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Progetti

Elisabetta Pieri

Albi una cittadina dominata dal mattone, delle case, delle chiese, delle fabbriche; Albi situata nel cuore minerario del sud della Francia. Da queste due significative contingenze, e dalla relazione di sintonia e dissonanza che i progettisti innescano con tale realt, deriva il progetto per la nuova scuola delle miniere. Partendo dalla dualit tra la cultura del luogo lo spessore,la compattezza massiccia dei muri in mattone della citt e della sua cattedrale e la cultura di una scuola mineraria la trasformazione della materia, lo sviluppo delle nuove tecnologie essi optano per unestetica

architecture studio

Il mattone e lalluminio: la scuola delle miniere di Albi, Carmaux


che svela significanti opposizioni, antinomie ricche e stimolanti,permettendo di tracciare soluzioni che superano quelle enunciate dal semplice funzionalismo o regionalismo. Tale estetica si traduce sia nel disegno urbano del progetto, sia nel serrato dialogo tra materiali tradizionali e dinnovazione. La vicinanza al nucleo storico di Albi suggerisce infatti ai progettisti di conferire al complesso scolastico (vero e proprio campus) una forma urbis dal

zialmente di due tipi: quelli che fanno riferimento alla terra con la loro brutale matericit (il cemento ed il mattone) e quelli che scaturiscono dalla trasformazione della materia (il vetro, lalluminio, il ferro). Due estetiche, che si rafforzano lun laltra, dellimprecisione (il giunto variabile dal colore incerto tra i mattoni) e della precisione (lancoraggio dei pannelli in alluminio), del corrugato e del liscio,del caldo e del freddo. La scelta del mattone, non certo frequente nella produzione di Architecture Studio, nasce dunque dal bisogno di porsi in sintonia con i luoghi, di entrare naturalmente e senza sforzi nella realt urbana (anche quella vincolante dei regolamenti, come nel caso delluso del mattone per Albi), accettandone i limiti e le preesistenze, introducendo tuttavia nel linguaggio scarti e rotture - scelte tecniche, espressione dei materiali, partizioni ritmiche facendo s che il racconto contemporaneo si distacchi dalla storia dei luoghi per appartenere totalmente alledificio. Il luogo, il progetto, i materiali Il terreno su cui sorge ledificio costituito da un vasto appezzamento pianeggiante, attraversato da un ruscello dallandamento sinuoso (lo Jautzou) e disegnato da filari alberati, segni questi conservati ed enfatizzati tramite lespressiva contrapposizione tra la loro organicit ed il rigoroso trac regulateur dellimpianto. In tale tessuto emergono chiaramente i segni archetipici di un contesto urbano: la centrale strada alberata - attorno alla quale si dispongono gli alloggi ed i servizi per gli studenti, il ristorante, il palazzetto (dalla suggestiva forma lenticolare), gli impianti sportivi e la maglia a pettine dei parcheggi - conduce infatti al foro porticato della scuola delle miniere, il cui fronte si apre ad occidente verso la citt di Albi. Le diverse architetture che compongono la cittadella sono connotate ed unificate dalla palese opposizione tra la tradizione della muratura in mattoni faccia a vista e linnovazione della co-

Il fronte meridionale della scuola.

Pianta del piano terra e del piano primo.

Schizzo di studio.

Fotografie J.M.Montiers

tracciato ortogonale, traducendolo in una cittadella dotata dei tradizionali topoi urbani, facilmente identificabili. In questo sistema,i diversi edifici sono unificati dalla scelta dei materiali, sostan-

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PROGETTI

pertura e della pannellatura in alluminio. Il complesso scolastico gerarchicamente qualificato dal vasto fronte porticato, caratterizzato da una cortina a pilastri giganti in mattoni sovrastata da una grande tettoia metallica a brise-soleil, composta da moduli seriali in alluminio. Grazie al diverso profilo dei due elementi (sinuoso quello in mattoni a recuperare loriginaria orografia del lotto, lineare quello metallico), questa facciata si anima aprendosi al calibrato gioco di diversi componenti: la teoria di puntoni in alluminio che fa da contrappunto alle paraste laterizie nella porzione di maggior profondit del portico, il prisma vetrato aggettante dingresso ed il curvilineo profilo dellanfiteatro, polita scocca metallica che perfora il colonnato segnalandosi in maniera incisiva s da far comprendere allosservatore la propria geometria e la propria funzione. Il porticato in mattoni faccia a vista - di colore intenso data lalta quantit di ferro contenuta nellargilla ed a giunti spessi con malta molto chiara propone allesterno un ritmo serrato, laddove la cortina muraria prevale sulle fasce vetrate: tale rapporto si ribalta allinterno (dove la superficie vetrata decisamente dominante) grazie alla sezione triangolare dei pilastri, concepita dai progettisti con lo scopo di conseguire la migliore illuminazione naturale dellinterno tramite la combinazione dello spessore (60 cm) e della strombatura. Il fronte porticato denota chiaramente

Planimetria generale. Il complesso scolastico situato allestremit orientale; gli impianti sportivi e gli alloggi per gli studenti sono attestati rispettivamente a sud e a nord del viale alberato.

la spina dorsale delledificio, sulla quale si innestano ortogonalmente i 4 corpi fusiformi dei laboratori, ciascuno dei quali concluso dal semplice volume degli atelier. Lungo lasse trasversale della galleria di testa vera e propria strada coperta il cui cuore costituito dalla hall auditorium - situato linsieme delle attivit di studenti e professori (gli spazi collettivi, la biblioteca, la caffetteria, la sezione dei giovani imprenditori, le aule e lauditorium). Nei corpi a fuso sono invece collocate le unit di ricerca - al piano terra i laboratori ed al primo piano gli uffici dei ricercatori e degli allievi - e nei quattro nuclei finali gli ambienti monovolume per la sperimentazione. Limpianto concepito allinsegna della chiarezza e della riconoscibilit figurale e la specifica struttura a pettine ben risponde alle esigenze della committenza: ogni singola entit infatti identificabile senza essere mai separata dallinsieme e ledificio scolastico concepito in modo tale da poter facilmente integrare le future evoluzioni. Tale riconoscibilit si traduce, oltre che nelle matrici geometriche dellimpianto, nella diversit di forme e materiali: se il fronte della galleria infatti dominato dalla scansione verticale dei pilastri in mattoni (non cos

per i fianchi, caratterizzati da cemento faccia a vista a ricorsi orizzontali, ottenuto con sabbia del posto),i corpi dei laboratori sono riconoscibili allesterno per la dicotomia tra la muratura in laterizio dei corridoi centrali dal profilo sinuoso e con serrate luci quadrate e la pannellatura in alluminio con finestre a nastro, mentre gli atelier si denotano come semplici hangar industriali in alluminio, privi di finestre e con lucernari sulla copertura piana. La stessa volont di diversificare si osserva anche allinterno delledificio, dove il colore utilizzato per qualificare ed orientare i percorsi. Mentre gli spazi collettivi e le aule sono intonacati di bianco, i percorsi distributivi della galleria e dei laboratori si diversificano nelle gamme cromatiche: dal rosso al giallo nella prima,dal blu al verde nei secondi.

Il fronte occidentale con la pilastratura in mattoni. Nella pagina a fianco: il fronte principale delledificio adibito a palestra (foto di Filipperi Semeghini).

Sezione longitudinale in corrispondenza dellauditorium e del corridoio longitudinale dei laboratori. In successione, da sinistra, i tre corpi della galleria-hall, dei laboratori di ricerca e degli atelier.

Scheda tecnica Progetto: Architecture Studio (M. Robain, R.Tisnado, J. F. Bonne, A. Bretagnolle, R. H.Arnaud, L. M. Fischer) con G&F Onesta Ministero dellIndustria e del Commercio, E.P.A Scuola delle Miniere Albi-Carmaux Sogelerg, Sogelerg Sogreah Les Travaux du Midi 1992 ottobre 1995

Committenza:

Strutture: Impresa: Concorso: Inaugurazione:

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PROGETTI

I corridoi della galleria e quelli dei laboratori: si noti luso diversificato del colore, dal rosso al giallo nel primo caso, dal blu al verde nel secondo.

Schizzo di studio per il corpo della galleria. Galleria di testa: la hall al primo piano.

Particolare del portico occidentale con pilastri laterizi (foto di Filipperi Semeghini).

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