Sei sulla pagina 1di 2

MUNICIPALITA’

Mestre - Carpenedo
Via Palazzo, 1
30174 MESTRE - VENEZIA
Tel. 347/0944362 – Fax n. 041/2621945
ATER Venezia
Dorsoduro 3507, Fondamenta del Magazen
30124 Venezia (fax n. 041/5237994)
alla cortese attenzione del dott. N. Fantin c/o
Ufficio Manutenzione
Venezia, lì 06.09.2006

OGGETTO: tutela del verde privato di proprietà dell’ATER situato nel territorio del Comune di Venezia

Con la presente, il sottoscritto Davide SCANO in qualità di Vicepresidente della Commissione


Ambiente e Pianificazione del Territorio della Municipalità di Mestre – Carpenedo chiede che la suddetta
Amministrazione tenga nella dovuta considerazione il Regolamento comunale per la tutela e la promozione
del verde in città (delibera n. 111 del 21.07.2003 C.C.) in merito alla gestione dei giardini ed aree verdi
situati nel territorio comunale e di competenza della stessa p.a..
In particolare si consideri l’art. 28 il quale rimanda, per il verde privato, alle linee guida espresse per
il verde pubblico, ovvero “indicazioni di buona prassi da seguire per mantenere il patrimonio verde sano e
in grado di esplicare al meglio le proprie funzioni vitali, senza creare pericolo di incolumità pubblica e
problemi igienico-sanitari, contribuendo così al contenimento del rischio idrogeologico nelle aree rurali e
lungo i fossati, alla depurazione bio-chimica dell’aria, alla fissazione delle sostanze tossiche e delle polveri
e allo smorzamento dei rumori, alla stabilizzazione del microclima (rinfrescando le abitazioni d’estate e
trattenendo il calore d’inverno), ed all’addolcimento del paesaggio urbano. Non va inoltre sottovalutata
l’importanza di tutte le aree verdi, anche private, nel mantenimento della fauna selvatica che può trovare in
questi ambienti la possibilità di alimentazione e nidificazione”.
Il presente richiamo trova fondamento specifico nella segnalazione di alcuni cittadini circa la diffida
verbale formulata dall’ATER, nei confronti dell’inquilina residente in via D. d’Aosta n. 44 a Mestre, a
tagliare l’albero di Alloro (Laurus Nobilis) situato nel giardino dell’anziana signora.
Ebbene, nonostante l’ATER sia un ente pubblico economico dotato di propria autonomia
organizzativa e personalità giuridica, si ritiene che esso debba comunque sottostare alle disposizioni del
suddetto Regolamento (a maggior ragione, rispetto agli altri soggetti, visto che si tratta di un ente pubblico).
Nel caso specifico si vuole ricordare che la pianta di Alloro è universalmente piantata sul confine
per fungere da siepe (com’è accaduto, probabilmente, nel caso in questione) e la distanza dal confine
dev’essere di solo mezzo metro ai sensi dell’art. 892 del codice civile (distanza legale nel concreto
soddisfatta dall’Alloro incriminato). Si potrebbe considerare però l’albero, vista il suo sviluppo, come
albero di non alto fusto: nel qual caso, esso avrebbe dovuto essere piantato ad un metro e mezzo dalla
linea di confine; occorre però evidenziare che l’ATER ha acquisito per usucapione ventennale il diritto a
tenere la pianta a distanza minore di quella legale. I proprietari del fondo vicino dunque che, lamentandosi,
hanno provocato la diffida a recidere l’albero possono pretendere ex art. 896 c.c. solo che vengano recisi i
rami dell’albero che si protendono sul loro terreno.
Si rende noto, peraltro, che l’inquilina ha già provveduto a far tagliare le cime dell’albero in modo
tale da non creare più disagio ai vicini in termini di minor luce sul balcone e finestre di loro pertinenza.
Ringrazio fin d’ora per quanto codesta Amministrazione potrà fare a tutela di questo albero come
anche di tutti gli altri che, seppur privati, costituiscono un polmone verde a beneficio dell’intera
collettività e quindi vanno difesi senza assecondare in modo imprudente le pretese di eliminazione del
verde da parte di chicchessia (si veda l’interessante e recente sentenza n. 24396 del 2005 della Suprema
Corte di Cassazione).
Distinti saluti.

dott. Davide SCANO


Consigliere Municipalità Mestre – Carpenedo
Gruppo Verdi – Città Nuova

Potrebbero piacerti anche