Premessa e prologo Gran parte della sofferenza umana deriva dalle emozioni distruttive e lo sforzo di iniziare a contrastare queste forze oscure per la mente e in questo la scienza interiore del buddismo tibetano pu dare molto aiuto. Se vogliamo vincere il virus delle emozioni distruttive dobbiamo iniziare a vaccinarci contro il caos interiore delle sensazioni di panico, rabbia, gelosia, invidia che impediscono unazione efficace, aspirare a raggiungere un equilibrio interiore, la pace in opposizione al tumulto, obiettivo dellottavo incontro Mind and Life. Questo incontro dur 5 giorni a Dharamsala, il quartiere generale del Dalai Lama in India ed aveva lobiettivo di mettere a punto un ciclo di lezioni per vivere con attenzione e consapevolezza assoluta, autocontrollo e senso di responsabilit, come empatia e compassione, quindi le tecniche che consentono agli individui di sopraffare le emozioni distruttive.
IL LAMA IN LABORATORIO
Emozioni distruttive, il punto di vista occidentale (pag. 95) Elenco degli stati mentali distruttivi: Bassa autostima/eccessiva fiducia in s coltivare emozioni negative gelosia ed invidia mancanza di compassione incapacit di tessere rapporti personali profondi Stati mentali costruttivi Rispetto di s Autostima Sentimenti di integrit Compassione Benevolenza Generosit Vedere il vero, il buono, il giusto Amore Amicizia Nel buddismo lemozione intesa come qualche cosa che condiziona la mente e che distorce la percezione della realt, impediscono alla mente di riconoscere la realt per quello che . Le emozioni oscurano la liberta di un individuo, concatenano i pensieri e danno infelicit, minore senso di benessere, maggiore distorsione della realt. Un'altra emozione negativa per lattaccamento allIo che determina attrazione e repulsione verso tutto quello che pu danneggiarlo. Odio, attaccamento, ignoranza, orgoglio, gelosia, il rancore, lanimosit, il risentimento, il disprezzo. Lorgoglio significa essere orgogliosi dei propri traguardi e sentirsi superiori agli altri e disprezzarli e ci va di pari passo con lincapacit di riconoscere i propri difetti. Lattaccamento allio responsabile delle afflizioni mentali e della nostra infelicit.
Rabbia: Per la psicologia occidentale la rabbia pu essere diretta verso di se che di solito indica una rabbia non espressa apertamente. Unaltra rabbia diretta verso lesterno che pu sfociare nellira e vi poi una rabbia associata a certi tipi di tristezza. Mentre un certo tipo di rabbia positiva, intesa come impulso costruttivo a rimuovere un ostacolo, ad esempio quando vogliamo risolvere un problema di matematica e la rabbia, la caparbiet ci aiuta a risolverlo, ovvero la perseveranza. Si definisce rabbia perch comunque una reazione alla frustrazione. Per i buddisti c una sfida molto difficile chiamata shinay (shin) o quiescenza meditativa. Il problema sviluppare la tenacia per arrivarci ma se si pensa di arrivarci attraverso lira, la rabbia, lirritazione o lesasperazione molto difficile. Il Dalai Lama dice che per arrivarci necessario provare un senso di disincanto assoluto per tutto quello che il samara e lo spirito di emergenza o liberazione, senso di intolleranza e disgusto per il fatto di essere preda alle afflizioni mentali. Quando un individuo non sopporta pi le sofferenze, ha perso ogni illusione, disgustato, e questo sano e costruttivo per liberarsi, questo favorisce la perseveranza a superare lostacolo. Il desiderio aspetti neurologici
Matthieu Ricard sostiene che da duemilacinquecento anni coloro che praticano il buddismo utilizzano la scienza interiore, un metodo per trasformare il mondo interiore cos da ottenere esseri umani migliori, meno egoisti, pi compassionevoli, dotati di maggiore calma ed equanimi. Un risultato di questo sistema la liberazione dalla tirannia delle emozioni distruttive. Il cervello un intreccio di emozioni ed intelletto e quindi la meditazione e la liberazione dalle emozioni distruttive arricchisce la vita emotiva con un maggiore apporto di informazioni. Le sensazioni generate internamente, di affetto, compassione o immagini di un certo tipo implicano dei cambiamenti del cervello, quindi la mente pu influenzare il cervello. Le emozioni come la compassione ed il disincanto dello stato non illuminato sono stati emotivi che possiamo amplificare se li coltiviamo deliberatamente con una pratica prolungata e con la familiarit. Certi tipi di emozioni positive insorgono molto pi probabilmente dalla ragione coinvolgendo il lobo frontale sinistro del cervello responsabile di alcune forme di ragionamento. In certi tipi di azioni emozioni spontanee negative, atti sociali, atti fatti senza pensarci, lazione del lobo frontale sinistro ridotta e viene attivata lamigdala che ci impone dei comportamenti pi istintivi. (pag. 260) Quindi la potenzialit per cambiare sta nel rafforzare le nostre emozioni positive e coltivare certi tipi di pensieri e che questi pensieri vanno associati a dei cambiamenti in questa zona del cervello. Le emozioni durano qualche secondo, gli umori un giorno, il temperamento si forgia nel corso degli anni. Se vogliamo cambiare dobbiamo agire sulle emozioni cos da facilitare il cambiamento dellumore che a sua volta si stabilizzer nella forma si un temperamento modificato. Dobbiamo iniziare a lavorare con gli eventi istantanei che accadono nella nostra mente e la modalit di concatenamento dei pensieri, il modo in cui un pensiero porta ad un altro (esempio concatenamento di pensieri avuti poco fa, 1 dicembre 04, guardando Ronconi Sofia camminarecarina, giovane, piccolina il tipo di Stefano a Stefano piacciono le giovani ho pensato che avr presto unaltra giovane da scarrozzare in giro per i ristoranti). Un piccolo pensiero si lega ad altri e pu diventare una ossessione nel giro di pochi secondi un pensiero di rabbia, desiderio, gelosia diventa una nuvola grande, scura, incombente. La nostra mente invasa dai pensieri che solidificano la rabbia e la gelosia e a questo punto diventato tardi, siamo nei guai. Lintervento pi rudimentale consiste nellosservare il pensiero quando insorge. Quando insorge lo si osserva fino a coglierne la fonte, bisogna indagare sulla natura di quel pensiero apparentemente cos solido. Mentre lo osserviamo la sua solidit apparente si scioglie, tanto che esso sparir senza dare origine ad una catena di pensieri. Tentare di bloccare linsorgere dei pensieri spontanei non impossibile ma dobbiamo sforzarci a non permettere ai pensieri di invadere il cervello. Dobbiamo farlo e farlo pi volte poich non siamo abituati ad affrontarli in questo modo. La meditazione significa familiarizzazione, ovvero familiarizzare con un nuovo modo di affrontare i pensieri quando insorgono. Quando inizi ad abituarti a riconoscere i pensieri nel momento in cui sorgono, o forte attrazione, rabbia, gelosia, sai che sei destinato ad una proliferazione di pensieri adesso lo sai che funziona cos e li sai riconoscere e devi cercare di evitare di essere sopraffatto da quel pensiero. Quando ti sei abituato il processo dellaffrontare i pensieri diventa molto pi naturale. Non dovrai lottare ed applicare antidoti ad ogni pensiero negativo perch saprai come farlo svanire senza che lasci traccia. Quindi i pensieri si slegano, i pensieri andranno e verranno come un uccello che attraversa il cielo senza lasciare traccia. Questa una esperienza di libert, si conquista il dominio dei propri pensieri.
In questo modo si possono sviluppare gradualmente certe qualit che diventeranno una seconda natura, un secondo temperamento. esempio del meditatore che per sei mesi medita sulla compassione e che poi vede un cavaliere cantare e ha la sensazione che sarebbe morto nel giro di una settimana. In quel momento la sua mente fu pervasa da una compassione sincera ed immensa a causa della sua meditazione. Dobbiamo e possiamo trasformarci partendo da noi stessi e dal nostro addestramento. Schiavo dellemozione Esistono una serie di emozioni che insorgono spontaneamente e con un lungo periodo refrattario, una volta attivate prendono il sopravvento con lattivazione dellamigdala. Un ragionamento molto presente invece attiva la corteccia frontale e inibisce lamigdala. Latto stesso del ragionare quindi dovrebbe ridurre gli effetti e la forza delle emozioni distruttive. Le emozioni possono essere neutralizzate dal ragionamento. I pensieri possono guidare lemozione, mentre a volte lemozione guida i pensieri quindi si schiavi dellemozione. I pensieri possono sorgere spontaneamente come conseguenza dellemozione. I pazienti con lesioni ai lobi frontali non sono in grado di orientare volontariamente i loro pensieri. La meditazione alla compassione e sullempatia (far rivivere un crimine dal punto di vista della vittima) aiutano a prendere le posizioni dellaltra persona.