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SABATO 24 NOVEMBRE 2012

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COMMUNITY

il manifesto

pagina 15

SCUOLA

PAROLA DORDINE: DEMOLIRE IL MOVIMENTO


Giuseppe Caliceti i sono le manifestazioni di protesta di migliaia di studenti in tutta Italia? Ci sono le occupazioni delle scuole? Ci sono sindacati che, dopo aver indetto in modo unitario le assemblee coi docenti in preparazione di uno sciopero, poi non lo fanno? Tipo Cisl Scuola, Uil Scuola, SnalsConfsal, Gilda Fgu? S, certo. Ma ci sono soprattutto decine di opinionisti che in queste settimane hanno cominciano con la retorica contro gli studenti e chi protesta. Si ha la sensazione che ben pochi di loro cerchino di capirne le ragioni. Non questo che li interessa. Hanno un altro obiettivo: spezzare le gambe al movimento finch piccolo e giovane. Si scrive a memoria, sull'onda dei ricordi. Come se i giovani di oggi fossero uguali a quelli di ieri o dell'altro ieri. E non diversi, nuovi ogni volta. ormai quasi un nuovo genere giornalistico. Lo sport pi in voga: demolirli. A destra, facendo puntualmente, ma anche fascisticamente, di tutte le erbe un fascio. Per bollarli a imperitura memoria come pericolosi e violenti estremisti. Tutti. Senza neppure guardarli in faccia. Evocando generalmente i fantasmi di un sessantotto assassino e demoniaco in cui loro, i giovani di oggi, non erano neppure nati. la tecnica gi adottata in passato da gente che parlava di don Milani come dell'inventore dei soviet dell'ignoranza. Ma anche i giornali apparentemente pi progressisti, spesso e volentieri, ai giovani, non fanno sconti. E hanno ben poco da dire. La loro retorica? Predicare, predicare, predicare, predicare. Ci che fa irritare ogni giovane, che dagli adulti si aspetta soprattutto esempi, pi che parole. Gi, le prediche. Non sanno far altro. Magari qualche sinistro condivide le ragioni della protesta, capisce. O ci prova. Condivide le preoccupazioni. Cerca. Si sforza. Ma certamente non ne condivide i metodi. Mai. Diamine, siamo adulti, mica ragazzini invasati! I metodi! I metodi! Parliamone, di questi metodi. Lo sciopero e la piazza sono roba vecchia? Anche l'occupazione della scuola? Va bene, ma chi lo sostiene ha idee alternative? No, si capisce. L'alternativa stare zitti. Verrebbe da dire: da che pulpito arrivano, questi consigli! E soprattutto, cosa hanno prodotto, in termini di cambiamenti reali dell'esistente? La cosa pi interessante sarebbe parlare anche della specificit di questa protesta dei giovani di oggi, piuttosto. Non uguale a quella dei loro padri o dei loro nonni. Ma non per questo da deridere o giudicare sempre negativamente. Vabb, replicare ai reazionari fin troppo facile. Buttafuoco, l'altro giorno, alla radio: E se invece di protestare, i giovani iniziassero a studiare? La solita vecchia battuta riciclata. Caro Buttafuoco, e se magari oltre a studiare i giovani protestassero? Le due cose da lei non sono contemplate? Rispetto alle modalit: c' una grande attenzione da parte degli studenti a non essere impallinati dalla logica della "narrativa della violenza" che politici e media non vedono l'ora di recitare a soggetto. Voglio dire: sono meno ingenui di quanto pensiamo. Certo sono ben pi pacifisti e non violenti di chi ha protestato in passato. E anche di chi ha licenziato 150.000 docenti dal 2008 a oggi: il pi grande licenziamento di massa dalla nascita della nostra Repubblica, avvenuto a opera dello Stato, del Pubblico, non della Fiat o di un privato. Siamo di fronte a studenti che non compiono atti vandalici, per esempio. Anzi, c' cura e attenzione verso gli edifici scolastici, vissuti come bene comune. Anche nelle occupazioni, mi pare ci sia una nuova consapevolezza, magari anche un po' disperata: quella che la scuola sia, di fatto, l'unica Casa dei Ragazzi che rimasta in questo loro mondo che non li vuole e li recepisce come ostili a priori, presenza indesiderata. Anche rispetto alle ragioni delle loro proteste ci sono particolarit. Le metteva ben in luce una recente puntata di Tutta la citt ne parla dove si dava voce, oltre a giornalisti e studenti, anche ai genitori dei ragazzi che stanno protestando. vero, sia padri che figli temono il no future, ma la loro protesta, oggi, pi mirata. A dispetto della ridicola e ripetuta disunit sindacale in atto, che sembra assolutamente funzionale al tentativo di disinnescare qualsiasi reale protesta parliamoci chiaro, cos che i sindacati della scuola, da anni, neutralizzano le assordanti proteste di un corpo docenti ormai sull'orlo di una crisi di nervi - il movimento degli studenti mostra ancora una eccezionale unit e compattezza nell'affermazione del proprio obiettivo prioritario: la difesa appassionata della scuola pubblica senza se e senza ma, come cuore ancora vivo e pulsante di quel che rimane della democrazia nel nostro Paese.

Banchieri imbroglioni
quei cittadini che ancora lo ignoravano, la crisi sta dimostrando che i mercati finanziari sono i protagonisti principali della attuale situazione economica in Europa. Essi rappresentano un cambiamento fondamentale: il potere passato dai politici agli speculatori di borsa e a una coorte di banchieri imbroglioni. Ogni giorno, i mercati muovono somme colossali. Ad esempio, quasi 7 miliardi di euro, solo in debiti degli stati della zona euro, secondo la Banca centrale europea. La decisione collettiva quotidiana di questi mercati pu rovesciare i governi, dettare politiche e sottomettere popoli. Il dramma anche che questi nuovi "padroni del mondo" non hanno alcun interesse per il bene comune. La solidariet non il loro problema. Meno ancora la preservazione dello stato sociale. La unica razionalit che li spinge l'avidit. Gli speculatori e banchieri, guidati dall'avidit, arrivano a comportarsi come mafie, con la mentalit di uccelli rapaci. E con una impunit quasi totale. Da quando, nel 2008, scoppiata la crisi - in gran parte causato da loro - nessuna riforma seria ha potuto regolamentare i mercati o mettere la museruola ai banchieri. E nonostante tutte le critiche contro la "irrazionalit del sistema, il comportamento di molti attori finanziari continua ad essere cinico. evidente che le banche svolgono un ruolo chiave nel sistema economico. E che le loro attivit tradizionali - stimolare il risparmio, dare credito alle famiglie, finanziare le imprese, dare impulso al commercio sono costruttive. Ma dalla generalizzazione, negli anni ottanta, del modello della "banca universale", che aggiunse ogni sorta di attivit speculativa e di investimento, i rischi per i risparmiatori si sono moltiplicati, cos come la frode, l'inganno e gli scandali. Ricordiamo, per esempio, uno dei pi vergognosi, la cui protagonista fu la potente banca d'affari statunitense Goldman Sachs, che domina oggi l'universo finanziario. Nel 2001 aiut la Grecia a truccare i suoi conti affinch Atene soddisfacesse i requisiti e potesse entrare nell'euro, la moneta unica europea. Ma, in meno di sette anni, la frode stata scoperta e la realt esplosa come una bomba. Conseguenza: quasi un continente impantanato nella crisi del debito; un paese, la Grecia, saccheggiato e in ginocchio; recessione, licenziamenti massicci, perdita di potere d'acquisto per i lavoratori; ristrutturazioni e tagli alle prestazioni sociali; piani di aggiustamento e miseria. Quali sanzioni hanno subito gli autori di un cos nefasto inganno? Mario Draghi, ex vicepresidente di Goldman Sachs Europa, quindi consapevole della frode, stato nominato presidente della Banca centrale europea (Bce), e Goldman Sachs ha guadagnato, per aver truccato i conti, 600 milioni di euro. Confermando cos un principio: in materia di grandi truffe organizzate dalle banche, l'impunit la regola. Lo possono confermare le migliaia di risparmiatori spagnoli che hanno acquistato azioni di Bankia ai tempi in cui questo istituto entr in Borsa. Si sapeva che non aveva alcuna credibilit e il valore delle sue azioni, secondo le agenzie di rating, gi era a un passo dal titolo spazzatura. I risparmiatori diedero fiducia a Rodrigo Rato, allora presidente di Bankia ed ex direttore generale del Fondo monetario internazionale (Fmi), che non esit a dire, il 2 maggio 2012 (cinque giorni prima di dimettersi sotto la pressione dei mercati e poco prima che lo Stato dovesse iniettare nella banca 23 miliardi e mezzo di euro per evitare il fallimento): Siamo in una situazione di grande

DALLA PRIMA
Gaetano Azzariti

Monti nel silenzio della politica


Una indicazione politica anticipata del Capo dello Stato che operava in via di supplenza in un difficile momento di transizione, con un governo in agonia (quello di Berlusconi) e unopposizione debole e senza maggioranza parlamentare. Fu forse in ragione dellemergenza che nessuno ebbe a ridire, almeno pubblicamente. Quella nomina fu pienamente politica e spian la strada al governo Monti. Una decisione certamente legittima, espressione per di una visione emergenziale, la quale assegnava al Capo dello stato il ruolo di "reggitore dello stato di crisi". Non ora il caso di discutere ogni singolo atto (tra cui la nomina a senatore a vita di Mario Monti) che Napolitano ha compiuto al fine di superare la crisi, pi utile appare ricordare quali sono le conseguenze di quegli atti e di interrogarsi sul seguito della storia. Per dirla in breve: il carattere emergenziale che ha segnato la nascita e legittima la permanenza dellattuale governo deve avere nel pi breve tempo possibile una sua conclusione. Ci che possibile fare per ragioni si straordinaria necessit e urgenza non possibile sia protratto oltre un tempo limitato. Se leccezione diventa la regola, infatti, si mette a rischio lordinaria stabilit dei rapporti politici e costituzionali. Se si dovessero analizzare e dovremmo pur farlo prima o poi gli atti del governo Monti (ma anche degli altri organi costituzionali) posti in essere "fuori dellordinario" ci accorgeremmo di quanto si stia sottoponendo a stress lordine costituzionale delle competenze. Basta pensare al monopolio legislativo dellesecutivo che ha definitivamente esautorato il parlamento. Uscire dallemergenza il prima possibile, dunque. Ma verosimile? A differenza di quanto ritengono in molti, personalmente non penso che ci sia impedito dal protrarsi della crisi economica. Chi lha detto, infatti, che la crisi economica permanete del sistema capitalistico attuale non possa essere affrontata nel rispetto dellordine costituzionale e sulla base di definite politiche di governo? In Europa e nel mondo la regola quella di legittimi governi politici che operano entro un indiscusso e rispettato ordine costituzionale. Governi ai limiti delleccezione sono solo quello italiano e per profili in parte diversi - quello greco. Ci che, in Italia, rende difficile tornare allordinario altro: lafasia della politica. Una paralisi dalla quale non sembra si riesca ad uscire. Sin tanto che i partiti politici continueranno a baloccarsi su chi deve essere rottamato, chi deve guidare questo o quello schieramento, a chi spetta andare in tv per dire parole vuote, non ne usciremo. La malattia daltronde pi grave di quel che appare: basta guardare a quel che succede non appena le forze politiche sono chiamate al confronto su un tema propriamente politico e vitale per la sopravvivenza della nostra democrazia rappresentativa, senza lausilio della tecnica al governo. Penoso lo spettacolo della discussione sulla riforma della legge elettorale, diventata un mercato in cui si barattano premi e premietti, dove i tatticismi stanno uccidendo ogni possibilit di uscirne con dignit. il silenzio della politica che inquieta. In assenza di uno scontro reale su programmi diversi non pu stupire che stia montando la richiesta di continuare con leccezione di un governo che non ha bisogno dei normali canali di legittimazione, neppure di quello che si pone a fondamento della democrazia moderna. Monti, senatore di nomina presidenziale e a vita, non pu scendere in campo, non ne ha bisogno. la politica che ha bisogno di lui, con buona pace per le normali regole della rappresentanza politica. La Costituzione non ne rimarr indenne.

I nuovi padroni del mondo sono gli speculatori di borsa, che non hanno alcun interesse per il bene comune. Da quando scoppiata la crisi nessuno riuscito a mettere loro la museruola. Per quanto tempo le democrazie resisteranno a questa impunit?

Ignacio Ramonet
robustezza dal punto di vista della solvibilit e anche dal punto di vista della liquidit. vero che, meno di un anno prima, nel luglio 2011, Bankia aveva apparentemente superato gli "stress test" condotti dall'Autorit bancaria europea (Eba) sui 91 maggiori istituti finanziari europei. Bankia avevano ottenuto un Core Tier I Capital (capitale di massima resistenza) del 5,4%, a fronte di un minimo richiesto del 5% in una situazione di massimo stress. Il che d un'idea della incompetenza e inettitudine della Eba, organismo europeo incaricato di garantire la solidit delle nostre banche... Altre persone che possono testimoniare sull'avventurismo dei banchieri sono le vittime, in Spagna, dello "scandalo delle azioni privilegiate". Una frode che colpisce pi di 700 mila risparmiatori che hanno perso i loro soldi. Si fece loro credere di aver acquistato qualcosa di simile a un deposito vincolato... Ma le azioni privilegiate sono un tipo di prodotto finanziario che non coperto dal fondo di garanzia delle banche. Che non sono obbligate se non hanno liquidit - a rimborsare il capitale iniziale n gli interessi maturati. Questa truffa ha anche rivelato che i risparmiatori spagnoli vittime di frodi bancarie non possono contare sulla protezione della Banca di Spagna o della Comisin Nacional del Mercado de Valores (Cnmv) . N, ovviamente, su quella del governo, che continua ad aiutare in maniera massiccia le banche mentre la sua politica di tagli e austerit punisce i cittadini in modo permanente. Per aiutare il sistema bancario spagnolo, Mariano Rajoy ha sollecitato dall'Unione europea un credito fino a 100 miliardi di euro. Nel frattempo, le banche spagnole continuano a favorire la fuga in massa dei capitali. Si stima che, fino allo scorso settembre, 220 miliardi di euro erano fuggiti dalla Spagna ufficialmente... una somma superiore al doppio del credito chiesto in Europa per salvare il siste-

ma bancario spagnolo. Ma gli scandali non finiscono qui. Potremmo ricordare che, negli ultimi mesi, le frodi bancarie sono continuate. La banca Hsbc stata accusata di riciclare il denarodella droga e dei narcotrafficanti messicani. La banca JP Morgan si lanciata in speculazioni spericolate, assumendosi rischi senza precedenti, che hanno causato perdite di 7,5 miliardi di euro, rovinando decine di suoi clienti. La stessa cosa successa a Knight Capital, che ha perso oltre 323 milioni di euro in una notte a causa di un errore in un software di speculazione automatica attraverso computer. Ma lo scandalo pi irritante, a scala globale, quello del Libor. Di cosa si tratta? La British Bankers Association propone ogni giorno una tasso interbancario denominato "London Interbank Offered Rate" o Libor per il suo acronimo in inglese. Il calcolo di questo tale tasso realizzato dallagenzia Reuters che, ogni giorno, chiede a sedici grandi banche a quale tasso di interesse stanno ottenendo credito. E stabilisce una media. Dato che Libor il tasso al quale le principali banche si prestano denaro tra di loro, il Libor diventa un punto di riferimento fondamentale per l'intero sistema finanziario globale. In particolare serve per determinare, ad esempio, i tassi dei mutui per le famiglie. Nell'area dell'euro, l'equivalente del Libor si chiama Euribor e viene calcolato in base all'attivit di una sessantina di grandi banche. Nel mondo, il Libor influisce su circa 350 miliardi di euro di crediti... Qualsiasi variazione, anche di lieve entit, di questo tasso pu avere un impatto colossale. In cosa consistita la frode? Diverse banche (di quelle che servono da riferimento per stabilire il Libor) si sono consultate tra loro e hanno deciso di mentire sui loro tassi, in modo da manipolare il Libor e tutti i contratti derivati, ossia i prestiti a famiglie e imprese. E questo per anni. Le inchieste hanno dimostrato che una decina di grandi banche internazionali - Barclays, Citigroup, JP Morgan Chase, Bank of America, Deutsche Bank, Hsbc, Credit Suisse, Ubs (Union de Banques Suisses), Socit Gnrale, Crdit Agricole, Royal Bank of Scotland si sono organizzate per manipolare il Libor. Questo scandalo enorme dimostra che la criminalit nel cuore stesso della finanza internazionale. E che, probabilmente, milioni di famiglie hanno pagato i loro mutui a tassi irregolari. Molti hanno dovuto abbandonare le loro case. Altri ne sono stati cacciati perch non potevano pagare un debito artificialmente manipolato. Ancora una volta, le autorit incaricate di vigilare sul buon funzionamento dei mercati hanno chiuso un occhio. Nessuno stato punito, a parte quattro disgraziati. Tutte le banche coinvolte sono ancora facendo affari. Per quanto tempo le democrazie possono resistere a una tale impunit? Nel 1932, negli Stati uniti, Ferdinand Pecora, un figlio di immigrati italiani che arriv allincarico di procuratore di New York, fu scelto dal presidente Herbert Hoover per indagare sulla responsabilit delle banche nelle cause della crisi del 1929. Il suo rapporto fu impressionante. Pecora propose il termine "bankster" per qualificare i "banchieri gangster. Sulla base di quel rapporto, il presidente Franklin D. Roosevelt decise di proteggere i cittadini dai rischi della speculazione. Sanzion tutte le banche imponendo il "Glass-Steagall Act" e stabilendo (dur fino al 1999) un'incompatibilit tra due tipi di attivit: le banche di deposito e le banche d'investimento. Quale governo europeo della zona euro prender una tale decisione?

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