Sei sulla pagina 1di 2

Il WWW e lArchitettura

Ho deciso che non solo Internet era eccitante, ma nel 1989 si stava diondendo a tal punto che cominciava a essere politicamente ragionevole usarlo in Europa. Ho anche pensato che Internet rappresentasse unentusiasmante possibilit per costruire una piattaforma sulla quale creare uno spazio dinformazione. E avevamo davvero bisogno di uno spazio dinformazione. Nel 1989 non cera il World Wide Web, ma avevamo gi tutti i pezzi[1]. Fino alla ne degli anni ottanta ci trovavamo di fronte ad una disciplina architettonica che in gran parte cercava di introdurre i primi elementi caratteristici dellevoluzione elettronica limitandosi per ad una semplice integrazione meccanica e tecnologica negli edici. Oggi i tempi si sono fatti maturi per andare oltre il mezzo (computer, componenti elettronici, microprocessori . . . ) e concentrarsi invece sul messaggio che il mezzo rende possibile. Larchitettura inizia a parlare in un modo nuovo, comincia ad ascoltare lambiente circostante e restituire informazioni, messaggi, contenuti. Le informazioni assumono tale importanza che inizia ad essere ragionevole ed utile dargli spazio. E produttivo ed interessante declinare questo aspetto e trarne il meglio anche nella progettazione. La quantit di contenuti cos vasta e in esponenziale aumento che questo fenomeno pare voglia fuoriuscire dal suo contenitore. Ma come? Con quale altro mezzo dirottare questo ume in piena nella vita di tutti i giorni? La risposta nel connubio fra lormai ben sviluppata realt virtuale e la realt sica. Per la prima volta iniziano a cadere i pregiudizi sul cammino parallelo di questi due mondi e si inizia ad ipotizzare cosa potrebbe succedere se invece, si completassero luno con laltro. Inizialmente, lascesa frenetica della realt virtuale, del web e dei computer aveva infatti indotto molti a credere ad una vera e propria frattura fra reale e virtuale, evidenziando cos due schieramenti arroccati ciascuno su convinzioni antitetiche. Fortunamente, col tempo, questa divisione si iniziata a sciogliere inaugurando un momento nuovo che non vede pi nelle caratteristiche della rete un pericolo ma un grande potenziale. Quando si guarda il web non lo si vede pi come computer connessi fra di loro. Questo ci che si pensava una volta di Internet. E non lo si pensa neanch pi come un insieme di pagine Web connesse, cos come una volta il World Wide Web era considerato una serie di informazioni connesse tra loro. Quando si guarda il Web, cercando di capire che cosa...perch succede, perch qualcuno segue un link, perch qualcuno inserisce un link... si stanno guardando persone [1]. Il World Wide Web popolato da persone che elaborano criticamente la realt che ci circonda per poi trasformare sotto forma di contenuto considerazioni utili per muoversi intelligentemente fra le numerose scelte che siamo 1

chiamati a fare ogni giorno. La scelta giusta, al momento giusto. Pensiamo ad esempio al traco. Ognugno col suo smartphone pu costantemente tenere aggiornato il suo andamento e proporre delle segnalazioni che vanno in aiuto alla comunit di viaggiatori che in quel preciso momento prenderanno la strada meno intasata. Le declinazioni possibili sono numerose, quello che ci interessa ora aerrare il concetto che le nostre case possono poggiare anche su fondamenta virtuali, da dove trarre linfa da elaborare ed orire perfettamente personalizzata per le nostre esigenze. Gli strumenti non mancano: reti, microprocessori, sensori, smartphone e schermi sono alla base di questa rivoluzione ma da soli non bastano. E necessario una nuova losoa dellabitare che ripensi lo spazio, ci che meglio inserire, ci che meglio evitare. Insomma una regia del vivere lo spazio che vada ad aggiungengersi come layer invisibile alla sicit di unarchitettura che desidera essere reinterpretata in questo tempo nuovo. Aspettatevi che gli organi elettronici, diventando sempre pi piccoli e sempre pi intimamente collegati a voi perderanno le loro tradizionali rigide scocche di plastica. Assomiglieranno sempre di pi a capi di abbigliamento e li indosserete [. . . ] La vostra casa e la vostra stanza diventeranno parte di voi e voi diventerete parte di esse [2]. 19 gennaio 2013 Giacomo Benedetti

Riferimenti bibliograci
[1] Tim Berners Lee. Internet un dono di Dio, chapter Quando nato il www. Skira, 2010. [2] William J. Mitchell. La citt dei bits. Spazi, luoghi e autostrade informatiche. Documenti di Architettura. Electa, 1995.

Potrebbero piacerti anche