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Recensione

Che cosa fa si che il rapporto tra una madre e una figlia si strutturi in una trama di atti e di eventi che lungi dallevidenziare lamore, ne sottolineano invece il carattere fondamentalmente mortifero? Quali sono i punti precisi che permettono di individuarne i confini, la portata e lo sviluppo? E in fine, come e quanto il soggetto implicato in tutto questo con la sua presenza, la sua acquiescenza, la sua responsabilit? Queste, mi sembra sono le domande che attraversano, pi o meno evidenti il lavoro della Kantz. Attraverso una lettura trasversale dellepistolario di Madame de Sevign che raccoglie le lettere indirizzate alla figlia, lAutrice ci conduce al reperimento degli elementi salienti che costituiscono e delimitano il campo damore e dodio delle due protagoniste. La passione che pervade la madre, e che riverbera sulla figlia, bloccandole entrambe in una posizione che diverr, alla fine, assoluta, irremovibile, il punto di articolazione attraverso il quale il libro pu svolgersi e inoltrarsi nelle dimensioni allo stesso tempo pi profonde e pi tragiche del loro rapporto. Guardando in controluce, in trasparenza, gli scritti della de Sevign, ne porta alla luce i movimenti a loro stesse ignoti, le scelte che logicamente furono obbligate a fare, e la responsabilit soggettiva che queste stesse scelte implicarono. E un percorso di disvelamento progressivo, nel quale, tutti i fattori, presenti fin dallinizio, si combinano per mettere in luce ci che funge da causa, da resto ineliminabile, da motore, allo stesso tempo individuabile e sconosciuto. Entrambe sono chiuse in una rete che si serra tanto pi cercano di liberarsi. Entrambe sono pervase da una sofferenza ineliminabile, tanto pi acuta, quanto pi cercano di distogliersene. Sofferenza che prende forma di metafora nella figlia Francoise, e che al contrario si manifesta pura, reale nella de Sevign. Mentre la prima infatti, nonostante tutto, riuscir a mettere un argine al divoramento operato dallAltro, la Sevign soccombe completamente a ci che gli torna da fuori come smisurato amore per la figlia. Ci che per la Francoise macinato dal significante, per la marchesa si presenta puro, nella sua monolitica forza, nella sua assoluta ineliminabilit. Non che ella non cerchi di difendersene. Ella infatti al lavoro. Il suo disperato appello alla religione, nel tentativo di traslare lassolutezza del suo amore dalla figlia a Dio, o la sua alacre attivit epistolare ne sono probabilmente gli esempi pi significativi. Ma in definitiva questi tentativi non reggono, non arginano una forza che non pu essere stemperata e che come tale deborda inevitabilmente nella sua vita. Non saranno infatti ne la religione, ne la scrittura, a ridimensionare la passione di madame, bench soprattutto la seconda, con i suoi aspetti di sollievo e, come rileva la Kantz, di godimento, rimarr per lei una attivit mai abbandonata. Il suo scrivere dipende dalla sua stessa passione, e solo marginalmente la difende dallesserne completamente dissolta. Neanche il clima e lambiente sociale in cui la marchesa immersa hanno potere di allontanarla da tutto ci. Ne la reputazione, ne i consigli degli amici, ne il buon senso e lintelligenza della quale ella non era priva, e neppure il suo rapporto con gli uomini. Infatti, questi ultimi li vive in modo del tutto distaccato, tanto che il marito, e lei lo sapeva e in un certo modo giustificava, costretto a cercare altrove ci che non trova nella moglie. Il figlio stesso della de Sevign viene presto allontanato in collegio, e tutti gli altri uomini che la circondano non incidono nel suo desiderio e nel suo interesse che in maniera del tutto occasionale. Per la Marchesa, nulla pu venire a distaccarla dal suo unico interesse. Ma cos, nella stessa misura in cui per lei, tutto deve essere disposto e organizzato perch rimanga sempre attivo quel nucleo di passione, cos, ella si adopera perch questo avvenga anche per la figlia. Non ammette frapposizioni tra lei e Francoise. Dunque, con lunico fine di salvare le apparenze le combina un matrimonio con un uomo molto pi anziano, gi vedovo due volte, e la cui situazione finanziaria non poteva certo definirsi buona, in modo tale da non innescare alcun interesse della figlia nei confronti di suo marito.

Le costruisce attorno un involucro insonorizzato ai rumori del mondo, la tiene come in ostaggio, legata ad un supposto segreto che la madre pare avere, ma che non ceder mai, o non potr mai cedere: quello della femminilit. Questo il laccio che tiene avvinghiata Francoise come una cetonia in un gioco di bambino. Legata per il godimento dellAltro, al laccio della propria impossibile identit. Cos si delinea il contesto in cui viene a manifestarsi il sintomo di Francoise: lanoressia. Questo disagio, viene a parlare attraverso il corpo di ci che lamore soffocante della madre cerca di far tacere. Il sintomo della figlia viene a delimitare uno spazio franco nel quale il Niente agognato , si contrappone al tutto imposto. Questo il tentativo ultimo, e tutto sommato riuscito, di trovare uno spazio soggettivo in cui mettere in essere il proprio desiderio. Ecco dunque che lAutrice ci permette di osservare in senso clinico una vicenda che vista dallesterno sembrerebbe, e cos sembrata a una quantit di commentatori e studiosi della de Sevign, solamente una esagerazione, una spiacevole disposizione danimo della scrittrice nei confronti della figlia, o al contrario una morbosa perversione. Non pochi infatti furono i giudizi sulla sua passione, ognuno dettato dalla specifica prospettiva del giudicante, dal momento storico, dai preconcetti o le ideologie imperanti in quel frangente di tempo. Questo, mi pare, sia ci che manca, fortunatamente, nel libro della Kantz. La disamina del caso condotta pi sulle modalit che sul senso che queste prendono ai nostri occhi. Ci che interessa allAutrice sottolineare che il campo di azione delle due donne si costituisce e si ordina in una relazione di elementi che ne determinano lampiezza e la portata, e attraverso questo farci scorgere le logiche che sottendono alle parole e agli accadimenti. La Kantz, fornisce al lettore tutti i fili che costituiscono le trame della tela nella quale i personaggi e protagonisti del dramma si muovono. Risultano perci utilissime le pagine dedicate alla ricerca delle posizioni che detti personaggi occupano nella scacchiera del gioco gi approntato per loro dallAltro. Come la giovane de Sevign si pone nei confronti della nonna Chantal, famosa mistica francese, o come il figlio della marchesa sia costretto a ripetere le stesse gesta amorose del padre scegliendosi come amante la stessa che in precedenza era stata, sempre per questioni damore, causa della sua morte in duello. I salotti, la societ parigina, gli amici, i parenti, i rapporti con la monarchia, tutti fattori la cui analisi permette di avere una mappa a largo raggio dei percorsi che i vari soggetti furono costretti a compiere affinch si raggiungesse il punto che preso in esame nel libro. Il testo, pur rimanendo a mio parere un libro di clinica, non omette poi, tramite continui riferimenti a Freud e a Lacan di focalizzare la sua attenzione su temi complessi e controversi della ricerca psicanalitica. Valga come esempio lattenta trattazione che, seppur sempre presente lungo tutto larco delle sue pagine, trova nella parte finale un suo momento di densit teorica, e che riguarda la questione del godimento femminile e come questo renda strutturalmente la donna pas-toute, e per questo la renda Altro anche da se stessa. Viste in questa prospettiva le lettere della de Sevign acquistano un interesse e una forza che va molto aldil del loro valore letterario e che non possono non farci considerare come parziale il giudizio espresso da Napoleone dopo la loro lettura: Quando se ne sono lette molte (di lettere) non rimane nulla: sono uova montate a neve che riempiono lo stomaco senza nutrirlo.

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