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Nicoletta Setola

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Casa Malaparte: il cantiere, le tecnologie, i materiali


La casa si trova su un promontorio impervio e selvaggio con il quale diventata un unico corpo, radicata alla roccia dalla quale uscita(1) e con la quale ormai fusa. Architettura e natura sono un emblema e nessuno potrebbe immaginare la casa senza il verde della vegetazione mediterranea che la avvolge, il grigio frastagliato della montagna che la sostiene e il blu del mare che la circonda come costante fondale, confidente e nemico(2). Sorge nella parte pi selvaggia, pi solitaria, pi drammatica dellisola, un posto adatto per spiriti forti come scrive lo stesso Malaparte(3). Ed proprio il sito affascinante su cui stata costruita a giocare un ruolo fondamentale, non solo dal punto di vista estetico, ma anche nellevoluzione del progetto e nella gestione del cantiere

al punto di vista del processo ideativo e realizzativo, Casa Malaparte un caso anomalo in quanto non sono disponibili a tuttoggi (probabilmente perch non sono stati mai prodotti) n disegni esecutivi, n un progetto architettonico coincidente con ledificio realizzato. Le ragioni, che non sono oggetto del presente studio e per le quali si rinvia alla bibliografia,sono riconducibili alla relazione che Malaparte ebbe con larch. Libera(4), interrottasi probabilmente nellestate del 1938,la quale ha portato alla costruzione della Casa con le varianti in corso dopera senza disegni esecutivi e senza la supervisione di un architetto o un responsabile tecnico di cantiere, ma unicamente sotto la guida di Malaparte stesso. La Casa Nella forma allungata della costruzione (circa 45 metri per 9,5 metri) si possono leggere dallesterno due volumi puri:uno parallelepipedo regolare e laltro trapezoidale strombato sotto i quali si sviluppano tre livelli, larticolazione dei quali segue lorografia del terreno. Lingresso principale avviene al piano terra nel lato sud,in posizione centrale tra le camere degli ospiti, sulla destra, e la cucina e la scala in legno di accesso al piano superiore, sulla sinistra.Allo stesso livello, ma nellestremo opposto della casa, si trova la cisterna, oggi fuori uso, che stata la prima opera ad essere costruita scavando nella roccia. Il piano superiore occupato in gran parte dallamplissimo salone le cui finestre inquadrano magnifici paesaggi, in cui si trova un maestoso camino che ha per fondale una lastra di vetro dalla quale si intravede il mare; allestremit sud-est si apre lappartamento padronale: disimpegno, camera della Favorita e camera di Malaparte, con i rispettivi bagni, e

come a poppa di una nave lo studio dello scrittore che si affaccia allesterno su tre lati.Il piano della cantina,al quale si accede anche da un ingresso esterno,si estende occupando il perimetro trapezoidale sottostante la scalinata a diretto contatto con la roccia, ricavato in un secondo momento per sfruttare al massimo lo spazio disponibile.La copertura costituita dalla terrazza a picco sul mare alla quale si accede solamente dallesterno, grazie allaffascinante scalinata appoggiata sulla gola di roccia che unisce il promontorio alla montagna e che funge da elemento di connessione tra natura e costruzione.Sulla terrazza si erge la vela bianchissima dalla forma plastica che scaturisce dalla rossa pavimentazione in laterizio. Gli attori del processo Malaparte, fortemente determinato a volersi costruire una casa, e non una casa qualunque, ma una casa moderna,a picco sul mare,che fosse lo specchio della propria anima e che chiamer un giorno casa come me, pur non essendo architetto, ha una grande capacit di prefigurazione e per ideare e realizzare la sua casa sa avvalersi dei contributi e delle conoscenze specifiche delle persone di cui si circondato. Adalberto Libera larchitetto cui Malaparte si rivolge per elaborare il progetto da depositare in Comune e con il quale rimane in contatto per un certo periodo antecedente linizio del cantiere(5).Adolfo Amitrano il proprietario dellimpresa di Capri che si occupa della costruzione: Malaparte lo descrive come il capomastro pi intelligente, il pi onesto il pi probo che abbia mai conosciuto(6). Il pittore Savinio ideatore delle piastrelle in maiolica raffiguranti la lira. Larchitetto e amico Moretti, al quale Malaparte si rivolse anche per consigli tecnici, disegna uno dei pavimenti in legno. Maria

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Vista esterna (foto gentilmente concessa dall'Archivio fotografico Artedile Broggi srl).

Montico la fedele house-keeper che sovrintende i lavori in assenza di Malaparte. Il falegname Giovanni Amitrano (fratello di Adolfo) realizza la scrivania, la libreria e la scala interna. Il falegname Morucci di Roma si occuper degli infissi e delle porte.Una serie di artigiani per le opere interne (vetraio,marmista, fabbro) lavoreranno nella casa soprattutto dopo la fine del rustico. Senza interrogarsi sul carattere e sulla psicologia dello scrittore - che pu essere evinta leggendo le sue opere molto pi difficile comprendere la casa in tutti i suoi aspetti. Il seguente passaggio de La pelle emblematico di una avvincente personalit, del fascino di una casa e della relazione tra i due. [] Andai incontro al generale tedesco, lo feci entrare nella mia biblioteca. [] Lo accompagnai di stanza in stanza per tutta la casa, dalla biblioteca alla cantina, e quando tornammo nellimmenso atrio dai finestroni aperti sul pi bel paesaggio del mondo, gli offrii un bicchiere di vino del Vesuvio, dei vigneti di Pompei. Disse Prosit levando il bicchiere, bevve tutto dun fiato,poi,prima di andarsene,mi domand se avessi comprato la mia casa gi fatta, o se lavessi disegnata e costruita io. Gli risposi e non era vero che avevo comprato la casa gi fatta. E con un ampio gesto della mano, indicandogli la parete a picco di Matromania, i tre scogli giganteschi dei Faraglioni, la penisola di Sorrento, le isole delle Sirene, le lontananze azzurre della costiera di Amalfi, e il remoto bagliore dorato della riva di Pesto, gli dissi: Io ho disegnato il paesaggio(7). Il cantiere Il sito in cui arrangiare il cantiere non era dei pi semplici: il terreno roccioso e irregolare, lo spazio utile sui cui lavorare ridotto in quanto sarebbe stato quasi interamente occupato dalla superficie della casa, laccesso al sito molto diffi-

coltoso per la mancanza di collegamenti con il resto dellisola. Il trasporto dei materiali da costruzione - in maggiore quantit pietra, laterizio, cemento stato uno dei primi problemi per il quale trovare una soluzione. Infatti, una volta ottenuta la licenza edilizia, la prima opera ad essere realizzata stata la costruzione di una stradina di accesso che collegava il sito di Punta Massullo con la rete viaria comunale dellisola costeggiando il canalone della Cala del Fico. Il sentiero serv come via di trasporto pedonale per molti dei materiali provenienti dallisola,come parte delle pietre utilizzate per la struttura portante. La tradizione orale tramanda che anche molte donne dellisola di Capri,bisognose di un aiuto economico in tempo di povert, parteciparono al trasporto a spalla delle pietre. Il sentiero pi comodo che tuttoggi si percorre valicando la montagna stato costruito solo nel 1943 e pavimentato in mattoni. Un altro modo per far giungere i materiali da costruzione a destinazione era via mare, tramite un battello che attraccava nel piccolo molo ricavato nella baia sottostante e dal quale era, ed possibile ancor oggi, risalire la rupe fino allingresso dellabitazione percorrendo gradini scavati nella roccia e rivestiti successivamente con laterizi.In ogni caso,i materiali dovevano essere trasportati risalendo il promontorio roccioso per un dislivello di 20 metri circa, fino allarea di cantiere. Analogo problema stato riscontrato anche in fase di restauro. Nel primo intervento del 1993, e nei successivi, i materiali in uscita ed entrata sono stati movimentati a mano dalla casa all'approdo sottostante e poi via mare fino al porto dove venivano caricati e scaricati dalla barca stessa. Nel 1998 si present invece lesigenza di far giungere sul sito circa 40 tonnellate di materiali per il restauro degli interni, intonaci e pavimenti. Grazie allevoluzione dei mezzi di trasporto, la soluzione pi consona stata rinvenuta nellutilizzo di un elicottero che, a parit di tempo, permetteva il trasferimento di maggiori quantit di materiale rispetto ad un mezzo marittimo. Esso non poteva comunque atterrare sul sito per mancanza di spazio, n tantomeno sulla terrazza della casa che non ne avrebbe retto il peso. stato cos dotato di un secchio appeso che, contenendo i materiali, ne ha permesso il trasporto dalla terra ferma allisola, scaricandoli in un piccolo spazio predisposto sul lato sud della casa. Anche il reperimento dei materiali era difficile a quel tempo, in quanto, da una parte occorreva lautorizzazione del Genio Civile di Napoli per comprare i prodotti edilizi necessari,dallaltra la rete di fornitura delle materie prime non era cos organizzata come ai nostri giorni.Alcuni dei ritardi nella costruzione di cui Malaparte si lamenta,riportati nelle lettere a Ciro Amitrano, figlio di Mastro Adolfo, sono, probabilmente, dovuti anche a inconvenienti di questo genere. La costruzione della Casa stata dunque unardua impresa di cui alcune incognite non sono state ancora risolte, ed lecita la domanda su come sia stato possibile trasportare la grande quantit di pignatte, forati, pietre utilizzati: probabilmente grazie allimpiego di molte forze lavoro e con una intensa attivit.

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I materiali Vorrei costruirmela tutta con le mie mani, pietra su pietra, mattone su mattone, una citt come me. Mi farei architetto, muratore, manovale, falegname, stuccatore, tutti i mestieri farei, perch la citt fosse mia, proprio mia, dalle cantine ai tetti, mia come la vorrei. Una citt che mi somigliasse, che fosse il mio ritratto e insieme la mia biografia. E tutti, appena entrandoci, sentissero che quella citt sono io, che quelle strade sono le mie braccia aperte ad accogliere gli amici.[] le case le vorrei tutte di bella pietra,ben squadrate, con le altane aperte sui golfi del cielo. Alcune intonacate di grigio, altre di bianco avorio [] Altre le farei che la pietra si vedesse [] I tetti li vorrei di tegole rosse, ben cotte, di quella pasta di argilla porosa che raccoglie la polvere e il polline [] Moderna, ma con una certaria antica, e in qualche punto vecchiotta(8). Questo passaggio, pubblicato nel 40, rivela unimpressionante similitudine tra citt e casa: le caratteristiche della citt appartenente allimmaginario malapartiano trovano un compimento nella casa costruita proprio in quegli anni. I materiali da costruzione di cui la villa composta, in proporzione maggiore, sono pietra nella struttura portante, laterizio nei solai, nei tramezzi interni, nelle rettificazioni, nelle pavimentazioni, e calcestruzzo negli orizzontamenti. Il tipo di pietra quella visibile nelle costruzioni locali, ricavata dallesplosione della roccia sul sito e sulla quale si innestano i muri. Per gli intonaci esterni stato utilizzato un impasto tradizionale di calce e pozzolana che ha buona presa aggrappante sulle irregolarit della pietra. Sullintonaco sono stati stesi tre strati di coloritura a calce e terre rosse. Negli intonaci interni sono stati eseguiti dei rattoppi con acqua, cemento sabbia e idrofugo per rimediare alle macchie di salmastro gi presenti nel 1941. Gli infissi sono tutti in legno cos come le porte e le cornici delle aperture del salone. I cristalli per le vetrate del salone sono dotati in alcuni punti di ferramenta e parziali telai in barre di ottone. Per quanto tradizionali sono i prodotti impiegati nella costruzione, altrettanto raffinata e di gusto la variet dei materiali riscontrabili nei rivestimenti e negli arredi accuratamente progettati. Le essenze prevalentemente utilizzate per i tavoli, la libreria, il rivestimento della scala interna realizzata pedata per pedata, sono di castagno stagionato e quercia. Le pavimentazioni spaziano dalle piastrelle in maiolica decorata, presenti nella maggior parte delle stanze, al legno utilizzato in due camere degli ospiti e nella stanza della Stube; dal cotto nella terrazza, nella gradinata e nei percorsi esterni al marmo nei due bagni padronali. Il pavimento del salone in lastre di pietra arenaria proveniente da Castellamare di Stabia, disposte ad opus incertum. Il rivestimento striato dei bagni padronali in alabastro di Volterra.

Sezione longitudinale.

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Pianta coperture.

2 10 11 12 13 2

15 16 14

Pianta primo piano.

3 5 4 6 8

8 7

2 9

Pianta piano terra.

1 2 1

Pianta piano interrato.

Legenda: 1. cantine e lavanderia 2. bagno 3. depuratore 4. cucina 5. stanza della Stube 6. ingresso 7. corridoio dellospizio 8. camera da letto

9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17.

cisterna camera da letto e soffitta salone camino disimpegno stanza di Malaparte stanza della Favorita studio solarium

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Le tecnologie Nel descrivere la Casa, da un punto di vista tecnologico, ci si scontra con la carenza di dettagli e di fonti che costringe ad ipotizzare alcune delle soluzioni adottate. La realizzazione vede lutilizzo principalmente di tecniche tradizionali.La struttura portante in pietra di cava non squadrata, posata in opera con giunti di malta cementizia. I muri portanti sono facilmente riconoscibili a causa dellimportante spessore, mediamente di 65 cm. Non da escludere la presenza di cuciture in laterizio, soprattutto nei punti di discontinuit, come si nota sullo stipite della porta di ingresso rivestita completamente in mattoni pieni. I solai, compreso quello di copertura, sono in laterocemento gettato in opera, gi di frequente utilizzo in quegli anni. Infatti, con la riedificazione dopo il primo conflitto mondiale, si sempre pi diffuso nella pratica costruttiva limpiego di solai in calcestruzzo armato e laterizio: dunque negli anni 30 tale tecnologia appariva consolidata nellutilizzo e anche nella trattazione manualistica(9).Le pignatte utilizzate si pensa siano quelle pi comuni ad ali allargate che fungono da cassaforma per il getto del calcestruzzo dopo il posizionamento dei tondini di acciaio. Lo spessore complessivo del solaio intermedio si aggira intorno ai 40 cm, mentre quello di copertura ha uno spessore variabile che dipende dalle pendenze del massetto per consentire lo smaltimento delle acque piovane. Vi infatti un canale di gronda circa a met del lato pi lungo che funge da raccolta per lacqua e la convogliava nella cisterna. Per lintonacatura esterna della casa(10), stata utilizzata lacqua raccolta in una cisterna pi piccola, sottostante il pianerottolo esterno sul lato sud-ovest. Da notare che non figura alcun tipo di coibentazione nella stratificazione della copertura, ma solo uno strato di impermeabilizzazione, il quale si interrompe allaltezza del coronamento in mattoni perimetrale, dando cos non pochi problemi di infiltrazione dacqua nelle murature. Un discorso a parte andrebbe fatto per il solaio contro terra che, probabilmente, vedr lutilizzo di una diversa tecnologia confacente allo stretto contatto con la roccia. Il solaio in laterocemento viene utilizzato anche per realizzare la struttura dellaffascinante scalinata strombata che conduce sulla terrazza. Lorditura del solaio intervallata dalla presenza di due travi inginocchiate nel senso della pendenza della scala, sostenute da pilastri e create per consentire quellapertura al centro della scala dalla quale si entrava al piano padronale in un primo tempo: tale ingresso fu poi chiuso nel dicembre del 1940 conferendo cos alla scalinata la sua forte identit di elemento compositivo unico. Particolare attenzione va data allorditura della pavimentazione della scala, rivestita totalmente di mattoni pieni, quasi a formare un tappeto naturale. I mattoni in laterizio sono disposti secondo un disegno preciso che ne consente un uso per elementi interi, dunque senza sprechi nella posa e in

Vista dal sentiero di arrivo.

Particolare della scalinata in laterizio (foto gentilmente concessa dallArchivio fotografico Artedile Broggi srl).

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12 11 1 2 3 4 5

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completo accordo con le dimensioni a disposizione. Nel cordonato perimetrale, lo stesso che delimita anche la terrazza, i mattoni sono posati con il lato lungo perpendicolare alla linea di strombatura e tagliati parallelamente al verso della pedata dei gradini. Il raccordo tra il solaio in laterocemento e la muratura portante, nel punto di sbarco della scalinata, non vede la presenza di un cordolo in calcestruzzo armato, anche se non pu essere confermata con sicurezza questa ipotesi su tutte le murature. Le pareti di divisione interna sono prevalentemente in mattoni forati da 12 cm, ma non si esclude la possibilit che ve ne possano essere alcune anche in mattoni pieni posati di piatto (12,0 cm). Gli infissi delle camere e delle stanze minori sono realizzati senza traversa per la battuta interna;il blocco avveniva tramite uno sfalsamento delle soglie dotate di un elemento metallico per la raccolta dellumidit e il convogliamento dellacqua verso lesterno. Di particolare interesse sono le finestre del grande salone, ognuna diversa dallaltra nel disegno delle lastre di cristallo e nella modalit di apertura; i sistemi di fissaggio sono realizzati con tecnologie spontanee: le lastre di cristallo sono semplicemente siliconate(11) alla muratura e accostate tra loro senza alcun tipo di telaio; si notano solamente le piastre e i perni che consentono lapertura e la chiusura a bilico di alcune di esse. Questa scelta tecnologica, seppur poco efficiente da un punto di vista climatico, stata ideata, elaborata, probabilmente insieme al fabbro, e adottata da Malaparte perch le aperture non sembrassero finestre, ma quattro grandi quadri raffiguranti quattro vedute diverse(12). Solo in un caso, quello della prima finestra sul lato sud, la lastra apribile abbracciata nella met superiore da un profilo, forse in ottone, unito ad un perno inserito nella parete che permette il basculamento della lastra stessa. La tempistica Latto di compravendita del terreno di Punta Massullo risale al 12 marzo 1938. La commissione edilizia esprime parere favorevole alla richiesta della costruzione della casa il 14 marzo; una prima licenza edilizia rilasciata il 21 marzo del 38 per la costruzione della cisterna scavata nella roccia e della stradina che collegava il sito con la strada comunale. Il cantiere prende lavvio nella stessa settimana. La licenza edilizia per lintera casa rilasciata dal Podest il 12 settembre, tenuto conto dellapprovazione della Sopraintendenza allArte Medievale e Moderna della Campania.A met novembre, la costruzione delledificio non ancora iniziata in quanto il progetto ancora in via di definizione. Si pu ricondurre al gennaio del 39 la posa della prima pietra. Il rustico delledificio termina prima della fine del giugno 1940; in tale data si parla(13) gi di serrature e cerniere per le finestre, di posa della pavimentazione della terrazza e di ultimazione della muratura della scalinata.

Dettaglio assonometrico del nodo solaio di copertura parete portante scalinata. Legenda: 1. pianelle quadrate in laterizio (25x25 cm) 2. malta cementizia di allettamento 3. massetto in calcestruzzo di pendenza 4. guaina impermeabilizzante 5. solaio in laterocemento gettato in opera 6. muratura portante in pietra 7. pavimento in lastre di arenaria 8. pavimento in piastrelle di maiolica (15x15 cm) 9. parete in elementi di laterizio forato 10. intonaco civile per interni 11. mattoni pieni in laterizio 12. intonaco civile per esterni

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Nel marzo del 41, alcuni dei lavori da terminare riguardano i pavimenti e i rivestimenti in mattonelle dei bagni al piano terra, squarci da rattoppare sullintonaco, il montaggio di tre porte, il trasporto della pietra per il pavimento del salone. Sembra ultimata la strada che conduce al mare. Ad ottobre, sono montate le cornici sulle finestre del salone ed i ritocchi di tinteggiatura in tutti i piani sono terminati, cos come i bagni padronali sono ultimati per quanto riguarda la parte idraulica. Alla fine di novembre sono ancora numerosi i lavori da completare: opere di tappezzeria, ritocchi agli arredi in legno, il rivestimento del bagno in marmo, il montaggio del motore per la cisterna, lultimazione dei pianerottoli esterni. Nel giugno del 42, si stanno finendo di montare i marmi nei bagni. A settembre, la cisterna funzionante e si sta allestendo il ponteggio per gli intonaci esterni. I lavori interni sono ormai terminati, ma esternamente si continua a lavorare fino al 1950, anno della realizzazione del cancello di accesso alla propriet. A marzo del 43, risale lacquisto del terreno ad ovest della propriet e la costruzione del sentiero odierno di collegamento con la rete viaria dellisola. Nel 45 la Casa viene dipinta di bianco e nel 46 nuovamente di rosso. Nel 1993 vi un primo restauro eseguito dallimpresa Artedile Broggi su progetto dellarch. G. Pertot del Politecnico di Milano; negli anni successivi, a partire dal 1996 fino al 2006, sono stati realizzati successivi restauri di completamento su progetto unitario dellimpresa Artedile Broggi. Conclusioni Scopo di questo articolo portare, per una migliore conoscenza di Casa Malaparte, un contributo ordinando le informazioni di tipo tecnologico che fino ad ora si sono potute ricavare direttamente o ipotizzare dalla documentazione disponibile, quali scambi epistolari e disegni conservati negli archivi, scritti, testi e saggi effettuati direttamente sulla struttura in fase di restauro. Un contributo che non ha la pretesa di chiarire, ma che vuole aprire il dialogo e stimolare la ricerca, in cui gi molti studiosi sono coinvolti, mirata ad una conoscenza completa delledificio da tutti i punti di vista: storico, progettuale, tecnologico. Tale conoscenza presupposto fondamentale per un adeguato approccio alloggetto. Un importante sostegno per la redazione dellarticolo stato fornito dalla Fondazione Casa Malaparte, istituita con lo scopo di occuparsi della costruzione in tutti i suoi aspetti e della figura del suo proprietario e ideatore Curzio Malaparte. Un prezioso contributo giunto anche dallarch. Angelo Broggi, incaricato dalla Fondazione nel 1993 di curare il primo restauro della Casa e che ancor oggi coinvolto nella grande opera di manutenzione che la Fondazione sta portando avanti per preservare nel tempo questa meravigliosa architettura e mantenerne vivi laspetto originale e lanima.

Note 1.Per mesi e mesi squadre di muratori hanno lavorato su quellestremo davanzale di Capri, finch a poco a poco la casa cominci a uscire dalla roccia, sposata a quella, e, presa forma, si rivel per la pi ardita e intelligente e moderna casa di Capri, C. Malaparte, Ritratto di pietra, in Talamona Marina, Casa Malaparte, Clup, Milano, 1990, p. 81 2. Cfr. Mare, in C. Malaparte, Donna come me, Vallecchi, Firenze, 2002, pp.61-64. 3. Ritratto di pietra, cit. 4. Marina Talamona si occupata ampiamente della vicenda con una accurata documentazione storica dei fatti. Cfr. M. Talamona, Casa Malaparte, Clup, Milano, 1990, e Nuovi documenti, Casabella n. 648, settembre 1997. 5. M.Talamona, Nuovi documenti, Casabella n. 648, settembre 1997. 6.[] piccolo di statura, silenziosissimo, poverissimo di gesti e di parole, locchio nero coperto da una palpebra lenta, prudente e saggia. C. Malaparte, Ritratto di pietra, in Talamona Marina, Casa Malaparte, Clup, Milano, 1990, p.81. 7. C. Malaparte, La Pelle,Vallecchi Editore, Firenze, 1964, pp. 289-290. 8. Citt come me, in C. Malaparte, Donna come me, Vallecchi, Firenze, 2002, p.65. 9. Cfr. D. Sorana, Levoluzione dei solai misti, in Recuperare lEdilizia n. 33, maggio 2003. 10. Nella lettera del 30 novembre 1941 a Maria Montico, si legge, tra le raccomandazioni date da Malaparte in sua assenza: Lultimazione della terrazza esterna importantissima, perch permetter la raccolta dellacqua piovana nella cisterna piccola, la quale dovr servire ai lavori di intonacamento della casa, in Talamona Marina, Casa Malaparte, Clup, Milano, 1990. 11. Si parla infatti di Stucco a vernice da applicare sotto i cristalli, allesterno. Ibidem. 12. Ho fatto montare i cornicioni, sono veramente belli, sembrano quattro grandi quadri raffiguranti quattro vedute diverse incorniciate con quei magnifici cornicioni, qualunque persona che lha visti rimasta incantata. Cos scrive Ciro Amitrano nella lettera a Malaparte del 1 ottobre 1941, in Talamona Marina, Casa Malaparte, Clup, Milano, 1990. 13. Se ne parla nel carteggio che interessa i membri della famiglia Amitrano, Malaparte, Luisa Pellegrini (segretaria di Malaparte), Maria Montico, da giugno 1940 a febbraio 1950.

Bibliografia Lotus international, n. 60, aprile 1988, Electa. Casabella, n. 648, settembre 1997, Mondadori. Talamona Marina, Casa Malaparte, Clup, Milano, 1990. Mcdonough Michael, House like me, Clarkson Potter/Publishers, New York, 1999. Pettena Gianni, Casa Malaparte. Capri, Le Lettere, Firenze, 1999. Malaparte Curzio, Una casa tra greco e scirocco, ne Il Mattino, 20.6.1987.

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