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2 COMMA 20/ BL 662/96 - ROMA ISSN 0025-2158

ANNO XLIII . N. 8 . GIOVED 10 GENNAIO 2013

EURO 1,50

INTERVISTA A GIORGIO AIRAUDO, EX FIOM ORA NELLE LISTE DI SEL

SINISTRA

INTERVISTA

Monti comunque non lo voto Lart.18? Errore da riparare


Daniela Preziosi hi ha di pi deve pagare di pi. Non invidia, giustizia sociale. Monti? Un avversario, faccio fatica a pensare di votarlo. Parla Giorgio Airaudo, ex numero due Fiom e indipendente nella lista di Sel. Lart.18? Non storia chiusa. Bersani sa che nellalleanza c chi vuole correggere le storture dei licenziamenti per "giustificato" motivo economico. Sono gi centinaia i licenziati da aziende non in crisi. Chiedo un voto utile per difendere lavoro e beni comuni. Ma porte aperte a sinistra. |A PAGINA 3

LEuropa nellurna
Claudio Gnesutta, Mario Pianta a politica del prossimo governo italiano sar fortemente condizionata dal quadro europeo. Pesa la recessione, limposizione di politiche di austerit, e un insieme di trattati e norme che ha istituzionalizzato una visione neoliberista dellintegrazione europea la libert di movimento dei capitali, delle merci e delle imprese innanzi tutto - e ha reso impossibile prendere le misure economiche necessarie per affrontare la crisi attuale. LItalia stata particolarmente colpita da questo contesto europeo, prima con la debolezza internazionale del governo Berlusconi, poi con lallineamento alle direttive europee del governo Monti. Si tratta di una rotta sbagliata per lEuropa e disastrosa per lItalia. Sbilanciamoci! ha argomentato queste critiche con la discussione sulla "rotta dEuropa" aperta da Rossana Rossanda nellestate 2011. Le proposte principali riassunte nel primo documento della Rete europea degli economisti progressisti chiedono di rovesciare le politiche di austerit e cancellare le pericolose limitazioni imposte dal fiscal compact; di ridurre le diseguaglianze, tassare la ricchezza e tutelare il lavoro; di fare della banca centrale europea un prestatore di ultima istanza per il debito pubblico, introducendo una responsabilit comune delleurozona; di ridimensionare la finanza, avviare una transizione ecologica ed estendere la democrazia a tutti i livelli in Europa. Come possono entrare queste elaborazioni e queste proposte alternative nel dibattito sulle elezioni in Italia? Innanzi tutto devono fornire il quadro di riferimento entro il quale collocare il dibattito elettorale. A scala europea negli ultimi mesi sono emerse alcune novit che ridefiniscono i termini del dibattito su come affrontare la crisi. La prima novit venuta nientemeno che dal Fondo monetario, che questanno ha riconosciuto quanto fosse sbagliata limposizione di politiche di austerit fondata sullidea (ultraliberista) che una riduzione di spesa pubblica non abbia effetti negativi rilevanti sul reddito. In una serie di documenti ufficiali, lFmi spiega i clamorosi errori di previsione sulla base della sottostima degli effetti negativi che la caduta della domanda ha sul reddito: una riscoperta, tardiva e limitata, della lezione keynesiana. Di fronte alla recessione del 2012-2013 sempre pi urgente un ritorno a politiche europee di rilancio della domanda. CONTINUA |PAGINA 15

Ingroia: Una nuova politica per le carceri


Dopo la condanna della Corte europea dei diritti umani, una sola cosa certa: le carceri vanno svuotate. Il leader di Rivoluzione civile spiega la sua ricetta per combattere un sistema penale e penitenziario classista. Da presidente del consiglio varerei subito un provvedimento per introdurre nuove misure alternative. Lamnistia? Una soluzione drastica, purch non ne approfittino i colletti bianchi MARTINI |PAGINA 5

ELEZIONI E AMBIENTE |PAGINA 2

STAMPA E POLITICA |PAGINA 16

Della Seta: Bersani mi ha escluso. Promosso invece lamico di Riva


D. P.

Ci metto la firma. I giornalisti in lista e quelli che non mi candiderei mai


GIORGIO SALVETTI

FOTO REUTERS

SANIT

Sfondone monetario

Effetto tagli: Roma senza ambulanze


Drammatico appello del presidente del 118 di Roma Livio De Angelis: I pazienti sono costretti a restare nelle ambulanze a causa della mancanza di posti letto negli ospedali. Interviene il ministro della salute Balduzzi che chiede alla regione Lazio una relazione. Ignazio Marino, presidente commissione dinchiesta sul Servizio sanitario nazionale: Renata Polverini irresponsabile. Nicola Zingaretti, candidato governatore del centrosinistra: Ha mancato tutti gli obiettivi sulla sanit CICCARELLI |PAGINA 4

Ci siamo sbagliati. Il capo economista del Fondo monetario internazionale spiega in uno studio che lausterit e i tagli imposti a mezza Europa (e prossimamente anche agli Usa) devastano debito pubblico, Pil e occupazione. Monti che ne dice? PAGINA 4
OPZIONE ZERO

Via da Kabul Usa, il ritiro completo?


La Casa Bianca non esclude nessuna opzione, neanche il ritiro completo dei soldati Usa, una volta che le truppe della forza internazionale IsafNato avranno lasciato il paese, a fine 2014. Lo fa sapere Benjamin Rhodes, vice-consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Obama. Ed la prima volta che un alto funzionario dellamministrazione Obama parla esplicitamente di ritiro completo dallAfghanistan. Ma potrebbe essere uno stratagemma per convincere i Talebani a sedersi al tavolo negoziale BATTISTON |PAGINA 7

AFGHANISTAN/ITALIA

BILANCIO DI GUERRA

CIE/MIGRANTI

VENEZUELA | PAGINE 8 E 9

Quelle due morti senza giustizia


Barbara Siringo gregio direttore, Oggi, alle 11.30, si terr la terza udienza per la morte di mio fratello Stefano Siringo e del suo amico Iendi Iannelli, i due cooperanti italiani trovati morti il 16 febbraio del 2006, a Kabul. Due morti per le quali da sei anni stiamo cercando e chiedendo la verit. Inizialmente infatti venne diffusa la notizia che i due ragazzi erano morti a causa delle esalazioni di una stufa difettosa, poi lautopsia decret la morte per overdose di eroina pura all89% e per molto tempo non se ne parl pi. CONTINUA |PAGINA 7

Partono i sommergibili
Giulio Marcon apidi ed invisibili, partono i sommergibili, canticchiava Ugo Tognazzi -interpretando Il Federale di Luciano Salce, film del 1961- mentre a bordo di una scassata motocicletta affondava nel fiume che voleva arditamente attraversare. Perfetta metafora della vicenda attuale dei due sommergibili U 212 per i quali dobbiamo spendere quasi 2miliardi di euro, mentre lItalia affonda sempre di pi nella crisi economica, nella disoccupazione, nella povert. La vicenda non recente. Il programma di costruzione dei sommergibili inizia nel 1994. CONTINUA |PAGINA 15

Ribellarsi giusto
Annamaria Rivera ei lager per migranti le rivolte e la loro repressione, cos come gli atti di autolesionismo, sono talmente endemiche che ormai non fanno pi notizia, se non allorch convenga tornare ad additare il pericolo pubblico dei clandestini. Sicch quello che si consumato fra il 9 e il 15 ottobre scorsi nel Cie S. Anna di Isola Capo Rizzuto stato solo uno dei tanti episodi di ribellione alla illegittima sottrazione della libert personale e a condizioni di reclusione intollerabili: negazione di cure sanitarie basilari, materassi lerci e privi di lenzuola, latrine altrettanto luride, pasti ridotti al minimo e consumati per terra CONTINUA |PAGINA 5

Chvez, la Corte rinvia il giuramento

Il presidente non assumer oggi lincarico ufficiale per un nuovo mandato che lo porterebbe a governare fino al 2019. LAssemblea nazionale gli concede altro tempo per curarsi a Cuba. E il Tribunal supremo conferma. Reportage dal Cuartel San Carlo, oggi museo nazionale

pagina 2

il manifesto

GIOVED 10 GENNAIO 2013

VERSO IL VOTO

Governo

Il premier schiera Albertini e Ichino in Lombardia per far ballare il Pd al senato. Collaborare con Bersani? Prematuro parlarne

Assalto a palazzo Madama


Il leader democratico: Monti vuole togliere le castagne dal fuoco a Berlusconi? Vorrei capire contro chi combatte
Micaela Bongi appuntamento con le urne si avvicina, addio fair play. Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani considera anzi un fallaccio la decisione di Mario Monti di candidare come capolista in Lombardia per il senato - dove i democratici rischiano di non avere la maggioranza - Gabriele Albertini. Dopo le ripetute offerte di collaborazione con il Professore allindomani delle elezioni (in realt confermate ieri dal segretario Pd), sale le tansione. A me va bene tutto purch queste mosse non aiutino a togliere le castagne dal fuoco a Berlusconi e alla Lega, dice Bersani Pd a proposito di Albertini schierato a palazzo Madama. In realt lex sindaco di Milano spiega che, nonostante la candidatura in parlamento, non ha nessuna intenzione di ritirarsi dalla corsa per la guida della regione Lombardia: Posso dare al segretario Bersani e a tutti la tranquilla certezza che fermeremo i barbari sognanti leghisti, risponde Albertini, che ormai si appuntato la stelletta di anti-Berlusconi. A Monti per il segretario Bersani chiede: Vorrei capire contro chi combattono. La risposta la conosce: le mosse del premier uscente (che continua a attaccare la Cgil, difesa invece dal ministro Barca, e Sel) puntano a toglie-

re voti moderati al Pd, per cercare appunto di metterlo in difficolt a palazzo Madama. Competition is competion, dopo le elezioni si potr pure trattare (come altamente probabile, e infatti il premier non attacca mai direttamente Bersani). Ma il Professore ovviamente intende farlo dalla posizione pi forte possibile e quindi evita di mettere il carro davanti ai buoi, come invece fa Bersani che pure aveva rifiutato una riforma elettorale che prefigurasse le alleanze post-voto. Mi pare prematuro parlare di alleanze - risponde Monti a proposito delle aperture del Pd - in campagna elettorale dobbiamo concentrarci sui problemi, dopo si vedr. Quanto a Berlusconi che lo accusa di essere la stampella del Pd, io non faccio la stam-

PAR CONDICIO Monti superstar nei tg

LAgcom pubblica i dati sulle presenze delle forze politiche in tv nel periodo 31 dicembre - 6 gennaio. Primeggiano il Pdl (37% su Mediaset, 23,7 sulla Rai), e soprattutto Mario Mario Monti nella veste di esponente politico (solo per lui infatti si pubblicano i dati individuali): ha il 22,5% su Mediaset e ben il 26 sulla Rai. Il Pd al terzo posto, con il 18,5% sulla Rai e 15,5 su Mediaset.

pella di nessuno ed molto importante che il Pd chiarisca bene cosa vuole fare. E Monti elenca la Tav, il Fiscal Compact, lenergia: Basta prendere la mia Agenda: c chi, come Vendola, totalmente contrario; chi, come Bersani, disposto a prenderne alcune parti; e infine ci sono i montiani. E sulle richieste di chiarimento di Bersani: Io non combatto contro luno contro laltro - assicura Monti mettendo in realt il dito nella piaga - In Lombardia per esempio abbiamo il tridente Ichino, Albertini e Mauro. Insomma, basta con le scarpette da danza classica indossate per guidare la strana maggioranza su un campo minato. Dal canto suo, Bersani vuole rispondere alle accuse false, un nostro diritto. La sinistra contro la crescita, come dice il Professore? Quando andammo via nel 2001 si cresceva al 3.4%, noi non siamo nemici della crescita, anzi, abbiamo qualche idea sullargomento. E perch, chiede ancora il segretario del Pd, Monti non ha parlato prima della necessit di modificare lImu, visto che il governo stato in carica fino a un mese fa?. Ma appunto, Bersani conferma che dopo il voto, se vinciamo, chiediamo la collaborazione con i moderati, resto fermo su questo e non vedo il motivo per cui questa iniziativa sia alternativa ad una sinistra anche radicale. Collaborare non significa cedere palazzo Chigi al Professore. Che per si dice non interessato a posti nel governo: Nessuno mi sta chiedendo di far parte di nessun governo e poi dovrei riconoscermi quasi totalmente in un governo per poter con mio agio farne parte. Insomma, dovrebbe guidarlo.

Intervista /LAMBIENTALISTA CHE SCOCCIAVA IL PADRONE DELLILVA

Della Seta: io, escluso dal Pd di Bersani Lamico di Riva invece promosso
ROMA

IN FILA Presidio giorno e notte del Movimento per evitare truffe sul simbolo

a gi piccola pattuglia di ecologisti di parlamentari Pd stata ridotta ai minimi termini. rimasto solo Ermete Realacci. Ci sono altri che si occupano di ambiente. Ma stata silenziata una cultura politica che quand nato il Pd si detto doveva essere fra quelle fondatrici (Roberto Della Seta, ecologista, senatore, area Ecodem. Con il collega Francesco Ferrante stato escluso dalle liste del Pd). C un episodio che la riguarda, saltato fuori dallinchiesta in corso a Taranto sulla famiglia Riva. Padron Emilio scrisse unemail destinata a Bersani, forse non spedita, in cui chiedeva conto delle scocciature che lei procurando alla sua azienda. Crede centri qualcosa con la sua esclusione? Mi auguro di no. Certo sgradevole la coincidenza fra unintercettazione in cui un deputato taratino del Pd, Vico, diceva, parlando con uno dei capi dellIlva, che "mi avrebbe fatto buttare sangue" perch rompevo le scatole sullIlva. Questo signore sar di nuovo parlamentare del Pd. LIlva e la FederAcciaio hanno contribuito, nel 2006, alla campagna elettorale di Bersani. Ma ripeto: non voglio credere che ci sia un nesso con la mia esclusione. Bersani non mi ha mai chiesto di ammorbidire le mie posizioni, n io lavrei fatto. Ma sgradevole che il Pd escluda forse lunico suo parlamentare che si battuto in una certa direzione sullIlva e invece dia piena cittadinanza a chi sullIlva ha tenuto un rapporto confidenziale con la propriet dellindustria principale responsabile del dramma che sta vivendo Taranto. Lei non condivide la posizione del Pd sullIlva? No. La sinistra, e anche il sindacato, sullIlva negli ultimi due decenni sono stati distratti. Non si sono accorti di quello che era chiaro da tempo, e cio che lindustria stava avvelenando la citt di Taranto ed i lavoratori. Pezzi importanti della sinistra tarantina hanno intrattenuto con i padroni di Ilva rapporti poco trasparenti. Ma non un problema che riguarda particolarmente il Pd, che

nato nel 2007. Il caso tarantino una cartina di tornasole di un problema generale della sinistra: un rapporto spesso torbido con gli interessi economici. Emerso con Penati nella vicenda di Sesto San Giovanni, o nei partiti che hanno dato vita al Pd sulla sanit pugliese. Lei si schierato con Renzi. Renzi non lha difesa? Lho sostenuto per motivi che ancora oggi mi sembrano validi, la sua idea di Pd pi interessante di quella di Bersani. Certo, Renzi ha preferito promuovere persone pi fedeli. Ferrante ed io siamo di un altro genere, ha fatto bene a non fidarsi. Perch non vi siete presentati alle primarie? Sono stato eletto in Piemonte, non sono espressione del territorio piemontese, anche poi se lho frequentato molto. Mi sono occupato di ambiente a 360 gradi. Le primarie sono state concepite per chi aveva un radicamento locale. Ma immaginare solo cos la rappresentanza un errore. Sa chi ha chiesto la sua testa? stata una scelta di Renzi e di Bersani. Ma non siamo insistituibili. Il punto che non siamo stati sostituiti. Resta dal Pd? Non lo so. Questa vicenda dimostra che fallita, per ora, la possibilit che il Pd dia una rappresentanza politica alla questione ambientale. Gli ecologisti sparsi in Sel, nel Pd, nelle associazioni, in quel poco che resta dei verdi, tutti hanno tentato di affrontare il tema. Continuer a cercare qualche risposta. Lambiente sempre pi centrale per gli elettori, vedasi i sottovalutati, dal Pd, referendum. Ma non c unofferta politica allaltezza della domanda. Lei ha anche presentato una legge per una commissione dinchiesta sui fatti di Genova. Altro argomento che non ha goduto di buona stampa nel Pd. Era la commissione che nella legislatura prima Di Pietro non ci consent di costituire. Lanno scorso, quando uscito il film Diaz, non siamo neanche riusciti ad organizzarne una visione al senato. Labbiamo fatto alla camera, grazie a Veltroni. In quelloccasione abbiamo scoperto che di oltre 300 parlamentari del Pd, quelli che erano stati a Genova erano quattro. d. p.

5 stelle primi al Viminale, Grillo il capo


Andrea Fabozzi
ROMA

emicerchio del Viminale, lato destro, c una persona su ogni sgabello. Rappresenta nellordine: il Movimento pirata, il Movimento associativo italiani allestero e il Movimento sociale italiano (quello di Gaetano Saya). Poi c una folla di giubbetti catarifrangenti - di quelli che bisogna mettersi in autostrada per cambiare la gomma - accessoriati con il simbolo a 5 stelle. Hanno videocamere, generi di conforto, computer e sono gi alla seconda notte senza mollare la postazione. Il movimento di Beppe Grillo fa politica anche mentre deposita il simbolo per le elezioni di febbraio. Di notte gli altri vanno via e loro tornano primi. Poi allalba hanno ceduto il passo, perch le discussioni stavano degenerando sotto gli occhi di un po di poliziotti che arrivavano al lavoro. Da adesso in poi non si scherza: domattina alle otto il ministero dellinterno apre i portoni. Arrivare primi serve a evitare truffe. Gente che va e viene al presidio a 5 stelle. Hanno anche un camper, ma compare di notte. Facebook invece non stacca mai. Ci sono candidati alle regionali e passano gli aspiranti parlamentari. Ieri pomeriggio faceva il turno Alessandro Di Batti-

sta, 34 anni, quarto piazzato in lista con 302 voti alle parlamentarie. Con il Movimento in doppia cifra dovrebbe farcela. Si fa la posta, ma da anni non serve pi a garantirsi il posto sulla scheda. Dal 1992 tutto affidato al sorteggio, niente pi comunisti in coda davanti agli uffici circoscrizionali per piazzare il simbolo in alto a sinistra. Spariti i militanti, sparite le veglie, sparito il Pci e sparita (Ferran-

Lordine di arrivo vale per le contestazioni, il posto in scheda deciso dal sorteggio. E in coda c anche la lista Monti
do a parte) anche la falce e martello, al Viminale adesso ci sono ragazze e ragazzi del 5 stelle. Sono i pi preoccupati di eventuali liste civetta e guardano in cagnesco soprattutto il Movimento pirata, che pure non il Partito pirata che nella sua versione italiana ha preso contatti con i dissidenti grillini dellEmilia. No, questi pare nascondano un simbolo ricalcato sul film Pirati dei caraibi, senza per avere Johnny Deep in lista. Ma la preoccupazione legittima. Lultima volta, nel 2008, i primi classificati depositarono un simbolo

No euro-lista del grillo. E i secondi un altro Grillo presidente. E poi cera una Lista Beppe Grillo e tonnellate di grilli scritti e disegnati. La legge stabilisce che in caso di contestazioni viene eliminato il simbolo consegnato dopo. Da qui la corsa. Nel 1992 leghisti lombardi, veneti, piemontesi, alpini e subalpini passarono rapidamente dagli spintoni ai cazzotti. Da allora sono state adottate le transenne. Pirati e 5 stelle nella prima notte si sono fermati agli insulti. Anche perch a un certo punto i 5 stelle, dal cortile del Viminale, hanno tirato fuori i cellulari e chiamato il 113. Potevano citofonare. A testimoni sono stati chiamati gli ultimi della fila, nel frattempo sopraggiunti e diligentemente accodatisi ai grillini. Due ragazzoni in piumini e Adidas - niente Loden - rappresentanti della lista Monti. Volontari? Per adesso s, poi si vede. Domattina oltre ai simboli bisogner depositare il programma della lista. E si dovr tassativamente indicare il nome del capo della formazione politica o della coalizione. Ai funzionari del Viminale i rappresentanti del 5 stelle spiegheranno che il capo del movimento a tutti gli effetti Beppe Grillo, anche se non candidato. La legge lo consente. Subito dopo toccher ai delegati di Mario Monti. Diranno un po la stessa cosa.

GIOVED 10 GENNAIO 2013

il manifesto

pagina 3

VERSO IL VOTO

Sinistra

Saremo maggioranza in entrambe le camere, il sindacalista candidato in Piemonte chiede un voto utile. Utile al cambiamento e al lavoro
applicata. Larticolo 62 comma 6 delle Noif (le Norme organizzative interne della Figc) prevede infatti che il responsabile dellordine pubblico ordina allarbitro, anche per il tramite dellufficiale di gara o dellassistente dell'arbitro, di non iniziare o sospendere la gara. Previsti, nella casistica, non solo simboli e striscioni, ma anche cori e grida razzisti (la norma stata adeguata dalla Figc dopo i cori contro Balotelli). Ora dopo le polemiche seguite allinterruzione della partita Pro Patria-Milan (in quel caso la sospensione dellincontro si deve a Boateng, poi seguito da tutta la squadra, che ha abbandonato il campo) polizia e Federcalcio promettono una maggior fermezza nel far rispettare le regole per contrastare episodi di razzismo, intolleranza, antisemitismo.

RAZZISMO, LA POLIZIA FERMER LE PARTITE Il calcio da solo non riesce a fermare il razzismo e ancora una volta la magistratura a dover intervenire. In presenza di segnali di razzismo, larbitro provvede ad investire, tramite il quarto uomo, il dirigente del servizio di ordine pubblico, unico responsabile della decisione di sospendere la gara. Cos ha ribadito lOsservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale. Lo stesso dirigente del servizio valuter in ogni caso il non avvio o sospensione dellincontro anche a carattere temporaneo - per consentire la diffusione di messaggi di ammonimento per le tifoserie, attraverso i sistemi di amplificazione sonora presenti negli stadi. Una procedura che viene appunto ribadita perch la norma era gi prevista ma blandamente

LOMBARDIA

Etico Di Stefano una lista di sinistra per battere Maroni


Luca Fazio
MILANO

PIERLUIGI BERSANI E MARIO MONTI /FOTO EMBLEMA

INTERVISTA Airaudo, ex Fiom candidato di Sel: mi batto per un centrosinistra autosufficiente

Monti? Non lo voto comunque


Daniela Preziosi bastato un i ricchi vadano al diavolo di Nichi Vendola per scatenare lira di Dio: la grande stampa ha tuonato contro linvidia sociale e avvertito dellinaffidabilit dellalleanza Pd-Sel come lUnione. Giorgio Airaudo si appena dimesso dalla segreteria della Fiom per correre da indipendente nelle liste di Sel. Ha avuto un saggio dei toni che si useranno nel prossimo parlamento, di cui far parte? Niente di nuovo. Tutte mistificazioni, cortine fumogene. La realt strilla ed davanti agli occhi di tutti. Non c nulla di male a dire che chi guadagna di pi deve pagare di pi. La progressivit va ristabilita. C anche chi si offerto di farlo. Invece fin qui pagano sempre i soliti noti, che ora non ce la fanno pi: il lavoro dipendente, chi il lavoro lha perso e ne aveva uno aveva precario, i pensionati. Non si tratta di attuare una ven-

Lavoro/ VENDOLA UNICO PROMOTORE ASSENTE

Referendum, consegnato un milione di firme


ROMA

obiettivo, almeno il primo, stato raggiunto. Il comitato promotore dei referendum contro larticolo 8 e per larticolo 18 sul lavoro hanno consegnato ieri mattina le firme in Cassazione. I vari soggetti promotori ne hanno raccolte oltre un milione (Idv, Sel, Pdci, Prc, Verdi, Fiom; le componenti della Cgil Lavoro e Societ e la Cgil Che vogliamo, Alba e Articolo 21). Si tratta di una gigantesca domanda di difesa dei diritti del lavoro che deve pesare nellimminente campagna elettorale richiamando tutte le forze politiche alle proprie responsabilit e con la quale dovr misurarsi il nuovo governo, spiegano i referendari. Dora in poi per la battaglia referendaria diventa tutta politica e molto legale. Da questo punto di vista, infatti, non certo passata inosservata lassenza di Nichi Vendola ieri dal Palazzaccio romano. Il leader di Sel lunico dei primi firmatari dei quesiti (sui quali anche entrato in rotta di collisione col Pd) ad aver saltato lappuntamento della consegna in Cassazione. Ulteriore segnale di prudenza anche la cura con cui il capodelegazione vendoliano, Massimiliano Smeriglio, ha evitato le fotografie di rito al-

luscita. La battaglia che aspetta i referendari resta durissima. Lo scioglimento anticipato delle camere infatti impedirebbe la consultazione popolare nel 2014. Ma un punto giuridico su cui il comitato annuncia gi un possibile ricorso in Cassazione, visto che l11 gennaio era comunque lultimo giorno utile per la consegna delle firme in caso di scadenza naturale della legislatura e il voto anticipato non era preventivabile nel momento in cui il processo di raccolta iniziato nei gazebo. Si vedr. La Cassazione ha tempo per pronunciarsi fino a novembre. E in ogni caso il comitato ha gi fatto appello, se necessario, a un decreto ad hoc del governo che salvaguardi il diritto a essere considerati e a non ricominciare da capo del milione di cittadini che hanno firmato i quesiti. Il tema del lavoro, sia a tempo indeterminato che precario, deve comunque essere il centro della campagna elettorale e del prossimo governo, anche qualora fosse di centrosinistra, spiegano i promotori. Il fronte avverso, intanto, non sta a guardare. Presidente del comitato referendario per il no al quesito sullarticolo 8 il suo stesso ideatore: lex ministro del Pdl Maurizio Sacconi. r. pol.

detta sociale, ma di ripristinare una giustizia sociale. Monti ha promesso che abbasser le tasse per i lavoratori e per le imprese. Un pentimento tardivo e non credibile. Poteva farlo in questo anno di governo, poteva esentare dallImu le prime case, quelle costruite per s e per i propri figli dai nostri padri, con la fatica del lavoro dipendente. Invece non lha fatto. Bersani per continua a fare offerte di collaborazione a Monti. Ieri ha anche detto sullart.18 con i centristi siamo daccordo. Sullart.18 dovrebbe prendere atto che qualcosa non funziona. Per esempio, sono aumentati di alcune centinaia i licenziamenti per "giustificato" motivo economico in aziende non in crisi: lavoratori che non avrebbero dovuto essere licenziati. Le cause sono in corso. una stortura che va sanata. In ogni caso Bersani e il centrosinistra dovranno fare i conti con la raccolta di firme del referendum. Nelle primarie si espressa anche lopinione di chi chiede la modifica dellart.18. E alle primarie Bersani si vincolato. Parla dei voti di Sel? Senza i voti di Vendola, che quel referendum ha firmato, i voti Bersani non sono maggioranza. Le firme sono state consegnate. Ma difficile che il referendum si tenga: le camere sono state chiuse nellanno della raccolta. Il peso politico delle firme c gi. Mi auguro che nessuno pensi di cancellare una domanda di partecipazione e di decisione popolare usando artifici formali. La partecipazione non buona solo quando ti d ragione. Ci vorrebbe un decreto del prossimo governo. Ci sono precedenti. E comunque pi di mezzo milione di cittadini ha chiesto che sullart.18 e sullart.8 della legge Sacconi ci sia unespressione popolare. Mi auguro che il governo ascolti le opinioni e corregga gli errori fatti. La politica pu comunque interpretare questa spinta. Nelle liste Pd c un ex direttore di Confindustria. Stara in una maggioranza di ma anche? Sono candidato da indipendente, ho intenzione di mantenere le mie opinioni. Bersani ha respinto al mittente lidea che nel centrosinistra si debba tappare la bocca a qualcuno. Bisogner confrontarsi e ascoltarsi. Non mi fa paura il fatto che un professore che ha lavorato alla Confindustria abbia unopinione lontana dalla mia. Se ne parla poco, ma anche lui viene da una rappresentanza sociale, quella datoriale, in profonda crisi: la Confindustria si fatta scappare la Fiat, si fatta bucare i contratti nazionali. bene che ognuno sia disposto al dubbio. Anche Galli pu cambiare idea. Prover a fargliela cambiare. Non c invece il rischio che debba cambiare idea lei? Monti potrebbe essere imbarcato nella maggioranza di Bersani. Il gruppo parlamentare di Sel vincolati al voto comune con il Pd. Lei come si regolerebbe? Andiamo con ordine. Intanto vorrei che il centrosinistra avesse la maggioranza in entrambe le camere, nonostante la pessima legge elettorale. Mi batto per un centrosinistra autosufficiente. E perch vengano premiate Sel e chi presidia i no-

Giustizia sociale non invidia Lart.18 non storia chiusa, Bersani sa che nella coalizione c chi vuole cambiare le storture di quella riforma
stri contenuti. Quanto a me, non ho firmato nessun impegno. Sono abituato a fare battaglie leali, trasparenti e in rapporto con i movimenti. Ho intenzione di continuare a farlo. E faccio fatica a immaginare di votare Monti. un avversario del centrosinistra, un avversario anche duro e preciso negli argomenti. un appello al voto utile? Gli ingroiani gi schierano la contraerea contro questargomentazione. Non bisogna essere ipocriti: alle elezioni si chiedono i voti per far contare le proprie ragioni. Ognuno cerca il proprio voto utile. Il problema : utile per fare cosa? Io mi auguro che ci un voto utile a rafforzare la rappresentanza del lavoro, dei diritti sociali, dei beni comuni, del diritto di voto dei lavoratori sui propri accordi e contratti. Certo, mi auguro che a sinistra resti una porta aperta. Sarebbe una ricchezza e darebbe pi possibilit al dopo voto. Non esiste solo Monti. Chi si battuto contro la riforma dellart. 18 sta in prevalenza nello schieramento di Ingroia. Non nel centrosinistra, la sua alleanza. Io voglio contenderla, questarea. Sullart.18 le primarie hanno fatto giustizia. Qualcuno ha anche cambiato schieramento, parlo di quelli che sono andati con Monti. Toccare lart.18 era inutile, inutile nella crisi e a creare lavoro. stata unoperazione ideologica di retroguardia. Quale ministro del lavoro vorrebbe votare? Vorrei un ministro, o una ministra, che come Donat Cattin o Brodolini pensi di essere un ministro dei lavoratori. Che non creda di essere neautrale, al di sopra delle parti. Proprio come scritto nella nostra Costituzione.

a lista c. Se tutti gli occhi sono puntati sulle elezioni in Lombardia, per la prima volta un bel vedere anche la formazione plurale della sinistra radicale che appogger (e condizioner) il candidato alla presidenza Umberto Ambrosoli - senza nemmeno prendersi a gomitate. Questa volta non si tratta di una unione posticcia di forze litiganti gi battute in partenza, semplicemente perch in testa alla lista Etico a Sinistra (per unaltra Lombardia) c un candidato al di sopra di ogni dispetto che ha saputo mettere daccordo tutta la sinistra lombarda recalcitrante allidea di sdraiarsi subito senza battere ciglio sullipotesi Ambrosoli, giovane avvocato che pi di centro non si pu. Un buon auspicio adesso che la partita si fatta ancora pi dura; dopo lo scontato accordo Pdl-Lega, ieri ci si messo pure Mario Monti che ha candidato Gabriele Albertini - gi in corsa per la Regione Lombardia - anche per una poltrona al Senato, una pugnalata alla schiena per il Pd che in terra lombarda adesso rischia di non vincere le elezioni. E un fatto inedito che la sinistra radicale quasi al gran completo (solo Sel si tirata fuori) possa giocare il ruolo determinante di ago della bilancia. Se si pu sperare di battere la destra di Maroni & Co. con un colpo di reni a sinistra, magari cercando di superare percentuali da prefisso telefonico, il merito di Andrea Di Stefano. Il giornalista esperto di temi economici e direttore della rivista Valori, voce venerata di Radio Popolare, prima ha convinto e poi sorpreso un po tutti (il Prc che lo ha sempre sostenuto, e poi ambientalisti, arancioni sparsi, neo ingroiani, comitati, Alba e pezzi di cittadinanza attiva). Questo spiega il 23% di voti presi alle primarie lombarde (quasi 35 mila), nonostante linsistito endorsement di Giuliano Pisapia per Umberto Ambrosoli. Di Stefano sar capolista a Milano, Brescia e Bergamo, gli altri tutti dietro in ordine alfabetico, e senza fare troppe storie - altro fatto inedito. Qualche nome? Enrico De Alessandri, non un semplice dipendente dellassessorato alla sanit lombarda, visto che stato sospeso nel 2009 dopo aver scritto un libro su Cl, poi Luciano Muhlbauer, gi consigliere regionale del Prc, Antonello Patta (ancora Prc), Giorgio Riolo del Punto Rosso, Maso Notarianni, una vita dedicata ad Emergency, Serena Cernecca, Chiara Pirovano e molti altri ancora (domani la lista completa su www.perunaltralombardia.it). Da oggi parte la campagna elettorale, pochi slogan e temi concreti, dice Di Stefano: reddito minimo, welfare, ambiente, mobilit, agricoltura, sanit... insomma mandare a casa il sistema di potere formigoniano che per un ventennio ha dominato in Lombardia.

PDL Replica della presidente del Tribunale a Berlusconi. Che si candida al senato, litiga con Vespa e oggi va da Santoro

Giudici comuniste e femministe? Il cavaliere avvilente


ROMA

ra le tante, ha anche violato una raccomandazione del Consiglio dEuropa che prescrive ai rappresentanti del potere esecutivo e legislativo di evitare nel commento delle decisioni dei giudici, ogni espressione di dileggio che possa minare la fiducia dei cittadini nella magistratura. Finora nessuno lo aveva fatto notare a Silvio Berlusconi, che certo non nuovo a uscite insultanti verso le toghe. Ieri ci hanno pensato la presidente del Tribunale di Milano Livia Pomodoro e il presidente della Corte dappello Giovanni Canzio che hanno deciso di replicare con una nota congiunta alle ultime offese del cavaliere. Particolarmente pesanti, avendo Berlusconi parlato delle tre giudici che gli hanno imposto di pagare

200mila euro al giorno a Veronica Lario, al termine della causa di separazione, come di giudichesse comuniste e femministe. Lespressione, secondo Livia Pomodoro, avvilente per tutte le donne che come me hanno dimostrato le loro capacit in magistratura. La presidente, con Canzio, ha respinto con fermezza ogni insinuazione sulla terziet delle giudici nella causa Bartolini-Berlusconi, essendo a tutti nota la diligenza e la capacit professionale delle stesse. Poi, ai giornalisti, ha spiegato che la presidente della nona sezione civile Gloria Servetti e le giudici a latere Nadia DellArciprete e Alessandra Cattaneo hanno seguito la giurisprudenza consolidata. E in ogni caso sar la Corte dappello a valutare eventuali sbagli, sempre ammesso che Berlu-

sconi voglia ricorrervi: sembra pi interessato a cercare un accordo con Veronica Lario. Gabriele Albertini, lex sindaco di Milano che adesso candidato un po ovunque per la lista Monti, dalla regione Lombardia al senato, ieri ha smentito anche su questo Berlusconi, raccontando in Radio che la giudice Cattaneo unelettrice del Pdl, moderata e molto liberale. Berlusconi, che nel frattempo era nello studio di Porta a Porta a registrare la puntata di ieri, ha immediatamente replicato che anche cos era in minoranza visto che le giudici erano tre. Ma soprattutto il cavaliere ha attaccato Albertini. meglio che si metta qualcosa davanti alla bocca - ha detto - perch ogni cosa che dice deprime di pi la sua immagine. segno della senilit che avanza.

In televisione Berlusconi apparso parecchio nervoso, oppure era Vespa inaspettatamente vispo. Per tre volte il conduttore ha interrotto il leader del Pdl facendogli notare che stava ripetendo cose gi dette, e a un certo punto Berlusconi si alzato, ha stretto la mano a Vespa e sembrava volesse andarsene. Poi ha cambiato registro: Questa una trasmissione di 2 milioni di persone, gli italiani sono 41 milioni (voleva dire gli elettori, ndr). Anche a me - ha aggiunto - piacerebbe parlare come il capo dello stato a rete unificate. Berlusconi ha poi ufficializzato la sua decisione di candidarsi al senato, spiegando che sar Alfano il candidato premier cos come da accordi con la Lega. Ha detto ancora che per se stesso immagina un incarico da ministro delleconomia. Ha corretto al rialzo i sondaggi di Porta a Porta, secondo lui il Pdl gi oltre il 30%. E poi ha attaccato ancora Monti, sul finale. Stasera lo aspetta lo studio di Servizio Pubblico, c chi scommette sul fatto che andr via prima della fine. Titolo della trasmissione Mi consenta.

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il manifesto

GIOVED 10 GENNAIO 2013

SFONDONE MONETARIO
CRACK MONDIALE I nostri piani di austerit sono un danno per leconomia e loccupazione ISTAT 2012, consumi a picco e famiglie pi povere
Il 2012 stato lanno peggiore per i consumi dal secondo dopoguerra. crollato il potere di acquisto delle famiglie, calata la spesa, i consumi sono andati a picco e anche le imprese hanno sofferto laffanno: a fotografare le difficolt delle famiglie lIstat che rileva come nei primi nove mesi del 2012 il loro potere di acquisto abbia registrato una flessione del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2011. Quanto alla propensione al risparmio delle famiglie consumatrici risultata pari all8,9%, in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,3 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2011. Il reddito disponibile degli stessi nuclei invece aumentato, in valori correnti, dello 0,5% rispetto al trimestre precedente, ma diminuito dell1,9% nel confronto con il corrispondente periodo del 2011. Non se la passano meglio le imprese: il tasso di investimento delle societ non finanziarie infatti sceso, sempre nel terzo trimestre del 2012 e sulla base dei dati Istat, al 20,3%, con una diminuzione di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,9 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2011.

Il Fmi: sorry, abbiamo sbagliato


Nel suo insieme, lo Stato di salute del Paese migliorer. E invece no. Lultimo studio del Fmi segnala che tagliando la spesa pubblica il Pil diminuisce pi rapidamente di quanto non diminuisca il debito. Il rapporto continua a peggiorare. I piani di austerit non solo sono devastanti dal punto di vista sociale, ma sono nocivi anche da quello macroeconomico. E allora siamo sicuri che non ci sono alternative? Forse sarebbe il caso di ridiscutere alla base le ricette di politica economica, secondo almeno due direzioni. Da un lato porre un freno a un casin finanziario di dimensioni decine di volte superiori a quelle delleconomia reale. Chi crea instabilit e rischia di trascinare nuovamente il mondo nel baratro, come avvenuto unicamente sei anni fa, non lItalia con un rapporto debito/Pil al 120% ma alcuni dei maggiori gruppi bancari del mondo gli stessi responsabili della crisi del 2007 con leve finanziarie di 40 a uno, ovvero con attivi finanziari pari al 4.000% del loro patrimonio. A chi dovrebbe essere imposto un controllo ferreo? Chi dovrebbe applicare severi piani di austerit? Dallaltra parte, occorre un radicale cambiamento di rotta anche nelle politiche economiche pubbliche. Redistribuzione del reddito, un diverso sistema fiscale, un diverso utilizzo della spesa pubblica. In pratica le proposte sostenute da anni dalla campagna Sbilanciamoci! che nel suo ultimo rapporto mostra come un percorso differente sarebbe perfettamente possibile. Oggi anche il Fmi ammette di avere completamente sbagliato le sue previsioni. In Italia abbiamo appena vissuto un anno di governo che ha fatto dei piani di austerit il proprio credo e unica bussola. Allinizio della campagna elettorale, tanto chi ha guidato lesecutivo quanto chi lo ha sostenuto in Parlamento dovrebbero forse iniziare con un analogo mea culpa, per poi proporre ricette di politica economica radicalmente differenti. Se persino il Fondo Monetario Internazionale ha chiesto scusa, forse possono farlo anche i politici di casa nostra.

SARDEGNA Licenziati e senza Cig occupano miniera

Alcoa chiude il Sulcis, Borse mondiali in festa


Costantino Cossu
CAGLIARI

LA PRESIDENTE DELLFMI CHRISTINE LAGARDE ,YVES LETERME, MANUEL BARROSO E ANGELA MERKEL AD UN EURO-SUMMIT A BRUXELLES/ REUTERS

Andrea Baranes no stupefacente mea culpa da parte del capo economista del Fondo Monetario Internazionale. Non lascia spazio a dubbi il titolo dellarticolo pubblicato la scorsa settimana dal Washington Post. Cos successo? In buona sostanza uno studio appena pubblicato dal Fmi riconosce che i piani di austerit proposti, o meglio imposti, a mezza Europa negli ultimi anni sono un danno per leconomia e loccupazione. Peggio ancora, non funzionano nemmeno per rimettere a posto i

Imposti a mezza Ue non funzionano e non rimettono a posto il rapporto tra debito pubblico e Pil
conti pubblici, ovvero per diminuire il famigerato rapporto tra debito pubblico e Pil, vero e proprio faro che guida le scelte politiche di tutti i Paesi occidentali. Cerchiamo di capire meglio. Dimentichiamoci per un momento che la crisi stata causata da una gigantesca finanza privata fuori controllo, e non certo dalla finanza pubblica. Ammettiamo che siano adesso gli Stati a dovere rimettere a posto i conti pubblici, e non delle banche private sommerse di titoli tossici e che continuano a lavorare con leve finanziarie degne di avventurieri da casin. Supponiamo anche che lo stato di salute di un Paese vada valutato in base al rapporto tra debito pubblico e Pil e non al benessere dei cittadini o al tasso di disoccupazione, tanto per fare un paio di esempi. Anche partendo da queste ipotesi, in realt ampiamente criticabili se non completamente false, fino a oggi il Fondo Monetario Internazio-

nale (Fmi) ha segnalato che la strada maestra per ridurre il rapporto debito/Pil era una sola: piani di austerit, tagli alla spesa pubblica, smantellamento del welfare. Analizziamo questo rapporto. Se si taglia la spesa pubblica, a parit di entrate diminuisce il deficit e quindi il debito pubblico. C per una difficolt: tagliare la spesa pubblica vuole dire meno investimenti, meno denaro per i dipendenti pubblici, meno servizi e via discorrendo, ovvero una diminuzione del PIL. Da un lato quindi i piani di austerit fanno calare il numeratore, dallaltro per cala anche il denominatore. Non c problema, sosteneva il Fmi. Abbiamo fatto i conti, e il debito diminuisce pi rapidamente del Pil. Nel complesso, quindi, il rapporto debito/Pil migliora. Certo, la ricchezza diminuisce, tagli al welfare significano meno risorse proprio per le classi pi deboli, aumenter la disoccupazione, nel breve si rischia di acuire una recessione gi in atto. per un prezzo da pagare.

PORTOGALLO

Tagliare il 20% dei dipendenti


Il governo portoghese dovr ridurre del 20% il numero dei dipendenti pubblici e del 7% gli stipendi per poter fronteggiare la crisi. quanto prevede un rapporto di consulenza del Fondo monetario, riportato ieri al quotidiano portoghese Publico e consegnato al governo (che non ha smentito). Il rapporto si concentra sulla spesa dei dipendenti pubblici e dei pensionati, le aree nelle quali il governo avrebbe pi margine di manovra e maggiori risparmi. Per il segretario generale della confederazione dei lavoratori Cgtp, Armeno Carlos, le misure suggerite vanno contro la Costituzione e condizionano brutalmente l'acceso ai servizi fondamentali dello Stato, come la sanit, l'istruzione e la sicurezza sociale.

li operai dellindotto Alcoa senza lavoro asserragliati per protesta in fondo a una miniera nello stesso giorno in cui la trimestrale della multinazionale Usa talmente positiva da trascinare al rialzo prima le Borse asiatiche poi quelle europee e americane. In Sardegna e nel resto dEuropa il colosso mondiale dellalluminio chiude gli stabilimenti e lascia gli operai a casa, quando va bene in cassa integrazione e quando va male nella disperazione dellassenza totale di reddito. Nello stesso momento i risultati del gruppo sono cos buoni che tutte le piazze finanziarie si fanno prendere da un entusiasmo raro di questi tempi. Gli operai dellindotto di Alcoa, quasi trecento persone, sono stati esclusi dallaccordo sulla cassa integrazione che nelle scorse settimane stato firmato per i dipendenti diretti della fabbrica di Portovesme, ormai di fatto avviata alla chiusura. Per protesta tre giorni fa hanno occupato la grande torre in ferro che sovrasta la miniera dismessa di Serbariu, a Carbonia. Ieri alcuni di loro sono scesi nel cunicolo pi profondo e l si sono barricati , chiedendo la convocazione a Roma, al ministero dello sviluppo sociale, di una riunione tra governo e sindacati, con lobiettivo di estendere anche ai lavoratori dellindotto gli ammortizzatori sociali. La tensione fortissima. Tutto il Sulcis ormai un cimitero di azien-

Salute/LARES (ROMA): LE NOSTRE AMBULANZE COME POSTI LETTO NEGLI OSPEDALI

I tagli nella sanit del Lazio fanno unaltra vittima: il 118


Roberto Ciccarelli
ROMA

MALASANIT VITERBO

Cinque ore in ambulanza alla ricerca di un ospedale


Con una emorragia cerebrale in corso stata trasportata in ambulanza prima da Acquapendente a Viterbo, e poi a al Gemelli lontanissimo ospedale di riferimento. La signora si sentita male alle 18 arrivata a Roma alle 24 circa. Ha viaggiato sulle strade regionali per cinque ore prima essere operata. Ora in coma. Su questa vicenda, denunciata ieri in prima pagina da uno dei princiopali quotidiani nazionali, credo che la magistratura debba indagare. Cos il capogruppo regionale Pd, Esterino Montino, che accusa: A pochi metri dall'ospedale locale ridotto dalla Polverini ai minimi termini, c' una pista per l'eliambulanza nuova di zecca ma mai collaudata. pronta da un anno e mezzo ma in 18 mesi non si riusciti a interrare alcune linee elettriche che impediscono la sua attivazione.

iberate le ambulanze e non tagliate i posti letto. l'appello che ieri Livio De Angelis, direttore dell'Ares 118 di Roma, ha rivolto alle autorit della Capitale e della regione Lazio, compresi questore e prefetto. Le ambulanze restano ferme nei pronto soccorso perch i pazienti sono costretti a restare in barella a causa della mancanza di posti letto spiega De Angelis bisogna lasciare integro un sistema che costituisce un diritto inalienalibile del cittadino, quello di essere soccorso. Per due giorni 23 ambulanze sono rimasti bloccati a causa della mancanza di posti letto negli ospedali di Roma Est, il Pertini e il policlinico Casilino, in una delle zone pi popolose della Capitale, almeno mezzo milione di abitanti che vivono tra la Tiburtina e Tor Vergata. Il blocco ha mandato in tilt il 118, dove lavorano mille persone che dispongono solo di 80 vetture, ed stato limitato agli interventi urgentissimi, come i codici rossi. Una situazione che ha mostrato, una volta in pi, in quali condizioni drammatiche versa il sistema di trasporto del 118. Mancano allappello 40 vetture e 600 tra medici e infermieri. Ancora ieri la disponibilit delle ambulanze era ridotta quasi a zero, nonostante la media di 3 mila chiamate al giorno e la richiesta di intervento diretto in almeno 1500 casi. Questo significa che gli operatori riescono ad evitare l'intervento parlando al telefono. In molti altri casi si assiste a un esodo interno nella citt. Quando si ottiene la disponibilit di un posto letto per un'emergenza (l'attesa pu durare fino a 4 giorni contro il massimo di 7-8 ore registrato in Lombardia), i pazienti che abitano a Roma Est scelgono di farsi ricoverare negli ospedali della parte opposta della

citt, a Roma Nord. uno degli effetti della desertificazione sanitaria in corso nella Capitale e nelle province del Lazio, accelerato dalla decisione della giunta Polverini di suddividere la regione in macroaree con il taglio di oltre 2 mila posti letto che si reso necessario per rientrare dal default finanziario della sanit regionale. Enrico Bondi, commissario alla Sanit regionale subentrato alla Polverini dopo le dimissioni, non intende cambiare questo orientamento. Il suo progetto di reingegnerizzazione del sistema prevede che i posti letto nella Capitale siano 3,17 per mille abitanti. A Roma Est ce ne sono solo 2 per mille abitanti, e altri tagli sono stati annunciati al Pertini e al Casilino (220 posti per 60 mila accessi all'anno), nonostante la crescita degli accessi continui da anni, come ha dimostrato un rapporto dell'Agenzia della sanit pubblica pubblicato nel novembre scorso. Da almeno due anni denunciamo lo stato di emergenza dei pronto soccorso, non solo nella Capitale, e la carenza nell'assistenza territoriale ha ricordato Giuseppe Scaramuzza, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato - Se si tagliano i posti

letto prima di aver dotato il territorio dei servizi adeguati questo e' il risultato e Roma ne in questo momento esempio lampante, a pagarne le conseguenze sono i cittadini. Il ministro della Sanit Balduzzi ha chiesto una relazione sulle condizioni del 118. E intanto sono fioccate le reazioni politiche, a cominciare da Nicola Zingaretti, candidato del centrosinistra alla Regione: Da quando esistita la giunta Polverini - ha detto - mai si sono raggiunti gli obiettivi e mai arrivato un centesimo a sostegno dell'attuazione del piano sanitario di rientro. Anche per Ignazio Marino (Pd), presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio sanitario Nazionale, l'emergenza del 118 a Roma si spiega con i tagli e l'irresponsabilit della giunta regionale: Nel Lazio ha affermato per un intervento chirurgico programmato i pazienti vengono ricoverati anche 3 giorni prima dell'intervento non solo si buttano dalla finestra 1000 euro al giorno, ma si occupano anche posti letto per pazienti che hanno davvero bisogno di un ricovero. Renata Polverini ha cercato di correre ai ripari. In due ore ha convocato un tavolo tra Ares 118 e le aziende ospedaliere, per monitorare il fenomeno. Un fenomeno che dovrebbe essere invece gi noto da tempo, dato che il rapporto sulla situazione della Sanit stato commissionato a Laziosanit, un'agenzia che risponde alla Regione, dove tra l'altro Roma Est viene indicata come l'epicentro della crisi che ha bloccato ieri i soccorsi. Un altro rapporto, quello di Pit-Salute del 2012, ha rivelato che nel settore delle emergenze-urgenze (118 e Pronto Soccorso) registra da anni una serie di disagi: poche ambulanze attrezzate, pochi i medici a disposizione. Il taglio dei posti letto operato ha abbassato il numero dei ricoveri dal 23,5% del 2010 al 28,6% del 2011, mentre aumentano le segnalazioni dal 7,2% del 2010 al 7,4% del 2011. Il problema quello di una cattiva organizzazione nei pronto soccorso romani e nei Dea di secondo livello degli ospedali sostiene Gianni Nigro (Fp-Cgil) Servono pi letti di breve osservazione dove i pazienti possono essere assistiti con dignit senza occupare le barelle.

de che hanno chiuso i battenti. Senza cassa integrazione trovare in tempi ragionevoli unaltra occupazione impossibile. Per i pi giovani lunica chance emigrare. Per chi ha superato i cinquantanni, linferno. Sperare che Alcoa riapra illusione. Lo spegnimento degli impianti quasi completato. Tutto questo mentre la trimestrale presentata ieri da Alcoa, migliore delle attese degli analisti, ha entusiasmato le borse di Asia e Pacifico, le prime a reagire ai conti del colosso dellalluminio, che ha aperto per primo la stagione delle trimestrali in Usa. Appreso che nel quarto trimestre gli utili della multinazionale americana sono saliti da 191 a 242 milioni di dollari, la Borsa di Tokyo ha guadagnato lo 0,67%, Hong Kong salita dello 0,32% e Sidney dello 0,38%. Lo stesso effetto i buoni dati forniti da Alcoa lo hanno avuto sulle piazze finanziarie europee. Londra salita dello 0,1%. A Milano lindice Ftse Mib ha segnato un +0,70%. Francoforte cresciuta dello 0,2%, Parigi ha guadagnato lo 0,4% e Madrid lo 0,5%. Stessa tendenza negli States. Wall Street ha aperto in rialzo: il Dow Jones avanzato dello 0,23%, lo S&P ha guadagnato lo 0,15% e il Nasdaq salito dello 0,24%. Trend positivo che si mantenuto, come in Asia e in Europa, per tutta la giornata. Lalluminio una delle materie prime sulle quali si misurano le tendenze di fondo dei mercati. Il fatto che il gruppo leader del settore, Alcoa, presenti buoni conti, dagli analisti interpretato come un segno di ripresa della domanda. Da qui leffervescenza, sia pure misurata, della Borse in tutte le parti del pianeta. Alcoa, nella relazione presentata insieme ai risultati della trimestrale, si dichiara cautamente ottimista sulla domanda globale per il 2013 e si aspetta un aumento del 7% dei consumi di alluminio. Come si concilia tutto questo con la disperazione degli operai di Portovesme asserragliati nei cunicoli della miniera di Serbariu? Semplice: Alcoa ha ripreso a guadagnare spostando in maniera massiccia i propri investimenti dallEuropa allAsia e allAustralia. In Sardegna e in Spagna ha chiuso, in Irlanda ha ridimensionato, persino sul territorio americano ha sottoposto i propri stabilimenti ad una drastica cura dimagrante, in termini di quantit di produzione di organici. In Cina, invece, poche settimane fa, Alcoa ha aperto un nuovo stabilimento . Il colosso americano si spostato in Asia perch l il prezzo dellenergia e della forza lavoro, due fondamentali fattori produttivi, molto pi basso che sui mercati europei e Usa. Una strategia di ricollocazione degli investimenti che, in termini strettamente aziendali, ha pagato, come mostrano i risultati che tanto sono piaciuti agli analisti. Gli operai dellindotto di Portovesme sono alla disperazione? Che importa: Alcoa chiudendo in Sardegna cresce e le Borse fanno festa.

GIOVED 10 GENNAIO 2013

il manifesto

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TORTURA
misure alternative e anche amnistia (con qualche dubbio) per combattere un sistema penale classista

Antonio Ingroia Il leader di Rivoluzione civile dopo la condanna di Strasburgo allItalia:


sulle droghe, sulla recidiva e sullimmigrazione clandestina. Cosa pensa, per esempio, della FiniGiovanardi? Penso che luso delle droghe non dovrebbe mai essere criminalizzato. La legge Fini ha determinato lincarcerazione anche per il solo consumo di fatto, con lequiparazione delle droghe leggere a quelle pesanti, inammissibile e inaccettato in qualsiasi parte del mondo. Si figuri che in un Paese che non ha certamente una storia libertaria come il Guatemala, da cui vengo, il presidente della Repubblica, un ex militare, un uomo di destra, recentemente ha proposto la liberalizzazione delle droghe leggere. E lei la proporrebbe? Assolutamente s, lho sempre pensato da magistrato, figuriamoci se non lo penso da politico. Leggi Bossi-Fini e ex Cirielli: che ne farebbe? La criminalizzazione dei migranti inammissibile. Anche qui vengono puniti i poveracci piuttosto che i trafficanti di esseri umani. Anche lex Cirielli va cambiata. Per questo parlo di riforme che consentano di avere una robusta depenalizzazione e un accesso pi semplice, diciamo cos, alle misure alternative. Ma il decreto Severino, per esempio, sarebbe stato applicato a pochissime centinaia di persone, qui invece parliamo del 42% dei 66 mila detenuti che sono ancora in attesa di giudizio. Forse c anche un problema culturale della magistratura, non crede? No. Credo invece che sia un problema di politica criminale: se tutta sbilanciata sulla carcerazione nella fase delle indagini invece che nella fase del dibattimento, di conseguenza la magistratura utilizza poi gli strumenti che ha a disposizione. Tocca alla politica riorientare verso la centralit del dibattimento e respingere al massimo il ricorso alla detenzione prima del giudizio.

Nuova bussola politica per svuotare le carceri


Eleonora Martini a procuratore aggiunto della procura distrettuale antimafia di Palermo, Antonio Ingroia ha sempre difeso il 41 bis, il regime carcerario duro riservato ai detenuti per reati di mafia, attenzionato perfino dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura. Ora, nella sua lista Rivoluzione civile a fianco ad Antonio Di Pietro, contrario a qualunque forma di amnistia e anche al codice identificativo per gli agenti ha voluto anche un "simbolo" come Ilaria Cucchi, sorella del giovane Stefano morto nel 2009 dopo i maltrattamenti subiti da detenuto. Ma se gli si fa notare che al centro della loro agenda politica sembra esserci pi il giustizialismo che il problema dellillegalit del sistema penale italiano, risponde: Non vero. Quando leggerete il nostro programma vedrete che non cos. La Corte europea dei diritti umani condanna lItalia per la reiterata e strutturale violazione dei diritti dei detenuti. Se laspettava? Non mi sorprende: conosciamo bene la drammaticit della situazione delle carceri, frutto di una politica scellerata di gestione della giustizia che ha riempito le celle di poveracci spesso in attesa di giudizio. Bisogna intervenire sui tempi lunghissimi dei processi, sulle misure alternative e cos via. Cose che la magistratura, soprattutto quella progressista e democratica, predica inutilmente da tanto tempo. LEuropa ci d un anno di tempo, davvero poco per risolvere una tale mole di problemi. Se lei fosse presidente del consiglio cosa farebbe subito? Con un provvedimento urgente

DALLA PRIMA
Annamaria Rivera
Nel corso di quella rivolta alcuni ospiti salirono sul tetto e lanciarono grate e altre suppellettili divelte contro il personale di servizio e di vigilanza. Tre di loro un algerino, un marocchino e un tunisino- si arresero dopo ben sei giorni di rivolta e di digiuno, e furono arrestati con laccusa di danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Come spesso accade, ad accendere la miccia della rivolta erano state alcune odiose pratiche routinarie. Ad A.A., onesto cittadino algerino che viveva a Viareggio lavorando come cameriere, erano stati sottratti alcuni innocui effetti personali durante una operazione di bonifica del Cie, come si dice con formula eufemistica degna di un lager. Ad A.H., altrettanto onesto cittadino marocchino, che abitava con la famiglia a Gioia Tauro e lavorava da artigiano, era stato rifiutato il permesso di visitare la madre moribonda. Quanto al terzo, D.A., cittadino tunisino, egli, che viveva a Cosenza da molti anni con la sua compagna, allora incinta di tre mesi, si era ritrovato di punto in bianco ammanettato per strada, imprigionato in una caserma di polizia, poi trascinato in quellinferno. Si dir che tutto questo non che la consueta banalit del male. In tal caso, per, lesito processuale ad essere tuttaltro che consueto e banale: il 12 dicembre scorso il giudice del tribunale di Crotone, Edoardo DAmbrosio, ha assolto e resi liberi i tre rivoltosi anzi dimostranti, come li definisce rispettosamente - con una motivazione che non potrebbe essere pi limpida e pi fedele alla Costituzione italiana e alla Convenzione europea dei diritti umani: reagire ad offese ingiuste, scrive il giudice, un atto di legittima difesa. Allorch la dignit umana calpestata e la giustizia oltraggiata, egli afferma, ribellarsi legittimo. E lo non solo sul piano morale, ma anche su quello specifico del diritto, nazionale ed europeo. Il giudice DAmbrosio non si limita a enunciare un principio, bens lo inserisce nel contesto concreto. I tre cittadini stranieri, scrive nella sentenza, sono stati trattenuti in strutture al limite della decenza, intendendo tale ultimo termine nella sua precisa etimologia, ossia di conveniente alla loro destinazione: che quella di accogliere essere umani. E rimarca: esseri umani in quanto tali, non in quanto stranieri irregolarmente soggiornanti sul territorio nazionale, i quali andrebbero trattati secondo lo standard qualitativo che si applica (o dovrebbe applicarsi) al cittadino medio, senza distinzione di origine, nazionalit, condizione sociale. E non solo. Egli contesta che il trattenimento dei tre cittadini stranieri nel Cie sia stata una misura proporzionata allentit della violazione amministrativa e, fra le righe, mette in dubbio la stessa legittimit dei lager per migranti: loffesa alla dignit umana, soggiunge, ancor pi grave per il fatto che si tratta di persone le quali, costrette ad abbandonare i loro Paesi di origine per migliorare la propria condizione, sono state private della libert personale senza aver commesso alcun reato. Quella del tribunale di Crotone una sentenza che non ampolloso definire storica. Se poi si considera che due giorni fa la Corte europea per i diritti umani con voto unanime ha condannato lItalia per il trattamento inumano inflitto a sette detenuti nelle carceri di Busto Arsizio e di Piacenza, si pu auspicare che qualche crepa vada aprendosi nel fortilizio lugubre del sistema detentivo italiano. Ma il parlamento e il governo che scaturiranno dalle prossime elezioni vorranno occuparsi della violazione dei diritti fondamentali di coloro che sono ristretti nelle carceri e nei Cie? Lesperienza ci rende pessimisti, la volont politica ci fa sperare.

DETENUTI DEL CARCERE DI SAN VITTORE/FOTO TAM TAM. A DESTRA, ANTONIO INGROIA

per introdurre misure alternative alla detenzione per i reati non gravissimi, avremmo intanto una forte limitazione al sovraffollamento carcerario. Introdurre? Ma ci sono gi le misure alternative, ne occorrono altre? No, io dico che bisogna favorire unapplicazione urgente ed immediata delle misure alternative ampliando la platea a cui si applicano oggi. Dopodich, ovviamente, occorre studiare con calma un articolato, ma certamente di fronte a questa sentenza lunica cosa da fare provvedere immediatamente a sfollare le carceri. Davanti a un tale so-

vraffollamento, la soluzione non certo ledilizia carceraria, indicata in genere dalla destra. Non occorrono pi carceri, ma meno detenuti. Lamnistia, come propongono i Radicali? Beh, lamnistia una soluzione drastica. Purch non se ne approfittino i soliti impuniti e sia mirata solo ad un certo tipo di reati. Purtroppo spesso accaduto che si sia utilizzato il carcere come pretesto per ottenere lamnistia per i colletti bianchi che rispondevano di reati di pubblica amministrazione o affini. Quindi per lei rimane pi importante tenere dentro que-

sto tipo di criminali... Noi abbiamo un sistema penale e penitenziario classista, dove in carcere finiscono i poveracci e in libert ci sono i potenti. Va ristabilito il principio di uguaglianza: i potenti che hanno commesso gravi reati devono stare in carcere e i poveracci che hanno commesso reati bagatellari, che spesso non si possono neanche permettere un difensore che gli consenta di accedere alle misure alternative, vadano fuori. Per il carcere in realt non pieno di poveracci che hanno commesso reati bagatellari, piuttosto intasato da persone finite nelle maglie di tre leggi: quella

Giuliana Sgrena ellIraq sunnita infiammato dalle nuove rivolte contro il regime di al Maliki torna lo spettro di Abu Ghraib. A riesumare il ricordo del famigerato carcere la notizia diffusa ieri che lagenzia di contractors Engility Holdings Inc., con sede in Virginia, ha versato 5 milioni e 280 mila dollari come forma di risarcimento delle torture inflitte a 71 ex prigionieri iracheni di Abu Ghraib e di altri centri di detenzione. La famigerata prigione era diventata famosa per le orribili torture - prigionieri incappucciati, incatenati, tenuti al guinzaglio, sodomizzati - documentate da immagini riprese dagli stessi torturatori. Lo scandalo era scoppiato nel 2004 durante la campagna per la rielezione di George W. Bush. Non erano stati solo i soldati americani a torturare ma anche, soprattutto, i contractors. Il lavoro pi sporco stato spesso affidato a mercenari ben pagati. Lo scandalo non aveva fermato i torturatori, infatti le accuse contro i mercenari si riferiscono al periodo che va dal 2003 al 2007. Sotto accusa la L-3 Services inc., una sussidiaria della Engility holding, che aveva ottenuto un contratto da 450 milioni di dollari lanno per fornire traduttori ai militari americani in Iraq. Nel 2006 erano 6mila i traduttori in servizio, ma il mestiere di interprete comprendeva ben altre mansioni, come ha spiegato Baher Amzy, il direttore del Center for constitutional rights che ha intentato la causa, iniziata nel 2008. I contractor privati hanno giocato un ruolo nei peggiori abusi computi ad Abu Ghraib, ha detto Amzy. Le torture denunciate sono terribili: gli ex detenuti erano sottoposti a finte esecuzioni con la pistola puntata alla tempia, sbattuti contro un muro finch non svenivano, tenuti nudi con mani e piedi incatenati e minacciati di stupro, picchiati, co-

IRAQ/USA Per la prima volta risarcite, da unagenzia di contractors, 71 vittime del carcere

Torna lo spettro di Abu Ghraib


stretti a bere tanta acqua finch non vomitavano sangue, sodomizzati. Nel 2004 una inchiesta militare aveva verificato 44 casi di abusi commessi ad Abu Ghraib ma nessun contractor era stato denunciato e la L-3 services inc. aveva mantenuto i suoi contratti. Ora la Engility stata costretta a pagare per chiudere la causa e in estate finir sotto processo unaltra agenzia di contractors la Caci, accusata da quattro iracheni di torture durante gli interrogatori. La Caci per ora tuttavia non sembra intenzionata a risarcire gli iracheni. la prima volta che unagenzia di contractor costretta a un risarcimento per le proprie azioni criminali. Un precedente che potrebbe portare alla fine dellimpunit per i mercenari che finora hanno agito al di fuori di qualsiasi legislazione. Ma il pagamento di un risarcimento non implica una condanna (anche penale) dei mercenari, che non vengono nemmeno identificati; e soprattutto non viene implicata la responsabilit di chi li impiega, in questo caso lEsercito americano. Del resto a godere dellimpunit sono anche i militari che possono essere giudicati solo nel loro paese e raramente lo sono (vedi il caso Lozano). Le agenzie di mercenari impiegati nelle zone di guerra rivendicano la stessa immunit di cui godono i militari. Per quanto riguarda gli orrori commessi ad Abu Ghraib solo 11 soldati americani sono stati processati e condannati a pene lievi, lultimo uscito dal carcere nellagosto del 2011. Nel 2004 subito dopo lo scandalo di Abu Ghraib lallora segretario alla difesa statunitense Donald Rumsfeld aveva dichiarato al Congresso che aveva trovato il modo per risarcire i detenuti iracheni che avevano subito brutali abusi e crudelt per mano di alcuni membri delle forze armate degli Stati uniti. Ma non sono mai stati documentati pagamenti in risarcimento dei prigionieri di Abu Ghraib. Dai bilanci del dipartimento della difesa relativi agli anni che vanno dal 2003 al 2006, risulta solo il pagamento di 30,9 milioni di dollari a civili iracheni e afghani uccisi, feriti o danneggiati dalle forze della coalizione durante i combattimenti. I risarcimenti non basterebbero comunque a risanare le ferite lasciate dalloccupazione in Iraq. Una guerra che ha sostituito un dittatore sunnita con un altro sciita. Il nuovo dittatore infatti chiamato il premier Nuri al Maliki. Lo scontro con i kurdi per il momento congelato dalla malattia del presidente iracheno Jalal Talabani, mentre sinfiammano le province sunnite di Anbar, Salahidin e Niniveh. La protesta contro un governo guidato da sciiti che discrimina i sunniti, anche incarcerandoli: 40-50mila sono i detenuti, 900 donne. Gli iracheni hanno ripreso gli slogan delle rivolte arabe e chiedono al premier di andarsene. Parlando alla tv al Jazeera, Alaa Makki, capo di Iraqya (lo schieramento laico) in parlamento, ha detto che il governo ha unultima chance per la riconciliazione. Ma il governo rifiuta il confronto. Insieme allo spettro di Abu Ghraib torna il protagonismo di Falluja.

Silenzio sulle responsabilit dellesercito americano. La Engility Holdings forniva alle truppe Usa traduttori, in realt impegnati nei peggiori abusi, denuncia il Center for constitutional rights

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il manifesto

GIOVED 10 GENNAIO 2013

EUROPA
Sei notti di scontri con la polizia. Tensione alle stelle nel centro di una citt che di recente era diventata una meta turistica
Marco Santopadre ecentemente i media hanno riscoperto lIrlanda del Nord. Sei notti consecutive di scontri durissimi tra manifestanti e polizia, decine di feriti e pi di cento arrestati non potevano passare inosservati. Nel centro di una citt che negli ultimi anni aveva scoperto una vocazione turistica si sono riviste le molotov, i lanci di pietre e di mattoni, le strade chiuse dalle barricate, le auto incendiate. E dallaltra parte i gas lacrimogeni, le pallottole di gomma e gli idranti. Apparentemente, tutto per colpa di una decisione del Consiglio comunale di Belfast, che a maggioranza, il 3 dicembre, ha deciso di non esporre in maniera permanente la bandiera britannica sul palazzo del Comune, ma solo 17 volte allanno, in occasione di celebrazioni particolari. Come accaduto ieri, in onore (sic!) del 31esimo compleanno di Kate Middleton, duchessa di Cambridge. Una mossa poco pi che simbolica. Ma le fazioni filo britanniche non hanno accolto per niente bene la decisione, e dalle proteste pi o meno pacifiche dei primi giorni si passati presto a una vera e propria rivolta, che ha preso di mira la Psni - la polizia che ha preso recentemente il posto della fa-

REPUBBLICA CECA

Presidenziali, i nove sfidanti al Castello di Praga


Jakub Hornacek
PRAGA

BELFAST, LA PROTESTA DEI PROTESTANTI LEALISTI/FOTO REUTERS

NORD IRLANDA Bandiera britannica esposta solo 17 giorni allanno: rivolta "lealista"

A Belfast tornano le barricate


migerata Ruc e poi ha coinvolto gli abitanti di alcuni quartieri repubblicani. La rivolta ha per protagonisti i partiti cosiddetti lealisti, desiderosi di non ridurre il grado di sudditanza del nord dellisola rispetto a Londra. In prima fila negli scontri spesso feroci i militanti del Partito unionista democratico (Dup), e del Partito unionista dellUlster (Uup). Ma i dirigenti della Polizia locale hanno pi volte denunciato la presenza nei riots di membri dei gruppi paramilitari unionisti, in particolare lUlster Volunteer Force. Per non parlare delle bande di ragazzini di 10, 11 anni visti pi volte fronteggiare e scontrarsi con gli agenti in tenuta antisommossa lanciando pietre. Un fenomeno che, al di l delle implicazioni puramente simboliche o ideologiche, dice molto sullimpasse di un processo di pace che dal 1998 non ha affatto risolto le contraddizioni sociali, storiche ed economiche che hanno causato un conflitto violento durato decenni, e migliaia di morti, feriti ed esiliati. Contraddizioni nel frattempo solo smussate, sospese, in attesa di passi in avanti mai arrivati. La recente rivolta dellUnion Jack, cos come le manifestazioni dei gruppi repubblicani represse senza tanti complimenti dalla "nuova" polizia autonoma negli ultimi anni, dimostrano che il fuoco cova sotto la cenere, ma emerge con sempre maggiore frequenza e virulenza. Daltronde sono passati 15 anni dagli accordi di pace e lIrlanda del Nord tuttora una provincia del Regno Unito, sottoposta al controllo diretto di Londra e dotata di scarsi e non sempre effettivi poteri di autogoverno. I gruppi lealisti continuano a tenere in ostaggio lintera Irlanda del Nord, bloccando ogni riforma. Nonostante ormai, secondo categorizzazioni di tipo etnico-religioso che lasciano il tempo che trovano, i "protestanti" non siano pi la maggioranza assoluta dei nordirlandesi. Daltra parte lo sviluppo economico che la pace sembrava aver portato per sempre si presto esaurito, sono sempre di pi le imprese che chiudono e le liste dei disoccupati si allungano. Inoltre sono sempre pi numerosi i simpatizzanti del partito repubblicano ufficiale, lo Sinn Fein divenuto in alcuni casi forza di governo, a sentirsi insoddisfatti per i continui compromessi. La stretta di mano tra lex leader dellIra Martin McGuinness e la Regina dInghilterra non stata presa bene, e le continue provocazioni orangiste di questi anni hanno attizzato il fuoco. Crisi economica e sociale da una parte e insoddisfazione per i limitatissimi passi in avanti dal punto di vista delle rivendicazioni nazionali irlandesi si alimentano a vicenda. Dopo anni di divisioni e conflittualit, i gruppi del repubblicanesimo dissidente hanno deciso di unificarsi, dando vita a luglio a una "nuova" Ira che ha promesso di alzare il tiro dopo lassassinio di una guardia carceraria.

MADRID Dimissioni di massa negli ospedali

Marea blanca dei medici contro la privatizzazione


MADRID

una certa inquietudine. La dimissioni di massa arrivano, infatti, un giorno dopo la prima man Spagna le previsioni apocalittinifestazione del 2013 della Marea che si sono avverate, almeno sui Blanca (com stato battezzato il modati per limpiego: a gennaio la vimento dei medici dissidenti), che disoccupazione ha oltrepassato la ha salutato lanno nuovo, cos come soglia dei 6 milioni: oltre il 26,6%% aveva congedato quello passato: al della popolazione attiva e peggio delgrido di la sanit pubblica si difenla Grecia, penultima nella classifica de, non si vende. Quella di luned continentale. Leurozona conta 18,8 stata solo lultima di una serie di agmilioni di senza lavoro, il che signifiguerrite proteste iniziata a dicembre ca che quasi uno ogni tre disoccupae sfociata, a met del mese scorso, ti made in Ue, fa la fila (invano) agli con uno sciopero a singhiozzo durauffici di collocamento spagnoli. to cinque settimane e che ha portaSono numeri straripanti che il goto vicino al collasso la sanit della reverno del Partido popular fallita gione, obbligando a sospendere prevedibilmente la riforma del lavo40.000 visite e 6.000 interventi. ro a base di licenziamenti facili e taAnche lammutinamento dei 322 gli salariali non sa pi come arginacamici bianchi potrebbe mettere in re e su cui graveranno anche le diginocchio il servizio sanitario, lamissioni di 322 dirigenti sanitari delsciando scoperti pi della met dei la Comunidad de 270 ambulatori della Madrid, che marteI popolari vogliono capitale. La nostra d scorso coordinainiziativa non un ti dalla Plataforma affidare la sanit ai tentativo di boicottagde Equipos Directigio ha per voluto vos de Centros de privati. Paralizzati precisare Paulino CuSalud - si sono di- 150 poliambulatori bero, portavoce della messi per protestapiattaforma che riunidella capitale re contro la svolta sce i dimissionari - il privatizzante intrafatto che il governo presa dal governo della regione(in ha innescato il processo di privatizmano al Partido Popular) in ambito zazione senza consultare gli addetti sanitario. Sulla scrivania del presiai lavori. Se non ha bisogno di noi dente della Comunidad Ignacio Gonper decidere, sapr fare a meno di zlez sono piovute in massa le lettenoi anche nella gestione dei centri re di dimissioni di medici, infermieri di salute. Con questo strumento di e personale amministrativo responpressione il personale sanitario spesabili di 137 ambulatori della capitara di riuscire ad aprire il dialogo col le, che diventeranno effettive, se - coil governo regionale. m quasi certo - lamministrazione Intanto CapioSanidad (in mano regionale porter fino in fondo il piaad un fondo dinvestimento inglese) no di svendita del sistema sanitario, e la valenciana Ribera Salud, le due che prevede il passaggio ai privati di grosse societ che concorrono per 6 tra i pi importanti ospedali della spartirsi i 6 ospedali madrileni e che capitale e 27 centri di salute. gi gestiscono alcuni nosocomi del Tra regione e camici bianchi - che paese (soprattutto nella Comunitat contano sullappoggio della cittadiValenciana), restano in attesa del nanza, organizzata in vari comitati a probabile passaggio di consegne. favore della sanit pubblica - ormai Un passaggio sul quale incombereb scontro aperto e il gesto dei medici be una curiosa coincidenza genealoribelli segna un punto di non ritorno gica: il direttore generale di Ribera nel braccio di ferro sul modello di geSalud, Alberto de Rosa, fratello di stione della sanit. Tant che le diun esponente di spicco del Pp valenchiarazioni del governo regionale, ciano, gi segretario di giustizia nel bench calibrate per minimizzare corso dello scorso governo della Colaccaduto, hanno lasciato trasparire munitat valenciana. Giuseppe Grosso

Spagna /ATTIVISTI ANONIMI IN SINTONIA CON IL 15M

Nasce il Partido X, pirata, indignato e un po grillino


Luca Tancredi Barone
BARCELLONA

dum, le wikilegislazioni, il voto permanente, le leggi sulla trasparenza nelle istituzioni pubbliche. Sono proprio i quattro punti che caratterizzano il loro programma, batembra proprio che la Spagna sia ancora una volta tezzato Democrazia e punto, come spiegano nella loro culla di un movimento politico nuovo e fuori dagli pagina web e in una dettagliata voce di wikipedia che soschemi. Dopo aver essere stato il paese protagonino riusciti gi a preparare. sta del movimento degli indignados, che ha avuto epigoLe diverse anime che compongono il movimento, in ni in tutto il mondo, d i natali a un partito molto eterouna modalit caratteristica del 15M, sostengono per sfudosso e in un certo senso inquietante: il Partido X. Un vimature diverse. Chi dice che lobiettivo uscire dalla crideo di sei minuti lanciato marted su web ha presentato si in un modo che sia vantaggioso per la societ e non soufficialmente il soggetto politico del futuro con una lo per la troika e per gli amici, e chi dice raccoglieranno piattaforma a met fra il partito pirata (dato che parlano anche istanze liberali di paesi pi efficienti. di software libero, codice aperto, cultura libera e libera In mail interne sostengono di essere un partito umoriinformazione) e il movimento 15M, nato in Spagna dalstico, di fantascienza, di friki, un partito come dispositivo la protesta indignata del 15 maggio 2011. Un uomo e una di hackeraggio, anonimo, una marca di guerrilla della codonna anonimi, giacca e cravatta lui tailleur lei, parlano municazione al servizio delle lotte. Una lettura che forse di resettare il sistema, di un dispositirappresenta la chiave migliore per capivo che attacchi lattuale sistema dei re chi c dietro. Siamo contro il dibatSgomberare partiti e assicurano che il partito X ha tito destra/sinistra, cerchiamo di congi vinto il futuro. Dicono esplicitalemiciclo, software fondere le acque, dice un altro. mente di essere unincognita, e di apLunica cosa certa che un tal libero. Le parole plicare un programma che permette Greer Margaret Thurlow Sanders di istaurare una vera democrazia. il presidente questo il nome predordine Quello che a prima vista pu sembrasentato per liscrizione nel registro per il futuro re un classico movimento di antipolitidei partiti del ministero degli interca, che parla anche di sgomberare ni lo scorso dicembre. Su web appalemiciclo, rivela in realt un sostrato pi complesso. In re solo in un lungo elenco in una gazzetta ufficiale diverse interviste, tutte rigorosamente anonime, rilasciadella Comunit di Madrid del 2003 (con tanto di nute a vari media, i membri della X (sostengono di essere mero di carta di identit) ma la pagina non consenuna novantina) rivendicano certo leredit del 15M, ma te di capire di che pratica si tratti. sottolineano che il 15M non vuole e non pu essere rapNon ancora chiaro come si possa militare: Lo spiepresentato. Dicono che lunica ideologia che li guida la gheremo pi avanti, dice uno dei non-portavoce. Ma logica e che non gli interessa vincere le elezioni ma gegi dal motto sembra di sentire i grillini: N deputati, n nerare un metodo che poi possa essere applicato dalle onorevoli. Solo impiegati pubblici al servizio del bene codiverse comunit locali. Sono importanti i fatti, non le mune. Dicono anche di star preparando delle iniziative, persone, sostiene uno di loro. Quando e se decideremo e pare che la prima sar che ci restituiscano i soldi!. Al di partecipare alle elezioni, daremo volti e nomi, dice un momento le esperienze di riferimento sono quella islanaltro. Un metodo, che secondo uno dei non-portavoce, dese (dove anche ospitato il loro server, come quello di consiste nel recuperare la sovranit cittadina e favorire Wikileaks: per aver la migliore protezione della libert di un minimo comune multiplo sulle questioni sociali che informazione grazie alle legge Immi approvata due anni ci accomunano. Ci sono metodi - dice un altro - che fa, spiegano) e quella di Porto Alegre o Rio Grande do permettono il controllo sulle decisioni, come i referenSul in Brasile. La sinistra li aspetta al varco.

ono nove i candidati alla carica di Presidente della Repubblica ceca, che per la prima volta nella storia del Paese sar eletto direttamente dai cittadini. Nelle elezioni, che si terranno venerd 11 e sabato 12 gennaio, probabilmente nessuno dei candidati raggiunger il 50% dei voti, e perci i cechi dovranno tornare alle urne anche quattordici giorni dopo. Listituzione dellelezione diretta del Presidente della Repubblica stata a lungo ostacolata dal sistema partitico ceco, che preferivano lelezione indiretta, pi maneggiabile nei corridoi della politica di palazzo. E infatti dei nove contendenti, ben quattro candidati provengono dalla cosiddetta societ civile e tre dai partiti extraparlamentari. In particolare negli ultimi sondaggi sembravano avvantaggiati lex premier socialdemocratico Milos Zeman, ma da tempo in rotta con il maggior partito dellopposizione, e lex premier Jan Fischer, che presiedeva un governo tecnico tra il 2009 e il 2010. I sondaggi danno una qualche possibilit di successo, per andare al secondo turno, anche al candidato del partito socialdemocratico Jiri Dienstbier e al ministro degli esteri dellattuale governo di centrodestra Karel Schwarzenberg. Nelle attuali elezioni sembra essere collassata la tradizionale divisione tra la destra e la sinistra. Ci sicuramente vero per Milos Zeman, che riuscito a unire nel suo programma lintervento keynesiano nelleconomia, la restrizione delle spese sociali correnti, ammiccando cos al tema - spesso sfruttato da una propaganda razzista- dellabuso dei sussidi di disoccupazione e di sostegno al reddito, mentre nella politica estera Zeman dichiara di essere eurofederalista e nel contemplo grande sostenitore di Israele. Anche Fischer, che ha da poco riscoperto le sue radici ebraiche, dato molto vicino allo stato ebraico, che quindi potr considerare la Repubblica ceca come un partner fedele anche nei prossimi anni. Listituzione dellelezione diretta del Presidente della Repubblica nel 2011 stata salutata dalla maggior parte della popolazione come un avvicinamento della politique politicienne agli elettori. Vista la grande insoddisfazione dei cittadini verso il mondo politico, lelezione diretta del presidente rappresenta unutile occasione per avvicinare i cittadini alla politica tramite un meccanismo di democrazia diretta. Lelezione diretta del presidente infatti una specie di referendum, in cui per non si valuta un provvedimento concreto ma una personalit,sostiene Jiri Pehe, politologo allUniversit di New York a Praga e considerato vicino ai socialdemocratici. Ed sorprendente come lelezione diretta venga considerato nel common sense come uno degli strumenti di democrazia diretta. Nellordinamento costituzionale ceco il Presidente della Repubblica ha essenzialmente i compiti di rappresentanza, un ruolo molto simile a quello italiano. I candidati hanno invece sciorinati dei programmi, che toccano tutti i punti dellazione politica, dalle tematiche sociali alla politica industriale o quella estera, sebbene il Presidente della Repubblica non abbia dei poteri in materiale. Lelezione diretta ha quindi risposta a un diffuso sentimento anti-partitico tramite una personalizzazione del rapporto tra lelettore e il candidato e allo stesso tempo ha oscurato i veri strumenti di democrazia diretta, come il referendum, la cui introduzione nellordinamento costituzionale ceco uscito del tutto dallagenda politica ceca. Una importante questione stata la partecipazione dei comunisti alla formazione di un governo. Sebbene il presidente ha un ruolo costituzionale esplorativo e non di formazione delle coalizioni governativi, molti candidati, a partire dal favorito Jan Fischer, hanno dichiarato, che, se eletti, non nominerebbero un governo con un sostegno fondamentale del partito comunista KSCM. Un comportamento, che oltre a essere fuori dal seminato costituzionale - potrebbe portare a una prolungata crisi politica o a una spinta significativa verso un governo di grandi intese tra i socialdemocratici e i partiti del centrodestra, ora al potere.

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INTERNAZIONALE
EXIT STRATEGY Lamministrazione Obama per la prima volta parla di ritiro completo delle truppe Usa

Via da Kabul. Ora c lopzione zero


Giuliano Battiston ella lunga e complicata querelle tra Washington e Kabul sul futuro dellAfghanistan dopo il 2014, c una novit, lopzione zero: secondo Benjamin Rhodes, vice-consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Obama, la Casa Bianca non esclude nessuna opzione, neanche il ritiro completo dei soldati a stelle e strisce, una volta che le truppe della forza internazionale Isaf-Nato avranno lasciato il paese, alla fine del 2014. la prima volta che un alto funzionario dellamministrazione Obama parla esplicitamente di ritiro completo; nei mesi scorsi si erano accavallate le ipotesi, gli scenari, i calendari del graduale ritiro, i numeri sulle forze residue, ma nessuno aveva preso in considerazione questa opzione. La Casa Bianca lo ha fatto marted, alla vigilia dellarrivo a Washington del presidente afghano Hamid Karzai, che venerd incontrer Barack Obama e, prima di lui, sia il segretario alla Difesa, Leon Panetta, che il segretario di Stato Hillary Clinton. Luscita di Rhodes significativa, segnala una discontinuit, ma non va sopravvalutata. Rientra infatti nella partita diplomatica e negoziale che Obama gioca su tre diversi fronti. Il primo quello interno. Qui Obama se la deve vedere con lagguerrito fronte dei generali, con il Pentagono e la Difesa, che vorrebbero mantenere in Afghanistan, anche dopo il 2014, una presenza di almeno 10.000 soldati statunitensi (ora ce ne sono 66.000, su un totale di circa 100.000). Il generale John Allen, a capo della forza Isaf-Nato e delle truppe americane in loco, recentemente ha ipotizzato un contingente di circa 15.000 uomini; il segretario alla Difesa Panetta pare sia orientato su un numero minore, 9.000. La Casa Bianca invece ha chiesto di preparare tre diversi scenari (3, 6 e 9.000 uomini). E da marted, almeno a parole, non esclude neanche lopzione zero uomini. La partita ancora aperta, ed difficile prevedere cosa ne uscir. Al suo secondo mandato, il presidente Obama ha margini negoziali pi ampi, potrebbe decidere di dare seguito alle promesse elettorali imponendo una linea meno "musco-

NIGERIA

Liberi i tre marinai italiani sequestrati


Sono stati liberati i tre marinai italiani sequestrati lo scorso 23 dicembre mentre si trovavano a bordo del rimorchiatore Asso21 al largo delle coste dello stato di Bayelsa, in Nigeria. Ne d notizia la Farnesina. I tre sono stati portati nella citt di Port Harcourt, nella regione del Delta, prima di essere imbarcati su un aereo per il loro ritorno in Italia.

SUDAFRICA

La rivolta del vino Braccianti in lotta


Dopo i minatori tocca ai lavoratori impiegati nelle vigne da cui vengono i migliori vini sudafricani. Nella regione occidentale del Capo da giorni si susseguono gli scontri tra la polizia e i manifestanti, che chiedono l'aumento della paga giornaliera da 9 a 16 dollari. In particolare la citt di De Doorns da qualche giorno teatro di incidenti, con barricate, sassaiole, lacrimogeni e uso di proiettili di gomma da parte degli agenti. Nella difficile trattativa con i proprietari delle vigne il sindacato dei braccianti ha denunciato anche episodi di razzismo.

IL PRESIDENTE STATUNITENSE OBAMA A COLLOQUIO CON IL SUO OMOLOGO AFGHANO, HAMID KARZAI/FOTO REUTERS

lare" e venendo incontro allelettorato pi progressista. Ma alla luce della realpolitik difficile che vada fino in fondo su questa strada. A meno che non vi sia costretto. Il secondo fronte, quello con Kabul, si sta infatti rivelando pi difficile del previsto. Lesito del confronto con il suo omologo Hamid Karzai non affatto scontato. Da mesi vanno avanti incontri, negoziati, tavoli diplomatici: il 9 marzo stato firmato un primo memorandum dintesa sul trasferimento agli afghani della responsabilit dei detenuti nella prigione di Bagram (ma la faccenda non ancora risolta e sta causando attriti); qualche settimana dopo c stata la firma del secondo memorandum, secondo cui spetta agli afghani, non pi agli americani, decidere e gestire i raid notturni e le operazioni speciali (anche qui, ulteriori attriti). Poi, a inizio maggio, laccordo di partenariato strategico tra Washington e Kabul. Quellaccordo include un ampio spettro di questioni - lo sviluppo economico e sociale, il consolidamento delle istituzioni locali, la cooperazione e la sicurezza

in ambio regionale ma esclude i punti cruciali: quanti soldati a stelle e strisce rimarranno in Afghanistan dopo il 2014; sotto quale cornice giuridica opereranno. su questo che si gioca la vera partita. Obama non pu permettere che venga negata ai suoi soldati limmunit. Karzai non pu presentarsi agli occhi degli afghani come il presidente che svende (ulteriormente) la sovranit del suo paese. E da abile politico qual punta su questa carta per ottenere maggiori benefici in termini di aiuti economici e militari nella partita

con gli americani. Ma non pu tirare troppo la corda: per lui, gli americani servono ancora allAfghanistan, perlomeno nelladdestramento dellesercito nazionale e per il suo equipaggiamento. Per questo, ambiguo ed equivoco: poche settimane fa ha affermato che consentirebbe ai soldati americani limmunit se loro riconoscessero la sovranit afghana. Una vera e propria contraddizione in termini. Molto pi chiari, da parte loro, i Talebani, il terzo fronte su cui Obama si gioca la partita. In una dichia-

razione ufficiale in 10 punti dellEmirato islamico, il 5 gennaio i turbanti neri hanno fatto sapere che chiedono limmediato ritiro di tutte le truppe dallAfghanistan; che lidea di tenere delle truppe residue solo un sogno e che la presenza anche di un singolo soldato americano significher guerra continua. La Casa Bianca conosce bene le posizioni dei seguaci del Mullah Omar, e c chi riconosce nellopzione zero uomini una mossa tattica per fare in modo che i Talebani si convincano a sedersi al tavolo negoziale con gli Usa.

REPUBBLICA CENTRAFRICANA

Via alla trattativa tra ribelli e governo


Sono iniziati in Gabon i colloqui tra il governo della Repubblica centroafricana e la coalizione ribelle Seleka, che in appena un mese ha conquistato buona parte del nord e dell'est del paese, arrivando ad insidiare la capitale Bangui. I ribelli chiedono le dimissioni del presidente Franois Boziz, il cui regime accusato di sparizioni ed esecuzioni sommarie. E chiedono alla Corte penale internazionale (Cpi) di processarlo per crimini di guerra e contro l'umanita. Boziz, che non partecipa al tavolo e da Bangui fa sapere che non ha alcuna intenzione di cedere il potere, ritenuto responsabile del fallimento degli accordi di pace precedentemente siglati. Il Camerun si dichiarato disponibile ad accogliere i rifugiati provenienti dalla vicina Repubblica Centrafricana in seguito al conflitto. Dopo il dispiegamento di una forza di pace dell'Unione africana, le forze ribelli sono attualmente attestate a un centinaio di chilometri dalla capitale. La Francia, preoccupata dall'evolversi della situazione, ha gi inviato truppe a difesa dei suoi cittadini e dei suoi interessi. A cominciare dalla grande miniera di uranio controllata da Areva nel sud-est.

DALLA PRIMA
Barbara Siringo
Dai primi atti dellinchiesta, per, emerse uno scenario inquietante: pochi giorni prima di morire Iendi aveva scoperto un importante ammanco nei fondi destinati al Progetto Giustizia che si occupa di formare i magistrati afgani e lo aveva confidato a diverse persone. Iendi lavorava per la Idlo, unorganizzazione intergovernativa, era il responsabile della logistica. Stefano aveva un contratto di collaborazione con il ministero degli Esteri, anche lui si occupava di logistica proprio per lo stesso progetto, che finanziato in larga parte dallItalia. In questi anni le indagini, a mio parere, sono state svolte dalla procura di Roma con estrema lentezza; importanti testimoni sono stati ascoltati dopo molto tempo e solo in seguito alle ordinanze del Gip, che gi in due occasioni ha respinto le richieste di archiviazione presentate dal pubblico ministero, fino ad ordinare nel novembre del 2011 liscrizione del reato di omicidio volontario in luogo del precedente morte in conseguenza di altro

WIKILEAKS

Ridotta la pena a Bradley Manning


BenOld lla fine, una piccola luce si accesa nella cella di Bradley Manning. Il giudice militare Denise Lind ha infatti ridotto la pena di 112 giorni, accettando in parte le richieste della difesa del militare statunitense e esperto informatico accusato di aver passato a Wikileaks materiali coperti da segreto militare, che testimoniavano operazioni sporche e luccisione di alcuni civili da parte delle truppe Usa in Iraq. Detenuto a Fort Leavenworth dopo un lungo periodo passato nella prigione di Quantico, Manning ha denunciato pi volte il regime detentivo a cui era stato sottoposto al punto che della condizione se ne occupato anche lOnu per bocca del relatore speciale sulluso della tortura, che ha affermato che il giovane militare sottoposto a trattamento crudele, degradante e disumano. Alla luce anche di questa presa di posizione delle Nazioni Unite lavvocato di Manning ha presentato una istanza al giudice militare in cui sosteneva che: a) il giovane militare stato sottoposto a un duro regime carcerario al limite della tortura, nonostante una perizia psichiatrica che escludeva qualsiasi tendenza suicida (motivo in base al quale la direzione carceraria ha sottoposto Manning ha un controllo continuo); b) che le accuse di aver attentato alla sicurezza nazionale dovevano essere depennate perch Manning ha s ammesso di aver scaricato e passato le informazioni a Wikileaks, ma che non sapeva che sarebbero state usate contro contro gli Stati Uniti. Sul primo punto, il giudice ha dato parzialmente ragione alla difesa, riducendo la pena. Sul secondo punto, invece, ha sostenuto che le accuse sono legittime. Il processo vero e proprio inizier il prossimo Marzo, ma la decisione del tribunale militare stato interpretato dai giornali statunitensi, New York Times in testa, una parziale vittoria di Manning. Sta di fatto che il processo unanimamente considerato un processo che giudicher il comportamento dei militari statunitensi in Iraq, spesso accusati di aver violato le regole dingaggio, uccidendo civili o violando trattati internazionali, come quello sulla tortura.

reato con il quale era stato aperto il fascicolo. Oggi il Gip, la dottoressa Rosalba Liso, dovr decidere se respingere come irricevibile lennesima richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero Luca Palamara oppure no. Irricevibile perch, malgrado ormai il reato iscritto sia quello di omicidio volontario, il pubblico ministero ha incredibilmente reiterato la sua richiesta per morte in conseguenza di altro reato. Qualsiasi sar la sua decisione i loro assassini non saranno mai individuati, Stefano e Iendi non avranno mai giustizia. Oggi, mentre mi preparer per andare ad assistere alludienza, penser che dalla loro morte sono passati quasi sette anni 2.521 giorni a voler essere esatti. Uscir pensando a tutto quello che successo in questi lunghi anni, ai tanti sentimenti contrastanti che hanno popolato il mio cuore. Il dolore straziante, lattesa, la voglia di sapere, lincredulit per la staticit degli eventi, la rabbia e la ferma volont di andare avanti. Sempre. Entrer in aula e penser solo al Natale di sette anni fa: lultima volta che ho abbracciato mio fratello.

UNIONE AFRICANA In vista della guerra internazionale contro gli islamisti che occupano il nord

Messaggio alla Nato: il Mali come lAfghanistan


Gina Musso l presidente di turno dell'Unione africana, Thomas Boni Yayi, chiede alla Nato di partecipare attivamente alla missione militare internazionale benedetta da Francia e da due risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu contro le organizzazioni islamiste che controllano il nord del Mali. Per Yayi quella maliana una questione internazionale, tale e quale all'Afghanistan. La forza militare inter-africana gi mobilitata su mandato delle Nazioni unite dall'Ecowas, la Comunit economica degli stati dell'Africa occidentale, manterrebbe il comando delle operazioni, comportandosi come ha fatto la Nato in Afghanistan, ma la stessa Nato - si augura Yayi - dovrebbe svolgere un ruolo attivo. I principali paesi membri della Nato, come Francia e Stati uniti, hanno pi volte assicurato ogni genere di supporto alla missione, istruttori militari, armamenti e appoggio logistico, ma hanno anche fatto capire che non prevedono di inviare truppe sul terreno. Thomas Boni Yayi anche presidente del Benin, uno dei paesi che contribuiscono alla formazione di questa forza africana, composta secondo i piani da circa 3 mila uomini, ma il cui dispiegamento secondo gli analisti non previsto prima del prossimo settembre. La richiesta di un maggiore coinvolgimento della Nato e di un know how di stampo afghano arriva al termine di un incontro a Ottawa tra Yayi e il primo ministro canadese Ste-

Il presidente del Benin Thomas Boni Yayi sollecita linvio di truppe a sostegno della missione militare inter-africana dellEcowas

phen Harper. Il quale ha ribadito che il Canada (paese Nato) non contempla al momento un coinvolgimento diretto nel conflitto. A considerare tutte le opzioni invece Africom, il comando militare unificato guidato dal generale Carter Ham che difende gli interessi americani in Africa. Paradossalmente negli ultimi anni il Mali stato un partner privilegiato di Us Africom. Specialisti dell'esercito e dei servizi Usa sono operativi da tempo nel paese africano, considerato un teatro centrale della guerra contro il terrorismo islamico internazionale, avamposto della guerra condotta dallintelligence statunitense contro la miriade di organizzazioni legate ad al Qaeda nel maghreb islamico. Legato a Washington e alle politiche africane degli Usa, che oltre a combattere al Qaeda mirano a contrastare lespansionismo economico della Cina, anche il generale Amadou Sanogo, protagonista del colpo di stato militare che ha fatto precipitare la situazione anche nel nord del Mali. La piega che ha preso il conflitto nella parte settentrionale del paese anche un riflesso dellabbattimento del regime di Gheddafi in Libia. Loffensiva in cui sono cadute una dopo laltra le principali citt del nord, a partire da Timbuct, inizia proprio con il ritorno dalla Libia delle milizie tuareg e il conseguente salto di qualit dellesercito di liberazione nazionale dellAzawad. In seguito la componente indipendentista tuareg verr per scalzata dalle milizie islamiste, che impongono la sharia e sfidano la comunit internazionale.

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REPORTAGE

VENEZUELA
La legge contro loblo, approvata dopo unampia discussione nel paese, rimette al centro lo scontro senza quartiere che si giocato durante i governi nati dal Patto di Punto Fijo, firmato per escludere dal governo i comunisti

Geraldina Colotti
CARACAS

edi, per tre anni sono stata rinchiusa qui, in questa parte della prigione andata distrutta. Qui mettevano le donne, nellaltra ala gli uomini. Raquel Castro unelegante signora che conserva il piglio dei ventanni. Vicino a lei, Monica Venegas e alcuni uomini di et diversa: Idulfo Rojas (detenuto per 10 anni), Jos Nanez (per 14), Enrique Velasquez (per 12), Paul del Rio (3,5 anni) Militanti di varie formazioni armate che hanno animato le guerriglie degli anni 60 e 70 in Venezuela: Bandera Rojas, Fuerzas Armadas de Liberacin Nacional (Fanl), Punto Cero Oppositori ai governi nati dal Patto di Punto Fijo, che si sono succeduti dopo la caduta del dittatore Perez Jimenez, nel 1958, e larrivo al potere di Romulo Betancourt. Betancourt - afferma lopinionista e poeta Nestor Francia, autore di molti libri su quegli anni - stato convinto a tradire le promesse con cui era stato eletto, ha accettato di sottostare alle direttive del Dipartimento di stato Usa. Ha assunto lincarico il 13 febbraio del 59 e il 4 agosto dello stesso anno, una manifestazione di disoccupati che chiedeva lavoro venne massacrata nella piazza La Concordia. Per terra rimasero 4 morti e 17 feriti. Allora Betancourt decise di dar corso allo slogan: prima sparare e poi domandare. Allora, ministro degli Interni era Carlos Andres Prez, che anni dopo - nell89 - far sparare sulla folla che protestava per il carovita (il Caracazo). In uno scorcio di giornata intriso di

La rivincita degli ex pr
I detenuti politici degli anni 60 e 70, che hanno combattuto le false democrazie di allora accolgono i visitatori nelle loro antiche celle del Cuartel San Carlo, oggi museo
pioggia, gli ex prigionieri politici della IV Repubblica accolgono i visitatori nelle loro antiche celle del Cuartel San Carlo, oggi convertito in museo storico nazionale. Una imponente costruzione militare coloniale, edificata nel 1787 per ordine dellallora governatore della Provincia del Venezuela, Don Luis de Unzagay Amenzaga, preoccupato per le possibili invasioni inglesi, essendo questa zona lentrata naturale a Caracas dal Mar dei Caraibi. Siamo nel quartiere di Altagracia, nel Municipio Libertador.
IN ALTO, LANTICA PRIGIONE DEL CUARTEL SAN CARLO. A DESTRA, MURALES PER LE ELEZIONI PRESIDENZIALI A CARACAS. IN BASSO, NICOLAS MADURO E DIOSDADO CABELLO /FOTO REUTERS

I lampi filtrano tra le sbarre verdi, gettando una luce sinistra in questa struttura rettangolare, fornita di muri larghi 100 metri per ogni lato e garitte in ogni angolo. Un edificio a due piani, provvisto di un ampio cortile interno, dove ora giocano i bambini: gli ultimi sfollati delle alluvioni del 2010, accampati nel piano di sotto in attesa di ricevere in assegnazione una casa nuova. I militanti del Partito socialista unito del Venezuela (Psuv), impegnati nelle Misiones, si prodigano per organizzare al meglio le giornate dei profughi. Al piano di sopra, documenti darchivio, bandiere, una bacheca con gli ultimi articoli che documentano lattivit della Fundacin Capitan de Navo Ponte Rodrguez. Paul del Rio uno di quelli che lha fondata, sette anni fa, e ne il presidente: Questo posto racconta sarebbe stato distrutto, stava andando in malora, durante il governo Chvez un giorno lo abbiamo occupato e poi ci stato dato in gestione. Da allora si rimesso in moto un processo di recupero della memoria a partire da un luogo simbolo. Un percorso non senza frizioni che ha portato anche una multa a un sincero progressista come Jos Manuel Rodriguez, allora presidente dellIstituto del patrimonio culturale. Rodriguez aveva iniziato i la-

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rigionieri
vori di scavo nellantico perimetro delle mura, distruggendo per cos la memoria recente ed era incorso nelle ire dellallora presidente della Corte dei Conti, Clodovaldo Russian, che in quel carcere aveva trascorso diversi anni. Quello della lotta armata ai governi puntofijisti - definite democrazie camuffate - costituisce uno dei filoni confluiti nel proceso bolivariano di Hugo Chvez. La legge contro loblo, approvata dal Parlamento nel 2011 dopo ampie consultazioni popolari, si propone di sanzionare i crimini, le scomparse, le torture e altre violazioni dei diritti umani per ragioni politiche nel periodo tra il 1958 e il 1999. I suoi capitoli pongono in modo diretto e senza vittimismi la necessit di rivendicare le lotte popolari e revoluzionarie del popolo venezuelano durante il periodo storico dal 1958 al 1998, compreso le azioni civico-militari note come El Porteazo, El Carupanazo, El Caracazo, El 4 de febrero e 27 de noviembre del 1992 (le ribellioni dei militari progressisti guidati da Chvez, ndr) e i suoi protagonisti. Allo stesso modo- continua il capitolo della legge sulla Memoria storica - lo Stato riconoscer le azioni realizzate dagli operai, operaie, studenti, contadini, contadine e intellettuali in difesa della sovranit, la democrazia popolare, la liberazione nazionale e il socialismo, e quelle contro il terrorismo di stato e lintervento di governi stranieri. Sulla guerriglia degli anni 60-70 (la prima in America latina dopo la rivoluzione cubana) e sui metodi usati dalle democrazie di allora esiste in Venezuela una cospicua letteratura. E alla commissione contro lOblio, gi al lavoro, sono arrivate molte denunce documentate. Una di queste riguarda la scomparsa dello studente Alejandro Tejero Cuenca, raccontata dalla sorella Maite in un libro dedicato alla madre, Angelica, che non ha mai smesso di cercare il figlio. Majte Tejero, avvocata, una delle fondatrici dellAssociazione bolivariana contro il silenzio e loblo (Abconsol), che ha contribuito a realizzare la legge. Racconta che il fratello, attivo nei movimenti studenteschi, scomparve in una caserma della polizia politica l11 maggio del 67. Allora era presidente della repubblica Raul Leoni, considerato il presidente buono. Laltra faccia dei governi puntofijisti - scrive lex vicepresidente del Venezuela, Jos Vincente Rangel nella prefazione al libro di Tejero - era il terrorismo di stato, pur nel segno della democrazia rappresentativa. Allora, lobbrobriosa figura repressiva del desaparecido venne sperimentata per la prima volta nel nostro paese da funzionari sia civili che militari allenati alla Scuola delle Americhe degli Stati uniti. Il Venezuela del Pacto de Punto Fijo - aggiunge Rangel - allepoca era considerato un esempio impeccabile di democrazia, invece venne usato come laboratorio per sperimentare le pi abiette e inumane pratiche repressive, a cominciare dallistituzione di un regime detentivo che comprendeva la prigionia per ogni sospetto di attivit politica contraria al governo e lentrata in un merccanismo in cui si torturava, si isolava, si privava il detenuto del dovuto processo e, alloccorrenza, lo si assassinava. Un racconto condiviso anche dagli ex detenuti come Paul del Rio, che ci accompagna nelle celle dellex prigione. Un nome noto, quello di del Rio, ieri come imprendibile giovane guerrigliero delle Fanl, oggi come pittore e artista plastico. Sono io dice che ho disegnato il sarcofago di Bolivar, dopo la riesumazione dei resti. Paul nasce allAvana nel 1943 da genitori spagnoli, militanti della Federazione anar-

INCONTRI

Il movimento bolivariano unisce la sinistra italiana


Mentre nel mondo si moltiplicano gli attestati di solidariet al presidente Chvez, in forma di appelli, incontri o manifestazioni - come quella che si tenuta ieri in Argentina - anche in Italia sembra modificarsi la percezione della figura di Chvez, almeno in una parte della sinistra italiana: non pi il caudillo, il militare di cui diffidare, ma un uomo politico progressista - un socialista umanista come ama definirsi -, che ha innescato un processo di cambiamento a favore delle classi popolari. Sono stati in molti a riflettere in questo senso, di recente, di fronte a un piccolo miracolo di unit a sinistra realizzato nellauletta parlamentare a seguito di un invito a tutto campo rivolto dallambasciatore del Venezuela in Italia, Isaias Rodriguez, a cui hanno risposto - coordinati da Alfredo Viloria - rappresentanti di quasi tutte le forze politiche della sinistra italiana.

chica iberica (Fai) e della Confederacion nacional del trabajo (Cnt): esuli a Cuba per sfuggire alla pena di morte e poi in Venezuela per scampare al regime di Batista. Il 24 agosto del 63, il suo nome di battaglia, Maximo Canales, diviene noto al mondo per via del sequestro del calciatore del Real Madrid, Alfredo Di Stefano, detto la Saeta Rubia, allora in trasferta in Venezuela. Unoperazione mediatica - afferma oggi del Rio dedicata a Julin Grimau, un dirigente comunista spagnolo fucilato dal regime franchista quattro mesi prima. Volevamo far conoscere il vero volto di quelle "democrazie": che torturavano, rapivano, reprimevano studenti e contadini. Arrivare al Cuartel San Carlos era gi un passo avanti, voleva dire che eri sopravvissuto: perch in quegli anni operava anche il Servizio segreto delle forze armate, il Sifa, che praticava la tortura, fino alla morte. Quei regimi hanno ucciso oltre 3.000 persone, molte delle quali non avevano imbracciato le armi. Crimini impuniti. Paul del Rio ha la fortuna di essere arrestato molto tempo dopo, il sequestro di cui lo accusano caduto in prescrizione. Prende una condanna mite, tre anni e mezzo, e poi esce, ma non dimentica gli ideali di quella stagione, n i compagni caduti o scomparsi. Finch, intorno alla Fondazione, si riuniscono i famigliari delle vittime e dei desaparecidos per chiedere al governo una Legge contro loblo. Monica Venegas, oggi affermata docente di psicologia, fa anche parte del Fronte sociale dei famigliari e amici degli uccisi, torturati e degli scomparsi per motivi politici durante il periodo 1958-1998. Nata in Cile, ma nazionalizzata venezuelana, stata la moglie di un guerrigliero, poi morto di cancro allAvana. Il mio secondo compagno racconta ora stato preso per strada. Durante un conflitto a fuoco, per salvarmi la vita ha ricevuto i colpi destinati a me. stato portato in uno dei centri clandestini antiguerriglia, chiamati Teatro di operazioni (To). Campi di concentramento improvvisati al di fuori delle leggi e delle disposizioni costituzionali. L dentro non risultavi detenuto, ma sequestrato. Secondo documenti e testimonianze, cerano 5 To: nello stato Falcon, Monagas, Lara, Sucre, Yaracuy. Prima di arrivare al San Carlos, anchio sono rimasta mesi in qualche caserma militare. Una volta in carcere, sono cominciate le pressioni psicologiche. Mio figlio piccolo doveva subire una delicata operazione al cuore e non mi hanno permesso di incontrarlo. In quelle operazioni di controguerriglia - dicono i famigliari degli scomparsi - furono coinvolti anche militari che oggi appoggiano il socialismo bolivariano, e puntano il dito su alcune figure che rivestono anche ruoli parlamentari: non tanto - affermano - per portarlo in tribunale, ma per consentire un giudizio storico. Tantopi che, come scrive Majte Tejero a nome dellassociazione, oggi abbiamo chiaro, in gran parte grazie al presidente Chvez, che il nemico bisogna vincerlo con altri metodi. Soprattutto con la lotta per la pace, ma anche con principi fermi. Un militare coinvolto in un massacro di guerriglieri - ci ha spiegato lattuale ministro per lenergia elettrica Hector Navarro, che ha lavorato al recupero della memoria storica - allora era un giovane ufficiale a cui hanno chiesto di bombardare senza dirgli di cosa si trattava. Oggi un bravo compagno, un marxista. La nostra rivoluzione in grado di comprendere che le persone possono cambiare.

CARACAS

La Corte suprema: Il presidente pu giurare un altro giorno


Ge.Co. l presidente venezuelano Hugo Chvez non assumer oggi l'incarico ufficiale per un nuovo mandato, che lo porterebbe a governare fino al 2019. L'Assemblea nazionale gli ha concesso altro tempo per curarsi a Cuba. E il Tribunal supremo di justicia (Tsj) ha confermato la decisione parlamentare, rigettando il ricorso dell'opposizione. Marted, durante un'infuocata seduta parlamentare, i deputati hanno approvato un documento di appoggio alla richiesta, inviata dal vicepresidente Nicolas Maduro, nella quale si chiedeva all'Assemblea di posticipare la data ufficiale (il 10) per un'altra da destinarsi: il tempo necessario perch il presidente rieletto il 7 ottobre possa ristabilirsi, per poi giurare davanti al Tsj. Il comandante Presidente mi ha chiesto di informarvi che, d'accordo con le raccomandazioni dell'equipe medica che veglia al ristabilimento della sua salute, il percorso di recupero postchirurgico deve estendersi oltre il 10 gennaio dell'anno in corso, diceva la lettera di Maduro. Chavez, 58 anni, affetto da un tumore dal giugno 2011, a seguito del quale ha richiesto varie volte al Parlamento di recarsi a Cuba per operarsi o per eseguire cicli di chemioterapia. A fine novembre, per via di un improvviso aggravamento delle sue condizioni, era ripartito per l'Avana: per tornare improvvisamente in Venezuela l'8 dicembre, nelle fasi conclusive della campagna elettorale per le regionali, in cui il fronte chavista ha conquistato 20 sui 23 stati in cui si votato (su complessivi 24). Interrompendo le dirette per il derby di baseball aveva fornito ai cittadini notizie allarmanti sul suo stato di salute: l'insorgere di metastasi e l'esigenza di una nuova, urgente, operazione, che ha avuto luogo tre giorni dopo. In quella stessa occasione, il presidente anche nel suo ruolo di leader del Partito socialista unito del Venezuela (Psuv) aveva indicato il candidato per lui pi adatto in caso di sua impossibilit permanente a governare, e di nuove elezioni: Nicolas Maduro, ex sindacalista ed ex conduttore di autobus, ex ministro degli Esteri e attuale vicepresidente. Nella missiva di marted, quest'ultimo ha richiamato l'articolo 231 della Costituzione secondo il quale, se il presidente non pu assumere l'incarico davanti all'Assemblea nazionale, lo far di fronte alla Corte suprema di giustizia. Un'assenza temporanea, quindi, e non un'inabilit definitiva. Secondo gli ultimi bollettini medici, resi noti dal governo per bocca del suo ministro della comunicazione Ernesto Villegas, Chavez sarebbe infatti in via di lento recupero e il suo stato di salute stazionario, dopo l'insorgere di un'infezione polmonare che aveva destato allarme. L'opposizione, invece, rifiuta questa tesi e parla di un vuoto di potere. Marted in aula ha contestato la legittimit del posticipo oltre il 10, e per questo si rivolta sia alla Corte suprema che all'Organizzazione degli stati americani (Osa), sostenendo la necessit di indire nuove elezioni entro 30 giorni. Il questo caso, il timone passerebbe nelle mani del presidente del Parla-

mento, Diosdado Cabello fino al momento di nuove consultazioni. Non solo approveremo questo accordo ha affermato Cabello leggendo la lettera in Parlamento ma esprimiamo tutta la nostra solidariet al comandante Chvez, alla sua famiglia, perch guarisca rapidamente e torni in Venezuela. Gli ha fatto eco la seconda vicepresidente dell'Assemblea, Blanca Eekhout, affermando che i deputati bolivariani non avrebbero permesso ai golpisti di tradire la volont di 8 milioni e mezzo di cittadini che hanno rieletto il presidente con 12 punti di vantaggio, il 7 ottobre. I leader dell'opposizione hanno reagito con diversi accenti, chi chiedendo subito una perizia medica sulla salute del presidente, chi gridando alla manipolazione istituzionale. E mentre il Tsj rigettava tutte le richieste (compresa quella di una perizia medica) e stabiliva la legittimit del funzionamento governativo in assenza del presidente, dal Messico, il presidente del Gruppo ecologista dei Cento, lo scrittore Homero Aridjis chiedeva a sua volta una commissione medica neutrale da inviare allAvana. La malattia del presidente continua a essere materia di scontro politico, dentro e fuori il paese. I diversi accenti e prese di posizione allinterno dello schieramento della Mesa de la unidad democratica (Mud) ne evidenziano anche gli scontri interni e le diverse mire nei futuri scenari politici venezuelani. Nel corso degli anni, la Mud ha messo insieme grossi tronconi di partiti storici come Accion democratica (centrosinistra) e Copei (centrodestra): i partiti che hanno governato in Venezuela dopo la caduta del dittatore Perez Jimenez (nel '58), in base a un sistema di alternanza seguito al Patto di Punto Fijo (l'accordo fra centrodestra e centrosinistra per escludere dal potere i comunisti). Un'alleanza che ha raggiunto gli interessi di altre formazioni di destra, pi nuove e aggressive, capitanate dal partito Primero Justicia di Henrique Capriles Radonski. Questultimo ha perso le elezioni presidenziali contro Chvez, ma si riconfermato governatore dell'importante stato Miranda alle ultime regionali e, pur contestato al suo interno, ha ancora molto tempo davanti a s e per questo non intende bruciarsi. Il suo partito stato il pi votato nella Mud: appetibile sia ai ceti abbienti che agli strati marginali dell'ultraperiferia, insensibili alle campagne socioeducative del socialismo bolivariano. Sono state proprio le zone pi povere di Miranda il Petare quelle che hanno pi beneficiato delle misure sociali (non ultima la funivia che cambia notevolmente la qualit di vita della popolazione) a disertare le urne il 16 o a votare per Capriles. E a esporre sui balconi delle case popolari appena ricevute, qualche striscione di Primero justicia. Una leadership mal digerita da alcune aree della coalizione, per esempio di marca Copei: pi concilianti verso il governo per questo e anche per laccoglienza di quella che chiamano proposta di amnistia che potrebbe far uscire dal carcere un certo numero di accusati per vari reati. Il resto della coalizione, confida nel dividi et impera dello schieramento chavista e lavora per creare fossati, alimentando voci di conflitto tra Maduro e Cabello. Per non scalpita per accelerare i tempi di nuove elezioni. Capriles potrebbe essere di nuovo il candidato, ma intanto ha cominciato a farsi vedere con lui anche un altro possibile concorrente: Henri Falcon, potente governatore rieletto nello stato Lara dopo aver voltato le spalle al chavismo con cui aveva ottenuto una prima vittoria. Il governo, intanto, torna in piazza oggi con una grande manifestazione popolare in sostegno al presidente, a cui sono attesi diversi capi di stato e ministri di altri paesi.

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CULTURA

AZZARDI DANTAN
SAGGI Per il Mulino Barattieri di Gherardo Ortalli

Dal reato al lucro, passando per una partita a dadi


Marco Dotti oi fui famiglia del buon re Tebaldo, quivi mi misi a far baratteria, di chio rendo ragione in questo caldo. Nel Canto XXII dellInferno, Dante riserva a Ciamplo di Navarra e a tutti i barattieri la quinta bolgia dellottavo cerchio. Un lago di pece nera, vischiosa e ribollente li vede immersi, una schiera di diavoli lungo i bordi li frusta, contrappasso a una vita terrena di malversazioni, astuzie e peculati condotti nella zona dombra tra il lecito e lillecito. Ma pure in questa zona dombra, la vicenda di Ciampolo rivela uno slittamento concettuale non privo di interesse. Fra il Trecento e il Quattrocento, infatti, il termine baratteria connota oramai quasi esclusivamente fenomeni di corruzione in pubbliche cariche e di pubblici ufficiali. Siamo gi oltre, rispetto a un originale legame del barattiere col gioco attestato in pieno Duecento persino da alcuni frammenti del Tesoretto di Brunetto Latini: Troverai la Ventura; / a cui se poni cura, / ch non ha certa via, /vedrai Baratteria, che n sua corte si tene / di diare e male e bene. Lo scivolamento del termine da un precoce nesso col gioco verso altri significati denota per una piccola, ma non indifferente crisi di realt proprio in quel mondo dellazzardo che nel tardo Medioevo, con laffermarsi di una nuova economia del denaro, vede anche il progressivo emergere della baratteria e dei suoi membri, i barattieri, avvitatisi a una prima, ma non troppo conosciuta istituzionalizzazione. Il mutamento semantico non stupisce, nemmeno nella decisa e secca accezione attestata da Dante, il quale da parte sua offre unimmagine alquanto potente e densa di barattieri che tutto hanno a che fare proprio con la malversazione, ma nulla col gioco. Non a caso, nei suoi giorni fiorentini, lo stesso Dante incapp nel reato di baratteria-corruzione, rimediando era il 1302 una condanna all interdizione perpetua dai pubblici uffici, esilio perpetuo e, se fosse caduto nelle mani della giustizia al rogo. Il mutamento, per, osserva Gherardo Ortalli, in un libro di grande rigore e interesse, recentemente edito per i tipi del Mulino (Barattieri. Il gioco dazzardo fra economia ed etica. Secoli XIII-XV, pp. 264, euro 22), fu graduale e lento, ancorch definitivo e segner per sempre e a fondo i nostri usi linguistici e limmaginario che vi si collega. Ancora oggi, anzich al variegato e complesso mondo del gioco in denaro e alla marginalit di aleatores e lusores da cui pur trae origine e bench espunto dal gergo dei codici penali, il termine rimanda a una fattispecie nota anche nel Medioevo, assumendola per come esclusiva: la corruzione di un pubblico ufficiale. Ma chi erano, in origine, prima di questo slittamento, i barattieri? E che cosa era, nello specifico del lento e mai lineare mutamento storico, la baratteria? In pieno Duecento, con le legislazioni comunali sullazzardo (ludere ad azarum), specificamente nelle citt dellItalia centro-settentrionale, la realt della baratteria e dei barattieri trova un esplicito riferimento, non pi limitato alle generiche formule su gioco e giocatori. Anche se la prima attestazione volgare, e non latina, letteraria e non giuridica, in questultima, soprattutto nel variegato e vivace complesso degli statuti comunali, che si possono cogliere importanti indicatori del mutamento in atto. Un mutamento che semplificando una vicenda quanto mai complessa port allistituzionalizzazione dellazzardo attraverso tasse, gabelle, rendite. Fino al Quattrocento, quando lazzardo che dal pi celebre gioco a dadi prendeva nome (la zara) imboccher altre strade, sia

giuridiche sia di mezzi, sostituendo i dadi prima con le carte e poi con le nascenti lotterie. Derivato forse dal provenzale baratier (scambio, baratto in senso comunque commerciale e non negativo), il fenomeno della baratteria si colleg ben presto a quel mondo di marginali aleatores e lusores, appunto che traevano dal rapporto coi dadi e con la sorte le loro uniche fonti di sostentamento. Lontani dallessere giocatori occasionali, questi mali homines diedero in qualche modo vita a una societ di fatto aperta e sfuggente, condannata prima, mal vista in seguito e infine tollerata e ammessa, fosse solo come eventualit. Una indistinta marginalit dai confi-

UNA VETRATA MEDIEVALE ESPOSTA ALLA MOSTRA IN CORSO AL MUSE DE CLUNY. A DESTRA, UNA TAVOLA DI JOSEPH ANTON KOCH RAFFIGURANTE CIAMPOLO NELLINFERNO DANTESCO

Antichi giochi, sempre moderni


Marina Montesano llinizio del secolo scorso, in Egitto, da una tomba negli scavi di El-Mahasna emerse un oggetto databile al 3800-3500 a.C.: una rozza tavoletta di pietra recante su una faccia il disegno di diciotto caselle; a poca distanza, parte del corredo della stessa tomba, furono rinvenuti nove piccoli coni dello stesso materiale. Si tratta di una tavoletta da gioco o di un oggetto votivo? Se linterpretazione rimane incerta e contesa, anche perch i due ambiti, quello ludico e quello sacrale, sembrano intrecciarsi strettamente nel corso dei millenni. La tavoletta di El-Mahasna il pezzo che apre la mostra Art du jeu, jeu dans lart. De Babylone lOccident mdival, aperta fino al 4 marzo al Museo di Cluny, a Parigi. Se si tratta di un gioco, potrebbe allora essere il primo esemplare di senet, la cui pratica godette di grande successo nella societ egiziana antica, come mostrano le scene dipinte sulle pareti delle tombe: rimase in voga almeno dallepoca predinastica (ca. 3000 a.C.) fino a quella romana; ma anche molto oltre, visto che il gioco detto in arabo tab e praticato oggi dai beduini, magari con semplici linee tracciate sulla terra, lo richiama da vicino. La mostra presenta un raro esempio di senet completo: con iscrizioni laterali, le caselle vuote o con simboli inscritti (i cui significati sono solo intuibili: il segno di croce era probabilmente una trappola), un cassettino sottostante per conservare le pedine, alcune coniche, altre a rocchetto. Altro gioco praticato nellEgitto antico era il mehen, letteralmente colui che arrotolato, o gioco del serpente: una serie di piste concentriche con caselle sulle quali si muovevano pedine a biglia. Allo stesso tempo, mehen era il nome di una divinit dallapparenza di serpente, la cui descrizione nei testi funerari richiama la natura simbolico-sacrale del gioco stesso. La pratica del mehen sarebbe inesplicabilmente scomparsa alla fine dellAntico Impero, ma in un certo senso essa avrebbe subito una fusione con il pi longevo senet, in quanto mehen attestato nel Nuovo Impero come divinit che presiede al senet, oltre a persistere come dio-serpente nei riti funebri. Una fusione che assume maggior significato se si considera come nelle rappresentazioni lo stesso senet passi, nel corso del tempo, dallessere un gioco che oppone due avversari a un solitario; a quel punto lesegesi della nuova iconografia offerta dal Libro dei Morti, in cui il defunto, attraverso il senet, tradotto come passaggio, gioca una partita il cui palio la vita

eterna. Liscrizione del gioco nella ritualit funebre diviene pi accentuata nella societ egiziana proprio nel momento in cui, sembra di poter dire, si approfondisce il discorso intorno alla morte, come testimonia il passaggio nella pittura tombale dallo stile naturalistico degli esordi a forme marcatamente ritualizzate. Per

Dalle tavolette di pietra di cinquemila anni fa rinvenute in Egitto agli scacchi arrivati in Europa dallIndia, una mostra in corso al Muse de Cluny di Parigi conferma lo stretto intreccio fra lambito ludico e quello della sacralit
quanto concerne il gioco egiziano, comunque, il suo legame con la sfera sacrale innegabile. Molte delle tipologie di gioco antiche hanno dato origine a quelle moderne. Ovidio descrive un gioco nel quale si dispongono, in una sorta di scacchiera, tre pedine per ogni giocatore, e la vittoria va a quello che le piazza sulla stessa linea. il gioco che d origine alla marelle medievale, che daltra parte affonda le sue radici nella Uruk del quarto millennio a.C., e che ossiamo riconoscere nelle pratiche di gioco infantili dei nostri tempi: una scacchiera a nove caselle tracciata su un foglio allinterno del quale allineare le crocette, una mossa per ciascuno dei due giocatori. O si pu pensare al trictrac, la tabula medievale, antenata del backgammon, del quale stato possibile ricostituire integralmente alcuni esemplari, come quello del XII secolo proveniente da Saint-Denis ed esposto a Cluny. Come per molti giochi nei quali le pedine si movevano su una tavola o una scacchiera, il numero delle mosse si otteneva gettando i dadi. I dadi, a loro volta, hanno una storia antica e complessa: se ne conoscono esemplari semplici, con due sole facce corrispondenti a 1 e 0, do-

ve il puntggio dato dalla somma degli 1; mentre i dadi a sei facce provengono dalla zona tra la valle dellIndo e la Mesopotamia, dove sono attestati gi a partire dal III millennio a.C. Lutilizzo dei dadi (al pari delle carte) introduce nel gioco lelemento dellazzardo; e al tempo stesso, in un ambito ludico che sembra mantenere un carattere profano piuttosto che sacrale (se messo a confronto, per esempio, con quello egiziano), non si pu fare a meno di osservare che lazzardo adiacente alla divinazione, come tale percepito e dunque combattuto dal clero a partire dal basso medioevo; la diffusione delliconografia dei soldati che, ai piedi della croce, si contendono gli abiti del Cristo ai dadi sono stati uno degli strumenti di tale lotta. Al contrario, le campagne contro il gioco dazzardo portate avanti dai moralisti in et moderna saranno allinsegna del mantenimento del buon ordine economico e morale della societ. La proibizione andava per di pari passo con la moralizzazione del gioco, in modo particolare attraverso la promozione degli scacchi senza dadi, cio di quelli giunti fino a noi. Anche gli scacchi hanno unorigine orientale: inventati in India, passano dalla Persia al mondo arabo che li fa conoscere alla Spagna della convivencia, da dove si diffondono poi nel resto dellEuropa. A partire dal XII secolo, il numero delle pedine e le posizioni sono grossomodo quelle moderne, mentre le forme delle pedine, quando sono figurative, vanno occidentalizzandosi: tipica in tal senso la rarefazione dellelefante, molto diffusa negli ambiti originari. Gli scacchi fanno la loro comparsa nella letteratura cavalleresca, sono al centro del Libro dei giochi voluto dal sovrano castigliano Alfonso X il Saggio alla fine del XIII secolo e nel coevo trattato detto degli scacchi moralizzati del domenicano Jacopo da Cessole, dove il gioco diviene metafora della societ e della sua morale: alle figure sulla scacchiera corrispondono i diversi ordini della societ; dal re e la regina fino ai pedoni che rappresentano i mestieri dei laboratores. Gli scacchi, nei quali labilit del giocatore si oppone allazzardo, e possibilmente ai risvolti magico-divinatori di questo, divengono insomma centrali nella cultura medievale; finiscono anche per simboleggiare una rivincita immaginaria sugli arabi, grazie ai quali gli europei li avevano conosciuti, per mezzo di un tema iconografico diffuso in Europa non casualmente soprattutto dopo la riconquista di Gerusalemme ottenuta dal Saladino nel 1187: la rappresentazione del cavaliere cristiano che batte il rivale musulmano al gioco degli scacchi.

La messa a rendita dellazzardo trasform la baratteria nella parte integrante di una statualit che non intendeva pi rinunciare a servigi infami, ma necessari
ni tutto sommato fluidi puntualizza Ortalli che le istituzioni comunali nella ricerca dellordine si sforzarono di precisare e tenere sotto controllo. Questa compagine generica e indefinita trovava poi un suo aggancio concreto ai luoghi fisici che apparivano come loro propri. Dal Duecento, infatti, i luoghi in cui questa varia umanit si ritrovava per praticare in maniera illecita, tollerata o addirittura autorizzata lazzardo allora idenficato tout court con i dadi cominciarono a essere fisicamente individuabili e definiti come baratterie. Dinanzi a un fenomeno emergente, la legislazione non oper introducendo nuove categorie, ma pieg quelle esistenti, prendendo atto di una realt oramai consolidata e concreta, nel tentativo di inquadrarla in un contesto normativo specifico che, dopo la met del Duecento, anche se in modo disomogeneo, segner il passaggio da un sistema di divieti a uno di concessioni onerose. In altri termini: dal reato, si passer al lucro e i barattieri, al pari dei luoghi che appalteranno per le loro attivit, diventeranno figure tipicamente riconosciute e riconoscibili della vita sociale quotidiana. La messa a rendita dellazzardo, trasform la baratteria intesa come insieme dei barattieri non solo in figura lecitamente riconosciuta, ma nella parte integrante di una statualit che non pretendeva pi di o forse solo non sapeva rinunciare a servigi infami, ma pubblicamente necessari (tra i quali rientravano spesso anche lesazione delle imposte, la delazione strutturata o la funzione di boia) di questi buoni ufficiali disposti a sporcarsi le mani per tutelare gli affari pubblici forse anche pi dei propri.

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CULTURA

oltre
tutto

LE PRIMARIE PER IL PATRIMONIO Ventuno giorni di tempo per votare online le priorit per cultura, paesaggio, ambiente da indicare a chi si candida a guidare il prossimo governo. Fra i testimonial figurano le personalit italiane pi conosciute al mondo: per larte ci

sono Giotto e Leonardo (anche scienza), per la letteratura Dante, per la musica Verdi e per il cinema il regista della Dolce vita, Federico Fellini. Il Fai-Fondo Ambiente italiano ha deciso di scendere in campo, ricalcando le modalit dei partiti e ha lanciato le Primarie della

cultura. I seggi virtuali sono gi aperti e vi resteranno fino al 28 gennaio. Quindici i temi in gara, quelli da cliccare: si va da pi soldi pubblici per la cultura al sostegno per la formazione e la ricerca. Alla fine, i dati verranno presentati ai partiti. www.primariedellacultura.it

REPERTORI I mattoidi italiani di Paolo Albani pubblicato da Quodlibet

Una polvere dolce sui ritratti dei nostri fratelli strampalati


Mariarosa Bricchi mattoidi italiani, il nuovo libro di Paolo Albani (Quodlibet 2012, pp. 339, euro 16), un catalogo, una collezione, un museo. Raccoglie ritratti di individui (reali) che si sono distinti, in varie discipline, per invenzioni strampalate: prodotti creativi ma temerari, frutti di genio parallelo che costeggiano, senza incontrarli mai, la regolarit, lintuito, lintelligenza. Da qui il primo tratto di fascino e, insieme, la tristezza sottile di questa antologia, dove originalit e solitudine sono inseparabili: ciascuno dei mattoidi solo, perduto nellabbondanza dei suoi argomenti (lipertrofia ragionativa ricorrente, implacabile come la martellante ripetitivit delle tesi); ciascuno inascoltato, non ha maestri n discepoli (cos Queneau definiva una specie imparentata ai mattoidi, quella dei folli letterari). Ne siamo, senza capire subito perch, un po sorpresi: in fondo, i mattoidi non siamo abituati a pensarli soli. Tornano in mente i nonni degli eroi di questa raccolta, Bouvard e Pcuchet, che dividevano scoperte e sconfitte, temperando la vicenda implacabile dellidiozia con la dolcezza della compagnia reciproca; ogni personaggio ritratto da Albani galleggia invece nel cosmo come lultimo uomo della storia. Solo di fronte alla propria passione. Che sempre, a sua volta, esclusiva. Bouvard e Pcuchet ancora loro erano universalisti: nulla di umano li respingeva, percorrevano, per cicli, lintero scibile; questi mattoidi sono specialisti: non c quadratore del cerchio che si diletti anche di trasmissione del pensiero, non c biologo tentato dallarchitettura. Anche la monomania accentua lisolamento. Eppure, non ultimo merito di questo libro quello di rimettere in circolazione una genealogia: Albani, come ogni autore che si rispetti, seleziona i suoi antenati, li ripropone allattualit letteraria, fa venir voglia di leggerli, per la prima o per lennesima volta. Il capostipite dichiarato non per il Flaubert di Bouvard e Pcuchet (di cui Albani tace). Omaggiato fin dal titolo, si fa avanti invece Carlo Dossi, con I mattidi, del 1884. Il libretto un repertorio di bizzarrie architettoniche proposte, due anni prima, al concorso per il monumento Vittorio Emanuele II a Roma. Il titolo, appunto, segna lingresso in letteratura di un termine che Lombroso al quale I mattidi dedicato aveva

ILLUSTRAZIONI DI CHRISTOPHER SERRA PER BOUVARD ET PCUCHET

introdotto in campo medico. Geni senza genio, i mattoidi di Dossi sono gli sconfitti al concorso monumentale, ideatori di progetti che mai sarebbero stati realizzati, e che solo la pietas tagliente dello scrittore sottrae al sonno eterno. Il confronto impegnativo: il libro di Dossi un piccolo capolavoro; ma la processione di personaggi stralunati di Albani non manca certo di fascino. Il confronto anche illuminante, in entrambe le direzioni (i buoni libri hanno effetti retroattivi). Dossi racconta i progetti indirizzandone, per forza di lingua, la lettura: chiose a margine (La sublimit dei concepimenti non impedisce al sig. Cnfora di trastullarsi con qualche bisticcio grammaticale); formule introduttive (Anche il n. 88 predilige gli edifici semplici e sodi; Impigliamoci ora nel mare algoso delle allegorie) e conclusive (Tutto spira matemtica e simmetria); scelte lessicali inequivocabili (poveri bozzetti fuggitivi, aborti forse di geni ammalati). La postura di Dossi , insomma, giudicante. Senno e sragione, da rive opposte, si guardano in faccia, e il libro si fonda, ossimoricamente, sullalterit dei mattoidi a fronte di chi in grado di giudicarli tali. Tuttaltra musica con Paolo Albani. Lui, sembra quasi che i mattoidi li prenda sul serio. Classifica gli autori (ci sono dodici categorie, nove delle quale raggruppano due o pi specialit, per esempio: linguisti e creatori di lingue universali; astronomi, fisici e scienziati in generale; medici, biologi e naturalisti...), ma il suo intervento si limita alla creazione meticolosa di griglie tassonomiche. Ordina, non valuta. Alla passione di collezionista (che implica un

rapporto con la sovrabbondanza, laccumulo) Albani affianca una scrittura fondata sulla pulizia, addirittura sulla sottrazione: tanto inusuali sono le storie e le idee dei personaggi, quanto piana la voce che le racconta, pacata, lontana da passioni esagitate. Snocciola le sue storie, Albani, senza concedersi a parte giudicanti, ed evita protagonismi stilistici. Arditezze lessicali, frasi avventurose, grovigli logici, se ci sono, stanno tra virgolette, perch non appartengono al sobrio classificatore, ma ai personaggi. Non risalta, come gi in Dossi, il gusto del particolare eccessivo, del picco di ridicolaggine, di originalit, di idiozia. Al contrario, persino gli estremi si stemperano in un flusso biografico che sembra voler restituire a ogni vita, anche la pi intellettual-

mente pericolante, la dignit di essere raccontata. Impassibile come Buster Keaton, Albani affronta a pi fermo aggressioni contro il buon senso, la logica e la grammatica senza che gli sfugga unalzata di sopracciglio, un sorriso. Non crede di averne diritto. Inventori e profeti, sessuologi e naturalisti sono, infine, poveri diavoli, sono i lunatici di Gianni Celati e di Cavazzoni, sono parte di noi. Se i mattoidi di Dossi erano alieni, quelli di Albani sono fratelli. Anche la galassia degli studi seri meno lontana di quanto si vorrebbe: i due sistemi si incontrano, si contaminano, esibiscono pericolose sovrapposizioni. Una per tutte, la pi significativa: racconta Albani che tale Bellini Bernardo dedic alle pene dellItalia sotto il dominio austriaco un poema in 34 canti che

riprendeva il sistema di rime dellInferno di Dante. Ricordata da Mario Praz come museo del cattivo gusto letterario, questopera si accende di nuovo interesse quando appare chiaro che il Bellini in questione altri non che il coautore di uno dei monumenti della lessicografia italiana, il dizionario passato appunto alla storia come il Tommaseo-Bellini. Anche i capolavori, sembra dirci Albani, mostrano le cicatrici, i ricordi mancati di una deriva che poteva compiersi, e, forse per poco, non c stata. chiaro, comunque, che quello che qui interessa il poema. Al dizionario spetta, concisa, la conclusione: Bellini trascorre gli ultimi anni della vita, ormai completamente sordo, collaborando, su incarico delleditore Pomba di Torino, con Niccol Tommaseo, cieco e pieno di acciacchi, alla stesura del Dizionario della lingua italiana. Raccoglitore di cose desuete, Paolo Albani lo da anni, con libri non meno memorabili di questo, tutti accomunati dal loro essere repertori di stramberie (le scienze anomale), o di impossibilia (i libri che non esistono, le lingue inventate). Ognuna delle sue opere un riassemblaggio, che pesca oggetti sorprendenti dal limbo della non-esistenza, della dimenticanza, dellillegittimit: siano teorie accidentate, lingue mai parlate, libri non scritti, tutto ordinato, etichettato, e ripresentato in forma di agguerriti contro-canoni. Forse per questo resta qualcosa di polveroso nelle crestomazie di Albani: si pensa a certe stanze descritte da Dickens, piene di segni del tempo e di rottami. Ma lerosione dei giorni e le distrazioni della memoria non sono descritte, sono combattute. C, in ognuna di queste raccolte di meraviglie anomale, e nella loro somma, una strana poesia, che ha a che fare con lostinazione, con la simpatia silenziosa, con la sobria disillusione di chi ha letto e amato molti libri, per il dritto e per il rovescio, e ha scoperto il piacere di smontarli, per poi rimontare frammenti di storie, detriti e dettagli. Perch mettere in fila sotto la luce quello che restava in ombra il modo pi vero di opporsi alla fragilit dei libri, di rendere loro omaggio.

HIGH-TECH

Primo stop alla guerra dei brevetti


B.V. lla fine lintervento del Dipartimento di Giustizia statunitense c stato. Con un breve documento, scritto con la collaborazione delUfficio brevetti, il ministero americano ha detto la sua per frenare la guerra dei brevetti tra le major dellalta tecnologia statunirtense. Le indicazioni sono chiare: le imprese devono comunicare che le licenze che tutelano i loro brevetti non sono in contrad-

dizione con altre licenze e che sono giuste, ragionevoli e non discriminatorie. E che devono essere ammorbiditi i vincoli per la vendita di tecnologie strategiche su scala globale. Nellultimo anno le imprese high-tech hanno speso oltre 30 miliardi di dollari in spese processuali che avevno come oggetto la violazione di brevetti. Apple ha vinto s la sua battaglia contro Samsung, ma tra Mcirosoft e Motorola guerra aperta in tribunale. Per molti analisti e associazioni dei consumatori, lesasperata guerra dei brevetti sta rallentando linnovazione e penalizzando i consumatori.

SAGGI Nel centenario della Recherche esce da Le Criti Editore Proust e gli oggetti

Cose trovate nei ricordi di Swann


Marco Pacioni iprodotti, esposti, venduti, acquistati, a partire da un certo momento storico gli oggetti sono tendenzialmente percepiti come merci. Il valore duso entra in concorrenza con quello di scambio, la cosa con il feticcio. Pi in generale, gli oggetti entrano in due opposti ma complementari cicli: quello della massificazione anonima e quello dellestetizzazione. In poesia, Baudelaire stato tra i primi a elaborare i nuovi aspetti che hanno investito gli oggetti con il connesso corredo di nuovi sentimenti e pulsioni che si generato. Come gi da tempo accadeva al soggetto, in ambito artistico e letterario, anche gli oggetti assumono pi spesso la fisionomia di personaggi dai contorni incerti o, al contrario, di forme forti che ne esaltano il simbolismo come si pu osservare in una cruciale opera della modernit qual la Recherche di Proust. Il volume di saggi Proust e gli oggetti (a cura di Giuseppe Girimonti Greco, Sabrina Martina e Marco Piazza, Le Criti Editore, pp. 300, euro 38) che esce in coincidenza con i centanni del romanzo proustiano (il primo volume della Recherche esce nel 1913) indaga gli oggetti secondo una tipologia molto variegata e nella convinzione che proprio con la Recherche tale questione affronti uno snodo fondamentale le cui conseguenze si lasciano in parte osservare ancora oggi. Risucchiati nellindistinzione della merce oppure, pro-

prio a scapito di questultima, esaltati nella nuova dimensione dellunicit di massa che quella del feticismo e dellaura, ma anche della grandiosit tecnologica e industriale (si pensi al treno cui dedicato lo scritto dapertura del volume), questi saggi sulla Recherche mostrano oggetti che fuggono la referenza, si ripiegano su se stessi per lasciarsi afferrare a fatica anche se allapparenza sono l a portata di mano. Enfatizzano la direzione di fuga dai loro significati e usi pi ovvi, fanno crescere il loro mistero diventando segni in un libro importante dal titolo Proust e i segni Deleuze sottolineava proprio questo aspetto o addirittura segnali che passano e che devono percorrere una lunga strada per ritornare a dichiarare quello che di loro si era percepito inconsciamente. Gli oggetti oltre a essere prodotti e comprati si perdono e si trovano. Perdere e trovare, sono anche i verbi

notevoli di tutta la Recherche, quelli che nel romanzo vengono applicati al tempo. Come a indicare che gli oggetti sono dove il tempo muta ritmo, acquista senso o al contrario lo smarrisce. Si pu dire che nella Recherche il tempo perduto finch un oggetto non ne evoca il ritrovamento. Tale ritrovamento il possesso nella memoria dellimmagine delloggetto. Ma levocazione comincia prima dellimmagine con laffiorare di una sensazioneche il soggetto non sapeva di avere dentro di s o che non sapeva associare allesterno a nulla di specifico. Levocazione avviene, come Proust descrive alla fine del primo capitolo del romanzo, attraverso soglie daccesso pi sottili della visione, ma proprio per questo pi acuminate come lodore e il sapore. Limmagine il risultato finale di un viaggio mentale tentato da deviazioni continue e innescato da un oggetto che produce una sensazione che allinizio sembra immotivata. Il ritrovamento del nesso tra oggetto e sensazione che si sostanzia nellimmagine lo stesso viaggio letterario della Recherche. Limmagine ritrovata nella memoria di Swann letteralmente una riproduzione analogica come la fotografia e, prima ancora, come la camera oscura da cui limmagine fotografica proviene. Forse qui, a proposito degli oggetti, si misura anche la differenza fra Baudelaire e Proust significativa per capire lulteriore evoluzione del processo di polarizzazione degli oggetti stessi fra merce tec-

nicamente riproducibile e aura generata dal feticcio.Proprio nella riproduzione dellimmagine e nella sua conservazione sta il ritrovamento della felicit per Proust, la conquista di consistenza da parte del soggetto, la possibilit per questultimo di abitare nel tempo. Con ci Proust gi sembra concorrere allidea benjaminiana dellimmagine quale cristallizzazione messianica (nel senso di rivelazione) del tempo nel tempo. Fra gli oggetti tecnologici che vengono presi in esame nei saggi, la fotografia come immagine e tecnica di produzione e comunicazione visiva particolarmente rilevante per capire la questione degli oggetti e in particolar modo su come questi si relazionano al personaggio, al soggetto, alla percezione e alla memoria. A tal proposito, nel suo saggio Piazza fa notare che proprio la memoria descritta da Proust come un apparecchio fotografico che scatta istantanee di ci che abbiamo davanti e le immagazzina al proprio interno. Il processo della fotografia cos analogico come quello esistenziale tra soggetto e oggetto i quali, allaltezza della Recherche, si distinguono reciprocamente proprio perch mostrano di non poter essere mai veramente separati. Come un po tutti i saggi della raccolta suggeriscono, la relazionalit tra oggetto e soggetto esprime il modo fenomenologico della scrittura proustiana: una forma per esperire esteticamente loriginario senso comunitario dellindividuo.

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il manifesto

GIOVED 10 GENNAIO 2013

VISIONI

Interviste

Un incontro con Jane McAdam Freud, figlia di Lucian e nipote di Sigmund, in occasione della sua mostra ad Andora, presso Palazzo Tagliaferro

Quando mi chiese di insegnargli la scultura, fu come se dio mi chiamasse. Potevo io, pur sua figlia, insegnare a uno dei pi grandi artisti del mondo?
Fabio Francione
ANDORA (Savona)

AFTER BACON E US DI JANE MCADAM FREUD

a seconda uscita italiana, la prima in assoluto in uno spazio pubblico, di Jane McAdam Freud, figlia di Lucian e nipote di Sigmund, oscilla inderogabilmente tra i due poli parentali: arte e psicoanalisi, uniti in un vorticoso e inestricabile groviglio, quasi fossero una o la malattia di famiglia. Loccasione di incontrarla data dallinaugurazione dellantologica Taking Care, curata da Nicola Davide Angerame per Whitelabs e aperta fino al 5 marzo prossimo ad Andora, nelle stanze nobili di Palazzo Tagliaferro, uno dei gioielli edilizi della provincia italiana, strappato alla speculazione da una gestione comunale lungimirante e in scadenza di mandato. Tutta la conversazione che segue ruota per lappunto intorno alla ricerca delle radici: familiari e allo stesso tempo di un intero secolo, il Novecento, esteso alle sue pi oscure e manifestamente contraddittorie pulsioni, celebrative e autodistruttive. Anche se lopera dellartista britannica e resta autenticamente vitale nel suo dispiegarsi nel tempo e nello spazio. Si parla prevalentemente in italiano, il conversare della Freud un curioso, affascinante e lineare miscuglio di frasi spezzate da termini della sua lingua; a sentir nominato il manifesto il suo viso sallarga in un sorriso. Conosce il giornale e la sua storia. A questo punto non possiamo fare a meno di chiedere qual il grado di conoscenza della lingua e della nostra cultura. Sono felice ogniqualvolta posso tornare qui, in Italia. Non importa il luogo, lItalia che importante, ha tutto: cibo, storia, arte, la migliore del mondo, e lambiente e la natura. Potrei continuare lelenco, vi ho vissuto qualche anno; ho studiato i mosaici bizantini a Ravenna nel 1977 e poi per tre anni negli eighties a Roma, allIstituto Poligrafico e Zecca dello Stato. E dellItalia le sono rimasti i modi, spruzzati per da una verve beatlesiana (Jane nata a Londra nel 1958 e ha respirato giovanissima la cultura british degli anni sessanta). Losservazione dei lavori esposti, infatti, sembrano appartenere pi al Continente: le avanguardie del secondo dopoguerra (ma c qualcosa di primitivo, prenovecentesco anche nelluso di materiali poveri e altri, nellinstallazione come racconto pubblico e del film come esperienza originaria) piuttosto che alla Pop-Art inglese, per qualcosa sintravede nel lavoro pi celebre in mostra, Us, in cui il ritratto del padre si fonde digitalmente con il suo, e il cui legame territoriale si vincola alla maestria del disegno nella sua duplice voca-

OMAGGIO A HOKUSAI

Autori contemporanei ricordano la celebre onda. In mostra anche Ryuhei Matsuo


Sessanta artisti italiani e stranieri espongono a Genova in un tributo a La Grande Onda. Omaggio a Hokusai (12-31 gennaio, Galata Museo del Mare). Gli artisti interpreteranno il capolavoro del maestro Katsushika Hokusai, pittore e incisore giapponese, realizzatore di Ukiyo-e, un genere di stampa artistica giapponese su blocchi di legno fiorita nel periodo Edo, tra il XVII e il XX secolo. I lavori di Hokusai furono unimportante fonte di ispirazione per molti impressionisti europei come Monet e postimpressionisti come Van Gogh. Ottanta le opere in mostra a Genova nell'ambito di diversi linguaggi visivi, dalla pittura alla scultura, dalla computergrafica alla ceramica, fino all'installazione. L'onda quale abbondanza di acqua e quindi dispensatrice di vita, ma anche come sinonimo di distruzione, di annegamento, come uno tsunami che tutto

Arte & psiche, malattia di famiglia


zione di prova e di controtipo definitivo (ne esempio la serie In resident dedicata ai manufatti archeologici appartenuti al bisnonno ed esposti al Sigmund Freud Museum di Londra). E i disegni in mostra originali e non print e ci tiene a sottolinearlo sono molti e confermando questimpressione esclama: Amo molto la Pop-Art, ma amo molto, moltissimo Medardo Rosso. Cos il Taking Care, il prendersi cura, che timbra il titolo della mostra? Centra con la mia famiglia. In un certo senso, in un determinato momento della mia vita ho dovuto prendermi cura del mio mondo. Di mia madre, e poi di mio padre a cui sono stata vicino fino alla sua morte e che non vedevo da pi di ventanni. Scoprire la mia famiglia e ci che i suoi componenti rappresentavano non stato semplice. Mi sono resa conto che stato sempre da parte mia un girare intorno alle loro figure, alle loro persone. La serie di sculture in bronzo denominata After Bacon uno dei tanti giri che ho fatto per incontrare prima o poi mio padre - ha continuato lartista -. Quando mi chiese di insegnargli la scultura, fu come se dio mi chiamasse. Come potevo io, pur sua figlia, insegnare ad uno dei pi grandi artisti del mondo? Eppure la sua curiosit era infinita. Dunque, lamicizia di Francis Bacon con lui stato uno sprone per me, per comprendere anche lassolutismo pittorico della loro opera. Che poi sia la manualit rapida, quasi brutale, con cui ho modellato le figure anonime sia la loro destinazione di denuncia dello stato conflittuale delluomo di ieri come doggi, ha portato ad allargare il contesto un altro discorso, ma parte sempre dal mio sentire. Infatti, sembra che tutta la sua opera sia, come dire, in ascolto. Certo, non smetto mai di ascoltare e il mio ascolto non solo interiore. Anzi, potrebbe essere semplice ed anche qui il gioco familiare. Sigmund Freud.... S, per la mia conoscenza della psicoanalisi affettiva, il legame con essa dovuta al lavoro di Freud, dei suoi figli e nipoti. questa la prospettiva in cui si giustificano i Motti di spirito, giochi di parole, rebus, tavole di Rorschach. Proprio cos, alcuni li ho realizzati appositamente per Palazzo Tagliaferro. Chiunque vi pu vedere ci che vuole. Insomma, ancora una volta il gioco, il lapsus quotidiano ad irrompere nellopera darte. Dir che quando andai a lavorare al Sigmund Freud Museum mi resi immediatamente conto di come Sigmund fosse un artista, direi di pi uno scultore frustrato, per il suo modo di collocare su alcune mensole le statuine greche, etrusche, romane della sua collezione. Non lo sapeva ma stava creando una installazione e stava proiettando nel futuro unidea di opera darte. Gi, la malattia di famiglia.

MUSEI Louvre Abu Dhabi al via. Dopo i rinvii, si apre il cantiere, vernissage nel 2015

travolge. Questo il primo appuntamento con l'arte giapponese, il secondo la personale di Ryuhei Matsuo che presenter 60 opere su tela. Il giovane artista emergente nato a Sapporo nel 1987 alla prima esposizione in Italia. Anche questa mostra si terr dal 12 al 31 gennaio, ma al Museoteatro della Commenda di Pr.

Un crocevia di culture nellisola del petrolio


opo i rinvii infiniti (che hanno fatto lievitare i costi) e le polemiche, pronto a partire il progetto per realizzare a Abu Dhabi la filiale del Louvre negli Emirati Arabi, disegnata da Jean Nouvel, larchitetto che ha firmato anche lInstitut du Monde Arabe e che dovr realizzare una delle cinque torri di Ground Zero, a New York, insieme a Norman Forster. Annunci roboanti, stop, inciampi burocratici e dibattiti accesi negli ambienti culturali francesi, hanno costellato la storia del museo ma da ieri il lavoro-cantiere stato affidato al consorzio di imprese guidato dalla societ Arabtec di Dubai (ne fanno parte altre due imprese, una emiratina, laltra libanese): avr il compito di costruire il Louvre Abu Dhabi

ADDIO A KENOJUAK ASHEVAK


Lartista canadese Kenojuak Ashevak, caposcuola della moderna arte inuit, morta a cape dorset allet di 85 anni. Nata il 3 ottobre 1927 in un campo inuit chiamato Ikirasaq, nellisola Baffin, fu durante la tubercolosi contratta da giovane che ashevak coltiv la sua passione per larte, iniziando la sua attivit di pittura e scultura negli anni 50, quando si afferm come la maggiore esponente dellarte dei popoli eschimesi. Famosa per le sue incisioni su pietra, nel 1974 Kenojuak Ashevak venne eletta membro del Royal Canadian Academy of Arts. Oltre a grandi quadri e sculture, ha realizzato numerosi disegni per i francobolli e le monete canadesi. la sua incisione Enchanted owl stata riprodotta su un francobollo per commemorare il centenario dei territori del nordovest.

sotto un contratto del valore di circa 654 milioni di dollari. Linaugurazione slitter ancora e si prevede una data di opening della struttura non prima del 2015. Nel 2016 verr inaugurato invece lo Zayed National Museum e nel 2017 sar la volta di Guggenheim Abu Dhabi. Per il Louvre Abu Dhabi, la struttura si espander su sessantaquattromila metri quadrati di spazio espositivo che verranno sovrastati da una enorme cupola del diametro di 180 metri. Non sar come il Louvre questo museo ma fra le sue ambizioni nutre la stessa universalit e gi da ora sfodera una collezione con alcuni capolavori di tutto rispetto: una ricca raccolta di pezzi di archeologia proveniente dalle civilt antiche di tutto il pianeta, viene accompa-

gnata da opere come la Madonna con Bambino di Giovanni Bellini, il ritratto di Don Pedro da Toledo di Ingres, la Natura morta con aglio di Edouard Manet, la Composizione con blu, rosso, giallo e nero di Piet Mondrian. Cos ha definito limpianto museale il project manager Hissa Al Dhareri. Temi universali, influenze reciproche oltre i confini geografici, di nazionalit, di storia. E nessuna divisione tra Nord e Sud, tra Asia e Africa, tra Islam e Occidente, tra paesi ricchi e paesi poveri. Infine, fra i compiti: Celebrare la creativit e larte che supera le differenze, cercare insomma un terreno di collaborazione comune, tornare ai tempi della Penisola Arabica come crocevia di cultura.

GIOVED 10 GENNAIO 2013

il manifesto

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VISIONI
LA CINA VOLA AL BOX OFFICE Nel 2012 le vendite di biglietti in Cina sono balzate del 30% a 17 miliardi di yuan (2 miliardi di euro): cifre che portano la repubblica popolare al secondo posto alle spalle degli Stati uniti. Per la prima volta da dieci anni, inoltre, la maggior parte dei ricavi (il 51,5%) arrivato da film esteri, nonostante i limiti alla distribuzione di film importati sul territorio cinese. LINDUSTRIA DELLE ARMI CONTRO HOLLYWOOD La National Rifle Association contro Hollywood, accusata di ipocrisia sul tema dell'eccessiva diffusione delle armi. La pi potente e ricca organizzazione di fan di fucili e pistole accusa lo star system, di fare tanti soldi con film ultra-violenti. E contemporaneamente, battersi in prima linea per limitare il diritto degli americani di possedere un'arma.

OLIVIA WILLIAMS E BILL MURRAY IN A ROYAL WEEKEND, A DESTRA SUSANNA NICCHIARELLI E MARGHERITA BUY IN LA SCOPERTA DELLALBA

Drammatico

La ricerca di unaltra memoria in una telefonata con linfanzia


LA SCOPERTA DELLALBA DI E CON SUSANNA NICCHIARELLI, E CON MARGHERITA BUY, SERGIO RUBINI, ITALIA 2012

COMMEDIA Roger Michell racconta lincontro tra Roosevelt e Giorgio VI

Tra America e Europa, una questione di hot dog


A ROYAL WEEKEND DI ROGER MICHELL CON BILL MURRAY, LAURA LINNEY, USA 2012

Cristina Piccino ercare una lettura storica o una interpretazione politica dellinventore del New Deal nel film di Michell non ha alcun senso semplicemente perch Hyde Park in Hudson (la residenza del presidente lontano da Washington) divenuto nella versione italiana A Royal Weekend, non un

film su Franklin D. Roosevelt. E lo dichiara sin dallinizio, dalla scelta del punto di vista che conduce il racconto, la voce fuori campo di Margaret Daisy Suckley, cugina di sesto grado del presidente, sua amica e amante almeno secondo le molte lettere, una corrispondenza di ventanni su cui ha lavorato lo sceneggiatore Richard Nelson, rese pubbliche dopo la morte della donna, a quasi centanni, nel 1991. Michell si concentra su un momento preciso nella vita di Roosevelt, la visita americana del re dInghilterra Gior-

DJANGO, ANCORA POLEMICHE NEGLI USA

I black activist contro i gadget di Tarantino


ncora polemiche e minacce di boicottaggio per Django, il nuovo film di Quentin Tarantino che era stato attaccato preventivamente da Spike Lee dicendo che non sarebbe mai andato a vederlo perch: La schiavit non stata un film di Sergio Leone. stata un Olocausto. I miei antenati erano schiavi, rapiti dall'Africa. E io li onorer. Ora il regista di Pulp Fiction sotto il fuoco incrociato delle organizzazioni per i diritti civili per colpa dei pupazzi messi in vendita dal merchandising, e che ritraggono alcuni dei personaggi del film come lo stesso Django (Jamie Lee Fox) e Stephen (Samuel L. Jackson). Ci sentiamo offesi - dice ad Ap Najee Ali, direttore dell'organizzazione per i diritti civili con sede a Los Angeles, Poject Islamic Hope - come se i nostri antenati avessero ricevuto uno schiaffo in piena faccia. Leccessiva stilizzazione dei giocattoli sottolinea Ali - suona come una banalizzazione del vero orrore della schiavit e di quello che stata lesperienza e la storia degli afro americani. Altre accuse arrivano dagli attivisti del National Action Network che chiedono di boicottare la vendita dei gadget: un film per adulti, mentre i pupazzi sono pensati per i ragazzi. Non vogliamo che nessuno si faccia beffe sul tema della schiavit. I soldatini di Django - che sono oggetti di collezione dedicati agli adulti, sono lultimo di una serie di memorabilia creati per i fan dei lavori del regista americano, sono in vendita solo online su siti come Amazon e anche l sono arrivati commenti sdegnati da parte di alcuni clienti. Ma le polemiche e le accuse al film, che uscir nelle sale italiane il 17 gennaio, non influiscono minimamente sugli incassi. Django costato 100 milioni di dollari, in appena cinque giorni ne ha raccolti al box office ben 63.443.153. Intanto, in attesa delle nomination agli Oscar attesi per oggi, fa notizia lesclusione di Tarantino nella rosa dei candidati dai Directors guild awards. Dal 1948 solo sei volte un regista ha vinto lOscar senza aver conquistato prima il Dga: Spielberg, la Bigelow, Hooper e Lee hanno tutti ottenuto il riconoscimento per la regia prima di ricevere lambita statuetta nella notte degli Academy Awards.

gio VI (Samuel West) insieme alla moglie Elisabetta (Olivia Colman) nellestate del 39, dettata dalla necessit del sovrano di chiedere laiuto dellAmerica a fronte della guerra ormai imminente contro la Germania di Hitler. Ed qui, in questa relazione tra i due uomini, quasi da padre e figlio, che la narrazione traduce tutto il resto, prediligendo il privato sul pubblico/ politico ma soprattutto il gioco delleterno conflitto tra Inghilterra e America, tanto che nonostante lio narrante sia quello di Daisy (Laura Linney), lo sguardo sembra coincidere pi con quello dei reali che con Roosevelt. In quella stessa intimit appaiono come una coppia vera nella cui vita lo spettatore entra e condivide confidenze, rigidit di lei, insicurezze di lui, stupore di fronte a quanto gli accade intorno, chiacchiere, liti, imbarazzi e fastidi per certi atteggiamenti degli americani. Come lidea di ospitarli in una camera piena di stampe che raffigurano i soldati britannici quasi fossero delle scimmie, o il pic nic con tanto di hot dog e musica di nativi americani organizzato da Eleanor Roosvelt (Olivia Williams) che scandalizza la rigida Elisabetta (lunica dei due su cui il regista esercita il suo humor). Roosevelt ci viene mostrato invece come una figura sfuocata seppure affascinante, circondato da molte donne altrettanto sfocate, lautoritaria madre Sara (Elizabeth Wilson), la moglie (Olivia Williams), la segretaria Missy (Elizabeth Marvel), anche lei sua amante, e naturalmente Daisy. Di lui vediamo la malattia, la saggezza delluomo che ha

gruppo rock - scopre che il telefono in disuso manda un suono: compone il numero dell'appartamento in cui abitavano da piccole ed lei stessa bambina a rispondere, un dialogo impossibile ma necessaC.Pi. rio che piano piano le permette di ricomporre quel vuoto arrivando a altra verit.... he cosa accade se da adulte si scopre all'imCosa avevano sepolto le sorelle? L'immagine del provviso che il padre amatissimo, idolo eroipadre insieme a un'altra donna, era un seduttore dico dei sogni infantili non la vittima che si ce di lui il vecchio amico ... Per qui non solo una creduto fino a allora ma stava invece dalla parte questione privata ma una storia collettiva italiana dei carnefici? E questo, inevitabilmente, fa s che che ha subito anch'essa una rimozione. Il terrorianche i figli, le figlie in smo, gli anni Settanta, di questo caso, fino allora fronte ai quali l'immagivittime passino dall' altra nario nostrano per lo parte. Ma quale? su pi paralizzato o peggio questa oscillazione ambiancora (Rulli e Petraglia gua che poggia La scoperinsegnano) piegato alle ta dell'alba, il film di Suesigenze del presente. Ci sanna Nicchiarelli ispirasono due punti interesto all'omonimo romansanti in questo film: il prizo di Walter Veltroni, almo riguarda la generalultimo festival di Roma zione, la regista nata (Prospettive italiane) e nel 75, ha probabilmenora in sala. Molto nel te la stessa et della sorelfilm cambiato rispetto la pi giovane nel film, al libro, a cominciare dal che difatti ha scelto di inpersonaggio protagoniterpretare. Il secondo sta, nel romanzo un uouna considerazione inamo, qui una donna, anzi spettatamente forte suldue sorelle in una trianla posizione delle vittiSusanna Nicchiarelli rilegge al golazione tutta femminime, i figli specialmente, femminile il romanzo le che le unisce e insiequasi prigionieri a loro me le oppone alla mavolta di una memoria di Veltroni. Gli anni 70, dre. vintage, assunta e non il terrorismo, il buco nero Ed proprio la morte propria - il fidanzato cardel nostro cinema di quest'ultima che obtoonist di Caterina (Serbliga Caterina (Margherigio Rubini) non pu tolta Buy) a riaprire le scatole del passato, e a tornare lerare che sulla copertina del libro scritto dall'aminella casa al mare messa in vendita, che era stata teco di Caterina, figlio del professore ucciso dalle Br, stimone di molta felicit ingenua e di tragedie. Eramentre si parla dei mondiali ci sia il simbolo di quelno l, infatti, quando nel lontano 1981, il padre era li dell'82. Un errore non da poco che ci dice quanto arrivato sconvolto: sulle scale dell'universit, a Roanche questa memoria, da s, senza confronti rima, le Brigate Rosse avevano sparato al suo collega manga monca, come quel rapporto di trasmissione e amico giurista del lavoro di sinistra - non viene che sembra essersi interrotto, nel bene e nel male, detto esplicitamente ma lo si intuisce dalle convernella nostra storia recente. sazioni tra la figlia adulta e i vecchi colleghi del paVa dunque riconosciuto a Nicchiarelli il tentatidre. Poco dopo, sempre al mare, era accaduto qualvo che quasi una sfida. Peccato che poi il cinema cos'altro, erano partiti di corsa, il padre furioso perche lo contiene non ne sia allaltezza e non riesca ch non trovava pi la sua borsa ... Quella sera era a sgusciare via dai limiti (la scrittura per prima di sparito, non lo avrebbero mai pi rivisto, rapito daldialoghi e situazioni, la stessa Nicchiarelli insiele Br aveva detto l'inchiesta senza permettere a fime a Michele Pellegrini a scrivere la sceneggiatuglie e moglie di elaborare il lutto. ra) di un fare cinema italiano sempre troppo preMentre svuota la casa Caterina, che ha seguito le occupato far quadrare i conti e troppo poco di inorme professionali paterne - la sorella invece ha un ventare una sua libert.

vissuto di fronte allinesperienza del giovane sovrano che per lo conquista con le sue battute dette al momento giusto - per esempio di fronte alla cameriera che cade con tutti i piatti nel corso della cena - e con la sua disponibilit a uscire dal protocollo reale. Niente di che stupirsi, Michell (Notting Hill) inglese e il tocco british lo dispensa a piene mani anche nel paesaggio, nella confezione in stile come si dice, belli i costumi, bravi gli attori profusa a piene mani, in cui annaspa persino un attore come Bill Murray inchiodato nel ruolo di Roosevelt. E nella sequela di stereotipi dAmerica, perch daccordo lasciamo fuori la Storia

BAFTA AWARDS

Dieci nomination per Lincoln di Spielberg Tra gli attori sfida tra Day Lewis e Phoenix
Rese note le candidature ai britannici premi Bafta, i corrispondenti degli Oscar che verranno assegnati il 10 febbraio al Royal Opera House. Sono Argo, Lincoln di Steven Spielberg, Life of Pi di Ang Lee, Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow che si contenderanno lambita statuetta con lunico inglese del gruppo Les Miserables di Tom Hooper. Il maggior numero di nomination andato a Lincoln di Steven Spielberg (da noi lo vedremo il 24 gennaio) totalizzandone ben 10, ma mancando quella della regia. Stessa sorte per Tom Hooper per ladattamento dei Miserabili (dove Anne Hathaway indicata da molti come una probabile vincitrice dellOscar). Nella categoria rientrano invece Michael Haneke (Amour), Quentin Tarantino (Django Unchained), Ben Affleck (Argo), Ang Lee (Life of Pi) e Kathryn Bigelow (Zero Dark Thirty). Les Miserables e Life of Pi hanno ricevuto nove nomination a testa, Skyfall ne ha prese otto, Argo sette e Anna Karenina sei. Tra gli attori, sfida tra Lincoln e The Master di Paul Thomas Anderson: Daniel DayLewis, Tommy Lee Jones e Sally Field sfideranno - rispettivamente nelle categorie miglior attore protagonista, miglior attore non protagonista e migliore attrice non protagonista - Joaquin Phoenix, Philip Seymour Hoffman ed Amy Adams. Nomination al miglior attore protagonista anche per Ben Affleck (Argo), Bradley Cooper (Silver Linings Playbook) e Hugh Jackman (Les Miserables).

ma liquidare Eleanor Roosevelt che fu una delle principali sostenitrici dei movimenti per i diritti civili in America come una sciocca fanatica delletnico versione indiana davvero irritante. Ancora di pi lo il trattamento riservato a colei che in fondo dovrebbe essere la protagonista, Daisy, dipinta come una specie di cameriera invasata che passa le notti a fumare e a correre a piedi nudi sullerba mentre si consuma di nostalgia per limpossibile amore presidenziale. Daisy Suckley, vicina a Roosevelt anche il giorno della morte, non era una presenza irrilevante nella vita del presidente americano. La storia della loro relazione la mostra come una confidente preziosa, con lei Roosevelt parla dello sbarco in Normandia, condivide le sue incertezze, le confida il desiderio di lasciare la Casa Bianca,ormai molto malato per una vita meno affannosa. Daisy si occupa della biblioteca del presidente, lei che organizza il suo archivio, che sceglie i documenti da conservare. E sar ancora lei a accompagnare durante la seconda guerra mondiale Roosevelt nei viaggi attraverso gli Stati uniti. Mentre qui la vediamo entrare a far parte del gruppo presidenziale solo perch ha vinto la sua gelosia verso laltra amante, la segretaria. Al di l - o al di qua - della Storia il problema Michell predilige la superficie, la dinamica della commedia senza ambiguit, del sorriso facile e mai raffinato, dellovvio strumentale. E a questo punto la domanda che viene lecita, perch scomodare tanti grandi nomi, ha solo una possibile risposta: sarebbe stato tutto ci di qualche interesse senza il re dInghilterra e Franklin D. Roosevelt?

JOHN LENNON

Anche Al Pacino nel film Imagine


Sono fissate per la prossima primavera le riprese di Imagine, un film basato su una lettera scritta da John Lennon e con un cast che comprende i nomi di Al Pacino, Julianne Moore e Jeremy Renner. Il plot si basa su una storia; un musicista folk riceve una lettera scritta dal baronetto 34 dopo che lex Beatle laveva imbucata. Lidea del film venuta al regista e sceneggiatore Dan Fogelman dopo aver letto nel 2010 un articolo su internet in cui parlava di Steve Tilston, musicista britannico, che era stato intervistato da una rivista musicale nel 1971. Nell'intervista Tilston spiegava d'essere preoccupato perch, se fosse diventato ricco e famoso, avrebbe perso la sua creativit. Lennon dopo aver letto l'intervista scrisse a Tilston offrendogli il suo aiuto e il proprio incoraggiamento. John rassicur il dubbioso musicista affermando che essere ricchi non fa cambiare le tue esperienze o il modo in cui pensi. Un progetto parte, uno si arena. stato infatti annunciato che lidea di Robert Zemeckis di rifare Yellow submarine, annunciato nell'agosto del 2009, definitivamente naufragato.

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il manifesto

GIOVED 10 GENNAIO 2013

COMMUNITY

le lettere

LAZIO
Gioved 10 gennaio, ore 18 DONNE SENZA PAURA Il Centro Culturale Aldo Fabrizi partecipa alle iniziative per contrastare la violenza sulle donne e sui minori con un convegno, gioved 10 gennaio alle ore 18.00. Partecipano allincontro, a cura dellAssociazione Giorgia2009onlus, Annamaria Cosetti, responsabile donne del V Municipio la D.ssa Daniela De Giorgi, Psicologa e lAssessore ai Lavori Pubblici e alle Periferie di Roma Capitale Fabrizio Ghera. Centro Culturale Aldo Fabrizi San Basilio, via Cagli, Roma Gioved 10 gennaio, ore 18 REMO ANZOVINO Presentazione del suo ultimo album, Viaggiatore Immobile. Il quarto album del musicista che si imposto in vetta nella classifica di musica jazz di ITunes e che destinato a travalicare i confini nazionali in una lunga tourne. Introduce Gino Castaldo. La Feltrinelli, via Appia Nuova, 427, Roma

re, ma che comunque nulla hanno a che fare i reati di terrorismo e con lesorbitante pena di 5 anni di carcere che Lander rischierebbe, a causa della legislazione speciale che vige nel suo paese, se fosse estradato a Madrid. Le accuse mosse a Lander riguarderebbero, infatti, un presunto danneggiamento di un autobus vuoto e in sosta, avvenuto nel febbraio del 2002, addebitatogli sulla base di una testimonianza estorta con la tortura a un suo coimputato, che stata oggetto anche di attenzione da parte delle Nazioni Unite, con una relazione presentata e documentata nellinformativa del 30 marzo 2005 alla Commissione sui Diritti umani. Un reato che, anche se fosse dimostrato, sarebbe stato comunque gi prescritto nel nostro Paese. In realt, Lander paga il suo impegno politico per la dignit e la libert del popolo basco; una vittima di quella legislazione emergenzialista che in Spagna continua a produrre numerose violazione dei diritti umani, come pi volte stato denunciato da istituzioni quali lOnu e da organizzazioni internazionali come Amnesty International. Per questi motivi, la richiesta di estradizione va rigettata e Lander scarcerato. Giovanni Barbera, presidente Municipio Roma XVII.

LOMBARDIA
Venerd 11 gennaio, ore 18.30 VIETNAM Viene inaugurato domani Vietnam, cultura di riso e bamb, fra le etnie del Vietnam del Nord una mostra di fotografie di Massimo Allegro, mostra promossa da Provincia di Milano/Assessorato alla cultura. Fino al 27 gennaio. Ingresso libero La Casa delle culture del mondo, via Giulio Natta 11, Milano

INVIATE I VOSTRI COMMENTI SU: www.ilmanifesto.it lettere@ilmanifesto.it

PIEMONTE
Sabato 12 gennaio, ore 21 LE FAVOLE DEL RAGIONIER BIANCHI Riapre la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani con lo spettacolo Favole al (video)telefono della compagnia vicentina - Teatro Stabile d'Innovazione La Piccionaia, liberamente tratto da Favole al telefono di Gianni Rodari. Le favole che il ragionier Bianchi spesso lontano da casa - raccontava a sua figlia per telefono, diventano ora le storie che Carlo e Paola, in viaggio per lavoro, raccontano ai propri bambini con laiuto della tecnologia. Replica la domenica alle 16.30 Teatro Stabile d'Innovazione per Ragazzi e Giovani, corso Galileo Ferraris, 266, Torino

La notizia della condanna a 6


anni di reclusione per i "presunti" e ribadisco presunti scontri di Roma del 15 ottobre u.s., mi ha lasciato esterrefatta. Non solo per l' abnormit della condanna, ma soprattutto per una giustizia che guarda caso viaggia sempre a due velocit e quindi mi domando: come mai per accertare e condannare i reali responsabili delle nefandezze perpetrate a Genova ci sono voluti almeno 10 anni per poi non vedere condannato nessuno e invece per questi manifestanti ci hanno messo cos poco? La risposta ovvia ma vale la pena di porsela ogni volta che questi episodi accadono. Colpiscono anche le voci di chi vuole una magistratura asservita al potere quando giudica i lestofanti presenti nelle istituzioni e invece la osanna quando manda in galera dei poveri cristi. Non so per voi, ma la ferita inferta a questo Paese e alla sua fragile democrazia nell'estate del 2001 a Genova, resta profonda e sanguinante e certamente questo tipo di giustizia non aiuta a sanarla. Soprattutto perch pi il tempo passa e pi le mie certezze sulla premeditazione, da parte del Governo e degli organi preposti, di ci che avvenne in quei giorni si rafforzano ogni giorno di pi. Un movimento quello di allora che era cresciuto passo passo e si era rafforzato e soprattutto protestava contro i pericoli che la finanza e il mercato avrebbero portato alle democrazie e ai popoli. Un movimento che stato falcidiato e che da allora nessuno stato pi in grado di rimettere in piedi. Con dolore vivo questa ennesimo colpo alla giustizia, alla democrazia e alla libert che ci viene sottratta ogni giorno in nome di un modello di sviluppo che non ci appartiene pi. Ma quanto ci vorr prima di poter rivedere enormi masse di popolazioni da tutte le parti del mondo unite contro chi ci sta rubando non solo il futuro ma an-

che gli strumenti per costruirlo? Tiziana, Roma

Ho appreso, con amarezza, della condanna dei sei giovani per gli scontri avvenuti 15 ottobre 2011 in piazza San Giovanni . Ho seguito la manifestazione nei collegamenti in diretta tv di rai news 24 e di altre televisioni , sono sconcertato, in quella occasione ho visto delle banali immagini di un furgone che percorreva, senza difficolt, la piazza San Giovanni nella direzione della Scala Santa e giunto nei pressi dell'edificio si fermava e ne scendeva l'autista che gesticolava in maniera teatrale la sua disperazione. Il mezzo stato abbandonato nella totale indifferenza dei pochi presenti nei pressi. Da allora continuo a raccontare ad amici e conoscenti quella evidente ed inspiegabile sceneggiata non pi riproposta dalla Rai. Mi chiedo se i legali ed il giudice hanno potuto accedere a quelle immagini. Se altri come me hanno visto e hanno interpretato la vicenda come ve la sto raccontando. Questa mattina ho inviato al Direttore di Rainews24 la richiesta di poter ricercare quelle immagini, che testimonierebbero i fatti descritti e la scomparsa del poliziotto "pasoliniano". Saluti Enrico Panella

PUGLIA
Gioved 10 gennaio, ore 18.30 PALESTINA La Palestina come chiave di lettura di quello che potrebbe accadere anche a livello mondiale. Se ne parla nel corso di un incontro ad Altamura nella Sala Convegni Abmc. P.zza Zanardelli, Altamura

SICILIA
Gioved 10 gennaio, ore 18 IL TEMPO MATERIALE Palermo, 1978. Tre undicenni vivono nellatmosfera di un Paese sconvolto dal sequestro di Aldo Moro. Conquistati dallideologia e dal linguaggio delle BR, ne emulano le gesta generando una terribile scia di caos e violenza. Tratto dallomonimo romanzo di Giorgio Vasta, il graphic novel di Luigi Ricca Il tempo materiale (Tunu) il racconto di una generazione che ha perso linnocenza negli anni di piombo, passando dallottimismo del boom degli anni Sessanta ad una lunga stagione di terrore e di sangue. Se ne parla oggi nel corso di un incontro con i due autori in libreria insieme a Matteo Di Ges. La Feltrinelli, via Cavour, 133, Palermo Tutte le segnalazioni a: eventiweb@ilmanifesto.it

La Corte europea dei diritti umani


di Strasburgo ha condannato l'Italia per trattamento inumano e degradante di 7 carcerati detenuti nel carcere di Busto Arsizio e in quello di Piacenza. Vorrei sottolineare come lo spirito "caritatevole", quando speso contro l'ingiustizia, serve a sopportare la nostra stessa faccia quando l'incontriamo allo specchio la mattina rifacendoci il trucco o la barba, ma ad essere anche solo un minimo attenti, non utile nemmeno alla salvaguardia dei nostri pi meschini interessi. In Costituzione, il quarto comma dell'Art. 13 che recita, punita ogni violenza

il manifesto
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE benedetto vecchi (presidente), matteo bartocci, norma rangeri, silvana silvestri, luana sanguigni DIR. RESPONSABILE norma rangeri

fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libert, ed il terzo comma dell'Art. 27 che sancisce Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanit e devono tendere alla rieducazione del condannato, non sono scritti per carit, ma proprio nel nostro interesse, sia quello di singoli e privati cittadini, sia quello di pubblica comunit. Perch se certo che non possiamo privarci della possibilit di far entrare in luoghi di segregazione chi viola le leggi e con essi la nostra stessa incolumit, pure altrettanto certo che sempre nel nostro interesse che da quegli stessi luoghi, possano realisticamente uscire persone migliori di quelle che vi entrano, e non peggiori, come oggi sistematicamente ed obiettivamente accade, proprio in ragione delle condizioni di "orrore medioevale" in cui versano appunto le carceri italiane. L'espressione "orrore medioevale", stata usata niente meno che dal Sig. Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e riferita a quei particolar luoghi di segregazione che sono gli Opg (Ospedale psichiatrico giudiziario), come ci ha ricordato su il manifesto del 23 dicembre 2012 Dario Stefano Dell'Aquila. E su Avvenire del 5 gennaio 2013, si letto un editoriale in prima pagina a firma di Umberto Folena, che cominciava cos: C' qualcosa di sbagliato nelle carceri italiane. Terribilmente e drammaticamente sbagliato. Anche se possiamo consolarci con il credere che l'espressione "orrore medioevale" sia valida per gli Opg e non per gli Istituti penitenziari "normali", se continuiamo a far finta di niente e lasciamo i Marino e i Pannella nel loro isolamento, dobbiamo convincerci che il livello di incivilt, come un tumore, quando c', se viene dimenticato dov' annidato, manda "metastasi" anche nelle parti pi sane e belle, di cui non perdiamo occasione di magnificare le virt. Vittorio Melandri

La politica dei tagli alla scuola,


aspetto particolare della lunga aggressione alluniverso dei servizi sociali, semplice prosecuzione delle politiche berlusconiane, molto pi di una cieca politica economica. Siccome dato di buon senso, oltre che risultato di osservazioni statistiche consolidate che alla formazione del ragazzo contribuiscono in modo preponderante le condizioni socio-familiari, ogni misurazione, come dice larticolo della Legge di stabilit dei risultati conseguiti dalle singole scuole e tanto pi la metodica Invalsi, lunica oggi in funzione nella scuola italiana non far che confermare tecnicamente che i Pierino di Don Milani sono i pi bravi. Non solo nessuno osa pi ripetere con la scuola di Barbiana che fare parti uguali tra diseguali il massimo della diseguaglianza, ma si fa proclamare per legge che chi ha di pi deve avere di pi. Non un paradosso, la sostanza del primato del merito predicata dal neoliberismo. Laltro aspetto eclatante, sempre di valore generale, che da tale norma viene in luce la legittimazione allappropriazione privata di un servizio pubblico, che, in quanto tale, dovrebbe essere per definizione universale. Si dice qui scuola, ma potremmo con altrettanta propriet dire servizio sanitario, universit, ecc., tutti settori nei quali - prima ancora che il diritto - la logica, la pratica, il costume della privatizzazione in questi trentanni progressivamente cresciuta, condizione che la crisi attuale sempre pi accelera e autorizza. Velio Abati

Cosa accade quando un paese, un popolo pretende di impadronirsi dell'acqua? Cosa accade quando si devia un corso d'acqua a vantaggio di un paese lasciandone a secco un altro? Come Carovana dell'acqua in Palestina abbiamo preso questa tormentata parte del mondo quale chiave di lettura di quello che potrebbe accadere anche a livello mondiale nei due incontri organizzati il 9 e 10 gennaio, il primo a Bari il secondo a Altamaura. L'analisi di quanto accade in Palestina offre buoni spunti di riflessione: decine di migliaia di palestinesi sono privi di accesso allacqua perch i loro vicini hanno deciso che l'acqua appartiene a loro. Israele priva migliaia di Palestinesi dellaccesso allacqua. Limpegno della carovana, promossa dal Contratto Mondiale sullAcqua quello di attivare relazioni di solidariet e cooperazione tra le comunit locali ed i movimenti dellacqua in Italia e in Europa in contrasto ai processi di privatizzazione. La carovana dellacqua in Palestina Mi spiegate in quale altra democrazia occidentale una persona condannata a 4 anni per frode fiscale e interdetta dai pubblici uffici per cinque non solo guidi una coalizione che punta a governare il Paese ma si candidi a fare il Ministro del Tesoro ? C da augurarsi solo , in presenza di tanta irresponsabile tracotanza, che gli italiani alle prossime elezioni dimostrino di essere informati, maturi e responsabili per far diventare finalmente anche il nostro un Paese normale. Riccardo Canesi, Carrara

Ineccepibile e romantica la lista


di Monti, piena di operai, sindacalisti, artigiani, insegnanti precari, poeti, artisti e disoccupati. La crema di una societ a senso unico dove ogni sponda meno borghese come un'onta a ogni selezione. La spadaccina generosamente pronta alle stoccate di Silvio, un direttore di giornale elegantemente destrorso e brandelli di illuminata lite raccogliticcia e accomodante. Non cambier mai nulla se da un deserto di ragioni civili non possa riuscire a fiorire la bellezza concreta di scelte e orizzonti autentici. Bellissima agenda: un due novembre periodico lungo una legislatura. Abbracci e cordialit Cristiano Cant, Pesaro

Auspichiamo vivamente che la


Corte di appello di Roma, che l'8 gennaio si riservata di decidere nei prossimi giorni, respinga al pi presto la richiesta di estradizione della Spagna per Lander Fernandez Arrinda, agli arresti domiciliari dal 15 giugno scorso sulla base di accuse che, non solo sono tutte da dimostra-

I BAMBINI CI PARLANO

il nuovo manifesto societ coop editrice REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE, 00153 Roma via A. Bargoni 8 FAX 06 68719573, TEL. 06 687191 E-MAIL REDAZIONE redazione@ilmanifesto.it E-MAIL AMMINISTRAZIONE amministrazione@ilmanifesto.it SITO WEB: www.ilmanifesto.it TELEFONI INTERNI SEGRETERIA 576, 579 - ECONOMIA 580 AMMINISTRAZIONE 690 - ARCHIVIO 310 POLITICA 530 - MONDO 520 - CULTURE 540 TALPALIBRI 549 - VISIONI 550 - SOCIET 590 LE MONDE DIPLOMATIQUE 545 - LETTERE 578 iscritto al n.13812 del registro stampa del tribunale di roma autorizzazione a giornale murale registro tribunale di roma n.13812 ilmanifesto fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 07-08-1990 n.250 ABBONAMENTI POSTALI PER LITALIA annuo 260 semestrale 135 versamento con bonifico bancario presso Banca Etica intestato a il nuovo manifesto societ coop editrice via A. Bargoni 8, 00153 Roma IBAN: IT 30 P 05018 03200 000000153228 copie arretrate 06/39745482 arretrati@redscoop.it STAMPA litosud Srl via Carlo Pesenti 130, Roma - litosud Srl via Aldo Moro 4, 20060 Pessano con Bornago (MI)

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chiuso in redazione ore 21.30

tiratura prevista 52.020

Che cosa larte? Dei disegni che fai per dimostrare quanto sei felice. un modo di esprimersi con i disegni. Tipo: io voglio fare un viaggio in aereo e mi disegno sopra un aereo. Un modo di esprimere il carattere, le sensazioni, quello che provi agli altri. Ma esiste solo larte dei disegni, dei quadri? No. Anche la musica unarte per esprimere. Anche con le parole, la scrittura. Larte qualcosa che puoi mostrare al pubblico, non tieni solo per te. Un cantante una persona che fin da piccolo voleva fare il cantante, ci pensava. Ma non bisogna pensarci, fallo. un modo di esprimere e non puoi essere giudicato. Se fai unopera che ti piace, ok lhai fatta. Larte una cosa dove tu ti devi esprimere,

DComizi sullarte e dintorni


Giuseppe Caliceti
non gli altri. Quello dellartista un lavoro o un hobby? Mio nonno mi ha portato da un artista suo amico. Fa disegni bellissimi. Anche mio nonno fa quadri. In soffitta. Per li fa solo adesso che in pensione, per hobby, prima invece faceva il capostazione. Anche mia zia dipinge, brava. Per me quello dellartista un hobby. Dipende. Se ti pagano, un lavoro. Per devi essere famoso. Che differenza c fra il lavoro di un artista e un altro lavoro? Un artista esprime le sue sensazioni o caratteristiche, invece un operaio o un muratore deve solo fare il lavoro che gli hanno detto. vero, pu cantare mentre lavora, ma unaltra cosa. Lartista libero di esprimersi come vuole, senza un padrone che lo comanda. Invece un operaio, un banchiere, devono eseguire quello che gli dicono di fare. Un artista una persona libera di esprimere quello che vuole. E chi fa un altro lavoro? Esprime le sue sensazioni, dice quel che pensa? S. Pu farlo. Ma non lo pagano. Lo fa per hobby. Per me, quelli che fanno altri lavori, magari le cose che pensano le tengono pi segrete. Oppure non sono capaci di suonare uno strumento musicale, di disegnare. Lartista pu esprimersi in tanti modi, invece un lavoratore come il vigile in un solo modo. Conoscete il nome di qualche pittore? Picasso. Mos. Mir. Van Gogh. Musicisti? Michael Jackson. Gigi DAlessio. Laura Pausini. Beethoven. Vasco Rossi. Politici? Mario Monti. Berlusconi. Obama.

Napolitano. Ma come si chiamava il prete...?. Il prete? Ha detto politici. Ah, gi! Scrittori? Stefano Bordiglioni. Madia. Dante Alighieri. Roberto Piumini. Attori? Serena Gomez. Beln Rodriguez. Leonardo Di Caprio. Scoobi Doo, How are you. Avete mai visto unopera darte? Io s, quando ero piccolo in un museo, una scultura. Io in una biblioteca. Degli artisti avevano letto dei libri, si erano ispirati e poi avevano fatto il quadro. Io sono andato al concerto di Laura Pausini. A Milano ho visto una mostra con un dipinto del mare bellissimo. Io a Milano ho visto le opere di Dal e mi hanno fatto venire allegria perch erano molto buffe.

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DEMOCRAZIA ITALIANA

NON ILLUDIAMOCI, LA COSTITUZIONE DIETRO LE SPALLE


Luca Nivarra gni tanto, disseppellita da un suo tardo e interessato estimatore, ricompare sulla scena la vecchia e gloriosa Carta del 48, per il resto consegnata ad una condizione semivegetativa, cos come si conviene a chi, avendo conosciuto stagioni luminose, trascorre le sue giornate nella penombra della vita o negli anfratti della storia. Come, sobbalzeranno indignate sulle loro poltrone le sue irriducibili vestali che, specie a sinistra, sono ancora legioni? La nostra costituzione, nata dalla resistenza, base civile e presupposto giuridico di una rivoluzione promessa e ancora in larga parte incompiuta, trattata alla stregua di un reperto archeologico? Eppure le cose stanno proprio cos. La Costituzione e, pi in generale, il costituzionalismo democratico sono ormai alle nostre spalle e nulla, proprio nulla, potr riportare indietro le lancette dellorologio e restituirci ci che aveva fatto di un semplice documento normativo, per quanto collocato al vertice del sistema delle fonti, un potente fattore di innovazione giuridica e sociale. Perch proprio questo il punto: alla Costituzione successo quello che era gi successo al codice civile. Questultimo aveva permeato di s unepoca storica, lOttocento, consacrando la nuova egemonia borghese. La propriet fondiaria, il contratto individuale, il rapporto di lavoro tra eguali: insomma, tutti gli istituti fondamentali del diritto civile, che poi erano anche i capisaldi giuridici del capitalismo, facevano del codice la vera carta costituzionale del nuovo ordine. Ma poi tutto cambia: il Novecento, tra fallimenti del mercato e regolazione del conflitto, il secolo della decodificazione: gli equilibri del sistema giuridico si spostano verso lalto (le Costituzioni lunghe, luoghi del compromesso e del bilanciamento, ma anche dellaffermazione della potente razionalit del capitalismo fordista: che senso avrebbe avuto una norma come quella dellart. 36 sulla retribuzione del lavoratore se non fosse stato disponibile uno strumento come il contratto collettivo?), e verso il basso (la legislazione speciale che prova ad articolare un discorso normativo allaltezza del disegno costituzionale). Naturalmente, nella pratica quotidiana, il codice civile occupa ancora un grande spazio: basta sfogliare i repertori di giurisprudenza. Ma, salvo qualche inguaribile nostalgico, nessuno guarda pi ad esso come al punto archimedeo dellordinamento, alla fonte che ne scolpisce e fissa la fisionomia. Ora, alla Costituzione accaduta esattamente la stessa cosa. Certo, ogni anno la Consulta sforna centinaia di sentenze, alcune delle quali anche di grande rilievo politico (basti pensare alla n. 199/2012, che ha dichiarato lillegittimit costituzionale della norma che aveva reintrodotto la disciplina dei servizi pubblici locali abrogata dal referendum): ma chi, dotato di buon senso, pu davvero pensare che la Costituzione rivesta ancora oggi un significato emancipatorio, ovvero sia in grado di legittimare pratiche di conflitto sociale allaltezza dellattuale fase dello sviluppo capitalistico? Sono venuti meno tutti i presupposti della razionalit costituzionale: istituzionali (basti pensare che il fondamento normativo delladesione allodierna UE lart.11, norma sovranista per definizione); politici (i partiti di massa e i sindacati di classe evaporati come nebbia al sole e sostituiti da oligarchie dedite solo alla riproduzione di se stesse), materiali (il lavoro fordista soppiantato da una nuova ed inedita composizione della forza lavoro): e questo sarebbe di per s sufficiente, senza dovere tirare in ballo le continue manomissioni a cui la Carta stata sottoposta nel corso degli ultimi anni ad opera, in primo luogo, dei postcomunisti e dei postdemocristiani (dalla riforma del Titolo V allintroduzione del pareggio di bilancio, per non parlare poi dei meccanismi della rappresentanza, i quali hanno un rango sostanzialmente costituzionale, e che sono stati continuamente stravolti in senso maggioritario). Il richiamo alla Costituzione, nel tempo presente, quando non strumentale, da anima bella. Siamo entrati da tempo in una fase postcostituzionale e, dunque, costituente: il primato del diritto europeo che, allinizio, si presentava come unimportante ma innocua innovazione normativa, si tradotto, sotto la spinta della globalizzazione liberista, in un fattore di trasformazione dellordinamento, relegando le costituzioni nazionali (nella loro dimensione formale e in quella di diritto vivente) ad un ruolo del tutto marginale. Solo partendo da questa consapevolezza (che poi quella che ha animato le lotte e i movimenti per il comune, non a caso categoria del tutto estranea al lessico costituzionale) sar possibile, per la sinistra, essere allaltezza del tempo presente: lasciamo la nostra vecchia Costituzione a toghe e tribunali, oltre che a qualche ben retribuito guitto televisivo, e guardiamo avanti, allEuropa dei movimenti e del comune.

Se contro lItalia torna la speculazione


ILLUSTRAZIONE DI MARA CERRI

DALLA PRIMA
Giulio Marcon

Spending di guerra
e gi da allora era stato aspramente criticato dalla campagna Venti di Pace (da cui ha poi tratto origine la campagna Sbilanciamoci!) e da allora lItalia ne ha realizzati due, che ha chiamato Scir e Salvatore Todaro. Sono sommergibili dattacco, capaci di ospitare reparti di incursori e anche -come ha fatto Israelearmamenti nucleari. Tanto rapidi non sono visto che - fortunatamente- i tempi della loro produzione si sono allungati molto, ma sicuramente invisibili s, e soprattutto ai fustigatori della spesa pubblica. Quando si tratta di tagliare scuola e sanit ci vedono benissimo, ma di fronte alle spese militari non si accorgono di niente: n dei sommergibili U 212, n dei cacciabombardieri F35, n di un disegno di legge delega sulle forze armate che nei prossimi ventanni ci far spendere pi di 230 miliardi di euro per le armi. Quello dei sommergibili lultimo regalo avvelenato del governo Monti: un premier che non ha problemi a spendere 2 miliardi per due sommergibili, ma ne ha molti di pi se deve destinare risorse al lavoro, alla scuola, alla sanit. Il suo -come al solito- un rigore a senso unico. La spending review vale per i lavoratori, ma non per i generali e gli ammiragli come il suo ministro Di Paola. Tra laltro si tratta -dal punto di vista operativo- di scelte inquietanti: sia i sommergibili U 212, sia i cacciabombardieri F35 sono dei sistemi darma buoni per lattacco ed entrambi possono dotarsi di armamenti nucleari. Si tratta di armi per andare in guerra e non per difendere il paese, come invece prevedono lart. 11 e 52 della Costituzione. Bisogna porre fine a questo assurdo spreco di risorse. Perch con i soldi dei due sommergibili potremmo fare tantissime cose e molto pi utili, tra le quali: mettere in sicurezza 3mila scuole che non rispettano le normative antisismiche e antincendio, far nascere 1500 asili nido, avviare un programma di ammortizzatori sociali per i lavoratori precari, fare gran parte degli investimenti che sono necessari a risanare lIlva di Taranto. I soldi sprecati nei sommergibili accontentano la casta dei militari (e magari qualche faccendiere) creano pochissimi posti di lavoro e ci consegnano due battelli che saranno - fortunatamente - inutilizzati e non operativi, anche perch poi non ci sono i soldi per la manutenzione e laddestramento. Invece di far affondare lItalia, facciamo affondare il progetto di questi due sommergibili e destiniamo le risorse risparmiate a far uscire il paese dalla crisi.

DALLA PRIMA
Claudio Gnesutta, Mario Pianta
Si tratta di attivare nuovi strumenti europei per sostenere leconomia e avviarla verso un sentiero di crescita sostenibile, con un ampliamento del bilancio dellUnione, il varo di eurobond destinati a finanziare progetti di investimenti per leconomia verde e un ruolo maggiore della Banca europea degli investimenti (). E importante inoltre aumentare i margini di manovra per le politiche di spesa a livello nazionale. Su questo versante il fiscal compact introdotto nel 2012 rappresenta una decisione di particolare gravit perch impone il limite dello 0,5% del Pil al "deficit strutturale" dei conti pubblici; in pi prospetta il rimborso in ventanni delleccesso di debito pubblico rispetto al 60% del Pil (). Le modalit specifiche dellapplicazione di queste misure ai diversi paesi sono ancora non ben definite e la possibilit di allentare le politiche di austerit si gioca sul terreno di questo scontro tra visioni diverse sul funzionamento delleconomia e sulle priorit per lazione dei governi. In questa direzione va anche liniziativa promossa dalle socialdemocrazie europee per produrre un Independent Annual Growth Survey pubblicato a novembre 2012 da Ofce francese, Iclm danese e Imk tedesco; il rapporto mostra che senza modifiche dei trattati europei possibile un percorso di aggiustamento fiscale che distribuisca la riduzione di deficit e debito tra 2013 e 2017; questa manovra farebbe crescere larea euro dello 0,7% lanno in pi in questo periodo, accelerando la fine della recessione (http://www.socialistsanddemocrats. eu/gpes/media3/documents/4121_EN_iAGS_Report_version%20finale.pdf). La seconda novit venuta da Mario Draghi nellestate scorsa, quando ha dichiarato per la prima volta che la Bce salver leuro con ogni mezzo necessario. Insieme ai nuovi strumenti dintervento introdotti il Meccanismo europeo di stabilit (il fondo salva-stati) e il piano per lacquisto di titoli pubblici da parte della Bce (lo scudo antispread) questimpegno ufficiale di Draghi ha attenuato negli ultimi mesi del 2012 la speculazione contro il debito pubblico (). Ma non da escludere che un successo del centro-sinistra alle elezioni in Italia possa aprire un nuovo attacco speculativo contro il debito del paese. Sarebbe un test decisivo della determinazione della Bce di proteggere un paese membro delleuro, e lItalia un paese "troppo grande per fallire" ma anche troppo grande per essere ridotto a una condizione subalterna come successo alla Grecia. Tuttavia, c il rischio che unItalia in difficolt venga spinta a far ricorso ai fondi europei dintervento, che prevedono esplicite condizionalit in termini di riduzioni di spesa, privatizzazioni, etc. Un attacco speculativo potrebbe cos portare a misure opposte alle politiche di cambiamento scelte dagli elettori, con un drammatico svuotamento della democrazia: quasi un colpo di stato della finanza (e dellEuropa)

contro un paese in difficolt, una riedizione della vicenda greca (). La terza novit riguarda proprio la Grecia, ed la decisione della Germania di escludere esplicitamente la possibilit di unuscita della Grecia dalleuro () Sul futuro dellUnione monetaria importante che lo scontro tra centro e periferia non veda i singoli paesi in difficolt misurarsi da soli con le istituzioni europee, ma si costruisca uno schieramento compatto della periferia europea (con in pi la Francia socialista) che sappia rinegoziare le regole e le

Le quattro novit dellattuale quadro economico europeo consentono allo schieramento progressista di provare a cambiare la rotta dellEuropa.
priorit europee (). La quarta novit la troviamo sul piano degli equilibri politici, e qui non sono pochi i segnali negativi. La vittoria di Franois Hollande non ha mutato in modo significativo gli equilibri in Europa. Le elezioni in Olanda hanno faticosamente portato nel novembre scorso a un governo di coalizione tra liberali e socialdemocratici con il liberale Mark Rutte nuovamente primo ministro, con un approccio molto vicino al governo di Berlino. In Germania le elezioni dellautunno 2013 si preparano con una forte popolarit della cancelliera Angela Merkel, una caduta dei consensi al Partito liberale ora al governo, e un profilo incerto e debole dellopposizione socialdemocratica che, insieme ai verdi, non presenta unalternativa riconoscibile rispetto alle attuali politiche del paese. Il governo che uscir dalle elezioni di febbraio dovr aver ben presente questo quadro continentale, la necessit di far "cambiare rotta" anche allEuropa, lesigenza di

destinare grandi energie ai rapporti a scala europea. Per avere possibilit di successo, la partita sul cambiamento in Italia devessere giocata con uguale impegno a scala europea, con un forte investimento politico e diplomatico, con una forte richiesta di democratizzazione delle decisioni, di ridimensionamento del potere ottenuto dalla Germania, con la costruzione di alleanze tra i paesi della periferia europea. In questo percorso, la politica italiana non sola. Ci sono state le mobilitazioni dei movimenti, finora soprattutto a scala nazionale. C una crescente consapevolezza dellopinione pubblica europea, mostrata dai sondaggi, sulla necessit di politiche pubbliche per uscire dalla crisi, di far pagare la finanza e tutelare le condizioni sociali. E c stato il primo sciopero europeo, il 14 novembre 2012, convocato dalla Confederazione europea dei sindacati contro le politiche di austerit dellEuropa, che ha visto il sindacato tornare sulla scena. C infine la scadenza elettorale del 2014, un anno dopo quella italiana, per le elezioni del parlamento europeo, lunica istituzione democratica dellUnione europea. Un possibile governo di centro-sinistra in Italia non trover in Europa un letto di rose, ma un terreno di scontro in cui possibile ottenere qualche cambiamento di rotta anche a Bruxelles, Berlino e Francoforte. Avrebbe dalla sua parte la forza della ragione: in assenza di cambiamenti, lEuropa destinata a una nuova grande depressione e leuro finirebbe per crollare. Le mobilitazioni dei movimenti, la voce del sindacato, lalleanza tra i paesi della periferia europea e il voto europeo del 2014 rappresentano opportunit per costruire un dibattito comune attraverso le frontiere - sulle vie duscita dalla crisi dEuropa e per riaprire processi di partecipazione democratica che restituiscano ai cittadini di tutti i paesi la scelta sullEuropa che vogliamo. (La versione completa di questarticolo su www.sbilanciamoci.info)

Contro la censura
Per la libert di stampa in Cina

Un sostenitore del giornale Southern Weekly dimostra su una sedia a rotelle contro la censura a cui stato sottoposto il quotidiano, che ha proclamato uno sciopero. Alla fine i redattori hanno vinto la loro battaglia con la promessa di minori interventi da parte del partito sugli articoli. Foto Reuters

pagina 16

il manifesto

GIOVED 10 GENNAIO 2013

LULTIMA

elezioni

ILLUSTRAZIONE DI MAURO BIANI A DESTRA MASSIMO MUCCHETTI, DAL CORRIERE AL PD, SOTTO CORRADINO MINEO, RAINEWS24, CAPOLISTA AL SENATO PER LA REGIONE SICILIA

Giorgio Salvetti a occuparsi di politica a provare a occupare la politica il passo breve. Per qualcuno. Tanto pi quando i politici sono cos screditati da rendere accattivante e spendibile anche una figura che ultimamente non gode certo di popolarit. Il (la) giornalista. Tra i vip che giorno dopo giorno riempiono le liste pi o meno civiche dei partiti, a fare notizia sono proprio quelli che fino allaltro giorno le notizie le davano. Corradino Mineo, da direttore di Rainews a capolista del Pd in Sicilia. Massimo Mucchetti, editorialista del Corriere della Sera candidato per i democratici in Lombardia. Mario Sechi, direttore de il Tempo schierato con Monti. Ida Dominijanni, dopo 30 anni a il manifesto, nel listino di Sel. Rosaria Capacchione, giornalista minacciata di morte dalla camorra, invece sta con Bersani. Roberto Natale, presidente della Fnsi con Sel e Oscar Giannino che fa da s con il suo movimento Fare. Nonostante tutto, il fascino della politica vissuta in prima persona attira ancora chi meglio la conosce e che proprio per questo potrebbe esserne un po schifato, e forse dovrebbe sentire anche il dovere di mantenersi a distanza. Il fenomeno non nuovo e ha precedenti autorevolissimi (o imbarazzanti), basti pensare a Michele Santoro, Lilli Gruber e Furio Colombo, ma anche a Magdi Allam o Piero Marrazzo, solo per restare ai tempi recenti. Storie molto diverse accomunate da ununica costante: la voglia o la necessit di saltare dallaltra parte del taccuino con tutti i rischi (pochi), ma anche i vantaggi, che questo comporta. Scelta nobile o abdicazione dalla propria funzione critica e indipendente? Lo abbiamo chiesto ad alcune firme pi candidabili in assoluto. A me non hanno mai chiesto di candidarmi ma se qualcuno me lo avesse chiesto gli avrei detto no grazie. Piero Ottone, decano del giornalismo italiano

Giornalisti
e storico direttore del Corriere della Sera dal 72 al 77 non ha dubbi. La sua una sentenza. Il giornalismo e la politica sono due mestieri diversi, mischiarli crea qualche confusione di troppo. Come nel caso dei magistrati, il giornalista ha la necessit di essere super partes. E questo vale tanto pi per uno come me che continua a credere nellobiettivit. Pi articolato il pensiero di Carlo Freccero, direttore di Rai4. E un argomento delicato. Credo che tutto dipenda dalla biografia delle persone. Sono scelte che in generale non mi entusiasmano, anche se le rispetto. Per comprenderle per bisogna collocarle nel contesto della vita professionale di chi le fa. Ma lindipendenza dei giornalisti? Freccero disincantato: Non prendiamoci in giro, i giornalisti sono una casta, fanno una professione che inevitabilmente si presta a mille conflitti di interessi, anche senza candidarsi. Il passo decisivo quindi, secondo Freccero, sarebbe una vera e propria scelta di vita, tanto pi credibile quanto pi coerente con la storia di chi lo compie. Certo aggiunge in molti casi evidentemente chi ha fatto questa scelta non aveva la possibilit di esprimersi pi come voleva nel suo lavoro. Ma si tratta sempre di storie particolari: pi che il sintomo di una crisi generale dellinformazione, si tratta casomai dellennesimo segnale della crisi della politica che per parlare alle persone ha bisogno di usare dei professionisti della comunicazione,

dei veri e propri spin doctor, magari pescando tra quelli pi teletrasmessi. Molti giornalisti si sono guadagnati credibilit e notoriet e sono sempre pi adulati dai partiti che se li contendono come fossero giocatori famosi. Non tutti per muoiono dalla voglia di scendere in campo. Certo che mi hanno chiesto di candidarmi racconta Marco Travaglio - ma per me si tratterebbe di scendere e non di salire in politica. Facciamo un lavoro cos bello che davvero non capisco perch molti lo svalutino al livello molto meno nobile del parlamento. Io sono della scuola di Indro Montanelli, che quando Cossiga voleva farlo senatore a vita rispose di no e aggiunse che aveva visto tanti bordelli da ragazzo e del Senato faceva a meno. Certo Travaglio ammette qualche illustre eccezione, qualche amico: a partire da Furio Colombo e Michele Santoro. Michele non aveva pi un lavoro in Rai, anzi lo accusavano di prendere uno stipendio per non fare niente. Ma si tratta di casi rari e che comunque si concludono con un saldo negativo per i giornalisti. Finisce che ti usano, ti parcheggiano, ti frustrano e poi tu devi accollarti tutte le porcherie che fa il partito che ti ha candidato. Una tristezza. Per il vice direttore de Il Fatto non c nessun fascino a trovarsi alla pari dei vari Scilipoti. Ma anche di Bersani o Casini. Un bravo giornalista sa morte e miracoli e tutte le miserie dei politici, trovarsi invischiato dentro quel mondo senza poterne prendere le distanze quasi una tortura. A parte per quei giornalisti che finiscono in lista come ringraziamento per i favori fatti ai politici. Anche a Milena Gabanelli sono state offerte poltrone prestigiose. Le ha rifiutate. Nella mia Bologna, mi hanno chiesto di

LA POLITICA BELLEZZA
Il quarto potere aspira a un posticino in parlamento? Abbiamo chiesto un commento ad alcune penne illustri che non si candiderebbero mai
candidarmi a sindaco da pi parti, in modo trasversale. Per lei i giornalisti sono cittadini come tutti gli altri e hanno tutto il diritto di impegnarsi in politica - anzi in molti casi hanno acquisito sul campo una competenza maggiore di altri personaggi noti come sportivi o veline - con una avvertenza per: Una volta che un giornalista fa questo passo non pu pi tornare indietro. E una scelta difficile perch la politica un mestiere e chi non lo conosce pu restarne vittima. Questo vale per tutti coloro che non sono politici di professioni. Ma per i giornalisti c un problema in pi: la politica una strada senza ritorno perch un giornalista per essere autorevole deve essere sempre indipendente.

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