 Cor 1, 2)
Se la santit consiste nel vivere nella perfezione della
carit, allora si comprende bene come la vita cristiana
non possa mai essere intesa come un cammino per
single, ma sempre come un pellegrinaggio da fare in-
sieme con i fratelli. Ogni domenica siamo chiamati a ri-
scoprire e vivere questa realt. La domenica , infatti,
il giorno della Chiesa: Lassemblea domenicale luo-
go privilegiato di unit: vi si celebra infatti il sacramen-
tum unitatis che caratterizza profondamente la Chiesa,
popolo adunato dalla e nella unit del Padre, del Fi-
glio e dello Spirito Santo (Dies Domini, 36). La comu-
nione con la vita di Cristo non pu non generare in noi
quel dinamismo di comunione capace di rafforzare il le-
game damore tra i fratelli. quanto ci fa chiedere lo-
razione dopo la comunione: Infondi in noi, o Padre, lo
Spirito del tuo amore, perch nutriti con lunico pane
di vita formiamo un cuor solo ed unanima sola. Que-
sta preghiera, unita a quanto afferma il Papa, deve ne-
cessariamente trasformarsi in impegno di vita soprattut-
to in questa settimana in cui siamo chiamati a pregare
per lunit dei cristiani: Linvocazione ut unum
sint , insieme, imperativo che ci obbliga, forza che ci
sostiene, salutare rimprovero per le nostre pigrizie e ri-
strettezze di cuore (NMI, 48).
La testimonianza di suor Gaetana Sterni, beatificata il 4 novembre scorso
Una vita consacrata al Signore
nel ministero della carit
A Cagliari l'Assemblea delle Superiore delle Comunit religiose della Sardegna
Chiamate a servire, ad animare
e a promuovere comunione
Si tenuto di recente a Cagliari, pres-
so la Casa delle Figlie della Carit, in via
Falconi, l'annuale Assemblea Generale
delle Superiore delle Comunit religiose
della Sardegna, convocata dalla Presi-
dente regionale dell'Usmi (Unione Supe-
riore Maggiori Italiane), M. Maria Da-
niela Cubadda, Superiora Generale delle
Figlie di san Giuseppe di Genoni.
Tema delle riflessioni, proposte dal
Padre Giampietro De Paoli, degli Stim-
matori stato: La responsabile di Co-
munit chiamata a servire, ad animare,
a promuovere comunione. Il tema, ha
detto la M. Cubadda nel saluto introdut-
tivo, in sintonia con quanto il Santo
Padre Giovanni Paolo II ha detto nell'ul-
timo incontro dell'Unione Internazionale
delle Superiore Generali: Nell'arric-
chente diversit dei vostri carismi nella
Chiesa, vi unisce in un cuor solo l'aneli-
to dell'Apostolo Paolo: Charitas Christi
urget nos. In questo mondo lacerato da
contraddizioni, vi proponete, nella vo-
stra identit di donne, di essere presen-
za viva della tenerezza e della misericor-
dia di Dio. Solo in forza della carit di
Cristo le Comunit religiose possono ri-
spondere efficacemente alle sfide del
mondo moderno....
Da ci evidente ha detto Madre
Cubadda la sintonia del tema scelto
per questo nostro incontro: la comunio-
ne e per essa, per la sua animazione e
crescita, quanto le responsabili delle co-
munit debbano adoperarsi. L'ardua
bellezza del tema stata anticipata dalla
Madre Presidente che ha proseguito di-
cendo: La comunione ha la sua fonte
nell'amore trinitario e lo sguardo inte-
riore del nostro cuore deve essere posto
su questo mistero che abita in noi in
forza de battesimo e che nella consacra-
zione religiosa abbiamo scelto e voluto,
dandogli il primato su ogni altra possibi-
le scelta. S, la scelta di Dio Amore, di
Dio Relazione, di Dio Trinit coinvolge
tutta la nostra vita nella sua stessa dina-
mica di amore ed unit. Non possiamo
appartenere a un Dio di comunione se
non viviamo la comunione; rendiamo
partecipi gli altri di questa comunione,
esprimendola concretamente nella vita.
questo un aspetto fondamentale della
nostra consacrazione. L'Umsi della Sar-
degna ha scelto questo tema per la pro-
grammazione di questo anno, e dunque
anche il convegno di tutte le religiose,
nel prossimo mese di aprile, seguir
questa fondamentale tematica.
La giornata, iniziata di prima mattina
con un momento di preghiera, si con-
clusa nel pomeriggio con la terza rela-
zione. A mezzogiorno la Concelebrazio-
ne Eucaristica. Il Padre De Paoli ha di-
stribuito la tematica in tre sue relazioni:
la Responsabile di comunit chiamata a
servire, animare, promuovere la Comu-
nione; natura e volto cristiano del servi-
zio d'autorit - guidare la Comunit al
compimento della volont di Dio; moda-
lit di mediazione nel servizio di respon-
sabilit.
Come esperto nella formazione della
vita consacrata, il relatore ha spaziato
dalla dogmatica all'ascetica, dalla psico-
logia alla pedagogia, dal diritto canonico
alla precettistica della vita religiosa in
comunit, con serena padronanza della
materia, illuminando da maestro ed in-
coraggiando da padre.
Ha evidenziato la problematica attua-
le del passaggio e della novit nel servi-
zio di responsabilit oggi. Emerge l'op-
portunit e la necessit di reimpostare
la vita comunitaria. Ha detto della luce
che proviene dalla teologia alla vita fra-
terna in comunit, presentandola come
proiezione della comunione Trinitaria:
ha illustrato le modalit della mediazio-
ne nel servizio di responsabilit; ha pre-
sentato la comunit nella realt del dia-
logo della storia della salvezza, in Cristo,
nella Chiesa, nello Spirito, indicando co-
me fonte di autorit e livelli di obbe-
dienza il Vangelo, la Regola, il superio-
re. Ha ricordato la discussione critica in
cui era finito nei decenni trascorsi l'eser-
cizio dell'autorit per l'emergere della
sensibilit democratica pervasa dal desi-
derio d'autonomia e ha sottolineato che
si cercato d'instaurare un nuovo stile
di governo caratterizzato da partecipa-
zione, sussidiariet, rispetto. Ha pro-
spettato un andare oltre, ricordando
che il superiore deve percorrere le vie
attraverso le quali si manifesta la volon-
t di Dio, e perci deve ascoltare la vita
con le sue situazioni e sue esigenze; de-
ve ascoltare se stesso tenendo presenti i
re e nel suo operare; ha fatto riferimen-
to al Codice di Diritto canonico e al De-
creto conciliare Perfectae Charitatis
che lo ispira; ha precisato in tre verbi
chiave come formarsi al servizio di co-
munione: conoscere, amare, servire; in-
fine ha sottolineato che non solo il supe-
riore, ma tutta la comunit deve sentirsi
impegnata nel coraggio del difficile dono
della vita consacrata.
La Giornata ha avuto il suo vertice
nella Santa Messa che stata presieduta
dal Vicario Generale di Cagliari, Mons.
Gianni Spiga, non essendo potuto inter-
venire l'Arcivescovo, Mons. Ottorino
Pietro Alberti.
Ha concluso, con fervidi ringrazia-
menti, la Presidente M. Maria Daniela
Cubadda.
Alla presidenza regionale dell'Usmi
fanno capo 65 Istituti religiosi femminili
di vita attiva, con 370 comunit e 2.040
religiose, e 11 monasteri di clausura con
150 monache. Il numero delle opere di-
stinte per servizi il seguente: Asili nido
4; Scuole materne 181; Scuole elementa-
ri 15; Scuole medie 5; Scuole superiori
7; Scuole professionali 5; Istituti educati-
vo-assistenziali 14; Istituti per sordomuti
1; Istituti per handicappati psichici 5;
Pensionati-Collegi 14; Comunit di acco-
glienza 17; Comunit di accoglienza di
immigrate 1; Comunit per tossicodi-
pendenti e malati di Aids 4; Centri di
prima accoglienza 6; Assistenza nomadi
extra-comunitari: 3 campi; Assistenza in
ospedali 8; Assistenza in cliniche private
4; Case per ferie 5; Centri di spiritualit
per esercizi spirituali 10.
dunque una presenza provvida e
benefica di cui non si sar mai abba-
stanza grati.
GIOVANNI MARIA COSSU
Gaetana Sterni (1827-1889), religiosa,
fondatrice delle Suore della Divina Vo-
lont, stata beatificata da Giovanni
Paolo II domenica 4 novembre 2001. Il
26 novembre 1889, alle ore 7.10 del mat-
tino, dopo una vita passata unicamente
a cercare e ad incontrare la volont di
Dio allinterno della propria storia per-
sonale e di quella della societ del suo
tempo, la bassanese rimetteva per lulti-
ma volta la sua grande anima nelle ma-
ni di Dio.
Nel giorno stesso della morte, le sue
figlie spirituali, con quanti avevano co-
nosciuto lardore della sua carit verso i
poveri della citt di Bassano, davano il
consenso a che il cuore di questa loro
madre venisse estratto e collocato in
una teca di vetro in attesa di un pronun-
ciamento della Chiesa alla sua venera-
zione.
Gaetana Sterni, figlia di Bassano del
Grappa, al momento del suo trapasso da
questo mondo verso il Padre aveva alle
spalle una storia fuori del comune: era
stata sposa, mamma, vedova, protagoni-
sta di vicende familiari e sociali, per cui
si era sentita pienamente coinvolta nelle
vicende umane del suo tempo.
La sua vita, da quanto si pu rilevare
dalle sue Memorie Spirituali, era stata
un modello particolare di consacrazione
a Dio, vissuta nel ritiro operoso di una
Casa di Ricovero e di lavoro per vecchi
abbandonati dalle loro famiglie e biso-
gnosi di assistenza.
Non solo, ma nel suo grande amore
essa aveva pensato anche agli ammalati
e agli infermi bisognosi di cure o andan-
do a trovarli e assisterli di persona o in-
viando loro le sue suore, Figlie come lei
della Divina Volont e animate dalla sua
stessa carit.
Per una piccola citt di provincia co-
me Bassano, quanto mai estranea alle
novit soprattutto in ambito religioso, il
fatto che una donna e per di pi fonda-
trice di una famiglia religiosa si prestas-
se ad assistere giorno e notte nelle case
altrui degli infermi sia pure soli e biso-
gnosi di cure e di assistenza, suscit al-
lora una tale meraviglia da sembrare ai
pi quanto meno singolare e strano.
Eppure proprio questa sua scelta a
fornire la chiave interpretativa della san-
tit di questa donna e del suo ecceziona-
le carisma religioso. Un carisma che,
per il suo tempo e la sua citt, non solo
fu un atto di fiducia in Dio e nelle con-
sorelle, ma anche una sfida aperta a
una societ allora piuttosto chiusa e re-
stia alle novit sia in campo sociale che
religioso.
Pure accettando di sentirsi ed essere
anche lei come le suore della Visitazione
dei santi Francesco di Sales e Francesca
Frmiot di Chantal, una figlia della cari-
t, Gaetana volle che la sua congrega-
zione conciliasse e accordasse insieme la
contemplazione con lazione, vivendo lo
spirito delle Visitandine ma alla maniera
originaria ed evangelica di Maria in visi-
ta alla cugina Elisabetta.
Pur scegliendo, infatti, di vivere allin-
terno di una congregazione religiosa con
tanto di voti di approvazione ecclesiasti-
ca, accettando umilmente la guida della
chiesa locale, la Sterni non volle mai es-
sere una suora di carit allinterno di un
chiostro, perch, dovendosi semplice-
mente occupare del prossimo, prefer
farlo allo stato libero.
La carit verso il prossimo, infatti, fu
per lei criterio di discernimento e com-
pimento della volont di Dio, non solo
ma anche modo privilegiato per fare
ci che piace al Signore.
E questa sua maniera di essere fedele
alla volont del Signore la dice lunga
sulla originalit del suo carisma religio-
so, ma anche sulla povert evangelica e
il distacco esemplare con cui intese vive-
re, affrontando da sola, senza appoggi
umani di alcun genere e senza mezzi,
fra mille difficolt, incomprensioni e sof-
ferenze anche da parte di persone di
chiesa, un duro e aspro cammino di fe-
delt alla sua particolare vocazione reli-
giosa.
E ci spiega come per Gaetana il Ri-
covero di Bassano fosse sentito e vissuto
come il suo particolare convento volu-
to da Dio, dove, pur vivendovi dentro
con le sue consorelle in piena adesione
alla volont divina, volesse tenersi libera
da ogni legame col mondo per un servi-
zio il pi aderente possibile alle mutevoli
necessit ed esigenze di una societ, co-
me la sua, in continua trasformazione.
Del resto, sar proprio su questa sua
scelta profetica, sottolineata anche nel
suo ultimo testamento spirituale, che in-
ne tipica dellOttocento. Si lasciava pro-
vocare dalle singole situazioni: non rac-
coglieva lammalato per portarlo a casa
sua, ma si faceva sorella, mamma, vici-
na alla persona nel bisogno.
Pi che sola assistenza, la sua si qua-
lifica soprattutto come presenza di amo-
re, capacit di condivisione, di compas-
sione, di fraternit, di farsi prossimo,
per usare unespressione di attualit.
Oggi, parlando di nuovi poveri, si pu
sicuramente affermare, che le tipologie
cambiano di pari passo coi tempi.
Ad esempio, per madre Gaetana si
parlava di colera, mentre oggi si parla
di Aids; nel Veneto di allora i contadini
morivano di pellagra, oggi nel nord Ca-
merun si muore di siccit e di fame e,
in Brasile, per le prepotenze dei ricchi
contro i senza terra; nella Bassano
dellOttocento, i bambini erano preda
della tubercolosi, oggi vengono distrutti
dalla denutrizione nei Paesi dellEst e
nelle favelas dellAmerica Latina.
Per non dire della condizione della
donna che, in certi paesi, peggiore di
quanto fosse da noi un secolo fa. Si pen-
si, ad esempio, ai problemi legati alla
prostituzione, alla violenza sulle donne e
sui bambini, alle maternit problemati-
che, alle situazioni irregolari, alle discri-
minazioni di vario tipo che le societ
opulente attuano nei confronti delle ca-
tegorie pi emarginate.
Ecco le nuove frontiere verso le quali
indirizzano la loro attenzione e le loro
energie le figlie della Divina Volont,
fondate oltre un secolo fa da M. Gaeta-
na Sterni, che vogliono contribuire per
la loro parte alle attese di amore e di
pace del nostro mondo.
FRANCO SIGNORI
sister, di recente, dietro i
richiami del Santo Padre e
del magistero della Chiesa,
lattuale Superiora Generale
della Congregazione, suor
Maria Cristina De Candido:
Siamo nate nel Ricovero
di Bassano essa dichiara
ma sempre la Fondatrice
ha avuto il cuore rivolto ai
poveri della citt, dovunque
si trovassero, come provano
la sua attivit di assistenza
a domicilio per i malati e
gli anziani, nonch la pre-
senza nelle cucine econo-
miche create a Bassano
nei tempi di carestia.
Gaetana, piuttosto che
istituzionalizzare i poveri, si
spostava lei da loro, ren-
dendosi presente l dove il
bisogno si manifestava e ca-
povolgendo una impostazio-
propri limiti e la possibilit
di sbagliarsi e di sbagliare;
deve ascoltare gli altri, la
proposta comunitaria, le su-
periori guide dell'Istituto, la
Chiesa, nella parola del Pa-
pa e del Vescovo diocesano;
deve ascoltare cristianamen-
te la parola di Dio, e la Re-
gola proposta. Ha delineato
stili auspicabili di autorit e
di obbedienza, ha esortato
a fondare le motivazioni
dell'esercizio dell'autorit e
dell'obbedienza in quello
che autentico, nell'allean-
za di Dio col suo popolo, la
comunit e la singola perso-
na; ha chiaramente esplici-
tato che il dialogo autorit-
obbedienza fondamental-
mente un carisma di comu-
nione che qualifica la perso-
na consacrata nel suo esse-

PAGINA
5 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 14-15 Gennaio 2002
.
Grande questo mistero di salvezza!
Mistero nel quale
vengono inseriti oggi i bambini
che presentate, cari genitori,
padrini e madrine. Ricevendo nella Chiesa
il sacramento del Battesimo,
essi diventano figli di Dio,
figli nel Figlio. il mistero
della seconda nascita
Questi bambini oggi ricevono il Battesimo
sulla base della vostra fede, che tra poco
vi chieder di professare. Quanto amore,
carissimi, quanta responsabilit nel gesto
che farete a nome dei vostri figli!
Un domani dovranno essi stessi compiere
personalmente e liberamente un cammino
spirituale che li condurr a confermare
il dono che oggi ricevono
Giovanni Paolo II presiede nella Cappella Sistina la Celebrazione del Battesimo di venti bambini
Grande la responsabilit della cooperazione
dei genitori alla crescita spirituale dei loro figli
Grande la responsabilit della cooperazione dei genitori
alla crescita spirituale dei loro figli!... Se gi grande per voi
la missione di essere genitori secondo la carne, quanto pi
lo quella di collaborare alla divina paternit, offrendo il vo-
stro contributo nel plasmare in queste creature limmagine
stessa di Ges, Uomo perfetto. Lo ha sottolineato Giovanni
Paolo II durante la Celebrazione Eucaristica presieduta nel-
la mattina di domenica 13 gennaio, festa del Battesimo del Si-
gnore durante la quale ha amministrato il Sacramento del-
l'iniziazione cristiana a venti neonati. Eccoiltesto dell'omelia:
||ANC|SC M. VA||AN!|
Gli occhi azzurri di Anya Francesca
non hanno visto l'orrore della violenza e
dell'odio. Li fissi attraverso la cuffietta
di pizzo bianco che racchiude il visino
paffuto e ti sorridono con la tenerezza
dell'innocenza. Hanno un'aria placida,
serena. Di tanto in tanto si socchiudono
mentre lei si lascia cullare tra le braccia
di sua madre Diane e di suo padre
Dan.
Anya Francesca viene dagli Stati Uni-
ti. nata il 28 settembre, appena dicias-
sette giorni dopo i tragici eventi che
hanno insanguinato il Paese. Nei suoi
occhi azzurri non passato il lampo di
quelle terribili esplosioni che hanno feri-
to il cuore della sua gente e dell'umani-
t. Non sono rimasti lo sgomento e l'an-
goscia che in quei giorni hanno velato lo
sguardo di milioni di persone.
Gli occhi azzurri di Anya Francesca
sono uno squarcio di cielo aperto sulla
speranza. la sua giovanissima vita,
sbocciata proprio mentre sembrava
trionfare la logica della morte, il sim-
bolo della volont di risorgere dalle ma-
cerie del terrore e della ferocia. una
lezione di pace per un mondo ancora
pericolosamente in bilico sull'abisso del-
la follia e delle tenebre.
Anya Francesca una dei venti bam-
bini che hanno ricevuto il Battesimo dal-
le mani di Giovanni Paolo II nella matti-
na di domenica 13 gennaio, festa liturgi-
ca del Battesimo del Signore. giunta
gioved da Chicago insieme con i genito-
ri, con le sorelline Maren, di quasi tre
anni, e Karina, di un anno e mezzo, con
i nonni Paulette e Paul, e con altri pa-
renti ed amici provenienti anche dalla
California e dalla Pennsylvania. Questa
di oggi per noi una grande emozione,
ma soprattutto una grande benedizione
dice commossa nonna Paulette, indaffa-
rata insieme con nonno Paul a tenere a
bada le due sorelline di Anya Francesca.
Ed stata proprio la pi grandicella di
loro, Maren, la protagonista di uno dei
momenti pi toccanti della celebrazione
presieduta dal Papa nella Cappella Sisti-
na. Biondissima e minuta, vestita come
una bambolina, la piccola doveva guida-
re il gruppo dei bambini che hanno por-
tato all'altare le offerte per la Liturgia
Eucaristica. Era la prima della fila. Tra
le manine stringeva trepidante la pisside
dorata con le ostie. Ma proprio mentre
si muoveva la processione offertoriale
Maren l'ha lasciata ed corsa in lacrime
tra le braccia della madre. Solo dopo
una buona dose di carezze e di parole
rassicuranti la piccola ha raggiunto l'al-
tare accompagnata dal pap. I suoi pic-
coli colleghi l'avevano preceduta e co-
s Maren stata l'ultima ad avvicinarsi a
Giovanni Paolo II. Con passo esitante
arrivata dinanzi a lui e gli ha consegna-
to la sua offerta. Ed il Papa ha ricam-
biato il suo coraggio con un abbraccio
ed un bacio carichi di commovente pa-
ternit.
Ancora una volta la Cappella Sistina
dove dal 1995 Giovanni Paolo II ha
ripreso la celebrazione dei Battesimi do-
po i lavori di restauro degli affreschi ul-
timati nel 1994 si trasformata in un
grande e accogliente focolare per i
piccoli neonati accompagnati dalle loro
famiglie. Le loro voci disarmate sono ri-
suonate sotto le splendide volte miche-
langiolesche insieme con i canti e le pre-
ghiere. Soprattutto si sono sentiti i pian-
ti e vagiti, che hanno fatto da vera e
propria colonna sonora all'intera cele-
brazione. A nulla sono valsi biberon e
ciucci. Tanto che il Papa, proprio
mentre stava tenendo l'omelia, si visto
costretto ad interrompere la lettura del
testo, soffermandosi divertito ad ascolta-
re quel singolare coro. Quando
ascoltano il Papa parlare ha mormo-
rato sorridendo pensano che anche
loro devono dargli una risposta....
I genitori, i padrini e le madrine dei
battezzandi nati negli ultimi mesi del
2001 erano disposti ai due lati della
Cappella. Dietro di loro, i fratellini, le
sorelline ed i nonni. Dodici le neonate e
otto i neonati che hanno ricevuto il sa-
cramento dell'iniziazione cristiana: di-
ciassette gli italiani, insieme con una
bambina francese, un bambino spagnolo
e la piccola statunitense Anya France-
sca. Al rito hanno partecipato anche nu-
merosi parenti e amici delle famiglie dei
battezzandi. Tra i presenti vi erano il
Vescovo James M. Harvey, Prefetto del-
la Casa Pontificia, il Vescovo Stanisaw
Dziwisz, Prefetto Aggiunto, e Mons.
Mieczysaw Mokrzycki, della Segreteria
del Santo Padre.
Insieme con i due concelebranti gli
Arcivescovi Oscar Rizzato, Elemosiniere
di Sua Santit, e Paolo Sardi, Nunzio
Apostolico con Incarichi Speciali il
Papa ha fatto ingresso nella Cappella
soffermandosi al centro, da dove ha gui-
dato i riti introduttivi. Dopo che i geni-
tori hanno chiesto il Battesimo per i lo-
ro piccoli ed hanno assunto limpegno
ad educarli nella fede, nell'osservanza
dei comandamenti e nell'amore di Dio e
del prossimo, Giovanni Paolo II ha in-
terrogato i padrini circa la loro disponi-
bilit ad aiutarli in questo importante
compito. Quindi ha tracciato il segno
della croce sulla fronte dei bambini, co-
me espressione della grande gioia con
cui essi vengono accolti dalla comunit
cristiana. Il gesto stato poi ripetuto da
genitori, padrini e madrine.
Il Papa ha poi raggiunto l'altare e, do-
po la recita del Gloria, ha introdotto
la Liturgia della Parola. Alla prima Let-
tura (Isaia 42, 1-4.6-7), al Salmo 28 e al-
la seconda Lettura (Atti 10, 34-38) se-
guito il brano del Vangelo di Matteo (3,
13-17) proclamato dal diacono Enzo Pe-
trolino. Alla preghiera dei fedeli, recitata
da alcuni dei pap e delle mamme dei
battezzandi, si invocato il Signore, in
particolare, per il Papa, per i Pastori,
per i ministri della carit e del Vangelo,
per le vergini consacrate, per i catechi-
sti, per i poveri e i sofferenti; per la fa-
miglia Chiesa domestica, consacrata
dal sacramento del Matrimonio; per i
bambini rinati a vita nuova per mezzo
del Battesimo; per tutti i battezzati, i
genitori e i padrini; per i partecipanti al-
la celebrazione, affinch restino fedeli
agli impegni battesimali.
Dopo l'invocazione dei Santi da parte
di tutta l'assemblea, Giovanni Paolo II
ha recitato lorazione di esorcismo.
Quindi i due concelebranti, a nome del
Santo Padre, hanno unto con lOlio dei
Catecumeni il petto dei singoli bambini.
Si poi svolta la Liturgia del Sacramen-
to presso l'artistico fonte battesimale
bronzeo, che stato donato dalla Chiesa
di Roma al Papa in occasione del cin-
quantesimo della sua ordinazione sacer-
dotale. Dopo la recita della preghiera e
dellinvocazione sullacqua, Giovanni
Paolo II ha chiesto ai genitori, ai padrini
e alle madrine di rinunciare al peccato,
alle seduzioni del male e a satana, invi-
tandoli a compiere la triplice professione
di fede in Dio, in Ges Cristo e nello
Spirito Santo.
Accompagnati dai pap, dalle mamme
Negli occhi azzurri della piccola Anya Francesca una luce di vita e di speranza
1.Questi il Figlio mio prediletto, nel
quale mi sono compiaciuto (Mt 3, 17).
Pocanzi abbiamo riascoltato nel Vangelo
le parole che risuonarono dal cielo appena
Ges fu battezzato da Giovanni nel fiume
Giordano. Le pronunci una voce dallalto:
la voce di Dio Padre. Esse rivelano il mistero
che oggi celebriamo, il Battesimo di Cristo.
QuellUomo sul quale scende, come una co-
lomba, lo Spirito Santo, il Figlio di Dio che
ha assunto da Maria Vergine la nostra carne
per redimerla dal peccato e dalla morte.
Grande questo mistero di salvezza! Miste-
ro nel quale vengono inseriti oggi i bambini
che presentate, cari genitori, padrini e ma-
drine. Ricevendo nella Chiesa il sacramento
del Battesimo, essi diventano figli di Dio, fi-
gli nel Figlio. il mistero della seconda na-
scita.
2.Cari genitori, mi rivolgo con affetto
specialmente a voi, che avete dato la vita a
queste creature, collaborando allopera di
Dio, autore della vita e, in modo singolare,
di ogni vita umana. Voi li avete generati e
oggi li presentate al fonte battesimale, perch
siano ri-generati dallacqua e dallo Spirito
Santo. La grazia di Cristo trasformer la loro
esistenza da mortale a immortale, liberando-
la dal peccato originale. Rendete grazie al Si-
gnore per il dono della loro nascita e dello-
dierna loro rinascita spirituale.
Ma quale forza permette a questi innocenti
e inconsapevoli bambini di compiere un
passaggio spirituale cos profondo? la fe-
de, la fede della Chiesa, professata in parti-
colare da voi, cari genitori, padrini e madri-
ne. Proprio in questa fede i vostri piccoli
vengono battezzati. Cristo non compie il mi-
racolo di rigenerare luomo senza la collabo-
razione delluomo stesso, e la prima coopera-
zione dellumana creatura la fede, con la
quale essa, interiormente attratta da Dio, si
affida liberamente alle sue mani.
Questi bambini oggi ricevono il Battesimo
sulla base della vostra fede, che tra poco vi
chieder di professare. Quanto amore, caris-
simi, quanta responsabilit nel gesto che fa-
rete a nome dei vostri figli!
3.Un domani, quando saranno in grado
di comprendere, dovranno essi stessi compie-
re personalmente e liberamente un cammino
spirituale che li condurr, con la grazia di
Dio, a confermare, nel sacramento della Cre-
sima, il dono che oggi ricevono.
Ma potranno aprirsi alla fede, se non rice-
vono una buona testimonianza di essa dagli
adulti che li circondano? Questi bambini
hanno bisogno anzitutto di voi, cari genitori;
hanno bisogno poi anche di voi, cari padrini
e madrine, per imparare a conoscere il vero
Dio, che amore misericordioso. Spetta a
voi introdurli a questa conoscenza, in primo
luogo attraverso la testimonianza del vostro
comportamento nei rapporti con loro e con
gli altri, rapporti improntati allattenzione,
allaccoglienza e al perdono. Capiranno che
Dio fedelt, se potranno riconoscerne il ri-
flesso, pur limitato e fallibile, anzitutto nella
vostra presenza amorevole.
Grande la responsabilit della coopera-
zione dei genitori alla crescita spirituale dei
loro figli! Ne erano ben consapevoli i beati
coniugi Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi,
che recentemente ho avuto la gioia di elevare
agli onori degli altari e che vi esorto a me-
glio conoscere e a imitare. Se gi grande
per voi la missione di essere genitori secon-
do la carne, quanto pi lo quella di colla-
borare alla divina paternit, offrendo il vostro
contributo nel plasmare in queste creature
limmagine stessa di Ges, Uomo perfetto.
4.In cos impegnativa missione non sen-
titevi mai soli! Vi conforti, anzitutto, la fidu-
cia nellAngelo custode, al quale Dio ha affi-
dato il suo singolare messaggio damore per
ognuno di questi vostri figli. Tutta la Chiesa,
poi, alla quale avete la grazia di appartene-
re, impegnata ad assistervi: in Cielo veglia-
no i Santi, in particolare quelli di cui questi
bambini portano il nome e che saranno i lo-
ro patroni. Sulla terra c la Comunit ec-
clesiale, nella quale possibile rafforzare la
propria fede e la propria vita cristiana, ali-
mentandola con la preghiera e i Sacramenti.
Non potrete dare ai vostri figli ci che voi
per primi non avrete ricevuto e assimilato!
C poi per tutti una Madre secondo lo
Spirito: Maria santissima. A Lei affido i vo-
stri bambini, perch diventino autentici cri-
stiani; a Maria affido anche voi, cari genito-
ri, cari padrini e madrine, affinch sappiate
sempre trasmettere a questi bimbi lamore di
cui hanno bisogno per crescere e per crede-
re. La vita e la fede, infatti, camminano insie-
me! Che sia cos nellesistenza di ogni battez-
zato con laiuto di Dio.
e dai padrini, i piccoli si sono accostati
al fonte per ricevere dalle mani di Gio-
vanni Paolo II il Battesimo. Al termine i
due concelebranti hanno unto il capo
dei bambini con il Sacro Crisma, segno
di salvezza, ed hanno consegnato loro la
veste bianca, simbolo della dignit di
nuove creature rivestite di Cristo. Il Pa-
pa ha poi affidato ai pap le candele ac-
cese alla fiamma del Cero Pasquale, rac-
comandando loro che i figli, illuminati
da Cristo, vivano sempre come figli del-
la luce e, perseverando nella fede, vada-
no incontro al Signore che viene. La
Liturgia del Sacramento si conclusa
con il rito dellEffeta: Il Signore Ge-
s, che fece udire i sordi e parlare i mu-
ti ha pregato Giovanni Paolo II vi
conceda di ascoltare la sua parola e di
professare la vostra fede. Al termine
della celebrazione, insieme con l'attesta-
to di Battesimo, i genitori hanno ricevu-
to in dono dal Papa un piccolo bassori-
lievo dorato raffigurante la Nativit.
Il gioioso inno alla vita e alla speranza
levatosi nella Cappella Sistina ha avuto
il suo momento conclusivo in Piazza
San Pietro durante la recita dell'Ange-
lus. Ai numerosi fedeli, in particolare
ragazzi e famiglie, che hanno partecipa-
to alla preghiera mariana Giovanni
Paolo II ha riproposto il significato del
Battesimo ed ha invitato tutti i cristiani
a testimoniarlo nella fedelt della vita di
ogni giorno. Il Papa ha poi rivolto un in-
vito accorato ai giovani di tutto il mon-
do esortandoli a partecipare numerosi
alla Giornata Mondiale della Giovent in
programma a Toronto il prossimo lu-
glio. Lasciate da parte ogni timore e in-
certezza ha detto : ricordatevi che
voi dovete essere le sentinelle del matti-
no, sempre pronte ad annunciare l'av-
vento del giorno nuovo, che Cristo ri-
sorto. Nelle mani dei bambini e dei gio-
vani le nuove generazioni del Terzo
Millennio racchiuso ancora una vol-
ta il futuro della speranza e della pace.

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6 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 14-15 Gennaio 2002
.
ANGELUS Il Papa chiama le nuove generazioni ad un itinerario formativo e missionario in vista della XVII Giornata Mondiale della Giovent del prossimo mese di luglio
Il cuore di Giovanni Paolo II
gi con i giovani in cammino verso Toronto
Il mio pensiero va per questo parti-
colarmente a voi, cari giovani, gi ideal-
mente in cammino verso Toronto, in
Canada, attraverso gli itinerari formativi
e missionari delle vostre comunit di ap-
partenenza. Sono ansioso di incontrarvi
ancora una volta numerosi. l'appas-
sionato invito rivolto da Giovanni Pao-
lo II alle nuove generazioni in vista della
XVII Giornata Mondiale della Giovent
nel prossimo mese di luglio a Toronto in
Canada. All'Angelus di domenica 13 gen-
naio, recitato con i fedeli convenuti in
Piazza San Pietro, il Papa ha esortato i
giovani a prepararsi con gioia e con im-
pegno all'appuntamento lasciando da
parte ogni timore e incertezza. Ecco le
sue parole:
In questi giorni si svolge a Toronto
unimportante riunione in preparazione
alla diciassettesima Giornata Mondiale
della Giovent, che avr luogo
proprio in quella citt,
nel prossimo mese di luglio... Auspico
che levento mondiale della Giovent
in Canada rinnovi la magnifica esperienza
di Roma Duemila a Tor Vergata
Affido a Maria la preparazione
e lo svolgimento della prossima
Giornata Mondiale della Giovent.
Invoco la sua materna protezione
anche per i bambini
che questa mattina ho battezzato, perch
insieme ai loro genitori,
ai padrini e alle madrine crescano
come fedeli discepoli del Signore
CarissimiFratelli e Sorelle!
1.Anche questanno ho
avuto la gioia di battezzare
venti bambini, nellodierna
festa del Battesimo del Signo-
re. I Vangeli pongono que-
stevento allinizio della vita
pubblica di Ges. , anzi, la
prima manifestazione di Ges
come Figlio di Dio, mandato
dal Padre per prendere su di
s e togliere il peccato del
mondo (cfr Gv 1, 29). Appena
Egli fu battezzato nel fiume
Giordano, si aprirono i cieli
e scese su di lui lo Spirito
Santo come una colomba,
mentre dallalto risuon un
annuncio misterioso: Questi
il Figlio mio prediletto, nel
quale mi sono compiaciuto
(Mt 3, 17).
Il Signore si manifest cos
come il Cristo, consacrato
da Dio nello Spirito Santo, e
da Lui mandato ad annun-
ciare ai poveri il lieto mes-
saggio della salvezza (cfr Is
61, 1-2). Scopo della sua mis-
sione battezzare gli uomini
nello Spirito Santo (cfr Mt 3,
11; Gv 1, 33), cio comunica-
re loro il fuoco della vita
divina (cfr Lc 12, 49-50).
quanto si realizzer comple-
tamente con la sua morte e
risurrezione, mistero del
quale sono resi partecipi
quanti appunto ricevono il
sacramento del Battesimo.
2.In questi giorni si svol-
ge a Toronto unimportante
riunione in preparazione alla
diciassettesima Giornata Mon-
diale della Giovent, che avr
Successivamente il Santo Padre si
cos rivolto ai fedeli di lingua spagnola:
Saludo cordialmente a los
peregrinos de lengua espao-
la, de modo particular a los
grupos de las parroquias de
San Bartolom, San Francis-
co y San Jos Obrero de
Murcia. Que la celebracin
de la fiesta del Bautismo del
Seor os aliente a renacer
cada da al amor fraterno y
al humilde servicio a los her-
manos.QueDiososbendiga!
VISITA AL PRESEPE DEI NETTURBINI Il discorso del Papa in occasione del tradizionale incontro con i dipendenti dell'AMA
Accogliamo l'annuncio di pace degli angeli sulla grotta di Betlemme
Giovanni Paolo II ha compiuto nel
pomeriggio di domenica 13 gennaio la
tradizionale visita al Presepe dei nettur-
bini, nella sede dell'Azienda Municipaliz-
zata per l'Ambiente in via di Porta Ca-
valleggeri, nel quartiere romano dell'Au-
relio.
Ecco il testo del discorso del Santo
Padre:
Carissimi!
Sono lieto di incontrarmi
con voi, per questo ormai
consueto appuntamento, a
conclusione delle Festivit
natalizie. Vi ringrazio per la
cordiale accoglienza e tutti vi
saluto, insieme alle vostre fa-
miglie. Rivolgo un deferente
pensiero alle autorit presen-
ti, in particolare al Signor
Sindaco, che ringrazio per le
cortesi parole. Ringrazio al-
tres il realizzatore del prese-
pe, che s reso interprete dei
comuni sentimenti.
Vengo sempre volentieri a
farvi visita, perch questo in-
contro mi consente di espri-
mere grato apprezzamento al
Presidente, ai Dirigenti e a
tutti voi, componenti dellA-
MA per limportante servizio
che giorno e notte rendete al-
la nostra Citt e ai suoi abi-
tanti.
La circostanza mi offre pu-
re lopportunit di rivolgere
a ciascuno di voi, e special-
mente a quanti hanno coope-
rato alla realizzazione di
questo significativo presepio,
un cordiale augurio allinizio
del nuovo anno: sia un anno
di serenit e di pace per voi e
per i vostri familiari. Rifa-
cendomi al Messaggio per la
recente Giornata Mondiale
della Pace, vorrei ribadire,
ancora una volta, che i pila-
stri della vera pace sono la
giustizia e quella particolare
forma dellamore che il per-
dono (n. 2). Ciascuno deve
diventare nel suo ambiente
costruttore di pace. Possano i
credenti e tutte le persone di
buona volont accogliere
lannuncio di pace, procla-
mato dagli Angeli sulla
grotta di Betlemme (cfr Lc
2, 14).
Quellannuncio risuona
oggi anche per noi mentre
sostiamo dinanzi al presepio,
che ormai da trentanni alle-
stite con sincero sentimento
di fede. Il Signore, Principe
della pace, sia il vostro quo-
tidiano sostegno: a Lui ri-
correte con fiducia. Il suo
amore dar senso nuovo a
ogni vostra attivit ed aspira-
zione.
Maria Santissima, Madre
del Verbo incarnato e Salus
Populi Romani, protegga voi
e le vostre famiglie, le vostre
attivit e progetti. Con tali
sentimenti, di cuore imparto
a tutti la mia Benedizione.
Da trent'anni a Roma
una fedele e suggestiva
riproduzione della Notte Santa
G|AN|uCA 3|CC|N|
Un pomeriggio di gioia per gli abi-
tanti di un intero quartiere romano e
per quanti, con il loro diuturno lavo-
ro, contribuiscono alla pulizia e al
decoro della citt. stata tutta all'in-
segna della gioia la visita compiuta
da Giovanni Paolo II, domenica 13
gennaio, al Presepe dei Netturbini di
Via dei Cavalleggeri, allAurelio.
Nella tradizionale prima uscita dal
Vaticano del nuovo anno, il Santo
Padre ha rinnovato per la ventiquat-
tresima volta l'appuntamento con i
dipendenti della sede dell'Azienda
Municipale per lAmbiente a pochi
passi dal Vaticano ed i loro familiari.
Al suo arrivo il Papa stato accol-
to dal Sindaco di Roma, Walter Vel-
troni, che partecipava per la prima
volta. Con lui era Giuseppe Ianni, il
netturbino in pensione, che da tren-
t'anni realizza il presepe per rappre-
sentare lanelito alla pace e alla co-
munione tra i popoli, arricchendolo
ogni anno di nuovi elementi.
La nostra gioia quella dei Magi
alla vista della stella cometa, ha det-
to commosso Ianni. Noi vi ringra-
ziamo, santit ha aggiunto , per
l'amore che avete per noi netturbini
e per le nostre famiglie. Anche il
Sindaco Veltroni ha voluto ringrazia-
re il Santo Padre per questa ulterio-
re testimonianza di amore per la cit-
t; poi ha paragonato il lavoro per
la realizzazione del Presepe a quello
dei netturbini: Ci vogliono intelligen-
za, passione e fatica ha spiegato.
Giovanni Paolo II dopo aver pro-
nunciato il suo discorso si soffer-
mato con i numerosi fedeli interve-
nuti, rivolgendo gesti di paterna at-
tenzione soprattutto ai bambini. Poi
si congedato con parole di apprez-
zamento, accolte da un caloroso ap-
plauso: Vedo con grande soddisfa-
zione ha detto che l'ambiente
diventa sempre pi elegante. certa-
mente un progresso per la citt e per
la civilt. Tanti auguri a tutti i pre-
senti, a tutti i cittadini di Roma, a
tutti i netturbini, ai nostri padroni di
casa.
All'incontro hanno partecipato, tra
gli altri, il Cappellano dellAma, il ge-
suita Padre Cristoforo Sironi; il par-
roco di Santa Maria alle Fornaci, al
cui territorio appartiene la sede di
via dei Cavalleggeri, il trinitario Pa-
dre Mario Cipollone. Erano presenti i
dirigenti dellAma, guidati dal Presi-
dente Massimo Tabacchiera.
Il Presepe stato costruito cercan-
do di riprodurre il pi fedelmente
possibile la Notte Santa, ispirandosi
alla Palestina del tempo. Ha una
struttura che permette al visitatore di
entrare direttamente nella grotta adi-
bita a stalla. Realizzato in muratura
con calce e pietre e costituito da 86
case con altrettanti portoncini, altret-
tante luci e 139 finestre, il presepe
conta 52 metri di strade, lastricate di
sanpietrini. 250 pastori, 90 pecore, 7
cammelli carichi di mercanzia, quat-
tro asini, altrettanti buoi e due cani
popolano questa straordinaria ripro-
duzione della Notte Santa di Betlem-
me. Il tutto completato dallillumina-
zione che permette di ricreare lalba,
il tramonto e la sera.
Nel basamento frontale e laterale
sono murate 874 pietre, delle quali
oltre 250 provengono da nazioni di-
verse e le restanti da numerosi Co-
muni italiani.
Allopera hanno contribuito anche
la pittrice Anna Minardo, che in oc-
casione dellAnno Liturgico giubilare
dedicato allo Spirito Santo ha donato
la colomba della grotta; e Carlo Ric-
cardi, coautore insieme a giovani ar-
tisti dei due grandi dipinti murali a
ridosso del presepe, il primo del 1979
e il secondo ultimato nel 2000.
Quindi ha salutato i pellegrini giunti
dalla Polonia con queste parole:
Pozdrawiam take pielgrzy-
mw z Polski: z Torunia
Modzieowy Chr Redem-
ptoris Mater oraz pielgrzy-
mw indywidualnych. Niech
wszystkim Bg bogosawi!
E questa la traduzione italiana del
saluto ai polacchi:
Saluto anche i pellegrini
giunti dalla Polonia: il Coro
Giovanile Redemptoris Ma-
ter di Toru e i pellegrini
individuali. Dio vi benedica
tutti!
Infine, prima di congedarsi, il Papa
ha cos concluso:
Saluto con affetto i pelle-
grini di lingua italiana e a
tutti auguro una buona do-
menica.
luogo proprio in quella citt,
nel prossimo mese di luglio.
Desidero rivolgere un cordia-
le saluto ai delegati delle
Conferenze Episcopali, delle
Associazioni e dei Movimenti
ecclesiali, che, provenendo
da ogni angolo della terra,
prendono parte allincontro.
Ringrazio il Pontificio Consi-
glio per i Laici e il Comitato
Canadese per il loro lavoro
pastorale e organizzativo, e
auspico che levento mondia-
le della Giovent in Canada
rinnovi la magnifica espe-
rienza di Roma Duemila a
Tor Vergata.
Il mio pensiero va per que-
sto particolarmente a voi, ca-
ri giovani, gi idealmente in
cammino verso Toronto, in
Canada, attraverso gli itine-
rari formativi e missionari
delle vostre comunit di ap-
partenenza. Sono ansioso di
incontrarvi ancora una volta
numerosi. Lasciate da parte
ogni timore e incertezza: ri-
cordatevi che voi dovete esse-
re le sentinelle del mattino,
sempre pronte ad annunciare
lavvento del giorno nuovo,
che Cristo risorto.
3.Affido a Maria la pre-
parazione e lo svolgimento
della prossima Giornata
Mondiale della Giovent. In-
voco la sua materna prote-
zione anche per i bambini
che questa mattina ho bat-
tezzato, perch insieme ai lo-
ro genitori, ai padrini e alle
madrine crescano come fede-
li discepoli del Signore. Men-
tre volge ormai al termine il
tempo liturgico del Natale e
dellEpifania, tutti ci aiuti la
Madonna a proseguire il no-
stro cammino in quella luce
di verit e damore che Cristo
ha recato allumanit con la
sua nascita a Betlemme.

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7 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 14-15 Gennaio 2002
.
Confido che le vostre Amministrazioni
continuino a sostenere in ogni modo
la missione dell'istituto familiare
nella societ. Risulta, ad esempio,
particolarmente urgente venire incontro
alle giovani coppie, perch siano in grado
di affrontare con seriet il matrimonio
e assumere le proprie responsabilit
nell'educazione dei figli
Occorre trasformare i problemi,
i tanti problemi della societ,
in risorse per il bene di tutti grazie
allo sforzo di ciascuno...
importante salvaguardare
il rispetto della persona
e il bene comune...
Il futuro va progettato
e costruito insieme
Il discorso di Giovanni Paolo II ai Rappresentanti della Regione Lazio, del Comune di Roma e della Provincia di Roma
Mai considerare inutile l'esistenza di coloro
che versano in condizione di povert e di emarginazione
Mai considerare inutile l'esistenza di
coloro che versano in condizione di po-
vert e di emarginazione. Lo ha affer-
mato Giovanni Paolo II rivolgendosi ai
Rappresentanti della Regione Lazio, del
Comune di Roma e della Provincia di
Roma ricevuti in udienza, nella mattina
di luned 14 gennaio, nella Sala Clemen-
tina.
Ecco il discorso il Santo Padre:
Gli indirizzi d'omaggio rivolti a Giovanni Paolo II
All'inizio dell'udienza, il Presidente
della Giunta Regionale del Lazio,
Francesco Storace; il Sindaco di Ro-
ma, Walter Veltroni, e il Presidente
della Provincia di Roma, Silvano Mof-
fa, hanno rivolto al Santo Padre
espressioni di saluto e di gratitudine
a nome delle Amministrazioni da loro
guidate.
La Sua figura ha detto l'on. Sto-
race un punto di riferimento cer-
to, una guida sicura non solo per tutti
i cristiani, ma anche per quegli ammi-
nistratori che, come noi, si richiama-
no a precisi valori. Tali valori si
identificano nella difesa della fami-
glia, nella tutela della vita, nella soli-
dariet per i pi bisognosi.
Il Presidente della Giunta Regiona-
le, nell'esprimere poi il comune au-
spicio di un mondo migliore, ha ri-
levato che, al contrario, continuano a
vedersi focolai di guerra ovunque, a
partire dalla Terra Santa. A Natale
del 2000 ha ricordato andammo
a Betlemme, a testimoniare la nostra
vicinanza a popoli che convivono con
la guerra, con la paura. Ora la situa-
zione, in quei luoghi, ancora pi dif-
ficile, perch altro sangue innocente
stato versato, giorno dopo giorno.
Ognuno di noi ha proseguito ha
il dovere di fare qualcosa, affinch la
pace non sia pi solo un sogno, ma
si concretizzi al pi presto. Il Suo
messaggio, in occasione della Gior-
nata mondiale della Pace, ha sot-
tolineato l'on. Storace un contri-
buto forte alla distensione e contiene
parole che tutti dovrebbero tenere
sempre a memoria.
In questo quadro, noi europei
ha affermato dovremmo riflettere
attentamente sulle radici spirituali del
nostro Continente e intendiamo per la
nostra parte sollecitare l'Europa ad
una riflessione pi attenta a conside-
rare il ruolo delle Chiese e la funzio-
ne delle Chiese nella civilt europea
di oggi e di ieri.
L'on. Storace ha poi rilevato che il
2001 sar ricordato soprattutto per gli
attentati dell'11 settembre. Abbiamo
portato ha detto la nostra con-
creta solidariet agli Stati Uniti, cos
duramente colpiti, invitando gli amici
americani a ricordare proprio quanto
detto da Lei, Santit, subito dopo gli
attentati, rivolto a quanti avevano per-
so parenti e amici: In quest'ora di
sofferenza non si lascino sopraffare
dal dolore, dalla disperazione e dalla
vendetta, ma continuino ad avere fe-
de nella vittoria del bene sul male,
della vita sulla morte.
Nel suo indirizzo di saluto, il Sinda-
co di Roma, Walter Veltroni, ha posto
l'accento sul fatto che nella citt di
Roma, tra le pieghe di un diffuso be-
nessere, migliaia di persone vivono
invece in condizioni precarie, molte
persone non hanno una dimora sicu-
ra, troppe famiglie e troppi bambini
hanno pesanti difficolt, molti anziani
devono lottare per far s che la loro
esistenza non venga considerata inu-
tile, quando invece ricchezza di
umanit ed esperienza di vita.
Nel richiamare l'esigenza di un
sempre pi efficace approccio alle di-
verse problematiche che segnano il
tessuto sociale e civile, l'on. Veltroni
ha affermato che noi amministratori
dobbiamo percorrere strade nuove,
che vadano contro tendenze egoisti-
che e superficiali cos forti nello spiri-
to del nostro tempo, che ci aiutino a
difendere e ampliare una tradizione
di solidariet e umanit che fa parte
della storia e dell'identit della nostra
citt.
Insieme all'impegno diretto, quindi,
la pratica concreta di un principio:
Aiutare chi aiuta, rafforzare la rete
dei costruttori di una citt solidale.
Occorre fare ci lavorando insieme.
Insieme al vasto mondo del volonta-
riato e dell'associazionismo. Insieme
alle realt presenti quotidianamente
sul territorio, alle comunit ecclesiali,
alla Comunit di sant'Egidio, alla Ca-
ritas. Questo impegno comune non
pu non coinvolgere le parrocchie ro-
mane, che sono punto di riferimen-
to nella vita di tutti i giorni e in par-
ticolare nei momenti pi difficili di
una comunit, come ha dimostrato
ha ricordato l'on. Veltroni anche la
tragedia di Valmelaina.
Vite, storie di una citt con la quale
il Santo Padre ha un rapporto spe-
ciale.
Una citt, Santit, ha evidenzia-
to il Sindaco di Roma che lei cono-
sce tanto bene al punto di dire, nel
corso del suo straordinario viaggio
tra le parrocchie, di sentirsi ormai
pienamente romano. Lo ha detto
con quella apertura che Roma vuole
sempre cercare di avere, con la ca-
pacit di volgere lo sguardo ovunque
vi sia bisogno di compassione e di
solidariet.
Ha poi preso la parola il Presidente
della Provincia di Roma, Silvano Mof-
fa. In questo momento storico cos
difficile e complesso ha detto la
Sua illuminata parola ci di enorme
conforto e ci indica la strada da per-
correre. Egli ha ricordato che oggi
oltre 630 milioni di persone sul piane-
ta sono costrette a sopravvivere in
condizioni disperate. Negli ultimi tren-
t'anni, poi, le nazioni che rientrano
nella categoria dei Paesi poveri alta-
mente indebitati sono passate da 25
a 49, di cui ben 34 si trovano nella
martoriata Africa. Un neonato su dieci
muore prima di aver compiuto il suo
primo compleanno; circa il 40% dei
bambini sotto i cinque anni grave-
mente sotto peso o malato.
Si tratta di una realt sconvolgen-
te ha sottolineato il Presidente del-
la Provincia contro cui si pi
volte levata la Sua voce, al fine di
sensibilizzare i Paesi pi ricchi e
avanzati.
Come Sua Santit ha pi volte ri-
cordato, ha detto l'on. Moffa
dobbiamo riflettere sul fatto che le
Nazioni ricche diventano sempre pi
opulente mentre i paesi poveri vedo-
no aumentare ogni giorno le difficolt
e gli stenti.
Se non vogliamo offendere ancora
la dignit umana ha affermato
dobbiamo intervenire concretamente
per cancellare la povert e la fame
dalla faccia della Terra. Il Presidente
della Provincia ha poi espresso i
sentimenti della pi devota gratitudi-
ne per il crocifisso benedetto che il
Papa ha voluto donare per il Natale
del 2001 e che, consegnatoci ha
ricordato l'on. Moffa dal Cardinale
Camillo Ruini al termine della Messa
celebrata nella sede dell'amministra-
zione provinciale, si trova ora nel-
l'Aula Consiliare di Palazzo Valenti-
ni.
La Croce del Cristo ha afferma-
to l'on. Moffa non solo il simbolo
di un credo, ma il punto di svolta del-
l'Occidente. Oltre a rappresentare nel
mondo il baluardo dei diritti umani e
della promozione per gli umili, il cro-
cifisso riconosciuto come il simbolo
della tolleranza e del rispetto per
l'essere umano in quanto tale.
Illustri Signori, gentili Si-
gnore!
1.Mi particolarmente
gradito accogliervi, allinizio
del nuovo anno, per il tradi-
zionale scambio di auguri. A
tutti un cordiale e sentito
benvenuto! Questannuale
appuntamento tra i Rappre-
sentanti della citt di Roma,
della sua Provincia, della Re-
gione Lazio e il Successore di
Pietro, oltre che essere un
cortese e gradito incontro,
rappresenta unoccasione
propizia per riaffermare i
vincoli che legano la Chiesa
allUrbe e al territorio circo-
stante.
Saluto con deferenza il
Presidente della Giunta Re-
gionale del Lazio, Onorevole
Francesco Storace, il Sindaco
di Roma, Onorevole Walter
Veltroni, e il Presidente della
Provincia di Roma, Onorevo-
le Silvano Moffa. Li ringrazio
di cuore per le gentili parole
che mi hanno indirizzato a
nome delle Amministrazioni
da loro guidate, illustrando
il lavoro che stanno com-
piendo e i progetti per il fu-
turo. Insieme ad essi saluto i
Presidenti delle rispettive As-
semblee Consiliari, i loro col-
laboratori e tutti i presenti.
2. trascorso un anno
dalla conclusione del Grande
Giubileo. I frutti per di luce
e di grazia di quellevento
spirituale straordinario con-
tinuano a sostenere i creden-
ti, e rappresentano anche per
gli uomini di buona volont
motivo di speranza, nono-
stante lo scenario mondiale
sia segnato da numerosi e
persistenti conflitti. Il pensie-
ro va, in particolare, alla
Terra Santa, a cui Roma
intimamente legata, per do-
mandare a Dio il dono della
pace per i popoli che la abi-
tano. Elevo, al tempo stesso,
fervide preghiere perch pre-
sto si stabiliscano condizioni
di vita degne delluomo in
tutti i Paesi martoriati da
guerre e da varie forme di
violenza.
Occorre proseguire senza
stancarsi nello sforzo di co-
struire una societ solidale e
pacifica, sforzo che attende
lapporto di ciascuno. Tocca,
in primo luogo, a quanti
esercitano compiti istituzio-
nali far appello a ogni possi-
bile risorsa per raggiungere
questobiettivo di progresso e
di pace. Ho appreso con pia-
cere che le vostre Ammini-
strazioni intendono operare
in tal senso, nel desiderio di
contribuire sempre pi effi-
cacemente a cancellare le
cause di malesseri sociali
tuttora presenti. Lattenzione
responsabile ai bisogni dei
meno fortunati, una pi
equa ripartizione delle risor-
se e lintegrazione tra culture
diverse costituiscono le pre-
messe necessarie di un futu-
roarealedimensioneumana.
3.Illustri Signori e gentili
Signore! Ai vostri sforzi la
Chiesa Cattolica non far
mancare in nessun caso la
sua fattiva e amichevole col-
laborazione. Le problemati-
che con le quali dovete quo-
tidianamente misurarvi sono
numerose, articolate e spesso
di ardua soluzione. Il Papa
vi vicino e segue con affetto
il vostro lavoro, rallegrandosi
per i traguardi positivi rag-
giunti.
Tra questi, mi piace anche
qui ricordare i provvedimenti
legislativi, approvati nellan-
no da poco concluso, a favo-
re della famiglia fondata sul
matrimonio, che rappresenta
il fondamentale quadro di ri-
ferimento delle persone e del-
lintera comunit. Confido
che le vostre Amministrazio-
ni continuino a sostenere in
ogni modo la missione delli-
stituto familiare nella socie-
t. Risulta, ad esempio, par-
ticolarmente urgente venire
incontro alle giovani coppie,
perch siano in grado di af-
frontare con serenit il ma-
trimonio e assumere le pro-
prie responsabilit nelledu-
cazione dei figli.
Accanto alla famiglia, la
cura dei bambini, dei ragazzi
e dei giovani non pu non
rappresentare una priorit
per quanti hanno a cuore le
sorti dellumanit. In questo
contesto, sono certo che il ri-
conoscimento della funzione
sociale ed educativa degli
Oratori, oggetto di un oppor-
tuno atto legislativo, incre-
menter la cooperazione tra
la comunit civile e quella
ecclesiale, nellazione forma-
tiva delle future generazioni.
A Roma e nel Lazio diven-
tano poi sempre pi rilevanti
i problemi connessi con lin-
vecchiamento della popola-
zione. Saluto, perci, con fa-
vore gli interventi volti a tu-
telare gli anziani, in partico-
lare quelli costretti a vivere
soli, non facendo mancare
loro almeno i servizi essen-
ziali.
4. stato pocanzi sotto-
lineato che nella nostra Cit-
t, nella Provincia e nella
Regione non poche persone,
purtroppo, versano in condi-
zioni di parziale o totale po-
vert ed emarginazione e
che, tra queste, unalta per-
centuale costituita da im-
migrati. Quanto mai benefi-
che risultano, pertanto, le
iniziative recentemente as-
sunte per venire incontro alle
fasce pi deboli della popola-
zione.
Che si tratti di persone
senza fissa dimora, di anzia-
ni soli, di bambini e famiglie
in pesanti ristrettezze, di gio-
vani in situazioni di disagio,
di immigrati, di disoccupati,
di carcerati, di ammalati ter-
minali o di altre categorie in
difficolt, mai la loro esisten-
za va considerata inutile. Oc-
corre trasformare i problemi,
i tanti problemi della societ,
in risorse per il bene di tutti
grazieallosforzodi ciascuno.
E che dire della cura della
salute, che diviene talora un
serio problema, in modo spe-
ciale per le persone e le fami-
glie meno abbienti? Mi sono
ben note le difficolt che
questo campo presenta, diffi-
colt dovute spesso alla limi-
tatezza delle risorse disponi-
bili. Confido, tuttavia, che
con il concorso attivo e gene-
roso di ogni istituzione inte-
ressata, comprese quelle di
matrice cattolica, si riesca a
fornire alla gente un servizio
sanitario efficiente e rispetto-
so della dignit della perso-
na. Laccordo recentemente
stipulato circa lassistenza
religiosa negli ospedali e nel-
le case di cura contribuir,
nesono certo, a venire incon-
tro a una reale esigenza dei
degenti nei luoghi di cura.
5.I tempi cambiano e
sempre pi complesse si fan-
no le condizioni di vita a
causa delle trasformazioni
radicali, che si succedono a
livello locale, nazionale e in-
ternazionale. Il progresso tec-
nologico, che richiede inces-
santi e costose innovazioni,
inarrestabile e segna il mon-
do moderno globalizzato. Se
giusto assecondare tale pro-
cesso, importante per sal-
vaguardare il rispetto della
persona e il bene comune. A
tal fine, indispensabile la
cooperazione tra le Ammini-
strazioni, le Istituzioni e ogni
altro soggetto sociale. al-
tres importante favorire la
progressiva assunzione di re-
sponsabilit di ogni cittadino
nei confronti dellintera co-
munit, in special modo da
parte dei giovani. Il futuro
va progettato e costruito in-
sieme.
6.Onorevoli Rappresen-
tanti delle Amministrazioni
regionale, provinciale e co-
munale! Ho desiderato riflet-
tere con voi su alcuni aspetti
della vostra quotidiana fati-
ca, da voi stessi evocati.
Mentre vi ringrazio per lat-
tenzione, vi esorto a prose-
guire con solerte impegno nel
servizio alla comunit, quel
servizio che gli stessi cittadi-
ni vi hanno affidato.
Maria Santissima, invoca-
ta in tanti santuari dellUrbe
e del Lazio, sostenga con la
sua materna protezione le
vostre persone e il vostro non
facile lavoro.
Da parte mia invoco sulle
vostre persone e sul vostro
lavoro laiuto di Dio, in pe-
gno del quale vi imparto di
cuore la Benedizione Aposto-
lica, che estendo volentieri
alle vostre famiglie e a quan-
ti vivono e operano a Roma,
nella sua Provincia e in tutto
il Lazio.
Il Santo Padre ricorda i provvedimenti legislativi approvati a favore della famiglia fondata sul matrimonio

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8 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 14-15 Gennaio 2002
.
Pellegrinaggio in Sicilia con le reliquie di s. Gabriele
L'urna contenente le spoglie mortali di
san Gabriele dell'Addolorata compir dal
16 gennaio all'11 febbraio un lungo pelle-
grinaggio in molte delle diocesi della Sici-
lia.
L'iniziativa stata promossa per volon-
t dei religiosi Passionisti dell'isola, con
l'intento di offrire un forte messaggio per
il cammino di santit delle comunit cri-
stiane siciliane e per proporre soprattutto
ai giovani anche in vista della prossi-
ma Giornata Mondiale della Giovent in
programma nel luglio prossimo a Toronto
un esemplare modello di santit da se-
guire. La partenza dal santuario di San
Gabriele (Teramo) prevista per mercole-
d 16 gennaio. L'arrivo in Sicilia previsto
per gioved 17. La prima citt a salutare il
santo sar Acireale. L'urna sar poi ac-
colta dalla comunit passionista di Masca-
lucia il 18 gennaio, dall'Arcivescovo di
Catania Mons. Luigi Bommarito il 19 gen-
naio e dal Cardinale Salvatore De Giorgi,
nella Cattedrale di Palermo, il 20 gennaio.
Le reliquie del santo saranno poi portate
in altre localit. Il 3 febbraio l'urna sar
portata a Messina, nella parrocchia dedi-
cata a san Gabriele, quindi a Capo d'Or-
lando, Cefal, Isnello, Montelepre, Nicosia
e Siracusa. Ultima tappa sar il convento
dei Passionisti di Mascalucia (Catania).
In tutti i luoghi dove arriver l'urna ci
saranno celebrazioni e incontri di preghie-
ra per i giovani. Da Mascaluscia l'urna ri-
partir l'11 febbraio, X Giornata Mondiale
del Malato, alla volta dell'Isola di Ischia,
dove molto diffusa e sentita la devozio-
ne al santo. Qui le reliquie sosteranno fi-
no al 15 febbraio.
L'urna con le spoglie mortali del santo
far ritorno al santuario abruzzese alle
ore 16 di venerd 15 febbraio, al termine
del pellegrinaggio pi lungo compiuto si-
no ad ora.
Un libro di Padre Tarcisio Stramare
Il matrimonio
della Madre di Dio
menti del matrimonio ebraico, che
non cambiano la sostanza: l'incarna-
zione doveva avvenire ed avvenuta
nell'ambito regolare di un matrimo-
nio, e basta. Il richiamo di Stramare
vale soprattutto per quei cristiani che
vengono forniti di testi evangelici tra-
dotti senza rispettare la fedelt e l'au-
tenticit del testo originale e in evi-
dente contraddizione alle traduzioni
gi esistenti nel primo secolo.
Date le particolarit del matrimo-
nio di Maria e Giuseppe anche i teo-
logi medievali si ponevano l'interro-
gativo se quel matrimonio sia stato
vero matrimonio. Stramare risponde
con l'insegnamento di san Tommaso
d'Aquino, che ne ha trattato in modo
esplicito e con chiarezza cristallina:
Il matrimonio tra la Madre di Dio e
san Giuseppe afferma l'Angelico
Dottore fu verissimo, perch en-
trambi acconsentirono all'unione co-
niugale. San Tommaso esclude cos
l'unione sessuale come costitutivo es-
senziale del matrimonio. Del resto
gi gli antichi giuristi romani inse-
gnavano che matrimonium facit
consensus. In altre parole il matri-
monio si realizza con il consenso
espresso senza riserve e senza clauso-
le limitative. A proposito della gene-
razione della prole (donum proles)
san Tommaso dichiara: Quanto alla
seconda perfezione, invece, che di-
pende dagli atti propri del matrimo-
nio, se ci riferiamo all'unione sessua-
le, che genera la prole, quel matri-
monio non fu consumato; quel ma-
trimonio ebbe, tuttavia, anche la se-
conda perfezione per quanto riguar-
da l'educazione della prole.
Perch il matrimonio di Maria e
Giuseppe non venga preso a pretesto
per legittimare altre forme di unioni
familiari, san Tommaso si affrettato
a evidenziarne i fini. Scrive: Si deve
dire di s, perch vi furono i tre beni
del matrimonio: la prole, Dio stesso;
la fedelt, perch non vi fu adulterio;
e il sacramento perch vi fu l'invisibi-
le unione delle anime. San Tomma-
so ripete l'insegnamento di sant'Ago-
stino, ripreso da Giovanni Paolo II
nell'Esortazione apostolica Redem-
ptoris custos. Quando questa fu pre-
sentata alla stampa, qualche teologo
fece confusione tra unione coniugale
e unione sessuale. L'influsso delle
teorie moderne di estrazione raziona-
lista e laicista aveva provocato quella
infelice e inesatta interpretazione.
Non perch sia stata esclusa la
unione sessuale il matrimonio, di
Maria e Giuseppe, non stato dotato
di massimi requisiti. Anche su questo
punto Stramare esplicito: Il matri-
monio di Maria e Giuseppe, destina-
to ad accogliere ed educare Ges,
comportava necessariamente la mas-
sima espressione dell'unione coniuga-
le, ossia il grado supremo del dono
di s. La missione e la dignit di Ma-
ria, tali da esigere che la verginit
dovette risaltare in modo speciale
nella Madre di Dio, richiedevano in-
fatti supposta la necessit del ma-
trimonio per l'onorato inserimento
del Verbo di Dio nella famiglia uma-
na e per il suo riconoscimento come
figlio di Davide che il proposito
di conservare la verginit fosse reci-
proco. Sull'esempio di Maria e Giu-
seppe tanti coniugi cristiani hanno
vissuto il loro matrimonio in castit e
nella totale consacrazione a Dio.
L'ultima considerazione riguarda
la sponsalit. Poich il matrimonio di
Maria e Giuseppe stato vero e pro-
prio matrimonio in loro la sponsalit
rifulge di caratteristiche sublimi. Il
ruolo di entrambi i genitori sul figlio
Ges stato di una esperienza senza
pari e di un eroismo tale da essere
proposti dalla Chiesa a modello di
tutti gli sposi cristiani. Il modello pi
perfetto di derivazione evangelica.
G|N CNC|!!|
Dalla redazione dei Vangeli (primo
secolo) la Chiesa proclama nei suoi
documenti magisteriali e liturgici che
Maria ha avuto come sposo, secondo
la tradizione ebraica, Giuseppe. Tra i
due stato celebrato un vero matri-
monio e non una sua parvenza.
Mutuarlo per figure alternative della
cultura moderna un falso giuridico,
storico e teologico.
La singolarit sta nel fatto che il
matrimonio faceva parte del progetto
dell'Incarnazione del Figlio di Dio, di
Ges. Il quale doveva nascere da una
donna, secondo il processo biologico,
ma non con il concorso di un uomo,
bens come professa la Chiesa ba-
sandosi sulle narrazioni evangeliche
per opera dello Spirito Santo. Le
stesse fonti precisano che Maria era
sposa di Giuseppe e Giuseppe era
sposo di Maria. La precisazione
da completare che lo era a titolo le-
gale, e che inoltre Maria era vergine
prima del parto, lo fu durante il par-
to e dopo il parto. Similmente si af-
ferma di Giuseppe che fu uomo giu-
sto e pertanto anche lui vergine.
Ai non credenti la precisazione po-
trebbe apparire un artificio. Chi
non inquinato di pregiudizi e si la-
scia guidare dalla luce della fede il
fatto della divina maternit e della
verginit, nonch della paternit le-
gale contrassegnata da verginit do-
vr almeno ammettere che possa
rientrare nell'onnipotenza di Dio.
Un insigne giuseppinologo, Tarci-
sio Stramare espone le ragioni bibli-
che e teologiche per comprovare che
il matrimonio di Maria con Giuseppe
possiede tutti i requisiti della legalit
e della sacralit: Il matrimonio della
Madre di Dio. I santi sposi, Verona
2001, Edizioni Stimmatine, pp. 76.
Riferendo l'autorit di Giovanni Pao-
lo II, Stramare ripropone lo stesso
insegnamento del Sommo Pontefice:
Gli evangelisti, pur affermando chia-
ramente che Ges stato concepito
per opera dello Spirito Santo e che
in quel matrimonio stata conserva-
ta la verginit, chiamano Giuseppe
sposo di Maria e Maria sposa di Giu-
seppe.
Due sono le verit sottolineate dal
Papa. La prima concerne il concepi-
mento verginale di Ges, respingen-
do ogni opinione, proposizione, tesi
in contrario; la seconda riguarda la
fisionomia del matrimonio celebrato.
Esso vero e proprio matrimonio se-
condo la prassi giuridica del tempo.
Da questo matrimonio dipende la
paternit di Giuseppe. Una paternit
eccezionale, anzi unica, irripetibile,
quindi dai tratti singolari. Anche al di
fuori della rivelazione biblica esistono
forme legali di paternit. Ma nel caso
di Giuseppe in ordine alla missione
del Figlio di Dio, di Ges che neces-
sitava della figura paterna sia in con-
comitanza della legge sia per salva-
guardare la divina maternit di Ma-
ria.
Che il matrimonio di Maria e Giu-
seppe rientrasse nel progetto dell'in-
carnazione del Figlio di Dio non pu
essere ragionevolmente negato, an-
che se la conferma vada ricercata
nella divina rivelazione. Su questo
punto Stramare chiaro: Il suo fon-
damento biblico, oggi tanto giusta-
mente ricercato, fuori discussione,
data la stretta relazione del matrimo-
nio di Maria e Giuseppe nel mistero
dell'Incarnazione. Gli evangelisti,
Matteo e Luca sono testimoni consa-
pevoli e irrefragabili di questo miste-
ro: Giuseppe non ha generato Ge-
s. Giustamente Stramare annota:
Le traduzioni debbono tener conto
di questo elemento giuridico, essen-
ziale, senza distrarre l'attenzione
divagando sui particolari dei due mo-
Lo sposalizio della Vergine Beato Angelico Museo diocesano di Cortona
Guid la comunit monastica dell'antica abbazia di Santa Maria di Pulsano tra l'XI e il XII secolo
Da Matera al Monte Gargano
la testimonianza di s. Giovanni Eremita
giugno 1139, venne sepolto il corpo di
san Giovanni Abate, archicenobita pulsa-
nense. Ed a questa ieratica figura che
Alberto Cavallini, storico e presidente
del Movimento Cristiani pro Pulsano
di Manfredonia e Monte SantAngelo,
ha dedicato la sua ultima pubblicazione
(Da Matera al Monte Gargano: La vita
di san Giovanni Eremita, lAbb di Pul-
sano, Comunit monastica dellAbbazia
Santa Maria di Pulsano, Agropolis, Man-
fredonia, 2001, pp. 305, euro 20,4). Si
tratta di una pregevole pubblicazione
storica che ripropone il testo originale
della vita dellAbate scritta 800 anni fa
(Vita s. Ioannis Pulsanensis Abbatis)
presumibilmente da un suo discepolo, il
beato Gioele, terzo generale dellOrdine
Pulsanense, noto come biografo con lo
pseudonimo di Anonimo. Il testo con-
tiene la traduzione dal latino della vita,
uno studio critico sulla figura di questo
monaco e il quadro storico del periodo
in cui visse ed oper lAbate di Pulsano.
Il lavoro si apprezza per la rigorosit
scientifica e il rinvio alle fonti storico-
documentali, per limpianto bibliografi-
co oltre che per la comparazione con i
testi dei codici garganico-giordanico e
materano-alessandrino. Buona anche la-
nalisi del contesto storico (XI-XII seco-
lo) in cui si svolta la vicenda di Gio-
vanni da Matera e che costitusce un
tempo molto travagliato per il Mezzo-
giorno dItalia.
Imbattendosi nella vita dellAbate Gar-
ganico il lettore non si trover dinanzi
ad una vera e propria biografia storica.
Difatti, sin dalle prime pagine, emerge
che la motivazione di fondo che spinse
lAnonimo a scrivere non primaria-
mente quella storica quanto quella spiri-
tuale. la preoccupazione delledifica-
zione dei fratelli, degli altri monaci e dei
cristiani, linvito allimitazione, lat-
tenzione al perpetuare linsegnamento
spirituale ed ascetico di san Giovanni ad
armare di penna il discepolo Gioele. La
vita di questo santo Abate non descrit-
ta con il criterio cronologico quanto,
piuttosto, con quello aneddotico; sono i
fioretti, i miracoli e gli avvenimenti
prodigiosi ad essere raccontati e letti du-
rante le lectio monastiche. Lo stile,
daltronde, rispetta quello tipico delle-
poca medioevale. I parallelismi tra Be-
nedetto da Norcia e Giovanni da Mate-
ra, fatti sul prototipo dei Dialoghi di
san Gregorio Magno, confermano gli au-
tentici intendimenti della Vita, intedi-
menti rispondenti pienamente alla rego-
la benedettina che invita i monaci a
guardare ed imitare i santi Padri nel
loro cammino spirituale: Ma scrive
san Benedetto per quelli che hanno
premura di giungere alla perfezione di
questa vita spirituale, esistono gli inse-
gnamenti dei santi Padri, la pratica dei
quali conduce luomo al sommo della
perfezione. E infatti quale pagina o qua-
le parola di autorit divina del Vecchio
o del Nuovo Testamento non una nor-
ma rettissima di vita umana? O quale
opera dei santi Padri cattolici non esorta
a raggiungere, per la via diritta, il no-
stro Creatore? Anche le Conferenze
dei Padri e i Precetti e le Vite di que-
sti come pure la Regola del nostro santo
ta, quindi, come una riuscita sintesi sul-
la figura del fondatore della Congrega-
zione Pulsanese intendendosi per sinte-
si: storia, biografia, aneddoti, spirituali-
t monastica, ascetismo e misticismo.
Lattualit del messaggio di Giovanni da
Matera stata sottolineata nella prefa-
zione firmata dallArcivescovo di Mate-
ra-Irsina, Antonio Ciliberti, che, tra lal-
tro, annota: [...] Ricco soltanto di virt
personali, acquisite nella preghiera e
nella penitenza, il Nostro santo, rinun-
ci ad ogni agiatezza del monastero per
abbracciare la povert reale della apo-
stolica vivendi forma, che sar pi tar-
di cara a san Francesco dAssisi e ai
suoi frati minori. In tal modo perenne-
mente attuale il messaggio di Giovanni
da Matera, ispirato alla radicalit evan-
gelica e conforme allo stile sobrio ed es-
senziale, che richiedono i tempi di tran-
sizione, come fu il suo, agli inizi del se-
condo millennio, ed il nostro, agli inizi
del terzo, per la nuova evangelizzazio-
ne.
FRANCESCO ARMENTI
L'immagine della Madonna della Consolazione nella chiesa del monastero dei cistercensi a Martano
Un centro di riferimento
per la devozione mariana
Martano di Lecce, un piccolo centro
nel Salento orientale dove da sempre re-
gna il culto alla Madre di Dio sotto il
titolo della Consolazione. La devozio-
ne mariana dovuta soprattutto alla
presenza dei Cistercensi, alla loro spiri-
tualit plurisecolare. Si tratta dei Cister-
censi di Casamari.
Alla periferia del paese racconta il
Padre Priore del Convento immerso
nel verde di agrumi e ulivi, sorge il
complesso Monastico, gi convento Al-
cantarino, costruito nel 1686 dove sorge-
va una cappella in onore della Madonna
della Consolazione e alcune celle eremi-
tiche. Ai Frati minori Francescani (1810-
1816 e 1881-1908) sono subentrati i Mo-
naci Cistercensi (1926) che hanno am-
pliato il complesso architettonico e boni-
ficato i terreni circostanti.
Fin qui il Padre Priore. Poi il racconto
come lasciato alle immagini che mo-
stra la chiesa del Monastero, con il suo
pavimento policromo, fatto con maioli-
che decorate con motivi floreali e geo-
metrici. Nelle navate, una centrale e
una laterale, tra i fregi spiccano il Ba-
rocco puro anche se nella semplicit
monastica.
Poi si notano le statue lignee di s. An-
tonio e s. Pasquale Baylon di chiara
scuola francescana; mentre sembrano
parlare di Dio quelle di s. Benedetto e
di s. Bernardo di Chiaravalle realizzate
in cartapesta leccese rispettivamente dal
Manzo (1930) e dalla Ditta Belle e Ro-
mano (1928).
Tutto l'interno della chiesa sembra es-
sere un richiamo alla trascendenza, tra
vasi e fiori, frutti e festoni, cornici e
drappeggi, e con la raffigurazione di An-
geli osannanti tutto scolpito nella ele-
gante lavorazione della pietra leccese.
In questo contesto, contornata da
un'apoteosi di gloria, compare la Vergi-
ne Maria che stringe il Bambino a s; in
un altro dipinto, datato nel '400, la Ver-
gine invece raffigurata nell'atto di of-
frire il Bambino a quanti pregano... in
attesa del Divino.
Anche nel convento tutto traspira san-
tit e arte; con qualcosa in pi che vie-
ne proprio dallo Spirito monastico ci-
stercense e dal loro stile di vita. C' per
esempio memoria della grande compe-
tenza che essi hanno nell'arte degli infu-
si di erbe; non stupisce cos leggere su
una delle antiche arcate che sorreggono
la volta di una stanza come curare l'i-
pertensione... con la Tisana n. 3.
All'esterno del Convento l'attenzione
rapita dal viavai di tanta gente che riem-
pie taniche d'acqua da portare a casa:
si tratta infatti di acqua salutare e puri-
ficante dice quasi sottovoce Padre Rug-
giero.
E in questo contesto assai significa-
tiva interessante una mostra di erbe me-
dicinali proprie del territorio di Marta-
no, dovuta alla perizia di Fra Domenico
Palombi, monaco della Comunit. Non
meno interessante la zona in cui ven-
gono prodotti e venduti liquori fatti pro-
prio con le erbe con antiche ricette risa-
lenti alla tradizione monastica
Completano la struttura monasteriale
di Martano una sala per convegni e in-
contri di studio, di preghiera e di rifles-
sione, aperta a tutti. Accanto c' una
ricchissima biblioteca dove volumi mo-
derni si accomunano a testi antichi e ra-
ri, a manoscritti e altri tesori in perga-
mena.
Nel Convento si respira un'atmosfera
di santit, grazie ai santi monaci che
nella preghiera e nel lavoro hanno tro-
vato con s. Benedetto e non solo Lui, la
strada della Santit. In appunti elegante-
mente stilati l'elenco dei monaci in odo-
re di santit: ...il pio luogo (si legge
nelle vicende storiche del convento degli
anni Venti) nel quale dal 1918 aveva vis-
suto, edificando i fedeli per lo spirito di
preghiera e per il nascondimento di s,
fra Giuseppe Ghezzi, proclamato Vene-
rabile dal regnante Pontefice Giovanni
Paolo II. Alla Santit, i Frati hanno
unito profonda ed efficace cultura stori-
ca e tra questi P. Mauro Cassoni valo-
roso cultore di Studi storici ed etnici
sulla Grazia salentina.
Si contano anche alcune opere di ca-
rattere giuridico, come per esempio
quelle del Comi, e l' istituzione della Pi-
nacoteca-Museo intitolata al pittore galli-
polino Giulio Pagliano (1882-1932). Nelle
sale si ha la possibilit di ammirare ope-
re dei migliori pittori Maestri meridiona-
li dell'ultimo secolo: Toma, Palizzi, Alta-
mura, Casciano, Ciardo, Flora, Chetry,
Serio Pagliano, Palumbo e altri cento.
C' poi una preziosa raccolta di porcel-
lane di Germania e Austria; cristalli di
Boemiaeceramichenapoletane,un cam-
pionario di medaglie devozionali locali e
una raccolta di monete borboniche.
La Pinacoteca viene giustamente rite-
nuta il Fiore all'Occhiello della compo-
nente culturale del monastero, anche se
il momento centrale della vita del mona-
stero, il cuore della comunit e resta
la preghiera. Per capirlo basta essere nel
Monastero quando scoccano le Ore ca-
noniche: allora s che si intuisce il sen-
so ed il valore della vita monastica per
tutta la comunit.
COSIMO LANZO
Lantica chiesa abbaziale di
santa Maria di Pulsano del
Gargano stata riaperta al
culto dopo ingenti lavori di re-
stauro conservativo. Dal 1997,
anno di erezione della comu-
nit monastica birituale (latina
e bizantina) di Pulsano eretta
con decreto episcopale del-
lArcivescovo Vincenzo DAd-
dario, questantica abbazia, ri-
salente allincirca alla fine del
VI secolo, sta rinascendo gra-
zie al ritorno ed alla presenza
dei monaci e alle attivit del
Movimento Cristiani pro Pul-
sano. Rinascita che segue un
lungo periodo di decadenza,
dovuto a cataclismi naturali,
incuria umana, vicissitudini
storiche diverse, saccheggi...
Pulsano da sempre un forte
richiamo della spiritualit
orientale, del monachesimo
ascetico e rigoroso, della san-
tit monastica. Il tempio dedi-
cato alla Semprevergine Ma-
dre di Dio, venne solenne-
mente dedicato il 30 gennaio
1177 da Papa Alessandro III,
pellegrino alla grotta gargani-
ca di san Michele Arcangelo.
In quella occasione lo stesso
Pontefice consacr anche lal-
tare sotto il quale, opportuna-
mente traslato dal monastero
di san Giacomo del Tavoliere
(o di Foggia) dove mor il 20
Padre Basilio, che sono se
non mezzi di virt per i mo-
naci buoni e obbedienti? Per
noi, invece, cattivi e negligen-
ti, tutto ci rossore e vergo-
gna (Regula, LXXIII). Il ta-
glio spirituale de La Vita di
san Giovanni, non mortifica,
per, quello storico sia per i
pregi documentali suddetti
che per la trattazione e lana-
lisi comparata fatta dal Caval-
lini. Sono i fatti stessi a conte-
stualizzare il periodo storico:
la fondazione del protomona-
stero, il fenomeno del mona-
chesimo e particolarmente
quello bizantino, i miracoli, i
fatti prodigiosi attribuiti alle-
remita di Pulsano allindoma-
ni della sua morte, i rapporti
con lautorit civile particolar-
mente con Ruggero II, la fe-
delt e la veridicit delle di-
verse trascrizioni, la compara-
zione dei codici, la disputa
sulla traslazione nella Catte-
drale di Matera delle presunte
spoglie dellAbb garganico
avvenuta nel 1830. Di partico-
lare interesse storico i due ca-
pitoli sul panorama storico (II
e III, pp. 190-214) e quello su:
Linvenzione e la traslazione
delle reliquie di san Giovanni
(pp. 258-275). Il libro di Caval-
lini, edito dalla Comunit mo-
nastica di Pulsano, si presen-

NETTUNO Giovani danneggiano la struttura Escluso il movente razzista
Identificati gli autori dell'assalto
al centro d'alloggio per immigrati
SANIT La procura di Tivoli avvia un'inchiesta
Cibo avariato ai pazienti
di una clinica psichiatrica
Scoperto laboratorio
per confezionare cocaina:
arrestati due somali
COMUNE I soccorsi attivati tramite dei sensori posizionati nelle abitazioni
Un sistema di sicurezza
contro allagamenti e fughe di gas
VOLONTARIATO Coinvolte nell'iniziativa del Campidoglio nove associazioni
Duecento anziani vigileranno
sui parchi e sui giardini della citt
ca senza un permesso amministrativo.
stato scoperto anche un guasto ad un
frigo, che potrebbe aver causato lavaria
delle crocchette.
I Carabinieri hanno a questo proposi-
to prelevato campioni di diversi cibi per
sottoporli ad analisi. Accertamenti an-
che sulla societ che ha fornito le derra-
te alimentari.
Tutti i pazienti ricoverati, compresi i
due pi gravi che erano stati trasferiti
dallospedale di Tivoli al Policlinico Um-
berto I a Roma, sono comunque fuori
pericolo.
Villa Borghese: aperte al pubblico
le scuderie della Polizia
Per garantire la sicurezza domestica
da eventuali fughe di gas od allagamen-
ti, lAcea offrir, a partire dal prossimo
mese, la possibilit di installare allinter-
no delle abitazioni dei moderni rilevatori
in grado di prevenire il pericolo collegati
ad una centrale che potr attivare i soc-
corsi pubblici necessari.
Il nuovo servizio basato su una cen-
tralina di telesoccorso, prodotta dalla
ditta Beghelli, oltre ad un segnalatore di
gas (sia metano che monossido di carbo-
nio), un sensore per le perdite idriche
ed un telecomando per il soccorso an-
che sanitario. Il pacchetto di prodotti,
chiamato famiglia sicura funzioner
con un collegamento 24 ore su 24 e per
tutto lanno, tramite la centrale della
stessa ditta, che smister le chiamate di
soccorso ai Vigili del fuoco, alle aziende
del gas e dellacqua ed anche ai centri
sanitari.
Laccordo tra lazienda capitolina e la
ditta che produce sistemi di sicurezza
stato illustrato sabato, nel corso di una
conferenza stampa svoltasi in Campido-
glio, alla presenza tra gli altri del Sinda-
co Walter Veltroni, del presidente del-
lAcea, Fulvio Vento, dellamministrato-
re delegato, Paolo Cuccia, e del presi-
dente del gruppo Beghelli, Gian Pietro
Beghelli.
Nelle prossime settimane partir la
campagna informativa tra gli utenti e da
febbraio inizieranno le installazioni al-
linterno dei nuclei familiari che decide-
ranno di dotarsi del kit di prodotti. Per
lutilizzo del sistema comunque sar ne-
cessario pagare un canone mensile pari
a 7,70 euro (circa 15.000 lire), dopo i
primi 30 giorni di funzionamento gratis,
scaduti i quali le utenze potranno deci-
dere di restituire il pacchetto oppure di
estenderne luso. Il contratto di utilizzo
ha una durata quinquennale con succes-
sivo sconto del canone in caso di rin-
novo.
In caso di allarme per fughe di gas od
allagamenti, la centrale di soccorso
provveder ad avvertire i numeri telefo-
nici indicati dallutente e, se necessario,
anche quelli dei servizi pubblici costan-
temente in contatto. I sensori posti a pa-
rete e sul pavimento emettono tra laltro
un segnale sonoro ad alta intensit e so-
no provvisti di led rossi lampeggianti in
grado di manifestare il pericolo istanta-
neamente. Il gas metano usato per cal-
daie e piani cottura ed il monossido di
carbonio prodotto anche per il non cor-
retto funzionamento di canne fumarie,
costituiscono infatti agenti in grado di
provocare danni letali.
opportuno dotare la citt di un se-
rio programma di prevenzione contro i
pericoli che si annidano allinterno delle
mura domestiche ha sottolineato il
Sindaco . Questa dunque una inizia-
tiva volta ad estendere le capacit di ga-
rantire la sicurezza ai cittadini.
Il sistema offre altres la funzione sal-
vavita, utile soprattutto per le persone
anziane, che assicura una assistenza sa-
nitaria rapida, tramite sempre la centra-
le e gli operatori che sui vari monitor
possono visualizzare la localit da cui
arriva la chiamata di emergenza ed avvi-
sare cos il primo pronto soccorso medi-
co di zona.
Fulvio Vento, presidente dell'Acea, ha
detto che stata scelta Beghelli perch
azienda leader del settore e d le ga-
ranzie che lAcea pretende. A Roma ci
si aspetta unadesione del 50 per cento
delle famiglie.
Sempre in collaborazione con lAcea
poi in corso di definizione il programma
di controllo delle circa 200.000 caldaie
installate allinterno delle abitazioni. La
fase di verifica sar effettuata nel corso
dellanno da apposite squadre di tecnici
dellazienda che si recheranno a domici-
lio per visionare i sistemi di riscalda-
mento e di produzione dell' acqua
calda.
LAcea, inoltre, ha istituito da tempo
un numero telefonico verde 800130331
al quale si possono rivolgere i cittadini
che intendono usufruire dellassistenza
qualificata di operai specializzati per ef-
fettuare lavori o riparazioni domestiche.
Il servizio offerto dalla societ Noi Voi
in collaborazione con le associazioni di
categoria Assistal, CNA, Federlazio,
Upla-Confartigianato, si basa su una
card fornita allutente, mediante la qua-
le possono essere chiamati, ad esempio
idraulici, elettricisti o fabbri, che ricono-
scibili da un apposito tesserino ed abbi-
gliamento, sono in grado di svolgere il
lavoro anche in tempi differenziati in
base alla tipologia dellintervento.
ALESSANDRO TRENTIN
I parchi della Capitale avranno le sen-
tinelle. Duecento anziani, muniti di pa-
letta e telefono cellulare e riconoscibili
dai giacconi identificativi gialli, vigile-
ranno nei giardini della citt. Liniziativa
del Comune di Roma, denominata Sen-
tinelle dei parchi, coinvolge il mondo
del volontariato e affida a nove associa-
zioni (Auser, Antea, Ada, Arvuc, coordi-
namento cittadino dei centri anziani,
SantIgnazio, Volontari vigilanza musei
e ambiente, associazione Vola) compiti
di tutela e assistenza dei cittadini e la
prevenzione di atti vandalici contro pan-
chine, lampioni, fontanelle, altalene e
scivoli.
Il progetto, che si inserisce nel pro-
gramma un amico per la citt stato
presentato sabato dal Sindaco Veltroni e
dagli assessori alle Politiche sociali Raf-
faella Milano e allAmbiente Dario Espo-
sito. Allincontro ha partecipato anche
una delegazione di Sentinelle del Comu-
ne di Torino, guidata dallassessore al
Verde urbano Roberto Tricarico, con il
quale stato concordato anche uno
scambio di esperienze e di volontari.
In un primo periodo ha spiegato
Milano la presenza sar limitata ai
week-end e coinvolger solo le ville
maggiori della citt. In questa stagione
inoltre fa freddo e i parchi sono meno
frequentati. Si inizier da Villa Borghe-
se, Villa Pamphilii, Villa Ada, Villa Gor-
diani e Villa De Sanctis, ma in primave-
ra, ha assicurato lassessore, tutti i par-
chi avranno le proprie sentinelle alle
quali il Comune sta pensando di fornire
anche biciclette. Lassessore Milano ha
concluso aggiungendo che il cellulare
servir a contattare una specifica sala
operativa dellassessorato in grado di at-
tivare gli interventi delle forze dellordi-
ne, dei vigili urbani, del 118, dellAma e
del Servizio Giardini.
I loro compiti consisteranno in assi-
stenza delle persone (assistenza a disabi-
li, agli anziani, ai bambini e attivit di
primo soccorso); tutela e vigilanza am-
bientale (salvaguardia ambientale, se-
gnalazione danni e prevenzione atti di
vandalismo); monitoraggio del decoro e
dellarredo urbano; informazione e
orientamento logistico, culturale e am-
bientale; controllo degli attraversamenti
pedonali.
Veltroni si rivolto agli anziani con
particolare attenzione elogiando la loro
attivit di volontariato che ci aiuter a
migliorare la qualit della vita. Si tratta
di un matrimonio di solidariet che aiu-
ta Roma ad essere sempre pi una co-
munit e i volontari a sentirsi partecipi
della vita pubblica.
Con questa iniziativa si rafforza la
presenza degli anziani nel mondo del
volontariato e soprattutto la volont da
parte del Comune di inserirli nei proget-
ti sociali di cui ha bisogno la Capitale e
di cui tanto si fatto sino ad ora; gli an-
ziani, infatti, erano gi stati coinvolti
nella cura della citt durante il Giubileo
e pi recentemente, nel servizio di vigi-
lanza davanti a 132 scuole. Davanti alle
materne ed elementari della citt sono
infatti presenti ogni giorno i 1000 anzia-
ni che partecipano alliniziativa di volon-
tariato civico davanti alle scuole; anche
la Caritas Diocesana sostiene liniziativa
promuovendo ladesione dei volontari
presso le parrocchie della citt. Queste
attivit consentono di mettere al servizio
della collettivit la esperienza e il senso
di civilt che loro possono offrire. Prin-
cipale ruolo che essi possono avere in-
fatti quello di ricordare ai cittadini le-
ducazione civica che ultimamente i ro-
mani sembrano aver perduto. I controlli
che le Sentinelle effettueranno saranno
loccasione di avere un rapporto diretto
con i frequentatori dei parchi per aiutar-
li a rispettare le regole in armonia con
lambiente senza sporcare e senza rovi-
nare questo bene a disposizione di tutti
spesso preso di mira.
Gli anziani saranno un anello di con-
giunzione tra lAmministrazione e i cit-
tadini. Non sar una operazione di con-
trollo ma soprattutto di aiuto per gli
utenti del verde pubblico ha detto
Esposito, e quindi anche di informazio-
ne, orientamento e controllo degli attra-
versamenti pedonali e assistenza a disa-
bili e anziani.
Veltroni ha proseguito insistendo sul
fatto che deve proseguire la campagna
civica diretta a aiutare i cittadini a sen-
tirsi pi cittadini e in questa funzione
gli anziani possono sostituire i vigili nei
parchi come gi avvenuto davanti alle
scuole.
Il progetto stato gi avviato per le
prime cinque grandi ville romane e lin-
tenzione di estendere il servizio a tutti
gli altri parchi entro la prossima prima-
vera.
STEFANO REPOSSI
Il Tar del Lazio ha bloccato
lattivazione di un deposito di
combustibile da rifiuti (Cdr) previ-
sto dalla Regione Lazio nellarea
della discarica di via Valle Caia, a
Pomezia. Canta vittoria il Comita-
to antidiscarica, che si era costi-
tuito in giudizio insieme al Comu-
ne di Pomezia per chiedere lan-
nullamento dellordinanza n. 25
del 9 agosto 2001 con cui lasses-
sore regionale allambiente Marco
Verzaschi aveva disposto lattiva-
zione del deposito, avvalendosi di
una normativa sullemergenza ri-
fiuti per il Giubileo.
Rifiuti: il Tar
blocca un deposito
a Pomezia
A s.Andrea delle Fratte
festa della Madonna
del Miracolo
Gioved 17 alle ore 17, nella
Basilica di s. Andrea delle Frat-
te comincer il triduo di prepa-
razione al centosessantesimo
anniversario dell'apparizione
della Vergine, che prevede la
recita del Rosario, litanie e la
celebrazione della Santa Mes-
sa. Domenica 20 il miracolo
verr commemorato, alle 11.30
con una liturgia per l'unione dei
cristiani e con la Messa solen-
ne alle ore 12.15 e 18.
Confraternite: incontro
dei delegati diocesani
Delegati regionali, primiceri e
priori delle Confraternite del La-
zio si ritroveranno sabato 19,
alle 15.30, al Seminario Maggio-
re, per il primo incontro regio-
nale.
Il programma
della Quaresima
di carit 2002
Sar presentato gioved 31,
alle 17.30, nell'Aula Magna del-
l'Universit lateranense, il ma-
teriale predisposto dalla Caritas
diocesana per l'animazione co-
munitaria della Quaresima e
della Settimana della carit.
Presieder l'Arcivescovo Vice-
gerente Cesare Nosiglia.
Incontro del Meic
a s. Ivo alla Sapienza
Si inaugura sabato 19, a s.
Ivo alla Sapienza, il ciclo di 4
incontri settimanali sulle Regole
di san Benedetto, a cura del
gruppo romano del Meic. Il pri-
mo incontro di terr alle 16.30.
Oltre cento richieste giunte
al Centro comunale per l'affido
PAGINA
9 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 14-15 Gennaio 2002
A |MA
o curo c| p. |oonorco Sop|onzo. |.C.|.
15 GENNAIO 2002
Marted della I settimana
del tempo ordinario - Feria
(verde)
Messa a scelta
Lezionario: 1 Sam 1, 9-20;
Salmo: 1 Sam 2; Mc 1, 21-28
Liturgia delle Ore: Mart. I
sett. - Ufficio della feria
Non Cristo
l'amico supremo
e insieme l'educatore
di ogni autentica
amicizia?
(Novo Millennio
ineunte, 9)
RADIO
VATICANA
OM: 1530 kHz - 196 metri
(Per la zona di Roma
anche Onda Media 527 kHz
e FM 93.3 e 105 MHz)
OC: nelle bande 49, 31, 25 e 19 metri
MARTED 15 GENNAIO
00.10: Studio A (stereo): Con voi
nella notte
7.20-15.30-17.30-23-24: Orizzonti
cristiani
7.30: Santa Messa in latino
8-12-14-15-16-18-21-23.30: Radio-
giornale in italiano, spagnolo,
portoghese, francese, inglese,
tedesco e polacco
16.30: Cronache musicali di An-
drea Fasano
17: Liturgia delle Ore: celebra-
zione dei Vespri
20.20: Programma tedesco: P.
Eberhard v. Gemmingen SJ Der
Islam: Geschichte, Wesen und
Weltbedeutung
20.40: Recita del Santo Rosario
21.30: Programma francese:
L'Eglise en Amrique
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
I Carabinieri hanno identificato un ragazzo di 18 anni e cin-
que minorenni che sabato pomeriggio hanno partecipato al-
lassalto al centro di accoglienza per giovani immigrati di Net-
tuno e hanno raccolto elementi per individuarne altri 21. I ra-
gazzi del gruppo verranno denunciati alla Procura presso il
Tribunale di Velletri e alla Procura presso il Tribunale per i
Minorenni di Roma per danneggiamento aggravato, porto ille-
gale di oggetti atti a offendere, percosse, lesioni e false dichia-
razioni rese alla polizia giudiziaria.
Gli investigatori della Compagnia di Anzio ribadiscono che
alla luce delle risultanze investigative, si esclude qualsiasi ra-
gione politica o razzista alla base del gesto. L'assalto, spiega-
no, stato organizzato da una trentina di giovani di Nettuno
per dare una lezione agli albanesi ospiti del centro con i
quali cerano stati litigi per presunti furti, minacce e fastidi a
giovani donne della cittadina.
Nel frattempo, in via Corallo, dove si trova il centro di ac-
coglienza tornata la calma. I Carabinieri sono tornati dome-
nica per sequestrare spranghe, bastoni e pietre usate nellas-
salto. Si parla di un gruppo di aggressori composto di circa 25
persone, ma molti testimoni oculari dicono che i giovani era-
no di pi, tra i 40 e i 50. Gli operatori del Centro Corallo,
forse perch lallarme per la situazione ha ingigantito la loro
percezione dellentit del gruppo, ritengono che si trattasse di
circa 80 persone, fra minorenni e giovani fino a 20-25 anni.
Vari i danni procurati, in particolare vetri in frantumi alle fi-
nestre e al portone dingresso.
A Nettuno la notizia ha fatto scalpore e molti, a partire dal
Sindaco, si sono affrettati a sottolineare che la popolazione
non razzista, che questo episodio non ha caratteristiche raz-
ziali, anche se innegabile che qualcuno degli aggressori
avrebbe gridato anche frasi razziste. Cose che i giovani sen-
tono dire ha commentato un operatore sociale e che
purtroppo sono entrate a fare parte del loro linguaggio. Ma
non credo che ci fossero premeditazioni a sfondo razziale in
questo gesto, che comunque grave. I giovani ospiti del cen-
tro di accoglienza, viene sottolineato, sono abbastanza integra-
ti nella vita locale. I Carabinieri hanno ascoltato i giovani im-
migrati per capire quale episodio abbia scatenato la reazione.
Ventidue delle 57 persone ricoverate
in una clinica psichiatrica a Tivoli, vici-
no Roma, sono state colpite da una so-
spetta intossicazione alimentare, due in
maniera grave. I pazienti si sono sentiti
male la notte fra venerd e sabato nella
casa di cura Colle Cesarano e sabato
mattina sono stati accompagnati al
pronto soccorso dellospedale di Tivoli.
Per due di loro, vista la gravit della si-
tuazione, stato necessario il trasferi-
mento nel policlinico Umberto I a
Roma.
I pazienti della clinica Colle Cesarano
si sono sentiti male allimprovviso. Nella
clinica, dove sono stati curati i 16 pa-
zienti meno gravi, per ora nessuno di-
sponibile a dare chiarimenti sullaccadu-
to. Silenzio anche nel pronto soccorso
di Tivoli dove i medici ancora stanno fa-
cendo altri accertamenti. A causare lin-
tossicazione, secondo le prime risultanze
dei carabinieri della compagnia di Tivo-
li, sarebbe stato del cibo mangiato a ce-
na dai pazienti. Il cibo era stato fornito
da un servizio catering che dal primo
gennaio serve derrate alimentari alla cli-
nica.
La Procura di Tivoli ha aperto unin-
chiesta. Finora, nellindagine subito av-
viata dai Carabinieri della compagnia di
Tivoli, comandata dal capitano Giuliano
Palozzo, sono emersi due elementi: a
causare il malore potrebbero essere sta-
te crocchette di patate, contenute in un
sacchetto, servite come contorno al pol-
lo arrosto, consumate venerd a cena e
che a cucinarle stata la societ che dal
1 gennaio gestisce la mensa della clini-
Un laboratorio per il confezionamento
di dosi di cocaina era stato allestito in
una baracca, ricavata in un sottopassag-
gio pedonale della via Cristoforo Colom-
bo. Lo hanno scoperto, domenica, i Ca-
rabinieri che hanno arrestato due immi-
grati somali di 32 e 22 anni, per deten-
zione e spaccio di stupefacenti e per re-
sistenza a pubblico ufficiale. Quando i
carabinieri sono entrati nella baracca,
uno dei due spacciatori ha ingoiato due
ovuli contenenti cocaina che aveva ap-
pena finito di confezionare. I due hanno
tentato di reagire e sottrarsi allarresto.
Allinterno della baracca i carabinieri
hanno sequestrato altre dosi. Il somalo
che aveva ingerito la cocaina stato sot-
toposto ad una radiografia in ospedale:
oltre agli ovuli, nellintestino, aveva an-
che un involucro contenente unaltra so-
stanza, che verr sottoposta ad analisi.
Una terza persona stata arrestata a
Paliano, nel Frusinate. Si tratta di Gio-
vanni Campoli, 20 anni, sorpreso dai
Carabinieri mentre spacciava hascisc a
due minorenni. Lautovettura del giova-
ne arrestato e la droga sono state seque-
strate. Campoli stato portato nel car-
cere di Frosinone.
Anche unassociazione di non vedenti
ha visitato domenica, il distaccamento
del reparto a cavallo della Polizia, a Vil-
la Umberto, nel Parco dei Daini a Villa
Borghese. Con lapertura al pubblico del
distaccamento, la polizia intende incenti-
vare il contatto con i cittadini, avvicina-
re le istituzioni alla gente comune, far
conoscere le attivit svolte e dare consi-
gli utili ad adulti e bambini su come
trattare i cavalli.
Il reparto, che prende le origini dai
Militi a cavallo istituiti da Giuseppe Ga-
ribaldi nel 1860 allepoca dello sbarco in
Sicilia, aperto al pubblico dal luned al
venerd dalle 10 alle 13; il sabato e la
domenica dalle 10 alle 17. Per i cittadini
ci sar la possibilit di conoscere le atti-
vit svolte dal reparto e di entrare a
contatto con il mondo dei cavalli: gli
agenti spiegheranno come montare, co-
me dar da mangiare e come curare un
cavallo. Liniziativa rientra nel progetto
Parchi sicuri lanciato un anno fa dal
capo della Polizia, Gianni De Gennaro,
che prevede un pattugliamento da parte
di agenti a cavallo, delle aree verdi ita-
liane proprio per garantire una maggior
sicurezza ai fruitori dei parchi. Nella ca-
pitale lorganico composto da 272 ef-
fettivi, 14 agenti ausiliari e 190 cavalli.
Sono state oltre cento le richieste di
informazioni giunte al Centro comunale
per l'affido, l'adozione ed il sostegno a
distanza Pollicino, inaugurato lo scor-
so 2 gennaio.
In cinque giorni di attivit, ed ancora
prima dell'avvio della campagna pubbli-
citaria preparata dal Campidoglio, molti
cittadini hanno contattato il centro per
chiedere informazioni, consiglio e indi-
cazioni sulle procedure per accogliere o
sostenere un bambino.
Per far fronte al numero crescente di
chiamate in arrivo anche in vista del-
la prossima campagna di comunicazione
gi stata attivata una ulteriore linea
telefonica presso il Centro, oltre ad una
linea fax dedicata.
Il Centro un servizio del Comune
per i bambini in difficolt. Nasce dall'e-
sigenza di offrire a tutti i cittadini roma-
ni che vogliono mettersi a disposizione
dei minori in stato di bisogno un punto
di riferimento in grado di fornire orien-
tamento e informazione sulle diverse op-
portunit esistenti in citt (affidamento,
adozione e sostegno a distanza). Si rivol-
ge, quindi, fondamentalmente ai cittadi-
ni e alle famiglie che intendono intra-
prendere la strada dell'affido, dell'ado-
zione e del sostegno a distanza, ma vuo-
le essere al tempo stesso anche un luogo
di incontro, confronto e approfondimen-
to sia per gli operatori che operano in
questi ambiti specifici (psicologici e assi-
stenti sociali dei Municipi e delle azien-
de sanitarie che lavorano insieme nei
gruppi di lavoro integrati) sia per altri
operatori ad esempio gli insegnanti che
si trovano spesso ad affrontare proble-
matiche con bambini in affidamento o
adozione.
Il Centro, inoltre, vuole promuovere
una nuova cultura dell'accoglienza,
coordinando tutte le iniziative che in
questo ambito emergono dal territorio,
dal mondo del volontariato e da altre
realt sociali e vuole sostenere attivit
socio culturali per favorire l'integrazione
dei bambini stranieri.
In questo primo periodo le richieste si
sono distribuite: il 65% hanno riguarda-
to l'adozione nazionale ed internaziona-
le; il 30,5% ha contattato il centro ri-
chiedendo informazioni sull'affido fami-
liare; il restante 4% delle persone che
hanno contattato il servizio ha richiesto
informazioni circa il sostegno a distanza
e le modalit per poterlo effettuare.

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10 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 14-15 Gennaio 2002
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o GIUSTIZIA: CONFLITTO INCANDESCENTE Laper-
tura dellanno giudiziario 2002, anzich essere occa-
sione di un rasserenamento del clima come
avrebbe potuto e come sembrava promettere con
l'equilibrato e sobrio intervento inaugurale del pg
della Cassazione Favara ha invece portato un pe-
ricoloso conflitto istituzionale a livelli forse mai rag-
giunti prima d'ora.
I NODI AL CDA DELL'ALITALIA Esuberi del perso-
nale e finanziamenti sono gli argomenti del Consi-
glio d'amministrazione che si riunisce oggi. Resta
solo da decidere, con i sindacati, l'utilizzo degli am-
mortizzatori sociali. I sindacati comunque conferma-
no lo sciopero per venerd prossimo.
INQUINAMENTO ELEVATO IN LOMBARDIA L'A-
genzia regionale per la protezione dell'ambiente ha
confermato luned mattina che, nonostante il blocco
del traffico di domenica, a Milano le concentrazioni
di polveri sottili sono al di sopra del livello di allar-
me. A Cremona il sindaco ha disposto un blocco ad
oltranza dalle 8 alle 20.
TRAGICA CADUTA DAL MOTORINO Un tredicen-
ne deceduto dopo essere caduto dal ciclomotore
per cause in corso di accertamento a Poggiomari-
no (Napoli). La Procura di Nola indaga per accertare
se il tragico episodio sia avvenuta nel corso di una
gara.
|o
s|luoz|ono
po||l|co
Lapertura dellanno giudiziario 2002,
anzich essere occasione di un rassere-
namento del clima come avrebbe po-
tuto e come sembrava promettere con
l'equilibrato e sobrio intervento inaugu-
rale del pg della Cassazione Favara
ha invece portato un pericoloso conflitto
istituzionale a livelli forse mai raggiunti
prima d'ora. L'atmosfera gi gravida di
polemiche e di veleni per il processo mi-
lanese Sme, si fatta incandescente do-
po le relazioni di alcuni pg, la plateale
protesta di magistrati presentatisi alle
cerimonie inaugurali in toga nera e le
contestazioni di esponenti politici, parla-
mentari e di Governo.
Sconcertati, i cittadini italiani sono
costretti cos ad assistere ad un'allar-
mante contrapposizione tra potere giudi-
ziario, legislativo e persino esecutivo, la
cui gravit ormai evidente a tutti.
Non certo con il muro contro mu-
ro e con la violenza verbale che si pu
ristabilire quell'armonia tra poteri dello
Stato indispensabile ad ogni democrazia
compiuta. E tutto questo rischia di mol-
tiplicare gli ostacoli sulla via di ogni ten-
tativo di dialogo costruttivo, vanificando
gli inviti, anche i pi alti e autorevoli, a
una ricomposizione.
A toccare l'apice di quelli che espo-
nenti del Csm e dell'Associazione nazio-
nale magistrati hanno definito eccessi
polemici stato, anche detta di suoi
stessi colleghi, l'ex capo del pool mani
pulite e oggi pg di Milano.
Pi che una relazione sull'amministra-
zione della giustizia nel suo distretto,
l'intervento risuonato come una chia-
mata (rivolta ai magistrati ma anche e
soprattutto ai cittadini) a resistere co-
me sul Piave non solo a una serie di at-
ti da lui ritenuti attacchi al potere giudi-
ziario compreso un ritiro delle scor-
te ai pm che indagano sul Capo del
Governo ma anche contro il rischio
di naufragio della coscienza civica. In-
somma, una sorta di appello dal tono e
dal contenuto prettamente politici.
Il centro destra compatto, dal Vice-
premier Fini al forzista Schifani, hanno
accusato senza mezzi termini i giudici di
Milano di insurrezione. La replica del
centro sinistra, con il segretario dei Ds,
Fassino, un'accusa al Governo di gol-
pismo nei confronti dei magistrati.
E se, secondo Fini, il dialogo saggia-
mente auspicato dal Capo dello Stato
ormai difficile se non impossibile, il
Presidente della Camera, Casini, ha
chiesto che si siedano in panchina i
professionisti dellinvettiva, da qualun-
que parte essi provengano, perch ne
abbiamo gi un campione davvero ec-
cessivo. Linvito riguarda tutti ma ap-
pare chiaro il riferimento al pg milane-
se. Casini infatti, pur difendendo il dirit-
to dei giudici a criticare le proposte del-
la maggioranza, ha aggiunto: Se c un
modo per passare dalla parte del torto,
anche potendo sollevare legittime argo-
mentazioni, questo certamente il caso
di Milano. E ha sottolineato lamarez-
za perch dopo le parole costruttive
di Favara, stato ignorato linvito al
dialogo del Capo dello Stato.
Purtroppo, di dialogo si parla solo per
constatarne l'affossamento. La Casa del-
le libert fa suo il giudizio dell'ex presi-
dente della Consulta, Caianiello sulla
sortita di Borrelli (un atto insurreziona-
le), sottolineando che semmai la linea
del Piave la linea della democrazia,
che va difesa da chi vuol sovvertire le
decisioni del popolo sovrano utilizzando
la toga che indossa.
Intanto alcuni esponenti dell'Ulivo
hanno chiesto le dimissioni del Guarda-
sigilli, Castelli. E il ministro dellInterno,
Scajola, dopo le affermazioni gravissi-
me del pg milanese sulla questione del-
le scorte ai magistrati, ha dato mandato
ai legali perch procedano per tutelare
lonore e la credibilit delle istituzioni.
Tragedie sul lavoro a Carrara e a Cosenza
ROMA Un cavatore di 40 anni, Gianfranco Andreani, morto luned a
Carrara, schiacciato da un blocco di marmo. Lincidente avvenuto allin-
terno di una galleria della cava Tonini, nel bacino di Fantiscritti. Luomo,
che era impegnato nelle operazioni di distacco di un blocco di marmo, in-
sieme ad altri due operai, vantava oltre 20 anni di esperienza e lascia mo-
glie e tre figli di 7, 8 e 15 anni. In Calabria, un operaio, P.D., di 30 anni, di
Trenta, morto in un incidente sul lavoro accaduto sempre luned a Cosen-
za nel cantiere allestito per i lavori di ampliamento dellUniversit della Ca-
labria. P.D., dipendente di una ditta di impianti elettrici, precipitato dallul-
timo piano delledificio con un volo di oltre dieci metri.
Esplode bombola di gas: vittima una centenaria
BENEVENTO Un'anziana donna morta in seguito al crollo del tetto e
del solaio della sua abitazione, causata dallo scoppio di una bombola di
gas. La vittima, Rosa Palmieri, 98 anni, di Morcone, abitava in una contrada
del paese sannita, insieme con il figlio. Luned, un incendio si sviluppato
dal camino e, in breve tempo, si propogato in diverse parti dellabitazione
facendo esplodere la bombola di gas della cucina. Al momento dellesplo-
sione la donna era sola in casa.
Catturato un pericoloso latitante mafioso
PALERMO Arrestato luned dai Carabinieri il latitante Giuseppe Vallelun-
ga, 50 anni, inserito nellelenco dei 500 ricercati pi pericolosi dItalia. Val-
lelunga accusato di fare parte della cosca mafiosa di Carini e di avere
gestito il racket delle estorsioni dei commercianti e imprenditori alla perife-
ria di Palermo. La sua latitanza era iniziata nel luglio del 1998. I carabinieri
lo hanno arrestato nellabitazione dei suoi familiari a Villagrazia di Carini,
un paese a pochi chilometri dal capoluogo.
Operazione antidroga nel Tarantino
TARANTO Circa 200 carabinieri sono al lavoro in queste ore nel Taran-
tino per eseguire l'arresto di 27 persone che avrebbero egemonizzato i traf-
fici di eroina, cocaina e hascisc nei comuni del versante orientale della pro-
vincia ionica. Gli indagati sono considerati dagli investigatori elementi di ri-
lievo nel traffico di droghe nel Tarantino.
ALITALIA Mentre si conferma lo sciopero venerd
Nodo da sciogliere:
la sorte degli esuberi
Tredicenne muore
in seguito alla caduta
dal motorino:
indagini
della Procura di Nola
INQUINAMENTO Cremona: divieto ad oltranza
Lombardia ancora
a rischio dopo il blocco
ROMA, 14.
in un clima di grande incertezza
che cade oggi pomeriggio la riunione
del Consiglio di amministrazione di Ali-
talia, a tre giorni di distanza da un nuo-
vo blocco della circolazione aerea, con
lo sciopero proclamato dai sindacati per
venerd 18. Allamministratore delegato
della compagnia, Francesco Mengozzi,
non resta altro che ufficializzare lavvio
delle procedure per la ristrutturazione
delle aziende in crisi ed affrontare quin-
di in concreto la questione esuberi, 2500
addetti secondo il piano industriale
2002-2003, oltre il doppio secondo i sin-
dacati. Una volta ottenuto il placet da
parte dei consiglieri (ma il parere con-
sensuale del CdA non vincolante)
azienda e parti sociali avranno circa due
mesi di tempo per trovare un accordo
sugli ammortizzatori sociali; probabil-
mente si punter allimpiego di contratti
di solidariet in alternativa alle altre due
strade possibili: licenziamento o taglio
generalizzato delle retribuzioni.
Dopo aver contestato punto per punto
un piano di esclusivo carattere finanzia-
rio, che punta solo al taglio del costo
del lavoro, gli stessi sindacati giudicano
la soluzione dei contratti di solidariet
come la meno dolorosa. chiara tutta-
via lintenzione di una verifica comparto
per comparto sulle eccedenze di perso-
nale, viste le varie centinaia di assunzio-
ni effettuate in pi settori negli ultimi
mesi: solo tra gli assistenti di volo, riferi-
scono fonti sindacali, i contratti a tempo
sono stati almeno duecento.
La convocazione richiesta dai sindaca-
ti e attesa gi alla fine della scorsa setti-
mana non arrivata e sul fronte finan-
ziario le preoccupazioni si intensificano
di fronte alla possibile riduzione delle di-
sponibilit pubbliche per gli aiuti al
comparto, autorizzati da Bruxelles. Dal-
le casse pubbliche potrebbero uscire
non pi di 100 miliardi, invece dei 230
preventivati.
Confermato intanto lo sciopero degli
addetti del trasporto aereo per venerd
prossimo. In forse la richiesta di ridurre
il blocco da 8 a 4 ore.
AOSTA, 14.
I test di sicurezza per la riaper-
tura del traforo del Monte Bianco
avranno luogo tra fine gennaio e
inizio febbraio e dureranno 10
giorni. I principali riguardano lu-
scita del fumo, lazione dei servizi
di sicurezza in presenza di un in-
cendio e levacuazione di massa
di 200 persone. Soltanto quando
tutto sar giudicato sufficiente da
un comitato di sicurezza, il tunnel
potr essere riaperto al traffico. Si
parla gi del mese di febbraio.
Tunnel del Bianco:
a fine mese
i test di sicurezza
NAPOLI, 14.
Indagini sono in corso dal parte della
Polizia e della Procura di Nola per ac-
certare le modalit della tragica caduta
dal motorino di un tredicenne, Pasquale
A., avvenuta domenica sera a Poggioma-
rino (Napoli). Il ragazzo stato soccor-
so e trasportato quasi subito all'ospedale
di Nola ma purtroppo i medici non han-
no potuto fare altro che constatarne il
decesso.
Nell'incidente, che avvenuto in una
strada periferica di Poggiomarino, non
sembra siano rimasti coinvolti altri vei-
coli o persone. Ma gli inquirenti stanno
comunque cercando di accertare rife-
risce l'Ansa se il ragazzo stesse parte-
cipando ad una gara con i ciclomotori
insieme ad altri giovani e, nel caso, se
essa fosse stata organizzata da qualcuno
a fini di lucro.
Gli esami autoptici sul corpo dell'ado-
lescente, i cui risultati sono attesi per
oggi, sono stati disposti dalla Procura di
Nola, che sta appunto indagando anche
per verificare se il tragico episodio possa
essere stato o meno collegato ad un giro
di scommesse clandestine.
Secondo alcune testimonianze, infatti,
pare che nella zona dove avvenuto
l'incidente abbiano spesso avuto luogo
gare con i motorini.
Si cerca anche di accertare se il ra-
gazzo indossasse o meno il casco obbli-
gatorio dato che la natura delle ferite
sembra far supporre che ne fosse privo.
ROMA, 14.
In seguito all'emergenza
inquinamento stato dispo-
sto ieri, domenica, il blocco
totale del traffico automobi-
listico (dalle 8 alle 20) in 93
Comuni lombardi (in parti-
colare a Milano e in alcuni
centri dell'hinterland, a Cre-
mona, Brescia, Mantova e
Lodi) e a Firenze. A Torino
il divieto ha riguardato solo
le auto non catalizzate e i
diesel non ecologici mentre
a Roma il blocco previsto
nella fascia verde dalle 15
alle 20 per le auto non cata-
litiche stato revocato. Ma
risposto. Mi rendo conto ha aggiun-
to che far rispettare i divieti nei gior-
ni lavorativi pi difficile e per questo
valuteremo il da farsi coi prefetti e i sin-
daci.
Da registrare comunque che in segui-
to al blocco antismog stato revocato lo
sciopero delle Ferrovie Nord Milano
proclamato dal sindacato autonomo Ucs
per domani, marted, dalle 9 alle 16,30.
Lo ha reso noto la Prefettura.
Una decisone drastica stata adotta-
ta dal sindaco di Cremona Paolo Bodi-
ni che ha disposto con un'ordinanza il
blocco ad oltranza dalle 8 alle 20: fino
alla revoca, tutti i veicoli a motore non
potranno circolare in centro e in
un'ampia zona intorno all'isola pedo-
nale.
la situazione continua ad essere a ri-
schio soprattutto in Lombardia, la regio-
ne pi interessata ai provvedimenti per
l'alta concentrazione di smog.
Stamane l'Agenzia regionale per la
protezione dell'ambiente ha confermato
che le concentrazioni di polveri sottili
sono di poco sopra il livello di allarme a
Milano. Ma il presidente della Regione
Formigoni ha dichiarato che non sar
necessario l'ipotizzato nuovo blocco
mercoled ma, semmai, sar ripetuto
domenica prossima.
A Milano durante il blocco delle auto
sono state elevate in tutto 3.556 contrav-
venzioni per violazioni del divieto. Il
presidente Formigoni si detto intanto
soddisfatto per come i lombardi hanno
MONTAGNA Feriti nel Modenese e nel Bellunese
Tre morti nel Bergamasco
nel Lecchese e nell'Aquilano
SICCIT Coldiretti: aumenti di prezzo ingiustificati
Timori in Piemonte
per vigneti e risaie
Il monossido
di carbonio
continua
ad uccidere
ROMA, 14.
Un sabato e domenica segnati da inci-
denti mortali e da ferimenti in monta-
gna. Un trentunenne di Treviglio (Berga-
mo) morto durante una escursione in
alta Valle Seriana, precipitando per oltre
400 metri sotto gli occhi di due amici.
La vittima Massimiliano Stucchi, tec-
nico di unindustria farmaceutica del
Milanese. Domenica mattina, con due
colleghi di lavoro era salito al rifugio
Coca (a quota 1.890 metri) dove aveva
trascorso la notte. I tre poi si sono mes-
si in cammino raggiungendo il lago
Coca, da dove hanno proseguito con
lobiettivo di arrivare in vetta al Pizzo
Scais (3.050 metri). A poco meno di 300
metri dalla meta, per, avvenuta la di-
sgrazia. Forse per il cedimento di un ap-
piglio o per aver messo un piede su
una lastra di ghiaccio, Stucchi ha perso
lequilibrio ed precipitato in un cana-
lone.
Nell'Aquilano un escursionista di 62
anni, Vittorio Di Giorgio, originario di
Tione degli Abruzzi (LAquila), ma resi-
dente ad Anzio (Roma), morto, dome-
nica pomeriggio, dopo una caduta nei
pressi del Canale Maiori sul Monte Si-
rente, nel territorio comunale di Secina-
ro (LAquila).
morto allospedale di Gravedona
lescursionista lecchese caduto, sabato,
per diversi metri lungo la parete di un
canale sul monte Muggio, sopra labita-
to di Vendrogno, in provincia di Lecco.
La vittima Alessandro Zucchi, 35 anni,
tecnico di Ballabio (Lecco), che lascia
moglie e un figlio. Luomo era in escur-
sione assieme ad alcuni amici, in un
luogo caratterizzato anche dalla presen-
za di ghiaccio, quando precipitato.
Uno sciatore, A.T., 45 anni, di Suse-
gana (Treviso) ricoverato in coma al
reparto neurochirurgico dellospedale di
C Foncello (Treviso) dopo uno scontro
frontale con una sciatrice, avvenuto do-
menica, sulle piste del comprensorio
San Pellegrino a Falcade (Belluno). La
donna, una giovane, C.E., 18 anni, ri-
masta illesa.
rimasto gravemente ferito, invece,
un giovane escursionista modenese
Emanuele Boni, di Formigine, nato nel-
l84, il quale scivolato per 300 metri in
un canalone sullAppennino modenese.
ROMA, 14.
Ancora sangue sulle strade tra
sabato e domenica. Quattro per-
sone sono morte in Alto Adige e
nel Bellunese. Nel primo incidente
due giovani altoatesini di 29 anni
sono deceduti lungo la Merano-
Bolzano in uno scontro che ha
coinvolto due vetture, allaltezza
di Marlengo. Le vittime sono Re-
ne Mair di Lagundo e Daniel Hor-
ka. Nell'altro incidente due ven-
tenni, Alessandro Laconi e Nico-
letta Falconi, sono morti lungo la
Carlo Felice a pochi chilometri
da Sassari.
Sciagure stradali:
in Alto Adige
e in Sardegna
TORINO, 14.
La siccit che affligge il
Piemonte sta mettendo a
rischio molte coltivazioni
pregiate, a cominciare da
vigneti e risaie. Per i primi
si teme che il 35-40 per cen-
to delle piante non riesca a
germogliare, mentre le ri-
saie potrebbero non avere
lacqua sufficiente per la
sommersione prevista a me-
t febbraio. Lallarme arri-
va dalla portata dei fiumi:
Po, Dora Baltea e Sesia, i
tre corsi dacqua che ali-
mentano la rete irrigua del
consorzio Ovest Sesia-Ba-
raggia, sono complessiva-
mente impoveriti di 46 metri cubi al se-
condo. Il Po, che alimenta il Canale Ca-
vour nella zona delle risaie, nel Vercelle-
se, ha una portata di 60 metri cubi al
secondo anzich di 70, la Dora Baltea di
35 contro i normali 72, il Sesia di 5 an-
zich 24. E la falda idrica sotterranea si
abbassata di un metro. Secondo i re-
sponsabili del consorzio, tuttavia, la si-
tuazione preoccupante, ma non anco-
ra gravissima. Si spera in un cambia-
mento nel tempo che annulli, almeno in
parte, il deficit pluviometrico accumula-
to nellultimo trimestre. Ma piogge e ne-
vicate non sono allorizzonte, secondo le
previsionidella Regione Piemonte: il bol-
lettino emesso indica ancora precipita-
zioni assenti per i prossimi giorni. Per
la Societ meteorologica subalpina al-
menofino al 26 gennaio ci sar siccit.
Con questa situazione resta forte il
pericolo di incendi boschivi: lultimo
stato spento ieri sulle pendici del Motta-
rone, ad Armeno, dove sono andati in
fumo due ettari di castagneti.
Intanto la Coldiretti lancia un avverti-
mento: nessuna giustificazione per gli
aumenti eccessivi e generalizzati dei
prezzi al consumo di frutta e verdura;
per la lievitazione in atto non c siccit
o gelo che possa fornire un valido alibi.
Per l'associazione, se una crescita dei
prezzi alla produzione si verificata per
le colture in campo, questa dovuta a
un calo dei raccolti e limitata soltanto
ad alcune produzioni. Daltra parte lau-
mento dei prezzi agricoli si ripercuote
solo in minima parte sui prezzi al consu-
mo. Per difendersi dalle speculazioni la
Coldiretti consiglia di confrontare sem-
pre i prezzi tra i rivenditori situati in di-
versi luoghi della citt e di verificare la
correttezza delle conversioni lire/euro.
NAPOLI, 14.
Un uomo stato trovato morto e una
donna in gravi condizioni in una abita-
zione al piano terra di vico lungo San-
tAntonio Abate, nel centro di Napoli. I
due, entrambi immigrati e quasi certa-
mente di nazionalit dominicana, sareb-
bero rimasti intossicati dalle esalazioni
provenienti da un braciere, alimentato a
carbone. La scoperta dei corpi avve-
nuta domenica, quando una donna ha
bussato alla porta del numero civico 5
e, non ricevendo risposta, ha chiamato
il 112. Sul posto sono giunti i carabinieri
del nucleo radiomobile e della compa-
gnia Stella, con laiuto dei vigili del fuo-
co: stata abbattuta la porta del terra-
neo e sono stati trovati i due corpi. Nel-
la stanza cera il braciere, ancora fumi-
gante. La donna, che in coma, stata
trasportata nellospedale San Giovanni
Bosco.
Due casi di intossicazione da monossi-
do di carbonio, in Toscana, in meno di
ventiquattro ore. Ambedue avrebbero
potuto concludersi tragicamente se non
fosse stato per il pianto di una bimba
nel cuore della notte, nel primo caso ( a
Piancastagnaio, in provincia di Siena),
e, nel secondo (a Cascia, una frazione di
vicina a Reggello in provincia di Firen-
ze), per la visita di un vicino di casa.
stato infatti il pianto di una bambina di
cinque anni, svegliatasi nel cuore della
notte, a salvare se stessa ed i genitori
dagli effetti mortali delle esalazioni vene-
fiche. Altre sette persone, tra cui una
bambina di due anni, hanno rischiato di
morire a causa di un bracere. stato
un vicino di casa, che era andato in vi-
sita, ad allertare i soccorsi.
Misure contro tifosi
di calcio a Bergamo
e a Roma
Immigrati gettati
in mare da scafisti criminali
Bancarotta ed estorsione:
a Cosenza ordine di custodia
per un ex parlamentare
BERGAMO, 14.
Per un furto collettivo in un autogrill,
unottantina di tifosi bolognesi hanno
passato ieri alcune ore in questura pri-
ma di essere accompagnati allo stadio
dalla Polizia per la partita Atalanta-Bolo-
gna. La Polizia era intervenuta in tarda
mattinata dopo la denuncia della razzia
compiuta dagli occupanti di un pullman
in sosta allautogrill di Desenzano.
I tifosi, approfittando della confusio-
ne, avevano messo nelle borse e negli
zaini confezioni di biscotti, dolciumi e
altri generi alimentari, ed erano usciti
senza pagare. Alluscita del casello di
Bergamo la polizia li ha per bloccati
scortandoli in questura. Qui i tifosi sono
stati identificati ed stata recuperata
parte della refurtiva, per un valore di
poco superiore ai 150 euro.
Si sono poi effettuati gli accertamenti
per individuare le singole responsabilit,
prima di procedere alle denunce per fur-
to. Conclusa linchiesta, sar decisa lin-
terdizione agli stadi per chi risulta diret-
tamente coinvolto nella razzia.
Sempre ieri un centinaio di tifosi del
Verona in arrivo a Roma sono stati trat-
tenuti in una caserma di Polizia e non
ha potuto assistere alla partita: avevano
bevuto troppa birra e vino.
COSENZA, 14.
Il gip del tribunale di Cosenza ha
emesso, su richiesta della procura,
unordinanza di custodia cautelare nei
confronti dellex parlamentare dellU-
deur Bonaventura Lamacchia, 48 anni,
di Spezzano Piccolo (Cosenza), accusato
di bancarotta fraudolenta ed estorsione
aggravata. Il provvedimento restrittivo
non stato ancora eseguito perch lex
parlamentare non stato rintracciato.
Lordinanza di custodia cautelare ri-
guarda anche altre tre persone: Maria
Carmela Marchese, di 30 anni; Ferruc-
cio Celestino (39) e Salvatore Spizzirri
(32), anche loro di Spezzano Piccolo.
Celestino e Spizzirri sono accusati degli
stessi reati di cui deve rispondere La-
macchia, mentre a Maria Carmela Mar-
chese contestata soltanto lestorsione.
Linchiesta riguarda il fallimento di
due societ, la Edicon 97 e la Edil Re-
stauri, delle quali Bonaventura Lamac-
chia sarebbe stato, secondo laccusa,
amministratore di fatto e che, per que-
stioni di comodo, sarebbero state inte-
state a Celestino, Spizzirri e Maria Car-
mela Marchese. La Edicon 97 e la Edil
Restauri sono fallite, rispettivamente,
nel 1999 e lo scorso anno.
Controlli a Milano nella giornata di domenica
Il Po quasi asciutto a Boretto (Reggio Emilia)
LECCE, 14.
Ancora una tragedia sfiorata, la notte
scorsa, per il comportamento criminale
di alcuni scafisti, durante uno dei tanti
drammatici viaggi della speranza di
immigrati clandestini, al largo delle co-
ste salentine.
Per sfuggire alla Polizia di frontiera di
Otranto che li aveva intercettati, due
scafisti hanno indirizzato contro gli sco-
gli, nei pressi di Porto Badisco (Lecce) il
gommone carico di immigrati che stava-
no pilotando, buttandosi in acqua poco
prima dell'urto.
Una decina di immigrati sono stati
sbalzati in acqua e un giovane di nazio-
nalit albanese rimasto gravemente fe-
rito mentre altri quattro hanno riportato
contusioni.
Il giovane ferito stato soccorso da
agenti di Polizia e trasportato all'ospeda-
le di Maglie (Lecce) dove stato ricove-
rato in prognosi riservata per la frattura
di alcune vertebre e gravi lesioni alla
milza.
Gli agenti hanno tratto in salvo altri
quattro immigrati, tra cui due donne,
sbalzati in acqua, che come accennato
hanno riportato solo alcune contusioni e
sono stati accompagnati al centro di pri-
ma accoglienza Don Tonino Bello di
Otranto. Gli altri immigrati che si trova-
vano sul gommone sono riusciti a rag-
giungere la riva e a far perdere le pro-
prie tracce. Ricerche sono in corso per
rintracciare sia questi immigrati che gli
scafisti i quali, secondo alcune testimo-
nianze, sarebbero stati visti raggiungere
la riva a nuoto.
Nella notte tra sabato e domenica un
altro sbarco di immigrati clandestini
provenienti dal Nord Africa era stato
bloccato sul litorale di Marsala (Trapa-
ni), di fronte al lido di Signorino. Sui
fondali antistanti questo litorale si
arenata un'imbarcazione priva di segni
di identificazione n documenti di bor-
do costringendo gli immigrati (33 in tut-
to, poi rintracciati dalle forze di Polizia)
a gettarsi in acqua per raggiungere la
riva.
Dopo essere stati bloccati gli immigra-
ti, tutti provenienti dal Maghreb, sono
stati prima rifocillati e quindi accompa-
gnati al centro di prima accoglienza di
Trapani. Qui sono state esperite le abi-
tuali pratiche di identificazione ed sta-
to a tutti notificato il conseguente prov-
vedimento di espulsione.

L'OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
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POLITICO RELIGIOSO
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Verso il 24 gennaio
IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE
Preghiera, digiuno
e sequela del Signore:
ecco alcuni cardini
della pace
GIUSEPPE COSTANZO
Arcivescovo di Siracusa
S
ono tante le vie della pace:
quelle della trattativa politi-
ca, che spesso hanno esito
negativo; quelle del dialogo di-
plomatico, che spesso si conclu-
dono con l'impossibilit di un'in-
tesa... Strade lunghe, cammini
estenuanti, esiti spesso deluden-
ti. Il Santo Padre coi suoi fre-
quenti inviti al Rosario per la pa-
ce e ora all'incontro del 24 gen-
naio prossimo, ci ha ricordato
una via meno praticata, ma pi
sicura: quella della preghiera.
La Liturgia della Messa, traen-
do spunto dalla Sacra Scrittura,
pi volte e con insistenza ci fa
invocare il dono della pace, in-
culcandoci che deve diventare
nostro impegno quotidiano. Que-
sta preghiera raggiunge il culmi-
ne quando, dinanzi all'Offerta eu-
caristica del Pane e del Vino ri-
posti sull'altare, ci fa dire con
umilt e fiducia: Agnello di Dio
che togli i peccati del mondo,
abbi piet di noi... donaci la pa-
ce.
Agnello di Dio, che togli
i peccati del mondo,
abbi piet di noi
Sempre il cristiano invoca il
Dio misericordioso e pietoso,
sempre bussa al suo cuore ric-
co di grazia e di fedelt (Es 34,
6-7): quando sperimenta la sua
fragilit, quando confessa la sua
indegnit, quando scopre che la
storia lotta drammatica tra il
bene e il male, quando sbigottito
constata che un baratro l'uo-
mo e il suo cuore un abisso
(Sal 64, 7). Allora sgorga accora-
ta ed insistente l'invocazione:
Abbi piet di noi.
Quando, per, la situazione in-
ternazionale si fa buia e minac-
ciosa e il potente non allenta la
morsa e la rabbia dei poveri
esplode e la situazione rischia di
diventare incontrollabile, allora
pi forte si leva dal cuore dell'u-
manit sofferente il grido:
Agnello di Dio, che togli i pec-
cati del mondo, abbi piet di
noi. Abbi piet di quanti gemo-
no sotto il peso del male, op-
pressi, emarginati, umiliati; abbi
piet dei popoli in guerra, degli
innocenti crudelmente sacrificati,
del pianeta devastato. Abbi piet
di quanti sono ingannati dalla
menzogna, accecati dall'odio, se-
dotti dal potere.
La preghiera cristiana per la
pace nasce da questo sguardo
lucido e sgomento sul mondo e
sulla storia: Dal profondo a Te
grido, O Signore (Sal 130, 1). Il
credente si fa voce del mondo.
tutto il mondo dell'umana mise-
ria che dal profondo innalza al
Signore il suo grido: dal profon-
do della colpa, ma anche dal
profondo della fame e sete di
giustizia; dal profondo del pecca-
to, ma anche dal profondo del-
l'irrinunciabile bisogno di sereni-
t e di pace. Il credente sa che
Dio veglia sulla sua creatura,
che i suoi occhi sono aperti sul
mondo, che le sue pupille
scrutano ogni uomo (Sal 11, 4).
Sa che Dio non spettatore in-
differente, ma che si coinvolge
nelle vicende dei popoli: Tu ve-
di l'affanno e il dolore, tutto Tu
guardi e prendi nelle tue mani
(Sal 10, 35). Perci gli dice con
fiducia: Poni fine al male degli
empi, Dio giusto (Sal 7, 10). Il
credente sa che Dio non dimen-
tica il grido degli afflitti (Sal 9,
13), perci gli dice: Ascolta la
voce del mio grido, o mio re e
mio Dio... fin dal mattino t'invoco
e sto in attesa (Sal 5, 3-4).
Pregare per la pace significa
confessare la propria impotenza
e riconoscere la sovrana signo-
ria di Dio: Lui il Signore della
storia, non l'uomo. Lui il Crea-
tore, il Redentore e il Pastore.
Ges l'Agnello di Dio che ha
dato la vita per salvare l'uomo.
l'Agnello mansueto su cui si
abbattuta la violenza del mondo:
Egli ha preso su di s i peccati
del mondo per espiarli con il
suo amore. Egli porta sulle sue
spalle la Croce gravata dal male
del mondo, perch a tutto il
mondo vuole donare la salvezza
a prezzo del proprio sangue. Ha
risposto alla violenza di chi gli
toglieva la vita non togliendo ad
altri la vita, ma offrendosi con
sovrana libert, perch tutti gli
uomini potessero vivere in pie-
nezza (cfr Gv 10, 10).
La preghiera ci scuote dal tor-
pore e ci spinge alla conversio-
ne. Nella preghiera lo Spirito
parla al nostro cuore e dice:
Svegliati... Ricorda... come hai
accolto la parola, osservala e
ravvediti (Ap 3, 2-3). Quando
nella preghiera ci rivolgiamo al
Signore, scopriamo con rossore
la nostra infedelt e misuriamo
confusi la distanza del nostro
cuore e la freddezza del nostro
amore. Sentiamo di meritare an-
che noi il rimprovero fatto all'An-
gelo della Chiesa di Efeso: Hai
abbandonato il tuo amore di pri-
ma (Ap 2, 4), cio non mi ami
pi come una volta. E comincia il
cammino di conversione e di rin-
novamento interiore, senza del
quale non c' pace vera n dura-
tura.
Agnello di Dio, che togli
i peccati del mondo,
esaudiscici, Signore
Ges stesso ci ha incoraggiato
ad una preghiera insistente e fi-
duciosa: Chiedete e vi sar da-
to, cercate e troverete, bussate e
vi sar aperto (Lc 11, 9). Prega-
re per la pace vuol dire credere
che Dio agisce nella storia ed
fedele alle sue promesse. Se noi
ascoltiamo la sua parola e acco-
gliamo il suo dono, si realizzer
il disarmo generale e l'affratella-
mento dei popoli: Forgeranno le
loro spade in vomeri, le loro lan-
ce in falci; un popolo non alzer
pi la spada contro un altro po-
polo, non si eserciteranno pi
nell'arte della guerra (Is 2, 4).
Questa speranza della concordia
e della pace universale pu rea-
lizzarsi solo se noi camminiamo
nella luce del Signore (Is 2, 5).
La preghiera forza efficace, an-
che se non c' automatismo fra
la nostra richiesta e l'intervento
di Dio. Dio, infatti, ha i suoi tem-
pi, i suoi modi, i suoi silenzi, e
questa divina pedagogia mette
alla prova la nostra fede, purifica
la nostra speranza, rafforza il
nostro atteggiamento di filiale
abbandono e di fiduciosa attesa.
Nella preghiera il Signore ci
esaudisce non solo accordandoci
il bene richiesto, ma anche di-
spensandoci la luce per vedere
e riconoscere le nostre colpe, le
omissioni, le lentezze, i compro-
messi, l'indifferenza di fronte al-
la sofferenza e alla morte di tanti
nostri fratelli deboli e indifesi.
Nella preghiera lo Spirito pungo-
la il nostro cuore e inquieta la
nostra coscienza, spingendoci a
ricercare le cause di tanti conflit-
ti armati, a scoprire le radici
profonde dell'odio e del terrori-
smo.
Quando sono scosse le fon-
damenta, il giusto che cosa pu
fare? (Sal 11, 3). Certo, si rifu-
ger nel Signore, il quale, per,
mentre gli fa sentire il calore di
una paternit che accoglie e ras-
sicura, lo spinge anche a rivede-
re la propria condotta e ad assu-
mersi le proprie responsabilit.
Dio ci ama, e perci ci educa!
Nella preghiera, soprattutto, il
cristiano comprende che la po-
vert va combattuta; che la ric-
chezza va equamente distribuita;
che la dignit umana, uguale in
tutti, va tutelata in tutti; che lo
sfruttamento di terre e di popoli
sotto gli occhi noncuranti del
mondo genera ribellioni e fanati-
CONTINUA A PAGINA 4
INDIA-PAKISTAN Segnalati ancora cruenti scambi di colpi d'artiglieria alla frontiera del Pakistan
Timidi spiragli di distensione
ma gli eserciti restano mobilitati
chiarato ieri un portavoce del Ministero
degli esteri pakistano, ribadendo che il
suo Governo pronto a riprendere il
processo negoziale con quello indiano
avviato ad Agra (India) nel 1999 dal
punto in cui stato lasciato.
Una riduzione dei dispositivi militari
per il momento appare per ancora lon-
tana. Il generale Rashid Qureshi, porta-
voce presidenziale, ha osservato che a
questo punto il Pakistan si attende un ri-
piegamento di parte delle truppe indiane
schierate al confine ed ha detto il Paki-
stan favorevole ad avviare una de-
escalation, aggiungendo per che
costretto a mantenere fermo quello che
richiesto per la difesa delle frontiere.
Da parte sua, il Ministro della difesa in-
diano George Fernandes, da ieri in visita
negli Stati Uniti, ha detto che lIndia
esclude un immediato ritiro delle sue
truppe dalla frontiera con il Pakistan e
attende da Islamabad gesti concreti
che portino ad una riduzione della ten-
sione ai confini.
Fernandes non ha fornito ulteriori
specificazioni, ma il Governo indiano ha
pi volte dichiarato di ritenere insuffi-
cienti le misure adottate finora da Isla-
mabad contro il terrorismo dei gruppi
secessionisti islamici del Kashmir india-
no con basi appunto in Pakistan. Il Go-
verno di Islamabad ha effettuato in tut-
to circa duemilacinquecento arresti ed
ha messo fuorilegge diversi gruppi fon-
damentalisti islamici, compresi Lashkar-
i-Toiba e Jaish-i-Mohammad, considerati
responsabili del cruento attentato con-
dotto il 13 dicembre scorso contro il
Parlamento di Nuova Delhi e di quello
ancora pi sanguinoso compiuto all'ini-
zio di ottobre nel Parlamento statale di
Srinagar, la capitale estiva dello Jammu
e Kashmir.
Sul piano diplomatico, nel frattempo,
l'India continua a respingere qualsiasi
ipotesi di mediazione internazionale,
ma le pressioni in questo senso s'intensi-
ficano. A Nuova Delhi si recato ieri il
Primo Ministro cinese Zhu Rongji, men-
tre domani vi atteso il Segretario di
Stato Usa Colin Powell.
MEDIO ORIENTE A rischio la nuova missione dell'inviato statunitense Zinni
Riprendono le violenze nei Territori
dopo la morte di un militante palestinese
Sudan: negoziati
in Svizzera
tra Governo
e ribelli Spla
perto. Pochi istanti dopo accanto a lui
esploso un ordigno azionato da un ae-
reo che sorvolava la zona.
Il Ministro della difesa israeliano,
Benjamin Ben-Eliezer, ha smentito ogni
coinvolgimento nella vicenda e ha detto
che la morte del militante stata cau-
sata da un incidente sul lavoro, formu-
la che Tel Aviv usa per indicare che la
vittima stata uccisa da una carica di
esplosivo che stava manipolando.
I compagni di Al Karmi hanno annun-
ciato che per loro finito il cessate-il-
fuoco proclamato in dicembre dal Presi-
dente dell'Autorit Palestinese (Ap), Yas-
ser Arafat. Poche ore dopo numerosi in-
cidenti sono stati segnalati in Cisgiorda-
nia. Nei pressi del villaggio di Deir Sha-
raf un mezzo cingolato israeliano stato
colpito da raffiche di arma automatica
sparate da unautomobile in corsa. Un
soldato rimasto ucciso, un altro ri-
masto ferito in modo grave mentre la
vettura degli aggressori riuscita a dile-
guarsi. Analoghi attacchi, conclusisi sen-
za vittime, sono stati segnalati a Tulka-
La nuova ondata di violenze rischia di
fare annullare la missione dellinviato
degli Usa Anthony Zinni, che intende
tornare nella regione il 18 gennaio. Le
possibilit di ripresa del dialogo sembra-
no molto limitate. I rapporti bilaterali
sono deteriorati e ieri il Primo Ministro
israeliano, Ariel Sharon, ha accusato
Arafat di avere concordato con l'Iran un
rilancio dell'Intifada. Israele inoltre ha
deciso di boicottare le riunioni sulla si-
curezza, riavviate nelle scorse settimane
grazie alla mediazione di Zinni.
rem, Ramallah e Baka
El Gharbye. La tensione
era tornata a salire gi
nei giorni scorsi, con le
demolizioni di numerose
case del campo profughi
di Rafah da parte delle-
sercito israeliano. Ieri si
sono aggiunte nuove di-
struzioni nel rione di Is-
sawye, a Gerusalemme.
I mezzi di comunicazio-
ne palestinesi hanno rife-
rito inoltre del ricovero
in ospedale di ventotto
manovali, che sarebbero
stati percossi da guardie
di frontiera israeliane.
Un ufficiale di Tel Aviv,
interpellato da radio Ge-
rusalemme, ha annun-
ciato che la vicenda al
momento oggetto di
unindagine.
Argentina: Duhalde
lancia la proposta
di un dialogo nazionale
Una donna palestinese tra le macerie della sua casa a Gerusalemme
Soldati indiani ad un posto di guardia lungo la frontiera con il Pakistan in Kashmir
NUOVA DELHI, 15.
Timidi segnali di possibile rilancio del
confronto sul piano diplomatico per da-
re soluzione alla grave crisi in atto tra
India e Pakistan sono stati registrati an-
che nelle ultime ore, ma gli eserciti dei
due Paesi mantengono la piena mobilita-
zione alla frontiera del Kashmir. Gli
scambi di colpi d'artiglieria non s'inter-
rompono ancora ed anche ieri sono sta-
te denunciate vittime e resta dunque al-
tissimo il pericolo di una guerra genera-
lizzata tra i due Paesi, entrambi tra l'al-
tro in possesso di armi atomiche.
Secondo un ufficiale dellesercito in-
diano, ieri lartiglieria pakistana ha
bombardato le regioni di Drass, Mu-
shkoh e Kargil, nello Jammu e Kashmir,
l'unico Stato indiano a maggioranza di
popolazione musulmana, e in un bom-
bardamento stato ucciso un soldato in-
diano. Non siamo stati noi ad aprire il
fuoco per primi ha detto lufficiale
abbiamo solo risposto al bombardamen-
to.
Il segno di una volont di riprendere
il dialogo, se non un inizio di distensio-
ne, le autorit di Islamabad leggono co-
munque nelle reazioni dell'India alla
campagna avviata dal Presidente paki-
stano Pervez Musharraf contro il terrori-
smo di matrice fondamentalista islami-
ca. Ne prendiamo atto e speriamo che
possano essere ora compiuti rapidamen-
te passi nella giusta direzione, ha di-
TEL AVIV, 15.
Dopo quasi un mese
di relativa calma, le vio-
lenze nei Territori sono
riprese ieri in seguito al-
la morte di Raed Al Kar-
mi, un esponente di Al
Fatah dilaniato da une-
splosione a Tulkarem, in
Cisgiordania. Al Karmi
era considerato il leader
locale del gruppo mili-
tante delle Brigate dei
Martiri di Al Aqsa ed
era ricercato da Israele
perch ritenuto respon-
sabile delle uccisioni di
nove persone. Fonti lo-
cali hanno riferito che
luomo si nascondeva in
una casa vicino al cimi-
tero di Tulkarem e che
una telefonata lo ha per-
suaso ad uscire allo sco-
BERNA, 15.
Rappresentanti del Governo di Khar-
toum e guerriglieri dellEsercito di libe-
razione dei popoli sudanesi (Spla) hanno
avviato ieri in Svizzera negoziati a porte
chiuse per una tregua nella zona dei
monti Nuba. Lo ha reso noto come
riferisce l'agenzia di stampa Afp il
ministero degli esteri svizzero.
Il luogo delle discussioni, che dovreb-
bero durare circa una settimana, tenu-
to segreto, su richiesta del Governo di
Khartoum e dell'Esercito di liberazione
dei popoli sudanesi. Non n Berna n
Ginevra, si limitata di dire la portavo-
ce del ministero degli esteri svizzero,
Daniela Stoffel. Lincontro per cercare
di raggiungere un'intesa tra i rappresen-
tanti del Sudan e i guerriglieri dello Spla
si svolge sotto legida della Svizzera e
degli Stati Uniti. Secondo fonti di Khar-
toum, la delegazione governativa rife-
risce ancora l'agenzia di informazioni
francese sopra citata guidata dal
Sottosegretario agli esteri sudanese, Mu-
tref Sideig, quella dei ribelli dell'Esercito
di liberazione dei popoli sudanesi dal lo-
ro comandante nella regione dei monti
Nuba, Abdel Aziz al Hilu.
Diverse regioni del Sudan sono teatro
dal 1983 di una sanguinosa guerra civile,
che oppone i ribelli del Sud del Paese,
in maggioranza cristiani animisti, suddi-
visi in diversi gruppi, tra cui i dinka e i
nuer, ai Governi succedutisi a Khar-
toum, espressione della maggioranza
arabo-musulmana del Nord. Nelle zone
desertiche vivono i nomadi beja.
BUENOS AIRES, 15.
Il neo Presidente Eduardo Duhal-
de ha proposto ieri un grande dia-
logo nazionale, sostenuto dalla
Chiesa Cattolica e dall'Onu, per
scongiurare il pericolo che l'Argen-
tina precipiti nell'anarchia e nella
violenza fratricida. In un discorso
radiotelevisivo rivolto al Paese dal
monastero di Santa Catarina a Bue-
nos Aires, il Capo dello Stato ha in-
dicato nelle forze politiche, negli
imprenditori, nei lavoratori e nelle
organizzazioni non governative gli
attori di questa concertazione fina-
lizzata a raggiungere un accordo
che consenta di trovare soluzioni
stabili alla crisi economico-sociale
in atto. Duhalde che era affian-
cato dal Presidente della Conferen-
za Episcopale argentina, l'Arcive-
scovo di Paran Mons. Estanislao
Esteban Karlic, e dal rappresentan-
te in Argentina del Programma del-
l'Onu per lo sviluppo (Pnud), Car-
melo Angulo ha chiamato le
forze vive del Paese a partecipare a
questo sforzo di ricostruzione na-
zionale. Con l'appoggio della Chiesa
e dell'Onu mi sento in grado di in-
traprendere la lotta all'esclusione
sociale e alla povert che ha rag-
giunto ormai dimensioni estreme.
Il Santo Padre ha ricevuto questa
mattina in udienza le Loro Eccellen-
ze Reverendissime i Monsignori:
Jean-BaptistePham Minh Mn,
Arcivescovo di Thnh-Ph H Chi
Min, Hchiminh Ville (Vit Nam),
con l'Ausiliare, Sua Eccellenza Re-
verendissima Monsignor Joseph Vu
Duy Thong, Vescovo titolare di Tor-
tiboli, in visita ad limina Apostolo-
rum;
Nicholas Huynh Van Nghi, Ve-
scovo di Phan Thit (Vit Nam),
con il Coadiutore, Sua Eccellenza
Reverendissima Monsignor Paul
Nguyn Thanh Hoan, in visita ad
limina Apostolorum;
Paul Nguyn Van Ha, Vesco-
vo di Nha Trang (Vit Nam), con il
Coadiutore, Sua Eccellenza Reve-
rendissima Monsignor Pierre Ngu-
yn Van Nho, in visita ad limina
Apostolorum;
Barthlmy Nguyn Son Lm,
Vescovo di Thanh Ho (Vit Nam),
in visita ad limina Apostolorum;
Jean-Baptiste Bui Tun, Vesco-
vo di Long Xuyn (Vit Nam), con
il Coadiutore, Sua Eccellenza Reve-
rendissima Monsignor Joseph Trn
Xun Tiu, in visita ad limina Apo-
stolorum.
|'SS||VA!||
||3||
Oggi la pagina settimanale di
articoli, schede e segnalazioni
dedicata alle novit editoriali
Un volume su Francesco
Maria Piave di Francesco Dorigo
Il librettista di Verdi
che suscit le ire
di Victor Hugo
di FILIBERTO MAZZOLENI
Pagina 7
Il Santo Padre ha accettato la ri-
nuncia al governo pastorale della
Diocesi di Regensburg (Repubblica
Federale di Germania), presentata
da Sua Eccellenza Reverendissima
Monsignor Manfred Mller in con-
formit al canone 401 1 del Codice
di Diritto Canonico.
. .
Il Santo Padre ha accettato la ri-
nuncia al governo pastorale della
Diocesi di Kengtung (Myanmar),
presentata da Sua Eccellenza Reve-
rendissima Monsignor Abraham
Than, in conformit al canone 401
2 del Codice di Diritto Canonico.
. .
Provviste di Chiese
Il Santo Padre ha nominato Arci-
vescovo Metropolita di Glasgow
(Scozia) Sua Eccellenza Reverendis-
sima Monsignor Mario Joseph Con-
ti, finora Vescovo di Aberdeen.
. .
Il Santo Padre ha nominato Ve-
scovo di Kengtung (Myanmar) Sua
Eccellenza Reverendissima Monsi-
gnor Peter Louis Cak, Vescovo ti-
tolare di Abidda ed Ausiliare della
medesima Diocesi.
. .
Il Santo Padre ha nominato Ve-
scovo Ausiliare di Myitkyina (Myan-
mar) il Reverendo Sacerdote Fran-
cis Daw Tang, Parroco a Kamaing
della medesima Diocesi, assegnan-
dogli la sede titolare vescovile di
Maturba.
NS!|| |N||MAZ|N|

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EDITRICE
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AFGHANISTAN Le Nazioni Unite chiedono sostegno finanziario per il nuovo Governo
Il Segretario di Stato Usa
in missione a Kabul
COLOMBIA Grazie alla mediazione intrapresa da un gruppo di diplomatici stranieri
Si riapre uno spiraglio
per il dialogo di pace
Intensificate
le incursioni
al confine
pakistano
KABUL, 15.
Una finestra di sole sui cieli del-
lAfghanistan ha permesso oggi la
ripresa degli arrivi dei contingenti
europei della Forza internazionale
di pace (Isaf) l'intensificazione del
ritmo dei raid nellAfghanistan
orientale, alla caccia di Osama bin
Laden (che qualche voce d ora
di nuovo per morto, ma le cui
tracce in realt paiono sempre pi
impalpabili), del mullah Omar e
dei loro seguaci tuttora alla mac-
chia. Le incursioni anglo-america-
ne sono compiute contro il com-
plesso sotterraneo di Zhawar Kili,
a ridosso della frontiera pakista-
na, uno dei rifugi meglio organiz-
zati degli uomini di Al Qaeda.
I raid hanno provocato la fuga
degli abitanti dei villaggi circo-
stanti, anche in Pakistan, e nuove
preoccupazioni rilanciate sia
dal Governo afghano sia dallOnu
per il rischio di vittime civili.
Su questo sfondo, i tentativi di ri-
torno alla normalit restano confi-
nati ad alcune zone del Paese. Ka-
bul, con le sue incognite, ma an-
che con i suoi segnali di speranza,
ne un simbolo. Le piogge dei
giorni scorsi, la visibilit ridotta
nellaeroporto ex sovietico di Ba-
gram (lunico agibile, a una cin-
quantina di chilometri dalla capi-
tale) e la pista inondata hanno
ostacolato gli atterraggi e il dispie-
gamento degli uomini della Forza
di pace. Ma circa 1.500 militari
sono comunque schierati in citt.
D'altra parte qualche iniziativa
comincia a marciare in Afghani-
stan e non si tratta solo di piccole
cose: ieri stata riaperta al traffi-
co il tunnel di Salang, il pi alto
del mondo, strategico nodo di pa-
saggio tra il Nord e il Sud del
Paese, a 80 chilometri da Kabul.
Una spaccatura tra le montagne
dell'Hindu Jush che si incunea
per poco pi di tre chilometri a
4.000 metri di altezza. Fatto salta-
re nel 1988 dal comandante mu-
jaheddin Ahmed Shah Massud per
difendere la sua roccaforte, la val-
le del Panjshir, dall'assalto dei Ta-
leban, stato rimesso in sesto con
il contributo di un'organizzazione
non governativa.
Intanto, un secondo gruppo di
30 detenuti (Taleban e terroristi di
Al Qaeda) giunto alla base di
Guantanamo, ad Est di Cuba, dal-
lAfghanistan. I detenuti, che era-
no partiti domenica dallaeroporto
di Kandahar su un C-130, sono
giunti a bordo di un aereo da tra-
sporto C-141, poco prima delle
14 locali, le 20 italiane, al termine
di un viaggio durato oltre 27 ore
(con uno scalo) e svoltosi in con-
dizioni di stretta sicurezza. Con
larrivo dei trenta, il numero dei
detenuti rinchiusi a Campo Raggi
X, linstallazione allestita per lo-
ro nella Stazione Navale di Guan-
tanamo, raggiunge i 50.
PAGINA
2 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 16 Gennaio 2002
DA| MND
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p
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o
p
i
a
n
o AFGHANISTAN Il Segretario di Stato americano,
Colin Powell, atteso a Kabul, prima tappa di una
missione asiatica nel corso della quale visiter an-
che il Pakistan, l'India e il Giappone. L'Onu ha lan-
ciato un appello alla comunit internazionale affin-
ch fornisca sollecitamente aiuti finanziari al Gover-
no transitorio afghano.
INCURSIONI Approfittando di un miglioramento
delle condizioni climatiche, Usa e Gran Bretagna
hanno intensificato i raid aerei contro i covi sotterra-
nei di Al Qaeda alla frontiera con il Pakistan. In-
tanto, continuano ad affluire a Kabul i contingenti
della forza multinazionale di pace.
USA La minaccia di attentati da parte dei seguaci
di Osama bin Laden preoccupa i servizi di sicurezza
statunitensi. La struttura e la linea di comando di
Al Qaeda hanno ricevuto duri colpi in Afghanistan
e in Pakistan, ma non sono state smantellate e c' il
rischio che si siano ricostituite altrove.
COLOMBIA Grazie ai buoni uffici dell'inviato spe-
ciale dell'Onu e di un gruppo di diplomatici stranie-
ri, il Governo e i guerriglieri comunisti delle Farc
hanno deciso di riprendere i negoziati di pace.
RUSSIA Il Presidente Putin preannuncia iniziative
per risolvere il problema dell'infanzia abbandonata.
KABUL, 15.
l'Afghanistan la prima tappa del
viaggio che il Segretario di Stato Usa,
Colin Powell, compie in questi giorni in
Asia, mentre dalle Nazioni Unite giunge
un appello alla comunit internazionale
affinch sostenga finanziariamente il Go-
verno provvisorio di Hamid Karzai.
Powell giunge oggi a Kabul nel corso
di una missione diplomatica che lo por-
ter anche in Pakistan, in India e in
Giappone. Powell il primo Segretario
di Stato Usa a recarsi in Afghanistan do-
po Henry Kissinger nel 1976. Dallinizio
della lotta contro il terrorismo il princi-
pale esponente dellamministrazione sta-
tunitense a fare tappa in Afghanistan
finora stato il Segretario alla difesa, Do-
nald Rumsfeld. Nei giorni scorsi, hanno
comunque visitato Kabul e vi hanno
avuto incontri politici numerosi espo-
nenti del Congresso Usa. La visita in Af-
ghanistan aprir il viaggio in Asia di Po-
well da oggi al 21 gennaio che
prevede anche soste cruciali in Pakistan
e in India nello sforzo di ridurre la ten-
sione tra le due potenze nucleari asiati-
che. Il viaggio del Segretario di Stato si
concluder in Giappone con la parteci-
pazione allapertura della conferenza
sulla ricostruzione dellAfghanistan.
LOnu ha intanto lanciato ieri un ap-
pello urgente alla comunit internazio-
nale per un finanziamento rapido al
Governo provvisorio afghano guidato da
Hamid Karzai. Lo ha reso noto Ahmed
Fawzi, portavoce del rappresentante del
Segretario generale dellOnu per lAf-
ghanistan, Lakhdar Brahimi. Questo
Paese ha bisogno di soldi immediata-
mente, non domani. Fino al 31 dicem-
bre avevamo ricevuto meno di due mi-
lioni di dollari dei 20 milioni promessi
allAfghanistan per lavvio del suo nuovo
Governo in occasione della conferenza
di Bonn, ha detto il portavoce del rap-
presentante dellOnu. Pensiamo di aver
fino ad oggi ricevuto solo otto milioni di
dollari in finanziamenti urgenti ha
aggiunto Fawzi . Speriamo che le
promesse fatte a Bonn dalla comunit
internazionale saranno mantenute. Per
di pi ha detto il portavoce il dol-
laro ha perso tre quarti del suo valore
nel cambio con la moneta afghana e noi
non avevamo previsto questa svalutazio-
ne, che rende il nostro compito ancora
pi difficile perch il fabbisogno di liqui-
dit si quadruplicato. In Afghanistan
ci sono 210.000 funzionari e 25.000 poli-
ziotti che non prendono uno stipendio
da mesi. Immaginatevi cosa succedereb-
be in un altro Paese dove i funzionari
non venissero pagati da sei mesi e patis-
sero la fame, ha detto Fawzi. Brahimi
ha dal canto suo scritto di persona ai di-
rigenti dei Paesi occidentali per sottoli-
neare lurgenza delle necessit finanzia-
rie del Governo di Karzai. Il Governo
provvisorio drammaticamente privo di
liquidit per poter mettere in piedi le
strutture minime, e sia i dirigenti afgha-
ni sia le Organizzazioni non governative
temono una paralisi pressoch totale del
Paese fino alla conferenza internazionale
dei donatori che si terr appunto a To-
kyo il 21 e il 22 gennaio.
BOGOT, 15.
In Colombia si ritorna
a parlare di pace. Dopo
sei ore di intensi nego-
ziati con i vertici delle
Forze armate rivoluzio-
nare della Colombia
(Farc), un gruppo di di-
plomatici dei cosiddetti
Paesi amici e l'inviato
speciale dellOnu, James
Lemoyne, hanno convin-
to ieri il principale grup-
po guerrigliero di sini-
stra a riavviare i colloqui
con il Governo.
Le trattative sono av-
venute nella zona di di-
stensione controllata
dalle Farc e si sono
concluse a poche ore
dalla scadenza dellulti-
matum imposto dal Go-
verno, che avrebbe signi-
ficato il ritiro dei guerri-
guerra civile, sarebbe
stato questo il terzo falli-
mento delle trattative di
pace (i primi due tentati-
vi risalgono al 1984 e al
1990) e molti prevedeva-
no che sarebbe sfociato
in un conflitto aperto.
Linviato speciale del-
lOnu, James Lemoyne,
aveva chiesto ieri ai co-
lombiani di pregare per-
ch allultimo momento
si giungesse ad un accor-
do che permettesse di
salvare il processo di pa-
ce. A poche ore dalla
scadenza delle 48 ore fis-
sate ieri da Pastrana per
il ritiro delle Farc dalla
zona di distensione
scadenza che avrebbe
probabilmente significa-
to il fallimento definitivo
del processo di pace
L'inviato delle Nazioni Unite con il negoziatore delle Farc
dopo l'annuncio della ripresa delle trattative con il Governo
glieri dalla regione da loro controllata e
la sua immediata occupazione da parte
dei militari. In una dichiarazione diffusa
ieri, il gruppo dei Paesi amici (Italia,
Canada, Cuba, Spagna, Francia, Norve-
gia, Svezia, Svizzera e Venezuela) affer-
ma che il Capo dello Stato ha ricono-
sciuto che vi sono le garanzie per prose-
guire i colloqui di pace nella zona di di-
stensione e che le Farc le hanno ac-
cettate. Nel documento di sostiene inol-
tre che le parti hanno espresso il desi-
derio di poter arrivare al pi presto ad
accordi concreti. In un loro comunica-
to le Farc hanno precisato in partico-
lare che la ripresa del dialogo di pace
stata raggiunta soprattutto grazie alla
mediazione dellOnu. La settimana
scorsa, il Presidente Pastrana aveva in-
terrotto i negoziati con le Farc che si
trascinavano da tre anni, non accettan-
do la richiesta di queste ultime di ritira-
re i 5.000 militari che, praticamente, cir-
condano la zona di distensione di
42.000 chilometri quadrati, situata nel
Sud. Dopo oltre quattro decenni di
Lemoyne e gli altri diplomatici si sono
impegnati in un vero e proprio tour de
force nel tentativo di riallacciare il filo
del dialogo. Dialogheremo fino alla fine
per cercare di salvare il processo di pa-
ce, ha detto il diplomatico che ha con-
cluso: Chiedo solo che i colombiani
preghino perch si possa ottenere que-
sto accordo, magari allultimo minuto.
Come segnala l'Ansa, il Presidente Pa-
strana si sarebbe ora detto disposto ad
un nuovo vertice con il leader della
guerriglia, Manuel Marulanda Velez.
Filippine: sparatoria
tra soldati e poliziotti
MANILA Nelle Filippine, una
sparatoria fra militari del corpo dei
marines e poliziotti ha provocato
marted almeno 16 morti nellisola
meridionale di Jolo. Non abbiamo
potuto stabilire che cosa abbia in-
nescato la sparatoria, ha detto il
generale Glicerio Sua, specifican-
do che un marine in abiti civili
stato deriso durante un raduno da-
vanti al municipio di Jolo organiz-
zato per chiedere la liberazione
del capo ribelle musulmano locale
Nur Misuari. Tra altri marines so-
praggiunti e poliziotti schierati per
servizio dordine della manifesta-
zione scoppiata la sparatoria e
almeno tre agenti, nove marines,
un soldato di un altro corpo e tre
civili sono stati uccisi. Altri testi-
moni hanno detto che sono state
anche ferite almeno 17 persone.
Cina: tre sciagure
minerarie in due giorni
PECHINO Cinquanta minatori
sono morti in tre incidenti fra do-
menica e luned in diverse miniere
di carbone cinesi, secondo quanto
riferito marted dall'agenzia di
stampa ufficiale Nuova Cina. Lu-
ned una esplosione di gas ha uc-
ciso 25 minatori e ne ha feriti dieci
nel distretto di Wenshan, nella pro-
vincia dello Yunnan. In precedenza
18 minatori erano morti soffocati,
sempre luned, in una miniera nel-
la provincia meridionale dello Hu-
nan. Domenica, altri sette minatori
erano stati uccisi da una esplosio-
ne nella provincia dello Jiangxi.
Indonesia: violento
terremoto a Jakarta
JAKARTA Una forte e prolunga-
ta scossa di terremoto ha scosso
marted per circa un minuto la ca-
pitale dellIndonesia, dove la gente
si riversata in strada in preda al
panico. Non ci sono tuttavia al mo-
mento notizie di vittime o danni.
Germania: incendio
in una casa di anziani
BERLINO Due pensionati sono
morti e uno stato gravemente
ustionato e intossicato in un incen-
dio scoppiato nella notte tra luned
e marted in un ospizio per anziani
a Clausthal-Zellerfeld, nel Nord
della Germania. Nel darne notizia,
la polizia non ha escluso una ma-
trice dolosa dellincendio.
Gran Bretagna: treno
deraglia a Leeds
LONDRA Un treno passeggeri
deragliato marted appena fuori
della stazione di Leeds, nel Nord
dellInghilterra. Nessuno rimasto
ferito nellincidente occorso al tre-
no della compagnia privata Arri-
va diretto a Manchester. La loco-
motrice e le prime carrozze sono
uscite dai binari, ma il convoglio
non si capovolto anche perch
non aveva preso ancora velocit e
viaggiava a soli 25 km orari. Rail-
track, la societ che gestisce la re-
te ferroviaria britannica, ha annun-
ciato lapertura di uninchiesta. Ne-
gli ultimi anni le ferrovie britanni-
che sono state funestate da una
serie di gravi incidenti con nume-
rose vittime attribuiti allo scadi-
mento degli standard di sicurezza
provocato dalla privatizzazione.
USA Secondo fonti dei servizi segreti citate dalla stampa locale
Ritenuta ancora grave la minaccia
di attentati da parte di Al Qaeda
Russia: appello
di Vladimir Putin
per l'infanzia
abbandonata
MOSCA, 15.
Il Presidente russo, Vladimir Putin, ha
incaricato ieri il Premier, Mikhail Kasia-
nov, di adottare misure immediate per
risolvere il problema dei bambini abban-
donati. Il fenomeno dellinfanzia abban-
donata e della criminalit giovanile ha
assunto dimensioni allarmanti e per
questo necessario adottare misure im-
mediate, ha scritto il leader del Cremli-
no citato dallagenzia Itar-Tass.
Nel pi breve tempo possibile, il Go-
verno deve assumere iniziative per fron-
teggiare la situazione, conclude il Presi-
dente russo nella sua comunicazione al
Capo del Governo. Circa un milione di
bambini vivono in condizioni di abban-
dono, molti dei quali provenienti da al-
tre Repubbliche dellex Urss. Nella capi-
tale Mosca migliaia di piccoli senza fa-
miglia vivono nelle stazioni ferroviarie e
della metropolitana e si cibano di avanzi
trovati nella spazzatura.
Intanto, la Russia chieder agli Stati
Uniti spiegazioni sulla sua apparente vo-
lont di non distruggere, ma semplice-
mente stoccare, almeno una parte delle
circa 4.000 testate nucleari che debbono
essere oggetto di un accordo di riduzio-
ne degli armamenti strategici offensivi.
Lo ha indicato il generale Yuri Baluyev-
ski, primo vicecapo dello stato maggiore
russo, che guida una delegazione partita
ieri per consultazioni ufficiali a Washin-
gton. Baluyevski, citato dallagenzia In-
terfax, ha detto che chieder un chiari-
mento agli americani sulle informazioni
secondo cui il Pentagono conterebbe di
stoccare invece che distruggere una par-
te almeno delle testate nucleari.
WASHINGTON, 15.
La minaccia di nuovi attentati da par-
te dell'organizzazione terrorista Al Qae-
da, guidata da Osama bin Laden, viene
considerata ancora grave e persistente
dai servizi di sicurezza degli Stati Uniti
citati dalla stampa locale, cos come vie-
ne giudicata pressoch intatta la linea di
comando dell'organizzazione stessa. Dei
dieci pi importanti dirigenti di Al Qae-
da, infatti, solo due sono stati sicura-
mente uccisi dopo cento giorni di bom-
bardamenti in Afghanistan, secondo
quanto ha scritto ieri il quotidiano Wa-
shington Post, citando appunto fonti
dellintelligence Usa.
Le autorit statunitensi ritengono
dunque che la struttura di Al Qaeda,
pur gravemente colpita in Afghanistan e
in Pakistan, si sia gi probabilmente ri-
costituita altrove e non nascondono che
la possibilit di nuovi attentati contro gli
Stati Uniti o altri Paesi occidentali rima-
ne alta. In base alle informazioni in pos-
sesso dei servizi segreti Usa, oltre 5.000
persone hanno completato i corsi di ad-
destramento terroristici nei campi di Al
Qaeda e almeno met di questi attivisti
sono disseminati negli Stati Uniti, in Eu-
ropa, in Asia e in Medi Oriente, pronti a
colpire alla prima occasione favorevole.
Gran parte dei cervelli, dei membri e
delle risorse che avevamo identificato
come Al Qaeda sono gi state trasferite
fuori dallAfghanistan ed hanno ricomin-
ciato ad operare, ha detto al giornale
un funzionario dellintelligence Usa cita-
to anonimamente e secondo il quale il
gruppo di Osama bin Laden stato feri-
to, ma ancora in grado di fare molto
danno agli Usa. Le autorit di Washin-
gton sono preoccupate per la possibilit
che operazione spettacolari di terrori-
smo, del tipo se non delle conseguenze
di quelle dell'11 settembre, possono gi
essere state approvate e finanziate da Al
Qaeda, ma soprattutto temono eventuali
attacchi ad esempio con un veicolo
imbottito desplosivo, o con un attenta-
tore suicida pronto a farsi saltare in aria
che sarebbero alla portata operativa
anche di cellule singole di Al Qaeda.
Del resto, dopo l11 settembre gli in-
quirenti hanno gi smascherato almeno
una dozzina di complotti terroristici le-
gati ad Al Qaeda (compresi quelli per at-
taccare lambasciata americana a Parigi
o bersagli statunitensi a Singapore) e
tutto lascia pensare che altri progetti si-
mili non siano stati scoperti e possano
essere in fase avanzata di pianificazione.
Al Qaeda un mostro dalle cento teste,
abbiamo mozzato la testa in Afghanistan
ma la rete terroristica perfettamente
in grado di operare con le altre teste,
ha dichiarato Michelle Flournoy, consi-
derata tra i massimi esperti statunitensi
in materia di terrorismo.
PRETORIA, 15.
La Cina e il Sud Africa concordano sul fatto che la lotta internazionale con-
tro il terrorismo deve essere condotta sotto la bandiera dellOnu, non di un
Paese in particolare. La lotta contro il terrorismo sar un processo lungo e
arduo, e la vittoria sui campi di battaglia in Afghanistan non significher che
la battaglia sia terminata, ha detto ieri il Ministro degli esteri cinese Tang
Jiaxuan, in visita a Pretoria. La Cina non daccordo su certi argomenti o
pratiche, per esempio quando alcuni assimilano il terrorismo a una regione,
un Paese, una religione o un gruppo etnico particolare, ha aggiunto Tang, al
termine di un incontro di tre ore con il collega sudafricano Nkosazana Dlami-
ni Zuma. Il Ministro cinese ha condannato altres i tentativi di certe forze di
allargare il campo della lotta antiterrorismo alle luce dei loro interessi strate-
gici o bisogni politici.
Dlamini Zuma, dal canto suo, ha ricordato che, dopo l11 settembre, il Sud
Africa ha sottolineato che lOnu, e non un singolo Paese, deve essere il mo-
tore della campagna internazionale contro il terrorismo.
Cina e Sud Africa: spetta all'Onu
la guida della lotta al terrorismo
Nigeria: cresce la speranza
di salvare la vita di Safiya
dopo il rinvio del processo
Francia: il dirigente
di una grande banca
indagato per riciclaggio
Parlamento europeo
al voto per eleggere
il Presidente
ABUJA, 15.
L'aggiornamento del processo dap-
pello al 18 marzo ha riacceso oggi la
speranza di scongiurare l'uccisione di
Safiya Husaini, la giovane nigeriana
condannata alla lapidazione nell'ottobre
scorso per adulterio da un Tribunale
islamico. Il rinvio stato deciso dopo
che la difesa ha presentato una nuova
versione della vicenda. Secondo la nuo-
va tesi il padre della bambina, nata da
un presunto rapporto extraconiugale,
sarebbe in realt lultimo marito di Sa-
fiya, dal quale ha divorziato di recente.
In precedenza, Safiya aveva dichiarato
che la bimba di 11 mesi, Adama, stata
concepita durante uno stupro.
Nel corso della prima udienza nel
processo d'appello a Sokoto, nella Nige-
ria settentrionale, lavvocato Abdulkadir
Imam ha spiegato che Safiya si era vista
estorcere con la forza la precedente de-
posizione. Allepoca, non capiva la na-
tura e le conseguenze del crimine di cui
era accusata e neppure le domande che
le venivano rivolte, ha aggiunto. Safiya
stata condannata da un Tribunale, il
quale, constatando che aveva dato alla
luce una bambina nel febbraio 2001
quando era divorziata, lha dichiarata
colpevole di adulterio.
PARIGI, 15.
Daniel Bouton, Presidente della terza
banca di Francia, la Socit Gnrale,
stato fermato ieri con l'accusa di rici-
claggio. Assieme ai vertici del suo Istitu-
to, accusato dai giudici di non avere
applicato i controlli su assegni emessi da
banche israeliane. Oltre a Bouton, sono
finiti in stato di fermo il suo Direttore
generale, Philippe Citerne, e il suo vice,
Didier Alix. Altri sei funzionari erano gi
indagati nell'ambito dell'inchiesta aperta
dal giudice Isabelle Prevost-Desprez.
La Socit Gnrale sospettata di
avere partecipato a unoperazione di ri-
ciclaggio non applicando alcun controllo
preventivo prima di trattare assegni pre-
sentati da banche estere. In un'intervista
radiofonica, Bouton ha dichiarato che la
sua banca ha sempre rispettato rigoro-
samente le regole sul riciclaggio.
Il rapporto tra banche e giudici teso
dal giugno scorso, quando scatt lin-
chiesta per riciclaggio di capitali aggra-
vato nei confronti dei due principali diri-
genti del gruppo Axa, Claude Bebear e
Henri de Castries. Da quel momento i
grandi banchieri capirono che ognuno
di loro poteva finire in Tribunale per
pratiche che fino a quel momento erano
state correnti.
STRASBURGO, 15.
Il candidato del gruppo liberal demo-
cratico (Eldr), Pat Cox, appoggiato an-
che dal Partito popolare europeo (Ppe),
in testa al primo turno nelle votazioni
per lelezione del nuovo Presidente del
Parlamento europeo. Cox ha ottenuto
duecentocinquantaquattro voti, contro i
centottantaquattro del candidato sociali-
sta, David Martin, i sessantasei delleu-
roscettico, Jens Peter Bonde, i quaranta-
due del comunista Francis Wurtz e i
trentasette del verde Gerard Onesta. Per
essere eletto fin dal primo turno Cox
avrebbe dovuto ottenere duecentonovan-
ta voti, la maggioranza assoluta dei con-
sensi espressi.
L'Aula proceder ora ad un seconda
tornata elettorale, il cui risultato sar re-
so noto nel primo pomeriggio.
Al secondo e al terzo turno per essere
eletto sar ancora necessaria la maggio-
ranza assoluta dei voti espressi, mentre
al quarto ed ultimo sar sufficiente la
maggioranza semplice. I seicentoventisei
deputati sono chiamati ad eleggere il
successore allo scranno presidenziale
della francese Nicole Fontaine, del Parti-
to popolare europeo.

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3 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 16 Gennaio 2002
T A
||ZA
| G|NA
.
ELZEVIRO Colloqui con se stesso di Marco Aurelio
La vanit annulla
ogni saggio proposito
La singolare storia del fondatore del Museo d'Arte Orientale nel capoluogo ligure
Edoardo Chiossone: il genovese che disegn
il primo francobollo del Giappone moderno
Pubblicati gli atti del convegno internazionale Il governo dei giardini e dei parchi storici
L'importanza della metodologia e delle tecniche di manutenzione
GA|!AN AND||SAN|
Sono stati pubblicati gli atti dell'im-
portante convegno internazionale sul te-
ma: Il governo dei giardini e dei parchi
storici, svoltosi dal 20 al 23 settembre
2000 nelle sedi prestigiose del Palazzo
Reale di Caserta. Quel congresso ebbe
echi assai favorevoli ed esiti positivi; du-
rante uno svolgimento fu presentato un
testo di notevole interesse come traccia
di riflessione sugli argomenti proposti e
come schema orientativo del lavoro da
compiere per trarre giovamento durevo-
le dall'iniziativa degli operatori del Co-
mitato nazionale per lo studio e la con-
servazione dei giardini storici alla sua
sesta edizione.
Alla presentazione del volume degli
atti accomuniamo un esame puntuale e
dettagliato, anche se sintetico, del testo
presentato al convegno. Lo consideria-
mo propedeutico allo studio degli atti
ed a questi da associare in ogni evenien-
za di ricerca e di approfondimento in
merito.
Il grosso volume, di 240 pagine, edito
da Papararo ed arricchito di una docu-
mentazione fotografica in bianco e nero
e a colori attentamente selezionata, por-
ta per titolo il tema del convegno: Il go-
verno dei giardini e dei parchi storici,
ma ha pure un sottotitolo specificativo:
Restauro, manutenzione, gestione ad
indicare gli obiettivi che si perseguono
nell'ambito del Ministero per i beni e le
attivit culturali e degli organismi perife-
rici in cui si articolano gli impegni pub-
blici nel settore.
Il volume composto di tre parti rife-
rentisi alle tre sezioni del sottotitolo. In-
troduce i contributi presentati in ordine
al restauro Luigi Zangheri, il quale au-
spica il tempestivo riconoscimento della
figura professionale del restauratore di
giardini e parchi storici sia negli uffici
pubblici che per l'attivit privata, anno-
tando che anche nelle soprintendenze
non pi differibile la presenza di uffici
e tecnici esperti in materia di giardini e
di paesaggi.
Tra le relazioni presentate nel testo
difficile discernere, anche per trarne
esemplificazioni pertinenti, le pi impor-
tanti dalle meno importanti, perch si
tratta sempre di lavori eseguiti o da ese-
guire su impianti di indubbia rilevanza
storica ed artistica. Per dare l'idea di
tanta pregnanza, citiamo i contributi sul
giardino inglese del parco della reggia
casertana, sull'orto botanico di Brera a
Milano, sul chiostro grande del mona-
stero di santa Chiara di Napoli, sui giar-
dini e sul Casamento Torre del Real Bo-
sco di Capodimonte, sulla villa di Colle
del Cardinale di Perugia, sui giardini del
Balio di Erica.
Nella sezione della manutenzione, in-
trodotta da Carmine Guarino, gli appor-
ti sono altrettanto sostanziosi, come
quelli, per elencarne qualcuno, sul par-
co di villa Marengo di Alessandria, sul
giardino del palazzo Cocozza di Monta-
nara o su quello dei duchi Guevara di
Bovino dell'ambito territoriale/caserta-
no, sulle regnaie cinquecentesche nel
territorio senese, sul parco del Museo
archeologico di Villa Landolina di Sira-
cusa.
Per quanto attiene alla gestione, la
terza sezione del testo introdotta da Pa-
trizio Giulini, il riferimento va fatto, tra
gli altri, alla sistemazione paesaggistica
del complesso di Santa Maria del Monte
e del castello di Montella nell'avellinese,
alle proposte di restauro delle ville Bel-
losguardo a Lastra a Signe (Firenze) e
Durazzo a Santa Margherita Ligure, ai
progetti di recupero dei parchi di Baia,
del Vesuvio, della Favorita di Palermo,
di Isola Madre e di Isola Bella.
Se soltanto si valuta la rilevanza che
hanno, sul piano del mantenimento del-
le risorse culturali nazionali, gli esempi
addotti, i quali sono una piccola parte
dei complessi su cui si studia e si opera,
ci si rende conto con immediatezza di
quanto c' da fare ai fini degli incre-
menti delle correnti del turismo interna-
zionale specializzato e quindi della cre-
scita socio-economica nazionale.
Accanto a questo testo di documenta-
zione severa, ora si pone il volume degli
atti veri e propri del convegno, curato
da Francesco Canestrini, Francesca Fu-
ria e Maria Rosaria Iacono ed edite dal-
le Edizioni Scientifiche Italiane di Napo-
li. Pur esso di buono spessore, conta 350
pagine, abbondantemente illustrate a co-
lori e in bianco e nero, e si articola pur
esso nelle tre sezioni del congresso.
Mario Serio, direttore dell'ufficio cen-
trale dei beni archeologici, architettoni-
ci, artistici e storici, nella presentazione
del testo, mette in luce l'utilit dei sei
convegni finora, svolti sul tema, elogia
le benemerenze dei componenti del Co-
mitato per lo studio e la conservazione
dei giardino e parchi storici e sottolinea,
tra i risultati raggiunti nel lavoro assi-
duo e produttivo di tale Comitato, la
formulazione del Capitolato speciale
d'appalto per le opere di restauro, ma-
nutenzione e valorizzazione dei giardini
storici.
Relativamente al governo dei giardini
e dei parchi storici l'attenzione volta
soprattutto ai lavori di restauro. Vi si re-
laziona sui restauri napoletani e caserta-
ni, ma pure sui restauri di Villa della
Regina a Torino, del parco ducale di
Parma, delle fontane sonore di Villa d'E-
ste. Non vi mancano, altres, testimo-
nianze straniere, come quelle relative al
parco del Buen Retiro, ad alcuni giardi-
ni d'Inghilterra e di Germania e ad altri
complessi di buona rinomanza.
Nella parte delle metodologie e tecni-
che di manutenzione, molti sono i con-
tributi pervenuti da operatori esterni:
portano la loro esperienza studiosi e tec-
nici inglesi ed austriaci, ma si d conto
pure delle situazioni italiane, con parti-
colare riferimento alla Villa Adriana di
Tivoli, alle ville tusculane, al parco della
Caffarella e ai giardini segreti di Villa
Borghese a Roma, alla vegetazione del-
l'area archeologica pompeiana.
Riguardo alla gestione, fruizione ed
uso dei giardini e dei parchi, si presenta
un piano operativo per il parco del ca-
stello di Racconigi e la valorizzazione
dei giardini della Venaria Reale e si rela-
ziona sulle esperienze gestionali fatte a
Villa Carlotta a Tremezzo e a Ninfa in
provincia di Latina. N mancano, in
questa sezione, apporti di riferimento
pi ampio e generale, in ispecie per
quanto attiene alle metodologie pratiche
della gestione delle opere.
Tira le conclusioni del convegno Mar-
cello Fagiolo, vicepresidente del Comita-
to nazionale per lo studio e la conserva-
zione dei giardini e parchi storici. Non
ci sorprende che egli si lamenti dello
stato di abbandono di tanti manufatti
presenti nel territorio nazionale riferibili
alla materia del convegno; tra l'altro, si
lamenta, ed a buona ragione, della can-
cellazione della via Appia nell'aureo
mezzo chilometro compreso tra due ce-
lebri mausolei antichi, ben noti agli in-
tellettuali del Rinascimento, come le
Carceri vecchie e la Conocchia.
Tutto questo discorso serve soprattut-
to per rimarcare l'urgenza che si deve
avvertire dagli operatori del settore, ma
anche da parte delle istituzioni preposte,
di dare supporti consistenti all'impegno
della conservazione del patrimonio di
bellezze paesaggistiche perch cresca sul
serio, nella concretezza dei fatti, la qua-
lit della vita delle comunit e delle per-
sone che la compongono.
I testi esaminati comprovano che di
lavoro ce n' da fare, e tanto, e non si
deve perdere tempo, se si vuole che il
settore sia sul serio produttivo.
|u|G| M. |||SN|
Eccone un altro, di scrittori che pre-
tenderebbero di insegnare a vivere: a
ben vivere e a ben morire.
Questa volta, si tratta, nientemeno, di
un imperatore romano, di Marco Aure-
lio, morto nel 180, e del suo libro, scrit-
to in greco e tradotto in italiano col tito-
lo Colloqui con se stesso. Un libro di ri-
cordi, di pensieri, di esperienze, di am-
monimenti.
A propositi di trattati di tal genere, un
insigne personaggio veneziano, France-
sco Carnelutti, mi diceva, molti anni fa,
con accento desolato: Sembra che non
siano stati scritti o che siano rimasti ine-
diti. Avranno avuto una loro efficacia,
ma non si vede. La gente opera come se
non esistessero. Il mondo va per il suo
verso, anzi per la sua china, indipenden-
te da loro, ignorandoli.
Mi tornano alla memoria le parole di
quell'illustre uomo, espertissimo delle
cose di questa nostra realt.
Non si vede diceva Carnelutti
quale risultato pratico abbiano raggiun-
to: eppure, anche se non si vede, que-
sti libri si inquadrano nei misteri del
mondo, diventano una nota essenziale,
indispensabile nell'armonia dell'universo
morale, ora s'intende.
In fondo, in reportages, di tal genere
ci si richiama a particolari prove e testi-
monianze utili per illuminare il prossi-
mo, per indirizzarlo verso la verit e per
tenerlo lontano dall'errore. Non affar
di poco avvertirlo: Guarda, io sono sicu-
ro che andando di l si cade; che, insi-
stendo in una certa maniera, si ammat-
tisce: che, rifiutandosi di ragionare, ci si
stupisce; che, persistendo in un certo
metodo, si scava la propria fossa.
S, si dir cos. Ma se non si viene
ascoltati? Ecco il problema. Si sicuri
che non si viene ascoltati? Chi lo garan-
tisce? Il fatto che si seguiti a sbagliare.
E se, senza questi ammonimenti, si sa-
rebbe sbagliato di pi? E poi, non biso-
gna tener conto del modo di fare di que-
sto e di quello, del singolo. Si guardi al-
la coscienza collettiva, al sottofondo che
accompagna la civilt. Questa civilt
non ha progredito proprio in nulla per
circa duemila anni? Si rimasti, in tutto
e per tutto, allo stesso punto, alle stesse
idee, agli stessi sentimenti, all'antico
modo di concepire la vita e il mondo? Si
sono compiuti, sappiamo, errori inferna-
li: ma se ne avverte anche l'orrore, il
desiderio o la speranza di superarli. An-
che la vergogna, anche la condanna, an-
che la lotta per riscattarsene da mette-
re fra i risultati positivi. Per tale coscien-
za, chi pu affermare che non abbiamo
contribuito libri come i Colloqui con se
stesso, di Marco Aurelio Antonino? Quel
con se stesso d, intanto, a parte ogni
altra considerazione, garanzia di seriet
e di validit. Marco Aurelio non si esibi-
sce con gli altri. L'esibizione, consapevo-
le o inconsapevole, sottintende sempre
un tocco di vanit, un desiderio di fare
spettacolo. Marco Aurelio, appunto per-
ch parla con se stesso e annota le sue
riflessioni, non confondere con chi,
anche bravissimo, pronuncia ad alta vo-
ce, per farsi sentire, un motto o una
sensazione; dice una battuta. Marco Au-
relio non un battutista. Di un battuti-
sta si pu dubitare: anche se ci diverte,
anche se lo applaudiamo. Il fondamento
morale della battuta insidiato proprio
dall'esser battuta: ossia dal pretendere
il favore che deriva dal sottile piacere di
aver divertito, o di essere stati giudicati
intelligenti, mordenti, estrosi. Insomma,
c'entra la vanit: e la vanit attenua, o
annulla, ogni saggio proposito. Il battu-
tista non si rivolge a s stesso. Egli ha
bisogno del prossimo, anzi di molta gen-
te. Un battutista che faccia degli a so-
lo non ha senso. Gi non gli verrebbe
di dir nulla. Come chi brontola. Bronto-
lare da s, senza farsi ascoltare, non ac-
cade: non ci sarebbe gusto.
Apriamo i Colloqui con se stesso, nel-
la traduzione di Francesco Lulli. Qui
non possibile inoltrarsi nel contenuto.
Si pu solo invitare a riflettere su certi
principi che presiedono l'esperienza e
l'etica di quel sapiente. Un tasto su cui
egli batte con insistenza l'iracondia.
L'iracondia una specie di peste per l'u-
manit. Rompe l'armonia. Provoca quel-
la che Dante chiama matta bestialit.
Degrada l'uomo. Marco Aurelio si van-
ta, come del pi alto dono, di aver ere-
ditato dal nonno l'abitudine a esser
gentile e a escludere ogni impeto ira-
condo.
L'armonia dunque, soprattutto la di-
gnit dell'uomo. Non si ferma l. Marco
Aurelio completa il suo pensiero, lo
chiarisce, lo commenta ... l'aver potuto
scorgere con grande chiarezza su mo-
dello vivente che concesso a uno stes-
so individuo mostrarsi molto energico,
ma anche remissivo e accondiscendente;
cos pure a non impazientirmi, dovendo
dare direttive a qualcuno. (...). Il non
aver mai dato segno visibile di ira o di
altro momentaneo trasporto, bens esse-
re contemporaneamente un uomo im-
mune da passioni e insieme un uomo af-
fettuosissimo.
Cambiamo registro. Marco Aurelio
contro gli intriganti. Al mattino comin-
cia subito a dire con te stesso: avr da
fare con gli interessi altrui, con ingrati,
con violenti, con furbi, con malevoli,
con gente non socievole. Tutto questo
accade a costoro per ignoranza del bene
e del male. Questi ficcanaso, questi
malevoli non giovano al prossimo, lo
danneggiano. E invece siamo nel mon-
do per reciproco aiuto, come piedi, co-
me mani, come palpebre, come i denti
di sopra e di sotto in fila: in conseguen-
za contro natura ogni azione di reci-
proci contrasti. Ed contrasto l'ira e la
reciproca avversione.
Siamo di nuovo all'ira: di quanto ma-
le madre, l'ira.
Passiamo ai tre doveri. Il dovere pri-
mo nella natura umana il bene comu-
ne. Secondo dovere, non cedere agli
istinti corporei. Terzo dovere, in un es-
sere razionale, il non dare l'assenso sen-
za riflettere, per evitare la possibilit di
cadere in inganno.
Ed ora quattro norme essenziali:
Trascorrere i giorni nella convinzione
che ciascuno sia il giorno estremo; non
agitarsi; non stare inerti a dormire; non
simulare.
Non bisogna arzigogolare n andare
pi in l della lettera, immaginando quel
che non , e domandandosi Non devi
dire a te stesso nulla pi di quanto ti an-
nunciano via via le percezioni immedia-
te. Per esempio, ti viene annunziato che
un tale sparla sul tuo conto. Questo solo
punto oggetto dell'annunzio ricevuto.
Ma non ti stato detto che ne hai rice-
vuto danno. Conclusione: rimani sempre
aderente alle percezioni iniziali e non
aggiungere per conto tuo nessun ulterio-
re giudizio da dentro. Certo, non te ne
verr male di nessun genere.
Agire secondo la capacit e secondo
l'et; non pretendere frutti fuori sta-
gione.
Una riflessione su maestro e discepo-
lo. Quando si tratta di scrivere un libro
o di leggere qualche cosa, non vorrei es-
ser maestro prima di essere stato disce-
polo. molto di pi nella vita. La vita:
rappresentata dalla tragedia e dalla
commedia: finch si arriva all'ultimo
approdo.
O uomo, fosti cittadino in questa
grande citt; qual differenza per te, se
per tre o cinque anni? la medesima
cosa che se il capocomico, che l'aveva
chiamato, concedesse poi l'attore del
teatro. Ma non sono arrivato a rap-
presentare tutti i cinque atti. Soltanto
tre. Hai ragione; ma nella vita anche
tre atti soltanto costituiscono l'intero
dramma. Parti dunque, e il tuo cuore
sia sereno e propizio.
Marco Aurelio la sapeva lunga. Pensa
anche a chi resta, mentre l'altro se ne
va. Non c' nessuno cos fortunato che,
mentre muore, non debba vedersi intor-
no persone tutte contente per la sventu-
ra che gli capita. Pu essere una perso-
na d'oro, pu essere un savio; all'ultimo
momento ci sar sempre qualcuno che
dir con se stesso: Oh! Finalmente!
Che respiro di sollievo. Basta con
questo pedagogismo! Effettivamente non
era mica severe con noi, ma in ogni ca-
so nel cuore ci disprezzava profonda-
mente.
Marco Aurelio era un saggio e un sa-
piente. Saggio e sapiente. Non la stes-
sa cosa? No. Ricordiamoci di Aristotele.
|||N| |A|CC|
Edoardo Chiossone.
Incisore e pittore, a Genova come a
Tky, di casa. Con discrezione.
Nato ad Arenzano di Genova nel
1833, muore a Tky nel 1898 uno dei
protagonisti degli stravolgenti muta-
menti economici, culturali e tecnologici
caratterizzanti lepoca Meiji (1868-1912),
un conoscitore rispettoso dello spirito e
ad raffinato senso estetico del Paese
che lo ospitava. Ne seppe riconoscere,
prima di Ernest Fenellosa, le qualit
intrinseche inoppugnabili una tradizio-
ne da far conoscere e da preservare per
le generazioni future, in un periodo di
frenetica occidentalizzazione e di assi-
milazione delle pi svariate ed avanza-
te tecnologie.
Medaglia dargento allEsposizione
Internazionale di Parigi (1867) come in-
cisore su rame, due anni dopo membro
dellAccademia di Milano, dopo unin-
teressante esperienza lavorativa sui me-
todi di stampare banconote presso la
Ditta Dondorf di Francoforte, dipenden-
te della Banca Nazionale del Regno dI-
talia invitato nel 1875 dal ministro ple-
nipotenziario giapponese Ueno Kageno-
ri a creare ed organizzare lOfficina
Carte Valori del nuovo Istituto Poligra-
fico del Ministero delle Finanze, lui,
il genovese Chiossone a disegnare il pri-
mo fracobollo del Giappone moderno.
lui a importare ed istallare moder-
ni macchinari industriali per emettere
banconote, francobolli, titoli statali, oc-
cupandosi nel contempo personalmente
della formazione professionale del per-
sonale locale dellOfficina.
Naturale conseguenza: si conquist e
godette gi a partire dal 1880, di una
rilevante posizione sociale e di un ruo-
lo culturale eminente in un paese che
nel timore di trovarsi escluso dalla sce-
na politica mondiale non perdeva tem-
po a schiacciare a tavoletta laccelera-
tore con laiuto dei tecnici stranieri
processo di modernizzazione che fa
diventare, tra laltro Chiossone, un ri-
trattista di personaggi politici di primis-
simo piano.
A partire dallimperatore Meiji. Il
suo ritratto inciso su rame da Chiosso-
ne conservato, assieme a quello del-
limperatrice Shken, nella Tesoreria
del celebre Meiji Jingu (Tempio shin-
toista Meiji) in Tky.
Ventitr gli anni di permanenza di
Chiossone in Estremo Oriente, oltre
quindicimila i pezzi (documenti storici
comprensivi di lettere, onorificenze, di-
plomi, sculture, armature, armi, ogget-
ti di lacca, maschere teatrali, pitture,
stampe xilografiche dei secoli XVII-
XIX) messi assieme a costituire una
collezione darte, giapponese e cinese,
quale quella conservata nel Museo che
prende il nome Edoardo Chiossone.
Tre mesi prima di morire, lartista
aveva fatto testamento, donando linte-
ra collezione alla scuola a cui ricono-
sceva i meriti della sua formazione di
futuro incisore e pittore: lAccademia di
Belle Arti di Genova.
Fu lAccademia ad allestire un appo-
sito Museo, rimasto aperto fino allo
scoppiare della Seconda Guerra Mon-
diale. Poi, nel 1971, la raccolta venne
trasferita nellattuale sede di Villetta di
Negro. Raccolta deccezione per la raffi-
natezza dimostrata da chi seppe inten-
dere i vari aspetti della cultura del Pae-
se dove soggiorn, ricercandone e riu-
nendone stili, tecniche autoctone, signi-
ficati storici ed estetici da consegnare
agli appassionai delle arti figurative e
non solo.
Era il 1891 quando Chiossone lasci
il servizio attivo.
Basterebbe paragonare la cosiddetta
Serie dei dragoni (francobolli emessi nel
1871 quando il servizio postale moder-
no venne inaugurato il 20 aprile) con
quella commemorativa per le nozze
dargento della coppia imperiale Meiji
del 1894 per percepire lalta professio-
nalit trasmessa da Chiossone al setto-
re dove aveva lavorato con tanta opero-
sa collaborazione.
Se a Genova, il Museo Chiossone ri-
vela il gusto e locchio esperto di un
autentico collezionista, a Tky, larti-
sta genovese viene ammirato e ricorda-
to per i suoi incisivi ritratti di grandi
esponenti politici, entrambi nativi di
Kagoshima, quali furono kubo Toshi-
michi (1830-1878) e Saig Takamori.
Il primo, membro della Missione
Iwakura in visita negli Stati Uniti e in
Europa (Italia e Prussia comprese) tra
il 1871 e il 1873, come il secondo sono
ricordati come coraggiosi fondatori del
Giappone moderno. La fronte segnata
da rughe che accentuano la profondit
di uno sguardo determinato e come
presago dei tempi difficili che lo atten-
dono, il ritratto (52,5x40,2 cm) dellalto
militare Takamori il Grande eseguito
nel 1883 da Chiassone, non concede
nulla a dettagli esotizzanti.
Il pittore di stile, ovviamente, occi-
dentale nutre lo spirito di conoscenza
dellaltro da s testimoniato dalla sua
straordinaria collezione.
Un pezzo di Genova rivela bellezza e
spirito orientale, consapevole che in
terra Estremo-orientale si pu ammira-
re un momento storico-artistico, unico
nel suo frenetico fermento, segnato dal-
larte pittorica e di incisore di un geno-
vese, laggi noto e rispettato pi di Cri-
stoforo Colombo.
Appuntamenti
culturali
Napoli, 18 gennaio
Convegno
su Mario Pomilio
Mario Pomilio. Intellettuale e
scrittore problematico il te-
ma della tavola rotonda che si
terr il 18 gennaio, alle ore 16,
presso l'Istituto Universitario
Suor Orsola Benincasa.
Roma, 22 - 23 gennaio
Letteratura siciliana
del Novecento
Il 22 e il 23 gennaio, presso l'I-
stituto Luigi Sturzo, si svolger
il convegno: Letteratura sicilia-
na del Novecento. Le domande
radicali.
Roma, 24 gennaio
Sermoni dell'Oratorio
Per il ciclo dei Sermoni dell'O-
ratorio Secolare di san Filippo
Neri, il 24 gennaio alle ore
18.30, a S. Maria in Vallicella,
Gian Lodovico Masetti Zannini
parler sul tema: L'Oratorio
Romano e s. Teresa d'Avila.
San Cataldo (CL), 26 gennaio
Comeradicidi un albero
In occasione del 90 di fonda-
zione della Compagnia di san-
t'Orsola nella diocesi di Calta-
nissetta, il 26 gennaio alle ore
17.30, nel salone della Casa
Sant'Angela, sar presentato il
volume di Ciro Quaranta Come
radici di un albero. Marianna
Amico Roxas (Ed. Sciascia).
Cortigiana
d'alto rango
(sec. XVII-XVIII)
Armatura
del periodo
Momoyama
Francobolli della Serie dei dragoni (1871)
Francobolli per le nozze d'argento
degli imperatori Meiji (1894)
Edoardo Chiossone
Campana
in bronzo
del periodo Yayoi
Interno del Museo Chiossone a Genova
morto Jos Maria
Sanchez-Silva
Lo scrittore e giornalista spa-
gnolo Jos Maria Sanchez-Silva
morto a Madrid, all'et di 90
anni, domenica 13 gennaio. La
notizia stata resa nota solo
oggi.
Sanchez-Silva noto al gran-
de pubblico come autore del ro-
manzo Marcellino pane e vi-
no, scritto nel 1953, tradotto in
trenta lingua e ridotto cine-
matograficamente nel 1955 dal
regista Ladislao Vajda e quindi
nel 1991 in Italia da Luigi Co-
mencini.
Apprezzato e prolifico scritto-
re per l'infanzia, Sanchez-Silva
ha ricevuto nel 1968 il Premio
Andersen, riconoscimento pre-
stigioso nell'ambito della lette-
ratura per ragazzi.

PAGINA
4 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 16 Gennaio 2002
.
Sabato 19
l'ora di preghiera
mensile
nella Basilica
Vaticana
Sabato 19 gennaio, alle ore 15.45, avr luogo
nella cappella del Santissimo Sacramento, nella
Basilica di San Pietro, l'ora di preghiera mensile
guidata dal Cardinale Virgilio No, Arciprete del-
la Patriarcale Basilica Vaticana e Vicario Genera-
le di Sua Santit per lo Stato della Citt del Vati-
cano.
L'incontro, il primo di questo nuovo anno 2002,
indirizzato ai sacerdoti, ai religiosi e alle reli-
giose della Citt del Vaticano, ai membri dell'Ar-
ciconfraternita del Santissimo Sacramento e a
tutti i fedeli che desiderano parteciparvi.
In un libro la storia dei 69 anni di intensa e gioiosa vita religiosa di Madre Mariancilla Vico del Volto Santo
Da missionaria comboniana in Africa
a claustrale cistercense a Fossano
quello che vuoi, ma un giorno cadrai
nella rete. E questo aumentava la mia
ostinazione. Ma un giorno il Signore
perdette la pazienza e alla mia ostinata
resistenza oppose l'estremo rimedio: mi
tolse il babbo. Fu il tracollo. Questo do-
lore sconvolse tutta la mia vita. Ero de-
pressa, avvilita, introversa. Chi mi aveva
conosciuta prima, non mi riconosceva
pi. Prosegue: Suora? Contemplativa?
Chiusa tra quattro mura? Con il mio di-
namismo e la mia esuberanza le avrei
fatte saltare... Allora suora di vita attiva.
E in quale Congregazione?... Un'ispira-
zione dall'alto: sar missionaria.
Domande, dubbi, scelte decisive per
rispondere a quel roseghin, come lei
stessa lo ha definito nel suo dialetto, che
la tormentava. Cos, concluso il ginnasio
a Fossano, Amelia (questo il suo nome
di battesimo) il 19 marzo 1933 entra tra
le Comboniane a Verona. Dopo il postu-
landato e il noviziato ecco la partenza
per l'Egitto e lo Zaire. Nel 1936 si laurea
in francese all'Universit di Grenoble;
nel 1954 ottiene il diploma in lingua ara-
ba presso l'Istituto di studi orientali del
Cairo; nel 1956 a Bruxelles il diploma di
abilitamento per l'insegnamento del
francese all'estero; nel 1973 il diploma
di lingua swahili nel seminario di Kisan-
gani (Zaire); nel 1982 la laurea in teolo-
gia al Pontificio Istituto Sant'Anselmo di
Roma.
In Africa ha fondato tre missioni: la
scuola francese al Cairo nel 1936; a Baf-
wasende, nella diocesi di Wamba (Zai-
re); a Niangara, nella diocesi di Isiro
(Zaire).
Nel 1974, a 61 anni, la nuova vocazio-
ne. Racconta: Pronta con le valigie in
mano per tornare in Africa dopo la va-
canza, mi sono sentita dire: la tua Africa
sar qui nel Monastero delle Cistercen-
si. in clausura da 28 anni. Il suo
motto resta: Tota vita mea pro Xsto et
pro Nigritia (Tutta la mia vita per Cri-
sto e per l'Africa).
Ai giovani Madre Mariancilla affida
un consiglio semplice: Non c' felicit
pi grande al mondo che appartenere a
Dio solo. E aggiunge: Ci vuole per la
chiamata da parte di Dio. E cos' que-
sta chiamata? l'insistenza di una voce
interiore che ti orienta verso quella for-
ma di vita religiosa che Dio vuole da te.
Hai un bel recalcitrare, cercare tutti i
modi per far tacere quella voce. Alla fi-
ne, se vuoi la pace, devi capitolare.
Ecco la storia di questa giovane reli-
giosa piemontese di quasi 89 anni.
Adesso faccio i conti confida .
Due postulandati, due noviziati, due
professioni semplici, due triennali e due
perpetue e solenni. Conclusione? Quella
di un famoso teologo al quale, dopo
aver studiato tutta la vita, stato chie-
sto di sintetizzare in breve quello che
aveva imparato. Egli rispose come ri-
spondo io: Signore, abbi piet di me,
peccatrice.
Un volume su Madre Teresa di Calcutta
La donna delle Beatitudini
Testimonianza di Padre Eugenio Villani in occasione del 50 di sacerdozio
I religiosi passionisti sul Gargano
La tesi che lautrice argomenta, cara-
terizzando il suo libro, che Madre Te-
resa vivendo in pienezza la sua femmini-
lit, il suo essere stata figlia, sorella e
madre, ha incarnato il volto femminile
al singolare delle Beatitudini: la don-
na cristiana modello cui guardare ed
imitare per una vita cristiana al femmi-
nile.
Il volume ha unaltra originalit: aver
raccontato la storia di Madre Teresa le-
gando e commentando aneddoti, episo-
di, scritti della suora morta, nella sua
Calcutta, il 5 settembre 1997.
Questo file-rouge che il grande
amore per Dio e per i poveri, oltre che
caratterizzare la sua vita, per i creden-
ti del terzo millennio una rilettura delle
beatitudini evangeliche. Il libro si soffer-
ma anche sul rapporto di stima e di
amicizia che leg la Madre ad un altro
grande personaggio del nostro tempo:
Giovanni Paolo II. Un rapporto intenso
simile a quello tra padre e figlia testi-
moniato nel testo da otto significative
fotografie che lAutrice spiega singolar-
mente evidenziandone le caratteristiche,
i significati ed i momenti salienti della
collaborazione tra questi due profeti
del nostro tempo.
Rapporto che il Cardinale Camillo
Ruini ha cos commentato: Il totale ab-
bandono in Dio forse ci che pi stret-
tamente legava Madre Teresa a Giovan-
ni Paolo II. Il Papa aveva compreso per-
fettamente chi aveva di fronte. Cos non
ci sarebbe da stupirsi se dovessimo ve-
derla salire sugli altari, beata e santa, in
tempi relativamente rapidi. Nessuno stu-
pore se ai doni di Dio, e che doni, la
strada dovesse risultare spianata (pagi-
na 32).
Quando il Cardinale Ruini scriveva
queste cose era il 1999: il 15 agosto 2001
a Calcutta si chiudeva, dopo soli due an-
ni, la fase diocesana del processo di bea-
tificazione. Il messaggio scrive An-
nalisa Borghese e la missione di Gio-
vanni Paolo II e di Madre Teresa sono
gli stessi: rendere presente Dio con la
propria vita e testimonianza. Cos la
Chiesa, per sua natura missionaria, cre-
sce nel mondo (pagina 39).
Quando Madre Teresa, il 10 dicembre
1979 a Oslo, ricevette il Nobel per la Pa-
ce disse: Il mio pi grande premio
amare Ges (pagina 141).
FRANCESCO ARMENTI
Porta a Padre Candido del Bianco ha
tracciato le figure e l'opera di tutti quei
missionari che hanno servito Dio e la
Patria, compreso i confratelli: Evangeli-
sta di Nostra Signora del Sacro Cuore
(al secolo Pietro Del Buono) e Padre Be-
nedetto del Sacro Costato (al secolo
Leonardo Sabatelli) entrambi morti in
giovanissima et sui campi di battaglia,
in zona di guerra, durante la Prima
Guerra Mondiale.
La fedelt
al ministero sacerdotale
Dai primi del Novecento ai giorni no-
stri, Padre Eugenio, nel suo Passionisti
di San Marco in Lamis ha voluto trat-
teggiare il ministero sacerdotale di tanti
validi religiosi che nella loro vita hanno
incarnato valori di bont, di mitezza, di
carit, vero modello per tutti coloro
che li hanno conosciuti e, frequentando-
li, ne hanno avuto modo di apprezzare
le doti e le capacit di educatori, padri
spirituali, missionari.
Come ad esempio, il Padre Beniamino
del Cuore di Maria (al secolo G. Marti-
no) morto qualche anno fa, in una tro-
picale giornata di sole, a Victoria, dopo
ventidue anni di missione in Brasile do-
ve tuttora riposa, povero tra i poveri di
cui ha saputo comprendere le necessit
e che l'ultimo giorno (cos come ci rife-
risce una cronaca di Padre A. Renna) gli
hanno tributato un omaggio di affettuo-
so commiato.
Ecco un significativo passo della cro-
naca di Padre Renna: Non c' prova
di amore pi grande che dare la vita per
i fratelli era il canto-ritornello del popo-
lo semplice e umile, cosciente e grato
per la giornata terrena gi conclusa del
Missionario Passionista (...) Padre Benia-
mino passato tra due ali di popolo che
cantava, piangeva e pregava.
Padre Eugenio, insomma, in questo
suo lavoro di ricerca e cronaca aderente
alla realt dei confratelli passionisti, ci
propone la storia della gente e dei fedeli
confidati al loro ministero apostolico-sa-
cerdotale, per conservarne memoria del-
lo zelo e dell'orgoglio di essere figli di
san Paolo della Croce, a servizio dei fra-
telli, perch possa sempre risplendere
la gloria del Signore.
MATTEO COCO
IL DOPO GIUBILEO L'attivit dell'Arcidiocesi di Perugia-Citt della Pieve
La centralit dell'Eucaristia
per rispondere alle attese della gente
to ecclesiale vissuto dall'intera comunit
cristiana perugino-pievese nell'anno ap-
pena trascorso, non esita a rivolgere
quesiti al suo popolo, che non posso-
no non scuotere le coscienze di tanti
credenti. Il primo un forte richiamo
all'impegno che la comunit cristiana lo-
cale si era assunta al termine dell'evento
spirituale in preparazione al Grande
Giubileo: Cosa ne abbiamo fatto del
Congresso Eucaristico diocesano con il
suo richiamo a valorizzare il giorno del
Signore e a santificarlo con la Messa in
chiesa e la preghiera in famiglia?.
Le stimolanti domande del pastore
che vuole risvegliare il suo gregge con-
tinuano: Cosa ne abbiamo fatto delle
proposte del Giubileo per una rievange-
lizzazione delle nostre parrocchie ove vi-
vono spesso dei praticanti tiepidi, dei
credenti di scarsa convinzione, dei lon-
tani, degli arrabbiati con la Chiesa, degli
inquieti in cerca di speranza e di miseri-
cordia? Non dicemmo che era tempo di
un ricominciamento serio, di un nuovo
annuncio basato sulla forza di una testi-
monianza personale e familiare convin-
ta? E cosa intendiamo fare per avvicina-
re i giovani che mostrano diffidenza ver-
so Ges Cristo e le sue proposte, o per
aiutare le famiglie sempre pi minaccia-
te dal demone della divisione e dell'edo-
nismo?.
La gente, credetemi, ha fame di Dio!
ha fame di Vangelo! ha fame di speran-
za! E ha fame di queste cose anche
quando bestemmia, offende o insulta
sostiene l'Arcivescovo . Vengono alla
mente le parole austere di Paolo: Guai
a me se non evangelizzo!. Guai a quei
preti, a quelle comunit parrocchiali, a
quei movimenti e associazioni, a quelle
famiglie, a quei cristiani che non avver-
tono il grido dei poveri di fede e di spe-
ranza, e non provano a dare risposte
con serenit e con pace, mostrando pri-
ma con la vita un Vangelo vissuto, per
poi ripeterlo con parole piene di rispetto
e di fiducia.
RICCARDO LIGUORI
G|AM|A| MA!!||
Una giovane suora di quasi 89 anni
che, con fantasia e con creativit, vive
la sua fede: ecco la carta d'identit, la
tessera di battesimo di Madre Marian-
cilla Vico del Volto Santo, claustrale ci-
stercense nel monastero di Fossano, in
provincia di Cuneo. Questa energica
donna piemontese, nata il 4 marzo 1913,
ha vissuto due vocazioni religiose in
una: stata, infatti, prima missionaria
comboniana in Africa e oggi contem-
plativa cistercense appunto a Fossano.
La sua fresca, contagiosa, energica te-
stimonianza di seria allegria cristiana
raccontata nel volume Padre, ascolta,
curato da don Pier Giorgio Giorgis e
pubblicato dal monastero di Fossano. Si-
gnificativamente stato finito di stampa-
re l'11 novembre scorso, giorno delle
nozze d'argento della professione solen-
ne di Madre Mariancilla.
Il libro raccoglie una parte degli arti-
coli che la religiosa ha scritto dal lu-
glio 1996 al marzo 1998 sul settima-
nale diocesano di Fossano La fedelt.
A lei stata affidata la rubrica Dal mo-
nastero. Il libro si divide in tre parti.
La prima (In monastero) racconta al-
cuni aspetti della vita claustrale. La se-
conda (Celebrazioni) fa vivere i mo-
menti forti dell'anno liturgico con il re-
spiro delle contemplative. La terza (Fi-
gure luminose) presenta alcuni testimo-
ni: tra questi san Benedetto, san Bernar-
do, Daniele Comboni.
Da queste pagine emergono spaccati
di vita stupendi. C' la fragranza della
quotidianit cristiana, della confidenza
intima con la preghiera, dell'amore au-
tentico per le cose piccole, semplici. C'
la capacit di leggere e di riconoscere la
presenza dei Dio nei passi della storia di
ogni persona. C' la serenit dell'abban-
dono totale e fiducioso nelle mani del
Signore. C' il riconoscimento dell'affet-
to per la Mamma, la Madre di Dio.
Ogni pagina come una fotografia che
racconta e soprattutto mostra una vita
vissuta con la gioia della fede.
Splendida, proprio all'inizio, la descri-
zione della cella a Fossano: un guscio
di noce, tre metri per due metri e tren-
ta centimetri, raccolta, devota. D
sul giardino del claustro racconta
Madre Mariancilla dove una Madon-
nina bianca ti guarda e sorride... C'
una Presenza che trasforma la cella in
santuario. L'aria satura di preghiera.
Ti metti in ginocchio e senti che Qualcu-
no in ascolto. Poi il racconto sempli-
ce delle ultime ore di ogni giornata:
Spengo la luce, dalle persiane semi-
chiuse penetra l'ultima luce del giorno
che muore. Incomincio il Rosario... Che
ore sono? Non mi interessa saperlo. Mi
preme solo che la mia giornata, inco-
minciata nella preghiera, termini con la
preghiera.
Don Giorgis che ha conosciuto Ma-
dre Mariancilla nel 1948 spiega che il
libro si pu trovare nelle librerie fossa-
nesi e nelle parrocchie della diocesi. E
lo si pu avere con una piccola offerta
dalle suore benedettine: esse devolveran-
no il denaro per aiutare i bambini pove-
ri e, in modo speciale, i piccoli profughi
dell'Afghanistan.
Ecco come Madre Mariancilla ricor-
da, con vivacit espressiva, la storia del-
la sua vocazione: Fin dall'et di 13 anni
avevo in cuore un roseghin che mi
tormentava. Finch un giorno ebbi pro-
va tangibile che Dio mi voleva... Cerca-
vo in tutti i modi di soffocare quella vo-
ce che mi tormentava. Mia sorella mag-
giore, che ha sempre avuto per me spi-
rito profetico, mi diceva: S, s, fa pure
CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 1
Nel tracciare il bilancio del primo
anno post-giubilare della comunit dio-
cesana di Perugia, l'Arcivescovo Mons.
Giuseppe Chiaretti riflette sul cammino
da compiere nel 2002. Un cammino ca-
ratterizzato in gran parte dal proseguo
della visita pastorale iniziata nello scorso
autunno nella VII Zona pastorale del-
l'Arcidiocesi (Citt della Pieve-Castiglio-
ne del Lago).
Riflettendo sulla visita alle comunit
parrocchiali di questa Zona, il Pastore
rivela che questa missione gli ha gi
consentito di riscoprire il cuore antico
del nostro popolo cristiano, ubriacato da
tante proposte mistificatorie eppure an-
cora nostalgico di valori cristiani e non
dimentico di Vangelo! Com' urgente ri-
fare il tessuto cristiano delle nostre par-
rocchie! Com' insistente la richiesta di
un Vangelo senza arzigogoli, d'una testi-
monianza cristiana coraggiosa e senza
finzioni, d'una carit a tutta prova, e
persino d'un prete.
Mons. Chiaretti, nel pensare all'aspet-
Se mia madre non mi avesse amato,
sono convinta che non avreste alcuna
Madre Teresa. E invece mi am cos
tanto che pi tardi, una volta cresciu-
ta, mi offr a Dio. Mi consegn a Lui
gioiosamente. Lo stesso dono che Dio le
aveva dato, lei a sua volta lo restitu a
Dio. Non vi sono forse parole pi adat-
te per spiegare la figura ed il messaggio
di Madre Teresa, le stesse parole con
cui lei tent di spiegare a se stessa e agli
altri il segreto della sua vita e della
sua vocazione: lamore.
Ed in questa chiave che la giornali-
sta Annalisa Borghese ha tentato di trat-
teggiare la storia della Fondatrice della
Congregazione delle Missionarie della
Carit. Titolo del libro : La Donna del-
le Beatitudini (Ancora, Milano, pp. 158,
euro 12, 40).
Una storia, quella della giovane alba-
nese Ganxhe Bojaxhiu, che si dipana at-
traverso un solo verbo fondamentale:
amare. E la suora del sari ha saputo,
nellumilt e nel nascondimento, vivere
appieno la legge dellamore evangelico
coniugando la sua tenerezza ed il suo
genio femminile con la maternit e la
verginit, con la contemplazione e la-
zione persuasiva ed efficace della carit.
Padre Eugenio Villani, da molti anni
passionista nelle comunit religiose di
Manduria, Laurignano e Bari, in Puglia
e in Calabria, celebra il cinquantesimo
della sua ordinazione sacerdotale.
Per celebrare questa importantissima
ricorrenza nella sua esistenza, ha voluto
con molta discrezione e in un opuscolet-
to, dalla modesta veste tipografica, sen-
za molte pretese, ricordare tutti i suoi
confratelli, nati e partiti, come lui, da
un unico luogo di origine: San Marco in
Lamis, sul Gargano: Paese fertile di vo-
cazioni passioniste... e cittadina che ha
dato all'Istituto molti sacerdoti.
Ha ricostruito, cos, la storia a volte
felice, a volte tragica, di tutti quei sacer-
doti che rivestendo l'abito di san Paolo
della Croce, hanno inteso testimoniare,
durante la loro esistenza terrena, che la
passione di Cristo la pi grande e stu-
penda opera dell'Amore di Dio.
Una grande storia
di fede
Da Padre Raimondo dell'Addolorata a
Fratel Beniamino delle Cinque Piaghe
(A. Martino), da Padre Giocondo La
Verso il 24 gennaio
IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE
Preghiera, digiuno
e sequela del Signore:
ecco alcuni cardini
della pace
smi; che non si pu calpestare
la testa del povero come si cal-
pesta la polvere sotto i piedi
(Am 2,7); che il Signore, infine, ci
giudicher a partire dal nostro
rapporto coi fratelli (cfr Mt 25,
40.45).
Nella preghiera pi facilmente
ci scuote il severo ammonimento
del Salmista: Sprofondano i po-
poli nella fossa che hanno sca-
vata, nella rete che hanno teso
si impiglia il loro piede (Sal 9A,
16). Ci vuol dire che c', nella
vita e nella storia, una giustizia
immanente per cui il male si ri-
torce contro chi l'ha commesso.
Il Signore, inoltre, esaudisce
l'orante ispirandogli sentimenti
di perdono e di mitezza, dando-
gli la forza di rinunciare a farsi
giustizia da s, a prendersi rival-
se, a fare ritorsioni: Non rende-
te a nessuno male per male.
Cercate di compiere il bene da-
vanti a tutti gli uomini... Non fate-
vi giustizia da voi stessi... ma la-
sciate fare all'ira divina. Sta
scritto infatti: A me la vendetta,
sono io che ricambier, dice il
Signore (Rm 12, 17.19).
Il male resta male, e l'uomo di
preghiera lo discerne e lo con-
danna come tale, ma affida a Dio
il compito di intervenire a fare
giustizia, onde evitare di sradica-
re insieme con la zizzania anche
il buon grano. L'uomo che prega
comprende subito che la pace
prima che negli avvenimenti e
negli ordinamenti giuridici e so-
ciali dev'essere negli animi e
nei cuori. L, infatti, si annida l'e-
goismo, l si alimenta l'orgoglio,
l si coltivano i sogni di potenza
e di dominio, l si elaborano le
ideologie della ribellione e della
sopraffazione, l si radica la sete
di sangue e di vendetta. Se tale
la disposizione del cuore, allo-
ra Dio si volge a noi misericor-
dioso, ci benedice, ci protegge e
fa risplendere il suo volto su di
noi, cio fa sperimentare la sua
condiscendenza, la sua compas-
sione, la sua protezione e la sua
salvezza (cfr Nm 6, 24-26).
Agnello di Dio, che togli
i peccati del mondo,
donaci la pace
La pace va invocata perch
dono di Dio. il bene annunciato
dagli angeli sulla grotta di Be-
tlemme, la realt donata da
Cristo la sera di Pasqua, e uno
dei frutti dello Spirito Santo. il
compimento di tutte le promesse:
Io conosco i progetti che ho fat-
to a vostro riguardo dice il Si-
gnore progetti di pace e non
di sventura, per concedervi un
futuro pieno di speranza (Ger
29, 11).
La pace va anche preparata,
perch dono che Dio ha affida-
to agli uomini. Essa non mai
stata qualcosa di stabilmente
raggiunto, ma un edificio da
costruirsi continuamente (GS
78). Va preparata dominando gli
istinti superbi e vincendo le pas-
sioni bellicose, educando alla ri-
cerca della verit e alla pazienza
del dialogo; insegnando che la
vita umana sacra e che ogni
uomo fratello, facendo com-
prendere che la magnanimit
del perdono e la capacit di ri-
conciliarsi grande arte sociale
e politica (Paolo VI); convincen-
dosi che fuori della razionali-
t pensare che la guerra sia uno
strumento per restaurare i diritti
violati (Pacem in terris); che
un inganno ritenere che la vio-
lenza possa vincersi con la vio-
lenza; inculcando continuamente
il rispetto della libert, della giu-
stizia e dei diritti fondamentali
dell'uomo: Il rispetto di questo
vasto insieme di diritti ha
scritto il Papa nella Laborem
exercens costituisce la con-
dizione fondamentale per la pa-
ce nel mondo contemporaneo
(n. 6). Allora il Signore benedir
il suo popolo con la pace (Sal
29, 11) e la speranza degli afflit-
ti non rester delusa (Sal 9A,
19). La pace da invocare, da
affrettare, da costruire e da cu-
stodire diventata la preoc-
cupazione globale e radicale.
uno dei messaggi pi gridati,
pi sofferti, pi aggreganti del
Santo Padre Giovanni Paolo II,
che opportunamente ci invita a
pregare e a digiunare. Preghiera
e digiuno sono le armi della lu-
ce (Rm 13, 12), con cui dobbia-
mo combattere contro le oscure
forze del male. Ges ci ha detto:
Questa razza di demoni non si
scaccia se non con la preghiera
e il digiuno (Mt 17, 21). Il Regno
di Dio regno di amore, di giu-
stizia e di pace non viene con
dispiegamento di potenza, ma
con la preghiera fiduciosa e con
l'astensione generosa dal pecca-
to. Tu gli assicurerai la pace,
pace perch in Te ha fiducia.
Confidate nel Signore sempre,
perch il Signore una roccia
eterna (Is 26, 3-4).
Preghiera, digiuno e sequela
del Signore: ecco alcuni cardini
della pace: Regna la pace dove
regna il Signore. Egli il Prin-
cipe della pace, anzi, Egli la
nostra pace (Ef 2, 14). A Lui di-
ciamo senza stancarci: Concedi
la pace ai nostri giorni (dalla Li-
turgia). A Lui chiediamo di diri-
gere i nostri passi sulla via della
pace (Lc 1, 79).
Maria, nel cui grembo vergina-
le si baciarono giustizia e pace
(cfr Sal 85,11), ci aiuter a vivere
in pace e a darci alle opere del-
la pace (cfr 2 Cor 13,11 e Rm
14, 19).
GIUSEPPE COSTANZO
Madre Mariancilla con i bambini del villaggio africano di Nduye (1958) e in processione nel monastero cistercense di Fossano

PAGINA
5 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 16 Gennaio 2002
.
Un volume a cura di Ignacio Navarro ne ripercorre l'Itinerario spirituale
Concepcin Cabrera de Armida
apostola delle Opere della Croce
Il 16 gennaio 1977 moriva a Pompei Padre Feliciano Gargiulo
Infaticabile educatore di giovani
sulle orme di san Domenico
Nella Liturgia del Tempo Natalizio ab-
biamo letto o sentito leggere pi
volte il testo del prologo del Quarto
Vangelo: In principio era Dio e il Ver-
bo era presso Dio... E il Verbo si fatto
carne, e abit fra noi....
Non si poteva non portarlo con noi
mente e cuore in convento, sulla
strada tra una chiesa e l'altra, sul lungo-
mare dominato dalle palme, che in fila
costeggiano non solo il cammino com-
piuto con i nostri passi, ma anche il suc-
cedersi delle riflessioni sui testi biblici ri-
presentati dalla liturgia natalizia: quello
del prologo del Vangelo di Giovanni po-
ne interrogativi e problemi sui quali bi-
sogna interpellare i grandi maestri del
pensiero cristiano, a cominciare da san
Tommaso.
Rileggevo in questi giorni una famosa
intervista di Max Horkheimer (+ 1973),
seguita alle interpretazioni e alle discus-
sioni dopo la morte del suo collega e
amico Adorno: Devo dire che su Dio
non possiamo esprimere proprio nulla.
Questa un'affermazione che non solo
risale [...] al mio ebraismo, ma un
principio della teoria cristica. Non pos-
siamo rappresentarci l'assoluto; se par-
liamo dell'assoluto, non possiamo dire
pi di questo: il mondo, nel quale vivia-
mo, un relativo....
Una lettura attenta di san Tommaso
avrebbe forse permesso a Horkheimer
di affrontare pi profondamente e di-
remmo pi criticamente il problema
di Dio nella sua filosofia tradotta in cri-
tica sociale.
Horkheimer rest sotto l'influsso del
suo ebraismo d'origine, almeno quanto
al problema del dolore e dell'ingiustizia
che sono nel mondo, dove ci si sente
nell'abbandono e nella finitezza, e tutt'al
pi si pu nutrire una timida speranza
che ci sia di l un assoluto positivo,
ma senza averne la certezza.
Resta quindi in tutto il suo drammati-
co significato il problema di Dio: se ci
sia e come sia.
Il linguaggio non trova modo di dare
espressione a un concetto dell'esistenza
di Dio.
L'impossibilit del linguaggio umano
a esprimere un'idea di Dio e della
mente umana a concepirla e l'impos-
sibilit di spiegare il male dell'uomo e
del mondo soprattutto l'ingiustizia, la
fame, la morte degli innocenti, la violen-
za, la guerra sono i due punti critici
che uomini di alto sentire non riescono
a superare per dare una soluzione posi-
tiva al problema di Dio, anche quando
alle radici del sentimento e della stessa
intelligenza la nostalgia di Dio pre-
sente, confusa con la paura che non ci
sia.
Ho voluto ricordare questa problema-
tica, espressa da Horkheimer in modo
attuale e originale per rapporto alla fe-
nomenologia del male sociale, per pro-
vare che rinasce continuamente il vec-
chio problema della conoscenza di Dio,
che gi san Tommaso citato e ap-
prezzato da Horkheimer aveva af-
frontato sulla linea negativa della teolo-
gia giudaica e di Dionigi Areopagita, ma
con una sensatezza e un equilibrio che
gli permettessero di sfuggire alla duplice
morsa dell'agnosticismo e del fideismo,
anche se non esitava ad ammettere:
Che cosa Dio sia, noi non lo sappia-
mo.
su questo modo di impostare il pro-
blema, da parte di san Tommaso, che
vorrei ora parlare, tenendo sempre con-
to delle concezioni o non concezioni che
dei rapporti con Dio si sono delineate in
questi ultimi anni, pi o meno ricalcan-
do la traccia postkantiana, seguita an-
che da Horkheimer (cfr J. Macquarri,
Ha senso parlare di Dio? Studio sul lin-
guaggio e sulla logica della teologia, tr.
it. Torino 1969).
Un testo di san Tommaso rivela, al
pari e pi di tanti altri, il suo pensiero,
il suo atteggiamento dinanzi al problema
della conoscenza di Dio.
Nel commento al De divinis nomini-
bus di Dionigi pseudo-Areopagita, l do-
ve l'autore spiega l'attribuzione a Dio
dei nomi: pace, silenzio, immobilit
(ossia immutabilit), scrive l'Aquinate:
Non lecito n possibile, non solo al-
l'uomo, ma a nessuna creatura esistente
(cio nemmeno agli angeli), esprimere a
parole o pensare interiormente la pace
divina com' in se stessa, e lo stesso di-
vino silenzio, che un sant'uomo (di no-
me Giusto) chiamava l'ineffabilit di
Dio, nel senso cio che n noi possiamo
esprimere Dio, n Dio parla a noi in
modo tale che noi possiamo conoscerlo
perfettamente, cos com' in se stesso...
E quantunque proceda verso le cose in
quanto diffonde in esse la sua somiglian-
za, tuttavia la divinit rimane integra in
se stessa, come un sigillo che imprime
la sua immagine e somiglianza su diver-
se ceralacche, e tuttavia rimane sempre
nella sua identit.
Perci la pace, il silenzio e l'immobi-
lit di Dio, essendo per noi realt ineffa-
bili e ignote, bisogna attribuirle al solo
Dio che conosce perfettamente se stesso
in quanto Egli esiste al di sopra di tutte
le sue partecipazioni che possono essere
comprese ed espresse da un intelletto
creato: Dio infatti al di sopra di ogni
essere e di ogni vita e di tutte le altre
imperfezioni che vengono partecipate
dalle creature; e quindi, essendo conna-
turale all'intelletto creato di conoscere
ed esprimere le divine partecipazioni,
esso non pu n perfettamente intende-
re n perfettamente esprimere Dio stes-
so, che al di sopra di tutto ci
(Comm. in De divinis nominibus, c. 11,
1.2, ed. Pera, nn. 894-897).
Valore trascendente di pace, silenzio e
immutabilit del suo essere!
Dio dunque un mistero ineffabile, la
cui luce si proietta anche su tutta l'eco-
nomia della realt creata che conoscia-
mo e pensiamo in ordine a lui, sicch in
tutto il nostro discorso su Dio, in tutta
la nostra teologia, procediamo con l'oc-
chio di chi scruta la verit, s, ma si sen-
te come abbacinato dal suo splendore
infinito.
Anche la piet, il culto di Dio prende
una sua nota mistica e piena di umilt
intellettuale quando si fonda sul presup-
posto enunciato. Deus honoratur silen-
tio, scrive san Tommaso nel commento
a Boezio: Dio onorato nel silenzio,
non nel senso che noi non possiamo di-
re alcunch o che tutto ignoriamo di
lui, ma perch ci rendiamo conto che
noi siamo incapaci di comprenderlo
(nos ab eius comprehensione defecis-
se) (In De Trinitate super Botium,
q. 2, a.1, ad 6).
RAIMONDO SPIAZZI
Riflessioni in margine al Prologo del Vangelo di Giovanni
Il silenzio di Dio in san Tommaso d'Aquino
Torino in preghiera
per l'unit dei Cristiani
Il Cardinale Severino Poletto, con il pastore Giuseppe Platone, presidente
della Commissione evangelica per lecumenismo, e con padre Giorgio Vasile-
scu, parroco ortodosso romeno, guida la Celebrazione Ecumenica con cui si
apre a Torino lottavario di preghiera per lunit dei cristiani, venerd sera 18
gennaio in Duomo.
Nel capoluogo piemontese, per la tradizionale presenza delle comunit val-
desi e quella, pi recente ma numerosa, dei cristiani ortodossi provenienti dai
Paesi ex comunisti, lappuntamento di preghiera ecumenica particolarmente
sentito, e molti credenti partecipano alle numerose funzioni della settimana,
che sono organizzate sia nelle parrocchie cattoliche della citt e dei principali
centri, sia nelle chiese delle altre confessioni.
Vi sono poi alcuni momenti che assumono rilievo diocesano, come il
Grande vespro ortodosso che p. Giorgio Vasilescu guider la sera del 19
gennaio, presso il santuario della Consolata.
Domenica 20 alle 18, nel salone della parrocchia santi Pietro e Paolo, Gian-
ni Long, presidente della Fcei, e il teologo Giovanni Cereti, si confronteranno
sul tema Contro una cultura di morte Dio sorgente della vita. Dialogo tra le
culture alla luce della Carta ecumenica.
Gioved 24, alle 20.45, il coro e i lettori dellIstituto diocesano di musica e
liturgia, diretti da Padre Eugenio Costa, proporranno un Concerto presso la
parrocchia di s. Rita. Concluder la Settimana una Celebrazione Ecumenica,
curata dal Segretariato attivit ecumeniche, venerd 25 presso il tempio valde-
se di corso Vittorio Emanuele. Precede la Settimana un appuntamento che
lAmicizia ebraico - cristiana in collaborazione con la Commissione diocesa-
na per lecumenismo hanno organizzato per mercoled sera 16 gennaio.
Lincontro che si tiene presso il Teatro Murialdo prevede lintervento di
Franco Segre, membro del Consiglio Nazionale dellUnione delle comunit
ebraiche italiane sul tema No camminava con Dio (Gen 6, 9). Luniversali-
smo ebraico.
MARCO BONATTI
G|N CNC|!!|
Il Cardinale Ugo Poletti non esit a
scrivere, nella prefazione dell'edizione
originale spagnola, che per le meravi-
glie che il Signore ha compiuto per suo
mezzo Concepcin un miracolo di
Dio. In Europa fu forse offuscata da
altre donne, la cui santit fu maggior-
mente compresa e condivisa. Ma Con-
cepcin Cabrera de Armida, sposa e ma-
dre felice, non teme confronti.
L'agiografia mondiale la dovr regi-
strare come una cristiana esemplare, an-
zi eccezionale, per santit e per dinami-
smo apostolico.
Nacque l'8 dicembre solennit del-
l'Immacolata Concezione di Maria
del 1862 a San Luis Potosi, in Messico.
L'8 novembre 1884 and sposa a Franci-
sco Armida. In diciassette anni di matri-
monio ebbe 9 figli. Il 17 novembre 1901
mor il marito. Il 25 marzo 1906 ricevet-
te l'incarnazione mistica, la grazia
centrale della sua vita.
Nata nella festa
dell'Immacolata
Le opere di apostolato non si conta-
no. Nell'ordine cronologico sono: apo-
stolato della Croce, 3 maggio 1895; reli-
giose della Croce del Sacro Cuore di Ge-
s, 3 maggio 1897; alleanza d'amore con
il Sacro Cuore di Ges, 8 novembre
1909; fraternit di Cristo sacerdote, 19
gennaio 1912; Missionari dello Spirito
Santo, 25 dicembre 1914.
Mor a Citt del Messico, in fama di
santit, il 3 marzo 1937.
Non un elenco formale, ma atti di
un fervido ingegno. Concepcin de Ar-
mida una prediletta da Dio che la
chiama alla conformazione a Cristo e lei
si lascia trasformare dallo Spirito fino al
massimo dell'esemplarit e della fecon-
dit apostolica.
Le opere sono proiezioni della colla-
borazione alla grazia, frutto di quella
spiritualit interiore che si manifesta
come luce radiosa di un meriggio
splendente. Lo comprova Ignacio Na-
varro in Itinerario spirituale. Le grandi
tappe di Concepcin Cabrera de Armi-
da, Roma 2001, Citt Nuova Editrice
pp. 123, ; 7,50.
Perch non si creda che l'Itinerario
sia una ricostruzione letteraria, Ignacio
Navarro premette questa nota: lei
stessa che ci parla in queste pagine. Il
mio compito stato quasi esclusivamen-
te quello di scegliere alcune centinaia di
testi, tra le migliaia del suo Diario, della
sua Vita e di altri scritti, e di metterli
insieme. Ve ne saranno altri migliori,
ma quelli scelti mi sono parsi adatti.
Vissuta in Dio
e per Dio
Il Card. Ugo Poletti si mostra stupito
e pieno di ammirazione nei confronti di
Concepcin da istituire un'analogia mo-
dellica con Maria Immacolata: Maria
Immacolata vissuta in Dio e per Dio,
piena di grazia, fin dal primo istante
della sua concezione e per tutta la sua
vita. Maria Concepcin ha ripetuto in s
la risposta d'amore: essere sempre fede-
le, rispondere sempre con piena genero-
sit, vivere solo ed esclusivamente per il
suo Signore e il suo Dio. Soltanto acco-
stando la vita e l'opera di Concepcin
Cabrera de Armida all'Immacolata Ver-
gine, possiamo in qualche modo com-
prendere le meraviglie della grazia di
Dio compiute in lei.
La vita di Conchita rivela Navarro
si svolge in quattro grandi tappe: dal-
la nascita al matrimonio, dal matrimo-
nio fino alla morte del marito, dalla gra-
zia centrale alle conseguenze immediate
e permanenti, dalla protezione sulla
Chiesa fino alla morte.
La terza tappa caratterizzata dalla
grazia centrale, che si dispiega dal
1902 al 1917.
Dal Diario si rileva che Conchita
stata soggetta a sofferenze profonde con
le quali stata purificata.
All'inizio del 1903 il Signore le conces-
se lumi sull'amore di Dio. Ella cos po-
tette parlare dell'amore di Dio e della
croce. Sempre con gioia accett di far
la volont di Dio: Soffro molto an-
notava , ma amo la Croce sotto qual-
siasi forma, perch la messaggera del-
la volont di Dio. Sento nitidamente il
divino Artefice che scolpisce la mia ani-
ma. Prosegui la tua opera, Ges. Mi la-
scio fare, te lo ripeter mille volte, aiu-
tami soltanto e sostienimi con la tua
grazia. Quello che vuoi tu, lo voglio an-
ch'io.
La presenza di Ges
accanto
Arriva il 25 marzo 1917. La comunio-
ne eucaristica veniva distribuita prima
della Messa. Afferma Conchita: Volevo
dirgli tante cose all'Incarnatus, ma mi
accorsi del momento preciso. Al primo
memento (dei vivi della Messa del ca-
none romano), sentii a un tratto la pre-
senza di Ges accanto a me. Mi disse:
Eccomi, voglio incarnarmi mistica-
mente nel tuo cuore. Compio sempre
ci che prometto; da tempo ti ho prepa-
rato in mille modi ed arrivato il mo-
mento di realizzare la mia promessa. Ri-
cevimi. E provai una gioia mista a una
confusione indescrivibile. Pensai che l'a-
vevo gi ricevuto nella comunione, ma,
quasi avessi indovinato, prosegu: Non
cos, oggi mi hai ricevuto in altro modo
ancora. Prendo possesso del tuo cuore,
per non separarmene ma pi.
Non era fidanzamento, non era nep-
pure matrimonio spirituale. Era molto
di pi. Ges le spieg: incarnarmi,
vivere e crescere nella tua anima senza
mai uscirne; possederti io e possedermi
tu come in una medesima sostanza;
senza che, tuttavia, tu dia la vita a me,
anzi, sono io che la comunico alla tua
anima, in una compenetrazione che
non puoi capire: questa la grazia delle
grazie.
Il linguaggio
di una mistica
Navarro commenta: Questo avveni-
mento del cammino spirituale di Con-
chita la grazia centrale, perch la
chiave di volta e il punto di unione di
tutte le grazie che Dio le don, della sua
vita e della sua missione.
Tutto quanto aggiunge acca-
duto in precedenza costituiva una pre-
parazione, e tutto quanto accadr dopo,
fino alla morte e nel prolungamento del-
la sua missione, ne sar una conseguen-
za. In un certo senso la
grazia suprema nel suo
cammino, bench essa non
sia una vetta, ma il princi-
pio di un nuovo e di un pi
potente dinamismo spiritua-
le nella Chiesa. il princi-
pio di un nuovo amore e di
nuove grazie.
Ad imitazione
di Maria
Nel 1897 il Signore aveva
descritto questa grazia:
Voglio unirmi spiritual-
mente alla tua anima e dar-
le un vita nuova, vita divina
e immortale, nel tempo e
nell'eternit. Preparati, pu-
rificati, mondati, perch
molto grande il beneficio
che ti si prepara in questa
unione altissima che preten-
do, Ges non di passag-
gio, ma rimane nell'anima
in modo speciale e per sem-
pre, se questa non lo ab-
bandona. Io sono disceso
Una strada in salita: un prete vi ac-
compagna un altro uomo, piccolo o
grande che sia. Salgono insieme verso
l'alto, verso la vetta su cui splende il So-
le. uno degli spettacoli pi belli del
mondo affermava P. Lacordaire.
Far grandi cose
Questa meravigliosa avventura di con-
durre le anime sull'erta dell'esistenza
verso il Sole divino che Ges Cristo, la
visse in modo eccellente nella Chiesa il
Padre Feliciano Gargiulo, del quale i fi-
gli spirituali, a distanza di anni, conser-
vano ancora il luminoso vivificante ri-
cordo.
Egli vide la luce sotto il bel sole di
Boscoreale (Napoli) il 19 febbraio 1896,
in una famiglia profondamente cristiana.
Al battesimo, i suoi genitori, Giovanni e
Luisa Moretti, lo chiamarono Evaristo.
Il suo pap era impiegato nell'ammini-
strazione del vicino Santuario di Pompei
e il bambino, con i suoi otto fratelli
crebbe sotto lo sguardo della Madonna
del Rosario.
Undicenne, entr nel Seminario dio-
cesano di Nola: studi ginnasiali e liceali
piuttosto brillanti. A scuola e a casa, nei
giorni di vacanza, era un seminarista
esemplare e Mons. Augusto Solj, Vesco-
vo Prelato di Pompei (futuro Cardinale)
lo voleva ogni giorno come chierichet-
to alla sua Messa. E diceva al babbo:
Vostro figlio far grandi cose nella
Chiesa. Anche l'avvocato Bartolo Lon-
go, fondatore del Santuario (ora bea-
to) lo apprezzava e lo amava.
Nel 1914, Evaristo diciottenne decise
di entrare nell'Ordine Domenicano: l'a-
vevano affascinato due venerandi padri
piemontesi, il P. Genta e il P. Broglia,
che prestavano il loro ministero nel San-
tuario di Pompei. Il 4 ottobre 1914, nel
convento di Chieri (Torino), vest il bian-
co abito di s. Domenico con il nome di
Fra Feliciano.
Sulle orme di s. Domenico
Guidato da eccellenti uomini di Dio (i
Padri Berro, Vallaro, Maggiolo, Fasano)
comp il noviziato e gli studi teologici
con un'impronta veramente domenica-
na. Il 29 giugno 1921, Fra Feliciano Gar-
giulo fu ordinato sacerdote da Mons.
Castrale, Vescovo Ausiliare di Torino.
Nel luglio dell'anno successivo ottenne il
titolo di Lettore in Sacra teologia, La
Sacra Doctrina di Ges e della Chiesa,
illustrata in modo insuperabile e unico
da Maestro s. Tommaso d'Aquino. A
Roma, all'Angelicum, dall'ottobre 1923
al giugno 1925, complet in modo egre-
gio i suoi studi.
I superiori dell'Ordine videro in lui,
delicato e fragile di salute, ma cos
esemplare e ricco di luce e di carit, il
sacerdote capace di dedicarsi alla guida
dei fratelli, in particolare dei chiamati.
E cos il P. Feliciano fu prima direttore
della Scuola Apostolica di Chieri dal
1925 al 1928, poi Maestro degli Studenti
a S. Maria delle Rose a Torino e pro-
fessore di teologia spirituale.
I ragazzi aspiranti alla vita domenica-
na, gli studenti di teologia, i giovanissi-
mi Padri che gli furono affidati, sentiva-
no Ges stesso avvicinarsi a loro, quan-
do il P. Feliciano li dirigeva sulle vie del-
lo spirito fino alle vette di Dio.
Il Maestro di Fra Candido
Nel 1936, fu nominato Maestro dei
novizi a Chieri e in quell'incarico rimase
fino al 1941. Forse fu l'incarico che pi
lo rese felice. Poter formare dei giovani
allo stile di san Domenico, fare di loro
dei contemplativi di Dio Verit, dei mili-
ti di Ges Cristo, per annunciare la Ve-
rit su tutte le strade della terra e con-
durre le anime in Paradiso.
Tra i suoi novizi a Chieri, ebbe la
gioia di avere dall'ottobre 1939 all'aprile
del 1940, un ragazzo straordinario, dal
cuore di fiamma, Sergio Poggi, nato a
Maestro e difensore della Verit, la Veri-
t tutta intera, assoluta ed eterna del
Credo Cattolico... Finalmente libero da
tante gravose questioni, pot dedicarsi a
ci che pi desiderava e amava: la dire-
zione spirituale delle anime, soprattutto
dei chiamati e dei consacrati, sempre
pervaso dall'amore ardente al Signore
Ges Crocifisso e Eucaristico, mosso
dall'affezione senza limiti a Maria SS.ma
Madre, Modello di vita e Sede della Sa-
pienza.
A Roma fino al 1972, si ritir presso
le Claustrali Domenicane di Sorrento
per esservi fino all'ultimo maestro e pa-
dre spirituale. Ritornato nella sua amata
Pompei, and incontro a Dio con il sor-
riso sul volto il 16 gennaio 1977 25
anni fa ripetendo i Nomi dolcissimi,
unico Amore della sua vita: O mio
Dio..., O mio Ges..., e ancora: O
Maria, Madre mia....
La vita
come incanto per Dio
La dottrina di P. Feliciano Gargiulo
contenuta in testi di conferenze, istru-
zioni, prediche, ritiri, esercizi spirituali,
con cui egli formava e dirigeva i suoi
discepoli, indirizzandoli e unendoli
strettamente a Ges, Vita delle anime.
Non intendeva comporre libri, ma molti
di questi scritti sono stati raccolti, a cu-
ra del P. Raimondo Spiazzi, nel volume
La via dell'orazione (Roma, 1978) e
nell'altro altrettanto bello, Ferventi nel-
lo spirito (Massimo, Roma, 1982).
una dottrina di vita annota P.
Spiazzi tracciata a linee semplici e
chiare, una teologia appresa alla scuola
di s. Tommaso e di s. Francesco di Sa-
les e confrontata continuamente con le
testimonianze di anime sante, note e
ignote, alle quali la preferenza dell'Auto-
re andava: tra di esse la piccola s. Te-
resa di Ges Bambino.
Qualcuno, oggi, disdegnando la sua
vita di silenzio, di studio e di preghiera,
quasi fosse avvolta dal grigiore, e la sua
stessa dottrina cos lineare e solare,
specchio della sua anima, possibile a es-
sere praticata anche dai piccoli, potreb-
be dirlo l'uomo d'altri tempi. In realt,
vita e dottrina di P. Feliciano sono di
singolare bellezza e attualit.
Davanti a certo odierno discorrere di
valori che sa pi di educazione civica
che di fede, P. Feliciano illustra che
questa la vita cristiana-cattolica, vita
a due con Ges, in un continuo intenso
rapporto di amore e di intimit.
Ges, dal giorno del Battesimo abita e
possiede ogni anima diventata sua. Il ra-
gazzo che cresce, il giovane che si apre
a realizzare la sua vocazione, mai come
oggi ha bisogno di essere aiutato a sco-
prire e a vivere questa presenza di Ges
nella sua anima e a stabilire con Lui un
colloquio di amore.
Cos formato dal padre spirituale,
sapr pregare ogni giorno il suo Dio con
Ges, si accoster spesso e regolarmente
al Sacramento della Confessione per pu-
rificarsi nel Sangue del Crocifisso e ren-
dere sempre pi saldi i propositi di con-
versione e di santificazione, ricever
santamente Ges nella Comunione an-
che molto spesso per unirsi al suo Sacri-
ficio, per essere sempre pi simile a Lui;
sar puro, generoso e forte della purez-
za, della generosit e della fortezza di
Ges che lo abita, sar apostolo perch
Ges vive in lui per dilatarsi.
Ragazzi, giovani educati cos da sa-
cerdoti convinti che questa la loro
missione, saranno domani cattolici au-
tentici e molti di loro sentiranno il fasci-
no di consacrarsi per sempre a Ges
Cristo, come all'unico Amore che occu-
pa l'esistenza. Davvero luminoso il mes-
saggio di Padre Feliciano Gargiulo, co-
me egli lo esprime, riassumendo la sua
opera: Questo il nostro ideale: fare
della nostra vita come un incanto per
Dio. S, Dio sar come incantato se ci
vedr rifulgere della Grazia del Figlio
suo, e sar anche pi incantato se vedr
questa Grazia rifluire nei nostri atti di
virt. Soprattutto se vedr dominare in
noi la virt suprema, la perfezione della
carit.
PAOLO RISSO
Convegno nel XXV della morte dell'Arcivescovo Franco Costa
A venticinque anni dalla morte del-
l'Arcivescovo Franco Costa, indimenti-
cato protagonista della vita ecclesiale
italiana post-conciliare, come Assistente
Ecclesiastico Generale dell'Azione Cat-
tolica, le riviste Coscienza, Ricerca e l'I-
stituto Paolo VI, in collaborazione con
l'Arcidiocesi di Genova, organizzano un
colloquio sul tema La Chiesa incontra
gli uomini.
L'incontro in ricordo del Presule mor-
to all'et di settantadue anni il 22 gen-
naio 1977, si terr nei giorni 25 e 26
gennaio nel capoluogo ligure, sua citt
natale, presso la sala Quadrivium.
Apriranno i lavori, nel pomeriggio di
venerd 25 gennaio, il Vescovo Ausiliare
di Genova, Mons. Alberto Tanasini, la
Presidente Nazionale dell'Azione Catto-
lica Italiana, Paola Bignardi.
Seguiranno una relazione di Alberto
Monticone su Uomini di Chiesa pre-
senti nel mondo: don Costa e don Gua-
no, una eredit attuale; e una serie di
interventi su L'ambiente, la cultura e
le amicizie.
Nella giornata finale di sabato 26, tra
gli interventi in agenda quelli dei Ve-
scovi Alberto Ablondi, emerito di Livor-
no, e Paolo Rabitti, Presule di San Ma-
rino-Montefeltro, Presidente della Com-
missione episcopale per il laicato della
CEI.
Le conclusioni saranno affidate al
prof. Francesco Malgeri, Presidente del-
l'Istituto Paolo VI dell'Azione Cattolica.
nel seno di Maria allo scopo di soffrire
per te, e scender nel tuo cuore perch
tu soffra per me. L'unione con il Verbo
ti far vivere con le mie stesse pene e
offrirle per il medesimo fine: la gloria di
mio Padre e la salvezza delle anime.
Strumento di sacrificio
e di immolazione
Si comunque dinanzi al linguaggio
dei mistici, anzi delle mistiche che va in-
terpretato nel suo ambito e nel suo filo-
ne. Le parole mutuate dai testi biblici
non hanno lo stesso contenuto dei testi
sacri. Navarro stesso ammette che
l'incarnazione mistica un'imitazione
di quella realizzata in Maria, ma secon-
do lo stile divino, cio, attuata dalla di-
vinit stessa. una grazia unitiva, tra-
sformante, compenetrante, nella quale
interviene la Santissima Trinit, essendo
una partecipazione della fecondit del
Padre, realizzata dallo Spirito Santo per
fare dell'anima Ges. l'unione del
Verbo Incarnato con l'anima per ripro-
durre il mistero di Cristo, il quale assu-
me la creatura quale strumento di sacri-
ficio e di immolazione, la trasforma in
vittima in unione con s e la associa alla
redenzione per realizzare i suoi disegni
d'amore.
La Spezia nel 1923, diventa-
to il giorno della sua vesti-
zione, Fra Candido. Glielo
aveva mandato un altro
Frate ardente, il P. Enrico
Paravagna (1898-1985), e
Fra Candido obbedientissi-
mo a P. Feliciano, raggiun-
se troppo in fretta la meta.
Non l'altare, ma il Paradiso,
il 13 aprile 1940, a 16 anni,
diventando il giovanissimo
protettore, insieme ai gran-
di santi domenicani, dei
giovani che si avviano a vi-
vere la vita dei Figli di san
Domenico.
Il P. Paravagna scriver
la struggente biografia di
questo angelico novizio
(Fra Candido, Stringa
Editore, Genova, 1953), de-
dicandola proprio al P. Fe-
liciano che avvi Fra Candi-
do dal chiostro al Cielo.
Nel 1941, P. Feliciano fu
chiamato a Roma come
Compagno del Commissario
del S. Uffizio, P. Lottini,
dove rimase fino al 1965,

PAGINA
6 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 16 Gennaio 2002
.
Milano: iniziative di formazione per i presbiteri
Ha avuto inizio luned 14 gennaio, con
la Celebrazione Eucaristica presieduta dal
Cardinale Carlo Maria Martini, il corso di
formazione e di aggiornamento promosso
dall'Arcidiocesi di Milano, per i presbiteri
nominati parroci nell'anno 2001.
Durante la settimana residenziale a
Triuggio che si concluder venerd 18
vengono affrontate numerose temati-
che: dalla pastorale, per aiutare i nuovi
parroci ad interpretare le sfide poste oggi
alle comunit parrocchiali; alla spirituali-
t, per approfondire il senso della chia-
mata; a quelle pi tecniche delle compe-
tenze amministrative e gestionali. Molto
attesa la relazione dell'Arcivescovo, in
agenda mercoled pomeriggio, sul tema
divenire parroci confidando nella sua Pa-
rola.
L'incontro orientato inoltre a favorire
una maggior coesione tra il presbiterio
diocesano e all'interno di ogni singola
parrocchia,attraversol'iniziativaeli man-
d a due a due....
Allo stesso obiettivo mira anche la tre-
giorni dei presbiteri ordinati nel secondo
quinquennio (dal 1992 al 1996), che da al-
cuni anni la diocesi ambrosiana promuove
fuori da Milano.
In questo 2002, da domenica 13 gen-
naio, i sacerdoti milanesi sono ospiti della
Chiesa che in Reggio Emilia-Guastalla.
L'incontro, che ha per tema il celibato e
le sue condizioni di vita, si conclude
mercoled 16.
I partecipanti si sono interrogati sulle
condizioni concrete di vita, di formazione,
di relazioni e di spiritualit che custodi-
scono la scelta celibataria affinch sia
espressione di maturit evangelica. Ha
condotto la giornata inaugurale il Vescovo
di Reggio Emilia-Guastalla, Mons. Vittorio
Caprioli; sono seguiti interventi di caratte-
re spirituale, storico e psicologico.
Santa Messa nella Cattedrale di Aversa celebrata dal nuovo Nunzio Apostolico nella Repubblica Democratica del Congo
Una comunit in preghiera e in festa
ha accolto l'Arcivescovo Giovanni d'Aniello
La comunit di Carisolo si stringe con affetto
e con gioia al Cardinale Giovanni Battista Re
Alle pendici dell'Adamello
per un intenso momento di fede
Sassari: incontro di studio presieduto dall'Arcivescovo Salvatore Isgr
Evangelizzare la famiglia in una societ che cambia
autorevolmente sostenutol'iniziativa
dell'erezione della Grande Croce sul-
la Punta Giovanni Paolo II a quota
3.276 metri, detta dai giovani senti-
nella di speranza per il mattino del
Terzo Millennio, faro e guida per il
loro impegnodi vita, meta dei loro in-
contri in preparazione delle Giornate
mondiali della giovent.
La cerimonia ufficiale, cui hanno
partecipato la popolazione locale, au-
torit civili e militari, si svolta se-
guendo un programma ricco di ap-
puntamenti: l'arrivo del Cardinale
nella piazza principale al suono della
banda degli Alpini; il corteo fino alla
chiesa parrocchiale dove il Porporato
ha presieduto la celebrazione della
Santa Messa; il percorso fino al Mu-
nicipio dove il sindaco di Carisolo,
dopo i discorsi tenuti dai rappresen-
tanti delle istituzioni regionali e pro-
vinciali, ha consegnato al Cardinale
Giovanni Battista Re la pergamena e
in dono una piccola croce di granito,
dello stesso granito con cui fu edifi-
cata la Grande Croce sulla Punta
Giovanni Paolo II.
Per i protagonisti e per tutti coloro
che l'hanno vissuto, l'avvenimento ha
assunto un profondo significato spiri-
tuale: all'ombra delle grandi monta-
gne, dove la guerra ha alimentato
l'odio ed ha fatto scorrere tanto san-
gue, la fede in Cristo genera una
nuova speranza, di pace, di solidarie-
t, di fraternit fra tutti gli uomini.
MAURIZIO MELLARINI
1911-1930. Ha intrapreso il servizio di-
plomatico presso la Santa Sede con
esperienze a contatto con diverse realt
di Chiese e Stati di vari continenti: in
Burundi (Africa), in Thailandia-Singapo-
re-Malaysia-Laos-Brunei (Asia), in Brasi-
le (America Latina), nel Libano (Medio
Oriente). Negli ultimi anni, presso la Se-
greteria di Stato, come Consigliere di
Nunziatura, interessandosi dei problemi
del Medio Oriente con missione speciale
per la Palestina ed area regionale.
La solenne cerimonia di accoglienza
nella sua Diocesi si svolta sabato 12
gennaio festa del Battesimo del Si-
gnore nella maestosa chiesa Cattedra-
le di San Paolo, con una Concelebrazio-
ne Eucaristica, che ha visto una folta
partecipazione di presbiteri, di rappre-
sentanti della vita consacrata e del mon-
do laicale. Per condividere con la Chiesa
aversana la gioia di questo nuovo Presu-
le consacrato dal Santo Padre, tornato
nella citt normanna il conterraneo Car-
dinale Crescenzio Sepe, Prefetto della
Congregazione per l'Evangelizzazione
dei Popoli. Era presente il nostro Diret-
tore, Prof. Mario Agnes.
Alla Concelebrazione presieduta dal
neo-Arcivescovo hanno partecipato il
Nunzio Apostolico in Italia, l'Arcivesco-
vo Paolo Romeo; Mons. Salvatore Pen-
nacchio, Nunzio Apostolico in Rwanda;
l'Arcivescovo-Vescovo di Aversa, Mons.
Mario Milano, ed una rappresentanza
dell'episcopato campano: Mons. Felice
Cece, Arcivescovo di Sorrento-Castel-
lammare di Stabia; Mons. Luigi Diligen-
za, Arcivescovo emerito di Capua; il Ve-
scovo di Vallo della Lucania, Mons. Giu-
seppe Rocco Favale, Mons. Pietro Fari-
na, Vescovo di Alife-Caiazzo.
Tra i numerosi sacerdoti, concelebra-
vano: Padre Massimo Cenci, del
P.I.M.E., Sotto-Segretario della Congre-
gazione per l'Evangelizzazione dei popo-
li; Mons. Piero Pennacchini, della Segre-
teria di Stato; Mons. Paolo Dell'Aversa-
na, Vicario generale della diocesi; Mons.
Clemente Petrillo, parroco del Duomo.
Erano presenti numerose personalit ci-
vili, politiche e militari, tra cui il Dr.
Giuseppe Urbano, Commissario Straor-
dinario della Citt. Commossi, in prima
fila, il pap Donato, i fratelli ed i fami-
liari del festeggiato, e tanti amici venuti
da lontano.
L'Arcivescovo Mario Milano ha rivol-
to un affettuoso saluto all'Arcivescovo
d'Aniello a nome dell'intera comunit
diocesana, ed in particolare del presbite-
rio aversano, felice per questo evento ed
onorato di poter dare alla Chiesa univer-
sale per il servizio della Sede Apostolica
i suoi migliori figli, come il Cardinale
Crescenzio Sepe, ed i Nunzi Apostolici:
Mons. Salvatore Pennacchio, Mons.
Alessandro D'Errico, Mons. Angelo Mot-
tola, Mons. Giovanni d'Aniello.
Per questo evento di grazia ha
detto il Pastore di Aversa la nostra
gloriosa Chiesa aversana si stringe intor-
no al novello Nunzio Apostolico per rin-
graziare il Signore per il dono del sacra-
mento dell'Episcopato e per l'alta mis-
sione apostolica, nel portare l'annuncio
del Vangelo in tutto il mondo, renden-
dolo partecipe della sollecitudine del
Successore di Pietro per tutta la Chiesa
e per le Chiese particolari. E vogliamo
accompagnare sempre il suo lavoro apo-
stolico, col sostegno orante, perch
adempia il mandato della Chiesa e dei
popoli, secondo il cuore di Giovanni
Paolo II.
Nell'omelia Monsignor d'Aniello ha
offerto spunti di riflessione sulla festa li-
turgica del Battesimo di Ges con un at-
to di ringraziamento al Signore per la
vocazione all'ordine sacro. La festa
odierna ha detto il Presule mette
in evidenza la comune dignit battesi-
male derivante dal sacramento della ri-
nascita cristiana; col Battesimo ci apria-
mo a un nuovo mondo in Cristo e rice-
viamo un impegno di missionariet, co-
me il precursore Giovanni dobbiamo
preparare la strada a Cristo e portare al-
la salvezza le persone che incontriamo.
In base alla consacrazione primordiale
siamo inviati a diffondere questo mes-
saggio di salvezza al mondo intero; con
la consacrazione episcopale viene raffor-
zato questo mandato di esercitare la tri-
plice missione divina di pascere, inse-
gnare, santificare. Commosso e grato
per quanti l'hanno incoraggiato e soste-
nuto nel cammino di fede e di scelta mi-
nisteriale, il neo-Presule ha ripercorso il
tracciato del suo cammino vocazionale,
dai primi passi del Seminario fino all'at-
tuale esperienza di servizio apostolico.
Dopo l'affidamento alla Beata Vergine
Maria Madre del Redentore, con il
canto del Totus tuus eseguito ma-
gistralmente dai cantori della Cappella
Musicale Lauretana diretti da Mons.
Francesco Grammatico il Cardinale
Crescenzio Sepe, ben felice di interpre-
tare i sentimenti di tutti i presenti ed in
tono veramente familiare, ha formulato
gli auguri per il neo-Arcivescovo. Il
mandato di Mons. Giovanni d'Aniello
ha detto il Porporato un compito
essenzialmente missionario. Va per rap-
presentare il Santo Padre in questa terra
tanto bella ma tanto difficile: il Congo.
E sono contento perch un altro figlio di
Aversa parte con un compito missiona-
rio; da questa bella Chiesa di Aversa,
con tanti martiri, confessori, missionari
che hanno portato l'annuncio di Cristo
al mondo intero. Aversa deve continua-
re questa tradizione missionaria, deve
testimoniare il Signore, inviando sacer-
doti, missionari, religiosi, laici consacra-
ti. Ed infine la reciproca preghiera-ri-
cordo: Il Signore ti benedica, renda fe-
condo il tuo apostolato. Mons. Giovanni
non dimenticare Aversa, e Aversa ti ac-
compagner con la sua preghiera; per-
ch il regno di Dio si impianti, si edifi-
chi, si sviluppi per la Sua maggior glo-
ria.
Dopo la celebrazione, nella splendida
Sala Romano del centralissimo Teatro
Domenico Cimarosa, seguita l'acco-
glienza e gli auguri della Citt, con tutte
le autorit civili, politiche, militari, giu-
diziarie. Il Commissario Straordinario
della Citt ha espresso la gioia della co-
munit civica per l'elevazione alla digni-
t episcopale di Mons. d'Aniello figlio
di Aversa che ha gi dato prova di saper
spendere la propria vita a servizio del
Vangelo e della Chiesa nel mondo, eser-
citando il ministero con varie responsa-
bilit a nome della Santa Sede ed ha
formulato gli auguri di feconda attivit
apostolica aperta alla sollecitudine nei
confronti di tutte le persone che incon-
trer con atteggiamenti di umilt e di
carit, come indicato nel suo motto
episcopale Umilitas et Charitas, per di-
venire sempre pi servizio totale, nel
ministero della Santa Sede, con nel cuo-
re l'affetto e la preghiera per questa Cit-
t che non La dimentica.
Aversa scrive una pagina gloriosa del-
la sua storia: il primo dono dell'anno
iniziato nella benedizione della grazia
episcopale!
ERNESTO RASCATO
Dopo lunghi lavori di restauro ritorna
all'antico splendore la Basilica di Grotte di Castro
Segno della devozione popolare
alla Madonna del Suffragio
eventi sismici che avevano provocato
la caduta di intonaci.
Subito un gruppo di volontari tec-
nici e di maestranze si attivato ge-
nerosamente per allestire le strutture
necessarie al controllo e al monito-
raggio dell'edificio sacro. I lavori so-
no stati coordinati dall'ing. Francesco
Paris, al quale si sono affiancati altri
tecnici. Un periodico incontro di tutti
coloro che erano impegnati nell'ope-
ra ha permesso di conoscere e di af-
frontare al meglio la situazione, so-
prattutto in riferimento al monitorag-
gio dell'intero complesso monumen-
tale. stata quindi ristrutturata la
parete esterna del transetto di sini-
stra e si proceduto al consolida-
mento degli intonaci e ai restauri del-
le parti pittoriche di Luigi Fontana
(1886-88). Grazie alla generosit dei
fedeli stata anche restaurata la ve-
nerata immagine della Madonna del
Suffragio.
I lavori, iniziatisi il 2 aprile, si sono
protratti sino al 14 dicembre 2001.
Semplice ma significativa la cerimo-
nia di inaugurazione, alla presenza di
autorit religiose e civili, del sindaco
di Grotte di Castro Pietro Domenico,
di ingegneri, tecnici e maestranze
che hanno contribuito fattivamente
alla realizzazione dell'opera.
Al termine della solenne Celebra-
zione Eucaristica ha preso la parola
il Vescovo di Viterbo, Monsignor Lo-
renzo Chiarinelli, il quale dopo la
presentazione dei lavori eseguiti
ha ringraziato quanti hanno collabo-
rato a rendere ancora pi splendida
la Basilica ed ha sottolineato il signi-
ficato spirituale della celebrazione al-
la luce del brano evangelico della
presentazione di Ges al Tempio. La
benedizione del Presule all'edificio e
all'assemblea dei presenti ha conclu-
so la suggestiva cerimonia. Sempre
nell'ambito delle manifestazioni per
la restaurata Basilica, ha avuto poi
luogo un concerto vocale del Coro
polifonico Santissimo Salvatore di
Bolsena e del Coro Le piccole voci
del Lago.
La devozione mariana della comu-
nit di Grotte di Castro riceve cos
ulteriore slancio e impulso da questa
rinnovata opera, che ha visto una co-
rale mobilitazione di energie, di intel-
ligenze e di cuori nel nome della Ver-
gine, Madre della Chiesa e di tutto il
popolo di Dio. (f.v.)
non violenza. Occorre ricondurre la famiglia al Dio di
Ges Cristo: questo dovr ottenere l'impegno
dell'evangelizzazione della famiglia, aiutandola a
riscoprire la propria relazionalit, che ha il suo fonda-
mento nella comunione trinitaria. Nella seconda rela-
zione, Don Romolo, ha proseguito il suo discorso illu-
strando Le novit e le coordinate antropologiche e
teologiche per evangelizzare la famiglia, considerando
la famiglia soggetto unificante della pastorale, ed eli-
minando, perci, i compartimenti stagni delle varie ca-
techesi a bambini, giovani, fidanzati, terza et, volon-
tariato, variet di movimenti e di associazioni, per una
spiritualit incarnata, dove tutti i membri concorrono
reciprocamente, con pari dignit, anche se con ruoli e
ministeri diversi, ad approfondire i temi della spiritua-
lit coniugale, come Cristo sposo della Chiesa, rap-
porto tra Eucaristia e matrimonio, visto come mistero
nuziale. Nella terza relazione, Don Romolo ha illustra-
to Gli ambiti per evangelizzare la famiglia, e ne ha
evidenziato cinque: fidanzati, giovani coppie, gruppi
familiari, famiglie in difficolt, operatori pastorali. Il
relatore si soffermato sul primo, perch fondamenta-
le: il tempo del fidanzamento, dell'innamoramento,
tempo dello Spirito Santo che come amore personale
vivifica e trasforma l'amore dei fidanzati e li rende par-
tecipi dell'amore sponsale di Cristo per la Chiesa. Ra-
gion per cui la preparazione dei fidanzati al matrimo-
nio, ripensata a livello di contenuti e di metodologia,
proponga percorsi differenziali e non omogenei, ade-
guatamente alle esigenze delle coppie, capacit di
ascolto, accoglienza, interesse, partecipazione, condivi-
sione: indispensabili specialmente nella pastorale rivol-
ta alle coppie in difficolt, nel qual caso, problematico
sempre, necessario l'impegno di operatori pastorali
ben formati, scelti fra coppie di coniugi cristiani, pre-
parati con un serio itinerario di formazione spirituale,
culturale e metodologico.
La quarta relazione di Don Romolo ha esposto un
programma di conversione a una pastorale d'ascolto,
di relazione, una nuova pastorale d'apertura agli altri,
in coinvolgimento di tutta la comunit.
Nel suo intervento conclusivo, l'Arcivescovo Isgr ha
invitato a fare il cammino della Chiesa, secondo l'indi-
cazione data dal Sinodo diocesano per un impegno du-
plice e correlato, famiglia-parrocchia e parrocchia-fa-
miglia, avendo l'Eucaristia come sorgente da cui tutto
deriva e vertice cui tutto converge, e ricordando il du-
plice invito del Papa: Famiglia diventa quello che sei,
Famiglia credi a quello che sei.
Nell'omelia della solenne Concelebrazione Eucaristi-
ca, l'ultimo giorno del Convegno, Mons. Isgr ha at-
tualizzato le parole risuonate nei cieli di Betlemme:
Gloria a Dio e pace sulla terra, (in piccola variante):
gloria nei cieli e gioia sulla terra, con una riflessione
sull'Incarnazione del Verbo e l'Eucaristia, sulla Parola
di Dio, sul comandamento dell'Amore, sulla presenza
costante di Ges fra i suoi fino alla fine del mondo, co-
me segno di contraddizione, con la conseguenza che
anche la Chiesa, e i cristiani con essa, sono segno di
contraddizione, ma attivamente fedeli all'impegno di
carit.
GIOVANNI MARIA COSSU
La Chiesa che in Aversa in festa
per l'accoglienza di Mons. Giovanni d'A-
niello, Arcivescovo titolare di Paestum e
Nunzio Apostolico nella Repubblica De-
mocratica del Congo, che ha ricevuto
l'ordinazione episcopale il 6 gennaio nel-
la Basilica Vaticana per le mani di Gio-
vanni Paolo II.
Dopo la partecipazione alla solenne
Celebrazione dell'Epifania presieduta dal
Santo Padre, la comunit ecclesiale di
Aversa ha voluto manifestare il suo rin-
graziamento alla Sede Apostolica e l'af-
fetto orante per questo nuovo successo-
re degli apostoli, che si inscrive nel sol-
co degli insigni Presuli originari della cit-
t di Aversa, tra i quali il Cardinale Gu-
glielmo Sanfelice (Arcivescovo di Napoli
dal 1834 al 1897) ed, ultimamente,
Mons. Nicola Comparone (Vescovo di
Alife-Caiazzo dal 1990 al 1998).
Mons. Giovanni d'Aniello, nato ad
Aversa il 5 gennaio 1955, cresciuto in
una famiglia veramente cristiana, dopo
aver percorso il lungo cammino di for-
mazione umana e teologico-spirituale
nel Seminario Vescovile di Aversa, nel
Regionale di Salerno ed in quello Inter-
regionale dei Gesuiti di Posillipo-Napoli,
ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale dal
Vescovo Mons. Antonio Cece l'8 dicem-
bre 1978 nella Cattedrale di Aversa.
A Roma per la Pontificia Accademia
Ecclesiastica, ha compiuto gli studi di
formazione giuridica presso le Pontificie
Universit del Laterano e dell'Angelicum
San Tommaso, non dimenticando la
sua citt con una dissertazione sugli
Elementi giuridici di Monsignor Setti-
mio Caracciolo, Vescovo di Aversa:
Dopo lunghi e pazienti lavori di re-
stauro, ritornata all'antico splendo-
re la Basilica Santuario di Maria San-
tissima del Suffragio, a Grotte di Ca-
stro (Viterbo). Proprio nel clima fe-
stoso del tempo di Natale, l'opera
stata inaugurata solennemente, alla
presenza, fra gli altri, del Vescovo di
Viterbo, Monsignor Lorenzo Chiari-
nelli.
L'insigne Basilica ritorna cos ad
essere a pieno titolo un luogo di fede
e di preghiera dai ricchi significati
spirituali mariani. In essa racchiuso
un patrimonio di piet, di storia e di
arte che motivo di gioia interiore
per la comunit cristiana viterbese,
ma che va ben al di l del mero am-
bito locale. Anche sulle pagine del
nostro Giornale stata sottolineata
questa significativa valenza. Nel pub-
blicare di recente il testo dell'Istru-
zione della Conferenza Episcopale
Italiana Sovvenire alle necessit del-
la Chiesa, sono state riportate ad il-
lustrazione due immagini riguardanti
proprio due chiese di Grotte di Ca-
stro: quella di san Giovanni Apostolo
ed Evangelista, in costruzione nel
cuore di una nuova zona di espansio-
ne urbana, e appunto la Basilica San-
tuario di Maria Santissima del Suf-
fragio.
Quest'ultima fu eretta in onore
della Madonna del Suffragio e di
san Giovanni Battista nel luogo dove
sorgeva l'originaria Pieve dedicata al
Precursore di Cristo. La devozione
nacque a seguito di eventi miracolosi
attribuiti alla Vergine Santissima del
Suffragio, la cui statua giunse pelle-
grina da Roma nel 1616 per iniziativa
del religioso cappuccino Padre Ange-
lo da Ronciglione. Da quel seme
spirituale sono sbocciati frutti di pre-
ghiera e di conversione che hanno
dato vita a grandi manifestazioni di
fede popolare.
Il progetto del 1625 si deve a Gia-
como Rinaldi. Consacrata dal servo
di Dio Cardinale Marcantonio Barba-
rigo il 12 ottobre 1698, elevata alla
dignit di Basilica Minore dal servo
di Dio Papa Paolo VI il 9 giugno
1967, la Basilica stata chiusa al cul-
to il 12 agosto 2000 proprio qual-
che giorno prima della festa mariana
dell'8 settembre e delle celebrazioni
giubilari ad essa legate a causa
dell'antichit della struttura e di
Eventi storici di vario genere si le-
gano alla montagna dell'Adamello.
Avvenimenti luttuosi e avvenimenti
di grande gioia, di alto spessore uma-
no e spirituale.
La montagna stata teatro di san-
guinosi combattimenti durante il pri-
mo conflitto mondiale; la stessa mon-
tagna, negli anni Ottanta, stata me-
ta, per due volte, della visita del San-
to Padre.
Esull'Adamellosvetta la punta inti-
tolataaGiovanniPaoloII dove stata
issata la Grande Croce. L'Adamello,
da due anni, meta nei giorni d'esta-
te del pellegrinaggio dei giovani della
Giornata Mondiale della Giovent.
Alle pendici della montagna vive la
comunit di Carisolo, paese della
Valle Rendena, che nei giorni scorsi
si stretta attorno al Cardinale Gio-
vanni Battista Re, Prefetto della Con-
gregazione per i Vescovi, conferendo-
gli la cittadinanza onoraria. Il Porpo-
rato infatti sempre stato tra i soste-
nitori delle numerose iniziative che
parlano di fede, di tradizione, di pa-
ce, promosse dalla comunit di Cari-
solo e che fortemente si legano alla
storia dell'Adamello. La motivazione
ufficiale del conferimento della citta-
dinanza onoraria, redatta dall'ammi-
nistrazione comunale di Carisolo, co-
s recita: Per aver contribuito a far
crescere la comunit di Carisolo con
il suo magistero di esempio e di pa-
rola, i valori della Fede, della Frater-
nit, del Solidarismo, dell'Amore al
Santo Padre... Per aver condiviso ed
Evangelizzare la famiglia in una societ che cam-
bia il tema dell'incontro svoltosi nei giorni scorsi
all'Auditorium del Largo Seminario, a Sassari, alla pre-
senza dell'Arcivescovo, Mons. Salvatore Isgr. Mode-
ratore dei lavori stato P. Antonio Piga, responsabile
del Centro Diocesano per la Famiglia; relatore D. Ro-
molo Taddei, presbitero della Diocesi di Ragusa, psico-
logo-psicoterapeuta, esperto nelle problematiche fami-
liari.
Quattro sono state le relazioni, ispirate al relativo
magistero della Chiesa, specialmente alla Lettera Apo-
stolica Novo Millennio ineunte di Giovanni Paolo II e
agli orientamenti pastorali della CEI, del 29 giugno
scorso, Comunicare il Vangelo in un mondo che cam-
bia.
Nella prima relazione stata descritta la situazione
socio-culturale della famiglia in questo momento stori-
co. Il relatore l'ha paragonata a quella del viaggiatore
della parabola del buon Samaritano: assalito dai bri-
ganti e lasciato mezzo morto ai bordi della strada da
Gerusalemme a Gerico. Cos la famiglia stata ridotta
dalla cultura dei tempi post-moderni che avvilisce il
senso e la capacit progettuale dell'uomo e della don-
na, dei coniugi, della famiglia, perch mette in primo
piano l'emotivit, la sensibilit, la fenomenologia, e
tralascia razionalit, progettualit, trascendenza. La fa-
miglia vittima di una cultura da supermarket, dove
ciascuno compra i prodotti pi intriganti, una cultura
dove prevale il soggettivismo, e allo stesso tempo con-
traddittoria, in cui si afferma tutto e il contrario di tut-
to, per cui si esercita la violenza mentre si predica la

PAGINA
7 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 16 Gennaio 2002
L
'SS||VA!||
|3||
Vignetta di frontespizio
dello spartito della Traviata
sotto: Francesco Maria Piave
Un volume su Francesco Maria Piave di Francesco Dorigo
Il librettista di Verdi
che suscit le ire di Victor Hugo
I molteplici aspetti
del Medioevo teologico
Costante Marabelli ci presenta una galleria di ri-
tratti di personaggi che hanno caratterizzato in
modo determinante il Medioevo o che hanno aiu-
tato a leggere quellepoca con occhi nuovi. Cam-
peggia, tra i medievali, la grande figura di Ansel-
mo di Aosta, di cui sono analizzati gli aspetti o
momenti fondamentali del pensiero e della vita: i
difficili tempi desilio (pp. 75-102); la capacit di
usare, in un intreccio sapiente, immaginazione e ragione teologica (pp. 45-
57); luso dellespressione ecclesia mater (da Anselmo riferita anche alla
Chiesa di Canterbury, volendone indicare, in tal modo, lindiscussa prima-
zia: pp. 103-110); i rapporti col re dInghilterra, che nella concezione del Pri-
mate dovevano armonizzarsi con la sottomissione dovuta e voluta
dallArcivescovo di Canterbury al Vescovo di Roma: pp. 59-75). Ma su altre
figure ancora si posa lobiettivo. Marabelli cerca dunque di comprendere
luso che Agostino di Ippona, maestro di metodo teologico, fa della ben no-
ta citazione isaiana (7, 9) nisi credideritis, non intelligetis (pp. 3-26); rileg-
ge lepistolario di Lanfranco di Pavia, predecessore di Anselmo a Le Bec e
poi sulla cattedra di Canterbury, nel tentativo di cogliere alcuni elementi
ricorrenti della sua personalit (pp. 27-43); pone a confronto, sul fonda-
mento delletica, Abelardo e Bernardo di Clairvaux (pp. 111-129); analizza il
De pace fidei di Niccol Cusano (pp. 131-153). Nella seconda parte del vo-
lume Marabelli offre ritratti di alcuni tra i maggiori storici di questo secolo.
Domina la storiografia in lingua francese: Henri-Irene Marrou (pp. 157-168),
Marie-Dominique Chenu (pp. 177-187), Etienne Gilson (pp. 189-206: ma a
Chenu e Gilson riservato un posto centrale anche nel cap. X, soprattutto
(pp. 172-175). Predominio francofono pure nelle Appendici (pp. 207-248):
Marie-Madeleine Davy, Rgine Pernoud, Jacques Verger, Jean Jolivet,
Alain de Libera, Maurice-Ruben Hayoun, ancora Gilson. (felice accrocca)
Costante Marabelli, Medievali e medievisti. Saggi su aspetti del me-
dioevo teologico e della sua interpretazione, Milano, Jaca Book, 2001, 252
pp., L. 36.000.
Costante
Marabelli
Medievali
e medievisti
Jaca Book
La secolare sagra giubilare
di Grottammare
L'origine risale agli anni del Pontificato di Papa
Alessandro III, e pi precisamente al 1175. Da
quella data la comunit cristiana di Grottammare,
piccola cittadina delle Marche, ha ininterrotta-
mente celebrato la sua sagra giubilare, che
consiste nella possibilit di ottenere l'indulgenza
plenaria rinnovata in ogni riforma e, pertanto, an-
che in quella operata dopo il Concilio Vaticano II.
Folle strabocchevoli di fedeli si alternano nella vetusta chiesa di san Mar-
tino, come luogo liturgico e storico per lucrare l'indulgenza. Nel suo mes-
saggio il Vescovo Gervasio Gestori augurava che la prima sagra giubi-
lare del XXI secolo del terzo millennio vedesse la partecipazione nume-
rosa e convinta delle persone, che si sentono chiamate dal Signore ad un
rinnovato impegno interiore e ad un cammino di maggiore dedicazione
al Vangelo. E vorrei pure continua il messaggio del Vescovo che
la comunit di Grottammare, che da secoli custodisce questo dono spiri-
tuale con tenace attaccamento e con generosa fedelt, sentisse sempre
pi forte il richiamo a vivere al proprio interno i grandi valori della fede
cristiana per trasmetterli integri e luminosi ad altri. L'auspicio non sta-
to tradito neppure nell'ultima edizione. Storia, cultura, religiosit sono ma-
gistralmente e sapientemente illustrate in un elegante volume con inserti a
colori riproducenti stampe antiche e documenti fotografici moderni. Gli abi-
tanti di Grottammare tengono molto alla loro sagra giubilare e per questa
ragione ne tramandano memoria alle generazioni future, affinch nulla di
quello che nei secoli stato accumulato e conservato come in un prezioso
museo, vada alterato oppure perduto per sempre. A questo nobile scopo,
con le autorit religiose, concorrono unite quelle civili e municipali, con a
capo il sindaco dell'amena cittadina affacciata sul mare Adriatico. Collabo-
rano inoltre tutte le associazioni con contributi specifici fondendosi in una
meravigliosa sinfonia, e in una testimonianza di elevata cultura, tradizione
e civilt. (gino concetti)
Lillo Olivieri (a cura), Sagra giubilare. Comune di Grottammare, 2001, pp.
143, s.i.p.
Lillo Olivieri
Sagra
giubilare
Fast
Una guida al cinema
di Gianni Amelio
Gianni Amelio un regista cinematografico da
anni impegnato a esplorare il mondo delluomo,
le sue contraddizioni e le sue speranze. Attento
ai grandi problemi del nostro tempo, il terrori-
smo, il nucleare e la pena di morte ricerca il
sentimento primigenio della vita e suscita nello
spettatore emozione per la sua maniera di narra-
re storie semplici, ma reali. La rappresentazione
dellinfanzia scabra, senza facili sdolcinature, vera come lo sono i non
attori che dirige nelle scene. Leonardo, il protagonista di La fine del Gioco,
Rosetta la bambina costretta a prostituirsi, suo fratello Luciano di Il ladro di
bambini e Jean, il bambino infelice nella gabbia dorata del lussuoso castel-
lo di famiglia che ricorda del suo rapimento, avvenuto quando era piccolo,
solo un modellino di veliero in bottiglia. Domenico Scalzo evidenzia come
nel cinema di Gianni Amelio, etica ed estetica si incontrino e s compene-
trino inscindibilmente. In Lamerica, film amaro sulla corruzione, il protago-
nista alla fine della sua odissea si imbarca sulla nave di emigranti clande-
stini che cercano scampo in un America al di l dellAdriatico. La terra
fatta cos un film denuncia-inchiesta sul terremoto dellIrpinia e gli scan-
dali legati alla ricostruzione di interi paesi. Molte sue storie sono ambien-
tate nel profondo sud dell'Italia povera della sua infanzia, in una societ
nella quale la miseria era inevitabile quanto lingiustizia e lemigrazione,
dove i protagonisti o cercano di cambiarne il destino caparbiamente o si
rassegnano. Lindagine sociale, il suo sguardo vero sulle cose, traspare an-
che nella tecnica cinematografica: uso delle inquadrature, dei rumori, dei
silenzi e delle luci. Per usare una sua frase in un suo film spesso c un al-
tro film. Di Amelio colpisce la sua innata capacit di fare un cinema poeti-
co. (barbara tagliolini)
Gianni Amelio, Un posto al cinema, Torino, Lindau, 2001, pp. 346, s.i.p.
Gianni Amelio
Un posto al
cinema
Lindau
Patruno racconta
la sua Ferrara
Non si ancora detto tutto di Ferrara, citt di let-
terati e pittori, di poeti e musicisti, di mistici e di
epicurei non solo nel passato (quando nel trionfo
umanistico della padania borghese era stato
l'unico centro di cultura epico-cavalleresca e l'u-
nico legato ad una dinastia feudale, sia pure ver-
satilissima nelle inclinazioni letterarie), ma anche
nel presente surrealista e metafisico. Muse in-
quietanti, usignoli prigionieri, giardini spenti, favolosi briganti ed epici mo-
linari hanno nutrito la nostra fantasia per un secolo. Mancava forse la cor-
da umoristica, dopo tante vibrazioni della pirandelliana corda pazza: ed ec-
cola qui, nei Racconti di Pantaleo che Franco Patruno, estroso novelliere e
corsivista, ha pubblicato raccogliendo insieme i venti racconti di Via Va-
spergolo editi nel 1993 ed ora introvabili, e i sette inediti che si rubricano
oggi sotto l'insegna farsesca, alla De Rege, di Vieni avanti, Patruno! che pi
direttamente degli altri inquadrano docenti, prefetti, allievi del Seminario di
Ferrara negli anni del fascismo ed in quelli del dopoguerra. L'aspetto pi
convincente di queste incursioni della memoria, che hanno sempre come
protagonista l'io dell'autore anche se i vari ritratti portano il cartiglio di don
Giulio Malacarne, don Carlo Alberto, don Mori, don Cenacchi, don Zerbini e
tanti altri, la cordialit che unisce alla satira l'umana simpatia. Questi rac-
conti sanno di Santucci e di Chesterton, non di Eco e Bufalino. E la scrittura
di Patruno, ammiccante e disinvolta, riesce ad estrarne un volumetto di no-
tevole vivacit e di piacevole, serena lettura. (franco lanza)
Franco Patruno, I racconti di Pantaleo... l'inventore del pigiama a bretelle,
Bologna, Book, 2001, pp. 120, s.i.p.
Franco Patruno
I racconti
di Pantaleo
Book
Galleria del Palazzo di Flora, bozzetto per La Traviata,
Teatro La Fenice (Venezia)
Francesco Maria Piave
in un acquerello del 1862
Disegno per il costume di Rigoletto
||||3||!
MAZZ||N|
Il 18 maggio 1810 na-
sceva a Murano terra
pittoresca, fragrante, ven-
tilata, percorsa da canali e
cinta dacqua France-
sco Maria Piave, poeta e
librettista prediletto da
Giuseppe Verdi, per cui
compose Ernani, Rigolet-
to, La Traviata, La Forza
del destino... La sua colla-
borazione col Maestro
non fu, inizialmente, ap-
prezzata da tutti; eppure
egli ebbe grandi pregi, co-
me ricorda, nella sua do-
cumentatissima biografia
(Francesco Dorigo, Fran-
cesco Maria Piave, Trie-
ste, Alcione 2001, pp.
144), Francesco Dorigo,
veneziano verace, noto
Inizia uno scambio di lettere, dove
luno comunica largomento storico che
intende vedere sviluppato e laltro pro-
pone selve (noi diremmo soggetti)
dellopera, che vengono approvati. Poi il
musicista cambier idea, preso da gran-
de interesse per un autore che sta furo-
reggiando in Italia: Victor Hugo, con
lErnani.
Piave si dispiace, ma ottiene, in cam-
bio, il titolo ufficiale per tre opere
di librettista della Fenice. Inizialmen-
te, Verdi pens a Felice Romani per
adattare il testo che, nel 1830, era stato
a Parigi il simbolo di quei principi tea-
trali romantici che si richiamavano a
Shakespeare, in funzione anticlassicisti-
ca. Insoddisfatto, poi, del lavoro del li-
brettista, Verdi si rivolse a Piave. Il gio-
vane muranese era alle prime armi e il
musicista come scrive un biografo
lo prese per mano, lo form professio-
nalmente.
Lo testimoniano le numerose lettere
intercorse fra Milano e Venezia. Gli in-
segn il giusto succedersi delle scene
per non tenere i cantanti troppo in ten-
sione, stancandoli; i versi metricamente
opportuni per limpiego musicale; gli ef-
fetti teatrali pi sicuri. E tutto ci gli fu
possibile perch Piave dimostr fin dal-
linizio mansuetudine e sottomissione,
ma soprattutto una pronta comprensio-
ne di ci che il musicista voleva.
Fu questo a permettere a Verdi di fa-
re da s la sceneggiatura, in cui quasi
tutti i librettisti erano carenti. Ci che
tutti riconoscono al Piave, infatti, la
cieca ubbidienza al volere di Verdi, il
quale per verit nei voleri era fer-
mo, per non dire ineluttabile, scrive il
Dorigo, ricordando che il poeta fu defi-
nito schiavo letterario, e che lui stesso
aveva riassunto in una frase dialettale il
suo credo poetico: El Maestro vol cuss
e basta....
Scrisse perci anche dei brutti versi, e
se ci fanno sorridere espressioni retori-
che come, nel Rigoletto, Piangi, fan-
ciulla, e scorrere / fa il pianto sul mio
cuor..., non pu sfuggire che nellEr-
nani ha saputo trovare tocchi di poesia
di alto livello. Verdi amava la variet e
la verit che vedeva, ad esempio, in
Shakespeare, ma non amava meno il
melodramma italiano, con le sue regole
e convenzioni.
Cos, in Ernani, non volle intrecci
complicati, tendenti allastratto, ma per-
sonaggi e situazioni a tutto tondo, im-
della musica verdiana,
avesse preso contorni psi-
cologici umani e maggior
spessore drammatico, a
danno del suo debole e re-
torico protagonista.
La lettera proseguiva
promettendo eventuali ri-
facimenti, ma senza ga-
ranzia di riuscita, e con-
cludeva: Quanto a me,
sarei contento che tutti gli
autori francesi fossero del
parere di Hugo, perch
cos gli italiani sarebbero
costretti a creare, e le
creazioni sarebbero me-
glio pagate di tali consueti
raffazzonamenti.
Questa protesta tocca
punti importanti, gli stessi
su cui Verdi collimava.
Nel melodramma i due
specifici linguaggi della
poesia e della musica de-
In un capitolo intitolato Intervallo pa-
triottico, Dorigo parla delloccupazione
austriaca a Venezia, della difficile situa-
zione economica della citt, soprattutto
per la mancanza di traffici mercantili.
Manin e Tommaseo imboccano la via
dellopposizione e, per difendere i diritti
degli italiani che avevano viste disattese
le promesse fatte dallAustria, finiscono
in carcere.
Scoppia la rivolta e Venezia si ripren-
de la sua libert e il suo governo, ma la
mancanza di aiuti, il colera e la fame
porteranno alla capitolazione. Piave vive
questi momenti da patriota: non com-
batte, ma organizza la resistenza, parte-
cipa attivamente a mille iniziative, tanto
da meritare i gradi fino a capitano. E,
malgrado il momento difficile, conti-
nua a pensare ai suoi libretti; suggeri-
sce a Verdi un testo capace di suscitare
lamor patrio, ma Verdi replica: ...Tu
mi parli di musica! Come ti salta in ca-
po? Non c, non ci deve essere che una
musica grata allorecchio dellitaliano
del 1848: la musica del cannone!.
vero, per, che il Coro dellErnani,
Siam fratelli, con il famoso verso Si
ridesti il leon di Castiglia, era divenuto
uno dei canti patriottici pi popolari, so-
prattutto a Venezia.
Si sa che La Traviata ebbe un debut-
to infelice. Solo il Locatelli os affermar-
ne il valore. Ebbe ragione; infatti, un
anno dopo, lopera torn sulle scene ve-
neziane e fu il trionfo. Lo stesso critico
commentava: Il Piave ebbe il talento di
trarre il sugo, il midollo, distillare le-
stratto, se non lo spirito, di quel grande
composto, pur mantenendo tutte le pi
belle situazioni della favola, accrescen-
dole anzi, con la opportuna introduzio-
ne del padre... allargando felicemente
alcuni episodi, come quello delle ma-
scherate graziose chei tir dentro al fe-
stino... e che cantano altres i migliori
versi del Libro....
Dal 1859, Piave divent direttore degli
spettacoli alla Fenice. Un incarico a
tempopieno, che comprendeva non solo
la sua attivit di poeta drammaturgico,
ma anche il sottoscrivere impegni con le
compagnie, il reclutare cantanti ed atto-
ri, lo stabilire contatti con gli autori.
Piave pu disporre di cast eccezionali,
di unorchestra stabile e di uno sceno-
grafo abilissimo, Francesco Bagnara; il
palcoscenico consente di provvedere a
rapidi cambiamenti di luoghi con un
piano a bande trasversali, un sottopalco
con ponte mobile e tutte le attrezzature
necessarie... Il criterio di coinvolgere
tutti questi elementi gli permetteva di
realizzare unazione scenica molto vici-
na alla realt. In questo modo ci si stava
avviando dal melodramma romantico a
quello verista, sconvolgendo le leggi del
teatro tradizionale.
Il dramma popolare avrebbe cos ce-
duto il posto a quello della borghesia
che, finalmente, potr vedere la sua vita
riflessa sul palcoscenico; evidente che
il pubblico non poteva gi essere prepa-
rato a tale evoluzione, e lesempio de La
Traviata significativo. Piave non ebbe
vita facile, ma resistette, sotto lala pro-
tettrice del Maestro. Faticoso e poco re-
tribuito limprobo lavoro del nostro li-
brettista e direttore: gli concorrente,
tra laltro, il Teatro alla Scala di Mila-
no, che diventata parte del nuovo Re-
gno dItalia.
Dei tanti libretti elaborati per autori
diversi da Verdi, poche tracce sono ri-
maste nella memoria; tanto pi risulta
perci utile la ricerca effettuata dal Do-
rigo che, in appendice, pubblica lelenco
completo dei testi che Piave scrisse dal
1843 al 1867, dei maestri che ne compo-
sero le musiche, e delle citt, dei teatri
e degli anni in cui essi furono rappre-
sentati.
Il 5 marzo1876moriva Francesco Ma-
ria Piave, commemorato da numerosi
amici ed estimatori, fra cui Giulio Ricor-
di, che pronunci commosse parole
daddio. Nove anni di crudele malattia
lo avevano portato a perdere luso dei
movimenti ed anche della parola. Per,
quando il Maestro veniva a visitarlo,
una luce si accendeva ancora nei suoi
occhi.
Un redattore de La Gazzetta di Ve-
nezia (29 maggio 1910), in occasione
del centenario della nascita, affermando
che il nome di Piave splende di luce ri-
flessa, cos riassume la peculiarit del
suo destino: Anche se lingegno di lui si
prov in componimenti poetici degni di
lode, come la bella Canzone a Venezia,
anche se egli scrisse parecchi libretti
dopera per parecchi maestri, oltre al
Verdi, pur sempre dalla fama immor-
tale di questo e dalla vita imperitura di
quegli spartiti verdiani cui egli diede il
testo, che il nome del Piave raccoman-
dato per sempre alla memoria degli uo-
mini.
critico teatrale e cinematografico.
Se facciamo eccezione per Arrigo
Boito, egli fu il migliore e certo il pi fe-
condo dei collaboratori di Verdi. Su 31
melodrammi, compresi i rifacimenti, di
ben dieci il testo fu dal musicista richie-
sto al Piave, e questo il maggiore elo-
gio dellumile versificatore.
Il saggio segue un intelligente svolgi-
mento, risalendo alle origini della fami-
glia, presumibilmente oriunda del fiu-
me sacro alla Patria; ma gi nel 1502
uno statuto muranese viene sottoscritto
da trenta consiglieri, uno dei quali un
Pietro de Piave.
La ricostruzione dellalbero genealogi-
co cui appartiene il nostro personaggio
inizia da un Elidoro Piave, che ebbe due
figli, Francesco e Bortolo; da questulti-
mo nacque nel 1772 Giuseppe, padre di
Francesco Maria, buon vetraio ma an-
che appassionato bibliofilo; salv dalla
dispersione diverse biblioteche private e,
dopo lavvento di Napoleone, divenne
anche sindaco di Murano.
Ma gli avvenimenti politici e la crisi
economica lo spingeranno a trasferirsi a
Pesaro, lasciando nellisola la moglie e i
tre figli. Pi tardi si trasferir a Roma
nella speranza di riunire la famiglia, il
che avverr, grazie allaiuto dellamico,
lAbate Cappellari (che diventer papa
Gregorio XVI).
Nel 1838, un incidente toglie il soste-
gno paterno ai figli. Francesco, pur
avendo compiuto il normale iter scola-
stico, in una Roma che brulica di poeti
e letterati, soltanto socio corrispon-
dente dellAccademia Tiberina, con lo
pseudonimo di Crisandro Eurotense, e
questo non gli certo sufficiente per vi-
vere dignitosamente nella grande citt.
Decide di tornare alla sua Murano.
Venezia sotto la dominazione au-
striaca; malgrado la crisi economica e il
colera, la citt allegra, non rinuncia al-
le feste e tanto meno al carnevale. Piave
trova facilmente un impiego come cor-
rettore di bozze presso un tipografo, che
lavora in un palazzo del Longhera, in
un salone affrescato dal Tiepolo e dal
Mengozzi-Colonna: il luogo dove, final-
mente, si incontrano le persone giuste.
Francesco comincia a collaborare a
giornali e periodici, si occupa di tradu-
zioni, ma anche di poesia dialettale, e si
fa notare per lacuta osservazione dei
costumi locali, mentre si prepara ad un
progetto che da tanto tempo dentro di
lui: farsi strada nel campo della musica
popolare. Compone barcarole e serenate
facilmente orecchiabili: Voga, voga... el
firmamento / xe de stele semen; / no
gh nuvola, n vento, / la laguna par
un pr. / Voga e canta...
Dopo alcune simpatiche e melodiose
citazioni, si passa al discorso sullopera
lirica che, a Venezia, ancora conside-
rata al di sopra di ogni tipo di spettaco-
lo. Ci sono teatri prestigiosi, come il S.
Beneto, il S. Mois, il S. Luca, ma so-
prattutto il Gran Teatro La Fenice. Ed
ecco che loccasione propizia giunge an-
che per Francesco Maria Piave.
Bellini e Donizetti avevano dato
unimpostazione nuova allopera lirica,
fino ad allora schiava del bel canto,
cio dei virtuosismi vocali dei cantanti;
ora la scrittura musicale si fa pi elabo-
rata, pi raffinata: tenore e soprano so-
no necessariamente gli eroi del dramma,
basso e baritono antagonisti o personag-
gi comici. Gli argomenti dei melodram-
mi sono tratti da romanzi o da opere
teatrali preesistenti, che si prestino alle-
laborazione del librettista.
Lincontro con Verdi avviene in occa-
sione di una nascita: Piave ha dedicato
al figlio neonato del presidente della
Fenice un sonetto che al novello padre
molto piaciuto, al punto da far sorge-
re unamicizia che dar i suoi frutti.
Verdi gi sulla cresta dellonda, ha
trionfato alla Scala con il Nabucco, e
ora deve produrre unaltra opera per la
stagione teatrale 1843-44, ma non trova
librettisti disponibili.
Gli viene proposto allora lo sconosciu-
toPiave, che da molti verr sempre con-
siderato negativamente, come modesto,
umile, pedestre, povero, sciatto, oscuro,
misero..., ma a cui stato anche rico-
nosciuto il dono di saper adattare i
drammi da cui coglieva gli argomenti at-
ti ad offrire al Maestro le situazioni
chiare e nette che gli occorrevano...
vono fondersi in unespressione destina-
ta ad essere interpretata sulla scena:
Piave cerca perci di ricreare, di rein-
ventare il dramma, tenendo conto del
fatto che, in quel periodo, il musicista
stava affrontando la sua riforma, che
prevedeva pochi personaggi e semplicit
nello svolgimento dei fatti.
Dopo lErnani, i protagonisti non sa-
ranno pi esponenti dispersi e contrad-
ditori di unazione prevalentemente
spettacolare, con gli addentellati occa-
sionali di un episodio amoroso e magari
sanguinoso, ma rappresenteranno lossa-
tura sentimentale, o pi esattamente
passionale, del dramma.
perniati su due sole passioni, lamore e
lonore. Ne usc il libretto di Piave, che
suscit le ire di Victor Hugo. Nella lette-
ra dello stesso Piave a Ricordi del 16
aprile 1844, leggiamo: Non so intendere
come siano certe volte i cervelli uma-
ni... Si stampato a Parigi un libretto...
di tale Gaetan Rossi... intitolato Ernani,
melodramma in tre atti. Lo tengo presso
di me ed i suoi amici di Parigi potrebbe-
ro acquistarlo e Lei pure. Ci avvenne
sotto gli occhi dellinflessibile Hugo sen-
za chegli muovesse verbo ed ora gli
preso il ticchio di muoverci guerra?.
Se Hugo non rimase soddisfatto e
parl di goffa contraffazione, forse di-
pese dal fatto che, in realt, non gli era
piaciuto che il personaggio, per merito
Tra il 1843 e il 49 Piave compose altri
libretti: ebbe successo soprattutto col te-
sto comico Crispino e la Comare per i
fratelli Ricci. Se, fino ad allora, le opere
elaborate non avevano creato troppe dif-
ficolt al poeta che le trasferiva nel ge-
nere melodrammatico con una certa
agilit, nel 46 il Maestro sollecitato
da quellAndrea Maffei, poeta e tradut-
tore, che fu tanto importante per la se-
conda generazione dei romantici gli
mise dinanzi un colosso: il Macbeth di
Shakespeare.
Il 4 settembre Verdi affidava il compi-
to allamico Piave, suggerendo, come
sempre, brevit e sublimit. La com-
plessit letteraria del soggetto costrinse
a varie riscritture e, malgrado ci, il li-
bretto fu uno dei pi tartassati dalla cri-
tica. Come in altri casi, Dorigo riporta e
trama del lavoro di Piave e documenti
relativi a quel suo stressante aderire
sempre alla volont del Maestro. Cos
inizia la lettera datata 9 febbraio 1947:
Caro Verdi, io ti dico francamente
che quello che mi fece disperare la
scena del sonnambulismo, perch per
me impossibile farla meglio della pri-
ma volta. Ora questo IV atto potr non
piacerti, ma, Dio mio, egli cosa da im-
barazzare qualunque poeta messo tra
Shakespeare e te. Tu vuoi anche poche
parole e molti pensieri... ma, in ogni
modo, mi spiace assai che, alla fine di
questa erculea fatica, io ho meritato i
tuoi rimproveri... Ti unisco lultimo pez-
zo, con la scena delle frasche... Andr
male anche questo e cos avr finito co-
me ho incominciato. Ti dico la verit:
sono oltremodo mortificato... poich
sembra chio abbia voluto gabbarti ac-
cingendomi ad un peso troppo immane
per le mie spalle... Continuami la tua
amicizia, perch io credo di non averla
demeritata....
Come sottolinea Dorigo, proprio da
questa lettera emerge la statura umana
del poeta, che manifesta la coscienza
dei suoi limiti rispetto ai due grandi, ma
rivela anche il suo rapporto di sudditan-
za col Maestro. Qualche mese dopo,
Piave scriveva al Maffei: Non ho letto
tutte le ribalderie che scrivono contro il
Macbeth, ma le conosco... poich sono
avvezzo alle pillole che sa imbandire
langusto giornalismo italiano... Io non
risponder certo... n pianger... ma
continuer a scrivere e a guadagnarmi
di che onestamente campare con la mia
famiglia e chiudeva con i saluti, da
estendere a quel muso duro di Verdi.


ABUSIVISMO La decisione del Consiglio di Stato
L'hotel Summit
va abbattuto
Scuola: avviato
dal Comune
il progetto ponte
tra asili nido
e materne
SOLIDARIET Nell'ambito delle iniziative condotte con l'Associazione Puer
L'Oda ristrutturer l'infermeria
di un centro per orfani in Bielorussia
le caratteristiche dellopera scrivono
ancora i giudici sono, daltronde,
confermate dalla domanda di concessio-
ne edilizia del 98 sottoscritta dallallora
legale rappresentante della societ e da
un tecnico, e volta a ottenere la varia-
zione della destinazione duso ad attivit
turistico alberghiera.
Sul territorio dove lecomostro era
stato realizzato, inoltre, vigeva il divieto
di edificazione: Il divieto palesemente
desumibile scritto nella sentenza
dallarticolo 11 delle norme tecniche di
attuazione del piano regolatore dove la
zona H, agro romano, sulla quale insi-
ste larea in discussione definita come
comprendente le parti del territorio
extraurbano o che presentano valori
ambientali essenziali per il mantenimen-
to dei cicli ecologici, per la tutela del
paesaggio agrario, del patrimonio stori-
co e del suo complesso per un giusto
proporzionamento tra le aree edificate e
non edificate
Intanto, un manufatto abusivo di due
piani a ridosso della pineta di Castelfu-
sano stato abbattuto, marted mattina,
dalle ruspe del XIII Municipio, dal quale
si appreso anche che ledificio era sta-
to costruito in unarea sottoposta a vin-
coli paesaggistici.
Il manufatto, realizzato per il 70 per
cento, si trovava nella cosiddetta Nuova
Casal Palocco, in via Epaminonda, ed
era una grossa costruzione estesa su 800
metri quadri che sviluppava 3.000 metri
cubi, destinata ad ospitare cinque o sei
appartamenti che sarebbero stati vendu-
ti a privati.
quali questi ragazzi, spesso senza fami-
glia e affidati ai vari istituti locali di in-
ternato, possano vivere per qualche me-
se una parentesi di speranza presso delle
parrocchie e delle famiglie romane.
Sono quasi dieci anni che organizzia-
mo questi soggiorni ha spiegato
Mons. Antonio Nardini, Presidente del-
lAssociazione Puer, durante un incontro
organizzato a conclusione del soggiorno
di alcuni bambini di Opsa (Bielorussia)
nel periodo natalizio . Gi da qualche
anno con il supporto dellOda siamo in
grado di offrire loro anche dei campus
estivi presso la colonia di Ostia. Inoltre
nel prossimo futuro abbiamo intenzione
di consolidare questa collaborazione con
progetti concreti da realizzare diretta-
mente in Bielorussia.
La Puer infatti una fra le maggiori
associazioni di volontariato che dopo il
disastro hanno incominciato ad organiz-
zare programmi di accoglienza per i ra-
gazzi di et compresa fra i 6 ai 18 anni
provenienti dallarea di Chernobyl. Lo
scopo di questi viaggi non ha solo una
valenza di aiuto umanitario, ma soprat-
tutto una opportunit per prestare lo-
ro delle cure e degli interventi che non
possono ricevere nei loro Paesi. Questi
bambini infatti sono affetti da varie pa-
tologie, spesso tumorali, derivanti dalla
continua esposizione alle radiazioni. La
maggior parte di loro sono considerati
orfani sociali, cio abbandonati dalle fa-
miglie che non sono in grado di pren-
dersi cura di loro e vengono affidati agli
istituti in primissima et.
A causa della mancanza di fondi, que-
sti centri di internato possono offrire
una alimentazione povera e inadeguata
alla crescita di un bambino, e spesso oc-
cupano costruzioni decadenti dove man-
cano le pi basilari norme igieniche e
sanitarie. Questi bambini quindi, oltre
ad essere costantemente esposti al ri-
schio delle contaminazioni, a causa della
scarsa cura sanitaria, sono soggetti a
contrarre varie malattie, come lepatite,
il tifo o la poliomielite.
Durante la loro permanenza in Italia,
che al massimo pu essere di cinque
mesi lanno, i ragazzi inoltre hanno lop-
portunit di disintossicarsi dalle sostanze
radioattive come il cesio, riducendo cos
leggermente il livello di rischio.
Al fine di migliorare le condizioni di
vita di questi ragazzi anche nel loro Pae-
se, lOda ha gi preso in carico la ri-
strutturazione dell'infermeria di un isti-
tuto di Opsa che ne accoglie circa cen-
tocinquanta. Occorre costruire una rete
di aiuti intorno a questi bisognosi ha
commentato Mons. Mario Allario, Presi-
dente dellOda . Ogni associazione di
volontariato pu contribuire con un
compito specifico nella creazione di pro-
getti complessi di solidariet.
Mons. Allario, in una sua recente visi-
ta allIstituto di Opsa, ha donato delle
attrezzature per la coltivazione della ter-
ra, frigoriferi e sei mucche da latte per
assicurare ai pi piccoli la produzione
quotidiana di un alimento cos essenzia-
le per la crescita. Ogni anno attraverso
lopera della Puer e dellOda, a Roma
giungono circa 5.000 bambini che spes-
so vengono accolti dalle stesse famiglie.
In molti casi infatti sono state avviate
procedure per laffidamento.
RITA DIETRICH
Vigili Urbani:
pistola
solo a chi
la richiede
Prefetto: Grande corsa al cambio
delle lire, pochi i rincari
Affittavano casa
a clandestini romeni
a Villa Adriana: denunciati
Code e rallentamenti
nella Valle dell'Aniene
a causa di neve e ghiaccio
Criminalit:
compiute 4 rapine
in due ore e mezza
SANIT Dopo l'incontro Regione-sindacati
Pi ampie le esenzioni
al ticket sui farmaci
Ambiente:
in arrivo
nuove misure
anti inquinamento
la fascia di esenzione. Lincontro con
Cgil-Cisl-Uil ha concluso la fase di con-
certazione.
Lassessore fa sapere che stata inol-
tre formalizzata lintenzione della Giun-
ta di pervenire ad un accordo sindacale
con i medici di base per assicurare il ri-
spetto dei tetti fissati su base distrettua-
le: in tutti i distretti in cui non verranno
superati, un importo fino a 100 miliardi
sar ridistribuito in servizi sanitari domi-
ciliari sul territorio.
La Cgil comunque fermamente
contraria ai ticket sulle ricette, ha chie-
sto di non procedere alla loro introdu-
zione e proporr a Cisl e Uil iniziative di
lotta unitarie. Si tratta di un intervento
inutile osserva Stefano Bianchi, se-
gretario generale Cgil di Roma e Lazio
perch non risolve il disavanzo de-
nunciato. La stessa ipotesi di istituire un
tetto del 15% da non superare nella spe-
sa farmaceutica distrettuale sar difficil-
mente realizzabile se non si stipulano
protocolli terapeutici ai quali vincolare
le prescrizioni.
Un no morbido viene dal segretario
della Uil di Roma e Lazio, Alberto Sera,
il quale registra positivamente lassun-
zione di responsabilit da parte della
giunta, la definizione di fasce di esenzio-
ne e limpegno ad una verifica dellan-
damento della riduzione della spesa far-
maceutica ogni tre mesi. Piuttosto cau-
ta la Cisl. Rispetto allintroduzione del
ticket a farmaco dice il segretario
Stefania Vannucci non siamo soddi-
sfatti, ma lo siamo per il fatto che la Re-
gione ha accolto gran parte delle nostre
richieste rispetto alle fasce desen-
zione.
Sono trascorsi pi di quindici anni dal
disastro della centrale nucleare di Cher-
nobyl, ma la contaminazione radioattiva
continua costantemente a mietere vitti-
me fra le nuove generazioni dellUcraina
e della Bielorussia. Con lintento di con-
trastare gli effetti nefasti che le difficilis-
sime condizioni di vita hanno sulla cre-
scita di questi bambini lOpera Diocesa-
na Assistenza (Oda) congiuntamente al-
lAssociazione di volontari Puer ha
stretto un gemellaggio con le istituzioni
locali ed alcune famiglie romane per lo
sviluppo di programmi sociali. Si tratta
di soggiorni programmati, durante i
Le gestanti residenti nella provincia di Roma in stato di necessit riceveran-
no un contributo mensile fino a 258,23 euro (500.000 lire). Lo ha riferito las-
sessorato provinciale ai Servizi sociali, spiegando che liniziativa vuole tutelare
la maternit e la famiglia. Per il progetto stato stanziato quasi un milione di
euro, quasi due miliardi di lire. Lintervento, per la durata massima di tre an-
ni, hanno detto dallassessorato, stato pubblicizzato attraverso una lettera
inviata ai Comuni della Provincia di Roma. In essa si chiarisce liter per otte-
nere laiuto. Le future mamme dovranno presentare le domande entro il 31
gennaio prossimo, inoltrandole alla Provincia attraverso i servizi sociosanitari
locali. Ad esse dovranno essere allegati il certificato di gravidanza, lammon-
tare del reddito familiare e leventuale documentazione attestante lo stato di
necessit. Difendere una vita che nasce ha dichiarato lassessore provin-
ciale ai Servizi sociali Giulio Buffo uno dei principi cardine della nostra
azione politica. Compito delle istituzioni, locali e nazionali, infatti tutelare la
maternit cos come sostenere la famiglia.
Provincia: aiuti economici
per le gestanti bisognose
Una vita segnata dagli stenti
stroncata dal forte freddo di que-
sti giorni. Una tragedia della po-
vert e della solitudine. E' acca-
duto a Latina. La vittima Remo
Trailani, di 41 anni, che da tempo
viveva in un locale diroccato,
un'ex pizzeria, nei pressi della sta-
zione di Latina Scalo. Stando a
una ricostruzione effettuata dai
Carabinieri, nei giorni scorsi luo-
mo si era rivolto a uninfermiera
perch si sentiva poco bene. L'uo-
mo da tempo aveva lasciato i fa-
miliari scegliendo di vivere in soli-
tudine.
Senzacasa
muore per il freddo
a Latina
Promettevano lavoro
in cambio di soldi:
6 in manette a Gaeta
Promettevano posti di lavoro in
banche, ministeri ed enti pubblici
in cambio di cifre variabili fra i tre
e i dodici milioni di lire. Sei perso-
ne sono state arrestate e altre no-
ve sono indagate al termine di
unoperazione condotta dal com-
missariato di polizia di Gaeta, di-
retto dal vice questore Paolo Di
Francia, e coordinata dal sostituto
procuratore Raffaella Falcione per
associazione a delinquere finaliz-
zata alla truffa, millantato credito,
tentata estorsione. Sono finiti in
carcere Gerardo Conza, 36 anni, di
Minturno, spacciatosi spesso per il
colonnello Cairo della Guardia
di Finanza e ritenuto insieme ad
Ovidio Pioggiarella, 54 anni di
Scauri, lideatore della truffa. Que-
stultimo a seconda dei lavori da
assegnare assumeva lincarico di
funzionario di questo o quellen-
te. Insieme a loro sono stati rin-
chiusi nella casa circondariale di
Latina Rosalba Renzani, 40 anni e
il marito Salvatore Uttaro, 53 anni,
entrambi di Gaeta e considerati
dei procacciatori. Sono agli arresti
domiciliari Carlo Di Fonzo, 49 anni
e Marco Bernisi, 35 anni, di Cam-
podimele e Gaeta, anche loro rite-
nuti procacciatori.
Operazione antidroga:
anche un quindicenne
tra gli arrestati
Cinque spacciatori tra o quali un
ragazzo nomade di 15 anni ed un
extracomunitario sono stati arre-
stati dai Carabinieri del Gruppo di
Roma comandati dal colonnello
Enzo Bernardini che hanno anche
sequestrato circa 500 grammi di
hashish e piccole quantit di altre
sostanze.
RADIO
VATICANA
OM: 1530 kHz - 196 metri
(Per la zona di Roma
anche Onda Media 527 kHz
e FM 93.3 e 105 MHz)
OC: nelle bande 49, 31, 25 e 19 metri
MERCOLED 16 GENNAIO
00.10: Studio A (stereo): Con voi
nella notte
7.20-15.30-17.30-23-24: Orizzonti
cristiani
7.30: Santa Messa in latino
8-12-14-15-16-18-21-23.30: Radio-
giornale in italiano, spagnolo,
portoghese, francese, inglese,
tedesco e polacco
10.30: In diretta dal Vaticano:
UdienzaGeneralepresiedutadal
Santo Padre Giovanni Paolo II
16.30:LivediRobertoFranchina
17: Liturgia delle Ore: celebra-
zione dei Vespri in latino
20.20: Programma tedesco: Die
Rmische Woche
20.40: Recita del Santo Rosario
in latino
21.30: Programma francese: La
catchese du Pape
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
PAGINA
9 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 16 Gennaio 2002
A |MA
o curo c| p. |oonorco Sop|onzo. |.C.|.
16 GENNAIO 2002
Mercoled della I settimana
del tempo ordinario - Feria
(verde)
Messa a scelta
Lezionario: 1 Sam 3, 1-10.19-
20; Salmo 39; Mc 1, 29-39;
Liturgia delle Ore: Merc. I
sett. - Ufficio della feria
Se ai giovani Cristo pre-
sentato col suo vero volto,
essi lo sentono come una ri-
sposta convincente e sono
capaci di accoglierne il mes-
saggio, anche se esigente e
segnato dalla Croce.
(Novo Millennio ineunte, 9)
La struttura abusiva di circa trentami-
la metri cubi annessa allhotel Summit
va abbattuta. Lo ha stabilito, luned, la
V sezione del Consiglio di Stato. La de-
cisione dei giudici amministrativi di 2
grado chiude cos un contenzioso tra
lamministrazione comunale e i proprie-
tari dellhotel che andava avanti da me-
si. In precedenza, il Tar del Lazio aveva
accolto la richiesta di sospensiva avanza-
ta dai proprietari dellalbergo, bloccan-
do di fatto la demolizione della struttu-
ra, ma nel giudizio di merito aveva dato
ragione allamministrazione comunale.
Nelle motivazioni della sentenza i giu-
dici affermano che la decisione di acco-
gliere la richiesta di sospensiva avanzata
dalla Saber srl (la societ proprietaria
del Summit) per bloccare la demolizione
avviata dalle ruspe del Comune stata
presa essendo stato ritenuto necessario
lasciare immutata la situazione sino alla
pronuncia di merito ed essendo palese
lirreparabilit del danno derivante da
demolizione, se nel frattempo eseguita.
La Saber ha anche affermato che la
struttura non doveva essere considerata
un albergo, fuori terra e senza rispetto
degli standard a verde e parcheggi, ben-
s un grande parcheggio al di sotto del
piano di campagna. Nella sentenza, pe-
r, il Consiglio di Stato ha smontato
questa tesi affermando che non si trat-
ta di unopera interrata, quale la sua de-
stinazione duso a parcheggio dovrebbe
far ritenere. A sostegno di questa tesi
c la richiesta di modifica della destina-
zione duso. Loggettiva consistenza e
partito luned il progetto ponte
che prevede la formazione di classi a
met tra asilo nido e materne, per bimbi
tra due e tre anni. Il sindaco Walter Vel-
troni e lassessore alla Scuola, Maria Co-
scia, hanno partecipato, nella scuola Li-
vio Tempesta, allinaugurazione di una
delle sezioni sperimentali del progetto,
che prevede linserimento sperimentale
di bambini tra 2 e 3 anni in classi di rac-
cordo tra l'asilo nido e la scuola comu-
nale dellinfanzia. Contemporaneamen-
te, il Progetto ha preso il via in molti al-
tri Municipi, coinvolgendo complessiva-
mente 15 scuole per un totale di circa
300 bambini. La sperimentazione durer
fino al prossimo mese di giugno.
Con questa iniziativa e con quella
delle cosiddette tate a domicilio ha
sottolineato il sindaco abbiamo forni-
to una prima risposta ai problemi di
molte centinaia di famiglie che altrimen-
ti non potrebbero conciliare le esigenze
di lavoro dei genitori con la sicurezza e
leducazione dei figli.
In ogni sezione i bambini sono seguiti
da 2 educatrici dei nidi e 2 insegnanti
della scuola dellinfanzia. Gli obiettivi
del progetto, spiegano allassessorato,
sono due: da un lato quello di sperimen-
tare per i bimbi di 24/36 mesi la possibi-
lit di crescita cognitiva e affettiva gra-
zie agli stimoli offerti da un ambiente
(scuola materna) che ospita bambini tra
i 3 e i 5 anni. Dallaltro, si tratta di un
tentativo di qualificare il sistema educa-
tivo e di offrire, insieme al progetto Ta-
te a domicilio, opportunit alle famiglie
in lista di attesa degli asili nido.
Non sono propenso a dare in dota-
zione unarma a chi non se la sente.
Lo ha detto il comandante dei Vigili
urbani di Roma Aldo Zanetti, a margine
della presentazione del primo corso di
formazione per il personale delle polizie
locali organizzato dalla Regione Lazio.
Chi pensa di risolvere tutto con le ar-
mi si sbaglia ha aggiunto . Larma
uno strumento di difesa, sarebbe sba-
gliato obbligare a far portare unarma a
chi non la vuole. A Roma daremo lar-
ma solo a chi la chiede, credo che sia
una scelta obbligata e rispettosa dei di-
ritti dei lavoratori.
Parlando del vigile di quartiere, Za-
netti ha detto: Se si intende una mag-
giore presenza di presidi, ovvero quat-
tro/cinque vigili urbani, sul territorio ed
una maggiore articolazione, sono dac-
cordo.
Dobbiamo ricordarci che alcuni dei
nostri gruppi operano su territori grandi
come la citt di Padova e non si pu la-
sciare un unico vigile di quartiere iso-
lato.
Intervenendo dal palco, il comandan-
te ha precisato che Roma con la sua
scuola di formazione, non pu che esse-
re disponibile a far parte di un sistema
integrato regionale.
Non so che tipo di ritardi abbiamo
avuto fino ad ora, ma cercheremo di
colmarli.
Sul vigile di quartiere ha detto alla
platea: bisogna trovare sinergie con le
strutture delle forze di Polizia dello Sta-
to che, a loro volta, devono aprire le
porte alla polizia municipale.
Solo 4 ricette su 10 saranno soggette
al ticket sanitario. quanto concordato
luned tra sindacati e assessore regionale
al Bilancio, Andrea Augello, in merito
all'annunziata introduzione della nuova
misura, che gi nelle prossime ore po-
trebbe venire adottata dalla Giunta del
Lazio per contenere la spesa farmaceuti-
ca. In pratica, l'esenzione sar in vigore
per i pensionati al minimo e per i far-
maci dal costo inferiore ai 5 euro.
Confermo che accogliendo in parte
le indicazioni emerse dal tavolo delle
trattative, ha affermato Augello
abbiamo ampliato dal 53 al 60 per cento
Il Campidoglio varer presto un nuo-
vo pacchetto di misure anti smog. Il neo
assessore capitolino alla mobilit Mario
Di Carlo insieme con il suo collega al-
lAmbiente Dario Esposito hanno con-
cordato infatti sulla necessit di mettere
in agenda una serie di incontri per fare
il punto sulle misure per contrastare
l'inquinamento.
Vanno accelerati alcuni provvedi-
menti gi previsti ha spiegato Esposi-
to come quelli relativi al potenzia-
mento del trasporto pubblico, le corsie
preferenziali e le strade verdi. Va
quindi portato ad attuazione il piano ge-
nerale del traffico. Va fatta poi una veri-
fica sulle misure operative che si pren-
dono nei momenti di crisi, quando cio
si superano i livelli di inquinamento. Sa-
r una revisione che sar fatta collegial-
mente, consultando tutti i soggetti inte-
ressati.
Luned prossimo, poi, si svolger una
seduta straordinaria del Consiglio comu-
nale dedicata al tema dei trasporti e del-
la mobilit.
Nel frattempo, secondo lassessorato
comunale allAmbiente, migliora la qua-
lit dellaria nella Capitale. Le centraline
di rilevamento di inquinamento da mo-
nossido di carbonio hanno segnalato un
livello nettamente al di sotto della so-
glia di attenzione.
Infine, Di Carlo, divenuto ufficialmen-
te assessore, si dimesso dagli incarichi
di amministratore unico dellAtac Spa,
di presidente della Sta e di membro del
Cda del Cotral. AllAtac le sue funzioni
saranno svolte dal presidente del colle-
gio dei sindaci Antonio Giuncato.
C stata una enorme richiesta di eu-
ro, che si prevedeva sarebbe stata mag-
giormente scaglionata nel tempo. Inve-
ce, gli italiani, forse per orgoglio nazio-
nale, visto che inizialmente avevano
avuto la pagella nera, si sono scatenati e
si sono rivelate insufficienti le strutture
che dovevano cambiare le lire. il
commento del prefetto di Roma Emilio
Del Mese dopo la riunione del comitato
per lEuro che ha fatto il primo bilancio
dalla adozione della moneta unica.
Tutto si sta svolgendo comunque con
serenit si affrettato a precisare il
Prefetto . Anche per quanto riguarda i
prezzi, le stesse associazioni dei consu-
matori hanno segnalato solo piccoli rin-
cari e limitati ad alcuni settori, come
quello dei farmaci e delle autostrade,
dove c stato un aumento delle tariffe,
tra il 31 dicembre e il primo gennaio. A
Roma, inoltre, nessun aumento delle ta-
riffe comunali ha accompagnato, a diffe-
renza di quanto avviene normalmente al
cambiamento dellanno, il passaggio al-
leuro. Su oltre un migliaio di verifiche
gli ispettori del Comune hanno elevato
contravvenzioni solo a quattro-cinque
esercenti che non esponevano il doppio
prezzo. La preoccupazione adesso
che, dal 15 febbraio in poi, con lavvici-
narsi della scadenza del 28 febbraio, di-
venga ancora pi esasperata la corsa al
cambio delle lire, negli uffici postali e
nelle banche, proprio in corrispondenza
con i pagamenti di fine mese. Per que-
sto il Prefetto ha raccomandato allauto-
controllo, ha invitato a spendere le lire
per non doverle cambiare e ha ricordato
che il cambio sar comunque possibile
nei prossimi 10 anni, nelle varie filiali
della Banca dItalia. Comunque chi deve
cambiare in euro, per facilitare le opera-
zioni, invitato a recarsi in banca o alla
posta con sacchetti trasparenti conte-
nenti 200 monete (anche di vario ta-
glio).
Il Prefetto inoltre ha detto che, con
lapertura della stagione dei saldi, c
stato un uso sempre pi generalizzato
degli euro e un minor ricorso alle carte
di credito, che dopo il boom dellinizio
dellanno tornato a normalizzarsi. Infi-
ne, per quanto riguarda i rincari nei
bar, spesso dovuti al tentativo di rientra-
re nelle spese per ladeguamento dei re-
gistratori di cassa, il Prefetto ha ricorda-
to che, in regime di libera concorrenza
per lutente ce sempre la possibilit di
rivolgersi ad un altro esercente.
Duecentomila lire al mese per un po-
sto letto. la cifra che pagavano 26 ro-
meni clandestini che occupavano a Tivo-
li quattro appartamenti, in un edificio di
propriet di una societ di Roma e affit-
tati da due coniugi di Aprilia. La situa-
zione di sfruttamento stata interrotta
allalba dagli agenti del commissariato
di Tivoli che hanno fatto un blitz negli
alloggi in via Tiburtina 60, a Villa Adria-
na. I romeni sono stati accompagnati in
Questura a Roma dove hanno ricevuto il
mandato di espulsione. Gli agenti hanno
denunciato il titolare della societ e chi
ha affittato le case. Lindagine stata
avviata in seguito ad un esposto presen-
tato lo scorso novembre.
Intanto i Carabinieri hanno identifica-
to un ragazzo di 18 anni e cinque mino-
renni che sabato pomeriggio hanno par-
tecipato allassalto ai giovani stranieri
ospitati nel centro di pronta accoglienza
per immigrati di Nettuno. I ragazzi del
verranno denunciati alla Procura presso
il Tribunale di Velletri e alla Procura
presso il Tribunale per i Minorenni di
Roma per danneggiamento aggravato,
porto illegale di oggetti atti a offendere,
percosse, lesioni e false dichiarazioni re-
se alla polizia giudiziaria.
Risveglio sotto la neve marted matti-
na per gli abitanti di Subiaco e di altri
paesi della Valle dellAniene. Intorno al-
le 6.30 grossi fiocchi di neve hanno co-
minciato ad imbiancare i tetti delle abi-
tazioni e le strade della citt, dove con il
passare del tempo si creata una patina
ghiacciata che ha causato anche difficol-
t al transito dei pedoni e delle auto. La
nevicata, durata meno di due ore, fino
alle 8 circa, ha impedito ai 13 ragazzi di
Camerata Nuova che ogni giorno rag-
giungono il comune di Arsoli con uno
scuolabus per frequentare la scuola, di
raggiungere listituto.
La nevicata ha anche provocato ral-
lentamenti al transito delle auto lungo la
provinciale che collega labitato di Ma-
rano Equo alla sublacense e gli abitanti
del comune di Agosta soprattutto nel
percorrere le strade interne del paese.
Rallentamenti e incolonnamenti fino a
4 chilometri sono stati segnalati dalla
Polizia sulla A1 allaltezza del casello di
Anagni a causa di una forte nevicata e
della presenza di ghiaccio sullasfalto.
Disagi si registrano anche sulla Casilina,
tra i comuni di San Cesareo e Valmon-
tone dove, sempre a causa di ghiaccio e
neve, alcuni mezzi pesanti sono sbandati
fermandosi di traverso sulla carreggiata.
Quattro rapine sono state compiute
nellarco di due ore e mezzo nella serata
di luned.
La prima stata compiuta alle 18.35
in una tabaccheria di via Silvio Pellico,
nel rione Prati. Due giovani a volto co-
perto e armati di pistola si sono fatti
consegnare lincasso dal tabaccaio, circa
cinquecentomila lire.
Mezzora pi tardi un uomo a volto
scoperto e anchegli armato di pistola,
ha rapinato trecentomila lire alla cassa
di un supermercato di via Portuense.
Pochi minuti dopo le 20 stata la vol-
ta di un altro supermercato, in viale
Oceano Atlantico, allEur, ad essere ra-
pinato da due giovani che, a volto sco-
perto e armati di pistola, si sono fatti
consegnare cinque milioni di lire.
Unora dopo due persone si sono pre-
sentate al titolare un uomo di 68 anni
di un negozio di alimentari in via
Raffaele Battistini, a Monteverde, che
stava abbassando la saracinesca e mi-
nacciandolo con un coltello, lo hanno
costretto a consegnare loro lincasso,
circa quattro milioni di lire. Il commer-
ciante ha reagito, ma stato ferito ad
un fianco e alla bocca.
Conferenza sul dialogo
ebraico-cristiano
No camminava con Dio
(Gen 6,9): l'universalismo di
Israele: questo il titolo della
conferenza in programma per
gioved 17 gennaio nell'ambito
della XIII Giornata del dialogo
ebraico-cristiano. All'incontro,
che avr inizio alle ore 18.30
presso il Pontificio Seminario
Romano Maggiore, prevista la
partecipazione del Card. Jorge
Maria Mejia, Archivista e Biblio-
tecario di S. R. C. e del Rabbi-
no capo di Roma, Riccardo Di
Segni. Presieder il Vescovo
Ausiliare, Salvatore Fisichella,
presidente della Commissione
per l'ecumenismo e il dialogo
della diocesi di Roma. Coordi-
ner il vaticanista della Rai,
Giovan Battista Brunori.

LAVORO Berlusconi: Scioperi politici Replica di Cgil, Cisl e Uil
Il Capo dello Stato convoca
sindacati, Confindustria e ministro
ALITALIA Secondo l'amministratore delegato
Licenziamenti collettivi
una strada obbligata
larticolo 18 dello Statuto dei lavoratori
sui licenziamenti senza giusta causa (so-
spensione del reintegro per alcune cate-
gorie).
Nel suo discorso alla Camera, che ha
aperto, ieri, il dibattito sullEuropa, Ber-
lusconi ha parlato di organizzazioni sin-
dacali impegnate in un ciclo di scioperi
dalla incerta caratterizzazione sociale e
dalla sicura impronta politica; ed an-
che, dellimbarazzo in cui si troveran-
no certi dirigenti sindacali nellappren-
dere che lEuropa chieder politiche di
innalzamento delleffettiva et pensiona-
bile e di decremento della pressione fi-
scale. LEuropa da loro tanto sbandie-
rata ha insistito il presidente del Con-
siglio chieder ci apertamente do-
mani per bocca della Commissione pre-
sieduta da Romano Prodi. Da noi
replica il leader della Uil Luigi Angeletti
nessuna motivazione politica precon-
cetta ma neanche alcun imbarazzo.
Scioperiamo aggiunge perch il
Governo ha modificato senza neanche
aprire un confronto con noi larticolo 18
dello Statuto facendo cos un regalo im-
motivato alle imprese. Le nostre spie-
ga non sono motivazioni politiche
preconcette, altrimenti i lavoratori, per-
sone attente, avrebbero risposto negati-
vamente.
Il leader della Cgil, Sergio Cofferati,
probabilmente, replica oggi nel suo in-
tervento al congresso della Cgil della
Lombardia. Ieri stato il suo vice, Gu-
glielmo Epifani a respingere le critiche
di Berlusconi: Accusando il sindacato,
potrebbe essere siglato un accordo. Un
primo scoglio da superare rappresen-
tato da una pre-condizione che Mengoz-
zi si impegnato ad attuare: sollecitare
il Governo perch dissolva le preoccupa-
zioni dei sindacati su ricapitalizzazione,
piano industriale biennale, seconda tran-
che da circa 130 milioni di euro e aiuti
da Bruxelles. Mengozzi sollecita poi lac-
coglimento della richiesta di un incontro
con il Governo, pi volte avanzata dai
sindacati.
Un atto unilaterale che complica ul-
teriormente il clima, un colpo di mano
deciso senza sentire il parere dei sinda-
cati che aggrava le tensioni nel rapporto
con i lavoratori. Cos il segretario na-
zionale della Uiltrasporti Guido Moretti
commentando le comunicazioni di Men-
gozzi A una decisione che esclude a
priori le parti sociali afferma il segre-
tario nazionale Fit Cisl Claudio Genovesi
risponderemo con fermezza sia con
lazione di sciopero di venerd sia con
ulteriori iniziative. Lo scontro sar duro
sia con il management Alitalia che con il
suo azionista che a tuttoggi non ha in-
teso ufficializzare la sua posizione. Sono
preferibili tuttavia aggiunge Genovesi
trasparenza e chiarezza alla situazio-
ne di incertezza dietro la quale intende-
vano nascondersi azienda e governo.
Con lavvio delle procedure della leg-
ge sui licenziamenti collettivi, lobiettivo
dellazienda, secondo i sindacalisti,
quello di aprire le liste di mobilit per
giungere a un taglio del costo del lavoro
attraverso i contratti di solidariet.
il Governo non vuole misurarsi con i
problemi aperti e cos sfugge al confron-
to. Anche la Cisl ribadisce che il dis-
senso del sindacato tutto di merito.
E, ancora una volta dice il segreta-
rio confederale Raffaele Bonanni il
presidente del Consiglio dimostra scarsa
volont di dialogare con il sindacato.
Al Capo dello Stato si erano rivolti nei
giorni scorsi i leader sindacali per illu-
stragli le ragioni della loro mobilitazio-
ne. Il Capo dello Stato protagonista
dellaccordo sulla concertazione del lu-
glio 93 ha convocato tutte le parti in
campo.
Cresce l'economia
del Mezzogiorno
Ancora alto il divario
con il Settentrione
AMBIENTE Misure antismog annunciate dal ministro
Rimane l'emergenza al Nord
Auto: forse blocco anche a Bari
CROLLO DI FOGGIA L'indignazione dei familiari
Rubati al comando dei Vigili
oggetti appartenuti alle vittime
I parenti sono indignati non solo per-
ch il furto degli oggetti recuperati tra
le macerie una cosa ignobile ma an-
che perch nessuno ha pensato di avver-
tirli quando avvenuto, qualche setti-
mana fa. Lo hanno fatto solo ieri i gior-
nalisti quando la notizia si diffusa. E
quando alcuni familiari delle vittime so-
no andati negli uffici dei vigili urbani, la
notizia sarebbe stata smentita dal co-
mandante dei Vigili urbani, Russo.
Adesso il Comune di Foggia accerter
se si sia trattato di un furto oppure se le
cose recuperate tra le macerie di viale
Giotto siano state smarrite durante il
trasloco tra la vecchia e la nuova caser-
ma dei Vigili urbani. Il sindaco, Agosti-
nacchio, si augurato che gli oggetti
scomparsi siano rinvenuti nel pi breve
tempo possibile. Se questo non accadr
ha detto metteremo a disposizione
il valore di quanto scomparso.
Ancora una volta noi veniamo tenuti
alloscuro di quanto accade ha affer-
mato il presidente dell'associazione delle
vittime, Casarella visto che abbiamo
saputo del furto dai giornalisti e non
certamente dal sindaco o dal comandan-
te dei Vigili urbani. Ci rendiamo conto
che il valore economico degli oggetti ru-
bati non eccessivo ma c sempre da
considerare quello affettivo che nessuno
potr mai restituirci.
Le cose scomparse dagli uffici della
Polizia municipale sono una cinquanti-
na. Tra esse orologi del tipo Swatch,
medaglie, collane e pendenti d'oro e di
altri metalli, spille d'argento, due anelli
e un portaoggetti da tavolo, per un valo-
re complessivo di circa un milione di
lire.
care i viaggi dopo studi specifici sui per-
corsi eliminando nel limite del possibile i
macroingorghi che ne rallentano la mar-
cia. Si intende anche vincolare il posses-
so di un automezzo alla disponibilit di
un parcheggio. Infine si punta anche
sulla flessibilit degli orari di lavoro e ad
orari scaglionati nelle scuole.
Intanto, per quanto riguarda ulteriori
blocchi del traffico nelle varie citt, a
Milano, come gi anticipato dal presi-
dente della Regione Lombardia Formi-
goni, stato confermato che non ci sar
quello che era stato ipotizzato per do-
mani, mercoled. Resta ancora da deci-
dere se vietare nuovamente il traffico
domenica prossima dalle 8 alle 20. Negli
altri centri della Lombardia (la regione
pi a rischio) dove domenica scorsa so-
no stati disposti i blocchi, prosegue
quello ad oltranza (dalle 8 alle 20) a Cre-
mona mentre a Lodi ieri stato attuato
un altro blocco del traffico pi ridotto
(dalle 9 alle 18) e potrebbe essere repli-
cato nella giornata di domani. Negli altri
tre capoluoghi lombardi dove domenica
c' stato il blocco (Brescia, Como e
Mantova) non ne sono stati annunciati
altri anche se la situazione resta critica.
Ma a Crema (Cremona) il blocco sar
attuato sabato e domenica dalle 9 alle
19.
Nella altre regioni, a Torino sono sta-
te decise limitazioni al traffico (targhe
alterne domani e gioved, divieto per do-
menica se la situazione non migliorer).
Al Sud il sindaco di Bari ha disposto il
blocco del traffico domani dalle 7.30 alle
14.30 ma l'ordinanza potrebbe essere re-
vocata oggi pomeriggio dato che la
pioggia che cade da ieri sera potrebbe
ridurre i tassi di inquinamento.
Udine: espulsi cinque algerini
sospettati di legami con Al Qaeda
Freddo intenso
nel Nord Est
Neve al Centro Sud
Pazienti deceduti
in ospedale: indagati
dirigenti delle Molinette
con la sua attivit di muratore in una
ditta friulana. Dopo vari pedinamenti
stato possibile stabilire anche che l'uo-
mo trascorreva la notte in tre apparta-
menti diversi nei quali incontrava parec-
chi connazionali.
Sulla base di questi elementi gli agenti
della Digos sono intervenuti e hanno
perquisito i tre appartamenti usati da
Benabed dove hanno sequestrato video-
cassette, audiocassette, schede telefoni-
che, dieci foto-tessera di altrettante per-
sone e materiale vario giudicato inte-
ressante.
I cinque algerini, tutti regolarmente
impiegati come operai in aziende della
zona, sono stati fermati l'11 gennaio ma
la notizia stato diffusa solo ieri pome-
riggio quando sono stati appunto rimpa-
triati.
Nel corso di una conferenza stampa il
questore di Udine Francesco Celentano
ha riferito che si trattato di un'opera-
zione di controllo e di prevenzione nel
corso della quale sono stati raccolti ele-
menti che hanno indotto a considerare i
cinque algerini come componenti di una
cellula collegata all'estremismo islamico.
Ci hanno insospettito soprattutto i fre-
quenti viaggi all'estero in aereo di Bena-
bed.
ROMA, 15.
Lassemblea dei quadri delle nove sigle sindacali ha respinto la richiesta
avanzata dalla Commissione di garanzia di ridurre da otto a quattro ore lo
sciopero di tutto il comparto del trasporto aereo, proclamato per venerd 18.
L'astensione dal lavoro interesser tutti i lavoratori del trasporto aereo, ad
eccezione dei controllori di volo.
Dal canto loro le societ aeroportuali si sono impegnate a mettere in atto
tutte le iniziative idonee per ridurre al minimo i disagi che deriveranno dalla-
zione di sciopero.
Scioperi ed agitazioni non si limitano per al trasporto aereo. Giornate cru-
ciali saranno il 25 e il 29 gennaio quando ad incrociare le braccia saranno i la-
voratori residenti rispettivamente in sei e sette regioni. Il 30 gennaio sciopera,
dalle 10 alle 14, tutto il trasporto (treni, aerei, traghetti). Per il trasporto pub-
blico locale le modalit dellastensione saranno decise a livello regionale tra il
14 e il 31 gennaio.
Serie ininterrotta di agitazioni
soprattutto nel settore trasporti
NAPOLI, 15.
Quarantacinque ordinanze di
custodia cautelare nei confronti di
altrettante persone appartenenti ai
clan camorristici Schiavone e Bi-
dognetti, operanti a Casal di Prin-
cipe e a Villa Literno, nel Caserta-
no, sono state eseguite ieri dalle
forze dell'ordine in Campania e in
altre regioni. I provvedimenti so-
no stati emessi dal gip di Napoli
su richiesta della Direzione di-
strettuale antimafia. Gli arrestati
sono accusati di omicidi, estorsio-
ni, traffici di droga e armi. I clan
gestivano anche gli appalti.
Camorra: eseguite
45 ordinanze di custodia
contro affiliati a due clan
Strage di Via Palestro:
due ordini di custodia
MILANO Due ordini di custodia
cautelare in carcere sono stati
emessi dalla magistratura di Firen-
ze per la strage di Via Palestro av-
venuta a Milano nel 1993. Riguar-
dano i fratelli Giovanni Formoso
(gi in carcere per associazione di
stampo mafioso ed alcuni omicidi)
e Tommaso Formoso, arrestato, lu-
ned, nel capoluogo lombardo. So-
no accusati di avere curato l orga-
nizzazione logistica dellattentato.
Sbarco di immigrati
nel Trapanese
TRAPANI Un gruppo di 62 clan-
destini sbarcato allalba di mar-
ted a Capo Feto di Mazara del
Vallo. Secondo le prime indagini
sarebbero originari del Senegal e
della Tunisia.
Sanremo: in manette
12 trafficanti di droga
SANREMO Almeno dodici ordi-
nanze di custodia cautelare in car-
cere sono state emesse nella notte
tra luned e marted nel corso di
una vasta operazione antidroga
condotta dal commissariato e dai
carabinieri di Sanremo. L'organiz-
zazione di trafficanti operava tra la
provincia di Imperia e quella di
Savona.
PAGINA
10 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 16 Gennaio 2002
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o CONFRONTO SU EUROPA E GIUSTIZIA Mentre
nel pericoloso scontro a tutto campo sulla giustizia
sembrano affacciarsi timidi segnali se non di dialo-
go almeno di armistizio, maggioranza e opposizio-
ne si sono confrontate a Montecitorio in un dibattito
sulla politica estera con l'intervento di Berlusconi.
LAVORO: INTERVENTO DEL CAPO DELLO STATO
Nei prossimi giorni il Presidente della Repubblica
Carlo Azeglio Ciampi far un giro di orizzonte sui
problemi delloccupazione, che stanno accendendo
il dibattito sindacale e politico. Oltre al ministro del
Lavoro, il Capo dello Stato ha convocato al Quirina-
le anche i sindacati e i rappresentanti della Confin-
dustria.
LICENZIAMENTI COLLETTIVI INDISPENSABILI
quanto prospettato dall'Amministratore delegato al
cda dell'Alitalia. Il piano di salvataggio della compa-
gnia di bandiera non pu prescindere da questa mi-
sura sulla quale si invoca la mediazione del gover-
no. Ma i sindacati tengono duro e intanto conferma-
no lo sciopero di venerd senza riduzioni.
ANNUNCIATE MISURE ANTISMOG Il ministro del-
l'Ambiente Matteoli ha annunciato un pacchetto di
misure antismog per contrastare il problema all'ori-
gine: secondo il ministro infatti il blocco del traffico
agisce solo nel breve periodo. Intanto continua
l'emergenza al Nord. Al Sud situazione a rischio a
Bari.
|o
s|luoz|ono
po||l|co
Mentre nel pericoloso scontro a tutto
campo sulla giustizia sembrano affac-
ciarsi timidi segnali se non di dialogo al-
meno di armistizio, maggioranza e op-
posizione si sono confrontate a Monteci-
torio in un dibattito sulla politica estera
con l'intervento del Presidente del Con-
siglio, Silvio Berlusconi.
In sostanza non stato messo in di-
scussione limpegno europeo (che il Par-
lamento italiano espresse con una lar-
ghissima convergenza il 28 novembre
scorso). Ed parso che sulle scelte di
fondo per lEuropa, le posizioni dei due
maggiori schieramenti non si discostino
di molto.
Il dissidio, sollevato dalle opposizioni,
sembra vertere piuttosto sull' affidabilit
dell'attuale Governo in Europa: il centro
sinistra, infatti, accusa l'Esecutivo di
scarsa coerenza e di mettere a repen-
taglio, con posizioni disomogenee al suo
interno, i traguardi raggiunti a fatica dal
Paese, come quello dell'euro.
Un'accusa che Berlusconi ha respinto
con energia. Invitato alla Camera per ri-
ferire sulle dimissioni del ministro degli
Esteri, Ruggiero, il Presidente del Consi-
glio ha subito chiarito che lItalia sapr
far sentire la sua voce per tutelare linte-
resse nazionale di pari passo con linte-
resse comune a unintegrazione spedita
ed efficiente. Ed ha aggiunto: La sini-
stra pi avanzata la sua riforma liberale
in Europa lha fatta. Noi ci aspettiamo
che anche la sinistra italiana, quando sa-
r uscita dal bozzolo del rancore verso i
vincitori delle elezioni politiche, riesca a
fare altrettanto.
Sempre riguardo ai rapporti con l'op-
posizione, il Premier ha auspicato che
lappello del Presidente della Repubbli-
ca ad un confronto sereno, disatteso
tanto clamorosamente in questi giorni,
venga finalmente raccolto. Quanto al-
l'ex ministro Ruggiero, Berlusconi lo ha
ringraziato per la signorilit con cui
ha chiuso la sua esperienza nel Governo
e per lattivit svolta, precisando che la
sua responsabilit di titolare della Farne-
sina era stato un incarico a tempo, e
ci per ragioni ed impegni personali.
Il ministero degli Esteri rester ad in-
terim a Berlusconi il tempo necessario
ha spiegato ancora lo stesso Premier
per riorganizzare la Farnesina.
L'intervento del Presidente del Consi-
glio non piaciuto al centro sinistra. Il
segretario dei Ds, Fassino, lo ha detto
chiaramente, definendolo un discorso
pieno di grandi affermazioni europeiste
seguite per da precisazioni, da se e
ma che le ridimensionano. E secondo i
leader della Margherita, Francesco Ru-
telli, Berlusconi ha tirato fuori lItalia
dal solco europeista che il Paese aveva
sempre seguito (e ha citato i Governi
Moro, Craxi e Andreotti). Drastico Dili-
berto (dei Comunisti italiani) per il quale
nessun dialogo possibile con il Go-
verno.
Ma se fra gli schieramenti politici per-
mane il conflitto, qualche cosa si muove
nel confronto sulla giustizia. Nel centro
destra ha suscitato interesse la proposta,
avanzata dal vicepresidente del Csm,
Giovanni Verde, di ripristinare lautoriz-
zazione a procedere per i parlamentari
(abolita sotto la spinta di mani pulite)
e di trovare una soluzione per i processi
con imputati politici, magari congelan-
done la celebrazione per impedire che si
creino danni maggiori alla giustizia.
Il Guardasigilli, Castelli, assicura che
la proposta sar esaminata; non contrari
si dicono il Vicepremier Fini e il mini-
stro per gli Affari regionali, La Loggia.
Nel centro sinistra le risposte sono ne-
gative. Se qualche centrista dell'Ulivo
parla di utile provocazione, Fassino,
Rutelli e D'Alema la bocciano definen-
dola un passo indietro per la democra-
zia e una rinuncia al principio che la
giustizia debba essere uguale per tutti.
La delicata questione della giustizia
non lascia certo indifferente il Capo del-
lo Stato, che com' noto gi interve-
nuto in diverse occasioni per richiamare
tutti a un dialogo costruttivo.
E nella mattinata di oggi, marted, il
Presidente Carlo Azeglio Ciampi ha rice-
vuto al Quirinale il comitato di presiden-
za del Consiglio superiore della magi-
stratura, composto dal vicepresidente
Verde, dal primo presidente della Corte
di Cassazione, Marvulli e dal procurato-
re generale presso la stessa Cassazione,
Francesco Favara.
Nel corso dellincontro, dice una nota
del Quirinale, stato compiuto un ulte-
riore approfondimento sui temi della
giustizia anche alla luce di quanto
emerso dagli interventi svolti in occasio-
ne dellinaugurazione dellanno giudizia-
rio. Si convenuto che lobiettivo pri-
mario quello di migliorare lefficienza
dellamministrazione della giustizia e
che, a tal fine, il metodo per attuare le
necessarie innovazioni, con il concorso e
limpegno delle istituzioni e di tutti i gli
operatori della giustizia, non pu che es-
sere quello del dialogo e del confronto.
Si rilevato altres, si legge ancora
nel comunicato, che le principali tema-
tiche, gi indicate dal Consiglio superio-
re della magistratura nella relazione sul-
lo stato della giustizia, approvata nellot-
tobre scorso, hanno trovato chiara
espressione nel discorso pronunciato dal
procuratore generale della Cassazione, i
cui contenuti hanno riscosso larghi con-
sensi.
ROMA, 15.
Il delicato e discusso tema delloccu-
pazione sar al centro di una serie di in-
contri del Presidente della Repubblica
Carlo Azeglio Ciampi, nei prossimi gior-
ni al Quirinale. Tra oggi e luned prossi-
mo, infatti, saliranno sul colle il ministro
del Lavoro e delle politiche sociali Ro-
berto Maroni, i sindacati e la Confindu-
stria. Al Quirinale saliranno anche il vice
premier Gianfranco Fini, i ministri del-
lEconomia e della Funzione Pubblica,
Giulio Tremonti e Franco Frattini per
un giro dorizzonte sui temi del lavoro.
Un calendario dettato anche dagli im-
pegni interni e internazionali del Capo
dello Stato, che mercoled sar in visita
ufficiale a Belgrado.
Intanto il Presidente del Consiglio Sil-
vio Berlusconi condivide la tesi del mini-
stro Maroni (scioperi politici) ed accu-
sa il sindacato di aver obiettivi diversi
da quelli sindacali. Replicano Cgil, Cisl e
Uil: il dissenso tutto di merito.
Permane dunque alta la tensione tra
Governo e sindacati nel giorno in cui il
Capo dello Stato scende in campo e de-
cide di convocare il ministro e le parti
sociali. Lo stesso Maroni nel giudicare
utile l'iniziativa del Presidente Ciam-
pi, sottolinea che il confronto vero si fa
in Parlamento.
Ieri, intanto, sono cominciati gli scio-
peri regionali indetti da Cgil, Cisl e Uil
contro le decisioni del Governo sul siste-
ma previdenziale (taglio dei contributi
per i neo assunti, destinazione del Tfr
alla previdenza complementare) e sul-
ROMA, 15.
Il primo passo concreto dellattuazio-
ne del piano industriale di Alitalia,
lavvio delle procedure previste per i li-
cenziamenti collettivi. Lo ha annunciato
lamministratore delegato Francesco
Mengozzi al consiglio damministrazione
ieri. Lobiettivo quello di arrivare ad
un accordo coi sindacati per applicare i
contratti di solidariet (orario e salari ri-
dotti per salvare i posti di lavoro). Se i
sindacati accetteranno di condividere la
strada tracciata da Mengozzi per affron-
tare il capitolo esuberi, entro 45 giorni
ROMA, 15.
Mentre resta elevata l'emergenza in-
quinamento specialmente in alcune citt
del Nord, dove non piove da quasi tre
mesi, il ministro dell'Ambiente Matteoli
ha annunciato una serie di misure per
contrastare all'origine il problema del-
lo smog. Infatti secondo il ministro il
blocco delle auto deciso da alcuni Co-
muni agisce solo nel breve periodo.
Le misure annunciate dal ministro ri-
guardano la qualit dei carburanti, le
caratteristiche dei veicoli, l'incentivazio-
ne e fluidificazione del trasporto pubbli-
co, il riscaldamento, l'orario di lavoro.
Si tratta in sostanza di un pacchetto
attualmente all'esame dei tecnici del mi-
nistero, che sar presentato agli assesso-
ri regionali all'Ambiente nel corso del-
l'incontro con il ministro in programma
per il 24 gennaio.
I blocchi del traffico attuati in questi
giorni ha precisato il ministro Mat-
teoli servono solo a fronteggiare l'e-
mergenza nel breve periodo. Dalla tatti-
ca antiinquinamento necessario passa-
re ad una vera e propria strategia che
colpisca l'inquinamento all'origine e non
costringa a bloccare periodicamente tut-
te le attivit di una citt. Si punta in
sostanza ad incrementare l'utilizzo di
carburanti pi ecologici come il metano,
il gpl, il biodiesel; ad incentivare i moto-
rini meno inquinanti anticipando l'acqui-
sto dei motorini Euro2 (con emissioni ri-
dotte rispetto all'attuale standard Eu-
ro1). Si punta inoltre ad ampliare i con-
trolli non solo sull'efficienza delle cal-
daie per il riscaldamento ma anche sulle
emissioni e a mettere al bando attraver-
so controlli capillari tutte le caldaie a
carbone ancora in funzione. Quanto al
trasporto pubblico, si prevede di fluidifi-
ROMA, 15.
Dal 1996 il Mezzogiorno cresciuto a
ritmo superiore a quello del resto dIta-
lia, grazie ad un elevato contributo di
investimenti ed esportazioni, anche se
rimane alto (33 punti percentuali di
svantaggio nel reddito pro capite) il di-
vario con il Centro-Nord.
quanto evidenzia il quarto rapporto
del Dipartimento per le Politiche di Svi-
luppo del ministero dellEconomia.
La crescita si avuta grazie ad un
elevato contributo di investimenti ed
esportazioni: in sette delle otto regioni
meridionali, lo sviluppo stato superio-
re della media italiana. Il tasso di disoc-
cupazione, pur rimanendo elevato, dal
99 diminuito del 3%. I dati della con-
giuntura, che precedono la crisi del set-
tembre 2001, mostrano che la perfor-
mance economica del Mezzogiorno re-
sta assai migliore della media, sia per
loccupazione (352 mila occupati in pi
tra gennaio 2000 e luglio 2001), sia per
le presenze turistiche, con una quota de-
finita dal rapporto ancora inadeguata,
ma cresciuta da 18,4 a 20,1 tra il 1995 e
il 2000. Anche le esportazioni, malgra-
do una flessione del primo semestre
2001, sono pi elevate che nel resto del
paese. Ma nonostante i progressi il
tasso di crescita del Mezzogiorno resta
assai inferiore al suo livello potenziale:
ai miglioramenti in atto detto nel
rapporto non si affianca ancora una
capacit dello Stato di accrescere la
qualit delle infrastrutture.
Rimane per la tendenza al migliora-
mento, considerato che gli investimenti
pubblici e privati sono destinati a cre-
scere nei prossimi anni.
FOGGIA, 15.
Sono allibiti i familiari delle vittime
del crollo del palazzo di viale Giotto av-
venuto a Foggia l11 novembre 1999, nel
quale morirono 67 persone. Ignoti
avrebbero rubato oggetti d'oro e d'ar-
gento appartenuti agli scomparsi che
erano custoditi in un armadio delluffi-
cio del comando della Polizia municipa-
le. Il furto avvenuto nelle settimane
scorse ed stato denunciato ai Carabi-
nieri che hanno informato la procura
della Repubblica. Gli oggetti rubati era-
no quelli non riconosciuti dai familiari.
UDINE, 15.
Una serie di perquisizioni nei confron-
ti di cittadini algerini, alcuni dei quali
gi noti anche alle Polizie di altri Paesi,
sono state compiute ieri dalla Digos di
Udine, con la coordinazione dell'Ucigos,
al termine di indagini legate a uno dei
filoni d'inchiesta in corso sull'organizza-
zione terroristica islamica Al Qaeda.
Nel corso dell'operazione stato se-
questrato riferisce l'Ansa un ingen-
te materiale che adesso al vaglio degli
inquirenti. Cinque algerini sono stati
espulsi dal territorio nazionale non solo
per irregolarit dei documenti di sog-
giorno ma soprattutto per la loro perico-
losit riferisce l'Ansa emersa in se-
guito ad accertamenti compiuti dagli in-
vestigatori.
I cinque algerini ai quali non stato
rinnovato il permesso di soggiorno sono
Hichem Benabed in Italia dal 1997; Sa-
mir Talebin e Ahmed Bouchekhima in
Italia dal 1994; Khaled Ghalem in Italia
dal 1991; Toufik Bensaadia in Italia dal
1992.
Le indagini si sono concentrate in
particolare su Benabed i cui spostamen-
ti, in Italia e all'estero, hanno insospetti-
to gli inquirenti poich non collegabili
ROMA, 15.
Freddo intenso nel Nord Est, neve sul
Centro Sud: si presenta cos la situazio-
ne del tempo oggi sul Paese. Nel Molise,
nevica da ieri e la situazione critica su
quasi tutta la rete viaria. Diversi i soc-
corsi di automobilisti. A Campobasso al-
cune scuole sono rimaste chiuse.
Dalla prima mattina sta nevicando in
Abruzzo, con disagi alla circolazione
stradale soprattutto nellAquilano. Traffi-
co in tilt per incidenti causati dal ghiac-
cio a Teramo, con la citt paralizzata da
auto, autobus e mezzi di soccorso.
Difficolt per neve e ghiaccio anche
nel Salernitano. In quasi tutti i Comuni
del Vallo di Diano stata disposta la
chiusura delle scuole. Disagi anche in Ir-
pinia per la neve che cade da ieri.
Neve anche nelle Marche e in Emilia
Romagna, e a bassa quota, ma con dif-
ficolt meno gravi sulle arterie.
Intanto continuano ad essere di alme-
no 3 gradi al di sotto delle medie le tem-
perature minime nel Veneto. Il record
negativo a Passo Cimabanche, a 1.530
metri, daltitudine, con 17 gradi. Bru-
sco peggioramento in Friuli-Venezia
Giulia, con bora oltre i 100 kmh e tem-
perature sotto zero in tutta la regione.
TORINO, 15.
In poco pi di sei mesi 13 pazienti ri-
coverati al centro trapianti di fegato del-
le Molinette di Torino furono colpiti
da aspergillosi, gravissima malattia del-
lapparato respiratorio, e nove di loro
morirono: ai responsabili dellospedale
indagati, tra i quali figura anche il diret-
tore generale Luigi Odasso, il pm Guari-
niello potrebbe ora contestare il grave
reato di epidemia per non aver preso le
indispensabili precauzioni. Una consu-
lenza tecnica disposta dal magistrato ha
individuato con precisione i contorni
della singolare catena di decessi, regi-
strata fra lottobre 98 e laprile 99.
Proprio in quellepoca alle Molinette
si stavano svolgendo degli imponenti la-
vori edili nel perimetro del reparto per
la creazione di un centro per i trapianti
di fegato artificiale. Lipotesi che la-
spergillosi si sia propagata proprio a
causa della polvere levatasi dai cantieri.
Il fungo che la provoca, laspergillo, si
annida quasi ovunque ma normalmente
predilige i detriti organici, la segatura,
le vernici; e in soggetti immuno-depres-
si, come i ricoverati in ospedale, la sua
inalazione pu avere effetti devastanti. I
tecnici dellAsl rilevarono la presenza
dellaspergillo in diversi punti dei locali.

L'OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
UNICUIQUE SUUM
POLITICO RELIGIOSO
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INDIA-PAKISTAN Cominciata la missione di Powell
Tensione sempre altissima
ma tacciono i cannoni
MEDIO ORIENTE Saadat stato fermato su richiesta di Israele perch ritenuto responsabile di agguati ed attentati
Arafat ordina l'arresto di uno dei leader radicali
del Fronte per la liberazione della Palestina
ARGENTINA A Buenos Aires dimostranti chiedono viveri e lavoro
Consultazioni con il Fondo monetario
Irlanda del Nord:
celebrati i funerali
del postino assassinato
TEL AVIV, 16.
Agenti dell'Autorit Palestinese (Ap)
hanno arrestato ieri uno degli esponenti
radicali pi ricercati da Israele, il leader
del Fronte popolare per la liberazione
della Palestina (Fplp) Ahmed Saadat, ac-
cusato dellassassinio del Ministro del
turismo, Rechavam Ze'evy. Lannuncio
stato dato dallo stesso Fplp al termine
di unennesima giornata di violenze, che
ha visto l'uccisione di due coloni ebrei.
LAp ha arrestato Ahmed Sadaat, ha
detto il vice del leader del gruppo radi-
cale palestinese, Abdel Rahim Malluh,
sottolineando che questo dimostra che
lAutorit ha ceduto alle pressioni degli
Usa e di Israele. Manifestazioni di pro-
testa contro la misura restrittiva si sono
registrate in diverse citt dei Territori.
Nellottobre scorso Saadat ha preso il
posto di Abu Ali Mustafa, leader dell'F-
plp assassinato in agosto dallesercito
israeliano. Il suo arresto una delle
condizioni poste da Israele per consenti-
re al Presidente dell'Ap, Yasser Arafat,
di lasciare Ramallah, dove confinato
da oltre un mese, accerchiato dai carri
armati israeliani. Il 5 dicembre lo stesso
Arafat aveva intimato al gruppo radicale
di consegnare immediatamente Saadat,
accusato di essere il mandante dellucci-
sione di Ze'evy, assassinato il 17 ottobre
a Gerusalemme.
Le violenze, intanto, stanno ripren-
dendo sempre con maggiore intensit,
tanto che il Primo Ministro israeliano,
Ariel Sharon, ha deciso di convocare og-
gi il Consiglio di difesa. La tregua di-
chiarata da Arafat in dicembre, che ave-
va portato ad una forte diminuzione de-
gli incidenti, sta ora vacillando. Dopo le
distruzioni di molte case ad opera degli
israeliani nel campo profughi di Rafah,
la tensione tornata a salire e stamani
un arabo stato trovato morto in una
automobile nella Cisgiordania settentrio-
nale. Non ancora chiara la dinamica
dell'episodio.
Ieri inoltre due coloni sono stati as-
sassinati, uno a Nord di Gerusalemme e
l'altro alle porte di Betlemme. Si tratta
di una donna e in un anziano costrutto-
re. La prima vittima si trovava alla gui-
da della sua automobile quando stata
colpita da colpi darma da fuoco esplosi
dagli occupanti di un'altra vettura.
Il cadavere della seconda vittima, il
settantaduenne Avi Boaz, stato ritrova-
to crivellato di colpi allinterno della sua
auto, abbandonata nello stadio di Beit
Sahur, un sobborgo a Sud-Est di Be-
tlemme. Le autorit militari israeliane
hanno accusato gli agenti dellAp di non
aver fatto nulla per impedire il rapimen-
to dell'uomo, che secondo alcuni testi-
moni sarebbe stato estratto a forza dalla
sua auto da quattro persone armate
presso un posto di blocco della stessa
polizia. Boaz, proseguono le fonti, in
compagnia di un conoscente palestinese,
duramente percosso, si stava recando a
Betlemme per acquistare del materiale
edile. Per arrivare a Betlemme aggiran-
do il divieto delle autorit militari, che
dopo lo scoppio della nuova Intifada
hanno ingiunto agli israeliani di non re-
carsi nelle zone sotto il controllo del-
lAp, Boaz aveva portato con s il passa-
porto statunitense di cui era titolare.
Luccisione del colono stata rivendi-
cata dalle Brigate dei martiri di Al Aq-
sa, la milizia vicina ad Al Fatah alla
quale apparteneva Raed El Karmi, il
ventisettenne militante palestinese rima-
sto ucciso luned in una misteriosa de-
flagrazione a Tulkarem. Il Ministro della
difesa Benjamin Ben-Eliezer ha smentito
qualsiasi coinvolgimento di Israele nel-
lesplosione, mentre i palestinesi sosten-
gono che si sia trattato di una esecuzio-
ne portata a termine dai servizi segreti.
Sul fronte diplomatico continua nel
frattempo la missione nella regione del
Ministro degli esteri spagnolo, Josep Pi-
que, che si recato ieri al Cairo. LU-
nione Europea impegnata pi che mai
nella ricerca della pace in Medio Orien-
te, e noi, coordinandoci con gli Stati
Uniti, la Russia, lEgitto e lOnu, conti-
nueremo a operare su tutti i piani per
raggiungere questo obiettivo, ha detto
Pique al termine del suo incontro con il
Capo della diplomazia egiziana, Ahmed
Maher. Siamo contro ogni forma di
violenza qualunque ne sia la giustifica-
zione, ha aggiunto il Ministro spagnolo.
Condanniamo qualunque forma di ter-
rorismo, ma allo stesso tempo siamo
contrari alle azioni e ai comportamenti
dellesercito e del Governo israeliani di
questi ultimi mesi, come la distruzione
di decine di case a Gaza e il blocco im-
posto ai Territori palestinesi.
LONDRA, 16.
Oltre duemila persone hanno
partecipato ieri a Belfast ai fune-
rali di Daniel McColgan, il giova-
ne postino cattolico ucciso sabato
nel capoluogo nordirlandese da
un commando di paramilitari
estremisti unionisti. In coinciden-
za con l'inizio della cerimonia fu-
nebre, tutti i dipendenti delle po-
ste in Gran Bretagna e in Irlanda
del Nord hanno osservato due mi-
nuti di silenzio per sottolineare il
lutto e la condanna per il nuovo
delitto compiuto dallodio setta-
rio.
Il corteo funebre, aperto dai fa-
miliari di Daniel McColgan, ha
percorso lentamente i circa tre
chilometri dalla casa della vittima
alla chiesa di Santa Maria nella
periferia Nord della citt dove il
Vescovo di Down and Connor,
Mons. Patrick Joseph Walsh, ha
officiato la cerimonia.
Per quanto riguarda le indagini,
due uomini fermati domenica so-
no stati rilasciati, ma altri due so-
no stati bloccati e sono sotto in-
terrogatorio.
La catechesi del Santo Padre
ALL'UDIENZA GENERALE GIOVANNI PAOLO II RIVOLGE UN RICONOSCENTE SALUTO
AI DIRIGENTI DI SOCIET E IMPRESE SOSTENITRICI DEL NOSTRO GIORNALE
Composizione di profonda spiritualit, vero gioiello di fe-
de e di poesia. Cos il Santo Padre ha definito il Salmo 41,
che ha per tema il Desiderio del Signore e del suo tempio,
all'udienza generale, svoltasi mercoled mattina, 16 gennaio,
nell'Aula Paolo VI. Il Papa rivolgendosi ai fedeli presenti ha
tenuto la catechesi sul Salmo delle Lodi del luned della II
settimana.
Una cerva assetata ha spiegato , con la gola riarsa,
lancia il suo lamento davanti al deserto arido, anelando alle
fresche acque di un ruscello. Questa celebre immagine apre
il Salmo 41. Essa ha aggiunto il simbolo delloran-
te che tende con tutto se stesso, corpo e spirito, verso il Si-
gnore sentito come lontano e insieme necessario... In ebrai-
co una sola parola, nefesh, indica contemporaneamente
lanima e la gola. Quindi possiamo dire che anima e cor-
po dellorante sono coinvolti nel desiderio primario, sponta-
neo, sostanziale di Dio. Non per nulla, c una lunga tradi-
zione che descrive la preghiera come respiro: essa origi-
naria, necessaria, fondamentale come lalito vitale.
Il Santo Padre ha poi illustrato la trama di questa suppli-
ca:La primascenahadettoesprimelaprofonda nostal-
gia,suscitatadal ricordo di un passato reso felice da belle ce-
lebrazioni liturgiche ormai inaccessibili... Purtroppo, un pre-
sente triste si oppone a quel passato gioioso e sereno... Di
fronte a queste labbra secche che urlano, di fronte a questa-
nima tormentata, a questo volto che sta per essere sommer-
so da un mare di fango, Dio potr restare muto? Certamen-
te no! Lorante si anima quindi di nuovo alla speranza.
Pagine 4 e 5
Grazie per la vostra collaborazione
alla diffusione del Magistero del Papa
Vi ringrazio per la generosa disponi-
bilit con cui vi adoperate per far s che
il messaggio evangelico, la voce del Suc-
cessore di Pietro e il Magistero della
Chiesa raggiungano il maggior numero
possibile di credenti: parole di compia-
cimento e di gratitudine sono state
espresse da Giovanni Paolo II ai dirigen-
ti delle societ e delle imprese che so-
stengono L'Osservatore Romano. I
rappresentanti delle aziende promotrici
della diffusione del nostro Giornale han-
no partecipato all'udienza generale di
mercoled 16 gennaio, nell'Aula Paolo
VI. Questo il saluto rivolto loro dal
Santo Padre:
Rivolgo un cordiale salu-
to ai pellegrini di lingua ita-
liana. In particolare, saluto
i Dirigenti di societ e im-
prese che sostengono LOs-
servatore Romano, qui pre-
senti insieme con i loro fa-
miliari. Carissimi, vi ringra-
zio per la generosa disponi-
bilit con cui vi adoperate
per far s che il messaggio
evangelico, la voce del Suc-
cessore di Pietro e il Magi-
stero della Chiesa raggiun-
gano il maggior numero
possibile di credenti. Iddio
renda feconda questa vostra
collaborazione.
ISLAMABAD, 16.
sempre alta la tensione ed sempre
massiccio il dispiegamento militare di
India e Pakistan alla frontiera del Ka-
shmir, ma per la prima volta da diverse
settimane i cannoni hanno taciuto per
ventiquattr'ore consecutive, alimentando
la speranza che il confronto torni sul
piano esclusivamente diplomatico. Pres-
sioni in questo senso eserciter il Segre-
tario di Stato Usa Colin Powell giunto
oggi ad Islamabad, prima tappa (la se-
conda sar proprio Nuova Delhi) della
sua missione in Asia.
Poco prima di partire dagli Usa, Po-
well ha detto che la situazione tra India
e Pakistan migliorata dopo le misure
repressive adottate dal Governo di Isla-
mabad contro alcuni gruppi fondamen-
talisti islamici, compresi quelli che l'In-
dia accusa di terrorismo nel Kashmir in-
diano, ma ha aggiunto che il pericolo di
una guerra tra i due Paesi, tra l'altro en-
trambi in possesso di armi atomiche,
non scongiurato.
Ieri il Ministro degli esteri indiano Ja-
swnat Singh aveva ribadito le richieste a
per allentare la pressione militare alla
frontiera, compresa la richiesta di estra-
dizione di venti ricercati, quattordici ter-
roristi e criminali comuni indiani e di
sei pakistani accusati del dirottamento
di un aereo indiano nel 1999 durante il
quale fu ucciso un passeggero. Le auto-
rit di Islamabad hanno risposto che i
pakistani, se saranno trovati, saranno
processati in patria. Quando ai indiani,
il Presidente pakistano Pervez Mushar-
raf ha detto che non abbiamo dato loro
asilo politico e che non certo che si
trovino in Pakistan.
Secondo il Governo di Islamabad, che
ha arrestato nei giorni scorsi circa due-
milacinquecento fondamentalisti islami-
ci, loperazione di polizia completa-
ta. LIndia, al contrario, considera gli
arresti un primo passo per soddisfare
le richieste presentate al Pakistan dopo
lassalto al Parlamento di Nuova Delhi
del 13 dicembre scorso attribuito a
gruppi guerriglieri del Kashmir indiano
che hanno basi in Pakistan e che l'India
stessa ritiene godano di protezione da
parte delle autorit e, in particolare, dei
servizi segreti pakistani. Tali due gruppi,
Lashkar-i-Toiba e Jaish-i-Mohammed,
sono peraltro tra quelli che Musharraf
ha dichiarato fuorilegge sabato scorso.
Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al-
lufficio di Ausiliare dellArcidiocesi di Port of
Spain (Trinidad e Tobago), presentata da Sua
Eccellenza Reverendissima Monsignor John
Mendes, Vescovo titolare di Elefantaria di
Proconsolare, in conformit ai canoni 411 e
401 1 del Codice di Diritto Canonico.
. .
Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al
governo pastorale della Diocesi di Ponta de
Pedras (Brasile), presentata da Sua Eccellenza
Reverendissima Monsignor Angelo Maria Ri-
vato, S.I., in conformit al can. 401 1 del
Codice di Diritto Canonico.
. .
Erezione
di Provincie Ecclesiastiche
Il Santo Padre ha eretto la Provincia Eccle-
siastica di Feira de Santana (Brasile), elevan-
do a Chiesa Metropolitana la sede vescovile di
Feira de Santana ed assegnandole come suf-
fraganee le Diocesi di Barra, Barreiras, Bon-
fim, Irec, Juazeiro, Paulo Afonso e Ruy Bar-
bosa, finora appartenenti alla Provincia Eccle-
siastica di So Salvador da Bahia.
. .
Il Santo Padre ha eretto la Provincia Eccle-
siastica di Vitria da Conquista (Brasile), ele-
vando a Chiesa Metropolitana la sede vescovi-
le di Vitria da Conquista ed assegnandole co-
me suffraganee le Diocesi di Bom Jesus da
Lapa, Caetit, Jequi e Livramento de Nossa
Senhora, finora appartenenti alla Provincia
Ecclesiastica di So Salvador da Bahia.
. .
Provviste di Chiese
Il Santo Padre ha nominato primo Arcive-
scovo Metropolita di Feira de Santana (Brasi-
le) Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor
Itamar Vian, O.F.M.Cap., finora Vescovo di
Feira de Santana.
. .
Il Santo Padre ha nominato primo Arcive-
scovo Metropolita di Vitria da Conquista
(Brasile) Sua Eccellenza Reverendissima Mon-
signor Geraldo Lyrio Rocha, finora Vescovo
di Colatina.
. .
Il Santo Padre ha nominato Vescovo di
Ponta de Pedras (Brasile) il Reverendo Padre
Alessio Saccardo, S.I., Direttore del Collegio
So Francisco de Sales, nellArcidiocesi di
Teresina.
BUENOS AIRES, 16.
Il dialogo nazionale proposto luned dal Presiden-
te Eduardo Duhalde per superare la drammatica
crisi economico-sociale che devasta l'Argentina do-
vrebbe dare i primi risultati fra sei settimane.
Lo ha dichiarato il segretario generale della
Presidenza, Anibal Fernandez, fornendo ulteriori
indicazioni sulla progettata concertazione, che
avr il sostegno della Chiesa Cattolica e dell'O-
nu e alla quale saranno chiamati a partecipare
esponenti politici ed economici, sindacalisti e ope-
ratori sociali
Ieri, in un incontro con i rappresentanti della
stampa estera, Duhalde ha auspicato che l'Argenti-
na torni ad essere un Paese normale ed ha
espresso apprezzamento per il modello di sviluppo
cileno. Sul piano concreto, ha annunciato che la
prossima settimana verranno varate misure per
rendere pi flessibile il blocco dei conti correnti
bancari in atto dal 3 dicembre. Sar fissato uno
scadenzario della restituzione dei fondi depositati,
evitando il pericolo che essa determini il fallimento
delle banche.
Nel Paese, intanto, non si fermano le manifesta-
zioni di protesta, che spesso degenerano in disordi-
ni e scontri con la polizia. Ieri, a Buenos Aires, mi-
gliaia di dimostranti si sono raccolti nella Plaza de
Mayo davanti alla Casa Rosada (il palazzo presi-
denziale) per chiedere al Governo lavoro e aiuti ali-
mentari.
Il Fondo monetario internazionale (Fmi) total-
mente disposto ad aiutare l'Argentina ad uscire dal-
la crisi. Lo ha assicurato dopo consultazioni con le
autorit argentine un alto funzionario del Fondo,
Claudio Loser, il quale ha auspicato che entro
qualche mese l'Argentina possa avere un unico
cambio del peso. Attualmente, invece, c' un peso
ufficiale con parit fissa di 1,40 rispetto al dolla-
ro, e un peso destinato alle transazioni private che
fluttua liberamente e che ha un rapporto di cambio
di 1,80 nei confronti del biglietto verde.
L'Unione Europea (Ue) ha riaperto le frontiere
all'importazione dall'Argentina di carne bovina e di
prodotti derivati. La decisione riferisce l'agenzia
di stampa Ansa stata presa dal comitato ve-
terinario dell'Ue, che ha revocato l'embargo stabili-
to nel marzo scorso a causa di focolai di afta epi-
zootica scoperti in alcune regioni argentine. L'e-
xport argentino di carne nell'Ue si aggira intorno
alle 80 mila tonnellate annue per un ammontare di
oltre 300 milioni di euro.
Nella drammatica crisi, che colpisce anche centi-
naia di migliaia di oriundi italiani, l'Argentina pu
contare sull'appoggio e sulla solidariet del Gover-
no di Roma. Di questi sentimenti si reso latore il
presidente della Camera dei deputati, Pierferdinan-
do Casini, che ieri giunto in visita a Buenos Aires
e ha avuto un colloqui con Duhalde e con altri di-
rigenti politici locali.
NS!|| |N||MAZ|N|

PAGINA
2 .
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 17 Gennaio 2002
DA| MND
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n
p
r
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m
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p
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a
n
o AFGHANISTAN Il Giappone fornir dal 10 al 20
per cento dei fondi necessari alla ricostruzione del-
l'Afghanistan. L'offerta sar formalizzata alla confe-
renza dei donatori che si aprir a Tokyo il 21 gen-
naio. Gli Usa hanno sbloccato fondi afghani per 221
milioni di dollari congelati nelle banche americane
durante gli anni del regime dei Taleban.
UE Il liberale irlandese Pat Cox stato eletto
presidente del Parlamento europeo. Ha ottenuto 298
suffragi, 13 in pi della maggioranza assoluta. Lo
hanno votato popolari, destra moderata, verdi e con-
servatori. Presieder l'Assemblea di Strasburgo fino
alle prossime elezioni europee del 2004.
COLOMBIA Sollievo nel Paese e nella comunit
internazionale per la ripresa delle trattative di pace
tra il Governo e i guerriglieri comunisti delle Farc. Il
Presidente Pastrana ha per avvertito la controparte
che la nuova fase negoziale durer solo fino al 20
gennaio, data entro la quale dovr essere stabilita
una chiara agenda dei colloqui sui temi della tregua
d'armi, della fine dei sequestri di persona da parte
dei ribelli e sulla cessazione delle ostilit.
FRANCIA-RUSSIA Rapporti pi stretti tra Francia
e Russia dopo le consultazioni a Parigi tra i Presi-
denti Chirac e Putin. Intanto, a Washington sono in
corso colloqui Usa-Russia a livello tecnico sulla ri-
duzione degli arsenali nucleari.
MARIO AGNES
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AFGHANISTAN L'offerta sar formalizzata alla conferenza dei donatori a Tokyo
Il Giappone finanzier
la ricostruzione del Paese
UE Guider l'Assemblea fino alle prossime consultazioni previste nel 2004
Pat Cox eletto Presidente
del Parlamento europeo
COLOMBIA In seguito all'esito positivo della mediazione dell'inviato dell'Onu
Sollievo per l'evitato fallimento
delle trattative fra Governo e Farc
Stati Uniti: arrestato
l'autore della sparatoria
in un liceo di Manhattan
gruppo di cinquanta eurodeputati, era
stato scelto per una sorta di reggenza ad
interim, ma la sua gestione ferma della
crisi della Commissione europea di Jac-
ques Santer aveva convinto i colleghi
dellEldr a rieleggerlo dopo le europee
del 1999. Europeista convinto ed esperto
nel negoziato, Cox sposato ed padre
di sei figli. Al suo posto alla presidenza
dell'Eldr stato eletto Graham Watson,
che gi stato a capo del gruppo dal
1994 al 1996 e dal 1999 stato Presiden-
te della Commissione giustizia e libert
pubbliche dellEuroparlamento.
Francia-Russia:
rapporti pi stretti
dopo la visita
di Putin a Parigi
Maltempo
in Messico: morte
46 persone
Distrutte nei raid
oltre sessanta
caverne-bunker
nell'Ovest
zione si vuole dire al
Paese in che modo si la-
vorer e con quale me-
todo. In altri termini,
mostrare al Paese che la
discussione avr caratte-
ristiche chiare per con-
cretare accordi.
Ad accrescere le diffi-
colt, comunque, contri-
buiscono anche le pole-
miche per le voci giunte
da Washington e secon-
do le quali gli Stati Uniti
starebbero studiando di
rafforzare gli aiuti milita-
ri alla Colombia, anche
se il Ministro degli esteri
colombiano Guillermo
Fernandez ha definito la
notizia molto lontana
dalla realt.
In ogni caso, il Mini-
stro della difesa Gustavo
Bell Lemus ha assicurato
Era infatti gi in vista la scadenza del-
le 48 ore entro le quali le Farc avrebbe-
ro dovuto lasciare la zona di distensio-
ne di 48.000 chilometri a loro affidata
nel novembre 1998, quando il Presidente
colombiano Andres Pastrana ha annun-
ciato il successo della mediazione di Le-
Moyne e la ripresa per oggi dei negozia-
ti ufficiali con le Farc.
Lo stesso Pastrana ha avvertito tutta-
via che la nuova fase negoziale durer
solo fino al 20 gennaio, periodo entro il
quale dovr essere stabilita una agenda
di lavoro che porti ad accordi sulla ces-
sazione del fuoco, delle ostilit e dei se-
questri di persona da parte dei guerri-
glieri delle Farc.
La svolta stata possibile perch lin-
teso sforzo diplomatico di LeMoyne ave-
va portato in extremis le Farc a ricono-
scere che cerano garanzie sufficienti
per negoziare nella zona di distensio-
ne. In precedenza, i guerriglieri guidati
da Manuel Marulanda Velez avevano
messo in dubbio quelle garanzie, e chie-
sto la fine dei controlli militari dentro la
zona loro affidata.
Da parte sua lAlto Commissario go-
vernativo per la pace Camilo Gomez ha
spiegato che nei cinque giorni a disposi-
da parte sua che le operazioni militari
dei 15.000 uomini dellesercito colombia-
no dispiegati attorno alla zona di di-
stensione, continueranno fino al 20
gennaio, quando il Presidente Pastrana
dovr decidere se concedere o no una
nuova proroga.
Per quanto riguarda il ruolo statuni-
tense, come noto, dal gennaio 2001
gi in svolgimento sul territorio colom-
biano un complesso intervento militare
e civile contro il narcotraffico, conosciu-
to come Piano Colombia, per il quale
gli Usa hanno stanziato gi 1.300 milioni
di dollari.
Australia: le piogge
fanno cessare
l'emergenza incendi
Il Presidente Pastrana (a sinistra) parla con l'inviato dell'Onu LeMoyne
TOKYO, 16.
Il Giappone pronto a fornire il 10-20
per cento dei fondi necessari alla rico-
struzione dellAfghanistan, calcolati dalle
istituzioni finanziarie internazionali in
circa 15 miliardi di dollari in 10 anni. Lo
hanno detto oggi fonti governative giap-
ponesi secondo le quali lofferta sar
formalizzata alla conferenza dei donato-
ri di Tokyo, in programma nella capitale
giapponese il 21 e 22 gennaio prossimi
sotto la presidenza congiunta di Giappo-
ne, Usa, Ue e Arabia Saudita.
Nei primi due anni e mezzo in cui ri-
marr in carica lattuale Governo prov-
visorio, il Giappone dar aiuti per circa
400-500 milioni di dollari, hanno detto
le fonti citate dal quotidiano economico
Nikkei. Secondo la Banca mondiale,
gli aiuti indispensabili allAfghanistan nei
primi due e mezzo di transizione sotto il
Governo provvisorio guidato da Amin
Karzai, sono stimati attorno ai 5 miliar-
di di dollari. Ma la nostra proposta alla
conferenza di Tokyo ha detto in
unintervista ai mass media giapponesi il
Governatore della Banca Mondiale Ja-
mes Wolfensohn la costituzione di
un Fondo unitario con i contributi dei
vari Paesi, da gestire in maniera unita-
ria. Se si lascer tutto in mano ai singoli
Paesi, c il rischio di inefficienze e di
dannose sovrapposizioni di aiuti. La ri-
partizione e la gestione degli aiuti sar
uno degli argomenti principali della
prossima conferenza di Tokyo. LItalia,
secondo fonti informate, ha gi donato
allAfghanistan 38 milioni di dollari e si
stanno studiando quali altri contributi
potranno essere concessi.
Dal canto loro, gli Stati Uniti hanno
sbloccato ieri a beneficio del nuovo Go-
verno dellAfghanistan beni per 221 mi-
lioni di dollari (circa 250 milioni di euro)
che erano stati congelati nelle banche
Usa durante gli anni del regime Tale-
ban. Gran parte della somma costitui-
ta da riserve auree che lAfghanistan
aveva depositato a suo tempo, prima
dellavvento del regime Taleban nel
1996, presso la Federal Reserve Usa.
Intanto, in attesa di riempire le disa-
strate casse dello Stato con gli aiuti in-
ternazionali attesi dalla conferenza dei
donatori di Tokyo, il Governo interinale
afghano di Hamid Karzai ha ridato vita
ufficialmente alla Banca centrale di Ka-
bul, nominando Governatore leconomi-
sta Abdul Qadir Fitrit. Lo ha appreso
lagenzia Ansa da un portavoce. Fitrit,
gi professore nelluniversit islamica di
Islamabad, aveva ricoperto in passato lo
stesso incarico sotto la presidenza di Bu-
rhanuddin Rabbani, prima dellera Tale-
ban. La sua nomina non stata lunica
decisione presa durante la riunione di
ieri del Governo. Karzai e i suoi Ministri
hanno anche istituito una Commissione
che dovr costituire quasi dal nulla un
esercito regolare di leva in Afghanistan.
La Commissione sar presieduta da
Rahim Abdullah, finora responsabile per
la sicurezza nelle regioni sud-orientali. Il
Governo ha infine formalizzato per Ka-
bul lo stato di citt smilitarizzata per
tutta la durata delle missione della For-
za multinazionale di pace (Isaf).
KABUL, 16.
Sono proseguiti nelle ultime ore
i raid anglo-americani sullAfgha-
nistan orientale, a ridosso del con-
fine pakistano. Le incursioni con-
tro il campo di addestramento dei
terroristi di Al Qaeda di Zhawar
Kili e lannessa rete di grotte forti-
ficate fra le montagne bersa-
glio pressoch unico da una setti-
mana a questa parte conti-
nuato pure la notte scorsa.
I comandi americani hanno fat-
to sapere che lopera di demoli-
zione quasi compiuta e che 60
caverne-bunker sono state distrut-
te. Lultima tana dove secondo la
Cia stavano tentando di raggrup-
parsi i miliziani in fuga quindi
definitivamente fuori uso, ma dei
due super-ricercati (il mullah
Omar e soprattutto Osama bin
Laden, capo di Al Qaeda), non
sembra emergere nessuna traccia
concreta, al di l delle voci che
tornano a parlare di unipotetica
fuga via mare dello sceicco.
Intanto, i marines che control-
lano l'aeroporto di Kandahar han-
no scoperto e distrutto un deposi-
to di armi dei Taleban nei pressi
di un campo di detenzione che at-
tualmente ospita 361 prigionieri.
Lo hanno riferito fonti militari
statunitensi aggiungendo che l'a-
rea dove il deposito stato trova-
to era stata perquisita di recente.
Ci significa che le armi e le mu-
nizioni vi erano state portate da
poco e conferma la pericolosit
della situazione a Kandahar. Per
questo i marines si accingono ad
allargare il perimetro di sicurezza
intorno allo scalo dove la scorsa
settimana la partenza di un grup-
po di detenuti dallAfghanistan
per Guantanamo, la base militare
Usa nell'isola di Cuba, era stata
accompagnata da una sparatoria
dai bordi dellaeroporto contro i
marines. Gli artificieri hanno fatto
saltare le armi e le munizioni e
anche la casa che le ospitava, ap-
pena fuori il perimetro dellaero-
porto. Sotto la casa stata trova-
ta una rete di collegamenti sotter-
ranei. Si pensa che ledificio, cui i
marines sono giunti seguendo un
gruppo di uomini che sembravano
armati, sia servita da base per
lattacco contro laeroporto della
scorsa settimana.
Infine, John Walker, lamerica-
no che combatteva tra le file dei
Taleban in Afghanistan, sar pro-
cessato da un tribunale civile.
Walker sar incriminato per aver
aiutato il terrorismo. Il giovane
californiano detenuto al momen-
to su una nave da guerra ameri-
cana al largo del Pakistan. Wal-
ker, 20 anni, stato catturato da-
gli americani in novembre in Af-
ghanistan, durante la rivolta di
Mazar-e-Sharif costata la vita ad
un agente della Cia. Le autorit
Usa dovevano decidere se far pro-
cessare Walker da un tribunale
militare (con la possibile incrimi-
nazione per tradimento) o da un
tribunale civile.
STRASBURGO, 16.
Al termine di una votazione durata ol-
tre sette ore, come non accadeva da
quasi venti anni, Pat Cox, capogruppo
uscente del gruppo liberal democratico
(Eldr), stato eletto alla Presidenza del
Parlamento europeo. Cox ha sconfitto al
terzo turno dello scrutinio il candidato
del Partito socialista (Pse), il britannico
David Martin, e leuroscettico danese
Jens Peter Bonde, che nessuno si aspet-
tava di vedere arrivare a questo stadio
della competizione. A Cox sono andati
298 voti, 13 pi della maggioranza asso-
luta, a Martin 237, a Bonde 33, meno
della met dei 76 che aveva ottenuto al
turno precedente, per lo spostamento
sul vincitore del voto dei conservatori
britannici.
Il nuovo Presidente dellAssemblea ha
avuto fin dal primo turno lappoggio del
proprio gruppo, del Ppe e dellUen, la
destra moderata, poi arrivato il sup-
porto dei verdi e infine anche quello dei
conservatori.
Cox guider lEuroparlamento per
tutta la seconda met della legislatura,
fino alle prossime elezioni europee del
2004, in un periodo cruciale per lUnio-
ne Europea (Ue), nel quale saranno al-
l'ordine del giorno lallargamento ad
Est, il varo della Convenzione che porte-
r alla riforma del 2003-2004 e alla pri-
ma costituzione comune. La lotta con-
tro il terrorismo sar un'altra delle gran-
di priorit, come ha indicato stamani a
Strasburgo il Premier spagnolo Jos Ma-
ria Aznar nel discorso di apertura del se-
mestre di presidenza di turno.
L'elezione di Cox, 49 anni, ex-condut-
tore del telegiornale irlandese, candidato
di un piccolo gruppo, lEldr, pone fine a
una lunga serie di Presidenti eletti dal
1989 sempre tra le fila del Ppe o del Pse.
Lultimo Presidente liberale era stata nel
1979 Simone Veil. Lascesa di Cox nella
politica europea stata rapidissima ed
cominciata nel 1998, quando stato
eletto capogruppo Eldr in sostituzione
dellolandese Gijs de Vries, diventato
Sottosegretario agli esteri nel Governo
dellAja. Cox, unico irlandese in un
BOGOT, 16.
C' sollievo e soddisfa-
zione in Colombia e nel-
la comunit internazio-
nale per l'esito delle trat-
tative volte a scongiura-
re il definitivo fallimento
del dialogo tra il Gover-
no e le Forze armate ri-
voluzionarie della Co-
lombia (Farc).
La situazione nel Pae-
se latinoamericano resta
estremamente difficile,
ma quando gi riemer-
geva lo spettro della re-
crudescenza della guerra
civile una mediazione
condotta dall'inviato spe-
ciale dell'Onu James Le-
Moyne con l'appoggio di
Paesi amici ha ottenuto
ieri altre cruciali 120 ore
di tempo per ricercare le
vie della pace.
PARIGI, 16.
Al termine di un pomeriggio e di una
serata di colloqui a Parigi il Presidente
russo, Vladimir Putin, e quello francese,
Jacques Chirac, hanno rimarcato la ne-
cessit di rapporti pi stretti tra i due
Paesi. La Francia non pone pi la pre-
giudiziale cecena: il miglioramento dei
rapporti tra Europa e Russia non passa
pi per la cessazione del sanguinoso
conflitto nel Nord del Caucaso dove in
questi giorni in corso una vasta offen-
siva delle truppe federali che ha gi cau-
sato oltre cento morti tra i ribelli. L'a-
viazione di Mosca continua a bombarda-
re le basi dei guerriglieri ceceni mentre
una delegazione dell'Assemblea parla-
mentare del Consiglio d'Europa ha com-
piuto ieri una visita a Grozny.
Chirac ha cos risposto a Putin (in vi-
sita-lampo a Parigi, oggi prosegue la sua
missione in Polonia) che aveva mostrato
solidariet all'Occidente dopo i disumani
attacchi terroristici dell'11 settembre
contro New York e Washington. Dun-
que nelle aperture di credito alla nuo-
va Russia, Chirac si ormai allineato al
Presidente americano, George W. Bush,
al Primo Ministro britannico, Tony
Blair, al Presidente del Consiglio italia-
no, Silvio Berlusconi, al Cancelliere te-
desco, Gerhard Schroeder: non a caso
ha annunciato ieri sera che d'ora in poi
Francia e Russia avranno rapporti pi
stretti. Procederanno infatti a consulta-
zioni regolari sulle questioni strategiche
e di sicurezza a livello di Ministri degli
esteri e della difesa.
Nel corso delle consultazioni a Parigi,
Putin ha discusso oltre che dei rapporti
bilaterali anche di lotta al terrorismo,
della crisi in Medioriente e della tensio-
ne tra India e Pakistan. Inoltre, il leader
del Cremlino ha detto di essere pronto
ad interessarsi al caso di Grigory Pasko,
il giornalista condannato a quattro anni
di carcere per avere denunciato la di-
spersione di scorie tossiche vicino al
Giappone da parte dei russi. Pasko, un
ex ufficiale della Marina, in dicembre
stato condannato a quattro anni per alto
tradimento e ci ha provocato grosse
proteste in Russia, alle quali si sono as-
sociati anche diplomatici americani. La
portavoce di Chirac ha confermato che
durante il colloquio Putin ha menziona-
to la possibilit della grazia.
Nel frattempo, esponenti della difesa
degli Stati Uniti e della Russia hanno
concluso ieri sera a Washington il primo
giorno di colloqui sulla pianificazione
dei tagli da apportare ai rispettivi arse-
nali atomici, concentrandosi sul proget-
to americano di immagazzinare, ma non
distruggere, un numero consistente di
testate nucleari. Il Sottosegretario alla
difesa americano, Douglas Feith, si in-
contrato in privato con il vice Capo di
stato maggiore russo, il generale Yuru
Baluyevski, prima di allargare la discus-
sione alle rispettive delegazioni.
I colloqui, che si concluderanno nelle
prossime ore, sono avvenuti al Pentago-
no. Non sono trapelati particolari ma si
prevede che i russi faranno obiezioni al
progetto americano di immagazzinare
centinaia di testate strategiche.
NEW YORK, 16.
stato catturato dalla polizia il pre-
sunto autore della sparatoria avvenuta
nel liceo Martin Luther King di Ma-
nhattan, nella quale sono rimasti feriti
due studenti. Secondo quanto hanno re-
so noto gli investigatori, si tratta di un
ragazzo iscritto alla scuola, ma che non
frequentava da mesi. La polizia ritiene
che la sparatoria sia legata ad un regola-
mento di conti tra gang rivali.
I due feriti, Andrel Napper e Andre
Wilkins, hanno 17 e 18 anni. A sparare
sarebbe stato un loro coetaneo, bloccato
nei pressi della scuola. Larma, una pi-
stola calibro 38, stata recuperata nel li-
ceo. La sparatoria avvenuta intorno al-
le 14, ora di New York, le 20 in Italia.
Le due vittime sono in gravi condizioni:
sono stati entrambi colpiti alla schiena e
uno dei due ha riportato la perforazione
di un polmone. Il liceo uno dei tanti a
New York che ha installato allingresso
metal detector per impedire che gli stu-
denti portino armi in classe. Circa 3.000
ragazzi frequentano la Martin Luther
King High School. Che sia successo in
questa scuola, il giorno dellanninversa-
rio della nascita di Martin Luther King,
tragico, ha dichiarato alluscita una
studentessa di 17 anni.
SYDNEY, 16.
Forti piogge e anche alluvioni hanno
messo fine allemergenza incendi scop-
piata a Natale a Sydney e dintorni, in
cui cento grandi focolai hanno assediato
la metropoli distruggendo 120 abitazioni
e oltre 500.000 ettari di bosco, ma senza
causare vittime. Il comando dei vigili
del fuoco del Nuovo Galles del Sud ha
dichiarato oggi la fine della crisi durata
24 giorni, la pi grave degli ultimi otto
anni. Il comandante del vigili, Phil Ko-
perberg, ha detto che i volontari conti-
nueranno a estinguere i focolai che bru-
ciano ancora lentamente attraverso lo
Stato. Gli incendi ancora non contenuti
saranno al centro dei nostri sforzi nei
prossimi giorni... c ancora molto lavo-
ro da fare, ha aggiunto.
Lemergenza ha sferrato il suo colpo
di coda la scorsa notte quando una ca-
sa nella periferia Ovest di Sydney, che i
vigili del fuoco erano riusciti faticosa-
mente a salvare dagli incendi, stata
colpita da un fulmine e incenerita. Un
esercito senza precedenti di circa 20.000
tra vigili del fuoco e volontari stato
schierato contro le fiamme con il sup-
porto di aerei ed elicotteri cisterna. I
fuochi, per met appiccati da piromani,
sono stati i pi intensi dal 1994.
CITT DEL MESSICO, 16.
Quarantasei persone sono mor-
te in Messico dallinizio dellinver-
no a causa di unondata di gelo
che ha colpito principalmente le
regioni del Nord del Paese. Lo
hanno rivelato fonti della Prote-
zione civile precisando che nume-
rosi incidenti stradali sono stati
causati dal ghiaccio negli Stati set-
tentrionali di Chihuahua e Sonora
e in quello meridionale di Michoa-
can. Centinaia di persone sono ri-
maste ferite.
..
W
La PROVINCIA ITALIANA dei CAR-
MELITANI annuncia l'ingresso nella Vi-
ta Eterna di
Monsignor
TELESFORO GIOVANNI
CIOLI
Carmelitano
Vescovo emerito
di Arezzo-Cortona-Sansepolcro
Padre Conciliare
e lo ricorda quale esemplare Religioso,
solerte Parroco, fraterno Priore, premu-
roso e attento Priore Provinciale, solleci-
to Pastore, forte compagno nel cammi-
no di ogni giorno.
I funerali si svolgeranno il giorno 17
gennaio, alle ore 11 nella chiesa di S.
Maria in Traspontina in via della Conci-
liazione.
Roma, 15 gennaio 2002
.
W
I FRATI MINORI della PROVINCIA
del SS. CUORE di GES di NAPOLI,
annunciano il ritorno al Padre di
P. BENIGNO BARBATO
gi penitenziere
della Basilica di S. Antonio
in via Merulana - Roma
Il rito esequiale si svolto nella Basi-
lica di S. Chiara in Napoli, mercoled 16
gennaio 2002 alle ore 11.30.
I Frati Minori invitano a quanti hanno
sperimentato la misericordia di Dio at-
traverso il ministero sacerdotale da lui
esercitato con zelo e dolcezza, a ricorda-
re al Signore il caro confratello.
.
W
L'OSSERVATORE ROMANO, in tutte
le sue componenti, partecipa con affetto
al lutto che ha colpito il collega Mauri-
zio Fontana per la morte del suocero
Signor SALVATORE LETO
edassicura il ricordo nella preghiera.
Citt del Vaticano, 16 gennaio 2002
.
Lutto nell'Episcopato
giunta la dolorosa notizia del-
la pia morte di Sua Eccellenza
Reverendissima Monsignor Tele-
sforo Giovanni Cioli, O.Carm.,
Vescovo Emerito di Arezzo-Corto-
na-San Sepolcro (Italia), avvenuta
a Roma marted 15 gennaio.
Il compianto Presule era nato
in Busche di Gualdo Tadino, Dio-
cesi di Assisi-Nocera Umbra-Gual-
do Tadino, il 21 aprile 1907 ed era
stato ordinato sacerdote il 15 mar-
zo 1930. Nei primi anni del suo
ministero fu religioso esemplare e
solerte parroco. Successivamente
aveva servito esemplarmente l'or-
dine Carmelitano come Priore e
come Priore Provinciale. Eletto al-
la Chiesa titolare di Liviade il 5
settembre 1956, nello stesso tem-
po era stato nominato Coadiutore
con diritto di successione del Ve-
scovo di Arezzo. Il 21 ottobre del-
lo stesso anno aveva ricevuto l'or-
dinazione episcopale. Era succe-
duto per coadiuzione alla Sede re-
sidenziale di Arezzo il 23 dicem-
bre 1961. Da giovane Vescovo
aveva partecipato ai lavori del
Concilio Vaticano II come Padre
Conciliare. Il 7 ottobre 1975 era
stato nominato anche alla Chiesa
di Sansepolcro e il 15 febbraio
1978 a quella di Cortona.
L'11 aprile 1983 aveva rinuncia-
to al governo pastorale delle Dio-
cesi, che il 30 settembre 1986 sa-
rebbero state unificate nella Sede
di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.
Le esequie si celebrano nella
mattina di gioved 17 gennaio, alle
ore 11, nella chiesa romana di
Santa Maria in Traspontina (via
della Conciliazione).

PAGINA
3 .
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 17 Gennaio 2002
T A
||ZA
| G|NA
.
Il volume Scuola e societ nell'Italia unita. Dalla legge Casati al centro-sinistra
Un primo bilancio
sulla storiografia della scuola
La vita e l'opera di Pietro Parigi in una recente pubblicazione
Con il bulino e con la sgorbia
ha fatto rivivere il mondo degli umili
Argenti, statue e paramenti custoditi nelle chiese e nel nuovo Museo Diocesano a Trivento
Testimonianze di un'antica
tradizione religiosa e artistica
G|VANN| |uGA||S|
Dieci anni fa moriva a Firenze, no-
vantottenne, Pietro Parigi, considerato
il maggior xilografo del '900. E una
grande esposizione gli stata dedicata
qualche mese fa in quel di Pontedera.
Ma, se le mostre passano, i cataloghi
restano. Soprattutto quando un catalo-
go qualcosa di pi di una semplice
raccolta di immagini, che in una rasse-
gna sono in esposizione: ma invece
un vero e proprio libro, nel quale da-
ta incontrare la storia di un uomo e di
un artista, cio la biografia, e quindi la
bibliografia, e, ancora, interventi critici
che ne mettono a fuoco le caratteristi-
che, il senso di un'opera e di una vita,
appunto.
Ed ecco, allora, dopo la significativa
mostra realizzata per iniziativa dell'an-
tico allievo Dilvo Lotti, il volume Pie-
tro Parigi un protagonista del XX seco-
lo a Firenze (Edizioni Bandecchi & Vi-
valdi, Pontedera) stampato col patroci-
nio dell'Accademia degli Euteleti e della
Cassa di Risparmio di San Miniato al
Tedesco (localit, quella di San Minia-
to, alla memoria di Parigi legatissima
per via dei manifesti sulle varie edizio-
ni del Dramma Popolare dall'artista
realizzati).
un'opera completa, questa, sul la-
voro e l'esperienza umana di Parigi,
appunto, per via di un aspetto passato
nel tempo per secondario, ma che se-
condario, proprio in virt di questa
pubblicazione,nonappareenon.
Ci spieghiamo: Pietro Parigi, nato a
Settimello di Sesto Fiorentino nel 1892,
e morto a Firenze, decorato di medaglia
d'argento al valore militare nella Gran-
de Guerra, musico e xilografo insigne,
era ricordato principalmente per la sua
attivit di incisore, e se ne era trascu-
rato un altro aspetto della intensa, e
varia attivit, quello della pittura.
Qui, invece, tutti gli elementi della
sua ricca personalit di artista sono
presi in considerazione, compreso, dun-
que, quello del pittore. Infatti, oltre a
una vastissima documentazione icono-
grafica, ecco i vari capitoli, settore
per settore, affidati a critici e storici
che l'opera di Pietrino (cos veniva
chiamato dagli amici del Frontespizio
Bargellini, Betocchi, Lisi, Fallacara, ec-
cetera) hanno penetrato nella sua es-
senza pi intima. Cos, se a Dilvo Lotti
dobbiamo un discorso ampio, generale
e onnicomprensivo (Parigi dal di den-
tro), nonch diversi altri interventi,
Nicola Micieli ci parla di Parigi a tut-
to tondo, pagine nelle quali troviamo
il disegnatore e il pittore. Un esercizio
questo durato un sessantennio, e
N|C||!!A |||!|AVA|||
Nellormai lontano 1973, a cura della
Soprintendenza ai Monumenti alle Anti-
chit e alle Belle Arti del Molise, veniva
pubblicato, nella Collana Documenti di
Arte Medioevale e Moderna, un interes-
sante quaderno che presentava le
schede di quarantotto pezzi di argente-
ria sacra, dal Cinquecento allOttocento;
i suddetti pezzi erano custoditi in alcu-
ne chiese della diocesi di Trivento e, pi
esattamente, in san Silvestro e Santa
Maria Assunta a Bagnoli del Trigno, in
Santa Maria Assunta, santAngelo, san
Nicola, San Pietro, SS. Annunziata a
Frosolone, in san Nicola a Molise, in
san Gregorio Magno a Pietracupa.
Nelle brevi righe introduttive, lallora
Soprintendente Luisa Mortari, accenna-
va, tra laltro, al cospicuo materiale arti-
stico in possesso delle numerose chiese
di Agnone: un materiale, quello di Agno-
ne, cos ricco e vario che ancora brilla
nel ricordo di chi scrive il presente arti-
colo, anche perch fatto pi unico
che raro nel Molise del tutto intatto,
e rispettato anche negli astucci in legno,
in cuoio stampigliato, in raso, in velluto,
negli appunti cartacei e nei vecchissimi
tessuti di accompagno, nei lacci e lega-
menti di cotone e di seta.
Lo scorso novembre stata inaugura-
ta a Trivento, con il solo apporto di ar-
genti, statue, paramenti e dipinti di pro-
priet della Cattedrale, la tranche ini-
ziale di un futuro, articolato museo
darte sacra dellintera diocesi, un mu-
seo che necessita, per nascere appro-
priatamente come merita, di un preven-
tivo, approfondito, qualificato studio
collegiale che conduca a una colta sele-
zione, a un sapiente ed esperto ordina-
mento, a unidonea collocazione nel-
lambito di un centro storico, quello di
Trivento, saldo nella sua antichissima
tradizione civile e religiosa.
Giambattista Masciotta, nel volume
primo dellopera Il Molise dalle origini
ai nostri giorni, considera la diocesi di
Trivento fra le pi antiche del Molise,
se non la pi antica e ci informa che
essa fu soggetta in origine alla Santa Se-
de, come si evince dalla bolla del 1159
di Alessandro III, condizione successiva-
mente decaduta e poi ripristinata da Si-
sto IV nel 1474.
Ben cinquantasei Vescovi essa enume-
ra sino al 1914, anno di stampa del libro
del Masciotta, cominciando da Casto, IV
secolo, al quale intitolata la veneranda
cripta, ritenuta la prima chiesa cristiana
edificata sul posto di un preesistente
tempio di Diana.
Ad alcuni dei nominati Vescovi appar-
tennero suppellettili liturgiche e para-
menti, oggi esposti in moderne teche
nellaula della chiesa della SS. Trinit.
La chiesa, di remota origine, fu riatta-
ta, restaurata e decorata, al tramonto
dellOttocento, quindi, circa un decen-
nio fa, venne sottoposta, a infelice ri-
strutturazione.
Canofilo, Mariconda, Tortorelli, Cara-
ti Pitocco, Agazio, Pietropaoli sono tra i
Vescovi di Trivento cui appartennero
parati e argenti scelti.
Il materiale prezioso, dalle tre sta-
tue lignee trecentesche al reliquario cin-
quecentesco della Santa Spina.
Appuntamenti
culturali
Roma, 28 gennaio
Concerto nella chiesa
dis.AntoniodeiPortoghesi
Nella chiesa di sant'Antonio dei
Portoghesi, luned 28 gennaio
alle ore 19, si terr il concerto
Laudes della speranza e del-
l'amorediDonatellaMoretti.
Torino, 29 gennaio
Inaugurazione dell'Anno
Accademico 2001-2002
Marted 29 gennaio alle ore 10,
nel Centro Congressi Lingotto,
si terr la cerimonia di apertura
dell'Anno Accademico dell'Uni-
versit degli Studi di Torino.
DAN|| V|N||uS
Nel volume recentemente pubblicato
dalla casa editrice La Scuola di Brescia,
specializzata nel settore (Scuola e socie-
t nell'Italia unita. Dalla legge Casati
al centro-sinistra, a cura di L. Pazzaglia
e R. Sani, pp. 611, L. 75.000), i due cu-
ratori, docenti universitari, il primo nel-
l'Universit Cattolica di Milano, il secon-
do nell'Universit di Macerata, indicano
la finalit che ha presieduto alla stesura
di quest'opera a pi voci, anche se la
grande maggioranza dei capitoli (undici
su quindici) sono redatti proprio da lo-
ro: redigere un primo bilancio su quella
storiografia sulla scuola che, avviata in
ritardo rispetto ad altri settori, ha per
cos dire bruciato i tempi con una pro-
duzione gi abbondante e, quello che
pi conta, capace di affermarsi didatti-
camente.
La spinta all'approfondimento delle
vicende scolastiche spiegano essi
venuta dalla recente acquisizione, da
parte della storia della scuola, di una
maggiore autonomia disciplinare rispet-
to alla pi generale storia della pedago-
gia. Ne una riprova l'attivazione dei
nuovi universitari, dove la storia della
scuola compare come sapere fondamen-
tale tanto per la preparazione degli inse-
gnanti e degli esperti dei processi forma-
tivi quanto per la formazione dei cultori
delle scienze storiche e degli altri indiriz-
zi umanistico-letterari (cfr L. Pazzaglia
- R. Sani, Premessa, pp. 5-6).
L'aspetto politico
Con questo contributo, l'attenzione
storica concentra assai opportunamente
l'attenzione sull'aspetto politico, vale a
dire sull'analisi e sulla valutazione delle
finalit e delle prospettive che, a partire
dalla crisi irreversibile dell'ordinamento
stabilito nel Congresso di Vienna dopo
la caduta di Napoleone (1840-1848), han-
no indotto la classe dirigente prima pie-
montese e poi nazionale all'affermazio-
ne della funzione civile e pubblica dell'i-
struzione specialmente elementare (cfr
M.C. Morandini, Da Boncompagni a
Casati: la costruzione del sistema scola-
stico nazionale 1848-1861, pp. 9-46).
Da questo punto di partenza si snoda-
no i vari capitoli sistemati secondo l'or-
dine cronologico che sempre il pi
adeguato, in quanto la dinamica e lo
svolgimento dei vari problemi avvengo-
no nella realt e si manifestano all'atten-
zione dello storico entro le coordinate
della rete spazio-temporale.
Gli argomenti affrontati e il taglio dei
contributi danno molto spazio al giudi-
zio della Chiesa, che fin dall'inizio si op-
pone variamente non tanto all'impianto
del sistema scolastico come tale (anche
se non mancano tentativi in tal senso)
quanto, piuttosto, prima all'indeboli-
mento poi alla cancellazione del caratte-
re cristiano dell'educazione e dell'istru-
zione pubblica. Ne nasce un contenzioso
con il Regno di Sardegna prima e con il
nuovo Stato unitario poi che si prolunga
almeno fino alla prima guerra mondiale
e forma uno dei motivi della lunga op-
posizione tra Stato e Chiesa tra Ottocen-
to e Novecento.
Al di l degli irrigidimenti dell'una e
dell'altra parte, e al di l delle accuse di
clericalismo e di confessionalismo che
colpiscono la Chiesa da parte di uno
Stato che intende fermamente essere e
mostrarsi modernamente laico, il pro-
blema non pu certo essere affrontato
nei termini di progresso, di conserva-
zione e addirittura di reazione da
parte dei due protagonisti qualora si
tenga conto che il cristianesimo nella
sua forma cattolica costituisce il tessuto
connettivo della societ italiana, tanto
che il prescinderne inietta in questa so-
ciet fermenti di indebolimento e di dis-
soluzione che non possono non esten-
dersi anche all'istituzione politica che si
vuole costruire.
La frattura tra paese legale e paese
reale, su cui vengono versati fiumi di
inchiostro nella stampa e nella pubblici-
stica dell'epoca, se vuole essere colmata,
ha bisogno del trasferimento allo Stato
di quel carattere sacro che un tempo
fu della Chiesa: in quel modo, per, non
possono essere evitati non solo il carat-
tere giacobino del nuovo Stato che pre-
tende di essere titolare di un potere uni-
co e indivisibile e di essere fonte di una
pedagogia da diffondere su tutto il cor-
po sociale, ma anche il modello accen-
trato dello Stato che, potenzialmente,
distruttivo di ogni forma di partecipazio-
ne che vitale per lo sviluppo della nuo-
va istituzione.
Nei saggi contenuti nel presente volu-
me sempre presente la tensione verso
la religione civile immanente nel pro-
getto dello Stato unitario, di cui la scuo-
la, soprattutto elementare, appare come
lo strumento principale per la sua realiz-
zazione.
Tuttavia, la religione civile imper-
niata sullo Stato moderno non pu esse-
re fondata in quanto la modernit ha
cancellato da tempo dai suoi palinsesti
culturali ed operativi il sacro per il ri-
fiuto non solo della sua origine metafisi-
ca, ma anche del rinvio all'altro come
fonte di legittimazione di un potere che,
viceversa, intende essere assolutamente
autosufficiente.
per questo motivo che la lunga bat-
taglia per la libert di insegnamento
esce presto dai muri delle chiese per dif-
fondersi in tutta la societ civile come
fermento e fattore di partecipazione alla
vita sociale in qualsiasi forma essa si
presenti. Lungi dall'essere un fattore
particolare per una Chiesa che difende i
suoi privilegi, la campagna per la libert
d'insegnamento diventa cos vessillo di
una profonda trasformazione dello Stato
nella direzione della partecipazione.
Cristianesimo e democrazia
Questa funzione, elaborata con lungo
travaglio dal movimento cattolico orga-
nizzato nell'Opera dei Congressi e for-
malizzata in frequenti interventi di una
precisa strategia (cfr gli ampi saggi di L.
Pazzaglia, Educazione e scuola nel pro-
gramma dell'Opera dei Congressi 1874-
1904, pp. 87-126 e R. Sani, I periodici
scolastici dell'intransigentismo cattolico
1879-1904, pp. 127-169), acquista cos la
capacit di sganciarsi dal particolarismo
delle origini, privo di grande udienza al
suo esterno, per diventare elemento fon-
dante delle proposte in direzione della
democrazia alimentata dal cristianesimo
che nell'ultimo decennio dell'Ottocento
Leone XIII avanza non all'Italia soltanto
ma a tutta l'Europa e che diventa il mo-
tivo ispiratore di Murri e, con maggiore
coerenza e costanza, di Sturzo.
Non bisogna dimenticare, a questo
proposito, che la proposta leoniana falli-
sce perch suscita un vasto fonte di op-
posizioni che preferiscono alla proposta
di pace e di solidariet europea in cui
tutti gli Stati abbiano eguale diritto all'e-
sistenza, alla libert e allo sviluppo indi-
pendentemente dalle loro dimensioni il
ricorso al modello nazionalimperialistico
dell'anarchia delle relazioni internazio-
nali portatore di uno stato di guerra
permanente.
Dal punto di vista scolastico ed edu-
cativo il fascismo costituisce, per tutti,
un periodo di arresto.
Con la sua riforma estesa ad ogni or-
dine di scuola, Giovanni Gentile ha l'in-
tenzione di affidare alla scuola un qua-
druplice obiettivo: l'educazione naziona-
le attraverso la scuola elementare, la
formazione di quadri attraverso un ge-
nerale riordinamento degli istituti tecnici
per geometri, per ragionieri, per perso-
nale navale, il miglioramento di conte-
nuti tecnici nelle arti e mestieri attraver-
so le scuole professionali e la selezione
della classe dirigente della nazione attra-
verso i licei classici e l'universit.
Solo i primi due obiettivi possono es-
sere raggiunti attraverso la continuit
degli obiettivi nazionali perseguiti dal li-
beralismo: per quanto riguarda le scuole
professionali esse non riusciranno a so-
stituire la funzione delle tradizionali bot-
teghe di formazione e delle scuole azien-
dali e si ha addirittura un arretramento
nella base sociale su cui effettuare la se-
lezione per quanto riguarda la formazio-
ne della classe dirigente.
proprio su questo punto, infatti,
che i cattolici democratici che avevano
aderito al partito popolare criticano la
riforma. Solo negli anni Trenta, e per
l'intervento del ministro dell'educazione
nazionale Bottai (1936-1943), che anche
in questa occasione si rivela uno degli
uomini pi capaci del regime fascista, si
opera un cambiamento in direzione del-
l'allargamento delle sue basi sociali: pro-
prio dal 1936, infatti, comincia a notarsi
un movimento di ascesa del numero de-
gli iscritti all'universit che non si fer-
mer pi, anche se, dati i tempi, diven-
ter valanga negli anni della seconda
guerra mondiale solo per motivi esterni,
vale a dire per evitare l'arruolamento ai
giovani fino ai ventisei anni.
Bottai, nel 1939, emaner una Carta
della Scuola con lo stesso spirito con il
quale, dodici anni prima, aveva redatto
la Carta del Lavoro allo scopo di coin-
volgere gli alunni delle scuole elementari
e medie in quel lavoro manuale che il
titolo di appartenenza e di merito nella
societ organizzata secondo unanimit
(cfr G. Recuperati, La scuola italiana
durante il fascismo, pp. 257-276 e, so-
prattutto, L. Pazzaglia, Consensi e riser-
ve nei giudizi dei cattolici sulla riforma
Gentile 1922-1924, pp. 277-324).
Alla caduta del fascismo, in contro-
corrente all'interessante e innovativo di-
battito avvenuto all'Assemblea Costi-
tuente (cfr L. Pazzaglia, Il dibattito sul-
la scuola nei lavori dell'Assemblea Co-
stituente, pp. 327-356) avviene la restau-
razione della riforma Gentile nella sua
valenza liberale che non aveva potuto
svilupparsi appieno durante il fascismo.
Il progetto Gonella
Allo scopo di non perdere le sue posi-
zioni di potere, la burocrazia ministeria-
le si appiglia ad una sua lettera selettiva
per contribuire in modo determinante al
fallimento della riforma dell'intero siste-
ma scolastico, soprattutto del settore
preuniversitario, che Guido Gonella, mi-
nistro della pubblica istruzione dal 1947
al 1951, aveva elaborato e presentato al-
la discussione parlamentare con l'appog-
gio del pensiero personalistico-comunita-
rio (cfr R. Sani, La Civilt Cattolica e
il problema della scuola nel secondo
dopoguerra 1945-1965, pp. 357-363 e, so-
prattutto, G. Chiosso, Motivi pedagogici
e politici nei lavori dell'inchiesta Gonel-
la 1947-1949, pp. 375-396 e, dello stesso
autore, Cattolici e riforma scolastica.
L'Italia nel secondo dopoguerra 1949-
1951, pp. 397-419).
Fallite le proposte educative presenta-
te dai cattolici nel periodo della loro
maggiore influenza politica, si ha allora
un periodo di sapiente cabotaggio am-
ministrativo che, toglie gradualmente le
asperit selettive della tradizione genti-
liana (cfr L. Pazzaglia, Ideologie e scuo-
la fra ricostruzione e sviluppo 1946-
1958, pp. 447-479) e apre la strada al-
l'ampliamento della scuola dell'obbligo
che avviene nel 1962, vale a dire duran-
te la fase di avvio ai governi di centro-si-
nistra, che non fa che trasformare in
legge quella tendenza all'allargamento
dell'area di diffusione delle scuole di
ogni ordine e grado, salvo l'ordine uni-
versitario che era cominciata dal secon-
do dopoguerra e, in particolare, dal
1954, vale a dire dal passaggio dell'area
liberale all'area democratica (cfr L. Paz-
zaglia, La politica scolastica del centro-
sinistra, pp. 481-495).
Anche in questo periodo (1962-1968)
si avverte per l'opposizione che incon-
tra l'ultimo progetto di riforma a largo
respiro che la classe dirigente di ispira-
zione cattolica presso la classe politica,
contro la quale naufraga il progetto di
riforma generale delle istituzioni scola-
stiche presentate dal ministro della pub-
blica istruzione Gui, soffocato, come no-
ta Pazzaglia (p. 489), dalla morsa con-
giunta della dura opposizione dei co-
munisti, ai quali si affiancano settori di
ispirazione laica e socialista.
non dappoco, anche se la maggior par-
te dell'attivit del nostro era rappresen-
tato, appunto, dalle incisioni su legno.
E, del resto, la xilografia era stato il
risultato di una predisposizione partico-
lare, utile per le immagini che appari-
vano sulle copertine e nei libri di case
come la Vallecchi, la Libreria Editrice
Fiorentina, eccetera, oppure su riviste
quali Frontespizio, La Badia di
La Pira, o i gi citati manifesti realizza-
ti per il Dramma Popolare di San Mi-
niato.
Soprattutto sul Frontespizio, Parigi
aveva dato prova di avere nel bulino e
nella sgorbia gli strumenti pi idonei
ad esprimere la sua sensibilit e la sua
fede. Immagini come Il figliuol prodi-
go, I poveri di Tegoleto, Il vessillo
del Re, per fare qualche esempio (ope-
re degli anni Trenta), oppure le illustra-
zioni per il Diario di un parroco di
campagna di Nicola Lisi (anni Qua-
ranta), o ancora quelle per il bargelli-
niano Fra' Diavolo, e infine le opere
degli anni Sessanta per la Pro Civitate
Christiana di Assisi di don Giovanni e
don Carlo Rossi danno la misura di
un'arte che affonda le radici nella real-
t quotidiana dei semplici e degli umi-
li, ma con un respiro di spiritualit
ampio e alto.
Per non parlare dei legni incisi, a
partire dagli anni Sessanta, per Citt
di vita, la bella rivista dei frati minori
conventuali di Santa Croce diretta da
padre Massimiliano G. Rosito dei frati
minori conventuali.
Il fatto che Parigi sapeva capire lo
spirito, l'intelligenza, dei suoi autori e
sapeva andare al fondo dei contenuti
delle loro opere.
Cos, ecco usare i suoi strumenti co-
me un coltellaccio (secondo la racco-
mandazione di Bargellini... e forse pro-
prio un coltellaccio aveva usato!) per le
illustrazioni di Fra' Diavolo, perso-
naggio drammatico e visto dallo stesso
Bargellini sotto una certa angolatura;
quindi, segni aspri e netti, nettissimi,
profondi. Ed eccolo usare... altrimenti,
sgorbia e bulino nel caso del Parroco
lisiano, cos estatico e cos bene inseri-
to in quell'ambiente di realismo magico
che era il mondo dello scrittore di Scar-
peria.
Tutto ci (ed altro, nel medesimo
esercizio della xilografia) era stato l'ele-
mento dominante, caratterizzante, di
Pietro Parigi. Se non che, adesso, ap-
punto, ci giunge l'aspetto malnoto ai
pi, quello del pittore: di scene religio-
se, ma anche di nudi di donna, di na-
ture morte, e di volti maschili e femmi-
nili.
Uno degli esempi pi significativi di
questa pittura rappresentato da La
carrozza delle monache, un olio su
cartone telato degli anni Trenta, e un
altro risale a quindici anni pi tardi
(Maschera-autoritratto con cappello),
e un altro ancora (e ancora una Ma-
schera!) al 1970.
Ma perch soltanto un centinaio di
dipinti, in un corpus di centinaia e
centinaia di lavori? Ce lo spiega il Mi-
cieli, l dove sottolinea: Parigi pitto-
re di una realt compiuta, e di non po-
co momento (...) Nella pittura Parigi ha
rappresentato quegli aspetti del suo
mondo di elezione che non sempre tro-
vava il modo di inserire nella xilogra-
fia, essendo per lo pi vincolato a temi
e soggetti imposti dalla destinazione
delle tavole a riviste, libri, manifesti.
Ha dipinto scene di vita negli anni '30,
l'ingenua, deliziosa Carrozza delle mo-
nache un esempio toccante, per co-
me procede sulle ruote sbilenche, stret-
ta tra i muri rosaiani che ne obbligano
il percorso (...) Si impegnato ripetuta-
mente nel ritratto, dando versioni di-
versificate, attento sempre a individua-
re i tratti somatici in rapporto all'iden-
tit del soggetto, ma soprattutto badan-
do alla costruzione dell'impianto pitto-
rico, ora affidandosi a un ductus pi
serrato, ora a stesure larghe registrate
sui valori dei luminosi colori.
Ma ha anche giocato sul tema del
ritratto continua Micieli , spostan-
dolo dalla realt del volto alla realt
sostitutiva della maschera. C' addirit-
tura un Autoritratto in cui il volto
la maschera, ed entriamo suo tramite
nell'ambito del metalinguaggio che ri-
manda al teatro, al luogo della finzione
che proprio dell'arte....
Tra gli altri contributi troviamo quel-
lo di Natacha Fabbri, la quale affronta
il discorso Parigi per la musica, dal
momento che Pietrino non si limit a
rappresentare scene e strumenti e figu-
re di compositori legati a quel mondo,
ma fu egli stesso, fin dalla pi tenera
et, strumentista, sotto lo stimolo e i
primi insegnamenti di uno zio materno
organista e poi per l'influsso del fratello
Luigi, direttore di Nuova Musica
(1910-1918) e quindi fondatore de La
Critica Musicale, che pure a lungo di-
resse.
Una passione, quella per la musica,
che coltiv da dilettante, ma da dilet-
tante nel senso pi mobile dell'accezio-
ne. Tanto che, gi vecchio, amava di
quando in quando sedere alla tastiera
di un organo, cos come aveva fatto,
giovanissimo, nelle chiesette sperse del-
la sua Toscana.
Insomma, fra note musicali e segni
sul legno, si dipan la vita (e l'opera)
del quasi centenario Parigi: che visse
tutta la sua esistenza come un'opera
d'arte, con intensit e passione eccezio-
nali.
La vita quotidiana
del primo Novecento
al centro dell'opera grafica
di Pietro Parigi
La struttura lignea con statue collocata
nella chiesa della SS. Trinit
sul finire dell'Ottocento

PAGINA
4 .
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 17 Gennaio 2002
|'uD||NZA
G|N||A||
La
catechesi
di Giovanni
Paolo II
La cerva assetata il simbolo dellorante
che tende con tutto se stesso, corpo e spirito, verso il Signore
sentito come lontano e insieme necessario...
In ebraico una sola parola, nefesh, indica contemporaneamente
lanima e la gola. Quindi possiamo dire che anima
e corpo dellorante sono coinvolti nel desiderio
primario, spontaneo, sostanziale di Dio.
Non per nulla, c una lunga tradizione che descrive la preghiera
come respiro: essa ... necessaria... come lalito vitale
La prima scena esprime la profonda nostalgia, suscitata
dal ricordo di un passato reso felice da belle celebrazioni
liturgiche ormai inaccessibili... Purtroppo, un presente triste
si oppone a quel passato gioioso e sereno...
Di fronte a queste labbra secche che urlano,
di fronte a questanima tormentata, a questo volto
che sta per essere sommerso da un mare di fango,
Dio potr restare muto? Certamente no!
Lorante si anima quindi di nuovo alla speranza
Salmo 41
Desiderio del Signore e del suo tempio
tende mobili, perch vivono di
viaggi continui progredendo sem-
pre in avanti, e quanto pi progre-
discono, tanto pi si apre il cam-
mino davanti a loro, prospettando
un orizzonte che si perde nellim-
mensit (Omelia XVII, In Nume-
ros, GCS VII, 159-160).
3.Cerchiamo ora di intuire la
trama di questa supplica, che po-
tremmo immaginare affidata a tre
atti, due dei quali sono allinterno
del nostro Salmo, mentre lultimo
si aprir nel Salmo successivo, il
42, che in seguito considereremo.
La prima scena (cfr Sal 41, 2-6)
esprime la profonda nostalgia su-
mit con Dio, sorgente dacqua vi-
va, come canta Geremia (2, 13).
Ora lunica acqua che affiora alle
sue pupille quella delle lacrime
(Sal 41, 4) per la lontananza dalla
fonte della vita. La preghiera festo-
sa di allora, elevata al Signore du-
rante il culto nel tempio, sostitui-
ta adesso dal pianto, dal lamento,
dallimplorazione.
4.Purtroppo, un presente triste
si oppone a quel passato gioioso e
sereno. Il Salmista si trova ora lon-
tano da Sion: lorizzonte che lo cir-
conda quello della Galilea, la re-
gione settentrionale della Terra
Santa, come suggerisce la menzio-
ne delle sorgenti del Giordano, del-
la vetta dellErmon da cui sgorga
questo fiume, e di unaltra monta-
gna a noi ignota, il Mizar (cfr v. 7).
Siamo, quindi, pi o meno nella-
rea in cui si trovano le cateratte
del Giordano, le cascatelle con le
quali si avvia il percorso di questo
fiume che attraversa tutta la Terra
promessa. Queste acque, per, non
sono dissetanti come quelle di
Sion. Agli occhi del Salmista sono
piuttosto simili alle acque caotiche
del diluvio che tutto distruggono.
Egli le sente piombare addosso co-
me un torrente impetuoso che an-
nienta la vita: Tutti i tuoi flutti e
le tue onde sopra di me sono pas-
sati (v. 8). Nella Bibbia, infatti, il
caos e il male o lo stesso giudizio
divino sono raffigurati come un di-
luvio che genera distruzione e mor-
te (Gen 6, 5-8; Sal 68, 2-3).
5.Questa irruzione definita
successivamente nella sua valenza
simbolica: sono i perversi, gli av-
versari dellorante, forse anche i
pagani che abitano in questa regio-
ne remota dove il fedele relegato.
Essi disprezzano il giusto e derido-
no la sua fede chiedendogli ironi-
camente: Dov il tuo Dio? (v. 11;
cfr v. 4). Ed egli lancia a Dio la
sua angosciosa domanda: Perch
mi hai dimenticato? (v. 10). Il
perch? rivolto al Signore, che
sembra assente nel giorno della
prova, tipico delle suppliche bi-
bliche.
Di fronte a queste labbra secche
che urlano, di fronte a questani-
ma tormentata, a questo volto che
sta per essere sommerso da un ma-
re di fango, Dio potr restare mu-
to? Certamente no! Lorante si ani-
ma quindi di nuovo alla speranza
(cfr vv. 6.12). Il Terzo atto, rac-
chiuso nel Salmo successivo, il 42,
sar una fiduciosa invocazione ri-
volta a Dio (Sal 42, 1.2a.3a.4b) e
user espressioni liete e ricono-
scenti: Verr allaltare di Dio, al
Dio della mia gioia, del mio giubi-
lo.
Composizione di profonda spiritualit, vero
gioiello di fede e di poesia. Cos il Santo Padre
ha definito il Salmo 41, che ha per tema il De-
siderio del Signore e del suo tempio, all'udienza
generale, svoltasi mercoled mattina, 16 gennaio,
nell'Aula Paolo VI. Il Papa rivolgendosi ai fedeli
presenti ha tenuto la catechesi sul Salmo delle
Lodi del luned della II settimana.
Questo il testo della riflessione di Giovanni
Paolo II:
1.Una cerva assetata, con la
gola riarsa, lancia il suo lamento
davanti al deserto arido, anelando
alle fresche acque di un ruscello.
Questa celebre immagine apre il
Salmo 41, che stato pocanzi can-
tato. Vi possiamo vedere quasi il
simbolo della profonda spiritualit
di questa composizione, vero gioiel-
lo di fede e di poesia. In realt, se-
condo gli studiosi del Salterio, il
nostro Salmo da unire stretta-
mente al successivo, il 42, dal qua-
le fu diviso quando i Salmi furono
messi in ordine per formare il libro
di preghiera del Popolo di Dio. In-
fatti entrambi i Salmi oltre ad
essere uniti per tema e per svilup-
po sono scanditi dalla stessa an-
tifona: Perch ti rattristi, anima
mia, perch su di me gemi? Spera
in Dio: ancora potr lodarlo, lui,
salvezza del mio volto e mio Dio
(Sal 41, 6.12; 42, 5). Questo appel-
lo, ripetuto due volte nel nostro
Salmo, e una terza volta nel Salmo
successivo, un invito rivolto dal-
lorante a se stesso in vista di re-
spingere la malinconia per mezzo
della fiducia in Dio, che certamen-
te si manifester di nuovo come
Salvatore.
2.Ma ritorniamo allimmagine
di partenza del Salmo, che piace-
rebbe meditare col sottofondo mu-
sicale del canto gregoriano o di
quel capolavoro polifonico che il
Sicut cervus di Pierluigi da Pale-
strina. La cerva assetata , infatti,
il simbolo dellorante che tende
con tutto se stesso, corpo e spirito,
verso il Signore sentito come lonta-
no e insieme necessario: La mia
anima ha sete di Dio, del Dio vi-
vente(Sal 41, 3). In ebraico una
sola parola, nefesh, indica contem-
poraneamente lanima e la go-
la. Quindi possiamo dire che ani-
ma e corpo dellorante sono coin-
volti nel desiderio primario, spon-
taneo, sostanziale di Dio (cfr Sal
62, 2). Non per nulla, c una lun-
ga tradizione che descrive la pre-
ghiera come respiro: essa origi-
I gruppi presenti
All'udienza generale di mercoled 16 gennaio 2002, nell'Au-
la Paolo VI, erano presenti i seguenti gruppi:
Da diversi Paesi: Gruppi di Religiose di diverse Congrega-
zioni.
Dall'Italia: Dirigenti di Societ e Imprese che sostengono
L'Osservatore Romano; Gruppo del Volontariato Vincenzia-
no, da Pozzuoli; Dirigenti della Banca Popolare di Bari; Grup-
po della Societ Ethicon Endo-Surgery; Liceo Fiani, di
Torremaggiore; Istituto comprensivo, di Castel Morrone;
Gruppo di giovani da Modena.
Coppie di Sposi novelli.
Gruppi di Fedeli dalla Polonia.
Dall'Uruguay: Gruppo della Scuola Italiana, di Montevideo.
De France: Ecole normale catholique Blomet, de Paris.
From the United States of America: a group from the
parish of St Joseph in Elk Grove, California; members of the
Jackson Rome Pilgrimage Choir from Jackson, Mississippi; a
group of students from the University of St Thomas in St
Paul, Minnesota; students from the University of Scranton in
Scranton, Pennsylvania; students and faculty from Randolph-
Macon College in Ashland, Virginia; Students from Midland
Lutheran College in Fremont, Nebraska; a group of students
from St Olaf College, Minnesota.
From Denmark: Saint Joseph School, from Ringsted.
naria, necessaria,
fondamentale come
lalito vitale.
Origene, grande
autore cristiano del
terzo secolo, mo-
strava che la ricerca
di Dio da parte del-
luomo unimpre-
sa mai terminata,
perch nuovi pro-
gressi sono sempre
possibili e necessari.
In una delle sue
Omelie sui Numeri
egli scrive: Coloro
che percorrono la
strada della ricerca
della sapienza di
Dio non costruisco-
no case stabili, ma
scitata dal ricordo
di un passato reso
felice da belle cele-
brazioni liturgiche
ormai inaccessibili:
Questo io ricordo,
e il mio cuore si
strugge: attraverso
la folla avanzavo
tra i primi fino alla
casa di Dio, in mez-
zo ai canti di gioia
di una moltitudine
in festa (v. 5).
La casa di Dio
con la sua liturgia
quel tempio di Ge-
rusalemme che il fe-
dele un tempo fre-
quentava, ma an-
che la sede dellinti-
Lodi Luned 2 settimana
Il Papa saluta suor Caterina Napoli che, nel giorno del suo 77 compleanno,
celebra i 50 anni di missione nella Casa Pio XII di Pozzuoli Il dono del quadro che fa parte del ciclo pittorico I colori del sacro

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5 .
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 17 Gennaio 2002
|'uD||NZA
G|N||A||
L'incontro
nell'Aula
Paolo VI
I saluti ai pellegrini
Dopo aver pronunciato la catechesi
in italiano, Giovanni Paolo II l'ha rias-
sunta in diverse lingue ed ha rivolto
particolari espressioni di saluto ai nu-
merosi gruppi di pellegrini presenti.
Di lingua francese
Questo pellegrinaggio
rinnovi la vostra fiducia
nell'amore di Dio
Ai fedeli di lingua francese ha detto:
Chers frres et surs,
Je suis heureux de saluer les ple-
rins de langue franaise prsents
cette audience, spcialement le
groupe de lEcole normale catho-
lique Blomet, de Paris.
Que votre plerinage renouvelle
en vous la confiance en lamour de
Dieu, pour que vous soyez tmoins
de sa misricorde et artisans de
paix! A tous, jaccorde de grand
cur la Bndiction apostolique.
Di lingua inglese
Vi ringrazio
per la lode che date
alSignoreattraversoil canto
Successivamente il Santo Padre si
cos rivolto ai pellegrini di espressione
inglese:
Dear Brothers and Sisters,
I welcome all the English-speak-
ing pilgrims and visitors present at
todays Audience, especially the
many student groups from the Unit-
ed States. My warm greeting also
goes to the students of Saint Joseph
School in Ringsted, Denmark. I
thank the Choir from Jackson for
their praise of God in song. Upon
all of you and your families I cor-
dially invoke the grace and peace of
our Lord Jesus Christ.
Di lingua tedesca
Vi imparto
la Benedizione Apostolica
Ai gruppi di lingua tedesca il Papa
ha detto:
Liebe Schwestern und Brder!
Mit diesen Gedanken begre ich
die Pilger und Besucher aus den
Lndern deutscher Sprache. Mge
das tiefe Verlangen nach Gott, dem
Retter unseres Lebens, immer in
euch wach sein! Dazu erteile ich
euch, euren Lieben daheim und al-
len, die mit uns ber Radio Vatikan
und das Fernsehen verbunden sind,
von Herzen den Apostolischen Se-
gen.
Di lingua spagnola
Persistete nella preghiera
per progredire nella fede
Molti come sempre i fedeli di espres-
sione spagnola, provenienti anche da
diversi Paesi dell'America Latina. Gio-
vanni Paolo II li ha cos salutati:
Queridos hermanos y hermanas:
Sado com afecto os peregrinos
de lngua portuguesa. Desejo felici-
dades a quantos me escutam, com
a graa de Deus. Levai a certeza da
minha estima e orao por vs,
com uma bno para as vossas fa-
mlias e Comunidades.
Di lingua polacca
Buon anno!
Successivamente il Papa si cos ri-
volto ai pellegrini polacchi:
Witam pielgrzymw z Polski, w
szczeglnoci: siostry zakonne z
rnych zgromadze zakonnych,
rodziny i osoby indywidualne, ktre
przybyy, aby nawiedzi progi apo-
stolskie. Do siego roku!
Di lingua italiana
Continuate con rinnovato
slancio il servizio di amore
verso i bisognosi
Dopo aver salutato i dirigenti di so-
ciet e imprese che sostengono L'Os-
servatore Romano con le parole pub-
blicate in prima pagina, Giovanni Pao-
lo II si cos rivolto agli altri fedeli di
lingua italiana presenti:
Saluto poi i Rappresentanti della
Casa Pio XII di Pozzuoli ed augu-
ro a ciascuno di continuare con rin-
novato slancio il servizio di amore
verso i pi bisognosi, sullesempio
luminoso di san Vincenzo de Paoli.
AI GIOVANI:
Testimoniate Cristo
con gioia
AI MALATI:
Abbiate conforto
nella sofferenza
AGLI SPOSI NOVELLI:
Trasmettete la fede
ai vostri figli
Poi il Santo Padre si rivolto ai gio-
vani, agli ammalati e agli sposi novelli.
Ecco le sue parole:
Il mio pensiero va infine ai giova-
ni, ai malati e agli sposi novelli. La
festa del Battesimo del Signore, che
abbiamo celebrato la scorsa dome-
nica, ridesti in voi, cari giovani, il
ricordo del vostro battesimo e vi sia
di stimolo a testimoniare con gioia
la fede in Cristo; costituisca per voi,
cari malati, conforto nella sofferen-
za; aiuti voi, cari sposi novelli, ad
approfondire e testimoniare corag-
giosamente la fede per trasmetterla
poi fedelmente ai vostri figli. A tutti
la mia Benedizione.
Al termine Giovanni Paolo II ha gui-
dato il canto del Pater Noster ed ha
impartito, insieme con i Vescovi pre-
senti, la Benedizione Apostolica.
|o cronoco
G|AM|A| MA!!||
L'Osservatore Romano ha vissuto
stamane una nuova, inedita festa
per il suo 140 compleanno, celebrato
il 1 luglio 2001. Stavolta a fare gli au-
guri al quotidiano della Santa Sede
rendendo innanzitutto omaggio al
Papa con la partecipazione all'udien-
za generale di mercoled 16 gennaio
sono state le aziende che hanno
aderito all'iniziativa proposta da
PUBBLIETICA, la societ del grup-
po RE, concessionaria della pubbli-
cit sull'Osservatore Romano, per il
sostegno e la diffusione del giornale.
Una festa di compleanno che mo-
stra la vitalit dell'Osservatore.
La celebrazione dei 140 anni, infat-
ti, non stata una commemorazione,
l'esaltante ricordo di un glorioso pas-
sato: il segno della storia che si
apre quotidianamente alla novit nel
servizio al Papa e alla Chiesa univer-
sale.
ALITALIA, INTESABci, VOBIS,
ADVENIA (societ del gruppo WIN-
TERTHUR), le aziende promotrici
della diffusione dell'Osservatore,
hanno dunque partecipato all'udienza
generale. infatti con il Papa che
L'Osservatore vive sempre i suoi
momenti celebrativi: il 1 luglio scor-
so l'intera comunit si riunita per la
preghiera dell'Angelus Domini in
Piazza San Pietro, ricevendo la bene-
dizione del Santo Padre e ringrazian-
dolo per la Lettera inviata al Diretto-
re, prof. Mario Agnes, per la storica
occasione. Da 140 anni L'Osservato-
re giorno dopo giorno con il Suc-
cessore di Pietro: dalla spinta missio-
naria del beato Pio IX fino al duc in
altum di Giovanni Paolo II.
All'udienza generale di stamane
Giovanni Paolo II ha rivolto un cordia-
le e particolare saluto ai dirigenti del-
le societ, presenti nell'Aula Paolo VI
con familiari e collaboratori. Vi rin-
grazio ha detto il Papa per la
generosa disponibilit con cui vi ado-
perate per far s che il messaggio
evangelico, la voce del Successore di
Pietro e il Magistero della Chiesa
raggiungano il maggior numero pos-
sibile di credenti. Iddio renda feconda
questa vostra collaborazione.
Lo sforzo del quotidiano della San-
ta Sede per diffondere la parola del
Papa, soprattutto in questo particolare
momento storico, pu infatti essere
validamente sostenuto da quanti con-
dividono i valori propugnati dalla
Chiesa cattolica.
Queste aziende aderendo al pro-
getto di PUBBLIETICA hanno
scelto L'Osservatore come mezzo
privilegiato e qualificato per divulgare
il loro messaggio pubblicitario. Sono
proprio queste aziende sottoscrit-
trici di numerosi abbonamenti a
diffondere all'interno del proprio mon-
do di riferimento (sedi, clienti, colla-
boratori), questo giornale, questi va-
lori.
All'udienza con il Papa hanno par-
tecipato 87 persone, rappresentanti
delle aziende. Sono stati accompa-
gnati dal Direttore Generale della Ti-
pografia Vaticana-Editrice L'Osserva-
tore Romano, don Elio Torrigiani; dal
Segretario di Redazione, Carlo De Lu-
cia; e dai componenti dell'Ufficio mar-
keting del quotidiano, attivo dal 1999.
Il nostro obiettivo spiega Don
Elio Torrigiani far conoscere
sempre pi e sempre meglio il servi-
zio che svolge quotidianamente
L'Osservatore. Con questa iniziativa
ci rivolgiamo ad ambienti che sono
interessati ai valori cristiani e riten-
gono utile la conoscenza del messag-
gio che diffonde il nostro giornale.
Oggi i rappresentanti delle aziende
incontrano il Santo Padre, si accosta-
no al patrimonio artistico della Santa
Sede nella consapevolezza che non
si tratta solo di bellezza esteriore, ma
di una realt che comunica valori
straordinari.
Per un cattolico questa opportunit
eccezionale dice il direttore di
WINTERTHUR, Fabrizio Rindi .
Siamo orgogliosi di far parte di que-
sto progetto di aziende attraverso il
quale intendiamo dare un preciso se-
gno di attenzione verso il mondo cat-
tolico. Ci auguriamo che questo rap-
porto si possa ulteriormente sviluppa-
re. Del resto, basta rendersi conto
dell'atmosfera che si respira qui, in
quest'Aula, nella casa del Papa,
per comprendere quanto grande sia il
messaggio che riceviamo oggi e che
respiriamo a pieni polmoni.
Riteniamo un fatto importante ave-
re l'impegno di contribuire a diffonde-
re L'Osservatore in un mondo che
ha veramente bisogno del messaggio
di pace e di riconciliazione che viene
dal Papa afferma Raffaele Litro, di-
rettore generale di PUBBLIETICA
. Le aziende che hanno aderito alla
nostra proposta stanno svolgendo
un'opera di grande sensibilit per la
diffusione del quotidiano della Santa
Sede. La gente ha veramente bisogno
di ascoltare e di conoscere la testi-
monianza del Santo Padre. Personal-
mente, in questo momento, penso al-
l'altissimo e attualissimo messaggio
in occasione della Giornata Mondiale
della Pace, celebrata il 1 gennaio:
non c' pace senza giustizia e non
c' giustizia senza perdono.
La giornata di oggi, che ha il suo
centro nell'incontro con il Papa,
un'occasione per conoscersi meglio
reciprocamente condividendo momen-
ti con risvolti davvero importanti per
ciascuno: un'iniziativa che intende
aprire sempre nuove prospettive di
sviluppo alla diffusione del giornale
aggiunge Silvia Bazzani, responsabile
dell'Ufficio marketing dell'Osserva-
tore.
Dopo l'incontro con il Santo Padre,
i rappresentanti delle aziende sono
stati accolti, in redazione, dal Diretto-
re del quotidiano, prof. Mario Agnes.
La giornata di festa si significativa-
mente conclusa con una visita privata
e un momento di preghiera nella
Cappella Sistina (su questi due mo-
menti pubblicheremo un servizio nel-
l'edizione di domani).
* * *
Significativa la partecipazione all'u-
dienza del Vescovo assiro di Seattle
(Stati Uniti d'America), Mar Bawai
Ashur Soro, responsabile della Com-
mission on Inter-Chrurch Relations
and Education Development e coor-
dinatore, da parte assira, della Com-
missione mista di dialogo con la
Chiesa assira dell'Oriente.
Gioved 24 gennaio egli accompa-
gner il suo Patriarca, Sua Santit
Mar Dinkha IV, ad Assisi per la Gior-
nata di preghiera per la pace nel
mondo indetta da Giovanni Paolo II. Il
giorno precedente, mercoled 23, il
Vescovo discuter la tesi di laurea
presso la Pontificia Universit San
Tommaso d'Aquino. Tema della tesi:
The Chruch of the East: historic
grounds for apostolic origins and
theological premise for orthodoxy of
faith.
Il Vescovo Mar Bawai Ashur Soro,
accompagnato da alcuni familiari, si
detto particolarmente commosso per
questa opportunit di salutare perso-
nalmente il Santo Padre ad una setti-
mana dall'atteso incontro di preghiera
per la pace nella citt di san France-
sco.
Giovanni Paolo II ha incoraggiato
il servizio di amore verso i pi biso-
gnosi, secondo l'esempio luminoso
di san Vincenzo de Paoli, svolto dal-
la Casa Pio XII di Pozzuoli (Napoli)
delle suore Figlie della Carit. Questa
comunit ha voluto incontrare il Papa
per celebrare insieme con lui un tri-
plice cinquantesimo anniversario.
Innanzitutto i cinquant'anni della fon-
dazione della Casa, per volere del-
l'allora Vescovo Alfonso Castaldo, di-
venuto poi Cardinale Arcivescovo di
Napoli. L'istituzione stata aperta an-
che con il sostegno di Pio XII al quale
infatti intitolata.
Quest'anno si celebrano anche il
cinquantesimo di presenza e di attivi-
t nella Casa di suor Caterina Napoli
e del Gruppo di volontariato vincen-
ziano.
Suor Caterina, napoletana, che pro-
prio oggi compie 77 anni, ha trascor-
so tutta la sua vita religiosa nella Ca-
sa di Pozzuoli. profondamente com-
mossa nel ricordare questa intensa
esperienza di vita cristiana. Quando
sono arrivata a Pozzuoli cinquant'an-
ni fa confida la situazione era
veramente tragica. I drammi della po-
vert erano impressionanti. Abbiamo
visto tanta, tanta povert. Da allora
noi suore abbiamo cercato di aiutare
tutte le persone povere, malate, sole,
abbandonate. Siamo sempre accanto
alle famiglie in difficolt, ai disoccu-
pati, agli handicappati, ai giovani che
vivono situazioni a rischio. Le reli-
giose lavorano anche nelle parroc-
chie e sono un vero e proprio punto
di riferimento nella zona.
In questa concretissima opera di
carit le suore sono aiutate da tanti
volontari: il fatto davvero toccante
che le famiglie si trasmettono la mis-
sione del volontariato di generazione
in generazione. L'impegno della soli-
dariet entrato a far parte, si po-
trebbe dire, del dna dei cristiani di
Pozzuoli.
All'udienza, accanto alle suore, era
presente anche una rappresentanza
dei volontari e alcune persone assi-
stite. Al Papa hanno donato, simboli-
camente, una culla con indumenti
adatti a bambini fino a 3 anni di et:
sono per i piccoli poveri che il Santo
Padre intende aiutare. E nella culla le
suore hanno posto due bambole: una
dal volto chiaro e una dal volto scuro
in segno di fratellanza.
La celebrazione di questo triplice
cinquantesimo anniversario spiega
suor Pia Caterina Albanese, superio-
ra della Casa per noi una gioio-
sa occasione per un rinnovato impe-
gno ed un rilancio di tutte le opere
per continuare a sanare, come il
buon samaritano, le ferite della po-
vert, delle ingiustizie e delle violen-
ze. Intendiamo continuare ad appro-
fondire il Vangelo e gli insegnamenti
che il Papa ci raccomanda per un'au-
tentica vita cristiana, con l'impegno di
trasmetterli con la catechesi parroc-
chiale, con l'assistenza religiosa indi-
viduando i fratelli pi bisognosi allo
scopo di servirli nel segno della cari-
t di Cristo.
Abbiamo sentito il desiderio di ve-
dere il Papa afferma suor Pia Ca-
terina , di vederlo da vicino anche
se per pochi minuti. Abbiamo sentito
il desiderio, il bisogno, di sentire le
sue mani paterne sul nostro capo e di
esprimere tutto il nostro amore e la
nostra devozione per la sua persona
e allo stesso tempo il nostro attacca-
mento e la nostra fedelt alla Chiesa.
Sappiamo che il Papa ama tanto i po-
veri e coloro che si dedicano al loro
servizio. Siamo felici che il nostro Ve-
scovo e i nostri superiori abbiano be-
nevolmente incoraggiato questa no-
stra iniziativa e questo nostro deside-
rio.
* * *
Per consegnare nelle mani del Pa-
pa la propria missione in Rwanda
hanno partecipato all'udienza Aniello
Pirozzi e Antonella D'Agostino, presi-
dente e segretaria dell'associazione
di volontariato Nolite Timere di Giu-
gliano (Napoli) che sostiene l'opera
pontificia della Citt dei Ragazzi Na-
zareth di Mbare. La nostra iniziati-
va aversana nata, nel marzo
2001, per aiutare concretamente la
missione dell'Arcivescovo Salvatore
Pennacchio, Nunzio Apostolico in
Rwanda, nostro conterraneo dice
Pirozzi . Al momento 180 famiglie
di Giugliano, e anche di altre parti
d'Italia, hanno aderito al progetto di
adozioni a distanza.
Insieme con loro, suor Clementina
Vincitorio, dell'Istituto delle suore Sa-
lesiane dei Sacri Cuori, da oltre dieci
anni addetta alla Segreteria della
Nunziatura Apostolica di Kigali e Pina
Diligente, laica ecclesialmente impe-
gnata nella diocesi di Aversa.
Tra i doni pi significativi presentati
al Papa, lo scrittore francese Denis
Lensel ha offerto due suoi libri e l'ar-
tista romano Gianpistone ha donato
un quadro che fa parte del ciclo pitto-
rico i colori del sacro, ispirato al
dialogo autentico tra le religioni per
la pace nel mondo.
Saludo cordialmente a los pere-
grinos de lengua espaola, en parti-
cular a los feligreses de las parro-
quias de San Bartolom, San Jos
Obrero y San Francisco, de Murcia.
Invito a todos a persistir en la ora-
cin, afianzando as la fe y avanzan-
do por los caminos del Seor.
Gracias por vuestra atencin.
Di lingua portoghese
Vi auguro la felicit
che scaturisce dalla grazia
del Padre
Rivolgendosi ai pellegrini di lingua
portoghese, ha detto:
Carssimos Irmos e Irms!
I dirigenti delle societ che partecipano alle iniziative per la diffusione e il sostegno de L'Osservatore Romano
Giovanni Paolo II con il Direttore Generale
della Tipografia Vaticana-Editrice L'Osservatore Romano, Don Elio Torrigiani

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6 .
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 17 Gennaio 2002
.
Ciclo di conferenze sull'America Latina all'Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede
17 gennaio: memoria liturgica di sant'Antonio Abate
Maestro di spiritualit
e di preghiera
CSM ||ANC|SC |u|||
Arcivescovo di Lecce
La storia di sant'Antonio Abate,
primo eremita, maestro di spiritualit
e di preghiera, tutta legata ad una
famosa Vita apparsa dopo la sua
morte, che avvenne nell'anno 356, e
che attribuita al Vescovo Atanasio
di Alessandria. Di lui, per la verit,
troviamo anche ampio riferimento
nell'insegnamento di san Gregorio di
Nazianzo, in particolare nella Oratio
25, ma la fonte principale per cono-
scere vita e gesta dell'antico patriar-
ca degli eremiti rimane pur sempre il
testo atanasiano, su cui si scritta
una moltitudine di pagine, per conte-
starne e convalidarne la autenticit e
la storicit.
In fondo, la vita dell'abate egiziano
legata profondamente alla nascita
del primo monachesimo ed proprio
su questo punto che si soffermata
la critica protestante, che ha sempre
sostenuto che non si pu affatto par-
lare di monachesimo nel secolo quar-
to e che tutta la storia dell'abate del
deserto null'altro fosse che un tessu-
to leggendario, costruito accortamen-
te nei secoli successivi.
Al di l di ogni controversia, cer-
to che il Vescovo Atanasio ebbe di-
retta conoscenza col monachesimo
primitivo, perch visse in esilio a di-
retto contatto col monachesimo egi-
ziano e conobbe direttamente, dai
circoli monastici primitivi, le infor-
mazioni che poi pot riportare nella
rinomata Vita, che costituisce la vera
biografiadel padre dei primi monaci.
Non mancano, per, insieme alla
Vita di Atanasio, altri testi antichi
che parlano di sant'Antonio Abate,
tra cui la famosa lettera di Serapione
che scrive ai discepoli di Antonio,
per consolarli della morte del loro
santo padre e quelli dell'ambiente di
san Pacomio, in cui si fa sovente rife-
rimento alla esperienza monastica di
Antonio.
Lo stesso san Girolamo, che ge-
neralmente molto accorto e attento
nel raccogliere le notizie storiche,
non manca di parlare di sant'Anto-
nio, citando nel De viris illustribus
sette lettere scritte dal vecchio pa-
triarca, precisando che sarebbe mor-
to all'et di 105 anni. Non meno im-
portanti sono i riferimenti che si tro-
vano in quasi tutti gli storici del V se-
colo a proposito del nostro santo, tra
cui appena il caso di ricordare Teo-
doreto di Ciro e Sozomeno. Dobbia-
mo, anzi, a quest'ultimo l'indicazione
della citt in cui sant'Antonio sareb-
be nato e che la citt di Coma, una
localit egiziana che sta nei pressi del
Nilo.
Una fama continua
Ad indicare la fama, di cui il no-
stro santo godette fin dall'antichit,
sta il fatto che la Vita di Atanasio
venne subito tradotta in copto e in si-
riaco e pochi anni dopo anche in lin-
gua latina, per essere diffusa in tutto
l'Occidente. La traduzione di tale Vi-
ta agevol la nascita di un nuovo
eremitismo anche in Occidente e fece
conoscere in moltissimi paesi la spiri-
tualit eremitica fino a far diventare
Antonio non solo padre dei monaci,
ma anche il vero iniziatore della spi-
ritualit eremitica, monastica e con-
templativa.
difficile trovare nell'antichit un
santo cos famoso come sant'Antonio
abate, tanto da far dire a non pochi
storici che i due primi millenni sono
stati illuminati entrambi da due Anto-
nio: quello d'Egitto, il primo millen-
nio; e quello di Padova, il secondo.
Vendi quello che hai
La storia del padre dei monaci
legata essenzialmente ad un impulso
evangelico, scaturito al momento del-
l'ascolto della parola di Matteo: se
vuoi essere perfetto, va', vendi quel-
lo che hai, dallo ai poveri e avrai un
tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi
(Mt 19, 21). Queste parole, ascoltate
durante una celebrazione liturgica,
furono prese sul serio dal giovane
Antonio e divennero la partenza della
sua lunghissima esperienza eremitica,
ma anche il fulcro del monachesimo
primitivo.
Fu allora come si legge nella Vi-
ta di Atanasio che Antonio cap
che quelle parole erano state dette
proprio per lui: ...usc subito dalla
chiesa, diede in dono agli abitanti del
paese le propriet che aveva eredita-
to dalla sua famiglia possedeva in-
fatti trecento campi molto fertili e
ameni perch non fossero motivo
di affanno per s e la sua sorella.
Vendette tutti i beni mobili e distri-
bu ai poveri una forte somma di de-
naro ricavata, riservandone una pic-
cola parte per la sorella....
Nacque cos la vicenda di questo
illustre santo, amato molto anche og-
gi, perch considerato patrono de-
gli animali. La sua vita divenne una
vita di preghiera e penitenza, di soli-
tudine e carit, mentre attorno a lui
cominciavano a radunarsi molti di-
scepoli e seguaci.
Ascetismo e profezia
La caratteristica principale di An-
tonio la vita eremitica e l'ascetismo
contemplativo, ma anche la sua ca-
pacit profetica, che gli attirava folle
di seguaci e ascoltatori, perch aveva
la capacit non solo di vedere lonta-
no, ma di vedere con limpidezza le
strade da indicare a coloro che anda-
vano a consultarlo.
La fama di questo santo eremita si
diffuse a tal punto, che da tutte le
parti si recavano per consultarlo e vi-
sitarlo, ma anche per farsi guidare
nel cammino di perfezione. La vita,
fatta di preghiera e di lavoro (antici-
po della Regola benedettina) divenne
la strada accolta da molti discepoli
che vivevano come lui in forma ere-
mitica, in un deserto, in cui c'era po-
co o niente da mangiare.
Secondo la tradizione atanasiana,
per i primi venti anni sant'Antonio
visse in completa solitudine e isola-
mento e solo dopo cominci a veder-
si circondato da una schiera sempre
pi numerosa di discepoli e ammira-
tori. Un aspetto assai presente nella
vita del nostro santo il combatti-
mento col demonio: egli stesso speri-
ment la forza della tentazione e non
manc di prendere posizione netta
contro Satana, insegnando che con
lo spirito del male non si patteggia,
ma si combatte senza indugio e sen-
za indulgenza.
Nella Vita del santo si riferiscono
vere e proprie lotte, anche fisiche, in-
gaggiate per sconfiggere Satana e si
narrano innumerevoli episodi da cui
emerge la forza della tentazione e il
coraggio spirituale del santo eremita:
il monaco parla coi demoni, li inter-
roga, li combatte e li scaccia, mentre
questi cercano in tutti i modi di ter-
rorizzarlo e di sottometterlo.
Antonio vince sempre e insegna
come si vincono le tentazioni, rifa-
cendosi all'insegnamento del Maestro
che ha raccomandato le due vie mae-
stre: preghiera e penitenza. Le vie di
Antonio abate. E anche le nostre.
Giubileo sacerdotale del Cardinale Mario Francesco Pompedda e cinquant'anni di vita del Settimanale diocesano
La Diocesi di Ozieri in festa
per due significative ricorrenze ecclesiali
Questa odierna celebrazione, che mi
riporta indietro di cinquanta anni, quan-
do in questa Cattedrale offrii per la pri-
ma volta il sacrificio eucaristico, altro
non deve essere che un inno di ringra-
ziamento alla bont e alla misericordia
del Signore Iddio. Ricordo quel giorno
con nitide immagini impresse nella mia
mente e nel mio cuore: anche allora la
Chiesa quella Chiesa ove avevo rice-
vuto il battesimo e avevo appreso i pri-
mi rudimenti della dottrina cristiana
era gremita di parenti, amici, sacerdoti
e chierici.
Con queste parole, visibilmente com-
mosso, il Cardinale Mario Francesco
Pompedda ha rievocato quella domenica
30 dicembre del 1951, quando appena
ordinato sacerdote nella Basilica Vatica-
na il precedente 23 dicembre, venne ad
Ozieri per celebrare la sua Prima Messa
solenne tra la sua gente. Come in quella
domenica del 1951, anche Domenica 30
dicembre 2001 la Chiesa cattedrale era
gremita all'inverosimile, per una corale
e affettuosa partecipazione alla gioia e
alla preghiera di ringraziamento per una
ricorrenza cos significativa nella vita del
sacerdote. In tutti i presenti, provenienti
dalla Citt di Ozieri e dagli altri paesi
della Diocesi, era palpabile la commo-
zione e l'intenso coinvolgimento interio-
re in una celebrazione solenne e familia-
re, allo stesso tempo.
Accanto al Cardinale che presiedeva
l'Eucaristia vi erano Mons. Sebastiano
Sanguinetti, Vescovo di Ozieri, Mons.
Pier Giuliano Tiddia, Arcivescovo di Ori-
stano, Mons. Angelo Becciu, nuovo
Nunzio in Angola, Mons. Pietro Meloni,
Vescovo di Nuoro, Mons. Antonio Vac-
ca, Vescovo di Alghero e Mons. Paolo
Atzei, Vescovo di Tempio. Gli altri Ve-
scovi sardi, impossibilitati a venire, han-
no tutti assicurato la loro spirituale par-
tecipazione. Circa quaranta i sacerdoti
della Diocesi concelebranti.
Presenti anche le autorit civili e mili-
tari. Fra essi, il vice sindaco Leonardo
Taras, in rappresentanza del sindaco,
impedito, il prefetto di Sassari, dott.
Giorgio Fadda, il presidente della pro-
vincia, Franco Masala.
Il Vescovo Mons. Sanguinetti, all'ini-
zio della celebrazione ha rivolto un calo-
roso indirizzo di saluto e di augurio al
Cardinale. Intense e non facilmente
esprimibili ha detto fra l'altro il Ve-
scovo sono anche l'emozione e la
gioia di tutti noi nel poter condividere
con l'Eminenza Vostra la stessa preghie-
ra e lo stesso inno di grazie al Signore.
E lo facciamo in questa celebrazione
con la semplicit e la familiarit che la
Sua persona ci ispira: semplicit e fami-
liarit che non attenuano, ma, al contra-
rio, pi calorosamente esprimono la de-
vozione e la venerazione verso la Sua
persona e il Suo alto ministero.
Elevate e dense di emozione le parole
del Cardinale nell'Omelia che egli ha vo-
luto tenere dal pulpito della Cattedrale.
Con efficacia e semplicit ha svolto una
densa meditazione sul significato del sa-
cerdozio, ricordando in particolare la
Prima Santa Messa celebrata nella stessa
cattedrale 50 anni prima. Il sacerdote
cattolico ha detto fra l'altro il porpo-
rato nella dottrina non soltanto
profeta, cio annunciatore del messag-
gio evangelico e maestro di fede; egli
non soltanto l'animatore della comuni-
t ecclesiale, cui conferisce unit d'in-
tenti e di operazione. Ma , inoltre e
vorrei dire, soprattutto un uomo cui
sono stati conferiti alcuni degli stessi po-
teri di Dio. Poteri che sono propri del
Santificatore: il sacerdote battezza, con-
ferisce la cresima, assolve i peccatori, fa
la Eucaristia. Nel fatto stesso che il Sa-
cerdote impersona Cristo io ti assol-
vo, questo il mio Corpo, questo il
mio Sangue dobbiamo ammettere
che in lui opera un potere esclusivo di
Dio e di Cristo. Non ha forse detto qual-
cuno che se incontrasse un giorno con-
temporaneamente un sacerdote e un an-
gelo, saluterebbe prima il sacerdote e
soltanto dopo l'angelo?.
Facendo quindi riferimento alla pro-
pria vita di presbitero, il Cardinale ha
aggiunto: La Provvidenza di Dio! Non
soltanto l'aiuto, talora insperato che ci
giunge nelle nostre necessit personali o
familiari, ma piuttosto e soprattutto
quel disegno amoroso di Dio su ciascu-
no di noi, che tutto dispone per il no-
stro bene. E quando questo disegno, mi-
sterioso e talvolta inspiegabile al nostro
intelletto limitato, traccia per un sacer-
dote una strada, forse mai prima imma-
ginata, che poi alla fine si dispiega in
tutta la sua ampiezza e il suo lungo per-
corso: allora il nostro animo si riempie
di meraviglia e di stupore; allora trovia-
mo la spiegazione di tante difficolt, for-
se di tante sofferenze, di tanti contrasti.
E altro non resta che gridare con tutta
la forza del nostro animo: sii benedetto,
Dio, a Te tutta la nostra lode, il nostro
ringraziamento!
Certamente, Signore, non sempre ho
corrisposto pienamente ai doveri che il
sacerdozio e l'episcopato esigevano co-
me riconoscimento del dono inestimabi-
le da me ricevuto; non sempre ho dato
quello che la Chiesa da me legittima-
mente si attendeva; non sempre sono
riuscito a trasfondere nei cuori degli uo-
mini incontrati sul cammino della vita il
tuo amore, la certezza della speranza in
Te: di tutto, oggi, qui, pubblicamente, a
Te, Cristo Signore, chiedo perdono. Ma
tu conosci la debolezza dell'uomo, e il
Tuo amore misericordioso mi accorder
ancora la tua amicizia!.
La celebrazione giubilare del Cardina-
le Pompedda ha coinciso con i 50 anni
di vita del settimanale diocesano Voce
del Logudoro. Una singolare coinciden-
za. Proprio il primo numero del bolletti-
no diocesano riportava la notizia della
Prima solenne Eucaristia celebrata dal-
l'allora don Mario Francesco, nella Chie-
sa Cattedrale!
La Diocesi ha voluto ricordare l'even-
to con un convegno storico di tre giorni,
all'interno di un percorso quinquennale
sulla strada del Bicentenario della stessa
Diocesi che ricorrer nel 2003, e con la
pubblicazione di un ponderoso volume,
curato da Mons. Tonino Cabizzosu, do-
cente di Storia della Chiesa alla Facolt
teologica della Sardegna e Vicario epi-
scopale per la Cultura della diocesi di
Ozieri. Una voce per il Logudoro e il
Goceano: 1952-2002: questo il titolo del
volume e il tema del Convegno. Fonda-
to, per volont del Vescovo Mons. Fran-
cesco Cogoni, dal canonico Francesco
Brundu (oggi decano del presbiterio dio-
cesano), in seguito a precedenti espe-
rienze, fra cui anche un foglio interno
de L'Osservatore Romano della dome-
nica, il primo numero venne pubblicato
nel gennaio del 1952. Pur nella modestia
del suo formato e dei mezzi ha saputo
essere in questi 50 anni organo vitale
d'informazione per diffondere nel terri-
torio i valori essenziali del Vangelo.
Ai lavori del Convegno ha partecipato
anche il Cardinale Pompedda, dimo-
strando, ancora una volta, il legame e
l'interesse profondi per la sua Chiesa
d'origine, non facendo mancare illumi-
nate parole per tracciare significativi
percorsi per il futuro di questo mezzo di
comunicazione ecclesiale. Al Settimana-
le il porporato ozierese ha dedicato l'in-
dirizzo conclusivo della sua Omelia nella
celebrazione giubilare: Ed un'altra cir-
costanza non possiamo trascurare que-
sta sera: la conclusione del convegno te-
nutosi per ricordare i primi cinquant'an-
ni di esistenza della nostra rivista dioce-
sana Voce del Logudoro. Noi espri-
miamo tutta la nostra gratitudine a colo-
ro che nel passato e ancora oggi hanno
speso e continuano a spendere le pro-
prie energie d'intelligenza e di cultura e
il proprio impegno ecclesiale, perch il
settimanale abbia vita e sia mezzo di
coesione nella diocesi, per tutte le com-
ponenti di essa, anche del mondo civile.
Sia sempre una pubblicazione non sol-
tanto di diffusione della informazione,
ma mezzo coraggioso e coerente di af-
fermazione dei nostri ideali e dei valori
umani e cristiani che cementano la no-
stra societ ozierese.
Durante il breve soggiorno nella sua
Citt, il Cardinale ha fatto visita all'ospe-
dale civile, incontrando uno per uno tut-
ti i degenti, e alla casa di riposo per gli
anziani. Particolarmente ricca di conte-
nuti umani e cristiani stata poi una
Celebrazione Eucaristica in cattedrale,
in suffragio dei tanti giovani morti tragi-
camente o per malattia negli ultimi tem-
pi, alla presenza di numerosi familiari e
amici degli stessi.
GAVINO LEONE
Ardere per accendere: un libro sul servo di Dio Don Luca Passi
Autentico testimone della carit evangelica
attraverso un intenso impegno di catechesi
in questi giorni in libreria il volume intitolato Luca
Passi. Ardere per accendere di Luigi Porsi (Ed. Citta Nuova.
Testimoni; pp. 173).
Luca Passi, nato nel 1789 e morto nel 1866, ha fondato la
Pia Opera di Santa Dorotea e l'Istituto delle Suore Maestre
di Santa Dorotea. Il religioso ricordato come un autentico
testimone della carit evangelica, che ha saputo esprimere
attraverso un intenso e generoso impegno formativo e cate-
chetico. La presente biografia intende ripercorrere la storia
di questa illustre figura, basandosi su documenti autentici e
criticamente vagliati.
Pubblichiamo la presentazione di Padre Cristoforo M. Bo-
ve, OFM Conv., Relatore della Causa del servo di Dio Don
Luca Passi, e la premessa di Mons. Luigi Porsi.
C||S!|| M. 3V|
Relatore della Causa
del servo di Dio Don Luca Passi
Per chi si avventura tra le centinaia di
metri di scaffali della Congregazione del-
le Cause dei Santi, non raro imbattersi
in annose Positiones super vita virtuti-
bus et fama sanctitatis, firmate dallo
storiografo e avvocato Mons. Luigi Por-
si; tra queste, non certamente lultima,
quella del Padre del movimento doro-
teo, il servo di Dio Don Luca Passi
(1789-1866), redatta in due poderosi vo-
lumi, di analisi e ricerca storica di pri-
mo piano, con una convergente atten-
zione alle fonti autobiografiche, biografi-
che, processuali e iconografiche; una
metodologia critica e spinosa in alcuni
tornanti, che ha ottenuto il pieno affir-
mative della Consulta degli storici,
chiamati a redigere il loro giudizio sulla
esaustivit della ricerca, lautenticit dei
documenti e sui contenuti del tessuto
virtuoso in essi rilevabili.
Una stesura scientifica, che ha richie-
sto anni di attenzione, delicatezza e ca-
pacit critiche, ma soprattutto lappro-
fondimento di stratigrafie fondazionali e
spirituali, che fanno del servo di Dio
Don Luca Passi un autentico testimone
della carit evangelica, espressa nellat-
tenzione formativa e catechetica, in un
momento storico, la prima met del
XIX secolo, dove le migliori energie del-
la Chiesa, spesso, dovettero supplire le
precarie istituzioni dei giovani Stati, spe-
cialmente in materia assistenziale e nella
costruzione, sociale e morale, delle mas-
se giovanili.
Un patrimonio cos alto, a livello spi-
rituale e sociale, non poteva archiviarsi
in una Positio, finalizzata alla Causa di
Canonizzazione del servo di Dio; e,
nonostante alcune espressioni biografi-
che esistenti, urgeva questa nuova bio-
grafia, dal dettato immediato e facil-
mente accessibile ad un pi vasto pub-
blico di non addetti ai lavori. E la fatica
ha raggiunto lo scopo: Don Luca Passi
viene tratteggiato con un linguaggio
semplice e solido nella sua fondamentale
coerenza al dato storico; e, anche quan-
do lermeneutica sembra ergersi solitaria
e perentoria sul ruolo centrale del Passi
allinterno del movimento doroteo, non
si fa difficolt a riconoscere, in alcune
affermazioni, lo spessore della ricerca
storica, che sottende il racconto.
La Causa del servo di Dio Don Luca
Passi ben avviata e procede nel nor-
male itinerario procedurale; questa bio-
grafia deve rappresentare, per le sue Fi-
glie e per il Popolo di Dio che ne divide
ansie e speranze, un seme spirituale,
che si raccolga in preghiera fiduciosa al-
la intercessione del servo di Dio presso
il Volto di Dio.
Da questa interiore confidenza nasce-
ranno i segni della glorificazione: per-
ch il vero segno del Padre coincide
con la nostra conversione al suo spirito
e con la riconciliazione conoscitiva con i
suoi ideali.
Ringrazio Don Luca Passi, per aver
intercettato i miei sentieri di studio e di
impegno nella Chiesa; parimenti lamico
fraterno Mons. Luigi Porsi e la Madre
Generale Suor Teresa Simionato, per
avermi voluto accomunare a questa ini-
ziativa spirituale, nella quale sono coin-
volti tanti anni del mio servizio alla San-
ta Madre Chiesa.
Assertore impareggiabile
dei fondamentali valori umani, religiosi e spirituali
|u|G| ||S|
Si potrebbe pensare che interesse pu
esserci a scrivere la biografia di un uo-
mo, sia pure conte e personaggio illu-
stre, vissuto circa duecento anni prima
del nostro 2000.
Questo interrogativo si affacciato al-
la mia mente, nellaccingermi a scrivere
la biografia di Don Luca Passi, nato con
la Rivoluzione Francese (1789) e morto
(1866) poco prima dellUnit dItalia.
Una immediata riflessione mi si pre-
sentata con forza di logica e di cultura:
e la storia? E il passato? E le memorie?
Bisogna buttare tutto a mare?
Solo i superficiali e gli insensati posso-
no pensarlo. A ben riflettere, infatti, sen-
za passato non ci sarebbe neppure pre-
sente e nemmeno futuro.
Gi per questo solo motivo, ho con-
cluso che anche il passato, pi o meno
remoto e pi o meno prossimo, ha pie-
no diritto di cittadinanza nella odierna
cultura, come del resto lo ha avuto in
ogni epoca la realt dei tempi passati.
Questo diritto di cittadinanza cultura-
le del passato nel mondo di oggi tanto
pi legittimo e valido quanto pi profon-
de, visibili e influenti sono le sue radici.
Fa parte della cultura popolare larga-
mente accettata e dominante lassioma:
Nulla di nuovo sotto il sole come af-
fermava il Re Salomone, che di cultura
e di scienza ne ebbe in abbondanza.
Ma non soltanto appellandomi a
questo criterio storico-filosofico che ri-
tengo utile e proficuo riscrivere la storia
del conte Don Luca Passi. Vi sono ragio-
ni pi serie e pi valide che mi spingono
allimpresa. Esse, se hanno come cre-
do che abbiano una qualche stimabi-
le valenza, appariranno al lettore nel
corso di questo libro, che si prefigge di
far conoscere il personaggio Luca Passi,
la traiettoria della sua esistenza, lideale
che lo domin e gli mise ali ai piedi, la
grande passione che lo impegn a realiz-
zarlo.
La presente biografia, con la quale
non si intende fare opera di inventiva o
di cosmesi, vuol essere una storia vera,
cio storicamente fedele, basata su do-
cumenti autentici e criticamente vaglia-
ti. Si potrebbe definire una sorta di mi-
niatura del duplice, grosso volume della
Positio historica, che lo scrivente ha
contribuito a preparare per la Congrega-
zione delle Cause dei Santi, perch sia
riconosciuta la santit di vita del Servo
di Dio Luca Passi.
Del resto, nessuno saprebbe che farse-
ne di un Don Luca edulcorato o reso ar-
tificiosamente gradevole al gusto dei let-
tori odierni. Oltretutto, sarebbe fatica
sprecata.
Va da s, tuttavia, che dovendo de-
scrivere la vita di un personaggio vissuto
in ambienti, situazioni e condizionamen-
ti socio-politico-religiosi assai distanti e
diversi dai nostri, sar inevitabile farne
una presentazione, dare cio una inter-
pretazione di fatti, ambienti, stili di con-
dotta, iniziative e progetti, strategie del
protagonista, al fine di mostrarne la va-
lidit storica, la convenienza e lutilit
per il momento che egli viveva.
Mi auguro che questa biografia trovi
gradevole accoglienza presso quanti fan-
no parte del vasto movimento religioso
doroteo, di cui Don Luca Passi fu lini-
ziatore, e contribuisca alla riscoperta e
rivalutazione di quei valori umani e spi-
rituali, di cui egli fu assertore impareg-
giabile, e dei quali lodierna societ e la
stessa Chiesa Cattolica mostrano di aver
ancora urgente bisogno allinizio del III
millennio.
Dipinto raffigurante sant'Antonio Abate (Pinacoteca di Amelia, in Umbria)
Si apre marted 22 gennaio, alle 18.30, all'Amba-
sciata di Spagna presso la Santa Sede, un ciclo di
conferenze dedicato all'America Latina. Tema del
primo incontro sar: La Spagna e l'evangelizza-
zione dell'America. La relazione sar tenuta dal
Vescovo Cipriano Caldern Polo, Vice Presidente
della Pontificia Commissione per l'America Latina.
Seguiranno, marted 5 febbraio, la conferenza del-
l'Arcivescovo Julin Herranz, Presidente del Ponti-
ficio Consiglio per l'Interpretazione dei Testi Legi-
slativi, che parler su L'America Latina e la liber-
t religiosa, e gioved 21 febbraio, quella del prof.
Mario Hernndez Snchez-Barba, Docente di Sto-
ria contemporanea dell'America, su Evangelizza-
zione e civilt spirituale: l'arte latinoamericana e
gli ideali cristiani. Mercoled 27 febbraio il ciclo di
conferenze sar concluso dal Cardinale Alfonso
Lpez Trujillo, Presidente del Pontificio Consiglio
per la Famiglia, che approfondir il tema: La fa-
miglia in America Latina.

Sudan: appello del Vescovo di Rumbek per le vittime della siccit
MonsignorCesareMazzolari,Vescovo di
Rumbek,unadiocesi del sud del Sudan ha
lanciato un grido di allarme alla comunit
internazionale per salvare dalla morte per
sete migliaia di famiglie rifugiate. Rispon-
dendo ad un'intervista ha tracciato il qua-
dro di una situazione disastrosa a causa
della quale pi di settemila famiglie po-
trebberomorire di sete nell'area di Aweil.
Molte famiglie provengono ha detto
dall'area di Raga e da quelle del
Nord, da dove sono fuggite. Le loro ne-
cessit pi urgenti sono l'acqua, i viveri e
i vestiti.
Attualmente ha aggiunto , queste
persone si alimentano solo di foglie. Per
avere un po' d'acqua devono camminare
per oltre due ore.
Monsignor Mazzolari ha rivolto il suo
appello in particolare all'Unicef, affinch
scavi pozzi di acqua per i rifugiati della
zona. L'Unicef infatti ha gi in progetto di
scavare pozzi in alcune zone. Io ho chie-
sto che ne vengano scavati altri per le
scuole gestite dalla Chiesa, dove si am-
massano i rifugiati.
Queste scuole si propongono di reinte-
grare i giovani nel proprio ambiente, inse-
gnando loro la lingua locale e l'inglese.
Secondo Monsignor Mazzolari, l'inter-
vento dell'Unicef urgente perch stanno
giungendo nella regione nuovi sfollati pro-
venienti da Raga (Bahr-el-Ghazal occiden-
tale) una zona che teatro da ottobre di
intensi combattimenti.
La Diocesi di Rumbek include scuole di-
rette da religiosi comboniani nella zona di
Bahr-el-Ghazal, che confina con le aride
regioni di Darfur e del Kordofan meridio-
nale, spesso colpite dalla siccit.
EX ZAIRE L'Arcivescovo di Kinshasa ha celebrato il XXV di episcopato
Rinnovata testimonianza di unit
per evitare divisioni che addolorano
EGITTO Situati nella zona settentrionale
I monasteri copti di Wadi en-Natrun
scuola al servizio di Dio
|G|D| ||CuCC|
Sono certamente pochi a sapere che
in Egitto non esistono solo le Pirami-
di, la Sfinge e il Museo del Cairo, pieno
di reperti unici al mondo, ma resisto-
no ( pi facile lesistenza di un monu-
mento che la resistenza di unistituzio-
ne) anche i monasteri, mai venuti meno
dai tempi di Antonio e di Pacomio, ini-
ziatori di quel monachesimo benemerito
della Chiesa di tutti i tempi.
Ovviamente non sono pi cinquanta,
come ai loro tempi, ma il numero se-
condario; limportante che essi, come
disse S. Benedetto, il primo monaco del-
lOccidente, continuino ad essere una
scuola al servizio di Dio.
E questo cos vero che essi, tutti
copti, danno segni di ripresa vocazionale
e sono ancora custodi e continuatori di
unantica tradizione religiosa, culturale
e liturgica che riallaccia il nostro tempo
a quello dei primi secoli del cristianesi-
mo. Il collegamento cos vivo e pro-
fondo da poter dire che non ci dividono
venti secoli da allora, ma che da venti
secoli siamo in comunione con lo spirito
di allora.
I cenobi che sopravvivono al nord
dellEgitto sono sulla strada che taglia il
deserto tra Il Cairo e Alessandria e sono
conosciuti come i monasteri di Wadi en-
Natrun, perch dislocati a fianco di al-
cuni laghi stagionali che, disseccandosi,
lasciano unincrostazione particolare,
detta natrun. Sono quattro e tutti aperti
ai visitatori. Il pi grande il Deir Abu
Makaryus, ristrutturato e ingrandito per
accogliere gli oltre cento monaci che
pregano e lavorano allombra dei suoi
campanili.
Della struttura antica, nel monastero
rimangono la chiesa e limmancabile
Qasr, un torrione centrale che si trova
in ogni monastero e che serviva da
estremo rifugio e da magazzino. Proprio
perch rifugio in caso di pericolo, esso
era raggiungibile solo con un ponte leva-
toio posto molto in alto. Col tempo il
qasr si trasformato in una specie di
sancta sanctorum con una serie di cap-
pelle e di chiesette sovrapposte per la
devozione dei monaci e dei pellegrini.
Talora esse, come quelle di Deir Abu
Makaryus, sono affrescate con immagi-
ni di angeli e di santi, dipinte dagli stessi
monaci. Qui su tutte le immagini domi-
na lArcangelo S. Michele, colui che
sconfisse i primi contestatori della storia
celeste.
La chiesa pi importante del monaste-
ro quella di S. Macario, che conserva
tracce di antichi affreschi, alcuni di gran
valore, e uniconostasi vecchia di secoli
e particolarmente bella. Com stupenda
quella nella chiesa dei 49 martiri, unica
per i motivi arabi che la distinguono da
tutte le altre.
Continuando la strada verso Alessan-
dria, si incontrano tre monasteri, uno
accanto allaltro. Il pi antico Deir
Amba Baramus, il monastero del Roma-
no, cos chiamato dal monaco romano
Arsenio, il fondatore. Come tutti gli al-
tri, il Baramus ha vari cortili interni con
pergolati, chiese, celle, ambienti e uten-
sili da lavoro usciti dalla fantasia dei
monaci. Molto interessante un compli-
catissimo frantoio, un vero pezzo da
museo che i monaci mostrano con fie-
rezza.
Fra le cinque chiese sparse nel recin-
to, la pi interessante quella dedicata
a S. Macario, anche se difficile ricono-
scere la struttura originaria sotto i rima-
neggiamenti fatti nei secoli.
Anche gli altri due monasteri, Deir es-
Suraini e Deir Amba Bishoi, debbono il
nome ai fondatori: il primo a quello de-
gli anacoreti siriani; il secondo a quello
del padre Bishoi, guidato sul posto da
un angelo che lo aveva invitato a segui-
re la vita ascetica. A Deir es-Suraini vi-
ve ora un piccolo gruppo di monaci
copti (i siriani vi sono stati fino al sec.
XVI) che si aggirano tra cortili e chiese,
ricche di affreschi bizantini dei secoli
XII e XIII. A fianco del solito qasr si al-
za una pianta che la tradizione dice sia
nata da un bastone secco piantato per
obbedienza da un monaco e che i con-
fratelli custodiscono come una reliquia.
Deir Amba Bishoi pi o meno una
fotocopia degli altri monasteri, fatta ec-
cezione per una bella loggia dingresso e
un campanile che svetta sulla pianura
come unantenna pietrificata.
Poco lontano da Bishoi sta venendo
alla luce un santuario in cui si venerava
Abu Minas, San Menas, un cristiano
martirizzato nel 296 in Frigia, ma ripor-
tato qui e posto in un tempio costruito
dallimperatore Arcadio (395-408), consi-
derato il pi antico monumento cristia-
no dellEgitto. Attorno al santuario creb-
be una cittadina che affiora tra la sabbia
con monasteri, absidi, battisteri, case,
forni, frantoi, cantine e negozi che rive-
lano limportanza acquistata della citt-
santuario, senza dubbio meta di nume-
rosi pellegrinaggi.
Non molto tempo fa ai margini della-
rea stato costruito un monastero cop-
to, sullo stile di quelli ricordati prece-
dentemente.
Abu Minas la conferma che il deser-
to dispone meglio alla citt futura con
lascesi penitenziale, contemplativa ed
escatologica. Anticipando i canoni del
concilio di Calcedonia (431), i monaci
egiziani cercavano la hesychia, la pace
interiore, necessaria per la preghiera
perfetta. Essi erano persuasi che essa
non si pu ottenere se non per mezzo di
una solitudine completa che solo il de-
serto pu garantire e difendere.
Nel monastero essi vivono unaltra
esperienza ricordata da S. Benedetto.
Lanima di colui che vede Dio egli
diceva sale sopra se medesima, ed es-
sendo rapita a vedere il lume di Dio, si
dilata e sale sopra di s; e, cos levata a
vedere la luce di Dio, considerando sot-
to di s, comprende e conosce come
breve sia quello che in prima, stando
abbasso, le pareva grande.
I monaci copti (in origine copto era
sinonimo di egiziano, oggi indica legi-
ziano rimasto cristiano anche dopo loc-
cupazione araba e lislamizzazione) han-
no raccolto queste convinzioni e le vivo-
no ancora, sostenendo con la loro pre-
ghiera i tre milioni di correligionari e
connazionali che, se numericamente
scompaiono fra 60 milioni di abitanti,
religiosamente si notano per la vivacit
con cui professano la fede e la forza con
cui la testimoniano.
Proseguono i festeggiamenti a Kinsha-
sa per il venticinquesimo anniversario
dell'ordinazione episcopale del Cardinale
Frdric Etsou-Nzabi-Bamungwabi, Ar-
civescovo della capitale della Repubblica
Democratica del Congo.
Dopo le cerimonie nei diversi decana-
ti svoltesi nei mesi scorsi, all'inizio di
questo mese di gennaio solenni festeg-
giamenti per il Cardinale sono stati or-
ganizzati presso il Centro interdiocesa-
no, sede del Segretariato generale della
Conferenza Episcopale nazionale del
Congo (CENC), della quale tra l'altro il
Cardinale Presidente.
Momento centrale stata la celebra-
zione della Santa Eucaristia presieduta,
nella mattinata di gioved 3 gennaio,
dallo stesso Cardinale.
La Concelebrazione Eucaristica si
svolta nel cortile interno della casa. Il
gruppo musicale Bana Mbila dell'aba-
te Makamba ha contribuito a conferire
un'atmosfera ieratica con l'esecuzione di
diversi canti. Il Cardinale Frdric Et-
sou-Nzabi-Bamungwabi ha concelebrato
con i suoi 3 Vescovi ausiliari, i Monsi-
gnori Kisonga, Nlandu e Bulamatari,
con il Vescovo emerito di Molegbe,
Monsignor Kesenge, e con l'incaricato
d'affari ad interim della Nunziatura
Apostolica della R.D.C. Hanno inoltre
concelebrato una ventina di sacerdoti,
segretari delle commissioni episcopali o
responsabili dei servizi centrali della
Chiesa particolare nel Congo-Kinshasa,
l'abate Kabunga, Segretario generale
della CENC, l'abate Matand e l'abate
Luyeye. Fra i partecipanti si notata la
presenza delle autorit politiche e milita-
ri del Paese, di religiose e di religiosi e
anche di alcuni coniugi del personale
laico del centro.
Nella sua omelia il Cardinale ha medi-
tato con l'assemblea in raccoglimento
sul mistero della Nativit. Dopo aver
presentato il Natale come la festa della
pace e della misericordia di Dio, ha
esortato i fedeli a rinnovare il loro amo-
re per Cristo e ad accogliere la gioia del
Natale. Ha parimenti sottolineato l'ur-
genza di evangelizzare gli ambiti della
famiglia e del lavoro con un dinamismo
nuovo nel rispetto dei doni di ognuno.
L'Arcivescovo di Kinshasa ha poi evi-
denziato l'importanza dell'opera realiz-
zata dal personale del Centro interdioce-
sano, che ha definito motore della
Chiesa e al quale ha trasmesso l'ap-
prezzamento e la riconoscenza di tutti i
Vescovi per il contributo apportato. Ha
inoltre formulato voti di pieno successo
per il personale del centro, ringraziando-
lo per le preghiere per i 25 anni del suo
episcopato.
Durante il successivo incontro con il
personale l'abate Kabunga ha rivolto un
devoto indirizzo d'omaggio al Cardinale
Arcivescovo di Kinshasa. Dopo aver sot-
tolineato l'importanza della giornata ha
voluto ricordare come il Cardinale si sia
integrato nella vita del Centro interdio-
cesano al quale ha dedicato una giorna-
ta alla settimana per seguirne le attivit.
L'abate Kabunga ha poi illustrato la fi-
gura e la personalit dell'Arcivescovo
per farlo conoscere meglio dai suoi con-
cittadini. Ne ha ricordato cos le tappe
fondamentali della vita: voti perpetui re-
ligiosi il 7 giugno 1958, ordinazione sa-
cerdotale come sacerdote missionario di
Scheut a Lisala il 13 settembre 1958, at-
tivit condotte a St Franois e a St Pier-
re fino al 1976, vice-provinciale dei mis-
sionari di Scheut e vice-presidente del-
l'Assemblea dei Superiori Maggiori dal
1967 al 1976, nomina come Arcivescovo
coadiutore a Mbandaka il 9 agosto 1976,
nomina di vice-presidente dell'Episcopa-
to dal 1979 al 1984, elezione da parte di
Giovanni Paolo II come Arcivescovo di
Kinshasa il 1 agosto 1990, creazione a
Cardinale il 28 agosto 1991, elezione a
presidente dell'Episcopato il 1 luglio
2000. Il segretario generale della CENC
ha anche ricordato che l'Arcivescovo di
Kinshasa Ordinario Militare, membro
del Pontificio Consiglio per lo Studio dei
Problemi Organizzativi ed Economici
della Santa Sede e del Pontificio Consi-
glio per la Famiglia. Infine l'abate ha
voluto sottolineare il coraggio mostrato
dal Cardinale quando andato a visitare
i suoi fratelli Vescovi dei territori occu-
pati.
Rispondendo al discorso dell'abate
Kabunga, il Cardinale Frdric Etsou-
Nzabi-Bamungwabi dopo averlo ringra-
ziato, si lasciato andare ai ricordi degli
inizi della sua vita religiosa, quella di un
figlio diviso fra diverse vocazioni prima
di prendere la ferma decisione di entra-
re in un primo momento nel seminario
e poi nel noviziato dei missionari di
Scheut. Il primo gruppo ammesso in
quel noviziato fu proprio costituito dal
Cardinale Frdric Etsou-Nzabi-Bamun-
gwabi che aveva il compito di trovare i
candidati per raggiungere il quorum fis-
sato.
Inviato in Belgio ha studiato teologia
pastorale. Su richiesta dell'allora Arcive-
scovo Monsignor Malula presentata ai
suoi superiori, fu poi mandato a Kinsha-
sa e non in Brasile, dove in un primo
momento si sarebbe dovuto recare per
dimostrare che il congolese cristiano di-
venuto sacerdote o religioso poteva an-
che partire in missione.
Terminati gli studi di sociologia, nel
1968 stato nuovamente designato per
andare in missione in Brasile, ma alla fi-
ne rimasto a Kinshasa come curato-
decano a St Pierre. Il Cardinale ha gui-
dato numerose parrocchie della citt,
come lui stesso ha detto nel suo discor-
so improvvisato. Ha cos assistito allo
sviluppo della Chiesa in un'epoca in cui
la citt comprendeva solo 600.000 anime
e 16 parrocchie.
Il Cardinale ha poi confessato di esse-
re felice di essere sacerdote, di aver la-
vorato per le vocazioni animando so-
prattutto i ritiri, di aver operato per l'a-
postolato del matrimonio cristiano,
preoccupandosi parimenti della sorte de-
gli anziani abbandonati per i quali a
quel tempo ha creato la casa di riposo
di Saint-Pierre.
L'Arcivescovo di Kinshasa ha poi det-
to di essersi sempre preoccupato della
pastorale degli orfani e ha detto che il
problema dei bambini abbandonati in
strada deve assolutamente trovare una
soluzione con l'intervento delle autorit.
Ha poi voluto dedicare il suo giubileo ai
suoi fedeli e per questo, ha assicurato,
render loro visita nei diversi decanati
(ne ha gi visitati 8). Ha infine invitato i
cristiani di Kinshasa all'unit per evi-
tare le divisioni che addolorano il loro
Pastore.
Un richiamo analogo il Cardinale Et-
sou, lo aveva rilanciato qualche giorno
prima, esattamente quando ha aperto,
nel pomeriggio del 2 gennaio 2002, nel
centro cattolico Nganda i lavori del se-
minario d'iniziazione ai mass media. Nel
suo discorso il Pastore della Chiesa a
Kinshasa, sotto il cui alto patronato era
stata posta la sessione, aveva infatti det-
to che la Chiesa si sente particolarmente
coinvolta in questo sforzo, e che conta-
va molto sulla collaborazione dei mass
media. Per questo aveva detto di ritene-
re fondamentale proprio una sorta di
educazione ai mezzi di comunicazione
sociale da considerarsi quasi come un'e-
sigenza evangelica.
In questo senso egli aveva espresso
apprezzamento per il lavoro svolto dai
tre organismi organizzatori del semina-
rio, ossia l'Assemblea dei Superiori Mag-
giori (ASUMA) nella Repubblica Demo-
cratica del Congo, Medi@ction e Signis
(che raggruppa gli OCIC).
Il Cardinale Frdric Etsou-Nzabi-Ba-
mungwabi aveva inoltre sottolineato
l'importanza del seminario di formazio-
ne nell'attuale contesto del Paese dove
fra le varie sfide vi quella di porre i
mass media dalla parte della verit.
Medi@ction in realt un'opera di
educazione e di iniziazione ai mass me-
dia che il Cardinale ha sostenuto fin dal-
l'inizio e che ha svolto un ruolo molto
importante nella genesi dell'attuale mo-
mento. Tra gli argomenti oggetto della
formazione nel corso ci sono il processo
di produzione dei mass media in genera-
le, la conoscenza delle lingue, program-
mi mirati, tecnologie avanzate, la cono-
scenza del pubblico, il procedimento di
ricezione, e le diverse tipologie.
CIAD Da 13 anni punto di riferimento educativo nella diocesi di N'Djamena
Nuove iniziative del Centro Cattolico Universitario
Il Centro Cattolico Universitario di
N'Djamena, Ciad, ha dato vita a due si-
gnificative iniziative per aiutare nell'ap-
profondimento della fede gli studenti
cristiani in campo biblico e teologico. Si
tratta della costituzione di un gruppo bi-
blico e di un gruppo di riferimento per
credere. Sono stati creati anche un
gruppo d'iniziazione alla vita spirituale e
uno di preghiera. Quest'ultimo nato in
seguito alla recente erezione della cap-
pella.
Celebrazioni eucaristiche, ritiri e mo-
menti di raccoglimento dominano la vita
spirituale nel CCU, sotto la supervisione
degli elemosinieri che assicurano anche
l'accompagnamento spirituale a ogni
persona.
Il CCU ha celebrato 10 anni di vita
nel 1999. In quell'occasione stata orga-
nizzata La prima settimana dello stu-
dente del Ciad con attivit accademi-
che, culturali e sportive.
Durante il Giubileo dell'anno 2000 l'o-
pera ha dato vita ad un pellegrinaggio
che ha coinvolto anche i seminaristi di
Bakara. Nell'agosto 2001 poi stata ce-
lebrata la Festa dei giovani talenti. Il
CCU per i giovani ciadiani rappresenta
anche un luogo di distensione nel quale
vengono promosse attivit sportive e so-
ciali.
Il centro completato da una caffet-
teria, da una sala per giochi di societ,
attrezzata anche con un tavolo da ping
pong, da un club di arti marziali non
violente o taekwando, un campetto di
calcio, un campo per il gioco delle boc-
ce, una sala tv ecc.
Blah Rachel, al secondo anno di stu-
dio dell'inglese, ha paragonato il CCU a
una comunit ecclesiale per il clima che
lo studente vi trova. Le stato cos pos-
sibile approfondire la sua fede in questa
struttura dell'Arcidiocesi di N'Djamena
aperta agli studenti senza fare distinzio-
ni. rimasta colpita dalla collaborazio-
ne e dall'amicizia esistenti fra tutti i
membri.
Ba Naibg, al terzo anno di giuri-
sprudenza, membro del gruppo Giusti-
zia e Pace del CCU. Lo ritiene interes-
sante in quanto completa la formazione
che gli studenti ricevono in parte nella
facolt.
La religiosa Bndicte Lanoureux la
direttrice dell'opera che, fin dalla sua
creazione, fa parte del progetto di rivita-
lizzazione dell'insegnamento cattolico,
un progetto finanziato dalla Cooperazio-
ne francese e dalla Conferenza episcopa-
le italiana. Anche Missio e L'Aide aux
Eglises d'Afrique apportano il loro soste-
gno all'opera.
La prima sede nella quale il Centro ha
inaugurato le sue attivit era un piccolo
locale situato non lontano dal quartie-
re di Kahalaye. La Diocesi di N'Djame-
na ha poi acquistato un terreno a Sa-
bangali.
Il CCU comprende attualmente tre
centri: Sabangali, dove c' una facolt
di diritto, una di gestione, una di lettere
e una di scienze umane; Farcha, dove
c' la facolt di scienze esatte e applica-
te, e uno spazio vicino alla facolt di
scienze sanitarie e all'ospedale, per stu-
denti di medicina.
Ogni centro dispone di una biblioteca,
di laboratori, di un'elemosineria ed ela-
bora proposte di animazione e di forma-
zione utili allo sviluppo della giovent in
un Paese che possiede una sola universi-
t a N'Djamena (da 4.000 a 5.000 stu-
denti). L'istituto universitario rilascia di-
plomi e lauree. Gli indirizzi tecnologici
scarseggiano in questo ambito di forma-
zione. Tuttavia il diploma o la laurea
che le facolt rilasciano non permet-
tono a molti giovani di trovare poi un
lavoro.
L'attivit del CUAMM-Medici con l'Africa si protrae da oltre 52 anni
Sempre accanto ai popoli sofferenti
nel grande Continente africano
il bisogno di fare del bene laddo-
ve pi difficile farlo, dove il prossi-
mo pi bisognoso di aiuto l'ispira-
zione che da oltre cinquant'anni (cin-
quantadue per la precisione) ha porta-
to pi di mille medici a confrontarsi
con la dura realt di un'Africa malata
che con dignit e con coraggio cerca
una via d'uscita.
Un'avventura meravigliosa, dicono i
volontari del CUAMM - Medici con
l'Africa che ancora oggi affascina una
delle pi importanti organizzazioni in-
ternazionali di sostegno per il Conti-
nente africano.
Un impegno, quello del CUAMM
(Collegio Universitario Medici Missio-
nari) che affonda dunque le radici nel-
l'amore per il prossimo sofferente.
Era un mattino dell'ormai lontana
primavera del 1950 quando il profes-
sor Francesco Canova, medico missio-
nario padovano, fu ricevuto dal Ve-
scovo di Padova, Monsignor Girolamo
Bortignon. Lo scopo della visita era
sottoporre al Vescovo un progetto che
gi da qualche tempo Canova aveva
in animo di realizzare: un collegio per
studenti delle terre di missione che
aspiravano a diventare medici. In veri-
t era partito da un progetto pi am-
bizioso: in un primo tempo infatti ave-
va pensato di dar vita ad un'Universi-
t di medicina solo per studenti in ter-
ra di missione. Visto che non c'era di-
sponibilit di personale medico africa-
no essi sarebbero rimasti sul posto.
Ma le difficolt erano veramente trop-
pe ed insormontabili. Canova venne a
pi miti progetti.
Monsignor Bortignon dette la sua
benedizione e cos nasceva il
CUAMM. Cinquant'anni dopo questo
organismo vanta un bilancio straordi-
nario. Il Collegio ha ospitato centinaia
di studenti del terzo mondo; ha invia-
to in decine di Paesi in via di sviluppo
oltre milleduecento medici tutti rima-
sti diversi anni nelle terre della loro
missione. Ma soprattutto ha accumu-
lato una conoscenza pressoch unica
in materia di sanit pubblica nel mon-
do del sottosviluppo, partecipando da
protagonista a tutte le grandi svolte di
questo ultimo mezzo secolo di storia
in questo campo.
E la storia del CUAMM si incrocia
effettivamente con gli eventi sociali,
politici e religiosi, nazionali ed inter-
nazionali che si sono succeduti nella
seconda met del ventesimo secolo. Il
processo di decolonizzazione e di libe-
razione dell'Africa, il Concilio Vatica-
no II, la rivolta studentesca del 1968,
tanto per citare alcuni eventi, hanno
avuto un impatto diretto, in certi casi
drammatico, nelle strategie, nelle scel-
te e nello stile. Ma anche la storia dei
Paesi africani, in cui i volontari sono
stati presenti, ha avuto un'influenza
profonda ed indelebile nella vita e nel-
la storia del CUAMM; la prolungata
presenza in questi paesi, talora in si-
tuazioni critiche e difficili, ha insegna-
to al CUAMM ad adattarsi alle situa-
zioni locali, a comprendere, a condivi-
dere e a diventare un interlocutore
credibile. Ecco perch ancora oggi
l'organismo pu giocare un ruolo
fondamentale per lo sviluppo dell'Afri-
ca, soprattutto per la salute del Conti-
nente.
Non c' alcun dubbio infatti che
l'Africa, anche all'esordio di questo
terzo millennio, resta oggettivamente
il continente in cui la sofferenza di
casa.
Molti Paesi, molte societ hanno
compiuto notevoli progressi, vero;
sono riusciti ad allontanarsi dalla fame
e dalla miseria pi nera ed hanno infi-
ne mosso i primi passi sulla via dello
sviluppo. Eppure ci non toglie che
l'Africa resti il continente dove si com-
battono il maggior numero di guerre,
dove pi bassa la media del reddito
pro capite, pi esile la speranza di vi-
ta, pi aggressiva la malattia, pi fre-
quente la carestia, dove pi diffusa e
onnivora la corruzione e dove i
diritti umani sono ancora parole
vuote.
Questa l'Africa. Non tutta l'Africa
certamente. Ma una gran parte di es-
sa. un luogo di dolore. Un luogo
che ha il potere di ricordare all'uma-
nit la sua natura. Un luogo in cui si
impegna l'accettazione del destino.
Ma anche la voglia di combattere per
cambiare.
E in questo senso proprio il
CUAMM gioca un ruolo determi-
nante.
Innanzitutto pone tra i suoi obiettivi
principali quello di contribuire co-
me si legge nello statuto nello spiri-
to del Vangelo e senza fini di lucro, al
processo di liberalizzazione e di cresci-
ta di ogni uomo, specialmente dei pi
bisognosi e sofferenti; allo sviluppo in-
dipendente ed autonomo delle popola-
zioni del terzo mondo; all'affermazio-
ne dei valori della solidariet interna-
zionale, della giustizia e della pace.
La sua azione concentrata nella
preparazione e nella realizzazione di
programmi di cooperazione sanitaria;
nell'invio di medici esperti di coopera-
zione sanitaria in Africa; nella forma-
zione di medici e studenti per la coo-
perazione; nello studio e nella ricerca
sui problemi della salute e dello svi-
luppo. Ma soprattutto impegnata
nelle attivit di sensibilizzazione dell'o-
pinione pubblica, per richiamare l'at-
tenzione sui problemi dell'Africa. Pro-
prio per questo motivo anzi recente-
mente i responsabili dell'organizzazio-
ne alla sigla CUAMM hanno voluto
aggiungere medici con l'Africa pro-
prio perch la nostra storia spiega-
no ci ha portato a legarci con l'A-
frica, proprio l dove oggi appaiono
concentrati e al massimo grado i pro-
blemi della povert e delle disugua-
glianze. L'Africa il loro grido
disperato sembra esclusa dal XXI
secolo: pu il mondo guardare all'ini-
zio di un nuovo millennio e tollerare
una simile situazione in Africa? Pu il
processo di globalizzazione riguardare
tutti gli aspetti della vita sociale degli
esseri umani, ma non la solidariet?
L'equit nel finanziamento del sistema
sanitario e l'accessibilit ai servizi so-
no tra le principali sfide per chi ha a
cuore la sanit pubblica, lo sviluppo e
i diritti umani... Ecco perch recla-
miamo la globalizzazione della solida-
riet.
Sino ad oggi il CUAMM- Medici con
l'Africa intervenuto in 21 Paesi afri-
cani. Sta sviluppando progetti in An-
gola, in Etiopia, in Mozambico, in
Rwanda, in Uganda ed in Tanzania.
PAGINA
7 .
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 17 Gennaio 2002
A|||CA
Il cammino
della Chiesa

Lire 8.000 - ; 4
Un saggio di Giorgio Rumi
PER UNA STORIA
DE
L'OSSERVATORE
ROMANO
1861-2001
La Lettera di Sua Santit Giovanni Paolo II
per i 140 anni di vita del giornale
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In libreria
il nuovo Quaderno de L'OSSERVATORE ROMANO
n. 57
* * *

MALTEMPO Bloccate strade e linee ferroviarie
Imbiancati i quartieri
della zona Nord della citt
Neve, ghiaccio e freddo in tutta la regione
SANIT Nel Lazio a partire dal prossimo mese
Ticket di un euro
sulle ricette mediche
Commercio: per i saldi
allo studio domeniche
con i negozi aperti
teriore di cui il Giubileo stato portato-
re ha indotto noi giovani, in collabora-
zione con i nostri coetanei delle altre
sette parrocchie della VI Prefettura, a
programmare un appuntamento dedica-
to alla contemplazione del Santissimo
ha precisato Marco Biolato, di 21 anni
. Percorreremo un itinerario ispirato
ad alcune figure della Sacra Scrittura
che hanno incontrato Cristo ed hanno
risposto alla Sua chiamata, per poi me-
ditare sul messaggio che essi ci propon-
gono. LAdorazione che si svolger dalle
21 alle 23 di ogni secondo mercoled del
mese, sar caratterizzata da canti, lettu-
re, momenti di silenzio, ma anche dalla
riflessione e dal confronto fra le recipro-
che esperienze di interiorizzazione della
Parola di Dio. Nel corso di questa inizia-
tiva, inoltre, vorremmo studiare alcuni
gesti che possano coinvolgere i ragazzi
che, di norma, non frequentano la par-
rocchia. molto importante eviden-
ziare che liniziativa non stata propo-
sta da noi sacerdoti, ma nata da une-
sigenza dagli stessi giovani ha preci-
sato padre Leandro . In loro emerso
un desiderio di santit, di contatto con
la Parola di Dio, di condivisione frater-
na. Iniziando a sperimentare questa spi-
ritualit della comunione, i ragazzi rie-
scono ad incontrare Ges, a contempla-
re il Suo Volto e, di conseguenza, a tra-
smettere il Suo messaggio di amore an-
che al prossimo.
La veglia di preghiera notturna, frutto
dellincontro fra i giovani delle realt ec-
clesiali della VI Prefettura, evidenzia
quanto sia forte nella chiesa del Santissi-
mo Cuore Immacolato di Maria il desi-
derio di superare i limiti dellambito
parrocchiale ed arrivare a creare la co-
munione fra fedeli delle diverse comuni-
t. Le persone sono affamate di rappor-
ti autentici ha proseguito padre Fanlo
. Non chiedono nuove strutture, ma
solamente di incontrare altri individui
che possano vivere insieme con loro le-
sperienza di Ges. Per questo impor-
tante uscire dalle mura della propria
chiesa, eliminare il concetto di frontiera
ed avvicinare tutti coloro che apparten-
gono al popolo di Dio, in quanto mem-
bri della Chiesa universale.
lintenzione di promuovere una
spiritualit della comunione a caratte-
rizzare il nuovo orientamento pastorale
di questa specifica realt ecclesiale. Un
obiettivo che la parrocchia romana in-
tende perseguire anche mediante la va-
lorizzazione della Santa Messa domeni-
cale. Siamo convinti che non sia neces-
sario trovare sempre nuove vie per par-
lare di Dio, quanto piuttosto offrire una
veste nuova a quelli tradizionali. E la
comunione il punto da cui dobbiamo
partire. La domenica, inoltre, diviene
il momento in cui la gente ha la possibi-
lit di esprimere il proprio impegno mis-
sionario, un compito che lindividuo
possiede per il fatto stesso di essere cri-
stiano. Essa costituisce loccasione per
comunicare la fede e fare opera di evan-
gelizzazione. Promuovere la festa setti-
manale, la Santa Messa, lomelia, il rap-
porto con le persone, offrire un saluto,
una carezza, un sorriso sono piccoli ge-
sti che danno il senso della profondit
dellamore di Dio e fanno percepire alla
comunit cristiana di essere parte della
medesima famiglia. Sono convinto che
questa sia una delle vie che permetter
ai singoli di aprire la propria anima alla
realt del Vangelo.
Missione e comunione, elementi ca-
ratterizzanti lorientamento pastorale
della parrocchia del Santissimo Cuore
Immacolato di Maria, sono i due con-
cetti che sottendono anche unaltra im-
portante proposta attuata dalla comuni-
t romana, ossia quella relativa allorga-
nizzazione di un corso di catechismo
per gli adulti. A parlarne padre Lean-
dro Fanlo: Tale iniziativa viene gestita
da una parrocchiana laureata in teolo-
gia. La scelta di un operatore non reli-
gioso per lo svolgimento di questo com-
pito di grande importanza se si consi-
dera che, in questo modo, proprio un
laico a comunicare il messaggio evange-
lico ad un altro laico. Sono stati gli
stessi adulti a richiederci di avviare un
corso di catechismo di questo genere
ha aggiunto il parroco . E ciascuno di
loro ha mostrato un grande entusiasmo
per il programma presentato. Essere
missionari, nella societ odierna vuol di-
re semplicemente aprire il cuore, comu-
nicare il proprio essere cristiano con at-
teggiamento umile e generoso. Per tra-
smettere il messaggio evangelico, quin-
di, non necessario essere degli specia-
listi, ma possedere una formazione cri-
stiana e comunicarla con amore.
LAnno Santo, portatore di tante gra-
zie, ha mutato il volto della parrocchia
romana. Anche il suo atteggiamento di
solidariet nei confronti del prossimo si
veste ora di un nuovo spirito.
SIMONA RUBEIS
I pronto soccorso
al collasso:
mancano
anche le barelle
deriveranno dallintroduzione del ticket
sanitario.
Ci aspettiamo anche un risparmio
consistente ha aggiunto lassessore
regionale alla Sanit pari a circa 80
miliardi, con lutilizzo dei farmaci gene-
rici. Immaginiamo poi di fare un budget
di distretto con laccordo dei medici di
medicina generale: se risparmieremo,
reinvestiremo in servizi territoriali. Si
prevede infine di utilizzare anche farma-
cie non pubbliche (per mezzo di un ac-
cordo con Federfarma) per la distribu-
zione dei farmaci.
Comune:
tra 10 giorni ruspe
all'Hotel Summit
Piazza Vittorio:
a febbraio
i lavori
di risistemazione
Una veglia di preghiera per incontrare
Ges presente nel Santissimo Sacramen-
to. Un corso di catechismo per aiutare
gli adulti a comunicare il messaggio
evangelico in ogni ambiente di vita. Una
maggiore attenzione alla Santa Messa
domenicale per riscoprire la dimensione
familiare della comunit cristiana. La
parrocchia del Santissimo Cuore Imma-
colato di Maria, ai Parioli, si gi atti-
vata perch queste ed altre iniziative
possano trovare terreno fertile nel cuore
dei fedeli. La straordinariet dellAnno
Santo ha lasciato un segno profondo in
questa comunit, oggi pervasa dal desi-
derio di ritrovare anche nei gesti quoti-
diani lo spirito di missionariet e di co-
munione universale respirato in ogni
istante del 2000.
Il Giubileo ha portato un profondo
cambiamento nellanima della nostra
chiesa ha spiegato il parroco, padre
Leandro Fanlo . E noi ora siamo pie-
namente convinti che, in questo nuovo
millennio, si debba ripartire da zero per
stimolare la gente ad aprirsi alle realt
fondamentali della fede, la prima delle
quali costituita dal contatto con la per-
sona di Ges.
Contemplare il Volto di Cristo per
ispirare il proprio cammino cristiano e
comunicare il messaggio evangelico ad
ogni uomo: un bisogno che emerge
con forza nella parrocchia del Santissi-
mo Cuore Immacolato di Maria. E la
prova di questa urgenza costituita dal-
lorganizzazione di una veglia di pre-
ghiera notturna dedicata alladorazione
di Ges Eucaristia. Il rinnovamento in-
La droga continua tragicamente
a mietere vittime. L'ultimo morto
per overdose un uomo di 39 an-
ni, Stefano S.. La vittima stata
ritrovata nel suo appartamento in
via Massimi, nella zona di Monte
Mario. I soccorritori non hanno
potuto fare altro che constatarne
la morte. Accanto al corpo, gli
agenti di Polizia intervenuti hanno
trovato una siringa e un laccio
emostatico. Sono state avviate le
indagini per risalire allo spacciato-
re che ha venduto alla vittima la
dose risultata fatale.
Un'altra vita
tragicamente stroncata
dalla droga
IL DOPO GIUBILEO Santissimo Cuore Immacolato di Maria ai Parioli
Il rinnovato desiderio
di missionariet e comunione
Celebrazioni
per la Settimana
di preghiera
per l'Unit
dei Cristiani
La Settimana di preghiera per
l'Unit dei Cristiani 18-25 gen-
naio 2002 sar celebrato solen-
nemente nella Basilica di S. Maria
in Via Lata ogni sera alle ore 20
con la Divina Liturgia dei vari Riti
Orientali.
Le Celebrazioni, promosse in
collaborazione con Unitas, l'Asso-
ciazione per l'Unit cristiana, si
svolgeranno secondo il seguente
ordine: Venerd 18 gennaio, Rito
Ucraino (Padri Basiliani di s. Gio-
safat); sabato 19, Rito Siro-Mala-
barese (India) (Collegio Damasce-
no); domenica 20, Rito Bizantino
Romeno (Pontificio Collegio Ro-
meno); luned 21, Rito Siro-Maro-
nita (Pontificio Collegio Ordine
Maronita B.M.V.); marted 22, Ri-
to Siro-Malankarese (India) (Pon-
tificio Collegio Damasceno); mer-
coled 23, Rito Bizantino-Greco
(Pontificio Collegio Greco); giove-
d 24, Rito Armeno (Pontificio
Collegio Armeno); venerd 25, Ri-
to Bizantino-Russo (Pontificio Col-
legio Russo).
Il testo degli otto giorni di Pre-
ghiera per l'Unit dei Cristiani
2002 stato preparato dalla Com-
missione internazionale mista,
composta da cattolici e fratelli cri-
stiani di altre denominazioni, sul
tema: In te la sorgente della vi-
ta (Salmo 36, 6-10).
Estorcevano soldi a un bimbo: arrestati 2 minori
Due ragazzi di 14 e 15 anni hanno costretto con minacce e percosse un
bambino di 10 a rubare 350.000 lire dal portafoglio della madre: i soldi ser-
vivano per acquistare i botti di Capodanno. I due sono ora agli arresti do-
miciliari a Formia, con laccusa di estorsione aggravata. Il bambino dopo le
percosse dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dellospedale.
Loperazione stata condotta dai carabinieri, i quali dopo aver ascoltato il
bambino e la madre, hanno eseguito, mercoled mattina, le ordinanze di cu-
stodia con lobbligo di permanenza in casa, emesse dal Tribunale dei Mino-
ri nei confronti dei due adolescenti.
In fiamme un ufficio vicino a piazza Venezia
I Vigili del fuoco sono intervenuti, nella notte tra marted e mercoled, a
piazza di Aracoeli 12, per un incendio allinterno di un appartamento adibito
ad ufficio. Numerose chiamate erano giunte alla sala operativa dei Vigili del
fuoco da persone che vedevano uscire del fumo dallandrone del palazzo e
da una grata delle scale. Sul posto sono intervenute tre squadre dei vigili
che in pochi minuti hanno avuto ragione delle fiamme, dopo aver aperto la
porta dellufficio dove si era sviluppato lincendio e dove sono rimasti dan-
neggiati alcuni mobili e una fotocopiatrice. Le cause sono ancora in fase di
accertamento da parte degli agenti del commissariato.
Divieto antifumo: controlli al Leonardo da Vinci
Blitz a sorpresa e controlli a tappeto, mercoled mattina, di squadre in bor-
ghese dei Carabinieri dei Nas allaeroporto di Fiumicino per il rispetto del
divieto di fumo. Il nucleo dei Nas ha ispezionato sale di attesa e di imbarco,
toilette, esercizi, anche i punti pi nascosti per verificare i possibili tra-
sgressori. Sostanzialmente, sta emergendo un generalizzato rispetto della
normativa 554/75: dopo oltre un paio dore di controlli, i Nas hanno colto in
flagrante solo due viaggiatori che fumavano nonostante ci siano annunci a
pi riprese dagli altoparlanti sul divieto assoluto di fumare nello scalo:
uno era allinterno di una toilette, laltro seduto nella hall partenze interna-
zionali, rispettivamente un tunisino ed un italiano. A loro sono state notifi-
cate la contravvenzione ed hanno ora 60 giorni di tempo per pagare una
multa di 50 euro. Ma le multe hanno spiegato i responsabili del nucleo
possono raddoppiare se si viene colti mentre si fuma nelle vicinanze di
una donna incinta o di un minore al di sotto dei 12 anni.
PAGINA
9 .
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 17 Gennaio 2002
A |MA
o curo c| p. |oonorco Sop|onzo. |.C.|.
17 GENNAIO 2002
Sant'Antonio, abate - Memo-
ria (bianco)
Messa della Memoria
Lezionario: Mic 6, 6-8; Salmo
15; Mt 19, 16-26
Liturgia delle Ore: Giov. I
sett. - Ufficio della Memoria
Vibrando all'entusiasmo dei giovani,
non ho esitato a chiedere loro una
scelta radicale di fede e di vita, ad-
ditando un compito stupendo: quello
di farsi sentinelle del mattino in
questa aurora del nuovo millennio.
(Novo Millennio ineunte, 9)
RADIO
VATICANA
OM: 1530 kHz - 196 metri
(Per la zona di Roma
anche Onda Media 527 kHz
e FM 93.3 e 105 MHz)
OC: nelle bande 49, 31, 25 e 19 metri
GIOVED 17 GENNAIO
00.10: Studio A (stereo): Con voi
nella notte
7.20-17.30-23-24: Orizzonti cri-
stiani
7.30: Santa Messa in latino
8-10-11-12-13-14-15-16-18-21-
23.30: Radiogiornale in italiano,
spagnolo, portoghese, francese,
inglese, tedesco e polacco
16.30: C'era una volta Napoli di
Marco Guadagnini
17: Liturgia delle Ore: celebra-
zione dei Vespri in latino
20.20: Programma tedesco:
Kreuzfeuer - Kirche, wo es kriti-
sch wird
20.40: Recita del Santo Rosario
in latino
21.30: Programma francese: La
semaine de prire pour l'unit
des chrtiens: En toi la source
de vie
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
Gli abitanti dei quartieri
Nord della Capitale si sono
svegliati sotto la neve. Una
nevicata breve ma consi-
stente, bastata ad imbianca-
re strade, automobili, tetti e
la campagna circostante,
provocando non poche dif-
ficolt alla circolazione. Ma
neve e gelo hanno provoca-
to notevoli disagi in tutto il
Lazio. In particolare, i treni
che provengono dal Nord
hanno accumulato ritardi
per gli scambi ghiacciati o
per i cumuli di neve sulla
FM3, a Viterbo, e sulla
I pronto soccorso e i reparti di medi-
cina sovraffollati ai limiti della chiusura
delle accettazioni, malati costretti ad
aspettare la visita su una barella, ambu-
lanze del 118 bloccate per ore negli
ospedali in attesa delle barelle trattenute
dagli operatori dei Dea. Lepidemia in-
fluenzale non ancora arrivata ma ri-
schia gi il collasso la rete ospedaliera di
Roma. Tanto che il prefetto, Emilio Del
Mese, ha chiesto allassessore regionale
alla Sanit, Vincenzo Saraceni, un moni-
toraggio costante della situazione e ha
previsto, in caso di emergenza, una riu-
nione per venerd mattina con Regione
e responsabili delle Asl. Uno dei maggio-
ri problemi la mancanza di barelle nei
pronti soccorso.
Le situazioni di maggiore disagio si
stanno verificando negli ospedali della
zona Est della Capitale, Pertini, policlini-
co Casilino e Madre Vannini, dove le ac-
cettazioni sono state chiuse. I tre ospe-
dali, che gi nel resto dellanno soffrono
di una carenza cronica di posti letto nel
pronto soccorso, sono stati presi dassal-
to da malati cronici i cui disturbi si ac-
centuano nel periodo invernale. Secon-
do quanto riferito dal 118, nella sola
mattinata di marted 32 pazienti hanno
dovuto aspettare su una barella una visi-
ta al pronto soccorso del policlinico Ca-
silino. Sovraffollati sono anche i reparti
di medicina del s. Giovanni, del Villa S.
Pietro e del policlinico Gemelli, dove la
direzione sanitaria ha chiesto alla cen-
trale del 118 di trasportare i malati in
altre strutture. Secondo la Regione, il
sovraffollamento degli ospedali legato
alle condizioni climatiche particolarmen-
te rigide.
Dal 1 febbraio 2002 i cittadini del La-
zio dovranno pagare un ticket pari ad 1
euro per ogni ricetta medica di importo
superiore ai 5 euro. Lo ha stabilito,
marted sera, la Giunta regionale, acco-
gliendo la proposta dellassessore al Bi-
lancio, Andrea Augello, e di quello alla
Sanit, Vincenzo Saraceni.
Sar per esente dal ticket circa il 60
per cento delle prescrizioni: si tratta del-
le fasce deboli di popolazione, come i
cittadini a basso reddito, gli affetti da
patologie croniche, i dimessi dagli ospe-
dali, gli invalidi e gli inabili.
La prescrizione di farmaci limitata
ad una confezione per ricetta, fatto sal-
vo per gli antibiotici monodose, per i
medicinali per fleboclisi, per quelli a ba-
se di interferone, per malati di epatite
cronica e per i prodotti galenici, dove
invece previsto un tetto di sei pezzi
per ricetta.
La compartecipazione alle spese sani-
tarie rappresenta hanno spiegato i
due assessori , insieme alla promozio-
ne delluso dei farmaci generici ed alla
distribuzione di medicinali per sette
giorni ai malati dimessi dagli ospedali,
una delle misure necessarie per arginare
il deficit di circa 7.400 miliardi ereditato
dalla giunta di centro sinistra. Il conte-
nuto importo del ticket si propone, inol-
tre, di porre un freno, anche psicologi-
co, agli acquisti impropri di farmaci.
Nel 2001 la spesa farmaceutica lievi-
tata di circa 700 miliardi. Complessiva-
mente, ha spiegato Saraceni, con la ma-
novra ci si aspetta un risparmio di circa
250 miliardi, solo una trentina dei quali
Dare la possibilit ai negozi di restare
aperti in tutta Roma nelle domeniche
del periodo dei saldi, ripetendo cio fino
al 22 febbraio, quando termina la stagio-
ne degli sconti, lesperimento di dare la
facolt di aprire gi avvenuto domenica
scorsa. la proposta del presidente del-
la commissione commercio del Consiglio
comunale di Roma Roberto Alagna che
ha chiesto allassessore Daniela Valentini
di convocare su questo venerd prossi-
mo il tavolo con sindacati e organizza-
zioni di categoria che sta analizzando la
materia delle aperture domenicali, per
arrivare ad una disciplina definitiva.
La proposta di attivare il tavolo sta-
ta accolta dallassessore Valentini che
cercher, ha detto, di convocarlo al pi
presto, anche perch se fosse accettata
lapertura in periodo di saldi potrebbe
gi scattare da domenica prossima. Se-
condo lassessore Valenti la proposta di
dare la possibilit di aperture facoltative
domenicali, nel periodo dei saldi, in-
teressante, positiva, ma anche delicata.
Io sono per la concertazione e quindi
sentir le opinioni di tutti i componenti
del tavolo, soprattutto quella dei sinda-
cati e delle organizzazioni di categoria.
Il Campidoglio d dieci giorni ai pro-
prietari dellhotel Summit per prepararsi
allabbattimento della megastruttura
abusiva annessa allalbergo di cui ieri il
Consiglio di Stato ha disposto la demoli-
zione. Lufficio abusivismo del Comune
di Roma ha predisposto una lettera in
via di notifica, in cui si concedono alla
societ Saber proprietaria dellhotel in
via della stazione Aurelia dieci giorni
per provvedere a togliere la mobilia e gli
arredi presenti nei locali. Entro lo stesso
termine, che scatta al momento della
notifica della lettera, la societ dovr co-
municare al Comune se intende proce-
dere lei stessa a demolire quei trentami-
la metri cubi e seimila metri quadri fuo-
rilegge, destinati ora a centro congressi.
In questo caso la demolizione dovr co-
minciare perentoriamente entro 20 gior-
ni e terminare entro i successivi dieci
giorni. Labbattimento delle strutture
abusive, ovviamente, avverr sotto la di-
retta vigilanza dell ufficio anti-abusivi-
smo del Comune. Se, invece, la societ
non intender procedere in proprio alla
demolizione, trascorsi i primi dieci gior-
ni dalla notifica arriveranno le ruspe del
Campidoglio.
Cominceranno a febbraio con il re-
stauro dei marciapiedi i lavori per la ri-
sistemazione di piazza Vittorio. Le date
di intervento, gi annunciate, sono state
definitivamente messe a punto nel corso
di una riunione sugli interventi da attua-
re nel rione Esquilino. Il restauro dei
marciapiedi, ha spiegato il consigliere
del sindaco per la Citt Storica Marco
Noccioli, dovrebbero concluders gi ad
ottobre, quando verranno piantati gli al-
beri. Il piano prevede, inoltre, una serie
di interventi tesi a riqualificare la piaz-
za, dopo il trasferimento dello storico
mercato, e di tutta la zona. Uno di que-
sti concerne la sistemazione dei giardini,
tenendo conto che accanto ad una serie
di lavori di manutenzione straordinaria
del verde si provveder ad approntare
un piano di sorveglianza, manutenzione
e gestione dei giardini stessi. La conclu-
sione di questa seconda tranche dei la-
vori dovrebbe concludersi entro la fine
dellanno e sar finanziata con il bilan-
cio 2002.
Una grande importanza viene data al
progetto sicurezza e gestione della
piazza, e cio tutto ci che riguarda pu-
lizia, illuminazione, sorveglianza, aper-
tura/chiusura dei giardini, gestione delle
attivit culturali, commerciali, di infor-
mazione e di ristoro, su cui si fondano
le ambizioni di rilancio. Due altri pro-
getti riguardano il potenziamento e
lammodernamento della linea A della
metropolitana e la sistemazione della li-
nea tranviaria che da Porta Maggiore
conduce alla stazione Termini. La messa
in sicurezza della linea A, la riqualifica-
zione della linea e della stazione stessa
avr una durata di circa tre anni.
FM1, a Orte. A Bagni di Tivoli, Monte-
rotondo, Settebagni, Palombara Sabina,
Fiano, i treni sono arrivati in ritardo per
le abbondanti nevicate. La circolazione
dei treni avviene con regolarit da Cesa-
no, da Tivoli e da Velletri e i tecnici
della Rete ferroviaria italiana sono allo-
pera dalle prime ore di mercoled per ri-
pristinare la piena efficienza delle strut-
ture. Non sono, tuttavia, mancati i di-
sagi per i pendolari che in molti casi,
dalla zona a nord della capitale, non so-
no riusciti a giungere in orario nei luo-
ghi di lavoro. La Roma-Orte stata
chiusa al traffico per un paio d'ora a
causa del ghiaccio e della neve.
In citt su richiesta della protezione
civile e dei vigili urbani, scattato il pia-
no antineve dellAma. Sono stati mobili-
tati circa 400 operatori con lausilio di
150 mezzi spargisale, pale meccaniche e
altri mezzi speciali. La maggior parte
degli interventi si sono concentrati nel
IV, nel XX e nel XVII Municipio. Inter-
venti manuali di salatura e di sgombero
neve sono stati compiuti nelle vicinanze
degli ospedali, poliambulatori e Asl, far-
macie, stazioni dei mezzi pubblici, uffici
e scuole. Alle 9.30 cadevano ancora pic-
coli fiocchi di neve in molti quartieri cit-
tadini centrali, come a piazza Fiume e
nella zona Salario Parioli, o anche pi
periferici come alla Balduina e nella zo-
na di Monte Mario.
Sono in preallarme gli uffici del Cam-
pidoglio che si occupano di assistenza ai
senza fissa dimora. Lassessorato alle
Politiche Sociali ha predisposto un piano
di interventi che prevede, oltre allassi-
stenza, anche la distribuzione a domici-
lio di pasti agli anziani soli. Sono state
attivate 3 unit di strada, che si aggiun-
gono alle 3 gi in funzione tutte le notti
assieme ad un camper della Croce Ros-
sa e ad unambulanza con medico.
Gli interventi sono coordinati da un
call center attivo 24 ore su 24 (tel. 06-
68210986) che monitorizza costantemen-
te la situazione nei 18 centri di acco-
glienza notturni e nelle 13 case famiglia.
I posti disponibili per laccoglienza not-
turna sono 1.282 oltre a 400 nei centri
diurni. Negli ultimi giorni stata intensi-
ficata la distribuzione di coperte ed in-
dumenti. I 200 tra operatori e volontari
che assistono i senza casa hanno conse-
gnato sino ad ora 2.200 coperte, 4.300
sacchi a pelo, 5.700 maglioni, 4.200 paia
di scarpe, 4.000 berretti di lana, 2.000
paia di guanti e 1.000 fra giacche a ven-
to e tutine bimbo.
ripreso a nevicare anche su tutta la
provincia di Frosinone. Molti problemi
si sono creati per la circolazione veicola-
re soprattutto nei comuni collinari dove
molte strade sono state chiuse. Sulla su-
perstrada Cassino-Atina-Sora si circola
con le catene mentre il traffico rallen-
tato sullautostrada dove nevica da Ana-
gni fino nel Casertano. Numerosi gli in-
cidenti stradali causati dalle strade
ghiacciate con automezzi finiti fuoristra-
da o tamponamenti. Molte anche le per-
sone cadute per la neve e ricoverate ne-
gli ospedali ciociari per fratture e contu-
sioni. LAbbazia di Montecassino e i
monti circostanti sono imbiancati. La
coltre di neve sopra i 500 metri di altez-
za ha superato i 30 centimetri, mentre il
livello molto pi basso in pianura.
Sulla strada consortile che porta allo
stabilimento Fiat di Piedimonte San Ger-
mano morta Anna Celestina Carlomu-
sto, di 53 anni, di Aquino. Lauto sulla
quale viaggiava la donna a causa di una
lastra di ghiaccio sbandata schiantan-
dosi contro un muretto in cemento.
Una coltre di neve, che in alcuni pun-
ti arriva a sfiorare i 50 centimetri, rico-
pre anche il territorio dellintera provin-
cia di Viterbo. Disagi per gli automobili-
sti su tutte le strade, ove il transito
possibile soltanto con luso delle catene
o dei pneumatici da neve. Particolar-
mente difficile transitare sulla provincia-
le Cimina ed in tutte le strade delle zone
collinari.

GIUSTIZIA Tra maggioranza e opposizione
Prove di dialogo
dopo l'appello di Ciampi
LAVORO Clima ancora teso tra ministro e sindacati
I primi incontri
con il Capo dello Stato
MALTEMPO Gravi danni economici per l'agricoltura
Nevicate al Sud
Siccit al Nord
il dialogo pu ripartire se la politica ri-
nuncia a interferire nei processi e se
non viene lesa lautonomia dei magistra-
ti. Al di l delle due condizioni, Fassino
annuncia che la risposta a Ciampi verr
con la presentazione fra due settimane
di un pacchetto di proposte.
Ma soprattutto una precisazione di
Massimo DAlema a dare la sensazione
che i Ds non vogliano insistere nella po-
lemica aperta da Borrelli; per DAlema,
se la reazione del procuratore pu esse-
re comprensibile, i suoi toni e linvito al-
la resistenza sono stati inappropriati.
Questi segnali di moderata apertura
sono stati accolti con reazioni differen-
ziate nel centrodestra, dove qualcuno ha
protestato (come i capigruppo di Forza
Italia) perch DAlema ha rinnovato le
critiche al comportamento del Governo
sul processo Sme, mentre qualcun altro,
come Buttiglione, ha apprezzato la criti-
ca a Borrelli. Qualche distanza emerge
anche sulle dichiarazioni di Fassino. Il
ministro Giuseppe Pisanu ha affermato
che alle due condizioni bisogna aggiun-
gere quella che nessun magistrato deve
pi usare la giustizia a fini politici. Inve-
ce per Domenico Nania, di An, a quelle
condizioni il confronto pu partire subi-
to. Lintenzione del centrodestra sembra
quella di andare avanti sulle proprie
proposte. Lo fa capire Roberto Schifani,
di Fi, per il quale la maggioranza acco-
gliendo linvito di Ciampi, si appresta a
presentare il proprio pacchetto giusti-
zia, auspicando che lopposizione ac-
cetti il confronto.
di collateralismo impressionante con la
Confindustria. Diremo a Ciampi che il
Governo sta producendo rotture sociali
che rischiano di portare al conflitto, ha
detto il segretario generale della Cgil,
per il quale il ministro Maroni non ac-
cetta opinioni diverse dalle sue.
Cofferati, nel ribadire che a Cimapi
non saranno chiesti atti impropri, tor-
na a chiedere al Governo di stralciare
dalle leggi delega i provvedimenti che
prevedono modifiche allart. 18 dello
Statuto dei lavoratori.
Ed oggi al Quirinale vanno i leader di
Cgil Cisl e Uil Cofferati, Pezzotta e An-
geletti: proprio loro in una lettera aveva-
no chiesto a Ciampi di essere ricevuti
per spiegare le ragioni della loro prote-
sta contro i provvedimenti varati dal Go-
verno su pensioni e articolo 18 dello Sta-
tuto dei lavoratori (quello sui licenzia-
menti individuali). In particolare la Uil,
con Pezzotta, sottolinea che le trattati-
ve non si fanno in Parlamento, come di-
ce Maroni, ma col Governo.
Luned sar quindi la volta di Confin-
dustria. Nei prossimi giorni saliranno al
Quirinale anche il Vicepresidente del
Consiglio, Gianfranco Fini, e i ministri
della Funzione Pubblica, Franco Fratti-
ni, e quello dellEconomia, Giulio Tre-
monti. Per questultimo gli scioperi di
questi giorni appaiono incomprensibi-
li. Comunque ha detto in Italia
non in atto uno scontro sociale: Non
credo ad una stagione calda ha detto
Tremonti e non mi pare che questo
sia un Governo in grado di evocare pro-
blemi di questo tipo.
Ministero
dell'Economia:
buone prospettive
per il 2002
AMBIENTE Blocco auto sospeso a Bari e a Lodi
Ancora uno stop domenica
nelle zone critiche di Milano
14,30. Come accennato la diminuzione
del tasso di inquinamento atmosferico in
citt stata facilitata soprattutto dalla
pioggia, che ha ridotto la concentrazio-
ne di biossido di azoto.
La situazione notevolmente miglio-
rata anche a Napoli, come ha dichiara-
to l'assessore all'Ambiente Monti. Dopo
gli allarmi dei giorni scorsi per i valori
elevati del biossido di azoto, i rilevamen-
ti hanno accertato il superamento dei li-
velli solo nelle zone di piazza Miraglia
(nei pressi del primo Policlinico) e di
corso Novara (presso la stazione cen-
trale).
Resta l'emergenza al Nord, in partico-
lare in Lombardia e Piemonte, per con
qualche segnale di miglioramento, spe-
cialmente a Lodi dove il blocco delle
auto di domenica e di luned ha dato il
risultato sperato: stata infatti revoca-
ta l'ordinanza di blocco ad oltranza nel-
l'area urbana che era stata emanata per
oggi.
A Milano invece la Regione Lombar-
dia ha disposto per domenica prossima
un nuovo blocco totale del traffico nelle
zone critiche. Il provvedimento era pre-
visto, anche se un certo miglioramento
aveva scongiurato il blocco previsto per
oggi.
In Piemonte si registrato qualche
leggero miglioramento a Torino, dove
comunque a partire da oggi stata ripri-
stinata la circolazione a targhe alterne
dalle 7,30 alle 19 come anche nei Comu-
ni della cintura torinese. attesa per
domani, gioved, una decisione per il
blocco dalle 9 alle 18 previsto per la
giornata di domenica prossima.
Sicilia: varato
dalla Giunta
il riordino costiero
FUMO Blitz anche al Consiglio regionale ligure
Controlli e multe dei Nas
in ospedali e altri luoghi pubblici
Niglio ha spiegato che i controlli han-
no riguardato anche 233 ospedali pubbli-
ci e 40 cliniche private (qui in tutto le
contravvenzioni sono state 120).
A Genova il blitz effettuato ieri nella
sede del Consiglio regionale della Ligu-
ria, dov'era in corso un'animata riunio-
ne con la presenza di 250 operai in cas-
sa integrazione, ha provocato tensioni
con i vertici dellassemblea. Il presiden-
te, Plinio, ha telefonato al prefetto e al
comandante dei Carabinieri per chiedere
limmediato allontanamento di due mili-
tari entrati nell'aula. Un fatto grave
ha detto Plinio che costituisce un
precedente inammissibile in quanto lesi-
vo dellautonomia e del prestigio dellAs-
semblea regionale. Tre persone (un
consigliere, un operaio e un commesso)
sono state multate per aver fumato in
un luogo pubblico con sanzioni di circa
50 euro.
Niglio difende loperato dei suoi uo-
mini. Avevamo ricevuto due denunce
da un privato cittadino sul fatto che si
fumava nei locali del Consiglio regionale
ligure ha spiegato se non fossimo
intervenuti avremmo compiuto una
omissione di atti dufficio. Inoltre il
controllo avvenuto in una zona aperta
al pubblico.
Intanto ulteriore proposta del mini-
stro della Sanit per definire con una
legge le norme contro il fumo passivo
negli esercizi pubblici dove fino ad ora
non vietato il fumo: per Sirchia le si-
garette potrebbero essere accese nei ri-
storanti solo se c un areatore in grado
di garantire un ricambio di 80 metri cu-
bi daria allora.
Codice della strada:
il Governo
approva il testo
L'orribile uccisione
di Graziella Mansi:
30 anni di carcere
per il responsabile
Palermo: anziani e disabili
senza assistenza domiciliare
Il Comune non ha fondi
Assenteismo: chiesto
il processo per 67
controllori di volo
Protesta di precari
a Palermo: intesa
dopo tafferugli
Sedicenne denuncia
spacciatrice: riforniva
il fratello minore
Incidenti a catena sull'autostrada del Brennero
MODENA LAutostrada del Brennero stata chiusa mercoled in entram-
be le direzioni tra Carpi e Reggiolo, per due tamponamenti che verso mez-
zogiorno hanno coinvolto numerosi veicoli, a causa di un banco di nebbia.
Ci sarebbero due morti e molti feriti, di cui almeno tre in gravi condizioni.
Lincidente in direzione Sud avvenuto al km 291: sembra che un primo
tamponamento tra un mezzo pesante e unauto abbia poi provocato linci-
dente a catena. Quasi contemporaneamente s' verificato lincidente a
Nord, al km 299, anche in questo caso con parecchi mezzi coinvolti.
Arrestato un latitante nel Veronese
VERONA Un latitante bergamasco, ricercato per rapina, stato arrestato
mercoled dalla polizia. Si tratta di Marco Baggi, 41 anni, di Sorisole, irre-
peribile da un paio danni, accusato tra laltro di aver sfregiato in modo
permanente, con un coltello, un finanziere. Baggi stato fermato al casello
di Sommacampagna mentre si trovava alla guida di un'auto in compagnia
di un altro pregiudicato. Al controllo dei documenti, i due, che fin dallinizio
erano apparsi nervosi, hanno fatto un tentativo di fuga e sono ripartiti
sgommando. cominciato un inseguimento conclusosi dopo circa un chilo-
metro: i due hanno cercato allora di scappare a piedi, ma, nonostante la re-
sistenza, sono stati bloccati.
Sgominata una banda di ladri di auto di lusso
BRESCIA Quindici persone sono state arrestate dalla Polizia Stradale di
Brescia, che ha sgominato un traffico internazionale di auto rubate di gros-
sa cilindrata che venivano poi riciclate in Albania, Croazia, Romania e Nord
Africa. Lorganizzazione, sgominata dopo alcuni mesi di indagini, si dedica-
va al furto e alla ricettazione soprattutto di auto di lusso che venivano ru-
bate in tutto il Nord Italia, in particolare nelle province di Brescia, Bergamo,
Milano. Tra le tecniche pi utilizzate dagli arrestati quella di rubare le chia-
vi lasciate negli uffici oppure nei cappotti dai clienti dei ristoranti. Le auto
rubate venivano esportate oppure smontate ed i pezzi di ricambio erano
venduti a carrozzieri e demolitori. Talvolta, invece, venivano restituite ai
proprietari che per dovevano pagare somme ingenti per il riscatto. Lope-
razione stata portata a termine da circa 70 equipaggi della Polizia Strada-
le della Lombardia, di Bolzano, Gorizia e Vicenza che hanno arrestato 15
persone in varie province del Nord Italia.
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L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 17 Gennaio 2002
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o Il DIFFICILE DIALOGO SULLA GIUSTIZIA Parte
dal Quirinale la nuova iniziativa per cercare di riav-
viare il dialogo sul delicato tema della giustizia, una
prospettiva che sembrava impossibile dopo le accu-
se reciproche dei giorni scorsi e che ora, se non al-
tro, appare tuttavia possibile. Infatti i segnali che
giungono dagli opposti schieramenti appaiono, no-
nostante i contrasti, di moderata disponibilit.
LAVORO: INIZIATI GLI INCONTRI AL QUIRINALE
Si sono iniziati gli incontri del Capo dello Stato con
Governo e parti sociali su lavoro e pensioni, ma il
clima resta teso tra il ministro del Lavoro e delle
Politiche sociali Maroni ed i sindacati, che oggi in-
contrano Ciampi. Luned toccher alla Confindu-
stria.
CONTINUA LA MORSA DI GELO mentre comin-
ciata a cadere la neve sull'Italia del Sud e centrale.
Diversi incidenti mortali per la presenza di ghiaccio
sulle strade. In alcune zone, al freddo si aggiunge la
siccit, soprattutto al Nord dove, in alcuni centri, s'
dovuto ricorrere al rifornimento d'acqua con le auto-
botti.
AMBIENTE: BLOCCHI SOSPESI A BARI E A LODI
Leggeri miglioramenti si sono registrati in materia
di inquinamento ambientale specialmente al Sud e
in alcune citt del Nord: sono stati sospesi i divieti
al traffico previsti per mercoled a Bari e a Lodi.
ROMA, 16.
Parte dal Quirinale la nuova iniziativa
per riavviare il dialogo sul delicato tema
della giustizia, una prospettiva che sem-
brava sepolta sotto una montagna di ac-
cuse reciproche e che da ieri, se non al-
tro, appare tuttavia possibile. Lincontro
al Quirinale fra Ciampi e la presidenza
del Csm ha messo assieme gli autori de-
gli inviti pi autorevoli a far uscire il
confronto dalle trincee in cui si insab-
biato: il Capo dello Stato, che da tempo
predica questa necessit, il Procuratore
Generale della Cassazione, Francesco
Favara, che inaugurando lanno giudi-
ziario si schierato per la separazione
di funzioni fra giudici e pm, e il vicepre-
sidente del Csm, Giovanni Verde, che
ha parlato di ripristino dellautorizzazio-
ne a procedere e di sospensione dei pro-
cessi contro imputati politici. Dopo que-
ste iniziative, pur diverse per ambito e
per portata, Ciampi e i vertici del Csm
hanno lanciato un pressante invito per-
ch si cerchino le vie del dialogo per ri-
spondere ai cittadini che aspettano solu-
zioni allemergenza giustizia descritta
dalla relazione del procuratore Favara.
Un invito autorevole, caduto in un cli-
ma infuocato dalle polemiche sulle accu-
se rivolte al Governo dal pg di Milano,
Borrelli. Se era dunque difficile un im-
mediato ritorno al sereno, alcune rispo-
ste fanno pensare che qualcosa si stia
muovendo. La disponibilit dei Ds al-
lappello dal Quirinale stata espressa
dal segretario Piero Fassino, per il quale
ROMA, 16.
Permane teso il clima tra il ministro
del Lavoro e delle Politiche sociali Ro-
berto Maroni ed i sindacati, nonostante
ieri si sono iniziati gli incontri del Presi-
dente della Repubblica Carlo Azeglio
Ciampi con Governo e parti sociali su
lavoro e pensioni.
Il primo a recarsi al Quirinale stato
proprio il ministro, il quale ha illustrato
al Capo dello Stato la posizione dellEse-
cutivo: Il Governo non ha mai interrot-
to il dialogo, ha detto Maroni a Ciam-
pi, sottolineando per come un confron-
to vero possa realizzarsi solo senza pre-
giudiziali ideologiche e ribadendo che
sui provvedimenti in materia di pensioni
e lavoro il luogo di confronto ora il
Parlamento.
Gi nella mattinata di ieri da Madrid
(dove aveva incontrato il suo collega
spagnolo) Maroni era stato chiaro:
Quella di Ciampi non una mediazio-
ne, perch il tempo del dialogo si
concluso con la presentazione in Parla-
mento dei due disegni di legge in que-
stione. Maroni ha quindi informato che
nei prossimi giorni incontrer le com-
missioni Lavoro di Camera e Senato
per concordare con i rispettivi presi-
denti e i relatori dei provvedimenti le
modalit per favorire lo svolgimento di
un utile confronto e di un sereno dibat-
tito in sede parlamentare sui provvedi-
menti stessi.
Pronta la risposta del segretario gene-
rale della Cgil, Sergio Cofferati, che da
Milano tornato ad accusare il Governo
di non voler dialogare col sindacato e
ROMA, 16.
LItalia ha chiuso il 2001 con una
buona performance del Pil: l1,9-2% e le
prospettive per lanno prossimo sono
piuttosto buone. Lo ha sottolineato il
ministro dellEconomia Giulio Tremonti
dopo un incontro, ieri, a Parigi con il
collega francese Laurent Fabius.
In Italia secondo il ministro Tre-
monti ci sono forti elementi di vitali-
t e di flessibilit, molti indicatori sono
positivi, ma per la ripresa molto dipen-
der dallandamento delleconomia
mondiale.
Credo ha detto ancora che lI-
talia abbia chiuso con una buona perfor-
mance del Pil, l1,9, quasi il 2%. Le pro-
spettive per lanno prossimo sono piut-
tosto buone.
Nelleconomia italiana ci sono forti
elementi di vitalit, di flessibilit, molti
indicatori sono positivi. Siccome leco-
nomia globale, molto dipende dallan-
damento mondiale, ma la nostra econo-
mia e fra le migliori per cogliere il tem-
po prossimo venturo della ripresa. Pi o
meno simile, abbiamo concordato con
Fabius, la situazione della Francia.
Non credo ha proseguito Tremon-
ti che abbiamo problemi per quanto
riguarda il patto di stabilit.
Sul tema del patto di stabilit, Tre-
monti ha aggiunto che non esiste al mo-
mento ipotesi di modifica: La mia im-
pressione, frequentando lEcofin, che
si decide tutti insieme ha affermato
si decide tutti in modo serio. Nessu-
no ha mai posto in discussione il patto
di stabilit e non credo che lo far la
presidenza spagnola.
ROMA, 16.
Mentre continua al Nord l'emergenza
inquinamento anche se si registra qual-
che mutamento positivo (ma a Milano
stato disposto un nuovo blocco auto per
domenica), al Sud le precipitazioni at-
mosferiche hanno contributo al miglio-
ramento della situazione in particolare
in due grandi citt, Bari e Napoli.
Nel capoluogo pugliese, il sindaco Di
Cagno Abbrescia ha disposto la sospen-
sione dell'ordinanza con la quale aveva
disposto per stamane il blocco della cir-
colazione automobilistica dalle 7,30 alle
ROMA, 16.
Blitz dei Carabinieri dei Nas, per
monitorare e controllare che le norme
antifumo vengano applicate, sono stati
compiuti negli ultimi giorni in alcune
citt, tra le quali Milano, Genova e Na-
poli. Su 438 ispezioni, sono stati multati
161 fumatori e 33 responsabili che dove-
vano applicare il divieto. A fornire i dati
stato il generale Gennaro Niglio, co-
mandante dei Nas, chiamati in prima
persona ad accertare lapplicazione delle
nuove sanzioni inasprite dalla legge fi-
nanziaria.
BARI, 16.
Era stato lui stesso a chiedere
di essere punito severamente per
aver rapito, seviziato e ucciso, as-
sieme ad altri quattro uomini, la
piccola Graziella Mansi, 8 anni,
bruciata viva la sera del 19 agosto
2000 nei boschi di Castel del Mon-
te, vicino ad Andria (Bari). E ieri
il diciannovenne Pasquale Tortora
stato condannato dal gup di
Trani, Roberto Oliveri del Castillo,
allergastolo ridotto a 30 anni di
reclusione, il massimo della pena
prevista nel rito abbreviato. Torto-
ra con uno stratagemma aveva at-
tirato la bambina lontano dalla
bancarella di ambulante del pa-
dre, Vincenzo Mansi, posta alle-
sterno della famosa fortezza. Gra-
ziella non aveva esitato ad abban-
donare la bicicletta vicino ad una
fontanella, dovera andata per
riempire un secchio dacqua, e a
seguirlo nel boschetto dove pensa-
va di vedere una cucciolata di ca-
ni appena nati. L ha trovato inve-
ce i complici di Tortora e una
morte orribile. Contro Michele
Zagaria, 26 anni, Domenico Mar-
giotta, 22, Giuseppe Di Bari, 21, e
Vincenzo Coratella, 20, tutti di
Andria, in corso il processo di-
nanzi alla Corte d'assise di Trani.
Anche per loro i familiari della
vittima auspicano una dura con-
danna: Non abbiamo chiesto
vendetta hanno spiegato ma
30 anni sono giusti perch loro so-
no vivi e Graziella no.
PALERMO, 16.
La Giunta regionale siciliana ha
approvato ieri sera il disegno di
legge sul riordino delle coste del-
l'isola.
Il testo, che passer adesso al-
l'esame dell'Assemblea regionale,
presenta alcune novit rispetto al
documento presentato qualche
mese fa dall'assessore al Territorio
Pellegrino: non potr infatti essere
edificato nessun albergo entro i
150 metri dalla battigia e verr
istituito un comitato tecnico che
esprimer il parere sulla realizza-
zione delle strutture alberghiere.
ROMA, 16.
Si chiuso ieri sera liter di ri-
forma del codice della strada: il
Consiglio dei Ministri ha approva-
to il testo definitivo riducendo in
modo drastico il numero degli ar-
ticoli di modifica, che passano a
18. Tra le novit le norme che
prevedono la patente a punti e il
patentino per i motorini, la rifor-
ma dellesame di guida, linnalza-
mento del limite di velocit in au-
tostrada (a 150 chilometri orari
ma solo sui tratti che abbiano tre
corsie pi quella d'emergenza) e
la personalizzazione delle targhe.
PALERMO, 16.
Per risolvere lemergenza anziani, la
cui assistenza domiciliare stata inter-
rotta dal Comune di Palermo per man-
canza di fondi, i sindacati si rivolgono al
Prefetto. Cgil, Cisl e Uil hanno annun-
ciato che chiederanno al rappresentante
dello Stato una riunione urgente, pre-
sente il sindaco di Palermo. Giuseppe
Romancini, Carmelo Raffa e Gaetano
Cuttitta, segretari Generali del Sindacato
Unitario dei Pensionati Cgil, Cisl, Uil di
Palermo, si sono dichiarati, infatti, to-
talmente insoddisfatti, dopo lincontro
di ieri con lassessore alla Solidariet del
Comune di Palermo Tommaso Di Gesa-
ro. Non si intravede infatti soluzione al-
lemergenza dei 760 anziani malati e soli
e dei 150 disabili che dal primo gennaio
verranno privati dellassistenza domici-
liare e quindi abbandonati a se stessi
scritto in una nota diffusa dai sindaca-
ti ; lassessore ha evidenziato la pro-
spettiva di consistenti tagli sulla spesa
sociale per ragioni di bilancio. Il sinda-
cato dei Pensionati ha chiesto il mante-
nimento complessivo della spesa e il ri-
spetto degli accordi contenuti nel Proto-
collo sui diritti degli anziani sottoscritto
il 2 ottobre del 2000 da Comune e Sin-
dacati.
MILANO, 16.
La Procura di Milano ha chiesto il
rinvio a giudizio di 67 controllori di volo
dell'aeroporto di Linate accusati di as-
senteismo e in particolare dei reati di
truffa aggravata nei confronti dell'Enav,
l'Ente nazionale di assistenza al volo.
Per alcuni indagati l'accusa anche di
interruzione e turbativa di pubblico ser-
vizio.
Oltre che per i 67 controllori di volo il
pm Fabio Roia ha chiesto il rinvio a giu-
dizio anche per Nazareno Patrizi, ex di-
rettore del Centro di assistenza al volo
(Crav) dell'aeroporto, per omissione di
atti d'ufficio.
L'inchiesta giudiziaria di Milano, alla
quale ne seguita un'altra da parte del-
la Procura di Busto Arsizio, venne avvia-
ta nei primi mesi del 2000 dopo un
esposto di un caposala operativo che de-
nunciava la situazione di assenteismo
che si verificava nello scalo di Linate
Le conseguenti indagini avevano por-
tato all'iscrizione nel registro degli inda-
gati di oltre cento persone, Il pm Roia,
che ha contestato il reato di truffa an-
che nei confronti del ministero dei Tra-
sporti, ha invece chiesto l'archiviazione
per 35 controllori e per 3 dirigenti del-
l'Enav.
PALERMO, 16.
stata sospesa nella tarda serata di
ieri a Palermo, dopo un incontro con il
presidente della Regione e con il prefet-
to e con il questore, la violenta protesta
di un gruppo di lavoratori precari da-
vanti a Palazzo d'Orleans, sede del go-
verno regionale.
Nel corso della protesta, che aveva
dato luogo riferisce l'Ansa a veri e
propri episodi di guerriglia urbana ed
era stata caratterizzata da fitte sassaiole
e atti vandalici, sono rimasti feriti in
modo non grave un agente di Polizia e
un manifestante ma si sono registrati
anche vari contusi.
I precari protestano da settimane per
il rinnovo e la stabilizzazione dei con-
tratti.
Nel corso dell'incontro con le autorit
nazionali e regionali i rappresentanti dei
precari hanno ribadito la richiesta di po-
ter completare il corso formativo fino al
conseguimento dell'attestazione profes-
sionale.
Da parte sua la Regione siciliana si
impegnata a ricercare tutti gli strumenti
necessari a consentire il completamento
dei corsi.
GROSSETO, 16.
Ha fatto credere di essere anche lei
una tossicodipendente e ha acquistato
una dose di eroina da una sua quasi
coetanea, facendola poi arrestare dai ca-
rabinieri.
Protagonista una studentessa grosseta-
na di 16 anni che ha fatto finire agli ar-
resti una diciassettenne che riforniva di
eroina suo fratello pi piccolo, di 15
anni.
La studentessa, secondo quanto riferi-
sce l'Ansa, ha prima chiesto un appun-
tamento alla ragazza dalla quale il fratel-
lo si procurava la droga e che sapeva es-
sere punto di riferimento anche per altri
giovani. Poi, una volta acquistata una
dose di eroina, andata dai carabinieri,
consegnando la sostanza stupefacente e
raccontando da chi laveva acquistata.
I carabinieri hanno cos deciso di fer-
mare la diciassettenne, I.M., a cui sono
stati sequestrati 300 mila lire e 200 euro.
Non stata invece trovata in possesso di
droga.
Il provvedimento di fermo stato
convalidato: del caso si occupa la Procu-
ra della Repubblica presso il tribunale
per i minorenni di Firenze.
ROMA, 16.
Neve e gelo continuano ad attanaglia-
re la penisola. Gravi sono le difficolt
nella circolazione, i morti in incidenti
stradali almeno due a causa del
ghiaccio e la siccit mette l'agricoltu-
ra in seria difficolt e con i prezzi in for-
te rialzo.
La situazione della circolazione su
strade e autostrade, minacciata seria-
mente dalla neve caduta in abbondanza
soprattutto al Sud, migliorata. Le si-
tuazioni pi difficili restano quelle nei
pressi di Cassino e sulla A24 in Abruzzo,
sulla A1, tra Sasso Marconi e Casalec-
chio, e sulla A13 Bologna-Padova. In Ba-
silicata, nellarea dello svincolo di Balva-
no (Pz) alcuni autocarri, slittati sulla ne-
ve, hanno bloccato la circolazione. Ral-
lentamenti e incolonnamenti fino a quat-
tro chilometri sullA1 allaltezza di Ana-
gni a causa di una forte nevicata e della
presenza di ghiaccio. In Puglia le zone
maggiormente colpite sono state quelle
del Subappennino Dauno e del Gargano
dove la neve ha raggiunto anche i venti
centimetri. In Calabria tornato a nevi-
care in provincia di Cosenza. In Irpinia
la neve ha raggiunto anche i 30-40 centi-
metri di altezza. In quasi tutti i comuni
del comprensorio del Vallo di Diano, nel
Salernitano, sono state chiuse le scuole
per massiccia presenza di neve sulle
strade. Nel Sannio il ghiaccio ha provo-
cato anche la morte di una persona, in
un incidente avvenuto a Dugenta dove
un'auto ha sbandato schiantandosi con-
tro un albero: morta una donna di 45
anni seduta a fianco del conducente. Un
altro incidente mortale in provincia di
Frosinone: ha perso la vita la conducen-
te di unauto che, a causa di una lastra
di ghiaccio, sbandata contro un mu-
retto in cemento.
Dove non c neve c il freddo inten-
so (-11 ad Aosta e -10 a Bolzano) o il
vento: a Trieste la bora arrivata a toc-
care i cento chilometri allora con tem-
perature polari. Ma continua a non pio-
vere ed il gelo e la siccit, insieme alla
preoccupazione degli agricoltori, sem-
brano portare con s prezzi alti e pole-
miche, da Nord a Sud. A Catania il 70
per cento del prodotto agricolo della
provincia andato perduto, la produzio-
ne agrumicola diminuita per il 60 %,
quella di foraggi del 70 %. In Lombardia
non piove da 50 giorni, in alcuni comu-
ni si usano le autobotti.
Risveglio sotto la neve stamani per
gran parte dellUmbria. La nevicata a
Perugia ha contribuito a provocare an-
che un incidente stradale mortale sulla
E-45. La precipitazione ha interessato i
particolare la zona Centro Sud della re-
gione. Pochi centimetri di neve caduti
ma la situazione si fatta subito difficile
sulle strade anche a causa della tempe-
ratura particolarmente bassa che ha ge-
lato il manto stradale. Sulla E-45, nei
pressi di Montebello, unautoarticolato
ha compiuto un salto di carreggiata:
cos finito contro un autocarro che pro-
cedeva in direzione opposta. Il condu-
cente di questultimo mezzo morto sul
colpo.

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L'Osservatore della Domenica . $ 81
Il Papa a funzionari e agenti dell'Ispettorato
Generale di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano
Ridare fiducia alla gente
in una societ pi solidale
A seguito dei tragici attentati terroristici che lo scorso 11 settembre hanno
turbato la coscienza del mondo intero... necessario ridare fiducia alla gente
in una societ che sappia vivere al suo interno rapporti pi aperti e solidali.
Lo ha detto il Santo Padre rivolgendosi a funzionari ed agenti dell'Ispettorato
Generale di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano durante l'udienza svoltasi
nella mattina di gioved 17 gennaio, nella Sala Clementina del Palazzo Aposto-
lico. Giovanni Paolo II ha anche voluto ringraziare funzionari ed agenti per il
servizio che quotidianamente svolgono con efficienza e discrezione per assi-
curare ordine e serenit a quanti partecipano alle udienze e alle celebrazioni
liturgiche.
Pagina 5
AFGHANISTAN Il Segretario di Stato Usa incontra il capo del Governo provvisorio Hamid Karzai
Colin Powell in visita a Kabul
promette aiuti per la ricostruzione
Terrorismo: risoluzione Onu
contro la rete di Al Qaeda
NIGERIA Arrestati otto sindacalisti Timori che la crisi inneschi nuovi scontri etnici
Le principali citt paralizzate dagli scioperi
Donald Rumsfeld:
scoperti dai marines
altri depositi
di sostanze letali
INDIA-PAKISTAN Gli Stati Uniti offrono assistenza per avviare un negoziato
Si riaprono prospettive di dialogo
Regge la tregua di fatto tra i due eserciti mobilitati alla frontiera
Un momento della conferenza stampa congiunta di Hamid Karzai e di Colin Powell
KABUL, 17.
Il Segretario di Stato Usa, Colin Po-
well, giunto oggi in visita a Kabul, ha
promesso che gli Stati Uniti resteranno
a fianco dellAfghanistan, con un signifi-
cativo contributo alla ricostruzione del
Paese. Il Capo del Governo provvisorio
afghano, Hamid Karzai, si da parte
sua impegnato a instaurare un sistema
democratico nel Paese e a combattere la
corruzione.
Saremo con voi nella crisi attuale e
nel futuro, ha affermato Powell duran-
te una conferenza stampa congiunta con
Karzai. Abbiamo assunto limpegno di
fare tutto quello che in nostro potere
per assistervi in questo periodo di transi-
zione verso un nuovo Afghanistan, un
Afghanistan dove il popolo potr vivere
in pace e nella sicurezza, ha aggiunto
Powell. Il Segretario di Stato il primo
a tornare a Kabul dopo la visita di He-
nry Kissinger nel 1976 ha ribadito
che gli Stati Uniti hanno pianificato un
contributo significativo alla ricostru-
zione dellAfghanistan, ma che annunce-
ranno l'ammontare preciso degli aiuti
durante la conferenza dei donatori che
si terr a Tokyo la prossima settimana.
Karzai, come detto, si a sua volta im-
pegnato a creare nel Paese un sistema
democratico, ma, consapevole dei dubbi
della comunit internazionale sullutiliz-
zazione effettiva degli aiuti finanziari, ha
sottolineato che il Governo provvisorio
agir con estrema durezza contro la cor-
ruzione. Da una parte saremo estrema-
mente duri e direi oppressivi contro la
corruzione. Su questo punto saremo
molto, molto duri. Non possiamo per-
metterlo, sappiamo che se lo permettes-
simo il Paese non andrebbe bene, ha
detto. Il Premier ha aggiunto che il suo
Governo cesser di stampare moneta
nazionale, lafghani, al contrario di
quanto hanno fatto negli anni passati i
vari Governi che si sono succeduti, e
che consentir alle banche straniere di
operare in Afghanistan. Powell, atterrato
stamattina allaeroporto della capitale,
riaperto ieri al traffico, giunto in Af-
ghanistan proveniente dal Pakistan, pri-
ma tappa della sua missione in Asia.
Anche il Segretario generale dellOnu,
Kofi Annan, si recher a giorni in Af-
ghanistan, nel corso di una missione
asiatica che lo porter anche in Pakistan
e in Iran. Lo ha annunciato ieri il suo
portavoce, Fred Eckhard. Dopo la con-
ferenza di Tokyo sullAfghanistan luned
e marted prossimo e la visita ufficiale in
Giappone, il Segretario generale andr
un giorno a Kabul e visiter in seguito il
Pakistan e l'Iran, ha reso noto Ec-
khard. Annan sar in Pakistan il 23 e 24
gennaio. A Kabul, il 25 gennaio, il Se-
gretario generale dell'Onu incontrer
Hamid Karzai e i vertici della forza in-
ternazionale di assistenza alla sicurezza
(Isaf) che garantisce l'ordine nella zona
attorno alla capitale. LUnione Europea,
attraverso il Commissario per le relazio-
ni esterne, Chris Patten, si intanto det-
ta pronta a fornire per la ricostruzione
dellAfghanistan fondi per 10 miliardi di
euro (circa 8,8 miliardi di dollari) nei
prossimi cinque anni, pari a circa il 25
per cento dellintera somma ritenuta ne-
cessaria. LAlto commissariato delle Na-
zioni Unite per i rifugiati (Unhcr) e il
Programma alimentare mondiale (Pam)
hanno infine riaperto le loro sedi a Kan-
dahar. LUnhcr stato annunciato
a Ginevra tornata ad operare ieri
nella citt dellAfghanistan meridionale
per la prima volta dal mese di settem-
bre. Un impiegato non afghano del
Pam era giunto a Kandahar gi luned
scorso. Gli uffici delle due organizzazio-
ni erano stati distrutti e saccheggiati dai
Taleban. Unhcr e Pam hanno co-
minciato a valutare i bisogni nella regio-
ne del Sud dellAfghanistan, dove alme-
no 400.000 persone sono rimaste senza
aiuti internazionali.
WASHINGTON, 17.
Il Segretario alla difesa degli Stati
Uniti, Donald Rumsfeld, ha dichiarato
ieri sera che le Forze statunitensi in Af-
ghanistan hanno scoperto altri siti con
sostanze letali che avrebbero potuto es-
sere utilizzate per la produzione di armi
chimiche o batteriologiche. In un brie-
fing con la stampa presso il Pentagono a
Washington, uno degli obbiettivi degli
attacchi terroristici dell11 settembre,
Rumsfeld ha detto che non vi sono pro-
ve che Al Qaeda, lorganizzazione di
Osama bin Laden, avesse gi acquisito
armi di questo genere. Rumsfeld ha pe-
r sottolineato che sono stati trovati
contenitori con sostanze chimiche che
saranno debitamente analizzate.
Rumsfeld ha aggiunto che a prima vi-
sta, potrebbero essere proprio armi di
distruzioni di massa. Nei briefing del
Pentagono, le notizie sono spesso fornite
senza troppi particolari. Anche ieri il Se-
gretario alla difesa Usa non ha precisato
in quale parte dellAfghanistan sia stato
fatto il ritrovamento. Una cosa certa,
questi siti sospetti aumentano, ha affer-
mato. Si ritiene che i depositi di armi
scoperti e tenuti sotto osservazione da
parte delle Forze statunitensi in Afghani-
stan siano una cinquantina.
Arrivati al 103 giorno della loro cam-
pagna Enduring Freedom (Libert du-
ratura) in Afghanistan, i comandi statu-
nitensi si sono presi una pausa di rifles-
sione. I caccia si sono levati in volo an-
che ieri, alla ricerca di nuovi bersagli,
ma non ci sono stati raid per la man-
canza di nemici: i Taleban e i non pochi
uomini di Al Qaeda che ancora man-
cano all'appello sembrano essersi in ef-
fetti come dissolti, a cominciare dal
mullah Omar e da Osama bin Laden.
Li cerchiamo per terra, per mare e
per aria e continueremo a cercarli, ha
detto da Islamabad il portavoce statuni-
tense della coalizione antiterrorismo,
Kenton Keith, cercando di mostrare fer-
mezza, ma anche ammettendo implicita-
mente che i servizi di intelligence sono
in un vicolo cieco e che per quel che
se ne sa i due super-ricercati potreb-
bero essere ovunque: ancora in Afghani-
stan, in Pakistan, fuggiti via mare per
una destinazione sconosciuta (secondo
l'ultima voce raccolta dalla televisione
Abc), o magari sotto terra.
I colpi inflitti alla struttura di Al Qae-
da e la caduta del regime dei Taleban
sono risultati tangibili, osservano da par-
te loro alcuni esponenti del nuovo Go-
verno afghano, ma la partita tutt'altro
che chiusa. Oltre allo sceicco e al mul-
lah, molti sono i miliziani ancora alla
macchia: addirittura il 90 per cento de-
gli stranieri di Al Qaeda, secondo Saleh
Registany, alto funzionario del ministero
della difesa di Kabul, che calcola in uno
scarso 10 per cento il totale dei seguaci
di bin Laden neutralizzati.
Intanto, scoppiano polemiche sul trat-
tamento dei prigionieri Taleban trasferiti
alla base americana di Guantanamo. Il
Premier britannico, Tony Blair, ha cer-
cato di rassicurare che il Governo di
Londra si sta muovendo per garantire
l'osservanza dei diritti fondamentali.
ISLAMABAD, 17.
Si riaprono prospetti-
ve di dialogo tra India e
Pakistan, mentre regge
ormai da oltre due gior-
ni la tregua di fatto in-
stauratasi tra gli eserciti
dei due Paesi, massiccia-
mente schierati lungo la
frontiera nel conteso ter-
ritorio del Kashmir, do-
po settimane di canno-
neggiamenti che hanno
causato decine di morti.
Il Segretario di Stato
Usa Colin Powell, impe-
gnato oggi a Nuova De-
lhi dopo essere stato ieri
ad Islamabad, ha dichia-
rati che intende presen-
tare nuove idee per eli-
minare i rischi di una
nuova guerra che sa-
rebbe la quarta tra
positivo: importante
ha detto e in un
certo senso indica una
nuova via. Non ho mai
sentito un governante
pakistano condannare la
teocrazia in termini cos
chiari. Ad Advani ha
fatto eco, nella conferen-
za stampa con Powell,
Abdul Sattar, secondo il
quale lIndia ha accolto
il discorso di Musharraf
in termini insolitamente
positivi.
LIndia ha mobilitato
l'esercito dopo lattenta-
to condotto il 13 dicem-
bre contro il Parlamento
di Nuova Delhi da seces-
sionisti islamici dello
Jammu e Kashmir, l'uni-
co Stato indiano a mag-
Soldati pakistani ad un posto di controllo lungo la frontiera in Kashmir
India e Pakistan, Paesi che tra l'altro so-
no oggi entrambi in possesso di armi
atomiche. Non abbiamo proprio biso-
gno di una guerra nellAsia meridionale,
ma di una guerra al terrorismo, ha det-
to Powell in una conferenza stampa te-
nuta ad Islamabad insieme con il Mini-
stro degli esteri pakistano Abdul Sattar.
Powell ha evitato di definire il suo lavo-
ro una mediazione, termine sgradito al-
lIndia, ma ha detto che gli Usa intendo-
no fare il possibile per promuovere il
dialogo, sostenendo che abbiamo nuo-
ve idee, ma le voglio discutere con lIn-
dia prima che col resto del mondo.
Powell ha comunque lodato il discor-
so col quale sabato scorso il Presidente
pakistano Pervez Musharraf ha annun-
ciato che il Pakistan intende eliminare
dal suo territorio la presenza dei gruppi
fondamentalisti islamici ed ha sostenuto
che lo stesso Musharraf non ha preso
questa decisione per far piacere ad altri,
ma nellinteresse del Pakistan.
Il Governo indiano aveva accolto con
prudenza il discorso di Musharraf e ave-
va detto di voler attendere i fatti, ma
anche su questo versante si sono regi-
strate ieri aperture. Il Ministro dellin-
terno indiano Lal Krishna Advani, finora
considerato fautore della linea dura, ne
ha dato infatti un giudizio nettamente
gioranza musulmana, gruppi che hanno
basi in Pakistan. Il Governo indiano ha
chiesto a quello pakistano di mettere fi-
ne al sostegno ai guerriglieri musulmani
e di arrestare ed estradare venti terrori-
sti e criminali comuni. Musharraf, come
detto, ha messo fuorilegge i gruppi fon-
damentalisti e fatto arrestare migliaia di
loro aderenti, ma ha ribadito che il Pa-
kistan manterr il suo appoggio diplo-
matico, politico e morale all'indipen-
denza del Kashmir. Powell ha definito
quello del Kashmir un problema diffici-
le ma ha aggiunto che non esiste un
problema che non possa essere risolto
con mezzi pacifici.
NEW YORK, 17.
Il Consiglio di Sicurezza dellOnu ha
raggiunto ieri un accordo sulla revisione
delle sanzioni contro lAfghanistan in
modo che ora siano rivolte contro la re-
te terroristica di Al Qaeda e contro i
suoi sostenitori. La relativa risoluzione,
presentata dalla Francia a nome dei cin-
que Paesi membri permanenti (anche
Usa, Russia, Cina e Gran Bretagna), do-
vrebbe essere approvata entro la fine
della settimana.
Il nuovo documento sostituisce le san-
zioni in vigore dal 1999 contro i Taleban
allepoca al potere a Kabul. La risoluzio-
ne chiede a tutti i Paesi di imporre lem-
bargo sui viaggi e sulle armi contro quel
che resta dei Taleban, contro Al Qaeda
e contro i loro sostenitori dovunque si
trovino nel mondo. Le sanzioni preve-
dono il blocco dei beni finanziari di tut-
te le persone, gruppi e istituzioni elenca-
ti nella lista compilata dalla commissio-
ne sanzioni del Consiglio.
Le autorit filippine hanno intanto
sottolineato nuovamente oggi che i sol-
dati statunitensi inviati da Washington si
limiteranno ad addestrare le forze filip-
pine e a dare consigli nella lotta contro
il gruppo terroristico di Abu Sayyaf.
Sono l solo per dare consigli, ha detto
il portavoce presidenziale Rigoberto Ti-
glao. Il Segretario della difesa statuni-
tense, Donald Rumsfeld, ha dal canto
suo ieri affermato che alcune centinaia
di soldati Usa seguiranno i 250 gi invia-
ti nelle Filippine per aiutare il Governo
locale a combattere il terrorismo. Sulli-
sola meridionale di Jolo, intanto, i poli-
ziotti sostenitori del leader musulmano
incarcerato Nur Misuari si sono rifiutati
di lasciare l'isola dopo gli scontri con le
forze governative che negli ultimi due
giorni hanno causato 36 morti. I circa
400 uomini del gruppo mobile speciale
della polizia sono stati consegnati in un
campo e le autorit hanno detto che de-
vono lasciare Jolo. Ma gli ammutinati si
sono rifiutati di consegnare le armi e di
abbandonare lisola se le forze speciali
dellesercito non saranno anchesse spo-
state. Un responsabile militare anonimo
ha inoltre spiegato che se le loro richie-
ste non saranno soddisfatte, gli ammuti-
nati potrebbero tornare nella giungla.
Misuari stato estradato dalla Malaysia
una settimana fa e deve essere giudicato
nelle Filippine per aver fomentato una
rivolta che ha provocato la morte di pi
di cento persone nel novembre scorso.
ABUJA, 17.
Si fa sempre pi preoccupante la si-
tuazione in Nigeria, dove la grave crisi
economica in atto minaccia di innescare
nuovi conflitti sociali oltre che etnici e
religiosi. Ieri il Governo ha ordinato lar-
resto di otto sindacalisti, fra i quali
Adams Oshiomhole, il leader del Nige-
ria Labour Congress (Nlc), la principale
organizzazione locale dei lavoratori.
Oshiomhole e altri sindacalisti, arre-
stati ieri dalla polizia mentre facevano
picchetti sui luoghi di lavoro, sono stati
accusati da un tribunale della capitale
federale nigeriana Abuja di raduno ille-
gale e incitamento del pubblico contro il
Governo. Quest'ultimo aveva dichiarato
illegale lo sciopero indetto da Nlc contro
labolizione dei sussidi per l'acquisto del-
la benzina e il rincaro del suo prezzo del
18 per cento. Il Governo aveva sostenu-
to che tale agitazione infrangeva le leggi
sindacali nigeriane che richiedono un
preavviso di sciopero di 21 giorni. LAlta
Corte federale ha avallato la decisione
governativa, ma i sindacati hanno invita-
to i lavoratori ad insistere ugualmente
nella protesta. Ieri nelle principali citt
della Nigeria, a partire da Lagos, nego-
zi, scuole, banche ed uffici sono rimasti
La Settimana di Preghiera per l'Unit dei Cristiani
(18-25 gennaio 2002)
In te la sorgente della vita
(Salmo 36, 6-10)
Il tema scelto per questanno per la Preghiera per lunit dei cristia-
ni preso da un salmo riletto alla luce di testi dellAntico e del Nuovo
Testamento. In te la sorgente della vita (Salmo 36, 6-10).
di ELEUTERIO F. FORTINO
Pagina 6
NS!|| |N||MAZ|N|
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza le Loro Eccel-
lenze Reverendissime i Monsignori:
Emmanuel L Phong Thun, Vescovo di Cn Tho (Vit Nam),
in visita ad limina Apostolorum;
Pierre Trn Thanh Chung, Vescovo di Kontum (Vit Nam), in
visita ad limina Apostolorum;
Franois Xavier Nguyn Van Sang, Vescovo di Thi Binh (Vit
Nam), in visita ad limina Apostolorum;
Joseph Nguyn Van Yen, Vescovo di Pht Dim (Vit Nam), in
visita ad limina Apostolorum;
Joseph Nguyn Quang Tuyn, Vescovo di Bac Ninh (Vit Nam),
in visita ad limina Apostolorum.
. .
Erezione di Provincia Ecclesiastica e relativa Provvista
Il Santo Padre ha creato la nuova Provincia Ecclesiastica di Kuma-
si, dividendola dalla Provincia Ecclesiastica di Cape Coast (Ghana).
La nuova Provincia Ecclesiastica comprender le Diocesi suffraganee
di Obuasi, Goaso, Sunyani e Konongo-Mampong.
Sua Santit ha nominato primo Arcivescovo Metropolita di Kuma-
si, Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Peter Kwasi Sarpong,
finora Vescovo della medesima Diocesi.
quasi tutti chiusi. Altrettanto accaduto
nei mercati, e anche la circolazione stra-
dale, di solito intensa e caotica, stata
ridotta al minimo. Solo ad Abuja la si-
tuazione apparsa quasi normale.
I sindacati accusano il Presidente del-
la Repubblica Olusegun Obasanjo di es-
sere succube dei creditori occidentali
che hanno chiesto leliminazione dei
sussidi per l'acquisto del carburante co-
me condizione per la rinegoziazione del
debito estero nigeriano, che ammonta a
circa trenta miliardi di dollari.
Un accentuarsi della crisi economica,
a giudizio di gran parte dei commenta-
tori, potrebbe far precipitare la situazio-
ne. Lo scontro sociale potrebbe infatti
riacutizzare, come detto, anche i mai
sopiti conflitti etnici e religiosi che afflig-
gono il Paese, il pi popoloso dell'Africa
con i suoi 115 milioni di abitanti, in un
momento in cui la giovane democrazia
nigeriana si trova a fronteggiare la spin-
ta del fondamentalismo islamico nelle
regioni settentrionali.
Indipendente dallottobre 1960, la Ni-
geria una Federazione di Stati che,
salvo una breve parentesi fra il 1979 e il
1983, stata governata da regimi milita-
ri dal 1966 al 1999, anno in cui lelezio-
ne a Presidente di Olusegun Obasanjo
ha segnato il passaggio alla democrazia.
Lascesa al potere di Obasanjo, un an-
glicano del Sud, ha per accentuato i
tradizionali contrasti con i musulmani
del Nord, dei quali i regimi militari era-
no espressione. Nella primavera del
2000, non meno di mille morti furono
causati dagli scontri tra cristiani e mu-
sulmani seguiti allapplicazione della
sharia, la legge coranica, in tre Stati del
Nord, prima lo Zamfara e poi il Niger e
il Sokoto.
I leader politici degli Stati settentrio-
nali, forti dellappoggio della maggioran-
za musulmana, premono per una totale
islamizzazione della societ locale e so-
no in aperto contrasto con il potere cen-
trale. Il Presidente Obasanjo ha ripetuta-
mente stigmatizzato quella che definisce
una strumentalizzazione della religione
da parte di politicanti che mirano al po-
tere e cerca di opporsi allintroduzione
della sharia in altri tre Stati del Nord,
quelli di Kano, di Yobe e di Kaduna. Da
parte loro, gli avversari del Presidente
Obasanjo lo accusano di favorire i cri-
stiani del Sud nellassegnazione dei posti
di potere.

MARIO AGNES
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L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 18 Gennaio 2002
DA| MND
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n
p
r
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m
o
p
i
a
n
o ARGENTINA Il Governo ha decretato l'emergenza
alimentare annunciando un piano di assistenza alle
fasce pi deboli della popolazione. partito il dialo-
go nazionale proposto dal Presidente Duhalde alle
forze politiche, economiche, sindacali e agli opera-
tori sociali. Il Fondo monetario rinvia di un anno il
rimborso di un debito contratto dall'Argentina.
MEDIO ORIENTE Gli israeliani hanno imposto il
blocco su altre due citt della Cisgiordania. Il Pre-
mier Sharon si incontrato con il Ministro degli
esteri spagnolo Piqu. Arafat sostiene che sta facen-
do il massimo sforzo per fermare il terrorismo.
RUSSIA Nove soldati russi sono stati uccisi e altri
tre sono rimasti feriti nel corso di attacchi dei sepa-
ratisti ceceni contro convogli militari. L'esercito rus-
so sta conducendo una massiccia offensiva inverna-
le e conta di liquidare completamente la forze ribelli
entro il mese di maggio.
CIPRO Con un incontro ufficiale tra i leader delle
comunit cipriote greca e turca, sono cominciati i
negoziati per riunificare politicamente l'isola, divisa
in due dal 1974. Le parti hanno concordato di tenere
tre riunioni alla settimana.
COLOMBIA ripreso il dialogo di pace tra il Go-
verno e i guerriglieri comunisti delle Farc. Entro do-
menica prossima le parti dovranno concordare l'a-
genda dei negoziati, pena il loro fallimento.
ARGENTINA Aiuti dall'Italia Il Fmi proroga il rimborso del debito estero
Le autorit decretano
l'emergenza alimentare
MEDIO ORIENTE Dopo le violenze che hanno sconvolto i Territori negli ultimi giorni
Israele impone nuovamente
il blocco delle citt cisgiordane
BUENOS AIRES, 17.
Il Governo argentino
ha proclamato ieri, su
tutto il territorio nazio-
nale, una emergenza ali-
mentare che rester in
vigore fino al 31 dicem-
bre prossimo. Il relativo
decreto firmato dal Pre-
sidente Eduardo Duhal-
de, dispone lavvio im-
mediato di un program-
ma, che sar gestito dal
ministero dello sviluppo
sociale, per alleviare le
sofferenze della popola-
zione. Dopo aver sottoli-
neato la gravissima crisi
che colpisce il Paese, il
documento annuncia
che il programma sar
orientato allacquisto di
alimenti per soccorrere
in primo luogo le fasce
pi deboli della popola-
TEL AVIV, 17.
Lesercito israeliano
ha imposto nuovamente
il blocco intorno alle cit-
t palestinesi di Jenin e
Qalqilya, in Cisgiorda-
nia, in seguito ai nume-
rosi allarmi per presunti
attentati. La decisione
stata assunta dal Consi-
glio di difesa del Gover-
no, che si riunito a tar-
da notte per decidere
quale risposta dare al-
lultima ondata di violen-
ze in cui sono morti
quattro israeliani, tra i
quali un cittadino arabo.
Lesercito aveva gi
imposto il blocco a Tul-
karem dopo luccisione
luned scorso di Raed El
Karmi, capo locale delle
Brigate dei martiri di Al
Aqsa, un gruppo legato
Anche l'Unione Europea
ha assicurato il Pre-
mier spagnolo Jos Ma-
ra Aznar collaborer
con le autorit di Bue-
nos Aires per trovare so-
luzioni realistiche basate
sul dialogo, idonee a re-
staurare la fiducia e la
competitivit dell'econo-
mia argentina.
Ieri, intanto, ha avuto
inizio il dialogo naziona-
le proposto dal Presiden-
te Duhalde per concerta-
re con le forze politiche,
gli esponenti economici,
i sindacalisti e gli opera-
tori sociali le vie e i
mezzi per superare la
drammatica crisi. Nella
sede della Caritas, i re-
sponsabili del Governo si
sono incontrati con tre
Vescovi e con rappresen-
Manifestazione di protesta a Buenos Aires contro un istituto di credito
zione, la cui sussistenza a rischio. Co-
me si ricorder, nei giorni scorsi era sta-
ta decretata una emergenza sanitaria
per la scarsit di prodotti farmaceutici.
Per aiutare l'Argentina, il Governo ita-
liano ha aperto una linea di credito di
200 miliardi, 50 dei quali saranno utiliz-
zati per la fornitura di medicinali e di
attrezzature agli ospedali. La parte mag-
giore dello stanziamento servir a finan-
ziare le piccole e medie imprese.
Sul versante finanziario, il Fondo mo-
netario internazionale (Fmi) ha accolto
la richiesta di Buenos Aires di far slitta-
re di un anno il pagamento di 933 milio-
ni di dollari che l'Argentina doveva ver-
sare entro oggi. Nel dicembre scorso,
l'Argentina aveva proclamato una mora-
toria unilaterale dei rimborsi del debito
estero.
In un discorso all'Organizzazione de-
gli Stati americani, che ha sede a Wa-
shington, il Presidente Bush ha promes-
so all'Argentina aiuti finanziari interna-
zionali a patto che essa vari un piano
economico ragionevole e sostenibile.
tanti del Programma dell'Onu per lo svi-
luppo (Undp) e della Banca interameri-
cana di sviluppo. Al termine della riu-
nione, il portavoce del Dialogo argenti-
no, Jos Ignacio Lpez, ha sottolineato
che si tratta di una iniziativa totalmen-
te inedita per fronteggiare una emer-
genza eccezionale. Dopo questo round
preliminare, i protagonisti del Dialogo
hanno incontrato esponenti delle banche
e dei sindacati. Per oggi, invece, sono
stati convocati gli esponenti dei partiti
politici e del settore industriale.
ad Al Fatah. Secondo i palestinesi l'uo-
mo stato ucciso dai servizi segreti di
Tel Aviv, ma il Governo guidato da Ariel
Sharon nega ogni coinvolgimento. in-
vece in vigore da sei settimane il blocco
ad altre due citt palestinesi, Nablus e
soprattutto Ramallah, dove dallinizio di
dicembre confinato e accerchiato dai
carri armati il Presidente dell'Autorit
Palestinese (Ap), Yasser Arafat. Una spa-
ratoria tra soldati israeliani e poliziotti
palestinesi scoppiata in nottata proprio
nei pressi degli uffici di Arafat. I colpi
darma da fuoco non hanno causato vit-
time, ma alcuni blindati di pattuglia
israeliani si sono avvicinati di alcuni me-
tri allo studio del Presidente dell'Ap.
Arafat ha accusato Israele di voler uc-
cidere tutti i leader palestinesi. Sharon
non vuole un accordo di pace, ha ag-
giunto in unintervista rilasciata al quoti-
diano francese Le Figaro. Arafat ha
condannato gli attentati ed ha assicurato
che l'Ap sta facendo il massimo sforzo
per fermare il terrorismo. Stiamo in-
carcerando i palestinesi che hanno orga-
t da parte dellAp. Il Premier ha inoltre
evidenziato il ruolo che a suo parere
svolgono Stati come lIraq e lIran nel
traffico d'armi verso le zone palestinesi.
Anche il Ministro degli esteri israelia-
no, Shimon Peres, tornato a ribadire
che Arafat non ha altra scelta che scon-
figgere gli estremisti. In unintervista
pubblicata oggi dal quotidiano kuwaitia-
no Al Rai al Aam, Peres ha sottolinea-
to che se Arafat non riesce a sconfigge-
re queste forze, esse sconfiggeranno lui
e prenderanno il potere.
nizzato o partecipato ad
attacchi ha sottolinea-
to ma gli israeliani
non stanno facendo nul-
la per ridurre la tensio-
ne, il nostro problema
con Sharon che in
realt lui non vuole un
accordo, preferisce il
conflitto perch in quel
modo ferma tutto, ha
concluso.
Da parte sua Sharon,
al termine di un collo-
quio con il Ministro de-
gli esteri spagnolo Josep
Piqu in missione nella
regione, ha ribadito la
volont di Israele di alle-
viare le dure condizioni
di vita della popolazione
palestinese nei Territori,
ma ha aggiunto che ci
richiede prima di tutto
la cessazione delle ostili-
L'incontro a Gerusalemme tra Sharon e Piqu
Burundi: scontri
traesercito e guerriglia
BUJUMBURA Ventisei persone
sono morte negli scontri che han-
no opposto reparti dellesercito del
Burundi e ribelli hutu attorno alle
colline della capitale Bujumbura.
Lo hanno reso noto mercoled fonti
governative aggiungendo che oltre
30.000 persone hanno abbandona-
to i loro villaggi.
Sisma in Messico
e in Guatemala
CITT DEL MESSICO Forti scos-
se di terremoto sono state avverti-
te mercoled in Guatemala e in
Messico. Il sisma, che ha sfiorato
il sesto grado sulla scala Richter,
stato registrato alle 17.16 ora lo-
cale (le 00.16 in Italia).
RUSSIA Maskhadov invita i separatisti all'unit
Cecenia: agguati dei ribelli
Uccisi nove soldati federali
CIPRO Colloquio tra i leader delle due comunit
Stabiliti negoziati intensivi
per discutere la riunificazione
Colombia: riprende
il difficile dialogo
tra l'Esecutivo
e le Farc
MOSCA, 17.
Il Presidente russo, Vladimir
Putin, a Varsavia per una visita
di due giorni che segna una svolta
nei rapporti tra i due Paesi dopo
il grande gelo calato negli anni
Novanta tra le due capitali un
tempo alleate in quello che era il
Patto di Varsavia. Il popolo russo
e il popolo polacco cercano ora di
recuperare quello che stato per-
duto negli ultimi dieci anni ha
detto Putin nel corso del colloquio
con il Presidente polacco, Ale-
ksandr Kwasniewski.
Putin a Varsavia:
svolta nei rapporti
con la Polonia
MOSCA, 17.
Nove soldati russi sono rimasti uccisi
nei pressi di Vedeno, in Cecenia, in se-
guito a due attacchi separati della guer-
riglia indipendentista. Lo hanno reso no-
to stamani fonti militari citate dallagen-
zia russa Interfax. Le fonti hanno pre-
cisato che i guerriglieri, contro i quali
in atto una vasta offensiva invernale,
hanno attaccato due convogli militari di
cui facevano parte veicoli blindati nei
pressi di Vedeno e di Urus-Martan. No-
ve soldati sono rimasti uccisi complessi-
vamente ed altri tre feriti.
Intanto, il leader secessionista ceceno,
Aslan Maskhadov, che ha intrapreso dif-
ficili contatti con il Cremlino in vista di
una soluzione del conflitto, ha invitato il
leader militare della guerriglia, Shamil
Basayev, che ha respinto ogni apertura,
a rispettare la sua autorit per il bene
della Repubblica. In un discorso regi-
strato su cassetta audio, diffuso clande-
stinamente in Cecenia e riportato dalla
stampa russa, Maskhadov afferma che
la mancanza di unit tra le Forze cece-
ne in campo, in particolare da parte di
Shamil Basayev, ha impedito ai guerri-
glieri di vincere la guerra contro le trup-
pe russe ed a lui, Maskhadov, di co-
struire il proprio Stato.
Maskhadov, nella dichiarazione critica
anche altri esponenti ceceni come lex
Presidente ceceno, Zelimkhan Yandar-
baiev, e lex vice Premier, Vakha Arsa-
nov. Nonch Movladi Udugov che gesti-
sce il principale sito ribelle ricercato ol-
tre che dai russi anche dalla polizia tur-
ca. La presa di posizione di Maskhadov
interpretata dalla stampa russa come
un tentativo di mantenere aperti i canali
del dialogo con Mosca e dissociarsi dalla
incombente disfatta militare della guerri-
glia. Ci mentre in corso da dicembre
una vasta offensiva invernale delleserci-
to russo che ha annunciato di essere
pronto a liquidare completamente i ri-
belli entro maggio. Principale obiettivo
dell'offensiva la cattura di Basayev e
del suo luogotenente Khattab, accusato
di avere rapporti con Osama bin Laden.
Ma finora i due leader militari ceceni
sono sfuggiti allarresto da parte delle
truppe federali di Mosca.
NICOSIA, 17.
Dopo anni di sostan-
ziale e rigida contrappo-
sizione, a Cipro sono
stati concordati negoziati
intensivi per tentare di
superare definitivamente
i problemi che oltre 27
anni fa portarono alla di-
visione dell'isola. Il Pre-
sidente Glafcos Clerides
e il leader turco-cipriota
Rauf Denktash, che gi
si erano visti informal-
mente nelle scorse setti-
mane, hanno avuto ieri
un colloquio ufficiale e
hanno stabilito di incon-
trarsi tre volte a settima-
na a partire da luned
prossimo. Linviato spe-
ciale dell'Onu per la que-
L'incontro tra Clerides (a sinistra) e Denktash
stione di Cipro, Alvaro de Soto, che ha
assistito al colloquio, lo ha definito in-
coraggiante. Denktash ha detto che si
parlato di sostanza, mentre Clerides
non ha invece rilasciato dichiarazioni.
Lincontro ha avuto luogo nel vecchio
aeroporto usato ora come base dell'Unfi-
cyp, la forza di pace dellOnu a Cipro, e
posto sulla linea verde che taglia in
due lisola fin dal 1974, quando la Tur-
chia invi 35.000 soldati, tuttora presen-
ti nella parte Nord di Cipro, per proteg-
gere la comunit turco-cipriota in segui-
to ad un tentato colpo di Stato che mi-
rava ad annettere Cipro alla Grecia, al-
l'epoca sotto la dittatura dei colonnelli.
I problemi da risolvere sono tanti, a
cominciare dalla struttura di un even-
tuale Stato riunificato. Nel 1998 il Go-
verno cipriota ha avviato il processo di
adesione allUnione Europea, che do-
vrebbe concludersi positivamente il 31
dicembre prossimo. Proprio questo, se-
condo analisti locali, ha dato una accele-
razione allattivit diplomatica per riav-
viare i negoziati fermi dal 1997. LUe ha
infatti affermato che Cipro potr aderire
anche se non avr risolto il problema
della divisione. La Turchia ha per mi-
nacciato di annettersi la parte Nord del-
l'isola se Cipro dovesse diventare mem-
bro dellUe nella situazione attuale. La
Grecia, da parte sua, minaccia di bloc-
care con il veto lallargamento dellUnio-
ne, se ladesione di Cipro dovesse essere
posticipata.
BOGOT, 17.
Il dialogo di pace fra il Governo e le
Forze armate rivoluzionarie della Co-
lombia (Farc) ripreso ieri fra molte in-
certezze a San Vicente del Caguan, ca-
poluogo della zona di distensione sotto
il controllo del principale gruppo guerri-
gliero di sinistra del Paese.
Il poco tempo a disposizione fino
al 20 gennaio, data in cui, come dispo-
sto dal Presidente Andres Pastrana, sca-
de la concessione della zona di disten-
sione e lintensa attivit delle colonne
delle Farc (nove morti negli ultimi
giorni) generano come segnala l'An-
sa tensione fra i partecipanti, che
devono preparare in poche ore lagenda
delle trattative in base alle quali si do-
vrebbe giungere ad una cessazione delle
ostilit e dei sequestri di persona. Intor-
no alla zona di distensione, peraltro,
15.000 uomini dellesercito attendono un
eventuale ordine di passare alloffensiva,
in caso di fallimento del tavolo negozia-
le. Sul posto, oltre alla delegazione delle
Farc, si trovano tra gli altri lAlto
commissario governativo, Camilo Go-
mez, linviato speciale dellOnu, James
Lemoyne, e i rappresentanti diplomatici
di Svezia e di Canada. Prima di avviare
il negoziato, Gomez ha dichiarato che
il Paese pu avere la sicurezza che ab-
biamo un solo obiettivo: guardare al fu-
turo e ottenere il meglio possibile per i
colombiani. Un ordigno esplosivo lan-
ciato allinterno di un negozio di Santa
Marta (nel Nord del Paese) ha intanto
ieri causato due morti e due feriti. Lo
ha reso noto la polizia.
Nato: nessuna
decisione ufficiale
sull'allargamento
Berlino: contestato
l'ingresso del Pds
nell'Amministrazione
Usa: studente bocciato
compie una strage
in un ateneo in Virginia
BRUXELLES, 17.
Almeno a livello ufficiale, nessuno
pu ancora dire con certezza quanti
Paesi entreranno a far parte questanno
dellAlleanza Atlantica. Lo ha ribadito
ieri a Bruxelles il Segretario generale
della Nato, George Robertson, sottoli-
neando che la decisione verr presa a
met novembre al vertice dellAlleanza
a Praga (la data non stata fissata).
Alla domanda su quanti dei nove Pae-
si ex-comunisti candidati alladesione sa-
ranno poi accolti, Robertson ha risposto
che nessuno sa la risposta, in questo
momento. Lunica cosa certa, ha ag-
giunto, che un numero di Paesi com-
preso fra uno e nove ricever linvito in
base ad una scelta politica dei Capi di
Stato e di Governo dei Paesi dellAllean-
za. Ladesione alla Nato peraltro non
un dono ma unalta responsabilit.
In un breve discorso tenuto ad un ri-
cevimento presso il Quartier generale di
Bruxelles, Robertson ha sottolineato che
la Nato molto impegnata e non
penso che, nella sua storia, lAlleanza
sia mai stata pi impegnata di ora fra
laltro nella lotta al terrorismo (lartico-
lo cinque resta attivato), nel coltivare
rapporti con la Russia anche sul fronte
dei Trattati balistici, nei Balcani.
BERLINO, 17.
Per protesta contro lalleanza del loro
partito Spd con gli ex comunisti della
Pds nel Governo di Berlino, dodici fun-
zionari socialdemocratici della capitale
hanno lasciato il partito.
Non possiamo comprendere tale pas-
so della Spd di Berlino, e con la nostra
uscita dal partito intendiamo sottolinea-
re che noi non siamo disposti a condivi-
dere responsabilit per la partecipazione
dei postcomunisti al Governo di Berli-
no, hanno detto i dissidenti in una di-
chiarazione comune diffusa ieri. La Spd
conta a Berlino circa 20.000 membri.
I rappresentanti di Spd e Pds hanno
firmato ufficialmente ieri laccordo di
coalizione che segna il ritorno al potere
nella citt-Stato degli ex comunisti per
la prima volta dalla caduta del Muro nel
1989.
Anche nella Pds daltra parte non tutti
sono daccordo con la nuova alleanza
con i socialdemocratici. In alcune sezio-
ni della parte Est della citt dove nel-
le elezioni del 21 ottobre la Pds ottenne
percentuali di voti vicino al 50 per cento
stato segnalato malcontento da par-
te di esponenti ortodossi difensori della
vecchia linea del Pc tedesco-orientale.
WASHINGTON, 17.
Uno studente straniero ha ucciso a
colpi di pistola il rettore, un insegnante
ed una studentessa in una piccola Uni-
versit della Virginia, situata a Grundy,
non lontano dal confine con il Kentuc-
ky. Durante la fuga dalla scuola l'omici-
da, in possesso di una P-38, ha conti-
nuato ad aprire il fuoco in modo indi-
scriminato contro gli altri studenti feren-
done tre, prima di essere bloccato da
quattro ragazzi che lo hanno consegnato
alla polizia. Secondo una prima ricostru-
zione, lo scorso anno lo studente era
stato bocciato, era stato riammesso al-
lUniversit in via condizionale, ma non
aveva superato il semestre.
La strage si verificata alle 13 quan-
do l'omicida, del quale non sono stati
resi noti il nome e la nazionalit, si re-
cato nellufficio del rettore. Il ragazzo
ha estratto una P-38 ed ha sparato al-
l'uomo prima da breve distanza e quindi
alla nuca. Lomicida quindi entrato
nellufficio di un altro insegnante, ucci-
dendolo a sua volta da distanza ravvici-
nata. Subito dopo ha cominciato a cor-
rere per il corridoio della scuola apren-
do il fuoco a caso contro gli studenti
che si imbattevano in lui.
Lutto nell'Episcopato
giunta la dolorosa notizia del-
la pia morte di Sua Eccellenza
Reverendissima Monsignor Miche-
le Alagna Foder, S.D.B., Vesco-
vo emerito di So Gabriel da Ca-
choeira (Brasile), avvenuta vener-
d 11 gennaio a Marsala.
Il compianto Presule era nato
in Marsala, diocesi di Mazara del
Vallo (Italia), il 23 gennaio 1913
ed era stato ordinato sacerdote l'8
dicembre 1942. Eletto alla Chiesa
titolare di Fornos maggiore il 13
giugno 1967, nello stesso tempo
era stato nominato Vescovo Prela-
to di Rio Negro (Brasile). Il 24
agosto del medesimo anno aveva
ricevuto l'ordinazione episcopale.
Il 26 maggio 1978 aveva rinuncia-
to alla Sede titolare di Fornos
maggiore. Il 30 ottobre 1980 la
Prelatura di Rio Negro era stata
elevata a diocesi e il 5 marzo 1981
Mons. Alagna Foder ne era stato
nominato primo Vescovo. Il 21 ot-
tobre dello stesso anno la medesi-
ma Sede residenziale aveva assun-
to il nome di So Gabriel da Ca-
choeira e il Presule ne era divenu-
to primo Vescovo. Aveva rinun-
ciato al governo pastorale il 27
febbraio 1988.
.
W
Marted 15 gennaio 2002, nel Conven-
to Carmelitano di Santa Maria in Tra-
spontina, dove viveva da tempo, si
spento serenamente nel Signore all'et
di 94 anni
Sua Ecc.za Rev.ma Monsignor
TELESFORO GIOVANNI
CIOLI
Carmelitano
Vescovo emerito
di Arezzo-Cortona-Sansepolcro
Animati dalla fede nella vita eterna e
con animo riconoscente per tutto il bene
che ha fatto, ne danno l'annuncio i Pa-
dri Carmelitani a tutti coloro che lo co-
noscevano e lo amavano.
La celebrazione delle solenni esequie
si svolta nella Chiesa di Santa Maria in
Traspontina, in via della Conciliazione,
gioved 17 gennaio, alle ore 11.
.

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3 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 18 Gennaio 2002
T A
||ZA
| G|NA
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Riflessioni sulla comunicazione interpersonale
Gli evidenti limiti
del linguaggio verbale
Edoardo Semenza, il geologo che scopr la frana 4 anni prima della tragedia, racconta in un libro la sua versione dei fatti
Vajont: Un disastro di proporzioni inattese
Nessuno gioc cinicamente con la vita della gente
Cent'anni dalla morte di Filippo Marchetti, dimenticato autore marchigiano
Il compositore che seppe sfidare Giuseppe Verdi
|A| M|CC||
L'uomo vive nel mondo con la consa-
pevolezza del suo destino di creatura
mortale. A sua volta il mondo diventa
familiare per l'uomo grazie alla rivela-
zione della parola che nomina le cose e
conferisce loro significati precisi. La ve-
rit del mondo si disvela nel linguaggio
umano in ordine alla comprensione e al-
l'operare.
La cultura ermeneutica odierna parla
in questo modo: la domanda fa accade-
re il mondo. Ne palesa il volto identifi-
cato nelle risposte emotive e razionali
che l'uomo ha dato e continua a dare a
tutto ci che lo sollecita e lo incuriosi-
sce. All'inizio del suo Tractatus logico-
philosophicus Wittgenstein asserisce: Il
mondo tutto ci che accade, e speci-
fica che proprio in quanto accade, il
mondo la totalit dei fatti e non delle
cose.
Per passare dai fatti indistinti alle cose
identificate occorre la mediazione della
parola che, nominando definendo e col-
legando soggetti predicati, pone ogni
esistente alla giusta distanza conosciti-
va e in tal modo dischiude il reale enti-
tativo al senso che gli inerisce.
L'analogia della conoscenza umana si
apparenta con l'atto di creazione divina:
come Dio crea le cose mediante il Lo-
gos, cos l'uomo, mediante le parole, il-
lumina di significati gli enti che ne solle-
citano l'attenzione e l'interesse. Prima
che Adamo le nominasse, le cose erano
avvolte dal mutismo dell'insignificanza.
Con la parola umana emerge il signifi-
cato del cosmos. La parola , dunque,
creativa (di senso) in quanto enuclea e
comunica il significato essenziale di ogni
creatura. L'esperienza non pu prescin-
dere dalla mediazione del linguaggio si-
gnificativo, che porta alla luminosit il
senso latente degli enti. Indicando ed
esprimendo, il linguaggio distoglie dal-
l'incanto della totalit ineffabile le singo-
le cose nel loro inconfondibile modo di
essere.
Appaiono i mondi dell'intelligenza che
vengono a coincidere con le articolazio-
ni dei linguaggi vari e diversificati, che
attestano punti di vista originali e com-
plementari sul cosmos: quello dell'arti-
sta, dell'agricoltore, dello scienziato, del
filosofo, ecc. L'esperienza linguistica del-
l'uomo si situa nell'universo simbolico.
Questo spiega la destrezza spontanea
che contrassegna la condotta operativa
dell'uomo in rapporto al mondo grazie
alla mediazione della sua corporeit.
L'orizzonte della significazione induce
a collocare l'uomo-interprete tra il segno
e il significato degli enti. La triangolarit
semantica di segno-interprete-significato
costituisce la pregnanza dinamica ed er-
meneutica dei simboli, che sono l'imme-
diata apprensione significativa della real-
t che emerge nella forma specifica ed
essenziale delle cose. La forma una to-
talit sintetico-percettiva che precede
l'articolazione e l'analisi delle parti. Nel-
la loro irrelata identit segno, interprete,
significato sono astrazioni della ragione.
Per contro, nella loro corposa vivncia i
simboli scandiscono l'efflorescenza se-
mantica delle cose in rapporto all'attivi-
t spirituale dell'uomo: l'anello emble-
matizza il matrimonio, il campanile ri-
chiama la dimensione religiosa e cultua-
le del pio credente, la segnaletica strada-
le suggerisce un modo corretto di com-
portamento all'automobilista. Dunque il
linguaggio umano va inteso in modo di-
latato: corporeo, semantico, simbolico,
fonetico, grafico... Sotteso a ogni genere
di espressione linguistica il postulato
di senso che inerisce alla coscienza per-
cettivo-conoscitiva e intenzionale. Il se-
gno, in quanto tale, non tutto. Esso
denota il richiamare l'attenzione su
qualcosa liberandolo cos per il suo av-
vento (Heidegger), ma il compimento
semiotico sta nell'espressione intenziona-
le che lo riveste di significato concettua-
le. Sicch lo snodo originario dell'atto di
significare sta nell'uomo (=Dasein ), at-
teggiato alla rivelazione del mondo nella
parola. Nell'agire e nel dire dell'uomo si
dirompe l'incanto del tutto: l'evento si
fa significato per la coscienza. Ogni cosa
acquista rilievo e dignit nella nomina-
tio intelligente, che le appella nel loro
inconfondibile essere-cos. Le cose
hanno rilevanza semantica in quanto so-
no nominate e comunicate interperso-
nalmente. La saldatura del segno al si-
gnificato avviene grazie alla mediazione
dell'uomo che compie cos il destino si-
gnificativo dell'universo disponibile al
conferimento di senso. Ma occorre pre-
cisare che la nostra intentio comunicati-
va si filtra attraverso un linguaggio ap-
prossimativo e perfettibile. La parola as-
soluta non dell'uomo. Abbiamo biso-
gno di moltiplicare parole, esempi, ana-
logie per esplicitare il nostro pensiero e
renderlo accessibile agli altri in modo
adeguato. Procediamo per astrazioni e
per esemplificazioni che attestano la mi-
sura limitata e parziale del nostro lin-
guaggio verbale con il contorno di om-
bre che l'affettano. La parola umana
svela e vela nel contempo l'eccedenza
della diversit ontologica. Come dire:
nella parola altrui balugina e si ritrae la
verit del dire, che io debbo faticosa-
mente poter decifrare. Mi si svela quel-
l'aspetto di verit che non conoscevo in
precedenza e che conquisto adesso co-
me novit, ma resta sempre un vasto
orizzonte inquisitivo che sollecita la mia
mente alla chiarificazione di ci che ap-
pare incerto e confuso al presente. Ho
bisogno di dialogare con gli altri per
conquistare progressivamente la verit
del mondo. La verit delle cose si intrec-
cia con l'umana intelligenza locutiva.
Ma dove propriamente accade la rivela-
zione della verit del mondo? Non nel-
l'uso pragmatico del discorso, ma piut-
tosto nella dimensione essenziale della
coscienza intenzionale. Per questo moti-
vo Giambattista Vico annetteva molta
importanza allo studio delle etimologie.
Nella parola dell'anima i simboli si ca-
ricano di sensi eccedenti che attingono
all'inesauribile ricchezza dell'essere. Si
pensi, ad esempio, alle poderose simbo-
logie degli eventi di fondazione di un
popolo o di una citt. La mitologia fa da
grande cornice alle potenze della fanta-
sia e del linguaggio espressivo che si
modula in accenti lirici ed epici. Ma pi
eloquente la testimonianza delle tra
grandi religioni monotestiche. La Torh,
il Vangelo, il Corano fanno vedere di-
versamente il mondo. Nell'orizzonte re-
ligioso il mondo si carica di senso nuovo
alla luce della creazione divina e della
salvezza invocata dall'uomo. L'esperien-
za religiosa del credente attesta un sen-
so nuovo e diverso della realt a partire
dai simboli del Libro sacro. Tali simboli
risultano eccedenti la vita quotidiana
della soddisfazione dei bisogni immedia-
ti e alimentano una trama di significati
spirituali, organizzati nella sintassi testi-
moniale della fede e della profezia ed
esprimenti il festivo della vita redenta. Il
linguaggio forma di vita.Ne traduce i
bisogni profondi a livello espressivo e
comunicativo. Bisogna allenarsi a con-
quistare la maturit del verum linguisti-
co nelle diversificate configurazioni del
sapere. L'orizzonte soprannaturale della
fede ha questo di specifico: riporta i si-
gnificati trascendenti della simbolica del
Sacro all'interno dell'esperienza di vita
degli individui e ne determina la creden-
za, o l'adesione alla fede. Il cristianesi-
mo dice Wittgenstein non una
dottrina, non una teoria di ci che
stato e sar dell'anima umana, ma una
descrizione di un evento reale nella vita
dell'uomo. Infatti, il riconoscimento del
peccato un evento reale, e la dispera-
zione pure, e cos anche la redenzione
mediante la fede. Non difficile rico-
noscere venature kierkegaardiane in
quest'asserzione. Noi siamo d'avviso che
il cristianesimo, pur essendo evento di
grazia, abilita anche alla dottrina teolo-
gica della fede nell'incarnazione di Cri-
sto. Proprio sulle soglie della fede il lin-
guaggio verbale svela i suoi limiti e le
possibilit arrischianti.
GA|!AN VA|||N|
Sono il geologo che ha scoperto la
grande frana del Vajont nellagosto
1959, pi di quattro anni prima che
scivolasse producendo il disastro, e so-
no il figlio del progettista e costruttore
della diga: comincia cos il libro che
Edoardo Semenza ha scritto con lin-
tento di offrire un contributo alla ricer-
ca della verit su una tragedia di re-
cente tornata agli onori della cronaca
grazie allo spettacolo televisivo e teatra-
le di Marco Paolini, e al film di Renzo
Martinelli. E proprio queste opere han-
no spinto lunico ancora in vita tra i
protagonisti diretti di quella vicenda
rappresentati nel film a dire la sua su
quanto accaduto, per correggere le ine-
sattezze e le spiegazioni preconcette
da lui riscontrate nelle due operazio-
ni artistiche per il piccolo e grande
schermo.
Nel libro dal titolo significativo La
storia del Vaiont raccontata dal geologo
che ha scoperto la frana (edito dalla
Tecomproject di Ferrara, 278 pagine,
L. 32.000, ; 16,53) lautore riconosce
che il film ha avuto il merito di rilan-
ciare il dibattito su una tragedia per la
quale, dopo sentenze giudiziarie e nu-
merose ricostruzioni, sembrava fosse
stato detto tutto e si fosse giunti alla
verit. Una verit che indicava i fatti,
rivelava omissioni, stabiliva responsa-
bilit e persino moventi per spiegare
le 2000 vittime di quel terribile 9 otto-
bre 1963. Ma, secondo Edoardo Semen-
za, c ancora spazio per ricostruire
quanto avvenne quella sera con sereni-
t e obiettivit, senza strumentalizza-
zioni politiche, tenendo conto soprattut-
to degli aspetti tecnici. E la sua verit
emerge chiaramente, anche se non fa-
cilmente, dalla precisa e approfondita
ricostruzione della complessa situazio-
ne geologica dellarea dellinvaso (sco-
Furono allora convo-
cati i tecnici del mini-
stero dei Lavori Pubblici
e i consulenti, e fu deci-
so di abbassare gradual-
mente il lago, fatto che
port rapidamente a un
rallentamento e poi a
un arresto dei movi-
menti. Lingegnere au-
striaco Mller, fondato-
re della geomeccanica,
stil un rapporto in cui
analizzava la situazione
e i possibili rimedi. Non
tutti, come egli stesso ri-
conosceva, erano prati-
cabili; tuttavia il primo
suggerimento abbas-
sare gradualmente il li-
vello e in seguito di li-
mitare i movimenti e il
volume delle eventuali
ulteriori frane, regolan-
do il livello tenendo
conto anche delle piogge
comprendere, oltre a Longarone, la
stessa Belluno. La frana scese la sera
del 9 ottobre con una velocit probabil-
mente tripla rispetto a quella massima
sperimentata da Ghetti, e da lui stesso
considerata eccezionalmente elevata.
Cos, lenergia fu 9 volte pi grande,
londa super i 200 m di altezza e, sca-
valcando la diga, distrusse gran parte
di Longarone e parte di paesi vicini. Un
disastro che nessuno si aspettava nean-
che lontanamente, e che per decenni gli
studiosi hanno approfondito, per cerca-
re di capire come la frana abbia potuto
raggiungere una tale velocit.
Semenza esclude che la tragedia si
sia verificata per cinismo o addirittura
malafede, come le tesi rilanciate recen-
temente vorrebbero far credere. Non ci
fu nessuna corsa al collaudo legata alla
nazionalizzazione dellenergia elettrica,
come i fatti raccontati dimostrano e co-
me i tribunali hanno riconosciuto di-
chiarando questa accusa priva di ogni
base logica: lindennizzo per lespro-
prio della societ era calcolato in base
al valore delle sue azioni negli anni
1959-61, e non dipendeva affatto dal va-
lore o dalla funzionalit degli impianti
che passavano comunque tutti allEnel.
I tribunali hanno riconosciuto anche
che i dati fondamentali che permetteva-
no la valutazione della situazione non
furono nascosti, ma erano comunicati
regolarmente agli organi di controllo.
Non mi pare che descrivere quegli
anni come un periodo in cui una spe-
cie di associazione a delinquere libera-
mente giocava con la vita della gente
per lucrarne profitto, denaro e prestigio
precisa Semenza contribuisca a
darci una conoscenza vera di quel cli-
ma politico, culturale e sociale.
E se proprio si vogliono trovare col-
pe, aggiunge allargando lottica, queste
andrebbero cercate soprattutto nella fa-
me di energia elettrica che accompa-
gnava il boom economico e lo sviluppo
industriale dei primi anni 60.
Insomma, quella contenuta in questo
libro appare come una verit scomoda,
se paragonata a quella raccontata ulti-
mamente, che punta al sensazionali-
smo, facendo proprie tesi del passato,
molto politicizzate. Una verit in parte
anche giustificatoria, se si vuole, diffi-
cile da comprendere, perch basata su
fatti concreti pi che sulla spettacola-
rizzazione che semplifica i messaggi;
una ricostruzione che cerca di contrap-
porre alla facile presa sulle emozioni la
pi complessa rigorosit della scienza.
Come sono andate le cose quel terribile
9 ottobre 1963, quando oltre 250 milio-
ni di metri cubi di terra e roccia si
staccarono dalla montagna cadendo nel
lago e provocando l'enorme onda che
travolse la valle portando morte e di-
struzione, ormai noto; il perch ci
avvenne appare oggi pi chiaro anche
grazie a questo lavoro di Edoardo Se-
menza; una ricerca che, anche se forse
non conclusiva, comunque contribuisce
a ricostruire la verit storica su quella
immane tragedia.
Fotografia presa dalla diga
il 10 aprile 1961: il lago
molto al di sotto di quota 600 metri
La diga del Vajont
La zona
della frana e dintorni
colpita dall'onda:
in scuro
sono rappresentati
i depositi lasciati
dall'acqua
Il fianco sinistro della valle del Piave,
di fronte a Longarone
in una foto del 10 ottobre 1963
Il paese di Casso dopo la sciagura
AN!N| 3|AGA
Vi sono artisti dei quali si protrae la memoria, e
se ne conoscono perfettamente quasi tutte le ope-
re; altri, che in vita raccolgono successi, e poi ven-
gono ravvolti dalla coltre delloblio. A questa se-
conda categoria appartiene Filippo Marchetti, del
quale ricorre ora il centenario dalla morte, che eb-
be un ruolo importante nella vita musicale italiana
del secondo Ottocento, e poi caduto in un letargo
forse ingiusto, dal quale neppure questo nostro
tempo, cos attratto dai revivals, finora riuscito a
svegliare.
Era nato a Bolognola, in provincia di Macerata,
il 26 febbraio del 1831. A dodici anni si rivel at-
tratto dalla musica, ed inizi a prendere lezione da
un maestro suo conterraneo. Venne il giorno che i
genitori, vedendolo tanto propenso alla musica, de-
cisero di inviarlo presso il prestigioso Conservatorio
di San Sebastiano a Napoli. Qui ebbe due docenti
che ne compresero la genialit: Giuseppe Lillo, che
lo mise a studiare i partimenti, e Carlo Conti, per
il contrappunto e la composizione.
Nel 1854 egli lasciava il Collegio napoletano e
tornava a casa, ponendosi a scrivere la sua prima
opera, Gentile da Verano, su libretto di suo fra-
tello Raffaele. Grandi furono le difficolt per far
rappresentare questopera, e finalmente pot aver-
ne lesecuzione al Teatro Nazionale di Torino. Il lu-
singhiero esito delle rappresentazioni convinse il di-
rettore del teatro ad acquistarne la partitura, con
la promessa di far dare al Teatro Carignano una se-
conda opera, La Demente: ed infatti questopera,
anche per merito della protagonista, la Boccadaba-
ti, ebbe un felice esito.
Ma in quel momento trionfava La Traviata, e
lopera del Marchetti, doveva cedere al passo alla
pi fortunata partitura verdiana. Tuttavia, lanno
seguente, 1857, lopera fu eseguita a Roma, e il
successivo a Jesi, con molti applausi; doveva poi
essere vista dai suoi conterranei, a Camerino. Pur-
troppo egli cadde e si frattur una gamba, e lese-
cuzione fu rinviata a tempi migliori. Aveva frattan-
to preparato una terza opera, Il Paria; ma di
fronte alle difficolt, cambi rotta e si stabil a Ro-
ma, dove divenne maestro di canto: e quindi pub-
blic alcuni volumi di stornelli, duettini, romanze
ed ariette.
Eppure, malgrado i molti allievi, la vita del No-
stro era stentata. Non pensava pi a scrivere ope-
re, e il fratello gli consigli di recarsi a Milano, do-
ve aveva ancora degli amici.
Si rec nella capitale lombarda, ed incontr Mar-
celliano Marcello, poeta, critico musicale ed orga-
nizzatore artistico, che aveva conosciuto a Torino.
Questi ascolt Il Paria, e gli consigli di rinnova-
re lo stile perch ormai antiquato. Gli propose
quindi un suo libretto, Giulietta e Romeo, che il
Marchetti non avrebbe osato mai porre in musica,
dopo Vincenzo Bellini; ma il Marcello lo assicur
che avrebbe trattato quel soggetto diversamente,
attenendosi maggiormente alla tragedia di Shake-
speare. Si pose quindi a studiare, e scrisse unope-
ra nuova, acquistata dalleditore Lucca. Lopera,
eseguita a Trieste, ebbe buon successo, ma non ba-
st per farne un lavoro duraturo, e dopo sette reci-
te fu tolta dalle scene: si risollev al Teatro Carca-
no di Milano, dove il pubblico applaud ogni sera
di pi, incoraggiando il musicista a continuare su
quella strada.
Nel 1868, sempre a Milano, cominci a lavorare
al suo maggiore successo, il Ruy Blas, lopera
tratta da Victor Hugo, che aveva gi tentato altri
musicisti. Il libretto di Carlo dOrmeville, era pre-
gevole. Ma dove farlo eseguire? Marchetti prese
una decisione estrema: si rec dallimpresario del
Teatro alla Scala, e lo apostrof duramente, accu-
sandolo di non aiutare abbastanza i giovani compo-
sitori. Questi lo licenzi dandogli vaghe promesse.
Eppure, dopo pochi mesi, gli invi una lettera invi-
tandolo a terminare l'opera affinch potesse essere
rappresentata nel Real teatro della Scala.
In quel momento sulla scena del teatro milanese
imperava La forza del destino; malgrado ci,
quel gruppo di ascoltatori colti che erano attratti
dalle novit, fecero pressione sulla direzione per
vederla; e, malgrado laffrettata preparazione a
causa della fine della stagione, le tributarono ap-
plausi dincoraggiamento. Poich fu eseguita per
sole due sere, molti furono insoddisfatti di tale limi-
tazione, e ne reclamarono la riesecuzione per po-
terla giudicare meglio.
Leditore Lucca riusc ad ottenere il Teatro Pa-
gliano di Firenze, e qui il maestro concert lopera
e la messa in scena. Il trionfo fu schietto e clamo-
roso, ed il Ruy Blas entr nel repertorio dei grandi
teatri, passando rapidamente da Torino a Roma,
Reggio Emilia, Padova e Lucca.
Giunta a Napoli, al San Carlo, nel 71, lopera fu
dapprima accolta tiepidamente, poi, con il passare
delle repliche, ebbe accoglienze trionfali.
Le successive opere nulla aggiunsero al suo suc-
cesso; ma ormai era divenuto personaggio di tutto
rispetto nel panorama musicale italiano. Nel 1871
fu nominato presidente della Accademia di Santa
Cecilia, ed il re lo decorava commendatore della
Corona. Era prescelto dalla regina Margherita qua-
le suo maestro di musica. Nel 1880 a Torino ebbe
un ultimo trionfo con la sua opera Don Giovanni
dAustria al Teatro Regio. A Camerino gli intitola-
rono il teatrodellacittene scoprirono una statua.
Nella sua produzione figurano brani di musica
sacra: a Napoli sono conservati una Ave Maria,
una Salve Regina ed Angeli Dei per coro di vo-
ci bianche.
Mor a Roma il diciotto gennaio del 1902.
morto Camilo J. Cela
Lo scrittore Camilo Jos Cela, premio Nobel
nel 1989, morto nelle prime ore di gioved 17
in una clinica di Madrid. Aveva 86 anni. Nato
nel 1916 a Iria Flava, in provincia di La Coru-
na, dopo gli studi di medicina, filosofia e legge
si dedic alla narrativa. Il suo primo libro fu
una biografia di san Giovanni della Croce. Nel
1942 pubblic il romanzo La famiglia di Pa-
scual Duarte, di stile crudemente realista,
considerato come primo modello di tremendi-
smo. Tra le altre opere narrative sono da ri-
cordare L'alveare (1951), affresco collettivo
di una Madrid popolana, in cui trovano spazio
oltre 150 personaggi e Mrs. Caldwell parla al
figlio, analisi di un dialogo tra una madre e il
figlio morto. In Mazurka per due morti (1983)
Cela ha ambientato la storia di una vendetta
familiare tra le montagne della sua Galizia. Lo
scrittore ha fondato e diretto la rivista lettera-
ria Los papeles de Son Armands.
fu seguito. Ma solo temporaneamen-
te, purtroppo.
Come appare dallo stesso suo rappor-
to e dalle sue pubblicazioni successive,
Mller non consigli mai labbandono
del bacino. Non lo fece neppure Edoar-
do Semenza, n altri tecnici, come rico-
nosciuto dai tribunali.
Durante buona parte del 1961 il livel-
lo fu tenuto sotto i 600 m per costruire
una galleria di sorpasso nel fianco op-
posto della valle, necessaria per impedi-
re che, se eventuali altre frane avessero
ostruito la valle, il livello salisse in
modo incontrollato. In tutto questo
periodo la frana rimase praticamente
ferma.
Il 30 ottobre 1961 Carlo Semenza im-
provvisamente mor. Oltre ad aver di-
sposto numerose indagini e provvedi-
menti, era molto preoccupato, e risulta
che si sarebbe ben guardato dal tentare
un riempimento completo del lago. Il
suo successore, Nino Biadene, port
avanti lentamente il secondo riempi-
mento sperimentale del lago; i movi-
menti rimasero molto lenti per buona
menti ripresero, pur se a velocit mo-
derata, tuttavia il livello fu portato a
710 m e tale quota fu mantenuta no-
nostante i movimenti crescessero anche
in seguito alle piogge di agosto fino
al 26 settembre, quando si inizi lab-
bassamento. Allora i movimenti erano
ancora pi lenti di quelli raggiunti nel
primo invaso, ma ai primi di ottobre
andarono aumentando rapidamente.
Purtroppo per i tecnici, pur rendendo-
si conto che le cose non andavano, fino
allultimo non ritennero che la situa-
zione potesse diventare cos grave. Dal-
tra parte i dirigenti tecnici romani non
furono di aiuto, spiega l'autore. Gli
esperimenti del prof. Ghetti su un mo-
dello della frana avevano indicato
unondata massima di 30 m, cos Bia-
dene punt a scendere a 700 m e fece
sgombrare, oltre alla zona in frana, le
sponde fino a 730 m. Con il corona-
mento della diga a 725,5 m, a valle sa-
rebbe scesa poca acqua. Purtroppo, do-
po vari tentativi di consultazioni negli
ultimi giorni, non si chiese uno sgom-
bero pi ampio, che avrebbe dovuto
perta la frana, lautore
per oltre 40 anni do-
cente di geologia allU-
niversit di Ferrara
continu a studiarla an-
che dopo la tragedia).
Inoltre, la conoscenza
diretta dei protagonisti
della vicenda, a partire
dal padre, Carlo, lo ha
portato anche ad analiz-
zarne i comportamenti,
cercando di leggerli og-
gettivamente, alla luce
di quanto si sapeva allo-
ra.
A quei tempi non era
richiesto e non si usava
fare indagini dettagliate
sulla stabilit dei fian-
chi del bacino, e le ri-
cerche svolte durante il
progetto non avevano
scoperto niente di preoc-
cupante. Dopo una fra-
na verificatasi in un la-
go vicino, quando la di-
ga del Vajont era in avanzata fase di
costruzione da parte della Societ
adriatica di elettricit (Sade), Edoardo
Semenza fu incaricato di studiare pi a
fondo i versanti, e scopr unenorme
frana, che era scesa migliaia di anni fa
dopo il ritiro dei ghiacciai dellultima
glaciazione e aveva ostruito la valle.
Ipotizz che con il lago avrebbe forse
potuto muovesi di nuovo.
Subito vennero fatte altre indagini
per valutare lattendibilit della sua
scoperta. Nel frattempo, si inizi lenta-
mente a riempire il lago, mentre veni-
vano misurati i movimenti del versan-
te. Questi furono inizialmente lentissi-
mi, ma con il salire del lago e le piogge
di ottobre 1960 subirono unimpen-
nata fino a provocare, con il lago a
650 m, una frana di 700.000 mc il 4 no-
vembre.
parte del 1962, finch a novembre, con
il lago a 700 m, dopo un periodo di
piogge, raggiunsero 1,5 cm al giorno. Il
livello fu allora riabbassato, e nel mar-
zo 1963 la frana si ferm nuovamente,
con il lago a 650 m. La situazione non
sembrava quindi pericolosa.
Proprio nel marzo 1963, ricorda l'au-
tore, avvenne per la nazionalizzazione
delle imprese elettriche, decisa nel
1962. La Sade, racconta Semenza, per
la propria zona non aveva carenze di
produzione, ma i dirigenti romani del-
lEnel spinsero in tutta Italia per far
fronte al deficit nazionale di produzio-
ne di energia elettrica, conseguente an-
che alla siccit dellinverno. Il terzo in-
vaso del bacino fu di fatto pi rapido e
punt pi in alto dei precedenti; non
per al riempimento completo e al col-
laudo, come alcuni sostengono. I movi-

PAGINA
4 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 18 Gennaio 2002
.
Il Card. Giovanni Battista Re apre il secondo Convegno europeo degli Ordinari Militari
Essere artefici della costruzione
dell'Europa dello spirito
GA3||||| N|C|
Si aperto nella mattina di gioved 17
gennaio, presso la Casa Santa Marta,
in Vaticano, il secondo Convegno euro-
peo degli Ordinari Militari. Ad inaugura-
re i lavori stato il Cardinale Giovanni
Battista Re, Prefetto della Congregazio-
ne per i Vescovi e Presidente del conve-
gno, che ha tenuto la conferenza sul te-
ma: Il ruolo e la missione degli Ordina-
riati Militari oggi in Europa: sviluppi e
problemi attuali.
L'obiettivo dell'incontro quello di
cercare di migliorare sempre di pi il
servizio di assistenza spirituale agli ap-
partenenti alle Forze Armate delle ri-
spettive nazioni.
Sono ormai trascorsi quasi dieci anni
ha detto il Cardinale Giovanni Batti-
sta Re dal primo convegno europeo
degli Ordinari Militari tenutosi a Fulda
(Germania) dal 7 al 10 settembre del
1992. Da allora si sono verificati impor-
tanti cambiamenti sia nel campo che
pi da vicino ci riguarda come l'accre-
sciuta tendenza ad una maggiore profes-
sionalizzazione delle Forze Armate e il
maggiore coinvolgimento degli eserciti
nelle missioni di pace, sia nel cammino
verso l'unit europea.
Il Porporato ha rilevato che il vento
ha voltato in questo decennio una pagi-
na della storia europea. L'Europa dell'i-
nizio del Terzo Millennio ha afferma-
to sta tra secolarizzazione galoppante
e ricerca di nuovi valori, tra un vuoto di
ideali e un ritorno al sacro. Il Papa in
questi anni ha chiamato tutti a divenire
artefici della costruzione dell'Europa
dello spirito. Anche gli Ordinari Militari
ha proseguito hanno la responsa-
bilit di dare il loro contributo per la co-
struzione dell'Europa dello spirito. L'Eu-
ropa nei secoli passati andata al di l
dei mari, incontro ai vari popoli degli al-
tri continenti portando un patrimonio di
valori e di idee, ed un'ispirazione religio-
sa che rimasta scolpita anche nelle
pietre di tante cattedrali. L'integrazione
Il programma
dei lavori dell'incontro
I Vigili del Fuoco dello Stato della Citt del Vaticano celebrano la festa del patrono sant'Antonio
Gioved 17: Ore 16-17: 2 Confe-
renza. Relatore S.E. Mons. Giampao-
lo Crepaldi, Segretario del Pontificio
Consiglio della Giustizia e della Pace,
e Dott. Giorgio Filibeck, Officiale del
medesimo Pontificio Consiglio. Te-
ma: Diritto Umanitario in tempo di
guerra e formazione del personale
religioso; 17.30-18.30: Dibattito con
il Relatore; 19.30: Celebrazione dei
Vespri con esposizione del SS.mo Sa-
cramento. Presiede S.E. Mons. Wal-
ter Mixa, Ordinario Militare per la
Germania.
Venerd 18: Ore 8: Santa Messa
nella Cappella della Domus Sanctae
Marthae. Presiede S.Em.za Card.
Giovanni Battista Re, Prefetto della
Congregazione per i Vescovi; 9.30-
10.30: Relazione dei singoli Ordinari
militari sul tema: La legislazione
sull'Assistenza religiosa cattolica alle
Forze Armate nel proprio Paese; 11-
12: 3 Conferenza. Relatore: Generale
di S.A. Giovanni Sciandra, Coman-
dante del Comando Operativo delle
Forze Armate (C.O.F.A.). Tema: La
collaborazione in campo militare fra
i Paesi d'Europa al tempo presente.
Dibattito con il Relatore; 16-17: 4
Conferenza. Relatore S.E. Mons. Tar-
cisio Bertone, Segretario della Con-
gregazione per la Dottrina della Fe-
de. Tema: Principi ed applicazioni
dell'ecumenismo e delle relazioni in-
ter-confessionali in materia di pre-
ghiere ed altre attivit con i non-cat-
tolici. Ore 17.15-18: Scambio di opi-
nioni ed osservazioni sul piano ope-
rativo dei temi trattati durante il
Convegno. Presiede: S.E. Card. Gio-
vanni Battista Re. Coordina: S.E.
Mons. Jos M. Estepa; 18.15: Parten-
za per il Seminario dell'Ordinariato
Militare per l'Italia; 19.15: Celebra-
zione dei Vespri ed adorazione euca-
ristica. Presiede S.E. Mons. Giuseppe
Mani, Ordinario Militare per l'Italia.
Sabato 19: Ore 9.30-10.30: Scam-
bio di informazioni e riflessioni con-
clusive del II Convegno, Coordina-
tore: S.E. Mons. J. M. Estepa. 11-
11.30: Continua la riflessione conclu-
siva; 12: Santa Messa. Presiede
S.E. Mons. Francesco Monterisi, Se-
gretario della Congregazione per i
Vescovi.
Il Signore Ges sposo della Chiesa: un volume di Vincenzo Battaglia
Il mistero dell'Incarnazione
nella prospettiva sponsale
europea ha sottolineato il Cardinale
Giovanni Battista Re a livello econo-
mico mediante l'euro un passo positi-
vo, ma l'Europa ha bisogno di un'anima
e gli Ordinari Militari devono dare il lo-
ro contributo con vigore, con saggezza,
con dedizione e con coraggio.
Il Porporato ha quindi dato alcuni
cenni storici sull'istituzione degli Ordina-
riati Militari, ricordando, tra l'altro, che
l'assistenza spirituale al ceto militare ri-
sale a tempi antichi, anche se, soltanto
a partire dal secolo XVI con la nascita
degli eserciti permanenti, si pu parlare
di una vera e propria giurisdizione ec-
clesiastica organizzata a tale scopo. Do-
po aver illustrato l'attuale regolamenta-
zione canonica, il Cardinale ha richia-
mato l'importanza dell'apostolato milita-
re. L'attivit degli Ordinariati Militari
ha evidenziato anzitutto missio-
naria e pastorale. Il loro obiettivo princi-
pe consiste nel curare la vita spirituale
delle persone che vengono loro affidate,
persone che sono nella stragrande mag-
gioranza giovani e quindi, in ultima ana-
lisi, l'Ordinariato militare un servizio
offerto principalmente, ma non solo, al-
la giovent ed un ministero che si an-
nuncia ogni giorno pi internazionale.
Inoltre la presenza degli Ordinariati Mi-
litari oggi ha la sua ragion d'essere nella
missione che sono chiamati a compiere,
quella cio di portare l'annuncio evan-
gelico al mondo militare. Una missione
diretta, dunque, principalmente ai gio-
vani, e che deve aiutarli ad assumere
ogni giorno maggiore coscienza del lo-
ro futuro, della loro responsabilit per-
sonale, dell'importanza della loro forma-
zione, degli impegni che dovranno assu-
mere, della fedelt come garanzia di
successo.
Non poche e non piccole sono le
sfide ha rilevato il Porporato che
si impongono in questa epoca e che
vanno affrontate con saggezza.
Anzitutto ha detto il Cardinale
Giovanni Battista Re in atto una
crescente secolarizzazione che si diffon-
de sempre pi e che tende a cancellare
nella vita e nella societ i segni della re-
ligione. Vi un pericoloso relativismo
morale, che mina le basi della conviven-
za e che porta ad una mentalit che
giunge fino a ridurre l'uomo a cosa.
Vi poi la necessit di evangelizzare
il nuovo che si affaccia all'orizzonte in
una societ che continuamente sta cam-
biando. Tra queste novit, il fatto che in
molti Paesi europei si registra la tenden-
za ad abolire il servizio militare obbliga-
torio. Ci pone nuove questioni in ordi-
ne ad una efficace azione pastorale
della Chiesa con i giovani.
Le Forze Armate degli Stati europei
ha ricordato il Porporato sono so-
vente impegnate in missioni umanitarie,
in luoghi anche lontani. Spesso gli abi-
tanti dei Paesi ove si svolgono tali opera-
zioni non sono in prevalenza cristiani; in
certuni casi le comunit cristiane sono
addirittura una minoranza irrilevante.
Sono situazioni nuove ha detto il
Cardinale che possono aprire possibi-
lit di una testimonianza cristiana in
ambienti non cristiani.
Il Porporato ha poi ricordato che tut-
ti abbiamo ancora negli occhi le imma-
gini delle Torri gemelle di New York
che crollano in un immane atto terrori-
stico. una forma nuova di terrorismo:
per uccidere ci si uccide. In linea di
massima in Europa il Servizio di Assi-
stenza Religiosa alle Forze Armate e la
presenza dei Cappellani militari vista
positivamente soprattutto dai militari,
ma sostanzialmente anche in altri am-
bienti, civili e politici; per dentro un
medesimo esercito molti appartengono a
confessioni differenti. Al riguardo ha
rilevato il Cardinale Giovanni Battista
Re pu essere utile tenere presente
l'esperienza degli Stati Uniti, dove si
contano a decine le confessioni esistenti
e dove ognuna di loro ha rappresentanti
pi o meno numerosi in seno alle Forze
Armate. un fatto innegabile ha pro-
seguito che, in tale situazione, per i
cattolici risulta essere pi problematico
avere la giusta visibilit all'interno di
una comunit cos eterogenea. vero
che ci ha un qualche aspetto positivo.
Porta ha affermato il Cardinale ad
un rapporto di reciproco rispetto tra le
varie confessioni e ci pu aiutare la
crescita dell'individuo nella societ plu-
ralista di oggi, ma occorrer predisporre
gli aiuti necessari affinch il fedele catto-
lico non perda la sua identit e riceva
senza promiscuit la Parola e i sacra-
menti.
Il Porporato ha poi ammonito a non
cadere nell'irenismo, perch inaccet-
tabile. Non si deve, per esempio,
ha sottolineato non celebrare la Mes-
sa per i cattolici per il fatto che una par-
te sono protestanti o ortodossi; anzi la
convivenza con i militari di altre religio-
ni deve portare ad avere una coscienza
pi viva della propria identit e, quindi,
avere gli atti di culto della propria religi-
ne, pur nel rispetto delle credenze reli-
giose degli altri.
Nel concludere la conferenza, il Car-
dinale ha rivolto agli Ordinari Militari
l'invito del Santo Padre risuonato all'ini-
zio del nuovo millennio e diretto a tutto
il popolo di Dio: Duc in altum!. Pren-
dete il largo ha esortato il Porporato
nel difendere la vita e la dignit della
persona. Duc in altum soprattutto nel
porre la celebrazione dell'Eucaristia al
centro del vostro impegno pastorale cos
che sia il cuore e il vertice del vostro
apostolato.
G|N CNC|!!|
solo di una cultura raffinata consi-
derare la cristologia in prospettiva spon-
sale. Essa tuttavia non assente in ra-
dice negli scritti dell'Antico Testamen-
to, in particolare in quelli dei profeti:
neppure negli scritti dei Padri dei primi
secoli.
Da questi la nuzialit o la sponsali-
t ha superato il primo millennio e si
consolidata in alcuni filoni mistici del se-
condo millennio. Un contributo peculia-
re ha apportato il filone delle mistiche
con la loro sensibilit e alto spessore spi-
rituale.
Un patrimonio cos ragguardevole ha
suscitato l'interesse di ricercatori seri e
di docenti universitari. Il lavoro di
Vincenzo Battaglia costituisce una te-
stimonianza: Il Signore Ges sposo del-
la Chiesa. Cristologia e contemplazio-
ne, Bologna 2001, Edizioni Dehoniane,
pp. 217, ; 17,56, L. 34.000. Battaglia
non alle prime armi, avendo gi in
una precedente opera mostrato capacit
ermeneutiche per il tema.
Il richiamo
ai teologi medioevali
L'elaborazione si dispiega per cinque
capitoli con analisi di testi biblici, patri-
stici di teologi medievali e del magiste-
ro, e con il supporto di valenti scrittici
mistiche. La fisionomia sponsale pre-
sente, non solo virtualmente, nell'Antico
Testamento.
A delinearla sono i profeti Osea, Gere-
mia, Ezechiele e Isaia; e poi il Cantico
dei cantici con il suo linguaggio pre-
gnante audace; seguono i salmi, soprat-
tutto il 19 e il 45. L'immagine caratteriz-
zata data dall'amore di Dio per Israe-
le, da cui deriva la tipologia dell'allean-
za, e precisamente dell'antica alleanza
che precede la nuova. Tra l'amore di
Dio e Israele, che deve corrispondere, si
accende la luce sponsale, che trascende
qualsiasi relazione di dimensione antro-
pologica.
Il supremo dono
della Croce
Nel Nuovo Testamento si erge con
autorit e assoluta novit Ges di Naza-
reth che Battaglia preferisce contempla-
re come il Signore in adesione ai testi
paolini e giovannei.
Centrale nell'analisi il testo di Mt 9,
14-17. Vi si parla di nozze, di regno di
Dio, di sposo. Battaglia amplifica l'anali-
si al dono di s che Ges ha fatto sulla
croce, supremo atto manifestativo del
suo amore sponsale.
il sigillo del sangue versato nell'im-
molazione cruenta che rende di valore
incommensurabile la connotazione spon-
sale nella prospettiva escatologica.
A questo punto interviene Paolo con
due testi fondamentali: 2 Cor, 11,2 ed Ef
5,21-33 nei quali rifulge la dimensione
ecclesiologica. La Chiesa, sorta dal co-
stato di Cristo squarciato, sposa im-
macolata, senza macchia, ma feconda e
sacramento di salvezza. Il quadro si
completa con i testi dell'Apocalisse di
Giovanni. La fisionomia sponsale cos
enucleata radicalmente innovativa.
Battaglia, seguendo il criterio cro-
nologico, si sofferma a considerare il
mistero dell'Incarnazione in prospettiva
sponsale.
Ripercorre tutto l'iter storico e antro-
pologico di Ges, iniziando dalla prima
esistenza nel grembo di Maria per opera
dello Spirito Santo. A conferma della ve-
rit riferisce le testimonianze dei due
millenni cristiani: dai padri o scrittori
dei primi secoli fino agli scrittori mistici
o alle mistiche del secondo millennio. al
Cantico dei cantici sembra essere un te-
sto base di riflessione in chiave sponsa-
le. A questi scrittori unito l'insegna-
mento di san Bernardo da Chiaravalle
che ha alati accenti di mistica nuziale.
Ma il poeta medievale d'eccellenza Ja-
copone da Todi con le sue liriche che
sembrano scaturite da una sorgente ce-
leste o da una fornace di fuoco.
La prospettiva sponsale delineata
inoltre nella passione redentrice di Cri-
sto, ricchezza e gloria della Chiesa.
l'amore di Cristo sposo che spinge il Fi-
glio di Dio a sacrificarsi per la sua sposa
che la Chiesa. Battaglia vi rileva l'ec-
cesso di carit. Senz'altro cos. Ma la
visione cristocentrica del primato di Cri-
sto, della predestinazione assoluta, del
summum opus Dei, non ammette altra
denominazione. La testimonianze addot-
te sono di Filone di Carpasia, Nilo di
Ancira, Matilde di Magdeburgo, Enrico
Suso e Giovanni della Croce. A seguire
di Ippolito, Gregorio di Elvira, Ambro-
gio di Milano, Apponio, Gregorio di Nis-
sa, Bernardo di Chiaravalle, Giuliana di
Norwich, Angela da Foligno, Hadewijch
d'Anversa, Edith Stein.
La prospettiva nuziale si prolunga nel
tempo con il dono dello Spirito Santo.
L'analisi, seguendo la stessa metodolo-
gia, prende avvio dal Vangelo di Giovan-
ni in tutto ci che riguarda la promessa,
il ruolo e l'invio dello Spirito Santo sugli
apostoli e alla Chiesa. Le testimonianze,
per questa parte, sono di Ambrogio di
Milano, Bernardo da Chiaravalle e Gu-
glielmo di Saint-Therry e Gertrude l'Hel-
fta. Lo Spirito Santo riconosciuto ed
esaltato principio della comunione
amorosa dell'unione sponsale che sug-
gella la comunione tra il Signore Ges e
la Chiesa. La nuzialit o la sponsalit
ha perci la pienezza dello Spirito San-
to, di cui la Chiesa sposa.
L'ultimo capitolo di sequela spon-
sale a livello mistico. Anche qui Batta-
glia adduce testi di comprovazione patri-
stica, medievali, liturgici e magisteriali.
Doverosa attenzione riserva alle proie-
zioni nella vita dei credenti, nello stato
di verginit consacrata, nelle situazioni
di malattia e di sofferenza.
L'apporto delle mistiche
e delle contemplative
importante rilevare e Battaglia lo
sottolinea l'apporto originale delle
mistiche e delle contemplative. Da ci
possibile dedurre che la sponsalit vis-
suta e testimoniata in base alla specifica
d'identit dei soggetti, oltre che in forza
della propria esperienza spirituale. In
molti lavori Battaglia rivela doti singola-
ri nella ricerca dei testi, nel loro esame
e nella loro interpretazione. L'accentua-
zione della fisionomia prospettiva
sponsale non deve per indurre a una
vivisezione del Cristo che, peraltro, dalla
esposizione risulta arricchito nella con-
templazione mistica e spirituale facilitan-
do l'approccio umano.
Comunicare il sacro: iniziativa
pastorale dell'Arcidiocesi di Bari
50 del proclama di Pio XII per Un mondo migliore
Amore e comunione
per favorire l'unit
Il 10 febbraio 2002 ricorre il 50 anni-
versario del proclama di Pio XII per
Un mondo migliore. Il gruppo promo-
tore dell'organismo ora chiamato nel-
le diverse Nazioni dove esso presente
ed opera Servizio di animazione comu-
nitaria si appresta a celebrare que-
sto importante evento. Si tratta, infatti,
di una data molto importante, dal mo-
mento che i membri del Servizio di ani-
mazione comunitaria la considerano co-
me fondante del Gruppo.
Nel proclama di Pio XII si legge, tra
l'altro: Mano all'aratro. Vi muova Dio
che tanto vuole, vi attragga la nobilt
dell'impresa, vi stimoli la sua urgenza; il
giustificato timore del tremendo avveni-
re che deriverebbe da una colpevole
inerzia vinca ogni titubanza e fissi ogni
volont. Vi sorreggeranno le preghiere
degli umili e dei piccoli, ai quali vanno
le vostre pi tenere cure, i dolori accet-
tati e offerti dei sofferenti.
Nato dunque dall'esplicit volont di
Pio XII e dall'ispirazione di Padre Ric-
cardo Lombardi, S.J., esso si qualifica
come un gruppo intervocazionale al ser-
vizio del rinnovamento e conversione
della Chiesa e della societ, verso forme
sempre pi piene di salvezza nell'uni-
t. Il gruppo formato da religiosi, re-
ligiose, da laici, nonch da Vescovi che
lo presiedono in qualit di garanti. Varie
inziative pastorali sono state promosse
in relazione alla significativa ricorrenza.
Nell'ambito delle celebrazioni avr luogo
un Congresso internazionel di spirituali-
t dedicato al tema: Spiritualit di co-
munione per uun mondo solidale.
L'incontro si articola in tre fasi. La
prima, che si qualifica come congresso
parrocchiale, si terr da febbraio a lu-
glio del 2002. La seconda fase presen-
tata come congresso interparrocchiale e
diocesano, da ottobre ad aprile del 2003.
La terza fase sar costituita da un con-
gresso internazionale, che avr luogo
dal 9 al 12 dicembre 2003. Il Servizio di
animazione comunitaria cura poi, nel-
l'ambito della nuova evangelizzazione,
corsi di formazione per un progetto pa-
storale che favorisca una nuova imma-
gine di parrocchia. Questi corsi si ter-
ranno a Rocca di Papa presso il Cen-
tro di Spiritualit dei PP. Oblati di Ma-
ria Vergine dal 27 gennaio al 2 feb-
braio; dal 16 al 22 giugno; dal 1 al 7
settembre. Nello spiegare le ragioni di
questo corso di formazione, i responsa-
bili rilevano che esiste una frattura tra
Chiesa istituzionale e vita dei fedeli. Il
dinamismo affermano tende a
concentrarsi nei gruppi, mentre l'insie-
me dei battezzati vive nella routine lon-
tana dalla quasi totalit dei fedeli cui
stato conferito il Battesimo e che di fat-
to non vengono considerati parte inte-
grante della dinamica e dell'organizza-
zione della Chiesa.
A fronte di ci, il corso si propone di
approfondire a partire dalla dottrina
conciliare della Chiesa un progetto
pastorale che esprima e serva la comu-
nione organica e dinamica di tutto il po-
polo di Dio come comunit articolata,
attorno al presbitero, nella Chiesa loca-
le, in un itinerario catecumenale perma-
nente. Esso vuole indicare le tappe e le
modalit del processo; offrire le indica-
zioni metodologiche per realizzarlo; ri-
chiamare la spiritualit mariana che
ispira e sostiene tutta la proposta.
Il Servizio di animazione comunitaria
si qualifica come un gruppo apostolico
radunato attorno ad una missione che
cerca di essere l'espressione della co-
scienza e della voce della Chiesa per ci
che riguarda la sua vocazione alla santi-
t. Esso agisce attraverso l'animazione
spirituale, nell'ambito della funzione
profetica comune a tutto il popolo di
Dio. Al fine di svolgere un tale servizio,
spiegano i responsabili i membri
del Gruppo sono espressione delle diver-
se vocazioni presenti nella Chiesa.
Ognuno dei suoi membri conserva l'ap-
partenenza alla propria condizione e co-
munit di origine, la cui vocazione
chiamato ad esprimere nel Gruppo, di-
mostrando cos che l'appartenenza al
medesimo costituisce una forma ade-
guata e legittima di vivere il proprio ca-
risma specifico.
I responsabili pongono poi l'accento
sul fatto che il rinnovamento promos-
sa dal Gruppo consiste in uno spirito o
dinamismo storico che si innesta nel pi
ampio dinamismo della Chiesa stessa.
Questo dinamismo-movimento si co-
struisce attorno a coloro che lo assu-
mono e in nome loro, cos come rimane
dipendente da coloro che hanno nella
Chiesa il ministero dell'unit.
Questa scelta, maturata e adottata
con lucida coscienza, alla fine del Conci-
lio, nel 1965, ha portato il Gruppo ad
una sorta di invisibilit. Si mira in-
tenzionalmente, infatti, spiegano
non all'affermazione del Gruppo; al con-
trario si vuole mettere in evidenza la
Chiesa stessa, le diverse realt con cui si
entra in contatto.
G.N.
Comunicare il sacro: il titolo del-
l'iniziativa promossa, nei giorni scorsi,
dallArcivescovo di Bari-Bitonto, Mons.
Francesco Cacucci, e organizzato dal-
lUfficio di Arte sacra e dal Museo Dio-
cesano diretto da Mons. Gaetano Barra-
cane.
Questa iniziativa attraverso il Mu-
seo Diocesano e le antiche chiese di san-
ta Teresa dei Maschi, di san Michele, di
san Gaetano, del Ges e di santa Chia-
ra, nel cuore della citt antica consi-
ste in un itinerario che documenta il
valore dei luoghi legati alla quotidianit
fede.
Nel Museo diocesano cos, accanto ai
quadri della Nativit e allantica statua-
ria, appaiono piccoli presepi cinesi, pe-
ruviani, le espressioni cio dei mondi
lontani dall'Occidente; ma allimprovvi-
so, fra statue dargento e ostensori, ecco
una tenda settecentesca trapuntata do-
ro di scuola napoletana.
Nella chiesa del Ges appare una rap-
presentazione dellla Nativit allestita dal-
lAccademia di Belle arti di Bari.
Santa Teresa dei Maschi vede invece i
presepi e le statue degli artigiani locali
con giare e trulli pugliesi e scene della
Nativit pazientemente costruite in gia-
re.
Brillano poi tele dello stesso argomen-
to venute da Cuba e dipinte da Santos
Jorge Luis, un artista che dette mano al-
la sue opere quando vide, nella sua ter-
ra lontana, Giovanni Paolo II nel suo
pellegrinaggio apostolico. Dominano an-
che, di grandi dimensioni, due espressivi
san Giuseppe e la Madonna di fronte al
Bambino di Domenico Panza, scolpiti, a
pi colori, in vari materiali fra i quali
predomina il gesso. In san Michele e in
san Gaetano, altre rappresentazioni del-
la Nativit.
Nella chiesa di santa Chiara spiccano
le immagini che ricordano i santi e le
vestizioni religiose, le prime comunioni
e altri eventi religiosi. Ci sono cos i
santini che testimoniano il giorno del-
lordinazione sacerdotale di Mons. Ma-
riano Magrassi, indimenticato Arcivesco-
vo di Bari-Bitonto, e la preghiera che
Mons. Curi, Arcivescovo negli anni
Trenta, compose in onore dellOdigitria
in un momento difficile del suo episco-
pato.
VITO MAUROGIOVANNI
I Vigili del Fuoco dello Stato della
Citt del Vaticano hanno partecipato
alla Santa Messa nella mattina di
gioved 17 gennaio, giorno della me-
moria del loro Patrono, sant'Antonio
Abate.
A presiedere l'Eucaristia, nella
Cappella di Santa Marta nel Palazzo
del Governatorato, stato il Vescovo
Gianni Danzi, Segretario Generale
del Governatorato. Con lui hanno
concelebrato Don Paolo Marzilli e
Padre Gioele Schiavella.
Durante l'omelia, il Vescovo Dan-
zi, traendo spunto dalla vita e dal-
le opere di sant'Antonio, ha rivolto
parole di augurio e di ringrazia-
mento ai Vigili, rammentandone
l'impegno nello svolgimento delle
loro attivit a servizio del Santo Pa-
dre e della Santa Sede. Al termine
della Concelebrazione stata impar-
tita la benedizione con le reliquie del
santo.
Erano presenti tutti i componenti
del Nucleo dei Vigili del Fuoco, il Di-
rettore Generale dei Servizi Tecnici,
alcuni Capi Servizio, i Capitecnici dei
vari Laboratori ed alcuni Vigili in
pensione.

PAGINA
5 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 18 Gennaio 2002
.
Svolgete un'attivit fattasi pi gravosa
a seguito dei tragici attentati terroristici,
che lo scorso 11 settembre hanno turbato
la coscienza del mondo intero.
La vigilanza divenuta ancor pi impegnativa
per prevenire ogni possibile rischio.
Come conseguenza del terrorismo
si diffuso tra le persone un sentimento di paura
che ingenera ansia, diffidenza e chiusura
bello vedere confluire qui a Roma pellegrini
da ogni parte del mondo, mossi dal desiderio di professare
insieme la loro fede e ammirare capolavori d'arte e di cultura.
una pacifica invasione di persone che compiono
una significativa esperienza comunitaria:
sperimentano il rispetto reciproco, l'accoglienza
e il dialogo fraterno e insieme... proclamano valori umani
e spirituali che affratellano gli uomini. La vostra solerte
vigilanza fa s che sia rispettato questo clima... di fraternit
UDIENZA Il Santo Padre durante l'incontro con l'Ispettorato Generale di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano
necessario ridare fiducia alla gente, in una societ
che sappia vivere al suo interno rapporti pi aperti e solidali
Il ringraziamento a funzionari e agenti per l'efficienza e la discrezione con le quali garantiscono il sereno svolgimento degli eventi
A seguito dei tragici attentati terrori-
stici che lo scorso 11 settembre hanno
turbato la coscienza del mondo intero...
necessario ridare fiducia alla gente in
una societ che sappia vivere al suo in-
terno rapporti pi aperti e solidali. Lo
ha detto il Santo Padre rivolgendosi a
funzionari ed agenti dell'Ispettorato Ge-
nerale di Pubblica Sicurezza presso il
Vaticano durante l'udienza svoltasi nella
mattina di gioved 17 gennaio, nella Sala
Clementina del Palazzo Apostolico. Gio-
vanni Paolo II ha anche voluto ringra-
ziare funzionari ed agenti per il servizio
che quotidianamente svolgono con effi-
cienza e discrezione per assicurare se-
renit a quanti partecipano alle udienze
e alle Celebrazioni liturgiche.
Questo il testo del discorso pronuncia-
to dal Santo Padre:
Signor Dirigente Generale,
Signori Funzionari ed
Agenti!
1.Sono lieto di porgere a
tutti un saluto cordiale,
mentre ricambio i graditi vo-
ti augurali per linizio del
nuovo anno, che, a nome vo-
stro, mi ha formulato il Dot-
tor Roberto Scigliano. Nel
ringraziarLa, Signor Dirigen-
te Generale dellIspettorato,
per il nobile indirizzo rivolto-
mi e per i sentimenti in esso
espressi, Le chiedo di volersi
fare interprete del mio defe-
rente saluto presso il Capo
della Polizia, il Questore di
Roma e gli alti Dirigenti del-
la Polizia di Stato.
Il mio pensiero si volge
ora a voi, cari Funzionari ed
Agenti, che con efficienza e
discrezione svolgete quotidia-
namente il vostro lavoro nei
vari ambiti di competenza
dellIspettorato dei Servizi di
Sicurezza presso il Vaticano.
Mi capita a volte di vedervi
dalla finestra perlustrare
Piazza San Pietro e le sue
adiacenze, vigilando a che
tutto si svolga nella sicurezza
e nella tranquillit. Constato
poi quotidianamente, nei
miei contatti con il pubblico
per le Udienze e le Celebra-
zioni liturgiche, la solerte vo-
stra presenza che garantisce
lordinato svolgimento degli
incontri. Nel ringraziarvi di
gran cuore per il vostro im-
Fervono in questi giorni in diverse diocesi del mondo preghiere, iniziative e celebrazioni per implorare da Dio il dono della pace per l'umanit intera
Accorato appello alla riconciliazione
no da casa: sono stati i trenta giovani ambasciato-
ri di pace della diocesi albanese di Sap che, gui-
dati dall'Amministratore Apostolico di Lezh, P. Ot-
tavio Vitale, si sono recati a Sarajevo, per parteci-
pare alle Celebrazioni svoltesi nella capitale della
Bosnia ed Erzegovina.
In Honduras
Nel Paese latinoamericano ciascun Vescovo dio-
cesano ha celebrato la Santa Messa in Cattedrale il
1 gennaio presentando, come facevano nel con-
tempo i sacerdoti nelle chiese parrocchiali, il Mes-
saggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale
della Pace.
Nell'Arcidiocesi di Tegucicalpa, in Cattedrale si
svolta l'adorazione eucaristica per tutto il giorno.
Numerosissimi fedeli hanno sostato in preghiera
davanti al Santissimo Sacramento ed in pi di due-
mila hanno poi partecipato alla processione eucari-
stica per le strade della vecchia citt a conclusione
della Giornata. Tre giorni dopo, il 4 gennaio, il Car-
dinale Oscar Andrs Rodrguez Maradiaga, Arcive-
scovo di Tegucicalpa, ha invitato esponenti politici
e il Corpo Diplomatico nel Santuario di san Gio-
vanni Bosco per la celebrazione dell'Ora Santa con-
clusasi con la Liturgia Eucaristica. Tra i presenti vi
era il Presidente eletto, il Sig. Ricardo Maduro.
All'omelia il Cardinale ha illustrato i contenuti
del Messaggio del Papa, soffermandosi in particola-
re sul tema Non c' pace senza giustizia, non c'
giustizia senza perdono.
I mezzi di comunicazione dell'Honduras hanno
dato ampia pubblicit al Messaggio di Giovanni
Paolo II; alcuni giornali ne hanno pubblicato il te-
sto in versione integrale.
L'indirizzod'omaggiodel DirigenteGenerale
pegno, vorrei chiedervi di
trasmettere i miei fervidi au-
guri anche alle vostre fami-
glie e alle persone care, che
vi seguono e sostengono nel-
la quotidiana attivit con af-
fetto e comprensione.
2.Voi svolgete unattivit
fattasi pi gravosa a seguito
dei tragici attentati terroristi-
ci, che lo scorso 11 settembre
hanno turbato la coscienza
del mondo intero. La vigilan-
za divenuta ancor pi im-
pegnativa per prevenire ogni
possibile rischio.
Come conseguenza del ter-
rorismo, si diffuso tra le
persone un sentimento di
paura, che ingenera ansia,
diffidenza e chiusura. Se,
pertanto, vanno opportuna-
mente adottati provvedimenti
adeguati a garantire la sicu-
rezza di tutti, al tempo
stesso necessario ridare fidu-
cia alla gente, in una societ
che sappia vivere al suo in-
Pellegrinaggio e veglia ecumenica a Padova
Fervono in questi giorni in tutte le diocesi del
mondo iniziative, celebrazioni e momenti di pre-
ghiera per implorare da Dio il dono della pace.
Questo mese di gennaio si aperto con il forte ap-
pello alla riconciliazione e alla fraternit risuona-
to all'alba del nuovo anno in occasione della
Giornata Mondiale della pace. La preghiera
sottolinea il Papa nel Messaggio per la Giornata
sta al cuore dello sforzo per l'edificazione di
una pace nell'ordine, nella giustizia e nella liber-
t. Un richiamo che in ogni angolo della terra ha
trovato anime e cuori disponibili all'impegno, al
sacrificio, alla mobilitazione orante.
In Albania
Nella Terra delle Aquile il capo del Parlamento
ha molto gradito la versione in lingua albanese del
Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondia-
le, inviatagli dal Nunzio Apostolico, Arcivescovo
Giovanni Bulaitis. Come segno di apprezzamento
ne ha chieste con una lettera indirizzata al Nunzio
140 copie per tutti i deputati dell'Assemblea Legi-
slativa e l'Arcivescovo Bulaitis ha provveduto in tal
senso.
A Shkodr i Padri francescani e la Commissione
diocesana della Giustizia e della Pace hanno orga-
nizzato un concerto di musica e canti, durante il
quale sono stati letti vari passi del Messaggio di
Giovanni Paolo II. L'Arcivescovo Angelo Massafra
ha offerto una meditazione sul testo del Papa ai
trecento fedeli intervenuti nella chiesa di san Fran-
cesco. Erano presenti le autorit locali, i leader
musulmani e ortodossi, il Vescovo Ausiliare, Mons.
Zef Simoni, con numerosi sacerdoti, religiosi e reli-
giose.
Qualcuno ha persino trascorso la Giornata lonta-
All'inizio dell'udienza il dr. Roberto
Scigliano, Dirigente Generale della
Pubblica Sicurezza, ha rivolto al
Santo Padre il seguente indirizzo
d'omaggio:
Beatissimo Padre,
per la seconda volta si rinnova per
me la felice occasione e la forte emo-
zione di porgere, alla Santit Vostra, i
pi fervidi voti augurali per l'inizio
dell'anno nuovo, a cui unisco quelli
del Capo della Polizia, i sentimenti di
filiale devozione di tutti i componenti
dell'Ispettorato e dei rappresentanti
degli altri Uffici e Specialit di Polizia
che collaborano al servizio di sicu-
rezza.
Durante l'anno appena trascorso,
l'alto insegnamento cristiano, che la
Vostra Santit ha profuso sia in occa-
sione delle visite alle parrocchie di
Roma, che durante le visite pastorali
in Italia e i viaggi apostolici all'este-
ro, stato profondamente sentito dai
numerosi fedeli, che con affetto, han-
no accolto e stretto nel loro cuore la
Vostra Augusta Persona.
Dopo l'attentato dell'11 settembre
alle Torri Gemelle abbiamo sentito ul-
teriormente l'importanza della nostra
opera nel garantire la sicurezza pur
non avendo apportato modifiche so-
stanziali all'assetto originario dei pia-
ni gi predisposti.
Il nostro attento servizio non ha in-
terrotto la gioia e la serenit del Vo-
stro stare tra la gente, non ha distolto
i pellegrini e i fedeli, che sempre nu-
merosi, si stringono intorno a Vostra
Santit e con speranza giungono da
tutte le parti del mondo in San
Pietro.
Il 24 gennaio prossimo si ripeter
un raduno di preghiera ad Assisi,
preceduto da quello del 1986. Il rag-
giungimento in treno di questa parti-
colare meta, con i rappresentanti del-
le principali religioni del mondo si-
gnificativo della Vostra incessante at-
tivit per costruire l'unit e la pace
nel mondo.
La ferma volont di creare ponti
con le altre confessioni religiose, l'e-
co viva in ciascuno di noi della frase
pronunciata da Vostra Santit: Non
c' giustizia senza pace, non c' pace
senza perdono hanno profuso sere-
nit e hanno ravvivato in noi la Spe-
ranza Giubilare.
Ci auguriamo che la pace tanto au-
spicata nella fase preparatoria al Giu-
bileo e durante lo stesso, la pace che
Voi Santo Padre, quale successore di
Pietro, chiedete ai potenti del mon-
do, con gli inviti costanti rivolti in
ogni circostanza, sia raggiunta in
quest'anno 2002, che porta con s i
dolorosi strascichi dell'11 settembre.
Durante l'apertura della Porta San-
ta in San Pietro, nel Natale del 1999,
giungeva alta l'invocazione a Dio Pa-
dre affinch Nessuno resti escluso
dal Suo abbraccio di misericordia e
di pace, seguita dall'affermazione
Hodie natus est nobis Salvator
Mundi.
Sono parole di supplica, di persua-
sione, di profonda meditazione. Sono
parole che risuonano nelle grandi
parrocchie romane, cos come nelle
piccole parrocchie di campagna, pe-
netrando nei nostri focolari dome-
stici.
Il messaggio di conversione e di
pace segue il suo filo conduttore in
ogni dettaglio, anche nel biglietto di
Natale 2001 in cui Vostra Santit
esprime l'augurio con la frase: Chri-
stus est pax nostra, qui fecit utraque
unum (Ef 2, 14).
Col pi vivo e riconoscente ringra-
ziamento, per averci concesso questo
felice momento, dolce nota e attesa
gioia, con l'augurio che il Vostro inse-
gnamento sia luce alle nostre azioni,
Vi preghiamo di impartire l'Apostolica
Benedizione a noi e ai nostri cari.
Grazie Padre Santo.
terno rapporti pi aperti e
solidali. A questo contribui-
sce anche la Chiesa con la
sua vasta azione spirituale.
bello vedere confluire
qui a Roma pellegrini da
ogni parte del mondo, mossi
dal desiderio di professare in-
sieme la loro fede e ammira-
re capolavori darte e di cul-
tura. una pacifica invasio-
ne di persone diverse per et
e per origine e cultura, che
compiono una significativa
esperienza comunitaria: spe-
rimentano il rispetto recipro-
co, laccoglienza e il dialogo
fraterno e insieme, con lin-
gue e tradizioni diverse, pro-
clamano valori umani e spi-
rituali che affratellano gli
uomini. La vostra quotidiana
e solerte vigilanza fa s che
sia rispettato e salvaguardato
questo clima di fede e di
fraternit.
3.Grazie, cari amici, per
la vostra collaborazione; gra-
zie perch contribuite a pro-
teggere le tante persone, note
o sconosciute, che vengono a
visitare il Papa. Possa questo
vostro generoso ed esigente
servizio essere abbondante-
mente ricompensato dal Si-
gnore. a Lui che rivolgo la
mia preghiera, perch vi aiu-
ti a svolgere la vostra profes-
sione, fedeli sempre a quegli
ideali che essa richiede. Pi
saldi sono i principi morali
che vi ispirano, pi autore-
voli saranno i vostri inter-
venti. Agite sempre con tale
spirito.
Vi protegga e sostenga la
Beata Vergine nelle giuste
aspirazioni che nutrite, e fac-
cia s che lanno appena ini-
ziato sia colmo di grazie per
voi e per i vostri cari. Quan-
to a me, vi rinnovo sincera
gratitudine e volentieri im-
parto a ciascuno di voi, co-
me pure alle persone a voi
care, una speciale Benedi-
zione.
Pi di quattromila persone hanno sfilato e
pregato per la pace nel mondo percorrendo con
una fiaccola in mano le vie di Padova. Cristiani,
ebrei e musulmani, insieme, guidati dallArcive-
scovo-vescovo Monsignor Antonio Mattiazzo
hanno testimoniato il desiderio di pace che li
accomuna. Un messaggio forte, da parte dei re-
sponsabili delle tre Chiese, per seppellire con-
trasti e rivalit e camminare insieme.
La diocesi di Padova ha cos accolto linvito
rivolto da Giovanni Paolo II a pregare per una
pace stabile, fondata sulla giustizia; per trovare
adeguate soluzioni ai molti conflitti che trava-
gliano il mondo.
Per la prima volta, le tre comunit religiose
cristiana, ebrea e musulmana, si sono riunite
nella veglia-pellegrinaggio, intitolata Insieme
per la pace, promossa dalla diocesi di Padova
in collaborazione con le associazioni cattoliche.
Liniziativa nata hanno ricordato i promo-
tori perch sentiamo urgente una riflessione
e una preghiera per la pace, una riflessione che
riguarda le guerre nel mondo e noi, tutti e cia-
scuno. La pace un bene di tutti e per tutti,
un bene della comunit umana.
con questa motivazione di fondo che la
manifestazione ha coinvolto pi realt possibili,
a livello religioso, associativo e civile. La pace,
stato detto, un cammino di conversione per
ogni persona, un cammino faticoso, non scon-
tato; perdonare costa impegno, ascolto della
coscienza e umilt. Il primo appuntamento
in Fiera di Padova ha offerto momenti di ri-
flessione e di testimonianza su tre parole che
tratte dal messaggio di Giovanni Paolo II: pace,
giustizia e perdono. Per la pace hanno offerto
la loro testimonianza due medici del Cuamm
(Medici per lAfrica), con i loro quattro figli.
Per la giustizia, c stato lintervento di Vittorio
Borraccetti, giudice della Direzione nazionale
Antimafia. Per il perdono sono intervenuti:
Aharon Locci, rabbino della comunit ebraica;
Abdallah Bash, rappresentante della comunit
islamica e don Albino Bizzotto, rappresentante
delle comunit cristiane di Padova e tra i pro-
motori del movimento Beati i costruttori di
pace.
Successivamente si snodata una suggestiva
fiaccolata che ha fatto tappa in quattro luoghi
significativi della citt, ripercorrendo alcune
frasi del messaggio del Papa per la giornata per
la pace. Tra i luoghi toccati dal percorso, il Tri-
bunale: Una politica del perdono per una giu-
stizia dal volto umano; la Chiesa della Pace:
Non si uccide in nome di Dio; la stazione fer-
roviaria, crocevia di molte persone che portano
con s i segni dellemarginazione, dello sfrutta-
mento, delle diverse schiavit: Aprirsi al per-
dono per intessere legami interrotti; la chiesa
degli Eremitani, deturpata dai bombardamenti
e successivamente ricostruita: Le ferite della
violenza risanate dal perdono.
La terza e ultima parte dellincontro-veglia
ha visto la conclusione nella chiesa degli Eremi-
tani con un momento di preghiera e di riflessio-
ne offerta dal Vescovo di Padova, Monsignor
Mattiazzo.
Un appello al dialogo e alla collaborazione
tra le diverse culture venuto, oltre che dal Ve-
scovo di Padova, anche dal Rabbino Locci, che
dal rappresentante della comunit islamica Ba-
sh. Siamo tutti figli di No ha evidenziato
Locci dobbiamo riconoscere gli errori del
passato e proporci un miglioramento, perdona-
re e insegnare il perdono ai bambini, nella fa-
miglia e nella scuola.
Abdallah Bash ha sottolineato che cristiani e
musulmani a volte si sono persi in polemiche e
contrasti, ma Dio ci chiama a confrontarci nel-
la pace e nel dialogo; mentre don Albino Biz-
zotto, dei Beati i costruttori di pace, ha riba-
dito che Dio ama tutte le persone e vede
ognuno, anche i terroristi, non una nazionalit,
ma come esseri umani amati da lui perduta-
mente fino a dare la vita.
La chiesa degli Eremitani stata scelta, per il
suo valore simbolico, come tappa finale del pel-
legrinaggio di pace indetto dalla diocesi. Un
cammino insieme ha ricordato Monsignor
Mattiazzo ai numerosi presenti che stato
unimplorazione, una preghiera corale della cit-
t elevata a Dio.
Il Vescovo di Padova, come i rappresentanti
della comunit ebraica e di quella islamica, ha
ribadito limportanza dellunit tra le Chiese. Il
Vescovo ha affermato che non ci sono buoni e
cattivi, ma che in tutte le nazioni male e giusti-
zia convivono. La fede in Dio, ha aggiunto il
presule, devessere lo stimolo per un severo
esame di coscienza. La violenza ha radici pro-
fonde, ci vogliono uomini di pace che sappiano
accendere una luce. Noi questa sera ha det-
to siamo stati pellegrini di pace per le vie e
nel cuore della nostra citt.
Infine, un invito rivolto ai parlamentari, per-
ch diventino i portavoce della voglia di pace.
Il dinamismo che crea la pace deve diffondersi
nella societ civile e politica.
CLAUDIO ZERBETTO

PAGINA
6 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 18 Gennaio 2002
.
La Settimana di Preghiera per l'Unit dei Cristiani
(18-25 gennaio 2002)
|||u!||| |. ||!|N
Il tema scelto per questanno per la
Preghiera per lunit dei cristiani
preso da un salmo riletto alla luce di te-
sti dellAntico e del Nuovo Testamento.
In te la sorgente della vita (Salmo
36, 6-10). La preparazione dei sussidi ha
avuto il processo ormai stabilito in que-
sto campo. Un gruppo ecumenico locale
propone un tema e prepara il primo
progetto. Poi un Comitato Misto Inter-
nazionale rielabora il progetto per le esi-
genze di una divulgazione ampia tenen-
do conto le esigenze internazionali e
quelle interconfessionali per facilitare i
necessari adattamenti e la stessa pre-
ghiera ecumenica.
Il gruppo locale, che ha preparato il
primo progetto di sussidi per questan-
no, di fatto rappresenta un continente,
quello europeo che ha una particolare
responsabilit nella divisione dei cristia-
ni, ma anche grandi meriti nel movi-
mento ecumenico moderno. Vi ha lavo-
rato un gruppo di specialisti organizzato
dal Consiglio delle Conferenze Episcopa-
li Cattoliche dEuropa (CCEE) e dalla
Conferenza delle Chiese Europee (KEK)
che comprende gli ortodossi, i prote-
stanti, gli anglicani e i vecchi cattolici
del continente europeo. In seguito il Co-
mitato Misto Internazionale coordinato
congiuntamente dal Pontificio Consiglio
per la Promozione dellUnione dei Cri-
stiani (Vaticano) e della Commissione
Fede e Costituzione del Consiglio Ecu-
menico delle Chiese (Ginevra) si in-
contrato presso il Centro del movimento
dei Focolari a Ottmaring in Germania.
Ha rielaborato il progetto adattandolo
alle necessit della divulgazione interna-
zionale.
Il Comitato Internazionale ha mante-
nuto il tema scelto In te la sorgente
della vita (Salmo 36, 6-10) e limposta-
zione generale, proposta dal gruppo eu-
ropeo. Questanno la preghiera per la ri-
composizione dellunit di tutti cristiani
intende riaffermare i due cardini fonda-
mentali dellunit: la creazione e la nuo-
va creazione per mezzo del battesimo,
nella prospettiva della preghiera di Ges
che tutti siano uno affinch il mondo
creda (Gv 17, 21). Lunit dei cristiani
per lunit dellumanit in Dio.
Il versetto del Salmo 36 In te la
fonte della vita, proposto per ciascun
giorno, fa da filo conduttore e unifican-
te. Viene indicato come lettura perma-
nente per gli otto giorni, proprio per
questo scopo: fare anamnesi continua
del fatto che la vita del mondo, la vita
delluomo, la vita nuova redenta e la vi-
ta eterna proviene da Dio, per mezzo di
Ges Cristo, nello Spirito Santo. Questa
visione teologica della vita comune a
tutti i cristiani. In un'epoca secolarizza-
ta e tendenzialmente sempre pi mate-
rialistica, la professione di fede dei cri-
stiani che in Dio la fonte della vita as-
sume le dimensioni di una testimonian-
za comune. Testimonianza di fede co-
mune in Dio creatore, in Ges Cristo re-
dentore, nello Spirito Santo che comuni-
ca la santit, la vita in Dio.
La creazione
La creazione opera di Dio. Il primo
degli otto giorni propone la lettura della
Genesi: la creazione delluomo, nel con-
testo della creazione del mondo. In prin-
cipio Dio cre il cielo e la terra. Dio
cre luomo a sua immagine, a immagi-
ne di Dio li cre, tali cre luomo e la
donna. Plasm luomo dalla polvere, ma
alit nelle sue narici un soffio vitale e
luomo divenne persona vivente (Gn 2,
7). Dio la fonte della vita. Dio Vita.
Non solo crea, ma mantiene in vita. Il
salmo canta: Tutti questi attendono da
te, / che tu dia loro a tempo il nutri-
mento. / Se lo dai loro, lo accolgono a
gara, apri la destra e li colmi di bene. /
Perch nulla senza di te ha vita. / Ritrai
loro il tuo spirito e vengono meno, /
nella polvere loro fan ritorno. / Ridai lo-
ro il tuo spirito e li ricrei, / e rinnovi la
facciadellaterra (Sal 104 [103], 27-30).
Questa visione, ora esplicitamente ora
in modo allusivo, domina lintera setti-
mana come fede comune di tutti i cri-
stiani. Nel primo articolo del Simbolo
niceno-costantinopolitano tutti i cristiani
dichiarano: Crediamo in Dio Padre on-
nipotente (pantokrator), creatore del
cielo e della terra. Questo simbolo di
fede tuttora comune a tutte le grandi
Chiese dellOriente e dellOccidente
(Catechismo della Chiesa Cattolica,
n. 195).
La nuova creazione
La seconda parte della settimana
dedicata alla nuova creazione. Se uno
in Cristo, egli una creatura nuova:
luomo vecchio sparito, ecco sorto il
nuovo (2 Cor 5, 17). Lincorporazione
in Cristo operata dal battesimo che
comporta remissione dei peccati e
partecipazione alla novit di vita.
Luomo attraverso lacqua e per mezzo
dello Spirito ricondotto a Dio, fonte
della vita. Chi rinascer per acqua e Spi-
rito Santo, entrer nel Regno dei Cieli
(Cfr Gv 2, 5). I giorni seguenti fanno ri-
flettere e pregare su alcuni aspetti che
hanno dirette implicazioni per la ricom-
posizione dellunit dei cristiani: Dio,
sorgente di unit (quinto giorno), di ca-
rit (6 giorno), di speranza (8 giorno).
I cristiani, tutti battezzati nel nome
del Padre, del Figlio e dello Spirito San-
to, sono messi in comunione con Dio
uno e trino. Nellunit divina e nella di-
stinzione delle persone. Dio la fonte
dellunit, ma anche della diversit dei
carismi e delle funzioni nellunico corpo
di Cristo. Dio amore e, nei credenti in
lui, sorgente di carit degli uni verso
gli altri. Dio infine sostiene la speranza
di coloro che credono in lui. A chi crede
nulla impossibile.
In questa parte, connesse con il tema
fondamentale della settimana, Dio sor-
gente di vita, sono presenti due immagi-
ni, quella dellacqua zampillante di vita
eterna e quella dellalbero piantato lun-
go il fiume. La prima immagine provie-
ne dalla conversazione di Ges con la
samaritana. Ges contrappone lacqua
del pozzo a unacqua diversa: Chi beve
di questacqua (del pozzo) torner ad
avere sete; chi invece beve lacqua che
gli dar io, non avr pi sete in eterno.
Non solo. Diventer acqua zampillante,
che scorre verso altri, a cui altri posso-
no attingere. Lacqua che gli dar, di-
venter in lui sorgente di acqua zampil-
lante fino alla vita eterna (Gv 4, 13-14).
Limmagine dellalbero piantato lungo il
fiume proviene dal Salmo: E sar come
albero piantato / su rivi di acque cor-
renti, / che d frutto nella sua stagione
/ n una foglia a terra ne cade. / Cos
luomo che teme il Signore. / Ogni cosa
che fa, riesce bene (Salmo 1, 3-4).
La tematica dellacqua, oltre alle af-
fermazioni esplicite, fa riferimento al
battesimo, elemento fondante del rista-
bilimento della piena unit dei cristiani.
Il tema del battesimo stato oggetto di
studio fin dallinizio del movimento ecu-
menico. La commissione Fede e Costi-
tuzione del Consiglio Ecumenico delle
Chiese ha elaborato un documento di
singolare importanza, quello su Battesi-
mo, Eucaristia e Ministero (1984). Il re-
ciproco riconoscimento del battesimo
tuttavia una questione aperta nelle rela-
zioni tra diverse Chiese.
Per la Chiesa cattolica il Concilio Vati-
cano II ha preso una decisione sostan-
ziale e coerente: Il battesimo costitui-
sce il vincolo sacramentale dellunit
che vige tra tutti quelli che per mezzo
di esso sono stati rigenerati. Il Concilio
ha aggiunto che il battesimo inizio ed
esordio, poich esso tende interamente
allacquisto della pienezza della vita in
Cristo. E conclude indicando la realiz-
zazione piena delle implicazioni battesi-
mali: Pertanto il battesimo ordinato
allintegra professione della fede, allin-
tegrale incorporazione dellistituzione
della salvezza, come lo stesso Cristo ha
voluto, e infine, alla piena inserzione
nella comunione eucaristica (UR 22).
Per tutte queste prospettive, ma so-
prattutto per lorientamento generale
che fa riporre in Dio la sorgente di ogni
bene, la settimana di preghiere di que-
stanno mette a fuoco la prospettiva giu-
sta della ricerca della piena unit. Ges
stesso si rivolto al Padre in una pre-
ghiera chiedendo che siano uno tutti i
suoi discepoli di ogni tempo: Come tu
sei in me, o Padre, ed io in te; che siano
anchessi una cosa sola in noi (Gv 17,
21). A questa visione di Dio, come fonte
della vita e dellunit guardava il Conci-
lio Vaticano II (UR 7) quando dichiara-
va: Si ricordino tutti i fedeli che tanto
meglio promuoveranno, anzi vivranno
in pratica lunione dei cristiani, quanto
pi si studieranno di condurre una vita
conforme al Vangelo. Pertanto con
quanta pi stretta comunione saranno
uniti con il Padre, col Verbo e con lo
Spirito Santo, con tanta pi intima e fa-
cile azione potranno accrescere le mu-
tue relazioni fraterne.
I temi delle Settimane
di preghiera per l'unit
Pubblichiamo qui di seguito i temi delle precedenti celebrazioni della Set-
timana di preghiera per l'unit dei cristiani elaborati in collaborazione tra
la Commissione Fede e Costituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese
ed il Pontificio Consiglio per la Promozione dellUnit dei Cristiani dal 1968
al 2002.
1968 A lode della Sua gloria (Ef 1, 14).
1969 Chiamati alla libert (Gal 5, 13).
1970 Siamo cooperatori di Dio (1 Cor 3, 9).
1971 ...E la comunione dello Spirito Santo (2 Cor 13, 13).
1972 Vi do un comandamento nuovo (Gv 13, 34).
1973 Signore, insegnaci a pregare (Lc 11, 1).
1974 Tutti proclamino: Ges Cristo Signore (Fil 2, 1-13).
1975 La volont del Padre: ricapitolare in Cristo tutte le cose (Ef 11, 3.10).
1976 Chiamati a divenire simili a Lui (1 Gv 3, 2) .
1977 La speranza poi non delude (Rm 5, 1-5).
1978 Non siete pi stranieri (Ef 2, 13-22).
1979 Al servizio gli uni degli altri, per la gloria di Dio (1 Pt 4, 7-11).
1980 Venga il Tuo Regno (Mt 6, 10).
1981Un solo Spirito, diversit di doni, un solo Corpo (1 Cor 12, 3b-13).
1982 Che tutti trovino in Te la loro dimora, Signore (Salmo 84).
1983 Ges Cristo, Vita del mondo (1 Gv 1, 1-4).
1984 Chiamati ad essere uno mediante la Croce di Nostro Signore (1 Cor 2,
2; Col 1, 20).
1985 Dalla morte alla vita con Cristo (Ef 2, 4.7).
1986 Voi sarete miei testimoni (At 1, 6.8).
1987 Uniti in Cristo, una nuova Creazione (2 Cor 5, 17-6, 4a).
1988 Lamore di Dio scaccia la paura (1 Gv 4, 18).
1989 Costruire la Comunit: un solo corpo in Cristo (Rm 12, 5-6a).
1990 Che tutti siano uno... affinch il mondo creda (Gv 17).
1991 Lodate il Signore, popoli tutti (Sal 117 e Rm 15, 5-13).
1992 Io sono con voi... andate dunque (Mt 28, 16-20).
1993 Portare i frutti dello Spirito per lUnit dei Cristiani (Gal 5, 22-23).
1994 La Casa di Dio: Chiamati ad avere un cuor solo ed unanima sola (At
4, 23-37).
1995 Koinnia: Comunione in Dio e tra noi (Gv 15, 1-17).
1996 Ascoltate, io sto alla porta e busso (Ap 3, 14-22).
1997 Vi supplichiamo da parte di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio (2
Cor 5, 16-21).
1998 Lo Spirito viene in aiuto della nostra debolezza (Rm 8, 14-27).
1999 Essi saranno suo popolo ed egli sar Dio con loro (Ap 21, 1-7).
2000 Benedetto sia Dio che ci ha benedetti in Cristo (Ef 1, 3-14).
2001 Io sono la Via, la Verit e la Vita (Gv 14, 1-6).
2002 In te la sorgente della vita (Sal 36, 6-10).
Presentazione ecumenica
Perch tutti siano una cosa sola
secondo la preghiera del Signore
stamento ed espresso nei simboli del-
la Chiesa antica, e dellunico Battesi-
mo che ci fa insieme figli di Dio e
membra dellunico Corpo di Cristo.
Questa testimonianza comune re-
sa possibile dalla vita che scorre nelle
membra del Corpo di Cristo grazie
allazione dellunico Spirito. Di que-
sta vita Dio la sorgente, nella Crea-
zione e nella Redenzione. una vita
gi presente nel mondo, destinata a
risplendere in pienezza al di l della
grande Soglia. una vita sovrabbon-
dante, che continua a generare nuo-
va vita e che riempie i nostri cuori di
meraviglia e di riconoscenza.
I testi contenuti in questo volumet-
to potranno essere utilizzati nel corso
dellanno 2002 anche in altre occasio-
ni, per invocare dal comune Signore
il dono dellunit. Quello che deside-
riamo soprattutto ricordare che la
Settimana per lunit di gennaio non
dovrebbe costituire un momento di
incontro isolato nel corso dellanno,
ma dovrebbe costituire il punto dar-
rivo di un lavoro compiuto insieme
per molti mesi e il punto di partenza
per un rinnovato impegno ecumeni-
co, che ci deve accompagnare nel-
lanno 2002 fino a che non sia realiz-
zato quel ristabilimento della piena
comunione fra tutte le Chiese cristia-
ne, pur nel rispetto di tutte le legitti-
me e non contraddittorie diversit,
che crediamo essere nel disegno di
Dio sulla sua Chiesa.
GIUSEPPE CHIARETTI
Arcivescovo di Perugia-Citt di Pieve
Presidente Segretariato CEI
per lEcumenismo e il Dialogo
Metropolita GENNADIOS
ZERVOS
Arcivescovo Metropolita dei Greci
Ortodossi in Italia
ed Esarca per lEuropa Meridionale
Prof. GIANNI LONG
Presidente della Federazione
delle Chiese Evangeliche in Italia
Temi biblici per gli otto giorni
Cari fratelli e sorelle in Cristo,
anche questanno abbiamo la gioia
di presentarvi insieme la versione ita-
liana della guida per la Settimana di
Preghiera per lUnit dei Cristiani per
lanno 2002. Il testo stato preparato
da una commissione internazionale
composta di rappresentanti del dipar-
timento Fede e Costituzione del Con-
siglio Ecumenico delle Chiese e del
Pontificio Consiglio per la promozio-
ne dellunit dei cristiani, a partire
da una bozza preparata da un grup-
po ecumenico composto da rappre-
sentanti del Consiglio Europeo delle
Conferenze Episcopali (CCEE) che
raggruppa le 34 Conferenze delle
Chiese Europee (KEK) composte da
125 aderenti tra Protestanti, Ortodos-
si, Anglicani e membri delle Chiese
cattoliche tradizionali.
Questo testo viene proposto come
traccia di preghiera per le parrocchie
e le congregazioni locali, ma anche
per tutti i singoli e le comunit che
vorranno servirsene per sentirsi mag-
giormente in comunione con quanti
in tutto il mondo levano al Signore la
loro preghiera perch tutti siano una
cosa sola secondo la preghiera stessa
del Signore Ges. La traccia resta in-
dicativa, nel senso che ogni singolo
gruppo potr adattare liberamente il
testo scegliendo altre letture bibliche,
canti e preghiere che appaiono pi
indicati per la situazione locale.
Avanzando nel Terzo Millennio
dellera cristiana, sentiamo sempre
pi viva, in un mondo che si va rapi-
damente unificando e nel quale le
proposte religiose di altre religioni
sono sempre pi presenti ovunque
lesigenza di una testimonianza co-
mune di tutti i cristiani allunico Dio,
Padre, Figlio e Spirito Santo, sorgen-
te di vita e di ogni vita: In te la
sorgente della vita.
Una testimonianza resa dal seno
dellunica Chiesa di Cristo, di cui tut-
ti noi crediamo di fare parte, in virt
della comune fede, contenuta nelle
Scritture del Primo e del Nuovo Te-
Il testo base
Signore, la tua bont grande
come il cielo,
la tua fedelt va oltre le nubi.
La tua giustizia come i monti
pi alti,
la tua legge profonda come lo-
ceano.
Tu soccorri uomini e bestie.
Quant preziosa la tua fedelt, o
Dio:
gli uomini si riparano allombra
delle tue ali.
Li sazi dei beni del tuo tempio
e li disseti ai fiumi della tua gra-
zia.
In te la sorgente della vita:
quando ci illumini viviamo nella
luce. (Salmo 36, 6-10).
* * *
Il Testo tratto da Parola del
Signore La Bibbia traduzione in-
terconfessionale in lingua corrente,
Leumann/Roma: Elle Di Ci/Allean-
za Biblica Universale, 1985.
La riflessione di quest'anno ispirata dal Salmo 36 (6-10), riletto alla luce di testi dellAntico e del Nuovo Testamento
In te la sorgente della vita
Cronologia
del tema per la Settimana di Preghiera
in collaborazione con la Commissione
Fede e Costituzione del Consiglio Ecu-
menico delle Chiese.
1964 A Gerusalemme Papa Paolo VI e
il Patriarca Ecumenico Athenagoras I
pregano insieme con il Padre Nostro, re-
citato in greco e in latino.
Il Decreto sullEcumenismo, del
Concilio Vaticano II, sottolinea che la
preghiera lanima del movimento ecu-
menico, ed incoraggia losservanza della
Settimana di Preghiera.
Roma: a san Paolo fuori le Mura
preghiera comune fra Paolo VI e gli os-
servatori al Concilio.
1966 La Commissione Fede e Costi-
tuzione del Consiglio Ecumenico delle
Chiese ed il Pontificio Consiglio per la
Promozione dellUnit dei Cristiani deci-
dono di preparare congiuntamente ogni
annoiltestodellaSettimanadiPreghiera.
1968 Per la prima volta la Preghiera
per lUnit viene celebrata in base al
testo elaborato in collaborazione tra
Fede e Costituzione e il Pontificio
Consiglio per la Promozione dellUnit
dei Cristiani.
1994 Il gruppo internazionale che pre-
para la Preghiera per lUnit viene
ampliato con la partecipazione di due
organizzazioni ecumeniche laiche: lAl-
leanza Universale delle Unioni Cristiani
Giovanili (YMCA) e lAlleanza Universa-
le delle Unioni Cristiane Femminili
(YWCA).
1740 ca. In Scozia, nascita di un mo-
vimento pentecostale con collegamenti
nordamericani, il cui nuovo messaggio
per il rinnovamento della fede chiamava
a pregare per e con tutte le Chiese.
1820 Il Rev. James Haldane Stewart
pubblica Suggerimenti per lUnione ge-
nerale dei Cristiani per leffusione dello
Spirito (Hints for the General Union of
Christians for the Outpouring of the
Spirit).
1840 Il Rev. Ignatius Spencer, conver-
tito al cattolicesimo, propone distituire
LUnione di Preghiera per lUnit.
1867 Nel Preambolo alle sue risoluzio-
ni, la prima Assemblea dei vescovi An-
glicani a Lambeth sottolinea la preghie-
ra per lUnit.
1894 Papa Leone XIII incoraggia la
pratica dellOttavario di Preghiere per
lUnit nel contesto della Pentecoste.
1908 Celebrazione dellOttavario per
lUnit della Chiesa su iniziativa del
Rev. Paul Wattson.
1926 Il Movimento Fede e Costituzio-
ne inizia la pubblicazione di Suggeri-
menti per lOttavario di Preghiere per
lUnit dei Cristiani.
1935 LAbate Paul Couturier, in Fran-
cia, promuove la Settimana universale
di Preghiere per lunit dei Cristiani ba-
sata sulla preghiera per lunit voluta
da Cristo, con i mezzi voluti da Lui.
1958 Il Centro Unit Cristiana di
Lione, Francia, inizia la preparazione
PRIMO GIORNO
Il Dio Trino, fonte di vita
Genesi 2, 4-10: Allora Dio, il Signo-
re, prese dal suolo un po di terra e
con quella plasm luomo. Gli soffi
nelle narici un alito vitale.
Salmo 36, 6-10: In te la sorgente
della vita.
Colossesi 1, 15-20: Perch Dio ha
voluto essere pienamente presente in
lui.
Matteo 6, 25-33: Perci io vi dico:
non preoccupatevi troppo del mangia-
re e del bere..
SECONDO GIORNO
Ges ci conduce
alla sorgente della vita
Esodo 14, 30-15, 13: Il Signore sta-
to per me la salvezza.
Salmo 36, 6-10: In te la sorgente
della vita.
1 Corinzi 10, 1-5: Quella roccia era
il Cristo.
Marco 1, 9-11: Mentre usciva dal-
lacqua,Gesvideil cielo spalancarsi.
TERZO GIORNO
Linfinito amore di Dio
Esodo 17, 1-7: Dateci acqua da be-
re.
Salmo 36, 6-10: In te la sorgente
della vita.
Atti 17, 22-31: In realt Dio non
lontano da ciascuno di noi.
Marco 10, 17-31: Maestro buono,
che cosa devo fare per ottenere la vita
eterna?.
QUARTO GIORNO
Battezzati a nuova vita
Genesi 7, 15-23: Sopravvissero sola-
mente No e quelli che erano con lui
nellarca.
Salmo 36, 6-10: In te la sorgente
della vita.
2 Corinzi 5, 16-19: Le cose vecchie
sono passate; tutto diventato nuo-
vo.
Giovanni 3, 1-7: Io ti assicuro che
nessuno pu entrare nel Regno di Dio
se non nasce da acqua e Spirito.
QUINTO GIORNO
Dio, sorgente di unit
Ezechiele 6, 24-28: Voi sarete il
mio popolo, io sar il vostro Dio.
Salmo 36, 6-10: In te la sorgente
della vita.
Atti 16, 11-15: Un sabato uscimmo
dalla citt per andare a pregare: pen-
savamo infatti che lungo il fiume ci
fosse un luogo di preghiera.
Giovanni 17, 20-23: Fa che siano
tutti una cosa sola.
SESTO GIORNO
Dio, fonte di carit
Isaia 42, 1-9: Io ti ho formato e per
mezzo tuo far unalleanza con tutti i
popoli e porter la luce alle nazioni.
Salmo 36, 6-10: In te la sorgente
della vita.
Atti 5, 12-16: Gli apostoli facevano
molti prodigi e miracoli in mezzo alla
gente.
Giovanni 5, 1-9: Signore, non ho
nessuno che mi metta nella piscina.
SETTIMO GIORNO
I frutti della nuova vita
Salmo 1, 1-6: Come albero piantato
lungo il fiume egli dar frutto a suo
tempo.
Salmo 36, 6-10: In te la sorgente
della vita.
Efesini 3, 14-21: A lui chiedo che
siate saldamente radicati e stabilmen-
te fondati nellamore.
Matteo 13, 3-9: Ma alcuni semi cad-
dero in un terreno buono e diedero
un frutto abbondante.
OTTAVO GIORNO
Dio, sorgente di speranza
Ezechiele 47, 6-12: I loro frutti ser-
viranno da cibo e le loro foglie saran-
no usate come medicine.
Salmo 36, 6-10: In te la sorgente
della vita.
Apocalisse 21, 1-7: Lacqua della vi-
ta.
Giovanni 4, 7-14: Lacqua che io gli
dar diventer in lui una sorgente per
leternit.
Kiev, 24 giugno 2001: Giovanni Paolo II incontra i rappresentanti del Consiglio
panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose

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7 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 18 Gennaio 2002
.
L'incontro del Direttore, prof. Mario Agnes, con i rappresentanti delle aziende
che partecipano alle iniziative per la diffusione e il sostegno del giornale La visita alla Cappella Sistina
L'impegno di collaborare alla missione di far conoscere
la voce del Papa attraverso L'Osservatore Romano
E l, nel cuore del Palazzo Apostolico,
illuminati da quell'esplosione di colori
scaturita dal genio cristiano di Michelan-
gelo, protagonista stato quel silenzio
che parla di verit. Silenzio di medita-
zione e di ammirazione estatica. Silen-
zio di stupore. Silenzio ammantato del
fascino della bellezza. Silenzio che lascia
la parola alla dirompente e diretta cate-
chesi comunicata da Michelangelo e dal-
la eccezionale schiera di maestri che
hanno lavorato in quel luogo davvero
unico al mondo. Una visita che pelle-
grinaggio, catechesi, lezione di teologia,
rivelazione altissima nella sua semplicit
della verit di Dio sull'uomo, del proget-
to creativo di Dio. Una visita, dunque,
che interpella direttamente, e senza
sconti, ciascun uomo.
Una visita che stata anche un nuovo
atto di amore per Giovanni Paolo II.
Con emozione i rappresentanti delle
aziende lo hanno incontrato, in mattina-
ta, nell'Aula Paolo VI. Intorno a lui si
sono stretti, con affetto e con entusia-
smo, per la fotografia di gruppo. E nella
Cappella Sistina, come anche subito pri-
ma nella Sala Regia, si avvertiva la
gioiosa consapevolezza di essere in luo-
ghi dove il Papa esercita il suo Magiste-
ro. Gi, proprio nella Sala Regia il 10
gennaio scorso ha pronunciato l'incal-
zante discorso al Corpo Diplomatico ac-
creditato presso la Santa Sede per il tra-
dizionale scambio degli auguri del nuo-
vo anno. E proprio nella Cappella Sisti-
na dove stato eletto Papa il 16 otto-
bre 1978 Giovanni Paolo II ha battez-
zato, domenica scorsa, venti neonati:
nuovi capolavori di tenerezza tra gli an-
tichi capolavori dell'arte.
La visita si conclusa con il passaggio
attraverso la berniniana Scala Regia fino
al Portone di Bronzo. Il sole ha accolto
l'uscita in Piazza San Pietro, ponendo
simbolicamente con il proprio calore la
parola fine ad una giornata che dal
calore della fede e dell'amicizia stata
scaldata.
In realt la parola fine, cinemato-
graficamente parlando, va qui sostituita
con il ciak, un nuovo inizio di progetti
che vedono protagonista il messaggio
che L'Osservatore Romano ha la mis-
sione di diffondere. Esattamente in que-
sta prospettiva si inserisce dunque l'ini-
ziativa di incontrare i responsabili delle
aziende che contribuiscono a sostenere
il giornale.
un lavoro, certamente nuovo per
L'Osservatore, che l'Ufficio marketing
sta svolgendo secondo una chiara strate-
gia editoriale. L'Ufficio ha preso il via
nel gennaio 1999 ed ha appunto lo sco-
po di aiutare, con criteri moderni, il
giornale a svolgere al meglio, capillar-
mente, la propria missione di pre-
senza.
Dal settembre scorso l'Ufficio marke-
ting dispone di una nuova sede proprio
all'ingresso della palazzina della redazio-
ne del giornale: nell'antica Via del Pelle-
grino, sulla destra appena varcata Porta
Sant'Anna. Qui possibile fare abbona-
menti alle diverse edizioni del giornale;
acquistare le copie arretrate; trovare i
57 volumi della collana dei Quaderni e i
cd rom che raccolgono i 140 anni di sto-
ria del giornale.
La Diocesi di Perugia in dialogo
con gli ebrei e con tutti i cristiani
questa occasione viene presentato il te-
ma della Settimana di preghiera: In te
la sorgente della vita. Tema che verr
poi riproposto, nelle sue articolazioni,
nelle Sante Messe vespertine in Duomo,
dal 19 al 24 gennaio.
La Liturgia per i cristiani ortodossi sa-
r celebrata domenica 20, alle ore 10,
nella chiesa dell'Universit. Luned 21,
nel pomeriggio, presso il Centro ecume-
nico San Martino si terr la riflessione
biblica corale su alcuni testi sacri; mer-
coled 23, alle ore 18, nella Cattedrale di
san Lorenzo, si svolger la Veglia ecu-
menica interreligiosa in preparazione al-
la Giornata di Assisi; venerd 25, alle ore
18, sempre in Cattedrale, ci sar la Con-
celebrazione conclusiva della Settimana.
A spiegare gli obiettivi di questi ap-
puntamenti fissati dalla Chiesa perugina
Mons. Bromuri: Siamo chiamati in
questa settimana, prima di tutto, a fare
il punto sui nostri pensieri al riguardo e
sulla situazione del cammino ecumenico
finora percorso. In secondo luogo a rin-
graziare Dio per i doni di grazia con cui
il suo Spirito sostiene la speranza dei
cristiani impegnati a testimoniare l'ur-
genza della conversione-riconciliazione e
della concordia tra cristiani. Infine,
spiega Mons. Bromuri, occorre prende-
re consapevolezza di ci che, pastori e
fedeli, dobbiamo fare per non essere di
ostacolo all'opera che Dio compie nel-
l'attuale storia della Chiesa e dell'umani-
t per condurre tutti alla pace.
Le iniziative promosse dall'Ordine del S. Salvatore di santa Brigida nella chiesa romana di Piazza Farnese
Il grande ecumenismo della santit
G|AM|A| MA!!||
Essere collaboratori dell'Osservatore
Romano per far s che il messaggio
evangelico, la voce del Successore di
Pietro e il Magistero della Chiesa rag-
giungano il maggior numero possibile di
persone. un impegno alto, tessuto con
un grazie e con un paterno incorag-
giamento, quello che Giovanni Paolo II
ha affidato all'udienza generale di
mercoled 16 gennaio alle aziende
che hanno assunto l'impegno di contri-
buire a sostenere e a diffondere il suo
giornale.
La giornata di mercoled 16, culmina-
ta proprio nell'udienza del Santo Padre,
stata un avvenimento inedito nei 140
anni di storia dell'Osservatore. stato
infatti dato il pi cordiale benvenuto
ai rappresentanti delle aziende, circa
cento persone, che hanno aderito all'ini-
ziativa proposta da PUBBLIETICA, la
societ del gruppo RE: ALITALIA,
INTESABci, VOBIS e ADVENIA
(societ del gruppo WINTERTHUR) .
Al termine dell'udienza generale nel-
l'Aula Paolo VI (a questo significativo
evento abbiamo dedicato un servizio
nell'edizione di gioved 17 gennaio), i
rappresentanti delle aziende hanno rag-
giunto la redazione dove, nel Salone del-
la Biblioteca, il Direttore, prof. Mario
Agnes, li ha accolti esprimendo un gra-
zie con sentita amicizia e un augurio.
Il mio augurio schietto e non forma-
le ha detto il Direttore che por-
tiate sempre nel cuore e nell'intelligenza
le parole che il Papa vi ha rivolto all'u-
dienza generale: collaborare per far s
che il messaggio evangelico, la voce del
Successore di Pietro e il Magistero della
Chiesa, raggiungano il maggior numero
possibile di credenti.
Con il Direttore hanno partecipato al-
l'incontro Don Elio Torrigiani, Direttore
Generale della Tipografia Vaticana-Edi-
trice L'Osservatore Romano; Carlo De
Lucia, Segretario di Redazione; e i com-
ponenti dell'Ufficio marketing del quoti-
diano.
Il Direttore ha quindi consegnato un
diploma in pergamena ai responsabili
delle aziende: a Fabrizio Rindi, presiden-
te di WINTERTHUR; a Luciano Pani-
chi, presidente di VOBIS; a Bruno
Greganti di ALITALIA e a Giuseppe
Sormani di INTESABci.
A tutti i partecipanti alla giornata
stata offerta una copia dell'edizione del
quotidiano di mercoled 16 gennaio; una
copia del numero speciale di fine anno
(2001 Cronache di un anno); una co-
pia del numero speciale pubblicato il 1
luglio scorso in occasione dei 140 anni
di fondazione; una copia del Quaderno
(numero 57): Per una storia de L'Osser-
vatore Romano (1861-2001) (contiene la
Lettera di Giovanni Paolo II per i 140
anni di vita del giornale e un saggio di
Giorgio Rumi) e materiale informativo
sui Musei Vaticani e sulla Cappella
Sistina.
Quest'ultimo dono si rivelato parti-
colarmente utile per l'ultimo momento
della giornata: la visita alla Cappella Si-
stina. Attraverso il Cortile del Belvedere,
passando per la Prima Loggia del Palaz-
zo Apostolico, il gruppo dei visitatori
stato accolto da un'esperta guida dei
Musei Vaticani proprio nella splendida
Sala Ducale. Di qui il passaggio nella
Sala Regia e quindi ecco l'attesissimo in-
gresso nella Cappella Sistina.
schede - schede - schede
a cura di GINO CONCETTI
Tommaso Cuciniello, Caro Ges
Bambino. Lettere natalizie di fine
millennio, Giugliano (Napoli),
2001, Edizioni Escuela, pp. 48,
(s.l.p.). Raccolta originale di let-
tere a Ges Bambino in cui si
esprimono ansie, gioie e drammi
esistenziali. Lo spazio un arco di
sei anni con le sue caratteristiche
e i suoi fatti. Alle considerazioni
personali Cuciniello aggiunge una
sequenza di fervide preghiere d'i-
spirazione biblica. Il messaggio
sempre identico, per ogni anno,
per ogni persona. il messaggio
degli Angeli ai pastori, il linguag-
gio che illumin i Magi a incam-
minarsi verso Betlemme. Sempre
attuale, oggi pi che mai di fronte
al turbine dell'irreligiosit.
Facolt teologica dell'Italia Settentrionale - Sezione di Torino, Disse ai
suoi discepoli. Sussidi per le omelie dell'Anno Liturgico A, Cantalupa
(To), 2001, Effat Editrice, pp. 160, ; 7,75, L. 15.000. Non frequente ma
neppure raro che teologi d'una Facolt si uniscano per proporre sussidi
per le omelie di un intero anno. Lo hanno fatto quelli della sezione di To-
rino, componente della Facolt teologica dell'Italia settentrionale. L'iniziati-
va ha avuto una finalit specifica: offrire un testo capace di aiutare a com-
prendere il Vangelo con il supporto della teologia che del Vangelo si nutre e
alle cui fonti s'ispira. Sono riflessioni didatticamente sviluppate in funzione
liturgica.
Maria Franca Martino, Anno
2000: Ritorno all'uomo. Convegno
di studi Agnone-Alto Molise Mag-
gio 2000, Roma 20012, Antonio
Stangone Editore, pp. 80, L.
8.000. Dopo la crudele parentesi
delle tre mostruose dittature si
nuovamente tornato a parlare di
persona umana, della sua dignit,
dei suoi diritti. Con il patrocinio e il
decisivo apporto della diocesi del
Triveneto e di altre istituzioni si
svolto ad Agnone, nell'Alto Molise,
un convegno in cui i relatori hanno
rievocato il percorso dell'afferma-
zione e del riconoscimento costitu-
zionale dei diritti umani fondamen-
tali. Una tappa di riflessione e di
studio aperta a sempre nuove pro-
spettive.
Giuseppe Sala e Giuliano Zanchi, Un volto da contemplare, Milano 2001,
Ancora Editrice, pp. 247, ; 36,15, L. 70.000. Di Ges si hanno immagini
solo ricostruite dal genio degli artisti. Ciascuno ha avuto la sua ispira-
zione e la sua qualit creativa. Tutti per concordano nel raffigurare come
il pi bello tra i figli degli uomini, il cui volto non stato deformato
neppure dalle piaghe n decomposto dalla morte. Una galleria di ritratti
a coloro di grandi artisti illustrata da G. Sala e G. Zanchi rende palpabili
le multiformi espressioni del volto. Un itinerario da compiersi con l'ardore
della fede e dell'amore. La contemplazione investe tutto l'essere di gioia e
di speranza nella certezza della gloria, il cui processo gi iniziato.
Juan Bautista Cappellaro, Sette
percorsi di spiritualit di comu-
nione. Come fare il primo annun-
cio a tutti, 5, Citt del Vaticano
2001, Libreria Editrice Vaticana,
pp. 71, ; 5,00. Proseguendo l'ini-
ziativa di animazione comunitaria
per l'evangelizzazione in Europa,
J.B. Cappellaro in questo articolo
propone una nuova metodologia
per superare gli ostacoli dell'atei-
smo pratico. Il progetto tende a
coinvolgere l'intera comunit dei
credenti in tutte le sue risorse e in
tutte le sue componenti. L'opzione
fondamentale quella stessa della
prima comunit cristiana: il nucleo
della buona notizia, il kerigma cri-
stologico della morte e della risur-
rezione di Cristo.
Vittorio Zavattoni, Bioetica e psicologia del nascere, Leumann 2001, Edi-
trice Elledici, pp. 110, ; 9.30. Sulla vita prenatale cio in sviluppo nel
grembo materno non tutti hanno una conoscenza esatta. Il dissenso pi
forte riguarda l'inizio della vita e l'identit dell'embrione. Di qui la ragio-
ne di questa pubblicazione (la prima) del Centro internazionale di studi
sulla vita prenatale di Genova di dichiarata ispirazione cattolica, garantita
dal comitato scientifico. Nei sei capitoli si affrontano le problematiche del-
la procreazione assistita, si spiegano i fondamenti bio-ontologici e bioetici
dell'embrione umano, i connotati della vita concepita e in via di sviluppo,
si espongono i principi della morale cristiana sulla sessualit.
Luca Tommasiello (a cura), Il
Verbo si fatto Carne e abita tra
noi. Il presepio: storia, tradizione
e immagini, San Benedetto T,
2001 Edizioni Fides et Vita, pp. 70
(s.l.p.). Motto programmativo della
ricostruzione storico-artistica del
presepio sono le parole di Giovanni
Paolo II nella lettera agli artisti: La
parola biblica si fatta immagine,
musica, poesia evocando con il lin-
guaggio dell'arte il mistero del Ver-
bo fatto carne. I giovani del movi-
mento Fides et Vita hanno realizza-
to una mostra nella ricorrenza del
decimo convegno nazionale del loro
movimento. Il mistero della nascita
di Ges rievocato con stupende
immagini corredate da un narrato
efficace e persuasivo.
I ragazzi del '55, Un sacerdote, un frate, un alpino, un uomo di grande
carit, un amico. Padre Mario Tonidantel, Roma 2001, Edizioni Gifrac,
pp. 40 (d.g.). Nell'immediato dopoguerra, nel fervore della ricostruzione e
dello sviluppo economico, le associazioni cattoliche si riorganizzarono gra-
zie soprattutto ai parroci e ai reduci che non spezzarono mai i legami con
i loro amici e fratelli di fede. Padre Mario Tonidantel stato un sacerdote
coraggioso e zelante al seguito dei suoi alpini sui fronti di guerra. A Roma
presso l'Associazione Antoniana ha profuso lo stesso entusiasmo con i gio-
vani che lo amarono come sacerdote e padre ricco di squisite virt. I
suoi ragazzi di allora gli hanno dedicato un esemplare pubblicazione.
L'Arcidiocesi di Perugia-Citt della
Pieve sta vivendo due importanti avveni-
menti ecclesiali: la giornata di gioved 17
gennaio infatti dedicata al dialogo
ebraico-cristiano mentre da venerd 18 a
venerd 25 gennaio sono previste nume-
rose iniziative in occasione della Setti-
mana di preghiera per l'unit dei cristia-
ni.
Quest'anno i due tradizionali appunta-
menti sono vissuti in particolare spirito
di preghiera e di preparazione all'Incon-
tro indetto da Giovanni Paolo II per il
24 gennaio ad Assisi.
La giornata per il dialogo ebraico-cri-
stiano ha come tema: No camminava
con Dio (Gen 6,9). L'universalismo
ebraico. L'incontro si tiene alle ore
17.30 nel Centro San Martino.
Riguardo alla Settimana di preghiera
per l'unit dei cristiani, il direttore del-
l'ufficio diocesano per il dialogo ecume-
nico e interreligioso, Mons. Elio Bormu-
ri, ha affermato che per noi una spe-
cie di settimana santa, un periodo bre-
ve ma intenso di preghiera e di riflessio-
ne sulla comunit cristiana sparsa nel
mondo intero, minacciata dalle divisioni
dei tempi passati e dalle opposte forme
dell'aggressivit e dell'indifferenza del
tempo attuale.
La Settimana ecumenica si apre nel
pomeriggio di venerd 18, alle ore 18,
con la Concelebrazione Eucaristica nella
cattedrale di san Lorenzo in Perugia. In
M|C|||| G|u|| MASC|A|||||
A Piazza Farnese, nel cuore di Roma, presso la Co-
munit religiosa delle Brigidine, si celebra, in forma
solenne, la Settimana ecumenica per l'unit dei cristia-
ni che quest'anno riflette e prega sul tema: In te la
sorgente della vita (Salmo 36, 9-10).
Venerd 18 gennaio, alle ore 16.30, nella chiesa di
santa Brigida in Piazza Farnese, l'Abbadessa Madre Te-
kla Famiglietti invita a una solenne celebrazione ecu-
menica, presieduta dal Cardinale Edward Idris Cassi-
dy, gi Presidente del Pontificio Consiglio per la Pro-
mozione dell'Unit dei Cristiani. Saranno presenti: dal-
la Finlandia il Vescovo Samuel Sami della Diocesi
evangelico-luterana di Oulu e il Vescovo cattolico di
Helsinki, Jzef Wrbel, S.C.I.; il Pastore luterano delle
Chiese svedesi di Roma, il Rev. W. Haag.
Gli altri giorni gli incontri ecumenici si svolgerannbo
alle ore 17.
Muoviamo i primi passi dentro il Terzo Millennio nel
ricordo del grande evento giubilare che, davvero, non
possiamo lasciarci alle spalle come un'esperienza da
archiviare.
La personalit armonica di santa Brigida ispira da
sempre la vita del suo Ordine nella direzione di un
ecumenismo spirituale e operativo, potenziato da ulti-
mo dal decisivo impulso dato in tal senso dalla Serva
di Dio, Elisabetta Hesselblad (1870-1957), la seconda
Brigida: anche per lei un ecumenismo facile non esi-
ste e insegna che esso sempre corredato da piet, te-
stimonianza, esercizio di virt ecumeniche (preghiera,
umilt, attenzione, convivialit, ascolto, dialogo, soli-
dariet).
In modo speciale si pu dire che l'ecumenismo spi-
rituale (o ecumenismo della santit, come ama ripete-
re Giovanni Paolo II) possibile per quelli che pratica-
no un'esperienza religiosa normale. Con parole strette
possiamo affermare che la normalit cristiana consiste
nel percorrere le battute vie della santit: si tratta di
percorsi spirituali che sono sempre validi perch rical-
cano le grandi vie dell'ascetica e della contemplazione
cristiane.
Non pu essere ecumenico chi non consolidato
nella pratica della grande normalit cristiana. Brigida
maestra di ecumenismo, perch maestra di norma-
lit: la sua santit, infatti, costruita con i mezzi con-
solidati dalla tradizione della Chiesa.
Con Brigida di Svezia
a imparare la comunione creaturale
Non mancano nuovi segni di ripresa ecumenica all'i-
nizio del nuovo secolo che s' da poco iniziato. Uno di
essi la Charta Ecumenica (firmata a Strasburgo nel-
l'incontro svoltosi dal 17 al 22 aprile 2001), redatta a
seguito delle due Assemblee ecumeniche continentali
di Basilea (1989) e di Granz (1997). Assemblee che han-
no cercato di stimolare l'assunzione di responsabilit
sia nei confronti della storia e del Vangelo, le due fe-
delt sempre necessarie ai cristiani, alle Chiese e, con-
seguentemente, all'opera ecumenica.
Avendo come carta di viaggio questo prezioso Do-
cumento, il cammino unionistico dovrebbe essere aiu-
tato per suggerimenti di sapienti metodologie, ma so-
prattutto per i principi orientatori che sa ispirare. An-
che alla luce di questo importante paradigma ecume-
nico viene celebrato l'Ottavario di quest'anno, che reca
il titolo:In te lasorgentedellavita(Salmo36,6-10).
Questo tema suggerisce che per trovare la decifra-
zione di questo segreto si deve scoprire la via che por-
ta alla sorgente. Il simbolo della sorgente ci ricorda la
necessit di tornare alle origini, al principio, all'essen-
ziale. Per procedere insieme i cristiani hanno bisogno
di essere radicati nella parola di Dio. La fonte richiama
l'immagine dell'acqua sgorgata abbondantemente.
L'acqua d la vita e purifica: la fede, la preghiera e l'a-
zione comune possono far scaturire l'acqua anche dal-
le aride rocce dell'amarezza e purificare il peccato del-
la divisione della cristianit.
I cristiani, perch adorano un Dio fonte di vita, sono
chiamati a coltivare la comunione con tutte le creatu-
re. I cristiani possono vivere l'ecumenismo animati dal-
la consapevolezza d'essere usciti dalla stessa mano
creatrice di Dio, dovete sviluppare una convinta e re-
sponsabile alleanza creaturale, per usare una felice
espressione del filosofo e scienziato belga, Ilya Prigogi-
ne, in vista di un cammino solidale verso il futuro ul-
timo, che l'infinito cuore del Padre.
Brigida maestra squisita in questa alleanza creatu-
rale: ha saputo amare tutti e sempre, superando la so-
glia degli affetti familiari, con impressionante decisio-
ne: stata cittadina europea, ha inverato in tutti i sen-
si la verit del suo essere pienamente cattolica e da
questo, come con acutezza ha osservato, il Cardinale
Ratzinger: Santa Brigida pu oggi essere una santa
ecumenica perch era [...] compiutamente catto-
lica.
La spiritualit di Brigida s'apre a stella verso tutte le
creature e perci ha mostrato di possedere una perso-
nalit ecumenica: riconciliatrice, dialogica, diplomati-
ca, aperta all'ascolto, coraggiosa, contemplativa, atti-
va. La sua una lezione di vita ecclesiale che attende
ancora un lungo seguito di testimonianza.
Pontificio Consiglio
per la Promozione
dell'Unit
dei Cristiani
Venerd 25 gennaio, alle ore 18, nella Patriarcale Basilica
di san Paolo Fuori le Mura, avr luogo la tradizionale conclu-
sione della Settimana di Preghiera per lUnit dei Cristiani
2002. Per incarico del Santo Padre, la celebrazione dei Ve-
spri sar presieduta da Sua Eminenza il Cardinale Walter
Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozio-
ne dellUnit dei Cristiani. I rappresentanti delle altre Chiese
e Comunit ecclesiali saranno invitati alla celebrazione. La
comunit diocesana anchessa invitata a partecipare per
invocare dal Signore lunit di tutti i cristiani.
La visita alla Cappella Sistina
L'incontro con il Direttore de L'Osservatore Romano

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8 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 18 Gennaio 2002
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Il cammino
della Chiesa
Lodi: iniziative per la festa del patrono, san Bassiano
CASTELLANETA Celebrazioni per il centenario della parrocchia di san Michele
Lievito e fermento nella realt territoriale
Ricorre in questo 2002 lAnno giubila-
re della parrocchia di san Michele in
diocesi di Castellaneta. Le celebrazioni
per il centenario dellerezione canonica,
avvenuta il 29 settembre 1902, si sono
aperte alla presenza del Vescovo Marti-
no Scarafile.
Una folla di fedeli si raccolta davan-
ti alla porta della settecentesca chiesa di
san Michele, presenti le autorit cittadi-
ne, per assistere al rito dellapertura del-
lAnno giubilare, presieduto dal Presule.
Mons. Scarafile, dopo lapertura della
porta, ha benedetto lacqua lustrale, a
significare la sollecitazione alla rinascita
che investe tutta la comunit riconfer-
mata attraverso il rinnovo delle promes-
se battesimali, ed ha accesso la lampada
che arder per tutto lanno.
Il solenne rito
di apertura
Il giovane parroco, don Mauro Ranal-
di, da un anno subentrato al compianto
don Giuseppe Di Giorgio, ha letto il de-
creto della Penitenzieria Apostolica che
concede lindulgenza plenaria a coloro
che si recano in preghiera a san Miche-
le. L'indulgenza pu essere lucrata, oltre
che nel giorno giubilare, in occasione di
pellegrinaggi collettivi e, una sola volta,
singolarmente in un giorno di libera
scelta.
Successivamente il parroco ha ricor-
dato linvito del Vescovo a riservare
questa occasione, per le coppie, nella ri-
correnza dellanniversario di matrimo-
nio, e per i singoli in ricorrenza dellan-
niversario del battesimo.
Don Mauro ha, quindi, ripercorso i
cento anni di storia della parrocchia an-
che attraverso i parroci che lo hanno
preceduto, tra i quali don Giovanni Nar-
delli, vivente.
Ha anche ricordato i nove sacerdoti
che la parrocchia ha espresso, tre dei
quali sono diventati suoi parroci. Nei
tempi complessi che stiamo vivendo
ha detto don Giovanni, rivolgendosi ai
numerosi fedeli che gremivano la chiesa
dobbiamo acquisire maggiore co-
scienza del nostro essere lievito e fer-
mento nella realt territoriale in cui sia-
mo calati e la ricorrenza giubilare che
riguarda la nostra parrocchia unocca-
sione propizia per riscoprirci unica fami-
glia dentro le case degli uomini.
Il Vescovo, nella prospettiva dellanno
giubilare parrocchiale, ha indirizzato
una lettera ai giovani della parrocchia,
invitandoli alladorazione eucaristica.
L'appello stato accolto dalle nuove ge-
nerazioni, che hanno deciso di dedicare
tutti i gioved pomeriggio di questo an-
no giubilare alladorazione eucaristica,
curandone l'animazione.
Sono inoltre in programma molti
momenti forti della vita comunitaria
della parrocchia di san Michele, a inizia-
re dallaccentuazione della solennit con
la quale vengono svolti annualmente i
festeggiamenti, sia in onore dei santi Co-
sma e Damiano, sia di santa Lucia, ver-
so i quali tutta la citt nutre da sempre
profonda venerazione.
La seconda parrocchia
nella storia della citt
Listituzione della nuova parrocchia,
nel 1902, si era resa necessaria a causa
dellespansione urbanistica della citt,
che fino ad allora aveva fatto riferimen-
to unicamente alla Cattedrale.
La scelta cadde, tra le tantissime chie-
se di notevole pregio architettonico pre-
senti nella citt, necessariamente sulla
centralissima chiesa di san Michele, che
era stata costruita tra il 1696 e il 1699,
secondo il progetto architettonico di fra
Salvatore da Tequile, poi restaurata nel
corso dell800.
A volere listituzione della seconda
parrocchia fu lallora Vescovo di Castel-
laneta, Mons. Giocondo De Nittis, un
francescano originario di San Giovanni
Rotondo.
La chiesa, che fino ad allora era stata
retta dalla Congregazione di carit, ven-
ne per un primo tempo cogestita, poi,
resa autonoma, divenne ben presto la
parrocchia pi numerosa, grazie anche
alla sua centralit urbanistica, essendo
ubicata nella piazza centrale della Ca-
stellaneta dinizio secolo.
Tale rimasta fino a quando, pochi
anni fa, sorta la nuova parrocchia del
Cuore Immacolato di Maria, nella parte
nuova della citt, che ha assorbito la
gran parte del territorio di espansione fi-
no ad allora ricompresso nella parroc-
chia di san Michele.
La parrocchia ha attualmente 2.500
anime, particolarmente attivi sono il
gruppo dellAzione cattolica e dellApo-
stolato della preghiera.
SILVANO TREVISANI
CEI Messaggio della Commissione Episcopale per il Clero e la Vita Consacrata in vista della Giornata Mondiale
Comunicare il Vangelo: una priorit pastorale
per gli istituti e le comunit religiose
Pubblichiamo il Messaggio datato
13 gennaio 2002 festa del Battesimo
del Signore, della Commissione Episco-
pale per il Clero e la Vita Consacrata
della Conferenza Episcopale Italiana
per la prossima Giornata Mondiale per
la Vita Consacrata, che si celebrer il 2
febbraio, nella festa della Presentazione
del Signore:
Sorelle e fratelli,
la celebrazione di questa Giornata
unoccasione privilegiata perch la co-
munit cristiana, riunita in assemblea li-
turgica nella festa della Presentazione
del Signore, esprima con voi il ringrazia-
mento a Dio per il dono della vita con-
sacrata alla Chiesa. E anche unopportu-
nit preziosa perch le persone consa-
crate e gli istituti di vita consacrata viva-
no il dono ricevuto come fondamento di
un rinnovato impegno pastorale, in co-
munione con le indicazioni dei Vescovi
delle Chiese particolari.
Sappiamo che gli Orientamenti pasto-
rali dellEpiscopato italiano Comunica-
re il Vangelo in un mondo che cambia
sono stati da voi accolti con gratitudine
e sono oggetto di meditazione e studio,
nel sincero proposito di offrire la vostra
generosa collaborazione alla realizzazio-
ne di ci che lo Spirito dice alle nostre
Chiese. Da tempo la Conferenza Italiana
dei Superiori Maggiori, lUnione delle
Superiore Maggiori dItalia e il Coordi-
namento degli Istituti Secolari guardano
con attenzione ai cambiamenti culturali
in atto nella societ italiana, per discer-
nere, nella fedelt creativa al carisma
proprio di ogni istituto, i modi di pre-
senza e di azione apostolica pi consoni
alle domande del nostro mondo. In que-
sto contesto, linvito dellEpiscopato ita-
liano a fare la scelta prioritaria della co-
municazione del Vangelo, illumina il
cammino di fede e di testimonianza del-
le persone e delle fraternit di vita con-
sacrata.
Siamo certi di poter contare su di voi
per dare a tutta la vita quotidiana della
Chiesa, anche attraverso mutamenti
nella pastorale, una chiara connotazione
missionaria: fondare tale scelta su un
impegno in ordine alla qualit formativa
in senso spirituale, teologico, culturale e
umano; favorire in definitiva, una pi
efficace e adeguata comunicazione agli
uomini, in mezzo ai quali viviamo, del
Mistero di Dio vivente e vero, fonte di
gioia e di speranza, per lumanit in-
tera (Comunicare il Vangelo in un
mondo che cambia, 44). Voi, infatti,
siete strumenti vivi e vitali della tra-
duzione degli Orientamenti pastorali. Es-
sa esige il vostro coinvolgimento cor-
responsabile e intelligente nel cammino
delle Chiese in cui siete presenti e ope-
ranti.
E tempo, dunque, di ripartire. E, co-
me dice il Santo Padre, di ripartire da
Cristo. Dalla prolungata contemplazione
del Suo volto si riceve luce e forza per
la vita di santit e per individuare le
modalit concrete con le quali comuni-
care il Vangelo agli uomini e alle donne
del nostro tempo. Nella preghiera implo-
riamo che comunit religiose e singole
persone consacrate, sorrette dalla forza
dello Spirito Santo, manifestino il volto
gioioso della Pasqua. Come Maria di
Magdala, nel silenzio del grande sabato,
siate pronti a udire e a riconoscere la
voce del Risorto che chiama, per rispon-
dere prontamente a correre e racconta-
re la gioia di un incontro che comunica
quella vita che pi forte della morte.
Senza entrare nel merito della pluri-
forme attivit missionaria delle persone
e degli istituti di vita consacrata in Ita-
lia, c una forma di comunicazione
possibile e doverosa per tutti, e che
coincide con il vissuto cristiano della
propria vocazione. Ladesione alle esi-
genze radicali del Vangelo pone interro-
gativi, scuote gli indifferenti, suscita in-
quietudini, parla direttamente al cuore
delle persone e pu avere unincidenza
evangelizzatrice pi efficace di tanta
predicazione. La comunicazione del
Vangelo per contagio, che stata deter-
minante nei primi secoli del cristianesi-
mo, che non venuta mai meno nella
bimillenaria storia della Chiesa e che re-
sta una possibilit aperta a tutti i cristia-
ni, pu trovare nei membri degli istituti
di vita consacrata un valido ed efficace
veicolo. Quanti trovano nel Cristo la
gioia della vita, non possono tenere per
se stessi questo tesoro, ma sentono la
necessit interiore di comunicarlo agli
altri. Voi consacrati, che fate esperienza
della vera gioia cristiana, regalatela a
questa umanit dal volto spesso triste,
portatela dove la Provvidenza vi chiama
e annunciate, con la vita, che le case de-
gli uomini, bench segnate dalla soffe-
renza, possono essere luoghi di gioia se
si d tempo e spazio allincontro con il
Signore Ges (Gv 20, 20).
Voi consacrati vivete la fede cristiana
come esperienza di vera libert. Sotto la
Signoria di Cristo vivete lesercizio pieno
dellautentica libert (Gal 5, 1-13). Fate
della comunicazione del Vangelo una
scelta di libert e annunciate il Vangelo
come proposta di vita che garantisce il
recupero di una libert liberata dai peri-
coli che la minacciano.
Ci piace, infine, vedere in voi gli uo-
mini e le donne della speranza: aiutate
la gente attorno a voi a non arrendersi
mai di fronte alle pagine pi buie della
storia, ad avere una marcia in pi nel
viaggio della vita, a non confondere le
cose penultime con quelle ultime, le re-
lative con le assolute, le speranze uma-
ne intramondane con la speranza che ci
viene da Dio, in una maniera germinale
su questa terra e in una maniera piena e
definitiva nella gloria del suo Regno.
Maria e Giuseppe che portarono il
Bambino Ges a Gerusalemme per of-
frirlo al Signore (Lc 2, 22), custodiscano
le vostre persone e le vostre fraternit,
mantengano viva nei vostri cuori la lam-
pada della speranza, e quanti vi incon-
trano possano cogliere in voi, al pari di
Simeone, un riflesso della Salvezza di
Dio (Lc 2, 30).
SANT'ANGELO DEI LOMBARDI-CONZA-NUSCO-BISACCIA
Un Sinodo per portare
Cristo in mezzo ai giovani
VERCELLI Ricordato a quattro anni dalla morte
Mons. Albino Mensa
un Pastore umile e generoso
L'Arcivescovo di Sant'Angelo dei
Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, Monsi-
gnor Salvatore Nunnari, promuove per
la prima volta in diocesi il Sinodo dei
giovani.
Fin dai primi giorni del suo ingresso
nella sede irpina ha profuso energie ed
esperienze per incontrare le nuove gene-
razioni a tutte le ore nei loro ambienti
(scuole, parrocchie, associazioni, luoghi
pubblici) e dialogare con loro.
E i giovani hanno risposto, venendo
agli incontri, visitandolo e quasi convi-
vendo in episcopio. Ora bisognava pas-
sare da una conoscenza superficiale ad
una pi approfondita, per arrivare ad
una evangelizzazione organica e perma-
nente.
I giovani da queste parti sono ancora
sani e disponibili, ma certamente non
sono restati indenni dalla travolgente
ondata di materialismo e secolarismo.
Sar per mancanza di formazione loro
diretta, sar per mancanza di vera testi-
monianza da parte degli adulti. Anche
tra di loro, purtroppo, c' chi convin-
to che si pu essere cristiani e nello
stesso tempo si possono portare modifi-
che ai Comandamenti ed al Vangelo.
Ma Ges Cristo sempre lo stesso, ie-
ri, oggi e sempre. Egli resta sempre l'u-
nico vero modello. Ecco il Sinodo dei
giovani. Iniziato il primo novembre
1999, stato preparato dai Dipartimenti
di Statistica delle Universit di Napoli e
Salerno, i quali, proponendo ad un'ap-
posita commissione di giovani e sacer-
doti, un lungo e dettagliato questionario
hanno raccolto preziosi dati proposti ad
esame nei giorni 3 e 4 gennaio.
La popolazione di riferimento costi-
tuita dai 15.012 giovani residenti nel ter-
ritorio dell'arcidiocesi di Sant'Angelo dei
Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia. Per il
campione sono stati selezionati 958 gio-
vani della fascia di et 16-28 anni. Di
questi 807 sono stati effettivamente in-
tervistati, ma i dati effettivi del questio-
nario proposto sono le risposte di 798
giovani.
Il questionario chiedeva: i dati ana-
grafici, la formazione (scuola, universi-
t, corsi professionali), il lavoro, l'am-
biente e il territorio in cui si vive, i gio-
vane e le religiose, il giovane e la sua fa-
miglia, la collocazione politica, il giova-
ne e il sistema dei suoi valori.
Dall'indagine sono venuti fuori le se-
guenti caratteristiche generali: il 70% dei
giovani intervistati vive con i genitori; il
61, 6% degli occupati ha trovato lavoro
tramite conoscenze; i luoghi dove i gio-
vani in genere si ritrovano sono: bar,
centri sportivi, parrocchie, associazioni
di volontariato; poche sono le associa-
zioni culturali e politiche frequentate;
tra gli hobby non praticati: non suonare
uno strumento, comprare libri, andare a
concerti, visitare musei, entrare in bi-
blioteche; i giovani ritengono che con
gli amici importante il rispetto, da
evitare la violenza fisica e verbale; han-
no una scarsa conoscenza delle attivit
della parrocchia e ritengono che compiti
della chiesa sono: annunziare la Parola,
combattere le ingiustizie, non orientare
la politica, educare i giovani. Continuan-
do ancora l'analisi dei dati raccolti i pro-
fessori Vitale e Giordano hanno fatto
emergere 5 classi: la prima, che costitui-
sce il 12,53% del campione, composta
prevalentemente da coniugati (97%), nel-
la fascia di et pi alta (84%), da donne
(70%), da ragazzi che lavorano (54%), in
forma stabile (45%), la seconda classe
rappresenta una minoranza (circa il 5%
del totale) che frequenta e partecipa alle
attivit di una parrocchia diversa da
quella del suo comune di residenza,
svolge lavori stagionali e dichiara di non
sentirsi legato al proprio territorio, la
terza classe (27%) formata da coloro
che lavorano (98%), in maniera stabile
(66%), sono abbastanza soddisfatti del
loro lavoro (64%), circa il 40% sono ope-
rai, per lo pi si tratta di uomini
(70,37%), celibi (84%) con una bassa
propensione alla mobilit ed al migliora-
mento della propria condizione lavorati-
va, la quarta classe (10,15%) costituita
da coloro che non partecipano alla vita
religiosa della propria parrocchia (87%),
non va a messa (81%), non pregano
(51%), non conoscono le attivit orga-
nizzate dalla parrocchia (gruppi giovani,
65%; gruppi adulti, 75%), la quinta clas-
se descrive un nutrito gruppo (45%) di
giovani che si caratterizzano per la gio-
vane et (40%), impegnato negli studi
(72%), il 31% frequenta l'universit. Di
conseguenza la quasi totalit (99%) non
lavora, esce con i compagni di scuola
(60%); tali soggetti dichiarano di voler
continuare gli studi solo nel 22% dei ca-
si, mentre il 37 cercher un lavoro. In
conclusione gli esperti di statistiche han-
no evidenziato: alcuni giovani non lavo-
rano, perch studiano, altri non sono
soddisfatti del lavoro, perch il loro la-
voro poco remunerato e non stabile,
la parrocchia vicina ai giovani ascol-
tando, aiutando, organizzando incontri,
trasmettendo valori, non vicina ai gio-
vani perch troppo tradizionalista, lon-
tana dai problemi dei giovani, il parroco
anziano, mancano le strutture; i giova-
ni non frequentano la parrocchia, per-
ch o non sono credenti o non ne sento-
no la necessit.
Dall'insieme vengono dati interessanti
che meritano attenzione.
Per due freddi giorni i delegati giova-
nili delle varie parrocchie, con il proprio
Pastore, hanno riflettuto e discusso su
questi risultati. La Commissione desi-
gnata continuer ancora per estendere
un documento finale, che sar presenta-
to a tutti i giovani della diocesi la pros-
sima Domenica delle Palme, a Calitri.
Concludendo i lavori, l'Acivescovo Nun-
nari ha ringraziato tutti ed in particolare
il responsabile della pastorale giovanile,
Don Siro Colombo.
Il Presule si dichiarato soddisfatto
per i risultati raggiunti, sottolineando la
presa di coscienza da parte dei giovani
di essere Chiesa, li ha esortati a conti-
nuare insieme nella propria chiesa loca-
le con un cammino di catechesi organi-
ca ed un'autentica testimonianza, per-
ch alla fine, come vide il profeta, il
mandorlo fiorir.
PASQUALE ROSAMILIA
A quattro anni dalla morte di Mons.
Albino Mensa, avvenuta l'8 gennaio
1998, la Chiesa di Vercelli ha voluto ri-
cordare l'indimenticato Arcivescovo con
un Concelebrazione Eucaristica di suf-
fragio in Duomo.
Numerosi i fedeli presenti a testimo-
nianza del segno indelebile lasciato da
questo Pastore nella Chiesa vercellese,
che ha guidato per ben venticinque an-
ni, dal 1966 al 1991.
Il rito stato presieduto dal Cardinale
Ersilio Tonini, Arcivescovo emerito di
Ravenna-Cervia, compagno di studi del
compianto Presule; concelebravano
Mons. Enrico Masseroni, attuale Arcive-
scovo di Vercelli; Mons. Natalino Pesca-
rolo, Vescovo di Cuneo e Fossano,
Mons. Piergiorgio Debernardi, Vescovo
di Pinerolo; Luigi Bettazzi, Vescovo
emerito di Ivrea.
Allinizio della Santa Messa nel ringra-
ziare il Cardinale Tonini per la sua pre-
senza, Mons. Masseroni ha ricollegato la
Celebrazione con quella del 15 dicembre
2001, quando in Cattedrale si erano riu-
niti i Vescovi del Piemonte in onore del
Patrono della Regione, san Eusebio.
All'omelia il Cardinale Tonini ha rie-
vocato gli anni giovanili trascorsi con
Mons. Mensa a Roma, da studenti.
Eravamo agli inizi della guerra ha
proseguito ma nonostante questo,
sentivamo di essere amici e fratelli dei
nostri compagni provenienti dal mondo
intero. Albino Mensa era un uomo umi-
le che non ha mai pensato di valere di
pi perch gli altri lo chiamavano Ec-
cellenza. Egli fu davvero un segno per
coloro che lo conobbero e trovarono in
lui il punto di riferimento e la guida. Le
generazioni future saranno assetati pro-
prio di questi segni e li cercheranno an-
zitutto in noi, preti, parroci, vescovi.
Negli stessi giorni si svolto anche un
incontro di cinquecento giovani studenti
vercellesi. Anche in questo caso era pre-
sente il Cardinale Tonini.
Sono state le Acli provinciali, insieme
allarcidiocesi, al Provveditorato agli
Studi, al Comune e alla Provincia a pro-
grammare questa iniziativa. Il Porporato
ha catturato lattenzione dei giovani stu-
denti intervenendo sui principali proble-
mi della nostra epoca, a cominciare dal
lavoro. Il lavoro ha affermato
un territorio straordinario per lespres-
sione delle potenzialit umane. Ma ne-
cessario, prima di tutto, affrontare lo
scenario in cui si cala. E lepoca che
stiamo vivendo assolutamente inedita:
stanno crollando le frontiere, i popoli,
volenti o nolenti, si trovano a dover fare
i conti gli uni con gli altri. Il primo in-
terrogativo che ci dobbiamo porre :
riusciremo a vivere insieme consideran-
doci uguali?.
Per il Card. Tonini la globalizzazione
anzitutto globalizzazione di popoli. La
gente si muove con sempre maggior ra-
pidit grazie agli strumenti messi a di-
sposizione dalla tecnologia. Se alla base
non c il rispetto per luomo la logica
economica tende ad appropriarsi di que-
sti strumenti piegandoli unicamente alla
logica del profitto. Allora il cittadino in-
teressa solo se buon consumatore.
Voi giovani ha concluso siete la
speranza di questo mondo. Ma per far
s che domani gli uomini sappiano vive-
re insieme nel rispetto reciproco dovete
ribellarvi a chi vuole mortificare la vo-
stra intelligenza facendovi perdere tem-
podietroacose di nessuna importanza.
GIULIANO TEMPORELLI
BENEVENTO L'attivit missionaria diocesana
Un rinnovato slancio
di evangelizzazione
Non un arido resoconto di iniziati-
ve e di cifre, ma un piccolo segno di
condivisione e di consapevolezza mis-
sionaria che intende provocare la
comunit cristiana: questo il signifi-
cato della pubblicazione Comunica-
re il Vangelo in un mondo che cam-
bia, curata dall'Ufficio e Centro Mis-
sionario dell'arcidiocesi di Beneven-
to. A presentarla il nuovo Direttore
dell'Ufficio diocesano, Don Francesco
Lepore, il quale riprende con gioia
questa consuetudine di consegnare
alla comunit beneventana il reso-
conto delle attivit e delle offerte rac-
colte nell'anno pastorale 2000-2001.
La mia speranza auspica
che il presente sussidio possa infervo-
rare tanti nell'impegno missionario.
La sensibilit verso l'apostolato ad
gentes sempre stata una costante
del cammino pastorale dell'arcidioce-
si campana, madre feconda di voca-
zioni missionarie. Ne testimonian-
za anzitutto la sua storia antica e
nuova, costellata di modelli esempla-
ri di santit come s. Gennaro, s. Bar-
bato, s. Benedetto da Benevento e,
da ultimo, s. Alberico Crescitelli, il
religioso del PIME morto martire in
Cina nel 1900 e canonizzato da Gio-
vanni Paolo II il 1 ottobre del Gran-
de Giubileo del Duemila. Di questa
ansia evangelizzatrice sono espressio-
ne poi i tanti missionari spesso
sconosciuti al mondo che hanno
lasciato la propria terra per consu-
marsi senza riserve accanto ai poveri
e ai sofferenti in ogni angolo della
terra. La pubblicazione ricorda signi-
ficativamente quella che l'Arcivesco-
vo Mons. Serafino Sprovieri ha defi-
nito l'ultima martire della Chiesa
beneventana: Suor Floriana Tirelli, la
religiosa battistina originaria di Calvi
uccisa in un feroce agguato il 7 otto-
bre 2000 dopo un'esistenza spesa tra
i lebbrosi dell'Africa.
Ma i missionari non sono soltanto
coloro che annunciano il Vangelo al-
le frontiere del mondo. Sono anche i
tanti generosi testimoni che si spen-
dono senza riserve per la causa del
Regno pregando, lavorando e impe-
gnandosi nella quotidianit della vita
ecclesiale. Nel volumetto ricordata
la luminosa figura di Mons. Gennaro
Capasso, morto il 24 ottobre 1992 do-
po aver diretto per oltre un trenten-
nio l'Ufficio missionario diocesano
con zelo, passione e indomita perse-
veranza. Nel solco della sua instanca-
bile attivit si sono posti anche gli
immediati predecessori di Don Lepo-
re alla guida dell'Ufficio: Don Giusep-
pe Mottola, che lo ha retto per un
anno, e soprattutto Mons. Orazio So-
ricelli, che prima di essere nominato
Arcivescovo di Amalfi-Cava de' Tirre-
ni ha svolto per oltre un decennio
come ricorda lo stesso Don Lepo-
re un'actio missionaria tale da tra-
valicare i confini dell'arcidiocesi.
Memore di questa preziosa ed im-
pegnativa eredit, la Chiesa di Bene-
vento si incammina lungo i tornanti
del Terzo Millennio interrogandosi
sulla propria responsabilit missiona-
ria. Lo fa partendo da una domanda
che risuona nel cuore di ogni fedele
e che l'Arcivescovo Sprovieri ripropo-
ne nel messaggio diffuso in occasione
del mese missionario di ottobre 2001:
come abbiamo obbedito al comando
del Signore che ci ha mandati ad
evangelizzare tutto il mondo?. Il
Presule invita ad un esame di co-
scienza per ripartire con nuovo entu-
siasmo in questo tempo drammatico
e inquietante. Vorrei auspica
che ci risvegliassimo ad un cristiane-
simo pi maturo e responsabile.
In questo senso, la pubblicazione
offre alcuni utili contributi spirituali
e pastorali destinati a coloro che la-
vorano nell'ambito missionario. Oltre
al Messaggio di Giovanni Paolo II
per la Giornata del 2001 e a quello
dell'Arcivescovo, si possono leggere
un saggio di P. Antonio M. Di Mon-
da sulla Missionariet della Chiesa
e uno di Mons. Mario Iadanza su
Pio XI e l'attivit missionaria. Non
mancano riferimenti a iniziative e
progetti concreti: tra questi, le mani-
festazioni della Pontificia Opera In-
fanzia Missionaria, la Giornata dei
ragazzi missionari ed il recente ge-
mellaggio con la missione di Ijebu-Ig-
bo, in Nigeria. Il volumetto riporta
poi il resoconto delle offerte alle Pon-
tificie Opere Missionarie nell'anno
pastorale 2000-2001 a livello naziona-
le, regionale e diocesano. Con una si-
gnificativa annotazione: Vi una ge-
rarchia di valori da rispettare nella
vita missionaria, cui bisogna esser fe-
deli: e cio il primato della preghie-
ra, del sacrificio, della grazia, della
nostra personale santificazione e del-
le vocazioni per la dilatazione del Re-
gno di Dio. Tali valori non possono
essere rappresentati in cifre; ma essi
costituiscono il pi valido contributo
alla causa missionaria. (f.m.v.)
La giornata diocesana dei ragazzi missionari celebrata lo scorso anno
La Chiesa che in Lodi celebra in Cattedrale, sa-
bato 19 gennaio, la memoria del Patrono san Bassia-
no, Vescovo dell'antica Laus pompeia (secolo IV),
evangelizzatore delle campagne lombarde e difensore
della fede, con sant'Ambrogio di Milano, dall'eresia
ariana. Per tutta la giornata l'urna contenente le ve-
nerate reliquie di Bassiano sar esposta per la pre-
ghiera dei fedeli. Nella mattina, alle ore 10, sar il
Vescovo di Pavia, Mons. Giovanni Volta, a presiedere
la Celebrazione Eucaristica.
La Santa Messa preceduta, nella sera della vigi-
lia, venerd 18, da una veglia di preghiera animata
dai giovani della diocesi. Presiede la Celebrazione il
Vescovo di Lodi, Mons. Giacomo Capuzzi.
Nel corso dell'incontro Padre Enzo Bianchi, Priore
della Comunit di Bose, offre ai presenti una riflessio-
ne sul tema Il Giorno del Signore.
Lo stesso argomento far da filo conduttore al con-
gresso eucaristico diocesano che si aprir nel mese
di giugno.

MALTEMPO Lezioni sospese nel Reatino - Volontario muore in un incidente
Viabilit ridotta nel Lazio
per la neve e per il ghiaccio
SERVIZI SOCIALI Nel Municipio XI in collaborazione con Farmacap
Un'unit di strada notturna
per assistere gli emarginati
tri di altezza. Per questo la protezione
civile, assieme ai vigili urbani e la poli-
zia stradale, intervenuta per eliminare
il ghiaccio formatosi sul manto stradale
ed evitare incidenti.
Gli interventi si sono concentrati so-
prattutto nella zona Sud della Capitale:
sulla Circonvallazione Tiburtina, allal-
tezza del cimitero del Verano, in via Et-
tore Fieramosca sulla Prenestina e sulla
via Tiburtina, tra Ponte Mammolo e
Santa Maria del Soccorso. Gli operatori
dellAma stanno facendo fronte a decine
di chiamate per lastre di ghiaccio segna-
late un po' ovunque in citt.
Nella notte hanno fatto 70 interventi
mentre nella prima parte della mattina
di gioved, dalle 6 alle 11, gli interventi
sono stati 150.
Gli operatori della protezione civile
sono intervenuti, spargendo ghiaia e sa-
le, anche nel XX Municipio, in via Etto-
re Stampini.
SullA1, allaltezza di Ceprano, gli in-
terventi per rimuovere il ghiaccio forma-
tosi sullasfalto hanno causato lunghe
code. La polizia stradale dovuta inter-
maltempo, il mezzo sbandato, finito
fuori strada precipitando in un burrone
profondo venti metri. Orsini stato tra-
sportato allospedale di Cassino dove
poi morto, mentre laltro volontario
stato sottoposto ad unoperazione per la
frattura del femore.
I due volontari, entrambi appartenen-
ti al gruppo Alfa di Aprilia e che da
tempo prestavano servizio nella prote-
zione civile, erano di ritorno da un in-
tervento sulla superstrada per sgombe-
rarla dalla neve e riassicurare i collega-
menti con alcuni comuni rimasti isolati.
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9 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 18 Gennaio 2002
A |MA
o curo c| p. |oonorco Sop|onzo. |.C.|.
18 GENNAIO 2002
Venerd della I settimana del
Tempo ordinario - Feria
(verde)
Messa a scelta
Lezionario: 1 Sam 8, 4-7.10-
22; Salmo 88; Mc 2, 1-12
Liturgia delle Ore: Ven. I
sett. - Ufficio della Feria
Che dire dell'urgenza di pro-
muovere la comunione nel
delicato ambito dell'impegno
ecumenico? Purtroppo, le tri-
sti eredit del passato ci se-
guono ancora oltre la soglia
del nuovo millennio.
(Novo Millennio ineunte, 48)
Nonostante il clima da neve,
sembra migliorata la situazione
nei pronto soccorso e nei reparti
di medicina degli ospedali della
capitale, molti dei quali marted
avevano registrato un afflusso re-
cord di pazienti. Lo rende noto
lassessore regionale alla Sanit,
Vincenzo Saraceni, che ha avviato
un monitoraggio per verificare le-
ventuale carenza di posti letto.
stata quindi rinviata la riunione in
prefettura, in un primo momento
decisa per venerd.
Sanit: migliora
la situazione
nei pronto soccorso
Lazienda capitolina Farmacap ed il
Municipio XI hanno istituito una unit
di strada, composta da personale specia-
lizzato, che si avvale di tre mezzi mobi-
li, con lo scopo offrire un servizio istitu-
zionale di assistenza alle persone in diffi-
colt, che vivono soprattutto nelle zone
comprese tra la vie Appia Antica, Ardea-
tina, Cristoforo Colombo ed Ostiense.
Lquipe, formata da 2 psicologhe,
unassistente sociale ed un autista, at-
tiva ogni giorno dalle ore 21 alla 1 della
notte nel periodo invernale e dalle ore
22 alle 2 in quello estivo. In caso di bi-
sogno, tuttavia, lorario potr essere al-
lungato anche nelle fasce diurne. Il ser-
vizio costituisce una novit in quanto
svolto da personale retribuito dal Comu-
ne che operer permanentemente, men-
tre entro lanno, si prevede che sar an-
che esteso nei Municipi X e XII. Infatti
il programma include larrivo di altri 5
mezzi e di 20 operatori. Lunit di stra-
da, inoltre, verr prossimamente poten-
ziata con lentrata in servizio di altro
personale che probabilmente andr a
formare una nuova quipe.
Ad illustrare, mercoled, liniziativa,
nel corso di una conferenza stampa
svoltasi nella sede dellazienda, sono sta-
ti il presidente di Farmacap, Giusy Ga-
briele ed il presidente del Municipio XI,
Massimiliano Smeriglio.
Lquipe di specialisti operativa gi da
una decina di giorni ha effettuato una
mappatura della zone di interesse socia-
le, individuando i luoghi dove maggiore
risulta il tasso di emarginazione. In par-
ticolare saranno attivati interventi di re-
cupero dove si concentrano tossicodi-
pendenti, senza fissa dimora ed extraco-
munitari. Soprattutto nella zona di via
Ostiense, tra la stazione delle ferrovie e
quella della linea B della metropolitana,
prevalgono diverse etnie, come egiziani,
marocchini, tunisini, nigeriani, arabi e
rumeni, che hanno estremamente biso-
gno di essere integrati nel tessuto socia-
le. Ma anche il Sert per tossicodipen-
denti di via Appia Antica rappresenta
unaltra triste realt del quadrante citta-
dino in questione, dove tra laltro, in via
Savini localizzato il pi grande campo
nomadi dellintera Europa.
Il territorio del Municipio densa-
mente popolato da emarginati affer-
ma il presidente, Massimiliano Smeriglio
. Liniziativa rappresenta uno stru-
mento innovativo ed efficace di inter-
vento sociale, perch basato su una si-
nergia tra due enti che assieme mettono
a disposizione personale e risorse con-
grue per rendere permanente lattivit.
Lazienda capitolina da parte sua,
stato sottolineato, intende ampliare e di-
versificare il proprio campo di attivit:
non soltanto dunque la gestione delle
farmacie comunali, che attualmente so-
no 32 ed prevista nei prossimi mesi
lapertura di altre 10 , la Farmacap ha
deciso altres di sviluppare la presenza
nel campo dellassistenza socio-sanitaria
integrata. Peraltro, stato aggiunto, gi
oggi in molte farmacie comunali attiva
una squadra composta da psicologi, as-
sistenti sociali ed operatori specializzati
che svolgono funzioni di consulenza ed
indirizzo rispetto ai bisogni espressi dal-
le fasce pi deboli della popolazione.
I membri dellunit di strada prendo-
no, invece, contatto direttamente con gli
utenti in difficolt, operando anche in
collaborazione con le associazioni di vo-
lontariato e le Forze dellordine. Il per-
sonale, oltre a contribuire allofferta di
generi di prima necessit ed al sostegno
psicologico, attiva tutti gli strumenti ne-
cessari ed i contatti per agevolare il
reintegro dei soggetti emarginati, come
ad esempio nel caso degli extracomuni-
tari, aiutandoli ad ottenere il permesso
di soggiorno. Il costo del servizio qua-
si totalmente a carico della Farmacap.
Quindi ai tanti volontari che operano
su Roma, oggi si aggiunto un servizio
istituzionale che utilizza personale stabi-
le e retribuito per arginare il disagio so-
ciale ha sottolineato il presidente Giu-
sy Gabriele . Inoltre, gli stessi Munici-
pi potranno partecipare direttamente
agli interventi, realizzando cos una col-
laborazione concreta tra istituzioni pub-
bliche. La Farmacap fortunatamente
una azienda in attivo e per questo inten-
de investire i propri utili nel sociale.
Durante lincontro sono poi state for-
nite alcune notizie relative agli interventi
per proteggere i senza fissa dimora dal
freddo intenso di questi giorni. A Ponte
Casilino, in una apposita struttura, sono
a disposizione 50 posti in camere singole
con servizi igienici, oltre a 30 posti di
pronta accoglienza notturna. In via Assi-
si, nella zona di San Giovanni, attivo
un nuovo centro polifunzionale diurno e
notturno in grado di accogliere 200 per-
sone.
Inoltre, allinterno del deposito Atac,
nella zona di Trastevere, sono a disposi-
zione 50 posti per laccoglienza nelle ore
notturne. Alla stazione Ostiense, invece,
le Ferrovie dello Stato hanno messo a
disposizione appositi spazi dotati di ba-
gni chimici ed approntati per ospitare si-
no a 300 persone. Alla stazione Tiburti-
na, infine, in funzione un centro di ac-
coglienza aperto giorno e notte che of-
fre 50 posti notturni.
Il Comune ha anche istituito 4 nuove
case famiglia per complessivi 30 posti.
Le strutture ed i servizi si aggiungono a
quelli gi esistenti: 2 centri di prima ac-
coglienza per complessivi 350 posti not-
turni; 10 centri diurni e notturni per
complessivi 150 posti notturni e 400
diurni; 9 case famiglia per complessivi
72 posti. Per laccoglienza notturna sono
attivi in citt 1.282 posti letto.
A ci si devono aggiungere i servizi
attivi su strada, una ambulanza con me-
dico a bordo in funzione tutte le notti e
8 mense sociali, in grado questultime di
offrire 2.400 pasti caldi giornalieri.
ALESSANDRO TRENTIN
Universit Cattolica:
iniziative
per sostenere
l'associazione
Attilio Romanini
Un concerto delle pi note can-
zoni di Cesare A. Bixio sar offer-
to dal maestro Rino Salviati a fa-
vore dell'Associazione Attilio Ro-
manini, impegnata nell'assistenza
ai malati oncologici, domenica 20
gennaio, alle ore 16, nella hall del
Policlinico universitario Agostino
Gemelli. A margine dell'appunta-
mento, e a partire dal giorno pre-
cedente, avverr la tradizionale
vendita delle primule, fiore scelto
quale segno di speranza, il cui ri-
cavato contribuir a sostenere
l'attivit della Attilio Romanini.
Interverranno, tra gli altri, il
Card. Fiorenzo Angelini, Presiden-
te emerito del Pontificio Consiglio
per gli Operatori Sanitari, il Prof.
Franco Splendori, direttore dell'A-
genzia per i servizi sanitari regio-
nali e presidente della sezione ro-
mano dell'Associazione medici
cattolici (AMCI), il prof. Paolo
Arullani, consigliere delegato del-
l'Universit Campus Biomedico di
Roma, il prof. Andrea Bixio, ordi-
nario di sociologia all'Universit
La Sapienza di Roma, figlio del
compianto compositore. previ-
sta la presenza dell'Assessore alla
Sanit della Regione Lazio, Vin-
cenzo Saraceni.
A fare gli onori di casa saranno
il Direttore del Policlinico Gemelli
Antonio Cicchetti e il professor
Numa Cellini, ordinario di radio-
terapia all'Universit Cattolica del
Sacro Cuore.
Incendio in un box:
cerano tre auto rubate
Un incendio ha distrutto, nella not-
te tra mercoled e gioved, un box
in via Luca Ghini, al quartiere Pre-
nestino, dentro al quale cerano
tre auto rubate e pezzi di una mo-
to, forse anche questi di prove-
nienza furtiva. La persona che ha
in uso il box stata denunciata
per ricettazione e riciclaggio di au-
to rubate.
Anzianamortadifreddo
vicino a S. Marinella
morta di freddo l'anziana donna
che era scomparsa luned scorso
vicino a Santa Marinella. La vitti-
ma si chiamava Nicoletta Brizzi, 70
anni, ed stata ritrovata, gioved
mattina, in localit Maggiorana, a
poca distanza da dove mercoled
erano stati trovati i suoi occhiali e
due buste piene di verdura. Al mo-
mento del ritrovamento, l'anziana
respirava ancora, amche se a fati-
ca, e presentava segni di assidera-
mento. La donna morta prima di
arrivare in ospedale.
Arrestate tre persone
per spaccio di droga
Una breve discussione con un ac-
quirente sulla valuta da usare per
il pagamento della droga ha per-
messo, mercoled, ai Carabinieri di
arrestare due extracomunitari che
avevano venduto poco prima ha-
shish ad un giovane nella zona di
Testaccio. Dopo una perquisizione
i due sono stati trovati in possesso
di contante in euro e in lire oltre a
cinquanta grammi di marijuana.
Nelle vicinanze i Carabinieri hanno
arrestato un altro spacciatore tro-
vato in possesso di cento grammi
di hascisc.
Policlinico Umberto I:
controlli
dell'Ufficio d'Igiene
al centro trasfusionale
Rapine
ai Colli Portuensi:
il Prefetto dispone
pi controlli
Una casa di accoglienza
per i parenti dei malati
ricoverati negli ospedali
San Raffaele
e San Gallicano
Un sopralluogo dellUfficio dIgiene si
svolto mercoled nel centro trasfusio-
nale ospedaliero del policlinico Umberto
I dopo lennesima denuncia dei 25 lavo-
ratori sulla fatiscenza dei locali. Le ca-
renze del centro trasfusionale, che rac-
coglie e distribuisce unit di sangue tra i
vari reparti del policlinico, sono da tem-
po note ma, nonostante gli annunci,
non sono ancora partiti i lavori di ri-
strutturazione.
Infermieri e medici si legge nella
denuncia inviata all'Ufficio di Igiene e ai
Nas lavorano in 6 locali bui e stretti
allinterno dei quali laria stagnante. Il
locale dove accedono gli utenti pieno
di frigoriferi e congelatori e i fili elettrici
sono sparsi qua e l penzolanti. Lo stret-
to corridoio che d accesso ai laboratori
sempre ingombrato da tanti scatoloni
e frigoriferi portatili e i soffitti sono ler-
ci. La carenza di spazi fa s che anche
nel magazzino, dove c di tutto, ci so-
no anche 2 congelatori e lautoclave per
sterilizzare il sangue potenzialmente in-
fetto.
La direzione generale spiega che sono
gi stati individuati i locali, gli ex uffici
tecnici, dove sar trasferito il centro e
che in via di ultimazione il progetto di
ristrutturazione che sar inviato alla Re-
gione. Il progetto ha spiegato Ga-
briella Bucci, che sovrintende ai lavori
gi stato finanziato per 5 miliardi e
la speranza di andare in gara entro
maggio.
Sono state 134.000 le unit di sangue
ed emocomponenti raccolte nel 2001 a
fronte di un fabbisogno di 160.000 unit,
previsto dal piano sanitario sangue.
Una riunione del comitato provinciale
per lordine e la sicurezza per potenzia-
re la vigilanza nella zona di via Battisti-
ni, ai Colli Portuensi, dove luned sera
stato rapinato e accoltellato nel suo ne-
gozio di alimentari Dante Leonicini, di
68 anni. la richiesta che avanzer al
prefetto di Roma Emilio Del Mese las-
sessore capitolino alla Sicurezza Liliana
Ferraro, che ieri, mercoled, ha visitato
il commerciante nel reparto di chirurgia
durgenza dellospedale S. Camillo.
Luomo, che stato ferito al fianco,
sta meglio, parla e ieri mattina si fatto
portavoce del disagio e delle lamentele
dei commercianti della zona per le ripe-
tute rapine. A me toccato tre volte
ha denunciato Leoncilli allassessore
ma al tabaccaio della via ben 20 volte.
Si tratta di tossicodipendenti e sbandati
della zona che approfittano della sera,
quando la via praticamente al buio
per carenza di illuminazione, per rapina-
re i negozi.
Ferraro si impegnata a portare il
problema allattenzione del prossimo co-
mitato per lordine e la sicurezza. Le
ripetute rapine nella zona ha spiegato
pongono con urgenza il problema di
garantire un presidio di vigilanza per
prevenire ulteriori episodi. Tra i com-
mercianti ci sono lamentele per linsuffi-
ciente illuminazione serale e notturna,
indicando che nella fondata percezione
di insicurezza ci sono anche elementi
motivati dalla situazione ambientale.
Ferraro ha spiegato che una soluzione
potrebbe essere rappresentata dalla
presenza sul territorio di tutte le for-
ze di polizia, con lobiettivo di renderle
pi visibili.
I parenti dei malati dei due Istituti fi-
sioterapici ospedalieri romani (Regina
Elena, S. Gallicano) non dovranno pi
dormire su poltrone o sostare nei corri-
doi in attesa dellorario di visita. Da
marted scorso hanno a loro disposizio-
ne una Casa di accoglienza, composta
da 14 letti suddivisi in 7 stanze, da una
biblioteca e da una cucina attrezzata.
Il passo verso lumanizzazione dello-
spedale era una delle sfide del polo on-
cologico, che ospita malati oncologici
provenienti soprattutto dalle regioni del
Sud Italia e i cui parenti sono costretti a
faticose e costose trasferte. La Casa
daccoglienza potr ospitare familiari dei
pazienti sia dellistituto Regina Elena sia
del S. Gallicano, i due Ifo della Capitale
da un anno trasferiti nella struttura di
Mostacciano.
Oltre alla struttura di accoglienza, so-
no stati inaugurati anche il dipartimento
di chirurgia oncologica con 161 posti let-
to, il servizio di senologia e 14 ambula-
tori dermatologici del S. Gallicano, dota-
ti di strumenti per la diagnosi di tumori
dermatologici. Da marzo entreranno in
funzione 4 accelleratori lineari per la ra-
dioterapia.
Dallapertura della nuova struttura,
ha sottolineato il direttore scientifico
Francesco Cognetti, ha fatto passi avanti
anche la ricerca con il primo trapianto
di fegato ad un paziente colpito da epa-
tocarcinoma. Il commissario straordina-
rio degli Ifo, Luigi Spagnoli, ha annun-
ciato che tra gli obiettivi del piano di
sviluppo 2002-2006 c la qualificazione
degli Istituti come riferimento regionale,
nazionale ed internazionale.
BENI CULTURALI Erano state chiuse nel 1994 a causa di un crollo - I lavori sono durati tre anni
Tornano al pubblico dopo il restauro le domus romane al Celio
cominci a fiorire di abitazioni e commer-
ci sullasse del Clivio di Scauro, una delle
pi antiche strade della Capitale, su cui
oggi si apre lingresso alla Domus (prima
il passaggio era dalla chiesa). Ci sono in-
fatti strutture in travertino dellepoca Fla-
via, nascoste in larga parte al visitatore,
mentre sono evidenti, nei cunicoli, pozzi,
fregi, le vicende della domus. Allinizio,
nel II secolo, era una struttura a pi pia-
ni, occupata in seguito da un edificio por-
ticato, con botteghe, retrobotteghe, a li-
vello della strada e vani di abitazione nel-
la parte superiore, che, ha detto Santoli-
ni, denotavano la missione commerciale
di quei luoghi. Venuta meno invece alla
fine del III secolo, quando lintero isolato
fu rilevato da un unico proprietario che
lo trasform in una grande casa signorile,
con molti miglioramenti, pavimenti a mo-
saico, marmi, affreschi. Perno del nuovo
RADIO
VATICANA
OM: 1530 kHz - 196 metri
(Per la zona di Roma
anche Onda Media 527 kHz
e FM 93.3 e 105 MHz)
OC: nelle bande 49, 31, 25 e 19 metri
VENERD 18 GENNAIO
00.10: Studio A (stereo): Con voi
nella notte
7.20-15.30-17.30-23-24: Orizzonti
cristiani
7.30: Santa Messa in latino
8-10-11-12-13-14-15-16-18-21-23.30:
Radiogiornale in italiano, spagno-
lo, portoghese, francese, inglese,
tedesco e polacco
16.30: 10 anni del Carlo Felice di
Andrea Fasano (trasmissione
quindicinnale) Christian Musica
con Paolo Famiglietti e Amlio Ci-
mini (trasmissione quindicinnale)
17: Liturgia delle Ore: celebrazio-
ne dei Vespri in latino
20.20: Programma tedesco: Pris-
ma-Magazin
20.40: Recita del Santo Rosario in
latino
21.30: Programma francese: J-
sus-Christ, vrai Dieu et vrai
hamme
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
I primi fiocchi di neve
e il ghiaccio hanno rico-
perto, per tutta la gior-
nata di mercoled, molte
strade della Capitale e
un tratto dellA1 tra Fro-
sinone e Ceprano.
Gioved mattina, gli
asili nido e le scuole di
ogni ordine e grado di
Rieti sono rimaste chiu-
se a causa dello stato di
pericolosit in cui si tro-
vano le strade del capo-
luogo per la neve.
Nel Frusinate il traffi-
co ancora ridotto e
procede a rilento. Sulle
strade di montagna sono
necessarie le catene. Ci
sono difficolt per rag-
giungere i Comuni di Te-
relle, Acquafondata e Vi-
ticuso situati a 1.000 me-
venire per trainare mez-
zi pesanti che non riusci-
vano a transitare nel
tratto autostradale pro-
prio a causa del ghiac-
cio. La scorsa notte, in-
vece, per sciogliere il
ghiaccio si dovuto ver-
sare sale sullasfalto
Intanto, un volontario
della protezione civile
morto in un incidente
verificatosi sulla super-
strada Sora-Atina-Cassi-
no, allaltezza dello svin-
colo di SantElia Fiume
Rapido.
Si chiamava Giovanni
Orsini, l'uomo era a bor-
do di un mezzo spartine-
ve assieme a Giovanni
Galoro, anche lui volon-
tario della protezione ci-
vile, quando, a causa del
Affreschi bellissimi dai colori brillanti,
con scene pagane e suggestioni cristiane,
cunicoli e ninfei, confessionali: si sono
riaperte ieri le porte delle case romane
del Celio, taberne e dimore patrizie, raris-
sima testimonianza di abitazioni cittadine
del II e III secolo d.C. Dopo un attento
restauro durato tre anni (le case erano
state chiuse nel 94 a causa di un crollo)
ad opera delle Soprintendenze romane e
dellIcr, da oggi sar possibile ammirare,
in visite guidate con non pi di venti per-
sone per volta, una ventina di locali di va-
ria grandezza (cui si aggiungono altri die-
ci ancora da restaurare), decorati e con
strutture sovrapposte per la stratificazione
delle epoche e le fondamenta della Basili-
ca di San Giovanni e Paolo che dal V se-
colo sovrasta lintera area.
Leffettoquellodiunquartieresotter-
raneo, caotico e vario, con prospettive
edificio, un ninfeo ancora oggi tra le maggiori at-
trazioni della domus restaurata.
Sono tantissime le propriet che il ministero
dellInterno ha in Italia e ora vogliamo, di concer-
to con il ministero dei Beni Culturali, trovare i mo-
di e le forme per valorizzarle e metterle a disposi-
zione dei cittadini, ha commentato il ministro del-
lInterno, Claudio Scajola, alla cerimonia di inau-
gurazione delle case romane del Celio.
mozzate ed improvvise aperture su muri affrescati
e fregi. A scoprire questa domus estesa e articolata
fu nel 1887 Padre Germano, rettore della Basilica,
che calandosi da un sepolcro scavato nel pavimen-
to, scansando le ossa delle tombe, cadde in un
punto vuoto da cui scorse i primi affreschi e con-
ferm la credenza che in quei luoghi fossero sta-
timartirizzati e sepolti i santi Giovanni e Paolo.
Secondo gli studi pi recenti, ha detto Rita San-
tolini della Soprintendenza archeologica di Roma,
questa teoria stata scartata, ma niente toglie al
fascino del luogo in cui si sono incrociate per al-
meno quattro secoli usanze, culture, il passaggio e
la convivenza tra mondo pagano e quello cristiano.
Le vestigia pi antiche, per, sono addirittura an-
teriori al II secolo, quando la parte Sud di Roma

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L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 18 Gennaio 2002
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o LAVORO: VERSO LA RIPRESA DEL DIALOGO Una
svolta nella difficile trattativa tra Governo e sindaca-
ti su lavoro e pensioni. Dopo l'incontro di Cgil, Cisl
e Uil con il Capo dello Stato, il ministro del Lavoro
Maroni si dice disponibile a riprendere il dialogo
purch si abbandonino posizioni pregiudiziali e
ideologiche.
IL GELO NON D TREGUA Met dell'Italia, tutta
la parte Sud e molta del Centro, paralizzata dalla
neve e dal ghiaccio. Strade impraticabili, scuole
chiuse. La Protezione civile ha proclamato lo stato
d'allerta. Era dal 1956 che non si ricordava un cos
lungo e rigido inverno.
LE PROPOSTE SUL CONFLITTO D'INTERESSI
Maggioranza e opposizione stanno ritoccando le
proposte sul conflitto d'interessi da presentare lune-
d in commissione alla Camera, affidandosi anche a
esperti. Il centro destra interessato al contributo
del costituzionalista Caianiello, con modifiche al ddl
Frattini; lUlivo propende per l'ipotesi del politologo
Sartori, orientandosi verso il modello americano.
AUTO PIRATA: UN MORTO, DUE DONNE FERITE
Altri due comportamenti delittuosi di pirati della
strada hanno portato all'arresto di due camionisti: il
primo aveva travolto e ucciso un operaio al lavoro
sull'A14, il secondo aveva investito e ferito due an-
ziane sulle strisce pedonali a Milano.
LAVORO Dopo l'incontro dei sindacati con il Presidente della Repubblica
Il ministro Maroni disponibile
a riprendere il dialogo
ROMA, 17.
C ancora tempo per proseguire il
dialogo a patto che i sindacati abbando-
nino posizioni pregiudiziali e ideologiche
sostenendo cose false ad esempio sulla
nostra proposta di riforma dellArt.18.
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche
sociali Roberto Maroni, ribadisce, oggi,
la volont della maggioranza a tornare a
confrontarsi con le parti sociali, a condi-
zione che si discuta per nel merito
dei problemi, e sullefficacia degli stru-
menti proposti. Io rispondo a obiezio-
ni reali: se si dice che la nostra proposta
sullarticolo 18 non efficace a far
emergere il lavoro nero e far crescere le
aziende sono disposto ha sottolineato
a cambiare opinione e a modificare
la nostra proposta sullarticolo 18.
Si intravede una nuova fase di dialo-
go, dunque, dopo l'incontro di ieri al
Quirinale dei sindacati con il Capo dello
Stato. Queste le due richieste o, meglio
le condizioni, che avevano avanzato
Cgil, Cisl e Uil per riavviare il confronto
con il Governo: stralciare la riforma del-
larticolo 18 dello Statuto dei lavoratori
e cambiare profondamente la delega sul
sistema previdenziale.
Anche ieri dal Governo era giunta la
conferma della sua linea, con il ministro
Maroni: Il dialogo c stato, abbiamo
dialogato per tre mesi con i sindacati
prima di presentare la nostra proposta.
Ora la proposta c, in Parlamento e
per il Governo l'interlocutore il Parla-
mento. Questo non significa che non
ascoltiamo le parti sociali, anzi ci saran-
no altre occasioni di confronto su altri
temi, ma chi decide ora il Parlamen-
to. Ma all'interno della maggioranza il
capogruppo del Ccd-Cdu alla Camera,
Luca Volont, si era schierato a favore
dellaccantonamento delle norme sulla
riforma dellarticolo 18.
Laccantonamento dellarticolo 18
ha detto la proposta in grado di
fare assumere a tutti le proprie re-
sponsabilit di fronte al paese. Gover-
no, sindacati e imprese avrebbero un
mese di tempo per valutare tutti as-
sieme le soluzioni pi consone che pos-
sono dare ad ognuno una parte di sod-
disfazione.
A Ciampi hanno voluto precisare
Cofferati, Pezzotta e Angeletti le or-
ganizzazioni sindacali non hanno chiesto
nulla, hanno espresso soltanto le loro
posizioni, perch siamo rispettosi delle
prerogative del Capo dello Stato.
La parola-chiave, per i sindacati con-
federali, dunque diventata da oggi
stralcio. Anche nel '94, durante il pri-
mo Governo Berlusconi, chiesero (ed ot-
tennero) lo stralcio dalla Finanziaria di
alcune norme sulla previdenza.
ROMA, 17.
Laumento dellaliquota dei lavoratori parasubordinati previsto dalla delega
del Governo sulla riforma pensioni (da 13% al 16,9%) non baster a coprire il
buco che si creer nei conti dellInps se si taglieranno i contributi per i neo
assunti di tre-cinque punti, cos come previsto dalla stessa delega. Lo afferma
il presidente dell Inps, Massimo Paci, che chiede al Governo garanzie di ri-
sorse di origine fiscale per coprire il deficit che si creer nelle gestioni delli-
stituto. Paci sostiene che i calcoli sui costi della decontribuzione vanno fatti
sulla base di 200-350 mila neo assunti lanno.
Se anche solo si considera il 3% di contribuzione per questi neo assunti la
cifra consistente. Il risultato ha detto Paci che anche se aumentia-
mo i contributi dei parasubordinati questi non bastano mai a coprire il buco
che si crea. Secondo Paci, una riduzione dei contributi previdenziali possi-
bile, ma in maniera molto moderata e comunque attraverso un intervento di
origine fiscale verso lInps.
L'Inps lancia l'allarme sui conti:
con la delega aumenter il deficit
MALTEMPO S'intensifica l'ondata di freddo al Sud Scuole chiuse in varie provincie
L'Italia nella morsa del gelo
Paralizzata mezza penisola
ROMA, 17.
LItalia stretta nella morsa del gelo.
Ai disagi creati dalle temperature polari
si aggiunge il rischio ghiaccio, in aggua-
to su tante strade della penisola. I peri-
coli maggiori per la circolazione vengo-
no segnalati nel centro Italia dove la ra-
pida discesa della colonnina di mercurio
rischia di trasformare in micidiali lastro-
ni ghiacciati le carreggiate innevate in
mattinata. La Protezione civile invita gli
automobilisti alla massima prudenza, so-
prattutto lungo i viadotti e in prossimit
delle gallerie e, intanto, lancia lallerta
in Basilicata, Calabria, Campania e Pu-
glia.
In Friuli le condizioni del tempo sono
migliorate ma continua a non piovere in
pianura e a non nevicare in montagna.
cessata tuttavia la bora che aveva
spazzato il golfo di Trieste con raffiche
superiori ai 100 allora. Strade trattate a
sale nel Bolognese e neve su tutta la
Maremma con lAurelia bloccata per al-
cune ore a causa di un camion finito
contro il guard rail per la strada ghiac-
ciata.
La situazione peggiore si registra tut-
tavia nel centro Italia. In Umbria, per le
nevicate, sono stati cancellati pure alcu-
ni voli allaeroporto di Perugia. La situa-
zione sta comunque migliorando e il ter-
mometro in leggera risalita. Neve an-
che nelle Marche, nelle zone dellentro-
terra ma pure lungo la costa adriatica.
Situazione particolarmente difficile in
Abruzzo dove il maltempo non d tre-
gua da giorni. Copiose nevicate nellA-
quilano, traffico rallentato e problemi
sulle autostrade a causa del ghiaccio,
obbligatorie le catene montate per i vali-
chi di montagna.
Scuole chiuse in Lucania, in provincia
di Benevento, di Avellino, in Abruzzo,
nel Foggiano.
Neve e ghiaccio stanno provocando
pesanti disagi per il traffico automobili-
stico. In Irpinia sullOfantina bis, nel
tratto Montella-Lioni, e sulla statale 400,
tra Castelvetere e Ponteromito, alcuni
autoarticolati sono rimasti bloccati nella
neve o sono finiti di traverso. Nei pressi
di Montella un pullman di linea sban-
dato travolgendo cinque auto che erano
rimaste bloccate. Non ci sono feriti ma
solo danni agli automezzi. Problemi e
disagi anche in valle Ufita dove sono in-
terrotti i collegamenti tra Ariano, Grot-
taminarda, Mirabella, e i centri della Ba-
ronia.
Sullautostrada Napoli-Bari, nei pressi
del casello di Benevento i carabinieri
hanno soccorso una donna che era in
procinto di partorire. I militari, a bordo
di un loro automezzo, lhanno trasporta-
ta in ospedale a Benevento.
Campobasso: un'immagine del traffico nelle abbondanti nevicate
CONFLITTO D'INTERESSI Da luned alla Camera
Ultimi ritocchi alle proposte
di maggioranza e opposizione
Istat: inflazione
stabile al 2,4%
nel mese
di dicembre
TANGENTI Con i soldi Odasso faceva favori ai politici
L'ex direttore delle Molinette
rivela altri episodi di corruzione
Auto pirata: operaio
ucciso sull'A14
Gravi due anziane
investite a Milano
Incidente stradale: morti madre e figlio
LIVORNO Madre e figlio sono morti gioved mattina in un singolare ma
raccapricciante incidente stradale sulla statale 206 in localit Badie nel Li-
vornese. Un prefabbricato lungo 18 metri scivolato dal pianale del camion
che lo trasportava e ha schiacciato l'automobile che stava procedendo die-
tro il pesante veicolo. I due occupanti della vettura, un giovane di 25 anni e
sua madre, residenti a Cecina, sono deceduti
Coniugi deceduti per esalazioni: trovati dopo 15 giorni
FOGGIA Una coppia di coniugi, Benito Mansi di 61 anni e Lucia Grasso
di 72, entrambi pensionati e senza figli, sono deceduti a causa di esalazioni
di monossido di carbonio sprigionatesi dalla brace adoperata per riscaldare
la loro camera da letto della loro abitazione, nelle campagne di Anzano di
Puglia, in provincia di Foggia. I corpi dei due coniugi sono stati scoperti 15
giorni dopo (la data approssimativa del decesso stata stabilita dall'autop-
sia) dai Carabinieri. Ad avvertire i militari dell'Arma erano stati alcuni nipo-
ti che vivono in Lombardia e da giorni non riuscivano a mettersi in contatto
con gli zii.
Albergo in fiamme: nessun ferito
UDINE Due piani di un albergo nel centro di Lignano Sabbiadoro (Udine)
sono stati distrutti in un incendio divampato nel corso della notte tra mer-
coled e gioved per cause non ancora accertate. Nessuna persona rima-
sta ferita. Sul posto sono intervenute numerose squadre di vigili del fuoco
che hanno lavorato diverse ore per circoscrivere prima e poi spegnere le
fiamme.
Ottanta immigrati sbarcati nel Catanese
CATANIA Ancora drammatici viaggi della speranza. Nella notte tra
mercoled e gioved un'imbarcazione carica di immigrati clandestini prove-
nienti dallo Sri Lanka si arenata sul litorale di Santa Tecla in provincia di
Catania. Gli agenti di Polizia, i Carabinieri e i militari della Finanza hanno
individuato 80 extracomunitari.
ROMA, 17.
Maggioranza e opposizione stanno
dando gli ultimi ritocchi alle proposte
sul conflitto di interesse, da presentare
luned in commissione Affari Costituzio-
nali della Camera, affidandosi anche a
esperti riconosciuti. Il centro destra
guarda con interesse al contributo del
costituzionalista Caianiello, che potrebbe
correggere il ddl Frattini; lUlivo sembra
propendere per il politologo Sartori,
orientandosi sul modello americano.
Le proposte di legge presentate sul-
largomento per ora sono quattro: una
del Governo, una dellUlivo, una del Prc
e unaltra di Gianclaudio Bressa, depu-
tato della Margherita. Dalle prime ipote-
si emerge un nodo di fondo sulle funzio-
ni, cio sul potere di intervento o meno
dellAutorit, qualunque essa sia.
Prima di luned la maggioranza do-
vrebbe riunirsi per valutare leventuale
adozione, in tutto o in parte, dellipotesi
delineata dal presidente emerito della
Consulta, Caianiello. In essa si ribadisce
lincostituzionalit del testo Frattini ma
anche di ogni ipotesi di cessione o
esproprio, si definisce inutile il blind
trust e si propone invece un controllo
speciale e qualificato sulle propriet di
chi ha incarichi di Governo affidato a
due Autorit gi esistenti (Antitrust e
Comunicazioni). Il soggetto rimarrebbe
proprietario di beni e imprese ma senza
occuparsi della loro gestione. Le Autori-
t non avrebbero poteri di intervento sui
membri del Governo ma dovrebbero es-
sere rafforzati i loro poteri sanzionatori
nei confronti delle imprese e le loro for-
me di segnalazione al Parlamento, unico
titolato ad intervenire sul Governo.
Ed proprio questo il punto di mag-
giore distanza dalla proposta che sta ela-
borando lUlivo, il quale parte dalla ne-
cessit di attribuire allAutorit di con-
trollo, qualunque essa sia, poteri di in-
tervento concreti, calibrati a seconda del
conflitto di interessi che si raffigura. Il
centro sinistra potrebbe proporre una
serie di modalit di intervento, compre-
so forse lobbligo di cessione. LUlivo,
parla infatti di una Autorit dotata di
efficaci poteri di controllo e non con il
solo compito di riferire al Parlamento,
come prevede il testo Frattini.
ROMA, 17.
Giornata difficile, domani, per
chi deve volare. Le 9 sigle sinda-
cali degli addetti al trasporto ae-
reo hanno confermato ieri sera lo
sciopero di 8 ore, dalle 10 alle 18,
dopo una giornata fitta di consul-
tazioni e malgrado la convocazio-
ne del Governo a un tavolo inter-
ministeriale sui problemi del setto-
re e sul nodo Alitalia. Filt Cgil,
Fit Cisl, Uilt, Ugl, Anpac, Up, An-
pav, Atv e Sulta hanno conferma-
to la protesta respingendo anche
linvito della Commissione di ga-
ranzia a ridurla a 4 ore.
Trasporto aereo:
confermato
lo sciopero di 8 ore
ROMA, 17.
Linflazione a dicembre rimasta fer-
ma al 2,4%, allo stesso livello di novem-
bre. Lo conferma lIstat precisando che
la variazione dei prezzi al consumo
stata dello 0,1% rispetto al mese prece-
dente. LIstat precisa inoltre che a di-
cembre 2001 anche lindice dei prezzi al
consumo senza tabacchi e quelli armo-
nizzato Ue e per le famiglie di operai e
impiegati hanno registrato una variazio-
ne mensile dello 0,1%. A livello tenden-
ziale invece quello senza tabacchi au-
mentato del 2,4%, mentre larmonizzato
e quello per le famiglie di operai e im-
piegati del 2,3%. Sempre a dicembre gli
aumenti congiunturali pi elevati sono
stati quelli dei capitoli prodotti alimenta-
ri e bevande analcoliche (+0,5%), ri-
creazione, spettacoli e cultura (+0,4%),
abbigliamento e calzature (+0,3%);
quelli tendenziali per prodotti alimentari
e bevande analcoliche (+4,3%), altri be-
ni e servizi (+4,1%) e alberghi, ristoran-
ti e pubblici esercizi (+4%). Tra le va-
riazioni negative invece si sono registrati
un -0,7% ed un -0,1% congiunturali per,
rispettivamente, servizi sanitari e spese
per la salute e comunicazioni; mentre a
livello tendenziale lunica variazione ne-
gativa stata per le comunicazioni (-
1,8%). Per quanto riguarda lindice ar-
monizzato dei prezzi gli aumenti tenden-
ziali pi marcati sono stati registrati da
altri beni e servizi (+4,8%), prodotti ali-
mentari e bevande analcoliche (+4,3%)
e alberghi, ristorante e pubblici esercizi
(+4%); in calo invece i servizi sanitari e
spese per la salute (-1,9%) e le comuni-
cazioni (-1,8%).
TORINO, 17.
Luigi Odasso, 53 anni, lex direttore
generale dell'ospedale Molinette di To-
rino arrestato il 19 dicembre per corru-
zione, ha ammesso le accuse di tangenti
contenute nel secondo ordine di custo-
dia cautelare che gli stato notificato
marted. Interrogato ieri dal gip Fabrizia
Pironti, ha confessato di aver agito in
complicit con lex ingegnere capo del
nosocomio, Aldo Rosso (anchegli in
carcere), con il quale divideva a met le
mazzette avute dagli imprenditori.
Si tratta di sei episodi che avrebbero
fruttato ai due complessivamente oltre
300 milioni di lire. In cambio Odasso e
Rosso promettevano un'accelerazione
dei pagamenti dovuti agli imprenditori e
un affievolimento dei controlli.
Il manager della sanit piemontese ha
spiegato che tutti i suoi ricavi venivano
messi in una sua cassa personale, dalla
quale attingeva per le numerose spese
(anche legate allattivit politica) che do-
veva affrontare e che gli prosciugavano i
conti. Odasso ha anche sostenuto ri-
ferisce l'Ansa che da due anni pagava
800 tessere di Forza Italia (partito al
quale iscritto), che organizzava cene
elettorali, che ha versato ad Alleanza na-
zionale nel 2000 un contributo di 8 mi-
lioni e che faceva costosi regali ai politi-
ci, come un orologio donato, nel Natale
di due anni fa, al presidente della Giun-
ta regionale piemontese, Enzo Ghigo. A
questo proposito, dalla presidenza non
si voluto fare per ora alcun commen-
to.
Le somme stanziate per i regali, ha
affermato l'indagato, sarebbero ammon-
tate a 70-80 milioni di lire lanno. Odas-
so ha giustificato le spese di natura poli-
tica sostenendo che non voleva fare a
vita il direttore generale di un ospeda-
le. Nella sua mente c'era la speranza di
lasciare l'attivit alle Molinette per en-
trare in politica a tempo pieno.
Al termine dellinterrogatorio, durato
tre ore e mezzo, gli avvocati difensori,
Andrea e Michele Galasso, hanno affer-
mato che ormai non vi sono pi esigen-
ze di custodia cautelare e hanno chiesto
la revoca della carcerazione o gli arresti
domiciliari.
REGGIO CALABRIA, 17.
Sono stati prosciolti perch il
fatto non sussiste i componenti
dellex Giunta regionale (di cen-
trosinistra) della Calabria coinvolti
nellinchiesta sulla cosiddetta sa-
nitopoli reggina. La decisione,
presa ieri dal gup, riguarda lex
presidente Luigi Meduri e sette ex
assessori. Prosciolti anche lex ca-
pogruppo dei Ds nel Consiglio co-
munale di Reggio Calabria, Zap-
pia, e un commercialista. A giudi-
zio invece un imprenditore, un
consulente e lex direttore dellA-
zienda ospedaliera.
Sanitopoli reggina:
prosciolta l'ex Giunta
regionale calabrese
ROMA, 17.
Altri due investimenti stradali, uno
dei quali tragici, sono stati provocati da
altrettanti conducenti pirata, i quali so-
no appunto fuggiti senza cercare di pre-
stare soccorso alle loro vittime ma sono
stati identificati e arrestati.
In entrambi i casi i pirati della strada
erano alla guida di camion. Il primo epi-
sodio avvenuto sulla A14 nei pressi del
casello di Ancona Sud dove un autocar-
ro ha travolto e ucciso un operaio, Mas-
simo Di Chiara, dipendente di una ditta
appaltatrice per conto della quale stava
dipingendo segnali a terra in prossimit
di cavalcavia. L'investimento, secondo
la Polstrada, avvenuto nonostante la
posizione regolamentare della segnaleti-
ca di lavori in corso. Dopo l'investimen-
to l'autista del camion non si fermato
ma la Polstrada l'ha rintracciato ancora
a bordo dell'automezzo all'uscita di Por-
to san Giorgio. accusato di omicidio
colposo e di omissione di soccorso.
Il secondo pirata della strada un al-
tro camionista, fermato ieri sera con
l'accusa aver travolto gioved 10 gennaio
a Milano, in viale Gadio, due donne an-
ziane e di essersi appunto allontanato
senza cercare di soccorrerle. Per giunta
le due donne, ricoverate una con una
prognosi di 90 giorni, l'altra di 40, stava-
no attraversando la strada sulle strisce
pedonali. Il camionista, R.L., residente
ad Afragola (Napoli) accusato di lesio-
ni gravissime e omissione di soccorso.
Una lieta notizia riguarda invece la se-
dicenne investita il 6 gennaio nel Lec-
chese da un altro pirata poi arrestato:
uscita dal coma ma i sanitari non hanno
ancora sciolto la prognosi.
Terrorismo: armi
e munizioni scoperte
a Savona. Tre arresti
Operazione antimafia
nel Bellunese:
in manette 14 persone
Settanta multe a Napoli
per il mancato rispetto
dei divieti antifumo
Vasto incendio doloso
in Valcamonica:
distrutti 250 ettari
SAVONA, 17.
I Carabinieri del comando provinciale
di Savona hanno arrestato la notte scor-
sa due persone (mentre a una terza l'or-
dine di custodia stato notificato in car-
cere) legate in passato al terrorismo di
ultrasinistra, dopo aver scoperto un ve-
ro e proprio arsenale in un garage della
citt ligure. Due degli arrestati sono sta-
ti fermati a Torino, il terzo a Savona. A
Torino sono stati arrestati nella loro abi-
tazione Filippo Mastropasqua, 52 anni,
ex terrorista di prima linea, e sua mo-
glie Nadia Mazzocco di 43 anni. Il terzo
ordine di custodia stato notificato in
carcere a Luigi Flematti, al quale sareb-
be intestato il garage di Savona, gi de-
tenuto per una rapina compiuta nel
marzo dell'anno scorso a Rimini.
L'operazione che ha portato ai tre ar-
resti era partita appunto dal ritrovamen-
to dell'arsenale nel garage di Savona (e
oltre alle armi da guerra e alle munizio-
ni c'erano divise della Finanza, della Po-
lizia e delle Guardie giurate).
L'ex terrorista Filippo Mastropasqua
si trovava agli arresti domiciliari. Fu ar-
restato nel 1980 per terrorismo e con-
dannato a 14 anni di reclusione. Nel
1987 aveva ottenuto la semilibert.
BELLUNO, 17.
Una vasta operazione antimafia con-
dotta dalla Squadra Mobile di Belluno
con la collaborazione del locale coman-
do provinciale della Guardia di Finanza
ha portato stamane all'esecuzione di de-
cine di ordinanze di custodia cautelare.
I provvedimenti restrittivi sono stati
emessi dalla Procura di Belluno nell'am-
bito di un'inchiesta su estorsioni ai dan-
ni di imprese edili da parte di un grup-
po criminale legato alla sacra corona
unita, l'organizzazione mafiosa puglie-
se, gi noto alle forze dell'ordine e pi
volte coinvolto in inchieste anche della
Procura antimafia.
Nel corso dell'operazione sono stati
sottoposti a sequestro preventivo alcuni
immobili tra cui un albergo di Santa
Croce del Lago gestito da uno degli ar-
restati e dove periodicamente alloggiava-
no gli indagati i quali, secondo gli inqui-
renti, si trasferivano dalla Puglia nel Bel-
lunese per controllare di persona che le
riscossioni illecite avvenissero con rego-
larit.
I provvedimenti restrittivi sono stati
in tutto 14 e sono stati eseguiti oltre che
nel Bellunese anche nelle province di
Pordenone, Brindisi e Lecce.
NAPOLI, 17.
Sono entrati in azione anche a Napoli
i Nas dei Carabinieri per far rispettare il
divieto di fumare nelle zone proibite.
Negli ultimi cinque giorni sono state
multate settanta persone: tra esse un
medico e un infermiere professionale
sorpresi dai militari con la sigaretta ac-
cesa in aree dove era proibito. Negli
ospedali, tra i primi luoghi pubblici sot-
toposti a controllo, si notato, in ogni
caso, un maggior rispetto delle limitazio-
ni e i due operatori sanitari multati rap-
presentano, secondo un primo esame
dei dati, uneccezione.
Linasprimento delle sanzioni previsto
dalla legge finanziaria, che chiama i Ca-
rabinieri ad eseguirne lapplicazione,
un nuovo tassello della campagna con-
tro il fumo cominciata nel 1975 con il
varo delle prime norme restrittive e poi
proseguita con la legge 428 del 1990
con lobbligo delle scritte di avvertenza
per i rischi alla salute sui pacchetti di si-
garette.
Intanto, a Torino, la procura ha chie-
sto ai Carabinieri tutte le notizie di rea-
to relative ai controlli degli ultimi gior-
ni: per i pm chi fuma in un luogo di la-
voro aperto al pubblico, come un ospe-
dale, commette infatti un reato penale.
BRESCIA, 17.
Un incendio con un fronte di circa 9
chilometri scoppiato due notti fa in
Val Camonica nella zona di Prestine.
Dalle 4 di ieri, decine di persone sono
impegnate nel tentativo di domare le
fiamme.
Sono intervenuti i vigili del fuoco del
distaccamento di Darfo, volontari di
Breno, personale del Corpo Forestale
dello Stato e volontari della Protezione
Civile.
Lincendio doloso. Sono gi andati
a fuoco 250 ettari, 230 dei quali adibiti a
pascoli e 20 di un bosco resinoso di co-
nifere.
La situazione da ieri sera alle 19 sot-
to controllo grazie agli interventi a terra
dei volontari e degli uomini del Corpo
forestale dello Stato e dei Vigili del fuo-
co, e di due elicotteri messi a disposizio-
ne dalla Regione Lombardia, ed stato
inoltre impiegato un elicottero dei vigili
del fuoco fatto arrivare da Malpensa.
Dei due fronti sui quali si sviluppato
lincendio, una parte gi in fase di bo-
nifica, laltra, quella che riguarda la su-
perficie adibita a pascolo, ancora atti-
va per 1.800 metri di lunghezza.

L'OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
UNICUIQUE SUUM
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NON PRAEVALEBUNT
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ESTERO (VIA ORDINARIA)
Quotidiano . . . . . . . . . . $ 366
L'Osservatore della Domenica . $ 81
MEDIO ORIENTE Sette morti e decine di feriti ad Hadera in un attacco sferrato dalle Brigate dei Martiri di Al Aqsa per vendicare l'uccisione di un leader dell'organizzazione
Strage durante una festa di compleanno in Israele
Attentatore palestinese spara contro gli invitati
una misteriosa esplosione. Secondo
Israele l'uomo stava armeggiando con
dell'esplosivo del quale ha perso il con-
trollo, mentre i palestinesi sostengono
che si trattato di un attentato dei ser-
vizi segreti di Tel Aviv. Dopo la morte di
El Karmi, le Brigate hanno annuncia-
to la decisione di interrompere la tregua
dichiarata a seguito dell'appello lanciato
da Arafat in un appello televisivo il 16
dicembre scorso. Anche un altro gruppo
radicale palestinese, la Jihad islamica,
ha reso noto da alcuni giorni che ripren-
der gli attacchi a tutto campo.
Riteniamo lAp e Arafat direttamente
responsabili delle vittime di questo terri-
bile attacco terroristico, ha commenta-
to il portavoce del Governo israeliano,
Avi Pazner. Israele non rester indiffe-
rente, risponderemo in un modo che da-
r allAutorit Palestinese una lezione
che non dimenticheranno, ha sottoli-
neato. Abbiamo chiesto, richiesto, sol-
lecitato e ingiunto ad Arafat di fare
qualcosa contro le organizzazioni terro-
ristiche, di adottare misure contro le lo-
ro infrastrutture per cercare di smantel-
lare i loro mezzi e lui non lha fatto, ha
aggiunto il portavoce governativo, Aryeh
Meckel. Con ogni evidenza, questo
crea una nuova situazione e l'Esecutivo
dovr esaminare che cosa fare per pro-
teggere i cittadini israeliani minacciati,
ha continuato.
Il Ministro della difesa, Benjamin
Ben-Eliezer ha convocato stamane una
riunione urgente dei responsabili militari
per seguire gli sviluppi della situazione.
Nei giorni scorsi, ha reso noto Ben-Elie-
zer, il Governo ha ricevuto dai servizi
segreti decine di messaggi di allarme
relativi alla imminenza di attentati, da
parte di diverse organizzazioni palestine-
si. Stamani importanti misure di sicu-
rezza sono state adottate in alcune citt
israeliane, tra le quali Hadera ed Afula
che si trovano a breve distanza dalla Ci-
sgiordania e sono quindi maggiormente
esposte a nuovi attacchi.
Ai colloqui non ha partecipato il Capo
di stato maggiore Shaul Mofaz, che si
trova a Washington per una visita nel
corso della quale ha gi incontrato il
mediatore statunitense per il Medio
Oriente, Anthony Zinni. Mofaz ha di-
chiarato alla radio militare che, dopo gli
ultimi sviluppi, Zinni ha rimandato la
sua missione nella regione, prevista per
i prossimi giorni.
Intanto scattata la rappresaglia mili-
tare. L'aviazione israeliana ha distrutto
stamani il quartier generale della polizia
palestinese a Tulkarem, uccidendo il
ventiquattrenne Jamal Al Assuad e fe-
rendo una quarantina di persone, tra le
quali dodici poliziotti. Carri armati han-
no inoltre rafforzato lassedio alla resi-
denza di Arafat a Ramallah, dove si
registrata una manifestazione di prote-
sta. I soldati di Tel Aviv hanno anche
perquisito per qualche ora la casa di Ta-
wfiq Tirawi, il capo del servizio di sicu-
rezza generale in Cisgiordania, e occu-
pato stabilmente l'abitazione a Ramallah
di Marwan Barghuti, il Segretario gene-
rale di Al Fatah.
Sharon intenzionato a distruggere il
processo di pace e la stessa Ap, ha com-
mentato in un'intervista rilasciata all'e-
mittente televisiva Al Jazira il responsa-
bile palestinese, Saeb Erekat. Questo si-
gnifica ha avvertito che egli vuole
colpire Yasser Arafat in persona. Il no-
stro Presidente attualmente circondato
da carri armati israeliani che lo stringo-
no di assedio a distanza di pochi metri,
ha aggiunto Erekat.
Il contrasto tra India e Pakistan
sembra tornare sul piano diplomatico
All'alba del nuovo millennio una riflessione di ampio respiro
per permettere alla Chiesa di entrare nel cuore
e nelle menti di tutti i membri della famiglia umana
TEL AVIV, 18.
Un terrorista palestinese ha attaccato
ieri sera una sala dove si festeggiava il
compleanno di una bambina ad Hadera,
in Israele, sparando allimpazzata e lan-
ciando bombe a mano sugli invitati. Nel-
l'attacco sono morte sei persone oltre al-
l'attentatore, ucciso da un agente di po-
lizia intervenuto dopo i primi spari. Ol-
tre trenta invitati sono inoltre rimasti fe-
riti, alcuni dei quali sono stati ricoverati
e versano in gravi condizioni. Il tragico
episodio, che sembra segnare linizio di
una nuova ondata di attentati e la ripre-
sa delle violenze, stato rivendicato dal-
le Brigate dei Martiri di Al Aqsa, un
gruppo armato legato ad Al Fatah, la
principale componente dellOrganizza-
zione per la liberazione della Palestina,
guidata dal Presidente dell'Autorit Pale-
stinese (Ap), Yasser Arafat.
Secondo le prime ricostruzioni, poco
prima delle 23 locali (le 22 italiane) il
terrorista ventiquattrenne Abdelsalam
Hassuna ha fatto irruzione urlando in
arabo dentro il salone, situato in una via
centrale della citt. Un testimone ocula-
re ha raccontato che a quellora la festa
stava volgendo al termine e gi molti de-
gli invitati si accingevano ad uscire. Un
terrorista vestito di scuro venuto dalla
strada, dopo un minuto ha fatto irruzio-
ne nella sala ed ha iniziato a sparare
contro la gente seduta, non contro quel-
li che ballavano, ha raccontato un altro
testimone al secondo canale della televi-
sione israeliana. Alcuni giovani, veden-
dolo sparare, sono corsi verso di lui e
gli hanno scagliato addosso bottiglie e
lattine colpendolo ripetutamente. Poi
arrivato lagente di polizia che gli ha
sparato cinque volte, alla testa, ha ag-
giunto.
Secondo alcune testimonianze, l'atten-
tatore avrebbe avuto indosso anche una
cintura esplosiva che non ha funzionato.
Lispettore capo Yacov Borovski, ha as-
sicurato che le forze dellordine sono ar-
rivate in pochissimi minuti, tra gli agen-
ti sopraggiunti c'era anche quello che
ha ucciso il terrorista.
Poco dopo l'attentato, con una telefo-
nata allagenzia di stampa Reuters un
uomo ha rivendicato la strage a nome
delle Brigate dei Martiri di Al Aqsa.
Lanonimo interlocutore non ha fornito
particolari sullazione, limitandosi ad an-
nunciare che il gruppo avrebbe emesso
un comunicato e distribuito un video
preregistrato dall'attentatore, come
stato fatto pi volte in passato in occa-
sione di attacchi suicidi palestinesi.
In nottata arrivata la rivendicazione
scritta, nella quale si sottolinea che l'at-
tacco stato organizzato per vendicare
la morte di un comandante locale del-
l'organizzazione, Raed El Karmi, rima-
sto ucciso luned scorso a Tulkarem in
Il luogo dell'attentato ad Hadera
Ragazzi indiani nel campo profughi di Patti
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza
le loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori:
Pierre Nguyn Van Nhon, Vescovo di Lat (Vit
Nam), in visita ad limina Apostolorum;
Paul-Marie Cao nh Thuyn, Vescovo di Vinh
(Vit Nam), in visita ad limina Apostolorum;
Joseph Nguyn Tich Duc, Vescovo di Ban M
Thut (Vit Nam), in visita ad limina Apostolorum.
. .
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza
Sua Eccellenza il Signor Ignacio Quintana, Ambasciato-
re della Repubblica Bolivariana del Venezuela, in visita
di congedo.
. .
II Santo Padre ha nominato Rettore Magnifico della
Pontificia Universit Lateranense, a norma dellArt. 11,
n. 1 degli Statuti della medesima Universit, e Preside
del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su
Matrimonio e Famiglia, per il prossimo quadriennio,
Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Salvatore Fi-
sichella, Vescovo titolare di Voghenza ed Ausiliare di
Roma.
. .
Provvista di Chiesa
Il Santo Padre ha nominato Arcivescovo Coadiutore
dellArcidiocesi di Imphal (India), il Reverendo Sacer-
dote Dominic Lumon, attualmente Vicario Generale
della medesima Arcidiocesi.
O g g i
A proposito del film televisivo
tratto dal romanzo Resurrezione
Tolstoj riveduto
e corretto
di ANNA BUJATTI
Pagina 3
Il cammino di rinascita
della Chiesa
che in Albania
dopo la lunga notte
comunista
Sabato 26 gennaio la solenne
Dedicazione della nuova Chiesa
Cattedrale di Tirana
presieduta dal Legato Pontificio,
Cardinale Angelo Sodano,
Segretario di Stato
Articoli di GIAMPAOLO MATTEI
Pagina 7
NS!|| |N||MAZ|N|
All'alba del nuovo millennio, la Con-
gregazione per la Dottrina della Fede,
nell'affrontare vari e fondamentali temi
in occasione dell'Assemblea Plenaria,
si lancia in una riflessione di ampio
respiro, che permetter a tutta la
Chiesa di entrare con pi incisivit nel
cuore e nelle menti di tutti i membri
della famiglia umana. Lo ha afferma-
to Giovanni Paolo II nel discorso al-
l'Assemblea Plenaria della Congrega-
zione per la Dottrina della Fede, rice-
vuta in udienza nella Sala Clementina,
nella mattina di venerd 18 gennaio.
Questi sono i punti nodali del discorso
del Papa:
La Chiesa esige e vive di questo
continuo confronto fraterno, di que-
sto flusso e riflusso, da cui solo pu
nascere una collaborazione pi ef-
fettiva ed efficace fra i Dicasteri del-
la Curia Romana, con le Conferenze
Episcopali e di conseguenza anche
con i Superiori Generali degli Istituti
di Vita consacrata e delle Societ di
Vita apostolica;
Vi un problema di trasmissione
delle verit fondamentali... Qui la
questione si fa pi difficile ed esige
attenzione e ponderazione. Quanto
incide su queste difficolt di recezio-
ne la dinamica dei mezzi di comuni-
cazione di massa?;
Riportare la Chiesa alla sua sor-
gente eucaristica non potr che ri-
darle autenticit e forza;
La drammaticit del sacrificio euca-
ristico di Cristo non permette una
sua riduzione a semplice incontro
conviviale;
La legge naturale appartiene al
grande patrimonio della sapienza
umana, purificato e portato alla sua
pienezza grazie alla luce delle Rive-
lazione;
Vi ringrazio per il servizio che co-
me Congregazione vi siete assunti,
di dare la vostra collaborazione nel
giudizio di alcuni gravi problemi mo-
rali, che esigono particolare compe-
tenza ed approfondimento ed al ri-
guardo dei quali, oltre i necessari
interventi medicinali, occorrer sem-
pre pi studiare adeguati percorsi
educativi e di accompagnamento for-
mativo.
Pagina 5
Il discorso di Giovanni Paolo II all'Assemblea Plenaria della Congregazione per la Dottrina della Fede
NUOVA DELHI, 18.
Sembra finalmente destinato a tornare sul piano
diplomatico il contrasto tra India e Pakistan che
nelle ultime settimane ha portato sull'orlo di una
nuova guerra i due Paesi, tra l'altro entrambi in
possesso di armi atomiche. Gli eserciti restano per
il momento mobilitati alla frontiera del Kashmir
e resta estremamente difficile la condizione delle
migliaia di civili fuggiti dai villaggi da una parte e
dall'altra del confine , ma le armi tacciono ormai
per fortuna da quattro giorni, dopo i cruenti can-
noneggiamenti delle settimane scorse.
Al tempo stesso, nel senso di una distensione
vanno anche le ultime dichiarazioni dei rappresen-
tanti dei due Governi, dopo i colloqui con il Segre-
tario di Stato Usa Colin Powell, che stato merco-
led ad Islamabad e ieri a Nuova Delhi. Lo stesso
Powell, lasciando oggi la capitale indiana si detto
molto incoraggiato, sostenendo che si intra-
presa la strada giusta per ristabilire la fiducia tra
India e Pakistan e che laccordo verr col tempo.
Da parte sua, il Ministro degli esteri indiano Ja-
swant Singh, alla conclusione dei suoi colloqui con
Powell, ha parlato di impegno a ricercare una solu-
zione negoziale.
Dichiarazioni in questo senso sono venute oggi
anche dal Presidente pakistano Pervez Musharraf:
Sono completamente soddisfatto. Grazie a Dio,
non vi sar nessuna guerra, ha detto durante un
incontro con leader religiosi islamici. Riferendosi
alle misure adottate contro il fondamentalismo isla-
mico decisione interpretata anche come un ge-
sto di buona volont verso lIndia che accusa i fon-
damentalisti pakistani di fomentare il terrorismo
nel Kashmir Musharraf ha chiesto ai leader reli-
giosi del suo Paese collaborazione per estirpare
estremismo, violenza e odio dalla nostra societ.
Islamabad ha comunque oggi annunciato l'abbatti-
mento di un aereo spia indiano senza pilota.

MARIO AGNES
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2 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 19 Gennaio 2002
DA| MND
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n
p
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p
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n
o AFGHANISTAN L'Ue pronta a donare due mi-
liardi e mezzo di euro per la ricostruzione dell'Af-
ghanistan, un quarto della cifra stimata necessaria
per i prossimi cinque anni. Lo hanno detto fonti uffi-
ciali dell'Ue stessa in vista della Conferenza dei do-
natori in programma da luned a Tokyo.
TERRORISMO Un tribunale britannico ha incrimi-
nato ieri due uomini per partecipazione alle attivit
di Al Qaeda, l'organizzazione terrorista guidata da
Osama bin Laden. Sospetti membri di Al Qaeda
sono anche tre uomini arrestati nelle Filippine du-
rante il sequestro di una tonnellata di esplosivo.
RUSSIA Le drammatiche condizioni di vita degli
oltre 180.000 sfollati ceceni che trascorrono ormai il
loro terzo inverno in Inguscezia sono state denun-
ciate in un appello rivolto dall'organizzazione Medici
Senza Frontiere a Ruud Lubbers, responsabile del-
l'Unhcr, l'Alto Commissario dell'Onu per i rifugiati.
ARGENTINA Mentre il peso continua a svalutarsi,
a Buenos Aires e in altre citt proseguono le mani-
festazioni di protesta della popolazione che invoca
pane e lavoro. La magistratura indaga sulle voci di
massicce esportazioni di capitali all'estero.
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO Deci-
ne di migliaia di persone sono in fuga dalla citt di
Goma devastata dall'eruzione del vulcano Nyiragon-
go. Le vittime accertate sono 45.
AFGHANISTAN La cifra resa nota alla vigilia della Conferenza mondiale dei donatori in programma a Tokyo
Sono necessari dieci miliardi di euro
per ricostruire il martoriato Paese
RUSSIA Appello di Medici Senza frontiere all'Unhcr
Cecenia: il dramma
della popolazione civile
in base ad una ripartizione del 25 per
cento. La quota relativa allEuropa
stata ieri confermata dal Commissario
Ue alle relazione esterne Chris Patten.
Nessuna risposta della comunit inter-
nazionale nel frattempo giunta allap-
pello lanciato nei giorni scorsi dalle Na-
zioni Unite per ottenere fondi durgenza
per sostenere il Governo di transizione
dellAfghanistan. Lo ha ieri affermato
Ahmed Fawzi, portavoce del rappresen-
tante speciale dellOnu per lAfghani-
stan, Lakhdar Brahimi, nel corso di una
conferenza stampa. una situazione
molto deludente, ha affermato Fawzi.
Lassenza di fondi, secondo il portavoce,
rischia di prolungarsi fino a molto oltre
la Conferenza dei donatori. Il Segretario
di stato Usa Colin Powell, nel corso del-
la sua breve visita in Afghanistan, ha co-
munque ieri affermato che gli Stati Uniti
faranno il possibile per aiutare il Paese.
stata una visita di successo, ha ag-
giunto Powell parlando ai giornalisti di
ritorno da Kabul. A Hamid Karzai, Ca-
po del Governo provvisorio afghano, il
Capo delle diplomazia statunitense ha
promesso aiuti finanziari in tempi brevi
per la ricostruzione dellAfghanistan e
ha ottenuto in cambio dal Premier ad
interim limpegno a sviluppare la demo-
crazia e tutelare i diritti umani nel Pae-
se. Si intanto appreso che lo stesso
Hamid Karzai sar in visita a Washin-
gton il 28 gennaio prossimo per colloqui
con il Presidente Usa, George W. Bush,
e con altri esponenti dellamministrazio-
ne. Lo ha reso noto ieri il portavoce del-
la Casa Bianca, Ari Fleischer. La visita
si legge in un comunicato dar
modo di approfondire la partership tra
Stati Uniti e Afghanistan nella lotta al
terrorismo e nella costruzione di un Af-
ghanistan stabile che non torni ad essere
la base di attivit terroristiche.
Uomini armati hanno infine ieri rapi-
nato due camion delle Nazioni Unite
che trasportavano 40 tonnellate di carne
nel Nord dellAfghanistan. Ne ha dato
notizia un funzionario dellOnu. Secon-
do la fonte, i veicoli erano stati caricati
in Turkmenistan ed erano diretti ai
18.000 abitanti di Baghlan, unarea col-
pita dalla siccit nella zona occidentale
della provincia di Samangan. Jordan
Dey, portavoce del Programma alimen-
tare mondiale, ha detto che gli uomini
che hanno attaccato i camion vestivano
uniformi militari.
TERRORISMO Sequestrata a Manila una tonnellata di esplosivo
Membri di Al Qaeda arrestati
in Gran Bretagna e nelle Filippine
I due uomini incriminati in Gran Bre-
tagna sono Bagdad Meziane di 36 anni e
Brahim Benmerzouga di 30. Entrambi
abitano a Leicester. Algerini di origine,
entrambi disoccupati, sono trattenuti in
carcere con laccusa di appartenere alla
rete di Al Qaeda e di avere raccolto fon-
di per attivit terroristiche. Benmerzou-
ga deve rispondere anche del possesso
di 19 filmati contenenti immagini desti-
nate ad alimentare lodio razziale e di
una batteria solare potenziata che po-
trebbe far pensare anche ad un uso per
unazione terroristica. Meziane da parte
sua deve rispondere anche dellaccusa di
aver diretto alcune operazioni di Al Qae-
da e di aver incitato persone a compiere
azioni terroristiche. Ai due stata rifiu-
tata la libert provvisoria.
Sempre a Leicester ieri mattina la po-
lizia ha condotto una vasta operazione
collegata ad uninchiesta che interessa
alcuni Paesi dEuropa. Sono state fer-
mate 11 persone, bloccate in otto diver-
se abitazioni, in base alla legislazione
antiterrorismo e sullimmigrazione. Tutti
e 11 sono trattenuti sotto interrogatorio
da parte della polizia. Le otto abitazioni
ARGENTINA Si accentua la svalutazione del peso
Non si placano
le proteste popolari
zioni delle autorit di Singapore sulla
possibile presenza nelle Filippine di per-
sone legate a Al Qaeda, ha detto il por-
tavoce della polizia nazionale, generale
Cresencio Maralit alla Reuters. Gli ar-
restati sarebbero tutti filippini.
Larrivo di un nuovo gruppo di 30
prigionieri dallAfghanistan ha intanto
portato ieri a 110 il totale dei detenuti
nella base Usa di Guantanamo, dove
giunta anche una delegazione del Comi-
tato internazionale della Croce Rossa.
Un portavoce militare Usa ha detto che
il volo non ha presentato inconvenienti.
legale di capitali per almeno 20 miliardi
di dollari.
A Buenos Aires, centinaia di persone
hanno manifestato ieri contro la Corte
suprema, accusata di connivenza con il
potere politico e di avere cos contribui-
to a portare il Paese alla rovina. In nu-
merose citt sono scesi in piazza, con i
consueti concerti di pentole e coper-
chi, dipendenti pubblici che reclamano
stipendi arretrati o si oppongono a licen-
ziamenti. Altre dimostrazioni da parte
dei clienti delle banche che protestano
per il congelamento dei depositi.
Fondazione De Gasperi:
convegno internazionale
sul problema energetico
Ex Zaire: eruzione
vulcanica devasta Goma
Non meno di 45 vittime
Spagna: disinnescati
nei Paesi Baschi
tre pacchi bomba
Per: il Presidente
sostituisce tre Ministri
LIMA Il Presidente peruviano,
Alejandro Toledo, ha proceduto
a meno di sei mesi dal suo inse-
diamento a un rimpasto di Go-
verno, atteso da tempo, sostituen-
do i Ministri della difesa, della sa-
nit e della condizione femminile.
In una conferenza stampa gioved
sera, Toledo ha elogiato loperato
dei Ministri uscenti, tutti del suo
partito Per Posible, annuncian-
do che essi riprenderanno il lavoro
di parlamentari, al fine di rafforza-
re la cooperazione tra potere ese-
cutivo e legislativo, che ha definito
carente. I nuovi Ministri lavvo-
cato ed ex deputato Aurelio Loret
de Mola alla difesa; Fernando Car-
bone Campoverde alla sanit, di
cui era vice Ministro; e Cecilia
Blondet alla condizione femminile
e sviluppo umano sostituiscono ri-
spettivamente David Waisman (pri-
mo civile a ricoprire la carica di
Ministro della difesa), Luis Solari e
Doris Sanchez.
Portogallo: elezioni
politiche il 17 marzo
LISBONA Il Presidente porto-
ghese, Jorge Sampaio, ha firmato
gioved il decreto di scioglimento
del Parlamento e convocato elezio-
ni politiche anticipate per il 17
marzo, a quanto ha annunciato la-
genzia portoghese Lusa. Lo
scioglimento del Parlamento e la
convocazione di elezioni anticipate
intervengono in seguito alle dimis-
sioni del Premier Antonio Guter-
res, dopo la sconfitta del suo parti-
to, quello socialista, nelle elezioni
locali del 16 dicembre scorso. Il
Presidente Sampaio aveva annun-
ciato il 28 dicembre lintenzione di
convocare elezioni anticipate, do-
po essersi consultato con i princi-
pali leader politici portoghesi e il
Consiglio di Stato.
Allargamento Nato:
appello della Lituania
WASHINGTON Anche a nome
degli altri Paesi baltici, il Presiden-
te della Lituania, Valdas Adamkus,
ha chiesto al Presidente degli Stati
Uniti, George W. Bush, di appog-
giare lingresso nella Nato delle
tre Repubbliche. Adamkus si trova
in visita negli Usa e gioved sta-
to ricevuto alla Casa Bianca. Ab-
biamo parlato di molti argomenti
ha detto poi ai giornalisti tra
cui lallargamento della Nato. Li-
tuania, Lettonia e Estonia hanno
fatto dellingresso nellAlleanza
una delle loro priorit in politica
estera da quando, nel 1991, si
staccarono dallUnione Sovietica.
Brasile: spettacolare
evasione da un carcere
SAN PAOLO Spettacolare eva-
sione da un carcere di San Paolo
dove un elicottero atterrato nel
cortile del penitenziario Jose Para-
da Neto, nel distretto di Guarulhos
a Nord della citt ed poi ripartito
dopo che almeno quattro detenuti
sono saliti a bordo. Lo hanno rife-
rito gioved sera funzionari della
prigione e fonti della polizia. Quat-
tro elicotteri della polizia sono poi
partiti alla caccia degli evasi, ha
aggiunto la fonte che non stata
in grado di precisare quanti dete-
nuti siano effettivamente scappati.
standard accettabili: oggi una latrina
serve pi di cento persone.
Medici Senza Frontiere inoltre
preoccupata per l'attuale sistema di
registrazione dei nuovi arrivati, che
ritiene poco chiaro. Ci sono varie or-
ganizzazioni che usano differenti me-
todologie, con il risultato di un nu-
mero considerevole di persone non
registrato. Inoltre, le autorit russe
hanno interrotto la registrazione dei
nuovi arrivi nel febbraio del 2001: le
autorit federali considerano gli arri-
vi dell'ultimo anno come immigrati
economici e non come persone in
fuga da una guerra. Senza registra-
zioni, gli sfollati non hanno un rico-
noscimento legittimo, non hanno di-
ritto ad assistenza, hanno enormi dif-
ficolt nel trovare lavoro e spesso
non riescono ad ottenere l'aiuto
umanitario di cui avrebbero bisogno.
Per questo Medici Senza Frontiere
chiede all'Unhcr di ristabilire un si-
stema di registrazione ufficiale per i
profughi che arrivano dalla Cecenia.
Intanto, le violenze in Cecenia con-
tinuano. La martoriata popolazione
civile costantemente minacciata
dalle truppe federali e molte famiglie
hanno perso le loro case e i loro be-
ni. Medici Senza Frontiere si sta ado-
perando per l'assistenza sanitaria e
sostiene tutte le strutture che forni-
scono servizi medici, distribuisce far-
maci e materiale medico.
a Leicester ed unal-
tra vicino a Londra
sono state perquisite
alla ricerca di ele-
menti probanti. La
polizia della citt, gi
al centro di altre in-
chieste sul terrori-
smo, ha detto che i
fermi non sono stati
attuati su richiesta
della autorit Usa e
non sono collegati di-
rettamente agli atten-
tati dell11 settembre.
Nelle Filippine, la
polizia, oltre ad arre-
stare i tre sospetti, ha
sequestrato fucili mi-
tragliatori e un quan-
titativo (50 scatole di
Tnt) di esplosivo suf-
ficiente a far saltare
in aria un intero iso-
lato. Gli arresti sono
il risultato di informa-
Disordini in Bolivia:
uccisi dalla polizia
due produttori di coca
Kabul: Colin Powell saluta un impiegato afghano dell'Ambasciata statunitense
L'arrivo dell'aereo con i prigionieri afghani alla base Usa di Guantanamo
BRUXELLES, 18.
Ammonta ad almeno 10 miliardi di
euro in cinque anni la cifra necessaria
alla ricostruzione dellAfghanistan e un
quarto dei fondi che verranno stanziati
potrebbero venire dallUnione Europea.
Lo hanno precisato ieri fonti ufficiali
della Commissione europea a Bruxelles
in vista della Conferenza dei donatori
per il martoriato Paese asiatico in pro-
gramma luned e marted prossimi a To-
kyo. Lipotesi su cui si lavora al mo-
mento quindi di 500 milioni di euro
lanno da trovare nei bilanci di Commis-
sione europea e Stati membri.
La ripartizione, secondo indiscrezioni
riprese dall'Ansa, sarebbe del 40 per
cento a carico di Bruxelles e del restan-
te 60 per cento quale onere per gli Stati
dell'Ue. Quella di Tokyo si profila come
una delle pi grandi conferenze di dona-
tori internazionali di tutti i tempi, alme-
no per numero di Paesi partecipanti
(65), ai quali si aggiungono numerose
istituzioni e organizzazioni internazionali
come l'Onu, la Banca mondiale e la
Banca per lo sviluppo asiatico. Queste
tre ultime istituzioni lavorano sullassun-
to di base che lAfghanistan abbia biso-
gno tra nove e 12 miliardi di dollari in
cinque anni (1,7 miliardi nel primo anno
secondo la Banca mondiale che fissa la
propria stima in 10,5 miliardi di dollari
in cinque anni). Oltre che dallUe, la
conferenza di Tokyo sar copresieduta
da Usa, Giappone e Arabia Saudita che
rappresentano gli altri tre poli attorno
cui si dovrebbero aggregare i donatori
MOSCA, 18.
L'organizzazione Medici Senza
Frontiere ha rivolto un appello all'Al-
to Commissario per i rifugiati delle
Nazioni Unite (Unhcr), Ruud Lub-
bers, affinch si impegni per miglio-
rare le condizioni di vita degli sfollati
ceceni in Inguscezia che vivono un
dramma da tempo ignorato dalla Co-
munit internazionale. Migliaia di
sfollati ceceni vivono in condizioni
inaccettabili in Inguscezia mentre
continuano ad arrivarne molti altri
ogni giorno (nelle ultime settimane le
Forze federali di Mosca hanno inizia-
to una vasta offensiva contro i ribelli
provocando numerose vittime).
Medici Senza Frontiere sostiene
che stanno peggiorando le condizioni
di vita degli oltre 180.000 profughi
ceceni nel loro terzo pieno inverno in
Inguscezia. La maggior parte dei ce-
ceni sfuggiti ai bombardamenti e
ai violenti combattimenti ha trova-
to ospitalit presso le famiglie ingu-
sce, mentre oltre 60.000 sopravvivo-
no in tende, scuole e vecchie fabbri-
che abbandonate. C' urgenza di ri-
pari adeguati e di garantire l'accesso
all'assistenza sanitaria di base, so-
stiene con forza Medici Senza Fron-
tiere. Le tende, infatti, sono ormai
logore e non proteggono pi dal fred-
do e dalla pioggia; necessario sosti-
tuirle in fretta e migliorare i servizi
igienici che sono lontanissimi da
LONDRA, 18.
Due uomini sono
stati ieri incriminati
davanti al Tribunale
britannico di Leice-
ster per partecipazio-
ne alle attivit terrori-
stiche legate a Osama
bin Laden mentre al-
tri 11 sono stati fer-
mati nella stessa citt
britannica nel corso
di una complessa
operazione, parte di
uninchiesta svolta a
livello europeo. Frat-
tanto, la polizia filip-
pina ha sequestrato
una tonnellata di
esplosivo e arrestato,
su segnalazione delle
autorit di Singapore,
tre uomini sospettati
di collegamenti con
la rete terroristica di
Al Qaeda.
BUENOS AIRES, 18.
Il peso argentino continua a svalutarsi
sul libero mercato dei cambi. Ieri, infat-
ti, per acquistare un dollaro occorreva-
no circa due pesos. Una settimana fa,
quando i cambi avevano riaperto dopo
una prolungata chiusura, il peso era
partito da un rapporto di 1,40 rispetto al
dollaro, che costituisce la quotazione fis-
sa del peso ufficiale.
Com' noto, nell'abbandonare l'inso-
stenibile parit di 1 a 1 che era in vigore
da dieci anni, il Governo del Presidente
Eduardo Duhalde ha stabilito due bina-
ri: per le operazioni dello Stato e di im-
port-export c' un cambio ufficiale fisso
di 1,40 pesos per un biglietto verde
statunitense; invece, per le transazioni
private, il peso fluttua liberamente. L'at-
tuale rapporto (determinato dal merca-
to) di due pesos per un dollaro era pre-
ventivato; la situazione diverrebbe per
delicata se la moneta argentina conti-
nuasse a svalutarsi.
Nella giornata di ieri, si dimesso
dalla carica il presidente della Banca
Centrale argentina Roque Maccarone. A
sostituirlo stato chiamato il numero
due dell'istituto di emissione Mario Ble-
jer, che ha lavorato fino all'aprile del-
l'anno scorso per il Fondo monetario in-
ternazionale.
Mentre nel Paese proseguono le mani-
festazioni di protesta della popolazione
che invoca pane e lavoro, la magistratu-
ra, dando seguito alla denuncia presen-
tata da un gruppo di deputati, ha avvia-
to indagini sulla presunta fuga di capita-
li all'estero. Si parla dell'esportazione il-
LA PAZ, 18.
Due produttori di coca sono
morti ed un giovane militare in
fin di vita durante scontri avvenu-
ti mercoled sera vicino al merca-
to centrale di Sacaba (dipartimen-
to di Cochabamba). Lo ha riferito
ieri lemittente Red uno de televi-
sion. Il mercato di Sacaba, punto
di riferimento per lo smercio delle
foglie di coca, era stato chiuso
per ordine delle autorit ed era
presidiato dalla polizia, quando
un commando di produttori di co-
ca lo hanno assaltato lanciando
candelotti di dinamite.
ROMA, 18.
L'acuirsi del problema energe-
tico nell'attuale contesto interna-
zionale l'argomento del conve-
gno internazionale organizzato
per marted prossimo, 22 gennaio,
a Roma dalla Fondazione Alcide
De Gasperi per la democrazia, la
pace e la cooperazione internazio-
nale. Il convegno intende indaga-
re le sfide presentate sotto questo
aspetto dal futuro immediato, non
solo sul piano economico, energe-
tico o ambientale, ma anche su
quello dell'etica e della politica.
Il convegno sar aperto dal pre-
sidente della Fondazione, Angelo
Bernassola, e dal Presidente della
Camera dei Deputati del Parla-
mento italiano, Pier Ferdinando
Casini, e gli interventi saranno
coordinati dal Rettore dell'Univer-
sit Luigi Bocconi di Milano,
Carlo Secchi.
Nell'occasione, Franco Velon,
docente del Politecnico di Bari,
presenter un documento di lavo-
ro elaborato da un gruppo di
esperti, politici e tecnici, riuniti a
questo scopo dalla Fondazione.
KINSHASA, 18.
Sono oltre 45 i morti provocati dalla
violenta eruzione del vulcano Nyiragon-
go nellEst della Repubblica democra-
tica del Congo (ex Zaire) che da ieri
ha riversato sulla citt di Goma valan-
ghe di lava e che oggi la ha oltrepassa-
ta, dirigendosi verso il lago Kivu.
Centinaia di migliaia di persone, fug-
gite tra ieri sera e stanotte da Goma ver-
so la vicina citt rwandese di Gisenyi
stanno facendo oggi ritorno nella loro
citt, nella quale si sono verificati sac-
cheggi. Anche la cattedrale di Goma
stata distrutta dalleruzione. Solo par-
zialmente sommerso laeroporto, dove
depositi di carburante hanno preso fuo-
co e bruciato a lungo, mentre rimasta
intatta la sede della Missione dellOnu in
Congo (Monuc). Uno dei leader dei ri-
belli del Raggruppamento congolese per
la democrazia (Rcd), che controlla lEst
del Paese, ha chiesto laiuto internazio-
nale. Il Nyiragongo 3.469 metri
uno degli otto vulcani che si trovano al
confine tra Rwanda, ex Zaire e Uganda
ed uno dei due attivi (laltro il Nya-
muragira). La sua ultima eruzione del
1994, ma la pi grave risale al 1977,
quando le vittime furono 2.000.
MADRID, 18.
La Ertzaintza (polizia autonoma ba-
sca) ha intercettato e disinnescato ieri
tre pacchi bomba, ognuno dei quali con-
teneva 150 grammi di dinamite, inviati
dallEta a tre giornalisti del Paese Basco
che erano gi stati identificati come
obiettivo del gruppo armato separatista.
I pacchi esplosivi inviati a Enrique
Ibarra, vice Presidente del giornale El
Correo, Santiago Silvan, Direttore della
radio nazionale spagnola nel Paese Ba-
sco, e Marisa Guerrero, Direttore della
televisione privata Antena 3 nel Paese
Basco, sono stati disinnescati dagli artifi-
cieri della polizia basca, senza causare
vittime o danni materiali. La Ertzaintza
stata avvertita da Silvan che era
stato indicato come obiettivo da colpire
in un documento dellEta che ha tro-
vato sospetto un pacco ricevuto attra-
verso una azienda postale privata: il mit-
tente risultava essere lassociazione degli
imprenditori baschi. Una volta scoperta
la prima bomba, la polizia ha rintraccia-
to gli altri due pacchi, intercettandoli
per poi procedere al disinnesco degli or-
digni esplosivi. Lintera operazione di
polizia si svolta ieri fra Leioa e Getxo,
due comuni della Biscaglia, una delle tre
provincie del Paese Basco.

PAGINA
3 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 19 Gennaio 2002
T A
||ZA
| G|NA
.
Una nuova edizione de I viaggi la morte
La sonda ermeneutica
di Carlo Emilio Gadda
O g g i
A proposito del film televisivo tratto dal romanzo Resurrezione
Tolstoj riveduto e corretto
ANNA 3uJA!!|
Questa settimana stato trasmesso da Raiuno
il film per la televisione di Paolo e Vittorio Tavia-
ni tratto dal romanzo di Tolstoj Resurrezione.
Non nostra intenzione commentare il film nei
suoi vari aspetti, ma c' almeno una scelta di
sceneggiatura e di regia che ci sembra non
possa esser lasciata passare in silenzio.
Il romanzo di Tolstoj reca in epigrafe quattro
significative citazioni dai Vangeli.
Nell'ultimo capitolo del romanzo, il principe
Dmitrij Nechljudov, che ha sedotto Katjua provo-
cando le circostanze che l'hanno portata all'accu-
sa di omicidio, dopo aver tentato invano di sal-
varla dalla deportazione alla quale ella si avvia
confortata dall'affetto di un compagno di sventu-
ra, scopre nella lettura-rivelazione del Vangelo di
Matteo il senso ultimo del proprio destino umano
cos come dei destini ai quali esso stato intrec-
ciato. la risposta al tormento di Nechljudov, che
egli da solo non aveva potuto trovare, la stessa
data da Cristo a Pietro e citata da Tolstoj in
epigrafe del romanzo: Allora Pietro si avvicin e
disse: Signore, quante volte dovr perdonare al
mio fratello se pecca contro di me? Fino a sette
volte? E Ges gli rispose: non ti dico fino a sette,
ma fino a settanta volte sette.
Ora, le pagine decisive della conclusione del
romanzo non sono entrate a far parte della sce-
neggiatura del film televisivo.
Se si pensa che un critico letterario non certo
sospetto di tenerezze religiose come Michail Ba-
chtin nella sua importante prefazione a Resurre-
zione del 1930 sottolinea come tutto il romanzo
poggi sui due pilastri delle citazioni evangeli-
che, dalle quali emergono i concetti fondamentali
della impossibilit del giudizio dell'uomo sull'uo-
mo, e della presenza dell'uomo sulla terra per
volont di Dio, vero padrone della vita dell'uomo,
della quale l'uomo deve renderGli conto, la scel-
ta di omettere le pagine conclusive del romanzo
appare incomprensibile.
L'importanza, anche in relazione all'impianto
narrativo, che assumono in Tolstoj, particolar-
mente nell'ultima fase della sua vita, le letture-ri-
velazioni evangeliche per i principali personaggi
dei suoi romanzi e racconti e confermata, ad
esempio, solo pochi anni dopo Resurrezione, dal
racconto Boeskoe i eloveeskoe (Il divino e l'u-
mano), in cui il giovane rivoluzionario Anatolij
Svetlogub legge per la prima volta il Vangelo alla
vigilia dell'esecuzione e ne viene come impre-
gnato, chicco che muore nella terra per produr-
re altri chicchi.
Ci sono stati e ci sono, naturalmente, anche
critici e lettori che trovano da ridire sulla conclu-
sione narrativa di Resurrezione affidata alla lettu-
ra-rivelazione delle pagine evangeliche; liberissi-
mi di farlo, motivando le proprie perplessit, ma
non di sostituirsi all'autore, di ignorare la realt
della sua opera creativa.
Il documento architettonico cristiano scoperto 80 anni fa a Dura Europos in Siria
Conservati in un museo gli affreschi
della pi antica domus Ecclesiae
Raccolti in un volume i testi di Christian Cappelluti, giovane cantautore morto prematuramente
Verso il cielo finalmente mi sono slanciato
MA|C !|S!|
Quello che salta subito agli occhi, a
rileggere questa riedizione di I viaggi la
morte di Carlo Emilio Gadda (Garzanti,
2001, pp. 249, 11, ;, 22.000 Lit.) la
grande attualit della visione gaddiana.
Al di l delle mode letterarie, questa
raccolta di saggi e recensioni, uscita per
la prima volta nel 1958 e non pi ri-
stampata fino ad oggi, dimostra che la
sonda ermeneutica del lombardo appare
ancora ai nostri giorni esperta, dotata di
buon senso e insieme di un disincanto
elegante e quasi mai esibito; dopo tanti
ismi culturali essa in grado di reggere
alla modernit, dopo quasi mezzo seco-
lo, oltre che suggerire riflessioni e insi-
nuare dubbi profondi.
Basti leggere il saggio che apre la rac-
colta, il celebre Come lavoro, uscito su
Paragone nel 1950: Gadda, che aveva
gi lavorato ai capolavori della Cognizio-
ne e del Pasticciaccio, fa giustizia del
concetto di verit letteraria: La limpidi-
t naturale dellaffermazione pi nostra,
pi vera, devertita e imbrattata sul na-
scere. Una mano ignota, come di ferro,
si sovrappone alla nostra mano bambi-
na,reggesenzaaverne delega il calamo.
E continua, in pieno neorealismo, ad in-
vocarelanatura mediatrice non solo del-
la letteratura, ma degli stessi sensi uma-
ni, delegando ad essi il momento di con-
tatto tra una realt esterna, inconoscibi-
le in s, e lIo.
Non un caso che Gadda torni, e
sempre nel 1950 sullaffaire Neorealismo
de letteratura europea in un momento
in cui questo esercizio era visto con so-
spetto, e nel contempo si confronta alla
pari con lintera cultura di quegli anni,
ivi compresa quella filosofica e scientifi-
ca, che Gadda, da buon ingegnere eclet-
tico, conosceva di prima mano.
Emerge il grande tema dello spazio-
tempo, del rapporto con la realt, sem-
pre che se ne possa ipotizzare una: e
questo rapporto pu sbilanciarsi in favo-
re del sogno degli infiniti spazi o in una
pi serena accettazione del presente, del
qui. In questo modo si prefigurano se-
denti e viaggiatori, secondo le spesso
caustiche e risentite definizioni delle-
spressionismo gaddiano.
Gadda non dimostra qui molta simpa-
tia per i viaggiatori assoluti, quelli che
per viaggio intendono la ricerca fine a
se stessa. I sedenti, invece Sognano so-
gnando, ma vivendo, vivono, mentre
Gli altri sognano vivendo e cos non vi-
vono; e qui interessante seguire un
grande scrittore nel suo ragionamento
critico, che credo possa apparentarsi a
quello di altri artisti che hanno fuso in
una singola individualit il creatore e
losservatore, come Eliot o Pound, la
Woolf o Borges.
Gadda arriva allelementare scarto tra
Baudelaire e Rimbaud (e elementare
vuol dire decisiva, abissale) riuscendo a
sorprenderci: eppure chi ha amato que-
sti poeti certe cose dovrebbe saperle be-
ne; ma il maestro il maestro e questi
spreme da elementi conosciuti un succo
metafisico denso e sostanzioso.
|G|D| ||CuCC|
In fatto di civilt c una costante su
cui bisogna riflettere: essa si mossa
sempre, con sconcertante regolarit, da
Oriente a Occidente. Il filosofo tedesco
Martin Heidegger chiamava questo spo-
stamento la rincorsa del sole, come
se landamento delle vicende umane se-
guisse, appunto, il percorso del sole.
Infatti le prime invenzioni fondamen-
tali del progresso, la ruota, laratro e la
scrittura si sparsero nel mondo parten-
do dal bacino del Tigri e dellEufrate;
cos la pittura, la scultura e le religio-
ni, ebraismo e cristianesimo compresi.
Una volta raggiunto lOccidente, la ci-
vilt si spost nellestremo Ovest con la
spinta verso lAtlantico. Rincorrendo il
sole, quindi.
DallEufrate vengono anche due belle
realt del cristianesimo: i resti del pi
antico edificio di culto paleocristiano e
limmagine del Buon Pastore. Il primo
fu costruito prima di quello trovato a
Roma sul Clivio di Stauro, nella casa
di Giovanni e Paolo; la seconda precede
laffresco trovato nelle catacombe ro-
mane.
Le due interessanti primizie si trova-
no (per talune cose meglio dire si tro-
vavano) a Dura Europos, unantica cit-
t costruita sulle sponde dellEufrate,
cinquanta chilometri a sud dellattuale
Qalat Rabah, dove il deserto piega ver-
so il grande fiume biblico e la
strada si inerpica prima di girare verso
la valle.
Il nome Dura (in accadico duru =
mura) richiama la fondazione preelleni-
ca della citt; laggiunta di Europos
del macedone Seleuco I Nicanore che,
fondando la citt dopo il 312 a.C., le
diede il nome del suo paese dorigine.
La posizione accanto alle pi importan-
ti vie carovaniere della Mesopotamia,
favor lafflusso e lamalgamento degli
elementi pi eterogenei delle civilt
orientale e occidentale.
La geografia spian anche la via al
Vangelo, che arriv in citt verso la fi-
ne del II sec. nella rielaborazione del
Diatesseron di Taziano (unarmonizza-
zione dei quattro Vangeli, a lungo adot-
tata dalla Chiesa siriaca), diffuso nella
zona grazie allopera di gruppi missio-
nari giudeo-cristiani.
Con lemergere del regno neopersiano
per opera dei Sasanidi (227 d.C.), Dura
acquist maggior peso militare come
fortificazione romana. Non per molto
tempo, per, perch gli eserciti dei per-
siani Ardashir e Shapur, che entrarono
in citt attraverso tre gallerie sotterra-
nee (in una di esse sono stati ritrovati
scheletri di soldati romani e sasanidi)
ne determin il declino. Un graffito ri-
porta data e fatti in modo inequivoca-
bile: Nellanno 560 (238 d.C.) i persiani
scesero su di noi .
Con i persiani scese anche la sabbia
che uguagli mura, torri e case, facen-
done una pianura ondulata e bionda di
sole.
Nel 1920, mentre un distaccamento
coloniale inglese stava scavando trincee
in mezzo alle rovine, il capitano Mur-
phy si imbatt in un ambiente decorato
con molti affreschi. Ne inform luffi-
cio archeologico dellIraq che invi le-
gittologo americano J. Breasted, il qua-
le fotograf le pitture e rilev la pianta
delledificio (che era il grande tempio
delle divinit palmirene), e tracci som-
mariamente i contorni della citt e del-
le fortificazioni.
Gli scavi rivelarono pure che la citt
era chiusa dentro una doppia cinta di
mura, a tratti con andamento a denti
di sega; che le vie si incrociavano ad
angolo retto, a tratti fiancheggiate da
colonne; che le case erano riccamente
decorate e spesso vicine a grandi templi
di tipo babilonese (sedici per lesattez-
za), con ampi cortili e piccole cappelle.
Fra tanti edifici di culto, affiorarono
anche una chiesa cristiana domus
Ecclesiae e una sinagoga, ambedue
di particolare importanza perch la pri-
ma finora la pi antica del genere, e
ha conservato i pi antichi affreschi
battisteriali con scene tratte dal Vec-
chio e dal Nuovo Testamento; la secon-
da costituisce lunico esempio di tem-
pio ebraico con decorazione pittorica.
Se ai graffiti trovati nelle case si deb-
bono interessanti notizie sulla vita del
luogo, alle storie affrescate sulle pareti
della chiesa cristiana e della sinagoga
si debbono echi di antichi messaggi ca-
richi di riferimenti alla parola divina.
Ledificio adibito a chiesa domestica
con annesso battistero non differisce in
nulla planimetricamente dalle altre do-
mus di Dura Europos. Si tratta di una
grande casa (m. 18x20) costruita nel I o
nel II secolo che, per essere adattata al
culto, sub alcune modifiche. Al centro
cera un ampio cortile quadrato: sul la-
to sud si apriva una porta che immette-
va in una sala rettangolare, la cui lun-
ghezza (m. 12) risulta dallunione di
due stanze, come si deduce dalle tracce
dun muro divisorio abbattuto quando
si volle ricavare un unico ambiente.
La trasformazione dovette avvenire
intorno al 232-33, come si pu dedurre
da un graffito con questa data tracciato
sullo stucco della sala. Accanto al mu-
ro di fondo sono stati trovati i resti di
un podio sul quale, probabilmente, ce-
ra laltare o la Cattedra del Vescovo. Si
tratta quindi indubbiamente dun luo-
go liturgico. Unulteriore conferma vie-
ne da una piccola stanza sul lato nord
del cortile, trasformata in battistero
con laggiunta di una piscina coperta
da una specie di baldacchino decorato,
sostenuto da due pilastri e da due co-
lonne.
Le pareti della stanza furono affre-
scate con scene del Buon Pastore, di
Adamo ed Eva accanto allalbero del
paradiso terrestre, della lotta di David
con Golia, della samaritana al pozzo,
di Cristo che cammina sulle acque e
della guarigione del paralitico. Sono i
dipinti cristiani pi antichi che si cono-
scano e il primo tentativo di quella Bi-
blia pauperum che avrebbe avuto svi-
luppi meravigliosi nella successiva arte
cristiana.
Il fatto di trovare questa decorazione
murale soltanto nel battistero e non
nella grande sala delle riunioni, stato
considerato un segno dellavversione
espressa nei primi secoli dallautorit
ecclesiastica di ornare le pareti delle
chiese. Gli affreschi attualmente trasfe-
riti nella Yale Gallery di New Haven
(USA), sono un unicum della decorazio-
ne iconica prima della pace religiosa.
Le altre stanze del piano terra e del
piano superiore, cui si accedeva per
mezzo di una scala costruita vicino al
battistero, dovettero servire allammini-
strazione ecclesiastica della comunit
locale e allabitazione del Vescovo o
dun presbitero.
La sinagoga ebraica, rimessa in luce
negli scavi del 1931-32 sorgeva poco
lontano, entro un complesso edilizio in
parte adibito allamministrazione e in
parte ad abitazione del rabbino. Attra-
versato un vasto atrio, si accedeva alla
grande aula dove si leggeva la Trah.
La porta principale si apriva, secondo
luso orientale, sul lato di fronte al cen-
tro del culto, cio a unedicola a ferro
di cavallo sormontata da un fastigio a
forma di conchiglia: era il posto riser-
vato allarchisinagogo.
Sulla parte anteriore delledicola si
vedono emblemi sacri, come il candela-
bro a sette braccia, un cedro, una pal-
ma, il sacrificio di Abramo con Isacco
disteso sullara e la mano di Dio che
arresta il Patriarca, pronto a vibrare il
coltello.
Laula, ingrandita nel 245, come si
apprende da uniscrizione in aramaico
dipinta su un tegolone del soffitto, ave-
va fatto pressoch unico per i luoghi
di culto ebraici le pareti completa-
mente rivestite di pitture, sovrapponen-
tisi fino a quattro zone. Esse smentisco-
no la pretesa di un assoluto divieto di
immagini della tradizione ebraica, la
qiale seguiva l'esplicito precetto del De-
calogo e di Deuteronomio 4, 16.
I soggetti delle pitture, magnifica-
mente conservati e custoditi nel museo
di Damasco, sono tratti dal Vecchio Te-
stamento e, secondo il giudizio di Ro-
stovtzeff, sono opera di artisti locali,
seguaci di scuole pittoriche diverse, nel
cui stile sono per evidenti elementi se-
mitici e iranici.
Tra tante notizie l'archeologia ci fa
anche sapere che tra cristiani ed ebrei
a Dura i rapporti erano buoni. Un graf-
fito del cristiano Siseo testimonia infat-
ti che egli concorse alla costruzione
della sinagoga. Altro dato che suffraga
la vicinanza culturale tra giudei e cri-
stiani, si avuto dal ritrovamento nella
zona della sinagoga di pergamene
ebraiche contenenti preghiere Eucaristi-
che simili a quelle della Didach.
Se le fonti scritte dicono ben poco su
un luogo cos importante per la storia
del cristianesimo, larcheologia un
prezioso cd che racchiude una miniera
di notizie, suscitando meraviglie per i
molti luoghi di culto chiusi in un peri-
metro ristretto, con altari, rilievi, pittu-
re e iscrizioni, tessuti, pergamene e pa-
piri (vedi il Diatesseron di Taziano), te-
stimonianze di un fervore religioso dal-
tri tempi e di fedi diverse tra loro, ma
pacificamente coesistenti.
A ottantanni dalla sua identificazio-
ne, la domus dei cristiani di Dura resta
ancora il primo documento architetto-
nico e pittorico cristiano.
Carlo Emilio Gadda
Dura, i resti della sinagoga
Dura, i resti del castrum ai cui piedi
sono state ritrovate le tracce della prima domus Ecclesiae
delle problematiche di quella temperie,
notando il paradosso di una scrittura
che, a forza di sottrarre elementi, divie-
ne unicamente, astrattamente simbolica.
Il modo asseverativo, che non am-
mette replica di alcuni neo-realisti che
d fastidio allo scrittore e critico, il qua-
le nota di quel movimento una eccessiva
severit, una rigidit giudicante che to-
glie respiro, sembra dire Gadda, alla
complessit della creazione artistica.
La forte carica polemica gaddiana
esce fuori soprattutto quando egli va a
toccare, piuttosto presto per unItalia
appena uscita dallautarchia culturale
del ventennio e dalla guerra, (lo scritto
datato 1946) largomento dei rapporti
tra psicanalisi e letteratura.
Fiumi di inchiostro sono stati versati,
interi e ponderosi volumi sono stati or-
dinati sui banchi dei librai sullargomen-
to, chi proponendo alleanze tattiche e
strategiche, chi, come Croce, riluttando
sdegnosamente a favore di una letteratu-
ra pura.
Gadda canta lontano dal coro anche
qui, nel senso che non propone idee
preconcette da psicologo o da letterato,
analizza il problema da conoscitore, non
soltanto della disciplina psicanalitica, ma
soprattutto di quelle vertigini che scatu-
riscono nella ricerca delle profondit
umane. E parte con una difesa pro do-
mo sua, vale a dire per la dignit testi-
moniale della letteratura. Sembra dire il
nostro scrittore: per lo meno Freud (il
nome di Jung ancora assente da que-
sto saggio e quindi loggetto del discute-
re larchetipo viennese di prima della
scissione) ci ha fatto ragionare sulla va-
cuit dellimmagine di una infanzia in-
nocente, quasi idillica, perch ha solle-
vato il problema dellanimalit e delle-
goismo anche in et iniziale.
Ma qui si vede come Gadda abbia
abilmente portato Freud in soccorso del
suo risentimento per la letteratura faci-
lona, tutta sentimento, che ha imperver-
sato per molti anni nel nostro paese,
quando limpegno letterario era visto co-
me avvisaglia di ben altri e pi larghi
impegni. E infatti lautore della Mecca-
nica tira sapientemente la coperta dalla
parte sua, suggerendo il dubbio che
Freud non abbia scoperto nulla di inte-
ramente nuovo, ma soltanto ordinato,
schematizzato, sistemato, ridotto in ter-
mini un materiale probante gi noto da
secoli. bravo Gadda ad attaccare con
la fanteria freudiana lesercito dei ruffia-
ni sdolcinati, per poi ridimensionare lal-
leato, temendo probabilmente che que-
sto chieda troppo alti prezzi per la com-
plicit, una troppo prepotente intrusione
della psicologia nella letteratura.
Ma dove lo scrittore tocca i vertici di
una esegesi che diviene essa stessa arte,
il saggio che giustamente d il titolo
alla raccolta, apparsa nella prestigiosa
rivista Solaria nel 1927. un capola-
voro: lo scrittore si riconnette alla gran-
nuovo largo, creando il provvisorio mi-
racolo dellequilibrio tra buon senso me-
dio e creazione assoluta: Occorre avere
il coraggio ben chiaro della onest: que-
sto trouver de nouveau ad ogni costo
un principio di dissoluzione. E allora
addio sogni scaturiti dalla lettura del
Battello ebbro di Rimbaud, che, perso
ogni contatto con i buoni, ma noiosi li-
miti borghesi precipita nelle scaturigini
del nulla, del sogno puro, della perdita
di s.
Gadda chiama questo viaggio la cor-
sa nello spazio puro: la sorprendente
coscienza, per quegli anni, della stretta
relazione tra simbolismo, geometria eu-
clidea, realt esterna al s. Lo scrittore
ha in poche, icastiche parole detto che i
segni euclidei sono raffigurazioni per noi
di una realt non padroneggiabile in s,
ma insieme ci avvisa che con essi non si
pu bleffare, o tanto peggio giocare:
non possono essere radicalizzati e supe-
rati, perch vero che quei segni non
hanno la cosa, la realt, ma senza di es-
si il viaggio diviene uno scivolare lento
nel budello infernale, e senza nessun
Virgilio a tenerti.
nel saggio Unopi-
nione sul neorea-
lismo: di fronte al-
le posizioni ideolo-
giche che si dispo-
sero in campo in
quella stagione,
nel momento in
cui Salinari e Mu-
scetta affrontava-
no il calibro socia-
le e culturale del
movimento, ecco
che Gadda guarda
esclusivamente al-
la cosa, e la cosa
per lui la scrittu-
ra, il porsi di fron-
te al testo. E allo-
ra batte in breccia
la semplificazione
La Morte, spie-
ga Gadda, chiude
il Viaggio dei Fiori
baudelairiani: ma
mentre in Baude-
laire c un arrivo
dopo una sorta di
poesia di forma-
zione, in cui si
possono seguire le
et delluomo che
viaggia, in Rim-
baud vi il gelo e
il deserto di luoghi
irreali, consegnati
gi dallorigine al-
la morte. E qui il
risentito borghese
Gadda del Giorna-
le di guerra e pri-
gionia si fa di
G|AM|A| MA!!||
Ma io mi liberer. S, mi liberer, voglio raggiun-
gere un luogo dove poter essere ci che voglio (...) La-
sciami correre via dove posso essere me stesso, dove
posso trovare la mia strada (...) Voglio raggiungere
un luogo dove poter essere ci che voglio. Sono i ver-
si dell'ultima canzone, Lasciami correre via, scritta
da Christian Cappelluti in arte Chris Cappel mor-
to il 9 agosto 1998, per una rara malattia, in Scozia.
Non aveva ancora compiuto 23 anni.
Christian stato, nella breve stagione della sua vita,
un artista della canzone. Ha scelto di abbracciare la
passione per la musica, di farne la sua professione per
raccontare, con le note e con i versi, semplicemente
storie di vita, per suscitare sentimenti, per respirare
emozioni.
A Christian ex alunno dell'Istituto Massimo di
Roma, prestigiosa scuola della Compagnia di Ges
stato dedicato un toccante libro, curato dal gesuita An-
tonio Spadaro, redattore della Civilt Cattolica, che
nel 1991 lo aveva conosciuto personalmente proprio
nelle aule scolastiche. Lasciami correre il titolo del
libro, pubblicato dalle Edizioni Messaggero di Padova
(2001, pp. 167).
Il libro racconta la storia di Christian. Ma non una
biografia classica: in realt racconta Christian attra-
verso le sue canzoni. I cenni biografici, presentati dalla
giornalista Eugenia Sciorelli, sono essenziali. Nel volu-
me sono pubblicati i suoi testi che l'introduzione cura-
ta da Padre Spadaro consente di apprezzare fino in
fondo: s, ci si lascia provocare dalla sensibilit e dal-
l'entusiasmo di Christian, dalla sua creativit, della sua
voglia di raccontare.
Christian, nella sua breve esperienza artistica, ha sa-
puto dare nobilt al mestiere di far canzoni, di com-
porremusica, come si dice abitualmente, leggera. Ne
ha compreso la potenzialit, la capacit comunicativa.
Appassionato della lingua inglese, si trasferito negli
Stati Uniti d'America ottenendo eccezionali risultati an-
che nello studio, alla Wake Forest University nel
North Carolina. I suoi studi di business e di musica li
ha applicati nella professione di artista, mostrando di
essere capace di gestire il proprio futuro senza ambi-
zioni sfrenate o epidermici tentativi di sfondare nel
mondo dello spettacolo. Non era un musicista improv-
visato: gi a 16 anni aveva studiato composizione al
Berklee College of Music di Boston.
La sua carriera vanta almeno due collaborazioni im-
portanti: con Mina e con i Pooh. La cantante italiana
lo ricorda cos: Era un ragazzo eccezionale. Uno di
quei rarissimi giovani uomini che ti fanno sperare che
questo mondo, gi cos compromesso, possa andare
avanti, possa migliorare. Io gli volevo bene e mi piace-
va il suo rapporto con la musica, la sua e la mia pas-
sione.
Christian ha vissuto le canzoni non solo come mo-
menti espressivi, ma come luoghi della memoria e si-
tuazioni rivelatrici della propria storia, luogo di discer-
nimento di speranze, di sogni, di malinconie, di idee e
di esperienze. Ogni canzoni diventa, dunque, una sto-
ria vera e propria, una fotografia di stati d'animo.
Christian non ha mai pensato di essere baciato da chis-
s quale dote d'ispirazione cos si sottoposto anche
ad un ritmo di vita impressionante: si sveglia alle 4.45
del mattino per iniziare presto a fare musica.
Quanti lo hanno conosciuto lo ricordano come un
giovane tenace, di grandi sogni, di forti ambizioni, con
i piedi piantati a terra, curioso della vita e soprattutto
felice di vivere la vita.
La canzone per lui coincideva con la vita. Ha scrit-
to: La musica definitivamente la forma d'arte attra-
verso la quale posso meglio esprimere me stesso e scri-
vere canzoni l'esperienza pi gratificante che io ab-
bia mai fatto (...) Ora considero le mie canzoni la cosa
pi preziosa che io abbia (...) Dopo aver ascoltato le
ultime note di una mia canzone, lentamente apro gli
occhi e mi ritrovo a fissare qualcosa che rapidamente
mi riempie con un senso di gioia nascosta e un po' di
nostalgia.
I suoi testi mostrano una maturit espressiva note-
vole ed certo che alcune ingenuit le avrebbe sicu-
ramente corrette. Aveva il dono dell'autocritica e sape-
va riconosce i suoi limiti proprio per superarli. dav-
vero interessante leggere i testi seppur privi del fon-
damentale accompagnamento sonoro con la guida
di Padre Spataro e con i suggerimenti di Fabio Ciliber-
ti, bassista del gruppo Ocean fondato da Christian.
Significativa anche la sua storia cristiana. Ha scritto:
Solamente con la fede in Dio e in noi stessi si possono
risanare certi vuoti, le parti oscure della nostra men-
te. Al liceo introduceva i canti gospel durante la Santa
Messa: per il Santo aveva creato una piccola e raffina-
ta introduzione. Un'altra canzone, Su ali d'aquila,
l'ha trasformata con la sua appassionata creativit.
Non ho tempo per le illusioni ha scritto in una
sua canzone: Verso il cielo finalmente mi sono slan-
ciato (...) le mode mi opprimono, ma ho trovato la
via da seguire. La creativit di Christian pu certa-
mente incoraggiare la carriera di tanti giovani che cre-
dono nella canzone non come forma di effimero suc-
cesso, ma proprio come possibilit di esprimersi e di
raccontare la vita.

PAGINA
4 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 19 Gennaio 2002
.
Norcia: solenne celebrazione nell'anniversario della morte della beata Lucia
Si svolta mercoled 16 gennaio, nella
chiesa di santa Maria della Pace, a Nor-
cia, una solenne Concelebrazione Eucari-
stica per richiamare il valore della figura
e della testimonianza della beata Lucia da
Norcia, vissuta tra il 1370 e il 1430. sta-
to Mons. Riccardo Fontana, Arcivescovo
di Spoleto-Norcia, a celebrare, nell'anni-
versario della morte della beata, la Santa
Messa. Su iniziativa dell'Arcivescovo Fon-
tana stata effettuata, nei giorni scorsi, la
ricognizione canonica del corpo della bea-
ta, alla presenza, tra gli altri, del Delegato
del Presule, Mons. Giorgio Orioli, e di Ma-
dre Maria Raffaella Buoso, Abbadessa del
monastero delle Clarisse
La celebrazione della Santa Messa
stata anche occasione per benedire la
nuova collocazione delle spoglie della
beata. L'Arcivescovo Fontana apporr i si-
gilli sulla nuova cassa lignea realizzata
da artigiani locali. Le reliquie sono state
sistemate in un oratorio attiguo alla chie-
sa di santa Maria della Pace. In questo
modo stato ricavato uno spazio migliore
per consentire ai fedeli di venire a vene-
rare la beata, visitando Norcia e la Valne-
rina, seguendo le tracce della spiritualit
francescana.
LANFRANCO BUSETTI
Un nuovo libro sulla fondatrice delle Suore Benedettine della Provvidenza
Benedetta Cambiagio Frassinello
una religiosa al servizio della societ
A Benedetta Cambiagio Frassinello,
fondatrice delle Suore Benedettine della
Provvidenza, ha dedicato un nuovo libro
Mons. Giulio Venturini, scrittore e gior-
nalista, fondatore e per 22 anni direttore
del Settimanale Cattolico, parroco di
San Fruttuoso, la pi popolosa parroc-
chia del capoluogo ligure (San Paolo,
Cinisello Balsamo 2001, pp. 159, ;
13,43, L. 26.000).
Nella presentazione del Card. Siri a
una precedente edizione (Edisigma, Ge-
nova 1988) si legge: Questa storia sin-
golare. Il suo soggetto, la Beata Bene-
detta Cambiagio Frassinello, fu di razza
contadina, erbivendola, casalinga, mo-
glie, suora e fondatrice, con un marito
che in perfetta castit collabor e le so-
pravvisse ancora quindici anni. Pare un
romanzo e romanzo non . una real-
t. Poich esso descrive la figura di
una donna forte, umile, comune. Si trat-
ta di una vita guidata con evidenza da
Dio, che interviene anche con miracoli.
Non solo, ma di una vita che nasconde
un filo conduttore mistico.
Occasione per rivisitare una personali-
t tanto originale il recente riconosci-
mento del miracolo avvenuto nel 1990, e
di cui stato, anzi beneficiario don
Giorgio Parodi, parroco di Nostra Signo-
ra del Soccorso e San Rocco a Genova-
Pr: la guarigione, istantanea e comple-
ta del sacerdote, gi dichiarato malato
terminale a causa di una neoplasia re-
nale destra adenocarcinoma a cellule
chiare con lesioni metastatiche allo-
mero sinistro, allo sterno (3 superiore) e
alle coste (V e VI di destra), come si
legge nella diagnosi a suo tempo fatta.
Levento miracoloso, che spiana la via
alla canonizzazione, invita a gettare
nuova luce su questa donna, nata nella
frazione Cilli di Langasco, nellentroter-
ra genovese nel 1791 da una famiglia di
modesti agricoltori, poi costretti a emi-
grare a Pavia. Ella si sente fortemente
attratta dalla vita religiosa, ma accetta
di compiacere pap Giuseppe e mamma
Francesca Ghiglione, che preferiscono
pensare a lei come a una brava madre
di famiglia. Incontra un altro ligure, an-
chegli emigrato dal paese nativo, Ronco
Scrivia e abitante a Vigevano dove fa
lagricoltore e il falegname. Di tanto in
tanto egli si mette in viaggio per com-
merciare i prodotti del suo lavoro, ed
cos che ha modo di conoscere i Cam-
biagio. Giovane integerrimo, analfabeta
ma molto intelligente, laborioso e indu-
strioso, intuisce che Benedetta porta in
s doti rare. Ne chiede la mano ai geni-
tori, che non solo accondiscendono vo-
lentieri, ma forzano un po la mano. Be-
nedetta, che ha 25 anni, accetta di spo-
sare il ventisettenne Giovanni Battista
Frassinello e il 7 febbraio 1816, nella ba-
silica di San Michele, celebrano il loro
matrimonio.
Nella strada Nuova, poco lontano dai
genitori di Benedetta, gli sposi aprono
una bottega di fruttivendoli e sopra, al
primo piano, hanno la loro abitazione.
Dopo due anni di vita coniugale, forse
considerando volont di Dio il mancato
arrivo di figli ad allietare il loro focola-
re, concordano di vivere come fratello e
sorella, e la Famiglia di Nazareth diven-
ta il loro modello. Lavoro, preghiera,
penitenze scandiscono i giorni di Bene-
detta, insieme allassistenza affettuosa
alla sorella Maria, cui lanno stesso del
suo matrimonio venne diagnosticato
un tumore intestinale, che le procur
atroci sofferenze per un calvario durato
13 anni.
Dopo la sua morte, maturano di en-
trare entrambi in convento, lei va dalle
Orsoline e lui dai Somaschi, come fratel-
lo laico. Le fragili condizioni di salute di
Benedetta e lopposizione dei genitori al-
la sua scelta di missione caritativo-socia-
le inducono i due coniugi a ricongiun-
gersi per proseguire nuovamente insie-
me il cammino di unesistenza veramen-
te eccezionale.
Benedetta a Pavia avvia la sua opera
come pioniera della prevenzione sociale,
concreta risposta alle urgenze del tem-
po, con una generosit che trascina e
coinvolge. Ha sempre accanto il marito-
fratello come vero angelo custode
abiter sempre un modesto locale adia-
cente alla casa, con servizi di portinaio,
ortolano, falegname, uomo di fatica e di
fiducia che, rimasto somasco nel
cuore, collabora con la moglie in modo
pi unico che raro, anzi, forse unico
nellagiografia. Le ragazze ospitate nella
casa lo considerano con grande rispetto,
come un padre. Con grande loro sorpre-
sa, solo alla sua morte, avvenuta 15 an-
ni dopo quella di Benedetta, verranno a
sapere che quelluomo cos presente e
generoso, discreto e affabile ne era il
marito.
Lintraprendenza apostolica di questa
donna non viene capita da tutti, ma il
suo coraggio e il suo discernimento
evangelico fanno s che anche il Vesco-
vo talvolta linterpelli e le chieda consi-
gli. La sua passione per le fanciulle e le
giovani donne emarginate o prive di so-
stegno familiare, sono travolgenti. Fon-
da per loro un Ospizio e una comunit
religiosa.
Difficolt senza numero e pesanti per-
secuzioni la costringono ad abbandonare
Pavia e rientrare in Liguria, dove accor-
ta, prudente e indomita persegue le stes-
se finalit, e a Ronco Scrivia fonda le
Suore Benedettine della Provvidenza.
Qui, contenta di vivere e di morire,
lascia la terra nel 1858 e Giovanni Paolo
II la dichiara beata nel 1987.
Il volume di Mons. Venturini offre
ora a un largo pubblico la vicenda uma-
na e spirituale di una donna umile e
grande, portatrice di un messaggio sor-
prendentemente attuale: gli occhi e il
cuore totalmente aperti a Dio e total-
mente aperti ai bisogni dei fratelli.
GRAZIELLA MERLATTI
Un volume sulla comunit dell'eremo di Montefano
L'anima benedettina
dei monaci Silvestrini
La carta fundationis, datata 1 giugno
1231, cita come luogo originario della
fondazione delleremo di Montefano
Fonte Vembrici, una sorgente dacqua
attorno alla quale san Silvestro Guzzoli-
ni da Osimo ( 26 novembre 1267) edifi-
c, assieme ai suoi primi compagni, lo-
ratorio di san Benedetto da Norcia (480-
547).
Montefano, situato nella gola della
Rossa tra Fabriano ed Ancona, ancora
oggi il monte da cui sirradia la spi-
ritualit benedettina vissuta nella Con-
gregazione Silvestrina (cfr Vincenzo Fat-
torini, Luomo di Dio Silvestro, Fabria-
no, 1995; Ugo Paoli, Silvestro Guzzolini
e la sua Congregazione, Fabriano,
1995).
I Silvestrini, una volta noti come Or-
dine di san Benedetto di Montefano,
vengono fondati da Guzzolini da Osimo
che attorno al 1227 sceglie la vita eremi-
tica e di penitenza ritirandosi nelleremo
di Grottafucile.
E sar proprio una vita di maggiore
penitenza, di povert e di digiuno a ca-
ratterizzare questa riforma del mona-
chesimo benedettino.
La vita del Santo, scritta dai suoi se-
guaci allindomani della sua morte, ri-
marca il rigore ascetico e di vita dei mo-
naci silvestrini severi anche sul desinare
fino al punto che sulle mense non ab-
bondavano variet di vivande, n man-
giano cibi gradevoli al palato (Andrea
di Giacomo da Fabriano, Vita Silvestri,
cap. VI. Lopera stata scritta fra il
1274 e il 1282). Sar lo stile di vita peni-
tenziale e rigoroso, la costante preghie-
ra, la povert estrema a far attribuire
dalla tradizione il titolo di beati a ben
undici dei primi seguaci: Filippo da Va-
rano di Recanati, Giovanni dal Bastone
da Paterno di Fabriano, Giovanni dalla
Cella detto anche il Solitario, Ugo degli
Atti da Serra San Quirico, Giuseppe de-
gli Atti da Serra San Quirico, Benvenuto
da Piticchio di Arcevia, Giacomo da At-
tiggio di Fabriano, Simone da Ripalta di
Arcevia, Bartolo da Cingoli, Bonaparte e
Paolino.
Non mancarono monaci distintisi per
la santit della loro vita, la dottrina e le
attivit culturali ed artistiche. Il carisma
dei silvestrini va collocato nella spiritua-
lit e nella regola monastica di Benedet-
to codificata nel VI secolo e colonna del
monachesimo occidentale.
Benedetto da Norcia, a sua volta, per
essere compreso, va letto in filigrana
con quel fenomeno universale del mona-
chesimo che intende rispondere alle pi
profonde aspirazioni delluomo: lasceti-
smo e il misticismo. Il primo il tende-
re continuo delluomo alla purificazione
e allannientamento di se stesso, il se-
condo, invece, lanelito umano a speri-
mentare e vivere gi dalla terra lintimi-
t divina.
Cos Montefano diventa la casa ma-
dre della Congregazione dei Silvestrini
riconosciuta canonicamente da Innocen-
zo IV con la bolla Religiosam vitam,
del 27 giugno 1248. Il secolo XIII e me-
t del XIV segnano per questa famiglia
religiosa un lungo e favorevole periodo
durante il quale si afferma sia nella vita
ecclesiastica che in quella civile di Fa-
briano.
Fino al quattrocento, invece, Montefa-
no vive una fase di decadenza risolta, in
seguito, grazie allinteressamento di Cal-
listo III, Pio II e Paolo II. I secoli XVII
e XVIII datano lampliamento della
struttura come, tra laltro, la costruzio-
ne della biblioteca storica e la parte su-
periore del monastero.
Attualmente, comunque, solo lorato-
rio di san Benedetto e la cripta di san
Silvestro, costituiscono la testimonianza
delloriginario assetto architettonico del
monastero.
Dal 1810 al 1876 leremo cade sotto la
mannaia soppressiva di Napoleone; nel
1826, dopo essere stato ristrutturato nel
1820, viene espropriato e indemaniato
per le leggi eversive del Regno dItalia
fino al 1873 quando i monaci lo riacqui-
stano allasta pubblica di Ancona per li-
re 6250. Tre anni dopo vengono riscatta-
ti per una somma di lire 17.500 appezza-
menti boschivi circostanti ledificio mo-
nastico.
Un nefasto periodo fu quello coinci-
dente con lo scoppio della prima guerra
mondiale perch svuot il monastero in
quanto i monaci dovettero fare il servi-
zio militare.
Attualmente la comunit monastica
composta da circa 20 monaci che perpe-
tuano il proprium del loro fondatore. Di
pregevole ricchezza storica lantica bi-
blioteca ed il laboratorio di restauro di
libri e pergamene antiche.
FRANCESCO ARMENTI
Un ricordo di Madre Maria di Ges a 100 anni dalla fondazione delle Figlie del Cuore di Ges in Roma
L'Eucaristia, il Calvario, la Chiesa: i tre pilastri di una vita consacrata
Il 27 febbraio 1884, cadeva martire sotto i colpi
di un anarchico, Madre Maria di Ges, nel giardi-
no del suo monastero a La Servianne, presso Mar-
siglia.
Aveva solo 43 anni, essendo nata a Marsiglia il
28 maggio 1841 e, dopo una giovinezza ardente
di fede e di amore a Ges Sacerdote e Ostia del
suo sacrificio, aveva fondato a Berchem, presso
Anversa in Belgio, l'Istituto delle Figlie del Cuore di
Ges.
La finalit dell'Istituto spendere e consumare
la vita nell'adorazione a Ges Eucaristico, per la
santificazione dei sacerdoti, per la conversione del-
l'umanit a Lui, in espiazione dei peccati del mon-
do, per la glorificazione del sacerdozio cattolico e
della Chiesa, perch aveva scritto e insegnato al-
le sue Figlie la santa Fondatrice la mia partico-
lare attrattiva la gloria di Dio per mezzo di Ges
Cristo. Per Lui, con Lui e in Lui, a Te Dio Padre
onnipotente, nell'unit dello Spirito Santo, ogni
onore e gloria. Offerta perpetua di Ges alla
SS.ma Trinit. Unit di amore. La sua vita in me.
La mia vita in Lui.
Con questo stile, Maria Deluil-Martiny era vissu-
ta fino a 32 anni nel mondo come una consacrata,
e finalmente era riuscita a realizzare il suo sogno,
la fondazione del suo Istituto incentrato sull'adora-
zione a Ges-Ostia, per il trionfo del suo regno nel
mondo: Ges deve regnare (1 Cor 15, 25), perch
a Lui appartiene il dominio dei popoli e tutte le
nazioni gli sono date in eredit (1 Pt 4, 11).
Ella con le sue Figlie, nei monasteri da lei fonda-
ti a Anversa, a Aix, infine nel castello di sua pro-
priet a La Servianne, avevano voluto rivivere gli
ultimi anni su questa terra di Maria SS.ma, la Ma-
dre di Ges: Che cosa occup l'anima e la vita di
Maria in questi anni pieni di misteri troppo poco
meditati? L'Eucaristia, il Calvario e la Chiesa.
Dieci anni appena di vita religiosa con le sue Fi-
glie, con questa offerta... poi, il martirio, il sangue
sparso per Ges, uccisa in odio alla fede.
La sua opera, ancora cos fragile, avrebbe potuto
trovare presto la sua fine, tanto pi nel suo tempo
in cui il Cattolicesimo era cos perseguitato in
Francia. Ma non fin. Fu raccolta da Madre Elisa
Le Vassor de Sorval che, bench gravemente ferita
quel giorno di sangue con la Madre Fondatrice e
pur portando nel suo petto per sempre i proiettili
ricevuti, riuscir, con la forza dirompente del Sa-
crificio eucaristico di Ges, a diffondere l'Istituto in
tutta Europa e a portarlo anche a Roma.
Il Cardinale Aloisi Masella, nel 1900 ottenne dalla
Santa Sede l'autorizzazione necessaria per la fonda-
zione di una casa nell'Urbe. Papa Leone XIII subi-
to acconsent: S, bisogna concederlo a queste re-
ligiose che hanno tanto sofferto. Cos nel 1901,
Madre Elisa prese in affitto una casa vicino al ter-
reno dove si sarebbe costruito il nuovo monastero,
sulla via Nomentana, poco lontano da Porta Pia,
precisamente in via dei Villini.
Il 26 agosto 1901 si pone la prima pietra. I lavori
di scavo sono piuttosto laboriosi e improvvisamente
si rivelano parti vuote. Vengono alla luce antiche
gallerie, luogo di preghiera per i primi cristiani: si
tratta delle catacombe di S. Nicomede martire. Si
trovano piccole lucerne in terracotta e un blocco di
marmo che rappresenta il Buon Pastore.
Madre Elisa commenta con le sue Figlie: Avre-
mo la grande gioia di erigere a Roma un nuovo
altare al Cuore di Ges, Sommo Sacerdote... Era
opportuno che le Figlie di una Fondatrice Martire
si stabiliscano in questa terra di martiri e che la
nostra giovane Congregazione, che professa dedi-
zione e amore particolare alla Santa Chiesa, sia
presente nel luogo della sua Sede. Di pi, per una
delicatezza della Provvidenza, la nostra nuova ca-
sa riposer su una delle catacombe stesse....
Dalla Francia, dove di nuovo soffia il vento geli-
do della persecuzione contro i consacrati, giungono
le prime Figlie del Cuore di Ges e subito prendo-
no possesso della nuova casa, appena abitabile.
Nell'estrema povert dei primi giorni, inizia la vita
della piccola comunit, tutta raccolta, il pi possi-
bile, nella partecipazione al Sacrificio di Ges nella
S. Messa, nell'adorazione continua a Lui, esposto
sacramentalmente sull'altare.
L'8 dicembre 1901, solennit dell'Immacolata,
tanto cara alla Fondatrice e alle sue Figlie, Mons.
Savelli Spinola celebra la prima Messa nella cappel-
la della comunit. l'inizio cento anni fa del-
la fondazione di Roma, che diventa casa generali-
zia. Arrivano numerose giovani a consacrarsi a Ge-
s, a continuare l'Opera di adorazione, di amore,
di riparazione, di impetrazione. Sono trascorsi cen-
to anni: quante anime sante siano passate al di l
della clausura, e al di qua nello spazio di accoglien-
za ai fedeli, quali intimit di dedizione e di santit
e quanta irradiazione di luce e di grazia sulle ani-
me siano fiorite e dilagate nel mondo da questo
luogo in cui Ges Eucaristico posto al centro, so-
lo Dio lo sa e non c' che da renderne grazie a
Lui.
Si compia ancora, nel futuro, in questo luogo
santo il desiderio della Fondatrice Maria di Ges,
che il Santo Padre Giovanni Paolo II, il 22 ottobre
1989, ha iscritto tra i beati: Nel servizio dell'ado-
razione al SS. Sacramento, esposto sull'altare, le
Figlie del Cuore di Ges si uniscono al Sacrificio
redentore compiuto da Cristo sul Calvario e reso
continuamente presente nel Sacrificio eucaristico.
Le loro preghiere e i loro sacrifici sono offerti per
la Chiesa, per i sacerdoti e per la salvezza del
mondo.
PAOLO RISSO
Una nota caratterizzante che emerge dalla raccolta delle lettere della serva di Dio
La spiritualit francescana
di madre Margherita De Brincat
G|N CNC|!!|
Una suora tra le pi longeve dell'i-
sola di Malta proposta agli onori degli
altari. infatti iniziato il processo di
canonizzazione presso la Congregazio-
ne per le Cause dei Santi. A concede-
re il nulla osta per l'apertura fu il
Card. Pietro Palazzini, nella sua quali-
t di Prefetto del dicastero pontificio.
Appena un anno dopo, 7 luglio 1988,
fu il Vescovo di Gozo Nicola Gauci.
Quello diocesano si concluse positiva-
mente e il 17 febbraio 2000 iniziata
la fase successiva presso la Congrega-
zione per le Cause dei Santi.
Ma chi era questa suora? Perch
mai tanto interesse per il riconosci-
mento delle sue virt e della sua san-
tit? Su di lei hanno scritto diversi,
ma forse la pubblicazione pi attesa e
pi autorevole quella curata da Pier
Giuseppe Pesce con la collaborazione
di suor Aniceta Briffa: Amiamo l'A-
more. Lettere della serva di Dio Ma-
dre Margherita De Brincat confonda-
trice della Congregazione delle Suore
Francescane del Cuore di Ges (1862-
1952), Roma 2002, Curia Generalizia,
Santa Maria Delle Mole.
Margherita nacque a Kercen di Go-
zo (Malta). Il suo nome di battesimo
fu Virginia. Sesta di undici figli della
famiglia De Brincat. Nel dicembre
1877 s'iscrisse all'associazione le Stel-
le del Sacro Cuore, diretta da don
Giuseppe Diacono. Nell'agosto 1880 le
prime otto stelle entrarono a far
parte dell'associazione religiosa di Ter-
ziarie francescane, anche questa fon-
data da don Giuseppe Diacono. Un
mese dopo, precisamente il 1 settem-
bre 1880, il Vescovo di Gozo, Pietro
Pace, approv il nuovo istituto delle
Terziarie francescane, primo nucleo
della futura Congregazione religiosa.
Il 5 febbraio 1881 Virginia accettata
nell'Istituto di Via Ghajn Qatet. Il 20
successivo ammessa alla vestizione e
assume il nome di Virginia della beata
Margherita. Il 17 agosto 1883 fa la
professione temporanea. Nell'agosto
1884 nominata segretaria generale.
Intanto l'istituto si espandeva con la
erezione di nuove case, nell'isola di
Malta e successivamente in Corf
(Grecia). Nell'agosto 1885 Virginia re-
dige il primo regolamento delle Ter-
ziarie Francescane. Il 7 maggio 1886 il
Vescovo di Gozo, Pietro Pace, conse-
gna alle suore la nuova regola e le co-
stituzioni da lui stesso predisposte.
Nel 1887 Virginia viene eletta superio-
ra principale. L'8 dicembre 1887 fa la
professione perpetua, assumendo il
nome di Margherita del Sacro Cuore.
Nel primo capitolo generale, 10 giu-
gno 1889, Margherita viene eletta su-
periora generale. In questo ufficio fu
confermata pi volte. A lei si deve lo
sviluppo della Congregazione e il rico-
noscimento pontificio. I suoi anni si
prolungarono fino al 22 gennaio 1952,
quando sorella morte la rap e Dio le
schiuse le porte del paradiso.
Margherita autrice di molti scritti,
in particolare di lettere che ora sono
state come si detto edite dal
padre P.G. Pesce, che ha premesso
una diligente e accurata introduzione,
sui contenuti, sul valore e sulle carat-
teristiche spirituali-pedagogiche di
Margherita.
Le lettere conservate sono quasi
200. Nell'insieme coprono 60 anni del-
la lunga vita. La prima datata il 14
giugno 1891, l'ultima del 17 settem-
bre 1951, alla vigilia quasi della sua
morte. Circa i destinatari le lettere so-
no indirizzate ai due direttori spiritua-
li; alle consorelle e ad altre persone.
Le pi numerose sono quelle alle con-
sorelle.
Pur nella variet dei destinatari e
nell'ampiezza del tempo, rivelano un
filo conduttore comune. Margherita
stata una chiamata da Dio e un'inna-
morata di Cristo. In lei sembra emer-
gente e caratterizzante un elemento
sostanziale della spiritualit francesca-
na. Dio amore, Cristo il capolavo-
ro d'amore di Dio. Tutto lo sforzo di
conformazione a Cristo deve quindi
tendere a glorificare, magnificare,
esaltare Dio-amore. Si deve gridare
forte perch Dio sia sommamente
amato da tutti gli esseri umani. La
Congregazione delle Suore Francesca-
ne del Cuore di Ges una palestra,
anzi una fornace, in cui l'amore di
Dio e l'amore per Dio e Cristo si visi-
bilizza e si sviluppa in direzione verti-
cale e orizzontale. la risposta per-
suasiva dell'accorato monito di san
Francesco: l'Amore non amato.
Margherita lo fa suo e lo amplifica
con l'impegno: Amiamo l'Amore
perch degno di essere amato per se
stesso e per le opere create per noi.
In Margherita la sorgente divina
dell'amore assume manifestazioni e
aspetti multiformi. Premesso che Dio
l'unico sommo e vero amore in cui
si rinviene la giustificazione di tutto
ci che esiste al di fuori di Dio, se-
guente la scuola francescana al vertice
della scala degli esseri, Margherita
contempla Cristo, Figlio di Dio e Fi-
glio di Maria, fattosi uno di noi per
renderci partecipi della sua grazia e
della sua gloria. Ges infatti viene
adorato, amato, ringraziato, invocato
come dolce sposo crocifisso, Giusta-
mente Pesce sottolinea un motto em-
blematico di Margherita: Tutto nell'a-
more, per amore, con amore o un al-
tro equivalente: Tutto per Ges, in
Ges, con Ges. Il programma si fa
azione: Amore con un altro amore si
paga. Amiamo, dunque, con infinito
amore Colui che con infinito amore ci
ha amato!.
In Margherita l'amore si riveste di
eccezionali aneliti: amore orante,
amore immolato e riparatore, amore
fedele e generoso, amore apostolico,
amore anelante. Sembra di leggere
certe prediche di san Bernardino da
Siena e di altri grandi maestri france-
scani con le loro suddivisioni subli-
manti e progressive, per nulla artifi-
ciose, nelle quali vengono espressi gli
aneliti di comprensione e di penetra-
zione del mistero di Cristo crocifisso e
risorto e la ferma determinazione di
immolarsi nell'amore divino per far ir-
rompere gli effetti della risurrezione
nel continuo sacrificio di se stessi.
A Ges Margherita collega Maria.
Ad essa si affida con la dolcezza e la
fiducia di bambina alla madre. La
esalta vergine, madre, immacolata, as-
sunta nella gloria. In lei rileva Pe-
sce Margherita vede un modello
sublime di amore totale e fedele da
imitare e a lei si affida (e invita le
consorelle ad affidarsi) con tenerezza
e fiducia filiale.
Dal canto suo l'attuale superiora ge-
nerale Anselmina Mifsud scrive: Da
queste lettere, che hanno il grande
pregio di aprire uno spiraglio sulla
non comune esperienza spirituale di
madre Margherita, possiamo imparare
una sapiente e preziosa lezione: la
semplicit del rapporto con Dio, la fe-
de e l'abbandono filiale ai suoi divini
voleri, l'ardore apostolico per far co-
noscere l'Amore non amato perch
non conosciuto; la ricerca del vero
tesoro per il quale vale la pena donare
tutta la vita, illuminata e sostenuta
dalla grazia di Dio Uno e Trino.
In Margherita si manifestato il mi-
stero di Dio, in Cristo crocifisso e ri-
sorto: patrimonio di fede che la Con-
gregazione da lei per molti anni diret-
ta e di cui stata confondatrice pro-
lunga nei secoli.
Nelle foto: la serva di Dio Margherita de
Brincat e Don Giuseppe Diacono, fonda-
tori delle Suore Francescane del Cuore
di Ges; Madre Margherita in preghiera
nella Casa di adorazione (Valletta)

PAGINA
5 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 19 Gennaio 2002
.
La legge naturale la partecipazione
della creatura razionale alla legge eterna di Dio.
La sua individuazione, mentre da una parte
crea un legame fondamentale
con la legge nuova dello Spirito di vita
in Cristo Ges, permette anche un'ampia
base di dialogo con persone
di altro orientamento o formazione,
in vista della ricerca del bene comune
Vi ringrazio per il servizio che come Congregazione
vi siete assunti, di dare collaborazione
nel giudizio di alcuni gravi problemi morali,
che esigono particolare competenza
ed approfondimento ed al riguardo dei quali,
oltre i necessari interventi medicinali,
occorrer sempre pi studiare
adeguati percorsi educativi
e di accompagnamento formativo
All'alba del nuovo millennio una riflessione di ampio respiro
per permettere alla Chiesa di entrare nel cuore
e nelle menti di tutti i membri della famiglia umana
All'alba del nuovo millennio, la Congregazione
per la Dottrina della Fede, nell'affrontare diversi
temi in occasione dell'Assemblea Plenaria, si
lancia in una riflessione di ampio respiro, che
permetter a tutta la Chiesa di entrare con pi
incisivit nel cuore e nelle menti di tutti i mem-
bri della famiglia umana. Lo ha affermato Gio-
vanni Paolo II nel discorso all'Assemblea Plenaria
della Congregazione per la Dottrina della Fede,
ricevuta in udienza nella Sala Clementina, nella
mattina di venerd 18 gennaio:
Questo il discorso del Santo Padre:
L'indirizzo d'omaggio del Card. Joseph Ratzinger
Venerati Signori Cardinali,
Cari Confratelli nellepiscopato e
nel sacerdozio,
Cari Fratelli e Sorelle!
1.Sono lieto di accogliervi al
termine della Sessione Plenaria del
vostro Dicastero. Nel rivolgere a
ciascuno il mio cordiale saluto, de-
sidero ringraziare in particolare il
Signor Cardinale Joseph Ratzinger,
vostro Prefetto, per le nobili espres-
sioni con cui ha interpretato i vo-
stri sentimenti.
Ho ascoltato quanto il Cardinale
Prefetto mi ha esposto circa i lavori
da voi svolti in questi intensi giorni
di riflessione. A questo riguardo
permettetemi innanzitutto di pro-
porvi alcune mie riflessioni e con-
vincimenti circa il significato pi
profondo di questa vostra riunione.
La Chiesa esige e vive di questo
continuo confronto fraterno, di
questo flusso e riflusso, da cui solo
pu nascere una collaborazione pi
effettiva ed efficace fra i Dicasteri
della Curia Romana, con le Confe-
renze Episcopali e di conseguenza
anche con i Superiori Generali de-
gli Istituti di Vita consacrata e del-
le Societ di Vita apostolica. Senza
una tale collaborazione, che nasce
da una consolidata unit di intenti,
la Chiesa non potrebbe essere vera-
mente se stessa, Comunit di colo-
ro che sono adunati con il pi
stretto dei vincoli, quello che nasce
dalla comunione con il Padre, il Fi-
glio e lo Spirito Santo.
Ricercare quindi tale unit e col-
laborazione ed essere poi fedeli alle
convinzioni che debbono guidare,
in questo tempo storico, la nostra
comune testimonianza di cristiani,
istanza primaria della nostra fe-
delt al Signore, fedelt che d sen-
so alle nostre esistenze. Una ancora
pi intensa comunicazione e colla-
borazione fra i Dicasteri, le Confe-
renze Episcopali ed i Superiori Ge-
nerali dunque il primo frutto che
dobbiamo insieme invocare per
questo nostro odierno incontro.
2.Quanto ai temi espostimi dal
Cardinale Prefetto, ritengo opportu-
no soffermarmi innanzitutto sul
problema della recezione dei docu-
menti dottrinali, che la vostra Con-
gregazione va progressivamente
pubblicando, quale organismo pre-
zioso a servizio del mio ministero
di Pastore universale. Al riguardo,
vi innanzitutto un problema di
assimilazione dei contenuti dei me-
desimi e di collaborazione nella dif-
fusione e nellapplicazione delle
conseguenze pratiche che ne scatu-
riscono; esso tocca tutti i Dicasteri
della Curia romana, uniti appunto
dalla stessa fede e dalla stessa vo-
lont di annuncio e di testimonian-
za. Tutto nella Chiesa infatti fina-
lizzato allannuncio di Ges Cristo
Salvatore.
Ma vi poi un problema di tra-
smissione delle verit fondamenta-
li, che questi documenti richiama-
no, a tutti i fedeli, anzi a tutti gli
uomini ed in particolare ai teologi,
agli uomini di cultura. Qui la que-
stione si fa pi difficile ed esige at-
tenzione e ponderazione. Quanto
incide su queste difficolt di rece-
zione la dinamica dei mezzi di co-
municazione di massa? quanto rile-
va da situazioni storiche particola-
ri? o quanto semplicemente nasce
dalla difficolt di accogliere le seve-
re esigenze del linguaggio evangeli-
co, che pure ha una forza liberatri-
ce? Sono temi sui quali certamente
la vostra assemblea gi si sar sof-
fermata, ma che esigono evidente-
mente tempo e studi adeguati.
Da parte mia intendo solo richia-
mare lutilit di questo ascolto reci-
proco, perch i diversi suggerimen-
ti, opportunamente vagliati e rime-
ditati, permettano di far giungere il
messaggio nella sua integrit al
maggior numero possibile di perso-
ne. evidente inoltre la necessit
di un coinvolgimento sempre mag-
giore delle Conferenze Episcopali,
dei singoli Vescovi e, per il loro tra-
mite, di tutti gli annunciatori del
Vangelo nellopera di sensibilizza-
zione sui temi pi urgenti della
proclamazione della fede oggi. Infi-
ne vi un problema di stile, di coe-
renza nella vita; queste reazioni so-
no anche una provocazione ed un
invito a testimoniare sempre pi,
anche con la vita, la centralit del-
lamore di Cristo nelle nostre esi-
stenze, di contro a prospettive effi-
mere, che ne offuscano la forza
persuasiva.
3.Per quanto riguarda poi il te-
ma di Eucaristia e Chiesa, non
necessario che mi dilunghi sulla
centralit di esso per la vita del
mondo, a cui il Signore ci ha invia-
to come seme di rinnovamento. Ri-
portare la Chiesa alla sua sorgente
eucaristica non potr che ridarle
autenticit e forza, alleggerendola
da meno urgenti discussioni di ca-
rattere organizzativo, e offrendole
invece quelle prospettive di consa-
crazione a Dio e di condivisione
fraterna che permetteranno nel
tempo di superare anche frammen-
tazioni e divisioni. La drammatici-
t del sacrificio eucaristico del Cri-
sto, daltra parte, non permette
una sua riduzione a semplice in-
contro conviviale, ma rimane sem-
pre come segno di contraddizione e
quindi anche di verifica della no-
stra conformit alla radicalit del
suo messaggio, sia nei confronti di
Dio che degli altri fratelli.
Per quanto riguarda laltra tema-
tica ovvero lo studio circa la perdi-
ta di rilevanza della legge naturale,
ritengo opportuno richiamare, co-
me del resto ho pi volte affermato
nelle Lettere Encicliche Veritatis
splendor, Evangelium vitae e Fi-
des et Ratio, che si qui in pre-
senza di una dottrina appartenente
al grande patrimonio della sapien-
za umana, purificato e portato alla
sua pienezza grazie alla luce della
Rivelazione. La legge naturale la
partecipazione della creatura razio-
nale alla legge eterna di Dio. La
sua individuazione, mentre da una
parte crea un legame fondamentale
con la legge nuova dello Spirito di
vita in Cristo Ges, permette anche
unampia base di dialogo con per-
sone di altro orientamento o forma-
zione, in vista della ricerca del be-
ne comune. In un momento cos
trepido per la sorte di tante nazio-
ni, comunit e persone, soprattutto
le pi deboli, in tutto il mondo,
non posso che rallegrarmi per lo
studio intrapreso, allo scopo di ri-
scoprire il valore di tale dottrina,
anche in vista delle sfide che atten-
dono i legislatori cristiani nel loro
dovere di difesa della dignit e dei
diritti delluomo.
4.Vi ringrazio infine per il ser-
vizio, che come Congregazione vi
siete assunti, di dare la vostra col-
laborazione nel giudizio di alcuni
gravi problemi morali, che esigono
particolare competenza ed appro-
fondimento ed al riguardo dei qua-
li, oltre i necessari interventi medi-
cinali, occorrer sempre pi studia-
re adeguati percorsi educativi e di
accompagnamento formativo.
Duc in altum! Prendi il lar-
go!: diceva Ges a Pietro ed ai
suoi compagni sulla spiaggia di Ga-
lilea. La Congregazione per la Dot-
trina della Fede, con questi temi,
che ha affrontato allalba del nuo-
vo millennio, prende il largo, si
lancia cio in una riflessione di
ampio respiro, che permetter a
tutta la Chiesa di entrare con pi
incisivit nel cuore e nelle menti di
tutti i membri della famiglia uma-
na, per ricondurre cos tutti alla lo-
ro unica origine, quel Padre che
tanto ci ha amato da donare il suo
unico Figlio, il Figlio prediletto, per
la redenzione del mondo.
Il discorso di Giovanni Paolo II all'Assemblea Plenaria della Congregazione per la Dottrina della Fede, ricevuta in udienza nella mattina di venerd 18 gennaio

Riportare la Chiesa alla sua sorgente eucaristica


non potr che ridarle autenticit e forza, alleggerendola
da meno urgenti discussioni di carattere organizzativo,
e offrendole invece quelle prospettive di consacrazione a Dio
e di condivisione fraterna che permetteranno
nel tempo di superare anche frammentazioni e divisioni
All'inizio dell'udienza, il Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto del-
la Congregazione per la Dottrina della Fede, ha rivolto al Santo Pa-
dre il seguente indirizzo d'omaggio:
Beatissimo Padre,
con vera gioia che siamo venuti a questo incontro con Lei, a
conclusione della periodica Sessione Plenaria della nostra Congre-
gazione. In questi giorni ci siamo soffermati a riflettere su diversi
temi di un certo rilievo. Da una parte vi stata la verifica del lavo-
ro svolto in questi due ultimi anni e dallaltra lapprofondimento di
alcune tematiche, che vanno assumendo sempre pi importanza
nellattuale momento storico della vita della Chiesa.
Per quello che riguarda il passato, vorrei qui menzionare le tre
importanti Notificazioni, che hanno positivamente concluso altrettan-
ti approfonditi dialoghi con tre teologi rappresentativi di diverse
aree della teologia (dogmatica, morale e liturgia): rispettivamente il
R. Padre Jacques Dupuis SJ, il R. P. Marciano Vidal CSsR e il Prof.
Reinhard Mener. Le modalit di questi dialoghi e soprattutto la lo-
ro conclusione sono state esemplari per come pu svilupparsi oggi
una feconda collaborazione fra Magistero della Chiesa e teologi, in
vista di un annuncio che senza rinunciare ad alcuna delle ricchezze
della Tradizione cristiana, acquisisca per nuova intensit e capaci-
t di illuminare i problemi del mondo di oggi.
Ci siamo anche soffermati a riflettere circa le reazioni suscitate
dalla pubblicazione della Dichiarazione Dominus Jesus sullunici-
t e universalit salvifica di Ges Cristo e della Chiesa. Accanto a
reazioni molto positive, non sono mancate le incomprensioni ed an-
che le opposizioni al documento. Tutto questo ci stimola a continua-
re nel nostro annuncio della insuperabile singolarit di Cristo e del-
la sua Chiesa, pur ricercando, in dialogo con gli episcopati di tutto
il mondo le forme pi perspicue per far comprendere la ricchezza e
la pluriformit della grazia che ci stata donata nel Natale del Fi-
glio di Dio e Figlio di Maria.
Quanto alle nuove tematiche che hanno occupato la nostra suc-
cessiva riflessione, vorrei qui accennare in particolare allEucari-
stia, nel suo rapporto con la Chiesa. LEucaristia al centro della
Chiesa e della sua missione e come tale un mistero di unit e di
riunificazione, le cui dinamiche concrete occorre per continuamen-
te ripensare per evitarne la banalizzazione e per trarne invece tutto
limpulso di rinnovamento.
Laltra tematica emergente concerne la legge naturale ed il pro-
gressivo appannarsi della sua evidenza nella coscienza contempo-
ranea. I pericoli di tale affievolimento sono evidenti e la nostra ri-
flessione ha ricercato le vie di un rimedio efficace.
Da ultimo vorrei accennare ai gravi problemi disciplinari, che Vo-
stra Santit ha recentemente affidato, con Motu Proprio, alla cura
della nostra Congregazione e le cui procedure di attuazione si
cercato di approfondire con il contributo di Cardinali e Vescovi pro-
venienti da diversi paesi.
Nel riferirLe sinteticamente gli aspetti principali del nostro lavoro
di questi giorni, intendo farLa partecipe delle nostre sollecitudini e
delle nostre speranze, perch Ella possa con maggiore consapevo-
lezza illuminare e confortare il nostro comune cammino.
Grazie per questo incontro, grazie per la testimonianza di
fede e di amore con la quale continuamente sostiene la nostra
ricerca di Dio, la nostra aspirazione alla vita con Lui, in pegno del-
la quale invochiamo ora la Sua paterna benedizione apostolica.

PAGINA
6 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 19 Gennaio 2002
.
Bologna: incontri di riflessione sull'impegno per la pace
Il Messaggio del Santo Padre per la
XXXV Giornata Mondiale della Pace al
centro di un incontro di riflessione, pro-
mosso dalla Commissione diocesana giu-
stizia e pace in collaborazione con la se-
zione locale dell'Unione Cattolica Giuristi
Italiani, che si tiene a Bologna sabato
mattina, 19 gennaio, presso la Sala dello
Zodiaco di Palazzo Malvezzi.
Distribuito dalla Commissione giustizia
e pace, in collaborazione con alcune as-
sociazioni locali Acli, Azione Cattolica,
Ordine Francescano Secolare , dall'ini-
zio del 2002 il Messaggio del Santo Padre
stato fatto oggetto di numerosi incontri
di preghiera e di studio su tutto il territo-
rio della Chiesa bolognese.
Relatore dell'incontro di sabato il
prof. Paolo Mengozzi, giudice presso il
Tribunale di prima istanza delle Comunit
europee; seguono gli interventi di Paola
Vitiello, responsabile di centro di ascolto
della Caritas diocesana, e P. Tommaso
Toschi, delegato dell'Arcidiocesi bologne-
se per i rapporti con le Chiese dell'Est.
A livello cittadino, la riflessione verte in
particolare sulle applicazioni giuridiche,
toccando la problematica del rapporto tra
diritto e morale. Non vi contrapposizio-
ne tra giustizia e amore: una volta stabili-
ta, la giustizia schiude gli spazi propri del
dono e del perdono, per cui si alimenta e
si accresce grazie all'amore. I bisogni
umani vengono tradotti progressivamente
in diritti e questi aprono nuove prospettive
all'amore, come si pu rilevare nella di-
namica del volontariato, uno dei fenomeni
pi postivi del nostro tempo.
Sul piano internazionale, a fronte del-
l'impetuoso processo di globalizzazione e
dei recenti fatti di terrorismo, sono ritor-
nati di drammatica attualit i temi della
pace, della giustizia e del perdono,
contenuti nel Messaggio del Santo Padre.
Incontro di studio all'Istituto di Scienze Religiose della diocesi di Rimini
Testimoni dello Spirito:
santit e martirio nel XX secolo
Celebrazioni presiedute dal Card. Grocholewski alla presenza dell'episcopato calabrese
I 90 anni del Pontificio Seminario
teologico san Pio X di Catanzaro
Ricordato a Gorizia nel XX anniversario della morte
L'Arcivescovo Pietro Cocolin
Pastore del dialogo
11 gennaio 1982, ore 19, chiesa me-
tropolitana di Gorizia. Mentre sta per
iniziare la Santa Messa per pregare per
la salute dell'Arcivescovo malato, giunge
in sacrestia la notizia dall'Ospedale:
quella che comincia subito dopo la
prima celebrazione in memoria di
Mons. Pietro Cocolin.
A vent'anni di distanza il fatto stato
ricordato da don Ennio Tuni, a quel
tempo Vicario Generale e rettore del Se-
minario, in occasione dell'incontro tenu-
tosi per commemorare quel doloroso
evento. Tra i toccanti ricordi di don Tu-
ni, c' da segnalare il suo dispiacere per
il fatto che non sia stato possibile finora
realizzare l'esplicita volont dell'Arcive-
scovo Cocolin di essere seppellito ad
Aquileia, Chiesa, comunit sociale ed
ecclesiale tanto amata e valorizzata in
tutti i momenti del suo ministero presbi-
terale ed episcopale.
L'incontro-commemorazione si svol-
to al Pastor Angelicus di Gorizia ed
stato introdotto da don Renzo Boscarol,
che ha spiegato brevemente il significato
dell'iniziativa ed ha coordinato gli inter-
venti.
Ha parlato anzitutto Mons. Eugenio
Ravignani, Vescovo di Trieste, che ha
esordito ricordando come Mons. Coco-
lin sia stato anche il suo Vescovo nel
periodo di amministrazione apostolica a
Trieste, fra il 1975 e il '78. Il Pastore
triestino ha poi illustrato le caratteristi-
che della guida dottrinale e pastorale
nella Chiesa particolare, riproponendo le
linee fondamentali del Concilio Vatica-
noII, soprattutto la Costituzione Lumen
gentium e il Decreto Christus Dominus.
La profonda dissertazione teologica si
intrecciata con i ricordi personali, che
hanno reso ancor pi interessante ed av-
vincente l'ascolto.
La professoressa Lojzka Bratuz ha poi
illustrato con sapienza e competenza la
storia delle relazioni fra il Vescovo Pie-
tro e la Comunit slovena, della quale si
dimostrato sempre attento e partecipe
pastore, imparando a conoscerne la lin-
gua e la cultura ed essendo sempre pre-
sente nei momenti pi importanti: una
testimonianza di amore e di coraggio
pastorale che ha inciso in modo deter-
minante sulle reciproche relazioni fra le
diverse componenti della Chiesa e della
societ goriziane.
Dopo il gi citato intervento di don
Tuni, ha preso brevemente la parola
l'Arcivescovo metropolita di Gorizia,
Mons. Dino De Antoni, che ha espresso
la speranza di poter imparare a servire i
fedeli con la forza e l'intelligenza pasto-
rale del suo compianto e tanto amato
predecessore.
Molti rappresentanti dei cittadini han-
no voluto esserci, tra essi il vicesindaco
di Gorizia, il vicepresidente della provin-
cia, un eurodeputato, un senatore e un
onorevole della Repubblica italiana.
La Celebrazione liturgica svoltasi poi
nella Chiesa Cattedrale ha trasformato il
ricordo in preghiera: hanno concelebra-
to con il Vescovo De Antoni i pastori
della comunit ecclesiali confinanti
Mons. Method Pirih, Vescovo di Koper
(Slovenia), Mons. Eugenio Ravignani,
Vescovo di Trieste, e Mons. Pietro Brol-
lo, Arcivescovo di Udine insieme a
una cinquantina di sacerdoti e tanti fe-
deli provenienti da tutte le zone dell'Ar-
cidiocesi. La Santa Messa, ben animata
dal coro del Duomo diretto da don
Francesco Fragiacomo, ha avuto il suo
momento pi significativo nelle parole
commosse e partecipi con le quali il Pa-
store della Chiesa goriziana ha tratteg-
giato gli aspetti salienti della feconda
stagione pastorale immediatamente post-
conciliare che ha trovato in Mons. Pie-
tro Cocolin un autorevole interprete ca-
pace non soltanto di amare, ma anche
di soffrire per le sue posizioni profetiche
e coraggiose.
Ha manifestato queste sue qualit sia
nel suo essere parroco buono e consape-
vole, sia nel suo stile episcopale, incen-
trato sulla preghiera e sull'amore a Cri-
sto e comunicato attraverso una costan-
te presenza in tutti i settori dell'espe-
rienza umana.
Al termine del rito sono stati letti due
messaggi particolarmente toccanti: quel-
lo del Vescovo di Yamoussoukro, Mons.
Paul-Simon Aohuanan Djro, in quel
giorno in visita pastorale alla parrocchia
missionaria goriziana di Kossou; e
quello dell'Arcivescovo emerito di Gori-
zia, Mons. Antonio Vitale Bommarco.
Quest'ultimo, ancora convalescente in
ospedale per un malore che l'ha recen-
temente colpito, ha voluto ricordare il
Vescovo del quale stato immediato
successore, sottolineando in modo parti-
colare l'orizzonte universale e la scelta
di aprire e consolidare la missione in
Costa d'Avorio; ci ha permesso a tutta
la Diocesi di allargare le proprie dimen-
sioni, sia grazie ai tanti missionari e
missionarie partiti da Gorizia sia attra-
verso la capillare azione missionaria
svolta all'interno di ciascuna della comu-
nit parrocchiali ed associative.
ARNOLFO DE VITTOR
Nel clima di autentica partecipazione
interiore alla Settimana di preghiera per
lUnit dei Cristiani richiamo esigente
ad una testimonianza comune allunico
Dio-Trinit, sorgente di ogni vita , ap-
pare denso di significato il percorso di
riflessione e di ricerca che lIstituto di
Scienze Religiose Alberto Marvelli del-
la Diocesi di Rimini ha recentemente de-
dicato ai: Testimoni dello Spirito. San-
tit e Martirio nel XX secolo.
Un itinerario sollecitato dal pi recen-
te magistero di Giovanni Paolo II, quale
invito ineludibile a rileggere ed a ripen-
sare i tratti complessi e contraddittori
che hanno tragicamente lacerato il XX
secolo, il quale se per un verso ha visto
il raggiungimento di una legittimazione
formale dei diritti umani, per altro verso
ha assistito al manifestarsi delle forme
pi brutali degli opposti totalitarismi.
Il ciclo di conferenze appena conclu-
sosi ha messo in luce lintensa rilevanza
di una fede testimoniale quale comune
patrimonio dei martiri e dei santi, nella
consapevolezza che al termine del se-
condo millennio come scrive il Papa
nella Tertio Millennio adveniente n. 37
, la Chiesa diventata nuovamente
Chiesa dei martiri. La testimonianza re-
sa a Cristo sino allo spargimento del
sangue diventata patrimonio comune
di cattolici, ortodossi, anglicani e prote-
stanti. Lecumenismo dei santi, dei mar-
tiri, forse il pi convincente. La Com-
munio Sanctorum parla con voce pi
alta delle divisioni.
Dalle ferite ancora aperte di Au-
schwitz, di Flossenburg, delle isole So-
lovki, luoghi simbolo del martirio cristia-
no del Novecento, sono riapparse nella
loro prorompente forza spirituale tre fi-
gure esemplari della cultura teologica
cristiana contemporanea, appartenenti
alle tre grandi confessioni: la carmelita-
na cattolica Edith Stein, il pastore lute-
rano Dietrich Bonhoeffer e il pope or-
todosso Pavel Florenskij. Tre pensatori
di altissimo profilo teoretico, forse le vo-
ci pi intense e profonde del pensiero
teologico del Novecento, ma soprattutto
tre luminosi testimoni dello Spirito,
che hanno pagato con la vita la perfetta
integrit e fedelt a Cristo.
Inaugurando questo intenso percorso,
il Prof. Andrea Riccardi (docente di Sto-
ria Contemporanea alla Terza Universit
di Roma) ha offerto unattenta ricogni-
zione storica sui nuovi martiri, sulle
nuove forme di martirio (martiri della
carit, ma anche martiri della pace e
martiri della giustizia), uomini e don-
ne che hanno testimoniato in diverse
parti del mondo la loro conformit inte-
riore a Cristo, fino alleffusione del san-
gue. Ripensare al secolo del martirio
non significa soltanto rintracciare i volti
ancora nascosti del Cristianesimo del
Novecento, ma anche mettere in atto un
vigile esercizio della memoria dei marti-
ri, quale prezioso tesoro delle Chiese lo-
cali. Per altro verso uno sguardo attento
sul martirio nel XX secolo non pu tra-
scurare la natura propriamente ecume-
nica di questa realt, quella profonda
comunione nella sofferenza. Anche se la
santit e il martirio sono spesso il tesoro
particolare che le diverse Chiese rivendi-
cano come caratteristica propria ed
esclusiva, di fatto queste esperienze te-
stimoniali della fede toccano il cuore del
messaggio del Nuovo Testamento sulla
vita cristiana. I santi e i martiri gi vivo-
no la realt dellunico Regno di Dio, al
di sopra di ogni divisione. Chi vive la
santit di Dio vive la Chiesa di Cristo, e
nei santi gi realizzata lunit della
Chiesa di Cristo. I santi e i martiri sono
i veri testimoni dello Spirito illuminan-
te di Dio, che oltrepassa ogni confine e
agisce quando e dove vuole. Questa in-
teriore adesione a Cristo fino allofferta
della propria vita, si fatta ancora pi
intensa e persuasiva nel confronto diret-
to con la vita e dellopera dei tre pensa-
tori-testimoni.
Come stato ricostruito dalla puntua-
le e rigorosa relazione della prof.ssa
suor Carla Bettinellli (docente di filoso-
fia moderna allISSR di Milano), la figu-
ra di Edith Stein pu essere colta in tut-
ta la sua rilevanza filosofica e mistica,
solo a partire dalla sua particolare ricer-
ca della verit nella sofferenza, come
cammino verso la Croce. Da filosofa
ebrea si converte al cattolicesimo e sce-
glie la nudit del Carmelo, perseguendo
la convinzione mistica che nel nulla
avrebbe trovato il tutto, fino allincon-
tro con il Cristo Crocifisso, fino a la-
sciarsi educare dalla potenza della Cro-
ce, portarla, viverla. Il martirio
per lei motivo di unione vera con Dio e
la sintesi della sua filosofia, teologia e
mistica sono racchiuse in un piccolo bi-
glietto, probabilmente del 1941, nel qua-
le si legge: Si giunge a possedere una
scientia Crucis solo quando si sperimen-
ta fino in fondo il peso della croce. Di
questo ero convinta fin dal primo istan-
te, quando dal profondo del cuore ho
esclamato: ave crux, spes unica. Edith
Stein viene raggiunta dalla Gestapo nel-
lagosto del 1942, trasferita ad Au-
schwitz e qui uccisa il 9 agosto. Alla
crudelt, al dolore e alla brutalit dei
suoi persecutori ella oppone uninfinita
pazienza e un amore smisurato, nella
perfetta compartecipazione alla sofferen-
za di Cristo. Un modello martiriale dav-
vero singolare, di chi ha saputo vivere e
difendere la propria esperienza di fede
in armonia con la ricerca intellettuale,
limpegno sociale e politico e la perfe-
zione del cammino spirituale.
Allo stesso modo il pastore luterano
Dietrich Bonhoeffer, una delle personali-
t pi affascinanti della teologia del No-
vecento (arrestato nellaprile del 1943,
giustiziato per alto tradimento nel
campo di sterminio di Flossenburg allal-
ba del 9 aprile 1945) testimonia fino alla
martyria la sua perfetta sequela a Cri-
sto, vegliando con Lui nel Getsemani e
prendendo sul serio, non le proprie sof-
ferenze, ma le sofferenze di Dio nel
mondo.
Sulla testimonianza cristiana di Bo-
nhoeffer e la sua esperienza martiriale
ha attentamente riflettuto il prof. Giu-
seppe Bellia (docente di Teologia Biblica
alla facolt teologica di Palermo) che
con efficace acutezza ermeneutica ha
mostrando come tutta lopera e lesi-
stenza del grande teologo protestante
vada riletta e ripensata alla luce delle-
sperienza biblica, ascetica e mistica del
martirio, come opera purissima delle
mani di Dio. In tale prospettiva il marti-
rio non che il ripetersi del sacrificio di
Cristo come grazia sovrabbondante, co-
me spreco. Un dono che, come sap-
piamo, Bonhoeffer vive non nella nega-
zione del mondo, quanto piuttosto nella
piena terrestrit dellesistenza, nella di-
sciplina dellarcano e nella preghiera,
per poi tradursi nella concreta fedelt
alla debolezza di Dio e allabbandono
della sua forza salvifica.
Lultimo momento di questo itinera-
rio sullecumenismo dei santi e dei mar-
tiri stato dedicato al sacerdote orto-
dosso Pavel A. Florenskij, uno dei pen-
satori pi geniali e poliedrici della cultu-
ra russa del Novecento: matematico, fi-
sico, teorico dellarte e del linguaggio,
filosofo, teologo, autore di una vastissi-
ma opera scientifica tanto da essere de-
finito il Leonardo da Vinci della Rus-
sia. Sposato, padre di cinque figli, Flo-
renskij anche quando la persecuzione
dei Soviet si fa pi dura nei confronti
della istituzioni religiose, non rinnega
mai le proprie convinzioni cristiane e la
sua vocazione, continuando a presentar-
si in abito talare alle riunioni scientifiche
ufficiali. Nel 1933 fu arrestato, inviato
alle isole Solovki e nel dicembre del
1937 trasferito nei pressi di Leningrado
per essere poi fucilato. Tenendo conto
delle principali opere teologiche, ma ri-
volgendo una particolare attenzione alle
lettere scritte da Florenskij ai suoi fami-
liari dal gulag (Non dimenticatemi,
Mondadori, Milano 2000), suor Maria
Giovanna Valenziano (abadessa del mo-
nastero benedettino di Santa Cecilia in
Roma) ha estratto la riserva sapienziale
di santit e bellezza nascosta in questo
epistolario, sottoposto alla rigida censu-
ra del sistema concentrazionario stalini-
sta. Paradossalmente, proprio perch
soggetta a questo sforzo di non poter es-
sere detta, la teologia cristiana di Flo-
renskij risulta pi intensa che mai, pi
attenta ad ogni sfumatura del concreto
vivente. In lui vi un radicamento cri-
stologico che non conosce tentennamen-
ti, n esitazioni. Florenskij sa che la fe-
de che ci salva il principio e la fine
della croce e della con-crocifissione al
Cristo, sa che un cristiano devessere
pronto a donare la propria vita come lo
ha fatto Ges, non lo sfiora lidea di sot-
trarsi. La sua una teologia della croce
vissuta sulla carne, fino al darsi per al-
tri, e lui compie questo gesto (come at-
testano anche gli atti del processo da
poco tempo resi disponibili).
Come la Stein e Bonhoeffer, anche
Florenskij sa bene che la propria gran-
dezza tale solo se donata e solo
incondizionatamente, anche con il
sangue, sa che se il chicco di grano ca-
duto in terra non muore rimane solo,
ma se muore d molto frutto, diventa
vita che si spande, speranza che cresce
e bellezza che crea la comunione. Nel
nostro tempo della cesura, della fram-
mentazione e dello smarrimento di sen-
so, tornare a riflettere sulla lezione di
questi pensatori-testimoni di Cristo, che
hanno saputo pensare e affermare la ve-
rit nel centro della tragedia, non sol-
tanto appare come una provocazione ra-
dicale, ma ci aiuta a comprendere sem-
pre pi chiaramente da cristiani lessen-
za ontologica del dono, e di una sapien-
za dellamore, e insieme della fedelt e
della responsabilit verso il mondo.
NATALINO VALENTINI
Chi ha partecipato alle
manifestazioni per il 90
o
del
Seminario Pontificio Teolo-
gico Regionale Pio X di
Catanzaro, ha potuto con-
statare come il vetusto edi-
ficio sia stato rivestito a
nuovo dopo recenti lavori
di restauro. In modo pi
eloquente e visibile l'essere
giovane di questa struttura
accademica si palesa dal
gruppo di lavoro di educa-
tori, che affianca il rettore,
dal corpo docente, ed in
particolare, dalla vivacit
culturale, che si manifesta
dalla pubblicazione di rivi-
ste specializzate come Vi-
varium, da periodici come
La citt del Sole, da fre-
quenti ed interessanti con-
vegni e da svariate iniziative
di carattere socio-culturale
e pastorale, che fanno del
Seminario Pontificio, uno
dei punti di riferimento di tutta la Cala-
bria.
La prima pietra fu posta, con grande
solennit, nel gennaio del 1910. LOs-
servatore Romano cos comment:
presentibus infrascriptis Capitulo, Cle-
ro, Seminario, Magistratibus civicis at-
que moltitudine populi. I lavori furono
ultimati due anni dopo e il 4 gennaio
1912 il Seminario iniziava i corsi. L'Os-
servatore Romano ricord l'avvenimen-
to un anno e mezzo dopo dedicandogli
le prime tre pagine dell'edizione di do-
menica 29 giugno 1913, solennit dei
Santi Pietro e Paolo.
I numerosi articoli contenuti in quel
numero speciale del nostro giornale
sono stati ripresi di recente in una pub-
blicazione edita dallo stesso Seminario,
intitolata 90 anni di servizio alla comu-
nit ecclesiale calabrese. Completano
l'opera fotografie dell'epoca, un articolo
introduttivo del Rettore, Mons. Ignazio
Schinella, e l'articolo pubblicato all'indo-
mani, luned 30 giugno 1913, dal Cor-
riere d'Italia, che riprendeva le notizie
date da L'Osservatore Romano.
Le celebrazioni ufficiali per il 90
o
sono
state altrettanto solenni, con la presenza
per due giorni del Cardinale Zenon Gro-
cholewski, Prefetto della Congregazione
per lEducazione Cattolica. Hanno pre-
senziato numerosi Vescovi della Cala-
bria, fra i quali, Mons. Antonio Cantisa-
ni Arcivescovo Metropolita di Catanza-
ro-Squillace e Presidente della Conferen-
za Episcopale Calabra; Mons. Domenico
Cortese, Vescovo di Mileto-Nicotera-Tro-
pea, Vice Presidente dell'episcopato re-
gionale; Mons. Giuseppe Agostino, Arci-
vescovo Metropolita di Cosenza-Bisigna-
no; Mons. Andrea Cassone, Arcivescovo
di Rossano-Cariati; Mons. Andrea Mu-
gione, Arcivescovo di Crotone-Santa Se-
verina; Mons. Domenico Crusco, Vesco-
vo di San Marco-Scalea e Mons. Lucia-
no Bux, Vescovo di Oppido Mamertina-
Palmi.
Mons. Cantisani ha dato il saluto a
nome della Conferenza Episcopale Cala-
bra esprimendo la gioia e la gratitudine
per il dono inestimabile della presenza
del Cardinale, che richiama e rappresen-
ta quella del Santo Padre. Ha anche ri-
cordato come, nei suoi trenta anni di
servizio episcopale alla Chiesa calabrese,
ha seguito le varie vicende del seminario
in momenti anche difficili e delicati, ma
che, con soddisfazione, poteva rilevare
come esso punto di riferimento, non
solo per la Chiesa calabrese, ma anche
per le istituzioni civili, per quanto opera
nella formazione del clero e per la cre-
scita umana sociale e civile delle popola-
zioni.
Mons. Schinella, Rettore del Semina-
rio, ha rivissuto questi novanta anni di
storia dagli inizi, nelle varie fasi e vicen-
de, dalla prima grande guerra ad oggi.
Dal seminario sono stati formati un mi-
gliaio di preti e oltre mille laici, che fre-
quentarono gli studi e si arricchirono
culturalmente e spiritualmente, dando il
loro contributo alla crescita umana e ci-
vile delle popolazioni. Ha ricordato i
santi sacerdoti ex-alunni, fra i quali il
servo di Dio don Francesco Mottola,
che, ancor chierico negli anni Venti, co-
s si esprimeva, in un discorso ufficiale,
nei riguardi del Papa: Come non si pu
concepire un sacerdote che non ami Ge-
s Eucaristia, parimenti non ci pu es-
sere un sacerdote che non ami il Papa.
S, amiamo il Papa e non sia il nostro
un amore ideale, ma amore per coope-
rare... lamore fiamma che brucia e che
produce incendio; accendiamo per il Pa-
pa nel nostro cuore una fiamma. E sia
fiamma bruzia... I Bizantini ci strappa-
rono lindipendenza, ma non la romani-
t. Qui, noi, che un Papa accolse tra lo
Ionio e il Tirreno, ai piedi della grande
Sila, accendiamo una fiamma e sulla
vampa facciamo un giuramento; Noi
siamo la guardia bruzia del Papa.
Ha quindi ribadito limportanza della
memoria storica, richiamando il docu-
mento degli orientamenti pastorali della
CEI per il prossimo decennio, i quali af-
fermano che si cresce in umanit, in
et, sapienza e grazia... soltanto se, ol-
tre a prestare ascolto ai nostri desideri,
sappiamo riconoscere di essere precedu-
ti da una storia, tradizioni e culture, che
veicolano un senso che va al di l di
noi (Comunicare il Vangelo in un Mon-
do che Cambia, 17)
Nella celebrazione del 90
o
si vuole ri-
prendere oggi quello che fu il cantiere
dellamore del Papa a partire dal gen-
naio 1910 fino a 4 gennaio 1912, giorno
i cui si apriva il Seminario... quante la-
crime ma anche quante gioie di coloro
che hanno lavorato e penato per co-
struire questo edificio, degli educatori
catapultati dal Nord al Sud del Paese, in
un avvicendamento del clero regolare e
quello religioso, quanti sogni e sconfitte
nel cuore delle schiere dei giovani... che
hanno abitato queste mura, la cui bel-
lezza parla e insegna, volendo educare
a tutto ci che vero, nobile, giusto,
amabile, quello che virt e merita lo-
de (Fil 4, 8).
Ha indicato quindi gli obiettivi educa-
tivi, che si fondano sulla ricerca di fare
del Seminario uno spazio ecclesiale di
incontro con il Signore e di formazione
delluomo nuovo nellassunzione della
forma di Cristo, sposo, servo e pastore,
che la Chiesa dona attraverso le propo-
ste del suo progetto formativo.
Questopera coinvolge non solo gli
educatori, ma anche le famiglie, le par-
rocchie, i movimenti ecclesiali, uomini e
donne chiamati a collaborare al primato
del lavoro dello Spirito.
Per questo motivo anche per
espresso desiderio del Cardinale Prefetto
sono stati invitati al convegno, non
solo i sacerdoti della Calabria, ma anche
fedeli delle varie componenti ecclesiali.
Compiti della comunit
educativa
Il Cardinale Grocholewski, oltre gli in-
terventi nei momenti di preghiera, in
cui ha indicato Ges Eucaristia come
centro della formazione spirituale dei se-
minaristi, ha affrontato in un articolato
e ampio discorso la vasta e complessa
problematica della formazione integrale
dei giovani, che si preparano ad affron-
tare le sfide di un mondo in continua e
dinamica trasformazione.
Quindi ha indicato due Icone, come
punto di riferimento: il Cenacolo e
Paolo Maestro premuroso verso il di-
scepolo Timoteo. Ispiratevi a questa
Icona ha affermato per preparare
educatori per il terzo millennio. Si rea-
lizzer cos lobbiettivo di costruire una
comunit educativa inserita nella vita
ecclesiale locale, che si forma con lim-
pegno dei docenti e con la pi vasta co-
munit del popolo di Dio.
Emblematica e commovente la se-
conda Icona di Paolo maestro sollecito
e premuroso, che indica al discepolo la
via per raggiungere la meta per confor-
marsi a Cristo Signore.
Nel perseguimento di questo ideale,
va esclusa ogni forma ingannevole di so-
ciologismo, ma deve guidare solo il desi-
derio di indicare limmagine viva del
Cristo. Mezzo indispensabile la parola
di Dio studiata e meditata e la preghie-
ra, per discernere il progetto di Dio ed
attuare la storia della salvezza, a servi-
zio della Chiesa locale in cui si opera.
Formazione spirituale
e sacerdozio
Il Porporato ha poi indicato le di-
mensioni della formazione seminaristi-
ca, che si enucleano nella formazione
umana, spirituale, intellettuale e
pastorale, come autorevolmente in-
dicato da Giovanni Paolo II (PDV).
Per utilit pratica il Cardinale Prefetto
ha privilegiato nella sua trattazione la
dimensione spirituale, che il cuore
della formazione e la base per essere e
fare il prete.
Valore primario infatti lesigenza di
vivere uniti intimamente a Cristo coin-
volgendo e lessere, loperare. La pa-
rabola della Vite e i tralci ci chiama
allunione e allamicizia di Dio, che ven-
gono offerti come dono, non dimenti-
cando lammonimento di Ges: Senza
di me non potete far nulla. Sforzo del
seminarista deve essere limpegno co-
stante di cercare Cristo nella parola di
Dio, nei sacramenti, nei Vescovi, negli
uomini, in particolare nei pi poveri. Di
importanza primaria e di irrinunciabile
valore formativo sperimentare lincon-
tro vivo e personale con il Padre, il dia-
logo con Ges, in comunione con il Pa-
dre. Il sacerdote sar educatore di pre-
ghiera solo se stato formato e conti-
nua a formarsi nella difficile arte di es-
sere maestro di preghiera. Paterna-
mente e con viva passione il Cardinale
ha affettuosamente esortato i seminari-
sti. Amate la preghiera. Non trascurate
la preghiera. Perfezionate la preghiera.
Altro punto importante per la forma-
zione spirituale la scoperta della bel-
lezza del sacramento della Penitenza. In
una cultura, in cui si perso il senso del
peccato, urge educare i fedeli a gustare
i benefici e la gioia della riconciliazione.
Oggi, pi che mai, si avverte il bisogno
di Dio, come in modo pi evidente si ri-
vela nelle societ, in cui si tentato di
eliminare il suo stesso nome. Il Cardina-
le ha fatto riferimento a quanto ha per-
sonalmente verificato in Russia e nei
paesi, in cui era stata bandita ogni for-
ma di culto ed era stata istituita lUni-
versit dellateismo. Dopo 70 anni, in
cui il nome di Dio non poteva neanche
essere pronunciato, angoscioso e sponta-
neo sgorga anelante il desiderio di Dio.
Ha quindi realisticamente affrontato il
problema della crisi delle vocazioni, che
chiama in causa la famiglia, gli educato-
ri, i sacerdoti e la comunit ecclesiale.
In particolare ha affermato il Car-
dinale Grocholewski facendo riferi-
mento alla sua personale esperienza: Il
sacerdozio viene, s, da Dio, ma passa
per i cuori delle mamme.
Dopo una paterna esortazione a incre-
mentare la preghiera personale, la vita
eucaristica e la collaborazione con i lai-
ci, nella certezza che presto o tardi ci
provocher risposte alla chiamata del
Signore, il Cardinale Zenon Grochole-
wski ha concluso augurando che dal Se-
minario Pontificio di Catanzaro possano
uscire sacerdoti santi, colti, coraggiosi,
umili, alla misura del terzo millennio,
capaci di avvicinare a Cristo, di cui il
mondo ha tanto bisogno.
seguito un intenso dibattito, in cui
sono stati messi a fuoco i problemi dei
seminari diocesani, le sfide di un mondo
secolarizzato, lamicizia e la comunione
dei presbiteri fra loro e con i loro pasto-
ri e le problematiche delle frequenti vo-
cazioni adulte, con i loro risvolti di ca-
rattere relazionale, psicologico ed am-
bientale.
DOMENICO PANTANO
La prima pagina de L'Osservatore
Romano del 29 giugno 1913 dedicata
al Pontificio Seminario Pio X e una foto
dell'edificio, tratta da quello stesso
numero del nostro giornale

PAGINA
7 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 19 Gennaio 2002
|u||A
Il cammino
della Chiesa
Il cammino di rinascita della Chiesa che in Albania
dopo la lunga notte comunista
La sanguinaria persecuzione ordita
contro i cattolici da un regime
che persino la Costituzione sanciva ateo
Lo storico pellegrinaggio compiuto da Giovanni Paolo II il 25 aprile 1993
L'Eucaristia torna
nella vostra terra. Torna la Chiesa
Il Legato Pontificio, Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, presieder, alle ore 10 di sabato 26
gennaio, la Santa Messa per la solenne Dedicazione della nuova Chiesa Cattedrale di Tirana, capitale
dell'Albania (nella foto). Un evento che segna il cammino di speranza che la Chiesa cattolica sta com-
piendo dopo la lunga notte della persecuzione ateista.
L'Eucaristia torna nella vostra terra.
Torna la Chiesa: con queste parole Gio-
vanni Paolo II manifest, il 25 aprile
1993, la gioia di incontrare, a Tirana e a
Scutari, la Chiesa cattolica albanese
uscita per un vero miracolo da una
delle persecuzioni pi atroci del XX se-
colo. Dopo aver per anni circondato
con la preghiera, unita a quella di tutta
la Chiesa, la tomba nella quale qui, in
questa terra, era stato deposto Ges e il
suo corpo mistico che la Chiesa, il
Vescovo di Roma ebbe finalmente la
possibilit di abbracciare i fedeli di una
Chiesa martire donando loro quattro Pa-
stori, ordinati durante la storica Celebra-
zione Eucaristica nella Cattedrale di
Scutari. In questi anni il Papa ha nomi-
nato altri Vescovi per l'Albania che ha
potuto finalmente riprendere il difficile
cammino che conduce alla piena libert
nel rispetto di tutte le componenti etni-
che, culturali e spirituali.
Accompagnato nel suo pellegrinaggio
da Madre Teresa di Calcutta, il Santo
Padre invit, nei quattro discorsi pro-
nunciati quel 25 aprile 1993, a non di-
menticare mai quello che avvenuto in
Albania: resta un monito all'Europa e al
mondo. Alla Chiesa cattolica, sotto la
guida dei Vescovi, affid il compito di
portare all'intera societ albanese un
amore che sa perdonare anche i propri
persecutori. Animati da questo amore
che viene dalla fede in Cristo, i cattolici
continuano ad offrire un significativo
contributo alla realizzazione del progres-
so integrale del Paese.
Dopo aver affidato, durante la pre-
ghiera del Regina Caeli, l'Albania alla
Madonna del Buon Consiglio, Giovanni
Paolo II, nel messaggio alla Nazione
pronunciato durante la cerimonia di
congedo, invit il popolo ad avanzare,
con coraggio, sul sentiero della libert e
della solidariet.
Le quattro ordinazioni episcopali sono
state un evento storico per la Chiesa e
per l'Albania. Il Papa ordin Mons. Fra-
no Illia, Arcivescovo di Scutari; Mons.
Zef Simoni, Ausiliare della stessa Arci-
diocesi; Mons. Rrok K. Mirdita, Arcive-
scovo di Durazzo-Tirana; e Mons. Ro-
bert Ashta, Vescovo di Pult.
Quest'ultimo Pastore morto il 12
aprile 1998, Domenica di Pasqua, all'et
di 80 anni, mentre si recava a portare i
Sacramenti ad un moribondo in uno
sperduto paesino di montagna: l'ultima
testimonianza di fede di un Vescovo che
in nome di Cristo ha subto prigionia ed
umiliazioni. Il Vescovo Frano Illia
morto il 22 ottobre 1997 all'et di 79 an-
ni. Il 25 aprile 1968 era stato condanna-
to a morte, pena commutata in condan-
na ai lavori forzati: lo stesso giorno di
25 anni dopo ha ricevuto l'ordinazione
episcopale da Giovanni Paolo II. Insie-
me con loro, la Chiesa cattolica albane-
se ha perduto in questo ultimi anni alcu-
ni eroici testimoni che, carichi di anni
e di fede, hanno tenuto sempre viva la
speranza tra il popolo. una generazio-
ne di eroici testimoni che passa le pro-
prie consegne ai pi giovani: star alla
Chiesa albanese e alla Chiesa universale
non perdere mai questa preziosa eredi-
t. Si pensi a Teresa di Calcutta, figlia
dell'Albania e madre dell'India, morta il
5 settembre 1997, la cui testimonianza
cristiana di amore per i pi poveri tra i
poveri ha commosso il mondo intero.
Lo storico viaggio apostolico in Alba-
nia, tanto a lungo atteso e desiderato,
ebbe un singolare prologo nel pellegri-
naggio compiuto dal Papa, gioved 22
aprile 1993, al Santuario di Genazzano,
vicino Roma, dove custodita l'immagi-
ne della Madonna del Buon Consiglio
che,secondo una pia tradizione,trasmi-
gr da Scutari scampando cos miraco-
losamente all'invasione turca del 1467.
Quel 22 aprile fu una giornata straordi-
naria. Prima di recarsi in pellegrinaggio
a Genazzano, infatti, il Papa aveva rice-
vuto in udienza il primo Ambasciatore
dell'Albania presso la Santa Sede.
G.P.M.
G|AM|A| MA!!||
Sotto la tragedia del regime comuni-
sta lAlbania era diventata, per i cristiani
e per tutto il popolo, un grande campo
di concentramento dove la vita persona-
le si svolgeva sotto ferree regole e un
controllo inflessibile. Nel segreto della
vita familiare continuata una qualche
tradizione religiosa ma nel pericolo per-
ch il regime ha esercitato sempre un
forte controllo. I figli erano sollecitati,
specie nelle scuole, a denunciare i geni-
tori e i nonni se parlavano di Dio.
La persecuzione in Albania rappresen-
ta forse il capitolo pi paradossale e
atroce di tutta la politica antireligiosa
dei regimi comunisti dellEst europeo.
La storia dellAlbania quella di un mo-
dello radicale di comunismo. La ristret-
tezza del Paese, i suoi scarsi contatti
con lesterno, il nazionalismo, hanno
consentito al regime comunista di co-
struire una societ integrale, quasi un
laboratorio di sperimentazione collettivi-
sta sulla pelle della gente che ha pagato
conti salatissimi.
Il controllo su tutte le manifestazione
di vita stato fortissimo. Allinizio degli
anni Ottanta cerano circa 40.000 perso-
ne detenute nei campi, quasi l1,5% del-
la popolazione. Alternativamente diffe-
renti fasce di persone venivano investite
da scientifiche campagne di terrore.
La vita religiosa stata sottoposta a
durissime pressioni sino alla realizzazio-
ne dellateismo ufficiale con il divieto,
nel 1967, di ogni manifestazione di cul-
to. I capi del partito comunista si com-
piacevano nell'affermare che lAlbania
fosse il primo Stato ateo del mondo.
Nella costituzione approvata nel 1976 si
legge: Lo Stato non riconosce alcuna
religione ed appoggia e svolge la propa-
ganda ateistica al fine di radicare negli
uomini la concezione materialistico-
scientifica del mondo.
I comunisti albanesi hanno in pratica
tentato di realizzare una nuova religio-
ne. Nel caso albanese il comunismo ha
rivelato il suo aspetto di messianismo e
di religione ateistica. Il regime voleva
costruire un uomo nuovo, spogliato di
tutte le sue radici ha dichiarato l'eroico
Cardinale Mikel Koliqi, morto il 28 gen-
naio 1997 all'et di 95 anni.
Il tentativo ufficiale di mettere al
bando di Dio dallAlbania, avvenuto nel
1967, stato lesito finale di una feroce
persecuzione antireligiosa che a partire
dal 1945 ha colpito cattolici, ortodossi e
musulmani: persecuzione che prose-
guita fino al crollo del regime. L11 gen-
naio 1946 latto di proclamazione della
repubblica popolare dichiarava la sepa-
razione della Chiesa dallo Stato, come
in Unione Sovietica allindomani della ri-
voluzione. Il governo ha iniziato quasi
subito a chiudere attivit ed associazioni
cattoliche. Bench minoritario, il cattoli-
cesimo ha dato una forte impronta alli-
dentit nazionale albanese.
Il 25 marzo 1945 venne fucilato a Scu-
tari la citt pi cattolica il parroco
di Sheldija, Ndre Zadeja. Poi fu la volta
di don Lazer Shantoja, fucilato a Tirana
dopo essere stato seviziato, e di don
Mark Gjani, morto per le torture.
Il 17 ottobre 1945 il dittatore Enver
Hoxha disse, in una riunione del comi-
tato centrale del partito dedicata alla lot-
ta antireligiosa, che occorreva un buon
metodo di combattimento e una tatti-
ca appropriata per eliminare il clero
cattolico che un corpo ben organizza-
to, con forti tradizioni e stretti legami
con il Vaticano. Ecco che torna, pun-
tuale in tutto l'Est europeo, il proble-
ma della fedelt dei cattolici al Papa:
legame insopportabile per i comunisti.
Hoxha decise di porre la lotta contro
la Chiesa sul piano politico accusando
sistematicamente, e ovviamente senza
bisogno di prove, Vescovi e sacerdoti di
collaborazionismo con i fascisti, di
spionaggio, di sabotaggio, di cospi-
razione e di quantaltro.
Il 4 marzo 1946 vennero fucilati nella
prigione di Scutari i gesuiti Giovanni
Fausti, italiano, e Daniel Dajani; il fran-
cescano Gjon Shlaku; e un seminarista.
Prima di morire Padre Fausti ha grida-
to: Viva Cristo Re. Con lui vennero fu-
cilati anche alcuni musulmani. Il muro
del cimitero di Scutari, dove avvenivano
le esecuzioni, venerato oggi dai catto-
lici come luogo di martirio.
A partire dal febbraio 1947 il ritmo
degli arresti e delle condanne divenne
impressionante. Un cattolico, ex agente
della famigerata sigurimi, venne pro-
cessato. Dichiar apertamente: Io ho
ricevuto da voi degli ordini di torturare
il popolo e di fabbricare dei falsi contro
il clero cattolico. Io sono stato un vostro
strumento accecato... Voi mi avete ordi-
nato di andare di notte a nascondere
delle armi nelle chiese e nei conventi,
per avere un pretesto per eliminare il
clero e distruggere la Chiesa cattolica.
Io confesso davanti a tutta la nazione al-
banese che ho eseguito i vostri ordini,
con zelo e in segreto.
Lobiettivo del regime era di colpire e
di isolare i Vescovi. Il 21 maggio 1945
poco pi di tre mesi dopo la procla-
mazione della repubblica popolare al
Delegato Apostolico, Mons. Leone Gio-
vanni Battista Nigris, friulano, venne im-
pedito il rientro in Albania dall'Italia. In
carica del 1938, venne espulso come
persona non gradita. In quel momento
i cattolici erano circa 125.000, il dieci
per cento della popolazione. Dopo i vani
tentativi del governo di convincere i Ve-
scovi a rompere il legame con la Santa
Sede per formare una Chiesa naziona-
le tipico di tutti i regimi comunisti
cominciarono gli arresti.
Gli Arcivescovi di Scutari, Thaci, e di
Durazzo, Prennushi, risposero sdegnosa-
mente. Thaci fu ucciso dalla polizia
mentre era agli arresti domiciliari. Nel
1948 Mons. Gjergj Volaj, Vescovo di Sa-
p, e Mons. Frano Gjini, Vescovo di Le-
zh, vennero fucilati. Questultimo, pri-
ma di morire, grid: Viva Cristo Re, la
religione cattolica e i cattolici nel mon-
do! Viva il Papa! Il mio sangue e la mia
vita rimangono qui, ma lanima e il cuo-
re con il Papa! Viva lAlbania!.
Nel 1949, dopo essere stato orrenda-
mente torturato, mor il Vescovo Pren-
nushi. Insieme con i Vescovi vennero
colpiti anche i sacerdoti e le suore. Gi
alla fine del 1948 la realt della Chiesa
cattolica era drammatica: nel 1946 tutti
i sacerdoti e le religiose stranieri erano
stati espulsi. La persecuzione non ha ri-
sparmiato neppure il laicato. Tante co-
munit hanno continuato a vivere nono-
stante larresto del parroco: i fedeli sono
riuniti per pregare insieme e per recita-
re il rosario.
Nel 1959 non vi erano pi Vescovi re-
sidenziali in Albania, solo tre Ammini-
stratori Apostolici riconosciuti dalla San-
ta Sede: Coba a Scutari, Troshani a Le-
zh e Fishta a Pult. I preti erano un
centinaio. La repressione si fece pi du-
ra nel 1967: il 6 febbraio Hoxha annun-
ci la lotta contro la superstizione reli-
giosa. In 8 mesi furono chiusi 2.169
luoghi di culto. Dei 327 luoghi di culto
cattolici ancora funzionanti allinizio del
1967 non ne rimase aperto neppure
uno. Tutti i riti vennero vietati. I preti
furono tutti inviati nei campi di prigio-
nia. Fra il clero cattolico non si verifi-
cato nessun caso di apostasia nonostan-
te le violente pressioni del regime.
Frano Illia, nominato nel 1992 Arcive-
scovo di Scutari e morto il 22 ottobre
1997, ha raccontato: Ogni minuto sta-
to difficile, perch il comunismo ha cer-
cato senza interruzione e senza tregua
di sradicare dalle anime la cultura e la
fede cattolica... Io mi ricordo che quan-
do la dittatura ha tentato di fare di cia-
scuno di noi il delatore dellaltro, noi
abbiamo rifiutato ogni compromesso nel
nome di Cristo Re. Ma quei momenti
sono stati davvero difficili....
La Chiesa in Albania rimasta fedele.
Ha detto Mons. Illia: Nessun prete,
malgrado loppressione e le torture di
tutti i tipi, ha rinnegato la fede. E que-
sto stato davvero una grazia di Dio,
perch le sevizie sono state cos terribili
che rendevano difficile restare fedeli.
Ma con il suo sostegno Dio ci ha donato
questa grazia di restare fedeli durante
tutto il tempo delle persecuzioni... Io mi
ricordo con emozione quando ho cerca-
to di portare un conforto ai miei compa-
gni di cattivit. Riuscire a salvare una-
nima mi faceva credere in Paradiso. Ho
rischiato diverse volte di essere punito
per questo, ma Dio ci chiede di servirlo
anche dentro le quattro mura di una
prigione. E poi mi ricordo dei momenti
in cui celebravo la Messa, a memoria e
in segreto. Per farlo mi dovevo procura-
re del pane e del vino. Riuscimmo a pi-
giare delluva e a conservare un po di
pane che avevamo ricevuto come cibo.
Su 6 Vescovi e 156 sacerdoti di prima
del comunismo (pi pochi altri ordinati
sotto il regime negli anni successivi) ben
65 sono morti, per condanna alla pena
capitale o sotto le torture; 64 sono morti
dopo essere stati nei campi di prigionia
o in carcere (o in tutti e due i posti). Al-
la fine del comunismo erano sopravvis-
suti una trentina di preti che avevano
tutti conosciuto le manette.
Il Vescovo Coba, secondo alcune fon-
ti, sarebbe stato ucciso perch sorpreso
a celebrare la Pasqua nel 1979 o nel
1980. Altre fonti riferiscono che sia stato
ucciso in prigione a Tirana. Nel 1967 era
stato condotto in piazza per una pubbli-
ca apostasia, ma aveva rifiutato di ac-
cettare le proposte del governo. Le con-
seguenze per lui furono durissime. Nel
1972 Padre Kurti, settantenne e gi a
lungo perseguitato, venne condannato a
morte in un processo tenuto in una
chiesa occupata. Laccusa: il Battesimo
a un bambino nel campo in cui era de-
tenuto. Nel gennaio 1989 moriva di sfi-
nimento in un campo Padre Gruda, ar-
restato nel 1979 per aver amministrato
Sacramenti nella clandestinit.
Con i cristiani vennero colpiti e di-
strutti sistematicamente anche i luoghi
di culto. Il santuario della Madonna del
Buon Consiglio a Scutari venne raso al
suolo. Altri luoghi vennero adibiti ad usi
sociali o economici. Ma la distruzione fi-
sica dei simboli e dei pastori non ha si-
gnificato per lAlbania la perdita della
fede cristiana.
Il Cardinale Mikel Koliqi:
un gigante della fede
Padre Anton Luli:
un sacerdozio vissuto sulla Croce
Padre Daniel Dajani
Il Cardinale Mikel Koliqi un gi-
gante della Fede come si legge negli
Acta Diurna (2 febbraio 1997)
morto all'et di 95 anni il 28 gennaio
1997: stato e resta un protagonista
della storia di questo secolo... Suben-
do la persecuzione pi sistematica e
crudele del nostro tempo si legge
negli Acta , ha pagato il suo fer-
mo e sorridente no al marxismo. Un
no ed una sofferenza che hanno te-
nuto accesa la speranza in un Paese
trasformato in una fungaia di bunker
e in una macchina stitolatrice della
dignit e della libert di un popolo.
Un piccolo-grande uomo ha fatto la
storia nella coerenza e nel dolore. Di
fronte ad un gigante della Fede e del-
l'essere Sacerdote la memoria non
pu farsi corta. Il Cardinale Koliqi,
eroico confessore della fede, ha passa-
to quasi 40 anni in carcere rimanendo
sempre fedele alla sua missione sacer-
dotale e alla sua Chiesa: 21 anni li ha
vissuti ai lavori forzati mentre la con-
danna al confino era stata di 23 anni.
L'imputazione per le condanne stata
la seguente: Aveva ascoltato i pro-
grammi di emittenti radiofoniche stra-
niere ed aveva organizzato la giovent
cattolica. Soltanto nel 1986 Mikel Ko-
liqi poteva riacquistare la libert defini-
tivamente: erano passati quasi 42 anni
dal giorno del suo primo arresto, avve-
nuto il 3 febbraio 1945. Nato a Scutari
nel 1902, aveva studiato in Italia ed
era stato ordinato sacerdote nel 1931.
stato parroco della Cattedrale di
Scutari e di Vicario Generale dell'Arci-
diocesi, incarico che ha mantenuto per
55 anni, fino al 1991. Il Papa lo ha
creato e pubblicato Cardinale nel Con-
cistoro del 26 novembre 1994. Il gior-
no del funerale la citt di Scutari si
fermata per rendergli l'estremo saluto.
La sua testimonianza gli aveva conqui-
stato l'affetto di tutta la Nazione.
Lo avevano gi dato per martire. Di
Padre Anton Luli, gesuita albanese, si
era persa ogni notizia, strozzata dalla
follia del regime comunista. Il Catalo-
go della Compagnia di Ges lo aveva
definito dispersus nel 1989 mentre
gi nel 1983 alcune pubblicazione ne
avevano annunciato la morte. L'ultima
notizia del resto era la sentenza di
condanna a morte emessa nel 1979.
Poi pi nulla. Cos grande e gioiosa
stata la sorpresa quando Padre Anton
riemerso dopo il crollo del regime.
stato liberato nel 1989. Aveva 79 anni
ed erano passati 42 anni dal suo arre-
sto. In occasione del Giubileo Sacerdo-
tale di Giovanni Paolo II, il 7 novem-
bre 1996, Padre Anton diede la sua te-
stimonianza: A me il Signore chiede-
va di vivere allargando le braccia e la-
sciandomi inchiodare sulla croce e di
celebrare cos, nel ministero negato e
con una vita trascorsa in catene e tor-
ture di ogni genere, la mia Eucaristia,
la mia offerta sacerdotale.
Padre Anton morto il 9 marzo
1998 all'et di 88 anni. A Tirana la
gente lo chiamava i shenjti che in al-
banese significa il santo. Persino i
suoi pi acerrimi persecutori erano ri-
masti impressionati dalla sua testimo-
nianza e dal perdono che egli, di cuore
e senza indugio, ha concesso loro con
un fraterno abbraccio. Le torture che
ha dovuto sopportare sono state dav-
vero terrificanti. Ma non si fatto inti-
morire. Appena liberato, ha ripreso
con slancio il suo ministero sacerdota-
le e, fino alla morte, rimasto per
giornate intere in confessionale per
amministrare il Sacramento della Peni-
tenza. Nato nel 1910, nel 1929 era en-
trato nella Compagnia di Ges e nel
1942 era stato ordinato sacerdote. Mai
ha tradito la sua missione, nonostante
una persecuzione impressionante che
interpella ogni cristiano.
25 aprile 1993: a Scutari Giovanni Paolo II ordina quattro Vescovi albanesi
Padre Giovanni Fausti
Il Papa abbraccia il compianto Cardinale
Mikel Koliqi (28 novembre 1994)
Il Papa con Padre Anton Luli
(7 novembre 1996)

TRASPORTI I lavori dovrebbero terminare nel 2007
Linea C del metr:
a dicembre l'appalto
GIUSTIZIA Gli avvocati criticano il Campidoglio
Processi penali: spazi angusti
per gli uffici del giudice di pace
Quattro condanne
per fatture gonfiate
alla clinica Quisisana
S alle gare
per la costruzione
della terza corsia
del Gra tra l'Aurelia
e Castel Giubileo
MALTEMPO/1 Istituzioni e volontari mobilitati a seguito dell'ondata di gelo
Coperte e pasti caldi
per il popolo dei senza dimora
Conca dOro. Qui si proceder con un
appalto unico per i quattro tratti ed
previsto un tempo di realizzazione di 60
mesi.
Sempre per la linea B prevista an-
che unaccelerazione della progettazione
dellulteriore prolungamento da Conca
dOro alla Serpentara (stazioni Jonio,
Conti, Cervialto e Serpentara).
Il sindaco Veltroni ha fatto notare che
il metr C sar possibile se ci sono
realmente e sono immediatamente ope-
ranti i 4.400 miliardi di lire annunciati
dal Governo.
MALTEMPO/2 Per fronteggiare l'emergenza
Istituita dalla Provincia
un'Unit di crisi
tetto si mettono alla ricerca di un luogo
dove trovare riparo, in un angolo di una
piazza o sotto un portico, costruendo la
loro fragile casetta fatta di cartoni, con
accanto una bottiglia di vino o di birra
come ultimo rimedio per non sentire
freddo.
I pi audaci accendono persino un
fuoco nel tentativo di creare una fonte
di calore e riscaldarsi. E la mattina poi,
al risveglio, diventa sempre pi pesante
e difficile riprendere le forze per affron-
tare unaltra giornata in compagnia del-
la solitudine.
Per i senza fissa dimora il piano co-
munale ha previsto un call center sem-
pre attivo (06/68210986) che raccoglie
segnalazioni e, in collegamento con le
Unit di Strada, indirizza quanti richie-
dono aiuto verso i Centri di prima Acco-
glienza dove trovare un pasto caldo e
un posto per dormire. La realizzazione
di nuovi centri ha permesso di raddop-
piare, rispetto allo scorso anno, i posti a
disposizione per la prima accoglienza. A
questa iniziativa si aggiungono i servizi
attivi su strada che comprendono tre
Unit mobili attive tutta la notte 7 giorni
su 7, un camper della Croce Rossa Ita-
liana per interventi di tipo socio-sanitari
e otto mense sociali che offrono 2.400
pasti al giorno.
Prosegue intanto la distribuzione in
strada di coperte, sacchi a pelo, maglio-
ni, scarpe e tutto il materiale necessario
per ripararsi dal freddo. Nellipotesi di
rivedere nuovamente imbiancate le stra-
de romane, lassessore alle Politiche so-
ciali ha previsto la distribuzione di pasti
a domicilio agli anziani che vivono soli o
che hanno difficolt a uscire di casa. In
caso di neve, infatti, sar attivato un nu-
mero telefonico al quale gli anziani po-
tranno rivolgersi.
Intanto, sono 1.200 i barboni che ogni
giorno la Caritas diocesana ospita nei
suoi centri sparsi nella Capitale. Al can-
cello dellOstello di via Marsala si vedo-
no arrivare continuamente persone sen-
za fissa dimora in cerca di un pasto cal-
do e di un rifugio dal gelo. Secondo il
censimento condotto dalla Caritas, sono
6.000 i barboni a Roma, anche se il loro
numero effettivo potrebbe essere pi del
doppio. Da dicembre a oggi sono state
distribuite 5.000 coperte, mentre conti-
nua lopera dei volontari per le strade
della citt portando pasti caldi ai senza
tetto che non sono riusciti a trovare ri-
paro nei 15 alloggi notturni della Caritas
e negli altri Centri di accoglienza pre-
senti nella Capitale.
Il freddo non d tregua e anche la
Comunit di santEgidio ha incentivato
gli interventi a favore dei poveri e degli
anziani soli per offrire loro sostegno e
accoglienza per affrontare meglio il gelo
dellinverno. Ogni sera, infatti, diverse
squadre di volontari si impegnano a
perlustrare le vie della citt per conse-
gnare coperte ai senza tetto che non
hanno trovato riparo per la notte. Il
perdurare delle condizioni climatiche av-
verse ci fa rimanere sempre in allerta
per il problema dei senza tetto ha os-
servato Carlo Santoro, volontario della
Comunit di santEgidio . Ogni sera
facciamo la ronda per le strade della
capitale, dal centro alla periferia, cer-
cando di aiutare quanti dormono alla-
perto, anche quelli pi nascosti o che
non accettano di rimanere al dormito-
rio. Per loro abbiamo comprato nuove
coperte di pile, un tessuto che mantiene
caldo e al tempo stesso rende leggera la
coperta stessa che in tal modo pu esse-
re trasportata con pi facilit. Questo
per permettere ai barboni di portarla
con s anche durante la giornata.
Prosegue, intanto, anche il servizio
dei volontari della santEgidio svolto nel-
le Mense distribuite in varie zone della
Capitale. E quando il freddo si fa pi in-
tenso lafflusso degli ospiti aumenta:
mercoled scorso, alla mensa di via Dan-
dolo, stato raggiunto il record di 1.500
pasti caldi distribuiti.
ELISABETTA ANGELUCCI
che assegna ai giudici di pace alcune
competenze nel ramo penale.
Il coordinatore dellUfficio dei Giudici
di pace di Roma, Giorgio Mirti Della
Valle, ha detto che lappartamento di
via Gregorio VII costituito da sei stan-
ze grandi da adibire ad aule di udienza
e sette stanze per le cancellerie e gli uf-
fici dei giudici. Troppo poco, secondo
gli avvocati, se si tiene conto anche del
fatto che la zona in questione priva
di parcheggi e nei pressi di un mercato
rionale. Per questo motivo i penalisti
dellAnf hanno chiesto un incontro al
sindaco, Walter Veltroni, sollecitando
un suo intervento.
Un autentico scandalo commenta
Giovanni Romano, candidato alle elezio-
ni del consiglio dellordine degli avvocati
di Roma nella Lista per i colleghi ;
per il solo 2002 previsto un carico di
25.000 processi penali che, anche se ri-
guardano reati minori, peraltro non
sempre classificabili, non sono affatto
pi semplici e celeri di quelli previsti dal
codice penale per gli altri reati.
I giudici di pace destinati alle questio-
ni penali sono una trentina su circa 160
in organico. Attualmente ha detto
Mirti Della Valle possibile destinare
soltanto quattro o cinque cancellieri,
poich lorganico del personale ausilia-
rio assolutamente inefficiente. La stes-
sa situazione riguarda anche il giudice
di pace civile, i cui locali di via Teulada
sono diventati assolutamente inadeguati
tenuto conto che nel 2001 sono stati de-
cisi 72.000 procedimenti, 220 dei quali
impugnati.
Provincia ha reso noto che in questi
giorni sono state attivate tutte le squa-
dre di cantonieri con 300 operai al lavo-
ro e che stata potenziata la vigilanza
coinvolgendo tutte le ditte convenziona-
te con la Provincia.
Gli interventi della Provincia vengono,
per, giudicati inadeguati dal Sindaco di
Riofreddo, Guido Hermanin a proposito
dello stato di emergenza venutosi a regi-
strare in paese a seguito della forte nevi-
cata che ha interessato tutto la Valle
dellAniene. Siamo stati completamente
abbandonati ha detto e solo facen-
do ricorso alle nostre seppur limitate
possibilit stiamo riuscendo a fronteg-
giare la situazione. Secondo il Sindaco
non ci sarebbero stati interventi adegua-
ti per ripristinare condizioni di tranquil-
la percorribilit lungo la strada provin-
ciale che collega la statale Tiburtina Va-
leria ai Comuni di Riofreddo, Vallinfre-
da e Vivaro Romano.
Nel frattempo, in molti comuni della
provincia di Frosinone le scuole rimar-
ranno chiuse fino a sabato per il perdu-
rare delle avversit climatiche. I Sindaci
di Cassino, Pontecorvo, Arce, Piedimon-
te, Aquino, Cervaro, San Giorgio a Liri,
Castelnuovo Parano, Ausonia, Coreno
Ausonio, S. Elia hanno predisposto le
relative ordinanze di chiusura. A Frosi-
none, per le strade pericolose molti uffi-
ci pubblici sono rimasti chiusi o con po-
co personale. Numerosi impiegati, in
particolare allAsl, sono stati prelevati a
casa e portati in ufficio con i fuoristrada
delle Forze dellordine. Sono stati co-
munque riattivati quasi tutti i collega-
menti nel Lazio della rete Co.Tral sospe-
si per le strade ghiacciate.
dordine sempre la stessa: intervenire.
Nella Capitale, infatti, non tende ad al-
lentarsi la morsa del freddo che in que-
sti giorni ha causato notevoli disagi per
il popolo della strada. Ghiaccio, tem-
perature basse e umidit si fanno senti-
re, infatti, e le strade della citt diventa-
no sempre pi inospitali per i senza tet-
to. E se per molti larrivo della neve
stata una piacevole sorpresa, per altri
ha significato ulteriori disagi.
Il Comune e le varie associazioni di
volontariato si danno la mano per una
stretta collaborazione mirata a offrire un
riparo dal freddo e un pasto caldo ai
barboni, messi a dura prova in questi
giorni dalle fredde notti romane. Gi al-
limbrunire, se non trovano posto in un
centro di accoglienza notturno, i senza
Un operaio, Andrea I., di 36 an-
ni, di Marino, morto ieri matti-
na, gioved, dopo essere caduto
da unimpalcatura in un cantiere
della ditta Presit srl di Roma,
per la ristrutturazione di un palaz-
zo in via Aurelia a Roma. stato
chiesto immediatamente linter-
vento dellambulanza ma quando
arrivata loperaio era gi morto.
Si dovr ora accertare se sono
state rispettate nel corso dei lavori
tutte le norme di sicurezza pre-
viste.
Operaio precipita
da un'impalcatura
e muore
stata fissata al 7 marzo lu-
dienza preliminare per la vicenda
dei concorsi scolastici truccati a
Latina che port allarresto, tra
gli altri, di dirigenti scolastici e
funzionari del provveditorato agli
studi nellestate del 2000.
Gli imputati sono 14 e debbono
rispondere di concussione e viola-
zione del segreto dufficio. In
cambio di denaro si aggiustava-
no secondo laccusa i voti
delle prove desame per superare
i concorsi nella scuola materna,
elementare e per quello di storia e
filosofia.
Latina: il 7 marzo
l'udienza preliminare
per i concorsi truccati
Tre persone sono rimaste ferite,
gioved, a Poli in seguito allesplo-
sione di un camino in un apparta-
mento. A causare lincidente, se-
condo i Vigili del fuoco di Pale-
strina, sarebbe stato il blocco del-
lelettropompa o locclusione delle
valvole di sfiato del termocamino,
un vecchio impianto, di circa 15
anni, che con delle tubature ri-
scaldava la casa. Lesplosione ha
danneggiato le pareti causando
una pioggia di acqua bollente, che
ha ustionato i proprietari di casa,
due anziani di 72 e 73 anni, e la
loro domestica, di 40 anni.
Tre feriti a Poli
per l'esplosione
di un termocamino
A s. Pio V la Settimana di Preghiera
per l'Unit dei Cristiani
Anche quest'anno la parrocchia di s. Pio V invita le comunit religiose ed i
collegi, le comunit di base, le associazioni e i gruppi e tutti i fedeli laici ad
incontrarsi ogni sera per pregare per l'Unit di tutti i cristiani e per la pace e
la collaborazione tra le diverse Confessioni religiose. Ecco il programma della
Settimana di preghiera:
Venerd 18: Il Dio Trino fonte di vita; ore 19, Santa Messa in Rito Siro an-
tiocheno, animata dai Padri Maroniti Antoniani di s. Isaia con la partecipazio-
ne delle comunit ecclesiali di base della Zona ovest.
Sabato 19: Ges ci conduce alla Sorgente della vita; ore 19, Santa Messa
presieduta dal Card. Jos T. Snchez, animata dal Collegio Mater Ecclesiae e
dai Pii Cantores con la partecipazione delle Comunit ecclesiali di base della
Zona Sud.
Domenica 20: L'infinito amore di Dio; ore 12.15, Santa Messa presieduta
dal Card. Jorge M. Meja animata dallo Studentato Oblati di Maria Immaco-
lata con la partecipazione della Commissione e del gruppo Liturgico.
Luned 21: Battezzati a nuova vita; ore 19, Santa Messa presieduta dal Ve-
scovo Francisco Gil Helln, animata dal Pontificio Collegio s. Paolo, con la
partecipazione delle comunit ecclesiali di base della Zona Est.
Marted 22: Dio Sorgente di unit; ore 19, Santa Messa presieduta dall'Ar-
civescovo Cesare Nosiglia, animata dal Pontificio Collegio spagnolo con la
partecipazione della Commissione e dei gruppi di Catechesi.
Mercoled 23: Dio fonte di Carit; ore 19, Santa Messa presieduta dal Card.
Pio Laghi, animata dal Pontificio Istituto di Musica Sacra, con la partecipa-
zione dell'Azione cattolica e del gruppo Amici della terza et.
Gioved 24: I frutti della nuova vita; ore 19, Santa Messa presieduta dal
Vescovo Vincenzo Apicella, animata dal Pontificio Collegio Pio Latino ameri-
cano, con la partecipazione delle comunit ecclesiali di base della Zona
Nord.
Venerd 25: Dio Sorgente di Speranza; ore 19, Santa Messa in Rito Bizan-
tino-Ucraino, animata dal Pontificio Seminario Maggiore Ucraino con la par-
tecipazione della Caritas e del Volontariato Vincenziani.
Nella Basilica
di N. S. di Guadalupe
una reliquia
del beato Padre Pio
La Basilica Nostra Signora di
Guadalupe (via Aurelia, 675) ac-
coglier dal 18 al 20 gennaio
una reliquia del beato Padre
Pio contenente tracce di sangue
del costato di Padre Pio. La Ba-
silica affidata ai Legionari di
Cristo la prima parrocchia ro-
mana ad accoglierla. Ecco il
programma delle celebrazioni:
venerd 18: ore 16.30, accoglien-
za della reliquia; ore 17, Adora-
zione Eucaristica e preghiera
per gli ammalati; ore 18, Santa
Messa. Sabato 19: ore 15.30,
Processione; ore 17, Adorazio-
ne Eucaristica e preghiera per i
bambini; ore 18, Santa Messa.
Domenica 20: ore 17, Adorazio-
ne Eucaristica; ore 18, Santa
Messa.
La mostra Dipingi
una chiesa per il 2000
Sabato 19 gennaio, alle ore,
16.30, presso la parrocchia di
santa Galla (circonvallazione
Ostiense, 195), sar inaugurata
la mostra delle opere iscritte al
Concorso internazionale Dipin-
gi una chiesa per il 2000, ban-
dito dall'Associazione culturale
Amici di via Veneto, con il pa-
trocinio del Pontificio Consiglio
della Cultura, del Vicariato di
Roma e della Regione Lazio. La
mostra sar aperta fino al 27
gennaio.
Usura: banda scoperta ad Albano
Prestavano soldi ad interessi altissimi, fino al 216 per cento annuo, ai com-
mercianti di Albano e dellintera zona dei Castelli romani. Non solo. Talvol-
ta oltre ai soldi, ottenevano dalle vittime procure a vendere terreni, immo-
bili e auto. Per questo sette usurai, molti imparentati tra loro, sono stati ar-
restati allalba dalla squadra anticrimine del commissariato di Albano. Sono
accusati di associazione per delinquere finalizzata ad abusivismo finanzia-
rio, usura ed estorsione. Loperazione scattata alle 5 di oggi, venerd,
quando gli agenti hanno arrestato in casa Mario Perciballi, di 69 anni, di Al-
bano con il figlio Stefano, di 33, residente a Marino; Errigo Zompatore, di
52, di Albano, con i figli Fabrizio, di 29 e Stefano, di 26, nonch Quinto Za-
ra, di 37, di Marino e Nunzio Cianfaglioni, di 62, di Albano.
Offrono droga a carabiniere in borghese: arrestati
Offrono droga, trovano le manette. Gli abiti civili indossati da due carabinie-
ri in borghese hanno tradito due giovani spacciatori, uno dei quali minoren-
ne, arrestati in flagranza dai militari. Scenario delloperazione, un parco
pubblico romano nei pressi del Forte Prenestino. Il primo a finire in manet-
te stato un quindicenne algerino, che ha chiamato da lontano i due mili-
tari, scambiandoli per due ragazzi qualunque. Ha poi mostrato loro una bu-
sta contenente della marjiuana con lintenzione di vendergliela. A quel pun-
to i due carabinieri, facendo finta di prendere il portafogli, hanno estratto le
manette. Il minore ha tentato di darsi alla fuga, ma stato bloccato ed ar-
restato con laccusa di spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pub-
blico ufficiale. Stesso luogo, stessa dinamica, stessi carabinieri: questa vol-
ta a finire in manette stato un cittadino del Bangladesh di 29 anni. In to-
tale i militari dellArma hanno sequestrato circa 100 dosi di droga gi con-
fezionate.
Tenta d'incassare assegno con documenti falsi
Aveva ormai collaudato la tecnica: con carta didentit e patente falsificate
voleva farsi cambiare in banca un assegno circolare da tre milioni di lire.
Luomo, di 48 anni, di Anzio, disoccupato e con precedenti penali, stato
arrestato. Si era presentato proprio nello stesso istituto di credito dove era
conosciuto per precedenti definiti spiacevoli. Accertata la diffida del titolo
di credito, non negoziabile, il direttore di banca ha chiamato i Carabinieri.
Luomo aveva una carta didentit risultata rubata in uffici comunali.
PAGINA
8 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 19 Gennaio 2002
A |MA
o curo c| p. |oonorco Sop|onzo. |.C.|.
19 GENNAIO 2002
Sabato della I settimana del
Tempo ordinario - Feria (ver-
de) - Messa mattutina a scel-
ta - Lezionario: 1 Sam 9, 1-
4.10.17-19; 10, 1 - Salmo 20;
Mc 2, 13-17 - Liturgia delle
Ore (fino a Nona): Sab. I sett.
- Ufficio della Feria -Primi
Vespri della Domenica II del
Tempo ordinario - Messa ve-
spertina (verde): tutto come
alla Messa di domani
20 GENNAIO 2002
Domenica II del Tempo ordi-
nario - (verde) - Messa pro-
pria, Gloria, Credo - Leziona-
rio: 1) Is 49, 3.5-6: Ti render
luce delle nazioni, perch tu
porti la mia salvezza - Salmo
Credo la Chiesa una: ci
che esprimiamo nella pro-
fessione di fede, ha il suo
fondamento ultimo in Cristo,
nel quale la Chiesa non
divisa.
(Novo Millennio ineunte, 48)
RADIO
VATICANA
OM: 1530 kHz - 196 metri
(Per la zona di Roma
anche Onda Media 527 kHz
e FM 93.3 e 105 MHz)
OC: nelle bande 49, 31, 25 e 19 metri
SABATO 19 GENNAIO
00.10: Studio A
7.20-15.30-17.30-23-24: Orizzonti Cri-
stiani
7.30: Santa Messa in latino
8-12-14-15-16-18-21-23.30: Radiogior-
nale
16.30: Il carillon del Sabato di M. Di
Battista / M. Lalia / P. Morelli
17: Liturgia delle Ore: Celebrazione
dei Vespri in latino
20.20: Programma tedesco: Lea
Ackermann - Kommentar der Woche
Gisbert Greshake Sonntagsbe-
trachtung zum Credo Ich glaube an
Gott
20.40: Recita del Santo Rosario in
latino
21.30: Programma francese: 3
me
dim. ordinaire: Venez et vous ver-
rez
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
DOMENICA 20 GENNAIO
00.10: Studio A
7.20-15.30-17.30-23-24: Orizzonti Cri-
stiani
7.30: Santa Messa in latino
11.50: Recita dell'Angelus Domini
del Santo Padre
14-15-16-18-21-23.30: Radiogiornale
16.30: Musica per tutti condotta da
Irio Fantini
17: Liturgia delle Ore: Celebrazione
dei Vespri in latino
20.20: Programma tedesco: Sie
schreiben - wir antworten
20.40: Recita del Santo Rosario in
latino
21.20: Programma esperanto
21.30: Programma francese: L'invit
du dimanche

21.50: Programma inglese


22.10: Programma spagnolo
Andranno in appalto nel dicembre
2002 i primi due tratti del metr C da
san Giovanni allAlessandrino. Lo ha an-
nunciato il sindaco di Roma Walter Vel-
troni, ieri sera, gioved, al termine di
una riunione con il neo assessore alla
Mobilit Mario Di Carlo e con gli asses-
sori ai Lavori Pubblici, alla Sicurezza e
allUrbanistica, alla presenza anche dei
sovrintendenti La Regina e Martinez.
Nellincontro sono state prese decisioni
anche per quanto riguarda il prolunga-
mento della linea B e lammoderna-
mento della linea A.
Per quanto riguarda la linea C il pri-
mo cantiere dovrebbe aprire nel 2003, i
due tratti comprendono 9 stazioni (s.
Giovanni, Lodi, Pigneto, Malatesta, Tea-
no, Gardenia, Mirti, Centocelle e Ales-
sandrino), per complessivi chilometri 7,2
e saranno pronti dopo 51 mesi dallini-
zio dei lavori, presumibilmente nel
2007.
Per gli altri tratti della linea C il Cam-
pidoglio pensa invece di utilizzare moda-
lit diverse da quelle previste dalla legge
obiettivo. Qui pesa lincognita ha
detto il neo assessore alla Mobilit Ma-
rio Di Carlo dei decreti attuativi a cui
il governo sta lavorando in queste ore,
perch per noi indispensabile che sia
realizzato uno strumento utilizzabile in
tempi brevi, per questo chiederemo di
poter seguire il lavoro di elaborazione.
Sempre a fine anno si andr a gara
anche per il prolungamento della linea
B, la cosiddetta B1 da piazza Bologna a
Via libera del ministro delle Infra-
strutture, Pietro Lunardi, alle gare per
la costruzione dei tratti mancanti di ter-
za corsia lungo il Grande raccordo anu-
lare di Roma. Si tratta, scrive il ministe-
ro in una nota, di 18,5 chilometri com-
presi tra le uscite Aurelia e Castel Giubi-
leo, che costeranno in tutto 613 milioni
di euro. Per accelerare i tempi lAnas
sta gi procedendo allesproprio delle
aree e alleliminazione delle interferen-
ze attraverso le attuali voci di bilancio
pari a 184 milioni di euro. Sono previ-
sti tempi di realizzazione di 900 giorni
dalla consegna dei lavori.
Una decisione che la citt aspettava
da tempo, ha commentato il sindaco
Walter Veltroni. Una decisione di cui
abbiamo parlato con il ministro Lunardi
ha aggiunto che ci faciliter nel-
laffrontare la questione della mobilit a
Roma per quanto riguarda la parte su
gomma.
Soddisfazione stata espressa anche
dal senatore Montino, gi assessore ai
Trasporti durante l'amministrazione Ru-
telli: Bravo ministro Lunardi. Ha avu-
to, senza pregiudizi politici, la forza di
mandare in attuazione tutti i progetti di
completamento dellintero raccordo
anulare di Roma, anche se erano stati
predisposti ed approvati dal precedente
governo, ha commentato.
Montino, nellesprimere complimenti
al ministro, ha aggiunto che si tratta di
una decisione concreta e molto attesa
dai cittadini romani e laziali.
Venticinquemila processi penali da ge-
stire entro il 2002 in locali inadeguati,
ovvero in un appartamento in via Gre-
gorio VII. quanto lamentano gli avvo-
cati romani dellAssociazione nazionale
forense (Anf), denunciando linsensibilit
dimostrata dal Campidoglio nell'assegna-
zione dei locali ai giudici di pace.
La protesta partita in occasione del
convegno Processo penale davanti al
giudice pace, svoltosi ieri, gioved, nel-
lauditorium della Cassa Forense a pochi
giorni dallentrata in vigore della norma
Una Unit di crisi per fronteggiare l'e-
mergenza freddo stata istituita gioved
dalla Provincia di Roma al termine di
una riunione tecnica con i responsabili
della viabilit provinciale e il Diparti-
mento della Protezione Civile. L'Unit
comprende un Centro di coordinamento
diretto dalla Polizia Provinciale con il
compito di smistare tutti gli interventi
sul territorio e raccogliere le situazioni
nei singoli Comuni.
Sono stati anche istituiti alcuni nume-
ri telefonici della Sala emergenze:
06.676665311; 67662211; di notte ed i
giorni festivi il numero 06.67661. La
Per un giro di fatture maggiorate
emesse in relazione alle prove crociate
di compatibilit per le trasfusioni di san-
gue, uno dei proprietari della clinica ro-
mana Quisisana, Giuseppe Ciarrapico,
e altri tre dirigenti della struttura sono
stati condannati dal tribunale di Roma a
pene varianti da un anno e otto mesi a
un anno di reclusione.
Gli imputati erano accusati, per fatti
avvenuti tra il 92 e il 95, di concorso in
violazione della legge del 1990 sulle tra-
sfusioni di sangue e di truffa. A loro il
pm Giuseppe De Falco contestava di
avere fatto pagare ad una cinquantina di
pazienti che avevano fatto ricorso alla
Quisisana per delle trasfusioni di sangue
somme di danaro superiori di 300-400
mila lire rispetto a quanto previsto per
le analisi di compatibilit del sangue
prelevato dalle strutture pubbliche.
Lammontare della truffa sarebbe stata
di circa 30 milioni di lire.
La pena maggiore stata inflitta dal
giudice Maria Agrini a Ciarrapico (un
anno e otto mesi). Il direttore ammini-
strativo Marco Vallone e la direttrice
Giuliana Giorgi hanno avuto una con-
danna ad un anno e cinque mesi di re-
clusione, mentre a Eugenio Di Carlo
stata inflitta la pena di un anno.
39: Ecco, io vengo, Signore,
per fare la tua volont; 2) 1
Cor 1, 1-3: Grazia a voi e pa-
ce da Dio nostro Padre e dal
Signore Ges Cristo - Vange-
lo: Gv 1, 29-34: Ecco l'agnel-
lo di Dio, che toglie i peccati
del mondo - Liturgia delle
Ore: Dom. II sett. - Ufficio
della Domenica
Nella Capitale sono
state attivate tre unit di
strada in pi per i senza
fissa dimora mentre
stata intensificata la di-
stribuzione di coperte e
indumenti. Amministra-
zioni locali e associazioni
di volontariato sono mo-
bilitate ormai da tempo
offrendo, con una serie
di interventi, lassistenza
necessaria a fare fronte
allondata di freddo po-
lare che mette a rischio
la vita di migliaia di bar-
boni.
Dinanzi a questa
emergenza la parola

PAGINA
9 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 19 Gennaio 2002
|N |!A||A
Inchieste
e servizi
Corsi per i futuri operatori turistici piemontesi
TORINO Nasceranno a Giaveno, in
provincia di Torino, i manager piemontesi
del turismo. La Casa di carit Arti e Me-
stieri propone da questanno un corso di
formazione professionale per tecnici di
marketing e promozione turistica. Linizia-
tiva di formazione, completamente gratui-
ta e rivolta a giovani disoccupati con pi
di 18 anni e in possesso di diploma,
partita in questi giorni e prevede circa
mille ore di lezione, fino al giugno prossi-
mo.
Ai giovani verr offerta una preparazio-
ne specialistica per un settore chiave nel
quadro occupazionale regionale, anche in
vista delle Olimpiadi del 2006. Un turi-
smo di qualit, ecocompatibile, che sap-
pia coniugarsi alle nuove tecnologie
spiegano i responsabili della Casa di cari-
t che richiedono figure professionali
capaci di progettare, promuovere, com-
mercializzare il prodotto turistico. Il cor-
so si propone di offrire proprio queste
particolari competenze.
L'iter formativo prevede, tra le diverse
materie, lo studio della lingua inglese,
lintroduzione al marketing e allinformati-
ca. Al termine del corso, previo supera-
mento dellesame finale, verr rilasciato
dalla Regione Piemonte lattestato di qua-
lifica professionale.
LAgenzia formativa Casa di carit Arti
e Mestieri, con sede centrale in corso
Benedetto Brin 26, a Torino, opera con
una sua sezione distaccata presso lIstitu-
to Pacchiotti di Giaveno dallo scorso
anno scolastico. La Casa di carit une-
manazione dellUnione Catechisti del San-
tissimo Crocifisso, da decenni impegna-
ta in attivit di formazione professionale
intesa anche come occasione di apostola-
to tra i giovani.
MARCO BONATTI
ISTRUZIONE Intervento del Vescovo di Alessandria
L'uomo in primo piano
nella Scuola di formazione
all'impegno sociale e politico
ALESSANDRIA, gennaio.
Vogliamo fare una scuola con criteri
basati su valori umani che, per chi
credente, diventano cristiani e, come ta-
li, verranno tradotti in pratica. Questo
necessario perch ci stiamo accorgendo
che nel mondo di oggi manca la costru-
zione delluomo: abbiamo bisogno di
animatori di questa realt per non di-
ventare tutti clienti anzich protagonisti
dellesperienza.
Con questa premessa Mons. Fernando
Charrier, Vescovo di Alessandria, si ri-
volto agli allievi e ai docenti della Scuo-
la di formazione allimpegno sociale e
politico giunta allinizio del terzo anno
di preparazione. Richiamandosi al docu-
mento della C.E.I. La Chiesa italiana e
le prospettive nel Paese, del 1981,
Mons. Charrier ha evidenziato lattualit
di quanto affermano i Vescovi italiani
quando scrivono che il Paese non pu
dare deleghe in bianco a nessuno e ha
necessit di una classe dirigente e poli-
tica trasparente, capace di dare senso
alle sue aspirazioni e di aprire strade si-
cure, con onest e competenza e chiede
una legislazione efficace, non farragino-
sa, non ambigua, non soggetta a svuota-
menti arbitrari nella fase di applicazio-
ne, adeguata a garantire gli onesti da
qualsiasi potere occulto, politico o non
che esso sia.
Laltra ragione della Scuola data
dalla formazione permanente perch
non dobbiamo dimenticare che in poli-
tica, in economia, nella societ, a qual-
siasi livello si operi, bisogna avere tre
caratteristiche: essere scientificamente
competenti, tecnicamente capaci e pro-
fessionalmente esperti. Tenete comun-
que presente ha detto il Vescovo di
Alessandria che questa scuola non
aiuter a fare dei politici o degli econo-
misti di professione, bens vuole motiva-
re, a partire dai valori umani e, per i
cristiani, dalla fede e dallesperienza del-
la Chiesa, il senso di essere presenti nel
sociale, nel politico e nelleconomico.
Vuole solo indicare dei criteri, lasciando
allintelligenza e alla volont di ciascuno
la libert di accoglierli e di applicarli se-
condo il proprio genio.
Ora, a tre anni dallinizio della Scuola
di formazione allimpegno sociale e poli-
tico della diocesi di Alessandria, viene
proposto un nuovo piano di studio che
anche un itinerario di crescita per per-
sone che intendano orientare il proprio
impegno dal sociale al politico. A que-
sto scopo afferma il professor Agosti-
no Villa, direttore dellufficio diocesano
per i problemi sociali e il lavoro si of-
fre uno spazio di confronto e di appro-
fondimento culturale capace di stimola-
re la riflessione etico-sociale e di orienta-
re lazione e i comportamenti di quanti
ritengano necessario entrare in modo
pi efficace nella vita del nostro Paese,
in un momento delicato e in una fa-
se storica di potenziali cambiamenti isti-
tuzionali, per dare il proprio apporto di
idee ed orientamenti anche attraverso
un coinvolgimento personale diretto.
Allufficio di pastorale sociale e del
Lavoro ci si preoccupa dellindebolirsi di
valori fondamentali per una civile convi-
venza, rispettosa delle diversit, di una
crisi mai sopita delle istituzioni con con-
flitti reciproci, di un futuro difficile che
sembra prospettarsi per il mondo del la-
voro e della produzione, che possono in-
durre molti a fuggire dalle proprie re-
sponsabilit oppure ad inseguire tenta-
zioni demagogiche. Desta preoccupazio-
ne anche una crescente diffusione della
tendenza alla delega anche da parte dei
giovani, dimenticando il diritto/dovere
allimpegno personale, demandando de-
cisioni cruciali ai nuovi mediatori poli-
tici, a rappresentanti eletti ai vari livelli
di un sistema maggioritario imperfetto e
poco comprensibile, che ha forzato una
personalizzazione estrema della politica,
assecondata e spesso promossa dalle reti
mediatiche. Il terzo anno della Scuola
affronter i temi sulla struttura dello
Stato e il federalismo, sul mercato del
lavoro e i diritti/doveri di lavoratori e
imprese, sullimmigrazione e il diritto di
asilo, sugli effetti del piano finanziario
sul sistema di servizi alla persona, alla
salute e alla previdenza.
Per perseguire il bene comune nelle
attuali condizioni della nostra societ
necessario soddisfare, come afferma
Mons. Charrier, tre esigenze fondamen-
tali: che sia riservato un sufficiente con-
senso attorno ai valori comuni della
convivenza; che venga recuperata coe-
renza di comportamento tra i valori del-
la cittadinanza democratica e la prassi
quotidiana; che si affermi con forza la
priorit del bene comune sugli interessi
particolari.
Il piano di studio prevede un conve-
gno di apertura per sabato 19 gennaio
su Unetica per la politica: quali basi
per un vero rinnovamento istituziona-
le?, al quale parteciperanno Mons. Fer-
nando Charrier, Luigi Bobba e Mino
Martinazzoli.
Tra i vari interventi ricordiamo quello
del prof. Francesco Traniello dell'Uni-
versit di Torino sul tema 1992-2001,
dieci anni tormentati per partiti e istitu-
zioni, del prof. Giorgio Berti della Cat-
tolica su Presupposti e limiti di una re-
visione costituzionale nelle attuali con-
tingenze storiche, di don Vittorio Noz-
za direttore della Caritas italiana su li-
nee guida di un sistema solidale. Il te-
ma conclusivo del 18 maggio sar svolto
da Mons. Fernando Charrier Per un
supplemento di solidariet in un quadro
politico costituente: quali prospettive di
impegno.
Il coordinamento della Scuola stato
affidato a don Walter Fiocchi e al pro-
fessor Agostino Villa.
MARCO CARAMAGNA
SANIT Con un emendamento alla Finanziaria
Equiparati a quelli pubblici
gli ospedali gestiti da enti
religiosi aderenti all'Aris
ROMA, gennaio.
Sancita la perfetta parit tra ospedali
pubblici ed ospedali classificati gestiti da
enti religiosi aderenti all'Aris. Approvan-
do un emendamento alla finanziaria
proposto dall'on. Fioroni, il Governo si
infatti impegnato a consentire agli ospe-
dali classificati di accedere ai finanzia-
menti pubblici per opere di costruzione,
ammodernamento tecnologico, aggior-
namento e know how al pari degli ospe-
dali pubblici. Precedentemente era stato
approvato un ordine del giorno grazie al
quale viene garantito il reperimento del-
le risorse necessarie per far fronte agli
oneri contrattuali sottoscritti dalle stesse
istituzioni sanitarie religiose, con parti-
colare riferimento alla indennit di
esclusivit dei medici.
Si tratta di un risultato molto impor-
tante che definitivamente pone gli ospe-
dali religiosi sullo stesso piano di quelli
pubblici sia come entit economiche, sia
come titoli, sia come livelli di prestazio-
ni e di qualificazione professionale e tec-
nologica.
In pratica in sanit stata sancita
quella parit tra certe istituzioni priva-
te e quelle pubbliche, raggiungendo cos
un obiettivo addirittura superiore a quel-
lo della stessa parit scolastica.
Si tratta, tra l'altro, del riconoscimen-
to della bont di una scelta operata sin
dal 1968 dalle Congregazioni religiose
che realizzando il loro carisma missiona-
rio annunciando il Vangelo tra quegli
stessi malati di cui si prendono cura. La
scelta fu quella di scendere in campo
nel Sistema Sanitario Nazionale propo-
nendosi come enti non profit, cio senza
fine di lucro, per affiancare ed integrare
il servizio sanitario pubblico nell'assi-
stenza ai malati diventando, per legge,
ospedali religiosi classificati. Fu una
scelta coraggiosa ma certo non nuova
per la Chiesa. La storia del mondo occi-
dentale che da duemila anni coincide
con quella della Chiesa, costellata dal-
la testimonianza di ordini e di congrega-
zioni religiose i cui membri si dedicano
con amore e carit all'assistenza dei fra-
telli malati e bisognosi con una finalit
specifica: adorare il volto del Cristo nel
fratello sofferente ed annunciare tra le
piaghe della sofferenza il messaggio
evangelico della redenzione e della sal-
vezza.
Dunque non fa meraviglia il fatto che
da oltre trent'anni tanti quanti ne so-
no trascorsi dal riconoscimento della
classificazione come ospedali con
grande coraggio e in mezzo a tante in-
certezze su percorsi spesso accidentati,
le opere della Chiesa hanno accettato il
confronto con il pubblico per conqui-
starsi il diritto di esistere e di poter libe-
ramente testimoniare l'amore di Cristo
per i malati, senza alcuna finalit lucra-
tiva, anzi reinvestendo gli eventuali
equilibri di bilancio per migliorare strut-
ture e servizi da rendere ai propri assi-
stiti.
L'equiparazione ai fini dei finanzia-
menti in conto capitale sancita dalla fi-
nanziara 2002 il riconoscimento di
quella particolare natura che caratteriz-
za le strutture sanitarie non profit gesti-
te dai religiosi, che finalmente non do-
vranno pi confrontarsi con l'iniqua di-
sparit di trattamento sino ad oggi subi-
ta nei confronti delle Istituzioni pubbli-
che, nonostante il riconosciuto ottimo li-
vello di prestazione offerto ai malati, dal
punto di vista professionale, tecnologico
ma soprattutto umano e cristiano.
GIANNI CRISTOFANI
BENI CULTURALI/1 I lavori nella Cattedrale
La storia di Messina
in 8 formelle di bronzo
MESSINA, gennaio.
LArcivescovo Metropolita di Messina,
Lipari e S. Lucia del Mela Giovanni
Marra, alla presenza del sindaco Leo-
nardi e del presidente della Provincia
Buzzanca, ha presentato ufficialmente
alla stampa le originali opere artistiche e
strutturali recentemente realizzate, al-
linterno del Duomo e nelle aree attinen-
ti al Tesoro-Museo.
Erano presenti anche il Vescovo Ausi-
liare Francesco Sgalambro ed il pro-vi-
cario generale, Mons. Montenegro; i
rappresentanti della Sovrintendenza ai
monumenti, gli artisti ed i responsabili
delle ditte incaricate dellesecuzione dei
lavori, ingegneri, architetti e tecnici, che
hanno illustrato le opere effettuate.
Cominciando dallesterno della Basili-
ca Cattedrale, i visitatori potranno cos
sin da ora ammirare le otto formelle
della porta maggiore, realizzate in bron-
zo secondo un programma iconografico
preparato da un gruppo di lavoro del di-
partimento di rappresentazione e pro-
getto della facolt di Ingegneria dellUni-
versit di Messina.
Le formelle sono state realizzate dagli
artisti Francesco Bruno di Salerno, An-
tonello Leone di Napoli e Roberto Jop-
polo di Viterbo. Le otto formelle, ha
spiegato lArcivescovo, rendono la Porta
Maggiore quasi un libro aperto alla
citt per rievocare gli eventi pi signifi-
cativi che ne hanno segnato la storia ci-
vile e religiosa sia nei momenti pi esal-
tanti sia in quelli pi drammatici. In
queste alterne vicende il Duomo stato
luogo di convergenza ove ritrovarsi nel
segno della Madonna della Lettera, Pro-
tettrice della citt.
I temi sviluppati sono otto: La predi-
cazione di s. Paolo a Messina, nel cor-
so del suo viaggio verso Roma; Lam-
basceria dei messinesi a Gerusalemme,
con lepisodio della consegna della let-
tera della Madonna, uno dei soggetti
religiosi pi rappresentati dagli artisti
messinesi; La fondazione della Basilica
Cattedrale, con il re Ruggero che offre
il plastico su di un vassoio; La Madon-
na Dama Bianca difende la citt
dagli angioini durante i vespri siciliani,
immagine di unintera citt, donne com-
prese, che collabora alla difesa; Santa
Eustochia fonda il monastero di Monte-
vergine, omaggio alla santa vissuta nel
sec. XV, canonizzata nel 1988 da Gio-
vanni Paolo II e costantemente ed inin-
terrottamente venerata dei messinesi nei
secoli; La battaglia di Lepanto, che ri-
corda la partenza della flotta cristiana
da Messina al comando di don Giovanni
dAustria, ma anche la suggestiva ceri-
monia funebre per i caduti della batta-
glia, svoltasi allinterno del maggior
tempio della citt; Il terremoto del
1908, rappresentato dai ruderi del Duo-
mo e da una generosa altruistica solida-
riet umana; Il Giubileo del 2000, con
limmagine del Papa, riassume il cammi-
no del popolo di Dio verso lunit della
Chiesa e parimenti richiama lattenzione
su un futuro di speranza per la citt.
Lingresso in Basilica, dalla porta
maggiore, riserva limmagine di uno
splendore di luci (grazie ad un nuovo
impianto) che esalta in ogni parte la bel-
lezza dei mosaici tra i quali domina il
Cristo Pantocratore, con una grande no-
vit che si innesta nello jeratico scena-
rio: Il Cristo Salvator Mundi, un mo-
saico policromo realizzato sullarco della
navata centrale, opera dalle maestranze
specializzate della Scuola del mosaico
del Vaticano diretta da Leonarduzzi.
Si tratta di un'opera che ha le sue ori-
gini nel lontano 16 settembre 1930,
quando lArcivescovo di Messina, Ange-
lo Paino stipul un contratto con il noto
artista romano Giulio Aristide Sartorio
(1860-1932) per la decorazione a mosai-
co dei seimila mq di superficie della Cat-
tedrale. Il Sartorio (autore di notevoli
opere, tra le quali ricordiamo il fregio
per laula di Montecitorio) si impegn a
realizzare subito bozzetti e cartoni. Pur-
troppo egli riusc a realizzare solo i boz-
zetti ed alcuni cartoni a causa della gra-
ve malattia che lo condusse alla morte.
Oggi finalmente questo suo bozzetto ap-
pare realizzato in tutto il suo splendore.
Un altro motivo che rende questa rea-
lizzazione ancor pi interessante dal
punto di vista artistico e storico la
scelta del soggetto centrale: il Sartorio
ripropone infatti il Redemptor Mundi
dipinto da Antonello da Messina sulla ta-
vola firmata e datata 1465 che si conser-
va alla National Gallery di Londra e ri-
propone al centro il Cristo, come un so-
le splendente, a sinistra s. Luca Evange-
lista ed a destra Antonello da Messina.
LArcivescovo Marra ha ringraziato
tutti gli operatori e gli enti competenti
per l'impegno che ha consentito, nei
tempi stretti concessi, la realizzazione
delle importanti opere, e lo Stato che ha
reso possibile diverse realizzazioni grazie
al progetto finanziato con i fondi del
Giubileo.
Degne di menzione tra queste opere:
lilluminazione artistica delle facciate del
Duomo e la sistemazione e ristruttura-
zione delle sale del Tesoro Museo.
La prima mirante a produrre i se-
guenti effetti: enfatizzare le forme
delledificio, la sua tessitura, i dettagli;
evidenziare le sue forme nel contesto
urbano in cui inserito; creare lef-
fetto di impatto visivo; aiutare la fo-
calizzazione e lindividuazione notturna,
aumentare la sicurezza e la vivibilit nel-
le aree interessate.
La seconda, illustrata dagli Architetti
Pasquale e Sergio, che da messinesi
hanno seguito e diretto con amore ed
entusiasmo, oltre che con competenza e
professionalit, i lavori del Duomo, ten-
dente a trovare adeguata e sicura collo-
cazione, (utilizzando tutte le tecniche
pi moderne per la conservazione e tu-
tela del patrimonio artistico), per il pre-
zioso Tesoro, fino ad oggi sconosciuto
e mai esposto nella totalit dei suoi pez-
zi artistici e preziosi, tra i quali la pre-
ziosissima Manta doro della Vergine
Maria.
Nel corso della conferenza stampa si
parlato anche dei lavori per recupera-
re la cripta del Duomo, da decenni inva-
sa dalle acque e del restauro grandioso
organo uno dei pi grandi dEuropa
che pu considerarsi, insieme al no-
tissimo Campanile con orologio astrono-
mico e statue semoventi, tra le attrattive
pi ambite del turismo nazionale ed in-
ternazionale.
LArcivescovo Marra prima di aprire
la conferenza stampa aveva richiama-
to lattenzione delle Autorit sui gravi
problemi della Citt, facendo notare che
il campanile attualmente occupato da
un gruppo di lavoratori che da mesi non
percepiscono lo stipendio e rischiano di
perdere il posto di lavoro. Per essi e con
essi ha manifestato accoglienza e solida-
riet formulando la speranza che al pi
presto i loro problemi possano essere ri-
solti positivamernte.
In conclusione ha tenuto a sottolinea-
re che la vera apertura della Basilica
Cattedrale restaurata sia stata quella del-
la Notte di Natale, quando il Popolo di
Dio vi accorso per celebrare la nascita
del Salvatore.
EUGENIO ARENA
BENI CULTURALI/2 Un volume sulla libreria dell'antica Abbazia benedettina che sorge nei pressi di Palermo
Nuova luce sulla biblioteca di s. Martino delle Scale
NATALE In Alto Adige: canti nelle case in cambio di offerte per i poveri
La festosa tradizione dei Cantori della stella
BOLZANO, gennaio.
Quella degli Sternsinger (Cantori
della stella) in Alto Adige, cos come in
Austria e Germania, una tradizione
antica e profondamente radicata nella
cultura popolare. Durante le feste natali-
zie, in tutte le parrocchie i ragazzi visi-
tano le abitazioni offrendo canti che rac-
contano la storia dei Magi e della nasci-
ta di Ges. Prima di congedarsi chiedo-
no alle famiglie un'offerta, da devolvere
ai progetti missionari nei Paesi poveri.
un'usanza che, in varie forme, risale al-
l'epoca medioevale e che la Katholische
Jungschar (Giovent Cattolica) dell'Au-
stria ha riscoperto negli anni Cinquanta.
Nei giorni trascorsi tra il Santo Natale e
l'Epifania sono stati circa seimila i ra-
gazzi, di et compresa fra i 9 ed i 14 an-
ni, che nella Diocesi di Bolzano-Bressa-
none hanno portato nelle case il canto
della stella. In gruppi di tre, come i
Magi, vestiti con costumi orientali, han-
no ancora una volta donato il loro entu-
siasmo a mantenere viva una consuetu-
PALERMO, gennaio.
apparso recente-
mente, per i tipi dellOf-
ficina della Memoria, un
nuovo volume che illu-
stra una pagina di storia
dellantica abbazia bene-
dettina di San Martino
delle Scale presso Paler-
mo. Lopera, frutto di
intense e appassionate
ricerche dellarchitetto
Edoardo Dotto, docente
di desing presso lAcca-
demia di Belle Arti Aba-
dir annessa al monaste-
ro, presenta levoluzione
della fabbrica dellantica
biblioteca monastica,
realizzata a partire dal
1731, quando labate
Francesco Bellacera ne
dispose la costruzione.
Lidea di realizzare il
nuovo plesso era sorta
dallurgenza di trasferire
in un ambiente pi gran-
de e pi accogliente lin-
gente quantitativo di vo-
lumi che nel corso dei
secoli avevano affollato
gli scaffali della bibliote-
forniscono agli studiosi interessanti de-
scrizioni dellambiente.
LArchitetto Dotto dedica la prima
parte del suo volume allo studio di ci
che dellantica biblioteca rimane a tut-
toggi, tentando una ricostruzione a par-
tire soprattutto dalla Relazione che il Di
Blasi pubblica nel 1769, negli Opuscoli
di Autori Siciliani. Nella seconda parte
dellopera, lAutore racconta la vicenda
relativa allintervento nella costruzione
della biblioteca di tre noti architetti sici-
liani: Giovanni Biagio Amico ( 1754) i
cui progetti firmati si conservano presso
lArchivio Storico dellAbbazia, datati
1733; Giovanni Maggiordomo ( 1778
c.a) che rielabor i progetti dellAmico
lavorando alla realizzazione della biblio-
teca tra il 1764 e il 1766, come lAutore
stesso ipotizza; Giuseppe Venanzio Mar-
vuglia ( 1814) a cui andrebbero attri-
buiti sia lordine superiore della scaffala-
tura lignea che alcuni dei decori dellor-
dine inferiore.
La fine del XIX secolo vede lincame-
ramento del complesso monumentale di
San Martino da parte dello Stato, con
tutte quelle propriet mobili e immobili,
e col successivo trasferimento dei suoi
beni storico-artistici. Anche la biblioteca,
insieme allarchivio, al museo e alla pi-
nacoteca, trovano sistemazione soprat-
tutto a Palermo, ma anche in altri centri
della Sicilia. La scaffalatura trova una
sistemazione presso la Biblioteca Nazio-
nale di Palermo, al tempo in cui ne era
direttore Filippo Evola, e venne sistema-
ta nella sala dellex museo Salnitriano:
siamo nel 1871. Di questa prima siste-
mazione ne abbiamo una immagine fo-
tografica, che il Dotto ripubblica. Ma
questa sistemazione dura fino al 1918,
quando per problemi legati alla struttura
architettonica della sala, la scaffalatura
viene smontata e spostata in altro am-
biente.
Di notevole interesse la pubblicazione
da parte dellAutore dei progetti di riuso
degli arredi della biblioteca di San Mar-
tino delle Scale a firma dellIngegnere
Antonio Zanca, conservate presso il
Fondo Zanca del Dipartimento di Storia
e Progetto nellArchitettura dellAteneo
Palermitano (Facolt di Architettura).
Da queste ipotesi di riutilizzo riuscia-
mo ad avere anche limmagine della
balconata in ferro battuto del secondo
ordine.
Giuseppe Pagnano, nella presentazio-
ne di questo volume, scrive: Lo scopo
del rilievo dei frammenti la ricomposi-
zione di essi in un disegno di insieme. Si
tratta quindi di unoperazione di rico-
struzione dellintero a partire dai com-
ponenti. In questottica, lAutore si
muove con estrema competenza, nel ri-
spetto dei vari stili e materiali incontrati
durante la ricerca. Il futuro inserimento
dei contenuti di questo studio specialisti-
co in un panorama pi ampio, tenendo
conto dellangolatura storica relativa al-
lattivit culturale dei monaci intima-
mente legata alla biblioteca, e nel con-
tempo, in una lettura del compendio
monastico nel suo insieme, far della ri-
cerca dellArchitetto Dotto un punto di
partenza indispensabile per il consegui-
mento di progetti finalizzati alla rivaluta-
zione degli ambienti interessati.
FABRIZIO MESSINA CICCHETTI
di una vita dignitosa. La Ka-
tholisce Jungschar, l'associa-
zione diocesana che promuove
l'iniziativa, non limita il pro-
prio impegno soltanto alla rac-
colta dei fondi ma cura anche
la sensibilizzazione e la forma-
zione dei giovani altoatesini
Cantori della stella. Ai ragaz-
zini che mettono il loro tempo
a disposizione del progetto
punzonata a fuoco in nero e oro, dove-
va suscitare nel visitatore tanta ammira-
zione, e altrettanta ne suscitava certa-
mente nello studioso, il quale vi trovava
volumi manoscritti e a stampa di note-
vole valore e interesse. Baster leggere
le relazioni o i diari di viaggio di noti
personaggi come W. Goete, D. Vivant
Denon, L. Dufourny e altri, che giun-
gendo in Sicilia, visitano anche labbazia
martiniana e riferendo della biblioteca,
apprezzano tutte le sue componenti e
Il chiostro della clausura con il prospetto della biblioteca
dine che al folklore unisce una fede sin-
cera, che si esprime nella comunione e
nella solidariet. La maggior parte dei
ragazzi cattolici, in Alto Adige, Austria e
Germania, ha compiuto questa esperien-
za ed oggi si pu ben dire che la Ster-
nsingeraktion sia diventata una delle
organizzazioni di aiuto al Terzo Mondo
pi coinvolgenti ed efficaci. L'anno scor-
so i Cantori della stella in Alto Adige
hanno raccolto un miliardo e ottocento
milioni di lire, una cifra record in rela-
zione al numero degli abitanti; il denaro
servito per la costruzione di una scuo-
la per le ragazze di Gamatui, in Uganda,
e per rispondere alle diverse richieste di
aiuto che da tutto il mondo giungono al-
l'ufficio missionario diocesano.
I fondi raccolti quest'anno saranno
utilizzati invece, nella maggior parte,
per l'ampliamento di un centro di for-
mazione professionale per bambini disa-
bili a Tamil Nadu, in India; grazie ai
corsi organizzati, i piccoli ospiti possono
imparare un mestiere e mettere le basi
vien data la possibilit di conoscere altri
Paesi con culture e problemi specifici, di
entrare in contatto con realt diverse e
con persone impegnate nel mondo del
volontariato. Il lavoro di preparazione
spiega Irene Dorigatti, responsabile
della Jungschar comincia un bel po'
di tempo prima di Natale. Ai ragazzi si
illustra il progetto specifico cui viene in-
dirizzata la raccolta dei fondi, si prepa-
rano incenso e mirra, si confezionano i
costumi e si provano le canzoni che ver-
ranno eseguite davanti a coloro che
apriranno la porta di casa ai Re Magi.
Quest'anno, fra i Cantori, stata
condotta un'inchiesta per conoscere le
motivazioni della loro adesione: il piace-
re di stare in compagnia condividendo
un obiettivo comune e la possibilit di
aiutare le popolazioni del Terzo Mondo
sono state nell'ordine, le risposte pi
frequenti. Allo stesso tempo, per, i gio-
vani si rendono conto di dare, con le lo-
ro visite, anche un aiuto alle persone so-
le o ammalate che vivono in casa. L'ar-
rivo degli Sternsinger, per loro, rap-
presenta un soffio di calore umano.
MAURIZIO MELLARINI
Il Vescovo Wilhelm Egger con i re magi
delle Scale relativi alla
biblioteca, ci permettono
di ricostruire seppure
parzialmente la campa-
gna di acquisti portata
avanti da alcuni beneme-
riti abati e bibliotecari,
quali d. Stefano dAmi-
co, d. Salvatore Maria
Di Blasi, d. Raffaele Dra-
go.
Sar sotto il Di Blasi
che la nuova biblioteca
verr inaugurata, il 21
novembre 1768, come ci
ha tramandato in alcune
pagine della Chronica
monasterii, pregevole
manoscritto conservato
nellArchivio Storico del-
lAbbazia martiniana.
Certo, lambiente nel
suo complesso, con la
sua volta semplice e
maestosa, il suo pavi-
mento in maiolica poli-
croma napoletana, le
scaffalature lignee a dop-
pio ordine e la gran
quantit di volumi per lo
pi rilegati in elegante
coperta in pergamena
ca monastica. Infatti, il primo nucleo di
essa, gi a partire dalla fondazione tre-
centesca del monastero, aveva raggiunto
il notevole quantitativo di circa 400 uni-
t, cos come si evince dal Inuentarium
librorum del 1384-1404, oggi conservato
presso la Biblioteca Centrale della Regio-
ne Siciliana ai segni XII D 8. Altri volu-
mi, oltre che allacquisto dei monaci, si
devono anche ad alcuni lasciti e donati-
vi, come segnala il Dotto nella Cronolo-
gia della fabbrica della biblioteca, in
appendice al suo volume. Tra i donato-
ri, un monaco di San Martino, il P. D.
Pierantonio Tornamira, al quale si deve
unintensa attivit di studio e di ricerca,
nonch la pubblicazione di varie opere
di storia e di agiografia monastica.
La realizzazione del grande progetto
della struttura e del relativo arredamen-
to consentirono anche lacquisto di sva-
riati volumi, sia antichi che di pubblica-
zione contemporanea. Alcuni manoscrit-
ti dellArchivio Storico di San Martino

LAVORO Dopo l'apertura del ministro al dialogo
Stralcio dell'art. 18:
sindacati compatti
Trasporto
aereo: adesione
massiccia
allo sciopero
MALTEMPO Tre vittime in un incidente sulla A4
Gelo dal Nord al Sud
Circolazione a rischio
PAGINA
10 .
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 19 Gennaio 2002
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m
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o LAVORO: RESTA IL NODO DELL'ART. 18 I sinda-
cati pur apprezzando la disponibilit del Governo
a riprendere il dialogo su lavoro e previdenza, ri-
badiscono compatti che l'art.18 dello Statuto non
sia toccato e venga tolto dalla delega sul lavoro
perch la proposta del Governo sbagliata e dan-
nosa.
IN CORSO L'AGITAZIONE NEL SETTORE AEREO
Massiccia adesione allo sciopero di 8 ore nel setto-
re aereo in atto dalle 10 di venerd. Nei principali
scali ci sono solo pochi passeggeri in transito. Alla
protesta, promossa per la crisi del settore, aderisco-
no 9 sindacati. Una manifestazione del personale di
volo e di terra si svolta allo scalo di Fiumicino
CIRCOLAZIONE A RISCHIO PER IL GELO Da
Nord a Sud il gelo, che aumentato dopo le nevica-
te forti soprattutto in meridione, ha reso pericoloso
il viaggiare. Sull'autostrada Milano-Torino un grande
incidente a catena, con tre morti, ha causato la chiu-
sura della importante arteria.
SICCIT: IN CALO LE PRODUZIONI AGRICOLE
Nuovo grido d'allarme della Coldiretti che ha solle-
citato il rapido accertamento dei danni causati all'a-
gricoltura dalla siccit. Molte produzioni, non solo al
Nord, risultano in forte calo. Presto potrebbe essere
chiesto il riconoscimento dello stato di calamit na-
turale.
Cei: riunione
del Consiglio
Episcopale
dal 21 al 23
ROMA, 18.
Si svolgeranno a Roma, presso
la sede della C.E.I., i lavori del
prossimo Consiglio Episcopale
Permanente, il primo del 2002, in
programma dal 21 al 23 gennaio.
La riunione si aprir, nel pomerig-
gio di luned 21, con la prolusione
del Cardinale presidente Camillo
Ruini.
I Vescovi prenderanno poi in
esame le iniziative ecclesiali nazio-
nali da programmare nel decen-
nio, la scelta del tema principale
della XLIX Assemblea generale,
che si terr a Roma dal 20 al 24
maggio 2002, le prospettive di la-
voro per le Settimane sociali dei
cattolici italiani, questioni legate
alla formazione teologica e agli
istituti di scienze religiose. Saran-
no inoltre analizzate le proposte
di alcune commissioni episcopali
per la stesura di documenti previ-
sti nella programmazione quin-
quennale e alcune problematiche
di carattere giuridico e ammini-
strativo. Lordine del giorno com-
prende la presentazione di uno
schema di regolamento delle bi-
blioteche ecclesiastiche e lesame
di alcuni statuti e regolamenti.
I lavori si concluderanno mer-
coled 23 gennaio per consentire
la partecipazione allIncontro di
preghiera interreligioso per la pa-
ce e il dialogo, che si terr ad As-
sisi il 24 gennaio 2002.
ROMA, 18.
scattato stamane alle 10 in tutti gli
scali aerei lo sciopero nazionale di otto
ore dell'intero comparto (ad esclusione
dei controllori di volo) indetto da nove
organizzazioni sindacali di categoria. Al
centro della protesta c' la situazione di
crisi del settore e in particolare dell'Ali-
talia: i sindacati chiedono il ricorso all'u-
tilizzo degli ammortizzatori sociali per
evitare licenziamenti e i previsti inter-
venti a favore delle aziende in difficolt.
Gi da queste prime ore di agitazione
sono confermate le previsioni della vigi-
lia, cio di una paralisi quasi totale del
trasporto aereo. Del resto gi alle 10,30
di stamane erano molto scarsi i passeg-
geri in transito all'aeroporto Leonardo
da Vinci di Roma. Alle 11,30 dalla men-
sa centrale si mosso un corteo di pro-
testa di hostess, steward e personale di
terra che sfilato davanti all'ingresso
dei tre Terminal.
Semideserta appariva anche la sala
partenza dell'aeroporto lombardo della
Malpensa cos come quella di Linate do-
ve peraltro la visibilit era ridottissima a
causa della nebbia.
I sindacalisti presenti al Leonardo da
Vinci hanno espresso profonda preoc-
cupazione per la situazione nel settore.
Il presidente del sindacato autonomo dei
piloti Anpac, Terroni, ha espresso timori
specialmente per il piano industriale del-
l'Alitalia che a suo giudizio porter alla
dismissione di decine di aerei, alla can-
cellazione di tutti voli intercontinentali,
insomma ad un ruolo subordinato ri-
spetto all'alleata Air France.
ROMA, 18.
Sui temi del mercato del lavoro e sul-
la previdenza l'unit, tra le confedera-
zioni forte e solida. Non c alcuna
differenza di posizione della Uil dalla
Cgil e dalla Cisl sulla questione dellart.
18: vogliamo che resti cos come e che
venga tolto dalla delega sul lavoro per-
ch la proposta del Governo sbagliata
e dannosa. Lo ha detto, smentendo la
non omogeneit di vedute all'interno dei
sindacati insinuata da alcuni quotidiani,
il segretario generale della Uil Luigi An-
geletti, il quale non esclude uno sciope-
ro generale, parlando, oggi, nel corso di
una trasmissione radiofonica. Angeletti
ha sottolineato di aver solo registrato
con soddisfazione che da parte del Go-
verno c stata una presa di coscienza di
aver commesso un errore e quindi una
disponibilit a discutere.
Per Angeletti lunica strada ragione-
vole che il Governo e la maggioranza
tolgano dalla delega sul lavoro lart. 18 e
che poi il resto del provvedimento sia
discusso in commissione. Per Angelet-
ti ha negato, nel corso della trasmissio-
ne, di aver fatto una marcia indietro
rispetto alle prime dichiarazioni di ieri e
ha detto di non aver avuto il tempo di
sentire gli altri sindacati. Le cose dette
dal ministro Maroni ha spiegato
non rispondono alle nostre richieste pe-
r le ho considerate unapertura rispetto
a quanto aveva detto il giorno prima, e
cio che non c pi niente da discutere.
Mi sembra che ci sia stata unapertura
da parte del Governo e naturalmente
consideriamo preferibile avere come in-
terlocutore un Governo che voglia di-
scutere.
Mentre per la Confindustria larticolo
18 ha detto il presidente Antonio
DAmato non merce di scambio,
apprezzamenti al Governo sono arrivati
dalle forze di maggioranza, dal Ccd-Cdu
ad An; ma anche da alcuni settori del-
lopposizione, Treu (Margherita) e Del
Turco (Sdi). Al contrario, per il segreta-
rio di Rifondazione comunista Bertinot-
ti, il Governo cerca di dividere il fronte
sindacale.
ROMA, 18.
Un gelo che sembra non finire mai at-
tanaglia lItalia e ha toccato ieri punte
considerevoli. Dopo le nevicate il ghiac-
cio, sulle strade di tutta la penisola, ha
creato molti incidenti.
Disagi, soprattutto per chi era costret-
to a viaggiare: centinaia tra laltro le
chiamate di protesta per mancata assi-
stenza arrivate alla polizia stradale da
parte degli automobilisti in coda sullA1,
tra Frosinone e Ceprano (direzione
Sud), a causa del ghiaccio.
Nel Potentino disagi sulla Salerno-
Reggio, in particolare nel tratto lucano
dellautostrada, fra Lauria e Lagonegro
(Potenza): mezzi spartineve hanno lavo-
rato ininterrottamente per alleviare i di-
sagi per gli automobilisti.
In Puglia ghiaccio e neve hanno mes-
so a rischio la circolazione su gran parte
delle strade della provincia di Foggia.
Nel Sub Appennino dauno e nel Garga-
no dove la neve ha raggiunto i trenta
centimetri.
In Calabria necessario viaggiare con
catene a bordo praticamente su tutte le
strade della regione. In Campania, mi-
gliorano le condizioni del tempo nel
Sannio.
In Molise si torna lentamente alla nor-
malit, complice il sole che da ieri
splende sulla regione, ma le scuole ri-
mangono chiuse.
In Abruzzo intanto allarme valanghe
dopo le abbondanti nevicate.
Lintero tratto autostradale dellA4 tra
Milano e Novara stato chiuso dalluna
di questa notte fino a met mattinata a
causa di grave incidente allaltezza di
Arluno, nel Milanese, dovuto alla nebbia
e al ghiaccio. Il bilancio di tre morti.
Ventiquattro i mezzi coinvolti. Solo nel-
la prima mattinata stata riaperta la
carreggiata in direzione Milano, mentre
rimaneva chiusa, fino a Novara, quella
in direzione Torino. La Polstrada di Mi-
lano ha provveduto a deviare il traffico
proveniente da Venezia sullA8 in dire-
zione di Gallarate, per poi proseguire
sullA26 e rientrare sullA4 solo dopo
Novara.
TRENTO, 18.
Due alpinisti sono morti nel tar-
do pomeriggio di ieri travolti da
una cascata di ghiaccio che stava-
no scalando. Lincidente avve-
nuto sopra il paese di Cadino, a
30 chilometri da Trento.
Mentre erano impegnati nella-
scensione, il ghiaccio ha ceduto
travolgendoli.
Le due vittime, una di venticin-
que anni, sono di Campotures in
provincia di Bolzano.
Due scalatori
travolti in Trentino
da cascata di ghiaccio
ROMA, 18.
Si apre un ulteriore tavolo Go-
verno-sindacati sulla crisi del tra-
sporto aereo e di Alitalia. Oltre al-
lincontro di mercoled prossimo a
Palazzo Chigi, che sar presieduto
dal sottosegretario Gianni Letta,
le nove organizzazioni sindacali
del comparto sono state convoca-
te dal ministro delle Infrastruttu-
re, Pietro Lunardi, per un con-
fronto no-stop luned, marted e
mercoled mattina prossimi.
Alitalia: indette
per la prossima settimana
trattative ad oltranza
Conflitto d'interessi:
proposte diverse
ma in un clima
di civile confronto
GIUSTIZIA Iniziative malgrado le polemiche
Amnistia e indulto
tra le ipotesi sul tappeto
SICCIT Produzioni in calo - L'allarme della Coldiretti
Sempre pi ingenti i danni
nel settore dell'agricoltura
Controlli antifumo
nei luoghi pubblici:
multati anche
medici e infermieri
ROMA, 18.
Per il conflitto di interessi, oggetto da
anni di polemiche fra gli schieramenti,
si avvicina il confronto in Parlamento
(da luned in commissione alla Camera)
con le diverse posizioni che cercano il
sostegno di autorevoli esperti.
Nella maggioranza trova credito lo
stesso Presidente Berlusconi ha dichiara-
to oggi di trovarlo ineccepibile anche
se, ha aggiunto, la parola spetta al Par-
lamento il parere stilato da Caianiel-
lo, presidente emerito della Corte Costi-
tuzionale, che prevede forme di control-
lo da parte delle Autorit gi esistenti
ma che esclude la vendita.
AllUlivo sembra piacere di pi la po-
sizione, anche se un po' estremista, di
Sartori, il politologo che considera la di-
smissione, cio la necessit di vendere,
lunica soluzione che garantisca il rispet-
to dei principi della democrazia.
A questi pareri, si aggiunge quello del
sen. Cossiga, che annuncia una propo-
sta che prevede lincompatibilit, o line-
leggibilit, per chi controlli societ che
hanno convenzioni con lo Stato.
A dispetto di posizioni di partenza co-
s diverse, i toni con cui ci si appresta al
confronto sono lontani da quelli infuoca-
ti raggiunti sulla giustizia. Certo vi han-
no contribuito le assicurazioni del mini-
stro Frattini che, dopo aver incontrato i
capigruppo del centro destra (ai quali
ha illustrato una posizione favorevole al-
lipotesi Caianiello) ha ribadito che la
maggioranza non presenter testi blinda-
ti ma si riserva di fare proposte su cui
confrontarsi in Parlamento. Una disponi-
bilit che, nel centro sinistra stata rac-
colta da Castagnetti e da Boselli.
ROMA, 18.
Proseguono senza sosta i controlli an-
tifumo in tutta Italia. Nel mirino delle
ispezioni, che hanno portato in molti ca-
si a salate contravvenzioni, sono stati so-
prattutto ospedali e uffici pubblici. A
Napoli, dove da sabato a ieri i controlli
sono stati 49 e le multe 80, i Carabinieri
hanno visitato i quindici nosocomi del-
la citt: qui i Nas hanno multato 42 per-
sone sorprese a fumare in luoghi proibi-
ti e 3 responsabili delle strutture. Non
sono sfuggiti alle contravvenzioni tre
medici, due direttori sanitari, un vicedi-
rettore, quattro infermieri e un ausilia-
rio. Gli operatori sanitari avevano la si-
garetta accesa in corsia, negli uffici am-
ministrativi e nelle stanze riservate agli
infermieri.
A Torino violazioni dei divieti antifu-
mo si registrano in due ospedali e la
procura non esclude lipotesi di un pro-
cedimento penale. Medici e infermieri
sorpresi a fumare e, naturalmente, mul-
tati anche in alcuni nosocomi milanesi.
Le ispezioni hanno inoltre riguardato
porti, aeroporti, metropolitane, stazioni
ferroviarie, sale-corsa, uffici postali e sa-
le da ballo: 20 quelle compiute nel porto
di Napoli e nellaeroporto di Capodichi-
no, dove sono stati sorpresi 19 fumatori.
E dovranno pagare 400 euro ciascuno i
responsabili di alcuni ospedali e uffici
pubblici di Milano e di Rimini perch
nelle strutture non erano stati affissi i
cartelli antifumo.
Per segnalare violazioni della legge,
ma anche per chiedere consigli legali o
medici, la Lilt (Lega italiana per la lotta
contro i tumori) ha messo a disposizio-
ne il numero verde 800-998877.
TORINO, 18.
Resta in carcere un altro mese
Luigi Odasso, ex direttore genera-
le delle Molinette arrestato il 19
dicembre per tangenti. Il gip gli
ha concesso arresti domiciliari po-
sticipati che scatteranno solo fra
trenta giorni. La procura sta valu-
tando se aprire un filone d'indagi-
ne per finanziamento illecito ai
partiti; e s'indaga su presunti re-
gali natalizi di Odasso ad esponen-
ti politici. Intanto oggi stato
ascoltato in carcere Aldo Rosso,
lingegnere capo delle Molinette
arrestato nellambito dellinchie-
sta.
Tangenti alle Molinette:
Odasso resta in carcere
Interrogato Rosso
ROMA, 18.
La maggioranza persevera nel tentati-
vo di rilanciare il dialogo sulla giustizia
con l'opposizione; ed entrambe stanno
preparando leggi di riforma. Lex Guar-
dasigilli Biondi offre al centro sinistra
come atto di disarmo unilaterale, un
tavolo della buona volont, un tavolo
fra uguali lasciando in un angolo le
polemiche per rasserenare il clima.
Nel frattempo esponenti di entrambi
gli schieramenti tentano anche unaltra
strada: quella dellamnistia e dellindul-
to. Due provvedimenti dice il vice-
presidente dei Verdi alla Camera, Cento
che potrebbero definitivamente chiu-
dere i conti con il passato, dando vita a
una nuova stagione delle riforme per
una giustizia davvero uguale per tutti.
La proposta fatta da Biondi viene ac-
colta, anche se con alcuni distinguo, da
diversi esponenti della maggioranza; e in
maniera tiepida dallopposizione, che si
premura di mettere subito dei paletti.
Bonito, capogruppo dei Ds in Commis-
sione Giustizia, chiarisce che il centro si-
nistra intende andare avanti con le rifor-
me gi avviate dai suoi Governi e che i
processi devono essere celebrati secon-
do le regole vigenti sia che riguardino i
cittadini comuni, sia che interessino i
detentori del potere politico. Analogo il
commento di Giuseppe Fanfani, della
Margherita.
Quanto all'ipotesi di amnistia, il vice-
presidente di Fi alla Camera, Cicchitto
include nellipotesi di pacificazione la
proposta Verde (di reintrodurre per i
parlamentari lautorizzazione a procede-
re) e lamnistia che vada dagli Anni
Settanta fino ai giorni nostri. Anche
l'on Saponara (Fi), difensore di Previti al
processo Sme, definisce lamnistia come
lunica soluzione possibile per rassere-
nare il clima e dice di condividere lini-
ziativa di alcuni esponenti del centrosini-
stra (Paolo Cento, Paola Balducci e Giu-
liano Pisapia) che presto, forse gi dalla
prossima settimana, presenteranno sulla
questione delle proposte di legge. L'on
Ghedini (Fi), difensore di Berlusconi al
processo Sme, ritiene indulto e amnistia
misure utili anche se non avrebbero
ricadute sul processo Sme visto che non
si attende una sentenza di condanna.
TORINO, 18.
Non bastata, a Torino, la cir-
colazione a targhe alterne nel cor-
so della settimana a ridurre l'indi-
ce d'inquinamento e pertanto il
Comune ha confermato il blocco
totale per domenica 20, dalle 9 al-
le 18. Il provvedimento riguarder
anche altri 11 Comuni della cin-
tura torinese: Beinasco, Borgaro,
Collegno, Grugliasco, Moncalieri,
Nichelino, Orbassano, S.Mauro
Torinese, Settimo Torinese, Rivoli
e Venaria. E se la situazione non
migliorer, ancora targhe alterne
mercoled e gioved.
Ambiente: stop
totale delle auto
domenica a Torino
ROMA, 18.
Si fa di giorno in giorno pi dramma-
tico il quadro della situazione riguardan-
te il settore agricolo, messo in ginocchio
da mesi di siccit che hanno ridotto al
minimo le riserve idriche. Lassenza
d'acqua potrebbe, in molti casi, rendere
necessarie nuove semine. La Coldiretti,
che ha effettuato un monitoraggio nelle
Regioni maggiormente colpite, ha chie-
sto il rapido accertamento dei danni (sti-
mati in circa 250 milioni di euro) e lav-
vio delle procedure per il riconoscimen-
to dello stato di calamit naturale.
La siccit sta provocando gravi conse-
guenze non solo al Nord. In Puglia c'
un crollo delle produzioni (dal 20 al 60
per cento) di finocchi, cavolfiori, broc-
coletti di rapa e lattuga sia per la man-
canza d'acqua che per il gelo. Nel Fog-
giano c' allarme per il frumento men-
tre nel Brindisino la coltivazione dei car-
ciofi registra un calo produttivo del-
l80%. In alcune province siciliane l'as-
senza di precipitazioni ha impedito la
germinazione dei pascoli e dei seminati-
vi con conseguente carenza di foraggio
per le aziende zootecniche che registra-
no la riduzione di produzione di latte e
il decesso di numerosi capi di ovini e ca-
prini per le difficolt di approvvigiona-
mento di foraggio e per le basse tempe-
rature registrate negli ultimi giorni.
Bisogna uscire dal contingente e dire
basta alle reti idriche colabrodo che per-
dono il 30-40 per cento dellacqua lungo
il percorso ha affermato il presidente
della Coldiretti, Bedoni e avviare im-
mediatamente il piano per le infrastrut-
ture proposto dal Governo. D'accordo
si detto il sottosegretario allAmbiente
e alla Tutela del territorio, Martusciello:
Lemergenza siccit, particolarmente
grave in alcune regioni del Nord Italia,
deve far riflettere ha dichiarato
sulla necessit di imprimere quanto pri-
ma una forte accelerazione a tutte quel-
le azioni che gi possibile individuare
nellambito di una gestione sostenibile
delle risorse idriche. In particolare ha
spiegato Martusciello mi riferisco al-
l'urgenza di porre in stretta relazione
prelievi e disponibilit di risorse, di favo-
rire il risparmio idrico e il riutilizzo delle
acque usate.
Sanit: 1.086 ispezioni dei Nas
ROMA Controlli in tutta Italia da parte dei Carabinieri dei Nas nei centri
per gli anziani e per la salute mentale. In una vasta operazione condotta
nelle ultime settimane in 1.086 strutture, sono state accertate 240 infrazioni
penali ed amministrative e deferite alle autorit competenti 215 persone;
inoltre stata sequestrata una casa di riposo e sono state inoltrate 6 pro-
poste di sospensione dellattivit. Gli illeciti pi frequenti riscontrati, riporta
una nota dei Nas diffusa venerd, sono stati le carenze igienico-strutturali,
la mancanza di autorizzazioni, lomessa verifica periodica degli estintori, la
mancanza della sicurezza degli impianti elettrici, lesercizio abusivo della
professione sanitaria, lutilizzo di specialit medicinali scadute, le inadem-
pienze alla normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.
Bomba a Venezia: arrestato uno degli indagati
VENEZIA stato arrestato Cristiano Rifani, uno dei due veneziani, sim-
patizzanti di estrema destra, indagati per detenzione di esplosivi nellambi-
to delle indagini sulla bomba al Tribunale di Venezia, il 9 agosto scorso. Il
provvedimento di custodia cautelare come riferisce venerd l'Ansa
stato firmato dal gip, Licia Marino, e non farebbe riferimento formale alla
bomba a Rialto, ma esclusivamente alle tracce di tritolo e T4 il primo il
tipo di esplosivo usato per lattentato che i periti dellaccusa hanno tro-
vato su un paio di pantaloni sequestrati nella casa di Rifani. I risultati della
perizia chiesta dal pm Felice Casson sono stati contestati gioved a Rifani,
durante un interrogatorio al termine del quale stato notificato al giovane
lordine di custodia.
Ancora sbarchi di immigrati in Salento
LECCE Una cinquantina di clandestini, sbarcati nella notte tra gioved e
venerd sul litorale salentino nonostante il freddo e le cattive condizioni del
mare, sono stati bloccati da militari della Guardia di Finanza di Lecce, che
hanno anche sequestrato durante le operazioni di controllo 145 chilogrammi
di marijuana. La maggior parte dei clandestini stata rintracciata a Porto
Miggiano, ad una ventina di chilometri a Sud di Otranto; si tratta di 47 ira-
cheni di etnia curda, tutti uomini. Altri 3 immigrati, tutti e tre di nazionalit
albanese, sono stati bloccati in localit Torre Chianca. I clandestini sono
stati condotti nel centro di accoglienza don Tonino Bello di Otranto, dove
si provveduto alla loro identificazione.
Faenza: paziente muore
per scambio di farmaci
Potassio in una fiala
Multa di 2,58 milioni
di Euro all'Italgas
per bollette irregolari
Usura: a giudizio
in tre per la denuncia
di un imprenditore
Condannati
tutti gli imputati
della mafia materana
RAVENNA, 18.
Uno scambio di fiale per un tragico
errore ha provocato la morte di una pa-
ziente Concetta Bassi, 73 anni avvenuta
marted scorso, e le gravi condizioni di
un altro paziente di 32 anni durante una
Risonanza magnetica nucleare (Rmn) al
presidio ospedaliero di Faenza. Il diret-
tore generale dellazienda Usl di Raven-
na, Augusto Zappi, ha confermato, oggi,
che la morte e l'avvelenamento sono
state provocati da potassio, iniettato al
posto della soluzione fisiologica subito
dopo liniezione del liquido di contrasto.
Lequivoco ha spiegato Zappi, che
stamane ha incontrato i giornalisti
dovuto anche al fatto che entrambe le
fiale hanno le stesse dimensioni, il liqui-
do nei due casi incolore, lunica varia-
zione data da alcune piccolissime so-
vrascritte, che nel caso delle fiale di po-
tassio sono gialle e in quelle della solu-
zione fisiologica azzurre. Ma le fiale di
potassio non si dovevano trovare nel
punto in cui invece erano state sistema-
te. Il potassio stato precisato vie-
ne utilizzato in sala operatoria, non in
radiologia.
Omicidio colposo e lesioni colpose
gravissime: sono le ipotesi di reato per
le quali sta indagando la Procura.
ROMA, 18.
L'Autorit per l'energia ha inflitto al-
l'Italgas una multa di 2,58 milioni di Eu-
ro (circa cinque miliardi di lire) per aver
omesso di indicare nelle bollette di con-
guaglio le date delle due ultime letture
alle quali si riferiscono i consumi con-
guagliati. Con una nota l'Autorit ha
anche ordinato all'Italgas di cessare il
comportamento lesivo dei diritti degli
utenti imponendo di tenere conto nei
conguagli delle variazioni tariffarie che
si sono succedute nel periodo e non solo
di quelle relative all'ultimo bimestre.
Secondo l'Autorit la mancata indicazio-
ne della data delle ultime letture impedi-
sce la verifica dell'esattezza dell'ammon-
tare richiesta. L'Autorit informa che
sta inoltre predisponendo un'apposita
delibera al fine di sanzionare analoghi
comportamenti scorretti da parte di altri
distributori.
Da parte sua l'Italgas, nell'annunciare
ricorso contro la sanzione, afferma la
piena legittimit del proprio comporta-
mento che il medesimo seguito dalla
gran parte delle aziende di distribuzione
del gas in Italia, comportamento sot-
tolinea che peraltro l'Autorit non ha
giudicato di sottoporre ad istruttoria se
non nei confronti della sola Italgas.
PALERMO, 18.
Il gup di Palermo ha rinviato a giudi-
zio tre persone Saverio Di Stefano,
Paolo Lombardo e Antonino De Luca
con l'accusa di usura in seguito alla de-
nuncia presentata da un imprenditore,
Franco Barreca, al quale avrebbero pre-
stato denaro a tassi illegali. L'imprendi-
tore si costituito parte civile insieme
alla moglie e ha chiesto un risarcimento
dell'ammontare di due miliardi di lire.
La vicenda riferisce l'Ansa era
cominciata nel 1992 quando l'imprendi-
tore, che all'epoca era titolare di una ti-
pografia, chiese in prestito a Di Stefano
la somma di 60 milioni per aggiustare
una macchina danneggiata. Barreca si
sarebbe impegnato a restituire al credi-
tore un milione e mezzo al mese ma
presto Di Stefano avrebbe quintuplicato
la richiesta e Barreca fu costretto a ri-
correre ad un nuovo prestito. A questo
punto sarebbero entrati in scena gli altri
due presunti usurai e in breve tempo
Barreca fu ridotto sull'orlo del fallimen-
to. Allora denunci gli usurai ma poco
dopo un incendio gli distrusse la fabbri-
ca e l'abitazione. L'anno scorso fu ag-
gredito e malmenato da ignoti e da set-
tembre si muove sotto scorta. Adesso il
processo, che comincer il 5 giugno.
POTENZA, 18.
Con la condanna di tutti e sei gli im-
putati ad un totale di 80 anni e tre mesi
di reclusione, si concluso a Potenza,
davanti alla Corte dAssise, il processo
cosiddetto Epilogo due contro unas-
sociazione per delinquere di tipo mafio-
so che ha operato nel Materano dal
1993 al 1996, con omicidi, tentativi di
omicidio, rapine, estorsioni e attentati.
La Corte ha condannato Giovanni
Adorisio (30 anni), Maria Buompastore
(22), Domenico Martino 4 anni e 9 me-
si), Francesco Paolo Moliterni (8 anni e
6 mesi), Emanuele Venezia (7 anni) e
Giuseppe Staffieri (8 anni). La Corte ha
sostanzialmente accolto le richieste del
pubblico ministero che aveva chiesto la
condanna di Adorisio allergastolo e de-
gli altri imputati ad un totale di 59 anni
di reclusione.
Il processo Epilogo uno si conclu-
so a Potenza il 27 novembre 2001, con
la condanna di 40 dei 53 imputati.
Secondo laccusa, lorganizzazione
progett ma non realizz luccisione del
Presidente del Consiglio nazionale foren-
se, Emilio Nicola Buccico, del magistra-
to Vincenzo Autera e il sequestro della
figlia di questultimo.

L'OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
UNICUIQUE SUUM
POLITICO RELIGIOSO
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Via del Pellegrino 00120 CITT DEL VATICANO - Segreteria
di Redazione 0669883461/0669884442 - fax 0669883675
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Anno CXLII - N. 17 (42.953) CITT DEL VATICANO Domenica 20 Gennaio 2002
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L'Osservatore della Domenica . : 47 - L. 91.000 : 23,50 - L. 45.500
Cumulativo . . . . . . . . . : 240 - L. 465.000 : 120 - L. 232.500
ESTERO (VIA ORDINARIA)
Quotidiano . . . . . . . . . . $ 366
L'Osservatore della Domenica . $ 81
Verso il 24 gennaio
IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE
Trovarsi insieme
e pregare
andare al cuore
dell'impegno di pace
FIORINO TAGLIAFERRI
Vescovo Emerito di Viterbo
L'
iniziativa del Santo Padre
che invita ad Assisi i rap-
presentanti delle religioni
del mondo a pregare per la pace
ha ottenuto consenso e ricono-
scenza. Ci costituisce una ripro-
va della validit della motivazio-
ne che l'ha determinata e che il
Papa stesso ha confidato nel
darne notizia il 18 novembre
scorso: In questo momento sto-
rico l'umanit ha bisogno di ve-
dere gesti di pace e di ascoltare
parole di speranza.
L'annuncio ci colse di sorpre-
sa per il modo immediato con
cui il Santo Padre l'ha comunica-
to personalmente, nel contesto di
quel colloquio familiare e con-
sueto che ormai diventato l'ap-
puntamento per la recita dell'An-
gelus domenicale e festivo, a
mezzogiorno. Esso tuttavia in
piena coerenza con la continuit
pastorale di Giovanni Paolo II,
che ha fatto della difesa della vi-
ta e della promozione della pace
due note inseparabili e qualifi-
canti di tutto il suo pontificato.
In questo momento storico, il
suo intervento ha saputo rispon-
dere ad una attesa che egli ha
intuito con la sapienza del cuore
esperto in umanit: Il bisogno
di vedere gesti di pace e di
ascoltare parole di speranza di-
venta ogni giorno pi largamente
condiviso e sofferto dalla popola-
zione mondiale, che ha paura
del terrorismo, ma non si fida
della guerra. gi inquietante
per la coscienza civile sapere
come ci hanno ricordato i Vesco-
vi del recente Sinodo che
l'80% della popolazione del pia-
neta vive con il 20% delle sue ri-
sorse e un miliardo e duecento
milioni di persone sono costrette
a vivere con meno di un dollaro
al giorno (Messaggio, 26 otto-
bre 2001, n.10). Adesso, a questa
area umana di creature spinte al
di sotto dei margini della soprav-
vivenza, si aggiungono i morti
durante e dopo i gravi attentati
dell'11 settembre e le innume-
revoli persone costrette ad ab-
bandonare le loro abitazioni per
affrontare l'ignoto e talvolta la
morte cruenta; donne, vecchi e
bambini, esposti al rischio di mo-
rire di freddo e di fame (Gio-
vanni Paolo II, 18 novembre
2001). E le popolazioni, che al
momento, non ne sono travolte,
si chiedono dove ci porter il
terrorismo che fa la sua guerra e
la guerra che lo combatte. Men-
tre il futuro si fa sempre pi in-
certo, c' il rischio che la spe-
ranza della pace diventi una uto-
pia sempre pi lontana, soprat-
tutto, se, dentro l'ostinazione dei
conflitti che si inaspriscono, si
vengono insinuando presunte ra-
gioni o finalit religiose.
Anche se la mitizzazione della
strage come causa per la quale
si offre il sacrificio volontario
della vita da considerare una
punta estrema di questo fenome-
no, possibile, ad un livello for-
malmente pi moderato, il diffon-
dersi e consolidarsi di una ostili-
t diffidente tra credenti di reli-
gioni diverse, proprio in nome
della religione. Ne deriverebbe
o, forse si sta gi verificando
una contro-testimonianza nei
riguardi della religione, che non
solo pregiudica la sua credibilit,
ma fa venir meno il contributo
originale ed insostituibile che il
genuino rapporto degli uomini
con Dio, , in se stesso, capace
di dare. Da qui infatti scaturisce
una efficace spinta alla coopera-
zione tra i popoli e le civilt per
quel primo bene che condizio-
ne determinante per il progresso
di ciascuno: la pace.
L'iniziativa del Papa gi di
per se stessa un richiamo pater-
no e forte per tutti a rendersi
conto che, se il relativismo reli-
gioso, il quale induce all'agnosti-
cismo o evade in un irenismo
superficiale ed irresponsabile,
contro la verit, chi veramente
accoglie in s la Parola di Dio
buono e misericordioso, non pu
non escludere dal cuore ogni for-
ma di astio e di inimicizia (ivi).
Se questo non avvenuto, se-
gno che si tradito o falsato il
vero rapporto con Dio. profa-
nazione della religione procla-
marsi terroristi in nome di Dio,
far violenza all'uomo in nome di
Dio (Messaggio per la Giornata
Mondiale della Pace 2002, n. 7).
Anzi, il terrorismo strumentaliz-
za non solo l'uomo, ma anche
Dio, finendo per farne un idolo di
cui si serve per i propri scopi
(ivi, n. 6). Questa consapevolez-
za, nell'incontro di Assisi, diven-
CONTINUA A PAGINA 4
Autografo Pontificio per il Vescovo brasiliano
Mons. Licinio Rangel
e l'Unione San Giovanni Maria Vianney
REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO Drammatiche testimonianze della popolazione in fuga
Goma distrutta dalle colate di lava del Nyiragongo
Un'immagine del fronte della colata lavica
Venerabili Fratri
LICINIO RANGEL
dilectisque Filiis Unionis Sancti
Ioannis Mariae Vianney
Camposinae in Brasilia
Ecclesiae unitas est donum,
quod nobis praebet Dominus, Pa-
stor et Caput Mystici Corporis,
quodque eodem tempore certam
postulat responsionem uniuscuiu-
sque eius membri, accipientis in-
stantem Redemptoris orationem:
Ut omnes unum sint, sicut tu, Pa-
ter, in me et ego in te, ut et ipsi in
nobis unum sint: ut mundus cre-
dat quia tu me misisti (Io 17,
21).
Maximo cum gaudio recepimus
vestras litteras, datas die XV men-
sis Augusti hoc anno, quibus uni-
versa Unio redintegravit suam fi-
dei catholicae professionem, ple-
nam cum Petri Cathedra signifi-
cando communionem, agnoscendo
ipsius Primatum et regimen super
universalem Ecclesiam, pastores et
fideles, declarando quoque nul-
lam prorsus ob rationem se velle
separari a Petra, super quam Iesus
Christus suam fundavit Eccle-
siam.
Summo cum gaudio pastorali
accepimus vos cooperari velle cum
beati Petri Successore in propaga-
tione Fidei et Doctrinae Catholi-
cae, honori studentes sanctae Ec-
clesiae quae est levatum si-
gnum in nationes (Is 11, 12) at-
que adversus eos certantes qui ina-
niter conantur quassare Petri Na-
vem, quia portae inferi non prae-
valebunt adversum eam (Mt 16,
18).
Gratias agimus Domino Uno et
Trino propter tam bonos animi
sensus!
His omnibus consideratis et
prae oculis habentes gloriam Dei,
bonum sanctae Ecclesiae necnon
hanc legem supremam quae est
salus animarum (cfr can. 1752
CIC), consentientes ex animo ve-
strae petitioni ut admitti possitis
ad plenam communionem cum
Ecclesia Catholica, canonice agno-
scimus vos ad eam pertinere.
Eodem tempore certiorem te fa-
cimus, Venerabilis Frater, paratum
iri documentum legislativum, quod
formam iuridicam approbationis
vestrarum rerum ecclesiasticarum
constituet quo confirmabitur ob-
servantia vestrarum peculiarium
rerum.
Hoc documento Unio canonice
erigetur tamquam Administratio
Apostolica personalis, quae erit
immediate subiecta huic Sedi Apo-
stolicae et habebit suum territo-
rium in dioecesi Camposina. Age-
tur de iurisdictione cumulativa
cum Ordinario loci. Eius regimen
concreditum erit tibi, Venerabilis
Frater, tuaeque providebitur suc-
cessioni.
Confirmabitur Administrationi
Apostolicae facultas celebrandi Eu-
charistiam et Liturgiam Horarum
secundum Ritum Romanum atque
disciplinam liturgicam ad Nostri
Decessoris sancti Pii V praescripta,
cum accomodationibus inductis ab
eius Successoribus usque ad bea-
tum Ioannem XXIII.
Maxima quidem laetitia, ut cer-
ta reddatur plena communio, de-
claramus remissionem censurae de
qua agitur in can. 1382 CIC quoad
te, Venerabilis Frater, simulque re-
missionem omnium censurarum
atque veniam omnium irregularita-
tum in quas inciderunt alia mem-
bra istius Unionis.
Non fugit Nos singularis dies
quo datae sunt litterae vestrae, sol-
lemnitate videlicet contingente As-
sumptionis BMV. Eidem sanctae
Matri Dei et Ecclesiae committi-
mus hoc actum cum voto, quod fit
oratio, unanimioris in dies convic-
tus inter clerum et fideles eiusdem
Unionis ac dilectae dioecesis Cam-
posinae, ad renovatum fervorem
authentice missionarium Sanctae
Ecclesiae.
Omnibus membris Unionis San-
cti Ioannis Mariae Vianney imo ex
corde largimur peculiarem Aposto-
licam Benedictionem.
Ex Aedibus Vaticanis, die XXV
mensis Decembris, in sollemnita-
te Nativitatis Domini, anno
MMI, Pontificatus Nostri vicesimo
quarto.
Il 15 agosto dello scorso anno, Mons. Licinio
Rangel, insieme a 25 sacerdoti dell'Unione San
Giovanni Maria Vianney di Campos, in Brasile,
indirizzava al Santo Padre una lettera, nella qua-
le manifestava la sua volont di piena adesione
alla Chiesa cattolica, chiedendo di essere assolto
dalla scomunica in cui era incorso, il 28 luglio
1991, per avere accettato di essere ordinato Vesco-
vo, senza mandato pontificio.
Nella Solennit del S. Natale del 2001, il Santo
Padre ha inviato una Lettera Autografa a Mons.
Rangel, assolvendolo dalla scomunica e riceven-
dolo nella piena comunione cattolica. Successiva-
mente, lo ha nominato Amministratore di una
nuova giurisdizione, con sede nella Diocesi di
Campos e per la cura pastorale dei fedeli rimasti
legati al rito tridentino.
La Lettera Pontificia per incarico del Santo
Padre stata consegnata a Mons. Rangel ve-
nerd 18 gennaio, nel corso di una celebrazione
nella Cattedrale di Campos, dal Card. Daro Ca-
strilln Hoyos, Presidente della Pontificia Com-
missione Ecclesia Dei.
Durante detta celebrazione, Mons. Rangel ha
fatto la Professione di Fede, ha emesso il giura-
mento di fedelt al Sommo Pontefice, dichiaran-
do, in pari tempo, di accettare tutti gli insegna-
menti del Concilio Ecumenico Vaticano II.
Ecco il testo latino dell'Autografo Pontificio.
Udienza del Santo Padre ai Superiori
eagli alunni dell'AlmoCollegioCapranica
Incontro con una Delegazione
ecumenica della Finlandia
KINSHASA, 19.
Si rivelano di ora in ora pi drammati-
che le conseguente delleruzione del vulca-
no Nyiragongo che ha distrutto Goma, la
citt della Repubblica Democratica del
Congo, al confine con il Rwanda. La lava
ha spazzato via quattordici villaggi limitro-
fi, ha distrutto la cattedrale, ha sommerso
laeroporto e ha costretto alla fuga oltre
duecentomila persone. I morti finora accer-
tati sono quarantacinque, ma si teme che
molte altre persone possano essere rimaste
vittima delle valanghe di lava incandescente
che hanno investito e tagliato in due la cit-
t, incenerendone i due terzi.
Dalle drammatiche testimonianze di
quanti sono riparati a Gisenyi, in Rwanda,
emerge infatti che i dispersi sono moltissi-
mi. In questo senso, ad esempio, testimo-
nia il racconto di padre Danilo Lissjak, mis-
sionario salesiano del Centro Don Bosco di
Goma: Avevo con me 250 ragazzi, ma qui
a Gisenyi ne sono arrivati solo 180. Non
sappiamo che fine abbiano fatto gli altri,
ha dichiarato alla Misna, l'agenzia interna-
zionale delle congregazioni missionarie.
La colata di lava incandescente ha anche
raggiunto un centro per disabili di cui non
si hanno per ora notizie, mentre ad accre-
scere il numero delle vittime, sempre se-
condo le notizie riferite dalla Misna, ha
purtroppo contribuito quanto accaduto nel-
la prigione di Goma, dove alcuni detenuti
sono stati uccisi dai secondini, mentre ten-
tavano di fuggire per sottrarsi alla lava che
stava per raggiungere il penitenziario. Non
noto il numero di persone rinchiuse nella
prigione, n se le guardie abbiano alla fine
consentito loro di lasciare l'edificio.
Come detto, la gran parte delle persone
fuggite si sono riversate su Gisenyi, che
per minacciata anch'essa dalle colate lavi-
che del Nyiragongo e potrebbe dover esse-
re a sua volta sgomberata, secondo quanto
confermato ieri a Ginevra dall'ufficio del-
l'Onu per il coordinamento delle azioni
umanitarie.
Per soccorrere le popolazioni in fuga si
mobilitato l'ufficio per l'Africa orientale del-
la Fao, l'agenzia dellOnu per lalimentazio-
ne e lagricoltura, che ha gi spedito verso
il Rwanda 36 tonnellate di aiuti, soprattutto
cibo, come primo intervento demergenza.
Oltre all'Onu, ad aiutare la popolazione di
Goma si accinge la Commissione esecutiva
dell'Unione Europea, che ieri ha inviato sul
posto esperti di Echo, il suo ufficio per gli
interventi umanitari, per una valutazione di
danni e bisogni.
Il prete non luomo delle
iniziative isolate e indipenden-
ti; il ministro del Vangelo a
nome della Chiesa. Ogni sua
opera apostolica parte dalla
Chiesa e alla Chiesa ritorna.
quanto ha sottolineato Giovan-
ni Paolo II nel discorso rivolto
alla comunit dell'Almo Colle-
gio Capranica, ricevuta in
udienza nella mattina di sabato
19 gennaio, nella Sala Clemen-
tina. La comunit del vostro
Collegio ha esortato resti
in ascolto permanente della Pa-
rola di Dio. Approfondisca
quei vincoli di comunione che
aiutino ognuno di voi a proiet-
tarsi nella missione evangeliz-
zatrice verso il mondo. Vivete
intensamente questa vostra
esperienza comunitaria. Essa
costituir la struttura portante
dell'intera vostra esistenza.
Pagina 5
di importanza vitale che i
cristiani preghino incessante-
mente per l'unit. Lo sottoli-
nea Giovanni Paolo II nel salu-
to rivolto ad una Delegazione
Ecumenica della Finlandia, ri-
cevuta in udienza nella mattina
di sabato 19 gennaio, nella sua
Biblioteca Privata. Dal fianco
del Signore crocifisso ha
sottolineato fra l'altro il Santo
Padre sgorga il flusso dona-
tore di vita che guarir le feri-
te della divisione. Anche la
Finlandia ha bisogno di Cristo.
Le profondit dell'anima finni-
ca si possono individuare nei
santi della vostra storia e in
edifici quali la Cattedrale di
Turku. Chi se non Cristo
si chiesto pu soddisfare i
desideri che nascono da queste
profondit?.
Pagina 5
Lettera di Giovanni Paolo II
al Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato
Legato Pontificio alla solenne Dedicazione
della nuova Chiesa Cattedrale di Tirana
Pagina 6
LA VERSIONE IN LINGUA ITALIANA DELL'AUTOGRAFO PONTIFICIO A PAGINA 5
Il Santo Padre ha ricevuto oggi in
udienza Sua Eminenza Reverendis-
sima il Signor Cardinale Walter Ka-
sper, Presidente del Pontificio Con-
siglio per la Promozione dell'Unit
dei Cristiani, con Sua Eccellenza
Reverendissima Monsignor Marc
Ouellet, Vescovo titolare di Agropo-
li, Segretario, e con il Reverendo
Monsignor Eleuterio Francesco For-
tino, Sotto-Segretario del medesimo
Pontificio Consiglio.
. .
Il Santo Padre ha ricevuto questa
mattina in udienza le Loro Eccellen-
ze Reverendissime i Monsignori:
Pierre Trn inh Tu, Vescovo
di Ph Cuong (Vit Nam), in visita
ad limina Apostolorum;
Paul Bi Vn Doc, Vescovo di
My Tho (Vit Nam), in visita ad li-
mina Apostolorum;
Joseph Ngo Quang Kiet, Ve-
scovo di Lang Sn et Cao Bang
(Vit Nam), in visita ad limina
Apostolorum;
Pierre Nguyn Soan, Vescovo
di Quy Nhon (Vit Nam), in visita
ad limina Apostolorum.
Nomina di Amministratore
Apostolico
Il Santo Padre ha nominato Am-
ministratore Apostolico dellAmmi-
nistrazione Apostolica personale
San Giovanni Maria Vianney in
Campos (Brasile) Sua Eccellenza
Reverendissima Monsignor Licinio
Rangel, assegnandogli la sede titola-
re di Zarna.
. .
Provviste di Chiese
Il Santo Padre ha nominato Ve-
scovo Ausiliare della Diocesi di San
Vicente (El Salvador) il Reverendo
Jos Luis Escobar Alas, finora Vica-
rio Generale della medesima Dioce-
si, assegnandogli la sede titolare ve-
scovile di Tibica.
. .
Il Santo Padre ha nominato Ve-
scovo Coadiutore per il Vicariato
Apostolico di San Ramn (Per), il
Reverendo Padre Gerardo Antonio
Zerdn Bukovec, OFM, Parroco del-
la Missione di Atalaya, assegnando-
gli la sede titolare vescovile di Tuc-
ca terebentina.
NS!|| |N||MAZ|N|

MARIO AGNES
Direttore responsabile
TIPOGRAFIA VATICANA
EDITRICE
L'OSSERVATORE ROMANO
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ALITALIAINTESABciVOBISADVENIA
Pubblietica sta lavorando ad un progetto teso all'incremento della diffusione de
L'Osservatore Romano in collaborazione con alcune primarie aziende italiane.
Lo sforzo del quotidiano della Santa Sede per diffondere la parola del Papa, soprattutto in
questo particolare momento storico, pu infatti essere validamente sostenuto da quanti
condividono i valori propugnati dalla Chiesa cattolica.
Alcune aziende hanno scelto L'Osservatore Romano come mezzo privilegiato e qualificato
per divulgare il loro messaggio pubblicitario. Saranno queste aziende
sottoscrittrici di numerosi abbonamenti a diffondere all'interno del proprio
mondo di riferimento (sedi, clienti, collaboratori), questo giornale, questi valori.
PAGINA
2 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 20 Gennaio 2002
DA| MND
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AFGHANISTAN Si apre luned a Tokyo l'attesa Conferenza dei donatori
La comunit internazionale
si impegna per la ricostruzione
MEDIO ORIENTE Occupata Ramallah
Rappresaglia israeliana
nei Territori autonomi
Ancora sacche
di resistenza
nelle zone
vicine a Kandahar
WASHINGTON, 19.
Il generale americano Tommy
Franks, comandante della campa-
gna militare Enduring Freedom
(Libert duratura) in Afghanistan,
ha detto ieri che a Nord della cit-
t di Kandahar vi sono ancora
sacche di resistenza che stanno
ponendo sempre meno problemi
alle Forze americane e afghane.
Nella regione di Baghram qua-
si tutti i combattenti si sono arre-
si, i focolai ancora attivi sono pic-
coli focolai, ha affermato nel cor-
so di un briefing tenuto al Penta-
gono. La zona di Baghram quel-
la dove era stato ripetutamente
segnalato il mullah Omar, capo
politico e spirituale dei Taleban,
che successivamente avrebbe mes-
so in atto una rocambolesca fuga
a bordo di una motocicletta. Nel
briefing il generale Franks ha par-
lato anche dellimportanza dellin-
telligence raccolta in Afghanistan.
Per ragioni di sicurezza ha detto
di non poter rivelare se le infor-
mazioni raccolte abbiano, ad
esempio, permesso di sventare
qualche attentato. Posso solo di-
re che abbiamo certamente rileva-
to indicatori di attacchi futuri e
che ci siamo comportati di conse-
guenza, ha affermato il generale
Franks.
Quando gli stato chiesto quale
sia il numero dei militari america-
ni in Afghanistan il generale Fran-
ks stato evasivo. Nelle ultime
due settimane rimasto costante,
anche se non posso escludere un
aumento futuro, ha affermato. Si
stima che i militari americani in
Afghanistan siano circa 3.000.
I detenuti nelle mani dei milita-
ri americani (esponenti dei Tale-
ban e terroristi della rete di Osa-
ma bin Laden Al Qaeda), tra
l'Afghanistan e Cuba (trasferiti al-
la base di Guantanamo), sono,
ora, 417 ha detto ancora il gene-
rale Franks confermando che al-
cuni detenuti sono stati consegna-
ti al Pakistan: Lo abbiamo gi
fatto e lo faremo ancora, quando
abbiamo prigionieri molto giovani
o molto vecchi, di nazionalit pa-
kistana e che non pensiamo ci sia-
no utili dal punto di vista delle in-
formazioni che possono fornire.
A Guantanamo sono giunti giove-
d i delegati della Croce Rossa che
hanno chiesto di interrogare i 110
detenuti. Le interviste che sono
volontarie sono cominciate e an-
dranno avanti si prevede
per almeno una settimana.
Intanto, libero, sta bene e si
trova a Karachi, in Pakistan, l'a-
mericano che sarebbe stato seque-
strato in Afghanistan da un grup-
po di uomini armati, che avrebbe-
ro chiesto un riscatto di 25.000
dollari per rilasciarlo. Le autorit
stanno ricostruendo l'intera vicen-
da. Non chiaro se la famiglia
abbia pagato un qualsiasi riscatto.
Irlanda del Nord:
unitaria condanna
della violenza
e del settarismo
TERRORISMO Per il Presidente della Banca Mondiale
La lotta alla povert strumento
per garantire sicurezza nel mondo
Argentina: Bush
promette sostegno
al Governo
di Buenos Aires
Colombia: attentato
dei ribelli delle Farc
ma il dialogo continua
Sierra Leone: finita dopo 10 anni
la guerra civile tra esercito e ribelli
LONDRA, 19.
In Irlanda del Nord decine di migliaia
di persone, senza distinzioni tra unioni-
sti da un lato e nazionalisti e filorepub-
blicani dall'altro, hanno partecipato uni-
te e convinte alle manifestazioni contro
la violenza e il settarismo indette ieri in
ogni citt dai sindacati per condannare
il brutale omicidio di Daniel McColgan,
un ventenne postino cattolico ucciso sa-
bato scorso a Belfast da paramilitari
unionisti. Durante le manifestazioni
stata letta una risoluzione nella quale si
afferma che la fine del settarismo insie-
me alla dissoluzione delle organizzazioni
paramilitari permetter al popolo dell'Ir-
landa del Nord di raggiungere lobiettivo
di una societ pacifica e prospera, dove
dignit e rispetto siano mostrati da tutti
e condivisi da tutti, indipendentemente
dalle differenze politiche o religiose.
Lomicidio aveva concluso tragica-
mente una settimana segnata da violen-
ze ed intimidazioni perpetrate contro fa-
miglie cattoliche, con lattacco a due
scuole cattoliche di Belfast seguito da
due notti di violentissimi scontri fra
gruppi estremisti. A questa nuova spira-
le di odio hanno opposto un fermo rifiu-
to le decine di migliaia di persone scese
nelle strade. Una tale partecipazione
unitaria rappresenta un evento rarissimo
e quindi tanto pi significativo per il
consolidamento del processo di pace.
Un veicolo militare con a bordo il sotto
Segretario alla sicurezza per l'Irlanda
del Nord, Jane Kennedy, stato oggi at-
taccato a Belfast con bombe molotov
lanciate dal tetto di una casa. Il veicolo
ha preso fuoco, ma nessuno rimasto
ferito.
WASHINGTON, 19.
Dopo i tragici eventi
dell11 settembre scorso,
dovrebbe essere chiaro a
tutti che la lotta contro
la povert fondamenta-
le nellassicurare pace e
stabilit al mondo. la
tesi sostenuta dal Presi-
dente della Banca Mon-
diale, James Wolfen-
sohn, in una conferenza
internazionale tenutasi
ieri a Washington.
Dopo l11 settembre,
la necessit di affrontare
il problema della povert
non solo un dovere
morale ma anche una
preoccupazione per
chiunque voglia adope-
rarsi per la sicurezza e
la pace a livello nazionale e planetario,
ha detto Wolfensohn. Nella conferenza,
cui hanno partecipato Paesi donatori e
varie organizzazioni internazionali, sono
state esaminate tra laltro le proposte in
materia che alcuni Governi hanno sotto-
posto alla Banca Mondiale. Wolfensohn
ha sottolineato che per assicurare il suc-
cesso delle iniziative internazionali con-
tro la povert necessario un maggiore
coordinamento tra i Paesi donatori. Nel
corso della conferenza secondo quan-
to segnala l'agenzia Ansa il diretto-
re esecutivo del Fondo monetario inter-
nazionale ha chiesto ai Paesi ricchi di
aprire i loro mercati ai Paesi in via di
sviluppo.
La polizia di Leicester, in Gran Breta-
gna, ha intanto ieri fermato altre quat-
tro persone nellambito di uninchiesta
sul terrorismo e sulle infiltrazioni della
rete di Al Qaeda. salito cos a 17 il nu-
mero dei fermati negli ultimi due giorni.
Nove di loro tutti uomini di et com-
presa fra i 23 ed i 40 anni sono so-
spettati di attivit terroristiche. I fermi
di questi giorni sono da mettere in rela-
zione allarresto, avvenuto a settembre
sempre a Leicester, di due algerini accu-
sati di far parte di Al Qaeda. Sei cittadi-
ni algerini arrestati in Bosnia in ottobre
perch sospettati di terrorismo sono sta-
ti nel frattempo consegnati ieri alle auto-
rit statunitensi.
BUENOS AIRES, 19.
Il Ministro degli esteri argentino, Car-
los Ruckauf, e quello dell'economia, Jor-
ge Remes Lenicov, si recheranno alla fi-
ne del mese a Washington per illustrare
all'Amministrazione Usa e alle istituzioni
finanziarie internazionali il piano che il
Governo di Buenos Aires sta elaborando
per arginare la pesante crisi economico-
sociale. Nella giornata di ieri, nel corso
di una conversazione telefonica, Bush
ha promesso al Presidente argentino
Eduardo Duhalde che gli Usa aiuteran-
no l'Argentina quando essa avr messo
a punto un piano di ripresa economica
sostenibile.
Intanto, una nuova ondata di manife-
stazioni di piazza e di cacerolazos (ru-
morose proteste con pentole e coperchi)
ha scosso ieri la capitale e il resto del
Paese dallestremo Nord fino alla Terra
del Fuoco. In alcuni casi i dimostranti si
sono abbandonati ad atti di vandalismo
contro banche, sedi di municipi e vetri-
ne di negozi.
Sempre ieri, Duhalde ha ricevuto i re-
sponsabili del dialogo nazionale, lan-
ciato luned scorso con il sostegno della
Chiesa Cattolica. stato fatto un primo
bilancio delle consultazioni, alle quali
partecipano forze politiche, ambienti
economici, sindacati e operatori sociali.
I risultati degli incontri fin qui svolti so-
no quelli previsti: si auspica il pi presto
possibile un recupero della pace socia-
le e si traccia una lista di priorit che
riguarda l'alleggerimento delle restrizio-
ni bancarie, lemergenza alimentare, i
programmi di occupazione e la formula-
zione di un bilancio statale credibile.
KABUL, 19.
La presenza di 65 Paesi, di 20 istitu-
zioni internazionali e di numerose orga-
nizzazioni non governative lasciano in-
tuire la grande attesa venutasi a formare
intorno alla Conferenza dei donatori per
la ricostruzione dellAfghanistan, che si
apre luned a Tokyo. Sar unoccasione
unica per fissare la scala delle priorit
degli interventi e per definire il meccani-
smo del loro coordinamento e i tempi e
modi di attuazione, dopo aver ascoltato
con la massima attenzione soprattutto
quanto dir il Governo provvisorio del-
lAfghanistan, ha affermato un alto fun-
zionario del Ministero degli esteri del
Giappone.
Quattro i copresidenti della Conferen-
za: Giappone, Stati Uniti, Ue e Arabia
Saudita, che saranno anche i quattro
donatori pi attesi alla prova dei fatti.
Uno il protagonista assoluto, allesordio
sulla scena mondiale: il Governo provvi-
sorio dellAfghanistan guidato da Hamid
Karzai. Quanto ai fondi per la ricostru-
zione, finora lUe ha assicurato il 25 per
cento del totale e il Giappone fino al 20
per cento. Rimane ancora da definire
quale scenario verr adottato dalla Con-
ferenza: se aiuti per un periodo di un
anno, o per due anni e mezzo (il perio-
do in cui rimarr in carica il Governo
provvisorio e lipotesi preferita dal Giap-
pone), o per cinque anni, come invece
ha indicato di recente il Commissario
Ue per le relazioni esterne, Chris Patten,
e come preferirebbero molte organizza-
zioni non governative. Incognite anche
sul meccanismo degli aiuti. infatti da
decidere se si opter per gli aiuti bilate-
rali o se prevarr lipotesi di un fondo
speciale comune. Anche in questo cam-
po ha concluso lalto funzionario nip-
ponico si vedr durante la Conferen-
za. Ad ogni modo il principio fondamen-
tale il riconoscimento del Governo
provvisorio afghano come attore unico
per la ricezione e la distribuzione degli
aiuti internazionali.
Dopo dieci anni, lAlto commissariato
Onu per i rifugiati (Unhcr) ha intanto ie-
ri riaperto i suoi uffici in Afghanistan.
Lo ha reso noto un portavoce della stes-
sa agenzia, Yussuf Hassan, incontrando
i giornalisti. LUnhcr ritorna dunque
ad avere a Kabul la sede principale della
sua missione impegnata nel soccorso ai
profughi afghani. Uffici distaccati, ha
detto Hassan, sono stati inoltre riaperti
a Herat (Ovest), a Jalalabad (Est), a Ma-
zar-i-Sharif (Nord) e a Kandahar (Sud).
Il portavoce ha osservato che la situa-
zione della sicurezza peraltro preca-
ria in diverse regioni del Paese appa-
re in via di miglioramento nei territori
del Nord, vicino ai confini con le Re-
pubbliche del Tadjikistan e dellUzbeki-
stan, cosa che ha consentito gi ad una
delegazione dellUnhcr di avviare un
sopralluogo a vasto raggio attorno a Ma-
zar-i-Sharif. DallAfghanistan, nel corso
degli ultimi 23 anni, si sono allontanati
circa sette milioni di profughi, la met
dei quali ospitati nel vicino Pakistan.
Decine di migliaia di persone sono rim-
patriate nelle ultime due settimane.
TEL AVIV, 19.
A poche ore dallattentato di Hadera,
nel quale sono morti sei israeliani uccisi
da un kamikaze palestinese, lesercito
di Tel Aviv ha sferrato una rappresaglia
in Cisgiordania bombardando obiettivi
della Autorit Palestinese (Ap) a Tulka-
rem, rioccupando met della citt di Ra-
mallah e stringendo lassedio attorno al
palazzo Muqata, sede degli uffici di
Yasser Arafat. Sempre a Ramallah i mi-
litari hanno distrutto ledificio che ospi-
ta la radio palestinese e gli studi televisi-
vi locali, provocando la reazione della
popolazione che insorta lanciando pie-
tre contro i carri armati.
Secondo lagenzia di stampa Wafa,
fra le macerie del palazzo del governato-
re di Tulkarem sono stati rinvenuti due
cadaveri. Un terzo palestinese, un di-
ciannovenne agente dellAp, stato col-
pito dal fuoco dei soldati israeliani a po-
chi passi dagli uffici di Arafat. Un dicias-
settenne inoltre morto la scorsa notte
a Sud di Gaza, colpito da militari a bor-
do di un carro armato che hanno spara-
to nel buio contro tre figure sospette. Il
cadavere di un altro palestinese, mem-
bro delle Brigate al Aqsa che hanno ri-
vendicato lattentato di Hadera, stato
trovato ieri sera in un villaggio a Nord
di Ramallah.
Il Ministro della difesa israeliano,
Benjamin Ben-Eliezer, ha tenuto prolun-
gate consultazioni con i vertici militari
per stabilire le misure da adottare. I ser-
vizi segreti hanno fornito rapporti allar-
manti sulla possibilit di nuovi attacchi.
Il responsabile dellattentato di Hadera,
hanno detto gli investigatori, aveva la
chiara intenzione di provocare una stra-
ge ed era membro attivo di Tanzim,
lorganizzazione politica para-militare af-
filiata ad Al Fatah e legata al suo leader
carismatico, Marwan Barghuti. im-
pensabile, hanno aggiunto gli inquirenti,
che si sia trattato di una comprensibile
reazione di militanti locali, decisi a ven-
dicare la morte del loro capo Raed El
Karmi, come sostiene Barghuti. Quello
di Hadera, secondo i consiglieri di Ben-
Eliezer, poteva rappresentare un atten-
tato di portata strategica, ed quindi ra-
gionevole pensare che Arafat sia stato
consultato in anticipo.
Alla minaccia di Tanzim, secondo gli
esperti, si aggiunge adesso quella dei
razzi in possesso di Hamas, modello
Qassam-2, che dispongono di una te-
stata di dieci chilogrammi di esplosivo e
possono raggiungere obiettivi situati fino
a dieci chilometri di distanza. In teoria
quest'arma minaccia laeroporto Ben
Gurion di Tel Aviv, Gerusalemme, e al-
tre citt vicine alla Cisgiordania, fra le
quali quelle di Kfar Saba, Hadera ed
Afula.
In questo scenario allarmante si svi-
luppata lavanzata militare israeliana nei
Territori che, secondo i palestinesi, po-
trebbe essere solo la prima fase di una
operazione molto pi vasta concepita
per abbattere lAp e minacciare la vita
dello stesso Arafat. Il Presidente ha
detto Barghuti deciso a resistere, se
i soldati israeliani che circondano il suo
ufficio dovessero tentare di penetrarvi.
BOGOT, 19.
Unautobomba, presumibilmente col-
locata dalle Forze armate rivoluzionarie
della Colombia (Farc), esplosa ieri alla
base del ponte sul fiume Ariari, danneg-
giandolo gravemente e isolando alcune
localit che si trovano nella zona di di-
stensione sotto controllo della guerri-
glia di sinistra. Lo ha reso noto una fon-
te militare a Bogot.
Intanto sempre ieri entrato nel vivo
il negoziato fra il Governo e le Farc che
entro domani dovrebbe portare alla fis-
sazione di una precisa agenda per arri-
vare ad una tregua delle ostilit e dei se-
questri. Gioved il Presidente colombia-
no, Andres Pastrana, ha fatto pervenire
una proposta ufficiale del Governo che
la controparte sta esaminando. Linten-
sificazione in queste ore del negoziato
scandita anche dal ritorno a San Vicente
del Caguan, capoluogo della zona di di-
stensione degli Ambasciatori dei dieci
Paesi amici della Colombia.
Lattentato allo strategico ponte, si
inoltre appreso, sarebbe stato attuato
per impedire una eventuale progressione
delle Forze armate verso larea control-
lata dalle Farc in caso di fallimento del
negoziato di pace con il Governo.
FREETOWN, 19.
Il Governo e i ribelli
della Sierra Leone han-
no dichiarato conclusa la
guerra civile durata dieci
anni. Le ostilit sono fi-
nite, ha detto ieri il Pre-
sidente Ahmed Tejan
Kabbah, davanti ad un
fal nel quale bruciava-
no migliaia di armi. Du-
rante il conflitto, pi di
50.000 persone sono sta-
te uccise, mentre gli
sfollati sono centinaia di
migliaia.
Non c pi bisogno
di usare le armi, diamo
fiducia ai civili affinch
ritornino a casa, ha det-
to il leader ad interim
del Fronte rivoluzionario unito (Ruf), Is-
sa Sesay. Il vero Capo del Ruf, Foday
Sankoh che apr le ostilit nel marzo del
1991 dichiarando l'intenzione di porre fi-
ne a decenni di potere corrotto, dete-
nuto in una localit segreta dalla met
del 2000. A novembre dello stesso anno,
il Governo e i ribelli firmarono una tre-
gua che consent alle forze delle Nazioni
Unite di dispiegarsi in tutto il Paese.
Sankoh potrebbe essere giudicato per
crimini di guerra da un Tribunale con-
giunto di Sierra Leone e Nazioni Unite.
Un dirigente del Ruf ha per reso noto
che Sankoh potrebbe essere candidato
alle elezioni presidenziali di maggio da
un partito che i ribelli starebbero per
fondare.
Controlli anti terrorismo in un aeroporto statunitense
Le celebrazioni per la fine della guerra civile
India-Pakistan: nuovi
bombardamenti
ISLAMABAD Nuovi scontri a
fuoco e bombardamenti al confine
tra India e Pakistan. A poche ore
dalla partenza da Nuova Delhi del
Segretario di Stato Usa, Colin Po-
well (giunto a Tokyo per la Confe-
renza sull'Afghanistan), impegnato
nella regione in una missione di
pace, nella notte tra venerd e sa-
bato gli eserciti dei due Paesi han-
no riaperto il fuoco. Non si cono-
sce il bilancio delle vittime.
Russia: cinque soldati
uccisi nel Daghestan
MOSCA Cinque militari russi
sono morti e altri tredici sono ri-
masti feriti in un attentato compiu-
to venerd nei pressi del Centro
reclutamento di Makhachkala, ca-
pitale della Repubblica autonoma
russa del Daghestan, confinante
con la Cecenia. Un ordigno stato
fatto esplodere, probabilmente con
un telecomando hanno detto gli in-
vestigatori, ai margini della strada
mentre passava un mezzo militare
con a bordo decine di soldati.
Stati Uniti: deraglia
treno in Nord Dakota
WASHINGTON Una persona
stata uccisa dai fumi dammoniaca
diffusisi nellaria dopo il deraglia-
mento di un treno che trasportava
materiali pericolosi, a Minot, nel
Nord Dakota, uno Stato del centro-
nord degli Stati Uniti. La vittima
stata trovata gi esanime fuori dal-
la propria abitazione, non lontano
dal luogo del deragliamento. Non
meno di 27 persone, intossicate
dai fumi, sono state assistite in
ospedale. Decine di altre hanno
fatto ricorso allossigeno o sono
state soccorse in posti di soccorso
pubblici istituiti allistante.
..
W
Il Cardinale PREFETTO, l'Arcivesco-
vo SEGRETARIO, i SOTTOSEGRETA-
RI ed i COLLABORATORI tutti della
Congregazione per gli Istituti di vita
consacrata e le Societ di vita apostoli-
ca partecipano il ritorno alla Casa del
Padre di
Mons. GIOVANNI
DAIDONE
Protonotario Apostolico S.N.
Officiale di questo Dicastero
dal 1957 al 1988
ricordandone le doti sacerdotali e pro-
fessionali profuse fedelmente a servizio
della vita consacrata e di altri Uffici
della Curia Romana.
.
W
La CONGREGAZIONE PER IL CUL-
TO DIVINO e la DISCIPLINA DEI SA-
CRAMENTI partecipa al dolore per la
morte del
Rev.mo Monsignor
GIOVANNI DAIDONE
Commissario del Dicastero
e in spirito di cristiana speranza, ricor-
dando il prezioso contributo offerto in
tanti anni di fedele servizio del com-
pianto defunto alla Sede Apostolica,
invita alla preghiera per l'eterna felici-
t in Dio della sua anima.
Citt del Vaticano, 18 gennaio 2002
.
W
La COMUNIT RELIGIOSA della
SCUOLA PIO IX comunica la triste
notizia della scomparsa dell'amico
Dott. FERNANDO BEA
Il rito funebre avverr luned 21
gennaio 2002 nella chiesa di Santo Spi-
rito in Sassia alle ore 9.30.
.
W
La DIREZIONE della RADIO VATI-
CANA e tutta la sua COMUNIT di la-
voro partecipa al dolore per la scom-
parsa, nella tarda serata di venerd 18,
del carissimo collega e amico
Dottor FERNANDO BEA
per 23 anni redattore esperto e fecon-
dissimo della Redazione Centrale e dei
Servizi Informativi Centrali della stessa
emittente e in passato anche collabora-
tore de L'Osservatore Romano, e si
unisce nella preghiera di suffragio con
tutti coloro che lo hanno conosciuto,
stimato ed amato.
La camera ardente allestita presso
la Casa di Cura Sacro Cuore, in Via
Poerio 100.
Le esequie si svolgeranno luned 21,
alle ore 9.30, presso la chiesa di Santo
Spirito in Sassia.
.
SANTA SEDE
Il Santo Padre ha nominato
Capo Ufficio nella Congrega-
zione per lEvangelizzazione
dei Popoli il Reverendo Don
Genesio Tarasco, S.D.B., Eco-
nomo dellIspettoria Salesiana
di Torino.
AFGHANISTAN Grande attesa per la
Conferenza sulla ricostruzione, che si
apre luned a Tokyo. La Comunit inter-
nazionale chiamata a sostenere con-
cretamente il Paese martoriato da oltre
venti anni di guerra. La Conferenza di
Tokyo segner anche il debutto sulla
scena internazionale del Governo prov-
visorio, guidato da Hamid Karzai, scatu-
rito dagli accordi di Bonn.
IRLANDA DEL NORD Migliaia di per-
sone hanno partecipato alle manifesta-
zioni contro la violenza, il settarismo,
indette ieri in ogni citt dai sindacati
per condannare l'omicidio di Daniel Mc-
Colgan, ventenne postino cattolico ucci-
so sabato scorso a Belfast da paramili-
tari unionisti.
MEDIO ORIENTE Lesercito israelia-
no ha sferrato una rappresaglia nei
Territori palestinesi dopo l'attentato che
ha causato sette morti ieri ad Hadera.
L'esercito ha bombardato Tulkarem e
occupato Ramallah, stringendo lasse-
dio attorno agli uffici del Presidente
dell'Autorit Palestinese, Yasser Arafat.
Sempre a Ramallah i militari hanno di-
strutto ledificio che ospita la radio del-
l'Ap e gli studi televisivi locali.

PAGINA
3 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 20 Gennaio 2002
T A
||ZA
| G|NA
.
Un saggio su Il diritto alla tenerezza di Luis C. Restrepo
Democrazia: una forma
di carezza sociale
|||D|NAND MN!uSC||
La tenerezza ricorre sovente nelle cro-
nache, ma soprattutto per constatare la
sua assenza, per rilevare che la sua
mancanza ha prodotto situazioni disu-
mane, conflitti sociali, tragedie familiari.
Il tema della tenerezza viene affrontato,
in positivo, in questo volume e svolto in
modo originale, con sviluppi imprevedi-
bili (Luis Carlos Restrepo, Il diritto alla
tenerezza, Assisi, La Cittadella, 2001,
pp. 163, Lire 22.000). Lautore non si li-
mita a rilanciare un sentimento nobile
e sempre pi emarginato ma coglie dal-
la educazione di questo sentimento un
nuovo modo di rapportarsi al mondo, di
apprendere, di vivere e di organizzare la
vita politica. La tenerezza, secondo lau-
tore, il punto di convergenza di nuove
imprevedibili risorse percettive, espressi-
ve, relazionali; ed insieme il punto di
equilibrio fra lamore e lodio. La tene-
rezza viene infatti contropposta alla vio-
lenza e introdotta come un nuovo modo
di pensare il conoscere e lagire.
Fin dalle prime esperienze scolastiche,
nota lautore, si educa il bambino ad un
sapere da guerra. Simbolo di questo
modello di conoscenza il modo in cui
si effettua lo studio della vita vegetale e
animale: attraverso le piante appassite o
resecate degli erbari, o mediante la vivi-
sezione o disseccazione degli animali. La
scienza, col suo schematismo estraneo
alla dinamica vitale egli scrive ha
fatto credere alluomo che per conosce-
re laltro sia inevitabile scomporlo, dopo
averne fermato il movimento; mentre,
egli conclude, possibile conoscere le
piante e i delfini avendo con essi un rap-
porto tenero e affettivo (p. 15-16).
Il maltrattamento e lintolleranza che
pervadono in maniera sottile il mondo
contemporaneo hanno dunque il loro
alimento in un analfabetismo affettivo e,
particolarmente, nella emarginazione e
svalutazione della tenerezza. Ci che
sembra prevalere e dominare la logica
del guerriero e del conquistatore. Gli
imprenditori agricoli e gli industriali
egli scrive si espandono sulla terra
senza concedersi di provare amore per
essa. E nella logica del guerriero e del
conquistatore non c posto per la tene-
rezza. Per loro laffetto concepibile
solo come trofeo al termine di un fiero
combattimento (pp. 29-30).
Analizzando la tenerezza in rapporto
alla esperienza dei tossico-dipendenti
lautore nota come essa sia la grande as-
sente nella loro vita e nella loro sessuali-
t, pur essendo da loro desiderata im-
mensamente. Non affrettato afferma-
re che la tossicodipendenza un feno-
meno inversamente proporzionale alla
capacit di dare e ricevere tenerezza, di
vivere nellintimit e di costruire rappor-
ti caldi e affettivi con gli altri. (p. 35).
La tenerezza, secondo lautore, viene
fortemente stimolata da canali sensoriali
abitualmente trascurati e sottovalutati
come il tatto, il gusto e lolfatto. La
scuola, in particolare, sembra privilegia-
re la vista e ludito. E invece escluden-
do il tatto e lolfatto dal processo peda-
gogico, si nega la possibilit di sviluppa-
re unintimit e una vicinanza affettiva
con lalunno, conservando labitudine
di una distanza corporea che consolida
la posizione di potere del maestro (pp.
46-47).
La centralit dellaffettivit, secondo
lautore, diventa essenziale: non si tratta
di introdurre un nuovo sentimentali-
smo contro gli eccessi della ragione, ma
piuttosto di comprendere che nellemo-
zione vi sempre una parte di ra-
gione e nella ragione una dose di emo-
zione (p. 50).
Il tatto, secondo lautore, il vero
punto di incontro fra i soggetti che pos-
sono esprimere volont di possesso, nel-
lafferrare o desiderio di tenerezza nell
accarezzare. Mano che afferra e mano
che accarezza costituiscono i due mo-
menti estremi della possibilit di incon-
tro interumano. Latto decisivo del po-
tere consiste nellafferrare. Il contrario
della presa la carezza. La carezza
una mano rivestita di pazienza che toc-
ca senza ferire e che si ritrae per per-
mettere di muoversi al soggetto con cui
siamo in contatto (pp. 71-72). Quando
la mano rinuncia al possesso la stret-
ta rimane presa che, al contrario del-
la stretta, una esperienza di recipro-
cit di condivisione di comunione. E
questo perch l altro non un oggetto
di cui cerchiamo di appropriarci, ma
un soggetto solcato dal suo abisso, che
non finiremo mai di conoscere....
Quando la mano, arrogante, si ostina a
possedere laltro nota lautore di-
venta artiglio: lincontro fallisce, lindivi-
dualit fagocitata. La possibilit di dia-
logo sparisce. La tenerezza sostituita
dalla violenza (p. 74).
Si aprono cos prospettive relazionali
ricche, realmente umane anche nei con-
fronti di se stessi, tendendo conto che la
tenerezza prima di tutto una carezza
che facciamo a noi stessi, poich la
mamma tenera col suo bambino solo
quando lo con se stessa. In questa lo-
gica la tenerezza una barriera alla no-
stra aggressivit affinch questa non si
tramuti in violenza distruttrice (p. 75).
Lautore si spinge anche oltre per li-
berare la tenerezza dal suo ristretto ruo-
lo tradizionale per collocarla nellarea
della sapienza. Considerando la sua
matrice affettiva, la sapienza si pu defi-
nire come un atto supremo di tenerez-
za, carezza che diventa conoscenza... la
dissociazione fra cognitivit e affettivit
ha sbarrato la strada allintegrazione di
queste due sfere, che consentirebbe una
conoscenza pi fine e minuziosa, quanto
pi sono coinvolti i nostri affetti
(p.77).
cos che lautore trova larghi spazi
sociali e politici per la tenerezza, ben
lontana dallessere confinata nella vita
intima della persona. La carezza una
figura strettamente correlata alluso del
potere; si potrebbe dire che mentre lau-
toritarismo un modello politico asso-
ciabile al gesto di afferrare e oltraggiare,
la democrazia una forma di carezza
sociale in cui ci apriamo alla cogestione
e alla prassi incerta, senza la quale im-
possibile costruire una verit con lal-
tro... se si vuole educare alla libert, li-
deale combinare lesercizio dellautori-
t con una grande disponibilit affettiva,
unaspettativa emozionale che non signi-
fica affatto avere delle norme deboli
(pp. 80-82).
La tenerezza ha anche unaltra fonda-
mentale funzione: tenerci lontano dallo-
dio. Il sentimento pi vicino allamore,
secondo lautore, non infatti la tene-
rezza, ma lodio. La tenerezza la via
che imbocchiamo dopo esserci resi con-
to della fallibilit umana, della prossimi-
t dellodio e della facilit con cui di-
ventiamo soggetti capaci di maltrattare
(p. 89).
La tenerezza dunque incompatibile
con la violenza ed anche con la sua si-
lenziosa, passiva sopportazione. im-
possibile avere un atteggiamento di pre-
mura e di stimolo alla crescita dellaltro
se sopportiamo passivamente la violenza
nellintimit (p. 113), Ci non significa
riprendere le armi del guerriero: que-
sto ruolo ha il fascino che emana dalla
sua forza, dalla facilit con cui tende a
risolvere rapidamente e radicalmente i
problemi. Lautore molto deciso al ri-
guardo. Noi cambiamo il nostro desti-
no di sicari in quello di esteti. Allastra-
zione superba e pedante del guerriero,
opponiamo la sensorializzazione della
nostra esistenza e la possibilit di restare
persone degne, ma ferme e irritate, al-
linterno di un meccanismo di morte
che minaccia di distruggerci. E pu
trarre un conclusione operativa: Siamo
cittadini aperti al dibattito e allo scon-
tro, spinti in avanti dalla ferma idea di
costruire i nostri progetti vitali senza ri-
correre alleliminazione dellavversario
(p. 115).
La indicazione che emerge sul piano
operativo e sociale che il compito fon-
damentale della politica sembra essere
quello di instaurare climi affettivi dove
predomini la carezza sociale e dove la
dipendenza non sia subordinata alla ri-
nuncia della propria individualit da
parte dellaltro.
Siamo dunque di fronte ad un saggio
che, nonostante le modeste proporzioni,
sembra capace di sconvolgere alcune
convinzioni frenanti, ingannevoli e di
modificare alcune sicurezze disumane
ancora legate alla forza, al potere, per
introdurre una sensibilit nuova che egli
chiama tenerezza e che si rivela qualco-
sa di pi di un sentimento: un modo
di rapportarsi agli altri, alla natura, a se
stessi con quella delicatezza empatica
che non ha bisogno di possesso, di esibi-
zioni, di applausi. Un modo nuovo di
esistere, dunque, che merita di essere
considerato.
Il volume Trasferte, narratori stranieri del Novecento di Luigi Baldacci
Una caratteristica precipua: giungere al cuore di ogni autore
Riaperto il complesso archeologico del Celio sotto la Basilica dei santi Giovanni e Paolo
Un suggestivo itinerario sotterraneo
nell'edificio dedicato ai due fratelli
ufficiali dell'esercito di Costantino
DAN|| MAZZ||N|
Per prima cosa nella citt di Roma i
corpi dei beati martiri Giovanni e Pao-
lo riposano in una basilica grande e ve-
ramente bella. Cos esordiva, allinizio
del suo percorso, un Itinerario del VII
secolo, cio unantica guida per i pelle-
grini che visitavano i santuari martiria-
li, denominata Notitia ecclesiarum urbis
Romae.
Quello situato sul Celio era veramen-
te un luogo particolare, poich aveva
come centro lunico sepolcro martiriale
posto allinterno della mura urbiche.
Infatti la narrazione, sia pure in gran
parte leggendaria, della passione dei
due fratelli, ufficiali dellesercito co-
stantiniano e ferventi cristiani, attesta-
va che proprio nella loro dimora era
avvenuta la loro uccisione (occultata
entro le mura domestiche) durante l'ef-
fimero tentativo di restaurazione paga-
na di Giuliano lApostata, e proprio il
santuario celimontano fu uno dei pi
venerati nellUrbe per tanti secoli.
Sopra quelle vestigia romane e paleo-
cristiane sorge oggi una chiesa di forme
essenzialmente barocche, ma di im-
pianto medievale, che un discutibile re-
stauro della met del secolo scorso cer-
c di ripristinare in modo non sempre
filologicamente esatto.
Al di sotto dellaula di culto a partire
dalla fine del XIX secolo una serie di
indagini archeologiche (dirette dap-
prima da un Passionista, il padre Ger-
mano da San Stanislao), riportarono
alla luce ambienti abitativi, botteghe,
fontane, pitture, elementi scultorei e un
piccolo oratorio, posti su tre livelli
differenti.
Una realt archeologica indubbia-
mente complessa e di difficile lettura,
che gli studiosi a pi riprese hanno cer-
cato di decifrare nel suo plurisecolare
sviluppo, riconoscendo che quel com-
plesso era stato interessato nel periodo
fra antichit e Medioevo da radicali la-
vori di rifacimento e di trasformazioni
duso. Esso si affacciava sul Clivo di
Scauro, una stradina in salita, la cui
denominazione attestata almeno dal-
lVIII secolo, ma il cui tracciato riman-
da allet imperiale romana.
Da circa venti anni gli scavi sotto-
stanti la chiesa dei santi Giovanni e
Paolo al Celio non erano pi aperti al
pubblico, a causa del preoccupante de-
grado delle strutture, del precario stato
di conservazione degli affreschi e delli-
nadeguatezza dellimpianto di illumina-
zione, ma anche in seguito al succeder-
si di diversi episodi vandalici, che ave-
vano recato seri danni al patrimonio
archeologico e che furono favoriti in-
dubbiamente dalla mancanza di una
sorveglianza fissa dellarea.
Il complesso monumentale stato
nei giorni scorsi riaperto al pubblico,
che potr accedervi tramite visite gui-
date con un numero programmato di
persone attraverso un nuovo ingresso,
ubicato proprio sul Clivo di Scauro.
Percorrendo questo suggestivo itine-
rario sotterraneo fa davvero piacere ve-
dere che le pitture hanno ora acquista-
to una nuova evidenza, che i colori so-
no pi brillanti e si possono cogliere
dettagli prima illeggibili, che la luce
diffusa consente di apprezzare partico-
lari finora avvolti nel buio, che le muf-
fe e i segni dellumidit siano stati argi-
nati e risanati e le strutture murarie
consolidate. In tal modo un monumen-
ti cos ricco di storia in pratica ritor-
nato alla vita.
Non facile ricostruire le diverse fasi
di utilizzazione delle vestigia sottostanti
la chiesa celimontana. In un primo
momento in quellarea si trovavano al-
cune abitazioni di epoca imperiale: di
una di esse visibile una parete, con-
servata per laltezza di tre piani, di
unaltra sono superstiti diverse struttu-
re, che successivamente furono reim-
piegate dalla chiesa paleocristiana, re-
secando la facciata e tamponandone le
aperture.
Questa casa era, come le altre, unin-
sula, ossia unabitazione intensiva ed
aveva un duplice ingresso, che consen-
tiva laccesso al piano terreno o alla
scala che portava ai livelli superiori;
essa era fornita di ben venticinque fine-
stre e di un portico al pianterreno, sul
quale si affacciavano diverse botteghe.
Una terza dimora era contigua alla
prima, dalla quale la separava uno
stretto passaggio, con un cortile succes-
sivamente trasformato in un ninfeo, or-
nato con un dipinto di soggetto mitolo-
gico di grandi dimensioni, interpretato
come il ritorno di Proserpina dallAde,
oppure Dioniso con la nereide Tetide.
In ogni caso, lambiente marino ed
costellato da amorini in barca.
Questa pittura a un certo punto fu
coperta da un rivestimento di stucco
giallo con decorazioni e festoni boreali
to trasformata in titulus, ossia in
unantica parrocchia, legata al nome di
Bizante. Questo personaggio sarebbe
stato il nuovo proprietario cristiano del
complesso, trasformato accorpando le
unit abitative preesistenti ed adattan-
dole ad esigenze liturgiche.
Uno degli indizi pi forti per ammet-
tere questa cristianizzazione dellarea
la presenza di una pittura con unoran-
te dallampia sopravveste allinterno di
un pannello bordato di rosso nella de-
corazione di un ambiente con motivi
vegetali, figure di animali, personaggi
maschili nellatto di leggere o di scrive-
re, avvicinatitipologicamenteaifilosofi.
Secondo lopinione di alcuni stu-
diosi, invece, nel corso del IV secolo fu
ricavata una lussuosa dimora patri-
zia dalle precedenti case con botte-
ghe e solo in seguito fu edificata ad un
livello superiore la chiesa absidata a
tre navate, continuando peraltro ad uti-
lizzare almeno in parte gli ambienti
sottostanti.
Come si detto, la situazione tut-
taltro che chiarita in tutte le sue com-
ponenti ed auspicabile che proprio in
seguito a questo recupero monumenta-
le si giunga ad un riesame critico del-
lintero complesso, in merito al quale
le fonti attestano anche la presenza di
un secondo titolo, unito al nome del
senatore Pammachio e riferibile ai pri-
mi decenni del V secolo.
Un fatto davvero singolare nella topo-
grafia di Roma cristiana, spiegabile con
la sostituzione di una seconda denomi-
nazione a quella originaria del primo
titulus (che era detto di Bizante), oppu-
re con la coesistenza almeno tempora-
nea in una medesima area e forse a
differenti livelli di due installazioni
titolari, una pi antica e laltra pi
recente.
Fra le strutture individuate durante
gli scavi si riconobbero anche le vesti-
gia di un piccolo stabilimento termale
privato, posto al livello del pianterreno
delle abitazioni, con una vasca e un
bacino di terracotta.
Oltre a quelli gi citati, altri vani di-
pinti si offrono allammirazione dei vi-
sitatori nel loro riacquistato splendore:
cos la raffinata decorazione della co-
siddetta aula dei geni, forse allusiva
al perenne mutamento delle stagioni,
con delicati festoni di frutta e verdura
sorretti da allegorici personaggi maschi-
li dal mantello rosso panneggiato, viva-
cizzata da volatili e da scene di ven-
demmia con amorini sulla volta.
In corrispondenza con una fossa a
forma di elle, che alcuni studiosi iden-
tificano con il sepolcro di Giovanni e
Paolo, e a met circa di una scala che
portava ad un cortile, fu eretto poi un
piccolo oratorio, o confessio, decorato
con affreschi di non univoca interpre-
tazione, riferiti agli ultimi decenni del
IV secolo.
Sotto una piccola finestra, fiancheg-
giata da due personaggi maschili, di
cui perduto il busto (forse erano i
due fratelli martiri), effigiato un
orante con due persone prostrate ai
suoi piedi, sullo sfondo di un tendaggio
semiaperto.
Si sono avanzate diverse interpreta-
zioni in merito: si tratta del Cristo
sia pure in uniconografia atipica
con Benedetta e il presbitero Crispo
(due martiri associati dalla tradizione
agiografica a Giovanni e Paolo), oppure
con il senatore Pammachio e la moglie
Paolina? Non facile una lettura con-
vincente della scena, stante anche la
mancanza di concreti elementi di iden-
tificazione dei personaggi.
A sinistra dellangusto spazio sono
rappresentate tre figure, che sembrano
condotte in giudizio da militari e anche
in questo caso si pensato a Crispo,
Crispiniano e Benedetta, che seguirono
nel martirio i due fratelli celimontani.
Sulla piccola parete opposta si ricono-
sce invece una rara scena di martirio
relativa ai tre personaggi, inginocchiati
per terra con le mani legate dietro alla
schiena, in attesa di essere decapitati.
Altre figure completano la singolare
decorazione della confessio: una donna
con un calice in mano e forse un cervo
(per altri un veltro). Certo, questo fu
un luogo di culto dei martiri qui vene-
rati, che si volle ricavare ad ogni costo
in un andito certamente scomodo per
rispettare verosimilmente proprio lubi-
cazione del sepolcro originario. Anche
nella basilica soprastante durante i se-
coli si indic e si delimit il luogo cor-
rispondente a quella che ritenuta la
tomba venerata negli ambienti sotto-
stanti.
Si mantenne, quindi, sempre viva la
memoria di Giovanni e Paolo, i quali
come scrisse papa Damaso in un
suo carme avendo subito il marti-
rio entrambi nel nome di Cristo, con il
(loro) sangue purpureo acquistarono i
premi della vita (eterna).
|D|| DN|
Cominciamo con un esempio di quanto Luigi
Baldacci scrive, in questo suo ultimo libro Trasfer-
te, narratori stranieri del Novecento, (Rizzoli,
2001) libro che la trasferta dal bilancio rela-
tivo agli scrittori italiani del Novecento passato re-
moto uscito lo scorso anno .
Cominciamo con quanto scrive a proposito del
capolavoro di Bulgakof Il Maestro e Margherita.
Accennando ai libri di altri autori russo-sovietici e
di un altro libro dello stesso Bulgakof, La Guardia
bianca, l'illustre critico asserisce che, mediante
quei libri, ci potevamo fare l'idea di una bor-
ghesia travolta nel vortice della Rivoluzione: il te-
ma era di moda, e, per quanto osteggiato dal dog-
matismo ufficiale, era un tema sovietico. Il Mae-
stro e Margherita invece tutt'altra cosa; ma ci
baster a concludere che sia quel grande libro che
si vorrebbe? Un capolavoro sconosciuto? Un avve-
nimento che investe il bilancio di un secolo? La
struttura avvincente ma la dimostrazione stilistica
e il gusto che dovrebbero darle vita ci lasciano per-
plessi.
E, dopo aver riassunto la trama, motiva: In
realt il libro non pu essere raccontato: ogni pagi-
na stipata, quasi sopraffatta, da troppi e troppo
sensazionali avvenimenti; e quel che pi disturba
l'atteggiamento dell'autore, sempre l a sottolineare
il carattere straordinario di quel che racconta. Non
c' mai un vero abbandono al surrealismo (...) A
volte si ha l'impressione di una sceneggiatura cine-
matografica che punti all'effetto facile. Quella mi-
stione magica e ironica fra realt e follia che forse
era nelle intenzioni o nella poetica, non diventa
poesia, nemmeno nel Grande ballo di Satana.
Semmai continua Baldacci ci sembrano
pi vive le parti che narrano la passione di Cristo e
infine la conclusione in cui i due piani del romanzo
si saldano fuori del tempo. Sono pagine di un
decadentismo tragico, grondante, dove la storia e il
documento servono da pretesto all'evasione esteti-
ca. Che Il Maestro e Margherita sia, per il suo
stesso significato religioso, un libro di primario ri-
lievo nel quadro della letteratura sovietica fuori
dubbio, dubbio invece che sia in se stesso un
gran libro.
Nel suo libro Luigi Baldacci abbraccia ben qua-
rantanove autori stranieri; quello precedente relati-
vo agli italiani ne abbracciava quarantasei. Solo
Pampaloni aveva un curriculum di lettore-recenso-
re analogo, e mancheremmo se subito non aggiun-
gessimo, con altrettanta seriet diligenza e perspi-
cacia, una seriet solitaria e persino, in Baldacci,
quasi scontrosa. N, d'altra parte, se anche avessi-
mo la presunzione di criticare il critico, un pano-
rama approfondito ed esteso cos ampio non baste-
rebbe davvero l'articolo di un giornale. Possiamo
piuttosto ricorrere a quanto egli stesso in premessa
dice, quella che appunto chiama Giustificazione:
giustificazione degli autori inclusi e di quelli esclusi
e dei perch.
Una esclusione soltanto non perdoneremmo al
critico e all'amico e sarebbe la non inclusione di
Proust. Vero che il libro esamina solo un decen-
nio ma nella intervista ricordata egli confessa senza
ambagi di non essersi innamorato mai di quella
Recherche che stata il nutrimento di tanta cultu-
ra europea.
Ecco dunque la prima spiccata qualit che fa di
questo critico un unicuum nel panorama italiano e
non solo italiano: la grande autonomia. La si trova
anche nella giustificazione quando d conto del-
l'arco delle sue scelte. Dice che a differenza del li-
bro sugli italiani che abbracciava l'intero Novecen-
to, qui si ricerca nello spazio di una manciata di
anni.
E fa rapido exursus: Durante questo periodo
fiorisce la nuova letteratura tedesca, e al tempo
stesso ci si rivela l'Austria di Broch o di Musil, an-
che la letteratura russa talvolta una rivelazione
postuma o differita, mentre l'America faceva sul se-
rio con Bellow, pur lasciando prevedere, con Salin-
ger, il mondo mass mediatico del Callever. E se la
Francia esibiva Quenau, anche Celine tornava ad
essere un nostro difficile contemporaneo e Beckett
segnava per le avanguardie il punto di non ritorno:
Comment c'est tocca il 61, e di lui, negli anni se-
guenti, sar in netta crescita non la presenza attiva
ma l'importanza e l'immagine.
Ma non staremo qui a illustrare l'indice, ag-
giunge, e prosegue su quella che, a nostro modesto
parere, la sua ulteriore qualit: di scendere dirit-
to al cuore di ogni autore rilevando nei singoli libri
lo specifico, e selezionando in relazione: In altri
casi, come per I. B. Singer, quel che risultava agli
atti (fra gli autori da lui recensiti) era troppo al di
sotto dello scrittore. Nel libro sugli autori italiani
sono stati, per paradosso, dedicati a Pavese due ar-
ticoli: uno sul primo volume delle Lettere, l'altro
sui tristi Taccuini, ma una siffatta bizzarria non sa-
rebbe ben piazzata con uno scrittore straniero, e
pertanto ho eliminato la presenza di Faulkner che
sarebbe stato rappresentato da un romanzo stanco
ed estremo come I saccheggiatori. E c' come si
vede, anche la freccia di un giudizio insieme all'o-
nest della selezione. Il libro doveva essere, ed ,
ben pi che una raccolta di articoli.
Ma, avendo fatto gi un nome, Pampaloni, fra i
critici militanti a quali altri, sempre nella mia men-
te e memoria (tutta mia ripeto) lo accosto per cer-
to carattere, tecnico letterario ad altri due: Niccol
Gallo, ed Elio Vittorini.
Ma lei a che crede? mi accadde di chiedere a
Gallo un giorno, dopo la lettura di un testo. Aveva
elogiato certo mio impegno, ma io avevo sentito il
suo marxistico distacco. Credo nella letteratura,
mi rispose onestamente.
Si pu pensare che la stessa nobilt e capacit
tecnica del Baldacci potrebbe fargli dare un'analo-
ga risposta? Non cos. C' un pi di vitale, c'
molto pi di vitale, nonostante le apparenze, nella
sua critica: un pessimismo vitale forse.
morta Angiola Maria Romanini
illustre studiosa dell'arte medievale
morta ieri, venerd 18, Angiola Maria Romanini, uno dei nomi
pi illustri nel campo degli studi storico-artistici sul Medioevo. Ave-
va 75 anni.
Per molti anni docente di Storia dell'Arte medievale all'Universit degli
Studi di Roma La Sapienza, la Romanini aveva al suo attivo una nutri-
ta serie di studi fondamentali, fra i quali si possono almeno ricordare
quelli sugli affreschi di Castelseprio (1978), sulla cultura artistica in Italia
nell'alto Medioevo (1981), sulla pittura italiana alla fine del Duecento
(1982), su Arnolfo di Cambio (1969 e 1983), sul Maestro d'Isacco (1987-
1988), sulla statua bronzea di San Pietro (1990), che lei attribu proprio
ad Arnolfo.
Membro di prestigiose istituzioni culturali, fra le quali basti ricordare
l'Accademia dei Lincei, la Pontificia Accademia Romana di Archeologia e
la Societ Romana di Storia Patria, la studiosa aveva avviato molte ini-
ziative a livello internazionale per incrementare le ricerche nel particola-
re settore di sua competenza. Due di esse in particolare vanno citate per
l'importanza che hanno assunto: la direzione dell'Enciclopedia dell'Arte
medievale e la rivista Arte medievale.
Se nella prima monumentale opera editoriale si potuto finalmente
delineare un quadro complessivo, aggiornato ed esauriente dei diversi
aspetti della disciplina nei vari paesi europei, asiatici ed africani, l'altra
pubblicazione, dedicata esplicitamente a tutte le manifestazioni artistiche
del Medioevo, in quindici anni di vita ha saputo guadagnarsi un posto di
preminenza fra i periodici internazionali specialistici per lo spessore
scientifico dei contributi in essa pubblicati e per l'accuratezza dell'appa-
rato illustrativo.
Da dieci anni la Romanini era Consigliere per la conservazione del
patrimonio artistico della Presidenza della Repubblica Italiana.
Tre anni or sono per celebrare degnamente la sua carriera scientifica
ed accademica colleghi e discepoli le dedicarono una nutrita miscella-
nea di contributi, pubblicata con il titolo di Arte d'Occidente. Temi e me-
todi. (d.m.)
e si ipotizza che
ci possa essere
avvenuto quando
il complesso di-
venne di propriet
cristiana ed ebbe
un uso cultuale.
Anzi, molti stu-
diosi hanno pen-
sato che qui si
fosse istituita una
domus Ecclesiae,
cio uno dei pri-
missimi luoghi di
adunanza della
comunit cristia-
na di Roma, che
si sarebbe instal-
lata nel III secolo
e poi sarebbe sta-
Casa del sec. III
sulClivodiScauro:
aula detta
della orante
La Confessione
nella casa
del sec. III
sul Clivo
di Scauro
in un disegno
di Italo Gismondi,
1944
Particolare dell'aula detta dell'orante
LaBasilicadeisantiGiovanniePaolo:l'absideedilClivodiScauro

PAGINA
4 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 20 Gennaio 2002
.
Rieti: celebrazioni per il V centenario della morte della beata Colomba
Si concludono domenica 20 gennaio a
Rieti le celebrazioni per il V centenario
della morte della beata Colomba, nata a
Rieti il 2 febbraio del 1467 e morta a pe-
rugia il 20 maggio del 1501. Le comunit
cristiane delle due citt la ricordano come
donna di pace, intreressata alle sorti
dei poveri, del buon governo biblica-
mente centrato sulla giustizia coniugata
con il diritto e con la verit. Per questo
stata sempre definita angelo di pace e di
carit.
Le celebrazioni perugine culminarono
lo scorso settembre con due giornate me-
morabili che videro nel capoluogo umbro
una folta delegazione di fedeli reatini gui-
data dal loro Vescovo insieme ai vertici
delle Istituzioni civili, Provincia e Comune
di Rieti.
A Rieti sono attesi per domenica circa
200 fedeli perugino-pievesi, guidati dal-
l'Arcivescovo Giuseppe Chiaretti e da rap-
presentanti comunali. Della delegazione
faranno parte anche gli sbandieratori di
Citt della Pieve ed il coro della Basilica
di san Domenico di Perugia, che alliete-
ranno i momenti pi significativi delle ce-
lebrazioni reatine: la Messa solenne nella
cattedrale e la cerimonia civile nella chie-
sa di san Domenico.
Il pio transito di Monsignor Theodorus Hendriksen
Decano dell'Episcopato dei Paesi Bassi
Un Vescovo
della Chiesa universale
Il 160 anniversario dell'apparizione della Vergine del Miracolo nella chiesa romana di sant'Andrea delle Fratte
Un evento che ha aperto il cuore della gente
all'infinita misericordia di Dio
Verso il 24 gennaio
IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE
Trovarsi insieme
e pregare
andare al cuore
dell'impegno di pace
ta testimonianza sacra, perch
espressa dal trovarsi insieme
per riflettere davanti a Dio sulla
pace: Vogliamo con ci mostra-
re che il genuino sentimento reli-
gioso una sorgente inesauribi-
le di mutuo rispetto e di armonia
tra i popoli; in esso, anzi, risiede
il principale antidoto contro la
violenza ed i conflitti (ivi, n. 14).
Di conseguenza, nessun re-
sponsabile delle religioni pu
avere indulgenza verso il terrori-
smo e, ancor meno, lo pu pre-
dicare (ivi, n. 7).
L'incontro di Assisi rivela cos
il suo valore di contributo effetti-
vo alla volont di scegliere la
pace ed alla coerenza nel co-
struirla. Trovarsi insieme a pre-
gare andare al cuore dell'im-
pegno di pace, aprire il cuore
umano all'irruzione della poten-
za rinnovatrice di Dio (Messag-
gio per la Giornata Mondiale del-
la Pace, cit. n. 14), perch la
pace o la violenza germogliano
dal cuore dell'uomo, sul quale
Dio solo ha potere (Giovanni
Paolo II, 9 dicembre 2001).
Implorando la pace da Lui,
mentre confessiamo che Egli la
vuole e dichiariamo di volerla in-
sieme a Lui, riconosciamo di non
essere capaci da soli di volerla
e di costruirla e Lo supplichiamo
di farla entrare come dono suo
nel cuore di ogni uomo, affinch
ne scopra il valore, la desideri,
la scelga e si decida a perse-
guirla al di sopra di tutto. Prega-
re insieme ci conduce a pensare
insieme, consentendo con Lui
per agire insieme tra noi.
Dono di Dio perch l'uomo
scelga di volerla per gestirla:
la dinamica meravigliosa di quel
poema divino-umano che la
pace. Pregare perch venga
non evadere dall'impegno
personale, ma responsabilizzar-
si per un valore umano, nei
confronti del quale come scri-
ve Pascal l'uomo supera
infinitamente l'uomo (Pensieri,
n. 434). I credenti sinceri hanno
l'umilt e la fiducia di rispondere
a Dio che li chiama ad essere
Suoi collaboratori per diventare
costruttori di pace: Venga per
noi la pace del tuo regno; / ch
noi ad essa non potem da noi,
/ s'ella non vien, con tutto 'l no-
stro ingegno (Dante. Pur. XI,
7-9).
Promotrice di pace la pre-
ghiera per la pace, perch parte
dall'amore per gli uomini, che
inseparabile dalla fede in Dio e
dalla passione per la causa uma-
na, che inseparabile dalla glo-
ria di Dio. partecipazione ope-
rosa nel suscitare e sostenere le
genuine iniziative di pace. Que-
sta infatti si costruisce veramen-
te solo con gli strumenti della
pace. sacra la pace: fine e
mezzo di se stessa, sinonimo di
civilt autentica, nasce e cresce
solo mediante iniziative di vera
civilt, cominciando da quelle
che ne garantiscono le premesse
culturali, morali, istituzionali,
economiche. E poich il dono
della pace parte da Dio ed entra
dentro le vicende degli uomini e
dei popoli attraverso il filtro del-
la sapienza e del coraggio nel
discernimento del vero bene co-
mune con cui pensano ed opera-
no i responsabili del potere poli-
tico, economico e culturale delle
nazioni, la preghiera implora da
Dio, per loro ed a nome di tutti i
popoli del mondo, la sapienza
ed il coraggio di quel discerni-
mento.
L'invito di Assisi ci compro-
mette tutti con l'urgenza irrinun-
ciabile della preghiera, lascian-
doci condurre da Dio ad una sin-
cera conversione alla pace. Poi-
ch la pace o la violenza ger-
mogliano dal cuore dell'uomo
ed dal cuore dell'uomo che
germoglia la risposta del credere
e la sua autenticit, quanti ci ri-
conosciamo credenti in Dio sia-
mo chiamati sia chi andr sia
chi non andr ad Assisi ad
essere presenti nella preghiera
di Assisi. Questa preghiera di un
giorno ci riconsegna a quella di
ogni giorno, per la quale Assisi
ovunque e sempre. E sempre
e ovunque l'autenticit del cre-
dere in Dio ha riscontro nella
coerenza del nostro impegno
operoso per promuovere concor-
dia, amicizia, condivisione l do-
ve viviamo quotidianamente,
mentre, in qualche modo, il no-
stro essere o no costruttori di
pace con l'esistenza ordinaria
entra dentro tutto il tessuto mon-
diale dell'esistere umano. Non si
staccano mai i fili di quella inter-
dipendenza per la quale ogni uo-
mo o donna , contemporanea-
mente, ricevente ed emittente di
pace o violenza. La neutralit
del non far niente contro non
la pace. E pensare solo a s
gi una premessa di violenza,
perch anche l'abbandono pu
essere omicidio e, sempre, l'e-
goismo possessivo coltiva dentro
di s un potenziale aggressivo.
Proprio questo pregare con-
diviso dalle stesse diversit del
credere religioso ha uno specifi-
co valore promozionale a favore
della causa della pace, per il fat-
to che implora da Dio che gli
animi si aprono a perdono reci-
proco (Giovanni Paolo II, Pre-
ghiera all'Immacolata, 8 dicem-
bre 2001; cfr Messaggio per la
Giornata Mondiale della Pace,
cit. n. 14). Proporlo un mes-
saggio, per certi versi, parados-
sale (Messaggio per la Giornata
Mondiale della Pace, cit. n. 10),
ma si tratta di un passaggio ver-
so la pace divenuto irrinunciabi-
le, perch il continuo ricorso ad
atti terroristici o di guerra (ivi,
n. 11) non inneschi un processo
inarrestabile.
Per questo, il servizio che le
religioni possono dare per la pa-
ce e contro il terrorismo consiste
nella pedagogia del perdono
(ivi, n. 11). un loro compito
proprio. E tutto il mondo sa
perch l'ha visto quanto Gio-
vanni Paolo II ce ne dia l'esem-
pio, con un coraggio che non
pu non avere un seguito, nel
comune cammino verso la civilt
mondiale della pace, in vista del-
la quale la memoria che ristagna
nella palude del ricordo ha biso-
gno di essere purificata nel per-
dono. Gestita dal cuore dell'uo-
mo, la giustizia, che fondamen-
to della pace, non gli basta pi
per seminarla, coltivarla, difen-
derla, perch l'ingiustizia dell'e-
goismo non si vince con le sole
ragioni della giustizia: Non c'
pace senza giustizia, non c'
giustizia senza perdono (Mes-
saggio per la Giornata Mondiale
della Pace, cit.).
I rappresentanti delle religioni,
ad Assisi, questo intendono pro-
clamare, mentre implorano da
Dio che tutti gli uomini, compresi
gli uomini del terrorismo e della
guerra, lo riconoscano, lo voglia-
no ed abbiamo il coraggio di at-
tuarlo. Sanno di essere anche lo-
ro questi uomini per i quali im-
plorano. E vogliamo esserlo an-
che noi, pregando Dio Onnipo-
tente di fare di noi uno strumen-
to della sua pace (ivi, n. 14).
FIORINO TAGLIAFERRI
CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 1
Il ricordo risale al 20 gennaio del
1842. Il luogo la chiesa di s. Andrea
delle Fratte. Il giovane ebreo Alfonso
Ratisbonne, nato a Strasburgo nel 1814
da nobile e ricca famiglia di banchieri
sente come un fuoco ardergli dentro l'a-
nima. il fuoco di quel Dio dell'amore
che da tempo lo attendeva l, al varco
della misericordia per consegnarlo defi-
nitivamente a sua Madre, la Vergine del
Miracolo, e fare di lui l'apostolo maria-
no per le strade del mondo, l'uomo di
fede e di speranza per gli sperduti e gli
ultimi della vita e della storia quotidia-
na, il missionario della gioia per tanti
orfani di Gerusalemme e della Terra
Promessa dove svolger, fino alla morte,
il suo lavoro apostolico.
In un istante, in quel giorno lontano,
per intervento divino e grazie all'incon-
tro miracoloso con la Vergine Maria,
vanno in cenere la sua cultura positivi-
sta, il suo rabbioso sdegno contro la
Chiesa cattolica per la conversione del
fratello Teodoro, gi sacerdote, tutti i
suoi progetti di futuro capitano della fi-
nanza bancaria, come aveva gi deciso
lo zio banchiere, Luigi Ratisbonne.
In lui, prima di quel giorno, non c'
alcun segno che faccia pensare ad una
sua istantanea conversione alla fede cat-
tolica. Ratisbonne non ha sentimenti re-
ligiosi, non ha una fede ebraica, non
crede in Dio. Egli stesso dice proprio nel
1842: Io sono giudeo di nome, ecco
tutto, perch non credo in Dio. A lui,
giovane e ricco, fidanzato con la cugina
Flora Ratisbonne, laureato in giurispru-
denza, amato teneramente dallo zio
banchiere e con un futuro assicurato,
non manca proprio nulla.
Gli manca per quel Dio dell'amore,
da lui rifiutato, a invocato continuamen-
te dal fratello sacerdote, Teodoro, e da-
gli amici di Roma, quando egli sar tra
loro. Tra questi, il barone Teodoro De
Bussires quello che pi invoca la con-
versione di Alfonso. lui a chiedere ad
Alfonso, incredulo, di portare al collo la
medaglia dell'Immacolata e a recitare la
preghiera di s. Bernardo Ricordati, o
piissima Vergine, sicuro dell'ora della
Grazia. E quest'ora di Dio scatta pro-
prio, dopo cinque giorni, il 20 gennaio
quando la Grazia illumina di pentimen-
to, di perdono e di amore la sua esisten-
za.
Colpito dalla Grazia, ora il giovane
banchiere l, in ginocchio istantanea-
mente guarito nell'anima e nel pensiero,
diventato cos fratello della mia fede,
mentre le mani misericordiose e mater-
ne della Vergine, illuminate di perdono
divino, sono tese verso di lui, verso quel
figlio della sua terra, atteso con amore
pazientemente da molti anni. Le mam-
me, si sa, hanno nel cuore e nell'anima
la pazienza dell'attesa. Le strade che do-
vevano portare il giovane da Strasburgo
a Costantinopoli, senza attraversare le
Roma dei Papi e della fede cattolica, co-
me era stato programmato, terminano
misteriosamente nel silenzio affascinante
di una casa romana di Dio, dove due
ebrei, un figlio errante e una madre con
le braccia aperte, si incontrano, si guar-
dano silenziosamente e si abbracciano
senza pi perdersi.
Ecco come Alfonso descrive l'incon-
tro: Levai gli occhi verso la cappella
raggiante di tanta luce, e vidi sull'altare
della medesima, in piedi, viva, raggian-
te, grande, maestosa, bellissima, miseri-
cordiosa, la SS. Vergine Maria simile,
nell'atto e nella struttura, all'immagine
che si vede sulla Medaglia Miracolosa
dell'Immacolata. Mi fece cenno con la
mano di inginocchiarmi... A tal vista
caddi in ginocchio... Fissai le mie mani,
e vidi in esse l'espressione del perdono e
della misericordia. Alla presenza della
SS. Vergine, quantunque ella non mi di-
cesse parola, compresi l'orrore dello sta-
to in cui mi trovavo, la deformit del
peccato, la bellezza della religione catto-
lica, in una parola capii tutto.
Quell'istante del divino e la presenza
della Vergine aprono definitivamente la
mente, il cuore e l'anima di Alfonso.
Quel battello umano di Strasburgo, col-
mo prima di insulti contro la Chiesa cat-
tolica, di pregiudizi, di ideologia positivi-
sta, ora carico di pentimento e di per-
dono, di misericordia divina e di amore
materno, di fede e di speranza, di sere-
nit e di felicit mai provata prima. Cos
egli scrive il 21 gennaio, subito dopo la
conversione e l'apparizione della Vergi-
ne, alla sua fidanzata Flora: Ebbene,
Flora mia, un miracolo nel vero senso
di questo vocabolo; un miracolo inau-
dito quello, cui devo un s sbito cam-
biamento: per mezzo di un miracolo
che si riempito quel mio vuoto; per
un miracolo che io sono il pi felice de-
gli uomini.
Quando Dio ti ferma al bivio, ti pren-
de l'anima e ti illumina del suo amore,
tu allora comprendi tutto: chi sei tu e
chi Lui, senza aprire libri, senza bus-
sare ai sapienti, senza porre pi interro-
gativi. Non si pu pi andare avanti co-
me prima. ormai tempo di ripartire
sulle strade di Dio. Alfonso riparte rin-
novato nell'anima e illuminato da Dio
sulle verit evangeliche, tanto da scrive-
re alla sua Flora: Quanto alla mia istru-
zione di cui non pensavo io molto par-
tendo da Strasburgo, posso, mia cara,
assicurarti che a Roma senza maestri,
senza libri ho pi imparato in pochi
giorni, anzi posso pur dire in poche ore,
di quello che io potessi imparare in tutta
al mia vita, se non vi fossi venuto. Uni-
sci, mia cara, le tue preghiere alle mie
per renderne grazie a Dio.
Quali sono ora le strade di Dio sulle
quali deve camminare Alfonso per por-
tare agli altri la luce della fede, l'amore
alla Vergine Maria, la carit di un aiuto
intellettuale, ed anche materiale per chi
rimasto impoverito dalle vicende della
vita? Sono le strade che portano alla
Terra Promessa per vivere di fede, di ca-
rit intellettuale e operativa, di solidarie-
t evangelica accanto ai suoi fratelli
israeliti e, in particolare, a Gerusalemme
con i numerosi orfani. Come sacerdote,
come apostolo mariano, come uomo di
fede e di carit resta qui sulle rovine
dell'antico Pretorio di Pilato. Costruisce
opere di carit per gli orfani di Sion, gli
orfanotrofi di s. Giovanni in Montana
nel 1865 per le fanciulle, e quello di S.
Pietro nel 1874 per i fanciulli. Si fa pel-
legrino di carit in Europa per questi fi-
gli della Terra Promessa, si fa povero e
accattone per portare loro pane e verit
attraverso l'istruzione, costruisce la Ba-
silica dell'Ecce Homo come Santuario
della Riparazione. Cammina! cammi-
na!: stato questo l'ordine imperativo
sentito da Alfonso visitando l'ultima vol-
ta l'altare dell'evento miracoloso.
La storia d'amore mariano di questo
cammino sulle strade di Dio termina il 6
maggio del 1884 sulla collina della Visi-
tazione nella terra di Gerusalemme. Al-
fonso muore settantenne, pianto da Ge-
rusalemme, in povert e in santit. Sul-
la mia tomba egli chiese porrete
queste due sole parole: Madre Maria, a
significare la prima il peccatore, la se-
conda la misericordia della S. Vergine a
mio riguardo. Nella parte superiore
della tomba, vi questa invocazione vo-
luta dai suoi figli spirituali: O Maria, ri-
cordati del tuo figlio che la dolce e
gloriosa conquista del tuo amore.
Le celebrazioni nella ricorrenza del
160 anniversario dell'apparizione sono
particolarmente solenni, non solo nella
chiesa romana di s. Andrea delle Fratte,
elevata a Santuario e a Basilica per esse-
re la Lourdes romana, come l'ha defini-
ta il Papa Benedetto XV, ma in tutte le
chiese dell'Ordine dei Minimi, e in quel-
le dove la devozione alla Vergine del Mi-
racolo ha aperto e apre il cuore della
gente alla misericordia di Dio.
PIETRO ADDANTE
Radio Vaticana:
la morte
di Fernando Bea
Il 20 dicembre scorso, un giorno dopo
il suo rientro da Roma che visitava pi
volte lanno, improvvisamente tornato
alla casa del Padre, secondo il suo stile
discreto, lEcc.mo Monsignor Theodorus
Hendriksen, eletto Vescovo titolare di
Eumenia dal beato Giovanni XXIII il 21
gennaio 1961. Nato il 27 luglio 1907 a
Wehl, in Gheldria, Arcidiocesi di Utre-
cht (Paesi Bassi), fu ordinato sacerdote
di quel Clero il 24 luglio 1932; era quin-
di nel 70 anno del suo fecondo sacerdo-
zio.
Dopo tre anni di ministero iniziale
nella parrocchia di Wolvega, in Frisia,
fu per un biennio insegnante nel Semi-
nario Minore, per poi passare nel 1937,
a quello Maggiore di Rijsenburg. Ivi, co-
me professore di filosofia, aiut a for-
mare molti giovani sacerdoti. In seguito,
durante dieci anni, dal 1947, fu apprez-
zato Assistente spirituale delle Associa-
zioni arcidiocesana e nazionale degli
agricoltori e orticultori cattolici. Resse
anche per un decennio, la parrocchia di
De Steeg fino al 1957, quando divenne
Vicario Generale del Cardinale Alfrink.
Ricevette la consacrazione episcopale
dalle mani di quel Porporato il 7 marzo
1961, come primo Ausiliare della vasta
Arcidiocesi nel ventesimo secolo. Otto
anni dopo ottenne da Papa Paolo VI le-
sonero da quella carica e in seguito, per
pi di trentanni, si dedic ad un parti-
colare ministero di direzione spirituale,
degno di un Presule in medio Eccle-
si. Uomo di spirito e senza timore,
non vacill mai nei tempi difficili post-
conciliari. Ogni mattina celebrava il Di-
vin Sacrificio nella cappella della Casa
Generalizia dei Fratelli di Utrecht. La
domenica sostituiva immancabilmente il
Cardinale Arcivescovo nella Cattedrale
Metropolitana di santa Caterina in Utre-
cht, quando questi visitava qualcuna
delle 355 parrocchie arcidiocesane o era
fuori sede. Serv con esemplare fedelt
cinque Arcivescovi di Utrecht.
Per lunghi anni Gran Priore nei Paesi
Bassi dellOrdine del Santo Sepolcro,
contribu fortemente alla notevole fiori-
tura di quellOrdine nel Regno, con
grande zelo per la Chiesa in Terra San-
ta. Incalcolabile fu la sua benefica in-
fluenza sul Clero dellArcidiocesi di
Utrecht e di altre Diocesi neerlandesi.
Confessore e direttore spirituale ricerca-
to, questo amato Vescovo riun intorno
a s un gruppo di sacerdoti di cui tre
sono ora Vescovi che ispirava e gui-
dava con unecclesialit che mai perde-
va di vista luniversalit della Chiesa.
Egli amava il Papa e lo faceva capire.
Ben radicato nel Concilio Vaticano II, di
cui era lultimo Padre in vita nellEpi-
scopato dei Paesi Bassi, fond una rivi-
sta Zaken die God raken (Questioni
che toccano Dio), che segu personal-
mente fino alla sua morte. Aperto a tutti
i sani sviluppi, decise, allet di 93 anni,
di seguire un corso di computer in mo-
do da poter comporre personalmente la
sua rivista. Gli fu di grande aiuto, negli
ultimi decenni della sua vita, lassistenza
generosa e decisa della dottoressa Nelly
Stienstra, grazie a lui integrata nella
Chiesa. Fu quotidianamente accudito da
questa persona, gi molto impegnata
quale docente presso lUniversit di
Utrecht e Presidente di varie organizza-
zioni cattoliche di rilievo; essa, inoltre,
laccompagn nei suoi molti viaggi,
sempre intrapresi per motivi ecclesiali.
A lei si deve che la grande fecondit spi-
rituale del Presule si sia potuta esplicare
in un largo raggio, dentro e fuori dei
Paesi Bassi.
Quasi tutti i Vescovi del Regno sono
stati presenti alle esequie del Presule
nella Cattedrale gremita di Utrecht, pre-
siedute dallEm.mo Cardinale Simonis.
Lomelia stata tenuta dal nuovo Ve-
scovo Ausiliare Mons. Gerard de Korte,
molto vicino al defunto Presule, che con
toni delicati seppe bene ricordare la
grande fedelt del caro defunto.
Molti Vescovi, sacerdoti, religiose e
religiosi, ed innumerevoli fedeli lo ricor-
deranno con profonda gratitudine.
morto nella serata di venerd 18
gennaio, dopo lunga malattia, Fernando
Bea, per 23 anni esperto redattore della
Redazione Centrale e dei Servizi Infor-
mativi Centrali della Radio Vaticana, e,
per circa trent'anni, stimato collaborato-
re del nostro giornale.
Era nato il 5 febbraio 1933. Dagli anni
del liceo aveva cominciato a collaborare
a quotidiani e a periodi cattolici. Lau-
reato in lettere e filosofia, per 12 anni
era stato segretario del Postulatore della
Compagnia di Ges, P. Carlo Miccinelli.
Questo ruolo gli aveva consentito di ac-
quisire profonda competenza riguardo
ai processi di beatificazione e canonizza-
zione. Dal 1959 impiegato del Governa-
torato dello Stato della Citt del Vatica-
no, nel 1970 era passato alla Radio Vati-
cana come redattore della Redazione
Centrale e, poi dei Servizi Informativi
Centrali.
Fernando Bea stato scrittore fecon-
do. La sua produzione investe soprattut-
to il genere agiografico. Tra le sue ope-
re, ricordiamo: Storia di un medico (S.
Giuseppe Moscati); Leonardo Murial-
do. stato autore della storia della Ra-
dio Vaticana composta per il 50 anni-
versario di fondazione, celebrato nel
1981: Mezzo secolo della Radio del Pa-
pa. Egli era sensibile alle aspirazioni
dei giovani, che usava incoraggiare con
pazienza paterna. Nell'esortare allo stu-
dio, non perdeva mai di vista l'esigenza
di valorizzare il dato umano: Non per-
detevi nei libri, ma nella vita.
I funerali saranno celebrati nella chie-
sa di Santo Spirito in Sassia, luned mat-
tina alle 9.30. La salma sar trasportata
ad Occhiobello (Rovigo), dove sar tu-
mulata come Fernando desiderava
vicino ai genitori.

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5 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 20 Gennaio 2002
.
UDIENZA Il discorso di Giovanni Paolo II all'Almo Collegio Capranica
Il prete non l'uomo delle iniziative isolate
il ministro del Vangelo a nome della Chiesa
UDIENZA Il saluto del Papa ad una Delegazione Ecumenica della Finlandia
di importanza vitale che i cristiani preghino incessantemente per l'unit
La comunit del vostro Collegio
resti in ascolto permanente della Parola di Dio.
Approfondisca quei vincoli di comunione che aiutino
ognuno di voi a proiettarsi nella missione
evangelizzatrice verso il mondo.
Vivete intensamente questa vostra esperienza comunitaria.
Essa costituir la struttura portante
dell'intera vostra esistenza
(All'Almo Collegio Capranica)
Il prete non luomo delle iniziative
isolate e indipendenti; il ministro del
Vangelo a nome della Chiesa. Ogni sua
opera apostolica parte dalla Chiesa e al-
la Chiesa ritorna. quanto ha sottoli-
neato Giovanni Paolo II nel discorso ri-
volto alla comunit dell'Almo Collegio
Capranica, ricevuta in udienza nella
mattina di sabato 19 gennaio, nella Sala
Clementina.
Questo il discorso del Papa:
Signor Cardinale,
Cari Superiori ed Alunni del-
lAlmo Collegio Capranica!
1.Mi rivolgo a voi con affetto
in questo consueto appuntamento
annuale, in prossimit della me-
moria liturgica di SantAgnese,
vostra speciale Patrona, e a tutti
do il mio cordiale benvenuto. Sa-
luto anzitutto il Signor Cardinale
Camillo Ruini, Presidente della
Commissione Episcopale preposta
alla direzione del Collegio, e lo
ringrazio per le cortesi espressio-
ni con le quali si fatto interpre-
te dei comuni sentimenti. Esten-
do il mio saluto al Rettore, Mons.
Michele Pennisi, ai Superiori ed a
voi, carissimi Alunni della Comu-
nit capranicense. Il vostro Colle-
gio, testimone di un secolare vin-
colo con la Sede Apostolica e con
il Successore di Pietro, costituisce
una delle pi antiche ed illustri
istituzioni per la formazione dei
candidati al sacerdozio, non solo
della diocesi di Roma, ma anche
di altre diocesi dItalia e Paesi
del mondo.
2.Carissimi Alunni! a voi
che mi indirizzo ora in modo spe-
ciale. Voi siete chiamati a diven-
tare testimoni e modelli del greg-
ge (1 Pt 5, 3) che vi sar affida-
to. E per essere tali necessario
che acquistiate disposizioni inte-
riori e specifici comportamenti,
che sono alla base della spiritua-
lit sacerdotale. Modello di que-
sta significativa crescita spiritua-
le ed intellettuale Cristo stesso.
I presbiteri, infatti, in virt del-
lunzione dello Spirito Santo, so-
no segnati da uno speciale carat-
tere che li configura a Cristo Sa-
cerdote, in modo da poter agire
in nome e nella persona di Cri-
sto (Presbyterorum ordinis, 2).
Proprio perch chiamati a seguire
pi da vicino il Maestro, dovete
essere assidui contemplatori del
suo volto (Novo Millennio ineun-
te, 16). Consapevoli della vostra
futura missione, tendete dunque
alla santit e diffondete ovunque
lamore di Cristo. Siate poi fedeli
alla Chiesa ed in essa operate
sempre in comunione con i vostri
Vescovi. Il prete, infatti, non
luomo delle iniziative isolate e
indipendenti; il ministro del
Vangelo a nome della Chiesa.
Ogni sua opera apostolica parte
dalla Chiesa e alla Chiesa ritor-
na.
Se talora questa missione potr
apparirvi difficile, non temete!
Sin da questi anni della vostra
preparazione, imparate a prende-
re il largo con le vele spiegate al
soffio dello Spirito Santo. Sarete
cos felici per tutto quello che il
Signore compir per mezzo vostro
e sperimenterete, pur tra le prove
e le difficolt, la grandezza e la
gioia della vostra missione.
3.La comunit del vostro Col-
legio resti, pertanto, in ascolto
permanente della Parola di Dio.
Approfondisca quei vincoli di co-
munione che aiutino ognuno di
voi a proiettarsi nella missione
evangelizzatrice verso il mondo.
Vivete intensamente questa vo-
stra esperienza comunitaria. Essa
costituir la struttura portante
dellintera vostra esistenza. Siete
chiamati, infatti, a vivere e ad es-
sere con gli altri e per gli altri.
A chi intende seguire Ges,
Egli pone chiare condizioni: Se
qualcuno vuol venire dietro a me,
rinneghi se stesso, prenda la sua
croce e mi segua (Lc 9, 23). Ges
non il Messia del trionfo e della
potenza. Come autentico Servo
del Signore, ha realizzato la sua
missione di Messia nella solida-
di importanza vitale che i cristiani preghino
incessantemente per l'unit. Lo sottolinea Giovan-
ni Paolo II nel saluto rivolto ad una Delegazione
Ecumenica della Finlandia, ricevuta in udienza nel-
la mattina di sabato 19 gennaio, nella sua Bibliote-
ca Privata.
Queste sono le parole di saluto del Santo Padre:
La traduzione italiana
dell'Autografo Pontificio
per il Vescovo brasiliano
Mons. Licinio Rangel
e l'Unione
San Giovanni Maria
Vianney
Allo stesso tempo, Ti comuni-
chiamo, Venerato Fratello, che
in fase di preparazione il docu-
mento legislativo che stabilir la
forma giuridica di riconoscimen-
to della Vostra realt ecclesiale
con cui verr confermato il ri-
spetto delle Vostre peculiarit.
In tale documento, lUnione
verr canonicamente eretta co-
me Amministrazione apostolica,
di carattere personale, diretta-
mente dipendente da questa Se-
de Apostolica e con territorio
nella Diocesi di Campos. Si trat-
ter di una giurisdizione cumu-
lativa con quella dellOrdinario
del luogo. Il suo governo sar
affidato a Te, Venerato Fratello,
e sar assicurata la Tua succes-
sione.
Verr confermata allAmmini-
strazione apostolica la facolt di
celebrare lEucaristia e la Litur-
gia delle Ore secondo il Rito Ro-
mano e la disciplina liturgica
codificati dal mio predecessore
San Pio V, con gli adattamenti
introdotti dai suoi successori fi-
no al Beato Giovanni XXIII.
pertanto con profonda leti-
zia che, per rendere effettiva la
piena comunione, dichiaro la re-
missione della censura di cui al
can. 1382 CIC per quanto con-
cerne Te, Venerato Fratello, co-
me altres la remissione di tutte
le censure e la dispensa da tutte
le irregolarit nelle quali fossero
incorsi altri Membri dellUnio-
ne.
Non Ci sfuggita la significa-
tiva data nella quale stata fir-
mata la Tua Lettera, e cio la
Solennit dellAssunzione della
Beata Vergine Maria. a Lei,
Santa Madre di Dio e della Chie-
sa, che affido questo atto con
lauspicio, che si fa preghiera, di
una sempre pi concorde convi-
venza tra clero e fedeli di code-
sta Unione e della diletta Diocesi
di Campos, per un rinnovato vi-
gore autenticamente missionario
della Santa Chiesa.
A tutti i membri dellUnione
S. Giovanni Maria Vianney, dal
profondo del cuore, impartiamo
una Speciale Benedizione Apo-
stolica.
Dal Vaticano, il 25 del mese
di dicembre, nella Solennit del
Natale del Signore, nellanno
2001, 24 del Nostro Pontificato.
GIOVANNI PAOLO II
Pubblichiamo una nostra traduzione italiana del-
le parole di saluto di Giovanni Paolo II:
Pubblichiamo una nostra traduzio-
ne italiana dell'Autografo Pontificio
per il Vescovo brasiliano Mons. Lici-
nio Rangel e l'Unione San Giovanni
Maria Vianney, il cui testo in lingua
latina riportato in prima pagina:
Al Venerato Fratello
LICINIO RANGEL
e ai diletti Figli dellUnione
San Giovanni Maria Vianney
di Campos nel Brasile
Lunit della Chiesa un do-
no, che ci viene dal Signore, Pa-
store e Capo del Corpo Mistico
ma che, al tempo stesso, richie-
de la risposta effettiva di ogni
suo membro, che accoglie la
pressante preghiera del Redento-
re: Ut omnes unum sint sicut
tu Pater in me et ego in te ut et
ipsi in nobis unum sint ut mun-
dus credat quia tu me misisti
(Gv 17, 21).
con somma gioia che abbia-
mo ricevuto la Vostra Lettera
del 15 agosto u.s., con la quale
lintera Unione ha rinnovato la
propria professione di fede catto-
lica, dichiarando piena comu-
nione con la Cattedra di Pietro,
riconoscendo il suo Primato e
governo sulla Chiesa universale,
sui pastori e sui fedeli, dichia-
rando altres che per nulla a
questo mondo, vogliamo disso-
ciarci dalla Pietra sulla quale
Ges Cristo ha fondato la sua
Chiesa.
Con vivo gaudio pastorale ab-
biamo preso atto del vostro desi-
derio di collaborare con la Sede
di Pietro alla propagazione della
Fede e della Dottrina Cattolica,
nellimpegno per lonore della
Santa Chiesa che si eleva co-
me signum in nationes (Is 11, 12)
e nella lotta contro coloro che
tentano di squassare la Barca di
Pietro, inutilmente, perch le
porte degli inferi non prevarran-
no contro di Essa (Mt 16, 18).
Rendiamo grazie al Signore
Uno e Trino per tali buone di-
sposizioni!
Tutto ci considerato ed aven-
do innanzi la gloria di Dio, il
bene della Santa Chiesa e la leg-
ge suprema, che la salus ani-
marum (cfr can. 1752 CIC), ac-
condiscendendo con affetto alla
Vostra richiesta di essere accolti
nella piena comunione della
Chiesa Cattolica, riconosciamo
canonicamente la Vostra appar-
tenenza ad essa.
L'indirizzo d'omaggio del Card. Camillo Ruini
In apertura di udienza, il Cardinale Camillo Ruini, Vica-
rio Generale di Sua Santit per la Diocesi di Roma, ha ri-
volto a Giovanni Paolo II il seguente indirizzo di saluto:
Padre Santo,
mi gradito porgerLe il saluto pi devoto e affettuoso
dei Superiori e degli alunni dell'Almo Collegio Capranica,
insieme al ringraziamento pi vivo per questa Udienza
che ancora una volta Vostra Santit ci ha benignamente
concesso, nell'imminenza della memoria liturgica della
Vergine e Martire romana Agnese, amatissima Patrona
dell'Almo Collegio.
Padre Santo, la famiglia capranicense si formata ed
cresciuta all'ombra della Sede Apostolica, in spontanea e
convinta adesione e dedizione ai Successori di Pietro, con
la certezza di adempiere cos, nel modo pi sicuro e pi
fecondo, alla volont del Signore Ges e alle specifiche
intenzioni dei propri Fondatori, in quel compito tanto deli-
cato e importante che la formazione di nuovi sacerdoti
per la Chiesa di Cristo.
In questo tempo nel quale viva e operante l'esperien-
za di grazia del Grande Giubileo, ma sono anche forti le
sfide e le minacce alla fede cristiana e all'umana convi-
venza, il Collegio Capranica specialmente vicino a Vo-
stra Santit con la preghiera e con l'accoglienza piena,
docile e cordiale del Suo insegnamento e della Sua per-
sonale testimonianza.
Padre Santo, La accompagneremo spiritualmente nel
Suo viaggio ad Assisi, per ottenere da Dio il dono della
pace e della collaborazione sincera tra le grandi religioni
del mondo. Attendiamo la Sua parola e imploriamo la Sua
Benedizione Apostolica.
riet, nel servizio, nellumiliazio-
ne della morte. Camminate con
coraggio dietro di Lui e prosegui-
te fiduciosi, rinnovando ogni
giorno la fedelt a Cristo e apren-
dovi alle necessit dei fratelli.
Vi sostengano in questo sforzo
lesempio e lintercessione dei
santi e dei martiri, che sono sem-
pre rimasti fedeli al Signore. In
particolare vi proteggano i santi
di questa Chiesa di Roma, tra cui
la giovanetta a voi tanto cara,
SantAgnese, che, con la sua te-
stimonianza di verginit e di
martirio, invita tutti a seguire
lAgnello immolato per la salvez-
za del mondo. Vi sia accanto Ma-
ria, la Madre della Chiesa, ed ot-
tenga per ciascuno di voi un an-
no ricco di frutti spirituali e cul-
turali.
Con tali sentimenti, imparto a
voi Alunni qui presenti, ai vostri
Superiori e Formatori, ed allinte-
ra famiglia capranicense una spe-
ciale Benedizione Apostolica.
Dear Friends in Christ,
Once again I have the pleasure of wel-
coming an Ecumenical Delegation from
Finland on the occasion of the Feast of
Saint Henrik, the Apostle and Patron of
your country. It is a happy coincidence
that your visit falls during the Week of
Prayer for Christian Unity.
It is vital that Christians should pray in-
cessantly for unity, which will come not
as the fruit of human effort, but as a
grace given at a time and in a way which
we do not know. Our prayer however
must be joined by a determination to
preach the Gospel of Jesus Christ with one
heart and voice, so that the world may
believe (Jn 17:21).
Such a task will call for sacrifice and
commitment, as it did in the life of Saint
Henrik. It is the Cross of Christ that we
preach, and it is in the power of the Cross
that we have put our faith. From the side
of the Crucified Lord there flows the life-
giving stream which will heal the wounds
of division. Finland too needs Christ. The
depths of the Finnish soul can be read in
the saints of your history and in buildings
such as Turku Cathedral. And who but
Christ can satisfy the desires rising from
those depths?
We have already travelled far on the
ecumenical journey, and there can be no
turning back. Certainly the Catholic
Church remains committed irrevocably to
following the path of the ecumenical ven-
ture (Ut Unum Sint, 3). In this we are sus-
tained by the hope that comes from being
led by the Risen One and the inexhaustible
power of his Spirit, always capable of new
surprises (Novo Millennio Ineunte, 12).
The Spirit must lead us, step by step, to
discover the things that we can do together
to hasten the full and visible communion
of all Christians. May he who can do in-
finitely more than we can ask or imagine
(Eph 3:20) help us in this task. Amen.
Cari amici in Cristo,
ancora una volta ho il piacere di dare il
benvenuto alla Delegazione Ecumenica del-
la Finlandia in occasione della Festa di san-
t'Enrico, Apostolo e Patrono del vostro Pae-
se. una felice coincidenza che svolgiate la
vostra visita durante la Settimana di Pre-
ghiera per l'Unit dei Cristiani.
di importanza vitale che i Cristiani pre-
ghino incessantemente per l'unit, che non
sar il frutto dello sforzo umano, ma una
grazia concessa in un tempo e in un modo
che non conosciamo. La nostra preghiera,
tuttavia, deve essere affiancata da una de-
terminazione a predicare il Vangelo di Ges
Cristo con un solo cuore e una sola voce
perch il mondo creda (Gv 17, 21).
Questo compito richieder sacrificio e
impegno, cos come fu nella vita di sant'E-
nrico. la croce di Cristo che predichiamo
ed nella forza della croce che abbiamo ri-
posto la nostra fede. Dal fianco del Signore
crocifisso sgorga il flusso donatore di vita
che guarir le ferite della divisione. Anche
la Finlandia ha bisogno di Cristo. Le pro-
fondit dell'anima finnica si possono indivi-
duare nei santi della vostra storia e in edifi-
ci quali la Cattedrale di Turku. E chi se
non Cristo pu soddisfare i desideri che na-
scono da queste profondit?
Lungo il cammino ecumenico abbiamo
gi percorso molta strada e non pu esserci
ritorno. Di certo la Chiesa cattolica resta
impegnata in modo irreversibile a percor-
rere la via della ricerca ecumenica (Ut
unum sint, n. 3). In ci siamo sostenuti
dalla speranza di essere guidati dalla pre-
senza del Risorto e dalla forza inesauribile
del suo Spirito, capace di sorprese sempre
nuove (Novo Millennio ineunte, n. 12).
Lo Spirito deve condurci, passo dopo
passo, a scoprire quanto possiamo fare in-
sieme per affrettare la comunione piena e
visibile di tutti i cristiani.
Che Colui che in tutto ha potere di fare
molto di pi di quanto possiamo domanda-
re o pensare (Ef 3, 20) ci assista in questo
compito.
Amen.

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6 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 20 Gennaio 2002
.
LA SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNIT DEI CRISTIANI
Relazioni con le Chiese ortodosse
Rapporti con il Consiglio
Mondiale delle Chiese
storali, storiche e canoniche relative al
tema;
b) In questo senso vi un appello
alle Chiese in dialogo: I membri infor-
meranno le proprie Chiese, le quali in-
dicheranno come superare questo
ostacolo affinch il dialogo possa con-
tinuare serenamente.
La sessione di Baltimora non stata
inutile. Ha individuato la vera natura
del problema in discussione. La costi-
tuzione delle Chiese orientali cattoliche
strettamente connessa al primato del
Vescovo di Roma nella Chiesa di Cri-
sto. E la conoscenza esatta dei termini
del problema in discussione ne facilita,
prima o poi, la soluzione stessa. Del
resto, il dialogo con le Chiese ortodos-
se non potr evitare di affrontare que-
sta questione.
Durante lanno trascorso, questa
questione stata costantemente pre-
sente in tutti i contatti avuti con le sin-
gole Chiese ortodosse ed anche tra le
stesse Chiese ortodosse. In particolare,
il Pontificio Consiglio per la promozio-
ne dellunit dei cristiani ha trattato il
tema con il Patriarcato Ecumenico,
che ha funzione di coordinamento nel-
le questioni pan-ortodosse.
Una eco si trova anche nel messag-
gio del Patriarca S.S. Bartolomeo I al
Santo Padre e nel discorso che il Santo
Padre ha rivolto alla delegazione orto-
dossa venuta a Roma per la festa dei
Santi Pietro e Paolo (29 giugno 2001).
Il Santo Padre ha affermato: Le re-
lazioni fraterne tra le Chiese particola-
ri cattoliche ed ortodosse ed il dialogo
teologico devono essere intensificati.
importante affrontare e chiarire quan-
to resta del contenzioso teologico, fon-
dandoci sulla Sacra Scrittura e la Tra-
dizione. Il lavoro della Commissione
mista deve essere completato secondo
il programma che essa stessa ha fissa-
to. So che il Pontificio Consiglio per la
promozione dellunit dei cristiani, il
Patriarcato Ecumenico ed il co-presi-
dente ortodosso della Commissione mi-
sta sono in stretto contatto per decide-
re insieme sul modo migliore di rilan-
ciare il dialogo. Riferimenti al tema si
sono avuti nei discorsi scambiati per la
festa di s. Andrea (30 novembre 2001)
al Patriarcato ecumenico, presente una
delegazione romana presieduta dal
Presidente del Pontificio Consiglio per
la promozione dellunit dei cristiani.
3. Pellegrinaggio
ad Atene e in Siria
Per la prima volta nella storia, un
Papa ha fatto visita ad Atene. Nei gior-
ni 4-5 maggio 2001, Giovanni Paolo II,
nel contesto del suo pellegrinaggio sul-
le orme di s. Paolo, ha fatto tappa ad
Atene. Il presidente del Pontificio Con-
siglio per la promozione dellunit dei
cristianiaccompagnava il Santo Padre.
Il Papa ha reso visita allArcivescovo
S.B. Christodoulos ed stato ricevuto
al Santo Sinodo. La visita era stata
preceduta da manifestazioni di tensio-
ne nel paese in varie zone scettiche,
animosamente critiche e generalmente
contrarie alle relazioni ecumeniche.
Ma la realizzazione della visita sembra
aver sbloccato la situazione, offrendo
la possibilit di unapertura, con il
tempo, a nuove relazioni. Il discorso
di benvenuto dellArcivescovo contene-
va anche espliciti riferimenti alle pro-
blematiche che la Chiesa di Grecia sol-
leva nelle relazioni con Roma. Il Papa,
al Santo Sinodo, ha tenuto un applau-
dito discorso, che stato in grado di
allentare una tensione secolare. Il San-
to Padre ha sottolineato lesigenza di
un liberatorio processo di purificazio-
ne della memoria. Egli ha detto: Per
le occasioni passate e presenti, nelle
quali i figli e le figlie della Chiesa cat-
tolica hanno peccato con azioni o
omissioni contro i loro fratelli e le loro
sorelle ortodossi, che il Signore ci con-
ceda il perdono che imploriamo da
Lui. Il Papa ha menzionato un preci-
so evento storico, dicendo: Penso al
saccheggio disastroso della citt impe-
riale di Costantinopoli che stata per
tanto tempo bastione del cristianesimo
in oriente. tragico che i saccheggia-
tori, che avevano stabilito di garantire
ai cristiani libero accesso alla Terra
Santa, si siano poi rivoltati contro i
propri fratelli nella fede. Il fatto che
fossero cristiani latini riempie i cattoli-
ci di profondo rincrescimento. Come
possiamo non vedervi il mysterium
iniquitatis allopera nel cuore umano?
Solo a Dio spetta il giudizio e quindi
affidiamo il pesante fardello del passa-
to alla sua misericordia infinita implo-
rando di guarire le ferite che ancora
causano sofferenza allo spirito del po-
polo greco.
Una dichiarazione comune, firmata
dal Papa e dallArcivescovo, ha conclu-
so la visita. Essa stata letta sullAreo-
pago. Il Papa e lArcivescovo hanno ri-
lanciato lappello di s. Paolo ai Corin-
zi: Non vi siano divisioni tra voi, ma
siate in perfetta unione di pensiero e
di intenti (1 Cor 1, 10). Hanno anche
fatto riferimento ad atteggiamenti
scorretti nellecumenismo, auspicando
relazioni fraterne: Condanniamo
essi hanno dichiarato ogni ricorso
alla violenza, al proselitismo, al fanati-
smo in nome della religione. Noi cre-
diamo fermamente che le relazioni tra
i cristiani, in tutte le loro manifestazio-
ni, debbano essere caratterizzate dal-
lonest, dalla prudenza e dalla cono-
scenza dei problemi in questione. Nel
resto della dichiarazione si faceva ap-
pello alla presenza attiva dei cattolici e
degli ortodossi per risolvere problemi
di societ. stata anche auspicata una
cooperazione affinch ci sia una incisi-
va presenza cristiana nella Comunit
Europea in formazione. In seguito, il
13 giugno, il Cardinale Walter Kasper
ha fatto una visita di cortesia a S.B.
Christodoulos, Arcivescovo di Atene,
ed ha avuto una conversazione positi-
va sulle relazioni e sul dialogo.
A Damasco (5-8 maggio) il Santo Pa-
dre ha ricevuto una calorosa acco-
glienza dai tre Patriarchi, dal Patriarca
greco-ortodosso S.B. Ignazio IV Azim,
dal Patriarca siro-ortodosso S.B. Zakka
Iwas e dal Patriarca greco-cattolico
S.B. Gregorio III. Vi stata unampia
partecipazione popolare. Si manife-
stata la cordialit che i pastori delle
varie Chiese presenti a Damasco han-
no saputo far crescere nelle rispettive
comunit. Il Papa ha potuto rivolgere
la parola ai religiosi, alle religiose, ai
laici cattolici ed ortodossi insieme
tutti riuniti nella cattedrale siro-or-
todossa. Non si trattato di cortesia
formale o di ospitalit tradizionale, ma
di unaccoglienza profondamente cri-
stiana. Il Papa ha ricordato che la for-
mazione di questo spirito ha radici
lontane. Ad esempio, egli ha menzio-
nato il fatto che lattuale Patriarca si-
ro-ortodosso era stato osservatore al
Concilio Vaticano II e che pi volte si
era recato in visita a Roma.
Rivolgendosi al Patriarca greco-orto-
dosso, il Papa ha menzionato il contri-
buto positivo di questo Patriarcato nel-
le relazioni con la Chiesa cattolica: La
ricerca di unit tra il Patriarcato gre-
co-ortodosso ed il Patriarcato greco-
cattolico dAntiochia si iscrive eviden-
temente in un quadro pi largo del
processo di riunione tra la Chiesa cat-
tolica e la Chiesa ortodossa. per
questo che io tengo a riesprimere il
mio auspicio sincero che la Commis-
sione mista internazionale per il dialo-
go teologico tra la Chiesa cattolica e la
Chiesa ortodossa possa prossimamente
continuare la sua attivit nel modo pi
appropriato. Pi il dialogo toccher le
questioni centrali, pi sar laborioso.
Non bisogna meravigliarsi di questo e
neanche stancarsi... Voglio ringraziare
il Patriarca Ignazio IV per il contributo
positivo ed efficace che il Patriarcato
di Antiochia e i suoi rappresentanti
hanno offerto per il progresso di que-
sto dialogo.
Nel mese di ottobre 2001, S.B. Igna-
zio IV ha fatto una visita a Roma ed
stato ricevuto dal Papa il 22 ottobre.
Il dialogo continua a vari livelli ed
in forme diverse. Nei giorni 2-4 settem-
bre 2001, ha avuto luogo a Reggio Ca-
labria il VII Simposio Intercristiano,
organizzato dallIstituto di Spiritualit
del Pontificio Ateneo Antonianum di
Roma e dalla Facolt teologica dellU-
niversit Aristotele di Tessalonica
(Grecia), su Prospettive soteriologiche
nella tradizione orientale e occidenta-
le. Vi ha preso parte il sottosegretario
del Pontificio Consiglio per la promo-
zione dellunit dei cristiani. Il Santo
Padre ha inviato un suo messaggio.
Nei giorni 19-20 dicembre, per ini-
ziativa di S. S. Bartolomeo I, si tenu-
ta a Bruxelles una conferenza su La
pace di Dio nel mondo al fine di ri-
flettere su una Pacifica coesistenza
tra le grandi religioni monoteistiche.
La Chiesa cattolica ha accolto linvito
ed stata presente con i Presidenti di
tre Pontifici Consigli: quello per la pro-
mozione dellunit dei cristiani, quello
per il dialogo interreligioso e quello
per la giustizia e perla pace,insieme
ad altre personalit.
Le diverse forme di incontro sono
volte generalmente al rafforzamento
della carit fra le Chiese e al ristabili-
mento della piena comunione e tendo-
no pertanto ad una progressiva matu-
razione di sentimenti di fraternit e
di cooperazione.
4. Giornata di preghiera
per la pace
I rapporti intercristiani sono impor-
tanti anche per la loro incidenza sulla
societ e per una possibile risoluzione
dei problemi che travagliano la comu-
nit. I cristiani vivono accanto ed in
mezzo ad uomini di altre religioni e di
altre opinioni. Per il bene comune, essi
sono pronti da sempre a convivere e a
cooperare. Nella giornata di preghiera
per la pace proposta dal Santo Padre
per il 24 gennaio ad Assisi vi una ri-
sposta corale da parte degli altri cri-
stiani. Le Chiese ortodosse sono pre-
senti nella loro quasi totalit. Questo
certamente espressione del grado di
relazioni che ha raggiunto la Chiesa
cattolica con ciascuna di esse e con
tutte insieme, nonostante lesistenza di
problemidifficili e reali, ancora aperti.
NellEnciclica sullimpegno ecumeni-
co Ut unum sint (n. 40), il Santo Pa-
dre ha incisivamente riassunto, indi-
candola come un frutto del dialogo,
questa nuova situazione: La fraternit
universale dei cristiani diventata un
ferma convinzione ecumenica.
vori (progress report) da sottoporre alla
prossima plenaria del GLM, nel maggio
2002.
Rapporti bilaterali
tra le parti
Un altro livello delle relazioni della Chie-
sa Cattolica con il CMC prende corpo attra-
verso i rapporti bilaterali tra la sede di Gi-
nevra del CMC e il CPPUC. Il primo aspet-
to di questo livello riguarda i reciproci invi-
ti alle pi importanti manifestazioni dei ri-
spettivi organismi. Ad esempio, il 25 gen-
naio 2001 Mons. Jonas Johnson (della Chie-
sa svedese, Vescovo di Stngns e co-presi-
dente del GLM) stato inviato a Roma dal
CMC in occasione della celebrazione con-
clusiva della Settimana di Preghiera per
lUnit dei Cristiani, presieduta dal Santo
Padre, Papa Giovanni Paolo II, nella Basili-
ca di san Paolo fuori le Mura. E subito do-
po, dal 29 gennaio al 6 febbraio, il CPPUC
ha inviato a Potsdam (Germania), su invito
del CMC, due delegati che hanno parteci-
pato in qualit di osservatori al Comitato
Centrale del CMC, costituito da 158 mem-
bri.
Un secondo aspetto dei rapporti bilaterali
riguarda lo scambio di visite tra gli espo-
nenti del CMC a Ginevra e quelli del CP-
PUC a Roma. Ad esempio, tra il 22 e il 24
ottobre 2001 sono venuti a Roma i collabo-
ratori della Commissione del CMC World
Mission and Evangelism (CWME). Scopo
della visita: scambiare informazioni su que-
stioni attinenti alla missione ed evangelizza-
zione e conoscere personalmente gli esperti
cattolici che svolgono attivit nello stesso
campo, in vista di una futura collaborazio-
ne. Il gruppo stato ricevuto dai responsa-
bili di vari dicasteri: il Consiglio Pontificio
per la Promozione dellUnit dei Cristiani,
Giustizia e Pace, i dicasteri preposti al Dia-
logo Interreligioso e alla Sanit. Il gruppo
stato inoltre ricevuto dal Rettore della Pon-
tificia Universit Urbaniana e ha potuto in-
contrare il Decano e il personale docente
della facolt di Missiologia, nonch i rap-
presentanti delle due Unioni Internazionali
dei Superiori generali delle religiose e dei
religiosi.
Da registrare anche la visita annuale di
38 tra studenti e docenti dellIstituto Ecu-
menico di Bossey, venuti a Roma dal 20 al
27 novembre 2001. Durante il programma
della settimana, organizzato dal CPPUC, il
gruppo ha partecipato alludienza generale
settimanale del Santo Padre, e si poi re-
cato presso vari dicasteri della Curia roma-
na. Gli studenti sono stati altres ricevuti
dal Movimento dei Focolari, dalla Comuni-
t di santEgidio, dallUniversit san Tom-
maso dAquino (Dipartimento Ecumenico),
dal Centro Pro Unione, e hanno preso par-
te a una sessione comune con i rappresen-
tanti dellUnione internazionale dei Supe-
riori Generali (UISG). Il programma com-
prendeva inoltre la visita delle maggiori Ba-
siliche di Roma, delle Catacombe, dei Mu-
sei Vaticani e della sede di Radio Vaticana.
Scopo di questo viaggio di studio era aiuta-
re gli studenti a conoscere meglio la Chiesa
cattolica nellambito della loro formazione
ecumenica.
Prospettive per il futuro
Il primo evento previsto sar lincontro
del direttivo del GLM, che avr luogo a Ro-
ma il 1 e il 2 marzo. Questa riunione sar
soprattutto dedicata alla programmazione
dei dettagli dellordine del giorno della
prossima plenaria del GLM, che avr luogo
a Stngns (Svezia) dal 25 al 31 maggio
2002. Il GLM proseguir il proprio lavoro
sulle due principali tematiche alla base del
suo mandato: a) le questioni attinenti allu-
nit della Chiesa e b) le problematiche co-
muni che tanto le Chiese aderenti al CMC
quanto la Chiesa cattolica si trovano ad af-
frontare.
Per la nomina a Legato Pontificio in occasione della solenne Dedicazione della nuova Chiesa Cattedrale di Tirana che avr luogo sabato 26 gennaio
Lettera di Giovanni Paolo II
al Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato
|||u!||| |. ||!|N
Nellultimo anno, le relazioni fra la
Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse
hanno conosciuto diverse manifestazio-
ni. Non vi stata per, n del resto
era prevista, la convocazione della ses-
sione plenaria della Commissione mi-
stainternazionaledeldialogo teologico.
1. Evento pan-cristiano
Il nuovo millennio si aperto con
una celebrazione pancristiana, che ha
avuto luogo il 25 gennaio 2001 nella
Basilica di s. Paolo fuori le Mura. La
celebrazione della Parola di Dio stata
presieduta dal Santo Padre Giovanni
Paolo II ed ha visto la partecipazione
di delegazioni di quasi tutte le Chiese
ortodosse, delle Antiche Chiese dO-
riente e delle Comunioni Cristiane
Mondiali di Occidente.
Questa preghiera corale stata il se-
gno del comune impegno delle Chiese
e delle Comunit ecclesiali che inten-
dono avviarsi insieme verso il futuro
per annunciare, insieme, Cristo via,
verit e vita (Gv 14, 6). Da parte orto-
dossa, hanno partecipato delegazioni
del Patriarcato Ecumenico di Costanti-
nopoli, dei Patriarcati di Alessandria,
di Antiochia, di Mosca, di Serbia, di
Romania, di Bulgaria, della Chiesa or-
todossa di Grecia, di Polonia, di Alba-
nia. Vi hanno preso parte le Antiche
Chiese di Oriente: il Patriarcato copto-
ortodosso, il Patriarcato siro-ortodosso
di Antiochia, la Chiesa sira-malankare-
se, il Catolicossato armeno di Et-
chmiadzine, il Catolicossato armeno di
Cilicia, la Chiesa assira dOriente. Era
presente una grande variet di tradi-
zioni e di lingue, nel comune intento
di celebrare lunico Signore e Salvato-
re, Ges Cristo, e di invocare insieme
la stabilit delle Sante Chiese di Dio e
lunione di tutti, come propone la li-
taniairenica della tradizione bizantina.
2. Commissione
per il dialogo teologico
La Commissione Mista Internaziona-
le per il dialogo teologico fra la Chiesa
cattolica e tutte le Chiese ortodosse si
riunita lultima volta (9-19 giugno
2000) a Baltimora (USA) sul tema:
Implicazioni ecclesiologiche e cano-
niche delluniatismo. Lincontro era
considerato come continuazione dello
studio fatto a Balamand nel 1993 sulla
questione delluniatismo. Il tema vole-
va essere un approfondimento, passan-
do da una considerazione di fatto la
realt storica della nascita e della vita
delle Chiese orientali cattoliche e del
riconoscimento del loro diritto di esi-
stere e di operare ad unanalisi di
carattere ecclesiologico e canonico.
Non stato possibile orientarsi verso
alcuna convergenza. Il comunicato da-
to alla stampa stato esplicito: Le di-
scussioni in questa sessione plenaria
sono state ampie, intense e approfon-
dite. Tuttavia, poich nessun accordo
stato raggiunto sul concetto teologi-
co di base delluniatismo, stato de-
ciso di non avere, per ora, alcuna di-
chiarazione comune. Tuttavia stata
espressa la volont di cercare vie nuo-
ve per affrontare il problema. Si pro-
posto di chiedere consiglio alle autori-
t delle varie Chiese coinvolte. Il co-
municato contiene importanti afferma-
zioni:
a) La commissione ha avvertito la
necessit che si intraprenda uno studio
ulteriore delle questioni teologiche, pa-
J|N Mu!|S-M3|NDA
I rapporti tra la Chiesa cattolica e il Con-
siglio Mondiale delle Chiese (CMC) si svol-
gono nel quadro del Gruppo di Lavoro Mi-
sto (GLM). Istituito nel 1965 con lobiettivo
di esplorare le possibilit di dialogo e di
collaborazione ecumenica, il GLM detiene
un ruolo consultivo in relazione con gli al-
tri organismi ai quali apparentato: il Con-
siglio Pontificio per la Promozione dellUni-
t dei Cristiani (CPPUC) e lAssemblea del
Consiglio Mondiale delle Chiese, cui il GLM
presenta ogni sette anni un resoconto delle
proprie attivit.
Ai fini di questa collaborazione, tramite il
CPPUC la Chiesa cattolica designa tra i teo-
logi cattolici 12 membri della Commissione
Plenaria per la Fede e lOrdine, 17 membri
del GLM e una dozzina di esperti, che sono
regolarmente invitati ai vari programmi del
CMC; vengono inoltre impegnati a tempo
pieno due collaboratori cattolici nominati
dal CPPUC. Attualmente Suor Elizabeth
Moran presta la sua opera presso lUfficio
Missione ed Evangelizzazione del CMC,
mentre il Reverendo Padre Gosbert Bya-
mungu docente a tempo pieno allIstituto
Ecumenico del CMC a Bossey.
Il presente articolo riguarda essenzial-
mente tre aspetti: 1) le principali attivit
del GLM nel 2001; 2) i rapporti bilaterali
tra le due parti; 3) le prospettive future in
questo campo.
Principali attivit del GLM
nel corso del 2001
Lanno si aperto con la riunione del Di-
rettivo del GLM svoltasi a Roma in marzo,
soprattutto allo scopo di predisporre lordi-
ne del giorno della plenaria in programma
per il 25-31 maggio 2001 nellIrlanda del
Nord, e precisamente a Dromantine (nei
pressi di Newry). Sono stati previsti vari te-
mi di grande rilievo, tra cui uno studio su
la natura e gli obiettivi del dialogo ecume-
nico. Questa tematica stata studiata sulla
base di vari documenti della Chiesa cattoli-
ca (Ut unum sint, 28-38; UR, 161-165; Ri-
flessioni e Suggerimenti sul Dialogo Ecume-
nico, CPPUC, 1970) nonch di un docu-
mento di studio del 1967 sul dialogo ecu-
menico a cura del GLM.
Dopo 35 anni di esperienza in materia di
dialogo ecumenico a vari livelli, da quello
bilaterale tra la Chiesa cattolica e i suoi
partner (in maggioranza membri del CMC)
ai colloqui multilaterali sotto legida della
Commissione per la Fede e lOrdine, c
ancora qualcosa che le parti in causa non
abbiano imparato circa gli effetti, i risultati
e le implicazioni del dialogo ecumenico? Il
GLM intende concentrare lattenzione su
una serie di aspetti specifici: a) la ricerca di
una definizione del dialogo ecumenico: b)
modelli e tipi di dialogo ecumenico; c) con-
seguenze concrete di questo dialogo (per
quanto riguarda lobiettivo, i temi, la strut-
tura, il metodo e la ricezione). Il punto di
partenza di questo studio sar costituito
dalla base filosofica e antropologica che
conduce immediatamente allesame dei
fondamenti teologici del dialogo, con parti-
colare attenzione al quadro cristologico ed
ecclesiologico nel quale si svolge il dialogo
ecumenico.
Tra gli altri temi di studio allordine del
giorno del GLM figurano le conseguenze
ecclesiologiche del battesimo, il ruolo del
Consiglio delle Chiese, lantropologia teolo-
gica, il pensiero e lazione sociale (proble-
matiche sociali ed etiche). Allultima riunio-
ne del direttivo del GLM, nellottobre del
2001, questi temi sono stati discussi soprat-
tutto per chiarire gli obiettivi e i metodi in
ciascuno di questi campi. Sono stati costi-
tuiti inoltre alcuni sottogruppi incaricati di
lavorare sulle diverse tematiche e di predi-
sporre una relazione sullandamento dei la-
deles precaturi sacramque liturgiam
una mente explicaturi, ut christiana
ipsa communitas, sociata ex opera
lapides ferme ponens, ipsius Eccle-
siae commissuram demonstret item-
que, terrestribus poshabitis rebus, ad
caelestem patriam unanimiter pro-
tendat.
Nobis profecto de Tiranensis Ca-
thedralis Templi dedicatione nuper
adlatum est, quae mensis Ianuarii
die XXVI continget. Etenim ibidem
felicioribus exstantibus condicioni-
bus, pietas fidesque novum florem
experiri videntur. Gentium Aposto-
lus, cui aedes illa dicabitur, Evange-
lii Christi verba ac monitiones suppe-
ditare valet, qui alacriter perseveran-
terque quoqueversus Salvatoris salu-
tarem nuntium dispertivit.
Convenit igitur ac permagni refert
ut eventus hic congruenter comme-
moretur et optimo iure extollatur.
Celebratio enim haec copiam dat et
facultatem convenientes gratias cun-
ctis iis agendi qui adiutrices manus
porrexerunt ac universos ad ferven-
tiorem religionis sensum, firmiorem
fidem certioraque proposita permo-
vendi.
Quocirca Venerabilis Fratris Rochi
K. Mirdita, Archiepiscopi Dyrracen-
sis-Tiranensis, postulatis libenter sub-
venientes, ut ritus ille elatius evolva-
tur et luculentius, ad te, Venerabilis
Frater Noster, cogitationem converti-
mus, cui Nostrorum consiliorum
proximo participi praestantiora com-
mittere solemus, et ipse idoneus oc-
curris qui eventui illi intersis perso-
namque Nostram sustineas. Itaque
singulari pulsi affectione, te, Venera-
bilis Frater Noster, cui fraterna in-
tercedit necessitudo cum Albaniae
Episcopis fidelibusque illarum chri-
stianarum communitatum, quae,
saevo communistarum dominatu
gravatae, renovationis cursum nunc
tenent, Legatum Pontificium renun-
tiamus et constituimus.
Universis participibus hominibu-
sque inibi omnibus animum No-
strum sollicitum ostendes, qui insi-
gnis illius Apostoli fere vocem exau-
dientes, spiritalibus fructibus repleti,
renovato fervore pietatem probanda-
que opera persequantur. Nostro de-
nique nomine Nostraque auctoritate
Benedictionem Apostolicam imper-
tias velimus, quae sit certum caele-
stis praesidii signum auspiciumque
supernarum gratiarum.
Ex Aedibus Vaticanis, die XX
mensis Decembris, anno MMI, pon-
tificatus Nostri quarto et vicesimo.
Venerabili Fratri Nostro
ANGELO
S.R.E. Cardinali SODANO
Secretario Status
Sacra aedes, magnis populorum
concursibus celebrata, translaticias
apud Ecclesiae consuetudines con-
spicuum obtinere locum consuevit.
Eodem namque confluere solent fi-
Com' noto, il 24 novembre 2001 Giovanni Paolo II ha nominato il
Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, Legato Pontificio per la
solenne Dedicazione della nuova Chiesa Cattedrale di Tirana che
avr luogo alle ore 10 di sabato 26 gennaio.
La Missione Pontificia che accompagna il Cardinale Legato com-
posta dal Rev.do Mons. Ambrose Madtha, Consigliere della Nunziatu-
ra Apostolica in Albania; Rev.do Mons. Piero Pioppo, Segretario di
Nunziatura in servizio presso la Segreteria di Stato; Rev.do Padre
George Frendo, O.P., Vicario Generale di Durrs-Tiran.
Ecco la Lettera del Santo Padre:
La Famiglia Rogazionista ricorda il 150 della nascita del beato Annibale Maria Di Francia
In occasione del 150 anniversa-
rio della nascita del Fondatore, il
beato Annibale Maria Di Francia, la
Famiglia Rogazionista ha indetto
solenni celebrazioni che si svolge-
ranno a Roma domenica 27 e gio-
ved 31 gennaio.
Nella parrocchia di sant'Antonio,
in Piazza Asti, alle ore 12 del 27
gennaio il Cardinale Joseph Ratzin-
ger, Prefetto della Congregazione
per la Dottrina della Fede, presie-
der la solenne Concelebrazione
Eucaristica. In questa occasione sa-
ranno benedetti i bozzetti della
statua-monumento di Padre Anni-
bale e il nuovo reliquiario per il
cuore.
Alle ore 16 sempre nella par-
rocchia di Piazza Asti si terr un
trattenimento in onore di Padre
Annibale sul tema: Dal Vangelo
una vita.
Saranno letti testi autobiografici
del beato, a cura di Bianca Tocca-
fondi e di Giuliano Esperati.
I canti saranno eseguiti dal coro
degli alunni della Scuola Annibale
Maria Di Francia della Congrega-
zione delle Figlie del Divino Zelo.
Seguiranno alcune scene dello
spettacolo Jesus Christ Superstar
allestito dalla compagnia Vega-
Progetto Musical.
Nella parrocchia di sant'Antonio,
alla Circonvallazione Appia, giove-
d 31 gennaio alle ore 17 i Padri ro-
gazionisti e le Figlie del Divino Ze-
lo faranno memoria dei divini be-
nefici elevando una supplica a Dio
Padre nel nome di Ges. Alle ore
20, nella sala teatro dell'Istituto
delle Figlie del Divino Zelo, verr
quindi messo in scena il recital
Dedicato agli ultimi (testo e regia
di Barbara Porta) interpretato dagli
alunni e dai genitori della scuola
elementare e media Annibale Ma-
ria Di Francia con la collaborazio-
ne dei loro insegnanti.

PAGINA
7 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 20 Gennaio 2002
.
La presenza in Albania della Congregazione
dei Figli dell'Immacolata Concezione
Quell'ospedale a Tirana
che a tutti ricorda
la missione di Madre Teresa
Corc. |VAN D|AS
Arcivescovo di Bombay
Dei cinque anni e mezzo circa che ho
trascorso in Albania come Nunzio Apo-
stolico dallottobre 1991 al febbraio
1997 mi resta la calorosa impressione
di una umanit semplice e cordiale: il
popolo albanese gente di cuore. Non
assomiglia a quello stereotipo che pro-
pongono i notiziari.
Allinizio della mia missione avevo an-
che facolt di Vescovo residenziale, per-
ch la situazione della Chiesa era davve-
ro carente: quando arrivai, il prete pi
giovane aveva 75 anni...
Erano tempi di gioia per la ricostru-
zione del Paese che sera avviata dopo
la caduta del regime. Persone ed enti
donatori permettevano alla Chiesa di
aiutare anche materialmente la societ
albanese. Ricordo, a titolo di esempio,
alcune opere che potei affidare alla cura
dei Padri concezionisti, appena arrivati
in Albania, perch le portassero a termi-
ne, per il bene comune: il poliambulato-
rio, la tipografia e soprattutto, lospeda-
le di Tirana. Quello che tutti conoscono
come lospedale di Madre Teresa.
Nel 1992, infatti, il governo albanese
fece pervenire un messaggio alla Madre
tramite lAmbasciata a Roma: le chiede-
vano di costruire un ospedale nella capi-
tale Tirana, per mostrare come bisogna
curare gli infermi con dedizione e amo-
re. Fu un gesto anche politico, certo,
da parte del governo. Per quella propo-
sta mi colp: era, in ultima analisi, un ri-
conoscimento della penosa situazione in
cui nel 1991 il popolo shqiptar si tro-
vava, dopo quaranta anni di dittatura
comunista. In tutto il territorio non
mancavano, sicuramente n ospedali n
medici qualificati, ma erano carenti me-
dicinali e attrezzature chirurgiche, la
pulizia e ligiene di base, spesso perfino
lacqua per mantenere pulite le mani dei
chirurghi prima e dopo gli interventi e
per i pazienti. Ricordo una volta che nel
corso di un delicato intervento agli oc-
chi, manc lelettricit.
Ero presente allincontro tra i rappre-
sentanti albanesi e Madre Teresa, che si
tenne presso la Casa romana delle Mis-
sionarie della Carit al Celio. Alle solleci-
tazioni dei rappresentanti del governo
albanese la Madre rispose che tale opera
non entrava nel carisma del suo istituto
e mi chiese se potevo accettare tale pro-
posta come Vescovo del Paese. Laccet-
tai volentieri ed invitai a realizzare il
progetto la Congregazione dei Figli del-
lImmacolata Concezione, nota a Roma
per il suo contributo nel campo di ricer-
che mediche allIstituto Dermatologico
dellImmacolata (Idi). Conoscevo quellI-
stituto religioso da quando, come Nun-
zio Apostolico, avevo accolto la sua pri-
ma fondazione in Corea del Sud. I piani
per la realizzazione dellospedale presen-
tati dai Padri impressionarono il gover-
no albanese cos bene che il Ministro
della Sanit propose che lopera con-
templasse la formazione sanitaria, con
laggiunta di una scuola per infermieri.
Per costruire lospedale chiedemmo di
avere una struttura che si trovava allen-
trata della capitale, e che da molti anni
era in fase di costruzione ma era rima-
sta allo stato rustico. Cerano parecchie
difficolt politico burocratiche per ot-
tenere questo edificio, e ne parlammo
con Madre Teresa. Ricordo che lei, con
la sua bont proverbiale e lintrepida fe-
de, visit ledificio e mise numerose me-
daglie della Madonna Immacolata lei
le chiamava le medaglie miracolose
nelle pareti delledificio. Prima di inseri-
re queste medagliette con limmagine di
Maria vidi che lei le baciava.
Tale gesto di fede fu premiato, perch
in poco tempo il governo mise ledificio
a disposizione della Chiesa.
Madre Teresa prese a cuore lopera,
ed ogniqualvolta mi incontrava o mi
scriveva chiedeva come progredisse. La
Madre non accett la proposta del go-
verno albanese (e di altri) che lospedale
portasse il suo nome, ma chiese che fos-
se intitolato alla Nostra Signora del
Buon Consiglio, venerata come Patrona
dellAlbania. Lei era sempre stata con-
traria a che si usasse il suo nome per
sollecitare fondi, per qualsiasi fine, ma
per il suo ospedale mi diede un docu-
mento scritto interamente di suo pugno:
Che il Signore benedica coloro che aiu-
teranno lospedale Nostra Signora del
Buon Consiglio a Tirana. Ges ha detto:
tutto ci che avete fatto ai pi piccoli
dei miei fratelli, lavete fatto a me. La
mia gratitudine a voi sar la mia pre-
ghiera per voi.
Prima costruiremo questo ospedale,
prima aiuteremo il povero popolo alba-
nese, e avremo parte nella loro speranza
di una vita pi buona.
Anche rispetto alla costruzione di que-
sto ospedale, come di fronte a tanto be-
ne che la madre ha fatto nel mondo, co-
s tanto che potrebbe sgomentarci, spes-
so mi sovvengono le sue parole, un ri-
storo per il mio cuore sempre grato di
averla incontrata: Al momento della
professione... scelsi di chiamarmi Tere-
sa. Ma non era il nome della grande Te-
resa dAvila. Io scelsi il nome della pic-
cola Teresa: Teresa di Lisieux. E anco-
ra: Nella scelta delle nostre opere di
apostolato non vi fu pianificazione n
idee prefissate. Iniziammo i nostri lavori
via via che si presentarono le necessit
o le opportunit. Dio si assunse il com-
pito di mostrarci che cosa volesse da noi
momento per momento. Tutto fu opera
di Dio. Niente fu opera mia.
La Fondazione Nostra
Signora del Buon Consiglio
Testimoniare lamore di Cristo per gli uomini dedicandosi alla cura degli
infermi e alleducazione della giovent orfana, abbandonata, e bisognosa di
assistenza e nei limiti dei mezzi patrimoniali per provvedervi... promuovere,
organizzare, gestire ospedali, ambulatori, case di riposo, strutture sanitarie ed
assistenziali in genere, strutture scolastiche ed educative. Sembrano tratti dal
testamento spirituale di Madre Teresa i motivi ispiratori per la Fondazione
Nostra Signora del Buon Consiglio che, nata a Tirana il 24 novembre del
1993, su iniziativa della Congregazione dei Figli dellImmacolata Concezione,
rappresenta in realt lespressione pi concreta di del grande sogno di Ma-
dre Teresa.
Ella desiderava un grande e moderno ospedale per i suoi connazionali. Si
rendeva conto dellimpegno che la sua realizzazione richiedeva ma, come
amava ripetere, beato colui che ha grandi sogni, perch egli pi potente di
chi possiede solo grandi cose.
Ed anche in quelloccasione la Provvidenza le dette ascolto: il suo accorato
appello fu raccolto dai Concezionisti i quali accettarono di farsi carico della
realizzazione non solo dellospedale, ma anche di altre istituzioni socio-assi-
stenziali.
Per raggiungere lo scopo fu dunque istituita la Fondazione. Da allora sta-
ta fatta molta strada e tanta ancora ne resta da compiere. Lospedale, i cui la-
vori di completamento sono ripresi nei mesi scorsi, andr ad aggiungessi in-
fatti al Poliambulatorio Padre Monti gi operante a Tirana da diversi anni, e
al Poliambulatorio che si sta realizzando a Fier.
La Fondazione ha inoltre promosso a Tirana una scuola di specializzazione
per le professioni sanitarie; un centro di aggregazione giovanile; corsi di for-
mazione per disabili e una tipografia.
Ad Elbasan ha inaugurato una scuola per la formazione di infermieri pro-
fessionali. Da questa molteplicit di interventi facile intuire come alla base
dellinteressamento della Congregazione ci siano delle motivazioni etiche. Del
resto lintrinseca validit del progetto, dal punto di vista tecnico-scientifico e
la stessa natura della fondazione rendono agevole il radicarsi dellopera non
solo nella rete sanitaria del Paese, ma anche nel tessuto sociale e nel cuore
stesso delle popolazioni locali che la sentono come propria.
Un segno di speranza
per un popolo
che conosce il dolore
||- -. M||D|!A
Arcivescovo di Durrs-Tiran
Il libro doro della storia della Chie-
sa che in Albania sta per arricchirsi di
una pagina nuova.
Sabato prossimo, 26 gennaio, il Cardi-
nale Angelo Sodano, Segretario di Stato,
presieder, quale Legato Pontificio, la
cerimonia per la dedicazione della nuo-
va Cattedrale di Tirana.
Si tratta, per la nostra Chiesa, di un
evento importante ed estremamente si-
gnificativo.
E direi anche tanto atteso. Soprattut-
to perch, per i cattolici albanesi, la
nuova Cattedrale rappresenta il realiz-
zarsi di un sogno, il concretizzarsi di un
impegno assunto dinnanzi al Santo Pa-
dre quando, con gesto paterno, il 25
aprile 1993 venne tra noi appena rinati
alla cristianit, ormai liberi dalloppres-
sione e dalloscurantismo comunista,
per confermarci nella saldezza di una fe-
de forse sopita ma mai morta, e per as-
sicurarci che mai saremmo rimasti soli
nel nostro cammino di rinascita.
Segno visibile
dell'anima
di un popolo
E ora quelledificio sacro sulla sponda
del fiume, costruito grazie allimpegno e
alla solidariet di tanti nostri fratelli, ap-
pare come il segno visibile dellanima di
un popolo restituito alla fede. Un popo-
lo, quello albanese, che cerca di recupe-
rare con ogni mezzo la propria identit
per guardare al futuro con rinnovata
speranza.
E prega per questo.
La Cattedrale di san Paolo assume co-
s il ruolo di cuore pulsante di una co-
munit rinnovata che aspira a diventare
rinnovante.
Diviene al contempo limmagine stes-
sa di questa nostra Chiesa locale, sposa
di Cristo, nella quale nasce tutta la no-
stra comune vita liturgica, sacramentale
e spirituale. Per la nostra citt si tratta
di un simbolo estremamente impor-
tante perch d alla Chiesa cattolica
quella visibilit alla quale ha storicamen-
te diritto.
Infatti a Tirana la Chiesa cattolica
di casa. Non una realt estranea impo-
sta da qualcuno; essa appartiene allani-
ma della nostra gente; e neppure anni di
repressione durante i quali stato
cancellato ogni segno esteriore della sua
presenza sono riusciti ad estirparla
dal cuore del popolo.
Ecco perch per noi tanto impor-
tante linaugurazione della nuova catte-
drale: con essa sembra essere restituita
alla Chiesa che in Tirana tutta la sua
visibilit ed i fedeli guardano ad essa
con rinnovata speranza.
Con la stessa sensazione di speranza
la gente guarda anche ad unaltra cat-
tedrale, quella che sta sorgendo poco
lontano da quella dedicata a san Paolo.
Si tratta per la verit di una cattedrale
un po particolare, dove si entra per ri-
conoscere ed servire il Volto di Ges
sofferente, presente nei fratelli infermi,
dopo averlo invocato tra i banchi della
nuova chiesa.
lospedale dedicato a Nostra Signo-
ra del Buon Consiglio, Patrona dellAlba-
nia, che sta sorgendo sulla via daccesso
a Tirana.
Dopo averne completato la struttura
esterna, con grande impegno i Figli del-
lImmacolata Concezione i quali han-
no raccolto anni fa lappello di Madre
Teresa di Calcutta ne stanno ora ap-
prontando i singoli moduli.
La nuova
cattedrale
della sofferenza
E se i nostri sforzi si sono sino ad og-
gi concentrati nella costruzione della
cattedrale dello spirito, ora dovranno
rivolgersi con pari intensit al comple-
tamento della cattedrale della soffe-
renza.
Dopo un periodo di stallo dovuto
soprattutto alla difficile situazione attra-
versata da Paese, sconvolto dalla crisi
che ha interessato tutta la regione balca-
nica i lavori per il completamento del
primo modulo sono ripresi e procedono
speditamente. Certo lopera grande ed
estremamente impegnativa ma non
mancano buona volont e fiducia nella
divina Provvidenza.
Noi siamo convinti che chi lavora per
il benessere degli altri sempre ottimi-
sta sul futuro. LAlbania ha proprio bi-
sogno di ottimismo, oltrech di aiuto,
dincoraggiamento e dellesperienza de-
gli altri per crescere.
Lo hanno ben compreso i Figli del-
lImmacolata Concezione e lavorano per
questo.
Provvedere allistruzione per esempio,
senza importarla, ci di cui ha biso-
gno il Paese per mettere in atto un cam-
biamento profondo.
Se questa filosofia riuscir a penetrare
fino in fondo anche nel sistema sociale
albanese sar allora finalmente possibile
porre realmente un freno ai viaggi della
disperazione-speranza verso i paesi pi
sviluppati.
E forse potrebbe rinascere proprio da
qui la nuova Albania.
Con laiuto di Dio, quanto di cuore
ci auguriamo.
Hanno curato il mio bambino e me
con competenza e con grande umanit
La scelta professionale di stare
concretamente dalla parte di chi soffre
S| DN|-A
La mia storia personale con i Padri
Concezionisti legata ad un episodio
terribile. Sono una donna albanese, ho
43 anni e sono madre di un bambino di
dieci anni.
Attualmente sono ricoverata presso
lOspedale San Carlo di Roma a causa
di una grave malattia.
Ma qualche tempo fa ero ancora nella
mia terra, l'Albania, ed ero disperata
perch il mio bambino aveva necessit
di una visita specialistica per un gravissi-
mo problema di salute e nessuno poteva
far nulla per aiutarlo a guarire.
La Caritas albanese mi assicur che
gli unici che lo potevano aiutare erano
proprio i Padri Concezionisti, da poco
giunti tra di noi per svolgere la loro mis-
sione.
Mi rivolsi a loro ed ottenni subito una
visita con un medico italiano dellIDI
che si veniva periodicamente ad esegui-
re visite specialistiche di chirurgia plasti-
ca al Poliambulatorio di Tirana.
Immediatamente loro si presero cura
amorevolmente del mio bambino fino
ad aiutarmi a trasferirlo in Italia per poi
ricoverarlo presso lIDI. Tutto questo
avvenuto circa un anno fa.
Mio figlio in seguito stato operato
ed attualmente sta bene. Grazie a Dio,
ha risolto i suoi problemi di salute in
maniera completa.
Durante questo mio soggiorno a Ro-
ma cominciai ad accusare forti dolori al-
lo stomaco. Immediatamente fui ricove-
rata presso lOspedale San Carlo.
Ne fui dimessa con il consiglio di ese-
guire cicli di chemioterapia in Albania,
cosa che ho potuto fare presso il Po-
liambulatorio dei Padri Concezionisti in
Tirana, sembra con successo, ed adesso
spero di poter essere operata.
Il mio incontro con le strutture sani-
tarie albanesi ed italiane dei Padri Con-
cezionisti stato quindi occasionale ma
posso dire con assoluta sincerit che ho
trovato un rapporto fondato sullamore
ed a dimensione umana.
Mi sembrato che si preoccupassero
di valutare come prima cosa luomo e
poi la malattia.
Tanta gente in Albania si reca con fi-
ducia al Poliambulatorio di Tirana per-
ch sa che trover prima di tutto amo-
re, sicurezza e professionalit.
Sa che non sar abbandonata al pro-
prio destino di malato, ma sar seguita
sino alla guarigione completa.
Quando eseguivo i miei cicli di che-
mioterapia nel Poliambulatorio mi sono
stati vicini sia moralmente che professio-
nalmente aiutandomi a superare i mo-
menti pi difficili e duri.
E tutto ci in modo assolutamente
gratuito.
Ripeto, sanno valutare luomo malato
e tutti noi in Albania conosciamo il lavo-
ro, lattenzione e la professionalit del
Poliambulatorio Padre Monti di Tira-
na.
Le stesse cose le ho ritrovate allIDI
quando il mio bambino stato ricovera-
to, ed al San Carlo dove sono attual-
mente ricoverata. Non potevo trovare
di meglio da un punto di visto umano e
professionale.
|MANu||| D| |uV
Chirurgo dell'Ospedale
San Carlo di Nancy di Roma
Nel 1997 mi fu chiesto di partecipare
ad un progetto umanitario in Albania
che prevedeva la collaborazione didatti-
ca per la Scuola per Infermieri Profes-
sionali ad Elbasan.
I Figli dellImmacolata Concezione
erano divenuti titolari della Scuola e ser-
viva un nuovo impegno per non far mo-
rire un progetto che avrebbe permesso
di aiutare dei giovani albanesi a prende-
re un diploma per poi lavorare in Alba-
nia senza sentire il bisogno di scappare
dalle loro famiglie per venire Italia. Fi-
nalmente fatti e non parole.
Immediatamente accettai e da allora
sistematicamente vado in Albania a por-
tare il mio contributo di uomo, medico
e docente. Grazie a questa opportunit
offertami dalla Congregazione ho ritro-
vato in me stesso stimoli che sembrava-
no essersi addormentati.
Ho ritrovato la gioia di dare in modo
disinteressato, la felicit nascosta dietro
la semplicit, la possibilit di sognare
ancora e la voglia di essere noi stessi
con poco. Tutto ci lho intravisto in chi
ogni giorno regala la propria vita in Al-
bania, dimenticando quello che avrebbe
potuto essere o diventare in Italia o al-
trove.
Queste persone sognano come noi un
mondo dove solidariet e servizio abbia-
no un valore concreto e non rimangano
solo parole. Credo per che le parole
che si dicono debbano avere un signifi-
cato concreto e non debbano essere solo
aggettivi dopo un verbo!
Il carisma di Padre Luigi Monti per
me non una parola, ma sono persone
che in Albania ed in Italia dedicano tut-
to loro stessi alla realizzazione di opere
che colmino veramente i bisogni delle
persone meno fortunate.
Pensare di costruire insieme al popolo
albanese una realt sociale migliore in
cui ci sia spazio per quei bisogni es-
senziali delluomo credo sia uno dei mo-
di per continuare il pensiero di Padre
Monti.
Collaborare come operatore sanitario
al grande progetto della Congregazione
sia in Italia che in Albania sicuramen-
te stimolante e gratificante perch ve-
ste di un vero significato quello che al-
trimenti sarebbe esclusivamente un lavo-
ro.
Ed allora dico grazie a chi combatte
ogni giorno per soddisfare i bisogni es-
senziali di chi ha avuto poco o niente.
Non a caso in Albania il progetto pi
grande da realizzare il sogno di Ma-
dre Teresa di Calcutta. Questo sogno
diventato lo stimolo concreto della Con-
gregazione ed ho potuto constatare che
tutti in Albania stanno aspettando che
lOspedale sognato da Madre Teresa
possa colmare in parte i loro bisogni es-
senziali proprio come nello spirito origi-
nale di Padre Monti.
Condividere con la Congregazione
questo sogno, impedire che svanisca die-
tro la pigrizia o il benessere, vederlo
crescere quasi come un figlio, immagi-
narlo grande ed efficiente per me mo-
tivo di vanto, di forza e di vita.
Io, giovane medico albanese, al servizio della mia gente
||NA|D S|MN|
Ricordo bene il giorno dellarrivo dei primi Padri
Concezionisti in Albania, la loro prima presentazione
nellagosto 1993 nella chiesa del Sacro Cuore a Tira-
na. Non conoscevo i Padri Concezionisti e non cono-
scevo la loro storia. Cos mi sono avvicinato per co-
noscerli meglio. Un rapporto pi profondo lho avu-
to tramite la confessione, perch uno dei Padri di-
ventato la mia guida spirituale. E cos, ho comincia-
to a conoscerli, a partecipare alle loro attivit.
In quei momenti lAlbania aveva bisogno di molta
attivit pastorale e giovanile. Il Paese era uscito da
un periodo brutto, dove Dio non faceva parte della
vita di molti ed i giovani sapevano poco del Signore.
Vedo scorrere davanti a me gli anni e ricordo quei
piccoli sacrifici che facevamo quando andavamo da
un villaggio allaltro per portare la Parola di Dio, e
mi sento contento e felice.
L'entusiasmo missionario
dei giovani
Col passare degli anni anche i giovani che stavano
vicino ai Padri Concezionisti aumentavano e cos de-
cisero di formare il Gruppo Missionario Padre Mon-
ti (G.M.A.M. - Grupi Misionar At Monti) al quale
ho partecipato con entusiasmo.
Il gruppo svolge unattivit importante attualizzan-
do il carisma di Padre Monti in Albania.
Leducazione, la formazione e lanimazione dei
bambini sono le attivit pi importanti. Nei primi
anni il gruppo collaborava presso i campi organizzati
dalle Comunit religiose a Tirana, adesso da tre anni
il gruppo organizza lui stesso i campi estivi con qua-
si 100 bambini e fanciulli. Attivit che non si ferma
ma continua per tutto lanno creando cos un centro
vero di formazione per la nuova giovent albanese.
Poi chi vuole si unisce al gruppo Padre Monti.
Unaltra attivit svolta dal gruppo stata quella di
soccorrere i profughi del Kosovo nel 1999. Era un
situazione di emergenza per tutti, che non lascia-
va molto da pensare: si faceva quello che si poteva
fare.
Accanto ai bambini traumatizzati
dall'esperienza della guerra
La prima opera svolta stata quella dellanimazio-
ne dei bambini traumatizzati dal terrore della guer-
ra. Divisi in gruppi, andavamo nei diversi campi dei
profughi e facevamo tutto il possibile (giochi, canti,
recite di poesie) per allontanare la sofferenza e il do-
lore dagli occhi e dal cuore dei bambini. Poi in se-
guito abbiamo partecipato alla distribuzione degli
aiuti umanitari. Ho visto tanta sofferenza, ma anche
tanta gioia.
Mi sono avvicinato di pi ai Padri Concezionisti
perch ho trovavo nella loro vita una parte che stava
diventando mia. Ero al secondo anno della Facolt
di Medicina di Tirana, quando i Padri Cancezionisti
aprirono il Poliambulatorio Padre Monti a Tirana e
quando hanno cominciato i lavori per il nuovo ospe-
dale Nostra Signora del Buon Consiglio ho visto
crescere in me il sogno di lavorare in quella strut-
tura.
Conoscendo meglio la vita di Padre Monti ho po-
tuto vivere pi intensamente quella scelta che avevo
fatto quando ho cominciato gli studi di medicina:
per servire, per aiutare laltro perch meraviglioso,
mi ha aiutato a maturare lidea che esercitare la pro-
fessione medica vuol dire curare la persona, non sol-
tanto nel corpo, ma anche nellanima. Un sorriso cu-
ra molte cose.
Studiare per poter meglio servire
le persone bisognose
Laureandomi in Albania in medicina nel 2000, ho
realizzato uno degli scopi della mia vita. Ma non
finito tutto li, perch grazie ai Padri Concezionisti
sono potuto venire in Italia per approfondire di pi
le mie conoscenze, per crescere, specializzarmi e for-
marmi meglio nella mia professione.
Un vecchio proverbio albanese dice: sa t rrosh,
do t msosh - fin quando vivrai, imparerai. Ma
importante anche saper imparare, sapere mettere
in pratica, con un intenzione finale di servire gli altri
perch meraviglioso.
Sono sicuro che tutto questo mi servir e sar di
grande aiuto quando, dopo avere finito i miei studi,
torner in Albania con un gran desiderio di servire la
mia gente, di fare bene il mio lavoro, di poter vedere
dietro ed avanti e dire grazie al Signore per le sue
meraviglie.
La visita di Madre Teresa al cantiere per la costruzione dell'ospedale Nostra
Signora del Buon Consiglio

PAGINA
8 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 20 Gennaio 2002
.
La presenza in Albania della Congregazione
dei Figli dell'Immacolata Concezione
Sulle orme
del Fondatore
Luigi Maria
Monti
Au|||| MZZ|!!A
Superiore Generale
Per un Concezionista la missio-
ne lo sbocco naturale, una ric-
chezza spirituale che si accresce,
non in contrasto ma in armonia
alle norme direttive del Fondato-
re. Cos scriveva Giovanni Fallani
nel suo libro Il Dokita Clemente
Maino e i suoi fratelli di Sangm-
lima, biografia del primo religio-
so dei Figli dellImmacolata Con-
cezione, missionario in Africa.
In verit il Fondatore, il venera-
bile Luigi Maria Monti (1825-
1900), non fu mai missionario nel
senso stretto del termine, n riu-
sc a portare a compimento i mol-
ti progetti di fondazioni ad gentes
in Terra Santa, in Turchia, in Si-
ria, in Bolivia, in Colombia, in Li-
bano, in Cina, in Bengala, nella
Slesia.
Un pullulare di idee, di propo-
ste, di occasioni che mentre il
Monti era in vita sono rimaste tut-
te irrealizzate a causa di situazioni
contingenti. Circostanze queste
che non hanno tolto nulla alla le-
vatura delluomo, del fondatore,
del profeta. Di lui i testimoni af-
fermano aveva unanima squisi-
tamente missionaria, aveva il
cuore ferito per le missioni.
Per le missioni, cos come fu
per lapprovazione del sacerdozio
in Congregazione, il Fondatore ri-
cevette, come egli stesso disse in
diverse occasioni, il premio di
Mos: cio il poter vedere la
terra promessa, averla l davanti,
a portata di mano, ma non poter-
la raggiungere.
La fede e la speranza dei profe-
ti riposano nella visione della vo-
lont di Dio, la quale si afferma
sempre, a tempo e fuori tempo,
come il seme che cresce sia che
il contadino vegli sia che dorma.
Le missioni e il sacerdozio: due
punti nodali del progetto carisma-
tico-istituzionale del Monti (che fu
sempre un laico consacrato), per i
quali egli oper e lott tutta la vi-
ta, ma che solo dopo la sua morte
poterono giungere a maturazione.
Nel 1903 la Congregazione inau-
gur in Austria la sua prima pre-
senza missionaria, seguita nel bre-
ve giro di anni dalle aperture in
Polonia e in Argentina (1921); nel
1904 i primi due religiosi conce-
zionisti furono ordinati sacerdoti.
La visione del venerabile Monti,
modulata sulla paziente e serena
coscienza di un cammino nel de-
serto che avrebbe sicuramente
raggiunto la terra promessa, lo
spinse a lavorare con urgenza sui
fondamenti da porre affinch i
presupposti si potessero compiere:
una vita di preghiera forte e con-
creta, modellata dalla spiritualit
dellincarnazione e da quella ma-
riana; una fedelt indiscussa alla
Chiesa ed alla propria vocazione
specifica; uno spirito di fami-
glia, di serena e giovanile levit,
che toccasse le corde pi profon-
de della relazione fraterna; una
preparazione professionale ade-
guata ed alta (venir meno al gra-
voso impegno di prepararsi pro-
fessionalmente , nelle parole del
Fondatore, un venir meno allo
spirito dellIstituto e tradire la
propria vocazione); una oblativit
senza riserve, esito naturale della
carit operosa (dodici Fratelli so-
no pronti anche a donare la pro-
pria vita per la proposta di mis-
sione in La Paz, Bolivia).
Quella visione e quegli elementi
fondanti hanno modellato a fondo
il corpo della Congregazione. La
sua presenza viene oggi registrata
in 16 Paesi del mondo, nei quat-
tro Continenti; il suo cammino
appare visibilmente proteso verso
orizzonti nuovi; la sua sfida cari-
smatica si gioca nella rivisitazione
socioculturale, teologica ed apo-
stolica di temi-fondanti quali quel-
li di malattia e orfananza, di lavo-
ro, professionalit e missione, di
spiritualit eucaristica e mariana,
di accoglienza e ospitalit, di
uguale dignit dei carismi e voca-
zioni suscitati dallo Spirito; la sua
crescita istituzionale e statistica
costituisce segno e conferma del-
la fecondit dellintuizione fonda-
trice.
La speranza nostra che quan-
to prima venga riconosciuta la
santit di questuomo di Dio, po-
vero frate illetterato che il Signore
ha usato, grande per portata ca-
rismatica e per intelligenza realiz-
zatrice, martire della pazienza e
della carit, missionario del cuo-
re, figlio e innamorato dellImma-
colata, profeta della paternit di
Dio, icona di Cristo guaritore de-
gli infermi, padre di uno stile nuo-
vo di consacrazione.
Un'opera ispirata all'icona
del buon samaritano
G|uS|||| |uSC|DDu
Superiore della Provincia italiana
La polvere e il forzato oblio hanno
minacciato, a causa dei lunghissimi cin-
quantanni di tirannia, di rendere lAlba-
nia un Paese senza passato. Di certo ne
hanno reso difficile il futuro. Non unan-
tica basilica, non un reperto storico ri-
masto in piedi a far memoria di quanto
la mente di chi si reputava onnipotente
voleva disfarsi. Ma la storia, la cultura e
le tradizioni di un popolo emergono,
prima o poi, anche dalle pietre della sua
terra, rendendo ragione di una ricchez-
za insospettabile ma autentica.
Una nota guida turistica per regioni
degli Anni Trenta, ristampata di recente,
dedicava al Paese delle Aquile una sua
pubblicazione che descriveva minuziosa-
mente chiese e monasteri, basiliche e
pietre sepolcrali. Un documento che te-
stimonia, senza dover risalire indietro
nei secoli, la presenza cristiana ed una
civilt a noi molto vicina e per molti
versi simile. Ancora oggi la polvere e la
distruzione sembrano avere la meglio, a
parte casi particolari.
Un solo esempio. Per puro miracolo,
dice lanziano custode, e per il montare
della rivolta studentesca che ne osteggia-
va la decretata distruzione, emerge dalla
polvere e dalloblio la Chiesa del mona-
stero di Ardeniza (70 km circa da Du-
razzo), dedicata alla Nativit di Maria e
completamente affrescata con scene bi-
bliche che fanno rimanere incantati; te-
stimonianza di una presenza cristiana
radicata e viva, anche se ora sbiadita e
dimenticata.
LAlbania risorge, grazie anche alle
sue pietre. Ma soprattutto grazie ai di-
scendenti fedeli di quanti posero quelle
pietre a testimonianza della loro fede
nel Cristo. Solo piccoli segni. Ma lAlba-
nia risorge e con lei i suoi figli dispersi
nel mondo.
Ben conoscendo la difficile situazione
da cui usciva la nazione albanese il San-
to Padre, il 25 aprile del 1993, a conclu-
sione della sua visita al Paese, ebbe pa-
role di stimolo, di incoraggiamento e di
speranza per il popolo albanese, assicu-
rando che la Chiesa avrebbe fatto la sua
parte per dare al Paese un futuro degno
di questo nome.
Da quel momento la Chiesa e le sue
istituzioni misero in moto una vasta
operazione speranza in Albania, ope-
razione che ancora continua perch di
speranza c ancora bisogno per un Pae-
se che fa fatica a trovare i suoi equilibri
economici, politici, sociali. I figli dAlba-
nia hanno bisogno di speranza.
Si inserisce in questo contesto anche
liniziativa dei Concezionisti in Albania.
Sono proprio unopera di speranza le
ramificate attivit dei Figli dellImmaco-
lata Concezione in Albania, affidate sei
anni fa dal Governo generale, per la lo-
ro conduzione, alla Provincia italiana
della Congregazione.
Si tratt di un momento importante
per la nostra Provincia religiosa, unulte-
riore sfida a cui lobbedienza e la Prov-
videnza chiamarono i religiosi italiani,
spingendo a quei passi che come
spesso accade nelle opere di Dio la
sola ragione non convincerebbe mai a
fare.
Per certi versi niente di nuovo, dal
momento che religiosi italiani hanno av-
viato le attivit in Argentina (ora Provin-
cia autonoma), in Africa, in Brasile, in
Canada, nelle Filippine.
E tuttavia qualcosa di nuovo cera,
dal momento che non si trattava pi di
partire e rimanere, ma ci veniva chiesto
di pi: condividere con il vicino popolo
albanese il lungo cammino verso una
difficile libert.
Per questo motivo, tra tanti altri, cer-
to, la nostra Provincia guarda a questa
sfida come ad unavventura dello spiri-
to. Non si tratta soltanto di avviare un
importante intervento materiale per soc-
correre la carenza e il degrado di cin-
quantanni di isolamento. Molto di pi,
si tratta di impostare un cammino che
crei nuove opportunit di riscatto, attra-
verso la formazione e laggiornamento
professionale, facendo in modo che la
dignit di ogni persona sia evidenziata
anche dal contributo di ciascuno allevo-
luzione del Paese.
La Chiesa, a cui siamo fieri di appar-
tenere e di cui ci crediamo umile espres-
sione, ancora l. Ora pi che mai, an-
che se le telecamere e i microfoni sono
puntati sul altri disastrati fronti del no-
stra pianeta e lattenzione dei giornali si
fa puntuale solo in occasione di umilian-
ti fatti di cronaca che, in Italia o sullal-
tra sponda dellAdriatico, hanno come
protagonista un giovane albanese.
Come sempre fa pi rumore un albe-
ro che cade di una foresta che cresce,
ma noi vogliamo essere testimoni solerti
della foresta che cresce: nellattenzione
e nello sguardo dei giovani che riacqui-
stano fiducia in s stessi e negli altri;
nellabbondante seme di carit che vede
la Chiesa impegnata, in ogni angolo
dAlbania, a chinarsi sulle troppe vittime
dei briganti; nel faticoso emergere di
iniziative e istituzioni che tentano di
camminare onestamente con le lo-
ro gambe.
un segno della foresta che cresce
ne siamo testimoni oculari, e non di casi
isolati il desiderio vivo e limpegno
assiduo di giovani che si preparano a
tornare nel loro Paese ricchi di un me-
stiere di cui sono diventati esperti e con
la volont tenace di contribuire allo svi-
luppo del loro popolo.
Lintervento dei Figli dellImmacolata
Concezione in Albania sollecitato dal-
l'allora Nunzio Apostolico, Mons. Ivan
Dias e favorito dal Cardinale Pio Laghi,
amico di Madre Teresa stato carat-
terizzato soprattutto da iniziative di ca-
rattere sanitario e formativo. Si tratta di
un impegno a lungo termine, come pu
esserlo la costruzione di un ospedale o
lavvio di corsi per infermieri e di spe-
cializzazione per altri professioni sani-
tarie.
Dopo una difficile ripresa dei lavori,
interrotti a causa delle note vicende che
hanno coinvolto larea balcanica negli
ultimi anni, ora in avanzato stato di
completamento il primo modulo (dia-
gnostica-poliambulatorio) dellospedale
Nostra Signora del Buon Consiglio a
Tirana, a cui seguiranno via via gli altri
reparti, in una gradualit che permetta
lavvio non solo di nuove strutture, ma
anche di nuova mentalit nellavvicinarsi
e nel prendersi cura di chi soffre. Sap-
piamo molto bene, infatti, che la profes-
sionalit da sola non basta per rendere
umano un ambiente ospedaliero o for-
mativo.
Sullesempio del Fondatore, Padre
Luigi Monti, e del confratello Emanuele
Stablum, primo religioso medico, i Fra-
telli della Congregazione, nel loro apo-
stolato tra i fratelli che soffrono, inten-
dono ispirarsi allicona evangelica del
Buon Samaritano, sublime esempio di
dedizione e di umile competenza nel far-
si prossimo.
unopera di speranza, dicevamo,
che si pone come un segno umile ma
deciso. Per noi religiosi, e per i sempre
pi numerosi laici desiderosi di collabo-
rare fattivamente a questa missione-spe-
ranza, si tratta anzitutto di fedelt alla
nostra vocazione alla santit, che pur
nelle difficolt ci spinge ad andare avan-
ti. Il Santo Padre ce lo ha ricordato nel-
la Lettera Apostolica Novo Millennio
ineunte: la speranza definitiva in Cristo
impegna in modo forte tutti i cristiani
nella carit esigente.
Un'associazione ponte
tra le due rive dell'Adriatico
Italia-Albania: un mare, due rive: dal momento della sua ideazione, alla
costituzione, alla presentazione in pubblico, stato questo lo slogan semplice
e significativo che accompagna ogni attivit dellassociazione Amici della
Fondazione Nostra Signora del Buon Consiglio. Si intendeva sottolineare
limportanza di guardare al mare come ad un ponte che unisce le due terre
lItalia e lAlbania piuttosto che a un qualcosa che le separa.
Comunque si guardino le cose, infatti, a buon diritto si pu dire che il ma-
re di fatto unisce pi di quanto non divida le due sponde dellAdriatico: ci si
passa sopra per andare dalluna allaltra riva. Ma ai volontari dellassociazio-
ne preme evidenziare soprattutto la straordinaria forza della solidariet uma-
na e il senso cristiano della fraternit che fanno da ponte e rendono pros-
simo ogni fratello, in particolare quanti si trovano nella sofferenza e nel biso-
gno. esperienza comune, infatti, che la solidariet e la fraternit veramente
costituiscono un ponte ben pi forte e pi stabile di fronte a qualunque di-
stanza o pregiudizio. Costituita formalmente nellottobre del 2000 per dare or-
ganicit e sostegno agli interventi dei volontari che gi da tempo si recavano
presso le istituzioni dei Concezionisti in Albania, lassociazione ha trovato ter-
reno fertile nella sensibilit di tante persone, soprattutto medici e operatori
nel campo medico-sanitario anche a livello formativo. I circa 200 soci in
continuo, incoraggiante, aumento fanno proprio lo scopo dellassociazione,
che si propone, come recita lo statuto, di contribuire fattivamente, sul piano
operativo e con il sostegno finanziario, allincremento, alla realizzazione e alla
valorizzazione dellattivit e delle finalit della Fondazione Nostra Signora
del Buon Consiglio, ente che si dedica alla cura degli infermi alleducazione
della giovent orfana, abbandonata e bisognosa di assistenza.
I membri dellAssociazione Amici della Fondazione Nostra Signora del
Buon Consiglio, costituitasi subito in ONLUS (Organizzazione non lucrativa
di utilit sociale) sanno di non poter fare miracoli, ma sanno di potersi impe-
gnare costantemente in piccole cose: la sensibilizzazione costante e capillare
negli ambienti di lavoro, in famiglia; lavvio di iniziative di promozione del
progetto Albania in collaborazione con i Figli dellImmacolata Concezione.
E tante altre piccole cose. Perch lindifferenza uccide. A piccoli passi, ma
contagiosa come un morbo ferale. I volontari dellassociazione lo sanno e
sono impegnati a fare quanto sta in loro per contribuire a profumare laria
del mondo in cui viviamo. (G. P.)
Non pu esserci autentico sviluppo
senza un'adeguata formazione
Dokita: una stupenda realt
di volontariato attiva da trent'anni
G|NNA| |CC
Non pu esserci autentico sviluppo senza forma-
zione. questo lassunto da cui muove il progetto
approntato dalla Provincia Italiana della Congrega-
zione dei Figli dellImmacolata Concezione per lat-
tivazione di corsi di formazione di base e speciali-
stica in Albania per infermieri operanti nellarea dei
Balcani.
In linea con quanto suggerito dallesperienza plu-
riennale maturata dalla Congregazione nellambito
della cooperazione internazionale, la formazione
professionale si pone alla base di qualsiasi processo
di evoluzione sociale e tecnica dei Paesi in via di
sviluppo.
Lobiettivo quello di conferire agli operatori lo-
cali le competenze specifiche e il grado di profes-
sionalit necessario a supportare autonomamente il
processo di crescita sociale che, per le sue partico-
lari condizioni storico-politiche, nellarea dei Balca-
ni assume anche un carattere strategico nel difficile
processo di integrazione tra le diverse etnie che po-
polano la zona.
infatti auspicabile che ad un primo supporto
assistenziale e logistico garantito allAlbania dal no-
stro Paese nel periodo post-bellico, segua ora un
processo formativo globale capace di rendere auto-
sufficiente la popolazione indigena sotto il profilo
sanitario, gettando cos le basi per la sua definitiva
integrazione con il resto dellEuropa.
Ecco che, in linea con l'impegno profuso in que-
sti anni dallItalia nei confronti della popolazione
albanese, la Provincia Italiana della Congregazione
dei Figli dellImmacolata Concezione ha progettato
un piano dintervento fondato sulla promozione e
la gestione della formazione di base e della forma-
zione specialistica.
Lobiettivo quello di fornire agli operatori sani-
tari locali gli strumenti di conoscenza e professio-
nalit che rendano possibile la ricostruzione di un
servizio sanitario efficiente ed autonomo, compara-
bile per qualit e standard operativi a quelli esisten-
ti nei Paesi che aderiscono allUnione Europea.
Per questo i processi formativi degli operatori sa-
nitari sono finalizzati alla trasmissione di compe-
tenze specifiche per lassistenza sanitaria alla perso-
na malata, fondata su nuove conoscenze e sullag-
giornamento delle tecniche assistenziali.
Ma il progetto avviato non si limita solo a questo
aspetto; prevede infatti unintensa attivit educativa
per la promozione della salute attraverso la divul-
gazione capillare di quei principi igienici generali
capaci di indurre nella popolazione comportamenti
di prevenzione sanitaria sufficientemente corretti e
in grado quindi di limitare quanto pi possibile il
ricorso alle strutture di cura.
La promozione della prevenzione, in tutte le sue
forme, assume infatti i caratteri di elemento cen-
trale e strategico per la realizzazione di un efficace
piano sanitario in quanto, rivolgendosi a gruppi or-
ganizzati e ad intere comunit regionali o naziona-
li, aiuta ad accrescere la consapevolezza circa le
cause ambientali, economiche e sociali che deter-
minano lo stato di salute e quello di malattia.
Essa include pertanto importanti informazioni di
politica sociale e di politica sanitaria che aiutano
ad individuare gli elementi essenziali, le forme or-
ganizzative, la reale fattibilit delle strategie di
cambiamento nei campi ambientale, sociale ed
economico che definiscono il concetto stesso di
salute.
Al fianco dei Concezionisti in Albania forte-
mente impegnata lassociazione Dokita: un'asso-
ciazione di volontariato che, da oltre trentanni
opera in Italia e nei Paesi in via di sviluppo, nel
campo della solidariet a favore di persone e di po-
polazioni particolarmente svantaggiate. Lanima
che muove lassociazione affonda le radici nei valo-
ri cristiani della giustizia, dellamore verso il prossi-
mo e della pace.
Dokita rappresenta la risposta del volontariato
laico, formatosi allinterno delle strutture della
Congregazione dei Figli dellImmacolata Concezio-
ne, alla necessit di prestare servizio e offrire soli-
dariet alluomo emarginato. Si avvale delle com-
petenze e delle esperienze maturate nellambito
delle strutture sanitarie, formative ed educative
sorte al fianco della Congregazione.
Dokita aperta a tutte le persone di buona vo-
lont. Tutti ne possono far parte: basta condivider-
ne gli scopi e lo spirito. Svolge la propria attivit di
solidariet in Italia e, soprattutto, allestero preva-
lentemente nei Paesi dove sono presenti strutture
della Congregazione. In Italia svolge attivit di in-
formazione, di sensibilizzazione e di educazione al-
la mondialit mediante pubblicazioni, audiovisivi,
organizzazione di incontri, di conferenze, di semi-
nari e di campagne sensibilizzatici. Inoltre i volon-
tari Dokita, presenti su tutto il territorio naziona-
le, prestano la loro opera a sostegno di strutture di
assistenza per disabili, malati di AIDS, anziani.
Allestero presente in: Cameroun, Guinea
Equatoriale, Repubblica Democratica del Congo,
Nigeria, Costa dAvorio, Brasile, Per, Bolivia, In-
dia, Filippine e Albania. Attualmente lassociazione
sta realizzando progetti di sviluppo sia direttamente
che in stretta collaborazione con i missionari con-
cezionisti, a favore principalmente dellinfanzia, di
minoranze etniche, ed occupandosi della formazio-
ne di personale locale, di assistenza ai disabili, e
dellorganizzazione dei servizi sanitari di base.
Unattenzione particolare stata riservata allAl-
bania dove Dokita affianca i Concezionisti fin dal-
lagosto 1993, allorquando un gruppo di suoi volon-
tari si impegnarono ad aiutare gli operai che stava-
no iniziando i lavori di costruzione del Poliambula-
torio Luigi Monti a Tirana.
Successivamente, costituita da parte della Con-
gregazione dei Figli dellImmacolata Concezione la
Fondazione Nostra Signora del Buon Consiglio,
ente non profit di diritto albanese, Dokita ha
sempre strettamente collaborato nella realizzazione
di tutte le iniziative che sono state promosse e rea-
lizzate a favore della popolazione albanese.
Tra le pi salienti: costruzione e attivazione del
poliambulatorio Luigi Monti in Tirana, completo
di laboratorio analisi e diagnostica per immagini;
appoggio tecnico, amministrativo e logistico allo
svolgimento dei servizi sanitari ambulatoriali sia ge-
nerali che specialistici ed ai servizi di diagnostica
clinica e per immagini forniti dal poliambulatorio
Monti; partecipazione alla costruzione, in Tirana,
dellospedale Nostra Signora del Buon Consiglio;
realizzazione di due progetti finanziati dalla Presi-
denza del Consiglio dei Ministri Dipartimento
per gli Affari Sociali , nel quadro degli aiuti uma-
nitari allAlbania.
Uno di questi progetti riguarda la formazione di
figure professionali nel settore socio-sanitario, quali
assistenti domiciliari, gestori e animatori di comu-
nit, fisioterapisti; la costituzione di un centro di
documentazione, di un osservatorio nazionale per
lhandicap, lattivazione di una palestra per riabili-
tazione fisiochinesiterapica, laggregazione giovani-
le e lattivit sportiva. Laltro progetto riguarda la
prevenzione delle disabilit, la riabilitazione dei di-
sabili e la formazione professionale di disabili fisici
in informatica, in grafica, in grafica pubblicitaria.
Il Poliambulatorio Padre Monti di Tirana
Una significativa immagine: l'Arcivescovo di Tirana, Mons. Rrok K. Mirdita,
d il via ai lavori per la costruzione dell'ospedale
L'ospedale Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana

SANIT Sar a disposizione di tutta la regione
Entro 6 mesi il centro
di prenotazione unico
Si allungano
i tempi per il porto
commerciale
di Fiumicino
COMMERCIO Se ne occuper una societ mista pubblica e privata
Accordo fra Provincia ed Artigiani
per promuovere i prodotti tipici
raccolte dai Ds, davanti a farmacie e
Asl, per chiedere il ritiro della delibera
della la Giunta regionale. bene che
Storace dica la verit ha detto il con-
sigliere regionale dei Ds, Rodano : i
ticket li ha messi per ripianare i debiti
fatti da lui e dalla sua Giunta. La rispo-
sta non si fatta attendere ed giunta
da Ciocchetti, capogruppo regionale del
Ccd: stata proprio labolizione del
ticket sui farmaci ad opera del prece-
dente governo di centrosinistra a far lie-
vitare la spesa sanitaria anche nella no-
stra regione.
artigiane divise per settori di attivit. Il
protocollo stabilisce anche la creazione
di un apposito ufficio per lassistenza
commerciale allestero (in collaborazio-
ne anche con lIstituto per il Commer-
cio Estero) e la partecipazione a mostre
e fiere di interesse in Italia e nel mondo.
La societ dovr, infine, promuovere
servizi di attrazione e contorno come sa-
la convegni, bar e ristorante, libreria e
sportello bancario.
Per quanto concerne, invece, le op-
portunit occupazionali lintesa stabili-
sce la realizzazione di corsi di formazio-
ne per giovani apprendisti, diretti a
creare le figure professionali maggior-
mente richieste dal mercato del lavoro.
A tale scopo alcune imprese diverranno
centri di apprendimento pratico per i ra-
gazzi, dove questultimi potranno impa-
rare i rudimenti del mestiere parallela-
mente alla formazione culturale.
Le botteghe-scuola, scritto nel
protocollo, costituirebbero motivo di at-
trazione anche per la funzione promo-
zionale e commerciale.
Lintesa ha una importante funzione
sociale in quanto lente e le associazioni
hanno deciso peraltro di creare un nu-
cleo di assistenza artigiana demergenza,
formato da varie figure come ad esem-
pio fabbri, elettricisti ed idraulici, che
dotato di mezzi mobili per il pronto in-
tervento offrir servizi gratuiti alle fasce
sociali bisognose.
La Provincia intende soprattutto uti-
lizzare i fondi europei a disposizione per
il sostegno alle piccole e medie imprese
ha sottolineato il presidente Silvano
Moffa . A breve infatti avremo la pos-
sibilit di avvalerci dei finanziamenti del
fondo sociale; il ruolo dellente, tra gli
altri, proprio quello di veicolare gli
aiuti sui settori di interesse che presen-
tano fattori di criticit.
Durante lincontro stata denunciata
la difficolt soprattutto di accesso al cre-
dito per le piccole e medie imprese. Le
imprese artigiane della provincia, pur
essendo una realt importante e vitale,
incontrano ostacoli alla crescita a causa
della mancanza del supporto bancario.
Gli impieghi bancari per limprenditoria
a Roma e nei Comuni limitrofi rappre-
senta in percentuale soltanto lo 0, 9%
sul totale; mentre ad esempio nella pro-
vincia di Viterbo sono pari a circa il
7%.
La Capitale addirittura allultimo
posto su scala nazionale per la percen-
tuale degli impieghi del sistema bancario
a favore dellimprenditoria.
In mancanza di efficaci sostegni il
comparto artigianale rischia di perdere
quote di mercato in un regime di forte
concorrenza, a danno anche del lavoro.
Nella provincia di Roma operano circa
60.000 imprese artigiane che rappresen-
tano, infatti, un importante bacino di
occupazione. Nel 2001 su 30.000 posti di
lavoro complessivi creati allinterno del-
larea geografica ben 11.000 sono stati
favoriti dalle imprese artigiane.
ALESSANDRO TRENTIN
Furti in alcuni paesi
della Valle dell'Aniene:
arrestati 2 romeni
ed espulsi
altri 15 extracomunitari
MALTEMPO Problemi di viabilit sulle consolari
Ancora neve e ghiaccio
nel Reatino
CAMPIDOGLIO Cento al loggi per l 'emergenza abitativa
Saranno costruite case-famiglia
per i ragazzi disabili
la Cee consistente nelliniziare i lavori
relativi a tre delle quattro case-famiglia
previste, e nel rinviare quelli della quar-
ta, pi vicina al tratto dellelettrodotto
in questione. Dallaltro il Comune ha
concesso lusufrutto del terreno per 99
anni, dietro il pagamento di 430 milioni
di lire, la cui mutualizzazione avverr
probabilmente in un arco di 30 anni.
Lassociazione Oltre noi stata fon-
data nel 1992 da un gruppo di genitori i
cui figli sono affetti da gravi forme di
menomazioni psicomotorie. Scopo del-
lassociazione realizzare una struttura
che possa garantire un luogo di domici-
lio assistito per i ragazzi dopo la scom-
parsa dei genitori.
Intanto, stato pubblicato il bando
per lacquisto, da parte del Comune, di
100 alloggi da destinare allemergenza
abitativa. A Roma la situazione dram-
matica ha commentato lassessore al-
le Politiche abitative, Claudio Minelli
la pubblicazione del bando ci consente
lacquisizione di 100 nuovi appartamen-
ti, da aggiungere ai 1.500 che sono in
corso di acquisizione. Siamo in attesa
della sentenza del Consiglio di Stato su
350 appartamenti di via del Tintoretto e
andremo avanti con altre acquisizioni,
anche con modalit innovative, grazie
alle entrate che provengono dalle aliena-
zioni degli immobili decise dal consiglio
comunale.
Il bando scade tra 30 giorni, lammi-
nistrazione comunale spera di acquisire
le prime case entro un paio di mesi.
Lacquisto riguarder intere strutture
immobiliari oppure porzioni consistenti
di fabbricati, e comunque costituenti in-
tere porzioni autonomamente fruibili.
Esquilino:
una task force
per la sicurezza
Verso la conclusione il restauro del Quirinale
che conferir al palazzo il suo aspetto originario
Favorire lo sviluppo ed il sostegno
economico alle piccole e medie imprese,
tramite la collaborazione della Provincia
di Roma con le principali associazioni
del settore, con lobiettivo anche di in-
crementare il livello occupazionale:
questo in estrema sintesi il contenuto
del protocollo dintesa, siglato ieri ve-
nerd a Palazzo Valentini, sede dellente,
dal presidente Silvano Moffa e dai rap-
presentanti del comparto artigiano, per
la costituzione di una societ mista pub-
blica e privata che servir a promuovere
e commercializzare i prodotti tipici su
scala nazionale ed estera. Alla cerimonia
erano presenti le associazioni Upla-Con-
fartigianato, lAssociazione Artigiani Pro-
vincia di Roma, lAssociazione Cristiana
Artigiana Italiani, la Casartigiani e la
Confederazione Nazionale Artigianato.
Liniziativa stata promossa dallas-
sessorato allo sviluppo economico e dal-
lassessorato alla formazione professio-
nale, che si sono impegnati con le varie
associazioni a costituire, inoltre, un
gruppo di lavoro permanente con la fi-
nalit di adottare misure efficaci di in-
tervento. In particolare il protocollo pre-
vede la creazione di una societ con
compiti di servizio, supporto e sostegno
al comparto che, tra le altre cose, sia
collegata con analoghe strutture sparse
in Italia ed allestero per commercializ-
zare i prodotti pi rinomati. La societ
tra le altre cose dovr coordinare le atti-
vit del centro informatico per la vendi-
ta via Internet, la creazione di un elenco
cartaceo ed informatizzato delle imprese
I locali del nuovo poliambulato-
rio alla Rustica, ricavati nell'edifi-
cio che ospitava in passato la cli-
nica Bastianelli, sono stati inaugu-
rati ieri, venerd, dal direttore ge-
nerale della Asl RmB, Speziale,
presente lassessore regionale alla
Sanit, Saraceni. Oggi la Asl
ha spiegato Speziale aumenta e
qualifica lofferta pubblica di pre-
stazioni specialistiche in un terri-
torio, quello del VII municipio, la
cui popolazione anziana tra il 97
e il 2000 aumentata.
Aperto
un poliambulatorio
alla Rustica
Due dirigenti del comune di Ci-
vitavecchia sono stati indagati per
abuso dufficio. Si tratta dellar-
chitetto Massimo Piacentini e del
dottor Maurizio Feligioni, respon-
sabili rispettivamente dei settori
urbanistica e commercio. L'inda-
gine riguarda la concessione della
licenza per lapertura di un super-
mercato, nonostante alcune pre-
sunte irregolarit, compresa la
mancanza di un parcheggio ido-
neo: un problema che il proprieta-
rio aveva ritenuto di superare, af-
fittando un terreno agricolo non a
norma e distante dalla struttura.
Civitavecchia:
indagati 2 dirigenti
del Comune
Incendiato il portone
di un centro sociale
Hanno prima riempito i muri di
svastiche e croci celtiche poi han-
no dato fuoco al portone di ingres-
so del centro sociale Il Faro.
successo, nella notte tra venerd e
sabato, in via del Trullo, dove si
trova la sede del centro sociale. I
danni sono stati limitati al solo
portone, incendiato con del liquido
infiammabile. Le svastiche sui mu-
ri del centro sociale, fatte con
bombolette di vernice spray, erano
accompagnate da una sigla ancora
non conosciuta dagli investigatori.
Fumo: 2 donne multate
in un bar del Centro
Due donne sono state multate, ve-
nerd, in un bar vicino a piazza del
Popolo dopo le segnalazioni di al-
cuni rappresentanti del Codacons.
Le signore hanno opposto una vi-
gorosa resistenza ed hanno sottoli-
neato che non avrebbero spento le
loro sigarette perch non vedeva-
no alcun cartello nel locale. Un
agitatissimo responsabile della sa-
la si affrettato a dire che i cartel-
li con la scritta vietato fumare sta-
vano per essere affissi in tutte le
sale del bar. A quel punto uno dei
rappresentanti del Codacons ha
chiamato carabinieri e polizia che
hanno multato le due fumatrici.
Rissa tra egiziani:
tre arresti e un ferito
Tre egiziani sono stati arrestati dai
carabinieri per una rissa, nella
quale stato ferito gravemente un
loro connazionale, causata dalla
richiesta della restituzione di 30
milioni versati per lacquisto di un
bar. La rissa avvenuta, nella not-
te tra venerd e sabato, in un pub
di via dei Platani, a Centocelle.
PAGINA
9 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 20 Gennaio 2002
A |MA
o curo c| p. |oonorco Sop|onzo. |.C.|.
21 GENNAIO 2002
Sant'Agnese, vergine e mar-
tire - Memoria (rosso)
Messa della Memoria
Lezionario: Rm 8, 31-39; Sal-
mo 125; Mt 13, 44-46
Liturgia delle Ore: Lun. II
sett. - Ufficio della Memoria
In quanto
Corpo di Cristo,
nell'unit prodotta
dal dono dello Spirito,
la Chiesa indivisibile.
(Novo Millennio
ineunte, 48)
RADIO
VATICANA
OM: 1530 kHz - 196 metri
(Per la zona di Roma
anche Onda Media 527 kHz
e FM 93.3 e 105 MHz)
OC: nelle bande 49, 31, 25 e 19 metri
LUNED 21 GENNAIO
00.10: Studio A (stereo): Con voi
nella notte
7.20-15.30-17.30-23-24: Orizzonti
Cristiani
7.30: Santa Messa in latino
8-12-14-15-16-18-21-23.30: Radio-
giornale in italiano, spagnolo,
portoghese, francese, inglese,
tedesco e polacco
16.30: La comicit nella musica
di Gabriella Ceraso
17: Liturgia delle Ore: celebra-
zione dei Vespri in latino
20.20: Programma tedesco: Wel-
tkirchen-Magazin
20.40: Recita del Santo Rosario
in latino
21.30: Programma francese: La
Cit du Vatican: Services sani-
taires
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
Presto nel Lazio i tempi per le visite
specialistiche ambulatoriali dovrebbero
essere ridotti. Lassessore regionale alla
Sanit, Saraceni, ha assicurato che en-
tro sei mesi dovrebbe essere attivato il
centro unico di prenotazione della Re-
gione. Ci siamo impegnati ha detto
lassessore a realizzare un centro uni-
co di prenotazione per tutta la regione
entro sei mesi e credo che riusciremo a
rispettare questa scadenza che abbiamo
assunto con i cittadini, per fare in modo
che, con una telefonata in tutta la regio-
ne, si possa sapere dove ricevere una
prestazione ambulatoriale, di diagnosti-
ca o di terapia al pi presto. Ci contri-
buir a ridurre le liste di attesa.
Malgrado, poi, il Governo inviti le Re-
gioni a tagliare le spese, Saraceni ha as-
sicurato che i servizi sanitari del Lazio
saranno sempre pi efficienti. Que-
stanno ha precisato lassessore
siamo riusciti a ridurre il disavanzo della
Regione del 10% rispetto allanno scorso
e se non avessimo avuto laumento della
spesa farmaceutica noi avremmo dimez-
zato il disavanzo rispetto allo scorso an-
no. Ci significa che con le risorse a no-
stra disposizione si pu fare una buona
sanit. Non abbiamo tagliato i servizi,
anzi nel 2001 ne abbiamo aperti di ag-
giuntivi, il che significa che si pu esse-
re rigorosi, ma che si pu essere effi-
cienti e dare risposte ai cittadini.
Intanto, per, non si placano le pole-
miche tra maggioranza e opposizione
sulla reintroduzione dei ticket sui medi-
cinali. Ieri migliaia di firme sono state
Dovr attendere ancora per il bene-
stare finale il progetto del nuovo porto
commerciale di Fiumicino, alla destra
del molo di ponente del porto canale,
perch si profila il varo del sistema inte-
grato portuale con Civitavecchia. Inviato
circa tre anni fa per lesame al Consiglio
Superiore dei Lavori pubblici, il proget-
to del Comune, per il quale stata adot-
tata una variante al piano regolatore
portuale, tornato infatti indietro con
una serie di osservazioni.
Ne prendiamo atto afferma il sin-
daco Giancarlo Bozzetto ora nel nuo-
vo bilancio prevederemo le risorse da
destinare per lincarico ai progettisti per
ladeguamento del progetto in base alle
prescrizioni: la nuova progettazione sar
sottoposta ad una nuova approvazione
in Consiglio. A quel punto confidiamo
sia approvata definitivamente dal mini-
stero, cos che il prossimo anno possano
cominciare i lavori.
Il sindaco prevede di destinare poi un
miliardo e 300 milioni di lire alla siste-
mazione dellattracco del molo Sud, in
modo da migliorare la manovra dei tra-
ghetti veloci per la Sardegna. Le ultime
notizie aggiunge per Bozzetto in-
dicano che siano concrete le possibilit
che il ministero dei Trasporti possa ema-
nare finalmente il decreto atteso che
sancir il Sistema integrato portuale Ci-
vitavecchia-Fiumicino: il nostro nuovo
approdo potr essere cos complementa-
re alle attivit del porto laziale di rile-
vanza nazionale.
Quando fu eretto il suo nucleo origi-
nario, nel 500, doveva simulare un pa-
lazzo scolpito nella pietra: e cos, in
omaggio alle sue origini e alla sua sto-
ria, la facciata del Quirinale torna al co-
lore bianco travertino. Il nuovo aspetto,
frutto dei restauri avviati nel maggio
2001, sar pronto per il 2 giugno, Festa
della Repubblica.
Intanto una mostra, inaugurata ieri,
venerd, dal Presidente Ciampi e aperta
gratuitamente al pubblico da oggi, saba-
to, al 15 febbraio, racconta nelle due Sa-
le delle Bandiere, attraverso una quindi-
cina di pannelli, quadri di Joli, Panini,
van Wittel, Lallemand, antichi progetti,
conti di muratori e imbianchini, la sto-
ria del colore, ripercorrendo le ricerche
fatte dalla commissione per i beni arti-
stici del Quirinale e spiegandone le scel-
te. Il restauro stato infatti preceduto
da cinque anni di indagini scientifiche
su intonaci, marmi, travertini, elementi
in stucco, e di ricerche darchivio e ico-
nografiche. Addio, dunque, allocra scu-
ro tipico della Roma del 900, diffusosi
alla fine del secolo precedente in omag-
gio ai Savoia e al giallo Torino tanto ca-
ro a Vittorio Emanuele III: un colore
caldo e riconoscibile, ma anche lunico
in grado di coprire il viola scuro degli
intonaci non ancora completi dei palazzi
di via XX Settembre, quando Roma
neo-capitale ricevette la visita del Kaiser
Guglielmo. Ma addio anche al celestino
o color dellaria, al mattone scuro, al
color di vecchio o di patine di cui
talvolta si trova traccia solo nei docu-
menti o nei dipinti: La piazza di Monte
Cavallo di Gaspar van Wittel, esposto
alla mostra, una delle poche testimo-
nianze di quella moda del celestino che
si diffuse nelledilizia romana tra il 1680
e il 1730 e di cui non si trovata traccia
nella facciata. Poi il palazzo torn al co-
lore della pietra, come mostra un grup-
po di opere della met del secolo, e ri-
mase tale fino ai primi del 900, quando
arrivarono il color mattone e le tonalit
dellocra gialla o rossa, gi scomparsi da
gran parte della citt con i restauri del
Giubileo.
Alla presentazione dei lavori sono in-
tervenuti, accanto al presidente della
Repubblica Ciampi e alla signora Fran-
ca, il segretario generale del Quirinale
Gifuni, il sindaco Veltroni, il sottosegre-
tario Pescante e il ministro ai Beni e alle
Attivit culturali Urbani.
I Carabinieri della compagnia di Su-
biaco e della stazione di Anticoli Corra-
do, coordinati dal tenente Pietro Rajola
Pescarini, hanno arrestato per furto due
cittadini romeni, Valentin E., di 24 anni,
e Cornel M., di 23, mentre per altri 15
immigrati, tra albanesi e rumeni, tutti
residenti a Subiaco, scattato il provve-
dimento di espulsione.
Loperazione dei militari dell'Arma
solo la conclusione di unindagine parti-
ta un mese fa quando i Carabinieri fer-
marono un romeno, nella cui auto ven-
ne trovato un proiettore rubato in una
scuola del quartiere Tuscolano, dove tra
l'altro altri furti hanno avuto per ogget-
to le scuole (l'ultima in ordine di tempo
la De Filippo, di via Marco Dino
Rossi).
Dagli accertamenti successivi al fermo
del romeno i Carabinieri ricevettero ele-
menti che hanno consentito di indivi-
duare fra Bellegra e Subiaco altri extra-
comunitari nelle cui abitazioni stato
trovato materiale proveniente da furti
eseguiti, oltre che nella scuola del Tu-
scolano, anche in un istituto scolastico
di un paese vicino Subiaco nonch in al-
cuni esercizi commerciali della stessa
cittadina.
Tra la refurtiva: computer, fax, stam-
panti, 20 orologi, numerose stecche di
sigarette e di passaporti sia falsi sia ru-
bati, anche falsificati, per un valore
complessivo di oltre trenta milioni di
lire.
Le indagini dei Carabinieri continua-
no per risalire agli autori di altri furti
eseguiti in paesi della Valle dellAniene.
Nonostante nel cielo sia tornato a
splendere il sole, in tutta la Sabina la
temperatura ancora rigida: ai 15 gradi
sotto lo zero delle aree di montagna cor-
rispondo i 7 gradi sotto lo zero del capo-
luogo.
ghiaccio ovunque e lungo le strade
della provincia il traffico riferisce l'a-
genzia Ansa procede lentamente e
con difficolt.
Il collegamento di alcune frazioni, nei
comuni di Amatrice e Leonessa, stato
possibile grazie allintervento dei Carabi-
nieri e delle guardie del corpo forestale.
A causa del maltempo, stata anche
rinviata lassemblea della Associazione
degli industriali in programma per ve-
nerd pomeriggio.
Per gli interventi sulle strade dal 1
gennaio passate alla provincia, sono uti-
lizzati i mezzi dellAnas.
Per quanto riguarda le stazioni inver-
nali del reatino al Terminillo sono aperti
cinque impianti, oltre la pista per il fon-
do 5 confini lunga una quindicina di
chilometri; aperti tutti gli impianti an-
che a Selvarotonda di Cittareale e a
Campostella di Leonessa.
Anche nella Capitale le basse tempe-
rature continuano a provocare lastre di
ghiaccio sulle strade e difficolt alla via-
bilit.
LAma, con il coordinamento dellas-
sessorato capitolino alla Protezione civi-
le, ha compiuto, su segnalazione dei vi-
gili urbani, circa duecento interventi di
salatura, nella giornata di gioved, dieci
nel corso della notte, tre venerd, nelle
zone periferiche di Acilia, Roccacencia e
Cesano.
Per far fronte ai rischi e ai disagi pro-
vocati dal gelo, sono al lavoro anche
squadre di cantonieri e ottanta addetti
della polizia provinciale coordinati dal-
lunit di crisi messa in campo dalla
Provincia di Roma, che intervengono in
particolare sulle criticit segnalate dai
comuni.
Ingenti i danni provocati dal gelo al-
l'agricoltura del Lazio.
Secondo i meteorologi, nelle prossime
ore la temperatura dovrebbe aumen-
tare.
Dopo anni di attese le case famiglia
per i ragazzi disabili romani dellassocia-
zione Oltre noi saranno costruite. Lo
hanno annunciato, venerd, il presidente
del IV Municipio, Benvenuto Salducco,
e il presidente dellassociazione Vittorio
Toscano al termine dellincontro con il
sindaco Walter Veltroni.
Dopo diverso tempo stata individua-
ta unarea nel parco Talenti, zona Bufa-
lotta, dove per la presenza di un elet-
trodotto ha reso finora problematico li-
nizio dei lavori. Gli organizzatori del
progetto hanno trovato un accordo con
Listituzione di una unit mista opera-
tiva, formata da forze dellordine, ispet-
tori annonari, ispettori delle Asl e Guar-
dia di finanza, che vigili sulla zona di
piazza Vittorio, per garantire il rispetto
del codice della strada, dei regolamenti
commerciali, norme sanitarie e ordine
pubblico stata decisa ieri dal consiglio
del I municipio. Liniziativa a tutela del-
la sicurezza, informa una nota del muni-
cipio, stata presa dopo i recenti epi-
sodi di aggressione e le proteste dei resi-
denti.
Infine per affrontare lemergenza dei
curdi accampati a Colle Oppio, il consi-
glio municipale ha impegnato il presi-
dente Lobefaro ad attivarsi presso tutte
le istituzioni competenti per la creazio-
ne di un centro di accoglienza in una
area della citt ancora da definire, che
ospiti persone che vivono in condizione
di fragilit.
Un consigliere del I Municipio ha reso
noto che sia la costituzione della task
force che la creazione del centro acco-
glienza per i curdi erano oggetto di due
ordini del giorno, a dimostrazione della
costante attenzione ai problemi di que-
sto territorio.
Un uomo di 38 anni, Alberto
Terranova, morto nella notte tra
venerd e sabato, vicino a piazza
Vescovo. L'uomo, secondo la ri-
costruzione fatta dai Carabinieri e
dal medico legale, sarebbe scivola-
to allinizio di una scalinata, in via
San Siricio, dove c un terrapie-
no, ed avrebbe battuto la testa sia
durante la caduta, sia nellimpatto
con lasfalto. Ad avvalorare la tesi
c il particolare di alcuni ramo-
scelli trovati sotto il corpo delluo-
mo che potrebbero essere stati
spezzati durante la caduta.
Uomo muore
scivolando
da una scalinata

PAGINA
10 .
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 20 Gennaio 2002
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o LAVORO: GOVERNO E SINDACATI DIVISI Sullo
stralcio dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori
muro contro muro. Il Governo, unito con il ministro,
disposto a riavviare il dialogo ma non transige
sullo stralcio. Compatti anche i sindacati: nessuna
disponibilit sull'art.18.
INQUINAMENTO: EMERGENZA AL NORD Si ul-
teriormente aggravata la situazione ambientale so-
prattutto al Nord a causa dell'inquinamento atmosfe-
rico. Per domenica 20 sono stati disposti blocchi del
traffico in molti centri abitati. La situazione parti-
colarmente critica in Lombardia dove il presidente
della Regione ha chiesto alla popolazione di limitare
volontariamente l'uso dei veicoli privati anche nei
giorni in cui non vietato.
SICCIT NEL VENETO Lo stato di emergenza per
tutto il territorio regionale a causa dell'eccezionale
e persistente periodo di siccit: a chiederlo il pre-
sidente della Giunta del Veneto, Galan, che in una
lettera al Governo sottolinea che i Comuni colpiti
dalla crisi idrica siano ormai pi di ottanta.
GIUSTIZIA: DIBATTITO SULLA RIFORMA Sulla
giustizia pesano ancora le polemiche e gli strascichi
dei violenti scambi di accuse delle ultime settimane.
Ma lo scontro si fatto meno aspro, grazie a dichia-
razioni distensive e soprattutto all'apertura di un di-
battito su proposte concrete.
LAVORO Governo e sindacati tra colloqui e divisioni
Stralcio dell'art. 18:
muro contro muro
SMOG Appello di Formigoni alla popolazione
Situazione critica
in Lombardia
SICCIT La misura gi attiva in 17 Comuni del Friuli
Chiesto dal Veneto
lo stato d'emergenza
Trasporto aereo:
cancellato
per lo sciopero
il 75% dei voli Alitalia
GIUSTIZIA Maggiore disponibilit al dialogo
Si fanno strada proposte
su argomenti concreti
MALTEMPO Forse da marted l'attesa pioggia
La nebbia s'aggiunge al gelo
sulle regioni del settentrione
La federazione
degli Ordini dei medici:
non fumate
davanti ai pazienti
Giocattolaio ucciso in Sicilia: arrestato minorenne
ROMA Un ragazzo minorenne stato arrestato, nella notte tra venerd e
sabato, a Torino con laccusa di aver ucciso il 13 gennaio scorso a Pachino
(Siracusa) Giuseppe Cugno, titolare di un negozio di giocattoli. Le indagini
degli investigatori hanno portato a raccogliere gravi e inconfutabili indizi di
colpevolezza a carico di I.F., minorenne. Il magistrato del Tribunale dei mi-
nori di Catania, accogliendo quanto acquisito dal personale di Polizia ha
emesso ieri un provvedimento di fermo nei confronti del ragazzo, indiziato
di omicidio volontario.
Criminalit: sventato un agguato nel Trapanese
TRAPANI Tre pregiudicati, presumibilmente pronti per compiere un ag-
guato, sono stati arrestati dai carabinieri di Salemi, nella notte tra venerd e
sabato, alla periferia del centro belicino. I tre sono stati sorpresi a bordo di
una autovettura, armati di due fucili a canne mozze. A circa ottocento metri
di distanza, i militari hanno rinvenuto una seconda auto con allinterno va-
ligie contenenti indumenti.
Mafia: sequestri e confische per 45 mld di lire
CATANIA Il Gico della guardia di Finanza ha sequestrato, sabato, nel Ca-
tanese beni per circa 16 milioni di euro (oltre 30 miliardi di lire) e confisca-
to beni per ulteriori otto milioni di euro (15 miliardi di lire) a due imprendi-
tori ritenuti contigui al clan Laudani. I provvedimenti sono stati eseguiti in
base a un decreto del tribunale di Catania emesso su richiesta della Procu-
ra distrettuale antimafia. I due avrebbero gestito, per conto della famiglia,
imprese di costruzioni, un allevamento di cavalli da corsa e il commercio
del pesce spada nel mercato ittico di Acitrezza. Nellambito delloperazione
sono state denunciate 13 persone, ritenute dei prestanome.
Interpol: latitante italiano fermato in Argentina
ROMA Un latitante italiano, Mario Pellegrini, di 63 anni, stato arrestato,
sabato, a San Isidro, in Argentina, a conclusione di una complessa attivit
informativa ed investigativa condotta dal Servizio di Cooperazione Interna-
zionaledelladirezionecentrale della polizia criminale e dalla direzione cen-
trale della poliziadiprevenzione,in collaborazione con la polizia argentina.
Tangenti alle Molinette:
dagli interrogatori
nuovi elementi d'indagine
Donna morta per scambio
di fiala: tre indagati
per omicidio colposo
Sgominato racket
internazionale
della prostituzione
Gela nella morsa del crimine
Si dimette il sindaco
Fiaccolata dei cittadini
BOLOGNA, 19.
La pm di Bologna Lucia Musti
ha chiuso linchiesta sulle firme
false per la presentazione di can-
didati alle elezioni politiche del 13
maggio scorso chiedendo il rinvio
a giudizio, per falso materiale e
ideologico di otto persone, sette
delle quali legate a candidature
per la Cdl e una a Democrazia eu-
ropea.
Toccher ora al giudice per l'u-
dienza preliminare decidere se
mandare o meno a processo gli
otto indagati.
Firme false: sollecitato
il giudizio per 8 candidati
alle ultime elezioni
BOLZANO, 19.
Un generale a riposo della
Guardia di Finanza, Fabio Pisanel-
li, di 59 anni, morto in un inci-
dente sciistico sulle piste di Monte
Elmo in Alto Adige.
Il militare, in una discesa, si
era scontrato con un altro sciato-
re, riportando lesioni gravissime.
Prontamente soccorso e trasporta-
to allospedale di Bolzano, il gene-
rale morto. .
Il gen. Pisanelli, esperto sciato-
re, romano, risiedeva a Trento,
dove era stato comandante della
Legione delle Fiamme Gialle.
Generale della Finanza
muore in montagna
in un incidente di sci
ROMA, 19.
Come gi anticipato in base ai dati
pervenuti nella tarda mattinata di ieri, si
confermata massiccia l'adesione allo
sciopero di otto ore nel trasporto aereo
proclamato da nove organizzazioni sin-
dacali di categoria. Non erano molti in
verit i viaggiatori che nonostante l'an-
nunciata agitazione hanno cercato
ugualmente di muoversi in aereo: chi lo
ha fatto ha dovuto affrontare notevoli
difficolt dato che l'Alitalia ha dovuto
cancellare il 75% dei voli sull'intera rete
nazionale.
Molti viaggiatori hanno scelto come
principale alternativa il trasporto ferro-
viario: di conseguenza molti convogli
hanno viaggiato notevolmente affollati
ma in complesso riferisce l'Ansa la
circolazione dei treni stata abbastanza
regolare grazie anche al potenziamento
dell'importante tratta Roma-Milano.
Come si ricorder lo sciopero di ieri
stato attuato nonostante gli inviti della
Commissione di garanzia di ridurre l'a-
gitazione a 4 ore. I sindacati chiedono al
Governo la proclamazione dello stato di
crisi nel settore anche per poter usufrui-
re dei previsti ammortizzatori sociali.
Ma se il prossimo incontro col Gover-
no non dovesse essere soddisfacente i
sindacati non escludono una nuova
astensione dal lavoro che stavolta sareb-
be di 24 ore. Intanto resta confermata
per la fine di gennaio l'agitazione del
personale Enav di Milano (il 29). Senza
contare lo sciopero generale dell'intero
settoredeitrasportipubblici(esclusi quel-
li locali) proclamato per il 30 gennaio.
ROMA, 19.
Rispettate la legge, dando notizie ai
pazienti sul danno del fumo: a chieder-
lo il presidente della Fnomceo, la fede-
razione degli Ordini dei medici, Giusep-
pe Del Barone, in una lettera rivolta ai
340.000 iscritti nella quale si chiede loro
di dare il buon esempio. Del Barone si
rivolge ai colleghi ora che la legge sul
fumo sembra essere arrivata alla sua de-
finitiva applicazione con linasprimento
delle sanzioni che hanno colpito in que-
sti giorni anche alcuni medici in corsia.
Il presidente degli Ordini riconosce
che ormai rimasto poco spazio dove
poter accendere la sigaretta ma chiede
un piacere personale: quello appunto
di evitare di consigliare di non fumare
con la sigaretta accesa e le dita mac-
chiate di nicotina. Del Barone chiede di
partecipare, anche con qualche sacrifi-
cio, ad una battaglia giusta.
Nel frattempo proseguono senza sosta
i controlli dei Carabinieri dei Nas. Allo-
spedale Carlo Poma di Mantova i mili-
tari hanno setacciato le stanze di degen-
za e molti reparti trovando un numero
insufficiente di cartelli con il divieto di
fumo. Per la direzione sanitaria scatta-
ta una contravvenzione di 400 euro.
Multati anche lautista del direttore ge-
nerale dellazienda ospedaliera e due pa-
renti di degenti trovati a fumare in sala
dattesa. A Milano vari blitz nei locali
pubblici tra i quali i bar storici della
centralissima galleria Vittorio Emanuele
II. Anche l si legge in un comunica-
to del Codacons, associazione di consu-
matori sono stati colti in flagrante al-
cuni clienti con la sigaretta accesa.
TORINO, 19.
Nuovi episodi, nuovi indagati e persi-
no lombra di un ricatto nell'inchiesta
per le tangenti allospedale Molinette. Se
n parlato riferisce l'Ansa nellen-
nesima giornata di interrogatori condotti
dalla Finanza e dal pm Ferrando.
Ieri toccato ad Aldo Rosso, ingegne-
re capo della cittadella sanitaria. Il di-
rigente legato a Fi, partito cui stato
iscritto per qualche tempo. Ma il procu-
ratore aggiunto Griffey, capo del pool
che coordina i reati contro la pubblica
amministrazione, ha precisato che non
ci sono elementi che portino al coinvol-
gimento di politici.
Dopo Rosso nellufficio di Ferrando si
presentato limprenditore Massimo
Diamante, che sarebbe indagato per cor-
ruzione (insieme ad altri personaggi) do-
po le rivelazioni dell'ex direttore genera-
le delle Molinette, Odasso. Diamante
responsabile di unazienda capofila del-
lassociazione di imprese che si aggiu-
dicata appalti alle Molinette per 19 mi-
liardi di lire. Limprenditore ha negato
di aver pagato direttamente denaro (si
parla di 200 milioni di lire) nonostante le
richieste, ma ha svelato retroscena nei
rapporti fra Odasso, Rosso e le aziende
appaltatrici.
RAVENNA, 19.
Sono tre le persone iscritte nel regi-
stro degli indagati della Procura di Ra-
venna per lipotesi di reato di omicidio
colposo sotto il profilo della colpa pro-
fessionale, in relazione alla morte di
Concetta Bassi avvenuta marted allo-
spedale di Faenza a seguito lipotesi
pi accreditata di uniniezione di po-
tassio scambiato per soluzione fisiologi-
ca, effettuata in preparazione di una Ri-
sonanza magnetica nucleare. Per lo stes-
so tragico errore versa ancora in gravi
condizioni un altro paziente di 32 anni.
Quanto accaduto a Faenza gra-
vissimo. Le nostre indagini sono state
tempestive e saranno estremamente ap-
profondite, ha detto il procuratore ca-
po Vittorio Vicini.
Episodi come quello avvenuto a
Faenza vanno di pari passo con il pro-
gressivo disinteresse e superficialit con
cui vengono gestiti i medicinali nelle
strutture sanitarie pubbliche. lopi-
nione del prof. Maurizio Cini, docente
della Scuola di specializzazione in far-
macia ospedaliera dellUniversit di Bo-
logna.
BIELLA, 19.
Un racket internazionale della prosti-
tuzione che operava in varie citt del
nord Italia stato sgominato dalla squa-
dra mobile della questura di Biella che,
in collaborazione con altre sette squadre
mobili di altrettante citt italiane (Ales-
sandria, Vercelli, Imperia, Milano, Lodi,
Pavia e Pisa) ha arrestato dodici perso-
ne.
Sono tutte colpite da ordinanza di cu-
stodia cautelare emessa dal gip di Biella.
Altre due sono ricercate.
Le accuse sono di associazione a de-
linquere finalizzata allimmigrazione
clandestina, allo sfruttamento della pro-
stituzione, alla falsificazione di docu-
menti, al favoreggiamento di clandestini
sul territorio nazionale.
Sono stati posti sotto sequestro nume-
rosi locali notturni, alberghi e apparta-
menti in cui ragazze per lo pi dellEst
europeo lavoravano e si prostituivano.
Lorganizzazione le reclutava nei vari
paesi e le faceva arrivare in Italia anche
attraverso la falsificazione di visti. In
molti casi erano poi trattenute nel paese
con documenti falsi e matrimoni combi-
nati.
CALTANISSETTA, 19.
Lemergenza criminale ha spinto alle
dimissioni Franco Gallo (Ds), sindaco di
Gela. Gela una citt abbandonata a
se stessa, non c pi attenzione dello
Stato e della Regione. Poche parole, af-
fidate ieri ai giornalisti poco prima del-
linizio di una fiaccolata antimafia gui-
data dal Vescovo di Piazza Armerina,
Mons. Cirrincione.
Aggredita da una criminalit che non
d tregua, la citt ha subito 322 attentati
incendiari nel 2001 e 16 nei primi 18
giorni del 2002.
Linizio dellanno stato segnato an-
che da due omicidi che hanno fatto
scalpore: quelli di un imprenditore mol-
to noto, e di un potenziale testimone in
un processo di tangenti. La commissio-
ne antimafia ha gi programmato una
visita a Gela.
Nella lettera di dimissioni inviata al
consiglio comunale Gallo si augura che
il suo gesto sia di sprone per chi ha il
dovere storico, istituzionale e politico di
aiutare concretamente Gela che conti-
nua a essere descritta nellimmaginario
collettivo come l anticamera dellinfer-
no e a non ricevere neanche quello che
le spetterebbe nellordinariet, in base
alla sua consistenza demografica.
ROMA, 19.
Sulla giustizia pesano ancora nuove
polemiche (come quella sulle ultime
proposte di riforma dell'ex sottosegreta-
rio Taormina, non condivise neppure in
seno alla maggioranza) e gli strascichi
dei violenti scambi di accuse delle ulti-
me settimane. Ma lo scontro si fatto
meno aspro, grazie a dichiarazioni di-
stensive e soprattutto all'apertura di un
dibattito su proposte concrete.
La bozza di delega al Governo per la
riforma dellordinamento giudiziario,
elaborata dal ministero della Giustizia,
una buona base di discussione, attenta
alla formazione professionale dei magi-
strati, primo requisito per limparzialit
dei giudici: lo afferma oggi la responsa-
bile giustizia dei Ds, Anna Finocchiaro,
che aggiunge come il contenuto del do-
cumento aiuti a svelenire il clima e a
riaprire il dialogo nelle istituzioni.
La bozza (bench, come ha precisato
il ministero di via Arenula, sia ancora
provvisoria e incompleta), viene accol-
ta come una buona base di lavoro an-
che dal Csm: per alcuni consiglieri pre-
valgono le luci, per altri le perplessit.
Intanto continua a fare discutere la
proposta, avanzata dal vicepresidente
del Csm, Verde, di reintrodurre lauto-
rizzazione a procedere per i parlamenta-
ri indagati. L'Ulivo ribadisce il parere
negativo gi espresso. Nella maggioran-
za sembra invece esservi un certo gradi-
mento, anche se con dei distinguo.
Uno dei punti centrali del dibattito re-
sta quello della separazione delle carrie-
re o delle funzioni tra giudici e pm. Per
il capogruppo dei Ds alla Camera, Vio-
lante, le carriere sono gi separate;
tuttavia siamo favorevoli aggiunge
a unaccentuazione della separazione
purch sia chiaro che la magistratura
resti unica. Le indicazioni date dal pg
Favara conclude vanno bene.
A confermare queste prove di dialo-
go lOrganismo unitario dellavvocatura
ha promosso per il 24 pv un convegno
dal titolo Politica e giustizia, un dialogo
possibile al quale sono invitati tra gli al-
tri il Guardasigilli, i capigruppo di Fi al
Senato e dei Ds alla Camera, i responsa-
bili Giustizia dei partiti di maggioranza e
di opposizione, il presidente dellAnm.
ROMA, 19.
Ancora siccit e freddo secondo i me-
teorologi. Per la rottura del blocco di al-
ta pressione che assedia le regioni set-
tentrionali ormai da due mesi, e dunque
nelle sospirate piogge, bisogner atten-
dere almeno fino a met della prossima
settimana. Attualmente il cielo sereno
o poco nuvoloso su tutta la penisola,
con alte probabilit di gelate in mattina-
ta ovunque nelle zone pianeggianti. Do-
mani, domenica, le regioni nord-orienta-
li potrebbero essere toccate dalla coda
di una perturbazione proveniente da
Est. Possibilit dunque di cielo nuvoloso
e qualche nevicata sulle montagne nord-
orientali. Nel resto dItalia situazione
stazionaria, con un lieve aumento delle
temperature. Il tempo dovrebbe comin-
ciare a cambiare da luned sera o marte-
d, per effetto di una perturbazione in
arrivo questa volta dallAtlantico, che
dovrebbe riuscire a rompere al Nord il
muro di alta pressione che regge ormai,
con una breve interruzione fra il 10 e il
12 dicembre, dalla fine di novembre.
A gelo, al nord si aggiunta la nebbia
che ha causato seri disagi per i trasporti
in Lombardia. All aeroporto milanese di
Linate la visibilit intorno ai 100 metri
ha reso problematica loperativit dello
scalo gi compromessa dall'astensione
dal lavoro, mentre Malpensa ha avuto
problemi di congestionamento. Nebbia
fitta anche sulla Milano-Genova, dove la
visibilit stata a tratti di 30 e 50 metri,
e sulle tangenziali est e ovest di Milano.
Foschia e nebbia a banchi si sono regi-
strate anche su altri tratti stradali e au-
tostradali. Su tutte queste arterie il traf-
fico stato particolarmente rallentato.
Altri tre morti e quattro feriti si regi-
strano intanto nel Reggiano a causa del-
la nebbia e del ghiaccio uniti allalta ve-
locit, in uno scontro frontale. Nebbia e
ghiaccio presenti in gran parte del Vene-
to rendono difficile il transito sulle stra-
de, mentre il traffico aereo gi ieri sera
ha dirottato i veivoli in arrivo verso Ber-
gamo e Brescia. Nebbia e ghiaccio sono
stati causa di tre incidenti mortali (due
nel Trevigiano e una nel Rodigino) avve-
nuti tra la scorsa notte e le prime ore di
oggi.
VENEZIA, 19.
Il Veneto ha chiesto al Governo che
venga dichiarato lo stato di emergenza,
per tutto il territorio regionale, a causa
delleccezionale e persistente periodo di
siccit. Il presidente della Regione, Ga-
lan, ha firmato ieri la richiesta eviden-
ziando come i Comuni colpiti dallemer-
genza idrica siano ormai oltre ottanta,
in tutte le province venete. Le ultime
precipitazioni di una certa rilevanza,
esclusivamente nevose, risalgono ai pri-
mi di novembre e hanno interessato solo
alcune aree della regione.
A questo deve sommarsi ha preci-
sato Galan un precedente periodo cli-
matico sicuramente al di sotto delle me-
die stagionali per le precipitazioni. Que-
ste circostanze stanno ponendo in cre-
scente difficolt gli enti gestori delle ri-
sorse idriche, obbligando al rifornimento
con autobotti per lapprovvigionamento
idropotabile e a drastiche riduzioni e a
turni di erogazione per gli altri usi.
Per il problema del rifornimento idri-
co sono state attivate le strutture della
Protezione civile ma si sta predisponen-
do un piano nel caso la situazione do-
vesse perdurare ancora. Lo stato di
emergenza servirebbe a reperire le risor-
se finanziarie per gli interventi straordi-
nari e per attutire il grave danno econo-
mico alle attivit agricole.
Per diciassette Comuni montani del
Friuli-Venezia Giulia lo stato di emer-
genza a causa della siccit e del gelo
stato decretato ieri dalla Regione. Non
escluso che nei prossimi giorni ha
detto l assessore regionale alla Protezio-
ne civile, Ciani il provvedimento si
estenda anche ad altri Comuni, visto il
perdurare delle attuali sfavorevoli condi-
zioni meteorologiche. Lassenza di preci-
pitazioni si protrae infatti da met no-
vembre: in pratica assente il manto
nevoso e le temperature molto rigide
hanno causato il prosciugamento di nu-
merose falde che alimentano di acqua
potabile alcune aree della Carnia e del-
lalto Pordenonese.
Nei Comuni interessati dalla crisi idri-
ca sono comunque gi in corso gli inter-
venti della Protezione civile regionale,
sia per rifornire di acqua potabile trami-
te autobotti gli abitanti, sia per ripristi-
nare gli acquedotti danneggiati dal gelo,
mentre i sindaci hanno nel frattempo
emesso ordinanze tese a risparmiare
lacqua e a garantirne luso per i soli usi
domestici ed igienico-sanitari. Luned
Ciani sar a Roma per un vertice di
analisi e verifica sullattuale difficile si-
tuazione nelle diverse Regioni italiane.
Emergenza siccit anche in Piemonte
tanto vero che l'Anci regionale si ap-
presta a chiedere lo stato di calamit na-
turale per circa 200 Comuni messi in gi-
nocchio dalla carenza idrica. La situa-
zione in Piemonte sottolinea l'Anci
veramente drammatica. Rispetto alla
media degli ultimi cinquant'anni, le pre-
cipitazioni sono state inferiori di oltre il
50 per cento (il 59% a Torino). Ma il
peggio potrebbe arrivare in primavera,
quando le piogge scivoleranno sul terre-
no asciutto mettendo nuovamente il ter-
ritorio a rischio di alluvioni.
MILANO, 19.
Non si attenua l'emergenza inquina-
mento soprattutto al Nord, favorito dal-
le condizioni meteorologiche (non piove
ormai da quasi tre mesi). E domani ol-
tre a Milano, a Cremona (dove lo stop
ad oltranza), ad altre citt lombarde, a
Torino (dove non avevano circolato le
auto non catalitiche) e a Firenze, come
era avvenuto domenica scorsa, saranno
chiusi al traffico anche numerosi centri
abitati di varie regioni dell'Italia setten-
trionale, tra cui quelli di Vercelli, Nova-
ra, Bergamo, Mestre, Parma.
La situazione pi critica resta quella
della Lombardia. Il presidente della Re-
gione, Formigoni, ha lanciato un appello
perch i lombardi evitino l'uso delle au-
to non solo nella giornata di domenica
quando in alcuni Comuni ci sar il
blocco totale dalle 8 alle 20 ma anche
volontariamente nella giornata di oggi,
sabato, e in quella di luned.
Infatti sulla base degli ultimi rilievi
molto aumentata riferisce l'Ansa
la concentrazione di polveri sottili nelle
aree critiche di Milano, Como e del co-
siddetto Asse Sempione. Ieri infatti sono
stati superati i 300 microgrammi per mc
(e si sono toccati anche i 375 per mc)
mentre gioved la media era oscillata tra
i 160 e i 275 (la soglia di allarme posta
a 75 mc). Inoltre anche il biossido di
azoto ha superato lasogliadiattenzione.
Chiedo a tutti i cittadini un ulteriore
sforzo: evitate l'uso del mezzo privato o
limitatelo il pi possibile ha infatti
esortato Formigoni anche nel corso
di tutta la giornata di domani (oggi,
n.d.r.) e di luned. Per domenica il mio
appello di rispettare rigorosamente il
blocco ma non solo: evitate il pi possi-
bile l'uso dell'auto privata anche dopo le
20. un appello che sento il dovere di
fare, consapevole di chiedere un sacrifi-
cio ai cittadini, senza imporlo a nessuno
ma confidando nella loro maturit, fidu-
cioso nella pi ampia adesione. Ricordo
una volta di pi che si tratta di difende-
re la salute di tutti i cittadini, specie i
bambini e gli anziani. Stiamo studiando
ha concluso tutti i possibili prov-
vedimenti. Luned leggeremo i dati ed
emaneremo eventualmente nuove ordi-
nanze. chiaro che a questo punto an-
dremo fino in fondoperchlepolverifini
sono dannose per l'organismo di tutti.
A Torino domenica il blocco sar dal-
le 9 alle 18 ma il Comune ha gi avver-
tito che se non ci saranno miglioramenti
altri stop saranno disposti a partire da
luned dopo la circolazione a targhe al-
terne di questa settimana. In Emilia il
blocco riguarder Parma (dalle 9 alle 13)
mentre nel Veneto non si potr circolare
a Mestre (Comune di Venezia) dalle 10
alle 19.
A Firenze, dove il traffico domenica
scorsa era stato bloccato, nel corso di
un incontro di amministratori locali pro-
mosso dalla Regione Toscana, stato af-
fidato alla Provincia il coordinamento
della gestione degli interventi d'emer-
genza che saranno adottati nei Comuni
della cintura.
ROMA, 19.
Sullarticolo 18 dello Statuto dei lavo-
ratori il Governo pronto a discutere
ma non a stralciarlo dalla delega sul
mercato del lavoro. Sullapertura del
ministro del Lavoro e delle Politiche so-
ciali Roberto Maroni il Governo com-
patto: s al dialogo ma nessuna marcia
indietro. E ieri il Presidente del Consi-
glio Silvio Berlusconi in unintervista ha
invitato ad un dialogo senza strappi
sottolineando che se i sindacati voglio-
no lo scontro il Governo andr avanti
per la sua strada.
Ma se il Governo fa quadrato sulla
proposta di Maroni di ripresa del dialo-
go anche il sindacato si ritrova unito
sulla richiesta di stralcio dellarticolo 18
(quello sul reintegro in caso di licenzia-
mento senza giusta causa) dalla delega
per riprendere il negoziato. Cgil, Cisl e
Uil si dicono compatti nel dire no ad
ipotesi di scambio ed anche nel respin-
gere ogni tentativo di divisione del sin-
dacato.
Non c alcuna differenza di posizio-
ne della Uil ha precisato ieri il segre-
tario Angeletti che aveva definito la di-
sponibilit al dialogo di Maroni una
buona notizia e che oggi si detto pron-
to ad un referendum abrogativo contro
eventuali norme che modifichino
l'art.18. dalla Cgil e dalla Cisl sullart.
18: vogliamo che resti cos come e che
venga tolto dalla delega sul lavoro per-
ch, la proposta del Governo, sbaglia-
ta e dannosa. E Cgil e Cisl insistono:
non c alcuna possibilit di trattare sul-
la sospensione dellarticolo 18. Se il Go-
verno vuole un confronto con noi ha
detto il leader della Cisl, Savino Pezzotta
deve essere un confronto vero. Non
che tutte le volte che alza la voce la
Confindustria richiude le aperture fatte.
Larticolo 18 deve essere tolto dal tavo-
lo, se hanno una proposta la dicano.
Secondo il numero uno della Cgil,
Sergio Cofferati lattacco allarticolo 18
fa parte del tentativo degli imprenditori
di competere sui mercati internazionali
attraverso la riduzione dei costi. Gli im-
prenditoriitalianihadettosono osti-
li allarticolo 18 come alleuro. Pensano
si possa competere agendo sui costi.
Apprezzamento per Maroni arrivato
dal ministro delle Comunicazioni, Mau-
rizio Gasparri. una frontiera delicatis-
sima. Il Governo ha precisato non
ha fatto marcia indietro. Il ministro
delle Politiche comunitarie, Rocco Butti-
glione ha ribadito che la linea del Go-
verno quella del dialogo con il sinda-
cato.
Sia il presidente della Fiat, Paolo Fre-
sco, sia il vicepresidente di Confindu-
stria, Marco Tronchetti Provera, hanno
usato toni morbidi. Non si possono fa-
re battaglie di religione su un punto, bi-
sogna guardare a tutto linsieme, ha
detto Fresco, il quale ha aggiunto: Bi-
sogna che le parti si incontrino, e che si
incontrino senza pregiudizi radicali; poi
si trova l accordo. Tronchetti Provera,
augurandosi che la giusta iniziativa del
presidente della Repubblica Carlo Aze-
glio Ciampi porti a dei risultati, ha mini-
mizzato la portata dei punti su cui lo
scontro tra governo e parti sociali appa-
re pi aspro. Non sono temi che rivolu-
zionano le relazioni industriali, bisogna
dirlo con tutta sincerit.

L'OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
UNICUIQUE SUUM
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Anno CXLII - N. 18 (42.954) CITT DEL VATICANO Luned-Marted 21-22 Gennaio 2002
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ESTERO (VIA ORDINARIA)
Quotidiano . . . . . . . . . . $ 366
L'Osservatore della Domenica . $ 81
Colombia: assassinato
sacerdote impegnato
in un'opera di pace
BOGOT, 21.
Un sacerdote cattolico stato ucciso venerd in un cen-
tro della Colombia mentre stava cercando di avviare un ne-
goziato di pace fra guerriglieri di sinistra e gruppi parami-
litari di destra. La notizia stata resa nota nella serata di
sabato da una fonte militare a Bogot.
Secondo la ricostruzione fornita dalle autorit, padre Ar-
ley Arias Garca, 30 anni, rimasto vittima di unimbosca-
ta mentre, con altre due persone, stava recandosi in auto
verso la sua parrocchia di Florencia, localit ubicata nel di-
partimento di Caldas a 300 chilometri a Nord-Ovest della
capitale colombiana.
Padre Arias Garca e i suoi due compagni di viaggio so-
no stati raggiunti da numerosi colpi di fucile e sono morti
sul colpo. Il sacerdote, il cui fratello Alvaro era rimasto vit-
tima due mesi fa di unanaloga imboscata, era presidente
della locale giunta per la pace e, nel recente passato, aveva
anche operato per ottenere la liberazione di alcune persone
sequestrate.
NS!||
|N||MAZ|N|
Il Santo Padre ha ricevuto in udienza nel pomeriggio di sabato 19
Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Giovanni Battista
Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
. .
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:
le Loro Eccellenze Reverendissime i Monsignori:
Thomas Nguyn Vn Tan, Vescovo di Vinh Long (Vit Nam), in
visita ad limina Apostolorum;
Joseph Hoang Vn Thiem, Vescovo di Bi Chu (Vit Nam), in
visita ad limina Apostolorum;
Thomas Nguyn Vn Tram, Vescovo titolare di Ilta, Ausiliare di
Xun Lc (Vit Nam), in visita ad limina Apostolorum;
i Reverendissimi Monsignori:
Domenico Nguyn Chan Hung, Amministratore Diocesano di
Hai Phng (Vit Nam), in visita ad limina Apostolorum;
Joseph Nguyn Thai Ha, Amministratore Diocesano di Hung
Ho (Vit Nam), in visita ad limina Apostolorum.
Venticinque anni fa
la morte di Monsignor
Franco Costa
Un educatore
nella fede
che mirava
sempre in alto
di S.E. Mons.
FIORINO TAGLIAFERRI
Testimone prezioso
di un ideale
di Chiesa
e di vita laicale
di PAOLA BIGNARDI
Pagina 4
DA| MND
MEDIO ORIENTE
Irruzione a Tulkarem
delle truppe israeliane
EX ZAIRE
Incombe il pericolo
di epidemie
sulle popolazioni
rifugiatesi in Rwanda
Servizi a pagina 2
morto
don Virgilio Levi
Pagina 7
Insieme pellegrini nella certezza
che la pace dono di Dio
Carissimi
Fratelli e Sorelle!
1.Dopo il tragico atten-
tato dell11 settembre scor-
so, sempre presente alla
nostra memoria, e di fronte
al rischio di nuovi conflitti,
i credenti avvertono lur-
genza di intensificare la lo-
ro preghiera per la pace,
perch essa anzitutto do-
no di Dio. in tale conte-
sto che si situata la Gior-
nata di digiuno del 14 di-
cembre scorso, che ha rac-
colto moltissime adesioni,
come pure la Giornata di
preghiera per la pace, che
si terr ad Assisi il 24 gen-
naio prossimo. Vi prende-
ranno parte rappresentanti
di diverse confessioni cri-
stiane e di altre religioni.
Si ripeter cos lesperienza
del 27 ottobre 1986 quando,
per la prima volta, la citt
di san Francesco vide con-
fluire entro le sue mura
esponenti delle religioni del
mondo per elevare al Cielo
una fervida implorazione di
pace.
2.Da allora un nuovo
spirito chiamato spesso
lo spirito di Assisi ani-
ma il dialogo interreligioso
e lo lega indissolubilmente
allimpegno per la giusti-
zia, per la salvaguardia del
creato e per la pace. La
Giornata di preghiera per
la pace non intende in al-
cun modo indulgere al sin-
cretismo religioso. Ogni
gruppo religioso, infatti,
pregher in luoghi diversi
secondo la propria fede, la
propria lingua, la propria
tradizione, nel pieno rispet-
to degli altri. Ci che unir
tutti i partecipanti la cer-
tezza che la pace dono di
Dio. Come credente, ciascu-
no sa di essere chiamato a
farsi operatore di pace.
Su tale base, uomini e
donne di diverse apparte-
nenze religiose non solo
possono collaborare, ma
anzi devono impegnarsi
sempre pi per difendere e
promuovere leffettivo rico-
noscimento dei diritti uma-
ni, condizione indispensabi-
le per una pace autentica e
duratura. Di fronte alla vio-
lenza, che in questi tempi
infierisce in tante regioni
della Terra, essi avvertono
il bisogno di mostrare che
le religioni sono un fattore
di solidariet, sconfessando
e isolando quanti strumen-
talizzano il nome di Dio
per scopi o con metodi che
in realt lo offendono.
3.Gioved prossimo, a
Dio piacendo, compiremo
insieme un pellegrinaggio
in treno, seguendo lesem-
pio del Beato Giovanni
XXIII, che si rec a Loreto
e ad Assisi, il 4 ottobre
1962. A questo pellegrinag-
gio invito ad unirsi i cre-
denti e le persone di buona
volont del mondo intero,
perch siamo chiamati tutti
a costruire insieme la pace.
Vorrei invitare ad unirsi a
noi nella preghiera partico-
larmente le Comunit reli-
giose e monastiche, special-
mente quelle di clausura,
come pure i bambini, gli
ammalati e gli anziani.
Maria, Regina della pace,
ottenga per lumanit il do-
no prezioso della pace e ci
aiuti ad essere in ogni am-
biente, come lo fu France-
sco, strumenti di quella pa-
ce che Dio solo pu dare.
(Giovanni Paolo II, Angelus
domenica 20 gennaio)
L'appello del Papa per la drammatica situazione in Terra Santa
La comunit internazionale
non abbandoni Israeliani e Palestinesi
nel vicolo cieco che hanno imboccato
Una volta ancora e con quanta tristezza
sono costretto ad evocare la drammatica si-
tuazione in Terra Santa, ove ripetuti attacchi e
rappresaglie seminano ogni giorno sangue e
morte.
Questa logica perversa non conduce ad alcu-
na via di uscita ed doloroso rilevare come i
protagonisti del conflitto abbiano imboccato un
vicolo cieco.
Non posso che invitare accoratamente i re-
sponsabili delle parti in lotta a mettere fine a ta-
li scontri e la comunit internazionale a non ab-
bandonarli. urgente individuare assieme que-
gli strumenti capaci di rimettere in moto la di-
namica della pace, cos da permettere a Israe-
liani e Palestinesi di pensare al loro futuro.
Voglia Iddio, per intercessione della Vergine
Maria, illuminare la mente ed il cuore di ogni
uomo di buona volont!
La solidariet del Santo Padre
per le popolazioni
della Repubblica Democratica
del Congo colpite dall'eruzione
del vulcano Nyiragongo
Assicuro, inoltre, la mia vicinanza spirituale
alle popolazioni colpite dalla furia del vulcano
Nyiragongo, nella Repubblica Democratica del
Congo, che da alcuni giorni ha ripreso la sua
attivit con violenza inaudita. Non manchi il
nostro concreto aiuto a quanti soffrono a causa
di questa grande calamit.
All'Angelus Giovanni Paolo II invita tutti i credenti e le persone di buona volont
a partecipare alla Giornata di preghiera per la pace che si celebrer ad Assisi il 24 gennaio

MARIO AGNES
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MEDIO ORIENTE Proteste a Gaza e a Ramallah per l'assedio agli uffici di Arafat
Irruzione a Tulkarem
delle truppe israeliane
EX ZAIRE A Goma la colata di lava del vulcano Nyiragongo provoca altri morti
Pericolo di epidemie per le popolazioni
fuggite in Rwanda dopo l'eruzione
PAGINA
2 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 21-22 Gennaio 2002
DA| MND
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a
n
o MEDIO ORIENTE Truppe israeliane, appoggiate
da elicotteri e mezzi blindati, sono entrate nella citt
palestinese di Tulkarem alla ricerca di terroristi. A
Ramallah un soldato israeliano e dodici palestinesi
sono rimasti feriti in scontri. Arafat ha inviato un
messaggio a Bush sollecitando il ritorno nella regio-
ne del mediatore statunitense Zinni.
EX ZAIRE Incombe la minaccia delle epidemie
sulle centinaia di migliaia di sfollati dalla citt di
Goma, semidistrutta dall'eruzione del vulcano Nyira-
gongo. La lava ha fatto esplodere una stazione di ri-
fornimento di carburante, provocando decine di mor-
ti. L'Unione Europea ha stanziato cinque milioni di
euro per soccorrere i sinistrati.
AFGHANISTAN Si aperta a Tokyo la Conferenza
per la ricostruzione dell'Afghanistan. Nel discorso
inaugurale, il Premier afghano Karzai ha chiesto ai
Paesi donatori e alle istituzioni finanziarie interna-
zionali un contributo di oltre due miliardi di dollari
per l'anno in corso.
ARGENTINA Il Presidente Duhalde esclude l'ipo-
tesi di un golpe delle forze armate, definendola as-
surda. Confermata la moratoria sul debito estero.
IRLANDA DEL NORD La polizia nordirlandese
dovuta nuovamente intervenire ieri a Belfast per se-
dare scontri tra estremisti di opposte fazioni.
TEL AVIV, 21.
Truppe israeliane con
la copertura di mezzi
blindati e di elicotteri
hanno rioccupato nel
corso della notte la citt
autonoma di Tulkarem,
dove sono ora in corso
perquisizioni nelle case
alla ricerca di persone
sospettate di implicazio-
ni in attivit terroristi-
che. Negli scontri che
sono seguiti all'irruzione
dei militari due palesti-
nesi sono rimasti uccisi.
Al momento dellingres-
so nella citt, gli israelia-
ni hanno informato i re-
sponsabili dellAutorit
Palestinese (Ap), dichia-
rando che loperazione
non rivolta contro di
loro, ma parte della
vista per i giorni scorsi.
L'appello stato lanciato
dal Presidente dell'Ap dal
suo quartier generale di Ra-
mallah, in Cisgiordania, do-
ve confinato dal 3 dicem-
bre dai carri armati israelia-
ni che circondano ledificio.
Ieri diecimila palestinesi so-
no scesi in piazza a Gaza
per denunciare il blocco
ingiusto imposto al loro
Presidente e il silenzio del-
la comunit internazionale
di fronte ai crimini di Sha-
ron, compreso quello tota-
le dei Paesi arabi.
Centinaia di persone han-
no manifestato anche a Ra-
mallah, di fronte alla sede
di Voce della Palestina,
l'emittente radiofonica del-
lAp distrutta allalba di sa-
bato scorso dallesercito
Carri armati israeliani circondano gli uffici di Arafat
lotta che Tel Aviv sta conducendo con-
tro gruppi che considera terroristici.
Un portavoce militare ha sottolineato
che proprio da Tulkarem sono partiti i
terroristi autori dellattentato di gioved
scorso a Hadera, nel quale sono rimasti
uccisi sei israeliani e un kamikaze pale-
stinese. Fonti israeliane hanno inoltre af-
fermato che i servizi segreti avevano
avuto notizia dell'imminenza dell'attacco
e avevano informato diverso tempo pri-
ma Marwan Barghuti, capo di Tanzim,
il braccio paramilitare di Al Fatah, la
corrente politica dell'Olp legata al Presi-
dente dell'Ap, Yasser Arafat. Secondo il
Ministro dei trasporti israeliano,
Ephraim Sneh, Barghuti non ha fatto
niente per evitare l'attentato. Dietro la
sua apparenza di leader politico, ha ag-
giunto, emergono chiaramente implica-
zioni in attivit terroristiche.
Dopo gli ultimi sviluppi Arafat ha in-
viato un messaggio urgente al Presi-
dente degli Stati Uniti, George W. Bush,
nel quale sollecita il ritorno nella regio-
ne dellinviato Anthony Zinni, che a se-
guito dell'acuirsi delle violenze ha rinvia-
to a data da destinarsi una missione pre-
israeliano. I portavoce della Jihad isla-
mica e del Fronte democratico per la li-
berazione della Palestina hanno inoltre
annunciato la ripresa degli attacchi ar-
mati se Israele non revocher immedia-
tamente lo stato di assedio imposto nella
zona dellufficio di Arafat. Sempre a Ra-
mallah un agente stato ucciso e altri
dodici palestinesi e un soldato israeliano
sono rimasti feriti in scontri.
Intanto c' attesa tra i palestinesi do-
po l'annuncio dellintenzione del Gover-
no israeliano di autorizzare la riapertura
della Spianata delle Moschee di Gerusa-
lemme a fedeli ebrei e cristiani.
AFGHANISTAN La conferenza per la ricostruzione
Soddisfazione per gli impegni
assunti dai Paesi donatori
ARGENTINA Moratoria sui rimborsi del debito estero
Duhalde esclude
l'ipotesi di un golpe
BUENOS AIRES, 21.
L'ipotesi di un golpe militare in Ar-
gentina un'assurdit. Lo ha dichiara-
to sabato il Presidente Eduardo Duhal-
de, commentando voci in questo senso
provenienti dallEuropa. Non possiamo
confondere le forze armate della dittatu-
ra del 1976 con quelle attuali ha af-
fermato durante una conferenza stampa
. Pensare a un golpe non ha senso.
In Argentina, come nel resto dellAmeri-
ca Latina, non vi sono pi dittature e
questo tipo di regime appartiene ormai
al passato.
Duhalde ha poi ribadito che quest'an-
no l'Argentina non pagher gli interessi
del debito estero. Nel bilancio preventi-
vo per il 2002 ha spiegato il Presiden-
te, confermando la moratoria unilaterale
dichiarata il 23 dicembre dal suo prede-
cessore Adolfo Rodrguez Sa non
possiamo includere pagamenti del servi-
zio del debito, perch se ce li mettessi-
mo non ci crederebbero. A suo avviso,
non ci saranno problemi con i creditori
dal momento che tutti conoscono la si-
tuazione in cui si trova lArgentina. Al
riguardo, il Fondo monetario internazio-
nale ha appena prorogato di un anno il
rimborso di un prestito di 900 milioni di
dollari.
I risparmiatori argentini non rivedran-
no pi gli oltre 45 miliardi di dollari che
avevano depositato nelle banche, ma ri-
ceveranno pesos al cambio ufficiale di
1,40 rispetto al biglietto verde statuni-
tense. Nelle casse delle banche non ci
sono pi dollari, ha reso noto Duhalde
che ha per promesso di mantenere il
potere dacquisto del denaro depositato.
Il Presidente ha anche negato che il suo
programma economico produrr una
iperinflazione: lemissione di moneta
ha assicurato verr fatta in modo
molto responsabile.
Intanto, lquipe economica governa-
tiva sta elaborando il piano economico
da presentare al Fondo monetario con
lobbiettivo di ricevere un aiuto di 20
miliardi di dollari. Il programma sar il-
lustrato alla fine del mese a Washington
dal Ministro degli esteri Ruckauf e del-
leconomia Lenicov.
TOKYO, 21.
Vi appaiamo, io e i miei Ministri,
ben vestiti e reduci da unabbondante
colazione. Ma unimmagine falsa del-
lAfghanistan. Tutto molto peggio di
quanto vi dir e delle cifre che esporr.
Con crudo realismo, il Capo del Gover-
no provvisorio dell'Afghanistan, Hamid
Karzai, ha cos oggi aperto la Conferen-
za internazionale per la ricostruzione in
corso a Tokyo. Una Conferenza che
come segnala l'Ansa ha gi prodot-
to i primi risultati, tanto che la delega-
zione dell'Esecutivo afghano si detta
soddisfatta degli impegni assunti dalla
comunit internazionale.
Karzai nel suo discorso, ha tracciato
un quadro lucido della situazione e dei
progetti di unamministrazione a cui, in
realt, manca tutto. Nel fuggire da Ka-
bul hanno svuotato le casse della Banca
centrale. Non abbiamo un centesimo,
ha detto. Il Premier ad interim ha assi-
curato che nei prossimi cinque mesi
lassemblea tradizionale afghana (Loya
Jirga) elegger il nuovo Capo di Stato,
che si sta lavorando al bilancio preventi-
vo dal marzo 2002 al marzo 2003, che si
opera per riaprire il 21 marzo le scuole
a due milioni di ragazzi e di ragazze,
che il Governo impegnato a formare
un esercito, una polizia e forze di sicu-
rezza nazionali, che si vuole far rimpa-
triare tutti i profughi e irrigare di nuovo
i campi, aprire strade e portare energia
elettrica, ricostruire le citt e far risorge-
re agricoltura e pastorizia. necessario
inoltre, ha affermato, ridare dignit alle
donne e alla generazione perduta dei
giovanissimi, consci solo della devasta-
zione di 23 anni di guerre. E Karzai ha
anche presentato i primi conti, ancora
provvisori, ha precisato. Occorreranno,
per il primo anno finanziario (marzo
2002- marzo 2003), da 1,8 a 2 miliardi di
dollari, e oltre 300 milioni di dollari su-
bito, da oggi fino a marzo, solo per far
sopravvivere lamministrazione appena
inaugurata.
Ma il Governo provvisorio afghano si
ritiene gi soddisfatto, molto di pi ri-
spetto alla vigilia, degli impegni gi as-
sunti dai maggiori Paesi donatori alla
Conferenza di Tokyo. Siamo incorag-
giati e soddisfatti dai 550 milioni di euro
promessi in un anno dallUe, dai 296 mi-
lioni di dollari garantiti dagli Stati Uniti
nello stesso periodo di tempo, dai 500
milioni di dollari in due anni del Giap-
pone, dalle promesse saudite e dagli im-
pegni della Banca Mondiale ha affer-
mato il consigliere economico del Go-
verno afghano, Toruk Fahradi . Sia-
mo adesso in grado di garantire gli sti-
pendi arretrati di 250.000 funzionari sta-
tali e di far partire il lavoro dellammini-
strazione. Il consigliere economico ha
ribadito che per i prossimi 10 anni il suo
Paese avr bisogno per la ricostruzione
di 35-45 miliardi di dollari, ma non si
detto deluso del fatto che gli impegni as-
sunti oggi dai maggiori Paesi donatori
riguardano solo il breve e medio termi-
ne. Comprendiamo le ragioni dei vari
Paesi e limpossibilit ora di garantire
aiuti nel lungo periodo ha affermato
. Il fattore decisivo la volont politi-
ca di aiuto espressa da tutti. In fondo,
un bene che la comunit internazionale
possa valutare la nostra efficienza e tra-
sparenza nel gestire gli aiuti.
Ex-Repubblica Jugoslava
di Macedonia: sparatoria
tra esercito e ribelli albanesi
Irlanda del Nord: scontri
tra gruppi estremisti
minacciano ancora la pace
SKOPJE, 21.
Uno scontro a fuoco tra militari del-
lesercito macedone e guerriglieri alba-
nesi avvenuto ieri mattina nei pressi
del villaggio di Gosince, nella parte set-
tentrionale del Paese, a ridosso del con-
fine con il Kosovo. Lincidente, reso no-
to dal portavoce dellesercito Blagoja
Markovski, il primo che avviene lungo
questa frontiera dopo molti mesi di so-
stanziale calma. Secondo Markovski,
una pattuglia di militari ha intercettato
tre guerriglieri albanesi provenienti dal
territorio kosovaro mentre stavano var-
cando illegalmente la linea di confine.
Ne seguito un conflitto a fuoco duran-
te il quale uno degli albanesi sarebbe ri-
masto ferito.
Nei giorni scorsi, il Primo Ministro
macedone Ljubco Georgevski aveva de-
nunciato il pericolo di una ripresa entro
la primavera prossima del conflitto con i
secessionisti di etnia albanese. Il piano
di pace che nellagosto dellanno scorso
aveva posto fine alle violenze stato ap-
plicato solo in parte e un nuovo gruppo
albanese armato (ana, o aksh per gli
albanesi) nato da esponenti del disciolto
uk dissidenti dall'accordo di pace ha
preannunciato nuove azioni contro il
Governo di Skopje.
BELFAST, 21.
Non si allontana la minaccia dell'e-
stremismo dal faticoso cammino della
pace nell'Irlanda del Nord, segnato an-
che nelle ultime settimane da violenze
sanguinose e da scontri di piazza. Anco-
ra ieri sera la polizia dovuta interveni-
re per bloccare violenti tafferugli tra
bande rivali di giovani unionisti da un
lato e nazionalisti e filorepubblicani dal-
l'altro per le strade dei quartieri setten-
trionali di Belfast. Bottiglie incendiarie
sono state lanciate contro i blindati della
polizia e sui pompieri accorsi per spe-
gnere lincendio divampato in una casa
di una zona popolare. Gli estremisti
unionisti hanno anche scagliato una
bomba a mano, ma per fortuna non ci
sono state nuove vittime in una citt gi
tanto segnata dall'odio fazioso e nella
quale la diffusa e unitaria condanna del-
la violenza non riesce ancora a fermare
gli irriducibili nemici della pace.
Da due settimane, le violenze sono in-
fatti tornate a devastare l'Irlanda del
Nord e segnatamente proprio Belfast, da
prima con attacchi contro due scuole
cattoliche, seguiti da scontri di piazza e
poi, sanguinosamente, con l'omicidio il
12 gennaio di Daniel McColgan, un gio-
vane postino cattolico.
NUOVA DELHI, 21.
Undici persone, tra cui quattro
bambini, di una famiglia musul-
mana di Mendhar, sono state tro-
vate uccise nella regione di Poon-
ch dello Stato indiano dello Jam-
mu e Kashmir. Lagenzia di stam-
pa indiana Uni, attribuisce l'ecci-
dio al Lashkar-i-Toiba, uno dei
gruppi fondamentalisti islamici,
con basi in Pakistan, di recente
messi fuori legge dal Governo di
Islamabad. Secondo testimonian-
ze riferite dalla polizia, una venti-
na di guerriglieri avevano chiesto
cibo e protezione alle vittime e al
loro rifiuto le hanno massacrate.
India: sterminata
nel Kashmir
una famiglia musulmana
Il cordoglio
del Papa
Il Santo Padre ha espresso
profondo cordoglio per le tragi-
che conseguenze dell'eruzione
del vulcano Nyiragongo in un
telegramma, a firma del Cardi-
nale Angelo Sodano, Segretario
di Stato, inviato al Vescovo di
Goma, Mons. Faustin Ngabu.
Eccone il testo.
Apprenant avec motion les
tragiques consquences de
lruption du volcan Nyiragon-
go, le Saint-Pre exprime sa vi-
ve sympathie aux personnes
douloureusement affectes par
cette catastrophe, en particulier
celles qui viennent de perdre
un proche parent. Il prie pour
tous ceux que ce terrible drame
prive de maison, deau ou de
nourriture, souhaitant quils
trouvent, grce la solidarit
gnreuse de tous et laide
de la communaut internationa-
le, lassistance et le rconfort
dont ils ont besoin. De grand
cur, Sa Saintet leur envoie
sa Bndiction, afin que le Sei-
gneur de la vie les soutienne
dans cette preuve.
Cardinal ANGELO SODANO
Secrtaire dEtat
KIGALI, 21.
ormai piena emergenza sanitaria a
Gisenyi, in Rwanda, dove si accalcano
almeno trecentomila rifugiati provenien-
ti dalla vicina Goma, nella confinante
Repubblica Democratica del Congo (ex
Zaire), semidistrutta dalla devastante
eruzione del vulcano Nyiragongo. La
mancanza di acqua potabile e le pessi-
me condizioni igieniche fanno temere il
diffondersi di colera e dissenteria. Per
vincere la sete che da giorni li ossessio-
na, gli scampati alla furia del vulcano
bevono lacqua del lago Kivu, pur con-
sapevoli che potrebbe essere stata avve-
lenata da sostanze tossiche contenute
nella lava e nella cenere del vulcano.
Vanno al lago per trovare refrigerio an-
che se li abbiamo avvisati di non farlo,
ma sono persone che non bevono da
troppo tempo, ha detto Fidele Mitsin-
do, il governatore di Gisenyi.
A Goma, intanto, una nuova tragedia,
provocata dai saccheggi, si innescata
questa mattina in quella pi vasta causa-
ta dall'eruzione: una stazione di riforni-
mento di benzina raggiunta dalla lava
esplosa facendo strage tra le molte deci-
ne di persone che stavano cercando di
impadronirsi del carburante. La colata
di lava che ha tagliato in due la citt
continua ad avanzare accompagnata da
forti movimenti sismici.
La tragedia in atto ha messo in moto
la solidariet internazionale alle popola-
zioni colpite dalla furia del vulcano Nyi-
ragongo, una solidariet sollecitata ieri
anche dal Papa dopo la preghiera del-
lAngelus Domini in Piazza San Pietro.
La Commissione esecutiva dell'Ue ha ac-
cordato ulteriori aiuti per cinque milioni
di euro, che si aggiungono ai 67 gi ero-
gati nel 2001 o stanziati per il 2002.
.
W
Se noi viviamo, viviamo per
il Signore; se noi moriamo,
moriamo per il Signore
(Rom 14, 8)
ROSANNA, don GIAMBATTISTA, AN-
TONIA, ANDREINA, LUIGI e RENATA
annunciano la repentina scomparsa del
fratello
Monsignor VIRGILIO LEVI
Si uniscono al lutto la COGNATA, i
COGNATI, i NIPOTI ed i PRONIPOTI.
La liturgia funebre sar celebrata
marted 22 gennaio 2002 alle ore 11 nel-
la Basilica di San Pietro ed alle ore 11 di
mercoled 23 gennaio 2002 nella chiesa
parrocchiale di san Lorenzo a Chiaven-
na (Sondrio), dove la salma sar interra-
ta nell'alzaia dei sacerdoti del cimitero
cittadino.
Roma, 21 gennaio 2002
.
W
Il Cardinale CAMILLO RUINI, il
CONSIGLIO EPISCOPALE della DIOCE-
SI di ROMA ed i SACERDOTI e LAICI
del VICARIATO partecipano dal profon-
do del cuore al dolore della Famiglia Le-
vi per la morte del carissimo
Monsignor VIRGILIO LEVI
Canonico Arciprete del Capitolo
e Rettore della Basilica
di S. Maria ad Martyres
Coadiutore del Capitolo
della Basilica di S. Pietro in Vaticano
e ricordandone i numerosi anni di colla-
borazione presso il Vicariato di Roma
nella sua qualit di Direttore dell'Ufficio
Comunicazioni Sociali, lo affidano nella
preghiera alla Divina Misericordia affin-
ch possa ricevere da Dio il premio del-
la pienezza eterna della vita promessa ai
servi buoni e fedeli.
Roma, 20 gennaio 2002
.
W
Sua Eccellenza l'Ordinario Militare
per l'Italia Monsignor GIUSEPPE MA-
NI, unitamente al suo PRESBITERIO,
partecipa al lutto per la scomparsa del
Monsignor VIRGILIO LEVI
Canonico, Arciprete e Rettore
della Basilica
di S. Maria ad Martyres - Pantheon
Roma, 21 gennaio 2002
.
W
L'OSSERVATORE ROMANO ricorda
con commozione
Monsignor VIRGILIO LEVI
antico Vice Direttore
e Segretario di Redazione
Condivide nella preghiera il dolore
della famiglia.
Citt del Vaticano, 21 gennaio 2002
.
W
La REDAZIONE de L'OSSERVATORE
ROMANO conserver a lungo la testi-
monianza sacerdotale e la lezione gior-
nalistica donate da
Don LEVI
in tanti anni di fervido lavoro e di di-
screta vicinanza.
Citt del Vaticano, 21 gennaio 2002
.
.
W
MARIO AGNES, profondamente col-
pito, ricorda nella preghiera
Monsignor VIRGILIO LEVI
Citt del Vaticano, 21 gennaio 2002
..
W
GIUSEPPE e PAOLA RUSCONI ricor-
dano commossi
Monsignor VIRGILIO LEVI
artista della penna, dal grande cuore e
dalla lucida intelligenza.
.
W
Il CONSIGLIO d'AMMINISTRAZIO-
NE e il COMITATO ESECUTIVO del
GRUPPO RE partecipano il loro dolore
per la morte di
Monsignor VIRGILIO LEVI
di cui non dimenticheranno l'amicizia
sincera.
.
W
Il GRUPPO RE in tutte le sue compo-
nenti si associa al grave lutto per la
morte di
Monsignor VIRGILIO LEVI
Maestro di vita.
.
W
AUGUSTO BIANCHI e COLLABORA-
TORI partecipano al dolore per la scom-
parsa di
Monsignor VIRGILIO LEVI
.
W
Luned 21 gennaio 2002 serenamen-
te ritornato alla casa del Padre
LORENZO DEL ZANNA S.I.
fiorentino, di anni 71
sacerdote di vasta cultura, per molti an-
ni zelante cappellano degli italiani in Da-
nimarca.
Le esequie avranno luogo nella chiesa
del Ges mercoled 23 corr. alle ore 10.
.
W
La SEGRETERIA DI STATO comuni-
ca che deceduto il
Signor
KAZIMIERZ NASIOROWSKI
padre di Mons. Sawomir Nasiorowski,
Officiale della Segreteria di Stato.
I Superiori ed i Colleghi partecipano
al dolore di Mons. Nasiorowski e dei
suoi Familiari, assicurando la vicinanza
nella preghiera per il caro defunto, che
affidano al Signore risorto.
.

PAGINA
3 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 21-22 Gennaio 2002
T A
||ZA
| G|NA
.
Camilo Jos Cela e la sua narrativa
Uno spirito
picaresco
Il libro In pace con il creato. Chiesa cattolica ed ecologia di Antonio Simula
La rottura dell'equilibrio tra uomo e natura
tra i difetti della cultura occidentale
Il volume Storia dei partiti politici italiani di Francesco Leoni
Una guida anche per i non addetti ai lavori
Appuntamenti
culturali
Roma, 22 gennaio
L'evangelizzazione
dell'America
L'Ambasciata di Spagna presso
la Santa Sede ospiter, marted
22 gennaio alle ore 18.30, la
conferenza di S.E. Mons. Cipria-
no Caldern Polo, Vice Presi-
dente della Pontificia Commis-
sione per l'America Latina, sul
tema Espaa y la evangeliza-
cin de Amrica.
Roma, 25 gennaio
Virgilio e i poeti
dell'et augustea
Per il ciclo di conferenze orga-
nizzate dall'Istituto Nazionale di
Studi Romani sul tema de I
grandi poeti dell'et augustea,
venerd 25 gennaio, alle ore
16.30, nella sala incontri del-
l'Accademia Nazionale di san
Luca, il professor Giovanni
D'Anna, terr una conferenza
su Virgilio.
||ANC|SC ||C|N| GA|A!|
Camilo Jos Cela, uno dei pi forti,
saporosi e originali scrittori spagnoli di
questo tempo secondo il filosofo Julin
Maras, ritenuto, assieme a Miguel De-
libes e a Gonzalo Torrente Ballester, tra
i personaggi eminenti della letteratura
spagnola. Nato l'11 maggio 1916 ad Ira
Flavia, piccolo villaggio della provincia
di La Corua, in Galizia, da padre spa-
gnolo e madre italo-inglese, compie i
primi studi in Gran Bretagna.
Tornato in patria con la famiglia, si
d al giornalismo, alla critica letteraria
famosa la rivista Papeles de Son Ar-
madans da lui fondata nel 1956 , alla
poesia da ricordare soprattutto il
Cancionero de la Alcarria , alla pittu-
ra, al teatro, alla saggistica, al cinema in
qualit di attore e addirittura all'attivit
impedire che, sulla sua scia, si aprisse
un nuovo, glorioso futuro al romanzo
spagnolo.
Sulla stessa linea realistica e dissacra-
toria si muove L'alveare, considerato il
suo capolavoro, uscito nel 1951 in Ar-
gentina, non in Spagna, a causa del veto
posto dalla censura. Come annota lo
stesso autore, L'alveare solo un palli-
do riflesso, un'umile ombra della quoti-
diana, scabrosa, intima e dolorosa real-
t... L'azione si svolge a Madrid, nel
1942, e in un torrente, o in un alveare
di gente che a volte felice, e a volte
no. I centosessanta personaggi che si
agitano non corrono nelle sue pa-
gine, mi hanno trascinato per cinque
anni lungo il cammino dell'amarezza.
Sempre Cela, nel corso di una intervi-
sta, ha dichiarato che L'alveare pi che
un romanzo un'opera storica a tutti
S||VAN ||ANC
Dopo tangentopoli ed il grande
sommovimento politico che essa ha ge-
nerato in Italia, investendo un po' tutti i
settori della societ e particolarmente i
partiti politici, sia della maggioranza che
dell'opposizione, parlare di questi ultimi
pu sembrare fuori luogo. Questo pu
essere vero quando se ne parla in termi-
ni ideologici o di schieramento; ben di-
versa cosa parlarne, invece, in termini
storico-scientifici cos come ha fatto
Francesco Leoni, ordinario di Storia
contemporanea nella Libera Universit
degli Studi s. Pio V di Roma, oltrech
Rettore della stessa, con il volume Sto-
ria dei partiti politici italiani (Napoli,
AGE) con prefazione di Giulio An-
dreotti.
Il volume, in sei agili capitoli, per
complessive 530 pagine, ripercorre la
storia dei partiti politici dalle origini,
che storicamente vengono individuate
nei circoli giacobini, scaturiti dalla Rivo-
luzione francese, fino al 1945, quando
cio, con la Resistenza prima e la Libe-
razione poi, essi assumono un ruolo pri-
mario e determinante nella vita politica
italiana.
L'indagine storica stata condotta
come nello stile e nella prassi dell'au-
tore con una meticolosit documen-
taria, bibliografica e pubblicistica, che
permette all'autore stesso di spaziare in
altri campi socio-politici che gli consen-
tono di offrire al lettore un quadro d'in-
sieme utile a cogliere le ragioni della na-
scita dei vari partiti susseguitisi nel cor-
so dei secoli XIX e XX e contestualmen-
te le loro finalit, i loro obiettivi, ma an-
che le cause della loro fine, dello sciogli-
mento e del loro ricostituirsi, a volte,
sotto altre sigle ed altre aggregazioni.
Tutto questo dimostra che quando la
storia viene fatta in modo obiettivo
senza giudizi precostituiti e preconcetti
di sorta aiuta veramente a compren-
dere gli aspetti meno noti di avvenimen-
ti e fenomeni sociali che non sempre so-
no di facile comprensione e che spes-
so restano circoscritti agli addetti ai la-
vori.
Siamo convinti, invece, che il volume
di Leoni aiuter a comprendere le ragio-
ni recondite a volte contraddittorie
dei tanti momenti difficili e di tensio-
ne principalmente culturale ed ideo-
logica attraversati dai vari partiti po-
litici nel corso della loro esistenza e che,
forse dalla loro comprensione, si potr
tentare di azzardare una interpretazione
delle ragioni che hanno portato, poi, al
crollo del sistema dei partiti politici clas-
sici agli inizi degli anni '90.
Crediamo che la migliore sintesi sul
significato storico e sulla correttezza
metodologica del lavoro di Francesco
Leoni l'abbia espressa Giulio Andreotti
nella prefazione al libro, quando affer-
ma che parlare di partiti non di mo-
da. Si era creata anzi una atmosfera tal-
mente ostile ai partiti stessi che i nuovi
raggruppamenti politici cominciarono a
chiamarsi Lega, Alleanza, Forza: in
qualche modo andando contro-corrente.
La Democrazia Cristiana ebbe la poco
felice idea di mutar nome riprendendo
la sigla del vecchio Partito Popolare ita-
liano, mentre altre creature della stessa
stirpe si allinearono al novismo e assun-
sero nello stemma il riferimento dei
Centri.
Comunque conclude il Senatore a
vita utile la lettura e la rilettura di
questo approfondito studio del professor
Leoni, che aiuta ad orientarci nel grovi-
glio della cronistoria, a far tempo dai
circoli giacobini fino al fascismo, al po-
stfascismo e al post-post.
MA|| S||N||||
Due o tre anni or sono quando il
ventesimo secolo era agli sgoccioli ed
erano in molti a tentare i primi con-
suntivi sui suoi acquisti e le sue perdi-
te, fra le troppe voci in passivo due
guerre mondiali, innumerevoli conflitti
regionali, sottosviluppo del Terzo e
Quarto Mondo, neocolonialismo econo-
mico, diffusione delle armi nucleari o
biochimiche e incremento dei relativi
arsenali... nessuno trascurava di in-
cludere nella rassegna degli orrori an-
che il degrado ambientale nelle sue va-
rie forme, dimensioni e conseguenze.
In effetti nel corso del 900, in parti-
colare nella seconda met del secolo,
lattacco alla natura e allambiente
diventato sempre pi grave e rovinoso,
e il prezzo da pagare allurbanesimo e
al modello dominante di sviluppo eco-
nomico, tecno-scientifico e industriale
(inquinamento dellaria e di tutte le ac-
que, dissesto idrogeologico, desertifica-
zione, avanzata del cemento, deteriora-
mento dello scenario urbano, accumu-
lazione dei rifiuti e proliferazione delle
discariche abusive, inquinamento acu-
stico ecc.) si dimostrato ognora pi
insostenibile.
A livello politico e legislativo luma-
nit ha cercato di correre in qualche
modo ai ripari, di salvare il pianeta e
lambiente naturale, in nome di una
sempre pi necessaria anche se ardua
conciliazione fra il progresso e la pre-
servazione dellambiente. Ma i risultati
fino a oggi non sono stati eclatanti,
non si deciso e non si fatto tutto
quello che si sarebbe potuto e dovuto:
n da parte dei singoli Paesi, n da par-
te di organismi o sedi sovranazionali,
come si visto nelle varie conferenze
mondiali sullambiente, segnate quasi
sempre da polemiche, contrasti e alla
fine sfociate in pronunciamenti teorici
o generici che hanno giovato ben poco
alla soluzione dei problemi.
Pi serio e ricco stato invece il di-
battito culturale, ideologico, filosofico-
religioso (ma non astratto) che si
aperto e sviluppato negli ultimi decenni
sullecologia e su tutti i dati e gli aspet-
ti della grave questione. Una ricerca,
una discussione, uno sforzo di parteci-
pazione e approfondimento che hanno
prodotto una bibliografia immensa e in
continua crescita, dove trovano spazio,
sfogo e occasione di confronto tutte le
ideologie, le culture, le correnti di opi-
nione e anche le chiese e i gruppi reli-
giosi decisi a misurarsi con i problemi
ecologici e a contribuire alla loro inter-
pretazione e soluzione.
in questo contesto di idee e posizio-
ni di pensiero che qualcuno ha creduto
di rivolgere alle chiese cristiane laccu-
sa di aver contribuito robustamente
prima al disprezzo e poi allassalto, al
saccheggio e alla distruzione del piane-
ta Terra e dellequilibrio ambientale.
Gli eco-inquisitori argomentano pi
to privilegiato con il Creatore e del co-
mando divino di dare lui il nome alle
altre creature e di sottomettere la terra
(com detto apertis verbis nella Scrittu-
ra), luomo avrebbe messo in pratica
tutto questo fin dal principio e avrebbe
continuato a farlo in tutto il corso del-
la storia. Anche se ovviamente questo
comportamento avrebbe portato i nodi
al pettine solo in tempi relativamente
recenti, in seguito ai colpi mortali in-
ferti alla creazione dallurbanesimo,
dallindustrializzazione e dal progresso
tecnologico. Insomma un percorso arri-
vato sullorlo del precipizio da un seco-
lo o poco pi, ma iniziato il giorno
stesso della creazione delluomo.
Come replicare a queste accuse?
Istintivamente ci sembrano esagerate,
ingiuste, paradossali; per vediamo che
hanno una certa presa sullopinione
pubblica, fanno tendenza come si di-
coli ha finito sempre pi per smentirle
e abbandonarle, alterando e persino di-
struggendo in nome del proprio delirio
di onnipotenza e di unautoaffermazio-
ne egoistica lequilibrio e larmonia fra
uomo e natura, fra Adamo e il creato.
Equilibrio e armonia nessuno pu
negarlo che emergono con assoluta
chiarezza dalla Genesi e da tanti altri
testi biblici (e che si ritrovano in pieno
nel patrimonio spirituale di tanta parte
della tradizione cristiana, a cominciare
dal francescanesimo).
Non il cristianesimo dunque, bens
la cultura occidentale, o meglio ancora
i suoi difetti o eccessi spirito compe-
titivo, produttivismo, materialismo, uti-
litarismo e quantaltro sono i veri
responsabili del degrado ambientale e
dei danni sempre pi gravi estesi mor-
tali arrecati alla natura e allhabitat
ecologiche e ambientaliste. Dallesame
risulta che fra il 1964 e il 2000 il quoti-
diano della Santa Sede ha pubblicato
quasi quattromila pezzi dargomento
ecologico, con una media che supera il
centinaio lanno. Per lautore si tratta
di una prova decisiva dellinteresse e
della sensibilit crescenti da parte della
Chiesa Cattolica, dei Sommi Pontefici e
della Sede Apostolica per la salute e il
futuro del nostro pianeta. E ovviamente
pure del suo principale abitante, ma
non arbitro e padrone.
Questa ricchezza e questo rigore do-
cumentario (presenti anche nelle pagi-
ne bibliografiche e in tutte le citazioni
di testi e documenti) fanno del volume
di Simula un valido contributo alla let-
teratura sui temi ecologici, e anche un
utile strumento cui riferirsi per ulterio-
ri ricerche, aggiornamenti e approfon-
dimenti. Specie ma non solo sulla
posizione cristiana e cattolica di fronte
alle problematiche ambientaliste.
la met del 1940, non lascia l'incarico
per dedicarsi esclusivamente all'attivit
letteraria una settantina di opere,
raccolte ora in sedici volumi compren-
denti romanzi, poesie, teatro, saggi, libri
di viaggio il Dizionario segreto unica
possibilit che gli rimane per portare
avanti, senza esporsi eccessivamente, la
sua latente opposizione al regime.
Giunge cos al fatidico 1942, anno del
suo esordio letterario con La famiglia di
Pascual Duarte che, attraverso la creati-
vit e l'elaborazione del linguaggio, il
modo di scrivere e di raccontare, carat-
terizza un nuovo modo di essere e di
presentarsi del romanzo spagnolo dalle
rovine della guerra civile. Donde l'una-
nime riconoscimento per il narratore di
ventisei anni appena, il cui successo, se-
condo le sue stesse parole, dovuto al
fatto che egli chiama le cose con il loro
nome, senza far ricorso alle molteplici
allusioni cui la societ abituata.
Significativo il giudizio di Jos Maria
Valverde secondo cui in questo romanzo
Cela adatta abilmente una raffinatezza
di stile da Valle Incln a una violenta te-
matica alla Baroja: se non ancora critica
sociale c' gi l una truculenta di peri-
pezie e di vocabolario che d un frisson
nouveau di non conformismo.
L'immaginaria autobiografia scritta in
carcere dal contadino Pascual Duarte,
che in attesa dell'esecuzione della con-
danna a morte per aver ucciso la ma-
dre, l'amara descrizione di una vita di-
sgraziata dove regnano soltanto miseria,
sopruso, degrado e ignoranza, e dove si
crede di poter risolvere i conflitti, anche
interiori, unicamente con la violenza.
Tuttavia, al di l degli intendimenti
narrativi, la crudezza del linguaggio e
dei contenuti a far applicare alla scrittu-
ra di Cela la qualifica di tremendismo,
proprio a causa del suo realismo esaspe-
rato, portato agli estremi limiti dell'au-
dacia e della spericolatezza verbale, sin-
tattica e grammaticale, onde consentire
la visione della vita attraverso le sue ne-
fandezze e abiezioni.
Ovvio che tale qualifica venga rifiuta-
ta da Cela: curioso che dopo aver as-
sistito alla rappresentazione di una tra-
gedia come la Guerra Civile durata tre
anni e costata fiumi di sangue, la gente
trovi tremendo ci che si scosta un
minimo da quanto socialmente convenu-
to. Ma innegabile che il Pascual
Duarte non soltanto opera letteraria di
notevole intensit, ma anche impressio-
nante affresco della Spagna degradata e
avvilita dalle ferite della guerra.
La Famiglia di Pascual Duarte
annotava Calvino la dolente crona-
ca di una vita perduta, offuscata dal de-
litto, ma non mai priva di sconsolata
umanit. Pascual Duarte migliore delle
sue vittime e i suoi delitti sono una spe-
cie di astratta e barbara, ma innegabile,
giustizia: il suo destino quello di un
sentiero che porta in s i germi di
affetto che la vita continuamente gli
mortifica.
Ovvio che un anno dopo la sua usci-
ta, nel 1943, il libro venisse ritirato dalle
librerie per ordine delle autorit che lo
avevano censurato per ragioni etiche,
non politiche. Ma nessuno ormai pote-
va impedire il successo che al libro, fin
dal suo primo apparire, era stato decre-
tato tradotto in una ventina di lingue,
in Spagna era stato il romanzo pi ven-
duto e soprattutto nessuno poteva
vita, attraverso il discreto modulo dell'i-
ronia e della trasfigurazione letteraria.
Donde il ruolo dello sperimentalismo
che, a partire dagli anni Cinquanta,
prende sempre pi piede nella produzio-
ne del secondo Cela, avanguardista in
controtendenza, anche se ne La Signora
Caldwell parla con suo figlio (1953), in
L'ottovolante degli affamati (1962) e in
Vespri, festa o ottava di San Camillo
dell'anno 1936 a Madrid (1969) il mo-
nologo interiore a venir privilegiato.
Il 1983 l'anno di A tempo di Mazur-
ca, romanzo che scava nella realt uma-
na della provincia gagliega, della quale
Cela originario. Pur fotografando un
mondo caratterizzato da ibride passioni,
la validit dei perenni principi, legati
alla tradizione della Galizia, che il ro-
manzo vuol presentare. Sullo sfondo
sempre l'incombenza della guerra civile,
coi suoi orrori e i suoi delitti, seguiti nel
difficile dopoguerra dalle spaventose ri-
valse, mentre la vita della provincia si
dispiega nella monotona atmosfera di
nebbie e di piogge che scandisce maca-
bre vicende e umoristiche situazioni.
tale monotono alternarsi a rendere os-
sessiva tutta la storia, malgrado la fran-
tumazione dei fatti.
In realt la guerra civile solo un
pretesto per scavare nella natura uma-
na, condannata alla ripetitivit senza
possibilit di riscatto, soprattutto perch
la violenza assume la maschera della
giustizia. Donde la totale assenza della
piet che diventa emblematica allorch
il colpevole, sbranato dai cani, diventa
simbolo dell'impotenza dell'uomo. Ma
altres assenza della speranza in un
mondo in cui prevalgono le certezze ne-
gative, in quanto tutti sanno che alla
mazurca liberatrice l'ingresso assoluta-
mente precluso.
Allorch nel 1989 viene assegnato a
Cela il Nobel per la letteratura il
quinto spagnolo a conseguirlo, dopo
Echegaray y Eizaguirre, Benavente, Ji-
mnez e Aleixandre fin troppo evi-
dente che ad esser premiata la sua
identit di romanziere, non certo quella
di poeta, commediografo, saggista e no-
tista di viaggi. Del resto la stessa moti-
vazione dell'Accademia svedese ne
una conferma allorch parla di lui come
figura guida del rinnovamento lettera-
rio spagnolo del dopoguerra, e sottoli-
nea come la sua prosa ricca e intensa
si unisce alla controllata compassione,
costruendo una inquietante visione della
vulnerabilit dell'uomo.
Scrittore picaresco nello stile della tra-
dizione spagnola si vedano la sua ri-
visitazione del Lazarillo de Tormes
(1944) e Divieto di accesso ai non ad-
detti ai lavori (1947) , virtuosista della
parola e picaro della lingua esempla-
re La satira del 1955 polemista vele-
noso e sarcastico.
Sono tutte definizioni che gli si addi-
cono pienamente e fanno da contrap-
punto e commento alla genialit della
sua scrittura, alla sua arte raffinata del
mimetismo, che gli ha consentito di vi-
vere senza danni eccessivi nella societ
franchista, di diventare in seguito sena-
tore e accademico di Spagna per nomi-
na regia, di continuare a scrivere senza
dire pi nulla, e d'irritarsi allorch non
gli viene assegnato il Cervantes il pre-
mio pi prestigioso della letteratura spa-
gnola che gli verr attribuito in un se-
condo momento di cui in passato
non ha detto altro che male.
di torero.
Questa molteplicit
di interessi, che tradi-
sce uno spirito picare-
sco e una radicale irre-
quietezza, si manifesta
fin dagli anni dell'Uni-
versit allorch decide
di frequentare i corsi
di medicina, filosofia e
diritto, interrotti peral-
tro nel 1936 a causa
della guerra civile alla
quale partecipa nelle fi-
le nazionaliste.
Finita la guerra en-
tra a far parte del di-
partimento ufficiale
della censura letteraria
del nuovo regime dove
rimane per ben quattro
anni, fino a quando, al-
gli effetti. Se qualcuno
vorr parlare degli an-
ni '40 in Spagna, per
farlo seriamente non
dovr prendere in con-
siderazione solo i docu-
menti ufficiali, bens
dovr frugare tra le te-
stimonianze letterarie,
come la mia, perch
l che s'incontra lo spi-
rito di un'epoca.
Impossibile dargli
torto, tenuto conto del-
la capacit di Cela di
drammatizzare le sue
storie, non limitate di
certo alla pura narra-
zione dei fatti, ma
sempre intente a cor-
reggere e modificare lo
stesso evolversi della
Giovani allocchi
Incendio
nella foresta
amazzonica
Effetti dell'avvelenamento
da cianuro
nel fiume Tisza in Ungheria
San Francesco
predica
agli uccelli
Inquinamento da smog Un bosco di acacie
o meno cos. Voi cristiani siete seguaci
di una religione fortemente antropocen-
trica; quando leggete la Bibbia, in par-
ticolare la Genesi, ma non solo quella,
imparate che luomo il centro e il do-
minatore delluniverso e di tutti gli es-
seri viventi, e Dio stesso lo ha chiama-
to a governarli e usarli per i propri fini.
Dunque il mondo, la natura, lecosiste-
ma (come si dice oggi) al di sotto del-
luomo ed al suo servizio, per cui il
Re del creato cio luomo, cio noi
pu intervenire a suo talento e fin-
ch vuole a trasformarlo, convertirlo,
ridurlo o anche violentarlo e annullarlo
come pi gli aggrada, in nome di ci
che lui chiama progresso e in funzione
dei propri interessi e comodi.
Il cristianesimo e i credenti, prosegue
la requisitoria, non sono mai stati par-
ticolarmente teneri e premurosi con gli
animali, le piante, la natura. Forte del-
la sua somiglianza con Dio, del rappor-
ce oggi, al pari di altre provocazioni
della cosiddetta nuova morale, del nuo-
vo senso comune. Un libro pubblicato
di recente ci fornisce un buon filo dA-
rianna nel labirinto del dibattito am-
bientalistico: Antonio Simula, In pace
con il creato. Chiesa cattolica ed ecolo-
gia (Padova, Messaggero, 2001).
Lautore, sociologo e educatore atten-
to alla problematica ecologica, rinuncia
preliminarmente a ogni atteggiamento
apologetico e ipotizza come in parte
fondate le accuse di lesa natura rivol-
te da qualcuno allantropocentrismo bi-
blico-cristiano. Procedendo per nella
ricerca e nella riflessione sulla scor-
ta di fatti, dati e documenti Simula
finisce per approdare a tuttaltra spon-
da. Infatti luomo occidentale, dimo-
stra egli in sostanza, luomo tecnologi-
co ed economico (cio produttore-con-
sumatore), se partito da posizioni sto-
ricamente cristiane, con landar dei se-
terrestre nellera moderna e in partico-
lare negli ultimi decenni.
Questa lideologia del libro. E a ulte-
riore sostegno dei suoi argomenti lau-
tore, concentrando il discorso sulla
Chiesa Cattolica, dedica poi interi capi-
toli alla presentazione e analisi dei do-
cumenti del Magistero Pontificio e di
quello episcopale dagli anni 70 ad og-
gi: sempre pi numerosi, limpidi, decisi
e appassionati nel promuovere la difesa
dellambiente naturale e nel condanna-
re tutti gli abusi e gli attentati delluo-
mo alla sua bellezza e integrit.
In questo contesto il quarto capitolo
riguarda direttamente il nostro lavoro
di informatori e, ce lo si lasci dire,
per noi fonte di soddisfazione e di sti-
molo a perseverare. Infatti Simula con-
sacra oltre venti pagine e diversi grafici
a studiare e documentare la linea se-
guita da LOsservatore Romano negli
ultimi trentasette anni sulle tematiche

PAGINA
4 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 21-22 Gennaio 2002
.
La semplice e forte
invocazione del Papa
mentre si sale
verso il colle di Assisi
ANDREA RICCARDI
N
el 1986, dopo la storica Giornata di Preghiera Mon-
diale per la pace ad Assisi, il Papa tenne un illumi-
nante discorso al Corpo diplomatico all'inizio del-
l'87. In questo discorso si vedeva bene come quella Gior-
nata non fosse per lui solo un evento vorrei dire
chiuso al mondo dei religiosi. Anzi quell'evento, ecumeni-
co e interreligioso, era profondamente connesso alla si-
tuazione internazionale, allora, quella della guerra fredda.
Egli infatti disse: Da parte dei rappresentanti delle gran-
di religioni non si trattava pi di negoziare delle convin-
zioni di fede per giungere a un consenso religioso sincre-
tista. Ma di guardare, insieme nello stesso momento, in
modo disinteressato, all'obbiettivo cruciale della pace tra
gli uomini e tra i popoli, o piuttosto di rivolgerci tutti a Dio
per implorare da lui questo dono. Giovanni Paolo II fu
chiaro: forse i diplomatici e i politici potevano chiedersi
come la preghiera pu promuovere la pace. Allora c'era
un notevole scetticismo verso le religioni: era un mondo
in cui la secolarizzazione era proposta come un destino
geometricamente progressivo e quindi ineluttabile. Al
contrario oggi si potrebbe cominciare a mostrare come la
preghiera e la vita religiosa abbiano favorito la pace e le
transizioni pacifiche proprio dopo il 1986.
La preghiera libera energie di pace nel cuore dell'uomo
e nella profondit della vita dei popoli. La pace un dono
che gli uomini e le donne debbono chiedere a Dio:
qualcosa di pi grande del loro presente politico, in cui
spesso non riescono a trovare la via per realizzare que-
sto grande bene. Era il messaggio che, nel 1987, Giovanni
Paolo II rivolse ai diplomatici, avendo alle spalle quell'e-
vento di Assisi che stup tanti.
Nel 2002, il discorso del Papa al Corpo diplomatico ha
preceduto l'incontro di preghiera che si terr ad Assisi il
24 gennaio. Tuttavia getta luce anche sul prossimo avve-
nimento di preghiera, a cui si prospetta un'importante
adesione da parte dei cristiani e dei non cristiani. S, get-
ta luce sullo spirito con cui Giovanni Paolo II ha indetto
l'incontro di Assisi e con cui si avvia a viverlo in questo
frangente cos delicato. Non solo il Papa, nel discorso,
parla esplicitamente dell'avvenimento del 24 gennaio, ma
tutto il suo dire un invito a non guardare l'orizzonte in-
ternazionale in maniera rassegnata. Egli ha detto: Non
lasciamoci sopraffare dalla durezza di questi tempi.
Apriamo piuttosto il cuore e l'intelligenza alle grandi sfide
che ci attendono. Ed ha elencato alcune di queste sfide,
ma soprattutto ha insistito sul fatto che la guerra non il
destino del mondo.
Si pu comprendere come i credenti, anche in buona
fede, possano lasciarsi sopraffare dalla complessit delle
situazioni politiche, dalla difficolt e rinnovare le mentali-
t, ad avviare in maniera giusta le economie. La storia of-
fre non pochi esempi di questa triste sopraffazione. Il
mondo contemporaneo, anche per quella globalizzazione
che tutti ci lega, appare davvero complesso. Cos si pu
spegnere nel tempo lo slancio dei pi giovani, mentre i
pi anziani possono essere fiaccati dalle delusioni e dalle
difficolt. Del resto il nostro un mondo che fa tanto spa-
zio al realismo, sino a determinare un diffuso pessimismo
sulle possibilit di cambiamento. I processi, con cui si
pu cambiare qualcosa, appaiono di una tale complessit
e popolati da tanti attori da scoraggiare non pochi. Molti
si chiedono: che posso fare? Una risposta negativa viene
a giustificare inerzie, avarizie, rassegnazione.
Per taluni, fortunatamente non la maggioranza, si
aperta invece la via della follia, quella dell'esaltazione
del proprio particolare e della propria identit contro il
mondo e contro la vita umana. Lo abbiamo visto l'11 set-
tembre 2001. Lo vediamo anche in maniera meno cruenta
in varie parti del mondo. Anche la religione purtroppo
viene utilizzata in questa prospettiva: uccidere in nome
di Dio una bestemmia e un pervertimento della religio-
ne ha affermato con chiarezza il Papa. Il fanatismo e
la violenza sono mali antichi, ma ravvivatisi in questo no-
stro mondo contemporaneo cos sconfinato.
Giovanni Paolo II invita a non rassegnarsi, ma a resi-
stere alla sopraffazione del male e delle difficolt. l'in-
vito a non dimenticare intere parti del mondo che giaccio-
no nella miseria e nell'abbandono. Un mondo giusto e si-
curo quante volte stato ripetuto! non pu fondarsi
sull'esclusione di tanti. L'esclusione di tanti rappresenta
un presente doloroso e prepara un domani conflittuale. La
convinzione che la preghiera possa aprire cuori e menti
a cercare con coraggio nuove soluzioni per uno sviluppo
pi giusto e nuove vie di pace.
Il Papa invita a aprire in maniera generosa e costruttiva
il cuore e la mente per la realizzazione di un secolo di
pace e di giustizia. Bisogna uscire da quel blocco, che ha
preso tante menti e tanti cuori di fronte alla violenza e al-
la reale difficolt delle sfide contemporanee. Un mondo
cos complesso necessita di un pensiero e di un governo
che siano all'altezza di tante domande e di tanti problemi.
chiaro che non ci sono soluzioni facili e semplici, ma
non si deve rinunciare a cercare. Non si deve rinunciare
oggi a cercare la pace, la fine della guerra e la cessazio-
ne della violenza terroristica. Ma non si pu dimenticare,
fin da oggi, di mettersi alla ricerca di soluzioni nuove, po-
litiche e economiche, per un mondo tanto sofferente. Il ra-
gionamento del Papa, espresso nel discorso al Corpo di-
plomatico, si fa una semplice e forte invocazione, mentre
si sale verso il colle di Assisi. La speranza che questo
sentimento, condiviso da altri credenti, possa divenire un
sentire comune nel mondo di oggi. Ma, soprattutto, la
speranza che il Signore ascolti la nostra preghiera.
Un educatore nella fede che mirava sempre in alto
Noi dobbiamo scegliere
la via del primato di Dio
Testimone prezioso di un ideale
di Chiesa e di vita laicale
cristiani attivi e coraggiosi, capaci di esse-
re presenti ovunque con i principi e lo spi-
rito cristiano, pronti all'iniziativa per porsi
al centro nella soluzione di ogni problema,
per dare un'anima cristiana ad ogni aspetto
della vita.
Una presenza ed una azione che non
hanno fretta perch non si concedono soste
o esoneri, ma camminano con la continuit
e quotidianit della vita stessa: dentro il vi-
vere umano, vivendo ed operando da cri-
stiani. Erano i richiami divenuti familiari a
lui che li proponeva vivendoli ed a noi che
li accoglievamo, sentendoci sostenuti ed ac-
compagnati dalla sua vicinanza: operare in
profondit, trascurando i risultati immedia-
ti, spesso facili ma apparenti, e mirando in-
vece a risultati duraturi anche se a lungo
termine. Non era lentezza, n riduzioni-
smo, ma perseveranza: mirare alto, senza
voltarsi indietro.
In vista di questo cammino, acquistava
per lui una valenza rilevante la promozione
culturale, sia nella dimensione della cono-
scenza del credere sia in quella del valutare
e discernere con l'intelligenza della fede la
vita, la cultura, la civilt del nostro tempo.
Ogni formazione, ogni educazione comin-
cia sempre, in qualche modo, dal conosce-
re e non si parte dal fare, ma dal riflette-
re, dalla intelligenza della fede per arrivare
allo sforzo di santificazione interiore, al
moto profondo verso l'unit, al colloquio
con il mondo di oggi.
* * *
Lungo questa direzione si mosse la sua
piena partecipazione al Concilio Vaticano II
al quale offr un suo personale contributo,
gi prima di essere Vescovo come membro
di una commissione preparatoria e succes-
sivamente come padre conciliare. Ne assi-
mil lo spirito e gli orientamenti, che ci
aiut ad accogliere con forte senso ecclesia-
le, approfondendone i valori ed evitando
interpretazioni parziali. Penso che quanti
gli eravamo vicino siamo debitori verso di
lui che ci accompagn e sostenne in quegli
anni. Per me personalmente, fu un punto
di riferimento esemplare. Mi accorgevo del-
la responsabilit che egli avvertiva di essere
Vescovo della Chiesa, nella Chiesa, per la
Chiesa, in un momento decisivo per la sua
vita e la sua missione, mentre viveva im-
merso nel Suo mistero e compromesso con
la Sua istituzione: non dobbiamo sentirci
mai n estranei n esterni alla Chiesa...
perch essa la famiglia di Dio, il Corpo
di Cristo, la famiglia nostra.
Proprio da questo sentirsi Chiesa e senti-
re con la Chiesa, credo gli derivasse quel
calore umano che lo faceva essere uomo di
comunione, promotore di vera amicizia e
di sincera fraternit. Non era semplice in-
dole temperamentale, era virt ecclesiale,
che tutti gli riconoscevamo e che io consi-
dero il segno pi convincente della sua ma-
turit cristiana. Sapeva cercare e riusciva a
trovare nelle persone il lato migliore ed
aveva la capacit di moderare la fretta di
chi era troppo facile ai giudizi, componen-
do o, quanto meno, attenuando le tensioni
ogni volta che rischiavano di turbare l'ar-
monia. E, a questo proposito, preferisco
servirmi della testimonianza del Card. Bal-
lestrero: Tante volte ho sentito dire che
egli sarebbe stato un eccellente diplomati-
co. Non so se sia vero. Ci che so, per di-
retta conoscenza, che era un mite ed ave-
va da quella sua mitezza, profondamente
rispettosa verso tutti, la capacit di trarre
delle pazienze a tempi lunghi, per aspetta-
re, per far maturare, per far crescere gli al-
tri... Preferiva essere uno sconfitto a moti-
vo della sua mitezza che non un vittorioso
a motivo della sua forza: un modo di senti-
re il Vangelo che gli era congeniale.
su questa lunghezza d'onda quell'otti-
mismo evangelico che, nella lettera di com-
miato agli assistenti ecclesiastici, gli fece
scrivere: il nostro mondo molto meno
lontano da Dio di quanto molti pensano.
Cerca una speranza che ha un nome solo:
Ges Cristo.
Con quel Nome nel cuore, se n' andato,
in silenzio, senza rimpianti e senza distur-
bare nessuno, serenamente.
||||N !AG||A|||||
Vescovo Emerito di Viterbo
Il 22 gennaio di 25 anni fa, il Vescovo
Franco Costa mor a Genova, dove era na-
to il 6 giugno 1904. facile e gradito a chi
lo conobbe ricordarlo con gratitudine ed af-
fetto, mentre doveroso conservarne la
memoria che porta con s, per tutti, un
prezioso insegnamento di vita da non di-
menticare.
La sua vocazione al sacerdozio nacque e
si svilupp all'interno della Federazione
Universitaria Cattolica Italiana, la Fuci, da
studente universitario e giovane laureato in
giurisprudenza. E, dopo l'ordinazione sa-
cerdotale, ricevuta nel 1931 dal Card. Mi-
noretti, fu quello l'ambito prioritario del
suo ministero pastorale sino all'incarico di
Assistente ecclesiastico centrale. Giovanni
XXIII lo nomin Vescovo di Crema dove
fece l'ingresso il 29 giugno 1963. Il 9 no-
vembre dello stesso anno, Paolo VI lo no-
min Assistente Generale dell'A.C.I., servi-
zio che svolse fino al 1972.
Nella variet dei compiti, istituzionali e
personali, che gli furono affidati a vari livel-
li e che lo coinvolsero con la vita ecclesiale
e con l'azione sociale dei cattolici, nell'arco
di tempo che va dall'anteguerra al Concilio
e al dopo Concilio, il suo vissuto sacerdota-
le mi sembra unificato dal servizio sapiente
e fedele, costante e capillare alla formazio-
ne cristiana di personalit mature.
L'esperienza diretta che mi ha consentito
di conoscerlo e frequentarlo mi conduce a
vedere riflessa in lui l'immagine del presbi-
tero educatore nella fede, delineata dalla
dottrina conciliare e focalizzata nella pre-
mura di curare che ciascuno dei fedeli sia
condotto nello Spirito Santo a sviluppare la
propria vocazione specifica secondo il Van-
gelo, a praticare una carit sincera ed ope-
rosa, ad esercitare quella libert con cui
Cristo ci ha liberati (P.O. 6).
Impegnato come fu per tutta la vita nella
animazione dell'associazionismo laicale, era
fermamente convinto che di ben poca uti-
lit saranno le cerimonie pi belle o le as-
sociazioni pi fiorenti, se non sono volte ad
educare gli uomini alla maturit cristiana
(ivi).
Ce lo disse, in modo esplicito, all'apertu-
ra della prima Assemblea dell'Azione Catto-
lica, dopo l'approvazione del nuovo Statu-
to: Attenti a tutte le circostanze e a tutte
le situazioni di oggi, ci impegniamo alla
formazione di tutto l'uomo e dell'uomo a
tutti i suoi compiti. Quando lo disse, il 25
settembre 1970, ebbi l'impressione che ci
confidasse il suo programma di vita. E cos
lo ricordo, perch da lui, questo, sopra tut-
to, ho cercato di imparare.
* * *
Educatore nella fede: la consapevolezza
di doverlo essere teneva desta in lui la co-
scienza che sacerdote vuol dire uomo di
Dio, uomo del primato di Dio. Mi torna
spesso alla mente una sua meditazione, di
cui conservo gli appunti: noi dobbiamo
scegliere la via di Dio, la via del primato di
Dio, la via che ci apre lo Spirito Santo, la
via di una maggiore intimit con Dio nell'a-
more.
Sempre, i suoi interventi nelle celebrazio-
ni liturgiche, nelle meditazioni che ci pro-
poneva, nelle riunioni della vita associativa,
cos come nelle conversazioni familiari e
nei colloqui personali rivelavano una linea-
rit ed una coerenza, frutto di intensa vita
spirituale, nella quale fede e cultura, pre-
ghiera ed esperienza, disciplina morale e li-
bert interiore trasparivano quasi sponta-
neamente nella serenit accogliente e cor-
diale che sembrava essere connaturata con
la sua persona. Ed i suoi interventi erano
tanto pi efficaci proprio per la immedia-
tezza di quel suo esprimersi, con la voce
velata, spesso afona, quasi di un parlare
sottovoce, tutto trasparenza di un profondo
sentire.
Al tempo stesso, il suo aprirsi al silenzio
della contemplazione respirava dentro un
concreto realismo esistenziale: la storia
esterna non che la proiezione di una sto-
ria interiore. Nelle sue intenzioni era chia-
ro che il primato della interiorit insepa-
rabile dall'urgenza irrinunciabile dell'azione
apostolica. Non a caso, infatti, che egli
parla di storia, cio di vita da costruire,
pregando e agendo, pensando ed operando.
La sua interiorit non era intimismo, ma
docilit allo Spirito che anima, muove,
spinge, sostiene. E quando don Costa de-
nuncia la carenza di interiorit motivato
proprio dalla povert di una storia deca-
dente, come scriveva nel luglio 1940: ricor-
diamo che una delle pi lamentate deficien-
ze della vita contemporanea la mancanza
di interiorit, l'incapacit ad un libero ed
intelligente lavoro dello spirito che domina,
giudica, dirige l'attivit varia ed assorbente
di ogni giorno. Di qui nasce la mancanza di
personalit e la rottura tra il progresso tec-
nico esteriore e il cammino della civilt,
per cui in una vita apparentemente esaltata
ritroviamo una comunit impoverita.
A rileggere queste considerazioni, dopo
62 anni, non credo di esagerare trovandovi
uno spiraglio di intuizione profetica. Tanto
pi che don Costa lo chiamavamo tutti
cos era uomo immerso nella storia,
convinto com'era che il cristiano un uo-
mo impegnatissimo: standogli vicino, ci
accorgevamo che lui lo era veramente. Nel-
la concretezza dell'oggi: sento il bisogno di
lapostolato laicale e farne lo strumento per
attuare il Concilio nella Chiesa italiana.
Con Vittorio Bachelet, Mons. Costa fu il
padre dello Statuto dellAzione Cattolica,
varato nel 1969. Difficile stabilire a chi dare
la priorit di questa paternit, tanta era la
sintonia, la condivisione tra il Presidente e
lAssistente generale. Sono state proprio la
loro consonanza, la loro vicinanza, la reci-
proca stima a consentire in quegli anni un
governo dellassociazione fatto di equili-
brio, di sapienza, di pacatezza davanti alle
difficolt.
LAzione Cattolica stava vivendo la diffi-
cile stagione del postconcilio tra fermenti di
rinnovamento ecclesiale, stimoli socio-cul-
turali, suggestione di esperienze nuove, re-
sistenze legate a mentalit e schemi supera-
ti, bisogno di strutture e di formule orga-
nizzative pi adeguate e unitarie. Il proble-
ma era la fedelt allessenziale, in una scel-
ta di apostolato laicale, legato alla Gerar-
chia ma con propria soggettivit; era il pro-
blema di una crescita di responsabilit che
senza rivendicazione sapesse stare in ma-
niera adulta nella Chiesa, in dialogo con i
pastori, dentro la comunione ecclesiale; ma
che sapesse stare anche nel mondo, capace
di testimonianza cristiana forte ed evangeli-
ca. Da qui la scelta religiosa, chiara nella
sua connotazione ecclesiale e pastorale, ma
non sempre capita, talvolta stravolta, talal-
tra interpretata in maniera riduttiva.
Scelta religiosa non era fuga dal sociale,
dal mondo e dai luoghi della vita ordinaria.
Era scelta estremamente impegnativa nel
formare le coscienze e nel sollecitare lasso-
ciazione ad essere e a costruire una Chiesa
come popolo di Dio e insieme a educare le
persone ad affrontare la complessa e mute-
vole realt del proprio tempo nellottica
della storia della salvezza. Cera in essa la
necessit di misurarsi con una realt com-
plessa e articolata come quella che si anda-
va delineando e che andava capita e analiz-
zata per assumerla con atteggiamento co-
struttivo e con forte senso di Chiesa.
Mons. Costa profuse tutta la sua capacit
di persuasione di uomo e di sacerdote per
far capire la direzione, lidea centrale, il
senso di questa svolta. La forza della sua
spiritualit accompagnava il cammino di ri-
cerca, la riflessione, la soluzione dei contra-
sti. Tutto alla luce del primato di Dio, e
dellamore del prossimo, nel rispetto reci-
proco.
Si coglie nella sua azione la visione di un
laicato responsabile e maturo, capace di
decidere e di vivere la propria vocazione
con fedelt indivisa a Dio e alla storia, con
tutti i rischi che questo comporta. A queste
convinzioni ispir la sua azione, e disse la
sua fiducia e la sua stima per la vocazione
dei laici ponendosi accanto a loro senza
mai sostituirsi; accompagnandone il cam-
mino con sollecitudine e discrezione; sor-
reggendo sempre la loro responsabilit e il
loro impegno. La relazione con le persone
era per lui la via ordinaria dellimpegno
formativo.
LAzione Cattolica ha sperimentato, in
questa fase della sua vita, il tratto sapien-
ziale del suo ministero sacerdotale; il valore
di uno stile di relazioni improntato allami-
cizia, alla vicinanza e alla fiducia; la forza
del essere mediatore e tramite di esigenze
diverse e nel far avvicinare le persone e le
posizioni: per favorire sempre uno stile di
fraternit! Lamicizia fu soprattutto la ca-
ratteristica del suo rapporto con gli altri.
Ricorda Vittore Branca in una lettera ad
unamica: leccezionalit (leccezionalit
che caratterizza il santo) di Franco non era
nellessere forte pensatore e teologo, avve-
duto e prudente organizzatore e politico;
era in questa sua capacit di contatto e di
comprensione con ogni anima, di povero
e di ricco, di mediocre o di intelligentissi-
mo, di non credente e di credente....
Mons. Costa ha insegnato alla sua gene-
razione e continua ad insegnare a noi oggi
che la bellezza dellessere laici maturi con-
siste nel saper vivere in comunione con il
mistero di Dio e nel saper essere pienamen-
te dentro la storia degli uomini leggendone
i segni con competenza; vigilando sulle si-
tuazioni che vanno maturando, sempre
scrutando in essi il mistero di Dio.
Se volessi indicare quello che mi parso
il segreto della sua vita di cristiano e di
prete lo troverei nel senso stupito dellamo-
re di Dio. Si legge in un suo scritto che il
cristianesimo amicizia di Dio, che ci chie-
de di lasciarci amare da lui, come lui vuo-
le, non come noi vogliamo: sei colui che
ci ama, sei colui che sei fratello, sei il Dio
vicino, sei il Dio fatto uomo per cui la vita
per tutti ha una speranza, per tutti, creden-
ti e increduli (...) Sei colui che ci ha amato
per primo, sei colui che ci cerca, che agi-
sce dentro di noi, che sei risorto e vivo, sei
colui per cui noi speriamo, per cui noi an-
che quaggi un poco impariamo ad amare
e aspettiamo di essere amati e di capire in
te cosa vuol dire lamore.
Credo che lasciar scendere profondamen-
te dentro di noi queste parole susciti quel
desiderio di andare al largo, di cui anche
oggi continuiamo ad avvertire il fascino e
lesigenza. E un grande senso di gratitudine
a Dio per aver donato allAzione Cattolica
un assistente come Mons. Franco Costa.
|A|A 3|GNA|D|
Presidente Nazionale
dell'Azione Cattolica Italiana
A 25 anni dalla morte, di Mons. Franco
Costa fa memoria una persona che non
lha conosciuto direttamente e che tuttavia
lha percepito come un padre ed ha avuto
con lui una familiarit ideale cos forte, da
sentirlo in qualche modo dentro di s e ac-
canto a se, testimone prezioso di una spiri-
tualit, di un ideale di Chiesa e di vita lai-
cale... Un testimone di cui sarebbe difficile
fare a meno.
Questo anniversario occasione per ri-
flettere su una figura di Vescovo che tanto
ha operato per promuovere la vita e la re-
sponsabilit dei laici; che tanto ha donato
di s per il laicato organizzato, soprattutto
come assistente dellAC.
LAzione Cattolica sta vivendo una sta-
gione di ripensamenti e di dibattito sulle
proprie scelte: per dare maggiore vigore al-
la sua identit conciliare, per ripensare il
suo progetto concreto in modo che sia coe-
rente con lideale e sia significativo e vivo
oggi.
In questo contesto, fare memoria di
Mons. Costa significa continuare a sentirlo
come amico e maestro nel cammino arduo
e impegnativo che lAzione Cattolica ha in-
trapreso nella Chiesa che in Italia.
LAzione Cattolica lo ricorda come suo
assistente generale dal 1964 al 1972, gli an-
ni della sua trasformazione. Sono gli anni
del Concilio ancora aperto e della sua pri-
ma attuazione, della contestazione del
1968, della crisi degli assetti politico-istitu-
zionali del nostro Paese legati al secondo
dopoguerra, al boom economico, del pro-
cesso di sviluppo che ha radicalmente cam-
biato la nostra societ. Gli anni in cui appa-
re il consumismo e il benessere si allarga;
si approfondiscono le tensioni ideologiche e
culturali, mentre si accentua il processo di
secolarizzazione.
In questo contesto, il fervore e le speran-
ze accese dal Concilio attraversano il mon-
do ecclesiale, con aperture su tutti i fronti
e la rottura di ogni confine.
Mons. Franco Costa fece in tempo a par-
tecipare, da Vescovo, al Concilio; ad avver-
tire i problemi che la sua attuazione pone-
va, le prospettive nuove che si aprivano al
laicato, attese e anticipate dallesperienza
vissuta come assistente della FUCI. Cap la
necessit di promuovere, far crescere, far
assumere responsabilit nella Chiesa e nel
mondo non solo alle lites intellettuali, ma
ad unassociazione popolare, come lAC ric-
ca di storia, di persone, di esperienze che
occorreva adeguare alle esigenze nuove del-
dichiarare che anch'io mi
sento un uomo moderno.
Mi sento tale proprio per-
ch cerco di essere cristia-
no, ed un cristiano dev'es-
sere sempre un uomo del
suo tempo: se Dio, infatti,
mi ha collocato in questo
tempo vuol dire che questo
tempo per me il pi bello,
il pi opportuno di tutti i
tempi. Dicendo questo
tempo non si perdeva in
una generica temporalit
astratta, ma si riferiva al vi-
vere quotidiano in mezzo
agli altri uomini, accettando
di conversare con loro e
trasmettere le verit cristia-
ne sulla vita e sulla morte,
sull'amore e sul lavoro, sul-
la gioia e sulla fatica. Star
dentro l'oggi da vivere in-
sieme, per valorizzarlo e
rinnovarlo dal di dentro con
una paziente e costante
opera di evangelizzazione.
Innanzi tutto da persona a
persona e, contemporanea-
mente, con una presenza
ed una azione congiunta di
IL VENTICINQUESIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI MONS. FRANCO COSTA
Giornata di studio a vent'anni dall'Enciclica Laborem exercens
Marted 22 gennaio si tiene, presso la Domus Ma-
riae di Roma, la Giornata di riflessione nel ventesi-
mo anniversario dell'Enciclica Laborem exercens di
Giovanni Paolo II. Alle ore 9.30 don Mauro Felizietti,
assistente nazionale delle Acli, terr la prima relazio-
ne sul tema: Fra dimensione soggettiva e dimensio-
ne oggettiva del lavoro nel contesto della trasforma-
zione globale. Alle ore 11 il Vescovo Giampaolo Cre-
paldi, Segretario del Pontificio Consiglio della Giusti-
zia e della Pace, parler sull'attualit dell'Enciclica.
Alle ore 12.30 la Celebrazione dell'Eucaristia sar
presieduta dal Vescovo Dante Lafranconi, Presidente
della Commissione Episcopale della CEI per la Fami-
glia. Nel pomeriggio, alle ore 15.30, don Franco Appi,
docente di morale sociale e direttore della collana di
agrilavoro Cristiani nel mondo, interverr sul tema:
La solidariet degli uomini del lavoro principio di pa-
ce nel confronto fra economie e culture.
La recita della preghiera del Vespro preceder le
conclusioni.

PAGINA
5 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 21-22 Gennaio 2002
.
Dopo la preghiera dell'Angelus recitata con i fedeli in Piazza San Pietro
I saluti del Papa
ai gruppi di pellegrini
Al termine della preghiera dell'Angelus, recitata domenica 20 gen-
naio, il Papa ha impartito la Benedizione Apostolica. Quindi ha elevato
l'appello per la pace in Terra Santa e in favore delle popolazioni della
Repubblica Democratica del Congo colpite dalla furia del vulcano Nyi-
ragongo (le parole del Papa sono pubblicate a pagina 1). Ai fedeli pre-
senti in Piazza San Pietro ha detto:
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua
espaola, de modo particular a los grupos de las
parroquias de San Juan y San Pablo de Murcia.
Que la oracin del Angelus os aliente a seguir dan-
do testimonio de Jesucristo, el Hijo de Dios nacido
de la Virgen Mara. Que la gracia y la paz del Se-
or os acompaen siempre!
Saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana,
in particolare i fedeli delle parrocchie della Santa
Famiglia in Palermo e di San Giuseppe al Trionfale
in Roma, come pure quelli provenienti da Frosino-
ne. Carissimi, il pellegrinaggio alle tombe degli Apo-
stoli e dei Martiri vi confermi nella fede e vi aiuti
adessereautenticitestimonidi Cristo e del Vangelo.
A tutti auguro una buona domenica e buona set-
timana. Sia lodato Ges Cristo.
Nella memoria liturgica di sant'Agnese
Il Santo Padre
benedice gli agnelli
In occasione della memoria liturgica di san-
t'Agnese Vergine e Martire, il cui corpo riposa
nella omonima Basilica sulla via Nomentana e
il cui capo si venera nella chiesa a lei dedica-
ta a Piazza Navona, il Santo Padre nella
mattina di luned 21 gennaio, nella Cappella
Urbano VIII ha benedetto gli agnelli la cui
lana sar usataperconfezionarei Sacri Palli.
La cerimonia stata diretta dal Vescovo Piero
Marini, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche
Pontificie, e da Mons. Konrad Krajewski, Ceri-
moniere Pontificio. Erano presenti Sua Eccel-
lenza Monsignor Raffaello Funghini, Decano
del Tribunale della Rota Romana; i Camerlen-
ghi del Capitolo della Basilica di san Giovanni
in Laterano, Mons. Antonio Screnci e Mons.
Nicola Battarelli; Mons. Arturo Ruggeri, del
medesimo Capitolo; il dott. Francesco Lavez-
zo, dell'amministrazione del Capitolo Latera-
nense; l'avvocato Carlo Tricerri, Avvocato
Concistoriale; i religiosi trappisti Fra Ugo, Sot-
to-Priore del Monastero delle Tre Fontane
dove gli agnelli sono stati allevati e Fra
Francesco, del Monastero delle Frattocchie. Al
termine della cerimonia, due Sediari hanno
portato gli agnelli al Monastero delle Suore di
Santa Cecilia in Trastevere. Saranno le reli-
giose benedettine a confezionare i Sacri Palli.
FRANCESCO CACUCCI
Arcivescovo di Bari-Bitonto
LITURGIA DELLA PAROLA
Termina la profezia. Inizia il compimento
27 Gennaio 2002
III DOMENICA
DEL TEMPO
ORDINARIO
Is 8, 23-9, 3
1 Cor 1, 10-13. 17
Mt 4, 12-23
Il Vangelo odierno ci fa assistere al passaggio del te-
stimone: il Battista, ormai in carcere e prossimo al mar-
tirio, cede il passo al Cristo.
Termina la profezia, inizia il compimento! Tutte le at-
tese e le speranze che attraversano l'Antico Testamento
trovano la loro piena realizzazione e l'autentica chiave
di lettura nel Cristo.
Quel Messia al quale il Precursore aveva preparato la
strada qui in mezzo a noi e ci chiama alla sua
sequela.
1. Mentre camminava
lungo il mare di Galilea
(Mt 4, 18)
La Galilea, la terra di Zabulon e di Neftali, al nord
della Palestina costituisce quel filo rosso che collega
profondamente la prima lettura con quella evangelica.
Questo pi che essere un riferimento geografico piut-
tosto, come abbiamo gi avuto modo di constatare, una
chiara indicazione teologica. L'evangelista, infatti, citan-
do espressamente questa regione all'inizio del ministero
di Ges (Mt 4, 12) e al suo termine (Mt 28, 16), vuole
affermare con chiarezza che nessun uomo escluso
dalla salvezza.
Per tutti la Galilea era la Galilea delle genti, cio
terra di pagani: questo territorio, infatti, confinando
con quello di popoli pagani ed attraversato dalla via
del mare, era soggetto a continue contaminazioni di
culture, tradizioni e religioni diverse. Come Natanaele,
molti erano convinti che da quella regione non potesse
venire nulla di buono (cfr Gv 1, 46). La Galilea assurge
cos a simbolo di tutte quelle realt che umanamente
sono giudicate irrecuperabili, ma che diventano i de-
stinatari privilegiati dell'annuncio della salvezza da par-
te del Signore: non sono i sani che hanno bisogno del
medico, ma i malati (Mt 9, 12).
Sull'esempio del Maestro anche i suoi discepoli sono
chiamati non solo ad iniziare la loro missione dalla Ga-
lilea (Mt 28, 16), ma ad andare alla ricerca di tutti co-
loro che camminano nelle tenebre e abitano una ter-
ra tenebrosa (Is 9, 1). la preghiera che nella liturgia
odierna innalziamo a Dio.
Ma se Matteo, a differenza di Luca, colloca il discor-
so delle beatitudini non in un luogo pianeggiante (Lc
6, 17), ma sulla montagna (Mt 5, 1), non certamen-
te per offrirci una semplice indicazione geografica, ma
per presentarci il Maestro come un nuovo Mos.
Il monte delle Beatitudini e il monte Sinai si intrec-
ciano per Matteo, si sovrappongono e costituiscono
l'unico monte: il monte della rivelazione, della nuova
solenne manifestazione del Cristo con la sua nuova
legge, che non la cancellazione della precedente, ma
anzi l'efflorescenza suprema di quella (Ravasi).
L'evidente riferimento dell'evangelista all'Antico Te-
stamento confermato anche dal fatto che egli rag-
gruppa gli insegnamenti di Ges in cinque grandi di-
scorsi: il discorso della montagna (cc. 5-7); il discorso
missionario (c. 10); il discorso delle parabole (c. 13); il
discorso ecclesiale o comunitario (c. 18); il discorso
escatologico (cc. 24-25).
Dunque, cinque libretti! Come cinque erano i libri
che formavano la Torah (la Legge) e in cinque libri la
tradizione giudaica aveva suddiviso anche il Salterio (la
preghiera).
In questo modo Matteo ci sollecita a saper cogliere
tutta la ricchezza contenuta nelle parole di Ges, che
mentre ci proiettano alla sequela del Signore danno an-
che pieno significato a quanto stato scritto nell'Antico
Testamento.
2. Beati!
(Mt 5, 3)
Le beatitudini, come anche le altre pagine del Nuovo
Testamento, risplendono di luce nuova se lette, avendo
sull'orizzonte l'Antico Testamento.
Le parole di Sofonia, che la liturgia di questa dome-
nica ci fa ascoltare, ci aiutano, infatti, a comprendere
quale la condizione richiesta perch le beatitudini pos-
sano attecchire nella nostra vita.
quanto ci ricorda sant'Ilario: Poich aveva gi
preannunziato attraverso i profeti che si sarebbe eletto
un popolo umile il quale avrebbe temuto la sua paro-
la, pose il principio della perfetta felicit nell'umilt
dello spirito.
La felicit assicurata non a coloro che confidano in
se stessi o in quanto possiedono, ma solo a coloro che
hanno il coraggio di alleggerirsi di tutto ci che appe-
santisce la loro vita e si pongono con fiducia alla seque-
la del Signore.
Questo, infatti, ci fa chiedere la Colletta di questa li-
turgia: O Dio, che hai promesso ai poveri e agli umili
la gioia del tuo regno, fa' che la Chiesa non si lasci se-
durre dalle potenze del mondo, ma a somiglianza dei
piccoli del Vangelo segua con fiducia il suo sposo e Si-
gnore, per sperimentare la forza del tuo Spirito.
Ges, dunque, sale sul monte non per offrire delle in-
dicazioni morali, ma per riversare su quanti lo accolgo-
no e lo seguono una cascata di felicit. Il Signore, infat-
ti, non desidera essere attorniato da musoni o da perso-
ne pi affezionate al libro delle Lamentazioni che a
quello del Vangelo!
3. Beati gli invitati
alla cena del Signore
(liturgia)
Nelle otto beatitudini riportate da Matteo possibile
intravedere un forte dinamismo che dilata la felicit dal
presente al futuro, dalla terra al cielo. Lo stesso dinami-
smo che attraversa la celebrazione della domenica. La
domenica, oltre che primo giorno, anche giorno ot-
tavo, posto cio, rispetto alla successione settenaria
dei giorni, in una posizione unica e trascendente, evo-
catrice non solo dell'inizio del tempo, ma anche della
sua fine nel secolo futuro... La celebrazione della do-
menica giorno primo e insieme ottavo, proietta il
cristiano verso il traguardo della vita eterna (Dies Do-
mini, 26). La profonda convinzione che dalla Pasqua di
Cristo si irradiata nel mondo una gioia tale da illumi-
nare anche le tristezze pi nere port i primi cristiani
ad affermare: Il giorno di domenica siate sempre lieti,
perch colui che si rattrista in giorno di domenica fa
peccato (Didascalia degli Apostoli, V, 20, 11).
La domenica non pu non essere, dunque, il giorno
della festa, perch, partecipando al Corpo e al Sangue
di Cristo, ci fatto il dono di pregustare la vita divina
che godremo pienamente nel convito eterno (cfr orazio-
ne dopo la comunione della solennit del Corpo e San-
gue di Cristo).
Trento: uniti in preghiera per implorare la pace
Anche la Chiesa di Trento sta rispon-
dendo con impegno all'invito del Santo
Padre Giovanni Paolo II alla Giornata
mondiale di preghiera per la Pace.
Per l'occasione l'Arcivescovo Mons.
Luigi Bressan si rivolto alla Comunit
diocesana ricordando che il prossimo 24
gennaio il Santo Padre si recher ad Assi-
si con i rappresentanti delle religioni del
mondo a pregare per il superamento delle
contrapposizioni, e per la promozione del-
l'autentica pace, rendendosi interprete
delle attese dell'umanit.
Pertanto continua il Presule invi-
to tutti i fedeli del Trentino a unirsi a que-
sta iniziativa innanzitutto con la preghiera
personale, che pu esprimersi in un mo-
mento di silenzio e di meditazione, come
nel segno austero del digiuno, oltre che
nel ricordo esplicito all'interno della cele-
brazione eucaristica di quel giorno o della
vigilia.
La pace, prosegue dono di Dio da
invocare continuamente, affidata anche
alla nostra responsabilit personale: ri-
chiede che ciascuno verifichi con umilt
la propria esperienza di fede, nella dispo-
nibilit alla riconciliazione per costruire
relazioni sincere, a partire dalla porta di
casa.
Mons. Bressan invoca la benedizione
del Signore sugli sforzi di quanti operano
per il vero bene dei popoli, nel rispetto
dei diritti di ciascuno, nella convivenza
delle diversit, e nel cammino che lega le
esperienze religiose verso una meta co-
mune.
Frattanto stato predisposto un oppor-
tuno sussidio per una Veglia di preghiera
da svolgersi nelle comunit parrocchiali o
decanali, e nelle case religiose.
ARMANDO COSTA

PAGINA
6 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 21-22 Gennaio 2002
.
Rapporti tra il Pontificio Consiglio
per la Promozione dellUnit dei Cristiani
e la Federazione luterana mondiale
Rapporti tra battisti
e cattolici nel 2001
J|N A. |ADAN
In ordine ai rapporti internazionali
con la Chiesa battista, il Pontificio Con-
siglio per la Promozione dellUnit dei
Cristiani in contatto con lAlleanza
Mondiale Battista (ABM), che ha il suo
quartier generale a Falls Church, Virgi-
nia (USA), non lontano da Washington
D.C. La popolazione rappresentata dal-
lABM di circa 40.000.000 di fedeli bat-
tezzati. I battisti non amministrano il
battesimo ai neonati o ai bambini, ma
soltanto a chi gi in grado di compiere
scientemente un atto di fede. Se quindi
si tiene conto anche dei figli minori del-
le famiglie di credenti battezzati, il nu-
mero dei fedeli della Chiesa battista po-
trebbe avvicinarsi ai 100.000.000.
Nel periodo 1984-1988 si svolta tra
lAlleanza Battista Mondiale e la Chiesa
cattolica una prima fase di colloqui in-
ternazionali, i cui risultati sono stati
pubblicati in una relazione dal titolo:
Summons to Witness to Christ in To-
days World (Appello a testimoniare
Cristo nel mondo di oggi) (1990). Il Pon-
tificio Consiglio per la Promozione del-
lUnit dei Cristiani vorrebbe proseguire
questo dialogo internazionale con laper-
tura di una seconda fase, per la quale si
attende ladesione dellABM.
Nel frattempo si stanno portando
avanti contatti cordiali. LABM ha invi-
tato ad esempio un rappresentante della
Chiesa cattolica (accanto ad esponenti
di varie Comunioni Cristiane del mon-
do) a partecipare al Congresso Mondiale
Battista, che ha luogo ogni cinque anni.
Dal canto suo, la Chiesa Cattolica, tra-
mite il Pontificio Consiglio per la Pro-
mozione dellUnit dei Cristiani, invita
lABM a inviare i suoi rappresentanti a
varie manifestazioni, quali ad esempio le
recenti celebrazioni del Giubileo, o la
Giornata di Preghiera per la Pace che
avr luogo ad Assisi il 24 gennaio 2002.
La riunione
del 3-4 dicembre 2000
a Roma
Nel dicembre del 2000, una delegazio-
ne internazionale dellABM, composta
da una quindicina di persone, venuta
a Roma per un colloquio di un giorno e
mezzo, svoltosi presso la sede del Ponti-
ficio Consiglio per la Promozione dellU-
nit dei Cristiani. Si trattato di un pri-
mo passo per spianare la strada a una
seconda fase del dialogo. In questa oc-
casione, un esponente battista, il prof.
James Leo Garrett, ha indicato nella sua
relazione i temi che dovrebbero essere
oggetto della seconda fase del dialogo:
citiamo ad esempio il ministero petrino,
il dogma mariano e la spiritualit, i sa-
cramenti in quanto ex opere operato,
lautorit, la scrittura, la tradizione, il
magistero. Ma poich la parte battista
non era ancora pronta ad avviare questa
seconda fase del dialogo, al fine di assi-
curare una continuit nei contatti lABM
ha proposto di organizzare nel 2001 un
nuovo incontro dello stesso tipo. Questa
riunione, per la quale stata proposta la
sede di Buenos Aires, doveva consentire
di portare avanti, se non un colloquio
ufficiale,leconversazionitraledue parti.
Lincontro di Buenos Aires,
il 6-7 dicembre 2001
Si quindi deciso di far svolgere que-
sto incontro il 6-7 dicembre 2001 a Bue-
nos Aires, presso il Seminario Teologico
Internazionale Battista, sul tema dei
rapporti tra cattolici e battisti in Ameri-
ca latina. Ai colloqui hanno preso parte
tredici battisti e nove cattolici. Tra i pri-
mi figuravano due dirigenti del quartier
generale dellABM negli USA, accanto
ad altri partecipanti provenienti dallAr-
gentina, dal Brasile, dalla Bolivia, dal Ci-
le, dalla Colombia e dal Venezuela. La
delegazione cattolica comprendeva Sua
Eminenza il Cardinale Walter Kasper,
Presidente del Pontificio Consiglio per la
Promozione dellUnit dei Cristiani, ac-
compagnato da altri esponenti del sud-
detto Pontificio Consiglio, tra cui Mons.
Marc Ouellet, il segretario, Mons. John
A. Radano e Fr. Juan Usma Gomez; al-
tri partecipanti erano convenuti dallAr-
gentina, dal Brasile, dallEcuador e dal
Cile.
Lincontro stato presieduto congiun-
tamente dal dr. Denton Lotz, Segretario
generale dellABM, e dal Cardinale Ka-
sper. La prima giornata del 6 dicembre
stata dedicata alle Questioni teologi-
che tra battisti e cattolici in America la-
tina. Da parte battista vi sono stati gli
interventi del dr. Thoms Mackey (Ar-
gentina), del dr. Fausto Vasconcelos
(Brasile), di Amparo de Medina (Colom-
bia) e Josu Fonseca (Cile), mentre tra i
cattolici sono intervenuti Mons. Julio
Tern Dutari (Ecuador), il Reverendo
Jorge Scampini o.p. (Argentina) e il Re-
verendo Gabriele Cipriani (Brasile). I va-
ri interventi hanno posto in luce i princi-
pi storici degli attuali rapporti tra catto-
lici e battisti, con particolare riguardo
agli scontri del passato, cos come alle
vicendevoli prospettive attuali. Sono sta-
te menzionate altres alcune delle tema-
tiche che il prof. Garrett aveva indicato
come essenziali per la ripresa del dialo-
go tra battisti e cattolici. Sono emerse
anche altre preoccupazioni: da parte
cattolica si rilevato in particolare che
a volte i battisti latinoamericani non ri-
conoscono lidentit cristiana dei cattoli-
ci; e dal canto loro, i battisti si preoccu-
pano del fatto che a volte i cattolici par-
lano di loro come di una setta. Sebbe-
ne si possano registrare alcuni sviluppi
positivi, esistono ancora molti malintesi
e un clima di sospetto reciproco. Il dia-
logo quindi necessario per una miglio-
re informazione sulle rispettive posizioni
teologiche.
I lavori della seconda giornata si sono
focalizzati su una relazione presentata
dal Cardinale Kasper sul Concetto di
communio come contesto entro il qua-
le discutere i temi che ci preoccupano,
quali il ministero petrino, il dogma ma-
riano ecc. Il Cardinale Kasper ha appro-
fondito il significato ecumenico di una
teologia della comunione, e in questo
ambito ha altres sollevato alcuni spunti
iniziali che potrebbero essere presi in
considerazione al momento di discutere
alcuni quesiti sui quali sussistono diffe-
renze tra cattolici e battisti. Ma loratore
si astenuto da ogni pretesa di trattare
appieno e in maniera esauriente questi
argomenti, che dovranno essere oggetto
del futuro dialogo. Una risposta iniziale
a questo documento da parte battista
stata formulata dal Reverendo Harold
Segura Carmona della Colombia. Suc-
cessivamente ha avuto luogo una discus-
sione aperta.
Nella serata del 6 dicembre si svolto
nella cappella del Seminario Battista un
atto cultuale per il mondo (A service of
the World) aperto al pubblico. Vi han-
no partecipato credenti di varie tradizio-
ni cristiane, tra cui il Reverendo Melid
Ricci, pastore metodista in Argentina,
gi vice-moderatore del Consiglio Mon-
diale delle Chiese, cos come il dr. Nor-
berto Padilla, che ricopre in seno al go-
verno argentino la carica di Segretario
ai Culti.
Alcune osservazioni
In un certo senso, questo convegno
ha avuto un carattere unico. Nei due
giorni della riunione organizzata con-
giuntamente dallABM e dal Pontificio
Consiglio per la Promozione dell'Unit
dei Cristiani, si sono incontrati per la
prima volta battisti e cattolici di diversi
paesi dellAmerica latina. Ma sebbene
fossero presenti da entrambe le parti va-
ri esponenti di alcuni dei pi importanti
paesi latinoamericani, non si pu dire
che si fosse trattatodiunconvegno re-
gionale latinoamericano nel senso stretto
del termine.
Latmosfera era cordiale. Ci auguria-
mo che i rappresentanti delle confessio-
ni battista e cattolica convenuti a Bue-
nos Aires dagli stessi paesi possano por-
tare avanti i loro contatti una volta rien-
trati nelle loro sedi, e trovare anche il
modo di proseguire gli incontri su basi
regolari.
Al termine del convegno, un esponen-
te battista, il dr. Ral Scialabba, ha pro-
posto di costituire in America latina un
forum con il compito di promuovere
questi contatti; e molti dei partecipanti
hanno espresso il loro interesse per la
sua proposta. Resta da vedere se sar
possibile realizzare qualcosa su questa
base.
Vi sono stati nel corso dellincontro
anche momenti commoventi. A un certo
punto, dalluna e dallaltra parte si
manifestato il rammarico personale per
gli atteggiamenti negativi, purtroppo fre-
quenti, nei rapporti reciproci tra i mem-
bri di queste due comunioni cristiane.
Infine va sottolineato che questo in-
contro stato utile e importante per
molti aspetti; ma da un altro punto di
vista, va considerato come una tappa
volta a mantenere i contatti tra lABM e
il Pontificio Consiglio per la Promozione
dellUnit dei Cristiani in questo periodo
intermedio, in attesa di poter aprire la
seconda fase del dialogo internazionale.
Questo convegno ha comunque consen-
tito a battisti e cattolici di stabilire con-
tatti reciproci, che potrebbero essere an-
che pi proficui qualora acquistassero
un carattere di continuit. Ma solo il
dialogo internazionale potr essere la se-
de adatta per elaborare un testo con tut-
ta la cura necessaria e con il contributo
dei due interlocutori (secondo il modello
di quello prodotto nel 1990 in seguito al-
la prima fase del dialogo): una relazione
in cui entrambe le parti stabiliscano in-
sieme, nero su bianco, gli aspetti della
fede cristiana che condividono e quelli
su cui ancora divergono. Per una rela-
zione di questo tipo non basta certo un
breve incontro di due giorni, ma ne-
cessaria una riflessione intensa, che po-
trebbe essere resa possibile in sede di
dialogo internazionale, nel corso di una
fase della durata di alcuni anni. La rela-
zione che dovrebbe scaturire da questo
dialogo costituirebbe una risorsa e un
importante aiuto alla riconciliazione di
due comunit di cristiani che per secoli
sono state dolorosamente separate. Un
testo del genere potrebbe fornire la base
dottrinale teologica necessaria per com-
piere ulteriori passi verso la riconcilia-
zione.
Dobbiamo augurarci che lincontro di
Buenos Aires costituisca un passo per
creare la fiducia necessaria a procedere
verso un siffatto dialogo internazionale.
MA!!|AS !u|-
1. Progressi
nelle questioni teologiche
1.1. La Dichiarazione congiunta
sulla Dottrina della Giustificazione
La firma della Dichiarazione congiun-
ta sulla Dottrina della Giustificazione
(DG), avvenuta il 31 ottobre 1999, ha
rappresentato il frutto maturato in oltre
trentanni di lavoro teologico ed ecume-
nico, ed a tuttoggi il pi significativo
passo in avanti su questa strada, tanto
da costituire una pietra miliare dellecu-
menismo. Questo accordo, attinente al
nucleo centrale del Vangelo e ai motivi
di base della separazione tra cattolici e
luterani, che data ormai da oltre 450 an-
ni, un dono dello Spirito Santo, del
quale non potremo mai essere abbastan-
za riconoscenti.
Dal punto di vista teologico vanno ri-
levati due fatti importanti. Innanzitutto,
la DG rappresenta un consenso non to-
tale, bens differenziato: in altri termini,
se si conseguito il consenso sulle que-
stioni di base della Dottrina della Giusti-
ficazione, vengono esplicitati anche i
punti sui quali il consenso non stato
raggiunto. Tuttavia non si tratta pi di
questioni conflittuali, ma piuttosto di
opinioni complementari, che quindi non
mettono in forse il consenso di base.
A partire da quella data si discusso,
sia in seno al Pontificio Consiglio per la
Promozione dellUnit dei Cristiani che
nella Federazione Luterana Mondiale, di
un Programma di follow-up sulla Dot-
trina della Giustificazione. prevista
lorganizzazione di un Simposio con la
partecipazione di studiosi della Bibbia,
al fine di approfondire in senso biblico il
tema della Giustificazione. emersa al-
tres lesigenza di tradurre nel linguag-
gio dei nostri giorni il messaggio della
Giustificazione e le questioni ecclesiolo-
giche che vi si collegano, nonch quella
di estendere il consenso differenziato fi-
nora conseguito anche ad altre comuni-
t ecclesiali nate dalla Riforma. A livello
internazionale, si sta preparando una
consultazione sulla questione del simul
justus et peccator, in cooperazione con
listituto Johann Adam Mhler di Pader-
born e lIstituto di Ricerca Ecumenica
di Strasburgo.
In questo contesto, uno dei momenti
pi importanti dalla data della firma del-
la DG stata la consultazione sul tema
dellUnit della Fede. La Dichiarazione
congiunta sulla Giustificazione in un
contesto ecumenico pi ampio, svolta-
si a Columbus, Ohio, USA, dal 26 no-
vembre al 1
o
dicembre 2001. Scopo di
questa consultazione era esplorare attra-
verso quali vie specifiche altre Comunio-
ni Cristiane Mondiali interessate potreb-
bero aderire formalmente agli accordi
raggiunti nellambito della Dottrina della
Giustificazione. Avendo accertato linte-
resse da parte del Consiglio Metodista
Mondiale (CMM) cos come dellAllean-
za Mondiale delle Chiese Riformate
(AMCR), la Federazione Luterana Mon-
diale e il Pontificio Consiglio per la Pro-
mozione dellUnit dei Cristiani (CP-
PUC) hanno invitato queste due organiz-
zazioni a intraprendere unesplorazione
ecumenica al riguardo. Nel corso della
consultazione sono state identificate le
questioni teologiche e procedurali che
sorgerebbero nel caso di uneventuale
adesione dei Metodisti e dei Riformati
alla DG. stata riconosciuta limportan-
za di accordi dottrinali ai fini dello svi-
luppo di relazioni ufficiali, soprattutto
con le Chiese e comunioni ecclesiali gi
coinvolte nelle condanne dottrinali re-
sponsabili delle divisioni tra le Chiese; e
sono stati presi accordi per proseguire
sulla via del processo di consultazione. I
partecipanti hanno condiviso il convinci-
mento che laccordo sulla Dottrina della
Giustificazione rappresenti un importan-
te passo in avanti verso lobiettivo del-
lunit ecclesiale, oltre che un risultato
necessario ai fini della credibilit della
nostracomunetestimonianzanelmondo.
1.2. La Commissione internazionale
Luterana/Cattolica romana per lUnit
Fin dallinizio, il dialogo tra Luterani
e Cattolici romani si era posto lobietti-
vo dellunit piena e visibile della Chie-
sa. Nella sua prima fase (1967-1971) que-
sto dialogo si era concentrato sui temi
del Vangelo e della Chiesa. La seconda
fase (1973-1984) era stata dedicata al-
lEucaristia e al Ministero nella Chiesa.
Nella terza (1986-1993) si lavorato sul
tema Chiesa e Giustificazione. La quar-
ta fase, quella attuale, verte sul caratte-
re apostolico della Chiesa. Nel suo in-
contro annuale, che ha avuto luogo dal
4 al 10 settembre 2001 a Smidstrup
Strand (Danimarca), la Commissione ha
discusso la parte del testo, di recente
stesura, riguardante la Dottrina eccle-
siale e il suo permanere nella verit. I
principali capitoli sono dedicati alla Dot-
trina e alla Fede apostolica nello svilup-
po della Chiesa primitiva e medievale,
alla Scrittura (Canoni), alla Tradizione
nella prospettiva luterana, al Concetto e
alla Comprensione del Magistero nella
Teologia cattolica, dal Concilio di Trento
al Concilio Vaticano II, nonch al Mini-
stero ecclesiale della Dottrina apostolica
nella prospettiva luterana. Inoltre, la
Commissione ha discusso le altre princi-
pali tematiche del documento: gli aspetti
neotestamentari dellapostolato, il Van-
gelo Apostolico, la natura apostolica del-
la Chiesa, la Successione Apostolica e il
Ministero consacrato.
Sulla base di questo abbondante ma-
teriale sta prendendo forma il progetto
di una dichiarazione comune sullo stato
attuale della questione (status questio-
nis) in merito ai temi dellApostolato,
del Ministero e della Dottrina della Chie-
sa (quali sono le cose che possiamo dire
congiuntamente, e su quali questioni
siamo tuttora divisi?), accompagnata da
una collezione di testi in cui i vari temi
siano sottoposti a uno studio dettagliato.
Si prevede che questo lavoro non potr
essere concluso prima del 2004. Negli
anni a venire si giunger quindi alla re-
lazione finale, un documento in cui si
dimostrer come dopo un chiarimento
delle problematiche di base della Dottri-
na della Giustificazione, il dialogo lute-
rano-cattolico sia ormai approdato ai te-
mi centrali della Chiesa e del Ministero.
Dobbiamo attendere i risultati di questo
dialogo prima di poter iniziare ad af-
frontare la questione della comunione
eucaristica. In questo campo partico-
larmente importante portare avanti il la-
voro in comune dovunque ci appaia
possibile al momento attuale, senza
chiedere allinterlocutore ecumenico di
compiere passi per i quali non ancora
pronto. Concentrarsi su queste questioni
essenziale nel nuovo contesto creatosi
dopo la DG. Si tratta di una tematica di
grande rilievo, sulla quale dovr focaliz-
zarsi il dialogo ecumenico in atto.
Inoltre, nellambito del dialogo ufficia-
le Luterano-Cattolico romano, un altro
importante documento di studio, dal ti-
tolo Communio Sanctorum, la Chiesa
come Comunione di Santi attinente al-
la ricezione e allulteriore lavoro sulla
DG, stato elaborato in Germania (Pa-
derborn-Francoforte s. M. 2000). La de-
cisione di assumere come elemento gui-
da la confessione comune espressa dalle
parole del Credo Apostolico: La Comu-
nione dei Santi dimostra che in Germa-
nia si colta loccasione del dialogo per
trattare le questioni di maggior rilievo in
un contesto biblico ed ecclesiologico ap-
propriato. Per troppo tempo i punti con-
troversi ad esempio quello relativo al-
lEucaristia venivano abitualmente di-
scussi isolatamente. Ma quando la Dot-
trina della Giustificazione viene trattata
in maniera avulsa dalle necessarie con-
nessioni con il Regno di Dio e la Missio-
ne della Chiesa, si rischia sempre di in-
correre in malintesi. Perci il suddetto
studio tratta della comunione dei santi
in base alla confessione della Chiesa e al
suo fondamento biblico, cos come della
comunione dei santi nellamore del Dio
uno e trino, e si attiene alle interconnes-
sioni tra la comunione in Dio e la comu-
nione della Chiesa, e alla relazione tra la
parola di Dio e il magistero ecclesiale,
cos come alla testimonianza dellintero
popolo di Dio. Su questa base ha potuto
definire i compiti interattivi della Sacra
Scrittura, della tradizione e della testi-
monianza di tutti i fedeli, nonch del
magistero e della teologia; e ha sottoli-
neato inoltre i convincimenti comuni
per ci che attiene allistituzione e al-
lamministrazione dei sacramenti tra lu-
terani e cattolici, per discutere infine la
questione irrisolta del loro numero. Nel-
lo studio, le parole del Concilio Vaticano
II, che ha definito la Chiesa sacramen-
to, cio segno e strumento della pi in-
tima unione con Dio e per lunit dellu-
manit intera (DV1) sono indicate co-
me un esempio di una situazione nella
quale sia possibile raggiungere un con-
senso differenziato, senza considerare le
diversit tra le posizioni come un moti-
vo di divisione. Altri temi: il ministero
pontificio, il ministero consacrato, le
preghiere per i defunti, la venerazione
dei santi e in particolare della Madre di
Dio. Dai risultati degli ulteriori colloqui
bilaterali e multilaterali potremo comun-
que trarre maggiori indicazioni sulla
possibilit di pervenire a un consenso.
2. La nuova qualit
delle relazioni
e i nuovi problemi
La conseguenza di maggior rilievo
della Dichiarazione congiunta sulla Dot-
trina della Giustificazione che i nostri
rapporti con i Luterani hanno acquisito
una qualit e unintensit nuove, tanto
da essere ormai alquanto diversi da
quelli che intratteniamo con altre comu-
nit ecclesiali nate dalla Riforma. In ci
si ravvisa una prova degli sviluppi di
questi ultimi decenni, e la dimostrazione
di un cambiamento storico essenziale,
cos come di una nuova situazione stori-
ca [nei rapporti] tra luterani e cattolici.
Daltra parte, erano sorte aspettative di-
verse in ordine alle conseguenze dellac-
cordo differenziato sulla giustificazione,
tanto che in un secondo momento que-
sto accordo stato a volte motivo di de-
lusione e frustrazione. Sebbene fin dalli-
nizio la Chiesa cattolica fosse stata del
tutto chiara in proposito, molti luterani
si aspettavano la condivisione eucaristi-
ca come diretta conseguenza dellaccor-
do. Permangono inoltre le differenze ec-
clesiologiche sulla questione dei ministe-
ri nella Chiesa, con particolare riguardo
allepiscopato e alla successione aposto-
lica, che le due parti dovranno discutere
nel prosieguo del loro dialogo.
Ai fini del dialogo cattolico-luterano,
essenziale tenere presente che ci trovia-
mo in una situazione intermedia, a met
strada tra i risultati gi conseguiti e
quelli ancora da raggiungere. La comu-
nione piena, nel senso completo del ter-
mine, tuttora un obiettivo per il futu-
ro. Pertanto, il compito ecumenico non
pu essere quello di abolire ogni tensio-
ne, ma solo di trasformare le contrappo-
sizioni in affermazioni complementari,
facendo s che le tensioni divengano co-
struttive. In altri termini, si tratta di tro-
vare un grado di consenso sostanziale
che ci permetta di espungere le differen-
ze portatrici di divisione tra le Chiese.
Dobbiamo riempire questo periodo di
transizione di una communio ecclesiale
reale, anche se ancora non completa;
colmarlo, in altri termini, di vita reale.
Allecumenismo dellamore (migliora-
mento dei rapporti) e allecumenismo
della verit (progressi sul piano teologi-
co) che conservano ovviamente tutta la
loro importanza, occorre aggiungere un
ecumenismo della vita, come ha detto
recentemente Sua Eccellenza il Cardina-
le Kasper, in occasione dellassemblea
plenaria del Pontificio Consiglio per la
Promozione dell'Unit dei Cristiani. Le
divergenze tra le Chiese e le comunit
ecclesiali non sono sorte soltanto dalle
discussioni, ma anche dal modo in cui
queste realt venivano vissute, dal senso
di alienazione e di estraneit. quindi
necessario arrivare a un avvicinamento
nella vita e nella preghiera, pur accet-
tando, dolorosamente, lincompletezza
della comunione e la perdurante impos-
sibilit di una comunione eucaristica at-
torno alla tavola del Signore.
Il percorso rimane lungo e difficile;
ma il Signore non ci chiede di misurar-
ne la difficolt in termini umani. Noi
ringraziamo Dio per il Suo aiuto, che ci
ha consentito di arrivare allattuale pun-
to di convergenza tra luterani e cattoli-
ci. Che questo possa ispirarci coraggio,
e indurci a bandire dal vocabolario ecu-
menico parole quali crisi, ritardo, len-
tezza, immobilismo, compromesso!
Queste le parole del Papa Giovanni Pao-
lo II nel saluto che ha rivolto allAssem-
blea plenaria del Pontificio Consiglio per
la Promozione dellUnit dei Cristiani,
nel novembre scorso.
Le celebrazioni nelle diocesi italiane
Chieti-Vasto
la veste lacerata di Cristo quella
che i cristiani sono chiamati a ricom-
porre; la tunica divisa tra i centurio-
ni romani quella che le diverse confes-
sioni hanno ricreato in questi secoli di
storia del cristianesimo; per questo, la
Chiesa cattolica dedica unintera setti-
mana alla preghiera, perch sia ri-
spettato il comandamento del Signore
che chiede ai suoi discepoli lunit.
Lo ha ricordato lArcivescovo di Chie-
ti-Vasto, Mons. Edoardo Menichelli,
durante la celebrazione introduttiva
della Settimana eucaristica diocesana,
che si svolta in Cattedrale gioved 17
gennaio. A presiederla stato l'Arcive-
scovo Claudio Gugerotti, Nunzio Apo-
stolico in Georgia, Armenia e Azerbai-
gian, che proprio a Chieti ha celebra-
to la sua prima Messa solenne. Lu-
nione ha spiegato il Presule non
si fa con le strategie, n con gli accor-
di; essa, piuttosto, si compie tornando
alla sorgente della vita, cio a Dio.
Ma qual , si chiesto, la concezione
della vita che abbiamo ai nostri gior-
ni? Quale significato, quale valore dia-
mo allesistenza? Una domanda provo-
catoria, la sua, la cui risposta tuttal-
tro che incoraggiante. La vita ha
detto ha assunto poco valore ai no-
stri occhi se un bambino viene buttato
nella spazzatura mentre vengono con-
siderate di qualit le cose futili!. Una
spiegazione che Mons. Gugerotti ha
espresso con vibrante partecipazione e
senza dimostrare un minimo di rasse-
gnazione. Siamo tristi ha afferma-
to perch abbiamo cercato la sor-
gente della vita in cisterne screpolate;
perch non abbiamo considerato la di-
gnit delluomo che riceve nelle narici
lo spirito di Dio. Tutto fondato sul-
la centralit di Cristo ma noi, uomini
del ricco occidente, siamo pi abituati
alla finzione che alla realt. Faccia-
mo fatica ha ricordato l'Arcivesco-
vo a liberarci della corazza di cose
inutili per scoprire la nostra dignit;
noi, cos benestanti, non riusciamo a
goderci la vita!. Un duro monito,
quello lanciato dal Presule che ha in-
carnato nella viva realt quotidiana le
sollecitazioni offerte dalle letture del
giorno e dal tema proposto per la set-
timana ecumenica. Luomo ha
ammesso non ha nessun significato
se non troviamo la sorgente della vita,
alla cui immagine siamo stati creati.
Perch, ricorda il tema proposto per
la riflessione, in te, Signore, la sor-
gente della vita. Nel discorso che
successivamente Mons. Gugerotti ha
rivolto ai presenti, questo slogan di-
venuto quasi un ritornello, sottolinea-
to con forza ad intercalare le afferma-
zioni del Presule. in te Signore
ha spiegato lorigine di ogni digni-
t; in te che la guerra iniqua, che
la divisione bestemmia. Ognuno in
lotta con limmagine della vita che
porta dentro di s. Ecco allora lindi-
spensabilit di pregare perch, final-
mente, ci sia lunit. Anche se, ha am-
messo il Presule, lecumenismo porta
insiti dentro di s dei rischi. Riuscire-
mo ad evitarli solo se riscopriremo la
centralit di Cristo e ritroveremo Dio
come sorgente della nostra umanit.
Perch, ha avvertito l'Arcivescovo,
una civilt senza Dio un civilt sen-
za volto e quindi senza respiro e senza
domani. Linvito quello di riscopri-
re il senso profondo delle nostre do-
mande, assopite nel frastuono che ci
circonda; e di porci in pellegrinaggio,
affinch sia Cristo la risposta alle no-
stre attese. Lunica vera questione
fondamentale ha concluso
quella che conduce al Padre; il resto,
questione di uomini, strategia e
tattica. Ma il Signore ha abbattuto i
potenti e innalzato gli umili. (agnese
pellegrini)
Catania
Vi saluto tutti nel Signore Ges
che ci convoca nella forza del suo
Santo Spirito e ci invita pressantemen-
te a chiamarci e a sentirci fratelli nella
grazia del suo amore e nella sua ado-
rabile filiazione divina. Con queste
parole l'Arcivescovo di Catania, Mons.
Luigi Bommarito, si rivolto ai nume-
rosi rappresentanti religiosi convenuti
venerd 18 nella chiesa ortodossa di
san Cristoforo Minore per dare solen-
ne inizio alla Settimana di preghiera
per l'unit dei cristiani nell'Arcidiocesi
siciliana. Trovarci insieme dono di
Dio ha detto . Pregare insieme
segnalata grazia. Pregare per l'unit
voluta, sognata, fortemente raccoman-
data da Ges e da Lui implorata pres-
so il cuore del Padre suo e nostro,
dono, privilegio e grazia insieme. Di
unit ha ribadito il Presule ab-
biamo tutti profonda esigenza e no-
stalgia. Dio, fonte della vita, ha voluto
con sapienza infinita, che ogni espres-
sione di vita fosse ordinata pur nel-
la immnensa variet degli aspetti
solo e sempre nella perfezione dell'u-
nit. Nella diversit sapiente delle to-
nalit dei colori, delle forme, ogni vita
tende naturalmente all'unit. La fram-
mentazione fenomeno particolar-
mente tipico dei nostri giorni di-
sarticolazione, morte. L'Unit
che non mai massificazione ar-
monia, sinergia, vita. Per questo Ges
prega: Padre, che siano una cosa so-
la. Dopo aver sottolineato le difficol-
t e le incertezze sul cammino dell'u-
nit, l'Arcivescovo di Catania ha affer-
mato: Ci stiamo convincendo sempre
di pi che l'unit vita. La settimana
di preghiera per ottenerla segno in-
telligente e confortante. In questa
settimana, con l'invito alla preghiera
ha detto c' da parte della Trini-
t adorabilissima l'invito al dialogo se-
reno, fraterno, senza tab e pregiudizi
mentali. L'ecumenismo invito per
tutti a camminare verso Ges, volto
dell'amore del Padre, centro del co-
smo, fonte della verit e della vita.
Camminiamo verso Ges ha esor-
tato Mons. Bommarito , andiamo
incontro a Lui, in Lui ci troveremo
uniti nella comunione e ci riscoprire-
mo fratelli veri perch redenti e libe-
rati dalle schiavit e dalle divisioni. In
questo cammino di tutti verso Ges ci
spinge il soffio unificante e santifican-
te dello Spirito Santo. Quante ragio-
ni ha sottolineato per cammina-
re insieme, per pregare insieme, per
lavorare insieme, per ritrovare insie-
me nella ricchezza delle spiritualit
e delle tradizioni di ognuno il teso-
ro di quella unit che affretter, nei
solchi della storia, il cammino del Re-
gno dell'Amore.
La Settimana di Preghiera per l'Unit dei Cristiani

PAGINA
7 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 21-22 Gennaio 2002
.
Novara: convegno sulla Costituzione dogmatica Dei Verbum
La diocesi di Novara ha organizzato
una tre-giorni per i sacerdoti e gli inse-
gnanti di religione sulla Costituzione dog-
matica Dei Verbum. Sui contenuti del-
limportante documento conciliare si
soffermata la relazione del biblista Mons.
Gianfranco Ravasi, che ha parlato di tra-
vaglio enorme, lunga gestazione, sofferen-
za, ma anche di testo ricco e segnato da
un grande afflato spirituale. Mons. Ravasi
ha insistito molto sullintreccio (filo do-
ro) tra la Scrittura e la Tradizione: in
questo modo si ha uno sbocciare continuo
della Rivelazione perch la Parola di Dio
non imbalsamata, ma continuamente
generante. Scrittura e Tradizione sono
strettamente congiunte e comunicanti per-
ch scaturiscono dalla stessa sorgente e
tendono allo stesso fine. A don Mario Pe-
rotti, professore di storia presso il Semi-
nario di Novara e archivista diocesano,
stato affidato il compito di contestualizza-
re la preparazione e lapertura del Conci-
lio Vaticano II: emersa soprattutto la fi-
gura straordinaria di Papa Giovanni XXIII,
che tremante ma con umile risolutezza
ha aperto e guidato i primi passi della
Grande Grazia che fu il Concilio. Il mo-
naco Enzo Bianchi ha sottolineato limpor-
tanza che nella Chiesa ha la Parola di
Dio, realt vivente, efficace, eterna. Nel-
levidenziare che gli autori umani della
Bibbia sono veri scrittori (come afferma
la Dei Verbum) Bianchi ha in questo
modo spiegato alcuni passi difficili della
Bibbia.
Alcuni itinerari di formazione biblica so-
no stati presentati dagli uffici diocesani di
Verona e Torino. In questa scia si mos-
so anche lintervento di Mons. Luciano
Monari, Vescovo di Piacenza, che ha ri-
marcato lo stretto rapporto tra Bibbia ed
Eucaristia.
GIULIANO TEMPORELLI
La morte di Don Virgilio Levi, giornalista de L'Osservatore Romano dal 1967 al 1983
Un testimone del cammino
della Chiesa che in Italia e nel mondo
Presieduto dal Vescovo Pietro Meloni, si svolto a Nuoro un corso di aggiornamento per gli insegnanti di religione e per i catechisti
Operatori qualificati per proporre nella scuola l'esperienza religiosa
Ha sempre amato il suo Giornale
La celebrazione si svolta nella Cattedrale
del Santissimo Salvatore di Campos, in Brasile
L'allocuzione del Card. Castrilln Hoyos
in occasione dell'Atto di erezione
dell'Amministrazione Apostolica
San Giovanni Maria Vianney
Venerd 18 gennaio, nella Cattedrale del Santissimo Salvatore di
Campos, in Brasile, ha avuto luogo lAtto di erezione dellAmministra-
zione Apostolica personale San Giovanni Maria Vianney. Durante la
celebrazione, il Cardinale Daro Castrilln Hoyos, Prefetto della Congre-
gazione per il Clero e Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia
Dei, ha consegnato all'Amministratore Apostolico Mons. Licnio Ran-
gel il testo della Lettera Pontificia (da noi pubblicata nell'edizione di do-
menica 20 gennaio) con la quale Giovanni Paolo II ha accolto il Vesco-
vo brasiliano nella piena comunione ecclesiale. Qui di seguito riportia-
mo il testo dell'allocuzione che il Porporato ha pronunciato nell'occa-
sione:
1. Nella ineffabile realt del Corpo Mistico di Cristo, che la Chie-
sa, magnifico il Signore che, nelle viscere della sua misericordia, ha
preparato questo momento di santa letizia.
Amo pensare che la Santa Vergine, che ha accelerato lora del Si-
gnore a Cana di Galilea (Cfr Gv 2, 1-5) e che stata il cuore ecclesiale
del cenacolo mostrandosi Madre e Regina degli Apostoli (cfr Atti 2,
14), sia stata accanto a questo cammino, sollecita come sempre.
Non sfuggito al Santo Padre che la lettera con la quale il caro
Fratello Mons. Licnio Rangel, con i Sacerdoti dellUnione san Giovan-
ni Maria Vianney, Gli si era rivolto recava la data della solennit del-
lAssunzione di Maria Santissima (15 agosto 2001). Il Papa del Totus
Tuus non poteva non accettare con cuore traboccante di giubilo la
richiesta, da Voi avanzata, di essere accolti nella pienezza di comu-
nione e di ricevere il riconoscimento giuridico della Vostra realt, co-
me cattolici nellunica Chiesa.
Vi porto pertanto il cuore paterno del Vicario di Cristo, Pastore uni-
versale, Pietra sulla quale Cristo ha voluto edificare la Sua Chiesa. Vi
porto le braccia spalancate di Giovanni Paolo II, Pietro oggi; sono
braccia che, come il colonnato di San Pietro, si aprono in un abbrac-
cio universale che , al tempo stesso, pressante invito allunit, alla
comunione e alla missione!
2. vero che i tempi non sono facili, vero che la navicella della
Chiesa deve solcare acque tempestose sotto i venti di ideologie e cul-
ture anche antiumane e, proprio per questo, anticristiane. vero che
talune crepe negli aspetti storico-umani possono farli penetrare an-
che allinterno della barca, come gi accaduto quando, nel lago di
Genezareth, gli Apostoli, sgomenti ed angosciati, si sono rivolti ad
un Cristo che sembrava dormire: Domine, salva nos quia perimus!
(Mt 8, 25).
vero s, ma su tutte le nostre angosce, su tutti i nostri dubbi, su
tutte le nostre perplessit e paure si leva sovrana una voce, la voce:
Uomini di poca fede, perch dubitate? (Mt 8, 26) Tu es Petrus et su-
per hanc petram aedificabo Ecclesiam meam et portae inferi non
praevalebunt (Mt 16, 18). S, la nave di Pietro pu trovarsi in acque
tempestose, ma essa ha la sicurezza dellassistenza divina semper
fluctibus agitata, et semper victrix, come aveva la consuetudine di af-
fermare, con fede, santAlfonso Maria de Liguori.
Cristo Signore nella barca, Pietro, principio perpetuo e fondamen-
to visibile dellunit della Chiesa (Cfr Concilio Ecumenico Vaticano I,
Cost. dog. Pastor Aeternus), al timone, la Vergine Immacolata con-
tinua, nella storia, a schiacciare il capo del serpente fino alla consu-
mazione dei tempi (Cfr Gen 3, 15).
Questa la fede che ha vinto il mondo, questa la fede che ci glo-
riamo di professare!
3. Prima di dare attuazione a quanto disposto dal Santo Padre Gio-
vanni Paolo II, desidero rivolgere un grazie veramente fraterno e cor-
diale ai Venerati fratelli Mons. Roberto Guimares, Vescovo di questa
diocesi, per la generosa e cordiale collaborazione offerta e a Mons. Li-
cnio Rangel per la buona volont e il coraggio per il passo compiuto.
Un sincero grazie anche a Padre Fernando Rifan, interlocutore pa-
ziente e generoso. Un caloroso ringraziamento ai sacerdoti dellAsso-
ciazione San Giovanni Maria Vianney e al Presbiterio della diocesi
di Campos, che da oggi in poi si trovano riuniti nel cuore del Buon
Pastore.
Ma un grazie commosso devo rivolgerlo qui, alla presenza del Si-
gnore, a tutti coloro che, laici, religiosi, religiose, sacerdoti, ovunque,
hanno seguito, sostenuto e quasi avvolto nella orazione questo cam-
mino e continuano a sostenere la causa santa dellinconsutile veste di
Cristo.
Per questa santa causa per la quale il Salvatore ha pregato (Cfr Gv
17, 6-26), qualsiasi fatica sar sempre vissuta con gioia e credo che
nessuno di noi ricuser mai il lavoro.
4. Ubi caritas et amor, Deus ibi est! (ex Lit.)
In questa diocesi di Campos e in questa Amministrazione Apostoli-
ca San Giovanni Maria Vianney, che oggi viene eretta, per interces-
sione della Piena di Grazia, vigoreggi sempre pi la carit e lamore,
realizzando cos lesortazione di Papa san Leone Magno: non potr
restar salda la compagine della nostra unit se il vincolo dellamore
non ci avr stretto con forza inseparabile (Lettera 14, 1-2.11 al Vesco-
vo Anastasio).
Questo il mio augurio, che si fa preghiera.
Mons. Virgilio Levi dal 1972 al 1983 Vice Direttore de L'Osservatore Romano
morto sabato 19 gennaio, alle ore 23, nella sua abitazione romana. Aveva 73 an-
ni. Attualmente era Coadiutore del Capitolo della Basilica di San Pietro in Vaticano e
Canonico Arciprete del Capitolo e Rettore della chiesa di Santa Maria ad Martyres
(Pantheon) in Roma.
La liturgia funebre sar celebrata, alle ore 11 di marted 22 gennaio, nella Basilica
Vaticana. Alla stessa ora del giorno successivo, mercoled 23, sar celebrata la Santa
Messa nella chiesa parrocchiale di san Lorenzo a Chiavenna (Sondrio), suo paese na-
tale, dove la salma verr tumulata nell'alzaia dei sacerdoti del cimitero cittadino.
Mons. Virgilio Levi era nato il 23 giugno 1929 ed era stato ordinato sacerdote a Co-
mo il 28 giugno 1952. Dopo aver svolto la missione di viceparroco a Como era stato
Assistente Ecclesiastico della Fuci, delle Acli, della Coldiretti e degli Scout. Nel 1958,
conseguito il dottorato di scienze politiche all'Universit Cattolica di Milano, era sta-
to docente di diritto internazionale e di diritto coloniale all'Universit di Cagliari.
Il 1 gennaio 1967 era stato nominato Segretario di Redazione dell'Osservatore Ro-
mano e nell'aprile 1972 Vice Direttore, incarico mantenuto fino al 1983.
Successivamente stato Direttore dell'Ufficio delle Comunicazioni Sociali del Vica-
riato di Roma e Direttore di Roma Sette. Collaboratore di numerose pubblicazioni,
ha scritto una serie di libri di carattere pastorale.
CA|| D| |uC|A
Non aveva mai smesso di sentirsi un membro attivo e par-
tecipe dell'Osservatore Romano, malgrado ne fosse uscito da
pi di diciotto anni. Questo giornale gli era davvero rimasto
nel sangue: ne conosceva come pochi la storia; ne rievocava
con acume le figure pi rilevanti; con amore fraterno e com-
mosso parlava della lunga teoria di personaggi, in apparenza
solo in apparenza minori, che avevano dato lavoro,
passione e fedelt al giornale del Papa.
Questo amore grande di Don Virgilio per L'Osservatore
ha avuto conferma anche recentemente, con la celebrazione
dei nostri 140 anni. Il 1 luglio 2001, dal Policlinico Gemelli,
dove periodicamente, e negli ultimi anni sempre pi frequen-
temente, si ricoverava per cercare di sostenere il suo cuore
ormai irreparabilmente affaticato, Don Levi ci telefon per
dirci che aveva letto il bel numero speciale celebrativo e che
aveva seguito in televisione l'Angelus domenicale durante il
quale il Papa aveva salutato i giornalisti, i tecnici, gli impiega-
ti del suo giornale. Solo la malattia quasi si scus Don Vir-
gilio gli aveva impedito di essere fisicamente in Piazza San
Pietro con noi. Ma spiritualmente era con noi, come ogni
giorno, da quando molti anni prima Paolo VI lo aveva chia-
mato per assumere le funzioni di Segretario di Redazione e
poi quelle di Vice Direttore.
Da allora, era il 1967, Don Levi si era misurato con passio-
ne ed energia in un lavoro assai impegnativo per i tempi che
la Chiesa e il mondo vivevano e per l'esigenza di rendere
L' Osservatore sempre pi all'altezza delle sfide incombenti.
Seppe essere la spalla ideale per il Direttore Raimondo
Manzini, dedicandosi in modo determinato a rinnovare le
strutture antiquate del giornale, studiando e facendo poi ap-
provare un primo moderno Regolamento per la Redazione,
potenziando sempre pi le Edizioni Estere, cercando insieme
con Manzini di rinvigorire la Redazione con l'inserimento di
giovani. Ma il giornale testimone anche e soprattutto di
una non comune capacit giornalistica sorretta da una prosa
asciutta ed essenziale. Scrisse centinaia di articoli che aveva-
no il grandissimo merito di essere brevi ed esponevano chia-
ramente fatti ed argomentazioni. Scrisse libri e viaggi, ma la
sua cura assidua restava per L' Osservatore e gli uomini
che vi lavoravano aiqualinon faceva mai mancare sostegno e
comprensione.
Anche dopo l'uscita dal giornale, nel 1983, Don Levi non
se ne era distaccato. Lo frequentava assiduamente, veniva a
trovare vecchi e giovani amici che sentivano in lui un vero
grande sostenitore dell'Osservatore Romano. Particolarmente
in questi ultimi tre anni, Don Levi in un certo senso si era ri-
stabilito tra noi utilizzando la nostra biblioteca (arricchita dai
suoi doni) per le sue ricerche e i suoi studi che proseguivano
serrati a dispetto di una salute che andava rapidamente decli-
nando.
Ora, nel momento del distacco definitivo, chi l'ha cono-
sciuto piange la scomparsa di un vero amico e maestro. Ma
L'Osservatore Romano consegna un altro significativo capito-
lo alla sua storia.
Sotto la presidenza del Vescovo di
Nuoro, Mons. Pietro Meloni, nei locali
della parrocchia di san Giovanni Batti-
sta, si svolta nei giorni scorsi un corso
di aggiornamento per gli insegnanti di
religione e per tutti i catechisti della
diocesi. L'incontro stato organizzato
da don Albino Sanna per il Settore della
Catechesi e da don Giovanni Carta per
il Settore scuola. Relatrice stata suor
Francesca Selis, Salesiana, della Comu-
nit di Alghero.
Guida dell'incontro stato l'enuncia-
to del Rinnovamento della Catechesi
che al n. 134 dice: Per una catechesi
sistematica, la comunit cristiana ha bi-
sogno di operatori qualificati. un pro-
blema che la interessa profondamente:
la sua vitalit dipende in maniera decisi-
va dalla presenza e dal valore dei cate-
chisti, e si esprime tipicamente nella
sua capacit di prepararli. Del resto poi-
ch i catechisti operano in nome della
Chiesa, devono sentirsi sostenuti dalla
stima, dalla collaborazione e dalla pre-
ghiera dell'intera comunit.
La partecipazione stata corale. Ol-
tre 250 persone tra insegnanti, sacerdoti
e catechisti, hanno seguito le varie rela-
zioni con viva attenzione. I lavori sono
stati introdotti da un momento di pre-
ghiera, di ascolto della Parola di Dio e
da una breve meditazione dettata da
Mons. Angelino Fancello, gi direttore
dell'Ufficio Catechistico diocesano.
Presentata da don Albino, ha preso la
parola suor Francesca che ha trattato
della pedagogia della fede e della meto-
dologia. La sua relazione ha messo a
fuoco tre termini: pedagogia, fede e me-
todologia. Ha parlato, anzitutto, della
pedagogia, indicando la missione del pe-
dagogo, che quella di educare intro-
ducendo l'educando alla realt; dando-
gli un aiuto, sostegno e guida per con-
durlo alla personale autonomia, alla li-
bera decisione e formarlo come persona
umana capace di svolgere da adulto le
sue mansioni e autore del proprio bene.
Per l'educazione alla fede partendo da
un brano del Deuteronomio, si soffer-
mata sulle coordinate del cammino edu-
cativo che Dio fa percorrere al popolo
di Israele. Un cammino personale ed in-
sieme comunitario, graduale e progres-
sivo con momenti di rottura e conflit-
tualit, ma anche liberante ed inserito
nella storia. Per la metodologia invece,
richiamandosi al fondatore Don Bosco,
della essenzialit della educazione del
cuore e col cuore: prima di farvi teme-
re, fatevi amare.
Sono quindi seguiti gli interventi di
don Carta sull'insegnamento della reli-
gione cattolica e sulla metodologia di
detto insegnamento alla luce del concor-
dato del 1984 e dell'intesa tra la Cei e il
ministero della Pubblica Istruzione con
le varie delucidazioni ed aggiunte per-
ch la R.C. sia pienamente inserita nel
quadro delle finalit della scuola, in
conformit alla dottrina della Chiesa e
nel rispetto della libert di coscienza de-
gli alunni.
Don Mario Ullucci intervenuto sulla
metodologia delle catechesi in generale
e in particolare di quella proposta nelle
parrocchie. Dopo aver richiamato il
senso vero della catechesi, ha dato alcu-
ni suggerimenti pratici, cambiando so-
prattutto la terminologia, perch la ca-
techesi si diversifichi dalla scuola e ap-
paia come un momento di gioioso in-
contro tra amici e con il grande amico
Cristo.
La prima giornata dopo un breve di-
battito, stata conclusa dalla presenta-
zione dei sussidi didattici, fatta dalla
professoressa Maria Teresa Marcis.
Il secondo giorno, dopo la preghiera
e la meditazione dettata da don Angeli-
no Fancello, vi stato l'intervento di
Mons. Meloni che ha presentato: La
catechesi nella proposta del Concilio
Plenario Sardo. Il Presule dopo aver ri-
percorso la storia del Concilio, partendo
da un suo scritto gi uscito in un volu-
me per le edizioni del Regno si sof-
fermato sulla parte che riguarda diretta-
mente la catechesi. Alla missione evan-
gelizzatrice della Chiesa, ha detto il Ve-
scovo, dedicata la parte seconda del
volume che contiene gli atti del Conci-
lio. Ha quindi presentato i vari capitoli,
sull'impegno della nuova evangelizzazio-
ne e sul suo vero significato, sulla evan-
gelizzazione della famiglia, che anche
l'oggetto del programma pastorale dio-
cesano per questo anno. Ha proseguito
poi parlando della evangelizzazione dei
giovani e della cultura per fermarsi pi
ampiamente sul capitolo dodicesimo de-
dicato in modo specifico alla catechesi.
Subito dopo suor Francesca ha intro-
dotto la tavola rotonda sul tema: Come
condurre un'ora di religione o un incon-
tro di catechesi. Sono intervenuti: Gio-
vanni Puggioni, che ha parlato dell'ur-
genza e della importanza della catechesi
degli adulti e ha descritto come si deve
svolgere un incontro per questa catego-
ria di persone soffermandosi sul modo
di fare catechesi nei gruppi di Azione
Cattolica che ha degli ottimi testi nei
quali anche spiegato, oltre la ricchez-
za del contenuto, il modo stesso di con-
durre la riflessione. Giovanna Fancello,
docente di religione in un istituto supe-
riore ha parlato della presenza dell'inse-
gnante di religione nella scuola e di co-
me praticamente si svolge un'ora di le-
zione, prendendo come esempio una
classe quarta. Altrettanto ha fatto Cate-
rina Porcu, anche lei docente di religio-
ne nelle scuole elementari, che ha spie-
gato come svolge in una classe una uni-
t didattica, illustrandone i contenuti, il
metodo e i risultati degli obiettivi propo-
sti e raggiunti.
Don Giampiero Fronteddu, dopo aver
spiegato che cosa la catechesi, ha par-
lato di come condurre un incontro con
ragazzi e preadolescenti. Ha concluso la
tavola rotonda suor Francesca mettendo
in risalto i contenuti emersi dalle varie
riflessioni, In conclusione hanno parlato
i due direttori dell'Ufficio, don Albino e
don Carta che hanno presentato il pro-
gramma di incontri di aggiornamento
per il prossimo anno.
GIOVANNI CARTA
G|AN||ANC G|||C
Anche don Virgilio ci ha lasciato. La
morte lo ha rapito sabato sera, nella sua
casa romana, a pochi passi da Piazza San
Pietro.
Dagli anni '50 ad oggi don Levi stato
un testimone del cammino della Chiesa
che in Italia e nel mondo. Prima a Co-
mo, poi a Milano, poi a Roma.
Tessitore di dialogo con le nuove realt
del mondo contemporaneo, don Levi ha
sempre promosso il servizio a Dio, alla
Chiesa, all'uomo.
Prima la sua passione per il mondo del
lavoro, poi il suo servizio alla Santa Sede
e alla Chiesa di Roma. Sacerdote sempre,
secondo il cuore di Dio.
Forte, deciso, contagioso, don Levi, nu-
triva un grande rispetto per l'altro. Propo-
neva i suoi punti di vista, ma senza arroc-
carsi nella verit delle sue idee. Amava
il dialogo don Levi, e cercava sempre di
trovare quello che univa e non quello che
divideva.
Amabile, comprensivo e tenero con il
cuore di un fanciullo, don Levi, in questi
ultimi anni, ha preferito la discrezione, il
silenzio, il raccoglimento.
Lontano dai riflettori era pienamente
cosciente della sue precarie condizioni di
salute. Nelle visite di Natale e di Pasqua
che puntualmente rendeva alla comunit
del nostro giornale, amava intrattenersi
brevemente con tutti per ricordare, con la
sua fugace e discreta presenza, la lunga
storia della nostra testata, da lui sempre
amata, prediletta e seguita da vicino.
Pubblicista e giornalista di rango, don
Levi ha sempre scritto articoli e corri-
spondenze con l'unico intento di promuo-
vere la nuova evangelizzazione.
Numerosi i volumi da lui scritti. Risale
al 1970 il primo, Un giorno per il Signo-
re, omelie alla radio, Coines edizioni
(l'editrice legata alle Acli, da lui sostenuta
e promossa), Roma 1970. Nella attenzio-
ne e dedica pulsa il giovane cuore sacer-
dotale di don Virgilio. Aveva allora 41 an-
ni e confessava: Dai giorni della mia in-
fanzia per circa vent'anni, ho ascoltato le
prediche di Don Pietro Bormetti, arcipre-
te di Chiavenna. Le sue omelie raramente
superavano i cinque minuti. La sua regola
era: una sola idea per ogni discorso.
Quell'idea scendeva negli uditori attraver-
so un'oratoria precisa, controllata, essen-
ziale, ricca di immagini, senza un termine
che non fosse necessario, senza un'espres-
sione meno appropriata, suscitando un'at-
tenzione di rara intensit.
Dopo don Bormetti, fu Paolo VI a se-
gnare la vita di don Levi. Fedele interpre-
te del magistero di Papa Montini, don Le-
vi si sempre impegnato a trasmettere in
tutti i modi il suo insegnamento petrino.
I Giorni dell'Anno Santo il titolo del
bel volume edito dalla Libreria Editrice
Vaticana, all'indomani della chiusura del-
l'Anno Santo 1975. Nel presentare il volu-
me riccamente illustrato, scriveva: Tutti i
giorni dell'Anno Santo, in Piazza San Pie-
tro, arrivata la Chiesa sparsa nel mon-
do; la Chiesa vera, la Chiesa umile, quella
dei poveri, della gente che non conta e
non ha nome, giunta a piccoli gruppi, a
scaglioni, a frotte, ed anche a centinaia e
a migliaia. Seguendo una croce, uno sten-
dardo, un cartello, reggendo in mano un
libro o il rosario, con la semplicit di chi
non si preoccupa di apparati esteriori, ma
punta alla sostanza, questa fiumana di po-
polo ha sostato e pregato, cantato e ba-
ciato, ha piegato i ginocchi, ha elevato le
mani, ha sgranato i suoi occhi su quel-
l'anticamera del Paradiso che lo scena-
rio di San Pietro, cuore del mondo catto-
lico, e sull'immagine del Signore, vivente
nel Papa... Dio sa quale rivitalizzazione
spirituale venuta alla Chiesa dall'Anno
Santo. I fedeli hanno percepito in forma
pi viva, che Dio non chiude mai la porta
della sua clemenza per coloro che credo-
no nel suo amore e proclamano la sua
misericordia.... Sempre attento al diveni-
re della storia degli Anni Sessanta-Settan-
ta, don Levi raccoglieva ancora in due
originali volumi, pensieri e provocazioni
di Paolo VI, legati ala evoluzione della so-
ciet ecclesiale e civile italiana e mondia-
le. Nel 1970 usciva il volume Di Fronte
alla contestazione. Testi di Paolo VI edi-
to da Rusconi Editore, e, nel 1985 nella
Collana Uomini e Religioni degli Oscar
Mondadori, Il Ges di Paolo VI con la
Prefazione di Carlo Maria Martini, Arcive-
scovo di Milano.
Presentando il volume su Ges, ricor-
dava che l'appassionato amore a Cristo
rese Papa Paolo VI capace di una interio-
re, personalizzata, criticamente sofferta
assimilazione della cultura moderna fino
a permettergli di scoprire in essa le no-
stalgie e le contraddizioni, le brecce se-
grete attraverso le quali pu aprirsi all'an-
nuncio della fede.
Negli anni del suo lungo impegno cul-
turale don Levi curava anche una Storia
di Ges, Rizzoli Milano 1983-1984, opera
molto vasta, apparsa in edicola in 96 fa-
scicoli e raccolta in 6 volumi, cui hanno
collaborato pi di 100 biblisti italiani che
raccoglie il frutto degli ultimi 50 anni di
studi biblici.
Nel 1999 sempre di Papa Montini pub-
blicava il volume edito dalla LEV: Paolo
VI al Popolo di Dio che in Roma (pag.
775). Il testo raccoglie tutti i discorsi di
Paolo VI alla Chiesa di Roma. Felice ini-
ziativa questa, che coincideva con il
36.mo anniversario della elezione di Papa
Paolo VI alla Cattedra di Pietro.
Breve diario polacco (1979); Il Papa
in Germania (1980); Il Congresso Euca-
ristico di Lourdes (16- 23 luglio 1981);
John Paul II: A Tribute in Words and
Pictures curato insieme con Christine Al-
linson: sono i volumi che vogliono racco-
gliere alcune pagine dell'esaltante Pontifi-
cato di Giovanni Paolo II. Don Levi ne ha
seguito, passo dopo passo, la prima sta-
gione. Poi, con il cuore e con la preghie-
ra, ha sempre accompagnato i passi itine-
ranti di questo Papa venuto da lontano,
sempre vicino alle gioie e alle speranze,
alle tristezze e alle angosce degli uomini
d'oggi.
Don Virgilio Levi con Raimondo Manzini

IMMIGRAZIONE Vicino allo scalo Fs della Tiburtina
Smantellato
un mercato abusivo
SANIT Polemica con l'assessorato regionale
Il Comune chiede chiarezza
sul centro di prenotazione unico
AMBIENTE E CULTURA Alla stazione Termini una manifestazione per la riscoperta e la valorizzazione delle tradizioni legate al fiume
Navigando nella storia del Tevere: un viaggio lungo la via bionda
Pomezia:
sequestrati
oltre un milione
di giocattoli
contraffatti
SOLIDARIET Un concerto e una raccolta di fondi per l'Associazione Attilio Romanini
Un inno alla vita e alla speranza
al policlinico Agostino Gemelli
ce di un'occupazione abusiva che dura-
va da mesi.
Il responsabile della Sicurezza per il
Campidoglio ha poi sottolineato che l'in-
tervento non era assolutamente finaliz-
zato a colpire gli immigrati. Questa
amministrazione ha concluso Ferraro
sostiene con forza le ragioni della so-
lidariet con i cittadini stranieri che si
trovano a Roma, ma proprio per questo
intende combattere i fenomeni di abusi-
vismo commerciale che finiscono per
danneggiare soprattutto gli stessi immi-
grati.
INCIDENTI Ricoverate in ospedale due bambine
Tre morti e numerosi feriti
sulle strade del Lazio
formula di transizione che consenta, in
attesa della attivazione del futuro centro
regionale, il coordinamento delle preno-
tazioni della citt di Roma. Le aziende
sanitarie locali e gli ospedali ha spie-
gato lassessore stanno ora fronteg-
giando il problema ciascuno a suo mo-
do, creando una vera babele per i citta-
dini romani e soprattutto producendo
una lievitazione dei tempi di attesa a
danno di tutti. Di fronte alla necessit di
esami diagnostici importanti la reale al-
ternativa per il cittadino resta quella di
pagare la prestazione, con tutto ci che
comporta in termini di mancanza di
equit e di diritti lesi per i pi deboli.
Tutto questo, oltre ai danni sociali, com-
porta anche sprechi di risorse.
La risposta di Saraceni non ci fatta
attendere: Lunica crisi evidente quel-
la confusionale dellassessore Milano,
ha affermato il responsabile della sanit
regionale, spiegando che sono stati
concordati con la Farmacap tempi e
modi per il passaggio delle consegne per
le prenotazioni di visite specialistiche e
siamo in accordo con il Comune. Non
esiste nessuno slittamento di tempi e ri-
badiamo la nostra determinazione nel
dare ai cittadini, in sei mesi, un sistema
di prenotazione efficiente.
Ma le polemiche sulla sanit non si
placano e riguardano anche la reintro-
duzione dei ticket. Il capogruppo della
Margherita alla Regione, Hermanin, ha
attaccato la Regione per l'aumento del
deficit, che ha costretto la Pisana ha
reintrodurre il balzello. Ma Storace ha
risposto secco che si tratta di una eredi-
t della vecchia amministrazione.
stradale allorigine dellincidente ci sa-
rebbe la forte velocit. Il giovane dece-
duto, che era uno dei passeggeri, mor-
to poco dopo larrivo allospedale Villa
San Pietro, dove sono ricoverati anche
gli altri tre ragazzi feriti, tutti sui ven-
tanni. Due di loro si trovano in condi-
zioni giudicate serie.
Ad Acilia invece un uomo di circa 80
anni morto sul colpo nel tardo pome-
riggio di ieri dopo essere stato investito
da unauto in via Ostiense. Secondo una
prima ricostruzione dei fatti, il pedone
(non ancora identificato perch sprovvi-
sto di documenti) stava attraversando la
strada in prossimit di un semaforo
quando stato travolto da una Smart
condotta da un uomo di 30 anni resi-
dente a Ostia. Sul luogo dellincidente
sono intervenuti i vigili urbani per i ri-
lievi.
Due donne e le loro rispettive figlie
sono poi rimaste ferite in modo grave in
un incidente stradale avvenuto poco do-
po le 15 di ieri sul Grande Raccordo
Anulare, nei pressi dellArdeatina. Per
cause imprecisate, lautovettura improv-
visamente si ribaltata, andando a fini-
re contro le barriere di protezione in ce-
mento. I vigili del fuoco, intervenuti con
il carro fiamma, hanno estratto le oc-
cupanti dellauto. Entrambe le donne
sono ricoverate nellospedale Sant Eu-
genio, mentre le due piccole sono sotto
le cure dei sanitari per precauzione.
Questa mattina, infine, alle 5.30, un
camionista di Ferentino, Antonio Colel-
la, 69 anni, morto dopo essere stato
investito sulla superstrada Anticolana,
ad Anagni.
va: lAssociazione Attilio Romanini, la
Sezione romana dellAssociazione Medi-
ci Cattolici Italiani (AMCI), lAssociazio-
ne Cattolica Operatori Sanitari della Re-
gione Lazio (ACOS) e la Societ Medica
del Lazio (SMDL).
A riproporre e interpretare alcune del-
le canzoni pi belle composte da Cesare
Bixio stato il maestro Rino Salviati.
Nel corso della manifestazione ci sono
state anche delle testimonianze sul tema
della vita, con uno sguardo e unatten-
zione particolare allultima fase della vi-
ta. Testimonianze sui problemi ma an-
che sulla solidariet, sul sostegno offerto
a quanti si trovano nella fase finale della
vita. Oltre che fare un omaggio a que-
sto grande musicista del secolo scorso,
questa per noi unoccasione, un prete-
sto per celebrare la vita e ripensare il
termine vivere ha affermato il prof.
Numa Cellini . Quando si parla della
celebrazione della vita si pensa in gene-
re alla vita nascente, ma noi oggi voglia-
mo celebrare anche e soprattutto la vita
nella fase finale. Un obiettivo perseguito
in modo particolare dallAssociazione
Attilio Romanini che da anni si propo-
ne per assistere i malati che con una
brutta parola vengono definiti termina-
li. Mentre la vita nascente evoca gioia,
la vita nella fase finale evoca tristezza;
eppure vi sono testimonianze che dico-
no come sia possibile, anche in questa
fase, trovare gioia quando si sta insieme
e si ha un aiuto. Quando si sostenuti
si pu ritrovare il sorriso. Questo nostro
particolare concerto stato fatto a pi
voci: voci che cantano, ma anche voci
che ricordano, voci che ripensano, pro-
pongono, testimoniano.
Liniziativa ha rappresentato un mo-
mento di gioia, di condivisione, di vita
comunitaria proposta allinterno della
struttura sanitaria stessa. La vita si am-
mira ha osservato il Cardinale Fio-
renzo Angelici si contempla, si ama
proprio quando si in questi luoghi,
che sono i luoghi della sofferenza ma
anche i luoghi della fortezza, della spe-
ranza. La vita senza speranza non sareb-
be vita.
Domenica stata anche la giornata
della Festa della primula, vale a dire
la vendita delle primule organizzata
presso il Policlinico Gemelli per la rac-
colta dei fondi necessari a sostenere lat-
tivit dellAssociazione no-profit Attilio
Romanini. Costituita nel 1992 per ricor-
dare e attuare il progetto del suo fonda-
tore, lAssociazione si preoccupa di assi-
stere in modo nuovo il malato oncologi-
co grave offrendo una cura continuativa
casa-ospedale. Un modello assistenziale
basato sulla integrazione tra la cura
ospedaliera e quella domiciliare, con lo
scopo di aiutare e sostenere il malato
oncologico grave fino allesito della sua
vita. Il nostro un servizio di assisten-
za professionale ha detto la dottores-
sa Adriana Turriziani, Segretario Gene-
rale dellAssociazione Attilio Romanini
mirato alla tutela della fine della vita,
che deve essere sostenuta e aiutata co-
me linizio della vita. Il nostro scopo
quello di portare avanti la ricerca di un
modello assistenziale nuovo, capace di
aiutare e sostenere il paziente e la fami-
glia fino alla fine dei suoi ultimi giorni.
Si tratta di un lavoro di gruppo che ve-
de medici, infermieri, psicologi, assisten-
ti spirituali e volontari impegnati per un
obiettivo comune: garantire unassisten-
za medico-infermieristica, ma soprattut-
to dare soprattutto un sostegno umano
e psicologico alle famiglie.
Il Prof. Romanini ha aggiunto
aveva intuito che proprio l dove c
labbandono e la solitudine, dove c la
sofferenza e la disperazione pi grave, si
pu incuneare la richiesta di eutanasia.
Una richiesta che va prevenuta soste-
nendo la cura e lassistenza di questi pa-
zienti, anzich lasciarli soli in un mo-
mento cos delicato. La primula la
pianta che abbiamo scelto come segno
di speranza. Finora i pazienti oncologici
gravi di cui ci occupiamo sono solo
quelli residenti nella ASL RM/E, ma
con la solidariet e il contributo della
gente speriamo di estendere questo no-
stro progetto a tutta la citt.
La raccolta di fondi attraverso la ven-
dita delle primule proseguir per tutto il
mese di febbraio presso le parrocchie
della Diocesi di Roma.
ELISABETTA ANGELUCCI
Un concerto a pi voci per celebrare
la vita quale valore fondamentale cui
luomo non pu rinunciare mai. Dome-
nica 20 gennaio, medici e pazienti rico-
verati presso il Policlinico Universitario
Agostino Gemelli si sono ritrovati in-
sieme nella nuova hall dellOspedale per
partecipare alla manifestazione concerti-
stica Vivere. Iniziativa che ha preso il
nome da una delle pi celebri canzoni
composte dal musicista Cesare A. Bixio,
che della sua arte seppe fare uno stru-
mento per cantare un inno alla vita. Il
concerto, infatti, oltre ad aver rappre-
sentato un momento di gioia e di rifles-
sione sul tema della vita, stato anche
un omaggio allartista napoletano, vissu-
to nel secolo scorso. La sua ispirazione
musicale e poetica stata sempre guida-
ta dal valore della vita.
A commemorare le sue canzoni e il
messaggio che ne deriva, insieme con il
figlio Andrea, sono stati il personale me-
dico del Policlinico Gemelli e quanti vi
sono ricoverati. Alla manifestazione era-
no presenti il Cardinale Fiorenzo Angeli-
ni, Presidente emerito del Pontificio
Consiglio per gli Operatori Sanitari, il
Vescovo Elio Sgreccia, Vice Presidente
della Pontificia Accademia per la Vita, il
dott. Antonio Cicchetti, Direttore Gene-
rale del Policlinico Gemelli, e il prof.
Numa Cellini, Primario della Divisione
della Radioterapia. Presenti anche i rap-
presentanti e diversi membri delle asso-
ciazioni che hanno patrocinato liniziati-
stato inaugurato, domenica,
a Cassino un Centro servizi del
comune con sportelli informativi
per immigrati. Gli extracomunita-
ri, secondo il comune, sono circa
6.000.
L'obiettivo dell'amministrazione
comunale quello di offrire uno
sportello informativo per immigra-
ti per la prima accoglienza e las-
sistenza nelliter burocratico per
accedere ai servizi presenti sul
territorio in modo da favorire
laggregazione e lintegrazione.
Cassino: inaugurato
sportello informativo
per extracomunitari
Si addormentata con la siga-
retta accesa e in pochi attimi la
stanza ha preso fuoco. Per questo
una anziana donna di 78 anni, Io-
le Rizzo, morta, nella notte tra
sabato e domenica, mentre era
nel suo letto.
accaduto in un appartamento
in via Visconti, nella zona di Bor-
go Pio.
Il letto e la stanza sono andati
completamente distrutti e la vitti-
ma, che in quel momento era sola
in casa, morta.
Sul posto, oltre ai vigili del fuo-
co, intervenuta la polizia.
Anziana muore
nell'incendio provocato
da una sigaretta
stato sorpreso con un tizzone
acceso, mentre stava dando fuoco
ad alcuni alberi e cespugli della
pineta di Castel Fusano ad Ostia.
Ma gli agenti del commissariato
di zona sono arrivati in tempo ed
hanno arrestato il piromane, Mhj
Bogdan, un polacco di 50 anni.
accaduto intorno alle 4 di domeni-
ca, in via del Mar Rosso, una
strada che costeggia la pineta,
nella zona gi distrutta tempo fa
da un incendio. I vigili del fuoco
hanno spento le fiamme che, spie-
gano, si erano diffuse in unarea
molto limitata.
Arrestato piromane:
stava dando fuoco
alla Pineta di Ostia
venuto alla luce nella monumentale
biblioteca del monastero benedettino di
Santa Scolastica, a Subiaco, dove sono
peraltro conservati il primo libro stam-
pato in Italia nel 1465, oltre a pi di 120
mila volumi di tutte le epoche, secondo
l'Ansa, un fondo archivistico conte-
nente preziosi documenti che vanno dal
1600 allinizio del 900, sui rapporti tra
la diocesi di Subiaco e i Comuni della
Valle dellAniene che ne hanno fatto
parte. Ne ha dato notizia nel suo ultimo
numero il periodico Il Sacro Speco,
edito da 106 anni dai monaci benedetti-
ni sublacensi. Il ritrovamento del nuovo
fondo, denominato Archivio della
Diocesi Sublacense (ADS), si aggiunge
a quello degli altri due fondi gi recu-
perati e riguardanti rispettivamente il
monastero di Subiaco e larchivio della
famiglia Colonna di Roma. I documenti
del terzo fondo trattano, invece, so-
prattutto dellamministrazione tempora-
le e spirituale della diocesi di Subiaco,
nonch della gestione patrimoniale dei
beni della stessa diocesi da parte degli
allora Abati Commendatari.
Il fondo, ancora in ottime condizio-
ni e facilmente leggibile, in materiale
cartaceo spiega il periodico e for-
mato da tre fogli piegati e cuciti nel
mezzo a formare un volumetto scritto
su tre colonne di eguale lunghezza e
con una parte riepilogativa vergata a
tutta pagina. Si cos appreso, ad esem-
pio, che nel 1769 a Subiaco vi erano 18
chiese, 3 ad Agosta, Camerata e Rocca
Santo Stefano, 4 a Marano e Ponza
(lattuale Arcinazzo Romano), 7 ad Affi-
le e Roiate, 5 a Cervara e Civitella (lat-
tuale Bellegra).
RADIO
VATICANA
OM: 1530 kHz - 196 metri
(Per la zona di Roma
anche Onda Media 527 kHz
e FM 93.3 e 105 MHz)
OC: nelle bande 49, 31, 25 e 19 metri
MARTED 22 GENNAIO
00.10: Studio A (stereo): Con voi
nella notte
7.20-17.30-23-24: Orizzonti cri-
stiani
7.30: Santa Messa in latino
8-12-14-15-16-18-21-23.30: Radio-
giornale in italiano, spagnolo,
portoghese, francese, inglese,
tedesco e polacco
16.30: Cronache musicali di
Adrea Fasano
17: Liturgia delle Ore: celebra-
zione dei Vespri
20.20: Programma tedesco: Jr-
gen Erbacher, Rom - Der Hin-
duismus - Geschichte, Wesen
und Weltbedeutung
20.40: Recita del Santo Rosario
in latino
21.30: Programma francese:
L'Eglise en Asie
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
PAGINA
8 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 21-22 Gennaio 2002
A |MA
o curo c| p. |oonorco Sop|onzo. |.C.|.
22 GENNAIO 2002
Marted della II settimana del Tempo ordinario
Feria (verde)
San Vincenzo, diacono e martire
Memoria fac. (rosso)
Messa a scelta
Lezionario: 1 Sam 16, 1-13; Salmo 88; Mc 2, 23-28
Liturgia delle Ore: Mart. II sett.
Ufficio della Feria
L'invocazione ut unum sint
, insieme, imperativo che ci
obbliga, forza che ci sostie-
ne, salutare rimprovero per
le nostre pigrizie e ristret-
tezze di cuore.
(Novo Millennio ineunte, 48)
Il mercato abusivo di Largo Guido
Mazzoni, vicino alla stazione Tiburtina,
che da anni era stato allestito da nume-
rosi immigrati, stato completamente
smantellato, domenica mattina, da quat-
tro pattuglie della polizia municipale.
Nel corso dellintervento, seguito dal
comandante dei vigili urbani Aldo Za-
netti, sono state denunciate una ventina
di persone e sequestrati tutti i banchi,
tavolini e la merce di ogni tipo, venduta
abusivamente da cinesi, tunisini e ben-
galesi. I vigili urbani, per, si sono tro-
vati ben presto in difficolt perch alcu-
ni ambulanti hanno reagito animosa-
mente per cercare di salvare la merce.
E quando la situazione rischiava di de-
generare sono arrivate una trentina di
guardie a dare una mano ai colleghi.
Il mercato di largo Mazzoni era spes-
so stato in passato oggetto di proteste
dei commercianti e di controlli da parte
dei vigili urbani che questa volta hanno
invece adottato una soluzione radicale
per ristabilire le regole.
Per l'assessore capitolino alla Sicurez-
za, Liliana Ferraro, lo smantellamento
del mercato abusivo che insisteva su
una zona delicata della citt, quella del-
l'arrivo degli autobus extraurbani alla
stazione Tiburtina, un ulteriore passo
nell'impegno dell'amministrazione per
restituire decoro e dignit combattendo
l'abusivismo in ogni quartiere della cit-
t. L'assessore ha anche ringraziato i
vigili urbani, il comandante Aldo Zanetti
e l'Ama i cui operatori hanno provvedu-
to a cancellare in pochissime ore le trac-
Continua l'opera di prevenzione delle
forze dell'ordine contro la produzione e
la vendita di prodotti contraffatti.
Luned mattina, oltre un milione di
giocattoli contraffatti sono stati seque-
strati a Pomezia dalla Guardia di Finan-
za del Comando Provinciale di Roma
che ha denunciato cinque responsabili
di societ editrici per vendita di prodotti
contraffatti.
Durante il blitz delle Fiamme Gialle,
allinterno di due capannoni nella zona
industriale della cittadina alle porte della
Capitale, sono stati sequestrati giochi
che erano pronti per essere immessi sul
mercato insieme a giornalini, riviste e
pubblicazioni in genere per bambini,
venduti attraverso il circuito delle edi-
cole.
Tutti i giocattoli sequestrati riferi-
sce l'agenzia Ansa avevano la mar-
chiatura Ce (che ne garantisce la sicu-
rezza e ne autorizza la commercializza-
zione) contraffatta.
Le indagini del comando provinciale
di Roma, diretto dal colonnello Giusep-
pe Mango, puntano a individuare i flussi
di provenienza dei giocattoli ed eventua-
li complicit di altre ditte coinvolte nel
traffico illecito.
Purtroppo, il traffico di prodotti con-
traffatti continua a proliferare nonostan-
te l'opera di prevenzione delle Forze del-
l'ordine. In particolare, i giocattoli con-
traffatti che oltre a recare danni ai ri-
venditori, possono provocare gravi muti-
lazioni ai bambini.
Scoppia la polemica tra Comune e
Regione sul sistema di prenotazione del-
le prestazioni sanitarie. Lassessore capi-
tolino alle politiche sociali, Raffaela Mi-
lano, ha chiesto chiarezza dopo lannun-
cio fatto dallassessore regionale alla Sa-
nit, Vincenzo Saraceni, sullattivazione
tra sei mesi di un nuovo centro regiona-
le di prenotazione.
Non possibile ha affermato Mi-
lano trascinare avanti questa situazio-
ne per altri sei mesi. Rinnovo la richie-
sta di istituire subito una unit di crisi
che affronti il problema ed individui una
Due morti e diversi feriti nel fine set-
timana per incidenti stradali nel Lazio e
uno all'alba di questa mattina, luned.
stata probabilmente la forte velocit a
provocare lincidente in cui allalba di
domenica morto un ragazzo e altri tre
sono rimasti feriti. I quattro, di cui non
sono state rese note ancora le generali-
t, viaggiavano su una Seat Ibiza sul
Grande raccordo anulare di Roma. Al-
laltezza dello svincolo per la Cassia, al
chilometro 12 in carreggiata interna,
lauto ha sbandato e si cappottata, ri-
manendo in strada. Secondo la polizia
Nozze
Nella mattina di domenica 20
gennaio, in S. Pietro in Montorio,
i colleghi Caterina Ceruleo e Ro-
berto Valentini si sono uniti in
matrimonio. La Santa Messa
stata celebrata da P. Gianfranco
Grieco. La comunit de L'Osser-
vatore Romano augura agli sposi
un cammino fecondo benedetto
ogni giorno dal Signore.
Il Tevere all'altezza di ponte Garibaldi
in una foto del 1908
Scoperto nel Monastero
di s. Scolastica
un fondo archivistico
sulla Diocesi
di Subiaco
Promuovere e rilanciare il patrimonio di tradizio-
ni storiche, sociali e culturali del fiume Tevere, dal-
le origini ai nostri giorni, nell'ambito del territorio
provinciale. quanto si prefigge la manifestazione
dal titolo La Via Bionda inaugurata sabato presso
la sala del mezzanino della stazioni Termini, dove
sar visitabile fino al 27 gennaio.
Fulcro della mostra, la valorizzazione del Teve-
re, insieme con la diffusione dei nuovi importanti
progetti in corso. Promotori dell'iniziativa sono stati
l'Istituto nazionale per le tradizioni popolari, con il
suo presidente Alberto Fazio, e l'assessorato alla
Cultura e alle Politiche Giovanili della Provincia di
Roma.
La manifestazione offre la possibilit di approfon-
dire la conoscenza del fiume Tevere attraverso una
serie di esposizioni. Una prima mostra relativa al-
la storia del fiume che rivive attraverso fotografie
d'epoca. Esse appartengono a due volumi, commis-
sionati dal Genio Civile alla ditta fotografica dei fra-
telli D'Alessandri. Minimaliste in tutto, queste foto-
grafie furono scattate tra il 1878 e il 1887.
A rendere ancora pi poetico e suggestivo l'iter
storico del fiume poi l'esposizione di manufatti,
testi antichi e attrezzi di lavoro dell'epoca. Segue
poi una mostra fotografica sui reperti archeologici
provenienti dai fondali del Tevere, le cui immagini
sono offerte dal ministero per i Beni Culturali.
All'interno della manifestazione possibile soffer-
marsi nella visione del documentario sulla vita at-
tuale dei fiumaroli, grazie alla regia di Mauro Pa-
nei Doria. Di rilievo, a seguire, la mostra pittorica
di tele provenienti dalle Associazioni cento pittori di
via Margutta e Work in Progress.
Interessanti appaiono anche le fotografie scattate
dai giovanissimi allievi di 12 istituti tecnici della Ca-
pitale, che descrivono il fiume Tevere nelle pi toc-
canti sfumature e prospettive. Fotografie queste ul-
time, che parteciperanno ad un concorso con una
premiazione finale. La visita accompagnata anche
dalla possibilit di degustare prodotti tipici della tra-
dizione enogastronomica dell'area del Tevere.
Infine, in anteprima, sar promosso l'innovativo
progetto che prevede l'utilizzo del Tevere al fine del
trasporto pubblico mediante la distribuzione di
10.000 biglietti per un tour sui battelli, che sar
inaugurato ad aprile. Il Tevere percorre il Lazio a
partire dal confine orientale della provincia di Viter-
bo. Il suo ruolo di comunicazione e trasporto nei
secoli, lo ha reso elemento indispensabile per la na-
scita della nostra cultura. Su di esso viaggiavano
materiali edili, beni commestibili; intorno ad esso
erano numerose le coltivazioni di funghi, nocciole,
castagne, cereali e vino, insieme all'olio, al formag-
gio pecorino e a salumi di ogni genere.
Che il biondo Tevere sia rimasto suggestivo,
malgrado il colore attribuitogli persino dalla lettera-
tura, fatto evidente. Ammirare i tramonti dai pon-
ti romani spettacolo difficilmente rinunciabile da-
gli abitanti della Capitale, cos come dai turisti. La
mano dei poeti, il pennello dei pittori, la voce dei
menestrelli, ad esso si sono ispirati in opere di pia-
cevole vista e ascolto.
Ma il Tevere anche e soprattutto strumento da
potenziare ci spiega il professor Sebastiano Por-
retta, storico dell'Arte al fine di agevolare la vita
della Capitale, grazie alla sua viabilit capace di al-
leggerire il traffico stradale. Per motivi strutturali
aggiunge di scarso utilizzo del fiume in questi
termini da ormai troppo tempo, i cittadini romani
non sono vicini ad una visione del Tevere in questo
senso. A tal proposito sottolinea Alberto Fazio,
presidente dell'Istituto nazionale per le tradizioni
popolari seguiranno due convegni il 5 e il 7 feb-
braio, al fine di valorizzare il turismo legato al Te-
vere, e per il recupero ambientale del fiume.
Il progetto di viabilit del fiume guidato dalla
Compagnia di navigazione Ponte sant'Angelo, costi-
tuita da tre associazioni quali Tourist travel service,
Vedettes de Pont Neuf e l'Istituto nazionale per le
tradizioni popolari. Le fermate di stretto collega-
mento urbano sono previste ogni 15/20 minuti per
un costo che oscilla tra 1,5 - 2,5 euro, mentre per i
trasporti turistici organizzata una navigazione len-
ta e agevolata da supporti tecnici sia audio sia vi-
deo, per la somma di 9-10 euro.
Gli approdi dai quali sar possibile utilizzare i
battelli saranno 8 e cio Ponte Duca D'Aosta, Risor-
gimento, Cavour, S. Angelo, Sisto, Calata Anguilla-
ra, Ripa Grande, Ponte Marconi.
LAURA PICCINELLI

PAGINA
9 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 21-22 Gennaio 2002
|N |!A||A

Il prossimo incontro ad Assisi, avendo


presenti tutte le situazioni di crisi e di
sofferenza nel mondo (Afghanistan, Ter-
ra Santa, India e Pakistan, Argentina,
Sudan e Nigeria), conferir uno straordi-
nario rilievo alla Settimana di preghiera
per l'unit dei cristiani: lo rileva il Presi-
dente della Cei, Cardinale Camillo Ruini,
nella parte iniziale della sua prolusione
odierna ai lavori del Consiglio Episcopa-
le Permanente.
Il Card. Ruini affronta poi alcune delle
problematiche che nel nostro tempo ruo-
tano intorno alla cosiddetta questione
antropologica, che appare destinata a
diventare sempre pi acuta e pervasi-
va anche per talune filosofie oggi in
voga. Di fronte a tutto questo ribadi-
sce il Porporato occorre operare
sempre alla luce di una coscienza mora-
le che tenga fermo il proprio riferimento
alla dignit inviolabile del soggetto uma-
no in ogni circostanza e in ogni fase del-
la sua esistenza.
Ribadito il ruolo centrale della fami-
glia fondata sul matrimonio, il Cardinale
Ruini passa a considerare alcune vicen-
de sociali e politiche dell'Italia, consta-
tando come, purtroppo, la comune as-
sunzione di responsabilit fattasi strada
a seguito della tragedia dell'11 settem-
bre abbia di nuovo ceduto il passo,
per quanto riguarda i rapporti tra gli
schieramenti e le varie forze politiche,
ad una conflittualit assai acuta e sem-
pre rinnovantesi.
E ci su diversi fronti. Di qui l'appello
al di l delle polemiche, e stando alla
sostanza dei problemi ad una conver-
genza delle forze politiche e dei cittadini
su obbiettivi comuni quali l'unione euro-
pea e la riforma della giustizia; quest'ul-
tima, in particolare, sulla via del pieno
rispetto reciproco tra i diversi poteri del-
lo Stato, senza appigli al sospetto che
nell'esercizio dell'uno o dell'altro potere
possano essere perseguite finalit im-
proprie
CEI Ampia sintesi della prolusione del Cardinale Camillo Ruini ai lavori del Consiglio Episcopale Permanente in corso a Roma dal 21 al 23 gennaio
Facciamo nostro l'invito del Papa per l'incontro di Assisi
con la preghiera e l'impegno per la pace, la giustizia e il perdono
1. Questa sessione del Consiglio Per-
manente terminer con leggero anticipo,
per consentirci di accompagnare gioved
il Santo Padre nel suo viaggio ad Assisi,
per lincontro a cui egli ha invitato i
rappresentanti delle religioni del mondo
a pregare per il superamento delle con-
trapposizioni e per la promozione del-
lautentica pace e per proclamare da-
vanti al mondo che la religione non de-
ve mai diventare motivo di conflitto, di
odio e di violenza...
In questi mesi che hanno fatto seguito
alla tremenda giornata dell11 settem-
bre, la parola del Papa e le iniziative
che egli ha proposto hanno dato voce
alla coscienza dellumanit, per guidare
tutti sulle vie dellautentica pace. In par-
ticolare con il Messaggio per la Giornata
Mondiale della Pace, Non c pace sen-
za giustizia. Non c giustizia senza per-
dono, il Papa ci ha aiutato a discernere
in profondit, alla luce della fede in Cri-
sto Salvatore, le vicende che stiamo at-
traversando e gli interrogativi e le sfide
che esse pongono. Cos egli ha mostrato
come il terrorismo, ormai ramificato in
organizzazioni terroristiche su scala
mondiale, costituisce esso stesso, in
quanto ricorso al terrore come strategia
politica ed economica, un vero crimine
contro lumanit, che contrario alla
fede in Dio Creatore delluomo e non
pu mai essere giustificato, nemmeno
prendendo a motivo le ingiustizie esi-
stenti nel mondo: anzi, i suoi effetti ne-
gativi finiscono per pesare soprattutto
proprio sui popoli pi poveri. Nessun
responsabile delle religioni, pertanto,
pu avere indulgenza verso il terrorismo
e, ancor meno, lo pu predicare. pro-
fanazione della religione proclamarsi ter-
roristi in nome di Dio.
Esiste quindi un diritto a difendersi
dal terrorismo, che va esercitato per
secondo regole morali e giuridiche e che
comporta anche un particolare impe-
gno sul piano politico, diplomatico ed
economico per risolvere con coraggio e
determinazione le eventuali situazioni di
oppressione e di emarginazione che fos-
sero allorigine dei disegni terroristici.
La prospettiva del Messaggio del San-
to Padre per assai pi ampia di quel-
la suscitata dal terrorismo e prende in
esame le condizioni pi profonde per il
ristabilimento e consolidamento di una
autentica pace, individuandole nella giu-
stizia e in quella particolare forma del-
lamore che il perdono. Questultimo
non si contrappone in alcun modo alla
giustizia, perch non consiste nel so-
prassedere alle legittime esigenze di ri-
parazione dellordine leso, ma tende
piuttosto a quella pienezza della giusti-
zia che il risanamento in profondit
delle ferite che sanguinano negli animi.
La proposta del perdono non certo fa-
cile da comprendere e da accettare: ha
infatti lapparenza di un atto di debolez-
za e dellaccettazione di una sconfitta e
di un sopruso, ma in realt richiede in-
vece una grande misura di forza spiri-
tuale e di coraggio morale e porta alla
comprensione reciproca, al rispetto e al-
la fiducia. Perci il servizio che le reli-
gioni possono dare per la pace e contro
il terrorismo consiste proprio nella peda-
gogia del perdono: luomo che perdona
e chiede perdono capisce infatti che c
una Verit pi grande di lui e si apre ad
accoglierla.
Accettiamo dunque di cuore, cari
Confratelli, e facciamo nostro linvito
che il Santo Padre rivolge per lincontro
di Assisi ai rappresentanti delle religioni
e in particolare ai leader religiosi ebrei,
cristiani e musulmani di introdursi sul-
la via del perdono e di prendere lini-
ziativa di una condanna pubblica del
terrorismo, rifiutando a chi se ne rende
partecipe ogni forma di legittimazione
religiosa o morale.
I focolai di conflitto
2. Quanto ai diversi focolai di conflit-
to, in Afghanistan le operazioni militari
hanno avuto uno svolgimento pi rapido
del previsto e hanno portato alla caduta
del regime che non aveva accettato di
mettere al bando i terroristi. A tuttoggi
per gli scontri non sono completamen-
te terminati e restano latitanti i vertici
delle organizzazioni terroristiche, men-
tre il processo avviato per ristabilire in
quel martoriato Paese una convivenza
civile e pacifica si presenta irto di insi-
die. In questa situazione la nostra Con-
ferenza ha stanziato un primo contribu-
to di tre miliardi di lire per sovvenire al-
le necessit pi urgenti della popolazio-
ne.
Attualmente il maggiore punto di crisi
per nella Terra Santa, dove la spirale
degli attentati terroristici e delle rappre-
saglie militari si aggrava sempre pi, in
un tragico crescendo che sembrerebbe
non lasciare speranze. Ci uniamo, gi
oggi e con lo sguardo rivolto ad Assisi,
alla preghiera del Santo Padre e ci asso-
ciamo alle richieste e proposte che egli
ha tante volte avanzate, da ultimo con
speciale vigore nel discorso del 10 gen-
naio al Corpo Diplomatico. Esistono in-
fatti sia il diritto del popolo israeliano a
vivere nella sicurezza sia lingiustizia di
cui il popolo palestinese vittima da pi
di cinquantanni. Ed esiste anche il dirit-
to dei cristiani a continuare a vivere e a
testimoniare la propria fede in quelle
terre, come stato significativamente af-
fermato nellincontro dello scorso 13 di-
cembre in Vaticano sul futuro dei cri-
stiani in Terra Santa. Non saranno le ar-
mi a sciogliere questi nodi e a garantire
efficacemente questi diritti, ma soltanto
il rispetto dellaltro e delle sue legittime
aspirazioni, lapplicazione del diritto in-
ternazionale, levacuazione dei territori
occupati e uno statuto internazional-
mente garantito per le parti pi sacre di
Gerusalemme.
Un ulteriore e potenzialmente perico-
losissimo focolaio di tensione quello
che in questi ultimi tempi si nuova-
mente acutizzato tra India e Pakistan...
Una crisi di altro genere, ma anchessa
assai grave e preoccupante, quella che
sta attraversando lArgentina, dove il di-
sastro delleconomia nazionale ha conse-
guenze pesantissime sulle condizioni di
vita della gente: a questo popolo, lonta-
no geograficamente ma a noi assai vici-
no per vincoli di sangue e di cultura, de-
ve andare la nostra convinta solidariet,
attraverso quelle vie che possono essere
concretamente percorribili.
Continua intanto il calvario di molte
nazioni africane, tra conflitti armati, ca-
restie ed epidemie generalizzate, a cui si
aggiungono in vari casi, come da gran
tempo nel Sudan ma ora anche in vaste
aree della Nigeria, sistematiche violazio-
ni della libert religiosa...
Di fronte a queste e ad altre situazio-
ni, purtroppo diffuse nel mondo, emer-
gono in tutta la loro importanza e ur-
genza le priorit segnalate dal Santo Pa-
dre a conclusione del suo discorso al
Corpo Diplomatico, quali la difesa inte-
grale della sacralit della vita, la promo-
zione della famiglia, limpegno per lo
sviluppo e leliminazione delle povert,
con la riduzione del debito estero e la-
pertura del commercio internazionale, il
pieno rispetto dei diritti delluomo, il di-
sarmo e la riduzione della vendita di ar-
mi ai Paesi poveri, laccesso dei pi po-
veri alle cure mediche di base, la salva-
guardia dellambiente e la prevenzione
delle catastrofi naturali, lapplicazione
rigorosa del diritto e delle convenzioni
internazionali.
Avendo presenti tutte le concrete sof-
ferenze umane sottese allelenco di que-
ste priorit, ci recheremo allincontro di
Assisi, che conferisce questanno uno
straordinario rilievo alla Settimana di
preghiera per lunit dei cristiani e pi
ampiamente al dialogo tra le religioni....
La nostra umile preghiera sar avvalora-
ta dalla potente intercessione di coloro
che, anche nel corso dellanno appena
terminato, sono stati uccisi per la loro
fedelt a Cristo e alluomo: sono ben 33
quelli accertati, tra i quali 6 italiani, sen-
za contare le vittime di non pochi atten-
tati. Il loro sacrificio possa essere il se-
me della crescita della fede e di uniden-
tit cristiana consapevole di se stessa e
proprio cos aperta a tutti i fratelli in
umanit, nel segno dellamore.
Il trentesimo anniversario della fonda-
zione della Caritas Italiana, che abbiamo
celebrato in novembre, stato a sua
volta unoccasione altamente significati-
va per fare memoria del servizio della
Chiesa alluomo nel segno dellamore di
Cristo: un servizio che intendiamo conti-
nuare e intensificare.
La questione antropologica
3. Un evento di forte rilievo ecclesiale
stato, nellottobre scorso, il Sinodo dei
Vescovi dedicato al Vescovo stesso co-
me servitore del Vangelo di Ges Cristo
per la speranza del mondo...
Molte delle problematiche che nel no-
stro tempo toccano pi da vicino levan-
gelizzazione, la pastorale tutta e i rap-
porti tra fede, vita e cultura ruotano in-
torno alla cosiddetta questione antropo-
logica, cio alla domanda su chi sia,
realmente, luomo, con tutte le conse-
guenze che la risposta, o meglio le di-
verse risposte a questa domanda porta-
no con s. Al Corso di aggiornamento
per noi Vescovi sui temi della bioetica,
svoltosi con vivo interesse ed ampia par-
tecipazione... stato osservato infatti
come alle grandi questioni politico-istitu-
zionale e sociale, che ci hanno accom-
pagnato per oltre due secoli, si sia af-
fiancata ormai una, in se stessa assai
pi radicale, questione antropologica,
che appare destinata a diventare sempre
pi acuta e pervasiva nel tempo che sta
davanti a noi e che chiama in causa in
maniera quanto mai diretta la fede cri-
stiana, con la concezione delluomo, le-
tica e gli orientamenti di vita di cui essa
portatrice. Su queste problematiche si
interrogato, con vigore e ampiezza di
prospettive, anche il IV Forum del pro-
getto culturale...
In concreto risulta ormai tramontato,
a proposito dellessere delluomo, quel
dualismo che ci concepisce costituiti da
due sostanze, unite tra loro in forma
soltanto accidentale, sebbene per altre
vie e in altre forme tendenze antropolo-
giche dualiste appaiano largamente pre-
senti nella cultura del nostro tempo.
Al dualismo non subentrata per
una concezione dellunit delluomo che
ne salvaguardi il carattere unico e tra-
scendente, con il connesso riconosci-
mento della sua specifica complessit,
ma piuttosto almeno a livello di posi-
zioni oggi di fatto prevalenti degli
orientamenti fortemente naturalistici,
per i quali lunit del soggetto umano si
ottiene attraverso la sua riduzione, in ul-
tima istanza, alla sola natura o materia.
Spingono in questa direzione... sia alcu-
ne interpretazioni dei risultati delle
scienze neurologiche, che ritengono di
poter ricondurre la mente umana al fun-
zionamento dellorgano cerebrale, sia
determinate teorie relative alle cosiddet-
te intelligenze artificiali, secondo le
quali sistemi di computer sempre pi
potenti e perfezionati potrebbero adem-
piere tutte le funzioni della nostra intel-
ligenza. Le filosofie della mente oggi
in voga, strettamente connesse a queste
interpretazioni degli sviluppi delle scien-
ze e delle tecnologie oltre che tributarie
di una filosofia analitica purtroppo a sua
volta largamente caratterizzata da
unimpronta scientista e materialista, so-
no quindi facilmente portate a ritenere
ormai improponibile ogni ipotesi di una
dimensione propriamente spirituale del
nostro essere e a maggior ragione di
una sopravvivenza oltre la morte.
fin troppo evidente come simili po-
sizioni mettano radicalmente in questio-
ne la sostanza stessa della nostra fede,
con la vita e salvezza eterne che ci sono
promesse in Cristo e con limmagine di
Dio impressa in noi dal Creatore, per
cui luomo, unit di anima e di corpo,
nella sua interiorit... trascende luni-
verso e non pu essere ridotto a una
particella della natura o un elemento
anonimo della citt umana (cfr Gau-
dium et spes, 14)...
ugualmente evidente come laffina-
mento della riflessione teologica in am-
bito di antropologia ed escatologia, che
giustamente tende a superare i residui
di un dualismo ontologico riguardo alla
nostra natura nonch le rappresentazio-
ni ingenue e fisiciste della condizione
umana oltre la morte, non possa per
condurre in alcun caso a uno svuota-
mento della dimensione spirituale e tra-
scendente del nostro essere ed alla nega-
zione sia della persistenza della nostra
vita dopo la morte sia del realismo della
nostra partecipazione alla risurrezione di
Cristo, primogenito tra molti fratelli
(Rm 8, 29).
chiaro inoltre che la stessa centrali-
t del soggetto umano, decisivo punto di
riferimento della moderna civilt, di
fronte al prevalere degli orientamenti
che ho prima indicato resterebbe priva
del proprio fondamento nella realt e
sarebbe quindi consegnata ad un inevi-
tabile tramonto.
Si pu certo osservare che le tenden-
ze a negare la trascendenza delluomo e
la vita oltre la morte sono assai antiche
e si sono di nuovo diffuse gi da alcuni
secoli, ma non va ignorata la dimensio-
ne nuova delle sfide che stanno vieppi
emergendo in questi anni. Si tratta infat-
ti di sfide non soltanto teoriche, dato
che possono rivendicare, sia pure im-
propriamente, il fascino e la credibilit
delle realizzazioni concrete, in campo
sia biologico e medico sia informatico,
con le modifiche dei nostri stati mentali
indotte sempre pi ampiamente per via
farmacologica e con le straordinarie pre-
stazioni delle intelligenze artificiali.
Aggiungasi che le tecnologie stanno
sempre pi appropriandosi dellinsieme
del nostro corpo, e in particolare della
generazione umana, mentre le cosiddet-
te tecnologie della mente potenziano,
ma anche per vari aspetti reprimono le
nostre facolt di esprimerci: luomo
stesso messo pertanto sempre pi pro-
fondamente in questione, a livello prati-
co prima che teoretico, nella propria
consistenza biologica come nella co-
scienza di se stesso.
In questa situazione, che oltre a tutto
va evolvendosi assai rapidamente, diven-
ta molto importante assumere un atteg-
giamento il pi possibile adeguato e
consapevole, sia in quanto comunit dei
credenti sia da parte di tutti coloro che
sono solleciti dei destini dellumanit. In
concreto occorre essere ben dentro alla
ricerca scientifica ed alle realizzazioni
tecnologiche, operandovi con ogni soler-
zia, alla luce di una coscienza morale
che tenga fermo il proprio riferimento
alla dignit inviolabile del soggetto uma-
no in ogni circostanza e in ogni fase del-
la sua esistenza; sviluppando parimenti
approcci filosofici e teologici capaci di
interloquire in termini approfonditi e fe-
condi con il mondo delle scienze, senza
rimanere prigionieri di logiche riduzioni-
ste.
Famiglia
e identit personale
4. Sarebbe daltro canto assai miope
non percepire tutti i risvolti affettivi, so-
ciali, comportamentali ed anche legisla-
tivi, oltre che economici, che la que-
stione antropologica assume nella real-
t del nostro tempo, senza che sia possi-
bile isolare effettivamente un aspetto
dallaltro. Assistiamo, ad esempio, gi
da vari decenni allesaltazione dei senti-
menti, che vengono nettamente separa-
ti, e concepiti quasi come alternativi, ri-
spetto ai legami che impegnano in ma-
niera stabile e profonda e che implicano
pertanto una vera assunzione di respon-
sabilit. Ci accade in particolare non
solo nei rapporti di coppia ma anche nei
legami tra le diverse generazioni, con la
conseguenza della tendenziale perdita di
significato del matrimonio e dellindebo-
limento o crisi della famiglia.
Questo genere di cambiamenti, oltre
alle sue radici culturali ed esistenziali,
certamente indotto anche dalle trasfor-
mazioni intervenute nelle forme e nel-
lorganizzazione del lavoro e in tutto il
sistema dei rapporti socio-economici. In
un tale nuovo contesto, lo stesso senso
di solidariet e responsabilit nel vivere i
rapporti affettivi e generazionali sembra
doversi in qualche modo allargare, fa-
cendo spazio alla consapevolezza che
ciascuno chiamato a portare il proprio
contributo ad una societ che sia in gra-
do di assicurare un futuro umano e vivi-
bile per tutti e che la generazione ed
educazione dei figli parte essenziale di
tale compito. Questa potrebbe essere
una delle vie attraverso le quali perveni-
re a una rinnovata e diffusa comprensio-
ne del rapporto profondo che esiste tra i
sentimenti autentici e i legami responsa-
bili, e quindi del ruolo e del significato
della famiglia. Cos si potrebbe ugual-
mente cercare di far fronte a quella crisi
della natalit che la pi grave ipoteca
sul futuro di un numero crescente di
Paesi e in particolare dellItalia.
Nello scorso ottobre si svolto il Con-
vegno nazionale su Famiglia soggetto
sociale: radici, sfide, progetti, che ha
visto unintensa partecipazione e una se-
rie di interventi di forte spessore cultu-
rale e propositivo. Subito dopo hanno
avuto luogo lincontro delle famiglie con
il Santo Padre in Piazza San Pietro e poi
la prima beatificazione di una coppia di
coniugi, Luigi e Maria Beltrame Quat-
trocchi... Questi appuntamenti, con i
quali abbiamo celebrato il ventennale
della Familiaris consortio e attualizzato
e rilanciato i suoi insegnamenti, in parti-
colare attraverso il Messaggio e il di-
scorso del Santo Padre, rappresentano...
un importante stimolo e contributo per
il cammino che sta davanti a noi, sul
versante della cura pastorale delle fami-
glie come della soggettivit delle fami-
glie stesse, in ambito sia ecclesiale sia
sociale e civile, oltre che in rapporto
agli indirizzi politici, legislativi ed econo-
mici da assumere perch la famiglia
possa adempiere alla propria missione, a
servizio dellautentico bene del nostro
popolo.
Pur nel continuare e per certi aspetti
nellintensificarsi di comportamenti e di
rappresentazioni mediatiche che corro-
dono il tessuto morale e implicano la
negazione del valore della famiglia, non
mancano i segnali di un qualche cam-
biamento di tendenza, sul piano sia cul-
turale sia sociale e politico. Sta crescen-
do infatti una nuova consapevolezza del-
linsostenibilit di una prospettiva esclu-
sivamente individualista e libertaria, an-
che nella sfera delle relazioni interperso-
nali e degli affetti, mentre si registrano
alcuni provvedimenti a sostegno della
famiglia, a livello sia di legislazioni re-
gionali che diventano di grande rile-
vanza dopo lesito positivo, il 7 ottobre
scorso, del referendum confermativo
della riforma costituzionale sul sistema
delle autonomie sia di provvedimenti
degli enti locali sia della legislazione na-
zionale, in particolare per le detrazioni
fiscali a favore dei figli inserite nella
Legge finanziaria. Rimane comunque
lesigenza di una presa di coscienza da
parte dellintera nazione dellimportanza
fondamentale di queste tematiche e del-
lo sviluppo di una legislazione organica
che riconosca concretamente il ruolo
centrale della famiglia fondata sul matri-
monio.
Un aspetto specifico dellattuale que-
stione antropologica riguarda la costru-
zione e il consolidamento della propria
identit personale, che sembrano diven-
tare sempre pi difficili e problematici,
soprattutto ma non esclusivamente
tra i giovani. Vi sono qui uno spazio
e una responsabilit speciali del messag-
gio cristiano: esso infatti, in quanto indi-
ca e propone un significato non effime-
ro per ogni vicenda umana e rende con-
sapevoli dei legami di fraternit con i
nostri simili, offre il pi forte aiuto a
scoprire le piene dimensioni della pro-
pria persona, con la vocazione e il mi-
stero che essa porta in s. pertanto
grande responsabilit della comunit dei
credenti dedicarsi con fiducia e passione
allopera educativa e formativa, soprat-
tutto nelle attuali circostanze. La testi-
monianza invero straordinaria offerta
dai tantissimi giovani che hanno parteci-
pato alla Giornata Mondiale della Gio-
vent di Roma e che confidiamo pos-
sa ripetersi nel prossimo luglio a Toron-
to ma anche le molteplici esperienze
positive di associazioni e gruppi giovani-
li e di iniziative ed istituzioni educative
variamente presenti in ambito cattolico,
rappresentano per tutti noi uno stimolo
e un conforto a proseguire ed intensifi-
care questopera.
In rapporto alla questione antropolo-
gica vorrei ancora aggiungere due ac-
cenni che riguardano la missione della
Chiesa. Il primo si riferisce al progetto
culturale: lintenzionalit che lo anima
rivolta infatti, in maniera privilegiata,
a mettere in rapporto la fede cristiana
con lantropologia, ritenendo questulti-
ma una fondamentale struttura portante
nonch passaggio obbligato dellapproc-
cio alla cultura del nostro tempo. Lo
sviluppo concreto del progetto culturale,
nella pluralit delle sue dimensioni
dalla pastorale ordinaria alla vita fami-
liare, professionale, politica ed economi-
ca, alla ricerca scientifica, filosofica e
teologica, alla produzione artistica e let-
teraria ed alla comunicazione sociale ,
sembra pertanto una via efficace per
farsi carico responsabilmente delle do-
mande e delle sfide che provengono dal-
lattuale questione antropologica.
Laltro accenno riguarda la missione e
il ruolo dei cristiani laici: soltanto attra-
verso il loro impegno quotidiano e a tut-
to campo sar possibile infatti imprime-
re al pensare e alloperare che coinvol-
gono il soggetto umano degli orienta-
menti rispettosi della sua intrinseca di-
gnit e in sintonia con il progetto di sal-
vezza che ha il suo centro in Cristo.
Dobbiamo dunque investire molto, co-
me Chiesa, sulla formazione dei laici,
sulla loro responsabilit e creativit di
credenti, su una capacit senza frontiere
di presenza e testimonianza missionaria:
anche le iniziative ecclesiali di questo
decennio, che prenderemo in esame nel-
la presente sessione del Consiglio Per-
manente, e la lettera che intendiamo
scrivere allAzione Cattolica potranno
contribuire al perseguimento di questo
obiettivo di fondo.
La situazione italiana
5. Passando a considerare le vicende
sociali e politiche, dobbiamo purtroppo
costatare che la comune assunzione di
responsabilit fattasi strada anche in Ita-
lia a seguito della tragedia dell11 set-
tembre ha di nuovo ceduto il passo, per
quanto riguarda i rapporti tra gli schie-
ramenti e le varie forze politiche, ad
una conflittualit assai acuta e sempre
rinnovantesi. Ci si verificato anche a
proposito di un tema di grandissima im-
portanza come il contributo dellItalia
alla costruzione dellunit europea,
prendendo spunto in particolare dalle di-
missioni del Ministro degli Esteri. Gi
prima per la polemica era stata forte,
specialmente in rapporto alla prepara-
zione del Vertice di Laeken e all'ap-
provazione della Dichiarazione sul futu-
ro dellUnione Europea ed anche in oc-
casione di un evento di significato alta-
mente positivo come linizio della circo-
lazione dellEuro.
Al di l delle polemiche, e stando alla
sostanza dei problemi, non dovrebbe es-
sere difficile la convergenza di quasi tut-
te le forze politiche, come della grandis-
sima maggioranza dei cittadini, sullo-
biettivo di fondo di portare a compi-
mento, sul piano politico, economico e
istituzionale, e non soltanto monetario,
il disegno dellUnione Europea, promuo-
vendo contestualmente il suo allarga-
mento soprattutto verso i Paesi che ne
erano rimasti esclusi a causa delle vicen-
de della guerra fredda. Questa rimane,
in ogni caso, la chiara posizione della
Chiesa e dei cattolici italiani.
Nello stesso tempo appare indispensa-
bile, proprio per rendere solidi e demo-
craticamente ben fondati questi sviluppi,
che si tenga conto, nel realizzarli, della
realt storica, sociale e culturale dei po-
poli, per tanti aspetti assai diversi anche
se con forti radici e interessi comuni,
che formano lEuropa. Cos, accanto al-
le materie che dovranno essere sempre
pi demandate alla competenza e re-
sponsabilit diretta dellUnione, ve ne
sono altre che sembra assai pi opportu-
no mantenere nella competenza delle
singole nazioni, secondo la logica della
sussidiariet.
Proprio in vista del radicamento po-
polare dellUnione Europea quanto
mai importante e significativo il richia-
mo del Santo Padre, nel discorso del 10
gennaio al Corpo Diplomatico, ad espli-
citare sempre meglio gli obiettivi della
costruzione europea e i valori sui quali
essa deve basarsi, con la franca denun-
cia di quella ingiustizia ed errore di
prospettiva che la marginalizzazione
delle religioni, purtroppo manifestatasi
in varie occasioni, a proposito del rico-
noscimento sia delle radici cristiane del-
la cultura e societ europea sia dellin-
dole propria e dei diritti originari delle
comunit religiose, non assimilabili ad
altre formazioni sociali: un tale ricono-
scimento, come ha ben osservato il Pa-
pa, non contrasta affatto con le esigenze
di una giusta laicit delle istituzioni eu-
ropee.
forte pertanto lauspicio che la
Convenzione istituita a Laeken dal
Consiglio Europeo sappia tener conto di
ciascuna di queste istanze nellelaborare
le linee di un pi maturo assetto istitu-
zionale dellUnione Europea.
6. La questione che rende pi acceso
il confronto politico, e spesso difficili gli
stessi rapporti istituzionali, quella della
giustizia e delle relazioni tra amministra-
zione della giustizia ed esercizio delle re-
sponsabilit e dei poteri politici. Si tratta
di un problema di lungo periodo, che
esploso in forme assai gravi ormai da
dieci anni e che accompagna e condizio-
na tutta la cosiddetta transizione del
nostro sistema politico e istituzionale:
dopo le elezioni del 13 maggio esso sta
vivendo una nuova fase di peculiare
acutezza.
Per queste ragioni diventa sempre pi
necessario e urgente uscire da una simi-
le infelice situazione, anzitutto raffred-
dando il clima e abbassando i toni delle
polemiche, ma pi sostanzialmente pro-
cedendo sulla via del pieno rispetto reci-
proco tra i diversi poteri dello Stato,
senza dare appigli al sospetto che nelle-
sercizio delluno o dellaltro potere pos-
sano essere perseguite finalit impro-
prie. Le parole di avvertimento e di
esortazione che il Santo Padre scrisse
gi nella Lettera del 6 gennaio 1994 a
noi Vescovi italiani, riguardo ai pericoli
e ai danni che possono essere provocati
dagli sconfinamenti e dai conflitti tra i
pubblici poteri, sono per tutti ancora og-
gi un ammonimento salutare.
La lentezza dei processi e le tante al-
tre difficolt quotidiane che rendono
precario il funzionamento della giustizia
nei confronti dei comuni cittadini con-
fermano daltronde la necessit di una
saggia e concreta opera di riforma, e
anche di semplificazione, sui diversi pia-
ni della legislazione, delle procedure,
dellorganizzazione pratica e della quali-
ficazione del personale. Il curioso para-
dosso che, mentre rimane scarso linte-
resse dellopinione pubblica ai problemi
dellamministrazione della giustizia, la
questione della criminalit invece le-
mergenza forse pi acutamente percepi-
ta dalla popolazione italiana, dovrebbe
indurre tutti coloro che sono in posizio-
ni di responsabilit ad una attenta rifles-
sione.
La situazione economica, anche a
causa delle difficolt provocate dagli at-
tentati dell11 settembre e dalle emer-
genze che ne sono seguite, rimane per
cos dire in bilico, tra diminuzione della
produzione e fiducia in una prossima ri-
presa. In questo contesto si inserisce un
confronto intenso e a tratti aspro tra il
Governo e le parti sociali riguardo alle
misure da prendere per cercare di risol-
vere i problemi di lungo periodo della
societ e delleconomia italiana, partico-
larmente in materia di legislazione del
lavoro e di previdenza sociale. Ci che
sembra meglio rispondere agli interessi
reali del paese, e in concreto delle per-
sone e delle famiglie, un percorso di
riforme che si sviluppi con il consenso
pi vasto possibile, senza pregiudiziali
ideologiche e scontri di bandiera e al
contempo senza rinunciare ad introdur-
re quelle modifiche normative che siano
richieste dalle reali trasformazioni delle-
conomia e del lavoro.
Ogni cambiamento va comunque rea-
lizzato in una prospettiva di effettiva so-
lidariet tra le diverse componenti socia-
li ed aree geografiche della nazione. In
particolare, le complesse problematiche
del lavoro e delloccupazione vanno af-
frontate tenendo come punto di riferi-
mento il dato di fondo che il lavoro, co-
me del resto il tempo libero, anzitutto
per luomo, per la sua crescita e realiz-
zazione, e in questo senso costituisce un
valore in s, di cui deve poter essere
partecipe ciascuna persona. Le logiche
economiche e gli sviluppi tecnologici
vanno pertanto perseguiti tenendo conto
di questo valore proprio del lavoro, co-
me anche del tempo libero: in caso di-
verso porterebbero a un deperimento
del soggetto umano, con effetti a lungo
termine che potrebbero essere devastan-
ti per gli stessi andamenti economici.
Anche le disposizioni di legge sullimmi-
grazione, per essere giuste e per tutti
vantaggiose, non possono prescindere
dal valore della persona umana, del suo
lavoro e dei suoi legami e responsabilit
familiari.
Dopo gli Stati generali della scuola,
che hanno avuto luogo nel dicembre
scorso, preceduti e accompagnati da
molte manifestazioni polemiche, sembra
imminente lapprovazione, da parte del
Governo, di una nuova proposta di ri-
forma complessiva della scuola italiana,
i cui contenuti sono gi stati largamente
notificati e dibattuti, anche se si rimane
in attesa di conoscere quali saranno, su
varie materie, le scelte conclusive.
Limpegno e la sollecitudine per i pro-
blemi della scuola sono certamente un
fatto positivo e doveroso: essi dovranno
sostenere tutto il cammino, prevedibil-
mente ancora lungo e non facile, per
pervenire a tradurre i progetti in realt
effettiva, accogliendo senza preclusioni
quelle proposte di modifica che risultas-
sero valide.
Lidea di fondo che sembra pi ido-
nea a guidare lattuale sforzo di riforma
quella di mantenere e valorizzare i
molti aspetti positivi che appartengono
alla storia e alla realt attuale della
scuola italiana, coniugandoli con le cer-
tamente necessarie e anche profonde in-
novazioni. In ogni caso di primaria
importanza valorizzare il corpo docente
e stimolarlo ad incrementare la propria
qualificazione e il gusto del proprio spe-
cifico lavoro.
Un obiettivo essenziale quello di far
sentire allintera societ civile, e in parti-
colare alle famiglie e agli stessi alunni,
la scuola come un bene proprio e pre-
zioso. Lo sforzo economico, indubbia-
mente grande, che sar richiesto al Pae-
se per portare ad effettivo compimento
il progetto di riforma non deve suscitare
perplessit o rifiuti: fra tutti gli investi-
menti di cui lItalia ha bisogno per rime-
diare alle difficolt e mettere meglio a
frutto le proprie potenzialit positive,
quello per la formazione e listruzione
il pi importante e fondamentale.
Allinterno del disegno di riforma an-
che la questione della parit scolastica
dovr trovare una piena e stabile solu-
zione: la scuola libera, cattolica e di al-
tre matrici, infatti di per se stessa
orientata a venire incontro alla pluralit
delle esigenze delle famiglie e della so-
ciet civile.
Non posso infine non osservare, in
rapporto ai lavori del Parlamento, che
appare poco comprensibile la non con-
cessione dellurgenza da parte della Ca-
mera dei Deputati al dibattito sulla pro-
creazione medicalmente assistita, mate-
ria sulla quale pesa drammaticamente,
da troppo tempo, lassenza di una nor-
mativa di legge.

SMOG Disposta dal presidente della Regione Situazione a rischio anche a Torino
Circolazione a targhe alterne
in 62 Comuni della Lombardia
INCIDENTI STRADALI Cinque vittime in uno scontro frontale nel Milanese
Ghiaccio, alta velocit e imprudenza:
tanti giovani morti nel fine settimana
oltre a Milano, Brescia,
Bergamo (e altri Comuni
della provincia tra cui
Treviglio), Como (pi 12
Comuni della provincia),
Pavia e Cremona: in
quest'ultima citt vige
da una settimana il bloc-
co ad oltranza dalle 8 al-
le 20. Il livello di presen-
za delle polveri, come
accennato, sceso. Per
ha rilevato il presi-
dente Formigoni ci
sono impennate improv-
vise e non vogliamo pi
trovarci in queste condi-
zioni, con il pm10 fuori
controllo. Tra l'altro in
alcuni casi il pm10 sa-
lito addirittura a quasi
400 microgrammi per
metro cubo mentre la
soglia di allarme 75.
Nel Veneto uno dei
provvedimento stato adottato in via
preventiva, considerata la concentrazio-
ne di polveri sottili ancora alta nono-
stante un leggero calo, per cercare di
evitare che il tasso risalga ai livelli pre-
cedenti. Non esclusa l'ipotesi di un
blocco totale per una giornata che, rife-
risce l'Ansa, potrebbe essere quella di
venerd 25. In ogni caso, ha rilevato
Formigoni, bisogner organizzare al me-
glio il blocco per evitare di appesantire
eccessivamente il servizio di trasporto
pubblico. E ha ribadito l'appello ai lom-
bardi a non usare l'auto anche in assen-
za di divieto.
Domani, marted, potranno circolare
le macchine con targhe pari, mercoled
le dispari e cos via, ad oltranza. I 62
Comuni interessati sono specialmente
quelli della cintura di Milano, della zona
di Como e quelli del cosiddetto asse
Sempione: oltre a Milano, Monza, vari
Comuni in provincia di Varese come
Gallarate e Busto Arsizio. Tra i Comuni
lombardi interessati ieri dal blocco delle
auto dalle 8 alle 20 i capoluoghi erano,
maggiori centri interessati era Mestre
(Comune di Venezia) dove il pro sinda-
co Bettin ha proposto di bloccare la cir-
colazione anche sulla Tangenziale ai
mezzi pesanti non in regola e di ricorre-
re alle targhe alterne nei giorni feriali.
La situazione rimane critica anche a
Torino nonostante il blocco di ieri dalle
8 alle 20. Se non ci saranno migliora-
menti ha detto il sindaco Chiampari-
no mercoled e gioved ci sar circo-
lazione a targhe alterne e domenica un
altro blocco dalle 8 alle 20.
notte sulla statale 192
Catania-Enna, non lonta-
no da Caltagirone. L'au-
to sulla quale viaggiava
una famiglia di cinque
persone uscita di stra-
da. Nell'impatto ha per-
so la vita un ragazzo di
12 anni, Giovanni Di Lio
Magr. Feriti il padre
Francesco, di 40 anni,
che era alla guida, la
madre e due fratelli. Il
pi grave il gemello di
Giovanni, Giuseppe.
Il triste elenco prose-
gue con la morte di un
diciottenne nel Reggiano
(gravemente ferito un
amico che viaggiava con
lui), di due motociclisti
nei pressi di Spoleto e di
Fano (entrambi sono fi-
niti contro delle macchi-
ne) e di un carabiniere
le vittime di due incidenti accaduti in
Piemonte che, stando ai rilevamenti, sa-
rebbero stati provocati soprattutto dal
ghiaccio. Nel primo, sulla tangenziale
nord di Torino, sono deceduti due im-
migrati marocchini, Said Lunatri, 23 an-
ni, e Eifridj Yilali, 31, che viaggiavano a
bordo di una macchina finita sotto un
autocarro. E aveva 23 anni Marco Am-
brosini che si schiantato con la pro-
pria vettura contro un cancello a Came-
ri (Novara).
Sull'A12, a breve distanza dal casel-
lo di Rosignano (Livorno), un incidente
ha coinvolto quattro giovani quando
mancavano appena dieci chilometri per
arrivare a casa. Dopo avere trascorso la
serata fuori, a notte inoltrata avevano
deciso di rientrare. La vettura sulla qua-
le si trovavano, dopo una sbandata an-
data a sbattere contro la parete di un
tunnel. Due sono morti sul colpo, uno
dei loro amici ricoverato in prognosi
riservata.
L'ultimo degli incidenti mortali si
verificato ieri poco prima della mezza-
nel Siracusano.
Imprudenza e alta velocit sembrano
alla base dell'incidente avvenuto ieri po-
meriggio ad Asti, poco prima del bivio
per Castiglione. Anche in questo caso a
subirne le tragiche conseguenze sono
stati dei giovani. Nello scontro tra due
macchine deceduto Davide Orecchia,
di 25 anni, e sono rimasti gravemente
feriti Stefano Gulino, di 21, e Federico
Cafiso, di 17, che si trovavano sulla stes-
sa auto. Solo contusi gli occupanti della
seconda vettura.
L'Ocse chiede
riforme strutturali:
preoccupazione
per il rapporto
deficit-pil nel 2002
LAVORO Confindustria incontra il Capo dello Stato
Dialogo ancora lontano
tra Governo e sindacati
GIUSTIZIA Nuova polemica Previti-Borrelli
Processi ai politici: proposta
un'amnistia condizionata
lia) a quello dellAgricoltura, Gianni Ale-
manno (An), fino al Ccd-Cdu hanno
espresso il loro appoggio a Maroni, ri-
vendicando il diritto di governo e Parla-
mento a governare il Paese, senza cede-
re alle interferenze di un soggetto, come
il sindacato, costituzionalmente non pre-
posto ad assumersi la responsabilit del-
le scelte di politica economica. Dal fron-
te sindacale, intanto, Sergio Cofferati,
leader della Cgil, ha interpretato la pre-
sa di posizione dellesecutivo come un
chiaro segnale del fatto che non c
nessuna intenzione di discutere con
noi.
Azienda di Ascoli Piceno:
dai primi test esclusa
contaminazione da antrace
Intercettata nave
con 70 clandestini
nell'Agrigentino
Tafferugli dopo la partita
fra Inter e Parma:
2 arresti e 12 denunce
ROMA, 21.
Il Sindacato nazionale autono-
mo dei medici italiani pronto a
indire unagitazione sindacale se
entro febbraio il ministro della Sa-
nit, Girolamo Sirchia, non dar
il via alla trattativa per il rinnovo
degli accordi collettivi nazionali.
Ad annunciarlo lo stesso Sna-
mi. Esaminata lattuale situazio-
ne sindacale nazionale hanno
sostenuto prendiamo atto che
lattuale accordo collettivo per la
Medicina Generale scaduto da
oltre un anno.
Il sindacato autonomo
dei medici sollecita
la trattativa contrattuale
Un'immagine di piazza della Scala a Milano durante il blocco delle auto I rottami delle due auto scontratesi nei pressi di Sovico (Milano): 5 i morti
Muore dodicenne
investita da carro
allegorico
CHIETI, 21.
Una bambina morta investita
da un trattore che trainava uno
dei carri allegorici della tradizio-
nale festa in onore di santAntonio
Abate a Casalincontrada. La vitti-
ma una dodicenne. La causa: il
ghiaccio ed un tratto di strada ri-
pido.
Nellincidente, avvenuto ieri se-
ra nei pressi del cimitero, sono ri-
maste ferite altre quattro persone,
tra cui la nonna della bambina,
che hanno riportato fratture e le-
sioni giudicate guaribili tra i dieci
ed i trenta giorni. I feriti sono sta-
ti ricoverati nellospedale di Chie-
ti. Vi sono stati inoltre alcuni casi
di choc, tra i cui quelli dei due
fratelli e della sorella pi grandi
della bambina.
Nellaffrontare un tratto di stra-
da ripida, il conducente del tratto-
re gommato che trainava uno dei
carri allegorici ha perso il con-
trollo.
Inutili i soccorsi per la bambina
i cui funerali si sono celebrati sta-
mattina nella Chiesa Madonna
Delle Grazie di Casalincontrada.
A Como un centro
della Caritas
in ricordo
di Don Beretta
COMO, 21.
Nel terzo anniversario della
morte di don Renzo Beretta, il
parroco di Ponte Chiasso ucciso
da un immigrato clandestino, il
Vescovo di Como Alessandro
Maggiolini ha inaugurato a Como
il centro di ascolto della Caritas
diocesana dedicato al sacerdote
scomparso.
Non spetta alla Caritas risolve-
re o anche soltanto indicare linee
di soluzione al problema dellarri-
vo in Italia di extracomunitari,
ha detto Mons. Maggiolini. Spet-
ta ai politici la responsabilit di
regolare il flusso dellimmigrazio-
ne nel nostro Paese, sia sotto il
profilo quantitativo, sia sotto il
profilo dellintegrabilit nei con-
fronti della mentalit, del costume
e delle leggi italiane. Non que-
sto ha aggiunto il Vescovo di
Como lo stile di azione della
Caritas: il lavoro deve rendersi at-
tento non alla condizione di rego-
larit o di clandestinit legislativa,
n alla religione cui appartengono
coloro che domandano aiuto. Qui
limperativo che deve vigere la
carit evangelica, il fatto di tro-
varsi di fronte chi ha fame, ha se-
te, che nudo. Non possiamo
ha detto poi Maggiolini riguar-
do la figura di don Beretta la-
sciare che questo prete esemplare
sia usato per dividere la comuni-
t, che sia iscritto a fazioni cultu-
rali e, o politiche, che diventi mo-
tivo di rivalit.
Protesta di disoccupati a Napoli
NAPOLI Varie manifestazioni di disoccupati si sono svolte luned mattina
a Napoli. Momenti di tensione si sono avuti quando, da un corteo diretto
verso il Maschio Angioino, dove era in corso una seduta del Consiglio co-
munale sulla vicenda di Bagnoli, si staccato un gruppo di dimostranti i
quali hanno successivamente cercato di salire senza biglietto su un treno
diretto a Roma: i manifestanti intendevano chiedere un incontro col ministro
del Lavoro Maroni. Nel corso delle manifestazioni si svolto anche un pre-
sidio di disoccupati al Centro Direzionale dove ha sede l'assessorato alla
Formazione. Altre manifestazioni sono previste per luned pomeriggio.
Arrestato dopo aver investito un Carabiniere
TERNI Un giovane viterbese di 25 anni stato arrestato luned mattina
dai Carabinieri con l'accusa di aver investito con l'auto, nella notte tra sa-
bato e domenica, nei pressi di Orvieto (Terni), un sottufficiale dell'Arma im-
pegnato in un posto di blocco. Il militare rimasto gravemente ferito ed
ricoverato in prognosi riservata all'ospedale di Orvieto. Il grave episodio
avvenuto lungo la strada che collega Castel San Giorgio a Castel Viscardo.
Sembra che il giovane investitore fosse ubriaco.
Ragazzi rapinano quattordicenne del cellulare
MILANO Un gruppo di ragazzi dell'apparente et di 17-18 anni hanno ag-
gredito e rapinato del telefonino cellulare un quattordicenne all'uscita di
una stazione della metropolitana di Milano. L'aggressione avvenuta intor-
no alle 10 e mezza di luned mattina in via don Calabria. Il ragazzo vittima
della rapina, A.C., stato circondato riferisce l'Ansa dalla banda di
giovinastri, due dei quali lo hanno immobilizzato mentre gli altri si sono im-
possessati del cellulare. Quindi gli aggressori sono fuggiti.
Sequestro di armi e droga: due in manette
BRINDISI Circa 850 chilogrammi di marijuana oltre ad un kalashnikov
con relative munizioni sono stati sequestrati dai militari della Finanza sul li-
torale di Ostuni (Brindisi) in localit Torre Pozzella. Nel corso dell'operazio-
ne sono stati arrestati due corrieri di droga albanesi, giunti con un gom-
mone da oltre Adriatico.
PAGINA
10 .
L'OSSERVATORE ROMANO Luned-Marted 21-22 Gennaio 2002
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o ANCORA ALLARME SMOG AL NORD Nonostante
un leggero miglioramento, il tasso d'inquinamento
atmosferico ancora elevato al Nord, specialmente
in Lombardia. Il presidente della Regione ha dispo-
sto la circolazione a targhe alterne per le auto pri-
vate a partire da domani, marted.
INCIDENTI STRADALI: TANTE GIOVANI VITTIME
Sono soprattutto giovani le vittime degli incidenti
stradali avvenuti nel fine settimana. La sciagura
pi grave nei pressi di Sovico (Milano) dove
hanno perso la vita cinque persone tra i 28 e i 16
anni. Tra le cause il ghiaccio, l'alta velocit e l'im-
prudenza.
LAVORO: CONFINDUSTRIA AL QUIRINALE. Dopo
aver ricevuto nei giorni scorsi i rappresentanti dei
sindacati, il Capo dello Stato incontra il vertice di
Confindustria. Alla base della polemica c la rifor-
ma dellarticolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Il dia-
logo tra Esecutivo e sindacati sembra, per, ancora
lontano.
GIUSTIZIA: RIPRESO IL PROCESSO SME Conti-
nuano le polemiche sul processo Sme-Ariosto che
ripreso luned mattina al Tribunale di Milano. Dome-
nica il deputato di Forza Italia Cesare Previti, uno
dei principali imputati, aveva affermato in un'intervi-
sta: C' un accordo tra pm e giudici contro di me.
Il pg Borrelli ha respinto l'accusa.
MILANO, 21.
Lo smog continua a
gravare come una cappa
venefica soprattutto sulle
regioni del Nord. Neppu-
re il blocco delle auto
private attuato ieri, do-
menica, a Milano e in
numerosi altri centri abi-
tati della Lombardia,
stato sufficiente a far
scendere il tasso d'inqui-
namento atmosferico in
misura rilevante. Pertan-
to il presidente della Re-
gione, Formigoni, ha di-
sposto che da domani,
marted, in 62 Comuni
tra cui Milano, il traffico
delle auto private sar a
targhe alterne dalle 8 al-
le 20 fino a nuovo ordi-
ne e con il divieto di cir-
colazione per tutte le au-
to non catalitiche. Il
ROMA, 21.
Il ghiaccio ma anche
l'alta velocit e l'impru-
denza sono all'origine
dei numerosi incidenti
avvenuti nelle ultime ore
sulle strade. Fra le vitti-
me come purtroppo
accade spesso nel fine
settimana tanti giova-
ni. La sciagura pi grave
avvenuta nella notte
fra sabato e domenica a
Sovico, nel Milanese. In
uno scontro frontale tra
due automobili hanno
perso la vita cinque per-
sone: Andrea Rigamonti,
di 28 anni, Nicoletta Co-
gliati, di 28, Sebastiano
Gurgone, di 22, Elia Ba-
varesco, di 20, e C. B.,
di 16, tutti residenti in
paesi della zona.
Altri giovani sono tra
ROMA, 21.
Mentre sulla concertazione Governo e
maggioranza fanno quadrato intorno al
ministro del Lavoro Roberto Maroni
(della concertazione, intesa come obbli-
go di fare accordi con la firma di tutti,
non c pi bisogno), il confronto tra
Esecutivo e sindacati e in particolare
con Cgil sembra destinato ad inasprirsi.
E ci proprio mentre il Presidente della
Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha
avviato un difficile tentativo di ricompo-
sizione delle divergenze. Dopo aver rice-
vuto nei giorni scorsi i rappresentanti
dei sindacati, il capo dello Stato incon-
tra, oggi, il vertice di Confindustria.
Alla base della polemica c la riforma
dellarticolo 18 dello Statuto dei lavora-
tori, che il Governo con il disegno di
legge delega attualmente allesame della
commissione lavoro del Senato inten-
de modificare in via sperimentale per al-
cune categorie di dipendenti in determi-
nate situazioni aziendali. Lintervento
pi deciso in favore di Maroni venuto
dal ministro della difesa Antonio Marti-
no. Sono convinto ha detto l'econo-
mista che gli italiani, se saranno cor-
rettamente informati, non si lasceranno
ingannare dalla propaganda sindacale.
Quel vincolo, l'art. 18. anacronistico,
indifendibile e causa di disoccupazione
cronica, di sclerosi della struttura pro-
duttiva e di lavoro nero.
Mentre Fausto Bertinotti, segretario
di Rifondazione comunista, ha esortato i
sindacati a replicare con uno sciopero
generale, le varie componenti della coa-
lizione di centro-destra dal ministro
della Difesa, Antonio Martino (Forza Ita-
ROMA, 21.
Le riforme strutturali sono indispensa-
bili ed occorre affrettare gli interventi
sul sistema previdenziale, mentre landa-
mento del rapporto deficit-pil preoccu-
pa, ed anche possibile un considere-
vole scostamento dagli obbiettivi fissati.
Sono alcune delle indicazioni formulate
dallOcse, in un dossier dedicato allIta-
lia, che fa il punto sull'economia, la fi-
nanza pubblica, le pensioni e lassetto
del mercato del lavoro.
Nellanno appena trascorso la crescita
dovrebbe essersi attestata sull1,8%,
mentre nel 2002 si registrerebbe un
+1,2% del Pil, per accelerare al 2,7-
2,8% nel 2003. Da questo punto di vista,
si tratta di previsioni gi note che lo stu-
dio si limita a confermare.
Riguardo ai conti pubblici, si fa pre-
sente che il rispetto del Patto di stabilit
europeo appare pi problematico per
il 2001 di quanto non si sia invece veri-
ficato negli anni passati. Tutto questo,
nonostante il miglioramento della finan-
za pubblica negli ultimi mesi, dovuto
anche allaumento del gettito fiscale.
Ma lOcse ammonisce che non esclusa
la possibilit di un considerevole scosta-
mento dallobbiettivo anche per il 2002,
considerato che le proiezioni ufficiali sul
deficit potrebbero persino rivelarsi otti-
mistiche. LOcse chiede misure struttu-
rali per rientrare nei parametri.
Stesso discorso per il mercato del la-
voro, per il quale lOcse sollecita una
riforma della legislazione a tutela del-
limpiego, nel senso di allentare le rigi-
de norme a protezione in questo setto-
re, e per la previdenza per la quale oc-
corrono ulteriori iniziative di riforma.
MILANO, 21.
ripreso oggi a Milano il processo
Sme-Ariosto, che continua ad alimenta-
re la polemica politico giudiziaria, nel-
la quale hanno per trovato spazio pro-
poste di riforma alle quali da aggiun-
gere quella di una generale amnistia con
la condizionale.
Ieri, alla vigilia della ripresa del pro-
cesso, uno dei principali imputati, Cesa-
re Previti, ha rilanciato in un'intervista
alcune accuse. C un accordo tra pm
e tribunale contro di me. Ho degli indi-
zi, molti e convergenti ha dichiarato
tra l'altro lex ministro della Difesa e at-
tuale parlamentare di Forza Italia co-
me quello delle riunioni miste tra giudici
e sostituti procuratori, nelle quali Bor-
relli ha dato indicazioni precise: ha det-
to che bisognava trovare il modo di neu-
tralizzare la legge sulle rogatorie... Non
vero ha poi aggiunto Previti che
non voglio fare i processi; li voglio fare
e anche in fretta, ma ho la pretesa di
avere giudici imparziali. E certamente
non lo sono quelli di Milano.
La replica di Borrelli non si fatta at-
tendere. una menzogna, ha replica-
to i pg milanese, che ha smentito accor-
di tra pm e giudicanti e men che meno
tra giudicanti e procura generale. Il
magistrato, che da anni al centro di
polemiche per i suoi ripetuti interventi
(l'ultimo all'inaugurazione dell'anno giu-
diziario) da molti ritenuti politici, ha
negato di avere dato indicazioni per
neutralizzare la legge sulle rogatorie. E
ancora a Previti, che aveva definito co-
me una sopraffazione il mancato azze-
ramento del processo dopo la sentenza
della Consulta che aveva annullato alcu-
ni provvedimenti del gup di Milano,
Borrelli ha replicato ironicamente:
un peccato che in Italia linterpretazione
e lapplicazione della legge siano affidate
ai giudici e non alle parti.
Malgrado questi nuovi veleni, c' chi
cerca soluzioni per evitare, almeno in
futuro, pericolosi conflitti tra poteri. Al
ministero della Giustizia si lavora sul te-
sto definitivo di riforma dellordinamen-
to giudiziario, che sar presentato entro
la fine del mese, che ha accolto un con-
tributo solo tecnico dellex sottosegre-
tario allInterno Carlo Taormina, le cui
posizioni sono in diversi punti distanti
dalla bozza dello stesso ministro Castelli,
(ma il Guardasigilli lui, e lui decide-
r, ha puntualizzato Taormina).
E c' la proposta, da parte dell'ex
presidente della commissione giustizia
Giuliano Pisapia e avvocato di parte civi-
le nel processo Sme, di un'amnistia
condizionata, vale a dire: Processo e
prescrizione vengono sospesi e il reato si
estingue, ma a condizione che limputa-
to non commetta reati nei cinque anni
successivi. Altrimenti vengono puniti il
vecchio reato e quello nuovo.
Intanto, a una settimana dalla prote-
sta delle toghe nere, i vertici dell'Anm
aspettano di essere convocati dal Guar-
dasigilli per riprendere quel dialogo da
tutti auspicato ma che stenta a decolla-
re. Anche allinterno della magistratura
associata si cominciano ad avvertire pre-
se di posizione, interventi e segnali:
dell'altro ieri una riunione dei giovani
magistrati, critici verso gli attuali diri-
genti lAnm ai quali chiedono di tornare
a essere solo un sindacato delle toghe,
e quindi meno politica e pi sensibilit a
retribuzioni e contratti.
ASCOLI PICENO, 21.
All'indomani delle voci di una sospet-
ta contaminazione da antrace su una
fornitura della casa farmaceutica Phar-
macia and Upjohn di Ascoli Piceno,
giungono smentite scientifiche. Le ana-
lisi preliminari effettuate nei laboratori
dello stabilimento Pharmacia di Ascoli
escludono, in modo pressoch totale, la
presenza di antrace nella materia prima
soggetta ad esame. quanto afferma,
in un comunicato diffuso a Milano,
Pharmacia Italia spa in relazione alla
sospetta contaminazione su una fornitu-
ra allo stabilimento marchigiano. I test
sono stati svolti secondo il Bergeys
Manual of Determinative Bacteriology e
Diagnostica e Tecnica di Laboratorio di
Filippo Pasquinelli, precisa la casa far-
maceutica la quale, tuttavia, spiega che
per quanto queste analisi siano alta-
mente affidabili, il responso definitivo,
come da procedura e normativa corren-
ti, verr dato dalle analisi ufficiali in
corso da parte delle autorit competen-
ti. Intanto partito da alcune ore da
Ascoli Piceno per listituto zooprofilatti-
co di Foggia il campione di materiale
prelevato dalla azienda Pharmacia Up-
jhon che verr analizzato per verificare
leventuale positivit ai test dellantrace.
ROMA, 21.
Un'imbarcazione con a bordo settanta
nordafricani, stata intercettata al largo
della coste agrigentine. Il natante stato
scortato da alcune motovedette a Sciac-
ca dove i clandestini sono stati sottopo-
sti agli accertamenti di rito in attesa di
essere trasferiti in un centro daccoglien-
za. In manette finito un nordafricano
accusato di essere lo scafista della tra-
versata. Limbarcazione era stata avvi-
stata da un aereo militare.
Un gruppo di 52 cittadini turchi di et-
nia curda, che hanno tentato di entrare
in Italia nascosti in un vano ricavato nel
rimorchio di un tir che trasportava gu-
sci di mandorle destinati alla Germania,
stato bloccato dalla Guardia di finanza
durante controlli nel porto di Bari. Lau-
totreno, con targa olandese, era condot-
to da un greco che stato arrestato.
Lautomezzo era arrivato a Bari a bordo
di una motonave proveniente dal porto
greco di Igoumenitsa. Durante il con-
trollo i finanzieri hanno scoperto sul
fondo del tir una botola attraverso la
quale si accedeva ad uno stretto vano ri-
cavato tra la merce trasportata, in cui
erano nascosti i clandestini.
MILANO, 21.
Due persone arrestate e altre 12 de-
nunciate a piede libero, un sovrinten-
dente di polizia medicato in ospedale
per escoriazioni. questo il primo bi-
lancio dei tafferugli verificatisi ieri nei
minuti finali della partita di calcio Inter-
Parma
Nella manovra di alleggerimento sette
agenti di polizia hanno subito lievi con-
tusioni giudicate guaribili in due giorni.
Lintervento delle forze dellordine ha
comunque riportato la calma in breve
tempo e i sette pullman dei tifosi del
Parma sono stati scortati dalla polizia fi-
no alle porte di casa.
Il Questore di Milano, Enzo Boncora-
glio, ha smentito nel modo pi assoluto
notizie riportate da alcuni servizi televi-
sivi, in cui si addebitavano i tafferugli al
fatto che le forze dellordine avessero
impedito ai tifosi del Parma di uscire
dallo stadio. Chiunque frequenta gli
stadi ha detto allAnsa il Questore
sa benissimo che non pensabile far de-
fluire contemporaneamente i tifosi di
entrambe le squadre e che la regola, per
ovvi motivi di sicurezza, prevede pro-
prio il contrario.

L'OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
UNICUIQUE SUUM
POLITICO RELIGIOSO
NON PRAEVALEBUNT
.
Via del Pellegrino 00120 CITT DEL VATICANO - Segreteria
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Anno CXLII - N. 19 (42.955) CITT DEL VATICANO Mercoled 23 Gennaio 2002
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INDIA Altre venti vittime dopo quelle delle sanguinose violenze nel Kashmir
Massacro di civili in un villaggio dell'Assam
A Calcutta 4 poliziotti assassinati da terroristi
MEDIO ORIENTE Tra i morti figura un comandante di Hamas in Cisgiordania
Cinque palestinesi uccisi dai soldati
in un'incursione nella citt di Nablus
EX ZAIRE A Goma alle devastazioni dell'eruzione si aggiungono i saccheggi
Allarme per 200.000 bambini fuggiti in Rwanda
NUOVA DELHI, 22.
La violenza torna ad
insanguinare l'India, do-
ve non meno di venti
persone sono state ucci-
se oggi in due diversi e
sanguinosi attacchi di
guerriglieri o di terrori-
sti, rispettivamente nello
Stato nordorientale del-
l'Assam e a Calcutta.
Sono almeno sedici gli
uccisi, compresi tre
bambini e nove donne, e
cinque i feriti, tutti gra-
vissimi, provocati da un
assalto condotto da mili-
tanti armati del Fronte
nazionale democratico
del Bodoland (Ndfb),
un gruppo secessionista
dell'Assam, contro villaggio di Jangalba-
ri Paharpur, sito alla frontiera con il
Bhutan, a 140 chilometri a Ovest di Gu-
wahati. Un portavoce della polizia del-
lAssam ha detto che i guerriglieri han-
no accerchiato luned sera il villaggio,
hanno fatto uscire gli abitanti dalle loro
case, e poi li hanno abbattuti sparando
loro a bruciapelo.
Poche ore dopo, nelle prime ore di
questa mattina, a Calcutta quattro poli-
ziotti sono stati uccisi in un attacco ter-
roristico contro il locale centro culturale
statunitense. Altri quattordici poliziotti e
tre passanti sono stati feriti, alcuni dei
quali gravemente. Lattacco stato con-
dotto da quattro uomini armati a bordo
di due motociclette. Quando i quattro
sono stati fermati da un agente davanti
al cancello del centro, hanno immedia-
tamente aperto il fuoco con fucili auto-
matici. Lattacco, secondo la polizia che
lo attribuisce al terrorismo di matrice
fondamentalista islamica, era ben orga-
nizzato ed avvenuto nel momento del
cambio di turno di guardia, quando gli
agenti sono pi facilmente vulnerabili.
I due attacchi seguono di poche ore il
massacro di undici persone di due fami-
glie musulmane, compresi otto bambini,
perpetrato in Kashmir e attribuito dalla
polizia al gruppo fondamentalista islami-
co Lashkar-i-Taiba. Secondo la ricostru-
zione del tragico episodio fatta dalla po-
lizia in base alle testimonianze degli
scampati all'eccidio e diffusa dall'agen-
zia di stampa ufficiale indiana Uni, venti
militanti del gruppo erano giunti in un
villaggio del distretto di Poonch chieden-
do cibo e protezione, ma ricevendone
un rifiuto e reagendo appunto con un
massacro.
Lashkar-i-Taiba il gruppo accusato
dalle autorit indiane di aver condotto il
cruento attacco dello scorso 13 dicem-
bre contro il Parlamento di Nuova De-
lhi, in seguito al quale si era bruscamen-
te riacuita la tensione tra India e Paki-
stan con massicce mobilitazioni di trup-
pe alla frontiera del Kashmir. Il Gover-
no indiano accusava infatti quello paki-
stano di fornire copertura a Lashkar-i-
Taiba, come pure al gruppo Jaish-i-
Governo degli Usa che ne aveva conge-
lato i beni. La decisione di Musharraf,
seguita dall'arresto di circa duemilacin-
quecento fondamentalisti islamici, sem-
bra aver contribuito ad allentare la ten-
sione alla frontiera del Kashmir, dove
peraltro i due eserciti restano schierati.
Mohammed, responsabi-
le dell'analogo e ancora
pi sanguinoso attentato
perpetrato all'inizio di
ottobre contro il Parla-
mento statale di Srina-
gar, la capitale estiva
dello Jammu e Kashmir,
come noto l'unico Stato
indiano a maggioranza
musulmana. I due grup-
pi, che hanno basi in Pa-
kistan, sono comunque
tra quelli che due setti-
mane fa il Presidente pa-
kistano Pervez Mushar-
raf ha messo fuorilegge
e che in precedenza era-
no stati compresi nella
lista delle organizzazioni
terroristiche stilata dal
TEL AVIV, 22.
Cinque palestinesi sono stati uccisi da
soldati israeliani durante un'incursione
nella citt autonoma di Nablus e in vici-
ni centri della Cisgiordania. Tra le vitti-
me figura uno dei comandanti militari
di Hamas nella regione, morto in un at-
tacco condotto la scorsa notte dalleser-
cito di Tel Aviv nel villaggio di Assira a-
Shemalya. Insieme con lui sono stati uc-
cisi altri tre militanti del movimento isla-
mico armato. Hamas, che nelle scorse
settimane aveva aderito alla tregua pro-
clamata dal Presidente dell'Autorit Pa-
lestinese (Ap) Yasser Arafat, ha annun-
ciato che vendicher l'uccisione attra-
verso attentati terroristici. Un soldato
israeliano inoltre morto stamani in
scontri divampati ad Al Bireth, nei pres-
si di Ramallah. Lo ha riferito l'emittente
televisiva Al Jazzira senza fornire ulte-
riori precisazioni.
Le ultime operazioni dell'esercito
israeliano seguono l'occupazione di Tul-
karem portata a termine ieri. Stamani i
soldati si sono ritirati dalla citt, mentre
un portavoce ha annunciato l'arresto di
undici ricercati. In una telefonata al Se-
gretario generale dellOnu, Kofi Annan,
Arafat, ha chiesto la convocazione ur-
gente del Consiglio di sicurezza e ha av-
vertito Israele che il suo aggressivo atto
di terrore potrebbe scatenare unesca-
lation di violenza regionale. Annan gli
ha risposto criticando Tel Aviv per la di-
struzione nei giorni scorsi della radio
palestinese e per loccupazione di Tulka-
rem. Il Segretario generale ribadisce la
convinzione che una soluzione al conflit-
to israeliano-palestinese non pu essere
raggiunto con la forza, ha riferito la
portavoce Marie Okabe.
I portavoce militari israeliani hanno
replicato che la massiccia operazione a
Tulkarem, nella quale sono stati impie-
gati settanta tra carri armati e mezzi
blindati, aveva lobiettivo di ripulire la
citt dai responsabili di una lunga serie
di attacchi terroristici. I soldati hanno
avviato un rastrellamento casa per casa.
Negli scontri che sono seguiti alle incur-
sioni sono morti due giovani. Un agente
della polizia dell'Ap stato inoltre ucci-
so a Ramallah, dove Arafat confinato
dallo scorso 3 dicembre da carri armati
che tengono sotto tiro i suoi uffici.
Nel Governo israeliano guidato dal
Premier Ariel Sharon la politica aggres-
siva nei Territori sembra avere aperto
profonde spaccature. I laburisti sono di-
visi al loro interno, dopo che il loro neo-
presidente e Ministro della difesa, Benja-
min Ben-Eliezer, ha pronosticato dome-
nica sera di fronte al gruppo parlamen-
tare che la coalizione con la destra en-
trer in crisi entro lanno e che elezioni
anticipate verranno convocate nel pros-
simo novembre. Il Ministro dei trasporti
Ephraim Sneh, uno dei laburisti pi vi-
cini a Sharon, non ha escluso la rioccu-
pazione di altre citt autonome, poich,
ha detto, principalmente nel Nord della
Cisgiordania, c uninfrastruttura molto
ampia che organizza attacchi terroristi-
ci. La sua compagna di partito Dalia
Rabin-Pelosof, Viceministro della difesa
e figlia del Premier Yitzhak Rabin assas-
sinato nel 1995, ha invece lamentato che
la strategia dovrebbe essere fissata dal
Governo e non dallesercito, mentre un
altro esponente del partito, Haim Ra-
mon, ha sottolineato il rischio che i Ter-
ritori palestinesi si trasformino per
Israele in un nuovo Libano.
KINSHASA, 22.
Mentre a Goma, la citt della Repub-
blica Democratica del Congo (Ex Zaire)
investita tre giorni fa dall'eruzione del
vulcano Nyiragongo, alle devastazioni
delle colate di lava si aggiungono quelle
dei saccheggi, appare drammatica an-
che la condizione delle centinaia di mi-
gliaia di persone fuggite a Gisenyi, nel
confinante Rwanda.
LUnicef, l'agenzia dell'Onu per l'in-
fanzia, valuta che circa due terzi dei tre-
centocinquantamila abitanti di Goma e
del suo circondario riparati oltre confine
siano bambini, per met di et inferiore
a cinque anni, molti dei quali separati
dalle loro famiglie durante la massiccia
fuga di questi giorni.
Le condizioni di questi bambini, ma
anche di tutti gli altri profughi, sono
particolarmente critiche, ricorda l'Uni-
cef in un comunicato diffuso ieri dalla
sua sede a Ginevra. Tutti hanno imme-
diato bisogno di cibo, di medicine, di un
riparo e soprattutto di acqua potabile. Il
pericolo maggiore, infatti, proprio
quello di epidemie di colera e dissente-
ria, dato che i profughi, tormentati dalla
sete, stanno bevendo l'acqua del lago
Kivu contaminata dalle sostanze tossi-
che contenute nella lava e nella cenere
eruttate dal vulcano.
A Goma, intanto, si susseguono come
detto i saccheggi. Tredici persone sono
state abbattute da ufficiali del Raggrup-
pamento congolese per la democrazia
(Rcd), il movimento antigovernativo so-
stenuto dal Rwanda che controlla la cit-
t semidistrutta dall'eruzione.
La radio locale ha annunciato che il
presidente del Rcd, Adolphe Onsumba
ha dato ordine che chiunque venga sor-
preso a compiere atti di sciacallaggio sia
abbattuto. Tra le persone uccise, sette
sarebbero proprio militari del Rcd. Alcu-
ni sono stati sorpresi mentre cercavano
di rubare negli uffici della missione di
osservatori dell'Onu ed in un magazzino
del Pam, il programma alimentare mon-
diale dell'Onu stessa. Ad un episodio di
saccheggio va attribuito in senso lato
anche la tragedia di ieri in una stazione
di rifornimento di benzina, dove un'e-
splosione ha ucciso molte decine di per-
sone che stavano tentando di impadro-
nirsi del carburante.
Nel frattempo, secondo alcuni esperti
che stanno controllando il Nyiragongo,
l'attivit eruttiva del vulcano sarebbe
terminata e ci potrebbe consentire al-
lOnu di organizzare una vasta distribu-
zione di cibo nella citt dove la popola-
zione sembra decisa a tornare prima
possibile, nonostante i danni provocati
dalle colate laviche che l'hanno investita
e che come detto ne hanno distrutta
quasi la met.
La polizia transenna il luogo dell'attacco terroristico a Calcutta
Una donna porta in salvo il suo bambino
VISITA AD LIMINA Il discorso di Giovanni Paolo II alla Conferenza Episcopale del Vit Nam
Per realizzare una sana collaborazione la Chiesa
si aspetta dalla comunit politica il rispetto totale
della sua indipendenza e della sua autonomia
Messaggio del Papa per la XXXVI Giornata
Mondiale delle Comunicazioni Sociali
Internet, un nuovo Forum
per proclamare il Vangelo
Internet: un nuovo Forum per proclamare il Vangelo.
questo il tema della XXXVI Giornata Mondiale delle Comuni-
cazioni Sociali che si celebrer il 12 maggio 2002. Questi sono
i punti nodali del Messaggio del Santo Padre in vista della
Giornata:
Internet certamente un nuovo forum, nel senso attri-
buito a questo termine nellantica Roma, ossia uno spazio
pubblico dove si conducevano politica e affari, dove si adem-
pivano i doveri religiosi, dove si svolgeva gran parte della vi-
ta sociale della citt e dove la natura umana si mostrava al
suo meglio e al suo peggio. Era uno spazio urbano affollato
e caotico che rifletteva la cultura dominante, ma creava an-
che una cultura propria. Ci vale anche per il ciberspazio,
che una nuova frontiera che si schiude allinizio di questo
millennio.
La Chiesa si avvicina a questo mezzo con realismo e fi-
ducia. Come altri strumenti di comunicazione, esso un
mezzo e non un fine in se stesso. Internet pu offrire magni-
fiche opportunit di evangelizzazione se utilizzato con com-
petenza e con una chiara consapevolezza della sua forza e
delle sue debolezze. Soprattutto, offrendo informazioni e su-
scitando interesse, esso rende possibile un primo incontro
con il messaggio cristiano, in particolare ai giovani;
Ciononostante, emergono alcune questioni necessarie,
persino ovvie, nellutilizzo di Internet per la causa dellevan-
gelizzazione. Infatti, la caratteristica essenziale di Internet
consiste nel fornire un flusso quasi infinito di informazioni,
molte delle quali durano solo un attimo;
In una cultura che si nutre delleffimero, si pu facil-
mente correre il rischio di credere che siano i fatti a contare
piuttosto che i valori. Internet offre numerose nozioni, ma
non insegna valori e quando questi ultimi vengono trascurati
la nostra stessa umanit ne risulta sminuita e luomo perde
facilmente di vista la sua dignit trascendente;
Il fatto che mediante Internet le persone moltiplichino i
loro contatti in modi finora impensabili offre meravigliose
possibilit alla diffusione del Vangelo. Ma anche vero che
rapporti mediati elettronicamente non potranno mai prende-
re il posto del contatto umano diretto, richiesto da unevan-
gelizzazione autentica.
Pagina 6
Per realizzare una sana col-
laborazione la Chiesa si aspet-
ta dalla comunit politica il to-
tale rispetto della sua indipen-
denza e della sua autonomia.
Lo sottolinea Giovanni Paolo II
nel discorso alla Conferenza
Episcopale del Vit Nam, rice-
vuta in udienza, in occasione
della visita ad limina Aposto-
lorum, nella mattina di marte-
d 22 gennaio. Questi sono al-
cuni dei punti nodali del di-
scorso del Papa:
Quando farete ritorno al
vostro nobile Paese, fate sape-
re ai vostri sacerdoti, ai reli-
giosi, alle religiose, ai catechi-
sti, ai fedeli laici e special-
mente ai giovani che il Papa
prega per loro e li incoraggia
ad affrontare le sfide che pone
il Vangelo;
La comunit cattolica del
Vit Nam ha condotto la pro-
pria riflessione teologica, spiri-
tuale e pastorale al ritmo dei
La Chiesa non intende affatto
sostituirsi ai responsabili della
nazione e all'azione delle perso-
ne, sia sul piano individuale che
collettivo, dal momento che desi-
dera soltanto poter svolgere la
sua missione specifica;
Tuttavia, attraverso i suoi
membri, in uno spirito di dialogo
e di collaborazione fraterna, essa
desidera prender parte in modo
giusto alla vita della nazione, al
servizio dell'intero popolo e del-
l'unit della societ;
Il preziosissimo bene della
libert religiosa rivolto al tem-
po stesso agli individui e alle co-
munit religiose;
Alle persone la libert religio-
sa garantisce il diritto di profes-
sare e di praticare la propria reli-
gione senza costrizione, di riceve-
re un'educazione ispirata ai prin-
cipi della propria fede;
Alle comunit religiose la li-
bert religiosa assicura i diritti
grandi avvenimenti ecclesiali rappresentati
dall'Assemblea Speciale per l'Asia del Sino-
do dei Vescovi, dalla ricca esperienza del
Grande Giubileo dell'anno Duemila e dalla
recente Assemblea Generale Ordinaria del
Sinodo dei Vescovi;
La Chiesa in Vit Nam chiamata a
prendere il largo: desidero dunque incorag-
giarvi a immettere una grande sollecitudine
per l'evangelizzazione e la missione nei vo-
stri programmi pastorali;
La struttura organizzativa della Confe-
renza Episcopale che avete appena realizza-
to, creando in particolare delle commissio-
ni specializzate, costituisce uno strumento
al servizio di questo nuovo dinamismo mis-
sionario di cui le vostre comunit hanno
bisogno;
I vostri rapporti quinquennali evocano
a pi riprese la necessit di sviluppare la
formazione catechetica iniziale cos come
la formazione permanente dei sacerdoti,
dei religiosi, delle religiose e dei fedeli;
I numerosi anni di conflitto, la diffu-
sione delle comunit cristiane e le disparit
nel livello d'istruzione dei fedeli hanno reso
difficili la proposta e l'organizzazione di ta-
le formazione;
Al fine di perpetuare la sua missione
d'amore e di servizio, la Chiesa Cattolica
invitata a far partecipare della sua speran-
za proponendo incessantemente la via del
dialogo;
Per i cristiani, questo dialogo, mosso
dalla carit e radicato nel desiderio dell'in-
contro autentico con Cristo Salvatore, ali-
menta la relazione viva con il prossimo,
chiunque sia;
fondamentali, come quello di gestirsi in
maniera autonoma, di celebrare il culto
pubblico senza restrizioni;
Come non rendere grazie per la vitalit
e per il coraggio dei laici delle vostre Dioce-
si, chiamati a vivere e a celebrare la loro
fede in condizioni spesso difficili!;
Occorre poter mettere a disposizione
dei laici dei mezzi per procurare loro una
formazione che ne faccia dei testimoni nel-
la vita sociale, politica ed economica.
Pagine 4 e 5
|'SS||VA!||
||3||
In Anniversario per Carlo Betocchi
gli Atti della giornata di studio di Firenze
di CLAUDIO TOSCANI
Venerd 25 gennaio, alle ore 18, nella Patriarcale Basilica di san Paolo Fuori
le Mura, avr luogo la tradizionale conclusione della Settimana di Preghiera
per l'Unit dei Cristiani 2002. Per incarico del Santo Padre, la celebrazione
dei Vespri sar presieduta da Sua Eminenza il Cardinale Walter Kasper, Pre-
sidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unit dei Cristiani. I
rappresentanti delle altre Chiese e Comunit ecclesiali saranno invitati alla ce-
lebrazione. La comunit diocesana anch'essa invitata a partecipare per invo-
care dal Signore l'unit di tutti i cristiani.
Pontificio Consiglio
per la Promozione dell'Unit dei Cristiani
Il Santo Padre ha dato il Suo assenso allelezione alla dignit epi-
scopale canonicamente fatta dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Ar-
mena cattolica, riunitosi a Roma il 15 ottobre 2001, del Rev. Arcipre-
te Kvork Khazoumian, Esarca Patriarcale di Gerusalemme ed Am-
man, attribuendogli la sede titolare di Marasc degli Armeni.
NS!|| |N||MAZ|N|
Pagina 10

PAGINA
2 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 23 Gennaio 2002
DA| MND
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o
p
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n
o AFGHANISTAN Conclusa a Tokyo la conferenza
per la ricostruzione dell'Afghanistan, cui hanno par-
tecipato 61 Governi e 21 organizzazioni internazio-
nali. Quest'anno, Kabul otterr finanziamenti per 4,5
miliardi di dollari. Intanto, cominciano a tornare in
patria gli afghani profughi in Iran e in Pakistan.
COLOMBIA Il Governo e i guerriglieri comunisti
delle Farc hanno raggiunto un'intesa per proseguire
i negoziati di pace, che dovrebbero portare entro il
7 aprile prossimo alla cessazione generalizzata del-
le ostilit. Le parti hanno convenuto che il dialogo
politico l'unica via per porre fine al conflitto arma-
to che dilania il Paese da decenni.
NUCLEARE Ha raccolto quasi un milione di firme
(pari a un sesto dell'elettorato) in Austria una peti-
zione che chiede al Governo di usare del diritto di
veto contro l'ingresso nell'Unione Europea della Re-
pubblica Ceca, se essa non chiuder la centrale nu-
cleare di Temelin. Il referendum popolare non pe-
raltro giuridicamente vincolante per il Governo e il
Parlamento di Vienna.
ARGENTINA Buenos Aires sollecita la solidariet
della comunit mondiale per superare la crisi eco-
nomico-sociale. Tra una settimana, il Ministro degli
esteri Carlos Ruckauf sar a Washington per illu-
strare il programma di risanamento al Governo Usa
e alle istituzioni finanziarie internazionali.
MARIO AGNES
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per divulgare il loro messaggio pubblicitario. Saranno queste aziende
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mondo di riferimento (sedi, clienti, collaboratori), questo giornale, questi valori.
AFGHANISTAN La comunit internazionale offre 1,8 miliardi di dollari per il 2002
Conclusa con successo a Tokyo
la Conferenza per la ricostruzione
La Russia pronta
a collaborare
con l'Ue nella lotta
contro il terrorismo
Nuovo interesse per la sfortunata spedizione di Umberto Nobile al Polo Nord nel 1928
I risultati scientifici furono importanti
Filippine: attentato
in un mercato
MANILA Due bambini sono mor-
ti e ventitr persone sono rimaste
ferite in un attentato compiuto nel-
la notte tra luned e marted a Ma-
nila, nelle Filippine. Alcuni terrori-
sti hanno piazzato una bomba sot-
to unauto della polizia parcheg-
giata in un mercato della citt, do-
ve erano stati appena sgomberati
alcuni banchi abusivi. I due bambi-
ni, di quattro e otto anni, sono
morti per le gravi lesioni provoca-
te dalle schegge di metallo conte-
nute nellordigno artigianale.
Sud Africa: strage
in una baraccopoli
JOHANNESBURG Un commando
di dodici uomini armati ha compiu-
to una strage uccidendo sette per-
sone luned mattina allalba in un
attacco lanciato nella baraccopoli
sudafricana di Besters, nella pro-
vincia di KwaZulu-Natal. Lo ha re-
so noto il portavoce della polizia
Vishnu Naidoo. Sei delle vittime
sono morte sul colpo mentre la
settima, una donna di ventiquattro
anni, deceduta in ospedale. De-
stano preoccupazione le condizioni
di un bambino di nove anni, rima-
sto gravemente ferito.
Cina: incidenti
in due miniere
PECHINO Dodici minatori sono
morti e otto sono ancora intrappo-
lati a causa di due incidenti avve-
nuti fra domenica e luned in mi-
niere cinesi. Lo ha reso noto mar-
ted lagenzia di stampa Xinhua.
Domenica una esplosione di gas
ha ucciso otto persone nel distret-
to di Fuyuan, nella regione dello
Yunnan. La deflagrazione avve-
nuta in un impianto illegale di car-
bone gestito da un privato. Luned,
un incendio nel pozzo della minie-
ra di Tanjiadong ha provocato altri
quattro morti, mentre otto minatori
sono rimasti bloccati e si sta cer-
cando di raggiungerli.
Spagna: precipita
elicottero militare
MADRID Un elicottero militare
precipitato luned a Nord di Madrid
causando la morte di tre ufficiali
dellesercito spagnolo. Secondo le
prime ricostruzioni degli inquirenti,
il velivolo stava rientrando alla ba-
se al termine di unesercitazione
quando caduto nei pressi di Col-
menar Viejo. Probabilmente l'eli-
cottero, un Hu-10 che lesercito
utilizza sia per il trasporto sia per
le esercitazioni, ha avuto un'avaria
al motore.
Estonia: fiducia
al nuovo Premier
TALLINN Il leader del partito
delle Riforme estone, Siim Kallas,
il nuovo Premier della Repubbli-
ca baltica. Con 62 voti a favore e
31 contrari, il Parlamento ha votato
marted la fiducia a Kallas, desi-
gnato nei giorni scorsi dal Presi-
dente, Arnold Ruutel, dopo la ca-
duta del Governo di centro-destra
guidato dal 1999 da Mart Laar. Il
nuovo Esecutivo sostenuto dal
Partito di centro, di sinistra, e dal
Partito delle Riforme.
COLOMBIA Accordo raggiunto tra Governo e Farc
Intesa per proseguire
nel processo di pace
L'Argentina
sollecita
la solidariet
internazionale
NUCLEARE Raccolte in Austria sulla centrale Ceca
Quasi un milione di firme
per far chiudere Temelin
spisil. Siamo convinti che la grande
maggioranza dei cittadini e dei politici
austriaci desidera lingresso della Repub-
blica Ceca nellUe ha detto Pospisil
. Questa adesione ceca anche nel-
linteresse nazionale dellAustria.
Gli austriaci hanno naturalmente il di-
ritto di indire queste raccolte di firme,
ha proseguito il portavoce, e nessuno
vuole immischiarsi negli affari interni
dellAustria.
Comunque si trattato di una rac-
colta di firme a carattere consultivo
ha affermato ancora Pospisil da esse
non deriva nessun obbligo.
Turchia: scossa
di terremoto
colpisce Smirne
dialogo i candidati alle elezioni presi-
denziali del 26 maggio prossimo.
Viva soddisfazione per l'esito della
trattativa stato espresso dall'Ambascia-
tore di Francia a Bogot, Daniel Parfait,
al quale attualmente affidato il coordi-
namento del gruppo dei Paesi amici
(composto oltre che dalla Francia, da
Canada, Cuba, Spagna, Italia, Norvegia,
Messico, Svizzera, Svezia e Venezuela).
Il diplomatico in una dichiarazione
ripresa dall'agenzia di lingua spagnola
Efe ha definito estremamente im-
portante l'accordo tra Governo e guer-
riglia. Esso ha dichiarato conferi-
sce nuova energia al processo di pace,
in un momento in cui sembrava chiusa
ogni via di dialogo. Il momento pi cri-
tico della trattativa tra le parti stato
raggiunto lo scorso 10 gennaio, quando
il Presidente Pastrana ha definito termi-
nato il dialogo, vista l'indisponibilit
delle Farc a proseguirlo in condizioni
di sicurezza giudicate inadeguate dai
vertici del movimento guerrigliero.
Ancora due giorni fa come segnala
l'agenzia Ansa scontri armati verifi-
cartisi sulle alture intorno a Cali tra re-
parti dell'esercito colombiano e gruppi
delle Farc hanno causato la morte di
trentuno persone. Diciassette sono le vit-
time tra le fila dellesercito, quattordici
quelle tra i guerriglieri. Le Farc avreb-
bero colto di sorpresa due drappelli del-
lesercito che, sulle montagne attorno
alla terza citt della Colombia, erano
sulle tracce di varie persone sequestrate
dai guerriglieri.
nione europea, lunica ad assicurare in-
terventi nel lungo termine nei primi 5
anni, costituiscono il 30 per cento del-
lintera somma promessa nel 2002 e cir-
ca il 23 per cento degli aiuti giudicati
necessari dallOnu e dalle organizzazioni
internazionali per i primi cinque anni.
Siamo grati a tutti e torniamo in Af-
ghanistan soddisfatti. Ma assicuriamo
che ci metteremo immediatamente al la-
voro per utilizzare al meglio gli aiuti,
nella piena trasparenza e in collabora-
zione con i Paesi donatori, creando
agenzie in loco di supervisione e attua-
zione dei progetti di ricostruzione, han-
no affermato nella conferenza stampa fi-
nale i Ministri afghani delle finanze, He-
dayat Amin Arsala, e della ricostruzione,
Amin Fahrang.
Si moltiplicano intanto i segnali di
una sia pur lenta tendenza al ritorno dei
profughi afghani. Secondo cifre diffuse
oggi dallufficio di Islamabad dellAlto
commissariato dellOnu per i rifugiati
(Unhcr), 36.000 persone sono rientrate
in patria solo nelle prime due settimane
di gennaio dai campi del Pakistan e del-
lIran, dove sono tuttora ospitati a
seconda delle stime fra i 4 e i 5 milio-
ni di profughi. Dopo gli Usa e la Russia,
i Paesi europei e lIran, anche la Cina
ha intanto riaperto la propria Ambascia-
ta a Kabul. Ne danno oggi notizia fonti
pakistane. La riapertura della sede di-
plomatica coincide con un invito rivolto
dal Governo di Pechino al Premier af-
ghano ad interim, Hamid Karzai, a visi-
tare la Cina.
Catturati
altri quattro
Taleban
vicino Khost
TOKYO, 22.
Si conclusa oggi a Tokyo con un
grande successo, nelle parole dei prota-
gonisti, la Conferenza internazionale per
la ricostruzione dellAfghanistan, marto-
riato da 23 anni di guerre. Piena soddi-
sfazione stata espressa in una confe-
renza stampa finale dai partecipanti al-
lincontro che ha visto riuniti 61 Paesi e
21 organizzazioni internazionali, sotto la
copresidenza di Giappone, Usa, Unione
Europea e Arabia Saudita.
Per il 2002 la comunit mondiale ha
assicurato ai 25 milioni di afghani e al
Governo provvisorio di Hamid Karzai,
1,8 miliardi di dollari che diventeranno
4,5 miliardi di dollari in base agli impe-
gni pluriennali assunti fino al 2006.
un risultato insperato alla vigilia. Il
mondo ha pienamente compreso la ne-
cessit di intervenire, ha detto il Presi-
dente della conferenza, Sadako Ogata,
ex Alto commissario Onu per i rifugiati
e rappresentante personale per lAfgha-
nistan del Premier giapponese, Junichiro
Koizumi. Ricorrendo ad una parola fin
troppo usata, possiamo dire che stata
una conferenza storica, ha a sua volta
detto il Commissario Ue per le relazioni
esterne, Christopher Patten. LUe emer-
ge da Tokyo come il maggiore donatore
allAfganistan con circa 600 milioni di
euro (546 milioni di dollari) promessi nel
2002 e un impegno nel lungo termine,
fino cio al 2006, che ammonta com-
plessivamente a 2,3 miliardi di euro (2,1
miliardi di dollari). I contributi dellU-
ISLAMABAD, 22.
Quattro Taleban sono stati cat-
turati nelle ultime ore dai com-
mando americani nel corso di
unincursione eseguita nella pro-
vincia orientale afghana di Khost,
duramente colpita nelle scorse
settimane poich considerata uno
degli ultimi covi dei seguaci tutto-
ra alla macchia di Osama bin La-
den e del mullah Omar.
I reparti speciali, sbarcati dagli
elicotteri, sono intervenuti a colpo
sicuro dopo una serie di sorvoli e
ricognizioni compiuti negli ultimi
giorni, hanno riferito testimoni
oculari. I quattro arrestati sono
tutti cittadini afghani che, secon-
do lagenzia Aip, potrebbero es-
sere in grado di fornire alle Forze
statunitensi informazioni sulla sor-
te del mullah Haqqani, il pi im-
portante capo militare Taleban,
che proprio nella provincia di
Khost, a ridosso del confine paki-
stano, ha la sua roccaforte. Haq-
qani, come il mullah Omar e co-
me bin Laden, sembra essersi dis-
solto nel nulla. Anche sul suo con-
to non sono mancate voci che lo
hanno dato per morto, ma la cosa
non ha mai trovato conferme.
Intanto, i soldati americani del-
la 101 divisione aerotrasportata,
che hanno appena dato il cambio
ai marines nellaeroporto di Kan-
dahar, hanno riscontrato attivit
sospette intorno alla base e al
campo di prigionia annesso. Per
tre notti consecutive, i soldati
hanno visto muoversi gente fuori
della rete di cinta della base e an-
che circolare dei veicoli. Nono-
stante lintervento di elicotteri sta-
tunitensi, nessuno ha potuto esse-
re intercettato e fermato.
Sullaeroporto di Kandahar,
cera stata una violenta sparato-
ria, al momento della partenza
del primo gruppo di detenuti di-
retti a Guantanamo (la base ame-
ricana a Cuba). Poco dopo, i ma-
rines avevano trovato un covo vi-
cino alla base con armamenti e
munizioni e lo avevano distrutto.
Nel frattempo, un aereo-spia
automatico Predator precipita-
to ieri mentre tornava da una
missione in Afghanistan nellambi-
to della campagna militare Endu-
ring Freedom (Libert duratura)
contro il terrorismo. Lo ha reso
noto il comando centrale dellope-
razione a Tampa, in Florida, pre-
cisando che laereo senza pilota
caduto per motivi tecnici, non a
causa di un attacco nemico.
Quello precipitato ieri era il ter-
zo aereo-spia automatico ad anda-
re perso in Afghanistan. Il 30 di-
cembre un drone sperimentale
Golden Hawk, che vola ad una
quota pi alta dei Predator, era
precipitato in seguito ad un gua-
sto legato alla manutenzione, in
un combattimento. Un altro
Predator era caduto poco dopo
il lancio, il 7 ottobre scorso, del-
loperazione militare Enduring
Freedom contro il terrorismo.
BOGOT, 22.
L'accordo per proseguire nel processo
di pace stato raggiunto, dopo due
giorni di negoziato, tra Governo e Forze
armate rivoluzionarie della Colombia
(Farc). L'intesa, raggiunta nella notte
tra sabato e domenica ma ufficializzata
solo ieri, dovrebbe consentire di giunge-
re entro il 7 aprilesecondo quanto se-
gnala l'agenzia Ansa ad una cessa-
zione generalizzata delle ostilit nel Pae-
se. Dopo la firma dellaccordo avvenuta
a San Vicente del Cagun, capoluogo
della zona di distensione controllata
dalle Farc dal novembre del 1998, il
Presidente della Repubblica, Andres Pa-
strana, ha emanato un decreto con il
quale proroga, fino al 10 aprile, la pre-
senza della guerriglia nella zona stessa.
L'annuncio del raggiungimento del-
l'accordo stato dato dallAlto commis-
sario per la pace del Governo di Bogot,
Camilo Gomez, e dal portavoce delle
Farc, Raul Reyes. I due hanno preci-
sato che i tre punti principali di impe-
gno per il Tavolo nazionale di dialogo e
di negoziato a cui siedono anche
linviato speciale dellOnu, James Lemo-
yne, diplomatici dei dieci Paesi amici
della Colombia ed esponenti della Chie-
sa sono la cessazione delle ostilit,
dei sequestri di persona e delle azioni
dei gruppi paramilitari. Le parti hanno
inoltre convenuto che il dialogo politico
lunica via duscita per il conflitto ar-
mato, ed hanno invitato, per il 14 feb-
braio, ad un confronto con il Tavolo di
MADRID, 22.
Il Ministro degli esteri russo, Igor Iva-
nov, ha annunciato ieri sera, allarrivo a
Madrid, che Mosca pronta a coopera-
re e ad unire gli sforzi con lUnione
Europea nella lotta contro il terrorismo,
una priorit ha detto il Capo della
diplomazia del Cremlino che condivi-
diamo totalmente. Ivanov ha sottolinea-
to che i Paesi devono cooperare contro
il terrorismo e ampliare una base giuri-
dica, come gi fa lUnione Europea.
Dicendosi molto soddisfatto delle re-
lazioni tra Russia e Spagna, il Ministro
degli esteri di Mosca ha confermato la
visita, in ottobre, del Presidente, Vladi-
mir Putin, mirante a ulteriormente raf-
forzarle. Speriamo che durante la pre-
sidenza spagnola (dellUe) potremo
avanzare nella nostra cooperazione con
lUnione Europea, sapendo che la Spa-
gna assai favorevole a questa coopera-
zione, ha aggiunto Ivanov che oggi
stato ricevuto da Re Juan Carlos e si
incontrato con il Premier, Jos Maria
Aznar, e con il collega Josep Piqu.
Intanto, la Russia pu avere un ruolo
per il superamento della crisi nei rap-
porti tra India e Pakistan. Lo scrive il
Presidente pakistano, Pervez Musharraf,
in un lettera a Vladimir Putin portata ie-
ri a Mosca da Asfandiar Vali, inviato di
Islamabad, ha riferito lagenzia Inter-
fax. Nella lettera viene esposta la
preoccupazione di Islamabad per la crisi
nei rapporti con Nuova Delhi e si affer-
ma che la partecipazione russa in for-
ma di mediazione o in un altro modo
accettabile per le due parti potrebbe
aiutare a giungere al regolamento della
crisi, ha riferito Asfandiar Vali.
VIENNA, 22.
Quasi un milione di firme per le-
sattezza 915.220 sono state raccolte
in Austria per una petizione che chiede
che Vienna usi il diritto di veto contro
lingresso della Repubblica Ceca nellU-
nione Europea se non verr chiusa la
controversa centrale nucleare di Teme-
lin. Lo ha annunciato ieri sera il mini-
stero dellinterno austriaco.
La consultazione popolare lanciata
dal Partito liberale (Fpoe) del leader di
destra Joerg Haider ha avuto dunque
ladesione di circa un sesto dellelettora-
to austriaco (il 15,5 per cento dei 5,89
milioni di aventi diritto al voto). La peti-
zione non giuridicamente vincolante,
ma servir per far dibattere il problema
in Parlamento (che poi per non ha nes-
sun obbligo di prendere una decisione).
La petizione popolare contro la cen-
trale nucleare Ceca di Temelin, organiz-
zata dal partito della destra austriaca
Fpoe, in assoluto come numero di fir-
me si piazzata al terzo posto, mentre
come percentuale di adesione al sesto
posto tra quelle svolte in Austria dal do-
poguerra ad oggi. La differenza causa-
ta dal variare del numero degli elettori
in oltre cinquant'anni.
Dal canto suo, il ministero degli esteri
della Repubblica Ceca non ritiene che la
raccolta di firme contro la centrale nu-
cleare ceca di Temelin, conclusasi ieri
sera in Austria, ostacoler il previsto in-
gresso di Praga nellUnione Europea.
Sono sicuro che non intralcer in
nessun modo le trattative per ladesio-
ne, ha detto ieri sera il portavoce del
ministero degli esteri a Praga, Ales Po-
BUENOS AIRES, 22.
L'Argentina sollecita la solidariet in-
ternazionale per superare la drammatica
crisi economico-finanziaria che la stran-
gola. Al riguardo, il Ministro degli este-
ri, Carlos Ruckauf, ha reso noto di ave-
re avuto contatti con il G7, il gruppo
formato dai sette Paesi industrializzati
del mondo occidentale. Insister presso
il G7, che ha molto peso in seno al Fon-
do monetario, affinch assuma un atteg-
giamento positivo, ha annunciato il Mi-
nistro. Tra una settimana, Ruckauf si re-
cher a Washington per illustrare un
piano di risanamento economico al Go-
verno americano e alle istituzioni finan-
ziarie internazionali.
In Argentina, proseguono le manife-
stazioni contro la politica economico-so-
ciale del Governo. Protestano poveri, di-
soccupati e lavoratori che reclamano sti-
pendi arretrati. In alcune citt si sono
avuti scontri con la polizia. Si stanno
mobilitando anche i risparmiatori cui le
autorit hanno annunciato che i dollari
depositati nelle banche saranno restituiti
in pesos, sia pure con una forma di in-
dennizzazione che i tecnici stanno stu-
diando. Il Governo ha fatto presente
che le banche non hanno pi dollari,
ma l'organizzazione nazionale che rap-
presenta 1,6 milioni di risparmiatori ha
replicato che quelli che hanno deposita-
to dollari pretendono la stessa moneta.
Nella giornata di ieri, la Banca Cen-
trale intervenuta vendendo dollari per
sostenere la quotazione del peso, che ha
leggermente recuperato rispetto al bi-
glietto verde Usa.
Si riacceso recentemente l'interesse
per la spedizione polare effettuata nel-
l'anno 1928 dal generale Umberto Nobi-
le col dirigibile Italia.
L'aspetto emotivo della sfortunata
spedizione ha fatto passare in secondo
piano che lo scopo della impresa era
quello di effettuare ricerche scientifiche
nella zona artica. E precisamente: ricer-
che sul magnetismo terrestre e sulla
propagazione delle onde elettromagneti-
che, ricerche batteriologiche, risoluzione
di problemi di navigazione aerea, studio
delle diatomee della Baia del Re nelle
isole Svalbard. Nobile aveva portato con
s tre illustri studiosi: il prof. Aldo Pon-
tremoli, ordinario di fisica all'universit
di Milano, esperto in misurazioni del
magnetismo terrestre; il prof. Francesco
Behounek, direttore dell'Istituto del ra-
dio di Praga; il prof. Finn Malmgren,
meteorologo e climatologo, dell'universi-
t di Uppsala. Il generale Nobile provve-
deva alla cartografia per conto della So-
ciet geografica italiana. Nel dirigibile
erano sistemate sofisticate strumentazio-
ni di rilevamento e misura. In uno stu-
dio pubblicato sulla Rivista Aeronauti-
ca, Ovidio Ferrante afferma che il diri-
gibile Italia pu essere considerato il
primo Skylab realizzato nel mondo.
Nobile aveva costituito la sua base di
operazioni nella Baia del Re, dove si tro-
vavano il pilone di ormeggio e l'aviori-
messa della precedente spedizione col
dirigibile Norge effettuata nel 1926.
Egli intendeva compiere una serie di vo-
li a ventaglio in zone ancora inesplorate
in una fascia circumpolare della ampiez-
za di circa cinquemila chilometri, dal
Capo Bridgman in Groenlandia alla Se-
vernaja Zemblia nell'Unione Sovietica.
Inoltre, era stato progettato di sbarcare
sul Polo Nord un gruppo di ricercatori,
opportunamente equipaggiati, e recupe-
rarli in un volo successivo. L'operazione
non avvenne per le avverse condizioni
meteorologiche che finirono per provo-
care lo schianto del dirigibile sul pack.
Da segnalare l'attivit di padre Gian-
franceschi, cappellano della spedizione,
e del prof. Vito Zanone, membri en-
trambi della Pontificia Accademia delle
Scienze. Zanone studi le diatomee,
portate in Italia dal padre Gianfrance-
schi; elenc 149 specie di diatomee delle
quali 104 classificate come nuove per lo
Spitzbergen. A due diatomee venne dato
il nome di Nobile e di Gianfranceschi:
sono la Denticula Nobili e la Aspera
Gianfranceschi.
Dopo la caduta del dirigibile, buona
parte delle ricerche e degli studi effet-
tuati a bordo venne raccolta. Nel 1929
Nobile ne fece oggetto di una preziosa
pubblicazione. Alla luce dei fatti, si po-
trebbe affermare che gli scopi della spe-
dizione furono in gran parte raggiunti.
TULLIO FILTRI
Il dirigibile nell'hangar alla Baia del Re
ANKARA, 22.
Un uomo morto e molte per-
sone hanno abbandonato in preda
al panico gli edifici in seguito a
una scossa di terremoto, di ma-
gnitudo 4,7 gradi della scala Ri-
chter, che ha colpito ieri Smirne,
sulla costa occidentale della Tur-
chia. Lo ha reso noto lagenzia
Anadolu. Il sisma stato regi-
strato alle 16.34 ora locale (le
15.34 in Italia). La vittima era un
lavoratore delle costruzioni. La
gente corsa fuori in preda al pa-
nico ha affermato un testimone.
Lutto nell'episcopato
giunta la dolorosa notizia del-
la pia morte di Sua Eccellenza
Reverendissima Monsignor Juan
Bautista Herrada Armijo, O. de
M., Vescovo titolare di Equizeto,
gi Ausiliare di Antofagasta (Cile),
avvenuta nella mattina di luned
21 gennaio, a causa di una im-
provvisa emorragia cerebrale.
Il compianto Presule era nato
in San Pedro de Melipilla, diocesi
di Melipilla, il 15 maggio 1922 ed
era stato ordinato sacerdote il 18
settembre 1948. Eletto Vescovo
della Prelatura territoriale di Cala-
ma il 5 marzo 1982, aveva ricevu-
to l'ordinazione episcopale il 17
aprile dello stesso anno. Il 30 no-
vembre 1991 era stato trasferito
alla Sede titolare di Equizeto e
nello stesso tempo era stato nomi-
nato Ausiliare dell'Arcivescovo di
Antofagasta.Il16luglio1997 aveva
rinunciato all'ufficio di Ausiliare.
Le esequie si celebrano merco-
led 23 gennaio nella Basilica della
Merced in Santiago del Cile.
.
W
La SEGRETERIA DI STATO comuni-
ca che deceduto il
Signor
TARCISIO BERTOLDI
padre di Mons. Piergiorgio Bertoldi, Se-
gretario della Nunziatura Apostolica nel-
la Repubblica Federale di Jugoslavia.
I Superiori ed i Colleghi partecipano
al dolore di Mons. Bertoldi e dei suoi
Familiari, assicurando la vicinanza nella
preghiera per il caro defunto, che affida-
no al Signore risorto.
.

PAGINA
3 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 23 Gennaio 2002
T A
||ZA
| G|NA
.
ELZEVIRO Nelle lettere di Paolina
Affetti e interessi
a Casa Leopardi
|u|G| MA||A |||SN|
Sapevano che se Giacomo Leopardi
piangeva, la sorella Paolina non rideva:
ma ora ho riletto alcuni documenti che
sembrano dar ragione a chi crede nella
scalogna per quella infelice famiglia. Per
la famiglia in blocco, non solo per Gia-
como e Paolina: a cominciare dal di-
sgraziato padre Monaldo; dalla madre
Adelaide, su cui si forse infierito trop-
po, per arrivare, a mano a mano, agli
altri componenti: cognate e nipoti.
Quel povero Monaldo si trov in mez-
zo a guai fra politici e finanziari che,
per un filo, non lo cacciarono addirittu-
ra in prigione. Il suo patrimonio era a
pezzi. Che cosa poteva fare una moglie,
di forte carattere e di altrettanto rigido
senso di responsabilit, che tentare di
salvare il salvabile come si dice? Cer-
to in casi di salvataggio come questo ne
vanno di mezzo tutti quelli che debbono
contribuire alla ripresa: pagando in ogni
modo, materialmente e moralmente.
una fatalit alla quale non si sfugge.
Quando un malato sta grave, che cosa
fa il medico? Ci che, fuori dalla parti-
colare circostanza, preso a s, appare
crudele. Il chirurgo taglia, per salvare la
vita: ma rischia anche di sopprimerla.
Adelaide, la mamma, il crudele medi-
co di casa Leopardi. Il suo torto sar
consistito nell'impeto, nell'eccesso, nella
mancanza di tutto di tatto e di sorri-
so: ma non sempre i momenti o le occa-
sioni si prestano a certe delicatezze. Che
Adelaide non riuscisse simpatica, risulta
da quel che se ne scritto, dai ritratti
che se ne sono tracciati: come questo,
di Gianpiero Ferretti, in appendice a
Lettere inedite di Paolina leopardi, con
introduzione di Franco Fortini.
Nel suo fare Adelaide era brusca e
mascolina, come pure nel suo abbiglia-
mento: per casa calzava stivaloni da uo-
mo, col lembo della sottana rialzato e
fermato in vita; in capo era solita porta-
re un berretto da marinaio ed al collo
un cravattone nero.
Conciaste cos, non ispirava, certo, te-
nerezza. Per il carattere, non doveva es-
sere la sola, in quel tempo e in quel-
l'ambiente. Di cerbere di tal maniera ce
ne erano altre, se Paolina, nella prima
delle lettere, pubblicate, a Vittoria Laz-
zari, trepida che la missiva non cada
nelle mani della madre dell'amica.
Ma io non volevo dirti niente per
paura che la mia lettera non andasse in
mani di Mamm vostra, e non avesse
guai per ci. Perch, guai? Per le con-
fidenze che si fanno le due ragazze, in-
torno ad un argomento predominante:
fidanzamento o matrimonio. Vittoria
Lazzari, intanto, non una fanciulla
qualsiasi: la figlia di quella Geltrude
Cassi, prima fiamma di Giacomo. Chiss
che nell'affetto di Paolina per lei non
prema quel ricordo. Fidanzamenti, dun-
que, che si fissano, si cambiano prima
di arrivare al matrimonio. C'entra so-
prattutto la volont delle famiglie, gui-
date dalla condizione sociale, e, anche
di pi, dallo stato patrimoniale dei can-
didati al matrimonio. L'interesse, insom-
ma: la dote calcolata fino al centesimo.
Noi non conosciamo le confidenze della
Vittoria Lazzari: ce ne rendiamo per
abbastanza conto da quel che scrive
Paolina Leopardi. Anche questa volta si
pu dire, se Vittoria si lamenta, Paolina
non esulta.
Paolina diciamolo senza mezzi ter-
mini smaniosa di maritarsi: e non
per quel che naturalmente s'immagina.
Oh, s, anche per quello: ma non solo, o
soprattutto, per quello. Non vede l'ora
di togliersi da Recanati, di uscire da
quella famiglia, di cambiare abitudini, di
viaggiare.
I suoi sentimenti per Recanati non
differiscono gran che da quelli di Giaco-
mo.
Mi parli scrive all'amica della
malinconia di Pesaro; ma che diresti ve-
dendo la nostra? Io credo che un paese
pi infame e maledetto di questo (Reca-
nati) non vi sia al mondo, e senza spe-
ranza anche remotissima di migliora-
mento; che cost un decadimento pas-
seggero e momentaneo quello che soffri-
te, ma da noi la mancanza di materiali
che rende questo soggiorno infelice.
Si aggiunge la situazione spaventevole
della famiglia.
Ma io sono in uno stato ben differen-
te dal tuo, e per il paese, e per il siste-
ma di famiglia, veramente spaventevole
per persone giovani; in cui si sente tutto
il peso della famiglia, senza sentirne per
un solo istante un'ombra di sollievo, di
alleggerimento della noia, dal dolore.
Ancora per un poco conserver la spe-
ranza di uscirne; e quando questa sar
svanita? Dice Mad. di Stael, che quando
si atteso invano, non si ha pi che a
morire.
Per capire Paolina bisogna collocarsi
idealmente in quell'epoca, in quella ca-
sa, in quella situazione: con lo spettro
degli anni che avanzano, con un gran
nome e con pochi soldi, in un bailamme
di ambizioni, di mortificazioni, di rinun-
zie, di preoccupazioni: con fratelli che si
agitano per sposarsi, con cognate s e
no gradite, verranno nipoti che illudono
e deludono.
Paolina scrive all'amica: ... in verit
io non so che cosa sto a fare a questo
mondo. Questa mia una certa storia di
esistenza negativa che consola ed io
invoco ad ogni momento un interesse,
un affare, anche un dolore, tutto, qua-
lunque cosa che mi togliesse da questa
monotonia veramente infernale, e che
non vi forza capace di sopportare con
calma.
Passano gli anni. L'idea del matrimo-
nio dura a morire. Di tanto in tanto
lampeggia. Una specie di ncora. Chis-
s. E se davvero? Paolina non lo dice
per non apparire ridicola: ma un filo di
speranza resta. E qui, poich tu me lo
chiedi se sono decisa di maritarmi o
no ti dir la pura verit, e solo per
compiacerti. Puoi ben credere che a
quest'ora io non abbia pi n quella vo-
glia che ne avevo una volta, e potrei di-
re anche nessun'altra ed infatti ho ri-
cusato pochi mesi sono un tale che mi
annoiava sempre con le sue ambasciate
(...). Passato il dolore dei primi anni,
viene la riflessione e l'esperienza a di-
mostrare l'infelicit e la miseria di un
nodo male assortito ed io non ho
avuto finora il coraggio di affrontar quel
pericolo sperando sempre che potes-
se una volta congiarsi questo desolante
tenor di vita che io meno. Ma te lo pos-
so dire, o Vittorina mia, io non ne posso
pi, no, non ne posso pi. Tutti i mali
hanno un confine, tutte le cose a questo
mondo si cangiano, tutte, ma per me il
destino immutabile, e le cose hanno
preso tal piega, che gi so di piena
scienza che come ho vissuto fino ad
ora, cos vivr sino alla morte.
Siamo al dolore pi grande. Muore
Giacomo Leopardi. Non ho forza di
parlare di quel dolore che supera ogni
dolore, di quel perpetuo cruccio che tor-
menter per sempre la mia esistenza, e
mi impedir d'aprire pi la bocca al riso
e dunque il cuore alla gioia.
A poco a poco la casa si vuota: se ne
va prima il padre, poi la madre. Fra il
1850 e il 1851, fu un'ecatombe in casa
Leopardi: una cognata, un altro fratello,
una nipote, un'altra cognata. Infine re-
stano a Paolina due nipoti, figli del fra-
tello Pierfrancesco. Si immagina che sia-
no il conforto della zia ormai vecchia.
Ma chi lo immagina? Il Manzoni, buon
intenditore, scriveva che gli interessi
guastano gli affetti. E cos, per causa
degli interessi, Paolina si trov in lite
giudiziaria con quei due scatenati: che
le occuparono met del palazzo. Zia e
nipoti, pur dimorando sotto lo stesso
tetto, si guardavano come da trincea op-
poste. Si venne a una specie di compro-
messo. Paolina pagava a Giacomo il
maggiore, un assegno di 400 franchi al
mese; meno al cadetto, poich cos pare
che avesse disposto il nonno. Siamo al-
l'epoca dei cadetti. Sistemati gli interes-
si, Paolina sola. Sola e finalmente
tranquilla. Si apr una schiarita. Paolina
cominci a gustare la libert. La solitu-
dine favorisce certi imprevisti. Che si
inaugurasse, per lei, la vita? Eh, troppo
tardi! Eppure ora pu adempiere al suo
antico ossessivo desiderio di viaggiare.
Si sente padrona. Se non va fuori, arri-
va a Parma, a Reggio Emilia, a Modena.
Prova l'ebbrezza della ferrovia, fino a
Bari, fino a Brindisi. La felicit? Mah!
Se mai, sono gli anni ora che la infasti-
discono. Ne ha sessantotto, e non sta
bene. Decide di andare a Pisa. Perch
proprio Pisa? Sar stato il richiamo del
fratello Giacomo che aveva sempre de-
cantato Pisa, per quel cielo, per quel cli-
ma, per quei lungarni. Pisa le dar l'im-
magine di Giacomo: l'ultima immagine,
mentre Paolina si spegneva proprio a Pi-
sa, il 13 marzo 1869.
La mostra La ricerca di un'appartenenza: 1803-1870 al Museo Civico Villa Ciani di Lugano
Dal percorso espositivo
emerge la pittura ispirata alla storia sacra
MA|C !NAC|N|-!AM|
Si sta per concludere al Museo Civico
Villa Ciani di Lugano nel contesto
delle celebrazioni del bicentenario del-
lentrata del Cantone Ticino nella Con-
federazione elvetica la Mostra intito-
lata La ricerca di unappartenenza 1803-
1870, in cui sono esposte, collocate nel
periodo neo classico e romantico, cen-
tocinquanta opere, tra tele, sculture,
incisioni, e lavori su carta.
Il percorso espositivo si snoda attra-
verso nuclei tematici connessi ai princi-
pali generi pittori di quellepoca: ritrat-
tisti, pittura di storia religiosa, paesag-
gio, ex voto. Alcune sale sono dedicate
al periodo in cui il profilarsi delle Acca-
demie, sorte nella seconda met del
Seicento: esse hanno una tappa fonda-
mentale per lo studio dellarte intesa in
tutte le sue principali applicazioni: di-
segni, schizzi e incisioni. Ampio spazio
dedicato ai ritratti di personaggi del-
lepoca, alle opere religiose e decorati-
ve, ex voto: uno spaccato di storia re-
ligiosa del passato e del vissuto della
religiosit popolare della gente del Can-
tone Ticino.
Molte sono le opere, di cui talune
inedite, provenienti da musei svizzeri e
ticinesi, italiani e francesi che con altre
istituzioni pubbliche e private hanno
concesso in prestito i loro capolavori
per questa esposizione alla Citt di Lu-
gano. Il visitatore ha lopportunit di
cogliere, rivivere e valorizzare, in un
ambiente (gi residenza dei Fratelli
Giacomo e Filippo Giani) che costitui-
sce un eccellente esempio di architettu-
ra neoclassica nel Cantone Ticino, ope-
re di artisti ticinesi rappresentate in
suggestive immagini del passato in una
triplice visione: artistica, storica e ar-
chitettonica.
Specifiche sezioni monografiche sono
dedicate ad artisti di conosciuta fama,
come Carlo Bossoli, Antonio Ciseri e
Vincenzo Vela, che ebbero un ruolo di
protagonisti a livello internazionale. Ri-
salire a individuare i gusti e a stabilire
il ruolo e la classe sociale a cui appar-
tenevano i committenti, non difficile:
la borghesia dellepoca, sempre pi de-
siderosa di celebrare i propri fasti e se
stessa.
La richiesta della committenza pub-
blica, invece, si occupata in prima
persona dellabbellimento e della de-
corazione di chiese, palazzi e monu-
menti.
La pittura storica, inizialmente di
impronta neoclassica, vede la ripresa di
temi legati principalmente alla storia
antica, alla mitologia e alle allegorie
politiche.
Nella sezione dedicata a Carlo Bosso-
li sono esposte diverse tele e tempre su
carta eseguite dallartista in concomi-
tanza con i rivolgimenti politici del
1848 e le campagne del 1850-1860. E fra
le opere espone a Villa Ciani di Luga-
no, citiamo: il Ritratto di famiglia di
Abbondio Bagutti; La Sacra Famiglia di
Giovanni Canepa; Giuseppe venduto dai
fratelli e Date a Cesare quel che di Ce-
sare, due preziose tele di Antonio Ciseri
di propriet dellAssociation Parroissia-
le di Blaru, in Francia, e sempre del Ci-
seri il celebre Trasporto del corpo di
Cristo al Sepolcro, che si trova al San-
tuario della Madonna del Sasso a Orse-
lina sopra Locarno; Estasi di santa Te-
resa; Raffaello e la Fornarina, e Giaco-
mo Trivulzio innanzi a Luigi XII di An-
lerie, enti pubblici e di collezionisti pri-
vati: la Pinacoteca Cantonale Zst di
Rancate; la Citt di Locarno; il Museo
Vela di Ligornetto; la Graphische Sam-
mlung del Politecnico di Zurigo; Il Mu-
seo Onsernonese di Loco; lAccademia
delle Belli Arti di Brera; il Museo del
Risorgimento e Civiche Raccolte Stori-
che di Milano e del
Museo Nazionale del
Risorgimento Italia-
no di Torino.
La Fabbrica del
Duomo di Milano,
presente a Villa Cia-
ni con tre gessi di
Pietro Bernasconi,
raffiguranti San Ro-
mano, San Celso e
San Pietro in Vincoli.
Fra le opere in mo-
stra figurano anche
quelle facenti parte
della collezione del
Museo di Belle Arti
della Citt di Luga-
no, tra cui alcune
vedute di Carlo Bos-
soli, i Ritratti di Gia-
como e Filippo Ciani
di Bernardino Pa-
sta,il busto dello sta-
tista ticinese Stefano
Franscini realizzato
da Francesco Somai-
ni, e opere di Anto-
nio Ciseri e di Anto-
nio Rinaldi.
Altrettanto prezio-
sa e significativa la
collaborazione da
parte dei Consigli
parrocchiali e dalle
Confraternite di tutto
Giovanni Canepa - La Sacra Famiglia, 1863 Antonio Ciseri - Giuseppe venduto dai suoi fratelli, 1867
Antonio Rinaldi
Estasi
disantaTeresa
1865-1875
Muzio Clementi
Lugano - Interno della chiesa di s. Rocco
tonio Rinaldi; Ovidio parte per lesilio,
di Luigi Tragliana; I due benefattori di
Giovanni Antonio Vanoni, definito, in
Ticino, il re degli ex voto per antono-
masia, nonch due sculture di Vincen-
zo Vela, Spartaco e La Desolazione.
Significative, come gi s detto, e
preziose le collaborazioni di musei, gal-
il Cantone Ticino. Il progetto Arte in Ti-
cino 1803-2003 stato ideato con due
intenti: il primo, proporre una lettura
orizzontale di una realt artistica, per
molti aspetti sconosciuta e tralasciata,
ma, comunque, definita e ben definibi-
le, dentro un periodo storico in cui le
arti figurative e la pittura in generale,
si andavano orientando e interrogando-
si sulla loro identit, alla ricerca di
una appartenenza.
Il secondo intento quello di riuscire
a superare lapproccio monografico che
fino ad oggi ha caratterizzato la storia
grafica e artistica nel Cantone Ticino.
Arte in Ticino, non del Ticino, per,
al Museo Civico delle Belle Arti a Villa
Ciani di Lugano nellambito della ricor-
renza bicentenaria dellentrata del Can-
tone Ticino nella Confederazione elveti-
ca propone, sullarco di tre anni,
ben quattro scadenze espositive, com-
prendente anche artisti non ticinesi,
che, hanno scelto il Ticino, come lo-
ro seconda patria oppure un luogo di
passaggio: una terra di frontiere, che
fa da cerniera tra il Sud e il Nord
dEuropa.
Nell'esposizione si considera il perio-
do in cui il Neoclassicismo e Romanti-
cismo ebbe a influenzare lambiente ar-
tistico ticinese. In programma per lau-
tunno 2002, una seconda Mostra che
prender in esame il periodo a cavallo
tra lOttocento e il Novecento, stilistica-
mente caratterizzato da movimenti e
tendenze quali il Verismo, Divisioni-
smo, Simbolismi e Liberty.
Nellottobre 2003,la terza Mostra ver-
ter sullarte nel primo Novecento,
prendendo in considerazione artisti nati
intorno agli anni Novanta del XIX se-
colo e attivi tra il 1900 e il 1940. Infine,
nella quarta e ultima esposizione, sa-
ranno presentate opere di artisti opera-
tivi negli anni Cinquanta e che ancor
oggi proseguono la loro attivit.
Uniniziativa stato detto di
grande rilevanza e di straordinaria
complessit, ma anche di rimarchevole
ricchezza culturale. Lesposizione ac-
compagnata da un elegante catalogo di
464 pagine (1 Volume), pubblicato in
bella veste grafica da Salvioni Edizioni,
Bellinzona. Curato da Rudy Chiappini,
Direttore del Dicastero Musei e Cultura
della Citt di Lugano, la pubblicazione
che costituisce una vera e propria sto-
ria dellarte, propone una ricca serie di
contributi di specialisti, ed corredata
da illustrazioni a colori a pie' di pagina
o in minimale di tutte le opere esposte
presenti in Mostra; suddiviso in capito-
li, il catalogo diventa una fonte prezio-
sa di notizie e di informazioni per una
approfondita ricerca storica, artistica e
scientifica, e fornisce un'occasione per
approfondire i molteplici aspetti del
momento storico preso in esame.
musica della prima met del XIX secolo. Sin da picco-
lo manifest il suo spiccato senso musicale, al punto
che a sei anni il padre lo affid al parente Buroni, che
aveva da poco terminato gli studi presso il Conservato-
rio napoletano della Piet dei Turchini; e quindi al
Corticelli, reputato organista. In seguito il giovane se-
gu i corsi di Gaetano Carpani per il contrappunto e
dellabate Santarelli per il canto. Presto ci si accorse
del giovane talento, e fu invitato a suonare il clavicem-
balo nei migliori salotti romani.
A dodici anni aveva composto loratorio Martirio
de' gloriosi santi Giuliano e Celso, eseguito presso lO-
ratorio filippino, e la prima sonata per clavicembalo: a
quattordici anni era nominato organista della basilica
di san Lorenzo in Damaso. In quellanno, 1766, giunse
a Roma sir Peter Beckford, un nobile inglese amante
della musica, il quale, dopo averlo ascoltato, chiese il
permesso alla famiglia di portarselo con s in Inghilter-
ra, per aiutarlo a sviluppare le doti musicali.
Cos il giovane, con il suo mecenate, prese la via di
quel paese, dove era destinato a rimanere per il resto
dei suoi giorni. Nel feudo del protettore, a Fonthill Ab-
bey nel Dorsetshire, il romano trascorse sette anni di
studi severi, in special modo nel pianoforte e nella
composizione, senza altri maestri che s stesso, ed il
ricco ambiente culturale che frequentava. Ivi scrisse i
primi due libri di sonate, nelle quali svilupp la tecnica
pianistica, che furono presentate al pubblico inglese
quando egli, lasciata la sua casa di Fonthill Abbey, si
trasfer a Londra, scritturato dal Kings Theatre come
maestro al clavicembalo: con lesecuzione di quelle di-
venne noto in tutta la capitale, e piovvero le richieste
di composizioni e di alunni.
Nel 1780 part per Parigi dove fu accolto con entu-
siasmo, facendosi conoscere da quel pubblico cosmo-
polita, ed allo stesso tempo scoprendo la migliore pro-
duzione pianistica del momento. Di l part per Stra-
sburgo e Monaco di Baviera: nel 72 ebbe a Vienna la
famosa accademia con Mozart, una gara che si svol-
se alla presenza dellimperatore Giuseppe II e della
corte, che si concluse in parit, anche se Mozart
espresse la sua invidia, a causa della sua situazione as-
sai precaria nella capitale austriaca. Tornando a Lon-
dra simbatt a Lione in una fanciulla che voleva spo-
sare, ma il padre di lei si oppose fermanente.
A Londra svilupp ancor pi la sua tecnica, divenen-
do il maggior didatta del tempo: pubblic i suoi Studi,
divenuti in seguito fondamentali per lo sviluppo della
tecnica pianistica, e present in pubblico i suoi migliori
allievi, quali Field, Cramer e Bertini. Con il Collard
apr una fabbrica di pianoforti, detti oggi clementini,
assai avanzati nella costruzione e richiesti ovunque.
Il secondo viaggio europeo, nel 1802, fu molto este-
so; trasse con s Field, e raggiunse Parigi, dove fu
ospite del Pleyel, ed a Vienna, ospitato da Artaria.
Di l part per Pietroburgo, dove pose una succursale
della sua fabbrica e della casa editrice, lasciate in ge-
stione a Field, che ivi si ferm, dando lezioni alla no-
bilt russa.
Di ritorno a Berlino, diede lezioni a molti musicisti,
tra i quali Meyerbeer e Berger, a Dresda a Klengel, a
Vienna a Kalkbrenner, poi a Lipsia affid le sue Ope-
re complete agli editori Breitkopf e Haertel: infine
torn a Berlino per sposare la figlia del maestro di
Cappella di San Nicol, Carolina Lehmann, conosciuta
lanno precedente: purtroppo la giovane sposa mor
lanno successivo, nel 1805, nella dare alla luce il figlio
Carlo. Questi ebbe a sua volta un infelice destino,
quando, sedici anni dopo, nel maneggiare imprudente-
mente una pistola, ne rimase ucciso.
Tornato a Pietroburgo per vedere come andavano i
suoi affari, fu raggiunto dalla notizia che la sua fabbri-
ca londinese di pianoforti era stata preda di un incen-
dio ed era rimasta distrutta. Non pot tornare subito
in Inghilterra, a causa delle guerre napoleoniche: fu
quindi a Roma per la causa di successione del fratello
Gaetano. Di nuovo a Vienna, diede lezioni a molti im-
portanti allievi, tra i quali divennero suoi eredi Czerny
e Moscheles. Nel 1810 pot tornare a Londra: qui spo-
s Emma Gisborne, dalla quale ebbe quattro figli: Vin-
cenzo, Cecilia, Carolina e Giovanni. In quel periodo fu-
rono composte varie sonate e i primi tre volumi della
sua opera didattica pi celebrata, il Gradus ad Parnas-
sum. Comp altre fortunate tournes in Europa; a Fi-
renze nel 1827 incant il pubblico, e lanno successivo
a settantasei anni diede il suo ultimo concerto
pubblico alla Royal Philarmonic. Si trasfer quindi in
campagna, in un suo possedimento a Evesham, e mor
di attacco apoplettico il dieci marzo del 1832. Fu sepol-
to nellAbbazia di Westminster.
AN!N| 3|AGA
Il 23 gennaio del
1752 nasceva a Roma
Muzio Clementi, che
svilupp la tecnica
pianistica e diede im-
pulso definitivo alla
costruzione di quello
strumento, destinato a
prendere il posto del
clavicembalo nella so-
ciet ottocentesca: e,
del pari, fu uno dei
maggiori editori di
Duecentocinquant'anni dalla nascita di Muzio Clementi, pioniere del pianoforte
Pareggi con Mozart una sfida musicale

PAGINA
4 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 23 Gennaio 2002
.
I vostri rapporti quinquennali evocano
la necessit di sviluppare la formazione
catechetica iniziale cos come la formazione
permanente dei sacerdoti, dei religiosi,
delle religiose e dei fedeli. I numerosi anni
di conflitto, la diffusione delle comunit
cristiane e le disparit nel livello
d'istruzione dei fedeli hanno reso difficile
l'organizzazione di tale formazione
Come non rendere grazie
per la vitalit e per il coraggio dei laici
delle vostre Diocesi, chiamati a vivere
e a celebrare la loro fede in condizioni
spesso difficili! In virt
della loro testimonianza credibile
ed entusiasta, essi sono
degni eredi dei loro predecessori
lungo la via del Vangelo
VISITA AD LIMINA Il discorso di Giovanni Paolo II alla Conferenza Episcopale del Vit Nam
Per realizzare una sana collaborazione la Chiesa
si aspetta dalla comunit politica il rispetto totale
della sua indipendenza e della sua autonomia
Per realizzare una sana collaborazio-
ne la Chiesa si aspetta dalla comunit
politica il rispetto totale della sua indi-
pendenza e della sua autonomia. Lo sot-
tolinea Giovanni Paolo II nel discorso al-
la Conferenza Episcopale del Vit Nam,
ricevuta in udienza in occasione della vi-
sita ad limina Apostolorum, nella mat-
tina di marted 22 gennaio.
Questo il discorso di Giovanni Pao-
lo II:
Monsieur le Cardinal,
Chers Frres
dans lpiscopat
et dans le sacerdoce,
1.Je vous accueille avec
joie, Evques du Vit Nam,
vous qui avez fait un long
chemin pour accomplir Ro-
me votre visite ad limina
Apostolorum. Par cette d-
marche de plerinage auprs
de la tombe des Aptres Pier-
re et Paul, vous entendez af-
fermir votre foi et votre mi-
nistre, prier pour vos Egli-
ses diocsaines et renforcer
les liens de communion qui
vous unissent au Successeur
de Pierre. Je souhaite que les
diffrents moments de ren-
contre que vous pourrez vi-
vre vous donnent de poursui-
vre avec courage la mission
damour et de service de J-
sus Sauveur, et quils vous
renouvellent dans votre mi-
nistre pour ldification du
Corps du Christ.
Je remercie Mgr Paul Ngu-
yn Van Ha, Evque de
Nha Trang et nouveau Prsi-
dent de votre Confrence
piscopale, pour les paroles
quil vient de madresser en
votre nom, me faisant parta-
ger des signes desprance et
des proccupations pastora-
les que connaissent vos Egli-
ses diocsaines. Je forme
aussi des vux chaleureux
pour ceux dentre vous qui
ont rcemment reu lordina-
tion piscopale. Au cours de
la prsente visite ad limina,
je me rjouis vivement de
pouvoir rencontrer la totalit
des vques de la Confrence
piscopale. Il est heureux
que nous puissions vivre
tous ensemble ce temps din-
tense communion spirituelle
et fraternelle. Lorsque vous
retournerez dans votre noble
pays, faites savoir vos pr-
tres, aux religieux, aux reli-
gieuses, aux catchistes, aux
fidles lacs, spcialement
aux jeunes, que le Pape prie
pour eux et quil les encou-
rage relever les dfis que
pose lEvangile, prenant
exemple sur les saints et les
martyrs qui les ont prcds
sur le chemin de la foi et
dont le sang vers demeure
une semence de vie nouvelle
pour tout le pays.
2.Depuis votre dernire
visite ad limina, lEglise en
Asie a t particulirement
invite approfondir le
joyeuxmessagedelaRdemp-
tion, en approchant de ma-
nire singulire la question
fondamentale de lannonce
explicite du salut la multi-
tude des Asiatiques qui nont
pas encore entendu parler du
Christ. Tout comme les au-
tres Eglises particulires en
Asie, la communaut catho-
lique du Vit Nam a men sa
propre rflexion thologique,
spirituelle et pastorale au ry-
thme des grands vnements
ecclsiaux quont t lAs-
semble spciale pour lAsie
du Synode des Evques, la ri-
che exprience du grand Ju-
bil de lAn 2000 et la rcente
Assemble gnrale ordinaire
du Synode des Evques, la-
quelle certains dentre vous
ont eu la joie de participer.
Lamour du Christ pousse
lEglise vangliser et incite
les vques promouvoir
lvanglisation, tche et res-
ponsabilit premires de leur
ministre.
3.LEglise au Vit Nam
est appele avancer au lar-
ge: je dsire donc vous en-
courager porter un grand
souci de lvanglisation et de
la mission dans vos program-
mes pastoraux. Je connais
votre zle et les conditions
difficiles dans lesquelles vous
avez exercer votre charge.
Que le souffle de lEsprit
Saint fconde vos initiatives
apostoliques, donnant ainsi
un lan renouvel votre
prdication, la catchse,
la formation des prtres et
des religieux, la prire des
fidles, lapostolat auprs
des jeunes et des familles!
Vous avez cur, dans vos
diocses et au sein de la Con-
frence piscopale, de propo-
ser des choix pastoraux
adapts la situation et aux
besoins de votre Eglise parti-
culire, en tenant compte du
terreau humain dans lequel
vous vivez, terreau faonn
par les multiples cultures et
les nombreuses traditions re-
ligieuses qui composent le
paysage spirituel de votre
pays. Dans cet esprit, lorga-
nisation de la Confrence
piscopale que vous venez de
mettre en place, en crant
notamment des commissions
spcialises, est un instru-
ment au service de ce nou-
veau dynamisme missionnai-
re dont vos communauts
ont besoin. Lurgence de la
mission doit toujours inspi-
rer les choix courageux que
vous avez faire, guids par
lEsprit Saint, agent principal
de lvanglisation, avec lai-
de duquel vous serez en me-
sure de rpondre efficace-
ment aux exigences de lan-
nonce de lEvangile.
Vos Rapports quinquen-
naux voquent plusieurs
reprises la ncessit de dve-
lopper la formation catch-
tique initiale ainsi que la for-
mation permanente des pr-
tres, des religieux, des reli-
gieuses et des fidles. Les
nombreuses annes de con-
flit, la dissmination des
communauts chrtiennes et
la disparit du niveau dins-
truction des fidles ont rendu
difficiles la proposition et
lorganisation de cette forma-
tion. Je vous encourage donc
promouvoir et soutenir
toutes les initiatives qui per-
mettent aux pasteurs et aux
fidles, par une formation
approprie, de structurer
leur foi et den vivre, pour
mieux en tmoigner. Il im-
porte en particulier de leur
offrir un solide enseignement
sur la doctrine sociale de
lEglise.
4.Pour perptuer sa mis-
sion damour et de service,
lEglise catholique est aussi
invite partager son esp-
rance en proposant sans cesse
le chemin du dialogue, qui a
son origine et qui puise sa f-
condit dans le dialogue sal-
vifique damour du Pre avec
lhumanit, par le Fils et
dans la puissance de lEsprit
Saint. Un dialogue confiant
et constructif entre toutes les
composantes de la socit ci-
vile permettra seul de donner
une esprance nouvelle pour
tout le peuple du Vit Nam.
Pour les chrtiens, ce dialo-
gue, m par la charit et
enracin dans le dsir de la
rencontre vritable avec le
Christ Sauveur, nourrit la re-
lation vivante avec le pro-
chain quel quil soit, dans sa
dignit inalinable de fils de
Dieu, surtout lorsquil fait
lexprience de la pauvret
ou de lexclusion. Exhortez
les communauts contem-
pler le Christ dans le visage
de ceux auxquels il a voulu
lui-mme sidentifier, les in-
vitant ainsi discerner dans
cette rencontre la fidlit de
lEglise sa mission!
5.Comme nous le rappel-
le le Concile Vatican II,
lEglise, en raison de sa
charge et de sa comptence,
ne se confond en aucune
manire avec la communau-
t politique et nest lie au-
cun systme politique. Cest
pourquoi la communaut
politique et lEglise sont in-
dpendantes lune de lautre
et autonomes dans le domai-
ne qui est le leur. Cepen-
dant, tant appeles toutes
deux remplir leur mission
spcifique au profit des m-
mes hommes, ce service sera
dautant plus efficace quel-
les pratiqueront davantage
entre elles une saine colla-
boration (Gaudium et spes,
n. 76).
Au nom de cette saine
collaboration, lEglise invite
tous ses membres sengager
loyalement pour la croissance
de tous et pour ldification
dune socit juste, solidaire
et quitable. Elle nentend
nullement se substituer
aux responsables de la na-
tion et laction des person-
nes, individuellement et col-
lectivement, souhaitant seu-
lement pouvoir exercer sa
mission spcifique. Mais, par
ses membres, dans un esprit
de dialogue et de collabora-
tion fraternelle, elle souhaite
prendre une juste part la
vie de la nation, au service
de tout le peuple et de lunit
de la socit. En participant
activement, la place qui lui
revient et selon sa vocation
propre, au dveloppement
humain et spirituel des per-
sonnes, elle communique
lhomme la vie divine, mais
rpand galement sa lumire
[...] principalement par le
fait quelle rtablit et enno-
blit la dignit de la personne
humaine, quelle affermit la
cohsion de la socit hu-
maine et quelle pntre lac-
tivit quotidienne des hom-
mes dune signification et
dun sens plus profonds
(Ibid., n. 40).
Pour raliser cette saine
collaboration, lEglise at-
tend de la communaut poli-
tique le respect total de son
indpendance et de son auto-
nomie. Le bien trs prcieux
de la libert religieuse
dont il est question dans le
Concile Vatican II, dans les
Dclarations et les Conven-
tions internationales
sadresse la fois aux indivi-
dus et aux communauts re-
ligieuses. Aux personnes, la
libert religieuse garantit le
droit de professer et de prati-
quer sans contrainte leur re-
ligion, de recevoir une du-
cation qui sinspire des prin-
cipes de leur foi, de suivre
leur vocation religieuse et de
poser des actes privs et pu-
blics qui manifestent la rela-
tion intrieure qui les unit
Dieu et leurs frres. Aux
communauts religieuses, la
libert religieuse assure des
droits fondamentaux tels que
se rgir de manire autono-
me; clbrer sans restriction
le culte public; enseigner pu-
bliquement leur propre foi et
en tmoigner oralement et
par crit; soutenir leurs
membres dans la pratique de
la vie religieuse; choisir, du-
quer, nommer et dplacer
leurs propres ministres; ma-
nifester la force singulire de
leur doctrine sociale; pro-
mouvoir des initiatives dans
les domaines ducatif, cultu-
rel, caritatif et social (cf. Va-
tican II, Dignitatis human,
n. 4). Je forme des vux fer-
vents pour que toutes les
composantes de la nation
sunissent afin de promou-
voir une civilisation de
lamour, fonde sur les va-
leurs universelles de paix, de
justice, de solidarit et de li-
bert.
6.Comment ne pas ren-
dre grce pour la vitalit et
le courage des lacs de vos
diocses, appels vivre et
clbrer leur foi dans des
conditions souvent difficiles!
Par leur tmoignage crdible
et enthousiaste, ils sont les
dignes hritiers de leurs de-
vanciers sur le chemin de
lEvangile. Je les invite
prendre toujours davantage
au srieux leur vocation de
baptiss et assumer le rle
qui est le leur dans la vie et
la mission du peuple de
Dieu, comme tmoins du
Christ, partout o ils se trou-
vent (Ecclesia in Asia, n. 45).
Des moyens doivent pouvoir
tre mis leur disposition
pour leur procurer une for-
mation qui fera deux des t-
moins dans la vie sociale, po-
litique et conomique.
Je salue affectueusement
les prtres, vos prcieux col-
laborateurs, qui annoncent
avec assurance et courage
lEvangile du Christ dans le
pays. Je sais avec quelle g-
nrosit et quelle passion ils
travaillent pour btir des
communauts fraternelles
qui donnent le tmoignage
dune Eglise accueillante et
missionnaire. Ils sont cons-
cients que la tche de lvan-
glisation concerne tout le
peuple de Dieu et requiert
une nouvelle ardeur, de nou-
velles mthodes et un nou-
veau langage. Il vous revient
dtre toujours davantage
proches deux, afin de les
soutenir dans leurs projets
pastoraux, dtre attentifs
leur vie quotidienne et de les
accompagner surtout quand
ils vivent des preuves lies
leur ministre. Il est aussi n-
cessaire de mettre leur dis-
position une formation spiri-
tuelle et intellectuelle adapte
aux dfis missionnaires
quils ont affronter.
Je me rjouis de la dispo-
nibilit qui conduit de nom-
breux jeunes de vos diocses
tout quitter pour rpondre
gnreusement lappel du
Christ dans le sacerdoce et
devenir ainsi de fidles inten-
dants de ses mystres. Cest
un signe loquent de vitalit
ecclsiale manifeste par les
jeunes, assoiffs de valeurs
spirituelles quils dsirent
leur tour partager avec tous
leurs frres. Il vous appar-
tient de veiller aux conditions
dune formation et dun dis-
cernement solides, en choisis-
sant avec soin des forma-
teurs et des professeurs
ayant acquis une maturit
humaine et sacerdotale.
La floraison de vocations
la vie consacre, spciale-
ment la vie religieuse fmi-
nine, est assurment un don
magnifique du Seigneur
lEglise au Vit Nam, don
pour lequel il convient de
rendre grce et auquel lEgli-
se ne peut renoncer. Jencou-
rage toutes les personnes
consacres ne pas flchir
dans leur engagement mis-
sionnaire et semployer
avec une ferveur renouvele
annoncer le Christ et ser-
vir tous les hommes. A la
suite du tmoignage auda-
cieux donn par les Instituts
tout au long des sicles pas-
ss, que les personnes consa-
cres ne cessent de se laisser
transformer par la grce de
Dieu en se livrant davantage
lEvangile!
7.Chers Frres dans
lpiscopat, je dsire vous re-
mercier encore une fois de
votre gnrosit et de votre
engagement exemplaires. Je
rends grce pour votre pers-
vrance et pour votre tmoi-
gnage courageux. Que lesp-
rance chrtienne fconde vo-
tre zle apostolique et quelle
vousdonnedes forces nouvel-
les pour annoncer le Christ,
le Sauveur, lui qui est venu
pour que les hommes aient
la vie, pour quils laient en
abondance (Jn 10, 10)!
Je vous confie linterces-
sion de Notre-Dame de La
Vang, que vous avez clbre
plus particulirement lan
dernier loccasion du cen-
time anniversaire du grand
congrs marial du 15 aot.
Je sais la confiance filiale
que vous portez la Mre du
Christ. Puisse-t-elle clairer
votre route! A chacun de
vous, aux prtres, aux reli-
gieux et aux religieuses et
tous les fidles lacs du Vit
Nam, jaccorde bien volon-
tiers une affectueuse Bn-
diction apostolique.

PAGINA
5 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 23 Gennaio 2002
.
Una nostra traduzione
del discorso del Santo Padre
Signor Cardinale,
CariFratelli nell'Episcopato
e nel sacerdozio,
1. Accolgo con gioia voi,
Vescovi del Vit Nam, che
avete percorso un lungo cam-
mino per compiere a Roma la
vostra visita ad limina Apo-
stolorum. Tramite questo pel-
legrinaggio presso le tombe
degli Apostoli Pietro e Paolo,
intendete affermare la vostra
fede e il vostro ministero,
pregare per le vostre Chiese
diocesane e rafforzare i vinco-
li di comunione che vi unisco-
no al Successore di Pietro.
Auspico che i vari momenti
d'incontro che potrete vivere
vi aiutino a proseguire con
coraggio la missione d'amore
e di servizio di Ges Salvato-
re, e che vi rinnovino nel vo-
stro ministero per l'edificazio-
ne del Corpo di Cristo.
Ringrazio Mons. Paul Ngu-
yn Van Ha, Vescovo di
Nha Trang e nuovo Presiden-
te della vostra Conferenza
Episcopale, per le parole che
mi ha appena rivolto a nome
vostro, facendomi partecipe
dei segni di speranza e delle
inquietudini pastorali che le
vostre Chiese diocesane cono-
scono. Esprimo inoltre i miei
calorosi auguri per coloro tra
di voi che hanno recentemen-
te ricevuto l'ordinazione epi-
scopale. Nel corso di questa
visita ad limina mi rallegro
vivamente di avere la possibi-
lit di incontrare la totalit
dei Vescovi della Conferenza
Episcopale. bello poter vi-
vere tutti insieme questo tem-
po d'intensa comunione spiri-
tuale e fraterna. Quando fare-
te ritorno al vostro nobile
Paese, fate sapere ai vostri sa-
cerdoti, ai religiosi, alle reli-
giose, ai catechisti, ai fedeli
laici e specialmente ai giovani
che il Papa prega per loro e li
incoraggia ad affrontare le sfi-
de che pone il Vangelo, pren-
dendo esempio dai santi e dai
martiri che li hanno preceduti
lungo il cammino della fede e
il cui sangue versato rimane
un seme di vita nuova per
l'intero Paese.
2. Successivamente alla vo-
stra ultima visita ad limina,
la Chiesa in Asia stata parti-
colarmente invitata ad appro-
fondire il gioioso messaggio
della Redenzione, affrontando
in maniera singolare la que-
stione fondamentale dell'an-
nuncio esplicito della salvezza
alla moltitudine degli asiatici
che non hanno ancora sentito
parlare di Cristo. N pi e n
meno come le altre Chiese
particolari in Asia, la comuni-
t cattolica del Vit Nam ha
condotto la propria riflessione
teologica, spirituale e pastora-
le al ritmo dei grandi avveni-
menti ecclesiali rappresentati
dall'Assemblea Speciale per
l'Asia del Sinodo dei Vescovi,
dalla ricca esperienza del
Grande Giubileo dell'anno
Duemila e dalla recente As-
semblea Generale Ordinaria
del Sinodo dei Vescovi, alla
quale alcuni di voi hanno
avuto la gioia di partecipare.
L'amore di Cristo spinge la
Chiesa ad evangelizzare e
sprona i Vescovi a promuove-
re l'evangelizzazione, compito
e responsabilit primaria del
loro ministero.
3. La Chiesa in Vit Nam
chiamata a prendere il largo:
desidero dunque incoraggiar-
vi a immettere una grande
sollecitudine per l'evangelizza-
zione e la missione nei vostri
programmi pastorali. Cono-
sco il vostro zelo e le difficili
condizioni in cui vi trovate a
esercitare il vostro compito.
Che l'afflato dello Spirito San-
to fecondi le vostre iniziative
apostoliche, offrendo in tal
modo uno slancio rinnovato
alla vostra predicazione, alla
catechesi, alla formazione dei
sacerdoti e dei religiosi, alla
preghiera dei fedeli, all'apo-
stolato presso i giovani e le
famiglie! Voi avete a cuore,
nelle vostre Diocesi e in seno
alla Conferenza Episcopale, di
proporre scelte pastorali ap-
propriate alla situazione e alle
necessit della vostra Chiesa
particolare, tenendo conto del
sostrato umano in cui vivete,
sostrato modellato dalle mol-
teplici culture e dalle numero-
se tradizioni religiose che
compongono il paesaggio spi-
rituale del vostro Paese. In
questo spirito, la struttura or-
ganizzativa della Conferenza
Episcopale che avete appena
realizzato, creando in partico-
lare delle commissioni specia-
lizzate, costituisce uno stru-
mento al servizio di questo
nuovo dinamismo missionario
di cui le vostre comunit han-
no bisogno.
L'urgenza della missione
deve sempre ispirare le scelte
coraggiose che vi trovate a
compiere, sotto la guida dello
Spirito Santo, agente princi-
pale dell'evangelizzazione,
con il cui aiuto sarete in gra-
do di rispondere efficacemen-
te alle esigenze legate all'an-
nuncio del Vangelo.
I vostri rapporti quinquen-
nali evocano a pi riprese la
necessit di sviluppare la for-
mazione catechetica iniziale
cos come la formazione per-
manente dei sacerdoti, dei re-
ligiosi, delle religiose e dei fe-
deli. I numerosi anni di con-
flitto, la diffusione delle co-
munit cristiane e le disparit
nel livello d'istruzione dei fe-
deli hanno reso difficili la
proposta e l'organizzazione di
tale formazione. Vi esorto
quindi a promuovere e soste-
nere tutte le iniziative che
permettono ai Pastori e ai fe-
deli, attraverso un'adeguata
formazione, di strutturare la
loro fede e di vivere di essa,
per meglio darne testimonian-
za. particolarmente impor-
tante offrire loro un solido in-
segnamento sulla dottrina so-
ciale della Chiesa.
4. Al fine di perpetuare la
sua missione d'amore e di
servizio, la Chiesa Cattolica
anche invitata a far partecipa-
re della sua speranza propo-
nendo incessantemente la via
del dialogo, che ha la sua ori-
gine e attinge la sua fecondit
dal dialogo salvifico d'amore
del Padre con l'umanit, tra-
mite il Figlio e nella potenza
dello Spirito Santo. Solo un
dialogo fiducioso e costruttivo
tra tutte le componenti della
societ civile permetter di
infondere una speranza nuo-
va in tutto il popolo Vietna-
mita. Per i cristiani, questo
dialogo, mosso dalla carit e
radicato nel desiderio dell'in-
contro autentico con Cristo
Salvatore, alimenta la relazio-
ne viva con il prossimo,
chiunque sia, nella sua inalie-
nabile dignit di figlio di Dio,
soprattutto quando fa l'espe-
rienza della povert o dell'e-
sclusione. Esortate le comuni-
t a contemplare Cristo nel
volto di coloro con i quali
Egli stesso ha voluto identifi-
carsi, invitandoli cos a di-
scernere in quell'incontro la
fedelt della Chiesa alla sua
missione!
5. Come ci ricorda il Conci-
lio Vaticano II: La Chiesa, in
ragione del suo ufficio e della
sua competenza, in nessuna
maniera si confonde con la
comunit politica e non le-
gata ad alcun sistema politi-
co. Ecco perch la comuni-
t politica e la Chiesa sono
indipendenti e autonome l'u-
na dall'altra nel proprio cam-
po. Ciononostante, essendo
chiamate entrambe a compie-
re la loro missione specifica a
beneficio delle stesse persone
umane, questo servizio risul-
ter tanto pi efficace quan-
to meglio coltivano una sana
collaborazione tra di loro
(Gaudium et spes, n. 76).
In nome di quella sana
collaborazione, la Chiesa in-
vita i suoi membri a impe-
gnarsi lealmente per la cresci-
ta di tutti e per l'edificazione
di una societ giusta, solidale
ed equa. Essa non intende af-
fatto sostituirsi ai responsabili
della nazione e all'azione del-
le persone, sia sul piano indi-
viduale che collettivo, dal mo-
mento che desidera soltanto
poter svolgere la sua missione
specifica. Tuttavia, attraverso
i suoi membri, in uno spirito
di dialogo e di collaborazione
fraterna, essa desidera pren-
der parte in modo giusto alla
vita della nazione, al servizio
dell'intero popolo e dell'unit
della societ. Partecipando at-
tivamente, nel posto che le
spetta e secondo la sua voca-
zione propria, allo sviluppo
umano e spirituale delle per-
sone, essa comunica all'uo-
mo la vita divina, ma anche
diffonde la sua luce (...) so-
prattutto per il fatto che risa-
na ed eleva la dignit della
persona umana, consolida la
compagine della umana socie-
t, e immette nel lavoro quo-
tidiano degli uomini un pi
profondo senso e significato
(Ibid., n. 40).
Per realizzare questa sana
collaborazione, la Chiesa si
aspetta dalla comunit politi-
ca il totale rispetto della sua
indipendenza e della sua au-
tonomia. Il preziosissimo be-
ne della libert religiosa te-
ma trattato nel Concilio Vati-
cano II, ma anche nelle Di-
chiarazioni e Convenzioni in-
ternazionali rivolto al
tempo stesso agli individui e
alle comunit religiose. Alle
persone, la libert religiosa
garantisce il diritto di profes-
sare e di praticare la propria
religione senza costrizione, di
ricevere un'educazione ispira-
ta ai principi della propria fe-
de, di seguire la propria voca-
zione religiosa e di compiere
atti privati e pubblici che ma-
nifestino il rapporto interiore
che li unisce a Dio e ai loro
fratelli. Alle comunit religio-
se, la libert religiosa assicura
i diritti fondamentali, come
quello di gestirsi in maniera
autonoma, di celebrare il cul-
to pubblico senza restrizioni,
di insegnare pubblicamente la
propria fede e di darne testi-
monianza oralmente e per
iscritto, di sostenere i propri
membri nella pratica della vi-
ta religiosa, di scegliere, edu-
care, nominare e trasferire i
propri ministri, di manifestare
la singolare forza della pro-
pria dottrina sociale, di pro-
muovere iniziative nei settori
educativo, culturale, caritati-
vo e sociale (cfr Concilio Vati-
cano II, Dignitatis humanae,
n. 4). Formulo i miei pi fer-
venti auspici affinch tutte le
componenti della nazione si
uniscano al fine di promuove-
re una civilt dell'amore fon-
data sui valori universali della
pace, della giustizia, della so-
lidariet e della libert.
6. Come non rendere gra-
zie per la vitalit e il coraggio
dei laici delle vostre Diocesi,
chiamati a vivere e celebrare
la loro fede in condizioni
spesso difficili! In virt della
loro testimonianza credibile e
entusiasta, essi sono degni
eredi dei loro predecessori
lungo la via del Vangelo. Li
invito a prendere sempre pi
sul serio la loro vocazione di
battezzati e ad assumersi il
ruolo che loro proprio nella
vita e nella missione del Po-
polo di Dio, quali testimoni di
Cristo ovunque si trovino
(Ecclesia in Asia, n. 45). Oc-
corre poter mettere a loro di-
sposizione dei mezzi per pro-
curare loro una formazione
che ne faccia dei testimoni
nella vita sociale, politica ed
economica.
Saluto con affetto i sacer-
doti, vostri preziosi collabora-
tori, che annunciano con de-
cisione e coraggio il Vangelo
di Cristo nel Paese. So bene
con quale generosit e con
quale passione essi operano
per edificare comunit frater-
ne che diano testimonianza di
una Chiesa accogliente e mis-
sionaria. Essi sono consape-
voli che il compito dell'evan-
gelizzazione concerne l'intero
popolo di Dio e richiede un
nuovo ardore, nuovi metodi e
un linguaggio nuovo. vo-
stro compito essergli sempre
pi vicini, al fine di sostenerli
nei loro progetti pastorali, es-
sere attenti alla loro vita quo-
tidiana e accompagnarli, so-
prattutto quando attraversano
delle prove legate al loro mi-
nistero. Sar inoltre necessa-
rio mettere a loro disposizio-
ne una formazione spirituale
e intellettuale adeguata alle
sfide missionarie che debbono
affrontare.
Mi rallegro della disponibi-
lit che conduce molti giovani
delle vostre Diocesi a lasciare
tutto per rispondere genero-
samente all'appello di Cristo
nel sacerdozio e divenire in
tal modo fedeli amministrato-
ri dei suoi misteri. Si tratta di
un segno eloquente di vitalit
ecclesiale manifestata dai gio-
vani, assetati di valori spiri-
tuali che a loro volta deside-
rano condividere con tutti i
loro fratelli. Spetta a voi vigi-
lare sulle condizioni di una
formazione e di un discerni-
mento solidi, scegliendo con
cura dei formatori e dei do-
centi che abbiano acquisito
una maturit umana e sacer-
dotale.
La fioritura delle vocazioni
alla vita consacrata, special-
mente alla vita religiosa fem-
minile, rappresenta senza
dubbio un dono magnifico
del Signore alla Chiesa in Vit
Nam, dono per il quale con-
viene rendere grazie e al qua-
le la Chiesa non pu rinuncia-
re. Incoraggio tutte le perso-
ne consacrate a non venir
meno al loro impegno missio-
nario e ad adoperarsi con rin-
novato fervore ad annunciare
Cristo e a servire tutti gli uo-
mini. Sulla scia dell'audace
testimonianza offerta dagli
Istituti nel corso di tutti i se-
coli passati, che le persone
consacrate non cessino di la-
sciarsi trasformare dalla gra-
zia di Dio dedicandosi mag-
giormente al Vangelo!
7. Cari Fratelli nell'Episco-
pato, desidero ringraziarvi an-
cora una volta della vostra
generosit e del vostro impe-
gno esemplari. Rendo grazie
per la vostra perseveranza e
per la vostra testimonianza
coraggiosa. Che la speranza
cristiana fecondi il vostro zelo
apostolico e che vi doni nuo-
ve forze per annunciare Cri-
sto, il Salvatore, Colui che
venuto perch abbiano la vi-
ta e l'abbiano in abbondanza
(Gv 10, 10)!
Vi affido all'intercessione di
Nostra Signora di La Vang,
che avete celebrato partico-
larmente l'anno passato in oc-
casione del centenario del
Grande Congresso Mariano
del 15 agosto. Conosco la fi-
ducia filiale che nutrite per la
Madre di Cristo. Possa Ella il-
luminare il vostro cammino!
A ciascuno di voi, ai sacerdo-
ti, ai religiosi e alle religiose e
a tutti i fedeli laici del Vit
Nam,impartovolentieri un'af-
fettuosa Benedizione Aposto-
lica.

PAGINA
6 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 23 Gennaio 2002
.
La Chiesa si avvicina a questo mezzo con realismo
e fiducia. Come altri strumenti di comunicazione, esso
un mezzo e non un fine in se stesso. Internet pu
offrire magnifiche opportunit di evangelizzazione
se utilizzato con competenza e con una chiara
consapevolezza della sua forza e delle sue debolezze.
Soprattutto, offrendo informazioni e suscitando interesse,
esso rende possibile un primo incontro con il messaggio
cristiano, in particolare ai giovani
Ciononostante, emergono alcune questioni necessarie...
nellutilizzo di Internet per la causa dellevangelizzazione.
Infatti, la caratteristica essenziale di Internet consiste
nel fornire un flusso quasi infinito di informazioni, molte
delle quali durano solo un attimo. In una cultura che
si nutre delleffimero, si pu facilmente correre il rischio
dicrederechesianoifatti a contare piuttosto che ivalori...
e quando questi ultimi vengono trascurati
la nostra stessa umanit ne risulta sminuita
MESSAGGIO Giovanni Paolo II per la XXXVI Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali
Internet: un nuovo Forumper proclamare il Vangelo
La traduzione italiana del Messaggio
Internet: un nuovo Forum per pro-
clamare il Vangelo: il tema della
XXXVI Giornata Mondiale delle Comu-
nicazioni Sociali (12 maggio 2002), alla
quale dedicato il Messaggio del Santo
Padre che pubblichiamo di seguito:
Dear Brothers and Sisters,
1.The Church in every age con-
tinues the work begun on the day
of Pentecost, when the Apostles, in
the power of the Holy Spirit, went
forth into the streets of Jerusalem
to preach the Gospel of Jesus Christ
in many tongues (cf. Acts 2:5-11).
Through the succeeding centuries,
this evangelizing mission spread to
the far corners of the earth, as
Christianity took root in many
places and learned to speak the di-
verse languages of the world, al-
ways in obedience to Christs com-
mand to preach the Gospel to every
nation (cf. Mt 28:19-20).
But the history of evangelization
is not just a matter of geographic
expansion, for the Church has also
had to cross many cultural thresh-
olds, each of which called for fresh
energy and imagination in proclaim-
ing the one Gospel of Jesus Christ.
The age of the great discoveries, the
Renaissance and the invention of
printing, the Industrial Revolution
and the birth of the modern world:
these too were threshold moments
which demanded new forms of
evangelization. Now, with the com-
munications and information revo-
lution in full swing, the Church
stands unmistakably at another de-
cisive gateway. It is fitting therefore
that on this World Communications
Day 2002 we should reflect on the
subject: Internet: A New Forum
for Proclaiming the Gospel.
2.The Internet is certainly a
new forum understood in the an-
cient Roman sense of that public
space where politics and business
were transacted, where religious
duties were fulfilled where much of
the social life of the city took place,
and where the best and the worst
of human nature was on display. lt
was a crowded and bustling urban
space, which both reflected the sur-
rounding culture and created a cul-
ture of its own. This is no less true
of cyberspace, which is as it were a
new frontier opening up at the be-
ginning of this new millennium.
Like the new frontiers of other
times, this one too is full of the in-
terplay of danger and promise, and
not without the sense of adventure
which marked other great periods
of change. For the Church the new
world of cyberspace is a summons
to the great adventure of using its
potential to proclaim the Gospel
message. This challenge is at the
heart of what it means at the begin-
ning of the millennium to follow the
Lords command to put out into
the deep: Duc in altum! (Lk 5:4).
3.The Church approaches this
new medium with realism and con-
fidence. Like other communications
media, it is a means, not an end in
itself. The Internet can offer magnif-
icent opportunities for evangeliza-
tion if used with competence and a
clear awareness of its strengths and
weaknesses. Above all, by providing
information and stirring interest it
makes possible an initial encounter
with the Christian message, espe-
cially among the young who in-
creasingly turn to the world of cy-
berspace as a window on the world.
It is important, therefore, that the
Christian community think of very
practical ways of helping those who
first make contact through the In-
ternet to move from the virtual
world of cyberspace to the real
world of Christian community.
At a subsequent stage, the Inter-
net can also provide the kind of fol-
low-up which evangelization re-
quires. Especially in an unsupport-
ive culture, Christian living calls for
continuing instruction and catech-
esis, and this is perhaps the area in
which the Internet can provide ex-
cellent help. There already exist on
the Net countless sources of infor-
mation, documentation and educa-
tion about the Church, her history
and tradition, her doctrine and her
engagement in every field in all
parts of the world. It is clear, then,
that while the Internet can never
replace that profound experience of
God which only the living, liturgical
and sacramental life of the Church
can offer, it can certainly provide a
unique supplement and support in
both preparing for the encounter
with Christ in community, and sus-
taining the new believer in the jour-
ney of faith which then begins.
4.There are nevertheless certain
necessary, even obvious, questions
which arise in using the Internet in
the cause of evangelization. The
essence of the Internet in fact is
that it provides an almost unending
flood of information, much of
which passes in a moment. In a cul-
ture which feeds on the ephemeral
there can easily be a risk of believ-
ing that it is facts that matter,
rather than values. The Internet of-
fers extensive knowledge, but it
does not teach values; and when
values are disregarded, our very hu-
manity is demeaned and man easily
loses sight of his transcendent digni-
ty. Despite its enormous potential
for good, some of the degrading
and damaging ways in which the
Internet can be used are already ob-
vious to all, and public authorities
surely have a responsibility to guar-
antee that this marvellous instru-
ment serves the common good and
does not become a source of harm.
Furthermore, the Internet radical-
ly redefines a persons psychological
relationship to time and space. At-
tention is rivetted on what is tangi-
ble, useful, instantly available; the
stimulus for deeper thought and re-
flection may be lacking. Yet human
beings have a vital need for time
and inner quiet to ponder and ex-
amine life and its mysteries, and to
grow gradually into a mature do-
minion of themselves and of the
world around them. Understanding
and wisdom are the fruit of a con-
templative eye upon the world, and
do not come from a mere accumu-
lation of facts, no matter how inter-
esting. They are the result of an in-
sight which penetrates the deeper
meaning of things in relation to one
another and to the whole of reality.
Moreover, as a forum in which
practically everything is acceptable
and almost nothing is lasting, the
Internet favours a relativistic way of
thinking and sometimes feeds the
flight from personal responsibility
and commitment.
In such a context, how are we to
cultivate that wisdom which comes
not just from information but from
insight, the wisdom which under-
stands the difference between right
and wrong, and sustains the scale
of values which flows from that dif-
ference?
5.The fact that through the In-
ternet people multiply their contacts
in ways hitherto unthinkable opens
up wonderful possibilities for
spreading the Gospel. But it is also
true that electronically mediated re-
lationships can never take the place
of the direct human contact re-
quired for genuine evangelization.
For evangelization always depends
upon the personal witness of the
one sent to evangelize (cf. Rom
10:14-15). How does the Church
lead from the kind of contact made
possible by the Internet to the deep-
er communication demanded by
Christian proclamation? How do we
build upon the first contact and ex-
change of information which the In-
ternet makes possible?
There is no doubt that the elec-
tronic revolution holds out the
promise of great positive break-
throughs for the developing world;
but there is also the possibility that
it will in fact aggravate existing in-
equalities as the information and
communications gap widens. How
can we ensure that the information
and communications revolution
which has the Internet as its prime
engine will work in favour of the
globalization of human development
and solidarity, objectives closely
linked to the Churchs evangelizing
mission?
Finally, in these troubled times,
let me ask: how can we ensure that
this wondrous instrument first con-
ceived in the context of military op-
erations can now serve the cause of
peace? Can it favour that culture of
dialogue, participation, solidarity
and reconciliation without which
peace cannot flourish? The Church
believes it can; and to ensure that
this is what will happen she is de-
termined to enter this new forum,
armed with the Gospel of Christ,
the Prince of Peace.
6.The Internet causes billions of
images to appear on millions of
computer monitors around the
planet. From this galaxy of sight
and sound will the face of Christ
emerge and the voice of Christ be
heard? For it is only when his face
is seen and his voice heard that the
world wilI know the glad tidings of
our redemption. This is the purpose
of evangelization. And this is what
will make the Internet a genuinely
human space, for if there is no
room for Christ, there is no room
for man. Therefore, on this World
Communications Day, I dare to
summon the whole Church bravely
to cross this new threshold, to put
out into the deep of the Net, so that
now as in the past the great engage-
ment of the Gospel and culture may
show to the world the glory of God
on the face of Christ (2 Cor 4:6).
May the Lord bless all those who
work for this aim.
From the Vatican, 24 January
2002, the Feast of Saint Francis de
Sales.
Cari Fratelli e care Sorelle,
1.La Chiesa in ogni epoca pro-
segue lopera cominciata il giorno
della Pentecoste, quando gli Apo-
stoli, con la forza dello Spirito San-
to, andarono per le strade di Geru-
salemme a predicare il Vangelo di
Ges Cristo in molte lingue (cfr At
2, 5-11). Nei secoli successivi, que-
sta missione evangelizzatrice si
diffusa in tutto il mondo, in quan-
to il cristianesimo si radicato in
molti luoghi e ha imparato a parla-
re le diverse lingue del mondo,
sempre in obbedienza al mandato
di Cristo di annunciare il Vangelo
a tutte le nazioni (cfr Mt28,19-20).
Tuttavia, la storia dellevangeliz-
zazione non soltanto una questio-
ne di espansione geografica, poich
la Chiesa ha dovuto varcare anche
numerose soglie culturali, ognuna
delle quali ha richiesto energia e
immaginazione nuove nellannun-
cio dellunico Vangelo di Ges Cri-
sto.
Lepoca delle grandi scoperte, il
Rinascimento e linvenzione della
stampa, la rivoluzione industriale e
la nascita del mondo moderno: an-
che questi sono stati momenti di
transizione che hanno richiesto
nuove forme di evangelizzazione.
Ora, con la rivoluzione delle comu-
nicazioni e dellinformazione in at-
to, la Chiesa si trova senza dubbio
di fronte a unaltra soglia decisiva.
dunque opportuno che in questa
Giornata Mondiale delle Comunica-
zioni Sociali 2002 riflettiamo sul te-
ma: Internet: un nuovo Forum
per proclamare il Vangelo.
2.Internet certamente un
nuovo forum, nel senso attribuito
a questo termine nellantica Roma,
ossia uno spazio pubblico dove si
conducevano politica e affari, dove
si adempivano i doveri religiosi,
dove si svolgeva gran parte della vi-
ta sociale della citt e dove la na-
tura umana si mostrava al suo me-
glio e al suo peggio. Era uno spazio
urbano affollato e caotico che ri-
fletteva la cultura dominante, ma
creava anche una cultura propria.
Ci vale anche per il ciberspazio,
che una nuova frontiera che si
schiude allinizio di questo millen-
nio. Come le nuove frontiere di al-
tre epoche, anche questa una
commistione di pericoli e promes-
se, non priva di quel senso di av-
ventura che ha caratterizzato altri
grandi periodi di cambiamento. Per
la Chiesa il nuovo mondo del ciber-
spazio esorta alla grande avventura
di utilizzare il suo potenziale per
annunciare il messaggio evangeli-
co. Questa sfida lessenza del si-
gnificato che, allinizio del millen-
nio, rivestono la sequela di Cristo e
il suo mandato prendi il largo:
Duc in altum! (Lc 5, 4).
3.La Chiesa si avvicina a que-
sto mezzo con realismo e fiducia.
Come altri strumenti di comunica-
zione, esso un mezzo e non un fi-
ne in se stesso. Internet pu offrire
magnifiche opportunit di evange-
lizzazione se utilizzato con compe-
tenza e con una chiara consapevo-
lezza della sua forza e delle sue de-
bolezze. Soprattutto, offrendo infor-
mazioni e suscitando interesse, es-
so rende possibile un primo incon-
tro con il messaggio cristiano, in
particolare ai giovani che sempre
pi ricorrono al ciberpazio quale
finestra sul mondo. importante,
quindi, che la comunit cristiana
escogiti modi molto pratici per aiu-
tare coloro che entrano in contatto
per la prima volta attraverso Inter-
net, a passare dal mondo virtuale
del ciberspazio al mondo reale del-
la comunit cristiana.
In una tappa successiva, Internet
pu anche facilitare il tipo di pro-
cedimento che levangelizzazione
richiede. In particolare, in una cul-
tura che non offre sostegno, la vita
cristiana esige unistruzione e una
catechesi permanenti e questa
forse larea in cui Internet pu as-
sicurare un aiuto eccellente.
Esistono gi nella rete innumere-
voli fonti di informazione, docu-
mentazione e istruzione sulla Chie-
sa, la sua storia e la sua tradizio-
ne, la sua dottrina e il suo impe-
gno in ogni campo, dappertutto nel
mondo. chiaro allora che, anche
se non potr mai sostituire lespe-
rienza profonda di Dio che solo la
vita liturgica e sacramentale della
Chiesa pu offrire, Internet potr
certamente offrire un supplemento
e un sostegno unici sia nel prepa-
rare allincontro con Cristo nella
comunit, sia nel sostenere i nuovi
credenti nel cammino di fede che
iniziano.
4.Ciononostante, emergono al-
cune questioni necessarie, persino
ovvie, nellutilizzo di Internet per
la causa dellevangelizzazione. In-
fatti, la caratteristica essenziale di
Internet consiste nel fornire un
flusso quasi infinito di informazio-
ni, molte delle quali durano solo
un attimo. In una cultura che si
nutre delleffimero, si pu facil-
mente correre il rischio di credere
che siano i fatti a contare piuttosto
che i valori. Internet offre numero-
se nozioni, ma non insegna valori e
quando questi ultimi vengono tra-
scurati la nostra stessa umanit ne
risulta sminuita e luomo perde fa-
cilmente di vista la sua dignit tra-
scendente. Nonostante il suo enor-
me potenziale di bene, alcuni modi
degradanti e dannosi di utilizzare
Internet sono noti a tutti e le auto-
rit pubbliche hanno di certo la re-
sponsabilit di garantire che questo
strumento meraviglioso serva il be-
necomune e non divenga dannoso.
Inoltre, Internet ridefinisce in
modo radicale il rapporto psicologi-
co di una persona con lo spazio e
con il tempo. Attrae lattenzione
ci che tangibile, utile, subito di-
sponibile. Pu venire a mancare lo
stimolo a un pensiero e a una ri-
flessione pi profondi, mentre gli
esseri umani hanno bisogno vitale
di tempo e di tranquillit interiore
per ponderare ed esaminare la vita
e i suoi misteri e per acquisire gra-
dualmente un maturo dominio di
s e del mondo che li circonda.
La comprensione e la saggezza
sono il frutto di uno sguardo con-
templativo sul mondo e non deriva-
no dalla mera acquisizione di fatti,
seppur interessanti. Sono il risulta-
to di unintuizione che penetra il
significato pi profondo delle cose
in relazione fra loro e con tutta la
realt.
Inoltre, quale forum in cui
praticamente tutto accettabile e
quasi nulla duraturo, Internet fa-
vorisce un modo di pensare relati-
vistico e a volte alimenta la fuga
dalla responsabilit e dallimpegno
personali.
In tale contesto, in che modo
dobbiamo coltivare quella saggezza
che non deriva dallinformazione,
ma dallintuizione, quella saggezza
che comprende la differenza fra
giusto ed errato e sostiene la scala
di valori che deriva da tale diffe-
renza?
5.Il fatto che mediante Internet
le persone moltiplichino i loro con-
tatti in modi finora impensabili of-
fre meravigliose possibilit alla dif-
fusione del Vangelo. Ma anche
vero che rapporti mediati elettroni-
camente non potranno mai prende-
re il posto del contatto umano di-
retto, richiesto da unevangelizza-
zione autentica. Infatti levangeliz-
zazione dipende sempre dalla testi-
monianza personale di colui che
stato mandato a evangelizzare (cfr
Rm 10, 14-15). In che modo la
Chiesa conduce dal tipo di contatto
reso possibile da Internet a quella
comunicazione pi profonda che
richiede lannuncio cristiano? In
che modo sviluppiamo il primo
contatto e il primo scambio di in-
formazioni che Internet rende pos-
sibile?
Senza dubbio la rivoluzione elet-
tronica ha in s la promessa di
grandi progressi per il mondo in
via di sviluppo, ma esiste anche
leventualit che aggravi di fatto le
ineguaglianze esistenti poich il di-
vario dellinformazione e delle co-
municazioni si fa pi profondo. Co-
me possiamo garantire che la rivo-
luzione dellinformazione e delle
comunicazioni che ha in Internet il
suo motore primo, operi a favore
della globalizzazione dello sviluppo
umano e della solidariet, obiettivi
strettamente legati alla missione
evangelizzatrice della Chiesa?
Infine, in questi tempi difficili,
permettetemi di chiedere: in che
modo possiamo garantire che que-
sto meraviglioso strumento, conce-
pito in origine nellambito di ope-
razioni militari, possa ora servire
la causa della pace? Pu esso pro-
muovere quella cultura di dialogo,
di partecipazione, di solidariet e
di riconciliazione senza la quale la
pace non pu fiorire? La Chiesa
crede che ci sia possibile. Per ga-
rantirlo determinata a entrare in
questo nuovo forum, armata del
Vangelo di Cristo, il Principe della
Pace.
6.Internet permette a miliardi
di immagini di apparire su milioni
di schermi in tutto il mondo. Da
questa galassia di immagini e suo-
ni, emerger il volto di Cristo? Si
udir la sua voce? Perch solo
quando si vedr il Suo Volto e si
udir la Sua voce, il mondo cono-
scer la buona notizia della no-
stra redenzione. Questo il fine
dellevangelizzazione e questo far
di Internet uno spazio umano au-
tentico, perch se non c spazio
per Cristo, non c spazio per luo-
mo. In questa Giornata Mondiale
delle Comunicazioni Sociali, esorto
tutta la Chiesa a varcare coraggio-
samente questa nuova soglia, per
prendere il largo nella Rete, co-
sicch, ora come in passato, il
grande impegno del Vangelo e della
cultura possa mostrare al mondo
la gloria divina che rifulge sul vol-
to di Cristo (2 Cor 4, 6). Che il Si-
gnore benedica tutti coloro che
operano a questo fine.
Dal Vaticano, 24 gennaio 2002,
Festa di san Francesco di Sales.
IOANNES PAULUS II
22 novembre 2001: nella Sala Clementina, Giovanni Paolo II promulga l'Esortazione Apostolica Post-Sinodale Ecclesia in Oceania,
che attraverso Internet resa disponibile in tempo reale in tutte le diocesi del Continente

PAGINA
7 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 23 Gennaio 2002
.
La Settimana di Preghiera per l'Unit dei Cristiani
Relazioni
tra anglicani e cattolici
Rapporti
tra cattolici e metodisti
lineato limportanza di costruire sulle
fondamenta dellARClC e sul lavoro pre-
cedente che ha favorito e promosso le
relazioni tra anglicani e cattolici. In un
messaggio inviato al Santo Padre, attra-
verso i membri della Commissione ha
espresso la sua speranza affinch IARC-
CUM possa collaborare a mettere in
pratica il mutuo impegno e la vita co-
mune che gi nostra. Il suo messag-
gio ha inoltre evidenziato limportanza
della nostra coraggiosa testimonianza
comune alla verit della chiamata di Dio
in questi tempi difficili.
Tre giorni dopo, ricevendo la Com-
missione in unudienza privata, Papa
Giovanni Paolo II ha osservato che co-
me un gruppo internazionale di Vescovi,
essi erano in particolar modo qualificati
a prendere in considerazione i prossimi
passi concreti da intraprendere non solo
al fine di consolidare i risultati gi otte-
nuti, ma anche di condurci a nuove pro-
fondit di comunione lungo il cammino
verso la pienezza dellunit che la vo-
lont di Dio. Come lArcivescovo Ca-
rey, anche il Papa ha reiterato che oggi
il mondo ha bisogno pi che mai di
una testimonianza cristiana comune in
ogni ambito, dalla difesa della vita e del-
la dignit umana alla promozione della
giustizia e della pace.
La Commissione IARCCUM inizier il
suo lavoro attraverso dei sottocomitati
prendendo in considerazione tre punti:
esplorare la possibilit di preparare una
dichiarazione congiunta che esprimereb-
be formalmente il grado di accordo che
esiste tra gli anglicani ed i cattolici; stu-
diare dei modi attraverso i quali la Com-
missione possa guidare e promuovere lo
studio e la ricezione delle dichiarazioni
comuni dellARCIC sia nella Comunione
Anglicana che nella Chiesa cattolica; e la
ricerca di strategie per tradurre il grado
di comunione spirituale che stato rag-
giunto in risultati visibili e pratici. I
membri della Commissione procedono
nel lavoro nella convinzione che nel fa-
vorire che uno spirito di dialogo e di
cooperazione pervada le nostre relazio-
ni, gli anglicani e i cattolici offriranno al
mondo un potente esempio guidato dal-
lo Spirito nel superare le differenze. La
nostra storia cristiana testimonia che
non sempre abbiamo dato questo esem-
pio nel passato, ma lopportunit di fare
ci a tutti i livelli delle nostre attuali re-
lazioni si presenta ora con urgenza.
2. Nel frattempo, il lavoro dellARClC
continuato lanno scorso con il dialogo
sul ruolo di Maria nella vita e nella dot-
trina della Chiesa. Particolare attenzione
stata data al ruolo di Maria nel Nuovo
Testamento e nella vita della Chiesa pri-
mitiva, anche negli autori riformati.
Questo ha preparato le basi del prossi-
mo lavoro del dialogo sulle definizioni
dogmatiche dellImmacolata Concezione
e dellAssunta. La Commissione dellAR-
ClC spera di poter raggiungere nei pros-
simi due anni una dichiarazione con-
giunta su Maria, che sarebbe quindi sot-
tomessa alle autorit della Comunione
Anglicana e della Chiesa cattolica per la
loro valutazione e considerazione. Ci so-
no forti speranze che il lavoro della
Commissione su questo argomento pos-
sa dare un contributo ecumenico impor-
tante che oltrepassi i parametri del dia-
logo anglicano-cattolico.
I membri dellARClC hanno profonda-
mente sperimentato la mancanza di Pa-
dre Jean-Marie Tillard, O.P., che mor-
to durante lincontro precedente della
Commissione. Padre Tillard, della pro-
vincia canadese dei Domenicani, era lu-
nico membro attuale dellARClC che
aveva servito nella Commissione dalla
sua nascita nel 1970. I membri hanno ri-
cordato con profonda gratitudine e af-
fetto, sia in conversazioni informali sia
in commemorazioni liturgiche, limmen-
so contributo di Padre Tillard al lavo-
ro e alla vita della Commissione, e alle
relazioni tra anglicani e cattolici in
generale.
3. Per il terzo anno successivo lArci-
vescovo di Canterbury, il Dr. Carey, ha
fatto visita al Santo Padre (giugno 2001).
Egli si incontrato con il Papa in cin-
que occasioni durante i dieci anni e
mezzo come Presidente della Comunio-
ne Anglicana, pi di ogni altro suo pre-
decessore. Il recente annuncio dellArci-
vescovo di ritirarsi e lasciare la sua cari-
ca verso la fine di questanno invita ad
una riflessione permeata di riconoscenza
per le molte vie lungo le quali le relazio-
ni tra anglicani e cattolici sono cresciute
e si sono rafforzate, nonostante gli osta-
coli, durante gli anni della sua leader-
ship come Arcivescovo di Canterbury.
Di rilevante interesse la recente no-
mina fatta dallArcivescovo Carey del
Vescovo Garrard come il nuovo diretto-
re dellAnglican Centre (Centro anglica-
no, Roma). Il direttore del Centro il
rappresentante presso la Santa Sede del-
lArcivescovo di Canterbury e di tutti i
Primati anglicani. Come luogo di studio,
ospitalit e preghiera, il Centro anglica-
no esiste per incoraggiare e rafforzare le
relazioni ecumeniche, specialmente le
relazioni tra la Comunione Anglicana e
la Chiesa cattolica.
4. Non potremmo fare di meglio che
concludere questo breve sguardo sulle
relazioni tra anglicani e cattolici con la
citazione del forte invito alla speranza
tratto dal discorso di Giovanni Paolo II
ai membri dellIARCCUM, che porta
con s un messaggio di incoraggiamento
a tutti coloro che lavorano per lunit
dei cristiani: Sono certo che il nuovo
Gruppo di Lavoro si sentir sostenuto
dalla speranza di essere guidati dalla
presenza del Risorto e dalla forza ine-
sauribile del suo Spirito, capace di sor-
prese sempre nuove (Novo Millennio
ineunte, n. 12). Abbiamo assistito a mol-
te di queste sorprese negli ultimi decen-
ni e quando lo scoraggiamento ci mi-
naccia e sorgono nuove difficolt, dob-
biamo concentrarci ancora di pi sulla
forza dello Spirito di fare anche quanto
ci sembra impossibile. In momenti di
apparente stallo dobbiamo aspettare che
lo Spirito Santo operi ci che noi non
possiamo fare.
una differenziazione fra gli strumenti
che metodisti e cattolici utilizzano per
affrontare tradizioni divergenti e inter-
pretazioni contrastanti del Vangelo.
Come nei Rapporti precedenti di que-
sta Commissione, Proclamare la verit
nella carit pone un forte accento sullo
Spirito Santo. lo Spirito Santo che
conserva la Chiesa nella verit. Anche se
tutta la Chiesa, ministri e laici, si impe-
gna nel discernere la verit e la volont
divina, metodisti e cattolici fanno appel-
lo ai vari organismi della Chiesa perma-
nente [continuing] come a strumenti di
cui lo Spirito Santo si avvale per preser-
vare la Chiesa di Cristo. Restano delle
differenze sia riguardo la definizione di
tali organismi e il grado secondo il
quale essi sono donati da Dio per realiz-
zare ci.
La seconda parte del Rapporto analiz-
za il modo secondo il quale lautorit
dinsegnamento compresa ed esercita-
ta dai metodisti e dai cattolici. Questo
resoconto pi concreto dellesercizio
dellautorit dinsegnamento costituisce
una procedura particolarmente utile che
permette di non dissociare la discussio-
ne teologica dalla pratica effettiva. La
procedura adottata dal testo, la quale al-
terna esposizioni teoriche e pratiche del-
lesercizio dellautorit dinsegnamento,
a frequenti interrogativi su importanti
questioni di fede, contribuisce a chiarire
gli spazi precisi di convergenza e di di-
vergenza e a presentare temi chiave per
la successiva fase del dialogo.
La Prefazione osserva: Il titolo del
Rapporto della Commissione, Proclama-
re la verit nella carit (Efesini 4,15)
esprime non soltanto lo spirito in cui il
dialogo si sviluppato, ma anche il ri-
sultato che si spera di ottenere... Poich
Cristo incarna lamore e la verit di Dio,
lamore parte integrante della verit
cos come la verit parte integrante
dellamore. La ricerca che entrambi
portiamo avanti in tandem costituisce il
metodo ben articolato delle relazioni in
corso tra cattolici e metodisti.
Come nei precedenti Rapporti di que-
sto dialogo, il laborioso e attento proces-
so che caratterizza il testo ha prodotto
risultati che hanno superato le aspettati-
ve. Anche se il dialogo aspirava soltanto,
ai suoi esordi, ad una maggiore com-
prensione reciproca e a migliori relazio-
ni sul piano locale, dopo il Report del
1986 sulla Chiesa, lobiettivo, anche se
lontano, affermato esplicitamente dalla
Commissione, la piena comunione di
fede, di missione e di vita sacramentale.
I testi del dialogo cattolico-metodista
non sono ancora stati presentati alle ri-
spettive autorit (Consiglio Mondiale
Metodista e Chiesa cattolica) per una lo-
ro valutazione formale.
2. La Conferenza Metodista
Mondiale, luglio 2001
Il Consiglio Metodista Mondiale
(CMM) composto da settantaquattro
Comunit ecclesiali le cui radici affonda-
no nella tradizione metodista. Esso si
riunisce in genere ogni due o tre anni e
ha potere consultivo e amministrativo
per le sue Chiese membro. Il pi alto
livello di autorit vincolante rappre-
sentato dalla Conferenza che ciascuna
Chiesa tiene annualmente. Il Consiglio
convoca da parte sua una Conferenza
metodista mondiale ogni cinque anni,
che riunisce membri del CMM, delegati
laici e ministri delle Chiese membro e
altri visitors. La Conferenza ha natu-
ra pedagogica, di scambio fraterno e
dorientamento; il suo programma arti-
cola insieme discorsi intesi a dare uni-
spirazione, studi biblici, seminari e in-
formazioni sulle attivit svolte, tra una
conferenza e laltra, dal CMM e dalle di-
verse sezioni o comitati. Le riunioni del
Consiglio Metodista Mondiale e della
Conferenza metodista mondiale sono i
principali strumenti per assicurare il
contatto e la coesione tra le Chiese della
famiglia metodista.
La XVIII Conferenza metodista mon-
diale si riunita a Brighton, in Inghilter-
ra, dal 26 al 31 luglio 2001, con la parte-
cipazione di circa 4.000 rappresentanti.
Il raduno era incentrato sul tema: Ge-
s: la via divina della salvezza. La Con-
ferenza stata preceduta dallincontro
del Consiglio Metodista Mondiale. Fra
gli interventi significativi di questulti-
mo, ricordiamo la conclusione del man-
dato del Segretario Generale, il Dr. Joe
Hale che ha ricoperto tale funzione per
25 anni. Il Reverendo George Freeman
stato chiamato a succedergli in questa
carica.
Il Pontificio Consiglio per la promo-
zione dellunit dei cristiani stato solle-
citato a designare un suo rappresentante
che ha partecipato alla riunione del
CMM e alla Conferenza mondiale stessa.
Lincarico stato assolto da Mons. Ti-
mothy Galligan, che negli ultimi otto an-
ni stato cosegretario della Commissio-
ne mista internazionale di dialogo catto-
lica-metodista. Il Cardinale Edward Idris
Cassidy, Presidente emerito del PCPUC,
stato invitato a pronunciare un discor-
so nellambito del seminario ecumenico
della Conferenza. Nel suo intervento su
Ecumenismo ed Evangelismo, egli si
riferito ad affermazioni contenute nella
Dichiarazione Dominus Iesus, sullunici-
t della salvezza in Ges Cristo quale
fondamento di ci che i cristiani dovreb-
bero affermare e fare insieme. Il Cardi-
nale Cassidy ha anche guidato una ri-
flessione durante il servizio ecumenico
celebrato per tutti i partecipanti della
Conferenza. La presenza di una rappre-
sentanza ufficiale della Chiesa cattolica
alla Conferenza metodista mondiale e al-
lincontro ad essa associato del consiglio
Metodista Mondiale, stata molto ap-
prezzata.
La Conferenza ha passato una mozio-
ne, quasi allunanimit, nella quale si ri-
chiedeva la continuazione del dialogo
ufficiale con la Chiesa cattolica per altri
cinque anni.
3. La Consultazione
sulla Giustificazione
a Columbus
Nel 1999 la Federazione Luterana
Mondiale (FLM) e la Chiesa cattolica
hanno firmato la Dichiarazione congiun-
ta sulla Dottrina della Giustificazione.
Tale accordo era destinato ad avere ri-
percussioni positive per tutti i partner di
dialogo della Chiesa cattolica e della Fe-
derazione Luterana Mondiale. Gi al
momento della firma, il Comitato esecu-
tivo del Consiglio Metodista Mondiale
aveva adottato una breve dichiarazione
di congratulazioni ed apprezzamento a
sostegno del documento, che fu inviato
ai partner firmatari.
Il CMM ha poi preso liniziativa di
proporre un incontro con i rappresen-
tanti della Chiesa cattolica e della Fede-
razione Luterana Mondiale per discutere
delle conseguenze positive che la recen-
te Dichiarazione congiunta sulla Dottri-
na della Giustificazione potrebbe avere
per altre Comunioni. Lidea avanzata
dal CMM ha condotto alla convocazione
di un incontro, organizzato dal PCPUC
e dalla FLM, che ha annoverato la pre-
senza di rappresentanti del Consiglio
Metodista Mondiale e dellAlleanza
Mondiale delle Chiese Riformate. Cera
la speranza che questa consultazione
multilaterale avesse lo scopo di costruire
sul gi consistente grado di accordo ri-
guardo alla Dottrina della Giustificazio-
ne che era gi stato dimostrato in dialo-
ghi bilaterali precedenti che hanno coin-
volto i partner partecipanti.
La consultazione si svolta a Colum-
bus, Ohio, USA, dal 27 al 30 novembre
2001, ed stata incentrata su questioni
teologiche e procedurali che consenti-
rebbero ad altre Comunioni cristiane
mondiali coinvolte nella possibile asso-
ciazione con le famiglie di Chiese meto-
diste e riformate ad aderire formalmen-
te agli accordi raggiunti nella Dichiara-
zione Comune. I rappresentanti metodi-
sti presenti allincontro di Columbus,
che includevano il Dr. Geoffrey Wain-
wright, co-presidente del dialogo meto-
dista-cattolico, hanno identificato nella
firma della Dichiarazione Comune un
momento altamente significativo nella
storia della Chiesa e hanno indicato il
loro desiderio di essere parte di ogni
progressivo avanzamento basato su ci
che gi stato ottenuto. Tutti hanno
concordato di continuare con il proces-
so consultivo.
D. B.
Le celebrazioni nelle diverse diocesi italiane
nio?. A conclusione della Settimana, in-
vece, si terr lincontro Insieme per la
pace: venerd 25 alle 20.30, presso la
Basilica di San Lorenzo Maggiore in Mi-
lano, i giovani cristiani di Milano invite-
ranno tutti alla preghiera per la pace.
LArcivescovo ha pure esortato i fedeli
perch con la preghiera e attraverso i
mezzi di comunicazione seguano lin-
contro di Assisi in comunione orante
con Giovanni Paolo II. Segnaliamo, a ti-
tolo di esempio, alcune iniziative sul ter-
ritorio della diocesi in questi giorni. Ve-
nerd 18, presso la Casa della giovent
di Erba (Zona III), per iniziativa del de-
canato, ha avuto luogo un incontro con
don Albino Bizzotto, responsabile di
Beati i costruttori di pace, sul tema
Dare la vita per la pace: Moreno Loca-
telli, una testimonianza ancora viva tra
noi. Domenica 20 a Varese si svolta
la Marcia della pace, con partenza alle
ore 14.30 da piazza Repubblica; la mar-
cia, dal titolo Germogli di pace, si
snodata per le vie del centro. Presso la
chiesa parrocchiale della Beata Vergine
Maria Regina, alla frazione Valera di
Varedo, luned 21 alle ore 20.45 si
svolta una Celebrazione ecumenica de-
canale, promossa dal Decanato di Pa-
derno Dugnano con Limbiate e Varedo
(Zona VII). La celebrazione consistita
nella recita dei Vespri Anglicani e in una
preghiera per la Pace; ha partecipato il
Reverendo Gordon Reid, della Chiesa
Anglicana di Milano, e sono stati presen-
ti tutti i sacerdoti, le religiose ed i fedeli
delle quattordici parrocchie comprese
nei tre comuni del decanato. Mercoled
23 alle ore 20.45 si svolger una Veglia
di preghiera per la pace presso la chiesa
del Monastero San Benedetto, in via
Bellotti 10 a Milano; la veglia compren-
der lesposizione del Santissimo Sacra-
mento, il canto di salmi e alcune letture,
oltre a preghiere proprie delle diverse
religioni. Lo stesso giorno una Veglia di
preghiera per la pace avr luogo, con
inizio alle ore 21, anche presso la chiesa
di Santa Maria e Santi Francesco e An-
tonio, nella frazione Lucernate di Rho
(Zona pastorale IV). La celebrazione,
presieduta dal decano, don Giampaolo
Citterio, e curata dai giovani della citt,
comprender una meditazione sul mes-
saggio del Papa per la Giornata della pa-
ce 2002 Non c pace senza giustizia,
non c giustizia senza perdono, oltre a
salmi, canti e adorazione. (alberto man-
zoni)
Sabina-Poggio Mirteto
Nella suggestiva cornice dell'Abbazia
di san Giovanni in Argentella (VIII - XII
sec.) a Palombara Sabina, il prestigioso
coro del Pontificio Collegio Russicum,
domenica 20 gennaio alle ore 17.00, ha
accompagnato una solenne celebrazione
della Liturgia bizantino-slava.
Oltre che un momento di intensa me-
ditazione, l'evento, celebrato in un con-
testo cos mistico, ha offerto la possibili-
t di rivivere tradizioni antiche, essen-
ziali e vere il cui valore trascende il no-
stro frenetico modus vivendi.
La Liturgia bizantino-slava il mo-
mento pi intenso e significativo di una
serie di iniziative promosse nell'Abbazia
per celebrare la Settimana di preghiera
per l'Unit dei Cristiani: una conferenza,
le proiezioni di diapositive, un concerto
di musica sacra.
Le attivit, iniziate gioved 17 gen-
naio, rappresentano un'ulteriore tappa
di un percorso avviato dalle associazioni
Fraternit dei s.s. Nicola e Sergio,
Russia Ecumenica e Domus Juventu-
tis dal 24 novembre 2001, le quali han-
no inteso promuovere l'Unit della Chie-
saattraversouncamminotraartee fede.
In un contesto antico ed incontamina-
to quale quello dell'Abbazia di san
Giovanni in Argentella, in cui si respira
un'atmosfera rarefatta e densa di spiri-
tualit, le associazioni citate hanno volu-
to inserire una mostra di icone, che al
di l del valore artistico delle stesse, in-
ducessero il visitatore ad interrogarsi e a
rifletteresulsignificatodella Chiesa Una.
Dopo la Liturgia Bizantino-Slava di
domenica, luned sera ha avuto luogo
un incontro sul tema l'altro cristianesi-
mo, pregare con le chiese sorelle; mar-
ted l'argomento trattato stato Ecu-
menismo, il valore dell'unit della Chie-
sa. Mercoled 23, attraverso l'ascolto
del Magnificat di Bach, gli organizzatori
intendono promuovere la musica come
strumento per elevare lo spirito. Nella
sera di gioved, la celebrazione del Ve-
spro preceder la giornata conclusiva di
venerd 25, che culmina in un incontro
sull'importanza dell'ecumenismo. (a.
zielli)
Napoli
La Settimana di Preghiera per l'Unit
visibile dei Cristiani vissuta intensa-
mente all'antico Eremo Camaldolese di
Napoli, da quattro anni ripreso dall'Or-
dine delle Suore di s. Brigida.
L'Ordine brigidino consacrato proprio
alla promozione dell'Unit della Chiesa,
segue l'alto esempio delle loro Madri
fondatrici, s. Brigida, storica figura e
profeta della necessaria unit medievale
del popolo cristiano, e della beata Ma-
dre Maria Elisabetta Hesselblad, altra
promotrice della causa dell'Unit nei no-
stri tempi pi vicini della prima met
del ventesimo secolo.
All'Eremo napoletano ogni giorno del-
l'Ottavario di preghiera per l'Unit se-
gnato da una profonda riflessione bibli-
ca durante le celebrazioni liturgiche nel-
le tematiche proposte per quest'anno.
Proseguito poi dall'adorazione eucaristi-
ca con l'approfondimento personale del-
la Preghiera Sacerdotale di Cristo secon-
do il Vangelo di Giovanni, monache e
fedeli offrono le loro preghiere per l'uni-
t auspicata da Cristo come supplica al
Padre.
Nel pomeriggio del sabato 19 gennaio
si tenuta la riflessione sull'Unit dei
cristiani per essere testimoni in un
mondo che aspira alla pace.
L'esperto Rettore della Chiesa dell'E-
remo ha sviluppato in un panorama il
cammino ecumenico, auspicando una
nuova presa di coscienza della necessa-
ria testimonianza cristologica da parte
di tutti i cristiani ancora divisi, per po-
ter poi essere testimoni forti affinch il
mondo creda (Gv 17, 21). la risposta
nostra da dare all'invito del Santo Padre
Giovanni Paolo II alla dichiarazione
Dominus Iesus da lui voluta alla fine
dell'anno giubilare del 2000.
Ha proseguito il Rettore dell'Eremo:
essere uno in Cristo e l'essere nuova
creatura (2 Cor 5, 17), il frutto solida-
le del combattimento quotidiano di tutti
i cristiani anche se ancora divisi. La vo-
lont combattiva spirituale certo un
mezzo straordinario che ci porter all'U-
nit desiderata, conoscendo gli uni e gli
altri le stesse grazie riconciliatrici, come
gli uni per gli altri le stesse grazie unifi-
canti che portano alla Unit in Cristo.
Proseguendo la tradizione per l'impe-
gno dell'Unit della Chiesa da parte di
uomini e donne della vita consacrata,
l'Eremo brigidino dei Camaldoli a Napo-
li intende realizzare nel suo centro Ut
unum sint una presenza orante per l'u-
nit. (matthias friedemann richter)
DNA|D 3||N
1. Il cammino ecumenico resta certo
faticoso, spesso lungo, come afferma il
Santo Padre nella Lettera Apostolica No-
vo Millennio ineunte (n. 12), ma ci so-
no progressi e le nuove iniziative porta-
no con s nuove speranze. Una di que-
ste iniziative nelle relazioni tra anglicani
e cattolici stata la formazione, durante
lo scorso anno, di un nuovo Gruppo di
Lavoro internazionale che stato chia-
mato International Anglican-Roman Ca-
tholic Commission for Unity and Mis-
sion (Commissione Internazionale An-
glicana-Cattolica per lUnit e la Missio-
ne - IARCCUM).
Nata sotto gli auspici del Pontificio
Consiglio per la promozione dellunit
dei cristiani e della Comunione Anglica-
na la nuova Commissione svolta ad in-
tegrare il lavoro della Commissione In-
ternazionale Anglicana-Cattolica (AR-
CIC) che era e continua ad essere lo
strumento ufficiale del dialogo teologico
anglicano-cattolico. La maggior parte
dei membri della nuova Commissione
sono Vescovi e il loro ruolo includer
lanalisi delle relazioni tra cattolici e an-
glicani nel mondo, consolidando i risul-
tati di pi di trentanni di contatti ecu-
menici e di dialogo e pianificando una
linea di orientamento per il futuro.
Lidea della nuova Commissione na-
ta dalla Dichiarazione Comune del 1996
tra Papa Giovanni Paolo II e lArcivesco-
vo di Canterbury, il Dr. George Carey.
Contro le difficolt riguardanti lordina-
zione delle donne che bloccavano levi-
dente e progressivo cammino verso il fu-
turo, la Dichiarazione Comune afferma-
va che sarebbe opportuno in questa fa-
se del nostro cammino consultarsi ulte-
riormente sul modo in cui deve progre-
dire il rapporto fra la Comunione Angli-
cana e la Chiesa cattolica. Questulte-
riore consultazione port allincontro in-
ternazionale di Vescovi anglicani e cat-
tolici a Mississauga, Canada, maggio
2000, dove fu reiterato che nonostante
gli ostacoli, la comunione parziale che
condividiamo ancora adesso una co-
munione ricca, vivificante e multiforme
(dalla dichiarazione conclusiva dellin-
contro di Mississauga, Communion in
Mission, n. 5). Su raccomandazione dei
Vescovi presenti allincontro stata au-
spicata la costituzione di una nuova
commissione internazionale.
La Commissione IARCCUM ha avuto
il suo primo incontro a Londra e a Ro-
ma dal 20 al 24 novembre 2001, sotto la
presidenza del Vescovo David Beetge,
Vescovo anglicano di The Highveld, Sud
Africa, e dellArcivescovo John Bather-
sby, lArcivescovo cattolico di Brisbane,
Australia. Le conversazioni con lArcive-
scovo di Canterbury Dr. Carey e con Pa-
pa Giovanni Paolo II sono state i punti
salienti di questo incontro inaugurale.
A Londra, lArcivescovo Carey ha
condiviso la sua visione del lavoro della
nuova Commissione ed ha assicurato i
suoi membri del suo appoggio a questo
lavoro attraverso la preghiera. Ha sotto-
Mentre le relazioni cattoliche-metodi-
ste ricevono molta meno pubblicit di
tanti altri dialoghi bilaterali, le relazioni
tra il Consiglio Metodista Mondiale e la
Chiesa cattolica si sono sviluppate in un
progressivo crescendo negli ultimi tren-
tacinque anni. In molti luoghi i metodi-
sti di cattolici si considerano partner
ecumenici, avvertono la responsabilit
di approfondire i loro rapporti e di ri-
cercare una testimonianza comune. Le
relazioni sono caratterizzate dal fatto
che non c una storia di separazione
formale tra i cattolici e i metodisti, che
si sono sviluppati dalla tradizione angli-
cana.
Tre significativi eventi nelle relazioni
metodiste-cattoliche dellanno passato
danno unindicazione del presente stato
di tali relazioni: la pubblicazione di un
rapporto comune, la partecipazione cat-
tolica alla Conferenza Metodista Mon-
diale e una recente consultazione multi-
laterale sulla Dottrina della Giustifica-
zione.
1. Proclamare la verit
nella carit
Lespressione deuteropaolina Procla-
mare la verit nella carit (Ef 4,15)
era il motto del Cardinale Bea, il primo
Presidente del Segretariato per la Pro-
mozione dellUnit dei Cristiani. Era an-
che un testo favorito del teologo metodi-
sta, il Reverendo Albert Outler, un os-
servatore al Concilio Vaticano Secondo,
che con il Cardinale Bea ha avuto un
ruolo importante nella promozione del
dialogo cattolico-metodista nel 1967.
quindi doveroso affermare che Procla-
mare la verit nella carit: lesercizio
dellautorit dinsegnamento tra cattoli-
ci e metodisti il titolo giusto per il pi
recente documento della Commissione
mista cattolico-metodista.
Dal suo inizio la Commissione mista
ha pubblicato un Rapporto ogni cinque
anni, e Proclamare la verit nella cari-
t (2001) il quarto documento della
Commissione mista che ha studiato la
teologia fondamentale e questioni eccle-
siologiche basilari. Affrontando il tema
dellesercizio dellautorit di insegna-
mento della Chiesa e nella Chiesa, la
Commissione ha orientato la sua ricerca
in continuit con i testi gi finalizzati,
relativi alla Tradizione Apostolica (1991)
e alla Rivelazione Divina (La Parola di
Dio, 1996).
Il nuovo documento della Commissio-
ne affronta il ministero dinsegnamento
nella Chiesa quale strumento per mezzo
del quale la fede comunicata dagli apo-
stoli viene trasmessa di generazione in
generazione in modo tale che tutti i fe-
deli continuino ad aderire alla rivelazio-
ne in Ges Cristo (Prefazione). Procla-
mare la verit nella carit diviso in
due parti. La prima parte illustra in mo-
do sistematico gli elementi sui quali, se-
condo la Commissione, i cattolici e i
metodisti possono concordare a proposi-
to della questione dellinsegnamento au-
torevole; in essa si enucleano inoltre le
differenze teologiche da superare nelle-
same di questo tema. Per esempio, si af-
ferma la sempre maggior convergenza
fra metodisti e cattolici sul rapporto fra
Scrittura e Tradizione, poi prosegue con
Milano
Nellarcidiocesi di Milano venerd 18
gennaio ha preso il via la Settimana di
Preghiera per lUnit dei Cristiani, che
questanno strettamente collegata con
la preghiera per la pace che si terr, co-
me noto, ad Assisi gioved 24 su inizia-
tiva Santo Padre. Il Cardinale Carlo Ma-
ria Martini, Arcivescovo di Milano, ha
auspicato che le parrocchie e le comuni-
t religiose della diocesi si preparino
convenientemente a questa grande pre-
ghiera per la pace. Un suggerimento,
dato ai decani del forese, quello di or-
ganizzare una Veglia di preghiera per la
sera di mercoled 23, possibilmente in
una chiesa francescana della propria zo-
na. Il tema della veglia sar quello pro-
posto per la Settimana di preghiera ecu-
menica: In te la sorgente della vita
(Salmo 36, 6-10). La veglia consister in
una celebrazione della Parola che potr
seguire eventualmente il sussidio Setti-
mana di preghiera per lunit dei cri-
stiani, che gi stato inviato a tutti i
parroci. Per quanto riguarda la citt di
Milano (Zona pastorale I) questa Veglia
sar celebrata con i Frati Minori del
Convento di santAngelo, presso la loro
chiesa, alle ore 21. stato predisposto,
come di consueto, un programma per la
Settimana di preghiera per lUnit dei
Cristiani da parte del Consiglio delle
Chiese Cristiane presenti in Milano. Tale
programma presenta alcune iniziative
collegate con il tema della pace. La pri-
ma si svolta il primo dei giorni dedica-
ti a questa preghiera, venerd 18 alle ore
21, presso lauditorium del Centro cultu-
rale San Fedele, con la partecipazione
del Cardinale Martini e del Pastore Pao-
lo Ricca sul tema: Tra religione civile e
testimonianza evangelica: dove va il cri-
stianesimo allinizio del nuovo millen-

PAGINA
8 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 23 Gennaio 2002
.
L'Arcivescovo Tauran ad un convegno promosso dall'Azione Cattolica
24 gennaio: memoria di san Francesco di Sales, Vescovo di Ginevra, Dottore della Chiesa,
fondatore del l'Ordine della Visitazione, patrono della stampa cattoli ca
Un apostolo instancabile
mosso dalla verit e dall'amore
Un volume di Luigi Crippa presenta i documenti da Pio XII a Giovanni Paolo II
Il monachesimo benedettino nel magistero dei Papi
Celebrate dal Cardinale No all'altare della Cattedra della Basilica Vaticana
Le esequie
di Mons. Virgilio Levi
G|N CNC|!!|
A leggere gli atti che scrivono la sto-
ria religiosa ed ecclesiale si resta stupiti
del prodigioso sviluppo del monachesi-
mo orientale e occidentale. Nell'Occi-
dente europeo il monachesimo benedet-
tino ha svolto un ruolo rilevante unani-
memente riconosciuto dagli studiosi. Poi
dalla met del secolo ventesimo inizia-
ta una flessione di vocazioni che ha ri-
dotto l'influsso nella cultura e nella reli-
giosit.
I Papi hanno seguito con particolare
sollecitudine i ritmi degli eventi e non
hanno mai sospeso di incoraggiare e
spronare la vita monastica nel filone di
san Benedetto da Norcia, la cui storia e
la cui attivit hanno alimentato la cultu-
ra e la civilt non solo dell'Occidente eu-
ropeo. Un religioso dall'Ordine di san
Benedetto, studioso insigne, ha raccolto
in un volume i suoi saggi precedente-
mente pubblicati e li ha integrati con i
testi del magistero dei Papi: Pio XII,
Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni
Paolo II fino all'ultima parte del secolo
Ventesimo Luigi Crippa, Magistero e
monastero. Avvio allo studio del recen-
te Magistero Pontificio sul monachesi-
mo benedettino (Roma 2001, Benedicti-
na Editrice, Abbazia San Paolo, pp. 165,
E. 8,00).
Di Pio XII ricorda due documenti
maggiori, la Fulgens radiatur, lettera
enciclica del 21 marzo 1947 per il quat-
tordicesimo centenario del transito di
san Benedetto e Exultent hodie, Omelia
del 18 settembre 1947, tenuta nella basi-
lica di san Paolo fuori le mura. Nella
prima Papa Pacelli delinea l'epica figura
di san Benedetto, inquadrandola nel
contesto storico del tempo, nel quale
svilupp il suo ideale, concretizzandolo,
sia con la santit di vita, sia con la mis-
sione di originale fondatore monastico,
che vi seppe adattare all'Occidente le re-
gole del monachesimo orientale.
Nella Exultent hodie del 18 settembre
1947 il Sommo Pontefice ribadisce l'uni-
versale e perenne grandezza di san Be-
nedetto oggetto di ammirazione in tutti
i tempi e per tutte le genti, come lo sar
in avvenire. Il Papa rileva inoltre l'at-
tualit del messaggio-programma bene-
dettino Ora et labora e le non poche
benemerenze nella societ civile e nella
comunit ecclesiale. Infine, esorta a va-
lorizzare al massimo la felice realt della
Confederazione, sia pure con dovuto
rispetto dell'autonomia, ossia la facolt
di governarsi con leggi proprie.
Un secondo ammonimento riguarda
l'amore alla liturgia, senza tuttavia pec-
care per eccesso. Crippa, con le parole
stesse del Papa, afferma: amare dun-
que la liturgia le forme liturgiche dei
tempi antichi ma accogliere ed ap-
prezzare anche la preghiera privata e
popolare. Con la fondazione del Pontifi-
cio Istituto liturgico nell'Ateneo Sant'An-
selmo di Roma i benedettini hanno ri-
sposto pienamente all'esortazione di Pio
XII e, in seguito, alle istanze del Conci-
lio Vaticano II.
Nel suo breve ma intenso Pontificato
Giovanni XXIII ha rivolto una vibrante
allocuzione al congresso degli abati della
confederazione benedettina nella sede
primaziale di Sant'Anselmo in Roma.
Era il 25 settembre 1959. Il Papa rinno-
va l'insegnamento di Pio XII dichiaran-
do che il primo dovere del monaco
dunque la forma primaria del suo apo-
stolato la preghiera, con preferenza
nella preghiera corale, l'opus Dei al qua-
le nulla si deve anteporre. Nello stesso
tempo esorta a dedicarsi alle opere di
apostolato e altre attivit, tra cui lo stu-
dio delle belle arti e delle lettere, la retta
istruzione ed educazione della giovent,
il ministero delle parrocchie, la propaga-
zione della religione cattolica mediante
la predicazione della Parola divina an-
che nelle regioni non ancora illuminate
dalla luce del Vangelo, oppure tra i po-
poli separati da questa Sede Apostolica.
Il 4 agosto 1960 il Papa visit l'abbazia
di Grottaferrata. Altri luoghi visitati fu-
rono il monastero benedettino di Subia-
co e la casa generalizia dei Trappisti alle
porte di Roma, rispettivamente il 23 set-
tembre 1960 e il successivo 20 ottobre.
Di particolare significato stato il ma-
gistero di Paolo VI nell'immediato post-
concilio. Il 30 settembre 1970 ricevette
in udienza gli abati e i priori benedettini
confederati. Rifacendosi alla magistrale
allocuzione del 24 ottobre 1964 tenuta a
Montecassino, dove tracci i capisaldi
della concezione benedettina della vita
religiosa, espose le linee del rinnova-
mento in spirito conciliare del Vaticano
II. Gli elementi caratteristici sono: l'au-
torit dell'abate chiamato padre, per-
ch rappresenta davanti ai suoi monaci
l'autorit, la bont, la discrezione, l'e-
sempio di Cristo; la vita comunitaria
che ha la sua anima vivificante nella
pluriforme carit secondo la dottrina di
san Paolo; la preghiera liturgica, incen-
trata nella celebrazione della Eucaristia
e nella celebrazione della liturgia delle
Ore; la familiarit con la Sacra Scrit-
tura, assaporata nello sforzo personale
come negli esercizi comunitari, e la Lec-
tio divina, alimento, nervatura e forza
della spiritualit benedettina.
Della prima parte del Pontificato di
Giovanni Paolo II Crippa ripropone il di-
scorso ai fedeli di Cassino del 20 agosto
1980. Per il monachesimo benedettino
fu un anno del tutto peculiare, ricorren-
do il quindicesimo centenario della na-
scita del Fondatore. Prima del discorso
di Cassino il Papa aveva visitato altri
luoghi benedettini nei quali ha illustrato
la personalit del Padre del monachesi-
mo occidentale, rilevando i meriti e l'in-
flusso nella cultura, nella civilt e nella
religiosit. Nel discorso di Cassino ha in-
teso attualizzare scrive Crippa il
messaggio di san Benedetto contenuto
nel capitolo 72 della regola, ritenuto
un gioiello di sintesi di tutta la regola.
Sorgente e vertice l'amore universale,
cosmico per costruire la societ e per
garantire la pace e lo sviluppo ordinato
dei popoli.
Venne al mondo il 21 agosto 1567 nel
castello di Thorens in Savoia. Francesco
crebbe fedelissimo al Papa e alla Chiesa
Cattolica. A 10 anni la Prima Comunio-
ne e la Cresima. A undici, sconcertando
il padre, volle ricevere la tonsura. A 15
anni and a studiare a Parigi al Liceo
Clermont, tenuto dai Gesuiti, dove ebbe
un'educazione umanistica e scientifica
eccezionale.
Ges per lo affascinava pi delle let-
tere greche e latine: il suo rapporto con
Lui si fece luminoso e intenso. Diciot-
tenne, ebbe una crisi: temette a lungo di
essere destinato alla dannazione eterna,
ma pregando la Madonna, per mezzo di
Ges comprese quasi speriment
che Dio Padre e Salvatore: da Lui si
sent chiamato per nome a una fedelt
totale e gioiosa.
Nel 1588 suo padre lo mand a Pado-
va a studiare diritto all'Universit, ma
lui studi insieme l'ebraico e la Sacra
Scrittura, la Teologia e i Padri della
Chiesa. Trov una guida eccellente nel
gesuita P. Antonio Possevino. Si fece,
nella meditazione e nella preghiera quo-
tidiana, un ottimo regolamento di vita e
si distinse per signorilit, fede e purez-
za. Era gi un intimo di Ges.
Ormai dottore in utroque jure, prima
di rientrare in patria, si rec alla Santa
Casa di Loreto (Ancona) ad affidarsi al-
la Madonna, e a Roma sulle tombe degli
Apostoli a rinsaldare la sua fede cattoli-
ca. A 25 anni, nel 1592, entr a far par-
te del senato dei Giureconsulti di Cham-
bery, ma presto disse ai suoi: Vado a
farmi prete.
Il Vescovo di Ginevra gi lo apprezza-
va per la preparazione teologica e spiri-
tuale e gli chiese solo tre mesi di ap-
profondimento. Il 18 dicembre 1693 lo
consacr sacerdote nella sede di Anne-
cy, dove il Vescovo dimorava non po-
tendo stare a Ginevra occupata dai cal-
vinisti.
Si butt subito nell'apostolato sacer-
dotale pi vero: la Santa Messa celebra-
ta ogni giorno con fede e fervore, il mi-
nistero delle Confessioni, la predicazio-
ne. Predicava per convertire le anime a
Ges Cristo, i cattolici e i preti tiepidi, i
protestanti, i lontani da Dio. Chi lo
ascoltava, cambiava vita.
Per convertire lo Chablais, in mano ai
calvinisti, il buon Vescovo Mons. De
Grenier convoc diversi suoi preti. Tra i
primi, si present Francesco di Sales:
per quattro anni, nella neve alta o sotto
la pioggia gelata, sotto il sole cocente o
nella nebbia fitta, trascorrendo a volte le
notti all'aperto, senza saper dove posare
il capo, fu missionario di Ges. Circon-
dato dalle ostilit e dalle minacce dei
protestanti, all'inizio lo seguivano solo
pochi cattolici impauriti. Non gli manca-
rono attentati alla vita.
Con fermezza e dolcezza insieme,
Francesco predicava la Verit di Cristo
tutta intera senza sconti n accomoda-
menti. Non l'ascoltavano? Da vero ante-
nato dei pubblicisti, preparava foglietti
(come dei volantini, diremmo oggi) e
nottetempo li affiggeva alle case, li la-
sciava sotto gli usci. Rispondeva agli er-
rori, illuminava le questioni, con tono
fermo e amabile. Molti presero ad ascol-
tarlo. Affascinava solo a vederlo, veden-
dosi chiaramente da tutti che era mobi-
litato da uno sconfinato amore a Ges e
che per Lui si faceva tutto a tutti, pron-
to a sacrificare la vita per le anime.
Dopo anni duri di lavoro e di fatiche,
vennero le conversioni. Fu allora che
apparve la fecondit del suo sacerdozio:
ci che pu un sacerdote autentico che
vive fino in fondo il suo essere di Cristo.
Il suo segreto era soltanto Ges Verit
e Amore lo capirono tutti che lo
spingeva a farsi uno con Lui, seminare
la Verit che sempre la prima carit.
La sua fama dilag a Torino, a Roma, a
Parigi...
Facendo relazione al Papa, Francesco
fu costretto, nonostante la sua umilt, a
comunicargli che c'erano state venticin-
quemila persone tornate dall'eresia al
Cattolicesimo.
Nel 1599 Papa Clemente VIII lo chia-
m a Roma per conoscerlo di persona e
ascoltarlo. Quando Francesco ebbe fini-
to di parlare, il Papa si alz e abbracci
il giovane apostolo di 32 anni. Appena
rientrato ad Annecy, il suo Vescovo, con
il consenso del Papa, lo consacr Vesco-
vo coadiutore con diritto di successione.
Il giovanissimo Monsignore continu la
sua missione e fu pi ardente di prima.
A Parigi, nel 1602, dest l'ammirazio-
ne del re Enrico IV e strinse amicizia
con P. De Berulle e coloro che frequen-
tavano il salotto di Madame Acarie, la
futura Madre Maria dell'Incarnazione.
Proprio in quell'anno, diventava Vesco-
vo titolare di Ginevra. Ai suoi preti co-
minci a dedicare una cura speciale.
Non c'era ancora il Seminario, ma si oc-
cup della formazione dei suoi chierici
uno per uno, come un padre con i suoi
figli. Si interess dei monasteri (i Cano-
nici di s. Agostino, i Benedettini di Tal-
loires, di Sixt...) per radicarli nella loro
regola, soprattutto nell'amore a Ges
Cristo.
Si mosse con uno stile di singolare lu-
cidit: Miei carissimi fratelli scrive-
va ai suoi preti vi scongiuro di dedi-
carvi con tutta seriet allo studio (della
Teologia cattolica, intendeva dire), per-
ch la scienza per un prete come l'ot-
tavo sacramento e alla Chiesa accad-
dero le pi grandi sventure, quando
l'Arca santa si trov in altre mani, che
non fossero quelle dei suoi preti. per
questo che la nostra Ginevra pot pren-
derci alla sprovvista: ci fu allorquan-
do s'accorse della nostra sciocca inge-
nuit, che cio noi non stavamo punto
in guardia e ci accontentavamo di reci-
tare il breviario senza pensare ad ac-
crescere la nostra scienza. I protestanti
ingannarono la semplicit dei nostri
padri e di quelli che ci precedettero... E
cos mentre noi dormivamo, il nemico
semin la zizzania nel campo della
Chiesa e insinu l'errore che ha portato
la divisione negli animi e messo il fuo-
co della discordia in tutta la contra-
da... Poich dunque la Provvidenza di
Dio mi ha fatto vostro Vescovo, vi esor-
to a dedicarvi allo studio, affinch
istruiti e di vita intemerata, siate irre-
prensibili e pronti a rispondere a quan-
ti vi interrogheranno sulla fede.
Un programma, a ben pensarci, di
straordinaria attualit: anche oggi dob-
biamo conoscere gli errori dilaganti tan-
to pi se subdoli e pervasivi quali essi
sono, per confutarli e preservarne le
anime e lavorare per il trionfo del Credo
Cattolico.
Nel 1605 inizi la visita pastorale alle
sue 450 parrocchie. Dappertutto orga-
nizzava scuole di catechismo ed egli
stesso insegnava il catechismo ai ragazzi
che restavano affascinati dal suo sorriso
e dalla sua parola ricca di esempi. Do-
vunque, predicava pi volte al giorno,
ascoltatissimo, evangelista dell'amore
di Ges con l'intento di convertire i pec-
catori, annunciando anche le Verit pi
scomode, sempre con dolcezza. Voglio
spiegava che amino Dio. Dio ge-
loso del nostro cuore. Dio uno solo e
non si pu servire a pi padroni. Dio
vuole tutto il nostro cuore.
Presto si cominci a dire anche da
parte dei non-credenti: Quanto deve es-
sere buono Dio, se il suo Vescovo Fran-
cesco di Sales buono cos!.
Sacerdote e Vescovo, era guida delle
anime di singolare dottrina e equilibrio:
con i colloqui personali, con la Confes-
sione, con migliaia di lettere, sempre so-
stenuto da un'idea: Dio chiama tutti, in
Cristo, per farsi santi, non solo i reli-
giosi, ma uomini e donne in ogni stato
di vita. Dei suoi scritti ricordiamo i due
pi noti che continuano a formare alla
santit tantissime anime: L'introduzio-
ne alla vita devota (Filotea) e il Trat-
tato dell'amore di Dio (Teotimo), senza
dimenticare il suo epistolario, un vero
pascolo di Vangelo per tutti.
Di l la sua straordinaria influenza su
tutta la Chiesa: fondatori giganteschi co-
me san Giovanni Bosco, che lo volle pa-
trono della sua Congregazione, Vescovi
e Pontefici lo scelsero come modello nel
loro ministero.
Andato a Lione alla fine del 1622,
Francesco di Sales si spegneva a soli 55
anni il 28 dicembre. Nel 1665 Papa Ales-
sandro VII lo iscrisse tra i santi e, nel
1877, il beato Pio IX lo proclam Dotto-
re della Chiesa. Aveva solo 22 anni,
quando scrisse il suo orientamento fon-
damentale di vita: A imitazione del di-
scepolo prediletto, Giovanni, star sem-
pre sul petto e sul cuore pieno di amo-
re dell'amatissimo nostro Salvatore.
PAOLO RISSO
G|AM|A|
MA!!||
Mons. Virgilio Levi
il 28 giugno avrebbe
celebrato la sua Mes-
sa d'oro: cinquant'an-
ni di sacerdozio. Era
infatti stato ordinato
presbitero a Como il
28 giugno 1952, signifi-
cativamente la vigilia
della solennit dei
Santi Pietro e Paolo,
la festa del Papa.
con profonda gratitu-
dine e con forte com-
mozione che stato ri-
cordato Virgilio Levi,
sacerdote di Cristo,
morto nella serata di
sabato 19 gennaio al-
l'et di 73 anni. Le
esequie sono state ce-
lebrate all'altare della
Cattedra della Basilica
Vaticana, nella matti-
na di marted 22, dal
Cardinale Virgilio No,
Arciprete della Basilica
Vaticana,Vicario Gene-
rale di Sua Santit per
la Citt del Vaticano.
Durante la Santa
Messa esequiale sta-
ta data lettura del tele-
gramma, a firma del
Cardinale Angelo So-
dano, Segretario di
Stato, con il quale il
Santo Padre ha espres-
so al Cardinale No, ai
L'Arcivescovo Jean-Louis Tauran, Se-
gretario per i Rapporti con gli Stati, inter-
verr nel pomeriggio di venerd 25 gen-
naio al Colloquio di studio organizzato
presso la Domus Mariae di Roma, per
la presentazione del progetto di costitu-
zione di un Istituto di Diritto Internazionale
per la pace, intitolato a Giuseppe Toniolo.
L'Azione della Santa Sede per la Pace
il tema della relazione dell'Arcivescovo
Tauran, che seguir la preghiera per la
pace guidata dall'Assistente Ecclesiastico
Generale dell'Azione Cattolica, il Vescovo
Francesco Lambiasi; il saluto della Presi-
dente Nazionale, Paola Bignardi, e le pa-
role introduttive dell'Arcivescovo Prelato
di Pompei, Mons. Domenico Sorrentino,
Postulatore della Causa di Giuseppe To-
niolo.
La giornata si concluder con gli inter-
venti di qualificate personalit, tra le quali
il Vescovo Giampaolo Crepaldi, Segretario
del Pontificio Consiglio della Giustizia e
della Pace; l'on. Emilio Colombo, Presi-
dente dell'Istituto G. Toniolo; il prof. Gio-
vanni Conso, Presidente della Conferenza
Onu per l'Istituzione della Corte penale in-
ternazionale; il prof. Vincenzo Buonomo,
docente di Diritto internazionale della
Pontificia Universit Lateranense; S.E. Vi-
cente Espeche Gil, Ambasciatore dell'Ar-
gentina presso la Santa Sede.
L'idea di un istituto di Diritto internazio-
nale per la pace venne a Toniolo nell'e-
state 1916. A seguito dell'appello dell'ago-
sto 1917 di Papa Benedetto XV rivolto ai
capi delle potenze in guerra, egli invi al
Papa un breve memorandum che ne trac-
ciava le linee generali. Per varie ragioni il
progetto allora non pot essere realizzato.
Lo ha fatto oggi la Presidenza nazionale
dell'Azione Cattolica in collaborazione con
il Comitato di beatificazione di Giuseppe
Toniolo.
na e fraterna e fedele
amicizia.
Il Cardinale ha con-
cluso l'omelia ripeten-
do le splendide parole
di san Paolo a Timo-
teo: sforzati di presen-
tarti a Dio come uomo
sempre degno di ap-
provazione, scrupoloso
dispensatoredella paro-
la di verit. E per Don
Virgilio questa parola
di veriterasoprattut-
to parola scritta. Ren-
diamo grazie a Dio ri-
pensando ai benefici
con i quali il Signore
ha circondato la vita
del suo sacerdote Vir-
gilio ha detto il Por-
porato.
Con il Cardinale Vir-
gilio No hanno con-
celebrato Mons. Gio-
vanni Marra, Arcive-
scovo di Messina-Lipa-
ri-Santa Lucia del Me-
la; l'Arcivescovo Ro-
meo Panciroli, Nunzio
Apostolico; l'Arcive-
scovo Giovanni De An-
drea, Nunzio Apostoli-
co; il Vescovo Pier-
franco Pastore, Segre-
tario del Pontificio
Consiglio delle Comu-
nicazioni Sociali; il Ve-
scovo Armando Bram-
billa, Ausiliare di Ro-
ma; il Vescovo Marce-
lo Snchez Sorondo,
membri del Capitolo Vaticano e ai fa-
miliari le proprie sentite condoglian-
ze e la sua spirituale vicinanza. Il
Papa ha assicurato preghiere di suffra-
gio per l'anima di questo fedele mini-
stro dell'altare che ha svolto un lun-
go e generoso servizio alla Santa Sede
e alla Chiesa di Roma.
All'omelia il Cardinale No ha ricor-
dato le tappe della missione sacerdota-
le di Don Virgilio. Gli anni della for-
mazione giovanile a Como e la passio-
ne per le tematiche sociali. Quindi il
lavoro a L'Osservatore Romano dal
1967 al 1983, prima come Segretario
di Redazione e dal 1972 come Vice Di-
rettore. Le parole del Cardinale hanno
suscitato ondate di emozioni e di ri-
cordi nei numerosi colleghi de L'Os-
servatore presenti alla cerimonia fu-
nebre, nella vivissima memoria di un
rapporto di amicizia e di stima mai
venuto meno. Del resto i colleghi che
lo hanno conosciuto pi approfondita-
mente ricordano che egli non aveva
mai smesso di sentirsi un membro at-
tivo e partecipe dell'Osservatore Ro-
mano, malgrado ne fosse uscito da
pi di diciotto anni. E anche i pi
giovani, entrati nel giornale dopo la
sua uscita, hanno avuto modo di co-
noscerlo nelle sue frequenti visite
quando lo circondavano per ascoltar-
ne gli aneddoti.
Il Cardinale ha ricordato innanzitut-
to le parole del Signore Ges contenu-
te nel brano del Vangelo di Marco, fe-
dele testimone della predicazione di
Pietro, appena proclamato: Vegliate
perch non sapete quando il padrone
di casa ritorner. Parole che Don
Virgilio ha detto il Porporato ha
ascoltato molte volte nel lungo perio-
do del suo sacerdozio e con le quali si
incontrato anche sabato sera, chiu-
dendo la sua giornata, prima di mori-
re. Dopo la Santa Messa, infatti, egli
si ritirato nel suo studio dove era so-
lito trattenersi a lungo nel lavoro. E
quando la sorella entrata nella stan-
za per augurargli la buonanotte lo
ha trovato steso a terra: L'angelo del-
la morte era passato a prendere l'ani-
ma del sacerdote per accompagnarla
davanti al Signore.
Don Virgilio ha ricordato il cele-
brante viveva da tempo l'esperien-
za della malattia che aveva limitato la
sua attivit. Ma le tribolazioni fisiche
non hanno mai sminuito le forze mo-
rali di accettazione della volont di
Dio su tutta quanta la linea, orien-
tando la sofferenza proprio alla volon-
t di Dio e al bene della Chiesa. Certa-
mente ha proseguito l'offerta del
proprio dolore stato il suo dono con-
tinuo alla Chiesa di Cristo.
Un altro dono stato quello dell'in-
telligenza che ha messo a disposizione
degli uffici, presso la Santa Sede e
presso il Vicariato di Roma, ai quali
stato chiamato. Un'intelligenza ha
detto il Cardinale che si riscon-
trata nei suoi scritti che hanno saputo
presentare la realt del mondo con-
temporaneo alla luce della fede per
scoprire contraddizioni e nostalgie del-
la verit. In particolare, il Cardinale
ha ricordato due volumi curati da don
Virgilio: Il Ges di Paolo VI e I
giorni dell'Anno Santo (1975). Un'al-
tra opera significativa : Paolo VI al
popolo di Dio che in Roma in cui
DonVirgilioha esposto come Paolo VI
conobbe e cur Roma in tale misura
da essere punto di riferimento ricono-
sciuto. Lo stesso ha saputo anche evi-
denziare di Giovanni Paolo II nel suo
rapporto con Roma scrigno di prezio-
si tesori della rivelazione cristiana e
del disegno provvidenziale di Cristo.
Egli stato capace la testimo-
nianza del Cardinale No di aiuta-
re l'uomo moderno a cercare Dio nel
groviglio delle tendenze, nel conflitto
delle interpretazioni, aiutandolo a pas-
sare attraverso la breccia che la grazia
di Dio sa aprire nella durezza dei cuo-
ri. Il Cardinale ha parlato quindi di
una pastorale trasversale che, con
discrezione, Don Virgilio ha sempre
condotto. Delle grandi imprese che
muovono le masse egli stato croni-
sta attento. Con semplicit ha poi da-
to vita ad una pastorale speciale, sca-
turita dall'animo di un prete che si sa-
peva immergere nel silenzio per stare
accanto e per ricuperare le persone
fuori posto, lontane da Dio, in cerca
di una strada per tornare a casa: Ta-
le lavoro era preparato da una bont
mite e uguale verso tutti, da una sere-
Cancelliere della Pontificia Accademia
delle Scienze e della Pontificia Accade-
mia delle Scienze Sociali e il Vescovo
Vittorio Lanzani, Delegato della Fab-
brica di San Pietro.
Tra i 36 sacerdoti concelebranti,
don Giambattista Levi, fratello di don
Virgilio; Padre Gianfranco Grieco; Pa-
dre Gino Concetti; Mons. Orazio Coc-
chetti; Mons. Enrico Vigan; i religio-
si guanelliani Don Agostino Valente e
Don Mario Carrera; ed alcuni sacer-
doti della diocesi di Como.
Alla Concelebrazione erano presenti
i Canonici del Capitolo Vaticano, tra i
quali l'Arcivescovo Giovanni Coppa,
Nunzio Apostolico, e l'Arcivescovo
Custdio Alvim Pereira, emerito di
Maputo: del Capitolo don Virgilio ha
fatto parte per 35 anni e tutti ricorda-
no la sua partecipazione alle liturgie
in Basilica fino a che la malattia glielo
ha consentito.
In posti riservati erano le sorelle
Rosanna, Antonia, Andreina, Renata e
il fratello Luigi, con le loro famiglie.
Numerosi gli amici, i conoscenti e le
persone che, a vario titolo, hanno
condiviso con Don Virgilio esperienze
di vita.
Particolarmente significativa la pre-
senza del Cardinale Giuseppe Caprio;
del prof. Mario Agnes, Direttore de
L'Osservatore Romano; del dott.
Carlo De Lucia, Segretario di Redazio-
ne e di numerosi colleghi dell'Osser-
vatore Romano e di altre testate gior-
nalistiche che si sono formati alla
scuola di Don Virgilio.
Erano anche presenti, tra gli altri, il
Vescovo Pierre Duprey; il Superiore
Generale della Congregazione dei Ser-
vi della Carit (Opera di Don Guanel-
la), Don Nino Minetti; una delegazio-
ne della presidenza nazionale delle
ACLI; e i responsabili dell'Ufficio delle
Comunicazioni Sociali del Vicariato di
Roma.
I canti sono stati eseguiti dalla Cap-
pella Giulia, diretta dal maestro Pablo
Colino.
Altermine del rito funebre, la salma
stata portata a Chiavenna, paese na-
tale di Don Virgilio, dove nella chiesa
parrocchialedisanLorenzo,alleore 11
di mercoled23,sarcelebratala Santa
Messa. Quindi verr sepolto nell'alzaia
dei sacerdoti del cimitero cittadino.

PAGINA
9 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 23 Gennaio 2002
.
Le porte di bronzo della Cattedrale di Caserta
Percorso artistico di don Battista Marello
Nella sala della biblioteca del Seminario vescovile di Caserta, nel pomeriggio di gioved 24 gennaio,
il Vescovo diocesano, Mons. Raffaele Nogaro, presenta il volume: Giovanni Paolo II a Caserta e le porte di bronzo
della Cattedrale, opera del Maestro Marello. Partecipano il prof. Aldo Trione, docente di Estetica dell'Universit
Federico II di Napoli, e il critico d'arte Giorgio Agnisola. Nella foto in alto: Giovanni Paolo II durante la visita pastorale
a Caserta 23, 24 maggio 1992 ammira un'opera dello scultore Marello.
A||NS D'||||C
Molti hanno scritto e parlato dell'arte mirabile di don Batti-
sta Marello, a queste voci aggiungo la mia, ben pi modesta,
ma che nasce da una sincera ammirazione per l'afflato di fede
che si respira, potremmo dire che traspira dalle opere del sa-
cerdote casertano.
Io, suo confratello bench in altra Diocesi per quanto pros-
sima alla sua, ritengo che varie siano le vocazioni a seconda
dei talenti di ciascuno: la voce di Dio chiama forte e le anime
che l'ascoltano la seguono ognuna secondo le proprie predi-
sposizioni, che il Signore gi conosce. Protagonista di questo
mio breve scritto don Battista Marello, che alterna la cura
della sua parrocchia all'arte della scultura, di cui ormai rico-
nosciuto maestro.
Considero quest'ultima la sua vera missione, quella a cui
l'ha chiamato Dio poich nelle sue opere c' quell'amore per
il Cristo che probabilmente in altri si evidenzia in diverso mo-
do. Tanto sono rimasto colpito da tale carisma che a don Bat-
tista mi sono rivolto perch studi e prepari due monumenti
per la piazza antistante la Basilica di san Tammaro Vescovo,
in Grumo Nevano: il primo per ricordare Pio XII, cui la piaz-
za intitolata, e con un bassorilievo di Paolo VI per le sue
frequenti visite al nostro territorio, quando da Roma volentieri
si spostava anche il Card. Luigi Maglione, originario della vi-
cina Casoria; l'altro per immortalare l'amatissimo Giovanni
Paolo II, come gi ha saputo ben fare a Caserta.
* * *
Don Battista d quindi testimonianza della sua fede, della
sua vicinanza a Dio nelle linee delle sue sculture, nei colori,
nei materiali e tutto trasmette all'uomo che guarda e ammira
e comprende, anche a colui che non critico d'arte, che
poco s'intende d'arte, che poco o nulla frequenta mostre e
musei. Ecco la peculiarit di don Battista: la capacit di dialo-
gare, di giungere anche a chi generalmente rimarrebbe indif-
ferente. l'arte che va oltre l'arte, supera s stessa e quelle
barriere che troppo spesso alza da sola dinanzi a s. il mi-
stero della fede che ancora una volta ci lascia meravigliati e
incantati.
Don Battista Marello nato a Marcianise, cittadina non di-
stante da Caserta, nel 1948. parroco di San Leucio, borgo di
borbonica memoria e famoso per la produzione di originali e
particolarissime e pregiate sete, dove cura una piccola e anti-
ca comunit di fedeli vivendo circondato da natura e da arte,
essendo San Leucio un piccolo gioiello di architettura, vero
concentrato di bellezza. in questi spazi dunque che don Bat-
tista trova humus adeguato alla sua vocazione.
Le sue prime opere, degli anni Ottanta, sono ispirate dai
luoghi che lo circondano, che egli vede e vive quotidianamen-
te, bench trasfigurati da una tensione interiore che ancora
non riesce ad esprimere compiutamente, come una inquietu-
dine che vaga in cerca di un orizzonte certo e finito. Cos i
suoi primi lavori, gessetti e pastelli, matite o penne, riprodu-
cono i siti architettonici barocchi sanleuciani attraversati da
bagliori, quasi incendi, nubi colorate, ombre, riccioli e volute
di fumo e rievocano il passato, riflettono il presente, ma an-
nunciano anche il futuro dell'artista e della sua prossima pi
matura visione della fede da trasfigurare e materializzare nel
bronzo o nel marmo, nella luce e nel colore.
Il suo viaggio, artistico e interiore, di fede, quale una ge-
nesi biblica: se nei suoi primi lavori la realt solo riflesso
della sua cultura religiosa e spirituale, in quelli successivi, del-
la maturit, il sentimento biblico apparir con tutta la sua for-
za emotiva in opere ispirate decisamente a temi sacri.
Negli anni Novanta la genesi si fa compiuta nella scultu-
ra, a cui don Marello si dedica sempre pi. Comincia col mi-
nimum, come si conf a un uomo di fede, ossia con medaglie
commemorative. La svolta, come fa osservare l'esperto Gior-
gio Agnisola, si ha nel dicembre 1991. L'artista propone a San
Lorenzello un percorso artistico, emotivo, espressivo, che invi-
ta i visitatori a compiere come un tragitto di rivelazione inte-
riore, ascoltando le voci del silenzio interno che emanano in
una condizione dello spirito che conosce come un cammino di
successiva liberazione: dalla deposizione del lenzuolo dipinto e
crocifisso, dietro la grata semioscura della prigione, all'appari-
zione dell'angelo che emerge dal silenzio di un cunicolo, al-
l'avvento della grazia infine, quasi un tripudio di luce riflessa
in raggi che svettano dalla finestra accesa di una casa antica.
A partire da questo momento don Marello produce anche
opere di taglio figurativo, disegna e realizza portali, monu-
menti pubblici e privati. Ora prevale la definizione simbolica
delle immagini, soprattutto nel momento di interpretare scene
dell'Antico e del Nuovo Testamento, ora si affida al libero
slancio di una forma fantastica, tesa ad interpretare un tema
pi astratto e metaforico.
* * *
I monumenti pubblici pi significativi sono il Monumento
ai caduti di Recale e L'Angelo portapapa, quest'ultimo rea-
lizzato in occasione della venuta a Caserta di Giovanni Paolo
II. Tra le porte, quelle di Castellammare di Stabia e quella del
Duomo di Caserta. Il monumento ai caduti a Recale, del
1992, e seguiamo ancora Agnisola, riprende in senso spaziale i
segni dell'onda e della cuspide. L'onda si configura come ele-
mento oscuro e complesso, mentre la punta monolitica,
svettante, senza ombre.
L'Angelo portapapa un'opera particolare. Da una mate-
ria informe emergono il volto del pontefice e su di lui, a pro-
teggerlo e avvolgerlo in un intimo afflato, l'angelo. Dall'opera
proviene come unvento che porta annuncio e profezia.
Numerosi sono poi i pannelli bronzei che don Battista rea-
lizza in questi anni, pale d'altare, tabernacoli, monumenti di-
versi. Per la mensa della cattedrale di Caserta realizza tre pan-
nelli quadrangolari: in quello centrale riprende un segno cru-
cifero inciso su creta dallo stesso pontefice durante la sua vi-
sita casertana; in quelli laterali i segni del tralcio di vite e della
spiga di grano.
Tra le sue ultime opere citiamo il pastorale per il Vescovo
di Acerra, un segno-simbolo che culmina nel manico; la catte-
dra del duomo di Nola, sul cui schienale affiora in alto una
sorta di lunetta, per met in rilievo e per met ad incavo, in
cui si raffigura una corona di nubi, da cui emerge la colomba
pacifera poggiata ad una mitria. Nell'arte di Marello, ed un
suo segno specifico, ricorrono frequentemente memoria e sim-
bolo: memoria come segno personale, innanzitutto; simbolo
come decifrazione pi colta e contenutistica.
* * *
Don Marello ha lo studio a Caserta, Diocesi retta da Mons.
Raffaele Nogaro. Per il Vescovo l'artista ha elaborato la Porta
Santa. Lanciato nell'ispirazione e nella fede scrive il Ve-
scovo Battista Marello l'ha innalzata come un ostensorio,
che si espande in ritmi agili a provocare approcci balenanti di
sortite del divino e di impazienze umane. L'arte di Marello
raggiunge il fascino del simbolo dinamico, che invece di de-
scrivere la realt, la interpreta e la trascende. la mia porta
santa del Giubileo 2000. la porta santa della cattedrale di
Caserta, che si apre, piena di mistero e di emozione sulla in-
coronazione della mensa eucaristica, fatta dalla Croce traccia-
ta da Giovanni Paolo II.
I bozzetti preliminari e gli appunti e gli schizzi che accom-
pagnano il progetto della Porta Santa sono emblematici, se-
condo la condivisa opinione di Giorgio Agnisola. Don Marello
li recupera esplorando il senso universale e cristiano della por-
ta, come attraversamento e accesso al mistero, all'intimit del
sacro. La porta come difesa e baluardo, ma altres come aper-
tura e accoglimento. L'intera composizione possiede un'artico-
lazione rigorosa ed equilibrata. Al primo livello, quello dello
sguardo, ad altezza d'uomo, fiancheggiando il segno greco
della croce, si fronteggiano il profilo di Giovanni Paolo II in
atteggiamento benedicente e quello del Vescovo di Caserta
Raffaele Nogaro, che offre simbolicamente al Pontefice la ci-
vitas casertana. Il viso del Vescovo emerge dall'intrico dei
tralci di una vigna, in cui sono incise le intestazioni delle par-
rocchie della Diocesi. Il Pontefice invece affiora da un ondeg-
giante campo di grano: sul suo capo si libera in volo una co-
lomba. La parte alta della porta reca invece i simboli dei quat-
tro evangelisti. Al centro il Cristo risorto e il simbolo di Maria.
Le due parti del portale, quello superiore e quello inferiore, si
uniscono con la mano dell'Eterno, mano forte e taumaturgica,
da cui emana lo Spirito, a collegare il cielo e la terra.
L'ultima opera di don Battista, Discesa agli Inferi, nella
cripta del Duomo di Caserta, forse finora la pi intensa.
Una forte tensione drammatica erompe tra le lastre chiuse a
cuneo della figura ancora senza forma di una sembianza uma-
na che cerca di liberarsi dalla costrizione del marmo. l'im-
magine attualissima della coscienza dilacerata, dei sentimenti
del cuore oppressi e tormentati. In essa si riconosce l'uomo
del nostro tempo, prigioniero e risorto alla speranza. Con-
cludiamo con le parole dell'Abate Sugerio scritte sui portali
occidentali dell'Abbazia di Saint Denis, e che molto bene si
adattano a don Battista Marello: Chiunque tu sia, se intendi
esaltare la gloria di questa porta, prova stupore non per l'oro
e la spesa ma per l'opera dell'artigiano. Luminosa l'opera
nobile e nella sua luminosa nobilt, l'opera illumina le menti,
sicch possano giungere attraverso le vere luci, alla Vera Luce
l dove Cristo la vera porta.
Il fine dell'arte cristiana quello di dirigere i pensieri e le
aspirazioni dell'uomo verso il Cielo.
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In libreria
il nuovo Quaderno de
L'OSSERVATORE ROMANO
n. 59

PAGINA
10 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 23 Gennaio 2002
L
'SS||VA!||
|3||
Carlo Betocchi
con i nipoti Daria e Mattia
In Anniversario per Carlo Betocchi gli Atti della giornata di studio di Firenze (febbraio 2000)
Pagine inedite e memorie familiari
affiancano gli ineccepibili contributi critici
C|AuD| !SCAN|
Contrariamente alla maggior parte dei
volumi di Atti di Convegno, seriosi
dalla prima allultima di copertina e
scortati da tecnicissimi, se non arcigni,
indici ermeneutici, questo Anniversario
per Carlo Betocchi (Atti della giornata
di studio in Firenze il 28 febbraio 2000,
Roma, Bulzoni, 2001, pp. 332, ; 25, 83),
apre a quattro auree sezioni la sua tota-
le circonferenza testimoniale, critica,
biografica e documentale.
La cura di Anna Dolfi, e la sua geo-
detica premessa al libro (voglio dire di-
rettissima pi che ellittica), contempera-
no, in fatti, uno spazio iniziale per i sa-
luti; uno perch il centenario della na-
scita rifaccia il punto su poesie, prose,
poeti e poetiche di e da Betocchi
o che hanno avuto a che fare con lui;
un terzo relativo alla sua realt esisten-
ziale (ricordi personali o familiari, me-
morie di amici, dagherrotipi veri, o scat-
tati con la mente, da riconoscenti remi-
niscenze, e cos via); un ultimo spazio,
infine, per archivi ed epistolari, Fondi
costituiti o auspicabili, pagine inedite o
rare).
Un risvolto domestico, insomma, fra
altri specifici e specialistici, che rende
affabile una raccolta di contributi per al-
tro criticamente ineccepibili, se le firme
vanno da quella di Anna Dolfi a quelle
di Luzi, Valli, Ramat; Parronchi, Sicilia-
no, Contorbia; Marchi, Quiriconi, Pani-
cali, Del Serra ed altri.
Risvolto domestico, si diceva, che mi
ricorda una lontana ma longeva mono-
grafia su Betocchi di Valerio Volpini,
nelle cui prime pagine cera questa con-
fessione di un poeta fraternamente in-
terrogato da un critico.
...Allegrezza dei poveri a Tegoleto
(che tra le primissime poesie da me
scritte) riflette lesperienza mia familia-
re, il non possedere, il contentarsi di po-
co e vivere alla giornata. dopo il pri-
mo libro, e nellesperienza responsabile
che andavo facendo nella vita, che sento
la necessit di verificare la concretezza
del mio amore nella concretezza degli
oggetti; e avviene che taluni di questi
son colti negli eventi e nelle figure fami-
liari e domestiche. Ma mi sembra di
averlo fatto sempre chiamando quegli
eventi e figure a riconoscersi in un desti-
no comune, valido per tutti.
Non per lasciare a margine il cot cri-
tico del volume, tuttaltro, ma perch
la stessa struttura del libro a conferire al
riguardo confidenziale un significativo e
consistente spazio, che ci sembra giusto
dare al profilo umano, prima che poeti-
co, di Betocchi, il conseguente risalto.
Lo zio scrive il nipote Luigi era
uomo semplice e schietto, senza sbava-
ture; in sua compagnia ci si sentiva per-
vadere da una serenit trascendente, per
cos dire mistica, che spianava ogni
ostacolo; rendeva sicuro e chiaro ogni
percorso dello spirito e della mente. An-
che la sua figura smilza ed asciutta sem-
brava rispecchiare il suo animo. Poi,
tralasciando minimi, se pur curiosi par-
ticolari, al nipote piace ricordare che lo
zio portava in famiglia unallegria aperta
e sincera, diversa dalla comune allegria
che nasce da situazioni comiche o buffe.
Unallegria che pareva provenire da
qualche forza misteriosa che confortava,
rasserenava, sottraeva il cuore a contin-
genti affanni.
Carlo continua Luigi Betocchi
verso gli altri era dimentico di ci che lo
affliggeva; dava consigli, incoraggiamen-
ti ed esprimeva aperti giudizi, volentieri
incontrava i giovani, ai quali non dimen-
ticava di raccomandare di vivere la lo-
ro vita, evitando di immolarsi sullalta-
re delle lettere. E i giovani gli ricambia-
vano apertamente affetto ed entusia-
smo. In famiglia (ma il pi delle volte
anche fuori), Betocchi aveva momenti
di sano vigore toscano, nei quali teneva
a sottolineare con sincera veemenza il
suo modo dessere, forse per contrasta-
re ci che dentro di lui psichicamente si
nianza di Daria Betocchi, la nipote, che
dopo aver ricordato la nascita dello zio,
la precoce morte di suo padre, impiega-
to alle ferrovie, le conseguenti e inevita-
bili ristrettezze economiche e il solito ri-
medio del Monte di Piet, tiene a sotto-
lineare che, nonostante le disgrazie, il
permanere dellarmonia e della religiosa
intimit familiare non furono minima-
mente intaccate, ma che continuarono
ad essere il miglior fondamento della
sua capacit di comprendere e della pri-
maria qualit della sua abnegazione.
Era dunque geometra, Betocchi, un
lavoro duro, a quei tempi, durante il
quale era frequente buscarsi qualche
pleurite da soggiorno in galleria, o
qualche masso in testa per crollo dar-
mature, a tu per tu coi minatori davan-
zamento, con gli sterratori nelle fosse di
fondazione, sotto le volte incerte pressa-
te dallumidit dellargilla.
Era sfiancato da dura fatica, eppure
confessava allegre giornate di aperta
campagna in compagnia di onesti ope-
rai, un bagno dinnocenza, come diceva
lui stesso, una gagliarda difesa contro
qualsiasi insorgenza di vizio.
Ma venendo allaspetto religioso del-
la vita dello zio che la nipote Daria ama
precisare qualcosa in riferimento alla
sua operazione poetica.
vero dice che la pacata forza
della fede di Betocchi avvince anche il
lettore pi scettico, suscitando in lui,
anche suo malgrado, unadesione ora
serena, ora commossa, ora perfino cor-
rucciata, a seconda delle oscillazioni, de-
gli sbandamenti, dei dolorosi dubbi del
poeta.... la sconvolgente scoperta
della sventura (gli moriranno la moglie,
i figli, i fratelli), del male e della soffe-
renza, che produrr in Betocchi una
certa lacerazione interiore.
Ma quando alcune poesie del nonno
inducono certi critici tendenziosi a pre-
sumere unapostasia, Daria sa di poter
riscrivere, per loro e per tutti, i versi
che lui aveva indirizzato loro, non una,
ma parecchie volte.
Come mi affliggo! come mi lamento!
/ Quasi che il mio fosse uno sperso esi-
stere / e Lui non fosse, mentre invece,
dentro, / brulico del Suo disegno. Poi,
con parole personali, da familiare che sa
bene come sono andate le cose, si pre-
mura di concludere.
Mio nonno quindi non aveva cessato
di credere. E passando a un indicativo
presente, in unineffabile contempora-
neit da veri affetti, che annulla in un
atto damore tutto il tempo ormai passa-
to, testimonia degli ultimi giorni.
Spesso parla di morte, desidera la
morte (...).Mi appare fragile di fronte al-
la paura della sofferenza, tremendamen-
te umano. (...)Un uomo provato dalle
asperit della vita, eppure mite; fedele
ai propri princpi, eppure capace di du-
bitare e interrogarsi.
Tant che in un poesia, unultima,
Alla chiesa di Frosinone, scrive: ... E
tu, antica abside / / che questi di Frosi-
none han lasciata / piena di crepe, o co-
me nella tua polvere, / colpa, mavvol-
geresti. Ma la mia anima/ prega sugli
orizzonti senza suono, / / di l dai lidi
sabbiosi, dov andata/ mia madre; di
tra le ciglia della vita/ che palpitano, co-
me di bambina che si ridesta, / la mia
anima prega per ci che muore. In sin-
tonia a quanto aveva detto in una assai
precedente intervista del 65 (a Ferdi-
nando Camon), in cui dichiarava di non
aver trovato pace se non seguendo lim-
pulso della grazia, se non trovando la fe-
de, se non correndo continuamente il ri-
schio di smarrirla, se non tenendosela
cara e stretta pagando in coerenza, in
attiva partecipazione di vita, in fedelt
al vangelo, in altalenanti scrupoli e tra-
vagli e ansie.
Dalle pagine che in questo Anniversa-
rio volgono la loro attenzione al Betoc-
chi cattolico, non altro esce che una
continua, anche se pi o meno prorom-
pente, lode al Creatore. Esce un amore
di riconoscenza. Esce unallegria che ha
dato vita al canto prendendo le mosse
dalla sofferenza quotidiana della creatu-
ra. Esce la vibrazione luminosa, quasi
ebbra, nel percepire il mondo e le sue
cose, gli uomini e le loro azioni, luo-
ghi tutti, anche se variamente, anche
se soggettivamente, deputati alla rivela-
zione di Dio, garante e costante Epifania
di salvezza.
E tuttavia, nella concezione religiosa
di Betocchi, nulla appartiene alluomo,
e luomo stesso non si appartiene in
quanto cosa di Dio, in quanto essere
che vive, o dovrebbe vivere, in completa
e sola condizione creaturale, in umilt,
spontaneit, semplicit.
Che diceva, infatti, Betocchi, nella
succitata intervista a Valerio Volpini?
Ho scritto una poesia dove si parla
del cuore, dove si dice: dimentica te
stesso, cerca dessere il cuore degli altri.
E il dono di se stessi per me fonda-
mentale; lumilt della creatura con-
nessa con la sua stessa gloria; vero
che nella vita siamo in un certo stato di
sofferenza, ma siamo stati creati, siamo
oggetti damore. E che diceva il critico,
e amico, Carlo Bo, in un suo intervento
del 67, relativamente alla forma di indi-
viduazione spirituale alla quale Betocchi
era giunto per non allontanarsene mai
pi (nemmeno nei giorni giobbici della
fine)? Che vi era giunto senza perdere
nulla di quello che costituiva il dramma
stesso della sua vita.
Proprio questo ci che colpisce di
pi il lettore della sua poesia e in modo
particolare il lettore dellultima raccolta
[a quel tempo, Lestate di San Martino,
n.d.r.], in cui disegnato il cammino
delluomo verso la vecchiaia, verso la
coscienza della vecchiaia: Betocchi sem-
pre appare lacerato da quelle che sono
state le contraddizioni, gli errori e i pec-
cati della sua vita, nello stesso tempo
partecipa di un sentimento di gioia e di
libert che soltanto suo. Nel volume
dellAnniversario c un capitolo (Il
Dio di Betocchi) che, alla luce delle sue
poesie, ripassa il suo itinerario spiritua-
le, dalle prime alle ultimissime.
Allinizio della poesia di Betocchi
scrive il critico Marco Marchi Dio e
mondo sono assieme: un Dio che ha
creato e che crea, un Dio, pi che vici-
no alle sue creature, in esse, perch tut-
te le cose sono in Dio ipsa creatione as-
sumpta. Una religiosit senza aggettivi,
una sacralit primordiale da alba della
creazione, da Genesi inatteggiata e in-
cantata, fresca e meravigliosa.
Domina nel Betocchi delle origini
continua una sintassi dello stupore,
esclamativa anche quando propriamente
interrogativa; prevale, con una fruitio
Dei che esperienza sensibile del sacro,
lesuberanza del dire del poeta, il suo ri-
trovarsi al centro di una unit creaturale
predicata in termini di scoperta, di rifiu-
to della divisione, di mistero che pun-
tualmente si discioglie in canto, in musi-
ca facile e felice. (...) Una scandita litur-
gia delle ore, dei giorni, delle stagioni.
(...) Nessuna protesta: unaccettazione
gioiosa e letificante, remissiva. Poi vi
subentra, poco a poco, il Dio che gi
permette linvocazione per un aiuto, che
nellinvocazione e nella risposta tende a
ricondurre la sofferenza allamore.
Anni e anni, e nella preghiera, nello-
rante soggettivit fisica del poeta, saf-
faccer la sua appartenenza ai gemiti
del creato e dello stesso Spirito che ge-
me e soffre nelle doglie del parto univer-
sale, continuamente, sino alla promessa
di risoluzione alla fine dei tempi.
Luomo, il poeta, pur tra fastidio e
dolore, resistono: Pi dura, pi vici-
na/ la verit.
La sensibilit mistica non rinnega se
stessa leggiamo in prosieguo di sag-
gio accetta sino in fondo, nel disagio
incipiente di un imitatio Christi, la pro-
vocazione e il mistero (Affliggici, mio
Dio! , stigmatizzando misticamente
linsopportabilit di una vita priva del
dolore. Non quindi, che Betocchi
scriva sempre a mani giunte.
Cielo e terra convivono, nellanima e
nel corpo: ci che nelluomo esteriore si
perde, in quello interiore si rinnova.
Ma la prova saccresce, sinasprisce:
la vecchiaia, se non la vecchiezza (Via i
versi. Via lestetica. Parla come sei,
campo di Giobbe).
Qui sembra che Dio e lAvversario si
alleino contro di lui, il poeta, luomo. Il
Il modello di famiglia
per il terzo millennio
Sin dagli anni Novanta si iniziato a discutere vi-
vacemente sul modello di famiglia per il nuovo
millennio. La discussione non era n retorica n
convenzionale. Dopo l'introduzione del divorzio
sono state rincorse nuove forme di unione paren-
tale o familiare. In particolare l'ordine stato
sconvolto dalle unioni di fatto, dalle convivenze
etero e omosessuali. La Chiesa, da parte sua, ha
da subito affrontato il problema delle novit. Il sinodo della famiglia ha ri-
badito con forza la validit del modello plurisecolare fondato sul matrimo-
nio, per i cristiani, sacramentale, come si evince dalla Familiaris consortio
emanata nel 1981. In seguito il processo di sfaldamento stato accelerato
da movimenti e gruppi che propendevano per modelli alternativi o almeno
paralleli. Non pochi Stati hanno accolto tali istanze con particolari formalit
giuridiche. Giovanni Paolo II nella Novo Millennio ineunte ha ribadito con
forza la dottrina e la tradizione della Chiesa. Tra le pubblicazioni merita di
essere segnalata un'opera a pi voci a cura di Graziano Borgonovo. Tre
sono le parti che la compongono. La prima esamina le sfide che la cultura
e la civilt di oggi lanciano alla famiglia del modello tradizionale; la secon-
da istituisce una rassegna pluridisciplinare della famiglia nel suo sviluppo
storico prendendo avvio o soprattutto dalla seconda parte del secondo mil-
lennio; la terza espone con chiarezza la proposta cristiana della famiglia. I
saggi sono corredati da testimonianze che arricchiscono il contenuto della
pubblicazione. Nell'ultima parte sono riprodotti due interventi del compianto
Vescovo di Lugano, Eugenio Corecco svolti nel contesto del congresso eu-
ropeo della famiglia e uno di Nicola Di Todaro sulla famiglia protagonista
della civilt dell'amore. Gli altri contributi sono di docenti o esperti qualifi-
cati e noti di studi sulla famiglia. (gino concetti)
Graziano Borgonovo (a cura), Quo vadis familia?, Casale Monferrato 2001,
Edizioni Piemme, pp. 284, L. 32.000, ; 16,53.
Graziano
Borgonovo
Quo vadis
familia?
Piemme
Siponto: storia e splendori
di una citt sepolta
Uno dei luoghi pi straordinari dellItalia antica
certamente Siponto, la citt tuttora quasi comple-
tamente sepolta, la cui complessa vicenda storica
si richiama alle pi remote antichit, da quella
neolitica, protostorica, daunia, romana, medieva-
le, fino al 1263, quando gli ultimi abitanti per de-
creto di re Manfredi furono trasferiti nella nuova
Siponto, Manfredonia. Il monumentale volume,
frutto dello studio e dellimpegno di Marina Mazzei e dei numerosi specia-
listi che vi hanno collaborato, compendia, a partire dalle prime indagini e
dagli studi di A. Labadessa, S. Mastrobuoni, M. Chieffo, C. Serricchio, i ri-
sultati del lavoro e delle ricerche finora raggiunti, con i necessari aggiorna-
menti e valutazioni critiche, sullantica Siponto, legata alla grande citt dau-
nia di Arpi e divenuta poi nel 194 a. C. una delle colonie romane per la no-
tevole importanza marittima e strategica, oltre che commerciale ed econo-
mica, nel basso Adriatico aperto allOriente mediterraneo. Le indagini, dai
primi saggi degli anni 30 ai pi recenti condotti da Marina Mazzei e Marco
Fabbri sulla colonia romana e sulla citt tardoantica, hanno consentito, an-
che attraverso la ricca documentazione epigrafica, unaccurata analisi dei
materiali archeologici disponibili e la descrizione dellinsediamento, specie
nella zona della basilica paleocristiana e della Chiesa medievale di S. Ma-
ria. Lopera, che raccoglie tutti gli elementi archeologici, letterari, archivisti-
ci e cartografici utili alla ricostruzione della storia della citt, mira ad ap-
profondire la conoscenza di questo straordinario sito archeologico favoren-
do col suo recupero la promozione turistico-culturale mediante la creazione
del Parco archeologico, incentivata dal Fondo europeo di sviluppo regiona-
le, indispensabile ad assicurare un futuro. (cristanziano serricchio)
Siponto Antica, a cura di Marina Mazzei, Soprintendenza Archeologica della
Puglia, Claudio Grenzi editore, 2001, pp. 520, (s.i.p.)
Marina Mazzei
Siponto
antica
Claudio
Grenzi
Una guida teologica
al Padre Nostro
Nell'anno dedicato dalla Chiesa alla riflessione
sul tema del Padre, Inos Biffi ha pubblicato Av-
venire una serie di articoli dedicati a questo ar-
gomento. L'occasione stimolava una riflessione
puntuale e limitata ad un solo giorno: ogni parte
aveva il pregio di cogliere un aspetto peculiare e
far acquisire, di volta in volta, un frammento di
verit prezioso. Ora, di fronte al volume che riu-
nisce sotto forma di brevi capitoli tutto il materiale prodotto, non possiamo
non evidenziare, prima di tutto, un impianto sistematico, progressivo ed ar-
monico. Emerge, infatti, un'esposizione modulare dedicata ad un solo tema,
suddivisa in ventisette capitoli, corrispondenti al numero degli articoli, tutti
focalizzanti la fonte dottrinale di riferimento e di meditazione. Si pu giusta-
mente affermare che Il Padre mio e Padre vostro costituisce un breve ma
chiaro ed esauriente compendio teologico sulla dottrina del mistero e della
rivelazione del Padre all'umanit. un andare al Padre a partire dal Padre,
seguendo la Via-Ges, che conduce fino a Lui in modo irrepetibile ed inso-
stituibile e vero. In ci siamo confortati dalla testimonianza di tre grandi
anime. Il libro, infatti, un addentrarsi nel cammino verso la conoscenza
dell'amore del Padre, alla luce del catechista Ambrogio, del filosofo-teologo
Tommaso d'Aquino, della mistica Teresa di Lisieux. L'autore non parla del
Padre, ma educa i lettori a dialogare con il Padre, ad amare il Padre, nel-
l'ottica di quanto scrive san Tommaso: il vero segno dell'amicizia consiste
nel fatto che un amico rivela al suo amico i segreti del cuore: Ges tan-
to amico degli uomini fino al punto da rivelare loro i segreti del Padre (p.
80). (pierino montini)
Inos Biffi, Il Padre mio e Padre vostro, Jaca Book, Milano, 2001, pp. 149,
L. 24.000, ; 12,39.
Inos Biffi
Il Padre
mio
e il Padre
vostro
Jaca Book
La risposta di Jane Austen
ai romanzi gotici
L'Abbazia di Northanger, primo importante ro-
manzo scritto da Jane Austen, quando ha poco
pi di vent'anni, tra il 1797 e il 1798, ma pubblica-
to nel 1818, anticipa, perfettamente elaborati, i te-
mi che costituiranno il fermento della produzione
successiva: Senso e sensibilit (1811), Orgoglio e
pregiudizio (1813), Mansfield Park (1814), Emma
(1815) e Persuasione, ultimo romanzo uscito an-
ch'esso postumo nel 1818. Figlia di un pastore anglicano, nata nel 1775 a
Steventon nello Hampshire e morta a quarantadue anni nel 1817 a Winche-
ster, con le sue opere riuscita ad offrirci un quadro realistico e graffiante
dell'Inghilterra di fine '700, scavando soprattutto nei costumi e nelle abitudi-
ni della borghesia di cui ella stessa faceva parte. L'Abbazia di Northanger
che sin dal titolo sembra alludere ai cosiddetti romanzi gotici o neri, le
cui pagine alimentavano le fantasie e i sogni delle fanciulle inglesi, la
storia di Catherine Moreland, una brava e ingenua ragazza che, incontrato
Henry Tilney se ne innamora pensando addirittura di sposarlo. Anche il pa-
dre di Henry, illudendosi sulla consistenza patrimoniale della ragazza,
pronto a dare il suo consenso: l'accoglie nella propria dimora, la misteriosa
Abbazia di Northanger, fino a quando, indotto a credere che la ragazza non
poi tanto ricca, fa di tutto per rompere il fidanzamento. Poi l'amore trionfa
e Catherine riesce a sposare il suo Henry. Vicenda lineare, secondo lo stile
narrativo della Austen, se non vi fosse coinvolto il processo formativo della
ragazza che scopre una realt pi concreta. E per lei, fanciulla dalla fervida
immaginazione che pensa di scandire l'esistenza al ritmo delle eroine dei
suoi romanzi, non cosa da poco accorgersi che gli ipotizzati misteri della
medioevale dimora cozzano contro una realt banale e meschina. nella
descrizione di tale realt che si palesa la fine ironia della Austen alla quale
non par vero di demolire dall'interno, con levit straordinaria, le tenebrose
storie dei romanzi gotici. (francesco licinio galati)
Jane Austen, L'Abbazia di Northanger, Milano, Garzanti, 2001, pp. 207,
L. 14.500, ; 7,49.
Jane Austen
L'Abbazia
di
Northanger
Garzanti
Betocchi in un ritratto di Renato Alessandrini
Panorama di Bordighera Alta
dolore in rivolta, lira fron-
deggia rancore.
Si direbbe si determin
a scrivere lo stesso Bo che
Dio gli abbia riservato questo
premio rovesciato nella luce
della pi tragica desolazione
per consentirgli di legare la
sua opera a qualcosa di pi as-
soluto e di pi chiuso nel mi-
stero. Betocchi sperimenta
labbandono del Padre in un
estremo acuirsi del sentimento
di solitudine.
Ma non rinuncia al Creato-
re, non imposta una personale
e diversa eternit, non opta
per una verit divenuta a un
tratto, e contrariamente a sem-
pre, inattingibile. La coscienza,
sia pure attaccata da radicale
trasformazione conoscitiva,
non implica alcun processo di
rimozione o di rinnegamento.
limperscrutabile assillo di
unaltra e superiore religiosit:
ci per cui Luzi scrisse: Si
rese conto che era la riappro-
priazione del movente e dello-
rigine della fede al di l delle
sue forme.
alternava tra momenti di cu-
pezza e transiti di angoscia.
Con amici e conoscenti, ri-
corda sempre il nipote, e spe-
cialmente coi liguri, lo zio si
soffermava spesso a delineare i
tratti che pi lo toccavano.
Sono a me cari questi liguri
si apprende anche per-
ch cerco, e ritrovo sempre in
essi, la prova provata della for-
za dellanima nelle creature;
che, se guardate un pinastro di
mare, nulla pi tragico di
quel suo scosceso atteggiamen-
to di rami; quali verso il mare,
quali verso la terra contorti.
Ricordi, tracce, graffiti emo-
zionali.
Il giorno che il nipote, poco
prima della morte dello zio, lo
incontra a Bordighera, nono-
stante lincombenza della chia-
mata che non ha ritorno, la
luce dellantica allegria che ri-
mane impressa al familiare.
La morte conclude
sopraggiunse il 25 maggio del
1986; quella morte che gi lui
aveva invocato (...), definendo-
la una grande carit. Non
meno toccante la testimo-

BUS PRECIPITATO Nell'incidente morirono 2 persone
La perizia esclude
un malore dell'autista
AMBIENTE Problemi di approvvigionamento per l'acquedotto del Simbrivio
allarme per la carenza di acqua
nei 60 Comuni dell'hinterland
che avrebbero visto unautomobile com-
piere una manovra pericolosa. Al mo-
mento, per, le testimonianze non han-
no permesso di ricostruire lesatta dina-
mica dellincidente.
Il bus del Cotral in servizio dallaero-
porto di Fiumicino a Roma-Eur precipi-
t dal viadotto, da unaltezza di dieci
metri, finendo in un canneto, dopo aver
strisciato contro il guard-rail per una
ventina di metri. Dei sette passeggeri a
bordo, tre furono scaraventati fuori dal-
la vettura e uno, Vincenzo Infante, mor
allistante.
Abbiamo investito 1.300 milioni (oltre
670.000 euro) ha continuato il vice-
presidente della Giunta provinciale
per portare acqua, attraverso autobotti
dell'Esercito a quei Comuni che stanno
vivendo emergenze pi gravi. Occorre
sperare che piova al pi presto prima
che la situazione diventi insostenibile.
Secondo Sessa indispensabile avvia-
re una vera programmazione di opere
infrastrutturali, capace di creare nuovi
vasi artificiali, rivedere le reti idriche e
quelle fognarie e aumentare i piccoli ge-
stori. Con il presidente Moffa abbiamo
gi inserito un capitolo in bilancio, sul
Piano esecutivo di gestione dell'assesso-
rato all'Ambiente; l'investimento sar di
oltre 60 miliardi (30 milioni di euro) in
tre anni.
Durante l'incontro, stato presentato
anche il programma del Convegno Ri-
flessi sullacqua organizzato dallAidda
che si terr presso lIppodromo di Ca-
pannelle dal 24 al 27 gennaio. Levento
una iniziativa che vuole offrire un con-
tributo di informazione sulla qualit e la
gestione dellelemento acqua.
La Presidente della delegazione Lazio
della Aidda, Giulia Lojacono Vagnozzi,
ha spiegato che viviamo in un Paese
dove il 15 % degli abitanti non riesce ad
accedere neanche al fabbisogno minimo
di acqua; siamo ha aggiunto i pi
grandi consumatori di acqua dEuropa,
terzi al mondo dopo canadesi e statuni-
tensi.
Nelle giornate che accompagneranno
il convegno si svilupper un vero e pro-
prio percorso espositivo che si snoder
nei giardini dellIppodromo sino alla
Terrazza Derby. Un itinerario dedicato
alla scoperta del rapporto tra lacqua e
la vita, la terra, lurbanistica e la tutela
dellambiente. Punto di arrivo, nella
struttura a bordo pista che porta la fir-
ma autorevole del prof. Portoghesi, una
mostra internazionale di pittori e sculto-
ri che hanno realizzato opere specifiche
finalizzate allevento. Eccezione fatta
per il pomeriggio di sabato, gli ingressi
rimarranno aperti per i visitatori e le
scolaresche che vorranno approfondire
le tematiche legate all'acqua.
Abbiamo deciso di patrocinare e col-
laborare alla realizzazione di questo con-
vegno ha detto lassessore Sessa
perch fortemente convinti di voler con-
tribuire alla risoluzione delle tematiche
legate a questo fattore essenziale, inso-
stituibile a ogni livello. Questa assise,
dunque, non dovr rappresentare un
momento di riflessione, ma il punto di
partenza, grazie alla presenza di autore-
voli esponenti della materia. Le loro
esposizioni saranno uno strumento pre-
zioso per la scelta degli interventi che,
nel territorio da noi amministrato, an-
dremo a intraprendere.
Negli ultimi anni stato sottolinea-
to la problematica relativa ai sistemi
idrici e, quindi, agli aspetti tecnico-sani-
tari e giuridico-amministrativi, stata
affrontata dal legislatore in maniera gra-
duale. Prima con la legge 319/76 (Legge
Merli) la quale si oper una prima azio-
ne di contenimento della diffusione delle
sostanze inquinanti in quanto imponeva
precise azioni da intraprendere al fine di
qualificare il refluo prima che lo stesso
venisse immesso nel ricettore finale.
Successivamente con la legge 36/94
(Legge Galli) e, infine, con il famoso
decreto Ronchi 152/99 sono state ap-
portate delle modifiche essenziali e re-
strittive che hanno inoltre disciplinato in
maniera pi capillare le competenze e i
poteri.
A questo proposito, nel corso dell'in-
contro, ling. Signoretti, dell'ufficio per
la Tutela delle acque della Provincia, ha
presentato il libro I Depuratori della
Provincia che nasce dalla esigenza
espressa dallAmministrazione di dispor-
re di uno strumento valido al fine di
avere chiaro il quadro delle infrastruttu-
re idrauliche nei Comuni. Il libro
suddiviso in due parti: una prima nella
quale sono illustrati i principi di legge,
le varie fasi della depurazione e gli
aspetti tecnici in generale; una seconda
che, in maniera dettagliata, fotografa le
varie realt comunali e ne mette in luce
le carenze e i bisogni, dando quindi in-
dicazioni concrete di intervento.
Recependo le ultime disposizioni in
materia, le nuove competenze attribuite
alla Provincia di Roma dalla Regione La-
zio consentono di monitorare ha
proseguito lassessore Sessa costante-
mente gli apporti e i prelievi idrici nei
corsi dacqua e nelle falde al fine di con-
sentire un bilancio positivo per lemun-
gimento destinato al consumo umano.
Essendo la Provincia di Roma responsa-
bile del coordinamento dellAto 2 (Ambi-
to territoriale ottimale) ci siamo fatti ca-
rico di tutte le problematiche connesse
alla risorsa dacqua; abbiamo elaborato
un Piano di sviluppo trentennale per il
miglioramento della qualit dellacqua
da distribuire e dello stato delle acque
superficiali, ipotizzando la realizzazione
di impianti di depurazione di nuova ge-
nerazione, con coefficiente di qualit su-
periore al 90 %.
STEFANO REPOSSI
allarme acqua nei Comuni dell'hin-
terland, soprattutto per quelli serviti dal-
l'acquedotto Simbrivio, nella Valle del-
l'Aniene. Si tratta di circa 60 comunit
locali, oltre 400.000 abitanti, che stanno
subendo una riduzione dell'approvvigio-
namento di circa il 50% rispetto al fabbi-
sogno giornaliero. Sono i dati emersi
dalla conferenza sulle Nuove strategie
per le risorse idriche di Roma e della
provincia, presentati ieri, luned, dall'as-
sessorato all'Ambiente di Palazzo Valen-
tini in collaborazione con l'Aidda (Asso-
ciazione imprenditrici e donne dirigenti
d'azienda).
A peggiorare le cose anche un black-
out elettrico verificatosi sabato pomerig-
gio, che ha ulteriormente dimezzato l'e-
rogazione dell'aqua almeno per altre 24
ore. L'inconveniente ha provocato un
innalzamento del livello idrico in due
pozzi con relativo intorbidimento delle
acque, superiore ai limiti consentiti dalla
legge. La Provincia ha specificato che la
presenza di particelle di materiale in so-
spensione nellacqua ha reso necessaria
una ulteriore riduzione dellapprovvigio-
namento in alcuni Comuni. Tra le locali-
t pi colpite si segnalano Carpineto Ro-
mano, Segni, Monte Labico, Cave, Ole-
vano Romano, Albano, Marino, Velletri
e Genazzano.
una realt poco nota ai romani ma
che riveste grande interesse nei Comuni
a Sud'Est della Capitale ha affermato
l'assessore all'Ambiente, Massimo Sessa,
illustrando la situazione di emergenza.
Crollo al Portuense:
al processo
saranno presenti
i familiari delle vittime
Hotel Summit:
i proprietari
demoliranno
la struttura abusiva
CAMPIDOGLIO Non passa l'ordine del giorno
Mobilit: manca il numero legale
nella seduta straordinaria
filobus ed bus elettrici. Per la metro C
ha ribadito che si andr a gara per il
tratto centrale entro giugno, mentre per
la diramazione B1 Bologna-Conca doro
a fine anno. Lobiettivo, per questo trat-
to, sar quello di arrivare a Bufalotta.
Altra novit riguarda il tram 8, che Di
Carlo intende far arrivare alla stazione
Termini, seguendo il progetto iniziale.
Alla richiesta della Cdl di riunificazio-
ne della Trambus e della Met.Ro. Spa,
anche con lentrata della Regione Lazio
in Atac Spa, Di Carlo ha fatto sapere
che c la disponibilit a discutere.
La panoramica stata chiusa,
luned, dopo il verificarsi di nu-
merosi incidenti causati dal manto
stradale reso scivoloso, probabil-
mente, per la grande quantit di
sale sparso nei giorni scorsi per
evitare il formarsi di ghiaccio. La
chiusura ha provocato forti disagi
nella zona.
Gli autoveicoli vengono deviati
in via Trionfale, che per non
sufficiente a smaltire il grande
traffico, specie nellora di punta
serale.
Panoramica scivolosa:
chiusa al traffico
per precauzione
Coperte, sacchi a pelo, abbiglia-
mento invernale e pasti caldi sono
stati distribuiti oggi, marted, dai
volontari dellassociazione Il sor-
riso ai senzatetto del II Munici-
pio. Lo ha reso noto la Provincia
di Roma che ha anche spiegato
che il materiale parte della for-
nitura di 428.659,23 euro (830 mi-
lioni di lire), acquistata per affron-
tare lemergenza freddo. Uno de-
gli obiettivi primari di questa am-
ministrazione ha detto lasses-
sore ai Servizi sociali Giulio Buffo
quello di affrontare in manie-
ra concreta le emergenze.
Sacchi a pelo
e pasti caldi ai barboni
del II Municipio
Attentato incendiario
a Nettuno: fermato
un pregiudicato
Furto miliardario
nel magazzino
di una ditta di catering
Mercoled sera
a san Giovanni
la Veglia
ecumenica
diocesana
Nel quadro delle celebrazioni
della Settimana di Preghiera per
lUnit dei Cristiani e in prepara-
zione allincontro che il Santo Pa-
dre terr con i rappresentanti del-
le religioni del mondo ad Assisi il
giorno dopo, nella Basilica di san
Giovanni in Laterano domani,
mercoled, alle ore 20.30, si cele-
brer la Veglia ecumenica dioce-
sana.
Nella Cattedrale di Roma saran-
no presenti tutti i rappresentanti
delle diverse Confessioni Cri-
stiane.
Al termine della Veglia, i giova-
ni romani si recheranno in pelle-
grinaggio alla Basilica di Santa
Croce in Gerusalemme, dove so-
steranno in preghiera fino alla
mezzanotte.
Per predisporsi all'importante
incontro voluto da Giovanni
Paolo II nella terra di san France-
sco, il Cardinale Vicario Camillo
Ruini ha invitato con un mes-
saggio tutti i fedeli della Dioce-
si ad essere presenti alla Veglia
ecumenica e a pregare per chie-
dere a Dio che lincontro di Assisi
porti frutti abbondanti di bene e
di concordia tra gli uomini e le
religioni, ponendo un ulteriore ge-
sto di pace e di speranza in que-
sto nostro tempo segnato dai con-
flitti e dalle preoccupazioni.
Caritas: un incontro
di formazione
sulla pace
Il preparazione alla Veglia
ecumenica diocesana, mercole-
d 23, alle 18, presso il Semina-
rio Maggiore si terr un incon-
tro di formazione della Caritas
sul Messaggio del Papa per la
Giornata Mondiale della Pace.
Ostia: giovani
in preghiera
per la pace
Venerd 25 gennaio, alle ore
21, i giovani della XXVI Prefettu-
ra si ritroveranno nella parroc-
chia di Nostra Signora di Bona-
ria a Ostia per una Veglia di
preghiera per la pace.
Falsificavano documenti: fermati tre romeni
Tre romeni di et compresa tra i 20 e i 30 anni, tutti clandestini, sono stati
fermati dai Carabinieri con laccusa di ricettazione per aver falsificato docu-
menti di ogni tipo e banconote. Loperazione, avvenuta a Torvajanica, sul li-
torale romano, stata condotta dai militari della Compagnia Roma Centro
che hanno agito in collaborazione con il Comando Carabinieri Antifalsifica-
zione monetaria. I militari ritengono che i rumeni avessero attrezzato una
sorta di agenzia dedita alla falsificazione, che agiva su commissione. Nelle
abitazioni dei tre sono stati trovati e sequestrati permessi di soggiorno per
stranieri non compilati ed emessi dal Ministero degli Interni, permessi di
guida internazionali rilasciati dalle autorit rumene, contratti assicurativi di
societ italiane alcuni dei quali compilati, numerose banconote contraffatte
da centomila lire. Non escluso che i documenti potessero finire anche
nelle mani di chi organizza l'immigrazione clandestina.
Bus navetta per anziani allospedale Pertini
Buone notizie per gli anziani che abbiano bisogno di frequentare lOspedale
Sandro Pertini. Dal primo febbraio prossimo, per iniziativa della Asl Roma
B, potranno usufruire di un servizio di bus navetta per spostarsi dallin-
gresso dellOspedale ai servizi sanitari interni. Il bus navetta circoler dal
luned al sabato, dalle 8 alle 18, con un intervallo di 15 minuti. Spero ha
detto il direttore generale della Asl, Cosimo Giovanni Speziale che la no-
stra iniziativa trovi un positivo riscontro nella utenza in generale, ma in
particolar modo negli anziani, finora costretti a percorrere a piedi lunghi
tratti allinterno del Pertini.
Ruba auto e soldi al padre: denunciato
Ha rubato la macchina e cinque milioni al padre, fuggito ma stato bloc-
cato dai Carabinieri ai quali il genitore lo aveva denunciato. successo nel
pomeriggio a Sgurgola, un piccolo paese in provincia di Frosinone. In pochi
minuti B.A., di 21 anni, stato rintracciato dai Carabinieri della compagnia
di Anagni, coordinati dal tenente Domenico Calabretta. Il giovane, conosciu-
to dalle forze dellordine come tossicodipendente e per qualche piccolo pre-
cedente, stato denunciato, lauto, una Peugeot 106, e i soldi riconsegnati
al padre. Probabilmente il denaro e la stessa auto rubata, nelle intenzioni
del giovane, dovevano servirgli a procurarsi per qualche settimana almeno
le dosi di stupefacente.
PAGINA
11 .
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 23 Gennaio 2002
A |MA
o curo c| p. |oonorco Sop|onzo. |.C.|.
23 GENNAIO 2002
Mercoled della II settimana del
Tempo ordinario - Feria (verde)
Messa a scelta
Lezionario: 1 Sam 17, 32-33.37.40-
51; Salmo 143; Mc 3, 1-6
Liturgia delle Ore: Merc. II sett.
Ufficio della Feria
sulla preghiera di Ges,
non sulle nostre capacit,
che poggia la fiducia di po-
ter raggiungere anche nella
storia, la comunione piena e
visibile di tutti i cristiani.
(Novo Millennio ineunte, 48)
RADIO
VATICANA
OM: 1530 kHz - 196 metri
(Per la zona di Roma
anche Onda Media 527 kHz
e FM 93.3 e 105 MHz)
OC: nelle bande 49, 31, 25 e 19 metri
MERCOLED 23 GENNAIO
00.10: Studio A (stereo): Con voi
nella notte
7.20-15.30-17.30-23-24: Orizzonti cri-
stiani
7.30: Santa Messa in latino
8-12-14-15-16-18-21-23.30: Radiogior-
nale in italiano, spagnolo, portoghe-
se, francese, inglese, tedesco e po-
lacco
10.30: In diretta dal Vaticano: Udien-
za Generale presieduta dal Santo
Padre Giovanni Paolo II
16.30: Live di Roberto Franchina
17: Liturgia delle Ore: celebrazione
dei Vespri in latino
20.20: Programma tedesco: Die R-
mische Woche
20.40: Recita del Santo Rosario in
latino
21.30: Programma francese: A l'-
coute du Pape et des vques
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
MERCOLED 23 GENNAIO
24: Rosario biblico (versione tede-
sca)
2.30-19.30-22.30: Notiziario
7.10: Rubrica: Chiesa in cammino:
Africa
9: In diretta dalla Cappella di Tele-
pace in Roma: Santa Messa
10.30: In diretta dal Vaticano: Udien-
za generale, presieduta dal Santo
Padre Giovanni Paolo II
12.30: Cappella di Telepace in Ro-
ma: Santa Messa
16: In diretta dalla Cappella di Tele-
pace in Roma: Santo Rosario e
Adorazione Eucaristica
20.45: Udienza generale, presieduta
dal Santo Padre Giovanni Paolo II
(replica)
23.50: Rubrica: Tre minuti dello spi-
rito
Non sono stati n un malore dellauti-
sta n un problema meccanico al mezzo
le cause dellincidente del 29 dicembre
scorso in cui due persone, l'autista e un
passeggero, sono morte e altre sei sono
rimaste ferite quando un bus del Cotral
precipitato dal viadotto della Maglia-
na. Ad escludere queste due ipotesi sono
i risultati delle consulenze disposte dal
pubblico ministero, Giuseppe Amato, ti-
tolare dellinchiesta aperta per omicidio
e disastro colposo.
Due le ipotesi principali che rimango-
no dunque in piedi: un errore di mano-
vra dellautista dovuto allalta velocit o
il disturbo provocato da qualche auto-
vettura. E proprio su questultima ipote-
si stanno lavorando gli inquirenti. Stan-
do alle prime indiscrezioni (i risultati uf-
ficiali non sono ancora arrivati sul tavo-
lo del pm) gli esami autoptici eseguiti
dal medico legale della Sapienza,
Francesco Traditi, sul cadavere dellauti-
sta Vincenzo Errico escluderebbero che
luomo si sia sentito male, fosse ubriaco
o avesse fatto uso di sostanze stupefa-
centi. Non ci sono elementi, inoltre, che
possano far pensare che Errico, che era
al secondo turno consecutivo, possa es-
ser rimasto vittima di un colpo di
sonno.
Dagli accertamenti tecnici fatti sul
pullman del Cotral, invece, emerso
che non ci sono stati problemi meccani-
ci sul mezzo che possano aver causato
lincidente. Nei giorni scorsi sono stati
ascoltati alcuni testimoni dellincidente
Mercoled 23, nellaula della IV sezio-
ne del Tribunale penale ci saranno tutti
i parenti ed i familiari delle 27 vittime in
occasione della prima udienza del pro-
cesso per il crollo del palazzo di via di
Vigna Jacobini, del 16 dicembre 1998.
Lo ha annunciato il Comitato vittime
del Portuense precisando che tutti sa-
ranno in aula sia che il processo comin-
ci, sia che venga rimandato, come ha
paventato qualche legale segnalando che
i reati contestati ai due imputati, disa-
stro e omicidio colposo, sono di compe-
tenza del giudice monocratico mentre
quello cui stato assegnato collegiale.
Gli imputati al processo sono Mario
Capobianchi e Vincenzo Modan, rispet-
tivamente titolare e amministratore della
tipografia Stilgraf, che aveva la sede al
piano terreno e nel sottosuolo del palaz-
zo crollato, rinviati a giudizio il 18 otto-
bre scorso dal Gip del tribunale di Ro-
ma Roberta Palmisano che decise per il
non luogo a procedere, per non aver
commesso il fatto, nei confronti dellam-
ministratore del condominio e dellarchi-
tetto che aveva fatto i lavori di ristruttu-
razione nella tipografia, morto durante i
dieci mesi in cui durata ludienza da-
vanti al gip.
Una perizia accert che il palazzo era
costruito con materiali scadenti, ma i la-
vori fatti nella tipografia, che lavorava a
livello industriale, e le vibrazioni provo-
cate dai macchinari possono aver influi-
to e accelerato il crollo.
Il 16 dicembre del 1998, morirono 27
persone, tra cui sei bambini; si salv so-
lo una coppia di anziani coniugi.
Si chiusa per mancanza del numero
legale, poco prima delle 22 di ieri, lune-
d, la seduta straordinaria del Consiglio
comunale dedicato alla mobilit. Non
stato quindi approvato lordine del gior-
no presentato dai capigruppo di maggio-
ranza in cui si approvava la relazione
fatta in apertura dal neo assessore alla
Mobilit, Mario Di Carlo. Lodg ha rice-
vuto 29 s della maggioranza, un no del-
lopposizione e nessun astenuto, mentre
la maggior parte dei consiglieri della Ca-
sa delle libert ha disertato il voto, ren-
dendo vano il raggiungimento dei 31 vo-
ti espressi necessari per la validit della
votazione.
In precedenza non era stato approva-
to, invece, lordine del giorno presentato
dai capigruppo della Casa delle libert
che chiedeva la riunificazione in un
unico soggetto gestore i servizi attual-
mente svolti dalla Trambus e la Met.Ro.
Spa. Lordine del giorno della maggio-
ranza e la delibera relativa alla decisione
di elettrificare la linea 90 express (lar-
go Labia-stazione Termini) anzich l80
express saranno votati gioved.
Come detto, in precedenza in neo as-
sessore Di Carlo aveva esposto il suo
programma, sottolineandone le linee
guida. In particolare si vuole dare pi
voce al Consiglio comunale nella pro-
grammazione del trasporto pubblico; co-
s, il contratto di servizio con lAtac Spa
oltre al s della Giunta, dovr avere, en-
tro novembre, anche quello dellassem-
blea capitolina.
Lassessore ha rilanciato limpegno
dellamministrazione nel potenziare il
trasporto non inquinante: metro, tram,
Saranno gli stessi proprietari dellHo-
tel Summit a demolire la parte abusiva
del loro complesso in ottemperanza al
recente pronunciamento del Consiglio di
Stato.
La societ proprietaria del complesso
ha comunicato allufficio anti-abusivi-
smo del Comune di Roma la volont di
procedere in proprio alla demolizione
della megastruttura abusiva adibita a
centro congressi, unopzione, questa la-
sciata aperta dallamministrazione co-
munale.
La demolizione ha detto lassesso-
re comunale ai Lavori Pubblici Giancar-
lo DAlessandro dovr avvenire entro
20 giorni dalla notifica della lettera che
abbiamo inviato alla societ con tempi e
modalit della procedura di abbattimen-
to. Che siano loro stessi a demolire a
noi va bene, anche perch un inter-
vento delicato che potrebbe incidere sul-
la struttura che abusiva non cio quel-
la dellhotel vero e proprio. L importan-
te che si proceda alla demolizione.
La decisione definitiva circa la demo-
lizione della struttura annessa all'hotel
summit era stata presa una settimana
fa dalla V sezione del Consiglio di Stato
che aveva cos chiuso il contenzioso che
da tempo contrapponeva amministrazio-
ne comunale e proprietari. Sul terreno
dove la struttura era stata realizzata,
hanno motivato i giudici amministrativi,
vigeva il divieto di edificazione, desumi-
bile dall'articolo 11 delle norme tecniche
di attuazione del piano regolatore, dalle
quali si evince che il territorio in que-
stione presenta valori ambientali essen-
ziali per il mantenimento dei cicli ecolo-
gici.
Furto miliardario, di argenteria e pre-
ziosi servizi da tavola, nel magazzino di
una ditta di catering, in via Adda, al Sa-
lario. I ladri hanno forzato il cancello e
una saracinesca del magazzino e disatti-
vato lallarme. Cos sono riusciti ad en-
trare nel deposito dal quale hanno por-
tato via posateria in argento e preziosi
servizi da tavola. Il furto stato scoper-
to ieri mattina, luned, e segnalato alla
polizia. I ladri hanno portato via anche
centinaia di bottiglie di vino, molte delle
quali pregiate, assieme ai pezzi dargen-
to per allestimento delle tavole. Un re-
sponsabile della ditta di catering Natali-
zi, dopo linventario, ha denunciato nel
dettaglio il furto al commissariato Sala-
rio Parioli. Il colpo, secondo una pri-
ma ricostruzione, dovrebbe essere stato
compiuto fra le 2 e le 5 del mattino. A
confermarlo stata anche la testimo-
nianza di un inquilino del palazzo in via
Adda, dove ha sede la Natalizi, che ha
detto di aver sentito rumori sospetti. La
ditta di catering non era assicurata con-
tro il furto. Il bottino, stando alla valuta-
zione di un investigatore, pu rendere
solo dalla vendita dei vini perch dallar-
gento non si ricava molto. Il valore della
merce comunque dovrebbe aggirarsi at-
torno al miliardo di lire.
Un uomo, pregiudicato, di cui non si
conoscono le generalit, stato fermato,
nella notte tra luned e marted, nellam-
bito dellinchiesta avviata dal commissa-
riato di Anzio su un attentato incendia-
rio ad un negozio a Nettuno che ha cau-
sato unesplosione e nella quale rima-
sto coinvolto luomo.
La notte scorsa ignoti hanno versato
benzina allinterno del negozio di frutta
Bruschini, in piazza Mercato a Nettu-
no e poi hanno dato fuoco.
La fiammata riferisce l'agenzia
Ansa stata tanto potente da pro-
vocare unesplosione, che ha ferito il
pregiudicato. Al momento, la posizione
di questultimo al vaglio degli investi-
gatori i quali dovranno accertare se
luomo la persona che ha compiuto
lattentato incendiario o se si trovava l
per caso.
Lo scoppio ha provocato ingenti dan-
ni al negozio, la serranda stata divelta
e scaraventata ad alcuni metri di distan-
za finendo contro un altro esercizio
commerciale. La deflagrazione ha diffu-
so il panico tra le persone che abitano
nella piazza, circondata da palazzi.
Pineta di Fregene:
a febbraio la riapertura
al pubblico
Gi entro febbraio la pineta di Frege-
ne sar restituita al pubblico. Lo antici-
pa il sindaco di Fiumicino Giancarlo
Bozzetto che, dopo un sopralluogo, con-
ferma quanto vada speditamente il pia-
no di sicurezza a breve termine avviato
solo da un mese. Bruciate cos le tappe
della restituzione alle passeggiate dei 3
lotti di pineta, che era attesa in prima-
vera La pineta sta tornando al decoro e
a condizioni che non si vedevano ormai
da oltre 20 anni. Sotto locchio incurio-
sito e compiaciuto di residenti e visitato-
ri, bastato solo un mese di interventi
per ridare smalto ai 20 ettari oggetto,
mentre via via il degrado prendeva il so-
pravvento decretandone la chiusura poi-
ch pericolante, di anni di battaglie civi-
che e controversie. La bonifica e la
messa in sicurezza a un buon punto
dice Bozzetto ci ci permetter di
riaprire al pubblico gi entro febbraio
con varchi pedonali e una recinzione
provvisoria. A breve affideremo allAgri-
tal Ricerche il piano definitivo per il re-
cupero e la valorizzazione, cos da anda-
re per lautunno in appalto con a dispo-
sizione i 3 miliardi della Regione, uno
del Comune e 500 milioni del ministero
dellAmbiente.

Il dicastero
delle Attivit
Produttive
contesta
i dati dell'Ocse
LAVORO La Confindustria dal Capo dello Stato
Condivisione
su confronto concreto
SMOG Nonostante una leggera pioggia sul Milanese - Al Sud allarme a Napoli
Resta l'emergenza al Nord: misure
anche in Emilia Romagna
delle persone. opportuno sono
sempre parole di Cofferati non avere
nessuna condiscendenza, neppure di or-
dine culturale come qua e l si dice, per
le loro tesi che mi sembrano abbastanza
rozze e semplificate. Lidea semplice:
ripristinare le condizioni per le quali
unazienda pu licenziare una persone
senza un giustificato motivo. Dunque
come atto discriminatorio.
Alle affermazioni del segretario di Cgil
risponde, in un dialogo a distanza il Vi-
cepresidente del Consiglio Gianfranco
Fini, secondo il quale il Governo
pronto al dialogo per migliorare la qua-
lit dei provvedimenti anche attraverso
il confronto, ma non riconosce a nessu-
no il diritto di veto. Fini ha poi osser-
vato che questo non un Governo ete-
rodiretto da alcuni sindacati o alcune
categorie di imprenditori. A proposito
delle modifiche allarticolo 18, Fini ha
invitato ad un approccio laico e non
ideologico da parte dei critici. Il prov-
vedimento relativo allarticolo 18 un
simbolo, un totem ha detto ma le
parti sociali si rendano conto che la cri-
tica va fatta non sui simboli ma su ci
che vogliamo realmente modificare del-
larticolo 18.
Sulla questione il commento, ieri, an-
che del senatore a vita e presidente do-
nore della Fiat, Giovanni Agnelli, per il
quale sembra che intervenire sullartico-
lo 18 sia libert selvaggia di licenzia-
mento. Ma non cos: non bisogna fare
una tempesta in una tazza di te...Non
bisogna drammatizzare e demonizzare
larticolo 18.
circolazione a targhe al-
terne dalle 9 alle 19. Ma
adesso la Regione, consi-
derato l'aggravarsi della
situazione ambientale,
appare orientata a di-
sporre il blocco per ogni
tipo di veicoli privati
ogni domenica, dalla
prossima (27 gennaio) fi-
no alla fine di marzo in
tutti i Comuni al di so-
pra dei 50.000 abitanti.
Inoltre il provvedimento
non dovrebbe riguardare
riferisce l'Ansa so-
lo l'area urbana ma
estendersi ad una zona
periferica pi vasta. Non
neppure escluso che il
divieto posse riguardare
anche Comuni minori
come quelli prossimi ai
grandi centri urbani ad
esempio quelli della cin-
Rinviata a Montecitorio
la questione
dei seggi vacanti
rivendicati dalla Cdl
Bari:
sgominata
una banda
di usurai
CONFLITTO D'INTERESSI Inizia l'iter alla Camera
Ancora distanti le posizioni
tra maggioranza e Ulivo
PREZZI Secondo il ministro alle Politiche agricole
Ingiustificati molti rincari
dei prodotti ortofrutticoli
mento vertiginoso allingrosso che poi si
riduce al dettaglio ( il caso dei carciofi)
e si assiste inoltre ad un ulteriore rinca-
ro della differenza dei prezzi tra i super-
mercati (che si approvvigionano alla
fonte) e i dettaglianti. Senza contare
sostiene ancora il ministro che gli au-
menti di prezzo hanno finito per riguar-
dare anche prodotti agricoli, come molti
tipi di frutta, che non hanno nulla a
che fare con le gelate attuali, in quanto
sono stati stoccati ormai da tempo. Per
Alemanno questo significa che la catena
di distribuzione italiana lunga, con
molti passaggi, ed una filiera debole
perch ha pochi accordi interprofessio-
nali, quindi difficile da tenere sotto con-
trollo.
Insomma, per una serie di rincari tra
i prodotti ortofrutticoli il dato della sic-
cit o delle gelate non centra. Lincon-
tro di oggi alle Politiche agricole con il
ministro delle Attivit produttive, Mar-
zano, e con tutte le componenti della fi-
liera ortofrutticola dunque la giusta
occasione per chiedere chiarezza e re-
sponsabilit. Contro gli speculatori, ha
aggiunto Alemanno, necessario ope-
rare un processo di responsabilizzazione
delle organizzazioni del settore, soprat-
tutto per far aumentare i controlli e per
tutelare consumatori e operatori. Tra le
proposte che verranno affrontate oggi
quella degli accordi interprofessionali
(per garantire qualit e controllo dei
prezzi), dei listini-prezzi ortofrutticoli su
Internet e dell'istituzione di un osserva-
torio per riesaminare la filiera. Queste le
iniziative che il Governo ha intenzione
di attivare per far fronte allimpennata
dei prezzi di questi giorni.
Napoli: pi sorveglianza e prevenzione
contro la criminalit nelle scuole
Operazioni antidroga a Milano
a Napoli e a Venezia: eseguiti
numerosi ordini di custodia
Trapani: in manette
esponenti
di un clan mafioso
TORINO, 22.
Incidente mortale sul lavoro ieri
mattina allaeroporto di Torino.
Un dipendente della Sagat (la so-
ciet che gestisce lo scalo), Enrico
Fornero, 34 anni, di San France-
sco al Campo, ha perso l'equili-
brio ed caduto da unaltezza di
quattro metri mentre stava effet-
tuando un intervento di manuten-
zione ordinaria ai nastri dello smi-
stamento bagagli. Luomo stato
trasportato allospedale di Ciri e
successivamente al San Giovanni
Bosco di Torino, dove dece-
duto.
Incidente mortale
sul lavoro
all'aeroporto di Torino
Antrace: negativo il test rapido su campione
FOGGIA negativo il risultato del test rapido per l'antrace compiuto
marted nell'Istituto Zooprofilattico di Foggia sul campione di materiale ge-
latinoso sequestrato nei giorni scorsi nello stabilimento di Ascoli Piceno di
Pharmacia and Upjohn.
Minorenni rapinano coetanei
MILANO La polizia ha arrestato luned sera a Milano 4 minorenni, men-
tre tentavano di rapinare un coetaneo del giubbotto e del denaro contante.
In tasca avevano un coltello e un pugno di ferro. Il tentativo di rapina av-
venuto in zona Garibaldi. A Carapelle, nel Foggiano, 4 studenti incensurati,
tra i 15 ed i 16 anni, hanno rinchiuso un ragazzo di 16 anni nell'ascensore
di un edificio, lo hanno picchiato e rapinato di un paio di occhiali da sole e
di un orologio. Il ragazzo stato trasportato in ospedale dove stato giu-
dicato guaribile in dieci giorni.
Locri: arrestati per truffa responsabili dell'Asl
REGGIO CALABRIA Sei persone, tra le quali anche responsabili dellAsl
di Locri, sono state arrestate con le accuse di concussione, truffa in danno
del Servizio sanitario nazionale, falso e turbativa dasta. Tra gli arrestati
anche titolari di aziende per il lavaggio industriale della biancheria. Le ac-
cuse ipotizzate a carico degli arrestati si riferiscono agli appalti per il la-
vaggio della biancheria dei presidi ospedalieri di Siderno e Locri. Nei con-
fronti di una settima persona stata emessa una misura interdittiva con cui
le viene imposto il divieto a svolgere attivit dimpresa.
La donna deceduta a Faenza: cinque gli indagati
RAVENNA Sono saliti a cinque gli indagati nellinchiesta giudiziaria sullo
scambio di fiale, nel reparto di radiologia dellospedale di Faenza, che mar-
ted scorso ha provocato la morte di una paziente di 73 anni, nei locali del-
la Risonanza magnetica nucleare, e il giorno dopo ha fatto finire in gravi
condizioni un altro paziente, di 31 anni, salvato in extremis. Dopo il medico
e i due tecnici in servizio al momento del decesso della donna, luned sono
stati raggiunti da avviso di garanzia altri due componenti del personale pa-
ramedico che opera nel reparto.
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L'OSSERVATORE ROMANO Mercoled 23 Gennaio 2002
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o LAVORO: UN CONFRONTO CONCRETO Mentre
il clima ancora teso tra Governo e sindacati, gli
industriali, ricevuti al Quirinale, condividono con il
Capo dello Stato sulla necessit che il confronto su
mercato del lavoro e previdenza sia vero e respon-
sabile sulle questioni di merito.
SMOG: ANCHE L'EMILIA-ROMAGNA A RISCHIO
Mentre il presidente della Regione Lombardia ha fir-
mato l'ordinanza che dispone la circolazione a tar-
ghe alterne ad oltranza in 62 Comuni, analoghe mi-
sure sono state prese in Emilia-Romagna e si preve-
de un blocco totale per domenica.
PREZZI: RIUNIONE ALLE POLITICHE AGRICOLE Il
ministro delle Politiche agricole, Alemanno, e il col-
lega delle Attivit produttive, Marzano, incontreran-
no oggi tutte le componenti della filiera ortofrutticola
per fare chiarezza sull'aumento dei prezzi giustifi-
cato da siccit e gelate.
CONFLITTO D'INTERESSI: COMINCIA L'ESAME
S'iniziaincommissione Affari costituzionali della Ca-
mera l'esame delle proposte di legge per regolare il
conflitto di interessi. La maggioranza appare ormai
orientata a modificare il testo preparato dal ministro
della Funzione pubblica, Frattini, accogliendovi i
suggerimenti dellex presidente della Consulta, Vin-
cenzo Caianiello. Il centro sinistra presenter invece
una proposta che si ispira al modello americano e
che stata messa a punto dal senatore Passigli.
ROMA, 22.
Mentre sul mercato del lavoro ed in
particolare sull'articolo 18 dello Statuto
e sulla previdenza sempre scontro
aperto tra Esecutivo e sindacati, la Con-
findustria ha dialogato, ieri, con il Capo
dello Stato, nellambito degli incontri av-
viati dal Quirinale sulle questioni relati-
ve ai temi dell'occupazione.
Con il Presidente della Repubblica,
Carlo Azeglio Ciampi, stata condivisa
ha sottolineato il presidente degli in-
dustriali Antonio D'Amato la necessi-
t che il dialogo sia vero e responsabile
sulle questioni di merito... Noi non ab-
biamo mai interrotto il dialogo sociale e
crediamo che questo sia lo strumento
giusto, ma alla fine il Governo che de-
ve decidere. In questo senso Confindu-
stria ha sottolineato D'Amato ha
lavorato e continuer a lavorare. LEu-
ropa ci chiede di essere pi flessibili sul
mercato del lavoro e di essere pi atten-
ti a riformare le pensioni. Questi sono
gli argomenti che sono sul tavolo e per
questo dobbiamo perseguire un confron-
to serio e responsabile.
Nessuna condiscendenza verso ipo-
tesi di cancellazione dellarticolo 18. A
ribadirlo il leader della Cgil, Sergio
Cofferati, il quale torna sulla necessit
anche simbolica per il sindacato di
difendere la norma. Oggi, sottolinea
Cofferati, dobbiamo fare i conti con un
Governo di Centro-destra che, incline a
fare proprie le richieste e le suggestioni
di Confindustria, sta cercando di mette-
re in discussione i diritti fondamentali
ROMA, 22.
Non sono daccordo. Cos il mini-
stro delle Attivit produttive, Antonio
Marzano ha commentato i dati sul Pil
diffusi ieri dallOcse spiegando che non
stato tenuto conto degli effetti dei
provvedimenti dei cento giorni. Per
lOcse il Pil italiano nel 2001 registrer
una crescita dell1,8% e nel 2002 del-
l1,2%.
Leconomia italiana potr crescere,
nel corso di questanno intorno all1,9%,
o forse anche di pi. Secondo il sottose-
gretario allEconomia, Vito Tanzi, il Pil
per il 2001 potrebbe arrivare verso
l1,9%. Tanzi si detto molto pi otti-
mista rispetto alle previsioni presentate
ieri dallOcse e ha tenuto a sottolineare,
quindi, che lobiettivo del 2% ancora
possibile, mentre l1,8% cos come pro-
spettato dallorganizzazione internazio-
nale improbabile. Parlando invece
della crescita per il 2002, Tanzi ha preci-
sato che per ora una scommessa.
LOcse ha ricordato prevede un
Pil all1,2% mentre il Governo stima un
2,3%. Non metterei la mano sul fuoco
su quel 2,3% ha proseguito Tanzi
ma l1,2% mi pare molto pessimistico.
Si tratter comunque di vedere quando
la ripresa si manifester: se cio accadr
nella prima parte dellanno ci si avvici-
ner di pi a quel 2,3%. Tanzi ha co-
munque ribadito che la fase di rallenta-
mento finita e che al momento ci
sono i primi segnali dellinizio della ri-
presa.
ROMA, 22.
Il presidente della Re-
gione Lombardia Formi-
goni ha firmato ieri sera
l'ordinanza che dispone
a partire da oggi in 62
Comuni la circolazione
ad oltranza a targhe al-
terne per i veicoli privati
catalitici (per gli altri il
divieto totale) dalle 8
alle 20 (ma ricordiamo
che da oltre una settima-
na la circolazione nel
centro storico stata
vietata ad oltranza a
Cremona). Difficilmente
la pioggia che da stama-
ne ha cominciato a ca-
dere su Milano dopo ben
57 giorni di siccit potr
far rientrare il provvedi-
mento anche perch
prevedono i meteorologi
sar di breve durata.
Maggiori speranze si nutrono per le pre-
cipitazioni previste per gioved, che do-
vrebbero estendersi a varie regioni ed
essere di maggiore intensit, in grado
quindi almeno si spera di ripuli-
re l'atmosfera dalla pesante cappa di
smog. Inoltre l'inizio delle lezioni nelle
scuole medie inferiori e superiori da do-
mani, mercoled, sar posticipato alle
ore 10 per consentire agli studenti di uti-
lizzare i mezzi di trasporto pubblico in
orari diversi da quelli di chi lavora. Nei
Comuni interessati stato disposto an-
che l'obbligo di mantenere la temperatu-
ra negli edifici a non pi di 20 gradi.
Intanto, mentre in Lombardia, in ca-
so di inquinamento ancora elevato, non
da escludersi una giornata di blocco
totale per venerd, l'emergenza inquina-
mento si estesa ad un'altra Regione
del Nord, l'Emilia Romagna. Non si
tratta proprio di una novit tanto vero
che domenica scorsa il blocco delle auto
aveva riguardato anche alcuni capoluo-
ghi emiliani tra cui Parma e Piacenza: e
in quest'ultima citt da ieri scattata la
tura bolognese. In Piemonte, la situa-
zione non migliora a Torino dove il sin-
daco Chiamparino ha disposto per mer-
coled e gioved la circolazione a targhe
alterne dalle 7,30 alle 19. Il provvedi-
mento esteso anche ai Comuni della
cintura torinese.
Al Sud peggiora la situazione a Napoli
dove stato superato il livello di atten-
zione per la presenza di ossido d'azoto
in tre centraline su sei. Si prevedono di-
sposizioni per limitare il traffico privato
in alcune zone.
ROMA, 22.
Sulla sorte degli undici seggi vacanti,
non attribuiti dopo le elezioni politiche
per carenza di candidati della Cdl, gli
schieramenti politici continuano ad esse-
re divisi: e oggi la Giunta per le elezioni
della Camera ha rinviato lesame della
questione relativa allassegnazione dei
seggi.
Ieri dal centro sinistra che ritiene
inaccettabile e grave la proposta della
Cdl per lassegnazione ai primi non elet-
ti nei collegi maggioritari fra i soli can-
didati del centro destra era giunto un
nuovo invito ad evitare una votazione ri-
tenuta non giustificata da norme e
procedure. I leader dellUlivo avevano
chiesto un rinvio per cercare criteri
maggiormente condivisi, rivolgendosi
anche al Presidente della Camera e al
Governo perch ci sia una nuova pausa
per ricercare una soluzione.
Dal capogruppo della Fi alla Camera,
Elio Vito, era venuta una disponibilit al
confronto (anche se rimangono inaltera-
te le valutazioni sulla attribuibilit alla
Cdl di tutti i seggi che non hanno finora
un deputato). Vito, inoltre, aveva criti-
cato le espressioni usate dai rappresen-
tanti dellUlivo, definendo inaccettabili
le parole usate da Rutelli e Fassino
(furto di voti e imbroglio). Noi
aveva sottolineato il parlamentare
non intendiamo prendere nessuna deci-
sione precipitosa n fare colpi di mano,
anche se nel merito siamo convinti di
avere ragione.
Nei prossimi giorni si cercher una
soluzione; la Cdl continua comunque a
difendere (lo ha fatto anche oggi) la fon-
datezza della sua posizione.
ROMA, 22.
S'inizia oggi in commissione Affari co-
stituzionali della Camera l'esame delle
proposte di legge per regolare il conflit-
to di interessi.
La maggioranza appare ormai orien-
tata a modificare il testo preparato dal
ministro della Funzione pubblica, Fratti-
ni, accogliendovi i suggerimenti dellex
presidente della Consulta, Vincenzo
Caianiello (che prevede forme di con-
trollo da parte delle Autorit esistenti).
Il centro sinistra presenter invece
una proposta che si ispira al modello
americano e che stata messa a punto
nei giorni scorsi dal gruppo di lavoro
coordinato dal senatore diessino Stefano
Passigli.
Luciano Violante, presidente dei de-
putati Ds, ha definito seria, per quanto
non condivisibile la proposta di Caia-
niello che, come ha invece ricordato il
Vicepremier Gianfranco Fini, ha avuto
lok del Presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi. Credo ha detto Fini
che quello che ha detto direttamente il
Presidente Berlusconi, circa la sua ade-
sione alle proposte di modifica avanzate
dal presidente emerito Caianiello sul te-
sto Frattini siano un dato politico ogget-
tivamente importante.
Ma, secondo il centro sinistra, se si
vuole risolvere il conflitto di interessi
alla radice necessario rifarsi allespe-
rienza americana: costituire unAutori-
t precisa Passigli che abbia il po-
tere di vagliare caso per caso, giungen-
do anche fino allobbligo di vendita.
Donato Bruno (di Forza Italia), presi-
dente della commissione Affari costitu-
zionali, ribatte che la Costituzione italia-
na stabilisce che i beni non possono es-
sere tolti se non in particolari motivi.
Credo aggiunge che impostare tut-
to il problema sullobbligo di vendita sia
sbagliato e sono convinto che sia neces-
sario studiare bene il problema prima di
scimmiottare il modello americano.
Ma proprio a questo sistema che si
ispira la proposta dell'Ulivo. LAutorit
che deve essere costituita dice ancora
Passigli pu decidere diverse soluzio-
ni, tra queste lobbligo di vendita che
non incostituzionale anche perch
gi prevista dallAntitrust.
Donato Bruno, dopo aver spiegato
che attualmente in commissione giaccio-
no tre proposte quella di Frattini, di
Bressa e quella presentata da Bertinotti,
definita una proposta poco seria che ri-
solve tutto con la vendita ha auspi-
cato comunque che il centro sinistra sia
disposto al confronto. Non possiamo
ha detto concentrare tutto sullobbli-
go di vendita. Dobbiamo costruire un si-
stema affinch le decisioni di chi gover-
na non confliggano con i beni dete-
nuti.
Il leader della Margherita, Rutelli, ri-
batte oggi consigliando alla maggio-
ranza di assumere la posizione dellUli-
vo come una posizione importante, se
non come testo base da discutere, vista
la materia che riguarda gli interessi del
Premier.
All'esponente dell'Ulivo risponde Elio
Vito, capogruppo di Forza Italia alla Ca-
mera: Vogliamo certo andare al con-
fronto con lopposizione afferma
ma sicuramente non possiamo accettare
diktat da chi ha perso le elezioni.
BARI, 22.
Anche casalinghe e pensionati, oltre
ad imprenditori e commercianti sono
caduti nelle spire del ricatto di una ban-
da di usurai ed estorsori scoperta dalla
Guardia di Finanza, costituita anche dai
componenti di unintera famiglia.
Sono stati arrestati Felice Armigero,
di 46 anni, sua moglie, Stella Eossano,
di 41 anni, il loro figlio, Leonardo, di
24, e Vito Montenegro, di 31.
stato accertato che anche piccole
somme prese in prestito, in poco tempo,
vertiginosamente, si trasformavano in
cospicui importi da restituire, al livello
di tassi d'interesse superiori al 300% an-
nuo.
Il giro daffari pare fosse miliardario.
Coloro che avevano chiesto denaro e
non erano puntuali nella restituzione e
nel pagamento degli interessi alle sca-
denze subivano anche violenze fisiche.
Le pressanti richieste hanno indotto i ti-
tolari di alcune attivit commerciali a
cessare la propria attivit. In un caso un
uomo stato rovinato dallorganizzazio-
ne perch strozzato dagli interessi del-
la somma che aveva chiesto in prestito
per far fronte a costose spese mediche.
Il territorio sul quale la piovra stende-
va i suoi tentacoli era quello compreso
nelle zone di Acquaviva delle Fonti, San-
teramo in Colle, Cassano delle Murge e
Bari. Il giro dusura era organizzato e
gestito da Felice Armigero che si avvale-
va della collaborazione della moglie e
del figlio. Vito Montenegro, invece, pare
fosse uomo di fiducia di Felice Armige-
ro. La banda avrebbe agito in stretto
contatto con un altro gruppo smantella-
to dalla Finanza lo scorso anno.
ROMA, 22.
Una serie di indicatori ci segnalano
che c una deriva di carattere speculati-
vo o psicologico che porta ad un au-
mento dei prezzi ingiustificato e che
non pu essere spiegata solo da calami-
t naturali: lo ha dichiarato ieri il mini-
stro delle Politiche agricole, Alemanno,
a Bruxelles per il Consiglio dei ministri
dellUe. Tanto vero che in questi gior-
ni nella capitale belga venivano venduti
ortaggi italiani ad un prezzo inferiore a
quello di Roma.
Per alcuni prodotti si registra un au-
NAPOLI, 22.
Telecamere a scuola a Napoli per
controllare quanto succede allesterno e
all'interno degli istituti: stato deciso
dal Comitato provinciale per lordine e
la sicurezza pubblica riunito ieri a Napo-
li dopo una serie di episodi di microcri-
minalit verificatosi nel mondo studen-
tesco.
Il sistema di videosorveglianza, ha
spiegato il sottosegretario allIstruzione,
Stefano Caldoro al termine della riunio-
ne in Prefettura, un impegno che
gi stato preso, ora in fase avanzata e
verr sviluppato. Ci sono progetti in
campo per lutilizzo delle tecnologie te-
lematiche che possono aiutare a interve-
nire di fronte a fenomeni delinquenziali,
pur se nel rispetto della libert e della
privacy.
Caldoro ha precisato comunque che
la questione non pu essere risolta solo
affrontando i temi della sicurezza ma
anche quelli del disagio attraverso il
confronto con il mondo della scuola e
gli studenti in particolare per intensifica-
re il dialogo. Non c, a parere del rap-
presentante del Governo, un caso Na-
poli: i problemi della scuola sono com-
plessivi. Certo, nel Mezzogiorno, nelle
aree di maggior rischio, di disagio socia-
le dobbiamo intervenire con misure ag-
giuntive rispetto a quelle previste dallU-
nione europea. In particolare ha ag-
giunto bisogna intervenire sul disagio
scolastico.
Ad introdurre il vertice, al quale han-
no partecipato rappresentanti delle forze
dellordine, degli enti locali e della magi-
stratura, stato il prefetto di Napoli,
Carlo Ferrigno, illustrando le motivazio-
ni della riunione e landamento dellagi-
tazione studentesca in provincia, con
particolare riferimento ai recenti fatti di
cronaca. stato cos definito un pac-
chetto di interventi per il miglioramento
dell'ambiente scolastico. Oltre al poten-
ziamento della sorveglianza allinterno
ed allesterno delle scuole, stata decisa
l'osservazione costante dellandamento
dei problemi scolastici con un potenzia-
mento degli interventi sul piano ispetti-
vo, con particolare riferimento alle aree
ed ai territori a maggior rischio. Stabili-
ta anche la destinazione, da parte degli
enti locali, di risorse aggiuntive in favo-
re dellazione scolastica. Unazione di
prevenzione verr coordinata sul territo-
rio per migliorare lofferta e lutilizzo
delle risorse sui temi della dispersione
scolastica e del disagio giovanile.
ROMA, 22.
Tre importanti operazioni antidroga
sono state compiute stamane, una a Mi-
lano, una a Napoli, l'altra a Venezia.
Nel capoluogo lombardo l'operazione,
scattata all'alba e condotta dai Carabi-
nieri del comando provinciale, si este-
sa ad altre regioni e anche all'estero,
portando all'esecuzione di una novanti-
na di ordinanze di custodia cautelare in
carcere firmate dal gip Mariolina Pana-
siti. L'operazione si svolta nell'ambito
di una vasta inchiesta su un traffico in-
ternazionale di cocaina coordinata dalla
Procura della Repubblica di Milano. Ol-
tre che nel capoluogo lombardo gli ar-
resti sono stati eseguiti in Versilia, nel
Siracusano e anche in Spagna e in
Olanda.
A Napoli il nucleo regionale della Fi-
nanza ha eseguito all'alba nel corso di
un'operazione antidroga coordinata del-
la Dda, ha eseguito alcune ordinanze di
custodia. Sono stati sequestrati 102 chi-
logrammi di eroina per un valore di cir-
ca 50 milioni di euro.
Infine la Guardia di Finanza di Vene-
zia ha sgominato un'organizzazione ca-
morristica dedita al traffico internazio-
nale di cocaina dal Sud America.
TRAPANI, 22.
Si sono concluse nelle prime ore di
questa mattina due importanti operazio-
ni antimafia condotte da Polizia e Cara-
binieri a Trapani e a Bari. Nella prima
sono state eseguite 33 ordinanze di cu-
stodia cautelare nei confronti dei com-
ponenti di una cosca che avrebbe gesti-
to il racket con attentati e intimidazioni
ai danni di commercianti e imprenditori
di Trapani e provincia. Il quartier gene-
rale era un'elegante villa alle porte di
Marsala dove si stabilivano gli affari, si
programmavano gli attentati incendiari
e si tagliava la cocaina.
La cosca in alcuni casi ha addirittura
tentato di acquisire le aziende sottraen-
dole agli imprenditori, intimiditi dagli at-
ti di violenza. I libri mastri del racket
erano tenuti da insospettabili. Nell'am-
bito della stessa inchiesta un'informazio-
ne di garanzia per voto di scambio
stata notificata a Pietro Pizzo, ex senato-
re socialista, attualmente presidente del
Consiglio comunale di Marsala.
A Bari i Carabinieri hanno setacciato i
quartieri Libert, a ridosso del centro
cittadino, e San Paolo, alla periferia del
capoluogo, per arrestare 16 aderenti ai
clan Diomede e Mercante.

L'OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
UNICUIQUE SUUM
POLITICO RELIGIOSO
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Anno CXLII - N. 20 (42.956) CITT DEL VATICANO Gioved 24 Gennaio 2002
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ESTERO (VIA ORDINARIA)
Quotidiano . . . . . . . . . . $ 366
L'Osservatore della Domenica . $ 81
Giovanni Paolo II con Esponenti di Chiese e Comunit ecclesiali
e con Rappresentanti di altre religioni ad Assisi per la Giornata di preghiera
Coraggiosi propositi di giustizia e di perdono
per una pace autentica e duratura
Come sapete, domani
mi recher ad Assisi, dove,
insieme con Esponenti
di Chiese e Comunit
ecclesiali e con Rappresentanti
di altre religioni, vivremo
una giornata dedicata
alla preghiera per la pace
nel mondo. Si tratter
di un pellegrinaggio
di speranza, sulle orme
di san Francesco dAssisi,
profeta e testimone di pace.
Confido che tale iniziativa,
oltre agli effetti spirituali
che sfuggono alle misure
umane, possa contribuire
a orientare gli animi
e le decisioni verso sinceri
e coraggiosi propositi
di giustizia e di perdono.
Se cos sar, avremo
contribuito a consolidare
le basi di una pace
autentica e duratura.
Invito, pertanto,
i fedeli cattolici ad unire
la loro preghiera a quella
che domani, ad Assisi,
eleveremo insieme
come cristiani, coltivando
al tempo stesso nel loro cuore
sentimenti di simpatia
per i seguaci di altre religioni
convenuti nella citt
di san Francesco
a pregare per la pace.
A tutti, singoli e comunit,
esprimo fin dora
la mia cordiale riconoscenza.
(Giovanni Paolo II,
Udienza generale, 23 Gennaio 2002)
L'incontro del mercoled
del Papa con i fedeli nelle pagine 4 e 5
IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE
Redimere il peso della storia
CONTINUA A PAGINA 6/7
GIORGIO RUMI
S
ul finire di questo gennaio 2002 il Papa,
assieme ad esponenti di altre confessioni
religiose, andr ad Assisi a pregare per
la pace. Questo atto cos semplice e naturale,
non n scontato n effimero n tanto meno
destinato a consumarsi nel fiume di notizie
che i media giorno per giorno diffondono. Esso
infatti compendia quei valori profondi della na-
tura umana che soli possono fondare una fe-
conda solidariet: preghiera come ricerca del-
le vie della pace, giustizia, carit. Il pellegri-
naggio proprio nel luogo di Francesco vuole ri-
percorrere alcune tappe fondamentali dellevo-
luzione dellumanit cui la religione ha fornito
limpianto.
La pace innanzi tutto. La storia sa bene non
essere il risultato di una inclinazione naturale
delle relazioni sociali caratterizzate piuttosto
dal conflitto. Un po come la salute che figlia
del caso ma anche di una severa disciplina e
di cure pazienti sempre suscettibili di migliora-
mento, i rapporti umani, sia in famiglia che in
politica, vedono gli individui non sottoposti ad
una sorta di gravitazione necessaria, cio
meccanicamente determinata, al bene. Le di-
seguaglianze, linteresse e legoismo esistono
e il controllo delle pulsioni profonde non co-
sa agevole ed immediata.
La scelta di Assisi costringe ad andare ben
oltre loleografia consueta: Francesco e il lupo,
Francesco e il sultano ... , per indicare un
cammino di pace sofferto e ben consapevole
del male e del conflitto. Questa stessa scelta
in particolare, vuole ricordare il duro confronto
che proprio il francescanesimo ha sostenuto,
per un lungo arco di secoli, su quella fonda-
mentale causa dei mali che la fascinazione
della ricchezza, il culto del vitello doro. Il pos-
sesso, luso dei beni e tutta la questione delle
necessit della vita e quindi del pauperismo
che ha travagliato la cristianit ha trovato
nel Santo di Assisi i fermenti e le premesse
per una elaborazione dottrinale giuridica della
propriet e delle diseguaglianze che solo nel
Novecento si potuta allargare alla questione
delle materie prime, della libert dei mari, del-
laccesso di tutti i popoli ai beni planetari. La
globalizzazione dei nostri giorni acuisce i con-
trasti e mostra linsostenibilit dei monopoli
egoistici e del divario crescente tra ricchezza
e miseria sulla faccia di un pianeta rimpiccio-
lito dalla tecnologia.
Ritornare ad Assisi, allopposto del buoni-
smo consueto, oltre a scansare la facile via
della rimozione o della narcotizzazione dei
conflitti, rinnova anche i contenuti della tradi-
zione attribuendo al pellegrinaggio la funzione
di moto attivo alla ricerca di una concordia al-
trimenti irraggiungibile. Tutto il mondo globa-
lizzato appare come un mondo di pellegrini
che se ieri confluivano da ceti e lingue diversi
verso la speranza, oggi, fatti di popoli culture
e religioni separate dal tempo, possono essere
capaci di uno sforzo di gran lunga pi impe-
gnativo: quello di fondare una convivenza soli-
dale. Il cammino di Assisi dunque assai esi-
gente e supera di gran lunga gli ardui percorsi
dei nostri predecessori, la loro fame, il loro
freddo, le loro malattie.
Se il nord del mondo si crede sollevato da

MEDIO ORIENTE Due persone assassinate e numerose altre ferite dal terrorista ucciso da agenti israeliani
Palestinese spara sui passanti
in una via centrale di Gerusalemme
Il Presidente Bush:
I bambini
non ancora nati
siano accolti alla vita
e protetti dalla legge
WASHINGTON, 23.
Il nostro Paese dovrebbe darsi
un obiettivo nobile: quello di ga-
rantire che i bambini non ancora
nati siano accolti alla vita e pro-
tetti dalla legge. Lo ha afferma-
to, riporta l'Ansa, il Presidente de-
gli Stati Uniti, George W. Bush,
intervenendo ieri, in collegamento
telefonico, ad una manifestazione
organizzata a Washington da mo-
vimenti in difesa del diritto alla vi-
ta in occasione del 29 anniversa-
rio della sentenza (Roe contro
Wade) con la quale la Corte Su-
prema legalizz laborto.
I principi contenuti nella no-
stra Dichiarazione d'indipendenza
ha sottolineato il Presidente
Bush devono essere applicati a
tutti e non solo alle persone sane,
a quelle forti o a quelle potenti.
Una societ generosa capisce il
valore di ogni vita umana. Una
societ che tenga conto del valore
della piet, cerca di espandere la
protezione legale ad ogni vita,
compresa quella appena sboccia-
ta. Una societ capace di essere
compassionevole deve capire che
la vita umana non pu mai essere
usata come uno strumento, come
un mezzo o come un fine. Sono
questi ha concluso il Presidente
dei principi cardine che hanno
condotto la mia amministrazione
ad opporsi anche a qualunque
forma di clonazione umana.
PAGINA
2 .
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 24 Gennaio 2002
DA| MND
i
n
p
r
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m
o
p
i
a
n
o MEDIO ORIENTE Un estremista pa-
lestinese ha aperto il fuoco sui pas-
santi a Gerusalemme, ferendone 35
prima di essere ucciso dalla polizia.
Due donne sono morte in seguito alla
ferite. Missione a Strasburgo del Mini-
stro degli esteri israeliano Peres.
BUSH Il Presidente Bush afferma
che gli Usa devono darsi il nobile
obiettivo di garantire il diritto alla vita
dei bambini non ancora nati.
EX ZAIRE Dopo il Nyiragongo,
entrato in eruzione nell'Est dell'ex Zai-
re un altro vulcano, il Nyimuragira.
Resta drammatica la situazione di
centinaia di migliaia di sfollati.
AFGHANISTAN Il Capo dell'Esecuti-
vo transitorio Karzai avverte che oc-
correranno cinque mesi per avviare il
Paese lungo la strada della normalit.
ARGENTINA Nell'ambito del dialo-
go nazionale il Governo ha consulta-
to Fmi, Banca Mondiale e Pnud.
INDIA Tensione con il Pakistan do-
po l'attacco terroristico a Calcutta.
NS!||
|N||MAZ|N|
Il Santo Padre ha ricevuto
oggi in udienza Sua Eminenza
Reverendissima il Signor Car-
dinale Crescenzio Sepe, Prefet-
to della Congregazione per l'E-
vangelizzazione dei Popoli.
. .
Il Santo Padre ha accettato
la rinuncia al governo pastora-
le della Diocesi di So Gabriel
da Cachoeira (Brasile), presen-
tata da Sua Eccellenza Reve-
rendissima Monsignor Walter
Ivan de Azevedo, S.D.B., in
conformit al can. 401 1 del
Codice di Diritto Canonico.
. .
Provvista di Chiesa
Il Santo Padre ha nominato
Vescovo di So Gabriel da Ca-
choeira (Brasile) il Reverendo
Don Jos Song Sui-Wan,
S.D.B., finora Direttore dellO-
ratorio Salesiano So Luiz
nella Diocesi di Limeira.
TEL AVIV, 23.
Un palestinese ha aperto il fuoco sui
passanti nel pomeriggio di ieri in pieno
centro di Gerusalemme, ferendo trenta-
cinque persone prima di essere ucciso.
Due donne sono morte in nottata in se-
guito alle ferite riportate. L'attacco
stato rivendicato dalle Brigate dei Mar-
tiri di Al Aqsa, un gruppo armato lega-
to ad Al Fatah, la corrente dell'Olp che
fa capo al Presidente dell'Autorit Pale-
stinese (Ap), Yasser Arafat. Avi Pazner,
uno dei portavoce del Premier israelia-
no, Ariel Sharon, ha accusato lAp di es-
sere responsabile del sanguinoso atten-
tato a Gerusalemme, poich non fa
nulla per impedire di agire alle organiz-
zazioni terroristiche. LAutorit Palesti-
nese, da parte sua, ha sottolineato che
Sharon conduce una politica che rischia
di portare la regione a una catastrofe.
Lattacco di Gerusalemme si consu-
mato nel giro di una decina di minuti.
Poco dopo le 16 locali (le 15 in Italia) un
palestinese armato di fucile automatico
ha improvvisamente aperto il fuoco con-
tro i passanti di fronte ad una profume-
ria nella via Jaffa, vicino alla pizzeria
dove il 9 agosto scorso un kamikaze si
fatto saltare in aria provocando lucci-
sione di quindici israeliani. Alcuni poli-
ziotti sono subito accorsi, richiamati dal-
le detonazioni, e hanno aperto il fuoco
uccidendo lattentatore. Lattacco, han-
no reso noto le Brigate dei Martiri di
Al Aqsa, stato condotto da Said
Ibrahim Ramadan, del villaggio cisgior-
dano di Attil, nei pressi di Nablus.
Lattentato stato lultimo episodio di
violenza di una giornata che si era aper-
ta con il raid di ununit scelta israelia-
na contro uno stabile alla periferia di
Nablus per catturare ricercati palestine-
si. Nello scontro a fuoco che seguito
sono stati uccisi quattro attivisti di Ha-
mas, due dei quali, Yasser Samro e Nis-
san Abu Ras, erano esperti nella prepa-
razione di ordigni esplosivi usati per at-
tentati suicidi. Le altre due vittime sono
Yusef Suraji e Karim Mafarjeh. Quattro
soldati sono stati feriti in modo leggero
nel combattimento.
Secondo il Governatore di Nablus,
Mahmud Allul, i quattro islamici sareb-
bero stati assassinati a sangue freddo
mentre erano a letto, ma questa versio-
ne non stata confermata da altre fonti
palestinesi. Il comandante militare israe-
liano responsabile della Cisgiordania, il
generale Yitzhak Eytan, ha detto che
nello stabile i soldati hanno scoperto un
grande laboratorio clandestino per pre-
parare ordigni esplosivi, alcuni dei quali
gi pronti per luso.
Poco dopo il raid israeliano, circa
duemila attivisti islamici sono scesi in
piazza e si sono assiepati rumorosamen-
te davanti alla prigione di Nablus per
chiedere la liberazione di membri di Ha-
mas arrestati dallAp. La polizia palesti-
nese ha dovuto fare uso di candelotti la-
crimogeni per disperdere la folla. Le
truppe israeliane intanto si ritiravano da
Tulkarem dopo un giorno di occupazio-
ne, nel corso del quale hanno arrestato,
secondo fonti militari, una cinquantina
di attivisti palestinesi. La citt resta co-
munque circondata dalle truppe israelia-
ne cos come Ramallah, dove dal 3 di-
cembre scorso Arafat confinato nei
suoi uffici. Ieri in quest'ultima citt si
registrato un incidente nel quale un sol-
dato morto colpito da fuoco amico.
Sul fronte diplomatico la scorsa notte
si registrato un incontro a sorpresa a
Parigi tra il Ministro degli esteri israelia-
no, Shimon Peres, e il Presidente del
Consiglio legislativo palestinese Ahmed
Qrei. Lo ha riferito la radio militare pre-
cisando che durante il colloquio stata
esaminata la situazione nei Territori, de-
terioratasi in modo netto nellultima set-
timana. Peres era di passaggio nella ca-
pitale francese diretto a Strasburgo dove
ha tenuto un discorso al Parlamento eu-
ropeo. A Strasburgo il Capo della diplo-
mazia israeliana ha anche avuto un in-
contro con lAlto rappresentante dell'U-
nione Europea per la politica estera e di
sicurezza, Javier Solana, per proseguire
poi verso l'Aja.
Ambulanze accorse sul luogo dell'attentato a Gerusalemme
Ex Zaire: noncessano
attivit vulcanica
e movimenti tellurici
nella zona di Goma
Afghanistan: Karzai
indica le priorit
per riportare
il Paese sulla strada
della normalit
Argentina: avviate
consultazioni
con il Fmi
e con la Banca
Mondiale
KINSHASA, 23.
Non si placano l'attivit vulcanica e i
movimenti tellurici nella regione di Go-
ma, nellEst della Repubblica Democra-
tica del Congo (ex Zaire), gi devastata
il 17 gennaio dalla colata lavica del Nyi-
ragongo. Una nuova eruzione stata se-
gnalata ieri, questa volta dal vulcano
Nyimuragira, sempre nella catena dei
Virunga, e una nuova colata lavica si di-
rige verso Kibumba.
Goma non sembra minacciata da que-
sto nuovo fenomeno eruttivo, ma in cit-
t anche ieri, comunque, sono state av-
vertite numerose scosse sismiche. La si-
tuazione degli abitanti rimasti nella cit-
t, semidistrutta dalla lava del Nyragon-
go, resta terrificante e ad aggravarla
contribuiscono i saccheggi che si susse-
guono, nonostante il drastico ordine, in
molti casi gi eseguito, di abbattere
chiunque sia sorpreso a compiere atti di
sciacallaggio, un ordine dato dal coman-
do del Raggruppamento congolese per
la democrazia (Rcd), il movimento ri-
belle che controlla la regione di Goma e
che sostenuto dal Governo del confi-
nante Rwanda.
Qui, segnatamente nelle citt di Gise-
nyi e di Ruhengeri, sono riparate centi-
naia di migliaia di persone fuggite dalla
zona di Goma e tuttora in condizioni
gravissime, soprattutto per la minaccia
di epidemie determinata dalla carenza di
acqua potabile. Proprio ieri, comunque,
il Pam, il programma alimentare mon-
diale dell'Onu, finalmente riuscito a
far arrivare il primo carico di trenta ton-
nellate di aiuti.
TOKYO, 23.
Da questo momento e ancora per
cinque mesi, abbiamo bisogno di co-
struire le fondamenta politiche ed eco-
nomiche che consentiranno al popolo
afghano di condurre una vita normale.
Partiamo quasi da zero. Lo ha dichiara-
to ieri il Capo del Governo provvisorio
dell'Afghanistan, Hamid Karzai, al ter-
mine della conferenza per la ricostruzio-
ne svoltasi a Tokyo. In attesa degli aiuti
garantititi dalla comunit internazionale
(1,8 miliardi di dollari solo per il 2002),
l'Esecutivo ad interim afghano, ha trac-
ciato le priorit della propria ammini-
strazione.
La priorit delle priorit ha sotto-
lineato il consigliere economico di Kar-
zai, Torek Faradi far tornare a la-
vorare la Banca Centrale, ricostruire il
sistema bancario, rimettere in piedi il te-
soro, il bilancio, diventare credibili co-
me Stato agli occhi del mondo. I no-
stri beni ha continuato sono di-
ventati da ieri i miliardi di dollari pro-
messi dalla comunit internazionale. Ma
dobbiamo gestirli da veri manager. Il
minimo errore potrebbe essere fatale.
Dovremo poi costituire delle banche e
invitare istituti di credito stranieri, per
avere finalmente una moneta reale. Per
il Ministro delle finanze, Hesayat Amin
Arsala, tra le priorit figura la sicurezza
interna e il suo mantenimento. Siamo
ben consapevoli ha affermato che
gli aiuti generosi promessi a Tokyo han-
no una chiara condizione: il rispetto in-
tegrale del processo politico avviato a
Bonn verso una vera riconciliazione na-
zionale. Per questo il Governo provviso-
rio deve lavorare molto sulla sicurezza.
BUENOS AIRES, 23.
Prosegue in Argentina il grande dia-
logo nazionale promosso dal Presidente
Eduardo Duhalde per affrontare la
drammatica crisi politica, economica e
sociale che devasta il Paese. Ieri, i rap-
presentanti del Governo e dell'Episcopa-
to hanno consultato, in una riunione a
porte chiuse, i delegati del Fondo mone-
tario internazionale (Fmi), della Banca
Mondiale e del Programma dell'Onu per
lo sviluppo (Pmud).
Proprio ieri, in una intervista conces-
sa al quotidiano parigino Le Monde, il
direttore generale del Fmi, Horst Ko-
ehler, ha riconosciuto che la politica se-
guita dal Fondo nei confronti dell'Argen-
tina stata un fallimento che abbiamo
condiviso con la comunit internaziona-
le. Koehler ha assicurato che l'istituto
finanziario conceder al Governo argen-
tino il tempo necessario per mettere a
punto una nuova strategia economica,
ma ha sottolineato bisogna co-
munque essere chiari: il cammino verso
la crescita un cammino doloroso e
non passa attraverso il populismo (...) le
implicazioni sociali della crisi vanno te-
nute nel giusto conto, ma non c' possi-
bilit di successo senza sacrificio.
Duhalde e il suo Ministro dell'econo-
mia, Jorge Remes Lenicov, stanno ap-
prontando un bilancio per l'anno in cor-
so che prevede 20 miliardi di dollari di
finanziamento estero. Intanto, in nume-
rose citt argentine si registrano le con-
suete manifestazioni di protesta. A scen-
dere in piazza sono disoccupati, dipen-
denti pubblici che reclamano stipendi
arretrati, risparmiatori i cui depositi in
dollari sono bloccati nelle banche.
MARIO AGNES
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L'Osservatore Romano in collaborazione con alcune primarie aziende italiane.
Lo sforzo del quotidiano della Santa Sede per diffondere la parola del Papa, soprattutto in
questo particolare momento storico, pu infatti essere validamente sostenuto da quanti
condividono i valori propugnati dalla Chiesa cattolica.
Alcune aziende hanno scelto L'Osservatore Romano come mezzo privilegiato e qualificato
per divulgare il loro messaggio pubblicitario. Saranno queste aziende
sottoscrittrici di numerosi abbonamenti a diffondere all'interno del proprio
mondo di riferimento (sedi, clienti, collaboratori), questo giornale, questi valori.
India: l'attentato a Calcutta
minaccia di acuire
la tensione con il Pakistan
NUOVA DELHI, 23.
L'uccisione di quattro poliziotti ieri a
Calcutta in un attacco terroristico ad un
centro culturale Usa, minaccia di rinfo-
colare la tensione tra India e Pakistan,
relativamente scemata nell'ultima setti-
mana. L'attacco tra l'altro giunto po-
che ore dopo un ancora pi sanguinoso
massacro di diciassette civili nello Stato
dell'Assam ad opera di un gruppo seces-
sionista locale potrebbe infatti rivelar-
si opera di gruppi terroristici islamici del
Kashmir indiano, con basi in Pakistan.
Due rivendicazioni sono arrivate ad
altrettanti giornali di Calcutta. Una di
una banda mafiosa con legami con i ter-
roristi, che avrebbe agito per vendicare
il suo capo ucciso un mese fa in una
sparatoria con la polizia. Laltra di
Harakat-ul-Jihad-ul-Islami (Huji), una fi-
liazione Harakat-ul-Mujhaeddin, il grup-
po secessionista del Kashmir legato ai
Taleban afghani e all'organizzazione Al
Qaeda di Osama bin Laden. La porta-
voce del Ministero degli esteri, Nirupa-
ma Rao, ha detto che entrambi i gruppi
sono legati al Pakistan. Il portavoce go-
vernativo pakistano Aziz Ahmed Khan
ha replicato che si tratta di accuse sen-
za fondamento e che il Pakistan con-
danna il terrorismo in ogni sua forma.
..
W
Il CONSIGLIO GENERALE della SO-
CIET SALESIANA di SAN GIOVANNI
BOSCO con immenso dolore comunica
la notizia della morte del
Rettor Maggiore
Don JUAN EDMUNDO
VECCHI
avvenuta al mattino di mercoled 23
gennaio.
La lunga e sofferta malattia stata
accettata da Don Vecchi con ammirevo-
le disponibilit e frequenti espressioni di
serenit e gratitudine verso tutti.
La salma esposta alla Casa Generali-
zia (Via Pisana, 1111).
.
W
La COMUNIT SALESIANA del VATI-
CANO particolarmente colpita per la
scomparsa di
Don JUAN EDMUNDO
VECCHI
Rettor Maggiore della Societ
Salesiana di S. Giovanni Bosco
Ne ricorda con commozione le grandi
doti di affabilit e comprensione. Rivol-
ge a tutti l'invito ad una preghiera di
suffragio.
.
W
La VISITATORIA SALESIANA del-
l'UPS e l'UNIVERSIT PONTIFICIA SA-
LESIANA partecipano la morte di
Don JUAN EDMUNDO
VECCHI
Rettor Maggiore dei Salesiani
di Don Bosco e Gran Cancelliere
dell'Universit Pontificia Salesiana
NelringraziareilSignoreperilsuo ser-
vizio si invita al ricordo nella preghiera.
.
W
Il PRESIDENTE NAZIONALE, i DE-
LEGATI NAZIONALI, la GIUNTA, il
CONSIGLIO DIRETTIVO NAZIONALE
e tutte le POLISPORTIVE GIOVANILI
SALESIANE si uniscono al dolore della
Famiglia Salesiana per la morte del
Rettor Maggiore
Don JUAN EDMUNDO
VECCHI
Roma, 23 gennaio 2002
.
W
Il DIRETTORE e la REDAZIONE DE
L'Osservatore Romano partecipano
nella preghiera al dolore della Societ
Salesiana per la morte del
Rettor Maggiore
Don JUAN EDMUNDO
VECCHI
VIII successore di Don Bosco
Citt del Vaticano, 23 gennaio 2002
.
.
W
Sive vivimus, Domino vivi-
mus; Sive morimur, Domino
morimur; Sive ergo vivimus
sive morimur; Domini sumus
(Rm 14, 8).
Con profonda tristezza ma con piena
gratitudine per quello che egli stato
per mezzo dell'Amore di Dio, vi fanno
partecipi del decesso del
Reverendo Padre
JEAN B. BEYER S.J.
Sacerdote della Compagnia di Ges
Professore e Decano emerito
della Facolt di Diritto Canonico
della Pontificia Universit Gregoriana
di Roma
nato a Gand il 26 aprile 1914, entrato
nella Compagnia di Ges il 23 settembre
1932, ordinato sacerdote il 27 luglio
1944, e entrato nella pace di Cristo nella
Casa Oude Abdij di Gent il 22 gennaio
2002 con il conforto dei Sacramenti del-
la Santa Chiesa.
Il Provinciale della Provincia del Bel-
gio Settentrionale, Padre MARK ROT-
SAERT s.j., i PADRI e i FRATELLI GE-
SUITI della COMUNIT della Casa Ou-
de Abdij, il Rettore della Pontificia
Universit Gregoriana di Roma, Padre
FRANCO IMODA s.j., la COMUNIT
Dio Amore, da lui fondata nel 1992; la
famiglia BEYER, i FRATELLI, la SO-
RELLA, le COGNATE, i NIPOTI e i loro
FIGLI.
Sinceri ringraziamenti al PERSONA-
LE della Casa Oude Abdij e alla Signo-
ra EMMA PITTOORS.
I funerali si svolgeranno nella cappella
della Casa Oude Abdij, a Gand-Dron-
gen, il giorno 28 gennaio, alle ore 11.
.
W
La COMPAGNIA di GES annuncia
con dolore la scomparsa, avvenuta il 22
gennaio del 2002, in Drongen (Belgio)
del
Reverendo Padre
JEAN B. BEYER S.J.
gi Professore di Diritto Canonico
della PontificiaUniversit Gregoriana,
Consultore delle Congregazioni
per i Vescovi, per il Clero
e per gli Istituti di Vita Consacrata
e le Societ di Vita Apostolica,
e Referendario del Supremo
Tribunale della Segnatura Apostolica
La Liturgia Eucaristica di suffragio
nel 30 giorno sar celebrata nella chiesa
delle Suore di Maria Riparatrice sita in
via Lucchesi, n. 3, venerd 22 febbraio
2002 alle ore 16.
Roma, 22 gennaio 2002
.
W
I COMPONENTI e i COLLABORATO-
RI della Redazione di Quaderni di
Diritto Ecclesiale partecipano col rico-
noscente ricordo al Signore alla scom-
parsa del
Reverendo Padre
JEAN B. BEYER S.J.
ispiratore della Rivista, autentico mae-
stro nella scienza canonica e nella vita
ecclesiale.
.
La Santa Sede
aderisce
alla Convenzione
sulla proibizione
dello sviluppo,
produzione e stoccaggio
delle armi
batteriologiche
(biologiche)
e tossiche
e sulla loro distruzione
La Santa Sede ha aderito alla
Convenzione sulla proibizione
dello sviluppo, produzione e
stoccaggio delle armi batterio-
logiche (biologiche) e tossiche e
sulla loro distruzione, adottata
il 16 dicembre 1971 con la Ri-
soluzione 2826 (XXVI) dallAs-
semblea Generale dellONU,
aperta alla firma il 10 aprile
1972 a Londra, Mosca e Wa-
shington, Capitali dei Paesi che
ne sono depositari, ed entrata in
vigore il 26 marzo 1975.
S.E. Mons. Gabriel Montal-
vo, Nunzio Apostolico negli Sta-
ti Uniti dAmerica, il 4 gennaio
2002 ha depositato lo strumento
di adesione presso le compe-
tenti autorit del Governo sta-
tunitense con la seguente Di-
chiarazione:
The Holy See, by acceding to
the Convention on the Prohi-
bition of the Development, Pro-
ductionand Stockpiling of Bac-
teriological (Biological) and
Toxin Weapons and on their
Destruction (BWC), which was
adopted by the General Assem-
bly of the United Nations on 16
December 1971 and entered in-
to force on 26 March 1975,
wishes to encourage the whole
International Community res-
olutely to pursue the paths
leading to a system of disar-
mament of weapons of mass
destruction, as part of the pro-
cess of global and complete dis-
armament.
The tragic events of 11 Sep-
tember 2001 have led to a clea-
rer and more widespread awa-
reness oftheneed to build a
culture of multilateral dialo-
gue and a climate of trust bet-
ween all the members of the
human family. At this parti-
cular point in history, instru-
ments of cooperation and pre-
vention constitute one of the
most effective safeguards in the
face of heinous acts such as the
use of biological weapons, ca-
pable of indiscriminately stri-
king at innocent civilian po-
pulations.
In conformity with its own
nature and the specific con-
dition of Vatican City State, the
Holy See, by its solemn act of
accession, wishes to offer its
moral support to the commit-
ment of all States to promote a
practical implementation of
the Convention in question,
aware that the establishment
of a culture of peace, and of life
is based upon the values of
responsibility, solidarity and
dialogue.

PAGINA
3 .
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 24 Gennaio 2002
T A
||ZA
| G|NA
.
Un recente saggio filosofico
Le ragioni
della speranza
A|MAND ||G3|||
La speranza non tra i temi pi fre-
quenti nel discorso filosofico. L'argo-
mento certamente centrale nell'indagi-
ne sulla condizione umana, ma spesso
viene svolto in sede letteraria, narrativa,
oppure studiato nel suo profilo psicolo-
gico o diviene tema di notevole rilievo
sul piano morale e soprattutto teologico.
Anche per questo il recente saggio di
Francesca Menegoni, che insegna filoso-
fia della religione nella Universit di Pa-
dova, costituisce un rilevante contribu-
to; gi il titolo orienta nella lettura: Le
ragioni della speranza. Il volume ap-
parso lo scorso anno a Padova, presso le
edizioni Il Poligrafo. Si tratta di un ri-
goroso bilancio e di una conseguente
proposta speculativa.
Porsi la questione del senso e della
struttura della speranza, cio isolarne il
nucleo di significato pi proprio distin-
guendolo da quello di affini atteggia-
menti del contesto emotivo e della pras-
si, significa riconoscere alla speranza il
ruolo di categoria interpretativa della
condizione umana. La speranza, consi-
derata come oggetto di ricerca filosofi-
ca, si definisce quindi sul terreno cono-
scitivo e su quello ontologico. condi-
zione di possibilit di atteggiamenti
umani autentici e, in quanto tale, contri-
buisce a delineare lo statuto ontologico
dell'uomo.
Il bilancio sulle teorie della speranza
elaborate nel corso della storia dal pen-
siero occidentale porta Francesca Me-
negoni ad individuare tre percorsi.
Uno, che pu emblematicamente espri-
mersi in un passo di Spinoza, invita
a liberarci dalla speranza ed insieme
dalla paura poich il saggio deve sfor-
zarsi di vivere sotto la guida della ra-
gione e quindi a vincere la fortuna
piuttosto che sperare o temere (Ethica,
IV, prop. XLVII, Sch.). In questa conce-
zione si ritrova l'eco di una diffusa tradi-
zione classica greca e latina.
Un secondo percorso quello di Kant
che, constatando che l'uomo morale di
solito infelice, elabora il celebre postu-
lato della immortalit dell'anima e di un
Dio, sommo bene, garante del ristabili-
mento del primato del mondo morale.
Che cosa posso (mi concesso) spera-
re? la terza delle tre celebri domande
che Kant si pone nella Critica della ra-
gion pura (A 805, B 833). Questa conce-
zione della speranza come possibilit eti-
co-religiosa presente pure in Kierke-
gaard.
Il terzo percorso quello tipico dell'e-
sperienza religiosa che, nel Cristianesi-
mo si configura come virt teologale.
L'Autrice, nella sua indagine rigorosa-
mente filosofica, non intende seguire l'u-
no o l'altro dei tre percorsi, ma tenerli
ben presenti e individuare la radice dei
diversi giudizi espressi sulla speranza...
Il punto d'avvio di questa ricognizione
continua la Menegoni costituito
dalla delucidazione del contesto ontolo-
gico che fa sfondo alla speranza e dalla
definizione del soggetto capace di spera-
re (p. 16). Come principali autori di ri-
ferimento vengono indicati Platone, Ari-
stotele, Seneca Spinoza e Kant.
Nella prima parte l'analisi e il con-
fronto porta l'Autrice a riscontrare una
originaria e strutturale problematicit
della speranza. Il che significa cogliere,
al di l delle sue pi usuali eccezioni, la
presenza di una radicale apertura che fa
della speranza una modalit costitutiva
della condizione umana. Di qui il pas-
saggio dall'antropologia all'ontologia.
Con ci si gi nella seconda parte del
saggio: la comprensione dell'essenza del-
la speranza ne specifica il ruolo all'in-
terno del pi ampio processo di auto-
comprensione dell'uomo (p. 18).
Al termine della sua ricerca Francesca
Menegoni perviene alla convinzione ben
motivata che dal punto di vista di una
concezione trascendentale della soggetti-
vit, si deve riconoscere che nella spe-
ranza risultano coinvolte tanto le facolt
conoscitiva che quella appetiva e voliti-
va (p. 136). La speranza infatti ha un
carattere attivo e si rapporta quindi al
futuro, sebbene soltanto come possibili-
t indeterminata.
La congettura, la previsione, l'aspetta-
tiva sono le modalit di questa connes-
sione costitutiva della speranza con il
tempo che fanno della speranza stessa il
luogo di convergenza di presente, passa-
to e futuro. Il guadagno speculativo del-
la ricerca efficacemente riassunto in
una significativa espressione: A causa
infatti della sua idoneit a far luce su
molteplici aspetti dell'essere e dell'opera-
re dell'uomo, il quale nella speranza
progetto, principio di cose future, essa
gli offre il destro di comprendersi nei
suoi caratteri ontologici ed esistenziali
primari (ibid.).
Ne discendono anche modalit etiche
relative al nostro vivere quotidiano, ed
alle scelte che si compiono nel presente
in vista di possibilit future (ibid.) co-
me pure in relazione al senso della no-
stra esistenza nel complesso della sue
manifestazioni e nella convergenza delle
sue finalit.
La speranza, la necessit di sperare,
se da un lato segno inequivocabile del-
la nostra finitezza, dall'altro testimonia
che essa, come altre forme di attivit
umana, offre all'uomo di poter parteci-
pare, sia pure raramente e per breve
durata, all'inesauribilit che caratterizza
l'essere che sempre in atto e non man-
ca di nulla (p. 140). Questa considera-
zione che si rif ad elementi costitutivi
del pensiero metafisico di Aristotele, si
intreccia con la chiara distinzione e la
sottile, penetrante convergenza di ricer-
ca filosofica e fede religiosa: Cos come
con la fine dell'esistenza terrena viene
meno quello sperare che correlato al
temere, ma non quella speranza che ine-
risce alla pienezza dell'essere, altrettanto
possibile concepire uno sperare che
non segno di povert, ma della ric-
chezza e della creativit dell'animo uma-
no (ibid.).
Il testo corredato da ampie note che
forniscono una adeguata bibliografia sul-
l'argomento e sono pure complementari
in quanti riferiscono, con succinte ma
rigorose annotazioni, il pensiero che sul-
la speranza hanno elaborato autori co-
me Bloch e come Moltmann o come
Marcel. A commento del discorso della
Menegoni penso sia opportuno soffer-
marsi in un confronto proprio con la
prospettiva di Gabriel Marcel. Sotto la
forma quasi dimessa di una conversazio-
ne, Marcel riesce ad enucleare, negli usi
del termine speranza nel linguaggio co-
mune, un nucleo di senso di rilievo on-
tologico ed esistenziale. La sua fenome-
nologia, nonostante la dichiarata diffe-
renziazione dal metodo husserliano, iso-
la nel termine speranza un nucleo essen-
ziale di senso, un eidos in cui si rivela la
sua pi propria natura: un atto di co-
munione che d lo scacco al conoscere
superficiale e al volere prammatico.
Chisperainforma autentica trascende
i contenuti particolari delle sue attese e
perviene ad un'esperienza di pienezza
che fa della speranza la rivelazione del
senso pi proprio dell'essere, colto e vis-
suto nella esperienza di comunione. La
speranza in tal modo ben lontana dal
definirsi come attesa di qualche cosa
sullo sfondo del timore di non raggiun-
gerla, ma un ritrovarsi,nonostante tut-
televicissitudinidell'esperienza quotidia-
na, coinvolti in una comunione che po-
ne tra parentesi scacchi e delusioni tra-
sformando in tal modo lo sperare di e
lo sperare che, nello sperare in Te.
Questo sperare in senso forte un
vivere nella speranza, uno sperare sen-
za complementi oggetto, uno sperare
come condizione trascendentale dell'au-
tenticit umana, un dire di s al dono
nuziale della vita. I limiti della soggetti-
vit sono trascesi nel Tu di cui la comu-
nione intersoggettiva immagine antici-
patrice, pegno e promessa; un gi, non
ancora, come in Bloch seppure in una
prospettiva ontologica diversa. La posi-
zione di Marcel anima le brevi pagine di
Abbozzo di una fenomenologia e di una
metafisica della speranza, che risale al
1941 (cfr Homo viator, trad. it., Borla,
Torino 1967, pp. 38-80).
La ricerca di Francesca Menegoni
non si muove nel pathos marcelliano, il
suo metodo non l'analisi del linguag-
gio comune con le sue inferenze esisten-
ziali ed ontologico-metafisiche ed etico-
religiose, ma l'esito speculativo molto
vicino a quello di Marcel: la speranza
non un semplice sentimento a rilevan-
za psicologica ed intimistica, una di-
mensione trascendentale della condizio-
ne umana. Esplicitarne il senso pi re-
condito significa pervenire allo statuto
ontologico del soggetto.
La Menegoni, pur riconoscendo la di-
mensione religiosa intenzionalmente pre-
sente in una dottrina ontologica della
speranza, preferisce sottolineare il ruolo
che la speranza pu giocare nell'impe-
gno positivo dell'attivit umana che si
svolge nel tempo storico. Se il pathos
del discorso diverso, e su ci ha il suo
peso anche il mezzo secolo trascorso
dalla pubblicazione del saggio di Marcel,
le conclusioni ultime convergono sul ter-
reno speculativo, anche se il metodo
diverso e Marcel non si pone i problemi
storiografici che la Menegoni affronta.
L'ultima fase del saggio sembra con-
fermare questo giudizio di convergenza:
Se la speranza segno sia della passivi-
t e deficienza proprie dell'uomo, sia
della sua capacit di attivit e libert,
ci significa che il limite e la possibilit
del suo oltrepassamento convivono nella
sua essenza, un'essenza di cui lo sperare
uno specchio che rimanda un'immagi-
ne fedele (p. 140).
Appuntamenti
culturali
Milano, 27 gennaio
Musica e poesia
all'ora del Vespro
Per il ciclo Vespri d'Organo,
la Basilica di san Carlo al Cor-
so ospiter, il 27 gennaio alle
ore 16.15, il concerto del sopra-
no Donatella Petracca e dell'or-
ganista Francesco Cannizzaro.
L'ascolto musicale sar infra-
mezzato da brevi testi poetici e
spirituali.
Roma, 30 gennaio
La citt
dei re d'Ungheria
Il 30 gennaio aprir al pubblico,
presso l'Accademia di Ungheria
a Palazzo Falconieri, la mostra
fotografica La citt dei re d'Un-
gheria di Pter Pl Antall (fino
al 28 febbraio).
L'eccezionale qualit espressiva dell'opera di Francesco d'Assisi
Tocchi gemmei di poesia
nella vastit di uno sguardo universale
Manifestazioni e mostre in Spagna ricordano il 150 anniversario della nascita di Antoni Gaud
Pontefice significa anche costruttore di ponti
AND||A C|M3
Il 2002 lanno internazionale di Gau-
d. Per commemorare il 150 anno dalla
nascita del grande architetto catalano,
avvenuta a Reus il 25 giugno 1852, sono
in programma oltre 20 esposizioni a
Barcellona e 10 nella citt natale dellar-
tista. I principali eventi si inaugureranno
in primavera con un festival internazio-
nale e proseguiranno sino alla fine del-
lanno. Tra le mostre allestite nella capi-
tale della Catalogna Gaud e il parco
Gell, architettura e natura, (marzo-di-
cembre); Espai Gaud, (fino al 31 di-
cembre); Gaud. Dintorni, (29 maggio-
30 settembre); Il laboratorio di Gaud,
(14 giugno-30 dicembre); Gaud. Arte e
design, (17 giugno-24 settembre).
Saranno inoltre organizzate visite gui-
date e facili collegamenti, anche con un
apposito Bus Gaud, al Templo Espia-
torio de la Sagrada Familia, al Parque
Gell, alla Torre de Bellesguard, alla Ca-
sa Batll.
In Italia gi stata inaugurata una
mostra fotografica allIstituto Cervantes
di Roma, (sino al 3 febbraio), che si po-
tr rivedere nella sede milanese del cen-
tro culturale spagnolo dal 6 marzo al 10
maggio.
Tutte queste iniziative rappresentano
unoccasione preziosa per riscoprire la
figura di un artista che ha rivoluzionato
larchitettura moderna, riportando al
centro dellattenzione limportanza di un
nuovo, e allo stesso tempo antico, spa-
zio del sacro.
Antoni Gaud proviene da una fami-
glia povera: il padre era un artigiano. Il
piccolo nasce nella masseria dei calde-
rai, cio gli artigiani che lavoravano il
rame, aggiustavano pentole e caldaie.
Compie gli studi elementari presso una
scuola dei Padri Scolopi.
Giovanissimo, matura la vocazione
per l'architettura. A 16 anni si trasferi-
sce a Barcellona. Nonostante le ristret-
tezze economiche (la famiglia costret-
ta a vendere parte delle sue propriet
per permettergli di studiare), riesce a
laurearsi. Subito collabora con illustri
progettisti catalani. Lincontro con lin-
dustriale Eusebio Gell sar decisivo: il
magnate, infatti, diventer il principale
finanziatore dellattivit artistica di Gau-
d. Unattivit intensa: di costruzioni, re-
stauri e ristrutturazioni. Inoltre parteci-
pa alle iniziative del movimento cattoli-
co patriottico Rinascita Catalana.
Con let la sua vita cambia. Da per-
sona brillante e mondana che frequenta
ma forte e sicuro nel passo. Immerso
nei suoi pensieri, nellattraversare un in-
crocio, non si accorge dellarrivo di un
tram. travolto. Portato allospedale
della Santa Croce, vi muore tre giorni
dopo.
Della Sagrada Familia, cui aveva lavo-
rato per pi di quarantanni, lascia com-
piuta una facciata su tre e una torre su
diciotto. Eppure anche cos, pur con la
scarsit di modelli, schizzi, appunti,
(lunica terminata vivente lautore), la
Passione o Morte e la Resurrezione o
Vita. Ogni facciata ha 4 torri, per un to-
tale di 12. Il numero corrisponde ai 12
Apostoli. Al centro si alzer, secondo il
progetto, il pinnacolo pi alto (170 me-
tri), quello del Salvatore: oggi, a 76 anni
dalla scomparsa di Gaud, non stato
ancora completato. Infatti, il cantiere
rimasto aperto per tutti questi decenni e
la Sagrada Familia ben lungi dallesse-
re finita. Rimangono ancora da edificare
10 torri e una facciata.
Accanto allentusiasmo degli amici e
dei seguaci, gli storici dellarchitettura
ne criticano leclettismo, linutile gigan-
tismo, lincomprensibile simbolismo. Ma
queste sono appunto le sfide che Gaud
affronta consapevolmente. Ogni segno,
ogni suggerimento, dal tempio greco al-
la cattedrale gotica, dalla roccia allalbe-
ro, da Gaud accolto e rifuso nella sua
singolare religiosit.
Il Tempio, per larchitetto spagnolo,
unimmagine del mondo spirituale, tutto
ha un significato. Unenergia unica tra-
scina, vivifica ogni particolare dellim-
mensa costruzione. Unenergia che lar-
tista coltiva e nutre con una forte co-
scienza dellimportanza della dimensio-
ne ecclesiale: La Chiesa non smette di
costruire e per questo il suo capo il
Pontefice che significa anche costrut-
tore di ponti ; le chiese sono dei ponti
per giungere alla Gloria. Ammiro anche
lo squisito tatto con cui la Chiesa coniu-
ga tutti gli stili e riceve lomaggio di
ogni arte. La Chiesa si serve di tutte le
arti, spaziali (architettura, scultura, pit-
tura, oreficeria) e temporali (poesia,
canto, musica); la liturgia ci insegna le-
stetica pi raffinata.
Di certo, tramontate le ideologie, di
questo grande architetto rimane oggi,
oltre alle realizzazioni, la sua testimo-
nianza di vita cristiana. Un raro esem-
pio in cui lopera darte non illustra un
programma, una fede, ma questa fede
stessa. La bellezza, scrive, lo splen-
dore della verit: senza verit non c
arte.
Autografo di Francesco
con alcune lodi
e una benedizione
per frate Leone.
Si nota il tau usato
come firma dal santo (Assisi,
Museo della Basilica)
Il lupo di Gubbio:
uno dei pi noti episodi dei Fioretti
nell'interpretazione pittorica
di Luc Olivier Merson (1846-1920)
La chiesa della Sagrada Familia
nelle prime fasi della costruzione
gantesco Tempio. Lartista deve essere
un monaco, afferma.
Agli studenti e ammiratori che lo ven-
gono a trovare da tutto il mondo parla
esclusivamente in catalano. Dona i suoi
beni e risparmi per varie opere di bene-
ficenza, per il santuario di Reus, per
gli artisti in difficolt, per la Sagrada Fa-
milia.
un tardo pomeriggio destate, il 7
giugno 1926. Dopo una giornata di lavo-
ro si reca a pregare nella chiesa di San
Filippo Neri. Ha 74 anni, veste povera-
mente, tutto bianco di barba e capelli,
una delle pi importanti testimonianze
architettoniche della modernit.
In piena guerra civile, nel giugno del
1936, una folla di scalmanati anticlericali
irrompe dentro il cantiere della Sagrada
Famiglia e brucia bozzetti e modelli.
Questo edificio era diventato il simbolo
della Spagna cattolica e tradizionalista.
Un simbolo da abbattere per fare strada
alla rivoluzione. Per fortuna, in Spa-
gna, i disegni dei rivoluzionari non si
compiranno.
Tre sono le facciate del Tempio nel
progetto di Gaud: la Nativit o Gioia
con passione i cir-
coli alla moda del-
la citt si trasfor-
ma in un asceta,
sempre pi isolato
e totalmente con-
centrato nella sua
immensa, ultima
opera incompiuta:
la Sagrada Fami-
lia, la monumen-
tale cattedrale, pi
alta e pi ampia
di San Pietro, con
una capienza di
quattordicimila fe-
deli. Gaud si ritira
in una piccola
stanza del cantie-
re, ingombra di
calchi di gesso, di
carte e progetti,
dove dorme e di-
segna: dalla fine-
stra vede crescere
i pinnacoli del gi-
||||uCC| u||V|
I documenti letterari, scritti personalmente o detta-
ti da san Francesco, si riepilogano in un manipolo
sottile di pagine legislative, esortative, epistolari, poe-
tiche.
La firma con un segno di croce, il tau, a parte il
sottinteso simbolico, intendeva probabilmente sottoli-
neare il carattere, che il santo si attribuiva, di illette-
rato, con la forma mentis che vi rispecchiava, l'intesa
della letteratura e della cultura come valore riflesso,
mai primario. Che poi ne uscisse un'eccezionale qua-
lit espressiva e poetica, non fa che ribadire l'ispira-
zione, incomparabile, di colui che scriveva.
In tal modo i testi di un illetterato gli Opusco-
la, l'epistolario, il Cantico di frate Sole valgono a
conferire a Francesco di Assisi un posto di primaria
importanza nella storia letteraria, oltre che spiri-
tuale, del primo Duecento, e ci fanno aggiungere un
classico nella serie ben nota delle grandi personalit
duecentesche, sino a Jacopone e a Dante giova-
ne: cos Giorgio Petrocchi. N si dimentichino gli
scritti latini.
Mai forse come in qualche lettera, la sua capacit
affettiva e comunicativa anche nella pi occasionale
circostanza, dirama il suo fascino. Si tratta, come
spesso avvenne, di circolari, inviate a singoli con-
fratelli, a francescani in generale, oppure a estranei
al movimento.
Monito e insegnamento emanavano in modo toc-
cante elevatezza e senso umanamente realistico, per-
sonificando esemplarmente scrive l'Auerbach di
Mimesis la fusione di sublimitas e humilitas, l'u-
nione estatica, solenne con Dio, e la realt concreta
universale, senza che sia pi possibile separare l'azio-
ne e l'espressione, il contenuto e la forma.
Cos la stupenda, palpitante lettera inviata Ad
quendam ministrum, cui va conglobata l'altra, degli
ultimi anni, a frate Leone. Nel momento decisivo
soggiunge l'Auerbach san Francesco sa sempre ci
che succede nel cuore dell'altro e per ci il suo inter-
vento colpisce sempre nel segno, commuove e scuo-
te. Le grandi onde del cuore che lo studioso discer-
neva nella missiva all'innominato ministro, vibrano
con la stessa intensit guardando alle cose della natu-
ra nel capolavoro introduttivo della nascente lirica
italiana, congiuntamente al fascino del personaggio,
il Cantico di frate Sole.
Il Cantico (chiamato anche Laudes creaturarum, o
Cantico delle creature) in volgare umbro, in prosa as-
sonanzata, composto tra la fine del 1224 e l'inizio del
'25, definito da Renan il pi bel pezzo di poesia reli-
giosa dopo i Vangeli; a dire di Giovanni Getto la
gemma della nascente poesia italiana; di Giulio Fer-
roni, un testo di straordinaria suggestione che pos-
siede il fascino di qualcosa di originario e inconta-
minato sia detto per citare qualche voce della stermi-
nata bibliografia.
Con pochi cenni toccanti, Francesco chiama a rac-
colta le grandi e piccole, e minime, presenze del crea-
to, evocando in forma sommessamente liturgica ci
che emana dall'unico Padre, compresi elementi come
il fuoco, l'acqua, la terra, compresa infine la morte
corporale, sororalmente restituita, con appellativo
struggente, al regno di Dio.
N si tratta di attribuirvi in funzione solo estetica,
anche se vibranti della veridicit della poesia; bens
fraternamente attinti da un unico centro, il cuore di
Francesco, permeando parole che ritroveremo altrove
infinite volte consumate dall'uso.
Come un profumo recondito, un'eco di memoria bi-
blica ed evangelica diffonde sul contesto un'aura di
sacralit.
Se nei Vangeli le forme naturali appaiono nella lo-
ro essenza nativa, qui affiorano da un motivo domi-
nante, la creaturalit. Abbiamo in altri termini un
cantico di citazioni rivissute da un animo eccezional-
mente concorde, il volto dell'evocatore-poeta si lascia
percepire appena un attimo, per rinchiudersi subito
nel suo velame di preghiera.
Solo tra la sua coscienza e Dio, si potrebbe conclu-
dere, in un clima di estatica, cogitabonda fraternit
che ne il tema essenziale e il lievito purissimo.
Nelle consecuzioni ideali degli interventi del santo,
numerosi e immediati, a cominciare dalle vite, so-
pravvenne verso la fine del Trecento un raro, flagran-
te episodio: il volgarizzamento di un testo di eventi
biografici, gli Actus beati Francisci et sociorum eius,
che prese il nome di Fioretti di san Francesco, subito
popolarissimi, e apparsi ammirabili per lo squisito ni-
tore memoriale e linguistico. Composti, gli Actus, tra
il 1347 e il '40, da un frate Ugolino da Montegiorgio,
salvo i capitoli finali, ignoriamo invece la datazione
precisa dei Fioretti. L'atmosfera storico-linguistica, os-
serva un critico, rivela i motivi caratteristici della
letteratura degli Spirituali, anche se raramente in ter-
mini esacerbati.
Il traduttore-compilatore resta anonimo; di sicuro,
secondo Petrocchi, un frate fiorentino, o almeno to-
scano, considerato l'accento che li fregia e ne fa l'in-
canto maggiore, unitamente al timbro memorativo.
Quanto al contenuto, se non in questione un vero
e proprio biografismo, la fisionomia che ne esce so-
stanzialmente veritiera, come nessuna vita saprebbe
dirci con tanta delicata, fiammante suggestione.
Dopo l'apertura del Cantico di frate Sole, coi suoi
tocchi gemmei di poesia ex corde entro la vastit di
uno sguardo universale e gli accenti caritativamente
sublimi dell'epistolario, seguiti dal meriggio celebrati-
vo del canto dantesco del Paradiso e dalla serie assi-
siate di Giotto, la pagina dei Fioretti instaurava col
ritmo dei suoi episodi un ulteriore documento, fresco
insieme e struggente, semplice e infuso di trascenden-
za, nello sfondo congeniale della sua epoca storica:
l'autunno del Medioevo.
Il Cantico
delle
Creature
in un
manoscritto
del XIII
secolo
e la scena
del dialogo
con gli
uccelli
nel dipinto
duecentesco
del Maestro
del San
Francesco
Bardi
Colantonio,
San Francesco
consegna
la Regola, dipinto
su tavola del 1445
(Napoli, Museo
di Capodimonte)

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L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 24 Gennaio 2002
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La
catechesi
di Giovanni
Paolo II
L'invocazione del capitolo 36
del Siracide... si muove lungo alcune linee
tematiche. Vi troviamo, dapprima,
l'implorazione che Dio intervenga a favore
d'Israele e contro le nazioni straniere
che l'opprimono. Nel passato, Dio
ha mostrato la sua santit quando
ha castigato le colpe del suo popolo,
mettendolo in mano ai nemici
La seconda parte dell'inno apre
una prospettiva pi positiva... non parla pi
dei nemici, ma chiede i favori di Dio
per Israele, implora la sua piet
per il popolo eletto e per la citt santa...
Nella Bibbia il lamento non si esaurisce
mai nella disperazione, ma sempre aperto
alla speranza. Alla base c' la certezza
che il Signore non abbandona i suoi figli
Cantico: Sir 36, 1-5.10-13
Preghiera per il popolo santo di Dio
Lodi Luned 2 Settimana
Il libro del Siracide chiamato Ec-
clesiastico dalla tradizione cristiana... i
valori proposti da quest'opera sapienzia-
le entrarono nell'educazione cristiana
dell'et patristica..., divenendo come un
manuale del comportamento pratico dei
discepoli di Cristo. quanto ha sottoli-
neato il Papa rivolgendosi ai numerosi
fedeli presenti nell'Aula Paolo VI, per
partecipare all'udienza generale di mer-
coled mattina, 23 gennaio. Il Santo Pa-
dre ha commentato il Cantico tratto dal
capitolo 36 del Siracide: Preghiera per
il popolo santo di Dio, assunto dalla Li-
turgia delle Ore come preghiera delle
Lodi del Luned della 2 Settimana.
Ecco il testo della catechesi pronun-
ciata da Giovanni Paolo II:
I gruppi presenti
All'udienza generale di mercoled
23 gennaio 2002, nell'Aula Paolo VI,
erano presenti i seguenti gruppi:
Da diversi Paesi: Figlie di Maria
Ausiliatrice.
Dall'Italia: Parrocchia Beata Vergi-
ne del Rosario, in Tollo di Porto Tol-
le; Parrocchia San Gabriele dell'Ad-
dolorata, in Roma; Parrocchia Sacro
Cuore di Ges, in Molfetta; Parroc-
chia San Nicola di Bari, in Riofreddo;
Gruppi di non udenti dell'Ente Nazio-
nale Sordomuti, provenienti da diver-
se Regioni italiane; Partecipanti all'In-
contro promosso della Federazione
Agricola Ambientale Alimentare Indu-
striale; Medici e Operatori sanitari
dell'Istituto Nazionale per lo Studio e
la Cura dei Tumori, di Milano; Gruppo
di Medici cattolici, dalla Diocesi di
Nola; Gruppo di Famiglie del Luna-
park, da Terni; Dirigenti e Atleti della
Societ sportiva Roma Calcetto;
Istituto Marcellino Champagnat, di
Genova; Istituto professionale Gali-
leo Ferraris, di Marigliano.
Coppie di Sposi novelli.
Gruppi di Fedeli dalla Polonia; Re-
pubblica Slovacca.
De France: Ecole catholique Rocroy
Saint-Lon, de Paris; Lyce Gregor
Mendel, de Paris; Association Philas
Fogg, de Montreuil.
From Various Countries: a group of
Marist Brothers participating in a
Spiritual Renewal Program.
From England: a group of pilgrims
from St Joseph's Parish in Chase-
town.
From Denmark: students and teach-
ers from St James Catholic School in
Horsens.
From Finland: members of the Sofia
Magdalena Choir from Oulu.
From Japan: a group of pilgrims
from the Archdiocese of Tokyo.
From the United States of America:
a group of seminarians from
Mundelein Seminary in the Archdio-
cese of Chicago; pilgrims from Sa-
cred Heart Parish in the Archdiocese
of Kansas City in Kansas; pilgrims
from the Franciscan Pilgrimage Pro-
gram, Milwaukee, Wisconsin; mem-
bers of the St Joseph Raphael Church
Choir in Canton, Ohio; students and
faculty from the University of St
Thomas, St Paul, Minnesota.
De Espaa: Parroquias San Juan, y
San Pablo, de Murcia.
1.Allinterno dellAntico
Testamento non esiste solo il
libro ufficiale della preghiera
del Popolo di Dio, cio il Sal-
terio. Molte pagine bibliche
sono costellate di cantici, in-
ni, salmi, suppliche, orazio-
ni, invocazioni che salgono
al Signore, come in risposta
alla sua parola. La Bibbia si
rivela, cos, un dialogo tra
Dio e lumanit, un incontro
che posto sotto il sigillo
della parola divina, della
grazia, dellamore.
il caso della supplica
che ora abbiamo rivolto al
Signore Dio delluniverso
(v. 1). Essa contenuta nel
libro del Siracide, un sapien-
te che raccolse le sue rifles-
sioni, i suoi consigli, i suoi
canti probabilmente attorno
al 190-180 a.C., alle soglie
dellepopea di liberazione vis-
suta da Israele sotto la guida
dei fratelli Maccabei. Un ni-
pote di questo sapiente nel
138 a.C. tradusse in greco,
come si narra nel prologo
apposto al volume, lopera
del nonno cos da offrire
questi insegnamenti a una
cerchia pi ampia di lettori e
discepoli.
Il libro del Siracide chia-
mato Ecclesiastico dalla
tradizione cristiana. Non es-
sendo stato accolto nel cano-
ne ebraico, questo libro fin
col caratterizzare, insieme ad
altri, la cosiddetta veritas
christiana. In tal modo i va-
lori proposti da questopera
sapienziale entrarono nelle-
ducazione cristiana dellet
patristica, soprattutto in am-
bito monastico, divenendo
come un manuale del com-
portamento pratico dei disce-
poli di Cristo.
2.Linvocazione del capi-
tolo 36 del Siracide, assunta
come preghiera delle Lodi
dalla Liturgia delle Ore in
una forma semplificata, si
muove lungo alcune linee te-
matiche.
Vi troviamo, dapprima,
limplorazione che Dio inter-
venga a favore dIsraele e
contro le nazioni straniere
che lopprimono. Nel passa-
to, Dio ha mostrato la sua
santit quando ha castigato
le colpe del suo popolo, met-
tendolo in mano ai nemici.
Adesso lorante prega Dio di
mostrare la sua grandezza
col reprimere la prepotenza
degli oppressori e con lin-
staurare una nuova era dai
colori messianici.
Certo, la supplica riflette
la tradizione orante di Israe-
le, ed in realt carica di re-
miniscenze bibliche. Per certi
versi, essa pu considerarsi
come un modello di preghie-
ra da usare per il tempo del-
la persecuzione e delloppres-
sione, comera quello in cui
viveva lautore, sotto il domi-
nio piuttosto aspro e severo
dei sovrani stranieri siro-elle-
nistici.
3.La prima parte di que-
sta orazione aperta da un
appello ardente rivolto al Si-
gnore perch abbia piet e
guardi (cfr v. 1). Ma subito
lattenzione protesa verso
lazione divina, che esalta-
ta attraverso una serie di
verbi molto suggestivi: Abbi
piet... guarda... infondi il ti-
more... alza la mano... mo-
strati grande... rinnova i se-
gni... compi prodigi... glorifi-
ca la tua mano e il tuo brac-
cio destro... .
Il Dio della Bibbia non
indifferente nei confronti del
male. E anche se le sue vie
non sono le nostre vie, i suoi
tempi e progetti sono diversi
dai nostri (cfr Is 55, 8-9), tut-
tavia Egli si schiera dalla
parte delle vittime e si pre-
senta come giudice severo
dei violenti, degli oppressori,
dei trionfatori che non cono-
scono piet.
Ma questo suo intervento
non tende alla distruzione.
Mostrando la sua potenza e
la sua fedelt nellamore,
Egli pu generare anche nel-
la coscienza del malvagio un
fremito che lo porti a conver-
sione. Ti riconoscano, come
noi abbiamo riconosciuto
che non c un Dio fuori di
te, Signore (v. 4).
4.La seconda parte del-
linno apre una prospettiva
pi positiva. Infatti, mentre
la prima parte chiede linter-
vento di Dio contro i nemici,
la seconda non parla pi dei
nemici, ma chiede i favori di
Dio per Israele, implora la
sua piet per il popolo eletto
e per la citt santa, Gerusa-
lemme.
Il sogno di un ritorno di
tutti gli esiliati, compresi
quelli del regno settentriona-
le, diventa loggetto della pre-
ghiera: Raduna tutte le tri-
b di Giacobbe, rendi loro il
possesso come era al princi-
pio (v. 10). Viene richiesta
cos una specie di rinascita
dellintero Israele, come ai
tempi felici delloccupazione
di tutta la Terra Promessa.
Per rendere la preghiera
pi pressante, lorante insiste
sulla relazione che lega Dio
a Israele e a Gerusalemme.
Israele viene designato come
il popolo chiamato con il
tuo nome, quello che hai
trattato come un primogeni-
to; Gerusalemme la tua
citt santa, la tua dimora.
Il desiderio espresso poi
che la relazione diventi an-
cor pi stretta e quindi pi
gloriosa: Riempi Sion della
tua maest, il tuo popolo
della tua gloria (v. 13). Col
riempire della sua maest il
Tempio di Gerusalemme, che
attirer a s tutte le nazioni
(cfr Is 2, 2-4; Mic 4, 1-3), il
Signore riempir il suo popo-
lo della sua gloria.
5.Nella Bibbia il lamen-
to dei sofferenti non si esau-
risce mai nella disperazione,
ma sempre aperto alla spe-
ranza. Alla base c la certez-
za che il Signore non abban-
dona i suoi figli, non lascia
cadere dalle sue mani coloro
che Egli ha plasmato.
La selezione fatta dalla Li-
turgia ha tralasciato une-
spressione felice nella nostra
preghiera. Essa chiede a Dio
di rendere testimonianza al-
le creature che sono tue fin
dal principio (v. 14). Fin
dalleternit Dio ha un pro-
getto di amore e di salvezza
destinato a tutte le creature,
chiamate a divenire suo po-
polo. un disegno che san
Paolo riconoscer rivelato ai
suoi santi apostoli e profeti
per mezzo dello Spirito:... di-
segno eterno che Dio ha at-
tuato in Cristo Ges nostro
Signore (Ef 3, 5-11).

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L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 24 Gennaio 2002
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L'incontro
nell'Aula
Paolo VI
I saluti ai pellegrini
Dopo aver pronunciato la catechesi
in italiano, Giovanni Paolo II l'ha rias-
sunta in diverse lingue ed ha rivolto
particolari espressioni di saluto ai nu-
merosi gruppi di pellegrini presenti.
Di lingua francese
Contribuite con la vostra
testimonianza di vita
alla pace nel mondo
Ai fedeli di lingua francese ha detto:
Chers frres et surs,
Jaccueille avec joie les plerins
de langue franaise, en particulier
les jeunes de lcole catholique Ro-
croy Saint-Lon et du lyce Gregor
Mendel, de Paris. Alors que les res-
ponsables des grandes religions se
runiront demain Assise pour in-
voquer le Seigneur de la paix, puis-
siez-vous contribuer, par votre pri-
re et par votre tmoignage de vie
chrtienne, faire rgner la paix
dans le monde! A tous, jaccorde
bien volontiers la Bndiction apos-
tolique.
Di lingua inglese
Il soggiorno a Roma rafforzi
i vostri propositi di fede
Successivamente il Santo Padre si
cos rivolto ai pellegrini di espressione
inglese:
Dear Brothers and Sisters,
I warmly welcome the English-
speaking pilgrims and visitors here
today, especially those from Eng-
land, Denmark, Finland, Japan and
the United States. I greet especially
the Marist Brothers: may your time
of renewal in Rome strengthen your
commitment to teach the young the
way of Christ. Upon all present I in-
voke the blessings of peace, and I
ask you to be united spiritually with
me and the representatives of the
world religions as we go on pilgrim-
age to Assisi tomorrow in order to
pray for peace in the world.
Di lingua tedesca
Vi imparto di cuore
la Benedizione Apostolica
Ai gruppi di lingua tedesca il Papa
ha detto:
Liebe Schwestern und Brder!
Herzlich begre ich alle Pilger
und Besucher aus den Lndern
deutscher Sprache. Vertraut in allen
Lebenslagen der liebenden Vorse-
hung Gottes und schpft Kraft aus
seinem Wort! Gerne erteile ich euch
und euren Lieben daheim sowie al-
len, die mit uns ber Radio Vatikan
oder das Fernsehen verbunden sind,
den Apostolischen Segen.
Di lingua spagnola
Abbiate la certezza
che il Signore non fa
mancare nulla ai suoi figli
Molti come sempre i fedeli di espres-
sione spagnola, provenienti anche da
diversi Paesi dell'America Latina. Gio-
vanni Paolo II li ha cos salutati:
Queridos hermanos y hermanas:
Doy mi cordial bienvenida a to-
dos los peregrinos venidos de Espa-
a y de Amrica Latina, de modo
particular a los grupos de las parro-
quias de San Juan y San Pablo de
Murcia. Que la lectura y meditacin
de este Cntico renueve en cada
uno de vosotros la certeza de que el
Seor nunca abandona a sus hijos.
Que Dios os bendiga!
Di lingua portoghese
Invocate l'armonia
e la concordia
tra gli uomini
Rivolgendosi ai pellegrini di lingua
portoghese, ha detto:
Queridos irmos e irms!
Amados peregrinos de lngua por-
tuguesa, a minha saudao afectuo-
sa com um renovado convite para
me acompanharem na orao que
amanh, de Assis, se elevar pela
recomposio da harmonia e con-
crdia no seio da grande famlia hu-
mana, que tem Deus por Pai. Em
seu Nome, a todos abenoo e dese-
jo paz e bem!
Di lingua slovacca
Non cessiamo di pregare
per l'unione di tutti
i discepoli di Cristo
Successivamente il Papa ha dato il
benvenuto ai gruppi giunti dalla Slo-
vacchia. Eccone le parole:
Zo srdca pozdravujem maturan-
tov Strednho odbornho uilia
Pier Giorgia Frassatiho z Bratislavy.
Mil mlad priatelia, pozajtra sa
koni Oktva modlitieb za jednotu
kresanov. Modlime sa nenavne za
pln spoloenstvo veriacich v Krista
i za pokoj vo svete.
Rd ehnm Vs i Vaich
drahch.
Pochvlen bu Jei Kristus!
E questa una nostra traduzione ita-
liana del suo saluto:
Saluto di cuore gli studenti prossimi
alla maturit del Liceo tecnico Pier
Giorgio Frassati da Bratislava.
Cari giovani, dopodomani termina
lOttavario di preghiera per lunit dei
cristiani. Non cessiamo di pregare per la
piena comunione fra i credenti in Cristo
e per la pace nel mondo.
Volentieribenedicovoiedivostri cari.
Sia lodato Ges Cristo!
Di lingua polacca
Sulle orme
di san Francesco
pregheremo per la pace
Ai pellegrini di lingua polacca il Pa-
pa ha detto:
Pozdrawiam pielgrzymw z Pol-
ski: ks. abpa Wadysawa Zika z
odzi, ze Strumian parafi pw.
Niepokalanego Serca Najwitszej
Maryi Panny, z Jordanowa para-
fi pw. witej Trjcy, pielgrzymw
indywidualnych z kraju i emigracji.
Ufam, e w dniu jutrzejszym rw-
nie i moi rodacy w Polsce i na
wiecie zcz si z pielgrzymami w
Asyu, gdzie idc tropami w. Fran-
ciszka bdziemy modli si o pokj
w wiecie wspczesnym.
Wszystkim ycz dobrego Nowe-
go Roku. Szcz Boe!
Una vigilia orante con lo sguardo del cuore rivolto ad Assisi
||ANC|SC M. VA||AN!|
Si respira gi Assisi nell'Aula Pao-
lo VI. un'intensa, trepida vigilia
orante quella che vivono con Giovan-
ni Paolo II le migliaia di pellegrini
giunti da ogni parte del mondo per
partecipare all'udienza generale di
mercoled 23 gennaio. Dal Colle di
Pietro il loro sguardo gi su quel
colle della campagna umbra che cu-
stodisce l'umile e preziosa testimo-
nianza di Francesco. I loro passi
sono gi a quel crocevia di pace
dove convergono i sentieri della fede
e della speranza lungo gli ardui tor-
nanti della storia di questo Terzo Mil-
lennio.
A ventiquattr'ore dall'incontro di
preghiera per la pace, l'Aula Paolo VI
come una piccola Assisi. C' Assisi
nel cuore dei pellegrini presenti. C'
Assisi nei loro pensieri, nei loro desi-
deri, nei loro propositi. E non occorre
far troppe domande. Ne parlano per
primi, spontaneamente. Si confidano
con semplicit, senza esitazioni, co-
me per rispondere ad un bisogno del-
l'anima. come se anche loro, in fon-
do, si sentissero parte di quel singo-
lare convoglio di pace che muover
gioved mattina dal Vaticano alla vol-
ta della citt di Francesco.
Parlando con loro, ci si accorge di
una realt semplice, disarmante: As-
sisi una parola che non fa parte di
nessun idioma. Appartiene a quel
vocabolario universale che il lin-
guaggio dell'amore. Supera le barrie-
re e le frontiere. Per questo, anche
persone di nazionalit diversa la pro-
nunciano allo stesso modo. Con lo
stesso accento, lo stesso anelito, la
stessa passione. Riescono a pronun-
ciarla persino i duemila sordomuti
giunti da tutta Italia per partecipare
all'udienza generale. Con la loro
stessa presenza offrono una testimo-
nianza esemplare. Anche se non pos-
sono ascoltare e parlare, fanno lezio-
ne di dialogo e di pace ad un mondo
che oggi affoga nel mare delle parole
ma incapace di creare comunica-
zione, condivisione, fraternit. Il loro
muto linguaggio di amore e di solida-
riet fa pi rumore di mille discorsi
dei potenti della terra. Non servono le
parole sembrano dirti per ab-
battere i muri dell'incomprensione e
sono i semplici audiolesi. nostra
intenzione conferma Luigi Bove,
Presidente della sezione provinciale
dell'Ente Nazionale Sordomuti
coinvolgere maggiormente i giovani
nella promozione e nella realizzazio-
ne delle nostre iniziative pastorali e
sociali. Per questo stiamo organizzan-
sabili, celebrato il 3 dicembre del
2000 nella Basilica romana di San
Paolo fuori le Mura, e soprattutto la
visita pastorale a Trevignano Romano
il 17 settembre del 1989, nel corso
della quale fu solennemente comme-
morato il primo e benemerito educa-
tori dei sordi italiani, l'Abate Tomma-
so Silvestri.
Ecco la traduzione delle parole con-
clusive pronunciate in polacco:
Sono fiducioso che domani anche i
miei connazionali in Polonia e nel mon-
do si uniranno ai pellegrini ad Assisi, do-
ve sulle orme di San Francesco preghe-
remo per la pace nel mondo contempo-
raneo.
Auguro a tutti buon Anno Nuovo. Dio
vi benedica!
Di lingua italiana
Si rafforzi in voi il desiderio
di seguire l'unico Salvatore
Quindi Giovanni Paolo II si cos ri-
volto ai fedeli di lingua italiana:
Rivolgo un cordiale benvenuto ai
pellegrini di lingua italiana. In parti-
colare, saluto il gruppo dei non
udenti appartenenti allEnte Nazio-
nale Sordomuti, che provengono da
diverse Regioni italiane. Carissimi,
vi ringrazio per la vostra presenza
cos numerosa e vi assicuro la mia
preghiera, perch si rafforzi in voi il
desiderio di conoscere e seguire Ge-
s Cristo, unico Salvatore del
mondo.
Saluto, inoltre, i partecipanti alla
giornata di studio sullEnciclica La-
borem exercens, promossa dalla
Federazione Agricola Ambientale
Alimentare Industriale. Cari Fratelli
e Sorelle, mentre esprimo apprezza-
mento per questa iniziativa, auspico
che essa accresca il vostro impegno
di testimonianza evangelica nella so-
ciet.
AI GIOVANI:
Siate testimoni di unit
nell'adesione al Vangelo
AI MALATI:
Offrite le vostre sofferenze
per la piena comunione
tra i cristiani
AGLI SPOSI NOVELLI:
All'interno della vostra
famiglia siate un cuor solo
Infine il Santo Padre si rivolto ai
giovani, agli ammalati e agli sposi no-
velli. Ecco le sue parole:
Il mio pensiero va infine, come di
consueto, ai giovani, ai malati e
agli sposi novelli. Carissimi, in que-
sta settimana di preghiera per luni-
t dei cristiani sia intensa la nostra
invocazione perch quanto prima si
giunga alla piena comunione di tutti
i discepoli di Cristo.
In questo spirito, invito voi, cari
giovani, ad essere ovunque, special-
mente con i vostri coetanei, testi-
moni di unit nelladesione al van-
gelo; chiedo a voi, cari malati, di
offrire le vostre sofferenze per il
raggiungimento di questa meta;
esorto voi, cari sposi novelli, a esse-
re allinterno della vostra famiglia
un cuor solo ed unanima sola.
Al termine Giovanni Paolo II ha ri-
volto l'invito che pubblichiamo in
prima pagina ad unirsi spiritual-
mente alla Giornata di preghiera per la
pace nel mondo, del 24 gennaio ad As-
sisi. Quindi ha guidato il canto del Pa-
ter Noster ed ha impartito, insieme
con i Vescovi presenti, la Benedizione
Apostolica.
1922 quando ricevette l'ordinazione
sacerdotale per le mani dell'allora Vi-
cario di Roma Francesco Marchetti-
Selvaggiani. Il giorno dopo il giovane
presbitero celebr la prima Messa
nella Basilica di San Pietro. Ricordo
ancora con commozione quei momen-
ti confida ed oggi sono qui per
per l'unit di tutti i cristiani sono mo-
bilitate con fervore le Suore del
SS.mo Salvatore di santa Brigida, a
Piazza Farnese. Quotidianamente
spiega Suor Maria Lisa, che accom-
pagna all'udienza generale un Coro
luterano finlandese guidato dal Ve-
scovo Salmi, della diocesi di Oulu
ci riuniamo in preghiera per chiedere
al Signore di affrettare il giorno della
tanto desiderata unit tra tutti i cri-
stiani. Offriremo in modo speciale la
giornata di domani per la pace nel
mondo, in comunione piena con Gio-
vanni Paolo II pellegrino ad Assisi.
Costruire la pace vuol dire fare
bene il proprio lavoro, nel rispetto
della dignit della persona e della
bellezza di tutto il creato: sono ani-
mati da questa consapevolezza i par-
tecipanti alla giornata di studio pro-
mossa ieri a Roma dalla Federazione
Agricola Ambientale Alimentare Indu-
striale in occasione del XX anniversa-
rio dell'Enciclica di Giovanni Paolo II
Laborem exercens. Con questa
iniziativa spiega il Segretario ge-
nerale Albino Gorini, presente all'u-
dienza generale insieme con un grup-
po di duecento persone abbiamo
voluto ribadire l'incomparabile valore
della Dottrina Sociale della Chiesa,
alla quale cerchiamo costantemente
di ispirare la nostra attivit. Ci sen-
tiamo aggiunge particolarmente
vicini al Papa in preghiera ad Assisi,
perch siamo convinti che le religioni
possano giocare un ruolo decisivo
per la pace nel mondo. Da parte no-
stra, cerchiamo di offrire un piccolo
contributo creando nel lavoro di ogni
giorno un clima di armonia costrutti-
va, di collaborazione, di professionali-
t. In questa direzione va anche il
codice etico lanciato di recente dal-
la Federazione per tutti i lavoratori
del settore agricolo e alimentare. Di
fronte alle incalzanti sfide di questi
tempi ribadisce ognuno deve
dare il suo apporto personale alla co-
struzione di una autentica civilt di
pace.
Giovanni Paolo II con il francescano conventuale Padre Basil Heiser
per 12 anni Ministro Generale dell'Ordine. Il religioso celebra il 24 gennaio settant'anni di sacerdozio
dell'indifferenza. Basta un
gesto, uno sguardo. Per
costruire la pace, basta
volerlo.
E loro ci sono riusciti,
proprio ad Assisi. signi-
ficativo che nella cittadina
umbra, durante l'estate
dello scorso anno, tutti i
rappresentanti delle realt
che in Italia si occupano
di sordomuti si siano in-
contrati per realizzare un
coordinamento permanen-
te delle loro attivit. An-
che per loro Assisi stata
germoglio di comunione e
di unit. Cos nata l'ini-
ziativa dell'incontro con il
Papa, al quale partecipa-
no i membri dell'Ente Na-
zionale Sordomuti, del
Centro Pastorale Smaldo-
ne, dell'Istituto Gualandi,
del Movimento Apostolico
Sordi e dell'Istituto Seve-
rino Fabriano. Desideria-
mo manifestare sottoli-
nea Padre Vincenzo di
Blasio, Assistente eccle-
siastico centrale del Movi-
mento Apostolico Sordi
la nostra vicinanza alla
ringraziare il Signore e
per rendere onore al mio
sacerdozio. Sono trascor-
si settant'anni ed io conti-
nuo a sentirmi consape-
vole della mia indegnit
verso un dono cos gran-
de. Ma mi conforta
prosegue sorridendo
vedere che Dio fa miraco-
li proprio con i piccoli e
gli inutili come me. Dal
1960 al 1972 Padre Heiser
stato Ministro Generale
dell'Ordine e successiva-
mente ha ricoperto l'inca-
rico di Sotto-Segretario
dell'allora Sacra Congre-
gazione per i Religiosi e
gli Istituti Secolari. Figlio
spirituale di san France-
sco, il religioso riaffida
oggi il suo sacerdozio al
Poverello di Assisi. C'
estremo bisogno di prega-
re perch il mondo ritrovi
il sentiero del dialogo e
della riconciliazione
sottolinea . E Francesco
un modello di pace per
tutta l'umanit, al di l
delle differenze religiose
e politiche. L'importante
Giovanni Paolo II
saluta il Vescovo luterano Salmi,
presente all'udienza generale
insieme con un Coro
giunto dalla Finlandia
Il Santo Padre con un giovane sordomuto partecipante al pellegrinaggio delle associazioni italiane impegnate nella pastorale degli audiolesi
Chiesa e al Papa in questo particola-
re momento storico. Domani per tanti
di noi sar una giornata particolare di
preghiera e di penitenza. Siamo con-
vinti che la sordit non allontani ma
unisca le persone di ogni parte del
mondo. In Italia sono 50.000 coloro
che vivono la grave condizione del
sordomutismo, mentre ben tre milioni
do la loro partecipazione alla Giorna-
ta Mondiale della Giovent del luglio
prossimo a Toronto, nel ricordo anco-
ra vivo del grande raduno giubilare di
Tor Vergata, al quale abbiamo preso
parte numerosi. I sordomuti hanno
sempre avuto un rapporto privilegiato
con Giovanni Paolo II: con particolare
emozione ricordano il Giubileo dei Di-
Offrir i suoi settant'anni di sacer-
dozio per le intenzioni di pace del
Papa il religioso dei Frati Minori Con-
ventuali Basil Heiser, presente all'u-
dienza generale. Statunitense, 93 an-
ni, Padre Basil celebrer proprio do-
mani in coincidenza con l'incontro
di Assisi la significativa ricorrenza
anniversaria. Era il 24 gennaio del
aggiunge che ognuno di noi,
nel proprio piccolo, faccia la sua par-
te.
Alla preghiera del Papa, che si le-
ver alta dalla Tomba del Poverello
di Assisi, si unir l'incessante implo-
razione di tante comunit religiose
sparse in ogni angolo del mondo. In
questi giorni di particolare orazione

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6/7 .
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 24 Gennaio 2002
.
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 24 Gennaio 2002
.
Gesti di pace
Parole di speranza
verso la Giornata di preghiera ad Assisi
Vorrei annunciare
che mia intenzione invitare
i rappresentanti delle religioni
del mondo a venire ad Assisi
il 24 gennaio 2002
a pregare
per il superamento
delle contrapposizioni
e per la promozione
dell'autentica pace.
Ci si vuole trovare insieme,
in particolare, cristiani
e musulmani, per proclamare
davanti al mondo
che la religione non deve mai
diventare motivo di conflitto,
di odio e di violenza...
In questo momento storico,
l'umanit ha bisogno
di vedere gesti di pace
ediascoltare parole di speranza
(Angelus - 18 novembre 2001)
A Maria volgiamo lo sguardo
anche noi perch ci aiuti
a regnare con Cristo
per costruire un mondo
dove regni la pace.
Dobbiamo pregare senza
stancarci per ottenere questo
grande dono, che la pace;
dono di cui l'umanit ha tanto
bisogno. Lo invocheremo
fiduciosi anche con le due
iniziative che domenica scorsa
ho annunciato: il giorno di
digiuno in dicembre e l'incontro
di preghiera in gennaio ad Assisi
con i rappresentanti
delle religioni del mondo.
Interceda per noi Maria, Regina
della pace, presso il suo divin
Figlio, Re immortale
e Signore della pace
(Angelus - 26 novembre 2001)
Alla fine dei giorni
dice il Signore ,
il monte del tempio
del Signore / sar eretto
sulla cima dei monti
e sar pi alto
dei colli; / ad esso affluiranno
tutte le genti... / Forgeranno
le loro spade in vomeri,
le loro lance
in falci; / un popolo non alzer
pi la spada
contro un altro popolo, / non si
eserciteranno pi
nell'arte della guerra.
(Is 2, 1-5)...
Possano le parole del profeta
Isaia ispirare la mente e il cuore
dei credenti e degli uomini
di buona volont, perch
il giorno del digiuno e l'incontro
dei Rappresentanti delle religioni
del mondo ad Assisi
il 24 gennaio prossimo
aiutino a creare nel mondo
un clima pi disteso e solidale
(Angelus - 2 dicembre 2001)
Monstra Te esse matrem!...
Nubi oscure si addensano
all'orizzonte del mondo...
a rischio la pace nel mondo.
Proprio per questo noi veniamo
a Te, Vergine Immacolata,
per chiederti di ottenere...
che gli animi,
liberati dai fiumi dell'odio,
si aprano al perdono reciproco,
alla solidariet costruttiva
e alla pace
(Preghiera all'Immacolata Concezione
in Piazza di Spagna - 8 dicembre 2001)
Le immani sofferenze
dei popoli e dei singoli... causate
dai totalitarismi
nazista e comunista,
hanno sempre interpellato
il mio animo
e stimolato la mia preghiera...
I pilastri della vera pace
sono la giustizia e quella
particolare forma dell'amore
che il perdono
(Messaggio per la XXXV Giornata Mondiale
per la Pace - 8 dicembre 2001)
La preghiera per la pace
non un elemento che viene
dopo l'impegno per la pace...
Ho invitato i rappresentanti
delle religioni del mondo
a venire ad Assisi,
la citt di san Francesco,
il prossimo 24 gennaio,
a pregare per la pace.
Vogliamo con ci mostrare
che il genuino sentimento
religioso una sorgente
inesauribile di mutuo rispetto
e di armonia tra i popoli...
In questo tempo di grave
preoccupazione, l'umana famiglia
ha bisogno di sentirsi ricordare
le sicure ragioni della nostra
speranza. Proprio questo noi
intendiamo proclamare ad Assisi,
pregando Dio Onnipotente
secondo la suggestiva espressione
attribuita allo stesso
san Francesco di fare di noi
uno strumento della sua pace
(Messaggio per la XXXV Giornata Mondiale
per la Pace - 8 dicembre 2001)
Non c' pace senza giustizia, non c' giustizia
senza perdono: ecco ci che voglio annunciare
in questo Messaggio a credenti e non credenti,
agli uomini e alle donne di buona volont,
che hanno a cuore il bene della famiglia umana
e il suo futuro... Questo voglio ricordare a quanti
detengono le sorti delle comunit umane, affinch
si lascino guidare, nelle loro scelte gravi e difficili,
dalla luce del vero bene dell'uomo, nella prospettiva
del bene comune... Questo monito non mi stancher
di ripetere a quanti, per una ragione o per l'altra,
coltivano dentro di s odio,
desiderio di vendetta, bramosia di ritorsione
(Messaggio per la XXXV Giornata Mondiale per la Pace - 8 dicembre 2001)
Preghiamo. Padre santo e misericordioso,
Dio dei nostri Padri, guarda a noi che viviamo
nella speranza questo giorno di digiuno
perch dalla mensa pi parca nascano
opere di carit in favore della pace; moltiplica,
ti supplichiamo, i frutti della nostra penitenza,
convertili in benedizione per quanti vivono
nel bisogno e nella precariet e fecondali
con l'azione del tuo Santo Spirito
perch diventino semi di ricostruzione
e di riconciliazione
(Orazione iniziale e conclusiva del Momento di preghiera celebrato,
nella Cappella Redemptoris Mater del Palazzo Apostolico,
14 dicembre 2001, Giornata di digiuno per la pace nel mondo)
Per venerd 14 dicembre ho invitato
i cattolici a vivere un giorno di digiuno
per implorare da Dio una pace stabile,
fondata sulla giustizia.
Questa iniziativa ha incontrato
l'adesione anche da parte di fedeli
di altre religioni,
in particolare di ebrei e musulmani,
come pure di persone di buona volont
(Angelus - 9 dicembre 2001)
Il mondo attuale,
sfidato dai conflitti
e dalla cieca violenza
del terrorismo,
ha grande bisogno
di ascoltare
la voce di uomini
di dialogo
e di artefici di pace.
Desidero ardentemente
che ci avvenga
il prossimo 24 gennaio,
quando si riuniranno
ad Assisi,
per una giornata
di preghiera
in favore della pace,
i responsabili
religiosi
del mondo intero
(Al nuovo Ambasciatore
di Bulgaria presso la Santa Sede
- 21 dicembre 2001)
Primadi essere frutto di sforzi
umani, la pace vera dono
di Dio... (S. Pier Crisologo),
ho voluto proporre
ai figli della Chiesa
un giorno di penitenza
e di solidariet lo scorso
14 dicembre. In ideale
continuit, il prossimo
24 gennaio ci rivolgeremo ancora
una volta a Colui che, solo,
capace di abbattere i muri
di inimicizia che separano
gli uomini: nella citt
di san Francesco
i rappresentanti delle religioni
del mondo, in particolare
cristiani e musulmani, eleveranno
la loro accorata preghiera
per... la promozione
dell'autentica pace
(Alla Curia Romana - 22 dicembre 2001)
nato il Messia!...
Ma non stride,
forse,
questa certezza
di fede
con la realt storica
in cui viviamo?
Se ascoltiamo
i resoconti impietosi
della cronaca,
queste parole
di luce e di speranza
ci sembrano
parole di sogno.
Ma sta appunto qui
la sfida della fede,
che rende
questo annuncio
consolante
ed insieme esigente.
Essa ci fa sentire avvolti
dall'amore tenero
di Dio,
ed insieme ci impegna nell'amore
operoso di Dio e dei fratelli
(Santa Messa della Notte Santa di Natale -
25 dicembre 2001)
In Lui possiamo riconoscere
i tratti di ogni piccolo essere
umano che viene alla luce,
a qualunque razza e nazione
appartenga;
il piccolo palestinese
e il piccolo israeliano;
il bimbo statunitense
ed quello afghano; il figlio
dell'hutu e il figlio
del tutsi... il bimbo qualunque
che per Cristo qualcuno
(Messaggio Urbi et Orbi - 25 dicembre 2001)
In nome di Dio rinnovo
il mio appello accorato a tutti,
credenti e non credenti, perch
il binomio giustizia e perdono
impronti sempre i rapporti
tra le persone, tra i gruppi
sociali e tra i popoli.
Quest'appello anzitutto
per quanti credono in Dio,
in particolare per le tre grandi
religioni abramitiche
(Santa Messa nella XXXV Giornata Mondiale
per la Pace - 1 gennaio 2002)
Per costruire la civilt
dell'amore l'umanit
ha bisogno della pace.
Purtroppo, in questo periodo
della storia, preoccupazioni
e difficolt ostacolano
questo cammino.
Esso tuttavia non pu
e non deve essere abbandonato.
Alle forze negative, guidate
da interessi perversi, che mirano
a fare del mondo un teatro
di guerra, occorre rispondere
con la logica della giustizia
e dell'amore...
Faccio appello,
in particolare, agli uomini
e alle donne che hanno
conosciuto nel secolo scorso
le funeste guerre mondiali.
Mi rivolgo ai giovani che,
per loro fortuna, quei conflitti
non hanno vissuto. A tutti dico:
dobbiamo opporci con fermezza
insieme alla tentazione dell'odio
e della violenza
(Angelus - 1 gennaio 2002)
Dopo il tragico attentato dell11 settembre scorso,
sempre presente alla nostra memoria,
e di fronte al rischio di nuovi conflitti,
i credenti avvertono lurgenza di intensificare
la loro preghiera per la pace,
perch essa anzitutto dono di Dio.
in tale contesto che si situata
la Giornata di digiuno del 14 dicembre scorso,
che ha raccolto moltissime adesioni,
come pure la Giornata di preghiera per la pace,
che si terr ad Assisi il 24 gennaio prossimo.
Vi prenderanno parte rappresentanti
di diverse confessioni cristiane e di altre religioni
(Angelus - domenica 20 gennaio 2002)
La Giornata di preghiera per la pace non intende
indulgere al sincretismo religioso. Ogni gruppo
religioso pregher in luoghi diversi...
nel pieno rispetto degli altri. Ci che unir
tutti i partecipanti la certezza
che la pace dono di Dio. Come credente, ciascuno
sa di essere chiamato a farsi operatore di pace...
Uomini e donne di diverse appartenenze religiose
non solo possono collaborare, ma devono impegnarsi
sempre pi per difendere e promuovere leffettivo
riconoscimento dei diritti umani, condizione
indispensabile per una pace autentica e duratura
(Angelus - 20 gennaio 2002)
Le tenebre non possono essere fugate
che dalla luce.
L'odio non vinto che dall'amore.
L'auspicio mio pi fervido, quello
che nella preghiera affido a Dio e che sar
presente in tutti i partecipanti al prossimo
incontro di Assisi, che rechiamo tutti
nelle nostre mani disarmate la luce
d'un amore che nulla riesce a scoraggiare
(Al Corpo Diplomatico - 10 gennaio 2002)
Redimere il peso della storia
quelle realt, non dispensato
dal subirne le conseguenze. Sono
finite le stagioni ottocentesche
della separatezza dei sedicenti
Stati di cultura, ben protetti dal-
le cannoniere e dal progresso
tecnico, dal resto del pianeta ove
le notizie di quel che vi accadeva
erano confinate tra le curiosit
dellinformazione. Loggi invece
riguarda tutti e non solo per il ti-
more di un contagio di guerra e
di terrore. Gli uomini che vanno
ora ad Assisi, pur nella loro ete-
rogeneit, sono ben consci delle
tensioni e dei problemi dellora
ma anche desiderosi di rivedere
le poche timorose sicurezze, di
abbattere le cittadelle del calcolo
e i bastioni della paura.
Ecco allora Giovanni Paolo II
farsi mendicante, tra i moltissi-
mi altri del pianeta, e chiedere la
pace ai potenti e insistere giorno
per giorno, secondo lammoni-
mento pregate senza intermis-
sione. La lezione di Francesco,
in tempi di democrazia o comun-
que di ruolo partecipe delle mas-
se, riguarda ogni essere umano e
induce a riconsiderare la propen-
sione al conflitto sia nei compor-
tamenti individuali sia in quelli
collettivi. Non basta rifiutarlo a
parole. La pace non semplice
quiescenza delle armi ma verifica
delle cause ultime e delle dinami-
che di fondo che lo mettono in
moto, scioglimento delle poten-
zialit esplosive che la contempo-
raneit produce e mantiene.
La radicalit della scelta fran-
cescana, pur superando lambito
del mondo semplice del Tredi-
cesimo secolo, ne ricorda peral-
tro le stringenti necessit di so-
pravvivenza, le alterit territoriali
ed etniche. Francesco era pur
sempre anche un uomo del nord,
con una forte propensione per
una mobilit territoriale tutta mo-
derna, con diretta, personale
esperienza del significato dellac-
cumulazione capitalistica e delle
ragioni rigorose del commercio e
dellorganizzazione imprenditoria-
le. La sua proposta ai contempo-
ranei di un uso differenziato ed
innovativo dei beni, lindividuazio-
ne di un ruolo creativo, e non
rassegnato e dolente, della po-
vert, linvito ad una consapevole
attivit pacificatrice abbraccia tut-
ta lattuale fluttuante umanit.
Giovanni Paolo II chiede, nel
pellegrinaggio ad Assisi, di pa-
droneggiare il nesso stringente
tra il possesso dei beni e la giu-
stizia e di fondare la pace su una
revisione coraggiosa dellessere
e dellavere, piuttosto che su un
volontaristico gesto di adesione.
Conosce le differenze e i contra-
sti, ma richiama alla carit e al
perdono, generosamente dato
senza riserve, lunica scelta ca-
pace di redimere il peso della
storia.
GIORGIO RUMI
Rappresentanti di tutte le religioni si riu-
niranno gioved 24 gennaio ad Assisi la
citt di san Francesco per partecipare
alla Giornata di preghiera per la pace nel
mondo indetta da Giovanni Paolo II. Il ricor-
do immediato va all'Incontro che, sempre
ad Assisi, si svolto il 27 ottobre 1986. In
questo momento storico l'umanit ha biso-
gno di vedere gesti di pace e di ascoltare
parole di speranza ha detto il Papa all'An-
gelus di domenica 18 novembre quando ha
annunciato l'iniziativa di un incontro di pre-
ghiera per il superamento delle contrappo-
sizioni e per la promozione dell'autentica
pace. Da quel 18 novembre Giovanni Pao-
loII ha guidato il cammino della Chiesa
universale verso la Giornata orante di Assi-
si. In particolare, il 14 dicembre nel cuo-
re del Tempo di Avvento ha voluto che i
cattolici vivessero una giornata di digiuno.
Il Papa ha costantemente e vigorosamente
invitato tutti i cattolici, e con loro i credenti
di altre religioni e gli uomini di buona vo-
lont, a partecipare a questa grande strate-
gia di preghiera: lo ha fatto, in particolare,
all'Angelus domenicale, nel Messaggio per
la XXXV Giornata Mondiale per la Pace, nel
Messaggio natalizio Urbi et Orbi, rivol-
gendosi al Corpo Diplomatico accreditato
presso la Santa Sede. In questa pagina
pubblichiamo alcuni interventi di Giovanni
Paolo II nel cammino di preparazione verso
Assisi.
CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 1
IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE IL NOSTRO GRIDO A DIO PER LA PACE
Insieme con Giovanni Paolo II

PAGINA
8 .
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 24 Gennaio 2002
.
Insieme con Giovanni Paolo II
verso la Giornata di preghiera ad Assisi
Settimana di preghiera per l'unit dei cristiani
Le relazioni con le antiche Chiese dell'Oriente
La forza della preghiera
per aprire orizzonti di pace
contro particolarmente significativo tra
un rappresentante della Diocesi di Pado-
va e i fratelli di altre Chiese ortodosse
provenienti dallItalia e dallEst europeo.
Anche la Diocesi di Belluno-Feltre ha ac-
colto l'invito di Giovanni Paolo II. E co-
s tutte le parrocchie sono state invitate
a promuovere incontri di preghiera in
occasione dell'evento di Assisi. Pregare
per la pace sempre, e in particolare
mercoled 23 gennaio ha scritto il set-
timanale diocesano L'amico del popo-
lo un modo per chiedere al Signo-
re che susciti profeti capaci di dare nuo-
vo smalto alla pace e impegnarsi, nel
nostro piccolo, a fare la nostra parte.
Perch ogni famiglia, Paese e il mondo
intero possano, con giusto orgoglio, per-
correre le strade della vita precedute
dalla croce della pace. In tutte le chie-
se della Diocesi, nelle Sante Messe di
mercoled 23, sono state scelte le orazio-
ni per la pace come indicato dal messa-
le. (Claudio Zerbetto)
Bologna
A Bologna, gioved 24 gennaio alle
ore 18, nella Basilica di san Paolo Mag-
giore, l'Arcivescovo, Cardinale Giacomo
Biffi, presieder i Primi Vespri nella fe-
sta della Conversione di san Paolo. L'ar-
chimandrita Dionisyos Papabasileiou,
parroco della parrocchia greco-ortodos-
sa di s. Demetrio a Bologna sotto la giu-
risdizione del Patriarcato Ecumenico di
Costantinopoli, e padre Ion Rimboi, par-
roco della parrocchia rumeno-ortodossa
di Bologna sotto la giurisdizione del Pa-
triarcato Ortodosso di Romania, si inse-
riranno con un inno ed un'antifona nel-
l'officiatura.
Appare significativo che dalla tensione
verso lunit della Chiesa scaturisca una
preghiera comune per la pace nel mon-
do; la prima volta infatti che a Bolo-
gna si svolge una celebrazione liturgica
in comune tra cattolici ed ortodossi.
Sardegna
La volont popolare sempre pi
orientata al bene della pace. Ne sono
evidente testimonianza le marce della
pace di cui ogni giorno si ha notizia,
promosse un po' dovunque, anche in
Sardegna, incoraggiate dalla Chiesa e
realizzate da organizzazioni giovanili,
specialmente di ispirazione cattolica.
Il 13 gennaio la marcia della pace
stata promossa dalla Consulta dei giova-
ni delle parrocchie cittadine di Quartu
S. Elena. La marcia, cui hanno parteci-
pato, con migliaia di persone, anche
l'Arcivescovo Ottorino Pietro Alberti, il
Sindaco Davide Galantuomo, partita
da Piazza s. Elena. Fiaccola in mano,
accesa al fuoco della Pace, benedetto
in piazza dall'Arcivescovo.
Il gruppo dei giovani promotori han-
no inteso rivivere in loco la Giornata
Mondiale della Giovent del 2000 vissuta
a Tor Vergata. L'esperienza di Tor Ver-
gata, ha scritto, nell'invito rivolto alla
citt, Lisa Soro, del gruppo giovanile
della parrocchia di s. Elena (le altre par-
rocchie sono S. Cuore, s. Antonio,
s.Stefano, s. Luca, s. Giovanni Evange-
lista, S. Maria degli Angeli), ha contri-
buito a fortificare dentro, e ha fatto s
che si verificasse una crescita e una ma-
turazione della fede. Un'iniziativa dei
giovani cristiani della citt che intende
coinvolgere tutti coloro che vogliono vi-
vere il momento presente, e soprattutto
il futuro, evitando atteggiamenti di ras-
segnazione e di sconforto. La partecipa-
zione alla marcia intende avere uno sco-
po educativo e costituisce un momento
privilegiato per chiedere al Signore il
dono della giustizia e della pace per
ogni uomo.
Il Sindaco ha detto: Siamo qui, tutti
insieme per dire, anzi, meglio per urlare
il nostro no convinto alla violenza.
E la nostra non una presenza sim-
bolica, dettata dalla contingenza del mo-
mento, tutt'altro. La realt, come spesso
succede, supera i confini dell'immagina-
zione, va oltre. Noi pensiamo che certi
episodi non potranno mai capitare, ma
poi, veniamo puntualmente smentiti dal-
le cronache dei giornali, dalle immagini
televisive.
Mons. Alberti ha sottolineato che l'ini-
ziativa si doveva vedere in continuit
con la Giornata mondiale della pace ce-
lebrata il 1
o
gennaio scorso e in prepara-
zione all'altra celebrazione per la pace
che il Papa presieder il 24 gennaio
prossimo ad Assisi, insieme ai rappre-
sentanti delle altre religioni.
La presente manifestazione intende
essere una testimonianza e insieme un
messaggio di solidariet e di unit con
tutti coloro che lavorano per assicurare
ordine e armonia nella societ.
Questa marcia della pace deve essere
considerata tuttavia come tappa di un
cammino che deve avere continuit nel
tempo. S, la marcia della pace deve
continuare per le strade della Sardegna,
dell'Italia e del mondo intero (Giovanni
Maria Cossu)
Foggia-Bovino
In preparazione all'evento di Assisi, la
comunit diocesana di Foggia-Bovino si
riunisce in preghiera nella serata di mer-
coled 23 gennaio. Nella chiesa di san
Domenico a Foggia, alle ore 21, ha luo-
go la veglia di preghiera presieduta dal-
l'Arcivescovo di Foggia-Bovino, Mons.
Domenico D'Ambrosio. Vivremo un
momento di ascolto della Parola del Si-
gnore e di invocazione del dono della
pace in comunione con il Santo Padre e
tutti gli uomini di buona volont, ha af-
fermato l'Arcivescovo nella lettera invia-
ta, per l'occasione, a tutti i parroci del-
l'Arcidiocesi.
Trivento
Un appropriato sussidio liturgico per
celebrare con la dovuta solennit la Set-
timana di preghiera per l'unit dei cri-
stiani stato diffuso in questi giorni nel-
la diocesi di Trivento su iniziativa del
Vescovo Mons. Antonio Santucci. Il Pre-
suleha invitato,allo stesso tempo, a pre-
pararsi opportunamente all'incontro di
preghiera di Assisi del 24 gennaio prossi-
mo con un triduo ed una veglia per im-
petrare da Dio la pace nel mondo, il
dialogo tra i cristiani e tra le religioni.
Perugia-Citt della Pieve
Data l'urgenza determinata dalla si-
tuazione storica, Giovanni Paolo II invi-
ta tutti a pregare per la pace. Andiamo
ad Assisi, quasi come un angelo disse
andiamo a Betlemme. Con questa ri-
flessione Mons. Elio Bromuri, direttore
dell'Ufficio diocesano e regionale dell'e-
cumenismo e del dialogo interreligioso
per l'Arcidiocesi di Perugia-Citt del Pie-
ve, ha introdotto la comunit dei fedeli
all'l'incontro di preghiera In Te la
sorgente della vita, che si svolge nella
cattedrale di s. Lorenzo di Perugia, mer-
coled 23 gennaio, alle ore 18.
un momento ecumenico ed interre-
ligioso attraverso il quale il capoluogo
umbro si prepara al grande evento di
Assisi.
La presenza in Duomo accanto al-
l'Arcivescovo Giuseppe Chiaretti, che
presieder l'incontro di preghiera dei
rappresentanti in Perugia della Chiesa
anglicana, padre Sebastian Matapally e
Peter Hurd, della Chiesa valdese, pasto-
re Eugenio Rivoir, dell'imam della co-
munit musulmana dell'Umbria, Abdel
Qader, e della comunit ebraica, Gusta-
vo Reichenbach, ulteriore testimonian-
za di quanto sia sentita, nella comunit
locale, l'esigenza di una pace duratura
nelle varie regioni del mondo. (r.l.)
La Chiesa che in Italia e nel mon-
do accompagna il pellegrinaggio del Pa-
pa ad Assisi con la preghiera e con ge-
sti di solidariet. Veglie, ore di adora-
zione, incontri e riflessioni guidano il
cammino di tutto il Popolo di Dio verso
Assisi, la citt di san Francesco, che
nel cuore della Settimana per l'unit
dei cristiani, vuole raccogliere le invo-
cazioni che salgono dal cuore di tutti i
cristiani. In questa pagina continuiamo
nella pubblicazione di altri servizi.
Triveneto
In questo momento storico lumanit
ha bisogno di vedere gesti di pace e di
ascoltare parole di speranza: cos il Ve-
scovo di Treviso, Monsignor Paolo Ma-
gnani, ha voluto sottolineare limportan-
za dellincontro di Assisi dei vari rappre-
sentanti delle religioni del mondo, delle
Chiese e delle comunit ecclesiali di fe-
de cristiana. Questo incontro sottoli-
nea il Presule in un suo messaggio
stato promosso dal Santo Padre Giovan-
ni Paolo II per proclamare davanti al
mondo che la religione non deve essere
motivo di conflitti, di odio e di violen-
za.
La vigilia del 24 gennaio stata se-
gnata da un importante veglia di pre-
ghiera per la pace promossa dalla dioce-
si di Treviso. Essa ha avuto un primo
momento di ascolto, di testimonianza e
di preghiera con i fratelli dellIslam: gli
uni accanto agli altri, con una procla-
mazione a favore della pace. A questo
primo momento seguita, in Cattedrale,
una veglia di preghiera ecumenica con
la partecipazione di rappresentanti della
Chiesa ortodossa rumena presente nel
territorio. Qui la preghiera stata le-
spressione dellunica fede in Ges Cri-
sto, Principe della Pace.
Altre veglie di preghiera sono state
programmate in tutte le Diocesi del Tri-
veneto, per accompagnare sia lo storico
incontro di Assisi sia la settimana di pre-
ghiera per lunit dei cristiani.
La Diocesi di Venezia ha in program-
ma una serie di incontri culturali e di
preghiera che si svolgono a Venezia cen-
tro storico e in terraferma. La prepara-
zione della Settimana stata curata dal
Consiglio locale delle chiese cristiane di
Venezia.
Gioved 24 gennaio, presso la Casa
Cardinal Urbani di Mestre, previsto un
incontro su Il matrimonio nella tradi-
zione ortodossa, rivolto in particolare
ai sacerdoti e ai religiosi; mentre vener-
d 1
o
febbraio si terr al Laurentianum
di Mestre una tavola rotonda sul tema
Il Dio della Bibbia e del Corano.
I diversi incontri di preghiera si stan-
no svolgendo in questi giorni in diverse
chiese veneziane: la chiesa Anglicana, s.
Vio (venerd 18 gennaio); la Chiesa lute-
rana, ss. Apostoli e lIstituto s. Gioachi-
no, Suore di Maria Bambina (domenica
20 gennaio); Chiesa Valdese (luned 21
gennaio); Chiesa s. Pio X di Marghera
(marted 22 gennaio); s. Simeone profe-
ta e s. Maria Elisabetta, Cavallino (mer-
coled 23 gennaio); s. Giorgio dei Greci
(gioved 24 gennaio); Basilica di san
Marco (venerd 25 gennaio) e Duomo di
s. Lorenzo a Mestre (luned 28 gennaio).
Numerosi fedeli hanno partecipato, in-
vece, sabato scorso 19 gennaio, alla ce-
lebrazione eucaristica promossa dalla
Chiesa cattolica e dalla Chiesa luterana,
con predicazione interconfessionale, nel-
la chiesa di s. Ignazio al Lido di Vene-
zia
La diocesi di Vicenza, in concomitan-
za con lincontro delle religioni di Assisi,
si ritrover gioved 24 gennaio, nella
chiesa dei santi Felice e Fortunato a
pregare per la pace, insieme ai rappre-
sentanti delle varie confessioni cristiane
e delle religioni presenti nel territorio vi-
centino.
La veglia, dopo una breve riflessione
sulla pace sulla base di alcune letture,
avr il momento centrale con cinque
brevi preghiere per la pace, presentate
rispettivamente da padre Milivoje Topic
della Chiesa serbo-ortodossa, dal pastore
Ricard Grocott della Chiesa evangelica
metodista, dal musulmano Hadrane Ab-
dellah, da un rappresentante della co-
munit Sikh di Arzignano, da Monsi-
gnor Giuseppe Dal Ferro per i cattolici.
La veglia si concluder con un impegno
comune per la pace, espresso da un se-
gno. A Padova la settimana per lunit
dei cristiani vede in calendario una fitta
serie di appuntamenti. Ogni giorno nel
santuario padovano di san Leopoldo
Mandic, santo della misericordia e del-
lecumenismo, viene proposta una cele-
brazione con tonalit ecumenica.
A livello diocesano lo scorso 18 gen-
naio si svolta una conferenza sul tema
Il rischio-dialogo o il dialogo a ri-
schio. Lincontro ha visto come relato-
re Monsignor Vincenzo Paglia, Vescovo
di Terni-Narni-Amelia.
Nella Cattedrale di Padova, venerd
25, la solenne preghiera ecumenica sar
presieduta dallArcivescovo Antonio
Mattiazzo, con rappresentanti autorevoli
di altre Chiese, un segno esplicito che
lunit va impetrata e resta sempre do-
no e grazia di Dio.
Va segnalato poi un gesto di rilevanza
ecumenica proposto dal Vescovo di Pa-
dova in comunione con la Chiesa orto-
dossa russa di Firenze: la preghiera ecu-
menica interconfessionale presso le cata-
combe di Priscilla, il 23 gennaio. Un in-
Appresa la notizia della morte di Don Juan Edmundo Vecchi, Giovan-
ni Paolo II ha fatto pervenire il seguente telegramma al Reverendo Don
Luc Van Looy, Vicario Generale della Societ Salesiana di san Giovan-
ni Bosco. Ecco il testo del telegramma:
Appresa la dolorosa notizia della pia dipartita del Reverendo
Don Juan Edmundo Vecchi, benemerito Rettore Maggiore di co-
desta Congregazione religiosa, desidero esprimere a Lei ed al-
l'intera Famiglia dei Salesiani il mio pi vivo cordoglio. Ricordo
di cos zelante ministro del Vangelo, l'integra fedelt a Cristo e
alla Chiesa, congiunta a un generoso impegno nell'esercitare
con spirito di servizio il proprio ufficio per il bene della Chiesa,
e mentre prendo parte al comune dolore, elevo fervide preghie-
re di suffragio invocando per la sua anima dalla Divina bont, la
pace eterna.Spiritualmente presente al rito delle esequie impar-
to di cuore aLei,aiconfratelliea quanti condividono la sofferen-
zaperquestogravelutto,laconfortatriceBenedizione Apostolica.
IOANNES PAULUS PP. II
La comunicazione del Vicario
morto Don Juan Edmundo Vecchi
Rettor Maggiore
Il vivo cordoglio del Papa
all'intera famiglia salesiana
J|AN 3NNY
Lecumenismo fa ormai parte della vita della
Chiesa proprio come un fiume fa parte del paesag-
gio che lo circonda. Ma come il calmo scorrere di
un fiume pu diventare unabitudine per lo sguar-
do, cos lecumenismo pu correre il rischio di tra-
sformarsi in routine. Certamente, se ne parla anco-
ra, ma se ne parla in un certo senso in occasione
di avvenimenti eccezionali: i periodi di piena o di
magra delle acque. Perch esso possa essere anco-
ra notato, occorre oggi che il fiume ecumenico
straripi o che le sue acque di prosciughino. sen-
zaltro positivo concentrare il nostro sguardo sugli
avvenimenti pi salienti, a condizione per che non
si perda di vista ci che vissuto giorno dopo gior-
no, con grande semplicit di cuore e di spirito.
Passando in rassegna, per lanno 2001, le relazio-
ni ecumeniche tra la Chiesa cattolica e le Antiche
Chiese dellOriente, segnaliamo dunque in primo
luogo ci che fa parte del normale corso del fiume
e cio delle relazioni fraterne, a livello delle Chiese
locali. In Egitto, in Libano, in Siria, in Armenia, in
India e in Iraq, comunit cattoliche e orientali tro-
vano nuove vie di dialogo, di ravvicinamento e di
collaborazione. Alcuni Patriarchi si consultano re-
golarmente, dei Vescovi si incontrano una volta al
mese, delle parrocchie o delle scuole collaborano a
livello della catechesi, delle famiglie miste appro-
fondiscono la loro duplice relazione ecclesiale, delle
religiose fanno dellunit dei cristiani la loro prima-
ria intenzione di preghiera, i gruppi di giovani pre-
gano e si impegnano insieme, si cerca insieme di
arginare lemigrazione dei cristiani, di prendere in-
sieme delle iniziative a favore della pace tra i popo-
li e le nazioni. Tutto quanto abbiamo enumerato
il fattore primario di quella corrente ecumenica
che determina e cambia la vita delle Chiese in Me-
dio Oriente. Prima di parlare di avvenimenti pi
eccezionali, sembra importante sottolineare questo
ecumenismo quotidiano.
La Chiesa siro ortodossa
Le relazioni tra la Chiesa cattolica e la Chiesa si-
ra ortodossa sono state contraddistinte innanzitutto
dalla visita di Papa Giovanni Paolo II in Siria, dal 5
all8 maggio 2001. Sua Santit il Patriarca Mar
Ignatius Zakka I Iwas stato uno dei tre Patriarchi
ad accogliere il Papa e ad accompagnarlo durante
tutta la sua visita. Il pomeriggio del 6 maggio, Pa-
pa Giovanni Paolo Il ha incontrato nella cattedrale
siro ortodossa di san Giorgio a Damasco il clero, i
religiosi, le religiose ed i laici delle chiese cattoliche
ortodosse di Siria. Nel discorso che ha rivolto loro,
il Santo Padre ha affermato tra laltro: Qui a Da-
masco desidero rendere omaggio a tutta la tradi-
zione siriana con la sua ricca unit nella diversi-
t. I santi Paolo, Ignazio di Antiochia, Efrem, Gio-
vanni Crisostomo, Simeone lo Stilita, Giovanni
Damasceno e molti altri, sono maestri luminosi
per tutti noi. In loro vediamo che lobbedienza di
fede e la sofferenza della Croce non smettono mai
di recare frutti di salvezza. La creativit meravi-
gliosa della vostra tradizione si rivela nella figura
di santEfrem di Nisibi, larpa dello Spirito San-
to, le cui opere sono state prontamente tradotte
in tutte le lingue dellantichit cristiana. Che que-
sti scambi di doni non cessino mai! Spero arden-
temente che ovunque i cristiani aprano ancora
una volta il loro cuore ai tesori spirituali e dottri-
nali delle Chiese della tradizione siriana!.
Chiesa ortodossa del Malankara
Dal 14 al 19 ottobre 2001, si sono tenute in India
due riunioni successive, la riunione della Commis-
sione di dialogo tra la Chiesa cattolica e la Chiesa
sira ortodossa del Malankara e della Commissione
per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la
Chiesa ortodossa sira del Malankara. Dallanno
2000, infatti, il dialogo teologico stato riattivato e
in modo parallelo fra i due rami della Chiesa orto-
dossa del Malankara. Come negli anni precedenti,
tre principali argomenti sono stati studiati nel cor-
so dellincontro: innanzitutto le questioni ecclesio-
logiche relative soprattutto alle strutture della co-
munione nella tradizione siriaca; le questioni relati-
ve alle fratture storiche che hanno dato avvio alla
divisione in seno al cristianesimo malankarese dal
tempo delle autorit portoghesi; ed infine le que-
stioni pastorali relative a differenti forme di colla-
borazione pratica nel campo della formazione dei
futuri sacerdoti, della testimonianza comune e dei
matrimoni misti. Per facilitare laccesso ai docu-
menti di lavoro presentati nel corso delle preceden-
ti riunioni, la Commissione per il dialogo tra la
Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa sira del Ma-
lankara ha recentemente pubblicato un volume dal
titolo: Papers and Joint Statements, 1989-2000.
La Chiesa Armena Apostolica
Per la Chiesa armena, lanno 2001 stato un an-
no giubilare particolarmente ricco di celebrazioni
commemorative. In vari luoghi ed in date diverse,
la Comunit armena ha celebrato il 1700
o
anniver-
sario del cristianesimo, adottato quale religione di
Stato in Armenia. Fu nel 301, infatti, che san Gre-
goriolIlluminatore battezz il re TiridateIII,dando
cos avvio alla storia cristiana del popolo armeno.
Al Catholicossato Antelias, le celebrazioni princi-
pali hanno avuto luogo dal 25 al 27 maggio 2001.
Una delegazione della Santa Sede presieduta dal
Cardinale Walter Kasper ha partecipato allinsieme
del programma di quei giorni. Il 25 maggio la dele-
gazione ha assistito alla consacrazione del santo
crisma, liturgia tra le pi solenni della tradizione
armena presieduta da Sua Santit il Catholicos
Aram I. Il 26 maggio, in occasione di una liturgia
ecumenica, il Cardinale Walter Kasper ha fatto do-
no al Catholicos di una reliquia di san Gregorio lIl-
luminatore, conservata durante i secoli nel Conven-
to di san Gregorio Armeno a Napoli, Papa Giovan-
ni Paolo II ha voluto offrire tale reliquia al Catho-
licos Aram I in segno di comunione spirituale. Al
Catholicossato di Etchmiadzine, le celebrazioni giu-
bilari hanno avuto luogo dal 21 al 23 settembre
2001. Una delegazione della Santa Sede presieduta
dal Cardinale Walter Kasper, ha partecipato anche
ad Etchmiadzine allinsieme del programma cele-
brativo. Il 22 settembre ha avuto luogo la consacra-
zione del santo crisma, presieduta da Sua Santit il
Catholicos Karekin II, sul nuovo altare situato al-
linterno del Catholicossato sul quale Papa Giovan-
ni Paolo II avrebbe celebrato leucarestia qualche
giorno pi tardi. Il 23 settembre, la delegazione ha
assistito alla consacrazione della nuova Cattedrale
di Yerevan, cattedrale per la quale Papa Giovanni
Paolo II aveva voluto offrire una reliquia di san
Gregorio lIlluminatore al Catholicos Karekin, du-
rante la visita che egli gli aveva reso a Roma, dal 9
all11 novembre 2000.
Lavvenimento che ha maggiormente contraddi-
stinto la partecipazione della Chiesa cattolica alle
celebrazioni giubilari della Chiesa Armena stata
tuttavia la visita di Papa Giovanni Paolo II in Ar-
menia, dal 25 al 27 settembre 2001. Dopo aver rin-
viato questo viaggio dapprima per lo stato di salute
del Catholicos Karekin I e successivamente per la
sua morte prematura, il Santo Padre, recandosi in
Armenia ha realizzato un desiderio che egli nutriva
gi da qualche anno.
Oltre ad una visita pastorale, ai fedeli cattolici
presenti in Armenia, il Santo Padre voleva fare una
visita ecumenica al Catholicossato di Etchmiadzine
e alla Santa Sede di Etchmiadzine. Il fatto che il
Catholicos abbia offerto al Papa di abitare presso il
Catholicossato armeno durante tutta la visita di
Sua Santit, stato apprezzato da tutti come un
gesto esemplare di accoglienza e di fraterna ospita-
lit. Papa Giovanni Paolo II ed il Catholicos Kare-
kin si sono recati insieme a visitareiluoghi santi
pi illustri della Chiesa e del popolo armeno: lan-
tica cattedrale di Etchmiadzine, il monastero di
Khor Virap dove san Gregorio lIlluminatore fu im-
prigionato, il monumento del genocidio e la nuova
cattedrale di Yerevan. Il Catholicos da parte sua ha
anche assistito alla celebrazione eucaristica in rito
latino, presieduta da Papa Giovanni Paolo II sul
nuovo altare situato allingresso della sede del Ca-
tholicossato. La visita ha coronato un lungo pro-
cesso di riavvicinamento tra la Chiesa cattolica e il
Catholicossato armeno di Etchmiadzine, processo
al quale il Catholicos Vasken I, il Catholicos Kare-
kin I e lattuale Catholicos Karekin II hanno contri-
buito. Essa ha inoltre dato un nuovo impulso alle
iniziative che dovrebbero rafforzare la collaborazio-
ne tra la Chiesa cattolica e la Chiesa armena e con-
durle finalmente alla loro piena comunione.
La Chiesa assira dOriente
Un avvenimento di grande importanza nelle rela-
zioni tra la Chiesa cattolica e la Chiesa assira dO-
riente stata la pubblicazione degli Orientamenti
per lammissione alleucarestia tra la Chiesa cal-
dea e la Chiesa assira dOriente, orientamenti che
sono stati accompagnati da una nota Reflessioni
sullammissione alleucarestia tra la Chiesa cal-
dea e la Chiesa assira dOriente. Considerando la
situazione di grande indigenza di numerosi fedeli
caldei sia nei loro paesi dorigine che nella diaspo-
ra, situazione che impedisce loro una vita sacra-
mentale normale secondo la loro propria tradizio-
ne, e nel contesto ecumenico del dialogo bilaterale
tra la Chiesa cattolica e la Chiesa assira dOriente,
era stato richiesto di regolare lammissione allEu-
caristia tra la Chiesa caldea e la Chiesa assira dO-
riente, in caso di grave necessit pastorale come
previsto dal Codice dei Canoni per le Chiese Orien-
tali e dal Direttorio Ecumenico. La questione prin-
cipale per la Chiesa cattolica per quanto riguarda
laccoglimento di una tale domanda, si riferiva al
problema della validit delleucarestia celebrata con
lanafora di Addai e Mari nella sua forma breve,
cio senza la recita coerente ovvero ad litteram del
racconto dellIstituzione. A seguito di un lungo ed
approfondito studio dellanafora di Addai e Mari
dal punto di vista storico, liturgico e teologico, la
Congregazione per la Dottrina della Fede perve-
nuta alla conclusione che detta anafora poteva es-
sere considerata valida. La conclusione della Con-
gregazione stata approvata da Papa Giovanni
Paolo II. La decisione permette adesso alle autorit
competenti delle Chiese caldea e assira di elaborare
insieme delle procedure particolari, di fornire gli
strumenti pastorali appropriati per la realizzazione
di tale ammissione allEucasrestia, in caso di neces-
sit pastorale.
Dal 7 all11 novembre, la Commissione mista
per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la
Chiesa assira dOriente ha tenuto la sua settima
riunione annuale a Roma. Essa ha apportato gli ul-
timi ritocchi ad un progetto di documento comune
sulla vita sacramentale nella Chiesa dOriente. Un
tale documento, una volta approvato dalle autorit
delle Chiese potrebbe concludere la seconda fase
del loro dialogo teologico. Nel frattempo, la Com-
missione mista ha iniziato la terza fase della sua
attivit, durante la quale saranno trattate alcune
questioni ecclesiologiche. Svariati contributi storici
e teologici che trattano delle strutture della comu-
nione nella tradizione orientale e occidentale, pi
particolarmente nel corso del primo millennio, han-
no fatto oggetto di una prima riflessione comune.
La Commissione mista spera di poter concentrare
la sua attenzione su questo argomento ancora per
qualche anno, con lo scopo di giungere alla realiz-
zazione di un documento comune.
Conclusioni
In questi giorni di nuovi e gravi tensioni nel Me-
dio Oriente, nutriamo la speranza che le Chiese e
Comunit ecclesiali presenti nella regione potranno
contribuire, con un ecumenismo sincero e corag-
gioso, alla promozione della pace tra i popoli e le
nazioni. Ci parte integrante della loro missione
comune e condizione irrinunciabile in questo mo-
mento critico della storia.
morto alla vigilia della memo-
ria liturgica di san Francesco di Sa-
les, Patrono principale della Con-
gregazione. Don Juan Edmundo
Vecchi, Rettor Maggiore della Socie-
t Salesiana di san Giovanni Bosco,
si spento dopo lunga e sofferta
malattia, all'et di settant'anni,
mercoled mattina, 23 gennaio.
Juan Edmundo Vecchi Monti era
nato il 23 giugno 1931 a Viedma,
Argentina, da genitori di origine ita-
liana. Entrato giovanissimo nella
famiglia salesiana aveva emesso i
primi ordini religiosi il 29 gennaio
1947 e ricevuto l'ordinazione sacer-
dotale il 1 luglio 1958. Dopo aver
ricoperto incarichi di sempre mag-
gior responsabilit all'interno della
Congregazione, occupandosi soprat-
tutto di pastorale giovanile, nel
1990 fu nominato Vicario dell'allo-
ra Rettor Maggiore Don Egidio Vi-
gan, subentrandogli alla guida del-
la Societ quando questi mor il 23
giugno 1995. Poco dopo, il XXIV
Capitolo Generale, il 20 marzo
1996, lo eleggeva ottavo successore
di Don Bosco.
Di seguito pubblichiamo l'annun-
cio ufficiale della morte dato da
Luc Van Looy, Vicario del Rettor
Maggiore:
Carissimi,
con immenso dolore vengo a co-
municarvi che oggi 23 gennaio, vigi-
lia della Festa di san Francesco di
Sales, nostro Patrono principale, alle
ore 9.50, il nostro Rettor Maggiore e
Padre in Don Bosco, Don Juan E.
Vecchi,statochiamatodal Signore.
La suamalattiastata lunga e sof-
ferta. Per quasi 19 mesi stato sot-
toposto a cure attente, ma che non
hanno potuto arrestare il male, an-
che se gli hanno prolungato la vita.
In questi lunghi mesi stato sem-
pre assistito dalla competenza e
amorevolezza delle Suore dei Sacri
Cuori di Ges e Maria e da salesiani
sempre disponibili. Ho cercato di te-
nervi al corrente del decorso della
malattia con messaggi per E-mail e
comunicazioni.
Don Vecchi ha accettato la sua
condizione con serena disponibilit,
lasciando sempre a chi lo avvicina-
va, nei momenti di lucidit mentale,
parole di gratitudine e di incoraggia-
mento.
Molte personalit religiose e civili,
confratelli, consorelle, persone che
lo amavano e stimavano lo hanno
visitato e confortato.
La sua salma esposta alla Casa
Generalizia. Sar poi trasportata al
Tempio di Don Bosco in Roma, do-
ve avranno luogo i funerali.
Il Signore lo accolga nella sua vi-
sione e l'Ausiliatrice, che Don Vec-
chi ha tanto amato e insegnato a
sentir presente, assista con amore
materno la nostra Famiglia. Per lui
la nostra preghiera.

PAGINA
9 .
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 24 Gennaio 2002
AM|||CA
Il cammino
della Chiesa
El Salvador: consegnate dalla Caritas le prime case ai terremotati
A un anno dall'inizio della serie di ter-
remoti che ha colpito El Salvador nel
2001, la Caritas nazionale ha consegnato
1.281 abitazioni definitive a famiglie a
scarso reddito, mentre ne sta costruendo
altrettante.
Dal momento in cui sono successi i tra-
gici terremoti del 13 gennaio e del 13 feb-
braio 2001, la Conferenza Episcopale di El
Salvador ha affidato alla Caritas il coordi-
namento dell'assistenza alle migliaia di
vittime della catastrofe.
La rete parrocchiale nazionale, inoltre,
stata beneficiata dall'aiuto della Caritas
Internazionale, offrendo aiuti (generi ali-
mentari, farmaci, vettovagliamento, mate-
riale per abitazioni provvisorie, cura e ac-
compagnamento psicologico e spirituale)
immediati a 129.986 famiglie.
Dallo scorso maggio, la Caritas ha lan-
ciato un piano integrale di ricostruzione
rivolto alle vittime dei terremoti che pre-
vede di offrire un tetto degno e un aiuto a
8.415 famiglie per un periodo di tre anni.
Durante il primo anno di funzionamento
del progetto, si calcola che ne potranno
beneficiare 2.862 famiglie distribuite in di-
verse comunit appartenenti a 12 dei 14
dipartimenti.
Le abitazioni, costruite ispirandosi al
concetto di aiuto reciproco, hanno un'e-
stensione di 42 mq e sono state valutate
2.043 dollari l'una. Il Piano include, oltre
alle abitazioni, un programma di sviluppo
umano e sanitario, per cui stato gi av-
viato in queste aree un piano di formazio-
ne rivolto a pi di ottomila capi di fami-
glia.
La casa come ha affermato il diret-
tore della Caritas nazionale, Gilberto Gal-
legos rappresenta esclusivamente un
mezzo. Quello che pi ci interessa , par-
tendo da questo mezzo, costruire una co-
munit.
ARGENTINA/1 Un appello del Presidente della Conferenza Episcopale per superare la crisi
Occorrono esempi, accordo ed eroismo
per restituire fiducia al popolo argentino
La Chiesa che in Argentina segue
con attenzione gli sviluppi della crisi
che attenaglia il Paese, cercando di
favorire l'istaurarsi di quel clima di
dialogo che indispensabile per la
ricostruzione morale e sociale della
nazione.
L'Arcivescovo di Paran e Presidente
della Conferenza Episcopale Argentina,
Mons. Estanislao Karlic, ha elencato le
condizioni etiche sulle quali impostare
il dialogo sociale se si vuole veramente
stringere quegli accordi fondamentali
che vengono reclamati da un popolo
sconcertato. L'Arcivescovo ha poi esor-
tato i dirigenti all'eroismo e all'esem-
pio per non trasformare questo proces-
so in una menzogna della peggior
specie verso la Nazione, in pessime
condizioni di scoraggiamento e fru-
strazione.
Il Presule ha spiegato i motivi del-
l'accompagnamento spirituale che la
Chiesa si impegna a offrire al dialogo
attraverso un messaggio preregistrato
nei giardini del Convento di santa Cate-
rina da Siena, e trasmesso da una cate-
na nazionale. Pubblichiamo qui di se-
guito il testo completo del Messaggio di
Mons. Karlic:
1. Il dialogo argentino che prende il
suo avvio oggi dovr rappresentare un
nobile servizio al Paese, che ha perduto
la rotta e ha bisogno del sostegno della
speranza.
Vogliamo essere una Nazione. Sappia-
mo che la Nazione un dono di Dio e
un'opera degli uomini. Dio non viene
mai meno alla sua parola. Siamo noi
uomini che possiamo sbagliare, e noi
Argentini abbiamo sbagliato, con nostro
dolore e confusione. Tuttavia, nonostan-
te la natura profonda della crisi, noi Ar-
gentini non vogliamo perdere la speran-
za. Siamo feriti, umiliati, perplessi, ma
non disperati.
Siamo qui, di fronte a Dio e ai nostri
fratelli nel mondo, che ci guardano spa-
ventati.
Siamo qui, riconoscendo tutti le no-
stre responsabilit, sforzandoci con
umilt e con fortezza di uscire dalla pro-
strazione alla quale ci ha portato tanta
corruzione, tante menzogne e tanta co-
dardia. Dobbiamo ricostruire la patria
sin dalle fondamenta per renderla pi
umana e pi giusta, pi fraterna e soli-
dale, capace di contenere i sogni e l'au-
dacia dei grandi popoli della storia.
2. Vogliamo essere una Nazione. Una
comunit il cui principio, centro e fine
sia la persona umana in tutte le sue di-
mensioni. Il bene comune della comuni-
t politica deve essere inteso come l'in-
sieme di quelle condizioni della vita so-
ciale, con le quali gli uomini, la famiglia
e le associazioni possono ottenere il
conseguimento pi pieno e pi spedito
della propria perfezione (Gaudium et
spes, 74).
molto importante che in questo dia-
logo tra Argentini vengano sottolineati
quelli che vengono considerati gli obiet-
tivi-chiave per l'azione della societ e
delle sue autorit, sui quali si possa
giungere ad accordi fondamentali che
servano per far avanzare un popolo di-
sorientato, che necessita di mete razio-
nali e di norme prudenti e stabili.
Dovrebbe entusiasmarci la possibilit
di costruire insieme una patria di fratelli
e sorelle nella quale il vincolo, pi che
la giustizia, sia la fratellanza solidale.
L'amicizia sociale, secondo la Dottrina
Sociale della Chiesa, una relazione che
mira a proteggere la dignit della perso-
na e, in virt della fraternit universale,
cerca di rendere uguali quelli che trova
diseguali. Questa la legge che deve re-
golare il processo della vita in comunio-
ne, in cui vanno risvegliate le migliori
qualit del nostro spirito, la nostra riser-
va morale, che giace nascosta nel fondo
dell'anima di tanti argentini.
Dicevamo nell'ultima dichiarazione
della Commissione Permanente che il
superamento della crisi esige l'austerit,
il senso dell'equit e della giustizia, la
cultura del lavoro, il rispetto della legge
e della parola data. Per ottenere questo,
necessario elevare la qualit dell'edu-
cazione fondandola sugli incrollabili va-
lori posti da Dio nel cuore dell'uomo;
trasformare l'orientamento di fondo dei
mezzi di comunicazione, evitando che i
suoi programmi finiscano per degradare
il popolo; modernizzare l'apparato pro-
duttivo al fine di moltiplicare i posti di
lavoro effettivi; promuovere la riforma
dello Stato e della politica; assicurare la
giustizia, sradicando ogni genere di cor-
ruzione, privilegio e prebenda, evitando
altres lo sperpero dei fondi e dei beni
pubblici.
Che invero l'orizzonte nel quale si
trattano i problemi non costituisca il pri-
vilegio ingiusto di persone, gruppi o par-
titi politici, ma sia al servizio di tutti gli
abitanti di questo popolo benedetto, pri-
vilegiando i poveri e i malati, i pensiona-
ti e i disoccupati, in una parola, coloro
che maggiormente sono nel bisogno, af-
finch nessuno resti escluso dai beni del-
la societ.
3. Il dialogo ha la sua origine e la sua
pi alta espressione nella relazione tra
Dio e l'uomo. Questa origine rivela la
naturaemanifestala dignit del dialogo.
Paolo VI diceva che, prima di parlare,
necessario non soltanto ascoltare la
voce dell'uomo, ma anche il suo cuore.
Il clima del dialogo l'amicizia, ma, an-
cora di pi, il servizio (cfr. Ecclesiam
suam, 80). Quindi, colui che entra in
dialogo disposto a tentare di farsi ami-
co colui con il quale dialoga e che vuole
servire.
Il dialogo suppone fondamentalmen-
te la ricerca solidale di ci che vero,
buono e giusto per ogni uomo, insegna
Giovanni Paolo II.
La fonte, quindi, il desiderio, origi-
nale e libero, del bene di tutti.
Nell'esercizio del dialogo che inizia
oggi, occorre manifestare con onest il
proprio pensiero, le proprie intenzioni, e
ascoltare attentamente e rispettosamen-
te i problemi e le ragioni degli altri.
Occorre parlare con sapienza e chia-
rezza, con mansuetudine, fiducia e pru-
denza, con pazienza e perseveranza.
Il trionfo si ottiene sul consenso basa-
to sull'obiettivit della verit e l'onest
dei fini, non partendo dal freddo interes-
se egoistico delle parti. La verit deve
essere perseguita con impegno, accolta
con reverenza e gratitudine, maturata
con spirito di sacrificio e con il fermo
proposito di soddisfare le loro esigenze.
Il dialogo esige che ognuno accetti la
differenza e il carattere specifico dell'al-
tro, senza rinunciare a quello che sa es-
sere vero e giusto... anche in mezzo alle
tensioni, alle opposizioni e ai conflitti ...
Dialogo vuol dire vedere in ogni essere
umano il prossimo e condividere con lui
la responsabilit nei confronti della veri-
t e della giustizia (cfr. Giovanni Paolo
II, Discorso a Firenze, 19.10.1996).
Il dialogo esige un cambiamento inte-
riore nelle persone. necessario che il
nostro cuore di pietra si trasformi in un
cuore di carne, un cuore umano, capa-
ce di amare e servire.
Questo cambiamento esige il vigore e
il coraggio dell'onest e della trasparen-
za, che sempre possibile con l'aiuto di
Dio. Se coloro che si riuniscono in que-
sto spazio di dialogo e l'intero popolo
della nostra patria non possiedono que-
sta grandezza spirituale, non avremo di-
ritto a pensare ad un miglioramento del-
la situazione generale, perch in primo
luogo la crisi morale.
Mentre si sviluppa questo dialogo ar-
gentino sar molto importante, anche
per rafforzarlo, che lo stesso Governo e
i vari gruppi convocati possano fissare
dei segni autentici di rinnovamento che
facilitino la necessaria credibilit nei
confronti del popolo.
L'Argentina ha bisogno di grandi diri-
genti che conquistino il cuore del loro
popolo, specialmente dei giovani, con
l'eroismo e l'esemplarit dei loro gesti
pi che con l'eloquenza della loro
parola.
Solo cos il dialogo non si trasformer
in un fatto privo di conseguenze, in
un'ennesima menzogna, che lascerebbe
la Nazione immersa in peggiori condi-
zioni di scoraggiamento e frustrazione.
Noi argentini dobbiamo percorrere il
sentiero difficile della pace che passa
per il dialogo, e non quello della violen-
za triste e dolorosa, che non n uma-
na n cristiana.
4. Il Dialogo degli Argentini stato
convocato dal Presidente della Nazione
per riunire i settori rappresentativi di
tutto il Paese, e verr condotto da colo-
ro che egli avr scelto. Il Signor Presi-
dente ha sollecitato il concorso e l'assi-
stenza tecnica delle Nazioni Unite.
La Chiesa da parte sua offre l'ambito
operativo, che non principalmente fisi-
co, bens spirituale. In perfetta coerenza
con la sua natura, come insegna splen-
didamente la dottrina del Vaticano II, la
Chiesa come istituzione non partecipa
come membro, offre per uno spazio
d'incontro in cui con grande attenzione
vengano mantenuti vivi i grandi valori
morali propri di un dialogo autentico,
alcuni dei quali abbiamo voluto sottoli-
neare.
Conclusione
5. La gravit della situazione richiede
saggezza da parte nostra per poter tro-
vare la soluzione pi idonea ai proble-
mi, uno spirito profetico per segnalare
le grandi linee irrinunciabili di un pro-
getto degno della Nazione e un impegno
coraggioso di noi argentini che, come
amici e fratelli, vogliamo ricostruire la
Patria.
Invocando la protezione di Dio, fon-
te di ogni ragione e giustizia, con la co-
scienza che quella grande opera che la
Nazione merita la dedizione e il sacrifi-
cio di ciascuno e di tutti gli argentini,
andiamo avanti sostenuti dalla speranza
che non delude. Come recita la Preghie-
ra per la Patria: Tu ci hai chiamati, ec-
coci, Signore.
ARGENTINA/2 L'Arcivescovo di Mendoza
La Chiesa resta sempre
dalla parte di chi soffre
L'Arcivescovo di Mendoza, Mons.
Jos Maria Arancibia, ha assicurato
che il dialogo politico il cammino
necessario per trovare valide soluzio-
ni nel mezzo della tremenda crisi che
vive la Patria, ma ha precisato che
il compito di condurlo a buon fine
spetta al Governo nelle sue varie
componenti e non alla Chiesa.
Rilasciando alcune dichiarazioni ad
un'agenzia di stampa argentina l'Ar-
civescovo ha cos proseguito: La
Chiesa si offre come ambito propizio
perch tale dialogo si realizzi alla lu-
ce e sotto l'impulso dei valori umani
e evangelici che permettano e garan-
tiscano di condurre la cosa a buon
termine. Quando si conferma e si ri-
conosce che la crisi fondamental-
mente morale, tali valori, cos come
la conversione del cuore necessaria
per viverli, risultano imprescindibili.
In un messaggio intitolato La
Chiesa e il momento attuale, il pre-
lato mendozino ha anche fatto riferi-
mento al ruolo che deve svolgere la
Caritas argentina nel campo dell'assi-
stenza ai pi poveri, ricordando che
nella gravissima situazione sociale
vissuta, lo Stato a tutti i suoi livelli
deve svolgere un ruolo improcrasti-
nabile e insostituibile, con le caratte-
ristiche di urgenza, creativit, traspa-
renza, austerit e senso sociale che
tanto sono state chieste e raccoman-
date.
Mons. Arancibia ha affermato che
la Chiesa, soprattutto attraverso la
Caritas, sente l'obbligo di esprimere
l'impegno libero, costante, generoso
e abnegato di tutti i suoi figli, con
amore rinnovato e privilegiato verso i
pi poveri.
Inoltre ha sottolineato la
Chiesa disposta a collaborare con
l'aiuto ufficiale allo Stato, soprattutto
per quello che pu essere realizzato
a livello municipale, e intende impe-
gnarsi al massimo affinch questa
collaborazione venga ordinata attra-
verso accordi previ e chiaramente
stabiliti.
In questo senso, l'Arcivescovo ha
offerto una serie di condizioni che
conviene prevedere e determinare:
che la Chiesa possa intervenire
non solo nell'esecuzione ma anche
nella preparazione dei progetti ai
quali collabora;
che lo Stato non prometta aiuti
n se ne assuma l'impegno a nome
della Chiesa, e che pertanto venga ri-
spettata la libert della Chiesa di de-
cidere nelle opere che intraprende;
che lo Stato non dia l'impressio-
ne di cercare di allontanare dalla
Chiesa il compito che le spetta per la
sua funzione propria e per la legisla-
zione;
che non chieda l'intervento della
Chiesa solo per garantire la traspa-
renza della gestione dei fondi;
che le promesse di sussidio per
le opere della Chiesa vengano formu-
late con sufficienti garanzie;
che gli agenti pastorali non ven-
gano utilizzati solo per la ripartizione
delle donazioni;
che sempre le responsabilit di
ogni istituzione coinvolta vengano
stabilite in anticipo e che vengano
previste le forme necessarie di con-
trollo e verifiche contabili.
CUBA Il Movimiento Familiar Cristiano a La Habana
La testimonianza gioiosa
di famiglie semplici
Grupos del MFC, il Movi-
mento guidato da un assi-
stente generale e da una
quipe di lavoro il cui Presi-
dente ed il Vice presidente
vengono eletti con votazio-
ne tra i gruppi che ne fan-
no parte, e che successiva-
mente eleggono i Segretari
e gli altri membri della
quipe.
Tra i suoi obiettivi c'
non solo quello di accresce-
re la propria testimonianza,
ma anche e soprattutto
quello di preparare i suoi
futuri membri e di conti-
nuare nell'opera di forma-
zione permanente di quanti
ne fanno gi parte.
In questo momento uffi-
cialmente a La Habana il
Movimento attivo in una
ventina di Comunit. Tutta-
via si ritiene che in tutta
l'Arcidiocesi siano almeno
un'ottantina le comunit
che ne sentano l'influenza.
Tra le attivit principali
del Movimento vanno se-
gnalate prima di tutto l'or-
ganizzazione della Giornata
Canada: aperto ufficialmente
a Vancouver il Sinodo diocesano
sulla nuova evangelizzazione
Lapertura ufficiale del sinodo dellArchidiocesi di Vancou-
ver, che coincide con la Festa della Conversione di san Paolo,
offre lopportunit per diventare missionari e pionieri nel no-
stro tempo. Lo ha detto lArcivescovo di Vancouver Mons.
Adam Joseph Exner, aggiungendo che il sinodo contiene una
grande promessa per il futuro e corrisponde al desiderio del
Santo Padre il quale, in Novo Millennio ineunte, esorta cia-
scun Vescovo a tracciare nuovi piani pastorali per il futuro.
La priorit pastorale assoluta del Papa prosegue lArci-
vescovo la santit che convince senza bisogno di parole e
consiste nel riflettere il volto di Cristo nel mondo dei credenti
e dei non credenti.
Riflettere il volto di Cristo e la Sua santit precisamente
lopportunit che ci si offre per mezzo del sinodo. certo che
il Signore si fatto uomo perch noi tutti possiamo condivide-
re la santit nella vita di Dio e, seguendo questa ispirazione,
possiamo concentrarci soltanto sullessenziale ed accantonare
tutto ci che di poca o nessuna importanza.
LArcivescovo ha poi aggiunto che laspetto educativo del
sinodo non deve avere precedenza sulla preghiera. Credo ve-
ramente, ha detto, che alla fine dei lavori delle varie sessioni,
i risultati dipenderanno molto pi da come preghiamo che da
come lavoriamo. particolarmente appropriato che questo
sinodo abbia luogo alla soglia della nuova primavera della fe-
de dopo il Grande Giubileo, ha detto Pat Battensby, membro
del comitato dei lavori sinodali, e si spera che ci si apra allo
Spirito Santo per conoscere meglio la nostra fede e discernere
il sentiero di un vivere cristiano nel 2002 e oltre.
FRANCIS PIRO
Ricordo del Vescovo salesiano Monsignor Michele Foder Alagna morto venerd 11 gennaio
Un pioniere tra i missionari dell'Amazzonia
Il nome del compianto Vescovo Michele Fo-
der Alagna deceduto l'11 gennaio scorso
rester iscritto nel libro d'oro dei missionari
evangelizzatori dell'Amazzonia brasiliana. Come
Vescovo si trov infatti ad operare nella regione
del Rio Negro, fra decine di trib indigene, po-
polazioni meticce e altre trib civilizzate e no-
nostante fosse stato chiamato ad operare in un
ambiente completamente sconosciuto e fin
troppo ostile svolse la sua missione con un en-
tusiasmo tale da contagiare quanti vissero nella
sua luce. Ed ancor oggi lo ricordano con amo-
re, con devozione, con gratitudine.
Nato a Marsala il 23 gennaio del 1913 il pic-
colo Michele aveva respirato a pieni polmoni
l'atmosfera della famiglia cristiana nutrita ed
alimentata da pap Ignazio e da mamma Rosa.
Entrato nel collegio salesiano di Marsala si sent
subito attratto dallo stile di vita proposto da
Don Bosco e decise di dedicare la sua vita ai
giovani. Fu accolto nel noviziato di San Grego-
rio, a Catania, dove emise la sua prima profes-
sione nel 1931.
Rimase ben presto affascinato dalla dimensio-
ne missionaria proposta dai suoi mentori e pre-
potentemente sent nascere dentro di s il desi-
derio di vivere l'esperienza missionaria. Part
per il Brasile e non lasci mai pi quella terra
se non alla fine del suo servizio alla Chiesa lo-
cale. Emise la seconda professione a Lavrinhas
(San Paolo) nel 1934 e quella perpetua a Co-
rumb, nel Mato Grosso, tre anni pi tardi.
Rest a San Paolo dove segu gli studi di teo-
logia presso l'Istituto teologico Pio XI. Nel 1942
venne ordinato sacerdote. Dal 1945 al 1967 re-
st quasi ininterrottamente nella casa di santa
Teresa do Corumb, dove assolse a diversi inca-
richi: direttore degli studi, direttore spirituale,
economo, direttore della casa, parroco della
parrocchia di Nostra Signora Ausiliatrice e,
contemporaneamente, vicario generale della
diocesi.
Il 18 giugno del 1967 era stato nominato Vi-
cario Apostolico di Rio Negro (in Amazzonia
brasiliana) ed il 24 agosto dello stesso anno ave-
va ricevuto l'ordinazione episcopale. La consa-
crazione era stata presieduta dall'allora Nunzio
Apostolico in Brasile Mons. Sebastiano Baggio.
Gli venne affidato un territorio missionario va-
sto, grande come l'Italia intera. Scelse come
suo motto episcopale Mater et Auxilium.
Il 25 marzo del 1981 era stato ordinato Ve-
scovo di San Gabriel da Cachoeira (Amazonas),
dove rimasto sino alla fine del suo mandato
in conformit al Diritto Canonico, il 28 febbraio
del 1988.
Fu pieno di entusiasmo e di ardore evangeli-
co. Riusc ad unire tutta la popolazione attorno
ai suoi progetti. Ampli il santuario di Maria
Ausiliatrice, anim la fondazione del Circolo
Operaio Cattolico, ristruttur il Collegio Santa
Teresa, facendone il pi grande della missione
salesiana del Mato Grosso; acquis il terreno do-
ve poi sorse l'aspirantato e la casa per i ritiri
spirituali. Ebbe anche il merito di riorganizzare
il sistema scolastico della regione. Lungo i fiu-
mi dell'Amazzonia, tra l'altro unica strada di
comunicazione, apr trenta scuole per gli indios
Tucanos, per dare ad essi la possibilit di trova-
re un inserimento nella societ brasiliana. Mol-
tiplic cappelle e residenze missionarie per dare
una dimensione capillare all'evangelizzazione e
per favorire la nascita di vocazioni indigene.
Prese molto a cuore la salute della sua gente
al punto di adoperarsi per la costruzione di un
grande ospedale a San Gabriel. Pens anche al
futurodellasua Chiesa fondando un piccolo ma
efficientissimo Seminario destinato ad accoglie-
relevocazioniindigene.Personalit forte e dina-
micafucostretto a barcamenarsi nel difficile cli-
ma di dibattito, ancora aperto in quell'area del
Brasile, alla ricerca dell'equilibrio tra l'annuncio
fedele del Vangelo, l'inserimento nella societ
brasiliana ed il rispetto delle culture indigene.
Resta il fatto che la sua gente, specialmente
quella di Corumb, ancora oggi lo ricorda con
affetto come un pastore buono e generoso.
della Famiglia, coincidenti una con la
giornata delle Mamme che cade nel
mese di maggio e con la giornata dei
Pap che cade nel mese di giugno.
Nelle due circostanze si prepara un
documento nel quale si affronta un
tema incentrato sul ruolo della fami-
glia, sulle sfide che le vengono poste,
sulle sue debolezze, sulla sua impor-
tanza storica e sociale. Particolare ri-
lievo alle iniziative viene dato grazie
alla pubblicazione della rivista Amor
y Vida organo ufficiale del Movi-
mento, nella quale viene dato ampio
risalto alle attivit delle Comunit at-
traverso articoli con tematiche relati-
ve alla formazione, e alla difesa della
vita.
Un momento di particolare parte-
cipazione poi la celebrazione alla
Convivenza Diocesana delle Famiglie,
il 25 luglio, il quale partecipano soli-
di un testo preparato sei anni fa, ri-
servato proprio a quanti desiderano
partecipare agli incontri prima di ri-
cevere il Sacramento. Si tratta di un
vero e proprio corso incentrato su
dodici incontri e concluso da un riti-
ro spirituale vissuto sotto la guida del
padre spirituale della Comunit.
Il momento formativo interessa
poi anche altri aspetti. La Escuela
de Padres per esempio un impor-
tante servizio in questo senso avviato
dal MCF attraverso materiali per ani-
matori delle Comunit.
MFC finanzia tutte le sue attivit
grazie all'aiuto che gli destinano Ad-
veniat e Kirsche in Not e in una
qualche misura riesce anche a parte-
cipare alle riunioni internazionali e
ad appuntamenti latinoamericani del
Movimento apportando sempre il suo
contributo ed il suo messaggio di
speranza e di fede nel Signore.
sempre pi diffusa nell'Arcidio-
cesi di La Habana la testimonianza
del Movimiento Familiar Cristiano,
da oltre dieci anni espressione di
quel rinnovato ruolo che, all'interno
della comunit ecclesiale cubana, ha
assunto il laicato. Sono famiglie sem-
plici, gioiose, impegnate a testimo-
niare la verit di Cristo con la pro-
pria vita. una testimonianza che
offrono con serenit, nella quotidiani-
t, pienamente inseriti nel tessuto so-
ciale.
stato grazie ai risultati ottenuti
nel 1986 in seguito all'Incontro Na-
zionale Ecclesiale Cubano che il lai-
cato cattolico ha assunto nuovamen-
te il suo ruolo nella Chiesa e il suo
impegno con il Signore. Da allora
stato tutto un fiorire di movimenti
laicali, primo fra tutti proprio quello
incentrato sulla famiglia che quando
nacque, nel febbraio del 1991 nell'Ar-
cidiocesi di La Habana, si chiamava
Movimiento Diocesano de Fami-
lias.
Inizi cos l'apostolato familiare,
impostando innanzitutto gli obiettivi
di formazione, estremamente impor-
tante per rispondere alle grandi sfide
poste alla famiglia nel nostro tempo.
Nel 1994, per identificarsi con altri
movimenti internazionali simili, si de-
cise di cambiare il nome in Movi-
miento Familiar Cristiano (MFC),
cos come oggi conosciuto.
Strutturato in comunit, chiamate
tamente oltre 1.500 persone. Momen-
to centrale la celebrazione della
Santa Messa, presieduta dal Cardina-
le Jaime Luca Ortega y Alamino, Ar-
civescovo di La Habana, e concele-
brata insieme con decine e decine di
sacerdoti diocesani. L'omelia sem-
pre un'articolata lezione di catechesi
sull'importanza della Carta della fa-
miglia soprattutto nella Cuba di que-
sti anni.
La giornata viene poi conclusa da
un festoso incontro al quale parteci-
pano tutte le famiglie, per vivere in-
sieme un momento di allegria, fatto
di danze e di canti.
L'attivit del Movimento si fa in-
tensa poi in determinati periodi del-
l'anno: in tempo di Quaresima e di
Avvento, quando ci sono cio da ap-
prontare materiali di riflessione che
consentano alle Comunit di prepa-
rarsi bene in vista della celebrazione
di importanti avvenimenti liturgici; il
14 ed il 23 febbraio di ogni anno,
quando cio le Comunit sono chia-
mate a celebrare il giorno dedicato
agli innamorati e l'anniversario del
Movimento stesso; il giorno della Sa-
cra Famiglia altro momento parti-
colarmente significativo per il Movi-
mento vissuto come giorno di ini-
ziazione per aspiranti aderenti ai
Gruppi.
Importante poi il lavoro di for-
mazione per la celebrazione del Sa-
cramento del matrimonio sulla base

AUDITORIUM Completate due delle tre strutture
Il 21 aprile
i primi concerti
TURISMO Il Campidoglio rilancia il settore in crisi dopo l'11 settembre
Sostegno economico agli operatori
e nuove promozioni per l'estero
dal sindaco Walter Veltroni e dal presi-
dente dellAccademia Nazionale di Santa
Cecilia, maestro Luciano Berio. Il 21
aprile sar una giornata piena di musica
ha detto il maestro Berio con la
messa a confronto di linguaggi musicali,
stili e tecniche diverse. Anche il sinda-
co ha sottolineato che la multiculturalit
sar una delle caratteristiche dellAudi-
torium che si avvia ad essere la struttu-
ra musicale pi importante dItalia e tra
le pi qualificate dEuropa.
Il prossimo 21 aprile la musica risuo-
ner anche nella cavea e nei viali del-
lAuditorium, grazie alle esibizioni delle
bande della Polizia, dei Carabinieri e
della Guardia di Finanza. Nella sala me-
dia dopo il Guglielmo Tell ci sar lou-
verture di Petrassi e il pezzo pi festoso
e giocoso: lAlleluia dal Messiah di
Handel. Il programma della giornata
prosegue nella stessa sala con un con-
certo per violino e pianoforte di Uto
Ughi e Alessandro Specchi, che esegui-
ranno un programma leggero con musi-
che di Tartini e Kreisler.
Una delle tre sale dellAuditorium sa-
r intitolata al maestro Sinopoli recente-
mente scomparso. Il maestro Luciano
Berio ha annunciato che dal 27 aprile fi-
no a dicembre nelle due sale dellAudi-
torium partir una terza stagione oltre
quelle gi in atto, dellaccademia di San-
ta Cecilia, che si svolger ogni sabato
sera e ogni domenica mattina: il primo
concerto il 27 aprile sar di Paolo
Conte.
mato il vicesindaco, si
chiuso con un risultato
in pareggio: il settore tu-
ristico ha dunque retto,
grazie ai primi sei mesi
che hanno compensato
gli ultimi gravati dalla
crisi internazionale. Nel
bilancio comunale ha
aggiunto Enrico Gasbar-
ra abbiamo provvedu-
to ad incrementare del
25% le risorse a favore
del turismo.
LEnte grazie alla col-
laborazione positiva tra
le rappresentanze dei la-
voratori e quelle degli
imprenditori ha peraltro
istituito da molti anni,
con contributi propri,
una efficiente cassa inte-
grazione, che nei periodi
di crisi ha assunto la
funzione di ammortizza-
allEnte, saranno circa 300 coloro che
potranno beneficiare del sostegno, per
altri, invece, previsto il regime di cas-
sa integrazione. I lavoratori potranno
anche accantonare le ore lavorative non
prestate in una sorta di banca del tem-
po, che verranno comunque riscattate
in seguito senza alterare gli stipendi ed i
contributi previdenziali.
Laccordo stato presentato ieri,
marted, in Campidoglio dal vicesindaco
Enrico Gasbarra e dal presidente del-
lEnte Bilaterale per il Turismo, Massi-
mo Bettoja. Secondo le stime dei sinda-
cati di categoria, dopo gli attentati del-
l'11 settembre negli Usa, il settore del
turismo ha subto delle pesanti ripercus-
sioni dovute alla disdetta di molte pre-
notazioni alberghiere ed al calo notevole
del traffico aereo passeggeri. Almeno un
migliaio di persone del settore impiegate
con contratti flessibili a tempo hanno, in
questi mesi, avuto notizia del mancato
rinnovo, mentre altre 400 che gi benefi-
ciavano di contratti a tempo indetermi-
nato sono state licenziate.
Nonostante il ciclo negativo, tuttavia,
lanno 2001, secondo quanto ha affer-
tore sociale contro il calo delloccupa-
zione. Il sostegno attivo anche attual-
mente e, come ha sottolineato Bettoja,
la cassa rappresenta sempre una misu-
ra efficace che permette in questa diffi-
cile congiuntura di limitare i danni. Ol-
tre ai corsi formativi gestiti dallorgani-
smo, saranno attivati nuovi strumenti di
marketing sia su scala nazionale che
estera per aumentare il flusso dei visita-
tori. Il Comune a tale scopo, come ha
specificato il vicesindaco, intende orga-
nizzare delle visite mirate nelle Capitali
pi importanti per stipulare nuovi accor-
di con gli operatori turistici per incre-
mentare il numero dei pacchetti viaggi
offerti dalle agenzie.
LEnte per il turismo da parte sua
operer anche in altre regioni italiane
per promuovere linteresse nei confronti
di Roma. Inoltre, sar potenziata linfor-
mazione con la realizzazione di un nuo-
vo periodico con notizie dettagliate sul-
lofferta turistica della citt
Il settore di importanza vitale per
la nostra citt. ha detto ancora Ga-
sbarra . dunque necessario adottare
tutti gli strumenti pi efficaci per garan-
tirne la vitalit.
In base ad alcuni dati, forniti durante
lincontro, a settembre soltanto nel com-
parto alberghiero si verificato un calo
della domanda pari a circa il 12%, au-
mentato poi al 22% ad ottobre e rimasto
pressoch stabile in negativo sino a di-
cembre. Nel corso del 2000, invece, le
imprese ricettive in un clima pi ottimi-
stico decisero di investire oltre 700 mi-
lioni di euro per ristrutturare gli edifici
e contemporaneamente furono inaugu-
rati 56 alberghi.
Per il futuro comunque, hanno con-
cordato i presenti allincontro, le aspet-
tative sono in ripresa e le speranze si
basano anche sulla possibile creazione
di una nuova Agenzia del Turismo che
dovr garantire al settore sostegni dura-
turi e politiche di programmazione al
passo con levoluzione del mercato.
ALESSANDRO TRENTIN
La Provincia di Rieti
chieder lo stato
di calamit per i danni
causati dal maltempo
TRASPORTI Saranno fermi dalle 9.30 alle 13.30
Gioved 31 sciopero di bus
tram e metropolitana
SICCIT A secco Vicovaro, Licenza e Mandela
Allarme nella Valle dell'Aniene:
non piove da sei mesi
servizio sulle linee 16, 81, 85, 87 218 e
360 potrebbero cambiare percorso o fer-
marsi al passaggio dei fedeli.
Gioved, invece, hanno fatto sapere
dallazienda dei trasporti capitolina, a
partire dalle ore 20 piazza Cavour sar
chiusa al traffico per un evento che si
terr in una sala cinematografica. Per
l'occasione, il capolinea del bus 49 sar
spostato in avanti di un centinaio di me-
tri mentre sar soppressa, fino alle ore 3
di venerd, la fermata delle linee 30
express, 70, 224, 280, 492, 913, 78N e
99N.
Pellecchia riuscita a rialzare il livello
delle sorgenti.
Abbiamo acqua che ci passa sotto,
ossia numerose falde, ed acqua che ci
passa sopra, ossia lAniene ha lamen-
tato invece il sindaco di Vicovaro, Cri-
stian Cedric Thomas ma non riuscia-
mo a convogliarla. I costi per progettare
un nuovo acquedotto sono inaccessibili.
Sarebbe indispensabile un contributo
della Provincia e della Regione. Lacqua
dell'Aniene, a monte del paese, viene
pompata dallAcea che la smista a Ca-
stel Madama. Una beffa per gli abitanti
di Vicovaro.
Acqua con il contagocce anche a
Mandela, un altro piccolo centro monta-
no vicino Vicovaro. Ma qui, dopo setti-
mane di rubinetti chiusi, la situazione
sembra essere migliorata: stata captata
una nuova sorgente. Ed quello che sta
facendo anche il comune di Vicovaro
che nei giorni scorsi ha spedito una
squadra di assessori e di tecnici in cerca
di una polla di acqua sotterranea indica-
ta dai contadini.
Una emergenza, questa, che si ag-
giunge a quella gi annunciata, relativa
ad una sessantina di comuni dell'hinter-
land serviti dall'acquedotto del Simbri-
vio. Qui, sempre a causa della siccit,
l'erogazione dell'acqua gi stata ridot-
ta del 50% ed ha toccato una punta del
75% per un black out, anche se solo per
pochi giorni, elettrico che ha reso inser-
vibile l'acqua di due pozzi. Tra le locali-
t pi colpite si segnalano Carpineto Ro-
mano, Albano, Velletri, Marino e Genaz-
zano
Medico diagnostica
un'indigestione: il paziente
muore poco dopo
Tentata rapina nel bar
della stazione Termini:
ferito un metronotte
Rincari degli ortaggi:
resi noti
i prezzi all'ingrosso
Un contributo econo-
mico pari a 103.000 euro
(circa 200 milioni di lire)
per la fornitura di un
servizio di formazione
destinato alle categorie
professionali colpite dal-
la crisi del settore turisti-
co, stato concesso dal
Comune alle rappresen-
tanze imprenditoriali e
sindacali che aderiscono
allEnte Bilaterale per il
Turismo. Queste ultime
infatti, grazie alliniziati-
va, a partire dalla prima-
vera potranno gestire dei
corsi di riqualificazione
per i lavoratori della du-
rata di un anno, al ter-
mine dei quali gli addetti
saranno rioccupati sta-
bilmente.
Su 12.000 lavoratori
delle imprese associate
C una serie di gravi omissioni
delle norme di sicurezza dietro al-
la morte di Vittorio Proietti, lope-
raio di 48 anni, deceduto sabato
scorso, dopo la caduta dalla scala
sulla quale stava lavorando per
smontare le luminarie natalizie.
quanto sta emergendo dallinchie-
sta della Procura, che ha gi por-
tato alla denuncia di Antonio
Proietti, titolare della ditta e del
rappresentante legale dellazienda
del gruppo Enel che gestisce i pali
dellilluminazione pubblica.
Operaio morto
a Civitavecchia:
due indagati
Un cucciolo vivo dentro una cella frigorifera, animali detenuti in gabbie
strette, sporche e lasciati quasi a morire con poco cibo e senza acqua potabi-
le. Era un vero e proprio lager il canile Casa Luca, in via Ostiense, messo
sotto sequestro, marted, dai Carabinieri su mandato del pm Giuseppe Saieva,
che ha nominato il Comune custode giudiziario degli 800 cani ospiti.
Mentre la Procura ha aperto un procedimento per maltrattamento di ani-
mali e malversazione, il sindaco Walter Veltroni ed il consigliere delegato per
i diritti degli animali, Monica Cirinn, sono scesi in campo per denunciare la
situazione del canile, che lavorava in convenzione con il Comune di Roma,
quello di Viterbo e con numerose amministrazioni della provincia. Il Campi-
doglio ha detto il sindaco onorato di essere stato nominato custode
giudiziario. Abbiamo cominciato subito a prenderci cura dei cani maltrattati,
circa 600, tra i quali non cerano quelli di propriet del Comune di Roma.
Veltroni ha annunciato che il 9 marzo, dopo un lungo iter, aprir il nuovo
canile municipale allInfernaccio per dare una risposta ad un problema molto
sentito.
Sequestrato un canile dalla Procura
Il Comune nominato custode giudiziario
Rischio crollo:
sgomberata
una palazzina
a Centocelle
Una palazzina di quattro piani
in via degli Abeti, nella zona di
Centocelle, stata sgomberata dai
Vigili del fuoco a causa dellavval-
lamento di un solaio che rischiava
di crollare.
Strani rumori erano stati avver-
titi, marted sera, dagli inquilini
del secondo e terzo piano che
hanno subito chiamato i Vigili del
fuoco. Nella notte tra marted e
mercoled, le famiglie hanno la-
sciato gli appartamenti e trascorso
la notte ospiti di amici e parenti.
I Vigili urbani per precauzione
hanno transennato larea intorno
al palazzo.
Intanto, mercoled sera, alle ore
21, si terr presso la parrocchia
del Santissimo Redentore un con-
certo di musica sacra, in memoria
delle sei vittime dellesplosione di
via Ventotene.
Cristiano Bonelli, consigliere del
IV Municipio e promotore dellini-
ziativa, ha affermato che il con-
certo rappresenta un dovuto atto
di solidariet verso le famiglie del-
le vittime. Saranno presenti espo-
nenti della Polizia di Stato, dei
Carabinieri, dei Vigili urbani e dei
Vigili del fuoco.
Dopo il concerto prevista an-
che una raccolta di fondi, da de-
stinarsi alle famiglie delle vittime
del disastro.
Crollo Portuense: decider il giudice monocratico
Si svolger davanti al giudice monocratico il processo per il crollo del pa-
lazzo di via di Villa Jacobini, al Portuense, avvenuto la notte del 16 dicem-
bre del 97 in cui morirono 27 persone, tra cui sei bambini. A rinviare gli at-
ti al giudice monocratico stato il presidente della IV sezione del Tribunale
di Roma, Stefano Moschini, indicato erroneamente come giudice competen-
te dal gip Roberta Palmisano.
Incendio in una scuola a Tor Sapienza
Un incendio di natura dolosa divampato questa mattina, marted, pochi
minuti dopo le 9.30 in un locale del seminterrato dellIstituto Tecnico Indu-
striale Giovanni XXIII. Al momento nellistituto cerano circa quattrocento
studenti, che sono stati fatti sgomberare dai Vigili del fuoco e dalla polizia
per oltre unora, il tempo necessario ai pompieri per spegnere le fiamme.
Lincendio si sviluppato nei locali del seminterrato dove sono custoditi,
tra laltro, fascicoli riguardanti lattivit degli studenti. Secondo i Vigili del
fuoco, che non hanno dubbi sulla natura dolosa, lincendio stato causato
da un involucro di carta che ha ostruito il tubo di aerazione che collega il
piano terra con il seminterrato. Le fiamme hanno distrutto una buona parte
deifascicoliedocumenticustoditi.Glistudentialle11sonorientratiinaula.
Carabinieri del Ros arrestano camorristi
I Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale (Ros) hanno eseguito
oggi numerose ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Giu-
dice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma nei confronti di ap-
partenenti alla camorra indagati per associazione finalizzata al traffico di
stupefacenti, detenzione di armi e reimpiego di capitali illecitamente accu-
mulati. Si tratta dellorganizzazione capeggiata da Anastasio Aniello, da al-
cuni anni radicata a Roma, dove, secondo quanto accertato dagli inquirenti,
ha sviluppato i suoi traffici illeciti e sistematicamente reinvestito i proventi
acquistando e gestendo aziende nella grande distribuzione alimentare.
Aniello gi stato arrestato quale mandante dellomicidio della piccola Va-
lentina Terracciano, perpetrato a Pollena Trocchia (Napoli) il 12 novembre
del 2000.
PAGINA
10 .
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 24 Gennaio 2002
A |MA
o curo c| p. |oonorco Sop|onzo. |.C.|.
24 GENNAIO 2002
S. Francesco di Sales, Ve-
scovo e Dottore della Chiesa
Memoria (bianco)
Messa della Memoria
Lezionario: Ef 3, 8-12; Salmo
88; Gv 10, 11-16
Liturgia delle Ore: Giov. II
sett. - Ufficio della Memoria
Il ricordo del tempo in cui la Chiesa re-
spirava con due polmoni spinga i cri-
stiani d'Oriente e d'Occidente a cammina-
re insieme, nell'unit della fede e nel ri-
spetto delle legittime diversit, accoglien-
dosi e sostenendosi a vicenda come
membra dell'unico Corpo di Cristo.
(Novo Millennio ineunte, 48)
RADIO
VATICANA
OM: 1530 kHz - 196 metri
(Per la zona di Roma
anche Onda Media 527 kHz
e FM 93.3 e 105 MHz)
OC: nelle bande 49, 31, 25 e 19 metri
GIOVED 24 GENNAIO
Trasmissioni in diretta in occa-
sione della Giornata di pre-
ghiera per la Pace nel mondo
ad Assisi con la partecipazio-
ne del Santo Padre
10.55-12: Dalla Piazza San Fran-
cesco, Testimonianze per la
Pace
12.25-13.30: Dalla Basilica Infe-
riore di San Francesco, Pre-
ghiera dei cristiani presieduta
dal Santo Padre
15.25-16.30: Dalla Piazza San
Francesco, Impegno comune
per la Pace
00.10: Studio A (stereo): Con voi
nella notte
7.20-15.30-17.30-23-24: Orizzonti
cristiani
7.30: Santa Messa in latino
8-12-14-15-16-18-21-23.30: Radio-
giornale in italiano, spagnolo,
portoghese, francese, inglese,
tedesco e polacco
16.30: C'era un volta Napoli di
Marco Guadagnini
17: Liturgia delle Ore: celebra-
zione dei Vespri in latino
20.20: Programma tedesco:
Kreuz des Sdens - Leben in
jungen Kirchen
20.40: Recita del Santo Rosario
in latino
21.30: Programma francese: As-
sise: rencontre interreligieuse
pour la paix
21.50: Programma inglese
22.10: Programma spagnolo
Le note del Guglielmo Tell di Rossi-
ni, nellesecuzione dellorchestra e coro
di Santa Cecilia, diretti dal maestro
Chung accompagneranno lapertura del-
le prime due sale dellAuditorium il
prossimo Natale di Roma. Alla giornata
interverr anche il Presidente della Re-
pubblica. Lapertura delle terza sala se-
guir il 21 dicembre, con lesecuzione di
tre brevi pezzi commissionati a tre gio-
vani compositori.
I tempi dellopera e il programma del-
la prima giornata sono stati resi noti ie-
ri, marted, in una conferenza stampa
La Provincia di Rieti chieder nei
prossimi giorni alla Regione Lazio e al
Governo la dichiarazione dello stato di
calamit per le avverse condizioni atmo-
sferiche della stagione.
La neve, il gelo e la siccit hanno
causato gravissimi danni allagricoltura
ed al settore zootecnico. I danni mag-
giori sono stati subiti dalla aziende agri-
cole di montagna.
La decisione riferisce l'agenzia
Ansa stata presa a conclusione di
una riunione convocata, marted pome-
riggio, nellufficio dellassessore provin-
ciale allAgricoltura, Mario Perilli, alla
quale hanno partecipato, oltre ad alcuni
consiglieri provinciali, il direttore pro-
vinciale della Coltivatori Diretti, Vincen-
zo Regnini, il direttore della Confedera-
zione Italiana degli Agricoltori, Claudio
Conte, e la presidente dellUnione Pro-
vinciale Agricoltori, Laura Fagiolo.
Al momento non si conosce l'esatto
ammontare dei danni, ma le conseguen-
ze provocate dalla siccit e dal gelo so-
no evidenti. Nel Reatino i prezzi di frut-
ta e verdura hanno subito un aumento
spropositato rispetto a quelli dell'anno
scorso.
Intanto, per il prossimo mese di aprile
stato annunciato dagli amministratori
provinciali reatini un convegno per illu-
strare agli operatori agricoli la legge
obiettivo che consente lutilizzazione per
le aziende agricole finanziamenti per il
sostegno delle attivit principali.
Ancora disagi per chi utilizza i mezzi
pubblici. Il trasporto romano, infatti, si
fermer il prossimo 31 gennaio dalle ore
9.30 alle 13.30 per uno sciopero procla-
mato dai sindacati del settore autoferro-
tranvieri di Roma e Lazio Filt Cgil, Fit
Cisl e Uiltrasporti. Lo ha reso noto,
marted, lAtac che ha anche detto che
la protesta interesser, oltre ai suoi di-
pendenti, quelli delle societ Trambus,
Met.Ro e Sita.
Lagenzia capitolina per i trasporti ha
spiegato che saranno comunque portate
a termine le corse iniziate prima delle
9.30 e che saranno garantiti i servizi es-
senziali per la sicurezza degli impianti e
linformazione agli utenti attraverso i
centralini delle aziende.
Ma non finisce qui.
Il 28 febbraio riferisce l'agenzia
Ansa ad incrociare le braccia saran-
no i dipendenti della societ Met.Ro
aderenti alla Confederazione Nazionale
lavoratori. Dalle ore 8.30 alle 14.30, han-
no fatto sapere dal sindacato autonomo,
resteranno fermi i treni in servizio sulle
linee A e B della metropolitana e sulle
ferrovie concesse Roma-Pantano, Roma-
Lido e Roma Viterbo. Quello proclama-
to dalla Cnl non l'unico sciopero. Al-
tri, infatti, ne sono stati indetti nei gior-
ni scorsi provocando notevoli disagi alla
circolazione e mettendo a dura prova la
pazienza dei romani.
LAtac ha anche comunicato che nella
giornata di mercoled per una processio-
ne religiosa tra piazza San Giovanni in
Laterano e piazza Santa Croce in Geru-
salemme dopo le ore 22 le vetture in
Allarme siccit nella Valle dellAniene.
Da sei mesi non piove e i rubinetti sono
a secco. Soprattutto nei paesi a valle,
come Licenza dove sparito anche il
fiume che ha dato il nome al paese, e
come Vicovaro dove i rubinetti sono
aperti poche ore al giorno e la gente
non pu andare nemmeno pi a pesca,
perch in quel tratto lAniene ridotto
ad un rigagnolo.
A lanciare lallarme il sindaco di Li-
cenza, Luciano Romanzi: Le fonti sono
asciutte. Nemmeno la nevicata dei gior-
ni scorsi su Monte Gennaro e Monte
Un medico di Ladispoli indagato per
omicidio colposo per aver diagnosticato
una semplice indigestione a un uomo di
Santa Marinella, morto allalba di dome-
nica. Lorenzo Cerrone, 51 anni, sposato
e padre di tre figli, deceduto circa
unora e mezza dopo essere stato visita-
to dal medico di un servizio di soccorso
privato, chiamato dalla moglie.
Il medico aveva diagnosticato una in-
digestione ma luomo aveva per conti-
nuato a stare male, fino a perdere i sen-
si senza riprenderli pi, nonostante i
tentativi di rianimarlo.
Lorenzo Cerrone stato allora tra-
sportato allospedale san Paolo di Civita-
vecchia a sirene spiegate dalla ambulan-
za dello stesso servizio privato con a
bordo il medico che poco prima aveva
sottovalutato le sue condizioni.
Al Pronto Soccorso, i sanitari di turno
non hanno potuto fare altro che consta-
tarne il decesso.
Eseguita l'autopsia, bisogner ora at-
tendere i risultati degli esami istologici,
pronti tra un paio di settimane, per co-
noscere le cause della morte di Lorenzo
Cerrone.
Urla di richiesta di aiuto provenienti
dalla stazione Termini di Roma hanno
richiamato nella notte lattenzione di
una pattuglia dei Carabinieri del nucleo
operativo della Compagnia Piazza Dante
che, dopo la segnalazione di alcune per-
sone, riuscita a bloccare un rapinato-
re. Valerio C., di 19 anni, accusato di
tentata rapina, lesioni personali e furto.
Il malvivente, che secondo gli investi-
gatori ha problemi di tossicodipendenza,
stava ingaggiando una colluttazione con
una guardia giurata, che lo aveva bloc-
cato dopo un tentativo di rapina in un
bar, quando si accorto dei Carabinieri
e si divincolato per fuggire. Dopo esse-
re stato inseguito per i corridoi della sta-
zione, il rapinatore stato arrestato.
Secondo quanto ricostruito dai Cara-
binieri, prima di tentare la rapina del-
lincasso del bar, luomo, con il volto
coperto e armato con un coltello, aveva
aperto una quarantina di armadietti nel-
lo spogliatoio dei dipendenti della Chef
express arraffando tutto ci che potes-
se avere valore. Nella colluttazione, il
rapinatore aveva colpito con il coltello il
metronotte ad una mano e gli aveva
procurato varie contusioni. Al rapinato-
re sono stati sequestrati due coltelli a
serramanico e la refurtiva.
La bieta arriva ai rivenditori dei mer-
cati rionali a 1.200/1.500 lire al chilo; i
broccoletti di rapa da 1.500 a 1.700 lire,
i broccoli romaneschi tra le 2.500 alle
3.000 lire. Questi i prezzi delle verdure
quando vengono immesse sui banconi
dei mercati rionali. Gli incrementi, che
fanno lievitare i prezzi del 10, 20 al 50%
per i consumatori, dipendono dai riven-
ditori, che non sono soggetti a cal-
mieri.
Lo rende noto uno studio del Comune
di Roma che ha elencato una tabella dei
prezzi delle verdure vendute sul mercato
romano, con particolare riferimento agli
ortaggi di produzione locale, indicando-
ne i costi allorigine, quelli sostenuti dai
rivenditori al minuto e quelli praticati ai
consumatori.
Lo studio non vuol essere un calmie-
re, ma solo una nota indicativa per i
consumatori, che confrontando i prezzi
delle verdure nei mercati con quelli del-
la tabella comunale, possono decidere se
comprare o no, o anche se cambiare
mercato.
Tra una zona e laltra di Roma, infat-
ti, la stessa merce venduta a prezzi di-
versi.

SMOG Mentre al Nord si spera nella pioggia l'emergenza investe anche il Centro
Estesa alla Toscana
la circolazione a targhe alterne
Tir bloccati
ai valichi:
contestate
le norme Ue
PREZZI Accordo con i membri della filiera ortofrutticola
Un unico osservatorio
sorveglier il mercato
Nel Veneto uno dei
centri abitati pi a ri-
schio resta quello di Me-
stre (Comune di Vene-
zia) dove da domani si
circoler a targhe alter-
ne e dove preoccupa an-
che la situazione sulla
Tangenziale dove transi-
tano in media 140.000
automezzi al giorno, dei
quali secondo Lega Am-
biente il 50% sono ca-
mion una parte consi-
stente dei quali prove-
nienti dall'Europa del-
l'Est e privi di marmitte
catalitiche.
L'emergenza si este-
sa anche al Centro. In
Toscana non solo la cir-
colazione a targhe alter-
ne stata confermata a
Firenze per oggi e doma-
ni ma stata decisa an-
la giornata di gioved la circolazione a
targhe alterne.
Anche in Piemonte neppure a Torino
la leggera pioggia ha attenuato l'emer-
genza smog. Il Comune ha confermato
per oggi e per domani la circolazione a
targhe alterne mentre domenica, se la
situazione non migliorer, si ripeter il
blocco totale. Ma come accennato ieri,
molto si spera dalle annunciate e pi co-
piose piogge che dovrebbero cadere do-
mani, gioved. Ad ogni modo secondo il
Comune le limitazioni al traffico privato
servono solo a mitigare il rischio e sono
pertanto necessari interventi strutturali
di lungo periodo.
In Emilia Romagna, un'altra regione
a rischio smog, l'alta concentrazione di
Pm10 ha indotto il sindaco di Ravenna
Vidmer Mercatali a disporre alcuni
provvedimenti straordinari: dopo la
chiusura del centro urbano all'interno
della circonvallazione mediana, decisa
luned, si aggiunta la circolazione a
targhe alterne se la situazione non mi-
gliorer.
che a Pisa per domani e venerd. Se l'in-
quinamento non caler le disposizioni
resteranno in vigore fino al 28 febbraio.
Infine al Sud, dove Napoli la citt
pi a rischio, l'assessorato alla Mobilit
ha deciso di estendere il divieto di circo-
lazione delle auto in citt, attualmente
in vigore il luned e il gioved, a tre gior-
ni la settimana e di ampliare gli orari di
chiusura: da luned 4 febbraio nel cen-
tro cittadino la circolazione sar vietata
alle auto non catalitiche il luned, il mer-
coled e il venerd dalle 8.30 alle 18.30.
Conflitto di interessi:
l'Ulivo presenta
la sua proposta
sul modello americano
LAVORO Cisl e Uil per il dialogo Cgil s a sciopero
Il nodo dell'articolo 18
passa all'esame del Senato
ANTICRIMINE Diversi arresti e sequestri di cocaina
Operazioni nel Milanese
contro trafficanti di droga
minoranza, non escludono di ottenere
un sostegno da quei parlamentari che
anche nel centro destra non vedono
di buon occhio la modifica della discipli-
na sui licenziamenti senza giusta causa.
Nel frattempo sembrano smorzarsi i
toni tra Governo e sindacati, dopo setti-
mane di durissimo scontro che ha porta-
to a una rottura non facile da sanare. Il
ministro del Lavoro e delle Politiche so-
ciali, Roberto Maroni che nel fine
settimana aveva ribadito la sua disponi-
bilit al dialogo ma anche il suo secco
no ai diktat sindacal e al ritorno della
concertazione ha evitato, ieri, di ali-
mentare le polemiche, dicendo di esse-
re, nonostante tutto, ottimista.
Sul fronte sindacale, Cgil Cisl e Uil
hanno ribadito con fermezza la loro ri-
chiesta al Governo di fare retromarcia
sullarticolo 18. Ma i leader di Cisl e Uil,
Savino Pezzotta e Luigi Angeletti, sono
tornati a insistere sulla necessit della
riapertura del confronto; e, almeno per
il momento, hanno allontanato lo spet-
tro dello sciopero generale. La Cisl
pronta a riaprire in qualsiasi momento
una trattativa. Dipende dal Governo,
ha affermato Pezzotta. Anche il segreta-
rio generale della Uil Angeletti, ha riba-
dito che se il Governo elimina lostacolo
rappresentato dalle modifiche allartico-
lo 18 il dialogo sui temi del lavoro pu
riprendere; da alcuni esponenti della
Cgil , invece, arrivata ieri la richiesta
dello sciopero generale.
Intanto le Regioni hanno espresso la
loro perplessit per la riforma del
mercato del lavoro, in discussione al Se-
nato. Parlano di un assetto centrali-
sta.
Le indagini che hanno portato al se-
questro erano cominciate un anno fa.
E, sempre a Milano, sono stati esegui-
ti trentanove arresti (su 86 ordini di cu-
stodia emessi) con quaranta chili di
cocaina e centinaia di milioni di lire se-
questrati nell'ambito di una vasta
operazione condotta ieri dai Carabinieri
contro una banda di trafficanti di
droga.
Degli arresti, ventisei sono stati ese-
guiti a Milano e nellhinterland, due al-
laeroporto di Fiumicino (Roma), gli al-
tri a Trieste, Lodi, Massa Carrara, Bre-
scia e Misilmeri (Palermo).
Lorganizzazione era gestita da un
pluripregiudicato di origine catanese,
Gaetano Navanteri, 42 anni, che dalla
sua casa di Quarto Oggiaro, alla perife-
ria di Milano, coordinava due gruppi di
extracomunitari: uno, formato prevalen-
temente da marocchini, agiva a Milano,
e un altro, composto da croati, operava
a Trieste.
Altri complici, italiani, avevano so-
prattutto il ruolo di corrieri e trasporta-
vano la droga nascondendola nelle inter-
capedini di alcune auto. La cocaina arri-
vava da Spagna, Olanda, Belgio, Maroc-
co e Croazia, e veniva distribuita in tut-
ta Italia.
In un appartamento del quartiere
Spaventa di Milano i militari hanno poi
trovato anche una vera e propria centra-
le per la produzione di documenti falsi
destinati ad extracomunitari: permessi
di soggiorno in bianco, passaporti alba-
nesi, patenti rubate, buste paga e libretti
di lavoro.
FS: domenica scatta
il nuovo orario
Pi treni su alcune linee
Il Questore di Milano
sulle baby gang:
Non generalizzare
Clandestini curdi:
il Pkk sospettato
di coinvolgimento
Calcio: medaglia
al vincitore
del torneo 1943-44
ROMA, 23.
Alla presenza del Presidente
della Repubblica Carlo Azeglio
Ciampi e delle pi alte autorit
dello Stato si svolta, stamane, la
cerimonia di inaugurazione del-
lanno giudiziario 2002 presso la
Corte dei Conti. Il procuratore ge-
nerale della magistratura contabi-
le Vincenzo Apicella ha letto la re-
lazione sullo stato della giurisdi-
zione e dei controlli della Corte
dei Conti per lo scorso anno.
Il procuratore, tra l'altro, ha
sottolineato che continuano ad
essere denunciati sempre pi nu-
merosi casi di generico spreco di
risorse. In particolare, sono pro-
porzionalmente alti gli interventi
nelle materie contrattuale e fisca-
le, specie a seguito di specifiche
denunce dellAutorit per la vigi-
lanza dei Lavori pubblici, nelle ge-
stioni fuori bilancio, nella ammini-
strazione del demanio e del patri-
monio e in quella del personale,
nella gestione della sanit, nei dif-
fusi fenomeni di risarcimento di
danni e di pagamento di somme
non dovute, nella fattispecie di
danno allimmagine, nonch in te-
ma di frodi comunitarie. E a pro-
posito di frodi comunitarie Apicel-
la ha spiegato che per la loro re-
pressione la giurisdizione contabi-
le ha trovato un significativo ri-
conoscimento nei casi in cui risul-
ti indispensabile affiancare alla ri-
sposta meramente penalistica le
potenzialit offerte dal giudizio di
responsabilit amministrativa, in
particolare per ci che concerne il
recupero degli importi frodati, an-
cora largamente insufficiente. In
tema di federalismo una doman-
da. A chi spetta il controllo sui
conti delle regioni? Il problema
dei controlli sorge poich ha
detto Apicella a differenza di
quanto previsto nel progetto ipo-
tizzato dalla grande Bicamerale la
recente legge di riforma costitu-
zionale si limita ad abrogare que-
gli articoli del vecchio testo che li
prevedeva. Quid iuris? Ci si do-
mandato e ci si domanda.
Corte dei Conti:
inaugurato
l'anno giudiziario
MILANO, 23.
Quarantaquattro ordini di cu-
stodia sono stati notificati in car-
cere a persone coinvolte, negli an-
ni tra il 1987 e il '92, nella sangui-
nosa guerra scatenatasi nel Mi-
lanese tra bande rivali per la spar-
tizione di zone d'influenza dopo
la fine del predominio del noto
criminale Vallanzasca. I destinata-
ri dei provvedimenti sono accusati
di 28 assassin e di 12 tentati omi-
cidi. Tra gli indagati di maggiore
rilievo Pepe Flachi e Francesco
Coco Trovato, che gi dovevano
scontare lunghe condanne.
Notificati 44 ordini
di custodia per la guerra
tra bande tra l'87 e il '92
Un'immagine del centro di Milano durante le limitazioni al traffico privato Controlli della Finanza in un mercato rionale di Brescia
Auto pirata:
anziana
uccisa
a Milano
MILANO, 23.
Purtroppo si susseguono i gravi
incidenti stradali provocati da au-
tomobilisti pirata, che dopo aver
travolto passanti o motociclisti
non si fermano a soccorrerli. di
ieri sera l'ultimo tragico episodio:
un'anziana donna stata travolta
e uccisa a Milano da un furgone
bianco il cui guidatore ha prose-
guito la corsa con l'automezzo
senza curarsi delle condizioni del-
l'investita.
accaduto intorno alle 19.30 in
via Toffetti nella zona di Rogore-
do. L'anziana travolta dall'auto-
mezzo, secondo alcune testimo-
nianze, stata trascinata sul-
l'asfalto per una ventina di metri.
La poveretta, Vincenza De Rosa
di 76 anni, morta prima di poter
essere trasportata in ospedale ma
resta ovviamente il comportamen-
to delittuoso del guidatore del fur-
gone, al di l delle sue specifiche
responsabilit nell'investimento,
ancora da accertare.
Le ricerche dell'automobilista
pirata non hanno dato finora al-
cun esito. Si sa soltanto che il fur-
gone targato Milano e che il pri-
mo numero della targa il 7. Vin-
cenza De Rosa stava attraversan-
do la strada con un'amica vicino
a casa quando il furgone so-
praggiunto a forte velocit e l'ha
investita. Era ancora viva quando
un medico ha cercato di prestarle
i primi soccorsi ma morta pri-
ma dell'arrivo dell'ambulanza.
Rapallo: due persone
travolte ed uccise
da un treno
GENOVA Un uomo e una donna
sono stati travolti e uccisi da un
treno merci a Rapallo intorno alle
2.30 della notte tra marted e mer-
coled. Dai primi accertamenti del-
la polizia ferroviaria pare si sia
trattato di un incidente. I due cam-
minavano sulla massicciata e non
si sono accorti di un merci che ar-
rivava da levante. Lincidente av-
venuto in prossimit di un passag-
gio a livello poco dopo la stazione
di Rapallo, in direzione Genova. Il
macchinista ha raccontato di non
aver visto i due a causa del buio.
Ferrovie: in fiamme
treno merci sulla linea
del Sempione
DOMODOSSOLA Sfiorata, mer-
coled, una tragedia sulla linea fer-
roviaria del Sempione: un tir tra-
sportato da uno speciale convoglio
ferroviario ha preso fuoco. Le
fiamme hanno distrutto il camion,
il carro ferroviario che lo traspor-
tava e hanno fuso la linea elettri-
ca. Lintervento dei vigili del fuoco
ha permesso di evitare che le
fiamme si propagassero allintero
convoglio. La linea ferroviaria del
Sempione stata interrotta.
PAGINA
11 .
L'OSSERVATORE ROMANO Gioved 24 Gennaio 2002
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o INQUINAMENTO Mentre al Nord la situazione re-
sta a rischio in varie regioni i provvedimenti a tar-
ghe alterne si estendono. In Toscana: dopo Firenze,
disposto anche a Pisa.
BLOCCO AI VALICHI Protesta degli autotrasporta-
tori contro le norme europee che penalizzano i Tir
italiani. Code chilometriche al Brennero, al Frejus e
a Ponte Chiasso, dove stato impedito per protesta
il passaggio dei camion.
PREZZI Accordo tra ministero e filiera ortofrutti-
cola per porre un freno ai rincari a volte ingiustifica-
ti dei prodotti: d'ora in poi un unico osservatorio
controller le modalit di formazione dei prezzi.
LAVORO Sullarticolo 18 la palla passa alle forze
parlamentari, con la Commissione Lavoro del Sena-
to che ha fissato due settimane di tempo per la pre-
sentazione degli emendamenti alla riforma del mer-
cato del lavoro.
DROGA Due importanti operazioni antidroga sono
state compiute a Milano. Ingenti i sequestri di cocai-
na effettuati dalle forze dell'ordine, che hanno anche
eseguito un centinaio di ordini di custodia.
AUTO PIRATA Non hanno dato ancora alcun esito
a Milano le ricerche dell'autista di un furgone che
ha travolto e ucciso una donna di 76 anni, fuggendo
dopo l'incidente. L'anziana stata investita in pieno
mentre attraversava la strada con una conoscente.
MILANO, 23.
Come era prevedibile
fin dal mattino, la legge-
ra pioggia che cade da
ieri al Nord dopo la lun-
ga siccit non bastata
ad attenuare l'allarme
smog. In Lombardia l'ar-
rivo della pioggia coin-
ciso con il ritorno alla
circolazione a targhe al-
terne per le auto private
(dopo una decina d'anni)
in 62 Comuni tra cui Mi-
lano nella zona compre-
sa appunto tra il capo-
luogo e l'asse Como-
Sempione. Da rilevare
comunque che in un al-
tro capoluogo lombardo,
Cremona, vige dal 14
gennaio il divieto ad ol-
tranza dalle 8 alle 20. In-
tanto anche il Comune
di Pavia ha disposto per
BOLZANO, 23.
Autostrada del Brennero bloccata ai
Tir da questa mattina per la protesta de-
gli autotrasportatori contro la proroga
del sistema degli ecopunti sino al
2006. I camion in transito sono stati fatti
uscire sul versante italiano in corrispon-
denza della barriera di Vipiteno e su
quello austriaco, prima della galleria del
valico. Al Brennero, dove la temperatu-
ra rigidissima e dove spira un forte
vento, si trovano dalle prime ore dellal-
ba una cinquantina di autotrasportatori
che hanno formato dei picchetti. La
stessa cosa si verificata ai valichi del
Frejus e di Ponte Chiasso.
Il ministro delle Infrastrutture Pietro
Lunardi aveva convocato ieri tutte le or-
ganizzazioni dellautotrasporto condivi-
dendo le preoccupazioni della categoria
e la necessit di un progetto integrato
per lattraversamento delle Alpi, Tutta-
via ha detto il segretario nazionale Fi-
ta Cna Maurizio Longo abbiamo rite-
nuto di dover confermare la manifesta-
zione quale segnale di attenzione su un
problema che riguarda il Paese.
Abbiamo sottolineato che le barriere
fisiche non possono pi continuare ad
essere anche economiche e da parte del-
lUnione europea deve attivarsi una ca-
pacit di reale integrazione ha aggiunto
Longo. Nellincontro con il ministro si
parlato anche della questione del traforo
del Monte Bianco, sulla cui riapertura
non vi ancora una data precisa, dopo
numerosi rinvii. Lunardi ha riferito di
un prossimo incontro con il ministro dei
Trasporti francese per il 1 febbraio.
ROMA, 23.
Un unico osservatorio
dei prezzi tra i ministeri
delle Politiche agricole e
delle Attivit produttive,
collegato in rete con le
camere di commercio, i
principali mercati allin-
grosso europei e un co-
mitato di filiera dellor-
tofrutta in modo da defi-
nire le modalit di for-
mazione dei prezzi, dare
maggiore trasparenza e
coordinare la sorveglian-
za degli organi preposti
al controllo. Questi gli
obiettivi che hanno tro-
vato d'accordo il mini-
stro Alemanno e i com-
ponenti della filiera orto-
frutticola incontratisi ieri
al ministero per trovare
una soluzione dopo i rin-
cari degli ultimi giorni.
La riorganizzazione coinvolger tutti,
dal produttore al grossista fino al vendi-
tore al dettaglio.
Fra gli interventi immediati, il respon-
sabile delle Politiche agricole ha riferito
della richiesta di un migliore utilizzo de-
gli stanziamenti destinati al Fondo di so-
lidariet nazionale per far fronte alla si-
tuazione di danno che si creata a cau-
sa della siccit e del gelo. Nelle intenzio-
ni c' anche la realizzazione di un patto
istituzionale che serva, tra laltro, a pro-
muovere la tracciabilit degli ortaggi e
la revisione della normativa in materia
di etichettatura che, nel rispetto delle di-
rettive europee, assicuri pi trasparenza
al mercato.
Al termine della riunione stata
espressa da tutti i partecipanti soddisfa-
zione sia per l'accordo sia per i ribassi
dei prezzi verificatisi nelle ultime 48 ore.
Aver gettato un grido di allarme e aver
chiamato tutti gli attori della filiera al
senso di responsabilit ha detto Ale-
manno ha sortito leffetto di raffred-
dare il mercato.
ROMA, 23.
Larticolo 18 dello statuto dei lavora-
tori, nodo al momento inestricabile della
controversia Governo-sindacati, passa al-
l'esame delle forze parlamentari. La
Commissione Lavoro del Senato, infatti,
ha fissato due settimane di tempo per la
presentazione degli emendamenti alla ri-
forma del mercato del lavoro.
I sindacati insistono nel chiedere lo
stralcio della norma sui licenziamenti
dalla delega, e, dopo il vasto giro di in-
contri avuto nelle ultime settimane con
molte forze politiche di maggioranza e
ROMA, 23.
Continua allinsegna del temporeggia-
mento liter parlamentare dei provvedi-
menti sul conflitto di interessi. In com-
missione Affari costituzionali, maggio-
ranza e opposizione cercano di mante-
nere aperti i canali di dialogo, anche se
entrambe si sono dichiarate consapevoli
che i veri nodi verrano affrontati soltan-
to la prossima settimana.
Le posizioni, se pure non blindate,
sembrano ormai definite. Oggi l'Ulivo ha
presentato ufficialmente la sua nuova
proposta, in sostituzione di quella (pre-
disposta in un primo tempo) che ricalca-
va il testo approvato dal Senato alla fine
della scorsa legislatura. Si tratta di una
proposta molto vicina alla legge in vigo-
re negli Stati Uniti d'America, ove ai
membri del Governo consentita una
opzione: o laccordo tra il soggetto inte-
ressato e lautorit competente attraver-
so un programma di prevenzione del
conflitto di interessi; o, in alternativa,
l'affidamento a un blind-trust, in cui il
fiduciario tenuto alla piena indipen-
denza dal proprietario, con possibilit di
dismissione dei propri beni.
Anche la maggioranza ha modificato
la primitiva proposta Frattini recependo
quella del presidente emerito della Con-
sulta, Vincenzo Caianiello, che affida al-
le Autorit gi esistenti (antitrust e tele-
comunicazioni) i compiti di vigilanza, e
che ritiene incostituzionale la vendita
forzosa delle aziende di chi in odore di
conflitto d'interesse.
C' poi una terza ipotesi, presentata
da Rifondazione comunista, che esclude
alternative all'alienazione dei beni.
MILANO, 23.
Un ingente sequestro di cocaina per
un valore di oltre 43 milioni di euro
stato eseguito presso il casello autostra-
dale di Melegnano (Milano Sud) dalla
Dia di Roma, in collaborazione con il
personale di Milano. Nel corso dellope-
razione effettuata ieri (ma la notizia
stata resa nota solo oggi) sono stati an-
che arrestati i responsabili di un'organiz-
zazione criminale dedita al traffico di
droga e al riciclaggio internazionale di
valuta. La cocaina sequestrata, purissi-
ma, proviene dalla Colombia.
ROMA, 23.
Con l'entrata in vigore, domenica
prossima 27 gennaio, del nuovo orario
Trenitalia, valido fino al 14 giugno 2002,
scatteranno anche nuove regole per le
prenotazioni (necessarie sullEurostar)
e i cambi data nonch lofferta famiglia
per i nuclei di almeno tre persone: un
ragazzo fino a 12 anni viagger gratis.
L'orario, che non sottointende alcun au-
mento dei prezzi, contempla un poten-
ziamento degli Eurostar sia sulla linea
Milano-Venezia (quattro nuovi treni) sia
nei collegamenti Milano-Roma e vicever-
sa (estensione di tratte prima limitate a
uno o due giorni).
Secondo Trenitalia, con la ridefinizio-
ne mirata degli orari di alcuni treni, ol-
tre che per leffetto dellestensione del
servizio Eurostar, aumenta anche la ve-
locit di molti convogli e il numero delle
fermate degli Intercity. Si prevede un
incremento del volume di traffico di ol-
tre il 10 per cento rispetto al 2001.
Numerose inoltre saranno le riduzioni
dei tempi di percorrenza annunciate dal-
le FS, in particolare per quanto riguarda
i collegamenti con la Sicilia, che benefi-
ceranno anche dellattivazione della
nuova galleria dei Peloritani nella tratta
Messina-Palermo.
MILANO, 23.
Un problema da controllare, s, quello
delle baby gang ma non unemergen-
za. Questa la valutazione del Questore
di Milano, Vincenzo Boncoraglio, dopo
il ripetersi a brevissima scadenza di rapi-
ne compiute da bande di minorenni.
di ieri la notizia dellarresto, a Milano,
di quattro adolescenti accusati di rapina-
re coetanei alluscita dalla discoteca,
mentre a Monza sono stati denunciati
due 16enni che sabato avevano rapinato
un coetaneo. Due episodi fra molti, che
hanno destato preoccupazione.
Oggi ha commentato il Questore
abbiamo dato una risposta precisa a
quei ragazzi che pensano di prevaricare
i loro coetanei per motivi veramente fu-
tili e abbietti, come limpadronirsi di og-
getti e vestiti firmati. Per ha ag-
giunto ritenere che ci si trovi di fron-
te ad unemergenza, da un punto di vi-
sta meramente tecnico, da poliziotto, mi
sembra eccessivo. Sulla rilevanza del te-
ma dal punto di vista sociale ovviamen-
te lascio ad altri le considerazioni pi
opportune. Ma penso che il problema
pi ampio della delinquenza minorile
non vada liquidato con il solo problema
delle cosiddette baby gang.
TRIESTE, 23.
Abbiamo il sospetto di relazioni con
il Pkk (il Partito indipendentista curdo,
ndr), che imporrebbe una tassa alle or-
ganizzazioni del traffico di clandestini.
L'ha dichiarato il sostituto procuratore
Federico Frezza a Trieste, durante la
conferenza stampa sulloperazione che
ha consentito di sgominare varie orga-
nizzazioni criminali dedite allingresso il-
legale di extracomunitari, in prevalenza
turchi di etnia curda.
Frezza, che fa parte del pool anticlan-
destini istituito dalla Dda di Trieste, ha
anche affermato che vi il sospetto che
buona parte dei curdi che risiedono al-
lestero siano tenuti a pagare un contri-
buto al Pkk.
Sono turchi di etnia curda anche i tre
uomini, residenti a Istanbul, al vertice
delle organizzazioni sgominate, su cui
pende un ordine di arresto. Secondo gli
inquirenti tutti i capi della struttura so-
no turchi. Gli altri sono personaggi mi-
nori.
Durante un interrogatorio, ha riferito
Frezza, un turco ha detto chiaramente
che il rischio di trasportare i clandestini
in macchina lo correvano gli italiani.
ROMA, 23.
Una medaglia al valore sportivo sta-
ta riconosciuta dalla Federcalcio alla
squadra dei Vigili del Fuoco della Spe-
zia, vincitrice nel torneo nazionale del
1943-44 al quale non stato mai ricono-
sciuto il valore di scudetto.
La decisione stata presa dal consi-
glio federale, il primo della presidenza
Carraro, a seguito della richiesta della
Spezia che da anni perorava il riconosci-
mento del titolo.
Non uno scudetto ha precisato
Carraro ma un titolo sportivo di cui
il La Spezia potr fregiarsi anche sulle
maglie.
La medaglia sar festeggiata a La
Spezia con una grande manifestazione.
Nel triangolare tra Spezia-Vigili del Fuo-
co, Torino e Venezia, la partita decisiva
fu quella tra Spezia e Torino, disputata
allArena di Milano e vinta dagli spezzini
per 2-1. Una vittoria esaltante perch ot-
tenuta a spese del Grande Torino di
Loik, Gabetto, Ossola, Piola, Mazzola e
Ferraris. Della formazione spezzina di
allora ci sono ancora dei sopravvissuti:
Gramaglia, che vive a Rapallo, Tomma-
seo, Rostagno e Bicchielli, che vivono a
Spezia, e Persia che abita a Sarzana.

1 gennaio 2002

L'OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
UNICUIQUE SUUM
POLITICO RELIGIOSO
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Anno CXLII - N. 21 (42.957) CITT DEL VATICANO Venerd 25 Gennaio 2002
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Cumulativo . . . . . . . . . : 240 - L. 465.000 : 120 - L. 232.500
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L'Osservatore della Domenica . $ 81
La giornata di preghiera per la pace nel mondo
ASSISI - 24 GENNAIO2002
Il cuore di una folla
innumerevole
che invoca la pace
24 gennaio 2002: oggi Assi-
si il cuore del mondo. il
cuore di quella folla innu-
merevole che lungo le sue
strade, sui suoi sentieri, tra le
sue antiche mura, invoca la
pace. il cuore di quell'u-
manit assetata di speranza,
che da ogni angolo del mondo
leva alta la sua implorazione
di pace.
La storia di questo Terzo
Millennio fa tappa oggi ad As-
sisi. Vi giunge con quel singo-
lare convoglio di preghiera
che il Papa ha scelto per
compiere il suo pellegrinag-
gio. Un treno sul quale trova-
no posto con lui i rappresen-
tanti delle religioni del mondo.
Un treno sul quale viaggia la
pace. Oggi ad Assisi si perce-
pisce il pulsare della vita dell'intero creato. Risuo-
nano i suoi palpiti su questo colle benedetto dai
passi di Francesco, singolare profeta della pace.
E qui batte il cuore appassionato di Giovanni Pao-
lo II. Qui trepida il suo animo di Pastore, qui si in-
nalza la sua invocazione, qui riecheggia il suo gri-
do accorato. Siamo venuti ad Assisi in pellegri-
naggio di pace dice rivolgendosi ai delegati re-
ligiosi raccoltisi nella piazza San Francesco .
Siamo qui per interrogarci di fronte a Dio sul no-
stro impegno per la pace, per chiederne a Lui il
dono, per testimoniare il nostro comune anelito
verso un mondo pi giusto e solidale.
Questo unico, possente anelito prorompe nelle
diverse voci di pace che scandiscono l'incontro. Le
testimonianze della composita assemblea raduna-
tasi presso la Tomba di Francesco sono come un
inno polifonico che sale dalle profondit dell'uomo
e giunge alle altezze del Cielo. un anelito
sottolinea il Papa pi intimo e tenace di qualsia-
si istinto di violenza, un anelito che insieme siamo
venuti a riaffermare qui, ad Assisi. Ciascuno nella
propria lingua, con i propri accenti, con la propria
ritualit, parla al mondo nel linguaggio universale
dell'amore. La pace di Cristo auspica Giovanni
Paolo II diventi anelito incessante della vita del
mondo.
Gli uni accanto agli altri, in preghiera, in ascolto,
in dialogo, all'ombra della Basilica del Poverello.
Ecco l'immagine eloquente della pace. Ecco il se-
gno che si imprime con la forza della testimonian-
za nella coscienza di questo tempo. Ecco lo squar-
cio che dirada le nebbie del sospetto e dell'incom-
prensione. Le tenebre ricorda il Papa non si
Avanzate verso il futuro tenendo alta la fiaccola
della pace. Della sua luce ha bisogno il mondo!.
Della luce di Assisi ha bisogno oggi l'umanit per
intraprendere con risolutezza e perseveranza il
sentiero della pace all'alba del nuovo Millennio.
Questa consapevolezza divenuta preghiera du-
rante i successivi incontri dei rappresentanti delle
diverse religioni nei luoghi francescani. divenuta
consegna ed impegno comune al momento del
congedo, nella grande piazza dove tutti i parteci-
panti si sono ritrovati per deporre umilmente nelle
mani di Francesco la loro volont di pace e di ri-
conciliazione.
dissipano con le armi: le tene-
bre si allontanano accenden-
do fari di luce. E oggi Assisi
risplende come stella polare
sul cammino dei popoli. Illu-
mina i passi dei potenti e de-
gli umili, indica la strada alle
Nazioni e alle singole perso-
ne. Scuote gli animi, provoca
le menti, sollecita i cuori.
Chiama alla mobilitazione
adulti e anziani, donne e bam-
bini. Incalza soprattutto le
nuove generazioni. Chiedo a
voi il vibrante appello ri-
volto da Giovanni Paolo II ai
giovani di essere, come
Francesco dAssisi, sentinel-
le docili e coraggiose della
pace vera, fondata nella giu-
stizia e nel perdono, nella ve-
rit e nella misericordia!
Il discorso di Giovanni Paolo II
Assisi oggi diventa nuovamente il cuore di
una folla innumerevole che invoca la pace: ...un
popolo che non si stanca di credere nella forza
della preghiera per ottenere la pace. Lo ha detto
Giovanni Paolo II rivolgendosi ai Rappresentanti
delle Religioni del mondo raccoltisi nella piazza
San Francesco, ad Assisi, nella mattina di giove-
d 24 gennaio, per celebrare la Giornata di pre-
ghiera per la pace nel mondo. Questi i punti no-
dali del discorso del Santo Padre:
Siamo venuti ad Assisi in pellegrinaggio di
pace. Siamo qui, quali rappresentanti delle varie
religioni, per interrogarci di fronte a Dio sul no-
stro impegno per la pace, per chiederne a Lui il
dono, per testimoniare il nostro comune anelito
verso un mondo pi giusto e solidale;
Le tenebre non si dissipano con le armi; le
tenebre si allontanano accendendo fari di luce;
Ci incontriamo ad Assisi, dove tutto parla di
un singolare profeta della pace, chiamato Fran-
cesco. Egli amato non solo dai cristiani, ma da
tanti altri credenti e da gente che, pur lontana
dalla religione, si riconosce negli ideali di giusti-
zia, di riconciliazione, di pace che furono suoi;
Dio stesso ha posto nel cuore umano uni-
stintiva spinta a vivere in pace e armonia. un
anelito pi intimo e tenace di qualsiasi istinto di
violenza, un anelito che insieme siamo venuti a
riaffermare qui, ad Assisi;
La pace! Lumanit ha bisogno della pace
sempre, ma ancor pi ne ha bisogno ora, dopo i
tragici eventi che hanno scosso la sua fiducia e
in presenza dei persistenti focolai di laceranti
conflitti che tengono in apprensione il mondo;
Non si pu dimenticare che situazioni di op-
pressione e di emarginazione sono spesso allori-
gine delle manifestazioni di violenza e di terrori-
smo;
Le religioni sono al servizio della pace...
Loffesa delluomo , in definitiva, offesa di Dio.
Non v finalit religiosa che possa giustificare
la pratica della violenza delluomo sulluomo;
Pregare non significa evadere dalla storia e
dai problemi che essa presenta. Al contrario,
scegliere di affrontare la realt non da soli, ma
con la forza che viene dallAlto, la forza della ve-
rit e dellamore la cui ultima sorgente in
Dio;
Giovani del terzo millennio, giovani cristia-
ni, giovani di tutte le religioni, chiedo a voi di
essere, come Francesco dAssisi, sentinelle do-
cili e coraggiose della pace vera.
Pagina 6/7
Alla giornata di preghiera sono dedicate le pagine 2, 3, 4, 5 e 6/7

PAGINA
2 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 25 Gennaio 2002
.
Assisi, 24 gennaio 2002:
Giornata di preghiera per la pace nel mondo
L'elenco dei partecipanti
C) Chiese,
Comunit ecclesiali,
Federazioni, Alleanze
e Organizzazioni
cristiane dOccidente
19. Comunione Anglicana
S.E. Richard Garrard, Vescovo Assistente per la
Diocesi dEuropa della Chiesa dInghilterra, Di-
rettore del Centro Anglicano in Roma
20. Federazione Luterana Mondiale
Rev. Dr. Ismael Noko, Segretario Generale della
Federazione Luterana Mondiale
S.E. Munib A. Younan, Vescovo Luterano di
Gerusalemme
21. Alleanza Mondiale
delle Chiese Riformate
Rev. Dr. Setri Nyomi, Segretario Generale del-
lAlleanza Mondiale delle Chiese Riformate
22. Chiesa Presbiteriana di Scozia
Rev.mo John D. Miller, Moderatore
23. Consiglio Metodista Mondiale
Rev. Dr. George Freeman, Segretario Generale
del Consiglio Metodista Mondiale
24. Chiesa Cristiana
(Discepoli di Cristo)
Rev. Alvin O. Jackson, Moderatore
Dr. David M. Thompson, Moderatore del Di-
sciples Ecumenical Consultative Council
25. Pentecostali
Rev. Dr. Cecil M. Robeck, Co-Presidente della
Commissione internazionale di dialogo cattolica-
pentecostale
26. Alleanza Battista Mondiale
Rev. Dr. Denton Lotz, Segretario Generale del-
lAlleanza Battista Mondiale
27. Federazione Battista Europea
Rev. Pastore Italo Benedetti, Unione Battista
Italiana
28. Conferenza Mondiale Mennonita
Dr. Mesach Krisetya, Presidente della Con-
ferenza Mennonita Mondiale
29. Esercito della Salvezza
Capitano Pascal Lemasle
Capitano Frederick Wong, Quartier Generale
per lItalia dellEsercito della Salvezza
30. Friends World Committee
for Consultations (Quaccheri)
Sig.ra Hamsa Eichler, Gruppo di Vienna
31. Chiesa Morava
Rev. Angetile Yesaya Musomba, Direttore dello
Unity Board
32. Consiglio Ecumenico delle Chiese
Rev. Dr. Konrad Raiser, Segretario Generale del
Consiglio Ecumenico delle Chiese
D) Ebraismo
Rabbino Joseph H. Ehrenkranz, Direttore, Cen-
ter for Christian-Jewish Understanding, Stati Uni-
ti
Prof. Dr. Leon Feldman, Segretario, Interna-
tional Committee for Interreligious Consulta-
tions, Stati Uniti
Rabbino Ron Kronish, Direttore, International
Coordinating Council in Israel, Gerusalemme
Rabbino Alan Placey, Responsabile per le que-
stioni interreligiose, Ufficio del Rabbino Capo
della United Hebrew Congregations of the British
Commonwealth of Nations, Londra
Rabbino Capo David Rosen, Presidente, In-
ternational Council of Christians and Jews, Ge-
rusalemme
Rabbino Israel Singer, Presidente del Governing
Board, World Jewish Congress, Stati Uniti
Gran Rabbino Samuel-Ren Sirat, Concistoro
Centrale, Francia
Rabbino Arthur Schneier, Presidente, Appeal of
Conscience Foundation, Stati Uniti
Rabbino Henry I. Sobel, Senior Rabbi, Con-
gregao Israelita Paulista, So Paulo
Rabbino Alberto Piattelli, Comunit ebraica di
Roma, Italia
E) Islam
Prof. Dr. Hamid Ahmad Al-Rifaie, Arabia Sau-
dita
Mr. Mohammad Sammak, Libano
H.E. Dr. Mahid Mutilan, President Ulama Lea-
gue, Filippine
Mrs. Mutilan, Filippine
H.E. Dr. Kamil Al-Sharif, Giordania
Dr. Ali Wahby El Samman, Egitto
H.E. Imam Wallace Deen Mohammed, USA
Imam Abdul Karim Hasan, USA
His Royal Highness Prince El Hassan bin Talal,
Giordania
Hojjatoleslam Ghomi, Iran
Hojjatoleslam Alami, Iran
H.E. Gran Muft Mustafa Ceric, Bosnia
Dr. Ifet Mustafic, Bosnia
H.E. Gran Muft Selim Myumyum Mehmed,
Bulgaria
Dr. Nikolay Pankov, Bulgaria
Shaikh Abdel Salam E.H. Abushukhaidem, Ge-
rusalemme
Shaikh Saad A.M. Darwish, Gerusalemme
Dr. Main Badawi Ibrahim Dweik, Gerusalem-
me
Dr. Mohammed Ahmed Sharif, Libia
Dr. Mansour Tantush, Libia
Dr. Naweed Baig, Pakistan
H.E. Gran Muft Hafiz Sabri Kochi, Albania
Mr. Buajr Mullahi, Albania
H.E. Reshat Bardhi, Albania
Mr. Edmond Brahimaj, Albania
H.E. Imam Mahmoud Hammad Ibrahim She-
weitah, Italia
Shaikh Ahmed Khalifa Niasse, Senegal
Prof. Ahmed Abd al Rahman Mohammed, Su-
dan
Dr. Ridvan Caarkir, Turchia
Abdul Chapor Mohammed Taha, Iraq
F) Buddhismo
Geshe Tashi Tsering, (rappresentante del Dalai
Lama), Gran Bretagna
Most Ven. Yi I, (rappresentante Fo Kuang
Shan-Taiwan), capo delegazione
Ven. Chueh Yann
Ven. Chueh Ru
Most Ven. Gensho Hozumi (Rinzai Zen), Giap-
pone
JapanBuddhistFederation(Giappone)
Most Ven. Chiko Iwagami, capo delegazione
Mr. Yuki Kashiwagi
Dr. Kenneth Kenichi Tanaka
Dr. Satoru Eguchi
Delegazione Tendai (Giappone)
Most Ven. Kojun Handa, capo delegazione
Most Ven. Ryoko Nishioka
Ms. Hatsuko Handa
Ven. Ejun Ota
Ven. Tetsuen Saito
Ven. Yuigyo Okubo
Ms. Yumiko Nishioka
Mr. Uchiyama
Mr. Yoshihiro Kitagawa
Rissho Kosei-kai (Giappone)
Rev. President Nichiko Niwano, capo delega-
zione
Rev. Hideyuki Kobayashi
Dr. Koichi Kawamoto
Mr. Yasutomo Sawahata
Ms. Megumi Hirota
Mr. Junichi Kazawa
Myochikai (Giappone)
Rev. Keishi Miyamoto, capo delegazione
Mr. Fumitoshi Hongo
Ms. Yasuko Waki
Mr. Shoro Fujita
G) Tenrikyo
Rev. Zensuke Nakata, capo delegazione
Rev. Noriaki Nagao
Rev. Hideo Yamaguchi
Dr. Ikuo Higashibaba
H) Shintoismo (Oomoto)
Hon. Yasumi Hirose, capo delegazione
Mr. Mitsuo Yamazaki
Mr. Masamichi Tanaka
Mr. Katsuya Kimura
Mr. Kimio Matsumoto
Mr. Akira Naruo
I) Confucianesimo
Ven. Chang Gyou Choi, Presidente del Centro
Nazionale per il Confucianesimo, Corea
L) Giainismo
Mr. Harshad Nandlal Sanghrajka, Gran Bre-
tagna
M) Sikhismo
Mr. Harbans Singh, Singapore
Bhai Sahijb Mohinder Singh Ahluwalha, Gran
Bretagna, capo delegazione
Mr. Sewa Singh Mandla, Gran Bretagna
Mr. Gurcharan Singh Chandan, Gran Breta-
gna
Jethadar Joginder Vedanti, India, capo dele-
gazione
Baba Amar Singh, India
Sardar Prithipal Singh, India
Manjinder Singh, India
Jasdev Singh Rai, India
Kamaljit Singh, India
N) Induismo
Shri Krishnarajav Vanavarayar, India
Mrs. Karuna Vanavarayar, India
Mrs. Dhanashree Srinivas Talwalkar, India
Prof. Raj Krishan Srivastava, India
Swamiji Agnivesh, India
O) Zoroastrianesimo
Ervad Rustom Bhedwar, Gran Bretagna
P) Religioni tradizionali
africane
Komfo Afua Serwah Mensah, Ghana
Mr. Gasseto Amadou, Benin
Mr. Alexandre Andr Paqui, Benin
Cardinali, Arcivescovi
e Vescovi
1. Card. Angelo Sodano, Segretario di Stato di
Sua Santit
2. Card. Roger Etchegaray, Presidente emerito
del Pontificio Consiglio della Giustizia e della
Pace
3. Card. Nasrallah Pierre Sfeir, Patriarca di
Antiochia dei Maroniti
4. Card. Ignace Moussa I Daoud, Prefetto della
Congregazione per le Chiese Orientali
5. Card. Carlo Maria Martini, Arcivescovo di
Milano
6. Card. Francis Arinze, Presidente del Pon-
tificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso
7. Card. Jozef Tomko, Prefetto emerito della
Congregazione per lEvangelizzazione dei Popoli
8. Card. Silvano Piovanelli, Arcivescovo emerito
di Firenze
9. Card. Eduardo Martnez Somalo, Prefetto
della Congregazione per gli Istituti di vita con-
sacrata e le Societ di vita apostolica
10. Card. Achille Silvestrini, Prefetto emerito
della Congregazione per le Chiese Orientali
11. Card. Michele Giordano, Arcivescovo di
Napoli
12. Card. Camillo Ruini, Vicario Generale per la
Diocesi di Roma
13. Card. Vinko Pulji, Arcivescovo di Vrhbo-
sna, Sarajevo (Bosnia ed Erzegovina)
14. Card. Salvatore De Giorgi, Arcivescovo di
Palermo
15. Card. Polycarp Pengo, Arcivescovo di Dar-
es-Salaam (Tanzania)
16. Card. Paul Shan Kuo-hsi, Vescovo di Ka-
ohsiung (Taiwan)
17. Card. Giovanni Battista Re, Prefetto della
Congregazione per i Vescovi
18. Card. Severino Poletto, Arcivescovo di To-
rino
19. Card. Cormac Murphy-OConnor, Arcive-
scovo di Westminster (Gran Bretagna)
20. Card. Edward Michael Egan, Arcivescovo di
New York (Stati Uniti dAmerica)
21. Card. Lubomyr Husar, Arcivescovo Mag-
giore di Lviv degli Ucraini (Ucraina)
22. Card. Edward Idris Cassidy, Presidente eme-
rito del Pontificio Consiglio per la Promozione
dellUnit dei Cristiani
23. Card. Luigi Poggi, Archivista emerito di
Santa Romana Chiesa
24. Card. Lorenzo Antonetti, Delegato Pon-
tificio per la Patriarcale Basilica di S. Francesco
in Assisi
25. Card. Franois Xavier Nguyn Van Thun,
Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia
e della Pace
26. Card. Sergio Sebastiani, Presidente della
Prefettura degli Affari Economici della Santa
Sede
27. Card. Jos Saraiva Martins, Prefetto della
Congregazione delle Cause dei Santi
28. Card. Crescenzio Sepe, Prefetto della Con-
gregazione per lEvangelizzazione dei Popoli
29. Card. Walter Kasper, Presidente del Pon-
tificio Consiglio per la Promozione dellUnit dei
Cristiani
30. Sua Beatitudine Raphal I Bidawid, Pa-
triarca di Babilonia dei Caldei
31. S.E. Leonardo Sandri, Sostituto per gli
Affari Generali della Segreteria di Stato
32. S.E. Jean-Louis Tauran, Segretario per i
Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato
33. S.E. Marc Ouellet, Segretario del Pontificio
Consiglio per la Promozione dellUnit dei Cri-
stiani
34. S.E. Giampaolo Crepaldi, Segretario del
Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace
35. S.E. Michael Louis Fitzgerald, Segretario del
Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso
36. S.E. Paolo Romeo, Nunzio Apostolico in
Italia
37. S.E. Paolo Sardi, Nunzio Apostolico con
Incarichi speciali
38. S.E. Josip Bozani, Arcivescovo di Zagreb
(Croazia)
39. S.E. Amde Grab, Vescovo di Chur, Pre-
sidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali
dEuropa
40. S.E. Simon Ntamwana, Arcivescovo di Gi-
tega (Burundi)
41. S.E. Vctor Manuel Lpez Forero, Arci-
vescovo di Bucaramanga (Colombia)
42. S.E. Fernando R. Capalla, Arcivescovo di
Davao (Filippine)
43. S.E. Johannes Sudiarna Hadiwikarta, Ve-
scovo di Surabaya (Indonesia)
44. S.E. Joseph Bagobiri, Vescovo di Kafanchan
(Nigeria)
45. S.E. Andrew Francis, Vescovo di Multan
(Pakistan)
46. S.E. Augustin Misago, Vescovo di Gikongoro
(Rwanda)
47. S.E. Juan Mara Uriarte Goiricelaya, Ve-
scovo di San Sebastin (Spagna)
48. S.E. Oswald Thomas Colman Gomis, Ve-
scovo di Anuradhapura (Sri Lanka)
49. S.E. Fouad Twal, Vescovo di Tunis (Tu-
nisia)
Sono presenti, inoltre:
Vescovi Membri del Consiglio Permanente
della Conferenza Episcopale Italiana
Membri della Commissione della Conferenza
Episcopale Italiana per lEcumenismo e il Dia-
logo
Arcivescovi e Vescovi dellUmbria, di diverse
Diocesi dellItalia, di Taiwan, del Vit Nam e di
altri Paesi.
Autorit civili
1. S.E. il Signor Carlo Azeglio Ciampi, Pre-
sidente della Repubblica Italiana, e Seguito
2. S.E. il Signor Silvio Berlusconi, Presidente del
Consiglio dei Ministri, e Seguito
3. On. Pier Ferdinando Casini, Presidente della
Camera dei Deputati
4. On. Pietro Lunardi, Ministro per le Infra-
strutture e i Trasporti, e Seguito
5. On. Giuliano Urbani, Ministro per i Beni e le
Attivit Culturali
6. On. Gianni Letta, Sottosegretario alla Pre-
sidenza del Consiglio dei Ministri
7. On. Paolo Bonaiuti, Sottosegretario alla Pre-
sidenza del Consiglio dei Ministri
Invitati
1. Chiara Lubich, Opera di Maria (Focolarini)
2. Andrea Riccardi, Comunit di SantEgidio
3. Jess Carrascosa, Comunione e Liberazione
4. Kiko Argello, Cammino Neocatecumenale
5. Paola Bignardi, Azione Cattolica Italiana
6. Frre Denis, Comunit di Taiz
7. Suor Nrmala, Superiora Generale Missio-
narie della Carit
8. Suor Raymonde-Andre, Superiora Generale
Piccole Sorelle di Ges
9. Padre Angelo Panigatti, Barnabiti
10. Padre Giuseppe Moretti, Barnabiti
11. Prof. Mario Agnes, Direttore de LOsser-
vatore Romano
12. Dott. Joaqun Navarro-Valls, Direttore della
Sala Stampa della Santa Sede
13. Padre Pasquale Borgomeo, Direttore della
Radio Vaticana
14. Padre Federico Lombardi, Direttore Ge-
nerale ad interim del Centro Televisivo Vaticano
15. Dr. William F. Vendley, Conferenza Mon-
diale delle Religioni per la Pace
16. Dr. Peter P. Stewart, Thanksgiving Square,
USA
17. S.E. Sami Elia Gargis, Direttore per gli Affari
cristiani, Ministero Awqaf, Iraq
A) Chiese Ortodosse
1. Patriarcato Ecumenico
Sua Santit Bartolomeo I, Patriarca Ecume-
nico
S.E. Gennadios, Arcivescovo-Metropolita dei
Greci Ortodossi in Italia, Esarca dellEuropa Me-
ridionale
S.E. Emmanuel, Vescovo di Reghion, Direttore
dellUfficio della Chiesa Ortodossa presso la Co-
munit Europea
Diacono Stefanos, Diacono Patriarcale
Sig. Basilios Karaghiorghis
2. Patriarcato Greco Ortodosso
di Alessandria e di tutta lAfrica
S.E. George (Vladimirou), Vescovo di Nilopolis,
Vicario Patriarcale in Alessandria
3. Patriarcato Greco Ortodosso
di Antiochia e di tutto lOriente
Sua Beatitudine Ignace IV Hazim, Patriarca
greco ortodosso di Antiochia e di tutto lOriente
S.E. Lukas El Khoury, Vescovo Ausiliare del
Patriarca
S.E. Gabriel Saliby, Metropolita dellEuropa
Occidentale e Centrale
Sig. Dimitri Yamanoglu, Segretario
4. Patriarcato Greco Ortodosso
di Gerusalemme
5. Patriarcato Ortodosso di Mosca
S.E. Pitirim, Metropolita di Volokolamsk e Ju-
riev, Vicario Patriarcale di Mosca
S.E. Hilarion, Vescovo di Kerchen
S.E. Innokentij, Vescovo di Korsoun
6. Patriarcato Ortodosso di Serbia
S.E. Jovan, Metropolita di Zagabria e Lju-
bljana
7. Patriarcato Ortodosso di Romania
S.E. Ioan Salagean, Vescovo di Harghita e
Covasna
8. Chiesa Ortodossa di Finlandia
9. Patriarcato Ortodosso di Bulgaria
Rev.mo Arciprete Ivan Petkin, Vicario Episco-
pale per lEuropa Centrale e Occidentale
10. Chiesa Ortodossa di Cipro
S.E. Vasilios, Vescovo di Trimithus, Vicario
dellArcivescovo greco ortodosso di Nea Justi-
niana e tutta Cipro
Prof. Christos Economou
11. Chiesa Ortodossa di Polonia
Rev.mo Archimandrita Jerzy (Pakowski)
12. Chiesa Ortodossa di Albania
Sua Beatitudine Anastas, Arcivescovo di Tirana,
Durres e di tutta lAlbania
Rev.mo P. Jani Trebicka, Segretario Generale
del Santo Sinodo
B) Antiche Chiese
dellOriente
13. Patriarcato Siro Ortodosso
di Antiochia
S.E. Mar Gregorios Yohanna Ibrahim, Metro-
polita di Aleppo
14. Chiesa Apostolica Armena
S.E. Khajak Barsamian, Primate della Diocesi
Orientale degli Stati Uniti dAmerica
15. Catholicossato Armeno di Cilicia
S.E. Oshagan Choloyan, Arcivescovo Prelato
della Costa Orientale degli Stati Uniti dAmerica e
Canada
16. Chiesa Ortodossa di Etiopia
Rev.mo Abba G. Egziabher G. Selassie, Rettore
della Comunit Etiopica di Roma
Dr. Tarekegne Taka, Presidente dellAssocia-
zione della Comunit Etiopica in Italia
17. Chiesa Siro Ortodossa
del Malankar (India)
S.E. Thomas Mar Athanasius, Vescovo di Chen-
gannur
Rev. Dr. Mathew Baby
18. Chiesa Assira dellOriente
Sua Santit Mar Dinkha IV, Catholicos Pa-
triarca della Chiesa Assira dellOriente
S.E. Mar Bawai Ashur Soro, Vescovo Assiro di
Seattle, Segretario Generale della Commissione
interecclesiale per le relazioni ecumeniche

PAGINA
3 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 25 Gennaio 2002
.
Assisi, 24 gennaio 2002:
Giornata di preghiera per la pace nel mondo
Quel treno di pace che corre
sui binari della vita quotidiana
Dalla piazza inferiore di san Francesco
gesti di riconciliazione
e rinnovate parole di speranza
storico continuava l'umanit ha
bisogno di vedere gesti di pace e di
ascoltare parole di speranza. Ancora
pi belli saranno i piedi del messaggero
che annunzia la pace, quando, dopo
averla proclamata solennemente sulle
pendici del monte Subasio, ciascuno di
noi ritorner a proclamarla e a viverla
nella pluralit del vivere quotidiano di
altri monti, citt e villaggi.
Testimonianze
di pace
Seguivano le testimonianze di pace.
In greco parlava prima Sua Santit
Bartholomaios I, Patriarca Ecumenico
di Costantinopoli; poi il Vescovo angli-
cano Richard Garrard, che proponeva
la testimonianza dell'Arcivescovo di
Canterbury. In inglese parlavano il Dr.
Ismael Noko, della Federazione Lutera-
na Mondiale; il Dr. Setri Nyomi, del-
l'Alleanza Mondiale delle Chiese Rifor-
mate; il Buddista Geshe Tashi Tsering,
che cantava la sua preghiera riprenden-
do un testo della Guida al modo di vi-
vere del Bodhisattva, Shantideva; lo
Chef Amadou Gasseto, della Religione
tradizionale africana (il testo in france-
se stato letto da un giovane discepolo
beninese della religione tradizionale Vo-
dun); e Didi Talwalkar, Induista, con il
suo manto di seta bianca. In arabo e
in francese il Dr. Ali El Samman, mu-
sulmano, leggeva la testimonianza dello
Sheikh Al-Azhar Mohammed Tantawi;
in inglese, il Rabbino Israel Singer rin-
graziava il Santo Padre per aver pro-
mosso questa storica Giornata di pre-
ghiera per la pace e ricordava che sol-
tanto attraverso un serio dialogo e me-
diante l'impegno a una dedizione fisica
per la pace da parte dei leader delle
maggiori religioni, e non soltanto con
semplici pronunciamenti, con sacrifici
per la pace, possiamo cominciare a
cambiare la condizione umana attuale.
Giovanni Paolo II ha giocato un ruolo
personale di questo genere, mediante i
suoi sforzi di riconciliazione con il Giu-
daismo, ed ha cambiato la storia fra
Cristiani ed Ebrei ricordava con for-
za . Questo pu essere senza dubbio
per ciascuno di noi un modello da se-
guire, il sentiero dei pellegrini che cer-
cano la pace.
Seguivano poi le testimonianze di
Chiara Lubich, Fondatrice del Movi-
mento dei Focolari, e di Andrea Riccar-
di, Fondatore della Comunit di San-
t'Egidio. La lezione storica degli ultimi
decenni e di tutto il Novecento ricor-
dava il Prof. Riccardi ci dice: la pa-
ce possibile e la guerra un'avventu-
ra senza ritorno. Infatti rilevava
noi cattolici, con tutti i cristiani, con i
credenti delle grandi religioni, abbiamo
compreso meglio che solo la pace
santa, mai la guerra! Per questo, oggi
auspicava di fronte alla durezza
di questi tempi accogliamo con speran-
za ed entusiasmo l'invito del Papa ad
aprire il cuore e l'intelligenza alle sfide
che ci attendono.
Anche S.B. Teoctist, Patriarca della
Chiesa Ortodossa Romena, inviava un
suo messaggio letto da S.E. Ioan Sala-
gean, Vescovo di Harghita e Covasna.
Dopo le testimonianze seguivano il
discorso del Santo Padre, un momento
di silenzio, un intermezzo musicale e
l'invito alla preghiera. Se il Signore
non costruisce la casa, invano vi fatica-
no i costruttori ricordava il Santo
Padre . Ecco ora il tempo favorevole
della preghiera: essa sta al cuore del-
l'impegno per l'edificazione della pace
nell'ordine, nella giustizia e nella liber-
t. Andiamo! esortava . Pur nella
diversit di luoghi e di espressioni ri-
tuali testimoniamo all'umana famiglia
lesicureragioni della nostra speranza.
Il Santo Padre e i rappresentanti con
le rispettive delegazioni lasciavano la
Piazza e si dirigevano verso la Basilica
Inferiore ed i luoghi previsti per la pre-
ghiera.
Invocazione ecumenica
dalla Basilica Inferiore
I cristiani nella Basilica Inferiore,
sotto le volte affrescate da Giotto ed av-
volti dalle pareti di Lorenzetti e di Si-
mone Martini, vivevano attorno al Pa-
pa un forte momento di preghiera ecu-
menica.
Beati gli operatori di pace: perch
saranno chiamati figli di Dio canta-
vano la Cappella Sistina e l'assemblea
, mentre la processione di ingresso si
avviava verso l'altare. Era il Libro dei
Vangeli portato da un Diacono ortodos-
so, accompagnato da quattro lampade
portate da alcuni laici provenienti da
diverse Chiese e Comunit ecclesiali, ad
aprire la processione, alla quale, si uni-
vano il Santo Padre ed i rappresentanti
delle Chiese e Comunit ecclesiali.
Giunta la processione davanti all'alta-
re, il Libro dei Vangeli veniva collocato
sull'apposito tronetto.
Quindi Giovanni Paolo II e Bartholo-
maios I deponevano l'incenso nel turi-
bolo d'argento e subito dopo, due dia-
coni, il primo di rito ortodosso e il se-
condo di rito latino, incensavano il Li-
bro sacro. Era il Papa ad elevare a Dio
Trinit la preghiera di lode: Benedetto
Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, mise-
ricordioso e grande nell'amore: fonte di
perdono, di comunione e di pace. Ora e
per tutti i secoli, in eterno.
Un segno perenne
dell'alleanza con Dio
Seguivano le invocazioni. Un rappre-
sentante della Chiesa Presbiteriana di
Scozia pregava in inglese, ricordando
l'arcobaleno della Bibbia, segno peren-
ne, alleanza tra Dio e ogni carne sulla
terra; in lingua tedesca, un rappresen-
tante dei Quaccheri si rivolgeva a Ges
che con il suo sangue ha riconciliato
Abele con Caino, ha battuto il muro di
separazione e dei due popoli ne ha fat-
to uno solo; risorto dai morti ha comu-
nicato, come primo dono ai discepoli,
la pace; in inglese, un rappresentante
dell'Alleanza Battista Mondiale, benedi-
ceva lo Spirito Santo, che Signore e
d la vita, consolatore e sorgente di co-
munione che nel prodigio della Pente-
coste ha riscattato Babele e ha donato,
nella pluralit delle lingue, l'unica veri-
t, fonte di vita.
Oggi pregava il Santo Padre
non si indurisca il nostro cuore come
quello dei nostri padri nel deserto, ma,
riscaldati dal fuoco del tuo Santo Spiri-
to, accogliamo la Parola di vita, con la
disponibilit di Maria, la Madre del Si-
gnore, di Francesco d'Assisi e dei nu-
merosi testimoni della fede.
Letture
bibliche
Seguivano le Letture bibliche e le in-
vocazioni. La prima, tratta dalla Lette-
ra di Paolo agli Efesini (2, 13-18) veniva
proclamata da un rappresentante del
Patriarcato di Mosca, Sua Eminenza
Pitirim. In francese, un rappresentante
del Patriarcato greco ortodosso d'Ales-
sandria e di tutta l'Africa, S.E. George,
concludeva con la seguente invocazio-
ne: Signore, Dio misericordioso e fonte
di ogni consolazione: hai annunciato la
pace ai lontani e ai vicini. Kyrie, elei-
son era la preghiera del cantore
Don Marco Pavan . In armeno e in
bulgaro, un rappresentante della Chie-
sa Armena Apostolica, Khajak Barsa-
mian, e un rappresentante della Chiesa
Ortodossa di Bulgaria, S.E. Ivan Pet-
kin, elevavano altre invocazioni, men-
tre il Patriarca Ecumenico, S.S. Bar-
tholomaios I, proclamava in greco una
lunga preghiera per la pace, seguita da
un profondo momento di silenzio. La
seconda Lettura, tratta dalla Lettera
dell'Apostolo Paolo ai Romani 12, 1-21,
veniva annunciata, in greco, da un
rappresentante della Chiesa Ortodossa
d'Albania, S.B. Anastas. Seguivano al-
tre invocazioni lette da rappresentanti
della Chiesa Ortodossa di Polonia, S.E.
Jerzy Pankowski, del Patriarcato Greco
Ortodosso d'Antiochia e di tutto l'O-
riente, Lucas El Khoury, e del Patriar-
cato Ecumenico di Costantinopoli, S.E.
Emmanuel. Il Patriarca Greco Ortodos-
so d'Antiochia e di tutto l'Oriente, S.B.
Ignace IV Hazim, in arabo, elevava a
Cristo Ges la preghiera per la pace.
La terza Lettura, presa dal Libro del-
l'Apocalisse (21, 1-7; 22, 1-5) veniva ese-
guita, in siriaco, da Mar Gregorius
Yohanna Ibraim, della Chiesa Siro Or-
todossa di Aleppo. Poi le tre invocazioni
proclamate da rappresentanti del Consi-
glio Metodista Mondiale, Freeman, dei
Pentecostali, Robeck, e dei Discepoli di
Cristo, David Thompson. Kyrie, elei-
son cantava ancora Don Marco Pa-
van.
Semplicit di cuore
comunione di spirito
La preghiera per la pace, in assiro,
veniva elevata dal Catholicos Patriarca
Assiro dell'Oriente, Mar Dinka. Giovan-
ni Paolo II introduceva il canto del
Pater noster con la seguente introdu-
zione di san Cipriano: Con semplicit
di cuore e in comunione di spirito, pre-
ghiamo il Padre dei cieli; supplichia-
molo come si addice a quanti si trova-
no tra coloro che piangono le rovine e
temono per ci che rimasto, tra una
folla di inermi e di feriti che languisco-
no e poche persone che resistono.
Un rappresentante della Chiesa Orto-
dossa di Romania, Johan, della Chiesa
Siro Malankarese (India), Mar Thomas
Attanasios, del Catholicossato di Cili-
cia, Choloyan, e Giovanni Paolo II be-
nedicevano i presenti e si congedavano,
mentre l'assemblea si scioglieva, ascol-
tando una esecuzione musicale.
Sulla tomba di san Francesco il can-
to diventava preghiera ecumenica e la
preghiera canto, per un futuro di pace.
Tutto il mondo era spiritualmente pre-
sente ad Assisi, citt della pace, pa-
tria di tutti gli uomini di buona volon-
t, chiamati in questi tempi difficili e
bui, a fare pace con la pace.
Paesi Bassi; a febbraio 1986 di ritorno
dallIndia, ha percorso il tratto da Na-
poli a Roma perch gli aeroporti capito-
lini erano chiusi per neve.
Il Papa giunto alla Stazione dello
Stato della Citt del Vaticano, che si
trova accanto al Palazzo del Governato-
rato, alle ore 8.30. Il fabbricato della
Stazione, opera dellarchitetto Giuseppe
Momo, stato inaugurato nel 1933.
Sulla facciata lo stemma di Pio XI
sorretto da due figure che rappresenta-
no il pensiero e lazione e da due
bassorilievi che richiamano il pi anti-
co e il pi moderno mezzo di trasporto
attraverso il quale passato, e conti-
nua a passare, lannuncio del Vangelo:
la barca, nel ricordo di Pietro il pesca-
tore, e il carro di fuoco del profeta Elia
che si innalza verso il cielo, a simboleg-
giare, appunto, il volo aereo.
Il treno come mezzo di trasporto dal
Vaticano, e dunque con partenza pro-
prio da questa Stazione, stato utiliz-
zato da Papa Giovanni XXIII per recar-
si a Loreto e ad Assisi il 4 ottobre 1962
e da Giovanni Paolo II, l8 novembre
1979, per raggiungere il Deposito delle
Ferrovie dello Stato a Roma-Salario do-
ve ha celebrato la Santa Messa in occa-
sione della Giornata del ferroviere.
Il beato Giovanni XXIII part dalla
Stazione Vaticana alle ore 6.30 del gior-
no dedicato a san Francesco, il 4 otto-
bre, per andare a porre sotto la prote-
zione della Madonna e del Poverello il
Concilio Vaticano II che sarebbe co-
minciato una settimana dopo. Era il
primo Papa moderno che andava in
pellegrinaggio in Italia. Quel giorno il
Papa pellegrino, viaggiatore, poteva
sembrare unicona inconsueta, eccezio-
nale, difficilmente ripetibile. Invece il 4
ottobre 1962 Papa Roncalli gettava la
premessa per un nuovo modo di vivere
il ministero di Pietro sulle vie del mon-
do. il metodo apostolico ispirato al
Concilio Vaticano II: Giovanni XXIII lo
ha introdotto e Paolo VI vi ha dato pie-
na realizzazione su vasta scala seguito
da Giovanni Paolo II.
L'arrivo alla stazione
di Santa Maria degli Angeli
Il treno composto da sette vagoni
usati di solito per gli intercity con
a bordo Giovanni Paolo II e i rappre-
senti delle religioni partito alle ore
8.40 dalla stazione ferroviaria della Cit-
t del Vaticano. Il fischio di partenza
lo ha dato Sandro Meucci, capostazio-
ne a Roma-Ostiense.
Il Santo Padre ha preso posto nella
carrozza D. Con lui, tra gli altri, il
Patriarca Ecumenico di Costantinopoli,
Sua Santit Bartholomaios I; alcuni
Rappresentanti di Chiese Cristiane; il
Cardinale Angelo Sodano, Segretario di
Stato; gli Arcivescovi Leonardo Sandri,
Sostituto della Segreteria di Stato, Jean-
Louis Tauran, Segretario per i Rapporti
con gli Stati, Paolo Sardi, Nunzio Apo-
stolico con Incarichi Speciali; i Vescovi
James Michael Harvey, Prefetto della
Casa Pontificia, Stanisaw Dziwisz, Pre-
fetto Aggiunto, Piero Marini, Maestro
delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie;
il prof. Mario Agnes, Direttore del no-
stro giornale.
Appena uscito dalle mura della Citt
del Vaticano, un'immagine tenera e
toccante: dalle finestre e dai balconi dei
palazzi accanto ai quali passa la linea
ferroviaria, tantissime persone hanno
salutato il passaggio del treno sbrac-
ciandosi con grande passione.
Per arrivare ad Assisi ha attraversato
le stazioni di Roma-San Pietro (qui
stata effettuata una brevissima sosta
tecnica per il cambio del locomotore
usato per uscire dalla Citt del Vatica-
no); Roma-Ostiense; Roma-Tuscolana;
Roma-Tiburtina; Orte; San Liberato;
Nera Montoro; Narni-Amelia; Terni;
Baiano di Spoleto; Campello sul Clitun-
no; Trevi; Foligno; Spello e, appunto,
Santa Maria degli Angeli-Assisi dove
giunto alle ore 10. Sul treno hanno
viaggiato il Ministro dei trasporti e del-
le infrastrutture, Pietro Lunardi, e il
Presidente delle Ferrovie dello Stato,
Giancarlo Cimoli.
Appena passata la stazione Ostiense
gli alunni di una scuola elementare
hanno fatto sentire tutto il loro entusia-
G|AM|A| MA!!||
nostro inviato
ASSISI, 24.
C
itt d'America, montagna e valle
d'Afghanistan, polvere e foresta
d'Africa, pietra di Terra Santa:
dovunque la sofferenza s'imponga al-
l'uomo, dovunque la speranza offra
una patria alla pace, l c' Assisi, ci so-
no l'eredit e la lezione di Francesco.
Ed oggi, in questa patria d'elezione dei
costruttori di pace, si vive un altro mo-
mento di svolta, si attraversa un altro
crocevia della storia. Esserci render-
sene conto. Si prova lemozione di vive-
re fisicamente, di sentire sulla propria
pelle, quanto gli uomini di pace auspi-
cano sui libri, definiscono nei discorsi,
riversano nelle speranze pi accese. Og-
gi, qui, per lumanit c ununita di
luogo (Assisi), di gesto (la preghiera) e
di scopo (la pace).
Lumanit intera prega qui oggi con
le voci dei rappresentanti delle religioni
riuniti ad un passo dalla tomba del cri-
stiano Giovanni chiamato Francesco,
figlio di Pietro di Bernardone, morto
nel 1226 ma sempre vivo con la stra-
ripante freschezza della sua testimo-
nianza. Lumanit intera oggi incontra
il cristiano Francesco, garante alto e
umile di pace e di fraternit.
I rappresentanti di tutte le religioni
sono venuti ad Assisi accettando linvi-
to di Giovanni Paolo II, proprio come
lindimenticabile 27 ottobre 1986. Quel
giorno nato lo spirito di Assisi che
anima il dialogo interreligioso e lo lega
indissolubilmente allimpegno per la
giustizia e per la pace. Quel giorno,
nella storiografia del profondo, si pre-
pararono profeticamente gli eventi dello
straordinario 1989, quando davve-
ro spes contra spem, oltre ogni previ-
sione muri e cortine di ferro final-
mente si sgretolarono.
La preghiera che non fa notizia e
non entra nella narrazione della storia
fa sempre e comunque la storia. E pro-
prio nelle ore pi gravi, quando nubi
tempestose incombono sugli orizzonti
del mondo, luomo avverte il bisogno di
alzare le mani per invocare il Signore
della Storia e impetrare il miracolo
della pace.
La preghiera non simprovvisa, non
pu essere mai superficiale e frettolosa:
oggi la preghiera si fa pellegrinaggio
nella terra di Francesco, luomo disar-
mato che ha inventato il presepe per
comunicare il Mistero dellIncarnazio-
ne del Verbo e che nella sua carne ha
conosciuto le stimmate della sofferenza
e della speranza.
stato Giovanni Paolo II a volere
fortemente questa giornata nella certez-
za che la preghiera per la pace non
viene dopo l'impegno e il lavoro per
la pace, non un di pi, ma una
conditio sine qua non. Nella persona
e nel gesto del Papa si riconosce il co-
raggio della pace: indire una giornata
di questo genere non un fatto sconta-
to. Tanti rappresentanti religiosi venuti
oggi ad Assisi Giovanni Paolo II li ha
gi ricevuti in Vaticano, li ha gi in-
contrati nei suoi pellegrinaggi sulle
strade del mondo. Il suo ostinato magi-
stero di pace lo ha portato ad Hiroshi-
ma, ad Auschwitz e laddove guerre e
povert, fame e malattie mordono le
carni degli uomini fino a straziarle.
Il pellegrinaggio
in treno
Il pellegrinaggio ad Assisi il Papa,
con i rappresentanti delle religioni, lo
ha compiuto in treno. stata un'espe-
rienza spirituale eccezionale: vagoni ca-
richi di preghiera, di speranza, di pace,
diretti verso la grande stazione chiama-
ta Pace nel mondo. Un viaggio con il
mezzo umile del treno compiuto in un
clima di profondo raccoglimento, di
meditazione e di ascesi francescana.
stato accolto con calore da numerose
persone accorse per salutare la parten-
za del Treno della pace.
Non la prima volta che Giovanni
Paolo II sale su un treno nei suoi viag-
gi apostolici: a giugno 1982 lo ha fatto
inArgentina;a maggio 1982 in Portogal-
lo; a giugno 1984 in Svizzera; a settem-
bre 1984 in Canada; a maggio 1985 nei
G|AN||ANC G|||C
nostro inviato
ASSISI, 24.
D
alla piana di Santa Maria degli
Angeli, la citt dove si toccano
con mano gesti di pace e si
ascoltano parole di speranza era pi
bella che mai.
Sul Colle del Paradiso la splendida
Basilica di San Francesco con il com-
plesso monumentale del Sacro Conven-
to indicava non solo il luogo dove si
svolgeva l'evento, ma anche la dimen-
sione di una Giornata di preghiera
per la pace nel mondo che vuole indi-
care le mete del nuovo Millennio.
Una corona di ulivi
sino alle porte della citt
Dal treno che veniva da Roma, vede-
vi la citt affacciarsi alle ringhiere
orientali della valle umbra, dopo Spole-
to, dopo Trevi, dopo Spello. La citt,
che sembra discesa dal monte Suba-
sio, si estende lungo la fertile costa.
Una corona di ulivi segnati da un verde
cinereo si prolunga sui ripiani che toc-
cano le porte della citt. Chiese e case,
torri e campanili, cupole e timpani, tra
alberi, campi e colline, avvolti in una
luce oro puro, generano soltanto bellez-
za e cantano l'inno alla vita.
Per la sesta volta (1978, 1982, 1986,
1993, 1998, 2002) Giovanni Paolo II
nella citt di san Francesco. Tante, le
emozioni e le motivazioni, ma tutte
sempre orientate verso la richiesta a
Dio del dono della pace.
Anche per Giovanni Paolo II, Assisi
la citt che si ama a prima vista. Il suo
incanto ti incatena e, se costretto a vi-
verne lontano, ti ossessiona, con l'inte-
riore desiderio di tornarvi.
La Piazza Inferiore della Basilica di
San Francesco da giorni era coperta da
una gigantesca tenda. I portici che cir-
condano la piazza risalenti al XV seco-
lo, univano le arcate dalla terra al cie-
lo, come quelle di una basilica. All'in-
terno, insieme per pregare, duemila
persone con i rappresentanti di diverse
Confessioni cristiane e di altre religio-
ni.
Il rinnovarsi
di un'esperienza gi vissuta
Si ripeteva cos, l'esperienza del 27
ottobre 1986, quando, per la prima vol-
ta, la citt di san Francesco abbraccia-
va tra le sue mura antiche esponenti
delle religioni del mondo per elevare al
Cielo una corale e fervida implorazione
di pace.
Erano le 11.25 quando Giovanni Pao-
lo II sulla Piazza Inferiore di San Fran-
cesco, accoglieva, sotto la tenda, i rap-
presentanti delle religioni del mondo
insieme con le rispettive delegazioni.
Suonavano a festa tutte le campane
della citt serafica, mentre veniva ese-
guita una esecuzione musicale. Dopo
che tutti i rappresentanti raggiungeva-
no il loro posto sul palco, dove a due
passi era stato collocato un albero d'u-
livo, il Santo Padre rivolgeva il primo
saluto ai partecipanti: Vi accolgo tutti
con grande gioia... Preghiamo per la
pace che anzitutto dono di Dio. Tan-
ti gli applausi che si univano alle paro-
le di benvenuto che Giovanni Paolo II
rivolgeva a tutti i presenti. Sentito era
l'applauso riservato al Card. Egan, Ar-
civescovo di New York, citt tanto du-
ramente colpita nei tragici eventi del-
l'11 settembre.
Il pensiero del Papa
per i giovani
Un particolare pensiero Giovanni
Paolo II riservava alle migliaia di gio-
vani che avevano vegliato tutta la not-
te per prepararsi a questa storica Gior-
nata di preghiera.
Un popolo non alzer pi la mano
contro un altro popolo, non si esecite-
ranno pi nell'arte della guerra
cantavano Cappella Sistina e assemblea
. Le parole bibliche ben si legavano
alla storia dei nostri giorni: Non esul-
tino su di me i nemici bugiardi, non
strizzi l'occhio chi mi odia senza moti-
vo... Ancora un poco e l'empio scompa-
re, cerchi il suo posto e pi non lo tro-
vi. I miti invece possederanno la terra e
godranno di una grande pace.
La monizione
d'introduzione
Era il Card. Franois Xavier Nguyn
Van Thun, Presidente del Pontificio
Consiglio della Giustizia e della Pace, a
rivolgere, da un pulpito in legno, la
Monizione d'Introduzione a tutti i
partecipanti. Nello spirito della prima
convocazione di Assisi diceva tra
l'altro il Porporato vietnamita acco-
gliamo l'invito a proclamare davanti al
mondo che la religione non deve mai
diventare pretesto di conflitti, di odi e
di violenze, quali i nostri giorni nuova-
mente conoscono. In questo momento
smo, affacciati alla balaustra del corti-
le della scuola, che d proprio sulla
ferrovia. Ecco l'Acquedotto Felice, al
Tuscolano: Suor Nrmala, invitata del
Santo Padre, ha guardato con trepida-
zione il luogo dove cominciata la mis-
sione di Madre Teresa di Calcutta a Ro-
ma.
Alle stazioni romane, i lavoratori
pendolari e gli studenti hanno avuto la
sorpresa di vedere il Treno della pre-
ghiera passare sui binari della loro vi-
ta quotidiana.
Semina la pace era scritto su uno
striscione preparato dai cristiani di Or-
te, presenti in gran numero alla sta-
zione.
A Terni gli studenti dell'Istituto Ca-
sagrande hanno accolto il passaggio
del Santo Padre con un grande striscio-
ne recante la scritta Grazie per la spe-
ranza che ci dai. I fedeli avevano delle
immagini della Madonna di Czstocho-
wa: uno striscione indicava che erano
dell'Unitalsi.
Il passaggio del Papa stato poi si-
gnificativamente salutato dagli abitanti
dei paesini umbri posti sulla collina.
Dalle finestre delle poche case che ca-
ratterizzano questi luoghi l'agitare fe-
stoso delle mani indicava la sincera
partecipazione, nonch la forte emozio-
ne, di fronte all'evento.
Alla stazione ferroviaria di Santa Ma-
ria degli Angeli, alle ore 10.30, il Papa
stato accolto dal Vescovo di Assisi-No-
cera Umbra-Gualdo Tadino, Mons. Ser-
gio Goretti; dal Presidente del Consiglio
dei Ministri, Silvio Berlusconi; dall'Am-
basciatore d'Italia presso la Santa Sede,
Raniero Avogadro; dai Sottosegretari al-
la Presidenza del Consiglio dei Ministri,
Gianni Letta e Paolo Bonaiuti; dal Pre-
sidente della Regione Umbria, Maria
Rita Lorenzetti; dal Prefetto di Perugia,
Gianlorenzo Fiore; dal Sindaco di Assi-
si, Giorgio Bartolini; dal Presidente del-
la Provincia di Perugia, Giulio Cozzari.
In auto il Papa ha percorso i dolci
tornanti che, fra ulivi e cipressi, porta-
no ad Assisi, a quella terrazza sul mon-
do che la grande Basilica costruita da
Frate Elia, su quel Colle dellInferno
che la presenza della tomba di France-
sco avrebbe rinominato Colle del Para-
diso. Qui ad accoglierlo c'era la comu-
nit religiosa dei Frati Minori Conven-
tuali del Sacro Convento guidata dal
Ministro Generale dell'Ordine, Padre
Joachim Giermek e dal Custode, Padre
Vincenzo Coli.
Tutta Assisi ha compreso il valore
straordinario del momento che stava
vivendo. Il Papa entrato da Porta
Nuova, accompagnato dal rintocco del-
le campane di tutte le chiese. Passando
di fronte alla Basilica di Santa Chiara
stato salutato con passione dalle suore
diclausura affacciate ad un terrazzino.
Assisi ha di nuovo indossato il suo
saio di penitenza, intriso di ottocento
anni di preghiera, accogliendo Giovan-
ni Paolo II per la quinta volta. Lesor-
dio avvenuto il 5 novembre 1978, po-
chi giorni dopo la sua Elezione. Poi il
Papa tornato il 12 marzo 1982, in oc-
casione dellVIII centenario della nasci-
ta di san Francesco, insieme con lEpi-
scopato italiano. Del 27 ottobre 1986 si
detto. Quindi il 9 e il 10 gennaio 1993
venuto per presiedere lIncontro spe-
ciale di preghiera per la pace in Europa
e specialmente nei Balcani ( intima-
mente legata a quel pellegrinaggio la
Santa Messa celebrata dal Papa un an-
no dopo, il 23 gennaio 1994, in San Pie-
tro). Un fatto eccezionale: basta ascol-
tare come la gente dellex Jugoslavia
parla di Assisi. Basta incrociare stama-
ne sul treno lo sguardo del Pastore di
Zagabria, lArcivescovo Bozani, per
capire che sapore ha per i loro popoli
la parola Assisi.
Infine Giovanni Paolo II stato qui
il 3 gennaio 1998 per portare conforto
alle popolazioni dellUmbria e delle
Marche colpite dal devastante terremo-
to del 26 settembre 1997. Due anni, due
mesi e due giorni dopo, il 28 novembre
1999, il Cardinale Sodano, Segretario di
Stato, ha consacrato, come Legato Pon-
tificio, il nuovo altare papale e ha ria-
perto al culto la Basilica Superiore gra-
vemente ferita dal sisma.

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4 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 25 Gennaio 2002
.
Assisi, 24 gennaio 2002:
Giornata di preghiera per la pace nel mondo
Le testimonianze per la pace
dei Rappresentanti delle Religioni del mondo
Appena giunto ad Assisi, Giovanni Paolo II si recato nella Piazza san
Francesco dove ha accolto i Rappresentanti delle Religioni del mondo insie-
me con le loro Delegazioni. Dopo il saluto pronunciato dal Papa e dopo la
monizione d'introduzione proclamata dal Cardinale Franois Xavier Nguyn
Van Thun, i Rappresentanti hanno letto nelle rispettive lingue le testimo-
nianze per la pace. Ne pubblichiamo qui di seguito i testi in una nostra tra-
duzione italiana:
Patriarca Ecumenico
Sua Santit
Bartholomaios I
La vera pace viene da Dio (San
Giovanni Crisostomo, P.G. 61, 14).
La pace di Dio e la pace sulla terra
hanno tra loro un rapporto di madre a
figlia.
Il nostro Signore Ges Cristo, Princi-
pe della pace, secondo il profeta Isaia
(9, 6), sebbene abbia distinto la pace di
Dio dalla pace del mondo (cfr Gv 14,
27), ha chiamato beati gli operatori di
pace promettendo che saranno chiama-
ti figli di Dio (Mt 5, 9).
La pace di Dio viene offerta a colui
che, riconciliato con Dio per mezzo di
Ges Cristo, manifesta realmente la co-
munione con lui mediante lamore, la
virt, la piena fede e fiducia in lui.
La pace di Dio la pi perfetta delle
benedizioni e si presenta come stabilit
nella guida delluomo (Basilio il Grande,
P.G. 30, 305). Come tale, sorpassa ogni
intelligenza (cfr Fil 4, 7) e non ha fine
(cfr Is 9, 7). Si protende lungo ogni se-
colo, essendo illimitata ed infinita (Ba-
silio il Grande, P.G. 30, 513). Non esiste
una simile pace se prima non si per-
venuti alla virt (Giovanni Crisostomo,
P.G. 62, 73), perch essa frutto della
grazia, che opera in coloro che sono li-
berati da desideri malvagi e da dissidio
interno. Le passioni malvagie creano la
perturbazione interna, e quando trasci-
nano la volont ad operare per essere
tradotte in atto provocano la guerra
esterna (cfr Gc 4, 1).
Perci, per avere la pace nel mondo
bisogna essere in pace con Dio e, di
conseguenza, con noi stessi e tra di noi.
La parola di Cristo rivolta alla citt di
Gerusalemme se avessi compreso an-
che tu, in questo giorno, la via della pa-
ce (Lc 19, 42), si rivolge ugualmente
oggi al mondo intero. Abbiamo il dove-
re, soprattutto adesso, dopo lo sterminio
di vittime ed orrendi olocausti, di cono-
scere anzitutto i presupposti spirituali,
ma anche economici e di altro genere
della pace sulla terra. E questi presup-
posti sono la giustizia, il rispetto della
sacralit della persona umana del prossi-
mo, e della sua libert e dignit, la ri-
conciliazione, la disposizione benevola e
altruistica verso luomo, e in genere ver-
so la vita virtuosa secondo Dio, nella
quale compresa anche la giustizia, le-
quilibrata partecipazione di tutti ai beni
della terra, della scienza e della tecnolo-
gia. Affinch non si ripeta sulle nostre
generazioni in estensione mondiale la di-
struzione, prevista da Cristo e realizzata
allora, di una sola citt, dobbiamo pen-
tirci e ritornare a Dio e conoscere e
compiere la sua santa volont. Allora
Dio, il quale non Dio della guerra e
della battaglia, ma Dio di pace, esaudir
le nostre preghiere e dar a noi e al
mondo anche la pace sulla terra. Altri-
menti, se persistiamo nelle passioni pec-
caminose e malvagie e nelle aspirazioni
personali avide, interessate e individuali-
ste, le voci delle guerre aumenteranno e
la sventura colpir la terra e lumanit.
Che il Signore della pace ci dia la sua
pace. Cos sia.
Arcivescovo
di Canterbury
Sua Grazia
George Carey
La testimonianza dell'Arcivescovo di
Canterbury stata letta dal Vescovo Ri-
chard Garrand. Eccone qui di seguito il
testoin una nostra traduzione italiana:
Con grande gioia saluto i leader delle
comunit di fede riuniti ad Assisi su in-
vito di Sua Santit Giovanni Paolo II.
Sono molto dispiaciuto di non poter es-
sere insieme con voi, considerando in
modo particolare che i leader religiosi
hanno la possibilit di dare un contribu-
to veramente importante alla pace e alla
riconciliazione del nostro mondo, sem-
pre pi instabile e pericoloso.
Negli ultimi mesi abbiamo appreso
ancora una volta quanto sia grande il bi-
sogno luno dellaltro. Abbiamo speri-
mentato violenza, guerra e odio, ed ab-
biamo visto come gli errori di una gene-
razione possano ripetersi nei figli e nei
nipoti. Abbiamo bisogno che la grazia di
Dio ci tocchi con una generosit che sia
pi che umana, e liberi noi stessi e il
nostro prossimo dai disastri del passato.
Non si tratta di un cammino veloce o
indolore. L dove le persone hanno ap-
preso ad essere ostili o sospettose, oc-
correr molto per costruire amicizia e
fiducia. Ges Cristo, il leader ispiratore
di tutti i cristiani, ci ha insegnato che
sono beati gli afflitti, perch saranno
consolati. Ci ha detto che sono beati i
misericordiosi, perch troveranno mise-
ricordia, e beati gli operatori di pace
perch saranno chiamati figli di Dio.
Occorre perseverare nella speranza, e
non lasciarsi prendere dallo sconforto.
Le entit religiose, come pure i leader
religiosi, hanno un compito delicatissi-
mo e difficile in cui impegnarsi. Nono-
stante le nostre imperfezioni, siamo te-
stimoni della bont di Dio. Noi cerchia-
mo di dire parole di verit, di amore e
di perdono, rimanendo saldi in ci che
il bene. Noi riconosciamo che le nostre
tradizioni possono essere stravolte per
dividere le persone, piuttosto che riunir-
le insieme. Talvolta ci siamo definiti per
ci che ci divide, piuttosto che per
quanto ci unisce. Riconosciamo di aver-
ci mal compreso e di averci feriti lun
laltro; perci dobbiamo costruire la no-
stra pace sul nostro bisogno di accoglie-
re il perdono e di offrirlo.
Le nostre preoccupazioni, tuttavia,
devono essere allo stesso tempo prati-
che, oltre che oranti e profetiche. Non
possiamo proclamare la libert ai prigio-
nieri senza liberare i poveri da un debito
opprimente. Se vogliamo vivere in ar-
monia con i vicini, significa che dobbia-
mo dar da mangiare agli affamati e cure
mediche ai malati. Se ci consideriamo
membri di ununica famiglia umana,
dobbiamo condividere con i molti che
sono nellindigenza le cose buone che
alcuni di noi possiedono. Dobbiamo far-
lo in una maniera che sia onorevole per
tutti; rispetti la dignit umana di tutti, e
li metta in grado di partecipare alla vita
economica e politica del mondo.
Fratelli e sorelle, anche se non sono
presente insieme a voi, il vostro odierno
incontro sar senza dubbio nei miei pen-
sieri e nelle mie preghiere. Questo un
giorno che segna una tappa nuova del
nostro viaggio, un segno del nostro im-
pegno luno per laltro, e per Iddio che
ci guida in avanti insieme.
Dr. Ishmael Noko
(Federazione Luterana Mondiale)
Questo un giorno in cui ci rivolgia-
mo al Signore, nostra potente fonte di
vita dai molti nomi, con la nostra sup-
plica per il futuro del mondo. unoc-
casione per riflettere su ci che la fede
religiosa significa in un mondo di violen-
za. La domanda che ci sta di fronte :
Dove la nostra fedelt suprema? Come
possiamo rendere testimonianza prima e
anzitutto ad un Dio che ama tutto il
mondo, piuttosto che ad uno legato a
certe lealt nazionali, culturali o politi-
che?
Il dialogo interreligioso e le relazioni
tra persone diverse di differenti fedi so-
no essi stessi espressione di genuina fe-
de in Dio. Esse costruiscono ponti di
mutua fiducia e rispetto, e abbattono
muri di ostilit. Le relazioni interreligio-
se non possono essere isolate dalle loro
implicazioni sociali e politiche. Attraver-
so il dialogo, lauto esame, la preghiera
e la riflessione possiamo comprendere
meglio ed essere autorizzati a risponde-
re alle condizioni di disperazione di mol-
te parti del mondo, che aiutano a fo-
mentare lodio e la violenza. Prego che,
attraverso questi mezzi, possiamo trova-
re le giuste vie per alleviare la povert,
le disparit economiche, le violazioni dei
diritti umani, i rapporti di potere abusivi
e altre ingiustizie che li sostengono, cose
tutte che intensificano quella disperazio-
ne.
In un mondo scosso dalla ferocia di
odi alimentati da fondamentalismi reli-
giosi, il dialogo interreligioso gode di
una rinnovata attenzione e priorit. Lo
scopo ultimo di un simile dialogo, come
pure della preghiera e della riflessione in
cui siamo ora impegnati, di ascoltare
ci che Dio ha da dirci, attraverso le no-
stre diverse tradizioni. In questo modo
possiamo scoprire la grazia e la volont
di Dio e ripudiare atteggiamenti che le-
gittimino i conflitti basati sulla religio-
ne.
Le Nazioni Unite, che a giusta ragio-
ne hanno ricevuto lo scorso anno il Pre-
mio Nobel per la Pace, devono conti-
nuare a svilupparsi ulteriormente in ci
per cui sono state designate ad essere
sin dallinizio, cos che possano promuo-
vere sempre pi la fraternit fra tutti i
Paesi, impegnate ad agire e capaci di
farlo in modo deciso nei confronti della
giustizia internazionale, della pace e del-
lintegrit della creazione di Dio. Il ruo-
lo della diplomazia deve essere rafforza-
to per affrontare direttamente le cause
che soggiacciono al terrorismo e alla
violenza. Lo scopo delle relazioni diplo-
matiche nella situazione attuale pi al-
to di quello di costruire unalleanza per
unazione militare. Devono contribuire
nella sostanza a rettificare e a sanare in-
giustizie del passato, come pure ad edifi-
care visioni comuni per un futuro mi-
gliore.
Una responsabilit grave pesa al pre-
sente sui politici del mondo, come pure
sulle comunit religiose, sulle istituzioni
finanziarie, sulle comunit scientifiche
ed educative, sulle istituzioni e le agen-
zie di informazione, e sul mondo dello
spettacolo. Il mondo globalizzato non
pu essere semplicemente unarena di
competizione brutale, ma un luogo di ri-
cerca del futuro comune dellumanit.
Nella congiuntura critica attuale, le
Chiese della Federazione Luterana Mon-
diale cercheranno di adempiere al loro
ruolo di partner per la fraternit umana
e per la giustizia nelle differenti regioni,
specialmente attraverso il dialogo e la-
All'inizio dell'incontro,dopoilsalutodelSantoPadre,il Cardinale Franois
Xavier Nguyn Van Thun, Presidente del Pontificio Consiglio della Giusti-
zia e della Pace, ha pronunciato la seguente monizione d'introduzione:
Come sono belli sui monti
i piedi del messaggero di lieti annunzi
che annunzia la pace.
Come bello e consolante
che la solenne convocazione per la pace,
abbia trovato in voi tutti qui presenti
risposta generosa e disponibile
in voi che, per la pace, gi vi impegnate quotidianamente.
Siamo qui convenuti,
rispondendo ad un invito di Sua Santit Giovanni Paolo II,
per testimoniare di fronte agli uomini e alle donne
di buona volont,
nellimpegno comune
e nella preghiera propria a ciascuna esperienza religiosa,
la volont di superare le contrapposizioni tra i popoli
a favore di una autentica promozione della pace.
Nello spirito della prima convocazione di Assisi,
accogliamo linvito a proclamare davanti al mondo
che la religione non deve mai diventare
pretesto di conflitti, di odi e di violenze,
quali i nostri giorni nuovamente conoscono.
In questo momento storico
lumanit ha bisogno di vedere gesti di pace
e di ascoltare parole di speranza.
Ancora pi belli saranno i piedi del messaggero
che annunzia la pace,
quando, dopo averla proclamata solennemente
sulle pendici del monte Subasio,
ciascuno di noi ritorner a proclamarla e a viverla
nella pluralit del vivere quotidiano
di altri monti, citt e villaggi.
zione comune con gli aderenti ad altre
fedi.
Che tutti possano essere, mediante il
culto e la preghiera, strumenti mediante
i quali Dio possa operare per la guari-
gione del mondo.
Dr. Setri Nyomi
(Alleanza Mondiale
delle Chiese Riformate)
Il Buon Samaritano
E chi il mio prossimo?
Come Chiese della Tradizione della
Riforma, non possiamo non iniziare
questo momento di testimonianza se
non con la Parola di Dio. Il racconto fa-
miliare del Buon Samaritano sempre
stato narrato con un accento sullina-
spettato soccorritore che ha agito come
prossimo spesso senza una profonda
analisi delle differenze religiose e cultu-
rali esistenti tra il soccorritore e colui
che venne soccorso. interessante rile-
vare che il nostro Signore Ges Cristo
ha raccontato questa storia in risposta
ad una domanda sulle condizioni per la
salvezza; tale vicenda pervasa da toni
di amore, di rispetto, di attenzione e di
comunanza di condivisione verso quanti
possono essere di cultura o religione to-
talmente differente, piuttosto che oltre-
passarli, ignorarli o trattarli da nemici.
Racconti simili ci offrono la base per
il compito di creare una cultura di pace
nel mondo odierno. Sfortunatamente,
oggi abbiamo ereditato un mondo in cui
persone con altre motivazioni (spesso
politiche o economiche) usano delle reli-
gioni come strumenti per le loro guerre
private, conducendo, pertanto, il mondo
ad uno stato di mancanza di pace. Se
potessimo ascoltare ancora una volta la
storia del Buon Samaritano!
In questo tempo di testimonianza,
non siamo qui soltanto per lamentarci.
Siamo qui anche per celebrare i buoni
esempi di essere prossimo. Ricordia-
mo con gratitudine lesperienza del Con-
siglio Cristiano Liberiano e del Consiglio
Supremo Musulmano della Liberia che
si sono radunati per formare il Comitato
interconfessionale. stato quello linizio
di un cammino di pace in Liberia. S, la
pace non completamente realt in Li-
beria, ma la risoluzione di queste due
comunit di operare insieme ha segnato
una importante pietra miliare, e tale de-
cisione continua a spingere la Liberia
verso un aumento della pace. Simile vi-
cenda pu dirsi della Sierra Leone. In
Indonesia, si sente di comunit in cui
hanno vissuto insieme per anni in pace
cristiani e musulmani, sino a tempi re-
centi, quando forze spesso motivate dal-
lesterno hanno cominciato ad usare cri-
stiani e musulmani luno contro laltro
in qualcuna delle isole. Nei mesi scorsi,
per, siamo stati informati che in ambe-
due le comunit vi sono forze che desi-
derano radunarsi per dialogare e oppor-
si a qualsiasi forza distruttiva. Sono se-
gni di speranza che dobbiamo incorag-
giare e per i quali dobbiamo pregare.
Il nostro compito pregare perch
questi semi di pace continuino a germo-
gliare. Occorrono pi samaritani che,
ispirati dalla fede, decidano che le diffe-
renze religiose non dovrebbero permet-
tere di ignorare, o addirittura odiare,
quanti sono diversi. Viviamo nelle stesse
comunit sullo stesso pianeta. Quando
ci impegniamo a costruire la pace den-
tro le nostre comunit, ci non sleale
nei confronti delle nostre religioni o ad-
dirittura contrario ai nostri spiriti reli-
giosi. Un tale impegno parte della no-
stra vocazione.
Continuiamo, perci, ad unirci e a
pregare per la pace.
Geshe Tashi Tsering
(Buddismo)
Possa io divenire in ogni momento,
ora e sempre, un protettore di quanti
sono senza protezione, una guida per
coloro che hanno perso la via, una nave
per quanti devono solcare gli oceani, un
ponte per coloro che devono attraversa-
re i fiumi, un santuario per quanti sono
in pericolo, una lampada per chi ha bi-
sogno di luce, un luogo di rifugio per
quanti hanno bisogno di riparo, un ser-
vo di quanti sono nella necessit.
Per tutta la durata dello spazio, per il
tempo che gli esseri viventi rimangono,
sino ad allora, possa anchio restare e
sconfiggere le miserie del mondo.
(Da: Guida al modo di vivere del Bo-
dhisattva, Shantideva).
Chef Amadou Gasseto
(Religione Tradizionale Africana)
Liniziativa del Papa Giovanni Pao-
loII in favore della pace ha sempre su-
scitato in me molta gioia e speranza per
il nostro mondo, spesso lacerato dalla
violenza e dalle guerre. Linvito, che mi
stato fatto, di partecipare ad Assisi alla
preghiera per la pace un onore per
me e per tutti i fedeli membri del Vo-
dun Avlkt, di cui sono il grande sa-
cerdote. Accettando di partecipare a
questa preghiera, assumo limpegno di
promuovere presso i miei fedeli uno spi-
rito ed un atteggiamento di pace capaci
di produrre un impatto favorevole sulla
societ del Benin.
Ma io riconosco anzitutto che la pace
un dono che Dio fa agli uomini. Co-
munque questo dono lasciato alla re-
sponsabilit delluomo chiamato dal suo
Creatore a costruire la pace in questo
mondo. una responsabilit universale
che riguarda tutta la creazione.
Per me, responsabile della religione
tradizionale Vodun, la pace non pos-
sibile fintanto che sussistono lacerazioni,
divisioni e antagonismi tra gli uomini.
Dobbiamo cominciare a dominare noi
stessi per non essere autori di parole
che generano sentimenti di rivalit, di
esclusione e di violenza. Dobbiamo esse-
re responsabili dello spirito che produce
le nostre parole. Dovrebbe essere uno
spirito che crea la concordia, la convi-
vialit e la fraternit. Allora la pace avr
un terreno favorevole per attecchire ne-
gli uomini.
C una cosa della quale sono convin-
to: la pace nel mondo dipende dalla pa-
ce fra gli uomini. La responsabilit del-
luomo nel mondo influisce non soltanto
sulla societ, ma anche sullintera crea-
zione. Quando non c la pace tra gli
uomini non c neanche la pace fra il
resto della creazione e luomo. Le sta-
gioni sono sovvertite e la terra non pro-
duce pi le sementi per dare il nutri-
mento alluomo. Ma quando gli uomini
lavorano per la pace in una nazione, la
loro terra diventa ubertosa e il bestiame
si moltiplica per il maggior benessere
delluomo. Questa una legge della na-
tura che proviene dal Creatore, che ha
legato il destino della creazione alla re-
sponsabilit delluomo. Pertanto una
buona cosa invitare ogni anno gli uomi-
ni a cambiare il cuore, rinunciando al-
lodio, alla violenza, allingiustizia. I re-
sponsabili delle religioni nel mondo non
dovrebbero dimenticare, n trascurare
questa consuetudine. Si tratta di ripara-
re il male che stato fatto contro la
creazione per colpa delluomo, chiedere
perdono agli spiriti tutelari delle zone
che sono state toccate dalla violenza e
dal male commesso dalluomo e doman-
dare perdono, celebrare sacrifici ripara-
tori e purificatori al fine di restaurare la
pace. Io sono convinto che questa puri-
ficazione della natura di capitale im-
portanza per riportare la pace tra gli uo-
mini e il resto della creazione. Nei tem-
pi antichi, ai tempi dei re, il Benin ri-
spettava scrupolosamente questa prassi
e il Paese godeva della pace e dei bene-
fici della natura. I capi dei nostri giorni
devono preoccuparsi. Tutto ci voglia-
mo dire loro quando saremo tornati da
Assisi per attuare nel Benin quanto avre-
mo vissuto insieme a livello mondiale in
Italia.
Voglio anche sottolineare una cosa es-
senziale: il rispetto dei mani degli an-
tenati. Dobbiamo ricordarci che gli ante-
nati che ci hanno preceduto in questo
mondo hanno vissuto in un rapporto di
rispetto verso Dio e la natura per la-
sciarci un mondo ancora abitabile e ac-
cogliente per luomo. Il mondo come
era organizzato ai loro tempi non era
perfetto sotto tutti gli aspetti, ma aveva
il vantaggio di mantenere una grande
coesione fra gli uomini e la natura. Al-
cuni divieti preservavano le sorgenti, le
foreste e le zone di rinnovamento della
fauna e della flora. Altri divieti determi-
navano i rapporti umani allinterno della
famiglia e della societ. Il mantenimento
dellecosistema e un grande equilibrio
allinterno della societ contribuivano ef-
ficacemente a mantenere questa coesio-
ne fra la natura e gli uomini. Non si
pu parlare oggi di pace senza il rispet-
to di questo mondo, lasciato in eredit
dagli antenati, in uno sforzo costante
per migliorarlo a vantaggio degli uomini
del nostro tempo.
Fra le consuetudini sociali che ci han-
no lasciato in eredit i nostri antenati
nella terra africana del Benin vi larte
della palabre per risolvere i conflitti
interpersonali e sociali. In essa si impara
larte del rispetto nei confronti dellav-
versario, come pure il saper tollerare la
sua differenza e capire le convinzioni al-
trui. Questo metodo deve ispirare i vari
responsabili della pace nel mondo affin-
ch loro sappiano riportare gli avversari
al dialogo, che solo pu restaurare la
pace nei cuori e nelle nazioni. Niente
vale pi del dialogo che permette di la-
sciarsi nella comprensione reciproca. Si
passa allora dallodio alla stima recipro-
ca. Questo ruolo importante della pala-
bre (colloquio con i capi trib) deve es-
sere salvaguardato nelle istanze interna-
zionali che decidono della pace fra le
nazioni e nelle nazioni fra le persone. La
palabre deve portarci oggi il suo ap-
porto per permetterci di gestire il mon-
do del nostro tempo con tutte le sue dif-
ficolt che dipendono sempre dalla re-
sponsabilit delluomo.
Io ho appena proclamato in ci che
voi avete ascoltato le mie convinzioni re-
ligiose sul mio impegno in favore della
pace nel mio paese e nel mondo. Io non
saprei terminare qui senza affermare
con forza che la giustizia e lamore fra-
terno costituiscono i due pilastri fonda-
mentali della vera pace fra gli uomini.
Questa terra dItalia dove mi trovo per
lincontro spirituale di Assisi una terra
di grandi tradizioni religiose. Noi re-
sponsabili religiosi dobbiamo insistere
nei nostri paesi sul rispetto delle altre
nazioni e sulla solidariet fra i popoli. Il
problema dello sviluppo dei paesi pove-
ri, fra cui il mio, costituisce senza dub-
bio la pi grande minaccia contro la pa-
ce nel mondo. La solidariet fra i popoli
deve condurre ad una pi equa distribu-
zione delle ricchezze del mondo. I paesi
pi sviluppati devono sostenere i paesi
meno avanzati nei loro sforzi verso lo
sviluppo. Il commercio internazionale
non deve favorire soltanto quelli che
hanno uneconomia forte, ma rispettare
lo sforzo reale di lavoro e di produzione
di ciascun popolo. Il 21
o
secolo nel quale
siamo entrati deve diventare un secolo
di costruzione di un mondo pi giusto e
pi fraterno. I valori che dobbiamo pro-
muovere in quanto capi religiosi sono
quelli dellamore e della convivialit in
un mondo dove in realt siamo tutti fra-
telli. operando cos che noi costruire-
mo la pace nel mondo.
Che Dio benedica lincontro di Assisi
e che doni al nostro mondo la pace.
Didi Talwalkar
(Induismo)
Lasciate che inizi ringraziando il Pon-
tificio Consiglio per il Dialogo Inter-Reli-
gioso per avermi invitato a esprimere il
mio pensiero sulla pace nel mondo. Mi
sento veramente onorata e benedetta in
presenza di Sua Santit, il Papa.
LInduismo per me una profonda
sorgente di ispirazione, ma non posso
pretendere di essere nulla pi di una
studentessa di una tradizione plurimille-
naria. Faccio appello pertanto alla com-
prensione di Sua Santit e degli altri ve-
nerati fratelli e sorelle qui radunati.
Vari sono i significati che si associano
alla nozione di pace. Per i pensatori lai-
ci, la pace assenza di violenza e solu-
zione di conflitti senza violenza. Sembra
tuttavia che questa sia una comprensio-
ne assai limitata della pace. Certo, au-
spicabile che non ci sia violenza. Varie
istituzioni e strutture dogni livello politi-
co, molti gruppi della societ civile e re-
ligiosa, ecc., hanno svolto e continuano
a svolgere una lodevole opera di pacifica
soluzione dei conflitti allinterno e tra
comunit. Tuttavia, ancora una volta,
questo tipo di pace giunto ad un pun-
to morto. Ci venuta a mancare sino
ad ora una solida base della pace. Per
me la pace consiste nel mantenere le-
quilibrio e larmonia allinterno e alle-
sterno. Fino a quando non riusciremo a
raggiungere questa forma di compren-
sione, continueremo ad essere testimoni
di intolleranza, miseria, sfruttamento,
conflitti e ingiustizia.
La religione, se rettamente compresa,
quella forza propulsiva che pu re-
staurare larmonia e lunit tra il mondo
interno ed esterno. Sebbene le religioni
intendano essere e da loro ci si aspetti
che siano una forza unificatrice, la sto-
ria ripetutamente mostra casi in cui al-
cuni autoproclamatisi salvatori della reli-
gione hanno messo la religione al servi-
zio del potere e di forze disgregatrici.
Abbiamo visto come lorientamento reli-
gioso della gente pu essere molte volte
corrotto. Il vero messaggio della religio-
ne non e non pu essere il bigotti-
smo.
Io provengo da una cultura nella qua-
le il significato pi vicino a religione
ci che noi chiamiamo dharma. Si trat-
ta di una tradizione universale che con-
cerne un ordine morale di definire la re-
lazione dellio con laltro e lenergia
divina. Questa interrelazione implica un
ordine che permette di espandere la
consapevolezza personale da unesisten-
za chiusa in se stessa a una relazione
con il divino.
Tale divinizzazione degli esseri umani
ci d un senso del valore della vita. Non
solo io sono essenzialmente divina, ma
ogni altro ugualmente divino per es-
senza, e questo ci unisce gli uni agli altri
sotto la paternit di Dio (vasudhaiva
kutumbhakam). Con questa compren-
sione, le molteplici appartenenze cessa-
no di essere fonti di conflitto. Quanto il
Pontificio Consiglio oggi propone, costi-
tuisce un modello di rapporti interreli-
giosi. un impegno che pu aprire il
dialogo tra le varie tradizioni religiose
allo sviluppo della comprensione dellu-
manesimo spirituale.
Per me, che appartengo alla Swa-
dhyaya parivar (famiglia), ispirata dal
Rev. Pandurang Shastri Athawale, tale
universale fratellanza viene in modo na-
turale perch egli ha inculcato in noi li-
dea dellaccettazione di tutte le tradizio-
ni religiose (sarva dharma sweekaar).
Esse non si escludono a vicenda. Alla
base della Swadhyaya c lidea di un
Dio che abita in tutti, e noi siamo figli
dello stesso Dio. Approfondendo leredi-
t classica dellIndia, egli ha cercato di
abbattere le barriere tra uomo e uomo e
di liberare lidea della religione dal dog-
matismo, dallisolamento e dalle costri-
zioni. Per noi limpegno nelle realt so-
ciali, la rigenerazione e la guarigione
della comunit non sono atti di riforma
sociale, ma atti di manifestazione di gra-
titudine allEssere Supremo. Definiamo
ci bhakti, ossia devozione verso Dio.
Lo chiamiamo forza sociale perch per-
mette allindividuo di superare la picci-
neria, lodio e la grettezza (kshudrata,
krodh and lobha). questa trasforma-
zione delluomo ad aiutarlo a volgere gli
avvenimenti quotidiani in energie di li-
berazione dai vincoli dogni genere e a
superare difficolt, complessi, senso di
isolamento, insicurezza e inutilit. Ci
permette di passare dalla semplice dife-
CONTINUA A PAGINA 5
La monizione d'introduzione
del Card. Nguyn Van Thun

PAGINA
5 .
L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 25 Gennaio 2002
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Assisi, 24 gennaio 2002:
Giornata di preghiera per la pace nel mondo
sa dei diritti umani al livello superiore
della difesa della dignit umana e del
dovere delluomo.
Miei venerati fratelli e sorelle, da mol-
to pi in alto della mia condizione di vi-
ta, da questo augusto incontro, alla be-
nedetta presenza di Sua Santit il Papa,
oso far appello allumanit perch si va-
da oltre lisolamento, si sviluppi un
amore assoluto, disinteressato e incondi-
zionato verso Dio e la sua creazione per
superare endemiche situazioni di crisi.
Non si tratta di una semplice costruzio-
ne teoretica. Nella nostra piccola via,
abbiamo mostrato che possibile rag-
giungere un ordine sociale. Nella causa
della pace, non cessiamo di far ricorso
ad ogni nostra interiore risorsa. Il no-
stro dialogo, che celebra lunit di diver-
se tradizioni religiose, non arrivato un
giorno prima. Da qui possiamo cammi-
nare verso una unit delle religioni del
mondo perch si salvaguardi un futuro
condiviso e benedetto da Dio.
Sheikh Al-Azhar
Mohammed Tantawi
(Islam)
La testimonianza di Sheikh Al-Azhar
Mohammed Tantawi stata letta dal
Dr. Ali Elsamman (Islam). Ne pubbli-
chiamo il testo in una nostra traduzio-
ne italiana:
Nel nome di Dio, il Tutto Misericor-
dioso, il Molto Misericordioso.
Rivolgo anzitutto un vivo ringrazia-
mento a Sua Santit il Papa Giovanni
Paolo II che riunisce oggi tutti i Rappre-
sentanti delle diverse tradizioni religiose,
animati dallo stesso fervore per costrui-
re un mondo migliore. Per illuminarci in
questo cammino verso la pace, la fede
musulmana ci offre alcuni richiami che
vado brevemente a presentarvi.
In primo luogo
Dio ha creato tutti gli esseri umani a
partire da un solo padre e da una sola
madre. Come Dio ha dichiarato nel li-
bro Sacro: Oh uomini! Temete il Signo-
re che vi ha creato da un solo essere,
quindi, da costui, ha creato la sua sposa
e ha fatto nascere da questa coppia un
gran numero di uomini e donne. Teme-
te Dio! Voi vi interrogate a questo ri-
guardo e rispettate le viscere che vi han-
no portato. Dio vi osserva (Sura Le
donne, 1).
In secondo luogo
Tutte le religioni monoteiste rivelate
da Dio ai suoi venerabili profeti concor-
dano su due punti essenziali:
la devozione al culto del Solo e
Unico, come Dio ha detto: Egli ha sta-
bilito per voi, riguardo allobbligo reli-
gioso, ci che aveva prescritto a No,
ci che noi ti riveliamo (Maometto) e
ci che avevamo prescritto ad Abramo,
a Mos e a Ges: adempite il culto. Non
dividetevi in sette! Quanto appare duro
ai politeisti ci a cui tu li chiami! Dio
sceglie e chiama chi vuole a questa reli-
gione e dirige verso di essa chi ritorna
pentito a Lui (Sura La deliberazione,
13).
il rispetto dei valori: Allah ha rive-
lato la religione monoteista per la felici-
t dellumanit. Le religioni predicano
tutti i valori delletica come lumilt, la
giustizia, la pace e la prosperit, come
pure lo scambio di tutte le azioni benefi-
che autorizzate da Allah, la cooperazio-
ne fra tutti i popoli in favore della bene-
volenza e della piet, e non per loffesa
e laggressione.
In terzo luogo
Dio ci ha creati in questa vita perch
ci conoscessimo gli uni gli altri, come
Egli ha detto: Oh uomini! Noi vi abbia-
mo creati da un maschio e da una fem-
mina. Vi abbiamo costituiti in popoli e
in trib affinch vi conosceste tra di voi.
Il pi nobile tra voi, presso Dio, il pi
pio. Dio colui che sa e che ben in-
formato (Sura Gli appartamenti priva-
ti, 13).
CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 4
Le diverse espressioni di un'unica invocazione
In quarto luogo
Tutte le religioni monoteiste racco-
mandano che lessere umano promuova
il diritto e la giustizia, restaurando i le-
gittimi proprietari nei loro diritti. In
questa occasione, Al Azhar Al Sharif ha
il piacere di rendere omaggio allo Stato
del Vaticano per il suo lodevole soste-
gno nei confronti del popolo palestine-
se.
In quinto luogo
In Egitto, musulmani e cristiani han-
no vissuto come fratelli per 14 secoli,
sotto uno stesso cielo, sulla stessa terra,
uguali nei diritti e nelle responsabilit.
Ciascuno pratica la propria fede come
dice il Santo Corano: Niente costrizio-
ne nella religione! La via diritta si distin-
gue dallerrore. Colui che non crede agli
idoli e crede in Dio ha impugnato il ma-
nico pi solido e senza incrinature. Dio
colui che capisce e sa tutto (Sura La
vacca, 256).
* * *
Al Azhar e i suoi ulema, in questa
giornata di preghiera in comune, aderi-
scono con convinzione allappello alla
pace con un legame immediato e inse-
parabile dalla giustizia.
Rabbi Israel Singer
(Ebraismo)
Solo Lei avrebbe potuto mettere insie-
me qualcosa come questo. Giovanni
Paolo II, solo Lei avrebbe potuto far s
che ci accadesse; noi dobbiamo aiutar-
la a farlo!
Grande la pace,
poich il nome di Dio
viene chiamato Pace
La storia ci ha dimostrato che mentre
i leader delle religioni mondiali hanno
sempre parlato di pace, e i predicatori
hanno pronunciato innumerevoli omelie
sul fatto che la pace lo scopo ultimo
delle religioni, in realt, nella pratica, le
religioni sono servite per fomentare mi-
gliaia di guerre orrende e sanguinose. I
numerosi conflitti combattuti in Europa
e in Asia fra le maggiori religioni, le bat-
taglie condotte lungo la storia fra sette
differenti di una stessa religione, sono
ben conosciuti a tutti gli studenti di sto-
ria e di religione. Anche oggi, gli uomini
continuano a combattersi in Irlanda del
Nord, a scontrarsi nel Kashmir e in Pa-
kistan e ad uccidere nel Medio Oriente.
Siamo tutti ben coscienti del modo in
cui, l11 settembre dello scorso anno,
dei folli che pretendevano di agire in no-
me della religione hanno lanciato tre ae-
rei nelle due Torri del World Trade Cen-
ter e del Pentagono, uccidendo migliaia
di persone in pochi minuti, causando
cos il primo conflitto militare interna-
zionale del 21
o
secolo.
Noi Ebrei sottolineiamo che le nostre
tradizioni religiose non prevedono un
ruolo centrale al concetto di guerra reli-
giosa. Ma non vogliamo essere insensati,
dato che diverse volte durante il nostro
tragico e sanguinoso passato, ci siamo
difesi e abbiamo combattuto contro i
nemici quando si presentava la necessi-
t. E quando abbiamo combattuto, ab-
biamo scrutato le nostre Scritture non
per cercare una giustificazione per la
guerra, ma quale base religiosa delle no-
stre azioni. La Bibbia colma delle in-
giunzioni di Dio agli Ebrei di combatte-
re contro i nemici quando necessario.
Nella nostra tradizione vi il concetto
di lo tehayyun kol neshamah di
guerre contro gruppi specifici, battaglie
che devono essere combattute spietata-
mente e senza misericordia. Un tema si-
mile viene echeggiato in maniera fortis-
sima nel continuo imperativo religioso
mah eni meheh et zakar amalek, il
comandamento di combattere una guer-
ra finale contro il male ultimo, rappre-
sentato da Amalek, un conflitto in cui
non vengono presi prigionieri e tutti de-
vono essere uccisi.
E tuttavia, il combattimento militare
non il cuore del giudaismo. La Bibbia
giudaica, la Legge orale, il Talmud, i
Midrashim e gli Scritti rabbinici sottoli-
neano tutti limportanza della pace, sia
tra noi, sia con i vicini. Noi Ebrei siamo
impegnati in una ideologia, in una reli-
gione e in una filosofia centrate sui con-
cetti di pace, di bont e di fraternit,
comuni ad altre religioni del mondo,
specialmente il cristianesimo, che ha
adottato e ha adattato moltissime idee
ebraiche. Le nostre Scritture ebraiche,
come pure il Nuovo Testamento cristia-
no, insegnano a non avere rancore con-
tro quanti ci hanno colpito e a cercare
sempre la via della conciliazione e del-
lamore fraterno. Anche quando siamo
inviati a far guerra contro i nostri nemi-
ci, Dio ci ingiunge di offrire in primo
luogo lopportunit di arrendersi pacifi-
camente, e soltanto quando lofferta vie-
ne rifiutata ci permesso di usare le ar-
mi contro di loro. Inoltre, i Profeti han-
no ripetutamente posto di fronte ai no-
stri occhi una visione della fine dei gior-
ni nella quale le spade vengono trasfor-
mate in aratri, e tutte le nazioni vivran-
no in pace.
Perci la guerra non la nostra cultu-
ra, n compito, n missione, n nostro
obiettivo di Ebrei. In definitiva, non
neppure compito di altre religioni del
mondo. Il discorso della pace fatto in
nome della religione non deve essere ab-
bandonato, poich si basa sulla realt di
tutti i nostri ideali religiosi ed il fine
ultimo al quale tutti aspiriamo. Dobbia-
mo rigettare le distorsioni degli insegna-
menti religiosi, sorte nel passato e non
possiamo ventilare lidea che la violenza
contro i membri di altre religioni o di al-
tre sette religiose sono di origine reli-
giosa.
Dobbiamo ricordare che nessuna reli-
gione ci comanda di uccidere in manie-
ra indiscriminata, e quanti hanno inse-
gnato il contrario lo hanno fatto devian-
do e distorcendo le religioni nel nome
delle quali parlavano. Il Papa Giovanni
Paolo II ha corretto gli abusi usati stori-
camente per giustificare la violenza
commessa contro non cristiani.
Soltanto attraverso un serio dialogo e
mediante limpegno a una dedizione fisi-
ca per la pace da parte dei leader delle
maggiori religioni, e non soltanto con
semplici pronunciamenti, con sacrifici
per la pace, possiamo cominciare a
cambiare la condizione umana attuale.
Il Papa Giovanni Paolo II ha giocato un
ruolo personale di questo genere, me-
diante i suoi sforzi di riconciliazione con
il Giudaismo, ed ha cambiato la storia
fra Cristiani ed Ebrei. Questo pu essere
senza dubbio per ciascuno di noi un
modello da seguire, il sentiero dei pelle-
grini che cercano la pace.
Il Midrash dice a riguardo della pre-
ghiera: le benedizioni non sono comple-
te, finch non contengono in se stesse
la parola PACE (Bamidbar Raba).
Chiara Lubich
(Chiesa Cattolica)
Ges per noi cristiani il Dio della
Pace.
Per questo la Chiesa cattolica fa della
pace uno degli obiettivi pi sentiti. Nul-
la perduto con la pace. Tutto pu es-
serlo con la guerra esclamava Pio XII.
Pacem in terris titolava unenciclica di
Giovanni XXIII. Mai pi la guerra ri-
peteva Paolo VI allONU. E Giovanni
Paolo II, dopo i terribili avvenimenti
dell11 settembre, indica la via per rag-
giungerla: Non c pace senza giustizia,
non c giustizia senza perdono.
Lintera Chiesa cattolica lavora alla
pace. Tante sono le vie che persegue.
Efficacissimi sono i dialoghi sulla via
tracciata dal Concilio Vaticano II. Essi,
perch generano fraternit, garantiscono
la pace.
Si attuano a livello universale e nelle
Chiese particolari, come attraverso
gruppi e Associazioni, Movimenti eccle-
siali e Nuove comunit.
La Chiesa svolge il primo tra i suoi
stessi figli e figlie, innescando quella co-
munione richiesta ad ogni livello, che
pace assicurata.
Attua un secondo irreversibile con le
diverse Chiese e Comunit ecclesiali,
dialogo che accresce la pace nella gran-
de famiglia cristiana.
Realizza un altro con le grandi Reli-
gioni del mondo, facendo leva, anche,
sulla cosiddetta regola doro, presente
in diversi Libri Sacri, che cos espressa
nel Vangelo: Tutto quanto volete che
gli uomini facciano a voi anche voi fate-
lo a loro (Mt 7, 12). Questa regola do-
ro, sottolineando il dovere di amare i
propri fratelli e sorelle, effettua porzioni
di fraternit universale in cui signoreg-
gia la pace.
E infine il dialogo e la collaborazione
in pi campi con tutti coloro che, pur
senza un riferimento religioso, sono uo-
mini e donne di buona volont per cui
si pu costruire anche con essi la pace.
Varie espressioni, dunque, dun unico
grande dialogo, generatore di quella fra-
ternit che pu diventare, in questo dif-
ficilissimo momento storico, lanima del-
la vasta comunit mondiale, che para-
dossalmente oggi gente del popolo e go-
vernanti cominciano ad auspicare.
Andrea Riccardi
(Chiesa Cattolica)
Quellevento (di Assisi) non poteva
rimanere isolato. Aveva infatti, una for-
za spirituale dirompente: era come una
sorgente... cos ha scritto Giovanni
Paolo II ai leader religiosi presenti a uno
dei quindici incontri internazionali se-
guiti a quella memorabile giornata. Nel
1986, il mondo era bloccato nella guerra
fredda. Ma non abbiamo pregato invano
ad Assisi e nello spirito di Assisi! Abbia-
mo visto come la preghiera libera nuove
energie di pace. Ci sono stati cambia-
menti epocali: le transizioni pacifiche
dal comunismo nellEst europeo, le pa-
cificazioni in America del Centro e del
Sud, in Asia. Ho visto da vicino ritorna-
re la giustizia in Sud Africa, la pace in
Mozambico. Nuove energie damore
preparano la pace.
Con la sua preghiera insistente, la
Chiesa non accetta che la guerra sia ine-
luttabile. Sono aumentati gli operatori
di pace. Nel secolo passato non pochi di
essi sono caduti: dal loro sangue ger-
mogliata la pace! Il loro sangue ha rag-
giunto quello di missionari, dei caduti
per la carit e la giustizia. I nuovi mar-
tiri del Novecento testimoniano la forza,
umile e debole, dei cristiani, pi forte
del male. Anche per la loro testimonian-
za, non siamo rassegnati alle povert del
mondo e alla guerra, madre di tutte le
povert.
Tanti conflitti sono ancora aperti. La
Chiesa non dispera n si rassegna. Ri-
corda la dimensione interiore della pace.
Gli operatori di pace saranno chiamati
figli di Dio e i mitierediterannola terra.
Allinizio dellanno i messaggi per la
Giornata mondiale della pace svegliano
dalla rassegnazione alla guerra o dallir-
responsabilit verso il male. Dove pro-
clamato e vissuto il Vangelo, si appren-
de a non disperdere il gran dono della
pace, come diceva il beato Papa Giovan-
ni XXIII. Ogni Chiesa locale, ogni co-
munit cristiana, ogni famiglia diventa il
santuario della pace.
La lezione storica degli ultimi decenni
e di tutto il Novecento ci dice: la pace
possibile e la guerra unavventura sen-
za ritorno. Infatti, noi cattolici, con tutti
i cristiani, con i credenti delle grandi re-
ligioni, abbiamo compreso meglio che
solo la pace santa, mai la guerra! Per
questo, oggi, di fronte alla durezza di
questi tempi accogliamo con speranza
ed entusiasmo linvito del Papa ad apri-
re il cuore e lintelligenza alle sfide che
ci attendono.
Patriarca Ortodosso
di Romania
S. B. Teoctist
S. B. Teoctist, Patriarca Ortodosso di
Romania, ha inviato un messaggio che
stato letto da S.E. Ioan Salagean, Ve-
scovo di Harghita e Covasna. Questo
il testo:
Vostra Santit, Vostre Beatitudini,
Vostre Eminenze ed Eccellenze, Signori
Rappresentanti di altre Religioni, Stimati
uditori,
Il Signore dar forza al suo popolo
benedir il suo popolo con la pace. Le
Chiese cristiane e le altre religioni han-
no il dovere di alzare insieme la voce
per segnalare il calpestare dei principi
morali e spirituali che tutte le religioni
affermano e che tutti i credenti vivono
nella vita quotidiana.
Tra questi valori spirituali la pace oc-
cupa un posto primario perch la mani-
festazione della fede possibile solo in
un clima di pace.
Per i cristiani l'Incarnazione di Dio
nella persona di Cristo, che allo stesso
tempo Uomo e Dio, un momento di
pace e di riconciliazione universale, al
canto della voce degli Angeli che annun-
ciano questa nascita dall'Alto: Gloria a
Dio nel pi alto dei cieli e pace in terra
agli uomini che egli ama.
Con questa speranza salvifica della
pace dall'Alto salutiamo l'organizzazione
della Giornata di Preghiera per la Pace,
iniziativa di Sua Santit Giovanni Pao-
lo II in questo periodo di turbamenti e
di preoccupazioni a livello mondiale,
quando le religioni devono mostrarci di
capire i fenomeni complessi e di parteci-
pare, nel loro modo specifico, alla con-
servazione della creazione di Dio e di
elevare l'uomo alla dignit che Dio gli
ha affidato.
G|AM|A| MA!!||
nostro inviato
ASSISI, 24.
N
essuno oggi venuto ad Assisi per partecipa-
re ad un'astratta conferenza interreligiosa
sulla pace. Sono tutti venuti per pregare, cia-
scuno secondo la propria fede, e far diventare il
mondo consapevole che esiste unaltra dimensione
della pace e un altro modo per promuoverla che
non il risultato di negoziati, di compromessi poli-
tici o di mercanteggiamenti economici. il risulta-
to della preghiera che, pur nella diversit delle reli-
gioni, esprime una realt che supera le capacit de-
gli uomini.
Al termine delle testimonianze per la pace, i rap-
presentanti delle religioni si sono recati nei diversi
luoghi preparati per la preghiera. I cristiani si sono
riuniti nella Basilica Inferiore. Gli altri in nove Sale
del Sacro Convento. Hanno risposto all'esortazione
rivolta loro dal Papa al termine dell'incontro in
Piazza San Francesco: Andiamo! Pur nella diversi-
t dei luoghi e di espressioni rituali testimoniamo
all'umana famiglia le sicure ragioni della nostra
speranza.
Tutte le religioni hanno fatto una corona di pre-
ghiere intorno alla tomba di Francesco. Le Sale in-
fatti sono disposte circolarmente intorno a France-
sco e i cristiani sono proprio accanto a lui. Zoroa-
striani e giainisti hanno pregato all'aperto, nel chio-
stro, come richiesto dalle loro tradizioni.
Davvero Francesco ancorato a Cristo arriva
a tutti gli uomini di qualunque popolo e religione.
un aggancio a Cristo. Suggerisce Suor Nrmala,
nata induista e oggi religiosa cattolica, erede di Ma-
dre Teresa.
Ad Assisi oggi tutti sono venuti da quel lontano
che non racconta le distanze geografiche quanto le
origini storiche e spirituali. E Assisi il crocevia
della storia divenuto luogo di appuntamento per
lumanit. Nessuno viene per negoziare la propria
convinzione di fede, non si cerca sincretismo, rela-
tivismo a buon mercato.
Sono venuti per incontrarsi nel nome della pace.
E se non pregare insieme certo stare insieme per
pregare, invocando il grande dono della pace. Oggi
un giorno destinato alla preghiera e a ci che la
accompagna nelle diverse tradizioni religiose. Il pel-
legrinaggio, il silenzio, il digiuno. un giorno dedi-
cato alla responsabilit, alla coscienza, alla verit.
Non c emotivit occasionale. Oggi possiamo dire
che ogni uomo a Assisi: qualunque sia la sua fe-
de. Ogni uomo oggi interpellato a restare a tu per
tu con se stesso.
In preghiera tutta la notte
per preparare il terreno
Oggi ad Assisi ci si sente addosso gli occhi del
mondo. Perch il mondo intero in stato di ascolto
e ha le antenne puntate dritte verso Assisi. A nome
dei loro concittadini del pianeta terra fanno senti-
re la loro voce tante persone semplici gruppi di
giovani e famiglie soprattutto che sono venute
nonostante il clima rigido e le difficolt obiettive di
raggiungere Assisi date le rigorose misure di sicu-
rezza. I tortuosi e antichi vicoli assisani sono pieni
di pellegrini giunti da diverse parti del mondo. Car-
telli e striscioni inneggiano alla pace. Quelli prepa-
rati dai pi giovani hanno lo stesso linguaggio degli
incitamenti che negli stadi si rivolgono ai campioni
dello sport. Sono espressioni schiette, semplici, effi-
caci: Viva la pace! La pace vincer! Pace sei tutti
noi!.
Pi di 1.500 giovani si sono preparati alla giorna-
ta partecipando alla Veglia cominciata a mezzanot-
te nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e con-
clusa all'alba nella Cattedrale di san Rufino: sono
rimasti tutta la notte in preghiera, per preparare il
terreno dicono.
Tante persone non sono riuscite neppure ad en-
trare nel cuore di Assisi. Maxischermi sono stati
collocati sia davanti alla Basilica Superiore che a
Santa Maria degli Angeli per consentire comunque
la partecipazione all'incontro. E quando il mo-
mento di pregare non dimpedimento n il freddo
n la scomodit. Qui c gente che in stato di pel-
legrinaggio, patendo freddo e fame. Un atteggiamen-
to che ha un valore non soltanto umano, ma pro-
fondamente politico nel senso pi alto del termi-
ne. lostinazione della speranza, un modo di af-
frontare lesigenza vitale della pace partendo dal-
luomo. E poi freddo e fame sono i compagni di di-
sgrazia dei popoli colpiti dalla guerra. Patirli per
scelta di condivisione significa fare un atto di pace
e di forza. La speranza di questa gente non facile
entusiasmo, utopia, mancanza di senso della real-
t. una proposta seria ai signori della guerra,
ai potenti.
Laudato s,
mi' Signore...
Era un giorno piuttosto freddo, con Assisi avvolta
dalla nebbia, e Francesco sentiva il respiro venirgli
meno quando il Crocifisso di san Damiano gli par-
l: Va e ripara la mia casa che, come vedi, tutta
in rovina.
Era un giorno piuttosto freddo, con Assisi avvolta
dalla nebbia, quel 26 settembre 1997 quando, alle
11.42, la terra trem paurosamente e quattro perso-
ne rimasero schiacciate dalla volta della Basilica
costruita sulla tomba di Francesco.
un giorno piuttosto freddo, con Assisi avvolta
dalla nebbia, questo 24 gennaio 2002 quando rap-
presentanti di tutte le religioni sono venuti fin qui
per pregare per la pace.
Qui, ad Assisi, dove Francesco, straziato dal dolo-
re, cant: Laudato s, mi' Signore, per quelli ke
perdonano per lo tuo amore et sostengo infirmitate
et tribulatione. Beati quelli ke l sosterranno in pa-
ce, ka da Te, Altissimo, saranno incoronati.
Qui, ad Assisi, dove nato il pi semplice e di-
sarmante augurio: pace e bene.
Nelle foto: (a sinistra) nel convoglio partito dal Vaticano alla volta di Assisi il Santo Padre incontra il Patriarca Ecumenico S.S. Bartholomaios I; (a destra) il saluto dei fedeli durante il passaggio in una delle stazioni lungo il tragitto

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L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 25 Gennaio 2002
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L'OSSERVATORE ROMANO Venerd 25 Gennaio 2002
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Assisi oggi diventa nuovamente il cuore di una folla
innumerevole che invoca la pace: ...un popolo che non si
stanca di credere nella forza della preghiera per ottenere la
pace. Lo ha detto Giovanni Paolo II rivolgendosi ai Rap-
presentanti delle Religioni del mondo raccoltisi nella piazza
San Francesco, ad Assisi, nella mattina di gioved 24 gen-
naio, per celebrare la Giornata di preghiera per la pace nel
mondo.
Pubblichiamo qui di seguito il testo del discorso pronun-
ciato dal Santo Padre:
distribuzione di benefici ed oneri tra indi-
vidui e collettivit. Non si pu dimenticare
che situazioni di oppressione e di emargi-
nazione sono spesso allorigine delle mani-
festazioni di violenza e di terrorismo. E
poi anche perdono, perch la giustizia
umana esposta alla fragilit e ai limiti
degli egoismi individuali e di gruppo. Solo
il perdono risana le ferite dei cuori e rista-
bilisce in profondit i rapporti umani tur-
bati.
Ascoltiamo le parole, ascoltiamo il ven-
to. Il vento ci ricorda lo spirito: Spiritus
flat ubi vult.
Occorre umilt e coraggio per incammi-
narsi in questo itinerario. Il contesto del-
lodierno incontro, quello cio del dialogo
con Dio, ci offre lopportunit di riaffer-
mare che in Dio troviamo lunione eminen-
te della giustizia e della misericordia. Egli
sommamente fedele a se stesso e alluomo,
anche quando lessere umano si allontana
da Lui. Per questo le religioni sono al servi-
zio della pace. Appartiene ad esse, e so-
prattutto ai loro leaders, il compito di dif-
fondere tra gli uomini del nostro tempo
una rinnovata consapevolezza dellurgenza
di costruire la pace.
4.Lo hanno riconosciuto i partecipanti
allAssemblea Interreligiosa tenutasi in Va-
ticano nellottobre 1999, affermando che le
tradizioni religiose posseggono le risorse
necessarie per superare le frammentazioni
e per favorire la reciproca amicizia e il ri-
spetto tra i popoli. In quella occasione fu
pure riconosciuto che tragici conflitti sono
spesso derivati dallingiusta associazione
della religione con interessi nazionalistici,
politici, economici o di altro genere. Anco-
ra una volta noi, insieme qui riuniti, affer-
miamo che chi utilizza la religione per fo-
mentare la violenza ne contraddice lispi-
razione pi autentica e profonda.
doveroso, pertanto, che le persone e le
comunit religiose manifestino il pi netto
e radicale ripudio della violenza, di ogni
violenza, a partire da quella che pretende
di ammantarsi di religiosit, facendo addi-
rittura appello al nome sacrosanto di Dio
per offendere luomo. Loffesa delluomo ,
in definitiva, offesa di Dio. Non v finalit
religiosa che possa giustificare la pratica
della violenza delluomo sulluomo.
5.Mi rivolgo ora in modo particolare a
voi, Fratelli e Sorelle cristiani. Il nostro
Maestro e Signore Ges Cristo ci chiama a
essere apostoli di pace. Egli ha fatto sua la
regola doro nota alla sapienza antica:
Tutto quanto volete che gli uomini faccia-
no a voi, anche voi fatelo a loro (Mt 7,
12; cfr Lc 6, 31) ed il comandamento di
Dio a Mos: Ama il prossimo tuo come te
stesso (cfr Lv 19, 18; Mt 22, 39 e paralle-
li), portandoli a compimento nel comanda-
mento nuovo: Amatevi gli uni gli altri co-
me io ho amato voi (Gv 13, 34).
Con la morte sul Golgota ha impresso
nella sua carne le stigmate della divina
passione per lumanit. Testimone del dise-
gno damore del Padre celeste, diventato
nostra pace. Colui che ha fatto dei due
un popolo solo, abbattendo il muro di se-
parazione che era frammezzo, cio linimi-
cizia (Ef 2, 14).
Con Francesco, il Santo che ha respirato
laria di questi colli e percorso queste con-
trade, fissiamo lo sguardo sul mistero della
Croce, albero di salvezza irrorato dal san-
gue redentore di Cristo. Dal mistero della
Croce fu segnata lesistenza del Poverello,
di santa Chiara e di innumerevoli altri
santi e martiri cristiani. Il loro segreto fu
proprio questo segno vittorioso dellamore
sullodio, del perdono sulla vendetta, del
bene sul male. Sulle loro orme siamo invi-
tati ad avanzare, perch la pace di Cristo
diventi anelito incessante della vita del
mondo.
6.Se la pace dono di Dio ed ha in
Lui la sua sorgente, dove possibile cer-
carla e come possiamo costruirla se non
in un rapporto intimo e profondo con Lui?
Edificare la pace nellordine, nella giusti-
zia e nella libert richiede, pertanto, lim-
pegno prioritario della preghiera, che
apertura, ascolto, dialogo e ultimamente
unione con Dio, fonte originaria della pace
vera.
Pregare non significa evadere dalla storia
e dai problemi che essa presenta. Al con-
trario, scegliere di affrontare la realt
non da soli, ma con la forza che viene dal-
lAlto, la forza della verit e dellamore la
cui ultima sorgente in Dio. Luomo reli-
gioso, di fronte alle insidie del male, sa di
poter contare su Dio, assoluta volont di
bene; sa di poterLo pregare per ottenere il
coraggio di affrontare le difficolt, anche
le pi dure, con personale responsabilit,
senza cedere a fatalismi o a reazioni im-
pulsive.
7.Fratelli e Sorelle qui convenuti da
varie parti del mondo! Tra poco ci rechere-
mo nei luoghi previsti per invocare da Dio
il dono della pace per lintera umanit.
Chiediamo che ci sia dato di riconoscere
la via della pace, dei giusti rapporti con
Dio e fra di noi. Chiediamo a Dio di aprire
i cuori alla verit su di Lui e sulluomo.
Unico lo scopo e medesima lintenzio-
ne, ma pregheremo secondo forme diverse,
rispettando le altrui tradizioni religiose.
Anche in questo, in fondo, c un messag-
gio: vogliamo mostrare al mondo che lo
slancio sincero della preghiera non spinge
alla contrapposizione e meno ancora al di-
sprezzo dellaltro, ma piuttosto ad un co-
struttivo dialogo, nel quale ciascuno, sen-
za indulgere in alcun modo al relativismo
n al sincretismo, prende anzi pi viva co-
scienza del dovere della testimonianza e
dellannuncio.
ora di superare decisamente quelle
tentazioni di ostilit che non sono manca-
te nella storia anche religiosa dellumani-
t. In realt, quando esse si richiamano
alla religione, ne esprimono un volto pro-
fondamente immaturo. Il genuino senti-
mento religioso infatti conduce a percepire
in qualche modo il mistero di Dio, fonte
della bont, e ci costituisce una sorgente
di rispetto e di armonia tra i popoli: in es-
so, anzi, risiede il principale antidoto con-
tro la violenza e i conflitti (cfr Messaggio,
n. 14).
E Assisi oggi, come il 27 ottobre del
1986, diventa nuovamente il cuore di una
folla innumerevole che invoca la pace. A
noi si uniscono tante persone, che da ieri
e fino a stasera, nei luoghi di culto, nelle
case, nelle comunit, nel mondo intero,
pregano per la pace. Sono anziani, bambi-
ni, adulti e giovani: un popolo che non si
stanca di credere nella forza della preghie-
ra per ottenere la pace.
La pace abiti specialmente nellanimo
delle nuove generazioni. Giovani del terzo
millennio, giovani cristiani, giovani di tut-
te le religioni, chiedo a voi di essere, come
Francesco dAssisi, sentinelle docili e co-
raggiose della pace vera, fondata nella giu-
stizia e nel perdono, nella verit e nella
misericordia!
Avanzate verso il futuro tenendo alta la
fiaccola della pace. Della sua luce ha biso-
gno il mondo!
Ha parlato l'uomo. Hanno parlato diver-
si uomini qui presenti. Ha parlato anche il
vento, un vento forte. Dice la Scrittura:
Spiritus flat ubi vult. Voglia oggi questo
Spirito Santo parlare ai cuori di noi tutti
qui presenti. Egli simboleggiato da quel
vento che accompagnava le parole umane
ascoltate da noi tutti. Grazie.
Carissimi fratelli e sorelle,
1.Siamo venuti ad Assisi in pellegri-
naggio di pace. Siamo qui, quali rappre-
sentanti delle varie religioni, per interro-
garci di fronte a Dio sul nostro impegno
per la pace, per chiederne a Lui il dono,
per testimoniare il nostro comune anelito
verso un mondo pi giusto e solidale.
Vogliamo recare il nostro contributo per
allontanare le nubi del terrorismo, dello-
dio, dei conflitti armati, nubi che in questi
ultimi mesi si sono particolarmente adden-
sate allorizzonte dellumanit. Per questo
vogliamo ascoltarci gli uni gli altri: gi que-
sto lo sentiamo un segno di pace.
C gi in questo una risposta agli inquie-
tanti interrogativi che ci preoccupano. Gi
questo serve a diradare le nebbie del so-
spetto e dellincomprensione.
Le tenebre non si dissipano con le armi;
le tenebre si allontanano accendendo fari di
luce. Ricordavo alcuni giorni fa al Corpo
Diplomatico accreditato presso la Santa
Sede che lodio si vince solo con lamore.
2.Ci incontriamo ad Assisi, dove tutto
parla di un singolare profeta della pace,
chiamato Francesco. Egli amato non so-
lo dai cristiani, ma da tanti altri credenti
e da gente che, pur lontana dalla religio-
ne, si riconosce negli ideali di giustizia, di
riconciliazione, di pace che furono suoi.
Qui il Poverello di Assisi ci invita anzi-
tutto ad innalzare un canto di gratitudine
a Dio per tutti i suoi doni. Lodiamo Dio
per la bellezza del cosmo e della terra,
giardino meraviglioso che Egli affid al-
luomo perch lo coltivasse e lo custodisse
(cfr Gn 2, 15). bene che gli uomini ricor-
dino di trovarsi in unaiuola dellimmen-
so universo, creata da Dio per loro. im-
portante che si rendano conto che n loro,
n le questioni per cui si affannano tanto
sono il tutto. Solo Dio il tutto, e a
Lui ciascuno dovr, alla fine, presentarsi
per rendere conto.
Lodiamo Dio, Creatore e Signore dellu-
niverso, per il dono della vita e specialmen-
te della vita umana, sbocciata sul pianeta
per un misterioso disegno della sua bont.
La vita in tutte le sue forme affidata in
maniera speciale alla responsabilit degli
uomini.
Con meraviglia ogni giorno rinnovata
noi constatiamo la variet con cui la vita
umana si manifesta, a partire dalla polari-
t femminile e maschile, fino a una molte-
plicit di doni caratteristici, propri delle
diverse culture e tradizioni, che formano
un multiforme e poliedrico cosmo lingui-
stico, culturale ed artistico. una molte-
plicit chiamata ad integrarsi nel confronto
e nel dialogo per larricchimento e la gioia
di tutti.

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