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Petrolio, si valutino costi e benefici


03/07/2012 [...]ho dovuto accettare 20 centesimi al mq[...] altrimenti, avrebbero espropriato il terreno per pubblica utilit [...] ho chiesto anche al sindaco dintervenire, solo che non ha potuto fare nulla! lestratto di una testimonianza di un proprietario di terreno in Val dAgri, dove da anni le multinazionali del petrolio estraggono loro nero. Abbiamo parlato della questione un mese fa (il 5 giugno) e diamo per lette alcune considerazioni. Ritorniamo sullargomento perch lo scorso weekend a Nusco si tenuto il primo incontro del comitato No Petrolio in Alta Irpinia per informare su quanto accade nella nostra provincia. Tralasciando gli ultimi 60 anni di discussioni e dibattiti, dal 2010 il ministero dello sviluppo e la regione Campania hanno concesso alla Italmin E xploration Srl lautorizzazione (rinnovata ed ampliata nel 2011) di perforare il territorio irpino (698 kmq). Sarebbe fin troppo scontato argomentare la nostra contrariet: potremmo citare una serie di studi scientifici che potrebbero essere ritenuti opinabili. Loggetto della riflessione vuole essere altro: nel periodo di profonda crisi che viviamo, saremo incasellati come chi dice solo no. Invece, la prima domanda alla quale dovremmo dare una risposta, deve essere, oggi e nel prossimo futuro: che vocazione vogliamo riservare al territorio e alle sue ricche e diversificate potenzialit? Intendiamo accelerare su qualit dellambiente, produzioni enogastronomiche e risorse naturali o vogliamo, anche questa volta come pi di 30 anni fa, importare modelli totalmente avulsi? Lincipit dellintervento deve farci riflettere qualche secondo, prima di esprimere un giudizio. Lelemento che accomuna questa alla storia della Val dAgri che anche noi percepiamo di non avere un interlocutore al quale porre una serie di quesiti. A chi dobbiamo rivolgerci: ai sindaci o al governo e alla regione, che hanno siglato laccordo quadro nel 2010? La vicenda, come accennato, vecchia: nel 2008 la regione Campania convoc i sindaci dellarea interessata. Come capita, alla conferenza di servizio partecip un numero esiguo di sindaci e solo lallora amministrazione di Luogosano deliber la contrariet alle trivellazioni, anteponendo la peculiarit delle produzioni locali. Meno male: esiste un precedente al quale i sindaci potrebbero ricorrere. Detto ci, auspicando che le attivit del movimento No Petrolio procedano (di questo siamo certi), la discussione va incentrata sulla famosa formula costi/benefici. Ce la propinano ogni volta per sottolineare limpossibilit nel realizzare unopera (Alta capacit) o peggio per tagliare quel poco che resta (ospedali, scuole, tribunali). Troppo spesso ci sentiamo dire: Siete troppo pochi, il costo non giustificabile. Troppe volte assistiamo ad un furto ai danni dei cittadini, come nel caso delleolico: le societ incassano dai 60/80 milioni di euro lanno, riservando alle casse di Bisaccia non pi di 400mila euro. E poi, di oggi la notizia che lIrpinia, con uno dei bacini idrografici pi grandi dE uropa, rischia lallarme siccit. Va bene parlare di uso improprio e di condutture colabrodo, ma se non ribaltiamo la formula costi/benefici a vantaggio dei territori, non caveremo un ragno dal buco. In definitiva, evitando che si ripeta quanto accade con acqua ed eolico, non siamo contrari a prescindere al petrolio. Qualcuno ci dimostri lutilit, quantifichi dettagliatamente il ristoro e il livello occupazionale raggiungibile. Qualcuno ci dimostri che conviene alle popolazioni locali, anzich solo alle multinazionali e a qualche amico di queste ultime!
Quest'articolo stato visualizzato 33 volte Toni Ricciardi

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17/11/2012

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