Sei sulla pagina 1di 7

1975 il Massacro del Circeo a cura di http://salgalaluna.clarence.

com

1975 - Il massacro del Circeo


Il 29 settembre 1975 tre giovani neofascisti (Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira) sequestrano Donatella Colasanti e Rosaria Lopez (entrambe diciassettenni), due giovani donne romane provenienti da quartieri popolari. Rosaria Lopez non aveva finito le scuole medie e viveva con il fratello, la sorella e i genitori anziani e malati in due stanze, in via di Grotta Perfetta all'Ardeatino. Donatella Colasanti aveva un padre impiegato, una madre casalinga e un fratello di un anno pi grande di lei. Le sequestrano con una scusa ("Andiamo ad una festa a Lavinio, ci divertiremo vedrete"), portandole in una villa al Circeo (un centinaio di chilometri a sud di Roma), in cui trascorrono 36 ore infernali, in cui le due donne vengono violentate e picchiate. Il 25 settembre precedente Donatella Colasanti e un'amica (Nadia) avevano conosciuto Giampietro Parboni Arquati, un giovane appartenente a una famiglia della borghesia romana. Parboni, insieme a Gianni Guido e Angelo Izzo, due giorni dopo aveva rivisto Donatella Colasanti, accompagnata da Rosaria Lopez. Parboni e Izzo si erano presentati con nomi falsi: "Ci incontrammo con le ragazze e ci trattenemmo circa un'ora. Alle ragazze io mi presentai come Stefano, Gianni Guido con il suo vero nome e il Parboni come Carlo.

Angelo Izzo, all'epoca Avevamo l'abitudine di non dare i nostri nomi veri da quando, l'anno prima, io, Parboni e un altro amico eravamo rimasti coinvolti per fatti di violenza carnale e pensavamo che usando nomi falsi non potevamo pi essere incastrati" (Dalla deposizione di Angelo Izzo al processo). "Gli amici di Carlo ci proposero di rivederci il luned successivo, il 29 settembre, e di portare con noi anche un'altra amica. Ci mettemmo d'accordo per le 4 del pomeriggio davanti al cinema Ambassade. Rosaria era entusiasta di questo incontro. I ragazzi ci sembravano molto simpatici. Tornata a casa dissi a Nadia di questo nuovo appuntamento e che Carlo pi volte mi aveva chiesto di lei". (Dalla deposizione di Donatella Colasanti). All'appuntamento non and Nadia (era malata), n si present Carlo (Parboni). Gianni Guido e Angelo Izzo arrivarono all'appuntamento con mezz'ora di ritardo. I quattro salirono a bordo di una Fiat 127 guidata da Gianni Guido, in direzione Lavinio (dove si trovava secondo Izzo e Guido - Carlo). Gianni Guido, 19 anni, era iscritto al primo anno di architettura e viveva nel quartiere Nomentano, in un elegante palazzo tra Villa Paganini e Villa Torlonia. Il padre era un alto dirigente di un istituto di credito (Raffaele Guido). Il nonno era stato proconsole sanitario mussoliniano in Somalia.

Dicembre 2005 questo testo rilasciato sotto licenza Creative Commons 2.0: http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.0/

1975 il Massacro del Circeo a cura di http://salgalaluna.clarence.com


Gianni Guido, all'epoca Angelo Izzo, ventenne, figlio di un ingegnere edile, era iscritto a medicina (dopo il liceo al San Leone Magno). Era conosciuto per la sua prepotenza e le sue deliranti teorie sulla la divisione in classi dell'umanit: i dominanti, i poveri cristi, i pidocchiosi. Era in cura da uno psichiatra che gli aveva diagnosticato una nevrosi maniaco - depressiva e alterazioni della sessualit derivanti da iposviluppo anatomico. Si fermarono per strada dopo le 17. Angelo Izzo, dicendo di dover fare una telefonata a Giampietro Parboni, and a chiamare l'amico Andrea Ghira, per ottenere l'assenso a portare le due ragazze nella sua villa al Circeo (di cui aveva le chiavi). Alle 17,50 la Fiat 127 bianca arriva davanti al cancello di villa Moresca. Villa Moresca della famiglia Ghira. Ha due piani, un giardino, il box e una taverna. Si trova vicino alla costa, con una vista panoramica sull'isola di Ponza. "Verso le 6 e mezza Gianni Guido tir fuori una pistola e ci disse che loro appartenevano alla banda dei marsigliesi e che ci avevano rapite su ordine del loro capo, Jacques Berenguer. Dopo un quarto d'ora ci chiusero a chiave in un piccolo bagno senza finestre" (dalla deposizione di Donatella Colasanti). Alle 19 Gianni Guido riparte per Roma per tornare a casa per cena dai genitori. "Angelo Izzo ci fece uscire a turno dal bagno, ci fece spogliare e ci obblig a stare con lui, ma non riusc ad avere rapporti completi con me e Rosaria. Verso le 11 torn Gianni Guido. Piangevamo, volevamo andar via. Loro minacciavano di sverginarci. Questo inferno continu per un paio d'ore, fino a quando ci rinchiusero di nuovo nel bagno e ci buttarono una coperta" (dalla deposizione di Donatella Colasanti). All'alba i due giovani ricompaiono, impasticcati di amfetamine. Cominciano a colpire le due ragazze con calci, pugni, schiaffi e sevizie fino alle cinque del pomeriggio, quando arriva il ventiduenne Andrea Ghira, che finge di essere il famigerato Jacques Berenguer (noto criminale marsigliese, che dall'aprile del 1975 aveva portato a segno a Roma una serie di sequestri a scopo di estorsione). Figlio di un costruttore edile, Ghira era un giovane violento che aveva aderito alle formazioni squadriste di estrema destra. Al liceo Giulio Cesare di Roma era leader di una fazione da lui fondata che teorizzava il crimine come mezzo di affermazione sociale. "Jacques appena arrivato nella villa non stato cattivo con noi, non mi obblig ad andare a letto con lui. Poi per ci ordin di fare l'amore tra di noi, io e Rosaria. Jacques prese Rosaria per la mano e la port in una stanza. Io rimasi con Izzo e Guido. Angelo Izzo prov ripetutamente a prendermi ma senza riuscirci e siccome a Guido non piacevo mi presero a calci sulla schiena. Approfittando di un attimo di distrazione raggiunsi il telefono e chiamai il 113, riuscendo solo a dire: mi stanno ammazzando, sto a Lavinio. In quel momento fui colpita da una spranga di ferro e caddi a terra. Mentre mi prendevano a calci sentivo le urla di Rosaria. Dopo un po' vidi Jacques e dietro di lui la mia amica era sporca di sangue, lo implorava di lasciarci andare" (Dalla deposizione di Donatella Colasanti). Verso le 19,30 del 30 settembre Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira dicono alle ragazze che le avrebbero addormentate per riportarle a Roma. Rosaria Lopez viene trascinata da Angelo Izzo e Gianni Guido al piano di sopra, mentre la Colasanti sta al piano terra con Ghira. Fanno loro due iniezioni, che non hanno effetto. "Angelo rimase nel bagno con Rosaria tutto il tempo mentre Gianni e Andrea si alternavano per aiutarlo. Sentivo le grida di Rosaria che si interrompevano come se le stessero infilando la testa nell'acqua. Dopo un po' non sentii pi niente. Io ero con Guido e dalle scale scesero Ghira e Izzo. Erano affannati e stanchi, in particolare Izzo. Anche su di me l'iniezione non aveva avuto effetto e cos cominciarono a colpirmi con il calcio della pistola, mi riempirono di pugni. Mi legarono un laccio al collo e mi trascinarono nuda per tutta la casa. Svenni per una decina di minuti, quando mi risvegliai sentii il piede di uno di loro che mi premeva sul petto. Qualcuno disse: questa qui non vuole morire e cominciarono a colpirmi in testa con una spranga di ferro. A questo punto pensai che la sola cosa da fare per salvarmi era fingermi morta. La stessa voce di prima disse: Finalmente siamo riusciti ad ammazzarla" (Dalla deposizione di Donatella Colasanti). Alle 21 di marted 30 settembre Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira infilano le ragazze in due sacchi di plastica e le caricano sulla 127 di Guido, per tornare a Roma. L'auto parte alla volta di Roma con a bordo Gianni Guido e Angelo Izzo. Andrea Ghira li segue al volante della sua Mini Minor. Verso le 23,30, giunti in Via Pola, una traversa di Via Nomentana, parcheggiano la
Dicembre 2005 questo testo rilasciato sotto licenza Creative Commons 2.0: http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.0/

1975 il Massacro del Circeo a cura di http://salgalaluna.clarence.com


Fiat 127 e vanno a cercare una pizzeria. Ma Donatella Colasanti non morta. Alle 2,50 della notte una donna che abita nello stabile davanti al quale ferma la Fiat 127 bianca viene svegliata dai pugni e dai lamenti di Donatella Colasanti. La signora avverte i carabinieri. Un vigile notturno verso le 3 del mattino - apre il bagagliaio, salvando Donatella Colasanti, con il volto tumefatto e sporco di sangue. Accanto a lei, il cadavere di Rosaria Lopez.

La foto dell'auto di Guido ritrovata dai carabinieri Subito viene arrestato Gianni Guido, in stato di confusione mentale. Angelo Izzo arrestato poco dopo, mentre Andrea Ghira inizialmente non indiziato e non sar mai preso. Fra i tre il leader Andrea Ghira, rampollo della borghesia romana, all'epoca 22enne. Ha in camera bandiere naziste, busti di Adolf Hitler e Benito Mussolini, libri di Julius Evola. Porta sempre con s la pistola e si dichiara nazional-socialista.

Andrea Ghira all'epoca I ragazzi sono gi noti alla polizia: gi condannati per rapine, violenza sessuale e maltrattamenti, sequestri di persona. In una recente intervista Izzo ha ricordato: Era una prassi consolidata nel nostro gruppo stuprare le ragazze. Io avevo ricevuto una proposta da un fratellino, cos chiamavamo i camerati compagni di stupri e rapine, che mi propose di uccidere un suo cugino per riscuotere una eredit favolosa Ne parlammo tra noi e decidemmo che laffare si poteva fare. Bastava simulare una rapina di drogati. Ma lavremmo fatta

Dicembre 2005 questo testo rilasciato sotto licenza Creative Commons 2.0: http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.0/

1975 il Massacro del Circeo a cura di http://salgalaluna.clarence.com


solo dopo aver incastrato il committente in qualche storia di sangue. E ancora: Passavamo intere giornate a rifarci il guardaroba, ad acquistare gioielli, a farci scarpe e camicie su misura. E poi macchine sportive, moto giapponesi, Rolex doro, locali alla moda, cocaina. Dal delitto scaturisce un dibattito sui giornali. In particolare alcuni intellettuali (tra essi Calvino con un articolo l'8 ottobre 1975 sul Corriere della Sera) inquadrano il delitto nella categoria del crimine fascista e pariolino (questi esercizi mostruosi si presentano con la sguaiataggine truculenta delle bravate da caff, con la sicurezza di farla franca di strati sociali per cui tutto stato sempre facile, una sicurezza che fa passare in meno che non si dica dai pestaggi alluscita della scuola alle carneficine nelle ville del weekend). Pasolini rifiuta questa interpretazione. Scrive: i poveri delle borgate romane e i poveri immigrati, cio i giovani del popolo, possono fare e fanno effettivamente (come dicono con spaventosa chiarezza le cronache) le stesse cose che hanno fatto i giovani dei Parioli: e con lo stesso identico spirito, quello che oggetto della tua descrittivit. I giovani delle borgate di Roma fanno tutte le sere centinaia di orge (le chiamano batterie) simili a quelle del Circeo; e inoltre, anchessi drogati. Luccisione di Rosaria Lopez stata molto probabilmente preterintenzionale (cosa che non considero affatto unattenuante): tutte le sere, infatti, quelle centinaia di batterie implicano un rozzo cerimoniale sadico. Limpunit di tutti questi anni per i delinquenti borghesi e in specie neofascisti non ha niente da invidiare allimpunit dei criminali di borgata. Scrive invece Lotta Continua: Questi giovani cercano due ragazze per violentarle e poi buttarle via, massacrate. Cercano due ragazze, perch sia soddisfatta la loro potenza di maschi. Le cercano povere, perch sia soddisfatta la loro potenza di padroni... Confinare questa infamia nel fascismo unoperazione di comodo... Lesasperazione della violenza indiscriminata e lideologia della catastrofe sono i due strumenti opposti ma convergenti per contagiare il proletariato, per far passare la propria fine come la fine di tutto. La seminazione del tribalismo, del razzismo, della violenza sessuale, dellaggressivit quotidiana dalla civilt automobilistica al tifo sportivo, allo stato dassedio poliziesco, della costrizione alla delinquenza comune, della distruzione pianificata della droga (unindustria di stato negli Usa, unindustria marciante in Italia) e dellalcolismo, della paura e del culto della forza, tutto questo parte del tentativo di coprire la guerra di classe con la guerra di tutti contro tutti. Non centrano le idiozie sullingresso del nostro Paese nel novero dei Paesi maturi dellimperialismo, sulla fine di una cultura e di una morale contadina, come di una cultura e di una morale borghese umanistica, secondo i temi reazionari degli esibizionisti dellideologia piccolo-borghese e dei nostalgici revisionisti del cattolicesimo.... Dieci giorni dopo l'arresto di Guido e Izzo, Ghira manda una lettera ai complici: "...Vi assicuro che quella bastarda la faccio fuori, per voi non c' pericolo a fine anno 1976 uscirete tutti per libert provvisoria. Anche se sanno tutto, questi bastardi, faranno una brutta fine anche loro. Comunque non vi preoccupate per la mia latitanza ho circa 13 milioni di lire, forse andr via da Roma. Per quanto riguarda quella stronzetta far la fine della Lopez. State calmi. A presto. Berenguer Ghira". A dicembre 1975 Ezio Matacchioni indica Ghira tra i suoi sequestratori in una villetta di Tor San Lorenzo Nel luglio 1976 si svolge il processo di primo grado. Gli imputati sono condannati all'ergastolo per omicidio pluriaggravato. Gi dal 1976 Ghira sarebbe arruolato nel Tercio, la legione straniera spagnola. Nel gennaio del 1977 Gianni Guido e Angelo Izzo tentano un'evasione dal carcere di Latina, prendendo in ostaggio una guardia carceraria, ma falliscono (verranno condannati a 6 anni per la tentata evasione). Nell'ottobre 1977 la magistratura spicca un mandato di cattura contro Andrea Ghira per il delitto del Circeo. Viene incastrato grazie alle dichiarazioni di Donatella Colasanti (durante il delitto Ghira si faceva chiamare Jacques): il responsabile diretto della morte di Rosaria Lopez. Nel 1978 Ghira vive a Roma clandestinamente. Poi fugge all'estero, in Argentina. Al processo d'appello, nel 1980, i familiari di Rosaria Lopez accettano il risarcimento offerto dalla famiglia Guido. La pena di Guido viene ridotta a 30 anni di reclusione, mentre confermato l'ergastolo per Ghira ed Izzo. La sentenza sar confermata nell'81 dalla Cassazione. Guido viene quindi trasferito nel carcere di San Gimignano dove, grazie ad una condotta modello, riesce a godere di un trattamento privilegiato. Il 25 gennaio 1981 Guido riesce a fuggire dalla portineria del penitenziario di San Gimignano (per la fuga saranno imputati diversi impiegati dell'amministrazione carceraria e i genitori di Guido). Nel 1982 un testimone afferma di aver visto Ghira ad Aprilia: le ricerche non danno risultati. Il 28 gennaio 1983 Guido arrestato a Buenos Aires. Vendeva automobili sotto falso nome (Andrea
Dicembre 2005 questo testo rilasciato sotto licenza Creative Commons 2.0: http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.0/

1975 il Massacro del Circeo a cura di http://salgalaluna.clarence.com


Mariani). Il 15 aprile 1985, mentre ricoverato in ospedale (si ferito durante un tentativo di evasione) e in attesa di estradizione, Guido riesce nuovamente a fuggire. Negli anni '80 Ghira si trasferisce in Inghilterra, a Londra (dove trova la rete dei camerati dei NAR e di Terza Posizione). Ghira cambia continuamente nome. Diviene Mirko Elise, poi Sergio Balzanelli (o Barzanelli). Si trasferisce a Johannesburg, in Sudafrica e in Kenya, con il nome di Lorenzo (nel 1985, secondo Pino Buongiorno, di Panorama. Venne poi arrestato dalla polizia keniota un tale Lorenzo, ma risult non essere Ghira). Nel 1986 nel carcere di Paliano viene scoperto un piano di fuga di Angelo Izzo. Il 25 agosto 1993 Izzo riesce a fuggire dal carcere di Alessandria. Verr arrestato in Francia il 15 settembre dello stesso anno. Nel giugno 1994 Guido viene nuovamente arrestato a Panama e trasferito in Italia.

L'arresto di Izzo in Francia, foto dal sito di Chi l'ha visto?

l'arresto di Guido a Panama, foto dal sito di Chi l'ha Visto? Angelo Izzo a partire dal 1985 diventa uno dei principali pentiti dell'estrema destra. Avr un ruolo in vari processi, tra cui quello sulla strage di Piazza Fontana (sveler il fatto che fu proprio Freda a comprare i timer della strage) e vari processi di mafia. Dopo il secondo arresto, nel 1995 Izzo ricomincia a parlare. Confessa di aver assassinato, nel giugno del 1975, Amilcare Di Bendetto, perch aveva fatto sparire il bottino di una rapina che avevano commesso insieme. (Fino ad allora Di Benedetto, il cui corpo Izzo avrebbe gettato in mare al largo di Riccione, risultava ufficialmente scomparso da una casa famiglia l'1 febbraio 1975). Secondo Izzo esisteva, all'interno della struttura di Avanguardia Nazionale, un gruppo ristretto chiamato Uova del drago, di cui Ghira faceva parte, e che aveva in dotazione un arsenale, che aveva l'obiettivo di preparare un colpo di stato. Izzo accusa tra l'altro Ghira dell'uccisione di Giorgiana Masi il 12 maggio 1977. Molte delle accuse di Izzo non troveranno alcun riscontro: ad esempio la rivelazione secondo cui Salvo Lima era il mandante dell'omicidio Mattarella, per cui Izzo indic come esecutori i neofascisti Fioravanti e Cavallini (scagionati da altri pentiti di mafia). Anche Gianni Guido, dopo l'estradizione nel 1994, comincia a fare rivelazioni, sulla strage di Brescia. Dice di aver sentito Buzzi vantarsi della strage di Piazza della Loggia, che avrebbe compiuto insieme al gruppo milanese di Fumagalli. Angelo Izzo ottiene il regime di semilibert nel 2001. Ma nel maggio 2005 viene indagato per omicidio volontario, dopo aver ammesso di aver ucciso ancora ad aprile nei pressi di Campobasso. Izzo ha ucciso Maria Carmela Limucciano di 57 anni e la figlia Valentina (14 anni), moglie e figlia del collaboratore di giustizia Giovanni Maiorano, condannato allergastolo per aver ucciso un coetaneo della figlia. Le ha uccise, sepolte e avvolte in un sacco di plastica. Sono state ritrovate nel giardino di una villetta vicino Campobasso dove Izzo viveva da sei mesi. Confessa di avere ucciso le donne, senza per
Dicembre 2005 questo testo rilasciato sotto licenza Creative Commons 2.0: http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.0/

1975 il Massacro del Circeo a cura di http://salgalaluna.clarence.com


aver abusato sessualmente di loro. Dir che Maria Carmela era la sua amante e di averla uccisa perch opprimente. Poi dir Mi venuta cos, stata una cosa improvvisa. Quindi emerge una pista legata a un'eredit.

Angelo Izzo in alcune foto recenti Ad ottobre 2005 arriva la notizia che Ghira sarebbe morto e sepolto in Spagna. Alcuni familiari di Ghira vengono indagati per favoreggiamento nella fuga.

Andrea Ghira quando militava nella Legione straniera Il 29 ottobre 2005 la polizia spagnola dichiara di aver trovato in un cimitero nell'enclave marocchina di Melilla il cadavere di Andrea Ghira, che sarebbe morto diversi anni prima, nel 1994.

Possibili identikit di Ghira elaborati dalla polizia Il nome riportato sulla tomba quello di Massimo Testa de Andres, nome che Ghira avrebbe usato gi nel passato. In particolare nel 1980 era stato fermato per possesso di stupefacenti e segnalato all'Interpol.
Dicembre 2005 questo testo rilasciato sotto licenza Creative Commons 2.0: http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.0/

1975 il Massacro del Circeo a cura di http://salgalaluna.clarence.com


Nel 1982, secondo un funzionario di polizia spagnolo, Massimo Testa fu ancora fermato alla guida di un'auto rubata. Anche allora il nominativo fu segnalato all'Interpol e alle autorit italiane. La procura di Roma chiede l'estradizione alla Spagna per riesumare il cadavere. Il 14 novembre 2005 viene riesumata la salma, alla presenza degli investigatori italiani, che prelevano un femore, per analizzarne il DNA a Roma. Nella bara il cadavere ancora affiancato dalla siringa che aveva procurato l'overdose nel settembre del 1994 a Massimo Testa/Andrea Ghira. Il 26 novemnbre 2005 l'esame del DNA conferma l'identit di Ghira. Donatella Colasanti non crede alla morte di Ghira. Continua a ripetere che Andrea Ghira vive tuttora a Roma.

Riferimenti internet: Giallo e nero (a c. di Dianele Biacchessi) http://www2.radio24.ilsole24ore.com/speciali1/speciale_gialloenero20032004_41.htm Misteri d'Italia http://www.circei.it/storia/1861/1975.htm Corriere della sera 26/11/2005 http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/11_Novembre/26/colasanti.shtml Reuters 29/10/2005: http://it.news.yahoo.com/051029/58/3gl50.html Reuters 2/11/2005 http://it.news.yahoo.com/051102/58/3grcb.html Corriere 1/5/2005 (Giovanni Bianconi) http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/05_Maggio/01/bianconi.shtml Giorgio Bocca: Mostro del Circeo. Il male 30 anni dopo (da la Repubblica, 1 maggio 2005) http://www.feltrinelli.it/FattiLibriInterna?id_fatto=4800 Arresto di Ghira gi possibile nell'80 http://www.archivio900.it/it/news/news.aspx?id=588 Pasolini, Calvino e i fascisti (di Pierluigi Battista) dal Corriere 3/5/2005 http://www.claudiocaprara.it/archives/006023.html Chi l'ha visto? http://www.chilhavisto.rai.it/Clv/misteri/2004-2005/CirceoDelittoGhira.htm Pasolini esperto di facce, 30 anni dopo (di Adriano Sofri), da Panorama del 15/11/2005 http://www.panorama.it/opinioni/archivio/articolo/ix1-A020001033557 Repubblica 7/5/2005 http://www.repubblica.it/2005/e/sezioni/cronaca/izz3/ered/ered.html Repubblica 9/5/2005 http://www.repubblica.it/2005/e/sezioni/cronaca/izz3/ghiraide/ghiraide.html La Nazione 27/10/2005 http://lanazione.it/art/2005/10/27/5389887 Searchlight: vita e opere di Roberto Fiore http://www.questotrentino.it/2001/02/Lett_Zacchi.htm Il Manifesto 30/10/2005 http://www.ilmanifesto.it/g8/dopogenova/43664ebce90c3.html

Dicembre 2005 questo testo rilasciato sotto licenza Creative Commons 2.0: http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.0/

Potrebbero piacerti anche