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REDAZIONE:
Antonioli Daniela
Bravo Paolo FOGLIO INFORMATIVO DEL GRUPPO DI OPPOSIZIONE
Careddu Stefano
Menotti Graziella agosto 2007
Simcic Roberto
Vidani Cristina stampato in proprio
E i romani, se venissero a sapere che vorrebbero realizzare delle costruzioni nel giardino di Villa d’Este?
E a Codroipo sopporterebbero la costruzione di case a schiera nel giardino di Villa Manin?
Non si sentirebbero offesi e scempiati nel più profondo del loro essere?
Ebbene a Romans d’Isonzo e precisamente nel giardino di un fabbricato di fine 800, Casa
Candussi, nota anche come ex Casa di riposo, è prevista l’eliminazione del giardino per permettere la rea-
lizzazione di case a schiera da parte dell’ATER.
Premesso ciò, il sottoscritto rivolge un appello al:
Signor Sindaco del Comune di Romans d’Isonzo, affinché in ogni caso non venda il giardino, in quan-
to bene appartenente ai cittadini di Romans d’Isonzo e come tale dovrà essere consegnato alle generazio-
ni future, alle quali non possiamo lasciare solo colate di cemento.
Presidente dell’ATER di Gorizia, affinché, in linea con gli interventi di urbanistica che l’ATER ha realizza-
to sul territorio, interventi che hanno recuperato e riqualificato diversi immobili, non permetta la distruzione
di un giardino in quanto lo stesso è parte integrante di una Villa dell’ottocento.
Direttore dell’ASS, affinché, con riferimento alla prevista realizzazione del centro diurno d’Alzheimer nella
Casa Candussi, permetta che tale giardino sia a servizio del centro diurno per i malati d’Alzheimer, per
avere così un idoneo “giardino d’Alzheimer” in quanto, con il “fazzoletto” previsto di 400 mq, è impossi-
bile otte nere le finalità terapeutiche necessarie per i malati.
-
Roberto SIMCIC –
- Consigliere Comunale di Romans d’Isonzo (Go) -
Lo stesso
giardino
arricchito
dalla vege-
tazione e
curato a METTETE I FIORI
meraviglia.
Resterà NELLE VOSTRE
solo
sogno?
un
CARRIOLE...
...EPPURE SU QUEL GIARDINO
SI ERA INVESTITO PER IL FUTURO
Articolo tratto dal quotidiano IL PICCOLO del 29 aprile del 1992
COM’È FATTO
IL GIARDINO D’ALZHEIMER?
Il malato d'Alzheimer ha bisogno di un ambiente sicuro e di
una stimolazione mentale e fisica appropriata, per cui il pro-
getto per il giardino prevede il rispetto di alcune componen-
ti:
Vegetazione: devono essere previste diverse specie, in
modo da rappresentare quanti più aspetti terapeutici possi-
bili. La vegetazione deve essere facilmente riconoscibile per
il colore e il profumo dei fiori, conosciuta in quanto familiare.
Aree per la sosta: alcune devono essere più ampie ed
ombreggiate, altre dotate di panchine perimetrali, in modo
da favorire gli incontri e le attività ricreative collettive.
Il percorso: deve essere unico, estremamente semplice, privo di biforcazioni e incroci, (per esempio, ad anello), in modo da aumen-
tare la sicurezza degli ospiti e rinforzarne il senso di familiarità.E' importante che anche gli operatori della struttura siano tranquilli pos-
sano lasciare agli anziani libertà di movimento nell'ambito del giardino. Il percorso è l'elemento strategico del giardino: la sua forma
particolare e la discreta luminosità del materiale di cui è costituito permettono all'ospite di non perdersi, e comunque di non sentirsi in
ansia se dovesse fuoriuscire dal percorso, perché, al di là di esso, non incontra ostacoli fisici o psicologici, ma un tappeto erboso su
cui è altrettanto piacevole camminare, sdraiarsi, rotolarsi, sentirsi libero e in sicurezza.
Punti di riferimento: devono essere progettati al fine di stimolare le capacità mnesiche e l'orientamento spaziale, generalmente com-
promessi. Possono essere rappresentati da un gazebo, un pergolato, un orto, aree di sosta, ecc. che aiutino l'orientamento e che siano
facilmente individuabili, grazie alla loro particolare forma e alla vegetazione segnaletica (il particolare colore dei fiori, il loro profumo
caratteristico), collocata in punti strategici del percorso e comunque sempre in prossimità dei luoghi di attrazione. Per favorire attività
di giardinaggio, o di manipolazione di piante, fiori, ortaggi, si possono realizzare aiuole/orti sopraelevati (per esempio, con altezza di
90 cm) per rendere agibile l'attività senza doversi piegare.
L'acqua: il rumore dell'acqua che scorre rappresenta un importante stimolo uditivo nell'archivio della memoria. Nel giardino può esse-
re, per esempio, prevista una fontanella, con la possibilità che gi ospiti vi si possano avvicinare in tutta sicurezza e vi possano anche
bere.
Recinzione: il giardino deve logicamente essere protetto, ma è bene che la recinzione sia mimetizzata, per esempio attraverso spe-
cie rampicanti, al fine di evitare d'infondere un senso di chiusura.
ALZHEIMER: PROBLEMA SOCIALE
Il Dottor Lucio De Odorico, conosce la comunità di Romans sotto uno degli aspetti più delicati e intimi della persona, quello che riguar-
da la salute. Ci ha abituati al suo piglio passionale verso la professione che negli anni ha nutrito attraverso continui aggiornamenti. La
sua attenzione oggi è focalizzata sulla malattia di Alzheimer che genera grande preoccupazione per il suo ampio e veloce diffondersi.
Ci preme conoscere quali sono i casi effettivi della malattia nel nostro paese perciò gli abbiamo chiesto di dirci che cosa ne pensa e quali
informazioni ha potuto ottenere vivendo la situazione dal suo osservatorio di medico.
Dottor De Odorico, come giudica la situazione di Romans rispetto alla presenza di casi di Alzheimer?
Innanzitutto non possiamo parlare solo di A. è necessario prendere in considerazione una casistica che comprende le situazioni di
demenza più in generale. Riferendomi però ai casi di Alzheiemer ad oggi, a Romans, ho rilevato 50 casi su 1500 pazienti che mi sono
affidati ed il numero è in costante aumento. Ci sono forme di demenza miste a forme di Alzheimer. Non sono situazioni omologabi-
li, nel senso che la malattia si manifesta in modo graduale per cui i soggetti attraversano tre fasi che vanno dalla più leggera alla più
conclamata. Sul manifestarsi della malattia incide moltissimo la situazione demografica, infatti sono colpite più frequentemente le per-
sone sopra i 65 anni.
Secondo lei come si devono correlare le famiglie e la comunità verso queste situazioni?
Il malato sin dalle prime avvisaglie ha bisogno di essere accompagnato, perché gradualemente perde le facoltà che lo rendono indi-
pendente. È importante che egli abbia un care-giver di riferimento, ma è altrettanto importante considerare che egli ha bisogno di ripo-
so di ritemprarsi, è necessario tenere in considerazione questa necessità. La famiglia con i suoi possibili care-givers, è il più importan-
te punto di riferimento ed è necessario darle strutture idonee e coerenti con le necessità sue e del malato. I pazienti hanno bisogno di
essere coinvolti dal punto di vista psicologico e psicofisico. A Romans c’è SOLIDEA che è un’associazione validissima, additata a
livello regionale come centro dagli alti livelli qualitativi, ma non riesce a sopperire a tutte le situazioni di bisogno.
Se potesse decidere che cosa vorrebbe venisse realizzato a favore dei malati e delle loro famiglie?
Investirei molto sulle persone, ci vogliono persone preparate e quindi più denaro per fronteggiare tali condizioni di sofferenza che pos-
sono durare anni. L’Alzheimer è una patologia di tipo degenerativo è una forma di demenza che inizia con un leggero disorientamen-
to spaziale e il malato non è in grado di dare un’esatta valutazione della realtà. La famiglia è coinvolta direttamente nell’evoluzione
della malattia, ma non può farcela da sola è opportuno e auspicabile creare cen-
tri con le dovute strutture.
I pazienti hanno bisogno di essere accompagnati a fare passeggiate all’aperto,
devono essere aiutati a mantenere un contatto con l’ambiente esterno al fine
di rallentare il più possibile gli esiti terribili della malattia.
Il 5 luglio è scaduto il bando di affidamento a professionisti del progetto di riqualificazione dell’ex casa di
riposo che sarà trasformata in centro diurno. Il progetto ha già ottenuto 720 mila Euro dalla Regione Friuli
Venezia Giulia All’indomani del Consiglio comunale, il personale dello studio incaricato si è già occupato di
fare i primi rilevamenti del sito e della casa che ospiterà malati d’ Alzheimer e persone affette da demenza
senile. Vorremmo l’Amministrazione comunale fosse determinata nel dare il meglio per fronteggiare il biso-
gno sociale rilevato a Romans.