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Sono stati giorni intensi.

Il tutto immobile che ha caratterizzato gli ultimi mesi, improvvisamente, ha cominciato a scorrere, scivolando in direzione di soluzioni perfette. Ho riavuto il mio w/r, un po acciaccato ma funzionante. Non so ancora quanto materiale si sia salvato, ma stato come riconquistare trentanni di vita data per persa. Una strana consolazione, racchiusa in una sottile tavoletta di titanio e grafene. Strana perch annidata nellidea di me stesso che ho fuggito senza tregua per tanto tempo, ormai. Sensazioni contrastanti. Come il filo di paura che non mi aspettavo di provare quando Neide mi ha detto che sta venendo a capo del mnemoggetto. Ho cercato di seppellirlo sotto il peso delleccitazione ma stato come tornare indietro agli ultimi giorni di Venezia che mi hanno assorbito in modo quasi totale in ogni istante di libert dalle contingenze. Non so quanto mi faccia bene sprofondare cos completamente in un periodo cupo e difficile come quello, ma un imperativo al quale non riesco a sottrarmi. Devo sapere che non stato tutto inutile. Ci di cui non resta traccia potrebbe non essere mai esistito, e non potrei sopportare un tale vuoto. Ho frequentato assiduamente la biblioteca di mastro Jurgen e ho fatto diverse ipotesi sul sistema di catalogazione, nel tentativo di orientarmi in mezzo alla mole gigantesca di carta che incombe su di me dagli scaffali ogni volta che mi avventuro nella sala centrale. Mi sono ritagliato in ogni caso il tempo per consultare con metodo i testi, partendo dallo scaffale che ho ribattezzato numero uno con un contrassegno. Ogni volume porta un numero che sembra non avere nessun tipo di relazione con il volume adiacente. I contenuti dei testi sono tra i pi disparati, non mi stato possibile comprendere ancora se esista un ordine tematico di qualche genere. Se non esiste mi trovo di fronte a una sfida di difficile soluzione, ho stimato che la biblioteca possa contenere circa centomila volumi, facendo una media per difetto di trecento pagine per volume, fanno tre milioni di pagine. Se sfogliassi ogni volume, anche soltanto leggendo un paio di parole per pagina, otto ore al giorno, ci metterei pi di un anno. Devo capire quale lordine di catalogazione, sempre che ce ne sia uno, se voglio sperare di cavarne piedi. Gi sapere esattamente cosa sto cercando potrebbe farmi fare un bel passo in avanti.

Forse sto solo cercando il modo di confermare le mie ipotesi su quanto sia successo a Parilyon ai tempi di Adam. Nel profondo vorrei che almeno parte dei suoi racconti fossero veri. Nonostante tutto. Daltro canto conoscere la verit dei fatti diventata lunica ossessione. Non posso credere di aver sacrificato cos tanto per una storia di fantasia. Non so nemmeno se abbia senso porsi questo genere di domande. Lnin avrebbe sicuramente saputo cosa cercare, come farlo, quali domande porsi, che obbiettivi perseguire. Proprio adesso che rischio di trovarmi a portata di mano tutte le risposte, mi sento perso e non sono in grado di capire quali siano le domande giuste da porre. Per questo mi butto anima e corpo sul racconto, nella speranza di trovarle strada facendo queste domande, in qualche posto o fatto che ho lasciato scorrere al mio fianco senza darci abbastanza importanza. Il resto pura ipotesi. Almeno fino a quando Neide non mi dir che riuscita a penetrare nel mnemoggetto. Allora, a quel punto non rester che confrontarsi direttamente con i fatti e sperare che i fatti siano portatori al tempo stesso delle domande e delle risposte. Nel frattempo ho cominciato una ricerca furiosa tra i record del w/r per recuperare e ricostruire la versione di Adam, linsieme di racconti che mi fece a partire dai giorni di Venezia fino al nostro arrivo a Parilyon. Seppure inattendibile lunica traccia che ho per tentare di dare un senso allintera vicenda, per sapere dove inserire ogni frammento che mi trover davanti lungo la strada. Purtroppo una parte dei record sono corrotti e il mio viaggio a ritroso assume le forme imprevedibili di una rincorsa a salti. Per fortuna, almeno in questo caso, mi ritrovo davanti a un universo chiuso del quale se la memoria non mi inganna, dovrei riconoscere i confini. I ricordi macinati fino a questo momento serviranno come cornice e telaio sul quale montare limpianto generale. La frammentariet divenuta il motivo principale della mia vita, qualcosa di cos profondo e palese da farmi pensare che la continuit e la consequenzialit in cui ho sempre riposto grande fiducia non fossero nientaltro che illusioni necessarie. La struttura del reale molto pi caotica della sistemazione che per tanto tempo ne ho fatto nei miei rapporti. Una sorta di legge del contrappasso mi impone a ogni istante di dover vagare tra frammenti che stento a ordinare. Minvolgo in

molteplici e ingannatori fili di Arianna. Non so pi nemmeno se sto cercando di uscire dal labirinto o se vi ho appena messo piede. Qualunque sia la verit, mi sembra che da un momento allaltro dovr fare i conti col mio personale Minotauro, e ancora non capisco se ho armi abbastanza affilate per intraprendere da vivo il viaggio di ritorno.

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