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Nuovo articolo aggiornato 16 giugno 2012

LA FINESTRA DI JOHARI di Leonardo Rubino Nel precedente articolo (Uno, nessuno, centomila) abbiamo visto che nella rete delle reti informazioni, dati, immagini, ecc., una volta inseriti in essa, saltellano da un computer allaltro e attraversano, come un istantaneo flusso aeriforme, apparecchiature informatiche anche remote, in grado di catturarli e consentirne la modifica e/o manipolazione; i dati originariamente immessi assumono cos una soggettivit propria, completamente distinta e distante dalloriginario soggetto produttore ed entrano nella disponibilit di chiunque, in qualunque parte del mondo e per qualsiasi finalit. Il carattere virale del meccanismo di propagazione ne consente una divulgazione e replicazione fulminea e incontrollabile. Lidentit di una persona diviene pertanto la variegata risultante di una poliedrica etero-costruzione cui contribuiscono tanti altri soggetti che, alimentando (e attingendo al)la sterminata variet di banche-dati, la segmentano e ne moltiplicano i profili. Anche rispetto a se stessi ognuno ha la possibilit di arte-fare nuovi profili, amplificando quella che, a livello di dinamiche di gruppo e relazioni inter-personali, definita come finestra di Johari. La finestra di Johari (Johari window) unespressione coniata nel 1963 da Joseph Luft e Harry Ingham, ricercatori dellUniversit della California; costituisce un modello di rappresentazione della consapevolezza di se, riguardo alle emozioni, i comportamenti e le relazioni inter-personali.

La finestra di Johari formata da quattro quadranti: - Q1 - aperto - Q2 - cieco, - Q3 segreto, occulto - Q4 - sconosciuto, ignoto (noto a me, noto agli altri) (ignoto a me, noto agli altri) (noto a me, ignoto agli altri) (ignoto a me, ignoto agli altri).
IGNOTO A ME Q2
area cieca

NOTO A ME Q1 NOTO AGLI ALTRI IGNOTO AGLI ALTRI Q1 Q2 Q3 Q4 rappresenta rappresenta rappresenta rappresenta
area aperta arena

Q3
area segreta, privata, occulta facciata

Q4
area sconosciuta, ignota inconscio

larea larea larea larea

pubblica, larena cieca privata, la facciata ignota, linconscio

(lio manifesto) (lio sconosciuto) (lio intimo) (lio occulto).

NOTO A ME Q1 NOTO AGLI ALTRI


caratteristiche fisiche comportamenti motivazioni sentimenti

IGNOTO A ME Q2
atteggiamenti comportamenti motivazioni sentimenti difese comportamenti conflitti sentimenti motivazioni

IGNOTO AGLI ALTRI

conoscenze preferenze valori assunzioni intenzioni sentimenti

Q3

Q4

Nel contesto delle interrelazioni, oltre a prodursi una dilatazione di quella che viene indicata come arena o area pubblica (lio manifesto, conosciuto a noi e agli altri), aumentano anche le possibilit di amplificare la cosiddetta area cieca, ossia larea sconosciuta a ognuno di noi e nota agli altri, in virt dei segnali che ognuno involontariamente trasmette alle persone con cui entra in relazione (tipico esempio, nelle relazioni fisiche dirette, sono la mimica facciale, la postura, il tono, ecc., tutti elementi che rinforzano, oppure indeboliscono, o

addirittura contraddicono quello che si va discendo a livello di espressioni verbali). Gli elementi espressione della corporeit, giocando sulla percezione, danno a chi ci sta di fronte un quadro di noi molto pi immediato e vero delle parole, che agiscono sui meccanismi, pi lenti e mediati, della cognizione.

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