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10 marzo 2012

UNO, NESSUNO E CENTOMILA (IDENTITA)


di Leonardo Rubino Nella rete delle reti, informazioni, dati, immagini, ecc., una volta inseriti in essa, saltellano da un computer allaltro e attraversano, come un istantaneo flusso aeriforme, apparecchiature informatiche anche remote, in grado di catturarli e consentirne la modifica e/o manipolazione; i dati originariamente immessi assumono cos una soggettivit propria, completamente distinta e distante dalloriginario soggetto produttore ed entrano nella disponibilit di chiunque, in qualunque parte del mondo e per qualsiasi finalit. Il carattere virale del meccanismo di propagazione ne consente una divulgazione e replicazione fulminea e incontrollabile. Lidentit di una persona diviene pertanto la variegata risultante di una poliedrica etero-costruzione cui contribuiscono tanti altri soggetti che, alimentando (e attingendo al)la sterminata variet di banche-dati, la segmentano e ne moltiplicano i profili: sembra la riproposizione in chiave moderna dello straordinario romanzo Uno, nessuno e centomila(Luigi Pirandello): il profilo (i profili) di ognuno, appetito da nuovi cacciatori di taglia/identit e custodito in luoghi per lo pi misteriosi e s-conosciuti, pu essere ricostruito a piacimento, utilizzando, come nel magico cubo di Rubik, quadranti palesi o nascosti (nonch costruendone artificiosamente di altri), in un gioco infinito in cui alla fine risulta arduo separare il vero dal verosimile e, soprattutto, dal falso. Sembra cos configurarsi il modello di identit liquida (Zygmunt Baumann), espressione di una pi generale modernit liquida. Si avvia cos un processo di profonda trasformazione della persona, in quanto cambiano anche le relazioni social e diventano transitori i legami. Le relazioni tra le persone risultano deboli Linstabilit diventa il tratto distintivo dellesperienza di vita delle persone. Identit deboli, in continua riconfigurazione, e distribuite su episodi e aspetti diversi, che vengono spesi di volta in volta in funzione delle occasioni e degli interlocutori. Episodi come

frammenti di identit in costruzione, dove non chiaro non tanto quale sar lo stato finale, quanto il punto dequilibrio che stabilisce la coerenza comportamentale. Identit, appunto, episodiche (Stefano Bagnara). La possibilit di arte-fare nuovi profili virtuali esalta e amplifica una parte di quella che, a livello di dinamiche di gruppo e relazioni inter-personali, definita come la finestra di Johari, ossia il modello grafico di rappresentazione della consapevolezza di se. Infatti, in tale contesto di interrelazioni, oltre a prodursi una dilatazione di quella che viene indicata come arena, o area pubblica (lio manifesto, conosciuto a ognuno di noi e agli altri), aumentano le possibilit di amplificare la cosiddetta area cieca, ossia larea sconosciuta a ognuno di noi e nota agli altri, in virt dei segnali che ognuno involontariamente trasmette a chi entra in relazione con se stesso.

10 marzo 2012

LA FINESTRA DI JOHARI
a cura di Leonardo Rubino

La finestra di Johari (Johari window) unespressione coniata nel 1963 da Joseph Luft e Harry Ingham, ricercatori dellUniversit della California; costituisce un modello di rappresentazione della consapevolezza di se, riguardo alle emozioni, i comportamenti e le relazioni inter-personali. La finestra di Johari formata da quattro quadranti: - Q1 - aperto (noto a me, noto agli altri) - Q2 - cieco, (ignoto a me, noto agli altri) - Q3 segreto, occulto (noto a me, ignoto agli altri) - Q4 - sconosciuto, ignoto (ignoto a me, ignoto agli altri).
NOTO A ME Q1 NOTO AGLI ALTRI IGNOTO AGLI ALTRI area aperta arena Q3 area segreta, privata, occulta facciata IGNOTO A ME Q2 area cieca Q4 area sconosciuta, ignota inconscio

Q1 Q2 Q3 Q4

rappresenta rappresenta rappresenta rappresenta

larea larea larea larea

pubblica, larena cieca privata, la facciata ignota, linconscio

(lio (lio (lio (lio

manifesto) sconosciuto) intimo) occulto).

IGNOTO A ME Q1 Q2 caratteristiche atteggiamenti NOTO fisiche comportamenti AGLI ALTRI comportamenti motivazioni motivazioni sentimenti sentimenti difese Q3 Q4 conoscenze comportamenti IGNOTO preferenze conflitti AGLI ALTRI valori sentimenti assunzioni motivazioni intenzioni sentimenti Fonte: I fondamenti della comunicazione, (a cura di) Roberto Ibba v. Joseph Luft, Introduction la dynamique des groupes, Toulouse, 1968

NOTO A ME

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