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LA PARENTESI DEL GOVERNO TECNICO TRA BENEFICI E AGENDE DELLE COSE DA

FARE

Il governo tecnico non unesperienza nuova per lItalia. La diffusa instabilit politica, la frammentazione dei partiti e landamento economico altalenante degli ultimi anni hanno generato pi di una volta la necessit di sostituire ai politici di professione i tecnici: personalit del mondo accademico e imprenditoriale, o della societ civile, chiamati a concludere, entro un mandato di pochi mesi, il lavoro rimasto in sospeso. I precedenti illustri sono rappresentati dai governi Ciampi e Dini, intervenuti entrambi in momenti di congestione istituzionale e, date le circostanze, considerati unica possibile soluzione per il Paese. A distanza di qualche anno le stesse circostanze hanno portato al governo il Professor Mario Monti. Ce ne sono almeno tre: anzitutto le condizioni disastrose delleconomia, ben rappresentate dallandamento preoccupante dello spread tra i titoli italiani e quelli tedeschi. Secondo: la sfiducia dellEuropa nei confronti del sistema produttivo e politico italiano. Terzo: la difficile sostenibilit degli equilibri politici interni. La maggioranza granitica raccolta da Silvio Berlusconi alle elezioni 5 anni prima si andata lentamente disgregando, rendendo difficile la governabilit. Larrivo al governo dei tecnici ha rappresentato una grande opportunit per il Paese. Non tanto, e non solo, per leffetto positivo immediatamente percepito da unopinione pubblica frastornata dai continui scandali della classe politica. Bench molti di questi scandali fossero montati ad arte dalla stampa, larrivo di volti nuovi ispirati da 3 parole dordine sobriet, rigore e crescita ha garantito agli italiani una pausa, un momento di riflessione e coesione in una fase particolarmente difficile per tutti: le famiglie, gli imprenditori, i giovani in cerca di lavoro, gli studenti. Al capitale di consenso raggiunto nei confronti del Paese si aggiunto quello nei confronti dei partners europei e, quindi, degli investitori internazionali. Il governo tecnico appena insediatosi aveva davanti a s un orizzonte di tempo limitato, ma adeguato questa stata la convinzione diffusa a realizzare alcune riforme strutturali fondamentali per il Paese, troppo a lungo rimandate e non pi prorogabili. Per esempio la riforma delle professioni, le liberalizzazioni, luniversit e la ricerca, le infrastrutture, il mercato del lavoro e le

pensioni: tutti capitoli rimasti in sospeso durante le ultime legislature e che nessun governo era riuscito a completare. Un anno e mezzo pi tardi lesperienza tecnica si conclude, ed tempo di bilanci. Alcuni, poco lusinghieri, pongono laccento sul mancato coraggio nellaffrontare le riforme da parte del Professore, sostengono che si sarebbe potuto e dovuto fare molto di pi, soprattutto nel ridurre i costi eccessivi delle amministrazioni e della politica, nel ridare respiro al mercato del lavoro, oltre che nellincentivare quella che sar lobiettivo dei prossimi governi non solo italiani, ma di tutta Europa: la crescita economica. Altri commentatori, meno critici, sottolineano quanto di positivo stato raggiunto: in primo luogo la stabilizzazione dei conti pubblici, lapprovazione del pareggio di bilancio, una sostanziale riduzione dei costi degli apparati statali, la riforma del mercato del lavoro e, prima ancora, del sistema pensionistico. Il tempo a disposizione, si spiega, unitamente alle resistenze che sono andate crescendo nel corso del 2012 dentro e fuori il Parlamento, hanno impedito di raggiungere il traguardo sperato in altri settori, per esempio nella riforma costituzionale, con labolizione delle province e il riassetto delle competenze previsto dalla Costituzione. La verit, come sempre, sta nel mezzo. Il risultato eccellente del governo tecnico in Europa e nel campo economico stato bilanciato da risultati non sempre allaltezza delle aspettative a livello interno. La spiegazione risiede in quello che, almeno in apparenza, pu apparire come un paradosso: il tormentato rapporto tra i tecnici e i politici. In altre parole, i risultati ottenuti dal governo sono stati possibili proprio grazie al fatto di non essere lespressione di un voto democratico, ma semplicemente di avere un sostegno in quella che la stampa italiana ha presto nominato la strana maggioranza, composta cio dai principali partiti italiani che, per un breve lasso di tempo, hanno rinunciato a combattere e sono tornate a confrontarsi su temi di interesse comune. Grazie a questa legittimazione democratica mediata dai partiti, al governo stato possibile decidere pi di quanto avrebbe potuto un qualsiasi governo politico. Eppure, al tempo stesso, stata questa mediazione la condanna dei tecnici, destinati a subire un lento e inesorabile logorio che gi a partire dalla primavera del 2012 ha fatto s che le forze politiche di destra e di sinistra dessero segni di instabilit. La rottura, inevitabile, arrivata alla fine del 2012 con la formalizzazione del venir meno di una maggioranza in Parlamento dovuta allastensione dal

voto del PDL, e la conseguente decisione del Premier di rassegnare le dimissioni. C per unaltra grande novit che molti hanno trascurato e che invece rappresenta la vera forza durto di questa esperienza in fase conclusiva. Si tratta dellinvestimento consistente fatto dal governo uscente sulla democrazia partecipativa. La novit rispetto alle precedenti esperienze si spiega anche in ragione del paradosso appena raccontato. La scelta di creare un canale diretto di dialogo con i cittadini, consentendo loro di inviare mail e di ricevere una risposta in tempi ristretti, e la scelta di consultare la societ civile alla vigilia di ogni decisione importante ( successo ad esempio con il valore legale del titolo di studio e con la spending review) sono state motivate proprio dal bisogno di superare la legittimazione mediata dei partiti e recuperare un rapporto diretto con gli italiani. stato un esperimento molto faticoso, ma ha avuto successo. Lo dimostrano i numeri sorprendenti se si considera il lasso di tempo minimo per allestire e gestire unesperienza di questo tipo e i risultati concreti realizzati grazie al coinvolgimento dei cittadini. Centinaia di migliaia di persone che hanno potuto dare unopinione, a volte un suggerimento, altre volte una critica, alloperato del governo, che si impegnato a prenderne in considerazione la volont. Grazie agli oltre 135mila suggerimenti arrivati per la spending si potuto incidere sui settori nei quali gli sprechi pubblici erano pi forti, dando anche sostegno mediatico a unoperazione che, come ci si aspettava, ha incontrato fortissime resistenze da parte di amministrazioni e politici. Ora che il capitolo chiuso e il governo tecnico si appresta a concludere la propria esperienza istituzionale, lesperienza della partecipazione democratica una tra le tante novit che potrebbero rimanere tali oppure essere cancellate da chi arriver a Palazzo Chigi dopo le elezioni. Se saranno cancellate lesperienza tecnica rester una parentesi democratica interessante, ma isolata, nel percorso istituzionale dellItalia. Se invece diventeranno una pratica consolidata anche in un futuro governo politico, consentiranno finalmente di avere anche in Italia un canaledi partecipazione che molti altri Paesi europei (e non solo) hanno gi sperimentato con successo. Evidentemente, serviva un gruppo di tecnici per avviare lesperimento. Ora ci vorrebbero dei politici illuminati per portarlo a compimento.

Gianluca Sgueo @GianlucaSgueo EL PARENTESIS DEL GOBIERNO TCNICO ENTRE LOS BENEFICIOS Y LA AGENDA DE LAS COSAS POR HACER El gobierno tcnico no es una experiencia nueva en Italia. La inestabilidad poltica generalizada, la fragmentacin de los partidos y los resultados econmicos fluctuantes de los ltimos aos han generado, ms de una vez, la necesidad de sustituir a los polticos de profesin por tcnicos: personalidades del mundo acadmico y de la la empresa, o de la sociedad civil, llamados a concluir por un mandato de pocos meses, el trabajo que se haba quedado en suspenso. Los precedentes son los gobiernos Ciampi y Dini. Ambos fueron resultado de momentos de congestin institucional y, dadas las circunstancias, considerados nica posible solucin para el pas. Unos cuantos aos despus las mismas circunstancias nos llevaron al gobierno del Profesor Mario Monti. Hay, almenos, tres circunstancias: las condiciones desastrosas de la economa, representado por la tendencia preocupante del diferencial de los bonos italianos respecto de los alemanes. Segundo: la desconfianza de Europa hacia el sistema productivo y poltico italiano. Tercero: la difcil sostenibilidad de los equilibrios polticos internos. La mayora de Berlusconi en las elecciones de 5 aos antes se haba ido disgregando, haciendo difcil la gobernabilidad. La llegada al gobierno de los tcnicos ha representado una gran oportunidad para el pas. No tanto, y no slo, por el efecto positivo inmediatamente percibido por una opinin pblica desconcertada por los continuos escndalos de la clase poltica. Aunque muchos de estos escndalos fueron fabricados perfectamente por la prensa, la llegada de caras nuevas -inspiradas por las palabras sobriedad, rigor y crecimiento- ha garantizado a los italianos una pausa, un momento de reflexin y cohesin en una fase particularmente difcil para todos: las famlias, los empresarios, los jvenes en bsqueda de trabajo, los estudiantes. Al consenso generado internamente se puede aadir el consenso generado ante los partners europeos y ante los inversores internacionales. El gobierno tcnico apenas asumi el cargo tena delante

suyo un horizonte de tiempo limitado, pero adecuado -esta era la creencia generalizada- para realizar algunas reformas estructurales fundamentales para el pas, demasiado tiempo postergadas y que no podan esperar ms. Por ejemplo la reforma de los colegios profesionales, las liberalizaciones, la universidad y la investigacin, las infraestructuras, el mercado laboral y las pensiones: todos los captulos dejados en suspenso durante las anteriores legislaturas y que ningn gobierno haba conseguido completar. Un ao y medio despus la experiencia tcnica se acaba, y es tiempo de balances. Algunos, poco lisonjeros, que ponen el acento en la falta de coraje del Professore para afrontar las reformas, sostienen que se podra haber hecho mucho ms, sobretodo en la reduccin de los costes excesivos de las administraciones y de la poltica, en el devolver el oxgeno al mercado laboral, as como el incentivar aqul que tiene que ser el objetivo de los prximos gobiernos de toda Europa: el crecimiento econmico. Otros comentaristas, menos crticos, resaltan lo positivo que se ha conseguido: en primer lugar la estabilizacin de las cuentas pblicas, el equilibrio del presupuesto, una importante reduccin de los costes de los aparatos estatales, la reforma del mercado laboral y la del sistema de pensiones. El tiempo disponible conjuntamente con las resistencias que han ido creciendo en el curso del 2012 dentro y fuera del Parlamento, han impedido no haber conseguido el objetivo esperado en otras reas como por ejemplo la reforma constitucional, la eliminacin de las provncias y la reorganizacin de las competencias prevista por la Constitucin. La verdad, como siempre, est en el medio. El resultado excelente del gobierno tcnico en Europa y en el campo econmico se ha visto matizado por los resultados, no siempre a la altura de las expectativas, a nivel interno. La explicacin reside en algo que puede, en apariencia, parecer una paradoja: la atormentada relacin entre tcnicos y polticos. En otras palabras, los resultados obtenidos por el gobierno han sido posibles gracias al hecho de no ser la expresin de un voto democrtico, sino simplemente por tener el apoyo en aquello que la prensa italiana ha rpidamente denominado la extraa mayora, compuesta por los principales partidos italianos que, por un breve perodo de tiempo, han renunciado a pelearse y han vuelto a discutir sobre temas de inters comn.

Gracias a esta legitimacin democrtica mediada por los partidos, en el gobierno ha sido posible decidir ms de lo que habra sido posible decidir por un gobierno poltico. Sin embargo, al mismo tiempo, ha sido esta mediacin la condena de los tcnicos, destinados a someterse a una lenta e inexorable desgaste que ya a partir de la primavera de 2012 ha provocado que las fuerzas polticas de derecha e izquierda dieran signos de inestabilidad. La ruptura, inevitable, lleg a finales del 2012 con la formalizacin de la prdida de la mayora en el Parlamento debido a la abstencin del PDL, y la consiguiente decisin del primer ministro de presentar la dimisin. Hay otra gran novedad que muchos han descuidado y que, en cambio, representa la verdadera fuerza de choque de esta experiencia que se termina. Se trata de la inversin hecha por este gobierno en la democracia participativa. La novedad respecto a las experiencias anteriores se puede explicar sobre la base de la paradoja antes citada. La eleccin de crear un canal directo de dilogo con los ciudadanos y la eleccin de consultar la sociedad civil antes de cada una de las decisiones importantes han sido motivadas por la necesidad de superar la legitimacin mediada de los partidos i recuperar la relacin directa con los italianos. No ha sido un experimento fcil pero ha tenido xito. Lo demuestran los nmeros -sorprendentes si se considera el poco tiempo que hemos tenido para gestionar una experiencia de este tipo- y los resultados concretos gracias a la participacin de los ciudadanos. Centenares de miles de personas que han podido dar una opinin, unas veces sugerencias, otras veces crticas al trabajo del gobierno que se ha comprometido a tomar en consideracin las opiniones. Gracias a las 135 mil propuestas llegadas para el presupuesto se ha podido incidir en los sectores en los cuales el gasto pblico eran ms importantes y ha apoyado mediticamente a una operacin que ha encontrado fuertes resistencias por parte de las administraciones y de los polticos. Ahora que la experiencia ha concluido y el gobierno est cerrando su experiencia institucional, la experiencia de la participacin democrtica es una entre tantas novedades que podran permanecer o ser canceladas por quien llegue al Palazzo Chigi despus de las elecciones. Si se cancela la experiencia tcnica quedar como un parntesis democrtico interesante,

pero aislado, en el recorrido institucional de Italia. Si en cambio se convierte en una prctica consolidada en un futuro gobierno poltico, permitir finalmente tener en Italia un canal de participacin que muchos otros pases europeos (y no slo europeos) han ya experimentado con xito. Evidentemente, sirvi un grupo de tcnicos para iniciar el experimento. Ahora necesitamos polticos illuminati para llevarlo a cabo.

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