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BUON 2013 ITALIA -- DAL NUOVO ANNO CI ASPETTIAMO TUTTO NUOVO. ANZI NUOVISSIMO !

di Massimo Scorretti BUON 2013 ITALIA, IL NUOVO SERVE, MA NON BASTA ! LA POLITICA NEL 2013 ALL'INSEGNA DEL NUOVISMO E DEL GIOVANILISMO ! Babbo Natale, qualche giorno fa, ha avuto il suo bel da fare a trasferire una pi modesta (rispetto al solito) quantit di regalie, di novit, di doni e di pacchetti, tutti colorati e lucenti, nelle case, un p tristi, degli italiani. Insieme ai regali, per i bambini buoni, stanno arrivando - Caro Amico - anche al tre "grosse novit". Non le porter Babbo Natale o la Befana, ma sono frutto di questo nostro tempo in cui tutto viene percepito come "vecchio" e si aspetta, con ansia, per disfarsene al pi presto. Magari proprio la note di San Silvestro, in cui, tradizionalmente, si butta la r oba vecchia dalla finestra, per lasciar posto alle cose nuove. Sono in arrivo, come dicevamo, un vagone di novit e cio di nuovi partiti, partitin i, movimenti e movimentini, straordinariamente luccicanti, ornati dalla migliore carta regali e dai pi sofisticati e ricamati nastrini. Tutto congegnato per mettere in mostra il nuovo, la novit, l'innovazione rivoluzi onaria, il rinnovamento degli slogan, delle formule politiche, della struttura d ei partiti. Uno svecchiamento ci voleva, che diamine. Abbiamo bisogno di tanto "nuovo" per esorcizzare il tanto "vecchio" che da decen ni ci soffoca, ci strangola. Quel "vecchio" che nella politica nostrana sembrerebbe l'artefice di tutti i nos tri guai. Nuovismo e giovanilismo, un binomio che quasi tutti stanno tentando di sposare p er rifarsi una verginit politica. Ma realmente affidabile tutto il nuovo che emerge ? Possiamo realmente affidare, a questo, le nostre ambizioni, le nostre speranze, la nostra voglia di andare o ltre per ricominciare ? Oppure ci troviamo di fronte, come spesso accade ed gi ac caduto in Italia, ad un fenomeno ordito per infinocchiare i cittadini-elettori ? Di sicuro, molti di questi nuovi soggetti sono espressione di una vera ed apprez zabile sperimentazione. Dietro a molti di questi sfavillanti pacchi regalo, colorati e lucenti, dagli sl ogan roboanti, c' uno sforzo cognitivo reale per innovare, apportando nuove idee, trasfusioni massicce di etica, reclutamento serio di persone capaci e quant'alt ro. Tuttavia, ben mimetizzati nel bel mezzo di questo afflato, realmente rinnova tore, c' il camuflage, la cosmesi, il ritocco, il lifting politico, figli dell'un ica ideologia, ancora trasversalmente imperante: soldi e potere. Un'insieme di operazioni di facciata, di ristyling, condotte da capaci mestieran ti della comunicazione politica che hanno capito come fare per far passare i sol iti concetti e un bel p delle facce, di sempre, attraverso una vera e propria ope razione di marketing strategico. La Diversificazione del Marchio e - solo in apparenza - della proposta politica, rappresenta uno dei corto-circuiti pi utilizzati, per allargare la base dell'off erta e riuscire ad orientare gli elettori, intercettandone una parte di quelli c he tenderebbe a sfuggire, a causa della perdita del processo di identificazione, nel vecchio soggetto politico. Solo uno degli escamotage trovati, utile per sol leticare ed attrarre quei palati politici, solo in apparenza "raffinati" (di gen te che non distinguerebbe il sapore di un carciofo da quello di un finocchio) ma in realt espressione della permanente fidelizzazione agli schemi di sempre. I "palati politici" di coloro a cui piace farsi prendere per il culo, che accett ano il nuovo solo perch espressione di "nuova confezione", non sapendo che il "be l panettone artigianale", ben confezionato, che gli dicono sar presto sulla loro tavola, altro non che lo stesso panettone commerciale di sempre, fatto dalla ste ssa ditta, con gli stessi ingredienti, ma in uno stabilimento diverso.

Proprio in questi giorni abbiamo assistito allo spacchettamento del prodotto ed al riconfezionamento di nuovi prodotti che non sono altro che quello spacchettat o. Attenzione tuttavia ad affidarsi troppo irragionevolmente alla filosofia del nuo vo, costi quel che costi. Oggi il concetto di nuovo in politica come un elastico. Il grado di elasticit, la sua elastanza, sono elementi variabili in mano a chi controlla la comunicazione . Sia quella tradizionale che quella della Rete. Il nuovo pu diventare rapidament e vecchio e consunto con una velocit impressionante. Volti nuovi, concetti nuovi, parole d'ordine di nuova concezione, anche un nuovo linguaggio politico, rischiano di essere avviati, sin da subito, sul sentiero d ell'invecchiamento e della consunzione precoce, attraverso la manipolazione dell a macchina spietata della comunicazione. La rete, soprattutto, con la sua risposta iperveloce ed ultracapillare, alla dif fusione del nuovo e delle novit, pu, se non dosata sapientemente e con le corrette modalit, diventare un elemento corrosivo del nuovo, in grado di usurarlo rapidam ente, in grado di determinarne un veloce deterioramento, soprattutto se il messa ggio con il quale viene veicolato, il nuovo, non sia ben equilibrato, pesato in tutte le proprie dimensioni, non eccessivamente complesso o semplice e non ecces sivamente ridondante nella sua proposizione e reiterazione. L'epidemia di nuovo e di nuovismo che ha avviluppato la politica Italiana, in ri sposta alla crisi di credibilit in cui incorsa la medesima, a causa dell'ineffici enza e del deterioramento degli apparati tradizionali, hanno generato una cresci ta tumultuosa di nuovi soggetti politici, o comunque, meta politici, "armati" fi no ai denti di nuove strategie di comunicazione e fermamente orientati ad entrar e nell'area della politica attiva e delle prossime competizioni elettorali. Troppo nuovo equivarrebbe quasi a dire niente nuovo, soprattutto se i nuovi conc etti e le nuove formule espressive, tendono a somigliarsi e ad introdurre elemen ti marginali, alla reale soluzione dei problemi. IL fatto di fare largo ai giovani, tout court, vuol dire assai poco se i giovani vengono piazzati nel vecchio sistema e dai vecchi protagonisti. I giovani non p ossono portare nella politica solo il verde rilucente dei propri dati anagrafici , bens debbono portare conoscenza e capacit reali. Quindi il nuovo deve fare rima non solo con giovent, bens con seriet, capacit manifeste, impegno, volont e soprattut to, umilt. All'uopo, vale la pena di ricordare gli slogan, improntati al nuovismo ed al giovanilismo, del "giovane" avvocato dell'IDV eletto alla Regione Lazio, ancora in galera, che faceva sfoggio della sua giovane et come di un patrimonio i nestimabile. Abbiamo bisogno di nuovo per esorcizzare il vecchio. Il vecchio che nella politi ca nostrana sembrerebbe l'artefice di tutti i nostri guai. Nuovismo e giovanilismo, un binomio che quasi tutti stanno tentando di sposare p er rifarsi una verginit politica. Alcune comunit militanti, di quella che una volt a era la destra, sono affette da giovanilismo cronico. Gruppi in cui si assiste alla radicalizzazione di un processo di storicizzazione della propria esistenza, secondo il quale generazioni di cinquantenni e quarantenni si atteggiano a vive re, nella sfera politica attiva, secondo moduli e slogan giovanilistici, poco cr edibili e assai poco riproducibili. Dietro a tutto questo, in una buona misura, si nasconde un'autentico "FaKe". A R oma si direbbe una "sola". Attenzione, quindi, a non cadere nel tranello del nuovo, del nuovissimo, dell'ap pena coniato. Alla meglio si rischia di finire in mano ad incapaci, sebbene ones ti e in buona fede. L'Italia ha bisogno di un complessivo processo di rinnovamento della propria cla sse politica, ma, soprattutto, di idee. Ci serve un nuovo modo di interpretare e attuare la politica. Un nuovo diverso linguaggio con cui si esprima la medesima . In ultimo, servono capacit reali, visione del futuro, azione concreta legata ad un impegno vero di chi decide di impiegare una parte della propria esistenza ne lla politica. Non la politica come professione, come occupazione permanente di u na sedia, ma impegno, temporaneo, per una causa. Nuovo e rinnovamento, debbono essere gli artefici permanenti di uno scenario e n

on attori che una tantum vengono messi in campo per riparare una situazione grav e e insostenibile come quella che stiamo vivendo, ormai da anni. BUON 2013 ITALIA, IL NUOVO SERVE, MA NON BASTA !

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