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Stefano Ferrari D.E.I.A.F.A.

- UniTo

Direzione Pianificazione Risorse Idriche

S.I.I. le opere e luomo

S.I.I. : le strutture fisiche


Impianti e reti Gestione territoriale Sistema complesso Esigenze opposte
Presenza diffusa: interventi per guasti, contratti, rapporto utenti, frontoffice, ... Competenze specialistiche, e quindi nuclei centralizzati

S.I.I. : Funzioni fisiche

S.I.I. - Qualit e quantit


Qualit dellacqua potabile
Caratteristiche organolettiche, fisiche, chimiche, microbiologiche...

Qualit del servizio


Tempi, costi, soddisfazione, ...

Qualit acque restituite


Parametri di scarico riferiti agli obiettivi per il corpo idrico recipiente

S.I.I. Funzioni locali


Pronto intervento, piccole estensioni, manutenzioni, allacciamenti, controllo impianti, posa contatori: magazzino, squadra operai locale, mezzi; stipula, rescissione, assistenza, pagamenti bollette, contenzioso, morosit, lettura contatori, reclami, distacchi, frodi: ufficio amministrativo locale

S.I.I. : Funzioni non locali

S.I.I. : Funzioni aziendali

S.I.I. : i costi di gestione

S.I.I. : i ricavi di gestione

S.I.I. come azienda

Acqua: evoluzione normativa


1903: L. Giolitti, servizi ai Comuni 1933: R.D. 1775, T.U., le acque sono propriet demaniale. 1934: T.U. EELL, acquedotti ai Comuni 1963: P.R.G. Acquedotti 1976: L.Merli, inquinamento 1989: L.183, tutela suolo, AdB 1994: L.142, separazione indirizzo e controllo.

S.I.I.: prima del 1994


Gestioni comunali, private, consortili. 6000 gestori per 13000 reti Servizi separati: acquedotto, fognatura, depurazione. Copertura dei costi fantasiosa Responsabilit diffuse Condizioni di reti ed impianti ? Controllo di qualit ? Tutela della risorsa ?

S.I.I.: prima del 1994

S.I.I. : prima del 94


differenze di qualit e servizio sul territorio nazionale finanziamento pubblico diffuso, quindi consapevolezza dei costi del servizio NON diffusa.
...poi cambi la finanza pubblica.

1994: il succo della L. Galli


AUTORITA DI AMBITO: soggetto di programmazione e controllo pubblico, capace di approvare un Piano per... un territorio di dimensione adeguata alla gestione dei servizi idrici integrati poi da... affidare ad un gestore scelto per capacit tecnica. Copertura costi integrale su tariffa

L.36/94, 18 anni dopo

L.36/94, 18 anni dopo


91 (ex) Ambiti insediati su 92, ma con difficolt:
Quadro conoscitivo arretrato programmazione e controllo?

Legislazione instabile ed ambigua:


Mancato aggiornamento MTN Full cost pricing non accettato

Mancanza di una AUTORITA NAZIONALE (solo Comitato Vi.R.I., ora Commissione)

S.I.I. : alla ricerca di Una norma


Un sondaggio tra noi....
1997: L.127, Bassanini-bis 2000, d.lgs. 267, T.U., 6 forme di gestione servizi pubblici 2001, L.448, (fin.2002), Gara! 2003, L.326, in house 2003, L.350, (fin.2004), deroghe! 2006, d.lgs.152, TU ambientale 2008, L.133, art. 23-bis, la concorrenza, ...con deroghe! 2009, L.166, Ronchi, gara o 40% 2010, L.42, abolizione AATO, in house se non distorsive della concorrenza.

Lidea di fondo la competizione per obbligare le societ pubbliche ad un confronto.

Se lidea di fondo sembra giusta ...


Ma larbitro appartiene ad una delle squadre. E non si costruisce un piano industriale bancabile senza stime verosimili ed accettabili. ... la gara o il p.p.p. sono strumenti idonei??? E se il problema non stesse nella procedura di affidamento ma nella governance ???

Alcune opinioni critiche...


Bassa pressione concorrenziale, anche per le grandi fusioni. La gara strumento pi idoneo Redistribuzione dei benefici in tariffa ? Scarsa qualit delle Convenzioni di Affidamento. Regolazione e controllo locale? Scarsa autonomia delle AATO Mancanza di un'Autorit. Sovrapposizione di ruoli soggetto pubblico. Conflitto di interessi? Meccanismi sanzionatori? Sistemi informativi standardizzati? Bancabilit? Partecipazione utenti? Eccessivi condizionamenti per la tariffa Scarsa qualit dei Piani d'Ambito. Ricognizioni di partenza inadeguate. Previsioni non corrette sull'andamento della domanda. Assenza di meccanismi di revisione efficaci. Ridimensionamento degli investimenti. Ripartizione dei rischi non appropriata. Instabilit normativa.

La sostenibilit non soltanto un obiettivo da raggiungere, ma anche un criterio di processo che si basa sui principi di inclusivit, universalit e equit. In questottica andrebbero valutate le politiche che intervengono sul tema dei beni comuni sia nella fase di costruzione sia in quella dimplementazione, al fine di innescare processi virtuosi in cui poteri e diritti vengono attribuiti agli individui come ai territori e i sistemi locali si rendono protagonisti di nuovi modelli di sviluppo sostenibile. (R. Dalmasso, 2011)
Grazie per lattenzione !

(S.Ferrari, 2011)

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