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COMUNE DI BERGAMO CONCORSO DI PROGETTAZIONE

PER LA REALIZZAZIONE DI NUOVI EDIFICI PER LEDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA A GRUMELLO AL PIANO

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Punto (a)

TEMA ILLUSTRAZIONE DEL TEMA

a.1 Presentazione
La tesi in oggetto basata sul testo di un bando di concorso, indetto dal comune di Bergamo per rispondere alle esigenze di edilizia residenziale pubblica. Il testo stato preso nella sua integrit, cos come formulato dallamministrazione locale della citt e le prescrizioni sono perci state seguite pedissequamente, tranne nei casi in cui non si sia reputata necessaria qualche correzione comunque documentata e giustificata da ricerca specifica. a.1.1 Il processo Il processo di elaborazione del progetto partito con unanalisi su vari livelli del contesto in cui inserire loggetto del concorso. Si reso necessario un sopralluogo a Grumello al Piano, zona della periferia sudovest di Bergamo, dove localizzato lintervento e da l iniziata unanalisi della trama delle preesistenze, sia a livello di fabbricati, sia infrastrutturale. Lindagine stata allargata al quadro idro-geologico, climatico e infine demografico, per avere a disposizione tutti gli elementi necessari alla definizione di un organismo che interagisse costruttivamente sia con lambiente naturale sia con quello costruito e che fosse in grado di rispondere alle reali esigenze dei probabili utenti. Di seguito vengono descritti i risultati di tale metodo di analisi e i dati forniti per il concorso dallamministrazione come elementi prescrittivi del progetto.

a.2 Bando di concorso


Bergamo , a tutti gli effetti, un Comune ad elevato fabbisogno abitativo. La funzione attrattiva in qualit di capoluogo di provincia, il numero dei residenti, superiore a 100.000, e la forte presenza di immigrati sono i fattori che contribuiscono ad aumentare il fabbisogno abitativo, caratterizzato peraltro da una diversificazione della domanda, a cui non possibile rispondere in modo adeguato anche per la storica carenza di aree da destinare alledilizia residenziale pubblica. Negli ultimi tempi, la diffusione della vulnerabilit sociale, lemersione di povert nuove accanto a quelle note e laumento di una presenza di immigrati difficilmente rilevabile sul piano statistico, ma ben presente su quello sociale, richiedono la predisposizione di risposte flessibili e articolate, con la necessaria e fattiva compartecipazione degli attori sociali che operano sul territorio.

a.2.1 Obiettivi generali da perseguire e strategie per raggiungerli LAmministrazione Comunale di Bergamo, nellambito del Programma Annuale 2005 di Attuazione del Programma Regionale per lEdilizia Residenziale Pubblica di cui alla D.G.R. n. VII/ 19613 del 26/11/2004, e in riferimento ai Criteri per la predisposizione delle proposte da rendere oggetto di Accordo quadro di sviluppo territoriale per la casa di cui alla D.G.R. n. VII7 20913 del 16/2/2005, ha sottoscritto con la Regione Lombardia in data 20 gennaio 2006 un Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale per comuni a

fabbisogno abitativo elevato e acuto, finalizzato alla realizzazione di una serie di interventi di adeguamento ed incremento del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica. Lintervento oggetto di concorso di progettazione, inserito con altri nellAccordo Quadro di cui sopra, prevede la realizzazione di circa n. 40 alloggi di edilizia economico popolare, localizzati in via Santa Croce nel quartiere di Grumello al Piano, ed ha ottenuto un finanziamento regionale pari ad 2.610.299,00. Gli obiettivi generali da perseguire attraverso lintervento citato si riconducono alla necessit di implementare la dotazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica di propriet comunale. In particolare, i nuovi alloggi saranno destinati, in base al nuovo regolamento di assegnazione, alle famiglie che hanno accesso alla graduatoria comunale stilata ogni anno. La misura mantiene come riferimento per laffitto, lequo canone e i relativi scaglioni percentuali per quanto riguarda la locazione sociale, e i parametri della regione, come tetto massimo per quanto riguarda il canone moderato. La differenziazione della tipologia di locazione ha due finalit: - favorire laccesso alla casa anche per quelle categorie di popolazione sempre pi consistente (giovani coppie, immigrati, anziani, ecc.) che non hanno i requisiti per poter accedere allassegnazione di una casa a canone sociale ma faticano a sostenere le spese per mantenere una casa in affitto sul libero mercato; - avviare un circuito di esercizio del diritto alla casa, dove il canone sociale non rappresenta un traguardo, ma una tappa importante che permette alla famiglia di acquisire risorse che gradualmente, quindi anche attraverso un passaggio verso il canone moderato, permettano di acquisire una maggior autonomia abitativa, e in prospettiva di acquistare la prima casa attraverso forme agevolate di mutuo. a.2.2 Esigenze e bisogni da soddisfare Lintervento oggetto di concorso di progettazione dovr soddisfare le seguenti i seguenti obiettivi: - incrementare la dotazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica di propriet comunale; - realizzare una tipologia edilizia che risulti come elemento di connessione tra il nucleo abitato di Grumello al Piano ed il nuovo parco agricolo ecologico; - progettare dei nuovi edifici che siano in grado di contenere soluzioni innovative in relazione ai principi di sostenibilit ambientale, recupero energetico e di bio-architettura; - cogliere le potenzialit di trasformazione dellarea, senza comprometterne la percezione del paesaggio agricolo; - qualificare gli spazi aperti, nel rispetto delle preesistenze paesaggistiche che circondano larea (rogge, canali, presenze vegetazionali, visuali etc.); - rispondere alle problematiche ed ai rilievi contenuti nel documento di concertazione con i comitati di quartiere, allegato al bando di concorso. a.2.3 Vincoli urbanistici relativi all'ambito dintervento

Lambito oggetto di intervento risulta destinato, dal PRG vigente, ad intervento di nuova edificazione n 202 a destinazione residenziale, con volumetria pari a mc 10.000 e altezza massima pari a n. 3 piani fuori terra. Prescrizioni specifiche dellintervento di nuova edificazione n 202: Intervento subordinato a concorso di progettazione, che potr dettagliare il principio insediativo previsto nelle tavole Usi del suolo e modalit

dintervento, nel ispetto delle seguenti prescrizioni: il progetto dovr prevedere laccesso carrale da via Pignoni, la localizzazione del parcheggio pubblico tra lazienda agricola e le nuove abitazioni, la inaturalizzazione dei canali esistenti accompagnata dalla ealizzazione di percorsi ciclopedonali, la riqualificazione di via Santa Croce. Ai sensi dellart. 62 N.d.A. del P.T.C.P. vigente, la progettazione dovr essere orientata alla riqualificazione ed alla ricomposizione di frangia degli insediamenti. a.2.4 Regole e norme tecniche da rispettare

Le dimensioni delle unit immobiliari, in relazione al numero di utenti insediabili, devono essere calcolate con riferimento alla superficie utile riconoscibile di cui allarticolo 4.4 dei Criteri per la predisposizione delle proposte da rendere oggetto di Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale per la casa, allegato C) alla deliberazione di Giunta Regionale n. 20913 del 16 febbraio 2005. La superficie complessiva riconoscibile dellintervento, calcolata come indicato allart. 4.5 complessiva dei Criteri per la predisposizione delle proposte da rendere oggetto di Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale per la casa, allegato C) alla deliberazione di Giunta Regionale n. 20913 del 16 febbraio 2005, non pu essere inferiore a mq 3.589,02. La proposta progettuale deve indicativamente prevedere la presenza sul totale delle unit immobiliari previste di: - 50% di bilocali per n. 2 utenti; - 25% di bilocali o trilocali per n. 3/4 utenti; - 25% di trilocali o quadrilocali per n. 4/5 utenti.

Deve altres essere prevista la realizzazione di box o posti auto interrati per una dimensione minima di mq 18 per ogni singolo appartamento.

a.2.5 Impatti dell'opera sulle componenti ambientali Il progetto architettonico dovr contenere concetti e criteri delevata qualit sulla scelta di materiali ecocompatibili (bioarchitettura) e sulle soluzioni tecnologiche di gestione a basso impatto ambientale (risparmio energetico). Gli edifici dovranno essere caratterizzati da un indice termico inferiore a 50 Kwh/mq annui e dai seguenti criteri costruttivi: nessun utilizzo di fonti energetiche di origine fossile; nessun utilizzo di isolanti sintetici o contenenti fibre nocive; nessun utilizzo di pavimenti, porte, finestre in pvc; nessun utilizzo per gli ambienti chiusi di impregnanti chimici per il legno, di colori e vernici contenenti solventi; nessun utilizzo di legno tropicale.

Gli edifici dovranno possedere i requisiti finalizzati al risparmio del fabbisogno energetico del fabbisogno energetico ed alla riduzione delle emissione inquinanti e climalteranti di cui al Capo VI, articoli da 93 a 113, allegato n. 15 del bando. Dovr inoltre essere verificato limpatto ambientale con particolare attenzione ai criteri adottati per linserimento degli edifici nel contesto paesaggistico.

a.3 Descrizione del contesto


a.3.1 Struttura del tessuto urbano di

Grumello al Piano Lambito oggetto dintervento localizzato ai margini del vecchio nucleo di Grumello del Piano che, attestato sullantica strada per Milano, si pone come estrema soglia di accesso alla citt, entro il sistema di nuclei esterni corona. Nonostante la recente edificazione lungo la direttrice di penetrazione verso il centro cittadino e la vicinanza al quartiere Grumellina, il nucleo di Grumello mantiene tuttoggi una propria identit legata alle trame agricole sopravviventi sui bordi dellabitato. La struttura del nucleo rileva la corrispondenza dellabitato alle peculiari condizioni morfologiche del sito, che vede la convergenza dei canali irrigui determinare una tripartizione longitudinale distinguibile nel fronte edificato sulla via Grumello in prossimit della roggia Ponte perduto, nella porzione intermedia disposta ai bordi del castello e negli edifici circostanti la piazza Aquileia ed il sagrato della chiesa presso la roggia Piuggia. I reperti dellabitato originario, composto da pi corti aggregate, si integrano nel paesaggio agrario, mentre due capisaldi isolati definiscono le testate della parte pi vecchia del nucleo: sul versante occidentale, il complesso dei mulini dismessi con il complesso del cimitero di Lallio; nel versante orientale, la chiesa di San Vittore con il fabbricato del mulino lungo la strada per Stezzano. Una fascia industriale completa ad ovest il fronte della direttrice di penetrazione verso il centro cittadino, interferendo con i contigui complessi di edilizia economico residenziale, la cui la cui morfologia si discosta dai modelli del nucleo antico. Gran parte delle aree esterne al vecchio nucleo sono di propriet comunale, destinate a edilizia pubblica o mantenute a terreno agricolo. investiti dallurbanizzazione di

La componente agricola del nucleo, oltre a segnare nel corso della storia la struttura del territorio, assume oggi, nelle aree a forte densit, un ruolo prioritario quale elemento di ricomposizione ecologica e paesaggistica. Lambito dintervento risulta delimitato a Nord con lazienda agricola (per la quale prevista una riconversione da zootecnica a biologica), a Sud e ad Ovest con la roggia Piuggia e ad Est con il canale irriguo limitante la fascia a verde agricolo. A seguire sono riportati le schematizzazioni delle fasi di accrescimento storico del nucleo di Grumello: si indiuvidua la formazione originaria che ha dato vita allabitato rappresentata dalla struttura a corte che si innesta sullasse di percorrenza in direzione est-ovest e che termina nellattuale p.zza Aquileia, coronata dalla chiesa locale. Le successive modificazioni si sono innestate sullo stesso asse e hanno per lo pi mantenuto la corte come tipologia preferenziale. In alzato va sottolineata, come si pu vedere dalle foto seguenti la forte presenza della casa di ringhiera, che distribuisce gli appartamenti ai vari livelli mediante ballatoi collegati da ripide scalinate.

EVOLUZIONE STORICA DELLABITATO DI GRUMELLO AL PIANO

Elementi a. 4 Elementi idrogeologici


Larea oggetto di variante si colloca nellestesa periferia meridionale della cittdi Bergamo nel quartiere di Grumello del Piano. Si tratta di un appezzamento di terreno prossimo a Piazza Aquileia; delimitato su tre lati da infrastrutture stradali ed insediamenti riconducibili ad attivit prevalentemente agricole, mentre sul lato orientale si prospetta sulla libera campagna. A macroscala larea si posiziona nellalta pianura asciutta bergamasca che dal contatto con i Colli di Bergamo degrada con pendenze costanti verso sud, mentre delimitata allestremit occidentale dalla profonda incisione del F. Brembo e verso oriente dallampio paleoconoide del F. Serio.

a.4.1 INQUADRAMENTO AMBIENTALE podologici a.4.1.1 Elementi geologici e caratteri podologici

Larea in esame, come detto, si colloca nellalta pianura bergamasca edificata nel Quaternario dagli apporti fluvio-glaciali provenienti dai bacini dei fiumi Serio e Brembo. I pi recenti studi sui depositi continentali quaternari e neogenici ( Carta geologica della Provincia di Bergamo, 2000) collocano larea di Grumello al Piano in prossimit della interdicitazione fra le litologie del bacino del F.Serio e di quello del F.Brembo. I depositi su cui si estende lurbanizzato della estrema periferia meridionale di Bergamo sono stati attribuiti ad una unit di nuova istituzione ( Unit di Torre Boldone) indicata dagli autori precedenti ( Carta geologica del Comune di Bergamo,1967) come Diluvium recente. La litologia del deposito stata differenziata in : ghiaie a supporto di matrice pedogenizzata; i ciottoli sono prevalentemente elementi silico-quarzosi terrigeni. Mancano gli elementi calcarei completamente decarbonatati. Depositi eolici costituiti da argille e limi pedogenizzati aventi uno spessore variabile (1-2 metri con sacche di 2,5-3 metri) disposti a copertura delle ghiaie prima descritte. Un profilo pedologico rilevato in corrispondenza di uno scavo per costruzione nel confinante comune di Lallio ( Ersal, 1992 ), ha mostrato un suolo evoluto, con spinta decarbonatazione, orizzonti argillici ben espressi sviluppati su ghiaie e limi eolici. Le tessiture variano da franco a franco-limose e argilloso-limose. La granulometria per i depositi eolici argilloso-fine, per le ghiaie scheletricoargillosa. La petrosit di superficie nulla. Il suolo che si evoluto profondo mediamente 1,50 metri senza scheletro, franco-limoso nellorizzonte arato e franco-argilloso in quello argillico, mediamente saturo, con un drenaggio interno non sempre buono. Lutilizzo pratico condizionato appunto dal drenaggio; la bassa velocit di drenaggio pu prolungare i periodi di impraticabilit dei fondi, mentre lelevata capacit di ritenzione idrica pu consentire risparmi nelle irrigazioni di soccorso. Le rilevanze pedo-ambientali sono ricondotte alla presenza di paleosuoli; il degrado alla pressione antropica che ha marginalizzato ambiti con grande potenzialit ambientale.

a.4.1.2 Elementi di dinamica geomorfologia

Larea situata a sud del centro di Bergamo occupata quasi totalmente da quello che, in letteratura geologica, era stato definito livello fondamentale della pianura o terrazzo recente e che si caratterizza per una morfologia piatta e monotona. Studi recenti hanno differenziato nella zona occidentale dellarea comunale un ambito con una superficie leggermente pi rilevata che caratterizzata da una pedogenesi pi evoluta e che riconducibile ad eventi glaciali pi antichi (Pleistocene medio). Le morfologie sono poco conservate,ma pi articolate rispetto a quelle della pianura in senso stretto, gli orli di terrazzo discontinui e di breve entit. Le coperture loessiche costituiscono un ricoprimento continuo ed elemento di rilevanza ambientale. Nellarea di Grumello al Piano gli elementi pi salienti sono costituiti da : scarpate mal conservate e discontinue anche perch modificate dalle pratiche agricole; unarea nastriforme ribassata rispetto al livello modale di circa 1 metro che pu essere classificata come paleoalveo; scarpate di origine antropica riconducibili a scavi e rimodellamenti del terreno a scopo insediativo o irriguo. Tutte le forme rilevate si presentano inattive in quanto non pi influenzate dalle cause originarie (processi fluviali e fluvio-glaciali); non sono stati riscontrati processi erosivi in atto. Le acque di dilavamento risultano raccolte e collettate da una rete di canali realizzati a supporto di una corretta conduzione agricola dei fondi.

a.4.1.3 Elementi idrografici

La zona di Grumello al Piano si colloca, idrograficamente, in un sistema di piccole rogge che attualmente hanno un ridotto interesse agricolo ma un crescente interesse idraulico, il cui asse centrale costituito dal Torrente Morletta. Rispetto alloriginaria impostazione come descritta nellultima edizione della monografia del Goltara (1960), il sistema ha subito profonde modificazioni sia per lintensa urbanizzazione con relativa esigenza di salvaguardia idraulica, sia per la necessit di razionalizzare la risorsa idrica per lagricoltura. Larea di interesse, verso occidente e meridione lambita dalla Roggia Piuggia di Stezzano ( n.406Consorzio Media Pianura Bergamasca, All.D-Dgr.n.7/7868 del gennaio 2002) che, originariamente, nasceva dal T.Morletta e che attualmente viene alimentata da una tubazione che si origina dal canale del depuratore di Bergamo (Le acque nella Bergamasca,2001). Detta tubazione recapita in destra dellantico tracciato della Roggia Piuggia allaltezza della recinzione del campo sportivo dove, in sinistra, affluiscono anche le acque di una delle molteplici diramazioni della Coda Morlana. Per ampi tratti, in corrispondenza dellattraversamento dellurbanizzato, il letto della Roggia Piuggia risulta canalizzato e tombato.

a.4.1.4 Elementi idrogeologici

La pianura bergamasca costituita da uno spesso complesso di depositi quaternari prevalentemente di origine fluvio-glaciale ed in subordine di origine marina. Tale complesso poggia su un substrato roccioso la cui morfologia risulta molto articolata in conseguenza di fattori erosivi e tettonici che sullo stesso hanno agito in tempi geologici successivi. Nellalta pianura bergamasca la maggior parte della sequenza costituita da depositi riconducibili ad un ambiente di sedimentazione esclusivamente continentale (depositi fluvio-glaciali) con intercalazioni argillose continue. Una ricostruzione della geometria degli acquiferi della pianura stata effettuata negli anni novanta dal Consorzio di Bonifica. Sono state differenziate due falde acquifere, una pi superficiale freatica ed una pi profonda artesiana. Sulla base dei dati di pozzi dacqua trivellati in prossimit dellarea di Grumello il primo acquifero stato localizzato entro depositi cementati (conglomerato poligenico) con uno spessore prossimo ai venti metri, la cui base si localizza fra i 130 e 140 m slm. La falda artesiana, limitata a tetto da uno spesso intervallo di argille, stata rintracciata entro sedimenti clastici grossolani (ceppo calcareo) potente 30-40 metri. Dal punto di vista idraulico lacquifero freatico superiore e quello artesiano inferiore sono di fatto in equilibrio in relazione alla possibilit di scambi verticali dipendenti da variabilit litologica laterale. Ripetute misure nel tempo hanno evidenziato che il livello statico varia nellanno idrologico con oscillazioni massime di circa nove metri; il valore medio di circa 45 metri rispetto al piano campagna. La ricarica diretta dellacquifero pi superficiale, in zona, impedita da una copertura di terreni a bassa o nulla permeabilit come risulta dalla carta della permeabilit allegata.

a.5 Analisi climatica

Il tipo climatico comunemente attribuito alla porzione settentrionale della pianura bergamasca, definito da Gavazzeni (1957) di tipo prealpino una forma di transizione fra il clima temperato continentale della pianura padana e quello di tipo alpino. Le precipitazioni totali ammontano mediamente a 1180 mm annue, con valore minimo di 870 mm ed un massimo di 1646 mm (Dati Ist.sper.Cerealicoltura di Stezzano). La temperatura media annua dellaria (12,3C) e lescursione termica media annua (20,9C) sono in accordo con la posizione di transizione climatica della zona. Levapotraspirazione potenziale, secondo il metodo di Thornthwaite, si attesta attorno ai 720 mm anno. Secondo lErsal (1992) i suoli hanno un regime udico ( assenza di un periodo continuativo di completa siccit della sezione di controllo dellumidit della durata di 45 gg a partire dal solstizio estivo per la

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maggior parte degli anni di osservazione). Nel bilancio idrico, infatti, il periodo potenzialmente deficitario si riduce a circa due mesi scarsi ( Dati Ist.sper.Cerealicoltura di Stezzano). Lindagine climatica stat particolarmente approfondita, vista la necessit che ledificio interagisse in maniera produttiva con lambiente e nellottica di una produzione di energia solare, che impone la conoscenza dei dati fondamentali dellarea. sintetizzati in tabelle e climogrammi significativi.
radiazione solare a radiazione solare a inclinazione inclinazione 0 ottimale (36) Wh/mq/g Wh/mq/g 1364 2379 1905 2763 3212 4081 4186 4573 4684 4590 5666 5423 5920 5784 5072 5376 3763 4568 2311 3178 1460 2366 1134 2045 3393 3933

Vengono riportati qui i dati climatici dellarea bergamasca

T.max mese GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC C 6 8 12 16 21 25 28 27 23 18 11 6 C

Tmin

T.med C

-2 0 3 7 11 14 17 17 14 9 4 -1

1,9 4,2 8,2 11,5 17,3 20,8 22,5 22,5 17,3 13 6,8 2,7

mese GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC anno

mese GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC

U.R. media % 75 75 68 71 69 67 67 68 71 75 78 79

U.R.max U.R.min % 63 57 49 52 48 46 45 47 51 59 66 65 % 90 87 85 87 86 86 84 86 89 91 91 91

DIAGRAMMA DI OLGYAY

gradi giorno mese # GEN 485 FEB 384 MAR 257 APR 121 MAG 24 GIU 10 LUG 4 AGO 12 SET 60 OTT 230 NOV 408 DIC 503 TOT 2498

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ANDAMENTO DEL VENTO

12

140

127
120

129 113

110 94

109

111

100

83
80

89

CLIMOGRAMMI

71 64 56

60

40

20

Precipitazioni mm
C
0 GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC

35

30

25

20

15

10

5 T.max 0 Tmin T.med

-5
100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Umidit Relativa % U.R.max % U.R.min %

Temperatura C
GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC

Umidit Relativa %
OTT NOV DIC

6000 5800 5600 5400 5200 5000 4800 4600 4400 4200 4000 3800 3600 3400 3200 3000 2800 2600 2400 2200 2000 1800 1600 1400 1200 1000

GEN

FEB

MAR

APR

MAG

GIU

LUG

AGO

SET

Radiazione Wh/mq/g

inclinazione 0 GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG

inclinazione ottimale 36 AGO SET OTT NOV DIC

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a.5 Rilievo funzioni di interesse pubblico Come si potr constatare dalle planimetrie tematiche di seguito riportate, nellesaminare la disposizione e la presenza delle attivit di pubblico interesse, si pu affermare una presenza adeguata di tali funzioni. Ben dislocate nel territorio, risultano per scollegate fra loro e prive di un punto di connessione valido che ne permetta una facile collocazione e un orientamento riconoscibile. La piazza Aquileia, che sembrerebbe, dal punto di vista della localizzazione, la pi atta ad accogliere tale ruolo di riferimento, risulta oggi un mero nodo infrastrutturale, mancante di qualsivoglia attributo di centro e di invito alla sosta o alla direzione pedonale.

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agricoloBergamoa.6 Progetto di Parco agricolo-ecologico di Bergamo-Stezzano. Il Comune di Bergamo ha elaborato uno studio di fattibilit per un parco intercomunale a sud della citt e ha prodotto una serie di documenti suddivisibili in due pacchetti: un Dossier di studi e analisi territoriale, paesistica e ambientale e uno studio di fattibilit vero e proprio contenente una lettura delle risorse e delle potenzialit che investono larea. Riporto a seguire alcuni estratti di tale studio, che mi servito come base per indagare le caratteristiche naturalistiche e agricole dellarea oggetto di intervento. a.6.1 Lo scenario territoriale Larea del progetto di Parco agricolo-ecologico di Bergamo-Stezzano possiede, nel contesto territoriale, una particolare valenza ambientale e paesaggistica. Costituisce infatti, nel disegno dellarea urbana, una spina verde di penetrazione che, pur in un contesto densamente urbanizzato e infrastrutturato, garantisce continuit degli spazi aperti dalla pianura fin dentro il tessuto della citt. Nel confine a nord con il tessuto interno della citt larea del progetto di Parco si connette con il sistema verde del parco ovest, oggetto di potenziamento paesistico-ambientale, e oltre, con larea dei nuovi ospedali riuniti di Bergamo che prevede una corona verde capace di strutturare le relazioni ambientali che pi a nord, attraverso il varco inedificato esistente, determina una connessione con apprezzabile valenza ecosistemica con lo sperone della Tenaglia e quindi con il sistema del Parco Regionale dei Colli di Bergamo. Larea dello scalo aeroportuale di Orio al Serio oggetto di potenziamento della dotazione di verde da parte dellEnte Regionale per i Servizi allAgricoltura e alle Foreste. La funzione di scalo areoportuale possiede infatti un buon grado di compatibilit con una funzione ecosistemica di rilevanza territoriale, anche per i caratteri stessi dei suoli dellarea dello scalo e dei biotipi che accoglie. a.6.2 Sistema degli spazi aperti Il sistema degli spazi aperti dellarea di attenzione presenta caratteri che evidenziano una tendenza comune a molte realt dellalta pianura lombarda, fortemente trasformate dalla meccanizzazione agricola. Larticolazione delle aree agricole fortemente segnata da elementi infrastrutturali che intersecano larea e che segnano una soluzione di discontinuit parziale nelle relazioni fisico-visive. Persistono comunque segni di rilevante valore dellinfrastrutturazione ambientale dellarea: tratti di filari e siepi a rimarcare le giaciture prevalenti e le trame di appoderamento, un reticolo idrografico minore che permea larea e che rappresenta una grande potenzialit come armatura di appoggio del reticolo ecologico-ambientale. Di particolare interesse la morfologia dei suoli, che in un ambito di alta pianura presenta scarpate e orli di terrazzi fluviali che caratterizzano larea del parco proposto, in particolare a ridosso degli abitati di Colognola e Grumello al Piano, dove leggibile un paleoalveo di rilevante interesse paesistico. a.6.3 Sistemi a rete La rete di comunicazione stradale che innerva larea rappresentata dalla SS 42 del Tonale e della Mendola e la ex SS 525 del Grembo, che lambiscono larea di proposto parco rispettivamente ad est e ad ovest.

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Lasta autostradale attraversa larea con andamento nord-est/sud-ovest e possiede i due snodi con la viabilit ordinaria a ridosso dei due capi a nord, Bergamo, e a sud, Dal mine dellarea del parco. La ferrovia Bergamo-Treviglio attraversa larea con la presenza di una fermata di prossima attivazione a Stezzano, che rappresenta un nodo di rilevante interesse per il sistema della mobilit a sud ovest dellarea urbana di Bergamo, posta internamente allanello tangenziale. A nord larea lambita, con andamento est-ovest, dallasse interurbano di Bergamo, con uno snodo ed un sistema di relazione tangenziale di prossima realizzazione aridosso dellabitato di Colognola. La rete stradale di livello pi locale, di particolare rilievo per larea, costituita da due aste che si dipartono dal centro di Stezzano, la prima in direzione nord-ovest verso la Madonna dei Campi e Grumello al Piano; la seconda con andamento est-ovest dal centro di Stezzano fino al nodo del casello autostradale di Dalemine. La rete della mobilit lenta che si sviluppa sulla ricca trama di strade poderali, si appoggia, anche in termini revisionali, sulle dorsali rappresentate dal percorso Colognola-Stezzano e Grumello al Piano-Madonna dei Campi-Stezzano. Il reticolo idrografico dellambito, con andamento nord-sud, costituito dal corso dacqua naturale del torrente Morletta; cospicua la presenza di rogge e canali artificiali che rappresentano la rete irrigua di questo quadrante di alta pianura, con acque derivate dal fiume Serio attraverso i cavi principali di distribuzione del Canale Serio e della Roggia Morlana. a.6.4 Sistemi insediativi Larea di attenzione si inserisce in un tessuto insediato di particolare robustezza, collocato lungo la direttrice sud-sud ovest della citt di Bergamo e strutturatosi lungo la viabilit primaria delle SS 42 e della ex SS 525. lasse autostradale dellA4, che attraversa larea, ha costruito un affaccio di attivit produttive, commerciali e in tempi pi recenti direzionali, che, ad una lettura Il di scala territoriale, dei tessuti rappresentano un sistema a nastro dotato di una propria specificit. sistema residenziali, addensati a nord e a sud dellarea di proposto parco, presenta fronti dio relazione diretta con la stessa con notevoli potenzialit di qualificazione. I nuclei storici in stretta relazionalit con larea sono quelli di Grumello al Piano, Colognola e Grumellina; si rileva anche la presenza di edifici-nuclei rurali che conservano un forte dialogo con le aree agricole dellintorno.

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(b Punto (b)

PROGETTO ILLUSTRAZIONE DEL PROGETTO

b.1 Il metodo
Le scelte progettuali nascono attraverso la lettura e linterpretazione del contesto dal punto urbanistico, di vista storico, urbanistico, ambientale, oltre che dallanalisi e dallinterpretazione delle esigenze e dei bisogni descritti nel Documento Preliminare di Progettazione.

b.1.1 Analisi storica Limpianto del nuovo complesso ricalca il sistema insediativo della parte Aquileia. storica dellabitato, reinventando il rapporto con la chiesa e P.zza Aquileia
La lettura delledificato storico del centro di Grumello al Piano denota una caratterizzazione forte e ripetuta, che quella delle case di ringhiera. Questa tipologia tradizionale definita da due diverse quote di distribuzione: al piano terra, ingressi indipendenti per gli appartamenti su un solo livello, al primo piano un ballatoio per gli appartamenti su due livelli. In facciata, a scandire i ballatoi, si ripetono colonne a sezione che diminuisce con laltezza. evidente la predilezione per una disposizione a corte con tre lati chiusi, fortemente introspettiva, con facciate molto mosse allinterno, prive di aggetti e pi anonime sulla strada, allesterno. Si preferiscono finestre di forma rettangolare verticale molto accentuata. Elementi connotanti il progetto sono soprattutto le visuali e i percorsi, che sono dipendenti le une dagli altri: un taglio netto in direzione della chiesa, la mette in relazione visiva con il centro del progetto, con la nuova piazza. Questo taglio si concretizza in un percorso sopraelevato, che, oltre a servire da distribuzione per gli appartamenti delle due stecche, diventa percorso pedonale fra il nuovo parcheggio pubblico e il sistema di percorsi di nuova individuazione, sia verso la campagna che verso la citt. Dalla lettura in chiave contemporanea degli elementi caratterizzanti la tipologia, il nostro progetto di nuova edilizia residenziale pubblica si propone un modello a ballatoio, che ospiti ai piano terreno gli appartamenti bilocali, con ingresso indipendente. Ai piani superiori, avendo ledificio tre piani fuori terra, vengono distribuiti i duplex, suddivisi in appartamenti da tre a cinque persone. I ballatoi vengono localizzati a nord, insieme ai locali di servizio, come zona cuscinetto per la protezione dal freddo invernale. I locali dove si svolge principalmente la vita domestica, sono invece disposti a sud, cos da garantire un miglior comfort termico e visivo.

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urbanistica b.1.2 Analisi urbanistica Lintervento propone il recupero della centralit di P.zza Aquileia, sulla quale il nostro progetto potrebbe affacciarsi, tramite il trasferimento delle funzioni e la demolizione del mulino1.
Passando ad unanalisi a scala urbana si notato come limportanza storica di Piazza Aquileia, sia negata da uninsieme di funzioni scollegate, che gravitano indipendentemente da essa. Vogliamo rendere, a questa, il significato di polo magnetico di tutte le funzioni pubbliche: si propone perci una forte riqualificazione della stessa, per restituire ruoli ed fattori di connessione fra i vari elementi del tessuto urbano. Fondamentale, per questo motivo, nel nostro progetto, lallineamento della nuova piazza, specchio di quella preesistente, che acquista significati molteplici di elemento di passaggio, connessione, porta, soglia, cucitura fra labitato e la campagna, fra il centro urbano e il parco agricolo. Da sottolineare come, allinterno di questo nuovo disegno di agor pubblica, si inserisce, nel nostro progetto, un elemento con connotazioni multiple, di carattere semipubblico: la SALA EQUO SOLIDALE. Unampia porzione del piano terra della testa della stecca nord si configura, infatti, come spazio polivalente di autogestione dei condomini, che pu rappresentare, di volta in volta, un centro culturale, un ritrovo per gruppi omogenei, una sala gioco per i bambini, la sede di attivit didattiche riferite al funzionamento delledificio a ZERO ENERGY, la sede di mostre temporanee dedicate alle peculiarit del paesaggio agricolo. Un ambiente di questo tipo si pone come piazza nella piazza, come zona filtro fra pubblico e privato, portando la citt dentro al quartiere e mostrando il quartiere alla citt.

b.1.3 Analisi ambientale come Lintervento cos concepito si offre come naturale porta di accesso per il futuro parco agricolo.
Tramite la realizzazione della nuova piazza di collegamento con P.zza Aquileia, ipotizzabile solo grazie alla demolizione del mulino che si trova in asse, e della nuova trama di percorsi e visuali, si voluto riqualificare larea ed effettuare una ricomposizione di frangia degli insediamenti. Si creato in tal modo una zona di mediazione-filtro, tesa a risolvere la discontinuit nelle relazioni fisico-visive dellarea, risolvendo, inoltre, il passaggio fra infrastrutture e spazi aperti tramite lincremento della dotazione a verde. Nel disegno dallarea si prestato particolare attenzione al mantenimento del sistema di rogge e canali esistenti, che rappresentano elementi qualificanti il percorso didattico impostato. Per quanto riguarda la rinaturalizzazione del sistema di acquiferi, telaio della struttura paesistica dellarea agricola, si pensato allirrobustimento vegetazionale delle sponde, cos da creare fasce tampone arboree e arbustive lungo i canali artificiali e permettere leliminazione delle sponde di calcestruzzo, dove possibile, tramite il consolidamento spondale con viminata, ponendo i presupposti favorevoli per lo sviluppo di vegetazione mesofita. Sono previsti percorsi ciclopedonali di collegamento fra il sistema insediativo esistente e il sistema agricolo: si inteso

In caso di sua permanenza, lungo la roggia adiacente ad esso dovr essere piantumata idonea barriera vegetazionale atta a divenire barriera acustica.

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dare, in questo modo, un significato di fruizione ludico-ricreativa dellarea, cos che, grazie alla struttura di relazioni nuovamente impostata, divenuta evidente e di pubblica utilizzazione, si riescano a concretizzare i principi richiesti dal sistema del parco agricolo-ecologico intercomunale. La riqualificazione di via S. Croce andata di pari passo con la creazione dei percorsi ciclopedonali e la riqualificazione di rogge e canali. I due filari di alberi da frutto presenti lungo il limite sud dellarea dintervento possono essere salvaguardati, grazie alla previsione di dotazione, in quella zona, di alberi a foglie caduche, funzionale allombreggiamento in regime estivo e al guadagno solare in ambito invernale.

b.1.4 Analisi demografica La scelta del tipo di appartamento e delle sue dimensioni stata effettuata tenendo conto della necessaria riconoscibilit dello spazio domestico da anziani parte degli immigrati, degli anziani e delle giovani coppie.
Per definire il target di utenza interessato dallintervento di edilizia residenziale pubblica, abbiamo effettuato unindagine demografica sul territorio di Bergamo per chiarificare la composizione dei nuclei familiari, la presenza di anziani sul territorio e quella di stranieri. Lesame dei dati, relativi ai censimenti ISTAT 1991 e 2001 rivela come nel decennio intercensuario il numero delle famiglie lombarde sia aumentato in maniera pi consistente rispetto a quanto registrato per la popolazione: a fronte di un +11% di famiglie, si osserva solo un + 2% di abitanti. Lincremento pi consistente per quanto riguarda il numero delle famiglie si registra proprio nella provincia di Bergamo con un + 17%2. Dai dati comunali risulta, alla data 1-1-2006, che ben il 39% delle famiglie composto da un solo componente, il 25 % da due componenti, il 16% da tre e il 12% da quattro. Questo ci ha portato a correggere il valore percentuale, indicato dal D.P.P., degli alloggi bilocali, che sono passati dal 50% al 57.5%, proprio in ragione dellaumento delle famiglie composte da massimo due componenti. Al 2005 si contano 11.248 stranieri, il 9,54% sul totale della popolazione, numero che risulta sicuramente molto inferiore a quello che descriverebbe la presenza reale di immigrati sul territorio. Dai dati, risulta che il tempo di raddoppio della popolazione residente straniera, con un tasso dincremento pari a quello dellultimo periodo, di 5.5 anni. La maggior parte degli immigrati, il 49%, di provenienza africana, seguiti dagli europei, con il 33% delle presenze. Rispetto alla composizione per et il dato che emerge la notevole presenza di persone oltre i 65 anni, pari al 23.19% della popolazione totale: di questi 62% vivono in famiglia, 32% vivono da soli e 5% vivono in convivenza. La percentuale di popolazione residente di pi di 75 anni scende invece al 6.67% del totale. Si sono individuate tre fasce di popolazione designate ad essere interessate dallintervento in oggetto: quella degli anziani, quella degli immigrati e quella delle giovani coppie. Dallanalisi effettuata sappiamo che gli immigrati rappresentano il 9% della popolazione e che, in caso di formazione familiare, presentano un nucleo che conta 3 o 4 componenti. Le giovani coppie rappresentano il 23% della popolazione e dai dati

Osservatorio regionale sulla condizione abitativa, Le azioni regionali: analisi dei finanziamenti e tipologia dei nuclei familiari, Regione Lombardia.

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censuari tendono a fare figli mediamente nellarco dei primi tre anni di convivenza. Gli anziani che vivono da soli sono il 7,4% della popolazione residente. I tipi degli appartamenti sono nati dallo studio delle esigenze d queste tre specie di utenza. Abbiamo colto unaffinit nelle esigenze dei nuclei familiari composti da giovani coppie e immigrati, in quanto caratterizzati entrambi dalla variabilit della condizione familiare e perci dalla necessit di spazi pi ampi. Si cercato di ricreare, in una parte degli alloggi, una concezione spaziale tipica dellambiente dorigine degli stranieri, cos da facilitare loro un sentimento di identificazione con il luogo della residenza: sono stati previsti sfalsamenti di livello e zone voltate, che ricordano facilmente analoghe sezioni di architettura tradizionale islamica, convinti, peraltro, che tale soluzione possa essere ben accettata e interpretata anche da una giovane coppia. Per rispondere alle esigenze riscontrate abbiamo destinato rispettivamente il 20% e il 22.5% della realizzazione a soluzioni duplex per 3 e 4-5 persone. Per quel che riguarda la parte degli alloggi, che nella nostra idea sarebbero, per la maggior parte, rivolti agli anziani, abbiamo immaginato soluzioni di dimensioni ridotte, appartamenti collocati al piano terreno, articolati su di un solo livello e distribuiti su due ambienti solamente, ma di dimensioni sufficientemente ampie da permettere un inserimento dellarredamento tradizionale, riutilizzato da abitazioni precedenti.

ripartizione demografica del target per n. famiglie


giovani coppie 24%

immigrati 39%

I MMI GRATI n. famiglie + componenti 17%

GIOVANI COPPIE n. famiglie 2 componenti 17% GIOVANI COPPI E n. famiglie + componenti 7%

anziani 37%

IMMIGRATI n. famiglie da 1-2 componenti 22%

Ripartizione del target per numero di componenti per famiglia

ANZIANI 37%

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Ripartizione percentuale degli alloggi proposti

quadrilocali 23%

trilocali 20%

bilocali 57%

percentuale ripartizione percentuale degli alloggi proposti in base alle caratteristiche degli utenti

quadrilocali e trilocali destinati a GIOVANI COPPIE e IMMIGRATI 42%

porzione bilocali destinata agli ANZIANI 37%

porzione bilocali da dividere fra IMMIGRATI e GIOVANI COPPIE 21%

I grafici evidenziano sia il processo attraverso il quale sono stati individuati i probabili utenti, sia come si giunti alla scelta delle quantit necessarie per i diversi tagli di alloggio: un mix che riteniamo pi congeniale e abitativa, coerente alla richiesta abitativa seppure leggermente diverso da quello proposto dal DPP.

(c Punto (c)

PREVISIONI RAPPORTO CON LE PREVISIONI DEL P.R.G.

Il progetto stato inserito allinterno della previsione di piano, senza dover fare alcuna modifica sia per quanto riguarda il perimetro dellarea edificabile, sia per quanto riguarda laccesso ed il parcheggio pubblico previsto sul lato nord. Sono pure state rispettate le previsioni del vigente P.R.G. riguardo il numero di piani fuori terra e la volumetria dellintervento: sono stati rispettati i tre piani previsti e il volume del complesso risulta coerente con quello richiesto.

Volume progetto = 9 695 mc < Volume PRG = 10 000mc

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Le dimensioni delle unit immobiliari, in relazione al numero di utenti insediabili sono state calcolate con riferimento alla superficie utile riconoscibile di cui allarticolo 4.4 dei Criteri per la predisposizione delle proposte, da rendere oggetto di Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale per la casa, allegato C) alla deliberazione di Giunta Regionale n. 20913 del 16 febbraio 2005. La superficie complessiva riconoscibile dellintervento stata calcolata come indicato allart. 4.5 dei Criteri per la predisposizione delle proposte da rendere oggetto di Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale per la casa, allegato C) alla deliberazione di Giunta Regionale n. 20913 del 16 febbraio 2005, non pu essere inferiore a mq 3.589. Di seguito sono riportati gli sviluppi di tali verifiche. stata prevista la realizzazione di posti auto interrati per una dimensione superiore a quella minima di mq 18 per ogni singolo appartamento.

piano INTERRATO TERRA PRIMO SECONDO totale

SU a 0 719 823 871 2413

SNR b 0 427 569 118 1114

SP n. alloggi c d 1430 0 0 0 1430 40

verifica SU reale > SUR mq 2413 > mq 2211 verifica SP reale > 18 mq/alloggio mq 1430 > mq 720

tipo

SUR mq
a

SP mq
b

SUR corr mq
c=(a+b)

n.

SUR totale mq

SNR mq
f=(e x 38%)

SCR mq
g=(e+60%f)

e= (c x d)

A1 A2 B2 B3 A4 B4-5 TOT

36,00 42,00 48,00 57,00 71,00 89,00

18,00 18,00 18,00 18,00 18,00 18,00

54,00 60,00 66,00 75,00 89,00 107,00

1 17 5 8 2 7

54,00 1020,00 330,00 600,00 178,00 749,00

20,52 387,60 125,40 228,00 67,64 284,62

66,31 1252,56 405,24 736,80 218,58 919,77

40

2931,00

1113,78

3599,27

VERIFICA SUPERFICIE COMPLESSIVA RICONOSCIBILE SCR> 3589,02

g = mq 3599,72 > 3589,02

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La superficie degli appartamenti proposti corrisponde ai parametri della superficie utile riconoscibile definiti dai Criteri per la predisposizione delle proposte, come daltronde si evince dai dati tabulati. Lunico tipo che si differenzia dalle dimensioni standard il trilocale, che presenta una superficie utile un p pi ampia di quella proposta. La motivazione per una tale scelta deriva dalla nostra interpretazione delle caratteristiche degli utenti. Tali appartamenti sono da intendersi destinati a giovani coppie e immigrati e, coppie nella nostra interpretazione del loro stile di vita, tali utenti, necessitano di una maggiore flessibilit e di domestica. elementi caratterizzanti che favoriscano lidentificazione domestica

tipo

quant. n.

ab.

Ab. SU reale totale mq

SU reale totale

SUR mq

SUR totale mq

A1 A2 B2 B3 A4 B4-5 totali

1 17 5 8 2 7 40

1 2 2 3 4 5

1 34 10 24 8 35 112

36,00 45,00 51,00 69,00 71,00 89,00

0,00 36,00 51,00 765,00 15,00 255,00 96,00 552,00 0,00 142,00 0,00 623,00 2373,00 162,00

36,00 42,00 48,00 57,00 71,00 89,00

36,00 714,00 240,00 456,00 142,00 623,00 2211,00

(d Punto (d)

TECNOLOGICHE, __ SCELTE TECNOLOGICHE, IMPIANTISTICHE E LORO GESTIONE

Le scelte tecnologiche e impiantistiche, che sono meglio di seguito descritte, sono improntate allelevazione delle prestazioni di comfort, manutenibilit e durabilit; esse possono essere riassunte nei seguenti punti: 1. MASSIMO COMPORTAMENTO PASSIVO DELLORGANISMO EDILIZIO; 2. MASSIMO UTILIZZO DI MATERIALI BIO COMPATIBILI; 3. AUTOSUFFICIENZA ENERGETICA (zero energy) 4. NESSUNA EMISSIONE DI CO2 IN ATMOSFERA 5. RECUPERO E RIUTILIZZO TOTALE DELLE ACQUE 6. NESSUN UTILIZZO DI GAS O LIQUIDI COMBUSTIBILI. TECNOLOGIA Per quanto attiene alle tecnologie costruttive, oltre quanto puntualmente definito nel quadro sinottico che segue, si pu solo sottolineare come gli elementi strutturali siano stati concepiti in cemento armato tradizionale, anche se sono in fase di studio, interessanti evoluzioni che prevedono la sostituzione delle armature in acciaio, con armature in materiale ligneo (Banb), tuttavia i limiti di costo imposti non consentono tale sperimentazione.

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QUADRI SINOTTICI DELLE SCELTE TECNOLOGICHE ED IMPIANTISTICHE MATERIALI E COMPONENTI


DELLE STRUTTURE EDILIZIE E DELLE TECNOLOGIE

PARETI DI TAMPONAMENTO (VENTILATE)


BIOBIOCOMPATIBILITA

SOLAI SU SPAZI NON RISCALDATI COPERTURE NON PRATICABILI PARETI DIVISORIE INTERNE SOLAI INTERMEDI FINITURE, RIVESTIMENTI , PITTURAZIONI

Materiali selezionati in funzione di: Processo produttivo a basso impatto ambientale e ridotto contenuto di energia di produzione Elevata biocompatibilit con la salute umana durante tutto il ciclo di vita Elevate prestazioni tecnico-funzionali: inerzia termica e alto isolamento termico Murature di blocchi semipieni di laterizio alveolato (cm L30xS20xH25): U = 0,36 W/m2C Isolamento termico in pannelli di fibre di legno naturale di essenze aggregate (Diffutherm cm 12) Intercapedine daria ventilata (cm 2) Massetto in CLS cellulare (cm 8) su pannello di isolamento in sughero (cm 8) : U = 0,37 W/m2C Pannelli in fibre di legno (cm 12) sotto massetto protettivo e impermeabilizzazione: U = 0,31 W/m2C Muratura ad elevato isolamento acustico con foratoni in laterizio (cm 12+8) con cm 2 di gomma riciclata Pannelli in sughero (cm 1) posati con tecnica a pavimento galleggiante ad elevato isolamento acustico Materiali non tossici ad elevata biocompatibilit con la salute umana e bassissimo inquinamento indoor

DIFFUTHERM
Elemento coibente termico innovativo composto d fibre

di legno prodotte con scarti di segherie di conifera svizzera,

per murature di facciata e solai. Consente soluzioni costruttive totalmente biocompatibili naturali ed economiche ad elevata diffusione del vapore.

IMPIANTO ELETTRICO A BASSO INQUINAMENTO

Cavidotti metallici schermanti connessi a terra per protezione dall inquinamento elettromagnetico Nelle zone comuni: disgiuntori di zona a comando automatico da carico acceso o da sensori di presenza

RICAMBI DI ARIA NATURALI RISCALDAMENTO AMBIENTE A BASSA


CONDIZIONI INTERNE DI BENESSERE
TEMPERATURA

Ventilazione trasversale estiva da Nord a Sud indotta dalla serra solare Nei duplex: possibilit di ventilazione ascendente nel vano scale per effetto camino e uscita sul tetto Distribuzione del calore mediante serpentine a pavimento (28-32C): elevato comfort uniformit termica Controllo della temperatura ambiente: cronotermostati a zone Elevata inerzia termica delle strutture delle pareti, dei solai e delle coperture all interno degli strati isolanti Temperature superficiali interne delle pareti a livello delle temperature dell aria Elevata protezione dal calore estivo eccessivo, mediante elevato isolamento e camera d aria ventilata Serramenti in legno a taglio termico, alto isolamento U = 2,32 W/m2C Vetro camera (mm 4+4) + 12 di gas inerte, con strato interno basso-emissivo: Ucentrale = 1,88 W/m2C Massima illuminazione naturale attraverso ampie superfici vetrate dell involucro Uniforme mediante esposizione delle aperture prevalenti a Sud e Sud-Ovest con frangisole Elevato isolamento termico continuo senza ponti termici con pannelli in fibre di legno spessore 12 cm: Pareti U=0,36W/m2C - Finestre U=2,32W/m2C - Coperture U=0,31W/m2C Solai su ter U=0,37W/m2C Trasmittanze termiche conformi al D.Lgs n. 311 del 29.12.06 per la zona climatica E, in vigore dal 1.01.2008 Termici stimati: 120.000 kWht/anno (< 50 kWht/m2.anno) Elettrici stimati: 180.000 kWhe/anno (totali) Lampade a pieno spettro naturale (tipo True Light) per la riproduzione naturale dei colori e ad alta efficienza Controllo manuale del livello di illuminazione in funzione della illuminazione naturale disponibile Zone comuni: riduzione automatica al minimo di sicurezza in assenza di persone mediante sensori di presenza Prelevamento di calore dal terreno mediante pozzi di presa e di restituzione in falda, per l alimentazione della pompa di calore (PDC) acqua-acqua (potenza 30 kWe, COP=4) collegata alle serpentine a pavimento Contributo termico stimato: 120.000 kWht/anno Emissioni di CO2 evitate (rif. metano): 30 ton/anno Preriscaldamento di acqua calda sanitaria da recupero termico dal compressore della PDC con accumulo Contributo termico stimato: 42.000 kWht/anno Emissioni di CO2 evitate (rif. metano): 10.5 ton/anno Impianto solare fotovoltaico (mq. 834 integrati architettonicamente in quattro elementi sulla copertura) per la produzione di elettricit Potenza totale installata: 104 kWp Produzione annua stimata: 135.200 kWh/a Connessione in rete mediante inverter e interfaccia di rete a norma ENEL con contratto di scambio energia Tariffa incentivante ottenibile: 0,44 /hWh pari a circa 63.140 /anno (D.M. 19.02.2007) Emissioni di CO2 evitate da centrale termoelettrica: 101 ton/anno

Conduttivit: 0,044 W/mK Capacit termica: 2100 J/kgK Resistenza al vapore: 5 mu Massa volumica: 190 kg/m3 Comportamento al fuoco: E (secondo UNI EN 135011) Temperatura uniforme Pavimento asciutto: no batteri

STRUTTURE DI INVOLUCRO AD ELEVATO COMFORT APERTURE VETRATE AD ALTO ISOLAMENTO ILLUMINAZIONE NATURALE

ISOLAMENTO INVOLUCRO EDILIZIO: CONSERVAZIONE PARETI- FINESTRE- SOLAI- COPERTURE


DELLA ENERGIA

CONSUMI ENERGETICI GLOBALI ANNUI ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE ECONOMIZZATA ENERGIA TERMICA DAL TERRENO

FONTI RINNOVABILI DI ENERGIA TERRA SOLE TERRA

PER RISCALDAMENTO AMBIENTE

ENERGIA TERMICA DAL TERRENO


PER PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA

ENERGIA ELETTRICA DAL SOLE ( EVENTUALE )

Moduli fotovoltaici ad elemento continuo in 4 banchi integrati architettonicament e sulla copertura Serbatoio acque piovane Economizzatore di flusso

RISPARMIO DELLE RISORSE IDRICHE (RETE DUALE)

RETE POTABILE

Alimentazione da acquedotto per utilizzi sanitari in lavabi, docce, mensa, etc. Contenimento dei consumi mediante economizzatori di flusso e erogatori temporizzati automatici

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IMPIANTI
La progettazione del sistema edificio-impianto si ispirata alla ricerca delle pi moderne tecnologie impiantistiche, in grado di offrire concreti vantaggi in termini di utilizzo di energie rinnovabili, di contenimento dei costi energetici, di inquinamento atmosferico, di facilit di gestione e manutenzione. In particolare, il progetto tiene conto dei parametri previsti dal protocollo per la Certificazione Casa Clima che, oltre ai dati sul consumo energetico complessivo dellimmobile, fornisce anche il valore sullefficienza energetica dellinvolucro, sulla sostenibilit ambientale delledificio e sulle emissioni inquinanti dellimpianto. generazione fluido vettore Lenergia termica per il riscaldamento dellintero Complesso verr generata in unica centrale termica, articolata su due pompe di calore del tipo acqua-acqua, di uguale potenza nominale, collegate in cascata tra di loro. Il principio di funzionamento della pompa di calore sfrutta la capacit che alcuni fluidi hanno di evaporare a basse temperature ; la quantit di calore necessaria a fare evaporare il fluido allinterno dellevaporatore viene assorbita dallacqua prelevata da una falda idrica, tramite pozzo e pompa di sollevamento. Gli stessi fluidi che evaporano a basse temperature, per contro, possono condensare a temperature prossime alle temperature normalmente utilizzate nellacqua degli impianti di riscaldamento; allinterno del condensatore il fluido viene fatto condensare sottraendogli calore ovvero cedendolo allacqua dellimpianto di riscaldamento. Il rapporto tra potenza termica ottenuta al condensatore e la potenza elettrica spesa per azionare il compressore viene convenzionalmente definito C.O.P. (Coefficient Of Performance) varia in ragione dellutilizzo dellacqua calda e della temperatura alla quale pu essere sottratto calore dallacqua di falda; nel caso specifico, alle condizioni nominali di progetto, prevista linstallazione di macchine caratterizzate da un COP di circa 4,5. Ci significa che per ogni unit di energia elettrica spesa per i compressore si ottengono 4,5 unit di energia termica al condensatore, ovvero allimpianto di riscaldamento. La ripartizione della generazione di energia termica, necessaria al riscaldamento invernale dellintero complesso su due unit a pompa di calore collegate in cascata tra loro motivata, sia dalla necessit di modulare la potenza erogata in virt delleffettivo carico momentaneo richiesto dagli utilizzatori (tenendo conto anche dellapporto gratuito e non valutabile a priori delle serre bioclimatiche installate sulle pareti esposte alla maggiore insolazione) e di conseguenza contenere i consumi energetici, sia dalla possibilit di disporre costantemente di una riserva attiva nel caso di momentanei fermi per guasto ad una delle due macchine e quindi garantire la fornitura continua, seppure a regime ridotto, del fluido termico agli impianti. Relativamente al sistema di emungimento energetico dallacqua di falda, nel pozzo di prelievo verr installata una elettropompa sommersa, corredata di sistema per la pressurizzazione del circuito e caratterizzata dalla capacit di adeguare costantemente le prestazioni (portata e prevalenza) alleffettiva momentanea richiesta di potenza da parte delle pompe di calore, in virt delle condizioni climatiche esterne e della contemporaneit di uso degli impianti terminali di riscaldamento. Ci reso possibile da un sistema di variazione della velocit di rotazione del motore, mediante inverter, integrato alla pompa di sollevamento ; un pressostato differenziale provvede al controllo in continuo della

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pressione differenziale sullimpianto, a modificare il numero di giri del motore e , conseguentemente, contribuire in maniera significativa al contenimento dei consumi energetici. Analizzando i dati statistici relativi allandamento della temperatura in falda durante lanno, si prende come riferimento il valore indicativo di +12C; le specifiche tecniche delle pompe di calore utilizzate in progetto prevedono un funzionamento con raffreddamento massimo della stessa acqua di circa 4C, con restituzione quindi alla temperatura di +8C, compatibile per eventuali successive utilizzazioni (irrigue, lavaggi, tecnologiche, etc.) Il fluido vettore primario caldo generato in centrale dalle pompe di calore acqua-acqua viene quindi immesso in un serbatoio daccumulo termico dal quale, mediante un gruppo di due elettropompe (di cui una di riserva allaltra) provvisto anchesso di sistema integrato ad inverter per la regolazione continua della pressione differenziale ed il controllo del consumo energetico, sar immesso nella rete di teleriscaldamento a servizio dellintero complesso edilizio. Trattandosi di fluido alla temperatura massima di 45/50C, le linee interrate per il suo trasporto previsto che vengano realizzate mediante tubazioni prefabbricate e preisolate convenzionalmente definite da teleriscadamento, in polietilene reticolato, comprese in unica guaina flessibile altamente coibentata, certificate comunque per utilizzo fino alla temperatura di +90C ed a barriera di ossigeno, conformi alle Normative UNI e DIN 4726 vigenti in materia. teleriscaldamento/utenze Relativamente al sistema di riscaldamento autonomo per ciascun alloggio, prevista ladozione di sistemi radianti con pannelli sotto pavimento con fluido termovettore a bassa temperatura generato in centrale termica a pompe di calore. In fase di funzionamento invernale, gli impianti sono dimensionati per una temperatura superficiale del pavimento intorno ai 26/27C., con acqua in circolazione alla temperatura compresa tra i 30C. ed i 40C. ; per migliorare le prestazioni dellimpianto radiante, le serpentine verranno posate su pannelli isolanti in materiale espanso o estruso, atossico, di buone caratteristiche meccaniche, ad alta densit dello spessore di 30 mm. Ai fini di ottimizzare lo scambio termico tra il sistema e lambiente, prevista lutilizzazione di pannelli isolanti accostati ad un foglio di alluminio avente funzione sia di impedire la fuga del gas espandente contenuto nellisolante che di favorire lo scambio ad irraggiamento; laggancio delle tubazioni costituenti le serpentine avverr con apposite clips. Allimpasto in calcestruzzo del massetto in copertura delle tubazioni sar aggiunto uno speciale additivo fluidificante atto a migliorare il comportamento dopo lasciugatura ; previsto lutilizzo di tubazioni flessibili in materiale plastico diametro mm. 20 x 2, certificate per alta resistenza meccanica, allo shock termico, alla corrosione, a barriera dossigeno secondo DIN 4726, prive di giunzioni non apparenti o ispezionabili. Dalle reti collettrici principali del teleriscaldamento, in corrispondenza del vano dingresso di ciascun alloggio, si deriveranno le tubazioni di trasporto acqua calda ai moduli di utenza, ognuno essenzialmente costituito da una cassetta a murare, con sportello dispezione, con allinterno premontate le seguenti apparecchiature : contatore acqua fredda potabile contatore acqua fredda non potabile, di recupero, per i w.c. contatore acqua calda sanitaria

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contabilizzatore energia termica e relative sonde collettore equalizzatore fluidi vettori organi dintercettazione, ritegno e bilanciamento dei circuiti

Dai rispettivi moduli di utenza si derivano le tubazioni termofluidiche atte ad alimentare i terminali e, in particolare le cassette collettrici da installare allinterno di ciascuna unit abitativa, corredate ognuna delle seguenti apparecchiature premontate : valvola di miscelazione, modulante, a tre vie del fluido caldo (+30/35C. circa) regolatore elettronico della temperatura ambiente, plurifunzione, ad azione proporzionale elettrocircolatore con prestazioni adeguate al rispettivo impianto sonda rilievo temperatura acqua calda immessa nellimpianto termostato di limite massima temperatura (+ 40C.) del fluido vettore secondario sistemi dintercettazione, scarico, sfiato aria idrometro termometri di controllo temperature di mandata e ritorno circuiti dutenza collettore di distribuzione e raccolta dei circuiti pannelli radianti testine elettriche on-off sui circuiti pannelli

Da ciascun collettore si deriveranno anche i circuiti caldo di alimentazione relativi ai termoarredi previsti per lintegrazione del riscaldamento dei bagni. La termoregolazione in ciascuna unit immobiliare verr gestita secondo il seguente criterio : 1. tramite un orologio a programmazione giornaliera/settimanale lutente potr programmare le fasce orarie di accensione, spegnimento o rallentamento del proprio impianto, mediante la chiusura della valvola di regolazione termica a tre vie ed il comando dellelettrocircolatore. 2. la temperatura di mandata del fluido vettore sar gestita, a punto fisso, dal regolatore elettronico cui pervengono gli impulsi di lettura dalla sonda installata sulla tubazione di mandata, a valle dellelettrocircolatore 3. durante il funzionamento invernale, il termostato di sicurezza installato sullo stesso tronco di tubazione di mandata, provveder allo spegnimento dellelettrocircolatore ed alla chiusura della valvola a tre vie allorch la temperatura del fluido termovettore superi il valore massimo di set-point impostato 4. ciascun circuito derivato dai collettori di zona disporr di valvole elettrostatiche (testine elettriche) onoff comandate dai termostati ambiente installati in corrispondenza di ciascuna stanza controllata. contabilizzazione energia Limpianto centralizzato, come premesso, sar dotato di un sistema di controllo integrato e di contabilizzazione differenziata dei consumi di calore ed acqua (calda e fredda) per uso igienico-sanitario di ogni singola unit immobiliare, essenzialmente architettato secondo il seguente criterio : 1. installazione, allinterno di ciascun modulo di utenza, di contatore compatto di energia termica di tipo diretto, con misuratore di portata del tipo a turbina, corredato di sonde di temperatura da installare

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sulle tubazioni di mandata e ritorno del fluido vettore secondario; il contatore sar dotato di un display a cristalli liquidi per lagevole lettura in loco, da parte dellUtente. 2. installazione di un contatore statico diretto, in corrispondenza della tubazione di ritorno dalle utenze in centrale termica, in grado di contabilizzare tutta lenergia erogata dallimpianto in regime di riscaldamento che corredato di sonde di temperatura; ai fini di ottenere una maggiore precisione ed affidabilit di contabilizzazione, la misura della portata determinata attraverso il rilievo per differenza di pressione, tramite sistema Venturi 3. predisposizione per il collegamento, tramite cavo bus, degli impulsi provenienti dai misuratori ad un eventuale futuro sistema di ripartizione spese consumi energetici, mediante specifico software 4. installazione di totalizzatori di energia, generale e per ciascuna unit abitativa, in corrispondenza di pannello predisposto nella centrale termica 5. installazione, allinterno di ciascun modulo di utenza, di contatori per acqua fredda potabile, grezza fredda per i w.c. e calda sanitaria, di tipo volumetrico, a lettura totale su quadrante asciutto. produzione acqua calda sanitaria Relativamente alla produzione di acqua calda sanitaria, si prevede linstallazione di pompe di calore con desurriscaldatore, ossia provviste di un particolare condensatore a recupero del calore, disposto in serie alla relativa batteria di scambio termico, a funzionamento ottimizzato in virt della temperatura del fluido. Il calore recuperato verr quindi scambiato attraverso la serpentina installata nel serbatoio preposto alla preparazione ed al preriscaldamento dellacqua calda sanitaria, da cui si deriver la rete distributiva per la fornitura ai singoli alloggi. La tubazione, realizzata in materiale plastico idoneo al trasporto di acqua per usi alimentari e del tipo da teleriscaldamento in guaina preisolata, verr interrata nel medesimo scavo ottimizzato per lalloggiamento delle altre reti (riscaldamento, acqua fredda potabile ed acqua fredda di recupero), fino a raggiungere le cassette (o sottocentrali) di contabilizzazione installate in corrispondenza di ciascun alloggio. A valle di ciascun contatore, lacqua calda sanitaria preparata e preriscaldata in centrale termica, sar quindi scaldainviata al rispettivo scalda-acqua ad accumulo, elettrico, preposto al riscaldamento localizzato dellacqua fino ad una temperatura massima di +80C. (ai fini della prevenzione antilegionella), quindi distribuita agli erogatori di lavello cucina, bidet, vasca, lavabo, vasca e doccia.

(e Punto (e)
CARATTERISTICHE BIOCARATTERISTICHE DI BIO-COMPATIBILITA L edificio ingloba i seguenti elementi di biocompatibilit:

LE SCELTE DI BIOARCHITETTURA

I materiali e i componenti delle strutture edilizie sono scelti e individuati in funzione di un basso impatto ambientale dovuto a un ridotto consumo d energia per la loro produzione (e quindi ridotte emissioni inquinanti in produzione), una elevata bio-compatibilit con la salute umana, ed elevate prestazioni tecnicofunzionali, ovvero elevata inerzia termica e alto isolamento. La coibentazione degli elementi di involucro (pareti coperture solai su terra) si realizza con materiali biocompatibili il cui impatto ambientale quasi nullo, sia nelle fasi di produzione e messa in opera che di

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demolizione.

Nelle pareti e nelle coperture si impiegano infatti i pannelli di fibre di legno compresse tipo

Diffutherm della Pavatex (vedi scheda tecnica) e nei solai su piano terra i pannelli di sughero sotto massetto di CLS cellulare. Le strutture in elevazione sono in laterizio, come pure i solai intermedi e di copertura. Le finiture, i rivestimenti e le coloriture sono in materiali non tossici certificati ecocompatibili con l ambiente e non nocivi per la salute umana. Infine limpianto elettrico realizzato con le tecniche che assicurano un basso inquinamento inquinamento elettromagnetico, elettromagnetico considerando anche la specifica utenza familiare della residenza. I cavodotti sono schermati e connessi a terra, mentre nelle zone comuni i circuiti sono dotati di disgiuntori bipolari a comando automatico da carico acceso o da sensori di presenza. CONDIZIONI INTERNE DI BENESSERE Sono state studiate particolari soluzioni che assicurano un elevato standard di condizioni di comfort ambientale interno: I ricambi d aria estivi sono naturali mediante ventilazione trasversale indotta dalla serra solare che richiama naturali, aria fresca da nord. Negli appartamenti duplex si ha inoltre la ventilazione ascendente nel vano scale mediante effetto camino indotto da una apertura sul tetto. Il riscaldamento ambiente del tipo a bassa temperatura mediante pannelli radianti nel pavimento, che temperatura, assicurano una uniforme distribuzione del calore e un elevato comfort interno. calore quando il riscaldamento delle serre solari raggiunge la temperatura desiderata. Le strutture di involucro presentano elevata inerzia termica verso linterno in modo da assicurare una linterno, costante temperatura superficiale interna, a vantaggio sia della sensazione di comfort che della costanza della temperatura dellaria. Le ampie aperture vetrate assicurano un elevato quoziente di illuminazione naturale, a vantaggio delle condizioni interne di benessere e del risparmio di energia per lilluminazione. Per assicurare percezioni termiche gradevoli si impiega un pacchetto vetro fortemente isolato termicamente, costituito da due vetri con strato low-emission e gas inerte nella vetrocamera. Destate lirraggiamento solare opportunamente schermato dagli aggetti dei balconi soprastanti. CONSERVAZIONE DELL ENERGIA Particolare attenzione stata posta nella progettazione dei diversi aspetti energetici delledificio, per eliminare il fabbisogno di energia da fonte fossile e per utilizzare al meglio lenergia solare. Ci stato fatto sia per motivi di risparmio economico dei costi della energia di gestione, sia per minimizzare limpatto ambientale di emissioni inquinanti. Grazie al suo elevato isolamento termico conforme a quanto prescritto dal recente D.Lgs. n. 311 del 21.02.2006 ledificio progettato ha elevate prestazioni di conservazione dellenergia. Pertanto allinterno le condizioni di benessere temperatura e umidit relativa si raggiungono e si mantengono costanti con un ridotto consumo di energia. Ledificio stato concepito secondo i principi funzionali della casa passiva, che mantiene a lungo il calore ambiente accumulato allinterno delle proprie strutture, termicamente protette dalle variazioni delle condizioni climatiche esterne mediante un efficace isolamento termico delle masse murarie interne. Le pareti, le superfici finestrate, le coperture e i solai su terreno hanno trasmittanze termiche assai ridotte (pareti U=0,36 Le temperature sono controllate a zone mediante cronotermostato ambiente, che interrompe automaticamente la richiesta di

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W/m2C), W/m2C finestre U=2,32 W/m2C - coperture U=0,31 W/m2C solai su terra U=0,37 W/m2C) e inferiori quindi ai valori massimi stabiliti dal D.Lgs. n. 311 per la zona climatica E in vigore dall1.01.2008. . Ai sensi dello stesso Decreto ne risulta un consumo termico medio stimato allanno inferiore ai 50 kWh/m2.anno, e quindi ledificio pu rientrare ai livelli pi elevati della classificazione energetica, che potr kWh/m2.anno essere certificata secondo la procedura che entrer in vigore nel prossimo luglio 2007, per gli edifici pubblici superiori ai 1000 mc di volume. FONTI RINNOVABILI DI ENERGIA: IL SOLE E LA TERRA RISCALDAMENTO AMBIENTE terra. Il complesso edilizio prende energia dal sole e dalla terra Il fronte Sud di ogni appartamento integra una serra atta alla captazione dellenergia solare addossata alle solare, stanze vere e proprie. Nella serra si produce di giorno aria calda che fluisce negli ambienti mediante bocchette ventilate a livello di soffitto munite di serrande a comando automatico, le quali regolano il flusso dellaria in funzione della temperatura ambiente raggiunta. Dopo aver ceduto calore agli ambienti laria rientra nella serra mediante bocchette a livello del pavimento. I vani posti sul lato nord sono riscaldati mediante aria calda che fluisce attraverso le bocchette di transito nelle pareti interne e nelle porte. Dai dati climatici di Bergamo si stimato che l energia solare captata dalle serre apporta mediamente un contributo termico pari a circa 18.600 kWh termici nel periodo di riscaldamento. Tale energia consente di evitare l emissione di circa 4,6 ton di CO2 all anno se dovesse essere fornita da un impianto convenzionale anno, a gas metano. Per coprire il fabbisogno termico residuo, allo scopo di ridurre a zero l impatto ambientale dovuto alle emissioni in ambiente dei prodotti di combustione, si adotta un sistema di generazione del calore funzionante a pompa di calore elettrica, con prelievo di calore dal sottosuolo sottosuolo. La pompa di calore del tipo acqua-acqua preleva energia termica dal sottosuolo, mediante pozzi di presa e di restituzione in falda alla profondit di 120 mt circa, e fornisce calore a bassa temperatura ai pannelli radianti a serpentina sotto pavimento e all acqua sanitaria. Il fabbisogno di calore nella stagione invernale, gi assai ridotto per effetto dell elevato isolamento termico integrato nelle pareti e nella copertura, nonch degli apporti termici delle serre solari, consente di dimensionare una potenza relativamente ridotta della pompa di calore, con conseguenti consumi contenuti. La PDC acqua-acqua ha una potenza termica di circa 120 kW termici e circa 30 kW elettrici. Il suo elevato rendimento di conversione (COP Coefficient of Performance = 4) consente di fornire circa 120.000 kWh termici all anno per la climatizzazione dell edificio e per l acqua calda sanitaria (minore di 50 kWh/m2.anno), con un consumo stimato annuo di soli 30.000 kWh elettrici elettrici. L energia termica prelevata dal terreno consente di evitare l emissione di circa 30 ton di CO2 all anno anno, sempre con riferimento al metano, senza valutare l energia elettrica. L energia elettrica necessaria al funzionamento della pompa di calore pu essere comunque fornita dai moduli fotovoltaici integrati sulla copertura, riconducendo quindi tutto l approvvigionamento termico del complesso alle sole fonti rinnovabili, con emissione ZERO di CO2. Il sistema di distribuzione di calore del tipo a bassa temperatura operativa (circa 28-35C), mediante pannelli radianti a serpentine nel pavimento. Tale sistema fornisce le migliori condizioni di comfort termo-

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igrometrico e fisiologico agli utenti delle residenze, sia per luniforme distribuzione del calore negli ambienti, sia per l assenza di sollevamento di polvere tipico dei radiatori. E inoltre lascia completamente libere le pareti per ogni flessibilit di utilizzo. PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA L acqua calda sanitaria viene prodotta principalmente mediante il recupero di calore dal raffreddamento del motore della pompa di calore. Si stimato un recupero termico di circa 42.000 kWht all anno pari a ad un all anno, quantitativo di emissioni di CO2 evitate di circa 10,5 ton/anno sempre con riferimento al metano. ton/anno, L accumulo termico avviene in un serbatoio collettivo, che serve i diversi appartamenti con un circuito a ricircolo automatico temporizzato. Negli appartamenti presente un boiler elettrico di limitata capacit, che periodicamente e se necessario provvede sia alla integrazione termica che alla protezione da legionella mediante opportuno riscaldamento. IDRICHE RISPARMIO DELLE RISORSE IDRICHE Allo scopo di ridurre il consumo della risorsa acqua potabile previsto un sistema a rete duale di distribuzione: una rete potabile e una non potabile. La rete potabile alimentata dall acquedotto per utilizzi sanitari in lavabi, docce e mensa per usi alimentari. I consumi sono ridotti mediante erogatori temporizzati automatici ai rubinetti. La rete non potabile alimentata dal recupero di acqua piovana dalle coperture e accumulata in una vasca 80. interrata di mc 80 Gli utilizzi sono per l innaffiamento di manti erbosi, lavaggi, pulizie di ambienti e pavimenti, cassette di scarico dei WC. PRODUZIONE DI ELETTRICITA DAL SOLE (ZERO ENERGY) In via opzionale (e quindi fuori dalle stime di budget) stata valutata la possibilit di realizzare un sistema di moduli fotovoltaici, integrabili architettonicamente sulla copertura, in quattro elementi inclinati disposti a due a due lungo le dimensioni maggiori di ogni edificio. Si stima una superficie installabile possibile di circa 835 mq corrispondenti a circa 104 kWp di potenza mq, fotovoltaica. fotovoltaica Il sistema connesso in rete con specifico contatore ENEL, in regime di produzione o di Tale installazione fornisce circa 135.200 kWh scambio di energia previsto dal vigente conto energia.

all anno, elettrici all anno stimati sulla base dei dati ENEA per l Italia Settentrionale, remunerabili circa 63.140 Euro all anno sulla base delle tariffe incentivanti previste dal conto energia in vigore con il DM 19.02.2007. La stima dei consumi (tab.1) si attesta su valori pari circa a 130.000 kWh elettrici all anno (somma dei consumi domestici, della pompa di calore, delle pompe di emungimento, degli scaldabagno e dei piani di cottura elettrici), in tal modo il quadro comparativo tra energia prodotta e energia consumata mostra un saldo consumata positivo (100% autoproduzione + esubero) e, allo stato attuale, i costi di esercizio sarebbero pari a circa 130.000 kWh/anno x 0.16 = 20.800,00 in tal modo la differenza tra dare e avere risulter di 42.340,00, cifra che consente di immaginare lammortamento dellinvestimento in 16 anni. Se per le previsioni della finanziaria verranno confermate il costo di esercizio si ridurr alla sola compensazione della differenza tra prodotto e consumato, immaginato pari a zero .

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In tal modo la differenza tutta in avere diverrebbe 63.140,00 a vantaggio del progetto e il periodo di dellinvestimento ammortamento dellinvestimento scenderebbe a 11 anni.

tab.1
FONTE fotovoltaico pompa di calore consumi domestici piani cottura scaldabagno u.m. mq 835 n. 2 n. 40 n. 40 n. 40 energia energia prodotta consumata 135.200 30.000 60.000 10.000 30.000 135.200 130.000 saldo

5.200

(f Punto (f)

VALUTAZIONE PARAMETRICA DEI COSTI DINTERVENTO

Prima di procedere alle valutazioni occorre premettere come alcuni dati riportati nel bando appaiano contraddittori: il punto 1.2 del bando fissa il limite massimo di costo dellintervento in 4.000.000,00 rimandando ai contenuti del DPP allegato; il DPP al punto Regole e norme da rispettare fissa in mq 3582 il limite minimo inferiore della Superficie Complessiva Riconoscibile come fissato allart. 4.5 dei Criteri per la

predisposizione da rendere oggetto di Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale per la casa;


Lart. 4.2 dellallegato C Criteri per la predisposizione da rendere oggetto di Accordo

Quadro di Sviluppo Territoriale per la casa fissa per i comuni in fascia B per lanno 2007 un
costo parametrico per mq di SCR pari a 1270,00; Combinando tali informazioni ne deriva che il costo del nostro intervento non potrebbe essere inferiore a circa 4.550.000, che come evidente, risulta superiore al limite di 4.000.000, fissato al punto 1.2 del 4.550.000 Bando. Ci premesso, per la valutazione parametrica dei costi dellintervento si sono seguiti due diversi percorsi che conducono a risultati analoghi: 1. valutazione sulla base dei parametri di costo fissati per il finanziamento dallart. 4.2 dellallegato C alla delibera della Giunta regionale Lombarda; 2. computo metrico sommario estimativo delle voci rappresentative di costo.

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PERCORSO 1

piano INTERRATO TERRA PRIMO SECONDO totale

SU a 0 719 823 871 2413

SNR b 0 427 569 118 1114

SP c 1430 0 0 0 1430

totale d

n. alloggi e

media d/e

4957

40

124

verifica SU reale > SUR mq 2413 > mq 2211 verifica SP reale > 18 mq/alloggio mq 1430 > mq 720

Verifica dei parametri

SUR tipo A1 A2 B2 B3 A4 B4-5 mq a 36,00 42,00 48,00 57,00 71,00 89,00

SP mq b 18,00 18,00 18,00 18,00 18,00 18,00

SUR corr mq c=(a+b) 54,00 60,00 66,00 75,00 89,00 107,00

n. d 1 17 5 8 2 7 40

SUR totale mq

SNR mq

SCR mq

e= (c x d) f=(e x 38%) g=(e+60%f) 54,00 20,52 66,31 1020,00 330,00 600,00 178,00 749,00 2931,00 387,60 125,40 228,00 67,64 284,62 1113,78 1252,56 405,24 736,80 218,58 919,77 3599,27

VERIFICA SUPERFICIE COMPLESSIVA RICONOSCIBILE SCR> 3589,02 SCR = mq 3599,72 > 3589,02

STIMA PARAMETRICA

tipo A1 A2 B2 B3 A4 B4-5

SCR costo finanziabile costo totale mq /mq (2007) a b c=(a x b) 66,31 1.270,00 84.213,70 1252,56 1.270,00 1.590.751,20 405,24 1.270,00 514.654,80 736,80 1.270,00 935.736,00 218,58 1.270,00 277.596,60 919,77 1.270,00 1.168.107,90 3599,26 4.571.060,20

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PERCORSO 2
COMPUTO METRICO ESTIMATIVO SOMMARIO OPERE u.m SCAVI STRUTTURE totale opere strutturali CHIUSURE ESTERNE COPERTURE PARTIZIONI INTERNE PAVIMENTI & RIVESTIMENTI PAVIMENTI ESTERNI INTONACI INFISSI ESTERNI INFISSI INTERNI SERRE BIOCLIMATICHE FINITURE totale opere architettoniche IMPIANTO IDRICO DUALE IMPIANTO FOGNARIO IMPIANTO TERMICO IMPIANTO ELETTRICO totale opere impiantistiche IMPIANTO FOTOVOLTAICO mq 835 840,00 701.400,00 4.585.150,00 5.286.550,00 mq mq mq mq 2400 2400 2400 2400 8,50 54,00 121,00 35,00 20.400,00 129.600,00 290.400,00 84.000,00 524.400,00 mq mq mq mq mq mq mq mq mq mq 3300 1500 3000 3500 1300 6600 600 300 650 2400 325,00 1.072.500,00 200,00 50,00 75,00 60,00 45,00 300,00 200,00 275,00 30,00 300.000,00 150.000,00 262.500,00 78.000,00 297.000,00 180.000,00 60.000,00 178.750,00 72.000,00 2.650.750,00 mc mq 6000 6600 costo unitario /mq 15,00 costo totale 90.000,00 1.410.000,00

200,00 1.320.000,00

TOTALE GENERALE COMPARABILE CON Q.T.E. TOTALE GENERALE INVESTIMENTO PROPOSTO

I due percorsi seguiti conducono entrambi ad un intorno di 4.580.000,00 costo che, rapportato alla superficie netta totale realizzata (mq 4957) fornisce un indice pari a circa /mq 924,00 . I costi dellimpianto fotovoltaico non sono imputabili al quadro dei costi di intervento intendendosi gli stessi quadro come scelta opzionale da valutare in funzione della redditivit finanziaria dellinvestimento (vedi punto d di questa relazione).

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(g Punto (g)

GESTIONE PRIME INDICAZIONI PER LA GESTIONE E MANUTENZIONE

A intervento completato gli aspetti gestionali riguarderanno essenzialmente: 1. la gestione del sistema energetico e fotovoltaico 2. la manutenzione degli edifici 3. la manutenzione degli spazi comuni La gestione del sistema impiantistico-energetico sono gi state descritte al punto (d) della presente relazione. Le manutenzionI, revisioni, controlli e sostituzioni dovranno essere meglio dettagliate nel fascicolo della manutenzione che verr allegato al PSC. A titolo puramente indicativo si possono elencare i seguenti periodi manutentiva e gestionali: Solaio con pavimento ceramico variabile da 5 a 30 anni a seconda delle parti componenti Pareti perimetrali "ventilate" variabile da 5 a 10 anni a seconda delle parti componenti pensiline, Balconi, pensiline, cornicioni variabile da 5 a 30 anni a seconda delle parti componenti Rampe esterne variabile da 1 a 5 anni a seconda delle parti componenti Copertura a falde con manto continuo (fogli di metallo) indispensabile con cadenza ogni 20 anni Gronde e Pluviali indispensabile con cadenza ogni 20 anni Divisori con intonaco indispensabile con cadenza ogni 5 anni Rete di distribuzione dell'acqua fredda indispensabile, a guasto Rete di distribuzione dell'acqua calda variabile da 15 a 30 anni a seconda delle parti componenti Apparecchi igienico sanitari variabile da 15 a 30 anni a seconda delle parti componenti Reti di scarico delle acque luride variabile da 15 a 30 anni a seconda delle parti componenti Riserva idrica (indispensabile con cadenza ogni 3 mesi) Autoclavi Autoclavi (indispensabile con cadenza ogni 12 mesi) Reti di scarico delle acque meteoriche indispensabile, a guasto Impianto Elettrico (componenti) indispensabile, a guasto comunque ogni 12 mesi Telecomunicazioni indispensabile, a guasto comunque ogni 12 mesi Viabilit Viabilit indispensabile, a guasto Fogne indispensabile, a guasto comunque ogni 12 mesi (h Punto (h) PROGRAMMA DI REALIZZAZIONE

Limpianto proposto consente di immaginare una realizzazione in cinque fasi funzionali distinte e tra loro indipendenti: 1. realizzazione della piastra interrata dei garage e della strada/rampa di accesso per un importo di circa 960.000,00; 2. realizzazione del primo blocco da 20 alloggi e del primo tratto di passerella per un importo di circa 1.560.000,00; 3. realizzazione del secondo blocco da 20 alloggi del completamento della passerella per un importo di circa 1.450.000,00;

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4. realizzazione del parcheggio pubblico e delle sistemazioni esterne per un importo di circa 600.000,00; 5. realizzazione dellimpianto fotovoltaico per un importo di circa 700.000,00

(i Punto (i) ANALISI DEL LUOGO

PRIME INDICAZIONI PER IL PIANO DI SICUREZZA

Larea
Larea si presenta sostanzialmente pianeggiante, situata in zona di margine rispetto allabitato di Grumello al Piano

Il sistema viario e della sosta


Via Enrico Morali da ritenersi viabilit a scarso flusso di traffico. Laccesso al cantiere avverr da piazza Aquileia, in corrispondenza dellattuale strada camporile che nel primo tratto costeggia la chiesa.

Le infrastrutture presenti
Larea di cantiere non risulta attraversata da sottoservizi, la linea interrata della conduttura del gas metano in media pressione ed il cavidotto interrato della linea elettrica in bassa tensione vengono attraversate dalla viabilit di accesso al cantiere. Dovr essere predisposta una verifica della profondit ed eventualmente idonea protezione allo schiacciamento. FATTORI ESTERNI CHE COMPORTANO RISCHI PER IL CANTIERE

Strade
La piazza Aquileia e via Enrico Morali, essendo viabilit a scarso flusso veicolare non comporta particolari problemi per la confluenza delluscita dallarea in oggetto

Altri cantieri
Qualora venisse cantierizzata unalta opera in adiacenza al cantiere in oggetto, il PSC dovr evidenziare i rischi per i lavoratori impegnati nell'area del cantiere conseguenti a tale presenza, illustrando i provvedimenti da assumere per la loro sicurezza. RISCHI CHE LE LAVORAZIONI DI CANTIERE COMPORTANO PER LAREA CIRCOSTANTE

Abitazioni
Larea di cantiere risulta inserita in una zona residenziale di recente costruzione. Il PSC dovr evidenziare i rischi trasmissibili dall'attivit del cantiere alle residenze circostanti e illustrare i provvedimenti da assumere per annullarli. DISPOSIZIONI GENERALI Nella stesura del PSC andranno considerate le situazioni di pericolosit, e le necessarie misure preventive, relative all'organizzazione del cantiere; inoltre andr specificata la segnaletica che vi dovr essere posizionata, secondo quanto richiesto dall'art. 1, comma 2 del D.P.R. 222/2003.

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