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Ci sono state le guerre per difendere la patria. Soldati che difendevano, allo stremo delle forze vitali, un popolo. Ci sono stati eserciti conquistatori e distruttori. Milizie asserragliate sui confini, pronte al sacrificio. Lunghe marce sporcate dal sangue del nemico. C'erano i conflitti che facevano la storia e vincitori che ne illustravano i libri per tramandarne gli esiti e le conseguenze. Gli altri avevano un'identit da combattere. Dopo la disastrosa belligeranza mondiale del novecento, nulla stato pi somigliante al prima. L'antagonismo dei blocchi occidentale e comunista si consumato insieme ai valori ideologici, poi sono deperiti i concetti di patria, di partito, di popolo. Ma gli eserciti sono rimasti per celebrare come eroi tanto i soldati vittoriosi come quelli morti, in un assemblamento cinematografico da consumo. L'odio e l'attrito verso una nazione o una comunit sono stati condensati in pillole da assumere per via culturale. Gli eserciti non sono pi a chiamata coatta o a partecipazione volontaria, ma fatto da soldati professionisti. Stipendiati come mercenari perch l'unica forma di dare un senso alle ostilit armate. Gli eserciti, spesso, sono degli avamposti commerciali esenti da legalit e regolamentazioni. Basta accostare ripetutamente i termini democrazia e libert per camuffarli da missioni. I capi di stato piangono le salme interrotti solo dalla pubblicit. I soldati sono in abiti civili. Oppure vestono delle divise sempre pi uguali. Ma non hanno nome n volto, sono solo soldati. E quando si combattono si riconoscono perch sono anonimi, da una parte e dall'altra militi ignoti.
pens irriconoscibile tagli un albero. tagli i rami dell'al bero. butt via. rimase con il tronco. tagli un pezzo del tronco. sbucci. co minci a scolpire il viso del milite ignoto. levig la fronte, scav gli occhi. cesell le gote. pens che non era somigliante. continu a scolpire. aggrinz la fronte. scav di pi gli occhi. rese pi fonde le gote. pens che non era somigliante. fece un buco nella fronte. un altro nella gota. pens irriconoscibile. camuff i buchi. tir indietro la fronte. levig le gote. sca v di nuovo gli occhi uno pi fondo del l'altro. trov che non era somigliante. continu a scolpire, appiatt levig scav. gli fin il legno. rimase solo con una scheggia in mano. butt via. ALBERTO PIMENTA, Pens irriconoscibile, in Os entes e os contraentes, 1971.